CHIESA NUO NU OVA N OT I ZI AR IO DELLA P AR ROCC HI A B .V . M. I MMACO L AT A 10 MARZO 2013 IV DOMENICA DI QUARESIMA Anno C Letture: Gs 5,9a.10 5,9a.10--12; Sal 33; 2Cor 5,17 5,17--21; Lc 15,1 15,1--3.11 3.11--32 Preghiamo Preghiamo: ghiamo: Gustate e vedete com’è buono il Signore. perché si accorge di amare il padre? No, UN PADRE CHE NON RINFACCIA RINFACCIA MA AMA AMA Un padre aveva due figli. Se ne va, un perché gli conviene. E si prepara la scusa giorno, il più giovane, in cerca di se stes- per essere accolto: avevi ragione tu, sono stato uno stupido, ho sbagliaso, in cerca di felicità. Non a to... Continua a non capire mani vuote, però, pretende nulla di suo padre. l'eredità: come se il padre Un Padre che è il racconto fosse già morto per lui. Prodel cuore di Dio: lascia anbabilmente non ne ha una dare il figlio anche se sa che grande opinione, forse gli apsi farà male, un figlio che gli pare un debole, forse un avaaugura la morte. Un padre ro, o un vecchio un po' fuori che ama la libertà dei figli, la dal mondo. Ma i ribelli in provoca, la attende, la fefondo chiedono solo di essere steggia, la patisce. amati. Il fratello maggiore intanto continua la Un padre che corre incontro al figlio, sua vita tutta casa e lavoro, però il suo perché ha fretta di capovolgere il dolore cuore è altrove, è assente. Lo rivela la in abbracci, di riempire il vuoto del cuore. contestazione finale al padre: io sempre Per lui perdere un figlio è una perdita inqui a dirti di sì, mai una piccola soddisfa- finita. Non ha figli da buttare, Dio. zione per me e i miei amici. Neanche lui Un padre che non rinfaccia, ma abbraccia; ha una grande opinione di suo padre: un non sa che farsene delle scuse, le nostre padre padrone, che si può o si deve ubbi- ridicole scuse, perché il suo sguardo non vede il peccato del figlio, vede il suo radire, ma che non si può amare. L'obiettivo di questa parabola è preci- gazzo rovinato dalla fame. samente quello di farci cambiare l'opi- Ma non si accontenta di sfamarlo, vuole nione che nutriamo su Dio. Il primo figlio una festa con il meglio che c'è in casa, pensa che la vita sia uno sballo, è un ado- vuole reintegrarlo in tutta la sua dignità e lescente nel cuore. Cerca la felicità nel autorità di prima: mettetegli l'anello al diprincipio del piacere. Ma si risveglia dal to! E non ci sono rimproveri, rimorsi, rimpianti. suo sogno in mezzo ai porci Un Padre che infine esce a rubare le ghiande. Il prina pregare il figlio maggiocipe ribelle è diventato serB. V. M. Immacolata re, alle prese con l'infelicivo. Allora ritorna in sé, dice 0554200487 3351367716 tà che deriva da un cuore il racconto, perché prima Piazza S. Francesco 40 50019 Sesto Fiorentino non sincero, un cuore di era come fuori di sé, viveva par.immacolatasesto@ servo e non di figlio, e tendi cose esterne. Riflette e gmail.com www.immacolatasesto.it ta di spiegare e farsi capire, decide di tornare. Forse e alla fine non si sa se ci sia riuscito. Un padre che non è giusto, è di più: amore, esclusivamente amore. Allora Dio è così? Così eccessivo, così tanto, così esagerato? Sì, il Dio in cui crediamo è così. Immensa rivelazione per cui Gesù darà la sua vita P. M. ERMES RONCHI L’annuncio dell’amore fedele e misericordioso di Dio che diviene perdono è al cuore del messaggio di questa domenica. Perdono è il nome che il figlio minore della parabola, una volta tornato a casa, potrà dare all’amore fedele del padre che ha continuato ad amarlo anche quando lui si è allontanato e ha disdegnato la sua vicinanza. La parabola rivela la difficoltà di riconoscere e comprendere l’amore, di accogliere la misericordia: i due figli, per vie diverse, faticano ad accettare la loro condizione di figli e l’amore del padre (Vangelo). Il passo di Giosué, che presenta la prima pasqua celebrata