Premessa
1 La riproduzione e la duplicazione degli e-book è vietata per legge.
Ma la legge è solo uno strumento che regola i rapporti di una
società. Quello che conta davvero è che i nostri e-book sono il
frutto del nostro lavoro come lo è un oggetto fisico quale è il libro
di carta. Così come nessuno si sognerebbe mai di fotocopiare un
libro per passarlo a qualcun altro, perché perfettamente
consapevole che creerebbe un danno all'editore e all'autore, così
noi ti chiediamo di non duplicare i nostri e-book o i nostri audio
inviandoli a terzi perché ci danneggeresti. In ogni caso qualunque
cosa tu decida di fare, sarà comunque la migliore e perciò ti
auguriamo buon viaggio e speriamo che il pezzetto che ne faremo
assieme sia produttivo per tutti.
2 3 Non è necessario che tu cambi niente di te stesso, non devi
diventare qualcuno di diverso da quello che sei, soprattutto non è
necessario che tu impari nulla di più di quello che sai già. Devi
soltanto imparare ad Amarti a tal punto da essere finalmente Te
Stesso con tutto Te Stesso! Farai venire a galla tutto ciò che già
sai nella misura in cui ti sarà più utile.
Per questo ti consigliamo di conservare solo il meglio di ciò che
leggerai qui, di buttare tutto ciò che non ti è affine e di non
credere a noi senza verificare personalmente ciò che ti diciamo.
Solo così troverai la tua Verità ed essa ti renderà sempre più
libero!
4 5 Chi ha paura del Lupo cattivo?
Chi non lo conosce!
Io sono una viaggiatrice in continua ricerca sul pianeta terra,
come tutti voi e come tutti voi ho compreso delle cose e non ne ho
assolutamente capite altre (probabilmente molte di più). Qui però
vorrei parlarvi di qualcosa che ho sperimentato personalmente,
che poi è solo quello di cui parlo nei miei/nostri libri e scritti.
Qualcosa che deriva dalla mia esperienza diretta. Non ho certo la
presunzione di dare risposte definitive, non ne ho (anche perché
come dice il mio Amico Gino “Chi dà risposte non sa far
domande.” Io sono veramente un’ esperta nel pormi domande in
continuazione, un po’ troppo anche, ma si sa quello che è, è il
meglio!), ma ho trovato qualcosa di efficace per me e mi piace
l’idea di condividerlo con voi.
Una di queste cose che ormai mi è piuttosto chiara è che anche se
apparentemente le cause del dolore umano sembrano molteplici in
realtà possiamo ricondurle tutte ad un'unica origine: l’ignoranza!
Ignoranza intesa come mancanza di consapevolezza di ciò che
siamo e di cosa possiamo fare.
L’essere umano, per lo più, ignora di essere un’energia, eterna,
illimitata e onnipotente e si percepisce invece come un essere
finito, debole, limitato, destinato a scomparire per sempre con la
conclusione della vita terrena e con il sopraggiungere della morte!
6 Oggi e nei prossimi giorni vorrei condividere con voi alcune
considerazioni, alcune esperienze che mi hanno procurato
determinati strumenti piuttosto efficaci, strumenti che spero alla
fine di questo percorso saranno a disposizione di ognuno di voi.
Sostanzialmente dunque che l’ignoranza ci conduce alla paura è
un dato acquisito.
Incatenato dalla paura, l’uomo si aggrappa a qualunque cosa con
il tremendo e perseverante timore di perderla. Da qui
l’insoddisfazione, l’incontentabilità, la smania di possesso di cose
e
persone,
e
quindi
il bisogno
di
approvazione
e
di
controllo saldamente legati tra loro, in un circolo vizioso senza
fine che conduce continuamente e inesorabilmente all’esperienza
del dolore e della sofferenza fisica, psicologica e spirituale.
Ecco quindi chiaro come l’uomo diventa possessivo, geloso,
invidioso, avido, astioso, rancoroso, rabbioso ecc… soltanto
perché ha Paura!
Soltanto perché non è consapevole di come funzionano le cose
nella
nostra realtà (meccanismo cosmico di evoluzione) e di qual è la
sua Reale Identità!
Qualche tempo fa ho fatto un sogno...
7 Ho circa 12 anni, è notte, e improvvisamente sento dei rumori
strani. Mi alzo e vedo il mio papà e la mia mamma che si
affaccendano a chiudere i balconi. Mio fratello e mia sorella
dormono.
"Cosa fate?" chiedo. Papà mi risponde, "chiudiamo i balconi
perchè ci hanno detto che ci sono malintenzionati in giro. Anzi..."
aggiunge "andresti giù a vedere se ci siamo ricordati di chiudere
bene?"
