Piano Triennale dell'Offerta Formativa - Anni scolastici 2016/17 – 2017/18 – 2018/19
ALLEGATI AL PTOF
N° 1 Piano di Miglioramento
N° 2 Quadri orario (Corsi: Classico Tradizionale – Spagnolo – MIT – Cambridge) ........pag.
2
N° 3 Regolamento d’Istituto..................................................................................pag.
6
N° 4 Regolamento Viaggi d'istruzione, visite guidate e gemellaggi ..............................pag.
19
N° 5 Regolamento Laboratori, aule speciali e palestre................................................pag.
25
N° 6 Biblioteca....................................................................................................pag.
35
N° 7 Statuto delle Studentesse e degli Studenti......................................................... pag.
37
N° 8 Patto Formativo............................................................................................pag.
43
N° 9 Criteri e strumenti per la valutazione didattica, disciplinare e comportamentale.......pag.
46
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ALLEGATO N° 2
QUADRI ORARIO
(CORSI: CLASSICO TRADIZIONALE – SPAGNOLO – MIT – CAMBRIDGE)
L I C E O
C L A S S I C O
T R A D I Z I O N A L E
MATERIE
1^biennio
2^biennio
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Lingua e letteratura latina
5
5
4
4
4
Lingua e letteratura greca
4
4
3
3
3
Lingua inglese
3
3
3
3
3
Storia e geografia
3
3
Storia
3
3
3
Filosofia
3
3
3
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
Matematica con Informatica al primo
biennio
3
3
Fisica
Scienze naturali
2
2
Storia dell'Arte
5^anno
Scienze motorie e sportive
2
2
2
2
2
Religione cattolica o Attività
alternativa
1
1
1
1
1
TOTALE ore settimanali
27
27
31
31
31
•
SECONDO BIENNIO - QUINTO ANNO: 31 h settimanali (1 di codocenza)
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L I C E O C L A S S I C O
I N D I R I Z Z O S P A G N O L O
MATERIE
1^biennio
2^biennio
Lingua e letteratura italiana
5
5
4
4
4
Lingua e letteratura latina
4
4
4
4
4
Lingua e letteratura greca
3
3
4
4
4
Lingua inglese
2
2
3
3
3
Lingua e letteratura spagnola
5
5
4
4
3*
3*
1+3*
3
3
3
2
2
2
2
2
2
2
2
Geografia (in spagnolo)
Storia
2*
2
2
Filosofia
Matematica con Informatica al primo
biennio
5^anno
4
4
Fisica
Scienze naturali
2
2
Ed. Civica e Giuridica
2
2
Storia dell'Arte
2
2
2
2
2
Scienze motorie e sportive
2
2
2
2
2
Religione cattolica o Attività
alternativa
1
1
1
1
1
TOTALE ore settimanali
36
36
36
36
35
*Ore in compresenza docenti spagnoli e docenti italiani
•
•
PRIMO BIENNIO E SECONDO BIENNIO: 36 h settimanali (4 di codocenza)
QUINTO ANNO: 35 h settimanali (4 di codocenza)
Solo per l’A.S. 2016/2017:
• PRIMO BIENNIO E TERZO ANNO: 36 h settimanali (4 di codocenza)
• QUARTO ANNO: 35 h settimanali (4 di codocenza)
• QUINTO ANNO: 34 h settimanali (4 di codocenza)
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L I C E O M I T
MATERIE
1^biennio
5^anno
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Lingua e letteratura latina
4
4
4
4
4
Lingua e letteratura greca
4
4
3
3
3
Lingua inglese
3
3
3
3
3
Storia e geografia
3
3
Storia
3
3
3
Filosofia
3
3
3
Matematica
3
3
2
2
2
Informatica
1
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
Fisica
Scienze naturali
2
2
Storia dell'Arte
•
•
2^biennio
Scienze motorie e sportive
2
2
2
2
2
Religione cattolica o Attività
alternativa
1
1
1
1
1
TOTALE ore settimanali
28
28
33
33
33
PRIMO BIENNIO: 28 h settimanali (1 di codocenza)
SECONDO BIENNIO - QUINTO ANNO: 33 h settimanali (3 di codocenza)
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L I C E O
C A M B R I D G E
MATERIE
Lingua e letteratura italiana
Lingua e letteratura latina*
Lingua e letteratura greca
Lingua e letteratura inglese**
Storia
Storia*
Filosofia
Matematica con Informatica al primo biennio*
Fisica
Scienze naturali*
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o Attività alternative
Totale ore
1^biennio
4
5*
2^biennio
4
4*
ESAME
4
4
3
3* + 1* 3* + 1* 3* + 1*
ESAME
3
3
3*
3*
2
2
1
28
4
5*
3*
ESAME
3
2
2
2
2*
2
1
28
2
2
1
32
5^annoo
4
4
4
4
3
3* + 1*
ESAME
3
3
3*
ESAME
3
2
3
2
2*
ESAME
2
2
1
32
2
2
3
2
2
2
1
31
* Programma Cambridge all’interno dell’orario curricolare con docenti interni.
** Programma Cambridge con ora aggiuntiva in codocenza con madrelingua inglese.
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ALLEGATO N° 3
REGOLAMENTO DI ISTITUTO
Premessa
Il presente regolamento d’Istituto del Liceo Classico Internazionale Statale “Giovanni Meli” di
Palermo assume come quadro di riferimento e fonte ispiratrice lo Statuto delle Studentesse e degli
Studenti della scuola secondaria con D.P.R. n. 149/1998 e successive modifiche, richiama i principi
in esso contenuti al fine di dare dei riferimenti sul piano educativo e dell’impegno personale a tutti i
componenti della comunità scolastica.
Elaborato dal Collegio dei Docenti e approvato dal Consiglio d’Istituto disciplina il rapporto tra
utenti e operatori scolastici all’interno dell’Istituto, fatti salvi i vincoli contrattuali del personale
dirigente, docente, tecnico, amministrativo e ausiliario.
Insieme al Piano dell’Offerta Formativa (POF), costituisce il documento fondamentale dell’Istituto.
Nella sua applicazione è affidato a tutta la comunità scolastica, perché ciascuno si impegni a
rispettarlo e a farlo rispettare.
CAPO I
ORGANI COLLEGIALI
Art.1 Consiglio d’Istituto
Il Consiglio d’Istituto è composto dal Dirigente Scolastico (membro di diritto) e dai rappresentanti
di tutte le componenti della comunità scolastica (8 professori, 4 studenti, 4 genitori e 2 unità del
personale ATA). Esso si avvale del lavoro preparatorio della Giunta Esecutiva composta dal
Dirigente Scolastico e dal DSGA (membri di diritto) e da quattro membri eletti rispettivamente 1
per ciascuna componente.
Norme di funzionamento
1.La prima convocazione del Consiglio d’Istituto, immediatamente successiva alla nomina dei
relativi membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico.
Nella prima seduta, il Consiglio d’Istituto è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i
rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L’elezione ha luogo a
scrutinio segreto. E’ eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza dei voti rapportata al
numero dei componenti del Consiglio d’Istituto.
Può essere eletto anche un Vice Presidente da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio stesso
con le stesse modalità previste per l’elezione del Presidente.
2. Il Consiglio d’Istituto è convocato dal Presidente, il quale è tenuto a disporre la convocazione
dell’Organo su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva (D.S) ovvero della maggioranza dei
componenti del Consiglio stesso.
3. Il Presidente formula l’O.d.G., su proposta del Presidente della Giunta Esecutiva e/o di un terzo
dei membri del Consiglio. Ogni membro del Consiglio può chiedere, con motivate ragioni
d’urgenza, che venga inserito un punto all’O.d.G. fino a tre giorni prima della riunione. In caso di
aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso O.d.G.
4. Le sedute sono presiedute dal Presidente o, in caso di suo impedimento, dal Vice Presidente. In
caso di contemporanea assenza di entrambi, la riunione è presieduta dal Consigliere più anziano di
età, prima tratto dalla componente genitori, quindi dalle altre. Per la validità delle riunioni è
necessaria la presenza della metà più uno dei componenti.
5. Il Consiglio d’Istituto nomina i membri della Giunta Esecutiva e dell’Organo di Garanzia interno
alla scuola.
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6. Il Consiglio d’Istituto può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori;
può inoltre costituire commissioni di lavoro.
7. Le sedute, tranne quando si discutono argomenti che riguardano singole persone, sono pubbliche.
Il pubblico non ha diritto di parola. In caso il comportamento del pubblico non sia corretto, il
Presidente può interrompere la seduta e continuare i lavori in forma non pubblica.
Votazione
Le deliberazioni del Consiglio sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi,
escludendo dal computo i voti nulli, le schede bianche e/o le astensioni dal voto. In caso di parità
prevale il voto del Presidente. In caso di votazione palese il Presidente non può astenersi. Gli
studenti che non abbiano raggiunto la maggiore età non hanno voto deliberativo per quanto
concerne il programma annuale, il conto consuntivo e l’impiego dei mezzi finanziari per il
funzionamento della scuola.
Le votazioni, si effettuano, di regola, per appello nominale o per alzata di mano; le deliberazioni
concernenti persone sono adottate a scrutinio segreto.
La votazione, una volta chiusa, non può più essere ripetuta.
Verbalizzazione
Il Presidente individua, tra i membri della componente docente, il segretario della seduta. Per ogni
punto all’o.d.g. si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi
si dà conto dell’esito delle votazioni. I membri hanno facoltà di produrre il testo di una loro
dichiarazione da trascrivere integralmente a verbale. I verbali sono numerati progressivamente
nell’ambito dello stesso anno scolastico. Il verbale viene letto e approvato prima dell’inizio della
seduta successiva.
I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell’ufficio di segreteria e sono
consultabili da chiunque ne abbia titolo su richiesta al Dirigente Scolastico. Non sono soggetti a
pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta
dell’interessato.
Decadenza e/o dimissioni
Verrà considerato decaduto un membro eletto che risulti assente senza giustificazione per tre
riunioni consecutive, e/o con giustificazione per cinque riunioni consecutive.
I componenti del Consiglio possono dimettersi in qualsiasi momento; le dimissioni sono date per
iscritto.
Surroga dei componenti
Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi motivo si procede secondo il
disposto dell’art.22 del DPR 416/74
Art.2 La Giunta Esecutiva
La Giunta Esecutiva è presieduta dal Dirigente Scolastico ed è composta dal D.S.G.A., che svolge
le funzioni di segretario, da un docente, un genitore, un alunno maggiorenne e un rappresentante
del personale ATA, eletti dal Consiglio d’Istituto tra i suoi membri.
La carica di Presidente del Consiglio d’Istituto non è compatibile con quella di componente della
Giunta esecutiva.
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La Giunta Esecutiva si riunisce su convocazione del Presidente, o su richiesta di almeno un terzo
dei suoi membri, per preparare i lavori del Consiglio d’Istituto predisponendo, quando necessario,
tutto il materiale utile ad una corretta informazione dei consiglieri.
La Giunta Esecutiva svolge compiti istruttori ed esecutivi rispetto all’attività del Consiglio di
Istituti.
Art.3 Il Collegio dei Docenti
Il Collegio dei docenti è composto da tutti i docenti in servizio ed è presieduto dal Dirigente
Scolastico il quale nomina il segretario verbalizzante nella persona di un suo collaboratore.
Si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il piano annuale delle riunioni
concordato ed approvato prima dell’inizio delle lezioni.
Il Collegio dei docenti è convocato in seduta ordinaria o anche in seduta straordinaria ogni
qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o lo richieda almeno un terzo dei suoi
componenti.
L’atto di convocazione, emanato dal Dirigente Scolastico, è disposto con almeno cinque giorni di
anticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni
d’urgenza; in tal ultimo caso la convocazione potrà essere fatta con il mezzo più rapido.
La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l’ora, il luogo della riunione e
deve essere affissa all’albo.
Il Collegio dei Docenti ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell’istituto,
elabora il Piano dell’offerta formativa, adotta i libri di testo, elegge i docenti che compongono il
Comitato per la Valutazione del Servizio degli Insegnanti, attribuisce le funzioni strumentali al
Piano dell’Offerta Formativa.
Il Collegio dei Docenti, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, delibera le nomine
di Dipartimenti disciplinari, di speciali commissioni di lavoro e/o di studio e dei referenti per singoli
settori d’intervento.
Il Collegio dei Docenti prende atto dei bisogni e delle necessità della scuola e di conseguenza
individua i ruoli delle Funzioni Strumentali, dei Referenti e delle loro commissioni.
Le deliberazioni del Collegio sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi,
escludendo dal computo i voti nulli, le schede bianche e/o le astensioni dal voto nel caso di
votazione palese. In caso di parità prevale il voto del Presidente.
Le votazioni si effettuano, di regola, per alzata di mano. Si effettuano a scrutinio segreto, mediante
scheda, le votazioni riguardanti persone.
Il Dirigente Scolastico preso atto di quanto emerso sopra indirizza con apposito incarico il compito
delle Funzioni Strumentali, dei Dipartimenti disciplinari, dei referenti e delle Commissioni e
stabilisce, nella tutela dell’unitarietà progettuale della scuola e del POF, i loro compiti e i criteri
organizzativi.
Il processo verbale registra la data, l’ora, il luogo della riunione, chi la presiede e chi svolge le
funzioni di segretario, l’elenco dei presenti e degli assenti (con la specificazione se giustificati o
meno) e, quindi, si dà conto della legalità o meno della seduta.
Per ognuno dei punti all’ordine del giorno si indica sinteticamente quanto emerso nel corso della
discussione e si registra l’esito della votazione, numero dei voti favorevoli, dei contrari, degli
astenuti.
Ogni componente ha il diritto di far verbalizzare il proprio motivato dissenso dalla deliberazione
adottata dal collegio o di far riportare il proprio intervento che deve essere consegnato, seduta
stante, al Segretario verbalizzante.
I verbali delle sedute possono essere redatti su apposito registro o, se compilati con modalità
informatiche, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e vidimati dal Presidente e
dal segretario o, ancora, essere rilegati per costituire un registro le cui pagine dovranno essere
comunque timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico.
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Il verbale viene letto ed approvato all’inizio della seduta immediatamente successiva, al primo
punto all’ordine del giorno.
Art.4 Il Comitato per la Valutazione del Servizio dei Docenti
Il Comitato per la Valutazione del Servizio degli Insegnanti è convocato dal Dirigente Scolastico:
 su richiesta dei singoli docenti interessati a norma dell’art.448 del T.U. 297/94 ;
 alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova
degli Insegnanti, ai sensi degli art. 438/440 del D. L. vo 297/94;
 per operare come commissione eventualmente delegata dal Collegio dei Docenti a trattare
aspetti inerenti gli incarichi degli insegnanti;
 ogni qualvolta se ne presenti la necessità.
Art.5 I Consigli di Classe
Il Consiglio di classe si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano
delle Attività predisposto dal Dirigente Scolastico ed approvato dal Collegio dei Docenti.
Il Consiglio di Classe è presieduto dal Dirigente Scolastico o da un docente, suo delegato,
componente del consiglio medesimo.
Il Consiglio di classe è convocato, a seconda delle materie sulle quali deve deliberare, con la
presenza di tutte le sue componenti (docenti, alunni, genitori) oppure con la sola presenza dei
docenti.
Il Consiglio di classe si riunisce con la sola presenza della componente docente per i lavori di
coordinamento didattico interdisciplinare e per procedere alla valutazione degli alunni.
Art. 6 Coordinatore del Consiglio di Classe
Presiede il Consiglio di Classe su delega del Dirigente Scolastico.
Individua il Segretario della seduta in assenza del Segretario designato, applicando i criteri stabiliti.
Modera lo svolgimento della seduta nel rispetto dei tempi indicati e dell’o.d.g.
