CON IL PATROCINIO DI
Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 – Milano
Lunedì 25 gennaio 2016 - ore 21.00
SERIE «A» 2015/2016
«Il Genio è Donna»
Pianista
ELISSO VIRSALADZE
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 - 1791)
Sonata n. 13 in si bemolle maggiore K 333 “Parigina n. 5”
Allegro; Andante cantabile; Allegretto grazioso
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 – 1827)
Sonata n. 23 in fa minore op. 57 «Appassionata»
Allegro assai - Andante con moto - Allegro ma non troppo
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sonata n. 11 in la maggiore K 331 «Marcia Turca»
Tema. Andante grazioso; Minuetto; Alla Turca. Allegretto
ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
Carnaval (Scènes mignonnes sur quatre notes) op. 9
Préamble (Quasi maestoso); Pierrot (Moderato); Arlequin (Vivo); Valse noble (Un poco maestoso); Eusebius
(Adagio); Florestan (Passionato); Coquette (Vivo); Réplique (L'istesso tempo); Papillons (Prestissimo);
A.S.C.H.-S.C.H.A. Lettres dansantes (Presto) ; Chiarina (Passionato); Chopin (Agitato); Estrella (Con
affetto); Reconnaissance (Animato); Pantalon et Colombine (Presto); Valse Allemande (Molto vivace); Paganini:
Intermezzo (Presto) - Tempo 1; Aveu (Passionato); Promenade (Comodo); Pause (Vivo); Marsch des
Davidsbündler contre les Philistins (Non allegro – Animato – Vivo – Animato molto)
Il Genio è Donna»
La Leggenda di
ELISSO VIRSALADZE
Nata a Tblisi in Georgia, ha ricevuto le sue prime lezioni di pianoforte dalla nonna, Anastasia
Virsaladze. Dopo aver concluso gli studi musicali al Conservatorio della sua città natale, si
trasferisce a Mosca. Qui vince, ad appena vent’anni, il terzo premio al Concorso Ciaikovski. A
Mosca studia sotto la guida di Heinrich Neuhaus e di Yakov Zak. Oggi Elisso Virsaladze è una
leggenda anche come didatta erede di Neuhaus. Attualmente insegna al Conservatorio di Mosca
e alla Scuola di Fiesole, dopo molti anni a Monaco. Artisti, usciti dalla sua scuola hanno vinto e
vincono Concorsi Internazionali di prima grandezza come il Concorso «Geza Anda» e il
Concorso di Sydney. La musica del XXVIII e XIX secolo occupa un posto rilevante nel suo
repertorio. I suoi concerti storici includono: Mozart, Beethoven, Chopin, Liszt e soprattutto
Schumann. A ventiquattro anni, infatti, Elisso vince e onora il Concorso Schumann di Zwickau.
Da allora è diventata una leggenda infinitamente classica e aristocratica. Nella sua collaborazione
con i grandi complessi sinfonici ha suonato con W. Sawallisch, Rudolf Barshai, Kyril
Kondrashin, Kurt Sanderling, Riccardo Muti, Evgeni Svetlanov, Antoni Witt. Ospite regolare
della grande storica Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Elisso Virsaladze suona con
Temirkanov ma anche con Jansons. Numerose sono state le tournées con la San Pietroburgo e
Yuri Temirkanov, in U.S.A, Giappone, al Festival di Lucerna, etc. Numerose incisioni storiche
sono uscite per «Live Classics» (Germania) come solista e insieme a Sviatoslav Richter, Oleg
Kagan e Natalia Gutman. Con quest’ultima Artista forma il duo più leggendario di cello e
pianoforte. Elisso Virsaladze per molti anni, accanto alla sua attività concertistica, ha diretto il
Festival di Musica da Camera della Città di Telawi in Georgia. Elisso Virsaladze onora il nostro
Motto “Il Genio è Donna”. Virsaladze è la più storica Artista russa. Il grande Richter, che La
ebbe poi amica e collega, disse di Lei: «É la più grande interprete di Schumann al mondo».
