Premessa 1 La riproduzione e la duplicazione degli e-book è vietata per legge. Ma la legge è solo uno strumento che regola i rapporti di una società. Quello che conta davvero è che i nostri e-book sono il frutto del nostro lavoro come lo è un oggetto fisico quale è il libro di carta. Così come nessuno si sognerebbe mai di fotocopiare un libro per passarlo a qualcun altro, perché perfettamente consapevole che creerebbe un danno all'editore e all'autore, così noi ti chiediamo di non duplicare i nostri e-book o i nostri audio inviandoli a terzi perché ci danneggeresti. In ogni caso qualunque cosa tu decida di fare, sarà comunque la migliore e perciò ti auguriamo buon viaggio e speriamo che il pezzetto che ne faremo assieme sia produttivo per tutti. 2 3 Non è necessario che tu cambi niente di te stesso, non devi diventare qualcuno di diverso da quello che sei, soprattutto non è necessario che tu impari nulla di più di quello che sai già. Devi soltanto imparare ad Amarti a tal punto da essere finalmente Te Stesso con tutto Te Stesso! Farai venire a galla tutto ciò che già sai nella misura in cui ti sarà più utile. Per questo ti consigliamo di conservare solo il meglio di ciò che leggerai qui, di buttare tutto ciò che non ti è affine e di non credere a noi senza verificare personalmente ciò che ti diciamo. Solo così troverai la tua Verità ed essa ti renderà sempre più libero! 4 5 Chi ha paura del Lupo cattivo? Chi non lo conosce! Io sono una viaggiatrice in continua ricerca sul pianeta terra, come tutti voi e come tutti voi ho compreso delle cose e non ne ho assolutamente capite altre (probabilmente molte di più). Qui però vorrei parlarvi di qualcosa che ho sperimentato personalmente, che poi è solo quello di cui parlo nei miei/nostri libri e scritti. Qualcosa che deriva dalla mia esperienza diretta. Non ho certo la presunzione di dare risposte definitive, non ne ho (anche perché come dice il mio Amico Gino “Chi dà risposte non sa far domande.” Io sono veramente un’ esperta nel pormi domande in continuazione, un po’ troppo anche, ma si sa quello che è, è il meglio!), ma ho trovato qualcosa di efficace per me e mi piace l’idea di condividerlo con voi. Una di queste cose che ormai mi è piuttosto chiara è che anche se apparentemente le cause del dolore umano sembrano molteplici in realtà possiamo ricondurle tutte ad un'unica origine: l’ignoranza! Ignoranza intesa come mancanza di consapevolezza di ciò che siamo e di cosa possiamo fare. L’essere umano, per lo più, ignora di essere un’energia, eterna, illimitata e onnipotente e si percepisce invece come un essere finito, debole, limitato, destinato a scomparire per sempre con la conclusione della vita terrena e con il sopraggiungere della morte! 6 Oggi e nei prossimi giorni vorrei condividere con voi alcune considerazioni, alcune esperienze che mi hanno procurato determinati strumenti piuttosto efficaci, strumenti che spero alla fine di questo percorso saranno a disposizione di ognuno di voi. Sostanzialmente dunque che l’ignoranza ci conduce alla paura è un dato acquisito. Incatenato dalla paura, l’uomo si aggrappa a qualunque cosa con il tremendo e perseverante timore di perderla. Da qui l’insoddisfazione, l’incontentabilità, la smania di possesso di cose e persone, e quindi il bisogno di approvazione e di controllo saldamente legati tra loro, in un circolo vizioso senza fine che conduce continuamente e inesorabilmente all’esperienza del dolore e della sofferenza fisica, psicologica e spirituale. Ecco quindi chiaro come l’uomo diventa possessivo, geloso, invidioso, avido, astioso, rancoroso, rabbioso ecc… soltanto perché ha Paura! Soltanto perché non è consapevole di come funzionano le cose nella nostra realtà (meccanismo cosmico di evoluzione) e di qual è la sua Reale Identità! Qualche tempo fa ho fatto un sogno... 