Spedizione in abbonament aria e di cult ura a locale abbonamento pos pos t ale ar t . 2 Comma Comma 20 20/D - Legge Legge 662 662 /9 6 filiale filiale di Tr Treviso viso pubblicità inf inferiore eriore al 70% 70% - Rivist Rivist a quadrimes quadrimes trale trale di inf informazione banc bancaria cultur locale - CONTIENE I.P. I.P. CON IL CREDITO TREVIGIANO N. 2 - OTTOBRE 2006 Dalla buona terra i buoni frutti... GIORNATA DEL CUORE A MONTEBELLUNA Oltre 250 montebellunesi si sono sottoposti all’esame per prevenire insorgenti rischi cardiaci, domenica 24 settembre, proprio nella “giornata mondiale per il cuore” e di “cardiologie aperte”. Ad organizzare l’iniziativa è stata l’Associazione Amici del Cuore di Montebelluna e dei Colli Asolani, in collaborazione con Avis, Servizi sociali del Comune e Credito Trevigiano. Si registra un dato inquietante, in Italia: è a rischio il 4% dei giovani tra i 18 e 34 anni, causa il consumo eccessivo di fumo e alcolici. La prevenzione costituisce fattore importante per scongiurare l’insorgere improvviso di guasti cardiaci irreparabili, dice il primario Gianfilippo Neri, soprattutto se coadiuvata, in forma costante, da un “sano” tenore di vita. Diagnosticare per tempo i soggetti a rischio è impegno della struttura sanitaria che, aggiungiamo noi, si avvale anche a Montebelluna di strumentazione tecnologica d’avanguardia e di sicure competenze professionali degli operatori. “Continuare nel sostegno di questa azione capillare di prevenzione” auspicano Giovanni Merlo e Galliano Mezzalira, attivi “volontari” dell’Associazione Amici del Cuore e soci del Credito Trevigiano. E come dargli torto! Il cda del Credito Trevigiano infatti si è dato delle priorità nell’erogazione dei propri “contributi”: al primo posto ha messo la cultura e l’educazione, al secondo l’assistenza sociale, al terzo l’attività sportiva, al quarto , il tempo libero e le…sagre, con definiti budget annuali. Ma che cos’è l’Associazione degli Amici del Cuore? La sintetizza così Gino Morlin: È una onlus, di oltre 750 aderenti, con un proprio direttivo, sede legale a Caerano e sede operativa a Montebelluna. Attiva in continuità una settantina di volontari, talora in collaborazione con la Croce Rossa, soprattutto per i corsi di rianimazione cardio-polmonare con uso di defibrillatore. Gestisce “corsi di ginnastica di mantenimento fisico” nelle palestre di Caerano, Trevignano e Montebelluna, e cura l’attività di cardio-control per tutti gli aderenti. Pubblica da oltre 10 anni un proprio mensile di informazione interna. Inoltre promuove ed organizza le “giornate di prevenzione e prelievo” in tutto il territorio della Pedemontana: nei mesi di ottobre e novembre ne sono in calendario ben 29. Come concludere sulla giornata mondiale per il cuore? ...prevenire è meglio che curare …si risparmia e …fa bene alla salute ( lo si constata dopo gli …anta)! P.F. SOMMARIO pag. 1 Al bivio Nordest imprenditori con il coraggio della globalità pag. 3 Bellezza, fiducia, entusiamo motori di nuovo sviluppo pag. 5 Energia senza sprechi si può fare pag. 6 Come entrare a Treviso? ...attraverso le porte! pag. 8 Fusioni: vantaggi per gli azionisti non per i clienti pag. 10 Avete tutto sott’occhio? pag. 12 Prosecco nel mondo pag. 14 Classiche armonie a Villa Emo pag. 15 Naturalmente…trevignano pag. 16 Dal cantiere della fattoria di Villa Emo... pag. 18 Ancora tanti gli studenti che s’impegnano pag. 21 Essere ricercatori in italia pag. 22 Un anno scolastico in Ecuador pag. 25 Viola a Venezia pag. 26 Nuove scoperte nella chiesa di s. Mamante a Vedelago pag. 28 Terzi in Italia pag. 29 Visite guidate pag. 32 Viaggi in copertina: Vendemmia a Fanzolo Sommario CON IL CREDITO COOPERATIVO TREVIGIANO N. 2 - OTTOBRE 2006 Periodico quadrimestrale d’informazione bancaria e di cultura locale della Banca di Credito Cooperativo Trevigiano via Roma, 15 - 31050 Vedelago (TV) - http://www.creditotrevigiano.it Reg. St. Trib. TV n. 676 dell’1/2/1988 Direttore Responsabile: Nicola Di Santo autorizzazione 28/6/2001 delibera n. 362/2001 Comitato di Redazione: Giovanni Scomparin, Nicola Di Santo, Roberta Romano, Primo Franchetto Hanno collaborato a questo numero: Lorenzo Morao, Piero Facin, Enzo Bergamin, Gianni Lo Martire, Marco Monda, Mario Marini, Federica Foltran Progetto grafico e realizzazione: Studio Grafico Enio Miotto Sas Stampa: Graficart srl cyclus ® Stampato su carta riciclata ecologica 1 IL PUNTO CON IL PRESIDENTE AL BIVIO NORDEST IMPRENDITORI CON IL CORAGGIO DELLA GLOBALITÀ Presidente, è forse superfluo chiedere qual è la novità più rilevante degli ultimi mesi. Credito Trevigiano ha un nuovo direttore… La notizia non è di quelle che possono passare inosservate sia per l’importanza della carica sia soprattutto perché è stata affidata ad una donna-manager. Ne ha parlato la stampa, rilevando la novità, ma anche i nostri soci e clienti hanno avuto modo di commentare. È sicuramente una scelta innovativa rispetto al siste- ma delle Banche di Credito Cooperativo. Come si è giunti alla decisione? La scelta che abbiamo compiuto va inquadrata nel processo più generale di cambio generazionale e, nel nostro caso più specifico, in quello più particolare del normale avvicendamento della Direzione È una questione che riguarda da vicino ogni azienda che vuole crescere. Programmare il futuro, indicare la rotta e decidere le strategie conseguenti sono alcuni dei compiti più importanti di un CdA e noi già da tempo abbiamo affrontato il problema avviando un dialogo soprattutto con i dirigenti più vicini all’età pensionabile, condividendo, nei limiti del possibile, un percorso che fosse soddisfacente per entrambi. Nel progetto di ricambio era già entrato anche il nuovo direttore Roberta Romano? Ovviamente sì. La ricerca del futuro candidato, in un mondo non certo facile come quello bancario, era partita da qualche mese con l’aiuto di un’agenzia specializzata e l’assistenza del dott. Franco Zambon. Si è così giunti alla scelta del manager Roberta Romano, che è stata assunta come vicedirettore lo scorso luglio. Dopo un periodo di affiancamento, in cui ha raccolto le consegne dal direttore uscente Zambon, ha iniziato dal mese agosto ad operare come primo responsabile amministrativo dell’azienda. Un passaggio che non può non assumere un’importanza strategica per una banca come Credito Trevigiano. L’intero consiglio d’amministrazione ne è consapevole. Colgo l’occasione per ringraziare il dott. Zambon per la professionalità e l’impegno profusi nei 7 anni di direzione della Banca e per i lusinghieri risultati ottenuti. Dal nuovo direttore ci aspettiamo una sostanziale continuità con il cammino intrapreso ed insieme un nuovo “modus operandi”, più condiviso e partecipato e soprattutto più vicino alle esigenze di soci e di clienti. Ma come sono stati i primi 2 IL PUNTO CON IL PRESIDENTE approcci del nuovo direttore con la struttura, con i clienti, con la realtà del Credito Trevigiano? Finora possiamo dire che sono stati davvero positivi. Il neo-direttore Roberta Romano ha dimostrato di conoscere abbastanza bene il mondo delle BCC, con il quale ha avuto modo di confrontarsi quotidianamente nella sua precedente esperienza bancaria, specie nel Trentino. Il rapporto con il Consiglio di Amministrazione, con i collaboratori e con i clienti è stato impostato su una base di chiarezza, concretezza, aderenza agli scopi ed agli obiettivi. E se il buon giorno si vede dal mattino… Allarghiamo l’orizzonte: come va l’economia trevigiana nel suo complesso? L’economia del nostro territorio non è in declino. Forse sta crescendo meno velocemente degli anni precedenti, anche perché si sta trasformando, sta cambiando pelle. È un’economia in cui sarà sempre più necessario un maggiore orientamento verso l’innovazione, la ricerca ed i nuovi mercati. È di questi giorni un incontro con gli imprenditori locali interessati a presentare i prodotti italiani al mercato cinese per un progetto denominato “Venice Food”. Abbiamo di fronte tante opportunità e diventa sempre più importante la formazione e la valorizzazione del capitale umano. Le aziende come pensano di affrontare la nuova sfida competitiva del mercato? L’Impresa è un bene per tutta la comunità, porta ricchezza e lavoro ed offre opportunità a tutti. Assicurare la sua continuità nel tempo è un impegno comune. Un limite del nostro modello di piccole-medie imprese, in gran parte a conduzione familiare, può essere rappresentato dal carattere accentratore dell’imprenditore e dalla sua non adeguata preparazione culturale. Ma non è più il tempo dei grandi “solisti”, questo è il tempo di operare in squadra, di dare spazio all’orchestra, una volta programmato il cambiamento generazionale. E quale dovrebbe essere il ruolo di una banca locale? Le istituzioni più preparate in questo contesto come gli ordini professionali, le organizzazioni di categoria, gli istituti di credito che conoscono le peculiarità del territorio, hanno un ruolo fondamentale per creare questo nuovo approccio, che è prima di tutto di tipo culturale. Sui mercati internazionali la dimensione aziendale è un fattore discriminante. Per affrontare le sfide future dobbiamo precorrere la strada delle aggregazioni, che permettono alle imprese di essere presenti e protagoniste sul mercato globale. Se invece si vuole rimanere nel mercato locale allora il problema è più semplice. Nel nostro territorio si possono studiare forme e formule aggregative e le banche locali possono svolgere un ruolo propositivo per agevolare le filiere nei diversi settori produttivi. Poche settimane fa ha fatto scalpore la fusione fra 2 importanti gruppi bancari italiani che hanno dato vita al quarto gruppo finanziario in Europa. Quale insegnamento si può trarre da questa operazione? Questa grande fusione è nata dalla necessità di creare una banca capace di operare in un contesto europeo, dove già funzionano grandi gruppi bancari. Altro problema, invece, è quello di tener saldi i legami con il territorio e di crescere con esso. Certo questa operazione dovrà portare ad una forte innova- zione del gruppo, che procurerà concreti vantaggi competitivi, ma potrà avere come conseguenza una maggiore lontananza dal territorio. In questi momenti di passaggio Credito Trevigiano deve cogliere “l’attimo fuggente” per tessere ulteriori relazioni ed accorciare la distanza con il risparmiatore e l’imprenditore. Quali le strategie del Credito Trevigiano? Servono nuovi prodotti rivolti alla famiglia che si è vista ridotta la possibilità di risparmio. Prodotti che vadano incontro a queste modificate economie ”casalinghe”, attraverso piani pensione, piani di accumulo, carte di credito con pagamenti dilazionati. Prodotti che rispondano anche alle esigenze di categorie diverse di lavoratori (es. lavoratori atipici). Nei confronti delle imprese puntiamo a finanziare l’innovazione tecnologica affinché si possano attrezzare per migliorare l’efficienza operativa aziendale. Di recente abbiamo varato un progetto denominato “BASI” che mette banca, azienda, associazione di categoria su uno stesso tavolo, per valutare i fattori di debolezza e di forza dell’organizzazione aziendale, la possibilità di stare sul mercato. Bisogna sempre più lavorare in rete. Credito Trevigiano deve quindi consolidare il suo ruolo di identità locale, restare fedele ai valori costitutivi, mantenere i piedi nel locale e la testa nel globale . E lo deve fare coinvolgendo ancor di più tutte le sue componenti, a cominciare dal consiglio di amministrazione, dalla direzione, dai collaboratori, tutti…in un gioco di squadra convinto e motivato come quello dell’Italia ai mondiali! Giovanni Scomparin 3 IL PUNTO CON IL DIRETTORE BELLEZZA, FIDUCIA, ENTUSIAMO MOTORI DI NUOVO SVILUPPO Direttore Roberta Romano, Lei inizia il suo lavoro in Credito Trevigiano già con un record: è la prima donna in Veneto a guidare una banca di credito cooperativo che conta oltre 100 anni di vita… È una grande responsabilità sia perché una novità è sempre vista con molta attenzione e talvolta con spirito critico, sia perché dovrò guidare una banca leader nel territorio con un patrimonio di fiducia radicato nella vita della comunità locale, con un rapporto molto impegnativo con le famiglie, con le associazioni di categoria e con i singoli esponenti dell’economia locale. Una bella sfida per la sottoscritta ma anche per soci e clienti che forse si attendono da una donna manager proposte più originali per dare nuovi stimoli di crescita al territorio. In questi primi mesi quale idea si è fatta della banca? Credo che in questa banca ci siano enormi potenzialità ed il mio compito sarà quello di valorizzarle e di farle interagire. L’entusiasmo sarà il motore che svilupperà queste forze positive. Ed avendo la banca come sede istituzionale Villa Emo credo che anche la bellezza possa giocare un ruolo molto importante nello stimolare l’operosità, mettendo in moto le migliori qualità personali e di gruppo. Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a scegliere una BCC? La banca vive di relazioni, di rapporti, di incontri in senso verticale ed in senso orizzontale. Ma queste relazioni hanno tutte una caratteristica che mi sembra rilevante. Si concretizzano nel rispetto della dignità delle persone, nella volontà di crescere assieme e di realizzare progetti comuni. Il Credito Trevigiano non si muove solo per puri interessi di utile economico ma amministra la fiducia di tantissime persone e gruppi, esprime valori quali la mutualità e la solidarietà che sono alla base della responsabilità sociale. Quali obiettivi si propone di raggiungere ed in quanto tempo? Abbiamo un libro mastro di navigazione ed è il piano strategico approvato dal consiglio d’amministrazione. Fra tutti gli obiettivi elencati intendo dedicarmi con più attenzione all’incremento del margine da servizi. La struttura tecnica della banca dovrà studiare, ricercare e proporre i migliori prodotti finanziari e servizi di consulenza da mettere a disposizione di soci e clienti. Come intende motivare il gruppo dei collaboratori ? Intendo stringere un’alleanza nel rispetto delle regole e in un clima di serenità. La collaborazione sarà la caratteristica operativa del gruppo in modo che ciascuno si senta protagonista dei successi della banca. 4 IL PUNTO CON IL DIRETTORE È un lavoro con una duplice finalità: valorizzare le singole personalità e competenze ed indirizzarle verso obiettivi condivisi. E con i soci quale tipo di rapporto intende instaurare? I soci sono il primo bene intangibile della banca, un valore insostituibile. Il rapporto sarà di mutua collaborazione avendo come obiettivo finale lo sviluppo e l’armonizzazione delle legittime aspettative della compagine sociale con gli obiettivi del piano strategico. Ogni socio deve trovare nella banca un sostegno per realizzare i progetti personali e, come componente di una comunità, anche quelli sociali. Il bilancio semestrale quali risultati presenta? Il Conto Economico del primo semestre 2006 è in incremento rispetto allo stesso periodo di riferimento dell’anno precedente. Il buon andamento del risultato di gestione, rispetto al giugno 2005, dovrà essere confermato a fine anno per consentire il miglioramento degli assetti patrimoniali della BCC. Se il margine di interesse dà già, infatti, buoni risultati, si renderà, però, necessario migliorare il settore dei ricavi da servizi, non ancora in sintonia con quanto previsto dal piano programmatico 2005-2007 (vedi grafico a fondo pagina). Da quest’anno vengono applicati al bilancio i nuovi principi contabili (IAS/IFRS), anche se la tabella, per uniformità di confronto, è compilata con i vecchi principi. In controtendenza rispetto alle attese da parte del sistema, la prima applicazione degli IAS ha comportato, per il Credito Trevigiano, un incremento netto del patrimonio di oltre 600 mila euro, a conferma che il CdA ha sempre utilizzato la massima prudenza nelle stime e nelle valutazioni. Nel mese di luglio sono state aperte le filiali di Treviso e Cavaso del Tomba. Per quest’anno il programma è completo oppure dobbiamo attenderci altre aperture? Le due filiali sono operative, stanno già realizzando buoni risultati. Nei prossimi mesi verranno inaugurate ufficialmente con una festa popolare come è consuetudine di Credito Trevigiano. Entro quest’anno contiamo di aprire una nuova filiale a Galliera Veneta in provincia di Padova, un comune contiguo alla nostra area di competenza. Quando ci saremo insediati a Galliera Veneta Credito Trevigiano conterà 29 filiali. E 48 comuni di competenza… Molti soci e clienti non hanno avuto l’occasione di incontrarla di persona. Provi, in poche righe, a presentarsi. Dopo anni di esperienza nel settore ho acquisito un bagaglio tecnico tale da farmi convincere di un principio: per far funzionare qualsiasi “consorzio” umano, che si prefigga degli obiettivi, bisogna lavorare sulla relazione interpersonale perché la condivisione deve essere reale, concreta ed effettiva. Per realizzare questo progetto bisogna profondere uno sforzo umano e psicologico d’intensità del tutto pari a quello di carattere tecnico. Diversamente tale prospettiva umana rimane solamente un’ipotesi programmatica di mero stile. Quando si inizia un nuovo rapporto professionale c’è sempre un clima d’attesa ed una reciproca aspettativa. Lei porta alla banca un Know how di elevata professionalità e competenza. Cosa si attende in cambio? Lascio parlare i fatti, secondo le modalità che ho appena descritto. Sono convinta che fiducia ed armonia siano i fondamentali che devono costituire la base della reciproca soddisfazione. La tecnica per quanto raffinata e sofisticata ha sempre bisogno del fattore umano altrimenti diventa inutile o dannosa. Giovanni Scomparin Giugno 2006 Giugno 2005 Differenza % Margine di interesse 14.631 12.687 1.944 15,32% Ricavi netti da servizi 5.619 5.392 227 4,21% 20.250 18.079 2.171 12,01% Oneri e spese di gestione -13.254 -11.955 -1.299 10,87% Risultato lordo di gestione 6.996 6.124 872 14,24% Margine di intermediazione Tabella esente riclassificazione (IAS/IFRS). 5 AMBIENTE ENERGIA SENZA SPRECHI SI PUÒ FARE È ormai una preoccupazione diffusa quella dell’aumento dei costi energetici. I benefici che si potevano avere da l’entrata dell’Europa in ambito euro nell’acquisto di materie prime, è stato rapidamente annullato dalla crescita dei prezzi di petrolio e gas naturale. Considerando la serie storica dei prezzi del petrolio europeo (Brent) si può osservare come non siamo ancora al massimo prezzo raggiunto nel 1980, ma gli andamenti continuano a crescere e il Brent europeo e il Wti americano, hanno ormai prezzi molto simili, a causa del crescente domanda. Ovviamente tale situazione porta ad un rialzo anche del prezzo del gas metano che è il suo primo sostituto per usi energetici. Il perdurare di questa situazione porta ad un forte aggravio dei costi per le famiglie e le imprese, rendendo sempre più attuale la necessità di rinnovamento delle fonti di approvvigionamento. La questione energetica è sicuramente cosa da affrontare a livello nazionale, ma nel breve periodo tutti possiamo cercare di diminuire la nostra dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali. Il nostro consiglio è di valutare attentamente la dipendenza dal petrolio e dalle altre fonti fossili nella vita quotidiana. Mentre per alcune cose c'è poco da fare (ad esempio la produzione agricola è fortemente dipendente dall'uso del petrolio), nel settore dei trasporti, ciascuno di noi può iniziare a prepararsi, cercando di organizzare la propria vita in modo da essere sempre meno dipendente dall'uso dell'auto privata. È opportuno abituarsi da subito ad uno stile di vita più sobrio e meno consumistico. In ogni caso, poiché non è né pensabile né auspicabile un ritorno ad un passato pre-industriale, è essenziale essere cosciente che l'era dell'abbondanza di energia a basso costo sta volgendo al termine. Pertanto è necessario chiedere alla politica, a tutti i livelli, di interessarsi al problema per predisporre strategie di transizione all'uso di altre sorgenti di energia e stimolare al massimo la ricerca scientifica in campo energetico. Cosa possiamo fare in ambito famigliare o aziendale? In primis dobbiamo renderci conto di quali sono i nostri consumi. Quanti di noi infatti conoscono quan- to la loro abitazione consuma per unità di superficie o per abitante? O la loro automobile al chilometro? Solo con questa consapevolezza potremmo renderci conto che il risparmio energetico non è una questione morale, ma una questione di economia. Analizzare la situazione vuol dire essenzialmente utilizzare le risorse monetarie per ottenere il massimo risultato sotto forma di risparmio energetico. Infatti è indubbio che un pannello solare fotovoltaico ridurrà fortemente la spesa per l’energia elettrica e grazie agli incentivi può risultare anche economicamente vantaggioso. Ma così pure la sostituzione della caldaia antiquata con una più efficiente. Come Istituto di Credito possiamo certamente affermare che le spese per abbattere lo spreco energetico, non devono essere considerate spese, ma investimenti. Perciò vi invitiamo a riflettere sulla necessità di monitorare i vostri consumi ed a valutare la possibilità di usufruire dei nostri prodotti finanziari creati per proteggere l’ambiente e volti a abbattere i vostri costi energetici. Risparmiando sulle bollette, potete agevolmente far fruttare gli investimenti e avere quindi un beneficio sulle spese di luce e gas per più anni. Mario Marini 6 CULTURA COME ENTRARE A TREVISO? ...ATTRAVERSO LE PORTE! A Treviso, riconosciuto “comune” nel 1164 dall’imperatore Federico Barbarossa, fu relativamente breve il periodo delle libertà comunali. La città infatti nei due secoli successivi annoverò diversi “Signori”: Ezzelino e Alberico da Romano (12371260), i Da Camino (12831312), gli Scaligeri (1329-1339), la Serenissima Repubblica di Venezia (1339-1381), gli Asburgo d’Austria (1381-1384), i Carraresi (1384-1388). Quindi “la dedizione” definitiva a Venezia, conquistata e ceduta da Napoleone all’Austria, 1797. Furono 4 secoli di pace, tranne un’occasione: quando fu costiPorta Santi Quaranta tuita contro la Repubblica veneta la Lega di Cambrai(1509-1516), fra l’imperatore d’Austria Massimiliano d’Asburgo, il re di Francia Luigi XIIº e papa Giulio IIº. Gli eserciti invasori, sconfitto quello di Venezia ad Agnadello, dilagarono nel Veneto mettendo a ferro e fuoco città e campagne. Treviso, con Padova, rimase fedele a Venezia. Superata questa terribile crisi politico-militare, il governo della Serenissima pensò bene di difendere Venezia piazzando “fortezze” ai propri confini: ordinò quindi di fortificare Treviso…( e Padova, Palmanova ecc.). Il progetto affidato al veronese frate francescano, fra’ Giocondo, (quello che progettò il canale Brentella derivando l’acqua dal Piave a Pederobba) fu portato a termine dal capitano-podestà Bartolomeo D’Alviano, non senza forti dissensi tra la popolazione a causa delle numerose demolizioni di edifici esistenti. La cinta muraria medioevale fu fortificata con terrapieni e bastioni, adatti a resistere alla novità delle armi da fuoco; fu introdotto il vincolo di inedificabilità interno a ridosso delle mura e all’esterno per 500 passi, rimasto in vigore per 3 secoli; si utilizzarono a difesa della città il Sile ed il Botteniga, potendo allagare i terreni attorno 7 CULTURA alle mura con una serie di canali. Furono poi ridotte a 3 le porte della città: porta Altinia, Santi Quaranta e San Tomaso. PORTA ALTINIA Costruita nel 1514-15 dal podestà Sebastiano Moro, è situata a sud, per chi arrivava da Altino e da Venezia lungo il Sile; dava sul “napoleonico” Terraglio. Ora vi trova posto il ristorante l’Incontro e poco distante, adiacente alla sede dell’Ascom e del nuovo parcheggio Dal Negro è aperta la nuova filiale del Credito Trevigiano. PORTA SS. QUARANTA Chi arriva da Castelfranco, Noale e Feltre, la trova alla fine di viale Montegrappa. Fu costruita in un anno, nel 1517, dal podestà-capitano Nicolò Vendramin. Spartita da 4 lesene, la facciata bianca in pietra d’Istria contrasta dal punto di vista cromatico col rosso delle mura; sopra l’arcone centrale “vigila” il leone di San Marco, ma l’originale fu distrutto dai Francesi nel 1797. Il ponte in pietra fu costruito nel 1873 ed è ora percorribile solo da pedoni dopo il recente restauro della porta. Per ammirare la grandiosità del manufatto è opportuno osservare la porta …a partire dal livello del fossato. Le stanze del sottotetto ospitarono i cospiratori antiaustriaci nel 1848 guidati da Daniele Manin: lo testimonia una lapide collocata a sinistra, appena varcata la porta entrando. PORTA SAN TOMASO Chi invece giunge a Treviso da Conegliano, la vede maestosa alla fine di viale Vittorio Veneto e dei “passeggi”; fu fatta costruire in soli dieci mesi nel 1518 dal podestà Paolo Nani, sul luogo dove sorgeva una chiesa dedicata a Tomaso Becket, il vescovo di Canterbury. Sulla sommità della copertura in lastre di piombo è collocata la statua di San Paolo. La facciata esterna è rivestita in pietra d’Istria con 6 colonne aggettanti e decorata con armi corazze e stemmi: pare proprio un arco trionfale! La guerra di Cambrai era appena finita… con risultati positivi per Venezia. Sulla facciata sud, molto sobria, è incisa una scritta bene augurante per chi entrava o usciva dalla città: Dominus custodiat introitum et exitum tuum. Fu restaurata nel 1703… e lo è