Presiede annualmente il Concorso e i Concerti che si tengono in memoria di Richter al Teatro
Puskin di Mosca. É indimenticabile protagonista dei “Concerti Storici alla Memoria di Sviatoslav
Richter” per le “Serate Musicali”, Milano. Una serie di ininterrotti trionfi le Sue apparizioni con
la storica Filarmonica di San Pietroburgo e Temirkanov per le Serate Musicali (ricordiamo
l’ultima di queste apparizioni, al Teatro alla Scala l’11 dicembre 2006 e l’incredibile trionfo
registrato). Elisso Virsaladze è ospite storica e memorabile di Serate Musicali dal 1992.
SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI !!!
É VIETATO REGISTRARE SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELL’ARTISTA E DELL’ORGANIZZAZIONE
WOLFGANG AMADEUS MOZART - Sonata n. 13 in si bem. maggiore K 333
«Parigina n. 5»
Portata a conclusione a Strasburgo (ottobre 1778), la Sonata segna il ritorno di Mozart
verso J. Christian Bach, l’antico amico londinese, ritrovato a Parigi poche settimane
addietro. Di dimensioni insolite, è anche una pagina d’intenso virtuosismo. Nell’Allegro
(4/4) le idee melodiche di Mozart appaiono contigue a J. C. Bach: a questo fine è utile il
raffronto con il meglio delle Sonate op. 17 dell’ultimo figlio di Bach. Prevalgono
naturalmente i Temi di Mozart per ricchezza e per genio. Lo sviluppo si orienta per lo
più verso il modo minore. Nell’Andante cantabile (3/4, in mi bemolle maggiore), colpisce
la parte centrale per le modulazioni in minore e per la malinconica intensità: torna invece
a sorridere il finale Rondò, l’Allegretto grazioso (tempo binario, ritorno a si bemolle
maggiore). Cadenza in tempo prima della penultima ripresa del Tema. Ma ance questa in
breve sembra dar luogo a una Cadenza da Concerto. Tutte cose fatte per allettare
Horowitz; infatti la Sonata è tra le poche immortalate da lui, il cui stile ad hoc, anche se
meno felice che nelle Sonate di Domenico Scarlatti, si è voluto definire più che cantabile
“cantante”.
LUDWIG VAN BEETHOVEN - Sonata n. 23 in fa minore op. 57
«Appassionata»
Composta tra l'estate del 1804 e i primi mesi dell'anno successivo, la Sonata venne
pubblicata soltanto nel febbraio 1807 dal viennese “Bureau des arts et d'industrie”, con
dedica al conte Franz von Brunswick, fratello di Thérèse, ritenuta “l'immortale amata”
di Beethoven, secondo la testimonianza delle lettere scritte dallo stesso compositore.
L’edizione originale della Sonata non reca sul frontespizio il titolo di “Appassionata”,
con cui questa composizione è universalmente nota. Fu l’editore Cranz di Amburgo che
pubblicò, dopo la morte di Beethoven, la Sonata sotto il nome di “Appassionata”,
cercando di evidenziare il carattere drammatico della musica, immersa in un gioco
contrastante di due stati d'animo diversi. In un clima tipicamente beethoveniano si
impone imperioso e quasi aggressivo il tema iniziale dell’Allegro assai, al quale il
compositore lavorò lungamente prima di ottenere la forma definitiva. Si avverte un
senso di tensione e di agitazione, formulato musicalmente in tre gruppi di due
semicrome. Il secondo tema deriva strettamente dal primo, ma acquista un carattere
diverso, più da canto corale e da eloquio oratoriale, come annotò a suo tempo Ferruccio
Busoni. Si giunge al mirabile Andante con moto del secondo movimento, pagina tra le più
alte e intimamente espressive elaborate dal compositore per il pianoforte. È un tema
semplice, che si ritiene derivato da un canto popolare natalizio, costruito su tre
Variazioni di straordinaria forza armonica e melodica; la prima nel registro grave, la
seconda in quello medio e la terza in quello acuto. Alla fine ritorna lo schema iniziale e il
discorso di apre in una breve cadenza, preludio allo scoppio improvviso del travolgente
Finale. Preceduto da una serie di accordi di fanfara scatta l'Allegro ma non troppo, che
alterna risolute proposte e brillanti virtuosismi, pensosi ripiegamenti a potenti
accentuazioni delle sonorità. La Sonata si conclude con un Presto, classica stretta finale
realizzata con una serie di differenziazioni timbriche che testimoniano quanto riesca
difficile a Beethoven contenersi nell'ambito delle sole risorse pianistiche. Il tema del
finale venne in mente a Beethoven durante una passeggiata con il suo allievo Ferdinand
Ries, il quale racconta: «Fu in una di queste passeggiate, nella quale girammo tanto, che
tornammo solo alle otto a Dobling, dove Beethoven abitava. Lui per tutta la strada
aveva borbottato fra sé e talvolta gridato, ma senza cantare note determinate. Gli
domandai che cosa avesse e rispose: "mi è venuto in testa un tema per l'ultimo Allegro
della Sonata in fa minore op. 57". Quando entrammo nella stanza egli, senza levarsi il
cappello, corse al pianoforte. Io mi misi in un angolo e lui mi dimenticò presto.
