SDIAF - FORMAZIONE
REICAT
INTRODUZIONE
E
APPLICAZIONE IN AMBITO SBN
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Introduzione alle
REICAT
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Innovazioni tra le RICA e le
REICAT
Consistenza dei cataloghi
- dal catalogo della singola biblioteca ai cataloghi collettivi
Catalogazione
attività che consiste spesso nell’identificazione di una registrazione
già presente nel catalogo collettivo
Materiali
dai testi a stampa alle audioregistrazioni, videoregistrazioni,
documenti elettronici
Editoria
produzione in continua crescita
pubblicazioni indipendenti abbinate per la vendita ad altre
ristampe inalterate indicate come edizioni
Consultazione
dalla consultazione in sede alla consultazione a distanza
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Criteri di base

Una normativa d'insieme, che guarda alla

catalogazione nel suo complesso

Non comprende, ovviamente, indicazioni per
l'indicizzazione per soggetto

Le norme sono state concepite il più possibile
come integrate, finalizzate al trattamento di
pubblicazioni di qualsiasi genere all'interno di un
catalogo generale
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Norme per la cooperazione

Assumono come punto di riferimento
primario non la biblioteca isolata, con il
suo catalogo separato gestito da un unico
responsabile esperto, ma i sistemi
bibliotecari
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Terminologia biblioteconomica
Le REICAT sono conformi agli standard
internazionali
• In particolare per l’architettura della
registrazione bibliografica
•
–
–
La pubblicazione di FRBR nel 1998 conferma la
validità delle scelte operate in SBN
L’architettura della registrazione bibliografica
FRBR, almeno nelle sue parti fondamentali,
corrisponde a quella SBN
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Oggetto
Le norme forniscono indicazioni per la catalogazione di pubblicazioni di
qualsiasi genere e su qualsiasi supporto e di documenti non pubblicati che si
ritenga opportuno includere nel catalogo
Comprendono:
norme per la descrizione bibliografica e la registrazione delle informazioni
sull’esemplare (Parte I)
per l’assegnazione dei titoli uniformi che identificano le opere ed
eventualmente le loro espressioni contenute nelle pubblicazioni (Parte II)
le intestazioni alle persone ed enti che rivestono responsabilità per le opere
o le loro espressioni ed eventualmente per le pubblicazioni stesse o loro

esemplari (Parte III).
Includono anche alcune indicazioni su altre componenti della registrazione
bibliografica relativa a una pubblicazione (o a una sua parte) e su registrazioni
d’altro genere (Esemplari e registrazioni di autorità)
Non comprendono le norme relative agli elementi di accesso di carattere
semantico (voci o stringhe di soggetto, codici di classificazione e altri sistemi
di indicizzazione per soggetto, materia o genere).
Alcune appendici trattano di aspetti particolari( abbreviazioni, uso delle
maiuscole, designazioni generiche e specifiche del materiale, traslitterazione,
musica scritta, intestazioni uniformi per la voce Bibbia
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Struttura del codice REICAT

La struttura del nuovo codice è stata suddivisa, in tre grandi parti:
•
la prima dedicata alla analisi dei prodotti di un’attività artistica o
intellettuale
rappresentati dai titoli e dalle loro relazioni (Descrizione
bibliografica e dell’esemplare),
la seconda dedicata alla identificazione delle opere e delle espressioni
e alle loro relazioni
–
(Opere e espressioni)
•
•
•
la terza alle responsabilità, ossia alle relazioni tra le opere e le
espressioni e le persone o enti responsabili del loro contenuto
intellettuale e artistico e alla scelta della forma dei nomi con i quali
rappresentarli nel catalogo (Responsabilità).
Alcune appendici trattano di aspetti particolari( abbreviazioni, uso
delle maiuscole, designazioni generiche e specifiche del materiale,
traslitterazione, musica scritta, intestazioni uniformi per la voce
Bibbia).
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Struttura






