Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 1 CENTONOVANTACINQUESIMA STAGIONE BALLETTO 2010 2011 16 GENNAIO 2011 ORE 16.00 BALLETTO DELL’OPERA DI STATO DI TURCHIA LE MILLE E UNA NOTTE 4 FEBBRAIO 2011 ORE 11.00 5 FEBBRAIO 2011 ORE 20.30 6 FEBBRAIO 2011 ORE 16.00 COMPAGNIA FABULA SALTICA PULCINELLA 6 MARZO 2011 ORE 16.00 COMPAÑIA MARIA SERRANO FLAMEN TANGO 13 MARZO 2011 ORE 16.00 COMPAGNIA JUNIOR BDT LORENZO IL MAGNIFICO 19 MARZO 2011 ORE 21.00 20 MARZO 2011 ORE 16.00 TEATRO STUDIO COMPAGNIA ERSILIADANZA BUTTERFLY Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 2 STAGIONE DI BALLETTO 2011 Parte la quinta edizione della Stagione di Danza del Teatro Sociale di Rovigo, con un percorso che cerca di dar conto, senza la pretesa di esaurirla, dell’infinita varietà delle proposte che attraversano il mondo della danza. Con un cartellone articolato, ma non per questo eterogeneo, con un variegato ventaglio di cinque appuntamenti, attraversiamo la tradizione classica, con un titolo inedito per i nostri teatri, per aprirci a nuove letture e nuovi percorsi con la proposta dei lavori di alcuni giovani coreografi italiani e stranieri. Anche quest’anno gli spettacoli coinvolgeranno il Teatro Sociale e il Teatro Studio, due differenti spazi per tipologie diverse, pensati per offrire occasioni di incontro con compagnie che approdano in gran parte per la prima volta nella nostra città. A “dare inizio alle danze” il 16 gennaio, al Teatro Sociale, è Le Mille e una Notte, un balletto classico in due atti, creato nel 1979 a Baku dal coreografo Nugzar Magalashvili per il balletto dell’Opera di Stato della Turchia. Il secondo appuntamento è con la Compagnia Fabula Saltica, con il Pulcinella di Stravinsky con tre repliche, di cui una dedicata alle scuole, inserita nel progetto di coinvolgimento e sensibilizzazione del giovane pubblico. Pulcinella approda al nostro teatro dopo essere stato presentato in anteprima al Teatro Goldoni di Venezia, nell’ambito di una serata dedicata ai Balletti Russi ideata dalla studiosa Roberta Reeder. In questa occasione, lo spettacolo si completa di una nuova prima parte dal titolo Presto, Adagio, Presto, su musiche di Domenico Gallo e Giovanni Battista Pergolesi. 2 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 3 Gli appuntamenti al Teatro Sociale proseguono il 6 marzo con la compagnia di Maria Serrano in Flamen Tango, una fusione di calore e colore, passione e forza. Il 13 marzo i giovani, ma dalla forte intensità interpretativa, della compagnia BdT presentano, in un lavoro a quattro mani, il nuovo spettacolo Lorenzo il Magnifico. La stagione 2011 si conclude al Teatro Studio con Butterfly della compagnia Ersiliadanza, una profonda riflessione sul tema dell’attesa come male oscuro dell’animo attraverso una trasposizione contemporanea della celebre opera di Puccini. Non potevamo, a conclusione di questa breve presentazione della Stagione 2011, non condividere con voi, che in questi anni ci avete ricambiato con la vostra presenza e partecipazione, il grande senso di sconforto e allo stesso tempo di impotenza verso un momento in cui molte realtà culturali, rassegne e festival, ormai radicate sul territorio nazionale, sono costrette a chiudere per mancanza di fondi da una mannaia che taglia indistintamente tutti. E’ con questa premessa che trova maggior senso il ringraziamento che voglio esprimere agli Enti Pubblici e ai privati che, con coraggio, sostengono e vogliono mantenere vivo un luogo importante per la cultura e l’identità del nostro territorio, e concludere citando una frase di Elio Vittorini: “la cultura non è professione di pochi ma è condizione di tutti”. Claudio Ronda 3 Balletti:libretto2011 4 11-01-2011 10:47 Pagina 4 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 5 TEATRO SOCIALE DI ROVIGO DOMENICA 16 GENNAIO 2011 ORE 16.00 TURNO C LE MILLE E UNA NOTTE BALLETTO IN DUE ATTI DALL’OMONIMA RACCOLTA DI RACCONTI LIBRETTO E COREOGRAFIA NUGZAR MAGALASHVILI MAITRE DE BALLET MEDIA MAGALASHVILI MUSICA FIKRET AMIROV BALLETTO DELL’OPERA DI STATO DI TURCHIA SHEHERAZADE ILGAZ ERDAG NURIDA ARZU KAYA SHAHRIAR DAVID KHOZASHVILI 5 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 6 LE MILLE E UNA SEQUENZE DELL’ORIENTE IMMAGINARIO Le Mille e Una Notte sono, in origine, la traduzione in arabo di una raccolta persiana, Hezar Efsane (I Mille Racconti), i cui motivi sono creati e sviluppati in un arco di tempo che va dal X al XV secolo, su base stilistica iranica e indiana. Frammenti di un manoscritto del X secolo confermano che, intorno al 947, gli arabi conoscevano tali racconti, chiamati Le Mille Notti, o Le Mille e Una Notte. In Occidente, fino a qualche decennio fa (molti, in effetti), suscitava ancora “ondate di sogni” il solo titolo de Le Mille e Una Notte. Questo perché l’approccio stilistico e l’intercettazione espressiva richiesti ed eccitati dalla lettura de Le Mille e Una Notte, a partire dalla famosa traduzione di Antoine Galland, circolata in Francia e poi in Europa dal 1704, rispondono ad un forte bisogno organico del lettore occidentale: nutrire di suggestioni una “familiarità con la materia etnica e fantastica del mito e della fiaba”. La fortuna e la natura di narrazione episodica del volume, mentre spezzettano il testo in altrettanti frammenti, si affidano a una folla di personaggi, animati da forti contrasti d’ombra, specchio dell’umanità dell’Oriente musulmano medievale. Ricchi o cenciosi, guizzanti di vitalità o rassegnati alla propria sorte, appaiono i vari rappresentanti d’ogni categoria sociale: maghi, odalische, sultani, paria, marinai, démoni, mercanti, storpi, guerrieri, geni, ladroni, visir, eunuchi. Ciascuno di essi, in un intreccio di forme, colori, simbolismi e rimandi, a cavallo dell’una o l’altra ondata di mode esotiche ricorrenti in Europa da un secolo all’altro, verrà progressivamente precisandosi, incastonato tra gli spazi variegati e le policromíe di una narrazione ammaliante. I personaggi (e con loro il lettore), si perdono e si ritrovano, una notte dopo l’altra, fra “città di cristallo, grandi distese verdi e turchine di mare, insolite genti, animali strani e misteriosi”. Sono immortalati in un turbinìo di pantaloni alla turca, gioielli sfarzosi, gilet ricamati, apparizioni, babbucce, pozioni, lampade magiche, veli, turbanti. 6 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 7 Invero, in questa nostra parte del mondo, per almeno tre secoli, la genialità “ad un tempo realistica e visionaria insita nel vecchio testo persiano”, ha avuto larga parte nel nutrire l’immaginazione collettiva. Un vero scialo di elementi letterari, cui avevano facile accesso la sartina e lo studente, la signora bene e l’avventuriera, il colto e il profano. Tutti trovavano ne Le Mille e una notte il veicolo ideale e il bastione di quell’orientalismo il cui universo, nel corso dei secoli, è stato indagato ed esaltato in lungo e in largo da arti visive e performative, tradizionali e non: pittura, fumetto, cinema, cartoon, illustrazione editoriale, teatro d’opera, musical, e, non ultima, la danza. Le Mille e Una Notte hanno infatti stimolato la fantasia di diversi coreografi, il primo dei quali, Michail Fokine, pone un sigillo d’autore su Sheherazade, balletto in un atto, sull’omonima suite sinfonica di Nikolai Rimski-Korsakov. Il lavoro è presentato il 4 giugno 1910, all’Opéra di Parigi, nell’ambito della seconda stagione dei Ballets Russes di Sergheij Diaghilev. Affatto diverso, accomunato dalla sola fonte letteraria, è il balletto in due atti Le Mille e Una Notte, creato nel 1979 a Baku. Dopo diversi riallestimenti, nel 2000, il coreografo Nugzar Magalashvili è incaricato dal Ministero della Cultura di Turchia di preparare una nuova versione dello spettacolo per il Gran Balletto Classico dell’Opera di Stato di Turchia. Senza modificare il libretto né la disposizione del testo musicale