Predispone il materiale necessario alla trattazione dei punti all’o.d.g. della seduta.
Si occupa della stesura della progettazione coordinata del C.d.C., tenendo conto delle indicazioni
delle progettazioni dei Dipartimenti disciplinari.
Porta a conoscenza delle diverse componenti della classe il Patto Formativo e ne cura
l’applicazione.
E’ il punto di riferimento per tutti i soggetti coinvolti nella vita della classe (studenti, docenti,
genitori), in presenza di problemi specifici interni al Consiglio di Classe.
Controlla periodicamente, attraverso gli uffici della Segreteria alunni, il monitoraggio delle assenze
degli studenti, degli ingressi posticipati e delle uscite anticipate, per intervenire tempestivamente nei
casi di frequenza irregolare.
Si tiene regolarmente informato sul profitto e il comportamento della classe tramite frequenti
contatti con gli altri docenti del Consiglio di Classe.
Intrattiene un collegamento diretto con lo staff di Presidenza e informa il Dirigente Scolastico sugli
avvenimenti più significativi della classe, facendo presente eventuali problemi emersi o successi
conseguiti.
E’ il punto di riferimento della classe (docenti e alunni) per la programmazione di attività
curriculari, extracurriculari e le Assemblee di classe, apponendo la propria firma sui moduli di
richiesta da inoltrare al Dirigente Scolastico.
Mantiene, in collaborazione con gli altri docenti della classe, il contatto con la rappresentanza dei
genitori.
Segnala ai referenti casi di difficoltà che necessitano di consulenza specifica.
Assolve le funzioni di controllo dei risultati da trasmettere alla Segreteria alunni in seguito allo
scrutinio.
Svolge le procedure concordate per la segnalazione alle famiglie di debito o insuccesso scolastico.
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Segnala gli alunni per il recupero delle carenze registrate allo scrutino del trimestre e dopo lo
scrutinio finale.
Cura nelle classi di ogni biennio la stesura delle certificazioni delle competenze e nell’ultima classe
la stesura del Documento del Coniglio di Classe per la Commissione d’Esame.
Art.7 Segretario del Consiglio di Classe
Verbalizza la seduta del Consiglio di Classe.
Coadiuva il Coordinatore nello svolgimento dei compiti affidati.
Art 8 Organi disciplinari
Ai sensi del D.P.R. n. 235/2007, nonché del Regolamento delle Studentesse e degli Studenti
vengono individuati di seguito i comportamenti che configurano mancanze disciplinari con
riferimento ai doveri elencati nell’art.3 del presente Regolamento e al corretto svolgimento delle
regole di convivenza sociale all’interno della comunità scolastica, le relative sanzioni, gli organi
competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica, nonché al
recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio
della comunità scolastica.
La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari
senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare
connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
In nessun caso può essere sanzionata, direttamente né indirettamente, la libera espressione di
opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al
principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse
tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle
conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in
attività in favore della comunità scolastica.
Le sanzioni che non comportano l’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica sono
inflitte dal Dirigente Scolastico, e/o dal singolo Docente, e/o dal Consiglio di Classe.
Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono
adottati dal Dirigente Scolastico e dal Consiglio di Classe.
Le sanzioni che comportano l’allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che implicano
l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’Esame di Stato conclusivo del corso di
studi sono adottate dal Consiglio di Istituto.
Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in
caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.
Sanzioni diverse dall’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica (Tipo A)
 Richiamo verbale
 Ammonizione scritta sul registro di classe
 Convocazione dei genitori
Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità
scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni (Tipo B)
 Sospensione dalle lezioni o da altre attività didattiche con obbligo di frequenza e impiego in
attività di natura sociale, culturale e a vantaggio della comunità scolastica.
 Sospensione dalle lezioni fino a quindici giorni.
Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità
scolastica per un periodo superiore a 15 giorni (Tipo C)
 Sospensione dalle lezioni oltre quindici giorni.
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Sanzioni che comportano l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica fino al
termine dell’anno scolastico (Tipo D)
 Sospensione dalle lezioni fino al termine dell’anno scolastico.
Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione
all’Esame di Stato conclusivo del corso di studi (Tipo E)
 Esclusione dallo scrutinio finale o dall’Esame di Stato conclusivo.
Corrispondenza Mancanze/Sanzioni
Mancanze del Tipo A
 Ripetute assenze o ritardi non giustificati
 Assenze collettive senza motivi documentati
 Abbandono dell’aula senza autorizzazione del docente
 Abbandono dell’Istituto, anche se temporaneo, senza autorizzazione
 Disturbo alle lezioni o al regolare andamento didattico
 Linguaggio irriguardoso e offensivo verso gli altri
 Attivazione del cellulare e/o di altri dispositivi elettronici senza autorizzazione
 Fumare nei locali dell’Istituto
I casi sopra esposti se reiterati o ritenuti di particolare gravità possono ricadere nella sanzione del
Tipo B
Mancanze del Tipo B
 Violenza psicologica verso gli altri
 Violenza fisica verso gli altri
 Manomissione di impianti e attrezzature in dotazione presso l’Istituto
Mancanze del tipo C-D-E
 Violenza psicologica verso gli altri
 Violenza fisica verso gli altri
 Manomissione di impianti e attrezzature in dotazione presso l’Istituto
 Atteggiamento gravemente offensivo e reiterato nei confronti della persona (pari e adulti)
 Danni intenzionalmente apportati a locali, strutture, arredi, palesemente riconducibili ad
“atto vandalico”
 Episodi che possano anche configurare diverse tipologie di reato e/o comportino pericolo
per l’incolumità delle persone che frequentano la scuola.
Il principio della riparazione del danno vale anche nel caso di danneggiamenti alle strutture, che
avvengano senza individuare i responsabili. I soggetti coinvolti (classe o gruppi di studenti) sono
tenuti alla riparazione.
La commutazione della sanzione in attività a favore della scuola è possibile solo con il consenso
dell’interessato. Tali attività non devono essere lesive della dignità e della personalità dello
studente.
Nessuna sanzione che comporta l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può
essere comminata senza che prima sia stato sentito l’alunno, assistito da un genitore o da chi ne fa le
veci, in merito ai fatti contestati.
Relativamente ai provvedimenti assunti dal Dirigente Scolastico, lo studente è invitato a produrre e
ad esporre le proprie deduzioni in occasione della contestazione degli addebiti.
I provvedimenti assunti dall’organo collegiale di disciplina comportano l’istaurarsi di una procedura
aperta da una breve istruttoria alla quale segue l’audizione dello studente nei cui confronti è stato
aperto il procedimento. Esaurita questa fase l’organo torna a riunirsi e decide sulla sanzione da
comminare. Tale decisione è subito comunicata allo studente interessato che, può richiedere la
commutazione della sanzione.
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Qualora il procedimento disciplinare riguarda studenti membri del Consiglio di Classe o figli di
membri del Consiglio di Classe, gli stessi non partecipano alla seduta dell’organo collegiale
disciplinare.
Art. 9 Organo di garanzia interno alla scuola
L’Organo di garanzia interno alla Scuola, di cui all’art.5, comma2, dello Statuto delle Studentesse e
degli Studenti, è eletto dal Consiglio di Istituto ed è costituito dai rappresentanti delle varie
componenti scolastiche: il Dirigente Scolastico che lo presiede, due genitori, due insegnanti, un
rappresentante del personale non docente. Il Consiglio d’Istituto designa anche un docente membro
supplente e i genitori eleggono un rappresentante supplente che subentra in caso di incompatibilità
dei membri effettivi.
L’Organo di Garanzia dura in carica un anno, ed è chiamato a decidere su eventuali conflitti che
dovessero sorgere all’interno della scuola circa la corretta applicazione dello Statuto delle
Studentesse e degli Studenti: D.P.R. 249/1998, modificato 235/2007.
Le sue funzioni sono:
 Prevenire ed affrontare tutti i problemi e i conflitti che possano emergere nel rapporto tra
studenti e docenti e in merito all’applicazione dello Statuto ed avviarli a soluzione.
 Esaminare i ricorsi presentati dai Genitori degli Studenti o da chi esercita la patria potestà in
seguito all’irrogazione di una sanzione disciplinare a norma del regolamento di disciplina.
I ricorsi vanno presentati per iscritto entro quindici giorni dalla irrogazione di una sanzione
disciplinare e la decisione in merito deve essere assunta entro 10 giorni.
L’Organo di garanzia ascolterà le parti interessate ed esaminerà eventuali relazioni scritte di
soggetti direttamente o indirettamente coinvolti o di testimoni degli eventi presi in esame, nonché i
verbali della riunione dell’organo collegiale che ha emesso il provvedimento impugnato.
L’esito del ricorso va comunicato tempestivamente all’interessato per iscritto.
La convocazione dell’Organo di Garanzia spetta al Dirigente Scolastico, che provvede a designare,
di volta in volta, il segretario verbalizzante. L’avviso di convocazione va fatto pervenire ai membri
dell’Organo almeno 3 giorni prima della seduta.
Per la validità della seduta è richiesta la presenza della metà più uno dei componenti. Il membro,
impedito ad intervenire, deve far pervenire al Presidente la motivazione giustificativa dell’assenza.
Ciascun membro ha diritto di parola e di voto; l’espressione del voto è palese. Non è prevista
l’astensione. In caso di parità prevale il voto del Presidente.
L’organo delibera a maggioranza dei propri componenti e rende note le motivazioni delle proprie
decisioni, che vengono riportate in apposito verbale.
L’organo di garanzia potrà annullare o modificare la sanzione disciplinare inflitta.
Art.10 Organo di garanzia esterno alla scuola
Sui reclami proposti dagli studenti o da chiunque ne abbia interesse, avverso le delibere dell’Organo
di Garanzia interno all’Istituto, decide in via definitiva, il Direttore dell’Ufficio Scolastico
Regionale, o un dirigente da questi delegato, previo parere vincolante dell’Organo di Garanzia
regionale secondo quanto stabilito dall’art.5 del D.P.R. n.249/1998 come sostituito dal D.P.R.
n.235/2007.
CAPO II DOCENTI
Art. 11 Indicazioni sui doveri dei docenti
I docenti devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni.
In caso di assenza non preventivata, i docenti dovranno informare la Segreteria dalle ore 7.30 alle
ore 7.45 al fine di poter predisporre la sostituzione.
Il docente della prima ora deve segnare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli dei
giorni precedenti e l’avvenuta o la mancata giustificazione; se l’assenza, dovuta a malattia, è
superiore a cinque giorni deve accertare la presenza del certificato medico. In caso di assenza non
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dovuta a malattia, è sufficiente la giustificazione del genitore sull’apposito libretto. Anche i ritardi
entro i dieci minuti dall’inizio delle lezioni devono essere giustificati il giorno successivo.
In caso di entrata posticipata l’insegnante della seconda ora deve segnare l’orario di ingresso, la
giustificazione o la richiesta di giustificazione e ammettere l’alunno in classe.
Se un alunno richiede, con permesso scritto di un genitore, di uscire anticipatamente, dopo
l’autorizzazione rilasciata dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato, il docente è tenuto ad
apporre sul registro di classe l’ora in cui l’alunno è uscito e il nome della persona che è venuta a
prelevarlo.
I docenti indicano sul registro di classe i compiti assegnati e gli argomenti svolti.
Durante l’intervallo i docenti vigilano sugli alunni e collaborano con i docenti delle altre classi
coadiuvati dai collaboratori scolastici.
Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe più di un alunno per volta, fatta
eccezione per i casi motivati.
I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli.
Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un
collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe.
I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali e sensibilizzare gli alunni sulle
tematiche della sicurezza.
I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Presidenza e/o al
Responsabile della Sicurezza.
Tutte le circolari e le comunicazioni affisse all’albo, pubblicate sul sito web o inserite nell’apposito
raccoglitore in sala professori si intendono regolarmente notificate.
I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte con la massima diligenza e cura e
rimanere nel cassetto personale a disposizione della Presidenza.
Le valutazioni espresse dai docenti durante le verifiche, compiti in classe e/o a casa devono essere
trasparenti e tempestive. E’ obbligo dei docenti comunicare alla classe i criteri utilizzati per
formulare la valutazione e assegnare i voti.
In caso di indisposizione o malore lieve l’alunno viene assistito dal personale addetto al Primo
Soccorso. Se tale malessere si risolve l’alunno può essere riaccompagnato in classe, in caso
contrario sarà avvisata la famiglia affinché prelevi l’alunno o dia opportune e precise istruzioni. Il
docente non è autorizzato a dare medicinali agli alunni.
In caso di incidenti o malori di una certa gravità sarà valutata la possibilità/opportunità di attendere
l’arrivo dei genitori, immediatamente informati, o di allertare subito il 118. In caso l’alunno debba
essere portato al Pronto Soccorso e i genitori non siano ancora arrivati o siano irreperibili l’alunno
dovrà essere accompagnato dal docente o da un collaboratore scolastico.
In caso di infortunio con danni fisici di qualunque entità è sempre necessaria la stesura immediata di
apposita relazione esplicativa dei fatti, da consegnare in Segreteria per i necessari adempimenti.
L’adulto lavoratore che dovesse subire infortuni in orario di servizio o in itinere, ne dà immediata
notizia in segreteria tramite denuncia scritta e circostanziata, allegando appena possibile la relativa
documentazione medica.
CAPO III STUDENTI
Art.12 Norme di comportamento
1.Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il personale e dei
compagni, lo stesso rispetto che pretendono per sé e consono ad una convivenza civile.
2.Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo svolgimento e ad
assolvere assiduamente agli impegni di studio. La presenza a scuola è obbligatoria anche per tutte le
attività organizzate e programmate dal Consiglio di Classe.
3.Gli studenti devono portare quotidianamente il libretto scolastico che è il mezzo di comunicazione
costante tra scuola e famiglia e conservarlo integro e/o in buone condizioni. La firma della persona
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che giustifica le assenze deve corrispondere a una di quelle depositate in segreteria. In ogni libretto
devono essere apposte, nell’apposito spazio, la fotografia dello studente e la firma dei genitori.
4.Gli studenti entreranno alle 7.45 e si recheranno al suono della campana nelle rispettive aule.
L’inizio e la fine delle diverse lezioni saranno segnalati tramite il suono puntuale della campana.
Gli studenti sono tenuti alla massima puntualità nella frequenza delle lezioni. In caso di ritardo fino
a 10 minuti (15 minuti per i pendolari) gli studenti saranno ammessi alle lezioni dal docente della
prima ora con annotazione sul registro di classe.
In caso di ritardo superiore ai 10 minuti (15 minuti per i pendolari) gli studenti saranno ammessi in
classe, previa autorizzazione della Presidenza, alla seconda ora di lezione.
Il ritardo dovrà sempre essere giustificato il giorno successivo sul libretto delle giustificazioni. Al
terzo ingresso a seconda ora consecutivo, l'alunno dovrà essere accompagnato dal genitore.
Casi particolari potranno essere autorizzati dalla Presidenza.
5. Le uscite anticipate rispetto al normale orario saranno ammesse solo per motivi inderogabili e su
richiesta di un genitore o di chi ne fa le veci.
Per gli studenti minorenni il genitore (o un suo delegato) dovrà essere presente al momento
dell’uscita.
Gli studenti maggiorenni potranno uscire presentando richiesta scritta di uscita anticipata alla
Presidenza.
In una stessa giornata sarà concessa solamente o un’entrata o un’uscita fuori orario.
In occasione di scioperi dei docenti e del personale della scuola, o di assemblee sindacali in orario
di servizio o di assenze dei docenti, l’orario delle lezioni potrà subire delle variazioni che saranno
comunicate alla famiglia preventivamente. Nel caso in cui si preveda l’uscita anticipata, gli studenti
minorenni potranno lasciare l’edificio scolastico solo se esibiranno l’avviso firmato da uno dei
genitori.
