PERIODICO TRIMESTRALE | 6,00 EURO N.43 OTTOBRE 2011 LA NUOVA ZAFIRA TOURER LUSSO DA AMMIRAGLIA FERROVIE: 27 MILIARDI PER RINASCERE Parla Moretti, a.d. di FSI MOLTO RUMORE PER NULLA? La posizione di LeasePlan sulla mobilità sostenibile IL VALORE CONTA DI PIÚ L’analisi sul valore del mercato auto GLI “STATI GENERALI” CONVOCATI DA BOUSQUET Intervista al neopresidente di UNRAE TORNANDO INDIETRO SCEGLIEREI LA SICUREZZA Il libro di Borgomeo sulla sicurezza stradale POTENZA DELLA LIRICA Intervista al tenore Fabio Armiliato PEOPLE NON ABBAIAMO ALLA LUNA A vevamo appena iniziato a disintossicarci dello stress accumulato nei mesi invernali e primaverili di duro lavoro. Dopo i primi giorni, stavamo per entrare nello spirito vero della vacanza, quello in cui cominci a rilassarti e guardare al colore delle montagne o al tramonto sul mare, alla battuta di pesca o alle passeggiate con gli amici. Invece no. È iniziato quel tourbillon di notizie, che spuntavano inaspettate dai TG visti di sfuggita. L’euro sotto attacco, il Bel Paese ancora peggio. Una o tante manovre, sulla falsariga dell’idra, che potevano mostrare all’improvviso una testa diversa, o meglio una mano, e che volevano pescare sì, ma nel nostro conto corrente. Al di là dell’impatto diretto che le singole misure di finanza pubblica potranno avere sulla vita di ciascuno, c’è il pensiero di fondo, che dà da pensare: ce la faremo a reggere a questa ennesima prova? Certo, la nostra forza sta proprio nella capacità di assorbire le difficoltà, di “incassare”, in gergo pugilistico. Ma quante ne abbiamo già prese e quale sarà quella che ci manderà al tappeto? Andare al tappeto per un’economia significa deprimere i consumi (di investimenti non sentiamo più parlare da molto tempo) al punto che il ciclo si avvita in una spirale perversa, accelerata proprio dal fabbisogno pubblico. Se i consumi calano del 10%, anche il gettito IVA scende del 10%, richiedendo una manovra di taglio/prelievo di pari importo. E non sarà l’aumento di un punto a risolvere il problema alla radice. Soldi tolti ai consumi che dunque calano ancora, e così via. Eppure, va detto che non stavamo andando male. Il crollo del 2009 l’avevamo archiviato, magari alla meno peggio, ma guardando avanti. Pressione sì, tanta, sempre, ma non ansia. E ora? Forse ci siamo già abituati alla pressione dei mercati, alle agenzie di rating che hanno tradotto in fatti le loro minacce e ci hanno assegnato un brutto voto, agli altri stati che ci guardano male. Forse, gli effetti veri della manovra devono ancora farsi sentire, comunque l’impressione è che quel mondo che sembrava crollare, per ora sta lì, giusto una crepa in più. In realtà sappiamo che non è così. Lo sentiamo adesso che dobbiamo tradurre in numeri le aspettative per il 2012, ma sia come sia, adesso che siamo tornati sul pezzo, avvertiamo meno paura, perché operare ogni giorno in senso positivo aiuta a farci sentire un po’ al timone, padroni di noi stessi. Perché non siamo gente che abbaia alla luna. Di fronte a ciò che non possiamo modificare, ci giriamo verso quello che invece è alla portata della nostra azione. Tutti i giorni. Noi di LeasePlan preferiamo concentrare le nostre energie sulla responsabilità che ci è stata affidata, far circolare con un prodotto valido e un buon servizio di mobilità oltre 80.000 clienti. Ogni giorno, anche domani. Questo lo possiamo fare e lo sappiamo fare. E non vogliamo cedere neanche di un centimetro rispetto alle attese e alle promesse. Semmai, vogliamo stupire dando di più. È questo il nostro contributo alla crisi, lavorare meglio. Non risolveremo i problemi del Paese, ma saremo sulla strada giusta. E mi piace pensare che non saremo pochi. Drive the Future Together. Mauro Manzoni direttore responsabile di Car Fleet CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 1 SOMMARIO NUMERO 43 | OTTOBRE 2011 EDITORE LEASEPLAN ITALIA Spa Viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707815 email: [email protected] www.leaseplan.it/press/carfleet.php 05 FERROVIE: 27 MILIARDI SUL PIATTO DELLA RINASCITA Parla Moretti, a.d. di FSI 42 PORTAMI AL VERDE, PORTER! Intervista a Lucà, resp. flotte di Piaggio Veicoli Commerciali 08 MOLTO RUMORE PER NULLA? La posizione di LeasePlan sulla mobilità sostenibile 44 RENAULT LAGUNA SPORTOUR Potere ai piccoli (motori) 11 LE FLOTTE TIRANO IL MERCATO, MA MANCANO I PRIVATI Il 1° semestre del mercato auto 12 GLI “STATI GENERALI” CONVOCATI DA BOUSQUET Intervista a Bousquet, neopresidente di UNRAE 48 VOLKSWAGEN PASSAT VARIANT Il classico che convince sempre 52 EUROGAMES IN CASA LEASEPLAN Roma ha ospitato l’incontro annuale del Gruppo LeasePlan 54 IL VALORE CONTA DI PIÚ Analisi sul valore del mercato auto DIRETTORE EDITORIALE Jaromír Hájek DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Manzoni DIRETTORE SCIENTIFICO Pier Luigi del Viscovo ART DIRECTOR Indro Uttinacci HANNO COLLABORATO Andrea Barbieri Carones Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Carlo Frulli Aldo Meccano Leonardo Paloscia Alessandro Palumbo Maurilio Rigo Fabio Salvo Alessia Seri 14 TORNANDO INDIETRO SCEGLIEREI LA SICUREZZA Il nuovo libro di Borgomeo sulla sicurezza stradale 17 BMW 530D XDRIVE Sempre un po’ avanti PROVE SU STRADA a cura di Nicola Desiderio PUBBLICITÀ GDN Marketing & Comunicazione Srl [email protected] STAMPA Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 TIRATURA: 15.000 COPIE 23 L’OMBRELLO TE LO PORTI DA CASA Il mercato auto al giro di boa 58 ALLA RICERCA DEL FUTURO La Shell Eco-marathon per la mobilità sostenibile 26 PEUGEOT 308 SW E-HDI Non si ferma mai o quasi 60 OLTRE LA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY Studio di Porter e Kramer (HBR) 30 NEWS ON THE ROAD 62 38 POTENZA DELLA LIRICA Intervista al tenore F. Armiliato LA MACCHINA DEI NUMERI Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 3 di Andrea Barbieri Carones FUTURE FERROVIE 27 MILIARDI SUL PIATTO DELLA RINASCITA Moretti: “Ecco gli investimenti che cambieranno il modo di viaggiare in treno”. Con un nuovo logo e un piano industriale quinquennale, l’azienda punta a rimanere in utile e a migliorare i servizi ai passeggeri. S econdo alcuni la vera concorrenza ad Alitalia sulle rotte domestiche arriverà dal treno, soprattutto se saranno realizzati i progetti inclusi nel piano industriale 2011-2015 presentato dalle Ferrovie dello Stato Italiane, nuova denominazione di una delle più grandi aziende del Paese, con oltre 80.000 dipendenti (negli ultimi anni calati di 4.856 unità, con una riduzione del costo del lavoro di 235 milioni di Euro), con ricavi operativi che nel 2010 per la prima volta hanno superato gli 8 miliardi di Euro e con un risultato netto di oltre 100 milioni. A che cosa punta l’azienda ferroviaria per mantenere alto il livello di servizio e per far rimanere il gruppo al passo con i tempi lo ha detto direttamente l’amministratore delegato Mauro Moretti, che ha presentato in dettaglio gli obiettivi per i prossimi anni, che per forza di cose devono passare attraverso una riduzione di 300 milioni dei costi operativi, per far crescere tutti i principali indicatori di redditività nel giro di 4 anni. “Dopo il miglioramento dei conti che hanno visto gli utili salire nel 2010 per il terzo anno consecutivo, il gruppo prevede grandi investimenti da attuarsi da qui al 2015 – ha detto il CEO – di cui 6 saranno riservati all’acquisto di nuovi treni. Un servizio migliore e di maggior qualità, insomma, in modo da raggiungere per quell’anno un fatturato di 10 miliardi di Euro. La strada intrapresa è quella giusta, visto che l’opera di risanamento ha permesso di recuperare un disavanzo di 2,2 miliardi negli ultimi 5 anni. Ora occorre consolidare quello che abbiamo ottenuto in campo finanziario (e migliorarlo ancora) e espanderci progressivamente anche sui mercati internazionali nel settore passeggeri e in quello merci, stringendo o consolidando alleanze strategiche con partner stranieri. ➔ Mauro Moretti, dal 2006 amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 5 FUTURE Un treno “Frecciarossa” alla stazione di Milano Centrale L’imponente risanamento industriale realizzato – che ha comportato un importante rientro finanziario – è stato conseguito, tra l’altro, con la separazione tra servizi a ‘mercato’ e ‘servizi universali’, la ridefinizione del portafoglio di business, la chiusura di servizi e relazioni non profittevoli, la modifica nei rapporti contrattuali con tutti gli stakeholders e, infine, il ridisegno dei processi produttivi con l’obiettivo di accorciare fortemente la catena di comando, decentrando responsabilità e competenze per semplificare il sistema delle decisioni”. Naturalmente l’Italia e il mercato italiano restano prioritari nel core business delle Ferrovie dello Stato Italiane, visto che entreranno in servizio nuovi treni sia sulle tratte a lunga percorrenza sia sui treni destinati al servizio metropolitano, con Il nuovo ETR 1000 6 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 grande sollievo delle centinaia di migliaia di utenti che li utilizzano quotidianamente. “Sui collegamenti a lungo raggio, il gruppo rivedrà l’offerta razionalizzando il network, le frequenze e le fermate, proponendo modelli completamente nuovi per il sud della Penisola. Novità anche sulla tratta d’eccellenza della rete nazionale, ossia quella Milano-Roma che a nord prosegue verso Torino e a sud verso Salerno: aumenteranno le frequenze, fino a farle arrivare a una cadenza di 10 minuti nelle ore di punta con la possibilità di collegare le due metropoli in 2 ore e 20 con i nuovi ETR 1000, treni ad altissima velocità e ad altissimo contenuto tecnologico realizzati da AnsaldoBreda – Bombardier. A tal proposito ha un ruolo chiave anche il completamento dei lavori in corso negli snodi di Bologna e a Firenze, dove tracciati e stazioni ad hoc permetteranno ai treni di viaggiare a velocità più sostenuta rispetto a oggi e fermarsi in luoghi più confortevoli e spaziosi: nella città delle due torri, il nuovo terminal sarà pronto nel 2012 mentre occorrerà aspettare fino all’estate del 2015 per vedere ultimato quello della città dell’Arno”. Tuttavia, come Mauro Moretti ha sottolineato in occasione della presentazione del piano industriale 2011-2014, questo che è il terzo operatore ferroviario europeo (dopo la tedesca DB e la francese SNCF) deve cercare di colmare un gap tra i ricavi unitari del trasporto regionale che in Italia è di 12,9 centesimi di euro a passeggero/km mentre in Germania e in Francia sono di 19,5 e 22,4. “Ogni centesimo di incremento medio – ha sottolineato – permetterebbe l’acquisto di 20 treni metropolitani ogni anno. Ed è proprio sul servizio pendolare regio- nale che il gruppo incentrerà una parte delle risorse che contribuiranno a migliorare il traffico automobilistico: nelle aree di Milano, Roma e Napoli e in Veneto entreranno in servizio nuovi convogli che adegueranno la flotta alle esigenze di chi utilizza il treno giornalmente sulla tratta casa-lavoro-casa. Le FS sottoscriveranno partnership con società regionali di trasporto su gomma che effettuino operazioni di feederaggio ai treni, sul modello di quanto avviene nel settore del trasporto aereo”. E i servizi alle merci? L’obiettivo è il raggiungimento dell’utile, nel biennio 20072008 i risultati economici erano in deciso miglioramento rispetto al dato di partenza (circa 900 milioni di euro di perdita). “Tali esiti hanno tuttavia subìto una grave battuta d’arresto nel 2009 a causa della crisi internazionale: il crollo della produzione industriale e del commercio internazionale hanno determinato uno scenario di contrazione della mobilità merci. In Italia la ferrovia ha sofferto particolarmente in quanto risente di norme che finanziano maggiormente il trasporto su gomma. Nel Piano d’Impresa 2011-2015 sono state individuate nuove linee di azione in grado di consentire al servizio merci di raggiungere una condizione di risanamento economico”. Per questo motivo, il gruppo intende concentrare l’attività di trazione ferroviaria sugli assi forti (corridoi e valichi europei) maggiormente remunerativi, attivare sinergie e partnership nel traffico combinato, sviluppare l’information technology a supporto dei processi operativi ed espandere il business all’estero con particolare attenzione all’Est Europa, in coerenza con le strategie di internazionalizzazione. di Alessandro Palumbo TOGETHER MOLTO RUMORE PER NULLA? D a questa premessa prende corpo la posizione di LeasePlan nei confronti della mobilità sostenibile. L’utilizzo di un’auto elettrica o ibrida, soprattutto per l’utente business, rappresenta oggi una realtà ancora da scoprire, a volte complessa. In poche parole, il punto da evidenziare è quello di capire come ci si prepara ad accogliere il futuro. LeasePlan ha ben presente che nel nostro paese abbiamo ancora strada da fare prima di poter assicurare alla mobilità sostenibile un reale ed efficiente ciclo completo di vita. La percentuale totale di energia elettrica generata da fonti alternative, solare o eolica che sia, è ancora troppo bassa, e la rete di distribuzione di tale energia praticamente inesistente, lontana dal poter assicurare ad ogni veicolo elettrico una ricarica ad emissioni zero, come dovrebbe essere. LeasPlan ha quindi “interioriz- Numeri alla mano, da gennaio a fine settembre, sono state immatricolate in Italia 225 auto elettriche, circa 25 al mese. Nello stesso periodo temporale, in Italia sono state vendute 4027 vetture ad alimentazione ibrida. Molti articoli sui giornali di settore e non, tanti politici che parlano, importanti budget di comunicazione investiti dalle Case auto, tante parole. In generale, qualcuno potrebbe pensare a“molto rumore per nulla” come direbbe per l’occasione Shakespeare, se il ragionamento si fermasse solo ai numeri. Ma il rumore, quando parliamo di ibrido e specialmente di elettrico, non c’entra nulla. Quindi isoliamolo, e proviamo a capire come aiutare aziende e fleet manager ad orientarsi in questo nuovo mercato dei veicoli ad alimentazione alternativa. zato” che il suo primo obiettivo concreto è la costruzione di un Environment tale per cui tutti gli operatori siano pronti a lavorare meglio quando, speriamo presto, questo mercato comincerà a crescere realmente. Uno dei compiti di un’azienda leader è quello di creare le migliori condizioni per facilitare le scelte dei propri clienti. La posizione di LeasePlan nei confronti della mobilità sostenibile la possiamo sintetizzare Test drive per i clienti di LeasePlan Italia in Toyota 8 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 in tre concetti chiave: Esplorazione, Credibilità e Generazione di Valore. Esplorare vuol dire conoscere, imparare, e poi trasferire, condividere, ed infine costruire insieme. Per fare questo, prima di tutto si investe: a livello internazionale LeasePlan ha creato una community sul veicolo elettrico all’interno della quale i manager di tutte le Countries si confrontano e si scambiano idee, esperienze, dati, informazioni sulle legislazioni vigenti e sullo sviluppo delle infrastrutture nei diversi Paesi. A livello locale, e quindi sul versante nazionale, LeasePlan ha creato all’interno dell’azienda una funzione che si occupa a tutto tondo della mobilità sostenibile, con il preciso compito di costruire la migliore offerta di servizi per il cliente. Offerta che deve essere sempre credibile, per tutto il ciclo di utilizzo e gestione del veicolo. La percentuale di attività sotto il nostro reale controllo è ancora troppo bassa, dobbiamo saper creare insieme credibilità intorno a questo mercato del futuro. LeasePlan, leader mondiale nel proprio settore, attira naturalmente l’attenzione degli altri operatori leader nel proprio mercato. Ecco quindi che a livello internazionale ha stretto un'alleanza con Toyota Motor Europe, per facilitare ai propri clienti la conoscenza e l’utilizzo delle vetture di ultima generazione con tecnologia ibrida plug-in. I clienti italiani di LeasePlan hanno avuto l’opportunità, primi in