originali, Magalashvili ha reso più attuale lo spettacolo dal punto di vista del linguaggio coreografico, sempre adottando come base la tecnica classica. Accanto a danze di gruppo maschili, di alta tecnica virtuosistica, sono le danze di gruppo femminili, che utilizzano tecniche della danza tradizionale orientale. Duetti e assoli, tecnicamente molto complessi e diversi tra loro, come imposto dalla musica e dalla drammaturgia narrativa, esprimono le emozioni, gli stati d’animo e i sentimenti dei protagonisti, stimolati dalla melodia o dal ritmo incalzante della musica di Amirov, ricca di impressioni figurative. Ermanno Romanelli 7 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 8 LA VICENDA L’amore del padishah Shahriar e della bella moglie Nurida è famoso in tutto il sultanato, tuttavia le assenze dello sposo a causa di guerre o frequenti battute di caccia fanno cadere la giovane moglie in uno stato di depressione. Per alleviare la noia durante l’assenza del marito, partito con una squadra di altri cacciatori, Nurida decide di organizzare una grandiosa festa con tutti gli schiavi e le concubine dell’harem, che, ben presto, si trasforma in una vera e propria orgia. Inaspettato, Shahriar ritorna al palazzo, dove l’orgia è al culmine, trovando la consorte tra le braccia di altri. La rabbia e la gelosia lo accecano e, in un impeto di furore, uccide Nurida. In un delirio in cui si mescolano amore, rabbia, vergogna e rimorso, Shahriar parla con la sua coscienza e i suoi sentimenti, che gli appaiono nelle vesti del boia e lo persuadono ad uccidere ancora sia gli schiavi che qualsiasi altra amante egli avrà d’ora in poi. Sheherazade, innamorata di lui, cerca di calmarlo. L’intelligente fanciulla, anche per evitare la propria fine, cerca di convincerlo che non tutte le donne sono malvagie e traditrici, raccontandogli una serie di fiabe, che dureranno per mille e una notte, dove si narra che cosa sia il vero amore. A poco a poco, Sheherazade riesce a coinvolgerlo. Si susseguono i racconti: Sinbad il marinaio, la Lampada di Aladino, Ali Babà e i Quaranta Ladroni. Shahriar capisce finalmente sia l’arguzia di Sheherazade, che la superiorità dell’amore sul tarlo della vendetta. Sheherazade, salvando sé stessa, riesce a salvare anche la vita degli schiavi. I due amanti vivono finalmente felici e Shahriar chiede alla nuova moglie di poter partire per una battuta di caccia. Salutato da Sheherazade, parte con gli altri cacciatori. Rimasta sola, Sheherazade decide di dare una grande festa a palazzo, dove convengono invitati da tutto il sultanato. Avendo avuto notizia dei preparativi per la festa, Shahriar ritorna improvvisamente ma, questa volta, viene accolto da Sheherazade, fedele e felice. La gioia dei due sposi viene celebrata in una festosa cerimonia, dove rivivono i personaggi delle fiabe che hanno salvato l’anima di Shahriar. 8 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 9 9 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 10 BALLETTO CLASSICO DELL’OPERA DI STATO DI TURCHIA La Compagnia è stata fondata nel 1992 su decisione del Ministero della Cultura e della Direzione Centrale dei Teatri dell’Opera di Turchia, paese che sta sostenendo molto attivamente e con grande impegno di risorse la diffusione della cultura orientale, con particolare riguardo alla danza, alla musica e alla lirica. Infatti, nell’arco di pochi anni, accanto ai tradizionali teatri di Ankara e Istanbul, sono stati aperti i teatri di Izmir, Mersin, Antalya e Samsun, tutti con propri stabili corpi di ballo, orchestre, cori e solisti. Considerando che tutti i teatri dipendono da un’unica Direzione Centrale, non deve stupire il fatto che la Compagnia proposta sia formata dai migliori solisti e ballerini, provenienti da teatri diversi. Né questo deve indurre a ritenere che ne soffra l’unicità stilistica. Infatti, dal momento in cui venne presa la decisione di sviluppare la danza in Turchia, la Direzione Centrale dei Teatri dell’Opera ha affidato l’incarico di forgiare i quadri a consulenti tra i più quotati ed esperti, provenienti dall’ex-Unione Sovietica. Si può quindi affermare che tutti i corpi di ballo turchi sono di scuola rigorosamente russa. Per quanto riguarda le tournée all’estero, vengono quindi selezionati i migliori artisti, provenienti dai diversi teatri di Turchia, in modo che possano rappresentare al meglio il volto culturale del Paese. La Compagnia può contare su un cast di validissimi solisti, molti dei quali premiati nei più prestigiosi concorsi internazionali di danza (Varna, Mosca, Roma). 10 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 11 NUGZAR MAGALASHVILI coreografo La direzione artistica della Compagnia è affidata a Nugzar Magalashvili. Diplomatosi con lode e speciale menzione nel 1973 presso l’Accademia del Bolshoy di Mosca, è stato, fino al 1989, primo ballerino del Teatro dell’Opera “Z. Paliashvili” di Tbilisi, in Georgia, dove ha danzato come Basilio in “Don Quichotte”, Solor ne “La Bayadère”, Romeo in “Romeo e Giulietta”, Lucien in “Paquita”, Shahriar ne “Le Mille e Una Notte”, Conrad ne “Il Corsaro”. Successivamente, conseguita la laurea d’onore al Dipartimento di Coreografia del Conservatorio di San Pietroburgo, ha allestito, presso il Teatro dell’Opera di Tbilisi i seguenti balletti: “Il Lago dei Cigni”, “La Bella Addormentata”, “Lo Schiaccianoci”, “Giselle”, “Arlequinade”, “Laurencia, o Fuente Ovejuña”. Dopo aver insegnato coreografia e tecnica della danza all’Università di Ankara, dal 1996 collabora con il Balletto Classico dell’Opera di Stato di Turchia, dove ha allestito “Don Quichotte”, “Romeo e Giulietta”, “Porgy and Bess”, “Carmen Suite”, “Il Corsaro”, “La Fontana di Bahcisaray”, “Giselle”, “Le Mille e Una Notte”, “La Signora delle Camelie”, “Sogno in una Notte di Mezza Estate”. Maître de ballet e repétiteur principale, nonché aiuto coreografo, è Medea Magalashvili, allieva del celebre Vakhtang Chabukiani ed ex-prima ballerina del Teatro dell’Opera di Tbilisi, dove si è esibita, nel corso della sua carriera, nei ruoli di Odette-Odile, Paquita, Medora, Nikia (“La Bayadère”), Carmen. 11 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 12 TEATRO SOCIALE DI ROVIGO VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011 ORE 11.00 TEATRORAGAZZI SABATO 5 FEBBRAIO 2011 ORE 20.30 TURNO C DOMENICA 6 FEBBRAIO 2011 ORE 16.00 TURNO C PRESTO LENTO PRESTO COREOGRAFIE CLAUDIO RONDA MUSICHE DOMENICO GALLO E GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI LUCI ROBERTO LUNARI SCENE GIULIO MAGNETTO COSTUMI GIULIA ZUOLO COMPAGNIA FABULA SALTICA VITO ALFARANO, IUNIA BRICCA, MELANIA CHIONNA, REINER DOMINGUEZ, EZIO DOMENICO FERRARO, FEDERICA IACUZZI, DAVIDE VALROSSO La compagnia Fabula Saltica ringrazia la professoressa Roberta Reeder per la preziosa consulenza musicale 12 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 13 UNA SUPPLICA DI PULCINELLA DOCUMENTO INEDITO DEL SECOLO XVIII PULCINELLA BALLETTO IN UN ATTO PER PICCOLA ORCHESTRA E VOCI SOLISTE COREOGRAFIE CLAUDIO RONDA MUSICHE IGOR STRAVINSKY DA GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI LUCI ROBERTO LUNARI SCENE GIULIO MAGNETTO realizzate dal Laboratorio scenografico del Teatro Sociale di Rovigo COSTUMI GIULIA ZUOLO COMPAGNIA FABULA SALTICA PULCINELLA ALEXANDRE BOURDAT, PIMPINELLA FEDERICA IACUZZI, PRUDENZA MELANIA CHIONNA, ROSETTA VALENTINA SONCIN, FURBO EZIO DOMENICO FERRARO, COVIELLO DAVIDE VALROSSO, FLORINDO VITO ALFARANO Produzione Associazione Balletto “città di Rovigo” realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione del Veneto A.R.CODanza, in collaborazione con il Teatro Sociale di Rovigo e Associazione Venezia Musica Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 14 NELLA VENEZIA DI TIEPOLO IL PULCINELLA DI CLAUDIO RONDA Alla base di Pulcinella, balletto che è parte integrante, anche per le sue molte versioni, del grande