Quando ero bambina vivevamo in affitto in una casa dei primi del
900, da una porzione della quale era stato ricavato un
appartamento, nel quale stavamo noi. Al piano terra della casa
c'era un grande salone che fungeva da ingresso "condominiale". E
questo salone aveva due portoni grossi e pesanti, che avevano due
8 bei catenacci di ferro. In quella casa vivevamo in due famiglie,
noi e l'anziana proprietaria. La gran parte della casa era disabitata.
Il compito di gestire l'apertura e la chiusura dei portoni era
affidata a noi. Si doveva scendere una scala, attraversare un lungo
corridoio e arrivare in questo grande ambiente vuoto e
rimbombante. Insomma per farla breve, l'unica in casa che non
aveva problemi ad andare a compiere questa operazione ero io,
anche mia mamma preferiva farlo solo se accompagnata (???).
Mio papà rientrava più tardi rispetto all'orario in cui le porte
andavano chiuse. Io ero l'unica dei quattro (mia mamma, mia
sorella, mio fratello ed io) che fin da molto piccola (da quando
sono stata in grado di farlo perchè i portoni erano appunto molto
pesanti) non avevo paura di scendere da sola.
Mia mamma mi ha sempre chiamato "Giovannin senza paura" dal
titolo di una favola di non so chi, e mi diceva spesso : "Tu non hai
paura neanche di 100 che scappano" cosa che non ho mai
compreso bene... se scappano che problema c'è... è se ti
rincorrono che eventualmente c'è da avere paura.
Ecco perché quando papà mi ha chiesto di scendere per
controllare, anche se il sogno si svolgeva nella casa i cui abbiamo
abitato dopo di quella del salone, mi è sembrata una cosa
assolutamente naturale e sono scesa. Poi se me lo chiedeva papà
significava che non c'erano problemi.
9 Mio papà è morto 25 anni fa (un po' troppo presto per i miei gusti,
ma si sa che non è mai troppo presto o troppo tardi) e quello che
fin da subito mi è mancato di lui è stata la sensazione di fiducia e
di protezione che avevo quando lui c'era. Io sapevo che se c'era
lui nessuno e niente avrebbero mai potuto farmi del male. Papà
era un uomo grande e grosso (almeno io l'ho sempre visto così),
con una grande forza, e davvero trasmetteva alle persone che
amava una gran bella sensazione di sicurezza.
Mia cugina mi ha raccontato recentemente che quando era piccola
se litigava con qualcuno che le diceva “…lo dico al mio papà”, lei
(che era senza papà) rispondeva “…e io lo dico allo zio Gianni
che pesa 100 kili e che mi vuole talmente bene che ti sistema lui!”
E sapeva davvero di poterci contare al 1000%.
Dopo che se ne è tornato a casa, in diverse occasioni, più di
qualcuno mi ha confidato questo.
Io ero la sua bambina quindi figuriamoci se non mi avrebbe
protetto contro qualunque cosa. Lui era una persona di una gran
moralità e di una profonda etica e forse più che la sua prestanza
fisica era questo che trasmetteva tanta sicurezza.
Tanto per capire che tipo era vi racconto un episodio che è
accaduto
verso la fine degli anni 70, ero abbastanza piccola intorno agli 8
anni, non mi ricordo nitidamente i dettagli.
Papà era una persona pacifica. Non l'ho quasi mai visto perdere la
pazienza con gli estranei ; a casa sì... ma non l'ho mai visto alzare
le mani su nessuno, non le alzava nemmeno su di noi. Io non
10 ricordo di aver mai preso uno schiaffo da papà. Insomma era una
di quelle persone buone dalla cui ira è meglio guardarsi! ;)
Un gruppo di profughi vietnamiti erano ospitati in una casa per
ritiri
spirituali (o qualcosa del genere) in un paese vicino a noi. Era
stato
chiesto alle famiglie di ospitare queste persone per far passare
loro una domenica in serenità, così i miei genitori accettarono di
passare la domenica con una famiglia di questo gruppo di
persone. Papà, mamma e un ragazzo di una quindicina d'anni,
forse un po' di più. Li andammo a prendere in questo posto e poi
li portammo a pranzo a casa nostra. Prima di andare a casa ci
fermammo in centro a comprare un po' di paste, per festeggiare
l'occasione di stare insieme.
Papà ed io andammo a prendere le paste, gli altri aspettavano in
macchina.
Credo di essere andata con lui, perché non ricordo i dettagli
dell'avvicinamento di questo tizio spostato, che quando vide i
vietnamiti in macchina andò fuori di testa. Allora non vivevamo
nella società multietnica in cui viviamo oggi, per cui vedere "dal
vero" qualcuno di un’etnia diversa dalla nostra era un caso molto
particolare. Insomma questo tizio (mi ricordo perfettamente la sua
faccia) si avvicinò alla macchina urlando insulti pesanti
all'indirizzo di questi tre malcapitati prima e poi rivolgendosi a
mia mamma con epiteti irripetibili.
