ALLEGATO D
progetto IDEA.NET
a valere sull’O.O. 5.1 del POR Campania 2007/2013
CAPITOLATO TECNICO PER IL SERVIZIO
DI SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO
Il
progetto
“SISTEMA
INFORMATIVO
PROVINCIALE
INTEGRATO
PIANO
COORDINATO DEGLI NTERVENTI IDeA.net”, intende promuovere investimenti diretti a:
a) stimolare e supportare l’innovazione nella PA attraverso il potenziamento
delle infrastrutture;
b) migliorare il supporto ai processi decisionali ed alla gestione del territorio
attraverso lo sviluppo di strumenti operativi di governante, utili per la
messa a sistema delle diverse metodologie di organizzazione;
c) determinare un modello più efficiente di “amministrazione digitale”, così
come affermato dal Codice dell’Amministrazione Digitale (Dlgs 82/2005);
d) contribuire
attraverso:
alla
semplificazione
e
allo
snellimento
delle
procedure
1.
l’interoperabilità intra-ente in grado di garantire sia la
cooperazione tra i numerosi applicativi presenti in un ente sia
l’allineamento delle banche dati degli stessi EE.LL.,
2.
l’attivazione di tutti gli strumenti necessari per la gestione
elettronica dei documenti (protocollo informatico, firma digitale,
archiviazione
e
conservazione
a
norma,
processi
di
dematerializzazione),
3.
l’attivazione di una porta di dominio, al fine di erogare servizi
agli utenti della P.A. (cittadini ed imprese).
Il progetto che la Provincia di Caserta intende presentare è organizzato in
maniera modulare ed agisce in diverse aree, producendo effetti di cui si
avvantaggerà tutta l’Amministrazione provinciale.
Nel seguito, si descrivono le linee di intervento del progetto.
2) Integrare la dotazione del CED
Per sostenere i nuovi sviluppi e sostituire il materiale datato, o con
manutenzione troppo onerosa, saranno acquisiti due nuovi server fisici dotati
di piattaforma software di virtualizzazione, oltre alle apparecchiature
necessarie ad integrare la capacità di memorizzazione necessaria alla
digitalizzazione della documentazione cartacea ed alla sua conservazione di
lungo periodo su dischi ottici a norme CNIPA.
3) Completare la dotazione dei sistemi applicativi settoriali
Acquisire e/o integrare i sistemi applicativi settoriali interni per renderli
interoperabili tra loro e con il sistema di automazione dei processi. I sistemi
interessati saranno:
1. Sistema di contabilità e controllo di gestione;
2. Gestione dei cespiti e del patrimonio
3. Risorse umane e gestione personale
4) Acquisire scanner per l’eliminazione della carta
L’Ufficio Protocollo sarà dotato di scanner professionali ad alte prestazioni per
l’acquisizione in bianco-nero, a colori e in fronte-retro. Tali apparecchiature
saranno gestite dall’attuale applicazione di Protocollo Informatico e
consentiranno di digitalizzare i documenti ricevuti in forma cartacea e di
allegarli, elettronicamente, alla registrazione di protocollo (formato foglio
A4/A3, velocità 50 pagine minuto).
5) Utilizzare i totem e gli Internet points come sportelli automatizzati
La provincia dispone di un certo numero (52) di totem multimediali e di
internet points (60) che intende utilizzare quale ulteriore canale di erogazione
dei servizi del portale provinciale; a questo scopo, tali totem saranno dotati di
scanner per consentirne l’uso come sportelli per la presentazione di istanze.
L’identificazione dei cittadini avverrà con un carta plastica (tesserino codice
fiscale, tessera sanitaria, CIE, CNS).
6) Automazione dei principali processi interni
Sulla base delle infrastrutture create dal progetto in corso per il nuovo sistema
informativo e dei risultati del progetto di miglioramento organizzativo
(entrambi afferenti al Piano Coordinato degli Interventi), si intende realizzare la
completa automazione dei processi settoriali non compresi nei suddetti
progetti; i settori ed i processi da realizzare saranno selezionati secondo il
criterio del maggior impatto in termini di “eliminazione di carta” e di
“possibilità di pubblicazione online”. Sono attualmente ipotizzati i seguenti:
1. Agricoltura
1. Rilascio e rinnovo licenze di pesca
2. Rilascio e rinnovo licenze di caccia
3. Contributi su gasolio
2. Ecologia
1. Autorizzazione, recupero e trattamento rifiuti in procedura
semplificata
2. Gestione e supporto per verifiche ed ispezioni
3. Verifica caldaie
3. Territorio
1. Autorizzazione prelievo acque
2. Vincolo idrogeologico
4. Trasporti
1. Autorizzazione trasporto cose
2. Iscrizioni/prenotazioni esami
3. Gestione autoscuole: verifiche e ispezioni
7) Digitalizzazione a recupero del pregresso
Al fine di supportare al meglio i nuovi processi de materializzati, saranno
realizzate procedure semplificate per la scannerizzazione delle pratiche
pregresse di maggiore utilizzo; la quantità e la qualità dell’implementazione di
questo servizio saranno progettate e concordate con i dirigenti responsabili di
settore secondo criteri di efficienza, efficacia e valutazione del rapporto costobeneficio.
8) Pubblicazione dei servizi per cittadini e imprese al fine del e-Government
Per tutti i processi automatizzati e de materializzati sarà realizzata la
possibilità, a cittadini ed imprese, di attivare le pratiche e riceverne i risultati
via internet mediante l’uso di firma digitale e posta elettronica certificata.
9) Implementazione di un servizio di pagamenti elettronici
Per supportare la completa eseguibilità dei servizi online sarà realizzata
l’integrazione con un operatore finanziario (es. la banca tesoriera) per
realizzare un servizio di pagamenti elettronici che possa consentire di
incassare oneri, tasse e marche da bollo in maniera diretta. Per le marche da
bollo si opererà in regime di convezione con l’Agenzia delle Entrate.
LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA PROVINCIA DI CASERTA:
IL CED E I SERVIZI GIÀ ATTIVI
Lo stato attuale della Provincia di Caserta
L’amministrazione della Provincia di Caserta ha posto l’innovazione quale punto
qualificante del proprio programma e delle linee strategiche. Tale trend si è
consolidato già dal 2002 con la partecipazione al programma “Cantieri” del
Ministero della Funzione Pubblica e, pur nel democratico avvicendarsi di
amministrazioni di diverso colore politico, il fatto che le diverse linee strategiche
ne abbiano sancito le direttive e ne abbiano assicurato l’ownership condivisa,
rappresenta la dimostrazione di quanto i programmi di innovazione e di gestione
del cambiamento, in ottica di miglioramento continuo, rappresenti, ormai, una
vision radicata nell’organizzazione.
La Provincia ha istituito una struttura apposita, l’Ufficio del Cambiamento e
dell’Innovazione, preposto al change management, di recente incardinato nel
Settore Innovazione e Sistemi Informativi, appositamente creato al fine di gestire
sia l’infrastruttura informatica, sia il Sistema Informativo Integrato, sia il Change
Management. Il settore rappresenta la struttura strategica di direzione e
coordinamento delle principali aree coinvolte (Sistemi Informativi, CED, URP,
Sistema di qualità, Sperimentazione e nuove leve del Cambiamento, Sistema di
Gestione della Conoscenza, Flussi e Processi, Sistema di Gestione della Qualità
ecc.) in funzione del miglioramento continuo e della riorganizzazione. Le attività
nelle predette aree hanno trovato di recente il momento di massima integrazione
nel “Piano Coordinato degli Interventi” (PCI) per la realizzazione del Sistema
Informativo Provinciale, progetto nel quale confluiscono, a fianco alle attività
tipicamente
di
sistema
informativo,
anche
quelle
caratteristiche
dell’organizzazione e della gestione che rappresentano, spesso, una parte
rilevante della “materia” veicolata dal sistema.
Tali attività comportano strumenti e know-how specializzati la cui
patrimonializzazione da parte dell’organizzazione dell’Ente è un obiettivo
strategico del progetto: esse vanno cioè finalizzate, comunque, all’empowerment
interno, in un equilibrato mix con le dinamiche più avanzate di outsourcing
(esternalizzazione strategica), necessarie anche a garanzia di una qualità
dell’intervento afferente a skill non facilmente rinvenibili, né all’interno
dell’organizzazione, né sul mercato.
La Provincia di Caserta ha acquisito una profonda consapevolezza delle criticità e
delle opportunità legate a macroprogetti quale il presente: l’inclusione sociale, lo
sviluppo del territorio, la modernizzazione ed il conseguimento di una sempre
maggiore efficienza nei servizi al pubblico sono ipotizzabili soltanto attraverso una
decisa – seppure faticosa – attività di governance del cambiamento organizzativo
dell’Ente, da ottenersi anche mediante il massiccio impiego della tecnologia,
tenendo presente che non vanno mai confusi gli strumenti e gli obiettivi. Le
attività di change management si configurano così, come prassi sistemiche e
diffuse piuttosto che come attività riferite a particolari momenti ed aree
dell’organizzazione.
Il PCI codifica il contesto di sviluppo del più importante processo integrato di
riorganizzazione, ammodernamento e miglioramento che la Provincia abbia
intrapreso: la rilevante quota di risorse proprie (circa 1.500.000,00 di euro dal
Bilancio 2006 dell’Ente, oltre a 432.000,00 euro a carico dei bilanci 2009 e 2010),
messe a disposizione di tale obiettivo, sta a testimoniare l’impegno e la
condivisione che la leadership dell’Ente profonde. Il Piano, ideato e redatto dal
responsabile dell’Ufficio del Cambiamento e dell’Innovazione, quale elaborazione
programmatico-esecutiva delle linee strategiche dell’Ente in tema di
miglioramento organizzativo e di informatizzazione, è finalizzato alla
progettazione, alla produzione, alla realizzazione, all’implementazione ed alla
gestione di una serie di strumenti atti a mettere a sistema un processo virtuoso di
miglioramento permanente dell’organizzazione.
Si tratta di una “visione” complessa, complessiva e condivisa che vede l’attenzione
al Cambiamento mediante la leva dell’innovazione,intesa come uno dei momenti
più qualificanti per una politica di riorganizzazione e di modernizzazione della
nostra amministrazione a favore di servizi sempre più efficienti ed incentrati sui
bisogni reali del territorio.
Come il PCI, anche IDeA.Net va inteso nel solco di un approccio alla
pianificazione strategica della realizzazione di un’azione vasta ed integrata tesa,
nel tempo, a contribuire a realizzare un’ambiziosa attività di cambiamento
dell’organizzazione della Provincia fondato sulle leve dell’innovazione tecnologica e
del riassetto complessivo in chiave di modernizzazione delle attività.
Si tratta di realizzare iniziative che rivestono enorme importanza anche e
soprattutto in termini di ricaduta di efficienza ed efficacia sull’organizzazione
interna dell’Ente, alla quale apportano, in pratica, un valore aggiunto
estremamente rilevante.
Nell’ambito del PCI, gli elementi di forza sono rappresentati da strategie tese a:
15) Rafforzare la comunicazione e la collaborazione fra la Provincia e i
Comuni, organizzando un percorso progettuale innovativo che migliori e
valorizzi le risorse produttive ed infrastrutturali del territorio;
16) Migliorare la capacità di elaborare, attuare e valutare politiche pubbliche
efficaci;
17) Favorire il cambiamento per migliorare il rapporto con il cittadino, gli
altri attori, istituzionali e non e le imprese.
Questa strategia si dispiega mediante l’utilizzo di due leve: l’Innovazione
Tecnologica ed il Cambiamento Organizzativo, e di tutta una serie di strumenti
ad esse sottese.
L’Ente ha avviato un ampio processo di utilizzo delle tecnologie informatiche,
soprattutto a partire dal Piano nazionale di e-government del 2002 che ha
rappresentato una cornice di riferimento per i processi di informatizzazione che
sono stati avviati in questi anni.
Nei paragrafi che seguono viene fornita una breve descrizione delle tappe percorse
ed una esposizione dettagliata degli elementi significativi del progetto:
apparecchiature, acquisizione software, automazione di ulteriori processi interni e
realizzazione di nuovi servizi per il cittadino.
Inquadramento dell’intervento
Nell’ambito della chiave di lettura su descritta, lo schema che segue riporta i
progetti più significativi già realizzati e gli obiettivi che si intende perseguire per
dare continuità al processo di modernizzazione.
Si tratta di una programmazione decennale (2005 – 2014), modulata in diversi
interventi progettuali, dei quali i sotto elencati rappresentano i più significativi e
sicuramente, i più rilevanti in termini di impegno di risorse economiche. In realtà
sono stati effettuati anche molti interventi di correzione, di ritaratura o di
completamento resisi necessari nel corso del tempo, anche a riprova della
complessità del change management sui temi propri dell’innovazione tecnologica
e del miglioramento organizzativo.
Per garantire l’aderenza ai principi del miglioramento continuo, si è
costantemente adottata una strategia di riesame continuo rispetto agli obiettivi a
breve ed a medio termine; tale strategia, orientata al classico ciclo p.d.c.a. ha
portato ad esempio, a rivedere alcuni elementi strutturali presenti nella versione
originaria del progetto RCU, negoziando, con l’attuatore, le variazioni al project
management, nell’ottica di riconvertire a reali esigenze su bisogni specifici
dell’organizzazione sia la programmazione che alcuni obiettivi specifici di
realizzazione di un progetto che nasceva invece, piuttosto avulso dalla realtà
locale, trasformandolo nella vera pietra miliare dello sviluppo del Sistema
Informativo. Oppure la riconversione “in corsa” del PCI, per implementare
contenere alcuni elementi più tecnologicamente avanzati che nella prima “release”
non erano contenuti.
• Rete Civica Unitaria (RCU) – realizzazione del CED, dei servizi
infrastrutturali di base, portale istituzionale e sperimentazione
2005-2008 workflow
• Nuovi sviluppi (PCI) – infrastruttura sw e servizi per la
dematerializzazione dei processi e sviluppo di nuovi sistemi
2009-2010 (processi amministrativi e presupposti per i servizi al cittadino)
• Progetto eGov regionale (IDeA.Net) – automazione dei processi
interni, erogazione di servizi ai cittadini ed alle altre p.a,
2010-2011 attivazione canale chioschi – internet point
• Prossimi interventi – completamento dell’automatizzazione dei
processi interni e realizzazione di nuovi servizi per i cittadini
2012 - 2014
Il progetto Rete Civica Unitaria (RCU) ha perseguito l’obiettivo, coerente e
coordinato con le citate linee strategiche, e successivamente integrato nel PCI, di
realizzare il Portale della Provincia, ivi compresi i servizi di Community, e
l’informatizzazione di una quota rilevante dell’output di front office della
Provincia, oltre ad aver provveduto alla dotazione infrastrutturale del CED. Il
riferimento al Progetto RCU risulta necessario ai fini della comprensione del PCI.
Con la realizzazione del progetto denominato “La Rete Civica Unitaria: una
Community Network di Imprese ed Istituzioni di Terra di Lavoro”, finanziato a
valere sulla misura 6.2 del POR 2000-2006, si è realizzato il nucleo principale del
Sistema Informativo integrato della Provincia di Caserta, imperniato da un lato
sul sito istituzionale della Provincia, sulla intranet e sulla realizzazione degli
strumenti di front office e di back office, e dall’altro sulla realizzazione del Centro
Servizi della Provincia (C.E.D.) con la conseguente “internalizzazione” e
“centralizzazione” delle tematiche di connettività e sicurezza.
Sulla scorta dell’esperienza maturata nell’ambito della gestione della Rete Civica
Unitaria e dei suoi strumenti e sulla base dei nuovi sviluppi programmati
nell’ambito del Piano Coordinato degli Interventi di cui alla deliberazione di G.P.
n. 232 del 25/9/06, si è successivamente delineata la necessità di affrontare un
duplice ordine di problemi relativi alla realizzazione del Sistema Informativo
Provinciale Integrato (SIPI):

