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L’EVENTO
SPETTACOLI
giovedì 7 febbraio 2013
AL PALAPARTENOPE APPLAUSI PER L’ESILARANTE SPETTACOLO “TUTTO SUO PADRE... E UN PO’ SUA MADRE”
Brignano, uno show lungo ma piacevole
di Mimmo Sica
NAPOLI. Applausi al Palapartenope per Enrico Brignano che ha portato in scena “Tutto suo padre... e
un po’ sua madre”, uno spettacolo
di varietà in “stile Broadway” che
è, soprattutto, un omaggio alla sua
famiglia e alla memoria del padre,
scomparso la scorsa estate. È anche uno show nel quale, in tre ore
senza interruzione, cerca di rispondere alle domande, senza risposta, sulla vita, sulle amicizie vere, sui familiari. Lo fa raccontando
i rapporti con le persone più vicine
a lui, mettendo alla berlina i loro vizi, senza risparmiare nessuno, neanche se stesso.
Nel suo “viaggio”, sempre in bilico
tra comicità ed emozioni, è accompagnato da un’orchestra dal vivo, da canzoni originali da lui stesso interpretate, da un corpo di ballo con 10 ballerine e dalle coreografie di Bill Goodson, che ha curato, tra gli altri, gli spettacoli di Michael Jackson. L’attore ha iniziato
ironizzando sul concetto di incompatibilità con il regime carcerario,
geniale “invenzione dei politici”,
abilmente utilizzata dagli avvocati
difensori del Sud. «Lo sono anche
nel nome: Taormina. Si riconoscono dal vestito gessato e dal modo
di portare la toga, appena appoggiata sulla spalla a significare che
se ne devono andare subito». Ha,
quindi, imitato la loro oratoria, servile e da “paglietta”, un po’ in vernacolo napoletano, un po’ in quello siciliano. Un umorismo, questo,
non facile da metabolizzare, ma
Enrico Brignano in una scena del suo spettacolo “Tutto suo padre... e un poʼ sua madre”
che, comunque, lo spettatore intelligente accetta. Esilarante la descrizione del “check in” all’areoporto per andare a Milano e l’affannosa, ossessiva, ricerca di un
caffè, la sua colazione mattutina. Si
è soffermato, poi, sulla superficialità dei fans che quando incontrano
un loro beniamino lo riconoscono
senza, però, sapere chi sia o che cosa faccia. Chiedono autografi e di
essere fotografati con lui. «L’autografo è l’identità della persona. È il
nome e cognome scritto per intero
e in maniera leggibile. Bisogna stare molto attenti a dove si appone».
È lo spunto per “entrare” nella biografia della sua famiglia. Con una
scena, che ricorda “Lacreme napulitane”, ha impersonato il bisnonno Mariuzzo che, con la mo-
DA STASERA IN SCENA AL TEATRO ELICANTROPO
“Malastrada”, una riflessione
attraverso un viaggio familiare
NAPOLI. Svelare la verità che si nasconde dietro alle cose, senza mai
nominarle, dimenticando quasi la loro ragione di esistere e la loro
origine. È questo l’incipit drammaturgico da cui prende vita
“Malastrada”, il coinvolgente spettacolo di Tino Caspanello che
debutterà stasera alle ore 21, al teatro Elicantropo. L’allestimento si
avvale della presenza in scena, oltre allo stesso Caspanello, di Cinzia
Muscolino e Tino Calabrò. C’è un luogo in Sicilia, il suo capo estremo a
Nord-Est, che dovrebbe essere lo scenario di un intervento che ha
occupato, e continua ancora a farlo, le menti di politici, ingegneri,
società e tanta gente comune. Si tratta del progetto del ponte sullo
stretto di Messina. “Malastrada” è una riflessione a priori, attraverso
il viaggio di una famiglia, madre, padre e figlio, in luoghi ormai
cancellati, bui, dove scoppia la violenza ed emerge con forza
l’incapacità di comunicare con i luoghi e le persone. Con l’avvicendarsi
di governi, economie e sistemi politici, l’idea del ponte sullo Stretto di
Messina ritorna puntuale a impegnare dibattiti, oppure rimane sopita,
nascosta, proprio come i mitici mostri Scilla e Cariddi. Non si discute
qui della sua necessità, dell’importanza socio-economica, si parla
d’altro. Sarebbero distrutte case e strade, rasi al suolo cimiteri e nuclei
boschivi. Sparirebbero mestieri e microeconomie e, dunque, intaccato
pericolosamente il tessuto sociale, così delicato nei suoi equilibri già
precari per annose, secolari questioni che ancora oggi fanno del
meridione il “meridione”. Riusciremo a mantenere intatta la nostra
integrità morale di fronte al ricatto che ci obbligherà a cambiare casa,
abitudini e modi di pensare? Dall’Isola al continente il percorso è
ingoiato dalla notte. I tre personaggi, padre, madre e figlio, lo
affrontano come un pellegrinaggio, attraversando luoghi senza
memoria e quindi senza identità. Anime vaganti e incattivite. Corpi
come sagome che si stagliano nel buio.
