Aut.ne Tribunale di Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Maggio 2013 Anno XIII - n° 133 L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Buona fortuna, Enrico! Non vogliamo certamente covare molte illusioni ma esprimere quella si, tutta la nostra soddisfazione per la formazione del governo presieduto da Enrico Letta. E’ nato, questo governo, dopo alcune giornate tra le più grige nella storia della nostra Repubblica: un trauma, durato quasi due mesi, conseguente ad un risultato elettorale per molti versi equivoco,frutto del vergognoso “porcellum” che non si è voluto modificare e che ha complicato ed aggravato il quadro politico generale. La impossibilità di formare un governo con una maggioranza “organica” in grado di guidare il paese in un momento tanto delicato, ha determinato, dopo la riconferma di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica, avvenuta in un contesto di alta drammaticità, specialmente all’interno del Partito Democratico, la formazione del governo Letta che vede, insieme, PD - PdL e Scelta Civica e che può definirsi di “solidarietà nazionale”. E’ inutile nascondersi dietro un segue a pag. 2 Un articolo dell’On. Ivo Butini Memoria Nel giugno 2007 Alessandro Campi pubblicò, nella collana “I Grilli” dell’editore Marsilio, il saggio “L’ombra lunga di Napoleone”, dove si parla della comune passione napoleonica di Mussolini e Berlusconi. Alla fine di marzo del corrente 2013 Beppe Grillo affermò di volere una rivoluzione (alla francese) però senza ghigliottina. Una ventina di giorni prima aveva dichiarato che Wellington e Napoleone non possono collaborare. Grillo chi è, dei due? Il maestro Riccardo Muti conosce la musica, il mondo e la storia. Nell’ampia conversazione con Aldo Cazzullo del Corriere della Sera si preoccupò del sentire “invocare dittature, il 100 per cento dei voti: un’avventura che abbiamo già conosciuta e finita malissimo”. Faceva evidente riferimento a una dichiarazione di Beppe Grillo (la Repubblica): “vogliamo il 100 per cento dei voti del Parlamento. Quando arriveremo al 100 per cento, quando i cittadini diventeranno lo Stato, il Movimento 5 Stelle non avrà più bisogno di esistere. L’obiettivo è quello di estinguere noi stessi”. E poi? La storia ci avverte che le rivoluzioni vittoriose hanno un esito imperiale, pur se cambia l’appellativo del capo supremo. O esistono una competizione politica aperta e un governo responsabile nell’equilibrio dei poteri oppure si afferma un potere assoluto solitario. Non si sbagliava Franco Ciarlantini quando pubblicò nel 1935 il suo libro intitolato “Il capo e la folla”. La folla, non i cittadini. Simone Weil scrisse nel suo celebrato “Manifesto per la soppressione dei partiti politici” che gli eletti (a partiti soppressi) si assocerebbero e si dissocerebbero secondo il giuoco naturale e mobile delle affinità. La cristallizzazione artificiale in partiti è coinciso così poco con le affinità reali che, per tutti gli atteggiamenti con- creti, un deputato poteva essere in disaccordo con un collega del suo partito ed essere invece d’accordo con un uomo d’un altro partito. Notava la Weil che “in Germania, nel 1932, un comunista e un nazista, parlando per la strada, dovevano essere colti da ‘vertigini mentali’ constatando che erano d’accordo su ogni punto”. Un anno dopo, nel 1933, Hitler fu nomina segue a pag. 2 Addio Giulio, grande democristiano! Mentre andiamo in stampa, ci giunge la notizia della scomparsa del sen. Giulio Andreotti, uno dei grandi protagonisti della storia democratica del nostro paese. Al sen. Andreotti ci legava, peraltro, una antica amicizia documentata da una fitta corrispondenza datata fino ai primi anni del Duemila. La redazione de Il Centro nell’esprimere il più sentito cordoglio, si riserva, a breve, di pubblicare uno speciale dedicato a questo grande italiano. 2 Politica dalla prima pagina Buona fortuna, Enrico! dito ma “la mission” di Enrico Letta, a cui ci lega un’antica amicizia personale vissuta prima nella D.C e poi nel Partito Popolare ed al quale inviamo il più affettuoso augurio di buon lavoro nell’interesse del paese in un contesto così delicato, si presenta complessa e difficile perchè straordinariamente seria è la congiuntura che sta attraversando l’Italia. E che il neo presidente del consiglio sia cosciente delle difficoltà, lo conferma il consapevole e responsabile discorso pronunciato nei due rami del parlamento nel corso del dibattito sulla fiducia allorchè ha messo in evidenza la “eccezionalità” della collaborazione tra avversari di lunga data. E’ accaduto quando ha chiesto, a quanti non condividevano le larghe intese,” il giusto rispetto per chi, al contrario, accetta la via non facile di convergenze tra posizioni così eterogenee”. Ha fissato un limite temporale di diciotto mesi, dopo il quale compirà una obiettiva verifica dei progressi compiuti nel Periodico mensile del Circolo Culturale Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005 Redazione ed Amministrazione: Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno e.mail: [email protected] www.circoloilcentro-livorno.it DIRETTORE RESPONSABILE: Enrico Dello Sbarba e-mail: [email protected] dialogo tra forze così diverse. Ecco sta nella prudenza del Presidente del Consiglio, il senso di questa “scommessa” nella quale si può configurare questa compagine governativa composta da forze politiche così contrapposte e così lontane, legate solo ed esclusivamente dalla imprescindibile esigenza di dare un governo al paese attraversato da una crisi devastante. Una situazione di emergenza che richiede l’adozione di interventi di risanamento, lungo il percorso portato responsabilmente dal governo Monti e quello altrettanto indispensabile del rilancio di una economia stagnante che richiede massicci interventi che non possono essere ulteriormente ritardati Noi siamo certi che il discepolo prediletto di Nino Andreatta, che si presenta con un “excursus” di primaria rilevanza, riuscirà a sollevare il paese dalle “sabbie mobili” nelle quali è precipitato a seguito delle nefandezze della cosiddetta fallimentare seconda repubblica. E’ sperabile che, sostenuto dal responsabile appoggio del Presidente della Repubblica e dal senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono, riusca a a vincere questa difficile scommessa, quella cioè, di rovesciare in tempi brevi il clima di pessimismo e di rassegnazione che sta pericolosamente avvolgendo il paese. Nemmeno vogliamo pensare, nemmeno per un attimo, al minaccioso “ultimatum” lanciato, appena il giorno successivo al- l’ottenimento della fiducia, da un “largo personaggio politico”a proposito della irrevocabilità della eliminazione e rimborso dell’IVA versata nel 2012, richiesta fatta propria da altri esponenti del partito di appartenenza. Ma vogliamo proprio continuare a soffiare sul fuoco? Memoria to cancelliere e finì la Repubblica di Weimar. A marzo il partito comunista fu messo fuori legge e, a luglio, il partito nazionalsocialista fu proclamato partito unico. A Piero Ostellino l’Italia appare nella stessa situazione della Germania alla vigilia del crollo della Repubblica di Weimar. Anche Sergio Romano ha fatto una notazione in merito. Entrambi fanno salvo il quadro internazionale delle democrazie liberali a protezione dell’Italia. Piero Ostellino si chiede che cosa è il Movimento 5 Stelle. Se fosse la causa occasionale della caduta del (nostro) sistema potrebbe alla fine risultare utile. Se fosse l’avventura d’una disintegrazione politica e sociale, l’Italia la pagherebbe cara (Corriere della Sera). Piero Ottone si chiede (la Repubblica) se l’Italia si stia sciogliendo. Ci sono troppi “se” in questi autorevoli e stimati commentatori. Altri hanno la responsabilità delle risposte. La storia non si ripete.Sia. L’imitazione è, tuttavia, una tendenza dell’animo umano. E ci sono in giro troppe vertigini mentali. Da Enrico a Enrico COMITATO DI REDAZIONE: Massimo Cappelli, Laura Conforti Benvenuti Alberto Conti, Salvatore D’Angelo, Francescalberto De Bari, Davide Livocci, Mauro Paoletti, Marisa Speranza, Franco Spugnesi. Hanno collaborato a questo numero: Marcello Battini, Jacopo Bertocchi, Ettore Bonalberti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Bartolo Ciccardini, Milko Ferrini, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Matteo Pieracci, Paolo Soroga, Marisa Speranza, Franco Spugnesi, Cristiano T oncelli. Toncelli. STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio», Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno Giornale chiuso in tipografia il 6/5/2013 (e.d.s.) - Di Enrico Letta ricordiamo con piacere l’incontro che avemmo nel giugno 2009 a Livorno, presso la libreria Gaia Scienza, in occasione della presentazione del suo libro “Costruire una cattedra”. Al termine di un breve e cordiale colloquio, sul libro stesso ci rilasciò la seguente dedica: “da Enrico a Enrico con grande amicizia! Enrico Letta”. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Politica 3 Il ruolo dei democristiani nella terza fase di Ettore Bonalberti Nel giorno del giuramento del governo Letta-Alfano accade ciò che sembrava impossibile: il ferimento di due carabinieri per opera di un disoccupato senza speranza. Più volte abbiamo fatto riferimento all’anomia, quella specifica condizione sociale teorizzata da uno dei più importanti sociologi dell’Ottocento, Émile Durkheim, che collegava il suicidio ( “ Le suicide”) proprio a questa particolare situazione sociale. L’assenza di regole e di norme di riferimento, il venir meno della capacità di aggregazione e di integrazione dei corpi sociali intermedi, la discrepanza tra mezzi e fini, la frustrazione intesa come mancato raggiungimento dei propri obiettivi o, peggio, la perdita delle condizioni di status e di ruolo ciascuno di noi, in una parola, appunto, l’anomia, crea la condizione psicologica che porta in alcuni casi al suicidio e, in altri, all’aggressività sino alle azioni omicide di Piazza Colonna a Roma. L’anomia è alla base dei molti suicidi di imprenditori che accadono negli ultimi tempi, così come è la condizione che ha portato con molta probabilità Luigi Preiti, il muratore disoccupato di Rosarno calabro, al grave gesto di ieri, giustificato come attacco indifferenziato ai politici e alla politica considerata come la rappresentazione del male. Se poi si aggiunge la campagna di odio e di faziosità che ha caratterizzato il ventennio del bipolarismo forzato e furioso, sintetizzata nel voto di protesta trasversale preparato con lucida determinazione da Grillo e Casaleggio dalla rete informatica con il supplemento della piazza, è evidente che il terreno di cultura era ed è predisposto allo svilupparsi di fenomeni di ri- bellismo sociale e di violenza individuale e, auguriamoci non avvenga mai, di tipo collettivo. Ci ha fatto piacere l’immediata dissociazione annunciata sul suo sito da Beppe Grillo, anche se i commenti dei suoi seguaci sulla rete suonano assai sinistri con quella frase: “ aggiustate il tiro” scritta da qualche sconsiderato grillino senza identità. Auguriamoci che la parlamentarizzazione intervenuta della