r--lovczmbrcz PllbblillliDIII lllllill 19~6 NUM. 10-11 VO[E AIICA BDLLETTIMD -DELLA PDRHO[[Hlil 01 .Sf\LCE (Belluno) OQNISSANTI La bella stagione e finita. Le piante che si spogliano, i campi mietuti, i prati che ing,:alliscono, la neve che, pian piano, di. scende dai monti alia pianura, sono la voce potente della natura che avvertP gli nomini che tntto quaggi !1 finisce. La Chiesa, per consacrare l'inverno, vicino, al Signore, innalza la sua preghiera ai .suoi Figli Elett!, nel Paradiso. Ed invita gli nomini a contemplare la gloria del · Cristo, l'apoteos-i della Vergine Benedetta, la beatit.udine di tutti i Santi. Li vuole onorare tutti, Essa i figli suoi che Dio tanto ha esaltato, e li onora con la solennita di tutti i Santi. Mentre gli uomini si odiano rabbiosamente e si comhattono per un palmo di terra o per un pugno d'oro, mentre si perdono nel frastuono dei divertimenti e nelle lusinghe delle p.assioni sfrenate, invano cercando felicita, la Fede ci eleva a pensieri superlori e ci mostra nel Cielo la meta di ogni aspirazione, la somma di tutte ' le gioie, il premio di ogni bene compinto. E ci ad:dita nei Santi i modelli che dohbiamo imitare per arrivare a quella Beatitudine, ehe e il fi1ne dell'uomo: Go- dere Dio nel suo Regno. *** 0 quanto glorioso e il Regno, nel quale , ,c on Cristo, cmltano tutti i Santi, e rivestiti di candide stole, accompagn.ano l 'Agnello, dovunque vada. (Liturgia). Ho visto una ' moltitudine immensa, che nessuJ\Q....puo numei:are, formata da 'persone di ttUtti i popoli e di ogni razza. Se ne >tavano davanti al trono di Dio al cospetto dell'Agnello, ammantate di hianche vesti e con palme nelle mani. · Disse Gesu: «Siate Santi, come il -Padre che e nei Cieli e S.antoll. Se, almeno qualehe volta in vita, non abhiamo desiderata di farci santi, o siamo empi o pazZl. Commemorazione di tum i llelunli Ho visto, in un cimitero di citta, una tomh.a di famiglia. Vi era stata . sepolta una giovane madre. Un piccolo monumento era stato innalzato dal marito: tre himb!, dalle guancic gonfie per il pianto, pregavano 'intorno all' altare sul quale si eele. brava il Divin Sacrificio. Strupenda rappresentazione di quella fe- de che spinge tutti i fedeli a suffragare le Anime Sante del Purgatorio. Dopo di aver glorificato i Beati del Cielo, la Chiesa, Madre teneris-sima, porge l'.aiuto aile Anime purganti e, con sublime g.esto, va mendicando la preghiera di tutti i credenti, preghiera, che, trasformata in meriti, soddisfa al prezzo delle pene e liher.a prigionieri del Purgatorio. Per tutto il mese di novemhre la Chiesa ci invita a pregare per i Defunti. Non i monumenti, non gia le corone, costose,. di fiori, o le tombe g.e ntilizie o le pompe funebri giovano ai morti. Qneste cose rallegrano i vivi. Ai Defunti giova la preghie. ra, l' elemosina, la mortificazione, le sante lndulgenze, e, sopr.a tutto, l'angusto Sacri ficio della Messa. *** L'Eterno riposo dona loro, Signore; e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. (Ind. di 300 giorni). Di mezzo alle tombe ehe, racchiudono parte di noi, si l~va la voce divina: c<lo so no l.a resurrezione e l.a vita ; colui che vive ·e 1crede in 1ne, anche se sara morto, v:vra; e chitin que vive e crede in me non morra in eterUOll. (Vang. di S. Giovanni • 'cap. II) E' Santo e salutare pensiero pregare ·per i d.e£unti, per~he s1ano liberati dalle pene del peccato. (Mace. 12). Le indulgenze per i morti 1) Acquistano indulgenza plenaria «Toties quoti~», applicabile ai soli e determinati Defunti dal meizodi del l 0 alia mezzanotte del 2 novembre, i fedeli, ogni volta che, confessati e r.omunicati, visitano una chiesa od un oratorio pubblico o semipubblico pregando secondo l'intenzione del Santo Padre. 2). Pet· tutto l'Ottavario · dei Defunti tutte le Me;se in qualunque altare si celebrino, sono pri· vilegiate, pero solo per 1' anima mia quale si ap· plicano; 3) I fed eli che durante ' l'Ottavario visitano il Cimitero, recitando, oolo m entalmente; delle preghiere per i defunti, acquistano l'indulgenza plenaria, applicabile ;gli stessi defunti. lddio paga al limosin'iero ogni minuzia che da al povero (San Marco 9). 