AMICA
Periodico semestrale
Chiese Evangeliche Italiane
del Nord Europa
36
Buddha superstar !
La lunga ricerca della verità
Vita coniugale: sapere ascoltare
Perchè Dio permette il male?
Buddha
superstar!
Dimagrire – una cosa impossibile ?
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Ascoltate Voce Amica, un breve messaggio di conforto
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Buddha superstar !
S. Farinato - su
sando un abbigliamento religioso orientale o addirittura portando con se il guru
personale.
Un psicologo confermava che questa tendenza non è il fenomeno che colpisce solo le persone ingenue, ma è il
risultato della ricerca di qualcosa che
colmi il vuoto del cuore e che dia un
senso diverso alla vita, qualcosa di duraturo. Una ricerca che trascina nel suo
vortice le persone semplici e i direttori di
azienda e che non risparmia neppure i
bambini.
Questo è quanto affermava recentemente un quotidiano, nello spazio
riservato alla pubblicità. Non si trattava di una pubblicità religiosa, bensì
della promozione di vendita di gelati, formaggio, elettrodomestici, automobili, ecc. E per mettere in rilievo il tutto, c’era in primo piano la foto di
alcuni monaci buddisti, con le teste rasate e il loro solito abbigliamento
color zafferano.
Dopo avere demonizzato le religioni del lontano oriente durante il secolo
scorso, oggi la nostra società conferisce
loro una grande forza di attrazione, che
va dai poteri magici alle dimensioni terapeutiche. Ma in ambedue i casi, possiamo dire che si è molto lontani dal senso
della loro origine e del loro vero insegnamento.
Nel ventunesimo secolo queste tendenze religiose sono diventate di moda.
Ed è veramente strano vedere l’abuso
che le agenzie pubblicitarie fanno di queste religioni. Attraverso di esse cercano
di incrementare le vendite di prodotti
che dovrebbero migliorare il nostro
benessere, mentre tanti popoli del lontano oriente sono presi nella morsa della
povertà.
Una grande Babilonia…
Da secoli le nazioni orientali vivono un’inondazione di tendenze religiose
che vanno dal soprannaturale alla magia
e dall’occultismo alla ciarlataneria. Gli
innumerevoli dei e demoni che signoreggiano sulla vita di miliardi di persone, la loro influenza, lo spiritismo
assoluto, le misteriose arti divinatorie e
gli strani guaritori che per ogni rimedio
2 prescrivono uno o più bicchierini di
orina di mucche sacre, confondono la
mente della gente anche nelle nostre
nazioni cristiane.
Si tratta di una piaga che colpisce
tutti gli strati della nostra società, tutti
sono alla ricerca di qualcosa... ricchi e
poveri!
Stando a recenti statistiche, il
numero delle persone colpite da un
esaurimento di nervi cresce rapidamente, non si è più disposti a rinunciare alle
tendenze egoiste e di conseguenza è in
crescita anche il numero dei divorzi. La
gente è disorientata e cerca la sicurezza
in ogni corrente passeggera.
I valori morali non sono più rispettati e attraverso le più svariate tendenze
religiose e occulte, si cerca di vivere una
vita molto permissiva, che lascia nei
cuori e nella mente un grande vuoto, una
grande insoddisfazione.
Chi è il tuo guru?
Potrebbe sembrare ridicolo e incredibile, ma in realtà, ancora oggi numerose persone cadono nella rete dei guru di
ogni specie. In alcune nazioni è di moda
abbellirsi con ciondoli e portafortuna
orientali di origine dubbiosa. Ci si reca a
particolari party, portando al collo un
medaglione con il guru di voga, indos-
Tempo fa è stato ricoverato in ospedale un giovane adolescente che si era
precipitato dalla finestra dell’appartamento; un salto di circa 10 metri.
Nonostante la giovane età era venuto in
contatto con tendenze religiose orientali,
esoterismo e occultismo. Non aveva più
pace ed era tormentato dalla paura.
Voleva farla finita…
Cosa si nasconde dietro a tutto ciò?
Chi ha le redini della tua vita nelle
mani? Chi e cosa guida i tuoi pensieri, i
tuoi desideri e forma le tendenze della
nostra società?
Non lasciarti trascinare da tendenze religiose oppure occulte, che non
potranno mai colmare l’insoddisfazione
del tuo cuore, e che come uccelli rapaci
devastano la vita. Siamo noi che decidiamo a chi affidare le cose più preziose che
abbiamo: la nostra vita e la nostra anima.
