CON IL PATROCINIO DI Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 – Milano Lunedì 25 gennaio 2016 - ore 21.00 SERIE «A» 2015/2016 «Il Genio è Donna» Pianista ELISSO VIRSALADZE WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 - 1791) Sonata n. 13 in si bemolle maggiore K 333 “Parigina n. 5” Allegro; Andante cantabile; Allegretto grazioso LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 – 1827) Sonata n. 23 in fa minore op. 57 «Appassionata» Allegro assai - Andante con moto - Allegro ma non troppo WOLFGANG AMADEUS MOZART Sonata n. 11 in la maggiore K 331 «Marcia Turca» Tema. Andante grazioso; Minuetto; Alla Turca. Allegretto ROBERT SCHUMANN (1810-1856) Carnaval (Scènes mignonnes sur quatre notes) op. 9 Préamble (Quasi maestoso); Pierrot (Moderato); Arlequin (Vivo); Valse noble (Un poco maestoso); Eusebius (Adagio); Florestan (Passionato); Coquette (Vivo); Réplique (L'istesso tempo); Papillons (Prestissimo); A.S.C.H.-S.C.H.A. Lettres dansantes (Presto) ; Chiarina (Passionato); Chopin (Agitato); Estrella (Con affetto); Reconnaissance (Animato); Pantalon et Colombine (Presto); Valse Allemande (Molto vivace); Paganini: Intermezzo (Presto) - Tempo 1; Aveu (Passionato); Promenade (Comodo); Pause (Vivo); Marsch des Davidsbündler contre les Philistins (Non allegro – Animato – Vivo – Animato molto) Il Genio è Donna» La Leggenda di ELISSO VIRSALADZE Nata a Tblisi in Georgia, ha ricevuto le sue prime lezioni di pianoforte dalla nonna, Anastasia Virsaladze. Dopo aver concluso gli studi musicali al Conservatorio della sua città natale, si trasferisce a Mosca. Qui vince, ad appena vent’anni, il terzo premio al Concorso Ciaikovski. A Mosca studia sotto la guida di Heinrich Neuhaus e di Yakov Zak. Oggi Elisso Virsaladze è una leggenda anche come didatta erede di Neuhaus. Attualmente insegna al Conservatorio di Mosca e alla Scuola di Fiesole, dopo molti anni a Monaco. Artisti, usciti dalla sua scuola hanno vinto e vincono Concorsi Internazionali di prima grandezza come il Concorso «Geza Anda» e il Concorso di Sydney. La musica del XXVIII e XIX secolo occupa un posto rilevante nel suo repertorio. I suoi concerti storici includono: Mozart, Beethoven, Chopin, Liszt e soprattutto Schumann. A ventiquattro anni, infatti, Elisso vince e onora il Concorso Schumann di Zwickau. Da allora è diventata una leggenda infinitamente classica e aristocratica. Nella sua collaborazione con i grandi complessi sinfonici ha suonato con W. Sawallisch, Rudolf Barshai, Kyril Kondrashin, Kurt Sanderling, Riccardo Muti, Evgeni Svetlanov, Antoni Witt. Ospite regolare della grande storica Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Elisso Virsaladze suona con Temirkanov ma anche con Jansons. Numerose sono state le tournées con la San Pietroburgo e Yuri Temirkanov, in U.S.A, Giappone, al Festival di Lucerna, etc. Numerose incisioni storiche sono uscite per «Live Classics» (Germania) come solista e insieme a Sviatoslav Richter, Oleg Kagan e Natalia Gutman. Con quest’ultima Artista forma il duo più leggendario di cello e pianoforte. Elisso Virsaladze per molti anni, accanto alla sua attività concertistica, ha diretto il Festival di Musica da Camera della Città di Telawi in Georgia. Elisso Virsaladze onora il nostro Motto “Il Genio è Donna”. Virsaladze è la più storica Artista russa. Il grande Richter, che La ebbe poi amica e collega, disse di Lei: «É la più grande interprete di Schumann al mondo». Presiede annualmente il Concorso e i Concerti che si tengono in memoria di Richter al Teatro Puskin di Mosca. É indimenticabile