4 Novembre • S. Carlo Bon·omeo Splendette nel secolo XV, in mezzo ad una societa dai costumi depravati, per la innocenza della sua vita, per il forte inge·gno, per le molteplici attivita cadtative e per la btraordinaria penitenza. Era ' nato nel 1533, a Milano, dalla nobile famiglia dei Borromei. A 23 anni il Pontefice lo crea Cardinale; prende parte al Concilio di Trento e Ia sua parola e ascoltata <'on viva commozione dai Venerandi Padri. Profuse tesori per l'assistenza ai poveri e per Ia erezione dei Seminari. Gli studi eeclesiastici, a Milano, dove fu Arcive scovo, rifio•rirono sotto la sua sicura direzione. Morl a 47 anni di una morte edificante. Al ritorno dal Santuario di Varallo, si senti aggravare il male: si fece coprire di cenere e vestire di un pesante cilizio, e spiro, cogli occhi. fissi al crocefisso. Si puo ripetere a Lui l' elogio che il Manzoni !esse per il cugino, Federico Bot-romeo: «Fu degli uomini rari in qualunque tempo, che abbiano impiegato un ingegno eg-regio, tutti i mezzi di una grande opulenza, tutti i vantaggi di una condizione privilegiata, un intento continuo, nella ricerca e nell'esercizio del meglimJ. 11 Novembre - S. Martino Vescovo Era nativo di Tours, in Francia. A dieci anni si ascrisse come catecumeno nella Chiesa -Catto· tolica, contro la volonta dei genito•ri pagani. Milito nell' esercito dell'Imperatore Costanzo e d i Giuliano. Un giorno incontratosi nel povero Ambiano, quasi nudo e tremarite di freddo, gli . diede parte del suo mantello. Durante la, notte gli apparve Gesu, che gli diceva: ((Martino catecumeno mi coperse con questa vesteJJ. A 18 anni ricevette il Battesimo. Fu Vescovo a Tours. Morente cosi prega,v a: <<Signore, se ancora sono utile alle anime, non ricuso il lavoro: sia fatta pero la tua volonta>J. San· Martino e stato eletto Patrono della ri1ostra Diocesi Bellunese. INIZlO DELL' ANNO ECCLESIASTICO CoUa prima Domenic; di Avvento, che questo anno cade il 29 novembre, incomincia l'anno ecdesiastico ( quello civile incomincia col primo gennaio). Esso e diviso in cinque periodi di tern-. po, che so no~ l. Avvento: che va dalla I Domenica d'Avvento ( ve ne so no qu.attro) fino a Natale. . 2. Ciclo delle Festf! Natalizie: che va 'da Natale alla Epifania, con le sm>eguenti domeniche fino aHa Quaresima. 3. Quaresima: che va dal mercoledi delle Ceneri fino a Pasqua. BOLLETTINO PARROCCHIALE 4. Tempo Pasquale; dalla Pasqua aHa Pente: coste·. 5. Cicio delle Vomeniche dopo Pentecoste; dalla Pentecoste fino alia Domenica di ~vvento. si celebra in tutto il mondo: per far conoscere -il problema della emigr.azione e le molteplici necessita di questi suoi figli. Essa li raccomanda anzitutto a DiQ, aile preghiere dei fedeli , alla protezione dei 22 Novembre - Giornala per USeminario suoi S.anti, e ·alia umanita, alla carita · dei padroni. :A.i datori di lavoro , dice : ((N c~ defraudare l.a m e rcede agli operai)); ai go. Conoscere il Seminario. verni chiede giustizia e protezione per E' l 'lstituto ~n cui si raccolgouo i gioqtiesti uomini, che talora sono abbandovanetti chiamati .allo stato ecclesiastico dalla divina ispirazione, affinche, sotto la _ nati, ·n ella loro miseria, e perseguitati da ' diretta vigilanza del escovo, corrispon- taute sevizie. Nel 1891, Leo;.e Xiii scridendo alla grazia della voc.a'z ione, s1 pre- veva: cc ... qualora l ' operaio riceva un pal'ino al S.acerdozio. 