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Legge 662
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informazione banc
bancaria
cultur
locale -
CONTIENE I.P.
I.P.
CON IL CREDITO TREVIGIANO
N. 2 - OTTOBRE 2006
Dalla buona terra
i buoni frutti...
GIORNATA DEL CUORE
A MONTEBELLUNA
Oltre 250 montebellunesi si sono sottoposti all’esame per prevenire insorgenti rischi cardiaci, domenica 24 settembre, proprio nella “giornata mondiale per il cuore” e di “cardiologie aperte”. Ad organizzare
l’iniziativa è stata l’Associazione Amici del Cuore di
Montebelluna e dei Colli
Asolani, in collaborazione con
Avis, Servizi sociali del
Comune e Credito Trevigiano.
Si registra un dato inquietante, in Italia: è a rischio il 4%
dei giovani tra i 18 e 34 anni,
causa il consumo eccessivo di
fumo e alcolici.
La prevenzione costituisce fattore importante per scongiurare
l’insorgere improvviso di guasti
cardiaci irreparabili, dice il primario Gianfilippo Neri,
soprattutto se coadiuvata, in forma costante, da un
“sano” tenore di vita.
Diagnosticare per tempo i soggetti a rischio è impegno della struttura sanitaria che, aggiungiamo noi, si
avvale anche a Montebelluna di strumentazione tecnologica d’avanguardia e di sicure competenze professionali degli operatori.
“Continuare nel sostegno di questa azione capillare di
prevenzione” auspicano Giovanni Merlo e Galliano
Mezzalira, attivi “volontari” dell’Associazione Amici
del Cuore e soci del Credito Trevigiano. E come dargli torto!
Il cda del Credito Trevigiano infatti si è dato delle
priorità nell’erogazione dei propri “contributi”: al
primo posto ha messo la cultura e l’educazione, al
secondo l’assistenza sociale, al terzo l’attività sportiva,
al quarto , il tempo libero e le…sagre, con definiti
budget annuali.
Ma che cos’è l’Associazione degli Amici del Cuore? La
sintetizza così Gino Morlin: È una onlus, di oltre 750
aderenti, con un proprio direttivo, sede legale a
Caerano e sede operativa a Montebelluna. Attiva in
continuità una settantina di volontari, talora in collaborazione con la Croce Rossa, soprattutto per i corsi di
rianimazione cardio-polmonare con uso di defibrillatore. Gestisce “corsi di ginnastica di mantenimento fisico”
nelle palestre di Caerano, Trevignano e Montebelluna,
e cura l’attività di cardio-control per tutti gli aderenti.
Pubblica da oltre 10 anni un proprio mensile di informazione interna.
Inoltre promuove ed organizza le “giornate di prevenzione e prelievo” in tutto il territorio della
Pedemontana: nei mesi di ottobre e novembre ne
sono in calendario ben 29.
Come concludere sulla giornata mondiale per il
cuore? ...prevenire è meglio che curare …si risparmia
e …fa bene alla salute ( lo si constata dopo gli
…anta)!
P.F.
SOMMARIO
pag. 1 Al bivio Nordest imprenditori con il coraggio
della globalità
pag. 3 Bellezza, fiducia, entusiamo motori di
nuovo sviluppo
pag. 5 Energia senza sprechi si può fare
pag. 6 Come entrare a Treviso? ...attraverso le porte!
pag. 8 Fusioni: vantaggi per gli azionisti
non per i clienti
pag. 10 Avete tutto sott’occhio?
pag. 12 Prosecco nel mondo
pag. 14 Classiche armonie a Villa Emo
pag. 15 Naturalmente…trevignano
pag. 16 Dal cantiere della fattoria di Villa Emo...
pag. 18 Ancora tanti gli studenti che s’impegnano
pag. 21 Essere ricercatori in italia
pag. 22 Un anno scolastico in Ecuador
pag. 25 Viola a Venezia
pag. 26 Nuove scoperte nella chiesa di s. Mamante
a Vedelago
pag. 28 Terzi in Italia
pag. 29 Visite guidate
pag. 32 Viaggi
in copertina:
Vendemmia a Fanzolo
Sommario
CON IL CREDITO COOPERATIVO TREVIGIANO
N. 2 - OTTOBRE 2006
Periodico quadrimestrale d’informazione bancaria
e di cultura locale della Banca di Credito Cooperativo Trevigiano
via Roma, 15 - 31050 Vedelago (TV) - http://www.creditotrevigiano.it
Reg. St. Trib. TV n. 676 dell’1/2/1988
Direttore Responsabile: Nicola Di Santo
autorizzazione 28/6/2001 delibera n. 362/2001
Comitato di Redazione: Giovanni Scomparin,
Nicola Di Santo, Roberta Romano, Primo Franchetto
Hanno collaborato a questo numero:
Lorenzo Morao, Piero Facin, Enzo Bergamin,
Gianni Lo Martire, Marco Monda, Mario Marini,
Federica Foltran
Progetto grafico e realizzazione:
Studio Grafico Enio Miotto Sas
Stampa: Graficart srl
cyclus
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Stampato
su carta
riciclata
ecologica
1
IL PUNTO CON IL PRESIDENTE
AL BIVIO NORDEST IMPRENDITORI
CON IL CORAGGIO DELLA GLOBALITÀ
Presidente, è forse superfluo chiedere qual è la novità
più rilevante degli ultimi
mesi. Credito Trevigiano ha
un nuovo direttore…
La notizia non è di quelle che
possono passare inosservate sia
per l’importanza della carica sia
soprattutto perché è stata affidata ad una donna-manager. Ne ha
parlato la stampa, rilevando la
novità, ma anche i nostri soci e
clienti hanno avuto modo di commentare. È sicuramente una
scelta innovativa rispetto al siste-
ma delle Banche di Credito
Cooperativo.
Come si è giunti alla decisione?
La scelta che abbiamo compiuto va inquadrata nel processo
più generale di cambio generazionale e, nel nostro caso più specifico, in quello più particolare del
normale avvicendamento della
Direzione È una questione che
riguarda da vicino ogni azienda
che vuole crescere. Programmare
il futuro, indicare la rotta e decidere le strategie conseguenti
sono alcuni dei compiti più
importanti di un CdA e noi già da
tempo abbiamo affrontato il problema avviando un dialogo
soprattutto con i dirigenti più
vicini all’età pensionabile, condividendo, nei limiti del possibile,
un percorso che fosse soddisfacente per entrambi.
Nel progetto di ricambio
era già entrato anche il nuovo
direttore Roberta Romano?
Ovviamente sì. La ricerca del
futuro candidato, in un mondo
non certo facile come quello bancario, era partita da qualche mese
con l’aiuto di un’agenzia specializzata e l’assistenza del dott.
Franco Zambon. Si è così giunti alla scelta del manager
Roberta Romano, che è stata
assunta come vicedirettore lo
scorso luglio. Dopo un periodo di
affiancamento, in cui ha raccolto
le consegne dal direttore uscente
Zambon, ha iniziato dal mese
agosto ad operare come primo
responsabile amministrativo dell’azienda.
Un passaggio che non può
non assumere un’importanza
strategica per una banca
come Credito Trevigiano.
L’intero consiglio d’amministrazione ne è consapevole.
Colgo l’occasione per ringraziare il dott. Zambon per la professionalità e l’impegno profusi
nei 7 anni di direzione della
Banca e per i lusinghieri risultati
ottenuti. Dal nuovo direttore ci
aspettiamo una sostanziale continuità con il cammino intrapreso
ed insieme un nuovo “modus operandi”, più condiviso e partecipato e soprattutto più vicino alle
esigenze di soci e di clienti.
Ma come sono stati i primi
2
IL PUNTO CON IL PRESIDENTE
approcci del nuovo direttore
con la struttura, con i clienti,
con la realtà del Credito
Trevigiano?
Finora possiamo dire che sono
stati davvero positivi. Il neo-direttore Roberta Romano ha dimostrato di conoscere abbastanza
bene il mondo delle BCC, con il
quale ha avuto modo di confrontarsi quotidianamente nella sua
precedente esperienza bancaria,
specie nel Trentino. Il rapporto
con il Consiglio di Amministrazione, con i collaboratori e con i
clienti è stato impostato su una
base di chiarezza, concretezza,
aderenza agli scopi ed agli obiettivi. E se il buon giorno si vede
dal mattino…
Allarghiamo l’orizzonte:
come va l’economia trevigiana nel suo complesso?
L’economia del nostro territorio non è in declino. Forse sta crescendo meno velocemente degli
anni precedenti, anche perché si
sta trasformando, sta cambiando
pelle. È un’economia in cui sarà
sempre più necessario un maggiore orientamento verso l’innovazione, la ricerca ed i nuovi mercati. È
di questi giorni un incontro con gli
imprenditori locali interessati a
presentare i prodotti italiani al
mercato cinese per un progetto
denominato “Venice Food”.
Abbiamo di fronte tante opportunità e diventa sempre più
importante la formazione e la valorizzazione del capitale umano.
Le aziende come pensano
di affrontare la nuova sfida
competitiva del mercato?
L’Impresa è un bene per tutta
la comunità, porta ricchezza e
lavoro ed offre opportunità a
tutti. Assicurare la sua continuità
nel tempo è un impegno comune.
Un limite del nostro modello di
piccole-medie imprese, in gran
parte a conduzione familiare, può
essere rappresentato dal carattere
accentratore dell’imprenditore e
dalla sua non adeguata preparazione culturale. Ma non è più il
tempo dei grandi “solisti”, questo
è il tempo di operare in squadra,
di dare spazio all’orchestra, una
volta programmato il cambiamento generazionale.
E quale dovrebbe essere il
ruolo di una banca locale?
Le istituzioni più preparate in
questo contesto come gli ordini
professionali, le organizzazioni di
categoria, gli istituti di credito
che conoscono le peculiarità del
territorio, hanno un ruolo fondamentale per creare questo nuovo
approccio, che è prima di tutto di
tipo culturale. Sui mercati internazionali la dimensione aziendale
è un fattore discriminante. Per
affrontare le sfide future dobbiamo precorrere la strada delle
aggregazioni, che permettono alle
imprese di essere presenti e protagoniste sul mercato globale. Se
invece si vuole rimanere nel mercato locale allora il problema è
più semplice.
Nel nostro territorio si possono studiare forme e formule
aggregative e le banche locali
possono svolgere un ruolo propositivo per agevolare le filiere nei
diversi settori produttivi.
Poche settimane fa ha
fatto scalpore la fusione fra 2
importanti gruppi bancari
italiani che hanno dato vita al
quarto gruppo finanziario in
Europa. Quale insegnamento
si può trarre da questa operazione?
Questa grande fusione è nata
dalla necessità di creare una
banca capace di operare in un
contesto europeo, dove già funzionano grandi gruppi bancari.
Altro problema, invece, è quello
di tener saldi i legami con il territorio e di crescere con esso.
Certo questa operazione dovrà portare ad una forte innova-
zione del gruppo, che procurerà
concreti vantaggi competitivi, ma
potrà avere come conseguenza
una maggiore lontananza dal territorio.
In questi momenti di passaggio Credito Trevigiano deve
cogliere “l’attimo fuggente” per
tessere ulteriori relazioni ed
accorciare la distanza con il
risparmiatore e l’imprenditore.
Quali le strategie del
Credito Trevigiano?
Servono nuovi prodotti rivolti
alla famiglia che si è vista ridotta
la possibilità di risparmio.
Prodotti che vadano incontro a
queste modificate economie
”casalinghe”, attraverso piani
pensione, piani di accumulo,
carte di credito con pagamenti
dilazionati. Prodotti che rispondano anche alle esigenze di categorie diverse di lavoratori (es.
lavoratori atipici).
Nei confronti delle imprese
puntiamo a finanziare l’innovazione tecnologica affinché si possano attrezzare per migliorare
l’efficienza operativa aziendale.
Di recente abbiamo varato un
progetto denominato “BASI” che
mette banca, azienda, associazione di categoria su uno stesso
tavolo, per valutare i fattori di
debolezza e di forza dell’organizzazione aziendale, la possibilità di
stare sul mercato. Bisogna sempre più lavorare in rete.
Credito Trevigiano deve quindi consolidare il suo ruolo di
identità locale, restare fedele ai
valori costitutivi, mantenere i
piedi nel locale e la testa nel globale . E lo deve fare coinvolgendo
ancor di più tutte le sue componenti, a cominciare dal consiglio
di amministrazione, dalla direzione, dai collaboratori, tutti…in un
gioco di squadra convinto e motivato come quello dell’Italia ai
mondiali!
Giovanni Scomparin
3
IL PUNTO CON IL DIRETTORE
BELLEZZA, FIDUCIA, ENTUSIAMO
MOTORI DI NUOVO SVILUPPO
Direttore Roberta Romano, Lei inizia il suo lavoro in
Credito Trevigiano già con un
record: è la prima donna in
Veneto a guidare una banca
di credito cooperativo che
conta oltre 100 anni di vita…
È una grande responsabilità
sia perché una novità è sempre
vista con molta attenzione e talvolta con spirito critico, sia perché
dovrò guidare una banca leader
nel territorio con un patrimonio di
fiducia radicato nella vita della
comunità locale, con un rapporto
molto impegnativo con le famiglie,
con le associazioni di categoria e
con i singoli esponenti dell’economia locale. Una bella sfida per la
sottoscritta ma anche per soci e
clienti che forse si attendono da
una donna manager proposte più
originali per dare nuovi stimoli di
crescita al territorio.
In questi primi mesi quale
idea si è fatta della banca?
Credo che in questa banca ci
siano enormi potenzialità ed il
mio compito sarà quello di valorizzarle e di farle interagire.