Europa, di provare per un intero weekend l’esclusiva Toyota Prius Plug In, e partecipare realmente con i loro preziosi feedback al continuo miglioramento del veicolo stesso, nella logica Kaizen tanto cara al costruttore giapponese. TOGETHER Sempre a livello europeo, LeasePlan e Nissan hanno firmato un accordo per ottimizzare la distribuzione dei veicoli elettrici Nissan LEAF e la proposizione degli stessi ai suoi clienti in tredici paesi europei. Il progetto si propone di esaminare il comportamento del guidatore e gli aspetti funzionali della guida di auto alimentate a batterie. Ed ancora, un accordo di ampio respiro con Opel per lanciare Ampera, il grintoso full electric della casa. Scopo principale di queste partnership con le Case automobilistiche è certamente quello di condividere i program- mi, le strategie, gli obiettivi concreti, ma, mai come in questo caso, avere anche l’opportunità di riconoscersi nelle rispettive vision e nei propri valori. Generare valore, poi. Tutte le attività legate allo sviluppo di servizi sulle nuove motorizzazioni – elettriche e ibride – devono essere per LeasePlan orientate alla creazione di generazione di valore per i suoi clienti sin da ora. Ecco quindi che tutte le sue risorse sono coinvolte nella costruzione virtuosa di questo nuovo mercato. LeasePlan Italia è membro at- tivo di EnergyLab, un laboratorio di sviluppo della mobilità sostenibile che si propone come luogo di avvicinamento sul tema tra Istituzioni, Università, Industria, Aziende di servizi. Ha istituito il CAB (Client Advisory Board), un “council” composto da alcuni dei suoi più importanti clienti che si incontrano periodicamente per condividere idee, esperienze e know-how, e prospettare soluzioni innovative relative alle tematiche del noleggio e del fleet management. Imparare a gestire al meglio un veicolo ad alimentazione alternativa vuol dire poi formare il proprio personale tecnico e commerciale, sviluppare nuove logiche di costruzione del pricing, immaginando ad esempio il futuro valore del veicolo senza poter ancora disporre di dati storici, acquisire dai produttori informazioni sui tempi di consegna, sulle reti di assistenza, sui costi della manutenzione, e trasferire al cliente queste informazioni, utilissime per una scelta veramente consapevole, che non sia solo spinta dalla “moda del green”, attenta all’ambiente ed alla soddisfazione del driver ma anche in grado di rispettare i limiti imposti ai budget di spesa per la gestione della flotta aziendale. Generare valore, per una azien- da leader, significa anche supportare la crescita del proprio contesto di riferimento, sia esso economico, territoriale o sociale. Degno di nota è il programma messo a punto, con la collaborazione attiva di molte scuole elementari e medie, che permette a LeasePlan di incontrare i driver del futuro e raccontare loro lo stato dell’arte del mondo dell’auto e in particolare dell’auto elettrica. I ragazzi hanno oggi interesse e curiosità, perché le tematiche legate all’ambiente e alle innovazioni tecnologiche fanno parte dei loro programmi scolastici, e questo permette loro di rivolgere anche osservazioni pertinenti, con domande evolute e non banali. Nel corso dei primi incontri, è stata infatti una bambina di quarta elementare a chiedere spiegazioni sulla capacità di immagazzinare energia di una batteria, rispetto alla capacità del serbatoio di incamerare litri di benzina, ed un ragazzo di terza media ad obiettare che la carica della batteria non completamente esaurita ne potrebbe diminuire il ciclo di vita! Futuri driver con le idee già molto chiare su quelle che saranno le loro aspettative. Poco rumore, ma molta attenzione ai fatti. It’s easier to LeasePlan. LeasePlan racconta ai ragazzi di una scuola di Roma lo stato dell’arte sull’auto elettrica CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 9 di Pier Luigi del Viscovo PROFIT LE FLOTTE TIRANO IL MERCATO MA MANCANO I PRIVATI A l giro di boa di metà percorso, il mercato auto segna un preoccupante -13% rispetto al primo semestre 2010. In termini di volumi, mancano all’appello 150mila macchine. Ma il primo trimestre dell’anno scorso era ancora gonfiato dagli incentivi, per cui il confronto è poco indicativo. Proprio per fornire un quadro della domanda più aderente alla realtà, il Centro Studi Fleet&Mobility ha riclassificato i dati tenendo separato il 1° trimestre dai mesi successivi. Guardando dunque ai due insieme, risulta che le 150.000 immatricolazioni mancanti nel consuntivo di metà anno mancavano già nel consuntivo del trimestre gennaiomarzo. Di conseguenza, è lecito affermare che il mercato auto, al netto delle vendite 2010 “incentivate”, stia mostrando una domanda stabile, sugli stessi livelli dello scorso anno “post incentivi”. Tuttavia, andando ad approfondire l’analisi scomponendo il totale tra vendite a privati e vendite a flotte (società e noleggiatori), si scopre che le cose non stanno esattamente così. Le flotte stanno viaggiando col vento in poppa, segnando un incremento a metà anno intorno al 12% rispetto allo stesso periodo del 2010. È un dato positivo, pur se non sorprendente né entusiasmante, visto che questi segmenti avevano ridotto fortemente gli acquisti nel periodo di crisi ed ora stanno ritornando ai livelli abituali. Questi soggetti sono abituati a sostituire l’auto secondo un ciclo abituale, che era stato “sospeso” da alcuni a causa della congiuntura negativa. Le flotte in noleggio a lungo termine, stimolate dagli stessi noleggiatori che volevano evitare di ritirare le vetture usate in un momento in cui quel mercato era depresso a causa della concorrenza del nuovo “incentivato”, hanno allungato il ciclo dai 36 ai 48 mesi, con il risultato che adesso quei contratti sono in scadenza definitiva e vanno rinnovati. Le società – sotto gli effetti della congiuntura negativa e comunque dovendo recepire l’allungamento del periodo di ammortamento imposto da Visco nel 2008 – pure hanno esteso il ciclo di sostituzione, facendo mancare negli anni scorsi volumi rilevanti di domanda. Anche un altro segmento, il noleggio a breve, ha incrementato gli acquisti in questo 2011, grazie a una stagione turistica annunciata in crescita. I privati invece segnano il passo. Anche mettendo a confronto solo il trimestre aprile-giugno con lo stesso del 2010, dobbiamo registrare una flessione del 5%, pari a circa 15.000 macchine. È la prova di un diffuso quanto strisciante senso di inquietudine e insicurezza, che si riflette soprattutto sulle scelte di consumo più impegnative e che, come l’auto, richiedono una buona dose di entusiasmo. Se poi aggiungiamo che cambiare l’auto è un’esigenza facile da posticipare, poiché quelle in circolazione non sono certo dei rottami, si comprende bene come la domanda tenda a restare bassa. In pratica, la scarsa propensione dei privati a sostituire l’auto non è il problema, ma il sintomo di un malessere più ampio. Per quanto riguarda la seconda metà dell’anno, le proiezioni indicano un traguardo intorno a 1.820.000, dove a mancare sarebbero appunto le 150mila auto “incentivate” nei primi mesi dello scorso anno. I costruttori non sono contenti, ma tutto sommato non si stracciano le vesti, dato che gli altri mercati stanno tirando e riconoscono dei livelli di prezzo anche maggiori. Per la rete distributiva invece si tratta di un livello di vendite insufficiente a far quadrare i bilanci. Escludendo le vendite fatte ai noleggiatori (su cui il margine del concessionario è quasi nullo) resta un mercato inferiore a 1.500.000 immatricolazioni, quale non si vedeva da molti anni. IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE ITALIA PRIMO SEMESTRE 2011 gen-giu 2011 gen-giu 2010 variazione unità peso % unità peso % 1.011.817 100% 1.169.142 100% -13% Privati 667.986 66% 862.824 74% -23% Noleggio 180.155 18% 159.088 14% 13% Società 163.676 16% 147.230 13% 11% Mercato Diesel 559.702 55% 502.458 43% 11% Benzina 400.993 40% 398.434 34% 1% GPL/Metano 48.011 5% 265.266 23% -82% Altre alimentazioni 3.111 0% 2.984 0% 4% Fonte: elaborazione Fleet&Mobility su dati UNRAE CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 11 di Pier Luigi del Viscovo PEOPLE “STATI GENERALI” GLI CONVOCATI DA JACQUES BOUSQUET C ongratulazioni, presidente. Qual è il suo mandato alla guida dell’UNRAE? “La nostra priorità, per il prossimo biennio, è quella di riportare l’automobile in una posizione di centralità positiva nella vita del nostro Paese. Uno strumento indispensabile per avviare questo recupero è la creazione degli Stati Generali dell’Auto, con l’UNRAE protagonista assieme a tutte le altre Associazioni del settore in un colloquio costante e costruttivo con i Ministeri competenti (Economia, Trasporti, Sviluppo Economico, Ambiente) e con l’ACI. Questo strumento deve trovare una spinta univoca per restituire all’automobile, nell’ottica di una nuova crescita economica dell’intero comparto dell’automotive, un ruolo-chiave come fonte essenziale, anche da un punto di vista sociale, per la creazione o la difesa dei posti di lavoro, per il contributo al PIL e all’Erario. Le misure a sostegno dell’auto prese all’inizio della crisi economica mondiale negli Stati Uniti dal Presidente Barack Obama ed in Germania dal Cancelliere Angela Merkel sono evidenti segnali dell’importanza che il settore riveste nella struttura economica mondiale. La nostra Associazione, che rappresenta il 70% del mercato automobilistico italiano e che possiede tutti i requisiti tecnici e la cultura necessari a contribuire al rilancio dell’auto, vuole e deve avere un ruolo propulsivo in questo quadro. In altre parole, non volete parlare di macchine ma del sistema di mobilità nel suo complesso? Esattamente. L’UNRAE auspica un piano nazionale sulla mobilità sostenibile. Ci tengo a sottolineare l’importanza di riportare l’automobile in posizione privilegiata in termini di attenzioni delle Istituzioni, mettendola al centro di una politica di 12 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 Jacques Bousquet, Presidente e Direttore Generale di Renault Italia da gennaio 2009, è stato eletto a giugno Presidente dell’UNRAE per il biennio 2011-2013, succedendo a Loris Casadei. In occasione della conferenza stampa di presentazione, abbiamo avuto l’opportunità di comprendere con chiarezza su quali assi si muoverà l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti nel nostro Paese. mobilità del Paese. Occorre una accelerazione delle misure volte a dare vita ad una mobilità ecologicamente sostenibile. Esiste già alla Camera un testo unificato delle diverse proposte di Legge relative alla mobilità elettrica e ci auguriamo che entro fine anno riesca a diventare Legge, mettendo anche su questo fronte l’Italia a livello degli altri grandi Paesi europei. azione centrale, perché restituirebbe alla domanda di nuove auto almeno centomila immatricolazioni annue in più, ridando ossigeno anche alle Reti di vendita ed avvicinando il mercato alla soglia dei 2 milioni annui, dimensione necessaria per una stabilità dell’intera filiera dell’automotive nel nostro Paese. In concreto, cosa vi aspettate dal Governo a fronte di questa iniziativa? Il Governo dovrebbe sostenere l'acquisto di tutte le diverse soluzioni tecniche adottate dalle Case, dall'elettrico, all'ibrido, al metano, al gpl, adottando però degli incentivi modulari, inversamente proporzionali alle emissioni di Co2. Questa soluzione darebbe impulso anche ad altre filiere economiche, dalle imprese che producono colonnine di ricarica delle vetture elettriche, a quelle che fanno i kit di Gpl o le infrastrutture delle stazioni di metano. E questo farebbe crescere anche l'occupazione. Non è roba da poco. Come pensate di riuscire? Per vincere questa partita è indispensabile il gioco di squadra tra i protagonisti della filiera, che spesso è mancato negli anni passati. Quindi, una delle prime cose che mi riprometto di fare è incontrare i costruttori nazionali dell'Anfia, insieme ai quali, e unitamente ai concessionari di Federauto, mettere a punto una strategia comune che lasci da parte gli interessi particolari. Sono certo che con l'Anfia non avremo alcuna difficoltà. Risollevare il mercato è interesse comune. Altrimenti affondiamo tutti. Questo approccio più olistico e responsabile significa che smetterete di invocare interventi fiscali per l’automobile? Assolutamente no! Una fiscalità più equa è indispensabile per aiutare la ripresa del mercato. Contribuire a riportare l’Italia a livello degli altri grandi mercati europei per quanto attiene la fiscalità, in particolar modo per quella aziendale, resta una nostra priorità. Capisco che possa sembrare un fatto marginale, ma noi riteniamo questa Non c’è che dire, è un proposito ambizioso. Però nell’immediato il mercato è ai minimi e le reti ne stanno pagando il prezzo. Questo non rientra nelle priorità dell’UNRAE? Ovvio che sì. Oltre alla mobilità sostenibile ed alla fiscalità, la nostra politica dovrà trovare soluzioni di supporto alla filiera commerciale, con una definizione ed una condivisione delle prospettive di mercato, favorendo anche l’adeguamento e la professionalizzazione delle Reti di distribuzione. L’UNRAE IN CIFRE Nata 61 anni fa, oggi rappresenta in Italia 46 Aziende estere impegnate con 61 marchi sul nostro territorio che coprono il 70% dei volumi di vendita sul nuovo e sviluppano un fatturato di 41 miliardi di euro l’anno, dando lavoro a circa 100.000 addetti, incluso l’indotto delle reti di vendita, assistenza e ricambi. Le aziende associate all’UNRAE acquistano annualmente nel nostro Paese beni e servizi per 13 miliardi di euro, mentre le loro Case Madri acquistano 8,5 miliardi di euro in componentistica prodotta in Italia. Gli Associati operano nel settore automotive, che presenta - secondo stime UNRAE - un circolante di circa 34.650.000 vetture, parco caratterizzato da un’età media delle auto di 8 anni e con 12.000.000 di vetture Euro 0, 1 e 2 con oltre dieci anni di età. Il circolante è per il 55,4% costituito da vetture diesel, per il 37,7% da vetture con motori a benzina, per il 4,9% da motorizzazioni bifuel benzina-GPL, per l’1,9% da bifuel benzina-metano e per il restante 0,1% da vetture ibride. CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 13 di Carlo Frulli TOGETHER TORNANDO INDIETRO, SCEGLIEREI LA SICUREZZA “Gli uomini si fanno male, spesso, cercando di stare bene. Le droghe annientano coscienze e distruggono vite, ma attirano perché, in un primo tempo, producono sensazioni di forza e di benessere. Se le droghe avessero effetti disgustosi, e producessero immediata repulsione, nessuno le userebbe mai, e non esisterebbe dipendenza. E nessuno ne morirebbe, o languirebbe sotto il loro giogo”. I nizia così la prefazione di Michele Serra al nuovo libro di Vincenzo Borgomeo “La sicurezza stradale in tasca” (Newton Compton Editori, 9 euro), che cerca di affrontare il problema della sicurezza stradale da una prospettiva diversa. “Vincenzo Borgomeo – continua ancora Serra - queste cose le sa: scrive di automobili e di motori da una vita. Le guida e le racconta. Nessuno, meglio di un appassionato di automobili, è in grado di cogliere la complessità, la drammaticità della questione “sicurezza stradale”. Si trattasse, semplicemente, di cogliere nel groviglio delle lamiere, nell’ingorgo che asfissia la vita, nell’inquinamento venefico, una falce malefica che diffonde morte e menomazione, tutto sarebbe più semplice: una brutta cosa non può che produrre brutti effetti. Ma non è così. La morte stradale arriva, spesso, a chiudere brutalmente il cerchio di un viaggio felice, di una serata allegra, di un’emozione da condividere. Si impugna il volante della libertà, si finisce prigionieri di un fine corsa brutale, crudele”. Una complessità di un problema che ha portato alla nascita di un libro che in realtà è un progetto complesso, di un coinvolgimento globale delle tante associazioni che si occupano di sicurezza stradale e delle tante istituzioni. Non è un caso che il libro sia stato