6. Le assenze devono essere giustificate dai genitori o dallo studente maggiorenne tramite l’apposito
libretto e devono essere presentate al rientro in classe, all’inizio della prima ora di lezione
all’insegnante che provvederà a controfirmare e a prenderne nota sul registro di classe. Se l’assenza
supera cinque giorni consecutivi di scuola (compresi eventuali giorni festivi antecedenti o
successivi) occorre presentare motivazione scritta sull’apposito libretto e corredata da certificato
medico nel quale venga esplicitamente dichiarato che l’interessato non è affetto da malattia
contagiosa e che può pertanto riprendere la frequenza scolastica.
La mancata giustificazione verrà annotata sul registro di classe.
Lo studente che non giustifichi la sua assenza entro 3 giorni dovrà essere accompagnato da uno dei
genitori o da chi ne fa le veci.
Il docente coordinatore di classe provvederà periodicamente al controllo delle assenze effettuate e
informerà la famiglia dopo tre giorni dalla mancata giustificazione dell'assenza.
7.Gli studenti non possono allontanarsi dalla classe se non in casi di reale necessità, non più di uno
per volta e solo con il permesso del docente.
Gli spostamenti tra le aule, laboratori, aule speciali, palestre ecc. saranno rapidi e tali da non
arrecare disturbo al resto delle classi.
Al termine delle lezioni gli alunni usciranno dalle aule e si dirigeranno verso l’uscita mantenendo
un comportamento corretto ed educato.
8.Saranno sanzionati con severità tutti gli episodi di violenza che dovessero verificarsi tra gli alunni
sia all’interno della scuola che fuori. Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza
dover subire le prepotenze di altri ed esercitare nelle migliori condizioni il proprio diritto
all’apprendimento.
9. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne
cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.
Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli studenti o
le classi che non rispettano queste regole.
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10.Gli studenti sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori scolastici
che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola.
11.Gli studenti che, per motivi di salute, non potranno seguire le lezioni di Scienze Motorie
dovranno presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero firmata dal genitore unita al
certificato medico di famiglia su modulo A.S.L. Per la pratica dell’attività sportiva integrativa e per
la partecipazione ad attività e/o gare esterne dovrà essere presentato il certificato di sana e robusta
costituzione fisica per attività non agonistica.
12.Gli studenti sono tenuti a portare a scuola solo l’occorrente per i compiti e le lezioni. Non è
consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La scuola, in ogni caso, non risponde
comunque di eventuali furti o smarrimenti.
13.L’uso improprio del telefono cellulare e/o altre apparecchiature elettroniche per registrazioni e
filmati, in ogni spazio della scuola ed in qualsiasi momento della vita scolastica, se non
esplicitamente autorizzato, ne comporta l’immediato ritiro da parte del personale scolastico addetto
alla sorveglianza degli studenti. La riconsegna avverrà solo in seguito alla verifica, da parte
dell’autorità scolastica ed alla presenza dello studente, del contenuto delle registrazioni effettuate.
14.Ogni studente è responsabile dell’integrità degli arredi e del materiale didattico che la scuola gli
affida: coloro che provocheranno guasti al materiale o alle suppellettili della scuola dovranno
risarcire i danni.
Art.13 Diritto di trasparenza nell’attività didattica
Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi,
anche attraverso l’orientamento, l’identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee.
Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.
Il Dirigente Scolastico e i docenti, con le modalità previste dal regolamento d’istituto, attivano con
gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di progettazione e
definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta
dei libri e del materiale didattico.
Il Coordinatore del Consiglio di Classe si farà carico di illustrare alla classe il POF e il
Regolamento nelle parti che riguardano la vita della comunità scolastica.
I docenti illustrano alla classe la progettazione disciplinare, gli obiettivi dell’apprendimento e le
metodologie didattiche che intendono seguire, le modalità di verifica e i criteri di valutazione delle
prove orali, scritte e pratiche.
Lo studente ha inoltre diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva volta ad attivare un
processo di autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a
migliorare il proprio processo di apprendimento.
Art.14 Assemblee degli Studenti
Gli studenti hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola.
Le assemblee studentesche costituiscono occasione di partecipazione democratica per
l’approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e
civile degli studenti.
Assemblee di Istituto
E’ consentito lo svolgimento di una assemblea di istituto al mese nel limite delle ore di lezione di
una giornata.
L’assemblea di istituto è convocata su richiesta della maggioranza del comitato studentesco ovvero
su richiesta del 10% degli studenti.
La data di convocazione e l’ordine del giorno dell’assemblea devono essere preventivamente
presentati al Dirigente Scolastico almeno cinque giorni prima dello svolgimento dell’assemblea.
In caso di necessità o di particolare urgenza il Dirigente Scolastico può consentire lo svolgimento
dell’assemblea con ridotto tempo di preavviso.
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Ulteriori assemblee straordinarie possono svolgersi fuori dell’orario delle lezioni subordinatamente
alla disponibilità dei locali, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico.
In relazione al numero degli alunni ed alla disponibilità ed alla sicurezza dei locali scolastici,
l’assemblea di istituto può articolarsi per gruppi di classi.
A richiesta degli studenti, le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per lo
svolgimento di attività di ricerca, di seminario e per lavori di gruppo.
Alle assemblee di istituto svolte durante l’orario delle lezioni, ed in numero non superiore a quattro,
può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici,
indicati dagli studenti unitamente agli argomenti da inserire nell’ordine del giorno. Detta
partecipazione deve essere autorizzata dal Consiglio d’Istituto o, su delega dello stesso, dal
Dirigente Scolastico.
L’assemblea d’istituto deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento che deve essere
inviato in visione al Consiglio d’Istituto.
Il Presidente del Comitato Studentesco esercita le funzioni di Presidente dell’assemblea studentesca
decidendo di volta in volta se presiedere l’assemblea o delegare un altro studente.
Il Presidente designa il segretario dell’assemblea che dovrà redigere il verbale delle riunioni della
stessa e coadiuvare il presidente nell’esercizio delle sue funzioni. Copia del verbale dovrà essere
consegnata al Dirigente Scolastico entro tre giorni dallo svolgimento dell’assemblea.
All’assemblea di istituto possono assistere, oltre al Dirigente Scolastico o suo delegato, i docenti
che lo desiderino.
La componente studentesca all’interno del Consiglio d’Istituto ovvero il Presidente dell’Assemblea
garantiscono l’esercizio democratico dei diritti dei partecipanti all’Assemblea.
Il Dirigente Scolastico può intervenire, anche interrompendo l’assemblea, quando, in qualsiasi
modo, venga a conoscenza dell’impossibilità di ordinato svolgimento dell’assemblea e/o violazione
del Regolamento.
Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni.
Comitato Studentesco di Istituto
I rappresentanti di classe e d’istituto degli studenti e i rappresentanti della scuola nella Consulta
Provinciale riuniti in assemblea costituiscono il Comitato Studentesco.
Il Comitato elegge, nella prima riunione, il proprio presidente tra i rappresentanti di classe.
Il presidente designa il segretario che dovrà redigere il verbale delle riunioni del Comitato. Copia
del verbale dovrà essere consegnata al Dirigente Scolastico entro tre giorni dallo svolgimento
dell’assemblea.
Il Comitato deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento che deve essere inviato in
visione al Consiglio d’Istituto.
Compatibilmente con la disponibilità di locali e con le esigenze di funzionamento della scuola, il
Dirigente Scolastico, previa deliberazione di carattere generale del Consiglio d’Istituto, potrà
consentire, di volta in volta, l’uso di un locale scolastico per le riunioni del comitato studentesco, da
tenersi fuori dell’orario delle lezioni.
Stabilisce la data delle assemblee di istituto e cura la stesura dell’ordine del giorno.
Il comitato può esprimere pareri e formulare proposte al Consiglio d’Istituto.
Assemblee di Classe
E’ consentito lo svolgimento di una assemblea di classe al mese nel limite di due ore, anche non
consecutivamente, nella stessa giornata. Non può essere tenuta sempre lo stesso giorno della
settimana durante l’anno scolastico.
L’assemblea di classe viene richiesta dai rappresentanti degli studenti o dalla maggioranza degli
studenti della classe. La richiesta deve essere firmata, per conoscenza, dagli insegnanti delle ore
utilizzate e autorizzata dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato. La richiesta di convocazione
dell’assemblea va depositata in vicepresidenza almeno tre giorni prima dello svolgimento.
Dell’assemblea va redatto apposito verbale che va restituito il giorno stesso in vicepresidenza.
All’assemblea di classe possono assistere, oltre al Dirigente Scolastico, i docenti che lo desiderino.
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Il Dirigente e/o i docenti hanno potere d’intervento nel caso di violazione del regolamento o in caso
di constatata impossibilità di ordinato svolgimento dell’assemblea.
Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni.
CAPO IV GENITORI
Art. 15 Patto Educativo di Corresponsabilità
Il Patto Educativo di Corresponsabilità, elaborato in conformità al POF ed al presente Regolamento,
definisce in modo dettagliato e condiviso diritti e doveri nel rapporto tra Istituzione Scolastica,
alunni e genitori, ai sensi dell’art. 5bis del D.P.R. n. 249/1998 introdotto con D.P.R. n. 235/2007.
I Genitori sono invitati a:
 Partecipare attivamente alla vita della scuola attraverso i diversi organi previsti dal D.P.R.
n. 416/74
 Favorire i rapporti tra le diverse componenti
 Seguire le comunicazioni dei docenti e la vita scolastica del figlio
Art.16 Diritto d’Assemblea
I genitori hanno diritto di riunirsi in Assemblea per discutere di problemi che riguardano aspetti di
carattere generale della scuola o delle classi frequentate dai loro figli.
Le Assemblee possono essere di Classe o d’Istituto.
Art.17 Assemblee di classe o di sezione
Hanno titolo a convocare l’Assemblea dei Genitori i rappresentanti di classe eletti nei Consigli di
Classe, informando preventivamente il Dirigente Scolastico (indicando specificamente gli
argomenti da trattare) e chiedendo l’autorizzazione ad usare i locali scolastici.
Alle Assemblee possono partecipare con diritto di parola il Dirigente Scolastico e i docenti della
classe.
Le Assemblee dei genitori possono essere convocate dai docenti della classe.
Le Assemblee si svolgono al di fuori dell’orario delle lezioni.
Art.18 Assemblee dell’Istituzione Scolastica
L’Assemblea dell’Istituzione scolastica è presieduta dal Presidente del Consiglio d’Istituto con
preavviso di almeno sette giorni.
La convocazione può essere richiesta:
 Da 50 genitori;
 Da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di classe;
 Dal Consiglio d’Istituto;
 Dal Dirigente Scolastico.
Il Presidente richiede per iscritto al Dirigente Scolastico l’autorizzazione a tenere l’assemblea e
provvede, anche tramite il personale scolastico, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti
l’ordine del giorno, alle famiglie.
L’Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori dell’Assemblea viene redatto
verbale a cura di un segretario nominato dal Presidente.
Copia del verbale viene consegnata al Dirigente Scolastico.
Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i docenti.
Art.19 Comitato dei Genitori
I rappresentanti dei genitori eletti nel Consiglio di Istituto e nei Consigli di Classe possono
esprimere un Comitato Genitori della scuola dotandosi di organi di rappresentanza e di uno statuto.
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Il Comitato si propone come organo di raccordo dei genitori eletti negli Organi Collegiali al fine di
affrontare meglio i problemi emergenti nelle singole classi e dalla comunità scolastica nel suo
complesso.
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ALLEGATO N°4
REGOLAMENTO DEI VIAGGI D’ISTRUZIONE, DELLE VISITE
GUIDATE E DEI GEMELLAGGI
I Viaggi d’istruzione e le Visite guidate nel territorio sono parte integrante dell'Offerta formativa
dell'Istituzione scolastica per favorire una motivata promozione culturale degli studenti e la crescita
della loro sensibilità all'interesse e alla valorizzazione dei beni artistici.
Le attività organizzate costituiscono un necessario completamento all’azione didattica curricolare,
quale momento importante di apprendimento al dì fuori dell'aula scolastica e acquisizione di un
metodo per integrare ed ampliare le conoscenze che vengono apprese attraverso l'insegnamento
delle discipline curricolari. Inoltre si configurano come esperienze di crescita della persona, in
relazione ai rapporti interpersonali afferenti al campo dell'affettività, della responsabilizzazione
individuale, della responsabilizzazione dì gruppo e di socializzazione.
Art. 1. Normativa
L’effettuazione di viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal
Collegio dei docenti in sede di programmazione dell’azione educativa (cfr. art.7 D.lgs. n.297/1994),
e dal Consiglio di Istituto nell’ambito dell’organizzazione e programmazione della vita e
dell’attività della scuola (cfr. art. 10, comma 3, lettera e D.lgs. n. 297/1994) - Nota MIUR prot. n.
2209 del 11.04.2012.
A decorrere dal 1° settembre 2000, il “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle
istituzioni scolastiche”, emanato con il D.P.R. 275/1999, ha configurato la completa autonomia
delle scuole anche in tale settore; pertanto, la previgente normativa in materia (a titolo
esemplificativo, si citano: C.M. n. 291 - 14/10/1992; D.lgs n. 111 - 17/03/1995; C.M. n. 623 02/10/1996; C.M. n. 181 - 17/03/1997; D.P.C.M. n. 349 - 23/07/1999), costituisce opportuno
riferimento per orientamenti e suggerimenti operativi, ma non riveste più carattere prescrittivo.
Art. 2 – Tipologie di Viaggi
“I viaggi d’istruzione comprendono una vasta gamma di iniziative, che si possono così sintetizzare:
a) Viaggi di integrazione culturale
Per i viaggi effettuati in località italiane, si sottolinea l’esigenza di promuovere negli alunni
una migliore conoscenza del loro paese nei suoi aspetti paesaggistici, monumentali, culturali
e folcloristici. Detti viaggi possono altresì prefiggersi la partecipazione a manifestazioni
culturali varie, ovvero a concorsi che comportino spostamenti in sede diversa da quella dove
è ubicata la scuola.
Per i viaggi effettuati all’estero, si afferma l’esigenza di collocare l’esperienza formativa
liceale in un quadro di internazionalizzazione dei rapporti e di consapevolezza della comune
identità europea e mondiale, cogliendone gli aspetti socio-culturali, economici e tecnologici.
b) Viaggi di integrazione della preparazione in indirizzo
In tale tipologia rientrano i Viaggi-studio e la partecipazione ai Certamina, a gare e rassegne
nazionali e concorsi inerenti la valorizzazione delle eccellenze.
c) Viaggi e visite nei parchi e nelle riserve
Sono considerati come momenti approfondimento di tematiche in cui siano sviluppate
attività connesse alle problematiche ambientali.
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d) Viaggi connessi con attività sportive
Rientrano in tale tipologia le manifestazioni sportive scolastiche nazionali ed internazionali,
nonché le attività svolte in ambienti naturalistici territoriali e quelle nelle quali il momento
ludico sportivo tende a realizzare finalità di carattere sociale e di integrazione culturale.
e) Visite guidate
Si effettuano, nell’arco di una sola giornata, presso mostre, monumenti, musei, gallerie,
località d’interesse storico-artistico, parchi naturali, etc.
f) Scambi culturali
Si effettuano essenzialmente tra diverse scuole, sia in ambito nazionale che europeo, per
permettere agli studenti di sviluppare uno spirito comunitario, per creare un’apertura
affettiva e cognitiva nei confronti di culture e ambienti diversi.
Art. 3. Obiettivi generali e specifici
Tutte le iniziative devono essere inquadrate nella progettazione didattica della scuola ed essere
coerenti con gli obiettivi didattici e formativi del POF:
- Educare alla comprensione e accettazione delle tradizioni culturali, religiose, storiche e sociali di
altri popoli, attraverso il confronto di luoghi e costumi differenti da quelli propri.