protesta di molti italiani, grazie al M5S, possa servire a riportare nell’ambito del civile confronto politico il dibattito e la soluzione dei gravi problemi che stanno alla base dell’anomia su descritta. Nei primi sessanta giorni, per la verità, il Movimento cinque stelle non ha dato segnali di disponibilità, con un atteggiamento di chiusura che è stata la ragione essenziale del fallimento dell’assurda strategia post elettorale di Bersani, che, con la sua perdita di leadership, ha portato alla riconferma di Napolitano alla presidenza della Repubblica e alla formazione del governo Letta-Alfano. Ciò che è avvenuto con il discorso del giuramento del Presidente di Napolitano, un discorso da conservare in biblioteca a futura memoria e con la formazione del nuovo governo rappresenta anche esteticamente la fine della seconda repubblica e il passaggio a una nuova fase: la terza della storia repubblicana italiana. Un passaggio che costringerà tutti a ripensare la propria collocazione politicopartitica e foriero di interessanti nuove prospettive per la politica italiana. Solo in seguito sapremo se e in che misura sarà stato recuperato il dissenso che nel PD è scattato, dopo i due clamorosi tonfi nelle votazioni presidenziali, sulle candidature di Marini e di Prodi. Un primo effetto immediato si è già consumato con la rottura dell’alleanza elettorale PD-SEL che sembrava a forza di bomba nelle dichiarazioni dei due leader Bersani e Vendola. Non c’è dubbio che il governo Letta-Alfano segna il punto di convergenza delle forze centrali presenti nei due schieramenti sin qui alternativi del PD e del Pdl. Non a caso nei nostri flashes elettorali sul blog dei circoli Insieme: www.insiemeweb.net, abbiamo inneggiato al ruolo determinante assunto dagli ex giovani DC della Camilluccia, gli esponenti della quinta generazione democratico cristiana, che, come per quelli della prima e seconda, tocca oggi la pesante responsabilità di portare l’Italia fuori dalla grave crisi in cui è caduta. Da parte nostra siamo molto attenti e interessati a valutare ciò che accadrà nei prossimi mesi, convinti come siamo, oggi ancor più di prima, del contributo insostituibile che, ancora una volta, spetta ai politici ispirati a valori della dottrina sociale della Chiesa: concorrere con gli altri uomini e donne di buona volontà alla difesa e allo sviluppo della democrazia italiana. 4 Politica e-mail: [email protected] Esaminiamo con attenzione le cose buone di questo Governo che potrebbero maturare in meglio e le cose oscure che si potrebbero trasformare in pericolo Sarà un duro braccio di ferro? di Bartolo Ciccardini Delle elezioni scrivevamo prima come la lunga esperienza parlamentare ci dettasse che tutto, dopo le elezioni, sarebbe cambiato. Ed anche questa volta, seppur percorrendo un percorso labirintico e dirupato, il cambiamento è arrivato. All’insegna della “necessità” tutto è cambiato. Il Governo sarà buono o cattivo, ma è l’unico possibile. E, come quando di necessità si deve fare virtù, non ci resta che esaminare con attenzione le cose buone di questo Governo che potrebbero maturare in meglio e le cose oscure che si potrebbero trasformare in pericolo. I meriti di Grillo, nonostante tutto Ma prima di fare questo vediamo in che consiste il cambiamento. Credo che il maggior merito del cambiamento lo abbia Grillo, più per i suoi difetti che per i suoi meriti. Infatti Grillo si è presentato inamovibile e congelato su posizioni di estremo rifiuto, che non potevano non essere congelanti per tutto il sistema, data la sua forza effettiva, quasi pari a quella dei due partiti maggiori. Un Grillo vittima di se stesso? No, piuttosto un Grillo coerente con se stesso. La sua forza è dovuta al rifiuto eversivo di tutto il sistema politico: tutti i partiti sono da cancellare, tutti gli uomini del passato sono morti, tutti i ruderi e le reliquie di un mondo esecrabile sono accerchiati. Un Grillo intransigente sogna di diventare maggioranza assoluta portando, con coerente volontà eversiva, questo ragionamento alle sue estreme conseguenze. Bersani ha tentato di riconoscere, di risvegliare, di estrarre dal movimento di Grillo, le sue componenti di rinnovamento conciliabili con l’ordine democratico. La premessa di questo tentativo era che i contenuti di Grillo fossero, in definitiva, dei contenuti di sinistra. Ma, purtroppo per Bersani, Grillo non è né di sinistra né di destra: è solo una forza negatrice dell’attuale assetto politico, che scommette sul “o tutto o niente”. A Bersani è costato assai caro questo suo tentativo, pagando Giorgio Napolitano e Beppe Grillo prima di persona e pagando poi con la messa fuori gioco del Partito Democratico. La forza di Grillo è la cieca disperazione dei disoccupati, la medesima forza che portò Hitler al potere in virtù del suo coerente rifiuto di ogni compromesso. Ora la scommessa non è più su cosa farà Grillo, ma su quale sarà l’esito dello scontro fra Grillo e le strutture largamente insufficienti dello Stato democratico in Italia. Il rifiuto di Grillo ha costretto tutti ad eleggere un Presidente della Repubblica “di necessità” ed a costituire un Governo “di necessità”. Lo scontro finale è fra Napolitano e Grillo. Le ferite del Partito Democratico La seconda grande novità è la ferita, ancora non sappiamo se grave o gravissima, inferta al Partito Democratico. La condizione essenziale perchè Napolitano potesse realizzare il “governo di necessità” è stata l’azzeramento virtuale del PD. Paralizzato nella sua incapacità di decisione, disperso dopo il parricidio di Prodi, Bersani ha consegnato la sua forza e persino la sua vittoria, seppur parziale, a Napolitano perché la utilizzasse al meglio. Ma seppur disarticolato il Partito Democratico con i suoi non ignobili leader, con i suoi nuovi Renzi ed Orlando, con il suo nucleo di sinistra passionario e distruttivo, nel suo patrocinio ad un mondo vivace e speranzoso non può essere resettato e le qualità straordinarie dei suoi, a cominciare da Enrico Letta, sono altrettanto necessarie di quanto lo sia il “governo di necessità”. Certo, il problema del Partito Democratico, si pone in modo drammatico e deve essere in qualche maniera risolto, nella pausa che il “governo di necessità”, concede a loro. La crisi del PdL Nel panorama tutto nuovo che Grillo ha imposto alla politica italiana, che ne sarà del berlusconismo e del PdL? È difficile dare un giudizio su un partito che non è esistito mai, come tale, ed è soltanto il riflesso della personalità del suo capo. Non si può certo dire che il Partito esca distrutto dopo questa elezione. In realtà Berlusconi si è salvato, e non solo, ma è stato ricollocato in posizione dominante dallo stesso Grillo. Ma è proprio lui, proprio Berlusconi, che sembra cambiato. Ha concesso molto al PD, moltissimo a Napolitano e quasi tutto a Letta. Perché lo ha fatto? Perché come al suo solito farà saltare il tavolo alla prima occasione. Perché aspetta il momento più favorevole a lui come gli suggeriranno i sondaggi. Perché vuole conquistarsi una zona tranquilla nell’occhio del ciclone giudiziario che sta per travolgerlo. Oppure da quel grande calcolatore, astuto negoziante, intelligente mediatore ha capito che la sua ultima possibilità è proprio in questo “governo di necessità”. Berlusconi di segue a pag. 5 fatto periodico online www.circoloilcentro-livorno.it da pag. 4 ha concesso a Letta più di quanto Letta sperasse ed avrebbe grandi problemi al suo interno se i suoi “criados”, i suoi cortigiani, fossero in grado di contestarlo. Ma non c’è dubbio che al di sotto della volenterosa leadership berlusconiana anche il PDL entra in una crisi profonda ed irreversibile. Luci ed ombre del “governo di necessità” Ed ora, diamo un’occhiata a questo governo di necessità creato da un Presidente di Repubblica “di necessità”. Diciamo subito che il Presidente del Consiglio è il migliore che si potesse trovare senza ricorrere ai grandi personaggi della storia politica italiana che hanno più di un problema nei confronti degli stucchevoli nuovisti che infestano la nostra opinione pubblica. È preparato senza essere appariscente, è determinato senza essere fazioso, è di buona scuola, garantito dal magistero di Andreatta e di Dossetti. Apparentemente grigio, è stato invece presente nei punti più importanti del laboratorio italiano. Anche per il Governo ci sono alcuni punti positivi da registrare. Gli esponenti del Partito Democratico hanno una quadratura tecnica interessante. Gli esponenti del PDL o sono di Comunione e Liberazione o sono “pie donne” del berlusconismo, non macchiate da precedenti estremisti. Il gruppo dei tecnici e degli osservatori presi dalla squadra di Napolitano sono di buona qualità. Ci sono molti elementi di nuova generazione senza concessioni demagogiche. L’unico membro che esce da questa singolarità apprezzabile è l’Emma Bonino, che fa capitolo a sé, ma che tuttavia rappresenta con molta dignità e qualità la lunga storia del nostro panorama politico. Alla prima occhiata si può dire che poteva andar peggio. E che tutto sommato il “Governo di necessità” è molto superiore alla media dei governo politici di questi venti anni (fatta eccezione per il Governo Prodi, che aveva una sua valenza tutta particolare). Dunque di necessità si potrebbe fare virtù. Ma a dare il giudizio finale a questo governo non saranno i curricula, ma sarà il risultato. Se sapranno fare presto e bene gli otto punti su cui si è trovato un accordo generale fra diversi nella “commissione dei saggi”, la situazione italiana migliorerà. Se si bloccheranno a vicenda, sarà Grillo a trovare la soluzione. La sfida fra Napolitano e Grillo non sarà una festa primaverile nei giardini del Quirinale, ma sarà un duro braccio di ferro, di cui i colpi di pistola davanti a Palazzo Chigi, sono la prima avvisaglia. P.S.: Dei 21 Ministri 10 potrebbero essere considerati tecnici, 5 potrebbero essere considerati in una vecchia catalogazione “comunisti”, 2 sono berlusconiani di ferro e 3 berlusconiani moderati e di chiesa. Infine 10 sono di origine democraticocristiana. Alcuni avrebbero potuto ap- Politica 5 partenere al gruppo doroteo, altri si sarebbero riconosciuti in Moro ed altri in Dossetti. Se esistesse ancora la capacità dei cattolici di essere uniti anche quando sostengono tesi non condivise, il governo, oltre che essere necessario sarebbe perfino solido. Ma così non è. Se i 10 si ritrovassero insieme per caso a Luglio a Camaldoli, per ricordare il Codice di Camaldoli, che là venne redatto, che fu il documento su cui i cattolici rifondarono l’Italia, non troverebbero le motivazioni vere per un nuovo miracolo italiano? Vieni alla CISL troverai Cortesia, Competenza, Convenienza I nostri servizi: Fiscali, RED, ISEE, Successioni, Vertenze e cause di lavoro, Colf e Badanti, Permessi di soggiorno, Pensioni, Infortuni, Affitti, Tutela Consumatori. Per ogni esigenza rivolgiti con fiducia alle sedi della CISL Per informazioni degli orari telefona alla UST-CISL Livorno n° 0586-899732 6 Politica e-mail: [email protected] Quello della confluenza “a freddo” della Margherita nel Pd Un errore storico (e.d.s.) - Le