La Bibbia ci dice che Dio è il nostro
Creatore e che conosce molto bene le
ambivalenze del nostro cuore, le nostre
crisi e i nostri problemi. Egli ci ama e
vuole prendersi cura di noi, sì vuole aiutarci a superare tutte le tempeste della
vita. Ma Dio è un gentiluomo e ci rispetta per quel che siamo. Ci offre il suo
aiuto, ma non ci obbliga a prenderlo,
anzi attende con amorevole pazienza
una risposta deliberata da noi.
Quali sono le tue incertezze, i tuoi
problemi e le tue insoddisfazioni?
Portale a Dio oggi, dagli il tuo cuore ed
egli ti aiuterà a cominciare una vita
nuova, una vita sotto la sua guida e sotto
la sua protezione.
Se non sai come rivolgerti a Dio o
desideri sapere di più su questo tema, scrivici o telefonaci, ti spediremo volentieri
gratuitamente un libretto che ti aiuterà a
fare questo passo.
La lunga ricerca della verità
“Dai, spara! Uccidimi!” gridò
Klaus al bandito che gli puntava
l’arma alla tempia. Persi nelle
montagne della Colombia, Klaus
Kenneth e gli altri occupanti
dell’autobus erano stati attaccati e
presi in ostaggio. Dentro di sé
Klaus pensava: “Ma spara pure!
Tanto finora la mia vita è stata
solo sofferenza…”
Klaus Kenneth nacque poco prima
della fine della seconda guerra mondiale, in quella che è poi diventata l’attuale
Cecenia. Suo padre abbandonò la famiglia e sua madre, sprofondata nell’occultismo lasciò i tre figli in balia di loro stessi. Più tardi Klaus fu preso a carico da un
prete che per sette anni abusò sessualmente di lui.
Qualche anno dopo, durante i suoi
studi ad Amburgo, decise di mettere al
bando due cose della sua esistenza: il cristianesimo e il razionalismo, perché freddi e privi d’amore. Fu l’inizio della sua
lunga ricerca di speranza e di soddisfazione.
La religione di ferro
Nel Marocco, in Tunisia, Iran,
Afghanistan, Bangladesh e Indonesia si
accostò all’Islam. Tuttavia, gli dispiaceva
che né Allah, né il suo profeta Maometto,
sembravano capaci di pietà e di perdono.
Il Corano esigeva la frusta per una disobbedienza alla legge, un ladro rischiava di
farsi tagliare la mano, e il blasfemo la
lingua. Klaus ricercava la libertà, ma la
strada del Profeta era macchiata dalla
sete di potere, dalla collera e dai massacri. Maometto stesso aveva avuto tredici
donne e almeno quaranta concubine. E
alla fine dei suoi giorni arrivò alla con-
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IMPRESSUM
Salvatore Farinato
Cristian Bertoli
Antonio e Gioela Bosco
Massimo Autiero
Raffaele Ceretti
Cristiani in azione
Voce Amica
Josefstrasse 206
CH-8005 Zürich
Klaus Kenneth
clusione che sulla terra non esiste niente
di più repellente delle donne. Ecco come
Klaus conobbe le donne musulmane:
senza diritti, senza professione, velate ed
escluse dalla vita pubblica.
Insoddisfatto dell’Islam, continuò
la sua ricerca esistenziale esplorando il
mondo soprannaturale. La droga gli aprì
le porte di quest’universo, ma presto si
rese conto che si stava anche distruggendo. Ricercò allora un altro mezzo per
accedere a questa nuova dimensione.
L’uomo dal dolce sorriso
Un giorno, incontrò un uomo dai
lunghi capelli scuri, con una grande
barba e un dolce sorriso. Si chiamava
Maharishi Mahesh Yogi, il “grande veggente” e fondatore della meditazione trascendentale. Egli gli promise la libertà
interiore sviluppando “la conoscenza di
sé”. Gli assicurò che la meditazione trascendentale non era una religione, ma
una semplice tecnica. In una sala oscura
Klaus assistette alla presa di contatto del
professore di MT con un defunto maestro, il guru Dev. La foto di quest’ultimo
troneggiava su un tavolo che fungeva da
altare.
Poi dovette restare assolutamente
silenzioso, mentre il suo padrone gli sussurrava il suo mantra all’orecchio: “shiring”. Gli spiegò che questo mantra era
un aiuto alla meditazione, ma non gli
disse che in effetti, si trattava dell’invocazione a una divinità indù.