anche in questi mesi: le vibrazioni causate dall’intenso traffico e i gas di scarico delle auto hanno reso improcrastinabile un intervento conservativo. Passata Treviso al regno d’Italia, 1866, le porte e le mura, cedute dal demanio, diventarono proprietà comunali ed oggetto di molte dispute e polemiche tra chi voleva conservarle e chi voleva Porta San Tommaso abbatterle per …snellire il traffico. Furono aperti diversi varchi: da porta Manzoni a porta Calvi al varco Filippini. A sud, a ridosso della stazione ferroviaria… ci pensarono purtroppo i bombardamenti del 1944, mentre a est ed ovest avevano provveduto delibere comunali attorno agli anni ’20. Sotto il serenissimo governo veneto i lavori di manutenzione della cinta muraria e delle porte costituivano un pesante balzello per i contribuenti… Oggi sono gli sponsor a farsi carico della meritoria incombenza, stante la penuria di risorse del Comune: conservare le vestigia del nostro passato è tuttavia saggia amministrazione e buona politica urbanistica... È solo così che ci possiamo permettere oggi una salutare e panoramica passeggiata sulle “Mura” di Treviso! Piero Facin 8 ECONOMIA FUSIONI: VANTAGGI PER GLI AZIONISTI NON PER I CLIENTI Nell’ultimo anno il valore delle banche quotate in borsa è salito di oltre il 30% a dimostrazione di un generale invidiabile stato di salute. La raccolta è cresciuta nel sistema a tassi medi prossimi all’8%; gli impieghi si sono mossi più o meno con la stessa velocità; la redditività del patrimonio è stata superiore al 12%; la qualità del credito si è mantenuta elevata. Tuttavia le serie di numeri che abbiamo riportato indicano valori “medi”. E le medie non offrono particolari contributi là dove si vogliano cogliere differenze. Le differenze in un sistema bancario qual è quello nazionale, costituito da ben 778 aziende, infatti, ci sono e sono rilevanti. La prima riguarda la quotazione in borsa : a Piazza Affari troviamo solo una ventina di banche. Esse, tuttavia, accorpano più dell’80% della quota nazionale di mercato in termini di raccolta ed impieghi. La seconda grande differenza è che il rimanente 20% del mercato è suddiviso tra circa 750 istituti, la maggior parte dei quali Banche di Credito Cooperativo. Queste aziende da almeno dieci anni godono di uno stato di salute invidiabile. Crescono in termini di raccolta, impieghi, numero di clienti, utile e patrimonio più del sistema. Nel Veneto, ad esempio, le B.C.C hanno dal 1990 hanno triplicato la loro quota di mercato (dal 4,2% all’11,7%). Ma, lo ripetiamo, si parla molto di chi cammina con passo lento, chiude sportelli, diminuisce l’organico e quasi nulla di chi, in 4 anni, ha incrementato impieghi e raccolta del 50% ed ha assunto molte centinaia di dipendenti (solo la nostra banca 100 in dieci anni). Un esempio? Nei giorni solo il settimanale Il Mondo ha parlato del “miracolo Credito Cooperativo” sostenendo che la rete delle 500 ex casse rurali rappresenta “la prima banca italiana”. Citando, tra le numerose realtà di successo anche il Credito Trevigiano. La stampa nazionale è invece stata monopolizzata dalla ufficializzazione di una grande fusione tra colossi. Questi i fatti che vogliamo analizzare. Quando è stato comunicato il nuovo progetto i corsi delle due società quotate in borsa sono saliti e di molto. Subito i commentatori si sono affrettati a dire che è stata un’ottima operazione che ha creato ricchezza. C’è un dubbio che attanaglia uno studioso padovano, Luigi Zingales (docente di economia nella più nota università americana, Harvard). In una analisi pubblicata ne Il Sole 24 Ore del 31 agosto riporta che le fusioni possono sintetizzarsi nel seguente modo: taglio dei costi e licenziamento dei dipendenti; riduzione dei tassi sui depositi ed aumento dei tassi sui prestiti. Se lo dice Lui… Abbiamo appena ricordato che gli azionisti dei due gruppi in fusione hanno visto salire il valore delle azioni globalmente di 6 miliardi (12 mila miliardi di lire). Ciò è accaduto perché si stima che gli utili futuri aumenteranno. Ora, poiché nelle banche gli utili vengono realizzati principalmente acquistando denaro (che è una risorsa limitata), vendendo denaro (la domanda di credito non può impennarsi all’improvviso) e fornendo servizi (la cui domanda è generalmente stabile), non è possibile ipotizzare che lo scenario futuro muti tanto in fretta e così favorevolmente quanto sono saliti i corsi delle 2 banche. Anche alla luce del fatto che i problemi della nuova banca saranno almeno pari alle economie che si genereranno. Ma gli utili aumenteranno nonostante tutto ciò. È questo il pensiero dei grandi investitori. Anche le altre banche quotate in borsa, infatti, stanno salendo di valore come per voler anticipare bilanci futuri ancora più rosei. Come è possibile che tutte le banche migliorino i loro conti? Perché si prevede che le fusioni ridurranno i competitori (abbiamo detto che 20 gruppi bancari in Italia detengono l’80% del mercato) e ciò genererà una riduzione della concorrenza. Che tradotto significa margini più elevati per gli operatori. Come si vede la fusione tra i due colossi potrà generare ricadute a cascata su tutti. Sui clienti delle banche “fuse” che probabilmente dovranno pagare i costi della fusione; sui clienti di altre banche che potrebbero dover pagare costi indiretti dovuti da una riduzione di competizione; sulle altre piccole banche che, seppur in salute, si dovranno scontrare con competitori sempre più muscolosi. Che la situazione sia preoccupante lo cogliamo dai messaggi pubblicitari dei grandi gruppi bancari. Tutti, nessuno escluso, 9 ECONOMIA sono impegnati a far cogliere al loro cliente (o potenziale cliente) che bisogna fidarsi delle nuove banche. Che le nuove banche sono diverse. Vicine al cliente. Assistiamo così a bellissime pubblicità televisive alla “Mulino bianco”. Con giovani dipendenti dalla faccia pulita che dialogano amichevolmente con i loro interlocutori in ambienti “di campagna” per dare loro messaggi del tipo : “condizioni bloccate per molti anni”, “zero costo”, “tutto compreso”, “totale disponibilità”. Il problema non è più dimostrare, come un tempo, che la banca ha professionalità, competenze. Il problema è evitare che i clienti chiudano i conti. Non siamo più, sembrano voler dire nelle pubblicità, quelli degli scandali Parmalat e Cirio. Anche se gli amministratori sono gli stessi e l’obiettivo di utile è salito! Ovviamente noi non siamo preoccupati. I nuovi modelli di comportamento, che dovrebbero garantire il successo di questi grandi gruppi, sono i nostri modelli da sempre: chiarezza, semplicità, trasparenza, dialogo. Rispetto a queste banche ci sentiamo molto più avanti. Li sfidiamo anche sulle condizioni dei servizi più richiesti, come si ricava dalla tabella che riportiamo. Gianni Lo Martire Resp. Direzione Finanza Credito Trevigiano CONTI CORRENTI A CONFRONTO OPERAZIONI BANCA INTESA Conto Intesa Euro SAN PAOLO IMI Benefit Facile Euro CREDITO TREVIGIANO Conto famiglia plus (Socio Banca) Tasso di conto corrente minimo 1,35% da 0 a10 euro (il costo dipende dal numero dei prodotti posseduti dal cliente) 4,83 euro gratis Canone annuo carta bancomat gratis 12,91 euro gratis Prelievo bancomat presso sportelli dell’istituto gratis gratis gratis Prelievo bancomat presso altri sportelli 2 euro 2,12 euro 1,55 euro 2,5 euro 3,5 euro gratis 3,5 euro 4,5 euro 2,10 euro gratis se fatto tramite internet banking che rientra tra i servizi gratuiti) 1 euro per prelievi sotto i 500 euro gratis gratis Fonte : Banca Intesa Fonte : San Paolo Imi Canone mensile di conto corrente Bonifici verso Italia allo sportello con addebito in conto acceso presso la stessa banca Bonifici verso Italia allo sportello con addebito in conto filiali altra banca Prelievo di contante allo sportello MUTUI A CONFRONTO : Esempio di un finanziamento di 100.000 euro su un valore immobiliare pari a 150.000 euro TIPOLOGIA BANCA INTESA ABITATIVO SAN PAOLO IMI DOMUS CREDITO TREVIGIANO MUTUO A SOCIO “PRIMA CASA” 15 ANNI FISSO 5,52% 5,96% IRS + 0,50 = 4,78% 15 VARIABILE 4,94% 4,065% EURIBOR 6 MESI + 0,65= 4,28% 20 ANNI FISSO 5,67% 6,21% IRS + 0,50 = 4,86% 20 VARIABILE 4,94% 4,74% EURIBOR 6 MESI + 0,75= 4,36% 30 ANNI FISSO 5,92% 6,61% IRS + 0,75 = 5,16% 30 VARIABILE 5,04% 4,98% EURIBOR 6 MESI + 0,80= 4,44% Fonte: Banca Itesa Fonte: San Paolo IMI Legenda: per i tassi indicati si intende il taeg, cioè il tasso comprensivo di ogni onere; : il tasso fisso indicato si riferisce a tutta la durata del finanziamento mentre il tasso variabile si intende quello della prima rata; per il calcolo del taeg del Credito Trevigiano si è preso il tasso euribor a 6 mesi (3,51% in data 2 settembre) ed il tasso I.R.S. a 15 - 20 - 30 anni sempre del 2 settembre) e si è poi tenuto conto delle spese accessorie. Si sono presi i parametri alla data indicata per consentire - poi - un confronto omogeneo con i dati pubblicati dalle altre banche. 10 PRODOTTI AVETE TUTTO SOTT’OCCHIO? Sempre più spesso vediamo alla televisione la pubblicità di prodotti bancari a condizioni “speciali”, promossi dalle grandi banche italiane o straniere, come Intesa, Unicredit, Ing Direct, Mediolanum o quant’altro… servizi ed opportunità fin dalla prima età. • Dal neonato fino al 18º anno di età. Sembra che solo loro abbiano il miglior conto corrente senza spese per i privati (verificate i fogli informativi!), al tasso di remunerazione superiore alla media (non sempre, scoprite i tranelli…), mettendo a disposizione carte bancomat e servizi gratutiti (che spesso non sono veri...). Pensate che il Credito Trevigiano sia da meno? Da sempre la nostra Banca di Credito Cooperativo risponde alle esigenze della famiglia e dei nostri Soci che ormai hanno raggiunto quota 6.000 unità. Il motto “Avete tutto sott’occhio?” accompagna la promozione dei nostri speciali conti dedicati alla compagine sociale ed alla clientela, con tanti - Deposito Everest: per i papà, i nonni e gli zii che vogliono premiare i più piccoli con il versamento di somme di denaro su un libretto di risparmio, garantito ad un tasso eccezionale: 3,50%*!! Per i Soci, in più, la BCC mette a disposi- zione anche il Deposito Nuova Vita con un piccolo benvenuto di 50 € al figlio neonato! Dall’11° anno fino alla maggior età, per i ragazzi che vogliono già avvicinarsi al mondo bancario c’è la possibilità di scegliere anche il Conto Amico Plus: il conto corrente per i minori senza spese, operazioni illimitate e gratuite con un bancomat per i piccoli pagamenti. • Dai 18 ai 32 anni. Conto Giovani: il conto corrente a zero spese per i giovani studenti e lavoratori atipici, con interessi garantiti, Pagobancomat e carta di credito prepagata sempre in tasca! E da casa si può operare 24 h su 24 via web con il servizio di internet banking gratuito. Per i Soci ed i figli di soci, con il Conto Verde la BCC si accolla anche l’imposta di bollo! Non vi soddisfa il c/c, volete tenere stretti in 11 PRODOTTI Il personale delle nostre filiali è a disposizione per valutare insieme a Voi la miglior opportunità in base alle Vostre necessità. E Tu Socio, fai promozione della nostra Banca tra i tuoi amici e parenti! Presentaci un nuovo cliente e potresti vincere la somma di 100 € da spendere presso i negozi convenzionati Il regolamento è a disposizione presso l’Ufficio Soci della Sede di Vedelago. Marco Monda Servizio Marketing & Prodotti mano i vostri gruzzoletti? Nessun problema: il Libretto di risparmio Giovani è la soluzione pensata anche per chi ama la tradizione. • Dai 26 anni in su o per chi già lavora. Non sapete come farvi accreditare lo stipendio direttamente dall’azienda, pagare le bollette automaticamente, disporre bonifici e non volete “spendere un patrimonio”? Il Credito Trevigiano mette a vostra disposizione Conto Accredito Stipendio, il c/c con una spesa fissa trimestrale per gestire al meglio i conti di casa. Per i Soci, inoltre, grazie al Conto Melograno Azzurro, con un piccolo canone mensile, coperture assicurative, carte di credito e tante opportunità già comprese, rendono unico questo conto a pacchetto. • Per i pensionati e gli ultrasessantacinquenni. Eh sì, per chi finalmente si gode il meritato riposo dopo tante fatiche, il Conto Pensione è proprio la soluzione ideale. Poca spesa e la certezza di avere già in conto dal 1º giorno del mese la pensione. Basta alle lunghe file in Posta! Siete Soci? Meritate di più. Il Conto Melograno Oro è il modo scelto dal Credito Trevigiano per premiare chi si è ritirato dal lavoro: servizi, coperture assicurative di prim’ordine ed imposta di bollo già assolta dalla BCC. Niente costi, tanti servizi gratuiti. • Per la famiglia. Viene messo a disposizione della clientela anche il Conto Famiglia, un conto corrente di base per venire incontro a chi non necessita di particolari esigenze per la gestione dei conti di casa, e ricerca invece servizi minimi essenziali a scapito della remunerazione delle giacenze. * Messaggio promozionale. Il presente messaggio non costituisce sollecitazione al pubblico risparmio. Prima dell’adesione visionare i fogli informativi a disposizione presso le filiali. Le condizioni sopraesposte potranno subire variazione in funzione dell’andamento del mercato e/o della politica commerciale della Banca. In caso di affidamento la banca si riserva di valutare il merito di credito prima dell’erogazione. 