E’ una struttura originale, diversa dai codici
della generazione precedente come dalle nuove
regole angloamericane in preparazione
Ma
riflette una distinzione logica tra tre fasi della
catalogazione
- la descrizione delle pubblicazioni,
- l'identificazione delle opere
- l'assegnazione delle responsabilità
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REICAT 30 punti rilevanti
per il rapporto con gli standard
internazionali
perché contemplano le innovazioni
intervenute dopo le RICA
perché modificano norme RICA
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1. Terminologia biblioteconomica
2. Abbreviazioni (0.6, Appendice A)
3. Pubblicazioni diffuse o commercializzate insieme (1.4.6)
4. Ristampe inalterate indicate nella fonte prescritta come
edizione (1.7.1.2, 7.1.1)
5. Variazioni minori del titolo tra le unità successive di
una pubblicazione seriale (1.7.3.1 A)
6. Fonte primaria per documenti fruibili solo con l’impiego
di un’apparecchiatura (3.2.3)
7. Titoli, qualifiche e altre informazioni che
accompagnano il nome, nell’indicazione di responsabilità
(4.1.3.3)
8. Variazioni nelle indicazioni di responsabilità in
pubblicazioni in più unità, pubblicazioni seriali e
collezioni (4.1.3.8 B) Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
9. Complementi paralleli del titolo (senza titoli paralleli) (4.1.4.2
C)
10. Indicazioni parallele di responsabilità (senza titoli o
complementi del titolo paralleli) (4.1.4.3 C)
11. Variazione del luogo di pubblicazione nelle pubblicazioni in
più unità (4.4.1.3)
12. Variazioni dell’editore in pubblicazioni in più unità (4.4.2.4)
13. Data di pubblicazione (4.4.4.0)
14. Pubblicazioni in più unità costituite da materiali diversi, ma
di pari importanza (4.5.1.12)
15. Complementi del titolo della collezione (4.6.2 A)
16. Indicazioni di responsabilità relative alla collezione (4.6.3
A)
17. Espressione descrittiva che accompagna la designazione
dell’unità (5.2.0.3 A)
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18. Titolo uniforme e titolo collettivo uniforme
a) Titolo uniforme (9.0.3)
b) Titolo collettivo uniforme (9.0.5, Appendice H)
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19. Santi con cognome (seguono la regola generale)
20. Termini santo o santa (15.2.3 A-B)
21. Omonimi non distinti (15.3.4)
22. Richiami tra persona ed ente (15.4.2 A)
23. Cambiamenti minori nel nome degli enti (16.0.3.1 A)
24. Cambiamenti minori nel nome degli enti subordinati
registrati in forma gerarchizzata (16.0.3.1 B)
25. Qualificazioni degli enti territoriali (16.1.4.2 A)
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26. Circoscrizioni ecclesiastiche ed enti religiosi con competenza
territoriale (16.1.5.3)
27. Istituzioni religiose locali (16.1.5.4)
28. Organi della Curia romana (16.1.5.5 B)
29. Indicazione della sede o dell’ambito territoriale nel nome
dell’ente (16.2.5)
30. Intestazione secondaria per il curatore della collezione (17.3.2)
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Regole di catalogazione
Parzialmente conformi a Unimarc
bibliographic
Parzialmente conformi a ISBD
Parzialmente conformi a REICAT
Regole specifiche per:
trascrizione e sviluppo di numerali e sigle
trattamento dei titoli parallelo e di collezione
ordinamento dei dati in alcune tipologie di
intestazioni
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SBN e REICAT
Parte delle REICAT sono già patrimonio delle regole
SBN
uso di codici per la designazione generica del materiale
trattamento delle false edizioni
nuova registrazione per ristampa in nuova collana
periodicità = prima nota dei record dei seriali
identificazione dell’opera attraverso titolo e autore
(trattamento del titolo uniforme)
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SBN e REICAT
Per quanto riguarda le novità, in linea di
massima si possono applicare tutte quelle
regole relative sia alla descrizione che agli
accessi che
non necessitano di modifiche al programma
non implicano bonifiche del pregresso
E’ indispensabile riferirsi alla Circolare per
l’applicazione delle REICAT in SBN
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SBN e REICAT
Esempi di norme applicabili:
regole relative alla gerarchia delle fonti da cui ricavare le
informazioni per la descrizione (cap. 3)
regole relative ai cambiamenti di titolo dei periodici per i
documenti non ancora presenti nel catalogo collettivo
(1.7.3.1)
mantenimento in descrizione delle qualifiche degli autori
ritenute significative (4.1.3.3)
trattamento di titolo comune e dipendente (4.1.1.3)
legami a più di tre responsabilità secondarie (4.1.3.4)
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SBN e REICAT
Esempi di norme applicabili:
regole relative all’area della pubblicazione
(4.4)
comune (provincia)
data di copyright coincidente con data di
stampa
regole relative al contenuto e all’ordinamento
delle note (4.7)
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SBN e REICAT
Esempi di norme applicabili:
creazione dell’accesso dal titolo uniforme (titolo dell’opera)
anche per i documenti moderni e in lingua originale (cap.
9)
ma con una serie di limitazioni
indicazione del tipo di responsabilità (14.2.4)
forma dell’intestazione di università, enti territoriali e
circoscrizioni ecclesiastiche (cap. 16)
solo se possibile la correzione delle vecchie intestazioni presenti in
archivio
e sempre con rinvii dalle forme pregresse
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SBN e REICAT
Esempi di norme al momento inapplicabili:
possibilità di scelta tra catalogazione a più livelli e unica
registrazione per le pubblicazioni in più unità fisiche (1.6)
descrizione del titolo parallelo nella prima semiarea dell’area
1 (resta l’obbligo di effettuare il legame) (4.1.4)
aggiunte convenzionali al titolo uniforme per identificare,
raggruppare e ordinare le espressioni (9.0.5)
titolo uniforme collettivo (15.1.2.2)
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SBN e REICAT
Esempi di norme al momento inapplicabili:
Legame al titolo collettivo uniforme (9.0.5)
Richiami reciproci tra titoli uniformi di opere connesse tra di
loro (9.6.2)
Forma dell’intestazione per i nomi di sovrani e papi
(15.1.2.2)
ma rinvii dalle forme previste da REICAT
Rinvii reciproci tra intestazioni (15.4.2)
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Indici delle parti

Conviene partire proprio dalla struttura
generale, e quindi dall'indice delle tre Parti e di
ciascun capitolo, per familiarizzare con la
distribuzione logica della materia, sotto vari
aspetti differente rispetto alle RICA (non solo
nell'inversione delle parti, ma anche p.es. nella
precedenza dei capitoli sulla formulazione dei
titoli uniformi e delle intestazioni per persone ed
enti rispetto a quelli sull'assegnazione degli
stessi elementi di accesso
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0 Introduzione

La parte introduttiva generale, oltre a
precisare l’oggetto, lo scopo e la struttura
del codice,presenta in sintesi i concetti e i
principi fondamentali, in maniera che le
varie parti possano essere lette e
comprese tenendo sempre sullo sfondo
l'architettura complessiva in cui sono
inserite
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0.1.2. Definizioni


Pubblicazione
Per pubblicazione si intende ogni documento
destinato all’uso pubblico e fruibile mediante la
lettura, l’ascolto, la visione o il tatto, prodotto o
riprodotto in più esemplari con qualsiasi
procedimento tecnico e su qualsiasi supporto o
messo a disposizione per l’accesso a distanza
(trasmissione tramite una rete informatica),
qualsiasi siano le sue modalità di edizione,
distribuzione o diffusione
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0.1.2. Definizioni
Esemplare
 Per esemplare si intende il singolo oggetto
materiale (copia) prodotto e posto in
circolazione come supporto di una
pubblicazione, o la copia digitale, integrale
o parziale, di una pubblicazione elettronica
accessibile a distanza, trasmessa tramite
una rete informatica

