Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% - CN/RE - Trimestrale del Credito Cooperativo Reggiano Anno 2013 il giornale della banca 201 3 2014 DICEMBRE 2013 La Famiglia e il ruolo sociale della Banca di Credito Cooperativo L’editoriale del Presidente Carlo Maffei a pag. 4 CCR News Il giornale della Banca Periodico trimestrale di informazione reggiano Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia N. 2098/2011 Proprietario/Editore: Credito Cooperativo Reggiano via Prediera, 2a S. Giovanni di Q.la – Viano (RE) Redazione presso la sede di Scandiano Via Pellegrini, 16 - Scandiano (RE) Tel 0522 764711 - Fax 0522 859390 [email protected] Lascia un segno - ONLUS Direttore responsabile: Michele Campani Coordinamento editoriale: Piergiorgio Munarini 16 Capo redazione: Giulia Sacchi Economia Sommario Assistenti redazione: Luca Marconi, Fabrizio Regnani Fotografie: James Bragazzi, Virginio Spalanzani, Paola Morini, Pietro Margini, Foto Studio Artioli Progetto grafico e impaginazione: Partner Comunicazione e Marketing Stampa: Grafiche Pioppi – Scandiano (RE) 6 Imprese e mercati 4 Editoriale del Presidente 5 Il nostro impegno per il territorio nonostante la crisi 6 In arrivo il nuovo sistema dei controlli interni 7 Essere soci del Credito Cooperativo Reggiano Focus on Riproduzione vietata senza l’autorizzazione in forma scritta dell’editore. NUMERO 6 – DICEMBRE 2013 Il personaggio del mese 10 Enrico Ganassi L’azienda del mese 12 Macelleria Rivi di Casalgrande 10 Attualità 14 Il Decreto del Fare e le nuove imprese a tasso zero 16 Lascia un segno - ONLUS Arte e cultura 18 Le mille luci di Nemesio Crotti 20 San Genesio e il suo violino 18 Spazio giovani 24 Scuola e Futuro Quale scelta? 25 È LEGOMANIA ...con Riccardo Zangelmi Area techno 26 CCR è pronto per gli m-payments e presenta la nuova soluzione M-pos con nuovo terminale iCMP Ingenico 25 Spazio soci 28 Progetto Leonardo 29 Una zucca ..cosi’! Eventi 32 30 Vola che … ti passa!!! 32 Più … uva per tutti!!! 33 50a Festa della castagna di Marola 34 Alla DEE-JAY TEN di Milano... CCR Cuor di Leone non poteva mancare! 35 CCR Cuor di Leone.... sempre più “giramondo”! il giornale della banca Economia Imprese e mercati Editoriale Carlo Maffei Presidente CCR Il nostro impegno per il territorio oltre la crisi La Famiglia e il ruolo sociale della Banca di Credito Cooperativo C’è un soggetto che è il vero lievito delle risorse morali della nostra nazione, complessa e contraddittoria, e di un territorio come quello reggiano ricchissimo di testimonianze semplici di coerenza e di tenacia: la Famiglia. Si tende a pensare che le virtù sociali siano riflesso di quelle personali. In realtà tale automatismo non esiste. Le virtù sociali poggiano sulle virtù personali che stanno su un piano superiore. Se considerati individualmente, due genitori possono essere brave persone, ma non è detto che il clima della loro famiglia sia buono. La famiglia è, dunque, una relazione e non un aggregato di individui che stanno insieme solo per convenzione. Essa è il vero fermento della identità culturale e il sostegno di chi in mille modi lavora, produce e produrrà valore economico. Il nostro Paese ha bisogno di mettere di nuovo la famiglia al centro della vita privata e sociale, con un occhio di riguardo ai giovani che devono essere messi nelle condizioni di progettare per tempo la loro vita e formare una famiglia, a prescindere dalla forma che essa assumerà. Il problema è che oggigiorno tante famiglie sono schiacciate dalle difficoltà, vivono male sia la dimensione relazionale che quella pratica, hanno bisogno di ritrovarsi e di riprendere le energie per non fermarsi ai lati della strada. Le banche mutualistiche come la nostra, che all’art 2 dello statuto richiamano ai valori dell’insegnamento sociale, hanno la responsabilità di raggiungere le teste e i cuori delle famiglie e mostrare loro la propria vicinanza responsabile e il proprio vigile sostegno. La nostra Carta dei Valori ci impone da sempre di essere motore della educazione finanziaria e del risparmio del territorio, mentre solo oggi e da più parti si riscopre il valore essenziale di questo tipo di formazione come antidoto all’attuale crisi. Infatti, se gli investitori fossero stati maggiormente istruiti sui rischi che correvano acquistando titoli tossici, probabilmente gli effetti nefasti che oggi continuiamo a subire sarebbero stati molto minori e forse cessati. Nella sua Caritas in Veritate, Benedetto XVI ci ha ricordato come “l’economia ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento”, richiamando di fatto quell’auto-aiuto che ha stimolato i primi cooperatori bancari a riboccarsi le maniche e a non attendere dall’alto le soluzioni ai problemi dei loro territori. Va quindi riconosciuto come una visione integra, coerente e strumentale del credito e della finanza possa dare un apporto anche in termini di risultati economici e di crescita del territorio. Si tratta di quel comportamento che Leone Wollemberg, fondatore a Loreggia, vicino a Padova nel 1883 della prima Cassa Rurale Italiana definiva “il valore economico della onestà”. In questa complicata e faticosa fase storica, il nostro modo di fare banca, la nostra capacità di essere vicini al territorio con ascolto e formazione e il nostro vigile sostegno sono ingredienti utili alle esigenze delle famiglie e dei giovani. Ma soprattutto il nostro lavoro quotidiano di banca posseduta come nessun’altra dalle famiglie vere. A tutti voi, cari soci, alle vostre famiglie e alle vostre imprese consegno il mio augurio e quello di tutte le donne e uomini del Credito Cooperativo Reggiano per un sereno S.Natale e un brillante 2014. Carlo Maffei Pierluigi Ganapini Direttore Generale Si è concluso un anno, il 2013, caratterizzato da un progressivo peggioramento della crisi economico finanziaria che ha determinato una ulteriore riduzione del PIL nazionale stimata nell’ 1,8%, con una disoccupazione superiore al 12%. Tutto questo sta causando un progressivo impoverimento delle famiglie italiane e la chiusura di numerose piccole imprese che rappresentano il tessuto economico dell’Italia e, in particolare modo, del nostro territorio. Per uscire da questa crisi è necessario che ognuno faccia la propria parte: se la maggior parte dei cittadini la sta già facendo occorre che chi ci governa adotti al più presto quelle riforme oramai improcrastinabili, quali quella del lavoro e quella fiscale, necessarie affinché le imprese italiane ricomincino ad investire. Condizione fondamentale per competere sui mercati internazionali e a creare nuovi posti di lavoro. Alcuni segnali di ripresa, seppur minimi, si stanno manifestando in alcuni settori come l’alimentare, con riferimento sia alla produzione che alla distribuzione dei prodotti di qualità, l’elettromedicale e il ceramico. Un settore che deve essere certamente rivalutato e sul quale occorre investire è quello del turismo, in tutte le sue forme: siamo l’unico paese al mondo ad avere, oltre alle bellezze naturali, un patrimonio culturale enorme che non sempre siamo in grado di valorizzare. Pur in un contesto così difficile il Credito Cooperativo Reggiano ha continuato nel corso del 2013 a sostenere l’economia del territorio concedendo alle famiglie e alle imprese nuovo credito per oltre 20 milioni di euro, continuando nel contempo a sostenere le attività socio culturali rappresentative del nostro territorio. Questo è stato possibile grazie anche al rafforzamento della solidità della Banca, che ad oggi dispone di un capitale sociale di oltre 28,5 milioni, ed una forte compagine sociale che ha raggiunto i 6.700 soci, un patrimonio di vigilanza di oltre 40 milioni ed un Tier 1 all’11,60, in aumento di oltre un punto percentuale rispetto alla fine dello scorso anno. Questa struttura patrimoniale, unita alla significativa liquidità di cui disponiamo, pone la nostra Banca in grado di far fronte all’attuale crisi e di continuare a sostenere anche per il futuro l’economia del nostro territorio. Il Presidente il giornale della banca 5 Responsabile Servizio Controlli Interni La crisi finanziaria ha fornito importanti conferme sul ruolo centrale che la governance ed i sistemi dei controlli interni svolgono in seno agli intermediari finanziari. Carenze in tale ambito possono infatti mettere a repentaglio la sana e prudente gestione delle banche e la stabilità del sistema finanziario. Muovendo da questa consapevolezza, le autorità internazionali impegnate nella