aldine marciane Biblioteca Nazionale Marciana 2015 ALDINE MARCIANE In ricordo di Stefania Rossi Minutelli Biblioteca Nazionale Marciana ALDINE MARCIANE a cura di TIZIANA PLEBANI ALDO AL LETTORE… Invito in Biblioteca Nazionale Marciana alla scoperta del mondo di Manuzio ALDINE MARCIANE Le edizioni di Aldo Manuzio in Biblioteca Nazionale Marciana Catalogo a cura di SAIDA BULLO con la collaborazione di DONATELLA BENAZZI BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA 2015 BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA In occasione del V° Centenario della morte In occasione del V° Centenario della morte Omaggio ad Aldo Manuzio Aldo al lettore… Invito in Biblioteca Nazionale Marciana alla scoperta del mondo di Manuzio Omaggio ad Aldo Manuzio Aldine marciane Ciclo di incontri, eventi, laboratori MAURIZIO MESSINA A cura di: TIZIANA PLEBANI Direttore TIZIANA PLEBANI Ideatrice e curatrice del Programma Ufficio Storico-Didattico ANNALISA BRUNI, MONICA FONTANA, MARIACHIARA MAZZARIOL Ufficio Stampa MARCELLO BRUSEGAN, DINO DE MARCHI, MARIO DESTÀ, FULVIO ZENNARO Dipartimento Servizi tecnici e logistici ALBERTO PRANDI Contributi di: DONATELLA BENAZZI, SAIDA BULLO, ELISABETTA SCIARRA Dipartimento Catalogazione e Sviluppo delle Collezioni ORSOLA BRAIDES Dipartimento Biblioteca digitale e Materiali speciali Progetto d’immagine SUSY MARCON ed ELISABETTA LUGATO Dipartimento Manoscritti e Rari Supporto organizzativo e finanziario di SCRINIUM S.p.a., Partner di progetti culturali SILVIA PUGLIESE e CLAUDIA BENVESTITO Laboratorio di restauro Media Partner BAZZMANN S.r.l. PAOLO PIZZUL Ufficio Riproduzioni Fotografiche Si ringraziano ALBERTO PRANDI FONDAZIONE GIORGIO CINI onlus ISTITUTO ELLENICO DI STUDI BIZANTINI E POSTBIZANTINI DI VENEZIA ARTEmisia TIPOTECA ITALIANA FONDAZIONE COMUNE DI BASSIANO © 2015 Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia Edizione PDF disponibile on line: http://marciana.venezia.sbn.it/la-biblioteca/la-storia-e-ilpatrimonio/pubblicazioni-della-biblioteca http://marciana.venezia.sbn.it ISBN 978-88-907915-9-8 Biblioteca Nazionale Marciana Piazzetta San Marco 13/a 30124 Venezia http://marciana.venezia.sbn.it 4 Iniziative a cura di Tiziana Plebani Ufficio Storico-Didattico tel. 0412407221 [email protected] partner INDICE Aldo al lettore… MAURIZIO MESSINA TIZIANA PLEBANI ALBERTO PRANDI SUSY MARCON ORSOLA BRAIDES ed ELISABETTA SCIARRA Presentazione La voce di Aldo Manuzio: una risorsa per il nostro tempo 9 11 «Semper festina tarde»14 Aldo in breve 16 L’anno manuziano alla Marciana 17 Programma 18 Profili dei partecipanti e abstract delle conferenze 19 Scrinium: un partner culturale 26 Aldine marciane La raccolta aldina: un insieme eterogeneo Questo libro è mio. Tracce di studio, lettura e possesso negli esemplari aldini 31 37 CLAUDIA BENVESTITO e SILVIA PUGLIESE Legature staccate, legature dimenticate? Le aldine nella nuova banca dati degli interventi di restauro 41 ELISABETTA LUGATO Il cantiere di lavoro marciano del 1994 e la ricognizione bibliografica Aldine marciane. Le edizioni di Aldo Manuzio in Biblioteca Nazionale Marciana Catalogo a cura di SAIDA BULLO con la collaborazione di DONATELLA BENAZZI Introduzione Repertori di riferimento e sigle Le edizioni di Aldo Manuzio in Biblioteca Nazionale Marciana Indice delle voci del catalogo 45 49 51 52 85 5 aldo al lettore… Invito in Biblioteca Nazionale Marciana alla scoperta del mondo di Manuzio 8 Nel 1994 la Biblioteca Nazionale Marciana organizzò, per le cure di SUSY MARCON, e MARINO ZORZI, un’importante esposizione, dal titolo Aldo Manuzio e l’ambiente veneziano, 1494-1515, nell’occasione del cinquecentenario dell’esordio di Aldo nella tipografia. ALDO AL LETTORE… Quel ventennio vedrà dispiegarsi per intero la vicenda intellettuale e umana di Aldo caratterizzata da valenze molteplici: si trattò infatti di un vastissimo e ambizioso programma culturale, la diffusione della cultura classica, greca in particolare e, a un tempo, di un grande programma di comunicazione, supportato dalla tecnologia più innovativa dell’epoca, la stampa a caratteri mobili. L’invenzione del carattere tipografico corsivo, dove la tecnica tipografica divenne strumento di armonia e di bellezza, e dei libri in formato ridotto, l’ottavo, facilmente maneggiabili e trasportabili, moltiplicarono la capacità pervasiva del nuovo mezzo di comunicazione, e diedero vita e sostanza a una vicenda imprenditoriale che non poteva trovare terreno più fertile e fecondo che a Venezia. Le classi colte della città, da sempre abituate all’intrapresa, erano certamente in grado di comprendere, condividere e sostenere il disegno culturale di Aldo in tutte le sue implicazioni, e questo fecero: dall’apporto iniziale di idee di Ermolao Barbaro e di capitali di Pietro Francesco Barbarigo, al sodalizio che presto si instaurò con i Bembo, Pietro e Carlo, con Giorgio Valla, con Marin Sanudo e tanti altri. Nel cinquecentenario della morte di Aldo, nonché della stampa del suo ultimo libro, la Marciana ha pensato di sviluppare la riflessione già avviata nel catalogo di quella mostra e di estenderla al contesto economico, sociale e produttivo della tipografia veneziana, nonché alle abitudini di lettura, al confronto con gli alfabeti non latini, al commercio librario a Venezia e in Europa fra Quattro e Cinquecento. Tutto questo grazie all’apporto di studiosi eminenti che hanno accettato con entusiasmo di collaborare, e ai quali la Biblioteca esprime gratitudine profonda. Un’istituzione come la nostra, tuttavia, voluta dalla Repubblica Veneta in anni immediatamente successivi a quelli in cui Aldo il Vecchio operò, e dunque nata all’interno della medesima temperie culturale, non poteva non far precedere la fitta serie di eventi in programma da un momento di riflessione su di sé e di condivisione di temi con la comunità scientifica: prima della prolusione inaugurale di AMEDEO QUONDAM, prevista il 6 febbraio, i bibliotecari della Marciana presentano, il 29 gennaio, lo stato dell’arte delle proprie ricerche e delle proprie attività sulla collezione di aldine della Biblioteca, a testimonianza del fatto che per le biblioteche storiche la funzione di conservazione deve essere indissolubilmente legata alle altre funzioni di servizio, quali la valorizzazione delle collezioni e la 9 produzione di conoscenza. Già da tempo, in vista dell’anno manuziano, il lavoro dei bibliotecari si era concentrato sulle peculiarità della collezione marciana, su quelle caratteristiche che la differenziano da tutte le altre: ecco quindi, nell’ambito di un’attività complessiva di arricchimento della catalogazione, le indagini su provenienze, possessori, specifici aspetti di ciascun esemplare, come postille e note manoscritte, testimoniate nei record catalografici SBN e in nuove applicazioni software disponibili in rete a vantaggio dell’utenza; ecco le indagini sulla storia materiale degli esemplari, in particolare sulle legature, e la documentazione degli interventi di restauro. In questa pubblicazione si presenta, in forma di short title, la catalogazione aggiornata della collezione, a integrazione di quanto già pubblicato nel catalogo del 1994. La mia personale riconoscenza va alla ideatrice e curatrice del programma, TIZIANA PLEBANI e, per i lavori sulla collezione, a DONATELLA BENAZZI, ORSOLA BRAIDES, SAIDA BULLO, ELISABETTA LUGATO, SUSY MARCON ed ELISABETTA SCIARRA; per le indagini sulla storia materiale degli esemplari e sulle legature, alle restauratrici CLAUDIA BENVESTITO e SILVIA PUGLIESE e a PAOLO PIZZUL per le riproduzioni fotografiche. Maurizio Messina 10 Ricordare Aldo nella ricorrenza dei 500 anni dalla sua morte non è assolvere a un obbligo formale. LA VOCE DI ALDO MANUZIO: UNA RISORSA PER IL NOSTRO TEMPO Dobbiamo infatti molto a Manuzio e vale la pena trascorrere in sua compagnia un anno intero perché sa parlare la nostra stessa lingua, rivegliare in noi bisogni e desideri e stimolare uno sguardo che non è ristretto solamente al mondo del libro e dell’editoria ma ci apre a una dimensione del vivere e dell’agire assai più vasta e a . Le ragioni che ci spingono a porci in ascolto della sua voce, che emerge in maniera così moderna e straordinariamente diretta nelle prefazioni dei suoi libri, sono dunque molteplici e tutte di estrema attualità: interrogano il nostro rapporto con i libri e il valore stesso della cultura e della trasmissione di conoscenze. Perché dargli retta? Ecco alcune buone ragioni: 39 COSTANTINO L ASCARIS, De octo partibus orationis liber, 1501-1503, c. a2r 11 Perché Aldo ci riporta alla dimensione etica del sapere che non mancava mai di segnalare ai lettori dei suoi libri: «Abbiamo infatti deciso di dedicare tutta la vita al vantaggio dell’umanità. Dio m’è testimone che a nulla maggiormente aspiro che ad esser di giovamento agli uomini» (prefazione alla grammatica greca di Costantino Lascaris 1495). Di fronte alle guerre che insanguinavano l’Italia, alle razzie, alle violenze («immani guerre che ora, a causa dell’ira divina per le nostre colpe, devastano tutta l’Italia e tra breve par che sommoveranno il mondo intero fin dalle fondamenta», Lascaris 1495), Aldo credeva che si potesse far argine alle armi con le idee e offrire così agli uomini «la speranza di tempi migliori grazie ai molti buoni libri che usciranno stampati, e dai quali, ci auguriamo sarà spazzata via una buona volta ogni barbarie» (Aristotele Opere logiche 1495). Era dunque una cultura china sui libri eppure vigile sugli uomini, le loro necessità, le loro tragedie. Perché credeva che la cultura fosse un bene comune da far circolare liberamente, e si scagliava contro gli ‘affossatori di libri’, coloro che li ‘tesaurizzavano’ e celavano impedendo loro così di dispiegare la forza delle idee: «Se poi vi sono persone d’animo così basso da affliggersi per un bene fornito a tutti, mi auguro che costoro o per l’invidia scoppino o, preda del loro dispiacere, meschinamente si consumino e infine s’impicchino» (Repertorio di dialettologia e stilistica greca 1496). Perché Aldo era un maestro e credeva che bisognasse rendere meno arduo lo studio ai giovani affinché amassero il sapere e se ne servissero per essere persone migliori, e pertanto consigliava ai maestri di accostarsi a loro come genitori, scegliendo buoni testi e metodi non mortificanti; li esortava a non costringere i piccoli a imparare a memoria, ciò che fa «odiare quegli studi che ancora non possono amare» (Manuzio Grammatica 1501) e fuggire la scuola. La sua attenzione al mondo della scuola voleva costruire un ponte tra passato e futuro e creare un legame tra le generazioni grazie ai saperi ma anche all’affetto. Perché era convinto che un’impresa importante non si può realizzare da soli e che bisogna cercare di unire le persone collaborando per una causa comune; così, nonostante la grande fatica, manteneva contatti epistolari con una rete vastissima di persone da cui riceveva notizie di codici antichi («mi hai comunicato d’aver visto nell’illustre città di Vienna ... un codice antichissimo di Valerio», a Cuspiniano tedesco, Valerio Massimo 1502) e prestiti preziosi; la sua bottega tipografica, oltre a un luogo di lavoro, divenne ben presto un vitale centro di relazioni umane: «in questa fredda stagione invernale facevamo cerchio seduti presso il fuoco coi nostri nuovi accademici» (Sofocle 1502). Perché seppe mettere al servizio del suo progetto la tecnica, l’evoluzione del carattere tipografico, ma soprattutto andò incontro al mondo dei lettori e comprese che per aiutarli bisognava mettere mano all’ortografia, alla punteggiatura, rimediare alla corruzione dei testi («liberare i buoni libri da dure e tetre carceri», Tucidite 12 1502; «ho profuso per certo molte energie sia nella ricerca di manoscritti antichi e della migliore qualità», Aristotele Teofrasto, Fisica 1497), curare la lingua perché scorresse libera, pulita e piacevole. Aldo apprezzava la capacità comunicativa della scrittura e per questo consigliava la lettura delle lettere di Cicerone che «rendono chi le studia scrittore ricco, raffinato e, ciò che per me più conta, assai scorrevole» (Cicerone 1502). Per agevolare il lettore inserì la numerazione continua delle pagine; per facilitare l’apprendimento del greco pensò di affiancarlo alla traduzione latina a fronte. E soprattutto rese le opere maneggevoli: «stampate in formato minimo, affinché con più agio tutti possano tenerle in mano e leggerle» (Giovenale, Persio 1501) e «vi possano accompagnare nei vostri viaggi, per lunghi che siano», (Virgilio 1505). Perché Aldo intuì per primo l’importanza di dialogare con il lettore, coinvolgendolo, annunciandogli nuove edizioni («pubblicheremo altresì tutti i matematici», Aristotele, Teofrasto 1497; «aspettate in brieve un Dante», Petrarca 1501), facendo crescere in tal modo il desiderio, ma anche raccontandogli di sé, della sua vita e dei suoi ideali; inventò un modello di prefazione affettuosa e diretta, in cui affiora il grande valore dell’amicizia umana («io vorrei poter sempre stare con te, vivere con te» a Marin Sanudo, Ovidio 1502). Amicizia che fu un ingrediente indispensabile della sua impresa che si nutriva non solo di libri e di manoscritti ma di sostegno e di affetto («il grande affetto che ti porto», ad Aleandro Girolamo, Iliade 1504) e incontrarla sa scaldare anche a noi il cuore. Perché Aldo – che non era un sognatore e seppe circondarsi anche di uomini solidi come il suocero Andrea Torresano – coniugò le idee con l’azione, capì l’importanza di un’efficente rete commerciale, di un marchio inconfondibile capace di caratterizzare i suoi bei libri e distinguerli dalle imitazioni, anche pubblicando il catalogo delle proprie edizioni. E seppe inoltre dare il giusto valore al denaro: «Accogliete dunque questo libretto: non però gratis. Datemi anche del denaro... giacché senza molto denaro mi è impossibile stampare» (Museo, Ero e Leandro 1495-97). E perché, infine, è in grado di comunicarci una contagiosa fiducia in un futuro migliore, di cui abbiamo un fondamentale bisogno: «Se ne dispiacciano, sparlino, contrastino quanto vogliono e per quanto tempo vogliono gli eventuali invidiosi, ignoranti e barbari: verranno tempi migliori» (Dizionario greco 1497). Tiziana Plebani Le citazioni delle prefazioni di Aldo Manuzio sono tratte da: Aldo Manuzio editore. Dediche, prefazioni, note ai testi, Milano 1975, vol. II, nella traduzione di Giovanni Orlandi. 