da Israele in terra di Canaan, mostra Israele, il figlio di Dio (cf. Es 4,22; Os 11,1), che entra nella casa che il Signore ha preparato per lui dopo averlo fatto uscire dalla casa dove ha vissuto come schiavo: la celebrazione della Pasqua è la giusta e necessaria festa che esprime la gioia di Dio e del popolo liberato. Certo, una volta entrato nella terra, Israele (come il figlio maggiore della parabola evangelica) correrà il rischio di sentirsi giusto, e potrà vivere il dono di Dio come motivo di autosufficienza fino a non discernere più la misericordia divina (Ia lettura). Il testo paolino contiene l’invito alla riconciliazione che l’Apostolo rivolge ai cristiani di Corinto fondandolo sulla riconciliazione che Dio ha già attuato in Cristo con il suo amore misericordioso (IIa lettura). Nei tre testi è implicita una dinamica pasquale: la celebrazione pasquale celebra il passaggio dall’Egitto alla terra promessa (Ia lettura); l’accoglienza della grazia di Dio in Cristo rende amici di Dio coloro che erano peccatori e li fa divenire nuove creature (IIa lettura); nella parabola la dinamica pasquale è sottesa al passaggio dalla morte alla vita del figlio che era perduto (vangelo).Il peccato, secondo la parabola evange- lica, appare come misconoscimento dell’amore. Entrambi i figli non accedono alla loro verità di figli: l’uno fugge da casa e dal padre; l’altro resta in casa vivendo da schiavo e con risentimento verso il padre. Senza libertà non c’è amore e si arriverà a fuggire da una casa divenuta prigione soffocante o a restarvi nella logica del dovere e dell’obbligo, dunque da schiavi, non da figli (cf. Gv 8,35). Decisivo nel processo di ritorno a casa del figlio minore è il suo essere “rientrato in se stesso” (v. 17). Il giovane smette di fuggire quando prende contatto con se stesso, quando osa la propria interiorità. Non si tratta ancora di conversione, ma di lettura realistica di sé, di presa di coscienza della penosa situazione in cui è finito. Ciò che la parabola imputa al figlio minore non è tanto la dissolutezza morale (si è accompagnato con le prostitute) o la prodigalità (ha dissipato il patrimonio), ma l’insensatezza, l’aver vissuto asótos, lontano dal senso, in modo folle, dissennato (v. 13). Il testo non presenta la sequenza peccato pentimento – conversione, ma una scelta di vita dissennata, a cui segue la presa di coscienza della misera realtà a cui il giovane si è ridotto e infine la decisione di tornare a casa per fuggire la fame. Nessun pentimento muove il figlio minore, ma solo una valutazione realistica di ciò che più è conveniente per lui. Il pentimento non appare qui la condizione del perdono. Il pentimento potrà nascere di fronte all’amore fedele del padre, quando cioè il giovane potrà rileggere la propria vicenda alla luce dell’amore mai venuto meno del padre che egli ha simbolicamente ucciso chiedendogli anzitempo l’eredità. È il perdono che suscita il pentimento, non il contrario. All’amore del padre si oppone anche la logica del dovere che muove (anzi che rende immobile) l’altro figlio. Egli vive una religione di prestazioni che rende cattivo il suo occhio e lo porta a misconoscere il padre (che diviene un padrone) e a disprezzare il fratello (“questo tuo figlio”: v. 30). Entrambi i figli cercano di sottrarsi all’unica cosa necessaria: riconoscere e as- sumere la loro filialità e la loro libertà. Lo Spirito santo è infatti spirito da figli, cioè spirito di libertà, non spirito da schiavi, ovvero spirito di paura (cf. Rm 8,15). LUCIANO MANICARDI levare in alto i doni di gioia, di pace, di amore, di perseveranza, di bontà e di gentilezza della gente. Più ami gli altri senza condizioni e più puoi amare te stesso nel modo in cui Dio ama te e gli altri. Henri ouwen MEDITIAMO EDITIAMO Far festa è un'espressione molto