L’entusiasmo sarà il motore
che svilupperà queste forze positive. Ed avendo la banca come
sede istituzionale Villa Emo
credo che anche la bellezza possa
giocare un ruolo molto importante nello stimolare l’operosità,
mettendo in moto le migliori qualità personali e di gruppo.
Quali sono le motivazioni
che l’hanno spinta a scegliere
una BCC?
La banca vive di relazioni, di
rapporti, di incontri in senso verticale ed in senso orizzontale. Ma
queste relazioni hanno tutte una
caratteristica che mi sembra rilevante. Si concretizzano nel rispetto della dignità delle persone,
nella volontà di crescere assieme
e di realizzare progetti comuni.
Il Credito Trevigiano non si
muove solo per puri interessi di
utile economico ma amministra
la fiducia di tantissime persone e
gruppi, esprime valori quali la
mutualità e la solidarietà che
sono alla base della responsabilità sociale.
Quali obiettivi si propone
di raggiungere ed in quanto
tempo?
Abbiamo un libro mastro di
navigazione ed è il piano strategico approvato dal consiglio
d’amministrazione. Fra tutti gli
obiettivi elencati intendo dedicarmi con più attenzione all’incremento del margine da servizi.
La struttura tecnica della banca
dovrà studiare, ricercare e proporre i migliori prodotti finanziari e servizi di consulenza da mettere a disposizione di soci e
clienti.
Come intende motivare il
gruppo dei collaboratori ?
Intendo stringere un’alleanza
nel rispetto delle regole e in un
clima di serenità. La collaborazione sarà la caratteristica operativa del gruppo in modo che ciascuno si senta protagonista dei
successi della banca.
4
IL PUNTO CON IL DIRETTORE
È un lavoro con una duplice
finalità: valorizzare le singole personalità e competenze ed indirizzarle verso obiettivi condivisi.
E con i soci quale tipo di
rapporto intende instaurare?
I soci sono il primo bene
intangibile della banca, un valore
insostituibile. Il rapporto sarà di
mutua collaborazione avendo
come obiettivo finale lo sviluppo
e l’armonizzazione delle legittime
aspettative della compagine
sociale con gli obiettivi del piano
strategico. Ogni socio deve trovare nella banca un sostegno per
realizzare i progetti personali e,
come componente di una comunità, anche quelli sociali.
Il bilancio semestrale
quali risultati presenta?
Il Conto Economico del
primo semestre 2006 è in incremento rispetto allo stesso periodo
di riferimento dell’anno precedente. Il buon andamento del
risultato di gestione, rispetto al
giugno 2005, dovrà essere confermato a fine anno per consentire il miglioramento degli assetti
patrimoniali della BCC. Se il
margine di interesse dà già, infatti, buoni risultati, si renderà,
però, necessario migliorare il settore dei ricavi da servizi, non
ancora in sintonia con quanto
previsto dal piano programmatico
2005-2007 (vedi grafico a fondo
pagina).
Da quest’anno vengono applicati al bilancio i nuovi principi
contabili (IAS/IFRS), anche se la
tabella, per uniformità di confronto, è compilata con i vecchi
principi.
In controtendenza rispetto alle
attese da parte del sistema, la
prima applicazione degli IAS ha
comportato, per il Credito Trevigiano, un incremento netto del
patrimonio di oltre 600 mila euro,
a conferma che il CdA ha sempre
utilizzato la massima prudenza
nelle stime e nelle valutazioni.
Nel mese di luglio sono
state aperte le filiali di
Treviso e Cavaso del Tomba.
Per quest’anno il programma
è completo oppure dobbiamo
attenderci altre aperture?
Le due filiali sono operative,
stanno già realizzando buoni
risultati. Nei prossimi mesi verranno inaugurate ufficialmente
con una festa popolare come è
consuetudine di Credito Trevigiano. Entro quest’anno contiamo di aprire una nuova filiale a
Galliera Veneta in provincia di
Padova, un comune contiguo alla
nostra area di competenza.
Quando ci saremo insediati a
Galliera Veneta Credito Trevigiano conterà 29 filiali. E 48
comuni di competenza…
Molti soci e clienti non
hanno avuto l’occasione di
incontrarla
di
persona.
Provi, in poche righe, a presentarsi.
Dopo anni di esperienza nel
settore ho acquisito un bagaglio
tecnico tale da farmi convincere
di un principio: per far funzionare qualsiasi “consorzio” umano,
che si prefigga degli obiettivi,
bisogna lavorare sulla relazione
interpersonale perché la condivisione deve essere reale, concreta
ed effettiva. Per realizzare questo
progetto bisogna profondere uno
sforzo umano e psicologico d’intensità del tutto pari a quello di
carattere tecnico. Diversamente
tale prospettiva umana rimane
solamente un’ipotesi programmatica di mero stile.
Quando si inizia un nuovo
rapporto professionale c’è
sempre un clima d’attesa ed
una reciproca aspettativa. Lei
porta alla banca un Know
how di elevata professionalità
e competenza. Cosa si attende in cambio?
Lascio parlare i fatti, secondo
le modalità che ho appena
descritto. Sono convinta che
fiducia ed armonia siano i fondamentali che devono costituire la
base della reciproca soddisfazione. La tecnica per quanto raffinata e sofisticata ha sempre bisogno
del fattore umano altrimenti
diventa inutile o dannosa.
Giovanni Scomparin
Giugno 2006
Giugno 2005
Differenza
%
Margine di interesse
14.631
12.687
1.944
15,32%
Ricavi netti da servizi
5.619
5.392
227
4,21%
20.250
18.079
2.171
12,01%
Oneri e spese di gestione
-13.254
-11.955
-1.299
10,87%
Risultato lordo di gestione
6.996
6.124
872
14,24%
Margine di intermediazione
Tabella esente riclassificazione (IAS/IFRS).
5
AMBIENTE
ENERGIA SENZA SPRECHI
SI PUÒ FARE
È ormai una preoccupazione diffusa quella dell’aumento dei costi
energetici. I benefici che si potevano
avere da l’entrata dell’Europa in
ambito euro nell’acquisto di materie
prime, è stato rapidamente annullato
dalla crescita dei prezzi di petrolio e
gas naturale. Considerando la serie
storica dei prezzi del petrolio europeo
(Brent) si può osservare come non
siamo ancora al massimo prezzo raggiunto nel 1980, ma gli andamenti
continuano a crescere e il Brent
europeo e il Wti americano, hanno
ormai prezzi molto simili, a causa del
crescente domanda. Ovviamente tale
situazione porta ad un rialzo anche
del prezzo del gas metano che è il suo
primo sostituto per usi energetici.
Il perdurare di questa situazione
porta ad un forte aggravio dei costi
per le famiglie e le imprese, rendendo sempre più attuale la necessità di
rinnovamento delle fonti di approvvigionamento. La questione energetica
è sicuramente cosa da affrontare a
livello nazionale, ma nel breve periodo tutti possiamo cercare di diminuire la nostra dipendenza dalle fonti
energetiche tradizionali.
Il nostro consiglio è di valutare
attentamente la
dipendenza dal
petrolio e dalle
altre fonti fossili
nella vita quotidiana. Mentre
per alcune cose
c'è poco da
fare
(ad
esempio la produzione agricola è fortemente dipendente dall'uso del
petrolio), nel settore dei trasporti,
ciascuno di noi può iniziare a prepararsi, cercando di organizzare la propria vita in modo da essere sempre
meno dipendente dall'uso dell'auto
privata.
È opportuno abituarsi da subito
ad uno stile di vita più sobrio e meno
consumistico. In ogni caso, poiché
non è né pensabile né auspicabile un
ritorno ad un passato pre-industriale,
è essenziale essere cosciente che
l'era dell'abbondanza di energia a
basso costo sta volgendo al termine.
Pertanto è necessario chiedere alla
politica, a tutti i livelli, di interessarsi al problema per predisporre strategie di transizione all'uso di altre sorgenti di energia e stimolare al massimo la ricerca scientifica in campo
energetico.
Cosa possiamo fare in ambito
famigliare o aziendale? In primis
dobbiamo renderci
conto di quali sono i
nostri
consumi.
Quanti di noi infatti conoscono quan-
to la loro abitazione consuma per
unità di superficie o per abitante? O
la loro automobile al chilometro?
Solo con questa consapevolezza
potremmo renderci conto che il
risparmio energetico non è una questione morale, ma una questione di
economia. Analizzare la situazione
vuol dire essenzialmente utilizzare le
risorse monetarie per ottenere il massimo risultato sotto forma di risparmio energetico. Infatti è indubbio
che un pannello solare fotovoltaico
ridurrà fortemente la spesa per l’energia elettrica e grazie agli incentivi
può risultare anche economicamente
vantaggioso. Ma così pure la sostituzione della caldaia antiquata con una
più efficiente.
Come Istituto di Credito possiamo certamente affermare che le
spese per abbattere lo spreco energetico, non devono essere considerate
spese, ma investimenti. Perciò vi
invitiamo a riflettere sulla necessità
di monitorare i vostri consumi ed a
valutare la possibilità di usufruire dei
nostri prodotti finanziari creati per
proteggere l’ambiente e volti a abbattere i vostri costi energetici.
Risparmiando sulle bollette, potete
agevolmente far fruttare gli investimenti e avere quindi un beneficio
sulle spese di luce e gas per più anni.
Mario Marini
6
CULTURA
COME ENTRARE A TREVISO?
...ATTRAVERSO LE PORTE!
A Treviso, riconosciuto “comune” nel 1164 dall’imperatore
Federico Barbarossa, fu relativamente breve il periodo delle
libertà comunali. La città infatti
nei due secoli successivi annoverò diversi “Signori”: Ezzelino e
Alberico da Romano (12371260), i Da Camino (12831312), gli Scaligeri (1329-1339),
la Serenissima Repubblica di
Venezia (1339-1381), gli Asburgo
d’Austria (1381-1384), i Carraresi (1384-1388). Quindi “la
dedizione” definitiva a Venezia,
conquistata e ceduta da Napoleone all’Austria, 1797.
Furono 4 secoli di pace, tranne un’occasione: quando fu costiPorta Santi Quaranta
tuita contro la Repubblica veneta
la Lega di Cambrai(1509-1516),
fra l’imperatore d’Austria Massimiliano d’Asburgo, il re di
Francia Luigi XIIº e papa Giulio
IIº. Gli eserciti invasori, sconfitto
quello di Venezia ad Agnadello,
dilagarono nel Veneto mettendo a
ferro e fuoco città e campagne.
Treviso, con Padova, rimase fedele a Venezia.
Superata questa terribile crisi
politico-militare, il governo della
Serenissima pensò bene di difendere Venezia piazzando “fortezze”
ai propri confini: ordinò quindi di
fortificare Treviso…( e Padova,
Palmanova ecc.).
Il progetto affidato al veronese
frate francescano, fra’ Giocondo,
(quello che progettò il canale
Brentella derivando l’acqua dal
Piave a Pederobba) fu portato a
termine dal capitano-podestà
Bartolomeo D’Alviano, non senza
forti dissensi tra la popolazione a
causa delle numerose demolizioni di edifici esistenti. La cinta
muraria medioevale fu fortificata
con terrapieni e bastioni, adatti a
resistere alla novità delle armi da
fuoco; fu introdotto il vincolo di
inedificabilità interno a ridosso
delle mura e all’esterno per 500
passi, rimasto in vigore per 3
secoli; si utilizzarono a difesa
della città il Sile ed il Botteniga,
potendo allagare i terreni attorno
7
CULTURA
alle mura con una serie di canali.
Furono poi ridotte a 3 le porte
della città: porta Altinia, Santi
Quaranta e San Tomaso.
PORTA ALTINIA
Costruita nel 1514-15 dal
podestà Sebastiano Moro, è situata a sud, per chi arrivava da
Altino e da Venezia lungo il Sile;
dava sul “napoleonico” Terraglio.
Ora vi trova posto il ristorante
l’Incontro e poco distante, adiacente alla sede dell’Ascom e del
nuovo parcheggio Dal Negro è
aperta la nuova filiale del Credito
Trevigiano.
PORTA SS. QUARANTA
Chi arriva da Castelfranco, Noale
e Feltre, la trova alla fine di viale
Montegrappa. Fu costruita in un
anno, nel 1517, dal podestà-capitano Nicolò Vendramin.
Spartita da 4 lesene, la facciata bianca in pietra d’Istria contrasta dal punto di vista cromatico
col rosso delle mura; sopra l’arcone centrale “vigila” il leone di San
Marco, ma l’originale fu distrutto
dai Francesi nel 1797. Il ponte in
pietra fu costruito nel 1873 ed è
ora percorribile solo da pedoni
dopo il recente restauro della
porta.
Per ammirare la grandiosità
del manufatto è opportuno osservare la porta …a partire dal livello del fossato.
Le stanze del sottotetto ospitarono i cospiratori antiaustriaci
nel 1848 guidati da Daniele
Manin: lo testimonia una lapide
collocata a sinistra, appena varcata la porta entrando.
PORTA SAN TOMASO
Chi invece giunge a Treviso da
Conegliano, la vede maestosa alla
fine di viale Vittorio Veneto e dei
“passeggi”; fu fatta costruire in
soli dieci mesi nel 1518 dal podestà Paolo Nani, sul luogo dove
sorgeva una chiesa dedicata a
Tomaso Becket, il vescovo di
Canterbury. Sulla sommità della
copertura in lastre di piombo è
collocata la statua di San Paolo.
La facciata esterna è rivestita in
pietra d’Istria con 6 colonne
aggettanti e decorata con armi
corazze e stemmi: pare proprio
un arco trionfale! La guerra di
Cambrai era appena finita… con
risultati positivi per Venezia.