13 A 500 anni dalla sua morte Il lavoro di Aldo Manuzio è ancora manifesto e tuttora pervasivo, e l’arsenale visivo dei ‘segni’ introdotti da Aldo, che s’estende dai grafemi ai simboli, continua a essere operante. «SEMPER FESTINA TARDE» Carattere Bembo inciso da Francesco Griffo (1450 ca.-1518) per l'edizione di Pietro Bembo, De Aetna dialogus, 1495. Versione disegnata da Stanley Morison (1889-1967) per la Monotype Corporation nel 1929, digitalizzata nel 1990 ATHENAEUS, Δειπ οσοφισταί, 1514 c. A1r COSTANTINO L ASCARIS, De octo partibus orationis liber, 1501-1503, c. a2r aldo al lettore… […] Una ancora sopra la stangula dilla quale se rovolvea uno delphino. Et questi optimamenti cusì io li interpretai. […] Semper festina tarde. Hypnerotomachia Poliphili, 1499, c. d7r ATHENAEUS, Δειπνοσοφισταί, 1514, c. A1r Invito in Biblioteca Nazionale Marciana alla scoperta del mondo di Manuzio Corsivo inciso da Francesco Griffo (1450 ca.-1518) per l'edizione del Virgilio, 1501 14 Il ‘suo’ carattere, denominato ‘aldino’, meglio conosciuto come ‘italico’ o ‘corsivo’, da quel settembre del 1500 quando improntò sperimentalmente le segnature dell’epistole di Santa Caterina, s’è rinnovato nel tempo innumerevoli volte pur rimanendo sempre fedele a sé stesso. Nella vicenda del carattere aldino, nel suo sistematico rinnovarsi, riproporsi formalmente e funzionalmente, si ritrova la forza del progetto di Manuzio e pare potersi leggere la vitale metafora del perpetuo ricrearsi della natura e degli uomini. Immediatamente riconoscibile con il suo asse lievemente obliquo, l’aldino è il più noto dei segni sedimentati dall’opera dell’editore-tiografo ma l’arsenale visivo dei segni aldini è estremamente ricco. Che dire del Bembo, l’elegante serie di caratteri romani adottati nel De Aetna del 1495, matrice d’una ricca serie di tipi vitali più che mai ancora ai giorni nostri. Come immaginare un marchio destinato ad accompagnare un intero anno di inziative progettate per testimoniare l’attualità dell’eredità di Aldo attingendo dall’arsenale dei suoi segni senza contraffarne le forme e svilirne l’insegnamento, se non ricomponendo, riformalizzando e rifunzionalizzando caratteri, simboli e forme ancora vitali del lessico visivo aldino. E così è stato fatto! Alberto Prandi 15 ALDO IN BREVE 1449-1452 (secondo le diverse fonti): nasce a Bassiano, un borgo dei monti Lepini, nell’attuale provincia di Latina 1467-1475 compie studi a Roma, allievo di Domizio Calderini e Gaspare da Verona, e diviene maestro di grammatica 1476 circa si trasferisce a Ferrara, dove studia con Battista Guerini 1480-1489 è a Carpi, tutore dei principi Alberto e Lionello Pio. Durante questo periodo, nel 1482, soggiorna a Mirandola presso Giovanni Pico 1489 fine-inizio 1490 approda a Venezia e stringe rapporti con Andrea Torresano, stampatore ben radicato e attivo in città, che nel 1493 stampa la grammatica latina dello stesso Manuzio 1495 febbraio: esce dalla stamperia di Aldo, situata a Sant’Agostin, in calle del Pistor, la prima opera datata: gli Erotemata di Costantino Lascaris 1502 inizia la sua celebre serie di libri in formato tascabile, che si apre con Virgilio; nello stesso anno compare il marchio, composto dall’ancora e il delfino e il motto ‘festina lente’ 1505 sposa Maria Torresano, figlia di Andrea e trasferisce la propra abitazione e tipografia a casa del suocero, a San Paternian 1509 Aldo, a causa della guerra in atto contro Venezia, si sposta a Ferrara 1512 rientra a Venezia e riprende il lavoro editoriale 1515 6 febbraio Aldo Manuzio muore. L’ultimo volume uscito dalla sua bottega è il De rerum natura di Lucrezio 16 L’ANNO MANUZIANO DELLA MARCIANA Molti sono solo i buoni motivi che ci sollecitano a trascorrere un anno intero in compagnia di Manuzio alla Marciana e numerosi sono i temi da affrontare, sempre sforzandoci di costruire un ponte tra il passato di Aldo e i nostri giorni, tra la sua eredità e ciò che noi possiamo raccogliere. Il ciclo di conferenze-conversazioni, che vedrà impegnati un gruppo di illustri studiosi, è aperto a tutti, specialmente al pubblico giovanile, rinnovando l’insegnamento e la missione di Aldo. AMEDEO QUONDAM ci condurrà lungo l’avventura umana e intellettuale di questo grande editore e con LUCA MOLÀ capiremo come la Venezia delle manifatture e dello sviluppo tecnologico fu pronta ad accogliere la sua impresa. Seguiremo il desiderio di Aldo di far conoscere i valori universali della cultura greca con FILIPPOMARIA PONTANI e GIULIO BUSI ci farà penetrare nelle sue utopie poliglotte, in sintonia con le esperienze dell’Umanesimo. L’editoria ebraica e l’attenzione che vi riversò Aldo sarà di scena con GIULIANO TAMANI. Ascolteremo la voce di Aldo che ci giunge viva attraverso le sue prefazioni grazie a VINCENZO FERA, affiancato dalle letture di ANTONINO VARVARÀ; SHANTI GRAHELI ci farà conoscere gli estimatori e i collezionisti di Manuzio mentre MARIO INFELISE ci narrerà i lati ancora oscuri della sua vita. Con JAMES CLOUGH e ALBERTO PRANDI comprenderemo quanto i caratteri a stampa delle edizioni aldine sanno ancor oggi influenzare la grafica e l’editoria contemporanea. Ma Aldo ci offre l’occasione per immergerci nel più ampio universo del libro: potremo entrare nel vivo del lavoro tipografico e dei diversi mestieri in cui si articolava allora il processo di stampa con NEIL HARRIS; conosceremo i tipografi greci che animavano il circuito di produzione con GEORGIOS D. MATTHIÒPOULOS e DÈSPINA VLASSI, mentre FEDERICO BARBIERATO inserirà Venezia e le sue stamperie nel più vasto orizzonte del libro europeo del primo Cinquecento. Infine non potevamo ignorare coloro a cui era dedicato tutto questo mondo: i lettori, un pianeta sommerso che emergerà con NEIL HARRIS. Mentre a prologo dell’intero ciclo la MARCIANA presenterà la propria collezione aldina e le più recenti attività volte alla sua migliore conoscenza e accessibilità, una tavola rotonda chiuderà l’anno manuziano mettendo in luce i diversi aspetti e problemi dell’odierno mondo editoriale in compagnia di MARIO ANDREOSE, CESARE DE MICHELIS, TIZIANO SCARPA, GUIDO GUERZONI, coordinati da ALESSANDRO MARZO MAGNO. Affianca il programma degli incontri ed eventi marciani un’offerta didattica dedicata alle scuole e articolata in due laboratori: per le scuole medie inferiori Imprimatur con ARTEmisia di FRANCA LUGATO e ALESSANDRA BASSOTTO e per le superiori con TIZIANA PLEBANI, ALBERTO PRANDI, SANDRO BERRA e la Tipoteca Italiana. 17 Per le celebrazioni di Aldo Manuzio nel V° centenario della sua morte, la Marciana invita a un viaggio intorno al mondo dei libri e dell’arte della stampa, in compagnia di Aldo e di altri editori e tipografi, di lettori, imprenditori e ambulanti, tra caratteri greci, ebraici, arabi, tondi e corsivi, esplorando una cultura che ancora sa trasmetterci valori e ideali senza tempo. Il ciclo di incontri, eventi, laboratori si terrà presso le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, P.tta S. Marco 13/a. ALDO AL LETTORE… INVITO IN BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA ALLA SCOPERTA DEL MONDO DI MANUZIO 29.1 ore 16 Aldine marciane: il catalogo è questo. Biblioteca Nazionale Marciana 6.2 ore 17 Aldo Romano: una vita per il libro. Lectio magistralis di apertura. Amedeo Quondam 20.5 ore 17 Delfini, gigli e fenici nel contesto 19.2 ore 17 La bottega tipografica del Rinascimento. 9.9 ore 17 Un autoritratto in immagini: torchi, torcolieri, compositori, incisori di caratteri, correttori. Neil Harris 5.3 ore 17 Una città al lavoro: il libro e l’industria a Venezia tra Quattro e Cinquecento. Luca Molà 12.3 ore 17 Essere utile agli uomini. Aldo Manuzio editore di testi greci. Filippomaria Pontani 26.3 ore 17 Il lettore italiano del Rinascimento. Profilo di un consumatore. Neil Harris 1.4 ore 17 Aldo Manuzio: che carattere! Come un carattere di Aldo ha fatto, da solo, la storia della tipografia fino ai nostri tempi. James Clough e Alberto Prandi 15.4 ore 17 Aldo ai lettori. Carta d’identità delle prefazioni. Vincenzo Fera letture di Antonino Varvarà LABORATORIO per le scuole medie inferiori: Imprimatur. La stampa e l’editoria a Venezia al tempo di Aldo Manuzio: laboratorio-gioco sulla storia della stampa. A cura di ARTEmisia dell’editoria europea. Federico Barbierato La laguna poliglotta di Aldo. Ebraico, arabo e altri saperi esotici nell’officina manuziana. Giulio Busi 17.9 ore 17 Quello che non sappiamo di Aldo Manuzio e che sarebbe interessante sapere. Mario Infelise 30.9 ore 17 Testi e caratteri tipografici greci nel Cinquecento a Venezia. Georgios D. Matthiòpoulos e Dèspina Vlassi 15.10 ore 17 Aldo Manuzio, i suoi lettori e il mercato internazionale del libro. Shanti Graheli 4.11 ore 17 Aldo Manuzio e la stampa con caratteri ebraici. Giuliano Tamani 25.11 ore 17 Il mondo del libro ieri e oggi a confronto, editori, curatori, autori e lettori. Tavola rotonda con: Mario Andreose, Cesare De Michelis, Tiziano Scarpa, Guido Guerzoni Coordina Alessandro Marzo Magno LABORATORIO per le scuole medie superiori: Comunicare, pubblicare, far circolare idee ed emozioni: tecniche, valori e bellezza nascosti tra le pagine da Aldo a oggi. Con Tiziana Plebani, Alberto Prandi, Sandro Berra e la Tipoteca Italiana I laboratori ad accesso gratuito su prenotazione si svolgeranno da febbraio ad aprile: [email protected] 18 ALDO AL LETTORE... profili dei partecipanti e abstract delle conferenze EVENTI: Lectio magistralis di apertura Amedeo Quondam. Professore emerito di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma, è presidente del Centro di studi ‘Europa delle Corti’ e del sito web ‘Biblioteca Italia’; fa parte del Comitato di direzione scientifica del Dizionario Biografico degli Italiani. Tra i suoi studi più recenti in monografia: Petrarca, l’italiano dimenticato (Milano 2004); Tre inglesi, l’Italia, il Rinascimento. Sondaggi sulla tradizione di un rapporto culturale e affettivo (Roma 2006); La conversazione. Un modello italiano (Roma 2007); Tutti i colori del nero. Moda e cultura del gentiluomo nel Rinascimento (Vicenza 2007); Forma del vivere. L’etica del gentiluomo e i moralisti italiani (Bologna 2010); Risorgimento a memoria. Le poesie degli italiani (Roma 2011); Rinascimento e Classicismi. Forme e metamorfosi della modernità (Bologna 2013). Aldo Romano: una vita per il libro. L’esperienza di Aldo Manuzio è da tempo entrata nei 6 febbraio miti fondativi dell’identità occidentale per le eccezionali caratteristiche del suo lavoro di editore umanista, impegnato non solo nella restituzione filologica della biblioteca classica, ma anche nell’elaborazione grafica del corpo materiale del libro prodotto dalla nuova ‘ars artificialiter scribendi’, nella continua ricerca sperimentale della sua autonomia visiva e comunicativa rispetto alla grande tradizione del libro manoscritto, della sua ‘ars naturaliter scribendi’. Per avere edizioni non solo ‘critiche’ ma anche belle: perché il valore estetico è la nuova variabile che non consiste più nei materiali preziosi che rendevano belli i codici, ma nel primato del design dei caratteri tipografici e della loro messa in pagina. INCONTRI Neil Harris. Insegna Bibliologia all’Università degli Studi di Udine dal 1992. Nato in Uganda, si è laureato a Oxford nel 1980 in Lingua e letteratura inglese, nel 1986 ha conseguito un Ph.D. a Leicester (GB) in Letteratura comparata sul Paradise Lost di John Milton (1667), e nel 1989 ha conseguito un perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È noto soprattutto come studioso del libro italiano del Quattro e Cinquecento, sia per la Bibliografia dell’Orlando Innamorato (Modena 1988-91), sia per i lavori più recenti sull’editoria veneziana e sull’Hypnerotomachia Poliphili del 1499. La bottega tipografica del Rinascimento. Un autoritratto in immagini: torchi, torcolieri, 19 febbraio compositori, incisori di caratteri, correttori. Viene ripercorsa l’iconografia della bottega tipografica del XV e del XVI secolo, partendo dalla Danse macabre lionese del 1499, per illustrare e spiegare l’organizzazione del processo di stampa con il torchio manuale, diviso fra i ruoli differenti del compositore e del torcoliere. 