Imperversò almeno un'ora sul tema del finale di questa Sonata, che era bell'e fatto. Da
ultimo si alzò in piedi, si meravigliò di vedermi ancora lì e disse: "Oggi non posso darle
lezione, devo ancora lavorare"». Al contrario, si sa che il primo movimento della Sonata
ebbe una gestazione difficile con una lunga elaborazione del materiale tematico e
ritmico, così come risulta dai numerosi schizzi riguardanti il primo e il secondo tempo
dell’“Appassionata”, non a caso studiata e ammirata da artisti aperti al nuovo, come
Berlioz, Liszt e Wagner.
WOLFGANG AMADEUS MOZART- Sonata n. 11 in la maggiore K 331
«Marcia Turca»
La Sonata K 331 venne pubblicata nel 1784 dall’editore Artaria con il numero d’opera 6,
in un gruppo di tre Sonate che comprendeva anche gli spartiti K. 330 e 332. Si tratta
delle prime tre Sonate scritte da Mozart negli anni viennesi, anzi probabilmente i tre
lavori vennero concepiti nel corso del periodo trascorso da Mozart a Salisburgo
nell’estate 1783. La Sonata in la maggiore K. 331 era destinata a imporsi come la più
celebre fra tutte le Sonate di Mozart, a causa dell’ultimo tempo, il cosiddetto Rondò “Alla
turca”, ben noto anche al di fuori degli ambienti della musica colta. Sulla scia della moda
della turquerie, che aveva avuto vastissima diffusione in tutta l’Europa nel corso del
Settecento, Mozart aveva scritto, nel 1782, l’opera Die Entführung aus dem Serail (Il ratto
dal serraglio) che aveva colto una piena affermazione presso il pubblico viennese. Nella
Sonata K. 331 troviamo dunque il desiderio di riallacciarsi a quel successo, di inserirsi
sulla scia della turquerie teatrale per riproporre, nei salotti dell'aristocrazia, quegli stessi
stilemi che dovevano attribuire alla musica un sapore “turchesco”. Ciò che rende
singolare questa Sonata, tuttavia, non è solamente la presenza del movimento “Alla
turca”, ma il fatto che, inserendo nello spartito un tempo così fortemente caratterizzato,
Mozart decise di costruire una Sonata complessivamente anomala. È infatti questa
l’unica Sonata di Mozart il cui primo tempo non si articola in forma-sonata. Il modello
della Sonata K. 331 è invece piuttosto quello della Suite, formato da movimenti
contrastanti e di danza. Ecco dunque che l'iniziale Andante grazioso è un tema ingenuo
con sei variazioni, che raggiungono progressivamente una eclatante brillantezza tecnica.
