PROGETTO Valorizzazione dei fondi speciali della Biblioteca della Facoltà di Musicologia
con il contributo della Fondazione CARIPLO
Responsabile PROF. PIETRO ZAPPALÀ – collaboratore: DR. PAOLO ARCAINI
FONDO GHISI, N° 78
L’elisir d’amore : melodramma giocoso in due atti : da
rappresentarsi nell’I. R. Teatro alla Scala il carnevale 1856-57 /
musica del maestro Gaetano Donizetti cav. della legion d’onore.
– Milano : Luigi di Giacomo Pirola, 1857. – 48 p. ; 18 cm. Libretto di Felice Romani. – Nota manoscritta sulla copertina:
Ghisi Giuseppe.
FONDO GHISI, N° 78
IELODRAMMA GiOCOSO IN DUE ATTI
MUSICA DEI, RlAESTRO
DPI"QN0 DODnBDQP8
CAV. DELLA LEGION D' ONORE
Db RAPPRESENTARSI
NELL'I. R. TEATRO ALLA S C A L A
IL CARKEVALE 1856-57.
f
f
--.&
JJEKEi&8@
C01 TIPI DI LUIGI DI GIACOMO PIROLA.
NEMORTXO, collivatore, giovine scmplicc innamorato
t17Ailinn . .
. . sig. Gileglini Anto~zio.
.
ILCORE, sargenle di guariiigionc nel villaggio
. sig. Cresci Frccnceseo.
Il Dottore DULCAMARB ,
riic(1ics ainbulai~tc . , sig. Rovere Agostifzo.
lanl e Villsnellc, Soldati c L
1111 Xnlajo, diic Scr.
clel Regg
Moro.
SCENA I.
LqNGRESSO D' UNA FATTORIA.
Campagna in fondo o r e scorre un ruscello, sulla cui riva alcune
lavanclaje preliarano il l~ucato. I n mezzo u n grand'albcro, sotto
al quallc riposano GCnainacitila, i i'Mrie$lBo~i
e Ic WBeai-
%i*let.Adinin sicdc in d i ~ p a i t c Ic;;riii!o.
cerva d a lonlano.
Nenrno~iu~a~
I' os-
GIANNETTAe Cono
B e l conforto al rniolitore,
Quando il sol pii1 ierve c bollc,
Sotto un faggio, appie di un colle
Riposarsi e respirar !
Del meriggio il vivo ardore
T'e;lpran l' ombre C il rio corrciite,
Ma d' amor la vampa ardente
Ombra o rio non pud temprar.
Fortunato il mietitore,
Chc da lui si p110 guardar l
\!,a.
PRIMO
ATTO
f
Q~iantoh Iwll:
Per c?$i la bella Isolln
D a lfri pih ~ O I Lfiqyi.
'r I rriyvr
i: cara l
(oscervat irlo Adina che Iegqe)
l'iir la veclcI, e piìi mi piace ..Ma in quel cor non son cap,Ice
Lieve affetto ad insr)irar.
Essa legge, studia, impara ...
Ro11 vi ha cosa ad Iessa igno ta..,
l 0 son scmllre un idiota,
Io non so chc sospirar.
Chi 1a mente mi riscliiara?
gna a fa m i amar
tc queste carlc!
~)izzarraI ' al vcri tu ra.
ic ridi '?fanne a 1parte
tua lcpitla lettnr;I.
'
storia di Tristano !
una cron,aca d'amar.
..-. ..'
- ll<!!Pl.
lei pian piano
a t ; ~ u u a i . m i , entrar fra &or
belln, cmdele Isoltcc
ll bel Tristano a n
Nd fil di srlerne a t ~ t
Ui posse(1erln lnz di.
azdo si lrrrsse rrl p i ~
Elisir
Di
R'c s:ilx:ssi Iii ricetta.
Conoscossi clii ti fa!
-4ppelzu ei bcbbe zcn sors
Del magico 2111sell0,
Che tosto il cor r1~bo11
rsotla Etlterzerì.
TICC iu 2 ~ 2i s t n ? ~ l ~
"
ADX.
l
di Tristoin0 nmall
: I > (L Tris (n42 fedele
E qzbd l ~ r i ~ n i e rSI)TS(
o
Per sempre ei benedi.
Elisir di si perfetta
Di si nira (qualili
ìic sapessi la ricclta,
1
- . . .. .
l i la!
Conoscessi clii
Suo
U
buro, tulti si alzaiio.
o di soldati che r i i i i a i
m.
ressa ad BauD:a, la saluta e I<:
(
Certo b l t s n cl' nnao
E3[~ei!@oi*d
:rati nel fi
u n m a z ~ e l t od i
~ILC~CIIL.
Come f 'aride v e zzoso
., ..
Porsei il ijomo alla piu! bella,
ilori
ATTO Mia diletta villanella
Jo ti porgo questi fior'.
hla di lui piu glofioso,
Più di lui felice io sono.
Poichè in premio del mio dono
Ke riporto il tuo bel cor.
r h r . (allc dolipe) (h modesto il signorino!)
GIA. e Cono (Sì, davvero.)
KEX.
(O11 ! mio dispetto!)
BEL.
Veggo chiaro in quel visino
Ch' io fo breccia nel tuo petto.
Non è. cosa sorprcndcntc:
Son galantc , son sargentc;
Non v' 113 bella chc resista
Alla vista (L'un ciiniero;
Cede a RIartc, Iddio guerriero,
Fin In madre dcll' Aiilor.
.\DI.
(h modcsto!)
GIA. C Cono
(Si, davvero.)
J\'E~J.
(Essa ride ... oh! mio dolor!)
BEL.
01' se m' ami, com' io t' amo,
Chc piu tardi a rcndcr l'armi?
Idol mio, capitoliamo :
In qual di vuoi tu sposarnii?
Anr.
Signorino, io non ho fretta:
Un tanlin pensar ci vo'.
SIDI.
(Me infelice, s' ella accetta !
Disperato io morir&)
s
1
-
\
I'
i
l
PRIMO
TUTTI
BEL.
Pifi tempo invan non perdere:
Volano i giorni C 1' ore:
In guerra e(l in amore
!?l f'allo 1' intlugiar.
