Notizie
anno 2011 / n. 2
Alle fAmiglie
AZIENDA
Comunicazione ed informatizzazione
OSPEDALE
Tecnologia in “progress”
TERRITORIO
Assistenza domiciliare
PREVENZIONE
Sicurezza sul lavoro
Ulss 5 Notizie
Periodico d’informazione
dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino
DiRettoRe
Renzo Alessi
AZIENDA
Comunicazione
ed informatizzazione
pagina 6 Il sistema Oncosys
pagina 6 Donazioni
pagina 4
DiRettoRe ReSPoNSABile
Elisabetta Carlotti
ReDAzioNe
Franca Matteazzi
Elena Sandri
Azienda Ulss 5 ovest Vicentino
Via Trento, 4
36071 Arzignano (VI)
tel. 0444/479580
www.ulss5.it
e-mail: [email protected]
OSPEDALE
Pronto Soccorso
pagina 9 Acquisto di 2 nuove ambulanze
RACColtA PUBBliCitARiA
pagina 10 Poliambulatorio di Lonigo
Meneghini & Associati Srl
Viale Trento, 56 - 36100 Vicenza
pagina 12 Poliambulatorio di Montecchio M.
gRAfiCA
pagina 13 Pediatria di Arzignano
Enfants Terribles
V.le San Michele del Carso, 4 - 20144 Milano
pagina 14 Centro Trasfusionale di Valdagno
StAmPA
Officina Grafica Aldighieri
pagina 15 Ecografia vascolare
Via U. Nobile, 5 - 36071 Arzignano (VI)
pagina 16 Al “Centro Donna” la donna è al centro
Consegnato in tipografia
Dicembre 2011
pagina 17 Il Mammotome
Autorizzazione del Tribunale di Vicenza
come strumento di diagnosi
n. 669 del 21.12.1989
Tiratura 69.000 copie
pagina 18 Software gestionale Arkimede
distribuzione gratuita
pagina 18 Laboratorio ausili informatici
A questo numero
hanno partecipato
pagina 19 Uno strumento per valutare
Giancarlo Acerbi
Venceslao Ambrosini
la salute delle ossa
Enrico Bottona
Maurizio Cavallo
pagina 20 Endoscopia digestiva
Romina Cazzaro
Vito Cianci
pagina 21 Terapia Intensiva e tecnologia in “progress”
Ernesto Della Mora
Adolfo Fiorio
Alvaro Lorenzi
Pietro Manno
Dario Mastropasqua
Franca Matteazzi
Stefano Mazzon
Graziano Meneghini
Sara Mondino
Cristina Oliani
Paola Peruzzo
Franco Rebesan
Eleonardo Schieven
Fabio Senarigo
Stefano Zanolini
Roberta Zordan
pagina 8
TERRITORIO
Cure palliative
pagina 24 Assistenza Domiciliare Integrata
pagina 24 Accompagnamento alla nascita
pagina 25 Ospedale di Comunità
pagina 26 Centro Arcobaleno
pagina 27 Cure materno-infantili
pagina 28 Il Centro Pet Therapy
pagina 22
PREVENZIONE
pagina 29
numero 2
anno 2011
Dipartimento di sanità animale
e sicurezza alimentare
pagina 30 Sicurezza sul lavoro
pagina 30 Libretto Formativo
Editoriale
pagina 3
Il Direttore Generale
Renzo Alessi
Gentile lettrice, gentile lettore,
sono trascorsi ormai quattro anni da quando ho ricevuto l’incarico di
Direttore Generale dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino, da parte del
Presidente della Regione del Veneto. Pur essendo fermamente orientato a continuare a guardare al futuro per creare ed offrire spunti di
crescita nuovi e continui, quattro anni sono un giusto lasso per poter
intraprendere un percorso a ritroso nel tempo e condividere una lettura complessiva e sintetica del cammino percorso dalla nostra Azienda.
L’idea di dedicare questo numero del notiziario al riepilogo delle iniziative più importanti, in termini di coinvolgimento aziendale, di sforzo fatto per concretizzare scenari moderni di servizi efficaci, per far evolvere
il sistema di offerta verso una modalità integrata di servizi ed interventi
il più possibile esaustiva dei bisogni assistenziali espressi.
Garantire l’alta qualità di servizi, ricercare margini di miglioramento e
di sviluppo dei risultati raggiunti, creare una moderna azienda in grado di equilibrare esigenze ed equa distribuzione delle risorse, favorire
la partecipazione e il dialogo tra tutti gli attori: questi gli obiettivi principali individuati all’inizio del mio incarico.
Dopo queste poche righe, Vi invito a scorrere le pagine del periodico:
sarà un modo per riattraversare il tempo riepilogando le innovazioni
organizzative, gli obiettivi raggiunti, i progetti avviati, per apprezzare le
innovazioni tecnologiche, l’arricchimento dei servizi, il costante orientamento alla ricerca della risposta di qualità nel soddisfacimento dei
bisogni assistenziali del territorio.
Un fermo immagine per favorire un sereno dialogo e confronto costruttivo con tutti Voi che interagite quotidianamente, a vario titolo,
con la nostra struttura sanitaria.
Infine, il mio personale e particolare apprezzamento e ringraziamento
a tutti i professionisti ed operatori sanitari che, con il loro costante impegno, la loro professionalità e la loro dedizione, hanno contribuito in
modo determinante alla qualificazione dell’offerta sanitaria in questa
specifica area della provincia di Vicenza.
AZIENDA
COMUNICAZIONE
ED INFORMATIZZAZIONE
pagina 4
Priorità assoluta ad un dialogo efficace
Franca Matteazzi
U.O.C. Affari Generali
Fabio Senarigo
Area Funzionale dei Progetti Tecnologici
Due concetti che racchiudono in sé
un’arte, una capacità, una scienza.
Comunicare non significa solo trasferire informazioni
e dati ma altresì “rendere noto”, “condividere” con la
collettività. Rappresenta quindi un ingrediente essenziale per creare un filo diretto con la comunità: priorità
assoluta ad un dialogo efficace.
Su questi presupposti l’Azienda, nel corso degli ultimi
anni, ha fatto una scelta fondamentale: dare forma
ad un percorso di trasparenza, credibilità e coinvolgimento, per dialogare con la persona/utente, attorno
alla cui centralità è costruito il modello assistenziale
dei servizi.
Tra le attività di comunicazione/informazione più significative avviate nel quadriennio 2008/2011 ricordiamo:
- La rivisitazione del logo aziendale: l’intera mission
aziendale viene riassunta nel messaggio che accompagna il simbolo: “La sanità che ti sta vicino”, intesa
non come contiguità geografica ma come trasparente
dichiarazione d’intenti a rappresentare un coinvolto,
solidale, sensibile e capace punto fiduciario, a garanzia
di salute e benessere.
- La rivisitazione dei contenuti e della grafica del periodico informativo aziendale. Definizione di un nuovo
stile comunicativo più immediato e spontaneo, che
catturi l’attenzione del lettore e ne faciliti l’approccio
ai contenuti, accompagnato dall’uso di un linguaggio
adeguato ai diversi target di riferimento.
- Il Digital Signage: l’installazione di una serie di monitor
presso le aree CUP dei quattro ospedali dell’Ulss (Arzignano, Lonigo, Montecchio Maggiore, Valdagno) con
la finalità di trasferire informazioni generali sui servizi
sanitari, alternate con messaggi di carattere più mirato
per l’utenza e con comunicazioni commerciali. Grazie
a questo strumento è possibile per l’ULSS 5 modulare
dinamicamente nel tempo i contenuti dei messaggi,
adattandoli al mutare delle esigenze, in termini stagionali (campagne di vaccinazione, lotta al caldo), di aggiornamento (variazioni o nuove modalità di accesso
ai servizi), di prevenzione (norme di comportamento
sanitario). E’ consentita la possibilità di differenziare i
messaggi per singolo presidio ospedaliero, per rispondere ad eventuali esigenze locali specifiche.
- Il Portale aziendale: a seguito della sperimentazione
iniziata nel mese di maggio 2011, superata la prima fase
di rodaggio tecnico, si sta ormai consolidando l’utilizzo
del servizio di distribuzione via Internet dei referti di
Laboratorio (il cosiddetto “referto on line”).
Il servizio sostituisce di fatto il ritiro, su carta, del referto delle proprie analisi di laboratorio, eliminando la necessità di un viaggio dedicato e superando gli eventuali
vincoli di autonomia di movimento dell’utente.
Per la maggior parte degli esami standard, infatti, è
possibile per l’utente accedere al sito aziendale www.
ulss5.it da un qualsiasi PC dotato di browser (apposito
programma che consente la navigazione in internet)
o altresì tramite molti dispositivi mobili di tipo tablet
e smartphone e, mediante l’inserimento delle chiavi
d’accesso riservate, visualizzare, scaricare o stampare il proprio referto.
Il servizio offre inoltre un significativo vantaggio in termini di flessibilità: dal momento della disponibilità, e
per i successivi 45 giorni, il referto può essere consul-
AZIENDA
pagina 5
tato e scaricato in qualsiasi orario (essendo attiva la
distribuzione 24 ore su 24).
Dal punto di vista della sicurezza, va sottolineato che le
chiavi di accesso vengono consegnate personalmente
all’utente, sono sempre diverse e valgono solo per lo
specifico esame di cui si è richiesto il ritiro on line.
Infine, la riduzione della necessità di spostamento
(sempre più spesso in automobile) e dell’utilizzo di fogli stampati e buste contribuisce alla riduzione anche
dell’impatto ambientale dei servizi dell’ULSS 5.
Il servizio è inserito nell’ambito del progetto regionale
“Veneto Escape”.
-Le innovazioni tecnologiche: un trend crescente degli ultimi anni è quello di garantire una sempre maggiore
integrazione delle diverse forme di assistenza prestate ad un paziente, nella logica di una sua complessiva
“presa in carico” da parte del Sistema Sanitario.