vicende che stanno caratterizzando in negativo il Partito Democratico che sta attraversando uno dei momenti più critici della sua vita, decisamente contrastata, colma più di spine che di rose, ripropone, tra le altre cose, l’errore storico commesso da quei popolari, in gran parte provenienti dalla disciolta D.C. prima e dal Partito Popolare poi che, dopo la breve parentesi nella Margherita, optarono, con grande faciloneria, per la fusione “a freddo” con i d.s. dando vita all’attuale Partito Democratico. Molti commentatori politici convennero che si trattò di un’operazione rischiosa perchè “immatura” orfana di un dibattito propedeutico, priva di una preparazione culturale e politica in grado di considerare la bontà di un progetto che, per la permanenza all’interno dei democratici di sinistra di solide tossine dell’antica ideologia comunista avrebbe provocato, in itenere, problemi di difficile convivenza. Prevalsero, dopo il fallimento dell’Ulivo di matrice prodiana, ottimistiche valutazioni rivelatesi completamente sballate. Si ritenne che quella fusione “affrettata” favorisse e consolidasse quel sistema bipolare tanto esaltato da alcuni incalliti politolighi assertori di un sistema che nel nostro Paese non avrebbe mai potuto “attecchire”. Insieme a questa errata valutazione,si pensò che il modo migliore per contenere prima e sconfiggere poi il fenomeno Berlusconi fosse opportuno un fronte unico degli “anti”: il gioco valeva la candela per cui si poteva tranquillamente rinunciare ad una seria analisi culturale ed ideologica. Il fallimento di questo esperimento, che Periodico mensile del Circolo Culturale ora anche on line www.circoloilcentro-livorno.it e-mail: [email protected] cocciutamente si è voluto procrastinare nel tempo, ha portato ad accentuare una crisi nella sinistra apparsa, lungo questi ultimi anni, senza sbocchi ma densa e piena di crescenti contraddizioni. E’ rimasto forte il convincimento nella dirigenza del PD del concetto “nessun nemico a sinistra. Da qui gli errori clamorosi e ripetuti delle alleanze nel 1996 e nel 2006 con Rifondazione Comunista e nelle ultime elezioni con SEL di Vendola che, addirittura ha partecipato alle primarie per il premier indette dal P.D. Nel frattempo il variegato mondo della ex Margherita si è “sparpagliata” nelle varie branche (le correnti della D.C avevano una “nobiltà” ed “uno stile” difficilmente copiabile -sic!), contribuendo così a seminare confusione e contraddizioni in un partito privo di una linea politica e programmatica seria. Non è sufficiente l’elezione al “supremo soglio” del governo di Enrico Letta, a cui naturalmente auguriamo lunga vita, per ritenersi soddisfatti ed in pace con le loro scelte rivelatesi sbagliate. Anch’essi, gli ex esponenti della Margherita, insieme ai Follini ed ai Casini e compagnia di ventura, hanno concorso al disfacimento di una componente di centro che forse avrebbe potuto evitare “il miracoloso ripescaggio” di Berlusconi dopo che si era ritenuto di averlo definitivamente distrutto. Si pone nuovamente la riproposizione di un movimento politico di laici e cattolici che potrebbe, ancora oggi, rappresentare un’alternativa per la partecipazione alla guida di un paese in pericolo di sopravvivenza: forse, se una alternativa del genere fosse stata presente o lo fosse in futuro, si sarebbe potuto evitare il sorgere spontaneo ed incontrollato di un movimento di matrice “anarchica” come i “5stelle” , capace di produrre ulteriori guai al nostro paese. Nei confronti del neo ministro Cecile Kyenge Incredibile degenerazione razzistica da parte di esponenti della Lega Non possiamo tacere di fronte all’ennesima, gravissima provocazione che esponenti leghisti, hanno rivolto alla Ministra Cecile Kyenge. Non ci sorprende più il parlamentare europeo Mario Borghezio che, purtroppo, si trova ancora a rappresentare il nostro paese in Europa. Ci sorprende invece e molto la esternazione del Presidente del Veneto - Luca Zaia - già ministro dell’agricoltura nel governo Berlusconi considerato un leghista moderato che si è aggiunto, con toni appena più dimessi, nella vergognosa polemica contro la neo-ministra “nera” (come la stessa si è definita) la cui nomina è avvenuta per scelta del Presidente del Consiglio Letta. Una scelta che ha assunto il significato di una grande apertura nei confronti dei tanti immigrati presenti nel nostro paese. Siamo convinti che sia questa la strada migliore da seguire ed in grado di annullare e mortificare le sconsiderate e vergognose esternazioni dei leghisti Borghezio e Zaia. Cecile Kyenge, ministro dell’Integrazione. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Attualità 77 INTERNET Strumento di informazione, di conoscenza o mezzo per l’acquisizione delle nozioni? Lo sviluppo della “rete” e la libera circolazione delle idee e del pensiero anche politico di Milko Ferrini In un recente incontro organizzato dal circolo culturale “IL CENTRO” si è parlato dello sviluppo della rete Internet negli ultimi anni, soffermandosi sull’aspetto della rete quale indubbio strumento di scambio delle idee tra soggetti di varia formazione culturale, estrazione sociale ed appartenenza politica. Nella rete in versione “web 1.0”, l’informazione era veicolata da un’unica o poche fonti cosidette autorevoli (i primi siti Internet specializzati, le versioni on line dei tradizionali mass media, i siti web degli enti istituzionali o di ricerca ecc) . In tal senso l’informazione, nel senso tradizionale del concetto proprio della televisione, era veicolata da uno (o pochi) a molti e la rete, quindi, poteva ritenersi simile al resto dei mezzi di comunicazione. La sua vocazione globale era pero’ già nota ai pochi (ricercatori e studenti in primis) che sin dagli albori frequentavano le aree riservate delle BBS (Bullettin Board System) prima e dei newsgroups (gruppi di discussione) poi. Con l’esplosione dei BLOG (da weblog o diario in rete con commenti od articoli organizzati cronologicamente) e dei social network, i singoli utenti si sono trasformati da semplici fruitori a produttori di informazione, oggi trasmessa da molti a molti. Nella rete in versione “web 2.0” ognuno può dire la sua, ognuno può veicolare il proprio pensiero e fare informazione (nel senso etimologico di dare forma alla mente e trasmettere un concetto) contribuendo attivamente agli aspetti contenutistici della rete. Oggi la rete è considerata la più ampia fonte d’informazione, un contenitore d’informazioni che spaziano, però, dall’attendibile, all’inattendibile, al falso. Il problema di fondo di internet, accessibile 24 ore al giorno per 7 giorni, è dato dall’attendibilità della fonte d’informazione. Non possiamo essere certi che ciò che viene trasmesso da un sito web o da un interlocutore sia conoscenza. Sarà, piuttosto, informazione da non accettare in toto acriticamente. Non possiamo essere certi che qualcuno che ha un parere diverso rispetto ad un argomento di un forum o blog , specie politico, venga rispettato (nel senso che la sua critica venga pubblicata) o che l’autore venga bannato (dall’inglese to banish bandire) rendendo invisibile il suo commento eventualmente contrario. La rete amplifica le possibilità di scambiarci informazioni, di acquisire pillole di conoscenza su un argomento ma non può farci raggiungere la conoscenza che secondo alcuni è in senso assoluto la metà irraggiungibile di qualunque studioso e secondo altri, in senso meno filosofico, la comprensione di fatti e accadimenti di varia natura. Di sicuro la rete è anche mezzo di acquisizione di nozioni (ovvero cognizione degli elementi di base) su argomenti, temi e materie riservati a pochi studiosi e professionisti. In tal senso la rete è anche un mezzo per molti di provare a comprendere e quindi criticare ciò che produce il pen- siero ufficiale nelle sue varie forme; dalla scienza, all’economia, alla medicina ecc. La rete, per dirla con SERRES (filosofo francese membro dell’Academie francaise, docente presso la Stanford University, sostenitore della libera informazione e di wikipedia) assottiglia i confini tra la gente ed i professionisti del sapere. Sul Blog di una formazione politica che rivendica di essere nata grazie alla rete ed alla sua libertà è presente parte di un’intervista al filosofo francese, il quale , per esprimere parte del suo pensiero, ricorre ad un esempio calzante che di seguito citiamo. Prendiamo ad esempio la medicina; oggi un medico forse immagina che prima di chiedere il suo parere voi possiate esservi documentati sulla rete Internet e che quindi possiate valutare il suo operato ed il suo livello di conoscenza; immagina, quindi, che il paziente possa controllarlo. Questo è il vantaggio. La democrazia delle idee e la valutazione critica del pensiero attraverso il confronto delle idee. Internet rende possibile, intrinsecamente, il confronto globale delle idee, abbattendo i confini spaziali e temporali, permettendo di superare la ristrette valutazioni locali talvolta arroccate su pregiudizi o verità precostituite. Ciò che manca però, nonostante le webcam, è il pathos delle relazioni interpersonali. Secondo alcuni un limite, secondo altri un vantaggio per la circolazione non impetuosa e gridata dei diversi punti di vista. 8 Attualità Politica e-mail: [email protected] Comunicazione dell’informazione e sua attendibilità di Paolo Soroga Comunicazione, Informazione e sua Attendibilità: tre parole che sono tra i principali oggetti nelle discipline dell’Informatica e della Telematica. Tre parole che in conferenza possono tuttavia essere trattate sotto diversi punti di vista: dal sociologico al giornalistico, dall’evoluzione tecnologica alle implicazioni che le nuove e moderne applicazioni comportano sul piano della privacy in generale. Il dr Ferrini, esperto per la Polizia Postale nel campo investigativo sul corretto uso delle nuove tecnologie ha trattato il tema rappresentando le varie forme attraverso cui attualmente può viaggiare e risiedere il dato e l’informazione digitale: i telefoni cellulari, i palmari, gli smartphone fino ai più recenti tablet ed iPad e poi la TV digitale, i PC, i Server, i Router etc. Su questi strumenti possono poi applicarsi ormai una gran quantità di applicazioni tecnologiche che trattano in modo integrato l’informazione nelle varie forme multimediali (dati, suoni, disegni, immagini, filmati etc) elaborando, leggendo e registrando in forma digitale dati ed archivi pubblici e privati. L’informazione, che deriva sempre da una elaborazione di dati, è comunicata via wireless o attraverso reti di telecomunicazione che utilizzano protocolli di trasmissione sempre più integrati fra loro, che favoriscono così un utilizzo sempre più massivo ed in tempo reale dell’informazione stessa da parte di tutti gli attori: cittadini, aziende e pubblica amministrazione. La Telematica (convergenza di Telecomunicazioni ed Informatica) è la disciplina che tratta il trasporto della comunicazione digitale avvalendosi di hardware e software informatici, ed internet è la rete pubblica di reti pubbliche nazionali ed internazionali che veicola con opportuni protocolli standard dati, informazioni