Al vincitore arrenditi;
Dn mc non puoi scappar.
Anr.
Vedclc di qucst' uomini,
Vedete un po' la boria!
Gii cantano vittoria
Innanzi di pugnar.
Xon è, non sì facile
Adina a conquistar.
R'E~I.
(Un po' (101 SUO coraggio
Arnor irii t1i:ssc nlmcno!
Direi siccome io peno,
Pieti potrei trovar.
Ma sono troppo tiiniclo ,
Ma non ~ O S S ' io 11arlar.)
GIA. e
(Davvcr, saria da ridcrc
Cono
Se Aclina ci cascasse,
S e tulti venclicnssc
Codesto militar!
Si, si, ma è volpe vecchia;
E a lei non si può,far.)
BEL. Intanto, o mia racazza,
Occuperb la piazza. - Alcuni istanti
Concedi a' miei guerrieri
hTT
IO
AI copcrto posrlr.
Ben v01eritieri.
l j n1,
Rli chiamo fortunata
I)i potervi offerir una bc
1jr:r.. 01,hligato. (Io con crii dclla lamiglia.)
A I ) ~ .Voi ripigliar pa
11 declina
Gl'intcrrotti lat
(partono Bel.,
T ur
n, andia mo.
E ti
Che
Clie
NEIL Oli!
Anr.
--
Gia. e il Coru)
SCENA
i parola, o Adina.
L' usata seccatura!
I soliti sospir! Faresti meglio
A recarti in citti presso tuo zio
Che si dice malato, e giraveinentt 3.
K E ~ IIl. suo mal non i: niciilct - nppr csso al mio.
..
Partirmi non p?-Mille volte il te
s' egli m ore,
I.
E lascia eredc un allro "?...
E che m' importa? ...
KERI.
ADI. Morrai di fame, e senza appoggio alcuno ...
KEM. O di fame, o d' amor... pcr me
no.
ADI. Odimi. T u sei buono,
Modesto sei, n& al par di cjtiel sargenle
Ti credi certo d' inspirarmi affetto ;
Così ti parlo schietto,
VI.
KEM.
ni)r.
ADI.
PRIMO
dico clic invano amo]
'1,
ha brama
capricciosa icI sono, e
in me tosto non miiosa appcn,
Adinal ... c I)(:rcl~ì;m ai?..,
Bolla
Chic
ira Iiising~hiera
In senza posa
P
..
Or sul -giglio, or sulla rosa
Or sul prato, or s ti1 ruscel
Ti diri chc b in lei nii liira
L' esser n;
Dunque io
I ' amor r
Iiiniinziar,
la me.
Cara A(lin:~!... 1to1-1 ~ O S S io.
'
uoi? per(
T1
EEN.
Chiedi al rio.
Dalla balz
Corre a1 I
E: nel mai
Ti (:lira che
-n
1CL,
nntfi-
,J"bc,I
.----LI.
pel-tiilc:
U11G
PUIUGLILG
a mori
ina
1
11V11
O"
GLI
r1;nt
C111 L
r
1.
i r com'
R
seguendi3 te.
Am
: h a t e conccsso
Al1 l possibile non i>
a 2
l
<
i
guarir da tal pazzia,
Cliè è pazzia l' amor costiintc,
Dei seguir 1' usanza mia,
Ogni di cambiar d' amante.
Comc chiodo scaccia chiodo
Gosi amor discaccia amor.
I n tal guisa io rido e godo,
Tn tal guisa ho sciolto il cor.
Ah! te sola io vedo, io sento,
Giorno e notte, e in ogni oggetto:
D' obbliarti invano io icnto,
Il tuo viso Iio scullo in petto ...
Col cambiarsi qual tu fai,
Pud carnl~iarsi ogn' altro amor;
Ma non può, non pub giammai,
T1 primicro uscir dal cor.
SCER'A IV.
PIAZZA NEL VILLAGGIO.
Osteria della Pernice da un lato.
P L ~ ~ S ~ E Bclie
P vanno e clic vengono occupati i n varie faccende.
Odesi un suono di tromba : escono dalle case le EBoara$ cori
curiosiià : vengono quindi gli U@iinataaL, ecc.
DON.
UON.
DON.
Ijo~r.
Cile vuol dire codesta sonata?
La gran nuova! vcnite 3 vedere.
Cos' i: stalo?
In carrozza dorata
arrivato un signor forestiere.
TIITTI
PRIMO
!3
S e vedeste che nobil sembiante!
Che vestitn ! che treno brillante !
Ccrto, certo c3li i. un gran personaggio..
Un barone, un ninrchcse in viaggio ...
Qualchc grande clic corro la posta ...
Forse un duca ... fors'anclic di piìi.
Osservate ... si avanza... si accosta:
GiU i berretti, i cappelli giù, gi-ia.
Il Dottore HPnRcnm~~apa
sopra un carro dorato, in piedi, aventi0
i n mano delle carie e delle bottiglie.
Dietro ad esso un servi-
' iorc clie siiona la tromba. Tutti i Pacnranl lo circondano.
Dun,.
Udite, uclitil, o riisliri;
Attenti, non fiatate.
.Io già suppongo e immagino
Che al par di mc sappiate,
Cli' io sono qiicl gran medico,
Dottorc enciclopcilico,
Chiamato Diilcnmnra,
La cui virtù prcclara,
E i portenti inliniti
Son noti in tutto il mondo ... e in altri sili.
Benefattor degli uomini,
Riparator de' mali,
In pochi giorni io sgombero,
Io spazzo gli speciali,
ATTO
l'liIM0
E la salntc a vcnt1oi.c
Per tutto il mondo io vo.
mpratela,
:la,
Per poco
I do.
.questo 1' odontalgiico
Mirabile lic~nore,
Dei topi e delle cimici
re,
Posscnte
cui cer
..
9utentic1, bollati ,
Toccar, vedere e leggere
B ciaschcilun fard.
r questo mio spcc
3iinpaticoI , prolific
U I ~uoin seituagcn
E valetudinni~io,
Nonno ili tlicci 1x1
Ancora d ivintb.
Per questo Tocca
TT
r.-
I.---.-
L.,
.C
..:
a
,,,n+,,
i
'
-.