concreto di amore. Far festa significa N OT IZ IE DALLA FRA T ERN IT À ► Oggi, in fondo chiesa, ospitiamo i vo- lontari dell’Associazione Toscana Tumori, che venderanno le uova di cioccolato per finanziare l’assistenza ai malati. ► Da oggi e nelle prossime domeniche l’omelia delle ore 9,30 sarà tenuta dal diac. Luca ► Alla Messa delle ore 11,00 ritrovo delle coppie che hanno partecipato al corso matrimoniale. Alle ore 12,30 Pranzo insieme. Alle 14,30 andiamo alla Casa famiglia Io Sono Mio a Morello. ► In archivio sono sempre disponibili i piattini in ceramica della Richard Ginori fatti per commemorare i 50 anni della nostra parrocchia. ☺II OSTRI BATTESIMI Sabato 9/3 alle ore 15.30 Battesimo di Greta Capuano. Le SUORE DI SANTA MARTA Celebrazione della Santa Messa ogni Venerdì alle ore 7,00 preceduta dalla recita delle Lodi alle ore 6.52 nella Cappella della Misericordia. L’Adorazione Eucaristica è ogni mercoledì alle ore 21,00. IL CHICCO DI GRA O Questa seconda domenica del mese di marzo raccogliamo viveri per i poveri. Cosa si raccoglie? Pasta, riso, zucchero, olio, scatolame vario, alimenti non deperibili AZIONE CATTOLICA PARROCCHIE DI M. IMMACOLATA E S. MARTINO “La Chiesa bella del Concilio” ...per conoscere più da vicino l'evento che cinquant'anni fa ha cambiato il volto della Chiesa... L'incontro è previsto per oggi Domenica 10 marzo all’Immacolata. Si inizia alle 20,15 con la recita dei Vespri. Sarà proiettato un video sulla Dignitatis Humanae di circa mezz'ora, a seguire l'intervento di Antonio De Santi per poi lasciare lo spazio ad un confronto-dibattito con i presenti. Informazioni: Maria Luisa Accica – tel.055/4201692, Gianluca e Antonella Mugnaini - tel. 055/4211048 PREGHIERA PER L’ELEZIO E DEL UOVO SOMMO PO TEFICE Martedì 12 marzo Adorazione Eucaristica libera dalle ore 8,00 alle 12,00 e dalle ore 15,00 alle 18,00. Conclusione con la recita del Santo Rosario. E’ bene segnarsi in fondo chiesa. Alle ore 18,00 Santa Messa pro eligendo Romano Pontifice. CERCASI POTATURA DI OLIVO Ci serve per la celebrazione della Domenica delle Palme. Chi l’avesse, può portarla nel giardino della parrocchia la settimana prima della Domenica delle Palme dal 17/03 al 23/03 LA RACCOLTA VIVERI Per l’Operazione Mato Grosso insieme alla parrocchia di San Martino sabato 23 marzo. La prossima settimana iniziamo il volantinaggio, chi desidera partecipare a questa operazione faccia riferimento a don Giuseppe. Sarebbe bello che alcune famiglie si prendessero a cuore la raccolta. PROVE DEL CORO Quest’anno ci sarà un’occasione in più per provare oltre al giovedì dopocena: Le domeniche 10/3, 17/3 e 24/3 dopo la Messa delle ore 11,00. Vorremmo fosse un coro che ci aiuta nella preghiera con la dolcezza del canto. Siete tutti invitati a partecipare. LA QUARE QUARESIMA Nelle domeniche di Quaresima abbiamo scelto come argomenti di riflessione la fede e un aspetto della vita sociale. In questa terza domenica pregheremo per la fede e la Famiglia. Ecco una preghiera: O Dio, nostro Padre, ti rendiamo grazie per questa famiglia che ci hai donato Nell'amore, con cui ogni giorno ci accogliamo ci aiutiamo ci perdoniamo, ci offri un'immagine dell'amore con cui Tu hai creato ogni vita ti prendi cura di ogni uomo. Ti ringraziamo anche per la nostra comunità cristiana, per la parrocchia, per la diocesi, in cui Tu rendi presenti i segni dell'amore di Gesù: nella Parola, nell'Eucarestia, negli esempi di amore fraterno che la comunità ci offre la nostra famiglia trova un modello e un sostegno per continuare a camminare nell'amore Ti chiediamo, o Padre, che diventino sempre più intensi i rapporti tra la famiglia e la comunità cristiana. Ti preghiamo per la Chiesa universale, per il Papa Fa' che la Chiesa assomigli sempre più a una famiglia: favorisca l’amicizia fraterna, accolga la