Daniele Di Gennaro
glie Carmela e altri emigranti, partì alla volta di Tunisi in cerca di fortuna. Di grande effetto “l’accoglienza” in terra araba rappresentata dal sultano che, nella sua sontuosa dimora, è circondato da bellissime odalische che fanno la danza del ventre. In quella terra, nel
1932 nacque suo padre. Mentre sullo schermo scorrevano sbiadite foto d’epoca della famiglia, ha raccontato, con toni allegri, ma anche
seri, le vicissitudini del genitore che
non sapeva parlare nè italiano, né
arabo, ma si esprimeva solo con
suoni, gemiti e sospiri. Divertente,
ma profondamente realistica, la descrizione dei vari disegni di legge
che hanno portato, nel tempo, la soglia pensionistica dal raggiungimento dei 50 anni di metà a quella
LA RASSEGNA
attuale. La legge di modifica entrava in vigore sempre l’anno prima di quello in cui il padre avrebbe
maturato il diritto alla messa in
quiescenza. «Le leggi in Italia vengono fatte con disegni che poi si
colorano. Quindi, viene scelto il più
bello». Brignano ha cominciato,
quindi a parlare di sé, da quando è
nato il 18 maggio 1966, l’anno dell’alluvione di Firenze. «Sono nato
settimino perchè non ce la facevo
più a stare lì dentro. La placenta mi
soffocava e volevo uscire». Ha raccontato dei parenti che correvano
in ospedale. «Ma non venivano per
vedere me, ma per cercare a chi di
loro somigliassi».
È quindi passato a fare il paragone
tra i bambini della sua generazione, che dovevano sempre aspettare (ma poi che cosa?) e quelli di oggi che non aspettano niente e che
possono e devono fare tutto, come
impongono pediatri e psicologi infantili altrimenti crescono frustrati
e complessati. Ha descritto, i tabù
del sesso, la sua adolescenza (faceva il chierichetto, anzi era “cintura nera dei chierichetti”, e il prete con fare minaccioso gli chiedeva: “ti sei toccato?”). Ha parlato della “cattiva riuscita” dell’uomo, perchè Dio lo ha creato di sabato, che
era mezza giornata e della errata
collocazione degli organi sessuali,
“là in mezzo e a portata di mano”.
«Ma perchè tanta fretta? Non poteva rinviare alla settimana dopo?».
È ritornato ai genitori descrivendo
il loro primo bacio e la dichiarazione che il padre fece alla madre nel
“Vai mambo”, un accorsato locale
dell’epoca. Ancora una coreografia
di grande effetto con il corpo di ballo che ha danzato sulle note di “Diana” di Paul Anka, di “Quando,
quando, quando” di Tony Renis, di
“Only you” dei Platters. Quindi, brani di musica rock mentre sullo
schermo scorrevano foto dei simboli del “miracolo economico”,
compreso tra gli inizi degli anni ‘50
e quelli degli anni ‘60, come la Fiat
500, la Vespa, il frigo e la lavatrice.