Più d' uii' arllitla
Di piangi:re cessò
voi, matipone rigide,
Ringiovaniir hramatc?
rU G, V U ~ L I ~ ! ruolie iiicomode
Con esso cancellai
Volete vc)i donzeli
Ben lisci,a aver la pelle?
Voi giov
P e r sempre avcr ainanti?
)aprate il min $1) ccifico,
P e r poco i o vr 1o do.
ai movc i paralitici;
S17~:tliccc gli apoplctici,
Gli asinatici, gli asfitici,
Gl' isterici, i dial~ctici;
Guarisce timpanitidi
E scrofole e rach"' "
E fino il mal di
Che in moda div _..._.
~mpratei1 mio specifico,
Pci. P"( ) io vc. 1o do.
.- 1.. - A " , . I>' 110 1)ort:uo. ..
~ J I T1,)
Da lonta no mille
Mi direti3 qiianto costa?
. . ..
Quanto vale la hottigiin?
Ccnlo liirc'? ... t,rcnta?... vc
,
'
h
~ ~ ~ i ~ si
s us,norncnli.
n- o
P e r pro\iarvi il niio contento
Di si aniico acco;glimento,
10 v1 voj
Un duca
,.. ducalo t vcramen
Piu brav' uom n(
i dar.
:C0 . q u i : così stur
noi-
v
Coi{o
V
\ ) l I,.
.
1G
Coro
ATTO
Tutta Europa sa ch' io vendo
l'iiente men di dieci lire:
Rla siccome è pur palese,
Ch' io son nato ncl pacsc
P e r dueqlire a voi lo cedo,
Sol due lire va oi richiedo;
Così chiaro è come il sole,
Che a ciascuno chc lo vuole
Un ducato bello e netto
In saccoccia io faccio entrar.
Ah! di patria il caldo affetto
Gran miracoli pii6 far.
È verissimo: porgctc.
Oli ! il brav' uom, Dottor, clie siete
S o i ci abbiam del vostro arrivo*.
Lungamente a ricordar.
SCENA VI.
Nemorime, e detti.
XEM. (Ardir! ha forse il cielo
Mandato espressamente per mio bene
Quest' uom miracoloso nel villaggio.
Della scienza sua voglio far saggio.)
Dottore ... perdonate. ..
fi ver che possediate
Segreti portentosi ?. ..
DuI..
Sorprendenti.
i
PRIMO
La mia saccoccia è di Pandora il vaso.
K ~ n r .Avreste voi ... per caso...
La bevanda amorosa
Della regina Isottn ?
nr.~..
Ali !... che?... che cosa?
Voglio tlirc ... lo stiipcnclo
Elisir clic clcsla ainore...
DUL. Ah! si, sì, capisco, inlcn~lo,
Io ne son distillatorc.
N ~ n f . E fia vero?
D IJI..
S e ne fa
Gran consumo in questa eti.
Oli! fortuna!.., e ne vendetc?
Ogni giorno, ;i liitlo il mondo.
J;: ([11:'1 I""'"0
11" ~ O l l ~ t l ~ ?
Poco ... assai ... ci06... secontlo ...
Un zeccliin ... null' altro ho qua
h la somma che ci va.
Ali! pwn{l(>irklo,Dottore.
ECCOi l magico litluorc.
Ol~bligato, ali ! si ol)bligato!
Son felice, son rinalo.
Elisir di tal honti,
Benedetto chi ti fa!
(Nei paesi che ho girato
PiU d ' u n gonzo lio ritrovato,
Ma un eguale in veriti
Run ve n' è, non se ne di.)
Knnr.
...
2
20
ATTO
Ma perclii? mai 1' eflclto
Kon ne poss' io vedere
Prima chc un giorno intier non sia trascorso?
Bevasi. - Oh! buono! - Oh! caro! - un altro sorso.
Oh! qual di vena i11 vena
Dolce calor mi scorre !... ah! forse aneli' cssa...
Forse la diamina istsssa
Incomincia a sentir ... Certo la sente ...
Me 1"nnunzia la gioja e 1' appetito
Clie in me si risvegliò tutto in un tratto.
AD(.
R'EM.
ADE.
a Q
REN.
ADH.
(Siede sulla pnnca dell' osteria; si cava di saccoccia pene
e frutti, e mangia cniitando
n gola. piena)
La ra, la ra, la ra.
Cosi Fcr una prova.
AD!.
\
\
(si alza per correre a lei, ma si arresta e siede cli nrioi~o)
Ma no... non ci appressiam. De' miei sospiri
Non si stanchi pci or. Tai-it' E... domani
Adorar mi dovrà quel cor spietato.)
A ~ I . (hon mi guarda neppur! com' 6 cambiato.)
~ E K
La ra, la ra, la lera.
La ra, la ra, la ra,,.
(Esiilli piir In harbara
P c r poco allr inio pene?
Domani avranno lerinine,
Domani mi amcri.)
{Spezzar vorria lo stolitlo,
Gettar le sue catcnc;
Ma gravi più del solito,
Pesar le sentir$.)
1,a ra, 1:) m...
R~ar.
h ~ r .(nvviciiiniiclo~i n i i i i )
l!~:~\i%sillln!
La lczion li g i o ~ a .
E ver: la metto in opera
NEX.
SCENA VIB.
(Chi i: qiacl ~ r i a l i o ?
Traveggo? o t: Ncmorino?
Cosi allegro? e percl~b?)
NEM.
(Diamine! è dessai...
PRIMO
(No so sc i? finta o vera
La sila gioconditi.)
(Finora nmor. non scnte.)
(Vnol Cii* 1' iriili ffcrcntc.)
ADI.
KEM.
ADI.
Nmr.
ADI.
,n;JX.
wll'rir ~)riiniero?
...
Uiinciilics rlo io spclro.
Diinrliie 1' nrilico Soco ?. ..
S i estingucri fra poco.
Ancora un giorno solo,
E il core guarirà.
Davver me ne consolo ...
Ma pure ... si veclr5.
a Q
(Esulti pur la barbara
lbiiii<l11ciI
r IIIIYI'
FavellaI , o mic
Quanclo ci spo:
P e r 1~ O C O alle mie peni
Doma ni avranrio termir
Domami mi an
( Spezza r vorria
gelo
ADI.