appena presentato a Montecitorio, nel ‘parlamentino’ della Commissione Trasporti. I relatori, l'onorevole Mario Valducci, presidente IX Commissione Trasporti, Enrico Gelpi, Presidente dell’ACI, Roberto Sgalla, Direttore del Servizio di Polizia Stradale, Gabriele Allievi, Amministratore Delegato Bosch Italia – moderati da Giulia Marrone di Nuvolari tv – Sky – hanno fatto il punto della situazione, in un settore dove c'è un grande, disperato bisogno dell'aiuto di 14 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 tutti. “Un libro come questo – ha spiegato Sgalla – per me equivale a 20 pattuglie in più, è un aiuto concreto. E spero poi che altri editori seguano l'esempio”. “I 4.236 incidenti mortali sulle strade italiane del 2009 si avvicinano molto al totale dei caduti del contingente USA durante il conflitto in IRAQ. Siamo di fronte quasi ad una guerra – ha spiegato Valducci – con costi diretti e indotti attorno a 30 miliardi di euro l’anno, quasi una manovra economica. Non possiamo più permettercelo. Il trend è molto migliorato rispetto all’avvio delle politiche comunitarie in tema di sicurezza stradale nel 2001 (7.096 morti, per non parlare dei 12.000 morti del 1972) e il 2010 si concluderà non lontano dall’obiettivo di riduzione del 50% dei morti sulle nostre strade. Questo grazie all’apporto della tecnologia; ai controlli e ai piani di prevenzione di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale; a una più diffusa cultura della sicurezza stradale (Chi beve non guida, chi guida non beve); ai media e all’introduzione del Nuovo Codice della Strada approvato all’unanimità nel Luglio 2010”. Il quadro della situazione non è certo facile: come spiega il libro di Borgomeo gli italiani al volante sono “distratti, trasgressivi e poco attenti”: un quadro impietoso che testimonia scarsa attenzione alla sicurezza. Superamento dei limiti di velocità, mancato uso delle cinture di sicurezza, passaggio con semaforo rosso, inversione a U e poi il dilagante fenomeno della guida dopo aver assunto alcolici: sono alcune fra le tante infrazioni che si registrano sulle nostre strade. Ma è possibile evitare tutto ciò? Vincenzo Borgomeo, che certo di argomenti relativi all’auto non difetta di esperienza, è un convinto sostenitore del partito del sì. Basta infatti seguire delle semplici regole TOGETHER di buon senso nella scelta del veicolo adeguato e di sicurezza per non mettere a repentaglio la nostra vita e quella di chi amiamo. Insomma, “molto resta ancora da fare – ha spiegato ancora Valducci – soprattutto per gli utenti ‘deboli’ della strada, pedoni, ciclisti, motociclisti per i quali il trend di decrescita non è altrettanto soddisfacente. Anche in termini di certezza nella fase di applicazione delle sanzioni amministrative, ma soprattutto penali. C’è bisogno dell’apporto di tutti, istituzioni, associazioni, cittadini, media. Il libro di Vincenzo è un ‘partner’ vero perché va in questo senso, tiene alta la soglia di attenzione, e promuove una soluzione di sistema per un Codice aggiornato ed efficace. Perché il Codice della Strada è un cantiere sempre aperto”. E infatti è stato poi lo stesso presidente dell'Aci Gelpi a spiegare che “l'impegno dell'Aci e della Fia è massimo: questo è un problema al quale nessuno si può sottrarre, e che merita l'impegno e l'attenzione di tutti”. Certo, in favore della sicurezza stradale poi arriva la tecnologia. E come ha spiegato Gabriele Allievi, Amministratore Delegato Bosch Italia, i sistemi di sicurezza oggi sono avanzatissimi, “consentono all'auto di frenare da sola, di evitare incidenti, anche se poi l'importanza dell'uomo non va mai sottovalutata”. “In tema di sicurezza stradale – ha concluso il capo della Polizia Stradale Sgalla – mai abbassare la guardia. E per spiegare il concetto ha letto due titoli e due sommari di giornali francesi che denunciano la clamorosa inversione di tendenza in quel Paese con aumento di morti e feriti. “E se perfino la Francia, da sempre considerato un modello in tema di sicurezza stradale – ha spiegato Sgalla – ora è nei guai, allora c'è davvero di che riflettere”. Vincenzo Borgomeo, giornalista e scrittore CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 15 di Nicola Desiderio DRIVE BMW 530D XDRIVE SEMPRE UN PO’ AVANTI L a BMW Serie 5 è una delle berline più famose e rappresentative per quel mix di sportività, eleganza ed efficienza che da sempre caratterizza le auto bavaresi, valori ribaditi con la sesta generazione, presentata lo scorso anno. Prodotta in quasi 6 milioni di esemplari, è disponibile in 5 allestimenti (base, Eletta, Futura, Attiva e MSport) e anche in carrozzeria Touring con motori da 184 a 560 cv della prossima M5. La Serie 5 è “la” BMW e la proviamo con il 6 cilindri in linea 3 litri a gasolio recentemente potenziato a 258 cv accoppiato alla trazione integrale xDrive. TORNA AL FUTURO La BWW Serie 5 è un classico che torna ad essere classico. È stata infatti abbandonata la discussa filosofia stilistica della prece- La berlina alto di gamma bavarese è offerta anche con la trazione integrale che assegna alle ruote anteriori una parte della grande forza sprigionata dal suo 6 cilindri a gasolio. La “Cinque” offre il meglio della tecnologia unito a un motore e ad un autotelaio al vertice della categoria, per prestazioni e comfort da prima della classe con i più alti livelli di sicurezza. Prezzo importante, ma ne ha vocazione e qualità. dente generazione per abbracciare linee meno anticonvenzionali, nelle quali l’incrocio tra superfici curve e convesse crea interessanti giochi di luce esprimendo forza e slancio. Il risultato è che la nuova Serie 5 è una berlina lunga 4,90 metri, più orizzontale e vicina alla strada: dinamica come una Serie 3 e imponente come una Serie 7, ma efficiente (cx di 0,28) e sempre ben rico- noscibile. Tra gli elementi di spicco di fronte ci sono il cofano scolpito, i doppi fari intorno ai due reni e lo sbalzo ridotto; dietro, i gruppi ottici a Led tubolari hanno la forma a L e sul portellone c’è un accenno di spoiler. Di fianco infine si notano il passo lungo ben 2,97 metri e l’immancabile “gomito di Hoffmeister” per la finestratura laterale. ➔ CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 17 DRIVE TECNOLOGIA SPORTIVA Ritorno al passato anche per l’abitacolo, in particolare per la plancia con la parte centrale rivolta verso il guidatore. A questo si aggiungono un aspetto più ricco e gli elementi delle BMW di nuova generazione come la leva a joystick del cambio, la manopola del sistema iDrive contornata da 7 pulsanti con visualizzazione sul grande schermo da 10,2 pollici e infine, la strumentazione con tecnologia Black Panel, ovvero uno schermo ad alta definizione che simula l’esistenza di quadranti analogici. L’head-up display è un’eredità della precedente Serie 5, anche se è illeggibile con gli occhiali dotati di lenti polarizzate. Autentica finezza al tatto sono le manopole in ceramica. Seppure disturbata dietro dal tunnel, anche l’abitabilità è leggermente migliorata, le portiere hanno un elevato angolo di apertura e il bagagliaio (ad apertura elettrica) offre 520 litri di capacità. Ai vertici assoluti la dotazione di sicurezza che integra il cofano a sollevamento automatico in caso di urto contro un pedone e – volendo – il Night Vision con funzione di riconoscimento delle persone e il sistema di visione perimetrico con 3 telecamere. Con l’ACC la Serie 5 ac- 18 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 Il posto guida della Serie 5, costruito intorno al guidatore celera e si arresta in piena indipendenza mantenendo la giusta distanza di sicurezza anche nel traffico e, una volta trovato lo spazio, parcheggia da sola. SOTTO IL COFANO IL MEGLIO Le unità in gamma hanno tutte turbocompressore, iniezione diretta, stop&start e recupero dell’energia. I motori a benzina sono il 4 cilindri 2 litri da 184 CV della 520i e da 245 CV della 528i, c’è poi il 6 ci- lindri in linea 3 litri da 306 CV. Con il V8 ci sono la 550i con il 4,4 litri da 407 CV e per l’autunno è attesa la M5 con lo stesso motore, ma con 560 cv e cambio a doppia frizione a 7 rapporti. Con il Diesel 4 cilindri 2 litri ci sono la 520d da 184 CV e la 525d biturbo da 218 CV. Con il 6 cilindri 3 litri, disponibili anche in versione Euro6, ci sono la 535d biturbo da 313 CV e la 530d con 258 CV presente sull’auto in prova. Le motorizzazioni più potenti hanno di DRIVE Stile dinamico, ma classico per la nuova Serie 5, coniugato con l’efficienza aerodinamica serie il cambio automatico a 8 rapporti (ottenibile a richiesta sulle altre) e si può avere la trazione integrale xDrive che però esclude il sistema a 4 ruote sterzanti. La scocca è più rigida del 55% e cofani, portiere, parafanghi e sospensioni sono in alluminio. COME TU MI VUOI Il 6-in-linea della 530d si avvia silenzioso con il pulsante e con 560 Nm tra 1.500 e 3.000 giri/min spinge in modo rotondo e deciso e, se solo viene stuzzicato, diventa veemente offrendo prestazioni di spicco (250 km/h, 0-100 km/h in 6,1 secondi) anche se con consumi di 5,7 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 150 g/km. Ottimo anche il cambio a 8 rapporti, impeccabile sia in automatico sia in sequenziale muovendo le levette dietro il volante. Straordinari il comfort e la sensazione di sicurezza offerti anche a velocità elevate, ma soprattutto il modo con cui la vettura cambia carattere in pochi istanti selezionando una delle 5 posizioni del Dynamic Drive che modifica la risposta di motore, cambio, sospensioni e sterzo in modo chiaramente avvertibile: con Eco Pro si privilegiano i consumi, poi ci sono Comfort e Normal fino a Sport e infine Sport+ che trasforma la “Cinque” in un’auto piatta e reattiva ai comandi del pilota. E con il climatizzatore a 4 zone il clima è sempre quello giusto. Ne viene fuori un’auto che sa rispondere alla perfezione ad ogni tipo di percorso senza chiedervi di fare troppe soste al benzinaio. BMW FINO IN FONDO La 530d xDrive è un’autentica macchina da guerra, un’auto che si acquista per il prestigio e la tecnologia, ma supera ogni aspettativa quando la si guida. Poche auto divorano la strada con ugual disinvoltura, andando forte, assicurando sicurezza e comfort ai massimi livelli e consumando poco. Di certo il prezzo di 56.200 euro è solo il primo gradino – ma la versione a trazione posteriore parte da 50.850 euro – perché con l’allestimento Futura dell’auto in prova ci si attesta a 63.100 euro e, concedendosi qualche lusso, si può balzare in un attimo oltre i 70mila. Ma una volta guidata sarà impossibile dire che non li vale tutti. BMW 530d xDRIVE FUTURA 258 cv DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 2.993 cc potenza 258 cv lungh./largh./alt. 4,90 x 1,86 x 1,46 m peso 1.865 kg accelerazione 6,1” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 250 km/h cambio automatico a 8 rapporti trasmissione trazione integrale costo di esercizio al km (*) 0,55 consumo medio 17,5 km/litro emissioni CO2 150 g/km capacità di carico 520 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislitt. SI (*) percorrenza annua 30.000 km CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 19 di Pier Luigi del Viscovo PROFIT L’OMBRELLO TE LO PORTI DA CASA C onvocati gli Stati Generali dell’Auto da Jacques Bousquet, neo-presidente di UNRAE, nell’intervento di apertura del convegno tenutosi a Milano il 14 giugno presso il Sole 24 Ore. “Il settore auto è in difficoltà e potrebbe entrare in una crisi strutturale, dunque non si tratta di trovare soluzioni con un sacco di soldi per sei mesi, non è questo l’approccio giusto”, ha subito chiarito. “Il nostro interesse è verso le auto più efficaci, che inquinano meno, più interessanti dal punto di vista tecnologico. Per questo l’arco temporale è importante e potrebbe coincidere con il periodo di difficoltà del settore, 3/4/5 anni. Il Governo potrebbe cogliere in questo l’interesse sociale, per il Paese, dando un supporto economico a quei cittadini che investono in auto moderne, tecnologicamente avanzate. Il nostro compito, come UNRAE, è di far conoscere alle istituzioni il mondo dell’auto, nella sua complessità, trovando azioni semplici per rilanciare la domanda. Il nostro è un discorso di apertura per un lavoro di squadra che potrebbe portare soluzioni positive alle difficoltà del settore.” Ma se Atene (l’auto) piange, Sparta (tutto il resto) non ride di certo. Lo ha spiegato efficacemente Gianmarco Giorda, Direttore Operativo di Anfia. “Il quadro macroeconomico internazionale mostra sì un 2010 in ripresa, ma a due velocità: le economie emergenti tirano, quelle avanzate no, e l’Italia è tra quelle che crescono poco. Inoltre, nelle economie avanzate permangono problemi sul mercato del lavoro e su quello immobiliare (in leggera ripresa ma debole), con una dinamica salariale moderata e la spesa delle famiglie su livelli modesti rispetto al passato.” La fotografia degli autoveicoli leggeri prodotti nel mondo nel 2010 conferma questo stato di salute: 74 milioni, ossia il 25% in più dell’anno precedente. La crescita – a doppia cifra – è stata trainata da Cina (divenuto il primo mercato mondiale), India e Brasile e anche il NAFTA ha recuperato terreno. L’Europa a 27, pur cresciuta, è ancora sotto i livelli di produzione precrisi, anche a causa dello smaltimento degli stock di produzione accumulati nel 2009. In questo contesto il mercato ita- liano soffre. La proiezione di ANFIA per l’anno in corso è di 1.840.000 auto vendute, non di più, a causa della raccolta ordini molto fiacca. Ma non tutti ci stanno a subire la congiuntura negativa. Giuseppe Tartaglione, a capo del Gruppo Volkswagen, ha “tuonato” contro le avversità, nel suo stile chiaro ed efficace. ➔ Giuseppe Tartaglione, presidente di Volkswagen Group Italia CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 23 PROFIT “Due anni fa ci avevano avvisato che sarebbe arrivato un uragano a spazzare via tutto. Oggi quell’uragano non è arrivato, ma indubbiamente siamo sotto la pioggia. Quando piove, o ti bagni o tiri fuori l’ombrello, che ci dobbiamo procurare da soli e che per l’automobile si chiama: prodotto, organizzazione e innovazione. In Italia c’è un problema di consumi, allora cerchiamo di far rinascere la voglia di comprare automobili, lavorando sul prodotto. L’innovazione, a sua volta, ci permette di creare nuovi mercati, come ad esempio l’elettrico. Ma ancora nessuno ha deciso chi dovrà costruire le attrezzature, le colonnine. Noi facciamo il nostro lavoro, gli altri devono fare il resto, le infrastrutture. E noi dobbiamo spingerli”. Massimo Gargano, presidente e CEO di Toyota Motors Italia rare fuori l’ombrello – non bisogna calcare la mano: “Va bene dire che il settore si salva da solo, ma qui sembra che l’auto sia una mucca da mungere. Lancio un grido d’allarme per le reti di concessionarie. Noi costruttori/importatori ci siamo ristrutturati e possiamo gestire anche una domanda inferiore a 1.800.000. Ma la rete italiana difficilmente potrà farlo, non penso siano in grado di dotarsi di un ombrello.” Roberto Matteucci, ad di GM Italia Gli fa eco Roberto Matteucci, a capo di General Motors Italia, che ribadisce l’importanza del mercato italiano e la tipicità del cliente italiano, a cui “nonostante le difficoltà, l’auto ancora fa battere il cuore”. Ma avverte che – pur se il settore deve ti- Anche Massimo Gargano, presidente e CEO di Toyota Motors Italia, dichiara impegno e ottimismo, ma non cela che il problema c’è ed è più profondo e ampio del settore auto. “Noi siamo ottmisti, perché il pessimismo non porta da nessuna parte. Siamo manager preparati a gestire le situazioni critiche. Però il problema è l’incertezza sul futuro, la scarsa crescita, le aspettative. Se non risolviamo questo, il mercato dell’auto non potrà ripartire. Allora mi chiedo se ci possiamo permettere di aspettare che il contesto economico ricrei le condizioni per un rilancio o se il prezzo da pagare nel frattempo non sarebbe troppo alto? Nel qual caso è necessario un intervento strutturale che aiuti la domanda a ripartire.” Il prezzo lo pagherebbero soprattutto le reti distributive, come spiega bene Luca Napoletano, Direttore Mercato Italia Fiat Group Automobiles: “Sono convinto che al tavolo devono essere rappresentati gli interessi delle reti di vendita. I loro bilanci già erano in difficoltà nel 2009, con un mercato sopra i 2 milioni, figuriamoci ora. Le Case possono trovare degli escamotage, ma non le concessionarie, la cui struttura dei costi non è comprimibile. Un mercato in contrazione vuol dire che le reti sono in difficoltà e su questo bisogna concentrare gli interessi”. Su tutto, la riflessione coraggiosa e fondamentale di Loris Casadei, past-president di UNRAE: “Perché dobbiamo difendere l’auto? Perché l’auto continua ad essere un indispensabile bene di libertà privata.” Pur consapevole che questa libertà non debba collidere con gli interessi collettivi di sicurezza e sostenibilità ambientale, l’affondo di Casadei è sull’ipocrisia di certe scelte politiche, quando limitano l’accesso ai SUV o bloccano la circolazione guardando solo alla CO2. La Luna gira intorno alla Terra e – con questa – intorno al Sole. Se la Terra dovesse rallentare il suo giro intorno al Sole, anche la Luna lo farebbe. Ma nessuno penserebbe che il problema stia nella Luna. È quanto emerge dalle sagge riflessioni dei costruttori, che puntano il dito non sul settore auto, ma sulla crisi economica che attanaglia la società italiana ormai da troppi anni e che la fine del credito facile ha fatto emergere appieno. Rendersi disponibili per affrontare il problema vero è un segno di coscienza sociale nuova, che va ben oltre la CSR. Qui non si tratta di far interventi di carità, perché l’obiettivo non è di immagine. In gioco c’è la capacità del Paese di riprendere a crescere e a consumare e loro si dichiarano pronti a contribuire. Il mondo non si divide tra chi acquista un’auto nuova e chi invece non lo fa, ma tra chi acquista oggi e chi invece rimanda a domani. Il mercato auto non è fatto di due compartimenti stagni, ma è un unico piano inclinato. Quando le cose vanno bene e c’è una combinazione di entusiasmo e disponibilità, l’inclinazione aumenta e più clienti acquistano. Quando lo scenario è quello attuale, con disponibilità limitate ed entusiasmo sotto zero, il piano è meno inclinato e si tende ad aspettare, rallentando gli acquisti. 