Gli strumenti informatici svolgono un’importante funzione in questo ambito, consentendo una circolazione
fluida e completa delle informazioni utili ad una più efficace gestione dei diversi casi.
Tra il 2010 e il 2011 l’ULSS 5 ha attivato, a tale riguardo,
due importanti progetti:
• L’informatizzazione dell’Assistenza Territoriale nelle sue diverse aree: Assistenza Domiciliare, Assistenza
Protesica, Salute Mentale, Materno Infantile.
• La cooperazione applicativa con la rete dei Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera
Scelta (PLS).
Il primo progetto, in fase di completamento entro la
fine del 2011, ha l’obiettivo di dotare gli operatori dei
Servizi Territoriali di strumenti di organizzazione del
lavoro e di raccolta e gestione dei dati clinici e amministrativi, per ottimizzare i diversi “passaggi” che possono caratterizzare l’interazione con un paziente.
In particolare, le informazioni destinate ad essere condivise e valutate da più servizi sono gestite univocamente ed automaticamente, sollevando gli utenti e gli
operatori dall’onere di spostare fisicamente della documentazione cartacea per supportare l’avanzamento di una pratica, di una valutazione o di una richiesta
di assistenza.
Nel contempo, tramite il sistema, gli operatori hanno
evidenza in tempo reale dello stato delle attività di assistenza.
Il secondo progetto, che troverà conclusione nel primo semestre del 2012, mira alla creazione di canali di
comunicazione informatici tra i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta e l’ULSS 5.
Attraverso questi canali passerà tutta la mole di informazioni sanitarie che attualmente circola in modo tradizionale solo su carta e “trasportata” dal paziente, tra
i medici di base e le strutture sanitarie dell’ULSS 5: in
un verso, le prescrizioni di farmaci e le prestazioni specialistiche, le informazioni epidemiologiche o relative a
malattie croniche di cui c’è una presa in carico integrata; nell’altro, previa autorizzazione dei pazienti, le varie tipologie di referti e informazioni cliniche prodotte
dall’Ospedale, che verranno messe a disposizione del
medico del territorio senza ritardi.
AZIENDA
Il sistema Oncosys
Informatizzazione in oncologia
pagina 6
Cristina Oliani - U.O.C. Oncologia
Fabio Senarigo - Area Funzionale dei Progetti Tecnologici
viduati da questa ULSS 5 è quello di realizzare una rete
integrata di servizi sanitari e sociali per l’assistenza ai malati oncologici. La storia del paziente oncologico è infatti
sempre più lunga, con alternanza di fasi diverse di malattia e di trattamenti specialistici.
Tra le azioni intraprese in tal senso, rientra l’acquisizione
del sistema ONCOSYS per la gestione completamente
informatizzata e integrata dei modelli organizzativi di gestione del paziente. Questo sistema è già stato adottato
dall’Istituto Oncologico Veneto di Padova con il quale è in
atto una collaborazione. ONCOSYS consente, in particolare, la visione unitaria della storia clinica del paziente, il
reperimento in tempo reale di informazioni su singoli pa-
Donazioni
zienti e trasversalmente su intere casistiche e quindi un
monitoraggio più efficace ed in tempo reale della qualità
della cura, con una possibile riduzione del rischio clinico.
La messa a punto del sistema e il suo adeguamento alle
specifiche esigenze dell’Unità Operativa Complessa di
Oncologia è stata condotta in collaborazione con il Servizio Informatico. Si è sviluppata una Cartella Clinica Informatizzata (CCI) con struttura a schede, compilabili in
maniera flessibile in base alla tipologia degli accessi e visualizzate in opportuna successione per consentire una
visione completa della storia del paziente.
In particolare, per le funzioni relative alle terapie antitumorali, il sistema consente la piena tracciabilità delle prescrizioni dei farmaci.
AZIENDA
Uno tra gli obiettivi da raggiungere indi-
Franca Matteazzi
U.O.C. Affari Generali
quattro anni,
Nel corso degli ultimi
questa Amministrazione ha avuto il privilegio di constatare
quanto sia diffuso nella comunità locale lo spirito di generosità, di altruismo e “del dare” incondizionato.
Uno spirito umanitario da parte di privati cittadini e
di alcuni soggetti pubblici che ha spinto a devolvere
parte delle proprie risorse economiche nell’intento di
contribuire, tramite la nostra organizzazione, a creare
le condizioni di una più efficace ed efficiente risposta
alle esigenze della popolazione dell’Ovest Vicentino, in
materia di salute e di benessere sociale.
Forte senso di appartenenza alla comunità quindi, e
propensione al donare che hanno reso la comunità
parte attiva nel percorso di realizzazione della nostra
mission aziendale.
Grazie infatti al contributo dei donatori, questa Azienda
ha potuto acquistare alcune importanti apparecchiature sanitarie ad incremento delle dotazioni di alcuni
reparti e servizi aziendali, a svolgere rilevanti attività di
prevenzione e specifiche attività socio-sanitarie, che in
parte vengono rese note nel presente periodico.
Desideriamo quindi, attraverso queste poche righe,
porgere un particolare ringraziamento per la sensibilità e la solidarietà dimostrata con queste nobili gesta.
pagina 7
Dal 1974: il punto di riferimento per chi ha problemi di udito. Anche a Montecchio Maggiore.
Il Centro Sordità Elettrosonor
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e che e il laboratorio offre un servizio
di Arzignano
cerimonia ufficiale
di consegna
di due su
nuove
ambulanze
deper le assistenze e le picfornire
informazioni
ipoacusia
e immediato
stinate ad operare nel settore dell’Emercole riparazioni.
acufene.
Nel genza-Urgenza.
Centro Sordità Elettrosonor di L’accesso al Centro è agevolato da
La cerimonia, avvenuta alla presenzaundiampio parcheggio.
27 luglio 2011
numerose autorità, ha sancito l’attribuzione delle due ambulanze all’UOC Pronto Soccorso diretta dal dott. Vito Cianci
al fine di incrementare il parco ambulan-
LE NUOVE POSSIBILITÀ
Rispetto a qualche anno fa, il mondo che ci circonda è sempre più
multimediale. Telefoni, televisioni,
cellulari svolgono una funzione socializzante di grande importanza.
Chi ha problemi di udito trova
difficoltà nell’usufruire di questi
dispositivi e, per questo motivo, subisce un ulteriore isolamento. Almeno fino ad oggi.
Grazie ai progressi nel campo delle applicazioni wireless, infatti, i
nuovi apparecchi acustici dotati
di tecnologia Speech Guard sono
in grado di collegarsi senza fili a televisori, telefoni fissi, cellulari, portando i loro suoni, nitidi e chiari,
direttamente all’orecchio. Gli apparecchi diventano così degli autentici
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di Emergenza - Urgenza
OSPEDALE
Pronto Soccorso
pagina 8
Vito Cianci
U.O.C. Pronto Soccorso
Pronto Soccorso
Il
è stato oggetto di una serie di cambiamenti ed innovazioni finalizzate ad un percorso strutturale verso l’eccellenza, nel
settore dell’Emergenza-Urgenza.
Il ricorso, sempre più frequente, da parte dell’utenza
alle strutture dedicate dell’Emergenza-Urgenza, per
ottenere risposte rapide alla domanda di salute, in
aderenza ad un orientamento diffuso in tutto il mondo, ha indotto la Direzione Generale dell’ULSS 5 a pianificare scelte progettuali coerenti al trend e ad adottare soluzioni operative dirette al potenziamento e
all’ammodernamento delle strutture dedicate. Frutto
di questa scelta è il rinnovamento profondo in atto nel
Pronto Soccorso, che coinvolge le seguenti aree d’intervento:
1. Strutturale: i lavori di ristrutturazione presso il
Pronto Soccorso di Arzignano, iniziati nel mese di novembre 2010 e attualmente in fase di completamento, consentiranno la trasformazione delle strutture in
un più moderno e funzionale centro per la gestione di
pazienti acuti;
2. Strumentazioni e tecnologia: con l’acquisto di
moderne attrezzature e dispositivi dedicati, tra cui
due ambulanze, 7 monitor-defibrillatori, due ecografi,
due ventilatori, 15 barelle ed altri acquisti in cantiere;
3. Risorse Umane: con assunzione a tempo indeterminato di 6 nuovi medici, 4 infermieri, 1 operatore
socio-sanitario;
4. formazione e Aggiornamento: con progettazione
e realizzazione di almeno 50 eventi formativi e di aggiornamento, in stretta collaborazione con il Centro di
Formazione aziendale dell’ULSS 5, diretti a tutto il personale in servizio. A ciò si aggiunge la creazione di una
Scuola di Ecografia in Emergenza-Urgenza per medici ed infermieri riconosciuta come ITC (International
Training Center) e di una Scuola per l’Insegnamento
delle Tecniche di Immobilizzazione, Imbarco e Trasporto di pazienti traumatizzati (TIIT).
OSPEDALE
pagina 9
Dal punto di vista numerico, l’attività del Pronto Soccorso articolata all’interno dei 4 Ospedali che compongono l’ULSS 5 ha registrato nel 2010 complessivamente 77.883 prestazioni così distribuite:
OSPEDALE
• Pronto Soccorso Arzignano
34.636
• Pronto Soccorso Valdagno
23.338
• Punto Primo Intervento Montecchio M. 11.561
• Punto Primo Intervento Lonigo
8.348
Sul fronte della soddisfazione dell’utenza, si è registrato in questo periodo un parallelo e progressivo
decremento delle segnalazioni e delle proteste indirizzate all’URP (14 nel 2010, rispetto a 25 nel 2009, 34
nel 2008, 35 nel 2007) in controtendenza con il trend,
globalmente in ascesa, nel settore della Sanità.
Nel suo insieme, l’UOC di Pronto Soccorso si propone
come un cantiere in piena evoluzione proiettato nel futuro con lo scopo principale di garantire all’utenza un
livello di performance sempre più adeguato e sicuro.
