LE NOTIZIE CORRONO… G IU G NO 2005 — An n o V n .2 — www. la u r a b a s s i.it La b ora torio Editoria e S ta mpa “t ag l i b as s i ” - foglio a per iodico del Liceo “La u ra B a s s i” di B ologna — A cu ra d ella RED AZ IO N E L’A RTE DI D IVENTARE G RANDI tutto ciò che non avete trovato nella copia “calda” di maggio Come avevamo promesso nel numero precedente, ecco le vignette dei nostri colleghi Maxi e Giuly; ne abbiamo fatto una selezione con riferimento alle qualità del protagonista che abbiamo analizzato, ma dovete sapere che Maxi ne ha realizzate ben 29! La fiaba ci parla di un ragazzino che vuole andare da solo in giro per il mondo. Per poterlo fare, deve dimostrare di essere diventato forte. Giuanin diventa grande LA FORESTA MISTERIOSA ILLUSTRATA 1 2 Giuanin, questo è il nome del nostro protagonista, quando è solo per il mondo a fare esperienze di vita, dimostra di non essere solo forte ma anche attento osservatore/curioso, intelligente/furbo, saggio/prudente e coraggioso. attento osservatore e curioso (5 e 6) 5 arriva in una città dove, dopo aver bene osservato la scena, si accorge che un cavallo, di nome Rondello, non si fa cavalcare da nessuno perché ha paura della sua ombra. Giuanin, allora, per poterlo cavalcare, tiene il muso del cavallo contro il sole perché non venga disturbato dalla sua ombra e così riesce a domarlo. 6 intelligente e furbo (7 e 8) Giuanin ha capito che Rondello è il cavallo del re e soprattutto ha capito il problema del cavallo ma non lo rivela agli altri. E’ lui dunque che doma il cavallo del Re e per questo ottiene di andare a servizio del Re. 7 saggio e prudente (9, 10) 8 11 Ci fermiamo qui con l’analisi della nostra fiaba, ringraziando i nostri colleghi Maxi e Giuly, a cui è stato affidato il compito di illustrare nei dettagli “La for esta mi ster i osa”. Bravi, bravi, bravi… siete d’accordo? lo zodiaco cinese BUE CONIGLIO DRAGO SERPENTE CAVALLO 4 3 Prima di riuscire a superare la prova, che consiste nell’abbattere un grande pino con i soli piedi, passa diverso tempo. Quando ci riesce non è più un bambino. (fig. 1, 2, 3, 4) Giuanin incontra quattro animali: un leone, un’aquila, un cane e una formica. Non riescono a mettersi d’accordo per spartire un asino morto. Giuanin li aiuta e divide il corpo dell’asino, con saggezza, in parti giuste: alla formica dà la testa, così avrà la sua tana e avrà da mangiare finché vorrà; al cane dà le zampe così avrà da rosicchiare finché vuole; all’aquila dà le budella perché le può portare con il suo forte becco e i suoi artigli sulla roccia e sugli alberi più alti; al leone, infine, dà tutto ciò che rimane dell’asino perché lui è l’animale più grande e ha bisogno di mangiare tanto. Tutti gli animali sono contenti tanto che il leone dice a Giuanin: ”Sei stato un buon giudice, ci hai servito bene.” Giuanin è stato proprio saggio! In cambio riceve doni magici: il potere di trasformarsi, all’occorrenza, nei quattro animali ma Giuanin è prudente perché, temendo di essere stato preso in giro dal leone, prova subito le virtù dei doni ricevuti. 9 10 Coraggioso (11, 12, 13) Giuanin è coraggioso perché non scappa mai di fronte ai pericoli, ma li affronta e così riesce a vincere anche il perfido MAGO CORPO–SENZA ANIMA, e a conquistare la figlia del Re. 12 13 Sei un "leader": vivace e allegro! (Costanza) Hai del talento e sei affettuoso, aspiri alla tranquillità (Maxi) Robusto e passionale: la tua vita è piena di complessità (Martina, Jacopo Lucia) Con la tua forza di volontà e la tua sensibilità dimostri grande saggezza (Nicole, Eva, Giovanni) Fisicamente attraente, sei molto popolare e ti piace stare in compagnia (Francesco) LE NOTIZIE CORRONO… giugno 2005 Favola per Winnie Esperienze di… penna 2 (di Costanza) …ovvero si comincia a crescere da piccoli Vacanze Cador ine di Costanza Caro diariuccio mio cadorino e piovoso, ti devo narrare un’ avventura epica e leggendaria. Dopo Corvara, dove la vita è meno amara, dopo San Cassiano, paesello splendido anche da lontano, dopo