- Approfondire le proprie conoscenze per tradurle in competenze.
- Avere gli strumenti atti a cogliere le peculiarità e le specificità degli ambienti visitati.
- Saper fare un’analisi, un confronto e/o dibattito di quanto appreso, finalizzando il tutto
all’approfondimento e alla problematizzazione dell’esperienza.
- Ampliare le motivazioni dell’apprendimento.
Art. 4. Il ruolo dei docenti, del docente referente, dell’accompagnatore
Da quanto sopra enunciato emerge il ruolo prioritario e decisivo, sotto il profilo didattico-culturale,
dei Docenti nella progettazione ed attuazione delle iniziative.
Infatti la finalità principale di queste è l’integrazione della normale attività scolastica (che mira
all’arricchimento culturale e formativo dell’alunno, sul piano a volte solo teorico) con la realtà
esterna anch’essa ricca di “saperi” e di esperienze. Grande importanza assume il momento
preparatorio del viaggio o della visita, all’interno del Consiglio di Classe, che consiste nella
predisposizione del materiale didattico utile a fornire agli studenti le appropriate informazioni
durante la visita, per una successiva rielaborazione in classe dell’esperienza vissuta.
Gli accompagnatori saranno scelti all’interno del Consiglio di Classe interessato.
Il D.S., insieme ai Docenti della collaborazione preposti, individua una o più mete per classi
parallele.
Il C.d.C. dopo avere sentito gli alunni, indica la meta privilegiata tra quelle proposte e deliberate dal
Collegio dei Docenti, e i nominativi dei docenti accompagnatori disponibili, su apposita scheda.
Se l’insegnante accompagnatore presta servizio in altre scuole è tenuto a concordare con la
Dirigenza gli eventuali impegni.
Il Docente referente Coordinatore di classe o individuato dal Consiglio di classe, dopo averne
allegata copia della scheda indicante la meta scelta al verbale del Consiglio di Classe, provvede a
informare alunni e genitori, raccogliere le adesioni degli alunni, raccogliere le autorizzazioni dei
genitori e personali degli alunni maggiorenni, distribuire il programma del viaggio, coordinare la
raccolta delle ricevute del versamento delle quote, su conto corrente postale intestato all’Istituto.
I Docenti accompagnatori, accertata la loro disponibilità, saranno scelti dal D.S. preferibilmente fra
i docenti della stessa classe, solo nel caso eccezionale in cui non ci fosse alcun docente disponibile
della classe, si procederà con docenti di altri Consigli di classe.
Sarà individuato un docente ogni 15 alunni e, se necessario, eventuale altro docente disponibile.
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Nelle classi con alunni/studenti portatori di handicap è consentita la presenza di un ulteriore
docente, preferibilmente di sostegno, che si occupi dell’alunno o dell’assistente educativo o del
genitore.
Il docente accompagnatore è considerato in servizio ed è tenuto agli obblighi di servizio previsti.
Ogni docente ritira in Segreteria la Nomina di incarico di accompagnatore al viaggio.
Per i viaggi all’estero è auspicabile la presenza di almeno un accompagnatore che abbia buona
conoscenza della lingua del Paese da visitare o lingua europea.
Al rientro in sede gli accompagnatori presenteranno al Dirigente scolastico e al relativo Consiglio di
classe una relazione sullo svolgimento del viaggio, annotando in particolare gli inconvenienti
verificatisi, gli eventuali responsabili, nonché gli obblighi contrattuali ai quali l'Agenzia interessata
è venuta eventualmente meno.
I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia di infortunio e l’elenco
dei numeri telefonici della scuola, compreso il fax, e delle famiglie i cui figli partecipano
all’iniziativa.
Art. 5 - Soggetti coinvolti
-
Collegio dei Docenti (Delibera le visite guidate ed i viaggi d’istruzione su proposta dei
Consigli di Classe, i quali forniscono per tempo ogni utile informazione agli altri soggetti
coinvolti).
-
L’Istituzione Scolastica (Definisce la progettazione dei viaggi, compie un’indagine di mercato
presso le agenzie di viaggi, attua la procedura organizzativa, predispone la modulistica,
raccoglie le adesioni, stila gli elenchi degli alunni e dei docenti, partecipa all’apertura delle
buste delle agenzie di viaggi partecipanti alla gara, predispone la copertura assicurativa per
tutti i partecipanti).
-
Consiglio di Classe (I docenti concordano insieme ad alunni e genitori la scelta della meta,
predispongono il materiale didattico per obiettivi e contenuti, curano la rielaborazione in
classe dell’esperienza vissuta).
-
Consiglio d’Istituto (Approva il Regolamento delle Visite Guidate e dei Viaggi d’Istruzione);
riceve il progetto (inserito nel Programma Annuale) e lo esamina per verificare:
- il rispetto della normativa vigente in materia;
- la rispondenza agli obiettivi didattici e formativi previsti nel P.O.F;
- la procedura di richiesta dei preventivi alle Agenzie di Viaggio;
- la regolarità delle offerte presentate e la loro rispondenza alle condizioni richieste nel
progetto scolastico;
- la regolarità complessiva di tutta la documentazione allegata al progetto.
Pertanto ad esso spetta l’approvazione o il rigetto dell’iniziativa, ultimate le valutazioni di cui
sopra.
-
Dirigente Scolastico (Verifica ed attua con il DSGA e/o l’Assistente Amministrativo delegato
tutto il procedimento amministrativo)
-
Alunni (Ricevono preventivamente tutti gli elementi conoscitivi e didattici idonei alla
documentazione necessaria del viaggio al fine di promuovere una vera e propria esperienza di
apprendimento, ricevono tutte le informazioni organizzative del viaggio, effettuano entro le
date che verranno indicate i relativi versamenti della quote)
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-
Genitori (Ricevono tutte le informazioni organizzative del viaggio, sottoscrivono
l’autorizzazione di partecipazione al viaggio, effettuano entro le date che verranno indicate i
relativi versamenti della quote)
-
Segreteria (Prepara le richieste di preventivi, svolge l’istruttoria per la gara e redige tutta la
documentazione relativa all’apertura buste/aggiudicazione, predispone i contratti di viaggio
secondo modelli predisposti)
-
Fornitori Esterni (Agenzie di Viaggio, ristoratori, ecc.)
-
Enti ed Istituzioni Esterni (Ministeri, Ente Locale, ecc.).
Art. 6 - Itinerari
Criteri nella scelta degli itinerari riferiti alle visite guidate:
1. le uscite devono essere coerenti con il progetto didattico
2. devono tenere conto del periodo più adatto e conveniente rispetto ai momenti dell’attività
didattica
3. Devono tenere conto di particolari occasioni, quali mostre, esposizioni ecc.
Art. 7 - Limiti territoriali
La Scuola organizza per gli studenti:
del 1° liceo, visite guidate di una sola giornata nel territorio siciliano presso località di interesse
storico-artistico
del 2° liceo, viaggi d’istruzione nell’ambito regionale di breve durata.
del 3° liceo, viaggi d’istruzione nell’ambito nazionale di più giorni
del 4° liceo, viaggi d’istruzione in Grecia
del 5° liceo, viaggi d’istruzione nell’ambito europeo.
Viaggi-Studio in Europa e Gemellaggi
Art. 8 - Tempi di realizzazione dei viaggi d’istruzione e visite guidate
I Consigli di Classe individuano le mete dei viaggi d’istruzione vengono individuati dal Consiglio
di Classe e proposti alle famiglie entro il mese di novembre;
Gli organi collegiali deliberano entro il mese di dicembre le tipologie di viaggio e le mete scelte per
all’avvio amministrativo di realizzazione dei viaggi d’Istruzione, gemellaggi e viaggi-studio;
I viaggi d’istruzione e le visite guidate, di norma e preferibilmente, si effettueranno entro il 30
aprile.
Oltre tale data è consentita la partecipazione di classi e studenti solo ad eventi eccezionali di
carattere culturale, a gare e concorsi, a stage naturalistici, alle Rappresentazioni Classiche.
Art. 9 - Regole e criteri generali
L’osservanza dei criteri sotto indicati, che discendono da normative generali e dalle circolari
ministeriali, è fondamentale per l’attuazione e lo svolgimento dell’iniziativa. Alcuni di essi mettono
al riparo l’Istituzione Scolastica da inconvenienti ed incidenti, sotto ogni profilo giuridico, che
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possono accadere durante il viaggio.
1. E’ opportuno evitare iniziative in coincidenza di attività istituzionali (scrutini, elezioni) o in
periodi di alta stagione turistica.
2. Tutti gli alunni partecipanti devono essere muniti di valido documento di riconoscimento e
dell’apposita documentazione sanitaria
3. Gli alunni sono tenuti a versare la quota di acconto con l’adesione al viaggio e la restante quota
prevista entro e non oltre il 20° giorno prima della partenza.
4. Compete al docente referente la raccolta delle ricevute di versamento attestanti i pagamenti
effettuati.
Art. 10 - Comportamento degli alunni
Gli studenti devono comportarsi con particolare responsabilità e rispettare puntualmente le regole in
vigore nei luoghi visitati. In concreto inoltre devono:
• essere puntuali;
• attenersi alle istruzioni ricevute;
• rispettare il divieto di fumare; astenersi dall’uso di alcolici;
• comunicare immediatamente ad un docente accompagnatore malesseri propri o altrui;
• verificare l’integrità delle strutture utilizzate durante la visita o il viaggio, segnalando
immediatamente ogni anomalia ad un docente accompagnatore, onde evitare contestazioni
ed ingiuste richieste di risarcimento.
E’ d’obbligo:
• sui mezzi di trasporto, evitare spostamenti non necessari e rumori eccessivi;
• in albergo muoversi in modo ordinato, evitando ogni rumore che possa ledere il diritto
all’altrui tranquillità. Eventuali danni materiali procurati durante il soggiorno saranno
addebitati agli studenti assegnatari della camera;
• non allontanarsi dall’albergo su iniziativa personale sia di giorno che di notte;
• durante le visite, il gruppo deve mantenersi unito e attenersi alle indicazioni degli
accompagnatori;
• la responsabilità degli allievi è personale: pertanto qualunque comportamento difforme
determina l’applicazione di provvedimenti disciplinari, graduabili in base alla gravità della
eventuale mancanza commessa; il Consiglio di Classe può decidere che gli stessi, l’anno
successivo, non potranno partecipare ad alcun viaggio;
• nei casi più gravi, d’intesa fra i docenti accompagnatori e il Dirigente Scolastico, può essere
prevista l’immediata interruzione del viaggio con onere finanziario a carico degli allievi
responsabili;
• la dichiarazione da parte della famiglia di specifiche situazioni relative allo stato di salute
dello studente.
Art. 11 - Partecipazione e gestione finanziaria della Scuola
Per gli alunni delle classi quinte, l’Istituto si riserva, in presenza di specifici fondi e nei limiti delle
possibilità economiche, di offrire una parziale copertura finanziaria per gli studenti in condizioni
economiche disagiate accertate dalla dichiarazione ISEE. Eventuali residui saranno ripartiti, con lo
stesso criterio per le classi quarte e così via per le classi terze.
A norma di Legge non è consentita la gestione extrabilancio, pertanto le quote di partecipazione
dovranno essere versate dagli alunni/famiglie sul c/c bancario indicato dalla Segreteria dell’Istituto.
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I costi generali del viaggio d’istruzione saranno a totale carico degli studenti.
Il versamento dovrà essere effettuato con bollettino di CCP intestato a Liceo Classico Statale “G.
Meli” – Via S. Aldisio 2 Palermo 90146, indicando nella causale:
"Viaggio……./data……/classe……/studente…….."
Ogni famiglia tratterrà il relativo talloncino di ricevuta, mentre quello di attestazione del
versamento dovrà essere consegnato in segreteria tramite il docente referente.
E’ indispensabile la massima puntualità e il rispetto delle scadenze soprattutto per i versamenti.
Art. 12 - Documentazione prevista
1. Elenco nominativo degli alunni
2. Assenso scritto dei genitori
3. Indicazione scritta dei docenti di disponibilità ad accompagnare le classi
4. Elenco nominativo degli accompagnatori
5. Autorizzazione Consiglio d’Istituto
6. Lettera d’incarico del Dirigente Scolastico ai docenti accompagnatori
7. Relazione conclusiva dei docenti accompagnatori
8. Prospetto comparativo delle offerte, con l’obbligo di interpellare almeno cinque agenzie di
viaggio
9. Polizza Assicurativa a carico degli alunni/studenti e degli accompagnatori
10. Ogni altra modulistica prevista dalle vigenti disposizioni.
Art. 13 - Organizzazione dei viaggi
La scelta dell'Agenzia di viaggi che propone la migliore offerta tra almeno cinque interpellate o
secondo le norme previste, deve essere effettuata dal Dirigente scolastico.
La scelta avviene sulla base della convenienza economica e della qualità del servizio richiesto e
offerto.
Gli elementi di richiesta da indicare nel bando saranno:
- il tipo di mezzo di trasporto;
- tipologia della struttura alberghiera che non presenti rischi o pericoli per l’incolumità degli allievi;
- il trattamento nella ristorazione;
- i servizi offerti;
- i servizi opzionali;
- le gratuità;
- le condizioni di copertura della polizza assicurativa;
- le garanzie e il tipo di assistenza;
- le garanzie di sicurezza per la guida;
- la completezza e regolarità dei documenti allegati;
Spetta alle agenzie di viaggio assicurare che la sistemazione alberghiera offerta presenti, sia per
l'alloggio che per il vitto, i necessari livelli di igienicità e di benessere per i partecipanti. A questo
riguardo è, comunque, opportuno che gli organizzatori si assicurino che l'alloggio non sia ubicato in
località moralmente poco sicure o eccessivamente lontane dai luoghi da visitare.
Art. 14 - Nuova normativa e revisione del Regolamento
In caso di sopraggiunta normativa di settore, il presente Regolamento sarà adeguato alle nuove
disposizioni.
Per quanto non previsto dal presente regolamento, si fa riferimento alla normativa vigente.
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ALLEGATO N°5
REGOLAMENTO LABORATORI, AULE SPECIALI E PALESTRE
REGOLAMENTO DEL LABORATORIO DI FISICA
Obiettivo
Le attività svolte nel laboratorio di Fisica hanno la finalità di promuovere e diffondere una buona
pratica scientifica nella scuola e sono un utile strumento di formazione a disposizione delle/i docenti
e delle/gli allieve/i dell’istituto. Esse sono necessarie alla comprensione non solo di leggi e
fenomeni, ma soprattutto dei metodi con cui viene condotta qualsiasi ricerca in ambito scientificotecnologico.
Premessa
Il laboratorio è un luogo di lavoro e pertanto è soggetto al Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro
(D.lgs. 81 del 2008) che richiama i principi già apparsi sul D.lgs 626 del 1994.
Scopo del seguente regolamento è la definizione di:
1. Compiti e funzioni del responsabile del laboratorio.
2. Modalità di accesso al laboratorio.
3. Regole generali a cui tutti coloro che frequentano il laboratorio si devono attenere.
4. Regole di comportamento in caso d’incidente o pericolo.
Compiti e funzioni del responsabile del laboratorio
I compiti del responsabile del laboratorio sono:
•
Controllare periodicamente le attrezzature di laboratorio.
•
Verificare la corretta applicazione di quanto indicato nel presente regolamento, riferendo
ad Dirigente Scolastico eventuali anomalie riscontrate.
•
Redigere, sulla base delle attività previste dal P.O.F., un quadro di utilizzo del
laboratorio.