Klaus non s’accorse di nulla e si
mise a meditare due volte al giorno. I
messaggi che riceveva l’incitavano a
Perché vivere?
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seguire altri corsi con Maharishi, il quale
offriva un’ampia gamma di corsi di perfezionamento: imparare a volare nello
spazio, attraversare muri, corsi di veggenza… Tutto ciò a prezzi astronomici,
fino a 40'000 franchi svizzeri. La libertà
era a caro prezzo!
Klaus volle allora conoscere la vera
sorgente di questi insegnamenti. Ciò lo
condusse in India. Durante sette anni,
percorse 30’000 km, visitando un guru
dopo l’altro. Conobbe oltre nuove forme
di meditazione.
Poco a poco, si rese conto che i suoi
insegnanti parlavano senza tregua di
libertà, ma loro stessi non sembravano
viverla. Erano avidi di denaro, di sesso,
ma soprattutto di potere. Disorientato e
irritato, riprese il suo pellegrinaggio alla
ricerca di un guru che conosceva la vera
libertà.
Il tempio di Kali
Con il passare degli anni diventò
anche lui un guru. Le persone venivano
a chiedergli consiglio su questioni religiose. Riusciva persino a percepire la
voce degli spiriti e a vederli. Gli apparivano sotto forma di un vapore verde che
passava attraverso i muri della sua
camera.
Queste visite producevano in lui
delle angosce mortali, talvolta anche
delle malattie. Ma aveva bisogno dei suoi
spiriti per influenzare le altre persone.
Imparò a sorridere come Buddha e a non
lasciare trasparire le sue angosce.
Spesso Klaus meditava nel tempio
di Kali, guardava scendere il sangue
degli animali sacrificati e si ritrovava in
trance.
Per uscire dal karma, il cerchio concontinua a pagina 6
3
Vita coniugale: sapere ascoltare
Oggi viviamo in un'epoca di
febbrilità, tutto viene terminato al
minuto, ovunque si corre e nessuno ha tempo da dedicare al prossimo. E cosa ancora più sconcertante, pochi o nessuno ha tempo da
dedicare alla propria (al proprio)
coniuge. Potrebbe sembrare strano,
ma oggi più si parla e più diminuisce il numero di coloro che sono
disposti ad ascoltare.
Giornalmente ricevo molte lettere,
le più lunghe raggiungono le 12 pagine e
sono scritte generalmente da donne. Le
più brevi, al massimo mezza pagina,
sono scritte da uomini, che in poche
parole si limitano a chiedere la possibile
soluzione al loro problema. Le lettere
di molte donne terminano quasi sempre
cosi: “Grazie per avermi pazientemente ascoltata. Adesso mi sento molto
meglio”.
Ciò mi fa capire che le donne
hanno una maniera diversa dagli uomini
di vedere le cose. Mentre l'uomo ha la
tendenza a formulare un qualcosa su cui
ha ben riflettuto, la donna parla spontaneamente. Così vista, la situazione ci
mostra il perché molti uomini giudicano
illogico il parlare della propria moglie e
non sono pronti ad ascoltarla.
Alcuni di questi mariti, cercano di
convincermi, mi dicono di riuscire a leggere il giornale e contemporaneamente
ad ascoltare attentamente ciò che dice la
moglie. Altri invece, più sinceri, ammettono che non appena la moglie apre
bocca, essi automaticamente chiudono le
orecchie.
Come ascoltiamo
Spesso ci aspettiamo che il partner
pensi come noi, senta in cuor suo come
noi e rimaniamo molto delusi, quando si
comporta in modo molto diverso da
come ci aspettavamo. Il nostro modo di
pensare, infatti, è personale, mentre
invece la realtà ci presenta tutt'altri risultati.
Tra l'altro, noi non ascoltiamo soltanto con le nostre orecchie. Esse rappresentano solo il 7% della nostra percezione totale. Il 38% è rappresentato dal tono
della voce ed il 55% dal linguaggio del
4 corpo. Se quindi vogliamo percepire e
Ruth Heil
capire ciò che l'altro vuole dirci, dobbiamo osservare attentamente il linguaggio
del suo corpo. Se nostro figlio torna da
scuola col capo chino, lo sguardo triste e
le spalle curve, non dobbiamo certamente intrattenerci sul suo modo di camminare trasandato, bensì prenderlo
innanzitutto tra le braccia e confortarlo.
Quindi anche nel matrimonio il linguaggio del corpo svolge un ruolo di rilevante importanza.