In posizione centrale troviamo un Minuetto di intonazione nobile e di mirabili risorse
timbriche, che fa ricorso, nel Trio, all'inversione delle mani. Ma la Sonata gravita,
ovviamente, verso il movimento conclusivo, l’Allegretto “Alla turca”, in forma di Rondò
francese. Ad attirare l’attenzione è soprattutto la particolare scrittura del refrain, che viene
ripresa e potenziata nella coda: vi troviamo infatti una sonora melodia in ottava,
accompagnata in modo insistito; gli arpeggi della mano sinistra ottengono l’effetto di far
entrare in vibrazione tutti i suoni armonici dello strumento e Mozart aggiunge, alla
destra, degli accordi preceduti da acciaccature (acciaccatura: abbellimento consistente
nell’esecuzione veloce di una nota di valore minimo, prendendo il tempo alla nota precedente e
appoggiandosi alla successiva). Ecco dunque che questa particolare scrittura si propone di
ricreare sulla tastiera il suono esotico, misterioso e “selvaggio” delle bande militari
turche che si avvalevano di tamburo, triangoli e campanelli. Tanto efficace è questa
invenzione - che appariva ancor più efficace con i pianoforti dell’epoca, dal suono più
aspro di quelli moderni - che il brano ha acquisito fama imperitura.
ROBERT SCHUMANN - Carnaval (Scènes mignonnes sur quatre notes) op. 9
Schumann stesso precisa, in uno scritto per Franz Liszt, il carattere e i moventi di questa
fantasiosa raccolta di venti pezzi che ha per titolo Carnaval e per sottotitolo, «Scènes
mignonnes sur quatre notes» (questo ed i titoli dei singoli brani furono formulati dallo
stesso Schumann in francese): «Le origini di questa composizione risalgono ad una
particolare circostanza. Una delle mie conoscenze musicali essendo originaria di una
piccola città dal nome di Asch e siccome le quattro lettere costituenti questo nome
figurano ugualmente nel mio, ebbi l'idea di valermi della loro significazione musicale
come punto di partenza di una serie di brevi pezzi, nello stesso modo in cui Bach aveva
fatto in rapporto al suo patronimico (denominazione delle note in tedesco: As = La bemolle; C
= Do; H = Si). Sollecitata la fantasia da codesta trovata, un brano succedeva all'altro
senza che me ne avvedessi, e siccome ciò avveniva durante la stagione di Carnevale del
1835, una volta finita la composizione, aggiunsi i titoli e le diedi la denominazione
generale di Carnevale». In una ulteriore lettera al pianista Ignaz Moscheles (1794 -1870),
Schumann indicò talune delle intenzioni imaginifiche di quei brani, pur soggiungendo
che la musica doveva essere di per se stessa sufficientemente espressiva per indicare il
senso dell'interpretazione. «Estrella è come un nome che si appone sotto un ritratto per
meglio fissarlo nella memoria; Reconnaissance evoca un felice incontro; Aveu una
dichiarazione d'amore; Promenade il tradizionale giro della sala da ballo fra due danze con
la dama dei suoi pensieri a braccetto». E Schumann aggiungeva con troppa modestia:
«l'insieme non ha forse un grande valore artistico, ma può offrire un certo interesse per
la varietà delle diverse immagini che vi sono caratterizzate». Il giudizio dei posteri ha
smentito quest'opinione del compositore, attribuendo al suo Carnevale un posto di
preminenza nella letteratura pianistica del secolo scorso. Alle spiegazioni date dallo
stesso Schumann ci sembra opportuno aggiungere che i titoli «Florestano» ed «Eusebio»
si riferiscono a due personaggi immaginar! in cui Schumann, con poetica finzione,
sdoppia la sua personalità nei suoi saggi critici. Florestano rappresenta il lato fantastico
ed ardente della sua natura, Eusebio quello contemplativo, dolce e sognante. Dello
stesso carattere fantastico partecipa la «Lega dei Fratelli di Davide», in cui Schumann
raffigura l'ideale comunità di intenti dei musicisti e melomani che nel 1834 si
raggrupparono intorno alla Rivista Musicale fondata da lui a Lipsia, sotto il titolo di
Neue Zeitschrift für Musik. Un'ultima osservazione concerne il fatto che quel tema di
quattro note si rivelò così fecondo che Schumann ne trasse ancora qualche altro brano
non incluso nel Carnevale ma inserito più tardi nei Fogli d'album op. 99 o pubblicati a
parte sotto i titoli di Valzer in la minore e Romanza op. 124.