7 Ho circa 12 anni, è notte, e improvvisamente sento dei rumori strani. Mi alzo e vedo il mio papà e la mia mamma che si affaccendano a chiudere i balconi. Mio fratello e mia sorella dormono. "Cosa fate?" chiedo. Papà mi risponde, "chiudiamo i balconi perchè ci hanno detto che ci sono malintenzionati in giro. Anzi..." aggiunge "andresti giù a vedere se ci siamo ricordati di chiudere bene?" Quando ero bambina vivevamo in affitto in una casa dei primi del 900, da una porzione della quale era stato ricavato un appartamento, nel quale stavamo noi. Al piano terra della casa c'era un grande salone che fungeva da ingresso "condominiale". E questo salone aveva due portoni grossi e pesanti, che avevano due 8 bei catenacci di ferro. In quella casa vivevamo in due famiglie, noi e l'anziana proprietaria. La gran parte della casa era disabitata. Il compito di gestire l'apertura e la chiusura dei portoni era affidata a noi. Si doveva scendere una scala, attraversare un lungo corridoio e arrivare in questo grande ambiente vuoto e rimbombante. Insomma per farla breve, l'unica in casa che non aveva problemi ad andare a compiere questa operazione ero io, anche mia mamma preferiva farlo solo se accompagnata (???). Mio papà rientrava più tardi rispetto all'orario in cui le porte andavano chiuse. Io ero l'unica dei quattro (mia mamma, mia sorella, mio fratello ed io) che fin da molto piccola (da quando sono stata in grado di farlo perchè i portoni erano appunto molto pesanti) non avevo paura di scendere da sola. Mia mamma mi ha sempre chiamato "Giovannin senza paura" dal titolo di una favola di non so chi, e mi diceva spesso : "Tu non hai paura neanche di 100 che scappano" cosa che non ho mai compreso bene... se scappano che problema c'è... è se ti rincorrono che eventualmente c'è da avere paura. Ecco perché quando papà mi ha chiesto di scendere per controllare, anche se il sogno si svolgeva nella casa i cui abbiamo abitato dopo di quella del salone, mi è sembrata una cosa assolutamente naturale e sono scesa. Poi se me lo chiedeva papà significava che non c'erano problemi. 9 Mio papà è morto 25 anni fa (un po' troppo presto per i miei gusti, ma si sa che non è mai troppo presto o troppo tardi) e quello che fin da subito mi è mancato di lui è stata la sensazione di fiducia e di protezione che avevo quando lui c'era. Io sapevo che se c'era lui nessuno e niente avrebbero mai potuto farmi del male. Papà era un uomo grande e grosso (almeno io l'ho sempre visto così), con una grande forza, e davvero trasmetteva alle persone che amava una gran bella sensazione di sicurezza. Mia cugina mi ha raccontato recentemente che quando era piccola se litigava con qualcuno che le diceva “…lo dico al mio papà”, lei (che era senza papà) rispondeva “…e io lo dico allo zio Gianni che pesa 100 kili e che mi vuole talmente bene che ti sistema lui!” E sapeva davvero di poterci contare al 1000%. Dopo che se ne è tornato a casa, in diverse occasioni, più di qualcuno mi ha confidato questo. Io ero la sua bambina quindi figuriamoci se non mi avrebbe protetto contro qualunque cosa. Lui era una persona di una gran moralità e di una profonda etica e forse più che la sua prestanza fisica era questo che trasmetteva tanta sicurezza. Tanto per capire che tipo era vi racconto un episodio che è accaduto verso la fine degli anni 70, ero abbastanza piccola intorno agli 8 anni, non mi ricordo nitidamente i dettagli. Papà era una persona pacifica. Non l'ho quasi mai visto perdere la pazienza con gli estranei ; a casa sì... ma non l'ho mai visto alzare le mani su nessuno, non le alzava nemmeno su di noi. Io non 10 ricordo di aver mai preso uno schiaffo da papà. Insomma era una di quelle persone buone dalla cui ira è meglio guardarsi! ;) Un gruppo di profughi vietnamiti erano ospitati in una casa per ritiri spirituali (o qualcosa del genere) in un paese vicino a noi. Era stato chiesto alle famiglie di ospitare queste persone per far passare loro una domenica in serenità, così i miei genitori accettarono di passare la domenica con una famiglia di questo gruppo di persone. Papà, mamma e un ragazzo di una quindicina d'anni, forse un po' di più. Li andammo a prendere in questo posto e poi li portammo a pranzo a casa nostra. Prima di andare a casa ci fermammo in centro a comprare un po' di paste, per festeggiare l'occasione di stare insieme. Papà ed io andammo a prendere le paste, gli altri aspettavano in macchina. Credo di essere andata con lui, perché non ricordo i dettagli dell'avvicinamento di questo tizio spostato, che quando vide i vietnamiti in macchina andò fuori di testa. Allora non vivevamo nella società multietnica in cui viviamo oggi, per cui vedere "dal vero" qualcuno di un’etnia diversa dalla nostra era un caso molto particolare. Insomma questo tizio (mi ricordo perfettamente la sua faccia) si avvicinò alla macchina urlando insulti pesanti all'indirizzo di questi tre malcapitati prima e poi rivolgendosi a mia mamma con epiteti irripetibili. 