11 Quando mio papà si avvicinò all'auto, questo stava già urlando
come un pazzo.
Mio papà lo invitò ad andarsene, a farsi gli affari suoi, senza né
insultarlo nè niente, anzi continuava a dargli del lei. Finchè questo
tizio, che non pensava minimamente a lasciar perdere, diede uno
spintone a mia mamma.
Papà perse il controllo e gli diede un pugno...
Questo barcollò e cominciò ad indietreggiare e finchè continuava
ad
indietreggiare papà gli urlò "Mi chiamo Gianni Garbuio e non
posso permettere che qualcuno faccia del male alla mia famiglia o
ai miei ospiti e adesso vada pure a denunciarmi".
E già questo era stato un comportamento sufficientemente da eroe
ai miei occhi (lui è sempre stato il mio eroe, ma era un ruolo che
si era guadagnato completamente!), ma lui fece ancora meglio.
Risalito in macchina, mentre tranquillizzava noi e i nostri ospiti,
invece di dirigersi verso casa, andò diretto al comando dei
carabinieri a "costituirsi". Raccontò l'accaduto ai carabinieri
dicendo che se c'era qualcosa a suo carico per le sue azioni, lui era
lì. Il comandante gli sorrise e gli disse "Ingegnere... vada a casa e
se questo viene a dirci qualcosa gli diamo il resto"!
12 Forse la storia l'ho un po' romanzata nei dettagli, ma questo è
quello
che ricordo e questo senza dubbio era il mio papà.
Ma tornando al sogno dell'altra notte... sono scesa al piano di
sotto e guarda caso, un balcone era aperto e mentre mi dirigevo
verso di esso per sprangarlo, un brutto ceffo si avvicinava da
fuori, così mentre mi mettevo a correre verso la finestra per
batterlo sul tempo, ho urlato con tutto il fiato che avevo nei
polmoni
"PAPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA'!"
In un attimo papà era là, era addirittura davanti a me, tra me e la
finestra cioè tra me e il malintenzionato (cosa possibile solo in un
sogno =)).
Spingendo via il tipo, spranga velocemente la finestra e si gira
verso di me.
In quell'attimo non avevo più 12 anni ero la Giò di adesso, con la
consapevolezza che papà era morto 25 anni fa.
Lui mi mette le mani sulle spalle e io gli dico "Papà sei tornato?"
Mi risponde "Io non sono mai andato via e lo so che tu non hai
paura di nessuno, ma adesso sai anche perché non ha senso avere
paura e lo devi dire agli altri".
13 Poi mi ha abbracciato e mi ha stretto sul suo pancione come
faceva sempre! Mi vengono ancora le lacrime adesso che lo sto
raccontando a voi.
La mattina quando mi sono svegliata era tutto ancora molto
vivido
e
sapevo che avrei dovuto preparare la cosa di cui vi parlerò nel
prossimo post!
14 D AL MOMENTO IN CUI DECIDIAMO DI NON AVER PAURA ,
NULLA HA PIÙ POTERE CONTRO DI NOI .
(R ICHARD B ACH )
Allora torniamo a questa velenosa Paura e alle sue conseguenze...
La vogliamo eliminare definitivamente dalle nostre vite? Bene…
allora questo è il percorso giusto.
L’essere umano spesso si ritrova ad essere disposto a fare o a
diventare qualunque aberrazione pur di mantenere il controllo ed
avere la certezza (a causa della sua ignoranza/inconsapevolezza)
di non perdere qualcosa a cui in cuor suo è convinto che
comunque prima o dopo dovrà rinunciare.
15 Pensiamo sempre di avere limiti temporali e spaziali oggettivi e
quindi è necessario soddisfare i nostri bisogni adesso, perché
dopo non ci sarà il tempo, lo spazio e il modo per farlo.
Da qui l’origine del deleterio “attaccamento” fonte di tante
sofferenze, per sé stessi e per gli altri. Tuttavia nemmeno
l’attaccamento risolve alcunché, perché, per quanto si pretenda di
mantenere tutto sotto strettissimo controllo, la situazione sotto
controllo non l’abbiamo mai e più siamo convinti di avercela, più
ci capitano cose, per caso, per sfortuna, per disgrazia, che ci
dimostrano come il controllo della situazione sia una pura
illusione.
Riassumendo: l’ignoranza (che deriva semplicemente dal verbo
ignorare, quindi "non sapere", nessuna connotazione negativa
all’origine come sempre) dà origine alla paura, che dà origine
all’attaccamento, che dà origine alla sofferenza! E proprio sulle
nostre paure, sui nostri blocchi energetici “Ho-oponopono nel
Progetto cosmico” intende lavorare in modo che ognuno di noi
sia in grado di superare i propri blocchi.
