Rotary Club Locri
Anno Rotariano 2012 -13
“ La pace attraverso il servizio”
MAGGIO: mese del Consolidamento
Bollettino n. 9 - Maggio 2013
Sede:
Sede Hotel President, S.S.106 - 89048 Siderno (RC) Segreteria:
Segreteria Ing. Giorgio Botta, Via P. Papa 14 – 89047 Roccella Ionica (RC)
Tel.:
sito web: www.rotarylocri.org
Tel +39 3356691180 e-mail:[email protected]
mail
Lettera di Maggio
Carissimi amici,
nel “Piano Strategico del Rotary Internazionale” tra le priorità vi sono sostegno e
rafforzamento dei Club e grande attenzione al servizio umanitario. Al Club viene in
tal modo restituito il suo ruolo di centralità, diventando l’unico riferimento e l’attore principale di tutte le attività di servizio nelle aree più significative previste dal Piano Strategico.
Con la centralità del club siamo stati invitati a guardare la realtà con occhi e con un
atteggiamento nuovi che sconfiggano per sempre la confortevole e pigra abitudine
di estraniarsi dal contesto internazionale. Il richiudersi all’ interno del proprio club
conduce progressivamente alla diminuzione dell’entusiasmo, l’azione perde di mordente, quando non si adagia senilmente nella routine e nella sclerosi. Siamo sinceri, cari amici e domandiamoci,
senza nasconderci dietro il dito: quanto crediamo noi nell’innovazione e quanto, invece, siamo ancorati al passato,
alla tradizione, diventando sempre meno coinvolgenti.
Dobbiamo ricordarci che l’unica, reale attrazione verso il Rotary sono le opportunità di servizio all’umanità.
In tal senso vi propongo l’ editoriale della rivista Rotary di Dicembre che riassume in parole chiare il senso ed il
compito di un rotariano del nostro tempo: “I bisogni primari, i diritti fondamentali, la dignità. L’uomo e la vita,
intesi nella loro più elementare definizione di essere vivente e di termine spazio-temporale Il servizio che domina
il numero della rivista che state per sfogliare analizza gli aspetti che condizionano l’esistenza del singolo e la sua
relazione con l’ambiente in cui vive, il tempo che passa e la società di cui è parte, basandosi su di un concetto sostanziale, imprescindibile, in un certo senso nuovo: il futuro dell’umanità dovrà reggersi
Sommario:
sull’ equilibrio. Non si tratta di capire se sia un equilibrio diverso da quello che fino a oggi
Appuntamenti:07.04.2013 2 ci siamo illusi fosse tale: piuttosto, di convincerci che noi, nati per caso in una delle parti
“Ritrovando i Dioscuri”
fortunate del mondo, fino a oggi non lo abbiamo neppure conosciuto l’equilibrio. Ma la
realtà delle cose ci impone un duro confronto con le prospettive dell’umanità: basta legAppuntamenti:
gere poche righe di uno dei molti articoli proposti, per realizzare che i tanti strumenti
12.04.2013 “Geologia
ideati per permettere un po’ di recupero all’altra parte del mondo, sono appena suffidella Calabria: rischio
3
sismico ed idrogeologico,
cienti a farci provare la sensazione di essere sostenitori di un percorso intrapreso corretma risorse naturali unitamente. Ma sono decisamente infinitesimali rispetto alla crescita della popolazione
che ….ed inespresse”
mondiale e delle sue necessità, che ci farà presto rientrare, come singoli e come collettività, non più e non solo tra i numeri del mondo progredito, ma tra quelli, appunto in creAppuntamenti:19.04.2013
scita, di persone da sfamare. Per quanto esasperata possa sembrare, questa proiezione
“Una pergamena greca
inedita del XII secolo dal 5 fa riflettere proprio sul concetto di equilibrio, ricercato, faziosità a parte, in mille e una
guerre per fame e sete, di cui neppure si parla, ma che generano un’instabilità tanto forfondo Gerace di Idelfonso
te tra le popolazioni più bisognose, da complicare la progettualità per la ricerca stessa di
del Tufo”
quell’unico diffuso equilibrio. Spinti dalla forza del nostro essere localmente apartitici e
Appuntamenti:26.04.2013:
globalmente apolitici, possiamo cercare di diffondere una nuova cultura dell’equilibrio,
“A spasso tra le stelle,
7 fatta sostanzialmente di mediazione: il nostro contributo primario, fondamentale, digniun balzo nell’ universo
toso alla costruzione della pace.”