SERI
BEL.
Ma qui,,lllv.
ADI. (gardaiido Ncinnriiio) l?l';l sei $1.
O gioja! son contento.
,, $EL.
:n cosi.
Ah! 2
Ma g1ravi p i ì ~Idel solito
Pesar Ic sentir5.)
SCESA
BEL
Bell&si*edi dentro, iridi in isceila e detti.
KEW
Ber,
EL.
Tran tr:i n , tran tran.
In guerra cc1 in amore
L' assc(lio annoja c sta nca.
(A t e m ~ ovien Belcore.'
-- I
(E qu:i quel seccator.)
Io vaclo 311' arma 1~innc;i
In g u e m ed i
Ehben ,
La piazza wl e piaciuta?
Difcsa è bravame nte,
E inv:rn@ ell' cj battuta.
n
..
li non vi arce 11 core
Che presto ced[eri?
Ah ! Io volesse AImore l
Vedrei?e che v0
Quando ? saria pc
(usceiiclo)
/,-.L-
n-"
n
~:~l,-,>.n
Cotest,o scimuriito ?
Or or, lo pigli( a scopc
..
. \
Sc non va via (li qua.,
(E PII?) i'!lii.10 ('(1 ilare
Srnlir (.li(' nii ninriio!
Non )osso piu nascoiiil
La ra bbia che mi fa ?)
(Gradnse;o! ci g i i c'imagi
Tocrnr il i.ii.1 col (lilo:
0
.M?
,,,, 1.;sa
i: !$
la i
t1'"l'pl
Doma
q-
/ I
.
:
3
..
Suona il tamburo ; esce Ginnanettn c
indi accorrono i SOBCB, radi cdi B
ignor sai-gente, signor sarijente,
Di voi richiede la voslra gente.
"
-,-,,.CI
n..,.LA
+.,l
aon q u i : che B swtu
r
bak
~GILIIIT~
ATTO
Son due minuti che una staffetta
Ron so qual ordine per voi recò.
(leggendo)
I1 capitano ... ah ! ah ! va benc.
Su, camcrate: parlir convicne.
Partire! e quando?
Doman mattina.
O cicl, si prcsto :
(Aflitta è Adina.)
Espresso C l'ordine - che dir non so.
Maledettissima conibinazione!
Cambiar si spesso di guarnigione!
Dover
amanti ai~bandonar.
Espresso è l'ordine, - non so che far.
Carina ! udisti? domani, addio!
Alinen ricbrilati - dell'amor mio.
NEM.
(Si, si, don~iinine nclrai la nova.)
XDI.
Di mia costanza ti darò prova:
La mia promessa rammenterd.
(Sì, s ì , domani le lo dirò.)
KEM.
S e a inantencrla tu sci clisposla,
REI,.
Che non anticipi? che mai ti costa?
Fin da quést' oggi! non puoi sposarmi?
KEH.
(Fin da qnest' oggi! )
(Si tiirha, parai.)
hnr. (osser~~aiirio~ ' e r n . )
Ebbcn : quest' oggi ...
Qiiest' oggi ! o Aclina !
XI~RI.
Quest' oggi, dici?...
BEL.
(ad ridi.)
i1'
'1l
:
A
-
t
I
W
PRIMO
Z~DI.
E percliè n o ? ...
XEM. Aspetta almeno fin iloniailina.
E tu chc C' c1iiiri? vccliamo un po'.
B EL.
TUTTI
Adina, crcilimi, tc nc scongiuro ...
Ron puoi sposarlo ... te ne assicuro ..
Aspctla ancora ... un giorno appena ...
Uii brcve giorno ... io so perchè.
Domani, o cara, ne avresti pena,
Te nc dàrresti al par di me.
BEL, I1 ciel ringrazia, o babhuino,
Che matto, o preso tu sei clal vino !
Ti avrci strozzato, ridotto in brani,
~c in rliicsto istRnte tii fossi in te.
In iin cli'io tengo a ircn Ir, mani,
Va via, l~uflone, ti ascondi a nw.
ADI. Lo compatite, egli è i?n ragazzo :
Un malaccorto, iin mczzo pazzo:
Si è fiitu in c:il)o cli'io debba amarlo,
Percli' ci clclira cl' amor per me.
(Voi vendicarmi, TTO' tormentarlo ,
Vo' che pentito mi cndti al pie.)
GIA. Vedete un poco quel semplicione!
CORI
Ha pur la strana presunzione;
Ei pensa farla acl un sargeìite:
A un uom di mondo, cui par non è,
Oh! si ... per bacco, veramente
L; bella Adina hoccon per te !
-
2 t;
ADI.
Krsltf
A I irr rli\ii\lu
An(linmo, Bclcorc,
Si avverta il notaro.
)) Dotlor e! Dottor
Soccorso! ripari
+
&
,
J3 I l l d LL U ,
(con ri,soluzione)
<l,,..,n
UdVVC
(Me l' hai da I
A lieto Convito ,
-. .
Amici, v' invito
GiannettaL,ragazzr
--.
\l1 aoy
-etto
a bz
Un ballo l! un bani
Chi pi.113 riciisn.
TUTTI
Y L
IMA
INTERNO DELLA FATTORIA D' ADINA.
CORE, Gl,
r ra lieti contentii- -
b r i g .~..,
Vogliamo cont enti - p;issar la giornata;
Prcscn te alla fcsla - A~inorcvclrri
crde la testa: da rider mi
rrinrnnda
a----
~ E M O R v0
II
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-n.
"
-:
L....l-
e110 alla gente - n
presso m io core . .
U U L L U re! Dottc)re ! Socc
ne non l
età.
'
(Adi. ;li l n mano a .Bel., e si :~ v v i ; icon e
smanie
m
.. -.
.. . . .
1Yern. ;gli astanti io
(11
FINE
T..
.
ciiieggia1110.)
Radilo
iato tavol:i apparecctiiata a cui sono seduili Adlnea
le, Ibnllc:REllBPa t: CHann~
@ a h . G l i abitanti
.oaSio in piedi
reggi mento ma
Irom ])e.
-
1.
-1
---i.- l .
T,.
iIi;vriiuu
t. ciiiiiaiiliu.
ui
3
. .
coniro
Cono
tiamo, faix i a m bri'ndisi
- ..