protagonista dei “Concerti Storici alla Memoria di Sviatoslav Richter” per le “Serate Musicali”, Milano. Una serie di ininterrotti trionfi le Sue apparizioni con la storica Filarmonica di San Pietroburgo e Temirkanov per le Serate Musicali (ricordiamo l’ultima di queste apparizioni, al Teatro alla Scala l’11 dicembre 2006 e l’incredibile trionfo registrato). Elisso Virsaladze è ospite storica e memorabile di Serate Musicali dal 1992. SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI !!! É VIETATO REGISTRARE SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELL’ARTISTA E DELL’ORGANIZZAZIONE WOLFGANG AMADEUS MOZART - Sonata n. 13 in si bem. maggiore K 333 «Parigina n. 5» Portata a conclusione a Strasburgo (ottobre 1778), la Sonata segna il ritorno di Mozart verso J. Christian Bach, l’antico amico londinese, ritrovato a Parigi poche settimane addietro. Di dimensioni insolite, è anche una pagina d’intenso virtuosismo. Nell’Allegro (4/4) le idee melodiche di Mozart appaiono contigue a J. C. Bach: a questo fine è utile il raffronto con il meglio delle Sonate op. 17 dell’ultimo figlio di Bach. Prevalgono naturalmente i Temi di Mozart per ricchezza e per genio. Lo sviluppo si orienta per lo più verso il modo minore. Nell’Andante cantabile (3/4, in mi bemolle maggiore), colpisce la parte centrale per le modulazioni in minore e per la malinconica intensità: torna invece a sorridere il finale Rondò, l’Allegretto grazioso (tempo binario, ritorno a si bemolle maggiore). Cadenza in tempo prima della penultima ripresa del Tema. Ma ance questa in breve sembra dar luogo a una Cadenza da Concerto. Tutte cose fatte per allettare Horowitz; infatti la Sonata è tra le poche immortalate da lui, il cui stile ad hoc, anche se meno felice che nelle Sonate di Domenico Scarlatti, si è voluto definire più che cantabile “cantante”. LUDWIG VAN BEETHOVEN - Sonata n. 23 in fa minore op. 57 «Appassionata» Composta tra l'estate del 1804 e i primi mesi dell'anno successivo, la Sonata venne pubblicata soltanto nel febbraio 1807 dal viennese “Bureau des arts et d'industrie”, con dedica al conte Franz von Brunswick, fratello di Thérèse, ritenuta “l'immortale amata” di Beethoven, secondo la testimonianza delle lettere scritte dallo stesso compositore. L’edizione originale della Sonata non reca sul frontespizio il titolo di “Appassionata”, con cui questa composizione è universalmente nota. Fu l’editore Cranz di Amburgo che pubblicò, dopo la morte di Beethoven, la Sonata sotto il nome di “Appassionata”, cercando di evidenziare il carattere drammatico della musica, immersa in un gioco contrastante di due stati d'animo diversi. In un clima tipicamente beethoveniano si impone imperioso e quasi aggressivo il tema iniziale dell’Allegro assai, al quale il compositore lavorò lungamente prima di ottenere la forma definitiva. Si avverte un senso di tensione e di agitazione, formulato musicalmente in tre gruppi di due semicrome. Il secondo tema deriva strettamente dal primo, ma acquista un carattere diverso, più da canto corale e da eloquio oratoriale, come annotò a suo tempo Ferruccio Busoni. Si giunge al mirabile Andante con moto del secondo movimento, pagina tra le più alte e intimamente espressive elaborate dal compositore per il pianoforte. È un tema semplice, che si ritiene derivato da un canto popolare natalizio, costruito su tre Variazioni di straordinaria forza armonica e melodica; la prima nel registro grave, la seconda in quello medio e la terza in quello acuto. Alla fine ritorna lo schema iniziale e il discorso di apre