e servizi tra milioni di calcolatori in tutto il mondo. I servizi telematici principali di base riguar- dano la posta elettronica (e-mail), il trasferimento di archivi (ftp) e le pagine WWW con i quali vengono offerti servizi commerciali (e-commerce), servizi bancari e finanziari (e-banking, e-businnes), servizi educativi e di formazione (e-education), servizi di governo (e-government), servizi di approvvigionamento (e-procurement) ed altri ancora. Internet attualmente rappresenta il principale mezzo di comunicazione di massa ed ogni attore può essere fruitore e/o produttore di servizi. La più recente offerta anche di servizi di video comunicazione, di telefonia via IP (VoIP), di TV via streaming o broadcasting e di chat online ha favorito anche la costituzione di varie comunità virtuali quale insieme di persone interessate a specifici argomenti che in modo semplice riescono così ad interagire in real time con altri soggetti in tutto il mondo. L’attendibilità delle informazioni veicolate via rete attraverso i suddetti servizi è tuttavia poco affidabile proprio perché internet di per sé non può fornire sicurezza sulla segretezza, l’autenticità e l’integrità delle informazioni trasmesse. In internet così come nel mondo reale si possono quindi aggirare malfattori di vario tipo che in modi diversi possono compiere azioni illegali contro cose e persone inclusi i minori. Si va dal furto di identità al furto vero e proprio sui conti correnti, all’intrusione fraudolenta via mail, all’adescamento di minori, alle azioni di hackeraggio sui sistemi e sugli archivi, alla distruzione e manipolazione di documenti e dati; gli attacchi sono perpetrati con software maleware quali virus, worm, trojan, spyware ecc. e le modalità di attacco prendono vari nomi come phisching, sniffing, spoofing ecc. Su queste tematiche sono stati proiettati in conferenza anche diversi videoclip altamente educativi proprio per informare e mettere in guardia adulti e minori sulle tecniche fraudolente di approccio online, fornendo anche numerosi e preziosi consigli di come anche con il semplice buon senso e oppor- tuni accorgimenti si possono scongiurare intrusioni ed incontri indesiderati. La sicurezza informatica e telematica delle informazioni, dei sistemi e delle reti è la contromisura agli attacchi di cui sopra. I programmi antivirus ed antimaleware proteggono i PC, i sistemi e le reti mentre è ormai diffuso l’accesso via pin e password per documenti, archivi e servizi riservati e personali. L’identità personale si può maggiormente garantire in aggiunta al pin/ pswd anche con la dotazione personale di apposite smart-card dotate di processore quali la Tessera Sanitaria, la Carta d’Identità Elettronica e le Carte di Credito/Debito oppure con dispositivi di OTP (One Time Pswd). Per la sicurezza nella comunicazione sono disponibili avanzate tecniche di cifratura e crittografia con doppia chiave pubblica e privata che garantiscono riservatezza, autenticità e segretezza per testi, documenti e e-mail che possono così viaggiare sicuri in rete. La firma digitale e la marcatura temporale sono meccanismi utilizzati per apporre firma e/o data/ora a valenza legale su testi, documenti e archivi che possono così essere trasmessi in rete oppure essere protocollati ed archiviati in modo digitale. La garanzia sulle chiavi pubbliche è assicurata da Autorità di Certificazione che rilasciano appositi certificati digitali che ne attestano la validità temporale. L’uso delle suddette tecniche viene poi impiegata per offrire servizi ad alto contenuto di sicurezza quali la Posta Elettronica Certificata, i Pagamenti digitali, il rilascio via rete di Certicati a Attestazioni di ogni tipo ecc.. Sui funzionamenti ed impieghi di queste tecniche sono stati offerti in conferenza alcuni esempi pratici che ne hanno sottolineato i vantaggi e le operatività. FRATELLI NERI S.P.A. LIVORNO - ITALY periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Dopo il voto del 21 e 22 Aprile Elba Comune unico: un’occasione perduta di Massimo Cappelli Il 21 e 22 Aprile si sono tenute le votazioni in 14 Comuni della Toscana per l’unificazione degli stessi in Comuni più grandi. Mentre Fabbriche di Vallico e Vergemoli, Incisa e Figline, Castelfranco di Sopra e Pian di Sco si uniranno l’isola d’Elba continuerà ad essere divisa in 8 Comuni. I NO all’unificazione hanno prevalso sui SI (7162 voti contro 4705); più precisamente mentre il SI ha prevalso nel Comune di Portoferraio, il più grande, i NO sono stati vincenti negli altri 7 più piccoli: Campo nell’Elba, Capoliveri, Marciana Marina, Marciana, Porto Azzurro Portoferraio, Rio Marina, Rio Elba. Se esaminiamo razionalmente le motivazioni della vittoria non vi troviamo plausibili perché. Come ben spiegato dal Comitato sorto per promuovere l’unificazione dei Comuni, i vantaggi collegati sarebbero stati numerosi. Oltre ai significativi contributi di Regione e stato per la fusione, andati perduti, avremmo avuto minori costi nella Amministrazione. Oggi l’Elba, che conta circa 31000 abitanti, è amministrata da 8 Sindaci, 44 assessori, 124 consiglieri, 7 segretari comunali per una spesa stimata di circa 700 mila euro l’anno, con la istituzione del Comune unico la dimensione rispetto agli amministrati sarebbe stata ideale con 1 Sindaco, 1 Giunta con 7 Assessori, 1 Consiglio con 24 Consiglieri e 1 Segretario Comunale, 8 Municipi con funzioni operative per il disbrigo delle pratiche in loco, con un costo stimato di circa 150 mila euro anno. Un bel risparmio per la collettività ed una semplificazione dell’apparato burocraticoamministrativo con conseguenti vantaggi sull’efficienza nel rilascio di permessi, autorizzazioni, concessioni e con la eliminazione delle disparità nelle tariffe e tasse comunali. Si pensi solo alle diverse aliquote IMU ed Irpef a seconda del Comune dell’Isola. Un unico centro decisionale avrebbe agevolato la soluzione delle problematiche collegate alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, ai trasporti aeroportuali e marittimi, alla viabilità, alle politiche idriche, insomma alla gestione, nel suo complesso, dell’Isola favorendone lo sviluppo commerciale e turistico. Indubbiamente l’Elba avrebbe incrementato la sua rilevanza nel contesto Regionale e la semplificazione amministrativa avrebbe favorito le attività commerciali e gli investimenti sull’Isola. Perché allora hanno vinto i NO? Sulla razionalità hanno prevalso le forti identità municipali, il timore del nuovo, la paura di perdere posizioni acquisite, la sottovalutazione dei benefici economici degli incentivi alla unificazione e di quelli strutturali che avrebbero avuto le attività turistiche, commerciali,industriali. E dopo il voto? Digerita la fase agonistica il dibattito si è aperto sulla necessità comunque di arrivare ad una semplificazione dell’attuale assetto. Si parla di giungere almeno a 3 Comuni dagli 8 esistenti allora perché non il Comune unico? Ad un osservatore esterno risulta davvero difficile da comprendere! TourgesT e SAT annunciano la ripresa del volo charter Pisa-Lampedusa per l’Estate 2013 Nei giorni scorsi è stato annunciato la ripresa del volo diretto Pisa-Lampedusa per la stagione estiva 2013. Il volo, interamente charterizzato da TourgesT.com, sarà operativo ogni sabato dal 15 giugno al 28 settembre 2013 e sarà operato dal vettore TrawelFly by Mistral Air con aeromobili Boing 737-400 da 165 posti. Il volo si effettuerà ogni sabato, con i seguenti orari: Pisa-Lampedusa: partenza 11.30 - arrivo 13.15; Lampedusa-Pisa : partenza 8.50 - arrivo 10.35. Attualità 9 Un ministro pisano all’Istruzione di Mario Lorenzini La scuola attende il nuovo Ministro, la prof.ssa Maria Chiara Carrozza, direttrice dalla prestigiosa scuola Sant’Anna di Pisa, con la speranza che sia migliore della Gelmini e di Profumo (quello dei libri digitali dal 2014). Intanto si appresta a sottoporsi alle prove INVALSI che si svolgeranno nel corrente mese di maggio. Sono prove previste da una legge mal digerita dai docenti. A Firenze viene rivolto un invito ai genitori di tenere a casa i figli nei giorni in cui la scuola fa svolgere questi testi. In attesa, quindi, delle proposte di un Ministro non ci resta altro che leggere quanto i Dieci Saggi hanno scritto sull’istruzione e consegnato al Presidente della Repubblica. Dopo le premesse sulle necessità di aumentare l’efficienza, il Documento indica alcune proposte: 1. riduzione dell’abbandono scolastico mediante il prolungamento della scuola al pomeriggio negli anni del primo ciclo evitando però la replica delle lezioni frontali del mattino e individuando percorsi specifici per i ragazzi maggiormente a rischio finalizzati al rafforzamento delle competenze di base come comprensione dei testi, competenze logico matematiche e applicazioni del metodo scientifico, 2. aumento dei fondi per il diritto allo studio 3. potenziamento delle iniziative finalizzate ad insegnare stili di vita salutati nelle scuole e nelle università promuovendo, sul modello americano, l’eliminazione dei distributori automatici collocati nelle scuole di cibo e bevande ad alto contenuto calorico. 4. miglioramento indispensabile delle infrastrutture di rete delle scuole attualmente dimensionate per la gestione amministrativa anche in vista dell’adozione dei libri digitali previsto per il 2014 5. per l’Università sostegno all’alternanza scuola-lavoro mediante un apprendistato universitario sul modello tedesco e austriaco. due Paesi in cui la disoccupazione giovanile è molto contenuta. Proposte. Quale fine faranno? Politica 10 Attualità e-mail: [email protected] Le Coop, la Finanza ed i rischi per i Soci Prestatori di. Marcello Battini Dall’analisi dei valori di bilancio di 11 cooperative di consumo, operanti nel settore della grande distribuzione, di media grandezza, relativi all’anno 2011, si evince che l’equilibrio economico della gestione ordinaria delle cooperative di consumo è prevalentemente e sistematicamente negativo e comunque, anche nei casi migliori, raramente si pone al livello delle società private concorrenti. A livello macro economico, questo fenomeno di scarsa redditività del sistema cooperativo, contribuisce ad Filarmonica deidel Concordi abbassare la produttività sistema Paese che, in un’economia globalizzata, è una delle principali cause della crisi sistemica nazionale. A livello microeconomico, questa situazione è foriera di rischi per i soci prestatori Come risulta da una pubblicazione de “il sole24ore”, il sistema di prestiti sociali delle Coop, nonostante coinvolga 1,2 milioni di soci e raccolga 11,6 miliardi di risparmio (circa 9.500 E. a testa), non è presidiato da Bankitalia, né assistito da fondi di garanzia, come avviene per la clientela bancaria (fino a 100.000 E. per depositante). Esistono dei criteri d’investimento, suggeriti dal livello associativo, per lo più sconosciuti ai soci prestatori, che, però, lasciano ampi margini di manovra ai gestori, tanto che il 60% della raccolta è investita in attività finanziarie, compreso il 10% (1,2 miliardi) dirottato verso gruppi finanziari come Unipol e Mps. Prestiti sociali da destinare