29 Settembre 1876 Venerdì ANNO XII. Num. 119 Abbuonamenti el Regno Annunzi e Inserzioni L.14 anno — 7semes 'eè 3, 50 Atti giudiziari, amministrativi o avvisi particolari cent. 25 per linea o rio di di linea. inserzioni nel corpo del giornale lira una per lisca o Spa/i0 corrispondente: dopo la firma del gerente tent. 60 per linea o spazio corrispondente. trimestre. Fuori Stato aumento spese postali. iTtdzio — Lungarno Medieeo Pagamenti anticipati. Ceut. 5 il numero — Arretrato 10 I pagamenti non sono validi se non fatti c)utro ricevuta firmata dal Direttore proprietario del Giorno/e Avvocato Gaetano Frediani. GIORNALE QUOTIDI ANO UFFICIALE PER GLI ATTI GIUDIZIARI ED AMMINISTRATIVI E PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE PARTE UFFICIALE CONSIGLIO COMUNALE DI PISA Sessione ordinaria di primavera. Adunanza pubblica del dì .29 aprile 1876. 1.. CONVOCAZIONE. (COntinuazioue e fine: vedi num. 118. All' art. 11 che concerne la nonna del Consiglio direttivo, il cousig ier Ceeconi vorrebbe fare una restriz one che formula nel modo seguente; dopo le parole — «Essi potranno es- sere scelti anche fra persone estranee al Consiglio comunale , vorrebbe aggiungere c a condizione che non cuoprano uffici per la natura dei quali debbano avere rapporti di affari o di dependenza con l' Amministrazione e Direzione degli Speciali, e in caso di nomina ad uno di questi uffici cesseranno immediatamente di far parte del Consiglio.» Antoni per _la stessa ragione che ha accennato poc' anzi non appoggia questa modificazione. Gli scabra anche che con essa si vengano ad escludere dal Consiglio le persone più competenti, come sarebbero ad esempio i professori 4slla facorte, medica della Universita. Cecconi replica che secondo il suo concetto dovrebbero esserne esclusi soltanto coloro che hanno rapporti di dipendenza o di affari con lo Spedale, per esempio, egli dice, sarebbero esclusi i medici-astanti, i clinici, e quelli che per l'insegnamento hanno bisogno di materiali da somministrarsi dallo Speciale. Papasogli (Presidente) osserva che a questo motivo d'incompatibilità, quando la vi potesse essere, penserà il Consiglio comunale nella occasione della nomina del Consiglio dello Spedate. D'Achiardi si associa a guanto ha detto il consiglier Papasogli; egli non vuol porre restrizioni al Consiglio nella nomina della Direzione dello Spedale; giudicherà a suo tempo il Consiglio quali sieno le person 3 da escludere, quali da nominare; ora non fa erto il caso di segnare esclusioni. Il consiglier Dini non contrasta che il Consiglio penserebbe certamente alle incompatibilità che vi potrebbero essere nella nomina della Direzione; ma quando sia riconosciuta util e la proposta Cecconi gli sembra ehe sia bene che sia posta nello Statuto affinchè il Consigli o abbia una linea uniforme di condotta da seguire. Il consiglier Duranti osserva che l'emendamento proposto dal cons. Cecconi in apparenza è plausibile, ma che gli argomenti av versali i hanno pare un valore. Che, se certi e,vve &menti, nella compssizione di questa Commissione, possono sembrare facili e probabili a qualcheduno, per lui dichiara che sono una assoluta impos- s'bilità. Ha preso però la parola per addurre un argomento di fatto, che,kquello che in altri Speciali non si fanno queste esclusioni, e per tutto esempio dice '2 h e in quello di Siena la Commissione amministratrice è presieduta dal chinico-medico; nè gli affari di quello Spedale vanno per questo peggio di quello che non vadano negli altri. Il Presidente domanda allora al consiglier Cecconi se insiste nel suo einendameato , e replicatogli che insiste, mette ai voti l' emendamento, che è Ligettato a gran maggioranza e l'art. l I approvato. Sono approvati 8t3U/a discussione gl' articoli 12, 13, 14, 15, 16 e 17. All'art. 18 così concepito: il Direttore è nominato dal Consiglio comunale sulla proposta di una terna fatta dal Consiglio di direzione, e riceve Io stipendio stabilito nel ruolo normale dal Consiglio di direzione