Acquisto di 2 nuove
ambulanze
In servizio nel territorio dell’ULSS 5
Vito Cianci
U.O.C. Pronto Soccorso
27 luglio 2011
Lo scorso
si è tenuta presso il piazzale antistante l’ingresso principale
dell’Ospedale Cazzavillan di Arzignano la cerimonia ufficiale di consegna di due nuove ambulanze destinate
ad operare nel settore dell’Emergenza-Urgenza.
La cerimonia, avvenuta alla presenza di numerose autorità, ha sancito l’attribuzione delle due ambulanze
all’UOC Pronto Soccorso diretta dal dott. Vito Cianci al
fine di incrementare il parco ambulanze del SUEM 118
ULSS 5.
Si tratta di ambulanze caratterizzate da tutti gli standard più innovativi per veicoli da soccorso, dalla ricerca del design interno ed esterno, allo studio degli spazi
e delle ergonomie operative, in conformità alle più
recenti normative europee sulla sicurezza, consentendo di creare ambienti ad alto impatto tecnologico,
confortevoli e professionali.
Tutto l’allestimento ha superato le più stringenti prove
di crash test, sia per le caratteristiche del prodotto nel
suo complesso (arredi, pensili, bloccaggi per elettromedicali) che per le sedute e i sistemi di trattenuta.
L’allestimento moderno e funzionale ha consentito
di inserire a bordo dell’autoambulanza l’ecografo, recentemente donato dall’Autorità di Ambito Territoriale della Valle del Chiampo all’UOC Pronto Soccorso
dell’Azienda ULSS 5.
OSPEDALE
Poliambulatorio
di Lonigo
pagina 10
Ampliata l’offerta delle prestazioni
Sara Mondino
U.O.C. Direzione Medica Ospedaliera
trascorso anno
È
un
dall’inaugurazione del nuovo assetto logistico ed organizzativo
del Poliambulatorio di Lonigo, struttura ambulatoriale
polispecialistica che, per modernità di impianto, tecnologia e filosofia assistenziale, fornisce prestazioni
sanitarie più adeguate ed efficaci alle esigenze dei propri utenti.
Il bilancio dell’attività è positivo, avendo assicurato i
servizi già attivati, garantito e mantenuto l’offerta delle
prestazioni. Tale iniziativa è stata orientata in una logica
di organizzazione che ha puntato sull’informatizzazione dei processi e dei percorsi, consentendo così il miglioramento della qualità dell’assistenza nell’accesso
alle varie prestazioni ambulatoriali.
La nuova dotazione strumentale e tecnologica ha
permesso di gestire in modo più razionale il flusso dei
pazienti e le tempistiche di attesa, in un ambiente gradevole e colorato ed al tempo stesso funzionale, grazie
alla suddivisione per aree di competenza specialistica,
secondo una ripartizione per codice colore, al fine di
orientare l’utenza.
In questo senso il “Front-office” ha rappresentato il
fulcro di tale attività d’informazione e di prenotazione
delle prestazioni, mettendo inoltre a disposizione opuscoli/brochure delle attività e delle prestazioni erogate
presso l’Ospedale di Lonigo.
Sono attivi ambulatori di visita e per la diagnostica strumentale afferenti a diverse specialità (ecodoppler, visite angiologiche, visite internistiche vascolari, visite per
malattie infettive, visite chirurgiche vascolari, colonproctologia, visite di dermochirurgia, visite cardiologiche, visite otorinolaringoiatriche). È stato inoltre attivato l’ambulatorio ausili informatici della medicina fisica
e riabilitazione per la valutazione ed il trattamento della
disabilità, attraverso l’utilizzo di specifica tecnologia informatica, che consente di incrementare le abilità del
paziente disabile per una maggiore autonomia.
Inoltre, al fine di ampliare l’offerta dei servizi e di ridurre
le liste di attesa, sono stati attivati ambulatori dedicati per la gestione di protesi, ausili, ortesi, e ambulatori
dedicati alla presa in carico dei pazienti in età evolutiva
con patologie ortopediche (per es. scoliosi, dorso curvo, piede piatto).
Front-office del Poliambulatorio di Lonigo.
pagina 11
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OSPEDALE
Poliambulatorio
di Montecchio Maggiore
pagina 12
Migliore accoglienza e comfort
Romina Cazzaro
U.O.C. Direzione Medica Ospedaliera
accoglienza
del paziente e
Migliorare l’
ottimizzare la qualità del lavoro per il personale sanitario sono due degli obiettivi pienamente raggiunti con il
trasferimento delle attività ambulatoriali polispecialistiche dell’ospedale di Montecchio Maggiore nei nuovi
ambienti appositamente ristrutturati al 2° piano.
L’utente viene accolto all’ingresso da una segnaletica
chiara e di facile comprensione; nei locali individuati
per l’attività di segreteria si consegna la documentazione necessaria e si attende il proprio appuntamento in prossimità dell’ambulatorio, nelle postazioni
d’attesa, dedicate e confortevoli, distribuite su tutto
il corridoio centrale. L’attesa diventa più ordinata e
gradevole, rallegrata dalle note diffuse dall’impianto di
filodiffusione.
Gli ambienti comuni sono particolarmente luminosi
e l’utilizzo di tinte pastello, per pareti e arredi, ha reso
l’ambiente più gradevole e accogliente.
Il personale è agevolato nell’attività quotidiana: gli
operatori che vi lavorano trovano nei vari locali la corretta collocazione per la conservazione e l’utilizzo di
materiali e presidi necessari per l’attività professiona-
le (esistono infatti ambienti dedicati per magazzino,
guardaroba, deposito, ...).
Il numero degli ambulatori è aumentato, permettendo
la gestione di alcune attività in spazi riservati e strutturati di qualità.
In ogni ambulatorio particolare attenzione è riservata
alla dotazione informatica per arrivare progressivamente alla registrazione telematica di tutta l’attività.
Gli ambulatori specialistici presenti sono: Chirurgia
Generale, Chirurgia Vascolare, Urologia, Proctologia,
Fisiatria, Otorinolaringoiatria, Dermatologia, Reumatologia e Oculistica. Vengono inoltre organizzati gli
esami necessari per i ricoveri chirurgici, ortopedici e
urologici e le relative visite anestesiologiche.
Il paziente può accedere ai servizi del Poliambulatorio
con impegnativa del medico e con regolare appuntamento.
OSPEDALE
pagina 13
Pediatria di Arzignano
Completamente rinnovato
il Reparto
Eleonardo Schieven
U.O.C. Pediatria
ultimo quadriennio
Nell’
il reparto di Pediatria di Arzignano è stato oggetto di notevoli cambiamenti, non solo da un punto di vista strutturale ma anche qualitativo; la ristrutturazione del
reparto, avviata nel 2008, è ad oggi in fase di completamento.
I lavori di ristrutturazione dell’U.O.C. di Pediatria consentiranno di usufruire dall’inizio del 2012 di ampie
stanze di degenza, ambulatori totalmente rinnovati
nella mobilia e nell’arredamento, a misura di bambino, a garanzia di un maggior comfort, funzionalità ed
efficienza.
Anche la dotazione tecnologica è stata integrata e rinnovata con l’acquisizione di due nuove culle per il trasporto, la cura e l’allevamento dei neonati prematuri.
Si è maggiormente strutturata la collaborazione con i
pediatri di famiglia in termini di condivisione di protocolli diagnostico-terapeutici e contatti telefonici per
migliorare l’assistenza dei piccoli pazienti, integrando
al meglio l’ospedale ed il territorio. A tal fine è stato
creato un ambulatorio infermieristico pediatrico che,
su richiesta dei pediatri di famiglia, esegue prestazioni
sanitarie per i piccoli pazienti.
In risposta alle domande in alcuni campi specifici della
pediatria, sono stati attivati presso l’Ospedale Cazzavillan di Arzignano, alcuni ambulatori specialistici pediatrici: Endocrinologia Pediatrica, dove vengono visitati i bambini e gli adolescenti che presentano disturbi
dell’accrescimento, dello sviluppo e della pubertà;
l’ambulatorio di Diabetologia Pediatrica e Disturbi del
Metabolismo, dove vengono seguiti i bambini e gli adolescenti con diabete oppure che presentano problemi
di soprappeso, fino ad arrivare all’obesità.
Nei prossimi mesi inizierà l’attività di Allergologia e
Pneumologia Pediatrica dedicata ai bambini che presentano patologie a carico del sistema respiratorio,
come asma ed allergia.
Inoltre è stato creato un ambulatorio specifico, attivo
dal mese di maggio 2011, dedicato a neonati selezionati
che devono eseguire dei test dell’udito.
Infine, è stato iniziato il percorso per il riconoscimento,
da parte dell’UNICEF, del nostro reparto all’interno del
circuito di “Ospedale amico del bambino”. Per la realizzazione di questo ambizioso programma sono già stati
elaborati alcuni progetti finalizzati a favorire l’allattamento materno ed il contatto costante del neonato
con la mamma, sia al nido di Arzignano che di Valdagno,
realizzati grazie ad un lavoro interdisciplinare che non
può prescindere dalla stretta collaborazione tra ostetricia e pediatria.
OSPEDALE
Centro Trasfusionale
di Valdagno
pagina 14
Potenziato il servizio
di raccolta del sangue
Romina Cazzaro
U.O.C. Direzione Medica Ospedaliera
luglio 2010
Nel mese di
del
, alla presenza dell’Assessore Regionale alla Sanità, del Direttore
Generale, del Direttore Sanitario e dei Presidenti delle
varie sezioni territoriali dell’AVIS, sono stati inaugurati
i nuovi locali del CentroTrasfusionale dell’Ospedale di
Valdagno, posti al secondo piano dell’ala nord del vecchio ospedale: locali completamente ristrutturati e riadattati alle esigenze del servizio e dell’utenza.