in una breve cadenza, preludio allo scoppio improvviso del travolgente Finale. Preceduto da una serie di accordi di fanfara scatta l'Allegro ma non troppo, che alterna risolute proposte e brillanti virtuosismi, pensosi ripiegamenti a potenti accentuazioni delle sonorità. La Sonata si conclude con un Presto, classica stretta finale realizzata con una serie di differenziazioni timbriche che testimoniano quanto riesca difficile a Beethoven contenersi nell'ambito delle sole risorse pianistiche. Il tema del finale venne in mente a Beethoven durante una passeggiata con il suo allievo Ferdinand Ries, il quale racconta: «Fu in una di queste passeggiate, nella quale girammo tanto, che tornammo solo alle otto a Dobling, dove Beethoven abitava. Lui per tutta la strada aveva borbottato fra sé e talvolta gridato, ma senza cantare note determinate. Gli domandai che cosa avesse e rispose: "mi è venuto in testa un tema per l'ultimo Allegro della Sonata in fa minore op. 57". Quando entrammo nella stanza egli, senza levarsi il cappello, corse al pianoforte. Io mi misi in un angolo e lui mi dimenticò presto. Imperversò almeno un'ora sul tema del finale di questa Sonata, che era bell'e fatto. Da ultimo si alzò in piedi, si meravigliò di vedermi ancora lì e disse: "Oggi non posso darle lezione, devo ancora lavorare"». Al contrario, si sa che il primo movimento della Sonata ebbe una gestazione difficile con una lunga elaborazione del materiale tematico e ritmico, così come risulta dai numerosi schizzi riguardanti il primo e il secondo tempo dell’“Appassionata”, non a caso studiata e ammirata da artisti aperti al nuovo, come Berlioz, Liszt e Wagner. WOLFGANG AMADEUS MOZART- Sonata n. 11 in la maggiore K 331 «Marcia Turca» La Sonata K 331 venne pubblicata nel 1784 dall’editore Artaria con il numero d’opera 6, in un gruppo di tre Sonate che comprendeva anche gli spartiti K. 330 e 332. Si tratta delle prime tre Sonate scritte da Mozart negli anni viennesi, anzi probabilmente i tre lavori vennero concepiti nel corso del periodo trascorso da Mozart a Salisburgo nell’estate 1783. La Sonata in la maggiore K. 331 era destinata a imporsi come la più celebre fra tutte le Sonate di Mozart, a causa dell’ultimo tempo, il cosiddetto Rondò “Alla turca”, ben noto anche al di fuori degli ambienti della musica colta. Sulla scia della moda della turquerie, che aveva avuto vastissima diffusione in tutta l’Europa nel corso del Settecento, Mozart aveva scritto, nel 1782, l’opera Die Entführung aus dem Serail (Il ratto dal serraglio) che aveva colto una piena affermazione presso il pubblico viennese. Nella Sonata K. 331 troviamo dunque il desiderio di riallacciarsi a quel successo, di inserirsi sulla scia della turquerie teatrale per riproporre, nei salotti dell'aristocrazia, quegli stessi stilemi che dovevano attribuire alla musica un sapore “turchesco”. Ciò che rende singolare questa Sonata, tuttavia, non è solamente la presenza del movimento “Alla turca”, ma il fatto che, inserendo nello spartito un tempo così fortemente caratterizzato, Mozart decise di costruire una Sonata complessivamente anomala. È infatti questa l’unica Sonata di Mozart il cui primo tempo non si articola in forma-sonata. Il modello della Sonata K. 331 è invece piuttosto quello della Suite, formato da movimenti contrastanti e di danza. Ecco dunque che l'iniziale Andante grazioso è un tema ingenuo con sei variazioni, che raggiungono progressivamente una eclatante brillantezza tecnica. In posizione centrale troviamo un Minuetto di intonazione nobile e di mirabili