ed oltre”
Capacità di mediazione anche nel nostro club, prima palestra per imparare, cercando di
Gli Auguri del Club
8 pensare alle diversità come valore e non come problema e che ci permette di sperimentare la tolleranza che porta alla riscoperta della singolarità di ciascuno come ad un dono.
Appuntamenti di
8
Un abbraccio a tutti voi e Buongiorno
Maggio
Stefania
Appuntamenti: 07.04.2013 - “Ritrovando i Dioscuri” Interclub
Rotary Club Cosenza e Locri
"... Locri Epizefiri fondata, sotto la guida di Euanthes, poco tempo dopo la fondazione di
Crotone e Siracusa... Abitarono tre o quattro anni presso Capo Zefirio, poi spostarono la
loro polis con l'aiuto di Siracusani e Tarantini. Laddove i Locresi stabilirono il loro accampamento, là c'è una fonte Locria..." (Strabone).
Domenica 7 Aprile interclub Cosenza, Rende, Lo-
ropeo a
cri. Una bellissima giornata trascorsa con gli amici
Bruxxel-
riuniti per incontrare il Dioscuro tornato a casa.
les.
Queste
sculture,
fra le più
notevoli
della Magna Grecia, vennero rinvenute da Paolo
Orsi durante la campagna di scavi del 1890-91. Le
statue, risalenti alla fine del V sec. a.C. o al principio del IV sec. a.C., scolpite in marmo proveniente dall'isola di Paro costituivano la decorazione
I tre club si sono ritrovati al museo di Locri e capi-
scultorea occidentale del Tempio di contrada Ma-
tanati dall’ archeologa Prof.ssa Margherita Mila-
rasà che venne realizzata per ricordare la vittoria
nesio hanno visitato il casino Macrì, l’ area arche-
dei locresi nella battaglia della Sagra, durante la
ologica ed il museo.È stata una
quale, secondo la leggenda, gli
occasione unica per vedere u-
stessi Dioscuri combatterono a
na delle due statue dei Dioscu-
fianco dei locresi, conducen-
ri, per la prima volta ospitata a
doli verso la vittoria. Estrema-
Locri dopo essere stata espo-
mente apprezzata, la visita si è
sta in mostra per diversi mesi
conclusa a Moschetta tra pol-
nella sede del Parlamento Eu-
pette e stocco.
RC Locri - Maggio 2013
Pagina 2
Appuntamenti: 12.04.2013 -“Geologia
Geologia della Calabria: rischio sismico ed
idrogeologico, ma risorse naturali uniche ….ed inespresse” caminetto
con il prof. Carlo Tanzi
Caminetto con Carlo Tansi, Geologo C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche) presso
l’I.R.P.I. (Istituto di Ricerca per
la Protezione Idrogeologica), su
“Geologia della Calabria : regione ad alto rischio sismico ed
idrogeologico , ma con risorse naturali uniche …. ed
inespresse” . Tutti (o quasi) conoscono la “Teoria della
tettonica a placche, secondo la quale i continenti non
sono fermi ma si muovono e costituiscono un insieme di
placche rigide che “galleggiano” su un orizzonte plastico. I continenti possono avvicinarsi o allontanarsi reciprocamente. Lungo i limiti di contatto tra i continenti le
rocce si rompono. Le rotture avvengono lungo fratture
chiamate faglie, lunghe decine e decine di chilometri e
profonde generalmente fino a 15-20 km. La Calabria è
collocata esattamente lungo la zona di contatto tra l’Europa e l’Africa che si stanno avvicinando velocità media
di circa 7 millimetri/anno: in altre parole la Calabria è
“schiacciata” dalla grande morsa costituita dalla placca
africana a sud e dalla placca europea. Quando una roccia si rompe, si producono due effetti: le frane (nota
frana di Cavallerizzo di Cerzeto collocato lungo una faglia) dovute alle minute fratture della roccia che assorbono acqua in occasione di piogge intense, e i terremoti. Queste condizioni hanno reso la Calabria una delle
zone al mondo più esposte ai rischi naturali: terremoti e
frane hanno mietuto quasi 200.000 vittime negli ultimi