24 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 DRIVE di Nicola Desiderio PEUGEOT 308 SW E-HDI NON SI FERMA 26 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 Familiare per vocazione, la francese si rinnova offrendo in gamma il nuovo 1.6 e-HDi dotato di un sistema microbrido con uno stop&start efficacissimo. In più la SW offre abitabilità, flessibilità quasi da monovolume con la configurazione a 7 posti e il miglior bagagliaio del segmento. Comfort e sicurezza sono di categoria superiore per un’auto che va vissuta dentro prima di essere giudicata da fuori. MAI O QUASI L a Peugeot 308 è a metà del suo ciclo di vita e, come è d’obbligo, si dà una rinfrescata dentro e fuori aggiornando i motori tra i quali spicca l’1,6 litri e-HDi da 112 CV con sistema microibrido che migliora i consumi e le emissioni soprattutto in città. La 308 ha in gamma motori a benzina e Diesel con potenze da 98 CV fino a 200 CV, quattro allestimenti – Access, Active, Allure e Business dedicato alle partite IVA – e tre tipi di carrozzeria: berlina 5 porte, CC e SW che si differenzia dalle altre in modo sostanziale e getta un ponte verso il mondo delle monovolume puntando su un abitacolo spazioso e duttile, un bagaglio di grande capacità e infine sulla possibilità di avere persino i 7 posti. LE DIFFERENZE NEI DETTAGLI La 308 con il restyling mantiene quasi in toto il suo stile che raccoglie pareri contrastanti. Le modifiche riguardano sostanzialmente il frontale con il nuovo logo del Leone ridisegnato, la calandra sottolineata da un profilo cromato, fari dotati di lenti trapezoidali color titanio e Led diurni sulle prese d’aria laterali. Invariate le dimensioni con una lunghezza di 4,5 metri netti e un passo di 2,71 metri, più esteso di 10 cm esatti rispetto alla berlina 5 porte. Nessuna novità invece per i fianchi, con la linea di cintura bassa, e la coda che presenta l’originale lunotto avvolgente, luci sottili e paraurti svasato per massimizzare l’ampiezza del portellone. INTERNI DA MONOVOLUME La SW va sul sicuro anche dentro ritoccando solo nei dettagli il proprio abitacolo spazioso quanto luminoso, soprattutto se si prende il tetto panoramico che porta la superficie vetrata totale a ben 5,58 mq. Ma anche senza, dentro l’auto c’è sempre una bella luce per chi viaggia e visibilità rassicurante per chi guida. I sedili sono ampi e ben imbottiti, il posto guida è comodo e permette ampie regolazioni, i comandi infine sono a portata di mano e gli strumenti ben leggibili anche se pulsanti e indicazioni sono un po’ piccoli. Non sempre ben leggibile il sistema di navigazione con schermo 16/9 da 7 pollici a scomparsa e – volendo – accoppiato a un impianto audio JBL oltre al sistema d’emergenza Peugeot Connect SOS. I materiali sono piuttosto curati con un’unica vera stonatura: le levette del cambio, davvero “povere”. Accessibilità e abitabilità sono davvero molto buone, mentre di categoria superiore è il bagagliaio la cui capacità varia da 526 a 1.836 litri, compresi i 210 litri sotto il piano, più di molte station wagon formato maxi, e con una soglia a soli 53 cm da terra. In più c’è una pila ricaricabile in dotazione e, a richiesta, si può avere la presa a 230 Volt. Con la configurazione a 5 posti il divano posteriore è 60/40 mentre con quella a 7 posti è costituito da tre sedili di larghezza equivalente regolabili in inclinazione e assialmente. ➔ Il posto guida della Peugeot 308 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 27 DRIVE PIÙ EFFICIENZA GRAZIE ALL’E-HDI La gamma motori della 308 SW comprende unità a benzina sviluppate con BMW, aspirate con cambio manuale a 5 rapporti di 1,4 litri da 98 CV e 1,6 litri da 120 cv anche con l’automatico a 4 rapporti. Poi vengono i turbo con l’1,6 litri da 156 CV con cambio a 6 rapporti manuale o automatico. I Diesel sono provvisti di filtro FAP ad additivo, esclusivo del gruppo PSA Peugeot Citroen e più efficace nella rigenerazione. Al vertice c’è il 2 litri 16 valvole da 150 CV con il cambio manuale e da 163 CV con l’automatico, il nuovo 1,6 litri 8 valvole da 92 CV ha il cambio a 5 rapporti e quello da 112 CV ha 6 rapporti con il sistema micro ibrido eHDi. Si tratta di un sistema di recupero dell’energia abbinato a uno stop&start che sfrutta un motorino di avviamento reversibile e un supercapacitore da ben 2,2 kW che rende arresto e riavvio velocissimi (400 ms). Il sistema inoltre consente di spegnere il motore in rilascio già al di sotto dei 20 km/h con il cambio manuale e di 8 km/h con il robotizzato denunciando in questo caso consumi di 4,3 litri/100 km ed emissioni di 112 g/km di CO2. Secondo Peugeot il guadagno con l’e-HDi è del 15% nei tratti urbani. COMFORT SENZA SINGHIOZZI La Peugeot 308 SW in marcia si comporta da vera francese: è efficace nell’assorbire lo sconnesso, discretamente climatizzata e infine silenziosa grazie anche all’1,6 litri che offre prestazioni adeguate (185 km/h, 28 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 0-100 km/h in 12,3 secondi) e spinge bene mantenendo sempre la voce bassa. I suoi pregi fondamentali sono la regolarità e l’elasticità grazie ai 270 Nm erogati già da 1.750 giri /min, che diventano 285 per alcuni istanti con l’overboost. E, se è vero che il cambio robotizzato è lento, è sempre morbido negli innesti e asseconda il carattere di una vettura nata per dare comfort anche grazie a uno stop&start eccellente che agisce istantaneamente e senza contraccolpi, praticamente inavvertibile. La SW del Leone macina chilometri stancando e bevendo poco e offre freni potenti, tenuta di strada rigorosa e uno sterzo che rimane sempre consistente, forse persino un po’ pesante a bassa velocità. LA FORZA DELL’ESPERIENZA La Peugeot 308 SW è un’auto riuscita più nella sostanza che nella forma. È sì meno lunga e appariscente delle concorrenti più giovani (vd. Astra a Focus), ma è nettamente vincente per lo spazio interno e il suo 1,6 litri è un motore moderno, offre prestazioni adeguate e ha una sete moderata grazie anche all’e-HDi che rappresenta lo stato dell’arte per i sistemi stop&start. E poi è gradevole da condurre, tiene bene la strada ed è confortevole sia in città sia in autostrada. La versione Active con cambio robotizzato in prova costa 23.140 euro, senza rinunce in termini di equipaggiamento e con costi di gestione molto contenuti. PEUGEOT 308 SW 1.6 e-HDi 112 cv DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.560 cc potenza 112 cv lungh./largh./alt. 4,50 x 1,81 x 1,55 m peso 1.399 kg accelerazione 12,3” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 185 km/h cambio robotizzato a 6 rapporti trasmissione trazione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,33 consumo medio 23,2 km/litro emissioni CO2 112 g/km capacità di carico da 526 a 1.836 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislitt. SI (*) percorrenza annua 30.000 km NEWS ON THE ROAD di Nicola Desiderio RENAULT TWIZY: SCOOTER A 4 RUOTE ED EMISSIONI ZERO La Renault Twizy è una via di mezzo tra un’auto e uno scooter, ma si guida senza casco ed è elettrica. Lunga 2,32 metri, la Twizy ha 2 posti allineati, è larga meno di 1,2 metri e ha un raggio di sterzata di 3,4 metri per affrontare in scioltezza e sicurezza il traffico anche grazie ai freni a disco e all’airbag frontale. Due le versioni: una con motore da 15 kW che raggiunge gli 80 km/h e l’altra con soli 4 kW e 45 km/h per chi non ha la patente. La batteria è agli ioni di litio, si ricarica in 3,5 ore e offre un’autonomia di 100 km, ma viene presa in affitto a 45 euro al mese per un forfait di 7.500 km annui e dunque si paga a parte rispetto alla vettura vera e propria che costa 6.990 euro e può essere prenotata sul sito www.renault-ze.com per vedersela consegnata a partire da fine 2011. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ SEAT ALHAMBRA 4X4: MONOVOLUME INTEGRALE La Seat Alhambra si arricchisce della versione con trazione integrale che si aggiunge nella gamma del monovolume spagnolo gemello della Volkswagen Sharan. La Alhambra 4x4 è proposta nel più lussuoso allestimento Style con il motore 2 litri a gasolio da 140 CV e cambio manuale a 6 rapporti, dotato di stop&start, recupero di energia in rilascio e sistema SCR per la depurazione dei NOx dai gas di scarico. L’abitacolo è a 5 posti mentre più avanti sarà disponibile anche a 6 posti disposti su 3 file. La trazione integrale è del tipo ad inserimento automatico dando un contributo di sicurezza con un impatto minimo su consumi e prestazioni. La Seat Alhambra 4x4 costa 34.200 euro, raggiunge 191 km/h, chiude lo 0-100 km/h in 11,4 secondi e consuma 6 litri/100 km con emissioni di CO2 pari a 158 g/km. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ SEAT EXEO 2.0 TDI MULTITRONIC: LA SPAGNOLA È SEMPRE PIÙ AUDI La Seat Exeo completa la propria gamma con la versione 2 litri Diesel da 143 CV accoppiata con il cambio CVT Multitronic di origine Audi e già presente sulla 2.0 TSI da 200 CV. La trasmissione consente di coniugare comfort, prestazioni e piacere di guida ed è dotata anche di modalità sequenziale a 7 rapporti. Per l’occasione, i tecnici spagnoli hanno anche riconfigurato i sedili per offrire 44 mm in più ai passeggeri posteriori e la base del montante centrale per facilitare l’accessibilità. La Seat Exeo 2.0 TDI Multitronic berlina raggiunge i 208 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 9,3 secondi e consuma 5,8 litri/100 km con emissioni di CO2 pari a 153 g/km. Offerta con il solo allestimento Style in carrozzerie berlina o ST, parte da 28.910 euro, 2mila euro in più della versione con cambio manuale. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ 30 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 FUTURE AUDI A5 RESTYLING: A INGOLSTADT NON SI FERMANO MAI Tutta la gamma Audi A5 – Coupé, Sportback, Cabriolet e versioni S5 – si rinnova con un restyling che interessa alcuni dettagli esterni, l’abitacolo e porta consumi ed emissioni migliorati dell’11%. Tutti i motori hanno turbo e iniezione diretta, stop&start e recupero dell’energia in rilascio, sono accoppiabili con 3 tipi diversi di cambio (manuale, Multitronic CVT, S Tronic a doppia frizione) e con un nuovo sistema di trazione integrale a corona dentata per le versioni Quattro. Nuovo anche lo sterzo elettromeccanico che assorbe meno potenza. Tre le unità a benzina: 1.8 da 170 CV, 2 litri da 211 CV e V6 3 litri con compressore volumetrico da 272 CV e da 333 CV per le versioni S5. Il 2 litri TDI ha 177 CV e il V6 3 litri è in versione da 204 CV e 245 CV. Prezzi a partire da 37.250 euro per la Sportback. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ ALFA ROMEO GIULIETTA TCT: IL CUORE SPORTIVO HA DOPPIA FRIZIONE L’Alfa Romeo Giulietta è ora disponibile anche con il cambio TCT a doppia frizione a 6 rapporti, sviluppato e costruito dallo stesso gruppo Fiat. I motori ad esserne equipaggiati sono l’1,4 litri Multiair turbo e il 2 litri Diesel, entrambi con potenza di 170 CV. Con il primo la Giulietta TCT raggiunge 218 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 7,7 secondi con consumi di 5,2 litri/100 km ed emissioni di 121 g/km di CO2. La versione a gasolio raggiunge la stessa punta velocistica, ma accelera da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi, consuma 4,9 litri/100 km ed emette 117 g/km di CO2. Le versioni TCT sono disponibili nei tre allestimenti Progressive, Distinctive e Exclusive a partire da 24.550 euro per la 1.4 Multiair da 27.950 euro per la 2.0 JTDm, ovvero 1.700 euro in più rispetto a quelle con cambio manuale. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ CITROËN DS3 COLLECTION: L’ESCLUSIVITÀ HA UN NUOVO TETTO La gamma della Citroen DS3 si arricchisce di nuove personalizzazione e di una versione esclusiva. Dopo infatti le creazioni firmate da Yves Saint-Laurent, Kenzo e Orla Kiely, ecco il nuovo marrone Hickory e l’inedita decorazione adesiva sul tetto, dorata e dallo stile astratto, realizzata dal vincitore italiano del concorso di design CITROËN Créative Awards e denominata “Flavio”, dal nome del suo creatore. Per il solo mercato francese invece arriva la versione “Matière Grise” prodotta in 750 esemplari, caratterizzata dalla tinta della carrozzeria in grigio opaco, tetto nero o bianco, cerchi in lega diamantati da 17 pollici e finizioni cromate. L’abitacolo è arricchito dalla pelle Mistral e dal Pack Select Confort MyWay (climatizzatore automatico, navigatore MyWay e sistema hi-fi). ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 31 NEWS ON THE ROAD di Nicola Desiderio CITROËN C1 ACCESSORIZE: QUANDO L’AUTO DIVENTA UN ACCESSORIO La Citroën C1 diventa speciale con la versione Accessorize, realizzata dalla casa francese in collaborazione con l’omonimo marchio di accessori. Disponibile in soli 500 esemplari, ha la carrozzeria in bianco meringa, grigio matita o nero china abbellita da decorazioni e da retrovisori fucsia, badge, tappetini e battitacco personalizzati. Inclusa anche una week-end bag completa di svariati accessori (ombrellino, blocco per gli appunti con penna, custodia occhiali da sole, specchietto, travel badge, portachiavi, bag holder). Di livello superiore la dotazione con il sistema audio Alpine da 180 Watt e il navigatore Navigon Easy 20 con cartografia europea. La Citroën C1 Accessorize 5 porte ha il noto 3 cilindri mille da 68 CV e costa 12mila euro con il cambio manuale e 12.600 euro con quello CMP pilotato. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ BMW SERIE 1: PICCOLA DI CASA ATTO SECONDO BMW Serie 1, arriva la seconda generazione. Lunga 4,32 metri, ha uno stile in linea con le altre sorelle più giovani di età, la trazione sempre posteriore e due motori, tutti e due turbo a iniezione diretta e forniti del pacchetto Efficient Dynamics: un benzina 1,6 litri da 136 e 170 CV e un Diesel 2 litri da 116, 143 o 184 CV, entrambi con cambio manuale a 6 rapporti o automatico a 8 rapporti. Completa la dotazione di sicurezza con i sistemi che controllano la corsia opposta e quelli per la frenata automatica. Arriva anche sulla Serie 1 l’Adaptive Drive che consente di regolare motore, cambio, sterzo e assetto su 5 posizioni, da quella più efficiente a quella più sportiva. Tre gli allestimenti (base, Sport e Urban) con prezzi a partire da 26.800 euro. Più avanti in arrivo la versione 3 porte. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ PEUGEOT 508 RXH: L’IBRIDO A RUOTE ALTE DEL LEONE Peugeot 508 RXH è la proposta della casa francese per entrare nel segmento delle station wagon a ruote alte ed è anche la seconda auto del Leone ad essere equipaggiata del sistema HYbrid4 che unisce ibrido e trazione integrale. Il sistema infatti è composto da un motore Diesel 2 litri da 163 CV e un elettrico per le ruote posteriori da 37 CV che insieme erogano 200 CV e 450 Nm per prestazioni elevate e consumi di 4,2 litri/100 km con emissioni di CO2 pari a 109 g/km. È il sistema stesso a scegliere se utilizzare solo il Diesel, l’elettrico o entrambi privilegiando l’aderenza o le prestazioni. La carrozzeria della 508 RXH si distingue per le protezioni al fondo scocca, bandelle e parafanghi, le tre fila di LED per i fari diurni e i cerchi da 18 pollici. Vendite a partire dalla primavera del 2012. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ 34 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 FUTURE JEEP COMPASS: CROSSOVER COMPATTO DALLO SPECIALISTA DELL’OFFROAD Jeep punta ancora sulla Compass dandogli un’identità ancora più crossover, uno stile più morbido ma sempre personale, e finiture migliorate. La Compass perde i fari tondi, guadagna le luci posteriori a LED, ma mantiene la calandra a 7 feritoie dietro il quale c’è il noto 4 cilindri Diesel 2,1 litri di origine Daimler: da 136 CV per la versione a 2 ruote motrici e da 163 CV per quella a trazione integrale completabile con il pacchetto Freedom Drive nel caso si voglia affrontare percorsi fuoristrada un po’ più impegnativi. Il cambio è manuale a 6 rapporti e buone sono le prestazioni per la versione più potente (201 km/h, 0-100 km/h in 9,8 secondi) con consumi di 7,1 litri/100 km ed emissioni di CO2 pari a 172 g/km. Due gli allestimenti (Sport e Limited) con prezzi a partire da 27mila euro. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ MERCEDES CLASSE E: LA STELLA DELL’EFFICIENZA La Mercedes Classe E riduce ulteriormente consumi ed emissioni generalizzando l’adozione del cambio automatico 7G-Tronic e dello stop&start riuscendo così a migliorare la propria efficienza fino al 20%. Progressi anche per la parte alta della gamma con i nuovi V6 3,5 litri da 306 CV e il V8 4.6 biturbo della E500 che eroga 408 CV, 600 Nm e accelera da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi con consumi di 8,9 litri/100 km. I 4 cilindri turbo di 1,8 litri della E200 e della E250 diventano anch’essi più parchi, così come i Diesel 2,1 litri della E220 CDI e della E250 CDI che con il 7G-Tronic scendono addirittura sotto i 5 litri/100 km. Nuovo anche il motore della E63 AMG: al posto del 6,2 litri aspirato ecco il 5,5 litri biturbo da 557 CV che accelera da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi e consuma il 22% in meno. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ OPEL ASTRA ECOFLEX 99 g/km: VA PIÚ FORTE E BEVE MENO La Opel Astra si mette in gamma un’altra EcoFlex, più potente di quella con l’1,3 litri Diesel da 95 CV, ma ancora più efficiente e pulita, capace di consumare 3,7 litri/100 km ed emettere 99 g/km di CO2. Merito dell’1,7 litri da 130 CV profondamente rivisto, ma anche dell’aerodinamica – grazie a un assetto abbassato di 12 mm e alle alette della presa d’aria che si chiudono quando non serve – dei fari diurni a LED, degli pneumatici a bassa resistenza di rotolamento e del cambio a 6 rapporti allungati oltre che degli immancabili stop&start e recupero dell’energia in rilascio. La nuova Opel Astra EcoFlex non dichiara ancora né le prestazioni né il prezzo, che dovrebbe attestarsi intorno ai 24mila euro, ma non sfratta quella con l’1,3 litri che rimane comunque a listino. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 35 FUTURE OPEL ZAFIRA TOURER: VIAGGIARE È IL SUO MESTIERE La nuova Opel Zafira è pronta e arriva entro la fine dell’anno arricchendosi dell’appellativo di Tourer per rimarcare la propria natura di viaggiatrice. Frontale simile alla Ampera, la Zafira Tourer mantiene l’abitacolo a 7 posti modulabili con il sistema Flex7 e offre più spazio per i bagagli con un vano che arriva fino a 1.860 litri. Confermato il telaio FlexRide con assetto a controllo elettronico e possibilità di regolare la dinamica del veicolo su tre posizioni. In arrivo un carico di tecnologia tra cui il sistema di frenata automatica e quello di riconoscimento dei segnali stradali. Al lancio c’è un motore a benzina (1,4 litri turbo da 120 e 140 CV) e un Diesel 2 litri con potenze di 110, 130 e 165 CV, quest’ultimo anche con stop&start. Il cambio è a 6 rapporti, manuale o automatico. In arrivo le versioni GPL e a Metano. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ SAAB 9-4X: SUV SECONDO LA RICETTA DI CASA Saab rientra nel mondo dei SUV con la 9-4X, costruita negli USA in collaborazione con General Motors. Design ispirato agli stilemi del marchio e al concept AeroX, la 9-4X ha nel cofano un potente V6 2,8 litri con turbo twin scroll da 300 CV, accoppiato a un cambio automatico a 6 rapporti, e un sofisticato sistema di trazione integrale a controllo elettronico denominato XWD capace di regolare i trasferimenti di coppia tra avantreno e retrotreno, ma anche tra le due ruote posteriori per migliorare stabilità e direzionalità. Chip anche per l’assetto DriveSense. Come da tradizione, raffinatezza e ispirazione aeronautica per l’abitacolo dotato di schermo a sfioramento da 8 pollici e impianto audio Bose a 10 altoparlanti. La Saab 9-4X accelera da 0 a 100 km/h in 8,3 secondi. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ VOLVO S80, XC70, V70: NUOVI MOTORI E ANCORA PIÚ SICUREZZA Volvo rinnova i modelli della propria gamma alta rinfrescandone l’aspetto e dando loro più efficienza e sicurezza. S80, V70 e XC70 si mettono nel cofano l’ultima evoluzione del 5 cilindri Diesel D5 di 2,4 litri biturbo da 215 CV, più potente di 10 CV, ma più efficiente dell’8%. Arrivano anche il D3 2 litri da 163 CV, mentre per la V70 e S80 c’è anche l’1,6 litri 4 cilindri da 115 CV delle versioni DRIVe ad alta efficienza con emissioni di CO2 pari a 119 g/km. Tutte le versioni a cambio manuale inoltre ora hanno lo stop&start – ma presto sarà disponibile anche con l’automatico –, il nuovo sistema di infotainment e il famoso Pedestrian Detection finora riservato alle S60, V60 e XC60. Prezzi a partire da 36.150 euro per la S80, 37.650 per la V70 e 40.550 euro per la XC70. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★ 36 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 POTENZA DELLA LIRICA A bbiamo incontrato Fabio Armiliato a conclusione delle riprese dell’ultimo film di Woody Allen, girato a Roma, di cui è uno dei protagonisti. Poco prima di salire a bordo della sua Audi A5, di cui si dichiara innamorato e pronto a guidarla in ogni suo spostamento italiano, il Maestro, uno dei maggiori interpreti della lirica italiana e internazionale, ha risposto con simpatia e cordialità alle nostre domande affascinandoci con l’aura di grandeur che lo circonda. Trovarsi di fronte a un personaggio di così grande rilevanza mondiale garantisce all’interlocutore una sempre piacevole sensazione. Armiliato è stato l’ospite d’onore degli Eurogames di LeasePlan, manifestazione svoltasi in ottobre a Roma, che coinvolge ogni anno un selezionato gruppo di dipendenti in attività di team building. Maestro, come si diventa uno dei più famosi tenori italiani e internazionali? 38 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 Il Maestro Fabio Armiliato, uno dei maggiori tenori italiani e internazionali, ci introduce al mondo dell’opera e racconta della sua esperienza con Woody Allen in campo cinematografico. Quanta gavetta, quanto talento, quanta fortuna sono necessari? Credo che tutte le componenti siano importanti. Innanzitutto, però, ci vuole la passione che scatena la voglia di imparare e far sempre meglio, per poter perseguire un percorso che può portare a ottenere la giusta soddisfazione personale e risultati qualitativamente validi. Solo di fronte al raggiungimento di tali obiettivi ci si può mettere in gioco e intraprendere la carriera di cantante lirico. A questo punto subentra anche l’elemento della fortuna, perché occorre trovarsi pronti per poter sfruttare al meglio le opportunità che si presentano. Agli inizi della mia carriera, negli Anni Ottanta, la gavetta era ancora un elemento indispensabile e credo debba esserlo tuttora. Oggi, invece, vedo che si tende un po’ a bypassarla per bruciare le tappe, penalizzando in tal modo il talento e lo studio. Così facendo, però, si rischia di non mantenere il ritmo giusto e di bruciare se stessi. Quanto e come allena la sua voce per affrontare le performance di altissimo livello alle quali è chiamato? È un fattore soggettivo. Io sono uno studioso di natura e mi piace approfondire la tecnica ascoltando molto quanto i miei predecessori hanno fatto prima di me, in particolare quelli più vicini ai compositori, i quali cercavano di ottenere il massimo in termini di vocalità. di Leonardo Paloscia PEOPLE può dire che sia nata ma è poco seguita e un po’ trascurata. Gli italiani hanno portato l’opera, con vanto, in tutto il mondo e tutto il mondo ne apprezza la forza e la capacità di emozionare. La musica abbinata a un libretto e alla voce di chi l’interpreta ha possibilità straordinarie di comunicazione, arrivando direttamente al cuore dell’ascoltatore e facendolo diventare partecipe e non fruitore passivo. A quale personaggio delle opere liriche si sente più vicino? Di solito sono affezionato ai personaggi che interpreto al momento senza distinzioni. Aver cantato la Tosca con più di 140 repliche, con grandissima soddisfazione nei più grandi teatri del mondo, mi avvicina di più al suo personaggio che tra l’altro è un pittore, un artista come lo è un cantante lirico. Per questo sento calzarmi meglio il ruolo di Cavaradossi. Anche i personaggi dell’Andrea Chenier e del Ballo in Maschera mi emozionano sempre, avendoli imparati dalla voce di Beniamino Gigli fin da bambino, quando avevo solo 4-5 anni. Mi hanno accompagnato sempre, sono quasi nel mio DNA. Ascolto cantanti del passato e più recenti per poter imparare e capire cosa è piaciuto al pubblico e aggiungere poi la mia sensibilità e la mia passione. Non tengo un allenamento preciso della voce, ma mi preparo in funzione dei brani che dovrò cantare, ricercando continuamente di sfruttare tutte le potenzialità che può esprimere la voce umana. La voce è la risultante di diverse componenti e capirle e utilizzarle al meglio è un’esperienza sempre molto affascinante. “Potenza della lirica” recita Lucio Dalla nella sua canzone dedicata a Caruso. Ci può descrivere quale reale forza ha e quali emozioni genera sia in chi la propone sia in chi l’ascolta? È giusta l’osservazione di Dalla. La musica lirica ha una potenza eccezionale che dovrebbe essere sfruttata maggiormente, soprattutto dal punto di vista culturale. In particolare in Italia, dove la lirica si In quale teatro italiano e del mondo crede di aver toccato il massimo della sua espressione lirica? Difficile dirlo. Ogni teatro ha una sua vita e una sua natura. Ho fatto delle esperienze straordinarie al Metropolitan di New York, dove sono stato impegnato in diverse recite e ho avuto la possibilità di costruirmi un’impronta artistica internazionale. Un teatro che amo moltissimo è il Colon di Buenos Aires, dove ho avuto le sensazioni più forti. Credo sia il più bel teatro del mondo, mantenuto con grande amore dal popolo argentino. Pur essendo di lontana costruzione, offre oltre 4.000 posti e un’acustica straordinaria per un pubblico sempre appassionatissimo. Ogni volta che vi entro sento come una spiritualità particolare, come se le anime di Caruso o di Gigli fossero lì presenti. Ho cantato in quasi tutti i teatri italiani, di cui avrei piacere se ne parlasse più spesso e con maggiore positività. Sono affezionato a quello di Genova, che è la mia città, e ovviamente la Scala mi ha dato bellissime soddisfazioni. Ma ho provato emozioni anche al Petruzzelli di Bari e alla Fenice di Venezia, riaperti dopo essere stati distrutti dagli incendi. Avrei piacere che il “sistema opera” venisse rivalutato e rimodernato, essendo ancora vincolato a meccanismi ormai superati dal passare del tempo. C’è un rituale che svolge prima di affrontare un palcoscenico? Cammino molto dentro il camerino, non sto mai fermo. Ma non è un rituale scaramantico, è solo un modo di scaricare la tensione che è sempre presente, anche dopo oltre trent’anni di carriera. Cosa suggerirebbe a un giovane che volesse intraprendere la carriera di cantante lirico? Di avere, oltre alla passione, tanta pazienza. La passione è il motore, la pazienza è la strada necessaria da percorrere, per evitare di bruciarsi e penalizzare il proprio talento. In qualsiasi ambiente, e in particolare in quello della lirica, bisogna sempre cercare di non sentirsi mai spinti a fare più di quanto si possa. Ho visto tanti esempi di giovani cantanti, anche molto promettenti, che hanno fatto lievitare il loro nome a dismisura tanto da non trovare più se stessi. Mentre erano in una situazione di crescita, il loro nome, creato dal sistema, li aveva spropositatamente superati, generando in loro grandi difficoltà nel soddisfare le aspettative proprie e del pubblico. Quali sono gli aspetti positivi e gli svantaggi di questa professione? I vantaggi economici che c’erano nel passato oggi non ci sono più. Rimane la grande soddisfazione di aver raggiunto risultati con il lavoro e l’impegno. Abbiamo il privilegio di interpretare grandi capolavori del passato creati da geni della musica e di dare la nostra voce ai personaggi di opere famose. Non abbiamo vantaggi materiali, ma beneficiamo della grande passione che mettiamo in questo lavoro e della grande considerazione e del rispetto di chi ci ascolta. Gli svantaggi potrebbero essere il fatto di essere sempre in giro per il mondo e conseguentemente di sacrificare la famiglia. Cosa significa per lei portare l’italianità nel mondo, in particolare in questo momento in cui si festeggiano i 150 anni dell’Unità del nostro Paese? È sempre per me un grande onore. Sono fiero di essere italiano e di aver costruito il mio bagaglio culturale grazie alla storia del mio Paese. Dispiace, a volte, che soprattutto in Italia tale privilegio venga poco considerato in tutti gli ambiti. L’italianità è molto più apprezzata all’estero che nel nostro Paese. Quando andiamo fuori dei nostri confini ci accorgiamo di essere considerati personaggi importanti, aiutati anche dal fatto che l’opera si ➔ CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 39 PEOPLE canta prevalentemente in italiano e dal punto di vista della pronuncia o dell’intensità siamo i migliori. A proposito di internazionalità, che effetto le ha fatto ricevere la proposta di LeasePlan Italia di partecipare in qualità di ospite nella serata di gala degli Eurogames, manifestazione che vede protagonisti una selezione di dipendenti dell’azienda provenienti da tutto il mondo? Sono un appassionato di auto e ho fatto spesso ricorso al noleggio a lungo termine. L’auto oggi è uno strumento appartenente alla nostra società ed è uno strumento che mi piace molto. Mi ha fatto molto piacere che due mondi così lontani, la lirica e le flotte