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0.1.2. Definizioni



Opera e espressione
Per opera si intende una creazione intellettuale
o artistica rappresentata da un testo, una musica
o un’altra forma di espressione (un balletto, un
film, etc.) o da un oggetto materiale o un
manufatto (un disegno, una scultura, etc.).
Rappresentano la medesima opera tutte le
realizzazioni che, secondo le norme, sono
considerate versioni o modificazioni
(espressioni) che non danno origine a un’opera
nuova, distinta da quella preesistente
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0.1.2. Definizioni



Responsabilità
Per responsabilità, ai fini catalografici, si intende
la relazione che lega un’opera o una delle sue
espressioni a una o più persone o enti che
l’hanno concepita, composta, realizzata,
modificata o eseguita (cap. 14).
Possono essere trattate come responsabilità
anche le attività che riguardano la pubblicazione
e la produzione materiale (par. 14.1.5 e cap. 19)
oppure singoli esemplari (par. 14.1.6 e cap. 20) .
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0.1.5 Livelli di completezza
Le registrazioni bibliografiche possono
essere redatte a diversi livelli di
completezza, sia per la descrizione
bibliografica che per gli elementi di
accesso o selezione
 Devono però essere inclusi almeno gli
elementi indispensabili per soddisfare le
funzioni del catalogo

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0.4 elementi di accesso e elementi di
selezione

Nei cataloghi elettronici tutte le informazioni
presenti nelle registrazioni bibliografiche (o in
registrazioni d’altro genere) dovrebbero
costituire un elemento di accesso (o punto di
accesso), essere cioè liberamente ricercabili,
nella forma in cui si presentano, isolatamente o
in combinazione tra loro, e se possibile in forma
parziale, troncata, etc., possibilmente con la
facoltà di specificare o escludere particolari tipi
di informazione (p.es. particolari elementi di
accesso controllati oppure elementi della
descrizione bibliografica)
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0.4.1. Accesso dai titoli

Tutti i titoli che possono essere usati (o
citati) per individuare una pubblicazione o
un’opera (o una delle sue espressioni), e
in particolare il titolo principale e altri titoli
che compaiono in evidenza nelle
pubblicazioni (p.es. in altre lingue o in
punti diversi), dovrebbero costituire
elementi di accesso
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0.4.2. Accesso da numeri o codici
identificativi

Devono costituire elementi di accesso i numeri
o codici identificativi attribuiti alle pubblicazioni o
ad altre entità (p.es. a opere o a esemplari, a
biblioteche, etc.), sia quando sono riconosciuti
da standard internazionali o nazionali, sia
quando sono comunque largamente utilizzati
(cfr. il par. 4.8). Quando esistono più numeri o
codici, anche errati, la ricerca dovrebbe essere
assicurata da tutti
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0.4.3. Elementi di accesso
controllati






Le norme prevedono il controllo esauriente e uniforme
degli elementi di accesso costituiti da titoli e nomi di
persone o enti responsabili per l’opera o una sua
espressione.
Gli elementi d’accesso controllati, a questo scopo, sono
costituiti rispettivamente da:
a) titoli uniformi (par. 0.4.3.1) e titoli di rinvio ad essi;
b) intestazioni uniformi (par. 0.4.3.3) e intestazioni di
rinvio ad esse.
Per i titoli o intestazioni di rinvio e per i richiami tra titoli o
intestazioni connessi vedi il par. 0.4.3.6.
Possono essere controllati in maniera analoga altri
elementi di accesso (par. 0.4.3.8).
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0.4.3.1. Titoli uniformi
•
•
•
•
Per titolo uniforme si intende il titolo con cui un’opera, o
una sua parte, viene identificata ai fini catalografici (cap.
9)
Titoli che si riferiscono a opere diverse ma che
risulterebbero identici vengono distinti mediante
qualificazioni o altri elementi appropriati, quando non è
sufficiente la visualizzazione della relativa intestazione
principale
Altri titoli o forme varianti del titolo adottato come titolo
uniforme sono registrati come titoli di rinvio
Per eventuali forme parallele dei titoli uniformi in più
lingue o scritture vedi il par. 0.6.4.
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0.4.3.2. Intestazioni
•
•
Per intestazione si intende l’espressione formulata allo
scopo di costituire un elemento di accesso controllato a
una o più registrazioni, consentirne il raggruppamento e
facilitarne l’ordinamento. È costituita da un nome (o una
denominazione) eventualmente integrato da altri
elementi.
Il termine intestazione viene utilizzato, nelle norme, per
indicare l’espressione che identifica nel catalogo una
persona o un ente collegati a un’opera o a una sua
espressione da una relazione di responsabilità. Il termine
non viene invece usato per riferirsi a titoli, anche se
costituiscono elementi di accesso controllati.
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0.4.3.4. Intestazione principale
0.4.3.4 A. Le norme distinguono le relazioni di responsabilità per un’opera
secondo tre gradi (responsabilità principale, coordinata, secondaria) a cui
corrispondono tre tipi di legame tra il titolo uniforme dell’opera e
l’intestazione uniforme per una persona o un ente che possono dare origine
a trattamenti diversi: intestazione principale, intestazioni coordinate,
intestazioni secondarie (par. 14.2.3).
 L’intestazione principale è sempre unica e può essere assente (in questi
casi, tradizionalmente, si dice che il titolo funge da intestazione principale).
Se presente, può essere accompagnata da una o due intestazioni
coordinate.
 Le norme indicano, per le diverse situazioni, quale elemento si sceglie come
intestazione principale per un’opera (cap. 17). Se una pubblicazione
comprende più opere le norme indicano quale opera si considera come
principale (cap. 12).
 Per sistemi che non individuano un’intestazione principale o non distinguono
le intestazioni secondo tre gradi di responsabilità vedi il par. 14.2.5.