250 anni (!) e hanno precluso lo sviluppo socioeconomico, rappresentando una delle principali cause
d’emigrazione. Da qui l’atavico appellativo dato alla Calabria di “terra ballerina”. Da questa particolare collocazione nella morsa Africa-Europa deriva la “strana” posizione geologica della Calabria nel Mediterraneo Centrale: mentre le rocce che costituiscono gran parte della
penisola italiana catena Appenninica sono costituite da
calcari, la Calabria è costituita prevalentemente da graniti esattamente identici a quelli che costituiscono la
catena alpina, la Sardegna e la Corsica. Per capire cosa ci
faccia questo pezzo di Alpi ad oltre 1000 km di distanza
dalla catena-madre, da oltre 50 anni si sono mobilitati
ricercatori di tutto il Pianeta: numerosi studi e pubblicazioni scientifiche hanno consentito solo di recente di
ricostruire l’eccezionale storia geologica della Calabria e
di risolvere finalmente l’enigma. Secondo la sintesi degli
RC Locri - Maggio 2013
Fi-
studi più recenti ed accreditati prodotti dalla comunità
scientifica internazionale, 23 milioni di anni fa la Calabria, insieme alla Sardegna, era unita alle Alpi e si trovava, grosso modo, nella posizione occupata attualmente dalla Liguria. Successivamente, strizzata dalla
morsa Africa-Europa, la Calabria si è distaccata, insieme alla Sardegna, dalle Alpi ed ha iniziato un lungo
viaggio, verso la posizione attuale. Durante il tragitto,
circa 10 milioni di anni fa, la Sardegna ha fermato il suo
cammino nella posizione che occupa attualmente, distaccandosi dalla Calabria che continuava il suo viaggio, terminato meno di 1 milione di anni fa. Allo stato
attuale delle conoscenze non è possibile prevedere i
terremoti. E però possibile capire dove potranno originarsi. Perciò se niente si sa sul “quando” un forte terremoto interesserà - di certo - la nostra Regione, molto
si conosce, invece, sul “dove” i terremoti possono originarsi e, quindi, su quali siano le aree a maggior rischio sismico, dal momento che è ben nota la posizione delle faglie calabresi, studiate da svariati anni da
ricercatori di tutto il pianetaDalla complessità geologica della Calabria, nota per la sua straordinarietà ai geologi di tutto il mondo , derivano tuttavia non solo danni
(terremoti), ma anche immense risorse clamorosamente inespresse. Prima fra tutte la bellezza dei paesaggi
straordinariamente diversi, poi le immense risorse naturali, tra le quali la principale è l'acqua: in Calabria
sorgono le migliori acque minerali d'Italia - di gran lunga superiori, per
caratteristiche organolettiche e fisico-chimichea quelle
mediaticamente molto più note del resto d'Italia - ed
(Continua a pagina 4)
Pagina 3
(Continua da pagina 3)
acque termali tra le
migliori d'Europa. La
rivista ufficiale dell'Associazione dei
consumatori
"Altroconsumo" ha
condotto un test
sulla situazione delle Acque in Italia. Di
seguito riportiamo
la citazione relativa
a
Mangiatorella:
"Un’acqua di origine calabrese si aggiudica il titolo di
Migliore del Test". Il sottosuolo calabrese è anche ricco
di gas naturale e di una straordinaria varietà di minerali
che rappresentano la materia prima per la produzione di
svariati prodotti derivati, ricercatissimi oltre regione ma
inutilizzati in loco. Infine, la varietà di terreni e di microclimi ha regalato alla Calabria un potenziale viti-vinicolo
invidiato da enologi di mezzo mondo, ma assolutamente
inespresso, essendo utilizzato per non più del 10%. Il
prezioso patrimonio di rocce e minerali della Calabria,
poco noto nella regione ma da millenni sfruttato soprattutto dai colonizzatori di ogni epoca, si ripropone all’attenzione con i risultati della seconda fase del censimento dei siti minerari abbandonati dal 1870 al 2004.