Sulla facciata sud, molto sobria, è incisa una scritta bene
augurante per chi entrava o usciva dalla città: Dominus custodiat
introitum et exitum tuum.
Fu restaurata nel 1703… e lo
è anche in questi mesi: le vibrazioni causate dall’intenso traffico
e i gas di scarico delle auto hanno
reso improcrastinabile un intervento conservativo.
Passata Treviso al regno d’Italia, 1866, le porte e le mura,
cedute dal demanio, diventarono
proprietà comunali ed oggetto di
molte dispute e polemiche tra chi
voleva conservarle e chi voleva
Porta San Tommaso
abbatterle per …snellire il traffico. Furono aperti diversi varchi:
da porta Manzoni a porta Calvi al
varco Filippini. A sud, a ridosso
della stazione ferroviaria… ci
pensarono purtroppo i bombardamenti del 1944, mentre a est ed
ovest avevano provveduto delibere comunali attorno agli anni ’20.
Sotto il serenissimo governo
veneto i lavori di manutenzione
della cinta muraria e delle porte
costituivano un pesante balzello
per i contribuenti… Oggi sono
gli sponsor a farsi carico della
meritoria incombenza, stante la
penuria di risorse del Comune:
conservare le vestigia del nostro
passato è tuttavia saggia amministrazione e buona politica urbanistica... È solo così che ci possiamo permettere oggi una salutare
e panoramica passeggiata sulle
“Mura” di Treviso!
Piero Facin
8
ECONOMIA
FUSIONI: VANTAGGI PER GLI AZIONISTI
NON PER I CLIENTI
Nell’ultimo anno il valore
delle banche quotate in borsa è
salito di oltre il 30% a dimostrazione di un generale invidiabile
stato di salute.
La raccolta è cresciuta nel
sistema a tassi medi prossimi
all’8%; gli impieghi si sono
mossi più o meno con la stessa
velocità; la redditività del patrimonio è stata superiore al 12%;
la qualità del credito si è mantenuta elevata.
Tuttavia le serie di numeri
che abbiamo riportato indicano
valori “medi”. E le medie non
offrono particolari contributi là
dove si vogliano cogliere differenze.
Le differenze in un sistema
bancario qual è quello nazionale,
costituito da ben 778 aziende,
infatti, ci sono e sono rilevanti.
La prima riguarda la quotazione
in borsa : a Piazza Affari troviamo
solo una ventina di banche. Esse,
tuttavia, accorpano più dell’80%
della quota nazionale di mercato
in termini di raccolta ed impieghi. La seconda grande differenza è che il rimanente 20%
del mercato è suddiviso tra circa
750 istituti, la maggior parte dei
quali Banche di Credito Cooperativo.
Queste aziende da almeno
dieci anni godono di uno stato di
salute invidiabile. Crescono in
termini di raccolta, impieghi,
numero di clienti, utile e patrimonio più del sistema. Nel
Veneto, ad esempio, le B.C.C
hanno dal 1990 hanno triplicato
la loro quota di mercato (dal
4,2% all’11,7%). Ma, lo ripetiamo, si parla molto di chi cammina con passo lento, chiude sportelli, diminuisce l’organico e
quasi nulla di chi, in 4 anni, ha
incrementato impieghi e raccolta
del 50% ed ha assunto molte centinaia di dipendenti (solo la
nostra banca 100 in dieci anni).
Un esempio? Nei giorni solo il
settimanale Il Mondo ha parlato
del “miracolo Credito Cooperativo” sostenendo che la rete delle
500 ex casse rurali rappresenta
“la prima banca italiana”.
Citando, tra le numerose realtà di
successo anche il Credito Trevigiano. La stampa nazionale è
invece stata monopolizzata dalla
ufficializzazione di una grande
fusione tra colossi.
Questi i fatti che vogliamo
analizzare. Quando è stato comunicato il nuovo progetto i corsi
delle due società quotate in borsa
sono saliti e di molto. Subito i
commentatori si sono affrettati a
dire che è stata un’ottima operazione che ha creato ricchezza.
C’è un dubbio che attanaglia uno
studioso padovano, Luigi Zingales (docente di economia nella
più nota università americana,
Harvard). In una analisi pubblicata ne Il Sole 24 Ore del 31 agosto riporta che le fusioni possono
sintetizzarsi nel seguente modo:
taglio dei costi e licenziamento dei dipendenti; riduzione
dei tassi sui depositi ed
aumento dei tassi sui prestiti.
Se lo dice Lui…
Abbiamo appena ricordato
che gli azionisti dei due gruppi in
fusione hanno visto salire il valore delle azioni globalmente di 6
miliardi (12 mila miliardi di lire).
Ciò è accaduto perché si stima
che gli utili futuri aumenteranno.
Ora, poiché nelle banche gli utili
vengono realizzati principalmente acquistando denaro (che è una
risorsa limitata), vendendo denaro (la domanda di credito non
può impennarsi all’improvviso) e
fornendo servizi (la cui domanda
è generalmente stabile), non è
possibile ipotizzare che lo scenario futuro muti tanto in fretta e
così favorevolmente quanto sono
saliti i corsi delle 2 banche.
Anche alla luce del fatto che
i problemi della nuova banca
saranno almeno pari alle economie che si genereranno.
Ma gli utili aumenteranno
nonostante tutto ciò. È questo il
pensiero dei grandi investitori.
Anche le altre banche quotate in
borsa, infatti, stanno salendo di
valore come per voler anticipare
bilanci futuri ancora più rosei.
Come è possibile che tutte le
banche migliorino i loro conti?
Perché si prevede che le fusioni
ridurranno i competitori
(abbiamo detto che 20 gruppi
bancari in Italia detengono l’80%
del mercato) e ciò genererà
una riduzione della concorrenza. Che tradotto significa
margini più elevati per gli operatori.
Come si vede la fusione tra i
due colossi potrà generare ricadute a cascata su tutti. Sui clienti delle banche “fuse” che probabilmente dovranno pagare i costi
della fusione; sui clienti di altre
banche che potrebbero dover
pagare costi indiretti dovuti da
una riduzione di competizione;
sulle altre piccole banche che,
seppur in salute, si dovranno
scontrare con competitori sempre più muscolosi.
Che la situazione sia preoccupante lo cogliamo dai messaggi
pubblicitari dei grandi gruppi
bancari. Tutti, nessuno escluso,
9
ECONOMIA
sono impegnati a far cogliere al
loro cliente (o potenziale cliente)
che bisogna fidarsi delle nuove
banche. Che le nuove banche
sono diverse. Vicine al cliente.
Assistiamo così a bellissime
pubblicità televisive alla “Mulino
bianco”.
Con giovani dipendenti dalla
faccia pulita che dialogano amichevolmente con i loro interlocutori in ambienti “di campagna”
per dare loro messaggi del tipo :
“condizioni bloccate per molti
anni”, “zero costo”, “tutto compreso”, “totale disponibilità”. Il
problema non è più dimostrare,
come un tempo, che la banca ha
professionalità, competenze. Il
problema è evitare che i clienti
chiudano i conti. Non siamo più,
sembrano voler dire nelle pubblicità, quelli degli scandali
Parmalat e Cirio. Anche se gli
amministratori sono gli stessi e
l’obiettivo di utile è salito!
Ovviamente noi non siamo
preoccupati. I nuovi modelli di
comportamento, che dovrebbero
garantire il successo di questi
grandi gruppi, sono i nostri
modelli da sempre: chiarezza,
semplicità, trasparenza, dialogo.
Rispetto a queste banche ci sentiamo molto più avanti.
Li sfidiamo anche sulle condizioni dei servizi più richiesti,
come si ricava dalla tabella che
riportiamo.
Gianni Lo Martire
Resp. Direzione Finanza
Credito Trevigiano
CONTI CORRENTI A CONFRONTO
OPERAZIONI
BANCA INTESA
Conto Intesa Euro
SAN PAOLO IMI
Benefit Facile Euro
CREDITO TREVIGIANO
Conto famiglia plus
(Socio Banca)
Tasso
di conto corrente minimo
1,35%
da 0 a10 euro (il costo dipende dal
numero dei prodotti posseduti dal
cliente)
4,83 euro
gratis
Canone annuo carta bancomat
gratis
12,91 euro
gratis
Prelievo bancomat presso sportelli dell’istituto
gratis
gratis
gratis
Prelievo bancomat presso altri sportelli
2 euro
2,12 euro
1,55 euro
2,5 euro
3,5 euro
gratis
3,5 euro
4,5 euro
2,10 euro gratis se fatto tramite
internet banking che rientra tra i
servizi gratuiti)
1 euro per prelievi sotto i 500 euro
gratis
gratis
Fonte : Banca Intesa
Fonte : San Paolo Imi
Canone mensile di conto corrente
Bonifici verso Italia allo sportello con addebito in
conto acceso presso la stessa banca
Bonifici verso Italia allo sportello con addebito in
conto filiali altra banca
Prelievo di contante allo sportello
MUTUI A CONFRONTO :
Esempio di un finanziamento di 100.000 euro su un valore immobiliare pari a 150.000 euro
TIPOLOGIA
BANCA INTESA
ABITATIVO
SAN PAOLO IMI
DOMUS
CREDITO TREVIGIANO
MUTUO A SOCIO
“PRIMA CASA”
15 ANNI FISSO
5,52%
5,96%
IRS + 0,50 = 4,78%
15 VARIABILE
4,94%
4,065%
EURIBOR 6 MESI + 0,65= 4,28%
20 ANNI FISSO
5,67%
6,21%
IRS + 0,50 = 4,86%
20 VARIABILE
4,94%
4,74%
EURIBOR 6 MESI + 0,75= 4,36%
30 ANNI FISSO
5,92%
6,61%
IRS + 0,75 = 5,16%
30 VARIABILE
5,04%
4,98%
EURIBOR 6 MESI + 0,80= 4,44%
Fonte: Banca Itesa
Fonte: San Paolo IMI
Legenda: per i tassi indicati si intende il taeg, cioè il tasso comprensivo di ogni onere;
: il tasso fisso indicato si riferisce a tutta la durata del finanziamento mentre il tasso variabile si intende quello della prima rata; per il calcolo del taeg del Credito
Trevigiano si è preso il tasso euribor a 6 mesi (3,51% in data 2 settembre) ed il tasso I.R.S. a 15 - 20 - 30 anni sempre del 2 settembre) e si è poi tenuto conto delle
spese accessorie. Si sono presi i parametri alla data indicata per consentire - poi - un confronto omogeneo con i dati pubblicati dalle altre banche.
10
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alla televisione la pubblicità di
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a disposizione presso le filiali. Le condizioni sopraesposte potranno subire variazione in funzione dell’andamento del mercato e/o della politica commerciale della Banca. In caso di affidamento la banca si
riserva di valutare il merito di credito prima dell’erogazione.
12
AZIENDE
PROSECCO NEL MONDO
Da generazioni la Mionetto di Valdobbiadene produce vini di eccellente qualità, che oggi esporta anche in
Cina
Dici Prosecco doc di Valdobbiadene e subito lo colleghi ad
una storica azienda incastonata
fra le colline trevigiane,
Mionetto, che dal lontano
1887 produce e commercializza
vini. Per anni la famiglia
Mionetto produsse quasi esclusivamente Prosecco; oggi l’azienda,
che nel frattempo è diventata Spa
ed ha acquisito importanti marchi del settore, offre una gamma
completa di vini di fascia
alta/medio-alta. Fanno parte del
gruppo anche ‘Amistani Guarda
di Venegazzù’, famosa per i rinomati vini rossi fermi e passiti del
Montello e dei Colli Asolani, e
‘Giuseppe Romano Brotto’, noto
marchio di grappe e distillati.
Stile e valori Mionetto
“L’innovazione di prodotto ed il
miglioramento continuo – spiega
il presidente ed amministratore
delegato del gruppo Mionetto,
Aldo Zanin – non ci fanno perdere di vista le nostre radici, saldamente legate al territorio di produzione del Prosecco doc di
Valdobbiadene e a un’antica tradizione di vini genuini, di qualità
assoluta”. Non a caso l’immagine
per antonomasia del Prosecco
doc frizzante Mionetto è quello
con la tipica ‘legatura a spago’: il
tappo di sughero viene fissato al
collo della bottiglia con dello
spago, manualmente, come facevano un tempo i contadini della
zona.
Inoltre l’azienda vinicola di
Valdobbiadene vanta rapporti
ultradecennali con i viticoltori
locali, con i quali collabora per
ottenere le migliori uve ed i
migliori mosti. “Il vantaggio che
ne deriva – continua Zanin – è
che controlliamo direttamente la
materia prima lavorata già molto
prima
dell’imbottigliamento,
seguendo l’intero processo produttivo sin dalla vigna, dalla potatura
alla vendemmia, alla frizzantatura
o spumantizzazione, grazie ad enologi ed enotecnici esperti. Le tecniche vinicole sono le più evolute,
ma sempre rispettose della tradizione”.
Grande assortimento in
cantina
I prodotti Mionetto si trovano
nelle wine list di hotel, enoteche,
bar e ristoranti esclusivi, in Italia
e nel mondo; alcune linee anche
sugli scaffali di importanti catene
della grande distribuzione.
Oppure, per gli amanti del
buon vino, vale la pena fare un
salto al negozio aziendale presso
la sede storica Mionetto in via
Colderove 2 a Valdobbiadene,
dove, su prenotazione, si può fare
una visita guidata della cantina. Per i privati e le famiglie è
inoltre possibile ordinare il vino
direttamente da casa, telefonando al numero verde 800/344944.