Per anni il Centro è stato dislocato al quarto piano
dell’ala centrale dell’ex ospedale; la necessità di intervenire sempre più frequentemente a livello strutturale
unita all’incremento dell’attività di donazione, hanno
indotto l’Amministrazione ad individuare una nuova
sede ove collocare il servizio rendendolo così più funzionale ed efficiente.
I nuovi locali, molto più spaziosi dei precedenti, favoriscono l’attività del personale e permettono all’utente
di usufruire del servizio in modo più confortevole.
Attualmente il Centro dispone di uno studio medico
dove vengono effettuate le visite ai donatori; un ambulatorio per l’accettazione e la registrazione dei donatori; una stanza per la preparazione delle sacche; una
doppia stanza dove si esegue il prelievo ai donatori;
una sala ristoro ampia e luminosa; una stanza per il personale; più servizi igienici (tra cui uno attrezzato per le
persone diversamente abili) ed un corridoio ampio e
luminoso dove sono posizionate le sedie per l’attesa.
La sala di preparazione delle sacche, molto più ampia
della precedente, ha permesso di aumentare a tre il
numero delle apparecchiature per la plasmaferesi.
Le due sale adibite al prelievo sono comunicanti tra
loro e permettono al personale di lavorare più agevolmente e con maggior sicurezza; è presente anche
una “stanza di osservazione” attigua alle precedenti, a
disposizione per gestire eventuali malori dei donatori.
Entrambe le stanze sono dotate di televisore donati
dal gruppo AVIS.
La sala ristoro prevede la possibilità per il donatore,
dopo aver eseguito la donazione, di fare una piccola
merenda; qui è stato predisposto anche l’“angolo del
donatore” dove l’utente può reperire materiale informativo relativo all’Azienda, nonché comunicazioni varie relative all’associazione di volontariato.
I locali sono facilmente raggiungibili attraversando il
cortile dell’ospedale vecchio e salendo tramite scale o
ascensore situati entrambi vicino alla cucina centrale.
Il servizio, attivo dal lunedì al giovedì, svolge un’attività
diurna che inizia alle ore 7.30 per concludersi intorno
alle 15.00; inoltre, dal 14 gennaio 2011 è stato avviato
un progetto aziendale che consente l’apertura anche
il terzo sabato di ogni mese.
Grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti gli attori
coinvolti, la nuova sede rappresenta senza dubbio sia
per l’Azienda, sia per le associazioni e sia per i donatori,
un ottimo traguardo raggiunto.
ospedale
pagina 15
Ecografia vascolare
Nuovo ecografo
presso l’Ospedale di Lonigo
Maurizio Cavallo
U.O.S. Angiologia
più importanti
Uno dei
progressi della diagnostica medica degli ultimi 25 anni è costituito
senza dubbio dall’evoluzione della diagnostica per immagini.
Tra queste un ruolo importante ha l’ecografia, una metodica non invasiva, ripetibile più volte, in grado di dare
diagnosi precise e accurate. La nostra Azienda ha acquisito recentemente una particolare apparecchiatura, di elevata qualità per l’ecografia vascolare.
Lo studio ecografico vascolare, sia arterioso che venoso, consente di valutare in modo non cruento lo stato
di salute della parete vasale, simultaneamente alla regolarità del flusso. La combinazione tra dopplersonografia ed ecotomografia rappresenta quindi una soluzione ottimale per le indagini emodinamiche.
La versatilità di questo strumento consente di eseguire ecodoppler transcranico (TCD) (studio vascolare
intracranico), ecocardiogramma (studio morfologico/
vascolare cardiaco) ed ecografia addominale con software per lo studio della perfusione degli organi.
Il nuovo ecografo ha permesso di strutturare un’im-
portante attività ambulatoriale, dedicata alle patologie
vascolari degli arti e dei tronchi sovraortici (TSA). In
circa 1 anno di attività sono stati effettuati oltre 1000
esami vascolari per pazienti esterni e ricoverati.
L’attività svolta fino ad ora, ha consentito il potenziamento e la funzionalità di un servizio clinico/diagnostico dell’Azienda ULSS 5 ma soprattutto un’efficiente
risposta alle concrete esigenze del territorio.
Dott. Maurizio Cavallo
mentre utilizza il nuovo ecografo.
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OSPEDALE
Al “Centro Donna”
la donna è al centro
pagina 16
La salute delle donne a 360°
Graziano Meneghini
U.O.C. Senologia
Centro Donna
Il
, attivo presso l’Ospedale di Montecchio Maggiore nell’Ovest Vicentino, è un
esempio di struttura al servizio della salute delle donne
a “trecentosessanta gradi”.
Nell’ultimo decennio infatti, la medicina cosiddetta
“di genere”, ha rivoluzionato l’approccio alle patologie
che hanno una specificità legata al sesso. In particolare
nella lotta contro i tumori, grazie alle recenti scoperte,
le donne combattono “nemici” ormai ben noti. Il merito di questo lo si deve al progresso in ambito scientifico ed all’informazione sulla prevenzione che, grazie
alla diffusione capillare, coinvolge in maniera sempre
più consapevole la maggior parte del popolo rosa.
Oggi una donna conosce bene cos’è la prevenzione
e le patologie a cui è maggiormente esposta proprio
per l’appartenenza al genere femminile, in particolar
modo il tumore alla mammella, patologia che conta
ogni anno 40 mila nuovi casi in Italia. E’ quindi necessario che una donna abbia nel suo territorio un centro
unico e competente a cui rivolgersi per la salvaguardia
della propria salute.
Il “Centro Donna” dell’Azienda Ulss 5 risponde a questa esigenza, raggruppando professionisti specializzati nella cura delle varie patologie: senologi, ginecologi,
chirurghi plastici, psicologi, oncologi, anatomo-patolo-
gi, radioterapisti, fisiatri.
Prevenzione, diagnosi, trattamento all’interno di un
unico circuito senza che la donna sia costretta a peregrinare da un medico all’altro, da un ospedale all’altro,
ma ponendola al centro di un sistema attorno al quale
ruotano le varie figure professionali.
Il recente riconoscimento da parte dell’O.N.Da. (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) del terzo bollino rosa, pone il “Centro Donna” fra le strutture
di eccellenza a livello nazionale e, quindi, un modello di
riferimento per ciò che riguarda la salute al femminile.
OSPEDALE
pagina 17
Il Mammotome come
strumento di diagnosi
Una nuova freccia all’arco nella battaglia
contro i tumori della mammella
Graziano Meneghini
U.O.C. Senologia
sempre dato
L’Azienda ULSS 5 ha da
importanza alla diagnosi precoce delle patologie oncologiche, come risulta anche dall’ampia campagna di
screening già in essere e dall’ottimo livello qualitativo
dell’attività diagnostico terapeutica svolta dal “Centro
Donna”, che ha trovato riconoscimento sia tra la popolazione afferente sia al di fuori del territorio aziendale. Il
progetto “Mammotome” si allinea all’operato già portato avanti dalla nostra Azienda e conferma l’impegno
verso la tutela della salute della persona, intesa come
benessere psico-fisico e non solo assenza di malattia.
Il Mammotome è un’attrezzatura sempre più utilizzata per diagnosticare ed a volte curare con la massima
precisione possibile le neoformazioni della mammella.
Lo strumento consente, attraverso una piccola sonda
che viene introdotta nella mammella, di raccogliere
campioni di tessuto per esaminarlo, ma anche, in alcuni casi, di asportare completamente il tessuto alterato.
Gli esami eseguiti con il Mammotome andranno gra-
dualmente a ridurre le classiche biopsie chirurgiche e
quindi si ridurrà il numero di interventi chirurgici, consentendo comunque al chirurgo e alle pazienti di avere
un’idea precisa del tipo di lesione prima di procedere,
se necessario, all’operazione. Il prelievo di tessuti con
il Mammotome viene prescritto dopo valutazione clinica senologica, ecografia e mammografia, in caso di una
lesione dubbia e/o sospetta da sottoporre all’esame
dell’anatomo-patologo.
L’esame bioptico con il Mammotome dura circa un’ora,
si esegue in ambulatorio ed in anestesia locale, è molto
ben tollerato e non provoca conseguenze se non, raramente, un lieve dolore e un piccolo ematoma che si
riassorbe nel giro di alcuni giorni.
Grazie all’ausilio di questo strumento vi sono maggiori
possibilità di avere una diagnosi differenziale preoperatoria tra neoformazioni benigne, dubbie e maligne e
consente una migliore progettazione e programmazione del percorso terapeutico più adatto, per continuare
la battaglia ed arrivare alla vittoria nella lotta contro il
tumore della mammella.
OSPEDALE
Software gestionale
Arkimede
Per seguire passo-passo il percorso del paziente
pagina 18
Stefano Mazzon
U.O.C. Medicina Fisica e Riabilitazione
ambulatoriale, che già ora consente al medico fisiatra la
caratterizzazione della presa in carico riabilitativa del paziente, potendo scrivere al computer l’anamnesi, l’esame obiettivo, le scale di valutazione funzionale, il progetto/programma riabilitativo; i dati clinici del paziente sono
quindi memorizzati, consultabili durante le successive
visite. La presa in carico è poi ulteriormente agevolata dal
punto di vista burocratico; infatti il referto per il medico
curante e la modulistica vengono redatti con l’inserimento dei dati a computer e non più compilati a mano.
Arkimede interverrà poi agevolando la segreteria nelle
prenotazioni delle terapie e consentendo al fisioterapista di consultare i dati clinici del paziente, con la possibilità di compilare un diario riabilitativo.
Laboratori ausili informatici
OSPEDALE
rivoluzione digitale
La
è in piena
evoluzione nella nostra società, anche in medicina. In
particolare, l’Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’ULSS 5 si è dotata di un software (programma
computerizzato) per la gestione dell’ambulatorio fisiatrico nelle sedi di Lonigo, Montecchio Maggiore e Valdagno.