revisione del quadro regolamentare hanno emanato specifiche raccomandazioni in proposito. Il dibattito internazionale è stato particolarmente intenso negli ultimi anni; i documenti redatti dai vari organismi riflettono il diffuso consenso sugli effetti che eventuali carenze nel sistema dei controlli degli intermediari finanziari possono determinare sulla loro buona gestione e, conseguentemente, sulla loro stabilità e su quella del sistema finanziario. In Europa la nuova direttiva Capital Requirement Directive IV (CRD4) ha confermato l’impianto vigente, richiedendo alle banche di dotarsi di processi efficaci per la gestione dei rischi e di adeguati sistemi di controllo interni, chiarendo che tali processi dovranno essere onnicomprensivi e proporzionati alla natura, dimensione e complessità delle attività svolte. La necessità di calare tali principi e raccomandazioni nel quadro regolamentare nazionale, oltre che di procedere ad una razionalizzazione delle norme esistenti, ha indotto la Banca d’Italia alla definizione di una nuova normativa che mira a rafforzare la capacità delle banche di gestire i rischi e di promuoverne la sana e prudente gestione. Le Disposizioni di vigilanza emanate dalla Banca d’Italia sui controlli interni delle banche e dei gruppi bancari, recependo tali orientamenti ed allineandosi alle previsioni della Direttiva CRD4, mirano a promuovere il rafforzamento della capacità delle ban- 6 Stefano Vecchi Essere soci del Credito Cooperativo Reggiano Flash economia Economia Mario Mauro Montecchi In arrivo il nuovo sistema dei controlli interni Vice Direttore che di gestire i rischi aziendali. La nuova disciplina intende inoltre razionalizzare il quadro normativo preesistente alla luce dei provvedimenti emanati in materia negli ultimi anni. Peraltro, interventi sul sistema dei controlli interni comportano anche costi, legati principalmente all’esigenza di dotare le funzioni di controllo di risorse più numerose e più qualificate, e di modificare procedure e processi aziendali. Nel complesso, dagli studi effettuati, i benefici delle innovazioni regolamentari parrebbero superare i costi stimati: un più robusto sistema dei controlli interni sembra senz’altro contribuire alla sana e prudente gestione delle banche ed a una più efficace gestione dei rischi. Le banche potranno beneficiare di un migliore allineamento del risk appetite (obiettivi di rischio) con la gestione dei rischi, nonché di una maggiore efficienza della stessa. Sia la struttura che il funzionamento in concreto degli organi incaricati dei controlli interni dovrebbero registrare benefici sul piano della completezza, efficienza ed efficacia. La maggiore solidità degli intermediari potrà contribuire a rendere il sistema più robusto nel suo complesso, con benefici anche per il sistema economico. Un solido sistema dei controlli interni rappresenta un elemento indispensabile per consentire agli intermediari finanziari il perseguimento di molteplici finalità: efficacia ed efficienza dei processi aziendali, adeguato controllo dei rischi, affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche, conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne, protezione dalle perdite e, in ultima analisi, salvaguardia del valore delle attività. Il valore di essere socio I soci sono il primo patrimonio della BCC essendo, allo stesso tempo, i proprietari dell’azienda (e come tali ne stabiliscono l’indirizzo strategico), gli amministratori (e come tali sono responsabili della gestione), i primi clienti e dunque colonna dell’operatività. Perché diventare socio Per capire “perché” è bello essere soci della Banca di Credito Cooperativo, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo e conoscerne, anche se a grandi linee, la storia. Il Credito Cooperativo, attraverso le prime Casse Rurali, ha fatto il suo ingresso in Italia alla fine del 1800 ed ha rappresentato la prima reale opportunità per la gente comune di utilizzare i servizi finanziari. Per tutto il 1900 il Credito Cooperativo ha permesso a milioni di operai, di piccoli imprenditori – artigiani, agricoltori, professionisti e alle loro famiglie di ricevere fiducia, ottenere il credito e migliorare la propria condizione di vita, consentendo loro di costruire le proprie aspirazioni, far crescere le comunità locali e quindi un paese intero. Essere socio della Banca di Credito Cooperativo vuol dire partecipare attivamente, e in prima persona, al miglioramento della situazione socio-economica della realtà locale in cui viviamo. Il socio rappresenta la ragione per la quale la Banca di Credito Cooperativo esiste, e lo scopo della Banca di Credito Cooperativo, pur attraverso le regole che comunque devono essere rispettate, è quello di rispondere alle esigenze finanziarie del socio. La Banca di Credito Cooperativo opera esclusivamente nel territorio della sua gente ed esclusivamente per la sua gente. Il profitto raggiunto dalla Banca di Credito Cooperativo è lo strumento necessario per progredire e migliorare i rapporti con la sua gente, non il fine. Centralità del socio Il Credito Cooperativo Reggiano punta sulla solidità del rapporto tra banca e socio e sulla reciprocità delle relazioni tra i soci stessi, fattori che permettono alla nostra banca locale di mantenere rapporti saldi, diretti e trasparenti con il territorio. Altrettanto importante è sottolineare che la valorizzazione del Socio, quella dei Clienti del Territorio e del far banca raccogliendo ed impiegando il denaro solo sulle nostre piazze di riferimento, costituiscono un importante strumento strategico e di differenziazione della BCC dal resto del sistema bancario. I soci sono considerati un particolare canale di comunicazione e di sviluppo: una sorta di promotore della BCC sul territorio di residenza. I vantaggi di essere socio Le agevolazioni e i benefici di cui i soci si avvantaggiano sono di natura bancaria ed extrabancaria, non tutti sono per tale ragione monetizzabili, anche se hanno un indubbio valore anche sul piano economico. Tra i vantaggi riservati ai soci del Credito Cooperativo Reggiano si ricordano, in modo particolare, i seguenti: • “Conto Socio” con condizioni e servizi gratuiti • Polizza Responsabilità civile verso terzi gratuita (copertura assicurativa fino a Euro 250.000,00) • Convenzione Nuova Mutua Sanità (tra i principali benefit: medico d’urgenza e assistenza domiciliare 24 ore su 24; convenzioni specialistiche ed ospedaliere; nuovi servizi socio-assistenziali e domiciliari) • Convenzioni per le visite specialistiche e iniziative promozionali mensili presso il CTR di Reggio Emilia • Finanziamenti salute (spese mediche) a tassi agevolati • Sconto 50 %: sulle commissioni per l’istruttoria sui mutui • Sconto 50%: sui viaggi vacanze fino a 4 persone tramite Holiday Shopping Card • Azzeramento commissioni di ingresso sugli investimenti in fondi (Pac, Pic ) • Invio quadrimestrale magazine CCRNEWS per essere sempre aggiornati sul mondo della banca e sulle iniziative dedicate ai Soci NEWS Dal mese di gennaio 2104, tutti i Soci potranno godere dei benefici di una nuova iniziativa che li coinvolgerà in maniera bivalente, come promotori e beneficiari di offerte, promozioni e scontistiche loro riservate. Un modo per offrire visibilità alle attività economiche del Territorio e, al contempo, poter fruire di agevolazioni attraverso gli strumenti che la nostra Banca mette a loro disposizione. Troverete presto, sul nostro sito internet (www.ccr.bcc.it) e in Filiale, tutto il materiale per comprendere le grandi potenzialità della nuova campagna “tagliata su misura” per i nostri Soci. il giornale della banca 7 9 “Dante entra nella selva oscura” olio su tela 95x100 cm Enrico Ganassi Nel corso degli anni come si è evoluta la vena artistica? Terminata la scuola ho smesso di dipingere, non avevo più stimoli. A 22 anni mi ammalai, presi una forte bronchite asmatica che mi costrinse in casa. In quel periodo riuscii ad addomesticare un gheppio. Proprio durante la convalescenza, mi ritrovavo ad osservarlo, quasi pareva fosse preoccupato per la mia salute. In quei giorni ricominciai a esercitarmi, ricominciando a ritrarre il mio amico falco e, da allora, non ho ancora smesso di dipingere! Ho lavorato per ventidue anni all’ Ospedale Psichiatrico San Lazzaro: lì ho visto e vissuto in prima persona i gironi infernali. Era una realtà che si può assimilare tranquillamente all’Inferno dantesco e proprio in quel periodo è nata in me la passione