1Il 1 Seminario serve sal~rio suffi:ciente a mantenere se stesso e ' la sua famiglia, in una tal q:uale agi.ateza formare dei degni Sacerdoti. II loro zaJJ il governo puo dire di avere adem·Stnrdio e rivolto ~ 1) a}la CODOSCenza e alpinto al suo gr.av~ compito. J'addestramento della lo~o . vocazione; 2) Nel 1931 P1o XI ribadiva e chi.ariva lo all'.acquisto dello spirito sacerdotale; 3) stesso pensiero : «<n primo luogo all' ope.all'acquis1:o della scienza. E sono 1do·d ici raio si deve dare una . mercede che hasti anni di studio, di sacrifi.ci, di insegnaal sost entarriento di lui e della sua £ami- _ mento consacrati a quest'unico scopo rli g;lia. . . Bisogna dun que f.ar di tutto perche dare all a Chiesa e al popolo ·dei Saoerdoti che siano degni continuatori della mis- i padri di famigli.a percepisc.ano una mer. cede tale, che hasti provvedere comresione degli Apostoli: la Gloria di Dio e nientem·e nte aile comuni neeessita domela salvezza delle anime.l stiche. Che se nelle presenti circostanze Quando furono istituiti i Seminari. della Societa, cio non sempre si potra fa11 Concilio di Trento, tenuto dall'anno re, la giustizia sociale r ichiede che s'in1545 al 1563, provvide a:lla istituzione, in troducano quanto prima quelle mut.aziotutte l e Diocesi, dei Semin.ari. La necessini che assicurino ad ogni operaio adulto tit di avete un clero hen preparato al disifatti s:alari ... JJ. Di qui si conosce con lagare eli nuove eresie, indusse i Padri del quale .amore la Santa Chiesa assista gl i Concilio a proporre e la Chiesa ail attuaoperai. In questa Giornata preghiamo re .questa istituzi one. La sua impo,r tanp erch e il Signore proteg.g,a i nostri Opeza e evidente. Se il popolo e quale e il rai: conserv i loro .la fede in Lui e la consacerdote, di Somma importanza e un Sefildenza nella divina provvi:denza ; li preminario che prepari alla Chiesa dei santi servi dai pericoli di d'o ttrine em pie; li Sacerdoti. Il Seminario i:l cuo-~;e della prosperi nella loro fortuna, preservandoli Diocesi dove sono le sorgenti dei suoi midai molti pericoli, a cui e esposta la vita stici c.al).ali e le speninze del suo avveni- nel lavoro ·; Ii conservi all'affetto c ella re religioso. 11 Seminario e il vivaio san- loro famiglia. to del Sacerdozio, il perenne cenacolo ove vengon~ formati gli Apostoli e si perUila religiosa e flzione Callolica petua il s'a cerdozio di Cristo. Esortazioni di un Eminentissimo A1·civescovo v e Aiutiamo il Seminario. Il Seminat'io ha bisogno dell'appoggio morale e materiale di tutti i fedeli; e tutti possono essere eflic.aci collahoratori con la preghiera, con i sacrifici, offerti al Signore per le vocazi'oni sacerdotali, con la elemosina. I Giovani aspiranti al Sacerdozio, vengono, generalmente, da famiglie povere, che non possono pagare la retta intera e che domandano l 'aiuto della Diocesi. Ed all ora: V olete d:ei Sacerdoti? Per voi, per i vostri bambini, per i vostri tnalati, per l e vostre parrocchie, per le vostre Iamiglie? Aiutate il Seminario. . 29 Novembre- Giormda per gli Emigranli La Chiesa h.a sempre prese le . parti d el debole e del povero, dell'umile lavoratore, seguendo l'esemp io di Gesu che era ve nuto a d «evangelizzare i poveri ed a sanare coloro che avevano il C'uore ~pez zato JJ e che dei poveri condivise 1a vita stentata, sofferente, nascosta. Gli operai, costretti ad emigrare, in cerc.a di pane, per se e per l e loro creature, formano le piu t eneri ·cure e preoccupazioni della Chiesa. Essa li a ssiste dovunque vadano, com e la· madre segue con il p ensiero ;~ SP. fosse possibile, con ie sue braccia, la oma c-reatura. Per questo Es·s.a ha voluto i stituire la ccGiormita per gli Operai)), che Nell' aureo libretto «Esortazioni al ClerOJJ il Cardinale Eha Dalla Costa, .gia V escov~ di Padova ed o·r a Arcivescovo di Firenze. dice ai suoi Sacerdoti: ccAd avvicinare di piu le anime ai Sacramenti, ·a rendere intenso e fecondo l ' insegnari1ento r eligioso, giova mirabilmente l' Azione Cat~ tolica, che, vvluta dal Papa, deve essere voluta da • tutti noi. E l'abbiamo sempre veramente voluta? Anche qui, pensando alle molte parro.cchie, ove l ' Azi one Cattolica non esiste, aile molte ove languisce, oceorre ripetere: grandis res tat via ! E non presti.amo troppa fede, anzi non prestiam·o nessuna fede, ad una derta vantata rinascita religiosa, di cui si e parlato spesso, troppo spesso! Non vi prestiamo fede . L ' indifferenza_ religiosa, il