Il programma, denominato “Arkimede” è stato progettato con lo scopo di realizzare uno strumento gestionale ed
organizzativo che consenta al team riabilitativo di seguire
informaticamente, passo-passo, il percorso dell’utente
che accede ad una struttura riabilitativa.
Sviluppi futuri comprendono la possibilità di mettere in
rete gli ambulatori fisiatrici delle aziende ULSS del Veneto che adottano questo sistema gestionale. Arkimede
comprende diversi moduli, tra questi c’è la cartella clinica
Nuovi strumenti per migliorare l’autonomia
del disabile
Stefano Mazzon
U.O.C. Medicina Fisica e Riabilitazione
riabilitazione
La
negli ultimi anni si è evoluta muovendo il proprio obbiettivo dal recupero della singola menomazione a quello della presa in carico globale
del paziente disabile. Questa presa in carico è garantita
dalla professionalità del team riabilitativo e può anche
giovarsi della tecnologia. In particolare l’informatica può
agevolare i soggetti con disabilità complesse; questo
tipo di tecnologia da circa un anno è disponibile presso
il Laboratorio Ausili Informatici dell’Ospedale di Lonigo,
che afferisce all’Unità Operativa Complessa di Medicina
Fisica e Riabilitazione dell’Azienda Ulss 5. Il Laboratorio,
attraverso la tecnologia informatica, ha l’obiettivo di
migliorare l’autonomia di persone con severe disabilità dovute ad esempio a gravi cerebrolesioni acquisite,
a lesioni del midollo spinale, a patologie degenerative
del sistema nervoso centrale; il Laboratorio si rivolge
anche alle disabilità dell’età evolutiva.
Le fasi della presa in carico del paziente nel Laboratorio
possono essere così riassunte: visita fisiatrica, valutazione da parte del team riabilitativo, formulazione del
progetto riabilitativo, prescrizione dell’ausilio informatico e addestramento, verifica a distanza sull’utilizzo
dell’ausilio.
I campi di applicazione degli ausili informatici sono finalizzati a rendere maggiormente autosufficiente il paziente nelle ADL (attività del vivere quotidiano) come per
esempio: la chiamata (la persona disabile deve essere
messa in grado di poter chiamare qualcuno), le utilità
giornaliere (per comunicare i bisogni più importanti), la
comunicazione con altre persone, la mobilità, le funzioni
dell’apprendimento, la socializzazione, il lavoro.
In definitiva, grazie all’operato del team riabilitativo del
Laboratorio Ausili Informatici, i pazienti con disabilità severa possono ricevere un aiuto concreto per recuperare
almeno in parte quelle abilità del vivere quotidiano che la
malattia ha compromesso.
OSPEDALE
pagina 19
Uno strumento per valutare
la salute delle ossa
Il Densitometro nello studio
dell’osteoporosi
Sara Mondino
U.O.C. Direzione Medica Ospedaliera
Azienda Ulss 5
Di recente l’
si è dotata
di un particolare strumento diagnostico (densitometro) che permette di valutare la densità minerale delle ossa, risultando particolarmente utile nello studio
dell’osteoporosi.
L’apparecchiatura collocata presso la Radiologia di Montecchio M., permette di effettuare diagnosi di osteoporosi e monitorarne l’andamento in termini di progressione.
La densitometria ossea permette di scoprire se una
persona è affetta da osteoporosi e di stabilirne il livello
di gravità; può inoltre quantificare il rischio futuro di sviluppare la patologia ed aiuta a valutare l’efficacia delle
terapie intraprese. L’osteoporosi infatti si caratterizza
per la riduzione del contenuto minerale delle ossa e per il
deterioramento della microstruttura che le caratterizza;
esponendo i pazienti ad un importante rischio di subire
fratture anche per traumi di lieve entità; per questo motivo la densitometria è attualmente considerata il goldstandard per la diagnosi strumentale dell’osteoporosi ed
un importante “predittore” del rischio di frattura.
Il tempo necessario per l’indagine è di circa 10 minuti, non
è in alcun modo dolorosa e non c’è bisogno di particolari
preparazioni né somministrazioni di farmaci. Al termine
della procedura il paziente può quindi riprendere normalmente le comuni occupazioni.
L’indagine densitometrica è particolarmente indicata in
presenza di importanti fattori di rischio per l’osteoporosi,
che si concretizzano in alcune delle seguenti condizioni
cliniche:
• precedenti fratture da fragilità (causate da trauma minimo) o riscontro radiologico di fratture vertebrali;
• riscontro radiologico di osteoporosi;
• donne in menopausa con anamnesi familiare di frattura
osteoporotica in età inferiore a 75 anni;
• donne in menopausa con indice di massa corporea inferiore a 19 kg/m2;
• donne in postmenopausa con presenza di uno solo dei
seguenti fattori di rischio: inadeguato apporto di calcio,
carenza di vitamina D, fumo di oltre 20 sigarette al giorno,
abuso alcolico di oltre 60 grammi al giorno;
• donne in menopausa precoce o chirurgica;
• donne e uomini in trattamento prolungato con alcuni
farmaci;
• donne e uomini in presenza di condizioni patologiche a
rischio di osteoporosi.
In presenza di uno o più di questi fattori di rischio è importante rivolgersi al proprio medico per valutare l’opportunità di sottoporsi o meno ad una densitometria ossea.
Il nostro obiettivo pertanto è quello di fornire un servizio
di diagnostica, al fine di orientare e supportare lo specialista nella diagnosi e terapia delle malattie metaboliche
dell’osso, oltre che collaborare con altre branche specialistiche coinvolte.
OSPEDALE
Endoscopia digestiva:
innovazione
e riorganizzazione
pagina 20
Un grande impegno per un servizio
di alta qualità
Enrico Bottona
U.O.S.D. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Endoscopia
Dal 2009 in
Digestiva è
iniziato un rinnovamento epocale che non ha ancora
terminato il suo percorso. Esso ha riguardato non soltanto l’adeguamento tecnologico ma anche quello organizzativo e gestionale.
La prima innovazione è stata abbandonare l’archivio
cartaceo ed adottare un programma informatico per
la gestione dei pazienti e per l’acquisizione di immagini e filmati; dal 1 gennaio 2010, per ogni cittadino che si
rechi in qualsiasi endoscopia dell’ULSS 5 sarà possibile
controllare i referti e le immagini di precedenti esami.
Sempre dallo scorso anno ci si è posti l’obiettivo di offrire una maggiore sedazione ai pazienti sottoposti ad
endoscopia. Questo ha richiesto lo sforzo da parte
dell’Amministrazione per reperire spazi dove sorvegliare il paziente dopo l’intervento e l’acquisto di attrezzatura per il controllo dei parametri vitali. Il progetto è in via di conclusione e così, a breve, si potrà offrire
la “quantità” di sedazione che il paziente gradisce.
Da ultimo, anche in endoscopia la tecnologia ha fatto
passi da gigante, e come per i televisori delle nostre
case, è entrata l’alta definizione (HD). Il sistema prevede che l’innovazione tecnologica sia presente su tutte
le componenti: strumento endoscopico, centralina di
controllo con fonte di luce, monitor.
I vantaggi dell’HD sono chiaramente evidenti sulla qualità dell’immagine e quindi sulla possibilità di diagnosticare le lesioni. Tale vantaggio è incrementato dalla
possibilità di eseguire delle colorazioni digitali che
mettono in evidenza strutture diverse: la superficie
del viscere oppure i vasi sanguigni o alcune caratteristiche della mucosa.
Esempio evidente è dato dalle foto sotto riportate dove
l’immagine di sinistra è con luce normale mentre quella a destra prevede l’utilizzo della colorazione digitale:
chiaramente la lesione di destra è facilmente identificabile.
Le novità illustrate permettono di offrire al paziente un
servizio endoscopico adeguato e di alta qualità, con
tecnologie avanzate. E’ un impegno gravoso, realizzato
con la buona volontà di tutti, sanitari e amministratori.
OSPEDALE
pagina 21
Terapia Intensiva
e tecnologia in “progress”
Un reparto di Rianimazione
che guarda al futuro
Ernesto Della Mora - Dario Mastropasqua
Dipartimento di Anestesia Rianimazione e Cure Intensive
Reparto Rianimazione
Il
di
,
fino all’anno 2001 operante presso l’Ospedale di Montecchio Maggiore, viene trasferito, giusto dieci anni orsono,
presso quello di Arzignano e, nell’occasione, “costruito”
ex novo, dotandolo di tecnologie d’avanguardia che non
solo ne garantissero l’affidabilità clinico-assistenziale e la
durata nel tempo ma, soprattutto, la possibilità di mantenere i costanti aggiornamenti e le innovazioni, imprescindibili ad assicurare l’elevato standard di cure richiesto
dalle patologie afferenti.
Tra i primissimi Centri italiani installa ed utilizza un sistema informatizzato completo di gestione del Reparto, con
il risultato di ottenere un aumento significativo della sicurezza del paziente, oltre che rendere più agile e veloce la
routinaria attività quotidiana. Il sistema ed il software di
gestione vengono sottoposti a frequenti aggiornamenti e
a nuove implementazioni. In questa ottica, nel corso degli ultimi due anni, di concerto con la Direzione Aziendale,
sono stati programmati ed attuati una serie di interventi di
innovazione della tecnologia esistente, mediante l’acquisizione di nuove apparecchiature e/o la sostituzione di
quelle esistenti con modelli maggiormente “performanti”. E’ stata approvata la sostituzione dell’attuale sistema
di monitoraggio, con un nuovo sistema modulare che
permette la rilevazione contemporanea su più pazienti
di importanti dati che attualmente vengono misurati con
singoli apparecchi (apparecchiatura “stand-alone”).