!
lsposi cosi amabili.
:r lor sia n lunghi e stabili
giorni de1 piacer.
me l' Amore e 11 vlno
ae numi ognor sa ranno,
jmpensan d' ogni aflanno
L3 donna t
(Ci i'osse R'cn
: lo' vorrei goaer.
n K
i
suonai
Una speicie d' orchiestra suon
SECOEDO
Mu, inodestn goizdolieru,
U n par mio mi ~ 2 ~ 0sposar.
'
a 2
Idol mio, non pii4 rigar;
F u felice 1112 seniilor.
Eccelle~zzcr! troppo onor;
Io ~aolz merlo tcu senator.
ATTO
Cono
Cantinnio, facci;iiii 1)riiidisi
A sposi cosi amabili.
.Per lor sian lunglii e stabili
I giorni del piacer.
Poichè cantar vi alletta ,
DuI,.
Uditemi, signori :
Ho qui una canzonetta
Di fresco data fuori,
Vivacc, graziosa
Che gusto vi pud d a r ;
Purchè la bella sposa
fili voglia secondar.
TIJTTI Si, si, l' avrcnlo cara:
DCV'csser cosa rara,
S e il grande Dulcamara
k giunta a contcntar.
DUL. Ltr Ni)lc/ Condoliortt,
C> H
(rnvn di saccoccia alcuni libretti, c iic
E il Senator Tredenli.
Barcurz~olu a due voci
l't TTI
-
i1:i
iiiio
STROFA
11.
Adoraia barcaruoln,
Prendi 1' oro e lasciu amo?..
Lieve 6 questo, - e lieve vola;
Pesa quello, e reslu ognw.
Quale onore!
un senatore
Me 8 amore - szcpplicar!
M a Zcnzelto - è giovinetlo,
Ei m i pince, e ii uv' sposar.
a 2
Idol mio, n o n pii6 rigar;
F a felice 2412 senator.
Eccsllelzza! troppo onor;
I o n o n merlo un senatore
Bravo, bravo, Dulcamara l
L a canzone b m a rara.
Sceglier meglio non pud certo
I1 piu esperto - cantator.
I1 dottore Dulcamara
In ogni arte k professar.
-
ad .Wins.)
Attenti.
Attenti.
STROFA
I.
DUL. - * --Io sol% ricco, e tzc sei bella,
Io dzccali, e vezzi laai 111.
Pcrcld a m e scrrcti r t d ~ l l n ,
N i i m mia, clco vuoi di pih?
Qical onore! - un senntore
!LII.
,Pie d' amore - szcpplicar!
29
N
t
(si preaenta un nolaro)
20
d t 1 l
J ~ E L .Silenzio!
&i fermano)
(iiitii
-k
~U:I
il nOLar0,
Clic? vicnc n compier l'atto
Di mia fclici Là.
TUTTI
Sia il ben venuto ! '
D ~ c T'
. abbrsbbiv t: . n l l ? f n
O medico d'amor, spezia1 d' h e n c .
ADI. (Giunto B il ilotaro, e Xemorin non viene!)
BEL. Andiam, mia bella Venere..,
Ma in quelle luci tenere
Qual veggo nuvoletto ?
Ann.
Non 6 nicntc
non ò presentc
Compita non mi par la mia vcndetta.)
BEL. Andiamo a segnar l' a.tto: il tempo affretta.
TUTTI Cantiamo ancora un brindisi
A sposi così nmabili:
Pcr lor si:in liinglii C stabili.
I giorni (lcl piacci. (parlai110 tutti : Diilciiiiiar~
n
C
!l
~LIIULIV
riloina indietro, e si riinetle a tavola)
IL.
Bnlcaiiaara, indi NcmorlIno.
DUL.LC fcste nuziali,
Son piaccvoli ass,ai; ma qucl clic in esse
Mi d3 maggior diletto
k 1' amabile vista del barichctto.
NEN. (sopra pensiero) HO veduto il notara
Sì, 1' 110 veduto,.. Hon v'ha piU spviaii~a,
sli;l;uiuDO
Ncmorino, pcr te; spezzai
core.
DuI,. I d d mio, non pii^ rigor;
:antanclo fra
F a felice tcn senafor.
Voi qui, Dottore
Si, m' han voluto a pranm
Questi amabili sposi, C n
)
Con questi avanzi.
Ed io son disperato,
Fuori dii me son io. Dotlore, ho d' uopo
D' esserc; d l l l c l ~ ~ . . .rima di domani ...
Adesso.. . su due
DUL. (s7 alza)
matto !)
Recipe 1' elisir , t
) e fatto.
E veramentc arn
Sarò da lci?...
D:i tutte, iio te 'l prometto
S e anticipar l' ef Tetto
Dell' elisir tu vuoi, Devine tosto
Un' altra dose. (Io parto fra mezz' ora.)
Caro dottor, una bottiglia ancora.
DUL,Ben volontier. Mi piace
Hai tu denaro?
Giovar a' bisognosi.
SEI.Ah! non ne ho -:'
yiu.
DUL,
Mio C:
La cosa Cambia ;aspetto. i
rrai
Subito che nc avrai. -V ieni a trc~ v a r m i
Qui presso alla I.'ernice.
Ci liai tcmpo un quarto d' ora.
.
q
31
i denti)
.
-
(parte)
I
)1'8010,
i n d i BICPCOae.
lOh me ii
KEJI. (si ~ r t t :
i pinca)
.
.
.
J ~ E L . La iloriiiii
a uii animale
Strava$pnte davvero. Ad iha m' arna7
Di sposarmi 1: contenta:, e diirer ire
P u r viio1 fino a sta sera!
(ECCOil r ivale !
I. (si straccia i caprgli)
M:
:zzerei la testa di mia maiI"n' /\
questo b aggiano?)
ie -- che
l
!
lii, quel
Gas' ti;
I mi d i s)ero
~ ...
,Il.
Perchè non no uenaro.. .. P,- non SO come.
Kon s o dove t
l i ! scirnu
.i..
So donari non hai,
Falti soldato ... e venti scudi avi
7n1.
Venti iscudi!
- E ben sonan
EL.