rispetto u mano, la bestemmia, )a profanazione della festa, il malcostume, l a disoilesta p ervadono i popoli, i paesi, il mon do: quante a nime che si p erdono! Salviamo almeno le ani m e dei nostri figli) con tutte le armi dell' apostolato cristiano, specialmente con l' apostolato dell' Azion~ Cattolica!J) . Buoni p.arrocchiani! V edete quale responsabilit a h a il vostro Parroco della vostra salvezza! V orreste voi rifiutarvi, ostinatamente, di prestare la vostra coll.ahor.az;one per la organizzazione delle Opere Parrocchiali, tra tutte nobile e di m assima importanza quella dell' Azione Cattolica? Avete senti to , le parole g.ravi oel Vene- · rato Arcivescovo d,i Firenze? Dice che per far ritornare gl i uomini a Cristo, per far regnare G esu nelle famiglie in tutte le relazioni della vita soeiale, giova mirabilmente l' Azione Catto-lica. Egli 'dice che per togli~re tanti scan.' d:~li, che irritano la giustizia di Dio, .per istJruire il popolo nella Religion€1, 'per s.alvare insomma le ' anim'e, ccalmenl) q-ueUe dei nostri fi.gli )) dobbi.am9 us.are di, tutte le armi dell' apostolato cristiano, Speci!almente dell' apostolato dell' Azione Cattolica . Conosciamo , allora, I ' Azione C,:attolira, apprei·:Z.:\1-mO le su e iniziative ed appoggiamole con la nostra .iscrizione alle .su e file, con la nostra preghiera, con la stra parola di incotaggi.amen?6, Udite le raecomandazioni che il valcroso Matti a, morente, dava ai suoi figli : <<Ora prevale la superbia ed tempo di .castigo, ·di rovina, di collera , di indignazione; perciu, figlioli, siate zelanti d ella Legge; date la vita .Per l' alleanza dei pa'dri vo~tri con Dio e n c riceverete gloria grande e fama eterna>l. (l Mace., II). E ' quanto ei r.aecomanda il Sommo Ponte, fi~e quando afferma che l' Azion e Cattolic.a e necessaria per l'apostolato Cristiano, e, come per divina ispirazione, esorta tutti i fedeli cristiani di huon.a volonta a r' ' mil it are n elle sue schiere g1oriose. :no. e c<D'io incamincia, ma l'uomo dev~ continuare; Dio da, ma l'uomo deve disporsi a ricm>ere; Dio pwrla e l'uomo deve ascoltarre ; Dio illumina e inspira e l'uomo deve comprendere ed obbed.ire)). (Gratry). Feste e fuozioni particolari ' ·del m ese di Novembre 31 Ottohre - Vigilia di Tutti i Santi. . Astinenza e digiuno. l Novembre - Festa di Tutti i Santi. Messa prima .alla parrocchi.a .aile ore 7; .,a lle 10 cantata a Salce. 2 Novembre - Commemorazione di tutti i fedeli defunti. - Alle qua.ttro canto del mattutino e Messa, poi processione .al Cimitero ed Esequie. lm:li rito•r no in Chiesa procession.almente e celebr.azione delle a hre due Messe. (Chi nel giorno dei morti, confessato e comunicato, visitera una ohiesa, pregando pei defunti e secondo l a intenZJione del S:ommo Pontefi.ee, a cquiste. ra I ' indnlgenza plenaria tant:e volte quanto s.aranno l e visit e , aprplic.abili solo alle anime del Purg.a torio ). 5 - Giovedi euc.aristico. . Attendo tutti i fanciulli di comunione alia funzione Euc.aristica che si fa p er lmo. ' 6 - Primo Ven erdi del m ese. - Fnnzioncina in onore del Sacro Cuore di Gesu. l l - S. Martino Vescovo . Titolare della 'Chiesa Cattedrale e Patrono d ella Diocesi di B elluno. - Aile 7 Messa alia parrocchial~ e .alle 10 cantata a Bes in onor del Santo Titolare di quella Chiesa. 21 - La Madonna della Salut e. - Aile 9 Messa all'altar della M.adonn~. ~--~--------------------------BOLLETTINO PARROCCHIALE ------~~==~~------~~------ ~C~ONACA PARROCCHIALE Mena - · Ghe de pedo, ghe de pedo a sto IJlO,ndo. Parroco - .Forsi l'onore? ; ... L'll pttohre, org~mizz<tta 'dalle Associa- Mena - 'Proprio l'ono<re gavemo perso. Parroco - Ma come, in che modo? " :zi~ni di Azione Cattolica, coadiuvate dai Mena - Quel brigante, .quel farabuto, quell'aschierici della parroc.c hia ed incoraggi.ate sasin de Tita Scanavache el m e ga ruina la fiola. dal 1\1. Rev. Don ltalico Berna•r d.lno che Parroco- - Quala? M~na La pi zovane. sostitp.iva il parroco durante le ;;ue ferie, .si