Resi noti dal ministero dell’Ambiente, i dati riportano 29
miniere a cielo aperto e 31 in sotterraneo. I minerali
estratti nei 60 siti rilevati sono: zolfo 17, feldspati 16,
caolino 7, mica 7, marna da cemento 6, minerali del
manganese 5, salgemma 3, lignite 3, lignite xiloide 2,
pirite 2, silicati idrati alluminio 1, barite (baritina) 1,
fosforite 1, limonite 1, quarzo 1, molibdenite 1, grafite
1, arsenopirite 1, cinabro 1. La grande varietà di minerali della Calabria è connessa ai vari ambienti che caratterizzano l’intero arco Calabro dove, tra l’altro, esistono mineralizzazioni prealpine con metamorfici a
solfuri (pirite, calcopirite, galena blenda, arsenopirite,
pirrotina, magnetite ed a grafite); mineralizzazioni alpine (barite, cinabro, galena, calcopirite, torio, manganese, zolfo, salgemma, lignite) che interessano le unità
ofiolitiche di S. Donato ed i sedimenti dei depositi miocenici. In pratica, i giacimenti minerari più interessanti
risultano distribuiti proprio all’interno di particolari tipi
di rocce ed assetti geostrutturali come sono quelli che
costituiscono l’arco Calabro-Peloritano caratterizzato
anche dalla ben nota attività sismica. Meno noti, invece, e spesso colpevolmente trascurati, sono i numerosi
ed importanti giacimenti minerari che, come i terremoti, sono connessi alle condizioni geostrutturali ed ai
processi geodinamici che caratterizzano il territorio
della regione. Alla gran varietà di litotipi esistenti (in
Calabria sono stati individuati oltre 200 tipi di rocce) ed
ai fenomeni di sollevamento tettonico cui è sottoposta
la regione, sono, infatti, associati importanti “ambienti
geodinamici” che presiedono alla formazione degli accumuli di minerali utili. La Calabria, quindi, oltre ad
essere la regione a più alta sismicità, è anche una delle
zone d’Italia più ricche di depositi minerari metallici e
litoidi.
Andiamo in Turchia con la Rotary Foundation
La cultura è importante, come è importante dare la possibilità di studiare alle nuove generazioni per cui
sono molto fiera di informarvi che il nostro club, grazie all’ impagabile lavoro di Giorgio Botta e Ciccio Socievole, è diventato il primo patner internazionale di un progetto della Rotary Foundation insieme al Rotary Club Turgutlu del Distretto 2440 in Turchia.
ILRotary Club di Turgutlu, composto da 20 soci ha fornito servizi in questa zona negli ultimi 20 anni ed in
particolare alla scuola elementare di Turgutlu composta da 18 classi e 450 scolari.
Gli abitanti della regione sono molto poveri e hanno bisogno di sostegno per migliorare la qualità dell’ istruzione dei loro ragazzi ed in particolare vi è necessità di supporti informatici. Con questo progetto saremo in grado di donare a 10 classi lavagne interattive,computer e proiettori digitali.
RC Locri - Maggio 2013
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Appuntamenti: 19.04.2013 - “Una pergamena greca inedita
del XII secolo dal fondo Gerace di Idelfonso del Tufo”
caminetto con il Prof. Giacomo Maria Oliva.