La responsabilità del rispetto del presente regolamento e del corretto uso delle attrezzature,
durante le ore di utilizzo del laboratorio da parte delle/i docenti, in presenza o meno della
propria classe o di un gruppo di alunne/i, viene automaticamente trasferita dal responsabile
incaricato all’insegnante momentaneamente presente nel laboratorio.
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Accesso al laboratorio
•
L’accesso delle classi al laboratorio è regolato dall’orario predisposto ad inizio anno dal
docente responsabile e dal tecnico di laboratorio.
•
È consentito svolgere attività didattiche al di fuori dell’orario stabilito per la propria
classe, se il laboratorio è libero, concordandolo prima con il tecnico di laboratorio per
evitare sovrapposizioni. È altresì opportuno che coloro che non intendano usufruire del
laboratorio, pur avendone diritto perché in orario, ne avvisino il tecnico con congruo
anticipo, al fine di una migliore gestione del funzionamento dello stesso.
•
Il laboratorio di Fisica deve essere utilizzato solo per attività didattica curricolare o per
l’espletamento di attività progettuali regolarmente approvate dagli organi competenti.
•
Le/gli alunne/i possono usare il laboratorio di Fisica solo se accompagnate/i da una/un
docente.
•
Quando l’aula non è occupata deve essere chiusa a chiave, come pure gli armadi che la
arredano.
Regole generali
•
Chiunque frequenti il laboratorio di Fisica ha l’obbligo di prendere visione del presente
regolamento e di attenervisi. Questo verrà affisso in maniera visibile nel laboratorio e verrà
letto ad ogni classe ad inizio di anno. Gli insegnanti cureranno che le/gli allieve/i ne
osservino le norme, spiegando le motivazioni che stanno alla base delle regole in esso
contenute.
•
Le/i docenti sono tenuti al controllo dell’uso corretto dell’aula, delle strutture e delle
apparecchiature in essa contenute. Nel caso queste risultino danneggiate, devono avvisare il
responsabile o il tecnico di laboratorio.
•
Gli studenti e le studentesse, presenti in laboratorio per svolgere la propria attività, devono
rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dai docenti e/o dalla cartellonistica,
mantenendo sempre un comportamento corretto e rispettoso.
•
Gli studenti e le studentesse non devono rimanere nell’aula del laboratorio senza adeguata
sorveglianza.
•
Gli studenti e le studentesse non devono rimanere nell’aula del laboratorio durante
l’intervallo o fuori dall’orario scolastico, se non preventivamente autorizzati e in compagnia
di una/un docente.
•
Borse e zaini non devono intralciare il passaggio lungo le vie di fuga.
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•
È tassativamente vietato fumare e consumare cibi o bevande nel laboratorio.
•
E’ opportuno che la/il docente e il tecnico siano a conoscenza di eventuali casi di patologie
(intolleranze alimentari, allergie a prodotti di natura organica o inorganica, asma ecc.) o
handicap di varia natura, al fine di ridurre eventuali disagi o pericoli.
•
Eventuali incidenti o condizioni di non sicurezza andranno riferite tempestivamente al
docente responsabile o al tecnico.
•
Va mantenuto libero l’accesso alle uscite di emergenza, ai pannelli elettrici e alle
attrezzature di soccorso.
REGOLAMENTO PER L’UTILIZZO DEI LABORATORI DI SCIENZE
Sezione CHIMICA E BIOLOGIA
Obiettivo: Il laboratorio si propone l’obiettivo della promozione e diffusione della pratica
scientifica della scuola ed è uno strumento di formazione a disposizione di tutti i docenti e gli
allievi dell’istituto.
Il laboratorio è un luogo di lavoro e pertanto è soggetto al Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro
(D.lgs 81 del 2008) che richiama i principi già apparsi sul D.lgs 626 del 1994.
Scopo del seguente regolamento è la definizione:
5. Compiti e funzioni dei responsabili di laboratori
6. Modalità di accesso al laboratorio.
7. Regole Generali a cui tutti gli addetti che frequentano il laboratorio si devono attenere.
8. Regole di comportamento nel corso delle esercitazioni.
9. Regole per la conservazione di sostanze pericolose.
10. Regole di comportamento in caso d’incidente-contaminazione-ingestione.
11. Norme Finali
Compiti e funzioni dei responsabili di laboratori
I compiti dei responsabili dei laboratori sono:
• Controllo periodico delle attrezzature di laboratorio
• Verifica della corretta applicazione di quanto indicato nel presente regolamento
riferendo ad Dirigente Scolastico eventuali anomalie riscontrate
• Predisporre ,sulla base delle attività previste dal P.O.F., un quadro di utilizzo del
laboratorio
• Le responsabilità sul corretto uso delle attrezzature viene trasferito automaticamente
dai responsabili di laboratori all’insegnante momentaneamente presente nel
laboratorio con o senza la propria classe o gruppo di alunni.
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Accesso ai laboratori
•
L’accesso ai laboratori di Scienze e l’uso della strumentazione è riservato agli alunni, ai
tecnici e agli insegnanti, altre persone presenti a vario titolo nella scuola devono
concordare l’eventuale uso del laboratorio con il responsabile.
•
I laboratori di Scienze possono essere utilizzati solo per attività didattica curriculare o per
l’espletamento di attività progettuali regolarmente approvate dagli organi competenti.
•
Gli alunni possono usare i laboratori di Scienze solo se accompagnati da un’insegnante.
•
L’attività nei laboratori di Scienze deve essere svolta secondo l’orario predisposto dai
responsabili di laboratori (occasionalmente saranno consentiti gli scambi d’ora tra
colleghi), trascrivendo sugli appositi registri, presenti nei rispettivi laboratori, le
prenotazioni, la classe e l’attività da svolgere.
•
Il docente annoterà sul registro di laboratorio la data, la classe, l’attività, gli alunni coinvolti
ed apporrà la propria firma.
•
L’accesso ai laboratori di Scienze è riservato, in via prioritaria, alle classi inserite nell’orario
settimanale curriculare. Nei giorni e negli orari nei quali l’uso dei laboratori non è stato
assegnato a nessuna classe, è possibile prenotare secondo le modalità concordate col
docente responsabile di laboratorio.
•
A inizio d’anno, prima che vada in vigore l’orario definitivo, ogni docente potrà prenotare
entrambi i laboratori per un numero di ore non superiore a 4 settimanali per laboratorio
per garantire una adeguata turnazione delle classi.
•
Il docente si recherà in laboratorio con la classe, dieci minuti dopo il suono della campana,
per consentire agli assistenti tecnici di rimettere in ordine e verificare lo stato degli e arredi
e delle strumentazioni dopo l’uscita della classe che ha utilizzato precedentemente i
laboratori.
•
Gli strumenti possono essere utilizzati anche in classe. Dopo il loro utilizzo devono essere
tempestivamente riportati nelle sedi di appartenenza.
•
Le chiavi sono custodite dai docenti responsabili che provvedono a dare copia della chiave
agli altri docenti di Scienze. Questi ultimi a fine anno riconsegneranno la copia ai docenti
responsabili entro la data del 30/06 2015.
•
Le chiavi degli armadi sono custodite all’interno del laboratorio in una apposita cassetta
metallica fissata al muro.
•
Quando l’aula non è occupata deve essere chiusa a chiave, come anche gli armadi.
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Regole generali
•
Chiunque frequenti i laboratori di Scienze ha l’obbligo di prendere visione ed attenersi al
regolamento. Questo verrà affisso in maniera visibile presso ciascun laboratorio e verrà
letto ad ogni classe ad inizio di anno.
•
Gli studenti, presenti in laboratorio per svolgere la propria attività, devono rispettare le
prescrizioni di sicurezza indicate dai docenti e/o dalla cartellonistica, mantenendo sempre
un comportamento corretto e rispettoso.
•
È tassativamente vietato fumare e consumare cibi o bevande.
•
E’ opportuno che il docente e il tecnico siano a conoscenza di eventuali casi di:
patologie (intolleranze alimentari, allergie a prodotti di natura organica o inorganica, asma
ecc.) handicap di varia natura, al fine di ridurre eventuali disagi/pericoli ed ottimizzare le
scelte didattiche che dovranno essere stabilite opportunamente.
•
Eventuali incidenti o condizioni di non sicurezza andranno riferite tempestivamente al
docente responsabile o al tecnico.
•
Va mantenuto libero l’accesso alle uscite di emergenza, ai pannelli elettrici e alle
attrezzature di soccorso.
•
Ogni eventuale danno o mancanza di materiali deve essere comunicata ai docenti
responsabili.
•
I Docenti devono illustrare agli alunni il presente regolamento e gli eventuali problemi che
possono verificarsi, nella corretta applicazione delle regole.
•
I Docenti devono illustrare ad inizio d’anno le norme infortunistiche previste per lo
svolgimento delle attività.
Regole di comportamento nel corso delle esercitazioni
•
Il docente esporrà agli alunni l’esperienza da svolgere e collaborerà con l’assistente tecnico
per l’esecuzione della stessa e richiamerà l’attenzione su tutte le possibili fonti di rischio.
•
Prima di utilizzare i microscopi per la visione di preparati in sezione sottile ne verrà
illustrato il funzionamento di tutte le parti che lo compongono e la loro corretta
manipolazione.
•
Il docente si occuperà della disciplina della classe come previsto dalle normative vigenti.
•
Le esercitazioni andranno svolte in presenza del docente e del tecnico di laboratorio e gli
alunni potranno essere chiamati ad eseguire l’esperienza al bancone nel caso del
laboratorio di Scienze sezione chimica dove si effettuano semplici esercitazioni di chimica.
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Ove possibile gli alunni potranno svolgere l’esercitazione in gruppetti nel proprio banco di
lavoro (Sezione Biologia) sempre sotto sorveglianza del docente e dell’assistente tecnico.
•
In assenza dell’assistente tecnico, il docente, potrà entrare in laboratorio per le video
proiezioni (ovvero svolgere delle semplici esercitazioni che non prevedano l’uso di reagenti
chimici pericolosi.)
•
Gli alunni saranno sensibilizzati sulla necessità di avere cura dei beni pubblici evitando
sprechi e danneggiamenti e di mantenere un atteggiamento corretto.
•
Gli alunni non metteranno nei banchi oggetti estranei all’esperimento in corso.
•
E’ obbligatorio usare dispositivi di protezione individuali DPI (camici, guanti monouso,
occhiali protettivi mascherine ecc.
•
Per ogni tipo di esperienza con materiali nocivi o presunti tali dovrà essere utilizzata una
cappa con un’adeguata aspirazione (solo laboratorio Scienze sez. Chimica).
•
Prima di cominciare le esperienze di Scienze si devono conoscere le caratteristiche e le
reazioni di tutte le sostanze coinvolte, illustrandole agli alunni l’atteggiamento giusto da
tenere in presenza di qualsiasi sostanza.
•
Nello svolgimento delle esperienze è auspicabile utilizzarne le quantità minime necessarie
dei vari reagenti, per evitare sprechi e ridurre il problema dello smaltimento.
•
Le sostanze chimiche non vanno mai toccate con le mani né tanto meno ingerite.
•
Non è consentito spostare arredi o strumentazioni senza autorizzazione dei responsabili.
•
Alla fine dell’attività gli alunni dovranno ripristinare la postazione di lavoro e non lasciare
oggetti personali a fine lezione in maniera da consentire un rapido avvicendamento delle
classi.
•
Tutte le sostanze chimiche saranno smaltite seguendo le procedure di smaltimento dei
rifiuti pericolosi.
•
Periodicamente una ditta specializzata nello smaltimento di sostanze chimiche, provvederà
alla raccolta e allontanamento dei rifiuti.
Regole per la conservazione delle sostanze pericolose
•
Tutti i reagenti devono essere opportunamente etichettati con l'esatto nome chimico e i
simboli di tossicità e nocività, oltre che con le indicazioni di rischio e i consigli di prudenza.
•
Le sostanze pericolose devono essere conservate in appositi armadi sotto chiave.
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Regole di comportamento in caso di incidente–contaminazione-ingestione
•
Prestare le prime cure ed in maniera tempestiva attenersi alla seguente procedura:
- Sostituire i dispositivi di protezione contaminati.
- Leggere la/le scheda/e di sicurezza del/dei reagente/i coinvolti.
- Decontaminare la cute eventualmente esposta con acqua corrente, lavaggi oculari,
a seconda della sostanza.
- richiedere comunque l’intervento degli addetti pronto soccorso dell’
Istituto/medico d’Istituto
- Allontanare le persone non indispensabili.
- Per la Prevenzione degli incendi e il piano di evacuazione si fa riferimento alle
disposizioni valide per l’intero istituto.
- Rimuovere la sostanza dalle superfici contaminate utilizzando appositi materiali
indossando dispositivi di protezione idonei.
Norme Finali
•
•
•
•
Il presente regolamento deve essere portato a conoscenza del Personale Scolastico
Docente e ATA, che dovrà attenersi alle disposizioni contenute.
Il presente Regolamento deve essere illustrato agli alunni dai Docenti di Scienze.
Le regole fondamentali del presente regolamento saranno esposte in laboratorio.
I danni causati da chiunque disattenda il presente Regolamento saranno a carico dei
responsabili.
REGOLAMENTO PER L’UTILIZZO DI PALESTRE, CAMPI SPORTIVI E
ATTREZZATURE SPORTIVE
Premessa
Gli impianti sportivi scolastici sono luoghi dove si realizza il riequilibrio tra attività motoria e
attività cognitiva, luogo privilegiato di maturazione del rispetto delle regole che ogni persona sarà
chiamata ad osservare nella scuola e nella società. Le palestre e gli impianti esterni sono le aule
frequentate dell’Istituto per le attività motorie curricolari e per il gruppo sportivo, settimanalmente
vi si alternano tutti gli studenti, per questo motivo si conviene che il rispetto delle regole
fondamentali sotto citate sono il minimo indispensabile per un corretto e razionale uso delle stesse,
un ottimo mezzo di prevenzione e un corretto rapporto basato sul rispetto reciproco.
Norme generali e compiti del docente
1) I Docenti di Educazione fisica in servizio presso l’Istituto e i collaboratori scolastici delle
palestre, sono responsabili della conservazione degli ambienti sportivi e delle attrezzature.
2) Le chiavi dei magazzini attrezzi e degli armadi di custodia sono a disposizione di tutti i Docenti
di Educazione Fisica e ne è custode il collaboratore scolastico delle palestre.
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3) Nel corso delle proprie lezioni, ogni Docente è responsabile del corretto uso dei piccoli e grandi
attrezzi ed il riordino è affidato anche al collaboratore scolastico addetto alla palestra.
4) I danni alle attrezzature, anche soltanto per usura e normale utilizzazione, vanno segnalati al
Dirigente Scolastico o all’Ufficio Tecnico che ne prenderanno nota per possibili riparazioni o
sostituzioni.
5) Ogni insegnante è responsabile del materiale prelevato per l’utilizzo al di fuori dell’ambiente
scolastico.
6) Il controllo, lo stato d’uso ed il normale utilizzo degli spogliatoi, servizi e accessori annessi sono
demandati al collaboratore scolastico delle palestre che cura la pulizia degli impianti stessi.
7) E’ fatto divieto di far accedere gli alunni e gli estranei all’Istituto nei locali delle palestre senza
la presenza di un Insegnante di Educazione Fisica o di un responsabile designato. E’ fatto divieto
inoltre l’uso delle palestre e delle strutture esterne adiacenti alle stesse al di fuori dell’orario
scolastico o del gruppo sportivo se non autorizzati dal Dirigente Scolastico.
8) I docenti devono informare gli alunni sulle norme di sicurezza e far conoscere la segnaletica delle
vie di fuga.
Norme per lo Studente
1) Gli alunni devono presentarsi alle lezioni con l’abbigliamento idoneo, indossare scarpe
ginniche ed indumenti idonei alle attività da svolgere, sia che partecipino attivamente alle
lezioni, sia che assistano come esonerati dall’attività pratica.