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0.4.3.5. Qualificazioni
0.4.3.6. Rinvii e richiami

Le qualificazioni sono elementi che in un titolo uniforme o in
un’intestazione si aggiungono al titolo di un’opera o al nome di una
persona o di un ente per distinguerli da altri con lo stesso titolo o
nome.

I rinvii rimandano a un titolo uniforme o a un’intestazione uniforme
da un altro titolo (o forma del titolo) o da un altro nome (o forma del
nome) diversi da quelli adottati e sono quindi unidirezionali.
I richiami (o rinvii reciproci) collegano due o più titoli uniformi o
intestazioni uniformi in relazione tra loro (p.es. i titoli uniformi di due
opere derivate l’una dall’altra oppure i nomi di due enti collegati).
Sono generalmente reciproci ma possono, se opportuno, essere
istituiti in una sola direzione

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0.4.3.7. Intestazioni e titoli uniformi
facoltativi
•
•
•
Le norme indicano i titoli uniformi e le intestazioni da considerare obbligatori
per assicurare il soddisfacimento delle funzioni del catalogo come indicato
Sono considerati facoltativi i titoli uniformi e le intestazioni che incrementano
l’informazione fornita dal catalogo ma non sono ritenuti necessari in tutte le
circostanze o per tutti i generi di pubblicazioni. Molte norme, comunque,
segnalano intestazioni o titoli uniformi facoltativi che può essere opportuno
aggiungere.
Non si ritiene indispensabile assegnare titoli uniformi per tutte le opere
contenute in una pubblicazione (p.es. nel caso di raccolte) o intestazioni
secondarie a tutte le persone o gli enti i cui nomi sono riportati nella
descrizione bibliografica, quando questi nomi non costituiscono un elemento
di accesso importante per la ricerca della pubblicazione o non indicano
responsabilità rilevanti. Può essere opportuno per uniformità e chiarezza,
tuttavia, osservare il criterio di assegnare sempre un’intestazione
secondaria alle persone e agli enti i cui nomi sono riportati, in quanto
responsabili, nella descrizione bibliografica.
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0.4.3.8. Altri elementi di accesso
controllati

Quando si ritiene opportuno possono essere
trattati come elementi di accesso controllati
anche i luoghi di pubblicazione e i nomi degli
editori, tipografi, o altre figure connesse con la
produzione materiale, la pubblicazione e la
distribuzione (cap. 19). Questo trattamento è
raccomandato per le pubblicazioni antiche e per
altri materiali (p.es. le pubblicazioni musicali) per
i quali si ritiene utile la possibilità di ricerca
tramite elementi di questo genere
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0.4.4. Elementi di selezione






0.4.4 A. Alcuni tipi di informazione, per il numero di registrazioni a
cui di solito si applicano, sono particolarmente idonei a essere
utilizzati come elemento di selezione (o esclusione, o “filtro”) nella
ricerca in cataloghi elettronici. Comprendono, per le registrazioni
bibliografiche:
a) la data di pubblicazione, o di produzione, distribuzione, etc. (par.
0.4.4.1);
b) il tipo di materiale (par. 0.4.4.2);
c) il tipo di pubblicazione e il livello bibliografico della registrazione
(par. 0.4.4.3);
d) il paese di origine della pubblicazione (par. 0.4.4.4);
e) la lingua (o lingue) del contenuto della pubblicazione (par.
0.4.4.5).
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0.4.4.4. Paese di pubblicazione
•
•
La ricerca o selezione secondo il paese di
pubblicazione (o di produzione, distribuzione,
etc.) dovrebbe permettere di specificare (o
escludere) uno o più paesi.
Si registra il paese a cui appartiene attualmente
il luogo di pubblicazione (o quelli a cui
appartengono più luoghi di pubblicazione),
anche se al tempo della pubblicazione la località
apparteneva a un paese diverso. Se è possibile
(o si preferisce) indicare nella registrazione un
solo paese
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0.4.7 Giustificazione degli elementi di
accesso
•
•
•
•
•
Gli elementi di accesso assegnati sono di norma
giustificati da informazioni fornite nella descrizione
bibliografica
Tuttavia, per esigenze di economicità, si possono
assegnare elementi di accesso non individualmente
giustificati nella descrizione:
p.es., per un libretto d’opera, da una nota come A p.
3 personaggi e interpreti)
o risultare chiaramente implicita, p.es. nel titolo della
pubblicazione: Tutto il teatro oppure Scritti in onore di ...,
che implicano che il contenuto consista di più opere o
contributi con propri titoli
o per il suo carattere: p.es. i film, che includono
abitualmente titoli di testa e di coda in cui compaiono i
“crediti” e il cast
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Parte I: DESCRIZIONE BIBLIOGRAFICA E
DELL’ESEMPLARE
Oggetto e modalità della descrizione
bibliografica
2. Criteri generali di descrizione
bibliografica
3. Fonti delle informazioni
1.
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
1.1 Oggetto della descrizione
bibliografica

La descrizione bibliografica ha per oggetto, di
norma, ciascuna pubblicazione indipendente e distinta,
considerata come insieme degli esemplari prodotti
utilizzando sostanzialmente una stessa matrice (o una
sua copia o derivazione) e posti in circolazione da una
stessa casa editrice o altro ente o persona (o da più
case editrici, di produzione, distribuzione o diffusione,
etc.). Gli esemplari possono essere prodotti anche su
richiesta e singolarmente (print on demand) o, per le
pubblicazioni elettroniche accessibili a distanza (non
distribuite o diffuse su un supporto materiale), essere
costituiti da copie digitali integrali o parziali trasmesse
tramite una rete informatica alla postazione richiedente
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Fonti della descrizione