A questo riguardo un’amica mi ha recentemente raccontato come
la sua vita è stata rivoluzionata dalla sua decisione di lasciare
andare la situazione e pensare a fare del bene a qualcun altro
anziché continuare a ripetersi continuamente quanto sfortunata e
disgraziata
fosse lei:
16 “Anni fa a mio padre venne un infarto ed io, che vivevo con mia
madre, andai a trovarlo. La situazione tra mio padre e mia madre
era tesissima e io la subivo. Mia madre si arrabbiò tantissimo in
quell’occasione tanto da arrivare a buttarmi fuori di casa.
Non sapendo dove andare tornai da mio padre, che nel frattempo
si era ripreso, che però aveva un'altra compagna e aveva adibito la
mia camera a magazzino, pertanto dormii in mezzo alla
confusione più totale per qualche tempo.
Per via del casino che continuavano a fare i miei genitori, al quale
io non riuscivo a fare fronte, né psicologicamente né
materialmente, il mio ragazzo mi lasciò ed io ero talmente
disperata che persi uno dei due lavori che avevo. Tutto questo in
un periodo di tempo veramente breve.
In quel momento una mia amica (conosciuta in facoltà)
ricchissima e fidanzata con uno dei ragazzi più belli, ricchi e
famosi della città, mi convocò a casa sua con altri studenti e
laureati e chiese a me di coordinare tutte le persone (30 circa) che
l'avrebbero aiutata a sintetizzare la tesi di laurea.
Io in quel momento non avevo più nulla (o almeno percepivo la
mia situazione così), né casa, né famiglia, né affetti e solo un
lavoro di mezza giornata. Lei aveva tutto: famiglia, benessere
economico
e
psicologico un fidanzato bellissimo ed innamoratissimo.
Iniziammo il lavoro per la tesi e andammo avanti a lavorare anche
tutta la notte. Io coordinai con grande Amore davvero
incondizionato, tutti i presenti e mandai lei a dormire perchè il
17 giorno dopo avrebbe dovuto essere lei a discutere la tesi. Il suo
ragazzo era lì con lei che le faceva le coccole e noi sotto a
lavorare fino al mattino, sembrava di essere al mercato per quanta
gente c'era.
In Poche parole io donai, senza aspettarmi assolutamente nulla in
cambio, lo feci solo per amicizia, perché le volevo bene e farlo mi
faceva stare bene.
Dopo la sua Laurea ci siamo perse di vista. Qualche mese dopo
lei venne a trovarmi ed andammo in un locale, cosa che non
facevamo quasi mai insieme.
Quella sera in cui ero con lei ha cambiato la mia vita: conobbi il
mio futuro marito che mi ha dato tutto quello che in quel
momento ancora non avevo: un Amore, una figlia amorevole, una
famiglia, una casa dove ancora adesso mi sembra d'essere nel
giardino dell'Eden!
GRAZIE UNIVERSO!
Con questa mia cara amica non andavamo quasi mai fuori
insieme, abbiamo fatto degli esami all'università, ma poi, o
stavamo a casa mia o andavamo alle mega feste del suo ragazzo,
ma non uscivamo mai insieme di sera e non abbiamo mai
frequentato locali insieme.
Quella sera in cui la mia vita è cambiata, “casualmente” lei era
con me. Come me non conosceva assolutamente il mio futuro
marito. Era tutto un altro "giro" di persone. Quindi tutta una serie
18 di “coincidenze” che anche ad averle progettate a tavolino non
sarebbe stato possibile realizzare.
Perciò dopo un periodo bruttissimo, quando avevo proprio toccato
il FONDO, quando proprio non ce la facevo più, ho dovuto io
cambiare atteggiamento, ho lasciato andare la presa, ho smesso di
voler controllare e modificare le cose, ho cambiato focus e ho
lasciato andare, dedicandomi ad altro, e nel particolare a fare del
bene a qualcun altro, con l’unica motivazione che farlo faceva
stare bene me.”
Paola C.
E’ precisamente così che funzionano le cose, saperlo è certamente
un
grande
aiuto,
ed
è
il
primo
difficle
passo.
Ed è esattamente questo che ho analizzato in “Ho-oponopono nel
Progetto Cosmico” perché gli strumenti per essere felice sono
disponibili e a portata di mano di tutti.
O ci si lascia guidare dall’ispirazione inconsapevolmente, come
ha fatto Paola, oppure si comprende il funzionamento del
meccanismo e lo si usa. Certo Paola ha avuto l’ispirazione giusta
“L’Amore guarisce ogni cosa” ed ha avuto la grande sensibilità
di seguire la strada che il suo Io superiore le indicava, anche
senza averne la consapevolezza, ma quanto ha dovuto soffrire per
sviluppare
questa
sensibilità?
