PNL, VENDITA E NEGOZIAZIONE I segreti per divenire un abile venditore e negoziatore Di Vincenzo Fanelli Visita www.vincenzofanelli.com © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 2 CHI SONO Amo considerarmi un ricercatore delle potenzialità umane Sin dall’età di 13 anni cominciai ad interessarmi ai meccanismi della comunicazione persuasiva e del miglioramento personale. Tutto quello che si riferisce alla nostra parte profonda ha sempre attirato le mie ricerche portandomi a studiare la Programmazione Neurolinguistica – PNL (me ne occupo dal 1993 e sono Master Trainer e Master Coach of NLP presso la National Federation of Neurolinguistic Programming – FL /USA), l’Ennegramma, la Comunicazione Non Verbale, il Manifesting e le discipline orientali. Queste ricerche mi hanno portato a creare dei modelli integrati innovativi ed estremamente efficaci. Il mio stesso percorso mi ha portato a seguire trainers e maestri diversi senza mai legarmi a nessuno in particolare. La mia consulenza e docenza è rivolta sia ai privati che ad aziende multinazionali. Per quanto riguardo questo ultimo punto, ho avuto l’occasione di sviluppare progetti innovativi per grosse realtà mondiali nel settore petrolifero e dell’entertainment. Intervengo come relatore presso convegni nazionali ed internazionali (tra i più importanti, Macrofestival, MyLife), sono stato ospite in diverse trasmissioni radiofoniche (ad esempio, RTL 102,5 e Radio Deejay) e curo alcune rubriche (ad esempio, “Penso Positivo” su radio Ciccio Riccio). Sono spesso ospite in interventiste televisive in Nonsoloanima.tv e MyLife. Ho scritto numerosi articoli pubblicati presso diversi siti web e riviste di settore. Sono autore di numerose pubblicazioni nazionali: Migliora le tue relazioni con l’Enneagramma e la PNL – Edizioni Essere Felici (prima edizione: 2000 con Editrice Proto) I Poteri segreti della comunicazione empatica – Edizioni Essere Felici (prima edizione: Editrice Proto) Il Potere dell’Energia Universale (prima edizione: 1998 con Editrice Proto – seconda edizione: 2001 con Macro Edizioni) – Edizioni Essere © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale Felici 3 DVD CON LIBRI ALLEGATI Il segreto per creare relazioni di successo – Edizioni MyLife (DVD + libretto) Motivazione – il segreto per realizzare la propria vita – Edizioni MyLife (DVD + libretto) PNL per l’Anima – Edizioni MyLife (DVD + libretto) Dentro di te si trova il genio della lampada – Macro Video (VHS + libretto) Coaching e PNL – Edizioni MyLife (DVD + libro) Trova l’anima gemella – Tecniche Nuove (DVD + libro) Enneagramma – Macro Video (DVD + libretto) CD AUDIO Il potere di rendersi felici – Anima Edizioni (CD audio + libretto) CORSI MULTIMEDIALI Realizzati con la PNL * Advanced* – Piuchepuoi.it (Manuale+ audio + questionari + coaching on line) Come trovare l’anima gemella – Piuchepuoi.it (Manuale + audio + questionari + eventuale coaching on line) Alleati con l’Universo – Piuchepuoi.t (Manuale + audio + questionari + eventuale coaching on line) PNL Pratica – Madri.com (Manuale + video corso) I miei corsisti possono considerarsi membri di un ideale club di persone a cui interessa concretamente cambiare la propria vita. La mia ricerca (tutt’ora in corso), sia in Italia che all’estero, mi ha portato a conoscere aspetti poco conosciuti mai rivelati alla massa e di cui pochi addetti ai lavori ne sono a conoscenza. Per questo motivo, ogni anno, introduco sempre delle novità all’interno dei corsi istituzionali. Seguimi su Facebook (clicca su MI PIACE) http://www.facebook.com/pages/Vincenzo-Fanelli/133480406686878 © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 4 PNL: INTRODUZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE EUROLINGUISTICA La Programmazione Neurolinguistica (PNL) è una disciplina nata negli anni settanta in America grazie al matematico Richard Bandler e il linguista John Grinder. Le loro ricerche, sulla scia del lavoro di Gregory Bateson, si sono concentrate nell’individuazione dell’elemento peculiare che permetteva ad alcuni psicoterapeuti come Milton Erickson, Fritz Pearls e Virginia Satir di ottenere costantemente un’alta media di risultati positivi. Bandler e Grinder hanno formalizzato gli schemi comunicativi di maggiore influenza. Inizialmente