Le informazioni da utilizzare per la descrizione si
ricavano da una fonte primaria e da altre fonti
secondo un ordine di preferenza obbligatorio
(par. 3.1 e 3.2).
Per le pubblicazioni in più unità o ad
aggiornamento integrato una o più unità o parti
vengono individuate come base della
descrizione (par. 3.3).
Per ogni area della descrizione sono stabilite le
fonti prescritte dalle quali ricavare le informazioni
(par. 3.5).
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3.1. Ordine di preferenza delle fonti







Le informazioni da utilizzare per la descrizione si ricavano da fonti
determinate, interne o esterne alla pubblicazione, nel seguente ordine di
preferenza:
1) una fonte scelta come fonte primaria (o fonte principale d’informazione,
par. 3.2);
2) altre parti in evidenza della pubblicazione, che svolgono funzioni
complementari alla fonte primaria (fonti complementari, par. 3.4);
3) il resto della pubblicazione;
4) fonti esterne alla pubblicazione (p.es. bibliografie, cataloghi, enciclopedie
o altri repertori, informazioni fornite dall’editore, dati accertati in studi
specifici o in alcuni casi stabiliti o ipotizzati dal catalogatore stesso).
Rientrano tra le fonti interne anche eventuali parti staccate (p.es. la
sopraccoperta, il contenitore o la custodia) o allegati (p.es. il manuale d’uso
di una pubblicazione elettronica) che fanno parte di una pubblicazione come
è stata diffusa.
Rientrano tra le fonti esterne, invece, materiali che possono essere stati
acquisiti insieme alla pubblicazione (p.es. cataloghi editoriali o pubblicità)
ma non ne sono parte integrante.
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3.2. Fonte primaria






Fonte primaria per la descrizione di una pubblicazione è la parte di essa che
presenta formalmente il titolo, in genere insieme ad altre informazioni essenziali, in
evidenza e preliminarmente al contenuto.
Per le pubblicazioni a stampa fonte primaria è di norma il frontespizio
Per le pubblicazioni d’altro genere, che non contengono prevalentemente testo a
stampa leggibile senza l’impiego di apparecchiature, fonte primaria è possibilmente la
parte che svolge funzioni corrispondenti
3.2.1. Frontespizio
3.2.1 A. Per frontespizio si intende la pagina di una pubblicazione a stampa dedicata
a presentare formalmente il titolo e posta in genere prima dell’inizio del testo. Insieme
al titolo vi compaiono di solito altre informazioni rilevanti sulla pubblicazione stessa (o
sulle opere che questa presenta o comunque sul suo contenuto), l’indicazione delle
responsabilità più significative e, per intero o in parte, le indicazioni di pubblicazione
(luogo, editore e data).
Nelle pubblicazioni in più unità (monografiche o seriali) contiene di solito anche
indicazioni numeriche o cronologiche o informazioni d’altro genere relative alla
singola unità (titolo, responsabilità, etc.).
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3.2.2.1. Sostituto del frontespizio per le pubblicazioni
monografiche moderne





Per le pubblicazioni monografiche moderne (comprese quelle
musicali) che non hanno frontespizio il sostituto del frontespizio si
sceglie secondo il seguente ordine di preferenza:
1) la copertina, compresa una cartella o custodia staccata;
2) l’intitolazione, ossia il titolo (con eventuali altre informazioni) che
figura in testa o al principio della prima pagina del testo;
3) il colophon o sottoscrizione, ossia la pagina o parte di pagina
posta alla fine della pubblicazione che fornisce informazioni sulla
pubblicazione stessa (di solito soprattutto riguardo alla stampa).
Per le pubblicazioni musicali a stampa la prima pagina di musica
viene preferita alla copertina se presenta informazioni più complete.
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
3.2.2.3. Sostituto del frontespizio per le
pubblicazioni seriali









Per le pubblicazioni periodiche o seriali che non hanno
frontespizio il sostituto del frontespizio si sceglie secondo il
seguente ordine di preferenza:
1) la copertina;
2) la testata;
3) la gerenza, ossia la pagina o, più spesso, la parte di una pagina
in cui compaiono, insieme al titolo, informazioni sulla proprietà, la
direzione, l’amministrazione, la redazione, etc.;
4) la pagina del sommario o indice ed eventuali altre pagine
redazionali o editoriali;
5) il colophon o sottoscrizione;
6) altre pagine preliminari;
7) informazioni presenti a margine delle pagine di testo (p.es.
un’indicazione stampata al piede della prima pagina o un titolo
corrente);
8) informazioni presenti nel testo stesso
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
3.2.3. Fonte primaria per pubblicazioni d’altro
genere



3.2.3 B. Si preferisce possibilmente una fonte leggibile a occhio
nudo, se corretta e sufficiente per la descrizione, rispetto a una
fonte che richiede l’impiego di un’apparecchiatura (p.es. per
videoregistrazioni o pubblicazioni elettroniche diffuse su un disco o
cassetta).
Tra fonti leggibili a occhio nudo si preferisce possibilmente una
fonte non separata dal supporto (p.es. diciture impresse o incise
oppure etichette fissate o da fissare ad esso), rispetto a una fonte
staccata (p.es. un contenitore) e a materiale di accompagnamento
(p.es. un fascicolo illustrativo o un manuale d’uso).
Tuttavia, se si preferisce, si può adottare come fonte primaria,
per i documenti da proiettare o da visualizzare su uno schermo, la
fonte principale che presenta le informazioni necessarie, in forma
scritta, con l’apparecchiatura appropriata, dandone indicazione in
nota (par. 4.7.1.9).
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
3.2.3 Fonte primaria per documenti fruibili solo con
l’impiego di un’apparecchiatura