stesso, il consiglier Ceeconi proporrebbe che fosse soppressa la terna, e che invece di dire sulla proposta di una terna fatta dal Consiglio di direzione, si dicesse: sentito il Consiglio di Direzione. Antoui per le - ragion: ite furono discsteee all'epoca della precedente approvazione dello statuto lascerebbe l'articolo com'è formulato. D'Achiardi domanda e l'emendamento Cecconi è approvato dalla Commissione che formulò lo Statuto. Papasogli e Duranti non lo accettano, NardiDei lo accetta per la inutilità delle terne. Si sa che le terne sono sempre composte in modo che il primo individuo è sempre quello che viene prescelto; gli altri due .nomi che si collocano nella terna, ordinariamente, sono messi per comodo, e il più delle volte sono moini di persone che non SOUG adattate, appunto per far riuscire ji primo. Cosicché è meglio il conoscere chiara e netta la proposta del Consiglio di direzione. Il consiglier Dini è di parere che in uno Statuto si abbia a mettere il minor numero di vincoli che è possibile, quindi voterà l'emendamento Ceccoui come quello che lascia maggior libertà al Consiglio di direzione ed al Consiglio comunale. Grassini pure, per le considerazioni già svolte, accetta l'emendamento Cecconi, ed aggiunge che il Consiglio di direzione essendo nominato dal Consiglio comunale esso non può che godere della più itlimitata fiducia del Consiglio. Messo quindi ai voti dal Presidente l' emendamento Cecconi, è approvato a maggioranza e l'art. 18 rimane così formulato: » Il Direttore è nominato dal Consiglio comunale sentito il Consiglio di direzione, e riceve lo stipendio stabilito nel ruolo normale dal Consiglio di direzione stesso a. L'art. 19 è approvato senza osservazioni. Pubblicazione titti giorni eccettuate le domeniche. Non si assume responsabilità cho pet associazioni fatte all' uffizio del giornale. All'art. 20, il consiglier Cencoui osserva che egli non e d'accordo coi redattori dello Statuto. Gli sembra che con l'articolo 20 come è formulato si venga a stabilire .un dualisino fra il direttore ed il Sopriutendente; perciò egli vorrebbe che anche il Soprintendente foste sotto gli ordini immediati del D rettore. NardieDei crede che il Soprintendente debba avere una dependenza dal Direttore epecia mente nella parte amministrative; ritiene però che il concetto del coneiglier Cecconi debba esser discusso al successivo art. 22 ehoiendu mena la vela sede, approvaudo 20 com' è formulato. Il consiglier Cecconi aderisce riservandosi di proporre il suo emendamento ali' art. 22. Sono approvati quindi senza osservazioni gli articoli 20 e 21. All'art. 22 il consiglier Cecceni propone il seguente emendamento. Art. 22. Per tutti i servizi sanitarii dello Speciale di eanta, Chiai a, sotto la dipendenza del Direttore e del Consiglio di direzione vi sarà un Soprintendente medico - chirurgo che ne avrà la, sorveglianza e la direzionp, immodiatg D'Achiardi domanda nnovaniente il parato della Commissione su questi emendamenti. Tanto più gli sembra necessario che il Consiglio ne intenda l'opinione, inquantochè molti fra i Consiglieri qui presenti, ed egli fra essi, non si aspettavano che si trattasse oggi di questo Statuto posto all'ultimo numero dell'ordine del giorn o, Non sa perché per questa adunanza siasi abbandon ata la pratica di unire agli inviti per le al manze la nota degli affari studiati e da trattarsi, pratica per volontà del Consiglio seguita fin qui. Fu forse una dimenticanza o si credette potersene fare a meno trattandosi di una prima seduta; in ogni modo e per qualunque ragione ciò sia avvenuto è un fatto che il giungere quasi inprovviso di questo affare alla discussione, rende viepiù necessario che la Commissiono parli, illumini il Cons'g io, sostenga o no le proposte già sostenute altre volte, adducendoci le ragioni pro e contra dei vari membri che la compongono, e ciò è reso tanto più necessario poiche l'opinione di alcuni di essi sembra siasi alquanto modificata. Insiste perciò per avere il