Il problema della gestione – assistenza dei servizi e delle infrastrutture
prodotte con il Progetto R.C.U.;

Il problema dei nuovi sviluppi e del completamento dei sistemi
informativi previsti dal P.C.I.-
Il risultato è stata una programmazione integrata di attività che ha coniugato i
nuovi sviluppi con le esigenze di gestione ed assistenza come suddette: in questo
ambito è stata avviata la ridefinizione dei processi dell’Ente in chiave di Workflow
Management System (WfMS) e con la attuale normativa nazionale e comunitaria.
La nuova architettura integra il sistema per la gestione dei contenuti web (CMS)
in un motore per la gestione di un portale che diventa la piattaforma di
riferimento per tutti i nuovi servizi applicativi realizzati; il Portale Intranet della
provincia sarà il contenitore unico di tutti i servizi grazie all’integrazione con il
nuovo sistema per la gestione elettronica dei documenti (DMS).
Nell’ambito del progetto “Nuovi Sviluppi” è stata definita ed adottata la
piattaforma del nuovo sistema informativo, basata su tecnologie opensource di
concezione più moderna, nativamente multilingua, completamente integrata con
il sistema documentale e con il motore di workflow di processo, già in uso presso
l’Ente; sono inoltre disponibili tutti i tool di collaboration e social networking
secondo gli standard di fatto del Web 2.0.
L’integrazione del nuovo sistema informativo, con la firma digitale estesa a tutti i
dipendenti e l’interazione completa del sistema con il protocollo e la PEC, mettono
la Provincia di Caserta nelle condizioni di aver creato tutti i presupposti per la
realizzazione di una amministrazione digitale di concezione moderna e
perfettamente in linea con le linee strategiche nazionali per la P.A.
Questo approccio ha reso possibile la realizzazione di un completo canale
digitale interattivo e bidirezionale per l’accesso ai servizi dell’Ente,
abilitando il cittadino, le imprese ed ogni interlocutore esterno come attori effettivi
dei processi della Provincia.
Pertanto, l’intervento che si va a pianificare con il presente progetto è
perfettamente in linea con l’indirizzo strategico complessivo e rappresenta un
fortissimo acceleratore in quanto può fornire le risorse necessarie per il
completamento o, almeno, per un forte avanzamento in direzione dell’obiettivo
finale.
Le caratteristiche di questo progetto lo configurano come un elaborato
estremamente modulare; esso infatti, procederà per servizi/processi successivi,
estendendo così, gradualmente, la piena funzionalità a tutta l’amministrazione. Si
prenderà l’avvio dai processi trasversali a tutti i settori e già realizzati per
affiancarci, uno ad uno, tutti i processi verticali, a cominciare da quelli con
maggior impatto in termini di ricaduta sui costi e sul livello di servizio per il
cittadino.
Considerata la piena corrispondenza degli obiettivi del presente bando con le linee
strategiche
e
programmatiche
di
questo
Ente
rispetto
ai
temi
dell’informatizzazione, ed avendo destinato significativa quota di risorse proprie di
bilancio al potenziamento di infrastrutture informatiche interne precedentemente
finanziate con progetti del P.O.R, 2000 – 2006, si ritiene di poter completare il
sistema in corso di realizzazione, in accordo agli obiettivi del bando, con questo
ulteriore intervento.
La Provincia di Caserta, al di là del necessario impegno di cofinanziamento
richiesto dal bando, che andrà a cedere su un apposito capitolo del Bilancio
2010, utilizzerà per completare le necessità economiche del progetto le
rinvenienze sul capitolo dei sistemi informativi, derivanti dal ribasso d’asta con
cui è stato aggiudicata la gara “Nuovi Sviluppi”.
Il piano economico generale del progetto tiene già conto delle suddette
disponibilità anche se, per correttezza formale e contabile, esse non sono state
incluse quali quote di cofinanziamento, non essendosi formalmente ancora
manifestate (non è stato ancora perfezionato l’atto di aggiudicazione definitiva che
avrebbe reso già disponibili oltre 500 mila euro). Le ulteriori risorse necessarie
sono state così indicate genericamente quali “Altre risorse da ulteriori fonti di
finanziamento”.
Situazione attuale ICT nell’Amministrazione Provinciale
La provincia di Caserta è dotata di un CED attrezzato con sistemi di
alimentazione, raffreddamento e sicurezza fisica autonomi e dedicati, all’interno
del locale CED sono ospitate tutte le risorse ed i servizi centralizzati di rete,
sicurezza e connettività.
La figura mette in evidenza i due livelli di firewall che separano la Dmz, la Mz e
l’area di Management. L’area Dati e l’area Applicativa sono compresi nella Mz.
L’IOS installato sui Pix è la versione 6.3 ed entrambe le coppie sono in failover. La
situazione attuale dell’area di management vede installata, al suo interno, una
piccola serie di applicazioni che permettono di monitorare i sistemi. Mancano del
tutto una serie di tools legati alla security.
Tutte le sottoreti convergono al centro stella a cui sono collegati le coppie di
firewall. Ogni piano ha un collegamento in fibra verso il centro stella. All’interno
di tale infrastruttura le informazioni che possono essere raccolte sono tante,
soprattutto informazioni di sicurezza legate all’applicazione delle acl configurate
sui firewall.
L’infrastruttura schematizzata è stata, nel tempo, ampliata con ulteriori 8 server
che sono stati integrati nello schema logico/fisico rispettando le policy di
sicurezza definite.
Tra i servizi infrastrutturali, di cui è dotato l’attuale CED, sono identificabili:

CA Etrust AntiVirus;

CA Brightstor Backup Server/Agent;

Web server: Apache 2.0.x e IIS 6.0 web server;

Proxy squid;

Bind dns server;

Application Server jboss;

Database server: Mysql e Microsoft Sql server 2000;

Microsoft Wsus server patch application server.
SERVIZI DA IMPLEMENTARE ED EROGARE CON IL
PROGETTO IDEA.NET
Nell’ambito del presente progetto, la Provincia di Caserta intende proseguire nel
processo di dematerializzazione con l’obiettivo di addivenire gradualmente, ad un
completo archivio informatico di tutti i documenti amministrativi e consentire, ai
cittadini ed alle imprese, di consultare gli atti amministrativi e conoscere lo stato
di avanzamento dei propri procedimenti per via telematica, secondo i principi di
trasparenza amministrativa (legge 241/90).
I punti di forza del progetto sono:
 rendere maggiormente efficiente l’Amministrazione Provinciale attraverso
la gestione informatica documentale e la razionalizzazione dei flussi
documentali;

migliorare la trasparenza dell’azione amministrativa consentendo ai
cittadini e alle imprese di avere accesso allo stato di avanzamento delle
proprie pratiche ed ai relativi documenti, oltre che alla consultazione
degli atti amministrativi

rendere disponibile, immediatamente, la documentazione in modalità
digitale.
L’approccio che si intende perseguire è di tipo modulare, tramite l’adozione di
specifici sistemi e servizi applicativi che consentono il raggiungimento
dell’obiettivo.
Il processo di dematerializzazione, infatti, è stato già avviato dall’Ente con
l’adozione, nell’ambito del progetti “Rete Civica Unitaria” e “Nuovi Sviluppi”, dei
seguenti moduli applicativi:
5. protocollo informatico: sistema a norma CNIPA per la registrazione dei
documenti in ingresso e in uscita;
6. gestione documentale: utilizzo di un sistema open source per la
gestione elettronica dei documenti;
7. gestione dei flussi documentali: utilizzo del motore di workflow open
source per la gestione dei seguenti procedimenti interni: Delibere,
Determine, Richiesta Ferie e Permessi, Pubblicazione contenuti sul
portale, Richiesta intervento tecnico, Richieste di autorizzazioni alle
missioni, Giustificazioni assenza;
8. firma digitale: integrazione delle funzionalità di firma digitale nel
portale istituzionale tramite l’utilizzo dei servizi di certificazione di
Aruba, ente certificatore riconosciuto a livello nazionale;
9. Posta Elettronica Certificata: utilizzo di una casella di Posta
Elettronica Certificata per lo scambio della documentazione con
l’esterno.
Si intende automatizzare, in aggiunta a quanto già previsto nel progetto “Nuovi
sviluppi”, quei processi a diretto impatto ed interazione con il cittadini e le
imprese del territorio. Tra i processi che si intende automatizzare si evidenziano
quelli di seguito elencati suddivisi per settore.
Il progetto è caratterizzato da una forte integrazione con il progetto “Nuovi sviluppi” attualmente in
corso, che realizza tutte le infrastrutture applicative necessarie sulle quali i nuovi processi saranno
costruiti
Servizi comuni
Dematerializzazione dei documenti
Le nuove tecnologie offrono molte opportunità per la gestione delle comunicazioni
nella pubblica amministrazione: tra uffici di uno stesso ente, tra uffici di enti
diversi ed ancora fra enti e cittadini. Realizzare archivi centralizzati, accorciare i
tempi di ricerca dei documenti, velocizzare il passaggio delle informazioni,
eliminare gli errori di inserimento e le possibilità di smarrimento, a tutto
vantaggio della trasparenza e dell’efficacia dei procedimenti. Questi sono solo i
vantaggi più evidenti dell’introduzione delle tecnologie informatiche nelle attività
degli enti pubblici.
Questo processo viene identificato oggi come “dematerializzazione”, intendendo
con questo termine la perdita di consistenza fisica degli archivi cartacei all’atto
della loro sostituzione con documenti informatici, dove i documenti informatici
sono intesi come la “rappresentazione informatica di atti, fatti e dati giuridicamente
rilevanti”.
Il termine dematerializzazione documentale significa quindi la perdita di fisicità
da parte degli archivi, costituiti da documentazione cartacea, e la loro
sostituzione con documenti informatici.
Nel seguito una esemplificazione della implementazione del processo di
dematerializzazione che si intende applicare come modello a tutti i servizi da
pubblicare a cittadini ed imprese.
Gli attori generalmente coinvolti nei processi sono:

Lo stakeholder (Ditta o imprenditore o cittadino) richiedente

Il Responsabile del servizio

Il Dirigente del servizio
Di seguito i casi d’uso relativamente a ciascun attore:
Accedendo ad una apposita sezione del portale istituzionale dell’Ente, la Ditta
potrà compilare i dati richiesti e successivamente, il richiedente dovrà
sottoscrivere, con firma digitale, il modulo di richiesta, sfruttando le funzionalità
del portale ed utilizzando il certificato digitale in suo possesso.
Il sistema, quindi, in modo automatico, provvederà ad avviare il processo e ad
inviare una notifica via email al richiedente ed all’ufficio protocollo che provvederà
a confermare la ricezione della richiesta acquisendo i dati in maniera
automatizzata e conseguentemente attribuisce il numero di protocollo. Con
questa operazione si da l’effettivo inizio al procedimento definito sul sistema di
workflow.
Il processo per il rilascio dell’autorizzazione trattamento è definito come nel
seguente diagramma:
Figura 1 - Richiesta autorizzazione
Come si vede dal grafico, all’inizio del procedimento il funzionario istruttore
effettua subito una valutazione della documentazione per verificarne la
completezza e la compatibilità con i requisiti, a seguito di ciò, abilità il richiedente
a completare la pratica con il pagamento di oneri e tasse eventualmente richiesti.
La notifica al cittadino sarà automaticamente inoltrata dal sistema che calcolerà
l’ammontare complessivo dei diversi oneri (tasse provinciali, eventuali altre tasse
ed eventuali marche da bollo) che saranno pagate con un’unica transazione
destinata alla Provincia che inoltrerà gli importi spettanti ai differenti destinatari.
In questa visione del procedimento, il cittadino ed il dipendente provinciale sono
attori dello stesso scenario di processo e realizzano, in tal modo, una interazione
diretta e completamente online, con considerevoli vantaggi reciproci.
Successivamente, l’elaborazione del procedimento ha il suo corso interno fino alla
produzione del risultato, che sarà prodotto in PDF, firmato digitalmente dal
responsabile e notificato al richiedente che potrà scaricarlo attraverso il portale.
I documenti così prodotti potranno riportare stampata una URL comprensiva di
un’informazione identificativa che consente a utilizzatori abilitati di verificarne
online la veridicità, visualizzando la versione conservata dalla Provincia mediante
accesso al portale. Gli utilizzatori abilitati potranno essere i funzionari della
Provincia, il cittadino stesso destinatario del documento ed ogni altro dipendente
di altra istituzione pubblica (comuni, regione, organi di polizia, autorità fiscali e
giudiziarie, etc.) che, mediante specifica convenzione con la Provincia, abbia
richiesto l’abilitazione.
Per quanto riguarda, invece, la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione, in assenza
di variazioni, la Ditta dovrà sottoscrivere, digitalmente, una dichiarazione
sostitutiva dell’atto di notorietà in cui dichiara che l'attività prosegue senza che
siano intervenute modifiche rispetto alla situazione precedentemente iscritta
sull'apposito Registro.
Accedendo ad una apposita sezione del portale istituzionale dell’Ente, la Ditta
potrà avviare il processo per la richiesta di rinnovo con il pagamento online della
quota annuale, ai sensi del Decreto Interministeriale n. 350 del 21 luglio 1998:
successivamente, il richiedente dovrà sottoscrivere, con firma digitale, la
dichiarazione sostitutiva, sfruttando le funzionalità del portale ed utilizzando il
certificato digitale in suo possesso.
Il sistema, quindi, in modo automatico, provvederà ad aggiornare il registro e a
notificare al richiedente, via e-mail, l’avvenuto aggiornamento.
Il processo per il rinnovo della richiesta di autorizzazione è riportato nel seguente
diagramma.
Figure 2 - Rinnovo autorizzazione
Servizi per il cittadino e le imprese
Settore Agricoltura
Rilascio e rinnovo licenze di pesca
La licenza di pesca, di tipo A (professionistica) e di tipo B (dilettantistica), viene
rilasciata dalla Provincia di residenza del richiedente. Ha validità su tutto il
territorio nazionale per dieci anni dalla data di rilascio (le licenze rilasciate prima
del 26 luglio 2003 valgono 6 anni). Nel caso di smarrimento o distruzione della
licenza non può rilasciarsi un duplicato del documento, bensì una nuova licenza
con il pagamento della relativa tassa (Decreto Legislativo 22-06-1991, n. 230).
Il servizio è rivolto sia agli operatori professionali della pesca che ai privati
cittadini che svolgono attività sportiva; infatti la Provincia rilascia la licenza di
pesca di tipo A autorizzando i titolari alla pesca di professione con gli attrezzi
consentiti dalla normativa regionale. La licenza di tipo B può essere rilasciata a
tutti coloro che intendono praticare la pesca come attività dilettantistica e
risiedono nel territorio provinciale e che abbiano compiuto i 13 anni di età.
La modulistica necessaria alla richiesta/rinnovo della licenza sarà disponibile in
versione elettronica:

Domanda di rilascio della licenza da presentare al Settore Agricoltura Foreste,
Caccia e Pesca della Provincia di Caserta, cui occorre allegare:
o n.2 foto, che sarà possibile sostituire con un’immagine
o n.1 marca da bollo, che sarà possibile sostituire con un pagamento
elettronico
o attestazione del versamento della tassa di concessione regionale (cfr
servizio pagamento on-line);
o attestazione del versamento a favore della Provincia (cfr servizio
pagamento on-line).
Tale documentazione deve essere presentata anche per il rinnovo decennale (o
esentale) della licenza. Il rinnovo annuale della licenza di pesca in corso di
validità avviene mediante pagamento della tassa di concessione regionale (il
versamento deve essere effettuato non prima di 15 giorni dalla scadenza della
licenza). In caso di smarrimento o furto della licenza deve essere presentata
richiesta di nuova licenza, presentando copia della denuncia alle autorità
competenti oppure dichiarazione sostitutiva.
Rilascio e rinnovo licenze di caccia
La Provincia rilascia l'abilitazione, a seguito di esame, per poter esercitare
l'attività venatoria. Si tratta di un esame rivolto a tutti coloro che vogliono
diventare cacciatori e deve essere sostenuto presso la Provincia di residenza.
Il programma d'esame per conseguire l'abilitazione all'esercizio venatorio prevede
una prova scritta, una prova pratica e un colloquio sulle materie di seguito
riportate: 1) Legislazione venatoria 2) Biologia e zoologia applicata alla caccia 3)
Armi e munizioni da caccia e loro uso 4) Tutela della natura e principi di
salvaguardia delle colture agricole 5) Norme di pronto soccorso.
Il servizio è rivolto a tutti i maggiorenni aspiranti cacciatori purché abbiano svolto
il servizio militare o siano in possesso dell'abilitazione al maneggio delle armi
conseguita presso il Tiro a segno nazionale. Hanno l'obbligo di sostenere l'esame
anche quei cacciatori che hanno subito la revoca del porto di fucile.
Per sostenere l'esame è necessario presentare:

domanda all'Ufficio Caccia dell'Amministrazione Provinciale;

una marca da bollo, che sarà possibile sostituire con un pagamento
elettronico

attestazione del pagamento della Tassa d'esame da versare alla Provincia
(cfr servizio pagamento on-line).

Certificato medico rilasciato dall'Unità Sanitaria Locale o da un ufficiale
medico militare attestante l'idoneità psico fisica all'esercizio venatorio, che
potrà anche essere presentato al momento dell’epletamento dell’esame.

N.2 marche da bollo da €. 14,62 da applicare ai certificati di abilitazione,
che sarà possibile sostituire con un pagamento elettronico.
Come anticipato, è previsto il pagamento della Tassa d'esame da versare alla
Provincia.
Contributi su gasolio in agricoltura
La concessione alle aziende agricole dei quantitativi di carburanti da acquistarsi a
prezzo agevolato, da parte delle Province, è regolata dal Decreto Ministeriale n.
454/01. L’obiettivo è quello di sostenere il reddito degli agricoltori, che in base al
proprio piano colturale e alle lavorazioni che eseguono, hanno diritto ad uno
sconto sugli acquisti di gasolio e di benzina per le macchine e le attrezzature
agricole che impiegano nella loro attività.
Gli Utenti Motori Agricoli (UMA) sono i beneficiari dell'agevolazione fiscale (aiuto
di stato) sull'acquisto del carburante agricolo concesso nei limiti di quanto
disposto dal Ministero delle Finanze. Possono fare domanda i titolari di aziende
agricole, le cooperative agricole e le società operanti in agricoltura iscritte alla
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura con macchine ed
attrezzature a motore.
Le aziende agricole presentano, ai centri di assistenza agricola autorizzati, la
denuncia dei consumi annuali e la richiesta di fabbisogno per la campagna
dell’anno in corso. La Provincia, verificati i requisiti, autorizza, entro 30 giorni
dalla richiesta, il quantitativo massimo di carburante da acquistarsi a prezzo
agevolato.
Il procedimento avviato a seguito della presentazione della Domanda avrà come
atto finale l’ammissione al beneficio fiscale sui carburanti agricoli per l’anno ed il
rilascio del relativo “Libretto di controllo”, oppure la comunicazione del non
accoglimento dell' istanza presentata.
Entro il 30 giugno di ogni anno deve essere presentata una dichiarazione di
avvenuto impiego del carburante agricolo pena l'iscrizione nell'elenco delle ditte
inadempienti.
Rispetto a questo servizio, va citato il protocollo d’intesa con la struttura
provinciale della Guardia di Finanza, che sancisce un quadro di cooperazione
applicativa nell’ambito del quale le diverse strutture territoriali della GdF
provinciale, mediante una precisa modalità autorizzativa, potranno accedere al
database dal quale potranno generare incroci di dati ai fini delle loro funzioni
istitutive di controllo e repressione di abusi. Per esempio, la GdF potrà incrociare,
in tempo reale, dati relativi a richiedenti, particelle (appezzamenti di terreno) cui
fa riferimento la richiesta, storici di richiesta ecc.-
Settore Ecologia
Autorizzazione recupero e trattamento rifiuti in procedura semplificata
Si tratta della procedura da seguire per coloro che intendono svolgere l'attività di
recupero rifiuti pericolosi e non pericolosi, avvalendosi delle procedure
semplificate (ai sensi del Decreto Legislativo n. 152/2006 e del Decreto Legislativo
n. 4/2008).
L'istituzione denominata "Procedure Semplificate", trae il proprio fondamento
dalla Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee del 15 luglio 1975 n. 442,
relativa ai rifiuti, pubblicata sulla G.U.C.E. n. L 194 del 25 luglio 1975. La
Direttiva si propone di mettere sotto controllo l'enorme produzione di materiali di
scarto in atto nella Comunità Europea. Si vuole sostanzialmente sapere
quanti rifiuti si producono e dove questi recapitano, stimolandone nel contempo il
recupero ed il riciclaggio, considerate attività virtuose da incentivare e favorire nel
sistema globale di gestione.
L’Ente che autorizza è la Provincia competente per territorio. Le Imprese che
presentano la Comunicazione per l'attività di recupero in semplificata devono
possedere tutte le autorizzazioni necessarie al funzionamento dell’impianto, che
deve essere già realizzato; l’attività di recupero può essere intrapresa decorsi i 90
giorni dalla comunicazione, se entro questo termine non interviene un espresso
divieto della Provincia stessa.
La procedura semplificata si connota come procedura per silenzio-assenso.
Essa é rivolta alle ditte che effettuano un'attività di recupero di rifiuti, in possesso
dei requisiti previsti dalla normativa vigente. Ci si può avvalere delle procedure
semplificate purché la tipologia dei rifiuti, i codici rifiuti, l'attività di recupero e le
materie prime e/o i prodotti ottenuti siano puntualmente rispondenti quanto
previsto dal D.M. del 5 febbraio 1998 così come modificato dal D.M. del 5 aprile
2006, n. 186 per i rifiuti non pericolosi e al D.M. 12 giugno 2002, n. 161 per i
rifiuti pericolosi.
La normativa prescrive che "tutti gli stabilimenti o le imprese" i quali svolgono
attività di recupero o smaltimento di rifiuti "devono ottenere un'autorizzazione a
tal fine". Tenuto conto che per alcune tipologie di rifiuti (ad esempio: la Provincia
di Caserta Settore Innovazione e Sistemi Informativi
Ufficio del Cambiamento e dell’Innovazione – PCI – Sviluppo e conduzione Sistemi
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segatura di legno, rottami ferrosi e non ferrosi, macerie da demolizioni ecc.)
prevedere l'iter di autorizzazione avrebbe causato notevoli problemi applicativi,
considerato il carico di documentazione e la procedura burocratica, il legislatore
ha ritenuto di creare un iter più snello, denominato appunto "procedura
semplificata".
La modulistica necessaria alla richiesta del servizio sarà disponibile in versione
elettronica:
- Comunicazione esercizio attività di recupero rifiuti in procedura semplificata;
sarà disponibile in elettronico il fac-simile della comunicazione per l’inizio
dell'attività di recupero rifiuti, della dichiarazione di conformità alle norme
tecniche e della dichiarazione attestante il possesso dei requisiti soggettivi da
completare con i dati dell'azienda e trasmettere alla Provincia, completo degli
elaborati, qualora previsti.
· Allegati da presentare per l'attività di recupero rifiuti in procedura semplificata:
Saranno disponibili i fac-simile degli allegati obbligatori alla relazione tecnica, da
completare con i dati dell'azienda e trasmettere alla Provincia.
· Dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà da completare con i dati
dell'azienda e trasmettere alla Provincia in caso di rinnovo dell'iscrizione qualora
non ci sia alcuna modifica rispetto alla comunicazione precedente.
L’iscrizione è subordinata al versamento dei diritti d’iscrizione previsti dal Decreto
Interministeriale n. 350 del 21 luglio 1998, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
238 del 12 ottobre 1998, che prevede il pagamento di una quota di iscrizione al
momento della prima richiesta ed il pagamento di una quota annuale che va
effettuato entro il 30 aprile di ogni anno. Il pagamento di tali quote potrà
Provincia di Caserta Settore Innovazione e Sistemi Informativi Ufficio del
Cambiamento e dell’Innovazione – PCI – Sviluppo e conduzione Sistemi Pag. 28 di
61 essere eseguito direttamente online utilizzando il servizio di “Pagamento
online” descritto in precedenza ed invocato opportunamente all’interno del
processo in questione. In caso di attività effettuate dalla stessa società in diverse
sedi della provincia, per ogni sede interessata dovrà essere effettuato un diverso
versamento ed una diversa comunicazione.
La richiesta per il rilascio, o il rinnovo, dell’autorizzazione per il trattamento rifiuti
potrà essere inoltrata da un’apposita sezione del portale istituzionale dell’Ente: la
Ditta che intende effettuare tale servizio dovrà inoltrare la documentazione
richiesta all’Ente che provvederà ad eseguire le opportune verifiche.
Nell’ottica della dematerializzazione, tutti i documenti presentati dal richiedente
ai fini dell’autorizzazione, prima di essere inoltrati all’Ente, dovranno essere
firmati digitalmente utilizzando un kit di firma digitale rilasciato da uno dei
certificatori accreditati a livello nazionale. Grazie alla firma digitale, i documenti
potranno essere trattati e conservati in formato digitale, eliminando la necessità
di produrre una versione cartacea.
La procedura semplificata si connota come procedura per silenzio-assenso:
quindi, se entro un termine stabilito, in assenza di diversa comunicazione da
parte dell’Ente rilasciata entro un termine stabilito, l’imprenditore che ha
inoltrato la richiesta potrà avviare la sua attività.
Supporto all'attività ispettiva e di controllo
l rispetto della normativa ambientale richiede una sempre maggiore
professionalità da parte degli operatori di vigilanza e soprattutto strumenti pratici
in grado di assicurare tecniche di controllo adeguate, corrette e di immediata
applicabilità.
In particolare, la Provincia di Caserta avverte l’esigenza di incrementare verifiche
ed ispezioni sul territorio per ridurre fenomeni di abbandono di rifiuti, come ad
esempio l’abbandono di pneumatici o dei materiali plastici in agricoltura.
Considerato che in diversi settori dell’Ente viene effettuata un’attività ispettiva, si
intende realizzare una soluzione per la definizione, la pianificazione, la
gestione, rendicontazione e la statistica di questa importante funzione
dell’Amministrazione provinciale.
Per ogni settore dell’Ente sarà possibile definire le diverse tipologie di verifiche
ispettive da svolgere ed il collegamento con un archivio dei fatti/fenomeni intorno
a cui ruota l’attività ispettiva; dopo questa fase di configurazione svolta in fase di
installazione il dirigente di settore pianifica le modalità ed i volumi delle verifiche,
di conseguenze il sistema propone una calendarizzazione che
potrà essere manipolata e quindi salvata come pianificazione.
Con periodicità ed anticipo configurabile il sistema genererà un’istanza di
workflow interno per ognuna delle verifiche da effettuare; con tale modalità gli
ispettori, o un incaricato della pianificazione operativa, riceveranno nella propria
inbox/task-list l’incarico per la verifica.
Per ogni verifica da effettuare sarà generato un file XML che la definisce
completamente, questo, con opportune interfacce web o client, potrà essere
compilato in fase di verifica o sopralluogo utilizzando lo strumento adeguato alle
condizioni ambientali della verifica (in sede provinciale, in sede del verificato, in
cantiere, in campo aperto, con o senza connettività, etc.); in caso di compilazione
off-line del file XML, questo potrà essere caricato sul sistema al ritorno in sede.
A seguito della compilazione della scheda di verifica, proseguito l’iter verificativo
interno, potrà essere possibile generare, in modalità automatica o assistita, un
verbale che sarà archiviato in modalità elettronica e potrà essere recapitato con le
stesse modalità; tale operazione alimenterà il sistema di statistica e reportistica
predisposto.
Lo strumento che si andrà a realizzare sarà generalizzato e potrà supportare
verifiche di tipologia anche molto diverse tra loro; ciò grazie ad una fase di analisi
che dovrà produrre la definizione del dataset e delle implicazioni che ognuna delle
attività ispettiva presenta (possibilità di irrogazione di sanzioni, necessità di
notifiche ad altre istituzioni, possibilità di revoche di autorizzazioni, etc.), per
ognuna delle “implicazioni” definite, potrà essere Provincia di Caserta Settore
Innovazione e Sistemi Informatici Ufficio del Cambiamento e dell’Innovazione –
PCI – Sviluppo e conduzione Sistemi configurata un’azione di notifica o di
attivazione di un ulteriore procedimento come ed esempio la procedura per la
irrogazione di una sanzione.
Il sistema sopra descritto sarà in grado di produrre ampia reportistica e statistica
su tutta l’attività ispettiva, tra le principali attività di reportistica citiamo:
· Controlli effettuati per anno o per mese per tutti i settori o per uno specifico
settore;
· Controlli effettuati per tipo, per esito, per sanzione
· Controlli effettuati per operatore, per controllato
· Controlli effettuati per area geografica con rappresentazione cartografica
· Statistiche sulle sanzioni.
Osservatorio Provinciale Rifiuti
L’Osservatorio Provinciale Rifiuti (OPR), istituito con deliberazione di Giunta
Provinciale n.48 del 28/05/08 è una struttura, afferente al Settore Ecologia,
Ambiente e Gestione Rifiuti della Provincia, che opera a supporto dei Comuni ed
altri Enti, allo scopo di monitorare, su scala provinciale, il raggiungimento degli
obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa vigente, favorire a livello
provinciale un corretto funzionamento del sistema di gestione integrata dei rifiuti
(proponendo anche eventuali soluzioni volte all’implementazione del sistema
stesso), fornire dati periodici relativi alla produzione e alla gestione dei rifiuti. A
tal fine è stato realizzato un portale dinamico, attraverso il quale gli operatori
delle unità locali preposte, mediante user name e password personali, possono, a
seguito di apposita formazione fornita dallo stesso OPR, inserire direttamente i
dati di gestione dei rifiuti relativi alla propria area di competenza. Tali dati
vengono acquisiti, elaborati ed inviati all’Osservatorio Regionale sui Rifiuti,
attraverso un software dedicato a cui si accede direttamente dal portale dell’OPR.
L’esperienza maturata in questi anni ha fatto emergere nuove esigenze che
richiedono l’apporto di modifiche ed implementazioni del software attualmente in
uso. In particolare si reputa utile la messa a punto delle seguenti evoluzioni:
1. Ampliamento della sezione riguardante le anagrafiche degli impianti di
destinazione, introducendo le seguenti funzionalità:
 Possibilità di inserire la doppia autorizzazione per quelle aziende che
operano sia in procedura semplificata che in procedura ordinaria,
introduzione delle tipologie di trattamento (R1-R13; D1-D15) per cui
sono autorizzate e per le procedure semplificate la possibilità di
definire i quantitativi autorizzati rispetto ai raggruppamenti di codici
definiti nei punti del D.M. 186/06; attivazione di una funzione di
ricerca in grado di fornire in automatico tutte le aziende della
Provincia autorizzate ad uno specifico trattamento di un determinato
CER di interesse.
2. Ampliamento della sezione riguardante le anagrafiche dei Comuni con
l’aggiunta di nuove voci quali, superficie del territorio comunale, dettagli
riguardanti le utenze non domestiche, ditte che effettuano il servizio di
raccolta e trasporto (differenziate per CER), con dettagli relativi alle date di
scadenza dei contratti, numero di addetti, numero di automezzi utilizzati.
3. Implementazione nel software dell’algoritmo per il calcolo della Tariffa e
riadeguamento dell’algoritmo per il calcolo della Percentuale di Raccolta
Differenziata rispetto a probabili modifiche che subirà nel prossimo futuro;
implementazione di algoritmi in grado di effettuare proiezioni sulla
produzione dei rifiuti sia nella loro totalità sia per raggruppamenti di
frazioni merceologiche; implementazione di algoritmi per l’elaborazione di
nuovi indici.
4. Miglioramento interfaccia con i comuni:
 Possibilità anche per i comuni di interrogare la banca dati per
individuare le aziende della Provincia autorizzate ad uno specifico
trattamento di un determinato CER di interesse;
 Aggiunta, nel file PDF che il Comune scarica con dati di interesse,
dell’intestazione del Comune, della data di riferimento e dello stato di
validazione;
 Possibilità di effettuare pubblicazioni sulla sezione del software
accessibile ai comuni previa autenticazione.
5. Ampliamento e miglioramento delle funzionalità di invio al SIORR di diverse
sezioni.
6. Predisposizione di nuova reportistica.
7. Modifiche ed implementazioni riguardanti la sezione degli impianti di
trattamento dei rifiuti urbani e speciali che consentano l’elaborazione
automatica delle schede richieste annualmente dall’APAT .
8. Creazione dell’interfaccia per il SISTRI.
Verifica Caldaie
Le verifiche funzionali degli impianti termici, ogni due anni, sono state rese
obbligatorie dalla legge n° 10 del 09/01/1991 e s.m.i., che disciplina le norme
per il contenimento dei consumi energetici.
I controlli, obbligatori per legge, consentono di mantenere in buona efficienza
operativa l’impianto termico, consumare meno energia (quindi risparmiare soldi),
garantire una maggiore sicurezza dell’impianto contribuendo ad un minore
inquinamento atmosferico.
L’utente, in quanto responsabile dell’ impianto, deve:

conservare il libretto dell'impianto;

far eseguire ogni anno la manutenzione dell’impianto da parte di un
artigiano abilitato, che deve rilasciare copia della dichiarazione di
avvenuta manutenzione dell’impianto termico (cosiddetto “rapporto di
controllo tecnico modello “H”, ora “G”) controfirmata per presa visione
dall'utente.
Per quanto riguarda gli impianti ad uso domestico, l'utente deve fare eseguire la
prova di combustione dell’impianto da parte di un artigiano abilitato, ed inviare
alla Provincia il modello “H” o “G” di cui sopra con allegata l’attestazione del
versamento dell’importo di euro 8,00, pari al costo del “Bollino Verde”.
La tariffa della verifica relativa agli impianti termici, a seguito di
autocertificazione (cosiddetto modello “H” ora “G”), potrà essere versata sul conto
corrente della Provincia, attraverso il sistema di pagamento on-line.
Verifica a seguito di autorizzazioni all’immissione in atmosfera
Dal 29/04/2006 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 03/04/2006 n. 152,
avente per oggetto “Norme in materia ambientale” che alla parte quinta “Norme in
materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera” disciplina
anche il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera per gli impianti
industriali e all’art. 280 abroga espressamente il D.P.R. n. 203 del 24/05/1988 e
il D.P.R. 25/07/1991.
La Provincia è l'autorità competente al rilascio delle autorizzazioni alle emissioni
in atmosfera, con esclusione di quelle relative agli impianti di incenerimento
rifiuti di competenza regionale.
Ad eccezione della domanda in marca da bollo, la rimanente documentazione è
costituita da:




relazione tecnica ed allegati tecnici
mappe urbanistiche (solo ad A.R.P.A trasmettere esclusivamente in
cartaceo le planimetrie dell'impianto relative a : linee produttive, linee di
convogliamento e punti di emissione)
schede materie prime e di sicurezza e di impianti
certificati ISO 14001 o EMAS per le ditte che ne sono in possesso.
Settore territorio
Risorse Idriche, Salvaguardia del Suolo, Protezione Civile:
Ufficio Acque Pubbliche
Ufficio acque reflue
Ufficio Tecnico – Opere Idrauliche
Ufficio Acque Pubbliche
La materia che regola le concessioni d’acqua pubbliche sono numerose ed
alquanto complesse, che vanno dal regolamento per le derivazioni ed
utilizzazioni di acque pubbliche dei R.D. 15 agosto 1920, n. 1285, T.U sulle
acque n. 1975/33, all’ultimo D.Lg. 152/2006 e s.i.m.
Tutti coloro i quali intendono utilizzare acqua pubblica devono chiedere la
concessione di derivazione all' Amministrazione Provinciale.
Sono libere solo l'estrazione e l'utilizzazione di acque sotterranee per usi
domestici, attuate dal proprietario del fondo ai sensi dell'art. 93 del R.D.
1775/1933, e la raccolta di acqua piovana in invasi e cisterne al servizio di
fondi agricoli o di singoli edifici ex art. 1, comma 3 del D.P.R. 238/99.
Attività svolte;
A) Richieste di autorizzazione
per la ricerca di acque di origine
sotterranee, ai sensi degli artt. 95 e ss. del T.U. 1775/33 e succ. int. e mod.
(escluso l’uso domestico ai sensi dell’art. 93 del T.U. 1775/93):
Gli interessati dovranno presentare un istanza in bollo indirizzata alla
Provincia di Caserta - Settore Tutela del Territorio e Protezione Civile Viale
Lincoln ex Area S. Gobain – 81100 Caserta.
Allegando, in duplice copia, la seguente documentazione:
1. Planimetria del fondo del terreno con l'indicazione del punto dove verrà
eseguita la perforazione e le eventuali operazioni tecniche relative in
scala 1:2.000;
2. Cartografia della zona in scala 1:25.000 con l'indicazione delle coordinate
chilometriche I.G.M. riferite alle aree di ricerca ;
3. Relazione e schema del piano di massima dell'estrazione e dell'
utilizzazione dell'acqua sotterranea a firma di un tecnico abilitato;
4. Disegno tecnico del pozzo, dell'avanpozzo, del pozzetto d'ispezione, ecc. in
scala 1: 50;
5. Visure catastali di mappa e partita relativi sia al fondo oggetto di ricerca,
sia a quelli cui l'opera sarà asservita;
6. Certificato di destinazione urbanistica relativo ai fondi di cui al punto 5)può essere autocertificato dal tecnico di parte;
7. Iscrizione Camera di Commercio per le società;
8. Titolo di proprietà autenticato là dove la ditta catastale sia a nome di
persona diversa dalla richiedente;
9. Autorizzazione del proprietario del fondo a firma autenticata ad eseguire
le opere; in deroga si farà riferimento all'art. 67 della circ. n. 11827/36
Ministero LL.PP.;
10. Versamento di € 258,23 intestato all'A.P. di Caserta sul c/c postale
25408808 per diritti istruttori se per uso industriale o di € 129,11 per
scopi diversi, specificando la causale.
Note:
1. Nel caso di più proprietari o di proprietà di terzi è necessario allegare
delega in carta libera di questi con l'indicazione del domicilio fiscale
codice fiscale. Deve essere esplicitamente dichiarato che la delega
riguarda la richiesta di autorizzazione alla ricerca ed il diritto d'uso
dell'acqua;
2. Produttivi:industriale, umano(industrie alimentari), pescicoltura,
autolavaggio, caseificio, ecc.
Scopi diversi: agricolo antincendio,
igienico sanitari, impianti sportivi, verde pubblico, ecc.;
3. Elettropompa sommersa/non sommersa, motopompa, compressore,
ecc.
4. Per l’uso potabile e umano (industrie alimentari) bisogna far
riferimento all’ art. 94 del D.Lg. 152/2006 e s.i.m.
B) Richieste di attingimento acqua da corsi di acque pubbliche, (art. 56
del T.U. 1775/33) :
Gli interessati dovranno presentare una istanza in bollo indirizzata alla
Provincia di Caserta - Settore Tutela del Territorio e Protezione Civile Viale
Lincoln
ex
Area
S.
Gobain
–
81100
Caserta.
Allegando, in duplice copia, la seguente documentazione:
1. Relazione tecnica a firma di un tecnico abilitato,
Il progetto deve comprendere necessariamente i seguenti elaborati:
* volume totale annuo da captare;
* portata media di captazione;
* indicazione opera di captazione:
*
relazione sul fabbisogno idrico, con la giustificazione delle
portate richieste connesse alle attività svolte;
* la compatibilità tra il prelievo e la potenzialità del corso d’acqua;
2. Corografia I.G.M. in scala 1: 25.000, con indicazione del punto di
prelievo;
3. Visura catastale di mappa e partita;
4. Versamento di € 51,65, per diritti istruttori, da effettuare sul c.c.p. n.
25408808 intestato alla Provincia di Caserta – Settore Tutela del
territorio e Protezione Civile- causale attingimento acqua anno 201__;
5. Per i fondi interclusi, la domanda dovrà essere corredata dall’assenso
dei proprietari al passaggio delle opere necessarie all’utilizzo della
derivazione;
6. dichiarazione che la zona è priva di strutture consortili già operanti sul
territorio o certificato attestante che esiste una carenza qualitativa e
quantitativa della dotazione idrica per le utilizzazioni a scopo di
irrigazioni rilasciato dal gestore del consorzio territorialmente
competente.
C) Concessione alla derivazione d’acqua (artt. 6 e ss. del T.U. 1775/33 e
succ. int. e mod.)
Gli interessati dovranno presentare un istanza in bollo indirizzata alla
Provincia di Caserta - Settore Tutela del Territorio e Protezione Civile Viale
Lincoln
ex
Area
S.
Gobain
–
81100
Caserta.
Allegando, in duplice copia, la seguente documentazione:
1. Planimetria del fondo del terreno con l'indicazione del punto dove è stata
eseguita la perforazione e le eventuali
operazioni tecniche relative in
scala 1:2000;
2. Cartografia della zona in scala 1:25.000 con l'indicazione delle coordinate
I.G.M. riferite alle aree di ricerca ( F., quadrante, Lat. e Long.);
3. Relazione geologica ed idrogeologica con prove di emungimento e relativi
grafici, ciclo di utilizzo delle acque, indicazione del quantitativo di acqua
utilizzato espresso in mc/annui e lt/sec, e dichiarazione se la zona
è/non servita da rete idrica consortile;
4. Disegno tecnico del pozzo, dell'avanpozzo, del pozzetto d'ispezione, ecc. in
scala 1: 50;
5. Visure catastali di mappa e partita relativi sia al fondo oggetto di ricerca,
sia a quelli cui l'opera è asservita o autocertificazione;
6. Certificato di destinazione urbanistica relativo ai fondi di cui al punto 5)può essere autocertificata dal tecnico di parte;
7. Iscrizione Camera di Commercio per le Società;
8. Titolo di proprietà autenticato là dove la ditta catastale sia a nome di
persona diversa dalla ditta richiedente;
9. Autorizzazione del proprietario del fondo a firma autenticata ad eseguire
le opere; in deroga si farà riferimento all'art. 67 della circ. n.11827/36
Ministero LL.PP.;
10. Versamento di € 258,23 intestato all'A.P. di Caserta sul c/c postale
25408808 per diritti istruttori se per uso industriale o di € 129,11 per
scopi diversi, specificando la causale;
11. Tipo di misuratore di portata installato;
12. Analisi chimico-batteriologiche delle acque effettuate dall’ ARPAC di
Caserta, nel caso che le stesse vengano utilizzate per uso umano,
igienico sanitario, zootecnico, per l’irrigazione di ortaggi da consumarsi
allo stato crudo e certificato rilasciato, ai sensi del D.lg. 31/2001 e s.i.m.,
dall’ ASL attestante l’idoneità dell’ acqua per l’uso potabile;
Note:
1. Nel caso di più proprietari o di proprietà di terzi è necessario allegare delega in carta libera
di questi con l'indicazione del domicilio fiscale e codice fiscale. Deve essere esplicitamente
dichiarato che la delega riguarda la richiesta di autorizzazione alla ricerca ed il diritto d'
uso dell' acqua.
2. Produttivi: industriale, umano (industrie alimentari), pescicoltura,
autolavaggio, caseificio, ecc. Scopi diversi:
3. agricolo, antincendio, igienico sanitari, impianti
sportivi, verde
pubblico, ecc.;
4. Elettropompa sommersa/non sommersa, motopompa, compressore,
ecc.
5. Per l’uso potabile e umano(industrie alimentari) bisogna far riferimento
al D.Lgs 31/2001 e s.i.m. e all’art. 94 del D.Lgs 152/2006 e succ. int.
e mod.
Attività dell’ufficio acque reflue
“Scarico acque reflue civili, meteoriche e industriali- Rilascio Autorizzazioni allo
scarico ”
L'ufficio Scarichi acque reflue svolge le funzioni amministrative di interesse
provinciale inerenti al rilascio delle autorizzazioni agli scarichi delle acque
reflue domestiche, urbane ed industriali con immissione in acque superficiali,
sul suolo, o in acque marino - costiere, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06
e successive modifiche ed integrazioni;
 tutti gli scarichi urbani, domestici e quelli provenienti da insediamenti
produttivi, industriali devono essere preventivamente disciplinati ed
autorizzati;
 l'ufficio Scarichi di questo Settore al fine di attuare quanto disposto dal
su menzionato decreto, deve monitorare, censire ed informatizzare una
quantità di dati, in relazione sia al luogo che alla natura dello scarico;
 le richieste che pervengono a questo ufficio ( insediamenti produttivi,
civili abitazioni, zona ASI e Comuni ) di autorizzazione allo scarico
delle acque reflue sono circa mille compresi i depuratori comunali;
Gli iter procedurali riguardano essenzialmente:
a)
b)
c)
d)
accettazione delle pratiche de quo;
l’analisi della documentazione pervenuta;
la richiesta di integrazioni documenti;
richiesta di analisi acque, con invio documentazione all’ARPAC –
Servizio Territoriale Caserta;
e) sopralluogo tecnico sul posto;
f) archiviazione informatica delle stesse per la integrazione del
catasto Provinciale degli scarichi.
Attività dell’ Ufficio Tecnico – Opere Idrauliche
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 34 del Decreto Legislativo n° 96 del 30.03.1999,
sono state delegate alle Province le funzioni relative alla progettazione,
realizzazione e gestione delle opere idrauliche di qualsiasi natura ed ai
compiti di polizia idraulica e di pronto intervento.
I corsi d’acqua che ricadono nelle competenze di questa Provincia sono:
Fiume Volturno dalla confluenza con il Rio S.Bartolomeo (Presenzano) alla
foce a mare (Castelvolturno);
- Fiume Garigliano dalla confluenza con il Fiume Liri (Suio Terme) alla foce
del Tirreno (Sessa Aurunca).
A tali funzioni sono inoltre, connessi compiti di particolare delicatezza quali la
prevenzione di comportamenti abusivi (come ad es. il prelievo di materiali
inerti dai fiumi o l’abbandono di rifiuti) e compiti coinvolgenti aspetti legati
alla pubblica e privata incolumità.
I compiti di progettazione ed esecuzione affidati all’Ufficio Tecnico del Settore
Tutela del Territorio, riguardano tutte le fasi relative alle Opere idrauliche,
siano esse finanziate con fondi propri della Provincia di Caserta che finanziate
con fondi regionali, nazionali o europei e sono svolti, in piena autonomia, nel
rispetto della normativa tecnica, delle leggi e dei regolamenti vigenti in
materia di:
-