per l’opera, manifestatasi, tuttavia, dal punto di vista artistico ben più tardi nel tempo. Nel frattempo dipingevo quadri “classici”: paesaggi dei miei luoghi, casolari, rustici, ecc. Il personaggio del mese L’intervista Enrico, dove nasce la voglia di dipingere? Nasce già alle elementari. Un giorno disegnai un uccellino per la mia maestra. Il suo stupore fu tale da spronarmi nel farne altri: dalla mia matita uscivano variopinti cardellini, fringuelli, verdoni. Da quel giorno è iniziato il mio percorso. E a dir il vero… ho sempre preferito il disegno alla matematica! E il baratro, come nasce? Un giorno, trovandomi lungo il Tresinaro intento nel dipingere, immerso in un’atmosfera rarefatta, osservando i piumini che cadevano dai pioppi, notai che l’acqua del fiume non era più limpida e i pesci stessi parevano impazziti. La mente è ritornata d’un tratto alla mia infanzia, quando l’ acqua pulita e le rondini riempivano i cieli; in quel preciso momento ho realizzato che non c’erano più e anche l’ acqua non era più pura! Preoccupato e preso dall’ impeto, che contraddistingue il mio carattere un po’ impulsivo, ho tracciato sulla tela questa linea spezzata. La linea rappresenta la mia infanzia, un’infanzia che non ritrovavo più, poiché interrotta e sporcata dall’inquinamento e dalla mano dell’ uomo che sta distruggendo tutto. Attraverso le mie opere invito l’uomo a riflettere sulle barbarie che sta compiendo contro il nostro pianeta; stiamo oltrepassando il baratro con la perdita dei valori fondamentali e ci avviciniamo pericolosamente all’autodistruzione. Ma la speranza e il positivo non manca in ogni mio quadro. Tre sono gli elementi positivi ricorrenti: il sole, il mondo nuovo e il gabbiano che simboleggia la libertà. Per circa vent’anni anni, questa è stata la mia cifra creativa. Poi cosa è successo? Mi sono dedicato alle letture sacre, per capire cosa ci fosse oltre il baratro. Ho scoperto l’Apocalisse, che mi ha permesso di superare il baratro grazie alla Celeste Gerusalemme. Per 7 anni l’ ho letta, riletta, studiata e appresa. Nel 1991 ho esposto la serie di opere dedicate all’Apocalisse nella sala comunale dell’ isolato San Rocco di Reggio. Una mostra che, col passare del tempo, ha accolto sempre più visitatori. Tanto che l’sssessore alla cultura Barbati ha prolungato la mostra per il crescente interessamento della gente. ….un successo enorme! Sì, un grande successo di pubblico, alimentato anche dall’ interessamento dei media locali, che è stato di tale intensità da portarmi notorietà anche oltre confine. Sono iniziati ad arrivare inviti per esporre in Svizzera e Ungheria. Tuttavia si è mostrato ben presto il rovescio della medaglia: la ricerca e gli studi approfonditi sull’Apocalisse mi ha assorbito così tante energie da riuscire a “prosciugare” il mio entusiasmo artistico per oltre un anno. Il successo l’ha portata all’ Armageddon? Quasi...ma proprio come avvenuto per il baratro, la voglia di comprendere e di andare oltre mi hanno permesso di ripartire. Ho scagliato la mia rabbia su una tela, le macchie di colore hanno dato il via alla nuova corrente creativa: il caos. Rappresento il mio caos interiore e quello della società. ….all’ inferno e ritorno? Esatto! Benigni con la Divina Commedia e la sua interpretazione dell’ Inferno mi offre nuove suggestioni! E qui riemerge l’ esperienza di lavoro all’ Ospedale Psichiatrico San Lazzaro... Infatti… anche se ancora non sapevo quanto in realtà avrebbe influito sulla mia nuova corrente artistica, ho rappresentato il cantico dell’Inferno in 38 differenti quadri. Qual è l’ opera cui è più affezionato? Sicuramente Dante che entra nella selva oscura, la mia opera più espressiva e sentita. Letteralmente la “selva oscura” è un bosco; nel mio sentire così raffigurata, poiché simboleggia i pensieri di Dante e le sue più recondite paure. Qual è il ruolo della famiglia per lei? Il perno fondamentale della mia vita, anche per la mia personale ricerca artistica. Cristian Silvestri Ci troviamo in compagnia di uno degli artisti più eclettici delle nostre zone, Enrico Ganassi. 10 L’ ultimo progetto a cui sta lavorando? Esporre la Divina Commedia in una prestigiosa città in cui Dante abbia vissuto e offerto il suo contributo. Quali altri capolavori per il futuro? Uscito dalle tenebre infernali, dopo quattro anni ho cambiato radicalmente il colore. Ora c’ è una luce nuova che mi attraversa. Sto seguendo le stelle di Dante “Il ciclo dei sentieri dell’Anima”. Un’anima ritrovata, solare e pura. Dopo essere rimasto immerso nelle tonalità scure delle sofferenze infernali, ecco arrivare la luce di una nuova ricerca interiore. Sai qual è il mio più grande desiderio? … lasciare questa vita dipingendo. il giornale della banca 11 L’azienda del mese Macelleria Rivi Casalgrande Marco Landini L’intervista Direttore Filiale di Casalgrande Claudio, la famiglia Rivi ha dato vita e impulso a una delle più note macellerie della zona, ci racconti com’è nata quest’avventura… L’attività è iniziata nel 1928 col nonno Livio, tramandata poi per tre generazioni e sempre gestita a livello famigliare. La Macelleria Rivi nasce in centro a Casalgrande e si trova in Via Botte al civico 2: è un ampio locale che gestisco con la collaborazione di mia moglie Luisa e di due efficienti dipendenti. Con l’avvento della tecnologia sono cambiate tante cose... anche nella vendita del suo prodotto? Da 41 anni mi confronto e osservo la clientela “da dietro il bancone”; in questi ultimi anni mi sento di affermare che il modo di vendere carne è cambiato radicalmente. La gente è più preparata, anche in virtu’ dei nuovi mezzi di comunicazione; la maggiore cultura porta il cliente a essere più esigente e ad avere maggiori riferimenti di confronto e dialogo sulla materia culinaria…..questo aspetto mi offre nuovi spunti e stimoli, così come cresce la soddisfazione nel pre e post vendita di prodotti come i nostri, perché un cliente che torna soddisfatto e ci racconta com’è andata è per noi motivo di orgoglio. Inoltre, trovo che i tempi moderni, così compressi e concitati rispetto anche solo a qualche decennio fa, abbiano reso i clienti più predisposti ad acquistare cibi pronti e già preparati. Ascoltandola nel racconto della sua esperienza lavorativa e di vita traspare chiaramente l’attaccamento al lavoro e alla famiglia...cos’e’ oggi motivo di soddisfazione? Sicuramente la soddisfazione è a mille quando la preparazione dei nostri prodotti gastronomici ha successo e si è riconosciuti anche dalla clientela al di fuori del paese di Casalgrande. Salsiccia e cotechino sono da ottant’anni anni il nostro prodotto di punta. E dalle suggestioni dei viaggi con mia moglie è nato da qualche tempo un prodotto che sta riscuotendo un buon successo di pubblico che è la succulenta carne argentina detta “picaña” ...non faccio in tempo a prepararla che è già venduta!! 12 Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di lavorare tutto il giorno con sua moglie al fianco? Sono 31 anni di matrimonio con Luisa…e non riesco a trovare altro che positività nel lavorare spalla a spalla. E’ stato vincente il fatto che sin dall’inizio abbiamo ben suddiviso gli incarichi; mia moglie gestisce il confezionamento e il banco dal salume, mentre io mi occupo del resto. E in negozio c’è anche mio padre, Rivi Remo che, a 82 anni, è ancora in regola e non passa giorno senza prendere in mano un coltello! Se le dico crisi…? Ne state risentendo e quali le misure per farvi fronte? Sicuramente in questo momento si fa più fatica a vendere per mancanza di liquidità. Non posso che ritenermi soddisfatto, perché negli anni mi sono ritagliato una clientela fidelizzata che viene costantemente in negozio e non mi ha mai abbandonato, riconoscendo la qualità del mio prodotto anche in questo periodo di crisi generalizzata. Quali sono i principi e i fattori di successo di un’attivita’ come la sua che vanta oltre 80 anni di storia? La qualità del prodotto che si unisce al piacere di aprire la bottega tutti i giorni. Da non dimenticare poi la passione, l’impegno e l’attenzione ai particolari sia nel negozio che verso i miei collaboratori: li voglio vedere col sorriso. Ricordo sempre loro: “non conta quanto ci impiegate nello svolgere un compito, ciò che conta è che lo facciate bene, al vostro meglio”. Eppoi come non dire che siamo una macelleria che lavora per e con il territorio. Proprio come voi…una macelleria e una banca… a km zero! Quali sono i progetti futuri della famiglia