Quand o ? adesso?
EP.
-Sul momento.
l',L.
EM.
(Che Ia r deggic
"n<
v.1..
.
SECOKI
S e b l' amore, in gi
3
Non ti pu6 mancar I amor
a 2
(Ai perigli della guci
Io so bcn che esposto son
Che doman la patria terra
Zio. con~iuflti. ahimè! abtariuono.
'Afa so p1lr, che f'uor di q uesta ,
Altra straida a me non res,ta
. ..
Pcr poteir del cor
i
Un sol giorno tiii
Ah! clii un giorno u b b , ~,dina
~,~
Fin la vita può 1;sciar.)
De'l tamburo al suor1 vivace,
-.
Tra le file e lc b andicre ,
Aggrarsi amor si piace
Con le vispe vivaindiere :
Sempre 1ieto, senIpre gajo
Ha di beIle un ccmtinajo,
Di costanza non s annoja,
Non si perde a sospirar.
Credi a me: la vera gioia
Accompag
litar.
nti scudi
nnnlanti
rJU
Gloria e onore ai regginnent'o.
411 1 non è 1' amhiuone,
-@:du~equesto cori
uuu
-1-
1'
llll?fll
r-----
ben, vad a. Li prc:para.
la carta che t u vedi
Pria di tutto dei segnar.
i
3
:l 5
l~ '
Q u i urta
ll
~
,in. scgna rapidaiirents
(
e prcnde la borsa'
R I11
l
l
SKGUP
1 1 ~
l
l
Ksnz.
'(1)ulcamara
Volo t@sto n riciei-car.)
n :1
lui la mano, giov iiiotto,
De117acquisto mi consola :
In com plesso, scIpra e sotto
Tu riii sembri u n l~uonfigliuolo,
n
- preslo caporale,
>aiai
S e nie prendi ad psempl,
Io ingaggiato il mio rivale
Anche (Iiiesta da contair. )
Ah! non E;ai chi m ' ha ridotto
A tal passu, u la1 partito
Tu non sai rliinl cnr sta sotto
-4 qiiost' iiniilc vctsliln:
Qucl clie a me tal somm3 vnlc
Kon pot resti imnnagii~ar.
,.
(Ah! non , ,,,
u
Se riesc
ii amar.),
L
l!
coi
C l,!
Cono
C,,..
IV.
RUSTICO COR
'ERTO R .
Giannetta e
rA possib i.le?
Possi
n
1
io
I1
Non tS p.robabile.
P
ìimo.
ivla come mai? N:a (1' ond .. .
Chi tc lo dissc? clii i:?(
Kon fatc strepito: parlate pi.ano :
R'on nnco spnrjicre si puci 17arcano :
15 iioto solo - al merci: iiiinln
.,-,.
Clie in confidenza l' lia dletto 'a riLe.
Il mcrciajuc,lo! 1' ha detto rt l e l
.- - -.--- U- IL l-ueiia
O...">
-.-.
-.
-11.
D d l d ve1
nri~1
appiate il
le 1' dltrc
Di K ~ ~ U ~ IiuI zio
I U mori
Clie al giovinottc ldsciato egli ha
Cospicu:1, immen sa eredit i...
nlr- ..:IL, ... -.--n
pldllu,
ità.
le dirsi.
Non si Idir&
l\emorino i: milionario ...
h 1' cpulonc del circondario...
Un uom di vaglia, un buon partito ...
Felice quella cui fin mari
Ma zitte ... piano. .. per ca
.
. .. .
ijon acve dirsi, non si dirà.
(ve: :gono 'Nem.
.
1
1
P P . .
-A-
-7
7
7 .
clie si avvicina, e si ritira110 in disparte, osservandolo)
A'r.7'0
36
SCENA V.
Memorriino e dette.
KEM.
Dell' elisir mirabile
Bevuto ho in abbondanza,
E mi promette il! medico
Cortese ogni beltà.
In me maggior del solito
Rinata è la speranza,
L' effetto di quel farmaco
Già, già sentir si fa.
CORO (È ognor negletto ed umile:
La cosa ancor non sa.)
NERI. Andiam.
(per uscire)
GIA. CORO(arrestandolo) Serva umilissima.
(incliinancioio)
NEM.
Giannetta t
CORO(I7 una dopo I' aitra) A voi m' inchino.
REM.
(COS' han C O ~ C S ~ giov:iiii?)
C
(fra st. maraviGIA., CORO Caro quel Kemorino!
$iato)
Davvero, ch'egli è amabile; ,'lw:L
Ha i' aria da signor.
NEM.
(Capisco : B questa l' opera
Del magico liquor.)
SCENA VI.
Adinn e Dnlcaamaiara escono cla varie parti, si fermano
sparte maravigliati a veder NeonicsirPncp corteggiato dalle
lanelle, e detti.
AD~.,DUL.Che vedo?
R'EM.
(vedendo Dul.)
\
Ah! ah! 6 bellissima!
iii
di-
V11-
SECONDO;
37
Dottor, dicesfe il vero.
Già per virtU simpatica
Toccato ho a tiattc il cor.
DUL.
Che sento? E il ilcpqio credere!
Vi piace!
(atle paesane)
CORO
0111 si, davvcro.
fi un giovine che merita
Da noi riguardo e onor.
TUTTI
DUL.
(10 cado dalle nuvole,
I1 caso 4 strano e nuovo ;
Sarei d' un filtro magico
Davvero possesso^!)
Kenf.
(Kon ho parole a esprimere
I1 giubilo cli' io provo;
S e tutte, tutte m' amano,
Dev' ella amarmi ancor.)
ADX
(Creclea trovarlo a piangere,
E in gioco e in feste il trovo;
Ah! non saria possibile,
S e a me pensasse ancor!)
G.&.
Cono (Oh! il vago, il caro giovane!
Da lui pih non mi muovo:
Vo' fare 1' impossibiie
P e r ispirargli amor.)
GlA.(aNern.)@ui presso all' ombra aperto è il ballo.
Voi pur verrete?
KE~I.
Oh ! senza fallo.
l
38
ATTO
GIA. COROE ballerete?
GIA.
Con me.
Cono
Con me.
GIA. Io son la prima.
CORO
Son io, son io.