PROSSIMI CONCERTI
Lunedì 1 febbraio 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano)
(Valido per A+F; A; COMBINATA 2; ORFEO 2; A2)
Pianista ROBERTO CAPPELLO
P.I. CIAIKOVSKI “Le Stagioni” (Integr.) - G. GERSHWIN “Un Americano a Parigi”; Rapsodia in Blue (pf)
Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00
Lunedì 8 febbraio 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 1; ORFEO 1; F1)
«Il Genio è Donna» Pianista ANGELA HEWITT
D. SCARLATTI Sonata in re min. K. 9; Sonata in do magg. K. 159; Sonata in si min. K. 87; Sonata in la magg. K.
24; Sonata in si min. K. 377; Sonata in re magg. K. 96 - J. S. BACH Partita n.2 in do min. BWV 826 - D.
SCARLATTI Sonata in do magg. K. 513; Sonata in fa magg. K. 82; Sonata in la min. K. 109; Sonata in re min. K.
141; Sonata in fa min. K. 481 - L. V. BEETHOVEN Sonata n. 26 in mi bem. magg. op. 81a “Les Adieux”
Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00
«… GLI AMICI PROPONGONO …»
ETERNE ARMONIE 2016 /DE LA MUSIQUE AVANT TOUTE CHOSE
In collaborazione con l’Institut français Milano, C.so Magenta 63
Giovedì 28 gennaio, ore 19.30
- LE BATTEUR DU BOLERO
Regia di Patrice Leconte, cortometraggio, Francia, 1992, 8’, v. o. francese
Con Jacques Villeret, Laurent Petitgirard
Cortometraggio costituito da un unico piano sequenza, che inizia da un dettaglio dei piedi del direttore di un'orchestra, si allarga
all'intera orchestra, che esegue il Bolero di Ravel, vi gira intorno e si sofferma a inquadrare il batterista in un piano medio che
dura per tutto il resto del cortometraggio.
A seguire:
- UN COEUR EN HIVER
Regia di Claude Sautet, Francia, 1992, 105’, v.o. francese con sott. inglese
Con Daniel Auteuil, Emmanuelle Béart, André Dussollier, Maurice Garrel
Leone d'argento alla 49ª Mostra di Venezia.
Maxime e Stéphane, legati da vincoli professionali, sono liutai apprezzati dalla raffinata clientela e hanno caratteri molto diversi.
Maxime è l'amministratore, Stéphane un artista eccellente. Insieme sanno costruire strumenti musicali e automi dai complicati
meccanismi. Maxime ha una storia importante con Camille, una giovane e affascinante violinista mentre Stéphane, dal carattere
schivo, sembra ignorare una vicenda che lo riguarda. Ma è proprio la sua sobrietà che attira l'attenzione di Camille. La donna
non nasconde la sua attrazione e Stéphane sembra ricambiare…
Giovedì 11 febbraio, ore 19.30
- TOUS LES MATINS DU MONDE
Regia di Alain Corneau, Francia, 1991, 120’, v.o. francese con sott. inglese
Con Gérard Depardieu, Jean-Pierre Marielle, Anne Brochet
Ormai anziano, Martin Marais, prima allievo di Jean-Baptiste Lully e poi compositore al servizio del re Luigi XIV, ripercorre
con la memoria il suo itinerario umano e artistico, legato alla figura del suo maestro, il signore di Sainte Colombe, originale
figura di musicista austero e schivo, appassionato dall'amore per la sua arte, che egli vuole tener lontana dal fasto della corte e
dalle false lusinghe della mondanità.
Giovedì 18 febbraio, ore 19,30
- DIVA
Regia di Jean-Jacques Beineix, Francia, 1982, 120’, v.o. francese con sott. italiano
Con Richard Bohringer, Roland Bertin, Frederic Andrei
Un postino di Parigi innamorato di una cantante lirica ha registrato la voce della sua diva. Una ragazza, prima
di venire assassinata, ha registrato una denuncia in cui un'alta personalità della polizia è accusata di
sfruttamento della prostituzione. Tutto il film è giocato sulla folle corsa del postino che è in possesso di
entrambe le registrazioni: nonostante la caccia dei cattivi, ne uscirà vivo.