progettazione;
affidamento;
esecuzione;
varianti;
collaudi;
sicurezza;
assicurazione e previdenza.
E’ svolta da questo Ufficio anche l’ elaborazione e la redazione di Atti
amministrativi propedeutici o, comunque, finalizzati alla realizzazione di opere
pubbliche (Deliberazione di Giunta o di Consiglio; Determinazione
Dirigenziali; richieste di pareri e/o nulla-osta ad altri Enti; relazioni
tecniche, descrittive, estimative; bandi di gara; pubblicazioni etc.).
Tale Ufficio rilascia, inoltre, le autorizzazioni per l’utilizzo degli specchi d’acqua
di competenza e per l’attracco dei natanti.
Sono infine affidati all’Ufficio Tecnico di questo Settore anche i rapporti con gli
Enti esterni quali Autorità di Vigilanza LL.PP., Cassa Edile, INAIL, INPS,
Equitalia etc, per il controllo, il monitoraggio dei lavori affidati da questo
settore a ditte esterne.
Attività dell’ Ufficio Tecnico – Opere Idrauliche
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 34 del Decreto Legislativo n°96 del 30.03.1999,
sono state delegate alle Province le funzioni relative alla progettazione,
realizzazione e gestione delle opere idrauliche di qualsiasi natura ed ai
compiti di polizia idraulica e di pronto intervento.
I corsi d’acqua che ricadono nelle competenze di questa Provincia sono:
Fiume Volturno dalla confluenza con il Rio S.Bartolomeo (Presenzano) alla
foce a mare (Castelvolturno);
- Fiume Garigliano dalla confluenza con il Fiume Liri (Suio Terme) alla foce
del Tirreno (Sessa Aurunca).
A tali funzioni sono inoltre, connessi compiti di particolare delicatezza quali la
prevenzione di comportamenti abusivi (come ad es. il prelievo di materiali
inerti dai fiumi o l’abbandono di rifiuti) e compiti coinvolgenti aspetti legati
alla pubblica e privata incolumità.
I compiti di progettazione ed esecuzione affidati all’Ufficio Tecnico del Settore
Tutela del Territorio, riguardano tutte le fasi relative alle Opere idrauliche,
siano esse finanziate con fondi propri della Provincia di Caserta che finanziate
con fondi regionali, nazionali o europei e sono svolti, in piena autonomia, nel
rispetto della normativa tecnica, delle leggi e dei regolamenti vigenti in
materia di:
-







progettazione;
affidamento;
esecuzione;
varianti;
collaudi;
sicurezza;
assicurazione e previdenza.
E’ svolta da questo Ufficio anche l’ elaborazione e la redazione di Atti
amministrativi propedeutici o, comunque, finalizzati alla realizzazione di opere
pubbliche
(Deliberazione di Giunta o di Consiglio; Determinazione
Dirigenziali; richieste di pareri e/o nulla-osta ad altri Enti; relazioni
tecniche, descrittive, estimative; bandi di gara; pubblicazioni etc.).
Tale Ufficio rilascia, inoltre, le autorizzazioni per l’utilizzo degli specchi d’acqua
di competenza e per l’attracco dei natanti.
Sono infine affidati all’Ufficio Tecnico di questo Settore anche i rapporti con gli
Enti esterni quali Autorità di Vigilanza LL.PP., Cassa Edile, INAIL, INPS,
Equitalia etc, per il controllo, il monitoraggio dei lavori affidati da questo
settore a ditte esterne.
Autorizzazione prelievo acque
Tutti coloro che intendono derivare o utilizzare acqua pubblica devono chiedere
l'autorizzazione o la concessione di derivazione all'Autorità competente. I
provvedimenti autorizzativi o concessori relativi alle piccole derivazioni da corsi
d'acqua superficiali (fiumi, torrenti, rogge, laghi e canali, sia naturali che
artificiali) o da sorgenti sono rilasciati dalla Provincia.
Possono richiedere la concessione le persone fisiche o giuridiche (società,
associazioni, enti, cooperative).
Alla domanda di concessione devono essere allegati:

7 copie del progetto preliminare delle opere da eseguire a firma di tecnico
abilitato. La documentazione potrà essere prodotta in un originale cartaceo,
e le restanti 6 copie su supporto informatico, in alternativa il progetto potrà
essere firmato digitalmente con il pagamento di un contributo per la
stampa.

L'attestazione del versamento delle spese dell’istruttoria sul c/c della
Provincia.
La normativa statale e regionale stabilisce che le spese di istruttoria siano a
carico del richiedente. I costi sono stati così stabiliti:

Marca da bollo sulla prima copia della domanda;

Spese di istruttoria alla Provincia;

Somma corrispondente a 1/20 del canone annuo e comunque non inferiore
a 150,00 Euro quale contributo idrografico, da versare sul conto della
Regione.
I suddetti pagamenti, effettuati in un'unica transazione sono poi versati dalla
provincia ai legittimi percettori a consuntivo: Agenzia delle entrate per le
marche da bollo e Regione per i contributi spettanti; ciò in forza delle
convezioni che si andranno a stipulare con i suddetti enti.
Vincolo idrogeologico
Tutti i terreni coperti da boschi sono sottoposti a vincolo idrogeologico e a vincolo
paesaggistico, sono altresì sottoposti a vincolo idrogeologico i terreni ricompresi
nelle zone determinate ai sensi del Regio Decreto legge 30 dicembre 1923, n.
3267 (Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni
montani).
L’autorizzazione al fine del Vincolo Idrogeologico è rilasciata dalla Provincia ed è
necessaria per:

la trasformazione dei boschi;

la trasformazione dei terreni saldi in terreni soggetti a periodica
lavorazione;

la realizzazione di movimenti di terreno o di opere che possono alterare
la stabilità dei terreni e la regimazione delle acque;

la realizzazione delle opere connesse al taglio dei boschi.
L’autorizzazione al fine del Vincolo Idrogeologico è rilasciata dalla Provincia
direttamente (nel caso sia prevista D.I.A. o vi sia assenza di Vincolo Paesaggistico)
o acquisita tramite Comune (per trasformazioni e opere soggette a vincolo
paesaggistico):

Nel primo caso: la dichiarazione è presentata distintamente ai rispettivi
Enti (comune e provincia);