12 AZIENDE PROSECCO NEL MONDO Da generazioni la Mionetto di Valdobbiadene produce vini di eccellente qualità, che oggi esporta anche in Cina Dici Prosecco doc di Valdobbiadene e subito lo colleghi ad una storica azienda incastonata fra le colline trevigiane, Mionetto, che dal lontano 1887 produce e commercializza vini. Per anni la famiglia Mionetto produsse quasi esclusivamente Prosecco; oggi l’azienda, che nel frattempo è diventata Spa ed ha acquisito importanti marchi del settore, offre una gamma completa di vini di fascia alta/medio-alta. Fanno parte del gruppo anche ‘Amistani Guarda di Venegazzù’, famosa per i rinomati vini rossi fermi e passiti del Montello e dei Colli Asolani, e ‘Giuseppe Romano Brotto’, noto marchio di grappe e distillati. Stile e valori Mionetto “L’innovazione di prodotto ed il miglioramento continuo – spiega il presidente ed amministratore delegato del gruppo Mionetto, Aldo Zanin – non ci fanno perdere di vista le nostre radici, saldamente legate al territorio di produzione del Prosecco doc di Valdobbiadene e a un’antica tradizione di vini genuini, di qualità assoluta”. Non a caso l’immagine per antonomasia del Prosecco doc frizzante Mionetto è quello con la tipica ‘legatura a spago’: il tappo di sughero viene fissato al collo della bottiglia con dello spago, manualmente, come facevano un tempo i contadini della zona. Inoltre l’azienda vinicola di Valdobbiadene vanta rapporti ultradecennali con i viticoltori locali, con i quali collabora per ottenere le migliori uve ed i migliori mosti. “Il vantaggio che ne deriva – continua Zanin – è che controlliamo direttamente la materia prima lavorata già molto prima dell’imbottigliamento, seguendo l’intero processo produttivo sin dalla vigna, dalla potatura alla vendemmia, alla frizzantatura o spumantizzazione, grazie ad enologi ed enotecnici esperti. Le tecniche vinicole sono le più evolute, ma sempre rispettose della tradizione”. Grande assortimento in cantina I prodotti Mionetto si trovano nelle wine list di hotel, enoteche, bar e ristoranti esclusivi, in Italia e nel mondo; alcune linee anche sugli scaffali di importanti catene della grande distribuzione. Oppure, per gli amanti del buon vino, vale la pena fare un salto al negozio aziendale presso la sede storica Mionetto in via Colderove 2 a Valdobbiadene, dove, su prenotazione, si può fare una visita guidata della cantina. Per i privati e le famiglie è inoltre possibile ordinare il vino direttamente da casa, telefonando al numero verde 800/344944. “Il nostro cliente-tipo – spiega la responsabile dei rapporti esterni, Cinzia Zanin – è una persona ricercata, che apprezza le caratteristiche di un buon calice di vino, ma è anche attenta all’immagine e all’eleganza, che ritrova ad esempio nel design e nelle forme accattivanti delle nostre bottiglie, oppure nel modo di comunicare, sempre all’avanguardia. Non a caso, fra i nostri consumatori, molte sono donne e persone giovani”. Grande successo ha riscosso l’ultimo nato ‘Sergio Rosè’, (la declinazione in rosa dello spumante principe di casa Mionetto ‘Sergio’), uno spumante rosè di alta qualità realizzato con uve rosse vinificate in rosato, presentato all’ultima edizione del Vinitaly, dove ha vinto una Gran Menzione. E poi, a fianco dei 13 AZIENDE QUARTIER GENERALE MIONETTO vini tradizionali - quali il pregiato Cartizze, il Prosecco doc di Valdobbiadene nella versione frizzante o spumante, – merita particolare attenzione la nuova linea ‘Easy’, “tante bollicine sottili e persistenti per solleticare i palati più fini”. Si tratta di una linea di vini leggeri, bianchi rossi o rosè, particolarmente adatti come aperitivo, imbottigliati con tappo a corona nella versione da 0.75 e 0.375 cl, presentati con campagne pubblicitarie ironiche e sorprendenti. L’azienda in numeri Al 31 agosto scorso il gruppo Mionetto (che segue l’anno commerciale, facendolo coincidere con il periodo della vendemmia) ha chiuso il proprio bilancio con un fatturato di circa 43 milioni di euro, segnando un incremento all’incirca del 6% rispetto all’esercizio precedente. I dipendenti sono circa un centinaio, dislocati in diverse sedi operative, fra cui quella legale è in via Colderove a Valdobbiadene, proprio nel cuore della zona Doc del Prosecco. All’estero Mionetto ha una sede a New York dal 1997, Mionetto Usa Inc., ed un ufficio di rappresentanza a Stoccarda dal 2003. Tredici milioni sono le bottiglie prodotte all’anno. Il mercato italiano ne assorbe circa il 65%, mentre i principali mercati esteri sono Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, America Latina ed Estremo Oriente (Giap-pone, Corea e recentemente anche Cina). “L’export è in continua crescita, – commentano dal quartier generale Mionetto – dato che il Prosecco, con il suo gusto vivace ed il profumo inconfondibile, piace sempre di più nel mondo. A tal proposito non ci inquieta l’ultima provocazione di Paris Hilton con il suo Prosecco in lattina, poiché noi abbiamo sempre lavorato per offrire al cliente un vino Doc di assoluta qualità”. Parlando invece del rapporto di collaborazione con il Credito Trevigiano, Marco Tomasin (responsabile ufficio finanza Mionetto) lo descrive come una “relazione di fiducia iniziata due anni fa e cresciuta velocemente. Ci troviamo molto bene a lavorare con l’istituto di credito cooperativo di Vedelago per l’ottima flessibilità e rapidità nelle risposte”. Da ultimo, forte di un trend di crescita che anche nel 2007 si stima intorno al 6-7%, la Mionetto di Valdobbiadene alza in alto i calici guardando con entusiasmo al futuro. Federica Florian 14 MUSICA CLASSICHE ARMONIE A VILLA EMO Ancora risuonano le quiete stanze di Villa Emo delle armonie ricreate lo scorso 16 settembre dallo Junghes Musikpodium di Dresda, formazione di giovani leve musicali tedesche ed italiane, coordinata e diretta per l’occasione da musicisti italiani affermati, come Stefano Montanari (Direzione musicale e violino), Ivano Zanenghi (liuto) e Stefano Molardi (clavicembalo). L’iniziativa rientra nell’ambito degli accordi (Incontri Musicali Dresda-Venezia) che già da alcuni anni la contessa Caroline Emo, particolarmente sensibile a questo tipo di proposte culturali, ha stretto con l’Associazione tedesca, grazie ai buoni uffici della sig.ra Ulli Gondolatsch, per consentire a giovani musicisti, giunti al termine di un periodo di perfezionamento trascorso a Venezia sotto la guida di specialisti italiani, di esibirsi in un contesto unico com’è quello di Villa Emo. Perché proprio Dresda associata a Venezia? Appunto per far rivivere la grande tradizione di rapporti culturali che legarono le due città, specie nel ‘700, quando la città tedesca era soprannominata l’Atene dell’Elba, rapporti che portarono a tutta una serie di scambi musicali che consentirono a famosi virtuosi, maestri e cantanti italiani di essere invitati alla corte di Dresda ed a musicisti di spicco dell’antica Cappella di Corte di Dresda di essere invitati a Venezia. Lo stesso Vivaldi compose numerosi concerti per la Cappella di Corte sassone. Ed è questo il motivo della riproposizione a Villa Emo della musica del “prete rosso”. Violini, viole, violoncelli, oboi, flauti in stretto dialogo hanno fatto a gara per rievocare i fasti di questa architettura palladiana e per comunicare intense emozioni ad un pubblico forzatamente ristretto e composto in gran parte da soci dell’Associazione. Apprezzatissima è stata l’esibizione del soprano Madeleine Vogt, che ha interpretato con virtuosistica abilità e personali coloriture il salmo “Laudate pueri Dominum”. Un’esperienza veramente unica per i 22 giovani musicisti (qualcuno appena quindicenne) quasi trascinati a dare il meglio di sé dalla passione e dalla capacità artistica dei loro tre maestri italiani. Un’esperienza che verrà ripetuta tra qualche mese e che consentirà a giovani musicisti italiani di perfezionarsi a Dresda, a contatto con maestri ed allievi tedeschi. Esemplare come occasione d’impegno, di crescita culturale, d’integrazione di culture. Nel nome di una grande tradizione a cui Villa Emo, anche nella nuova gestione del Credito Trevigiano, intende assicurare il proprio contributo. 15 AMBIENTE NATURALMENTE…TREVIGNANO In tempi in cui impazzano ad ogni angolo pretenziose selezioni di Miss od improbabili ed improvvisate rievocazioni storiche, acquista meritato e distinto rilievo chi propone alla comunità temi di riflessione per l’oggi che stiamo vivendo ed ancor più per il domani che ci stiamo preparando. E lo fa non con una conferenza o con un dibattito di una serata, ma con tutta una serie di iniziative che abbracciano una settimana intera. Come appunto hanno fatto lo scorso settembre il Comune e la Pro Loco di Trevignano, che hanno dato vita per il quarto anno consecutivo a Naturalmente Trevignano Settimana per l’ambiente, manifestazione articolata in varie proposte interessanti ed intelligenti, che hanno coinvolto alunni delle Scuole Elementari e Medie, famiglie, operatori del territorio e comunità. Temi di quest’anno: la trasformazione del paesaggio rurale, con la sequela di ferite e tentativi di ripristino, la produzione di energia pulita, l’acqua, l’alimentazione. Temi trattati in una selezione di libri messi a disposizione di ragazzi e di adulti (Scaffale Verde), in corsi specifici (Alimentazione e salute), in convegni (Paesaggio rurale, Energie Alternative), in spettacoli (Rifiuti umani). Il tutto concluso nella grande festa del mercatino Naturalmente Trevignano, con tanto di mostra-mercato, burattini, giocolieri ed animazione musicale. In un modo o nell’altro sono passate, anche in modo leggero e divertente, informazioni e notizie che hanno fatto riflettere sul nostro modo di vivere collettivo ed individuale e sull’eredità che lasceremo ai nostri figli. Importanti tra gli altri gli spunti trasmessi nel corso del convegno sulle Energie Alternative (22 settembre) coordinato dal sindaco Ing. Franco Bonesso. Gli esperti invitati hanno comunicato in linguaggio semplice e piano importanti verità e prospettato interessanti prospettive: • l’eccessiva produzione di nitrati nelle deiezioni degli allevamenti della zona (preoccupante la situazione di Trevignano ed ancor più quella di Vedelago) e la conseguente necessità di sfruttare questo surplus come risorsa energetica (biogas, impianti di combustione, pirolisi), come si fa in altri paesi europei (Germania in particolare), sono state illustrate dal dott. Fernando Pellizzari; • la possibilità di produrre carburanti da biomasse verdi, che inquinerebbero meno e che consumerebbero meno ossigeno, è stata dimostrata con dati ed esperienze dall’Ing. Walter Marconi; anche se i motori attuali sono stati adattati all’olio fossile e meno a quello vegetale, basterebbe una decisione forte di politica economica per cambiare tutto; • la grande attualità delle fonti di energia alternative, come quella solare e quella fotovoltaica, è stata sostenuta dall’Ing. Luca Sgarbossa, che ha documentato come la prima sia più efficiente, mentre la seconda, più costosa, sia più aperta ad interessanti sviluppi, se supportata da provvedimenti legislativi. A conclusione sono state presentate da un funzionario del Credito Trevigiano, Marco Monda, alcune opportunità di finanziamento per l’ambiente studiate dalla cooperativa di credito, che, come già aveva sottolineato il Presidente, dott. Nicola Di Santo, in apertura di serata, crede concretamente nelle politiche ambientali, tanto da essere la prima banca italiana certificata Emas. 16 CENTRO DIREZIONALE DAL CANTIERE DELLA FATTORIA DI VILLA EMO... Mancano pochi mesi al completamento delle opere appaltate e si cominciano a intravedere i primi risultati dell’opera. Ciò è possibile grazie alle caratteristiche dell’edificio che, particolarmente lungo, permette il contemporaneo svolgimento di più lavorazioni, con la presenza di numerosi addetti che però riescono a lavorare in condizioni di assoluta sicurezza. È anche il frutto di una precisa programmazione costantemente verificata e aggiornata, che permetterà inoltre il rispetto dei tempi previsti. Capita così che, mentre si stanno completando gli interventi