11 Quando mio papà si avvicinò all'auto, questo stava già urlando come un pazzo. Mio papà lo invitò ad andarsene, a farsi gli affari suoi, senza né insultarlo nè niente, anzi continuava a dargli del lei. Finchè questo tizio, che non pensava minimamente a lasciar perdere, diede uno spintone a mia mamma. Papà perse il controllo e gli diede un pugno... Questo barcollò e cominciò ad indietreggiare e finchè continuava ad indietreggiare papà gli urlò "Mi chiamo Gianni Garbuio e non posso permettere che qualcuno faccia del male alla mia famiglia o ai miei ospiti e adesso vada pure a denunciarmi". E già questo era stato un comportamento sufficientemente da eroe ai miei occhi (lui è sempre stato il mio eroe, ma era un ruolo che si era guadagnato completamente!), ma lui fece ancora meglio. Risalito in macchina, mentre tranquillizzava noi e i nostri ospiti, invece di dirigersi verso casa, andò diretto al comando dei carabinieri a "costituirsi". Raccontò l'accaduto ai carabinieri dicendo che se c'era qualcosa a suo carico per le sue azioni, lui era lì. Il comandante gli sorrise e gli disse "Ingegnere... vada a casa e se questo viene a dirci qualcosa gli diamo il resto"! 12 Forse la storia l'ho un po' romanzata nei dettagli, ma questo è quello che ricordo e questo senza dubbio era il mio papà. Ma tornando al sogno dell'altra notte... sono scesa al piano di sotto e guarda caso, un balcone era aperto e mentre mi dirigevo verso di esso per sprangarlo, un brutto ceffo si avvicinava da fuori, così mentre mi mettevo a correre verso la finestra per batterlo sul tempo, ho urlato con tutto il fiato che avevo nei polmoni "PAPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA'!" In un attimo papà era là, era addirittura davanti a me, tra me e la finestra cioè tra me e il malintenzionato (cosa possibile solo in un sogno =)). Spingendo via il tipo, spranga velocemente la finestra e si gira verso di me. In quell'attimo non avevo più 12 anni ero la Giò di adesso, con la consapevolezza che papà era morto 25 anni fa. Lui mi mette le mani sulle spalle e io gli dico "Papà sei tornato?" Mi risponde "Io non sono mai andato via e lo so che tu non hai paura di nessuno, ma adesso sai anche perché non ha senso avere paura e lo devi dire agli altri". 13 Poi mi ha abbracciato e mi ha stretto sul suo pancione come faceva sempre! Mi vengono ancora le lacrime adesso che lo sto raccontando a voi. La mattina quando mi sono svegliata era tutto ancora molto vivido e sapevo che avrei dovuto preparare la cosa di cui vi parlerò nel prossimo post! 14 D AL MOMENTO IN CUI DECIDIAMO DI NON AVER PAURA , NULLA HA PIÙ POTERE CONTRO DI NOI . (R ICHARD B ACH ) Allora torniamo a questa velenosa Paura e alle sue conseguenze... La vogliamo eliminare definitivamente dalle nostre vite? Bene… allora questo è il percorso giusto. L’essere umano spesso si ritrova ad essere disposto a fare o a diventare qualunque aberrazione pur di mantenere il controllo ed avere la certezza (a causa della sua ignoranza/inconsapevolezza) di non perdere qualcosa a cui in cuor suo è convinto che comunque prima o dopo dovrà rinunciare. 15 Pensiamo sempre di avere limiti temporali e spaziali oggettivi e quindi è necessario soddisfare i nostri bisogni adesso, perché dopo non ci sarà il tempo, lo spazio e il modo per farlo. Da qui l’origine del deleterio “attaccamento” fonte di tante sofferenze, per sé stessi e per gli altri. Tuttavia nemmeno l’attaccamento risolve alcunché, perché, per quanto si pretenda di mantenere tutto sotto strettissimo controllo, la situazione sotto controllo non l’abbiamo mai e più siamo convinti di avercela, più ci capitano cose, per caso, per sfortuna, per disgrazia, che ci dimostrano come il controllo della situazione sia una pura illusione. Riassumendo: l’ignoranza (che deriva semplicemente dal verbo ignorare, quindi "non sapere", nessuna connotazione negativa all’origine come sempre) dà origine alla paura, che dà origine all’attaccamento, che dà origine alla sofferenza! E proprio sulle nostre paure, sui nostri blocchi energetici “Ho-oponopono nel Progetto