Si definisce pertanto il percorso di acquisizione di una
nuova Centrale e di nuovi monitor dotati di caratteristiche peculiari, quali, ad esempio, il monitoraggio emodinamico invasivo, elettrocardiografico a 12 derivazioni in
continuo e l’analisi delle aritmie, la possibilità di eseguire
la spirometria e la misurazione degli scambi gassosi e/o
metabolici, oltre alla misurazione del tono muscolare ed
alla registrazione elettroencefalografica in continuo con
analisi AEP. Riguardo alle apparecchiature presenti in Rianimazione, si è provveduto all’aggiornamento software
dei ventilatori polmonari, permettendone l’utilizzo per
l’applicazione delle più avanzate metodiche di ventilazione non invasiva (NIV) sui pazienti che ne possono beneficiare, secondo indicazione clinica, e alla sostituzione
dei ventilatori di anestesia con apparecchi adeguati alle
esigenze di complessità chirurgica. Risulta poi di rilevante importanza ed impatto clinico la recente acquisizione
degli apparecchi di ultima generazione per l’ecografia, caratterizzati dalla facile trasportabilità al letto del paziente
e dotati di software che garantisce una rapida visualizzazione dell’immagine ed un’eccellente qualità della stessa.
Tali apparecchi sono predisposti sia all’utilizzo in Sala
Operatoria per l’esecuzione di blocchi nervosi con tecnica mirata o l’incannulamento venoso centrale, sia in
Rianimazione per l’esecuzione dell’esame ecografico
diagnostico in diverse patologie complesse a carico dei
vari organi, ausilio fondamentale nell’approccio al cardiopatico, al politraumatizzato e, più in generale, al paziente
critico e affetto da importanti co-morbilità.
Da ultimo, vorrei ricordare alcune altre recenti acquisizioni, di minor impegno economico ma di rilevante significatività assistenziale, non solo a vantaggio dei nostri pazienti, ma di tutta la Struttura Ospedaliera. Mi riferisco ai
nuovi broncoscopi che, grazie all’impegno dei Medici del
Reparto, vengono spesso utilizzati per esami anche al di
fuori della Rianimazione, al monitor ad alta definizione, di
recente acquisizione, che permette la visualizzazione e
lo studio accurato delle immagini radiologiche trasmesse
per via informatica e, infine, alla presenza di un secondo
apparecchio per emofiltrazione che permette di utilizzare sofisticate metodiche di depurazione renale in completa autonomia, grazie alla dedizione e la disponibilità
del Personale Medico e Infermieristico.
Assistere i pazienti
in fase terminale
TERRITORIO
Cure Palliative
pagina 22
Pietro Manno
U.O.S.D. Nucleo Cure Palliative
venti anni
Negli ultimi
si è assistito a un
crescente interesse da parte della sanità italiana nei
confronti dei pazienti inguaribili, in fase di fine vita. È un
processo tutt’ora in corso, frutto di una crescente maturità e delicatezza della classe medica che ha iniziato
a vedere nel paziente inguaribile non una sconfitta da
allontanare, ma una persona da tutelare e accompagnare. Si è imposto con forza il concetto del “prendersi
cura”, perché anche quando guarire non è più possibile, è sempre possibile invece alleviare le sofferenze
e gli altri sintomi che rischiano di compromettere la
qualità di vita rimanente. Sulla spinta della necessità di
occuparsi di questi pazienti, e delle esperienze positive di altri paesi nord europei, si sono sviluppate quindi
le Cure Palliative. Il controllo del dolore fisico, psicologico e sociale è solo una parte del lavoro, ma è altresì
evidente il grande impatto di questi sintomi non solo
sulla persona che ne soffre, ma anche sui familiari e gli
amici che vedono il proprio caro stare male.
L’obiettivo è quindi il controllo dei sintomi fisici e psichici nell’intento di migliorare la qualità di vita, legata
alla possibilità di mantenere i contatti con il proprio
mondo relazionale e il proprio contesto sociale: quale
luogo migliore allora per il malato se non il proprio domicilio? Assistere un malato a domicilio significa consentirgli la vicinanza ai familiari ed evitare l’isolamento
che caratterizza ogni forma di istituzionalizzazione. Si
riafferma la dignità della persona malata e si pongono
le basi di un rapporto medico-paziente-famiglia più
sano e meno dipendente da manovre diagnostiche e
terapeutiche inappropriate.
Dal mese di giugno 2010 opera presso questa ULSS 5 il
Nucleo per le Cure Palliative, dedicato esclusivamente alla gestione e miglioramento delle cure di fine vita.
L’organizzazione è basata sulla semplicità: attualmente consta di due medici e collabora con gli infermieri dell’assistenza domiciliare e i medici di medicina
generale. Viene attivato con una semplice telefonata
dal medico di famiglia o tramite una richiesta di consulenza dall’ospedale, cui segue una riunione con gli
specialisti coinvolti per impostare un piano di cura.
Sono previste altre modalità di attivazione eccezionali dove viene privilegiato il contatto con il malato (segnalazione da sedi fuori ULSS, dirette dal malato e/o
famiglia, segnalazioni urgenti per sintomi improvvisi o
TERRITORIO
pagina 23
intensi). Si attiva subito senza alcun ostacolo burocratico per andare incontro alla fragilità di questi pazienti
e al grande impegno richiesto ai familiari che spesso
sono stanchi e provati. Lo staff può raggiungere in breve tempo l’ammalato e la famiglia, garantendo una copertura telefonica 24 ore su 24.
Dal mese di giugno 2010 sono stati presi in carico circa
450 pazienti, di cui 260 nel 2011, la maggior parte affetti da patologia tumorale in fase terminale. Nell’ultimo
anno la mortalità presso il proprio domicilio è stata del
53%, in ospedale del 18% e in strutture sanitarie territoriali del 29% (principalmente Ospedale di Comunità). Abbiamo inoltre assistito a una riduzione della necessità di ricovero in ospedale negli ultimi mesi di vita,
grazie all’impegno dei medici curanti, degli infermieri
dell’assistenza domiciliare e soprattutto dei familiari e
amici dei nostri pazienti .
Come obbiettivo futuro, il Nucleo per le Cure Palliative si propone di garantire una maggior copertura del
fabbisogno che deve consentire a tutti i malati che
versano in condizione di fine vita, di poter accede-
re tempestivamente al programma di cure palliative.
Sono inoltre avviati progetti per la rilevazione del dolore a domicilio, e di miglioramento del percorso assistenziale dei pazienti terminali presso gli Ospedali di
Comunità di Montecchio Maggiore e di Valdagno. Altro
compito sarà l’allargamento della rete di assistenza
anche alle associazioni di volontariato, risorsa preziosa per una maggiore umanizzazione delle cure.
Dott. Mirko Riolfi e dott. Pietro Manno
del Nucleo Cure Palliative
Nuove modalità di erogazione dei farmaci
TERRITORIO
Assistenza Domiciliare
Integrata (ADI - ADIMED)
pagina 24
a cura del
Servizio Farmaceutico Territoriale
ULSS 5, dal mese di luglio 2010, l’erogazione di farmaci
per soggetti in ADIMED è effettuata da parte delle farmacie convenzionate, in seguito ad accordo stipulato
con Federfarma Vicenza (Associazione titolari di farmacia della provincia di Vicenza).
Questa modalità consente ai familiari dei pazienti in
assistenza domiciliare di ritirare i farmaci presso qualunque farmacia territoriale dell’ULSS 5, presentando
la ricetta del Servizio Sanitario Nazionale, redatta dal
medico di medicina generale.
I vantaggi che ne derivano sono:
• accesso garantito ai farmaci per tutto l’orario di apertura delle farmacie, con una ampia fascia oraria, anche
nelle giornate di sabato
• salvaguardia del principio di libera scelta del cittadino
che può rivolgersi alla farmacia di fiducia.
Accompagnamento
alla Nascita
TERRITORIIO
assistenza domiciliare
(A.D.I.)
L’
è definita come “la possibilità di fornire presso il domicilio del paziente quei servizi e quegli strumenti
che contribuiscono al mantenimento del massimo
livello di benessere, salute e funzione”.
Tra le diverse forme di assistenza domiciliare l’ADIMED è una forma di integrazione tra ospedale e territorio. Essa è rivolta a pazienti con patologie importanti
che necessitano di interventi di maggiore complessità
e continuità e si caratterizza per il coinvolgimento di
diverse figure professionali, tra le quali il medico di medicina generale, l’infermiere del Servizio Infermieristico
Domiciliare e i medici specialisti per le relative consulenze. L’ ADIMED garantisce la fornitura di farmaci,
materiale di medicazione e dispositivi medici. Inizialmente erogati dalla Farmacia Ospedaliera dell’Azienda
Ad Arzignano e Valdagno il nuovo percorso
Direzione Distretto Socio Sanitario
Direzione Medica Ospedaliera
settembre 2011
Nel mese di
ha preso
avvio il rinnovato percorso di accompagnamento alla nascita che uniforma l’offerta assistenziale nelle due sedi di
Arzignano e Valdagno. Tale percorso è rivolto alle coppie
in attesa di un figlio a partire dalla ventottesima settimana
di gestazione compiuta. Gli obiettivi del percorso sono:
• accompagnare la coppia durante il percorso della nascita promuovendo un ruolo attivo e decisionale dei genitori, favorendo così scelte consapevoli e responsabili;
• fornire corrette e chiare informazioni sui processi fisiologici, fisici ed emotivi della gravidanza, del parto e del
puerperio;
• offrire strumenti per affrontare e contenere il dolore fisiologico del travaglio e del parto;
• sostenere l’efficacia dell’allattamento al seno;
• preparare la coppia al periodo che segue la nascita di un
figlio.
Il corso dura 5 settimane ed è articolato in 9 incontri di
cui: 5 con le ostetriche e 4 con gli specialisti (psicologo,
ginecologo, pediatra di base e pediatra ospedaliero).