strutturali alla copertura e ai solai del corpo di fabbrica più ad est, dall’altra parte sono state tolte le impalcature che occultavano la facciata ovest di quella che diventerà la sede della filiale. Quello che è stato restituito alla vista di quanti sostano nel piazzale della chiesa, rappresenta un esempio della finitura delle facciate del complesso, che dovrebbero recuperare la sobria dignità di un tempo, manifestando al tempo stesso i segni di un intervento recente che però non ha volutamente cancellato i segni del tempo. Risaltano le aperture delle finestre ora ripristinate, le ricerca- te prese di luce, l’intonaco rifinito a calce che mantiene la morbidezza della superficie, comprese le irregolarità, frutto di accavallarsi di interventi successivi. Anche parte della facciata nord è stata ripristinata scegliendo tonalità cromatiche corrispondenti a quelle preesistenti, ma permettendo comunque la “lettura” della successione degli interventi. Dal punto di vista impiantistico, sono in fase di completamento le centrali di trattamento aria, riscaldamento/condizionamento, il generatore di corrente ausiliario e quanto sarà posizionato nei vani interrati realizzati a nord del corpo di fabbrica. All’interno del fabbricato, la realizzazione del sottofondo del piano terra sta coprendo le numerose canalizzazioni dell’impiantistica. La massiccia presenza di tubazioni è dovuta al fatto che, per scelta progettuale, le “dorsali” di distribuzione impiantistica sono state collocate sotto al pavimento del piano terra. Ciò permetterà di limitare l’impiantistica al piano primo, raggiunto invece da colonne di distribuzione, preservando il più possibile l’originale solaio in legno. È una scelta legata sia alla necessità di mantenere quanto più possibile inalterato lo schema strutturale dell’edificio, sia alla possibilità di usufruire degli scavi comunque necessari per il consolidamento delle fondazioni. 17 CENTRO DIREZIONALE Nella zona che in precedenza ospitava il museo della civiltà contadina, è stato invece realizzato un pavimento cementizio che permette l’irrigidimento della struttura senza togliere altezza utile, già limitata dalle caratteristiche dell’edificio. La chiara colorazione delle strutture lignee e delle tavelle di copertura, a base di calce, ma non coprente, avrà la funzione di migliorare la luminosità naturale che può usufruire soltanto di finestre di piccole dimensioni. Nella zona più ad ovest, subito dopo quella che diventerà la futura filiale, è già il momento di definire il rivestimento interno delle pareti, andando a coprire le zone interessate dall’impiantistica, e lasciando quanto più possibile a vista la muratura originaria. Sarà utilizzato un rivestimento in legno che garantirà un buon isolamento acustico, presentando altresì un aspetto estetico in sintonia con l’edificio e le funzione che vi si svolgeranno. Per le pavimentazioni il materiale dominante sarà la pietra di Lessinia, con finitura lucida all’interno e grezza all’esterno. Gli ampi spazi scoperti saranno interessati da una sistemazione che prevede la collocazione dei parcheggi a nord del fabbricato, all’interno di “isole” ribassate di circa 40-70 cm, in modo tale che la vista possa spaziare sopra le auto in sosta per cogliere la globa- lità del paesaggio circostante. Lo spazio a sud sarà invece destinato a giardino con percorsi e aree di sosta accessibili anche dai cancelli, pedonale e carraio, che connettono con la via pubblica. Anche nel caso delle sistemazioni esterne, la filosofia dell’intervento si ispirerà alla riduzione dell’impatto, utilizzando le soluzioni meglio integrabili con l’ambiente e i materiali più vicini ad un aspetto “naturale”. Quello che oggi appare alla vista è un grande cantiere con un continuo brulicare di addetti dentro e fuori l’edificio; ognuno però ha un compito preciso e non sussistono accavallamenti o impedimenti che mettono in discussione il rispetto del cronoprogramma prestabilito. Il cantiere è stato oggetto della visita di numerosi professionisti della castellana che hanno potuto cogliere la filosofia dell’intervento grazie alla minuziosa descrizione dell’arch. Torsello. Tutti hanno apprezzato sia gli aspetti tecnici loro enunciati, sia il fatto che l’esecuzione di un’opera del genere, resa “trasparente”, costituisce un momento di arricchimento professionale. Enzo Bergamin 18 STUDENTI ANCORA TANTI GLI STUDENTI CHE S’IMPEGNANO La scuola che non forma, la scuola che non prepara, la scuola che non è più ascensore sociale…Continua da tempo il ritornello sulla scuola, sempre a pretendere e poco a dare. Con critiche fin troppo facili e scontate, che si ripetono puntuali ad ogni inizio d’anno, e riforme spesso di facciata, fatte da chi vive poco i problemi della scuola. E così si passa volutamente sotto silenzio quanto tanti insegnanti (non tutti, certo) stanno facendo con passione e professionalità, giorno dopo giorno, per arginare ed attenuare le varie forme in cui si manifesta il disagio giovanile, per dare motivazioni ai ragazzi, per creare situazioni di inclusione degli svantaggiati, per integrare gli stranieri.. La cultura costa, sicuro”, continua a ripetere negli incontri e nelle Assemblee annuali della nostra BCC il pittore Favotto, “ma quanto di più ci costa l’incultura, l’ignoranza?”. Ci consola, però, l’impegno che ancora tanti studenti dimostrano sui banchi di scuola. Un impegno che, quando è unito alle capacità, produce risultati incoraggianti e spesso lusinghieri. Come testimoniano gli elenchi dei premiati del Progetto Studenti, 19° edizione, che puntualmente, ogni anno, va a segnalare, come si diceva un tempo, i più meritevoli. Non un’élite di poche decine di ragazzi. Anche quest’anno, ed il dato è senza dubbio confortante, sono quasi 200. Suddivisi, in proporzioni più o meno costanti, in Laureati con media dai 99/110 in su (33%), in Diplomati con media a partire da 85/100 (22%) e in studenti delle classi intermedie delle Superiori con media pari o superiore ai 7,7/10 (45%). A livello universitario non c’è stato quell’incremento che ci si poteva aspettare dalle recenti aperture. Anche se le Facoltà più frequentate continuano ad essere quelle tradizionali (Ingegneria, Lettere e Filosofia, Medicina e Chirurgia), prevalgono indirizzi di laurea nuovi come ad esempio Scienze e Tecniche dell’interculturalità (Bortolon Giulia), Comunicazione internazionale (Perin Lisa), Economia degli scambi internazionali (Feltrin Luca), Tecniche artistiche e dello spettacolo (Sella Luca), Tecniche della prevenzione nei luoghi di lavoro (Gazzola Giampietro), Progettazione e gestione del turismo culturale (Crespan Giulia), Sistemi informativi territoriali (Condotta Loren), Economia territoriale e reti d’impresa (Simionato Deborah). Da segnalare i professionisti che hanno ripreso gli studi per laurearsi (Condotta Loren, Binotto Dario) ed un caso esemplare, quello di Massimo Favaro, che, assunto dal Credito Trevigiano a tempo determinato quando frequentava i primi anni di università, al momento di essere confermato lasciava il posto per proseguire gli studi e laurearsi in Scienze della comunicazione con 110 su 110 e tesi su Lo sguardo di AlJazira. Più severe dello scorso anno sono risultate le valutazioni dei diplomati, ridotti come numero totale (nº 41 rispetto ai 52) ed anche come numero di eccellenze (solo 11 i 100/100 contro i 25 del 2005). In gran parte studenti dello Scientifico (nº 10), del Linguistico (nº 7) e di Ragioneria (nº 7). Più o meno invariato risulta il numero degli studenti delle classi intermedie, appartenenti in gran parte ai Licei (Scientifico, in particolare, Sociale, Classico e Linguistico) e meno agli Istituti Tecnici (uno studente solo dell’ITIS “Barsanti” di Castelfranco). Degni di menzione sono alcuni studenti che hanno conseguito medie pari o superiori al 9: Menegon Irene (Liceo tecnico “Filippin” di Paderno), Bolzon Riccardo (Liceo Scientifico “Giorgione” di Castelfranco), Simioni Alice (Liceo Linguistico “Veronese” di Montebelluna) e Gatto Flavia (IPSS “Rosselli” di Castelfranco). La tradizionale premiazione si terrà in data ancora da definire presso la Sala Cinema di Vedelago nello stile del Credito Trevigiano, che intende dare giusto rilievo agli studenti soci o figli di soci che più hanno meritato nello scorso anno scolastico. Un semplice gesto secondo il principio del dare poco a molti, piuttosto che molto a pochi. 19 STUDENTI LAUREA Vecchio ordinamento Bittante Stefano Boldrin Lisa Bortolon Guidolin Giulia Bortolotto Roberto Guidolin Anna Perin Lisa Simioni Valentina Stangherlin Nicola Favaro Massimo Minichiello Cinzia Vettoretto Elisa Basso Giorgia Borsato Federico Giannini Marina Gazzola Andrea Simionato Alessandro Perin Nadia Favero Eva Resana Laurea in sc. e tec. dell’interculturalità S. Marco R. Laurea in ingegneria civile Godego Laurea in architettura Castelfranco. Laurea in comunicazione internazionale Vedelago Laurea in medicina e chirurgia Godego. Laurea in architettura Cavasagra Laurea in scienze della comunicazione Caerano Laurea in chimica e tecn. Farmaceutiche Vedelago Laurea in ingegneria edile Loreggia Laurea in lingue e civiltà orientali Cavasagra Laurea in scienze forestali e ambientali Vedelago Laurea in scienze dell’educazione Vedelago Laurea in ingegneria civile Castelminio Laurea in chimica e tecn. Farmaceutiche Barcon Laurea in sc. della formazione primaria Resana Laurea in ingegneria elettronica 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 110 110 108 108 107 106 104 102 101 Specialistica Gazzola Stefania Girardi Fabio Vedelago Albaredo 110 e lode 110 e lode Nuovo ordinamento De Angeli Stefano Fasoli Marco Merlo Matteo Nicoletti Francesco Pozzobon Anna Sbrissa Chiara Sella Luca Volpato Alessandra Confortin Daria Coppo Alessandro Minello Caterina Zamperin Gianpiero Gazzola Giampietro Mardegan Andrea Agostinelli Alessandra Crespan Giulia Dinale Elisa Stecca Enrico Bordignon Alessio Bordin Luca Girardi Alice Pozzobon Angelo Condotta Loren R. Dalla Zanna Lino Guidolin Chiara Bastasi Sumitha Stecca Marina Confortin Alessia Gatto Francesca Porcellato Marianna Santangelo Nicola Simionato Deborah Maser Fanzolo Laurea in ingegneria informatica Laurea in ingegneria gestionale Laurea in medicina e chirurgia Laurea in medicina e chirurgia Caerano Laurea in scienze motorie Salvarosa Laurea in Filosofia Altivole Laurea in economia e finanza Fossalunga Laurea in ingegneria elettrotecnica Vallà Laurea in filosofia Castelfranco Laurea in scienze dell’architettura Castelfranco Laurea in tecniche artistiche e spettacolo Fossalunga Laurea in economia aziendale Altivole Laurea in chimica Castelfranco Laurea in scienze psicologiche, della personalità e delle relazioni interpersonal Vedelago Laurea in servizio sociale Fanzolo Laurea in biologia molecolare Altivole Laurea in tecniche della prevenzione nell’ambito e nei luoghi di lavoro Fanzolo Laurea in chimica industriale Castelminio Laurea in conservazione dei beni culturali Caselle Laurea in progettazione e gestione del turismo culturale Godego Laurea in economia e gestione dei servizi turistici Cavasagra Laurea in ingegneria civile Vedelago Laurea in ingegneria informatica Caerano Laurea in produzione dell’edilizia Vedelago Laurea in revisore dei conti e giurista d’impresa Cavasagra Laurea in ingegneria meccanica Castelfranco Laurea in sistemi informativi territoriali Barcon Laurea in diritto dell’economia Albaredo Laurea in discipline della mediazione linguistica e culturale Maser Laurea in relazioni pubbliche e pubblicità Albaredo Laurea in arti visive e dello spettacolo Castelfranco Laurea in informatica Altivole Laurea in scienze sociologiche Loria Laurea in scienze dell’architettura Fanzolo Laurea in scienze della comunicazione Castelminio Laurea in economia territoriale e reti d’impresa 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 e lode 110 109 109 108 107 107 106 106 106 106 105 105 105 105 104 104 104 103 103 102 102 102 102 102 Boldrin Elena Anna Bottin Nusca Menegazzo Francesco Aggio Gloria Altin Nicola Binotto Dario Calasanzio Alessandro Meneghetti Alice Vettoretto Paolo Gasparin Stefania Vedelago Maser Cavaso Castelminio Maser Barcon Vedelago Moderne Riese Pio X Vedelago Fossalunga Laurea in conservazione dei beni culturali 101 Laurea in relazioni pubbliche e pubblicità 101 Laurea in economia e finanza 101 Laurea in scienze politiche e relaz. Internaz.100 Laurea in scienze motorie 100 Laurea in scienze giuridiche 100 Laurea in lingue, letterature e culture 100 Laurea in economia aziendale 100 Laurea in tecnologie forestali e ambientali 100 Laurea in ingegneria meccanica 99 LICEO SCIENTIFICO Baggio Alberto Bassano Bortolotto Laura Vedelago Marchesan Valentina Castello di