collaborazione di tutti' sia attenta a tutti, specialmente alle famiglie senza pace senza affetto, senza pane, senza lavoro, senza gioia Fa' che la nostra famiglia assomigli sempre più alla Chiesa: abbia fede in Te, accolga la parola di Gesù come l’ha accolta Maria sua Madre, applichi il Vangelo alla vita di ogni giorno aiuti i figli a rispondere con gioia alla Tua chiamata' si apra al dialogo e alla collaborazione con le altre famiglie Fa' che la Chiesa e la famiglia siano un'immagine della tua casa dove Tu ci attendi dopo il nostro viaggio terreno. Card. Carlo M. Martini Ecco alcuni modi per vivere la Quaresima VIVERE #ELLA CARITÀ Sostenendo i progetti della Caritas per la Quaresima di Carità 2013: l’accoglienza invernale delle tante donne che si rivolgono ai Centri di Ascolto, il Fondo Diocesano di Solidarietà per le famiglie in difficoltà e le Mense Caritas. Ai bambini del Catechismo è stato dato un piccolo salvadanaio per le offerte, da riconsegnare il Giovedì Santo 28/3 alla Messa delle ore 18,00. VIVERE #ELLA PREGHIERA ►Ogni venerdì alle ore 17,00 Via Crucis e Santa Messa alle ore 18,00. Alle ore 16,30 può essere recitato il Rosario ►La Messa digiuno presso la Pieve alle ore 20,00 di venerdì. La Messa è all'ora di cena per proporre il digiuno quaresimale. Le offerte raccolte, che vorrebbero simboleggiare l'importo della cena, saranno destinate ad una iniziativa di carità, diversa per ogni venerdì. I celebranti suggeriscono l’intenzione. 15 marzo – don Daniele Centorbi - UNITALSI 22 marzo – d. Matteo Galloni – missione a Kinshasa VIVERE #ELL’ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO. ►In fondo chiesa si può trovare un sussidio che ci accompagnerà nell’approfondimento della liturgia della Parola di Dio nelle domeniche di Quaresima e Pasqua. Alla fine del libretto vi è una Via Crucis I RAGAZZI DEL DOPO CRESIMA 99 Si ritrovano mercoledì 13/3 alle ore 18,30 per l’incontro con la cena fino alle ore 21,00. DOPOCRESIMA DEI RAGAZZI/E DEL 2000 Il primo appuntamento sarà una FESTA giovedì 14/3 alle ore 19,00 con cena fino alle 21,00. CINEFORUM 2013 I RAGAZZI DEL DOPO CRESIMA 98-97 Ecco gli ultimi film presso la multisala Si ritrovano venerdì 15/3 alle ore 18,30 del Grotta. per l’incontro con la cena fino alle ore giovedì 14 marzo 21,00. Medici con l’Africa di Carlo Mazzacurati DOPOSCUOLA giovedì 21 marzo Sister di Ursula Meier (Fra/Svi.2012 – 100’) Per i bambini/e delle elementari lunedì e giovedì dalle ore 17,00 alle ore 18,30 nelINSIEME SUI 100 PASSI DELLA LEGALITÀ le stanze del Circolo il Tondo. Martedì 12 marzo ore 21,00 al Cinema Si cercano persone disposte a darci una Grotta. Visione del film: mano. IL SECONDO TEMPO di Piero Li Donni SABATO INSIEME A seguire dibattito con: INSIEME CHI? Insieme bambiando Dalla Chiesa Scrittore ni e mamme, insieme giovani Piero Li Donni Regista e bambini, insieme Francesca Rispoli Libera nazionale all’Oratorio San Luigi della Don Andrea Bigalli Libera regionale Ingresso 5 € con tessera Cineforum Pieve Pieve e insieme a Gesù per scoprire che Lui ci ama. 3 €. I VITO A PARTECIPARE AL GRUPPO DEI PERCHÉ Facciamo il terzo incontro Giovedì 21 marzo alle ore 16,30 nelle stanze del catechismo, sul tema: "La storia della Chiesa nel I sec.". Venerdì 15 Marzo pulizia della chiesa. Si cercano sempre nuovi volontari. NOTIZIE DAL CATECHI ATECHISMO A LA III ELEME TARE Fa’ il suo incontro mercoledì 13/3 alle ore 17,00. LA IA MEDIA Fa’ il suo incontro lungo lunedì 18/3 dalle ore 18,30 alle 21,00 con la cena. Portare 3 €. Ecco cosa facciamo: Ci ritroviamo alle ore 15,00 nelle stanze del catechismo e andiamo a piedi all’Oratorio San Luigi. A volte, in alcune occasioni, rimarremo in parrocchia. Ogni sabato avremo un’attività diversa. ► Sabato 16/3 ore 15,30 prepariamo La Raccolta Viveri ► Sabato 23/3 ore 15,00 