parere della Commissione sugli emendam enti presentati. Il Presidente osserva che molti membri di quella Commissione sono presenti, che egli sebbene sia il relatore, funzionando da Presidente non può rappresentare la Commissione, prega, il consiglier Duranti a fare egli quelle osservazioni che crede in nome della Commissione. Duranti ringrazia il Presidente dell' incarico che vorrebbe affidargli. Vuole però dichiarare che quando gli furono fatte premure perchè egli facesse parte della Commissione che doveva. compilare lo Statuto, addusse i motivi pei quali ••••■■■■■., IP" namemionnnaggimwmar--- 7 - ii itrv,n91 egli credeva di non doverne far parte. L9 ragioni che egli addusse furcno anche trovate plausibili; ma gli furono fatte tante sollecitazioni da persone alle quali credeva di dovere avere dei riguardi, che egli non volle usare la scortesia di non accettare. Quelle ragioni che addussi allora, dice egli, mi consigliano ora a non accettare l'incarico che vorrebbe darmi il Preeidente, tanto più che ora diventerebbe una inutilità dopo che gli articoli più importanti del progetto sono stati distrutti. 4. Nardi-Dei come facente parte della Commissione speciale, dice prender volentieri la.parola anche per spiegare il voto che sarà per dare sopra la mozione Cecconi. In seno alla Commissione dice egli, fu dibattuta la questione se i! Soprintendente sanitario dovesse o no dipendere dal Direttore. E mentre fu pel Soprintendente adottato il partito di volerlo dipendente immediatamente dal Consiglio di Direzione, piuttostochè dal Direttore, fu data però al Direttore la superiore direzione amministrativa e disciplinare. Con tale disposizione dice egli rimasero accontentate le esigenze tecniche e quelle amministrative, ed a lui mite sembrò che quel disposto soddisfacesse, inquantochè vedeva che in atto pratico era impossibile togliere a! direttore l'ingerenza nella parte sanitaria, essendo questa strettamente collegata alla parte amministrativa. Infatti una volta che il solo Direttore deve avere la responsabilità della esecuzione del bilancio, è necessità che egli influisca o almeno eserciti un sindacato sopra gli atti della soprintendenza sanitaria. Credette pure che il Consiglio di direzione potesse, poi egli stesso incaricare il Direttore della ingerenza relativa alla soprintendenza medesima. Ricorderà poi il Consiglio, aggiunge egli, come aella discussione che fu fatta di questo Statuto in altra seduta, egli richiamasse il Consiglio stesso sopra questo articolo interessante dello Statuto, e ciò fece appunto per protuuovervisopra la più ampia discussione che però non ebbe luogo. Ciò rammenta per rispondere al consigliere Antoni che riteneva si dovesse oggi procedere alla approvazione dello statuto come trovavasi redatto la prima volta, senza dar luog a nuova discussione. Ripete che per parte sua, anche collo approvare ib Statuto come era stato redatto, intese che fosse implicitamente in esso già stabilita una dipendenza del soprintendente dal direttore. E se oggi il consigliere Cecconi propone che tale dipendenza venga più esplicitamente espressa egli non si opporrà a tale emendamento, perchè come desidera che lo spe_ date di Pisa dia buoni resultati per la parte sanitaria, vuole. che altrettanto avvenga per i resultati amministrativi. Comprende come alcune volte gl'interessi scientifici e sanitarii posano trovarsi in conflitto con quelli amministrativi e finanziarli. Infatti mentre !a scienza vuol curare gPinfermi con i migliori mezzi da essa ritrovati e vuol tentarne la guarigione ad ogni costo, lo speda,le come opera pia, come istituto di soccorso ai miserabili deve assistere e curare gl'infermi o tentarne la guarigione dentro i limiti delle proprie forze ed anche col minimo dispendio possibile, per essere in gra lo di riversare la sua assistenza ed i suoi soccorsi sopra il maggior numero ci' individui. L'azione della scienza deve esser libera nelle sale delle Cliniehe, ma non però esserle altrettanto quando essa