Inoltre abbiamo fatto l'esperienza
che colui che grida è generalmente infelice.
Il / la coniuge è importante…
Il dono di essere dei buoni ascoltatori, ci è raramente dato nella culla.
Essere dei buoni ascoltatori o ascoltatrici,
è una cosa che bisogna pazientemente
imparare, un giorno dopo l'altro. E non
bisogna negare che si tratta di un'esperienza faticosa. Più impariamo ad ascoltare, più troveremo le parole e le risposte
giuste. Ricordiamoci che la premessa per
una buona risposta è proprio il saper
ascoltare.
Non si deve guardare dall'alto in
basso colui che parla, bensì rispettarlo/la.
Cercare di capire ciò che sente e cerca di
formulare in parole. Ciò che dice è talmente importante, che se necessario
bisogna trascurare il pranzo o la cena. La
persona che parla deve diventare il centro del mio pensiero. Non ha importanza
se io so tutto meglio di lui o di lei, devo
riempirmi dei suoi sentimenti, delle sue
paure. Non sminuire i suoi timori e
accettare la persona cosi com'è.
Gesù Cristo stesso ci ha mostrato
questo modo di vivere, attraverso il suo
comportamento. Egli vedeva bene le
debolezze della persona che gli stava
davanti, però non cercava mai di cambiare il cuore contro la volontà della persona stessa. Egli si limitava ad ascoltare
amorevolmente e a offrire l’aiuto, ma
non costringeva mai nessuno. Gesù era
l'ascoltatore dei bisogni e delle necessità
più profonde.
Purtroppo siamo esseri umani,
quindi più conosciamo una persona, più
abbiamo la tendenza a non apprezzarla
ed a distanziarci da essa. Invece di lasciare l'altro “essere sé stesso", con il suo
modo di essere, affrontiamo le situazioni, spinti da sete di confronto. Il marito
contro la moglie, i genitori contro i figli,
il capo contro l'operaio...
Chiediamoci in queste situazioni:
“Ho veramente cercato di capire il suo
linguaggio? Ho veramente ascoltato?
Per essere dei buoni ascoltatori non
abbiamo bisogno di capire tutto. Vi sono
periodi e campi della vita, nei quali
l'altro ha bisogno solo della nostra
espressione di fiducia.
Immedesimarsi…
Tempo fa un uomo mi diceva: “Mi
trovo nella situazione di dover asciugare
tre paia di occhi, non è solo mia moglie a
piangere, ma anche le nostre due figlie.”
Gli chiesi quali erano suoi sentimenti in
quella situazione, e con mia delusione
mi disse: “Ma sì, per essere sincero, non
riesco a capire come si possa piangere
per ogni piccolezza”. A questa risposta
rimasi stupita. È possibile fare un gesto
del genere e non accompagnarlo col
cuore? Non commettiamo questo grave
errore!
Se il tuo coniuge (o la tua coniuge)
ti mostra i suoi profondi sentimenti e ti
esprime addirittura i suoi bisogni, è
come se ti dicesse: “Ho fiducia in te”. Se
attraverso il nostro silenzio priviamo il
partner di noi stessi, ci rendiamo colpevoli, poiché il tacere può essere più micidiale delle parole. Più una persona realizza di non riuscire a spiegarsi bene, più
cercherà di parlare.
Io ho la sensazione che il linguaggio della vita coniugale rappresenti la
lingua straniera più difficile del mondo.
Noi tutti sappiamo che una lingua
può essere appresa ascoltandola e praticandola.
Se prendiamo come esempio la
Germania, notiamo che la conversazione
quotidiana nel matrimonio non supera la
media degli otto minuti. Compresi in
questi otto minuti, troviamo: il saluto, le
spiegazioni delle mansioni da svolgere
ed il bacio della buona notte. Se il linguaggio di ogni singola persona è una
lingua particolare, come si può imparare
a comprenderla se non la si ascolta?
Sentirsi accettati e compresi
Io stessa mi sento molto amata ed
accettata, quando mio marito mi dice:
"Vieni e raccontami ciò che bolle nella
tua testa da topolino”. Allora io so che
posso parlare liberamente, con sponta-
I cinque linguaggi dell’amore
Chapman Gary
Un libro per chi vuole scoprire
quali sono i gesti e gli atteggiamenti che fanno sentire il
coniuge amato; per chi vuole
conoscere in se stesso che
cosa lo fa sentire amato.
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neità, saltando da un tema all’altro senza
essere interrotta. E posso fare ciò avendo
un ascoltatore amorevole e interessato.