La Raccolta Viveiveri NOTIZIE DALLA DIO DIOCESI SYMBOLUM Io credo, noi crediamo. I giovani in preghiera vocazionale con la comunità del Seminario nell’anno della fede. Lunedì 11 marzo 2013 alle ore 21,15 Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, ritrovo presso il Seminario Mag- giore - Lungarno Soderini 19 - Firenze. “LA BELLEZZA DELL’AMORE: ARTE E CARITÀ ELLA TRADIZIO E FIORE TI A” Giovedì 21 marzo 2013 (ore 18.00) –Centro di Arte e Cultura “Immagini di carità nel Quattrocento: gli affreschi dei “Buonomini di San Martino” Prof. Bruno Santi, già soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze. Gli incontri si terranno presso l’Istituto degli Innocenti Piazza SS Annunziata,12 - Firenze PIACE CIÒ CHE È BELLO O È BELLO CIÒ CHE PIACE? GIOVANI FRA BELLEZZA E REALTÀ. SCOPRIRE IL SENSO DELLA VI DELLA V ITA. Giovedì 14 marzo, dalle ore 9.30 alle ore 13 presso l’Auditorium Ente CRF in via Folco Portinari 5/r a Firenze Ecco il programma del convegno: ore 9.30 saluti delle autorità S.E. mons. Claudio Maniago – Vescovo ausiliare Paola Bignardi – Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori ore 9.45 interventi Rita Bichi – Università Cattolica del Sacro Cuore Giovane e/è bello. Tra etica ed estetica nella società globale Davide Rondoni, poeta Quale bellezza salverà il mondo? Alla ricerca di senso: il poeta racconta ore 11.30 interventi: Dony Mac Manus – Sacred Art School Formare al bello si può. Educare alla bellezza attraverso la bellezza Raffaello Napoleone – Pitti Immagine Sulla passerella della vita: omologazione o espressione di sé? Il bello e l’industria della moda ore 12.45 conclusione e saluti Modera Dario Chiapetti "FATTI, LUOGHI, PERSONAGGI" Lunedì 11 marzo 2013 - ore 17,00 Sala Meucci - Biblioteca Comunale (Doccia) Sesto F.no. "GIORGIO LA PIRA E FIRE ZE" Relatore: Don Silvano #istri, Pievano emerito di Sesto Fiorentino. Veglia di preghiera per i missionari martiri MARTI MARTIRIO: UN FATTO DI FEDE E SPERAN SPERANZA Parteciperà Mons. Claudio Maniago Vescovo ausiliare, venerdì 15 marzo 2013 ore 21, Parrocchia di S. Francesco - Piazza Savonarola,- Firenze NOTIZIE DAL CIRCOLO Oggi domenica 10 Marzo alle ore 17.15, la compagnia “Mal’d’estro” presenta RISO AMARO di A.Calonaci e A.Burgassi Domenica 24 Marzo ore 17.15 la compagnia “I CURA DAI” presenta IL MERLO FILOSOFO di O.Miani Prenotazioni presso il Circolo dalle ore 21 alle 23 (Sabato dalle ore 15 alle 23) tel.055/4210187. TESSERAME TO PER IL CIRCOLO IL TO DO E’ aperto il tesseramento al Circolo Mcl Il Tondo per l’anno 2013. La quota sociale può essere versata sia presso il Bar del Circolo che presso l’Archivio Parrocchiale. PENSIERI IN LIBERTÀ QUASI UNA LETTERA Venerabili Padri, cardinali della Chiesa di Roma, papa Benedetto XVI, in piena libertà e consapevolezza, mettendo la sua vita davanti a Dio, in obbedienza alle indicazioni dello Spirito Santo, ha rinunciato a svolgere ancora il ministero petrino perché le sue forze hanno conosciuto, come in ogni anzianità, una di- minuzione tale da fargli discernere la possibilità di ritirarsi, in modo tale che un altro possa svolgere con energie adeguate il servizio di comunione a tutta la chiesa. Così Benedetto XVI ha permesso ancora una volta che la chiesa conoscesse il suo cuore: il cuore di un cristiano che ama la chiesa più della propria collocazione in essa, che sa distinguere fra la propria persona e il ministero che Gesù Cristo ha voluto nella sua chiesa, ministero essenziale per confermare i cristiani nella fede e compaginare la comunione. È stato significativo che il giorno delle Ceneri, nella liturgia penitenziale che apre il cammino quaresimale della conversione e del ripudio del male e delle tentazioni che ci assalgono, il Papa abbia voluto la sua ultima liturgia pubblica per congedarsi dal popolo in mezzo