al conseguimento dell’oggetto sociale e che, invece, in misura prevalente, producono finanza per la finanza, più che per l’impresa cooperativa. La tutela dei soci prestatori è costituita dal patrimonio dell’azienda, ma sarebbe importante anche un intervento normativo a loro favore. Nell’attesa, le Coop dovrebbero almeno pubblicare sul sito web, il bilancio civilistico, il regolamento del prestito ed i relativi fogli informativi, nonché le politiche d’investimento seguite, così da consentire ai soci di essere informati, per assumere con consapevolezza il rischio comunque presente anche nei libretti delle Coop. Il “gap” conoscitivo è uno dei più diffusi strumenti distortivi della concorrenza ed anche il sistema cooperativo, invece di combatterlo (la Coop sei tu!), dà il suo contributo per accrescerlo. E’ importante tenere presente che la decisione d’impegnare una parte del proprio risparmio in cooperativa, richiede sempre un’attenta valutazione del rendimento e del rischio insito nel prestito sociale, così come del resto la richiede qualsiasi forma d’investimento. Le Coop sono impegnate a garantire ai soci prestatori, una remunerazione sostenibile, in linea con i valori di mercato, in concorrenza con un sistema bancario affamato di mezzi freschi provenienti da raccolta diretta, ma i prestiti sociali, se considerati una forma d’investimento, sottoposti all’analisi di rischio/rendimento, uscirebbero spesso perdenti con altri prodotti finanziari. Per concludere, poiché: a) i rendimenti offerti dai libretti Coop, spesso, non sono competitivi con i rendimenti di offerte concorrenti; b) i risparmi raccolti possono essere investiti (e lo sono realmente) anche in attività molto rischiose; c) le tutele per i soci prestatori sono inadeguate; d) la normativa di vigilanza è molto lasca; e) lo stato di salute delle Coop che emerge dall’analisi dei bilanci può destare qualche preoccupazione; f) il persistente stato di crisi dell’economia italiana fa prevedere una caduta dei consumi interni e dei risparmi, degli appartenenti alle classi sociali meno agiate, con probabile impatto negativo sulla gestione industriale delle Coop di consumo e nella raccolta dei prestiti sociali;allora è consigliabile che, i prestiti sociali ( a parte quelli che attengono a motivazioni diverse da quelle economiche) rappresentino una parte minima, nell’allocazione complessiva dei risparmi personali e/o familiari dei soci. CONFINDUSTRIA LIVORNO Sezione Costruttori Edili periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Enrico Letta Presidente del Consiglio! Una grande emozione unita ad una fiera soddisfazione assistere alla salita al Colle di Enrico, un politico serio, moderato e rigoroso che ha fatto del dialogo il suo punto di forza. In un momento di grande crisi politica e culturale occorreva una svolta: ecco il bisogno di un ricambio generazionale con un Governo di larghe intese composto da 21 Ministri, di cui 7 donne, e con una età media di circa 50 anni. Dopo ben 63 giorni di attesa finalmente la politica ha capito che bisognava cambiare…. A proposito di Imu nella Provincia di Livorno, città con una valenza turistica che la colloca tra le prime 10 in Italia, l’Imu più alta per la prima casa è quella di Capoliveri con 495 euro. Segue Campo nell’Elba con 439 euro e poi Livorno con 410 euro. Cecina ha una 11 timi dati Istat danno una disoccupazione giovanile al 38,4% che significa 635 mila giovani tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro. Lavoro, lavoro, lavoro! Art. 1 della Costituzione: L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Priorità assoluta da attuare! Cinguettare di Luca Lischi Del programma di Letta è emerso a caratteri cubitali su quasi tutti gli organi di informazione il tema dell’Imu, la tassa sulla prima casa, che è una tassa esosa per tutti e che ha colpito moltissimo le giovani famiglie. E tutti attendono una sua abolizione o almeno una rimodulazione. Analizzando la media dei versamenti Imu sulla prima casa emerge che ognuno fa come gli pare e decide quanto incassare…. . Primo comune in Italia per Imu è Portofino con una media di 1030,81 euro e una frequenza di 140 versamenti! Ultimo con una media di 16 euro ( si, proprio sedici euro) è Zerfaliu un piccolo comune in Sardegna, in provincia di Oristano. In Toscana, tra i nostri dieci comuni capoluogo, esistono dei divari consistenti: Siena ha una media di 567,04, segue Livorno con una media di 410,33 euro. Le altre? Ben distanziate: Firenze e Pisa pagano mediamente 295 euro. Prato 234 euro e Grosseto e Carrara 213 euro. Lucca fa pagare meno della metà di Livorno con 201 euro. Pistoia è la più generosa: solamente 180 euro. E’ proprio difficile trovare il sistema per tassare in modo più omogeneo e più giusto un bene primario come la prima casa e uscire dalle imperscrutabili bizzarrie delle rendite catastali? Cinguettare media di 226 euro, Rosignano di 186 euro e Collesalvetti di 134 euro. Su 20 comuni il nostro capoluogo è sul podio! Qual’è il comune con l’aliquota più bassa? Bibbona con 112 euro! La grande risorsa dell’Italia è l’Italia stessa - ha sottolineato il premier Letta. Ecco l’importanza di rilanciare il turismo e di attrarre investimenti. Attuando l’articolo 9 della Costituzione per promuovere la cultura e la ricerca e custodire e valorizzare il nostro patrimonio e le bellezze del nostro paesaggio. Avere la passione e la volontà di fare cose grandi, di costruire, come sottolineava pochi anni fa lo stesso Letta, “cattedrali”, per non disperdere le risorse in tanti fiumiciattoli ma concentrare le ricchezze verso grandi scopi capaci di lasciare traccia per l’economia del nostro bellissimo paese. Tantissime sono le priorità e le urgenze da affrontare. Tra tutte quella del lavoro assume una priorità assoluta. Gli ul- Prestiti e “Scommettere su grandi ideali”. Papa Francesco sottolinea che “in questo tempo di crisi è importante non chiudersi in se stessi, sotterrando il proprio talento, le proprie ricchezze spirituali, intellettuali e materiali, tutto quello che il Signore ci ha dato, ma aprirsi, essere solidali, essere attenti all’altro”. Ciascuno faccia la sua parte di bene e metta a servizio i suoi talenti riscoprendo il dono, la gratuità e così la crisi potrà essere superata con un nuovo slancio di speranza, di fiducia, perché guidati e condotti da persone credibili, sobrie e rigorose. Anche il Friuli ha mandato segnali di disaffezione e di disincanto dalla politica. Anche lì, al nord, hanno votato in pochi, circa la metà degli aventi diritto, come era già successo, al sud, in Sicilia. Italiani stanchi e nauseati da una politica che si presenta quasi come esclusivo arricchimento personale e di pochi intimi. Bene chi sta dando segnali di sobrietà e di richiamo all’essenziale. E non sono solo segnali da parte dei grillini. Mario Sberna di Scelta Civica aveva promesso, in campagna elettorale, che a lui bastavano 2500 euro (ovvero lo stipendio percepito prima di entrare in politica) più le spese vive (tutte documentate per il soggiorno a Roma, in un convento). Quello ricevuto in più? Tutto devoluto in beneficenza per i poveri! Mutui per tutti Prestiti per Dipendenti, Pensionati, Aziende Mutui Casa e Liquidità Tel. 320.3868946 Politica 12 Intervista e-mail: [email protected] Tre-domande -tre a Gina Giani, Amministratore delegato e Direttore generale dell’Aeroporto di Pisa Le aree di futuro sviluppo sono orientate verso Est Dopo qualche anno dal suo insediamento, abbiamo voluto “tastare il polso” dell’amministratore delegato e direttore generale - dott.ssa Gina Giani - che conduce, con incomparibile capacità, la SAT-Aereoporto di Pisa. I risultati confermano ampiamente l’eccellenza della gestione nella continuità storica del compianto, grande amico nostro, ing. Piergiorgio Ballini che, non per nulla, l’aveva “indicata” come “Suo successore”. 1) Il nostro paese sta attraversando una crisi di dimensioni epocali. Quel che resta di buono del nostro sistema economico è legato all’export ed alle cosiddette “eccellenze”. Tra queste è doveroso includerel’ aeroporto Galilei , una delle “preziosità” della nostra regione. Definirei il percorso di SAT, dall’inizio della crisi, come quello di una società “resiliente”, in grado cioè di vivere, crescere e svilupparsi anche in tempi difficili. Nel periodo 2007-2012, caratterizzato dalla difficile congiuntura macroeconomica, l’aeroporto Galilei di Pisa ha registrato un tasso di crescita medio annuo composto (CAGR) del traffico passeggeri pari al 3,8%, superiore di circa 2,5 volte quello complessivo del sistema aeroportuale italiano (1,5%). In termini di risultati economici, SAT ha chiuso l’esercizio 2012 con un utile netto di 6,4 milioni di euro, il più elevato mai ottenuto da SAT, con un incremento di oltre il 45% sul 2011. Questo grazie ad un modello gestionale ereditato dall’Ing. Pier Giorgio Ballini di grande attenzione ai costi ed alla soddisfazione del cliente. E’ indubbio che per affrontare questa difficile congiuntura sia stata necessaria, e lo sia ancora oggi, una politica di grande controllo dei costi, senza però incidere sulla qualità dei servizi rivolti all’utente. Abbiamo insomma cercato di non perdere in competitività. Altro fattore che sta alla base dei nostri risultati è che solo un passeggero su quattro del Galilei vive in Toscana, il resto sono passeggeri di altre regioni italiane o stranieri che vengono in Toscana. Poter operare inoltre 20 mercati, Stati Uniti inclusi, ha permesso alla SAT di diversifi- La Dott.ssa Gina Giani, Amministratore delegato e Direttore generale dell’Aeroporto di Pisa care il rischio in quanto non tutti i paesi hanno vissuto la crisi nello stesso modo e nello stesso tempo. 2) Che cosa dobbiamo ragionevolmente attenderci ancora per una ulteriore estensione delle rotte e dei servizi già oggi di notevole rilievo? E quali ulteriori livelli di crescita è possibile prevedere nel movimento passeggeri in costante incremento? La Stagione Estiva 2013 vede l’apertura di 7 nuovi collegamenti da/per l’aeroporto Galilei. Nel mese di giugno riaprirà inoltre il collegamento diretto Pisa-New York/JFK operato da Delta Air Lines con frequenza quadrisettimanale. Fatto non scontato, in quanto, l’aeroporto di Pisa è l’unico, assieme a quello di Stoccolma, fra i quattordici aeroporti che nel 2007 avevano aperto nuovi voli della compagnia americana, ad avere mantenuto questo volo così prestigioso. Complessivamente nella Summer 2013 l’aeroporto di Pisa è collegato con 77 destinazioni su voli di linea, di cui 67 internazionali e 10 nazionali, servite da 15 compagnie aeree. Nessuna città di 90.000 abitanti in Italia può vantare, come Pisa, un aeroporto dal 4,5 milioni di passeggeri. Questo risultato nasce, in gran parte, dall’effetto combinato dell’attrattività della Toscana nel mondo e dallo sviluppo delle compagnie aeree low-cost. Il fenomeno low-cost, nato nel 1997 insie- me alla liberalizzazione in Europa del trasporto aereo, è oggi giunto a maturazione. Pertanto, una volta superata l’attuale crisi economica, le aree di futuro sviluppo per il Galilei sono orientate verso Est. Quest’estate il gruppo Alitalia-Air One ha lanciato i voli di linea per Mosca e San Pietroburgo e le attività di marketing della nostra struttura commerciale puntano verso Instabul, Emirati Arabi e Shanghai (Cina). Si prevede, infatti, che mentre da qui al 2030 il trasporto aereo in Europa raddoppierà, quello da/per l’Asia crescerà del 400%. 