19 Il lettore italiano del Rinascimento. Profilo di un consumatore. La lettura, o talvolta 26 marzo la non lettura, sta al centro del nostro rapporto con il libro come opera, testo, e manufatto, ma al tempo stesso tale pratica è impossibile da documentare o conoscere. Partendo da un documento eccezionale conservato presso la Biblioteca Marciana, il Zornale del libraio Francesco de Madiis (1484-1488), che rivela gli acquisti giornalieri in una bottega a Rialto, si analizza come la stampa abbia modificato le abitudini di acquisto, consumo, e conservazione dei libri. Luca Molà. Ha insegnato per molti anni all’Università di Warwick ed è ora professore di storia moderna all’Istituto Universitario Europeo di Firenze. Le sue ricerche si sono concentrate sulla storia della tecnologia e dei commerci tra tardo Medioevo e Rinascimento, su cui ha scritto due monografie: La comunità dei mercanti lucchesi a Venezia nel tardo Medioevo (Venezia 1994) e The Silk Industry of Renaissance Venice (London 2000). Sta ora completando un nuovo lavoro sulle innovazioni e i brevetti nell’Italia del Rinascimento. Una città al lavoro: il libro e l’industria a Venezia tra Quattro e Cinquecento. Nel 5 marzo Quattrocento Venezia è una città cosmopolita, dove artigiani e mercanti provenienti da varie parti d’Europa portano nuove conoscenze tecniche e capacità imprenditoriali. La principale comunità straniera è composta dai tedeschi, che grazie ai loro capitali lanceranno l’industria della stampa. Il rapido successo della nuova industria rispecchia la dinamicità del mondo artigianale e commerciale veneziano, in cui l’oreficeria, la meccanica, la produzione dei tessuti di seta, della cera, del sapone e molte altre attività sono sostenute dalla principale flotta mercantile del Mediterraneo. Sarà proprio il fiorire delle arti e dei traffici a convincere il governo della Serenissima, nel 1474, a emanare la prima legge sulla proprietà intellettuale per le invenzioni, facendo della città il centro principale dello sviluppo tecnologico nel continente europeo. Filippomaria Pontani. Insegna Filologia Classica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha studiato la tradizione manoscritta di testi greci in età antica, bizantina e umanistica, ed è impegnato da anni nell’edizione dei commenti antichi e medievali all’Odissea di Omero. Si è occupato di allegoria, grammatica, retorica, e di vari autori antichi e bizantini (da Saffo a Callimaco, da Eschilo a Demostene, da Lucilio a Petronio, da Eustazio di Tessalonica a Massimo Planude), di umanisti (Angelo Poliziano, Marco Musuro) e di numerosi poeti neogreci. Scrive saltuariamente sul Post e su Il manifesto. Essere utile agli uomini. Aldo Manuzio editore di testi greci. L’attività editoriale di 12 marzo Aldo si connotò sin dal principio per l’inedita attenzione ai classici greci. Si tratteggeranno brevemente da un lato i modi e le forme della coscienza culturale di Aldo nel varare e perseguire un progetto così innovativo nel panorama internazionale, dall’altro - più nel concreto - le dinamiche filologiche che innervarono tale iniziativa: l’acquisizione dei manoscritti, la costituzione dei testi, il ruolo dei collaboratori. Il tutto, sullo sfondo di quei codici bessarionei così vicini e al contempo così lontani... 20 James Clough. Londinese, ha studiato Typographic design al London College of Printing. Da più di quarant’anni abita a Milano dove ha lavorato come designer, calligrafo e docente. Scrive per pubblicazioni italiane e internazionali sulla storia della tipografia e delle arti grafiche e ha curato diversi musei della stampa. Tra i fondatori dell’Associazione Calligrafica Italiana, è socio della Printing Historical Society. Attualmente insegna Storia e teoria della tipografia al Politecnico di Milano. Alberto Prandi. Laureato in architettura allo IUAV di Venezia, ha svolto attività di ricerca e studio sulla storia della fotografia, curando inoltre numerose mostre sull’argomento. È attualmente docente dei corsi di Storia della Fotografia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Esercita inoltre come grafico editoriale in qualità di consulente e collaboratore presso alcune case editrici. Aldo Manuzio: che carattere! Come un carattere di Aldo ha fatto, da solo, la storia 1 aprile della tipografia fino ai nostri tempi. Nel 1496 Aldo stampò il De Aetna del Bembo, un libro molto significativo per la storia della tipografia. A partire dagli anni Trenta del Cinquecento fino alla fine del secolo e oltre, tutti gli incisori, compreso il celebre Garamond, furono attratti dal carattere usato da Manuzio e copiarono quelle lettere. Ancora oggi quel carattere dal nome francese ma dal design veneziano è tra i font digitali preferiti dagli editori. Vincenzo Fera. È dal 1985 professore ordinario di Filologia medievale e umanistica nell’Università di Messina. Presidente del Centro internazionale di Studi umanistici (CISU), è Coordinatore del Dottorato di ricerca in Scienze archeologiche, storiche e filologiche presso la stessa università. È componente della Commissione per l’Edizione Nazionale delle Opere di Francesco Petrarca e della Commissione per l’edizione Nazionale dei Testi Umanistici; presso il CISU condirige diverse collane di studi e il periodico Studi medievali e umanistici. I suoi interessi di lavoro si dividono tra la letteratura e la filologia degli umanisti: in questi ambiti ha pubblicato numerosi lavori. Aldo ai suoi lettori. Carta d’identità delle prefazioni. La relazione mira a disegnare 15 aprile un identikit storico-culturale delle Prefazioni di Aldo, con particolare riferimento al vario sistema comunicativo che l’editore instaura con i suoi lettori. Un disegno mirato consentirà di apprezzare i momenti evolutivi della prefazione rispetto al tradizionale assetto di analoghi prodotti quattrocenteschi. Letture di Antonino Varvarà: ha frequentato la Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova. Dal 1989 è Direttore Artistico della Compagnia Questa Nave di Marghera (Ve), con cui organizza corsi di teatro e di lettura espressiva per vari livelli di utenza, e attualmente è docente di dizione e lettura presso l’Accademia Teatrale Veneta di Venezia. Federico Barbierato. Insegna Storia moderna all’Università di Verona. Si occupa principalmente di storia sociale della cultura e del dissenso religioso nella prima età moderna. Fra le sue pubblicazioni: The Inquisitor in the Hat Shop. Inquisition, Forbidden Books and Unbelief in Early Modern Venice, (Ashgate 2012); La rovina di Venetia in materia de’ libri prohibiti. Il libraio Salvatore de’ Negri 21 e l’Inquisizione veneziana (1628-1661), (Venezia 2008); Politici e ateisti. Percorsi della miscredenza a Venezia fra Sei e Settecento, (Milano 2006); Nella stanza dei circoli. Clavicula Salomonis e libri di magia a Venezia. Secoli XVII-XVIII, (Milano 2002). Delfini, gigli e fenici. Venezia nel contesto dell’editoria europea. Il contributo metterà 20 maggio in luce alcuni dei principali aspetti del mondo dell’editoria veneziana, contestualizzando la figura di Aldo Manuzio nell’ambito della cultura veneziana ed europea del periodo. Cercherà inoltre di delineare le concrete articolazioni delle reti di rapporti del mondo editoriale del periodo, i contrasti intellettuali e commerciali fra i principali protagonisti di quel mondo e le strategie di pubblicazione. Verranno inoltre approfondite le dinamiche di interazione fra il mondo della produzione e quello dei lettori. Giulio Busi. È professore ordinario alla Freie Universität di Berlino, dove dirige l’Istituto di Giudaistica. Si è occupato particolarmente di misticismo ebraico e di Rinascimento italiano di cui ha analizzato tanto lo sviluppo storico quanto i valori letterari e le implicazioni estetiche. Collabora con numerose riviste specialistiche e con giornali quotidiani, tra cui il Tagesspiegel, Die Welt e il Sole 24 Ore. Dal 2007 insegna anche Storia del pensiero ebraico presso l’Università Statale di Milano. Tra le sue più recenti pubblicazioni: The Great Parchment. Flavius Mithridates’ Latin Translation, the Hebrew Text, and an English Version, (con S. M. Bondoni e S. Campanini, Torino, 2004), Hebrew to Latin, Latin to Hebrew (Berlin – Torino 2006), Qabbalah visiva (Torino 2005), L’enigma dell’ebraico nel Rinascimento (Torino 2007), Zohar (Torino 2008), Vera Relazione sulla Vita e i Fatti di Giovanni Pico Conte della Mirandola (Torino 2010), Giovanni Pico. Mito, magia, qabbalah (con Raphael Ebgi, Torino 2014). La Laguna poliglotta di Aldo. Ebraico, arabo e altri saperi esotici nell’officina manuziana. 9 settembre Dalle pagine del Polifilo al sogno, naufragato, di un’accademia trilingue, Aldo si mostra assai sensibile agli esotismi di fine Quattrocento. L’amicizia con Giovanni Pico, la misteriosa influenza dell’opera di Francesco Colonna, la frequentazione di eruditi tedeschi già malati d’Oriente sono gli ingredienti di un multilinguismo manuziano che vale la pena di (ri)scoprire. Mario Infelise. Insegna Storia del libro all’Università Ca’ Foscari di Venezia; si è interessato di stampa popolare, editoria del Settecento e, negli ultimi anni, di questioni di controllo della produzione e della circolazione libraria nell’Europa moderna, Tra i suoi libri recenti: I padroni dei libri. Il controllo sulla stampa nella prima età moderna (Bari-Roma 2014), I libri proibiti ( Bari-Roma 2013), Prima dei giornali. Alle origini della pubblica informazione ( Bari-Roma 2005). Quello che non sappiamo di Aldo Manuzio e che sarebbe interessante sapere. 17 settembre Conosciamo tutto su Aldo Manuzio? No. Molti aspetti della sua esistenza e delle sue attività rimangono ancora ignoti. Non si sa quando è nato; come abbia trascorso gli anni della formazione; cosa abbia fatto prima di iniziare a stampare. Ma anche nei suoi vent’anni decisivi, quelli trascorsi come editore, non mancano 22 le zone d’ombra, soprattutto quando ebbe l’occasione di allontanarsi da Venezia. Eppure raggiunse la fama prestissimo ed era al centro di una rete impressionante di relazioni, politiche, culturali e religiose, tutte di altissimo livello. Georgios D. Matthiòpoulos. È professore del Dipartimento di Disegno Grafico all’Accademia di Belle Arti di Atene. È fondatore dell’Associazione “Greek Printing Types”. I primi caratteri tipografici greci. Un ripristino digitalizzato. La relazione procede a 30 settembre uno studio comparativo tra i caratteri greci di Aldo Manuzio, di Zacharias Kalliergis, di A.G. de Brocar e ‘les caracteres du Roi’ (1540-50) di Claude Garamont. In effetti Venezia fu la culla del carattere tipografico greco. Dèspina Vlassi. Laureata in filologia classica presso l’Università di Atene, è bibliotecaria dell’Istituto Ellenico di Venezia e responsabile dell’archivio della confraternita. Tipografie di testi greci nel Cinquecento a Venezia. Durante il XVI secolo operarono a 30 settembre Venezia alcune tipografie greche che stamparono lessici, grammatiche, testi di letteratura e opere religiose. Tipografi come Zacharias Kalliergis e Nicola Vlasto, Andrea Counadis, Demetrio Zeno, Nicola Sofiano, Nicola Cuvlì, i fratelli Vareli, Alexio Rarturo e Manuel Glyzouni. Alcuni di loro rimasero a Venezia fin che era attiva la loro tipografia. Altri si stabilirono in città ed ebbero stretti rapporti con la confraternita greca. Shanti Graheli. Ricercatrice presso lo Universal Short Title Catalogue all’Università di St. Andrews (Scozia), dove sta preparando un censimento delle edizioni parigine nel periodo 1601-1650. Nel suo lavoro di dottorato di ricerca esamina la circolazione e collezione di edizioni italiane in Francia nel XVI secolo. Le sue pubblicazioni includono un articolo su Paolo Manuzio e l’Accademia Veneziana, uno studio della biblioteca di Claude Expilly e un’indagine sul libro italiano nella valle della Loira. Aldo Manuzio, i suoi lettori e il mercato internazionale del libro. Fin dai tempi della 15 settembre loro produzione, le edizioni Aldine furono ambite e collezionate dagli intellettuali dell’Europa rinascimentale. Nonostante botteghe e agenti specializzati si occupassero della loro diffusione, talvolta il mercato in sé non era sufficiente. Le Aldine furono, forse più di ogni altra edizione a stampa, diffuse attraverso circuiti privati; usate come modelli nelle stamperie di tutta Europa e a volte persino falsificate. In questo intervento si prendono in esame la fortuna e la diffusione di queste edizioni, i modi in cui furono collezionate e utilizzate, per dimostrare il ruolo privilegiato occupato da Aldo tra i lettori umanisti della prima età moderna. Giuliano Tamani. Fino al 2012 ha insegnato Lingua e letteratura ebraica nella facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha descritto manoscritti e libri ebraici conservati in biblioteche italiane. Si è occupato della storia degli studi ebraici in Italia, con particolare interesse alle biblioteche degli umanisti cristiani (Pietro da Montagnana, Giovanni Pico della Mirandola, cardinal Domenico Grimani). Ha illustrato le tipografie ebraiche di Brescia, Gorizia, Riva 23 del Garda, Soncino, e Venezia. Si è interessato alla trasmissione di testi ebraici (poetici, esegetici, filosofici, scientifici) dal Medioevo all’età moderna. I risultati delle ricerche sono stati esposti in un centinaio di contributi apparsi su riviste scientifiche italiane e straniere e negli atti di convegni nazionali e internazionali. Aldo Manuzio e la stampa con caratteri ebraici. Aldo Manuzio non realizzò il suo 4 novembre programma di stampare libri con caratteri ebraici o per mancanza dei finanziamenti necessari o per mancanza di collaboratori preparati. Egli non riuscì a coinvolgere nel suo progetto Gershom Soncino (m. 1534), il maggior tipografo ebreo del suo tempo, che nel 1500-1501 si era recato a Venezia probabilmente per impiantarvi una tipografia. Unica testimonianza del rapporto che ci fu fra i due stampatori è l’Introductio perbrevis ad Hebraicam linguam pubblicata per la prima volta anonima da Aldo Manuzio nel 1501-1503 in appendice a Constantini Lascaris … De octo partibus orationis liber e poi varie volte ristampata con i titoli simili. In realtà l’editore aveva omesso di dichiarare che l’autore della grammatica era Gershom Soncino. Sarà proprio Gershom Soncino a rivendicarne la paternità nell’edizione del medesimo manuale da lui stesso stampato a Pesaro nel 1510. TAVOLA ROTONDA: Il mondo del libro ieri e oggi a confronto: editori, curatori, autori e lettori 25 novembre Mario Andreose. Veneziano, è attivo da alcuni decenni nell’editoria. Ha partecipato all’avventura de Il Saggiatore di Alberto Mondadori, in vesti successive di correttore di bozze, traduttore, redattore, redattore capo, direttore editoriale. Passato alla Mondadori si è occupato del settore nascente delle coedizioni dei libri per ragazzi e dei libri illustrati. È stato direttore editoriale del Gruppo Fabbri, comprendente le edizioni scolastiche e le case editrici Bompiani, Sonzogno, Etas. Attualmente è direttore letterario della RCS Libri e collaboratore della Domenica del Sole 24ore. Cesare De Michelis. Professore emerito dell’Università di Padova, in cui ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea, dirige la rivista Studi Novecenteschi e collabora con il Corriere del Veneto e con Il Sole 24ore . È presidente della Marsilio Editori di Venezia; di questa esperienza da dato conto nel libro Tra le carte di un editore (Venezia 2011). Guido Guerzoni. Si è laureato in economia aziendale in Bocconi nel 1992 e nel medesimo ateneo ha conseguito un dottorato in storia economica nel 1996. Da vent’anni si occupa accademicamente e professionalmente di economia delle istituzioni culturali e di storia dei mercati dell’arte e dei beni da collezione, collaborando con diverse istituzioni nazionali e internazionali. Tiziano Scarpa. Ha scritto romanzi, saggi, testi teatrali, poesie. Tra i suoi libri più noti: Stabat Mater (Torino 2008), Venezia è un pesce (Milano 2001), Groppi d’amore nella scuraglia (Torino 2005). Ha fondato le riviste Nazione indiana e Il primo amore. Alessandro Marzo Magno. Dopo molti anni trascorsi nei giornali, da qualche tempo si dedica soprattutto ai libri di divulgazione storica. Ne ha scritti un po’, e con L’alba dei libri. Come Venezia ha fatto leggere il mondo (Milano 2012) ha raccontato la rivoluzione della stampa avvenuta a Venezia nella prima metà del Cinquecento. 24 LABORATORI PER LE SCUOLE: ARTEmisia di Franca Lugato e Alessandra Bassotto. Storiche dell’arte, si occupano di progettazione, realizzazione ed esecuzione di laboratori didattici e percorsi d’arte e natura a Venezia e nella sua Laguna. Artemisia collabora dal 1996 con importanti istituzioni museali e culturali della città e inoltre tiene corsi di formazione e aggiornamento di didattica museale. Sandro Berra. Dopo studi classici in lettere antiche, si è dedicato ai tipi da stampa. Si occupa di grafica editoriale, editing e storia della tipografia. Dal 2001, collabora con la Tipoteca Italiana (www.tipoteca.it), la fondazione di Grafiche Antiga che si dedica alla cultura del libro, della grafica e della tipografia. Tiziana Plebani L’intero ciclo è stato ideato e organizzato da Tiziana Plebani, dottore di ricerca in Storia, funzionaria Bibliotecaria della Biblioteca Nazionale Marciana, responsabile dell’Ufficio Storico-didattico; si occupa di storia del libro e delle pratiche di lettura e scrittura, a cui ha dedicato numerosi contributi e alcune monografie, tra cui Il genere dei libri. Storie e rappresentazioni della lettura al femminile e al maschile tra Medioevo ed età moderna (Milano 2001) e Venezia 1469. La legge e la stampa, (Venezia 2004); su Aldo Manuzio: Omaggio ad Aldo grammatico: origine e tradizione degli insegnanti stampatori, in Aldo Manuzio e l’ambiente veneziano (Venezia 1994), Hypnerotomachia Poliphili, in Manuale Enciclopedico della Bibliofilia, Milano 1997. 25 SCRINIUM: IL PARTNER CULTURALE Fin dalla sua fondazione nel 2000, la Società Scrinium è impegnata nella valorizzazione e divulgazione del patrimonio documentario e artistico custodito da primarie Istituzioni conservatrici in Italia e all’estero. L’expertise esclusiva nel campo dell’analisi materiale, della ripresa e dei rilievi ad altissima definizione sulle fonti originali, e infine della loro restituzione scientifica e senza compromessi in esemplari facsimile di massima fedeltà, consente a Scrinium di fornire un’insostituibile contributo nell’ambito della conservazione e della tutela e di concorrere in modo distintivo a perpetuare la sopravvivenza e promuovere la conoscenza di tesori inestimabili della cultura, della storia e dell’arte la cui disponibilità e accessibilità è naturalmente destinata a divenire, con il tempo, sempre più problematica. Grazie a un approfondito lavoro di indagine preliminare sul materiale-fonte, condotto al fianco delle Istituzioni conservatrici committenti, Scrinium realizza edizioni di pregio e carattere esclusivo, strumenti di certificata attendibilità e di straordinario interesse per l’intera comunità accademica internazionale, per i ricercatori e per gli appassionati di tutto il mondo. Su mandato fiduciario esclusivo dell’Archivio Segreto Vaticano, Scrinium cura il Progetto Exemplaria Praetiosa, riproducendo e divulgando in esclusiva mondiale reperti documentari vaticani di enorme valore storico e grande fascino, tra i tantissimi da secoli custoditi in oltre 85 chilometri di scaffali. Al fianco del Sacro Convento di san Francesco in Assisi e dell’Arcidiocesi di Spoleto Norcia, nei primi mesi del 2015 Scrinium presenterà in anteprima mondiale i primi cloni perfetti di tre rarissime reliquie francescane, la Regola Bollata dell’Ordine dei frati Minori e gli unici due documenti autografi superstiti di Francesco, la Chartula di Assisi e la bellissima Lettera a frate Leone. Il Progetto si avvale della collaborazione della Società Internazionale di Studi Francescani. 27 Il 2015 vedrà Scrinium e la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia presentare al pubblico il primo frutto di un accordo triennale di collaborazione. Al centro della prima co-edizione Scrinium - Biblioteca Nazionale Marciana, il Testamento di Marco Polo, la preziosa e affascinante pergamena del XIV secolo che è anche l’unico documento originale superstite del grande viaggiatore veneziano. Sul web, Scrinium coordina la community Cultura Praetiosa – Exploring history through primary sources (www.culturapraetiosa.com), un salotto culturale virtuale che, ospitando contributi e seminari on-line di esperti, studiosi, ricercatori di fama internazionale, mira a informare e sensibilizzare il pubblico internazionale intorno ai temi della tutela e diffusione del patrimonio storico-documentario mondiale. SCRINIUM Via Terraglio 246 Mestre - VE www.scrinium.org [email protected] Segreteria 0415020699 aldine marciane Biblioteca Nazionale Marciana 2015 LA RACCOLTA ALDINA MARCIANA: UN INSIEME ETEROGENEO Susy Marcon Càpita che l’erudito curioso, che il visitatore della Venezia culturale si rivolga alla Biblioteca di San Marco convinto che vi sia conservata la raccolta sistematica e ordinata di quanto è uscito dai torchi veneziani, pensando di trovarvi gli esemplari aldini più scelti e di illustre provenienza. Non gli si può dar torto, dal momento che fra gli intenti della Biblioteca, perseguiti durante i quattro secoli e mezzo della sua esistenza, ci fu anche quello di conservare quanto uscisse dalle migliori stamperie attive nella città. Ma la Biblioteca della Serenissima, aperta formalmente nel 1560 e detentrice della copia di deposito degli stampati a partire dal pionieristico decreto del 1603, è troppo giovane per rispecchiare direttamente i volumi realizzati nelle prime elegantissime stagioni dell’editoria veneziana, che tanta fortuna ebbero nel mercato europeo. Eppure, le stampe di Aldo il Vecchio conservate oggi presso la Biblioteca Marciana ne presentano il catalogo a un grado elevato di completezza, e anche in più esemplari, raccolti sotto la segnatura di ‘Aldine’ insieme a quanto uscì dai torchi degli eredi. Segnatura dedicata, generata all’inizio del Novecento per la nuova sede della Zecca (a rispecchiare aggregazioni già attuate nelle sale del Palazzo Ducale, negli scaVali intorno a cxiv e cxv), ma non esclusiva, poiché stampe di Aldo si ritrovano inserite anche tra gli ulteriori fondi della Biblioteca. Anche per quanto riguarda i pochi autografi manuziani le vie di provenienza sono le più diverse. L’autografo aldino del contratto relativo al prestito di originali per la stampa delle lettere di santa Caterina del 17 aprile 1499, fu acquistato nel 1892 e collocato come It. xi, 207 (=4071) come quinta parte dopo quattro lacerti diver31 32 sissimi costituenti un manoscritto latino. Il documento ci dice come per l’edizione delle Epistole deuotissime de sancta Catharina da Siena, che ebbe luce a cura di frate Bartolomeo Alzano «in casa de Aldo Manutio Romano, a di xv. septembrio 1500», a seguito del privilegio decennale ottenuto il 23 luglio 1500, Aldo curò che vi fosse un testo corretto. Egli ottenne per conto della vedova di Peter Ugleimer e attraverso Antonio Condulmer, contro pegno e la promessa di dieci copie della prossima stampa, il prestito di quattro codici e uno stampato contenente le epistole della santa da un monastero veneziano verosimilmente domenicano. A Venezia i Domenicani, in particolare nel convento delle Mantellate del Corpus Domini, osservavano il culto di Caterina, aVermatosi grazie all’apostolato del senese Tommaso D’Antonio CaVarini. È una via ancora parzialmente da percorrere quella che portò infine nel 1952 all’acquisizione del prezioso esemplare unico, che stava già nella Biblioteca del Seminario di Foligno, delle Institutiones grammaticae di Aldo, riferibile agli esordi della sua attività veneziana e corretto dalla mano stessa dell’autore. Allora il volume non fu riconosciuto con certezza come stampa aldina e fu quindi collocato fra i Rari Veneti, al numero 632. Insomma, le provenienze degli esemplari delle stampe aldine marciane sono varie quanto i diversi modi di acquisizione dei documenti, e numerose quanto i principali fondi pervenuti. Non v’era l’abitudine di segnare la provenienza sugli stampati marciani, e così in occasione della mostra del 1994, si è dovuto consultare sistematicamente i cataloghi storici della Biblioteca. La ricognizione ha fatto emergere tale situazione parcellizzata di aggregazione della raccolta aldina. I vari esemplari dei volumi aldini hanno avuto storie diverse, svariati possessori che hanno lasciato segni di appartenenza, commenti, legature proprie. Se nel terzo-quarto decennio del Seicento le stampe di Aldo il Vecchio presenti in Biblioteca erano meno di una decina, ma comprendenti un Poliphilo e due enchiridi latini del 1501, il Marziale e l’Orazio, l’acutezza di Jacopo Morelli nell’individuare e segnalare le aldine nelle biblioteche degli enti ecclesiastici veneziani che si stavano disperdendo, tra gli anni 1789-1811, fu fonte di un notevole accrescimento della raccolta. Nel corso delle ricognizioni, egli segnalò a volte se vi fossero note manoscritte, e per un solo esemplare rilevò come si trattasse di un membranaceo (che non giunse in Marciana). Purtroppo spesso manchiamo di elementi per asseverare l’esatta corrispondenza dei volumi oggi marciani con quelli che egli vide allora. In pochi casi gli elementi di riconoscimento permettono di ripercorrere le vie della storia, come per il raro volume delle Horae, stampato nel 1505 (Ald. 663) che fu dei Carmelitani Scalzi. In via generale, colpisce come nelle note morelliane relative alle visite a monasteri e conventi siano elencati molti classici in ottavo, giunti poi in Marciana in numero assai limitato rispetto a quanti trovarono altre destinazioni. Jacopo Morelli rilevò allora come sul mercato veneziano venisse fatta incetta delle edizioni aldine. Del resto, a testimoniare l’interesse, all’inizio dell’Ottocento i numerosi studi settecenteschi approdarono agli annali del Renouard, e il neoclassicismo europeo poteva ben apprezzare la nitidezza delle accurate edizioni aldine. Svariate aldine già viste dal Morelli nei conventi si trovano nella ricca biblioteca di Girolamo Ascanio Molin, formatasi appunto tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, ed entrata poi in Marciana. Dalla sua raccolta fanno parte il Poliphilo e il Virgilio del 1501 attualmente presenti in Biblioteca in unica copia. Si consideri tuttavia che il fondo Molin è stato ricomposto con segnature proprie (senza estrazioni per le Aldine) fra il 1873 e il 1883 sulla base delle voci inventariali, dopo che i volumi, nel cinquantennio precedente, erano stati dispersi fra le varie collocazioni della Biblioteca. È possibile che si siano allora verificati alcuni scambi di esemplari, come per il Lucrezio aldino del 1500, 388.D.137, che porta i contrassegni Molin ma anche l’ex libris settecentesco marciano del tempo di Girolamo Zulian (morto nel 1795). 