Godego Marchesin Stefania Fossalunga Marin Giulio Castelfranco Veneto Mardegan Chiara Fanzolo Conte Paola Campigo Crosato Valentina Vedelago Gallina Adriana Montebelluna Merlo Chiara Altivole Bolzon Riccardo Castello di Godego Baggio Andrea Caselle Volpato Veronica Castelfranco Veneto Castellan Lorenzo Castello di Godego Guarniero Pieralberto Castelfranco Veneto Squizzato Francesco Castelfranco Veneto Bergamin Cristiano Vedelago Bittante Cristina Maser Caeran Mirco Montebelluna Cecchetto Viviana Vedelago Cinel Elena Castelfranco Veneto Zanella Vittoria San Martino di Lupari Dal Molin Ilaria Castelfranco Veneto Pozzobon Nicola Fonte Volpi Gianmarco Vedelago Castellan Arianna Castello di Godego Cimador Fabio Castelfranco Veneto Vendramini Pierpaolo Montebelluna 100 100 100 100 98 97 89 87 86 85 9,1 8,7 8,6 8,3 8,3 8,3 8,2 8,1 8,0 8,0 8,0 8,0 7,8 7,8 7,8 7,7 7,7 7,7 LICEO CLASSICO Bittante Beatrice Caon Sara Simioni Mattia Sabbadin Anna D’Alba Alberto Masaro Laura Cattapan Giada Pasqualetto Giulia Agnoletto Elena Dal Bello Eleonora Marcon Chiara Camelin Riccardo Aggio Fabiola Salvatronda Loria Castelminio Ramon di Loria Castelfranco Veneto Caselle Salvatronda Salvarosa Fossalunga Vedelago Castello di Godego Caerano di S. Marco Castelminio 100 8,6 8,6 8,3 8,2 8,2 8,1 8,1 8,0 8,0 8,0 7,8 7,7 LICEO LINGUISTICO Bressan Michela Contea Pivato Angela Castelfranco Veneto Spaliviero Camilla Castelfranco Veneto Tosetto Annalisa Castello di Godego Surian Samuela Vedelago Medusa Giulia Caerano di S. Marco Tedesco Lara Caerano di S. Marco Simioni Alice Albaredo 100 100 100 100 94 93 90 9,0 20 STUDENTI Baccega Nadia Pasqualetto Giada Morao Giulia Berlese Francesca Simeoni Giulia Cecchetto Roberta Milani Giovanna Rostirolla Eleonora Pastro Giulia Caerano di S. Marco Castelfranco Veneto Vedelago Fossalunga Riese Pio X Vedelago Castello di Godego Pederobba Vedelago 8,6 8,4 8,3 8,1 8,1 8,0 7,8 7,8 7,7 IST. MAGISTRALE - IND. SC. SOCIALI - LICEO DELLA COMUNICAZIONE Pellizzer Serena Vedelago 8,8 Ravarotto Giulia Villarazzo 8,5 Occhial Luca Barcon 8,5 Graziotin Elena Caerano di S. Marco 8,2 Ravanello Sara Crocetta del Montello 8,2 Simeoni Margherita Vallà 8,2 Morao Eleonora Vedelago 8,1 Bonora Giulia Caerano di S. Marco 7,7 Mazzocca Adriana Resana 7,7 Parisotto Anna Istrana 7,7 RAGIONERIA Zamattia Enrico Minotto Francesca Signor Marco Sabbadin Giordana Fogale Daniele Simionato Zaira Zamprogno Alberto Menegon Irene Brollo Barbara Innocente Nicoletta Scapinello Enrico Biliato Simone Boin Elena Compostella Roberto Gallina Marina Marchese Lucia Marostica Melissa Antonello Martina Bordin Chiara Maria Orlando Serena Pagnan Roberto Simionato Elena Borsato Filippo Asolo Fossalunga Caerano di S. Marco Ramon di Loria Loria Castelminio Fossalunga Monfumo Montebellun Montebelluna Sant’Andrea O.M. Casacorba Vedelago Caselle Maser Vedelago Castello di Godego Sant’Andrea O.M. Caerano di S. Marco Pederobba Montebelluna Castelminio Castelfranco Veneto 100 96 95 93 88 87 86 9,3 8,4 8,4 8,3 8,1 8,1 8,1 8,1 8,1 8,0 7,8 7,8 7,8 7,8 7,8 7,7 Facchin Silvia Gasparin Silvia Pozzobon Irene Vallà Fossalunga Caerano di S.Marco 7,7 7,7 7,7 ISTITUTO PER GEOMETRI Stangherlin Alberto Castello di Godego 87 I.T.I.S. Ganeo Nicola Beraldo Giovanni Binotto Marco Antonello Matteo Villa D’Asolo Sant’Andrea O.M. Barcon Castelfranco Veneto 100 96 90 8,2 ISTITUTO TURISTICO Melinato Eleonora Castelminio Poloniato Marta Caerano di S. Marco Baron Carlo Salvatronda Baù Martina Cavasagra Gazzola Federica Barcon 95 90 88 8,0 7,8 ISTITUTO D’ARTE Marin Cristina Torresin Silvia Fossalunga San Marco di Resana 88 7,9 ISTITUTI PROFESSIONALI Cazzaro Antonella Castelminio Scremin Fighera Serena Salvarosa Lanaro Francesca Vedelago Confortin Katia San Marco di Resana Stangherlin Silvia Campigo Tosato Pierantonio Fanzolo Cavarzan Sara Caerano di S. Marco Marcon Fabio Albaredo Gatto Flavia Vedelago Turco Letizia Fossalunga Soligo Elena Barcon Marostica Marina Castello di Godego Marchesan Emanuele Sant’Andrea O.M. Foltran Roberto Barcon Murarotto Moira Sant’Andrea O.M. 97 96 95 93 92 90 88 83 9,0 8,8 8,5 8,3 8,1 7,8 7,7 CONSERVATORIO Cattapan Marco 7,7 S. Martino di Lupari 21 CULTURA ESSERE RICERCATORI IN ITALIA In Italia è frequente il fenomeno della cosiddetta “fuga di cervelli”, ossia persone altamente specializzate che scelgono – più spesso costrette – di trasferirsi all’estero per lavoro. Per una volta è bello raccontare un felice caso di ritorno: Emy Basso, giovane ricercatrice di Cavasagra di Vedelago, da anni socia del Credito Trevigiano, oggi lavora presso l’Università di Padova dopo un’importante attività di ricerca negli States. Dottoressa Basso, qual è stato il suo percorso di studi? Dopo la maturità classica al liceo Giorgione di Castelfranco e la laurea in Biologia presso l’Università di Padova, ho frequentato una scuola di specializzazione in Biochimica. Successivamente ho lavorato per tre anni in un laboratorio a Portland, in Oregon. Di cosa si occupava in America? Ho prodotto un topo transgenico, privo di una proteina, chiamata ciclofilina D, la quale, dopo essere stata sintetizzata dal nucleo, viene trasportata all’interno di organelli subcellulari, i mitocondri, dove svolge diverse funzioni ed in particolare sembra regolare un canale presente sulla membrana di tali organelli. Per quale motivo ha deciso di rientrare in Italia? A conclusione del progetto statunitense, se n’è prospettato uno di altrettanto interessante in Italia, a Padova, di continuità. Una volta tornata ho poi fatto un concorso per tecnico laureato, posizione che ricopro tuttora. Concretamente, in che cosa consiste il suo lavoro? È un’attività che mi appassiona tantissimo poiché, a fianco delle mansioni tecniche richieste dall’inquadramento professionale, posso curare un mio piccolo progetto di ricerca, che consiste nel comprendere le funzioni della ciclofilina a livello mitocondriale. Come laboratorio, quali progetti state seguendo? Facciamo ricerca di base sulla funzione dei mitocondri (organelli subcellulari deputati alla produzione di energia necessaria alla cellula per svolgere le proprie funzioni vitali) e sul loro coinvolgimento nei processi di morte cellulare. In particolare stiamo studiando una proteina, il collagene 6, che si trova mutata in persone affette dalle distrofie di Ulrich e Bethlem. Analizzando le caratteristiche molecolari delle due patologie, cerchiamo di individuare i trattamenti utili ai pazienti. Questo lavoro viene fatto in collaborazione con il laboratorio del prof. Bonaldo al dipartimento di Istologia. Nella sua carriera quali sono le competenze e qualità personali che l’hanno aiutata maggiormente? Senza dubbio una grande passione in quello che faccio. E poi la capacità di interagire con i colleghi, lavorare in gruppo, più una buona dose di flessibilità. Quali soluzioni consiglierebbe per contrastare la “fuga di cervelli”? Creare concrete possibilità di lavoro per i ricercatori, in ambito sia pubblico che privato. Ma questo attiene al livello governativo. Altro aspetto fondamentale è far sì che le persone capiscano che la ricerca, anche di base, è un progresso per il Paese, seppure non sempre dimostri utilità immediata. Cosa potrebbe fare in merito una banca come il Credito Trevigiano? Forse potrebbe incentivare le borse di studio o pensare a sconti sulle tasse universitarie per gli studenti più meritevoli. Ma soprattutto potrebbe organizzare incontri pubblici con scienziati e ricercatori che parlino del loro lavoro ed illustrino, con linguaggio comprensibile a tutti, argomenti scientifici di interesse generale, come può essere la ricerca sulle cellule staminali. Infine, ha un messaggio da lanciare ai più giovani? Se ne hanno la possibilità, raccomando a tutti di fare almeno un’esperienza lavorativa all’estero. Il confronto è sempre arricchente. Federica Florian 22 ESPERIENZE UN ANNO SCOLASTICO IN ECUADOR “È per me un vero piacere raccontare ai lettori di “FiloDiretto” la mia esperienza scolastica e umana in Ecuador, il Paese dove è attivo il progetto del microcredito a cui contribuisce finanziariamente e culturalmente anche la Banca di Vedelago”. Così esordisce Giorgio Favotto, uno studente di Castelfranco che frequentava, al tempo dell’esperienza, l’Istituto “Maria Assunta” di Castelfranco, Liceo della Comunicazione. E non si fa pregare: “Sono partito nel settembre 2004 e sono rimasto in Ecuador fino al luglio 2005. Ho vissuto a Latacunga, un paese fondato nel 1534, oggi abitato da oltre 51.000 abitanti in gran parte mestizi (incroci tra razze diverse) ed indigeni, situato a 2.800 metri d’altezza nelle Ande lungo la Panamericana, a 89 Km (un’ora e mezza di auto) a sud della capitale Quito”. Con l’appoggio di qualche associazione, immagino. “Ovviamente. Ho colto un’opportunità offerta da Intercultura, sezione della rete mondiale dell’American Field Service (AFS), molto attiva nel Trevigiano e nella Castellana, che, nel quadro degli scambi scolastici a livello di IVº superiore, offre occasioni di apprendimento interculturale per sviluppare quelle conoscenze, capacità e comprensioni reciproche che servono a costruire un mondo più giusto e in pace”. Torniamo a Latacunga… “Latacunga è nota nel mondo per due ragioni: il vicino Cotopaxi (“collo della luna” in lingua quechua) , maestoso vulcano attivo di 5.900 metri, e la “Mama Negra” ovvero il Festival de la Madonna Virgen de la Merced, festa cattolica celebrata il 23 settembre e l’11 novembre di ogni anno, in cui la religiosità si combina con le tradizioni popolari centrate sulla musica, sul colore, sul travestimento, 23 ESPERIENZE sul movimento e anche sulle risse che normalmente concludono la festa”. Come sei riuscito ad ambientarti? “Senza troppe difficoltà. L’Ecuador è un tesoro di bellezza incomparabile. Per me è sinonimo di vita allo stato brado, naturale, puro, incontaminato, un Paese che ho scelto proprio per “ritornare alle origini”, per vivere una società preindustriale, con un assetto democratico ancora in divenire (ho vissuto un cambio di Presidente della Repubblica non proprio pacifico), con classi sociali distanti e spesso in lotta fra di loro”. Che accoglienza hai trovato? “A Latacunga sono stato accolto con l’ospitalità tipica della gente latina dalla famiglia Garcia-Solis, composta dal padre Patricio Garcia, socio amministratore di una piccola azienda produttrice di latte fresco “la Pampa”, dalla madre Martha Solis, maestra di disegno tecnico e cucito al “basico” (scuola elementare), dalla sorella Stefania Garcia, diciassettenne studentessa nonché compagna di classe al 5º corso del “diversificado” (scuola superiore) del Colegio privato Jean Piaget di Latacunga (simile al liceo della comunicazione) e dal fratello David Garcia, che non ho avuto modo di conoscere perché in scambio interculturale negli Stati Uniti”. Com’era organizzata la scuola? “Ho frequentato il 5º anno, equivalente alla nostra 4º superiore, seguendo la specializzazione Sociale che mi ha permesso di continuare gli studi portati avanti in Italia e di non trascurare materie come psicologia, filosofia, letteratura. L’anno scolastico era organizzato in quadrimestri e prevedeva le stesse materie che studiavo in Italia. Gli insegnanti erano numerosi, perché ciascuno insegnava una sola materia”. Hai avuto qualche problema di adattamento a programmi diversi? “Non c’è stato un problema di rendimento perché quanto acquisito in Italia nelle scuole superiori che ho frequentato – Liceo Giorgione e Istituto Maria Assunta – mi ha consentito di proseguire con continuità e senza assillo, salvo l’apprendimento analitico dello spagnolo che richiede un approfondimento sistematico per quanto concerne sinonimi e strutture sintattiche. La scuola castellana mi ha aiutato e supportato nel rientro e ho potuto chiudere l’esame di maturità nell’estate del 2006 senza seri problemi”. Come si svolgeva la giornata scolastica? “A Latacunga la scuola inizia alle 7.30 e termina alle 14.00. Molti gli “obblighi dello studente” anche estetici; capelli corti per i ragazzi, non troppo lunghi e raccolti per le ragazze, vietati i tatuaggi, i piercing o orecchini troppo vistosi. Come studente straniero è stata fatta un’eccezione per me e ho potuto tenere i capelli lunghi”. Qualche particolarità prevista dalle regole dell’Istituto… “Per il lunedì mattino era richiesto un abbigliamento speciale. La cerimonia dell’alza bandie- ra, col canto dell’inno nazionale e dell’inno del Collegio e gli studenti sistemati con una scrupolosità quasi militare nel cortile della scuola, prevedeva: camicia bianca, maglioncino collo a “V”, cravatta rigorosamente blu, pantaloni da completo blu e scarpe eleganti. Negli altri giorni della settimana, la camicia e la cravatta, venivano