aziendali, si siano avvicinati così. D’altronde, come si riscontra spesso in Tv, la musica accompagna le pubblicità delle automobili offrendo una componente di suggestione che quasi accomuna l’armonia della voce umana o delle note di una canzone all’armonia del design delle auto. Che esperienza è stata far parte del cast di attori dell’ultimo film di Woody Allen girato in Italia? Ogni aggettivo sarebbe riduttivo. Nel mio percorso artistico ho avuto questa opportunità straordinaria. Sono stato oggetto di provini e di test e sono stato scelto attraverso una selezione molto oculata: un’esperienza che non potrò dimenticare. Woody Allen mi ha fatto entrare nel suo mondo che si potrebbe definire appartenente al mito. Il suo film rimarrà nella storia e negli annali del cinema e così anche la mia presenza avrà una valenza e una continuità nel tempo. Ho notato una grandissima professionalità, un livello veramente stratosferico della cura del dettaglio: ogni scena era curata come fosse un quadro. Questo esordio in veste di attore non la stuzzica? Avrebbe piacere di proseguire in ambito cinematografico? Ho fatto un film con Woody Allen e già questo potrebbe essere un punto di arrivo. È stata un’esperienza affascinante con un mondo di cui sono un grande amante, essendo cresciuto con la passione per Gary Cooper, Errol Flynn e i film di Frank Capra. Il cinema è un grande elemento di divulgazione di messaggi importanti e Woody Allen ne è uno degli interpreti più famosi. Mi ha fatto un enorme piacere avere questa possibilità, ed avere avuto il modo, anche attraverso il grande cinema, di far accrescere la conoscenza e 40 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 Il Maestro Fabio Armiliato in scena la bellezza della lirica. Ho cominciato e portato avanti questa avventura senza nessuna aspettativa dando il meglio di me stesso nella speranza di aver ripagato la fiducia del regista. Credo di aver svolto un buon lavoro visto le bellissime considerazioni ricevute da Allen. Sarà una sorpresa rivedermi sul grande schermo quando uscirà il film. Quali sono i suoi programmi nell’immediato e in futuro? Sto partendo per Liegi dove reciterò il Trovatore, poi andrò a Vienna con Madame Butterfly con la soprano Daniela Dessì, mia compagna anche nella vita. Poi andrò a Montecarlo con Mefistofele per l’inaugurazione della stagione lirica del Principato proprio nella giornata della festa nazionale, alla presenza del Principe Alberto. Lei è sempre molto impegnato. Quando trova il tempo per coltivare la sua vita privata e come la trascorre? Con Daniela abbiamo due figli che, quando erano piccoli, ci hanno impegnato in molti estenuanti viaggi e parecchi sacrifici per poter far loro sentire la nostra vicinanza. Ho la fortuna che la mia compagna è anch’essa cantante lirica e, avendo recitato spesso insieme (quasi 265 repliche in circa 15 anni), abbiamo avuto il modo di non trascurare l’aspetto familiare. Mi piace “smanettare” sul computer, ma questo è un hobby che posso coltivare anche in viaggio. Poi, grazie alla tecnologia, non perdo occasione per seguire la mia squadra di calcio del cuore, la Sampdoria, che però lo scorso anno non è riuscita a darmi molte soddisfazioni, retrocedendo in Serie B. di Aldo Meccano PEOPLE PORTAMI I l veicolo commerciale sta attraversando, in Italia, una fase particolarmente sfidante: mentre l’economia rallenta e si tende a prolungare la vita utile dei veicoli in circolazione, i trend che contraddistinguono l’evoluzione della mobilità in città spingono all’impiego di veicoli agili ed ecologici utili a ridurre le emissioni decongestionando il traffico. Scopriamo come Piaggio affronta questa complessa congiuntura chiacchierando con Daniele Lucà, Responsabile Flotte Italia della Divisione Veicoli Commerciali. Dottor Lucà, come sta andando il mercato dei veicoli commerciali? È un settore che nonostante l’attuale congiuntura economica sta reagendo positivamente anche in funzione delle evoluzioni necessarie a garantire una risposta alla crescente attenzione per la mobilità eco-sostenibile. Come vede le prospettive a medio termine? La sfida imposta dalla globalizzazione è certamente ambiziosa. Si gioca infatti sulla molteplicità e peculiarità dei singoli mercati. Piaggio conta di giocare la sua partita facendo leva sui vantaggi competitivi che da sempre contraddistinguono la sua gamma prodotto e oggi, sempre più, rappresentano trend che trovano riscontro su scala globale: agilità e maneg- 42 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 Abbiamo chiesto al Responsabile Flotte Italia Divisione Veicoli Commerciali di Piaggio, quali sono le prospettive del trasporto leggero urbano in un periodo difficile come questo. Veicoli puliti ed efficienti sono la strategia della Casa di Pontedera per la mobilità intra-city destinata al trasporto merci. gevolezza, versatilità, economicità di gestione e rispetto per l’ambiente. L’eco sostenibilità, in particolare, rappresenta un must per l’Azienda ed è certamente il fulcro delle prospettive di crescita della divisione Veicoli Commerciali. Piaggio, ad esempio, è stata fra le prime case costruttrici ad investire nella trazione elettrica raggiungendo oggi il 69% di quota a livello europeo. Le quattro diverse motorizzazioni Euro5 completano la gamma in questa direzione: benzina, bifuel (benzina/metano e benzina/gpl), e il diesel bicilindrico di ultima generazione che assicura consumi limitatissimi e minime emissioni inquinanti. Il vostro cliente-tipo quanti veicoli utilizza in flotta? Il numero di veicoli in flotta è correlato alle più svariate tipologie di impiego per i quali i nostri mezzi vengono utilizzati. L’estrema versatilità, enfatizzata dalle molteplici possibilità di allestimenti in after market (es. piattaforme aeree fino a 14mt, elevatori per edilizia e traslochi, pe- dane caricatrici, gru, lavastrade e spargisale, vasche rsu, officine mobili, trasporto alimenti atp, celle frigo, allestimenti per VVFF e Protezione Civile), rendono, infatti, il Piaggio Porter uno dei veicoli commerciali leggeri con maggiori opportunità di applicazione. Che ruolo gioca la rete di vendita e assistenza in questo scenario? Fondamentale e in particolare per quanto riguarda il futuro. La nostra rete di vendita e assistenza gioca un ruolo cruciale, non solo per esplorare e penetrare il mercato ma anche per fidelizzare il cliente assicurando in ogni momento una tempestiva assistenza. Questo tema diventa particolarmente scottante quanto si parla di veicoli elettrici ancora poco diffusi e pertanto poco conosciuti che necessitano di una gestione commerciale e tecnica esclusiva. In quest’ottica la nostra rete di vendita e assistenza è investita di un ruolo ancora più impegnativo oltre a quello del service e cioè divulgare l’innovativo concept della mobilità sostenibile. PEOPLE AL VERDE, PORTER! Se lei potesse indicare un provvedimento sulla fiscalità dell’auto, quale sarebbe il primo a cui penserebbe? C’è bisogno di incentivi per la mobilità pulita. L’elettrico, ad esempio, non sfonderà mai veramente senza un sostegno articolato su più fronti e coordinato a livello nazionale. Oltre agli incentivi finanziari, che mancano, servirebbero agevolazioni all’utilizzo tali da privilegiare concretamente chi si dota di veicoli ad emissioni zero come libero accesso a centri storici e corsie preferenziali, parcheggi gratuiti, sconti su bollo e assicurazione, capillare diffusione delle colonnine di ricarica. Tutti benefit che in Europa si sono rivelati cruciali nel rendere l’auto elettrica una tecnologia alla portata di tutti. Qual è il vostro best seller? Senza alcun dubbio il Porter, nelle sue molteplici versioni (pianale fisso e ribaltabile, furgone e chassis). Al momento il motore di punta è ancora il 1.3 Multitech benzina Euro5, che supporta anche le due versioni bi-fuel (metano e gpl), ma presto sarà il nostro nuovo diesel a fare da protagonista. Il D120 è un bicilindrico 1.2 Euro5 a iniezione diretta capace di garantire ridottissime emissioni e consumi molto limitati. Quale sarà la prossima novità a essere lanciata? Abbiamo da poco rinnovato la gamma Porter con l’introduzione delle motorizzazioni Euro5 insieme ai vari update tecnologici del Porter Electric Power, un prodotto in evoluzione continua. Come sta andando la versione elettrica di Porter? Il nostro principale vantaggio competitivo nel mercato dei veicoli elettrici è l’esperienza in termini di prodotto e progettua- Il Porter D è spinto da un innovativo 1.2 bicilindrico Euro 5 dai consumi ridottissimi lità. In termini di prodotto siamo partiti con grande anticipo rispetto al resto dei principali player del mondo dell’automotive progettando i primi veicoli fin dagli anni’80. Dagli anni ’90 veicoli elettrici Piaggio sono una realtà industriale che conta quasi 6000 unità commercializzate sul mercato europeo. In questi anni abbiamo accumulato una casistica molto articolata di iniziative e di progetti di mobilità elettrica sviluppati sia in contesti pubblici che privati. Svariate amministrazioni comunali in tutta Europa si sono attrezzate con i nostri veicoli per espletare i servizi di pub- blica utilità come la raccolta rifiuti, la gestione del verde pubblico, la movimentazione della posta e delle merci in genere. Tra queste ricordiamo il comune di Barcellona che utilizza 130 Porter Electric Power per le attività di igiene urbana, ancora l’aeroporto della stessa città catalana, il Comune di Pisa quello di Viterbo, la Città di Reggio Emilia etc etc. I nostri veicoli elettrici vengono impiegati nei contesti portuali ed aeroportuali (Porto di Livorno, Porto di Venezia, Aeroporto di Barcellona etc) così come nell’ambito delle flotte delle grandi aziende, prima fra tutte Enel. CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 43 DRIVE di Nicola Desiderio RENAULT LAGUNA SPORTOUR POTERE AI PICCOLI (MOTORI) M edia con tanto spazio e poca sete cercasi? La soluzione la potete trovare Oltralpe con la Renault Laguna SporTour, la variante station wagon della vettura francese, disponibile anche berlina e coupé, che da poco ha subito un restyling e che alla base della gamma propone ancora il Diesel di 1,5 litri, il motore più piccolo reperibile in questo segmento e oggetto della nostra prova. La SporTour offre una gamma semplificata con unità tutte a gasolio – l’altra è il 2 litri in tre livelli di potenza (150 cv, 175 con cambio automatico e 180 cv) – e due versioni: Nav e 4Control a 4 ruote sterzanti. C’è anche la versione autocarro. TOCCHI DA SPORTWAGON La Laguna SporTour si rinnova per quello che basta lasciando sostanzialmente inalterata la sua fisionomia, dotata forse di poca personalità, ma caratterizzata comunque da un certo slancio grazie al rapporto tra la lunghezza di 4,8 metri e l’altezza di 1,44 metri. Vista di profilo infatti la francese è una sportwagon che porta con orgoglio le proprie barre portatutto satinate e ha una coda dotata di montante robusto, lunotto inclinato e gruppi ottici avvolgenti che si prolungano verso i fianchi. Di fronte ora lo sguardo è reso più cattivo dalle lenti brunite dei fari, dai profili cromati che sottolineano le prese d’aria laterali e dalla forma sportiva di quella centrale. Le versioni 4Control hanno invece una presa d’aria unica e sottili fessure sui paraurti vicino ai passaruota. IL DOMINIO DELLA RAGIONE Poche le novità anche per l’abitacolo che si mantiene spazioso e ben accessibile, abbellito da qualche cromatura in più. Dentro la Laguna dà poco spazio alle emozioni e allo stile, ma molto di più a persone e bagagli grazie a un vano di carico ➔ 44 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 La francese si rinnova e ripropone in gamma il Diesel 1.5 da 110 cv per offrire costi di esercizio imbattibili in rapporto ad abitabilità e capacità di carico, ma è tutt’altro che perdente per prestazioni e piacere di viaggio. Pratica, comoda e sobria nei consumi, la station wagon con la Losanga è un prodotto maturo che guarda alla sostanza ed è offerta nel solo allestimento Nav (anche in versione autocarro). DRIVE Il razionale posto guida della Laguna Vano di carico capace, regolare e ben accessibile CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 45 DRIVE La coda della Laguna esalta il dinamismo della vettura, ma non penalizza lo spazio interno che alla regolarità e alla soglia di accesso bassa (solo 55 cm) aggiunge ora pulsanti (sul passaruota interno) e levette (nel vano di carico) per sbloccare automaticamente le porzioni 60/40 del divano posteriore e ampliare così la capienza da 508 a 1.593 litri. Non mancano rete, ganci, presa di corrente e appendiborse e a richiesta l’utile lunotto apribile. La plancia presenta una forma a onda, strumenti chiari e comandi facili da utilizzare tranne quelli della radio. Da memorizzare le funzioni dei 9 tasti intorno al joystick per il sistema Carminat Tom Tom aggiornabile con schermo da 5,8 pollici e dotato anche di Bluetooth e altre forme di connettività per dispositivi esterni. Pratici anche il regolatore-limitatore di velocità e il climatizzatore automatico bizona regolabile su tre intensità (Soft, Auto e Fast), dotato di buona potenza e che si regola però al grado. Manca un vano a giorno, ampio invece quello nel cassetto e quello sotto il bracciolo. NIENTE BENZINA, SIAMO FRANCESI Per la Laguna berlina e SporTour ci sono solo motori 4 cilindri a gasolio con distribuzione a 16 valvole, turbina a geometria variabile e accoppiati a cambi a 6 rapporti per i quali Renault annuncia un risparmio medio di 0,5 litri/100 km. Alla base c’è il noto 1,5 litri da 110 CV a 4.000 giri/min e 240 Nm a 2.000 giri/min dell’esemplare in prova, con consumi di 4,7 litri/100 km ed emissioni di 123 g/km di CO2. Il 2 litri è disponibile in tre livelli di potenza: 150 CV e 180 CV con cambio manuale e da 175 CV con l’automatico. Da segnalare che queste ultime due varianti sono disponibili con il telaio 4Control ovvero con il sistema delle 4 ruote sterzanti di tipo elettroidraulico, dello stesso tipo utiliz- 46 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 zato da BMW. Il sistema sterza fino a 3,5 gradi le ruote posteriori: controfase al di sotto dei 60 km/h per migliorare l’agilità sul misto e in città, in fase oltre questa soglia per favorire la stabilità. NON SI DÀ MAI PER VINTA La Laguna ha la chiave a scheda e si avvia a pulsante, ma il sistema automatico è optional. Ampie le regolazioni offerte dal sedile e dal volante e buona la visibilità, con il conforto dei sensori di parcheggio. Il 4 cilindri è silenzioso, vibra poco e non si fa irretire dalla mole della SporTour, anzi dà il meglio proprio ai bassi regimi dove stupisce per il suo vigore lasciando sempre la sensazione di non essere a corto di fiato. Le prestazioni percepibili sono dunque superiori a quelle dichiarate (0-100 km/h in 12,2 secondi e 187 km/h), ma non sono certo sportive e i limiti si avvertono solo se si viaggia a pieno carico e si chiede più del dovuto. Con la Laguna 1.5 dCi c’è un solo stile di guida che conviene ed è quello da viaggiatrice, che interpreta assai bene, garantendo un ottimo comfort e arrivando molto lontano con il serbatoio da ben 66 litri. La frizione è leggera, la leva del cambio un po’ gommosa, ma con la sesta marcia si mantengono medie elevate a regimi contenuti godendosi un assetto che rappresenta un buon equilibrio tra comfort, precisione e sicurezza. Anche lo sterzo infonde confidenza mentre i freni sono molto potenti e hanno una risposta a volte un po’ esuberante. SCELTA UNICA, SCELTA SICURA La Laguna SporTour è una di quelle auto che solitamente non viene considerata. Non è un progetto all’avanguardia, non propone stile o optional di grido, ma è una vettura sincera anche nel prezzo di 25.350 euro che comprende una dotazione davvero completa con il vantaggio di avere costi di gestione inferiori a qualche station wagon compatta, ma con uno spazio interno nettamente superiore. Su strada poi l’1,5 litri si dimostra sempre all’altezza assicurando consumi contenuti e un buon