cosmico” intende lavorare in modo che ognuno di noi sia in grado di superare i propri blocchi. A questo riguardo un’amica mi ha recentemente raccontato come la sua vita è stata rivoluzionata dalla sua decisione di lasciare andare la situazione e pensare a fare del bene a qualcun altro anziché continuare a ripetersi continuamente quanto sfortunata e disgraziata fosse lei: 16 “Anni fa a mio padre venne un infarto ed io, che vivevo con mia madre, andai a trovarlo. La situazione tra mio padre e mia madre era tesissima e io la subivo. Mia madre si arrabbiò tantissimo in quell’occasione tanto da arrivare a buttarmi fuori di casa. Non sapendo dove andare tornai da mio padre, che nel frattempo si era ripreso, che però aveva un'altra compagna e aveva adibito la mia camera a magazzino, pertanto dormii in mezzo alla confusione più totale per qualche tempo. Per via del casino che continuavano a fare i miei genitori, al quale io non riuscivo a fare fronte, né psicologicamente né materialmente, il mio ragazzo mi lasciò ed io ero talmente disperata che persi uno dei due lavori che avevo. Tutto questo in un periodo di tempo veramente breve. In quel momento una mia amica (conosciuta in facoltà) ricchissima e fidanzata con uno dei ragazzi più belli, ricchi e famosi della città, mi convocò a casa sua con altri studenti e laureati e chiese a me di coordinare tutte le persone (30 circa) che l'avrebbero aiutata a sintetizzare la tesi di laurea. Io in quel momento non avevo più nulla (o almeno percepivo la mia situazione così), né casa, né famiglia, né affetti e solo un lavoro di mezza giornata. Lei aveva tutto: famiglia, benessere economico e psicologico un fidanzato bellissimo ed innamoratissimo. Iniziammo il lavoro per la tesi e andammo avanti a lavorare anche tutta la notte. Io coordinai con grande Amore davvero incondizionato, tutti i presenti e mandai lei a dormire perchè il 17 giorno dopo avrebbe dovuto essere lei a discutere la tesi. Il suo ragazzo era lì con lei che le faceva le coccole e noi sotto a lavorare fino al mattino, sembrava di essere al mercato per quanta gente c'era. In Poche parole io donai, senza aspettarmi assolutamente nulla in cambio, lo feci solo per amicizia, perché le volevo bene e farlo mi faceva stare bene. Dopo la sua Laurea ci siamo perse di vista. Qualche mese dopo lei venne a trovarmi ed andammo in un locale, cosa che non facevamo quasi mai insieme. Quella sera in cui ero con lei ha cambiato la mia vita: conobbi il mio futuro marito che mi ha dato tutto quello che in quel momento ancora non avevo: un Amore, una figlia amorevole, una famiglia, una casa dove ancora adesso mi sembra d'essere nel giardino dell'Eden! GRAZIE UNIVERSO! Con questa mia cara amica non andavamo quasi mai fuori insieme, abbiamo fatto degli esami all'università, ma poi, o stavamo a casa mia o andavamo alle mega feste del suo ragazzo, ma non uscivamo mai insieme di sera e non abbiamo mai frequentato locali insieme. Quella sera in cui la mia vita è cambiata, “casualmente” lei era con me. Come me non conosceva assolutamente il mio futuro marito. Era tutto un altro "giro" di persone. Quindi tutta una serie 18 di “coincidenze” che anche ad averle progettate a tavolino non sarebbe stato possibile realizzare. Perciò dopo un periodo bruttissimo, quando avevo proprio toccato il FONDO, quando proprio non ce la facevo più, ho dovuto io cambiare atteggiamento, ho lasciato andare la presa, ho smesso di voler controllare e modificare le cose, ho cambiato focus e ho lasciato andare, dedicandomi ad altro, e nel particolare a fare del bene a qualcun altro, con l’unica motivazione che farlo faceva stare bene me.” Paola C. E’ precisamente così che funzionano le cose, saperlo è certamente un grande aiuto, ed è il primo difficle passo. Ed è esattamente questo che ho analizzato in “Ho-oponopono nel Progetto Cosmico” perché gli strumenti per essere felice sono disponibili e a portata di mano di tutti. O ci si lascia guidare dall’ispirazione inconsapevolmente, come ha fatto Paola, oppure si comprende il funzionamento del meccanismo e lo si usa. Certo Paola ha avuto l’ispirazione giusta “L’Amore guarisce ogni cosa” ed ha avuto la grande sensibilità di seguire la strada che il suo Io superiore le indicava, anche senza averne la consapevolezza, ma quanto ha dovuto