33 34 Solo in rari casi quanto di maggiormente prezioso passò nel vasto commercio veneziano - alimentato dal disfacimento delle biblioteche patrizie e conventuali - ebbe poi la sorte di giungere alla Biblioteca. I collezionisti veneti del secondo Settecento e ottocenteschi, quelli che lasciarono poi le loro raccolte alla Biblioteca, non ebbero la forza d’acquisto dei collezionisti internazionali e delle grandi Biblioteche europee. Le stampe più selezionate e rare di Aldo il Vecchio, gli esemplari più ricercati presero sovente la via d’oltralpe, come avvenne per molti codici miniati, e per un numero sterminato di miniature ritagliate. Si spiegano in tal modo le assenze degli esemplari di lusso nella Biblioteca. Per la scelta degli acquisti, poi, sembra che abbiano prevalso quasi costantemente le ragioni testuali su quelle formali. Nessun esemplare di Aldo il Vecchio stampato su pergamena è presente nelle raccolte marciane. La produzione di aldine pergamenacee fu molto limitata, anche se dovette esservi una tiratura usuale e non legata a committenze dirette, come si evince dalla testimonianza di una giacenza di alcuni esemplari presso lo stampatore. Si trattava di libri degni di biblioteche di regnanti, e di patrizi ricchi con il gusto del bel libro. Alcune aldine pergamenacee e miniate portano gli stemmi Pisani, Mocenigo, Barbarigo, e sono conservate oggi soprattutto in prestigiose collezioni straniere. Allo sfaldarsi delle biblioteche veneziane, le aldine furono molto apprezzate per la loro eleganza, e gli esemplari più preziosi e rari furono molto ricercati. L’Euripide aldino pergamenaceo del 1507, raro e di valore, fu visto dal Morelli nel convento dei Riformati di San Bonaventura, e venne trascelto e consegnato ai Francesi nel 1797. Oggi nella Biblioteca di San Marco il solo Membr. 74, Le vulgari elegantie di Nicolò Liburnio, stampato «nelle case d’Aldo romano e d’Andrea Asolano suo suocero» nel mese di giugno del 1521, testimonia dell’uso di produrre copie sul difficile e costoso supporto membranaceo. Quest’ultimo volume proviene da Apostolo Zeno, che segnalò di esserne in possesso nelle sue annotazioni alla Biblioteca dell’eloquenza italiana di Giusto Fontanini (1753). La stampa aldina su carta reale, ossia la limitata tiratura di lusso di stampati dai vasti margini, è sinora registrata nei fondi marciani per il solo Ammonio del 1546, stampato in greco «apud Aldi filios» (385.D.226), e al momento non sono state rilevate stampe aldine su carta azzurra. Analogamente, nei fondi della Biblioteca non ci sono quegli esemplari aldini miniati nelle pagine d’apertura che passarono numerosi nel collezionismo della seconda metà dell’Ottocento e novecentesco e confluirono in raccolte private e pubbliche anglosassoni e americane. L’unica aldina miniata marciana (esposta e analizzatanella mostra del 1994) è una stampa in ottavo realizzata dopo la morte di Aldo nell’elegante carattere corsivo, segnata Aldina 551. L’esemplare degli Historiae augustae scriptores porta in colophon «Venetiis, in aedibus Aldi, et Andreae soceri, mense Iulio m.d.xvi» e la data 10 giugno 1517 nella dedicatoria del curatore Giovan Battista Egnazio. Attenzione al testo, formato tascabile e carattere vi seguono strettamente le specialità della prima editoria aldina, così come la decorazione dell’esemplare non si allontana dal gusto antiquario che Benedetto Bordon associò alla miniatura e alle xilografie realizzate per l’oVicina di Aldo il Vecchio; in questo caso è offerta in una versione sobria, limitata all’ornamentazione del titolo posto su tabella e al fregio all’antica inserito nel margine inferiore della pagina d’apertura. Giunse alla Biblioteca con la raccolta libraria di Apostolo Zeno, del quale porta l’ex libris tipografico e i due minuti segni caratteristici apposti a inchiostro sul primo foglio. Poiché gli interventi a penna sono limitati alle intitolazioni e alla cartolazione, e non essendovi delineata alcuna arma, sarà diVicile individuare le pertinenze precedenti. 35 QUESTO LIBRO È MIO. TRACCE DI STUDIO, LETTURA E POSSESSO NEGLI ESEMPLARI ALDINI Orsola Braides ed Elisabetta Sciarra La Biblioteca Nazionale Marciana, che nel novembre 2014 ha pubblicato sul proprio sito web l’Archivio dei possessori <http://marciana.venezia.sbn.it/la-biblioteca/cataloghi/archivio-possessori>, ha riservato un progetto specifico per il rilevamento e la segnalazione dei possessori, lettori e studiosi delle edizioni di Aldo Manuzio conservate dalla Biblioteca. L’Archivio dei possessori rende disponibile il censimento e la documentazione iconografica dei dati relativi alle provenienze degli stampati e dei manoscritti della Marciana: ex libris, timbri, note di possesso, note di lettura e contrassegni sulle legature. L’archivio è stato creato allo scopo di individuare anche visivamente i contrassegni di provenienza e attualmente contiene circa trecento schede e ottocento immagini. Il nuovo strumento di ricerca offre informazioni sulla fruizione del libro, con particolare attenzione al libro aldino e alla sua circolazione dal xv al xx secolo, su vicende di libri e di biblioteche, su possessori noti e meno noti, studiosi, bibliofili, collezionisti, anonimi lettori. Molte sono le tracce di studio e lettura di coloro che acquistarono le edizioni manuziane al tempo in cui furono stampate, o poco dopo, e numerose sono le mani di intellettuali e umanisti che vi si riconoscono. A Niccolò Leonico Tomeo (1456-1531) – noto umanista 57 Lucianus, Opera, 1503, c. 2ny6r 37 38 padovano che ebbe in mano e postillò, per averli presi a prestito, ben due manoscritti marciani, Gr. Z. 225 (=307), Gr. Z. 413 (=819) – si devono le fitte postille nelle Aldine 171 e 172, edizioni di Tucidide e Senofonte. Vettor Fausto (1490-1546), professore di greco e architetto navale, annotò – oltre al Gr. IX, 35 (=1082), di Omero – anche il Thesaurus cornucopiae collocato in Aldine 100. La mano di Aldo Manuzio il Vecchio (ca. 1450-1515), già nota nell’edizione della sua grammatica del 1493, segnata Inc. V. 632, compare pure in un unico intervento in greco nell’edizione del 1495 della grammatica di Teodoro Gaza, collocata in Aldine 132. A Gianfrancesco Mussato (1533-1613), umanista e accademico di Padova, sono da attribuire le numerose postille manoscritte nei margini dei tomi 2-4 dell’editio princeps di Aristotele conservata in Aldine 114-116, che furono poi di Apostolo Zeno (1669-1750). Nell’edizione aldina del Dioscoride, segnata Aldine 65, Giovanni Battista Ramusio inserì fitte note di lettura e di collazione in greco e latino, in parte tratte da codici marciani. Infine, in Marciana si trovano tracce della biblioteca dell’umanista Matteo Macigni (ca. 1510-1582), del quale – attraverso le postille – si possono ricostruire gli studi su Aristotele e i suoi commentatori. I suoi libri, pervenuti ancora una volta per il tramite della ricchissima raccolta di Apostolo Zeno, sono stati riconosciuti attraverso l’incrocio di indizi prosopografici, araldici e paleografici. Le opere dei classici edite da Manuzio incontrarono immediata fortuna presso un pubblico di intellettuali e umanisti importanti, ma anche presso studiosi e collezionisti meno noti. È questo il caso dell’edizione dell’opera di Luciano del 1503 che presenta diffuse note e postille in greco di mano ignota, pochi interventi e la chiara nota di possesso di Camillo Lupi (Camilli Lupi). 8 Fra i ‘libelli forma enchiridii’, destinati a un pubblico più vasto, troviamo l’edizione dell’opera di Ercole e Tito Strozzi del 1513, nell’esemplare conservato in Aldine 844 ove le suore benedettine di Santa Caterina di Luccoli a Genova discretamente annotarono il loro Thesaurus cornucopiae, 1496, c.* 1r 39 40 possesso ai piedi della dedica di Manuzio a Lucrezia Borgia, e in cui, all’inizio del ventesimo secolo, l’ingegnere e collezionista di opere di Dante, Leonida Leonetti, direttore della tramvia Udine-San Daniele del Friuli, pose invece il proprio ex libris in bella vista nel contropiatto anteriore. L’Archivio dei possessori, in modo complementare alla gestione dei dati di esemplare nei cataloghi, getta dunque luce su pratiche di lettura e su collezioni librarie pubbliche e private. La gestione delle immagini dei contrassegni di possesso, unitamente alla catalogazione, appare particolarmente utile laddove si consideri che, già in questa prima fase del lavoro, sono stati individuati numerosi possessori sinora non identificati; il legame con il catalogo online è assicurato da un link, che rimanda alla descrizione bibliografica e alla copia digitalizzata, se presente. LEGATURE STACCATE, LEGATURE DIMENTICATE? LE ALDINE NELLA NUOVA BANCA DATI DEGLI INTERVENTI DI RESTAURO Claudia Benvestito e Silvia Pugliese La Biblioteca Marciana conserva una cospicua raccolta di legature appartenute a manoscritti ed edizioni antiche a stampa, distaccate dai volumi durante gli interventi di restauro del secolo passato. Il loro ritrovamento risale ad alcuni decenni fa e Gabriele Mazzucco, all’epoca restauratore della Biblioteca, ebbe cura di conservarle nel Laboratorio di restauro. In seguito se ne sono aggiunte altre e a oggi sono circa 780 le legature provenienti dalle collezioni storiche marciane: un patrimonio aggiuntivo ora denominato ‘Legature staccate’. Le tipologie di legature rappresentate spaziano dai più antichi esemplari medievali romanici e gotici, bizantini e alla greca, alle più recenti legature decorate in cuoio, alle ‘povere’ in pergamena e cartoncino, fino a legature ottocentesche di produzione industriale. Archivio della Biblioteca, Registro dei legatori 1936-1944, consegna del 21 marzo 1941 al legatore Enrico Donaggio 41 42 Le notizie desumibili dall’esame diretto di queste legature sono numerose e utili per definire la fisionomia delle collezioni, dei possessori e delle vicende della Biblioteca, ma soprattutto per ampliare la storia della legatoria e del restauro librario. Per dare voce alla ricchezza di questa raccolta e collocarla nella giusta prospettiva della storia dei restauri eseguiti sulle raccolte marciane è stata creata una banca dati elettronica degli interventi di restauro, di cui il censimento delle legature staccate costituisce parte integrante e fondamentale. I dati necessari alla costruzione della banca dati sono stati forniti sia dall’esame diretto e dal confronto stilistico e tecnico degli interventi stessi sia dalle fonti documentarie presenti nell’Archivio della Biblioteca, in special modo i registri dei legatori e quelli dei restauratori, 17 volumi che datano a partire dal 1821. Uno studio sull’attività del Laboratorio di restauro dell’Abbazia di Praglia e la documentazione fotografica e d’archivio dell’icrcpal hanno reso il quadro ancora più completo. L’impegnativo ma fruttuoso progetto della banca dati è stato avviato circa dieci anni fa, avvalendosi anche della collaborazione di studenti e tirocinanti presso il Laboratorio. In continuo aggiornamento, essa comprende oggi oltre 3000 record ed è stata sinora impiegata solo a uso interno. In occasione dell’anno manuziano tutta la parte relativa alle edizioni uscite dai torchi di Aldo Manuzio è stata esaminata direttamente e sarà presto disponibile agli utenti esterni. I dati sono confluiti nella tabella che raccoglie i restauri eseguiti sulle aldine di Aldo e dei suoi successori: risulta che solo 31 esemplari relativi agli anni 1494-1515 conservano ancora una legatura cinquecentesca; i restanti 125 sono stati nuovamente rilegati e/o restaurati già a partire dal ‘700; 45 di questi interventi risalgono al secolo passato. Se si considera invece la collezione aldina nel suo insieme, i registri del ‘900 riportano due importanti campagne di restauro: la prima nel 1941, col lavoro affidato a Enrico Donaggio su 27 volumi che vennero dotati di una nuova legatura rigida in mezza o piena pergamena, arricchita da decorazioni e titolo