viene esercitata in servigio di opere di beneficenza pubblica senza che si alteri lo stato finanziario delle medesime. Per tali opere pie la scienza ha il compito di ottenere nella cura degli infermi i migliori resultati col minimo dispendio possibile. Dietro tali riflessioni dichiara che approverà l'emendamento Cecconi ritenendo di non fare atto che stia in contradizione colla approvazione data alla prima forma dello Statuto. Papasogli (Presidente) per la esatta storia dei fatti dice che può darsi che alcuni della minoranza della Commissione che formulò lo statuto intendessero che quella dipendenza cui ha accennato il consiglier Nardi-Dei vi fosse; ma che è però certo che la maggioranza della Commissione stessa intese di dividere le attribuzioni del direttore e del soprintendente in modo da renderli indipendenti l'uno dall'altro. D'Achiardi fa qualche rilievo su certe opinioni esternate dal consiglier Nardi-Dei e questi schiarisce i suoi concetti, ed aggiunge convincerlo anzi quelle stesse i agioni a votare il primitivo progetto della Commissione. Non facendosi altre osservazioni viene posto ai voti l'emendamento proposto dal coneiglier Cecconi all'art. 22 ed è approvato a maggioranza. Gli articoli 23, 24, 25 e 26 sono approvati senza osservazioni. Dopo la lettura dell'articolo 27 il consiglier D'Achiardi fa osservare che essendosi assentato il consiglier Tempesti, il Consiglio non raggiunge più il numero richiesto e quindi che non può continuarsi la discussione. Il Presidente dopo aver dichiarato che lo Statuto degli spedali s'intende approvato fino all'articolo 26 inclusive, dichiara sciolta la seduta. Il Presidente PAPASOGLI. Il consigliere anziano F. CHIESI. Il Segretario T. PARENTI. CONSIGLIO COMUNALE DI PISA Sessio ne Straordinaria. Adunanza pubblica del dì 23 maggio 1876. Presidenza del ff. di Sindaco cav. professor Ulisse Dini. Presenti i signori: Chiesi, Colombini, Grassini, D'A chiardi, Nardi-Dei, Papasogli, Gioli, Fangacci, Daranti, Triglia, Antoni, Cecconi, Nissim, Tempesti. È giustificata l'assenza dei consiglieri Rizzari, Di Lupo-Parra, Vettori, Ghezzani, Meschini, Serani. Non essendovi il numero legale dei consiglieri, il Presidente dichiara che nella prossima seduta di seconda convocazione saranno trattati i seguenti affari già posti all'ordine del giorno di questa seduta: N.0 4. Revisione della lista elettorale politica pel 1876. N.0 12. Disposizioni intorno ai terreni del quartiere S. Paolo. N.0 13. Riadattatnento e costruzione di cimiteri in alcune stazioni del Comune. N.0 23. Istanza dei componenti la Ban la di S. Michele degli Scalzi per ottenere il titolo di banda comunale. N.0 25. Domanda per sussidio della Società dei Concordi. N.0 26. Istanza della Società filarmonica di S. Marco alle Cappelle per un sussidio. N.0 :37. Lavori di urgenza occorrenti al locale ad uso di deposito cavalli stalloni. N.0 38. Domanda Tron e Cecchi. Ne 39. Disposizioni intorno alla via Fibonacci e se vi sarà il numero di coneiglieri richiesto dalla legge. N.0 .36 Statuto organico dei RR. Spedali riuniti di Pisa. N.0 20. Orfanotrofio femminile. Domanda di riforma dello Statuto organico. Dopo di che il Presidente dichiara sciolta la seduta previa lettura del presente processo verbale. , Il Presidente U. Dita. Il Consigliere anziano F ee Il Segretario : T. PARENTI. CONSIGLIO COMUNALE DI PISA Sessione straordinaria Seduta pubblica del dì 27 maggio 1876. Presiede l'Adunanza il ff. di Sindaco cav. prof. Ulisse Dini. Fatto l' appello nominale resultano presenti i signori: Chiesi, Colouibini, Grassini, D'Achiardi, Nardi-Dei, Di Gaddo, Garzella, Sciamanna, Papasogli, Fangacci, Duranti, Triglia, Buoni, Fontana , Cecconi Nissim, Balestri, Petrini, Tempesti. E giustifitata l'assenza dei signori Di LupoParra, Vettori, Moschini, Sbragia. Letto il processo verbale della precedente seduta del dì 28 aprile è approvato con una lieve rettificazione richiesta dal cous. Antoni. Il Presidente constatato che è ora presente il numero