Rivi? Visto il momento di incertezza, per il momento l’obiettivo cui miriamo con determinazione è quello di continuare a mantenere un alto livello qualitativo del prodotto e una clientela altamente fidelizzata. C’e’ qualcosa che rimpiange o che avrebbe voluto fare nella sua bottega? Tribolare meno per gestire l’attività…! Ma questo rimpianto scompare, se penso a quanto di bello siamo riusciti a costruire insieme con la mia famiglia! il giornale della banca 13 Il Decreto del Fare e le nuove imprese a tasso zero Gian Paolo Brigati Continua anche sulle pagine del nostro magazine la collaborazione col nostro Socio Rag. Gian Paolo Brigati che in questa occasione ci illustrerà le peculiarità del Decreto del Fare applicato alle start-up d’impresa. CSA Centro Servizi Aziendali Rubiera Addio sostegno all’Autoimprenditorialità. Al suo posto arriverà una nuova agevolazione, denominata «Nuove Imprese a tasso zero». La buona notizia è che sarà per giovani e donne di tutta Italia; la cattiva è che non ci saranno più contributi a fondo perduto, ma solo finanziamenti a tasso agevolato. Il nuovo Decreto del Fare ha modificato, a favore dei giovani che operano investimenti, i contributi a fondo perduto, che vengono cosi eliminati, ma ha istituito finanziamenti a tasso agevolato. Il nuovo Decreto prevede nuovi incentivi alle imprese che investono. La nuova agevolazione si chiama “Nuove imprese a tasso zero”, dedicata ai giovani e alla popolazione femminile italiana. Il nuovo testo del Decreto segna l’abolizione dell’incentivo gestito da Invitalia. Il Decreto del Fare Bis comprende: l’autoimpiego e relative misure agevolanti per il lavoro autonomo come ditta individuale per investimenti massimi di 25.823 euro, per micro-impresa come società di individui, per investimenti non oltre i 129.144 euro, e franchising per ditta individuale o società, stipulati con Franchisor accreditati. La nuova agevolazione è valida per l’intero territorio nazionale, precedentemente invece l’autoimprenditorialità era ristretta al Mezzogiorno e ad altre poche zone rilevate con la Carta degli aiuti di stato a finalità regionale del 2007/13 e dal Decreto del Ministero del Lavoro risalente al 14 marzo 1995. A tutti i beneficiari verranno concessi mutui agevolati per gli investimenti, a tasso zero, da restituire in un 14 Dolci auguri per le vostre feste! Non mancate di venirci a trovare in filiale per ritirare un dolce dono da parte nostra, che già avete avuto modo di apprezzare nella sua artigianale bontà lo scorso anno, con l’augurio che possiate trascorrere delle giornate serene assieme alle persone a voi care. Buone feste! lasso di tempo massimo di otto anni, sino a un massimale del 75% della spesa ammessa a finanziamento. Questi mutui, recita il Decreto: “potranno essere assistiti dalle garanzie previste dal codice civile e da privilegio speciale, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare”. L’agevolazione modificata era rivolta esclusivamente a imprese composte da soci e da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, atte alla creazione di nuove società o per l’ampliamento di società già esistenti. L’incentivo “Nuove imprese a tasso zero”, è invece stato pensato per le nuove attività ed ha maggiore definizione. Sono ammesse le imprese con non più di sei mesi di vita alla data di presentazione della domanda di sostegno e a piccole dimensioni, societarie ma non cooperative, e composta, in maggioranza assoluta e di quote partecipazione, da individui tra 18 e 35 anni, e come già detto da donne. Vengono accettati inoltre finanziamenti di maggiore importo a favore di: produzione di beni artigianali e industriali, forniture di servizi a favore delle imprese appartenenti a qualsiasi settore, ad esempio dei beni culturali, del turismo, della manutenzione di opere civili e industriali, nell’innovazione tecnologica e nella tutela ambientale. Sono invece categoricamente escluse dall’agevolazione la pesca, la produzione di prodotti agricoli e il comparto carbonifero. il giornale della banca 15 Lascia un segno - ONLUS Intervista con Paolo Trevisi, presidente dell’associazione “Lascia un segno-Onlus” di Casalgrande Qual è lo scopo della vostra associazione? L’associazione “Lascia un Segno-onlus” ha cercato, da dieci anni a questa parte, di sensibilizzare ed informare la cittadinanza con incontri pubblici, con studenti, pubblicando libri, dvd, organizzando mostre fotografiche, eventi teatrali e concerti. La collaborazione con le scuole, in particolare con quelle del comune di Casalgrande, è sempre stata alla base della formazione offerta per consentire l’approfondimento delle problematiche legate allo sviluppo sostenibile ed alla solidarietà tra i popoli. Avete in corso collaborazioni con Enti ed Istituzioni reggiane? Ricordiamo che l’assessorato all’associazionismo, sport e volontariato del Comune di Casalgrande ha attivato una collaborazione con il Centro Missionario Diocesano di Reggio Emilia al fine di offrire ai giovani di Casalgrande un’opportunità di incontro con persone, culture e luoghi diversi. Si è proposto pertanto un periodo da trascorrere nelle missioni in Brasile-stato di Bahia. E’ stata fatta questa scelta in quanto il comune di Casalgrande ha firmato, da oltre 15 anni, un patto di amicizia con la città di Utinga (stato di Bahia in Brasile). In Brasile, sono stati costruiti in questi anni una scuola materna, una scuola media, un centro di recupero per ragazzi di strada con il progetto “Nao sei mas quero!”, un centro per anziani; ultimamente si stanno dando risposte in merito al grave problema dell’acqua potabile soprattutto per gli abitanti delle campagne. Ad oggi sono state costruite quasi 500 cisterne per la raccolta di acqua piovana dai tetti delle case per fini alimentari. Per valorizzare al meglio l’esperienza in Brasile, diventa indispensabile prepararsi partecipando attivamente e costantemente alla formazione che si svilupperà dalla primavera all’estate di ogni anno, con incontri per lo studio della lingua portoghese, cenni sulle missioni e sui progetti dove saranno ospiti nonché storia ed attualità del Brasile. La responsabilità del gruppo sarà affidata ad una persona del Centro Missionario che accompagnerà e guiderà i partecipanti. Che cos’è il “progetto cisterne”? La diocesi di Ruy Barbosa, situata nella parte centro-orientale dello stato di Bahia in Brasile, fa parte dell’area chiamata “semiarido nordestino” ed ha un’estensione di 25.269 chilometri quadrati (come l’Emilia Romagna). Il clima della regione è caratterizzato dalla grande irregolarità delle precipitazioni e normalmente ogni anno, per oltre sei mesi, non vi sono piogge significative. La costruzione di cisterne familiari per raccogliere l’acqua piovana dal tetto delle case, a scopi alimentari, è la soluzione più adatta a questa realtà: infatti, l’escavazione di pozzi non sempre è resa possibile dalla conformazione granitica del terreno e le falde acquifere del sottosuolo, inoltre, sono spesso salate. Molte famiglie delle zone di campagna, nei mesi di secco, rimangono senza acqua. Le persone e gli animali attingono alle stesse riserve costituite in tempo di pioggia, in buche scavate nel suolo a cielo aperto. L’acqua di queste ultime è molto sporca e provoca malattie anche mortali, in modo particolare ai bambini e agli anziani. Esistono vaste riserve d’acqua nelle grandi proprietà, ma la popolazione non può accedervi. Chi vuole avere acqua deve impiegare 16 anche mezza giornata di cammino per raggiungere sorgenti che sono spesso di pessima qualità. Le cisterne per raccogliere l’acqua piovana sono destinate alle famiglie più povere delle comunità e laddove il problema della siccità è più grande. Nelle comunità che beneficeranno di questo progetto saranno realizzati incontri formativi ed informativi: per garantire acqua sufficiente e di buona qualità nei 6/9 mesi in cui normalmente non piove, per garantire alle comunità rurali della diocesi una maggiore autonomia dai ricatti politici, per arginare l’esodo dalla campagna verso le grandi capitali (soprattutto in questo momento di recessione, vogliamo aiutare le famiglie a costruire cisterne della capacità di 15/20.000 litri ciascuna per raccogliere l’acqua piovana dai tetti delle case a scopi alimentari ad un costo unitario di circa 300,00 euro). E il progetto “dancar à vida”? “Dancar à vida” è un progetto educativo che si rivolge ad oltre un centinaio di ragazzi a rischio di abbandono scolastico e di esodo