in oro sul piatto; la seconda alla metà degli anni ‘60 a opera di Sergio Tagliapietra. Questo artigiano veneziano era solito consegnare alla Biblioteca anche i ‘resti’ dei suoi interventi, e sono da collegarsi a lui le legature staccate di 112 esemplari di aldine, 17 delle quali rivestivano edizioni di Aldo il Vecchio. Le legature confezionate da Tagliapietra oscillano tra i due modelli moderni in piena pelle o in pergamena rigida senza decorazioni e non riproponevano i modelli delle legature da sostituire, caratterizzate invece da un’ampia varietà di stili: tra le legature staccate sono presenti a esempio una legatura in mezza pelle su assi lignee ornata da semplici filetti a secco, con fermagli metallici, supporti di cucitura e indorsatura ancora in loco (Aldine 332), una di fattura tedesca con coperta in cuoio e impressioni a secco, pure con fermagli metallici (Aldine 575), oltre Legature staccate di aldine marciane 43 a pergamene flosce e legature alla rustica in cartoncino, preziosi testimoni delle scelte operative a disposizione dei legatori del passato. Ci sembra infine importante sottolineare che quasi sempre le legature sostituite erano pressoché integre. Sarebbe stato agevole restaurarle e riapplicarle ai volumi per conservare il manufatto originale nel suo insieme, come suggeriscono gli orientamenti più sensibili e attuali nel campo del restauro librario. In tal senso il percorso compiuto da questa disciplina nell’ultimo cinquantennio è ben documentato dalla raccolta marciana di legature staccate. D’altro canto, queste coperte antiche, ormai private del corpo delle carte ma completamente accessibili in tutti i loro elementi proprio perché rimosse e ‘aperte’, costituiscono una ricchezza che la Marciana invita ora a conoscere ed esplorare. Riferimenti bibliografici: 44 Paola Furia, Storia del restauro librario dalle origini ai nostri giorni, Roma-Milano 1992. Annalisa Fortin, Il laboratorio di Restauro dell’Abbazia di Praglia: interventi su materiale librario di Padova e Venezia 1951-1961; Università di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia, tesi di laurea in bibliografia e biblioteconomia, anno accademico 2001-2002, relatore: Silvio Bernardinello. Athanasios Velios – Nicholas Pickwoad, Collecting and managing conservation survey data, in Care and Conservation of Manuscripts, vol. 10, Copenhagen 2008. IL CANTIERE DI LAVORO MARCIANO DEL 1994 E LA RICOGNIZIONE BIBLIOGRAFICA Elisabetta Lugato Nel 1994 la Biblioteca Marciana volle unirsi alle varie iniziative allora in corso per ricordare i cinquecento anni dall’esordio a Venezia dell’attività tipografica del grande stampatore e umanista Aldo Manuzio, offrendo, quale omaggio, un’esposizione di edizioni aldine accompagnata da un catalogo ancor oggi prezioso: Aldo Manuzio e l’ambiente veneziano (1494-1515), catalogo della mostra tenuta a Venezia, presso la Libreria Sansoviniana del 16 luglio al 15 settembre del 1994. I curatori del catalogo, Susy Marcon e Marino Zorzi, si proposero di offrire uno sguardo sull’ambiente veneziano che funse da cornice allo stampatore nella sua missione di diffusione della cultura attraverso l’attività tipografica, e di documentare con la descrizione catalografica degli esemplari la raccolta delle stampe aldine conservate in Biblioteca. Il censimento condotto per l’occasione ebbe a guida e punto di partenza la Serie cronologica delle edizioni di Aldo Manuzio, compilata da Giorgio Emanuele Ferrari in appendice al saggio aldino di Manlio Dazzi. Il catalogo della raccolta che ne sortì, curato dalla scrivente con il contributo di Gabriele Mazzucco e Maria Grazia Negri, si fermò volutamente alla morte di Aldo Manuzio, avvenuta il 6 febbraio 1515, con la descrizione dell’opera di Lucrezio De rerum natura, datata «mense ianuario mdxv»; data che oggi ci offre una nuova occasione di celebrazione. Gli esemplari stampati da Aldo Manuzio il Vecchio censiti furono 153, che corrispondono, in singola copia, alle 107 voci di A. A. Renouard, Annales de l’imprimerie des Alde, Paris 1834. Non si volle però procedere alla tradizionale trascrizione di frontespizi e colophon, così come è usanza nei repertori 45 46 bibliografici specializzati, ma avviare una puntuale descrizione delle peculiarità materiali di ciascun volume, ossia di quegli elementi che differenziano un esemplare dall’altro e, nell’accezione stessa del termine, contribuiscono a farne un unicum. Le schede quindi furono strutturate in apposite aree, corredate da note bibliografiche che mettessero in evidenza proprio quei dati che nei programmi di catalogazione informatizzata allora a disposizione non erano previsti: indicazioni bibliografiche, dedica, marca tipografica, antiche segnature e provenienza, precedenti segnature di biblioteca, note manoscritte, legatura. L’analisi e la trascrizione puntuale di questi elementi permise, ad esempio, di seguire la collocazione fisica delle aldine in Marciana attraverso la presenza delle antiche segnature e di venire a conoscere, attraverso le note di possesso e di lettura, personalità autorevoli che nei secoli conservarono nelle loro private biblioteche queste edizioni o ne studiarono i testi: Apostolo Zeno, con i suoi noti segni criptografici, Vettor Fausto (Aldine 100), Giovanni Battista Ramusio (Aldine 65), Niccolò Leonico Tomeo (Aldine 60, 171 e 172), Roberto Macigni (Aldine 141), Gerolamo Aleandro il Vecchio e Marco Musuro (Cod. Gr. IV, 25), Federico Pendasco (Aldine 401), Pietro Maria Bellini (Aldine 95), e inoltre collegi religiosi, come i Benedettini di Santa Caterina di Luccoli (Aldine 844) o i Minori Osservanti di San Francesco di Pietrasanta (Aldine 401), solo per citarne alcuni. Le note manoscritte ai margini o interlineari, di varia lunghezza, sono per lo più in greco e in latino, raramente in italiano, spesso ricoprono fittamente i fogli di guardia. A volte sono curiose come nell’Aldina 233, dove il possessore si premura di avvertire che «Se a caso questo libro si perdesse e il nome del padron non si sapesse egli è un giovinetto senza barba»; altre volte sono anonime o di personaggi che potranno essere identificati nel proseguimento degli studi. aldine marciane Le edizioni di Aldo Manuzio in Biblioteca Nazionale Marciana Catalogo a cura di Saida Bullo con la collaborazione di Donatella Benazzi 47 48 INTRODUZIONE Nella ricorrenza del quinto centenario della morte di Aldo Manuzio la Biblioteca Nazionale Marciana ha voluto documentare e valorizzare la propria collezione aldina, alla luce delle articolate possibilità di trattamento del libro antico introdotte, a partire dal 1996, dalle procedure di catalogazione sbn (Servizio Bibliotecario Nazionale), la rete delle biblioteche italiane promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e coordinata dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico. I repertori bibliografici attribuiscono all’oVicina di Aldo 130 edizioni: la Biblioteca Nazionale Marciana ne conserva 107 in 156 esemplari. La rilevante raccolta, pur registrando alcune importanti lacune, come la Grammatica latina di Manuzio del 1501, le Epistolae Familiares di Cicerone del 1502 e gli Adagia di Erasmo del 1508, testimonia tuttavia con ricchezza ed esaustività la ventennale produzione veneziana dell’editore, avviata nel 1495 con l’uscita dai torchi della stamperia della grammatica greca Erotemata di Costantino Lascaris e conclusasi nel gennaio 1515 con l’ultima edizione il De rerum natura di Lucrezio. Nell’ottica di questa volontà di valorizzazione del patrimonio aldino, tutte le edizioni possedute dalla Marciana sono state oggetto di indagine, di catalogazione analitica e di revisione. Sono stati attentamente riesaminati i molti e preziosi esemplari, si è arricchita la descrizione bibliografica presente in Indice sbn online se carente. Punto di riferimento di questo lavoro è stato il catalogo della mostra del 1994 Aldo Manuzio e l’ambiente veneziano, 1494-1515, del quale si sono sviluppati contenuti e riflessioni. 49 L’attività catalografica, mirata all’identificazione dell’edizione e alla sua corretta descrizione bibliografica, è intervenuta sui singoli record, ampliandone accessi e legami con titoli secondari, curatori, traduttori, dedicatari e dedicanti, inserendo sempre, tra le note, l’indicazione del repertorio di riferimento; per le edizioni non presenti si sono create notizie approfondite, con ampi reticoli di relazione. Il catalogo che segue, redatto in forma di short-title, è il portato di questa complessa attività di catalogazione: compilato in ordine cronologico, fornisce indicazioni brevi per registrare la presenza dell’edizione (autore, titolo, indicazione di pubblicazione normalizzata, formato, repertori bibliografici, collocazione dell’esemplare affiancata dal riferimento del catalogo marciano del 1994, provenienze e possessori) ed è corredato da un Indice delle voci presenti. Riporta alla fine della descrizione il bid (Bibliographic IDentifier), il codice alfanumerico che identifica la descrizione bibliografica in sbn e rinvia alla catalogazione estesa dell’edizione. La versione online dello short-title, consultabile dal sito web della Marciana, consente, tramite un link, l’accesso alla visualizzazione del record bibliografico con il suo reticolo e alla copia digitalizzata, se attiva. Inoltre con la catalogazione dettagliata degli esemplari marciani anche nei loro aspetti materiali – note, decorazioni, contrassegni di possesso, legature, restauri, antiche segnature – si può idealmente seguire la circolazione del libro e ricostruirne la storia dalla pubblicazione all’arrivo in Biblioteca. In omaggio ad Aldo scrittore e studioso di lettere classiche, si sono riportate in apertura e chiusura dello short-title, due grammatiche da lui scritte: la grammatica latina del 1493 pubblicata da Andrea Torresano, unico esemplare sinora noto conservato in Marciana, con annotazioni autografe di Aldo stesso, e la grammatica greca stampata postuma nel novembre 1515 per volontà dell’amico Marco Musuro. 50 REPERTORI DI RIFERIMENTO E SIGLE A AMM H.M. Adams, Catalogue of books printed on the continent of Europe, 1501-1600 in Cambridge Libraries, Cambridge 1967 Aldo Manuzio e l’ambiente veneziano, 1494-1515, a cura di Susy Marcon e Marino Zorzi, catalogo a cura di Elisabetta Lugato, con la collaborazione di Gabriele Mazzucco e Maria Grazia Negri, Venezia 1994 BMC Catalogue of books printed in the XVth century now in the British Museum, part V, London 1924 IGI Indice Generale degli Incunaboli delle Biblioteche d’Italia, Roma, 1943-1981 ISTC The British Library, Incunabula Short Title Catalogue; www. bl.uk/catalogues/istc/index.html. GW Gesamtkatalog der Wiegendrucke, Leipzig 1925- R Antoine Augustin Renouard, Annales de l’imprimerie des Alde, ou Histoire des trois Manuce et leurs editions, 3.ed., Paris 1834 U The Aldine Press Catalogue of the Ahmanson-Murphy collection of books by or relating to the press in the Library of the University of California, Los Angeles incorporating works recorded elsewhere, Berkeley [etc.] 2001 Poss. = possessore Prov. = provenienza → = collocazione degli esemplari marciani = link attivo alla scheda di Indice SBN 51 EDIZIONI DI ALDO MANUZIO IN BIBLIOTECA NAZIONALE MARCIANA La Grammatica Latina di Aldo del 1493 La più antica edizione della grammatica latina scritta da Aldo Manuzio, pubblicata nel marzo 1493 da Andrea Torresano, nota in un unico esemplare e conservata nella Biblioteca Nazionale Marciana. L’esemplare, mutilo delle carte a3-6, è impreziosito dalle correzioni autografe di Aldo stesso. 1493 Aldo Manuzio Institutiones grammaticae Venezia, [Andrea Torresano], 9 marzo 1493. 4° 52 IGI 6139 GW M2072620 ISTC im00226500 VEAE126374 → Inc.Ven. 632 AMM pp. 90, 101 Poss.: Giovanni Maria Pecci 1495 1 Costantinus Lascaris Ἐρωτήματα. Erotemata [segue:] Aldo Manuzio, Alphabetum Graecum multiplicibus litteris Venezia, Aldo Manuzio, 28 febbraio 1494; 8 marzo 1495. 4° R 1.1 U 1 IGI 5693 BMC V 552 GW M17107 ISTC il00068000 VEAE123652 → Aldine 375 AMM 2 Poss.: Monastero di Sant’Andrea della Certosa di Venezia → Misc.1404.1 AMM 3 Prov.: Apostolo Zeno 1495 2 Theodorus Prodromos Γαλεομυομαχία. Galeomyomachia Venezia, Aldo Manuzio, [1495 circa]. 4° R 258.4 U 3 IGI 9502 BMC V 553 ISTC ig00040000 VEAE123669 → Aldine 304 AMM 1 1495 3 Musaeus Ποιημάτιον τὰ καθ’ Ἡρὼ καὶ Λέανδρον. Opusculum de Herone & Leandro Venezia, Aldo Manuzio, [1495 testo greco – 1497 testo latino]. 4° R 257.3 U 2 IGI 6761 BMC V 552 GW M25737 ISTC im00880000 VEAE126576 → Aldine 319 (solo testo greco) AMM 7 1495 4 Aristoteles [Εἰς ὄργανον, volume 1] Venezia, Aldo Manuzio, 1 novembre 1495. 2° R 7.5 U 4 IGI 791 BMC V 553 GW 2334 ISTC ia00959000 VEAE123832 → Aldine 113 AMM 4 Poss.: Giovanni Battista Rasario Aldo Manuzio, Grammatica latina, c. l8v; a2r 53 54 1495 5 Theodorus Gaza Γραμματικὴ Εἰσαγωγή. Introductivae grammatices libri quatuor Venezia, Aldo Manuzio, 25 dicembre 1495. 2° R 4.2 U 5 IGI 4181 BMC V 553 GW 10562 ISTC ig00110000 VEAE123405 → Aldine 132 AMM 5 → Aldine 225 AMM 6 1495 6 Pietro Bembo De Aetna dialogus Venezia, Aldo Manuzio, febbraio 1495. 