degli adunati rischiesto dall'art. 24 della Legge sulle Opere Pie, invita l'avv. Oreste Papasogli a riferire sullo Statuto dei RR. Spedali Riuniti di Pisa, avvertendo che secondo il consueto s'intenderanno approvati quegli articoli su cui non vien fatta osservazione. Il cons. Papasogli dà lettura dello Statuto stesso dal punto al quale rimase nella precedente seduta del dì 28 aprile, cioè dall'art. 27. Non facendosi osservazioni sono approvati tutti gli articoli dal 27 al 37 inclusive che è l'ultimo dello Statuto. Avvenuta pertanto l'approvazione di tutti i singoli articoli, il Presidente dichiara che metterà ai" voti in complesso il Regolamento stesso. Il cons. Duranti domanda se questa votazione può aver luogo a voti segreti. Il Presidente replica che questo modo di votazione non è permesso, secondo il nostro Regolamento che quando trattasi di questione di persone. Il cons. Duranti chiede allora di dar lettura di alcune sue osservazioni e di una proposta che intende fare al Consiglio prima della votazione. Annuendo il Presidente, il cons. Duranti dà lettura del seguente scritto: Mentre lo Spedale rimase sotto il patronato della Provincia fu fatto un progetto di Statuto organico, ehe non soddisfece la pubblica opinione. Quando il Municipio ebbe coi tante e ripetute premure rigualegnato quel patronato, cui credè, e giustamente, a sè devoluto, volle si rifacesse più adattamente esso progetto di Statuto, e ne dette incarico ad una Commissione, alla quale si volle farmi l'onore di associare , anche me, che sebbene comtro voglia accettai; yortandovi allora, niente altro che la mia coscienza. Vi ebbi a colleghi persone rispettabili per ingegno e per ogni altra virtù; fra cui un medico, di cui non avrete bisogno che ie vi faccia le lodi; da un lato dunque Giurecoasalti, Amministratori, Contabili, Matematici ed Architetti; dall'altro due Medici. « Li Spedali hanno per oggetto la salute deeli ammalati, la amministrazione e la economia di essi Spedali è importantissima ma e subordinata alllo scopo degli Spedali stessi, tal-che si deve fare economia in tutto eccettochè .nella cura degli ammalati, per ì quali si deve spendere tutto quanto è possibile, anche quando si trattasse di anticipare di un sol giorno . la loro guarigione, i loro patimenti. Economia dunque in tutto il resto, eccetto in questo articolo. « L' amministrazione degli Spedali non è dunque un amministrazione qualunque; ha qual-che cosa di speciale dipendente dtai suoi rapporti col lato tecnico. Gravissima l' aut orità degli altri della Commissione, ma la presunzione di maggior competenza, lasciatemelo dire e lo dico senza pretensione, la presunzione maggior competenza; nella CJIll'uissiona stessa era per i di lei membri Medici. « Questi Medici persuasi- da ragioni serieilii gravi dettero al progetto di Statuto dal canto loro quella impronta e quella forma, che la Commissione stessa tutta intera convenne, e che voi udiste ed approvaste nella vostra Adunanza del 29 febbraio. « Nella adunanza ultima voi nei singoli articeli che furono discussi, disdiceste quello che allora avevate deliberato ed approvato per certe ragioni che furono presentate da alcuno dei consiglieri. Io ed altri con me mantenemmo il voto primitivo, ma rimanemmo minoranza. Nel momento di piocedere alle votazione comples-siva dell'intiero progetto vi prego di considerare bene che la questione è di molta importanza; che gli argomenti che furono addotti contro il progetto della Commissione, non sono nè, seni nè solidi tanto, da far cangiare opinione. Io infatti resto sempre fermo nella prima, e se per nostra fortuna fosse presente l'altro medico della Commissione, il prof. Puccianti, lo vedreste fermo esso pure e propugnante il progetto concertato unanimemente dalla Commi,sione ed approvato giù, dal Consglio; quindi io vi raccomando di prendere una deliberazione nei termini" seguenti: » Prima di dar lettura dello schema di delibs-razione il cons. Duranti da comunicazione di una lettera a lui