risorse timbriche, che fa ricorso, nel Trio, all'inversione delle mani. Ma la Sonata gravita, ovviamente, verso il movimento conclusivo, l’Allegretto “Alla turca”, in forma di Rondò francese. Ad attirare l’attenzione è soprattutto la particolare scrittura del refrain, che viene ripresa e potenziata nella coda: vi troviamo infatti una sonora melodia in ottava, accompagnata in modo insistito; gli arpeggi della mano sinistra ottengono l’effetto di far entrare in vibrazione tutti i suoni armonici dello strumento e Mozart aggiunge, alla destra, degli accordi preceduti da acciaccature (acciaccatura: abbellimento consistente nell’esecuzione veloce di una nota di valore minimo, prendendo il tempo alla nota precedente e appoggiandosi alla successiva). Ecco dunque che questa particolare scrittura si propone di ricreare sulla tastiera il suono esotico, misterioso e “selvaggio” delle bande militari turche che si avvalevano di tamburo, triangoli e campanelli. Tanto efficace è questa invenzione - che appariva ancor più efficace con i pianoforti dell’epoca, dal suono più aspro di quelli moderni - che il brano ha acquisito fama imperitura. ROBERT SCHUMANN - Carnaval (Scènes mignonnes sur quatre notes) op. 9 Schumann stesso precisa, in uno scritto per Franz Liszt, il carattere e i moventi di questa fantasiosa raccolta di venti pezzi che ha per titolo Carnaval e per sottotitolo, «Scènes mignonnes sur quatre notes» (questo ed i titoli dei singoli brani furono formulati dallo stesso Schumann in francese): «Le origini di questa composizione risalgono ad una particolare circostanza. Una delle mie conoscenze musicali essendo originaria di una piccola città dal nome di Asch e siccome le quattro lettere costituenti questo nome figurano ugualmente nel mio, ebbi l'idea di valermi della loro significazione musicale come punto di partenza di una serie di brevi pezzi, nello stesso modo in cui Bach aveva fatto in rapporto al suo patronimico (denominazione delle note in tedesco: As = La bemolle; C = Do; H = Si). Sollecitata la fantasia da codesta trovata, un brano succedeva all'altro senza che me ne avvedessi, e siccome ciò avveniva durante la stagione di Carnevale del 1835, una volta finita la composizione, aggiunsi i titoli e le diedi la denominazione generale di Carnevale». In una ulteriore lettera al pianista Ignaz Moscheles (1794 -1870), Schumann indicò talune delle intenzioni imaginifiche di quei brani, pur soggiungendo che la musica doveva essere di per se stessa sufficientemente espressiva per indicare il senso dell'interpretazione. «Estrella è come un nome che si appone sotto un ritratto per meglio fissarlo nella memoria; Reconnaissance evoca un felice incontro; Aveu una dichiarazione d'amore; Promenade il tradizionale giro della sala da ballo fra due danze con la dama dei suoi pensieri a braccetto». E Schumann aggiungeva con troppa modestia: «l'insieme non ha forse un grande valore artistico, ma può offrire un certo interesse per la varietà delle diverse immagini che vi sono caratterizzate». Il giudizio dei posteri ha smentito quest'opinione del compositore, attribuendo al suo Carnevale un posto di preminenza nella letteratura pianistica del secolo scorso. Alle spiegazioni date dallo stesso Schumann ci sembra opportuno aggiungere che i titoli «Florestano» ed «Eusebio» si riferiscono a due personaggi immaginar! in cui Schumann, con poetica finzione, sdoppia la sua personalità nei suoi saggi critici. Florestano rappresenta il lato fantastico ed ardente della sua natura, Eusebio quello contemplativo, dolce e sognante. Dello