Alcuni incontri con l’ostetrica sono dedicati solo alle
donne (gruppi con un massimo di 15 future mamme) e
contemplano momenti formativi/informativi ed esercizi
che aiutano a prendere confidenza con le dinamiche del
travaglio e del parto, mentre agli incontri con gli specialisti partecipa la coppia. Nei corsi si affrontano tematiche,
che vanno dalla ginecologia (controlli ostetrici, aspetti
patologici, parto operativo e cesareo), alla pediatria (attaccamento precoce, rooming-in, nido aperto, screening
neonatali), all’ostetricia (il travaglio e il dolore, il perineo e
il parto, il distacco e l’allattamento) alla psicologia (ruolo
genitoriale: competenze del feto/neonato, depressione
post-partum).
TERRITORIO
pagina 25
Ospedale di Comunità
Una realtà nella rete
dei servizi sanitari territoriali
Paola Peruzzo
U.O.S.D. Rete Assistenziale
Ospedale Comunità
L’
di
è una
struttura di degenza territoriale, fortemente integrata
nella comunità che lo ospita, dove il malato può ricevere
cure sanitarie seguito dal proprio medico curante.
Questa struttura opera prevalentemente nella gestione delle patologie cronico-degenerative, accogliendo
pazienti per l’esecuzione di accertamenti o trattamenti terapeutici che non richiedono una intensività
di assistenza medica propria di un reparto per acuti.
La caratteristica principale dell’Ospedale di Comunità è la flessibilità, in quanto può rispondere a bisogni
diversi che vanno dalla diagnosi e cura, all’assistenza
dei pazienti temporaneamente in stato di non autosufficienza che, per vari motivi, non possono rimanere
presso il proprio domicilio.
Le cure sono rivolte a pazienti che, superata la fase
acuta della malattia, risultano stabilizzati clinicamente,
ma necessitano ancora di una fase di osservazione e
continuità terapeutica e riabilitativa prima del rientro al
proprio domicilio o di un inserimento in una struttura
protetta.
Esso opera all’interno della rete aziendale in continuità
con l’assistenza domiciliare integrata, le strutture residenziali per anziani e disabili e l’ospedale per acuti.
Dal mese di marzo 2009 a Montecchio Maggiore è attivo presso il Centro Servizi Residenziale “La Pieve”, un
Ospedale di Comunità con quattro posti letto che dal
mese di gennaio 2012, grazie ad una sinergia costruttiva tra l’Azienda Ulss e la Presidenza del Centro Servizi,
diventeranno sei.
A ciò si aggiunge l’Ospedale di Comunità di Valdagno,
situato presso l’Ospedale S. Lorenzo, dotato di 15 posti letto. La gestione della degenza clinica è affidata ai
medici di medicina generale convenzionati nell’ambito del territorio di competenza.
Per ogni paziente accolto viene elaborato un progetto
terapeutico e fissato un obiettivo clinico-assistenziale.
Presso l’Ospedale di Comunità di Montecchio M., a
partire dalla data di apertura e fino al 30 settembre
2011, sono stati accolti 137 pazienti provenienti in parte
dall’ospedale e in parte dal domicilio.
Si tratta prevalentemente di persone con necessità di
accertamenti clinici o interventi terapeutici, di recupero della mobilità dopo interventi chirurgici oppure
pazienti con necessità di cure in fine vita.
La collaborazione continua del personale con i medici
di medicina generale, gli specialisti ospedalieri e i palliativisti del territorio assicura a tutti gli utenti cure adeguate a seconda dei bisogni presentati, in un contesto
che favorisce l’umanizzazione e il mantenimento delle
relazioni significative.
Una risposta di crescita della riabilitazione
psichiatrica
TERRITORIO
OSPEDALE
Centro Arcobaleno
pagina 26
Stefano Zanolini
U.O.S. Strutture Intermedie
Centro Arcobaleno
Il
di Arzignano è un servizio territoriale, aperto tutti i giorni
dell’anno, che garantisce la continuità assistenziale e
riabilitativa psichiatrica.
Vuole offrire una risposta a tutti quei pazienti giovani
affetti da patologia psichica, nella filosofia di de-ospedalizzare la riabilitazione psichiatrica, dell’acquisizione
di abilità inter e intrapersonali, che possono diventare
nuovamente spendibili nella vita quotidiana, permettendo di tornare ad essere socialmente integrati.
Il Centro Arcobaleno è situato in un insieme di 3 palazzine attorno ad una piazzetta interna, nel centro di
Arzignano e ospita 1 centro diurno (che accoglie mediamente 40 persone al giorno), una comunità alloggio
semi-protetta (che ha disponibilità di 7 posti letto) e
un’area clinica con ambulatori e stanze per colloqui clinici, psicologici e di ricerca.
Grazie ad un importante intervento dell’amministrazione dell’Azienda ULSS 5, si è giunti quest’anno a
programmare l’opera di ristrutturazione muraria dei 3
edifici, per creare un ambiente ancora più accogliente,
atto a favorire i programmi di recupero e ristabilizzazione clinica e personale degli utenti.
Qui si svolgono ogni giorno una vasta gamma di attività
mirate al perseguimento degli obiettivi del programma individualizzato. Diventa così possibile riprendere un cammino lavorativo o di studio interrotto: n. 3
utenti nel corso degli ultimi 3 anni hanno conseguito
la laurea e altri 3 hanno conseguito il diploma di scuola
superiore.
Ma l’équipe si è data anche un altro obiettivo ambizioso: promuovere la salute mentale nel territorio, attraverso iniziative artistiche e sportive, soprattutto tra i
giovani. Questo programma vede il Centro collegato in
rete con le Amministrazioni Locali di Arzignano e Montecchio Maggiore e con gli Istituti Scolastici di Arzignano, Lonigo e Valdagno. Ogni anno vengono promossi
progetti di informazione sui servizi e sull’accesso alle
cure e prevenzione agli studenti, coinvolgendo oltre
250 studenti dell’età di 17-18 anni a cui si vanno ad
aggiungere iniziative sul territorio: attività pittoriche,
realizzazione di murales, attività sportive e spettacoli
teatrali. Questi progetti vogliono svolgere un’azione
coadiuvante verso la popolazione per conoscere meglio la malattia mentale e il suo trattamento, togliendo
atteggiamenti di stigma sociale che spesso rendono
difficile un percorso di per sé irto di difficoltà.
La rete di sostegno, cura e riabilitazione è costituita
dall’integrazione e dal sostegno continuo della Direzione dell’ULSS 5 e dal dialogo propositivo creato con
i familiari degli utenti, che sono riuniti in associazione
(A.I.T.Sa.M.) e che vengono coinvolti dall’équipe degli
operatori in numerose iniziative di formazione e di progettualità. L’équipe del Centro Arcobaleno è costituita
da personale psicologico, educativo, infermieristico e
di assistenza che si integra attorno al progetto di cura
di ogni utente, individuando 2 case manager e un referente psicologo specifico per ogni famiglia.
Organizza con l’associazione dei familiari incontri periodici di formazione ed educazione per i genitori e per
i fratelli degli utenti e coordina progetti di partnership
fra familiari, ULSS 5, Enti locali e di promozione del volontariato per progetti rivolti alla cittadinanza e di promozione sociale.
Tra le iniziative facilitanti i progetti di autonomia e indipendenza, rientrano gli Appartamenti a bassa protezione. Rappresentano per molti giovani, a conclusione
del percorso di cura in comunità e centro diurno, la
creazione di una nuova abitazione, assieme ad altri
utenti con cui hanno costruito affinità, per raggiungere
la desiderata autonomia personale.
Ad oggi il Centro Arcobaleno può contare su 10 appartamenti, che accolgono 23 persone, economicamente
autosufficienti. Di malattia mentale si può guarire?
È questa la prima domanda che viene rivolta dalle persone che si avvicinano al nostro servizio e possiamo
oggi rispondere che, con gli strumenti di trattamento e
cura nella nostra ULSS 5 la guarigione sociale, il benessere e l’autonomia personale sono obiettivi di piena
raggiungibilità.
TERRITORIO
pagina 27
Cure Materno-Infantili
Un Patto aziendale con i Pediatri
di Libera Scelta
Venceslao Ambrosini
U.O.C. Materno-Infantile
cura
“Dalla
al prendersi cura in età pediatrica”:
con questo slogan l’Azienda ULSS 5 e i Pediatri di Libera
Scelta (PLS) hanno firmato un Patto Aziendale di collaborazione e di miglioramento delle cure pediatriche
nel territorio.
Tutti i PLS dell’Azienda ULSS 5 sono ora organizzati
in forme di lavoro associato in ciascun Punto Salute
dell’Azienda permettendo, pertanto, di assicurare una
maggiore e più ampia copertura ambulatoriale quotidiana a favore degli utenti. Tale modalità organizzativa
ha portato a migliorare e qualificare il servizio pediatrico di base, determinando anche un’ulteriore apertura il sabato mattino di un ambulatorio pediatrico per
ciascuna Associazione. L’ambulatorio è aperto infatti
dalle ore 8,00 alle 12,00 ed è dedicato soprattutto ai
bambini che accusano patologie insorte nella notte del
venerdì e del sabato mattino.
Gli accordi contenuti nel Patto permettono inoltre di
coinvolgere tutti i PLS in azioni di appropriatezza delle
cure e di appropriatezza prescrittiva, attivando strumenti di governo clinico come i percorsi diagnosticoterapeutici, la continuità assistenziale, con azioni di
promozione della salute attraverso il counselling ai
genitori su tematiche importanti quali il rinforzo all’allattamento al seno, la prevenzione degli incidenti domestici e da trasporto in auto, la raccomandazione alle
vaccinazioni, l’intervento precoce nelle diagnosi di deficit visivi e uditivi.
La collaborazione con il Reparto di Pediatria dell’ULSS 5
e la messa in rete con i Servizi di Patologia Neonatale di
Padova, Verona e Vicenza, nonché la sinergia con i vari
Servizi di assistenza territoriale dell’ULSS 5, hanno facilitato la stesura condivisa di un Protocollo per le dimissioni
protette e la continuità assistenziale in età pediatrica.
Questo strumento attiva un percorso di presa in carico
fin dal momento delle dimissioni ospedaliere, migliorando così la tutela del bambino “fragile” nel momento
del passaggio dall’ospedale al domicilio ed aiutando la
famiglia a non sentirsi sola o abbandonata in tale delicato momento.