repertorio di danza del ‘900, c’è un insolito (per i nostri tempi) quadrato di geni: Stravinsky, per le musiche rubate a; Picasso per scene e costumi; Massine per la coreografia; Sergej Diaghilev per la commissione dai Ballets Russes, il debutto (1920) all’Opéra di Parigi e la supervisione. Ma bisogna precisare che, se Stravinsky si è notoriamente ispirato a Giovanni Battista Pergolesi, quest’ultimo, a sua volta, ha saccheggiato, in totale adesione, i lavori del quasi dimenticato autore veneziano Domenico Gallo (1730-1768). Ed è proprio all’interno delle musiche di quest’ultimo che Ronda, per costruire con coerenza e unità d’intenti la propria serata, ha elaborato una prima parte, astratta, d’atmosfera, con chiari riferimenti al mondo del ‘700. Questa premessa alla fluida narrazione del balletto, ha un filo logico nella riproposizione della musica delle fonti, cui si sono ispirati Pergolesi prima e Stravinsky poi. “Ecco spiegato il perché”, sottolinea Ronda, “di un anticipo al balletto. L’ho immediatamente elaborato sulla danza, con i corpi, con la pura plasticità dei danzatori: per trovare la libertà di spaziare in più direzioni”. Ronda precisa inoltre che “fra imprevisti scherzosi o pseudodrammatici, intrighi, amori e finta morte, questa commedia balletto sulle avventure di Pulcinella mima, in realtà, le umane vicende, filtrate dalla smorfia della maschera, costantemente contratta fra il riso e il pianto. Ciò rende Pulcinella insieme attore e spettatore, più vero e umano di tutti in una società congelata da ignoranze e incomprensioni. Questa sua immagine di irrequietezza, che fonde elemento realistico popolare e artificio teatrale, parla a coloro per i quali la vita è gioco, che si ostinano ad avere fantasie, ad usare parole come amore, poesia, sentimento”. Della scansione originale, il Pulcinella di Ronda conserva l’intreccio, derivato dai canovacci della Commedia dell’Arte, e i personaggi dell’azione: Pulcinella, 14 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:47 Pagina 15 la sua amante Pimpinella, le giovani Rosetta e Prudenza, i rispettivi fidanzati Coviello e Florindo, e l’amico Furbo. Unica variante è il luogo del racconto, da Napoli trasferito a Venezia. La nuova cornice è supportata dalla copiosa iconografia che, alla maschera napoletana, e alle sue corrosive valenze, ha dedicato Gian Domenico Tiepolo, con il suo acuto e severo spirito di osservazione della decadenza della Serenissima del suo tempo, e il suo umorismo amaro, velato di malinconia. La scelta di questa nuova locazione è motivata, per Ronda, “dalla risposta ad obblighi per la commissione ricevuta, che ne hanno orientato la chiave di lettura, e dall’esigenza di trovare un’altra strada per Pulcinella, rispetto a quella utilizzata dal gruppo di geni che ha lavorato alla prima versione“. Ma, dice ancora il coreografo, “il condizionamento iniziale si è rivelato una chiave di lettura efficace nel supporto visivo di Tiepolo, pittore che ha fatto di Pulcinella un momento significativo della propria arte con i grandi cicli di disegni e affreschi, a lui dedicati, realizzati nella sua villa di Zianigo, e ora conservati a Cà Rezzonico“. La cornice fornita da Tiepolo, se pur collocata alla fine del ‘700, si è subito trasformata in un preciso referente, iconografico e storico, e ha concesso al coreografo infiniti suggerimenti e suggestioni. Da qui, è nato un modo diverso di leggere Pulcinella. “È stato emozionante”, ricorda Ronda, “vedere come, in Tiepolo, il segno di Pulcinella scorra con totale naturalezza dentro Venezia. 15 Balletti:libretto2011 16 11-01-2011 10:47 Pagina 16 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 17 Come se questa maschera fosse parte integrante di quel paesaggio, con un’appartenenza per simbiosi all’identità stessa della città. Negli affreschi Pulcinella innamorato, L’ altalena di Pulcinella e La cavalcata dei Pulcinella, tra gli altri, realizzati intorno al 1797, Tiepolo trasfigura il tramonto di Venezia, da lui avvertito con chiarezza. In quelle caricature, così vicine alle commedie di Carlo Goldoni, emergono infatti in chiave grottesca i guasti della società del tempo. Il lungo cappello, la maschera e la casacca bianca di Pulcinella simboleggiano la sincerità e l’immediatezza del popolo veneziano, che contempla, fra ironia e amarezza, la rovina della Serenissima. E nelle 104 carte del suo ciclo di disegni su Pulcinella, il Divertimento per li Regazzi, Tiepolo rende lo LA VICENDA spettatore parte attiva nella scena, gli fornisce costantemente elementi chea Napoli lo obbligano Il soggetto di Pulcinella è tratto da un manoscritto trovato e datato a interrogarsi, a cercare di capiredai in tradizionali che punto si 1700, contenente un gran numero di commedie interpretate trovinapoletano. l’azione descritta, e dove ci vuole condurre personaggi del teatro popolare L'episodio scelto è quello dei il del racconto. Lasciando però aperte infinite Quattro Pulcinella simili. Tuttesenso le ragazze sono innamorate di Pulcinella. Gli soluzioni. modo diMa procedere è sembrato uomini sono molto gelosi e cercano diQuesto ammazzarlo. il furbo mi Pulcinella è significativo, ed èindiventato nel raccontare stato sostituito da un altro che finge di morire sua vecemio di fronte ai colpi Pulcinella “. avversari. Nel momento in cui gli uomini pensano di essersene liberati, tornano alla ricerca delle loro fidanzate. Il vero Pulcinella riappare e organizza tutti i Ermanno Romanelli matrimoni. Lui sposa Pimpinella con la benedizione del suo doppio (Furbo). 17 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 18 LA VICENDA Il soggetto di Pulcinella è tratto da un manoscritto trovato a Napoli e datato 1700, contenente un gran numero di commedie interpretate dai tradizionali personaggi del teatro popolare napoletano. L’episodio scelto è quello dei Quattro Pulcinella simili. Tutte le ragazze sono innamorate di Pulcinella. Gli uomini sono molto gelosi e cercano di ammazzarlo. Ma il furbo Pulcinella è stato sostituito da un altro che finge di morire in sua vece di fronte ai colpi avversari. Nel momento in cui gli uomini pensano di essersene liberati, tornano alla ricerca delle loro fidanzate. Il vero Pulcinella riappare e organizza tutti i matrimoni. Lui sposa Pimpinella con la benedizione del suo doppio (Furbo). 18 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 19 19 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 20 ASSOCIAZIONE BALLETTO CITTÀ DI ROVIGO COMPAGNIA FABULA SALTICA L’Associazione Balletto “città di Rovigo” è stata fondata nel 1986 da Claudio Ronda, Donatella Altieri, Giuseppina Russo e Leila Troletti e opera nel settore della produzione e diffusione di spettacoli di danza. Dalla sua nascita dà vita ad una propria compagnia denominata Estballetto che nel 1990 con la direzione artistica di Gheorghe Iancu (1990 -’96) cambia nome e diventa Fabula Saltica. Fin dagli inizi dell’attività fondamentale è la collaborazione con il Teatro Sociale di Rovigo per la produzione di spettacoli di danza con nuove commissioni a coreografi e compositori italiani e stranieri, con l’ideazione di un’annuale Stagione di danza e con la Regione Veneto per l’attività formativa, con l’istituzione di corsi di perfezionamento. Negli anni la ricerca di una propria identità stilistica ed artistica ha favorito l’incontro con diversi coreografi (Gheorghe Iancu, Robert North, Bob Cohan, Fabrizio Monteverde, Nicolas Musin, Isamel Ivo…), compositori (Marco Tutino, Giorgio Gaslini, Claudio Ambrosini, Howard Blake, Giovanni Sollima, Matteo D’Amico, Edoardo Bennato, Carlo Pedini, Paolo Zambelli...) attori e musicisti (Giulia Lazzarini, Enrico Rava, Tony Scott, Felice Casciano, Luigi Marangoni...) danzatori (Gheorghe Iancu, Alessandro Molin, Alessandra Cementano, Cirylle de la Barre, Monique Loudières, Luciana Svignano, Ismael Ivo…..), registi e scenografi (Luisa Spinatelli, Gabbris