stesso carattere fantastico partecipa la «Lega dei Fratelli di Davide», in cui Schumann raffigura l'ideale comunità di intenti dei musicisti e melomani che nel 1834 si raggrupparono intorno alla Rivista Musicale fondata da lui a Lipsia, sotto il titolo di Neue Zeitschrift für Musik. Un'ultima osservazione concerne il fatto che quel tema di quattro note si rivelò così fecondo che Schumann ne trasse ancora qualche altro brano non incluso nel Carnevale ma inserito più tardi nei Fogli d'album op. 99 o pubblicati a parte sotto i titoli di Valzer in la minore e Romanza op. 124. PROSSIMI CONCERTI Lunedì 1 febbraio 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano) (Valido per A+F; A; COMBINATA 2; ORFEO 2; A2) Pianista ROBERTO CAPPELLO P.I. CIAIKOVSKI “Le Stagioni” (Integr.) - G. GERSHWIN “Un Americano a Parigi”; Rapsodia in Blue (pf) Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 Lunedì 8 febbraio 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano) (Valido per A+F; F; COMBINATA 1; ORFEO 1; F1) «Il Genio è Donna» Pianista ANGELA HEWITT D. SCARLATTI Sonata in re min. K. 9; Sonata in do magg. K. 159; Sonata in si min. K. 87; Sonata in la magg. K. 24; Sonata in si min. K. 377; Sonata in re magg. K. 96 - J. S. BACH Partita n.2 in do min. BWV 826 - D. SCARLATTI Sonata in do magg. K. 513; Sonata in fa magg. K. 82; Sonata in la min. K. 109; Sonata in re min. K. 141; Sonata in fa min. K. 481 - L. V. BEETHOVEN Sonata n. 26 in mi bem. magg. op. 81a “Les Adieux” Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 «… GLI AMICI PROPONGONO …» ETERNE ARMONIE 2016 /DE LA MUSIQUE AVANT TOUTE CHOSE In collaborazione con l’Institut français Milano, C.so Magenta 63 Giovedì 28 gennaio, ore 19.30 - LE BATTEUR DU BOLERO Regia di Patrice Leconte, cortometraggio, Francia, 1992, 8’, v. o. francese Con Jacques Villeret, Laurent Petitgirard Cortometraggio costituito da un unico piano sequenza, che inizia da un dettaglio dei piedi del direttore di un'orchestra, si allarga all'intera orchestra, che esegue il Bolero di Ravel, vi gira intorno e si sofferma a inquadrare il batterista in un piano medio che dura per tutto il resto del cortometraggio. A seguire: - UN COEUR EN HIVER Regia di Claude Sautet, Francia, 1992, 105’, v.o. francese con sott. inglese Con Daniel Auteuil, Emmanuelle Béart, André Dussollier, Maurice Garrel Leone d'argento alla 49ª Mostra di Venezia. Maxime e Stéphane, legati da vincoli professionali, sono liutai apprezzati dalla raffinata clientela e hanno caratteri molto diversi. Maxime è l'amministratore, Stéphane un artista eccellente. Insieme sanno costruire strumenti musicali e automi dai complicati meccanismi. Maxime ha una storia importante con Camille, una giovane e affascinante violinista mentre Stéphane, dal carattere schivo, sembra ignorare una vicenda che lo riguarda. Ma è proprio la sua sobrietà che attira l'attenzione di Camille. La donna non nasconde la sua attrazione e Stéphane sembra ricambiare… Giovedì 11 febbraio, ore 19.30 - TOUS LES MATINS DU MONDE Regia di Alain Corneau, Francia, 1991, 120’, v.o. francese con sott. inglese Con Gérard Depardieu, Jean-Pierre Marielle, Anne Brochet Ormai anziano, Martin Marais, prima allievo di Jean-Baptiste Lully e poi compositore al servizio del re Luigi XIV, ripercorre con la memoria il suo itinerario umano e artistico, legato alla figura del suo maestro, il signore di Sainte Colombe, originale figura di musicista austero e schivo, appassionato dall'amore per la sua arte, che egli vuole tener lontana dal fasto della corte e dalle false