“Il nostro cliente-tipo – spiega
la responsabile dei rapporti esterni, Cinzia Zanin – è una persona
ricercata, che apprezza le caratteristiche di un buon calice di vino,
ma è anche attenta all’immagine e
all’eleganza, che ritrova ad esempio nel design e nelle forme accattivanti delle nostre bottiglie, oppure nel modo di comunicare, sempre all’avanguardia. Non a caso,
fra i nostri consumatori, molte
sono donne e persone giovani”.
Grande successo ha riscosso
l’ultimo nato ‘Sergio Rosè’, (la
declinazione in rosa dello spumante principe di casa Mionetto
‘Sergio’), uno spumante rosè di
alta qualità realizzato con uve
rosse vinificate in rosato, presentato all’ultima edizione del
Vinitaly, dove ha vinto una Gran
Menzione. E poi, a fianco dei
13
AZIENDE
QUARTIER GENERALE
MIONETTO
vini tradizionali - quali il pregiato
Cartizze, il Prosecco doc di
Valdobbiadene nella versione
frizzante o spumante, – merita
particolare attenzione la nuova
linea ‘Easy’, “tante bollicine sottili
e persistenti per solleticare i palati
più fini”. Si tratta di una linea di
vini leggeri, bianchi rossi o rosè,
particolarmente adatti come aperitivo, imbottigliati con tappo a
corona nella versione da 0.75 e
0.375 cl, presentati con campagne pubblicitarie ironiche e sorprendenti.
L’azienda in numeri
Al 31 agosto scorso il gruppo
Mionetto (che segue l’anno commerciale, facendolo coincidere
con il periodo della vendemmia)
ha chiuso il proprio bilancio con
un fatturato di circa 43 milioni di
euro, segnando un incremento
all’incirca del 6% rispetto all’esercizio precedente. I dipendenti
sono circa un centinaio, dislocati
in diverse sedi operative, fra cui
quella legale è in via Colderove a
Valdobbiadene, proprio nel cuore
della zona Doc del Prosecco.
All’estero Mionetto ha una sede a
New York dal 1997, Mionetto
Usa Inc., ed un ufficio di rappresentanza a Stoccarda dal 2003.
Tredici milioni sono le bottiglie prodotte all’anno. Il mercato
italiano ne assorbe circa il 65%,
mentre i principali mercati esteri
sono Germania, Stati Uniti, Gran
Bretagna, Svizzera, America
Latina ed Estremo Oriente
(Giap-pone, Corea e recentemente anche Cina).
“L’export è in continua crescita, – commentano dal quartier
generale Mionetto – dato che il
Prosecco, con il suo gusto vivace
ed il profumo inconfondibile,
piace sempre di più nel mondo. A
tal proposito non ci inquieta l’ultima provocazione di Paris Hilton
con il suo Prosecco in lattina, poiché noi abbiamo sempre lavorato
per offrire al cliente un vino Doc
di assoluta qualità”. Parlando
invece del rapporto di collaborazione con il Credito Trevigiano,
Marco Tomasin (responsabile
ufficio finanza Mionetto) lo
descrive come una “relazione di
fiducia iniziata due anni fa e cresciuta velocemente. Ci troviamo
molto bene a lavorare con l’istituto
di credito cooperativo di Vedelago
per l’ottima flessibilità e rapidità
nelle risposte”.
Da ultimo, forte di un trend di
crescita che anche nel 2007 si
stima intorno al 6-7%, la
Mionetto di Valdobbiadene alza
in alto i calici guardando con
entusiasmo al futuro.
Federica Florian
14
MUSICA
CLASSICHE ARMONIE A VILLA EMO
Ancora risuonano le quiete
stanze di Villa Emo delle armonie
ricreate lo scorso 16 settembre
dallo Junghes Musikpodium di
Dresda, formazione di giovani
leve musicali tedesche ed italiane, coordinata e diretta per l’occasione da musicisti italiani affermati, come Stefano Montanari
(Direzione musicale e violino),
Ivano Zanenghi (liuto) e Stefano
Molardi (clavicembalo).
L’iniziativa rientra nell’ambito
degli accordi (Incontri Musicali Dresda-Venezia) che già
da alcuni anni la contessa
Caroline Emo, particolarmente
sensibile a questo tipo di proposte culturali, ha stretto con
l’Associazione tedesca, grazie ai
buoni uffici della sig.ra Ulli
Gondolatsch, per consentire a
giovani musicisti, giunti al termine di un periodo di perfezionamento trascorso a Venezia sotto
la guida di specialisti italiani, di
esibirsi in un contesto unico
com’è quello di Villa Emo.
Perché proprio Dresda associata a Venezia? Appunto per far
rivivere la grande tradizione di
rapporti culturali che legarono le
due città, specie nel ‘700, quando
la città tedesca era soprannominata l’Atene dell’Elba, rapporti
che portarono a tutta una serie di
scambi musicali che consentirono a famosi virtuosi, maestri e
cantanti italiani di essere invitati
alla corte di Dresda ed a musicisti di spicco dell’antica Cappella
di Corte di Dresda di essere invitati a Venezia.
Lo stesso Vivaldi compose
numerosi concerti per la Cappella di Corte sassone. Ed è questo il motivo della riproposizione
a Villa Emo della musica del
“prete rosso”.
Violini, viole, violoncelli, oboi,
flauti in stretto dialogo hanno
fatto a gara per rievocare i fasti di
questa architettura palladiana e
per comunicare intense emozioni
ad un pubblico forzatamente
ristretto e composto in gran parte
da soci dell’Associazione.
Apprezzatissima è stata l’esibizione del soprano Madeleine
Vogt, che ha interpretato con virtuosistica abilità e personali coloriture il salmo “Laudate pueri
Dominum”.
Un’esperienza veramente unica
per i 22 giovani musicisti (qualcuno appena quindicenne) quasi trascinati a dare il meglio di sé dalla
passione e dalla capacità artistica
dei loro tre maestri italiani.
Un’esperienza che verrà ripetuta tra qualche mese e che consentirà a giovani musicisti italiani di perfezionarsi a Dresda, a
contatto con maestri ed allievi
tedeschi.
Esemplare come occasione
d’impegno, di crescita culturale,
d’integrazione di culture. Nel
nome di una grande tradizione a
cui Villa Emo, anche nella nuova
gestione del Credito Trevigiano,
intende assicurare il proprio contributo.
15
AMBIENTE
NATURALMENTE…TREVIGNANO
In tempi in cui impazzano ad
ogni angolo pretenziose selezioni
di Miss od improbabili ed
improvvisate rievocazioni storiche, acquista meritato e distinto
rilievo chi propone alla comunità
temi di riflessione per l’oggi che
stiamo vivendo ed ancor più per il
domani che ci stiamo preparando. E lo fa non con una conferenza o con un dibattito di una
serata, ma con tutta una serie di
iniziative che abbracciano
una
settimana
intera.
Come
appunto hanno fatto
lo scorso settembre il
Comune e la Pro
Loco di Trevignano, che hanno
dato vita per il quarto anno consecutivo a Naturalmente
Trevignano Settimana per
l’ambiente, manifestazione articolata in varie proposte interessanti ed intelligenti, che hanno
coinvolto alunni delle Scuole
Elementari
e
Medie, famiglie, operatori
del territorio
e comunità.
Temi di
quest’anno: la
trasformazione
del paesaggio
rurale, con la
sequela di ferite e tentativi di ripristino, la produzione di energia pulita, l’acqua, l’alimentazione. Temi trattati in una
selezione di libri messi a disposizione di ragazzi e di adulti
(Scaffale Verde), in corsi specifici
(Alimentazione e salute), in convegni (Paesaggio rurale, Energie
Alternative), in spettacoli (Rifiuti
umani). Il tutto concluso nella
grande festa del mercatino
Naturalmente Trevignano, con
tanto di mostra-mercato, burattini, giocolieri ed animazione
musicale.
In un modo o nell’altro
sono passate, anche in modo
leggero e divertente, informazioni e notizie che
hanno fatto riflettere sul
nostro modo di vivere collettivo ed individuale e
sull’eredità che lasceremo ai nostri figli.
Importanti tra gli
altri gli spunti trasmessi
nel corso del convegno sulle
Energie Alternative (22 settembre) coordinato dal sindaco Ing.
Franco Bonesso. Gli esperti invitati hanno comunicato in linguaggio semplice e piano importanti verità e prospettato interessanti prospettive:
• l’eccessiva produzione di
nitrati nelle deiezioni degli allevamenti della zona (preoccupante
la situazione di Trevignano ed
ancor più quella di
Vedelago) e la conseguente necessità
di sfruttare questo
surplus
come
risorsa energetica
(biogas, impianti di
combustione, pirolisi), come si fa in altri
paesi europei (Germania in particolare), sono
state illustrate dal dott. Fernando
Pellizzari;
• la possibilità di produrre
carburanti da biomasse verdi,
che inquinerebbero meno e che
consumerebbero meno ossigeno,
è stata dimostrata con dati ed
esperienze dall’Ing. Walter Marconi; anche se i motori attuali
sono stati adattati all’olio fossile
e meno a quello vegetale, basterebbe una decisione forte di
politica economica per cambiare
tutto;
• la grande attualità delle
fonti di energia alternative, come
quella solare e quella fotovoltaica, è stata sostenuta dall’Ing.
Luca Sgarbossa, che ha documentato come la prima sia più
efficiente, mentre la seconda, più
costosa, sia più aperta ad interessanti sviluppi, se supportata da
provvedimenti legislativi.
A conclusione sono state presentate da un funzionario del
Credito Trevigiano, Marco Monda, alcune opportunità di finanziamento per l’ambiente studiate
dalla cooperativa di credito, che,
come già aveva sottolineato il
Presidente, dott. Nicola Di
Santo, in apertura di serata,
crede concretamente nelle politiche ambientali, tanto da essere la
prima banca italiana certificata
Emas.
16
CENTRO DIREZIONALE
DAL CANTIERE DELLA FATTORIA
DI VILLA EMO...
Mancano pochi mesi al completamento delle opere appaltate e
si cominciano a intravedere i primi
risultati dell’opera. Ciò è possibile
grazie alle caratteristiche dell’edificio che, particolarmente lungo,
permette il contemporaneo svolgimento di più lavorazioni, con la
presenza di numerosi addetti che
però riescono a lavorare in condizioni di assoluta sicurezza. È
anche il frutto di una precisa programmazione costantemente verificata e aggiornata, che permetterà inoltre il rispetto dei tempi previsti.
Capita così che, mentre si
stanno completando gli interventi
strutturali alla copertura e ai solai
del corpo di fabbrica più ad est,
dall’altra parte sono state tolte le
impalcature che occultavano la
facciata ovest di quella che diventerà la sede della filiale. Quello
che è stato restituito alla vista di
quanti sostano nel piazzale della
chiesa, rappresenta un esempio
della finitura delle facciate del
complesso, che dovrebbero recuperare la sobria dignità di un
tempo, manifestando al tempo
stesso i segni di un intervento
recente che però non ha volutamente cancellato i segni del
tempo. Risaltano le aperture delle
finestre ora ripristinate, le ricerca-
te prese di luce, l’intonaco rifinito
a calce che mantiene la morbidezza della superficie, comprese le
irregolarità, frutto di accavallarsi
di interventi successivi.
Anche parte della facciata nord
è stata ripristinata scegliendo
tonalità cromatiche corrispondenti a quelle preesistenti, ma permettendo comunque la “lettura”
della successione degli interventi.
Dal punto di vista impiantistico, sono in fase di completamento
le centrali di trattamento aria,
riscaldamento/condizionamento,
il generatore di corrente ausiliario
e quanto sarà posizionato nei vani
interrati realizzati a nord del corpo
di fabbrica.
All’interno del fabbricato, la
realizzazione del sottofondo del
piano terra sta coprendo le numerose canalizzazioni dell’impiantistica. La massiccia presenza di
tubazioni è dovuta al fatto che, per
scelta progettuale, le “dorsali” di
distribuzione impiantistica sono
state collocate sotto al pavimento
del piano terra. Ciò permetterà di
limitare l’impiantistica al piano
primo, raggiunto invece da colonne di distribuzione, preservando il
più possibile l’originale solaio in
legno. È una scelta legata sia alla
necessità di mantenere quanto più
possibile inalterato lo schema
strutturale dell’edificio, sia alla
possibilità di usufruire degli scavi
comunque necessari per il consolidamento delle fondazioni.
17
CENTRO DIREZIONALE
Nella zona che in precedenza
ospitava il museo della civiltà contadina, è stato invece realizzato un
pavimento cementizio che permette l’irrigidimento della struttura senza togliere altezza utile, già
limitata dalle caratteristiche dell’edificio. La chiara colorazione
delle strutture lignee e delle tavelle di copertura, a base di calce, ma
non coprente, avrà la funzione di
migliorare la luminosità naturale
che può usufruire soltanto di finestre di piccole dimensioni.
Nella zona più ad ovest, subito
dopo quella che diventerà la futura filiale, è già il momento di definire il rivestimento interno delle
pareti, andando a coprire le zone
interessate dall’impiantistica, e
lasciando quanto più possibile a
vista la muratura originaria. Sarà
utilizzato un rivestimento in legno
che garantirà un buon isolamento
acustico, presentando altresì un
aspetto estetico in sintonia con l’edificio e le funzione che vi si svolgeranno.
Per le pavimentazioni il materiale dominante sarà la pietra di
Lessinia, con finitura lucida all’interno e grezza all’esterno.
Gli ampi spazi scoperti saranno
interessati da una sistemazione
che prevede la collocazione dei
parcheggi a nord del fabbricato,
all’interno di “isole” ribassate di
circa 40-70 cm, in modo tale che
la vista possa spaziare sopra le
auto in sosta per cogliere la globa-
lità del paesaggio circostante.
Lo spazio a sud sarà invece
destinato a giardino con percorsi e
aree di sosta accessibili anche dai
cancelli, pedonale e carraio, che
connettono con la via pubblica.