soffrire per sviluppare questa sensibilità? Ha dovuto raggiungere un fondo tale in cui non aveva più niente 19 da perdere e quindi non aveva più paura di perdere niente; l’unica alternativa che le restava era quella di Amare. In “Ho-oponopono nel Progetto Cosmico” vediamo come ci sia una via meno tortuosa per raggiungere lo stesso obiettivo. Una volta superata l’ “ignoranza” avremo trasceso la sofferenza che non avrà più ragione di essere. Quindi ancora una volta la chiave per la felicità sta solo nella consapevolezza, nel comprendere a livello profondo, come funzionano le cose e quale ruolo abbiamo noi in qualità di esseri umani ed esseri divini all'interno di tutto il meccanismo. Solo con la consapevolezza possiamo trascendere e superare la vera origine di tutte le sofferenze: l’ignoranza legata alla Paura! Trascendere l’inconsapevolezza, superare l’ignoranza, trasformare la paura e quindi “sconfiggere” il dolore è la missione di nascita di ogni uomo incarnato, perché attraverso questo percorso giungiamo alla conoscenza della nostra Reale Identità, dell’Identità del sé, operazione che ci porterà diretti tra le braccia di ogni beatitudine, materiale e spirituale, se ancora ci fosse qualche dubbio sul fatto che le due cose possano essere divise. Ecco cosa mi ha detto il mio papà di dire agli altri: come funzionano le cose, qual è il meccanismo che sta alla base del "Progetto cosmico" e quale ruolo abbiamo noi all'interno di esso, ma non solo... come possiamo agire all'interno di tale meccanismo per trascendere questa Paura... 20 21 SI HA VERAMENTE PAURA SOLO DI CIÒ CHE NON SI COMPRENDE (...) DA QUANDO NON SONO PIÙ INFESTATE DI SPIRITI LE TENEBRE MI SEMBRANO CHIARE. Guy Maupassant Abbiamo visto come questa ignoranza, che gentilmente chiamiamo inconsapevolezza, ci porta inevitabilmente a percepire l'Universo come scarso e ci fa concepire come necessaria la lotta per la sopravvivenza e genera di conseguenza in noi questo sentimento di paura. 22 A questo riguardo voglio raccontarvi un’altra storia che mi riguarda, ma che in realtà riguarda ognuno di noi… Tra il 20 e il 21 dicembre dello scorso anno (21/12/2012) per quel che mi riguarda, sono stata investita da un’ondata energetica potente… tipo un treno in corsa… non so bene perché, ma dato che come tutte le persone normali ho ancora non pochi sospesi energetici, probabilmente hanno deciso di venire a galla tutti insieme (ne ho sicuramente ancora molti, ma quelli hanno certamente fatto un buon lavoro). Tra il 20 e il 21 dicembre vi dicevo, ho avuto degli “scontri”, delle divergenze di opinioni, che hanno lasciato strascichi nella mia interiorità, un’ angoscia latente e un nervosismo sottopelle che influenzava ogni mia azione e reazione… insomma mi sono trovata involontariamente (inconsapevolezza) all’interno di un gorgo, un circolo vizioso che si autoalimentava, più mi innervosivo, più mi trovavo in situazioni che mi facevano innervosire e più accumulavo energia fastidiosa e angoscia nella pancia… Quella che in gergo siamo abituati a definire una pessima giornata… e non riuscivo a venirne fuori. Nei momenti di lucidità mi rendevo perfettamente conto che non andava per niente bene così, che non era un atteggiamento produttivo e che non poteva che andare a finire male! Finché nel pomeriggio del 21 dicembre 23 E’ arrivata la tranvata! Mi trovo imbottigliata nel traffico, in un incrocio assurdo in cui la viabilità deve essere stata studiata da un bambino di 4 anni ubriaco su un plastico di lego (eheheheheheh), valuto la situazione... destra, sinistra, davanti, dietro (sono sempre piuttosto prudente in macchina) e faccio una manovra non consentita, ma della quale avevo appunto valutato l’assoluta nulla pericolosità… solo che dietro la curva c’era la vigilessa più cattiva di tutta Montebelluna (almeno così dicono perché personalmente non ho mai avuto grandi rapporti con i vigili e con le forze dell’ordine in generale)! 