sostituite da apposite polo bianche con colletto blu marchiate J.P”. Come passavi il resto del tuo tempo? “La mia settimana-tipo era la seguente: sveglia alle ore 6.30, colazione in casa, autobus andata e ritorno alla scuola, lezioni 7.30 – 14.00; pranzo in casa alle 14.30 e studio di circa una-tre ore a seconda dei giorni; poi uscita a piedi sino in centro paese a visitare un internet point e\o un call center per contattare genitori, parenti e amici in Italia o alle poste per ritirare pacchetti o inviare lettere; nel tardo pomeriggio tre volte la settimana verso le 18.30 frequentavo un centro sportivo per fare pesistica, mentre negli altri tre seguivo presso il Centro de cultura y medicina tradicional china “Dragon Dorado” un corso di Kung Fu; verso le 20.30 cena leggera e veloce con la televisione sempre accesa per aggiornare informazioni, pareri, commenti; generalmente a letto verso le 22.30. Una vita molto tranquilla e “normale” in definitiva… “Sì, se non fosse che su questa 24 ESPERIENZE settimana standard sono riuscito a far entrare tutta una serie di altre attività: i viaggi (le località marittime di Atacames e Montanita, Ibarra e Quito sino al sud verso Loja al confine con il Perù passando per quasi tutte le regioni dell’Ecuador), gli incontri con gli amici, i concerti, le prove con il gruppo musicale che avevo composto, le feste (scolastiche, di compleanno e dell’AFS locale), i musei e i luoghi educativi, gli splendidi incontri con le grandi famiglie dei due genitori ecuadoriani, i matrimoni, altre cerimonie e così via”. Apparentemente nessun problema… “Uno dei maggiori problemi che ho avuto è stato abituarmi al cibo. Ho avuto diverse difficoltà intestinali, anche con alte febbri, che mi hanno costretto al ricorso del medico e di uno specialista gastrointestinale. Dopo aver individuato i cibi incriminati, col tempo il problema si è risolto, ed ho avuto modo di partecipare con gioia alla cucina preparando anche alcuni piatti; quelli di maggior successo sono stati certamente la pizza e gli spaghetti alla carbonara”. Quali i piatti tipici che hai potuto apprezzare? “L’alimento più popolare di Latacunga sono le chugchucaras, un piatto a base di fritada (carne di maiale fritta), mote (chicchi di mais bolliti), chicharron (cotica di maiale fritta) empanadas (impanata specie di formaggio), platani (banane verdi), popcorn (fiocchi di avena, ben noti anche da noi) e tostado (granoturco tostato.) accoppiato spesso con l’ají, un tipo di condimento a base di cipolla, erbe aromatiche e peperoncino”. Che idea ti sei fatto della società ecuadoregna? “L’Ecuador è una società in piena evoluzione, che sta vivendo il passaggio dallo stato agricolo con pochi ricchi, proprietari terrieri e possessori delle materie prime che risiedono nei centri delle città - a quello dell’economia diffusa con attività produttivo-commerciali distribuite nel territorio, attorno alle quali sta prendendo forma un nuovo ceto artigianaleproduttivo”. Hai potuto trarre qualche lezione dalla tua esperienza? “Ho imparato a valorizzare il senso e l’importanza della terra la quale, coltivata giorno per giorno, permette ai campesinos – davvero nobili nello stile e nei comportamenti – di sopravvivere in un’apparente miseria materiale, nella quale però sono comunque sor- prendentemente felici. Fa venire la pelle d’oca: sei circondato da sorrisi nella miseria più totale. Forse succedeva così anche nel trevigiano 60-100 anni fa, ma che lezione per i giovani di oggi, qui da noi, in gran parte viziati, griffati, annoiati, raramente sorridenti”. E come viene vista l’Italia? “Una cosa che mi ha colpito è l’incredibile stima che mio papà ecuadoriano dimostrava nei confronti degli italiani. È un sentimento diffuso nel Paese. Non smetteva mai di elogiare gli italiani che in Ecuador hanno contribuito allo sviluppo del Paese, in particolare i preti e i missionari. Fra questi io avuto modo di conoscere Padre Remo, con cui ho passato diverse ore a discutere, Preside e fondatore del più grande collegio pubblico di Latacunga l’“Hermano Miguel”. Hai potuto conoscere anche le realizzazioni di Codesarrollo? “Io ho scoperto, purtroppo solo al ritorno, la storia dei Salesiani che “volevano cambiare il mondo” in America Latina, l’operazione Mato Grosso, l’energia profusa dal basso in nome di Gesù dai molti sacerdoti italiani missionari in Ecuador e la grande operazione Federcasse italiane e Codesarrollo di Bepi Tonello per lo sviluppo di sistemi bancari alternativi in Italia ed in Ecuador. Ora mi è molto più facile capire la portata storica di questo progetto che cerca di fondere i principi e i valori dei primi missionari con i nuovi strumenti della finanza creativa”. Una parola conclusiva sulla tua esperienza. “La mia esperienza, come spero si sia potuto comprendere dal testo, è stata qualcosa di unico, che rifarei quanto prima, comunque appena possibile”. 25 ARTE VIOLA A VENEZIA Giorni intensi per Venezia quelli dello scorso settembre, tra Mostra del Cinema, Premio Campiello, Biennale di Architettura e… Regata Storica. Regata che si è svolta domenica 3 settembre e che, nel nome di un’antica tradizione, ha unito storia e cultura. Ogni anno, infatti, il Circolo Nautico Generali affida ad un artista il compito di concepire il trofeo della manifestazione, che andrà a premiare i vincitori e ad arricchire una preziosa collezione in cui fanno bella mostra di sé opere di Guidi, Brindisi, Pizzinato, Satier, Tzaras, Fiore, Calabrò, per citarne alcuni. Quest’anno l’onore è toccato a Lorenzo Viola, molto conosciuto a Venezia per tante belle mostre. Il suo bozzetto, intitolato Venezia. Incontro 2006, è stato esposto nella sede delle Generali, in piazza San Marco, assieme ad altre opere incentrate sul tema “I mari di Venezia”. Un tema molto sfruttato, ma interpretato da Viola a suo modo, unendo cronaca e fantasia, realtà ed immaginazione, da narratore di Mille ed una notte. Venezia è riconoscibilissima: ferri di prua delle gondole ai lati e sullo sfondo la Torre dell’Orologio e le Procuratie Vecchie. Immutabili, eterne, appena appena disturbate dall’acqua alta e da un’onda che s’inarca (ma non più che tanto) e sembra far oscillare le imbarcazioni, trovando lontane rispondenze in una nuvola che sorvola i palazzi. Niente di drammatico. Nonostante i ferri delle gondole si protendano come denti minacciosi o come cancelli immaginari che fanno presupporre chiusure. È solo l’impressione di un momento. Quanto basta ad accorgersi che quei denti non mordono, che quei cancelli simbolici non si chiuderanno mai. Fungono solo da sipario, come acutamente fa notare nella presentazione dell’opera Giulio Ghirardi, critico d’arte di fine sensibilità. Nemmeno l’acqua alta porta inquietudine. Anzi quello spec- chio tutto blu che si stende sulla piazza, fatto del tutto contingente, sembra quasi far emergere i palazzi dorati ed isolarli nella storia, nell’eternità. Il tutto è reso, com’è nello stile di Viola, con un ricercato contrappunto cromatico, di grande forza espressiva nel comunicare la partecipazione affettiva dell’artista ed il suo bisogno di portare l’immagine nella dimensione del sogno. Davvero meritati e qualificati i consensi riscossi dal pittore castellano sulla ribalta veneziana e grandi i riconoscimenti ricevuti come ospite d’onore al seguito della Regata Storica. L.M. 26 INTERVENTI NUOVE SCOPERTE NELLA CHIESA DI S. MAMANTE A VEDELAGO Davvero non finisce di sorprendere la piccola chiesa di S. Mamante di Vedelago. Dopo i lavori dei primi anni del Duemila e la pubblicazione nel 2003 del libro “Santa Mama di Vedelago ed il culto del Grande Martire” sembrava non dovessimo attenderci altre nuove né sulla figura del Santo né sull’edificio, sottoposto da tempo a continui restauri che hanno interessato anche gli annessi ed il terreno circostante. L’ultimo intervento deciso in tutta autonomia dal solerte e benemerito Comitato di Santa Mama doveva riguardare il pavimento, un pavimento piuttosto grezzo a marmittoni di cemento e granito, risalente agli anni sessanta, non più decoroso dopo le migliorie apportate all’edificio. Si trattava di rifare il sottofondo esistente, ancora in terra umida, per la profondità di 70 – 80 centimetri e di provvedere ad una nuova pavimentazione. Ma non appena lo scavo è arrivato ad una certa profondità, proprio nella parte dell’unica navata prospiciente il presbiterio, hanno cominciato ad affiorare, chiari, i segni di un’antica costruzione. “Professore, professore, venga…abbiamo fatto una nuova scoperta!”, così annunciava al telefono, con tono piuttosto concitato, Franco Feltrin, presidente del Comitato ed appassionato cultore della memoria del Santo. Dapprima era solo terra mista a calce, ma poi, messe allo scoperto da un paziente e trepidante lavoro di cazzuola, si sono delineate delle fondazioni a muro di sasso lavorato da mano esperta. “Alla fine è uscito alla luce un perimetro di 8 metri per 5, tutto interno alla navata, suddiviso da un muro mediano in due vani”, precisa l’arch. Giuseppe Bordin, autore più di vent’anni fa dell’unico vero e rigoroso progetto di restauro e da allora consulente del Comitato. “Abbiamo cercato di fare ulteriori ricerche, ma sembra che le fondazioni non avessero ulteriori sviluppi”. Sono sicuramente di epoca diversa rispetto ai muri di fondazione dell’edificio attuale? “Senz’altro. Si vede chiaramente come le fondamenta su cui insiste la chiesetta siano a spinta, cioè partano da una base più larga rispetto al muro, quindi siano più evolute e come tali più recenti”. “Anche il tipo di calce ne è una riprova: calce più povera, ma di consistenza incredibile, quella delle fondamenta appena scoperte, calce più ricca quella delle fondamenta della chiesa”, aggiunge il prof. Gilberto Guarnetti, docente universitario, esperto di materiali. “In più tra i sassi ben allineati delle fondamenta più antiche si trovano, sull’angolo di nord-est, in corrispondenza di un allargamento rettangolare della fondazione, i resti di tegole che sembrano di epoca romana. La via Postumia è proprio a due passi”. Si può azzardare una datazione del manufatto? “Sarebbero necessarie analisi più approfondite”, ammette l’architetto Bordin, “ma c’è ragione di credere che le fondazioni risalgano all’edificio citato nella bolla pontificia del 1231, e che quindi la costruzione possa risalire al XIIIº e forse anche al XIIº secolo”. Si tratterebbe allora dei resti di uno degli edifici più antichi di tutto il territorio? “È proprio questa l’importanza della scoperta”, interviene Franco Feltrin, ed io devo ringraziare i 27 INTERVENTI componenti del Comitato per averlo capito e per aver accettato, una volta superate alcune comprensibili titubanze, la mia proposta di sobbarcarci tutte le spese aggiuntive necessarie a mettere alla luce questi reperti. “Così abbiamo pensato di coprire tutta l’area interessata da un pavimento a vetro che rendesse pienamente visibili le antiche fondamenta”. “Ed è un’autentica emozione scoprire questi manufatti…pensare che quei sassi possono avere quasi 900 anni”, osserva l’arch. Bordin. “È una scoperta che ridà una prospettiva storica diversa al luogo di culto”. “E nuova visibilità a Santa Mama, che nei giorni della festa di agosto è stata meta di tanti visitatori, sorpresi dall’eccezionalità del ritrovamento”, conclude con evidente soddisfazione Franco Feltrin, che auspica una nuova attenzione anche da parte dell’Amministrazione Comunale ed un inserimento del sito nei percorsi turistici che interessano il territorio. Vale la pena una piccola deviazione dalla Postumia romana, all’altezza del ristorante “Antica Postumia”, verso Vedelago o, per chi viene dal centro del paese, dai Magazzini Pellizzari in direzione Fanzolo, e soffermarsi ad osservare questo semplice manufatto, forse un tempo piccolo oratorio o addirittura romitorio, che si addice in modo particolare ad un Santo pastore e contadino come S. Mamante, protettore dei raccolti, dell’acqua, della fecondità.sorgenti. La devozione è legata ad un mondo agricolo-pastorale, al Santo protettore di interessi vitali per pastori e contadini (i raccolti, l’acqua, la fecondità), invocato come patrono delle gestanti, delle nutrici, dei bambini. L.M. 28 SPORT TERZI IN ITALIA È davvero un gran risultato, che va oltre ogni aspettativa, quello ottenuto dalla rappresentativa di calcio del Credito Trevigiano al 4º Torneo Nazionale di Calcio a 5, lo scorso settembre (dall’8 al 10), nello stadio di Tortoreto Lido (Teramo). La perfetta organizzazione curata dalla Federazione Abruzzo e Molise, con il supporto della Federazione Nazionale, ha consentito a 500 atleti di ben 88 squadre di misurarsi in una competizione sana e leale, che ha fatto emergere i più preparati (numerosi i tesserati