Anche nel caso delle sistemazioni esterne, la filosofia dell’intervento si ispirerà alla riduzione dell’impatto, utilizzando le soluzioni
meglio integrabili con l’ambiente e
i materiali più vicini ad un aspetto
“naturale”.
Quello che oggi appare alla
vista è un grande cantiere con un
continuo brulicare di addetti dentro e fuori l’edificio; ognuno però
ha un compito preciso e non sussistono accavallamenti o impedimenti che mettono in discussione
il rispetto del cronoprogramma
prestabilito.
Il cantiere è stato oggetto della
visita di numerosi professionisti
della castellana che hanno potuto
cogliere la filosofia dell’intervento
grazie alla minuziosa descrizione
dell’arch. Torsello.
Tutti hanno apprezzato sia gli
aspetti tecnici loro enunciati, sia il
fatto che l’esecuzione di un’opera
del genere, resa “trasparente”,
costituisce un momento di arricchimento professionale.
Enzo Bergamin
18
STUDENTI
ANCORA TANTI GLI STUDENTI
CHE S’IMPEGNANO
La scuola che non forma, la
scuola che non prepara, la
scuola che non è più ascensore sociale…Continua da
tempo il ritornello sulla scuola, sempre a pretendere e poco
a dare. Con critiche fin troppo
facili e scontate, che si ripetono puntuali ad ogni inizio d’anno, e riforme spesso di facciata, fatte da chi vive poco i problemi della scuola.
E così si passa volutamente
sotto silenzio quanto tanti
insegnanti (non tutti, certo)
stanno facendo con passione e
professionalità, giorno dopo
giorno, per arginare ed attenuare le varie forme in cui si
manifesta il disagio giovanile,
per dare motivazioni ai ragazzi,
per creare situazioni di inclusione degli svantaggiati, per integrare gli stranieri..
La cultura costa, sicuro”, continua a ripetere negli incontri e
nelle Assemblee annuali della
nostra BCC il pittore Favotto,
“ma quanto di più ci costa l’incultura, l’ignoranza?”.
Ci consola, però, l’impegno
che ancora tanti studenti dimostrano sui banchi di scuola. Un
impegno che, quando è unito alle
capacità, produce risultati incoraggianti e spesso lusinghieri.
Come testimoniano gli elenchi dei premiati del Progetto
Studenti, 19° edizione, che puntualmente, ogni anno, va a segnalare, come si diceva un tempo, i
più meritevoli. Non un’élite di
poche decine di ragazzi.
Anche quest’anno, ed il dato è
senza dubbio confortante, sono
quasi 200. Suddivisi, in proporzioni più o meno costanti, in
Laureati con media dai 99/110 in
su (33%), in Diplomati con
media a partire da 85/100 (22%)
e in studenti delle classi intermedie delle Superiori con media
pari o superiore ai 7,7/10 (45%).
A livello universitario non c’è
stato quell’incremento che ci si
poteva aspettare dalle recenti
aperture. Anche se le Facoltà più
frequentate continuano ad essere
quelle tradizionali (Ingegneria,
Lettere e Filosofia, Medicina e
Chirurgia), prevalgono indirizzi di
laurea nuovi come ad esempio
Scienze e Tecniche dell’interculturalità (Bortolon Giulia), Comunicazione internazionale (Perin
Lisa), Economia degli scambi
internazionali (Feltrin Luca),
Tecniche artistiche e dello spettacolo (Sella Luca), Tecniche della
prevenzione nei luoghi di lavoro
(Gazzola Giampietro), Progettazione e gestione del turismo culturale (Crespan Giulia), Sistemi
informativi territoriali (Condotta
Loren), Economia territoriale e
reti d’impresa (Simionato Deborah).
Da segnalare i professionisti
che hanno ripreso gli studi per
laurearsi (Condotta Loren, Binotto Dario) ed un caso esemplare, quello di Massimo Favaro,
che, assunto dal Credito
Trevigiano a tempo determinato quando frequentava i primi
anni di università, al momento
di essere confermato lasciava
il posto per proseguire gli studi
e laurearsi in Scienze della
comunicazione con 110 su
110 e tesi su Lo sguardo di AlJazira.
Più severe dello scorso
anno sono risultate le valutazioni dei diplomati, ridotti
come numero totale (nº 41
rispetto ai 52) ed anche come
numero di eccellenze (solo 11
i 100/100 contro i 25 del
2005). In gran parte studenti
dello Scientifico (nº 10), del
Linguistico (nº 7) e di Ragioneria (nº 7).
Più o meno invariato risulta
il numero degli studenti delle
classi intermedie, appartenenti in
gran parte ai Licei (Scientifico, in
particolare, Sociale, Classico e
Linguistico) e meno agli Istituti
Tecnici (uno studente solo
dell’ITIS “Barsanti” di Castelfranco).
Degni di menzione sono alcuni studenti che hanno conseguito
medie pari o superiori al 9:
Menegon Irene (Liceo tecnico
“Filippin” di Paderno), Bolzon
Riccardo (Liceo Scientifico
“Giorgione” di Castelfranco), Simioni Alice (Liceo Linguistico
“Veronese” di Montebelluna) e
Gatto Flavia (IPSS “Rosselli” di
Castelfranco).
La tradizionale premiazione si
terrà in data ancora da definire
presso la Sala Cinema di Vedelago nello stile del Credito Trevigiano, che intende dare giusto
rilievo agli studenti soci o figli di
soci che più hanno meritato nello
scorso anno scolastico.
Un semplice gesto secondo il
principio del dare poco a molti,
piuttosto che molto a pochi.
19
STUDENTI
LAUREA
Vecchio ordinamento
Bittante Stefano
Boldrin Lisa
Bortolon Guidolin
Giulia
Bortolotto Roberto
Guidolin Anna
Perin Lisa
Simioni Valentina
Stangherlin Nicola
Favaro Massimo
Minichiello Cinzia
Vettoretto Elisa
Basso Giorgia
Borsato Federico
Giannini Marina
Gazzola Andrea
Simionato Alessandro
Perin Nadia
Favero Eva
Resana
Laurea in sc. e tec. dell’interculturalità
S. Marco R. Laurea in ingegneria civile
Godego
Laurea in architettura
Castelfranco. Laurea in comunicazione internazionale
Vedelago Laurea in medicina e chirurgia
Godego. Laurea in architettura
Cavasagra Laurea in scienze della comunicazione
Caerano Laurea in chimica e tecn. Farmaceutiche
Vedelago Laurea in ingegneria edile
Loreggia Laurea in lingue e civiltà orientali
Cavasagra Laurea in scienze forestali e ambientali
Vedelago Laurea in scienze dell’educazione
Vedelago Laurea in ingegneria civile
Castelminio Laurea in chimica e tecn. Farmaceutiche
Barcon
Laurea in sc. della formazione primaria
Resana
Laurea in ingegneria elettronica
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110
110
110
108
108
107
106
104
102
101
Specialistica
Gazzola Stefania
Girardi Fabio
Vedelago
Albaredo
110 e lode
110 e lode
Nuovo ordinamento
De Angeli Stefano
Fasoli Marco
Merlo Matteo
Nicoletti Francesco
Pozzobon Anna
Sbrissa Chiara
Sella Luca
Volpato Alessandra
Confortin Daria
Coppo Alessandro
Minello Caterina
Zamperin Gianpiero
Gazzola Giampietro
Mardegan Andrea
Agostinelli Alessandra
Crespan Giulia
Dinale Elisa
Stecca Enrico
Bordignon Alessio
Bordin Luca
Girardi Alice
Pozzobon Angelo
Condotta Loren R.
Dalla Zanna Lino
Guidolin Chiara
Bastasi Sumitha
Stecca Marina
Confortin Alessia
Gatto Francesca
Porcellato Marianna
Santangelo Nicola
Simionato Deborah
Maser
Fanzolo
Laurea in ingegneria informatica
Laurea in ingegneria gestionale
Laurea in medicina e chirurgia
Laurea in medicina e chirurgia
Caerano Laurea in scienze motorie
Salvarosa Laurea in Filosofia
Altivole
Laurea in economia e finanza
Fossalunga Laurea in ingegneria elettrotecnica
Vallà
Laurea in filosofia
Castelfranco Laurea in scienze dell’architettura
Castelfranco Laurea in tecniche artistiche e spettacolo
Fossalunga Laurea in economia aziendale
Altivole
Laurea in chimica
Castelfranco Laurea in scienze psicologiche, della
personalità e delle relazioni interpersonal
Vedelago Laurea in servizio sociale
Fanzolo
Laurea in biologia molecolare
Altivole
Laurea in tecniche della prevenzione
nell’ambito e nei luoghi di lavoro
Fanzolo
Laurea in chimica industriale
Castelminio Laurea in conservazione dei beni culturali
Caselle
Laurea in progettazione e gestione del
turismo culturale
Godego
Laurea in economia e gestione dei
servizi turistici
Cavasagra Laurea in ingegneria civile
Vedelago Laurea in ingegneria informatica
Caerano Laurea in produzione dell’edilizia
Vedelago Laurea in revisore dei conti e giurista
d’impresa
Cavasagra Laurea in ingegneria meccanica
Castelfranco Laurea in sistemi informativi territoriali
Barcon
Laurea in diritto dell’economia
Albaredo Laurea in discipline della mediazione
linguistica e culturale
Maser
Laurea in relazioni pubbliche e pubblicità
Albaredo Laurea in arti visive e dello spettacolo
Castelfranco Laurea in informatica
Altivole
Laurea in scienze sociologiche
Loria
Laurea in scienze dell’architettura
Fanzolo
Laurea in scienze della comunicazione
Castelminio Laurea in economia territoriale e reti
d’impresa
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110 e lode
110
109
109
108
107
107
106
106
106
106
105
105
105
105
104
104
104
103
103
102
102
102
102
102
Boldrin Elena Anna
Bottin Nusca
Menegazzo Francesco
Aggio Gloria
Altin Nicola
Binotto Dario
Calasanzio Alessandro
Meneghetti Alice
Vettoretto Paolo
Gasparin Stefania
Vedelago
Maser
Cavaso
Castelminio
Maser
Barcon
Vedelago
Moderne
Riese Pio X
Vedelago
Fossalunga
Laurea in conservazione dei beni culturali 101
Laurea in relazioni pubbliche e pubblicità 101
Laurea in economia e finanza
101
Laurea in scienze politiche e relaz. Internaz.100
Laurea in scienze motorie
100
Laurea in scienze giuridiche
100
Laurea in lingue, letterature e culture
100
Laurea in economia aziendale
100
Laurea in tecnologie forestali e ambientali 100
Laurea in ingegneria meccanica
99
LICEO SCIENTIFICO
Baggio Alberto
Bassano
Bortolotto Laura
Vedelago
Marchesan Valentina Castello di Godego
Marchesin Stefania Fossalunga
Marin Giulio
Castelfranco Veneto
Mardegan Chiara
Fanzolo
Conte Paola
Campigo
Crosato Valentina
Vedelago
Gallina Adriana
Montebelluna
Merlo Chiara
Altivole
Bolzon Riccardo
Castello di Godego
Baggio Andrea
Caselle
Volpato Veronica
Castelfranco Veneto
Castellan Lorenzo Castello di Godego
Guarniero Pieralberto Castelfranco Veneto
Squizzato Francesco Castelfranco Veneto
Bergamin Cristiano Vedelago
Bittante Cristina
Maser
Caeran Mirco
Montebelluna
Cecchetto Viviana Vedelago
Cinel Elena
Castelfranco Veneto
Zanella Vittoria
San Martino di Lupari
Dal Molin Ilaria
Castelfranco Veneto
Pozzobon Nicola
Fonte
Volpi Gianmarco
Vedelago
Castellan Arianna
Castello di Godego
Cimador Fabio
Castelfranco Veneto
Vendramini Pierpaolo Montebelluna
100
100
100
100
98
97
89
87
86
85
9,1
8,7
8,6
8,3
8,3
8,3
8,2
8,1
8,0
8,0
8,0
8,0
7,8
7,8
7,8
7,7
7,7
7,7
LICEO CLASSICO
Bittante Beatrice
Caon Sara
Simioni Mattia
Sabbadin Anna
D’Alba Alberto
Masaro Laura
Cattapan Giada
Pasqualetto Giulia
Agnoletto Elena
Dal Bello Eleonora
Marcon Chiara
Camelin Riccardo
Aggio Fabiola
Salvatronda
Loria
Castelminio
Ramon di Loria
Castelfranco Veneto
Caselle
Salvatronda
Salvarosa
Fossalunga
Vedelago
Castello di Godego
Caerano di S. Marco
Castelminio
100
8,6
8,6
8,3
8,2
8,2
8,1
8,1
8,0
8,0
8,0
7,8
7,7
LICEO LINGUISTICO
Bressan Michela
Contea
Pivato Angela
Castelfranco Veneto
Spaliviero Camilla Castelfranco Veneto
Tosetto Annalisa
Castello di Godego
Surian Samuela
Vedelago
Medusa Giulia
Caerano di S. Marco
Tedesco Lara
Caerano di S. Marco
Simioni Alice
Albaredo
100
100
100
100
94
93
90
9,0
20
STUDENTI
Baccega Nadia
Pasqualetto Giada
Morao Giulia
Berlese Francesca
Simeoni Giulia
Cecchetto Roberta
Milani Giovanna
Rostirolla Eleonora
Pastro Giulia
Caerano di S. Marco
Castelfranco Veneto
Vedelago
Fossalunga
Riese Pio X
Vedelago
Castello di Godego
Pederobba
Vedelago
8,6
8,4
8,3
8,1
8,1
8,0
7,8
7,8
7,7
IST. MAGISTRALE - IND. SC. SOCIALI - LICEO DELLA COMUNICAZIONE
Pellizzer Serena
Vedelago
8,8
Ravarotto Giulia
Villarazzo
8,5
Occhial Luca
Barcon
8,5
Graziotin Elena
Caerano di S. Marco
8,2
Ravanello Sara
Crocetta del Montello
8,2
Simeoni Margherita
Vallà
8,2
Morao Eleonora
Vedelago
8,1
Bonora Giulia
Caerano di S. Marco
7,7
Mazzocca Adriana
Resana
7,7
Parisotto Anna
Istrana
7,7
RAGIONERIA
Zamattia Enrico
Minotto Francesca
Signor Marco
Sabbadin Giordana
Fogale Daniele
Simionato Zaira
Zamprogno Alberto
Menegon Irene
Brollo Barbara
Innocente Nicoletta
Scapinello Enrico
Biliato Simone
Boin Elena
Compostella Roberto
Gallina Marina
Marchese Lucia
Marostica Melissa
Antonello Martina
Bordin Chiara Maria
Orlando Serena
Pagnan Roberto
Simionato Elena
Borsato Filippo
Asolo
Fossalunga
Caerano di S. Marco
Ramon di Loria
Loria
Castelminio
Fossalunga
Monfumo
Montebellun
Montebelluna
Sant’Andrea O.M.