2) E’ vietato agli studenti usare gli attrezzi o entrare nelle palestre senza la presenza
dell’insegnante di Ed. Fisica.
3) Tutti gli alunni, devono presentarsi in palestra rispettando i giusti tempi di spostamento, per
essere presenti all’appello.
4) Gli alunni sono invitati a non portare e a non lasciare incustoditi denaro, orologi ed altri
oggetti di valore negli spogliatoi o nella palestra.
5) Eventuali danneggiamenti volontari alla struttura della palestra e/o agli oggetti ed attrezzi
debbono essere addebitati al/ai responsabile/i, oppure all’intera classe presente quel giorno
qualora non si riesca ad individuare il responsabile.
6) E’ vietato prendere attrezzature di propria iniziativa senza la preventiva autorizzazione
dell’insegnante.
7) E’ vietato fare merenda o introdurre lattine in palestra, negli spogliatoi e negli impianti
sportivi utilizzati. Al termine delle lezioni gli spogliatoi e le palestre devono essere lasciati
puliti.
8) E’ vietato utilizzare durante l’intervallo le palestre e i campi sportivi esterni.
9) L’eventuale infortunio del quale l’insegnante non si avveda al momento dell’accaduto, deve
essere denunciato verbalmente all’insegnante entro il termine della lezione o al massimo
entro la fine delle lezioni della mattina in cui è avvenuto. In caso contrario l’assicurazione
potrebbe non risponderne.
10) Gli studenti con gravi problemi di salute possono presentare domanda di esonero
dall’attività pratica rivolgendosi alla segreteria alunni allegando il certificato medico. L’ esonero
potrà essere totale (che esclude l’alunno dall’eseguire la parte pratica delle lezioni di
Educazione Fisica) o parziale (che esclude l’alunno dall’effettuare determinati esercizi). Gli
alunni con esonero verranno coinvolti in compiti di giuria, arbitraggio e assistenza tecnica.
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REGOLAMENTO DELLE AULE DI STORIA DELL’ARTE
Lo spazio laboratoriale di Storia dell’Arte, costituito da due aule: Aula d’Arte 1 e
Aula d’Arte 2, si trova al primo piano Area B dell’Istituto, nel pianerottolo di arrivo della scala di
collegamento ai piani che si apre nella portineria.
Finalizzato alla proiezione di immagini e filmati, costituisce uno strumento indispensabile per
l’insegnamento di una disciplina che pur avendo come obiettivo principale l’educazione allo
sguardo, svolge un ruolo di collegamento interdisciplinare con le altre materie d’insegnamento.
Ogni aula è dotata di una postazione multimediale con collegamento internet, di un proiettore a tetto
e schermo a parete, di una videocamera da tavolo collegata al computer, di sedie con ribaltine per
gli alunni, due armadi e tende oscuranti.
Accesso alle Aule d’Arte
1- L’uso delle Aule di Arte è prioritariamente consentito ai docenti di Storia dell’Arte secondo il
piano di turnazione elaborato ad ogni inizio di anno scolastico dal docente responsabile.
2 – Gli alunni, secondo il piano orario della turnazione della disciplina, si recheranno nello spazio
laboratoriale secondo i tempi minimi di spostamento dalla classe assegnata alla specifica aula e
rispettando le norme di comportamento di ordine e silenzio.
3 - Si entra nelle Aule d’Arte solo dopo l’uscita della classe dell’ora precedente ed in presenza del
docente. L’attesa deve essere rigorosamente in silenzio per non recare disturbo alle altre classi.
4 – Gli alunni, nelle ore intermedie l’orario didattico, non possono portare borse o zaini all’interno
delle Aule d’arte.
E’ consentito solo per la prima e l’ultima ora didattica giornaliera. Gli allievi devono sistemare gli
zaini in una zona del laboratorio in modo da non impedire un regolare deflusso in riferimento alle
norme di sicurezza.
Utilizzo degli strumenti multimediali
5 - I docenti dovranno avere cura di rispettare le procedure corrette di accensione, di utilizzo e di
spegnimento delle macchine, alle quali si accede con la propria username e password.
6 - Non è consentito cambiare posto alla strumentazione multimediale senza l’autorizzazione del
responsabile.
7 - E’ vietato cancellare o alterare file presenti in hard disk.
8 - E’ vietato utilizzare pen-drive, floppy non scansionati con gli appositi programmi antivirus.
9 - I software istallati sono ad esclusivo uso didattico. Chiunque abbia bisogno di aggiornamenti o
nuovi applicativi da acquistare deve farne richiesta al responsabile tramite l’apposito modulo.
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10 - Il servizio internet è da utilizzare per soli scopi didattici e di ricerca. Non si possono utilizzare
le attrezzature informatiche della scuola per usi privati.
Comportamento e responsabilità dell'utente
11 - Gli alunni devono avere cura degli arredi presenti nelle Aule d’Arte, in particolare non
poggiarsi pesantemente sulle ribaltine e non forzarle nel movimento di girata per evitare che si
rompano e farsi male.
12 - Utilizzare con delicatezza l’apertura e la chiusura della tenda oscurante.
13 - Gli allievi non devono mangiare o ingerire liquidi nei laboratori.
14- Prima di uscire dal laboratorio occorre accertarsi che le sedie siano al loro posto, che non ci
siano cartacce o rifiuti e che tutte le apparecchiature elettriche siano spente.
15 - Gli armadi muniti di serratura e la porta del Laboratorio devono essere chiusi a chiave alla fine
di ogni lezione.
Ogni anomalia deve essere segnalata al docente responsabile del laboratorio
La violazione del presente regolamento potrà comportare la temporanea o permanente sospensione
dell’utilizzo del laboratorio.
REGOLAMENTO DEI LABORATORI DI INFORMATICA
E AULE DIGITALI
(in attesa di pubblicazione)
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ALLEGATO N° 6
REGOLAMENTO DELLA BIBLIOTECA
UTENTI
♦ Sono utenti di diritto tutti gli studenti del Liceo “G. Meli”, il personale docente, il personale
ausiliario e il territorio.
♦ Per motivi di ordine e sicurezza gli utenti esterni all’Istituto possono usufruire del servizio
previo appuntamento.
ORARIO
♦ La Biblioteca è aperta al pubblico secondo l’orario affisso in bacheca.
♦ Si potrà effettuare una temporanea chiusura straordinaria, qualora le attività culturali della
biblioteca lo richiedano.
CONSULTAZIONE
♦ La Biblioteca dispone di uno schedario per autori che può essere consultato per verificare
l’esistenza di un testo.
♦ La Biblioteca aderisce al Catalogo Provinciale di Palermo partecipando al sistema
informativo integrato delle biblioteche della provincia di Palermo, a sua volta integrato con
quello regionale e nazionale. È in fase di realizzazione un catalogo informatico collegato al
server del Polo Regionale SBN Sicilia.
♦ È a disposizione degli utenti anche un catalogo tematico delle cassette VHS e dei DVD
presenti in Biblioteca.
♦ Tutto il patrimonio bibliografico presente in biblioteca (inclusi periodici e riviste) può essere
consultato per le personali esigenze di studio, informazione, lettura, documentazione e
svago.
PRESTITO
♦ Il prestito è riservato agli utenti di diritto, ovvero agli studenti, ai docenti, al personale
ausiliario dell’Istituto e al territorio.
♦ Non tutto il patrimonio bibliografico presente in biblioteca è ammesso al prestito. Sono
esclusi dal prestito i testi antichi, quelli deteriorati, le Collezioni e il materiale di
consultazione (periodici e riviste, VHS e DVD). Il materiale di consultazione può essere
consegnato soltanto ai docenti per svolgere attività didattiche all’interno della scuola.
♦ Ogni prestito va annotato su apposito registro. Gli utenti esterni all’Istituto devono rilasciare
copia di un valido documento di riconoscimento.
♦ Ogni utente può trattenere in prestito non più di due libri che deve restituire prima di
accedere a prestiti ulteriori.
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♦ La durata massima del prestito è fissata di norma a un mese, ma in caso di necessità il
prestito può essere rinnovato per un altro mese, qualora l’opera non sia nel frattempo
richiesta da altri utenti. Decorsi due mesi dalla data del prelievo l’opera deve essere in ogni
modo restituita.
♦ Chi tratterrà il materiale in prestito oltre il periodo consentito riceverà un sollecito scritto.
Trascorsa una settimana dopo tale sollecito, il responsabile della biblioteca si riserva la
facoltà di escludere l’utente da prestiti ulteriori. Nei confronti dei renitenti il Dirigente
Scolastico si riserva la facoltà di adire le vie legali per indebita appropriazione di beni dello
Stato.
♦ Nel mese di maggio saranno sospesi tutti i prestiti agli studenti. Soltanto gli studenti
impegnati negli Esami di Stato possono trattenere i prestiti fino alla conclusione delle
lezioni.
♦ L’utente che prende in prestito materiale dalla biblioteca si rende responsabile della sua
custodia e integrità. In caso di perdita o danneggiamento, l’utente è tenuto alla sostituzione
con altra copia, di pari valore, a suo carico.
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ALLEGATO N° 7
STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI
DELLA SCUOLA SECONDARIA
DPR 24 giugno 1998, n. 249
Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della
scuola secondaria
(in GU 29 luglio 1998, n. 175)
modificato dal
DPR 21 novembre 2007, n. 235
Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente
della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo statuto delle
studentesse e degli studenti della scuola secondaria
(in GU 18 dicembre 2007, n. 293)
Art. 1 (Vita della comunità scolastica)
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle
conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori
democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari
dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la
realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle
situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione
internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi
generali dell'ordinamento italiano.
3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte,
fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente,
contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla
consapevolezza e alla valorizzazione dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della
loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali
adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di
religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e
condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
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Art. 2 (Diritti)
1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e
valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee.
La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli
studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di
sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.
2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello
studente alla riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della
scuola.
4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti
scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti
un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione
degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e
del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva,
volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza
e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli
studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad
esprimere la loro opinione mediante una consultazione. Analogamente negli stessi casi e con le
stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro genitori.
6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di
scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola.
Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e
modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla
quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela
della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.
8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio
educativo-didattico di qualità;
b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di
iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni;
c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio
nonchè per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;
d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a
tutti gli studenti, anche con handicap;
e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;
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f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.
9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di
assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.
10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di
associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e
associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli
studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la
continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.
Art. 3 (Doveri)
1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli
impegni di studio.
2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto
della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.
3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a
mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1.
4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai
regolamenti dei singoli istituti.
5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a
comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.
6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne
cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.
Art. 4 (Disciplina)
1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comporta-menti che configurano
mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei
rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le
relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di
seguito indicati.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al
recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio
della comunità scolastica.
3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari
senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare
connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di
opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.
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5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al
principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse
tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle
conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in
attività in favore della comunità scolastica.
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono
adottati dal consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindici
giorni e quelle che implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di
Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.
7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in
caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.
8. Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapporto
con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei
periodi di allontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove
necessario, anche con i servizi sociali e l'autorità giudiziaria, la scuola promuove un percorso di
recupero educativo che miri all'inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile,
nella comunità scolastica.
9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando
siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana vi sia pericolo per
l'incolumità delle persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal comma 7, la durata
dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di
pericolo. Si applica, per quanto possibile, il disposto del comma 8.
9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza
grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme
sociale, ove non siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello
studente nella comunità durante l'anno scolastico, la sanzione è costituita dall'allontanamento dalla
comunità scolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato
conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine
dell'anno scolastico.
9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previa
verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione
disciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato.
10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla
famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo
studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.
11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte
dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Art. 5 (Impugnazioni)
1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro
quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia
interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del
quale fa parte almeno un rappresentante eletto dagli studenti nella scuola secondaria superiore e dai
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genitori nella scuola media, che decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di norma, è
composto da un docente designato dal consiglio di istituto e, nella scuola secondaria superiore, da
un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori, ovvero, nella
scuola secondaria di primo grado da due rappresentanti eletti dai genitori, ed è presieduto dal
dirigente scolastico.
2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria
superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in
merito all'applicazione del presente regolamento.
3. Il Direttore dell'ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via
definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi
abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti
degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia regionale
composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dal coordinamento regionale
delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un genitore designati nell'ambito della
comunità scolastica regionale, e presieduto dal Direttore dell'ufficio scolastico regionale o da un suo
delegato. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.
4. L'organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei
regolamenti, svolge la sua attività istruttoria esclusivamente sulla base dell'esame della
documentazione acquisita o di eventuali memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o
dall'Amministrazione.
5. Il parere di cui al comma 4 è reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di
decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il parere, o senza che l'organo di cui al
comma 3 abbia rappresentato esigenze istruttorie, il direttore dell'ufficio scolastico regionale può
decidere indipendentemente dall'acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui all'articolo 16,
comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241.
6. Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di
designazione delle componenti dei docenti e dei genitori all'interno dell'organo di garanzia
regionale al fine di garantire un funzionamento costante ed efficiente dello stesso.
7.L'organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici.
Art. 5-bis (Patto educativo di corresponsabilità)
1. Contestualmente all'iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da
parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in
maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma,
studenti e famiglie.
2. I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione
e revisione condivisa, del patto di cui al comma 1.
3. Nell'ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione
scolastica pone in essere le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi
studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli studenti, del
piano dell'offerta formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di corresponsabilità.
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Art. 6 (Disposizioni finali)
1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle diposizioni vigenti in materia sono
adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei
genitori nella scuola media.
2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è
fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione.
3. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653.
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ALLEGATO N° 8
PATTO FORMATIVO DI CORRESPONSABILITÁ
DIRITTI E DOVERI DI ALUNNI, DOCENTI, GENITORI
Costituisce
La dichiarazione, esplicita e
partecipata, dell'operato della
scuola stipulata all'inizio
dell'a.s. tra docenti, alunni e
genitori della classe, chiamati
tutti a svolgere un ruolo attivo
e produttivo nel processo di
insegnamento e di
apprendimento.
Coinvolge
Consiglio d'Istituto
Collegio docenti
Consiglio di classe
Insegnanti
Genitori
Alunni
Enti esterni che collaborano
con la scuola
Impegna
Docenti
Genitori
Alunni
VISTO il Decreto Legislativo n. 297 del 16 aprile 1994 Testo Unico delle disposizioni legislative
vigenti in materia di istruzione,relative alla scuola di ogni ordine e grado (s.o.G.U. n.115 del 19
maggio 1994);
VISTO art 29 CCNL
VISTO il D.M. n.5843 del 16 ottobre 2006 Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica;
VISTO il D.P.R.n.249 del 24 giugno 1998 e il D.P.R. n.235 del 21 novembre 2007 Regolamento
recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria;
VISTO il D.M: n.16 del 5 febbraio 2007 Linee di indirizzo generale ed azioni a lvello nazionale per
la prevenzione del bullismo;
VISTO il D.M. n.30 del 15 marzo 2007 Linee di indirizzo ed indicazione in materia di utilizzo di
telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l'attività didattica, irrogazioni di sanzioni
disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti;
CONSIDERATO che la scuola è il luogo nel quale si realizzano in maniera complessa e costante la
formazione, l'istruzione e l'educazione e che in essa operano diverse risorse umane, si è stabilito di
stipulare il seguente PATTO FORMATIVO in modo da impegnare le famiglie, fin dal momento
dell'iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell'azione educativa:
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PATTO DI CORRESPONSABILITÁ
parti contraenti: scuola, famiglia, studenti ognuno secondo il proprio ruolo e la propria
responsabilità
DOCENTI
FAMIGLIA
STUDENTE
Offerta
formativa
a) assicurano un piano
formativo teso a
promuovere il bene essere
dello studente e la sua
realizzazione umana e
culturale.
a) conosciuto il
contenuto del piano
formativo, lo adotta
nelle sue parti
assumendosi la
responsabilità di quanto
sottoscritto.
a) ha diritto a conoscere il piano
formativo e a discuterlo con le
altre componenti della scuola
secondo il proprio ruolo.