Cortina, dove la vita è assai bellina, siamo andati a San Vito di Cadore, un paese dove ci si diverte a tutte l’ore. Musica Barocca a gogò e taffio paninaro; ma quando siamo usciti dal bar, diluviava. Allora siamo tornati a Cortina a tutto vapore, poi abbiamo cominciato a salire verso il passo Falzarego per tornare alla mitica 201(la stanza d’albergo). Arrivati a quota 1800, la pioggia è diventata neve. Eravamo nel bel mezzo di una vera tempesta di neve. Le ventate soffiavano i fiocchi di neve contro i vetri della Focus: non si vedeva un tubo! La macchina scivolava con le sue gomme vecchie bacucche sulla strada bianca di neve, e noi dovevamo arrivare al passo, a 2200 metri, e dopo ci aspettavano una decina di terribili curve (tornanti), tremendamente in discesa con la strada a strapiombo, senza parapetto, che se si slitta, si arriva a Belluno, tutti distrutti e spiaccicati… Allora il daddone eroico ha detto: ”Qui ci vogliono le catene!” E insieme alla Mimmi le ha montate. Lei leggeva le istruzioni e il daddone le montava nella tormenta, mentre il vento ululava, il lupo ululava, il gufo bubbolava e la neve copriva ogni cosa, anche la Mimmi e il suo libretto di istruzioni che si era tutto infradiciato e si era sciolto… Alla fine siamo riusciti a tornare all’albergo “Sasso di Stria” che tutti gli affanni se li porta via. E io ho ritrovato te, caro diariuccio mio. By Fangy (così mi chiama il papà-daddone). Io Cocò di Max Durante l’anno scolastico sono andato diverse volte al laboratorio “Testa per pensare” per realizzare un piccolo film di animazione sulla mia esperienza al maneggio con il cavallo Margherita. Ora vi racconto come si svolge il mio lavoro con l’aiuto di Tiziana. Faccio i disegni poi li spostiamo sotto la macchina da presa per creare il movimento. Le immagini sono raccolte nel computer, dove si possono vedere le scene animate. Queste scene vengono sovrapposte alle foto digitali degli ambienti dove si svolge la vicenda ( maneggio, strada, ecc..). Montato il filmato si scelgono le musiche adatte alle scene. Si sa che sono bravo a disegnare e per questo sono diventato famoso in questa scuola! E anche in questa attività ho dato il “Maximo”…. Int r ecciando Sogni di Giovanni Sabato 30 aprile a San Giovanni in Persiceto alle 9 di sera si è svolto un Saggio di danza contemporanea al teatro Comunale “Politeama” in Corso Italia, 72. E’ stato molto bello e divertente. Io ho partecipato a questo saggio ed ho danzato per gli spettatori che erano presenti. Ci siamo divertiti tanto. E’ stato un grande successo. Il teatro era pieno di persone (circa 240 persone) e non c’erano posti liberi. Noi ragazzi eravamo in 8 : 7 ragazze (Chiara, Agnese, l’altra Chiara, Sabrina, Ninfa, Veronica, Alice) ed io, che sono l’unico maschio del gruppo. Con noi partecipavano allo spettacolo anche 4 danzatrici (Laura, Simona, Luana e Agnese) ed 1 danzatore (Jodi). Alla fine dello spettacolo a me e a tutti gli altri ragazzi ci hanno fatto tanti complimenti (soprattutto a me) e ci hanno applaudito a lungo. Ci hanno offerto anche dei fiori. Ci siamo impegnati duramente nelle prove di danza tutti i giorni da martedì 26 fino a sabato 30.Ci siamo stancati tanto, ma ne valeva la pena, perché lo spettacolo è riuscito alla perfezione. Siccome il Saggio è piaciuto a tutti, probabilmente faremo di nuovo delle repliche nel mese di giugno. Le date forse sono : 2 giugno, 5 giugno, 19 giugno. Forse faremo anche un viaggio di una settimana ad Amelia (in Umbria) dove faremo un altro saggio. Ogni giorno ci impegneremo nelle prove fino allo spettacolo finale. Sono molto contento di farlo e sono un po’ emozionato. La piccola Winnie era pronta per andare all’asilo Romagnoli. I ricci, ricci/capricci, erano ben pettinati, il visino lavato, la giacchetta indossata. La piccola salutò tutti, mandando baci volanti in gran quantità. Quando fu il turno della nonna, la vecchia Abelarda, detta anche Nonnanè, le depose un bacino nella mano sinistra, dicendole: “Tienila stretta forte, se no il