Casacorba
Vedelago
Caselle
Maser
Vedelago
Castello di Godego
Sant’Andrea O.M.
Caerano di S. Marco
Pederobba
Montebelluna
Castelminio
Castelfranco Veneto
100
96
95
93
88
87
86
9,3
8,4
8,4
8,3
8,1
8,1
8,1
8,1
8,1
8,0
7,8
7,8
7,8
7,8
7,8
7,7
Facchin Silvia
Gasparin Silvia
Pozzobon Irene
Vallà
Fossalunga
Caerano di S.Marco
7,7
7,7
7,7
ISTITUTO PER GEOMETRI
Stangherlin Alberto
Castello di Godego
87
I.T.I.S.
Ganeo Nicola
Beraldo Giovanni
Binotto Marco
Antonello Matteo
Villa D’Asolo
Sant’Andrea O.M.
Barcon
Castelfranco Veneto
100
96
90
8,2
ISTITUTO TURISTICO
Melinato Eleonora
Castelminio
Poloniato Marta
Caerano di S. Marco
Baron Carlo
Salvatronda
Baù Martina
Cavasagra
Gazzola Federica
Barcon
95
90
88
8,0
7,8
ISTITUTO D’ARTE
Marin Cristina
Torresin Silvia
Fossalunga
San Marco di Resana
88
7,9
ISTITUTI PROFESSIONALI
Cazzaro Antonella
Castelminio
Scremin Fighera Serena Salvarosa
Lanaro Francesca
Vedelago
Confortin Katia
San Marco di Resana
Stangherlin Silvia
Campigo
Tosato Pierantonio
Fanzolo
Cavarzan Sara
Caerano di S. Marco
Marcon Fabio
Albaredo
Gatto Flavia
Vedelago
Turco Letizia
Fossalunga
Soligo Elena
Barcon
Marostica Marina
Castello di Godego
Marchesan Emanuele
Sant’Andrea O.M.
Foltran Roberto
Barcon
Murarotto Moira
Sant’Andrea O.M.
97
96
95
93
92
90
88
83
9,0
8,8
8,5
8,3
8,1
7,8
7,7
CONSERVATORIO
Cattapan Marco
7,7
S. Martino di Lupari
21
CULTURA
ESSERE RICERCATORI IN ITALIA
In Italia è frequente il fenomeno della cosiddetta “fuga di
cervelli”, ossia persone altamente
specializzate che scelgono – più
spesso costrette – di trasferirsi
all’estero per lavoro. Per una volta
è bello raccontare un felice caso
di ritorno: Emy Basso, giovane
ricercatrice di Cavasagra di
Vedelago, da anni socia del
Credito Trevigiano, oggi lavora
presso l’Università di Padova
dopo un’importante attività di
ricerca negli States.
Dottoressa Basso, qual è
stato il suo percorso di studi?
Dopo la maturità classica al
liceo Giorgione di Castelfranco e
la laurea in Biologia presso
l’Università di Padova, ho frequentato una scuola di specializzazione in Biochimica. Successivamente ho lavorato per tre
anni in un laboratorio a Portland,
in Oregon.
Di cosa si occupava in
America?
Ho prodotto un topo transgenico, privo di una proteina, chiamata ciclofilina D, la quale, dopo
essere stata sintetizzata dal
nucleo, viene trasportata all’interno di organelli subcellulari, i
mitocondri, dove svolge diverse
funzioni ed in particolare sembra
regolare un canale presente sulla
membrana di tali organelli.
Per quale motivo ha deciso
di rientrare in Italia?
A conclusione del progetto
statunitense, se n’è prospettato
uno di altrettanto interessante in
Italia, a Padova, di continuità.
Una volta tornata ho poi fatto un
concorso per tecnico laureato,
posizione che ricopro tuttora.
Concretamente, in che
cosa consiste il suo lavoro?
È un’attività che mi appassiona tantissimo poiché, a fianco
delle mansioni tecniche richieste dall’inquadramento
professionale,
posso curare un
mio piccolo progetto di ricerca, che
consiste nel comprendere le funzioni della ciclofilina a
livello mitocondriale.
Come laboratorio, quali progetti state seguendo?
Facciamo ricerca di base sulla funzione dei mitocondri (organelli subcellulari deputati alla produzione di energia
necessaria alla cellula per svolgere le proprie funzioni vitali) e sul
loro coinvolgimento nei processi
di morte cellulare. In particolare
stiamo studiando una proteina, il
collagene 6, che si trova mutata
in persone affette dalle distrofie
di Ulrich e Bethlem. Analizzando
le caratteristiche molecolari delle
due patologie, cerchiamo di individuare i trattamenti utili ai
pazienti. Questo lavoro viene
fatto in collaborazione con il
laboratorio del prof. Bonaldo al
dipartimento di Istologia.
Nella sua carriera quali
sono le competenze e qualità
personali che l’hanno aiutata
maggiormente?
Senza dubbio una grande passione in quello che faccio. E poi
la capacità di interagire con i colleghi, lavorare in gruppo, più una
buona dose di flessibilità.
Quali soluzioni consiglierebbe per contrastare la “fuga
di cervelli”?
Creare concrete possibilità di
lavoro per i ricercatori, in ambito
sia pubblico che privato. Ma questo attiene al livello governativo.
Altro aspetto fondamentale è far
sì che le persone capiscano che
la ricerca, anche di base, è un
progresso per il Paese, seppure
non sempre dimostri utilità
immediata.
Cosa potrebbe fare in
merito una banca come il
Credito Trevigiano?
Forse potrebbe incentivare le
borse di studio o pensare a sconti sulle tasse universitarie per gli
studenti più meritevoli. Ma
soprattutto potrebbe organizzare
incontri pubblici con scienziati e
ricercatori che parlino del loro
lavoro ed illustrino, con linguaggio comprensibile a tutti, argomenti scientifici di interesse
generale, come può essere la
ricerca sulle cellule staminali.
Infine, ha un messaggio da
lanciare ai più giovani?
Se ne hanno la possibilità,
raccomando a tutti di fare almeno un’esperienza lavorativa all’estero. Il confronto è sempre arricchente.
Federica Florian
22
ESPERIENZE
UN ANNO SCOLASTICO
IN ECUADOR
“È per me un vero piacere raccontare ai lettori di “FiloDiretto” la
mia esperienza scolastica e umana
in Ecuador, il Paese dove è attivo il
progetto del microcredito a cui
contribuisce finanziariamente e
culturalmente anche la Banca di
Vedelago”. Così esordisce Giorgio
Favotto, uno studente di Castelfranco che frequentava, al tempo
dell’esperienza, l’Istituto “Maria
Assunta” di Castelfranco, Liceo
della Comunicazione. E non si fa
pregare:
“Sono partito nel settembre 2004 e
sono rimasto in Ecuador fino al
luglio 2005. Ho vissuto a
Latacunga, un paese fondato nel
1534, oggi abitato da oltre 51.000
abitanti in gran parte mestizi
(incroci tra razze diverse) ed indigeni, situato a 2.800 metri d’altezza nelle Ande lungo la Panamericana, a 89 Km (un’ora e mezza di
auto) a sud della capitale Quito”.
Con l’appoggio di qualche
associazione, immagino.
“Ovviamente. Ho colto un’opportunità offerta da Intercultura,
sezione della rete mondiale dell’American Field Service (AFS),
molto attiva nel Trevigiano e nella
Castellana, che, nel
quadro degli
scambi scolastici
a livello di
IVº superiore, offre occasioni di
apprendimento interculturale per
sviluppare quelle conoscenze, capacità e comprensioni reciproche che
servono a costruire un mondo più
giusto e in pace”.
Torniamo a Latacunga…
“Latacunga è nota nel mondo per
due ragioni: il vicino Cotopaxi
(“collo della luna” in lingua quechua) , maestoso vulcano attivo di
5.900 metri, e la “Mama Negra”
ovvero il Festival de la Madonna
Virgen de la Merced, festa cattolica celebrata il 23 settembre e l’11
novembre di ogni anno, in cui la
religiosità si combina con le tradizioni popolari centrate sulla musica, sul colore, sul travestimento,
23
ESPERIENZE
sul movimento e anche sulle risse
che normalmente concludono la
festa”.
Come sei riuscito ad ambientarti?
“Senza troppe difficoltà. L’Ecuador è un tesoro di bellezza incomparabile. Per me è sinonimo di vita
allo stato brado, naturale, puro,
incontaminato, un Paese che ho
scelto proprio per “ritornare alle
origini”, per vivere una società preindustriale, con un assetto democratico ancora in divenire (ho vissuto un cambio di Presidente della
Repubblica non proprio pacifico),
con classi sociali distanti e spesso
in lotta fra di loro”.
Che accoglienza hai trovato?
“A Latacunga sono stato accolto
con l’ospitalità tipica della gente
latina dalla famiglia Garcia-Solis,
composta dal padre Patricio
Garcia, socio amministratore di
una piccola azienda produttrice di
latte fresco “la Pampa”, dalla
madre Martha Solis, maestra di
disegno tecnico e cucito al “basico”
(scuola elementare), dalla sorella
Stefania Garcia, diciassettenne
studentessa nonché compagna di
classe al 5º corso del “diversificado”
(scuola superiore) del Colegio privato Jean Piaget di Latacunga
(simile al liceo della comunicazione) e dal fratello David Garcia,
che non ho avuto modo di conoscere perché in scambio interculturale negli Stati Uniti”.
Com’era organizzata la
scuola?
“Ho frequentato il 5º anno, equivalente alla nostra 4º superiore,
seguendo la specializzazione
Sociale che mi ha permesso di continuare gli studi portati avanti in
Italia e di non trascurare materie
come psicologia, filosofia, letteratura. L’anno scolastico era organizzato in quadrimestri e prevedeva le
stesse materie che studiavo in
Italia. Gli insegnanti erano numerosi, perché ciascuno insegnava
una sola materia”.
Hai avuto qualche problema di adattamento a programmi diversi?
“Non c’è stato un problema di rendimento perché quanto acquisito
in Italia nelle scuole superiori che
ho frequentato – Liceo Giorgione e
Istituto Maria Assunta – mi ha
consentito di proseguire con continuità e senza assillo, salvo l’apprendimento analitico dello spagnolo che richiede un approfondimento sistematico per quanto concerne sinonimi e strutture sintattiche. La scuola castellana mi ha
aiutato e supportato nel rientro e
ho potuto chiudere l’esame di
maturità nell’estate del 2006 senza
seri problemi”.
Come si svolgeva la giornata scolastica?
“A Latacunga la scuola inizia alle
7.30 e termina alle 14.00. Molti gli
“obblighi dello studente” anche
estetici; capelli corti per i ragazzi,
non troppo lunghi e raccolti per le
ragazze, vietati i tatuaggi, i piercing
o orecchini troppo vistosi. Come
studente straniero è stata fatta
un’eccezione per me e ho potuto
tenere i capelli lunghi”.
Qualche particolarità prevista dalle regole dell’Istituto…
“Per il lunedì mattino era
richiesto un abbigliamento speciale. La cerimonia dell’alza bandie-
ra, col canto dell’inno nazionale e
dell’inno del Collegio e gli studenti sistemati con una scrupolosità
quasi militare nel cortile della
scuola, prevedeva: camicia bianca,
maglioncino collo a “V”, cravatta
rigorosamente blu, pantaloni da
completo blu e scarpe eleganti.
Negli altri giorni della settimana, la camicia e la cravatta, venivano sostituite da apposite polo bianche con colletto blu marchiate J.P”.
Come passavi il resto del
tuo tempo?
“La mia settimana-tipo era la
seguente: sveglia alle ore 6.30,
colazione in casa, autobus andata
e ritorno alla scuola, lezioni 7.30 –
14.00; pranzo in casa alle 14.30 e
studio di circa una-tre ore a seconda dei giorni; poi uscita a piedi
sino in centro paese a visitare un
internet point e\o un call center
per contattare genitori, parenti e
amici in Italia o alle poste per ritirare pacchetti o inviare lettere; nel
tardo pomeriggio tre volte la settimana verso le 18.30 frequentavo
un centro sportivo per fare pesistica, mentre negli altri tre seguivo
presso il Centro de cultura y medicina tradicional china “Dragon
Dorado” un corso di Kung Fu;
verso le 20.30 cena leggera e veloce con la televisione sempre accesa
per aggiornare informazioni, pareri, commenti; generalmente a letto
verso le 22.30.