24 Mi blocca inviperita e comincia a dirmi di tutto… In quel momento io ero in un’altra dimensione… tutta quella faccenda mi stava soltanto aprendo gli occhi… Questa mi stava dicendo che ne avevo combinate di tutti i colori (???), che ero un pericolo pubblico, che mi ritirava la patente, che mi toglieva non so quanti punti, che mi dava 300 euro di multa ecc… ecc… ecc… Quando finalmente smette di urlarmi e mi lascia parlare, non provo nemmeno a giustificarmi, le dico che ha ragione, che non lo dovevo fare, che avevo valutato che non c’era pericolo, ma che non è una giustificazione, le chiedo solo se, dato che ero incensurata (non ho mai preso una multa in 25 anni che guido), poteva tenerne conto. Questa mi strappa di mano patente e libretto e va dalla sua collega che è parcheggiata 200 metri più in là. Nel tempo che le due signore prendevano le loro decisioni, io vi assicuro che mi sono sentita invadere da una gioia indescrivibile. Mi sono detta “e cosa ti aspettavi? Questo è il minimo che poteva succedere vista la quantità e la tipologia di energia che hai immesso nell’universo in queste ultime ore e dato che sta succedendo solo questo non puoi che esserne stra felice! Comunque vada a finire non è successo niente di grave e la cosa fantastica è che mi basta cambiare atteggiamento perché quello che succederà da adesso in poi sia diametralmente opposto.” Ero così felice che non ve lo so 25 descrivere. Ero grata all’Universo per avermi aperto gli occhi con “relativa delicatezza”. La "Vigilessa" torna con un atteggiamento completamente diverso (???) e mi dice che meno di così non possono fare, perché ci sono le telecamere (e mi sembra giusto anche non ci fossero state) che mi da 150 euro di multa e basta e che mi lascia la patente e tutti i miei punti premio! Beh sapete che l’ho abbracciata e le ho augurato buon Natale. Mi ha detto “lo so che mi sta prendendo in giro” … le ho risposto “vede come siamo fatti… quando qualcuno ci fa una gentilezza siamo talmente condizionati che pensiamo subito che come minimo ci stia prendendo in giro” …. “ha ragione” mi ha risposto “siamo fatti proprio male, mi rendo conto che probabilmente lei non si merita la multa, credo lei sia una brava persona, ma io devo fare il mio lavoro”. Ci siamo strette la mano e ci siamo sorrise. Fine dell’episodio! Da quel momento sulla mia pessima giornata ha ripreso a splendere il sole e il mio umore è cambiato al punto tale che non mi ricordavo nemmeno quali fossero i motivi del mio umore nero precedente, sono stata pervasa da una vera profonda gioia… e il giorno stesso ho venduto un quadro per 200,00 € così mi sono ripagata la multa e me ne sono anche avanzati. 26 Il nostro modo di essere più diffuso è quello di essere "contro" essendo appunto inconsapevoli che questo modo di agire, di pensare e di emozionarci è esattamente quello che ci conduce a manifestare esattamente quello a cui siamo "contro". Il nostro essere in conflitto è l’atteggiamento, il modo di essere che alimenta e fornisce energia ai nostri “nemici” rendendoli sempre più forti e sempre più “nemici”. Se invece al contrario riusciamo a divenire consapevoli, profondamente consapevoli, saperlo proprio, non crederlo o pensarlo, conoscere interiormente il meccanismo che regola l'Universo non avremo più bisogno di sottometterci al bisogno di controllo che dipende esclusivamente dalla paura dello sconosciuto e ci mantiene saldamente ancorati al nostro stato di comfort certamente 'conosciuto', ma non per forza confortevole. 27 Nel momento in cui siamo consapevoli che solo a lasciarlo fare, l'Universo ha riservato per noi e per tutti il MEGLIO, sarà solo sciocco non fidarci ed affidarci ad una forza potente (onnipotente) il cui supervisore non è altri che il nostro io superiore, o divino in noi, cioè noi stessi. Finalmente comprenderemo come sia soltanto il nostro viscerale attaccamento alla necessità di avere tutte le situazioni sotto controllo che ci convince di non avere via d'uscita, di essere immersi in un mondo che procede alla rovescia, dove tutto va soltanto e continuamente a rotoli. Smettiamo di voler capire a tutti i costi dove l'Universo sta andando a parare, fidiamoci della legge Universale che Tutto ciò che è, è il meglio. Sempre! E finalmente oltre a ripetercelo cominceremo anche un po' alla volta a percepirlo. 