Per quei bambini poi che necessitano di elevati livelli di
protezione sanitaria a causa di patologie croniche invalidanti e/o per i casi sociosanitari complessi vengono
direttamente coinvolti i PLS nella programmazione assistenziale domiciliare, con azioni di monitoraggio della
condizione clinica e con la stesura di un programma
preventivo-riabilitativo.
Infine la recente stesura di un protocollo di collaborazione tra Pediatri di Libera Scelta e Unità Operativa
“Tutela Minori” dell’ULSS 5, ha creato il presupposto
per l’individuazione precoce e l’immediata segnalazione dei casi di sospetto abuso e/o maltrattamento dei
minori e ha permesso di creare un percorso virtuoso di
salvaguardia della salute dei bambini e di azione pronta
e appropriata nelle situazioni di rischio di pregiudizio
nei riguardi dei minori stessi.
Le attività educative con gli animali
TERRITORIO
OSPEDALE
Il Centro Pet Therapy
pagina 28
Alvaro Lorenzi - Servizio Veterinario
Roberta Zordan - U.O.C. Materno-Infantile
anno 2009
Nel corso dell’
è iniziato un
progetto di ricerca, in materia di Pet Therapy, promosso dall’Unità Operativa Complessa Materno Infantile e
dal Servizio Veterinario Area Sanità Animale, in collaborazione con il Centro di Referenza Nazionale di Montecchio Precalcino dell’ULSS 4, le Facoltà di Psicologia
e di Medicina Veterinaria dell’Università di Padova e
l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
L’attività di Pet Therapy prevede la realizzazione di interventi educativi con gli animali, rivolti ai bambini della
scuola primaria e ai ragazzi della scuola secondaria di
primo grado.
Per la realizzazione delle attività di Pet Therapy sono
stati predisposti degli spazi dedicati, presso i locali
dell’ex pronto soccorso dell’ospedale di Valdagno.
L’équipe di lavoro, costituita da un pediatra, da una psicopedagogista e da un veterinario, si avvale della collaborazione di conduttori cinofili e dei loro animali.
Gli interventi di Pet Therapy consistono in attività di
tipo educativo e di supporto psico-relazionale, con
animali domestici idonei, formati, sottoposti regolarmente ai controlli sanitari ed in possesso del certificato
di idoneità comportamentale. Dette attività sono finalizzate all’aumento dell’autostima, della socializzazione e dell’empatia e, in particolare, al miglioramento di
alcune competenze quali: la capacità di prendere decisioni, di affrontare e risolvere problemi, e la capacità
di gestire le emozioni e lo stress.
Le attività educative con gli animali, realizzate nel contesto scolastico, sono precedute dall’elaborazione del
profilo relazionale della classe.
Dall’anno scolastico 2009 - 2010 a tutt’oggi, sono state coinvolte complessivamente nove scuole del territorio (primarie e secondarie di primo grado) e sette
servizi ludico-ricreativi pomeridiani, per un totale di
274 studenti.
L’attività di Pet Therapy proseguirà anche nell’anno
2012 e sarà implementata nelle scuole secondarie di
primo grado, al fine di promuovere un positivo clima
di classe e favorire l’apprendimento delle abilità di vita
(life-skills).
Pepita, cane labrador
nel Centro di Pet Therapy di Valdagno
Bambini e ragazzi che hanno partecipato alle attività di Pet Therapy
nel periodo marzo 2009 - novembre 2011 (N=274)
19%
bambini Scuola Primaria
46%
35%
ragazzi Scuola Secondaria di 1^
grado
bambini Servizi ludico ricreativi
pomeridiani
Scuole che hanno partecipato al progetto:
Direzione Didattica 1^ e 2^ Circolo di Arzignano,
Direzione Didattica di Valdagno, Istituto Comprensivo di Sarego,
Istituto Comprensivo 1^ e 2^ di Montecchio Maggiore,
Scuole secondarie di primo grado A. Giuriolo di Arzignano
e A. Frank di Montecchio Maggiore,
Servizi ludico ricreativi pomeridiani di Arzignano,
Montecchio Maggiore, Brogliano, Trissino e Valdagno.
PREVENZIONE
pagina 29
Dipartimento di sanità animale
e sicurezza alimentare
SIAN, SIAOA, SSA:
coordinamento e ottimizzazione
Giancarlo Acerbi
Dip. Funz. Sanità Animale e Sicurezza Alimentare
In conformità alle recenti disposizioni
legislative della Regione Veneto, l’Ulss 5, ha istituito il
Dipartimento di Sanità Animale e Sicurezza Alimentare, a cui afferiscono il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN), il Servizio Veterinario Igiene Alimenti di
Origine Animale (SIAOA) ed il Servizio Veterinario di
Sanità Animale (SSA), approvandone obiettivi e programmi. L’attività di coordinamento delle suddette
unità operative, investite del compito di attuare i controlli ufficiali prescritti dalla vigente normativa, ha consentito di ottimizzare tempi e modalità di espletamento degli stessi, mediante una rivisitazione delle
procedure interne finalizzate non solo a rendere più
efficace ed efficiente il lavoro degli operatori nei confronti dell’utente, ma altresì attivando una politica di
valorizzazione degli operatori stessi.
In ossequio altresì, alla normativa europea che afferma:
“I controlli ufficiali dovrebbero svolgersi sulla base di
procedure documentate...”, all’interno del Dipartimento
le attività dei tre servizi (SIAN-SIAOA-SSA) sono state
standardizzate attraverso delle procedure uniche, ad
esempio con la stessa modulistica, gestione pratiche in
comune etc.
Le procedure, fin qui implementate sul campo e quindi
già in uso, sono quelle relative all’anagrafe e registrazione
delle attività (ex autorizzazioni sanitarie, gestione delle
pratiche, sopralluoghi etc.), alla organizzazione del trasporto e consegna di campioni e altro ai vari laboratori
interessati, alla gestione delle allerte alimentari, alla codifica e alla gestione dei corrispettivi dovuti per i controlli
sanitari, all’archiviazione delle pratiche in un’unica banca
dati, all’effettuazione degli audit negli stabilimenti all’ingrosso, ed alle modalità di programmazione e realizzazione dei campioni.
Il tutto ha consentito senz’altro un notevole miglioramento dell’attività, con evidenti e tangibili vantaggi e benefici per gli operatori alimentari e per le aziende del settore, sempre in un’ottica di confronto e collaborazione,
al fine di garantire il più possibile, a tutti i nostri cittadini,
degli alimenti e dei cibi assolutamente sicuri.
PREVENZIONE
Sicurezza sul lavoro
Evoluzione dei sistemi di gestione
della sicurezza e della valutazione dei rischi
pagina 30
Adolfo Fiorio
Dipartimento di Prevenzione
Libretto Formativo
sioni legislative, in modo da garantirne la completezza
e l’idoneità quale strumento operativo di pianificazione
degli interventi aziendali e di prevenzione, base indispensabile per la costruzione del Sistema di Gestione
della Sicurezza (S.G.S.).
Adeguamento ai criteri del decreto legislativo n.
81/2008, analisi dei rischi, redazione del DVR, informazione e formazione dei lavoratori, gestione dei rapporti
col medico competente, sono alcuni dei punti trattati
nel documento reso disponibile sul portale aziendale
all’indirizzo web:
www.ulss5.it/contenuti_speciali/contspec_spisal
PREVENZIONE
decreto legislativo
Il
n. 81 del
2008, testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, prescrive l’obbligo per il
datore di lavoro di redigere un apposito documento di
valutazione dei rischi (DVR) che registra l’organizzazione predisposta per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Per indirizzare al meglio i datori di lavoro, il Servizio di
Prevenzione Igiene e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro
(SPISAL) ha predisposto un documento, completo di
numerosi allegati, che riassume in 8 punti le indicazioni
operative per la redazione del DVR, esplicitando le attività più significative da attuare nel rispetto delle previ-
Percorsi formativi per operatori
del settore alimentare
Franco Rebesan
U.O.S.D. Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
Legge Regionale
Con
n. 41/2003, la
Regione del Veneto ha deliberato che gli accertamenti
sanitari per il conseguimento del “libretto sanitario” per il
personale addetto alla produzione e vendita di sostanze
alimentari, siano sostituiti da misure di autocontrollo e
specifici percorsi formativi professionali finalizzati al rilascio e al rinnovo del Libretto Formativo.
Da ormai cinque anni presso l’Azienda ULSS 5 (accreditata per la formazione dalla Regione Veneto) si tengono
detti percorsi formativi professionali che hanno visto la
partecipazione di alcune migliaia di operatori del settore
alimentare.
Gli operatori del settore alimentare formati, sono in possesso del Libretto Formativo che attesta la loro idoneità
a manipolare, preparare, somministrare e vendere ali-
menti. Tutto questo a garanzia e tutela della salute di noi
“consumatori”.
Il Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione in collaborazione con il Centro di Formazione dell’Azienda ULSS 5
organizza per determinate tipologie di attività lavorative,
presso alcune sedi aziendali, un corso obbligatorio, il cui
programma, rispondente alla vigente normativa in materia, prevede la trattazione dei seguenti argomenti: igiene
della persona, malattie trasmissibili con gli alimenti, principi di sanificazione dell’ambiente e delle attrezzature.
A conclusione del corso, superata favorevolmente la
prova finale, viene consegnato il Libretto Formativo.
Per informazioni telefonare a:
- SIAN tel. 0444 475713
- Centro di Formazione tel. 0444 431371
DIRE T TAMENT E IN FA BBRICA A:
VICENZ A
V ia Q uasimodo 22/24
0444 567000
T RISSINO
( V I) V iale St a zione 42
0 4 45 962241
sirio @ siriom a t er assi.i t
FERR AR A
V ia del Commer cio 71/73
0532 796399
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ULSS 5 - Anno 2011