Una vita molto tranquilla e
“normale” in definitiva…
“Sì, se non fosse che su questa
24
ESPERIENZE
settimana standard sono riuscito a
far entrare tutta una serie di altre
attività: i viaggi (le località marittime di Atacames e Montanita,
Ibarra e Quito sino al sud verso
Loja al confine con il Perù passando per quasi tutte le regioni
dell’Ecuador), gli incontri con gli
amici, i concerti, le prove con il
gruppo musicale che avevo composto, le feste (scolastiche, di compleanno e dell’AFS locale), i musei
e i luoghi educativi, gli splendidi
incontri con le grandi famiglie dei
due genitori ecuadoriani, i matrimoni, altre cerimonie e così via”.
Apparentemente nessun
problema…
“Uno dei maggiori problemi
che ho avuto è stato abituarmi al
cibo. Ho avuto diverse difficoltà
intestinali, anche con alte febbri,
che mi hanno costretto al ricorso
del medico e di uno specialista
gastrointestinale. Dopo aver individuato i cibi incriminati, col
tempo il problema si è risolto, ed
ho avuto modo di partecipare con
gioia alla cucina preparando
anche alcuni piatti; quelli di maggior successo sono stati certamente
la pizza e gli spaghetti alla carbonara”.
Quali i piatti tipici che hai
potuto apprezzare?
“L’alimento più popolare di
Latacunga sono le chugchucaras,
un piatto a base di fritada (carne di
maiale fritta), mote (chicchi di
mais bolliti), chicharron (cotica di
maiale fritta) empanadas (impanata specie di formaggio), platani
(banane verdi), popcorn (fiocchi di
avena, ben noti anche da noi) e
tostado (granoturco tostato.)
accoppiato spesso con l’ají, un tipo
di condimento a base di cipolla,
erbe aromatiche e peperoncino”.
Che idea ti sei fatto della
società ecuadoregna?
“L’Ecuador è una società in
piena evoluzione, che sta vivendo
il passaggio dallo stato agricolo con pochi ricchi, proprietari terrieri e possessori delle materie prime
che risiedono nei centri delle città
- a quello dell’economia diffusa
con attività produttivo-commerciali distribuite nel territorio,
attorno alle quali sta prendendo
forma un nuovo ceto artigianaleproduttivo”.
Hai potuto trarre qualche
lezione dalla tua esperienza?
“Ho imparato a valorizzare il
senso e l’importanza della terra la
quale, coltivata giorno per giorno,
permette ai campesinos – davvero
nobili nello stile e nei comportamenti – di sopravvivere in un’apparente miseria materiale, nella
quale però sono comunque sor-
prendentemente felici. Fa venire la
pelle d’oca: sei circondato da sorrisi nella miseria più totale. Forse
succedeva così anche nel trevigiano 60-100 anni fa, ma che lezione
per i giovani di oggi, qui da noi, in
gran parte viziati, griffati, annoiati, raramente sorridenti”.
E come viene vista l’Italia?
“Una cosa che mi ha colpito è
l’incredibile stima che mio papà
ecuadoriano dimostrava nei confronti degli italiani. È un sentimento diffuso nel Paese. Non
smetteva mai di elogiare gli italiani che in Ecuador hanno contribuito allo sviluppo del Paese, in
particolare i preti e i missionari.
Fra questi io avuto modo di conoscere Padre Remo, con cui ho passato diverse ore a discutere, Preside
e fondatore del più grande collegio
pubblico di Latacunga l’“Hermano
Miguel”.
Hai potuto conoscere
anche le realizzazioni di
Codesarrollo?
“Io ho scoperto, purtroppo solo
al ritorno, la storia dei Salesiani
che “volevano cambiare il mondo”
in America Latina, l’operazione
Mato Grosso, l’energia profusa dal
basso in nome di Gesù dai molti
sacerdoti italiani missionari in
Ecuador e la grande operazione
Federcasse italiane e Codesarrollo
di Bepi Tonello per lo sviluppo di
sistemi bancari alternativi in Italia
ed in Ecuador. Ora mi è molto più
facile capire la portata storica di
questo progetto che cerca di fondere i principi e i valori dei primi
missionari con i nuovi strumenti
della finanza creativa”.
Una parola conclusiva
sulla tua esperienza.
“La mia esperienza, come spero
si sia potuto comprendere dal testo,
è stata qualcosa di unico, che rifarei quanto prima, comunque appena possibile”.
25
ARTE
VIOLA A VENEZIA
Giorni intensi per Venezia
quelli dello scorso settembre, tra
Mostra del Cinema, Premio
Campiello, Biennale di Architettura e… Regata Storica. Regata
che si è svolta domenica 3 settembre e che, nel nome di un’antica tradizione, ha unito storia e
cultura. Ogni anno, infatti, il
Circolo Nautico Generali affida
ad un artista il compito di concepire il trofeo della manifestazione, che andrà a premiare i vincitori e ad arricchire una preziosa
collezione in cui fanno bella
mostra di sé opere di Guidi,
Brindisi, Pizzinato, Satier,
Tzaras, Fiore, Calabrò, per citarne alcuni.
Quest’anno l’onore è toccato a
Lorenzo Viola, molto conosciuto
a Venezia per tante belle mostre.
Il suo bozzetto, intitolato Venezia.
Incontro 2006, è stato esposto
nella sede delle Generali, in piazza San Marco, assieme ad altre
opere incentrate sul tema “I mari
di Venezia”.
Un tema molto sfruttato, ma
interpretato da Viola a suo modo,
unendo cronaca e fantasia, realtà
ed immaginazione, da narratore
di Mille ed una notte.
Venezia è riconoscibilissima:
ferri di prua delle gondole ai lati e
sullo sfondo la Torre dell’Orologio e le Procuratie Vecchie.
Immutabili, eterne, appena appena disturbate dall’acqua alta e da
un’onda che s’inarca (ma non più
che tanto) e sembra far oscillare
le imbarcazioni, trovando lontane
rispondenze in una nuvola che
sorvola i palazzi.
Niente di drammatico. Nonostante i ferri delle gondole si protendano come denti minacciosi o
come cancelli immaginari che
fanno presupporre chiusure. È
solo l’impressione di un momento. Quanto basta ad accorgersi
che quei denti non mordono, che
quei cancelli simbolici non si
chiuderanno mai. Fungono solo
da sipario, come acutamente fa
notare nella presentazione dell’opera Giulio Ghirardi, critico d’arte di fine sensibilità.
Nemmeno l’acqua alta porta
inquietudine. Anzi quello spec-
chio tutto blu che si stende sulla
piazza, fatto del tutto contingente, sembra quasi far emergere i
palazzi dorati ed isolarli nella storia, nell’eternità.
Il tutto è reso, com’è nello
stile di Viola, con un ricercato
contrappunto cromatico, di grande forza espressiva nel comunicare la partecipazione affettiva dell’artista ed il suo bisogno di portare l’immagine nella dimensione
del sogno.
Davvero meritati e qualificati i
consensi riscossi dal pittore
castellano sulla ribalta veneziana
e grandi i riconoscimenti ricevuti
come ospite d’onore al seguito
della Regata Storica.
L.M.
26
INTERVENTI
NUOVE SCOPERTE NELLA CHIESA
DI S. MAMANTE A VEDELAGO
Davvero non finisce di sorprendere la piccola chiesa di S.
Mamante di Vedelago. Dopo i
lavori dei primi anni del Duemila
e la pubblicazione nel 2003 del
libro “Santa Mama di Vedelago ed
il culto del Grande Martire” sembrava non dovessimo attenderci
altre nuove né sulla figura del
Santo né sull’edificio, sottoposto
da tempo a continui restauri che
hanno interessato anche gli
annessi ed il terreno circostante.
L’ultimo intervento deciso in
tutta autonomia dal solerte e
benemerito Comitato di Santa
Mama doveva riguardare il pavimento, un pavimento piuttosto
grezzo a marmittoni di cemento
e granito, risalente agli anni sessanta, non più decoroso dopo le
migliorie apportate all’edificio.
Si trattava di rifare il sottofondo esistente, ancora in terra
umida, per la profondità di 70 –
80 centimetri e di provvedere ad
una nuova pavimentazione. Ma
non appena lo scavo è arrivato ad
una certa profondità,
proprio nella parte dell’unica navata prospiciente
il presbiterio, hanno
cominciato ad affiorare,
chiari, i segni di un’antica
costruzione.
“Professore, professore,
venga…abbiamo
fatto
una nuova scoperta!”, così
annunciava al telefono,
con tono piuttosto concitato, Franco Feltrin,
presidente del Comitato
ed appassionato cultore
della memoria del Santo.
Dapprima era solo terra
mista a calce, ma poi,
messe allo scoperto da
un paziente e trepidante
lavoro di cazzuola, si
sono delineate delle fondazioni a muro di sasso
lavorato da mano esperta.
“Alla fine è uscito alla
luce un perimetro di 8
metri per 5, tutto interno
alla navata, suddiviso da
un muro mediano in due
vani”, precisa l’arch.
Giuseppe Bordin, autore più di vent’anni fa
dell’unico vero e rigoroso
progetto di restauro e da allora
consulente
del
Comitato.
“Abbiamo cercato di fare ulteriori
ricerche, ma sembra che le fondazioni non avessero ulteriori sviluppi”.
Sono sicuramente di epoca
diversa rispetto ai muri di fondazione dell’edificio attuale?
“Senz’altro. Si vede chiaramente come le fondamenta su cui insiste la chiesetta siano a spinta, cioè
partano da una base più larga
rispetto al muro, quindi siano più
evolute e come tali più recenti”.
“Anche il tipo di calce ne è una
riprova: calce più povera, ma di
consistenza incredibile, quella
delle fondamenta appena scoperte,
calce più ricca quella delle fondamenta della chiesa”, aggiunge il
prof. Gilberto Guarnetti,
docente universitario, esperto di
materiali. “In più tra i sassi ben
allineati delle fondamenta più
antiche si trovano, sull’angolo di
nord-est, in corrispondenza di un
allargamento rettangolare della
fondazione, i resti di tegole che
sembrano di epoca romana. La via
Postumia è proprio a due passi”.
Si può azzardare una datazione del manufatto?
“Sarebbero necessarie analisi
più approfondite”, ammette l’architetto Bordin, “ma c’è ragione di
credere che le fondazioni risalgano
all’edificio citato nella bolla pontificia del 1231, e che quindi la
costruzione possa risalire al XIIIº e
forse anche al XIIº secolo”.
Si tratterebbe allora dei resti
di uno degli edifici più antichi di
tutto il territorio?
“È proprio questa l’importanza
della scoperta”, interviene Franco
Feltrin, ed io devo ringraziare i
27
INTERVENTI
componenti del Comitato per
averlo capito e per aver accettato,
una volta superate alcune comprensibili titubanze, la mia proposta di sobbarcarci tutte le
spese aggiuntive necessarie a
mettere alla luce questi reperti.
“Così abbiamo pensato di coprire
tutta l’area interessata da un pavimento a vetro che rendesse pienamente visibili le antiche fondamenta”.
“Ed è un’autentica emozione
scoprire questi manufatti…pensare che quei sassi possono avere
quasi 900 anni”, osserva l’arch.
Bordin. “È una scoperta che ridà
una prospettiva storica diversa al
luogo di culto”.
“E nuova visibilità a Santa
Mama, che nei giorni della festa di
agosto è stata meta di tanti visitatori, sorpresi dall’eccezionalità del
ritrovamento”, conclude con evidente soddisfazione Franco
Feltrin, che auspica una nuova
attenzione anche da parte
dell’Amministrazione Comunale
ed un inserimento del sito nei
percorsi turistici che interessano
il territorio.
Vale la pena una piccola
deviazione dalla Postumia romana, all’altezza del ristorante
“Antica Postumia”, verso Vedelago o, per chi viene dal centro
del paese, dai Magazzini Pellizzari in direzione Fanzolo, e soffermarsi ad osservare questo semplice manufatto, forse un tempo
piccolo oratorio o addirittura
romitorio, che si addice in modo
particolare ad un Santo pastore e
contadino come S. Mamante,
protettore dei raccolti, dell’acqua, della fecondità.sorgenti. La
devozione è legata ad un mondo
agricolo-pastorale, al Santo protettore di interessi vitali per
pastori e contadini (i raccolti,
l’acqua, la fecondità), invocato
come patrono delle gestanti,
delle nutrici, dei bambini.
L.M.
28
SPORT
TERZI IN ITALIA
È davvero un gran risultato,
che va oltre ogni aspettativa,
quello ottenuto dalla rappresentativa di calcio del Credito
Trevigiano al 4º Torneo Nazionale di Calcio a 5, lo scorso
settembre (dall’8 al 10), nello stadio di Tortoreto Lido (Teramo).
La perfetta organizzazione
curata dalla Federazione Abruzzo
e Molise, con il supporto della
Federazione Nazionale, ha consentito a 500 atleti di ben 88
squadre di misurarsi in una competizione sana e leale, che ha
fatto emergere i più preparati
(numerosi i tesserati in squadre
di livello nazionale ) o quelli che
avevano più “cuore”.