verso la città. Una prima struttura, sita ad Ipirà, è stata inaugurata da don Marco Ferrari nel 2004, la seconda nel 2007 ad Ipirazino. In questi centri lavorano diversi educatori e personale locale stipendiato. La collaborazione con Utinga, dove vive Enzo Bertani originario di Salvaterra, in che cosa si caratterizza? Il progetto “Nao sei mas quero” è nato il 4 gennaio 2000 per aiutare soprattutto bambini e adolescenti di famiglie povere con problemi di alimentazione. Attualmente i giovani che frequentano il progetto sono 120 ed hanno l’obbligo di frequentare la scuola. Il personale stipendiato è composto da due educatori e una cuoca più un volontario e sei giovani responsabili scelti fra i giovani stessi. Le attività pratiche svolte durante l’anno sono: falegnameria, taglio e cucito, artigianato con riciclaggio di giornali, serigrafia, laboratorio di informatica, scuola agricola. I giovani sono divisi in tre gruppi e ogni due o tre mesi cambiano attività. Attualmente il progetto vive grazie ai contributi del Comune di Casalgrande, della parrocchia Santa Teresa di Scandiano, della parrocchia Madonna del Lavoro di Casalgrande e dell’associazione “Lascia un Segno” di Casalgrande. L’obiettivo del progetto non è la produzione, ma l’apprendimento di attività pratiche e valori che un giorno potranno essere utili nella loro vita. Vivendo e lavorando insieme crescerà in loro amicizia e solidarietà per affrontare con più facilità le difficoltà della vita. Quali sono i vostri attuali referenti in Brasile? Don Marco Ferrari, nato a Sassuolo (MO) vive dal 2003 ad Ipirà (250 chilometri da Salvador) Don Riccardo Mioni, nato a Correggio (RE) vive ed opera presso la parrocchia di Utinga Enzo Bertani, nato a Casalgrande (RE) vive e presta la sua attività di missionario laico ad Utinga Suor Candida Binotto, nata a Treviso (TV) vive ed opera a Salvador IBAN IT-63 J/08095/66240/000060110883 il giornale della banca 17 Le mille luci di Nemesio Crotti Pittore, scrittore e storico della Resistenza Reggiana ci racconta le sue verità. Roberta Ferrari Vice Direttore Filiale di Scandiano L’intervista Nemesio Crotti, scandianese nato il 9 marzo del 1925. Un irriducibile idealista, un sognatore innamorato della vita, un artista autodidatta che inizia la sua carriera di pittore nel 1969 nella splendida Sardegna, in un momento della sua vita estremamente difficoltoso, dopo tragici combattimenti da militante partigiano iniziati all’eta’ di 18 anni. Crotti grande artista, grande uomo e grande sognatore…ci racconti la sua vita. Ho combattuto come partigiano, antifascista fino ai tempi della caduta di Mussolini, ho rischiato la vita diverse volte, affrontando situazioni difficoltose. Iniziai a combattere a soli 18 anni e fui messo a dura prova. Nel ’54 iniziai a lavorare con mio padre nell’impresa di costruzioni “Sacea”, che mi mandò a seguire importanti cantieri in Sardegna. Da quel momento la mia vita ebbe una svolta importante. Nel ‘60 fondai la “S.A.C.C.E.S.” cooperativa sarda bianca, su suggerimento di Antonio Segni e Francesco Cossiga, grazie ai quali entrai nel Partito Democratico pur rimanendo comunista negli ideali perseguiti. Dopo anni di fiorente attività, una serie di accadimenti contrastanti e dolorosi presero il sopravvento su di me e sulla mia arte, spingendomi in una buia disperazione. Crotti, come ha scoperto questa passione per la pittura, che le ha permesso di conquistare molti riconoscimenti tra i quali il 1° Premio alla Biennale di Venezia? Proprio in Sardegna, in un momento di grande disperazione, incontrai una giovane studiosa di Sassari Mimmina Fresu che mi incoraggiò a iniziare questa mia carriera artistica. Un importante contributo alla mia novizia carriera fu dato dal professor Anfossi e Liliana Canu, che mi introdussero nell’ambiente artistico. La mia tecnica cambiò molto rispetto ai primi anni, si arricchì di spunti e suggestioni nuove, fino ad ottenere un risultato che potrei definire armonico e, al contempo, impetuoso. Qual è la componente che prevale in lei: partigiano, pittore o scrittore? Nella sofferenza sono stato indotto a dedicarmi con passione alla pittura, le cui suggestioni mi hanno portato a cimentarmi nella scrittura, creando sempre nuove contaminazioni tra i generi. Ma trovo che tutte e tre le componenti facciano parte dell’uomo combattivo che sono e abbiano contribuito in medesima parte a creare il mio percorso artistico. Come mai nelle sue opere non compare mai l’essere umano, ma principalmente paesaggi e nature morte? Vuoi la verita’? Non amo l’essere umano… mi ha profondamente deluso. Crotti, nonostante questa vita travagliata e combattiva, è arrivato a festeggiare 60 anni di matrimonio con Vittoria. Ci dica, in una parola, cosa rappresenta e cosa ha rappresentato sua moglie per lei. Vittoria è “il pilastro della mia vita”. In termini calcistici io sono l’attaccante. Ma lei…ricopre tutti gli altri ruoli. Una donna che mi è sempre stata a fianco anche nei momenti più duri, che mi ha sempre difeso a denti stretti, senza mai perdere la speranza, con coraggio e dedizione. 18 il giornale della banca 19 San Genesio e il suo violino Una festa secolare abbandonata da pochi anni Nel 1653 Pellegrina Pazzi (nata Bertolini), moglie del nobile capitano Alfonso Pazzi, fece costruire a proprie spese un piccolo oratorio con un altare dedicato a San Genesio in località Piana del Prato. Nello stesso luogo, i parrocchiani di S. Giovanni Querciola decisero di far costruire la nuova chiesa. A dirigere i lavori fu incaricato il mastro edile Francesco Franzini di Ca’ Mazzoni. Nel 1673 si posero gli altari del Rosario e di San Genesio; nel triennio 1679/’81 si portano a compimento le volte per opera di Francesco Peroni di Lugano. Era consuetudine, durante la costruzione di oratori o Chiese, celebrare riti sacri solenni e dare inizio alla sagra del paese. Sicuramente, la sagra di S. Genesio iniziò in quegli anni. Ma chi era questo Santo? Due santi omonimi furono martirizzati il 25 agosto. Un Genesio stenografo (Notarius) morto e sepolto ad Arles, in Francia. Il santo venerato a S. Giovanni Querciola è senza dubbio un itaSocio CCR liano fatto decapitare dall’imperatore Diocleziano il 25 agosto 303 e sepolto sotto l’altare di S. Lorenzo nella chiesa di S. Sabina a Roma. San Genesio era un artista, un mimo, un attore, e suonava deliziosamente il violino. Nell’altare fatto costruire da Pellegrina Pazzi si può ammirare un bel giovane che mostra tra le mani il suo violino. S. Genesio fu patrono di varie attività: nel 1902, nella canonica di S. Giovanni, venne fondata una banca, “La Cassa rurale di San Genesio”, il cui Presidente era Don Primo Maseroli, ed il Direttore Don Elia Bonini. Nel 1961 il C.S.I. di Reggio Emilia organizzò tornei di calcetto che portavano il nome del Santo. Attraverso la memoria degli anziani del paese abbiamo cercato di rievocare gli avvenimenti degli anni 1920/50, quando la sagra era ancora molto sentita. Tranne il dissenziente “Belo”, che aveva confessato al prete di non avere più l’anima perché i fascisti gliel’avevano fatta rigurgitare con dosi massicce di olio di ricino, tutti i paesani erano molto religiosi e partecipavano ai riti solenni. Venivano a celebrare le messe molti sacerdoti anche dalle chiese vicine, aiutati dai confratelli, capi-famiglia, vestiti con una cotta bianca e una mantellina rossa, portando grossi ceri in mano. Davanti al sagrato della chiesa si radunavano i mercanti. La Merope, in un grosso cestone ovale, aveva ogni genere di mercanzia. Bertuchin aveva un cavallo, alcune gabbie e andava urlando: Piergiorgio Munarini La vecchia abitazione di Peppino e Teresina Carani 20 Altare di San Genesio La bancarella di dolciumi della “Disola” “Spose, l’onesto non chiede soldi, per un pollo o un po’ di uova vi regala dei bei peperoni colorati”. Bachi “Panaro” esponeva le angurie. Se il tassello di prova era rosso: “Brucia lo banco!”, se il campione era “sbiavido”, erano angurie americane da basso prezzo. I coniugi Nani, Giulato e la Disulina arrivavano da Casina con un carretto trainato da un cane per offrire caramelle di pomo e rotolini di liquirizia. Davanti al bar di Peppino, Romeo Giangolini si esibiva in evoluzioni acrobatiche con la sua Mecles. Con quella moto era entrato, primo militare italiano, ad Addis Abeba nel 1936. San Giovanni era il centro più popoloso del comune di Viano. Nella settimana della sagra, con l’arrivo di parenti e conoscenti, il numero triplicava. Il macellaio