Ha dovuto raggiungere un fondo tale in cui non aveva più niente
19 da perdere e quindi non aveva più paura di perdere niente; l’unica
alternativa che le restava era quella di Amare.
In “Ho-oponopono nel Progetto Cosmico” vediamo come ci sia
una via meno tortuosa per raggiungere lo stesso obiettivo.
Una volta superata l’ “ignoranza” avremo trasceso la sofferenza
che non avrà più ragione di essere.
Quindi ancora una volta la chiave per la felicità sta solo nella
consapevolezza, nel comprendere a livello profondo, come
funzionano le cose e quale ruolo abbiamo noi in qualità di esseri
umani ed esseri divini all'interno di tutto il meccanismo.
Solo con la consapevolezza possiamo trascendere e superare la
vera
origine di tutte le sofferenze: l’ignoranza legata alla Paura!
Trascendere
l’inconsapevolezza,
superare
l’ignoranza,
trasformare la paura e quindi “sconfiggere” il dolore è la missione
di nascita di ogni uomo incarnato, perché attraverso questo
percorso giungiamo alla conoscenza della nostra Reale Identità,
dell’Identità del sé, operazione che ci porterà diretti tra le braccia
di ogni beatitudine, materiale e spirituale, se ancora ci fosse
qualche dubbio sul fatto che le due cose possano essere divise.
Ecco cosa mi ha detto il mio papà di dire agli altri: come
funzionano le cose, qual è il meccanismo che sta alla base del
"Progetto cosmico" e quale ruolo abbiamo noi all'interno di esso,
ma non solo... come possiamo agire all'interno di tale
meccanismo per trascendere questa Paura...
20 21 SI HA VERAMENTE PAURA SOLO DI CIÒ CHE NON SI COMPRENDE
(...)
DA QUANDO NON SONO PIÙ INFESTATE DI SPIRITI
LE TENEBRE MI SEMBRANO CHIARE.
Guy Maupassant
Abbiamo visto come questa ignoranza,
che gentilmente
chiamiamo inconsapevolezza, ci porta inevitabilmente a percepire
l'Universo come scarso e ci fa concepire come necessaria la lotta
per la sopravvivenza e genera di conseguenza in noi questo
sentimento di paura.
22 A questo riguardo voglio raccontarvi un’altra storia che mi
riguarda, ma che in realtà riguarda ognuno di noi…
Tra il 20 e il 21 dicembre dello scorso anno (21/12/2012) per quel
che mi riguarda, sono stata investita da un’ondata energetica
potente… tipo un treno in corsa… non so bene perché, ma dato
che come tutte le persone normali ho ancora non pochi sospesi
energetici, probabilmente hanno deciso di venire a galla tutti
insieme (ne ho sicuramente ancora molti, ma quelli hanno
certamente fatto un buon lavoro).
Tra il 20 e il 21 dicembre vi dicevo, ho avuto degli “scontri”,
delle divergenze di opinioni, che hanno lasciato strascichi nella
mia interiorità, un’ angoscia latente e un nervosismo sottopelle
che influenzava ogni mia azione e reazione… insomma mi sono
trovata involontariamente (inconsapevolezza) all’interno di un
gorgo, un circolo vizioso che si autoalimentava, più mi
innervosivo, più mi trovavo in situazioni che mi facevano
innervosire e più accumulavo energia fastidiosa e angoscia nella
pancia…
Quella che in gergo siamo abituati a definire una pessima
giornata… e non riuscivo a venirne fuori.
Nei momenti di lucidità mi rendevo perfettamente conto che non
andava per niente bene così, che non era un atteggiamento
produttivo e che non poteva che andare a finire male!
Finché nel pomeriggio del 21 dicembre
23 E’ arrivata la tranvata!
Mi trovo imbottigliata nel traffico, in un incrocio assurdo in cui la
viabilità deve essere stata studiata da un bambino di 4 anni
ubriaco su un plastico di lego (eheheheheheh), valuto la
situazione... destra, sinistra, davanti, dietro (sono sempre piuttosto
prudente in macchina) e faccio una manovra non consentita, ma
della quale avevo appunto valutato l’assoluta nulla pericolosità…
solo che dietro la curva c’era la vigilessa più cattiva di tutta
Montebelluna (almeno così dicono perché personalmente non ho
mai avuto grandi rapporti con i vigili e con le forze dell’ordine in
generale)!