INGRESSO LIBERO: Institut français Milano: ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
INFO: [email protected] | Tel. +39 02 29408039
ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI»
2014/2015201 2022001122013/2014ICALI»
Presidente Onorario
Roberto Fedi
Ugo Friedmann
***
Camilla Guarneri
Soci Fondatori
Miriam Lanzani
Carla Biancardi
Mario Lodigiani
Franco Cesa Bianchi
Paolo Lodigiani
Giuseppe Ferreri
Amelia Mazzeo
Emilia Lodigiani
Maria Candida Morosini
Enrico Lodigiani
Rainera e Mario Morpurgo
Luisa Longhi
Ede Palmieri
Stefania Montani
Tinetta Piontelli
Gianfelice Rocca
Adriana Ragazzi Ferrari
Luca Valtolina
Giovanna e Antonio Riva
Amici Benemeriti
Elisabetta Riva
Alvise Braga Illa
Luisa Robba
Pepi Cima
Alessandro Silva
Fondazione Rocca
Maria Giacinta Talluto
Thierry le Tourneur d’Ison Roberto Tremi
Società del Giardino
Maria Luisa Vaccari
Amici
Marco Valtolina
Giovanni Astrua Testori Beatrice Wehrlin
Maria Enrica Bonatti
Soci
Luigi Bordoni
Antonio Belloni
Luigi Crosti
Beatrice Bergamasco
Hans Fazzari
Eugenio Bergamasco
Umberto e Giovanna
Bertelè
Elisabetta Biancardi
Mimma Bianchi
Valeria Bonfante
Isabella Bossi Fedrigotti
Maria Brambilla Marmont
Giuliana Carabelli
Giancarlo Cason
Piera Cattaneo
Egle Da Prat
Maya Eisner
Federico ed Elisabetta
Falck
Carlo e Anna Ferrari
Luisa Ferrario
Anna Ferrelli
Maria Teresa Fontana
Matilde Garelli
Felicia Giagnotti
Giuseppe Gislon
Maria Clotilde Gislon
Fernanda Giulini
Marcello e Michela
Gustapane
Ferruccio Hurle
Vincenzo Jorio
Giuliana e Vittorio Leoni
Giuseppe Lipari
Maria Giovanna Lodigiani
Eva Malchiodi
Lucia ed Enrico Morbelli
Luisa Consuelo Motolese
Josef Oskar
Denise Petriccione
Rosemarie Pfaffli
Raffaella Quadri
Anna Maria Ravagnan
Giustiniana Schweinberger
Paola e Angelo Sganzerla
Franca Soavi
Andrea Susmel
Giuseppe Tedone
Adelia Torti
Graziella Villa
«SERATE MUSICALI» AMICI STORICI
Fedele Confalonieri
Mediaset
Giuseppe Barbiano di
Belgiojoso
Ugo Carnevali
Roberto De Silva
Roberto Formigoni
Gaetano Galeone
Società del Giardino
Gianni Letta
Mario Lodigiani
Roberto Mazzotta
Francesco Micheli
Arnoldo Mosca
Mondadori
Silvio Garattini
Robert Parienti
Paolo Pillitteri
Fulvio Pravadelli
Quirino Principe
Gianfelice Rocca
Fondazione Rocca
Carlo Sangalli
Fondazione Cariplo
Luigi Venegoni
Giuseppe Ferreri
Banca Popolare di Milano
Camera di Commercio di
Milano
Publitalia
*****
Diana Bracco
Martha Argerich
Marina Berlusconi
Cecilia Falck
Vera e Fernanda Giulini
Emilia Lodigiani
Maria Grazia Mazzocchi
Conservatorio G. Verdi Milano
Francesca Colombo
Stefania Montani
Cristina Muti
Simonetta Puccini
Rosanna Sangalli
Elisso Virsaladze
Juana Zayas
Flavia De Zigno
Bianca Hoepli
*****
Carlo Maria Badini
Alberto Falck
Oscar Luigi Scalfaro
Giovanni Spadolini
Leonardo Mondadori
Giuseppe Lodigiani
Giancarlo Dal Verme
Tino Buazzelli
Peter Ustinov
Franco Ferrara
Franco Mannino
Carlo Zecchi
Shura Cherkassky
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Pianista ELISSO VIRSALADZE