Relazionalità
e
partecipazio
ne
a) operando senza
discriminazione,
riconoscendo e rispettando
le diversità personali degli
studenti, in un clima
sereno incoraggiano
rapporti di amicizia fra gli
studenti all'insegna del
rispetto di sé e degli altri;
b) favoriscono e
sviluppano la
consapevolezza, la
responsabilità e
l'autonomia;
c) tengono rapporti
costanti e costruttivi con le
famiglie degli alunni.
a) collabora alla
realizzazione delle linee
programmatiche
formative manifestando
disponibilità nei
confronti della
componente docente;
b) rispetta il
Regolamento di Istituto;
c) "affida" ai docenti e
al DS i propri figli in
particolari situazioni.
a) rispetta il Regolamento
d'Istituto;
b) partecipa alle Assemblee nei
limiti e con le modalità indicate
dal Regolamento;
c) partecipa alle attività
scolastiche in maniera
propositiva e tiene un
comportamento corretto,
rispettoso delle norme del vivere
civile e democratico bandendo
ogni forma di pregiudizio e di
violenza;
d) ha nei confronti del personale
della scuola e dei compagni lo
stesso rispetto che esige per sé;
e) promuove condizioni di
solidarietà e di integrazione
all'interno della comunità
scolastica;
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Docenza
a) restante ferma la libertà
di insegnamento,
progettano e realizzano
interventi didattici mirati
alla crescita e alla
valorizzazione della
persona umana;
b) si avvalgono di tutti gli
strumenti e le strategie
opportune per raggiungere
lo scopo di istruzione e
formazione;
c) decidono le strategie di
interventi con i colleghi
dello stesso ambito
disciplinare (a livello
dipartimentale) e del
consiglio di classe;
d) non discriminano;
e) rispettano le diversità e
favoriscono il colloquio;
f) verificano
periodicamente, mediante
un congruo numero di
verifiche l'efficacia della
propria azione didattica e
formativa;
g) non procedono ad
ulteriore verifica prima di
aver corretta e consegnata
la precedente;
h ) esplicitano gli
strumenti e i criteri di
valutazione;
a) si informa sulle
attività e le proposte
didattiche e formative
avanzate dalla scuola e
dà il suo contributo;
b) prende nota degli
interventi di recupero e
di potenziamento e
agisce secondo le
necessità dei figli;
c) mantiene contatti
periodici per informarsi
sul rendimento
scolastico assumendo
atteggiamenti non
polemici ma critici e
propositivi nei confronti
dei figli nel caso in cui
sia presente insuccesso
scolastico;
a) riporta in famiglia le
comunicazioni relativamente ad
attività scolastica curriculare ed
extracurriculare, di recupero o di
potenziamento;
b) rispetta gli impegni presi e si
impegna nello studio;
c) ha diritto alla informazione
chiara e completa degli obiettivi
didattici e formativi;
d) ha diritto al riconoscimento
della propria identità mediante
didattiche che tengano conto
delle differenze personali e
culturali;
e) ha diritto a scegliere tra le
attività curriculari integrative
aggiuntive e facoltative offerte
dalla scuola;
f) ha diritto ad offerta aggiuntiva
ed integrativa anche mediante
iniziative studentesche,
g) ha diritto a seguire iniziative
di recupero, prevenzione e
dispersione scolastica;
Interventi
educativi
a) comunicano alla
famiglia l'andamento
didattico - disciplinare
degli alunni;
b) fanno rispettare i
regolamenti, le norme di
comportamento;
c) informano gli studenti
sulle sanzioni a cui
andrebbero incontro
violando le normative di
Istituto e di Legge.
a) prende visione di
tutte le comunicazioni
provenienti dalla scuola
e in caso di
provvedimenti
disciplinari nei confronti
dei figli ne discute con
loro in maniera
riflessiva e critica.
a) riferisce in famiglia eventuali
provvedimenti disciplinari:
b) rispetta la normativa relativa
all'uso delle nuove tecnologie;
Il docente coordinatore
liceo classico statale Giovanni Meli
Il genitore
L'alunno/a
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ALLEGATO N° 9
CRITERI E STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DIDATTICA,
DISCIPLINARE E COMPORTAMENTALE
La valutazione rappresenta un momento centrale del processo formativo, si collega
all’apprendimento, all’acquisizione delle competenze, al conseguimento di capacità,
all’accertamento delle conoscenze acquisite dall’alunno, costituendosi come momento importante di
verifica delle procedure didattiche.
La valutazione degli studenti è regolata dai precisi riferimenti normativi, in merito ai seguenti
contenuti:
1. Organi competenti nella scuola secondaria di secondo grado Dpr 122/09
2. Valutazione del comportamento nella scuola secondaria di secondo grado Dpr
122/09
3. Valutazione del rendimento nella scuola secondaria di secondo grado Dpr 122/09
4. La sospensione del giudizio DM 80/07 OM 92/07
5. Frequenza nella scuola secondaria di secondo grado Dpr 122/09 CM 20/11
6. Ammissione all'esame conclusivo del secondo ciclo dell'istruzione Dpr 122/09
7. Valutazione degli alunni con disabilità Dpr 122/09
8. Valutazione degli alunni con DSA Dpr 122/09
9. Valutazione degli alunni in ospedale Dpr 122/09
10. Crediti e debiti DM 80/07 OM 92/07
Organi competenti
La valutazione è effettuata dal consiglio di classe cui partecipano tutti i docenti della classe con
deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. I docenti di sostegno, contitolari della
classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni. Qualora un alunno con disabilità sia
affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto.
La valutazione si configura come attività complessa, che riguarda molti aspetti della vita scolastica.
Seguono quindi le definizioni dei criteri, secondo le delibere assunte dal Collegio Docenti, per:
1. Validazione anno scolastico
• Calcolo monte ore annuale/quota massima di assenze
• eventuali deroghe alla norma del limite minimo di frequenze obbligatorie per
l’ammissione allo scrutinio
2. Valutazione dell’ambito comportamentale
• criteri per l’attribuzione del voto di condotta
• griglia di valutazione del comportamento
3. Valutazione degli apprendimenti
• criteri per l’attribuzione dei voti nelle singole discipline
• riconoscimento dei crediti scolastici e formativi
• criteri di ammissione e non in sede di scrutinio alla classe successiva
• criteri di ammissione agli esami di Stato
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VALIDAZIONE ANNO SCOLASTICO
Il DPR 122 del 22 giugno 2009 (articolo 14, comma 7) prevede che:
“ A decorrere dall’anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di
secondo grado, ai fini della validità dell’anno scolastico […] per procedere alla valutazione finale
di ciascuno studente è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale
personalizzato”.
Per il calcolo* del monte ore annuale di riferimento e della quota massima di ore di assenza
(25%, pari a 1/4 del monte ore annuale) si richiama alla tabella di seguito riportata.
TABELLA di CALCOLO per l’a.s. 2014/2015
Indirizzo
classe
monte ore annuale
quota massima
ore di assenza (25%)
891
223
891
223
LICEO
CLASSICO
1^
2^
3^
4^
5^
1023
256
1023
256
1023
256
1221
305
1221
305
1188
297
1188
297
1122
280
LICEO
CLASSICO
Indirizzo
Internazionale spagnolo
1^
2^
3^
4^
5^
*Per gli alunni con esonero dalla religione o attività alternativa, al calcolo del monte ore annuale va detratto n. 33 ore e
va ricalcolata la quota massima ore di assenza (25%).
Eventuali deroghe alla norma del limite minimo di frequenze obbligatorie per
l’ammissione allo scrutinio
Il DPR 122 del 22 giugno 2009 prevede altresì che:
“Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali […] motivate e straordinarie
deroghe […]. Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione,
comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del Consiglio di Classe, la possibilità di
procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il mancato conseguimento del limite minimo di
frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e
la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo” (art. 14, comma 7).
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Il Collegio Docenti stabilito che rientrino tra le casistiche apprezzabili ai fini delle deroghe
previste, entro e non oltre il 30%, le assenze dovute ai seguenti casi eccezionali:
•
•
•
•
•
•
gravi motivi di salute adeguatamente documentati;
terapie e/o cure programmate;
donazioni di sangue;
partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute
dal C.O.N.I.;
adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il
sabato come giorno di riposo;
particolari condizioni socio-ambientali documentabili dell’alunno e della famiglia
VALUTAZIONE DELL’AMBITO COMPORTAMENTALE
Criteri per l’attribuzione del voto di condotta
Il Decreto Ministeriale n.°5 del 16 gennaio 2009 esprime le finalità della valutazione del
comportamento degli Studenti, stabilendo che il voto espresso collegialmente dal Consiglio di
Classe in decimi in sede di scrutinio intermedio e finale, concorre, unitamente alla valutazione degli
apprendimenti, alla valutazione complessiva dello Studente.
Il Collegio Docenti, nel rispetto dei principi e dei criteri di carattere generale previsti dal Decreto e
dalla normativa vigente, ritiene che per voto di condotta scolastica si debba intendere non solo il
comportamento di correttezza, il rispetto di sé, dell’istituzione, dei pari, delle strutture e delle
regole, ma anche la partecipazione al dialogo educativo, intesa come momento formativo e come
contributo alla crescita della comunità scolastica sul piano umano e professionale, la puntualità
negli impegni scolastici, la correttezza di linguaggio.
La valutazione del comportamento dell’alunno non ha funzione sanzionatoria ma formativa e tiene
in considerazione il comportamento dell’alunno nelle attività curricolari ed extracurricolari per
l’intero arco temporale del periodo scolastico considerato.
La valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi a un singolo
episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e
culturale dello Studente. In particolare, il Consiglio di Classe tiene in debita evidenza e
considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo Studente nel corso dell’anno (DM 16
gennaio 2009, n° 5, art. 3 comma 2).
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
I Consigli di classe, nel rispetto dei vincoli di coerenza con quanto espresso, attribuiranno i voti di
condotta sulla base dei seguenti indicatori:
•
•
•
•
•
•
•
rispetto della persona e di se stessi (nelle attività scolastiche ed extrascolastiche)
uso delle strutture della scuola
frequenza e puntualità (ritardi, uscite anticipate, assenza ingiustificate)
partecipazione al dialogo educativo
relazioni interpersonali e collaborazione con i pari e/o con i docenti
interesse
impegno
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La scala di valutazione del comportamento di ogni allievo è compresa tra il voto 5 ed il 10, la
valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza (6/10), riportata in sede di scrutinio finale,
comporta la non ammissione dello Studente al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del
ciclo di studi.
CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’AMBITO COMPORTAMENTALE
VOTO
10
9
Livello ottimo:
• Comportamento sempre corretto, responsabile e collaborativo sia durante le attività curricolari
che extracurricolari, nel rispetto di tutti gli indicatori.
• Frequenza assidua
N.B. Il voto di condotta 9 presuppone, necessariamente, che lo studente non solo non abbia subito
sanzioni disciplinari, ma altresì che non abbia riportato note di condotta.
8
Livello molto buono:
• Comportamento corretto e responsabile sia durante le attività curricolari che extracurricolari, nel
rispetto di tutti gli indicatori.
• Frequenza regolare
N.B. Il voto di condotta 8 presuppone, necessariamente, che lo studente non solo non abbia subito
sanzioni disciplinari, ma altresì che non abbia riportato note di condotta.
7
Livello buono:
• Comportamento generalmente corretto sia durante le attività curricolari che extracurricolari, nel
rispetto di tutti gli indicatori.
• Frequenza non sempre regolare, ritardi ricorrenti, uscite anticipate
6
5 o <5
1
DESCRITTORI
Livello eccellente:
• Comportamento sempre e assolutamente corretto, responsabile e significativamente
collaborativo sia durante le attività curricolari che extracurricolari, nel completo rispetto di tutti
gli indicatori.
• Frequenza assidua
N.B. Il voto di condotta 10 presuppone, necessariamente, che lo studente non solo non abbia subito
sanzioni disciplinari, ma altresì che non abbia riportato note di condotta.
Livello sufficiente:
• Comportamento parzialmente corretto, che ha dato luogo a rilievi e/o sanzioni (verbalizzati e
comunicati alla famiglia).
• Frequenza discontinua, aggravata da ricorrenti ritardi e/o uscite anticipate
N.B. Sospensioni non superiori ai 15 gg.
Livello insufficiente:
• Comportamento non corretto, che ha dato luogo a sanzioni gravi (verbalizzati e comunicati alla
famiglia).
• Comportamento che abbia dato luogo a un provvedimento disciplinare di allontanamento dalle
lezioni superiore ai 15 giorni, cui non sia seguito un congruo periodo in cui siano stati dimostrati
apprezzabili e concreti cambiamenti, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento
nel percorso di crescita e di maturazione.
• Presenza di comportamenti gravi 1 reiterati previsti dal regolamento di disciplina con le
relative conseguenti sanzioni disciplinari, in coerenza con le indicazioni ministeriali
• Frequenza che supera la quota massima di ore di assenza
Comportamenti gravi:
• Violenza psicologica e fisica verso gli altri
• Manomissioni di impianti e attrezzature in dotazione presso l’Istituto
• Atteggiamento gravemente offensivo e reiterato nei confronti della persona (pari e adulti)
• Danni intenzionalmente apportati a locali, strutture, arredi, palesemente riconducibili ad “atto vandalico”
• Episodi che possano anche configurare diverse tipologie di reato e/o comportino pericolo per l’incolumità
delle persone che frequentano la scuola.
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VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
• Criteri per l’attribuzione dei voti nelle singole discipline
Ai sensi dell’art. 4, comma 1, del DPR 122/2009:
“ La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe,
formato ai sensi dell'articolo 5 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e
successive modificazioni, e presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione
assunta, ove necessario, a maggioranza. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano
alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli
alunni disabili, i criteri a norma dell'articolo 314, comma 2, del testo unico di cui al decreto
legislativo 16 aprile 1994, n. 297.
Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un
unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività
o insegnamenti per l'ampliamento e il potenziamento dell'offerta formativa, ivi compresi i docenti
incaricati delle attività alternative all'insegnamento della religione cattolica, forniscono
preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il
profitto raggiunto da ciascun alunno.”
I docenti, per ogni disciplina, adottano forme e tipologie di verifica e criteri di valutazione discussi
e concordati nella programmazione per competenze dei Dipartimenti e adottati dai Consigli di
Classe. Tutte le verifiche sono strettamente legate agli obiettivi della programmazione e realizzate
per accertare le conoscenze e le competenze conseguite da ogni alunno.
Il Collegio Docenti, nel rispetto dei principi e dei criteri di carattere generale previsti dal Dpr,
122/09 e dalla normativa vigente, fa proprie le seguenti indicazioni:
•
•
•
•
•
•
La valutazione degli apprendimenti si articola nelle fasi:
- iniziale, tesa ad analizzare e descrivere il processo di apprendimento, per la
successiva impostazione di opportune strategie didattiche;
- intermedia, tesa ad individuare potenzialità e carenze, finalizzate all’autovalutazione
e al miglioramento dell’azione didattica;
- finale, tesa a definire i livelli di abilità e competenze nella valutazione periodica e
finale
Viene effettuata secondo verifiche coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti nel
POF e ridefinite nelle riunioni dei Dipartimenti disciplinari;
È espressa in decimi con eccezione della valutazione dell'insegnamento della religione
cattolica.