24 Mi blocca inviperita e comincia a dirmi di tutto…
In quel momento io ero in un’altra dimensione… tutta quella
faccenda mi stava soltanto aprendo gli occhi…
Questa mi stava dicendo che ne avevo combinate di tutti i colori
(???), che ero un pericolo pubblico, che mi ritirava la patente, che
mi toglieva non so quanti punti, che mi dava 300 euro di multa
ecc… ecc… ecc…
Quando finalmente smette di urlarmi e mi lascia parlare, non
provo nemmeno a giustificarmi, le dico che ha ragione, che non lo
dovevo fare, che avevo valutato che non c’era pericolo, ma che
non è una giustificazione, le chiedo solo se, dato che ero
incensurata (non ho mai preso una multa in 25 anni che guido),
poteva tenerne conto.
Questa mi strappa di mano patente e libretto e va dalla sua collega
che è parcheggiata 200 metri più in là. Nel tempo che le due
signore prendevano le loro decisioni, io vi assicuro che mi sono
sentita invadere da una gioia indescrivibile. Mi sono detta “e cosa
ti aspettavi? Questo è il minimo che poteva succedere vista la
quantità e la tipologia di energia che hai immesso nell’universo in
queste ultime ore e dato che sta succedendo solo questo non puoi
che esserne stra felice! Comunque vada a finire non è successo
niente di grave e la cosa fantastica è che mi basta cambiare
atteggiamento perché quello che succederà da adesso in poi sia
diametralmente opposto.” Ero così felice che non ve lo so
25 descrivere. Ero grata all’Universo per avermi aperto gli occhi con
“relativa delicatezza”.
La "Vigilessa" torna con un atteggiamento completamente
diverso (???) e mi dice che meno di così non possono fare, perché
ci sono le telecamere (e mi sembra giusto anche non ci fossero
state) che mi da 150 euro di multa e basta e che mi lascia la
patente e tutti i miei punti premio!
Beh sapete che l’ho abbracciata e le ho augurato buon Natale.
Mi ha detto “lo so che mi sta prendendo in giro” … le ho risposto
“vede come siamo fatti… quando qualcuno ci fa una gentilezza
siamo talmente condizionati che pensiamo subito che come
minimo ci stia prendendo in giro” …. “ha ragione” mi ha risposto
“siamo fatti proprio male, mi rendo conto che probabilmente lei
non si merita la multa, credo lei sia una brava persona, ma io devo
fare il mio lavoro”.
Ci siamo strette la mano e ci siamo sorrise. Fine dell’episodio!
Da quel momento sulla mia pessima giornata ha ripreso a
splendere il sole e il mio umore è cambiato al punto tale che non
mi
ricordavo
nemmeno quali fossero i motivi del mio umore nero precedente,
sono stata pervasa da una vera profonda gioia… e il giorno stesso
ho venduto un quadro per 200,00 € così mi sono ripagata la multa
e me ne sono anche avanzati.
26 Il nostro modo di essere più diffuso è quello di essere "contro"
essendo appunto inconsapevoli che questo modo di agire, di
pensare e di emozionarci è esattamente quello che ci conduce a
manifestare
esattamente quello a cui siamo "contro".
Il nostro essere in conflitto è l’atteggiamento, il modo di essere
che alimenta e fornisce energia ai nostri “nemici” rendendoli
sempre più forti e sempre più “nemici”.
Se invece al contrario riusciamo a divenire consapevoli,
profondamente consapevoli, saperlo proprio, non crederlo o
pensarlo, conoscere interiormente il
meccanismo che regola
l'Universo non avremo più bisogno di sottometterci al bisogno di
controllo
che
dipende
esclusivamente
dalla
paura
dello
sconosciuto e ci mantiene saldamente ancorati al nostro stato di
comfort certamente 'conosciuto', ma non per forza confortevole.
27 Nel momento in cui siamo consapevoli che solo a lasciarlo fare,
l'Universo ha riservato per noi e per tutti il MEGLIO, sarà solo
sciocco non fidarci ed affidarci ad una forza potente (onnipotente)
il cui supervisore non è altri che il nostro io superiore, o divino in
noi, cioè noi stessi.
Finalmente comprenderemo come sia soltanto il nostro viscerale
attaccamento alla necessità di avere tutte le situazioni sotto
controllo che ci convince di non avere via d'uscita, di essere
immersi in un mondo che procede alla rovescia, dove tutto va
soltanto e continuamente a rotoli. Smettiamo di voler capire a tutti
i costi dove l'Universo sta andando a parare, fidiamoci della legge
Universale che Tutto ciò che è, è il meglio. Sempre! E
finalmente oltre a ripetercelo cominceremo anche un po' alla volta
a percepirlo.
28 29 Tutto quello che è… è il meglio. Sempre!