Ferrari, Fabrizio Plessi, Ivan Stefanutti, Rinaldo Rinaldi…) che con il loro lavoro e la loro esperienza hanno contribuito alla creazione di un repertorio attento alla contemporaneità e alla valorizzazione di una compagnia versatile ed adattabile a diversi stili ed esigenze. Nel corso degli oltre 20 anni di attività la compagnia ha realizzato più di 30 produzioni e ha rappresentato i propri spettacoli in importanti festival italiani e stranieri. Fabula Saltica è composta da giovani danzatori, per la maggior parte di formazione accademica, in grado di alternarsi in differenti produzioni che oscillano tra astrattezza e narratività teatrale. La capacità di utilizzare diverse tecniche, stili e di adattarsi a differenti modalità espressive, permette ai coreografi che collaborano con la compagnia di mettere in risalto di volta in volta le potenzialità versatili del gruppo e dei singoli interpreti. Dal 1996 l‘Associazione è residente presso il 20 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 21 Teatro Sociale di Rovigo, è sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Veneto tramite A.R.CODanza e dalla Provincia di Rovigo. Direzione artistica Claudio Ronda. CLAUDIO RONDA coreografo Studia a Parma e a Londra al Pinapple Center. Frequenta la Scuola di Balletto diretta da Cosi e Stefanescu a Reggio Emilia. Si perfeziona con Massini e Pantazi dell’Opera di Bucarest. Fonda con Troletti e Russo l’Associazione Balletto “città di Rovigo” e la compagnia Estballetto. Lavora con i coreografi Massini, Pantazi, Moricone, Messina, Borni, Parmentier, de Hart, Rigano, Comini, Iancu, Richtarch, Petrillo, North, Cohan. Crea per Estballetto, Siciliènne. Dal 1991 è responsabile della compagnia Fabula Saltica. Per le Stagioni Liriche del Teatro Sociale di Rovigo crea le coreografie delle opere Mare Nostro, Andrea Chénier, Traviata, Madama Butterfly, Una favola per caso, Aida. Collabora come assistente alla regia nelle opere Norma, Madama Butterfly, Trovatore, Peter Sclemihl, Aida, Falstaff, Rigoletto, Nabucco, Tosca, Carmen. Si occupa della regia di opere e balletti per bambini: Costruiamo una città, L’histoire du soldat, Lo scoiattolo in gamba, Il Teatro dei suoni. Danza in Mascherata, Aura e Riccardo III; idea il soggetto per il balletto Ragazzi Selvaggi, balla in Pandora Librante, Sprint, Pictures, In mezzo…la terra. Crea per Fabula Saltica Lieder Dances, Il sogno di…, Together, Il Pranzo, Pinocchio Burattino senza fili, Barbablù, Ballades. 21 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 COREOGRAFIE MARIA SERRANO ANTONIO PARTIDA FERNANDEZ ROMINA GODOY MILTON HOMANN MUSICA JUAN CARLO BERLANGA JOSÉ MARIA GAGO CAMARENO LUIS CARUANA COMPAÑIA MARIA SERRANO MARIA SERRANO, JONATHAN SANCHEZ, MILTON HOMANN, ROMINA GODOY MUSICISTI MIGUEL SOTELO CHITARRA DAVID BERMUDEZ PIANO E PERCUSSIONI JOSÉ RAMIREZ VOCE E PERCUSSIONI MACARENA RODRIGUEZ CANTEO OLEG NEHLS BANDONEON TOM AUFFAHRT BASSO E PERCUSSIONI IDEAZIONE E STORYBOARD SIEGFRIED KÖGEL Produzione Compañia Maria Serrano Tournée organizzata da Live Arts Management srl 22 Pagina 22 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 23 TEATRO SOCIALE DI ROVIGO DOMENICA 6 MARZO 2011 ORE 16.00 TURNO C FLAMEN TANGO IL FLAMENCO INCONTRA IL TANGO: PASSIONE, POTERE E SENSUALITÀ UN VIAGGIO ECCITANTE ATTRAVERSO IL LABIRINTO DELLE EMOZIONI 23 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 24 DAL VECCHIO AL NUOVO MONDO UNA FUSIONE DI FORZA E PASSIONE Flamenco e Tango argentino? Sì, grazie, se di mezzo ci sono tecnica, calore e colore, saldati con pasión, fuerza y sensualidad. Si che l’incontro dei due bailes si compia per fusione, ma nel rispetto delle peculiari purezze. Il flamenco è “l’espressione viva di uno stile di vita che i gitani da secoli strenuamente difendono, con una condivisione quasi tribale d’intense emozioni e libertà di espressione”. La vocazione mediterranea alla passione, all’amore che sconfina nella morte, fanno del flamenco un’esplosione sensuale di ritmi e colori, da cui è impossibile non essere travolti, per la sintesi fra canto, musica e ballo. La magia irresistibile del taconear, i colpi di tacco sul palcoscenico, i movimenti sinuosi delle braccia alzate al cielo ad impugnare immaginarie banderillas, gli sguardi fieri tra l’uomo e la donna, che non cercano l’abbraccio, ma il confronto-scontro, equivalgono, più che al racconto di una storia, all’interpretazione di stati d’animo. Lo sguardo del danzatore o della danzatrice è in sintonia con il sentimento che si rappresenta, e le contrazioni del volto e i gesti che entrambi producono devono avere il tempo della musica, in sintonia con l’evolversi degli umori. Perché i danzatori di flamenco sono innanzi tutto attori: prima ancora che saper ballare, devono saper rappresentare stati d’animo e sentimenti, recitare in maniera credibile la gioia di vivere e i drammi della vita stessa. Dall’altra parte dell’Oceano, il tango: “ballo, musica, canzone e poesia“, è un fenomeno complesso per le tante figure e variazioni che lo compongono, e la genesi così ricca ed avvincente. Il tango è nato tra gente poverissima, nella miseria e l’emarginazione di emigrati d’ogni parte d’Europa. Quando è uscito dal ghetto ha suscitato scandalo, eppure è diventato uno dei balli più eleganti e praticati nel mondo, con un successo dovuto alla sua forza interna e alla musica, suggestiva e struggente, che lo identifica al primo ascolto. Il ritmo che lo compone, di derivazione negra, nasce dall’habanera cubana, portata dagli 24 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 25 schiavi africani in America Latina nel 1700. Dall’habanera nacque la milonga, un canto malinconico e triste che raccontava difficoltà della vita e pene d’amore. Oggi il ritmo del tango, pur tra le tante particolarità che distinguono i diversi generi e le scuole, conserva ancora due caratteristiche particolari: è fortemente cadenzato ed ha una melodia non uniforme. Ciò comporta un’accelerazione e una decelerazione dei passi, in armonia con la musica, e spiega perché il tango si è prestato a tante interpretazioni personali. Apparentemente lontani e diversi, i due bailes possono ora coniugarsi e dare vita ad una realtà nuova, nella quale i passi temperamentosi e rapidissimi del flamenco si trasformano, soavemente, nei movimenti fluidi e contundenti del tango. Motore dell’intera operazione è María Serrano, un “fenomeno vulcanico, la cui arte è sostenuta da un magico artificio”. La Serrano non corrisponde affatto alla tipica danzatrice di flamenco, perché da sempre ha scelto di muoversi oltre i confini della tradizione di Siviglia, e anzi di crearne una sua propria, in una evoluzione costante. Una scelta che si evidenzia sin dall’accompagnamento musicale da lei prescelto: flamenco-jazz, latin-jazz, cuban-jazz e altri ritmi. 25 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 26 María Serrano e Jonathan Sanchez, spagnoli, con i bailarines argentini Milton Homann e Romina Godoy, realizzano un intenso viaggio in un labirinto carico di suggestioni. A loro si accompagnano sette músicos di flamenco e tango, per canto, percussioni, chitarra, piano, bajo e bandoneon. Con tutti loro, la sensualità del tango si traduce in malinconica riflessione quando la Serrano appare in scena nelle personalissime scansioni del suo flamenco. Allora ogni gesto delle sue mani si converte in espressione di arte purissima, ogni movimento dei fianchi è la rotazione della Terra, ognuno dei suoi piccoli e scattanti passi è una frazione del Tempo, che racchiude il Mondo in un sacro perimetro, carico di emozioni indicibili. Ermanno Romanelli LA VICENDA Disillusi dalla situazione nel loro paese, due danzatori argentini decidono di emigrare in Spagna per cercare un nuovo futuro. Vivere dell’arte della danza è divenuto impossibile in Argentina. In Andalusia, il paese da cui una volta erano venute le loro famiglie, iniziano a cercare le proprio radici ed incontrano il flamenco. Un viaggio affascinante attraverso il labirinto delle emozioni ha inizio. 