al quale lo Spirito Santo lo aveva costituito come successore di Pietro. Un invito dunque a tutta la chiesa e a voi cardinali ad entrare in questo cammino di conversione in cui davanti a Dio ci si deve interrogare ed esaminare innanzitutto sul rapporto con lui, sull’ascolto della sua parola, per discernere soprattutto se si crede che Cristo dimora in ciascuno dei suoi quale speranza della gloria (cf. Col 1,27). Nella mia vita ho già seguito, in preghiera e con partecipazione viva, cinque conclavi, e ora vivrò allo stesso modo anche questo conclave quaresimale. Uno di voi, che mi è amico, mi ha detto: “Cosa ci diresti, mentre ci accingiamo a compiere con timore e tremore questa elezione papale?”. Con molta semplicità, con parresia (franchezza), e a motivo della conoscenza di numerosi tra voi cardinali, oso non certo darvi consigli sulla vostra scelta ma, da semplice monaco, indirizzarvi queste richieste condivise da tanti fratelli e sorelle. Chiederei innanzitutto di vivere questi eventi così inediti e inattesi con una coscienza che si vuole sempre sotto lo sguardo di Dio e in perenne invocazione dello Spirito Santo. È già apparsa in qualcuno tra voi la tentazione di una “resa dei conti”, di palesare parole e situazioni rimaste finora celate, di poter colpire finalmente dei fratelli con giudizi negativi. Non solo: qua e là si imputano errori e crisi, che sempre accompagnano il servizio papale, a taluno o talaltro di voi. A un’assemblea di discepoli di Gesù Cristo, di “apostoli” che si stringono attorno al Signore per esprimere la loro scelta del successore di Pietro, non si può andare con uno spirito di rivalsa e di divisione. Non si tratta di negare i problemi che stanno davanti e che attendono risposte dal nuovo papa, non si tratta di tacere le differenze di stile e di dottrina che vi contraddistinguono perché provenienti da culture e aree politiche differenti, da storie e chiese diverse, ma si richiede di non mormorare gli uni contro gli altri, di non accusare, di non lasciarsi trascinare in tattiche e strategie ispirate da interessi personali piuttosto che dai bisogni della chiesa di Dio. A nessuno sfugge che l’affaticamento di Benedetto XVI, la sua diminutio fisica e dell’animo è avvenuta anche a causa di fatti critici, di eventi segnati dalla presenza del male che si sono succeduti continuamente in questi anni del suo pontificato. Benedetto XVI ha conosciuto in modo inatteso la logica della croce, lo scatenarsi di quelle potenze che si ribellano all’apparire del segno del Figlio dell’uomo, a un certo raffreddamento della carità proprio tra alcuni che dovevano essere suoi collaboratori fedeli e leali. Eminenze, che siete innanzitutto vescovi della chiesa di Dio, successori degli apostoli, la chiesa prega per voi incessantemente in questi giorni, come quando Pietro non era in mezzo ad essa (cf. At 12,5), ma si trovava in una situazione di somiglianza al suo Signore Gesù Cristo. Impegnati in una continua epiclesi (invocazione) perché lo Spirito sia su di voi, iniziate ad ascoltarvi gli uni gli altri nella sincerità, nella parresia, nella pazienza. Ricercate la “discreta caritas”: siete tutti anziani, alla soglia della casa del giudizio di Dio, il vostro esodo pasquale non tarderà molto e le debolezze che ormai vi abitano possono ammaestrare ciascuno di voi sulla propria condizione di creatura che il Signore ha voluto, ama e desidera che sia “servo vigilante”, teso a compiere il bene non proprio ma degli altri servi (cf. Lc 12,4148). Non vi seguano in conclave le logiche mondane che sono attratte dal potere, dall’apparire, dal successo... La chiesa ha bisogno oggi come sempre di guardare a pastori che siano saldi nella fede per gover- nare il popolo di Dio, capaci di discernimento per compaginarlo in unità quale corpo di Cristo, esercitati