Quando finalmente sapremo che questo principio è vero
constateremo come tutta la baraonda che caratterizza la nostra
vita deriva semplicemente da tutta la baraonda che c’è dentro di
noi. A questo punto, con questa coscienza non potremo certo
continuare a lamentarci e a brontolare contro tutti per ciò che ci
succede in quanto gli unici responsabili di ciò che succede siamo
noi anche se inconsapevolmente. Nulla di quello che ci capita ci
casca in testa dall’alto, ma dipende invece tutto da noi ed è
qualcosa
sulla
quale
abbiamo
un’influenza
determinante,
influenza che può ribaltare qualsiasi situazione solo ad esercitarla
consapevolmente.
Non è importante capire come la realtà si sta trasformando,
accettiamo solo il fatto che lo sta facendo e lo sta facendo per il
meglio. E’ l’evoluzione e che noi lo vogliamo o no ogni cosa
evolve ed evolve in una determinata direzione, meglio accettarlo,
farcene una ragione e fluire in quella stessa direzione beatamente
piuttosto che continuare a combattere contro i mulini a vento e a
soffrire! Il mondo è uno specchio che riflette fedelmente chi
siamo, cambiamo dentro e il riflesso ci seguirà, il trucco è
cambiare in fluidità con la direzione dell'Universo, e per farlo non
c'è che seguire la via più semplice. Ogni ostacolo è un
suggerimento dell'Universo stesso a cambiare direzione.
30 “La negatività ti influenza solo quando le reagisci”, ma di per sé
non ha potere di influenzare la tua pace. Se la tua pace è
influenzata dalla negatività che è “là fuori” probabilmente è
perché non sei ancora stabilmente in pace con te stesso e col
mondo. Questo non vuol dire che non puoi più arrabbiarti,
deprimerti, o avere il mal di pancia. Vuol dire che non ti
identifichi più con quella emozione e sai che non è te. Vuol dire
semplicemente che impari a lasciar andare quello che non
serve. Ci si può anche arrabbiare con amore."
Andrea Panatta
Ecco mio papà, o il mio subconscio che fosse, mi ha detto che
adesso so perché non ha senso avere paura
e non a senso
“combattere” e agitarsi e stare in ansia, anche se resto convinta
che non si è certo mai finito di imparare e che ogni conoscenza ha
comunque ancora modo di evolvere, almeno per quanto riguarda
la dimensione terrena nella quale ci troviamo. Comunque
chiunque sia stato a suggerirmi questa cosa (mi piace pensare che
sia venuto papà a farmelo notare) è vero.
Prima mi comportavo così, cioè
adottavo un determinato
atteggiamento mentale in maniera inconsapevole… e mi è andata
bene che la mia natura mi ha suggerito un atteggiamento
“produttivo” anziché “distruttivo”, ma con il passare degli anni,
con le domande e le domande e le domande e le domande e le
ricerche e soprattutto con l’osservazione della realtà, questo
atteggiamento è sempre stato più consapevole e più diventava
31 consapevole più smussavo gli angoli e più diventava “efficace”.
La felicità non è una possibilità, è un diritto ed è un diritto
incredibilmente a portata di tutti, ma tra tutti solo di quelli che
vogliono, possono e sanno permetterselo…
“Cerca il regno di Dio il resto ti verrà dato in aggiunta”!
La ragione per cui siamo venuti a farci questa bella esperienza sul
pianeta terra è quella di evolvere fino a riconoscere la nostra
Reale Identità il nostro Sé divino, perciò qualunque altro obiettivo
ci prefiggiamo è comunque un pre-obiettivo, la priorità e la meta
ultima rimane sempre la nostra centratura:
“Cerca il regno di Dio il resto ti verrà dato in aggiunta”!
I sentimenti che gli obiettivi ci suscitano sono i segnali che ci
suggeriscono se tali obiettivi sono in linea con il fine ultimo o
meno, possono essere quindi grandi gioie lungo la strada o
ostacoli che rallentano il viaggio. La strada può essere un
cammino di gioia se fluisco con la corrente senza sforzo verso
l’obiettivo supremo divenire noi stessi e quindi trascendere se
stessi, riconoscendo il divino in noi;
Chi è quindi il me stesso che devo riconoscere e come lo posso
trascendere? E’ importante rispondere a questi interrogativi senza
commettere “errori” dove gli “errori” consistono solo ed
esclusivamente in quella inconsapevolezza del non conoscere noi
32 stessi, che è lo sbaglio da cui derivano tutti i dolori e le sofferenze
che sperimentiamo.
Trascendere se stessi significa superare chi pensiamo di essere per
realizzare chi siamo!
Il chi pensiamo di essere è la percezione di noi stessi che ci rende
schiavo della nostra vita e della nostra realtà, schiavi cioè di
quello che dovrebbe essere la maggiore manifestazione della
nostra libertà.