comfort di viaggio. A un cuore così non si può comandare forse tutto, ma la ragione dice che ci sarebbe poco altro da pretendere. RENAULT LAGUNA SPORTOUR NAV 1.5 dCi 110 cv DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.461 cc potenza 110 cv lungh./largh./alt. 4,80 x 1,81 x 1,44 m peso 1.395 kg accelerazione 12,2” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 187 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione trazione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,38 consumo medio 21,3 km/litro emissioni CO2 123 g/km capacità di carico da 508 a 1.593 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislitt. SI (*) percorrenza annua 30.000 km di Nicola Desiderio DRIVE VOLKSWAGEN PASSAT VARIANT IL CLASSICO CHE L a Volkswagen Passat vuole riprendersi lo scettro delle medie che ha perso dopo anni e lo fa con un’evoluzione ragionata nella consapevolezza che i suoi contenuti sono ancora da prima della classe, ma andavano vestiti meglio e arricchiti di tecnologia. La Passat di settima generazione è dunque più un restyling profondo che un modello totalmente nuovo ed è disponibile con carrozzeria berlina, coupé e Variant, ovvero station wagon che è oggetto della nostra prova con l’1,8 litri a benzina da 160 cv all’interno di una gamma che spazia da 105 a 300 cv, anche con trazione integrale, per tre allestimenti (Trendline, Comfortline e Highline) con prezzi a partire da 25.100 euro, 1.100 in più per la Variant. SI È DATA UNA BELLA RIPULITA La nuova Passat segue la ricetta della Golf e, così come la compatta, si evolve mantenendo la stessa base tecnica e stilistica con linee però più pulite, squadrate e solide. In una parola: è più Volkswagen, ed è come se un restauratore avesse rimosso da un dipinto le aggiunte successive facendo emergere la figura originale. La Variant è lunga 4,77 metri e ha un frontale simile a quello dell’ammiraglia Phaeton. Di fianco, il profilo superiore rialza visivamente la linea di cintura mentre posteriormente i gruppi ottici a LED abbandonano le luci rotonde per assumere anche qui una forma quadrilatera. Con pochi tocchi, la Passat Variant riprende quell’aria da quasi Audi che ne aveva determinato l’affermazione, soprattutto per la quinta generazione che derivava proprio dalla A4. DENTRO COME FUORI Anche per gli interni sono state mantenute forma e impostazione, arricchite di materiali raffinati e soluzioni inedite come l’illuminazione a LED. 48 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 La tedesca giunge alla settima generazione dopo essere stata prodotta in oltre 15 milioni di esemplari. Stile più pulito, più sicurezza e tecnologia e infine maggiore efficienza, grazie a motori all’avanguardia. E poi ci sono la solita qualità costruttiva e lo spazio interno generoso con un bagagliaio da record. Tutto per riprendersi il trono delle medie. La plancia è biplanare e percorsa per tutta la sua larghezza da una fascia metallica unica. La strumentazione è incassata, con due quadranti analogici e un display multifunzione a colori. Leggermente modificati sono i pannelli porta e la consolle centrale che vede alcuni comandi intorno alla leva del cambio. Pulsanti e manopole sono abbelliti da cromature. Nuovo anche il sistema multimediale con schermo a sfioramento, dotato di ogni forma di connettività e completabile da impianti audio fino a 600 Watt. Identici anche i sedili, ma con rivestimenti diversi e più raffinati. L’abitacolo è molto La coda della Passat con i nuovi gruppi ottici CONVINCE SEMPRE spazioso e il bagagliaio è al vertice della categoria sia per capacità (da 603 a 1.731 litri), sia per completezza di equipaggiamento e soluzioni, comprese le rotaie, le paratie mobili, la rete e le novità rappresentate dal portellone elettrico e dalle levette di sblocco automatico del divano posteriore. Oltre ai soliti 6 airbag, arrivano il Side Assist, il Lane Assist, i fari bixeno adattativi con Led diurni, l’ACC con la funzione City che arresta automaticamente la vettura per evitare i micro tamponamenti, il park assist anche per gli spazi a spina di pesce, infine il sistema che riconosce se il guidatore è stanco consigliandogli di fare una pausa e il riconoscimento automatico dei segnali. È possibile anche avere i seggiolini integrati nel divano posteriore. Plancia importante percorsa da inserti metallici CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 49 DRIVE MOTORI PER TUTTI La Passat ha motori a iniezione diretta, tutti con cambio a 6 rapporti, la cui efficienza è migliorata fino al 18%. Per le unità a benzina si va dall’1,4 litri in versione turbo da 122 cv e con doppio compressore da 150 cv, quest’ultima disponibile anche a metano con o senza cambio DSG a 7 rapporti. Poi ci sono l’1,8 litri turbo da 160 CV, oggetto della nostra prova, e il V6 3,6 litri aspirato da ben 300 cv accoppiato al DSG a 6 rapporti e alla trazione integrale 4Motion, combinazione disponibile anche per il 2 litri Diesel da 140 cv e 170 cv dotato di tecnologie BlueMotion che comprende pneumatici a bassa resistenza di rotolamento, sistema stop&start e recupero dell'energia in rilascio, quest’ultimo presente anche sui motori a benzina. C’è anche la 1.6 TDI BlueMotion da 105 CV che con 4,3 litri/100 km e 113 g/km di CO2 è la Passat più efficiente di tutti i tempi. LISCIA, BRILLANTE E SICURA La Passat si avvia spingendo il blocchetto chiave dopo averlo infilato nello slot dietro al volante oppure premendo il pulsante a fianco della leva del cambio. L’1,8 litri è un motore davvero ammaliante: non vibra, è pronto, molto silenzioso e tira liscio come l’olio da 1.000 a 7.000 giri/min, 50 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 VOLKSWAGEN PASSAT VARIANT 1.8 TSI HIGHLINE 160 cv DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.798 cc potenza 160 cv lungh./largh./alt. 4,77 x 1,82 x 1,52 m peso 1.530 kg accelerazione 8,7” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 218 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione trazione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,53 senza pause anche con il cambio in sesta, grazie alla coppia di 250 Nm espressa tra 1.500 e 4.200 giri/min. Sfruttando la sua elasticità, si ottengono percorrenze interessanti mentre, se si approfitta delle sue belle prestazioni (0-100 km/h in 8,7 secondi, 218 km/h) i consumi salgono inevitabilmente. Buono anche il comportamento stradale, coadiuvato dallo sterzo leggero e preciso, così come il cambio, e da freni efficienti, con un comfort un po’ condizionato dalla rigidezza dell’assetto sportivo con pneumatici 235/40 R18 autosigillanti presenti sull’esemplare in prova. Sul liscio invece la Passat è una vera e propria navicella, comoda sia per chi guida sia per i passeggeri. consumo medio 14,5 km/litro emissioni CO2 160 g/km capacità di carico da 603 a 1.731 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislitt. SI (*) percorrenza annua 30.000 km HA TUTTO PER RIPRENDERSI LA VETTA Se si dice “station wagon” è ovvio che venga in mente la Passat Variant. Un’associazione consolidata nel tempo e che trova puntuale conferma anche con quest’ultima edizione della tedesca: è forte e rassicurante nell’aspetto con un abitacolo ampio e raffinato, è all’avanguardia per la tecnologia, infine è sicura e confortevole su strada anche grazie a un motore a benzina che, pur senza i consumi di un Diesel, offre una guida piacevole e brillante. Certo la 1.8 TSI Highline in prova costa di listino 30.300 euro, ma a ben vedere è molto ben dotata e costituisce sempre un buon investimento. di Cira Velotti TOGETHER EUROGAMES IN CASA LEASEPLAN Per la prima volta l’Italia ha ospitato l’incontro annuale del Gruppo LeasePlan che sottolinea il forte respiro internazionale dell’azienda olandese. S i è svolta a Roma la 14° edizione degli Eurogames 2011, una sorta di “giochi senza frontiere” che aveva ispirato il pubblico europeo negli anni 70. Roma capitale si è tinta di arancione e ha accolto una “flotta” di dipendenti LeasePlan proveniente dalle filiali di 23 Paesi del vecchio continente, pronti a sfidarsi in un testa a testa senza respiro, ammirando ed apprezzando bellezze e bontà italiane. Tra i partecipanti, il Managing Board di LeasePlan Corporation, compreso il CEO Vahid Daemi, che ha aperto la manifestazione con il Managing Director italiano, Jaromír Hájek. Dr. Hájek, ci spiega il significato degli Eurogames di LeasePlan? Gli Eurogames rappresentano un importante momento di aggregazione e di interscambio per la nostra multinazionale, un confronto Flash mob a Castel Sant’Angelo 52 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 tra le numerose country presenti nel mondo, che attraverso il gioco interagiscono, si conoscono, si confrontano e aumentano le conoscenze. Lo scambio culturale e di know how è difatti, nella famiglia LeasePlan, un’attività quotidiana. Il confronto ti permette di conoscere e adottare soluzioni innovative già testate all’estero e di rispondere prontamente alle necessità dei Clienti. Data l’importanza dell’evento, chi avete coinvolto nella sua organizzazione? L’evento, come sempre accade in tutte le grandi kermesse internazionali, ha coinvolto un gran numero di Sponsor, a supporto dal punto di vista economico o logistico. Per questi è stata l’opportunità di entrare in contatto, in un solo week end, con numerose aziende di LeasePlan presenti in ogni regione europea e con tutte le funzioni aziendali, dal Board alle più operative. Può farci qualche esempio? Essendo questa un’occasione unica per valorizzare le bellezze italiane e il “made in Italy” non potevamo scegliere che FIAT come Main Sponsor della manifestazione, che ha presentato le ultime novità della casa: New Lancia Voyager, New Lancia Thema, New Lancia Ypsilon e New Fiat Freemont. Alle quattro grandi aziende come EScargo, CarPoint, SAOL e Shell, che hanno supportato l’evento in qualità di Gold Sponsor, si sono aggiunte oltre venti realtà tra official e technical sponsor. Quali le attività svolte nelle due giornate? Naturalmente, non potevamo perdere questa importante occasione per promuovere una parte importante dell’immagine del nostro paese. Roma, che ha accolto i nostri TOGETHER Vahid Daemi, CEO e Chairman LP ospiti con uno dei suoi famosi e meravigliosi weekend di ottobre, ha fatto da scenario naturale per lo svolgimento delle attività che hanno coinvolto i partecipanti e hanno permesso loro di esplorarne il centro storico. Non abbiamo però dimenticato la nostra attività principale, che ci vede partner delle più grandi aziende come fornitori di mobilità. Per questo motivo, il coinvolgimento attivo del nostro main sponsor, la più grande casa automobilistica nazionale, ha permesso ai partecipanti di testarne personalmente su strada i nuovi prodotti. E quali momenti sono stati maggiormente emozionanti? Sicuramente quelli che hanno permesso a tutti di scoprire o approfondire alcune eccellenze italiane. In primo luogo un’incursione nel patrimonio artistico che tutto Il tenore Fabio Armiliato si esibisce nel set romano di Cinecittà il mondo ci invidia, con una visita privata alla Cappella Sistina, che ha lasciato senza fiato con il naso all’insù i nostri ospiti. Un altro momento di grande pathos ci è stato regalato dal tenore di fama internazionale Fabio Armiliato, che ha interpretato alcune delle più belle arie del repertorio lirico nazionale. Ha contribuito ad aumentare l’atmosfera di fascino la ricostruzione di Roma imperiale all’interno del set cinematografico di Cinecittà, che ha ospitato la serata finale. Quale, a suo parere, il momento più divertente? Gli Eurogames sono stati organizzati seguendo il filo conduttore del cinema, una delle principali industrie nazionali. E sicuramente Roma, che da sempre ha ispirato celebri cineasti di tutto il mondo, non poteva che essere set naturale di un evento così importante per la nostra azienda. Il momento più divertente, ed anche maggiormente aggregante, è stato sicuramente il flash mob presso i giardini di Castel Sant’Angelo, che ha coinvolto tutti i partecipanti in una danza molto coreografica, vestita di arancione. Ed i commenti dei partecipanti? Gli applausi a scena aperta tributati nei momenti caldi delle serate, l’entusiasmo mostrato durante tutte le giornate, anche nella lunga marcia di oltre 10 km attraverso la nostra città, le espressioni di malinconia al momento della partenza, insieme alle tante attestazioni di apprezzamento e ringraziamento ricevute ci danno la certezza, come qualcuno ha sottolineato, che si è trattato di uno dei migliori momenti di aggregazione nella storia quasi cinquantennale di LeasePlan. Jaromír Hájek e Jessica Polsky premiano i vincitori dell’evento CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 53 di Alessandro Palumbo PROFIT IL VALORE CONTA DI PIÚ I l mercato auto ha ridotto nel 2010 il suo valore a 33,4 miliardi di euro, il 4% in meno del già basso 2009 (ricordiamo che nel 2008, anno record, aveva sfiorato i 50 miliardi). Stiamo parlando della cifra che gli Italiani hanno destinato all’acquisto di auto nuove complessivamente; cifra che include i privati, le società e i noleggiatori, al netto degli sconti praticati da costruttori e distributori e al netto degli incentivi statali che, essendo appunto un contributo “promozionale”, non fanno parte della domanda ma la integrano. La nota positiva, se vogliamo, arriva dal confronto con l’analisi delle quantità, che come si sa hanno subito una contrazione ben maggiore, intorno al 9% (1.974.000 immatricolazioni a fronte di 2.171.000 dell’anno precedente). L’aspetto positivo ovviamente non consiste nella minore flessione, visto che non si tratta di una gara tra volume e valore, bensì nel motivo di questa differenza. TOP BRAND QUOTE % A VALORE E A VOLUME fonte: Fleet&Mobility VAL ‘10 VAL ‘09 VOL ‘10 VOL ‘09 17,3 19,8 22,9 25,3 7,8 8,3 9,3 9,8 7,7 6,6 6,9 5,8 6 5,9 2,7 2,5 5,9 5,6 3 2,8 5,9 5,3 6,4 5,9 4,9 3,7 5,4 4,2 4,9 5 2,7 2,5 4,7 4,4 5,3 5,2 4,6 4,4 5,4 5,1 4 4,5 4,4 4,7 QUOTA VALORE 5,6% - QUOTA VOLUME 7,9% 3,2 3,7 3,9 4,4 Nel 2010 gli Italiani hanno acquistato auto di valore più elevato: in media, hanno speso circa 17.000 euro per portarsi a casa il modello scelto, a fronte dei 16.000 del 2009 (anno in cui la forte pressione degli incentivi aveva spinto la vendita delle vetture piccole oltre i suoi limiti fisiologici). 