Per le pubblicazioni che non contengono
prevalentemente testo a stampa, leggibile senza
l’impiego di apparecchiature, la fonte primaria da
utilizzare per la descrizione è, in generale, la
parte che svolge le funzioni del frontespizio o
pagina del titolo, presentando formalmente il
titolo stesso, di solito con le relative indicazioni
di responsabilità e, per intero o in parte, le
indicazioni di pubblicazione
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
3.2.3 Fonte primaria per documenti fruibili solo con
l’impiego di un’apparecchiatura
•
Fonti leggibili ad occhio nudo
m Fonti non separate dal documento
e 1) diciture impresse sulla pubblicazione
a 2) etichette fissate alla pubblicazione
Fonti separate dal documento
•
•
•
1) contenitori
2) materiali di accompagnamento
Fonti leggibili solo con l’impiego
dell’apparecchiatura appropriata
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
3.2.3 Fonte primaria per documenti fruibili
solo con l’impiego di un’apparecchiatura

Tra
–
–
•
fonte leggibile ad occhio nudo
fonte leggibile con l’impiego dell’apparecchiatura appropriata
si sceglie la fonte leggibile ad occhio nudo
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
3.2.3 Fonte primaria per documenti fruibili solo con
l’impiego di un’apparecchiatura

Si preferisce la parte frontale del contenitore

se l’informazione riportata sul supporto si limita al titolo
se l’informazione riportata sul supporto … è relativa a
una pubblicazione precedente o è comune a
pubblicazioni diverse …
(p.es. quando su un DVD figura il titolo originale di un
film e sul contenitore il titolo italiano, di solito insieme ad
altre informazioni …relative all’edizione … che si sta
catalogando)


Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
3.4. Fonti complementari della fonte
primaria





3.4 B. Sono fonti complementari per libri e opuscoli a stampa, in
ordine di preferenza:
1) i preliminari, ossia le pagine che precedono la prima pagina del
testo (o della prefazione, del sommario, etc.): comprendono
l’occhietto e il suo verso, il verso del frontespizio e, in alcuni casi, il
recto della carta che segue il frontespizio, se reca informazioni
analoghe a quelle che compaiono di solito sul verso del frontespizio;
2) la copertina, compresi il dorso, la parte posteriore (“quarta di
copertina”) ed eventuali risvolti, e, se presenti, la sopraccoperta, la
custodia o altri contenitori;
3) il colophon (o la pagina o parte di pagina che comprende
l’indicazione della stampa).
Sono compresi tra i preliminari eventuali altri frontespizi oltre quello
scelto come fonte primaria e, quando la copertina è utilizzata come
sostituto del frontespizio, il suo verso
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
3.4. Fonti complementari della fonte
primaria



Per le pubblicazioni periodiche o seriali sono fonti
complementari anche la testata, l’intitolazione, la
gerenza, la pagina del sommario ed eventuali altre
pagine redazionali o editoriali e il titolo corrente.
Per le pubblicazioni a stampa costituite da un solo
foglio, non piegato come in un fascicolo, vedi il par. 3.2.2
A.
Le fonti complementari si utilizzano nell’ordine sopra
indicato. Tra i preliminari si preferisce la pagina contro il
frontespizio all’occhietto e questo al verso del
frontespizio; si preferisce la parte anteriore della
copertina al dorso e questo alla parte posteriore,
l’esterno alla parte interna e la copertina stessa alla
sopraccoperta e allaGabinetto
custodia.
Vieusseux 8 febbraio 2011
Novità
(cap. 0), e poi in vari altri, si richiama
l'attenzione sull'esigenza di trattare
informazioni in più lingue e scritture
• Documenti non pubblicati (cap. 6)
• Informazioni sull'esemplare (cap. 7), che
non riguardano solo il materiale antico o di
pregio
•
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Aspetti tecnici della descrizione
•
•
•
•
•
problematiche di trascrizione dei dati (nel
cap. 2)
scelta delle fonti delle informazioni da
utilizzare nella descrizione, per i diversi
tipi di materiali (cap. 3)
qualifiche degli autori,nell'area 1
ulteriori elementi relativi alla collezione,
nell'area 6
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Aspetti tecnici della descrizione
segue 2
•
•
•
•
Semplificazioni per quanto riguarda i dati
dell'area 4 (in particolare per l'editore e per la
data) e dell'area 5
(p.es. per le caratteristiche tecniche dei
materiali non librari). Particolare attenzione è
stata dedicata a:
normalizzazione formale (p.es. per i simboli
standard delle unità di misura)
riduzione drastica dell’ impiego di abbreviazioni
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Parte I

Le norme comprese nella Parte I presentano unitariamente e in
maniera integrata la descrizione dei materiali, e sono
sostanzialmente fedeli agli standard ISBD, ma se ne discostano in
alcuni punti di dettaglio, sulla base della tradizione catalografica ed
editoriale italiana, o per uniformare soluzioni discordanti che
compaiono nelle singole ISBD per materiali diversi.

Inoltre nella descrizione bibliografica ci si è orientati verso una
notevole riduzione dell'uso delle abbreviazioni, senza però
eliminarle completamente (soprattutto nell'area 5): sono state
mantenute, in particolare, le abbreviazioni di uso più frequente e più
largamente note o facilmente interpretabili dalla generalità del
pubblico
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
REICAT (0. Introduzione, Parte I)
•
•
•
•
•
•
•
Abbreviazioni (0.6, Appendice A)
Pubblicazioni diffuse o commercializzate insieme (1.4.6)
Ristampe inalterate indicate nella fonte prescritta come
edizione (1.7.1.2, 7.1.1)
Variazioni minori del titolo tra le unità successive di una
pubblicazione seriale (1.7.3.1 A)
Fonte primaria per documenti fruibili solo con l’impiego di
un’apparecchiatura (3.2.3)
Titoli, qualifiche e altre informazioni che accompagnano il
nome, nell’indicazione di responsabilità (4.1.3.3)
Variazioni nelle indicazioni di responsabilità in
pubblicazioni in più unità, pubblicazioni seriali e collezioni
(4.1.3.8 B)
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
REICAT (0. Introduzione, Parte I)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Complementi paralleli del titolo (senza titoli paralleli) (4.1.4.2 C)
Indicazioni parallele di responsabilità (senza titoli o complementi del
titolo paralleli) (4.1.4.3 C)
Variazione del luogo di pubblicazione nelle pubblicazioni in più unità
(4.4.1.3)
Variazioni dell’editore in pubblicazioni in più unità (4.4.2.4)
Data di pubblicazione (4.4.4.0)
Pubblicazioni in più unità costituite da materiali diversi, ma di pari
importanza (4.5.1.12)
Complementi del titolo della collezione (4.6.2 A)
Indicazioni di responsabilità relative alla collezione (4.6.3 A)
Espressione descrittiva che accompagna la designazione dell’unità
(5.2.0.3 A)
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
REICAT (parte II)
Titolo uniforme e titolo collettivo uniforme
 a) Titolo uniforme (9.0.3)
 b) Titolo collettivo uniforme (9.0.5,
Appendice H)

Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
REICAT (parte III)
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Santi con cognome (seguono la regola generale)
Termini santo o santa (15.2.3 A-B)
Omonimi non distinti (15.3.4)
Richiami tra persona ed ente (15.4.2 A)
Cambiamenti minori nel nome degli enti (16.0.3.1 A)
Cambiamenti minori nel nome degli enti subordinati registrati in forma
gerarchizzata (16.0.3.1 B)
Qualificazioni degli enti territoriali (16.1.4.2 A)
Circoscrizioni ecclesiastiche ed enti religiosi con competenza territoriale
(16.1.5.3)
Istituzioni religiose locali (16.1.5.4)
Organi della Curia romana (16.1.5.5 B)
Indicazione della sede o dell’ambito territoriale nel nome dell’ente
(16.2.5)
Intestazione secondaria per il curatore della collezione (17.3.2)
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Pubblicazioni diffuse o
commercializzate insieme



Le pubblicazioni diffuse o commercializzate insieme ma
non legate da un titolo comune o che non risultano parti
di una pubblicazione unica si considerano pubblicazioni
indipendenti, e non pubblicazioni in più unità o con
allegati [o con supplementi] … [anche quando sono
impiegati i termini: allegato, supplemento, inserto,
etc.].
Enciclopedia biografica universale In area 7: Distribuito
con La repubblica e L’espresso
Genio e materia : contributi per una definizione del
mestiere d’arte / a cura di Paolo Colombo In area 7: In
custodia con: L’intelligenza della mano
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Ristampe inalterate indicate nella fonte prescritta come
edizione 1.7.1.2



Le ristampe di una stessa edizione non sono, di norma,
oggetto di una descrizione bibliografica distinta, anche
se indicate con il termine edizione, quando sono
inalterate oppure presentano piccole differenze
Il termine edizione viene usato nell’editoria
contemporanea anche per ristampe inalterate. Le
REICAT accolgono una soluzione già adottata.
REICAT 7.1.1 (Informazioni relative all’esemplare)

Si indica se l’esemplare appartiene a una ristampa particolare
(anche se presentata come “edizione”) …

5ª ristampa, 2004 2ª ed., 2007
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Ristampe inalterate
 Trattamento
in SBN

Se una ristampa è inalterata, anche se
definita e numerata come nuova edizione
per motivi editoriali, non è oggetto di
nuova descrizione anche se varia:
• il numero standard
• le dimensioni
• la data
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Edizioni nuove
 Trattamento
in SBN

E’ necessaria una descrizione distinta
per una edizione se varia:
• la collana;
• Il nome dell’editore
• la paginazione
• il titolo
• se presenta aggiunte o modifiche
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1.7.3.1 Variazioni minori del titolo tra le unità successive di una
pubblicazione seriale

Si considerano cambiamenti minori del titolo
di una pubblicazione seriale, che non richiedono
descrizioni bibliografiche distinte:

a) l’aggiunta, eliminazione o variazione di articoli, preposizioni, congiunzioni
e segni di punteggiatura;
b) le variazioni grammaticali;
c) le variazioni nella grafia;
d) la sostituzione di una sigla (o altra forma abbreviata) alla forma estesa, o
viceversa, sia quando costituisce il titolo sia quando ne fa parte, se la
numerazione è continua;
e) l’aggiunta, eliminazione o variazione di un collegamento grammaticale
alla numerazione e di espressioni connesse che indicano la copertura;
f) l’aggiunta, eliminazione o spostamento …di un termine descrittivo del tipo
di pubblicazione, anche se costituisce la prima parola del titolo, purché non
vi sia un legame grammaticale e la numerazione sia continua





Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
4.1.3.3 Titoli, qualifiche e altre informazioni che
accompagnano il nome nell’indicazione di
responsabilità


Il punto d) ci ricorda di valutare l’utilità di trascrivere le informazioni
che accompagnano il nome sui frontespizi.
Informazioni fondamentali per la realizzazione dell’archivio di
autorità, informazioni fondamentali per gli autori meno conosciuti,
non presenti nei repertori.