28 29 Tutto quello che è… è il meglio. Sempre! Quando finalmente sapremo che questo principio è vero constateremo come tutta la baraonda che caratterizza la nostra vita deriva semplicemente da tutta la baraonda che c’è dentro di noi. A questo punto, con questa coscienza non potremo certo continuare a lamentarci e a brontolare contro tutti per ciò che ci succede in quanto gli unici responsabili di ciò che succede siamo noi anche se inconsapevolmente. Nulla di quello che ci capita ci casca in testa dall’alto, ma dipende invece tutto da noi ed è qualcosa sulla quale abbiamo un’influenza determinante, influenza che può ribaltare qualsiasi situazione solo ad esercitarla consapevolmente. Non è importante capire come la realtà si sta trasformando, accettiamo solo il fatto che lo sta facendo e lo sta facendo per il meglio. E’ l’evoluzione e che noi lo vogliamo o no ogni cosa evolve ed evolve in una determinata direzione, meglio accettarlo, farcene una ragione e fluire in quella stessa direzione beatamente piuttosto che continuare a combattere contro i mulini a vento e a soffrire! Il mondo è uno specchio che riflette fedelmente chi siamo, cambiamo dentro e il riflesso ci seguirà, il trucco è cambiare in fluidità con la direzione dell'Universo, e per farlo non c'è che seguire la via più semplice. Ogni ostacolo è un suggerimento dell'Universo stesso a cambiare direzione. 30 “La negatività ti influenza solo quando le reagisci”, ma di per sé non ha potere di influenzare la tua pace. Se la tua pace è influenzata dalla negatività che è “là fuori” probabilmente è perché non sei ancora stabilmente in pace con te stesso e col mondo. Questo non vuol dire che non puoi più arrabbiarti, deprimerti, o avere il mal di pancia. Vuol dire che non ti identifichi più con quella emozione e sai che non è te. Vuol dire semplicemente che impari a lasciar andare quello che non serve. Ci si può anche arrabbiare con amore." Andrea Panatta Ecco mio papà, o il mio subconscio che fosse, mi ha detto che adesso so perché non ha senso avere paura e non a senso “combattere” e agitarsi e stare in ansia, anche se resto convinta che non si è certo mai finito di imparare e che ogni conoscenza ha comunque ancora modo di evolvere, almeno per quanto riguarda la dimensione terrena nella quale ci troviamo. Comunque chiunque sia stato a suggerirmi questa cosa (mi piace pensare che sia venuto papà a farmelo notare) è vero. Prima mi comportavo così, cioè adottavo un determinato atteggiamento mentale in maniera inconsapevole… e mi è andata bene che la mia natura mi ha suggerito un atteggiamento “produttivo” anziché “distruttivo”, ma con il passare degli anni, con le domande e le domande e le domande e le domande e le ricerche e soprattutto con l’osservazione della realtà, questo atteggiamento è sempre stato più consapevole e più diventava 31 consapevole più smussavo gli angoli e più diventava “efficace”. La felicità non è una possibilità, è un diritto ed è un diritto incredibilmente a portata di tutti, ma tra tutti solo di quelli che vogliono, possono e sanno permetterselo… “Cerca il regno di Dio il resto ti verrà dato in aggiunta”! La ragione per cui siamo venuti a farci questa bella esperienza sul pianeta terra è quella di evolvere fino a riconoscere la nostra Reale Identità il nostro Sé divino, perciò qualunque altro obiettivo ci prefiggiamo è comunque un pre-obiettivo, la priorità e la meta ultima rimane sempre la nostra centratura: “Cerca il regno di Dio il resto ti verrà dato in aggiunta”! I sentimenti che gli obiettivi ci suscitano sono i segnali che ci suggeriscono se tali obiettivi sono in linea con il fine ultimo o meno, possono essere quindi grandi gioie lungo la strada o ostacoli che rallentano il viaggio. La strada può essere un cammino di gioia se fluisco con la corrente senza sforzo verso l’obiettivo supremo divenire noi stessi e quindi trascendere se stessi, riconoscendo il divino in noi; Chi è quindi il me stesso che devo riconoscere e come lo posso trascendere? E’ importante rispondere a questi interrogativi senza commettere “errori” dove gli “errori” consistono solo ed esclusivamente in quella inconsapevolezza del non conoscere noi 32 stessi, che è lo sbaglio da cui derivano tutti i dolori e le sofferenze che sperimentiamo. Trascendere se stessi significa superare chi pensiamo di essere per realizzare chi siamo! Il chi pensiamo di essere è la percezione di noi stessi che ci rende schiavo della nostra vita e della nostra realtà, schiavi cioè di quello che dovrebbe essere la maggiore manifestazione della nostra libertà. Noi SIAMO l'essere spirituale, il divino, ossia colui che trascende la razionalità. Dobbiamo diventare i gestori di ciò che ora ci gestisce. Finalmente essere liberi e mai più schiavi, essere definitivamente Uno e mai più divisi, definitivamente splendente di luce e mai più immersi nell'oscurità, per sempre pieni di gioia e mai più soggetti ad angosce e sofferenze, vivere nell’ Amore ed essere Uno con Esso. Diventare Noi stessi significa tutto questo. Noi siamo tutto questo e perciò lo possiamo “diventare”, sapere come può aiutare molto! Sembriamo diversi? Sì spesso sembriamo diversi… ma è solo apparenza che possiamo facilmente superare! 