lusinghe della mondanità. Giovedì 18 febbraio, ore 19,30 - DIVA Regia di Jean-Jacques Beineix, Francia, 1982, 120’, v.o. francese con sott. italiano Con Richard Bohringer, Roland Bertin, Frederic Andrei Un postino di Parigi innamorato di una cantante lirica ha registrato la voce della sua diva. Una ragazza, prima di venire assassinata, ha registrato una denuncia in cui un'alta personalità della polizia è accusata di sfruttamento della prostituzione. Tutto il film è giocato sulla folle corsa del postino che è in possesso di entrambe le registrazioni: nonostante la caccia dei cattivi, ne uscirà vivo. INGRESSO LIBERO: Institut français Milano: ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili INFO: [email protected] | Tel. +39 02 29408039 ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» 2014/2015201 2022001122013/2014ICALI» Presidente Onorario Roberto Fedi Ugo Friedmann *** Camilla Guarneri Soci Fondatori Miriam Lanzani Carla Biancardi Mario Lodigiani Franco Cesa Bianchi Paolo Lodigiani Giuseppe Ferreri Amelia Mazzeo Emilia Lodigiani Maria Candida Morosini Enrico Lodigiani Rainera e Mario Morpurgo Luisa Longhi Ede Palmieri Stefania Montani Tinetta Piontelli Gianfelice Rocca Adriana Ragazzi Ferrari Luca Valtolina Giovanna e Antonio Riva Amici Benemeriti Elisabetta Riva Alvise Braga Illa Luisa Robba Pepi Cima Alessandro Silva Fondazione Rocca Maria Giacinta Talluto Thierry le Tourneur d’Ison Roberto Tremi Società del Giardino Maria Luisa Vaccari Amici Marco Valtolina Giovanni Astrua Testori Beatrice Wehrlin Maria Enrica Bonatti Soci Luigi Bordoni Antonio Belloni Luigi Crosti Beatrice Bergamasco Hans Fazzari Eugenio Bergamasco Umberto e Giovanna Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Valeria Bonfante Isabella Bossi Fedrigotti Maria Brambilla Marmont Giuliana Carabelli Giancarlo Cason Piera Cattaneo Egle Da Prat Maya Eisner Federico ed Elisabetta Falck Carlo e Anna Ferrari Luisa Ferrario Anna Ferrelli Maria Teresa Fontana Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Fernanda Giulini Marcello e Michela Gustapane Ferruccio Hurle Vincenzo Jorio Giuliana e Vittorio Leoni Giuseppe Lipari Maria Giovanna Lodigiani Eva Malchiodi Lucia ed Enrico Morbelli Luisa Consuelo Motolese Josef Oskar Denise Petriccione Rosemarie Pfaffli Raffaella Quadri Anna Maria Ravagnan Giustiniana Schweinberger Paola e Angelo Sganzerla Franca Soavi Andrea Susmel Giuseppe Tedone Adelia Torti Graziella Villa «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Fedele Confalonieri Mediaset Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Ugo Carnevali Roberto De Silva Roberto Formigoni Gaetano Galeone Società del Giardino Gianni Letta Mario Lodigiani Roberto Mazzotta Francesco Micheli Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Robert Parienti Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Quirino Principe Gianfelice Rocca Fondazione Rocca Carlo Sangalli Fondazione Cariplo Luigi Venegoni Giuseppe Ferreri Banca Popolare di Milano Camera di Commercio di Milano Publitalia ***** Diana Bracco Martha Argerich Marina Berlusconi Cecilia Falck Vera e Fernanda Giulini Emilia Lodigiani Maria Grazia Mazzocchi Conservatorio G. Verdi Milano Francesca Colombo Stefania Montani Cristina Muti Simonetta Puccini Rosanna Sangalli Elisso Virsaladze Juana Zayas Flavia De Zigno Bianca Hoepli ***** Carlo Maria Badini Alberto Falck Oscar Luigi Scalfaro Giovanni Spadolini Leonardo Mondadori Giuseppe Lodigiani Giancarlo Dal Verme Tino Buazzelli Peter Ustinov Franco Ferrara Franco Mannino Carlo Zecchi Shura Cherkassky