GIA. Io I'ho impegnato.
Anch' io, anch' io:
CORO
GIA. COROVenite.
(strnppanc~ose~o
1' una ~ U I Paltra)
XEN.
Piano.
ORO
Scegliete.
KEM.
Adesso.
(.i Gin.)
Te per la prima ; ( a l k altre) poi te, poi te.
DIJL. Misericordia! con lutto il sesso!
egnal non v' h.
Un danzatorc
ADI. (ssaiizanciosi) Ehi Remorino.
-
NEM.
(011 cielo! anch' essa t)
DUL.(Ma tuttc, tuttc!}
ADI.
A mc t' apprcssa.
Belcor m' ha detta, che, lusingato
Da 110chi scudi, ti fai soldata.
COROSoldato! oh l diamine!
ADI.
Tii fai gmn fallo,
S u tale oggetto parlar ti vo'.
KEM. Parlate, io V' odo.
(mentre vuoi por mente
nd Adina, odesi la iniisiea del hnllo; accorrono i paesani,
Gianiietta e l e donne strasciiiano Nemorioa)
GIA. C CORO
11 ballo, il ballo!
R'EI\I. (al Cora) È vero, è VCPO. (al Adi.) Or or uerr6.
(
SECOSDO
TUTTI
K E ~ I(Io
. gii m' iinmapino clie cosa brami.
Già senti il farmaco, di cor già m' ami;
Le smanie, i palpili di core amante
Un solo istantc - liai ila ~~rovnr.)
Aur. (Oh! come rapido f u il cninbiaincnto!
Dispetto insolilo in cor ne sento.
8 Ainor, ti vendichi di diia freddezza;
Chi mi disprezza - mi è forza amar.)
DUL. (Si, tuttc l' amano, oh maraviglia!
Cara, mirabile la mia bottiglia!
G i i mille piovono zeccllin di peso :
Comincio un Creso - a diventar.)
GIA. e (Di tutti gli uomini del suo villaggio
CORO Costei s' immagina aver 1' omaggio:
Ma questo siovane sarà, lo giuro,
Un osso duro -- da rosiccliiar.)
3 $1
(Nemorino parte con Girinnetta e col Coro.)
SCER'A VII.
AdPna
e
Dnlcamn~a.
ADI. Come se 'n va contento !
Dca,. La lode e mia.
Vostra, o dottor?
ADI.
t
DUL.
Si, tutta.
La gioja 6 al mio comando,
lo distillo il piacer, 1' amor lambicco
l
t
l
u
i-..
L ,
I V
Come l' acqua (li rose; c cid di€! adesso
Vi fa maravigliar nel giovinolto,
Tutto 1
egli E de1 mio decotto.
. Pazzie l
UUL.
razzie, voi. uite:l,
Incredula! pazzie? Sapetc3 voi
Dell' alchimia il poter, il gran va1
11-111
-lisir ,j>
aniore
U G l l Gl.
Della riegina Iso tta ?
Isotta
Dur
Isotta.
;d' ogni misura e d' ogni ootta.
. (Che ar
a Remo rino
Voi dez
ir?
i
1..
I
.-
1-
-I.:-,.
,
iie amava
a, sospirava
2:
----"--n.
I
- ,
Una goc:cia di farmaco in cantato,
Vende 1a libertà,, si fE SGildato.
uanto arriorel ed io, spiet:
Torment: ii si nobiil cor !)
X
iorata :
;no del li quor. )
idesso ... E Nemor
.
Ln amar si tortunato !
(""n
m..
A
..
:nnn*
,
"*
Per ott~
ener 1' af fetta
Di non so qual crudelc..
-...I-
Tut
so femmi nino
l
lvanc im1~azzato.
qual donna E a lui gradit:
Sual fra tantc (5 preferita?
i B il gallo della Cliecca ,
rutte segue, tutte becca.
1 io sola, sconsigliata,
Possedea quel no2)il cor !)
(Essa pure E innam()rata :
. , ..r i i n r . \
Ha bisogno del II~,,.
Bella ildina
momenl
Piu dappi
u la test
i'u sei cc
1' argomc:n t0
I quell' a
a e mesita.
;e tu v u ~ ..S' io Tlo'? che cosa?
iu la tesita, o schiizzinosa!
s;e tu vuoi, ci ho la ricett
(:he il tuo mal guarir potr
Ah! dottor . sarà uerfetta.
non ha.
la per n?
)i vederti mille arnanti
s;pasimar, languire al piedt
NonI saprei :he far di i tanti:
"
nh;nA
II
Ren der vuoi gelose, pazze
IIonne, ve:dove, ra gazze ?
-. ..
. .
non mi alletta, non mi piace,
avere
'
m:,
n,.
.\TTO
Di iiirhar altriii la p x c .
Conquistar vorrcsti un ricco ?
Di ricchezze io non mi picco.
Un contino? un marchesino?
I o non vo' che Keinorino.
Prendi s u la mia ricetta.
Che I' effetto li farà.
Ah! dottor, sarà pcrfetla,
Ma per m e virtù non Iia
Sconsigliata! e avresti ardir
D i negare il suo valore?
10 rispetto l' clisire,
maggiore :
Ma per m c ve r
Itra ;
KcrnorirI , lasciat
,
:
,
",l
"
Tutto riliu, a u l uliv a u ~ u .
(Alli Dottore! i? troppo scaltra:
P i ì ~(li 11: cosiri iic s:i.)
a :t
Una tener a occhiat ina,
Un sorriso, una carezza,
Vincer puh chi piir si oslina ,
Arnmoll i r chi più ci sprezza,
n e 110 veduti tanti C tan"
Presi, cotti, spasimanti,
Che nemmanco 1Yemorinc
IYon podrà d3. mc fuggir.
,a ricetta è il mio visino,
..
In quest'occhi
i: 1' elisir.
T
SECOXDO
Si, lo vedo, o briconcella,
R e sai p i ì ~dcll' arte mia:
m a cosi bclla
(
IF
r In sllezicrin :
nrl
J r u i l u i l l i i i i ~ b i , bti ilai i o r n c l l ~
Caldo pii1 (l'uii Mlongibello 7
F c r filtrar 1' anior che vuo1,
I"C bruci a r e incc:ncrir. ,
P~ h !vorre i cambia r coi tuoli
..