Venerdì 19 Aprile Hotel President: abbiamo avuto il piacere di ascoltare una conversazione su “Una pergamena greca inedita del XII secolo dal fondo Gerace di
Idelfonso del Tufo” del il Prof Giacomo Maria Oliva,
Bibliotecario, Direttore Coordinatore presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, temporaneamente distaccato presso la Soprintendenza Archeologica della
Calabria, Direttore
del Museo Diocesano e del Tesoro della Cattedrale di
Gerace;
Il prof. Oliva ha illustrato i risultati delle ricerche effettuate sul il più antico documento pergamenaceo che è
rimasto nella nostra diocesi, vergato in greco durante la
dominazione normanna e rinvenuto nel Fondo archivistico relativo a Monsignor Ildefonso del tufo vescovo di
Gerace dal1730 al1748 , attualmente conservato presso la Sezione di Archivio di Stato di Locri con la denominazione di Fondo Gerace, proveniente dall’Archivio di
Stato di Ascoli Piceno. In questa città, infatti, Monsignor del Tufo era stato trasferito nel 1749 dopo un breve periodo trascorso a Roma e aveva portato con sé il
suo carteggio … Durante la serata abbiamo potuto visionare la pergamena grazie alla collaborazione della
Dott.ssa Mirella Marra, direttore dell’Archivio di Stato.
Si riporta un sunto della relazione tenuta del Prof. Oliva.
L ‘ inedito è costituito da una pergamena, priva di titolo
e autore scritta in greco del tipo rossanese vergata nel
XII secolo, utilizzata nel XVII/XVIII secolo come copertiRC Locri - Maggio 2013
na di un libretto di contabilità del Seminario di Gerace.
Per le argomentazioni riportate nel frammento potrebbe trattarsi di una omelia della Pasqua o della prima
domenica di Pasqua. L’ignoto autore è un Padre che
conosce bene sia la filosofia classica che la patristica,
come del resto era consuetudine. Tutta l’omelia è incentrata sulla creazione del mondo e della materia che
nasce e muore mentre all’uomo è riservato un trattamento speciale essendo immagine di Dio che diviene
immortale per il suo amore. E’un passaggio dalla morte
alla vita, la Pasqua.
Il frammento dell’omelia inizia con la creazione del
mondo secondo il concetto filosofico greco che tutto
ciò che è materia è originato da i quattro elementi fondamentali, terra, acqua, aria e fuoco. Prima d’ogni cosa
però è la luce ,creata da Dio prima d’ogni cosa. Luce
che noi non possiamo percepire nella materia, incorporea definita anelios. Luce senza luce corporea , intesa
come forza di Dio stesso, che fa germogliare ogni cosa
e “scorrere le acque e i volatili e i rettili”, che dà materia alla luce contenendolo nel sole, quel sole che fa germogliare le piante e dà vita al creato . E questo è il giorno numero 1 il primo giorno. Dalla luce la distinzione
dalla notte e poi il secondo giorno e il terzo e così via
fino al settimo giorno creò ogni cosa , come dice la Bibbia, Anzi il testo dice “Fu la luce la quale allargandosi e
restringendosi, fu determinante per creare il sole, il
secondo giorno il firmamento, il terzo la concentrazione delle acque e la vegetazione della terra , il quarto
giorno le stelle, il quinto gli animali tratti dall’acqua, il
sesto gli animali tratti dalla terra e quindi da ultimo
l’uomo.”
Alla fine si riposò. Dio non aveva bisogno, certo, di riposarsi, né di scandire il tempo ma lo ha voluto per dare a
noi un ordine ben preciso in quanto tutto è ordinato
dai numeri “La numerazione va d’accordo con l’ordine”
Ora L’uomo
Continuando il ragionamento, questa seconda parte
parla dell’uomo, del suo primato, del male entrato in
esso, ma anche della sua salvezza.