Munarini di Casina faceva girare un bue grasso nelle borgate. Naturalmente si dovevano sacrificare anche numerose giovenche per accontentare tanti affamati. Teresina Carani e la signora Zaira facevano cappelletti buonissimi, più piccoli dell’ombelico di Venere. La maestra pasticciera Elena e la figlia Oriella sfornavano i famosi “biscioni”, dolci preparati tuttora con le ricette antiche. C’era un dilemma religioso: ai parrocchiani piacevano la musica e il ballo. A Ca’ de Pazzi, davanti al bar di Licinio, era stato allestito un veglione, gli orchestrali dei fratelli Lumetti di Migliara. Il violinista Elfo, magro e con lunghi capelli, andava a esercitarsi all’interno del cimitero. Per la Chiesa il ballo era peccato, perché comprendeva l’abbraccio tra un uomo e una donna. Il santo prete aveva imposto ai parrocchiani di tenersi lontani dal locale almeno 1,5 km. Non obbedendo a tal precetto, i parrocchiani, fu previsto un altro veglione alla Prediera con l’aggiunta di un “calcinculo”. E quando la signora Berenice volle che le sue nozze fossero allietate dal suono di un violino, si dovette trovare un sacerdote non locale. Il santo prete, amato dai parrocchiani per le sue opere di carità, molto ligio ai precetti della Chiesa, era preoccupato e dispiaciuto per il comportamento dei fedeli. Alcune consorelle erano convinte che la responsabilità fosse di San Genesio e del suo violino. Una consorella molto pia aveva quindi proposto di cancellare l’immagine del violino dalle mani del santo. Prevalse però il buon senso. Purtroppo, ad oggi, la sagra non esiste più, poiché mancano i sacerdoti per le funzioni solenni e i paesani faticano, coi ritmi frenetici della vita attuale, a trovare il tempo da dedicargli. Il santo sacerdote cofondatore della Casa della Carità, con la penitenza, l’umiltà e la povertà, aveva puntato al massimo della santità. Gli è stata intestata una via ed è sepolto nella chiesa del paese, sotto un altare vicino a San Genesio ed è venerato come un santo. I ricordi sono bellissimi, indimenticabili. San Genesio continua ad essere presente e a sostenere tanti giovani e non giovani che amano l’arte, la pittura, la musica e la professano con impegno e con merito. San Genesio può essere fiero e ostentare orgoglioso, sull’altare, il suo violino. il giornale della banca 21 Subito per voi Spazio giovani Primo Deposito i n n a 4 1 0 i n i b m a b i r e p o t i s o p il libretto di de 50 euro di contributo all’apertura Zainetto scuola omaggio e in regalo il simpatico Cuor di Leone Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Condizioni economiche e contrattuali nei fogli informativi a disposizione presso le filiali della banca e sul sito internet www.ccr.bcc.it Primo Conto Subito per voi il conto corren1t4e-a18caonndniizioni agevolate per i giovani 50 euro di contributo all’apertura del conto Conto corrente zero spese Fino a 2.000 euro di finanziamento, rimborsabile in 12 mesi, per spese scolastiche, a condizioni agevolate* Premi banca per i più meritevoli Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. *TAEG massimo 0%, rata mensile pari a 166,67 euro, validità fino al 31/12/2014. Condizioni economiche e contrattuali nei fogli informativi a disposizione presso le filiali della banca e sul sito internet www.ccr.bcc.it Conto Ateneum studio in libertà! Subito per voi Elevata remunerazione sulle somme depositate Conto corrente zero spese Fino a 2.000 euro di finanziamento, rimborsabile in 12 mesi, per spese scolastiche, a condizioni agevolate* Premio banca al conseguimento della laurea Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. *TAEG massimo 0%, rata mensile pari a 166,67 euro, validità fino al 31/12/2014. Condizioni economiche e contrattuali nei fogli informativi a disposizione presso le filiali della banca e sul sito internet www.ccr.bcc.it il giornale della banca 23 È LEGOMANIA ...con Riccardo Zangelmi Francesca Bonamassa L’intervista Front office filiale di Rivalta Il 29 ottobre si è tenuta presso l’aula magna dell’Istituto scandianese Piero Gobetti un’iniziativa organizzata per presentare peculiarità e riflessioni legate all’attività scolastica annuale, raccontando il rapporto tra la scuola e il territorio, anche in relazione alle prospettive future degli studenti. Tra i relatori presenti, oltre al sindaco di Scandiano Alessio Mammi, il nostro presidente Carlo Maffei, che ha ricordato 24 il ruolo formativo peculiare dell’Istituto per il nostro territorio e lo stretto legame che si è venuto a creare con noi attraverso la promozione di stages e incontri informativi capaci di offrire una esperienza concreta e una visione reale sul mondo del lavoro. Obiettivi, questi, che saranno rinforzati nel 2014 con una serie di iniziative formative ad hoc per gli studenti. Spazio giovani Scuola e Futuro Quale scelta? Riccardo Zangelmi, classe 1981, nasce a Montecchio, ma da sempre vive a Reggio Emilia. E proprio qui, alla tenera età di 6 anni, è incominciata la sua passione per i Lego. Era solo un gioco e mai avrebbe immaginato che questo hobby infantile lo avrebbe un giorno introdotto nel mondo dell’arte. Ebbene sì, perché Riccardo, con la sua esposizione a Palazzo Magnani insieme alle opere di Escher, si è fatto notare da importanti personaggi di fama internazionale che operano nel campo dell’arte. Tanto che, recentemente, il quotidiano inglese Daily Mail ha parlato di lui e della sua creazione ispirata ad un quadro di Escher. Cosa rappresenta questa creazione e quanto tempo hai impiegato a realizzarla? La creazione, in esposizione all’interno della mostra “L’enigma Escher”, è una reinterpretazione del quadro intitolato “Relativity”, realizzata con 9.000 pezzi Lego. Tra tutti i quadri ho scelto questo perché mi ha ispirato. L’idea di rappresentare un mondo impossibile, dalle mille direzioni e sfaccettature, mi è sembrato intrigante fin da subito. Ma ancor più coinvolgente è l’organizzazione di Workshop Lego per i bambini, tenuti sempre nell’ambito della mostra. Ho impiegato circa 15 giorni per realizzare la mia opera. Come è nata la tua passione per i Lego? La mia passione per i Lego è nata quando ero un bambino, per gioco. Crescendo mi sono poi dedicato ad altri interessi, come la chitarra. Circa quattro anni fa, recandomi in un noto negozio di giocattoli, alla ricerca di un regalo per i miei nipoti, sono uscito con una scatola di Lego… Da qui è rinata la mia passione. Amo creare personaggi capaci di raccontare una storia con un sotteso significato metaforico. Creo questi personaggi facendo un utilizzo inusuale dei pezzi che Lego mi mette a disposizione. Coltivo la mia passione principalmente nel weekend e alla sera, perché gran parte della mia giornata è impegnata dalla mia principale occupazione. Quali sono le tue ambizioni e i tuoi progetti per il futuro? Innanzitutto mi piacerebbe essere accreditato come Lego Certified Professional. Ne esistono solo dodici in tutto il mondo e tra l’altro la zona dell’Europa meridionale è al momento scoperta. Questa certificazione mi darebbe l’opportunità di collaborare direttamente con il quartier generale Lego in Danimarca, permettendo di costruire e ideare direttamente per l’azienda, che comunque mi ha già contattato mostrandomi il suo interesse per un’eventuale collaborazione. Per quanto riguarda i progetti in cantiere, sono in fase di organizzazione del primo evento Lego a Reggio Emilia, che si terrà l’8 e il 9 febbraio. Sarà motivo di grande soddisfazione, per me, vedere realizzata questa manifestazione nella mia città. Infine, ho presentato un progetto per la prossima edizione della “Fotografia Europea”. L’idea è quella di creare una sinergia tra la fotografia e le opere di Lego, nel rispetto del tema dell’evento “Vedere. Uno sguardo infinito”. Vediamo se sarò capace di stupirvi... il giornale della banca 25 Area Il nuovo terminale iCMP, unitamente alle applicazioni per apparati Apple ed Android, scaricabili su smartphone o tablet, e ad un’infrastruttura software di BackOffice a supporto delle operazioni del sistema, è una soluzione completa di mobile acceptance (macceptance) in grado di trasformare qualsiasi dispositivo portatile (smartphone o tablet) in un sistema sicuro di accettazione del pagamento elettronico. Il nuovo terminale iCMP concentra in un dispositivo di dimensioni e peso estremamente ridotti tutta la tecnologia hardware e software di un terminale POS di ultima generazione. Il collegamento allo smartphone avviene tramite Bluetooth: iCMP è la