26 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 27 COMPAÑIA MARIA SERRANO Maria Serrano fonda la compagnia che porta il suo nome nel 2000 in occasione della Biennale dell’Arte del Flamenco a Siviglia, ma il suo lavoro di interprete nasce negli anni ’90. Sivigliana puro sangue studia con i più importanti insegnanti di flamenco, Manolo Marin, José Galvan, Los Gitanillos de Bronce e Juan Manuel Farruco. Viene subito ingaggiata da famose compagnie come Meme Menjivar, Carmen e Carmelilla Montoia, Javier Baron e Antonio “El Pipa” con le quali si esibisce in tutto il mondo. Nel 1993 viene scelta come interprete principale dal produttore austriaco André Héller per la sua nuova produzione “Magneten”. Il successo è immediato e, in una tournée durata sei mesi, Maria Serrano conquista il pubblico della Germania, Austria e Svizzera, che la soprannominerà “La regina Vodoo del flamenco”. Molte le produzioni allestite con la sua compagnia come “Flamen Tango”, “Ritmo Flamenco y cubano”, “Entre Flamencos”, “Passion de Flamenco” ecc... Con questi spettacoli gira tutto il mondo da Taiwan alla Danimarca, dall’Ungheria al Messico. Direzione artistica Maria Serrano. “Flamen Tango” è il nome del progetto di danza di enorme successo della grandiosa ballerina di Flamenco andalusa Maria Serrano e della sua compagnia. Lo spettacolo è stato presentato in Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Paesi Bassi, Portogallo, Taiwan, Canada, Danimarca, Romania, Ungheria e a Roma. Gli eventi più importanti sono stati al Budapest Spring Festival, al World Tango Summit di Siviglia così come l’AVO Session Jazzfestival a Basilea (Svizzera), dove lo spettacolo è stato registrato dalla Swiss Television. I due stili di danza e musica, famosi per la loro sensualità, potere e passione incontrano ed emergono durante la serata in qualcosa di nuovo ed eccitante. La Compañia Maria Serrano presenta Flamenco and Tango da molti angoli differenti: moderni e tradizionali, puri e fusi insieme. Maria Serrano e il suo partner Jonathan Sanchez incontrano la coppia Argentina di tango Milton Homann e Romina Godoy. Dall’incontro dei danzatori, i partners cambiano e la “storia di danza” tra Flamenco e Tango, sensualità e potere, malinconia e felicità inizia. 27 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 28 TEATRO SOCIALE DI ROVIGO DOMENICA 13 MARZO 2011 ORE 16.00 TURNO C LORENZO IL MAGNIFICO CANZONA A BACCO “QUANT’È BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE TUTTAVIA...” COREOGRAFIA ARIANNA BENEDETTI MUSICHE ORIGINALI FEDERICO BIGONZETTI E AUTORI VARI COSTUMI ARIANNA BENEDETTI “...CHI VUOL ESSER LIETO SIA...” COREOGRAFIE ARIANNA BENEDETTI E EUGENIO SCIGLIANO MUSICHE ANTONIO DE CAPEZON “...DEL DOMAN NON V’È CERTEZZA” COREOGRAFIA EUGENIO SCIGLIANO MUSICHE AUTORI VARI COSTUMI EUGENIO SCIGLIANO realizzati dalla Sartoria Taylor’s & co. CREAZIONE LUCI ANDREA NARESE COMPAGNIA JUNIOR BDT MARTINA BANFI, FRANCESCA CERATI, ALESSIA DI PIETRO, ROBERTO DOVERI, SIRO GUGLIELMI, CHARLOTTE LAZZARI, CECILIA LIGABUE, VINCENZO MINERVINI, ANDREA MOCCIARDINI, FRANCESCO PANIZZA, SARA PENNELLA, FRANCESCO PORCELLUZZI, SABRINA RAINERO, MATTIA SARACINO, ROBERTO TEDESCO, LEANDER VEIZI, CHIARA VISCIDO nuova produzione dicembre 2010 28 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 29 La Compagnia Junior BdT (formazione di tirocinio professionale della Scuola del Balletto di Toscana) ha ottenuto il Premio della Critica ‘Danza & Danza 2010’ quale migliore realtà emergente della danza italiana 29 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 30 DALLA RELIGIONE PAGANA ALLA DANZA CONTEMPORANEA In una felice contaminazione creativa, realizzata a quattro mani, due coreografi contemporanei, Arianna Benedetti e Eugenio Scigliano, si confrontano con il più famoso tra i canti carnascialeschi di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico (1449-1492). Insieme a questo, fronteggiano uno dei più antichi luoghi dell’iconografia della danza: il carro trionfale del dio pagano Bacco. Immagine questa che, dalla mitologia greco-romana, percorre l’Umanesimo, il Rinascimento e la cultura barocca, fino al ‘700, con varie tracce sino ai nostri giorni. Nei versi del Magnifico, il dio è accompagnato da Arianna, figlia di Minosse e della ninfa Pasifae, rapita dall’eroe Teseo, e da lui abbandonata sull’isola di Nasso; qui è recuperata, alla vita e all’amore, appunto da Bacco. Intorno a loro, si muovono satiri e baccanti (anche queste figure omnipresenti nell’immaginario di danza di sempre), e altri personaggi legati al culto del dio, come il vecchio ed ebbro Sileno, e il Re Mida. Il canto del signore mediceo, dove si condensano gli insegnamenti di cultura classica ricevuti dall’autore, è compenetrato da una leggera ma sensuale connotazione epicurea, che invita a cogliere l’attimo fuggente, nella transitoria precarietà dell’esistenza. Tale sentire, e la lucida consapevolezza che lo nutre come cognitio rerum, si diffondono nel ‘400 in conseguenza della riscoperta della letteratura e della filosofia antiche, viste in contrapposizione all’ascetismo medioevale. Singolare ma intimamente assonante come interpretazione della quartina del Magnifico, è l’ultima produzione dello Junior BdT. Basti ricordare che “Quant’è bella giovinezza…” era, a suo tempo sontuosamente inserita in contesti di canti e balli, citati a più riprese nel testo stesso: “Or da Bacco riscaldati/Ballon salton tuttavia.”; “Ora, insieme mescolate/Suonon, canton tuttavia…”, “Viva Bacco e viva Amore!/Ciascun suoni, balli e canti!”. 30 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 31 Oggi il contrappasso storico affida alle cadenze della scena di danza contemporanea, rese concitate e irrequiete da altre consapevolezze, un messaggio ancora universale e attuale; e la levità dei versi si scioglie in una serie di fughe contro il tempo, astratte e dinamiche, ma altrettanto folgoranti. Interpreti ideali di una “bella giovinezza,/Che si fugge tuttavia”, sono i giovani danzatori (età fra i sedici e i diciotto anni), del Junior BdT. La formazione toscana è il prodotto di una scuola di danza privata, che forgia i propri elementi ad una rigorosa professionalità. La linea culturale che plasma il lavoro del gruppo è quella del primato della coreografia e della danza pura, ideologia che si concretizza, sul piano pratico, nella ricerca di una pluralità di linguaggi espressivi, sempre declinati con esiti di alto profilo. Così che si cambia aria ad ogni pagina: dal neo-classico al contemporaneo, dal modern jazz all’hip-hop. Può sembrare eccessivo richiedere a danzatori sotto i vent’anni di misurarsi con un repertorio eterogeneo, che li costringe a modificare continuamente codice, atmosfera, ispirazione. Ma ciò che convince in questi ragazzi sono proprio la curiosità vorace, la puntualità rigorosa, la disponibilità a tutto campo, la solidità delle capacità tecniche, l’intensità dell’interpretazione. Fattori difficili da riscontrare contemporaneamente a questa età. Ermanno Romanelli A Cristina Bozzolini, si sa, piacciono le sfide. Tutta la sua carriera e la sua vita - per altro strettamente connesse in una indissolubile simbiosi esistenziale sono state caratterizzate da una inarrestabile audacia creativa e propositiva che, come un’onda d’urto poderosa, ha innescato movimenti irreversibili nel sistema-danza italiano. Inutile ripercorrere le tappe, ormai finite nei libri di storia della danza: oltre agli anni belli del nascente Corpo di Ballo del Maggio Musicale Fiorentino, basta citare solo i nomi del Centro Studi Danza, del Collettivo Danza Contemporanea, del Balletto di Toscana, della Scuola del Balletto di Toscana, del Nuovo Balletto di Roma e, oggi, di Aterballetto. Non solo tappe in progressione - importanti, prestigiose. Ma piuttosto progetti, spesso e volentieri in contemporanea e osmotica evoluzione, quasi che l’uno 31 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 32 serva a nutrire, stimolare e a calibrare l’altro (e lei stessa). Nel corso del tempo c’è stata in lei infatti sempre chiara l’idea che didattica, formazione e scena dovessero coesistere in un unico universo, nel quale l’esperienza artistica fosse per tutti, dagli allievi ai professionisti, anche un’esperienza di vita. Così, fin dagli anni ‘80, accanto agli spettacoli di fine anno del Centro Studi (che avevano, è bene ricordarlo, vere e proprie drammaturgie, spesso ideate insieme agli stessi allievi), è fiorita l’esigenza di offrire ai ragazzi più grandi e più probabilmente avviati alla professione l’occasione di apprendere, accanto al training quotidiano, il ‘mestiere’ della scena: ovvero la produzione, realizzazione e andata in scena di uno spettacolo ‘vero’, appositamente concepito con tutti i crismi della professionalità, forgiato sulle loro potenzialità artistiche e per questo utile alla maturazione di talenti in fieri. 