Ho aggiunto alcune parti non presenti nel manoscritto
ed alcuni commenti:
“Ogni cosa è opera delle mani di Dio e tutto gli appartiene. Giuditta 9,5 dice “hai progettato e tutto ciò che
hai creato è offerto a Te”...«Ma se l’uomo fu creato per
(Continua a pagina 6)
Pagina 5
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ultimo, e anche lui (è stato creato) con la mano di Dio e
reso più prezioso (di tutti gli altri esseri viventi essendo
stato creato) a (sua) immagine, senza alcun’ ombra di
dubbio. In quanto , visto che doveva divenire re ( signore) di tutto ciò che è stato creato sulla terra,(Dio)
doveva preparare in anticipo i regni e creare gli esseri
che sarebbero stati governati dal re(cioè l’uomo) (che
dovevano essere a lui sottomessi) in modo tale da entrare (in questo palazzo reale che è la terra) scortato da
tutte le sue guardie del corpo”…(a questo punto c’è
una lacuna nella pergamena, riprende con)… ma subito
ricco.
«Se quindi restassimo, ciò che siamo e custodiamo il
comandamento (il precetto), diventeremo ciò che non
eravamo (cioè immortali, perché prima del peccato
originale e della conseguente Redenzione non eravamo immortali una via di mezzo tra Dio e la materia, puri, si, ma non come Dio). Essendoci avvicinati al legno
della vita (la croce), dopo il legno della conoscenza
(letteralmente, della scienza, cioè della conoscenza del
bene e del male al quale si erano avvicinati i nostri progenitori).
E cosa siamo divenuti? Siamo divenuti immortali e ci
siamo così avvicinati a Dio. Poiché la morte è entrata
nel mondo a causa dell’invidia del diavolo, che ha ingannato l’uomo, perciò Dio soffre per la nostra disgrazia, facendosi uomo, e diventa povero con l’incarnarsi
in uomo (divenendo uomo), per far arricchire(l’uomo)
con la sua povertà.
Da allora (il ciclo della vita) la morte, la sepoltura e la
resurrezione. Da allora la nuova creazione (creatura), e
la successiva festa (sarebbe la prima domenica dopo la
Pasqua), e di nuovo io partecipo alla festa, inaugurando
la mia salvezza (lacuna, probabilmente manca la parola
all’inizio, prima del peccato originale…. non) fu Creato
(come) immortale, ma intermediario di Dio (cioè tra
Dio e la materia) prendendo la sostanza materiale( il
corpo) e con il custodire( con) il comandamento che si
tratta di unirsi a Dio e diventare immortale, con fatto di
violare si tratta di fare proprio il decadimento, e qui il
santo allude dicendo «Se fossimo restati ciò che eravamo» cioè puliti, «saremo diventati» ciò «che non eravamo» immortali cioè, «visto che ci siamo accostati al
legno della vita immortale, «dopo» aver superato «il
legno della conoscenza»
L’anonimo autore ribadisce il concetto del ciclo della
sofferenza, della passione, della morte e poi la resurrezione viene dalla incarnazione. Dio come uomo soffre
ma , come dice san Paolo ai Corinti “per diventare noi
ricchi della sua povertà”. La resurrezione è la nuova
creatura. In realtà queste cose sono il nostro recupero
e la nostra ricostruzione che eliminano l’annientamenRC Locri - Maggio 2013
to e la caduta .
Cercando di dare una esegesi almeno alla frase “se
quindi restassimo ciò che siamo(come siamo adesso
dopo l’incarnazione, la morte e la resurrezione di Gesù)
e custodiamo il comandamento (dell’amore, il cibo eucaristico), diventeremo (dopo la morte) ciò che non
eravamo prima”(prima del peccato originale)..