3) E’ prevedibile o auspicabile, secondo i desiderata del Presidente della Regione, la formazione di un’unica società tra i due aeroporti di Pisa e Firenze? Recentementeè stato stipulato un accordo da parte dei soci pubblici di SAT e AdF, società entrambe quotate in Borsa,per verificare la fattibilità della costituzione di una Holding di controllo che le gestisca. Detto questo, aggiungo, che mentre sono in corso i doverosi studi di approfondimento, la crisi economica rende la concorrenza tra gli aeroporti sempre più accesa, anche perché sono le compagnie a mettere in competizione gli aeroporti fra loro. A questo punto, due aeroporti in concorrenza, così vicini, rischiano di fare arricchire le compagnie aeree e non il territorio che servono. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Il no di Marco Filippi a Franco Marini Durante le concitate giornate nel corso delle quali si stava votando per la elezione del Presidente della Repubblica, un folto gruppo di parlamentari del Partito Democratico, in dissenso con le decisioni del loro partito, ha affossato prima la candidatura di Marini e poi, non contenti, addirittura anche quella di Prodi. Molti di loro hanno ritenuto opportuno avvertire, sui loro blog, gli elettori del proprio collegio. Anche il senatore livornese Marco Filippi, secondo quanto pubblicato dal quotidiano locale, si è “premurato” di avvertire i suoi elettori di essersi “astenuto” sulla votazione di Franco Marini per la Presidenza della Repubblica.. Abbiamo sempre apprezzato l’equilibrio ed il senso di responsabilità di Marco: ci sembra che, nella circostanza, meglio avrebbe fatto a starsene zitto o, forse, insieme al centinaio circa di suoi colleghi, allinearsi agli organi direttivi del partito, il PD, in grave crisi di credibilità. Ma che c’azzecca Beppe Grillo con il Costarica Matteo Renzi, replicando alle minacce ed alle truculenti accuse dell’ex comico Beppe Grillo -il grande condottiero del movimento 5stelle- ha chiesto notizie, mai per- Scali del Corso 11 - Livorno Tel. 058686211000 - Fax 058686210000 e r u t lo a g i Sp venute, riguardanti le otto o nove società che “il grande laeder” gestisce direttamente o attraverso suoi parenti od amici nel lontano Costarica. Insieme al Sindaco di Firenze, siamo in molti in attesa di un doveroso riscontro. E rieccolo l’ex ministrone FOTO ONORATI Rieccolo! L’ex ministrone, Altero Matteoli, non demorde. Si è immediatamente accodato al gruppo del falchi del Pdl guidato da Brunetta (Sic!), per “imporre” l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, nonché il rimborso di quella versata nel 2012 secondo i desiderata del Cavaliere. Naturalmente si guarda bene dal suggerire finanziameni sostitutivi da assicurare ai Comuni. Ma se una volta, almeno una volta, si facesse paladino di una seria battaglia contro l’evasione fiscale....!!! Yari De Filicaia colpisce ancora! Il segretario cittadino del PD, Yari De Filicaia (finalmente abbiamo capito come si scrive) quotidianamente citato dal quotidiano livornese, ha colpito ancora. Nel servizio pubblicato da Il Tirreno a pag.XI ha espresso tutta la sua insoddisfazione per la formazione del governo Letta. Avrebbe preferito, dichiara l’autorevole esponente politico livornese, un governo di saggi (alla prossima uscita spiegherà la differenza tra governo di tecnici e governo dei saggi, ne siamo tutti ansiosi), per centrare pochi obiettivi e poi subito al voto, non specifica se con questa tragica legge elettorale. Enrico Letta, dice Yari, era vicesegretario e tutto quel gruppo dirigente ha fallito...... Può essere anche vero! Ma il nostro cosa aspetta a dimettersi da segretario cittadi- Spigolature 13 no di Livorno visto lo sfascio in cui si trova la nostra città sempre amministrato dal suo partitoP? Ha ragione Luigi Coppola - segretario provinciale dell’UDC - quando dichiara che Letta “è uno dei vostri”. Ha prevalso il buon senso dei livornesi Il sondaggio lanciato dal quotidiano locale sulla intitolazione del Palasport ha avuto l’esito più ragionevole ed appropriato. Si chiamerà Modigliani in omaggio al grande artista livornese che, con le sue opere pittoriche, è famoso in tutto il mondo. Un grande livornese, anche se mai adeguatamente valorizzato dalla città. Questa volta ha prevalso il buon senso perchè il personaggio antagonista a Modigliani era il fondatore del Partito Comunista Antonio Gramsci: ma cosa c’entra con la storia della città di Livorno? Il Centro è in distribuizione anche presso le seguenti punti: a LIVORNO LIVORNO:: Libreria Nino Belforte, Via della Madonna; Libreria Edizioni Paoline, Via Indipendenza; Libreria Gaia Scienza, Via di Franco; Edicola Nelli (piaz.zza Grande za Cavour 39); Edicola P P.zza (lato Farmacia Ospedale), Edicola Bianchi (via del Porticciolo, di fronte Camera Commercio); Edicola Attias (corso Amedeo); Edicola piazza Matteotti; Edicola Fabbricotti (piazza A. Moro); Edicola Paolini (Baracchina Bianca) (piazza S. Jacopo); Edicola c/o Bar Oasi (Ardenza Mare); Edicola Barcellona (via Goito); Edicola Borghi (Corso Amedeo, angolo via dell’Origine); Tintoria Rossi (corso Mazzini), Chico Sas (via C.Puini 9). a CASTIGLIONCELLO CASTIGLIONCELLO:: Ed icola Rossi (Piazza della Vittoria); Edicola Edicola T ognotti, Stazione FerroviaTognotti, ria. a ROSIGNANO SOL VAY: SOLV Edicola Giovannoni (via Allende); Edicola V allini (via O. Chiesa); Vallini a ROSIGNANO MARITTIMO MARITTIMO:: Edicola “Il Punto” (via A. Gramsci). Livorno 14 Politica e-mail: [email protected] A Livorno la Festa della Famiglia nei giorni 8 e 9 giugno prossimi Cattolici protagonisti per il bene comune diFranco Spugnesi Dopo i convegni di Todi che avevano visto le varie aggregazioni laicali ipotizzare un comune impegno in politica poi svanito o disperso per la troppo imminente prova elettorale molti pensavano che si fosse spento definitivamente il protagonismo dei cattolici. Adesso la situazione veramente difficile per gli italiani e, di più, la fresca ventata di entusiasmo portata dall’elezione di Papa Francesco, che non ha lesinato richiami in questo senso, ha riacceso un fuoco mai sopito nel vasto mondo del volontariato, delle associazioni e delle opere di presenza sociale. Così in molte regioni, in Toscana dal 3 al 5 di questo mese, si allestiscono le settimane sociali regionali, come non accadeva da anni, giuristi, economisti, operatori sociali e delegati delle diocesi toscane cercheranno di tradurre in “toscano” le conclusioni della Settimana Sociale di Reggio Calabria 2012. Si ripone, io per primo, molta speranza in questa ripresa di coscienza che segue a un disinteresse trentennale, non tanto della chiesa gerarchica, nei confronti della società e della politica, quan- to dei cattolici semplici, frequentatori sempre meno assidui dell’Eucarestia domenicale e sempre più disabituati a provare a leggere ogni fatto alla luce del Vangelo e non giudicandolo con le categorie destra/sinistra. Frutto, questo, amaro e avvelenato dello sciagurato clima bipolare e dalla scarsezza di bravi sacerdoti che abbiano a cuore non solo le funzioni religiose ma, integralmente, gli uomini e le donne del popolo cristiano. Speriamo, dunque, che questo nuovo corso riporti nelle nostre parrocchie il coraggio di parlare del mondo che, come dice Benedetto XVI ha bisogno di una prospettiva di vita eterna per immaginare il suo futuro. Ma qualcosa si muove anche a Livorno. Particolarmente significativa l’iniziativa che parte dai periodici incontri che riuniscono, intorno al vescovo Simone, alcuni cattolici, di varia appartenenza partitica. Nell’incontro di Pasqua è stato proposta la redazione di una “agenda della speranza” cioè di un documento, da elaborare congiuntamente nei prossimi mesi, che partendo delle indicazioni fondamentali della dottrina sociale della Chiesa individui una serie d’impegni e provvedimenti che il progetto culturale diocesano proporrà a quanti si candideranno alle elezioni amministrative del prossimo anno, replicando così il metodo già efficacemente sperimentato nei mesi scorsi nell’elaborazione del documento sulle politiche familiari che va sotto il nome di “Livorno, amica della Mons. Simone Giusti. (foto Onorati) famiglia”. Le aree cui dovrà far riferimento l’agenda di speranza si è convenuto che siano quelle della famiglia, del lavoro, della casa, della scuola e dell’educazione, della qualità della vita, dell’urbanistica e felicità, della politica come servizio, dei servizi socio-sanitari. La Famiglia torna prepotentemente alla ribalta di tutta la città nei Giorni 8 e 9 giugno con una bella festa. A iniziativa della pastorale Diocesana con il titolo “Fede e Famiglia si può!” ci saranno due intere giornate, sabato e domenica, che proporranno, nei locali e negli spazi aperti della parrocchia di della SS. Annunziata dei Greci (alla Scopaia) oltre alla preghiera, giochi, concorsi, testimonianze ma anche dibattiti di grande spessore su temi di carattere sociale e educativo. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno 15 È necessario reagire con un cambiamento profondo Livorno è una città preda degli interessi particolari di Cristiano Toncelli La nostra città si trova al culmine di un declino prolungato nel tempo. Un dato su tutti fa capire quanto Livorno sia arretrata. Il nostro porto, che negli ’80 era uno dei più importanti d’Europa, è adesso fuori dalla lista dei primi 40. Dato che sappiamo tutti che il porto è uno dei motori dell’economia cittadina, si capisce bene come il declino si estenda della città intera. Oltre che economico, però, il declino è anche sociale. Il PIL di Livorno è diviso all’incirca in quattro parti uguali. Un quarto deriva, direttamente o indirettamente, dalle attività portuali. Un quarto dall’industria e dai servizi. Un quarto dalle amministrazioni pubbliche (attraverso gli stipendi dei loro dipendenti). Un quarto dalle pensioni. Quindi una metà della città, quella legata all’impiego pubblico e pensioni, ha un reddito fisso (a parte l’inflazione che deprime il valore del denaro e mette in difficoltà soprattutto chi ha le pensioni minime). L’altra metà, invece, subisce il peso della crisi attraverso il precariato, le crisi aziendali, i fallimenti. L’esito finale è quello di una città spaccata in due. Veduta aerea del porto di Livorno. (foto Onorati) Metà sopravvive alla crisi, magari con qualche sacrificio, ma l’altra metà ne viene drammaticamente colpita. Ecco allora la disoccupazione giovanile a livelli record, il triste record nazionale degli sfratti e l’emergenza abitativa. Come detto all’inizio, però, questo declino viene da lontano, perché le sue radici sono soprattutto culturali. La città dei Medici, che era nata quando si era aperta al mondo grazie alle Leggi Livornine, da molti anni si è invece chiusa in se stessa, diventando incapace di attuare quei