Se si ritengono utili per identificare la
persona

Nei cataloghi elettronici di norma lo spazio è sufficiente.
(Accuratezza, uno dei 9 principi enunciati nella “Dichiarazione di
principi internazionali di catalogazione”)
Es. / Giuseppe Ferri, professore ordinario nell’Università di Roma
/ a cura di Giovanni De Matteo, sostituto procuratore generale alla
Corte suprema di cassazio



Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
4.1.3.8 B Variazioni nelle indicazioni di
responsabilità in pubblicazioni in più unità,
pubblicazioni seriali e collezioni





Se tra le parti di una pubblicazione in più unità vi sono variazioni
nelle indicazioni di responsabilità relative alla pubblicazione nel suo
complesso si riporta la forma presente nella prima unità (o
comunque in quella assunta come base della descrizione). La
variazione si indica in nota.
Se una forma è comune alla maggior parte delle unità, ma non alla
prima, si può riportarla al posto di quella della prima unità,
segnalando la variazione in nota.
Per le pubblicazioni periodiche o seriali e le collezioni le variazioni in
indicazioni di responsabilità relative a persone con il ruolo di
direttori, curatori, etc., possono essere segnalate in nota in forma
generica.
Vocabolario siciliano / a cura di Giorgio Piccitto In area 7: Vol. 2:
fondato da Giorgio Piccitto ; a cura di Giovanni Tropea; dal vol. 3:
fondato da Giorgio Piccitto ; diretto da Giovanni Tropea
Rivista di storia economica / diretta da Luigi Einaudi In area 7:
Dal 1984: fondata da Luigi Einaudi
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
4.1.4.2C Complementi paralleli del
titolo (senza titoli paralleli)



Se non ci sono titoli paralleli ma soltanto complementi
del titolo in più lingue o scritture si riportano nell’ordine in
cui compaiono. Se si preferisce si può riportare soltanto
quello nella lingua o scrittura del titolo o, se questo
criterio non è applicabile, quello che compare con
maggiore rilievo o per primo. La presenza di
complementi del titolo non riportati si può segnalare in
nota
Diladdarno : Firenze oltre il fiume = Florence beyond the
river
Golfo di Trieste : carta nautico turistica In area 7:
Sottotitolo e legenda in quattro lingue
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
4.1.4.3 C Indicazioni parallele di responsabilità (senza titoli o
complementi del titolo paralleli)



Se non ci sono titoli (o complementi del titolo)
paralleli ma soltanto indicazioni di responsabilità
in più lingue o scritture si riportano nell’ordine in
cui compaiono. Se si preferisce si può riportare
soltanto quella nella lingua o scrittura del titolo o,
se questo criterio non è applicabile, quella che
compare con maggiore rilievo o per prima
Es.
Colloquium 1998, Torino : 27 settembre-1.
ottobre / The International Association of
Bibliophily = Association internationale de
bibliophilie
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
4.4.1.3 Variazione del luogo di
pubblicazione nelle pubblicazioni in
più unità


Se il luogo di pubblicazione varia tra le parti di
una pubblicazione in più unità si riporta quello
indicato nella prima unità e si segnalano le
variazioni in nota, in forma generica se sono
numerose o se sono riportate nelle descrizioni
delle singole unità.
Firenze In area 7: Luogo di pubblicazione dal
vol. 3: Scandicci oppure, se non si può
specificare la decorrenza della variazione In
area 7: Il luogo di pubblicazione varia in:
Scandicci (pubblicazione in più volumi della casa
editrice La nuova Italia, in cui varia l’indicazione
del luogo)
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
4.4.2.4 Variazione dell’editore nelle
pubblicazioni in più unità




Se l’editore … varia tra le parti di una
pubblicazione in più unità si riporta l’indicazione
che compare nella prima unità e si segnalano in
nota le variazioni, in forma generica se sono
numerose o se sono riportate nelle
descrizioni delle singole unità.
Milano : Editrice bibliografica In area 7: Dal vol.
4: Perugia : Guerra; dal vol. 6: Perugia :
Volumnia
ma:
se i singoli volumi sono descritti individualmente
nell’area 7 si può indicare soltanto L’editore
varia
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Descrizione del livello generale


•
•
•
•
•
•
–
–
–
•
La descrizione deve consentire di collegare tutte le notizie
relative ai volumi particolari delle successive edizioni
Quindi deve essere una descrizione aperta
non si deve indicare l’edizione se presente
Non si devono indicare l’anno o gli anni
Non si devono indicare il numero dei volumi
I cambiamenti di curatore, editore, luogo vanno indicati in nota
Il tipo data sarà sempre F
Nuovi numeri ISBN andranna inserirti indicando nella nota al
numero l’edizione
Ma
Se in cofanetto con prezzo unitario
Se atti di congressi in più volumi
Ristampe anastatiche
Il livello generale sarà completo (edizione, date e numero volumi)
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
4.4.4.0 Data di pubblicazione






[…] Si considerano date di pubblicazione quelle che compaiono senza altra
specificazione, o in collegamento con la parola edizione o espressioni che la
comprendono (p.es. Prima edizione gennaio 2007), e le date di copyright oppure di
stampa o manifattura quando possono essere ritenute equivalenti a una data di
pubblicazione. Non si considerano date di pubblicazione, invece, le date che
compaiono in connessione con informazioni di tipo diverso (p.es. l’imprimatur o il
deposito legale) o nel testo (p.es. in una dedica o prefazione).
Applicazione in SBN:
Si applicano le REICAT.
Gli anni di copyright o di stampa si riportano senza la qualificazione (©, stampa). Se
gli anni di copyright e stampa coincidono, l’anno viene riportato senza parentesi
quadre. Si raccomanda di non intervenire sul pregresso solo per questa variazione.
2009
(nella pubblicazione ©2009)
2008
(nella sottoscrizione finito di stampare nel maggio 2008)
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
Data di copyright e stampa





Quando la data di copyright e di stampa divergono, nel
caso in cui la differenza tra le due date è uguale o maggiore di
2 anni si indicherà la data più recente senza qualificarla,
altrimenti si riportano entrambe , la prima senza alcuna
precisazione e la seconda tra parentesi tonde
Es. Pisa : a spese dell’autore, 1976 (Pisa : Litografia di
Cassio Tacchi, 1975)
1998 (stampa 1997)
(pubblicazione in cui compaiono una data di pubblicazione sul
frontespizio e, sul verso, una data di copyright coincidente e
una data di stampa non coincidente)
1951 (stampa 1952)
1976 (stampa 1977)
Gabinetto Vieusseux 8 febbraio 2011
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Introduzione alle REICAT - Sistema Documentario Integrato dell