inditizzata, dal dottor Torri, che è anteriore alla discursione dello Statuto, e quindi legge il seguente ordine del giorno: « Il Consiglio udite le ragioni su le quali il cons. Duranti crede doversi tener fermo il progetto di Statuto organico concertato alla unanimità dalla relativa Commissiono e approvato dal Consiglio nAla sua tornata del 29 febbraio ultimo, conferma quelia deliberazione ed aPprova oggi nuovamente quel progetto di Statuto tale quale uscì formulato dalle mani della seconda Commissione e approvato n3lla predetta tornata ». ••• (Continua). PARTE NON UFFICIALE 11111 711C` ALA IlL 2311._ — Leggiamo nel Bersagliere: Alla riunione della sala Dante di quest'oggi, souo intervenuti oltre 50 deputati della ma.ggioranza, ed i rappreeéntanti di 75 Associazioni progressiste di tutte la parli d'Italia. Presiedeva l'oli. Crispi, il quale ha brevemente esposto il lime dell'adunanza. La discussione è proce iuta calma ed ordinata, e finalmente t' assemblea ha votato il seguente ordine del giorno presentato dagli onorevoli Mordila e Taiani con un emendamento dell'onorevole Oliva: « L'assemblea delibera, che il Comitato attuale della Sinistra si completi sino ad numero di 15, dando a tal uopo al comitato stesso le facolta opportune. a 11 Comitato avrà incarico di armonizzare i lavori elettorali e con.ortare d' appoggio i Comitati locali ». — Legg.amo Anche oggi, 28, il Comitato dell'Associazione costituzionate centrale ha tenuto tura lunga seduta, sotto la presidee.za dell'on. Salta. CRONACA .029 settembre. — Questa mattina ha fatto ritorno in Pisa, terminato il suo congedo, il senatore Tirchi prefetto della Provincia. Erano ad ossequiarlo alla stazione della ferrovia il Consigliere delegato, e l' Ispettore di pubblica „sicurezza. — Con R. Decreto 26 agosto 1876 furouo nominati i seguenti Sindaci..• pel triennio 1874-76. Benvenuti cav. Pietro Cesare, Sindaco di Calci. Silvatici Giuseppe, Sindaco di Vicopisa.uo. Cola Giov. Batta, Sindaco di Vecchiano. Bieutinesi Pietro, Sindaco di Orciano Pisano. Fontani-Mauzi cav. Neri, idem di CZcinaia. — Questa mattina gli impiegati tutti dell' lutendenza di finanza della nostra città si sono congedati dall' Intendente signor cavaliere Luigi Quagliotti, destinato alla Provincia di Novara. li primo segretario, nell'atto di presentare al cav. Quagliotti un bellissimo album . contenente le fotografie di tutti gli impiegati dell'Inendeuz ha prouuziato le seguenti parole: « Egregio sig. Intendente. « Varie furono nel volgere di quasi quattro anni, dacchè Ella fu preposta a capo dei servizi fiasauziari di questa Provincia, le occasioni che procurarono ai suoi immediati dipendenti l' onore di presentarsi collettivamente a Lei, ma sempre per liete e fauste 'circostanze di congratulazione o di augurio. Oggi invece la serenità dell'animo nostro è di un tratto convertita in profondo cordoglio perchè siamo per accomiatarci da Lei, ottimo superiore, la cui bontà di animo congiunta alla squisita gentilezza dei modi produsse la costante concordia che ci ha uniti, come dall' esempio e dal saggio impulso dovemmo ripetere se l'opera nostra fu in qualche modo vantaggiosa ed apprezzata. Nè la di lei ben meritata destinazione a più importante ufficio diminuisce il nostro rammarico, che mentre sentiamo invidia wr fortuna riservata ai nostri colleghi di Novara, non possiamo astenerci dal deplorare le vicissitudini burocratiche alle quali è necessità di sottostare. Permetta intanto, egregio signor Cavaliere, che le offriamo il modo di averci pre- senti in effigie con questo attestato del nostro attaccamento e della cara ed indelebile memoria che Ella lascia fra noi ». L' Intendente è rimasto vivamente commosso fino alle lacrime: ha dichiarato che è la prima volta in vita sua che sente un cordoglio così profondo nel distaccarsi dall'ufficio, criacchè mai come alla Intendenza di Pisa ha trovato quell'affiatamento, quella reciproca affezione che regnò fra tutti. Ha raccomandato che al suo successore