32 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 33 Già all’inizio degli anni ‘80 la formazione JuniorDanza, composta dai migliori allievi del CSD e con coreografie ad hoc di giovani coreografi italiani – ricordo Simona Bucci e Orazio Messina- si impose sulla scena nazionale per la totale e innovativa concezione artistica e formativa: non a caso, se ne accorse subito anche la RAI Tv che l’ospitò in alcune trasmissioni. In quegli stessi anni stavano nascendo esperienze simili in Europa (come il Nederland Deans Theater 2, ad esempio), ma giova ricordare che nell’Italia del periodo, pressocchè priva di una produzione coreografica indipendente, l’esperienza era audacemente pionieristica. Però fruttuosa, per i giovani danzatori (visto che da quel gruppo uscirono molti professionisti) e per i coreografi, destinati a importanti carriere. Così quando nel 2002 ha fatto per la prima volta la sua uscita il Balletto di Toscana Junior, se ne sono intesi subito gli intenti. Come dicevo prima, la nuova avventura culturale, artistica e didattica ha saputo nutrirsi dell’imprescindibile ventennale esperienza del Balletto di Toscana e da quella ha immediatamente tradotto gli standard tecnici, artistici ed estetici in una nuova distillata entità artistica. Infatti, sebbene i ragazzi che fanno parte dell’ensemble del BDTJr siano allievi dell’ultimo biennio di perfezionamento professionale in danza classica e danza contemporanea della Scuola del BdT e la loro età oscilli tra i sedici e i venti anni, il lavoro nel BdtJr li mette direttamente a confronto con un variegato ventaglio di situazioni artistiche, professionali e umane analoghe a quelle che la professione destinerà loro, tramite progetti coreografici affidati a maestri della coreografia italiana del calibro di Bigonzetti e Monteverde, o a nuovi autori dalla spiccata, riconoscibile e talvolta radicale visione artistica da Eugenio Scigliano a Francesco Nappa a Cristina Rizzo e poi Arianna Benedetti, Michele Merola e Eugenio Buratti. In breve, se la compagnia di giovanissimi impegnati dal neoclassico alla danza concettuale ha saputo baldanzosamente vincere questo complicato cimento e nel suo costante turn over è di fatto ormai diventata un naturale vivaio per molte importanti compagnie italiane e europee, anche la sua proposta produttiva è diventata una vivace palestra dove testare nuovi coreografi, continuando a rivelare e far maturare, come già in passato, talenti creativi della nuova generazione. Da qui in breve, il progetto culturale BdT Junior si è 33 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 34 immediatamente imposto all’attenzione di operatori e critici, entrando direttamente nei cartelloni delle stagioni di danza più importanti, partecipando ad eventi a fianco di ètoiles di fama mondiale, rappresentando la danza italiana giovane in manifestazioni e festival internazionali. Ma sia questi importanti successi che il premio come Artisti Emergenti dato quest’anno dai critici della rivista di settore Danza & Danza o il significativo riconoscimento ottenuto dalle istituzioni regionali per il contributo culturale dato alla danza in Toscana, per il BdTJr e Cristina Bozzolini non sono altro che stimoli morali a andare oltre. A proseguire il cammino intrapreso e, perchè no?, magari esplorare nuove vie e segnare nuovi traguardi del fare danza italiano. Del resto è esattemente quello che è sempre successo, con Cristina Bozzolini, da tanti anni a questa parte. Silvia Poletti Era forse il lontano 1490 quando Lorenzo de’ Medici scriveva il “Trionfo di Bacco e Arianna”. La famosa “canzone a ballo” o “canzona a Bacco” che accompagnava uno dei cosiddetti “trionfi”. I carri mascherati inventati dal Magnifico che sfilavano a Firenze durante il carnevale con musiche, balli e canti. Canto carnascialesco fra i più noti, questo componimento era ispirato al carpe diem (cogli l’attimo) oraziano in un inno alla bellezza e alla gioia contrapposti al fuggire della giovinezza e alla precarietà del futuro, suggellati da un malinconico e pensoso “memento”. “Memento” che pure non negava lo spirito carnevalesco riflesso nella facile cantabilità del verso ottonario e nella celeberrima ripresa a rima baciata: “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza”. Niente di meglio dunque che rifarsi a questa aulica tradizione per riscoprire le radici del pensiero rinascimentale e al tempo stesso riconsegnare alla danza 34 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 35 in questo caso contemporanea - il compito di esprimere il senso profondo e attuale della ripresa di questa “canzona” e del suo ritornello, diventato espressione proverbiale ed equivalente per noi al carpe diem di Orazio. Arianna Benedetti ed Eugenio Scigliano, che firmano il presente debutto coreografico, danno ‘corpo e anima’ alla ripresa del “Trionfo” di Lorenzo grazie ai meravigliosi ragazzi dello Junior Balletto di Toscana, “Premio Danza&Danza 2010”. Un gruppo di diciassette elementi che ben simboleggiano l’invidiabile bellezza, l’inarrestabile fluire del tempo e della giovinezza, l’incertezza del domani e l’instabilità del futuro. Temi quest’ultimi di scottante attualità in una società che sembra scordare il disagio esistenziale delle giovani generazioni, lasciate sole nel difficile passaggio all’età adulta. Il lavoro procede per quadri richiamandosi ai singoli versi della ripresa laurenziana e se Arianna traduce nel linguaggio del corpo “Quant’è bella giovinezza/ che si fugge tuttavia!” e collabora con Eugenio per “Chi vuol esser lieto, sia”, la chiusa finale “di doman non c’è certezza” è tutta di Scigliano. Le 35 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 36 musiche di Autori vari comprendono quelle appositamente composte da Federico Bigonzetti, e una composizione cinquecentesca dello spagnolo Antonio De Capezon, i costumi sono di Arianna ed Eugenio e le luci di Andrea Narese.La prima parte si apre con un ‘tocco rinascimentale’ con tre coppie che richiamano, nella lentezza del movimento, l’eleganza del gesto della società cortigiana. Un delicato leitmotiv che torna ‘a dare respiro’ al fraseggio disarticolato, frenetico, parossistico, robotizzato, con cui Arianna - anche nella scena che mima il gioco del basket - intende rappresentare la condizione dei giovani di oggi e la loro difficoltà ad accettare la giovinezza che fugge. Un atteggiamento che riflette l’incapacità ad affrontare la vita senza un sostegno. Sostegno che la coreografa rende visivamente con una sedia a cui un ragazzo resta caparbiamente abbarbicato. Ecco allora che le figurazioni contemporanee si fanno più incalzanti come incalzante è il ritmo con cui le coppie si alternano a scene corali maschili e poi femminili, per mischiarsi da ultimo