nella misericordia per annunciare efficacemente il volto amoroso di Dio nella remissione dei peccati. Ricordate le parole del Signore: “Non sic in vobis!”, non come nel mondo sia tra di voi, ma conformemente all’esempio dato da Cristo, che da ricco si è fatto povero, da forte si è fatto debole, da Signore si è fatto servo. In conclave, “lavatevi i piedi gli uni gli altri”: questo vi chiede il Signore! Ascoltate tutte le chiese, soprattutto le povere e le perseguitate che hanno da Cristo un’autorità speciale, guardate agli ultimi. Ciascuno di voi dovrà poter dire in coscienza: “per il bene della chiesa io eleggo a papa il signor cardinale...”. E contate sulla nostra preghiera, sull’invocazione delle chiese tutte, sull’intercessione silenziosa di padre Benedetto, il vescovo Joseph Ratzinger. La chiesa è ancora una sposa bella e Dio conosce i suoi e pone in loro il suo compiacimento. La pace del Signore sia con voi e in voi, fratelli e padri. ENZO BIANCHI LA CHIESA CHE SOGNO Sogno una Chiesa che è Porta Santa, aperta, che accoglie tutti, piena di compassione e di comprensione per le pene e le sofferenze dell'umanità, tutta protesa a consolarla. Sogno una Chiesa che è Parola, che mostra il libro del Vangelo ai quattro punti cardinali della terra, in un gesto di annuncio, di sottomissione alla Parola di Dio, come promessa dell'Alleanza eterna. Sogno una Chiesa che è Pane, Eucaristia, che si lascia mangiare da tutti, affinché il mondo abbia la vita in abbondanza. Sogno una Chiesa che è appassionata di quella unità che ha voluto Gesù. Sogno una Chiesa che è in cammino, Popolo di Dio, che dietro al Papa che porta la croce, entra nel tempio di Dio e pregando e cantando va incontro a Cristo Risorto, speranza unica, incontro a Maria e a tutti i Santi. Sogno una Chiesa che porta nel suo cuore il fuoco dello Spirito Santo, e dove c'è lo Spirito, c'è la libertà, c'è il dialogo sincero con il mondo; e specialmente con i giovani, con i poveri e con gli emarginati, c'è il discernimento dei segni dei nostri tempi. Sogno una Chiesa che è testimone di speranza e di amore, con fatti concreti, come quando si vede il Papa abbracciare tutti... nella grazia di Gesù Cristo, nell'amore del Padre e nella comunione dello Spirito, vissuti nella preghiera e nell'umiltà. Paolo VI SACROSANCTUM CONCILIUM n.5 Natura della sacra liturgia e sua importanza nella vita della Chiesa 5. Dio, il quale «vuole che tutti gli uomini si salvino e arrivino alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,4), «dopo avere a più riprese e in più modi parlato un tempo ai padri per mezzo dei profeti» (Eb 1,1), quando venne la pienezza dei tempi, mandò il suo Figlio, Verbo fatto carne, unto dallo Spirito Santo, ad annunziare la buona novella ai poveri, a risanare i cuori affranti , «medico di carne e di spirito», mediatore tra Dio e gli uomini . Infatti la sua umanità, nell'unità della persona del Verbo, fu strumento della nostra salvezza. Per questo motivo in Cristo «avvenne la nostra perfetta riconciliazione con Dio ormai placato e ci fu data la pienezza del culto divino». Quest'opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio, che ha il suo preludio nelle mirabili gesta divine operate nel popolo dell'Antico Testamento, è stata compiuta da Cristo Signore principalmente per mezzo del mistero pasquale della sua beata passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione, mistero col quale «morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha restaurato la vita». Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa e l’orazione dopo la seconda lettura del Sabato santo, nel Messale romano, prima della riforma della Settimana santa [nel Messale di Paolo VI, Orazione sopra le offerte della Messa Pro Ecclesia, B; ediz. italiana, Per la Chiesa universale, 2].