soluzione sicura e compatibile ai requisiti dei circuiti nazionali ed internazionali per accettare i pagamenti in mobilità con tutti gli strumenti elettronici, siano essi carte o telefoni NFC. Il software presente sull’iCMP implementa la cifratura end-toend con la banca, evitando che dati sensibili delle carte risiedano sullo smartphone. La sicurezza del nuovo iCMP è garantita dalle certificazioni PCI-PTS ed EMV Livello 1 e Livello 2; il terminale, inoltre, è conforme allo standard italiano CB2 (Consorzio Bancomat) per l’accettazione delle carte PagoBancomat. La soluzione Ingenico, consente di accettare carte sia di credito che di debito (e anche contactless/Nfc), sia con PIN che con firma: è una delle prime soluzioni compatibili con gli standard europei e la prima cer- tificata circuito bancomat e pagobancomat. M-pos è indirizzata ai liberi professionisti, ai consulenti, ai venditori a domicilio e a quegli esercenti che non sono incentivati ad usare un POS tradizionale o per il ridotto numero di transazioni di pagamento o per l’importo limitato delle operazioni che eseguono. Dal 1° gennaio 2014 inoltre i professionisti devono adeguarsi alle nuove disposizioni previste dal Decreto Crescita 2.0, D.L. n. 179/2012, che reca l’obbligo di dotarsi di POS. Dall’inizio del nuovo anno, infatti, tutti i soggetti esercenti l’attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali, saranno obbligati ad accettare pagamenti tramite carte di debito, come i bancomat. La disposizione va a combinarsi con quella, contenuta nel D.L. n. 201/2011, che ha vietato i pagamenti in denaro contante tra soggetti diversi in un’unica soluzione di importo superiore o uguale a mille euro. L’obbligo del POS per i professionisti, nell’intento del Legislatore, segna una ulteriore spinta alla diffusione dell’utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento, quale metodo per il contrasto all’uso del denaro contante, e dunque all’evasione fiscale. “La soluzione proposta dal Credito Cooperativo Reggiano tramite il proprio partner tecnologico Synergia include tutte le funzionalità e i componenti hardware e software richiesti da un sistema di mobile pos, afferma Davide Meglioli, Responsabile Organizzazione e Sistemi informativi del Credito Cooperativo Reggiano. Questi sistemi modificano alcuni aspetti tradizionali dei POS, promuovendo la semplicità di creazione e la diffusione di una nuova tipologia di esercente (installazione automatica del POS, integrazione delle tecnologie disponibili sugli smartphone come la geolocalizzazione, la connettività a larga banda, il touch-screen, etc.) garantendo la piena conformità ai requisiti di sicurezza dei circuiti di pagamento. Infine la dematerializzazione e l’archivio elettronico delle ricevute in apposito portale web sicuro, consente di ridurre l’impatto sull’ambiente così come la firma elettronica su tablet da alcuni mesi presente presso tutti gli sportelli del nostro Istituto (Progetto Paperless ndr)”. Bancomat e versamenti automatici Davide Meglioli Responsabile Servizio Organizzazione Grazie ai nuovi sportelli bancomat è possibile effettuare, in tempo reale e in sicurezza, versamenti di contanti e/o assegni evitando i tempi di attesa allo sportello ma, ancora più importante, potendo usufruire della banca, indipendentemente dal suo orario di apertura, accedendo all’area “self service” anche in orario di chiusura, 7 giorni su 7, semplicemente utilizzando la carta. I versamenti automatici avvengono, come per il prelievo, in modo molto semplice: basta inserire le banconote e gli assegni nell’apposita fessura. Al termine delle operazioni viene rilasciata una ricevuta. I nuovi sportelli vanno ad integrare il servizio di Internet banking dando così la possibilità alla clientela di accedere a molti servizi di sportello 24 ore su 24. techno CCR è pronto per gli m-payments e presenta la nuova soluzione M-pos con nuovo terminale iCMP Ingenico PRELIEVO CONTANTE VERSAMENTO CONTANTE E ASSEGNI RICARICA “TASCA” E RICARICHE TELEFONICHE SALDO E MOVIMENTI DI CONTO Davide Meglioli Responsabile Servizio Organizzazione 26 il giornale della banca 27 soci Una zucca... cosi’! Un’ esperienza lavorativa emozionante e allo stesso tempo altamente formativa La passione del signor Eugenio Il progetto che sto seguendo, finanziato dalla Comunità Europea e organizzato in tutte le sue parti dalla Provincia di Reggio Emilia e facente capo al Programma Leonardo Da Vinci, mi consente di soggiornare e lavorare per 14 settimane in Spagna e precisamente nella città di San Sebastian. Dopo i primi quindici giorni di corso di perfezionanmento della lingua spagnola sono stata indirizSocia CCR zata a svolgere un tirocinio formativo presso il museo San Telmo, situato nel centro di San Sebastian. Le mansioni affidatemi mi consentono di utilizzare quanto appreso durante il mio percorso universitario e durante gli stage svolti presso studi di architettura emiliani e di vedere modi di lavorare e di progettare diversi da quelli italiani. Il riconoscimento di questa esperienza sarà formalizzato da un attestato in lingua spagnola che in seguito verrà poi tradotto in lingua italiana ed emanato dal partner estero a cui era stata affidata dalla Provincia di Reggio Emilia la determinazione e la scelta dei diversi tipi di stage. Penso che una esperienza lavorativa all’estero sia emozionante e allo stesso tempo altamente formativa e che possa rappresentare un prezioso aiuto nella ricerca di un lavoro al rientro in Italia. Debora Bellei Luciano Bedeschi e il Torrione soci Progetto Leonardo Il signor Eugenio Giovanni Francia è nostro Socio da tantissimi anni. Ora in pensione, si diletta a seguire le sue passioni, prima fra tutte la coltivazione di piante e alberi da frutto. Nel suo continuo creare e sperimentare sempre qualcosa di nuovo e stupefacente, ci ha lasciato tutti senza fiato una mattina di ottobre, quando, “parcheggiando” il suo trattore sul piazzale adiacente alla nostra filiale di Scandiano, ci ha portato in dono una poderosa zucca di 55 kg! ...la cui “mamma” ne pesa addirittura 460! Grazie Eugenio, un gesto che non poteva passare inosservato e che ha destato simpatia e stupore anche tra i passanti. A quando una bella tortellata da gustare insieme?! L’intervista Luciano Bedeschi nasce a Casalgrande nel 1951. Da molti anni affianca all’attivita’ di commerciante la passione per la fotografia che lo vede impegnato in qualità di presidente del Circolo Fotografico “Il Torrione”. 28 Signor Bedeschi come nasce la sua passione? Ero ancora un bambino quando mi ritrovai a vedere uno spezzone di pellicola fotografica e mi rimasero ben impresse le immagini di posti mai visti; è scattata allora la voglia di rappresentare per immagini quello che i miei occhi vedevano per poterlo condividere con quanti si imbattevano sul mio percorso e diventare un bel motivo di discussione. Da anni è presidente del GFT, come nasce quest’associazione? Il GFT, che vanta un trentennio di presenza sul territorio di Casalgrande, nasce proprio per il motivo della ricerca e condivisione delle immagini prodotte ed accoglie grandi appassionati di fotografia che hanno saputo cogliere i vari cambiamenti sociali e fatto scelte innovative come pochi altri circoli fotografici possono vantare. Come nasce il progetto “199a”? Il progetto “199a” ideato da Roberto Margini e sostenuto dal GFT, dava anno per anno la possibilita’ ad un professionista di fare una ricerca fotografica sul territorio comunale di Casalgrande, con relativa mostra nell’ambito della fiera paesana e stampa di un catalogo che veniva inviato su scala mondiale, ai maggiori promotori, archivisti e cultori delle arti visive. Progetto che ha contribuito alla divulgazione della fotografia italiana al di fuori dei confini nazionali, producendo di fatti un patrimonio fotografico per la nostra comunità unico nel suo genere. Quale motivo vi ha spinto a ripresentare il progetto “a vent’anni dal 199a”? “A vent’anni dal 199a” è stato riproposto dai soci GFT che hanno fotografato ed immortalato i paesaggi e volti della Casalgrande attuale cogliendo il cambiamento che da realtà rurale è diventata centro del distretto ceramico ed al contempo verificare il grado di esperienza nel lungo periodo per chi aveva partecipato al primo progetto, ma anche essere oggetto di riflessione su chi è entrato successivamente a far parte del gruppo. Grazie alla collaborazione di Silvano Bicocchi, docente DAC e direttore del Dipartimento Cultura FIAT che ne ha curato la scelta e l’impaginazione, è come se le fotografie fossero state scattate da un solo autore, di fatto mostrando un’immagine dell’attualità Casalgrandese coi cambiamenti degli ultimi vent’anni. Colgo l’occasione per ringraziare l’intero circolo che si è mobilitato promuovendo, sostenendo il laboratorio, scattato le immagini, chi ha sostenuto il progetto (Comune di Casalgrande, Ceramica Casalgrande Padana spa e Credito Cooperativo Reggiano) ed il prof. Massimo Mussini ordinario di Storia dell’arte moderna presso Università di Parma che già a suo tempo aveva seguito e collaborato col progetto originario. il giornale della banca 29 Vola che… ti passa!!! Fabrizio Regnani Hai mai visto un leone … volare? 