Spero che molti uomini leggano
questo articolo. Ad essi consiglio di non
esitare a mettere ciò alla prova, ma siate
preparati, poiché ciò potrebbe costarvi
molto tempo, oppure pochi minuti (se
non avete mai dato questa possibilità a
vostra moglie).
Nel matrimonio e nella vita in
generale, dobbiamo dedicarci più tempo
reciprocamente. Così facendo possiamo
segnalare alla persona che ci sta davanti:
“Tu sei molto importante per me”.
Inoltre vi ricordo che abbiamo due orecchie ma solo una bocca.
Ad una persona che piange, non
cerco di fare comprendere che le lacrime
non servono a nulla. Spesso, esse sono
una possibilità di assimilare ed elaborare
i sentimenti.
Durante la conversazione, il giornale non deve essere soltanto abbassato,
ma addirittura chiuso. Dobbiamo tornare allo sguardo amorevole e mostrare
attraverso il nostro ascoltare: “Io sono
qui per te, guardo le cose dalla tua prospettiva. Ti vengo incontro dove sei e
Siamo di nuovo felici
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riconosco le tue paure ed i tuoi timori.
Non ti giudico, non lo farò neanche
quando tu avrai la sensazione di aver
fallito”.
Ascoltare attraverso il filtro dell'amore di Dio vuol dire: non lasciarsi
ferire dal comportamento dell'altro, anzi
cercare di guardare e capire le cose con i
suoi sentimenti. Ricordatevi che una persona si comporta in modo scortese, solo
perché è sotto pressione psichica. Quindi
non lasciamoci trascinare dal suo cattivo
umore.
Migliorare è possibile
Mentre la persona che ci sta davanti parla, mentre ascoltiamo l'espressione dei suoi sentimenti, preghiamo:
“Signore, guarisci le sue ferite. Aiutaci
ad uscire da queste problematiche”. Nei
nostri giorni abbiamo bisogno di poche
persone dotate di eloquenza. Ciò che
necessitiamo sono persone disposte ad
ascoltare.
Ascoltare la voce di Dio, ascoltare i
bisogni degli altri. La Bibbia ci raccomanda: “Ama il Signore Iddio tuo con
tutto il tuo cuore... ama il prossimo tuo
come te stesso..." Colui che ama ha sempre tempo da dedicare. Colui che ama
ascolta.
Sapere ascoltare è una cosa che si
può imparare, e che ci rende capaci di
uscire dal cerchio egoista del proprio
“io", per trovare la via che porta al pros5
simo, al “tu ".
La lunga ricerca della verità
continuazione da pagina 3
tinuo di nascita e di morte, doveva imparare a vincere la morte. E proprio a
Calcutta si trovavano gli ospizi per moribondi di Madre Teresa che più tardi
visitò. Si era immaginato le sofferenze
dei moribondi, invece, arrivato in questo
luogo, fu afferrato innanzitutto dalla
pace che vi regnava.
L’iniziazione al buddismo
Klaus raggiunse un monastero
buddista dell’Himalaia. Aveva sete di
meditazione, d’avventura e di rivelazioni soprannaturali. E ne aveva abbastanza
dell’induismo, questa caotica religione
con i suoi milioni di dei e di demoni.
Si rese conto che da 5000 anni gli
indù provavano a raggiungere un karma
migliore. L’India sarebbe dunque dovuta
essere da molto un paese libero e pieno
di persone felici! Ma in realtà, paura,
malattia e un sistema di caste e povertà
facevano da padroni. Perciò Klaus si
ritirò per otto mesi in questo monastero.
Là, sentì parlare di Achan Chah, un
monaco buddista del tempio Wat Bung
Wai, maestro tailandese che regnava su
diversi monasteri e centinaia di monaci,
uno degli asceti e maestri spirituali più
severi dell’Asia.
L’ordine monastico di Achan Chah
era estremamente rigido. Chi si addormentava durante la meditazione doveva
continuare con una brocca d’acqua sul
cranio rasato. Se questa cadeva, doveva
allora sedersi sul bordo di un pozzo
6
Morte di un Guru
Rabindranath Rabin Maharaj
Rabin discende da una lunga
stirpe di sacerdoti e di guru
bramni e fu educato allo scopo
di divenire uno yoghi.
Nel suo libro descrive, tra l'altro,
la sua vita passata da indù e la
lotta che dovette sostenere per
poter passare dall'induismo al
cristianesimo.
profondo 24 metri. Era il prezzo da pagare per ottenere la redenzione.