in uno sfrenato giovanilismo a cui si contrappone la seconda parte. In “Chi vuol esser lieto, sia” realizzata ‘a quattro mani’, la musica di Antonio De Capezon accentua il senso di languidezza e armonia con la presenza di un ottetto femminile pieno di grazia con cui Arianna ed Eugenio sembrano dare ‘ascolto’ ad una antica saggezza troppo spesso dimenticata.La certezza dell’incertezza nel caos del linguaggio del corpo diventa invece emblema per Scigliano del significato dell’ultimo verso della ripresa della “canzona a Bacco” dove il coreografo, per sottolineare che del “doman non c’è certezza”, contrappone il singolo al gruppo, la solitudine alla moltitudine, la violenza alla dolcezza, mentre i danzatori geminano duetti, terzetti, quartetti, ottetti, nello stile falsamente dégagé di Eugenio. Uno stile solo apparentemente trascurato che ritorna nella scena delle ginocchiere con i protagonisti costretti a muoversi in un modo inusuale e instabile sugli arti inferiori ma da cui però si rialzano per guardare al domani. Quel domani che, se pure incerto, è l’unico che abbiamo e a cui dobbiamo andare incontro con fiduciosa speranza come le otto giovani coppie che alla fine si riformano. Gabriella Gori 36 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 37 COMPAGNIA GIOVANILE JUNIOR BALLETTO DI TOSCANA Fondata e diretta da Cristina Bozzolini, costituisce la struttura produttiva di tirocinio professionale della Scuola del Balletto di Toscana, oggi uno dei più qualificati enti di alta formazione per danzatori classici e contemporanei, a livello europeo. Riconosciuta e parzialmente sostenuta dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze, operativa fin dal 2005, rappresenta una qualificata occasione di debutto sulle scene, con modalità rigorosamente professionali, sia artistiche che tecniche ed organizzative, per un selezionato organico, mediamente di 16/18 elementi, giovani danzatori, tra i 16 e i 21 anni, di promettente talento, espressione dei livelli qualitativi dei Corsi superiori di formazione professionale del Dipartimento Danza classica e del Dipartimento Danza modern-jazz e contemporanea della Scuola del BdT, a conferma delle eccellenti capacità formative di quella che è una delle migliori e più innovative Scuole italiane di danza, fondata nei primi anni ’70, con un “palmarés” di oltre 80 propri ex allievi, professionisti in carriera, in importanti Corpi di Ballo, Compagnie e Gruppi di danza in Italia e in Europa. Con chiarezza propositiva il programma artistico richiama la linea culturale, impressa nella cronaca e nella storia della danza italiana per un quindicennio (1985 - 2000), dalla mitica formazione del Balletto di Toscana, sempre guidata da Cristina Bozzolini, con l’affermazione del primato della coreografia e della danza pura, articolata per linee trasversali in una pluralità di linguaggi espressivi, dal neo-classico al contemporaneo, al modern-jazz e all’hip-hop, sempre valorizzata dalla creatività sia di Autori di grande prestigio, nazionale ed internazionale, che emergenti di sicuro talento. Il repertorio della Compagnia, con Silvia Chirico, in qualità di ‘maître de ballet’ e assistente alle coreografie, accanto a creazioni di Maestri della coreografia italiana, quali Mauro Bigonzetti e Fabrizio Monteverde, vede la presenza di opere di Autori di sicuro talento, quali Eugenio Scigliano, Walter Matteini, Antonio Colandrea, Cristina Rizzo, Eugenio Buratti, Michele Merola, Alessandro Bigonzetti ed Arianna Benedetti coreografa residente, docente e coordinatrice del Dipartimento modern della Scuola. 37 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 38 Intensa si sviluppa la programmazione di spettacoli della Compagnia, a partire da uno speciale rapporto di ‘residenza’ al Teatro di Rifredi di Firenze (sede della storica Compagnia teatrale ‘Pupi e Fresedde’ diretta da Giancarlo Mordini ed Angelo Savelli), vetrina costante delle nuove produzioni della Compagnia, invitata poi da importanti Teatri e Festivals in molteplici regioni italiane, con una qualificata collaborazione co-produttiva in particolare con la Fondazione ‘I Teatri’ di Reggio Emilia, oltre ad una presenza sulle scene toscane, nelle programmazioni della Fondazione Toscana Spettacolo. Infine, dalla stagione 2007/2008 si intensifica il rapporto con la Fondazione Nazionale della Danza e la Compagnia Aterballetto di Reggio Emilia, della quale Cristina Bozzolini viene nominata Direttore artistico dal febbraio 2008, in solidale attività con Mauro Bigonzetti che ne resta coreografo principale, imprimendone da subito un nuovo sviluppo quale Compagnia di bandiera della danza italiana. Nel gennaio 2008, su commissione della Fondazione ‘I Teatri’ di Reggio Emilia, debutta al Teatro Ariosto il trittico ‘Sulle tracce di Diaghilev’ composto dalle creazioni ‘Jeux’ di Eugenio Scigliano su musica di Debussy, ‘Lo spettro della rosa’ di Fabrizio Monteverde, su musica di Weber e ‘La sagra della primavera’ di Cristina Rizzo, su musica di Stravinsky, che ottiene, anche nelle successive programmazioni in importanti teatri in numerose città italiane, un generale successo di critica e di pubblico, consacrando un ruolo di eccellenza della formazione toscana nel panorama delle produzioni italiane di danza d’arte. Per la stagione 2009/2010, in co-produzione con Arteven, circuito teatrale pubblico del Veneto, va in scena un breve duetto maschile, di fulminante energia, titolato ‘Il filo di Arianna’ ed ispirato al mito di Teseo e il Minotauro, creato da Arianna Benedetti, su musica per batteria elettronica, realizzata e suonata dal vivo da Federico Bigonzetti, giovane musicista e puro figlio d’arte, che ottiene, fin dalle prime repliche, calorose ovazioni, in particolare il 13 gennaio al Teatro dell’Opera di Saint-Etienne in Francia, dove la Compagnia è invitata in una prestigiosa rassegna di giovani Compagnie europee, insieme al Nederlands Dans II, le Ballet Junior de Genéve, le Jeune Ballet de Quebec, la Compania Nacional de Danza II. 38 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 39 Infine, sempre nella stessa stagione, si prepara una qualificata ‘new entry’ nel palmares degli Autori dello Junior BdT, con la creazione di una nuova coreografia di Francesco Nappa, già brillante solista e primo ballerino nelle Compagnie di Montecarlo e del Nederlands Danse Theatre, poliedrico artista di emergente talento che firma anche musiche, scene e costumi di questo nuovo balletto, in debutto, nella tarda primavera, al Teatro della Fonderia di Reggio Emilia. 39 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 40 COREOGRAFIA E REGIA LAURA CORRADI MUSICHE GIACOMO PUCCINI MUSICHE ORIGINALI ENRICO TERRAGNOLI, FABIO BASILE ASSISTENTE ALLA COREOGRAFIA MIDORI WATANABE CREATO CON COMPAGNIA ERSILIADANZA CARLOTTA PLEBS, MIDORI WATANABE, CRISTINA SURACE, ROBERTO COSTA AUGUSTO, GIUSEPPE LA REGINA TESTI LAURA CORRADI, CARLOTTA PLEBS DISEGNO LUCI E ALLESTIMENTO SCENICO ALBERTA FINOCCHIARO COSTUMI TRANSIT PAR-SUCH prodotto in collaborazione con Fondazione Teatro Comunale di Modena e Estate Teatrale Veronese e con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali dipartimento dello spettacolo, Regione del Veneto - Arco, Provincia di Verona 40 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 41 TEATRO STUDIO DI ROVIGO - VIALE OROBONI, 14 SABATO 19 MARZO 2011 ORE 21.00 TURNO C DOMENICA 20 MARZO 2011 ORE 16.00 TURNO C BUTTERFLY 41 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 42 SOGNI E ALI SPEZZATE DI UNA DONNA-FARFALLA Per chi soggiace al sublime gioco/giogo del melodramma, è sempre romanticamente intensa e commovente la figura di Madama Butterfly, cesellata da Giacomo Puccini nell’opera omonima. La data di nascita della Tragedia giapponese in tre atti, dal romanzo omonimo di John L.Long e David Belasco, è il 17 febbraio 1904, al Teatro alla Scala di Milano; qui l’accoglie