Il voto di educazione fisica concorre, al pari delle altre discipline, alla valutazione
complessiva.
A conclusione dello scrutinio, l'esito relativo a tutte le discipline è comunicato alle
famiglie.
A conclusione degli interventi didattici per il recupero delle carenze rilevate, il consiglio
di classe, previo accertamento del recupero delle carenze da effettuarsi entro la fine del
medesimo anno scolastico e non oltre la data di inizio delle lezioni dell'anno scolastico
successivo, procede alla verifica dei risultati conseguiti dall'alunno e alla formulazione del
giudizio finale che, in caso di esito positivo, comporta l'ammissione alla classe successiva e
l'attribuzione del credito scolastico.
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Per le valutazioni delle singole discipline, si fa riferimento a quanto deliberato in sede di
Dipartimenti disciplinari in merito ai criteri scelti e alle griglie di correzione delle prove scritte
(prove strutturate e non) e di valutazione delle prove orali.
I Consigli di classe adottano nelle singole programmazioni disciplinari le griglie di valutazione
con i criteri per l’attribuzione dei voti per ogni singola disciplina. (Allegati: materiali dei
Dipartimenti Disciplinari).
Per le prove di verifiche, strutturate e non, relative a tutte le discipline si applicano parametri di
valutazione oggettivi e condivisi.
Nel sottolineare che la valutazione si esprime attraverso tutta la scala decimale (0-10), per le prove
strutturate e non, in relazione al raggiungimento del risultato complessivo rispetto alla griglia di
riferimento di ogni singola disciplina, ci si atterrà ai livelli e ai parametri come di seguito:
Livello
1-3
4
5
6
7
8
9
10
Parametro in percentuale
Da 0 al 30% del risultato globale
Da 31 al 40% del risultato globale
Da 41 al 50% del risultato globale
Da 51 al 60% del risultato globale
Da 61 al 70% del risultato globale
Da 71 al 80% del risultato globale
Da 81 al 90% del risultato globale
Da 91 al 100% del risultato globale
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Griglia dei criteri di valutazione degli apprendimenti
per lo scrutinio finale
VALUTAZIONE
GRAVEMENTE
INSUFFICIENTE
VOTO
1-3
INSUFFICIENTE
4
MEDIOCRE
5
SUFFICIENTE
6
DISCRETO
7
BUONO
8
OTTIMO
9
ECCELLENTE
10
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CRITERI CORRISPONDENTI
Indica carenze gravissime nell’acquisizione dei contenuti, nel metodo di studio e
nell’atteggiamento:
•
totale ignoranza dei concetti fondamentali delle discipline e delle relazioni
che intercorrono fra i vari elementi;
•
impossibilità di orientarsi nelle verifiche orali e scritte;
•
disinteresse in classe e mancanza di impegno nel lavoro individuale
Indica carenze gravi a livello sia cognitivo sia metodologico:
•
non conoscenza dei concetti fondamentali delle discipline e delle relazioni che
intercorrono fra i vari elementi;
•
incapacità di orientarsi nelle verifiche orali e scritte, nonostante siano talvolta
colti i temi fondamentali del quesito posto;
•
impegno insufficiente.
Indica un insufficiente raggiungimento degli obiettivi minimi previsti a livello
cognitivo e metodologico:
•
insufficienti conoscenze dei concetti fondamentali delle discipline e delle
relazioni che intercorrono fra i vari elementi;
•
limitata capacità di orientarsi nelle verifiche orali e scritte, nonostante siano
colti i temi fondamentali del quesito posto;
•
impegno in parte adeguato;
•
progressi rispetto ai livelli di partenza.
Indica il raggiungimento dei livelli essenziali di conoscenze e competenze previsti:
•
conoscenza dei concetti fondamentali delle discipline e delle relazioni che
intercorrono fra i vari elementi;
•
capacità di orientarsi nelle verifiche orali e scritte e di cogliere i temi
fondamentali del quesito posto;
•
impegno sufficientemente regolare;
•
progressi rispetto ai livelli di partenza.
Indica un soddisfacente raggiungimento degli obiettivi:
•
una acquisizione corretta delle conoscenze;
•
una discreta padronanza delle competenze connesse col piano di studi;
•
un impegno responsabile ed autonomo.
Indica il pieno raggiungimento degli obiettivi:
•
sicura acquisizione dei contenuti;
•
uso corretto delle competenze;
•
atteggiamento autonomo e costruttivo in ogni fase dell’attività didattica.
Indica ottima padronanza dei contenuti e pieno raggiungimento delle competenze:
•
padronanza dei contenuti;
•
autonomia e sicurezza nel lavoro;
•
atteggiamento propositivo e partecipativo in ogni fase dell’attività didattica.
Indica un livello di eccellenza nel raggiungimento di tutti gli obiettivi e delle
competenze:
•
eccellente padronanza dei contenuti;
•
uso sapiente e autonomo delle abilità e competenze;
•
atteggiamento maturo e responsabile.
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Griglia dei criteri di valutazione degli apprendimenti
per il colloquio
Insufficiente
Sufficiente
Discreto
Buono
Revisione compito
scritto
Accertamento delle
competenze minime di
base
Eventuale valutazione del
corso di recupero
Griglia dei criteri di valutazione degli apprendimenti
per lo scrutinio finale degli esami della sospensione del
giudizio
VALUTAZIONE
INSUFFICIENTE
VOTO
0-5
CRITERI CORRISPONDENTI
Indica carenze gravissime/gravi nell’acquisizione dei contenuti e nel metodo di
studio:
•
non conoscenza dei concetti fondamentali delle discipline
•
incapacità di orientarsi nelle verifiche scritte
•
incapacità di orientarsi nel colloquio orale
•
assenza di progressi rispetto ai livelli di partenza
•
assenza di segni di miglioramento nel rapporto con la disciplina
SUFFICIENTE
6
Indica il raggiungimento dei livelli essenziali nell’acquisizione dei contenuti e nel
metodo di studio:
•
conoscenza dei concetti fondamentali delle discipline
•
capacità di orientarsi nelle verifiche scritte
•
capacità di orientarsi nel colloquio orale
•
progressi rispetto ai livelli di partenza.
•
presenza di miglioramento nel rapporto con la disciplina
DISCRETO
7
Indica un soddisfacente raggiungimento di conoscenze e competenze:
•
acquisizione corretta delle conoscenze;
•
capacità di riconoscere gli eventuali errori nella verifica scritta
•
capacità di argomentare sui contenuti del colloquio
•
individuazione delle relazioni che intercorrono fra gli elementi fondamentali
della disciplina;
•
discreta padronanza delle competenze connesse col piano di studi;
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BUONO
8
Indica un pieno raggiungimento di conoscenze e competenze:
•
acquisizione corretta e sicura delle conoscenze;
•
capacità di argomentare in modo autonomo e costruttivo sui contenuti del
colloquio
•
individuazione delle relazioni che intercorrono fra i diversi elementi i della
disciplina;
•
buona padronanza delle competenze connesse col piano di studi;
Criteri di ammissione alla classe successiva
L’ammissione alla classe successiva è prevista per gli alunni che hanno fatto registrare votazioni
positive, almeno 6/10 in tutte le discipline, compreso la condotta.
Nello scrutinio finale il Consiglio di Classe sospende il giudizio (DM 80/07 OM 92/07) degli
alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o più discipline, senza riportare
immediatamente un giudizio di non promozione. Il Consiglio di Classe, in coerenza con gli obiettivi
didattici e formativi, stabiliti in sede di programmazione, prima dell’approvazione di voti
considererà i seguenti parametri valutativi per l’ammissione alla classe successiva degli studenti con
una o più insufficienze:
• miglioramento conseguito, rilevando e valutando la differenza tra il livello di partenza ed il
livello finale;
• risultati conseguiti nelle attività di recupero organizzate dalla scuola (ex IDEI);
• curriculum scolastico;
• impegno partecipazione, frequenza.
Il Consiglio di Classe, dopo attenta valutazione dei parametri indicati e di ogni altro elemento
ritenuto utile per la valutazione complessiva dello studente, assegnerà i voti.
In caso di sospensione del giudizio finale viene riportata all’albo solo l’indicazione della
“sospensione del giudizio”. La scuola, subito dopo lo scrutinio finale, comunica alle famiglie le
decisioni assunte dal consiglio di classe, indicando le carenze rilevate e i voti proposti nella
disciplina o nelle discipline nelle quali lo studente non abbia raggiunto la sufficienza.
Contestualmente vengono comunicati gli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti
formativi, le modalità e i tempi delle relative verifiche. A conclusione dei suddetti interventi
didattici il Consiglio di classe procede alla verifica dei risultati conseguiti e alla formulazione del
giudizio definitivo che, in caso di esito positivo, comporta l’ammissione dell’alunno alla frequenza
della classe successiva.
Ammissione all'esame conclusivo del secondo ciclo dell'istruzione Dpr 122/09
Sono ammessi all'esame di Stato gli alunni che, nello scrutinio finale, conseguono una votazione
non inferiore a 6/10 in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di
un unico voto e un voto di comportamento non inferiore a 6/10.
In sede di scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce il punteggio per il credito scolastico.
Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all'albo.
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Riconoscimento dei crediti scolastici e formativi
Credito scolastico
Ai sensi dell’Art. 11 comma 2 del D.P.R. n° 323 del 23 luglio 1998 (Regolamento degli Esami di
Stato conclusivi dei corsi di studio di Istruzione Secondaria Superiore) a proposito dei crediti
scolastici: nello scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni della Scuola Secondaria Superiore,
il Consiglio di Classe attribuisce a ogni alunno un apposito punteggio per l’andamento degli studi,
denominato credito scolastico. Il credito scolastico costituisce un’assegnazione di punteggio, per
anno scolastico, relativo alle bande di oscillazione indicate nella tabella A del D.M. 42/2007. Esso è
attribuito al termine di ogni anno scolastico, del secondo biennio e del quinto anno, dal Consiglio
di Classe.
Il credito scolastico è un patrimonio di punti che ogni studente costruisce ed accumula durante gli
ultimi tre anni di corso e che contribuisce fino ad un quarto (25 punti su 100) a determinare il
punteggio finale all’Esame di Stato.
Tale punteggio esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunta da ciascun
alunno nell’anno scolastico in corso, con riguardo al profitto e tenendo in considerazione anche
l’assiduità della frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo
educativo, alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi.
La fascia assegnata al credito scolastico è data dalla media dei voti, il punteggio più alto all’interno
della banda viene attribuito con opportune modalità di applicazione sulla base di indicatori
condivisi.
Indicatori
1° – media dei voti maggiore alla metà dell’intero (ad eccezione dell’ultima fascia, per la quale è
sufficiente la media di 9,01);
2° - regolarità della frequenza scolastica, rari e motivati ingressi a 2^ ora o uscite anticipate,
descrittori del voto di condotta non inferiore ad un livello molto buono = otto, secondo la tabella dei
criteri di valutazione dell’ambito comportamentale;
3° – interesse, impegno, partecipazione al dialogo educativo da un livello molto buono a un livello
eccellente, secondo la tabella dei criteri di valutazione dell’ambito comportamentale, ivi compresa
la valutazione dell’IRC o dell’attività alternativa;
4° - partecipazione ad attività formative extracurriculari documentate della durata di almeno 20 ore
5° – crediti formativi
Modalità di applicazione:
•
In presenza del primo indicatore sarà sufficiente quello di un altro perché avvenga
l’assegnazione del punteggio più alto della fascia.
• Qualora il primo indicatore non sia presente sarà necessaria la compresenza degli altri tre
indicatori perché venga attribuita la banda più alta.
Il credito scolastico è attribuito secondo i parametri riportati nella seguente tabella ministeriale:
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Tabella A
sostituisce la tabella prevista dall’articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.
M. m. 42/2007
CREDITO SCOLASTICO candidati interni
Media dei voti
M=6
6<M<7
7<M<8
8<M<9
9 < M < 10
Credito Scolastico (punti)
I anno
II anno
III anno
3-4
3-4
4-5
4-5
4-5
5-6
5-6
5-6
6-7
6-7
6-7
7-8
7-8
7-8
8-9
NOTA: M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno
scolastico.
All’alunno che è stato promosso alla penultima classe o all’ultima classe del corso di studi con un
debito formativo, va attribuito il punteggio minimo previsto nella relativa banda di oscillazione
della tabella. In caso di accertato superamento del debito formativo riscontrato, il consiglio di classe
può integrare in sede di scrutinio finale dell’anno scolastico successivo il punteggio minimo
assegnato, nei limiti previsti della banda di oscillazione cui appartiene tale punteggio. Nei confronti
degli alunni che abbiano saldato nell’ultimo anno di corso i debiti formativi contratti nel terzultimo
anno non si procede alla eventuale integrazione del credito scolastico relativo al terzultimo anno Gli
alunni che non abbiano saldato i debiti contratti nel terzultimo e nel penultimo anno di corso non
sono ammessi a sostenere l’esame di Stato.
Crediti formativi
Il credito formativo consiste in ogni qualificata esperienza, debitamente documentata, dalla quale
derivino competenze coerenti con il tipo di corso cui si riferisce l’Esame di Stato e deriva dalle
esperienze che ogni alunno può avere maturato al di fuori della scuola, coerenti al corso di studi e
debitamente documentate.
Ai sensi dell’art. 2 del D.M 452 del 12/11/98 e degli Art. 1 e 2 del D.M. n° 49 del 24 febbraio 2000
“Art.1- Le esperienze che danno luogo all'acquisizione dei crediti formativi, di cui all'art. 12 del
Regolamento citato in premessa, sono acquisite, al di fuori della scuola di appartenenza, in ambiti
e settori della società civile legati alla formazione della persona ed alla crescita umana, civile e
culturale quali quelli relativi, in particolare, alle attività culturali, artistiche e ricreative, alla
formazione professionale, al lavoro, all'ambiente, al volontariato, alla solidarietà, alla
cooperazione, allo sport.”
“Art.2 - I consigli di classe per i candidati interni e le commissioni d'esame per i candidati esterni,
nella loro autonomia, fissano i criteri di valutazione delle sopra citate esperienze, sulla base della
rilevanza qualitativa delle stesse, anche con riguardo alla formazione personale, civile e sociale dei
candidati medesimi.”
liceo classico statale Giovanni Meli
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Piano Triennale dell'Offerta Formativa - Anni scolastici 2016/17 – 2017/18 – 2018/19
I crediti formativi documentati potranno essere presi in considerazione dai Consigli di classe e dalla
Commissione d’Esame purché soddisfino ad almeno due delle seguenti condizioni:
-
Omogeneità con i contenuti tematici del corso
Approfondimento con i contenuti tematici del corso
Ampliamento dei contenuti tematici del corso
Concreta attuazione dei contenuti tematici del corso
Sono considerate valide ai fini dell’attribuzione del credito formativo le seguenti esperienze, se
documentate entro il 15 maggio:
-
Qualificazione nazionale a certamina o concorsi letterari;
Frequenza di corsi di lingua straniera con attestato certificante il livello raggiunto
(almeno B1)
Corsi di conservatorio musicale con attestato dell’anno di frequenza e del curriculum
formativo;
Corsi di informatica con attestato relativo;
Partecipazione a campionati non amatoriali di livello regionale o nazionale;
Partecipazione non sporadica a progetti di associazioni di volontariato riconosciute a
livello nazionale.
L’incidenza dei crediti formativi sull’attribuzione del punteggio per il credito scolastico avverrà
sulla base della modalità di applicazione dello stesso in relazione agli indicatori suesposti. Anche
una sola esperienza formativa è sufficiente per il riconoscimento del credito formativo ai fini del
punteggio attribuibile per il credito scolastico.
liceo classico statale Giovanni Meli
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