4° R 7.4 U 6 IGI 1448 BMC V 554 GW 3810 ISTC ib00304000 CFIE032159 → Aldine 335.1 AMM 9 → Aldine 380 AMM 10 1495 7 Theocritus Εἰδύλλια. Eclogae Venezia, Aldo Manuzio, febbraio 1495. 2°. R 5.3 U 7 IGI 9497 BMC V 554 GW M45831 ISTC it00144000 VEAE123414 → Aldine 143 AMM 8 7 Teocrito, Εἰδύλλια, 1495, c. A.A7v e c. B.B1v 55 1496 8 Θησαυρός. Thesaurus Cornucopiae & Horti Adonidis Venezia, Aldo Manuzio, agosto 1496. 2° R 9.1 U 8 IGI 9510 BMC V 555 GW 7571 ISTC it00158000 VEAE126281 → Aldine 100 AMM 11 Prov.: Girolamo Contarini Poss.: Fausto Vittore → Aldine 224 AMM 12 Prov.: Convento di San Giovanni di Verdara di Padova Poss.: Ascanio Varese 1496 9 Alessandro Benedetti Diaria de bello Carolino Venezia, Aldo Manuzio, [dopo il 27 agosto 1496]. 4° R 260.9 U 9 IGI 1460 BMC V 555 GW 863 ISTC ib00320400 PARE069434 → 390 D 123 AMM 13 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1497 10 Aristoteles [Opera, volume 3] Venezia, Aldo Manuzio, gennaio 1497. 2° R 11.2 U 21 IGI 791 BMC V 555 ISTC ia00959000 VEAE123836 → Aldine 115 AMM 14 Prov.: Apostolo Zeno 1497 11 Aristoteles [Opera, volume 2] Venezia, Aldo Manuzio, febbraio 1497. 2° 56 R 10.1 U 23 IGI 791 BMC V 555 ISTC ia00959000 CFIE031424 → Aldine 114 AMM 15 Prov.: Apostolo Zeno 1497 12 Aristoteles [Opera, volume 4] Venezia, Aldo Manuzio, 1 giugno 1497. 2° R 11.3 U 11 IGI 791 BMC V 556 GW 2334 CFIE032251 → Aldine 99 AMM 17 Poss.: Mario Marefoschi → Aldine 116-117 AMM 16 Prov.: Apostolo Zeno 1497 13 Nicolò Leoniceno Libellus de epidemia quam vulgo morbum Gallicum vocant Venezia, Aldo Manuzio, giugno 1497. 4° R 14.2 U 12 IGI 6814 GW M17947 BMC V 557 ISTC il00165000 VEAE129369 → 389 D 181 AMM 18 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1497 14 Iamblichus De mysteriis Aegyptiorum. Chaldaeorum. Assyriorum Venezia, Aldo Manuzio, settembre 1497. 2° R 13.6 U 15 IGI 5096 BMC V 557 ISTC ij00216000 CSAE001109 → Aldine 194 AMM 19 Poss.: Cornelius Johannes Alcmariensis 1497 15 Giovanni Crastone Dictionarium græcum copiosissimum Venezia, Aldo Manuzio, dicembre 1497. 2° R 13.7 U 16 IGI 3255 BMC V 558 GW 7814 ISTC ic00960000 RLZE027565 → Aldine 158 AMM 21 → Aldine 192 AMM 20 57 1497 16 Urbano Bolzanio Institutiones Graecae grammatices Venezia, Aldo Manuzio, 1497-1498. 4° R 11.4 U 22 IGI 10029 BMC V 558 ISTC iu00066000 CAGE000317 → 393 D 150 AMM 22 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Biblioteca del Convento dei Carmelitani Scalzi di Venezia 1498 17 Aristoteles [Opera, volume 5] Venezia, Aldo Manuzio, giugno 1498. 2° R 16.1 U 24 IGI 791 BMC V 558 GW 2334 ISTC ia00959000 VEAE123837 → Aldine 118 AMM 23 1498 18 Aristophanes Κωμῳδίαι ἐννέα. Comoediae novem Venezia, Aldo Manuzio, 15 luglio 1498. 2° R 16.3 U 25 BMC V 559 GW 2333 ISTC ia00958000 VEAE126302 → 390 D 49 AMM 24 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1498 19 Angelo Poliziano Omnia Opera Venezia, Aldo Manuzio, luglio 1498. 2° R 17.4 U 26 IGI 7952 BMC V 559 ISTC ip00886000 VEAE139914 → 389 D 40 AMM 25 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1498 20 Ψαλτήριον. Psalterium Venezia, Aldo Manuzio, [1498 circa]. 4° R 260.8 U 29 IGI 8122 BMC V 563 ISTC ip01033000 VEAE123239 → Aldine 369 AMM 26 Poss.: Archangelus de Theutonicis Veronensis 20 Psalterium, [1498 circa], c. k1r 58 59 1499 21 Ἐπιστολαὶ διαφόρων φιλοσόφων, ῥητόρων σοφιστῶν. Epistolae diversorum philosophorum oratorum Venezia, Aldo Manuzio, 29 marzo 1499; 17 aprile 1499. 4° R 18.1 U 30 IGI 3707 BMC V 560 GW 9367 ISTC ie00064000 VEAE126294 → 385 D 172 AMM 27 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1499 22 Dioscorides Περὶ ὕλης ἰατρικῆς λόγοι ἕξ Venezia, Aldo Manuzio, [non prima dell’8] luglio 1499. 2° R 21.4 U 31 IGI 3491 GW 8435 BMC V 560 ISTC id00260000 VEAE122172 → Aldine 65 AMM 29 Poss.: Giovanni Battista Ramusio → Aldine 140 AMM 30 Poss.: Monastero di Sant’Andrea della Certosa di Venezia 1499 23 Niccolò Perotto Cornucopiae sive linguae latinae commentarii Venezia, Aldo Manuzio, luglio 1499. 2° R 19.2 U 32 IGI 7426 BMC V 561 ISTC ip00296000 VEAE126268 → Aldine 150 AMM 28 1499 24 Girolamo Amaseo Vaticinium Venezia, Aldo Manuzio, 20 settembre 1499. 4° IGI 421 GW 1596 ISTC ia00550000 VEAE126337 → Inc. 870 AMM 31 → Inc. 878 AMM 32 Poss.: Simon Diolay → Inc. 1013.95 AMM 33 → Misc.1437.6 AMM 34 1499 25 Scriptores astronomici Venezia, Aldo Manuzio, ottobre 1499. 2° 60 R 20.3 U 34 IGI 8846 BMC V 560 ISTC if00191000 VEAE123343 → Aldine 104 AMM 35 1499 26 Francesco Colonna Hypnerotomachia Poliphili Venezia, Aldo Manuzio, dicembre 1499. 2° R 21.5 U 35 IGI 3062 BMC V 561-562 GW 7223 ISTC ic00767000 RMRE001716 → 394 D 290 AMM 36 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1500 27 Caterina da Siena Epistole devotissime Venezia, Aldo Manuzio, 15 [i.e. post 19] settembre 1500. 2° R 23.2 U 36 IGI 2587 BMC V 562 GW 6222 ISTC ic00281000 RMSE053175 → Aldine 36 AMM 37 Prov.: Apostolo Zeno → 387 D 23 AMM 38 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 27 Santa Caterina, Epistolae, c. [10]v., part. Primo utilizzo del carattere corsivo 61 62 1500 28 Lucretius Caro Libri sex nuper emendati Venezia, Aldo Manuzio, dicembre 1500. 4° R 23.1 U 37 IGI 5868 BMC V 562 GW M19135 ISTC il00335000 VEAE125914 → 388 D 137 AMM 39 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Girolamo Giuliani 1501 29 Poetae Christiani veteres Venezia, Aldo Manuzio, gennaio 1501. 4°. 2 v. [dedicatoria di Aldo nel secondo volume datata giugno 1502] R 24.1 U 38 A P1685 PUVE008680 → 385 D 120-121 AMM 53 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1501 30 Vergilius Venezia, Aldo Manuzio, aprile 1501. 8° R 27.3 U 39 CFIE033431 → 396 D 244.2 AMM 40 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1501 31 Giovanni Francesco Pico della Mirandola Liber de imaginatione Venezia, Aldo Manuzio, aprile 1501. 4° R 32.11 U 40 A P1149 RMLE010288 → Aldine 350 AMM 41 → Misc.1030.2 AMM 42 1501 32 Horatius Venezia, Aldo Manuzio, maggio 1501. 8° R 27.4 U 41 A H854 RMLE009378 → Aldine 715 AMM 43 27 Santa Caterina, Epistolae, 1500, c. [10]v. 63 1501 33 Francesco Petrarca Le cose volgari Venezia, Aldo Manuzio, luglio 1501. 8° R 28.5 U 43 A P787 UM1E000043 → Aldine 498 AMM 44 1501 34 Iuvenalis Iuvenalis. Persius Venezia, Aldo Manuzio, agosto 1501. 8°. [Esiste una ristampa con medesima sottoscrizione e marca tipografica probabilmente stampata intorno al 1515, dopo la morte di Manuzio, cfr. H. George Fletcher III, New Aldine Studies: documentary essays on the life and work of Aldus Manutius, San Francisco 1988, p. 128] R 29.6 U 44 A J770 RMLE014114 → Aldine 716 AMM 45 → 386 D 269.2 AMM 48 Prov.: Girolamo Ascanio Molin → 396 D 244.1 AMM 46 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1501 35 Girolamo Donati Ad Gallorum regem oratio Venezia, Aldo Manuzio, dicembre 1501. 8° R 32.10 U 46 VEAE133197 → Misc.164.10 AMM 51 1501 36 Martialis Venezia, Aldo Manuzio, dicembre 1501. 8° 64 R 30.7 U 47 A M689 UM1E000845 → Aldine 529 AMM 49 → Aldine 882 Poss.: Josephus Trivisanus 1501 37 Giorgio Valla De expetendis, et fugiendis rebus opus Venezia, Aldo Manuzio, dicembre 1501. 2°. 2 v. R 30.8 U 48 A V147 RMLE013928 → Aldine 1-2 AMM 50 → Aldine 887 1501 38 Nonnus Panopolitanus Μεταβολὴ τοῦ κατὰ Ἰωάννην ἁγίου εὐαγγελίου Venezia, Aldo Manuzio, [1501 circa]. 4° R 261.12 U 49 A B1896 RMLE014011 → Aldine 374 AMM 52 1501 39 Costantinus Lascaris De octo partibus orationis liber Venezia, Aldo Manuzio, [1501-1503 circa]. 4° R 262.15 U 50 A L227 TO0E074423 → Aldine 327 AMM 56 Prov.: Apostolo Zeno → Aldine 399 AMM 57 1502 40 Catullus Catullus. Tibullus. Propertius Venezia, Aldo Manuzio, gennaio 1502. 8° R 39.16 U 52 A C1137 RAVE002406 → 385 D 275 AMM 76 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Giulio e Nicolò Arcimboldi → 394 D 269 AMM 77 1502 41 Stephanus Byzantinus Περὶ πόλεων. De urbibus Venezia, Aldo Manuzio, gennaio 1502. 2° R 38.15 U 53 A S1717 UM1E008926 → Aldine 90 AMM 75 Poss.: Giovanni Bernardo Massella 65 1502 42 Philostratus Εἰς τὸν Απολλωνίου τοῦ τυανέως βίον βιβλία ὀκτώ. Philostrati de vita Apollonii Tyanei libri octo Venezia, Aldo Manuzio, febbraio 1502. 2° [lettera di Aldo datata maggio 1504] R 26.2 U 82 A P1067 RMLE004525 → Aldine 142 AMM 54 → 387 D 24.1 AMM 55 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Apostolo Zeno 1502 43 Iulius Pollux Ὀνομαστικόν.Vocabularium Venezia, Aldo Manuzio, [dopo l’11] aprile 1502. 2° R 32.1 U 54 A P1787 VIAE018344 → Aldine 112 AMM 58 1502 44 Lucanus Pharsalia Venezia, Aldo Manuzio, aprile 1502. 8° R 33.3 U 56 A L1557 UM1E001525 → 386 D 269.1 AMM 59 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Giovanni Battista Vero 1502 45 Thucydides Θουκυδίδης. Thucydides Venezia, Aldo Manuzio, maggio 1502. 8° 66 R 33.4 U 57 A T662 PUVE008702 → Aldine 171 AMM 60 Prov.: Girolamo Contarini Poss.: Niccolò Leonico Tomeo → 390 D 19 AMM 61 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Johann Faber → MSS (=1158) Gr. VII, 55 AMM 62 1502 46 Sophocles Τραγῳδίαι ἑπτά. Tragaediae septem Venezia, Aldo Manuzio, agosto 1502. 8° R 34.6 U 60 A S1438 BVEE057030 → Aldine 565 AMM 63 Poss.: Francesco Testa → 390 D 243 AMM 64 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1502 47 Dante Alighieri Le terze rime Venezia, Aldo Manuzio, agosto 1502. 8° R 34.5 U 59 A D83 UM1E000042 → Aldine 499 AMM 65 Poss.: Brunacci 1502 48 Statius Sylvarum libri quinque Venezia, Aldo Manuzio, agosto 1502. 8° R 35.7 U 61 A S1670 TO0E014610 → 395 D 233 AMM 66 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1502 49 Herodotus Λόγοι ἐννέα. Libri novem Venezia, Aldo Manuzio, settembre 1502. 2° R 35.8 U 62 A H394 UM1E009171 → Aldine 95 AMM 68 Poss.: Pietro Maria Bellini → Aldine 141 AMM 67 Prov.: Apostolo Zeno Poss.: Roberto Macigni 67 1502 50 Giorgio Interiano La vita, et sito de Zychi, chiamati Ciarcassi Venezia, Aldo Manuzio, ottobre 1502. 8° R 36.9 U 64 CFIE030554 → Misc.2410.1 AMM 69 Prov.: Apostolo Zeno 1502 51 Valerius Maximus Dictorum et factorum memorabilium libri novem Venezia, Aldo Manuzio, ottobre 1502. 8° R 36.10 U 65 A V82 TO0E026246 → Aldine 573 AMM 70 → Aldine 575 AMM 71 Prov.: Apostolo Zeno Poss.: Choler de Mohrn Föls 1502 52 Ovidius Metamorphoseon libri quindecim Venezia, Aldo Manuzio, ottobre 1502. 8° R 37.12 U 66 A O469 UM1E002020 → Aldine 847 AMM 72 → 387 D 244 AMM 73 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1502 53 Ovidius Heroidum epistolae Venezia, Aldo Manuzio, dicembre 1502. 8° R 37.13 U 67 A O423 BVEE019316 → 387 D 245 AMM 74 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1503 54 Euripides Τραγῳδίαι ἑπτακαίδεκα. Tragœdiæ septendecim Venezia, Aldo Manuzio, febbraio 1503. 8°. 2 v. 68 R 43.10 U 69 A E1030 UBOE024003 → 386 D 232-233 AMM 90 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1503 55 Origenes In Genesim homiliae Venezia, Aldo Manuzio, febbraio 1503. 2° R 44.11 U 72 A O291 RMLE010638 → Aldine 106 AMM 91 1503 56 Ovidius Fastorum. Libri 6 Venezia, Aldo Manuzio, febbraio 1503. 8° R 38.14 U 68 A O425 BVEE019281 → 387 D 246 AMM 78 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1503 57 Lucianus Λουκιανοῦ. Φιλοστράτου εἰκόνεις. Luciani opera. Icones Philostrati Venezia, Aldo Manuzio, febbraio, giugno 1503. 2° R 39.3 U 73 A L1602 MODE020248 → Aldine 139 AMM 79 Poss.: Camillo Lupi → MSS (=12385) Gr. IV, 25 AMM 80 Poss.: Richardus Hesius 1503 58 Ammonius Hermiae Ὑπόμνημα εἰς τὸ περὶ ἑρμηνείας Ἀριστοτέλους. Commentaria in librum Peri Hermenias Venezia, Aldo Manuzio, giugno 1503. 2° R 40.4 U 76 A A989 CNCE001595 → Aldine 204 AMM 81 → Aldine 212 AMM 82 1503 59 Bessarion In calumniatorem Platonis libri quatuor Venezia, Aldo Manuzio, luglio 1503. 2° R 40.5 U 75 A B833 CNCE005644 → Aldine 145 AMM 83 69 1503 60 Ulpianus Προλεγόμενα εἴς τε τοὺς Ὀλυνθιακούς. Commentarioli in Olynthiacas Venezia, Aldo Manuzio, ottobre 1503. 2° R 41.6 U 77 A U49 MILE046815 → Aldine 201 AMM 84 Prov.: Girolamo Contarini 1503 61 Xenophon Παραλειπόμενα, ἄπερ καὶ ἑλληνικὰ ἐκάλεσε Venezia, Aldo Manuzio, ottobre 1503. 2° R 41.7 U 78 UM1E009191 → Aldine 172 AMM 85 Prov.: Girolamo Contarini Poss.: Niccolò Leonico Tomeo → 387 D 24.2 AMM 88 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1503 62 Florilegium diversorum epigrammatum Venezia, Aldo Manuzio, novembre 1503. 8° R 42.9 U 79 A A1181 BRIE000385 → Aldine 509 AMM 87 → MSS (=1288) Gr. IX, 40 AMM 88 Prov.: Girolamo Contarini 1504 63 Aristoteles De natura animalium Venezia, Aldo Manuzio, marzo 1504. 2° R 45.2 U 81 A A1761 RMLE009047 → Aldine 148 AMM 93 → Rari Ven. 178 1504 64 Ioannes Philoponus In Posteriora resolutoria Aristotelis commentaria Venezia, Aldo Manuzio, marzo 1504. 2° 70 R 45.1 U 80 A P1043 RMLE008306 → Aldine 206 AMM 92 1504 65 Scipione Forteguerri Oratio de laudibus literarum Graecarum Venezia, Aldo Manuzio, maggio 1504. 8° R 46.3 U 83 VEAE126282 → 396 D 244.4 AMM 95 Prov.: Girolamo Ascanio Molin → Misc.1530.3 AMM 94 1504 66 Gregorius Nazianzenus Carmina ad bene, beateque vivendum utilissima Venezia, Aldo Manuzio, giugno 1504. 4° R 46.4 U 84 A G1142 PUVE010380 → 392 D 125 AMM 96 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1504 67 Giovanni Stefano Emiliano Encomiastica Venezia, Aldo Manuzio, agosto 1504. 