un fiasco clamoroso. Una serie di modifiche (quattro) alla partitura, e un secondo debutto, trionfale, questo, a Brescia, l’anno seguente, consegnano il lavoro alla Storia della Musica e all’immortalità. Tanto da farne un referente primario per ogni penchant orientalista nella musica del ‘900. Ma intanto la figura del protagonista del dramma, il tenente Pinkerton, il navigato occidentale che spezza il cuore della geisha bambina, agli occhi dei contemporanei si è spostata dai tiepidi confini del pro o versus il puccinismo, ed ha aperto finestre e punti di vista su alcuni punti forti, e bollenti, del dibattito culturale. I riferimenti impliciti al testo/opera vanno dal colonialismo alla conoscenza/rispetto/integrazione dell’altro al turismo sessuale. La quindicenne Cio-Cio-San, caduta in miseria, è infatti venduta da un sensale a un americano sconosciuto, che per cento yen l’ottiene in sposa. Non è un matrimonio, è una compra-vendita; e la ragazza, ribattezzata dall’uomo con un nome americano, Butterfly, viene abbandonata di lì a un mese dall’uomo, che continua i suoi viaggi d’affari. Nella violenza della tragedia, l’ormai sbiadito esotismo d’antan cede il posto al racconto del dolore di una donna sfruttata che, in un’altalena di realtà e illusione, slancio e ricerca di tenerezza, fiducia e disperazione, sogno, indifferenza e cinismo, è infine spinta al suicidio. Madama Butterfly, ci insegna Cesare Garboli, è esattamente questo: “l’anatomia di un suicidio; il suicidio avviene dopo una lunga catena di rimozioni, diversioni, dilazioni con le quali una geisha dall’aria innocente e dalla consapevolezza estrema fa continuamente finta di non vedere e di non capire”. 42 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 43 La rivisitazione, nella chiave della danza contemporanea, della figura di Madama Butterfly, a distanza di anni (1988) dalla pur bella e sensibile versione dell’indimenticato Paolo Bortoluzzi, in linea con una visione tradizionale e malinconica dell’affaire, si affida oggi a Laura Corradi. La coreografa veronese, formatasi a Parigi con alcuni dei maggiori esponenti della coreografia d’avanguardia francese, fra gli anni Ottanta e Novanta, e in Germania con Pina Bausch, in questo allestimento firma regia e coreografia, mentre la creazione dello spettacolo è con Carlotta Plebs, Midori Watanabe (anche assistente alla coreografia), Cristina Surace, Roberto Costa Augusto e Giuseppe La Regina. Con gli strumenti propri della danza, Laura Corradi racconta la storia dolceamara di Butterfly, scava nel personaggio, nella sua vicenda e in un desiderio cullato a lungo nell’immaginario. Alla musica pucciniana si aggiungono nuove composizioni, che aiutano a compiere una trasposizione contemporanea del dramma. Lo spettacolo che ne nasce punta direttamente sul senso dell’attesa, capace di svuotare il presente di ogni significato: è l’attesa amorosa della protagonista, insieme ad altre forme di attesa, delle quali la coreografa approfondisce gli aspetti umani e filosofici. Ermanno Romanelli BUTTERFLY Mi interessa molto confrontarmi con una trasposizione contemporanea di Butterfly, attraverso un linguaggio forte ed energico ma anche leggero come può essere quello della danza. L ‘intervento di due compositori che affiancano la propria opera alla meravigliosa musica di Puccini, sottolineerà la collocazione attuale e la contemporaneità della tematica. Mi interessa dare forza a Butterfly, dare un senso maggiore alla sua attesa, più consapevolezza, circondandola di personaggi che condividono con lei una simile anche se diversa condizione di attesa. Forse perchè l’isolamento di Butterfly è determinante nello svolgimento e nella conclusione della sua lunga attesa, la storia amara di un desiderio cullato a lungo nell’immaginario ma che non trova apertura finale. 43 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 44 Tutto il suo aspettare brucia il presente e lo rende insignificante, tutta l’attenzione e la tensione sono spostate in avanti, spasmodicamente concentrate sull’evento che si attende, il fine di ogni azione o pensiero collocato in un futuro impreciso. Laura Corradi Da “Frammenti di un discorso amoroso”: ATTESA - tumulto d’angoscia suscitato dall’attesa dell’essere amato in seguito a piccolissimi ritardi (appuntamenti, telefonate, lettere, ritorni)… “Sono innamorato? - Si, poiché sto aspettando”. L’altro, invece non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco, io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell’innamorato non è altro che: io sono quello che aspetta. ...Dipendo da una persona che impiega del tempo a darsi - come se si trattasse di far scemare il mio desiderio, d’infiacchire il mio bisogno. Fare aspettare: prerogativa costante di qualsiasi potere, “passatempo millenario dell’umanità”... Un cavaliere era innamorato di una nobildonna. Lei gli disse: “Sarò vostra solo quando voi avrete passato cento notti ad aspettarmi seduto su una sedia, nel mio giardino, sotto la mia finestra.” Ma alla novantanovesima notte, il cavaliere si alzò, prese la sua sedia sotto il braccio e se n’andò... Roland Barthes 44 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 45 ERSILIADANZA DI LAURA CORRADI Laura Corradi si trasferisce in Francia a Parigi dove vive per cinque anni formandosi con alcuni dei maggiori esponenti della coreografia d’avanguardia francese degli anni ’80 e ’90 e con Carolyn Carlson. Frequenta come “guest” (professionista ospite) la Folkwang Hochshule di Essen Werden (università della danza) in Germania sotto la direzione artistica di Pina Bausch. Dopo diverse esperienze come danzatrice all’estero, al suo rientro in Italia fonda Ersiliadanza, la compagnia di cui è coreografa e direttrice artistica; lavora inoltre come coreografa indipendente. I suoi titoli sono stati presentati e coprodotti dai maggiori teatri e festival in Italia (Festival Oriente e Occidente di Rovereto, Romaeuropa Festival, Spoleto Festival, Estate Teatrale Veronese, La Versiliana, Torinodanza, Vignale Danza ecc.), oltre che invitati in Francia, Spagna, Olanda, Canada, Unione Sovietica, Uruguay e Argentina. Nell’estate del 2007 è stata chiamata a curare la regia dell’opera lirica “Butterfly” di Giacomo Puccini per il festival Pergine Spettacolo Aperto (Tn), produttore e promotore dell’evento. 45 Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 46 Organigramma Sindaco di Rovigo Fausto Merchiori Assessore alla Cultura e Spettacolo Riccardo Rizzo Direttore Artistico Stefano Romani Dirigente Settore Cultura Andrea Pirani Direttore di Produzione-Funzionario Settore Spettacolo Angela Baruchello Funzionario Amministrativo Laura Cuozzo Funzionario Contabile Lucia Toffanin Ufficio Stampa Paola Gasperotto Promozione e Immagine Milena Dolcetto Segreteria organizzativa Roberta Ponzetto, Simone Dentello Biglietteria Sandra Andreotti, Paola Gallo Balletti:libretto2011 11-01-2011 10:48 Pagina 47 Staff tecnico del Teatro Sociale di Rovigo Direttore tecnico di palcoscenico Roberto Lunari Capo elettricista Gianluca Quaglio Capo macchinista Matteo Fasano Balletti:libretto2011 11-01-2011 11:48 Pagina 48 PRESENTAZIONE DELLA STAGIONE DI BALLETTO VENERDÌ 14 GENNAIO 2011 ORE 18.00 ACCADEMIA DEI CONCORDI, SALA OLIVA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEL TEATRO SOCIALE DI ROVIGO RELATORE ERMANNO ROMANELLI Stagione di balletto a cura di Claudio Ronda realizzata da con il contributo di Comune di Rovigo Libretto a cura dell’Ufficio Promozione Immagine del Teatro Sociale di Rovigo © Foto: Pulcinella Nicola Boschetti - Flamen Tango Beatrix Molnar - Lorenzo Il Magnifico Alessandro Botticelli - Butterfly Antonella Anti Realizzazione grafica: FANCY GRAFICA - Rovigo Stampa: Europrint - Rovigo In stampa gennaio 2011 Il Teatro Sociale di Rovigo è a disposizione degli aventi diritto per le fonti iconografiche che non è stato possibile individuare