Con sorpresa dei monaci, Klaus
divenne il discepolo favorito di Achan
Chah e fu privilegiato di avere dei corsi
privati. Meditava quasi 24 ore su 24. Un
giorno, durante la sua meditazione, un
giglio bianco crebbe nella sua mano. Fu
anche capace di vedere distintamente i
demoni ai quali faceva appello. Ma spesso era anche ammalato.
Più solo che mai, si convinse che gli
restava ancora un’unica possibilità di
trovare la libertà e l’amore: il Sud
America con il suo spiritismo.
Salvato dagli indiani o da Dio?
“Spara! Dai!” gridò Klaus. Ma i
banditi colombiani non spararono. In
quel momento udì una voce interiore
parlargli: “Klaus, prima di morire è
necessario aver vissuto”. Si ricordò le
parole udite nella sua infanzia: “Dio è
vita”.
Proprio in quell’istante una banda
di indiani uscì dall’oscurità. I banditi
spararono nella loro direzione, ma la
metà degli indiani sfuggì alle pallottole.
Presi dal panico, i rapitori fuggirono
abbandonando i loro ostaggi.
Di ritorno in Svizzera, Klaus incontrò una donna cristiana che aveva conosciuto prima, e le raccontò la sua storia.
Per questa donna era ovvio che Dio stesso aveva agito, e l’aveva salvato dalle
grinfie dei banditi. “Abbiamo pregato
per te durante tutto il tuo viaggio in
Colombia“, gli disse la donna. Poi
aggiunse: “Klaus, puoi essere un guru e
puoi odiare tutti gli esseri umani, ma c’è
un uomo più potente di te: è il pastore
Maurice Ray.” Klaus le rispose: “Accetto
volentieri di sfidarlo e gli mostrerò chi è
il più forte.”
L’uomo che era più forte
Nell’autunno del 1981, Klaus fece
un appuntamento con Maurice Ray
davanti alla cattedrale di Losanna.
Arrivò con due ore di ritardo, per provare la sua reazione. Ma sul volto del
pastore brillava un amore paterno, e
Maurice Ray l’ascoltò raccontare la sua
vita. Quanto ebbe finito, gli disse:
“Klaus, queste sono cattive notizie.
Ma per te è arrivata l’ora di ascoltare la
buona notizia dell’Evangelo. Tu sei pos-
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Dove stai andando?
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seduto da demoni. Hai bisogno di esserne liberato. Io non posso farlo, ma Gesù
può, io sono solamente il suo servitore.
“No” disse Klaus, “…non lo voglio fare.
Non voglio diventare un cristiano.”
Maurice Ray continuò: “La liberazione non farà di te automaticamente un
cristiano, ma ricupererai la libertà che ti
permetterà di decidere ciò che vuoi veramente. Pronuncia la parola “Gesù” ad
alta voce.”
Klaus non riuscì a emettere alcun
suono udibile.
Qualche tempo dopo, su invito di
una conoscente, Klaus si recò a un culto.
Quella mattina, una persona prese la
parola e disse: “Rallegratevi sempre nel
Signore!” Klaus non si era mai veramente rallegrato. La persona continuò:
“Depositate le vostre preoccupazioni davanti a Dio… e la pace di Dio che
supera ogni intelligenza, custodirà i
vostri cuori”. Alla fine del culto, Klaus si
avvicinò all’oratore e gli disse: “È a me
che ha parlato poco fa?”
Maurice Ray, che aveva sentito la
loro conversazione, gli disse: “Sai Klaus,
questo è scritto nella Bibbia.” Ma Klaus
non volle crederci.
La lotta di Klaus durò ancora settimane. Un giorno tornato di nuovo alla
riunione di quei cristiani, sentì la presenza di Dio invadere tutto il suo essere
come non era mai avvenuto. Nel suo
cuore sentì una profonda pace, quella
che aveva ricercato per decenni, il suo
volto s’inondò di gioia e di luce e il suo
sorriso divenne un’espressione naturale.
Finalmente era giunto alla tanto
desiderata meta, finalmente aveva
incontrato Dio!
Gli chiese perdono di tutti i suoi
peccati e gli affidò la sua vita.
Con l’aiuto di care persone, Klaus
si staccò da tutte le pratiche occulte e
religiose che avevano caratterizzato la
sua vita di tormento e cominciò a vivere
una vita nuova. Dio era diventato il suo
migliore amico, un amico fedele, come
dice lui, che ancora oggi gli sta vicino, lo
guida e lo aiuta.