volle celehnire la festa del suo decenrrio Parroco - Oh santo zielo! Ma ve record eo quante volte ve la go dito: quela tosa no me piaparrocchi.ale (un pQ' in anticipo volendo xe ... la xe massa spavalda.,, la me ga on'aria ._ pl:ender parte ad esso anche i sem.inaristi, de mondo... ' i quali in ' altro tempo sarehbero stati im- Mena - Si xe vero. Pa:roco - Quante volte ve go avvertito: quela pediti). tosa la sta fora ma.ssa a la sera ... la go vista· Quel lieto giorno, preparato · con confeinsieme con zerti giovanoti... la go vista ridare, .renze vibr.anti e attraenti, tenute per tre schcrzare ... sere dal prof. B.acchin, ebhe un car.atteTe Mena - Si xe vero, xe vero. B eata mi se la gheseminentemenrte , Slpiritua1e e .di intimita se scolta, sior . famigliare. Dif.atti, la m~ttina deJI.a· .fest.a · Parroco - E quante ~olte go avertio anca el vo. ' str<> omo su sta condota de la to sa! fu un .accorrere numeroso dei parrocchiaMena - No ghemo mai credesto, sior . ni alia Chiesa, dove uniti . al loro Pastore , Parroco - Ma adesso si credi, ah? ass·i.s tettero a d~c sante Messe, con una Mena - Pur tropo: dopo la disgrazia ... Comupione geneT~ile. Alla Messa solenne Panroco - E si tutte cossi, do~ne: quando par in terzo col canto della «Missa Pontificavostro ben nua)tri preti ve avertimo, rispondi: chel prete tenda par elo: ch el se ocupa d e la lis La)) del Perosi, eseguita molto bene so Ciesa: a le tose ghemo da pensar nualtre: dalla loro «Schol.a Cantol;Umll, M ons. Ciaghe ne de pedo. de la mia, eccetera, ec~etera ... ni tenne un to'ccante dis•corso sul Parroco No xe mi ga vero? e dovere dei parrocchiani. Nel pomeriggio Mena - El dixe la verita, sior. A semo stupide, essi afioll.arono la s.al.a parrocchi.ale, dove canagie, i gnoranti... alla presenza del p.arroco, .attomi.ato da Parroco - E dopo ricorri al prete co no ghe pi tempo. Cossa. vollo che femo nualtri quando na Mons. Vicario, Mons. Ciani, Mons. Coletto sa xe sta ruina? ti, dal prof. Bacchin, dal maestro Marani ' Mena - Almal)CO ch el dixesse na, parola ... .aEsistettero ad un famigli.are trattenimen- Parroco - Ma ' de parole ghe no dito ' al bi~ogno, to. Dopo un diseorso di introduzione del cara inia, e a vu e al vostro omo e alia tosa chierico Carli Natale, fu data . lettura di stessa, rna no me ghi mai bada. una paterna lettera di S. E. Mons. Ve- Mena ...:.... El ga rason, ' el ga rason, sior. scovo, scritta per l 'occasione e ·di una let- Parroco - ~ allora cossa volio che faza mi? Ade·sso no se pol pi rimediargh e. L' onore per so tera di Don ltalico, il collaboratore deV ona tVOlta l'e perso par sempre. ' I I.a festa. Poi segui la recita ,di scenette, Mena - Ma almanco chel lo obligasse a sposarla. poesie di oceasione, intercalate da canti, Parroco - Siii. Credi ch e sia fazile vu al di d'anoo ! Sti canagie i tira al male na pora fiola ,eseguite dagli Aspiranti m.aschi e femrnicon mille promesse e dopo ,j ghe volta l e spal·ne, da i Fanciulli e Beniamine, insieme le. Cossi se u sa adesso. ' .a11a presentazione ' di offerte spirituali e Mena - Santo zielo! cbe rovina! che rovina! materiali. Dette fine con un discorso il Maledetta quela volta ch e go· lassa d escorrerf' ·chierico Cat1i Giuliano. ,Irte fiola con quel delinquente. II parrocn con brevi e co•m.rnosse parole Parro•co - Adess~ lo vedi. Prima eh? dovevi verzere i oci e troncare ... Adesso no resta ch e zerringrazio, come da questo giornalino rmcar de combinar su e far che i se marida·... nova i ringraziamenti a tutti quelli che Mena - Ma se quel canagia nol vole? -concorsero in qualsiasi modo all.a riuscita Parroco -. Meti soto uno; m eti soto l'altro, ten.della festa, .a coloro .in particolare che te, p rove ... ande dal Pod~stL. \ - · hanno off~rto al Signore per lui preghie- Mena - J<: lu, sior ... el diga na parola anca lu. re, S. Comunioni e fioretti. Si chiuse la Parroco - Mi go parla abastanza, ve ripeto; ' parl e vu adesso ... giornata con · un solenne c{f e DeumJ> d1 ( da l'Operaio