Dopo un grammelot in “cinese”, nei
panni del “ming” Confucio, ha parlato della evoluzione dell’atto sessuale, partendo dall’uomo delle caverne, “passando” per una lap dance eseguita da un’avvenente ballerina e finendo con la presentazione di una serie di sex toy. Si è assistito a un un pout-pourry di ricordi che ha visto un Brignano in
grande spolvero, capace di sopperire con la sua verve, la sua genialità creativa, il suo umorismo e la
sua autoironia, a momenti in cui il
testo è apparso un po’ debole. Lo
spettacolo dura troppo e, quando
sembra essere naturalmente giunto alla fine, continua, costringendo
lo spettatore a dare fondo alla sua riserva di attenzione. Il finale tutto
dedicato a «una giovane coppia di
attori che hanno stimolato questo
spettacolo, una ditta come Garinei
e Giovannini, Mogol e Battisti, la
“ditta Anna e Nino”, i miei genitori, senza i quali questo spettacolo
non si poteva fare» e al padre, al
quale ha rivolto parole belle e commoventi, ha, però, ricatturato il
pubblico che ha salutato l’artista
con un lunghissimo applauso.
IN BREVE
STASERA LA “PRIMA”
Al Trianon debutta
“Quartieri Spagnoli”
NAPOLI. Una Napoli crudele,
contraddittoria, appassionata è
la protagonista del musical
“Quartieri Spagnoli”, Prima produzione teatrale del “nuovo”
Trianon, lo spettacolo, di cui è
autore, regista e interprete
Gianfranco Gallo, andrà in scena da stasera, alle ore 21, a domenica 17. Protagonisti dello
spettacolo Raffaele Esposito,
Danila Stalteri, Laura Borrelli,
Anna Capasso, Alessia Cacace,
Andrea Sannino, Michele Selillo, Nello Nappi, Andrea Alario
e Marco Maietta.
AL TEATRO BRACCO
Fabio Brescia, festa
per i 25 anni in scena
NAPOLI. Da stasera alle ore 21,
e fino a domenica 3 marzo, al
teatro Bracco Fabio Brescia
mette in scena “Tutte le donne
che ho amato”. Con l’eclettico
attore e speaker radiofonico saranno in scena Peppe Accardo,
Stefano Ariota, Anna D’Amato
e Antonio Furia. È uno spettacolo che festeggia i 25 anni di
carriera teatrale di Fabio Brescia, un omaggio a tutti i suoi
personaggi femminili.
AL VIA “PROCESSI NELLA STORIA E RACCONTI DALLA VICARIA”
Un’avventura teatrale in Tribunale
NAPOLI. Una vera e propria av-
ventura teatrale dove l’ambiente
in cui si colloca la storia diviene
protagonista esclusivo, luogo originario di eventi lontani e memorabili che riprendono vita nella finzione scenica dei suoi attori. Chiuso per troppo tempo, l’antico Tribunale di Napoli riapre i battenti
artistici per mezzo di un’importante iniziativa di successo che ha
conosciuto il suo esordio un anno
fa: “Processi nella Storia e Racconti
dalla Vicaria” (nella foto un momento di uno spettacolo).
L’obiettivo priopritario riguarda la
valorizzazione di nuovi usi compatibili del Castel Capuano ed è
stato perseguito dall’ associazione
“Lo sguardo che trasforma” e dalla cooperativa “Sire” con il Patrocinio del Comune di Napoli-Assessorato alla Cultura in collaborazione la Sovrintendenza ai Beni Architettonici, Paesaggistici, Artistici, Storici ed Etnoantropologici
di Napoli e Provincia. «Il nostro sogno - ha così chiarito Guido Liotti,
direttore artistico dell’evento nonché regista ed attore - è quello
di riaprire il Castello alla città attraverso lo
strumento artistico del
“teatro di paesaggio”