dimostrino, gl' impiegati, quell'effetto che ebbero con lui e coll'esatto compimento dei propri doveri mantengano quest' Intendenza all'altezza e all'estimazione in cui finora fu tenuta. — Tutti gli impiegati del Demanio, delle imposte dirette e delle Gabelle, nell'atto di congedarsi questa mattina, dall'Intendente di Finanza cav. Luigi Quagliotti , hanno presentato al medesimo un calamaio di bronzo lluminio di bellissimo lavoro ed un elegante portafogli. Gli impiegati del Demanio hanno nel tempo stesso presentato un indirizzo , mentre gli impiegati degli altri uffici sopra nominati prosentarouo tante lettere quanti sono gli impiegati stessi. Il cav. Quagliotti accolse anche questa dimostrazione molto commosso , e ringraziò con affettuose parole. Ecco indirizzo degli impiegati demaniali: « Quanto inattesa altrettanto dolorosa è riuscita ai sottoscritti la notizia della di Lei destinazione all' Intendenza di Finanza di Novara; ma l' animo loro si è dilatato dalla gioia uell' apprendere che tale destinazione Le riusciva assai consolante pel riavvicinamento al luogo natìo, non meno che per la estesa fiducia che il Ministero in Lei riponeva, affidandole una delle più importanti e vaste provincie del Regno. «Tanta considerazione era ben dovuta alla SV. ilima. che, nel quadriennale periodo di sua gestione, seppe dimostrare come all'opera efficace e al desiderio vivissimo di giovare alla pubblica finanza aggiungeva la saggezza amministrativa e la completa conoscenza dei molteplici ed importanti servizi che Le erano affidati. «I sottoscritti pertanto se ne rallegravano grandemente con Lei; e mentre Le porgono distintissime grazie delle cordiali e gentili espressioni con le quali Ella volle prendere commiato da loro, senteno di poter assicurarla che la memoria degli anni da Lei passati al governo di questa Intendenza non sarà cancellata dall'animo loro, perchè dalla continuata convivenza nacetue e si svolse un sentimento duraturo di stima e di .affetto; e perciò, al ricordo della lunga fase di operosità per. cui passati sono i loro Uffici, indissolubilmente si collega il dì Lei nome. «Accolga, illustrissilLIO signor Intendente, con tali espressioni le loro ossequiose attestazioni. Pisa, 29 settembre 1876. « Ambrosi cav. Giacomo, Pescetti Oreste Carlo, Nuccorini Giuseppe, Pucci Fortunato, Zuppoli Antonio, Pianigiani Giuseppe , Dani Federigo Camuri dott. Antonio, Sansebastiau i E rmi uio, Bracci Cambi n i Cesare , Castro u i Antonio, Ruggiero Federigo, Bucalossi Luigi ». ALESSANDRO BELLON1, Gerente responsabile. I • Dalla Tipografia T. Nistri e Cc. già Fratelli Nistri, è stato pubblicato e posto in vendita il AVVINO. : -1 Per ragione di cessato commercio, si vendono, a poca distan za Pisa (circa chilometri 1 e mezzo nel luogo detto « la Cena, » UNA PALAllINA A TRE PIANI; con giardino, stalla, e rimessa ec., ed UN VASTO FABERICATO con due FORNACI per cuocere calce, e mattoni; ma che si può anco ridurre por altro traffico qualunque. Sono annessi a detto Fabbricato due vasti cavi, e num. sei aie per spianare mattoni, e vasti portici con terreno per ripoi vi ogni sorta di materia combustibile, mateliali e calcine. 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Tranveys interni funzionano pel trasporto delle materie prime e delle merci. — Premiata con 14 Medaglie in altrettante esposizioni. — Conta 26 anni di esistenza. — Elabora e vende-10,000 chilogrammi al giorno di cioceolatte — Questi brevi cenni dimostrano abbondantemente l' importanza- della fabbrica, il di cui interesse sta per conseguenza nella conservazione del credito della sua merce e nella costanza della sua fabbricazione, sempre uguale per lo meno. Non producendo mai (come fanno altre fabbriche) certe qualità inferiori di cioccolatte che costano meno delle materie peime che devono entrare nella sua confezione. Unico deposito al premiato Stabilimento di Serafino Ilurehl posto sotto le logge di _Borgo, risa. 0 Pisa, Tip; T. Nistri - 4 e CC. 1876. -• ■■•&S§.-- e