Cattolico) ringraziamento a Dio imploraudo Imove ' gr.azie sopra il parroco e p.arrocchiani. Sui lempesla ,no ghe pi rimedio M.e na - Ah, sior Paroco, son assasina. Parroco - Cossa ve xe nato, fiola? Mena - Na gtr~D .disgrazia. De pedo no podea tocarme. Parroco - - Ma cossa ve xe nato? Dixeme. Mena - Na disgra:llia, na tremenda digrazia. Son \ · assassina mi e la me famegia. Parroco - :Ma parle, benedeta~ Vc xe mo~~o qualchedun? Mena- No no: pedo pooo. Parroco - De pedo d e la morte mi non ~avaria. . La Giornata Missionaria del 18 ottohre, teuuto conto delle critiche condi:liioni ·d el momento, .d iede il seguente sodrlisfacente risultato: R aecolte in ehiesa lire 16.85 ; dai Fanciulli catt. 11.60; aspiranti 4; dalle aspiranti 14; Ridwato di una lotteria prom ossa dalle Donne di A. C. 50. Offerta privata 3.55. Totitle lire 100. «E' niente un tozzo di pane' data. agli affamati in confronto del pane che si offre per educazione dei .ht!uri Sacerdotil), (Pio X). AVVISI l. Durante i' funer.a~i e prescritto che gli uomini procedano a capo scoperto per Tispetto alla croce ch e ci precede e al d efunto che viene port.ato al1a sepoltura. Si eccettua il caso d ' intemperie o di una canicola. ' 2. Al passaggio di un corteo funehre non occorre inginocchiarsi; questo atto si fa so. lo al pass.ag.gio del Santissimo Sacram~nto. E la gen~fless,ione di certi cristi.ani? ! .. Arete mai assistito alia ent•r ata od usctta ·dei giovanotti o.d uomrini ed a nche donne e rag.azze della Chiesa? Sono qualche cos.a di ridicolo, quei segni ,che essi tracciano con la gamba per genuflettere e 'con la m.ano per fare il segno d ella Santa Croce.. . E talora si trova in tale imharazzo ... per.filno qualcuno ohe porta all'occhiello il distintivo dell' Azione Cat:tolica. Ma dov'e la loro fede? Epplll·e quanto e pieno di bellezza cristiana questo gesto ,di anniei1tamento che noi compi.amo dinanz( .all'altare del SS. Sacrantento a Gesi1 .esposto. Ecco qu.ante cose sono in una genuflessione : ) l. E' un atw di fede . . E' solo ·ana Divinita che si £.a quel gesto. E li c'e Dio vivo e. r eale; 2. E' un atto di umilta . . L ' umili.azione della oreatura dinanzi. al Creatore; 3. E ' un atto di adorazione. - L'omaggio che merita Gesi:t-Dio nella SS. Eucaristia ; 4. E' un atto di amore . • 1l rispetto sincero e segno di am ore reale; 5. E ' un atto di sottom,issione .a lla Chiesa che la prescrive e la ~eg.ola.; . 6. E'' un atto di penitenza. - lnfatti e un gesto della persona che. richiede un po' d'incomodo, srpeei,almente nella doppia genuflessione; 7. E' un atto di virtu e coraggio molte volte contro il risp' etto umano · ' ' 8. E ' un1atto di riparazione contro coloro che non salutano bene il SS. Sacra' a lui senz.a mento ' e che stanno dinanzi civilta. 9. ![' un atto di buon esempio ehe risrveglia in altri un pe nsiero di fede e che conferma l.a verita della p ·r esenza reale di Ge. sit n el S . T.aheruacolo; l(). E' un atto gradit'i$simo · a \Gesu che fra tanti oltr.aggi ed incivilta si ve de fatto un vero ges~o affett-uoso, una vera gentilezza. Nutro fiducia ch e, lette ati:enta.tnf:mte queste osservaz:ioni, nessuno piu enb:i od es•c a di Chie sa senza far b~ne la bo-ennfles~ . sione col piegare il ginocchio destro fiuo a t erra o tutti e due se i1 S.antissimo. 8ta esposto o m entre si sta comunicando. BOLLETTINO f ARROCCHIALE --------------------~------------------ Meslo ricordo Se e preziosa al coepetto del Signorp la morte dei suoi santi, non ·meno hell.a dfwe essere la chiamata delle .anime innocenti, nell'eta in cui p•iu serena sorride la "Vita. Delicatamente caro_e per anime gentili coltiv~re perenne il rico-r do di chi e r.apito all'esistenza, dopo hreve cammino, seminato e contrassegnato 'd a u.n profumo di bonta e di candore. Doverosa si fa sentire anohe per noi la · ri:lnemhranza m ~esto giornaletto del compianto NicoJino Varola, passato pochi .g,i•Ol;ni or sono · aile heate eternita. lDecenne giovanetto, egli .aveva dato modo a quanti lo conoscevano, di