dove l’ambiente è protagonista e gli spettacoli sono coerenti con
la sua vocazione storica». La prima tranche
della rassegna, presentata ieri in conferenza, è quella di febbraio e prevede quattro appuntamenti a partire da domani pomeriggio. Il primo
che andrà in scena oggi alle ore
17.30 nella sala del tronetto (o della regina) è “Oscar Wilde, il Processo” su progetto e regia di Roberto Azzurro. Un messaggio civile contro i tabù sociali e le violenze discriminatorie, attraverso la
prima messinscena degli atti processuali originali del primo processo del grande scrittore e del suo
dibattito con l’avvocato Edward
Carson (interpretato da Pietro Pignatelli). Venerdì 15 alle ore 17 ci
sarà invece lo spettacolo “All’Ombra della Vicaria”, una ricostruzione storica dei moti del 1948 a Napoli avvenuta con il racconto degli
avvenimenti che ruotano intorno
ad un ragazzino di diciassette anni Paolo Rodinò (interpretato da
Giorgio Sorrentino) che con la sua
passione ed impeto appoggia ingenuamente una guerra. La regia
è di Cinzia Mirabella con gli attori
Francesco Dell’Aglio, Guido Liot-
ti, Roberto Majello, Giorgio Sorrentino e la partecipazione straordinaria di Sasà Ferrari nel ruolo dell’avvocato Cirillo. Il terzo evento
che si terrà in due date, rispettivamente domani alle ore 17.30 e
sabato 16 alle ore 11, è “Castel Capuano: Storie di Fantasmi ed altre
Aperture alla Città”. Realizzato dalla regia di Guido Liotti; la musica
di Arcangelo Michele Caso e Maya Raggio; gli attori Roberto Cervone, Tiziana Tirrito, Anita Pavone, Cristiana Buccarelli, Giuseppina Dell’Aria; la danzatrice Simona
Perrella e la guida Fiorella Capuano. Un percorso animato, caratterizzato da elementi di prosa, teatro, musica dal vivo e danza, che
narrerà con l’estrinsecarsi di figure evanescenti l’umanità dei personaggi in situazioni di terribile
difficoltà nel cerchio della giustizia. Il pubblico potrà partecipare
alle manifestazioni tramite prenotazioni telefoniche a “Project Management” di Andrea Alex NobiCarolina Amati
le.
CINEMA&TEATRI
AMBASCIATORI
Via Crispi 33 081/7613128
Cineforum
Ore 18,30 20,30 22,30
AMERICA HALL
Via T. Angelini 21 5788982
Sala 1 Troppo amici
Ore 16.00 - 18.15 - 21.00
Sala 2 Quartet
Ore 16.30 - 18.30
Sala 2 La bicicletta verde
Ore 20.30 - 22.30
ARCOBALENO
Via Carelli, 7 5782612
Sala 1 Les Miserables
Ore 16.00 - 19.00 - 22.00
Sala 2 Flight
Ore 16.30 - 19.15 - 22.00
Sala 3 Looper - In fuga dal passato
Ore 16.30 - 19.00 - 22.00
Sala 4 Lincoln
Ore 16.00 - 19.00 - 22.00
DELLE PALME MULTISALA
Via Vetriera a Chiaia 12, Napoli, 081.41.81.34
Sala 1 The impossibile
Ore 16.30 18.30 20.30 22.30
Sala 2 In darkness
Ore 16.30 19.30
Sala 2 Cloud atlas
Ore 21.30
Sala 3 Teatro
FILANGIERI
Via Filangieri, 43 2512408
Sala 1 Rossellini Grandi speranze
Ore 16.30 - 19.00 - 21.30
Sala 2 Magnani La bicicletta verde
Ore 16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30
Sala 3 Quarted
Ore 16.30 - 18.30 - 20.30
Sala 3 Mastroianni The Impossible
Ore 22.30
LA PERLA MULTISALA
Via Nuova Agnano, 35 5701712-2301079
Sala Taranto Lincoln
Ore 18.15 - 21.00
Sala Troisi Ralph spaccatutto
Ore 17.00
Sala Troisi Lincoln
Ore 21.15
La Perla dei piccoli Vita di Pi
Ore 18.50
MED MAXICINEMA
THE SPACE CINEMA NAPOLI
Viale Giochi del Mediterraneo n°46 - 80125
Napoli
Sala 1 Warm Bodies
Ore 15.30 18.00 20.30 23.00