L’uomo non essendo stato creato ne mortale ne immortale tra Dio e la materia se ubbidisce al comando
di Dio diventa immortale ma se infrange questo comando diviene mortale. Egli mette in evidenza la libertà
dell’uomo di scegliere di vivere o di morire. La venuta
di Gesù sulla terra per liberare l’uomo dalla morte del
peccato, renderlo immortale con la sua resurrezione,
mentre prima “non eravamo” così, quando ancora il
male e la morte per l’invidia del diavolo non erano entrati nel mondo, dunque l’uomo era puro e intermediario di Dio. A seguito del peccato consumato all’albero
della conoscenza , tutto sembrava distrutto ma Dio con
la Sua venuta sulla terra ha voluto una nuova creazione (Novam dominicam). Dio divenendo uomo e salendo
sul legno della croce fa di questo strumento di morte
l’albero della vita perché morendo ha distrutto la morte e con la resurrezione ha reso immortale l’uomo. Si
potrebbe dire una seconda creazione dando all’uomo
nuovo la possibilità di diventare come Lui, immortale,
sempre alla condizione che l’uomo custodisca “il comandamento” (dell’amore). « O felix culpa, quae talem
ac tantum meruit habere Redemptorem »
« Beata colpa, che meritò tale e così grande Redentore »
La Chiesa arriva a definire "beata" la colpa di Adamo,
perché essa portò agli uomini Gesù Redentore.
Prima di concludere azzarderei una paternità al documento ma lo faccio sottovoce in quanto è tutto da verificare. Credo di attribuire l’omelia a Filagate di Cerami
vissuto in quel periodo,oratore colto ed espressivo, discepolo di san Bartolomeo da Simeri. Predicò sia in Calabria che in Sicilia, autore di oltre 75 omelie..
Questa pergamena è testimonianza di un ambiente
ecclesiastico di una certa levatura culturale e testimonia ancora la rifioritura della cultura greca in pieno periodo normanno, ma l’inizio anche di un lento, inesorabile ed inevitabile processo di latinizzazione del territorio dovuto anche all’abbandono della Calabria da parte
di Bisanzio che porterà nella seconda metà del XV secolo i monasteri greci della Calabria a un degrado tale
che con molta enfasi Costantino Lascaris definirà questa terra come il deserto della Scizia.
Ma siccome ogni cosa è voluta dall’alto e nell’ordine
stabilito, non potendo e non dovendo dire mai “ormai”,
i segni continuano anche oggi.
Giacomo Maria Oliva
Pagina 6
Appuntamenti: 26.04.2013 -“A spasso tra le stelle, un balzo nell’universo
ed oltre”. Caminetto con il dott. Fabrizio Tripicchio
Una volta, un vecchietto un po’ pazzoide con idee
che sarebbero state verificate solo anni e anni più
tardi, affermò che il nostro intelletto era sfruttato
solo per il 10%. Ebbene, quel candido vecchietto
dai capelli sparati in aria, dal carattere un po’ instabile e dal viso stralunato era Albert Einstein. Un
uomo al di sopra del suo tempo e talmente superiore ai suoi contemporanei da non poter essere
compreso in pieno se non con anni di ritardo: un
vero e proprio UFO nella storia. E di UFO nella storia ve ne sono stati tantissimi: da Archimede ad
Aristotele, da Leonardo a Keplero e così via nella
storia dell’uomo. Scrivo queste mie parole d’introduzione per aiutare la comprensione del fenomeno extraterrestre, spesso e volentieri ridotto a
macchietta, un mostriciattolo verde, goffo e cattivo che si nasconde ai nostri occhi ricorrendo ai
trucchi del
migliore
Houdini.
Oppure alla
“solita” macc h i na z i on e
governativa
legata allo
sviluppo di
non so quali
armi fantasiose. Eppure, a mio parere, la risposta è semplicissima e deriva dalle vecchie conoscenze liceali di “Bruniana memoria”: infiniti mondi, infiniti universi. E converrete con me
che, parlando di tale concetto d’infinitezza sarebbe
RC Locri - Maggio 2013
incommensurabilmente triste scoprire di essere
soli a questo mondo. Certo il mio è un punto di
vista prettamente filosofico sulla celebre quaestio:
esistono o no gli alieni? Nulla di paragonabile alle
prove documentali, serie e certe illustrate nel caminetto di venerdì 26 aprile dal Dott. Tripicchio
dinnanzi ad un pubblico rapito e sognante. Il Dott.