Nel secondo caso: la domanda di autorizzazione ai fini del vincolo
idrogeologico è presentata al Comune, contestualmente alla richiesta di
autorizzazione a fini urbanistici o paesaggistici.
Le istanze di autorizzazione al vincolo idrogeologico si concludono con
Determinazione Dirigenziale da adottarsi entro 60 giorni dal ricevimento della
istanza. Alle istanze devono essere allegati i seguenti documenti:
a) Fotocopia del documento di identità dei sottoscrittori valido a termini di legge;
b) Carta catastale leggibile con corretta indicazione delle zone di intervento;
c) Carta a curve di livello scala 1:5.000, con indicazione delle zone di intervento,
riscontrabili sul terreno.
Qualora la legge o il regolamento forestale prevedano la costituzione di un
deposito cauzionale o il pagamento di un importo compensativo, il proprietario o
avente diritto dovrà provvedere ai versamenti suddetti secondo le disposizioni
impartite nel corso di istruttoria dell'istanza.
Settore trasporti
Agenzie pratiche auto
L'attività di Agenzia Pratiche Auto è soggetta ad autorizzazione e vigilanza da
parte delle Province, ai sensi della L. 08.08.1991 n. 264, come modificata dalla L.
04.01. 1994 n. 11 e viene esercitata da società o da imprese individuali. L'attività
di Agenzia è contingentata
Chi vuole ottenere l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di Agenzia Pratiche
Auto deve essere in possesso dell'Attestato di idoneità professionale all'esercizio
dell'attività (art. 5 L. 264/1991) e dei requisiti morali previsti dalla normativa.
Il procedimento amministrativo inizia alla presentazione dell'istanza, con verifica
da parte dell'ufficio competente della conformità dei requisiti soggettivi del
titolare/legale rappresentante, degli altri componenti dell'Impresa e del personale
operante nell'organico dell'Agenzia a quanto previsto dalla normativa vigente,
nonché dell'adeguatezza della sede dell'attività (composizione, superficie e
disponibilità dei locali). L'impresa deve inoltre disporre di adeguata capacità
finanziaria secondo quanto previsto dal D.M. 11/1992. Per il personale operante
in Agenzia l'Ufficio provvede, inoltre, al rilascio di apposita certificazione con
relativi tesserini di riconoscimento.
Chi è già titolare di Agenzia comunica alla Provincia le variazioni riguardanti il
personale, la sede e l'impresa, che possono comportare il rilascio di ulteriori
specifiche autorizzazioni. L'Ufficio procede al rilascio di un'autorizzazione in
sostituzione nelle ipotesi di modifiche ritenute sostanziali (trasformazioni
societarie o modifiche componenti societari rilevanti, trasferimento del complesso
aziendale, variazione di sede) o ad una presa d'atto negli altri casi. Per il
personale operante in Agenzia l'Ufficio provvede, inoltre, al rilascio di apposita
certificazione con relativi tesserini.
Può inoltre essere concessa autorizzazione al proseguimento in via provvisoria di
attività di consulenza a seguito del decesso o sopravvenuta incapacità fisica del
titolare: in tale ipotesi, e negli altri casi previsti dalla legge, l'autorizzazione può
esser prorogata per giustificati motivi. Nelle ipotesi di ristrutturazione dei locali e
di esercizio di attività diverse all'interno dei locali sede di impresa di consulenza i
soggetti interessati devono richiedere i relativi Nulla Osta.
Infine, il titolare che rinuncia all'esercizio dell'attività deve comunicarlo alla
Provincia che provvede alla revoca dell'autorizzazione.
Procedimenti amministrativi
Autorizzazione al proseguimento provvisorio di attività di consulenza a seguito del
decesso/sopravvenuta incapacità fisica del titolare
Autorizzazione esercizio attività di consulenza per circolazione mezzi di trasporto
Autorizzazione variazione componenti societari, cambio titolarità o trasferimento
complesso aziendale impresa di consulenza
Proroga dell'autorizzazione al proseguimento provvisorio di attività di consulenza
per giustificati motivi
Revoca su rinuncia del titolare di autorizzazione esercizio attività di consulenza
Certificazione per variazione institore di impresa di consulenza - rilascio tesserino
(ed eventuale duplicato per titolare / preposto)
Certificazione per variazione personale dipendente da impresa di consulenza rilascio tesserino ( ed eventuale duplicato per i collaboratori)
Autorizzazione variazione sede di impresa di consulenza
Nulla osta ad imprese di consulenza alla ristrutturazione dei locali
Provvedimenti sanzionatori
Autoscuole
Le autoscuole sono soggette a vigilanza amministrativa e tecnica da parte delle
Province, come stabilito dall'art. 123 del D.Lgs. 30.04. 1992 n. 285 (Codice della
Strada), recentemente modificato dalla legge 2 aprile 2007 n. 40 che ha
liberalizzato l'attività e dalla Legge 120 del 29 luglio 2010 “disposizioni in materia
di sicurezza stradale” che ha innovato modificando alcuni aspetti inerenti
l’esercizio dell’attività.
Le autoscuole in ragione dei contenuti di cui all’art. 123 del Codice della Strada
introdotti recentemente
dalla L. 120/ 2010 devono svolgere ora l’attività di
formazione dei conducenti per il conseguimento di qualsiasi categoria di patente.
Si ritiene inoltre indispensabile precisare preliminarmente
che i soggetti che
intendono avviare un'attività di autoscuola devono obbligatoriamente garantire in
capo al Titolare/Legale Rappresentante che:
1.
se trattasi di impresa individuale: si evidenzia che grava sul titolare
l’incompatibilità con ogni altra attività lavorativa in relazione ai criteri di
esclusività e permanenza nell’esercizio introdotti dall’art. 123 più sopra indicato;
per tanto in relazione a quanto precede il soggetto richiedente non potrà svolgere
nessuna altra attività lavorativa con la sola eccezione dell’attività di istruzione
automobilistica consorziata;
2.
se trattasi di persona giuridica il requisito dell’esclusività è inteso nel senso
che l’attività di autoscuola deve essere l’unico oggetto societario con la sola
eccezione dell’attività di istruzione automobilistica consorziata.
La figura del titolare è equiparata alla figura del legale rappresentante e quindi è
considerando incompatibile lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, con la
sola eccezione dell’attività di istruzione automobilistica consorziata, in relazione
ai criteri di esclusività e permanenza nell’esercizio dell’attività di autoscuola
richiesti dall’art. 123 del Codice della Strada.
Chi intende avviare l’attività di autoscuola deve essere altresì in possesso dei
requisiti soggettivi, morali e professionali (tra cui: duplice abilitazione Insegnante
/istruttore con almeno un’esperienza biennale maturata negli ultimi cinque anni).
I soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla normativa devono presentare ai
sensi dell’art. 19 della legge 241/1990 come modificato dall’art. 49, comma 4-bis,
della legge 122/2010
la Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)
all'Amministrazione provinciale territorialmente competente corredata dalle
dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell’atto di notorietà per quanto
riguarda tutti gli stati, le qualità personali e i fatti previsti negli articoli 46 e 47
Testo Unico di cui al DPR 28 dicembre 2000, n. 445, nonché delle attestazioni e
asseverazioni di tecnici abilitati, relative alla sussistenza dei requisiti e dei
presupposti di cui al primo periodo, tali attestazioni e asseverazioni sono
corredate dagli elaborati tecnici necessari per consentire le verifiche di
competenza dell’Amministrazione. La legge 122/2010 (art. 49 comma 4 ter)
stabilisce infatti che le espressioni “segnalazione certificata di inizio di attività” e
“SCIA” sostituiscono, rispettivamente quelle di “dichiarazione di inizio di attività”
e “DIA”, ovunque ricorrano anche come parte di una espressione più ampia e che
a decorrere dal 31 luglio 2010 (entrata in vigore della legge 122/2010) la
disciplina della SCIA sostituisce direttamente quella della dichiarazione di inizio
di attività recata da ogni normativa statale e regionale.
L’apertura di nuove attività o le variazioni di attività già esistenti può essere
operata
dalla data della presentazione della SCIA all'Amministrazione
competente, senza ulteriori adempimenti.
Nei trenta giorni successivi alla presentazione della SCIA l'Ufficio procede alla
verifica dei presupposti e requisiti di legge per l'esercizio dell'attività, con il potere
di disporre la cessazione dell'attività e la rimozione dei suoi effetti, ovvero la
conformazione della stessa alla normativa di settore, assegnando al privato – ove
ciò sia possibile - un termine per provvedervi.
La Provincia provvederà alla verifica del permanere dei requisiti prescritti ad
intervalli di tempo non superiore a 3 anni ai sensi dell’art. 123 c. 7-bis del Codice
della Strada.
Lo svolgimento dell'attività deve assicurare il rispetto di standard
tecnico/organizzativi relativamente ai locali, ai mezzi, al personale, alle
attrezzature ed arredi fissati dalla normativa di settore (DM 17.05.1995 n. 317)
per i quali è stata definita la relativa modulistica. Alle imprese che intendono
avviare un’attività di autoscuola, la MCTC rilascia – su richiesta degli interessati
ed in accordo con la Provincia - un permesso provvisorio di circolazione, al fine di
consentire all’impresa di dimostrare, al momento della presentazione della SCIA,
di disporre di mezzi idonei e in particolare di quelli dotati di doppi comandi.
Nel caso di apertura di sedi secondarie di autoscuola, per ciascuna di esse è
richiesta la dimostrazione dei suddetti requisiti, eccetto la capacità finanziaria
(per cui è sufficiente l'attestazione relativamente ad una sola sede), oltre alla
nomina di un Responsabile didattico, dotato di tutti i requisiti e condizioni di
seguito indicati:
•
aver compiuto gli anni 21;
•
risulti di buona condotta;
•
sia in possesso di diploma di istruzione di secondo grado;
•
di abilitazione quale insegnante di teoria ed istruttore di guida con almeno
un’esperienza biennale, maturata negli ultimi cinque anni;
•
presti la propria collaborazione quale Responsabile Didattico in qualità di
dipendente, collaboratore familiare ovvero socio o socio amministratore.
Chi già esercita attività di autoscuola ricorre alla SCIA
al fine di abbattere i
tempi di attesa delle Imprese e senza alcun pregiudizio per gli eventuali diritti
acquisiti delle Autoscuole in attività. Pertanto, i soggetti interessati presentano la
SCIA in occasione dell'adeguamento dell'esercizio dell'attività in forma consorziata
o per l'adeguamento relativo a mezzi, attrezzature, personale. Inoltre, la SCIA
deve essere presentata in relazione ad altre modifiche sostanziali riguardanti
l'attività
di
autoscuola
quali:
variazione
dell'organico
relativamente
all'inserimento/sostituzione ed estromissione del personale docente o del
Responsabile didattico; variazione della forma societaria o dei componenti
societari; variazione della sede, rinuncia all'esercizio dell'attività.
Anche ai trasferimenti del complesso aziendale si applica ora la SCIA: la
continuità nell’esercizio dell’attività di autoscuola avviene nel rispetto di quanto
previsto dall’art. 2112 del Codice Civile, i cui contenuti gli interessati si
impegnano a rispettare con apposita autocertificazione. Si evidenzia al riguardo
che in relazione ai contenuti di cui all’art. 20 c. 6 della legge 120 “disposizioni in
materia di sicurezza stradale” le autoscuole che esercitano attività di formazione
dei conducenti esclusivamente per il conseguimento delle patenti di categoria A e
B adeguano lo svolgimento dell’attività di autoscuola per la formazione dei
conducenti per il conseguimento di patente di qualsiasi categoria a decorrere
dalla prima variazione della titolarità dell’autoscuola.
Le Autoscuole che si consorziano ai sensi dell'art. 123 comma 7 del D. Lgs.
285/1992 richiedono il rilascio dell'atto di riconoscimento per la costituzione di
un Centro di Istruzione Automobilistica alla Provincia ai sensi dell'art. 105,
comma 3 del D.Lgs n. 112/1998, secondo i criteri fissati dal D.M. 317/1995.
Vanno altresì comunicate dal Responsabile del Centro di istruzione
automobilistica le variazioni concernenti la sede e l’organico, al fine di essere
autorizzato.
Procedimenti amministrativi;
esercizio attività di autoscuola in sostituzione per trasferimento complesso
aziendale;
nulla osta per proseguimento temporaneo di attività per impedimento titolare di
autoscuola;
revoca dell'autorizzazione per rinuncia del titolare di autoscuola / cessazione
esercizio attività di autoscuola;
SCIA esercizio attività di autoscuola (nuova apertura);
Variazione della forma societaria / dei componenti della società relative a
modifiche alla struttura societaria di autoscuola;
Certificazione per variazione personale di segreteria autoscuola - rilascio tesserino
(ed eventuale duplicato per collaboratori);
variazione dell'organico dell'autoscuola (insegnante - istruttore -supplente
temporaneo - responsabile didattico);
Comunicazione relativa a declassamento / estensione / sospensione di patente di
guida di insegnante e/o istruttore;
SCIA per variazione della sede dell'autoscuola;
Adeguamento dell'esercizio di attività di autoscuola conseguente all'adesione a
consorzio ovvero al recesso dello stesso;
Autorizzazione alla variazione dell'organico del centro di istruzione
automobilistica;
Autorizzazione alla variazione della sede del centro di istruzione automobilistica;
Revoca dell'autorizzazione per rinuncia del titolare del centro di istruzione
automobilistica;
Riconoscimento di centri di istruzione automobilistica;
Provvedimenti sanzionatori.
Officine di revisione
Le Officine di revisione sono soggette ad autorizzazione e vigilanza amministrativa
della Provincia ai sensi dell'art. 105, comma 3 del D.Lgs 31.03.1998 n. 112. Le
imprese che intendono svolgere attività di revisione dei veicoli devono essere
autorizzate ai sensi dell'art. 80, comma 8 del Codice della Strada.
Dette imprese, ai fini del rilascio delle previste autorizzazioni, devono essere
iscritte nel registro o nell'albo di cui all'art. 10 del DPR 558/1999 ed esercitare
effettivamente tutte le attività previste dall'art. 1 della L. 05.02.1992 n. 122
(meccanica/motoristica, carrozzeria, elettrauto e gommista).
Chi vuole ottenere l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di revisione presenta
apposita istanza alla Provincia che verifica il possesso dei requisiti di cui all'art.
239 del DPR 16.12. 1992 n. 495.
I requisiti personali e professionali del titolare dell'impresa individuale, quando
questa si avvalga di una sola sede operativa, o in sua vece e negli altri casi,
compresi i consorzi, del responsabile tecnico, sono contenuti nell'art. 240 del DPR
495/1992 e sono verificati dalla Provincia ai fini del rilascio dell'autorizzazione.
Chi è già titolare di autorizzazione per l'attività in argomento, comunica alla
Provincia le variazioni riguardanti il personale con qualifica di Responsabile
Tecnico, la sede e l'impresa che possono comportare il rilascio di ulteriori
specifiche autorizzazioni. L'Ufficio procede al rilascio di un'autorizzazione alle
imprese di autoriparazione quando si verificano: trasferimento di sede,
ampliamento o riduzione dell'attività, in relazione alle diverse tipologie di veicoli
per i quali si effettua la revisione.
L'autorizzazione è altresì necessaria nelle ipotesi di inserimento/distrazione del
Responsabile Tecnico, del sostituto del Responsabile Tecnico.
Il titolare di autorizzazione che rinuncia all'esercizio dell'attività di
autoriparazione deve comunicarlo alla Provincia che provvede alla revoca
dell'autorizzazione.
Procedimenti amministrativi
Revoca su rinuncia del titolare di autorizzazione per revisione ad imprese di
autoriparazione
Rilascio di autorizzazione per attività di revisione ad imprese di autoriparazione /
autorizzazione in sostituzione per ampliamento, riduzione attività / modifiche
dell'attività -societarie con ricadute sull'autorizzazione
Autorizzazione per inserimento / distrazione del sostituto del responsabile
imprese di autoriparazione autorizzate alla revisione
Autorizzazione per inserimento / distrazione responsabile tecnico imprese
autoriparazione autorizzate alla revisione
Autorizzazione per trasferimento sede / ristrutturazione locali ad imprese
autorizzate alla revisione
Provvedimenti sanzionatori
Scuole nautiche
Le Scuole Nautiche sono soggette ad autorizzazione e vigilanza amministrativa
delle province ai sensi dell'art. 42 del Decreto 29 luglio 2008 n. 146 del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti
Chi vuole diventare titolare di Scuola Nautica presenta apposita istanza alla
Provincia che verifica, nei 60 gg. successivi, il possesso dei requisiti di cui all'art.
42 del D.M. 146/2008 di cui sopra alle leggi di settore
Chi è già titolare di autorizzazione per l'attività in argomento, comunica alla
Provincia le variazioni riguardanti il personale, la sede, l'impresa e le dotazioni
materiali che possono comportare il rilascio di ulteriori specifiche autorizzazioni.
L'Ufficio procede al rilascio di un'autorizzazione in sostituzione nelle ipotesi di
trasferimento del complesso aziendale, di trasformazione societaria e di modifiche
rilevanti della compagine societaria.
L'autorizzazione è altresì necessaria nelle ipotesi di variazione di sede, di organico
e,
relativamente
alle
attrezzature,
quando
l'Impresa
proceda
all'inserimento/distrazione/sostituzione di motori e di mezzi nautici.
Il titolare di autorizzazione che rinuncia all'esercizio dell'attività di Scuola Nautica
deve comunicarlo alla Provincia che provvede alla revoca dell'autorizzazione.
Procedimenti amministrativi
Autorizzazione all'esercizio attività di scuola nautica / variazione composizione
societaria / trasferimento complesso aziendale
Revoca su rinuncia del titolare di autorizzazione all'esercizio attività di scuola
nautica
Autorizzazione alla variazione di organico di scuola nautica - rilascio di tesserino
(ed eventuale duplicato)
Autorizzazione per inserimento, sostituzione e distrazione di motori e mezzi
nautici
Autorizzazione alla variazione della sede di scuola nautica
Nulla osta a scuole nautiche alla ristrutturazione dei locali
Provvedimenti sanzionatori
Autotrasporto di merci in conto proprio
Il trasporto eseguito da persone fisiche ovvero giuridiche, enti privati o pubblici,
per esigenze proprie è subordinato al rilascio di licenza in conto proprio da parte
della Provincia per ciascun veicolo di massa complessiva a pieno carico superiore
a 6.000 Kg in disponibilità dell'Impresa, ai sensi dell'art. 32 della L. 6 giugno
1974 n. 298. La provincia di Caserta è competente per il rilascio di licenze alle
Imprese aventi sede nel territorio provinciale.
Chi intende ottenere una licenza per il trasporto di cose in conto proprio, in
quanto titolare o legale rappresentante dell'impresa, presenta alla Provincia
apposita domanda corredata dalla documentazione prescritta dalla normativa. Le
condizioni occorrenti per qualificare l'attività svolta in conto proprio sono fissate
dall'art. 31 della L.298/1974; in particolare, il trasporto deve costituire un'attività
complementare o accessoria a quella principale esercitata e deve avvenire con
mezzi in disponibilità dell'impresa in base alla normativa vigente.
Se la richiesta riguarda un mezzo superiore ai 3.000 Kg di portata utile, la
domanda viene sottoposta per parere alla Commissione Consultiva per il conto
proprio
L'Ufficio svolge una fase istruttoria in cui viene esaminata e valutata la
documentazione inviata; il procedimento può essere sospeso se dall'esame della
documentazione risultasse necessaria un'integrazione. Se l'esito dell'istruttoria è
positivo l'ufficio rilascia la licenza. L'attività deve essere esercitata con riferimento
ai contenuti del D.P.R. 16.9.1977 n. 783. Si precisa che la L. 298/74 non si
applica agli autoveicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 6 T. (6000 Kg)
ex art. 83 del Nuovo Codice della strada.
Chi è già titolare di licenza in conto proprio, presenta istanza alla Provincia per il
rilascio di nuova licenza nelle ipotesi di variazioni relative al trasferimento della
sede legale, al mezzo, alla scadenza della provvisorietà e ad altre circostanze,
intervenute in corso di attività. Con particolare riferimento al veicolo utilizzato,
l'Impresa dovrà presentare alla Provincia la richiesta di nuova licenza per le
seguenti variazioni:
 sostituzione del mezzo;
 variazione di portata utile del veicolo;
 acquisto di ulteriore mezzo da adibire al conto proprio;
 perdita/deterioramento della targa del veicolo o dei documenti di
circolazione, nonché della relativa licenza in conto proprio.
Nell' ipotesi di variazione societaria rilevante, che comporti la nascita di un nuovo
soggetto con partita IVA differente, l'Ufficio provvede alla cancellazione dall'elenco
dell'impresa già titolare e all'attribuzione di un nuovo numero di iscrizione
nell'elenco degli autotrasportatori di cose in conto proprio per la nuova Impresa.
La domanda viene sottoposta per parere alla Commissione Consultiva per il conto
proprio nei seguenti casi:
 impresa non titolare;
 trasformazione societaria che comporta una nuova autorizzazione;
 istanza presentata da Impresa già titolare di licenza solo per veicoli fino ai
3000 Kg per un veicolo di portata superiore;
 ogniqualvolta l'Ufficio ritenga opportuno acquisire il parere della
Commissione.
Nell'ipotesi di perdita dei requisiti di cui all'art. 32 della L. 298/1974, previsti per
il rilascio della licenza in conto proprio, l'Ufficio procede alla revoca della licenza,
ai sensi dell'art. 36 della normativa citata.
Autotrasporto di merci conto terzi
L'attività di autotrasporto in conto terzi è sottoposta alla vigilanza amministrativa
della Provincia sul permanere dei requisiti necessari al fine dell'iscrizione all'Albo
Autotrasportatori, che costituisce condizione necessaria per l'esercizio legittimo
dell'autotrasporto di cose per conto terzi, ai sensi della L. 6 giugno 1974 n, 298.
L'Albo è gestito a livello nazionale da un Comitato che dipende dal Ministero dei
Trasporti ed è articolato su base provinciale (ex art. 105, comma 3 del D.Lgs 31
marzo 1998, n. 112).
Per accedere alla professione di autotrasportatore il soggetto interessato in
qualità di titolare/legale rappresentante presenta apposita istanza per l'iscrizione
dell'Impresa all'Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano
l'autotrasporto di cose per conto terzi (art. 1 L. 298/1974). Ai fini dell'iscrizione
all'Albo è altresì necessaria l'iscrizione nel Registro delle Imprese della Camera di
Commercio territorialmente competente.
I requisiti richiesti ai fini dell'iscrizione dipendono dalla tipologia di veicolo
utilizzato: se si tratta di un veicolo con massa a pieno carico fino a 1,5 tonnellate,
è richiesto il possesso all'Impresa del solo requisito dell'onorabilità ai sensi
dell'art. 4 del D.Lgs. 22 dicembre 2000, n. 395; per veicoli con massa a pieno
carico superiore a 1,5 tonnellate il richiedente, oltre al requisito di onorabilità,
deve dimostrare il possesso dei requisiti di capacità finanziaria e di idoneità
professionale (artt. 4, 5, 6,7 del D.Lgs. 395/2000).
Inoltre, la L. 24 dicembre 2007, n. 244 (Finanziaria per il 2008) ha dettato, con
decorrenza dal 1 gennaio 2008, una nuova disciplina per l'accesso al mercato
dell'autotrasporto per conto di terzi da parte delle Imprese che abbiano
dimostrato il possesso dei tre requisiti per l'accesso alla professione, conseguendo
l'iscrizione all'Albo degli autotrasportatori, ed intendono esercitare con autoveicoli
di massa complessiva superiore a 1,5 T.
Le Imprese che sono già iscritte nell'Albo nazionale autotrasporto comunicano
alla Provincia le variazioni relative a trasformazioni societarie, modifiche della
tipologia veicolare, perdita dei requisiti o altre situazioni relative alle figure del
Preposto/Titolare/Legale rappresentante che incidono sull'iscrizione all'Albo ed
eventualmente comportano il rilascio di ulteriori provvedimenti autorizzatori.
Inoltre, ai sensi del D.M. 28 aprile 2005 n. 161 (decreto con cui si è data
attuazione al D. Lgs. 395 del 22 dicembre 2000, riformando la disciplina
riguardante l'autotrasporto di merci), alle imprese già iscritte all'Albo degli
autotrasportatori, alla data di entrata in vigore del regolamento, viene richiesto
un adeguamento ai nuovi requisiti articolato in due scadenze:
 la prima scadenza si è conclusa il 17 agosto 2007;
 la seconda scadenza è stata prorogata al 04/12/2011 (D.M. prot. 520 del
22/07/2010)
Ai fini della continuità dell'iscrizione all'Albo autotrasportatori, le Imprese che
subiscano fusioni, trasformazioni della compagine societaria e modifiche della
ragione sociale richiedono il rilascio di un'autorizzazione in sostituzione ove
permangano in capo alla nuova società i requisiti previsti per il mantenimento
della posizione.
Qualora si verifichi la perdita dei requisiti necessari ai fini dell'iscrizione all'Albo
di cui agli artt. 5, 6,7 del D.Lgs. 395/2000, la Provincia avvia procedimenti
cautelativi (ex art. 11,12,13 del D.Lgs. 395/2000) che prevedono la concessione
di un termine entro il quale l'Impresa è tenuta a reintegrare il requisito perduto,
al fine di conservare l'iscrizione all'Albo. In mancanza, l'Ufficio provvede alla
cancellazione dell'Impresa dall'Albo autotrasportatori.
Altri procedimenti amministrativi
- certificazione relativa all'iscrizione all'Albo delle imprese che abbiano presentato
istanza;
- cancellazione d'ufficio delle Imprese non più esercitanti l'attività, già cancellate
dai R.I. delle Camere di Commercio;
- verifica del versamento dei contributi annuali da parte delle Imprese di
autotrasporto.
Esami e titoli abilitativi
La Provincia di Caserta, ai sensi dell'art 105 del D.Lgs. n. 112/1998, ha il
compito di svolgere i seguenti esami abilitativi:
 Abilitazioni professionali di Insegnante di teoria e/o Istruttore di
guida presso le autoscuole;