Sala 2 Operazione Zero
Ore 15.35 18.55 22.15
Sala 3 The Impossible
Ore 16.30 19.45 22.40
Sala 4 Django Unchained
Ore 15.30 (solo lunedì 11) 18.50 22.15
Sala 5 Looper
Ore 16.10
Sala 5 La miglior offerta
Ore 22.30
Sala 6 Broken City
Ore 18.00 20.30
Sala 6 Pazze Di Me
Ore 15.45 18.10
Sala 6 Ghost Movie
Ore 20.35 22.50
Sala 7 Zambedia
Ore 15.50 18.10
Sala 7 Pazza di me
Ore 20.30 23.00
Sala 8 Lincoln
Ore 15.45 19.00 22.15
Sala 9 Flight
Ore 16.00 19.15 22.30
Sala 10 Studio Illegale
Ore 10 15.45 18.15 20.40 23.00
Sala 11 Broken City
Ore 15.30 18.00 20.30 23.00
METROPOLITAN
Via Chiaia, 149 415562 - 899030820
Sala 1 The Last Stand - L'Ultima Sfida
Ore 16.10 - 18.20 - 20.30 - 22.40
Sala 2 Argo
Ore 17.00 - 19.15 21.30
Sala 3 Les Miserables
Ore 16.20 - 19.15 - 22.15
Sala 4 La migliore offerta
Ore 15.30- 18.00 - 20.30 - 22.55
Sala 5 Django Unchained
Ore 16.40 19.40 - 22.40
Sala 6 The Impossible
Ore 16.25 - 18.30 - 20.35 - 22.40
Sala 7 Lincoln
Ore 16.25 - 19.25 - 22.20
MODERNISSIMO.IT
Via Cisterna dell'Olio, 59 - 081/5800254
Sala 1 Lincoln
Ore 16.00 - 18.30 - 22.00
Sala 2 The impossible
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Sala 3 Django Unchained
Ore 16.00 - 19.00 - 22.00
Sala 4 Ficco di neve
Ore 16.30
Sala 4 La Migliore Offerta
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Sala 4 Pazze Di Me
Ore 20.30 22.30
Sala baby Fiocco di neve
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Via A.Camillo De Meis, 58 5967802
Sala riservata
PLAZA MULTISALA
Via Kerbaker, 85 5563555
Sala Bernini La migliore offerta
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Sala Kerbaker Django Unchained
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Via Piscicelli, 8/12 5795796
Tutti i santi giorni
Ore 17.30 - 20.30
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Sala riservata
Ore 17.30 - 20.00 - 22.00
THE SPACE VULCANO BUONO
Sala 1 Flight
Ore 18.35 21.45
Sala 2 Django unchained
Ore 18.30 21.50
Sala 3 Looper in fuga dal passato
Ore 17.30 20.00 22.30
Sala 4 Quello che so sullʼamore
Ore 17.55
Sala 4 Pazze di me
Ore 20.10 22.40
Sala 5 The impossible
Ore 17.15 19.30 22.00
Sala 6 Mai Stati Uniti
Ore 17.15 19.40 22.00
Sala 7 Lincon
Ore 17.05 19.40 22.20
Sala 8 The last sand lʼultima sfida
Ore 17.20 19.35 21.50
Sala 9 Ghost movie
Ore 18.30 20.30 22.50
Teatri
TEATRO AUGUSTEO
FRANKENSTEIN JUNIOR
Con Giampiero Ingrassia
Dal 15 al 24 febbraio
TEATRO BELLINI
SHREK – IL MUSICAL
Libretto e liriche David Lindsay-Abaire; musiche Jeanine Tesori; regia Ned Grujic e Claudio
Insegno; coreografie Valeriano Longoni
Dal 5 al 10 febbraio
PICCOLO BELLINI
Creditori
di August Strindberg
adattamento e regia di Orlando Cinque
con Roberta Caronia, Orlando Cinque, Gabriele
Russo
Dallʼ8 al 17 febbraio
TEATRO CILEA
2 mariti per un bebè
di R. Verde - M. Lanzuise
con Rosario Verde - Gino Cogliandro - Marco
Lanzuise
regia Nando Sessa
Dal 7 febbraio
TEATRO DIANA
Oggi non è giornata
con Maurizio Battista
di M. Battista & R. Graziosi
regia di MAURIZIO BATTISTA
Dallʼ8 al 10 febbraio
MERCADANTE
La governante
di Vitaliano Brancati, regia Maurizio Scaparro
Dal 5 al 10 febbraio
TEATRO SAN CARLO
A Isabella Colbran
Recital con Anna Bonitatibus
Il 7 febbraio
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Brignano, uno show lungo ma piacevole