1 miei
~ 1 ' 01;"; m
n",.
li
'Cllil 1 U I ~ L l V C L laCI~11u;
Ncgli occhi suoi spunli, .
Quelle festose giovani
InviJiar sembrh.
Che pii1 ccrcand
M'ama, lo vedo
Un solo i!stante i ]~alpiti,
Del suc) bel cor sentir!..,
.
Co' SUOi sospir coafondci
P e r por:o i miei sospir !..
Cielo, s1 n i , X ,,,oiiir :
Di più non chic
Eccola ... Oh! qua I le accrr
Irrit;i i amor nascente!
-
.,,
T.
1 . .
11
46
m
(partono)
I
ATT
(L 4,
A far l' in(liflcreriLc
ii
S i sbguili così finchi! noil
spiegarsi.
vicila
DO
si rio,
Che non si cangi un di.
i, dove itutti t' annano ,
Saggio, amoroso, onesto,
"
3emprc scontento C mesto
Eo, non sar?'I cos
(Or, or si spiega.)
Add
lasciate?
4.5
\xii
v u i ~ t :il contr.)
C
nE;\I.
Ani.
) !... ebBt
R'E~I.Kon so piu dove iu sia: giovani c: vecchie,
Belle e brutte mi voglion per marito.
Anr. E tu?
KEJI.
A verun p artito
Appigli[armi no1i posso. Atlendo ancora...
La mia feliciti ... (Che è Dur vicina.)
ADI. Odimi.
N E I . (nllryrc (Ah ! :111 ! (:i ~iillJlu., V' o(10, A(1ina.
Anr. Dimnii : pcrclii! parlirc,
Pcrclii! farti solclato hai risoluto?
K ~ n i .Pcrclik? ... perchè ho vollltn
Tentar se con tal mezzc il mio destino
Io potea migliorar,
BDI.
La tua persona.
,,
IIUIi"
I
I
-
La tila vita ci è cara...... Io ricc
Il fatale contratto da Belcore.
ni. Voi stessa! (h naturale: opra t? d' amore
I.
P'rendi per me sei 1il)cro:
ialio,
Resta n
IDI.
TERI.
L
-..
Eull' altro a dirmi 2
Xull' altro.
Ebben, tenete, (le rende
Poiclib n,on sono amato,
,.-l.l
Voglio r n-u211~."soiii,
.- -d l U
Kon v' h a per me piU pat
S e m' in;;annò il dotlor.
! fu con
:e,
S e presti
cor.
.. ..nnm:ln
Sappilo altil,,,
>aylJlIU
Tu mi sei caro, (: t' amo ;
Quanto ti f$i gii misero,
Farti feli ce io br: imo :
I1 mio ri gor climerntica;
.
' l i giuro eterno a m n*
i! gioja i
lile, '
Xon m' inganno 11I dottor.
^ I _ .
m.
ILLAVI
n>
i
(si 2
i I contrat,)
4,C,
ATTO
SCER'11 ULTIMA
Beleoa*e coli solclati e detti: indi Dualcrama~,a
CORO
DUL.
con tutto il villaggio.
Bei,. Alto! fronte! ... - Che vedo? al mio 'rivale
L' armi presento!
ADI.
Ella 6 cosi, Relcore;
. E convien darsi pace acl ogni patto.
Egli è mio sposo: quel che i: Tatto...
BEL.
k Tatto.
Tientelo pur, briccona
Peggio per te. Pieno di donne i: il mondo:
E mille e mille ne ottcrri Bclcore.
,
Dur,. Ve Ic dar8 qiieslo clisir d'amore.
KEN. Caro doltor, felice
Io son per voi.
Pilr Iii i l
TUTTI
Tìur,.
Pcr mc. - Sappiatrl
Clic Ncniorino b divenuto a un tratto
I1 pii1 ricco caslalclo del villaggio...
Poichb morto B lo zio ...
ADI. REM.
Morto lo zio!
GIA., DON.IO 10 sapeva.
DUL.
Lo sapeva anch' io.
Ma quel che non sapete,
Eè potreste saper, egli b che questo
Sovrumano elisir puO in un momento,
Eon solo rimediare al mal di amore,
Ma arricchir gli spiantati,
Cono
DUL.
Cono
(iii
SECORDO
Oh! ii gran liquore!
Ei corregge ogni difetto,
Ogni vizio di natura.
Ei fornisce di l~elletlo
La piU brutta creatura :
Cammiiiar ei fa le rozze,
Scliiaccia gobbe, appiana bozze,
Ogni incoinodo tumore
Copre si, che piu non è...
Qui, clottore, a nze, dottore..,
Un vasetto ... due ... tre ...
Egli è un' offa sedncenle
Pei guardiani scrupolosi ;
E un sonnifero eccellente
Per le vecchie, pei gelosi,
D i coraggio alle figliuole
Che han paura a dormir solc;
Svegliarino è per 1' amore
Più potente del caffè.
Qui, dottore ... a me, dottore ...
Un vasetto... due ... tre.
47
questo nicritrc 6 giunta i n iscena la carrozza (Ti Dulcnniara,
Egli vi sale: tutti l o circondano)
DUL,
Prediletti ilalle slcllc,
Io vi lascio un gran tesoro:
Tutto i: in lui; salute e belle,
Allegria, fortuna ed oro.
Rinverdite, rifiorite,
l
l
1
-
l
l
Colto
KE~I.
A
--
A-
ATTO SECOKDO
Impingualc cc1 arricclli te;
Dell' amico Dzilcamara
E i vi faccia ricordar.
Viva il grande Dulcamara
Dei dottori I n fcnice.
Io gl i debho la mia cara.
rne-:r. lui solo io son fe" '
n 2
l
suo
farmaco
l' e f i
De'
R'on potrd giammai sc
Ciarlatano maledetto,
n ~ tu. possaril)nllar!
(Il servo di Dulc. siiona la tromba. La carrozza si r
re. Tiittii scuotono i loro criplielli e lo salutano)
Cono
grande Diilcamara
enice (lei ilottori!
snlu tc, cori Icsori
Poss a presto a noi t01rnar !
FIKE
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78 - Facoltà di Musicologia