Tripicchio è un biologo con una lunghissima passione nel campo ufologico, nata nell’adolescenza e
coltivata con amore fino ad oggi. Vanta lezioni a
tema tenute presso l’UNICAL, nonché vagliate ed
approvate dal CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). Il nostro ufologo ci ha accompagnati per mano in una
storia documentata dei rapporti tra l’uomo, rappresentato
dai
vari governi succedutisi nella storia, e la presenza
degli ufo. Fino ad
arrivare alla clamorosissima ammissione di un
“potente”
della
terra quale il Presidente russo Medvedev. La splendida lectio non ha mai toccato le
vette dell’immaginario o del fantasioso ma è sempre rimasta ancorata per terra, legata a documenti
ufficiali di agenzie spaziali quali la Nasa o quella
russa; o legata ad organismi governativi ufficiali
come Cia, KGB, Ovra e Gestapo. Documenti che
certificano, a meno di voler negare l’evidenza, l’esistenza di qualcosa che viaggia, vive ed interagisce
nello spazio. Documenti che spaziano da ideologie
diverse a momenti storici diversi e che convergono
sempre su di un unico punto: là fuori c’è qualcosa.
Il dott. Tripicchio ha insistito, fin dall’inizio, sul
chiarire che non era sua volontà stupire il consesso
con effetti speciali o con dichiarazioni clamorose,
bensì instillare in noi, ascoltatori rapiti, il seme del
dubbio. E credo che questo seme, legato all’esistenza dell’uomo in un legame indissolubile con
l’intelligenza umana, cogito ergo sum, sia stato
piantato rendendo perlomeno dubbiosi alcuni di
noi.
Vincenzo Leone
Pagina 7
GLI AUGURI DEL CLUB
Buon Compleanno a:
Vincenzo Brullo il 4;
Domenico Speziali l’8;
Francesco Archinà il 29;
Buon Onomastico a:
Pasquale Sansalone e Pasquale Tavernese il 17;
Felice Anniversario di Matrimonio a:
Salvatore D’Agostino e Maria Sgabelloni il 19.
ROTARY CLUB LOCRI
Progetto Genius Loci: Tra i luoghi dell’anima - II edizione
Genius loci: il dio dei luoghi perduti
“Il vero viaggio di scoperta non consiste
nel cercare nuove terre,
ma nell’avere nuovi occhi…”.
Marcel Proust
Il Rotary club Locri bandisce un concorso per la
popolazione scolastica scuole medie superiori sul
tema Genius loci allo scopo di trovare i luoghi
della memoria con fotografie, racconti, filmati
che richiamino il rapporto tra la storia, i luoghi e
le persone per stimolare le nuove generazioni a
ricoprire il proprio territorio, l’ orgoglio per la
propria storia e sensibilizzarle alla difesa del patrimonio culturale.
Responsabile del progetto: Salvatore SpagnoloPartecipanti al progetto: Stefania Rossi, Salvatore
Spagnolo, Vincenzo Naymo, Attilio Spanò.
Programma Mese di MAGGIO
(mese del Consolidamento)
Venerdì 3: ore 19.30 - Hotel President
Assemblea dei soci
Venerdì 10: ore 19.30 - Hotel President
conversazione su “Il
Il problema delle dighe in Cala-
bria con particolare riferimento alla diga sul Lordo” con il Prof. Giancarlo Principato socio del
Rotary club Cosenza e Professore Associato di
Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia,
titolare dell’insegnamento di “Opere di Regolazione e Sistemazione dei Bacini Idrografici” per Il
Corso di Laurea in Ingegneria Civile dell'Università della Calabria e dell’insegnamento di
“Costruzioni Idrauliche” per il Corso di laurea in
Ingegneria Edile e Architettura dell'Università della Calabria
Venerdì 17: ore 19.30 - Hotel President
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cerca-
re nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi...” (Marcel Proust). Premiazione vincitori Progetto Genius Loci: il dio dei luoghi perduti
IL ROTARY CLUB LOCRI SBARCA SUL WEB
All’indirizzo: www.rotarylocri.org
e-mail: [email protected]
RC Locri - Maggio 2013
Domenica 26: scampagnata in Aspromonte organizzata da Marianna D’Agostino
Pagina 8
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Bollettino - maggio 2013