cambiamenti che la vorticosa trasformazione del mondo e dell’economia rendeva necessari. Si potrebbe dire che la crisi c’è per tutti, ma il confronto anche solo con la vicina Pisa è impietoso. A Livorno la politica è incapace di superare le politiche dei veti dei tanti gruppi di interesse che vorrebbero mantenere rendite di posizione sempre più striminzite. Non a caso siamo la città dei comitati, perché urlare di più e battere i piedi è il modo migliore per farsi ascoltare e ottenere qualcosa, oppure per fermare qualcosa. Il risultato è una città preda degli interessi particolari, ma per questo incapace di perseguire quello generale, da cui il declino. Cosa possiamo fare? Mai come ora è necessario reagire con un cambiamento profondo. Perché non cambiare significa continuare a morire di infinita inedia. Dobbiamo recuperare le nostre origini. Dobbiamo superare la limitazione culturale che porta questa città a cercare le soluzioni ai problemi ossessivamente entro i propri confini. Dobbiamo aprirci al mondo, valorizzare il merito e non l’appartenenza, chiamare chi può investire, guardare lontano, fare squadra con il resto del territorio. E dobbiamo imparare a scontentare qualcuno, perché la somma degli interessi particolari non coincide con l’interesse generale. Per questo però serve una politica autorevole, perché quella attuale non lo è. Per questo il 2014 sarà il momento più importante della nostra storia recente. Livorno 16 Politica e-mail: [email protected] Raggiunto l’accordo l’accordo che che ci ci auguriamo auguriamo duraturo duraturo Raggiunto Salvate le crociere E’ notizia ufficiale il raggiungimento ed un accordo che ci auguriamo duraturo che risolve l’annoso problema dell’attracco delle navi crociere. A seguito di un incontro avvenuto a Palazzo Rosciano - sede dell’Autorità Portuale - è stato sottoscritto un accordo tra la Compagnia Portuale e la soc. Porto Livorno 2000 in virtù del quale le navi da croceria avranno “la precedenza” rispetto al traffico delle merci. In virtù di questa attesa soluzione che dovrebbe porre fine ad una serie di incomprensioni, battibercchi ed assurde Servizi s.r.l. Via del Tempio 8 - Livorno Tel. 0586/1868747 - e-mail: [email protected] Aepis Servizi Srl in collaborazione con Aepis, Associazione Europea Professionisti e Impresa per la Sicurezza, fornisce a coloro che si associano, tutti quei servizi necessari ad una corretta gestione aziendale ai sensi del Decreto 81/08 – Testo Unico per la Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro. Ha come fine ultimo quello di dare maggior attenzione e importanza a tutto ciò che riguarda la sicurezza e il miglioramento di essa. contrapposizioni, si è trovato un ragionevole compromesso in grado di garantire l’esplosione della “pace”e l’inizio di una organica e positiva collaborazione tra le varie realtà operativa del Porto. Si è trattato, in sostanza, di una intesa “ragionata” che consentirà il soddisfacimento dei molteplici interessi che insistono nella realtà portuale. L’intesa si è estesa anche ad una serie di servizi che firrà con l’allargare il campo dei rapporti tra C.P.L e Porto Livorno 2000 riguardanti uan serie di servizi collaterali. Una soluzione molto gradita raggiunta · Auditing gratuito per la valutazione fattori di rischio · Stesura Documento Valutazione dei Rischi · Stesura del Piano di emergenza · Servizi Tecnici (misurazione Rumore, Vibrazioni, Polveri, Rischio Chimico) · Assistenza Ispezione da parte degli Enti preposti · Assistenza Legale specialistica · Serivizio RSPP esterno · Formazione RSPP ed RLS con valore legale su tutto il territorio nazionale · Formazione Primo Soccorso ed Antincendio Formazione Specialistica (Lavori in Quota, Spazi Confinati, Lavori su Fune, Autoprotezione Acquatica, Amianto, Carrellisti, Evacuazione Disabili) anche per l’essenziale ruolo svolto dal presidente e dal direttore dell’Autorità Portuale. Insomma, dopo tante polemiche e contrasti, pensiamo proprio che si sia aperta una nuova stagione nei rapporti tra le diverse realtà che interagiscono all’interno del porto che rappresenta, ancora oggi, una delle poche realtà concreta nel cimitero economico di Livorno. Via Aurelia 7 - Tel. 0586/940134 Stagno - Livorno periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno 17 Si è tenuto nei giorni scorsi un importante convegno Federmanager dell’Area Vasta Venerdi 19 aprile, presso il Palazzo Granducale della Provincia di Livorno, si è tenuta l’Assemblea di Federmanager dell’Area Vasta che raggruppa le Associazioni dei dirigenti industriali di Livorno, Pisa, Lucca, Massa Carrara. Due i temi del Convegno: il primo sulla “Rappresentanza e l’impegno sociale” dove si sono affrontati non solo gli aspetti caratteristici ed istituzionali del sindacato dirigenti, quali la tutela dei propri iscritti, l’andamento dell’assistenza sani- taria integrativa e dell’assistenza assicurativa, ma si è parlato anche di esempi virtuosi svolti per il rilancio delle economie locali. Da citare quello di Federmanager di Massa Carrara che sta impegnandosi per rivitalizzare la “scuola del marmo”, al fine di sviluppare tra i giovani specifiche professionalità che consentano loro impieghi in Italia e all’estero. Secondo tema: “La managerializzazione delle piccole e medie imprese”. Come noto l’industria italiana ha solo poche grandi imprese e circa cinque milioni di imprese piccole e spesso piccolissime, molte con meno di quindici dipendenti. Si pensi che di queste in sole 16 mila imprese compare la figura del dirigente. Il Convegno ha sottolineato come competenze professionali elevate siano necessarie per le imprese che affrontano la concorrenza e vogliono andare sui mercati internazionali. Solo lavorando sulla cultura industriale si potrà pensare di superare il fenomeno delle “nanoimprese”e dare più competitività all’industria italiana. Tra i molti qualificati interventi da citare quelli del Presidente Nazionale Federmanager Giorgio Ambrogioni, del dott. Mario Iezzi Dirigente del Ministero dello Sviluppo, di Patrizio Gatti della Giunta Nazionale Confapi. Grande interesse ha suscitato l’intervento dell’ing.Valfredo Zolesi, Presidente della Kaiser spa, azienda di nicchia, che opera nel campo aerospaziale, con sede a Livorno. Una eccellenza industriale riconosciuta a livello euopeo e internazionale di elevatissima professionalità che ha raggiunto i cinquanta addetti, testimonianza delle grandi potenzialità presenti in Italia e nella nostra Regione. Ha concluso la giornata di approfondimenti il Presidente di Federmanager Livorno, dott. Claudio Tonci ringraziando gli intervenuti e sottolineando ancora una volta l’importanza di operare sui territori in sinergia, come da tempo stanno facendo le Associazioni federmanager dell’Area Vasta. Acli Labor SOCIETÀ COOPERATIVA Edilizia Pulizie civili e industriali Giardinaggio Via del Mondiglio 18, loc. Le Morelline Tel. 0586.790.751 - Fax 0586.790.604 www.aclilabor.it ROSIGNANO SOLVAY Politica Rosignano 18 Al vertice dell’Acli Labor Confermato Burgalassi La sera del 30 aprile presso Agrihotel Elisabetta a Collemezzano di Cecina si è svolta l’assemblea della Cooperativa ACLI Labor con all’ordine del giorno l’esame e l’approvazione del bilancio chiuso al 31/12/2012, dove si evidenzia nonostante il contesto economico che ci circonda un fatturato superiore a 15 milioni di euro e una presenza costante di 250 soci/lavoratori. A seguire sono stati rinnovati gli organi sociali, confermando Paolo Burgalassi presidente, Marco Rocchi vice presidente, Alessandro Pezzini consigliere delegato, Piero Cocchi consigliere, nuovo consigliere Marco Pezzini che sostituisce per raggiunti limiti di età Stefano Bandini il quale ha ricevuto particolari elogi per quanto fatto per la cooperativa durante i suoi 34 anni di permanenza come socio e amministratore. Quale presidente del collegio sindacale è confermato il Dott. Paolo Gorgone. segue a pag. 11 e-mail: [email protected] L’importante struttura aperta a Rosignano Marittimo Ma che bel Centro Feste! Nella scorsa edizione avevamo dato notizia della inaugurazione del Centro Feste a Rosignano M. Su questa pubblichiamo le foto della struttura, sia degli interni che esterni. D’ora in poi, grazie alla disponibilità dello Sporting Club, della Pro Loco e dell’Amministrazione Comunale, il capoluogo potrà organizzare gli eventi tradizionali e di grande successo che erano stati forzatamente sospesi proprio per la indisponibilità di una struttura adeguata, moderna e razionale. L’esordio si è avuta in occasione della manifestazione “Verde Olio”che ha visto entrare in funzione anche le strutture del Centro Feste. Vinicio Monnanni, bravo e noto arbitro dei campi amatoriali di calcio, è stato premiato dagli amici per la sua lunga e onorata attività con la seguente taraga: “A Vinicio Monnanni - Le cronache del passato lo hanno celebrato come “Bomber” oggi nella maturità lo esaltano come arbitro”. Nella foto, da sin.: Vinicio Monnanni, Antonio Musti, Enrico Dello Sbarba, Enrico Salvadori, Fabrizio “Peter” Gronchi , Giorgio Niccolai e Bruno Damari. Cultura periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 19 7 Il grande artista a breve “ritornerà” nella sua Campiglia con una mostra permanente CARLO GUARNIERI, disegnatore pittore e xilografo di fama mondiale di Jacopo Bertocchi Nell’era globalizzazione le differenze che un tempo marcavano la distanza netta tra centro e periferia sono andate scomparendo, oggi possiamo essere protagonisti della grande storia a prescindere dal luogo dove viviamo. Non molto tempo fa la provincia era un luogo “protetto”, lontano dalle grandi trasformazioni e dai processi culturali importanti, in quell’epoca visse Carlo Guarnieri, campigliese, eccellente disegnatore, pittore e xilografo di fama mondiale. Guarnieri nasce a Campiglia Marittima il 23 ottobre del 1892, studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze, frequenta le lezioni di Adolfo De Carolis che insegna decorazione pittorica, del quale diviene presto allievo prediletto. Nel 1907 tiene la prima mostra personale a Firenze e nel “La Fecondazione” un’opera di Carlo Guarnieri. ‘12 partecipa alla Prima Mostra xilografica a Levanto (che darà impulso al rinnovamento dell’arte incisoria italiana) e all’Esposizione Internazionale di Venezia. Nel ‘14 è scelto fra i membri della rappresentanza italiana all’Esposizione internazionale di Lipsia, partecipa per due edizioni alla biennale di Venezia e tre volte a quella di Roma. Considerato “inarrivabile maestro dell’arte xilografica italiana”, viaggia e opera in tutte le maggiori realtà italiane e internazionali: a Firenze conosce Marinetti, Prezzolini e Soffici (fondatori della “Voce”) ma, con naturale coerenza da artista atipico, non segue la via del futurismo, a Torino opera con Felice Carena, poi di nuovo a Livorno, Roma, Madrid. Modigliani e Fattori i soggetti che condividono con Guarnieri l’ambito culturale e intellettuale dell’epoca, D’Annunzio e De Carolis (che illustrò i racconti del Vate) i referenti del rinnovamento della xilografia italiana che trovò nell’artista campigliese uno dei momenti più alti. Due fatti