furono applicati nel contesto della psicoterapia ma in seguito furono estesi in altri ambiti della comunicazione umana: vendita, commercio, istruzione, attività legali e in ogni settore in cui è richiesta la comunicazione. Un aspetto peculiare della PNL è che contrappone il modello alla teoria: il modello descrive come opera qualcosa; la teoria deve individuare la spiegazione in merito alla collimazione dei vari modelli con la realtà. La PNL mostra il procedimento principale utilizzato dall’uomo per decodificare, trasmettere, condurre e cambiare il comportamento. Esaminiamo nei particolari il nome “Programmazione Neurolinguistica”: - Programmazione: secondi gli studiosi noi abbiamo dei patrimoni di programmi racchiusi nella nostra mente e questi programmi possono essere modificati. - Neuro: questi programmi vengono sistemati in maniera tale da diventare delle configurazioni neurali. Inoltre si riferisce alla Neurofisiologia. - Linguistica: il linguaggio fa parte del nostro sistema di comunicazione con gli altri e attraverso il linguaggio di precisione (Metamodello) è possibile estrarre i limiti che ostacolano il raggiungimento dei nostri obiettivi. Analizziamo alcuni presupposti della PNL: © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 5 1. La mappa non è il territorio Studiare la cartina di un territorio non corrisponde alla conoscenza dello stesso. La mappa è una rappresentazione sintetica del terreno in quanto per ottenerne una corrispondente alla realtà saremmo costretti a realizzarne una su sala 1:1. Ogni individuo possiede una propria rappresentazione della realtà che non è mai oggettiva in quanto le informazioni entranti vengono generalizzate, cancellate e deformate. La soggettività della realtà di ognuno di noi avviene grazie ad alcuni vincoli strutturali. Questi ultimi sono di tipo NEUROLOGICO, SOCIALE E INDIVIDUALE. Per questo motivo ogni individuo possiede la sua unica mappa del mondo e non ne esistono due identiche. 2. Ogni comportamento è comunicazione Non è possibile non comunicare. Se un individuo decide di stare in silenzio in realtà comunica che desidera non comunicare. Per questo motivo ogni atto trasmette uno o più messaggi. 3. La PNL è lo studio dell'esperienza soggettiva La realtà soggettiva possiede una struttura; la PNL si occupa dello studio di tale insieme. La realtà interiore può essere studiata e ampliata permettendo ad ogni individuo di interagire creativamente con gli altri e con se stesso. 4. L'eccellenza è limitata solo dalla nostra percezione di ciò che è possibile. La PNL amplia i limiti della percezione © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 6 La differenza tra chi raggiunge le proprie mete e chi non ci riesce consiste nel fatto che i primi riescono a reagire allo stress utilizzando la creatività ed accedendo ad una vasta gamma di scelte. Gli altri vivono se stessi come individui dalle scelte limitate: “Le ho provate tutte ma…”, “ Non c’è più nulla da fare”, “Non esistono vie di uscita”. Infatti, non operano la scelta sbagliata: non hanno abbastanza scelte. La PNL guida gli individui ad ampliare le proprie opzioni. 5. Qualunque processo osservato è schematizzabile e riproducibile È possibile scoprire le regolarità esistenti tra il comportamento osservabile dell'individuo e i suoi processi interni; in questo modo è possibile ricalcare la sua strategia. In PNL l’estrazione della strategia viene chiamata Modellamento e serve per conoscere la struttura dell’esperienza soggettiva. La PNL aiuta gli individui a focalizzare meglio i propri obiettivi, ad ampliare le capacità comunicative, di motivazione e self help. La PNL attualmente è cambiata rispetto alla sua formulazione originaria evolvendosi (anche se molti dei suoi principi sono rimasti immutati): è stata rivista la vecchia concezione della mente umana paragonata ad un computer in quanto molto più complessa; è stata integrata con altre discipline; molti trainers formati da Bandler e Grinder hanno apportato significativi contributi alla PNL e gli stessi fondatori hanno prodotto notevoli cambiamenti nel corso degli anni. Il cambiamento e la flessibilità sono lo spirito della PNL in quanto nell’evoluzione (di qualsiasi tipo) è insita la capacità di adattamento. COME CREARE EMPATIA CON IL RISPECCHIAMENTO Empatia è un termine che indica la capacità di provare gli stessi sentimenti di un altro individuo. © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 7 Martin Hoffman, un ricercatore che si occupa di empatia, sostiene che l’empatia si forma naturalmente a partire dall’infanzia. Infatti, nel primo anno di età un bambino prova disagio quando vede un altro farsi male cadendo per terra e può cominciare a piangere, come se fosse stato lui a cadere. Poi, verso i due anni, cominciano a distinguere i loro sentimenti da quelli degli altri, rendendosi conto che sono diversi. Cominciano a focalizzarsi su i segnali degli altri che rilevano sentimenti. In seguito si rendono conto che possono comprendere la sofferenza a prescindere dal momento che vivono, provando emozioni anche per interi gruppi di persone. Un esempio di empatia si ha quando assistiamo a qualcuno che prova delle sofferenze e ci sentiamo spinti ad aiutarlo. Provare un sentimento insieme ad un altro individuo significa essere emozionalmente partecipi. Il rispecchiamento è un sistema per creare con il nostro interlocutore un “rapporto empatico”, basato sulla fiducia e la sintonia emotiva. Il Rispecchiamento è uno dei metodi più potenti e che è alla base della programmazione neurolinguistica. È un sistema per creare velocemente Rapport con il nostro interlocutore. La stessa parola indica un’assunzione della nostra postura speculare a quella di chi ci è di fronte. Pensate a due innamorati: quando sono insieme, assumono una postura identica, mimando gli stessi gesti, come in una “danza” non verbale. Vi è una vera e propria sintonia. Quindi si tratta di riprodurre artificialmente un procedimento naturale. Quando l’inconscio di un individuo è stimolato da quello del suo interlocutore, cerca di interessarlo assumendo la sua postura. È come se gli dicesse: “Sono simile a te!”. L’aspetto della comunicazione non verbale ha un ruolo fondamentale nell’empatia. Robert Levenson, psicologo della California University di Berkeley ha dimostrato come l’empatia ha una base fisiologica. Ha condotto studi su coppie di coniugi, i quali dovevano indovinare cosa provasse il partner durante una accesa discussione. I partner venivano registrati con una videocamera e le reazioni fisiologiche misurate mentre parlavano di un problema inerente il loro matrimonio (chi deve rimproverare i figli, le spese, ecc.). Poi ogni partner rivedeva la © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 8 registrazione spiegando le sue emozioni momento per momento. In seguito rivedeva la registrazione cercando di indovinare lo stato emozionale dell’altro partner. Il massimo dell’empatia è stato riscontrato in quei coniugi che, mentre osservavano il partner, assumevano la stessa fisiologia, reagivano in modo analogo: se il partner aveva un’abbondante sudorazione, anche il loro sudavano; se il partner aveva un calo della frequenza cardiaca, anche loro lo avevano. Mimavano le impercettibili reazioni fisiologiche del loro partner. Invece, coloro che mantenevano il loro atteggiamento, senza mimare quello del partner, non riuscivano a indovinare lo stato emotivo del coniuge. L’empatia è possibile quando il corpo degli interlocutori è in sincronia. Personalmente ho condotto una serie di studi su un gruppo di studenti universitari durante gli esami. Gli studenti non avevano conseguito una preparazione soddisfacente. Li avevo addestrati al rispecchiamento e gli dissi di applicarlo con il professore (inconsapevole) durante la discussione dell’esame. I risultati furono sorprendenti. Alcuni furono in grado di dare risposte a domande a cui non avrebbero saputo rispondere normalmente. Raccontarono di sapere inspiegabilmente creare collegamenti con argomenti in maniera tale da saper rispondere e soddisfare le aspettative del professore. Altri, invece, nonostante avessero sostenuto un esame poco brillante, furono aiutati dal professore che cercò di fargli superare l’esame con un voto quasi soddisfacente. Quindi il rispecchiamento consiste nel ricreare la stessa fisiologia, postura del nostro interlocutore. Se chi abbiamo di fronte ha le braccia conserte, anche noi lo faremo. Se il nostro interlocutore si accarezza i capelli, possiamo imitarlo. Ma, esiste un’avvertenza: non bisogna scimmiottare. Ovvero, non dobbiamo rispecchiarlo in tempo reale altrimenti potrebbe dirci: “Ma mi prendi in giro?”. Se si accarezza i capelli, possiamo farlo dopo qualche attimo e non immediatamente. Un sistema efficace è quello di assumere o mimare i gesti, quando interveniamo nella discussione. Aspettiamo che finisca il suo pensiero e poi, quando cominciamo a parlare, mimiamo © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 9 la sua postura. Vi è una spiegazione neurologica del rispecchiamento. La risposta è depositata nella corteccia visiva e nell’amigdala. Quando si vede la faccia di un individuo, l’informazione induce una scarica prima nella corteccia visiva e poi nell’amigdala. Questo è il percorso standard che induce attività emozionale. In seguito sono stati identificati alcuni neuroni che sembrano reagire solo a particolari risposte: atteggiamenti aggressivi, di sottomissione, paura, ecc.. Sembra che il nostro cervello sia predisposto per reagire a particolari stimoli esterni. Ecco perché gli innamorati entrano in una sincronia di segnali empatici che inconsciamente vengono codificati e rimandanti. Quindi, mimando la postura e la fisiologia del nostro interlocutore, rimandiamo una serie di segnali che poi registra in quei particolari neuroni, decodificandoci come persone empatiche nei suoi confronti. Infatti, il rispecchiamento permette l’instaurazione della fiducia: “Non so perché, ma sento di potermi fidare di te”. Inoltre, rispecchiando, possiamo percepire lo stato emotivo di chi abbiamo di fronte, comunicare a un livello molto più profondo di quello normale. PNL E ANCORAGGI NELLA COMUNICAZIONE Uno strumento molto utile per generare Rapport è l’Ancoraggio. Con questo termine si indica un interruttore emozionale che puoi utilizzare quando desideri predisporre positivamente il tuo interlocutore. In altre parole, puoi creare dei grilletti che evocano emozioni positive. Il Cane di Pavlov è un classico esempio di ancoraggi: gli sperimentatori, quando portavano cibo al cane, facevano suonare una campanella. Questo meccanismo lo utilizzarono per molti giorni. Ad un certo punto fecero suonare la campanella senza portargli il cibo. Anche in assenza di esso, il cane salivava come se fosse presente. In pratica si era creato un legame tra il suono della campanella e il cibo, una neuro-associazione, uno stimolo-risposta molto potente. Ma © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 10 gli ancoraggi possono essere naturali e presenti nella realtà di tutti i giorni. Un particolare profumo ti ricorda una persona (ancora olfattiva), una canzone ti ricorda una vacanza (ancora auditiva), un particolare sapore ti rimanda a ricordi infantili (ancora gustativa), un particolare gesto fatto dal tuo interlocutore ti ricorda un’altra persona (ancora visiva) o un particolare tipo di abbraccio ti rimanda un tuo amico (ancora tattile). Le ancore si creano naturalmente e sono degli stimoli che attivano dei percorsi neurali che accedono a ricordi, immagini, sensazioni, canzoni ecc.. Questo lo sanno bene i pubblicitari che in alcuni spot inseriscono colonne sonore di successo che attivano particolari stati d’animo. Chi vede lo spot associa inconsciamente lo stato emozionale al prodotto reclamizzato. Anche noi possiamo creare artificialmente delle ancore. Ad esempio, puoi creare nel tuo interlocutore un “pulsante” che fa scatenare in lui un'emozione di forte predisposizione o accordo. E puoi farla scattare proprio quando gli proponi qualcosa. Come funziona un ancoraggio? Supponiamo di essere al bar con un nostro amico con il quale stiamo amabilmente conversando. Durante questa piacevole conversazione il nostro amico spesso e volentieri ride alle nostre battute o racconti. Tutte le volte che accede a queste esperienze positive (ride) ho la possibilità di “piazzare un’ancora”. In quei precisi istanti posso dargli una pacca sulla spalla (ancora tattile) o accarezzarmi un lato della fronte (ancora visiva). Per sistemare l’ancora efficacemente devo ripetere l’operazione più volte (quattro o cinque volte): quando ride ripeto il gesto in maniera identica o tocco la sua spalla sempre nello stesso punto. Inoltre, l’ancora è più efficace se fissata quando accede allo stato emotivo positivo e raggiunge il “massimo picco emozionale”: quando ride di gusto e non quando accenna un leggero sorriso. Se l’ancora è stata sistemata efficacemente, quando riprodurrai il gesto o gli dai la pacca sulla spalla, accederà nuovamente allo stato positivo. In questo modo hai creato un interruttore emozionale da utilizzare quando gli proporrai qualcosa. Ad esempio, mentre gli chiederai di prestarti la sua auto posso, potrai dargli nuovamente una pacca © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 11 la sua spalla. In questo modo assocerà la tua richiesta allo stato emotivo positivo predisponendosi al consenso. Il procedimento appena esposto è utile per creare un’ancora generica legata ad un’emozione positiva, ma posso creare “interruttori” specifici in base allo stato emotivo più utile al mio obiettivo. In altre parole, dovrò rievocare specifici stati emotivi con domande dirette e quando accederà all’esperienza ancorerò più volte. Ad esempio, se voglio stabilire empatia, posso chiedergli di raccontarmi se si è mai sentito piacevolmente coinvolto e interessato da qualcuno. Ci parlerà di qualcun altro e accederà all’esperienza. Lo noteremo dal fatto che gli occhi si sposteranno in una particolare direzione, dall’espressione del suo viso e/o da un sospiro. Quello è il momento per piazzare l’ancora. Quando accede al ricordo e comincia a raccontarcelo, fissiamo l’ancora: una pacca sulla spalla o facciamo un particolare gesto. Più volte ancoreremo (nello stesso punto o nello stesso modo), più l’interruttore sarà potente. Quindi farai accedere più volte l’interlocutore all’esperienza con domande specifiche. In seguito è possibile fare una verifica: fai scattare l’ancora e nota se il tuo interlocutore tende ad accedere nuovamente all’esperienza (gli occhi si spostano, muta l’espressione del viso ecc.). In questo modo è possibile creare un “pulsante” da utilizzare tutte le volte che voglio creare empatia con una determinata persona. Chiaramente, le ancore tendono a svanire con il decorso del tempo: per renderle più durature bisogna ancorare più volte. Riepilogando la tecnica si articola nelle seguenti fasi: 1. Far accedere l’interlocutore a situazioni del suo passato in cui vi è la qualità emozionale che vogliamo ricreare il lui. © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 12 2. Quando entra nell’esperienza, ancorare più volte con un gesto della mano, un tocco o un suono vocale. 3. Verificare il funzionamento dell’ancora. Se non avete un feedback positivo, ripetere i punti 1 e 2 chiedendo di un’altra esperienza passata simile. 4. Fate scattare l’ancora quando avanzi le tue richieste o durante i tuoi interventi nel dialogo. Naturalmente, consiglio molta etica nell’applicazione di questa tecnica e di seguire lo schema Win-Win: vinco io - vince l’altro. In altre parole, se spingi qualcuno a fare qualcosa contro la sua volontà (è difficile, ma non impossibile), in seguito se ne accorgerà. Agire in maniera manipolativa è la strada più breve per farsi “terra bruciata” attorno. Inoltre, ricorda che i pettegolezzi negativi circolano molto velocemente: nel giro di poco tempo nessuno vorrà avere più contatti con te. Comunicare seguendo lo schema win-win significa attuare uno scambio equo dove entrambe le parti sono vincenti. NEGOZIARE CON SUCCESSO In questo capitolo affronteremo in maniera schematica le chiavi della perfetta negoziazione. Le 4 chiavi della perfetta negoziazione: 1. La raccolta delle informazioni 2. Personalizzare la Presentazione 3. Reperire le Strategie Decisionali 4. Maneggiare le obiezioni 1. La raccolta delle informazioni Tieni sempre a mente che senza nessun bisogno, non vi è nessuna vendita Se non conosci i bisogni su cui indirizzarvi, come puoi creare una presentazione © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 13 completa? L'abilità nel creare una buona presentazione, comincia con la raccolta delle informazioni Ma come si procede? Partiamo da un semplice punto: molti venditori si pongono questa domanda: "Cosa il mio cliente vuole o di cosa ha bisogno?" Questo è un passo critico nel processo di vendita. Se sai rispondere a questo domanda sei molto avanti nella conclusione della vendita. È importante capire "perché la gente vuole quello che cerca" così, se necessario, possiamo fornire soluzioni alternative. Come raccogliere le informazioni? a. Prima stabilite Rapport con il Rispecchiamento di postura. b. Raccogliere informazioni circa il miglior modo per presentare il prodotto al cliente Quando raccogliamo informazioni dobbiamo essere Chunk Up (generici) e in seguito Chunk Down (specifici) per raccogliere specifiche informazioni Con il "quadro globale" della situazione, raccogliamo una serie di bisogni. Questi possono essere distinti in due macro categorie: Due tipi di bisogni: - Bisogni reali - Bisogni percepiti Un esempio di domande Chunk Up: - "cosa posso fare per voi?" - "come posso soddisfarla?" In questo modo avrai il "quadro generale" e relativi bisogni. I "grossi" bisogni (bisogni reali) possono essere indirizzati in una via che il cliente non ha aveva considerato. Ad esempio, se un cliente mi chiede di ripassare fra 2 mesi, posso chiedergli "perché". Lui potrebbe rispondermi perché solo in quel periodo ha una sufficiente liquidità © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 14 economica. Allora posso proporgli un pagamento dilazionato. Oppure, se una coppia mi chiede una casa con un ampio giardino, posso chiedere la motivazione. Potrebbero rispondermi perché amano la natura. Allora posso proporgli una casa che ha un grosso parco di fronte. In questo modo è possibile trovare delle valide sostituzioni. 2. Personalizzare la Presentazione a. È fondamentale usare predicati verbali Visivi Auditivi e Cenestesici b. Uso di predicati temporali: "Immagini come si sentirà bene quando avrà X rispetto a quando usava Y" c . Key Words-Trance Words d. Tono e tempi dell'interlocutore e. Rispetto del sistema di credenze Quando ti interrompe con domande, rispondi sempre con cortesia e rispetto: - "Questa è una domanda/argomento importante". - "Se pensa che possa risponderle in seguito perché potrebbe acquisire molto più senso dopo, posso toccare qualche altro breve punto?" Mai parlare di prezzo fino a quando il prodotto non ha acquisito valore. Dire in anticipo cosa gli diremo. Alla fine, fare il sommario: "Questa presentazione ha toccato una serie di opzioni finanziarie come anche...". Mai esagerare con le nuove informazioni (7+-2 Chunk): - Si può fissare su quello che è stato detto in precedenza e ignora quello che le nuove informazioni. - Rischiamo di andare in confusione noi stessi. © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 15 Tieni a mente che una nuova informazione è paragonabile alla traduzione di una lingua straniera: dato che vi è processo inconscio di traduzione, gli altri parlano lentamente per essere compresi. Lo stesso vale per le nuove informazioni: mai darne troppe e velocemente. 3. Reperire le Strategie Decisionali Il miglior modo per reperire le strategie decisionali è estrarre quelle di un acquisto passato, specialmente se il contesto è simile Casa - Televisione - Auto (criterio simile) Domanda: “quali sono i fattori che hanno influenzato il suo ultimo acquisto? Qualcosa è cambiato?” (silenzio). Se non risponde: “Dov'è il suo piacere, soddisfazione, insoddisfazione?” (menu question - silenzio). Quando fai queste domande, mai togliere lo sguardo dal cliente A volte i criteri decisionali variano da contesto a contesto. Ad esempio: si possono spendere i propri soldi con un criterio diverso da quello usato in azienda. In questo caso, trova le differenze Esempio: "E così lei ama comperare cose che durano nel tempo? (silenzio in attesa di una conferma). "Posso mostrarle solo cose che durano nel tempo?" (silenzio) Quando l'interlocutore non è colui che prende la decisione finale. Errore: " Devo parlare con qualcun altro?". Formula giusta: " È lei che prende la decisione finale o noi abbiamo bisogno di parlare anche con qualcun altro?" Rispetto-cortesia-rapport potrebbero influenzare la decisione finale. 4. Maneggiare le obiezioni Un’ obiezione è un blocco di resistenza. © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 16 Ogni domanda è una buona domanda perché è importante per l'altro farla e ti permette di capire come ragiona. Prendi ogni obiezione con cortesia e rispetto mostrando che non hai nulla da nascondere. In questo modo mantieni il rapport. A volte specifiche obiezioni nascondono quelle più grosse: - Costa troppo - Paura di dipendenza - Paura di prendere la decisione sbagliata Dividi le grosse obiezioni da quelle piccole 3 modi per maneggiare le obiezioni: - Rapport-Anticipazione positiva nel futuro - Maneggiare direttamente domande/obiezioni - Isolare le obiezioni In tutti i casi dovrai cambiare il tuo comportamento Rapport-Anticipazione positiva nel futuro Fisiologia - tono comprensibile, feel good con quello che offri, mostra confidenza, entusiasmo (stato d’animo contagioso) Utilizzo di domande con predicati temporali. Esempio: Obiezione sul pagare di più per un motore potente. "Pensi a come si sentirà quando accelererà su ponte/passaggio a livello con la sua macchina lussuosa e dallo specchietto vedrà le altre più lente in difficoltà. E si dirà: Wow, questo a me non succede!" Maneggiare direttamente domande/obiezioni Alle domande dirette rispondi direttamente a meno che non ti trovia a metà presentazione (alla fine, però, dovrai rispondere con molto senso). Bisogna rispondere rispettando l'obiezione. © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 17 Isolare le obiezioni Creare un "menu question" di possibili obiezioni. Poi, attendere la risposta verbale/non verbale del cliente. "Sig. X, che prevenzione ha nel comperare il mio prodotto? Il prezzo, la qualità o la consegna?". Silenzio. Bisogna elencarne non più di 3 o 4. Se ne farai una decina non venderai il tuo prodotto perché inserirai nuove idee nella sua mente. Se sono tante, trova il comune denominatore per ridurle a poche CONSIGLI RIEPILOGATIVI Tratto dal libro "I Poteri Segreti della Comunicazione Empatica" di Vincenzo Fanelli (Editrice Essere Felici) 1) I Criteri sono quello che motivano le nostre credenze, mostrano la motivazione delle nostre azioni. Ricorda che valori e credenze sono il carburante che motivano azioni e comportamenti; se scopri quelli del tuo interlocutore, saprai sempre orientarti nella giusta direzione per motivarlo verso i tuoi obiettivi. In PNL valori e criteri sono assimilati come concetto, ma vi è una differenza: i Valori si riferiscono a quello che desideriamo ottenere; i Criteri si riferiscono ai principi che applichiamo per creare decisioni e giudizi. I criteri definiscono il grado di soddisfazione e giudizio in merito ai nostri obiettivi. Ad esempio, supponiamo di applicare il criterio "Armonia" all'interno di un gruppo aziendale. In merito ad esso arriveremo a determinate conclusioni e giudizi. Invece, se applichiamo il criterio "Successo" all'interno del medesimo gruppo, conclusioni e giudizi saranno completamente differenti. Nel primo caso cercheremo di creare armonia nel team e giudicheremo negativamente le © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 18 persone che la turbano; nel secondo, cercheremo di riorganizzare il team in maniera efficiente e giudicheremo negativamente le persone che rappresentano un ostacolo al successo. 2) Se continui a fare quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto. Se vuoi apportare dei cambiamenti nella tua vita, dovrai cambiare anche le vecchie strategie, se queste non ti hanno apportato significativi vantaggi, è inutile ripetertele all'infinito. 3) Ognuno di noi ha la sua unica mappa della realtà. Ricorda che ogni persona percepisce la realtà in maniera differente, in maniera soggettiva; non dare mai per scontato che quello che percepisci sia inteso nello stesso modo dal tuo interlocutore. Ogni individuo possiede la sua speciale mappa per orientarsi nella vita quotidiana; se scopri quella di chi ti sta di fronte, potrai comprenderlo e comunicare nel giusto modo. 4) La tua abilità a leggere la mappa di ogni persona che incontri, ti fornirà la migliore direzione per navigare sulla strada del tuo obiettivo. Dovrai allenarti a decodificare quante più mappe possibili e in tempo reale. Questa abilità si raggiunge divenendo flessibili. Quanto più svilupperai questa capacità, tanto più sarai efficace nella comunicazione. 5) Il fallimento è un'opportunità per valutare quello che hai fatto bene e cosa potrai fare meglio nel futuro. Ogni tuo errore non è un errore, ma una possibilità di crescita e di miglioramento per © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 19 il futuro. L'errore e il fallimento sono esperienze positive che ti permetteranno di migliorare le tue tecniche, costituisco uno spunto di riflessione per capire cosa davrai migliorare nelle tue abilità. 6) Stabilire il Rapport è come costruire un ponte su due lati per incontrarsi insieme, legare, costruire fiducia e aprire le porte della comunicazione. Il Rapport è l'elemento cardine di una comunicazione efficace; esistono vari modi per crearlo (postura, tono di voce, valori e credenze, emotivo, assertivo ecc..). Inizia con quello che senti più simile alla tua mappa e, una volta padroneggiato, passa ad applicarne altri. 7) Une delle migliori chiavi per costruire Rapport è essere sinceramente interessati al benessere dell'altro. Se ti concentri sul benessere dell'altro, questa intenzione positiva sarà trasmessa nella sua mente grazie alla comunicazione non verbale. Questo elemento apporterà efficacia alla tua comunicazione in quanto il suo inconscio tenderà a fidarsi di te. Se, invece, vuoi ingannare chi ti sta di fronte o manipolarlo, anche questa intenzione negativa sarà decodificata dall'altro, con il risultato che il suo inconscio tenderà a porre delle difese. 8) Quello che le persone percepiscono è la loro realtà senza badare a ogni altra verità. Limitati a raccogliere il feedback della comunicazione del tuo interlocutore, senza "inquinarla" con la tua soggettività e cercando di leggere verità inesistenti. Un buon comunicatore deve essere distaccato dal contesto comunicativo e regolarsi in base alle risposte verbali e non verbali fornite dall'altro. © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 20 9) Non hai una seconda possibilità per dare la prima impressione. Se hai un incontro importante con una persona che non conosci e sulla quale desideri fare una buona impressione, ricordati di applicare le tecniche del Rapport in quanto non avrai una seconda chance. Recuperare una cattiva impressione è estremamente difficile (anche se è possibile). 10) La fisiologia riflette il tuo stato mentale e il tuo state mentale riflette la fisiologia. La tua postura, espressione facciale, mimica, tono di voce e gestualità, rispecchiano il tuo stato mentale. E viceversa. Se vuoi comunicare a qualcuno qualcosa di stimolante non puoi farlo con una postura curva, un tono basso e sommesso, un volto depresso e una gestualità ridotta. 11) La congruenza è il vero potere della comunicazione. Se credi in quello che dici, vi è congruenza; la congruenza ha un forte potere persuasivo. Infatti, se quello che dici e la tua comunicazione non verbale sono allineati, logica e inconscio esprimono lo stesso pensiero. Infatti, molti venditori che non credono nel prodotto proposto, con la parola dicono: "Compra X perché è il migliore sul mercato!", mentre con il corpo dicono: "Non è vero!". L'inconscio di chi è di fronte a loro legge: "Non è vero!" e si comporterà di conseguenza. Se credi in quello che fai, dici e comunichi (realmente!), sarai estremamente efficace. © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 21 Continua la tua formazione! Il segreto per creare relazioni di successo - DVD + libretto Edizioni MyLife Vuoi avere successo nella comunicazione? Vuoi creare empatia anche con le persone più difficili? Vuoi scoprire i comportamenti inconsci dei tuoi interlocutori per anticiparli e creare empatia? L’obiettivo di questo video è farti apprendere come puoi divenire abile in ogni genere di relazione. Poteri segreti della Comunicazione Empatica – Edizioni Essere Felici (Nuova edizione aggiornata) La capacità di costruire relazioni costruttive con i nostri interlocutori basate sull’empatia, è il sistema più rapido ed efficace per raggiungere il consenso in qualsiasi tipo di negoziazione. © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 22 Corso di formazione: Vendita di Successo Destinatari: Corso di formazione destinato a soggetti aventi ruoli di commerciali Obiettivi principali: – Aumentare le vendite – Apprendere le chiavi della comunicazione persuasiva – Divenire abili nel fidelizzare la clientela – Padroneggiare ogni tipo di obiezione Per maggiori dettagli visita www.vincenzofanelli.com © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 23 Visita www.vincenzofanelli.com © Vincenzo Fanelli – www.vincenzofanelli.com Puoi regalare questo report - Vietata la modifica e la riproduzione anche parziale 24