Perchè Dio permette il male?
W. Busch
Nel mondo avvengono giornalmente cose terribili! Attraverso i
media ci troviamo confrontati con
fatti che fanno rabbrividire.
Ecco per esempio alcuni titoli di
giornale: "Catastrofe aerea:
315 passeggeri sono deceduti ";
"Nono terremoto: almeno 12’000
i morti e 6000 i feriti";
"Un pazzo aggredisce una scolaresca con il lanciafiamme,
dieci bambini morti, molti altri
ricoverati con gravi ustioni".
Ogni volta che apprendiamo tali
notizie dai media, sorge la domanda
“E Dio? Dov'è? Perché tace? Perché permette tutto ciò senza intervenire? "
Nel mondo succedono cose orribili.
Processi giudiziari interminabili hanno
rivelato gli orrori di campi di sterminio.
Le sofferenze dei bambini sono particolarmente rivoltanti, bambini torturati,
violentati o assassinati.
Perché Dio permette tutto ciò?
Questa domanda è spesso posta
senza riflettere, da persone superficiali,
che vogliono trovare un pretesto per
non occuparsi più di Dio. Persone che
raccontano la loro storia aggiungendo
alla fine la consueta domanda: "E Dio?
Perché non interviene?".
Cari amici, se Dio veramente non ci
fosse, sarebbe una cosa terribile: gli
uomini sarebbero come animali, abbandonati a loro stessi. Saremmo come dei
bambini smarriti, che non trovano più la
strada per tornare a casa. Per l'uomo
nulla è più terribile dell'uomo, vero? Un
proverbio latino dice: “Homo homini
lupus", che significa: "Un uomo è un
lupo per un altro uomo", espressione
tanto vera quanto spaventosa!
Nella Bibbia leggiamo: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri e le mie vie
non sono le vostre vie”. Questo è molto
significativo. Di Dio posso farmi un'idea,
ma il vero Dio non lo potrò comprendere
del tutto, altrimenti non sarebbe Dio.
Una speranza che sorregge
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Giudice oppure accusato?
Se prendiamo la domanda nel
senso con cui viene posta, dovremo dire
che essa non è tanto una domanda,
quanto un'accusa! L'uomo quindi prende il posto di giudice e fa sedere Dio sul
banco degli imputati. Ma vi sembra che
un Dio che si lasci giudicare dagli uomini sia veramente Dio? Un giorno, quando appariremo davanti al suo trono, sarà
lui il nostro giudice. Sarà lui a chiederci:
“Perché non mi hai rispettato? Perché
non mi hai invocato ed accettato come
Dio? Perché mentre gli altri pativano la
fame tu ti sei abbandonato alla gozzoviglia? Perché mentre gli altri facevano la
guerra tu non ti sei schierato per la pace?
Perché hai odiato? Perché hai litigato?
Perché hai...” Ci farà queste domande e
allora non avremo più il coraggio di
aprire bocca.
E' vero, Dio tace spesso e il suo
silenzio è la più terribile condanna nei
nostri riguardi. Ponendoci la domanda,
non dobbiamo scaricare la responsabilità
delle nostre cattive azioni su Lui. Non
possiamo fare di Lui un Dio che nascondiamo in tasca, del quale ci vergogniamo, per poi accusarlo quando siamo confrontati con la morte dei nostri cari o con
una catastrofe aerea. Dio ci ha creati e
messi nella piena libertà di azione, se
così non fosse, Egli non sarebbe Dio ma
un tiranno. Siamo noi che decidiamo sul
bene e sul male del prossimo e talvolta
anche del mondo intero. Ma sull'esercizio di questa libertà dovremo un giorno
renderne conto a Lui. La Bibbia ci dice
che ciò che l'uomo semina, quello raccoglierà. Se quindi l'uomo semina deliberatamente violenza, corruzione e morte,
non gli servirà a nulla accusare Dio del
male che lui stesso commette.
Il tacere di Dio, dovrebbe piuttosto
ricordarci le nostre responsabilità e condurci ad agire per il bene del prossimo.
Se cerchiamo Dio, possiamo conoscerlo meglio, possiamo capirlo meglio e
possiamo di conseguenza agire meglio!
Ma se non lo conosciamo, con quale
diritto lo accusiamo del male che noi
stessi commettiamo?
Se desideri saperne di più su Dio,
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“Gesù nostro destino”, citato nel tagliando qui
a lato.