Idoneità professionale per l'esercizio dell'Attività di consulenza per la
circolazione dei mezzi di trasporto;

Idoneità professionale per Trasportatore su strada di cose per conto
di terzi in campo nazionale e/o internazionale;

Idoneità professionale per Trasportatore su strada di persone in
campo nazionale e/o internazionale.
Il quadro legislativo inerente le attività sopra indicate, oltre alle norme di settore
per le singole professioni e i diversi Regolamenti adottati dalla Provincia di
Caserta al fine di regolamentare in maniera più puntuale tali funzioni e ciascuna
tipologia.
L'apertura dei termini di presentazione delle domande di partecipazione ad ogni
esame avviene attraverso la pubblicazione di specifici Bandi.
I soggetti interessati a svolgere una delle professioni indicate devono presentare
istanza di partecipazione compilando ed inviando lo schema di domanda allegato
a ciascun Bando, nel periodo di vigenza dello stesso.
Con il conseguimento dell'attestato abilitativo, i soggetti entrano in possesso di
uno dei requisiti richiesti dalle rispettive normative.
Competenze amministrative
Nel comparto dei trasporti la Provincia ha diverse competenze amministrative:

Autorizza l'attività di consulenza automobilistica, scuola nautica e
revisione dei veicoli;

Riceve le denunce di inizio attività (DIA) in materia di autoscuole;

Rilascia licenze per il trasporto di cose in conto proprio e gestisce
l'Albo provinciale degli autotrasportatori di cose per conto terzi.
Inoltre espleta gli esami per il rilascio dei seguenti titoli professionali: insegnante
e/o istruttore di autoscuola, consulenza pratiche auto, direzione di attività
autotrasporto di cose in c/terzi e di persone.
Autorizzazione trasporto cose
Nell'ambito dell'autotrasporto, la Provincia provvede al rilascio di licenze per il
trasporto di cose in conto proprio, alla tenuta dell'Albo provinciale che raccoglie
tutte le imprese che svolgono l'attività di autotrasporto di cose per conto di terzi,
ne gestisce le diverse trasformazioni, modifiche e l'eventuale cancellazione.
In riferimento all’autotrasporto di merci in conto proprio, il trasporto eseguito
da persone fisiche ovvero giuridiche, enti privati o pubblici, per esigenze proprie è
subordinato al rilascio di licenza in conto proprio da parte della Provincia per
ciascun veicolo di massa complessiva a pieno carico superiore a 6.000 Kg in
disponibilità dell'Impresa, ai sensi dell'art. 32 della L. 6 giugno 1974 n. 298. La
provincia di Caserta è competente per il rilascio di licenze alle Imprese aventi sede
nel territorio provinciale.
L'attività di autotrasporto in conto terzi è sottoposta alla vigilanza
amministrativa della Provincia sul permanere dei requisiti necessari al fine
dell'iscrizione all'Albo Autotrasportatori ai sensi della L. 6 giugno 1974 n, 298.
L'Albo è gestito a livello nazionale da un Comitato che dipende dal Ministero dei
Trasporti ed è articolato su base provinciale (ex art. 105, comma 3 del D.Lgs 31
marzo 1998, n. 112).
Il soggetto interessato presenta apposita istanza per l'iscrizione dell'Impresa
all'Albo ed i relativi documenti allegati (art. 1 L. 298/1974). I requisiti richiesti ai
fini dell'iscrizione dipendono dalla tipologia di veicolo utilizzato.
La normativa stabilisce il pagamento di una tassa di concessione governativa per
l'iscrizione all'Albo. Inoltre è previsto il pagamento di una quota annuale, che si
differenzia in relazione alla consistenza del parco veicolare, a favore del Comitato
centrale che è l'organo di direzione dell'Albo nazionale delle persone fisiche e
giuridiche che esercitano l'autotrasporto di cose per conto di terzi.
Iscrizioni/prenotazioni esami
La Provincia di Caserta, ai sensi dell'art 105 del D.Lgs. n. 112/1998, ha il
compito di svolgere i seguenti esami abilitativi:

Abilitazioni professionali di Insegnante di teoria e/o Istruttore di guida presso
le autoscuole;

Idoneità

Idoneità professionale per Trasportatore su strada di cose per conto di terzi in
campo nazionale e/o internazionale;

Idoneità professionale per Trasportatore su strada di persone in campo
professionale per l'esercizio dell'Attività di consulenza per la
circolazione dei mezzi di trasporto;
nazionale e/o internazionale.
L'apertura dei termini di presentazione delle domande di partecipazione ad ogni
esame avviene attraverso la pubblicazione di specifici Bandi. I soggetti interessati
a svolgere una delle professioni indicate devono presentare istanza di
partecipazione. I costi a carico dei candidati per ciascuna tipologia d'esame
consistono nei diritti di segreteria e relative marche da bollo.
Gestione autoscuole: verifiche e ispezioni
Chi intende avviare un'attività di autoscuola (Titolare/Legale Rappresentante)
ed è in possesso dei requisiti soggettivi, morali e professionali (tra cui: duplice
abilitazione Insegnante /istruttore ed esperienza adeguata) previsti dalla
normativa, deve presentare una Dichiarazione di Inizio Attività (DIA)
all'amministrazione provinciale territorialmente competente.
I soggetti interessati non possono iniziare l'attività prima che siano trascorsi 30
giorni dalla presentazione della DIA, salvo anticipare il termine in presenza di
specifica comunicazione della Provincia con esito positivo. L'inizio effettivo deve
essere oggetto di specifica comunicazione di inizio attività (CIA) alla Provincia.
Dal momento di presentazione della DIA l'Ufficio procede alla verifica dei presupposti e requisiti di
legge per l'esercizio dell'attività e, nell'ulteriore termine di 30 giorni dal ricevimento della
comunicazione di avvenuto inizio, ha il potere di disporre la cessazione dell'attività e la rimozione
dei suoi effetti, ovvero la conformazione della stessa alla normativa di settore, assegnando al privato
un termine non inferiore a trenta giorni per provvedervi.
Settore affari generali
Stazione Unica Appaltante
La Prefettura di Caserta insieme con la Provincia ha avviato, a partire da luglio
2009, le iniziative atte a realizzare la Stazione Unica Appaltante (S.U.A.),
l’organismo che espleta le gare d'appalto per tutti i lavori, i servizi e le forniture di
interesse comunale, provinciale e degli altri enti che vi aderiscono attraverso la
stipula di una convenzione.
L’organismo centralizzerà le procedure relative a gare per lavori con importo a
base d’asta del valore minimo di 250.000 euro e di 50.000 nel caso di
acquisizione di beni e servizi.
Con la deliberazione n. 148CS, adottata dal Commissario Straordinario Prefetto
Biagio Giliberti il 29 settembre 2009, la Stazione Appaltante Unica è stata dotata
del regolamento che definisce in ogni aspetto le modalità operative per il
funzionamento della stessa.
La S.U.A. persegue principalmente le seguenti finalità:

Aumentare l'efficienza delle attività di acquisizione dei beni e dei servizi e di
realizzazione dei lavori, soprattutto con riguardo ai piccoli Comuni che
dispongono spesso di non adeguate risorse umane e strumentali;

Affidare le spesso complesse procedure d'appalto ad una struttura
specializzata che può più efficacemente garantire funzionalità, efficienza e
puntuale rispetto della normativa.
Il sistema delineato dalle leggi finanziarie degli ultimi anni ne ha ampliato
l'ambito di applicazione alle forniture ed ai servizi prefigurando la costituzione di
aggregazione di enti, allo scopo di uniformare e rendere più celeri gli appalti e, da
ultimo, il menzionato art. 33 del D.L.vo 163/206 ha tipizzato, al riguardo, la
figura della centrale di committenza.
La Provincia di Caserta, perseguendo le finalità operative di gestione delle
procedure di gara unificate intende implementare uno specifico sotto-sistema di
gestione delle gare d’appalto attraverso l’automazione del workflow di gestione
definito all’interno della Convenzione con la Prefettura e le Amministrazioni
Comunicali.
Servizi di supporto ai processi decisionali e strumenti operativi di governance
Controllo di gestione
L’introduzione del Controllo di Gestione nelle amministrazioni pubbliche è
ascrivibile ad un più generale processo di “aziendalizzazione” delle stesse. Con
tale termine si intende l’applicazione di logiche e strumenti tipici dell’economia
aziendale a supporto delle funzioni di governo e di gestione delle aziende
pubbliche.
Il diffondersi anche nel pubblico di logiche pensate e nate nel mondo privato
deriva da una esigenza di cambiamento, prima di tutto culturale, che
soprattutto negli ultimi anni ha trovato legittimazione a seguito dei seguenti
fenomeni :

La crisi della finanza pubblica

La percezione di una inefficienza diffusa

La percezione che le inefficienze pubbliche e l’eccesso di burocrazia
penalizzassero la capacità competitiva delle imprese italiane sui mercati
globali.