33 34 La follia dell’offendersi “La freccia mentale lanciata dall’arco di un altro individuo è praticamente innocua, a meno che il nostro pensiero non l’appuntisca. E’ il nostro orgoglio che infiamma la critica altrui, la nostra ostinatezza, che rende offensiva l’azione di un altro, il nostro egotismo che si sente ferito dall’affermazione di un’altra personalità. Possiamo sentirci feriti dai nostri errori: ma difficilmente possiamo permetterci di rattristarci per gli errori altrui. Un cortigiano informò Costantino che la folla aveva lapidato la testa della sua statua. L’imperatore si portò le mani al capo e disse: “E’ incredibile, eppure non provo alcun dolore”. Dobbiamo ricordare che il mondo è immenso: che esistono migliaia di milioni di volontà umane, opinioni, ambizioni, gusti e amori; che ogni persona ha una storia, una costituzione, una cultura una personalità diversa dagli altri. Dobbiamo quindi buttarci nella vita con poche aspettative, ma una grande pazienza; con il desiderio e l’apprezzamento per ogni cosa bella, grande e buona, ma con una tale disposizione d’animo che il contrasto con il mondo non consumi la nostra sensibilità… Soltanto i nostri errori dovrebbero offenderci. Chi cerca di ferire volontariamente un suo simile, deve essere oggetto di pietà più che di risentimento.” Mary Baker Eddy 35 Quando lessi questo saggio, in una fredda giornata invernale all’ Antioch College, mi sentii più leggera: finalmente un pesante fardello non gravava più sulle mie spalle. Da quel momento adottai l’ammonimento di Gesù a Pietro. Era come se si rivolgesse direttamente a me: “Che importa a te? Tu seguimi”. Mi accorsi così che qualsiasi cosa mi dicessero o mi facessero mi era semplicemente impossibile offendermi. Che liberazione! Ho imparato che l’ira e il risentimento ci rinchiudono in un circolo vizioso, poiché ci legano alla persona o all’oggetto della nostra collera. Inoltre ci privano di energia, perché una parte di noi è sempre fissata su quella situazione irrisolta. Se continuiamo a rimuginare sul passato, non saremo mai liberi di andare avanti. Ma quando perdoniamo e dimentichiamo, ecco che liberiamo il 100% della nostra energia per impegnarci in uno sforzo costruttivo. A volte quando le persone ci fanno dei torti, in realtà è con loro stessi che sono arrabbiati. Le parole pungenti di un amico potrebbero essere il risultato di un profondo dolore interiore che non vuole andarsene. Forse quello stesso amico porta un fardello troppo pesante per le sue spalle e la sua anima invoca aiuto. D’alto canto, quando un mio simile mi critica cerco di fare tesoro di quanto dice. Con il passare degli anni, ho imparato a conoscere me stessa non solo grazie agli amici, ma anche ai nemici. Ogni incontro, per quanto spiacevole, ci offre l’opportunità di scoprire qualcosa su noi stessi, sempre che ci sia da parte nostra la 36 disponibilità per farlo.1 Elizabeth Clare Prophet 1 Tratto da “Cabala: la chiave del potere interiore” – Armenia 1999 37 Tutto quello che hai letto in questo e-‐book, se è affine alla tua sensibilità lo è perché sono cose che conosci già. A noi forse il merito di avertele fatte ricordare, in maniera semplice e lineare. E se così è andata, tieni comunque presente, che è accaduto solo perché tu hai deciso in qualche modo che accadesse. Se ti è rimasta ancora qualche domanda priva di risposta, prova a guardare più in profondità dentro te stesso, e se la risposta ancora non compare, forse devi attirare qualche altro strumento utile a proseguire la tua crescita e la tua ricerca, utile a riportare alla tua mente ciò che già sai… ma comunque sia… le risposte sono tutte addormentate dentro di te! 38 Sito web http://giovannagarbuio.com/ 39