S
ATI
R
G
Gesù nostro destino
Attraverso questo libro, l’autore, il noto
pastore Wilhelm Busch, rende partecipi i lettori delle sue esperienze. Fatti questi che
hanno aiutato migliaia di persone a superare i loro problemi ed a dare un senso alla
loro vita. Attraverso l’originalità dell’autore,
il libro presenta le diverse fasi della vita,
anche nei suoi lati umoristici.
Vorrei ricevere gratuitamente e senza
alcun impegno da parte mia il libro
“Gesù nostro destino”
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LA PAGINA DELLA SALUTE
miglior metodo per dimagrire è diminuiDimagrire – una
re la quantità di calorie, fare più movicosa impossibile? mento e scegliere un’alimentazione più
Quasi ogni mese
ci imbattiamo in
articoli e notizie
che decantano la
qualità di una
cura dimagrante,
che sembrerebbe
essere priva di effetti negativi e molto più
efficace di quelle fino ad ora conosciute.
Queste diete miracolose presentano però un
grande svantaggio: il loro successo è breve.
La scienza dell’alimentazione si
occupa da anni di questo problema e
mette in guardia da un comportamento
troppo fiducioso nei confronti di una
certa dieta, poiché ciò potrebbe danneggiare la volontà personale di voler dimagrire. Le diete troppo estreme vanno
sconsigliate e chi vuole riuscire nel suo
intento dovrà dapprima cambiare le sue
abitudini di vita.
Modificare le abitudini della vita
Quante volte sentiamo dire che
basta mangiare solo la metà di quello che
siamo abituati a ingerire. In merito a
questo apprezzamento che non può certamente essere considerato la base per
una cura estrema, si devono fare alcune
considerazioni.
Se la quantità abituale di nutrimento, di vitamine e di sostanze minerali,
indispensabili al corpo, non è in eccedenza, dimezzando l’alimentazione anche
l’apporto di queste sostanze subirà un
calo che può essere particolarmente pericoloso per l’interessato. Di conseguenza,
dimagrire mangiando solo la metà di
quello che si è abituati a mangiare, comporta un dimezzamento del complesso
di vitamine e di sostanze minerali.
La decisione quindi, non dovrebbe
essere quella di mangiare la metà, ma
piuttosto quella di rinunciare a mangiare
per golosità, ossia mangiare più di quanto sia necessario per saziare la fame! Il
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equilibrata con una quantità sufficiente
di vitamine e sostanze minerali.
Siccome i piaceri della tavola rappresentano sempre una grande tentazione, è particolarmente difficile modificare
le abitudini di vita. Ecco perché le cure
dimagranti di molte riviste, giocando sul
fattore golosità, propongono ogni volta
molte variazioni nei programmi dietetici
e trovano così un grande successo anche
tra i lettori più ingenui.
Le cure dimagranti rigorose vanno
seguite solo su consiglio medico
In una sua pubblicazione, uno dei
padri della dieta proteica, il francese
M. Apfelbaum, internista e professore di
medicina, rende attenti i lettori sul fatto
che le cure dimagranti troppo
rigorose vanno seguite solo
dalle persone che sono state
sottoposte ad accurati controlli medici. Sostiene inoltre che
la dieta non dovrà in nessun
caso superare le tre settimane. Dopo questo lasso di tempo la riduzione di peso
sarà da 6 a 7,5 chilogrammi.
Secondo la più parte degli specialisti, le cure dimagranti rigorose e soprattutto le cure del digiuno devono assolutamente essere prescritte, tenendo
soprattutto conto dell’età e dello stato di
salute del paziente. Infatti, sono proprio
tali cure ad avere un risultato limitato
nel tempo. Spesso si producono dei processi metabolici, che soprattutto nelle
persone in là con gli anni, possono essere
all’origine di effetti negativi.
Siate conseguenti nel mangiare
Quali sono le conclusioni che possiamo trarre da queste affermazioni per
le persone che tendono a ingrassare?
In primo luogo è necessario mettere in chiaro che il continuo variare del
peso corporeo, seguendo dapprima cure
estreme per poi mangiare di nuovo in
modo errato o superfluo e ritornare così
al peso iniziale, danneggia l’organismo.
L’esperienza ha mostrato che il modo
migliore per perdere i chili superflui è
diminuire lentamente e in modo conseguente la quantità dell’alimentazione,
mantenendo, per anni e forse per tutta la
vita, questa quantità. In questo modo è
possibile dimagrire senza compromettere lo stato di salute.
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Giornale Online no 36