30 una sfida all’ultima buca Francesca Basile Back office Filiale di Reggio Est Se la tua risposta è “No”, beh, allora sicuramente ti sei perso il “41° Raduno Federazione C.A.P. (Costruttori di Aeromobili Amatoriali e Storici)” svoltosi sabato 7 e domenica 8 settembre ‘13 presso il mitico e storico Campovolo di Reggio Emilia. Durante la manifestazione non solo era possibile ammirare e toccare con mano cimeli che hanno fatto la storia, ma soprattutto sfruttare i fantastici voli promozionali e sfrecciare, come impavidi aviatori, sui cieli della nostra amatissima città tricolore. Per la gioia dei numerosi piccini accorsi, era presente anche la nostra mascotte “CCR Cuor di Leone” che, colta da una ineguagliabile voglia di leggerezza, si è lanciata tra le nuvole con tanto di cuffie e microfono, lasciandosi accarezzare dal vento la criniera sbarazzina ora più che mai spettinata… CCR GOLF CUP: Addetta allo sportello Filiale di Reggio Est Ovviamente all’evento, patrocinato dalla Provincia di Reggio Emilia, dal Coni (Comitato Provinciale di Reggio Emilia) e dal Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con Aeroporto di Reggio Emilia, Avis Comunale Reggio Emilia, Aero Club Reggio Emilia, Top Gun (Scuola di Volo Reggio Emilia), non poteva mancare tra i platinum partner il Credito Cooperativo Reggiano che, come sempre, ha colto ancora una volta l’occasione per essere vicino alla comunità e distribuire i suoi immancabili gadget. Per l’occasione, presenti Paolo Carobbi (vice responsabile) e Fabrizio Regnani (addetto back-office) in “missione aviaria” direttamente dalla nostra filiale di Via Emilia Ospizio a Reggio Emilia. Nel suggestivo panorama del Golf Club di San Bartolomeo, domenica 8 settembre 2013, si è svolta una competizione che ha visto come protagonisti non solo gli appassionati di questo sport, ma anche i colori del Credito Cooperativo Reggiano... Tanto che la gara stessa è stata intitolata “CCR GOLF CUP”. Numerosi i partecipanti all’evento, a dimostrazione del fatto che, a differenza di altri sport che richiedono abilità e predisposizione fisica, il golf può essere praticato da chiunque ne abbia voglia... Certo un po’ di mira e precisione occorrono, ma tutti, grandi e piccini possono cimentarsi in questa divertente attività, che offre la possibilità di stare all’aria aperta e passare qualche ora nel verde in compagnia, sfidando gli avversari a “suon di buche”. Il Golf Club di San Bartolomeo è un vero paradiso e offre la possibilità di trascorrere ore piacevoli non solo agli amanti dello sport ma anche a chi cerca un po’ di svago e relax senza allontanarsi troppo da casa. ...E allora che aspettate? Armatevi di calma e pazienza (andare in buca non è poi così semplice), in attesa della prossima gara che ci vedrà protagonisti: i vincitori potreste essere voi! il giornale della banca 31 Più… uva per tutti!!! La volpe e l’uva è una delle più celebri favole attribuite a Esopo. I riferimenti alla favola nel linguaggio comune assumono quasi le caratteristiche del proverbio. Il testo latino di Fedro recita: ”Fame coacta vulpes alta in vinea uvam adpetebat, summis saliens viribus. Quam tangere ut non potuit, discedens ait: nondum matura es; nolo acerbam sumere”. Traduzione: “Spinta dalla fame, una volpe tenta di raggiungere un grappolo d’uva, ma ogni sforzo è vano. Constatando di non poterla raggiungere, esclama: tanto è ancora acerba!” Volpe o leone che sia, lo sappiamo, l’uva è buona davvero, anzi, “am piés dimondi!!”, se poi è nostrana e reggiana, ancora di più …. Grappoli bianchi, Back office grappoli neri, sembran quasi petali di margherita da sfogliare ad uno ad uno, Filiale di Reggio Est lasciando al palato il tempo ed il piacere di deliziarsi di codesto succo e prelibato nettare, elisir di lunga vita che ancora ai giorni nostri continua ad essere uno dei simboli del nostro passato, presente, futuro ed ovviamente anche del nostro territorio. a Inaugurata giovedì 12 settembre, la 44 edizione della “Festa dell’uva” di Castellarano ha visto il clou nelle sue giornate conclusive di sabato 14 e domenica 15 nelle quali, nella suggestiva cornice di Piazza XX Luglio, non poteva mancare la tanto amata “postazione gonfiabile” marchiata Credito Cooperativo Reggiano che, grazie anche alla sua intramontabile ed instancabile mascotte “CCR Cuor di Leone”, ha regalato ai più piccini spensierati momenti di gioco e di felicità. A difeDirettore sa della “fortezza”, ovviamente capeggiava MarFiliale di Casalgrande co Landini (rinomato gran circense e domatore di leoni), allora responsabile della filiale di Casalgrande, che ha saputo, come sempre e con lo stile che lo contraddistingue, rendere omaggio ai numerosi soci, clienti e cittadini di Castellarano accorsi a questa imperdibile manifestazione. Gran presenza tra il pubblico, di certo non si poteva non notare il “gran visir” Carlo Maffei che, assieme al nuovo team del Consiglio di Amministrazione, da inizio anno ha saputo mantenere salde le redini di questa nostra amata famiglia chiamata Credito Cooperativo Reggiano. Doveroso un sentito ringraziamento al sindaco del comune di Castellarano (Dott. Gian Luca Rivi), al presidente della Pro Loco di Castellarano (Dott. Luca Magnani) e a tutti i loro collaboratori che, come sempre, hanno contribuito a rendere l’evento una festa, una festa per tutti! E allora, tutti a sbirciare on-line le foto ed i video salienti dell’evento targato CCR, ovviamente sul ns. sito www. ccr.bcc.it oppure sulla ns. pagina di Facebook www.facebook.com/ CreditoCooperativoReggiano. Fabrizio Regnani Marco Landini 32 50 Festa della castagna di Marola a Luca Marconi Operatore di sportello Filiale di Reggio Ovest Sole, storia, tradizione e buona cucina. Questi gli ingredienti che hanno reso ancor più speciale una splendida domenica di festa in quel di Marola… con anche un pizzico di CCR ad insaporire il tutto! Domenica 13 ottobre eravamo infatti presenti con la nostra casetta e la nostra carica di enera gia alla 50 Festa della Castagna di Marola, appuntamento ormai storico e apprezzatissimo da tutti gli abitanti della nostra provincia, accompagnato come ogni anno da castagnaccio, tortellini, vin brulè, polenta… e ovviamente castagne! La nostra mascotte “a grandezza naturale” CCR Cuor di Leone ha emozionato e divertito i tanti bambini che hanno avuto la fortuna di partecipare alla festa con i propri genitori. Non sono mancati neppure lo sport, con il raduno di mountain bike, e la storia, con il corteo di rievocazione matildica e i bravissimi “Sbandieratori Matildici della contrada di Monticelli”. Grande successo quindi anche quest’anno, grazie ad un menù ricco e appetitoso per tutti: appuntamento all’anno prossimo! La Squadra CCR col Sindaco di Scandiano, Alessio Mammi il giornale della banca 33 Alla DEE-JAY TEN di Milano... CCR Cuor di Leone non poteva mancare! Grazie alle dolcissime maratonete Anita e Francesca, che ci hanno inviato questa splendida foto! CCR Cuor di Leone.... sempre più “giramondo”! Abbiamo realizzato un collage delle più belle immagini ricevute dagli Amici di CCR che hanno viaggiato per l’Italia e l’Europa con la nostra simpatica mascotte. Le prossime saranno le vostre? Una piccola fan... di CCR Cuor di Leone Ringraziamo la piccola Giada e la bellissima mamma Sandra! 34 Speditele all’indirizzo: [email protected] Le più belle saranno premiate con un simpatico e utile gadget della banca e pubblicate sulla nostra rivista. il giornale della banca 35 Oltre 6.600 Soci lo confermano: la nostra Banca è differente! Porta un nuovo amico anche tu! Siamo nati qui, parliamo la stessa lingua e condividiamo ogni giorno gli stessi interessi. Siamo autentici, onesti e diretti…proprio come ci vedi. Proprio come te. www.ccr.bcc.it Servizio Clienti: