MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE
“Gaetano Filangieri”
Formia
Piano dell’Offerta Formativa
A.S. 2015-2016
Gaetano Filangieri fu uno dei massimi giuristi e pensatori italiani (Napoli 1752-1788). La sua opera,
La Scienza della Legislazione, per forza innovatrice illuministica e consistenza giuridica, fu
universalmente apprezzata. I padri costituenti degli Stati Uniti d’America la presero a riferimento per
la Costituzione americana ed uno di essi, Benjamin Franklin, si avvalse più volte del suo parere.
La Scienza della Legislazione fu pubblicata dal 1780 in sette volumi ed ispirata al principio secondo
il quale una buona legislazione deve avere per fondamento la Ragione e deve corrispondere alla
realtà socio-economica in cui nasce.
1
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
Indirizzi: Amministrazione, Finanza e Marketing - Turismo
Articolazioni: Sistemi informativi aziendali e Relazioni internazionali per il marketing
04023 FORMIA (LT) - Via Della Conca, 37 -  (0771) 268425 Fax 770618
C.F. 81004430591 Codice Istituto LTTD01000R Distretto Scolastico LT 49
pec: [email protected] e-mail istituzionale: [email protected] - web: www.itcfilangieriformia.gov.it
Indirizzi :
- AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING
Con articolazioni:
Sistemi informativi aziendali
Relazioni internazionali per il marketing
- TURISMO
DIRIGENTE SCOLASTICO
prof.ssa Rossella Monti
COLLABORATORE VICARIO: prof. Costantino Forcina
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI: Maurizio Micillo
Approvato dal Collegio dei Docenti il
Data
Pubblicazione
Revisione
Redatto da
Dirigente scolastico
prof.ssa Paola Panagrosso
prof.ssa Rossella Monti
2
I
NDICE
1.
1.1
1.2
1.3
CHI SIAMO
L'ISTITUTO, IL TERRITORIO, L'UTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
PRINCIPI E FINALITA’ EDUCATIVE: PROFILO EDUCATIVO CULTURALE
E
PROFESSIONALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . .
LE RISORSE UMANE ………………………………………………………….
pag. 4
pag. 5
pag. 6
2.
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DELL'OFFERTA FORMATIVA
2.1
INDIRIZZI DI STUDIO: PROFILI FORMATIVI IN USCITA . . . . . . . . . . . . . .
pag. 12
2.2
QUADRI ORARI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 14
2.3
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 15
2.4
CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 18
2.5
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ PER L’A.S. 2015/16. . . . . . . . . . . . . . pag. 19
2.5.1 La comunicazione efficace con l’utenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 19
2.6
MATERIA ALTERNATIVA ALL’I.R.C. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 20
2.7
LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DEI C.D.C. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 21
2.8
CONTINUITÀ DIDATTICA E ORIENTAMENTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 30
2.9
GLI INTERVENTI DIDATTICI DI SOSTEGNO E RECUPERO . . . . . . . . . . . . . pag. 31
2.11 LE MODALITA’ DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 35
2.12 LA CONDOTTA E LA FREQUENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 37
2.13 CRITERI DI VALUTAZIONE PER GLI SCRUTINI FINALI . . . . . . . . . . . . . . . pag. 39
2.14 L'ESAME DI STATO E I CREDITI . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 40
3.
ATTIVITA' PROGETTUALI
3.1
L’EQUIPE PSICO-PEDAGOGICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 43
3.2
PIANO ANNUALE’ PER L’INCLUSIVITA’ (P.A.I.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 43
3.3
I PROGETTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 44
3.3.1 Didattica C.L.I.L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 46
3.3.2 Alternanza Scuola-lavoro ………………………………………………………
pag. 48
3.4.1 Visite e Viaggi e di istruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 50
3.6
LE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE DEL PERSONALE . .. . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 51
4.
4.1
VALUTAZIONE DEL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL POF . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
pag. 52
3
1. CHI SIAMO
1.1. L’ISTITUTO, L’UTENZA, IL TERRITORIO
Il nostro Istituto nasce nel 1956 come sezione distaccata dell’I.T.C. “V. Veneto” di Latina,
istituito con D.P.R. n. 1441 del 21.7.1959, ed autorizzato a funzionare dall’1.10.59 con due corsi
completi, uno commerciale e uno per geometri. Per anni l’Istituto “G. Filangieri” ha corrisposto alle
esigenze di un vasto bacino d’utenza esteso da Terracina al Garigliano, poiché era l’unico a
formare i futuri ragionieri e geometri del comprensorio, con sedi distaccate a Ponza e Gaeta.
Con delibera regionale del Lazio n. 5654 del 30/11/99, in applicazione dell’art. 21 legge
59/97 e dell’art. 4 del D.P.R. n. 233/98, il Provveditore agli Studi di Latina, con proprio atto( prot.
n. 5781/7 del 03.03.2000), ha decretato l’autonomia dell’Istituto Tecnico “G. Filangieri” di Formia .
Con il riordino del secondo ciclo dell’istruzione, contenuto nel D.P.R. 88/2010, dall’a.s.
2010-2011 l’ITC “Filangieri” si trasforma in Istituto Tecnico Economico, con l’indirizzo
“AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING”; l’anno successivo viene autorizzato
l’indirizzo TURISMO, quest’anno attivo con una classe prima, due seconde e una terza.
L'ITE "G. Filangieri", ubicato nel comune di Formia, accoglie studenti provenienti dall'area
meridionale della provincia di Latina, ma una parte, seppure esigua, della popolazione scolastica
proviene anche dalla provincia di Frosinone
(Ausonia, Coreno) e dai centri limitrofi della
Campania (Cellole). Entrambe queste zone, come
pure le aree periferiche dei Comuni di Minturno e
Itri, sono caratterizzate da un assetto economico
prevalentemente agricolo e artigianale.
I centri urbani di Formia, Scauri, Gaeta, da
cui proviene la maggior parte della popolazione
scolastica del "Filangieri", risultano più avanzati
sul piano economico e sociale. Dominano le
attività afferenti al settore terziario, in primis
quella commerciale - che caratterizza il territorio
formiano fin dai primi anni del secondo
dopoguerra – e, connesse a questa, le attività bancarie, finanziarie, immobiliari e turistiche. Manca
la grande industria e anche le imprese di medie dimensioni stentano a resistere all'attuale fase di
ristagno economico. In compenso è in atto uno sforzo per ottimizzare la ricezione turistica e la
collocazione strategica - stradale, portuale, ferroviaria - lungo l'asse Napoli-Roma.
A questo sintetico profilo del territorio occorre far riferimento quando si voglia individuare
interessi, vocazioni, motivazioni dei giovani che scelgono di iscriversi all'ITE "G. Filangieri" di
Formia e anche quando si voglia definire i possibili sbocchi dei diplomati, nel settore lavorativo o
nel proseguimento degli studi. La politica scolastica dell’ I.T.E. “ Filangieri” parte, quindi,
dall’analisi del contesto in cui opera, per offrire all’utenza un valido strumento di affrancamento
con risposte educative adeguate.
4
1.2. PRINCIPI E FINALITA’ EDUCATIVE: PROFILO EDUCATIVO CULTURALE E
PROFESSIONALE
Fine primario dell’Istituto è la formazione umana e civile dello studente, mirata a fornire
risposte educative efficaci ed adeguate alle esigenze dei tempi e della realtà ambientale in cui vive
ed opera in sintonia con le altre istituzioni che cooperano alla promozione culturale, civile e umana
dei giovani. L’attività didattico-educativa dell’I.T.E. “G. Filangieri” di Formia si fonda sui seguenti
principi :
 uguaglianza nel rispetto della persona, con garanzia di pari opportunità di tutti gli studenti
e con impegno di educare alla convivenza democratica;
 accoglienza con sensibilità umana e attenzione rispettosa verso esigenze e particolari
difficoltà degli alunni dovute a condizioni esistenziali o caratteriali;
 attivazione di strumenti idonei a prevenire il disagio giovanile ed a favorire il successo e
l’orientamento scolastico e professionale
Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente (PECUP) sostenuto dal nostro
istituto si basa sull’acquisizione delle seguenti capacità e competenze:
a) nell'ambito cognitivo:
- capacità di comunicazione orale e scritta , logico-analitiche e di pensiero creativo e critico;
- capacità di produrre un testo scritto efficace dal punto di vista della comunicazione;
- capacità di decodificare la realtà per una chiara percezione della natura e dell'ambiente;
- competenza nella risoluzione dei problemi;
- acquisizione di competenze professionali di base;
- capacità di elaborare dati ed informazioni;
- consapevolezza della propria psico-motricità;
b) nell’ambito formativo e comportamentale:
 spirito di collaborazione nell’esecuzione di un compito;
 accettazione del punto di vista altrui;
 capacità di valutazione e di autovalutazione, anche nei rapporti sociali;
 consapevole assunzione delle responsabilità civiche;
 attenzione ai valori di etica professionale e consapevolezza democratica;
- rispetto di sé, degli altri, delle strutture e degli arredi scolastici, intesi come “bene comune;
- una formazione culturale approfondita nelle sue varie componenti in rapporto alla specificità degli
indirizzi di studio prescelti;
- un’interiorizzazione del metodo scientifico come attitudine all’osservazione, all’analisi,
all’individuazione di ipotesi interpretative, alla disponibilità al vaglio critico e alla modifica delle
proprie posizioni, alla capacità di sintesi e di comunicazione;
- la conoscenza e la responsabilità verso il proprio territorio e il più vasto contesto nazionale,
europeo ed internazionale;
- una comunicazione reciproca chiara con una capacità di ascolto attento e privo di pregiudizi, la
fiducia nel dialogo come mezzo di composizione delle diverse posizioni e di elaborazione dei
conflitti;
- la capacità di auto-orientarsi e valutarsi, cioè conoscere se stesso, le proprie inclinazioni, attitudini
e il desiderio di realizzare compiutamente la propria persona.
5
1.3. LE RISORSE UMANE
1.3.1. IL COLLEGIO DEI DOCENTI
Cura la programmazione dell’azione educativa definendone le linee generali d’intervento, le norme
ed i criteri di tipo metodologico-didattico. Al suo interno è elaborato e approvato il Piano
dell’Offerta Formativa e il Piano delle Attività come momento di sintesi del lavoro di progettazione
complessivo predisposto nelle sedi di studio e ricerca, quali i Dipartimenti disciplinari e la
Commissione POF; valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica in
rapporto agli obiettivi programmati; verifica gli esiti e l’andamento del P.O.F. al fine di procedere a
correzioni, integrazioni, innovazioni su proposta dell’apposita commissione.
1.3.2. L’UFFICIO DI PRESIDENZA
Costituito dal Dirigente scolastico e dai collaboratori, sovrintende alla direzione e gestione della
vita dell’Istituto nelle sue varie articolazioni, fatte salve le singole ed esclusive competenze di
legge, e ripartisce al suo interno responsabilità e funzioni organizzative sui grandi settori di
intervento. Il Preside è il Dirigente scolastico responsabile a livello generale e di sintesi ed esplica
la funzione dirigenziale come previsto dall’art. 19 del C.C.N.L./99, del D.Lgs 150/09 e dell’art.25
del D.L. n. 165/2001.
Per lo svolgimento della sua funzione il Dirigente si avvale del suo staff :
Prof.: Costantino Forcina collaboratore vicario
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Sostituzione del D.S. in caso di assenza per impegni istituzionali, malattia, ferie, permessi
con delega alla firma degli atti;
Collocazione funzionale delle ore a disposizione per il recupero della riduzione oraria e
delle ore di disponibilità per effettuare supplenze retribuite;
Sostituzione dei docenti assenti su apposito registro con criteri di efficienza ed equità;
Controllo del rispetto del regolamento d’Istituto da parte degli alunni (disciplina, ritardi,
uscite anticipate, ecc);
Comunicazioni interne con i Docenti e gli Alunni; contatti con le famiglie;
Partecipazione alle riunioni mensili di staff;
Partecipazione Commissione POF
Delega a redigere circolari docenti – alunni su argomenti specifici
Supporto al lavoro del D.S.
Adattamento dell’orario delle lezioni
Controllo delle verbalizzazioni delle riunioni dei consigli di classe;
Delega a presiedere il GLHI in caso di assenza o impedimento del D.S.
Prof. Emilio Petti: collaboratore del Dirigente

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Collocazione funzionale delle ore a disposizione per il recupero della riduzione oraria e
delle ore di disponibilità per effettuare supplenze retribuite;
Verbalizzazioni delle riunioni del Collegio docenti e controllo firme docenti alle attività
collegiali programmate
Sostituzione dei docenti assenti su apposito registro con criteri di efficienza ed equità;
Controllo del rispetto del Regolamento d’Istituto da parte degli alunni (disciplina, ritardi,
uscite anticipate, ecc);
Comunicazioni interne con i Docenti e gli Alunni; contatti con le famiglie;
Partecipazione alle riunioni mensili di staff;
Partecipazione Commissione POF
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
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
Delega a redigere circolari docenti – alunni su argomenti specifici
Supporto al lavoro del D.S.
Adattamento dell’orario delle lezioni
Controllo delle verbalizzazioni delle riunioni dei consigli di classe;
Delega a presiedere il GLHI in caso di assenza o impedimento del D.S.
1.3.3. FUNZIONI STRUMENTALI AL P.O.F. e RESPONSABILI DI ATTIVITA’
Area 1: COORDINAMENTO P.O.F- PROMOZIONE ATTIVITA’ DOCENTI
Tale funzione promuove e coordina l’attività progettuale della scuola attraverso uno stretto rapporto
con la dirigenza, le altre FF. SS e gli organi collegiali. Convoca e coordina i lavori della
commissione POF e cura l’elaborazione e la revisione del piano attraverso:
-Analisi del contesto per la rilevazione dei bisogni formativi e la definizione delle scelte educative
della Istituzione Scolastica.
-Monitoraggio e valutazione delle attività progettuali (verifica della congruenza con gli obiettivi del
Piano, piano di fattibilità, fasi di sviluppo, ricerca valutativa)
-Comunicazione interna per la diffusione dell’informazione; condivisione delle migliori pratiche e
dei materiali didattici.
-Accoglienza dei nuovi docenti e il coordinamento delle attività di tutoring.
-Diffusione e utilizzo delle nuove tecnologie nella prassi didattica e comunicativa.
-Rilevazione dei bisogni formativi del personale docente, promozione e coordinamento della
realizzazione dei progetti curriculari ed extracurricolari per la formazione continua e
l’aggiornamento dei docenti.
Area 2: PROGETTI PROFESSIONALIZZANTI, ALTERNANZA, TURISMO
Responsabili: prof.sse Di Trento Lucia Paola, Fracaro Sandra
In collegamento con la F.S. dell’area 1 tale funzione cura:
- Partecipazione a progetti comunitari e regionali
-Coordinamento e promozione di attività per le eccellenze
- Coordinamento dei progetti professionalizzanti
- Coordinamento degli stage e delle visite aziendali
-Coordinamento percorsi scuola-lavoro in collaborazione con il con il CTS
Area 3: ORIENTAMENTO
Responsabili: prof. Mazzola Ezio(orientamento in ingresso), prof. Lupia Tommaso
(orientamento in uscita), prof.ssa Franciosa Maria ( orientamento formativo )
In collegamento con le altre FF.SS. tale funzione partecipa al coordinamento delle attività
progettuali della scuola con particolare riferimento alle iniziative ed ai progetti di Orientamento, in
particolare:
7
-Promuove progetti ed iniziative di accoglienza e continuità per gli studenti provenienti dalla
Scuola secondaria di primo grado
- Orientamento formativo interno per il biennio
- Creazione di un sistema di reti con le scuole secondarie di primo grado
- Ri-orientamento degli studenti interni Orientamento degli studenti in uscita attraverso contatti e
collaborazioni con l’Università
-Collegamento per l’orientamento con enti pubblici e privati del territorio
Inoltre, sono state designate le seguenti figure per lo svolgimento di determinate attività:
RESPONSABILI DI ATTIVITA’E LABORATORI
SITO WEB
PROF.
PETTI EMILIO
LABORATORI
PROF.
ZOTTOLA MARCO
PALESTRA
PROF. MACERA LUIGIA
BIBLIOTECA
PROF. LUPIA TOMMASO
ORG. DI GARANZIA
PROF. BARBONI STEFANIA - PROF. PANAGROSSO PAOLA(sup.)
LAMENTO. IST. INT.
REGOLAMENTO
(sup.)
PROF. BARBONI STEFANIA
COORD.GLHI
PROF.SSA BRONCO ORIETTA
REF.PLICO TELEM.
PROF.
INVALSI
PROF.SSA SAMPERI VENERA-PROF. BOVERO MICHELE
ZOTTOLA MARCO
VISITE ISTR/ STAGE L. PROF.SSA IONTA GABRIELLA
SPORTELLI
PROF.SSA SAMPERI VENERA
DIDATTICI/RECUPERO
ANIMAT.DIGITALE
PROF.SSA SAMPERI VENERA
PROMOZ.TURISTICO
PROF.SSA PANAGROSSO PAOLA
ORG. VALUTAZIONE
CAMPOGIANI, CAROLLO, DE SANTIS
DOCENTI
COMMISSIONE ELETT. BARBONI STEFANIA, FRACARO SANDRA(docenti),
COMM. TECNICA
NUCLEO DI
PROF. CAROLLO ANDREA , PROF. FORCINA COSTANTINO
D.S, FORCINA, PETTI,PANAGROSSO
VALUTAZIONE
8
1.3.4. IL DIPARTIMENTO DISCIPLINARE:
 armonizza la programmazione disciplinare per anni di corso in maniera da consentire una
progressione lineare e, quanto più possibile, omogenea tra le diverse sezioni dell’Istituto;
 provvede alla verifica periodica della programmazione e al monitoraggio intermedio degli
apprendimenti attraverso specifici test concordati ;
 formula proposte per il miglioramento e l’innovazione delle metodologie di insegnamento,
per la definizione delle griglie di valutazione, per l’attivazione di percorsi e di attività
complementari ed extracurricolari;
 procede all’armonizzazione delle scelte relative all’adozione dei libri di testo.
I REFERENTI DEI DIPARTIMENTI DISCIPLINARI:
Coordinano le attività dipartimentali e, in particolare:
 raccolgono e verbalizzano nelle riunioni le informazioni e proposte circa la programmazione
didattica comune, le attività di recupero, le griglie, i criteri di valutazione, le attività
progettuali e complementari attinenti alla disciplina e ne verificano la conformità alle linee
di indirizzo generali del POF;
 organizzano le attività di recupero, i test e le relative griglie per il monitoraggio degli
apprendimenti in anni di corso paralleli; in seguito alla correzione – effettuata da ciascun
docente per la propria classe – sintetizzano i risultati complessivi del test in un quadro
sinottico e/o attraverso una relazione scritta e ne riferiscono al Dirigente scolastico, al
coordinatore della Commissione POF ed, eventualmente, al Collegio dei Docenti;
 raccolgono i bisogni formativi e propongono soluzioni per il miglior utilizzo dei laboratori e
delle aule speciali;
 partecipano ai lavori della Commissione POF portando nel Piano il contributo di ciascuna
disciplina in ordine alla progettazione curricolare ed extracurricolare
1.3.5. LA COMMISSIONE POF:
La Commissione POF è composta dai referenti dei Dipartimenti Disciplinari, dal Dirigente e dalle
figure di sistema. E' presieduta dalla Funzione strumentale di AREA 1 che ne organizza e
verbalizza gli incontri.
 Elabora il Piano dell' Offerta formativa con particolare riferimento alla progettazione
curricolare, la valutazione degli apprendimenti, la progettazione extracurricolare.
 Ne stabilisce le modalità per il monitoraggio e la valutazione intermedia e finale.
 Formula proposte al Collegio Docenti.
COORDINAMENTO COMMISSIONE POF
- F.S. Area 1
LETTERE
LUPIA TOMMASO
LINGUE
GIANNELLI CARMELA
MATEMATICA
SAMPERI VENERA
GEOGRAFIA/ SCIENZE
ORGERA ANTONIO
DISC.TECN.COMM. AZIENDALI
DE SANTIS GIUSEPPE
DISCIPLINE GIURIDICHE
BARBONI STEFANIA
EDUCAZIONE FISICA
MACERA LUIGIA
RELIGIONE
FRANCIOSA MARIA
INFORMATICA
DE CRISTOFARO VINCENZO
FF.SS.
9
1.3.6. ORGANO DI GARANZIA
(Organo di garanzia art. 5 comma 3 Dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti). E’
istituito l’Organo di garanzia degli studenti a norma dell’art. 5 dello Statuto ministeriale e
successive modifiche. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte di chiunque vi
abbia interesse (genitori, affidatari, studenti).
L’organo, di durata annuale, è composto da quattro membri effettivi: il Dirigente scolastico che lo
presiede, un docente individuato dal Collegio dei docenti e designato dal Consiglio di Istituto , uno
studente designato dal comitato studentesco, un rappresentante dei genitori individuato nel
Consiglio d’Istituto; vengono designati inoltre uno studente, un rappresentante dei genitori e un
docente supplenti in caso di incompatibilità o di dovere di astensione. Le funzioni di segretario sono
svolte dal docente che provvede a raccogliere i ricorsi, a convocare le riunioni, a dare attuazione
alle delibere. In caso di assenza del presidente ne assume le funzioni.
1.3.7 I CONSIGLI DI CLASSE E I COORDINATORI
Il Consiglio di classe attua e gestisce, secondo le linee generali deliberate dal Collegio e presenti
nel P.O.F., l’azione educativa e didattica della classe ed agevola, estendono e rendono coerenti e
corretti i rapporti reciproci tra docenti, alunni e genitori. In seduta plenaria informa, scambia
opinioni ed esperienze, discute delle esigenze e delle iniziative da intraprendere per migliorare la
qualità della vita di classe. La componente docente del Consiglio controlla e verifica l’efficacia
dell’intervento educativo e ne valuta gli esiti, assume iniziative per il recupero ed il sostegno; vigila
sul comportamento della classe con preventiva azione basata su atteggiamenti coerenti su concetti
di reciproca responsabilità.
Il Coordinamento delle classi è composto dai singoli COORDINATORI delegati dal D.S. a
presiedere, in sua assenza, il consiglio di classe. Per la verifica dell'andamento generale dei processi
didattici i coordinatori sono convocati dal Preside periodicamente e comunque prima dei consigli di
classe per le valutazioni infraquadrimestrali e quadrimestrali, tenendo conto degli indicatori di
risultato previsti.
Il Coordinatore di classe:
- presiede il Consiglio di classe al posto del Preside, in caso di assenza o d'impedimento di
quest'ultimo. Egli funge anche da segretario verbalizzante delle sedute, salvo nei casi in cui
presiede il consiglio;
- coordina la programmazione didattica ed educativa della classe;
- coordina il monitoraggio degli apprendimenti, la rilevazione dei DD.FF. e delle insufficienze,
coordina la tenuta e la compilazione delle comunicazioni alla famiglia e degli strumenti
docimologici(registri,pagelle,griglie,etc.);
- coordina i rapporti con le famiglie e tiene aggiornato il computo di assenze e ritardi e lo
aggiorna per il Consiglio di classe, ai fini della valutazione della condotta;
- interviene direttamente sugli alunni per le sanzioni disciplinari non gravi;
- mantiene un costante collegamento con la Presidenza, con i coordinatori disciplinari e con gli
incaricati dei servizi speciali per i problemi di natura didattica, disciplinare e logistica;
- cura i rapporti con la segreteria alunni;
- riceve le richieste di convocazione del Consiglio di classe da parte dei docenti, degli studenti e
dei genitori per le quali provvede direttamente agli atti formali esecutivi;
- giustifica le assenze degli studenti nelle sole ore in cui si trova in classe e nei casi di assenze
ripetute o tali da essere verificate, convoca i genitori;
10
-
-
convoca, su segnalazione del Consiglio, i genitori per informarli adeguatamente, sulla scorta
delle indicazioni fornite dai docenti della classe, sul comportamento complessivo degli studenti
e per lo scambio di opinioni, notizie, proposte;
è responsabile della tenuta dei registri degli atti verbali del Consiglio di classe;
il coordinatore individua, nella classe, il numero degli alunni interessati al servizio di
informazione attraverso il sito WEB dell'Istituto. L'intero consiglio di classe sarà informato sui
nominativi degli alunni della classe che hanno richiesto il servizio. Tutti i docenti, ciascuno per
la propria disciplina, provvederanno ad aggiornare il sito WEB una volta al mese.
1.3.8. IL CONSIGLIO DI ISTITUTO
Istituito con DPR 416/74 è l’organo collegiale di indirizzo, adotta il P.O.F. e, in conformità,
assume le iniziative di competenza per la sua attuazione, collaborando con il D.S. per la trasparente
gestione delle risorse finanziarie della scuola.
1.3.9. LA GIUNTA ESECUTIVA
Eletta tra i membri del Consiglio di istituto in rappresentanza di ciascuna componente, ha come
membri di diritto il Dirigente scolastico che la presiede e il DSGA che svolge anche compiti di
segretario; non ha potere deliberante, prepara i lavori del Consiglio e cura l’esecuzione delle
relative delibere. Ad essa il Dirigente propone il programma annuale prima dell’approvazione del
Consiglio.
1.3.10. IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO
Il CTS è organismo di consulenza e propositivo dell’Istituto; esso è costituito in base a quanto
previsto dall’art. 5, comma 3 del “Regolamento recante norme concernenti il riordino degli istituti
tecnici” ai sensi dell’ art. 64, comma 4, del d.l. 25 giugno 2008 convertito dalla legge 6 agosto
2008, n. 133”. Il Comitato Tecnico Scientifico (d’ora in avanti CTS) esprime pareri obbligatori e
non vincolanti in merito a quanto indicato dall’art. 3. Esso agisce in stretta collaborazione con gli
altri organismi dell’Istituto ( Collegio Docenti e Consiglio di Istituto) ed opera secondo le regole
della Pubblica Amministrazione; esercita una funzione consultiva e propositiva generale in ordine
all’attività di programmazione e innovazione dell’Offerta Formativa dell’Istituto e consolida i
rapporti della scuola con il mondo del lavoro, delle professioni e dell’ Università. In particolare:
- svolge compiti di ricerca e analisi per la definizione dei bisogni formativi del territorio in
rapporto al mercato del lavoro;
- formula proposte e pareri al Consiglio di Istituto e al Collegio Docenti in ordine alle attività
e ai programmi in riferimento alla quota di flessibilità , alle innovazioni e al curricolo;
- svolge funzioni di proposta, sostegno e promozione per molteplici attività scolastiche quali
visite aziendali e stages, tirocini formativi e alternanza scuola - lavoro, orientamento,
fabbisogni professionali del territorio;
- affianca il Dirigente nella organizzazione di convegni, concorsi, premi, borse di studio
- monitora e valuta le predette attività.
Il CTS è composto da docenti rappresentativi (membri interni), da membri rappresentativi
(membri esterni) e da membri di diritto.
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Sono membri esterni rappresentativi:
-Un rappresentante di Confindustria;
- Un rappresentante dell’Università;
- Un rappresentante dell’ Ordine dei professionale dei Commercialisti;
- Un rappresentante dell’Agenzia delle entrate
- Un rappresentante dell’Ente locale (Comune e Provincia)
- I rappresentanti delle Associazioni dei commercianti del territorio (Ascom)
I rappresentanti esterni vengono, di norma, designati dall’ Ente o dall’ Associazione di
appartenenza e formalmente nominati dal DS.
Sono membri di diritto:
- Il Dirigente Scolastico;
- Il Presidente del Consiglio di Istituto;
- I Collaboratori del Dirigente;
- Le Funzioni Strumentali del POF.
La nomina dei docenti rappresentativi degli indirizzi/articolazioni è di competenza del DS su
indicazione del Collegio dei docenti.
1.3.11 IL PERSONALE A.T.A.
L’Istituto si avvale della collaborazione di personale A.T.A. stabile e qualificato, coordinato dal
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi. Il Servizio è così organizzato:
2. PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DELL’OFFERTA
FORMATIVA
2.1 GLI INDIRIZZI DI STUDIO: PROFILI FORMATIVI IN USCITA
Dal 1° settembre 2010 l’Istituto si è trasformato in Istituto Tecnico Economico, con
l’indirizzo “Amministrazione, finanza e marketing” e, dall’anno scolastico 2012/2013 , è stato
autorizzato ad istituire anche l’indirizzo “Turismo”.
Presentazione sintetica degli indirizzi e delle articolazioni
Gli indirizzi del settore economico fanno riferimento a comparti in costante crescita sul piano
occupazionale e interessati a forti innovazioni sul piano tecnologico ed organizzativo, soprattutto in
riferimento alle potenzialità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Information
Communication Technologies –ICT):
• l’indirizzo “Amministrazione, finanza e marketing” persegue lo sviluppo di competenze
relative alla gestione aziendale nel suo insieme e all’interpretazione dei risultati economici, con le
specificità relative alle funzioni in cui si articola il sistema azienda (amministrazione,
pianificazione, controllo, finanza, commerciale, sistema informativo, gestioni speciali).
Esso presenta due articolazioni specifiche:
- “Relazioni internazionali per il Marketing”, forma le competenze richieste per approfondire gli
aspetti relativi alla gestione delle relazioni commerciali internazionali riguardanti differenti realtà
12
geo-politiche e settoriali e per assicurare le competenze necessarie a livello culturale, linguistico e
tecnico; il profilo si caratterizza per il riferimento sia all’ambito della comunicazione aziendale con
l’utilizzo di tre lingue straniere e appropriati strumenti tecnologici, sia alla collaborazione nella
gestione dei rapporti aziendali nazionali e internazionali riguardanti differenti realtà geo-politiche e
vari contesti lavorativi.
- “Sistemi informativi aziendali”, sviluppa competenze relative alla gestione del sistema
informativo aziendale, alla valutazione, alla scelta e all’adattamento di software applicativi, alla
realizzazione di procedure innovative , con particolare riguardo al sistema di archiviazione, della
comunicazione in rete e della sicurezza informatica;
• l’indirizzo “Turismo” integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle
linguistiche e informatiche, per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire
all’innovazione e al miglioramento dell’impresa turistica.
. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio:
- gestiscono servizi e/o prodotti turistici con particolare attenzione alla valorizzazione del
patrimonio paesaggistico, artistico, culturale, artigianale, enogastronomico del territorio;
- collaborano a definire con i soggetti pubblici e privati l’immagine turistica del territorio;
- promuovono il turismo integrato avvalendosi delle tecniche di comunicazione multimediale;
- intervengono nella gestione aziendale per gli aspetti organizzativi, amministrativi, contabili e
commerciali;
- individuano e accedono alla normativa pubblicistica, civilistica, fiscale con particolare riferimento
a quella del settore turistico;
- gestiscono il sistema delle rilevazioni aziendali con l’ausilio di programmi di contabilità integrata
specifici per le aziende del settore turistico;
- analizzano l’immagine del territorio per riconoscere la specificità del suo patrimonio culturale;
- progettano, documentano e presentano servizi o prodotti turistici anche con l’utilizzo di lingue
straniere;
- individuano le caratteristiche del mercato del lavoro e collaborano alla gestione del personale
dell’impresa turistica.
2.2 QUADRI ORARI
Il quadro orario del biennio è comune a tutti gli indirizzi; l’orario settimanale è per tutte le classi
di 32 ore, riportato nelle seguenti tabelle:
AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING
MATERIE
1°
2°
3°
4°
5°
Religione cattolica o attività alternative
1
1
1
1
1
Lingua e Letteratura Italiana
4
4
4
4
4
Storia
2
2
2
2
2
Prima Lingua straniera Inglese/Francese/Spagnolo/
3
3
3
3
3
Seconda Lingua straniera Francese/ Inglese/Spagnolo/
3
3
3
3
3
13
Diritto(ed economia per il biennio)
2
2
3
3
3
Economia Politica
=
=
3
2
3
Geografia
3
3
=
=
=
Scienze della terra e biologia
2
2
=
=
=
Scienza integrate((Fisica/Chimica)
2
2
=
=
=
Matematica
4
4
3
3
3
Economia Aziendale
2
2
6
7
8
Informatica
2
2
2
2
=
Scienze motorie e sportive
2
2
2
2
2
ARTICOLAZIONE “RELAZIONI INTERNAZIONALI PER IL MARKETING
MATERIE
3°
4°
5°
Religione
1
1
1
Lingua e Letteratura Italiana
4
4
4
Storia
2
2
2
Prima Lingua straniera Inglese
3
3
3
Seconda lingua comunitaria
3
3
3
Terza lingua straniera
3
3
3
Matematica
3
3
3
Economia Aziendale e geo-politica
5
5
6
Tecnologia della comunicazione
2
2
=
Diritto
2
2
2
Relazioni internazionali
2
2
3
Educazione Fisica
2
2
2
ARTICOLAZIONE “SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI”
MATERIE
3°
4°
5°
Religione
1
1
1
Lingua e Letteratura Italiana
4
4
4
Storia
2
2
2
Prima Lingua straniera Inglese
3
3
3
Seconda lingua comunitaria
3
=
=
Matematica
3
3
3
Economia Aziendale*
4
7
7
14
Informatica*
4
5
5
Diritto
3
3
2
Economia politica
3
2
3
Educazione Fisica
2
2
2
*Sono previste 9 ore settimanale di compresenza in laboratorio
INDIRIZZO TURISMO
MATERIE DI INDIRIZZO
3°
4°
5°
3
3
3
Terza lingua straniera
3
3
3
Discipline turistiche ed aziendali
4
4
4
Geografia turistica
2
2
2
Diritto e legislazione turistica
3
3
3
Arte e territorio
2
2
2
Scienza integrate(Fisica)
1°
2°
2
Scienza integrate(Chimica)
2
Geografia
3
3
Informatica
2
2
Economia Aziendale
2
2
Seconda Lingua comunitaria
3
3
2.3
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
Il Patto Educativo di Corresponsabilità del nostro Istituto (ai sensi dell’art.3 del DPR N. 235/07)
nasce dall’esigenza di rinnovare la collaborazione educativa tra scuola, studenti e famiglia.
Il rapporto scuola-alunno-famiglia costituisce il fondamento su cui la scuola sostiene l’impegno
formativo e l’ecologia entro la quale si realizza il contratto educativo. ( vedi allegato)
Alla promozione ed allo sviluppo di questo rapporto genitori, studenti ed operatori dedicano
impegno particolare i cui tratti essenziali sono richiamati nei punti che seguono:
NELL’AMBITO DELL’OFFERTA FORMATIVA
LA
FAMIGLIA
SI IMPEGNA
A:
LA SCUOLA
SI IMPEGNA
A:
prendere visione del Piano dell’Offerta Formativa e del Regolamento d’Istituto,
condividerne i principi ispiratori con i propri figli, assumendosi la responsabilità
di quanto espresso e sottoscritto.
garantire un Piano dell’Offerta Formativa basato su progetti ed iniziative volte a
promuovere il benessere, il talento ed il successo dello studente, la sua
valorizzazione come persona, la sua realizzazione umana e culturale.
15
LO
STUDENTE
SI IMPEGNA
A:
condividere con gli insegnanti e la famiglia la lettura del Piano dell’Offerta
Formativa, analizzando con loro ogni singolo aspetto di responsabilità anche
connesso al Regolamento d’Istituto.
NELL’AMBITO DELLA RELAZIONALITA’
LA
FAMIGLIA
SI IMPEGNA
A:
condividere con gli insegnanti le linee educativo-formative stabilite dal Consiglio
di Classe, consentendo alla scuola di dare continuità alla propria azione
educativa.
LA
SCUOLA
SI IMPEGNA
A:
creare un clima sereno in cui stimolare il dialogo e la discussione, favorendo la
conoscenza ed il rapporto reciproco tra studenti, l’integrazione, l’accoglienza, il
rispetto di sé ,dell’altro e delle regole;
promuovere i comportamenti ispirati alla partecipazione solidale ed al senso di
cittadinanza.
LO
STUDENTE
SI IMPEGNA
A:
mantenere costantemente un comportamento positivo e corretto, rispettando
l’ambiente scolastico inteso come insieme di persone, oggetti e situazioni.
NELL’AMBITO DELLA PARTECIPAZIONE
LA
FAMIGLIA
SI IMPEGNA
A:
collaborare attivamente per mezzo degli organismi e degli strumenti messi a
disposizione dall’istituzione scolastica, informandosi costantemente del percorso
didattico-educativo dei propri figli.
LA SCUOLA
SI IMPEGNA
A:
ascoltare e coinvolgere gli studenti e le famiglie, predisponendo momenti di
dialogo per monitorare il processo formativo di ogni singolo studente.
LO
STUDENTE
SI IMPEGNA
A:
frequentare regolarmente le lezioni ed assolvere assiduamente agli impegni
scolastici;
favorire in modo positivo lo svolgimento dell’attività didattica e formativa,
garantendo costantemente la propria attenzione e partecipazione alla vita della
classe.
NELL’AMBITO EDUCATIVO
LA
FAMIGLIA
SI IMPEGNA
A:
prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola, discutendo
con i figli eventuali decisioni e provvedimenti disciplinari, stimolando una
riflessione sugli episodi di conflitto, di criticità e di crescita personale.
16
LA SCUOLA
SI IMPEGNA
A:
garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni
mantenendo un costante rapporto con le famiglie, anche attraverso le tecnologie
informatiche e della comunicazione;
far rispettare le norme di comportamento, i regolamenti ed i divieti, come
stabilito nel Regolamento d’Istituto; prendere adeguati provvedimenti disciplinari
in caso di infrazioni.
LO
STUDENTE
SI IMPEGNA
A:
riferire in famiglia le comunicazioni provenienti dalla scuola e dagli insegnanti;
favorire il rapporto ed il rispetto tra i compagni sviluppando situazioni di
integrazione e solidarietà.
IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA ’ (in allegato al modulo di iscrizione)
1 - IL RAPPORTO SCUOLA-ALUNNO-FAMIGLIA
Il rapporto scuola-alunno-famiglia costituisce il fondamento su cui la scuola sostiene l’impegno
formativo e l’ecologia entro la quale si realizza la transazione educativa. Alla promozione ed allo
sviluppo di questo rapporto genitori, studenti ed operatori dedicano impegno particolare i cui tratti
essenziali sono richiamati nei punti che seguono.
2 - REGIME DI RECIPROCITA’ NEI DIRITTI E DOVERI
Le carte fondamentali d’istituto (Carta dei servizi, Regolamento d’istituto, Piano dell’Offerta
Formativa, Programmazioni, ecc.) contengono una o più sezioni nelle quali sono esplicitati i diritti e
doveri dei genitori/affidatari, diritti e doveri degli alunni e diritti e doveri degli operatori scolastici.
Le carte fondamentali d’istituto sono pubblicate sul sito della Scuola e a disposizione di chiunque
ne abbia interesse.
3 - IMPEGNI DI CORRESPONSABILITA’
Il genitore, sottoscrivendo l’istanza d’iscrizione, assume impegno:
a) ad osservare le disposizioni contenute nel presente patto di corresponsabilità e nelle carte qui
richiamate;
b) a sollecitarne l’osservanza da parte dell’alunno/studente.
Il dirigente scolastico, in quanto legale rappresentante dell’istituzione scolastica e responsabile
gestionale, assume impegno affinché i diritti degli studenti e dei genitori richiamati nel presente
patto siano pienamente garantiti.
4 - DISCIPLINA
Il genitore/affidatario, nel sottoscrivere il patto educativo è consapevole che:
a) le infrazioni disciplinari da parte dell’alunno/studente possono dar luogo a sanzioni disciplinari;
b) nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone la sanzione è ispirata al principio della
riparazione del danno (art. 4, comma 5 del DPR 249/1998, come modificato dal DPR 235/2007);
c) il Regolamento d’istituto disciplina le modalità d’irrogazione delle sanzioni disciplinari e
d’impugnazione.
17
5 - PROCEDURA OBBLIGATORIA DI COMPOSIZIONE, AVVISI E RECLAMI
In caso di parziale o totale inosservanza dei diritti-doveri previsti o implicati nel patto si attua la
procedura di composizione obbligatoria che comprende:
a) segnalazione di inadempienza, tramite “avviso”, se prodotta dalla scuola, “reclamo” se prodotta
dallo studente o dal genitore/affidatario; tanto gli avvisi che i reclami possono essere prodotti in
forma orale che scritta;
b) accertamento; una volta prodotto l’avviso, ovvero il reclamo, ove la fattispecie segnalata non
risulti di immediata evidenza, il ricevente è obbligato a esperire ogni necessario accertamento o
verifica circa le circostanze segnalate;
c) ripristino; sulla base degli accertamenti di cui alla precedente lettera “b”, il ricevente, in caso di
riscontro positivo, è obbligato ad intraprendere ogni opportuna iniziativa volta ad eliminare o
ridurre la situazione di inadempienza e le eventuali conseguenze;
d) informazione; il ricevente è obbligato ad informare l’emittente tanto sugli esiti degli accertamenti
che sulle eventuali misure di ripristino adottate.
2.4 CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE
Il Collegio dei docenti ha confermato i criteri sotto riportati relativi alla progettazione
dell’attività didattica. Essa si realizza attraverso diversi strumenti, quali la progettazione curriculare,
extracurriculare e organizzativa.
PROGETTAZIONE CURRICULARE:
A) I tempi di insegnamento e di svolgimento dei programmi curriculari dovranno essere adeguati ai
ritmi di apprendimento degli studenti, privilegiando una loro articolazione modulare con prove di
verifica al termine del modulo ed eventuali tempi di recupero.
B) Poiché la normativa prevede che ciascuna scuola possa, nella sua autonomia, decidere sul 20%
del monte ore del curricolo obbligatorio nazionale, nel caso in cui il Collegio Docenti si riservasse
la programmazione autonoma di tale percentuale, si ritiene opportuno che tale monte ore sia
impegnato per le attività di recupero e per potenziare, nel biennio, l’italiano e la matematica; nel
triennio le materie caratterizzanti il corso di studi (Lingue straniere, Economia Aziendale e Diritto).
C) Dovrà essere garantita l'attivazione di percorsi didattici individualizzati per gli alunni
diversamente abili e il recupero delle carenze sia nelle ore curriculari sia nelle ore extracurriculari,
sulla base delle risorse disponibili. All'inizio di ogni nuovo anno scolastico, sarà assicurato un
periodo di attività di accoglienza per rafforzare le conoscenze acquisite nel corso di studi
precedente. Sono fissati dal Collegio dei docenti i criteri di valutazione degli alunni e le modalità di
informazione periodica alle famiglie per un loro maggiore coinvolgimento nell'attività educativa
della scuola.
D) I dipartimenti si riuniscono anche per ambiti disciplinari( Linguistico, Tecnico, Scientifico) per
favorire la progettazione di attività comuni e l’acquisizione delle competenze delle quattro assi.
PROGETTAZIONE EXTRACURRICULARE:
Le attività extracurriculari, opportunamente selezionate e programmate sulla base dei
finanziamenti disponibili, dovranno essere finalizzate alla prevenzione del disagio, al rafforzamento
dell’area tecnico-professionale, all’alfabetizzazione informatica, a forme alternative di
comunicazione (teatro, cinema, musica), alle attività sportive, agli scambi culturali, visite e stage
18
aziendali, all’ orientamento scolastico, agli incontri con esperti e, ove possibile, alla definizione di
accordi e convenzioni con altri enti e scuole per attività a favore dei giovani.
PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA:
Essa può prevedere adattamenti del calendario scolastico, senza che ciò comporti né riduzioni delle
prestazioni didattiche né degli obblighi lavorativi del personale. Relativamente ai servizi
amministrativi, tecnici ed ausiliari, sulla base dei criteri generali del Dirigente scolastico e delle
proposte operative del Direttore dei Servizi Generali Amministrativi, l’orario di servizio deve
garantire il normale svolgimento delle attività didattiche, il servizio all'utenza con l'apertura al
pubblico in orario antimeridiano (dalle 10:30 alle 12:00) e pomeridiano (dalle ore 15.00 alle ore
17.15) con cadenza bisettimanale.
L'attività di gestione e di amministrazione deve rispettare i principi di semplificazione, trasparenza
e buon andamento, fermo restando la tutela delle persone e delle norme relative al trattamento dei
dati personali, uniformandosi altresì a criteri di efficienza, efficacia ed economicità.
2.5 ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ PER L’ANNO SCOLASTICO 2015-2016
Per quanto riguarda la suddivisione dell’anno scolastico 2015-2016, il Collegio Docenti ha
deliberato la seguente suddivisione dell’anno scolastico in due periodi valutativi:
 I quadrimestre (termine al 31 gennaio 2016)
 II quadrimestre (termine al 8 giugno 2016)
2.5.1 LA COMUNICAZIONE EFFICACE CON L’UTENZA
Nel rispetto della normativa e nell’ottica di una comunicazione efficace con gli studenti e le
famiglie, il Collegio docenti ha previsto:
- 2 colloqui plenari annuali da tenersi a DICEMBRE ed APRILE per un numero complessivo
di 6 ore.
- 2 colloqui con i coordinatori di classe: seconda settimana di febbraio con la convocazione
delle famiglie di alunni con profitto insufficiente e comunicazione relativa alle attività di
recupero; terza settimana di giugno per il ricevimento delle famiglie degli alunni non ammessi
e con debiti formativi, per un numero complessivo di 3 ore.
- Ricevimenti mensili individuali : i docenti ricevono i genitori la prima settimana del mese in
orario prefissato e in una seconda ora mensile, su appuntamento.
- Informazione e Comunicazione tramite sito WEB della scuola: all’indirizzo
www.itcfilangieriformia.gov.it le famiglie potranno accedere all’area pubblica dove possono
consultare le news ed ogni informazione relativa alle attività ed al servizio. Dal sito si potrà
accedere tramite password personalizzata alla piattaforma riservata SISSIWEB, dove sono
settimanalmente aggiornati i voti e le assenze degli studenti . La comunicazione tramite sito
WEB ha sostituito le comunicazioni valutative infra-periodali (c.d. “pagellini”) ed è stata
introdotta la pagella on line, in ottemperanza al D.lgs. 82/2005 (Codice dell’Amministrazione
Digitale) e del D.L 6 luglio 2012, n.95 (c.d. “spending review) convertito nella L. 135/2012,
fermo restando il diritto delle famiglie a richiederne copia cartacea gratuita.
-
Servizio SMS: Le assenze e i ritardi degli alunni sono comunicati direttamente alle famiglie nel
corso della giornata mediante servizio s.m.s.
19
ORARIO DELLE LEZIONI: viene confermato l’orario delle lezioni con unità oraria di 60’ con
ingresso alle ore 8.10 e uscita alle ore 13.10 e 14.10 rispettivamente per la 5^ e 6^ ora di lezione (il
martedì ed il venerdì).
Per documentate esigenze di trasporto il Dirigente valuta l’eventuale possibilità di deroghe
all’orario di ingresso e di uscita. L’art. 43 del Regolamento d’Istituto prevede una tolleranza di 15
minuti di ritardo all’inizio delle lezioni per gli studenti pendolari; oltre tale orario o in caso di
ingiustificati e reiterati ritardi, gli alunni saranno ammessi in classe alla seconda ora, con obbligo di
giustifica.
Le variazioni d’orario collegate ad esigenze organizzative potranno comportare, entrate
posticipate e uscite anticipate delle classi. Dette variazioni saranno preventivamente e
tempestivamente comunicate, tramite gli studenti stessi, alle famiglie, con annotazione sul registro
di classe . Il giorno della variazione gli alunni dovranno esibire al docente incaricato, sul libretto
delle giustificazioni, l’avvenuta firma per presa visione dei genitori / esercenti la potestà. In
mancanza di quest’ultima non potrà essere autorizzata l’uscita anticipata e gli alunni saranno
trattenuti a scuola, in altra classe parallela o in Aula magna con sorveglianza del Dirigente
Scolastico. Tali variazioni d’orario, comunque, potranno essere effettuate solo per le classi terze,
quarte e quinte, in ragione del maggior grado di maturità e autodisciplina, data l’eccezionalità del
provvedimento e il sussistente obbligo di vigilanza degli alunni, soprattutto minori, a carico
dell’istituzione. Al fine di ridurre al minimo il ricorso all’uscita anticipata degli alunni minorenni, in
caso di assenza del docente e di impossibilità di sostituzione, potrà essere necessario lo smistamento
degli alunni in classe parallele in piccoli gruppi, secondo uno schema predisposto.
2.6 MATERIA ALTERNATIVA ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
L’alunno che non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica può optare, come ribadito
ultimamente nelle Circolari Ministeriali sulle Iscrizioni degli alunni n. 4 del 15 gennaio 2010 e
n. 17 del 18 febbraio 2010 per:
A) Attività didattiche e formative organizzate dalla scuola;
B) Studio individuale assistito;
C) Studio individuale non assistito;
D) Non presenza nei locali scolastici.
Le attività didattiche alternative, nei casi in cui vi siano richieste, devono essere
obbligatoriamente presentate prima dell’inizio delle lezioni e organizzate dal Collegio dei docenti
(C.M. n.368/1985).Le attività alternative contribuiscono, come l’IRC, alla valutazione del credito
scolastico dell’alunno.
La conferma delle attività alternative richieste è successiva alla
pubblicazione dell’orario delle lezioni. La scuola comunque assicura la vigilanza degli alunni che
optano per la permanenza nei locali della scuola senza modalità di studio assistito. La non presenza
nei locali della scuola per gli alunni minorenni deve essere richiesta ed autorizzata dai genitori
dell’alunno (C.M. n. 9 del 18/01/1991). La scelta, in relazione ad una sola delle quattro
possibilità offerte, va operata all'inizio dell'anno scolastico. La scelta ha valore per l’intero corso
di studi e comunque in tutti i casi in cui è prevista l'iscrizione d'ufficio, fatto salvo il diritto di
modificare tale scelta per l’anno successivo, entro il termine fissato per le iscrizioni.
20
2.7
LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DEI C.D.C
Il piano dell'offerta formativa, che definisce l'identità culturale dell'istituto "G. Filangieri" di
Formia, si realizza nel piano di lavoro annuale dei docenti per gli aspetti legati alle scelte
didattiche.
Partendo dall'analisi dei livelli d'ingresso (attraverso test diagnostici) e delle potenzialità
degli alunni, ciascun docente definisce gli obiettivi formativi e specifici, i contenuti disciplinari, le
metodologie, gli strumenti, i tempi, le modalità delle verifiche e i criteri di valutazione di cui gli
alunni saranno informati preventivamente. In presenza di situazioni particolari di classe, di gruppi o
di singoli studenti, ciascun docente elaborerà un progetto mirato e motivato. Per gli alunni disabili
esso è definito e previsto dalla normativa e sostenuto dal contributo di docenti di sostegno e da
educatori e figure specialistiche di supporto previste da specifico Progetto finanziato
dall’Amministrazione Provinciale.
Il piano di lavoro di ciascuna disciplina, organizzato in maniera modulare, contiene
l'indicazione degli standard minimi relativi alle conoscenze, abilità e competenze che è necessario
acquisire per la promozione alla classe successiva ed integra quanto concordato in sede di consiglio
di classe per una programmazione quanto più omogenea ed unitaria.
I termini operativi dei percorsi da compiere sono concordati con gli alunni, seguendo la strategia del
contratto formativo che vede vincolato il docente e l'alunno a reciproci impegni e responsabilità, al
rispetto del ruolo del docente, ma anche dello studente come persona in formazione.
Esso, dunque, deve contenere indicazioni in merito a:
 Obiettivi formativi della disciplina
 Profilo della classe e livelli di ingresso
 Metodologia didattica
 Modalità di verifica/criteri di valutazione
 Obiettivi cognitivi-operativi della disciplina
 Scansione temporale dei contenuti e delle attività
 Modalità degli interventi di recupero
 Eventuali proposte di valorizzazione delle eccellenze
Le metodologie sono rapportate alla realtà media della classe espressa nei ritmi di
apprendimento, nei livelli cognitivi e nelle competenze raggiunte, sono coerenti con gli obiettivi
generali e con quelli specifici disciplinari. Le tecniche utilizzate nell'insegnamento devono
essere molteplici ed intenzionali, sia di tipo tradizionale che innovativo (lezione dialogata,
lavoro per gruppi, didattica laboratoriale ,con l'uso di strumenti multimediali, in compresenza o
con esperti ecc.); le riunioni di coordinamento disciplinare ed i consigli di classe vanno utilizzati
come opportuno strumento di scambio di informazioni e di esperienze di questo settore.
Per le classi del biennio, terminali dell’obbligo scolastico, è stata introdotta la programmazione
modulare per competenze. Il passaggio dalla programmazione per obiettivi cognitivi alla
programmazione per competenze comporta, per i docenti, l’impegno a riorganizzare la propria
attività didattica, indirizzata all’acquisizione da parte degli allievi di comprovate conoscenze,
abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni autentiche di lavoro o di
studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di
responsabilità e autonomia.
21
Per il biennio dell’obbligo si individuano quattro assi culturali: asse dei linguaggi, asse
matematico, asse scientifico-tecnologico, asse storico-sociale. Essi costituiscono la base per lo
sviluppo di competenze trasversali. I quattro assi culturali rappresentano perciò la base
(interdisciplinare e pluridisciplinare) in termini di conoscenza e abilità/capacità per il
raggiungimento delle competenze chiave di cittadinanza europea.
E’, perciò, necessaria l’individuazione chiara delle conoscenze e abilità fondamentali che le
varie competenze implicano e del livello di profondità e padronanza da raggiungere e, dall’altra,
l’effettuazione di un bilancio delle conoscenze, delle abilità già acquisite ed evidenziate da parte
dello studente. Dal confronto tra questi due riferimenti è possibile elaborare un progetto formativo
coerente.
2.7.1 COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA, ASSI CULTURALI E
PROGRAMMAZIONE BIENNIO
Vedi schema allegato
Gli obiettivi prioritari per gli studenti del biennio, in particolare, si coniugare con l’elevamento
dell’obbligo di istruzione per dieci anni, perseguendo il pieno sviluppo della persona nella
costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con
la realtà naturale e sociale. Le competenze chiave di cittadinanza diventano, dunque, i pilastri
fondamentali dell’azione educativa alla cui acquisizione ciascun docente si deve adoperare,
all’interno dei quattro assi culturali rispetto a quali è prevista una certificazione alla fine del
biennio.
• Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed
utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale ed informale),
anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di
lavoro.
• Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e
di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le
relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e
verificando i risultati raggiunti.
• Comunicare
- comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di
complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico,
simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali)
- rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati
d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico,
ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e
multimediali).
• Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista,
valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo
all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei
diritti fondamentali degli altri.
• Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita
sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le
opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.
22
• Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi,
individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni
utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.
• Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni
coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a
diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica,
individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura
probabilistica.
• Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione
ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e
l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
L’Asse dei linguaggi
L’asse dei linguaggi ha l’obiettivo di fare acquisire allo studente la padronanza della lingua
italiana come ricezione e come produzione scritta e orale; la conoscenza di almeno una lingua
straniera; la conoscenza e la fruizione consapevole di molteplici forme espressive non verbali; un
adeguato utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
La padronanza della lingua italiana è premessa indispensabile all’esercizio consapevole e critico di
ogni forma di comunicazione; è comune a tutti i contesti di apprendimento ed è obiettivo delle
discipline afferenti ai quattro assi. Il possesso sicuro della lingua italiana è indispensabile per
esprimersi, per comprendere e avere relazioni con gli altri, per far crescere la consapevolezza di sé e
della realtà, per interagire adeguatamente in una pluralità di situazioni comunicative e per esercitare
pienamente la cittadinanza.
Le competenze comunicative in una lingua straniera facilitano, in contesti multiculturali, la
mediazione e la comprensione delle altre culture; favoriscono la mobilità e le opportunità di studio e
di lavoro.
La competenza digitale arricchisce le possibilità di accesso ai saperi, consente la realizzazione di
percorsi individuali di apprendimento, la comunicazione interattiva e la personale espressione
creativa.
L’integrazione tra i diversi linguaggi costituisce strumento fondamentale per acquisire nuove
conoscenze e per interpretare la realtà in modo autonomo.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
• Padronanza della lingua italiana:
- padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione
comunicativa verbale in vari contesti
- leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo
- produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
• Utilizzare la lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi
•Utilizzare e produrre testi multimediali
Competenze
Abilità/capacità
Conoscenze
Padroneggiare gli
strumenti espressivi ed
argomentativi
indispensabili per
gestire l’interazione
comunicativa verbale in
Comprendere il messaggio contenuto in
un testo orale
• Cogliere le relazioni logiche tra le varie
componenti di un testo orale
• Esporre in modo chiaro logico e
coerente esperienze vissute o testi
ascoltati
•Riconoscere
differenti
registri
comunicativi di un testo orale
• Principali strutture grammaticali della
lingua italiana
• Elementi di base della funzioni della lingua
•Lessico fondamentale per la gestione di
semplici comunicazioni orali in contesti
formali e informali
• Contesto, scopo e destinatario della
comunicazione
•Codici fondamentali della comunicazione
23
vari contesti
Competenze
Leggere, comprendere
ed interpretare
testi scritti di vario tipo
Competenze
Produrre testi di vario
tipo in relazione ai
differenti scopi
comunicativi
Competenze
Utilizzare una lingua
straniera per i principali
scopi comunicativi ed
operativi
Competenze
Utilizzare e produrre
• Affrontare molteplici situazioni
comunicative scambiando informazioni,
idee per esprimere anche il proprio punto
di vista
• Individuare il punto di vista dell’altro in
contesti formali ed informali
orale, verbale e non verbale
• Principi di organizzazione del discorso
descrittivo,narrativo,espositivo,argomentativo
Abilità/capacità
Conoscenze
-Padroneggiare le strutture della lingua
presenti nei testi
• Applicare strategie diverse di lettura
• Individuare natura, funzione e principali
scopi comunicativi ed espressivi di un
testo
• Cogliere i caratteri specifici di un testo
letterario
• Strutture essenziali dei testi narrativi,
espositivi, argomentativi e poetici
• Principali connettivi logici
• Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e
contesti diversi
• Tecniche di lettura espressiva
• Denotazione e connotazione
• Principali generi letterari, con particolare
riferimento alla tradizione italiana
• Contesto storico di riferimento di alcuni
autori e opere
Abilità/capacità
Conoscenze
• Ricercare, acquisire e selezionare
informazioni generali e specifiche in
funzione della produzione di testi scritti
di vario tipo
• Prendere appunti e redigere sintesi e
relazioni
• Rielaborare in forma chiara le
informazioni
• Produrre testi corretti e coerenti
adeguati
alle
diverse
situazioni
comunicative
• Elementi strutturali di un testo scritto
coerente e coeso
• Uso dei dizionari
• Modalità e tecniche delle diverse forme di
produzione scritta: riassunto, lettera,
relazioni, ecc.
•
Fasi
della
produzione
scritta:
pianificazione, stesura e revisione
Abilità/capacità
Conoscenze
• Comprendere i punti principali di
messaggi e annunci semplici e chiari su
argomenti
di
interesse
personale,
quotidiano, sociale o professionale
• Ricercare informazioni all’interno di
testi di breve estensione di interesse
personale,quotidiano,sociale,professionale
• Descrivere in maniera semplice
esperienze ed eventi, relativi all’ambito
personale e sociale
• Utilizzare in modo adeguato le strutture
grammaticali
• Interagire in conversazioni brevi e
semplici su temi di interesse personale,
quotidiano, sociale o professionale
• Scrivere brevi testi di interesse
personale,
quotidiano,
sociale
o
professionale
• Scrivere correttamente semplici testi su
tematiche coerenti con i percorsi di studio
• Riflettere sui propri atteggiamenti in
rapporto all’altro in contesti multiculturali
• Lessico di base su argomenti di vita
quotidiana , sociale e professionale
Abilità/capacità
•
Comprendere
• Uso del dizionario bilingue
• Regole grammaticali fondamentali
• Corretta pronuncia di un repertorio di
parole e frasi memorizzate di uso comune
• Semplici modalità di scrittura: messaggi
brevi, lettera informale
• Cultura e civiltà dei paesi di cui si studia la
lingua
Conoscenze
i
prodotti
della
• Principali componenti strutturali ed
24
testi multimediali
comunicazione audiovisiva
• Elaborare prodotti multimediali (testi,
immagini, suoni, ecc.), anche con
tecnologie digitali
espressive di un prodotto audiovisivo
• Uso essenziale della comunicazione
telematica
L’Asse matematico
L’asse matematico ha l’obiettivo di far acquisire allo studente saperi e competenze che lo pongano
nelle condizioni di possedere una corretta capacità di giudizio e di sapersi orientare
consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo.
La competenza matematica, che non si esaurisce nel sapere disciplinare e neppure riguarda soltanto
gli ambiti operativi di riferimento, consiste nell’abilità di individuare e applicare le procedure che
consentono di esprimere e affrontare situazioni problematiche attraverso linguaggi formalizzati.
La competenza matematica comporta la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di
pensiero (dialettico e algoritmico) e di rappresentazione grafica e simbolica (formule, modelli,
costrutti, grafici, carte), la capacità di comprendere ed esprimere adeguatamente informazioni
qualitative e quantitative, di esplorare situazioni problematiche, di porsi e risolvere problemi, di
progettare e costruire modelli di situazioni reali.
Finalità dell’asse matematico è l’acquisizione al termine dell’obbligo d’istruzione delle abilità
necessarie per applicare i principi e i processi matematici di base nel contesto quotidiano della sfera
domestica e sul lavoro, nonché per seguire e vagliare la coerenza logica delle argomentazioni
proprie e altrui in molteplici contesti di indagine conoscitiva e di decisione.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo dell’istruzione
 Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole
anche sotto forma grafica
 Confrontare ed analizzare figure geometriche
 Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi
 Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con
l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le
potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico
Competenze
Utilizzare le tecniche e
le procedure del
calcolo aritmetico ed
algebrico,
rappresentandole
anche sotto forma
grafica
Abilità/capacità
Conoscenze
• Risolvere brevi espressioni in diversi
insiemi numerici: utilizzare le diverse
notazioni e convertire da frazione a
decimale, da frazioni apparenti ad interi,
da percentuali a frazioni;
-Tradurre la soluzione di un problema con
una espressione e calcolarne il valore
anche utilizzando strumenti automatici di
calcolo;
- Comprendere il significato logicooperativo di rapporto.
-Tradurre brevi istruzioni in sequenze
simboliche;
risolvere
sequenze
di
operazioni sostituendo alle variabili
letterali i valori numerici.
-Saper operare con monomi, polinomi e
frazioni algebriche.
-Risolvere equazioni e disequazioni di
primo grado e verificare la correttezza dei
• Gli insiemi numerici N, Z, Q, R;
• Le operazioni
numerici
nei
diversi insiemi
• Le proporzioni e le
Espressioni
algebriche;
operazioni
percentuali
principali
• Equazioni e disequazioni di primo grado
• Sistemi di primo grado. Equazioni di
secondo grado.

Sistemi di secondo grado.
25
risultati.
- Risolvere sistemi di primo grado.
- Risolvere equazioni di secondo grado e
verificare la correttezza dei risultati.
-Risolvere sistemi di secondo grado.
Competenze
Confrontare ed
analizzare figure
geometriche
Competenze
Individuare le strategie
appropriate per la
soluzione di problemi
Competenze
Analizzare dati e
interpretarli
sviluppando deduzioni
e ragionamenti sugli
stessi anche con
l’ausilio di
rappresentazioni
grafiche, usando
consapevolmente gli
strumenti di calcolo e le
potenzialità offerte da
applicazioni specifiche
di tipo informatico
Abilità/capacità
Conoscenze
• Riconoscere i principali enti, figure e
luoghi geometrici.
-Individuare le proprietà essenziali delle
figure e le riconosce in situazioni concrete.
-Applicare le principali formule relative
alla retta e alle figure geometriche sul
piano cartesiano.
• Il metodo delle coordinate:il piano
cartesiano.
-Interpretazione geometrica dei sistemi di
equazioni.
Abilità/capacità
Conoscenze
• Progettare un percorso risolutivo
strutturato in tappe
• Formalizzare il percorso di soluzione di
un problema attraverso modelli algebrici e
grafici
• Convalidare i risultati conseguiti sia
empiricamente,
sia
mediante
argomentazioni
• Tradurre dal linguaggio naturale al
linguaggio algebrico e viceversa
• Le tecniche risolutive di un problema che
utilizzano frazioni, percentuali, formule
geometriche e modelli lineari e non lineari.
Abilità/capacità
Conoscenze
• Leggere ed interpretare tabelle e grafici
in termini di corrispondenze fra elementi
di due insiemi.
-Riconoscere una relazione tra variabili, in
termini di proporzionalità diretta, inversa
o quadratica e la formalizza attraverso una
funzione matematica.
-Rappresentare sul piano cartesiano il
grafico di una funzione.
Raccoglie, organizza e rappresenta un
insieme di dati.
-Calcolare i valori medi e alcune misure di
variabilità.
• Il piano cartesiano e il concetto di
funzione.
-Funzioni di proporzionalità diretta e
relativi grafici, funzione lineare.
-Funzioni di proporzionalità inversa,
quadratica e relativi grafici.
-Dati, loro
organizzazione
e
rappresentazione.
-Distribuzioni
delle
frequenze
a
seconda del tipo di carattere e principali
rappresentazioni grafiche.
-Valori medi e misure di variabilità
L’asse scientifico-tecnologico
L’asse scientifico-tecnologico ha l’obiettivo di facilitare lo studente nell’esplorazione del mondo
circostante, per osservarne i fenomeni e comprendere il valore della conoscenza del mondo naturale
e di quello delle attività umane come parte integrante della sua formazione globale.
Si tratta di un campo importante per l’acquisizione di metodi, concetti, atteggiamenti indispensabili
ad interrogarsi, osservare e comprendere il mondo e a misurarsi con l’idea di molteplicità,
problematicità e trasformabilità del reale.
Per questo l’apprendimento centrato sull’esperienza e l’attività di laboratorio assumono particolare
rilievo.
26
L’adozione di strategie d’indagine, di procedure sperimentali e di linguaggi specifici costituisce la
base di applicazione del metodo scientifico che ha il fine anche di valutare l’impatto sulla realtà
concreta di applicazioni tecnologiche specifiche.
L’apprendimento dei saperi e delle competenze avviene per ipotesi e verifiche sperimentali, raccolta
di dati, valutazione della loro pertinenza ad un dato ambito, formulazione di congetture in base ad
essi, costruzioni di modelli; favorisce la capacità di analizzare fenomeni complessi nelle loro
componenti fisiche, chimiche, biologiche.
Le competenze dell’area scientifico-tecnologica, nel contribuire a fornire la base di lettura della
realtà, diventano esse stesse strumento per l’esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza. Esse
concorrono a potenziare la capacità dello studente di operare scelte consapevoli ed autonome nei
molteplici contesti, individuali e collettivi, della vita reale.
E’ molto importante fornire strumenti per far acquisire una visione critica sulle proposte che
vengono dalla comunità scientifica e tecnologica; obiettivo determinante è, infine, rendere gli alunni
consapevoli dei legami tra scienza e tecnologie, della loro correlazione con il contesto culturale e
sociale con i modelli di sviluppo e con la salvaguardia dell’ambiente, nonché della corrispondenza
della tecnologia a problemi concreti con soluzioni appropriate.
Competenze di base a conclusione dell’ obbligo di istruzione
• Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e
riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità
• Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a
partire dall’esperienza
• Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale
in cui vengono applicate
Competenze
Osservare, descrivere
ed analizzare fenomeni
appartenenti alla realtà
naturale e artificiale e
riconoscere nelle sue
varie forme i concetti di
sistema e di complessità
Abilità/capacità
Conoscenze
• Raccogliere dati attraverso l’osservazione
diretta dei fenomeni naturali (fisici,
chimici, biologici, geologici ecc..) o degli
oggetti artificiali o la consultazione di testi
e manuali o media
• Organizzare e rappresentare i dati raccolti
• Individuare, con la guida del docente,
una possibile interpretazione dei dati in
base a semplici modelli
• Presentare i risultati dell’analisi
•Utilizzare classificazioni, generalizzazioni
e/o schemi logici per riconoscere il
modello di riferimento
• Riconoscere e definire i principali aspetti
di un ecosistema.
• Essere consapevoli del ruolo che i
processi
tecnologici
giocano
nella
modifica dell’ambiente che ci circonda
considerato come sistema
• Analizzare in maniera sistemica un
determinato ambiente al fine di valutarne i
rischi per i suoi fruitori
• Analizzare un oggetto o un sistema
naturale o artificiale in termini di funzioni
o di architettura
• Concetto di misura e sua approssimazione
• Errore sulla misura
• Principali Strumenti e tecniche di
misurazione
• Sequenza delle operazioni da effettuare
•
Fondamentali
meccanismi
di
catalogazione
• Utilizzo dei principali programmi
software
• Concetto di sistema e di complessità
• Schemi, tabelle e grafici
• Principali Software dedicati
• Semplici schemi per presentare
correlazioni tra le variabili di un fenomeno
appartenente
all’ambito
scientifico
caratteristico del percorso formativo.
•Impatto ambientale limiti di tolleranza
• Concetto di sviluppo sostenibile
• Schemi a blocchi
• Concetto di input-output di un sistema
artificiale
• Diagrammi e schemi logici applicati ai
fenomeni osservati

La dinamica terrestre

Competenze
Abilità/capacità
L’uomo
Conoscenze
27
Analizzare
qualitativamente e
quantitativamente
fenomeni
legati
alle
trasformazioni
di
energia
a
partire
dall’esperienza
• Interpretare un fenomeno naturale o un
sistema artificiale dal punto di vista
energetico
distinguendo
le
varie
trasformazioni di energia in rapporto alle
leggi che le governano
• Concetto di calore e di temperatura

Trasformazioni della materia
energia
Competenze
Abilità/capacità
Conoscenze
Essere consapevole
delle potenzialità
delle tecnologie rispetto
al contesto culturale e
sociale in cui vengono
applicate
Riconoscere il ruolo della tecnologia nella
vita quotidiana e nell’economia della
società
• Saper cogliere le interazioni tra esigenze
di vita e processi tecnologici
• Adottare semplici progetti per la
risoluzione di problemi pratici
• Saper spiegare il principio di
funzionamento e la struttura dei principali
dispositivi fisici e software
• Utilizzare le funzioni di base dei software
più comuni per produrre testi e
comunicazioni multimediali, calcolare e
rappresentare dati, disegnare, catalogare
informazioni, cercare informazioni e
comunicare in rete
Strutture concettuali di base del sapere
tecnologico
• Fasi di un processo tecnologico (sequenza
delle operazioni: dall’ “idea” al “prodotto”)
• Il metodo della progettazione
• Architettura del computer
• Struttura di Internet
• Struttura generale e operazioni comuni ai
diversi pacchetti applicativi (Tipologia di
menù, operazioni di edizione, creazione e
conservazione di documenti ecc.)
• Operazioni specifiche di base di alcuni
dei programmi applicativi più comuni
ed
L’Asse storico - sociale
L’asse storico - sociale si fonda su tre ambiti di riferimento: epistemologico, didattico,
formativo.
Le competenze relative all’area storica riguardano, di fatto, la capacità di percepire gli eventi
storici nella loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di collocarli secondo le
coordinate spazio-temporali, cogliendo nel passato le radici del presente.
Comprendere la continuità e la discontinuità, il cambiamento e la diversità in una dimensione
diacronica attraverso il confronto fra epoche e in dimensione sincronica attraverso il confronto fra
aree geografiche e culturali è il primo grande obiettivo dello studio della storia.
Il senso dell’appartenenza, alimentato dalla consapevolezza da parte dello studente di essere inserito
in un sistema di regole fondato sulla tutela e sul riconoscimento dei diritti e dei doveri, concorre alla
sua educazione alla convivenza e all’esercizio attivo della cittadinanza.
La partecipazione responsabile alla vita sociale permette di ampliare i suoi orizzonti culturali nella
difesa dell’identità personale e nella comprensione dei valori dell’inclusione e dell’integrazione.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
• Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica
attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree
geografiche e culturali.
• Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei
diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente.
• Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto
produttivo del proprio territorio.
Competenze
Abilità/capacità
Conoscenze
Comprendere
il
cambiamento
e
la
diversità
dei
tempi
storici in una dimensione
diacronica attraverso il
• Riconoscere le dimensioni del tempo e
dello spazio attraverso l’osservazione di
eventi storici e di aree geografiche
• Collocare i più rilevanti eventi storici
affrontati secondo le coordinate spazio-
• Le periodizzazioni fondamentali della
storia mondiale
• I principali fenomeni storici e le
coordinate
spazio-tempo
che
li
determinano
28
confronto fra epoche e in
una
dimensione
sincronica attraverso il
confronto
fra
aree
geografiche e culturali.
tempo
• Identificare gli elementi maggiormente
significativi per confrontare aree e periodi
diversi
• Comprendere il cambiamento in
relazione agli usi, alle abitudini, al vivere
quotidiano nel confronto con la propria
esperienza personale
• Leggere, anche in modalità multimediale,
le differenti fonti letterarie, iconografiche,
documentarie, cartografiche ricavandone
informazioni su eventi storici di diverse
epoche e differenti aree geografiche
• Individuare i principali mezzi e strumenti
che hanno caratterizzato l’innovazione
tecnico-scientifica nel corso della storia
• I principali fenomeni sociali, economici
che
caratterizzano
il
mondo
contemporaneo, anche in relazione alle
diverse culture
• Conoscere i principali eventi che
consentono di comprendere la realtà
nazionale ed europea
• I principali sviluppi storici che hanno
coinvolto il proprio territorio
• Le diverse tipologie di fonti
Competenze
Abilità/capacità
Conoscenze
Comprendere
le
caratteristiche
fondamentali dei principi e delle regole
della Costituzione italiana
• Individuare le caratteristiche essenziali
della norma giuridica e comprenderle a
partire dalle proprie esperienze e dal
contesto scolastico
• Identificare i diversi modelli istituzionali
e di organizzazione sociale e le principali
relazioni tra persona-famiglia-società-Stato
• Riconoscere le funzioni di base dello
Stato, delle Regioni e degli Enti Locali ed
essere in grado di rivolgersi, per le proprie
necessità, ai principali servizi da essi
erogati
• Identificare il ruolo delle istituzioni
europee e riconoscere le opportunità
offerte alla persona, alla scuola e agli
ambiti territoriali di appartenenza
• Adottare nella vita quotidiana
comportamenti responsabili per la tutela e
il rispetto dell’ambiente e delle risorse
naturali
• Costituzione italiana
• Organi dello Stato e loro funzioni
principali
• Conoscenze di base sul concetto di norma
giuridica e di gerarchia delle fonti
•
Principali
problematiche
relative
all’integrazione e alla tutela dei diritti
umani e alla promozione delle pari
opportunità
• Organi e funzioni di Regione, Provincia e
Comune
• Principali tappe di sviluppo dell’Unione
Europea
Competenze
Abilità/capacità
Conoscenze
Orientarsi nel tessuto
produttivo del proprio
territorio.
• Riconoscere le caratteristiche principali
del mercato del lavoro e le opportunità
lavorative offerte dal territorio
• Riconoscere i principali settori in cui
sono organizzate le attività economiche del
proprio territorio
• Regole che governano l’economia e
concetti fondamentali del mercato del
lavoro
• Regole per la costruzione di un
curriculum vitae
• Strumenti essenziali per leggere il tessuto
produttivo del proprio territorio
• Principali soggetti del sistema economico
del proprio territorio
Collocare l’esperienza
personale in un sistema
di regole fondato sul
reciproco riconoscimento
dei diritti garantiti dalla
Costituzione, a tutela
della
persona,
della
collettività
e
dell’ambiente
Ciascun Consiglio di classe del biennio adotta tale schema di progettazione a cui ciascun docente
dovrà fare riferimento nella propria programmazione individuale suddivisa per:
1. Finalità della disciplina
2. Analisi della situazione di partenza
29
3. Obiettivi di competenza della propria disciplina e articolazione delle abilità e conoscenze,
conformi a quanto stabilito in dipartimento e riportato nella programmazione globale della
classe
4. Contenuti del programma, organizzati per Unità di apprendimento, con indicazione dei
tempi di realizzazione e degli eventuali recuperi in itinere.
5. Metodologie adottate con specifico riferimento alle modalità di rilevazione delle
competenze assegnate
6. Mezzi didattici
7. Modalità di valutazione e di recupero
8. Competenze trasversali di cittadinanza, con indicazione dello specifico contributo della
propria disciplina (in particolare tutti i docenti rileveranno competenze dell’uso degli
strumenti espressivi scritti, orali, informatici e in lingua inglese; competenze relative alla
risoluzione dei problemi; rispetto delle regole).
Le programmazioni didattiche individuali sono prodotte esclusivamente in formato
digitale .
2.8 CONTINUITA' DIDATTICA E ORIENTAMENTO
Al fine di sostenere la scelta educativa delle famiglie e l’orientamento degli alunni nelle
criticità del passaggio dal primo al secondo ciclo di istruzione, nelle classi iniziali sono attivate
iniziative di accoglienza, di motivazione allo studio, di riorientamento e di sostegno per favorire il
successo scolastico e contrastare i fenomeni di dispersione e abbandono degli studi.
Preliminare è l'interesse posto, nel raccordo tra scuola secondaria di primo e secondo grado,
soprattutto sulle materie fondanti del corso di studio (materie letterarie, lingue straniere,
matematica, diritto) per le quali, nel primo periodo di lezione, si attuano prove di ingresso
finalizzate all’efficace modulazione degli interventi didattici di tipo compensativo o di
consolidamento. In seguito il Consiglio di Classe dimensiona i piani di lavoro coerentemente con i
risultati rilevati ed analizzati, calibrandoli opportunamente.
Il lavoro dei docenti in classe, basato sulla conoscenza reale degli studenti (conoscenza
rilevata attraverso prove oggettive d'ingresso, schede della scuola media, scambi informativi e
osservazioni nella fase di accoglienza) , è finalizzato ad operare il graduale inserimento dei discenti
in una realtà nuova in cui mutano metodologie, valutazioni, aspettative . A tale scopo, oltre a
realizzare attività didattiche specifiche di continuità che coinvolgano studenti del “Filangieri" e
alunni delle scuole medie del territorio disponibili a tali iniziative, l’Istituto si impegna comunque a
comunicare, a fini orientativi, alle stesse scuole medie che hanno inviato iscritti all'istituto, i risultati
finali conseguiti dagli alunni per consentire alle scuole di provenienza di trarne le opportune
valutazioni.
A fronte di bisogni rilevati nell'arco del Biennio sarà effettuato un recupero sui livelli di
preparazione di base e, in particolare, delle abilità linguistico-espressive, per fornire agli studenti le
competenze indispensabili ad affrontare le discipline curriculari professionalizzanti ed ad acquisire i
rispettivi linguaggi specialistici.
La Funzione strumentale preposta si preoccupa anche di offrire agli allievi delle classi
seconde il necessario supporto alla scelta che dovranno effettuare entro fine gennaio tra i percorsi di
studio previsti per il triennio ( A.F.M., R.I.M., S.I.A.). L’orientamento alla scelta avverrà attraverso
la distribuzione di materiale illustrativo, incontri di carattere informativo con i docenti delle
discipline caratterizzanti l’indirizzo generale e le due articolazioni ( Economia aziendale, Lingue e
30
Informatica), rilevazione degli orientamenti post-diploma degli allievi, incontri individuali di riorientamento, apertura di uno sportello informativo, questionari di orientamento.
Nel Triennio prosegue il processo formativo nella continuità dell'azione didattica praticata
nel Biennio, affrontando con i necessari approfondimenti, anche interdisciplinari, la conoscenza di
saperi disciplinari con una specifica valenza professionalizzante. Nello stesso tempo devono essere
acquisite opportune metodologie di lavoro e di ricerca in una dimensione sistemica del sapere
propedeutica al futuro inserimento nel lavoro o nei percorsi universitari.
Un attività permanente del nostro Istituto è, dunque, quello dell’orientamento informativo,
formativo e culturale, inteso come quel complesso di azioni posti in essere dalla funzione
strumentale, ma anche dai singoli docenti, per orientare lo studente a capire quali sono i suoi punti
di forza e di debolezza, supportarlo nelle strategie di apprendimento, renderlo consapevole delle
proprie attitudini e capacità metacognitive, guidarlo nell’inserimento nel mondo dello lavoro o degli
studi. In particolare, gli interventi della figura strumentale preposta a tale attività, prevedono, come
già detto, una serie di iniziative riguardanti sia l’orientamento in entrata, con incontri informativi
con gli studenti di tutte le scuole medie del territorio e progetti didattici integrati su materie che
caratterizzano i corsi di studi del nostro Istituto( lezioni di diritto e di economia concordati con i
docenti delle terze medie, attività laboratoriali di scienze, di informatica o di lingue), sia
l’orientamento in uscita. A tal fine vengono organizzati incontri con il personale delle Forze
Armate, partecipazioni a campus universitari, progetti di orientamento in rete e la collaborazione
con “ALMADIPLOMA”/ ALMAORIENTATI. Quest’ultima è un’Associazione che gestisce , a
livello nazionale, una banca dati, inseriti dagli stessi alunni delle classi quinte mediante un
questionario on line e successivamente aggiornabili, dei diplomati delle scuole superiori e che
consente alle aziende di accedere per la consultazione e l’eventuale inserimento nel mondo del
lavoro. Tutti i dati forniti all’Associazione, inoltre, permettono alla nostra scuola di effettuare
analisi di efficacia interna, tramite indagini sulle caratteristiche dei nostri diplomati e il loro
giudizio sull’esperienza scolastica nel nostro Istituto, e di efficacia esterna, attraverso un confronto
tra i profili professionali forniti e le richieste provenienti dal mondo del lavoro.
2.9
GLI INTERVENTI DIDATTICI DI SOSTEGNO E RECUPERO
Nelle attività di recupero rientrano gli interventi di sostegno che hanno lo scopo
fondamentale di prevenire l’insuccesso scolastico e si realizzano, pertanto, in ogni periodo
dell’anno scolastico, a cominciare dalle fasi iniziali. Esse sono tendenzialmente finalizzate alla
progressiva riduzione del bisogno di recupero dei debiti e si concentrano sulle discipline o sulle aree
disciplinari per le quali si registrano nella scuola un più elevato numero di valutazioni insufficienti.
La scuola promuove e favorisce la partecipazione attiva degli studenti alle iniziative di sostegno
programmate, dandone altresì periodicamente notizia alle famiglie.
Le attività di recupero, realizzate per gli studenti che riportano voti di insufficienza nel
primo scrutinio e per coloro per i quali i consigli di classe deliberino di sospendere il giudizio di
ammissione alla classe successiva negli scrutini finali, sono finalizzate al tempestivo recupero delle
carenze rilevate per tali studenti negli scrutini suddetti. L’istituzione scolastica ha l’obbligo di
attivare gli interventi di recupero e, nell’ambito della propria autonomia, individua le discipline e/o
le aree disciplinari che necessitano degli interventi. Essa determina altresì le modalità di
organizzazione e realizzazione precisandone tempi, durata, modelli didattico-metodologici, forme di
31
verifica dei risultati conseguiti dagli studenti, criteri di valutazione, nonché modalità di
comunicazione alle famiglie.
Nella organizzazione delle attività di sostegno e di recupero può essere adottata una
articolazione diversa da quella per classe, che tenga conto degli obiettivi formativi che devono
essere raggiunti dagli studenti. Possono essere determinati calendari delle lezioni che prevedano
soluzioni flessibili e differenziate nella composizione di gruppi per far fronte sia alle necessità di
sostegno e recupero che a quelle di valorizzazione ed incremento delle eccellenze.
Possono essere previsti interventi per gruppi di studenti, omogenei per le carenze dimostrate
nelle stesse discipline, provenienti da classi parallele. Il docente incaricato di svolgere attività di
recupero nei confronti di alunni provenienti da classi diverse e con carenze non omogenee si
raccorda con i docenti della disciplina degli alunni del gruppo affidatogli al fine di orientare
contenuti e metodi dell’attività di recupero agli specifici bisogni formativi di ciascun alunno.
Nel caso in cui gli interventi didattici siano realizzati nell’ambito della utilizzazione della
quota del 20% prevista dal D.M. n. 47 del 13 giugno 2006, l’istituzione scolastica è tenuta ad
organizzare azioni specifiche commisurate anche ai fabbisogni formativi degli studenti che non
hanno necessità di interventi finalizzati al recupero e di quelli che, sempre nell’ambito della
medesima attività ordinaria, attraverso approfondimenti specifici possono raggiungere traguardi di
eccellenza.
Ulteriori modalità di supporto potranno essere realizzate assegnando ad uno o più docenti,
individuati dal Consiglio di classe e/o dai Dipartimenti, compiti di consulenza e assistenza agli
alunni nella promozione dello studio individuale (c.d.”sportello”).
I docenti incaricati effettueranno la prestazione, in orario pomeridiano, secondo le modalità
individuate dal Collegio dei docenti, che verranno comunicate alle famiglie.
La scuola, nel rispetto delle specifiche competenze degli organi collegiali, può individuare
anche modalità diverse ed innovative di attività di recupero , ma sempre attraverso la utilizzazione
prioritaria dei docenti della scuola, ai sensi della vigente disciplina contrattuale (nota del MIUR
Lazio n. 15879 del 28.06.2010).
I docenti dell’Istituto, nella stesura della programmazione didattica prevedono, comunque,
un numero di ore di insegnamento mattutino da dedicare specificamente al recupero degli studenti
che non hanno conseguito gli obiettivi previsti. In tal modo si intende agevolare soprattutto i
numerosi alunni pendolari che avrebbero difficoltà a frequentare i corsi in orario pomeridiano
extracurriculare.
Le aree disciplinari sulle quali si concentreranno gli interventi di recupero sono quelle
tradizionalmente considerate fondamentali nell’offerta formativa dell’Istituto, quelle cioè
considerate determinanti e imprescindibili ai fini della configurazione dei profili formativi in uscita.
Esse sono: l’area linguistico-letteraria, matematico-scientifica, giuridico-economica.
Modalità di organizzazione e realizzazione: nell’ambito del Consiglio di classe vengono
rilevate le carenze cognitive degli alunni, distinguendo coloro i quali sono considerati
potenzialmente in grado di effettuare il recupero in autonomia, mediante lo studio personale, da
quelli che necessitano di un percorso guidato da un docente; nei confronti degli alunni appartenenti
a questa seconda tipologia, coerentemente con le aree individuate in sede collegiale, verranno
predisposti moduli di recupero affidati prioritariamente a docenti dell’Istituto.
Modelli didattico-metodologici: il docente del corso di sostegno/recupero adotta il modello
didattico più idoneo al raggiungimento degli obiettivi minimi previsti nel piano di lavoro
32
individuale e nella programmazione di Classe. Oltre la lezione frontale, è auspicabile che vengano
attivati percorsi metodologici basati sull’attività laboratoriale, sul lavoro di gruppo (peer tutoring) e
comunque tesi non tanto all’acquisizione capillare e completa dei contenuti, quanto al
conseguimento delle conoscenze essenziali, dei nuclei fondanti della disciplina, delle competenzechiave, delle abilità di base con verifiche conseguenti.
Modalità di comunicazione alle famiglie: ferme restando le ordinarie modalità di comunicazione
tra la scuola e le famiglie ( tracciamento dei voti sul sito web dell’Istituto, colloqui con i docenti,
pagelle on line del primo quadrimestre) le famiglie degli alunni che riportano insufficienze negli
scrutini intermedi e finali sono tempestivamente informate dalla scuola tramite comunicazione
scritta. Detta comunicazione indica la natura delle carenze rilevate, le attività di recupero previste e
le modalità di accertamento.
Per gli studenti che in sede di scrutinio finale presentino delle valutazioni insufficienti, il
Consiglio di classe valuta se l’alunno è in grado di raggiungere gli obiettivi entro il termine
dell’anno scolastico, mediante lo studio personale o attraverso la frequenza di corsi di recupero.
Qualora la famiglia non intenda avvalersi dei corsi di recupero è tenuta a darne comunicazione
all’Istituto; in ogni caso lo studente è tenuto a sottoporsi alle prove di verifica predisposte dalla
scuola per accertare se le carenze riscontrate siano state superate.
Tutte le attività di sostegno e recupero:



Sono deliberate in seno al Consiglio di Classe su proposta del docente e/o dei rappresentanti
degli alunni/famiglie
Solo le attività di recupero post-scrutinio sono obbligatorie per l’alunno
Sono determinate nell’estensione (durata) dal dirigente scolastico, nell’ambito delle risorse
disponibili e delle possibilità logistico- organizzative.
Lo sportello didattico è tenuto preferibilmente dal docente della classe o, se indisponibile, da altro
docente individuato dal Dipartimento disciplinare. In alternativa o in mancanza il docente della
classe dovrà provvedere con interventi curricolari.
Il corso di recupero deve prevedere la frequenza di almeno 6-8 alunni ma potrà anche essere
organizzato per classi parallele o gruppi misti purché :
 il numero degli alunni non sia superiore a 15
 i livelli di insufficienza ed i programmi siano compatibili
Nel caso di gruppi misti il docente conduttore è quello del gruppo- alunni maggioritario o altrimenti
indicato dal dipartimento disciplinare.
 Gli alunni e le famiglie saranno avvertiti che, in caso di frequenza gravemente irregolare, il
corso verrà interrotto. In caso di corso obbligatorio, constatata la mancata frequenza, il
conduttore dovrà far avvertire le famiglie dalla segreteria alunni. Al termine del corso di
recupero obbligatorio il docente della classe che prepara e corregge le prove di accertamento,
avrà cura di rilevare la frequenza dei propri alunni per i dati da riportare per le valutazioni in
Consiglio di classe.


Il docente della classe di appartenenza che non conduce il corso deve collaborare con i
coordinatori di classe e il docente incaricato per la programmazione dell’intervento, indicando
le modalità di recupero richieste sull’apposita scheda, concordando poi con il conduttore del
corso gli obiettivi del recupero da far confluire in selezione nelle verifiche obbligatorie.
Il docente indisponibile per motivi personali al corso di recupero non è esonerato dal dovere di
programmare le attività di recupero per le proprie classi; invierà allo sportello o al corso solo i
33
ragazzi con insufficienze gravi e curerà con forme di intervento curricolare le necessità di
recupero più lievi delle proprie classi.
Nel caso in cui le insufficienze siano diffuse alla maggior parte degli alunni sarà opportuno
ricorrere, almeno in una fase iniziale, a forme di recupero curricolare, con pause didattiche
programmate.
In ogni caso nelle programmazioni sarà utile prevedere, a fine modulo, tempi congrui per le attività
di recupero /consolidamento, prima di procedere alle prove sommative (verifiche formative per il
feed-back)
A termine dell’anno scolastico tutti i docenti che hanno svolto attività di recupero extracurricolari
presenteranno al Dirigente una scheda di autoanalisi (su modello predisposto), da discutere a
settembre nei dipartimenti disciplinari per la riprogrammazione del percorso, evidenziando il
numero di ore per intervento, la composizione dei gruppi, i dati di frequenza, le difficoltà emerse, i
punti di forza, i risultati conseguiti, le proposte di miglioramento.
L’accertamento delle insufficienze si svolgerà a termine degli interventi di recupero e comunque
entro l’ultima decade di maggio per consentire la più ampia definizione delle situazioni incerte.
2.9.1 ATTIVAZIONE DEGLI INTERVENTI PER L’ANNO SCOLASTICO 2015-2016
Il Collegio Docenti ha deliberato la seguente organizzazione delle attività di sostegno e di
recupero, con l’Obiettivo di ridurre le ore di recupero extracurricolare per:
• Ridurre il disagio degli alunni pendolari
• Ridurre la spesa da FIS/riorientare la risorsa
• Aumentare i dati di frequenza /efficacia
• Attività di laboratorio didattico/uscite sul territorio
• Sportello didattico in 6° ora periodo dicembre-gennaio (4 settimane/4 giorni a settimana);
periodo marzo-aprile (4 settimane/4 giorni a settimana) per italiano – matematica –economia
aziendale
• Eventuali altre discipline . Utilizzo docenti organico di potenziamento
• Una settimana in flessibilità – Novembre 2015-Febbraio 2016 (dopo scrutini). Recupero per
classi parallele e approfondimento
• Interventi curricolari/pausa didattica di classe
• Giugno/luglio 2016 – corsi di recupero
• Settembre 2016- corsi di sostegno
• Classi prime- corsi di accoglienza classi I
2.10 LE MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE
Le verifiche e le modalità di valutazione sono un momento fondamentale della
programmazione perché sono strettamente correlate al processo di insegnamento/apprendimento e
ai processi di autoregolazione e controllo degli apprendimenti. Occorre ricordare a tal proposito
quanto ribadito dalla C. M. 89 del 18/10/2012, dai Regolamenti di riordino e dal D.M.19/2007 , per
cui “la valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente e
che le istituzioni scolastiche potranno adottare, nella loro autonomia e nell’ambito delle prove
previste per ciascun insegnamento(scritte, orali, pratiche e grafiche), modalità e forme di verifica
che ritengano funzionali all’accertamento dei risultati di apprendimento[….]. Le istituzioni
scolastiche avranno cura di esplicitare, nei rispettivi piani dell’offerta formativa, le tipologie delle
34
verifiche adottate, al fine di rendere l’intero processo valutativo trasparente e coerente con gli
specifici obiettivi di apprendimento.” Il voto deve essere “espressione di sintesi valutativa e
pertanto deve fondarsi su una pluralità di prove di verifica riconducibili a diverse tipologie,
coerenti con le strategie metodologico-didattiche adottate dai docenti. Sarà cura quindi del
collegio dei docenti e dei dipartimenti fissare preventivamente le tipologie di verifica nel rispetto
dei principi definiti dai decreti istitutivi dei nuovi ordinamenti.
Le verifiche, dunque, al fine di dare la più ampia opportunità di rilevazione dei processi di
apprendimento e degli esiti, sono state deliberate dal Collegio docenti in base alle seguenti
modalità:
a) costanti: numero congruo (almeno tre/quattro prove di varia tipologia) per quadrimestre. Diffuso
l’uso di test strutturati/semi-strutturati che integrino e completino la valutazione orale. La
misurazione/valutazione delle prove scritte, perché possa rispondere a criteri di trasparenza e di
oggettività, sarà effettuata in base a griglie appositamente elaborate e predisposte all'interno dei
dipartimenti disciplinari, con indicatori e descrittori resi noti agli allievi; i singoli docenti si
riservano la facoltà di annotare sull'elaborato ulteriori considerazioni valutative. Per assicurare e
incrementare l'efficacia formativa delle prove, i risultati (le valutazioni) saranno comunicati agli
alunni il più presto possibile: contestualmente e tempestivamente nel caso delle verifiche orali; non
oltre il decimo giorno dall'effettuazione per le verifiche scritte. Le verifiche scritte settimanali non
devono superare, di norma, il numero di quattro, salvo il verificarsi di situazioni non prevedibili che
saranno, al momento, esaminate dai consigli di classe. Nella stessa giornata gli alunni non devono
essere, di norma, sottoposti a più di una verifica scritta, salvo situazioni eccezionali;
b) in itinere: all’inizio, per rilevare i livelli di partenza; nel corso del processo educativo, per
verificarne l’andamento; alla fine, per controllare i risultati del livello di competenza raggiunto al
termine del modulo;
c) variate: tema scritto, traduzione, esercizi, interrogazioni, prove oggettive, questionari, relazioni,
prove di competenza, rilevazione del grado di attenzione e partecipazione prestate nel corso della
lezione.
2.11 LA VALUTAZIONE
I momenti e le funzioni della valutazione, sono essenzialmente tre:
1. valutazione diagnostica: all’inizio del percorso formativo, per rilevare i bisogni formativi ed
adeguare la programmazione alle esigenze del gruppo classe;
2. valutazione formativa: durante il percorso formativo, per adeguare gli interventi alle esigenze
dei singoli (azione di feedback, dimensioni di autovalutazione e confronto tra prestazione e
obiettivi prefissati);
3. valutazione sommativa: alla fine del percorso formativo, per classificare i singoli rispetto alle
esigenze del curricolo e del programma.
La valutazione non può limitarsi al semplice accertamento del profitto, ma deve determinare
elementi tali da regolare le dinamiche del processo di apprendimento. In quest’ottica l’alunno deve
essere a conoscenza dei criteri che misurano e valutano la sua prestazione; inoltre, egli ha diritto ad
una valutazione trasparente e tempestiva e ciò non solo in forza di una normativa specifica (Legge
241/90), ma anche perché deve poter attivare un processo di autovalutazione che lo conduca ad
individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento scolastico.
35
Sulla base di quanto previsto dalla normativa vigente, i docenti sono impegnati in una
organizzazione del curricolo e delle modalità di valutazione per competenze. Occorre ricordare
che le conoscenze, per poter essere valorizzate nello sviluppo di una competenza, devono
manifestare tre caratteristiche: significatività, stabilità e fruibilità. Una competenza si manifesta
quando uno studente è in grado di affrontare un compito o realizzare un prodotto a lui assegnato,
mettendo in gioco le sue risorse personali; ma è necessario costruire un complesso di strumenti e
metodologie di valutazione, che tengano conto di una pluralità di fonti informative e di strumenti
rilevativi. Il giudizio di competenza, dunque, può essere espresso facendo riferimento a tre ambiti:
quello relativo ai risultati ottenuti nello svolgimento di un compito o nella realizzazione del
prodotto; quello relativo a come lo studente è giunto a conseguire tali risultati; quello relativo alla
percezione che lo studente ha del suo lavoro.
Gli elementi che verranno presi in considerazione per la valutazione della produzione orale e
scritta si riferiranno al grado di conoscenza degli argomenti, alla comprensione effettiva degli
stessi, al corretto uso del linguaggio specifico, alla capacità di elaborazione ed applicazione, in
base ai parametri indicati nelle griglie di valutazione approvate in sede dipartimentale ed integrate
da quella appresso indicata. Inoltre si terrà conto dell’impegno, della frequenza, del grado di
responsabilità e del livello di partecipazione. Il giudizio globale finale sarà elaborato sulla base
delle valutazioni espresse per ciascuno degli elementi indicati.
In merito alla valutazione finale, dunque, per ciascun alunno saranno considerati i criteri di
tipo:
 comparativo: in base al quale il rendimento è valutato all’interno della dinamica di classe;
 di performance: in forza del quale i risultati sono attesi in rapporto agli obiettivi programmati;
 individualizzato: considerato il livello di partenza, si evidenzia un reale e significativo progresso
nel processo di apprendimento in base alle potenzialità di recupero dell’allievo.
Sulla base delle proposte e del lavoro espletato sia dallo specifico gruppo di lavoro che dai consigli
di classe e dalle riunioni dei Dipartimenti disciplinari, si sono individuati dei punti di generale
concordanza che specificano gli elementi comuni a tutte le discipline, da tenere presenti nella
valutazione degli studenti. Essi sono indicati in apposite griglie che riportano gli indicatori sulla
base dei quali misurare e valutare le prove fornite dagli studenti. Il grave ostacolo all’univocità
valutativa deriva dall’uso di un linguaggio non uniforme e disomogeneo; è fondamentale quindi
standardizzare la terminologia sia nel significante sia nel significato. E’ stata adottata, dunque, una
scala di valutazione che contempla i livelli di conoscenze, abilità e competenze e anche i livelli di
apprendimento, così come previsti ai fini della certificazione delle competenze per il biennio, a cui
corrispondono giudizi sintetici e relativi voti decimali:
TABELLA DI CORRISPONDENZA FRA VOTI DECIMALI E LIVELLI TASSONOMICI
ESPRESSI IN TERMINI DI CONOSCENZE, ABILITA’ E COMPETENZE DA
UTILIZZARE NELLA VALUTAZIONE GLOBALE DI FINE QUADRIMESTRE E DI
FINE ANNO SCOLASTICO PER OGNI DISCIPLINA
Voto
Conoscenze
Abilità
Competenze
sa affrontare
9-10* Evidenzia una conoscenza Esprime i contenuti con fluidità e Svolge compiti e
completa, organica ed sicurezza, utilizzando la terminologia problemi complessi in situazioni
36
8
articolata dei contenuti specifica in modo appropriato.
anche con riferimenti Effettua opportuni collegamenti tra le
culturali interdisciplinari. conoscenze acquisite e le organizza
in
modo
autonomo,
con
rielaborazioni critiche motivate.
Evidenzia una conoscenza Esprime i contenuti
in modo
completa e articolata degli coerente ed appropriato nelle
argomenti,
sviluppando terminologie. Compie analisi e
opportuni collegamenti.
sintesi complete, utilizzando i
collegamenti in modo efficace e
pertinente, con spunti di originalità
7
Evidenzia una conoscenza
sicura degli argomenti,
collega e utilizza le
informazioni in modo
coerente
Esprime in modo corretto i contenuti,
li
argomenta
con
precisione
utilizzando il lessico specifico.
Sviluppa analisi e sintesi in modo
adeguato alla richiesta.
6
Evidenzia una sufficiente
conoscenza
degli
argomenti e utilizza le
informazioni in modo
essenziale.
Esprime i contenuti con linearità e
con limitato uso della terminologia
specifica; sa effettuare sintesi ed
analisi semplici.
5
Evidenzia
conoscenze Esprime i contenuti in modo
superficiali e utilizza le elementare o incerto. Coglie solo le
informazioni in modo informazioni più esplicite, con
incerto.
argomentazioni superficiali.
conoscenze
2-3-4 Evidenzia
insufficienti
e
frammentarie, le utilizza in
modo confuso o del tutto
inefficace.
Esprime i contenuti in modo molto
confuso, utilizzando un lessico
inappropriato; evidenzia difficoltà
nel collegamento delle informazioni
che utilizza in modo inefficace e
frammentario.
anche
non
note,
mostrando
padronanza nell’uso delle conoscenze
e delle abilità. Sa proporre e sostenere
le proprie opinioni e assumere
autonomamente decisioni consapevoli
Svolge compiti e risolve problemi
complessi in situazioni note, compie
scelte consapevoli, mostra di saper
utilizzare le conoscenze e le abilità
acquisite; è capace di applicare
correttamente e autonomamente le
conoscenze e le procedure nella
soluzione dei problemi.
Svolge compiti ed organizza le
informazioni in modo efficace; è
capace di approfondimenti e applica
adeguatamente le conoscenze e le
procedure nella soluzione dei
problemi in situazioni
note con
adeguati livelli di consapevolezza.
Svolge compiti non complessi e in
contesti
noti
rielaborando
le
informazioni acquisite; sa applicare
regole e procedure fondamentali nella
soluzione di problemi con sufficiente
consapevolezza
Svolge compiti semplici in situazioni
note solo se guidato; utilizza in
maniera incerta le conoscenze e le
procedure nella soluzione dei
problemi.
Non riesce a svolgere compiti
semplici anche in situazioni note, non
sa ricercare o utilizzare le conoscenze
ed abilità essenziali per la risoluzione
dei problemi.
*I parametri già assunti per il voto nove vengono estesi, a fronte di spiccata originalità, al voto dieci, anche in relazione alla
continuità, agli atteggiamenti meta- cognitivi e al livello di responsabilità dimostrati nel corso dell’anno.
La valutazione periodica degli apprendimenti negli scrutini intermedi, sulla base della C.M. del
MIUR n.89 del 18 ottobre 2012 e previa delibera del Collegio docenti,consente l’uso del voto
unico, come nello scrutinio finale.
2.12 LA CONDOTTA E LA FREQUENZA
Nessuna infrazione disciplinare, connessa al comportamento, deve influire sulla valutazione del
profitto della singola disciplina, ma l’eventuale valutazione di insufficienza alla condotta, indicata
37
con voto 5, nello scrutinio finale, comporta la non promozione all’anno successivo o la non
ammissione agli esami di Stato.
Ai sensi della legge 30 ottobre 2008 n.169, art.2 le finalità della valutazione del comportamento
dello studente sono:
- l’accertamento dei livelli di apprendimento e consapevolezza raggiunti, con specifico
riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;
- la verifica delle capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di
ciascuna istituzione scolastica;
- diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti;
- dare significato e valenza formativa al voto di condotta
Il comportamento degli allievi è valutato dal Consiglio di classe con voto numerico espresso in
decimi: il voto di condotta, espresso fin dalla prima valutazione periodica, è riferito al
comportamento degli allievi durante l’intero periodo di permanenza nella sede scolastica, anche con
riferimento alle iniziative e alle attività con rilievo educativo realizzate al di fuori di essa.
La valutazione scaturisce da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale
dello studente e, in tale contesto, vanno collocati anche singoli episodi che abbiano dato luogo a
sanzioni disciplinari, come rappresentate nel Regolamento d’Istituto (a cui si rinvia per le opportune
specificazioni) e in coerenza con il Patto educativo di corresponsabilità.
La valutazione del comportamento concorre, unitamente a quella relativa agli apprendimenti nelle
singole discipline, alla complessiva valutazione dello studente, alla media dei voti e, quindi, al
computo del credito scolastico. La valutazione del comportamento – espressa (se necessario anche a
maggioranza) in sede di scrutinio finale dal Consiglio di classe – corrispondente ad un voto
inferiore a sei/decimi, comporta l’automatica non ammissione all’anno successivo o all’esame
conclusivo del ciclo.
La votazione insufficiente, nella valutazione intermedia o finale, può essere attribuita dal Consiglio
di classe solo in presenza di comportamenti di particolare ed oggettiva gravità posti in essere nel
corso dell’anno e riconducibili, secondo lo Statuto delle Studentesse e degli studenti, alle fattispecie
per le quali è prevista l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino allontanamento dalla
comunità scolastica per periodi inferiori o superiori a 15 giorni (art.4, c. 9, 9 bis e 9 ter dello
Statuto).
I fattori che concorrono alla valutazione del comportamento verranno osservati in modo sistematico
dai docenti componenti dei Consigli di classe, raccolti e riportati in sede di Consiglio dal
Coordinatore della classe. Il voto di condotta viene attribuito collegialmente da tutti i membri del
Consiglio di classe.
Il COLLEGIO DEI DOCENTI ha individuato i seguenti:
INDICATORI per la rilevazione della CONDOTTA
A Comportamento:



Rispetto del Regolamento d’Istituto
Autocontrollo e buona educazione nelle relazioni interpersonali
Rispetto e responsabilità nel comportamento verso i compagni, verso i docenti e il
personale ATA, verso il patrimonio della scuola e di terzi;
38



Correttezza dei comportamenti durante le verifiche
Corretto utilizzo delle strutture,degli strumenti e dei materiali nel rispetto delle norme di
sicurezza
Partecipazione alle lezioni con il materiale richiesto dai docenti per le attività
B Frequenza:





Regolarità nella frequenza
Numero di assenze e ritardi non occasionati da giustificati motivi
Assenze/ritardi in occasione di verifiche e valutazioni
Numero di uscite anticipate non occasionate da giustificati motivi
Ritardi o omissione nelle dovute giustifiche
C Atteggiamenti metacognitivi:




Responsabilità e collaborazione nelle attività didattiche
Motivazione, attenzione, partecipazione al dialogo educativo
Impegno e costanza nello studio a casa, rispetto delle consegne
Capacità di autoregolazione e autonoma volontà di recupero
VALORE DEI VOTI
Sono considerate valutazioni positive i voti 10, 9, 8, relativamente ad una scala discendente che
rappresenta diversi livelli di correttezza in rapporto agli indicatori prescritti.
I voti 7 e 6 invece denotano, pur all’interno di una soglia di accettabilità, situazioni problematiche
rilevate sulla frequenza o da richiami verbali, note scritte o sanzioni disciplinari per infrazioni del
Regolamento di Istituto o carente impegno di studio e attenzione.
L’eventuale valutazione di insufficienza, indicata con voto 5, rappresenta condotte gravemente
scorrette. Detta valutazione, nello scrutinio finale, comporta la non promozione all’anno successivo
o la non ammissione agli esami di stato. Per la gravità del provvedimento, l’insufficienza sarà
sempre adeguatamente motivata e verbalizzata dal Consiglio di classe che, nel determinarla, farà
riferimento alla normativa vigente.
Contro le deliberazioni del Consiglio, relative alla condotta, l’alunno/famiglia può opporre motivato
ricorso all’Organo di Garanzia.
Griglia di corrispondenza tra il voto assegnato e i descrittori del comportamento
A
10 Comportamento esemplare;
nessuna
infrazione
al
Regolamento
9 Comportamento
sempre
corretto; nessuna infrazione
al Regolamento
8 Comportamento adeguato
ma vivacità a volte di
disturbo
B
C
Frequenza costante e Atteggiamenti di studio collaborativi e
regolare
propositivi
Frequenza regolare
Atteggiamenti di studio caratterizzati da
apprezzabile responsabilità e impegno
Frequenza abbastanza Atteggiamenti di studio positivi e
regolare;
qualche generalmente adeguati alle richieste
ritardo
nelle
39
7
6
5
nessuna
infrazione
al giustifiche
Regolamento,
qualche
richiamo verbale
Comportamento non sempre Frequenza
non Atteggiamenti di studio caratterizzati da
corretto; richiami e note sempre
regolare, superficialità, impegno occasionale o
scritte
ritardi e assenze non strategico
Infrazioni
non
gravi sempre regolarmente
sanzionate
come
da giustificati
Regolamento ma senza
allontanamento dalle lezioni
Comportamento
spesso Frequenza irregolare Atteggiamenti di studio caratterizzati
scorretto;
per assenze, ritardi, da disinteresse, passività o impegno di
ripetute
infrazioni
al ripetute omissioni e studio diffusamente carente.
Regolamento con note e/o mancanze
nelle
sanzioni e/o allontanamento dovute giustifiche
dalle lezioni inferiori a 15
gg.
VALUTAZIONE INSUFFICIENTE
Comportamenti gravemente Mancata progressione, cambiamenti o
miglioramenti nel
scorretti
che
hanno comportamento e nel percorso di crescita e maturazione a
determinato sanzioni con seguito delle sanzioni di natura educativa irrogate.
allontanamento
dalla Reiterazione della mancanza ascritta.
comunità scolastica per un
periodo anche inferiore a 15 L’attribuzione del voto di condotta 5 comporta la non
gg. Con riferimento agli promozione all’anno successivo/non ammissione agli esami
articoli dal 28 al 29 del R.I. di stato.
CapoIIISanzioni disciplinari
Nella valutazione della condotta, basata su osservazioni sistematiche, il Consiglio determinerà il
voto nell’area della sufficienza (10 – 6), di norma, in presenza di almeno due indicatori su tre nella
corrispondente fascia. In caso diverso, se ne darà motivazione a verbale.
Resta comunque salva la facoltà del Consiglio di classe di valutare i diversi casi con la
discrezionalità che gli compete, vista la difficoltà di conformare la verifica della condotta a standard
oggettivi che rappresentino in modo misurabile tutta la gamma possibile dei comportamenti dello
studente, senza i riferimenti ai contesti diversi in cui essi si manifestano.
LA FREQUENZA. Riguardo alla frequenza, in particolare, ai sensi dell’art.14, comma 7 del
DPR 122/2009,: “.. ai fini della validità dell’anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo
anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza
di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Le istituzioni scolastiche possono
stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e
straordinarie deroghe al suddetto limite. Tale deroga è prevista per assenze documentate e
continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del
Consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il
mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute,
comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o
all’esame finale di ciclo.”
La norma parla di “frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato” - vale
a dire che, per la validità dell’anno scolastico, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti del
40
monte-ore annuale, comprensivo di tutte le attività didattiche, anche opzionali che rientrano nel
curricolo individuale di ciascun alunno.
La tabella appresso riportata indica il limite massimo delle assenze, riferito alle varie classi
dell’Istituto, corrispondente al suddetto limite.
Classi/sezioni
TUTTE
Orario annuale Max assenze consentite (25%)
32 ore x 33 264 ore
settimane=
1056 ore
Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe
deliberate dal Collegio dei docenti , pubblicate all’albo/sito web dell’Istituto e di seguito riportate,
comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame
finale di ciclo.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
2.13
CRITERI DI DEROGA OBBLIGO DI FREQUENZA
assenze continuative (non meno di cinque giorni) per motivi di salute, giustificate con
certificato medico;
visite specialistiche ospedaliere e day-hospital certificati (anche riferiti ad un solo giorno);
gravi motivi personali e/o di famiglia debitamente documentati (provvedimenti dell’autorità
giudiziaria, attivazione di separazione dei genitori in coincidenza con l’assenza, gravi patologie
e lutti dei componenti il nucleo familiare , rientri nel paese d’origine per motivi legali,
trasferimento della famiglia);
assenze o uscite anticipate per attività sportiva, debitamente richieste dai genitori e certificate
dall’associazione sportiva d’appartenenza;
provvedimento disciplinare di sospensione dalle lezioni senza obbligo di frequenza, ;
motivi religiosi debitamente documentati;
ingressi posticipati e uscite anticipate autorizzati dalla Scuola per documentati motivi di salute
o di famiglia.
Assenze/ritardi/uscite degli alunni determinate da cause imputabili ai mezzi di trasporto
pubblico locale (guasti ai mezzi, scioperi)o altre cause di forza maggiore.
motivi di studio (partecipazione a concorsi, test di ammissione alle carriere militari, test
universitari, di orientamento etc.).
CRITERI DI VALUTAZIONE PER GLI SCRUTINI FINALI- CREDITI
Al fine di assicurare una sempre maggiore trasparenza dell’operato dell’istituto e di offrire agli
studenti e alle famiglie piena consapevolezza delle modalità con cui saranno valutati a fine anno
scolastico, il Collegio dei Docenti ha stabilito che sarà dichiarato ammesso alla classe successiva
l’alunno che presenti sufficienze in tutte le materie, compresa la condotta (D.P.R. 122/09), per aver
raggiunto gli obiettivi minimi in termini di conoscenze, competenze e abilità fissati dal C.d.C.
Per gli alunni portatori di handicap di natura psichica e/o sensoriale, per i quali sarà applicata la
valutazione differenziata, è ammessa la frequenza alla classe successiva anche se non siano stati
raggiunti pienamente gli obiettivi del P.E.I. purché siano rilevabili significativi progressi
d'integrazione nella classe per cui un’eventuale ripetenza potrebbe interrompere tale processo.
Sarà dichiarato non ammesso alla classe successiva:
41
1. l’alunno che presenti un quadro gravemente insufficiente in tutte le materie, avendo
evidenziato nel corso dell'anno uno scarso impegno ed una partecipazione discontinua alle
attività didattiche curriculari ed extracurriculari e/o che, non avendo maturato un metodo di
studio adeguato, non abbia acquisito i contenuti disciplinari e gli obiettivi formativi
fondamentali per proseguire gli studi;
2. l’alunno che presenti un quadro globale di insufficienze anche non gravi, ma generalizzate
nella maggior parte delle discipline, conseguenti ad una partecipazione e ad un impegno
discontinui che non hanno prodotto progressi significativi nell'apprendimento e/o che abbia
manifestato capacità inadeguate ad organizzare il proprio lavoro in modo autonomo per
affrontare il successivo anno scolastico;
3. l’alunno che, pur presentando delle sufficienze, abbia però un quadro globalmente negativo,
con insufficienze gravi nelle materie fondamentali o caratterizzanti il corso di studi e che
abbia evidenziato durante l'anno una partecipazione ed un impegno discontinui ed un metodo di
studio inefficace per l'acquisizione degli obiettivi minimi disciplinari richiesti per il
proseguimento degli studi;
4. l’alunno che ha riportato una valutazione della condotta inferiore a 6/10 (legge n°169/2008 e
DPR 122/2009).
Sospensione del giudizio.
Per gli studenti che in sede di scrutinio finale presentino valutazioni insufficienti, il Consiglio di
classe - dopo aver valutato la possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di
contenuto propri delle discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico, mediante lo studio
personale svolto autonomamente e/o attraverso la frequenza di appositi interventi di recupero sospende e rinvia la formulazione del giudizio di ammissione o non ammissione alla classe
successiva.
Integrazione dello scrutinio finale.
Gli studenti nei confronti dei quali il Consiglio di classe abbia deliberato la sospensione del
giudizio sono tenuti a frequentare le attività di recupero indicate dal Consiglio di Classe e a
sottoporsi alle prove di verifica entro la data stabilita dal Collegio docenti . Alla luce delle verifiche
effettuate e tenendo conto dei risultati conseguiti dallo studente non soltanto in sede di accertamento
finale, ma anche nelle varie fasi dell’intero percorso scolastico, il Consiglio di classe delibera
l’ammissione alla frequenza della classe successiva, qualora tutte le carenze siano state colmate e,
comunque, non risultino ostative al proficuo proseguimento nella classe successiva.
CREDITO SCOLASTICO E CREDITO FORMATIVO
Il credito si attribuisce agli alunni frequentanti il III, IV e V anno.
Il Collegio fissa i criteri generali di attribuzione del credito formativo ai sensi del decreto n.49 del
24/02/2000 e del credito scolastico ai sensi della legge 425/97 e del DPR 323/98. Per tutte le classi
è prevista la tabella di attribuzione dei crediti ai sensi del D.M. n. 99 del 16/12/2009.
Media voti
Credito scolastico candidati interni - Punti
I anno
II anno
III anno
42
M=6
3-4
3-4
4-5
6 < M <7
4-5
4-5
5-6
7 < M <8
5-6
5-6
6-7
8 < M <9
6-7
6-7
7-8
9 < M <10
7-8
7-8
8-9
Per quanto riguarda il credito formativo il Collegio dei docenti all’unanimità ha
deliberato quanto segue:
1) non saranno presi in considerazione crediti formativi pervenuti oltre la data del 15 maggio, come
stabilito dal D.M. n.49;
2) saranno valutate dai Consigli di Classe tutte le attività coerenti con gli obiettivi educativi e
formativi del corso di studi, in considerazione anche della durata e della qualità dell'esperienza che
deve essere documentata in modo esplicito in funzione della ricaduta positiva sulla crescita
umana, culturale e professionale dello studente e delle effettive competenze acquisite, spendibili
sia nella prosecuzione degli studi che nel mondo del lavoro. In particolare, la partecipazione agli
stages, di tipo linguistico o lavorativo, è un’attività individuale ed è certificata da un ente esterno, la
sua attestazione verrà presa in considerazione dal Consiglio di classe e valutata come credito
formativo esterno certificato e coerente con l’indirizzo di studi. Al fine di offrire a tutti gli alunni
pari opportunità per l’accesso al credito, il POF prevede altre attività (stage aziendali e tirocini,
partecipazione alle attività per le eccellenze, concorsi, patente informatica e certificazioni
linguistiche etc.) che saranno valutati come credito di pari valore.
3) il superamento di almeno quattro moduli per il conseguimento della Patente Europea del
Computer dà diritto al credito formativo.
Per quanto riguarda il credito scolastico il Collegio all’unanimità ha deliberato che in
fase di attribuzione del credito, il Consiglio di Classe terrà conto della media dei voti riportati in
sede di scrutinio finale, ma anche:
1. dell’interesse e dell’impegno costante nel dialogo educativo in tutte le discipline, compresa la
religione e la materia alternativa;
2. della partecipazione attiva ad iniziative didattiche complementari e/o integrative;
3. dell’assiduità nella frequenza scolastica.
Il punteggio minimo della fascia di appartenenza sarà aumentato in misura corrispondente
al valore ponderale dei criteri sottoelencati:
1. la media dei voti di profitto è più vicina al limite superiore della fascia di appartenenza
(> 0,50);
2. un credito formativo esterno certificato e coerente con l’indirizzo di studi valutato dal
C.d.c. (0,40):
3. l’alunno ha mostrato interesse, impegno costante nel dialogo educativo, partecipazione
attiva in tutte le materie (compresa religione o attività alternativa), frequenza assidua
(con assenze non superiori ad 1/10 del monte ore) (0,30);
43
4. l’alunno ha partecipato proficuamente ad attività complementari ed integrative rivolte a
singoli studenti (0,30);(es. Olimpiadi di matematica, Progetto webEditing, Agenzia delle
entrate, Conoscere la Borsa, Attività sportive, ecc.)
5. l’alunno che ha partecipato al Progetto di alternanza scuola- lavoro otterrà il credito
massimo della fascia di appartenenza( per gli alunni delle classi IV e V)
2.14
L’ESAME DI STATO
AMMISSIONE AGLI ESAMI DI STATO
In seguito alle modifiche normative introdotte dalla legge n° 1 dell’11 gennaio 2007 relativa
all’Esame di Stato, il Collegio dei docenti, ha adottato i seguenti criteri, ribaditi nel corrente anno
scolastico:
Sarà ammesso all’esame di Stato, l’alunno che:
a) ha raggiunto gli obiettivi minimi di conoscenze, competenze e abilità fissati dal C.d.C.,
riportando la sufficienza in tutte le materie, compresa la condotta (legge n°169/2008 e DPR
122/09);
Nel giudizio di ammissione saranno presi in considerazione anche:
a) la partecipazione attiva e responsabile alle attività curriculari ed extracurriculari, quali stages
aziendali, corsi di ampliamento dell’offerta formativa coerenti con l’indirizzo di studi e che
permettono di acquisire crediti formativi e di realizzare significativi progressi
nell’apprendimento rispetto alla situazione di partenza;
b) l’interesse mostrato e la frequenza regolare del corso di studi;
c) la correttezza del comportamento nei rapporti con i docenti e con i compagni nel rispetto
delle regole della comunità scolastica.
d) la progressione realizzata verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati e la volontà di
recupero evidenziata nelle attività proposte.
I criteri su esposti terranno conto della peculiarità di ciascun alunno e saranno calati nel contesto
della classe di appartenenza.
Non si ammette all’esame di Stato, l’alunno che:
1. presenti un quadro complessivo insufficiente in tutte le materie, con particolare riferimento
alle materie fondamentali caratterizzanti il corso di studi
2. ha evidenziato nel corso degli studi uno scarso impegno ed una partecipazione discontinua
alle attività didattiche curriculari ed extracurriculari non producendo progressi significativi
nell’apprendimento, manifestando capacità inadeguate ad organizzare il proprio lavoro in
modo autonomo;
3. non ha seguito/oppure ha seguito infruttuosamente attività di recupero in orario curriculare o
pomeridiane organizzate dalla scuola per colmare le carenze rilevate;
4. non ha maturato un metodo di studio adeguato, anche a causa della frequenza non assidua, e
pertanto non è riuscito ad acquisire i contenuti disciplinari e gli obiettivi formativi minimi
per affrontare gli esami di Stato.
5. l’alunno che ha riportato una valutazione della condotta inferiore a 6/10 (legge n°169/2008
e D.P.R. 122 /2009.
44
 L’esame è pluridisciplinare e accerta le conoscenze, le capacità e le competenze del candidato.
Riguarda le materie curriculari dell’ultimo anno scolastico.
 Le prove scritte sono tre: Italiano, Materia d’Indirizzo, Terza prova (predisposta dalla
Commissione d’esame su 4/5 materie).
 Il colloquio verte sulle discipline studiate l’ultimo anno.
 Il punteggio è attribuito in centesimi (45 p. per le prove scritte, 30 punti per il colloquio, 25 p.
per il credito).
 Contribuiscono al voto finale i crediti scolastici e formativi attribuiti nell’ultimo triennio dai
consigli di classe.
 Il Consiglio di Classe predispone entro il 15 maggio il Documento da presentare alla
Commissione d’esame che illustra e sintetizza il percorso formativo della classe.
Con gli Esami di Stato del 2015 vanno a regime le Linee guida e le Indicazioni nazionali per cui, in
attesa di definitive indicazioni normative, si ricorda che l’esame di Stato dovrà essere incentrato
sulla certificazione delle competenze sulle quali si è sviluppata la programmazione didattica
curriculare del Consiglio di Classe, in considerazione degli aspetti peculiari dei profili educativi
culturali e professionali in uscita.
3. LE ATTIVITA’ PROGETTUALI CURRICULARI ED
EXTRACURRICOLARI
3.1 L’EQUIPE PSICO-PEDAGOGICA
Dal 2007, grazie al fattivo sostegno dell’Amministrazione Provinciale, è attivo presso il nostro
Istituto il Progetto “ Disabilità e Qualità della Vita”,condotto quest’anno dall’equipe psicopedagogica dell’Associazione “Spazio Incontro” di Formia. Un team esperto e dedicato di
specialisti, in sinergia con i docenti, affianca gli alunni in difficoltà con interventi mirati, individuali
o di classe, nell’ambito della prevenzione del disagio scolastico e come supporto nelle situazioni di
svantaggio e per gli alunni con bisogni educativi speciali.
L’equipe opera attraverso:
1) uno sportello di ascolto con tutoraggio psicologico aperto a tutti gli alunni e alle famiglie che
ne facciano specifica richiesta;
2) Interventi di classe/di gruppo nell’ambito dell’integrazione e della prevenzione con il progetto
3) ” Disabilità e Qualità della Vita”
4) In Collaborazione con i coordinatori ed i Consigli di classe ed i GLHO.
3.2 IL PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’(P.A.I)
L’Istituto “G.Filangieri” aderisce ai principi pedagogici e didattici dell’inclusione per rispondere in
modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti
Bisogni Educativi Speciali. Questi possono emergere in caso di:
 disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);
45


disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003);
alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale
A tal fine si intende creare un ambiente accogliente che sostenga:
 l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, sviluppando attenzione educativa in tutta
la scuola;
 l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;
 l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno;
 l’acquisizione e la diffusione di competenze collaborative;
 la cultura e le pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti
della comunità educante.
Obiettivo principale è la riduzione delle barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione
sociale attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che
personali. La Direttiva M. 27/12/2012 e la CM n° 8 del 6/3/2013 hanno sancito l’obbligo per le
istituzioni scolastiche di realizzare un P.A.I volto all’inclusione nei percorsi didattici curriculari di
alunni con bisogni educativi speciali. Tale Piano, approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione e
deliberato dal Collegio dei Docenti , viene allegato al presente POF(Allegato n.3)
3.3 I PROGETTI
Premesso che i progetti proposti di anno in anno per l’ampliamento e arricchimento
dell’offerta formativa sono coerenti con le indicazioni contenute nel P.O.F., essi si pongono
l’obiettivo del più ampio coinvolgimento degli studenti per integrare la loro formazione . Il Collegio
dei Docenti ha stabilito, per la Commissione POF, criteri guida, elaborati secondo una scala di
priorità, da adottare per la selezione e l'approvazione dei progetti:
 Progetti a costo zero coerenti con finalità del Piano
 Progetti ministeriali/USR Lazio /europei con finanziamenti esterni;
 Progetti Istituzionali( qualità, salute, legalità, orientamento etc)
 Progetti a più ampia ricaduta didattica
 Progetti coerenti con obiettivi di indirizzo(aree professionalizzanti/lingue)
 Progetti compatibili con impegni del recupero
 Progetti in rete
 Progetti integrati con Enti Locali/organizzazioni esterne, associazioni etc
 Progetti rivolti al territorio
 Progetti di approfondimento /arricchimento disciplinare
Tali criteri vanno intesi e applicati non rigidamente e comunque di norma ogni progetto può
rispondere a più di uno di questi criteri. L’elenco evidenzia un certo ordine di priorità e comunque i
requisiti di pertinenza devono essere utilizzati tenuto conto delle risorse economiche disponibili.
Tutti i progetti sono sottoposti a monitoraggio periodico per una valutazione dell’efficacia e
della partecipazione, prevedendo la loro eventuale sospensione quando la partecipazione degli
alunni si riduce al disotto del 50% degli iscritti.
Ogni docente coordinatore del progetto dovrà presentare al Dirigente scolastico un elenco
nominativo di adesione degli alunni e una scheda di monitoraggio e valutazione dell’attività.
I PROGETTI e ATTIVITA’ PER L’ANNO SCOLASTICO 2015/2016
1. Alternanza scuola lavoro- stages e IFS- visite aziendali
46
2. Progetto Orientamento e Continuità,
3. Orientamento in uscita –Almadiploma, Almaorientati: la mia scelta)
4. Progetto flessibilità organizzativa e didattica
5. Progetto recupero e sportello
6. Progetto INVALSI
7. Progetto orientamento formativo, revisione
sistema di verifica e valutazione degli
apprendimenti, monitoraggio, prove per classi parallele, misurazione del valore formativo
aggiunto)
8. Progetto Turismo -Progetto territorio (conoscenza territorio, collaborazioni con il Comune
su eventi , stages)
9. ECDL
10. Piano annuale Inclusività – Progetto Assistenza Specialistica
11. Laboratorio musicale-teatrale e di animazione
12. Progetto Centro Sportivo (maratona telethon, stages sci, stage velico, attività sportive )
13. Progetto viaggi istruzione , stages, visite..
14. Educazione alla cittadinanza attiva (incontri legalità, solidarietà, convegni, conferenze,
eventi..) -Progetto cineforum – collaborazione CESV e Protezione civile
15. Alternanza scuola lavoro- stages e IFS- visite aziendali
16. Progetto Orientamento e Continuità,
17. Orientamento in uscita –Almadiploma, Almaorientati: la mia scelta)
18. Progetto flessibilità organizzativa e didattica
19. Progetto recupero e sportello
20. Progetto INVALSI
21. Progetto orientamento formativo, revisione
sistema di verifica e valutazione degli
apprendimenti, monitoraggio, prove per classi parallele, misurazione del valore formativo
aggiunto)
22. Progetto Turismo -Progetto territorio (conoscenza territorio, collaborazioni con il Comune
su eventi , stages)
23. ECDL
24. Piano annuale Inclusività – Progetto Assistenza Specialistica
25. Laboratorio musicale-teatrale e di animazione
26. Progetto Centro Sportivo (maratona telethon, stages sci, stage velico, attività sportive )
27. Progetto viaggi istruzione , stages, visite..
47
28. Educazione alla cittadinanza attiva (incontri legalità, solidarietà, convegni, conferenze,
eventi..) -Progetto cineforum – collaborazione CESV e Protezione civile
29. Progetti L.107/2015:
Partecipazione studentesca, Progetto scuole accoglienti,Progetto
orientamento in rete;
30. PON : progetto aule aumentate + Progetto Fondazione Roma
3.3.1
DIDATTICA CLIL
Il CLIL (Content and Language Integrated Learning) è un approccio didattico che punta alla
costruzione di competenze linguistiche e abilità comunicative in lingua straniera insieme allo
sviluppo e all’acquisizione di conoscenze disciplinari. Sono diventate operative le norme inserite
nei Regolamenti di riordino (DPR 88 e 89/2010) che prevedono l'obbligo, nel quinto anno, di
insegnare una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL.
Considerato che la Nota MIUR del 25/07/2014 prevede un’introduzione graduale dell'insegnamento
della DNL in lingua straniera e che “un obiettivo verso cui tendere è quello di insegnare con modalità
CLIL orientativamente il 50% del monte ore della DNL veicolata in lingua straniera;che forme
modulari, programmazioni pluriennali, laboratori, momenti intensivi, organizzazioni flessibili sono
elementi che possono orientare le scelte didattiche.; che possono essere previsti i team CLIL
(docente di DNL, docente di lingua straniera, eventuale conversatore di lingua straniera o
assistente linguistico), finalizzati allo scambio e al rafforzamento delle reciproche competenze”;
vista la deliberazione del Collegio Docenti che ha individuato come DNL le discipline giuridiche
economiche per le classi AFM e RIM e Informatica per le classi SIA, in quanto materie di indirizzo
e valutabili attraverso la terza prova nell’esame di Stato; i docenti della Disciplina Non Linguistica
coinvolti nella programmazione della didattica con metodologia CLIL, avranno cura di
evidenziare contenuti, tempi, obiettivi di competenza, modalità di verifica e valutazione con i
docenti del Team CLIL, così come deliberato dal Collegio docenti.
Lo svolgimento del modulo( a cui si rimanda nelle singole programmazioni dei Consigli di classe)
avverrà attraverso una serie di metodologie e strumenti scelti in funzione dei contenuti e degli
obiettivi, quali “step by step” parole-chiave, lezione attive, ricerche individuali, sussidi audio-video,
internet,materiali e documenti originali. Circa la modalità di verifica, le prove, predisposte di
comune accordo dal team in funzione degli obiettivi disciplinari e linguistici, consisteranno in
quesiti a risposta aperta, risposta multipla, completamento. Si procederà ad una verifica intermedia
e finale. Le ore previste per lo svolgimento del modulo corrispondono al 20% circa del monte-ore
curriculare della disciplina DIRITTO/Informatica nelle rispettive classi quinte. Il TEAM ha
ritenuto di sviluppare, in questa fase iniziale, un solo modulo di tale disciplina, secondo il principio
di gradualità. L’Attività verrà svolta prevalentemente dal docente di diritto/Informatica che si
avvarrà della collaborazione del docente di lingua per la ricerca dei materiali, per la predisposizione
di test di verifica e loro correzione, per la parte dei contenuti già presenti nel programma curriculare
di inglese del quinto anno.
3.3.2 L’ALTERNANZA SCUOLA –LAVORO
L’ALTERNANZA scuola-lavoro è parte integrante del percorso formativo e del profilo educativo,
culturale e professionale del corso di studi. Le attività previste possono essere diverse quali:
• Visite guidate in aziende del settore
• Incontri con esperti
48
•
•
•
•
•
Studio di casi, ricerche e project work
Partecipazione a conferenze, fiere, concorsi, gare professionali
Impresa formativa simulata
Percorsi didattici formativi e motivazionali
Esperienza in azienda (stage)
In particolare, in quest’anno scolastico i percorsi di alternanza si sono differenziati per le classi
quarte e quinte e per le terze. Infatti,ai sensi dell’art.1 co.33 della L.107 del 13 luglio 2015, si fa
assumere al percorso di A.S.L. un carattere ordinamentale, rivolto a tutti gli studenti e da
svilupparsi nel corso del triennio.
Dunque, per le classi quarte e quinte si ripropone il progetto di alternanza “Un Ponte tra Scuola e
Lavoro” per un totale di 60 ore da attuarsi in orario curriculare (4 giorni) ed extracurriculare, presso
studi professionali, anche proposti da singoli allievi.
Per le classi terze, invece, per l’a.s. 2015/2016 si propone l’attuazione del percorso di Alternanza
scuola lavoro con il sistema dell’Impresa Formativa Simulata.
Tale sistema costituirà la parte prevalente del percorso complessivo di alternanza scuola lavoro
dello studente nel triennio, ma verrà affiancato ovvero integrato da altre tipologie di esperienza di
lavoro negli anni successivi al terzo.
La scelta dell’IFS è stata adottata come ampliamento e arricchimento dell’offerta formativa, nel
rispetto del tessuto imprenditoriale locale, caratterizzato da un ridotto numero di imprese, per lo più
di piccole o piccolissime dimensioni, storicamente operanti nel settore terziario (turisticocommerciale) le quali, vivendo l’attuale crisi economica, hanno difficoltà a ospitare studenti in
numero elevato e per lunghi periodi. Il progetto ( vedi allegato n.4) prevede una fase iniziale in cui
si dovrà inquadrare le attività del mercato locale e successivamente elaborare la business idea e
formalizzare il “ business plan”.
3.4.1 VISITE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
Rappresentano a tutti gli effetti momenti di lavoro scolastico integrativo, per cui ne è attuata
una attenta programmazione ed gestione da parte dei consigli di classe, come previsto dallo
specifico Regolamento , già pubblicato su sito web e qui riportato..
ART.1 - FINALITA’
1.1 I viaggi di istruzione, le visite guidate, gli stage linguistici e sportivi sono parte integrante e
qualificante dell’offerta formativa, momento di conoscenza, comunicazione, socializzazione e
pertanto richiedono una preventiva fase progettuale all’inizio dell’anno scolastico, un attento
monitoraggio e una valutazione finale.
ART. 2 - PROGRAMMAZIONE
2.1 Il luogo della programmazione e della progettazione dei viaggi di istruzione, degli stage e delle
visite guidate è il Consiglio di Classe, in tutte le sue componenti, che ne verifica la coerenza con
quanto previsto dal POF e dalla programmazione collegiale.
2.2 Contestualmente viene indicata la disponibilità dei docenti del Consiglio (due per ogni classe, di
cui uno supplente) ad accompagnare gli alunni. Per i viaggi all’estero è obbligatoria la
partecipazione di almeno un insegnante che parli la lingua del paese da visitare o la lingua inglese.
2.3 Tutti i viaggi di istruzione, le visite guidate, gli stage si devono svolgere entro il mese di aprile,
salvo motivate eccezioni.
ART. 3 - PARTECIPAZIONE E DURATA
3.1 La partecipazione e la durata delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione segue il seguente
schema:
49
classi del biennio - visite guidate di un giorno (massimo 5 visite nell’anno scolastico); stage
linguistico o stage sportivo.
classi del triennio - visite guidate di un giorno (massimo tre visite) nell’anno scolastico e viaggio di
più giorni (massimo quattro pernottamenti) in Italia o all’estero (solo per le classi V, con eventuale
estensione a più pernottamenti se indispensabile per motivi logistici).
3.2 Partecipazione e durata stage linguistici:
alunni dell’intero quinquennio appartenenti anche a classi diverse – soggiorno di una settimana. Lo
stage linguistico è organizzato per un numero minimo di 15 alunni.
3.3 Partecipazione e durata stage sportivi:
alunni dell’intero quinquennio appartenenti anche a classi diverse – soggiorno di più giorni, in base
a quanto previsto dal progetto didattico specifico.
3.4 Per quanto riguarda gli stage, linguistici e sportivi, si potrà prevedere l’aggregazione con altri
Istituti del territorio, limitatamente al trasporto per la destinazione da raggiungere, facendo salva
l’autonomia del contratto, solo al fine di contenere i costi del viaggio. E’ pertanto anche possibile il
trasporto via ferrovia.
3.5 La partecipazione degli alunni alle iniziative formative di più giorni (stage/viaggi) sarà limitata
ad una sola opzione, al fine di evitare un numero eccessivo di assenze dall’attività curriculare.
ART. 4 - CONDIZIONI PER LO SVOLGIMENTO VISITE GUIDATE E VIAGGI
4.1 Il limite numerico di partecipazione ai viaggi di più giorni è di almeno il 70% della classe. Se
nella classe sono presenti alunni che hanno scelto di partecipare ad altre attività (stage) il quorum
per il viaggio d’istruzione del 70% va calcolato sul numero residuale degli alunni (la stessa
procedura va effettuata per gli alunni esclusi per motivi disciplinari o di salute).
Per la partecipazione alle attività di un giorno è richiesta la quasi totalità del gruppo classe.
ART. 5 - ORGANIZZAZIONE
5.1 Le proposte di visite e viaggi d’istruzione verranno predisposte dalla commissione “viaggi
d’istruzione” composta da docenti dell’istituto, anche sulla base delle richieste dei docenti e delle
esperienze significative compiute negli anni passati. Per quest’anno referente di tale commissione è
la prof.ssa Ionta Gabriella.
5.2 Le proposte di stage saranno presentate dai referenti dei progetti linguistici e sportivi.
Sarà cura dei referenti delle attività in oggetto rivolgersi esclusivamente ai Tour Operator
specializzati nel settore e, possibilmente, accreditati dal MIUR per le attività formative.
5.3 La referente della Commissione presenterà il programma completo delle proposte ai
coordinatori di classe nei giorni precedenti il primo Consiglio di classe dell’anno scolastico.
5.4 Le proposte, illustrate poi agli alunni, dovranno contenere gli itinerari di massima e il costo
orientativo.
5.5 Sulla base delle adesioni acquisite il coordinatore di classe comunicherà, entro i primi giorni di
novembre, alla Referente il numero dei partecipanti alla proposta scelta.
5.6 La Referente affiancherà il coordinatore nelle procedure organizzative.
5.7 Le gare d’appalto tra le agenzie specializzate verranno indette solo dopo aver raccolto dagli
alunni partecipanti le autorizzazioni firmate dai genitori ed un acconto pari almeno al 30% della
quota del viaggio.
5.8 Gli alunni o le classi, che nel corso dell’anno scolastico abbiano comportamenti non corretti, a
giudizio del Consiglio di classe, possono essere esclusi dalle visite e/o dai viaggi.
5.9 Gli alunni che non partecipano all’attività sono tenuti alla regolare frequenza.
5.10 La reiterazione ingiustificata delle assenze e/o di ingiustificati ritardi può comportare, a
giudizio del Consiglio di Classe, l’esclusione dell’alunno dalle attività.
5.11 Le delibere del Consiglio di Classe vengono approvate nell’aspetto didattico dal Collegio dei
Docenti e autorizzate dal Consiglio d’Istituto nel POF. Successivamente il Dirigente, ai sensi
dell’art. 32 del Decreto 1/2/2001 n. 44, e del D.lgs. 163/06 provvede ad indire le gare d’appalto tra
le agenzie specializzate in turismo scolastico, privilegiando quelle presenti sul territorio, tenendo
conto altresì delle relazioni dei viaggi effettuati negli anni precedenti.
50
Per ogni meta saranno richiesti almeno tre preventivi.
5.12 Tutte le attività non previste nelle delibere del Collegio Docenti e dei Consigli di Classe ad
inizio d’anno dovranno comunque essere presentate nei previsti Consigli di classe per
l’approvazione.
ART. 6 - COMPITI DEI DOCENTI PROPONENTI O ACCOMPAGNATORI
6.1 Ogni docente coordinatore o accompagnatore, con la collaborazione della commissione, curerà
la preparazione didattica della visita, del viaggio, dello stage. E’ necessario che gli alunni siano
preventivamente forniti di tutti gli elementi conoscitivi e didattici idonei a documentarli ed
orientarli sul contenuto dell’attività, al fine di promuovere una vera e propria esperienza di
apprendimento. L’indispensabile “preparazione preliminare”, finalizzata a trasmettere le necessarie
informazioni, può richiedere la predisposizione di materiale didattico adeguato e va integrata con la
opportuna programmazione di momenti di rielaborazione e verifica delle esperienze vissute.
6.2 Al rientro dalla visita, dal viaggio, dallo stage i docenti accompagnatori relazioneranno sullo
svolgimento degli stessi, sull’acquisizione degli obiettivi prefissati, sull’interesse e comportamento
degli studenti e sull’aspetto organizzativo.
6.3 Ogni docente coordinatore o accompagnatore coopererà alla gestione delle varie fasi di pratica
organizzazione della visita o del viaggio (richiesta di autorizzazione al Dirigente da parte del
referente viaggio, distribuzione autorizzazioni per la partecipazione e bollettini per il versamento
della quota, raccolta delle ricevute attestanti il versamento quote degli alunni esclusivamente sul c/c
p dell’Istituto o di Ente/ Associazione proponente l’attività, firma per accettazione della
disposizione di servizio, ritiro elenchi partecipanti).
ART. 7 - AZIONE EDUCATIVA E REGOLE DI COMPORTAMENTO
7.1 Nell’organizzazione e nell’effettuazione delle visite e dei viaggi, particolare cura deve essere
posta per garantire, in ogni fase, l’efficacia dell’azione educativa, la sicurezza degli alunni e, in
generale, la buona riuscita dell’iniziativa.
7.2 Gli alunni sono tenuti a partecipare a tutte le attività didattiche previste dal programma, sotto la
direzione e la sorveglianza dei docenti, senza assumere iniziative autonome, non espressamente
previste o autorizzate. Devono, inoltre, mantenere un comportamento sempre corretto nei confronti
dei loro compagni, degli insegnanti, del personale addetto ai servizi turistici ed anche rispettoso
delle attrezzature alberghiere, dei mezzi di trasporto messi a loro disposizione, dell’ambiente, del
patrimonio storico-artistico.
7.3 Gli alunni partecipanti, ove avessero comportamenti scorretti durante le visite e i viaggi, oltre
alle eventuali responsabilità civili e penali individuali di competenza di altri organi, saranno
sanzionati disciplinarmente al loro ritorno a scuola, su relazione del docente coordinatore del
viaggio o della visita.
7.4 I docenti accompagnatori assumono la responsabilità per la vigilanza e la sicurezza degli alunni.
Allo scopo non permetteranno iniziative autonome e non previste dal programma, verificheranno la
sicurezza e la rispondenza dei requisiti di qualità del servizio contrattualmente previsti dalle
strutture ospitanti. In caso di rilevanti criticità avvertiranno tempestivamente la scuola per le misure
di competenza.
7.5 L’Istituzione scolastica non prevede rimborsi spese ai docenti accompagnatori per quanto non
espressamente previsto dal programma di viaggio.
ART. 8 - MODALITA’ DELLE RICHIESTE E RACCOLTA DEI VERSAMENTI
8.1 La richiesta di visita o di partecipazione ad attività culturale e professionale deve essere
formulata al Dirigente almeno 15 giorni prima dell’uscita, per dar modo di espletare tutti gli
adempimenti organizzativi, utilizzando l’apposito modello di richiesta.
8.2 Qualora, eccezionalmente, si offrisse l’opportunità di una visita guidata in occasione di mostre o
di altre manifestazioni culturali o professionali con scadenza non prevedibile, s’impone comunque
di presentare tutta la documentazione necessaria non oltre il 7° giorno precedente la prevista
attività. Gli alunni dovranno versare l’eventuale quota entro e non oltre il 5° giorno prima
dell’uscita.
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8.3 Per i viaggi di più giorni gli allievi sono tenuti a consegnare le autorizzazioni firmate dai
genitori e a versare un acconto pari al 30% della spesa pro capite entro e non oltre il mese di
dicembre secondo le istruzioni che verranno indicate dalla scuola. La restante parte sarà versata 15
gg. prima della partenza.
8.4 Nel caso in cui gli allievi ritirino, successivamente al versamento della quota iniziale e/o finale,
l’adesione al viaggio, salvo giustificati e documentati gravi motivi previsti dalla polizza assicurativa
per i rimborsi, l’acconto o l’intera quota saranno trattenute per la penale richiesta dall’agenzia di
viaggio, nella misura prevista dal contratto di viaggio.
3.6 LE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE DEL PERSONALE
L’aggiornamento e la formazione in servizio costituiscono un diritto/ dovere per il personale
della scuola in quanto funzionali alla promozione dell’efficacia del sistema scolastico ed al
miglioramento della qualità dell’offerta formativa.
• Nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei
docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale.
• Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il
piano triennale dell’offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle
istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al D.P.R 28 marzo 2013, n. 80, sulla
base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, adottato ogni tre
anni con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentite le
organizzazioni sindacali rappresentative di categoria.
• Per l’attuazione del Piano nazionale di formazione e per la realizzazione delle attività
formative di cui ai commi da 121 a 124 è autorizzata la spesa di euro 40 milioni annui a
decorrere dall’anno 2016.
Le iniziative di aggiornamento e formazione previste avranno ad oggetto:
• Didattica Inclusiva
• Didattica modulare e dell’orientamento
• Innovazione didattica
• Animatore digitale • Coding
• Corsi di lingua inglese
Oltre alle iniziative progettate e finanziate dall’Istituto, i singoli docenti partecipano a titolo
personale ad ulteriori corsi di formazione.
4. VALUTAZIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
4.1 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL POF
La Direttiva MIUR n.11 del 18 settembre 2014 ha definito le priorità strategiche del Sistema di
Valutazione Nazionale per il prossimo triennio, per cui tutte le istituzioni scolastiche hanno
elaborato , attraverso un modello online, il Rapporto di autovalutazione. La compilazione del RAV
ha coinvolto tutti i protagonisti della scuola guidati dal Nucleo di Autovalutazione,che ha raccolto
ed elaborato dati in relazione al contesto, agli esiti e ai processi, con l’individuazione di priorità
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strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento. Da qui la necessità di un monitoraggio di tutti
i progetti, che preveda per tutti gli obiettivi di processo individuati una precisa pianificazione
delle azioni da mettere in atto per raggiungerli, definendo le risorse umane e finanziare che
verranno impegnate per ogni obiettivo, con i dettagli delle azioni previste e dei tempi di
attuazione, con indicazione dei risultati attesi e gli indicatori attraverso i quali sia possibile alla
scuola valutare lo stato di avanzamento e/o il raggiungimento dei risultati previsti.
L’ITE “Filangieri” è stato , comunque, sempre tradizionalmente attento all’obiettivo della “qualità”,
attuando il monitoraggio di tutte le attività proposte nell’offerta formativa del nostro Istituto . Esso
si inserisce nello sforzo di perseguire, con la massima efficacia ed efficienza possibile, le finalità
individuate, sviluppando coerentemente i programmi di azione e traducendoli in risultati
identificabili e valutabili. Questo comporta la definizione, il controllo e il miglioramento di tutti i
processi scolastici, dell’organizzazione, della gestione, della comunicazione con particolare
riferimento ai processi di insegnamento-apprendimento. Ciò presuppone la partecipazione di tutti i
soggetti implicati nel processo di costruzione del progetto educativo della scuola e la revisione
sistematica dello stesso, attraverso vari strumenti di rilevazione. La realizzazione di tale progetto
implica l’utilizzo di risorse materiali ed umane che danno luogo ad una struttura organizzativa che
deve essere capace di raggiungere i risultati previsi. Gli obiettivi che si intendono perseguire con
tale attività riguardano:




il controllo della conformità alle norme legislative applicabili
l’interpretazione e la soddisfazione delle esigenze dell’utenza e delle parti interessate
la soddisfazione e la motivazione del personale
il controllo dei processi e dei risultati e la ricerca del miglioramento continuo
Le fasi di monitoraggio sull’andamento complessivo del P.O.F. possono essere così sintetizzate:
1. monitoraggio continuo:

di ciascun docente rispetto al proprio lavoro, attraverso le risultanze delle verifiche compiute in
classe, il confronto con i colleghi, il dialogo con gli studenti e le famiglie;
2. monitoraggio in itinere:
 da parte del Dirigente scolastico ( verifica dei registri, controllo del registro elettronico, colloqui
con docenti, studenti e genitori, partecipazione all’attività collegiale);
 monitoraggio POF in fase intermedia (febbraio)
 da parte dei coordinatori dei Dipartimenti disciplinari, nelle riunioni i prefissate;
 da parte dei consigli di classe, nelle periodiche riunioni;
3. monitoraggio in fase finale:

da parte del Collegio, sulla base delle relazioni finali dei singoli consigli di classe che
elaboreranno per l’opportuna valutazione i questionari
per la verifica del raggiungimento o
meno degli obiettivi prefissati nel POF;

da parte delle FF.SS. sulla realizzazione del Piano.
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
Dati valutativi desumibili da partecipazione della scuola ad ALMADIPLOMA e
ALMAORIENTATI e alle attività di orientamento interpretazione dei dati restituiti
dall’INVALSI .
Il nucleo di autovalutazione d’Istituto avrà cura di predisporre i questionari per l’analisi del
funzionamento educativo della scuola per la rilevazione, elaborazione e sintesi dei risultati sia in
itinere che alla fine dell’anno scolastico. A tal fine saranno approntate delle schede relative a:
1) monitoraggio progetti
2) monitoraggio esiti corsi di recupero
3) Scheda rilevazione qualità dei servizi per alunni e genitori
4) monitoraggio sviluppo dei percorsi formativi per docenti, Consiglio di classe, Dipartimento
5) Monitoraggio delle attività del P.A.I ( a cura del G.L.I)
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P.O.F. 2016 - ITE Filangieri Formia