poter valut.are le sue rare doti di mente e di cuore, forman do 1'orgoglio e la speranza di famigliari e maestri. Fratello piu che amico e condiscepolo ai suoi compagni di scuola, figlio piu rhe scolaro ai suoi precettori, egli .aveva iniziat.a e brillantemente condott.a pe•r qualche tempo, quella carri.er.a di :;:tudi che doveva in m1 giorno non nwlto lontano preparargli il premio meritato. La croce al merito, guad:a gnatasi uscendo d'alle elementari, gli era preludio e c.a;p-a rra di piu ambiti tmonfi, nel nuovo corso di studi gimmsiali, che egli solo per due giorni pote frequentare. rla morte, messagg.e ra di qu.el D:io ehe regge e governa uomini e cose, troncava ambizioni e s;peranze, per mostrargli una aurora piu ri.dente e be.at.a, lungo i sentieri di quella vera vita, ove e silenzio e t enebre la gloria del passato. I funerali d el caro giovanetto, in em presenziarono le p1u eminenti rap,p resentanze del tribu.nale, del foro bellunese ~ del R. Ginnasio, le scolaresohe di citta, l e aseodiazioni fasciste e numerosi /Privati riu~irono una imponente manifest.azione di . cordoglio e simp.ati.a. le ~.; Luigi di Angelo ; Casol Giuseppe di .. Luigi; Ci· bien Mario · Luigi .di tJmberto; Coletti Ferruccioe Felice di Vittorio; · Coletti Vittorio di Costan; te ; Da Rech Enrico di Giuseppe; Dalla Vecchia Attilio di Giovanni ; Dall'O' Costante di Fran-· Somma cal Amabile lire 2; De Min-Bonazzo Macesco; Carlin Dino di Angelo; De Menech Re· ria (Milano) 10; Dal Farra Car~lina (Milano) 5;'' pato di Angelo ; De Pellegrin Sisto di Mose; D'ln· Carlin Franceschini Giulia 5; Tavi Giuiia 5; M.o cit Vincenzo di Giovanni; Righes Ang-elo di Giu-Cana,ider 3; Speranza Aurelia 4; Avv. nob. Da seppe;_ Sorio Giuse-ppe di Umherto; Tavi Paolo Borso 10; Fant Pietro (Francia) 5; Famiglia di Carlo; Zandomenego Renato di Lui gi; B6stot Zandomenego in memoria del loro caro Pierino ltalia e Amelia di Antonio; Bortot Maria di 20; Busin Dante 2; Murer Aurelia 1; Dal Pont Davide; Caldart Pierina e Maria di Gio~chino ;· Giuseppe (Salce) 5. - Capraro Ada di Giovanni; Capraro Norma, di COL DI SALCE (agosto). - Fiabane Rosa 0.60; Tullio; Casagrande Maria di Riccardo; Carli. Varii 2.25. To tale lire 2.85. Settembre : Callegari Germana di Giovanni'; Gelato Gina di Mariano; Aritonietta . 1.50; Casol Vir g. 1; Coletti Giusep· Cervo Stefania di ' Giovanni; Costa Anna d i Pie· pina 1; De Gasperiil Maria 0.50, .De Pellegrin ) -tro; De Biasio Maria di Luigi; De Pellegrin Le· Dan. 0.50. Varii lire l. Totale lire 5.50. tizia di Mose, Dell'Eva Agnese di Sperandio; DeSALCE. - Trevisson An g. lire 1; Roldo AttiVecchi Eli a di Arturo ; Rossa Anna Maria fu lio 1 ; Speranza Ant. 0.50; Costa Bortolo 0.50; Luigi; Seronide Vittorina di. Umberto; Vignol<" Fiabane _ Erminia 0.50; Carlin DomeniCo 0.50; Elda di Giuseppe. <'""Murer Aurelia 0.50; Murer Sebastiano 0.50 ; BorII gio;no l l Ottobre 1936: De Nard ·R ina (litot Michele 0.50 ; Nadalet Albina 0.50; Dal Pont Riccardo. Paolina 0.50; Zandomenego Maria (Vare) 0.50; MATRIMONI Cibien Giulia. 0.50; Da Rold · Luigi 0.50; De Bon Caldart Giovanni fu Sante e iii- Fant Luigia - con 1 Anna 0.50; Dal Pont Eli.s a 0.50. Varii lire 1.25, Palman Ada di Pietro · e di D'lsep Maria da Zandomenego Pierina 0.50. To tale lire 11. 75. Giamosa. COL DA REN e PRADE. - Fenti lire 1; T-ri· Luisetto Angelo di Mose e di Nart Carolina con ch es Maria l. Totale lire 2. Reolon Teresa di Francesco e di Fratta. Anna ~ BETTIN E CASARINE. - Caldart Alessandro da Col -del Vin. lire 1; Sommacal Fiorav. 1 ; De Menech Pie· De Biasi Alberto di Luigi - e· di Dalla Farra Ma. , rina 0.60; De Menech Giulio 0.50; Righes El· ria da Giamosa con Speranza Antonietta di' vira Oi. 50; Righes Amabile 0.50; Settimo 0.50. ToAntonio e di Capraro Erminia da. Salce: tale lire 4.60. DEFUNTI GIAMOSA. - Sponga Pietro lire 1; Dalla Ve•.