Noi SIAMO l'essere spirituale, il divino, ossia colui che trascende
la razionalità.
Dobbiamo diventare i gestori di ciò che ora ci gestisce.
Finalmente essere liberi e mai più schiavi, essere definitivamente
Uno e mai più divisi, definitivamente splendente di luce e mai più
immersi nell'oscurità, per sempre pieni di gioia e mai più soggetti
ad angosce e sofferenze, vivere nell’ Amore ed essere Uno con
Esso. Diventare Noi stessi significa tutto questo. Noi siamo tutto
questo e perciò lo possiamo “diventare”, sapere come può aiutare
molto! Sembriamo diversi? Sì spesso sembriamo diversi… ma è
solo apparenza che possiamo facilmente superare!
33 34 La follia dell’offendersi
“La freccia mentale lanciata dall’arco di un altro individuo è
praticamente innocua, a meno che il nostro pensiero non
l’appuntisca. E’ il nostro orgoglio che infiamma la critica altrui,
la nostra ostinatezza, che rende offensiva l’azione di un altro, il
nostro egotismo che si sente ferito dall’affermazione di un’altra
personalità. Possiamo sentirci feriti dai nostri errori: ma
difficilmente possiamo permetterci di rattristarci per gli errori
altrui.
Un cortigiano informò Costantino che la folla aveva lapidato la
testa della sua statua. L’imperatore si portò le mani al capo e
disse: “E’ incredibile, eppure non provo alcun dolore”.
Dobbiamo ricordare che il mondo è immenso: che esistono
migliaia di milioni di volontà umane, opinioni, ambizioni, gusti e
amori; che ogni persona ha una storia, una costituzione, una
cultura una personalità diversa dagli altri. Dobbiamo quindi
buttarci nella vita con poche aspettative, ma una grande
pazienza; con il desiderio e l’apprezzamento per ogni cosa bella,
grande e buona, ma con una tale disposizione d’animo che il
contrasto con il mondo non consumi la nostra sensibilità…
Soltanto i nostri errori dovrebbero offenderci. Chi cerca di ferire
volontariamente un suo simile, deve essere oggetto di pietà più
che di risentimento.”
Mary Baker Eddy
35 Quando lessi questo saggio, in una fredda giornata invernale all’
Antioch College, mi sentii più leggera: finalmente un pesante
fardello non gravava più sulle mie spalle. Da quel momento
adottai l’ammonimento di Gesù a Pietro. Era come se si
rivolgesse direttamente a me: “Che importa a te? Tu seguimi”.
Mi accorsi così che qualsiasi cosa mi dicessero o mi facessero mi
era semplicemente impossibile offendermi. Che liberazione! Ho
imparato che l’ira e il risentimento ci rinchiudono in un circolo
vizioso, poiché ci legano alla persona o all’oggetto della nostra
collera. Inoltre ci privano di energia, perché una parte di noi è
sempre fissata su quella situazione irrisolta. Se continuiamo a
rimuginare sul passato, non saremo mai liberi di andare avanti.
Ma quando perdoniamo e dimentichiamo, ecco che liberiamo il
100% della nostra energia per impegnarci in uno sforzo
costruttivo.
A volte quando le persone ci fanno dei torti, in realtà è con loro
stessi che sono arrabbiati. Le parole pungenti di un amico
potrebbero essere il risultato di un profondo dolore interiore che
non vuole andarsene. Forse quello stesso amico porta un fardello
troppo pesante per le sue spalle e la sua anima invoca aiuto.
D’alto canto, quando un mio simile mi critica cerco di fare tesoro
di quanto dice. Con il passare degli anni, ho imparato a conoscere
me stessa non solo grazie agli amici, ma anche ai nemici. Ogni
incontro, per quanto spiacevole, ci offre l’opportunità di scoprire
qualcosa su noi stessi, sempre che ci sia da parte nostra la
36 disponibilità per farlo.1
Elizabeth Clare Prophet
1 Tratto da “Cabala: la chiave del potere interiore” – Armenia 1999 37 Tutto quello che hai letto in questo e-­‐book, se è affine alla tua sensibilità lo è perché sono cose che conosci già. A noi forse il merito di avertele fatte ricordare, in maniera semplice e lineare. E se così è andata, tieni comunque presente, che è accaduto solo perché tu hai deciso in qualche modo che accadesse. Se ti è rimasta ancora qualche domanda priva di risposta, prova a guardare più in profondità dentro te stesso, e se la risposta ancora non compare, forse devi attirare qualche altro strumento utile a proseguire la tua crescita e la tua ricerca, utile a riportare alla tua mente ciò che già sai… ma comunque sia… le risposte sono tutte addormentate dentro di te! 38 Sito web
http://giovannagarbuio.com/
39 
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