E un “cuore” da leoni hanno
dimostrato i nostri ragazzi, preparati alla bene meglio in un torneo
a Crocetta di Montello, e buttati
subito nella mischia delle eliminatorie. Tre partite (da 40 minuti) in una stessa giornata e risultati esaltanti: 6 a 2 con la BCC di
Sassano, 5 a 2 con la BCC del
Garda, 4 a 0 con la BCC di
Oppido Lucano. Frutto dell’entusiasmo di tutti, della passione e
dello spirito di squadra, sapientemente messa in campo dall’allenatore-giocatore Giampaolo
Guidolin (autore di 4 goal… la
classe non è acqua), che ha puntato su un forte reparto difensivo
presidiato da Andrea Gabin,
Paolo Zoia, Luca Pozzobon e
Matteo Parisotto e su un attacco micidiale, vivacizzato dai guizzi incontenibili di Thomas
Baggio (il nostro Inzaghi, realizzatore di 18 goal) e di Damiano
Sbrissa, sostenuti dal prezioso
lavoro di Simone Berto, Alessandro Marcon e Massimiliano Meneghello, che hanno
assicurato i collegamenti e le geometrie. In porta l’esperienza da
veterano di Luigi Nasato e l’estro di Paolo Pavan.
Una vera squadra, in cui tutti
hanno dato il loro contributo e
supplito con lo spirito di gruppo e
con l’organizzazione alle migliori
qualità atletiche e tecniche di
altre compagini.
I primi a sorprendersi dei
risultati sono stati i ragazzi stessi,
che, entrati nei 32simi, hanno
superato di slancio la BCC di
Cantù con un sonoro 6 a 2, per
poi affrontare nei 16esimi un
avversario piuttosto ostico, la
BCC di Filottrano, domata alla
fine con il punteggio di 5 a 4.
Di ostacolo in ostacolo la
corsa proseguiva entusiasmante.
Con un secco 5 a 2 venivano
spente le velleità di una forte
squadra veneta, quella della BCC
di Piove di Sacco.
Si spalancavano così le porte
dei quarti di finale. Il gioco si
faceva sempre più impegnativo,
un gioco da campioni.
Necessario per avere la meglio
di una squadra abile ed agguerrita come quella della BCC di
Mediocrati. Un 1 a 1 strappato
negli ultimi minuti di partita, grazie ad un’invenzione di Damiano
Sbrissa, e poi i rigori. I nostri
baldi ragazzi non ne hanno sbagliato uno, mentre gli avversari si
sono trovati davanti Luigi Nasato, un muro!
Conclusione esaltante di una
giornata di ben 4 partite, che
hanno consacrato il Credito
Trevigiano tra le prime 4 squadre
in un torneo a livello nazionale.
Il giorno dopo, domenica 10
settembre, le semifinali. Molto
temibile la nuova avversaria, per
di più veneta, la Banca San
Biagio del Veneto Orientale. È
stato uno scontro epico, in cui i
nostri ragazzi hanno dato l’anima
ed hanno dimostrato di crederci
fino all’ultimo.
E proprio all’ultimo minuto il
solito Damiano Sbrissa riusciva a
strappare il pareggio: 1 a 1! Ai
rigori, ancora una volta! Ma questa volta la roulette dei rigori non
ci è stata favorevole.
Terzo posto a pari merito per i
nostri ragazzi, che hanno meritato tanti apprezzamenti ed onori
per la tenacia, la passione, l’entusiasmo, lo spirito di squadra.
Qualità che sono evidentemente
nel DNA del Credito Trevigiano.
Lorenzo Morao
29
VISITE GUIDATE
Villa Emo
Novembre 2006 - Marzo 2007
Il capolavoro del
Palladio ai Soci
del Credito Trevigiano
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ione pe
Prenotaz
Per i soci l’acquisizione di Villa Emo da
Ore
parte della Banca comporta la riappropriaidata
Visita gu
zione di un patrimonio creato nel corso dei
secoli dal duro lavoro dei contadini del territorio: oggi i pronipoti di quei contadini
hanno l’opportunità di fare della villa il monumento simbolo della loro storia e sancire definitivamente un riscatto non più solo economico, ma anche sociale e culturale.
Ciascun Socio ha a disposizione una visita gratuita, libera o guidata, a Villa Emo.
Per la visita guidata prevista per tutte le domeniche pomeriggio (ore 15.00 - 17.00) da
Novembre 2006 a Marzo 2007, è necessario fare la prenotazione presso la propria filiale di riferimento, dove troverete il biglietto d’ingresso personalizzato con il vostro nome.
Proprietà
segnare
Da con
la
ta in Vil
all’entra
Visita guidata gratuita alla Villa per i soci del Credito Trevigiano tutte le domeniche
da Novembre 2006 a Marzo 2007.
Ritirare il biglietto presso la propria filiale prenotando il giorno e l'ora.
del Credi
to Trevig
iano
30
VISITE GUIDATE
SPECIALE MANTEGNA
In occasione del V° centenario della morte di Andrea Mantegna (1506-2006), il Ministero
per i Beni e le Attività Culturali ha istituito un Comitato Nazionale che celebrerà l’artista con una
grande esposizione articolata in tre mostre, in ognuna delle città dove l’artista ha vissuto e lasciato
alcune delle sue opere più importanti: Padova, Verona e Mantova.
Domenica 29 Ottobre 2006
Mostra: Mantegna e Padova
Musei Civici agli Eremitani
Mantegna torna a Padova – il luogo della sua formazione e della “rivoluzione”
rinascimentale – in una mostra senza precedenti, indispensabile per comprendere a apprezzare il vero significato dell’arte del grande maestro.
L’esposizione documenta i travolgenti anni della formazione del Mantegna, in
una Padova protagonista indiscussa del rinnovamento delle arti figurative in
senso rinascimentale nell’Italia del nord.
Il servizio di visita al Mantegna nella sede espositiva dei Musei civici agli
Eremitani, include anche la guida alla Cappella Ovetari, l’ingresso per Palazzo
Zuckermann (museo di arti applicate e decorative) e per la Cappella degli
Scrovegni.
Quota individuale di partecipazione:
EURO 25 SOCI - EURO 30 CLIENTI
Partenza da Vedelago (Piazzale della Banca) alle ore 14.00 puntuali
Domenica 12 Novembre 2006
Mostra: Mantegna e le Arti a Verona
Palazzo della Gran Guardia
Un affascinante percorso espositivo che inizia con la Pala di San Zeno e termina
con la Pala Trivulzio, i massimi capolavori di Mantegna realizzati per la città di
Verona che rappresentano idealmente ma anche praticamente, l’inizio e la fine
dell’intervallo temporale entro cui si sviluppa l’arte del primo Rinascimento nella
città scaligera.
Nel Palazzo della Gran Guardia sono presentate 228 opere provenienti da 100
musei e collezioni di tutto il mondo.
Quota individuale di partecipazione:
EURO 22 SOCI - EURO 27 CLIENTI
Partenza da Vedelago (piazzale della Banca ) alle ore 13.30 puntuali
Domenica 10 Dicembre 2006
Mostra: Mantegna e visita guidata della Città
Nella città dove il Mantegna trascorse il periodo artistico più decisivo ritornano
i capolavori autografi del maestro e del suo seguito.
A Palazzo Te un affascinante percorso di circa sessanta opere racconta la vicenda
di Andrea Mantegna a Mantova sino all’esaurirsi della grande influenza che la sua
arte suscitò nei pittori della generazione a lui successiva.
La giornata proseguirà con la visita guidata di Mantova, città antichissima che
affonda le sue origini nell’età etrusca e che raggiunse il suo splendore in età
Comunale e soprattutto durante la lunga dominazione della signoria dei
Gonzaga (1328-1707).
Il programma dettagliato è possibile ritirarlo presso una qualsiasi delle nostre
filiali.
Quota individuale di partecipazione:
EURO 55 SOCI - EURO 65 CLIENTI
Partenza da Vedelago (piazzale della Banca ) alle ore 06.00 puntuali.
31
VISITE GUIDATE
VENEZIA
Domenica 22 Ottobre 2006
Mostra:
“Il Paradiso di Tintoretto.
Un concorso per Palazzo Ducale”.
La mostra ricostruisce la singolare vicenda del concorso tra artisti bandito dalla Serenissima nel 1582 per la più
grande tela del mondo, Il Paradiso del Maggior Consiglio e riunisce per la prima volta alcuni dei dipinti presentati in gara (Paolo Veronese, Francesco Bassano, Palma il Giovane, Tintoretto) che, esposti nella grande sala,
possono essere confrontati con il risultato finale, la grande tela del Tintoretto, che realizzata tra il 1588 e il
1592, andò a coprire l’affresco danneggiato da un incendio dell’Incoronazione della Vergine del padovano
Guariento (1365).
Quota individuale di partecipazione: EURO 25 SOCI - EURO
Partenza dalla stazione ferroviaria di Castelfranco Veneto alle ore 13.00
30 CLIENTI
VENEZIA
Domenica 21 Gennaio 2007
Mostra: “Picasso, la joie de vivre, 1945-1948”.
Palazzo Grassi
La mostra propone circa 200 opere tra dipinti, disegni, incisioni, sculture,
ceramiche, che ripercorrono quattro anni della vita di Picasso, nei quali
nell’euforia dell’immediato dopoguerra, si sviluppano alcuni motivi ispirati
al ritrovato Eden mediterraneo e alla sua mitologia. La mostra sarà allestita al secondo piano del palazzo, ristrutturato dal grande architetto contemporaneo Tadao Ando, mentre il primo comprenderà una selezione di
opere della straordinaria collezione dell’attuale proprietario Francois
Pinault.
Quota individuale di partecipazione:
EURO 25 SOCI - EURO 30 CLIENTI
Partenza dalla stazione ferroviaria di Castelfranco V. alle ore 13.00
TREVISO
Domenica 11 Febbraio 2007
Mostra :“Venezia ‘900 da Boccioni a Vedova”.
Casa dei Carraresi
Boccioni, Fontana, Vedova, Modigliani, Tancredi, sono solo alcuni
degli oltre 50 artisti esposti alla mostra, con 150 dipinti, 20 sculture
e una ricca presenza di documenti. Un evento che ha coinvolto prestigiosi Musei, Fondazioni e Istituzioni. La mostra si articolerà in
undici sezioni che offriranno un’esauriente panoramica del ‘900 a
Venezia, dagli inizi del secolo fino agli anni ’60.
Quota individuale di partecipazione:
EURO 15 SOCI - EURO 20 CLIENTI
Partenza da Vedelago (piazzale della Banca ) alle ore 14.00 puntuali.
32
VIAGGI
By agenzia viaggi “Trevigiana Tour”
Dal 1 al 3 Dicembre 2006
Seconda città della Baviera, Norimberga presenta edifici interessanti sotto il
profilo storico e artistico. Il centro storico è circondato dalle mura risalenti al
XIV-XV secolo. Celebre in tutto il mondo è il mercatino di Natale che si dice
essere stato istituito da Martin Lutero.
Si proseguirà poi per un’altra città della Baviera, Wuerzburg, che vanta numerosi edifici monumentali: anche qui si potrà visitare un mercatino di Natale,
famoso per l’esposizione dell’artigianato locale.
L’ultima tappa del viaggio ci porterà a Monaco e al suo famoso mercatino di
Marienplatzt che vanta un albero di Natale di trenta metri con più di duemila
candele.
Viaggio in pullman Gran Turismo, sistemazione in Hotel 3 stelle superior, trattamento di pensione completa incluse bevande, escursioni con guida, assicurazione medica.
Quota individuale di
partecipazione:
EURO 300 SOCI
EURO 350 CLIENTI
Iscrizioni entro il
03 Novembre 2006
Per informazioni e
programma dettagliato
del viaggio, rivolgersi
alla filiale più vicina
del Credito Trevigiano.
PREZZI PER PERSONA:
Una crociera che Vi regalerà emozioni profonde per la varietà dei paesaggi e delle culture che scoprirete nelle
sette incantevoli isole che visiterete in questo viaggio indimenticabile.
Numerosi saranno inoltre i momenti di svago, divertimento e relax nella splendida nave Costa Atlantica dotata
di tutti i confort. AFFRETTATEVI A PRENOTARE.
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Soci € 1.705,00
Soci € 1.805,00
Soci € 1.875,00
Non Soci € 1.805,00
Non Soci € 1.905,00
Non Soci € 1.975,00
Eventuali richieste di cabine tipo Suite, Panorama Suite e Gran Suite avranno la quotazione come da catalogo Costa.
Adulti in 3° e 4° letto: € 1.435,00 sia su cabine interne che esterne - Ragazzi fino ai 18 anni in 3° e 4° letto con gli adulti: € 1.165,00
Supplemento doppia uso singola: + 80% costo crociera + volo.
Sono compresi nel prezzo: trasferimenti A/R in pullman Vedelago/Milano Malpensa, volo andata/ritorno per Guadalupa, trasferimenti aeroporto /porto/aeroporto,
tasse imbarco, mance, facchinaggio bagagli, assicurazione medico/bagaglio/annullamento, trattamento di pensione completa a bordo, forfait bevande ai pasti.
Sono esclusi: adeguamento carburante per volo charter, consumazioni al bar, spese extra di natura personale e le escursioni.
Documenti richiesti: Carta d’identità con scadenza posteriore di almeno sei mesi dalla data del viaggio e VALIDA PER L’ESPATRIO o passaporto. I minori di 15 anni devono essere in possesso di passaporto proprio o essere iscritti sul passaporto dei genitori.
Prenotazioni entro il
30 di Ottobre 2006
fino ad esaurimento posti
Affrettatevi
a prenotare
SAB
DOM
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
DOM
17 Partenza dall’Italia con volo speciale o di linea per Guadalupa
SCALO
ARR.
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Guadalupa
24.00
18 St. Maarten (Antille)
13.00
18.00
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12.00
24.00
20 Isola Catalina (rep. Dominicana)
09.00
17.00
21 Tortola (Isole Vergini Britanniche) 08.00
14.00
22 Antigua (Antille)
09.00
18.00
23 St. Lucia (Antille)
09.00
18.00
24 Guadalupa (antille)
12.00
Sbarco e trasferimento all’aeroporto per il rientro in Italia
25 Arrivo in Italia
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi
presso le filiali del Credito Trevigiano
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