Un cambiamento nell’atteggiamento dei Cittadini, i quali hanno iniziato a
vedere nelle istituzioni non più il soggetto “detentore del potere”, ma quello
deputato ad erogare servizi.
Per l’implementazione di un moderno Sistema di Controllo di Gestione è
indispensabile ricorrere ad un sistema che sia in grado di agire anche
sull’ostacolo maggiore che si oppone a tale transizione : la cultura
dominante all’interno delle Pubbliche Amministrazioni locali. La funzione di
controllo, allora, vista come un sistema di analisi, valutazioni, decisioni ed
azioni tramite cui guidare l’attività amministrativa verso il raggiungimento
delle finalità, deve collocarsi all’interno di un sistema più ampio i cui
elementi siano orientati ad influenzare i comportamenti dell’organizzazioneente locale verso gli obiettivi che la stessa si è data.
L’adozione di un tale sistema comporta la considerazione in chiave unitaria,
coerente e convergente delle seguenti fasi :

Programmazione, a sua volta articolabile in programmazione strategica
(programma di mandato politico e parte della Relazione revisionale e
programmatica) e programmazione operativa (bilanci revisionali e PEG) ;

Organizzazione ;

Misurazione e feedback : la raccolta delle informazioni sui risultati della
gestione e la loro restituzione ai responsabili della gestione, al management
ed agli organi di governo;

Valutazione e ricompensa : responsabilizzazione dei dirigenti e delle figure
sub-dirigenziali, sulla base delle informazioni fornite dal Controllo di
Gestione, attraverso il collegamento della parte variabile delle retribuzioni
al raggiungimento degli obiettivi ;

Selezione e Formazione del Personale ;

Ambiente Esterno, con riferimento all’esigenza sia di convogliare stimoli
esterni in fase di programmazione sia alla esigenza di integrare il Bilancio
delle Aziende partecipate nel Bilancio dell’Ente (Bilancio Consolidato).
In linea di principio le suddette attività possono essere sintetizzate
graficamente nel seguente modo :
Il presente Progetto ha come obiettivo l’introduzione del Controllo di Gestione
nella Provincia di Caserta attraverso la realizzazione dei seguenti punti :
a. Implementazione Software dedicato
Il progetto prevede la realizzazione di un software dedicato che agganciandosi
in maniera compatibile alla Contabilità Finanziaria ed EconomicoPatrimoniale esistente consente la realizzazione delle seguenti funzioni :

Controllo di Gestione

Gestione Bilancio Consolidato (che tenga conto dei dati contabili delle
aziende partecipate)

Implementazione di un Sistema di Reportistica rapido e flessibile

Implementazione Servizi Contabili on linee (verso fornitori ed aventi diritto)
b. Formazione
controllate)
delle
risorse
coinvolte
(anche
quelle
delle
aziende
Software
Come si è detto il software dedicato deve prevedere le seguenti funzionalità :
Controllo di Gestione (Struttura)
L’approccio da utilizzare per la realizzazione del Sistema di Controllo di
Gestione dell’Ente Provincia, concerne la messa a punto di informazioni sugli
obiettivi, sui risultati e sulle risorse, così da poter fornire ai decisori ai vari
livelli di responsabilità specifici elementi per decidere in modo congruente e
con orientamenti predefiniti, in modo da governare le risorse in modo più
efficacie e più efficiente, così da sapere sempre “dove si sta andando” secondo
il modello grafico che segue :
Le caratteristiche strutturali del sistema di controllo di gestione, cioè, devono
essere articolate nelle seguenti fasi :
a) formulazione degli obiettivi di breve periodo, così da permettere la verifica
anticipata della gestione per accertare che questa avvenga in sintonia con
le linee stabilite in sede di pianificazione strategica; si devono decidere
azioni, strumenti e risorse di ogni processo o attività dell’ente;
b) verifica della gestione per mezzo dell’analisi degli scostamenti, con cui si
valuta il grado di realizzazione del programma precedentemente stabilito in
relazione ai risultati (economici, finanziari e di performance di processo) già
effettivamente conseguiti;
c) adozione dei provvedimenti correttivi nel caso in cui si siano riscontrate
distonie gestionali. Questa fase è basata sull’individuazione delle cause per
intervenire radicalmente sulle stesse e poterle così eliminare.
All’interno del sistema di controllo debbono essere individuati tre momenti che
caratterizzano le tipologie di controllo:
1. controllo preventivo, tradizionalmente identificato nelle attività di budgeting
(PEG):
2. controllo concomitante, identificabile con il reporting direzionale e costituito
da un sistema di rendiconti adeguatamente strutturati e in grado di
segnalare le aree critiche della gestione nei suoi vari processi, come anche
nella dimensione economico-finanziaria;
3. controllo consuntivo, che consiste in un controllo dei fatti della gestione a
cose avvenute, generando azioni correttive a posteriori.
Nella fase di pianificazione degli obiettivi attraverso il sistema degli indicatori e
della misurazione dei dati gestionali è fondamentale che venga previsto
l’aiuto di sistemi informativi che possano dare subito la visione del
complessivo è possano dare le “viste” appropriate di analisi attraverso il
sistema dei reports.
L’analisi dei risultati attraverso il sistema degli indicatori dovrà consentire
anche di creare forme di competizione, attraverso la fissazione di livelli di
efficienza da utilizzare quali “obiettivi” e attraverso confronti spaziali e
temporali. Gli indicatori saranno quozienti fra valori e/o quantità tratte dai
documenti programmatici e consuntivi dell’ente locale, il cui compito è
quello di misurare le performance dell’ente. Al fine di migliorare
l’informazione desumibile dai singoli indicatori, occorre che gli stessi siano
riuniti a sistema, cioè collegati gli uni agli altri da uno schema logico.
Il sistema dovrà prevedere la possibilità di scegliere diversi punti di vista per il
sistema di controllo di gestione, ad esempio è possibile avere un punto di
vista prevalentemente contabile seguendo il seguente schema:
o un punto di vista che responsabilizzi di più la parte tecnica:
o che possa essere più incentrato più sulle responsabilità politiche come lo
schema di esempio seguente:
Dal punto di vista degli strumenti, il controllo di gestione inteso in un’ottica
attuale, come fattore di supporto al processo decisionale dell’ente, deve
impiegare adeguati strumenti tecnico-contabili riferibili al sistema
informativo finalizzato al monitoraggio delle performance economicofinanziarie, oltreché fisiche di processo.
Il sistema dovrà essere uno strumento di supporto a tutte le fasi del processo
di pianificazione, rilevazione dei dati, confronto dei risultati e azioni
correttive.
Dovrà consentire di misurare e valutare l’azione dei Centri di Responsabilità in
senso lato con cadenza infrannuale e con tempestività riutilizzando il
patrimonio informativo esistente acquisendo i dati dai sistemi contabili
(contabilità finanziaria, contabilità economico-patrimoniale, contabilità
analitica).
Definendo ulteriori centri di costo oltre a quelli desumibili dalla struttura del
bilancio, del piano esecutivo di gestione e della contabilità analitica è
possibile assegnare degli obiettivi per centro di responsabilità definendo
degli indicatori anche di tipo complesso.
Caratteristiche Operative
Archivi di base

Gestione Responsabili

Gestione Piano dei Conti Controllo di Gestione (5 livelli parametrici) /
Pesi percentuali

Gestione Tipo Indicatori

Gestione Anagrafiche Indicatori

Gestione Variabili utilizzate dagli indicatori

Abbinamento Variabili / Enti di reperimento

Gestione “Formule” Indicatori

Gestione “Formule” Indicatori Generali

Abbinamento
Percentuale

Abbinamento C.d.C. / Variabili Contabili / Capitoli PEG di riferimento
C.d.C.
/
“Formule”
Indicatori
/
Obiettivi
/
Peso
Caratteristiche strutturali di base:
1. Piano dei Conti “Controllo di Gestione”, livelli parametrici, numero di livelli
variabile per ogni ramo gerarchico
2. Capitoli di PEG, relazionati anche a più centri di costo, attribuibili allo
stesso in valore assoluto (manuale o semiautomatico) o percentuale
(automatico), la percentuale d’abbinamento sarà completata al 100% o al
200%, per gestire movimentazioni e budget che incidono parallelamente su
più C.d.C.
3. Gestione dei dati contabili relativi a:
a. previsioni competenza / residui
b. variazioni previsioni di competenza
c. impegni / accertamenti (competenza e residui)
d. mandati / reversali (competenza e residui)
4. Gestione delle variabili extracontabili collegate all’indicazione delle fonti di
reperimento
5. Gestione di reportistica di tipo contabile
a. a livello di dettaglio e gerarchico con riferimento al piano dei conti
b. a livello di capitolo PEG, intervento/risorsa
c. di confronto fra entrate e spese (copertura)
d. di confronto fra dettagli e totali all’interno del C.d.C.
e. di verifica stato d’esecuzione dei budget, confronto fra budget accertamenti - reversali e/o budget - impegni - mandati
6. Gestione storica (situazione da data a data) delle visualizzazioni e dei report
7. Report e visualizzazioni contabili e indicatori per Responsabile
8. Stampe ed elenchi di tutte le tabelle di base del sistema informativo
Acquisizione e manipolazione dati PEG e movimenti contabili:

Import da files d’export

Capitoli PEG (codice, descrizione, codifica contabile, previsioni competenza e
residui)

Variazioni di bilancio

Movimenti contabili (Accertamenti, Reversali, Impegni, Liquidazioni, Mandati)

Caricamento ed elaborazione automatica / semiautomatica dei dati d’export

Caricamento ed aggiornamento (nuovi capitoli del PEG)

Caricamento ed aggiornamento PEG da Variazioni di Bilancio

Caricamento e suddivisione automatica sui C.d.C. di riferimento dei
movimenti contabili

Emissione di report relativi ai risultati delle elaborazioni d’import e
suddivisione

Caricamento e manipolazione manuale PEG, variazioni di bilancio, movimenti
contabili

Gestione Capitoli PEG

Gestione collegamenti Capitoli PEG/C.d.C.

Gestione Variazioni di Bilancio x C.d.C.

Gestione Movimenti Contabili x C.d.C.

Elenco e suddivisione manuale dei movimenti contabili riferiti a capitoli PEG
con suddivisione semiautomatica e/o manuale (valore assoluto)

Report vari di controllo segnalazione mancati abbinamenti

Utilità gestionali e di ricostruzione varie (es: annullamento e ricostruzione
della suddivisione movimentazione)
Acquisizione e manipolazione dati extracontabili

Emissione report cartacei delle variabili extracontabili da inviare per la
compilazione ai vari C.d.C. e/o Enti responsabili delle variabili

Possibilità di compilare dei “form internet” disponibili per il caricamento online delle variabili extracontabili da parte dei C.d.C. e/o Enti responsabili.

Inserimento/Modifica variabili da report compilati manualmente od on-line dai
vari C.d.C. e/o enti responsabili

Emissione report cartacei delle variabili extracontabili non valorizzate alla data
per sollecito di compilazione, da inviare ai vari C.d.C. e/o enti responsabili
delle variabili

Emissione report cartacei delle variabili extracontabili con valori data a data
per verifica e analisi trend storici
Logica funzionale calcoli indicatori e rating:

Ogni conto di dettaglio (C.d.C. o Attività) è collegato ad una serie
variabile d’indicatori

Gli indicatori sono raggruppati per tipologia (efficacia, qualità, efficienza
della gestione, efficienza produttiva, ecc…)

La sommatoria dei risultati dei vari indicatori, rapportati con un
obiettivo e valutati in base ad un peso percentuale, determina il risultato
della gestione (rating) del conto di dettaglio

La sommatoria dei rating, valutati in base ad un peso percentuale, dei
conti di livello inferiore determina il risultato del conto di livello
superiore, per tutta la scala gerarchica definita nel piano dei conti del
Controllo di Gestione
E’ quindi evidente che:
1. gli indicatori saranno collegati e determinano i risultati dei conti di
dettaglio (C.d.C. o Attività)
2. gli indicatori dovranno essere confrontati con degli obiettivi specifici, il
risultato è una percentuale di raggiungimento dell’obiettivo, è necessario
definire il segno dell’obiettivo per valutare il modo con cui confrontare il
risultato dell’indicatore (migliore se maggiore o minore dell’obiettivo)
3. la sommatoria ponderata, in base al peso percentuale, dei risultati degli
indicatori, determinerà il rating del conto di dettaglio
4. la sommatoria ponderata, in base al peso percentuale, dei rating, dei
conti di livello inferiore, determinerà il risultato del conto di livello
superiore (conto di riepilogo)
Ad esempio:

Centro di Costo (conto di dettaglio) “Nidi d’Infanzia”

Sono collegati 6 indicatori raggruppati in 4 tipologie
o Efficacia
o Qualità
o Efficienza della gestione
o Efficienza produttiva

Ogni indicatore è composto di:
o Una formula “X” che richiama (collegate da segni matematici) delle
variabili di carattere contabile o extracontabile
o Un obiettivo, il confronto % con il risultato della formula “X”
determina il risultato del singolo indicatore
o Un peso percentuale rispetto agli altri indicatori del C.d.C.
o Naturalmente al sommatoria del peso percentuale degli indicatori
collegati al C.d.C. deve sempre essere = 100

Il rating sarà determinato dalla sommatoria ponderata, dei risultati dei 6
indicatori, valorizzati in base al loro peso percentuale
Calcoli, visualizzazioni, report “Controllo di Gestione”

Calcolo degli indicatori e rating da data – a data

Visualizzazione situazione per C.d.C. (conti di dettaglio) da data – a data

Visualizzazione situazione per livelli gerarchici

Report situazione per C.d.C. (conti di dettaglio) da data – a data

Report situazione del Piano dei Conti “Controllo di Gestione” per livelli
gerarchici o di uno specifico livello da data – a data

Report situazione Indicatori Generali del Piano dei Conti “Controllo di
Gestione” per livelli gerarchici o di uno specifico livello da data – a data

Visualizzazione situazioni contabili per C.d.C. Capitolo PEG da data – a
data

Visualizzazione situazioni contabili per C.d.C. Intervento / Risorsa da
data – a data

Report situazioni contabili per C.d.C. Capitolo PEG da data – a data

Report situazioni contabili per C.d.C. Intervento / Risorsa da data – a
data

Rappresentazioni grafiche tramite istogrammi e diagrammi a torta dei
report e visualizzazioni previste
Il sistema permetterà, quindi, di redigere il referto del controllo di gestione in
modo dettagliato da trasmettere a tutti i portatori di interesse ed alla
sezione regionale della corte dei conti.
Gestione Bilancio Consolidato
Il sistema dovrà consentire, tenendo conto dei dati di bilancio delle aziende
partecipate, di redigere un vero e proprio Bilancio Consolidato secondo i più
moderni sistemi di contabilità pubblica.
Reportistica
Il sistema dovrà consentire la possibilità di creare o personalizzare qualsiasi
stampa tabellare. Dovrà essere possibile prelevate le variabili del database
secondo filtri di selezione attraverso interrogazione SQL per includerli nelle
stampe, con possibilità di disegnare fincati, inserire immagini, codici a barre,
sistemare i campi con precisione millimetrica.
Dovrà essere possibile, inoltre, verificare l’output della stampa con una
anteprima nella fase di progettazione in modo da verificarne l’effetto in
qualsiasi momento, infine gestire campi calcolati a run-time.
Servizi On-Line
Il Sistema dovrà prevedere un modulo che consenta la gestione dei servizi di
front-office per la trasparenza. Il modulo dovrà consentire la consultazione dei
dati di bilancio e delle delibere on-line, in più consentirà la consultazione dei
pagamenti ai vari fornitori dell’ente attraverso l’autenticazione con account e
password su web sicuro (https).
TABELLA RIASSUNTIVA DEL QUADRO ECONOMICO
PROFILI PROFESSIONALI RICHIESTI: massimali di spesa
Profilo professionale
gruppo di lavoro tecnico :
Tecnici informatici esperti
Personale ausiliare di supporto
3
2
Totale gruppo tecnico
5
gruppo di lavoro amministrativo: Resp. area amminist.
Revisione contabile
Personale amministrativo
gruppo di lavoro monitoraggio e
controllo qualità:
n.
1
1
1
compenso massimo
totale per ogni
professionista
€ 18.000,00
€ 12.000,00
TOTALE
€ 54.000,00
€ 24.000,00
€ 78.000,00
€ 12.000,00
€ 11.000,00
€ 10.000,00
€ 12.000,00
€ 11.000,00
€ 10.000,00
€ 33.000,00
Totale gruppo amministrativo
3
Coordinatore tecnico e controllo
qualità
1
€ 26.000,00
esperto in comunicazione e
diffusione
2
€ 9.000,00
€ 26.000,00
€ 18.000,00
Totale gruppo monitoraggio
3
€ 44.000,00
TOTALE RISORSE
11
€ 155.000,00
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progetto IDEA.NET - Provincia di Caserta