bacio vola via e se lo mangiano i piccioni!” Winnie partì con la mano stretta a pugno, molto seria; la Mire guidava l’auto. Mentre scendevano, un piccione variopinto si avvicinò e disse alla piccola: ”Apri la mano, voglio quel bacino!” Winnie si ribellò: ”No, che non la apro!” “Oh, no, eh?” e il piccione le diede un beccotto nella mano. Winnie lasciò andare il bacino e l’uccello se lo portò nel nido. La piccola, prima ci restò di princisbecco, poi si consolò perché la dada le spiegò una cosa che lei non sapeva. “Nel nido, ci sono 4 piccoli; la mamma-piccione, con un bacchetto, ha fatto quattro parti uguali e ne ha data una per uno.” “Ah! – ribattè Winnie – così non fa male a nessuno!” Contenta e felice, si avvicinò a Umbi per giocare. La mattina dopo, Lavi - Winnie doveva tornare al Romagnoli, l’asilo. Dopo la colazione a base di succo di frutta e panino con la marmellata di fragole, salutò tutti e partì in quarta con la Mire. Aveva portato con sé, da ricciutella furbacchiona qual è, un sacchetto di “poppete cornete” – pop corn -. Quando scese dall’auto e la mamma le diede un bacino sulla guancia, lei subito lo staccò e lo tenne stretto in mano. Si udì uno svolazzare inconfondibile: era la picciona-impicciona che voleva di nuovo rubarle il bacino! Santa pazienza! In fretta in fretta, Lavi tirò fuori cinque chicchi di pop corn e disse: ”Il bacino di mia mamma me lo tengo io, carissima impicciona; in cambio ti do questi buonissimi chicchi, uno per te e 4 per i tuoi im-piccioncini. Ti va? L’im-picciona, confusa e pentita, arrossì, prese i pop corn e se ne fuggì. Il viaggio in Mar emma: color i, suoni, emozioni di Martina Il 26 aprile sono partita per il viaggio in Maremma in pullman con i compagni di scuola delle seconde classi del Liceo “Laura Bassi”. Durante il viaggio abbiamo ascoltato la musica, cantato e dormito. La prima tappa è stata Talamone, poi siamo andati sulla spiaggia del parco dell’Uccellina e a piedi, con difficoltà in mezzo a sassi e a rami spezzati secchi, siamo arrivati alla foce del fiume Ombrone: il paesaggio era silenzioso e selvaggio, ho visto dei gabbiani e qualche airone bianco. Siamo andati in albergo: io ho dormito in camera da sola ma con me nel piccolo appartamento c’era anche la prof. Nadia. Di questo bell’albergo nel verde della campagna ricordo la piscina e la sala da pranzo dove ho mangiato con i miei compagni di classe. Il giorno dopo abbiamo camminato nel parco dell’Uccellina fino alle Torri che stavano nei punti più alti e difficili da raggiungere in mezzo a tanti alberi, pini marittimi e domestici, arbusti della macchia mediterranea. La guida Paola ci ha mostrato le piante di rosmarino, il lentisco, la dafne, il cisto bianco e il cisto rosa e la ginestra dai fiori gialli. Ho preso un rametto di fiori e li ho annusati: erano proprio profumati! La natura era davvero molto bella: ho raccolto una pigna grande (quella che da’ i pinoli da mangiare) e l’ho tenuta come ricordo! Ho visto da lontano i cinghiali, i cavalli e le mucche maremmane allo stato brado e la garzetta, un uccello bianco che sta vicino agli animali che pascolano! All’oasi di Burano ho visto altri uccelli: gli aironi e i fenicotteri. Alla Feniglia, dopo aver camminato per ben sei chilometri nel parco, ho visto i daini! Ogni giorno siamo stati in spiaggia e abbiamo mangiato “al sacco”: era questo il momento più divertente e… rilassante: mi sono messa in costume e mi sono sdraiata al sole: ho fatto la “cura del sole”. All’Uccellina è successo un episodio buffo: una volpe si è avvicinata senza paura e non solo ha mangiato un pezzo di pane che una compagna le ha lanciato ma mi è venuta vicino per annusarmi. Io mi sono spaventata e con un balzo sono saltata in piedi e mi sono messa a correre! La furba se ne è scappata via veloce rubando un panino. Il terzo giorno siamo stati all’isola del Giglio: abbiamo preso il traghetto a Porto Santo Stefano e siamo arrivati a Giglio Porto e, lungo un sentiero molto bello perché si vedeva il mare da una parte