in squadre di livello nazionale ) o quelli che avevano più “cuore”. E un “cuore” da leoni hanno dimostrato i nostri ragazzi, preparati alla bene meglio in un torneo a Crocetta di Montello, e buttati subito nella mischia delle eliminatorie. Tre partite (da 40 minuti) in una stessa giornata e risultati esaltanti: 6 a 2 con la BCC di Sassano, 5 a 2 con la BCC del Garda, 4 a 0 con la BCC di Oppido Lucano. Frutto dell’entusiasmo di tutti, della passione e dello spirito di squadra, sapientemente messa in campo dall’allenatore-giocatore Giampaolo Guidolin (autore di 4 goal… la classe non è acqua), che ha puntato su un forte reparto difensivo presidiato da Andrea Gabin, Paolo Zoia, Luca Pozzobon e Matteo Parisotto e su un attacco micidiale, vivacizzato dai guizzi incontenibili di Thomas Baggio (il nostro Inzaghi, realizzatore di 18 goal) e di Damiano Sbrissa, sostenuti dal prezioso lavoro di Simone Berto, Alessandro Marcon e Massimiliano Meneghello, che hanno assicurato i collegamenti e le geometrie. In porta l’esperienza da veterano di Luigi Nasato e l’estro di Paolo Pavan. Una vera squadra, in cui tutti hanno dato il loro contributo e supplito con lo spirito di gruppo e con l’organizzazione alle migliori qualità atletiche e tecniche di altre compagini. I primi a sorprendersi dei risultati sono stati i ragazzi stessi, che, entrati nei 32simi, hanno superato di slancio la BCC di Cantù con un sonoro 6 a 2, per poi affrontare nei 16esimi un avversario piuttosto ostico, la BCC di Filottrano, domata alla fine con il punteggio di 5 a 4. Di ostacolo in ostacolo la corsa proseguiva entusiasmante. Con un secco 5 a 2 venivano spente le velleità di una forte squadra veneta, quella della BCC di Piove di Sacco. Si spalancavano così le porte dei quarti di finale. Il gioco si faceva sempre più impegnativo, un gioco da campioni. Necessario per avere la meglio di una squadra abile ed agguerrita come quella della BCC di Mediocrati. Un 1 a 1 strappato negli ultimi minuti di partita, grazie ad un’invenzione di Damiano Sbrissa, e poi i rigori. I nostri baldi ragazzi non ne hanno sbagliato uno, mentre gli avversari si sono trovati davanti Luigi Nasato, un muro! Conclusione esaltante di una giornata di ben 4 partite, che hanno consacrato il Credito Trevigiano tra le prime 4 squadre in un torneo a livello nazionale. Il giorno dopo, domenica 10 settembre, le semifinali. Molto temibile la nuova avversaria, per di più veneta, la Banca San Biagio del Veneto Orientale. È stato uno scontro epico, in cui i nostri ragazzi hanno dato l’anima ed hanno dimostrato di crederci fino all’ultimo. E proprio all’ultimo minuto il solito Damiano Sbrissa riusciva a strappare il pareggio: 1 a 1! Ai rigori, ancora una volta! Ma questa volta la roulette dei rigori non ci è stata favorevole. Terzo posto a pari merito per i nostri ragazzi, che hanno meritato tanti apprezzamenti ed onori per la tenacia, la passione, l’entusiasmo, lo spirito di squadra. Qualità che sono evidentemente nel DNA del Credito Trevigiano. Lorenzo Morao 29 VISITE GUIDATE Villa Emo Novembre 2006 - Marzo 2007 Il capolavoro del Palladio ai Soci del Credito Trevigiano no r il gior ione pe Prenotaz Per i soci l’acquisizione di Villa Emo da Ore parte della Banca comporta la riappropriaidata Visita gu zione di un patrimonio creato nel corso dei secoli dal duro lavoro dei contadini del territorio: oggi i pronipoti di quei contadini hanno l’opportunità di fare della villa il monumento simbolo della loro storia e sancire definitivamente un riscatto non più solo economico, ma anche sociale e culturale. Ciascun Socio ha a disposizione una visita gratuita, libera o guidata, a Villa Emo. Per la visita guidata prevista per tutte le domeniche pomeriggio (ore 15.00 - 17.00) da Novembre 2006 a Marzo 2007, è necessario fare la prenotazione presso la propria filiale di riferimento, dove troverete il biglietto d’ingresso personalizzato con il vostro nome. Proprietà segnare Da con la ta in Vil all’entra Visita guidata gratuita alla Villa per i soci del Credito Trevigiano tutte le domeniche da Novembre 2006 a Marzo 2007. Ritirare il biglietto presso la propria filiale prenotando il giorno e l'ora. del Credi to Trevig iano 30 VISITE GUIDATE SPECIALE MANTEGNA In occasione del V° centenario della morte di Andrea Mantegna (1506-2006), il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha istituito un Comitato Nazionale che celebrerà l’artista con una grande esposizione articolata in tre mostre, in ognuna delle città dove l’artista ha vissuto e lasciato alcune delle sue opere più importanti: Padova, Verona e Mantova. Domenica 29 Ottobre 2006 Mostra: Mantegna e Padova Musei Civici agli Eremitani Mantegna torna a Padova – il luogo della sua formazione e della “rivoluzione” rinascimentale – in una mostra senza precedenti, indispensabile per comprendere a apprezzare il vero significato dell’arte del grande maestro. L’esposizione documenta i travolgenti anni della formazione del Mantegna, in una Padova protagonista indiscussa del rinnovamento delle arti figurative in senso rinascimentale nell’Italia del nord. Il servizio di visita al Mantegna nella sede espositiva dei Musei civici agli Eremitani, include anche la guida alla Cappella Ovetari, l’ingresso per Palazzo Zuckermann (museo di arti applicate e decorative) e per la Cappella degli Scrovegni. Quota individuale di partecipazione: EURO 25 SOCI - EURO 30 CLIENTI Partenza da Vedelago (Piazzale della Banca) alle ore 14.00 puntuali Domenica 12 Novembre 2006 Mostra: Mantegna e le Arti a Verona Palazzo della Gran Guardia Un affascinante percorso espositivo che inizia con la Pala di San Zeno e termina con la Pala Trivulzio, i massimi capolavori di Mantegna realizzati per la città di Verona che rappresentano idealmente ma anche praticamente, l’inizio e la fine dell’intervallo temporale entro cui si sviluppa l’arte del primo Rinascimento nella città scaligera. Nel Palazzo della Gran Guardia sono presentate 228 opere provenienti da 100 musei e collezioni di tutto il mondo. Quota individuale di partecipazione: EURO 22 SOCI - EURO 27 CLIENTI Partenza da Vedelago (piazzale della Banca ) alle ore 13.30 puntuali Domenica 10 Dicembre 2006 Mostra: Mantegna e visita guidata della Città Nella città dove il Mantegna trascorse il periodo artistico più decisivo ritornano i capolavori autografi del maestro e del suo seguito. A Palazzo Te un affascinante percorso di circa sessanta opere racconta la vicenda di Andrea Mantegna a Mantova sino all’esaurirsi della grande influenza che la sua arte suscitò nei pittori della generazione a lui successiva. La giornata proseguirà con la visita guidata di Mantova, città antichissima che affonda le sue origini nell’età etrusca e che raggiunse il suo splendore in età Comunale e soprattutto durante la lunga dominazione della signoria dei Gonzaga (1328-1707). Il programma dettagliato è possibile ritirarlo presso una qualsiasi delle nostre filiali. Quota individuale di partecipazione: EURO 55 SOCI - EURO 65 CLIENTI Partenza da Vedelago (piazzale della Banca ) alle ore 06.00 puntuali. 31 VISITE GUIDATE VENEZIA Domenica 22 Ottobre 2006 Mostra: “Il Paradiso di Tintoretto. Un concorso per Palazzo Ducale”. La mostra ricostruisce la singolare vicenda del concorso tra artisti bandito dalla Serenissima nel 1582 per la più grande tela del mondo, Il Paradiso del Maggior Consiglio e riunisce per la prima volta alcuni dei dipinti presentati in gara (Paolo Veronese, Francesco Bassano, Palma il Giovane, Tintoretto) che, esposti nella grande sala, possono essere confrontati con il risultato finale, la grande tela del Tintoretto, che realizzata tra il 1588 e il 1592, andò a coprire l’affresco danneggiato da un incendio dell’Incoronazione della Vergine del padovano Guariento (1365). Quota individuale di partecipazione: EURO 25 SOCI - EURO Partenza dalla stazione ferroviaria di Castelfranco Veneto alle ore 13.00 30 CLIENTI VENEZIA Domenica 21 Gennaio 2007 Mostra: “Picasso, la joie de vivre, 1945-1948”. Palazzo Grassi La mostra propone circa 200 opere tra dipinti, disegni, incisioni, sculture, ceramiche, che ripercorrono quattro anni della vita di Picasso, nei quali nell’euforia dell’immediato dopoguerra, si sviluppano alcuni motivi ispirati al ritrovato Eden mediterraneo e alla sua mitologia. La mostra sarà allestita al secondo piano del palazzo, ristrutturato dal grande architetto contemporaneo Tadao Ando, mentre il primo comprenderà una selezione di opere della straordinaria collezione dell’attuale proprietario Francois Pinault. Quota individuale di partecipazione: EURO 25 SOCI - EURO 30 CLIENTI Partenza dalla stazione ferroviaria di Castelfranco V. alle ore 13.00 TREVISO Domenica 11 Febbraio 2007 Mostra :“Venezia ‘900 da Boccioni a Vedova”. Casa dei Carraresi Boccioni, Fontana, Vedova, Modigliani, Tancredi, sono solo alcuni degli oltre 50 artisti esposti alla mostra, con 150 dipinti, 20 sculture e una ricca presenza di documenti. Un evento che ha coinvolto prestigiosi Musei, Fondazioni e Istituzioni. La mostra si articolerà in undici sezioni che offriranno un’esauriente panoramica del ‘900 a Venezia, dagli inizi del secolo fino agli anni ’60. Quota individuale di partecipazione: EURO 15 SOCI - EURO 20 CLIENTI Partenza da Vedelago (piazzale della Banca ) alle ore 14.00 puntuali. 32 VIAGGI By agenzia viaggi “Trevigiana Tour” Dal 1 al 3 Dicembre 2006 Seconda città della Baviera, Norimberga presenta edifici interessanti sotto il profilo storico e artistico. Il centro storico è circondato dalle mura risalenti al XIV-XV secolo. Celebre in tutto il mondo è il mercatino di Natale che si dice essere stato istituito da Martin Lutero. Si proseguirà poi per un’altra città della Baviera, Wuerzburg, che vanta numerosi edifici monumentali: anche qui si potrà visitare un mercatino di Natale, famoso per l’esposizione dell’artigianato locale. L’ultima tappa del viaggio ci porterà a Monaco e al suo famoso mercatino di Marienplatzt che vanta un albero di Natale di trenta metri con più di duemila candele. Viaggio in pullman Gran Turismo, sistemazione in Hotel 3 stelle superior, trattamento di pensione completa incluse bevande, escursioni con guida, assicurazione medica. Quota individuale di partecipazione: EURO 300 SOCI EURO 350 CLIENTI Iscrizioni entro il 03 Novembre 2006 Per informazioni e programma dettagliato del viaggio, rivolgersi alla filiale più vicina del Credito Trevigiano. PREZZI PER PERSONA: Una crociera che Vi regalerà emozioni profonde per la varietà dei paesaggi e delle culture che scoprirete nelle sette incantevoli isole che visiterete in questo viaggio indimenticabile. Numerosi saranno inoltre i momenti di svago, divertimento e relax nella splendida nave Costa Atlantica dotata di tutti i confort. AFFRETTATEVI A PRENOTARE. Cabina doppia interna - categoria “B”: Cabina doppia esterna con balcone - categoria “D”: Cabina doppia esterna con gran balcone - categoria “E”: Soci € 1.705,00 Soci € 1.805,00 Soci € 1.875,00 Non Soci € 1.805,00 Non Soci € 1.905,00 Non Soci € 1.975,00 Eventuali richieste di cabine tipo Suite, Panorama Suite e Gran Suite avranno la quotazione come da catalogo Costa. Adulti in 3° e 4° letto: € 1.435,00 sia su cabine interne che esterne - Ragazzi fino ai 18 anni in 3° e 4° letto con gli adulti: € 1.165,00 Supplemento doppia uso singola: + 80% costo crociera + volo. Sono compresi nel prezzo: trasferimenti A/R in pullman Vedelago/Milano Malpensa, volo andata/ritorno per Guadalupa, trasferimenti aeroporto /porto/aeroporto, tasse imbarco, mance, facchinaggio bagagli, assicurazione medico/bagaglio/annullamento, trattamento di pensione completa a bordo, forfait bevande ai pasti. Sono esclusi: adeguamento carburante per volo charter, consumazioni al bar, spese extra di natura personale e le escursioni. Documenti richiesti: Carta d’identità con scadenza posteriore di almeno sei mesi dalla data del viaggio e VALIDA PER L’ESPATRIO o passaporto. I minori di 15 anni devono essere in possesso di passaporto proprio o essere iscritti sul passaporto dei genitori. Prenotazioni entro il 30 di Ottobre 2006 fino ad esaurimento posti Affrettatevi a prenotare SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM 17 Partenza dall’Italia con volo speciale o di linea per Guadalupa SCALO ARR. PART. Guadalupa 24.00 18 St. Maarten (Antille) 13.00 18.00 19 La Romana (rep. Dominicana) 12.00 24.00 20 Isola Catalina (rep. Dominicana) 09.00 17.00 21 Tortola (Isole Vergini Britanniche) 08.00 14.00 22 Antigua (Antille) 09.00 18.00 23 St. Lucia (Antille) 09.00 18.00 24 Guadalupa (antille) 12.00 Sbarco e trasferimento all’aeroporto per il rientro in Italia 25 Arrivo in Italia Per informazioni e prenotazioni rivolgersi presso le filiali del Credito Trevigiano