contraddistinguono la vicenda privata del Guarnieri, i conflitti mondiali la prima guerra impone un’interruzione al suo percorso creativo e la seconda ne decreta il ritiro a vita privata- e il fascismo che, seppur indirettamente, segnerà la sua vita. Nel ’25, terminato il “Dante Tirreno” è incaricato dal Duce per scolpire una sua raffigurazione, con lo scopo, si dirà di: “dare al volto del Duce, una viva e luminosa espressione di serenità e di forza, con la volontà ferma di veder incidere al Carlo Guarnieri (Campiglia Marittima 1892 Grosseto 1988). nuovo Artefice, l’effige del Timoniere Italico”. Per quanto questo influenzò la sua vita e le sue relazioni di lì a venire, con la xilografia del Duce, Guarnieri porterà definitivamente - e a livello internazionale - alla rinascita dell’incisione su legno. Continuerà nella sua villa museo di Campiglia, in privato e lontano dalle città, una feconda produzione artistica fino al giorno della sua morte, il 20 luglio 1988. A breve Carlo Guarnieri “ritornerà” nella sua Campiglia con un apermanebte molto interessante. CHORUS S.r.l. Ingegneria Impiantistica Via Guido Rossa, 27 57016 Rosignano M.mo (LI) Italy Telefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783 mail: www.chorusimpianti.com Sito Internet: www.chorusimpianti.com Politica e-mail: [email protected] periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Cultura 21 Rimossi nel 2006 dalla balaustra del moletto di Ardenza non sono stati più ripristinati Restauriamo i “Delfini di Ardenza” di Marisa Speranza Era il 1839 quando vennero presentati a Firenze all’interno della “Pubblica esposizione d’Arti e Manifatture Toscane”. Si trattava di prototipi dei delfini, destinati alle nuove Porta a Mare e Dogana D’Acqua, poi fusi nella Fonderia Granducale di Follonica. Così eleganti e sinuosi , quei delfini capovolti, legati per la coda, hanno segnato a lungo con la loro presenza un tratto del lungomare ardenzino dov’erano finiti dopo la collocazione originaria. La loro storia viene dunque da lontano. A disegnarli, fu Carlo Reishammer (Firenze 1806-1883), l’architetto toscano che realizzò gli elementi in ghisa della Barriera della Cinta Daziaria di Livorno. E in ghisa sono i delfini rimossi nel 2006 dalla balaustra collocata presso il Moletto di Ardenza che li conteneva (ben cinque gruppi contenenti ciascuno una doppia raffigurazione). Battuti dal libeccio, insidiati dalla salsedine, hanno subito nel tempo una lenta e impietosa corrosione. Attualmente nei depositi comunali, essi attendono ora un restauro che li renda alla città. Per promuoverlo si sono mobilitati gli Amici dei Musei, da sempre attenti alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Livorno.Lo ha comunicato Annamaria Pecchioli Tomassi, presidente dell’Associazione, che ha indetto una pubblica sottoscrizione cittadina (“Livorno partecipa”) perché tutti possano contribuire al restauro. Un impegno, questo, che durerà un anno. I contributi potranno essere dati on-line (con il I Delfini quando erano collocati sulla balaustra del moletto di Ardenza Un’affascinante immagine dell’Isola Kos nell’arcipelago del Dodecaneso (Grecia) metodo crowfunding), oppure presso la sede degli Amici dei Musei (Scali Manzoni 49) tutti i martedì mattina o in occasione di altri incontri. Coinvolte nell’iniziativa anche la Baracchina Rossa di Ardenza, la gioielleria Martignetti di via Marradi e la libreria Erasmus (viale degli Avvalorati). Entusiasta del progetto di recupero, l’assessore alle culture Mario Tredici: “Siete dei tosti, e noi siamo al vostro fianco”, ha annunciato, convinto della necessità di focalizzare l’attenzione sui monumenti livornesi che richiederebbero interventi urgenti (dalla statua di Leopoldo II° in piazza XX Settembre , alla Porta San Marco). La somma messa in preventivo è di circa 380.000 euro, ma il patto di stabilità ha bloccato ogni possibilità di spesa. Per quanto riguarda il recupero complessivo dei delfini occorrerebbero circa 80.000 euro. Ma, intanto, con la sottoscrizionep promossa dagli Amici dei Musei, si mira a mettere insieme quei 7000 euro necessari per il restauro di uno dei cinque gruppi di delfini .Una volta recuperati, essi verranno esposti nel costruendo , e tanto at- teso, Museo della città. Al Moletto di Ardenza torneranno eventualmente solo delle nuove fusioni inattaccabili dal salmastro. Anna Laura Bachini, a cui è stato chiesto di curare il nuovo metodo di raccolta dei fondi basato sul “crowfunding” (già sperimentato in altri Paesi), ne ha spiegato il funzionamento. Basterà visitare il sito www.produzionidalbasso.com ed entrando nel link “restauriamo i delfini di Ardenza”, prenotare il versamento di una somma minima di 5 euro. Così l’interessato potrà vedere comparire in tempo reale sulla videata il proprio nominativo a sostegno della raccolta. Al raggiungimento della somma preventivata chi si è prenotato riceverà una mail con l’invito ad effettuare il proprio versamento tramite bonifico bancario. La raccolta sarà pure sollecitata da più parti : gli stessi soci dell’Associazione (con tanto di tesserino di riconoscimento) potranno riscuotere. Anche un solo euro sarà benvenuto. Purché siano in tanti a versarlo e si possa raggiungere lo scopo. Quale più nobile del godimento pubblico di una bellezza? Politica 22 Cultura e-mail: [email protected] ANDIAMO AL CINEMA Cosa andare a vedere e cosa evitare di Matteo Pieracci Le numerose uscite di film al cinema nel primo periodo dell’anno, compensano questa primavera cinematograficamente un po’ statica, ma che sta confermando alcune pellicole presenti nelle sale da diverse settimane. Mi è piaciuto per ritmo ed intensità, “Il figlio dell’altra” di Lorraine Lèvy, una pellicola che fa porre allo spettatore una domanda: “E se fosse successo a me?”. Nel film infatti, due bambini vengono scambiati al momento della nascita per un errore dell’ospedale di Haifa. A diciotto anni dalla nascita, durante un prelievo del sangue effettuato su uno dei due ragazzi, viene scoperto l’errore che genera confusione emotiva ed identitaria nei due ragazzi e nelle rispettive famiglie. A ciò aggiungiamo il fatto che le due famiglie sono di estrazione sociale, culturale e religiosa radicalmente differenti: infatti, una è palestinese mentre l’altra è israeliana. Piace che un film possa parlare di Palestina ed Israele, senza dover alzare barriere, senza il bisogno di inneggiare ad un popolo piuttosto che ad un altro e che la storia abbia come protagonisti principali due giovani. Allo smarrimento iniziale di entrambi, nell’apprendere la notizia dello scambio di identità segue infatti un percorso inedito che vede avvicinare due famiglie, di origini diverse e culturalmente contrastanti. E’ il confronto senza rabbia e rancore, l’esempio su cui si dovrebbero basare chi comanda e chi fomenta l’odio con dannosi radicalismi. Non mi è piaciuto “Un giorno devi andare” di Giorgio Diritti, che a mio modo di vedere non bissa il successo dei primi due film girati. Un po’ macchinoso e lento, “Un giorno devi andare” ha il suo punto di forza nei paesaggi dell’Amazzonia, che sono estaticamente su- perbi. Ma per il resto? La trama è molto debole, nonostante Diritti voglia puntare sull’introspezione emotiva del personaggio principale (interpretato da Jasmine Trinca). Troppi argomenti trattati in maniera veloce e poco approfonditi. Di poca sostanza, l’ultimo di Almodòvar “Gli amanti passeggeri”. Colorato, vivace e dai personaggi stravaganti come sempre, ma carente di quella sostanza che è il tratto distintivo del regista spagnolo. “Gli amanti passeggeri” fa ridere, ma neanche più di tanto e di sicuro non sarà ricordato come uno dei più bei film di Almodòvar. Da andare a vedere “Hitchcock”, di cui basta il titolo ad incuriosire tutti i cinefili del mondo. La locandina del film “ Il figlio dlel’altra”. A lato: quella di “Hitchcok” periodico online www.circoloilcentro-livorno.it CONCERTI 23 19 Lorenzo Da Ponte. Musica: Wolfgang Amadeus Mozart. Orchestra: Cantiere Lirico della Fondazione Teatro Goldoni. Direttore: Mario Menicagli. Regia: Alessio Pizzech. Sotto la direzione di Mario Menicagli e la regia di Alessio Pizzech, con un gruppo di giovani voci mozartiane selezionate dopo un lungo periodo di studio musicale e drammaturgico dell'opera e dopo la masterclass affidata ad una delle più raffinate belcantiste italiane, il soprano Valeria Esposito (nel riquadro), acclamata nei più prestigiosi teatri del panorama internazionale quale interprete della Regina della Notte del Flauto Magico. Stefano Bollani e Marco Angius Venerdì 10 Maggio (h.21) Direttore: Marco Angius Pianoforte: Stefano Bollani ORT Orchestra della Toscana Programma S. Bollani improvvisazioni al piano solo M. Ravel Concerto in sol; Ma mère l'òye I. Stravinskij L'uccello di fuoco, suite (versione 1945) Stefano Bollani Stagione 2012/2013 Teatro Goldoni I restanti appuntamenti di Maggio L'ultimo concerto sinfonico vede protagonista un musicista d'eccezione come Stefano Bollani, con le sue improvvisazioni al piano solo e l'esecuzione del bellissimo Concerto in sol di Maurice Ravel (1875-1937), antiromantico, ironico, disincantato, con evidenti influssi jazzistici ma capace di una struggente espressività come nel movimento centrale. Sempre di Ravel la suite versione 1945 del L'Uccello di fuoco di Igor Stravinskij (1882-1971), scritta per l'omonimo balletto messo in scena da Diaghilev e i Ballettes Russes, uno dei primi grandi lavori dell'Ottocento. Noto come uno dei più grando jazzisti viventi, Bollani, già insignito nel 1998 del premio della rivista Musica Jazz e nel 2000 del prestigioso European Prize come miglior musicista, conta numerosissime collaborazioni con vari artisti di fama internazionale. Dotato di tecnica prodigiosa, di straordinarie capacità compositive e improvvisazioni, Bollani è in grado di riu- Cultura nire il rigore del pianismo di alta scuola con una innata vocazione allo spettacolo e all'intrattenimento, grazie anche alla sua duttilissima vocalità e alle naturali doti comunicative. Sul podio dell'Orchestra della Toscana, Marco Angius, direttore di riferimento per il repetorio musicale contemporaneo. Martedì 7 maggio, ore 17 - Sala Mascagni Introduzione a ...Angius/Bollani e l'Ort Martedì 20 Maggio - h. 18 nella sede de “Il Centro”, via Trieste 7 conferenza sul tema “60 anni al servizio della musica” 1953-2013 Relatore di Giulio Cesare Ricci Presidente Istituto Musicicale «Pietro Mascagni» - Livorno FIDAPA B.P.W. Italy - Sezione di Livorno Circolo Culturale Il Centro Venerdì 31 Maggio - h. 17 presso Sala Conferenze Hotel Palazzo - Livorno conferenza sul tema LIRICA “150° dalla nascita Così fan tutte Progetto Mozart di Pietro Mascagni” Sabato 18 Maggio (h.20,30) Relatore il musicologo Bruno Spoleti Esperto vocale che presenterà in video e in audio inediti del Maestro livornese Dramma giocoso in due atti su libretto di SCOPRI LE NOVITÀ E LE OFFERTE SUL SITO OUTLETDELLARISTORAZIONE.IT Via dell’Industria 8 - S. Pietro in Palazzi (Cecina) - Tel/Fax 0586/669029 - Cell. 39.335.7777099 - [email protected] ORARI: Lunedì-Venerdi: 9-12.30/14.30-19 Sabato: 9-12.30