· · De Barba Francesco fu Bernardino, di anni 51,. ''hia Giov. 1; Bristol Ant. 0.50; Candeago Giomarito di Candeago Ernesta, da Costalong:;t .. vanni 0.50 ; Casol Luigi 0.50; D'lnca Franceaco Collazuol Maria fu Paladino e fu Da Rold Eli0.50; Palman Pietro 0.50; Sponga Maria 0.50; oabetta, di anni 71, nubile, da Giamosa. Candeago Egidia 0.50; De Nart Ric~ardo 0.50; Varo1a Nicolo, figli o dell'avv. Dr. Ambrogi o e N . N . 0.20. Totale lire 6.20. di Casol Margherita, di anni 10, studente, da: CAN ZAN. Fant Giuseppe lire 2; FiabaBes. ne Gins. 1 ; D e Nart G . 0.60 ; Caldart G . 0.50; De Menech Carmela fu Lui gi , mo glie di Righes Casagrande Ferd 0.50; Casol Gins. 0.50 ; N . N. • #!' Vittorio, di anni 37, da B ettin. 0.40; To tale lire 5.50. B eati qwd!li che muoilono nel Signore! BES. -- (Agosto): Casol Vittorio 0.50 ; Fiaba.ne A!!tonia 0.50; Dal Farra Giov. - 0.50 ; FreKq~ Le famiglie Varola e De Menech ringraziano na Maria' 0.50; Carli Angelo 0.50; Famiglia D'lcommossi quanti volle·r o accompagnare al cam·sep 0.50. Varii 2.05. Totale lire 5.05. posa-nto le salme dei loro cari defunti. COL DEL VIN. - R eolon Francesco lire 0.50; , Reolon Carlo 0.50. Varii 0.60. Totale lir~' 1.60. · All'ad:dolorata famiglia tornino gradite le condogliari.ze di tutti colo.r o che han seg;uito con ansia e dol~>-re lo svolgersi . di tanto amar.a sventur.a e l'auguri.J che sia loro di conforto il pensiero che piu bella e la v ita irradiata da queUe et erne speranze, che giustificano il sorriso• e la forLa .d el loro. ca~:o bimbo morente. E' tanto bella la rassegnazione cristiana, di chi affida alia terra un essere caro, nella s.peranza .assoluta di ritrovarlo in Dio! IL LIBRO D' ORO Per I blsognl della Chiesa Parrocchlale Famiglia Zandomenego Giglio in 'm emoria del figlio· Pierino lire- 30. 'P er l a lampada del Bantissimo Dal Pont Erminia lire 2; Avv. n ob. Da Borso 10; ,Valt - Geno'veffa in memoria di Righes Car· m ela 5; Busin Da-nte (Cuneo) 3. L *** Statistica demografica del Comune di Belluno 9 Settembre al 27 Ottobre· 1936. NATI e BATTEZZATI Sponga, Gino di Samuele e di Dal Pont Maria da Col di Salce. Massenz Generina Maria di Vittorio e di Maz· zorana Maria Fiorentina da Col Servan · Gia· mosa. Cadart Lucia Rooa di Ernesto e di D e Min Ma-r ia, da Bes. D ' Inca Dino Vincenzo - di R enato e Candaten E · lisa da Medal. Da Rold R enzo di P r imo e di Archis Cl orinda da P eresine. *** Ammessi alia Prima Comunione il 19 sett. 1936 : De Biasi Dina di Aurelio da Col del Vin. II 4 ottobre 1936 : Bortot Lino di Mam,ante, 13ortot Paolo di Antonio, Bortot Luigi di Car· mela ; Bor tot Giovanni di An gelo ; Bianchet Massimo di Antonio; Canton Felice e Sergio di Domenico; Capra-r o Gino di Maria ; Casagrande dal 20 Agosto al 19 Settembre 1936 n el n o, troComun·e vennero r egistrati N . 39 atti di nascita,. 5 atti di matrimonio e N . 29 atti di morte e dai 20 settembre u. s. al 19 ottobre corr. atti di ·.a· scita 53; atti di m atrimonio 11; atti di morte ~,4. _ Provvedimenti Minis~eriali , II Gove·r ro ha, riportato Ia lira a quota 90, cioi:l'ha adeguata al valore della stedina e del dolla-ro attuali: ha proibito di cr escere p er due anni i\ prezzo della luce el ettrica, i fitti delle case e dei poderi, i trasporti: ha fissato il prezzo massimo delle nova. e dei latticini: h a rid otto il dazio· sui grano da L. 75 a L., 4 7 : ha em esso un Pre· ftito sulla prop~ietit immobiliare e fi ssa'ta una so-· vrimposta del 3.50 per 1000 di capitale per 25 anni per pagare inter essi e capitale del Prestito ch e fleve servire a ·'valori zzare Ia nostra vittoria e a' difender e l a Patria. Col permesso dell' Autorita Ecclesia'stica Sac. E ttore Zanetti, direttore .M ons. Giu~eppe Da Corte, condir. responsabile· Istitnto Veneto Arti Grafiche - Stab. di Bellnno .E- 8e.II uno buo c:hl!' sapra eseg uire i uostri oroini c:olll ISTITUTO VENETO" Dl ARTI GRAFICH ' n g usto, ac:c:uratezz o, so ll ec:ituoine Manifestini - Stampati per tulle le Amministrazioni e per ogni esigenza. Per qualsiasi lauoro tipografic:o inoirizzate le uostre c:ommissioni presso I' Ricordini lutto - Fogli, buste, cartoline intestate - ··~