e dall’altra il castello, siamo salti fino a Giglio Castello. Non è stata facile la salita ma io sono stata bravissima perché ce l’ho fatta riuscendo ad arrivare con gli altri alla meta, anche se con l’aiuto di Gabriele, un mio compagno, e del professore Giuliano Corticelli, che mi è stato vicino in diversi momenti difficili. Sul pullman, per esempio, un giorno ho avuto mal di pancia e il professore mi ha appoggiato la sua mano sul ventre e con movimenti circolari mi ha fatto passare il malessere: dopo sono stata bene! Il momento più bello della gita per me è stato a Saturnia, alle Terme, dove ho fatto il bagno nell’acqua calda insieme a Maxi e a Renzo, Nadia e altri professori di Educazione Fisica che erano con noi nel viaggio. E’ stato molto piacevole e io ho riso divertita perché stavo troppo bene! La gita mi ha permesso di conoscere meglio i miei compagni, in particolare Gabriele e Federico sono stati molto gentili con me ma anche le mie compagne sono state sempre disponibili a chiacchierare e a commentare con battute quello che ci succedeva. Ho conosciuto anche un nuovo ragazzo di un’altra classe che mi piaceva davvero molto: si chiama Simone e con lui ho fatto anche una foto ricordo. Insomma sono stati giorni davvero belli e anche il tempo è stato sempre pieno di sole e questo ci ha fatto vedere meglio i colori della natura e sentire gli odori dei fiori e delle piante della Maremma. “Su, marciam!” Emozioni a teatro Intervista a caldo ad attori e spettatori Francesco, attore: Paura, panico di non riuscire a fare più niente. Contentezza per essere riuscito a fare tutto. Mi vergognavo a prendere gli applausi. Gioia immensa per gli applausi. Eva, attrice: Emozionata, paura per la gente e per lo spettacolo. Contenta. Martina, attrice dell’ultim’ora: A proprio agio. Mi piace di più aerobica, perché si balla. Maxi, attore: Ho pianto perché mi ero emozionato. Prima paura, con la Martina non più paura. Giuly, spettatrice: I miei compagni bravissimi. Costy vittoriosa. Giovanni, spettatore: Felice di vedere Maxi sul palcoscenico. A me piace danzare perché mi dà conforto. Costanza, attrice: Bello. Felice. Sicura. Contenta di prendere gli applausi e di scendere le scale come un’attrice. GioArt una giornata che resiste Viaggio in Egitto di Eva Sabato 2 aprile al pomeriggio siamo partiti dall’ aeroporto della Malpensa, per andare al Cairo, in Egitto. Alla notte abbiamo dormito in un albergo, nel centro della città e alla mattina successiva siamo andati in aereo, a Luxor. Finalmente siamo arrivati sulla nave, Ninfea II, con la quale abbiamo navigato sul Nilo, per quattro giorni. A Luxor abbiamo visitato il tempio di Karnak, di cui ricordo le Sfingi, la Valle dei Re e delle Regine. Al mercoledì ,con la nave, siamo arrivati a Assuan e con l’ aereo siamo atterrati a Abu Simbel, dove abbiamo visitato il tempio di Ramsete II e della Regina Nefertari. Al giovedì siamo tornati al Cairo e ci siamo recati al Museo Egizio di cui ricordo il trono e la maschera del Faraone Tutankamon. Sabato 9 aprile, siamo tornati a Milano in aereo e a Bologna in pullman. Ho fatto questo viaggio con il papà, la mamma e un gruppo di persone che conosco da tempo. Il ricordo più divertente di questo viaggio è quello di una sera in cui ho ballato nella discoteca della nave e mi sono divertita molto. In diretta, immagini dalla galleria d’arte, new entry dei lab del dipartimento 1. Passa l’energia... 2. Ora siamo tutti creativi 3. Il Maximo 4. La Niki Giornata dell’Arte e della Creatività. Vista la comunicazione del M.I.U.R., vista la comunicazione dell’USR, vista la delibera del Consiglio di Istituto, si comunica che Giovedì 19 maggio 2005 avrà luogo in Sede Centrale, dalle ore 8 alle ore 17, la Giornata dell’Arte e della Creatività Studentesca, secondo il programma stabilito dai rappresentanti d’Istituto. E’ pertanto sospeso il normale svolgimento delle lezioni. Gli studenti si impegnano a lasciare in perfetto ordine i locali e le apparecchiature. IL PRESIDE (Felice Signoretti)