8° R 46.5 U 85 VEAE126273 → 396 D 244.3 AMM 97 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1504 68 Homerus Ἰλιάς. Iliade. Ὀδύσσεια. Odissea Venezia, Aldo Manuzio, [dopo il 31] ottobre 1504. 8°. 2 v. R 46.6 U 86 UM1E001892; RMLE016433 → Aldine 504-505 AMM 101-AMM 102 → Aldine 536-537 AMM 99-AMM 100 1505 69 Quintus Smyrnaeus Παραλειπομένων Ὁμήρου, βιβλία τεσσαρεσκαίδεκα. Derelictorum ab Homero libri quatuordecim Venezia, Aldo Manuzio, [1505]. 8° R 261.14 U 95 A Q77 MODE023822 → Aldine 513 AMM 114 71 1505 70 Pietro Bembo Gli Asolani Venezia, Aldo Manuzio, marzo 1505. 4° R 48.1 U 88 A B578 CNCE004986 → 393 D 165 AMM 105 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Monastero di San Michele di Murano Rinaldo Carminati 1505 71 Giovanni Aurelio Augurelli Carmina Venezia, Aldo Manuzio, aprile 1505. 8° R 49.2 U 89 A A2152 UBOE000129 → Aldine 724 AMM 106 → 391 D 273.2 AMM 107 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Apostolo Zeno 1505 72 Horae in laudem beatiss.Virginis Venezia, Aldo Manuzio, luglio 1505. 32° R 49.3 U 90 CNCE011756 → Aldine 663 AMM 108 Prov.: Biblioteca del Convento dei Carmelitani Scalzi di Venezia 1505 73 Giovanni Pontano Opera Venezia, Aldo Manuzio, agosto 1505. 8° 72 R 49.4 U 91 LIAE000703 → Aldine 16 AMM 109 → 395 D 272.1 AMM 10 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Carlo Scarella Carlo Antonio Polotti 1505 74 Aesopus Vita & fabellae Venezia, Aldo Manuzio, ottobre 1505. 2° R 49.6 U 93 A A278 CNCE000334 → Aldine 208 AMM 111 Prov.: Girolamo Contarini → Aldine 214 AMM 112 1505 75 Vergilius Venezia, Aldo Manuzio, dicembre 1505. 8° R 50.7 U 94 PISE000653 → Aldine 687 AMM 113 Prov.: Apostolo Zeno 1507 76 Euripides Hecuba, et Iphigenia in Aulide, tr. Erasmo da Rotterdam Venezia, Aldo Manuzio, dicembre 1507. 8° R 51.1 U 96 A E1045 UM1E001542 → 394 D 271 AMM 115 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1508 77 Aldo Manuzio Institutionum grammaticarum libri quatuor Venezia, Aldo Manuzio, aprile 1508. 4° R 52.1 U 97 UM1E008629 → Aldine 360 AMM 116 1508 78 Plinius Caecilius Secundus Epistolarum libri decem Venezia, Aldo Manuzio, novembre 1508. 8° R 53.3 U 100 A P1536 UM1E002128 → Aldine 253 AMM 117 Prov.: Apostolo Zeno Poss.: Cesandro Adriani Giovanni Battista Anfossi Ottavio Placidi 73 1508 79 Rethores Graeci, volume 1 Venezia, Aldo Manuzio, novembre 1508. 2° R 54.4 U 99 A R447 UM1E008955 → 392 D 57 AMM 118 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1509 80 Plutarchus Opuscula Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, marzo 1509. 2° R 55.1 U 101 A P1634 RMLE020586 → Aldine 52 AMM 119 Prov.: Apostolo Zeno → MSS (=12386) Gr. IV, 27 AMM 120 Prov.: Melchior Wieland Poss.: Marino Cavalli 1509 81 Horatius Pœmata Venezia, Aldo Manuzio, marzo 1509. 8° R 56.2 U 102 LO1E005801 → Aldine 233 AMM 121 Prov.: Apostolo Zeno Poss.: Parrocchia di San Canciano di Venezia → Aldine 611 AMM 122 1509 82 Sallustius De coniuratione Catilinae Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, aprile 1509. 8° 74 R 57.3 U 103 A S139 PUVE008604 → 390 D 251 AMM 123 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1509 83 Rhetores Graeci, volume 2 Venezia, Aldo Manuzio, maggio 1509. 2° R 54.4 U 104 RMLE020454 → Aldine 51 Prov.: Apostolo Zeno → 392 D 058 AMM 118 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1512 84 Manouel Chrysoloras Ἐρωτήματα. Erotemata Venezia, Aldo Manuzio, 1512. 8° R 59.2 U 106 A C1506 CNCE012129 → Aldine 595 AMM 125 1512 85 Constantinus Lascaris De octo partibus orationis Venezia, Aldo Manuzio, 1512. 4° R 58.1 U 105 A L228 UBOE013420 → 390 D 160 AMM 124 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Giovanni Antonio Contarini 1513 86 Giovanni Pontano Opera Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, 1513. 8° R 63.7 U 109 A P1858 MILE002694 → Aldine 556 AMM 134 Prov.: Biblioteca del Convento dei Carmelitani Scalzi di Venezia 75 1513 87 Pindarus Ὀλύμπια. Πύθια. Νέμεα. Ἴσθμια. Olympia. Pythia. Nemea. Isthmia Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, gennaio 1513. 8° R 64.9 U 108 A P1218 NAPE005408 → Aldine 684 AMM 135 Prov.: Apostolo Zeno → 390 D 232 AMM 136 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1513 88 Ercole e Tito Vespasiano Strozzi Strozij poetae pater et filius Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, gennaio 1513. 8° R 65.10 U 110 A S1956 UBOE000126 → Aldine 580 AMM 137 → Aldine 844 AMM 138 Poss.: Leonida Leonetti Monastero Santa Caterina di Genova → Aldine 883 Poss.: Luigi Solimani Josephus Trivisanus 1513 89 Aristoteles De natura animalium Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano febbraio 1513. 2° R 65.11 U 111 A A1765 MILE002417 → Aldine 163 AMM 139 → Aldine 170 AMM 89 Prov.: Congregazione Somasca della Salute di Venezia Poss.: Giorgio Bergonci 1513 90 Oratores Graeci Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, maggio 1513. 2°. 3 v. 76 R 60.2 U 112 A O244 UM1E008888 → Aldine 129.1-3 AMM 128 → Aldine 179 AMM 127 1513 91 Marcus Tullius Cicero Epistolarum ad Atticum Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, giugno 1513. 8° R 61.3 U 113 A C190 PUVE008722 → Aldine 522 AMM 129 1513 92 Alexander Aphrodisiensis Εἰς τὰ τοπικὰ Ἀριστοτέλους. In Topica Aristotelis commentarii Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, settembre 1513. 2° R 62.5 A A665 CNCE001034 → Aldine 41 → Aldine 168 AMM 131 Prov.: Apostolo Zeno → Aldine 193 AMM 132 1513 93 Plato Ἅπαντα τὰ τοῦ Πλάτωνος. Omnia Platonis opera Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, settembre 1513. 2° R 62.4 U 114 A P1436 RMLE011728 → 386 D 54 AMM 130 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1513 94 Niccolò Perotto Cornucopiae, sive linguæ Latinæ commentarij Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, novembre 1513. 2° R 63.6 U 115 A P720 RMLE000854 → Aldine 98 AMM 133 Poss.: Giovanni Andrea Querenghi 1513 95 Caesar Commentarii de bello Gallico Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, dicembre 1513. 8° R 60.1 U 117 A C26 CNCE008147 → Aldine 512 AMM 126 77 1513 96 Demosthenes Λόγοι δύο καὶ ἑξήκοντα. Demosthenis orationes duae & sexaginta Venezia, Aldo Manuzio, novembre 1504. [i.e. 1513]. 4º R 47.7 U 87 CFIE033436 → Mss. (=12387) Gr.VIII,5 AMM 103 → 395 D 67 AMM 104 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 1514 97 Suidas Suida. Σουίδα Venezia, Aldo Manuzio e AndreaTorresano,febbraio 1514.2° R 70.11 U 119 A S2062 PUVE008649 → Aldine 73 AMM 140 Poss.: Claude Sarrau 1514 98 Marcus Tullius Cicero Rhetoricorum ad C. Herennium Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, marzo 1514. 4° R 65.1 U 120 A C1676 RMLE020039 → Aldine 401 AMM 141 Poss.: Libreria dei Minori Osservanti di S. Francesco di Pietrasanta Federico Pendasco → 389 D 119 AMM 142 Prov.: Girolamo Ascanio Molin Poss.: Apostolo Zeno Defendo Amigoni da Conegliano 1514 99 Scriptores rei rusticae Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, maggio 1514. 4° R 66.2 U 121 A S805 UBOE027716 → 386 D 132 AMM 143 Prov.: Girolamo Ascanio Molin 96 Demostene, Orationes, 1504 78 [i.e. 1513], c. aa1r 79 1514 100Athenaeus Naucratita Δειπνοσοφισταί Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, agosto 1514. 2° R 67.4 U 123 A A2096 CNCE003340 → Aldine 72 AMM 145 Poss.: Collegio dei Gesuiti di Heiligenstadt Hans Gram 1514 101 Hesychius Alexandrinus Λεξικόν. Dictionarium Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, agosto 1514. 4° R 66.3 U 122 A H506 UBOE001017 → Aldine 96 AMM 144 1514 102Quintilianus Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, agosto 1514. 4° R 68.5 U 124 A Q52 TO0E020499 → Aldine 324 AMM 147 → Aldine 338 AMM 146 Prov.: Collegio del Santissimo Rosario di Venezia Poss.: Apostolo Zeno 1514 103Iacopo Sannazzaro Arcadia Venezia, Aldo Manuzio, settembre 1514. 8° R 68.7 U 126 A S318 BVEE057004 → Aldine 559 AMM 148 Prov.: Girolamo Contarini → Aldine 683 AMM 149 100 Athenaeus, Δειπνοσοφισταί, 1514, c. A1r 80 81 1514 104Valerius Maximus Exempla Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, ottobre 1514. 8° R 69.9 U 128 A V92 LIAE000714 → Aldine 572 AMM 151 1514 105Vergilius Opera Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, ottobre 1514. 8° R 68.8 U 127 A V465 PUVE008740 → Aldine 567 AMM 150 Poss.: Amedeo Svajer 1514 106Aldo Manuzio Institutionum grammaticarum libri quatuor Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, dicembre 1514. 4° R 69.10 U 129 A M427 TO0E074425 → Aldine 332 AMM 132 1515 107Lucretius Caro De rerum natura Venezia, Aldo Manuzio e Andrea Torresano, gennaio 1515. 8° 82 R 74.11 U 130 A L1651 MILE002669 → 387 D 205 AMM 153 Prov.: Girolamo Ascanio Molin La Grammatica Greca di Aldo del 1515. Prima e unica grammatica greca scritta da Aldo Manuzio, pubblicata postuma nel novembre 1515 da Andrea Torresano, curata dal filologo greco Marco Musuro e da questi dedicata al bibliofilo francese Jean Grolier. 1515 Aldo Manuzio Grammaticae institutiones grecae Venezia, Aldo Manuzio eredi & Andrea Torresano, 1515. 4° R 73.10 U 139 RMLE001524 → Aldine 416 Aldo Manuzio, Grammatica greca, 1515, c. aα2r e c. [2]r 83 INDICE DELLE VOCI DEL CATALOGO Collegio del Santissimo Rosario di Venezia 102 Sono indicizzati nella forma in cui Colonna, Francesco 26 appaiono le intestazioni uniformi, Congregazione Somasca della gli autori, i possessori Salute di Venezia 89 e le provenienze. Contarini, Girolamo 8, 45, 60. 61, 62, 74, 85, 103 Convento di San Giovanni di Adriani, Cesandro 78 Verdara di Padova 8 Aesopus 74 Cornelius Johanne Alexander Aphrodisiensis 92 Alcmariensis 14 Alighieri, Dante 47 Crastone, Giovanni 15 Amaseo, Girolamo 24 Demostenes 96 Anfossi, Giovanni Battista 78 Diolay, Simon 24 Amigoni, Defendo da Dioscorides 22 Conegliano 98 Donati, Girolamo 35 Ammonius Hermiae 58 Emiliano, Giovanni Stefano 67 Archangelus de Theutonicis 20 Epistolae 21 Arcimboldi, Giulio 40 Erasmus Roterodamus 76 Arcimboldi, Nicolò 40 Euripides 54, 76 Aristophanes 18 Faber, Johann 45 Aristoteles 4, 10, 11, 12, 17, 63, 89 Fausto, Vittore 8 Athenaeus Naucratita 100 Florilegium 62 Augurelli, Giovanni Aurelio 71 Forteguerri, Scipione 65 Bellini, Pietro Maria 49 Gaza, Theodorus 5 Bembo, Pietro 6, 70 Giuliani, Girolamo 28 Benedetti, Alessandro 9 Gram, Hans 100 Bergonci, Giorgio 89 Gregorius Nazianzenus 66 Bessarion 59 Herodotus 49 Biblioteca Convento dei Hesius, Richardus 57 Carmelitani Scalzi di Hesychius Alexandrinus 101 Venezia 16, 72, 86 Homerus 68 Bolzanio, Urbano 16 Horae in laudem 72 Brunacci 47 Horatius Flaccus, Quintus 32, 81 Caesar, Gaius Iulius 95 Iamblicus 14 Carminati, Rinaldo 70 Interiano, Giorgio 50 Caterina da Siena, santa 27 Ioannes Philoponus 64 Catullus, Gaius Valerius 40 Iuvenalis, Decimus Iunius 34 Cavalli, Marino 80 Josephus Trivisanus 36, 88 Choler de Mohrn Föls, F.M. 51 Lascaris, Costantinus 1, 39, 85 Chrysoloras, Manouel 84 Leonetti, Leonida 88 Cicero, Marcus Tullius 91, 98 Leoniceno, Nicolò 13 Collegio dei Gesuiti di Leonico Tomeo, Niccolò 45, 61, Heiligenstadt 100 Libreria dei Minori Osservanti di 85 S. Francesco di Pietrasanta 98 Lucanus, Marcus Annaeus 44 Lucianus 57 Lucretius Carus, Titus 28, 107 Lupi, Camillo 57 Macigni, Roberto 49 Manuzio, Aldo 1, 77, 106, I, II Marefoschi, Mario 12 Martialis, Marcus Valerius 36 Massella, Giovanni Bernardo 41 Molin, Girolamo Ascanio 9, 13, 16, 18, 19, 21, 26, 27, 28, 29, 30, 34, 40, 42, 44, 45, 46, 48, 52, 53, 54, 56, 61, 65, 66, 67, 70, 71, 73, 76, 79, 82, 83, 85, 87, 93, 96, , 98, 99 Monastero di San Michele di Murano 70 Monastero di Sant’Andrea della Certosa di Venezia 1, 22 Monastero Santa Caterina di Genova 88 Musaeus Grammaticus 3 Nonnus Panapolitanus 38 Oratores Graeci 90 Origenes 55 Ovidius Naso, Publius 52, 53, 56 Parrocchia di San Canciano di Venezia 81 Pecci, Giovanni Maria I Pendasco, Federico 98 Perotto, Niccolò 23, 94 Petrarca, Francesco 33 Philostratus 42 Pico della Mirandola, Giovanni Francesco 31 Pindarus 87 Placidi, Ottavio 78 Plato 93 Plinio 78 Plutarchus 80 Poetae Christiani veteres 29 Poliziano, Angelo 19 Pollux, Iulius 43 86 Polotti, Carlo Antonio 73 Pontano, Giovanni 73, 86 Psalterium 20 Querenghi, Giovanni Andrea 94 Quintilianus, Marcus Fabius 102 Quintus Smyrnaeus 69 Ramusio, Giovanni Battista 22 Rasario, Giovanni Battista 4 Rethores Graeci 79, 83 Sallustius Crispus, Gaius 82 Sannazzaro, Iacopo 103 Sarrau, Claude 97 Scarella, Carlo 73 Scriptores astronomici 25 Scriptores rei rusticae 99 Solimani, Luigi 88 Sophocles 46 Statius, Publius Papinius 48 Stephanus Byzantinus 41 Strozzi, Ercole 88 Strozzi, Tito 88 Suidas 97 Svajer, Amedeo 105 Testa, Francesco 46 Theocritus 7 Theodorus Prodromos 2 Thesaurus 8 Thucydides 45 Ulpianus 60 Valerius Maximus 51, 104 Valla, Giorgio 37 Varese, Ascanio 8 Vergilius Maro, Publius 30, 75, 105 Vero, Giovanni Battista 44 Wieland, Melchior 80 Xenophon 61 Zeno, Apostolo 1, 10, 11, 12, 27, 39, 42, 49, 50, 51, 71, 80, 75, 78, 81, 83, 87, 92, 98, 102 Finito di stampare in Quarto d’Altino da PixArt Printing S.p.A. nel gennaio 2015 per conto della Biblioteca Nazionale Marciana Venezia aldine marciane Biblioteca Nazionale Marciana 2015