3 2,7 2,8 2,6 2,9 3 2,6 2,5 1,5 1,4 0,9 0,7 FIAT PUNTO 54 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 PROFIT IL MERCATO 2010: VALORI ASSOLUTI fonte: Fleet&Mobility TOTALE VAR % PRIVATI SOCIETÁ NOLEGGIO VOLUME 1.973.911 -9,1 1.412.179 301.939 259.793 VALORE (€ X 000) 40.581.966 -6,4 26.893.092 7.652.125 6.036.749 20.559 2,9 19.044 25.343 23.237 6.514.462 3,8 3.765.033 1.360.977 1.388.452 672.824 -70 672.824 33.394.680 -4,1 22.455.235 6.291.148 4.648.296 16.918 5,4 15.901 20.836 17.892 VALORE MEDIO UNITARIO A LISTINO (€) SCONTO CANALE E SCONTO KM 0 (€ X 000) VALORE INCENTIVI (€ X 000) VALORE NETTO SCONTI E INCENTIVI (€ X 000) VALORE MEDIO UNITARIO € NETTO SCONTI E INCENTIVI Queste analisi sono contenute nella ricerca annuale “Il Mercato Auto a Valore”, giunta alla sua quinta edizione, e promossa dal Centro Studi Fleet&Mobility in sinergia con il Master sull’Automobile di Roma. Lo studio, appena divulgato, fornisce un osservatorio innovativo sul settore dell’auto, fondato non sul numero delle immatricolazioni, ma sul loro effettivo valore economico. La ricerca – condotta in collaborazione con l’Unrae – prende in analisi tutte le immatricolazioni, attribuendo a ciascuna il suo prezzo di listino, passando poi a quantificare l’impatto degli sconti, degli incentivi e dei km0. Dalla ricerca si evince che il maggior valore medio unitario delle vetture immatricolate nel 2010 deve collegarsi a due fattori. Da un lato, la ripresa degli acquisti da parte delle società e dei noleggiatori, che hanno spinto in alto di circa 700 milioni il mercato, scegliendo modelli di valore più elevato: i noleggiatori hanno acquistato vetture di un valore medio di 17.892 euro, mentre per le società il valore medio delle auto è stato di ben 20.836 euro, a fronte dei 15.901 euro spesi in media dai privati per ogni auto. Dall’altro lato, il minore impatto degli incentivi, pari nel 2010 a 673 milioni di euro a fronte dei 2 miliardi e 243 milioni del 2009. ➔ IL MERCATO AUTO PER CLIENTE - 2010 fonte: Fleet&Mobility IL MERCATO AUTO PER SEGMENTO - 2010 fonte: Fleet&Mobility FIAT PANDA QUOTA VALORE 4,5% - QUOTA VOLUME 7,0% CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 55 PROFIT Gli incentivi non vanno conteggiati nella domanda, in quanto si tratta di soldi erogati dallo Stato e non dai clienti, che hanno di fatto abbassato il prezzo netto di acquisto delle auto. TOP MODEL QUOTE % A VALORE E A VOLUME VAL ’10 VAL ’09 VOL ‘10 VOL ’09 FIAT PUNTO 5,6 6,3 7,9 8,4 FIAT PANDA 4,5 5,5 7 7,9 FORD FIESTA 3,5 3,3 4,9 4,9 3 3 2,6 2,6 FIAT 500 2,7 2,8 3,5 3,7 CITROËN C3 2,3 2 3 2,6 2 1,8 1,6 1,4 VOLKSWAGEN POLO 1,9 1 2,4 1,3 OPEL CORSA 1,9 1,9 2,6 2,4 AUDI A4 1,8 1,9 0,9 1 LANCIA YPSILON 1,6 1,7 2,4 2,3 RENAULT CLIO 1,5 1 2,1 1,4 FORD FOCUS 1,4 1,8 1,5 1,9 BMW SERIE3 1,4 2,1 0,7 1 OPEL ASTRA 1,4 1 1,4 1 VOLKSWAGEN GOLF NISSAN QASHQAI FORD FIESTA QUOTA VALORE 3,5% - QUOTA VOLUME 4,9% Guardando ai volumi, sembra che la crisi di domanda nell’auto sia arrivata nel 2010, anno che per gli altri settori è stato di ripresa; ma da questa analisi emerge che già il 2009 aveva registrato una flessione del valore del 9%, laddove le immatricolazioni, grazie agli incentivi, mostravano una mercato piatto, sugli stessi volumi del 2008. Questa analisi sta educando gli operatori a guardare al valore economico del mercato, che è un atteggiamento più professionale e adeguato alla gestione di grandi aziende come sono le Case e le concessionarie. Sono sempre di più gli operatori che chiedono espressamente questi dati, proprio perché nei bilanci si scrivono i soldi, non le macchine. BMW SERIE 3 AUDI A4 VALORE UNITARIO MEDIO 41.740 EURO VALORE UNITARIO MEDIO 38.963 EURO TOP MODEL VALORE UNITARIO MEDIO (euro) fonte: Fleet&Mobility 2010 2009 BMW SERIE 3 41.740 42.712 AUDI A4 38.963 38.527 NISSAN QASHQAI 25.413 25.233 VOLKSWAGEN GOLF 23.625 22.812 OPEL ASTRA 21.069 20.902 FORD FOCUS 19.603 19.481 FIAT 500 15.903 15.357 VOLKSWAGEN POLO 15.863 14.573 CITROËN C3 15.756 15.024 RENAULT CLIO 14.859 14.482 OPEL CORSA 14.831 15.667 FIAT PUNTO 14.752 14.846 FORD FIESTA 14.343 13.640 LANCIA YPSILON 14.339 14.837 FIAT PANDA 13.216 13.925 56 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 fonte: Fleet&Mobility COORDINATE DELLA RICERCA La ricerca “Il mercato auto a valore 2010” è stata realizzata dagli studenti del Master sull’Automobile di Fleet&Mobility con il coordinamento di Alessandro Palumbo e la supervisione di Pier Luigi del Viscovo. METODOLOGIA DELLA RICERCA • le immatricolazioni includono vetture e fuoristrada; • le immatricolazioni di ogni marca/ modello/versione sono state associate al prezzo di listino; • per i valori di mercato netti sono stati sottratti il valore degli incentivi per la rottamazione e gli sconti medi di ogni canale compresi gli sconti km 0. FONTI • Unrae e Case: immatricolazioni per segmento e per marca/modello; • Quattroruote: prezzo di listino medio ponderato sui 12 mesi 2010 – incluso IVA e IPT base – escluso option sconti e promozioni; • Fleet&Mobility: sconto medio, con elaborazioni su dati InterautoNews e degli operatori. di Maurilio Rigo PLANET Né sfida impossibile, né “fantaconsumi”, è la Shell Eco-marathon. In poche parole è la risposta di Shell alla sfida della mobilità sostenibile tramite l’invito rivolto agli studenti delle scuole superiori e delle università di tutto il mondo a progettare, realizzare e testare veicoli efficienti dal punto di vista energetico. ALLA RICERCA DEL A vincere questa singolare manifestazione non è il veicolo più veloce che per primo taglia il traguardo ma il team che riesce a percorrere la maggiore distanza utilizzando la minore quantità di carburante. Semplice e al tempo stesso fantascientifico perché i risultati ottenuti con questi prototipi (che poco o nulla hanno a che spartire con le normali autovetture), hanno dell’incredibile e se trovassero una concreta applicazione nella mobilità reale quotidiana tutti i problemi energetici sarebbero risolti di colpo considerati i 3.688 km percorsi con un litro di benzina da un team francese. La prova tangibile di quanto è possibile fare a favore di una mobilità più sostenibile si è toccata con mano a fine maggio nel corso dell’ultima edizione della Shell Eco-marathon Europe, che ha visto 187 team in gara sul circuito EuroSpeedway di Lausitz, in Germania. Una competizione che ha visto stabilire nuovi primati e che ha regalato grandi soddisfazioni ai nostri colori poiché nella classe “E-mobility” che ha debuttato in questa edizione, il team mecc-Sun del Politecnico di Milano ha corso con un Prototipo alimentato a pannelli solari, stabilendo il record di categoria. Così il veicolo frutto del made in Italy è riuscito a coprire una distanza di ben 1.108 chilometri con un solo kilowatt di energia. 58 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 Soddisfazione per il risultato ottenuto è stata espressa da Giampiero Mastinu, professore del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano: “Siamo estremamente contenti del risultato ottenuto alla Shell Eco-marathon. Il team meccsun del Dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano ha svolto un ottimo lavoro, gli studenti erano motivati e si sono fatti coinvolgere in maniera molto positiva, riscontrando in prima persona che l’impegno rappresenta la chiave del successo, anche quando questo significa lavorare per un mondo migliore. Ci auguriamo che questo traguardo rappresenti per loro il primo di una lunga serie”. A dare maggior risalto al record stabilito dalla squadra milanese è stato Norman Koch, direttore tecnico della Shell Ecomarathon: “Sono rimasto sinceramente colpito da questo team. Il loro veicolo è stato progettato in modo eccellente in termini di ottimizzazione dell’efficienza, sia del motore sia del corpo del prototipo. È davvero straordinario concepire e costruire un veicolo capace di percorrere una distanza analoga all’intera Italia con una quantità così piccola di energia”. Tornando alla competizione il vincitore della XXVII edizione della Shell Eco-marathon nella classe tradizionale è stato il team Microjoule dell’istituto francese La Joliverie, che ha percorso 3.688,2 km/l con un veicolo alimentato a benzina. Sul fronte della riduzione delle emissioni inquinanti anche quest’anno a Lausitz è stato premiato il veicolo capace di emettere la minore quantità di CO2, primato conquistato dal team tedesco proTRon che ha messo a segno il nuovo record nella categoria UrbanConcept abbassando la soglia al di sotto dei 2 g/km (1,972 g/mm). I team partecipanti sono liberi di scegliere l’alimentazione del proprio veicolo tra carburanti tradizionali o alternativi e quelli con motore a combustione interna possono utilizzare benzina, diesel, Gas-to-Liquid (GTL), biodiesel o etanolo, mentre i veicoli con motore elettrico possono avvalersi di idrogeno, pannelli solari o batterie 'plug-in'. PLANET FUTURO La Shell Eco-marathon Europe ha visto quindi affrontarsi due categorie di veicoli: classe tradizionale, riservata ai motori a combustione interna, e la classe per i motori elettrici Emobility, come sottolineato da Niel Golightly, vice president, Shell Downstream Communications: “La Shell Eco-marathon rispecchia il livello di creatività e impegno della nuova generazione di ingegneri che si sta formando in Europa. Quest’anno abbiamo avuto il 57% di partecipanti con motori a combustione interna e il 43% con veicoli elettrici: ciò dimostra che esiste un forte interesse sia nello sfidare i limiti di efficienza dei carburanti tradizionali, sia nell’esplorare le nuove frontiere della mobilità sostenibile”. Per quanto riguarda le prestazioni ottenute dai team italiani alla Shell Eco-marathon Europe è Patrizia Sferrazza, direttore relazioni esterne di Shell Italia, a esprimere soddisfazione: “Sono particolarmente orgogliosa della presenza di ben 15 squadre italiane all’edizione di quest’anno e a questo si aggiunge grande soddisfazione per gli eccellenti risultati ottenuti. Tutti hanno lavorato con grande impegno e passione raccogliendo la sfida della Shell Eco-marathon per una mobilità sostenibile e un moderno sistema di trasporti per il futuro e tirando fuori il meglio in fatto di competenze, innovazione, creatività e di spirito di squadra. Vogliamo fare le nostre congratulazioni a tutte le squadre italiane, agli studenti che hanno gareggiato e ai docenti che li hanno accompagnati con grande tenacia nella realizzazione dell’intero progetto”. Da segnalare che il Politecnico di Torino si è aggiudicato uno dei riconoscimenti off-track, il premio “SKF Design Award” nella categoria Urban Concept, (già conquistato lo scorso anno nella categoria Prototipi), in cui la giuria ha rilevato “l’alta qualità della progettazione, sia negli elementi costruttivi sia nel design del veicolo – un concept contemporaneo, che si avvicina molto alla qualità di produzione”. Nel dettaglio, la carrozzeria messa a punto dal team dell’istituto torinese integra materiali in fibra naturale rinforzati con resina di pino, ottenendo così una soluzione pienamente sostenibile, mentre la forma del veicolo assicura il giusto dimensionamento degli interni e un ridotto coefficiente di resistenza aerodinamica. L’appuntamento quindi è con la prossima edizione della Shell Eco-marathon Europe che si svolgerà a Rotterdam, nei Paesi Bassi. Dopo tre anni a Lausitz, gli organizzatori hanno voluto cambiare location (ma non lo spirito della manifestazione che rimarrà sempre lo stesso), per coinvolgere un nuovo pubblico e avere un nuovo Paese ospitante. CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 59 di Pier Luigi del Viscovo PROFIT OLTRE LA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY Rethinking capitalism creating shared value. I tante e basilare di tutte: il nostro prodotto soddisfa i bisogni dei nostri clienti? E quali esattamente? Per un’azienda, il punto di partenza per creare questa forma di valore condiviso è identificare tutti i bisogni, tutti i benefici e tutti i danni di carattere sociale che sono o potrebbero essere incorporati nei suoi prodotti. l sistema capitalistico è sotto assedio. Negli ultimi anni, il mondo degli affari è stato criticato e considerato la causa principale di problemi sociali, ambientali ed economici, e sono in molti a ritenere che le aziende stiano prosperando a spese delle loro comunità. La fiducia nel business ha toccato nuovi minimi, portando le Amministrazioni pubbliche a varare politiche che minacciano la competitività e minano alla base la crescita economica. Il mondo del business è caduto in un circolo vizioso. Gran parte del problema sta nelle aziende stesse, che rimangono intrappolate in un approccio superato e ristretto alla creazione di valore. Concentrate come sono a ottimizzare la performance finanziaria di breve termine, non vedono i principali bisogni insoddisfatti del mercato e ciò che può influenzare maggiormente il loro successo a lungo termine. Perché, altrimenti, dovrebbero ignorare il benessere dei propri clienti, l'impoverimento delle risorse naturali che sono essenziali per la loro attività, l'affidabilità dei fornitori e le difficoltà economiche che attraversano le comunità in cui loro producono e vendono i propri prodotti? Le cose non devono andare per forza in questo modo, sostengono Porter della Harvard Business School e Kramer, am- 60 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 ministratore delegato della società di consulenza sull'impatto sociale FSG. Le aziende potrebbero riconciliare affari e società civile se solo ridefinissero il proprio obiettivo nei termini di creazione di “valore condiviso”, il che significa generare valore economico in modi tali che producano valore anche per la società, affrontando le sfide che questa si trova a fronteggiare. Un approccio basato sul valore condiviso è quello che rimette in contatto il successo di un'azienda con il progresso sociale. Le aziende ci possono riuscire in tre modi distinti: riconcependo prodotti e servizi, ridefinendo la produttività all'interno della catena del valore e costruendo cluster settoriali di sostegno dove sorgono le varie sedi dell'azienda. Riconcepire prodotti e servizi Nel business, abbiamo trascorso decenni ad analizzare e a promuovere la domanda, ignorando la questione più impor- Ridefinire la produttività all’interno della catena del valore Le opportunità di creazione di valore condiviso nascono perché i problemi sociali possono determinare dei costi economici nella catena del valore dell’azienda. Wal-Mart, per esempio, è riuscita ad affrontare entrambi i problemi riducendo il packaging e ridisegnando le rotte dei camion per eliminare 100 milioni di miglia dai percorsi di consegna nel 2009, risparmiando 200 milioni di dollari pur consegnando maggiori volumi di prodotti. L’innovazione nell’eliminazione della plastica utilizzata nei punti vendita le ha fatto risparmiare milioni di dollari in termini di minori costi di conferimento alle discariche. Costruire cluster settoriali di sostegno. Nessuna azienda è un’entità a sé stante. La produttività e l’innovazione vengono pesantemente influenzate dai cluster, o concentrazioni geografiche di imprese collegate, fornitori, terzisti, enti accademici, associazioni e dall’infrastruttura PROFIT The connection between competitive advantage and social issues logistica del settore (come i “distretti industriali” italiani). Quando il sostegno del cluster è debole o manca, la produttività diminuisce. Un sistema scolastico inadeguato impone costi di formazione successiva e di produttività. La minore disponibilità diffusa di reddito limita la domanda di consumo e genera degrado. Purtroppo, poiché le aziende si stanno isolando sempre di più dalle comunità in cui operano, la loro influenza nella soluzione di questi problemi si è attenuata, nonostante ne subiscano il costo incrementale. Un aspetto critico – che si riscontra nei Paesi emergenti come nelle economie mature – è la creazione/mantenimento di mercati rigidi, poco aperti e poco trasparenti. In questi mercati che sono dunque poco efficienti se non addirittura monopolistici, dove i lavoratori sono sfruttati e/o discriminati e la formazione dei prezzi è iniqua e non trasparente, la produttività ne risente. Diverse società note per il loro approccio rigido al business (fra cui GE, Wal-Mart, Nestlé, Johnson & Johnson e Unilever) hanno già avviato importanti iniziative in questi ambiti. Nestlé, per esempio, ha riprogettato i suoi processi di rac- colta, lavorando a stretto contatto con i piccoli coltivatori delle aree più povere che sono rimasti bloccati in un ciclo di scarsa produttività e qualità, oltre che di degrado ambientale. Nestlé ha offerto consigli sulle pratiche di coltivazione, ha aiutato i contadini ad assi- curarsi stock di piante, fertilizzanti e pesticidi, e ha cominciato a pagare loro un sovrapprezzo per chicchi migliori. Raccolti e qualità più elevati hanno aumentato il reddito di questi agricoltori, l'impatto ambientale delle fattorie si è ridotto e la fornitura sicura di buon caffè è cresciuta in modo significativo. È stato creato del valore condiviso. Il profitto non è tutto uguale. Questo concetto è stato disperso a causa della visione ristretta e di breve termine imposta dai mercati finanziari e da gran parte del pensiero manageriale (con la sola eccezione di Peter Drucker). I profitti che coinvolgono una finalità sociale rappresentano una forma più elevata di capitalismo, che farà progredire la società più rapidamente, consentendo al tempo stesso alle imprese di crescere di più. Si crea un ciclo positivo di prosperità per le aziende e per la comunità, da cui derivano dei profitti destinati a durare nel tempo. La creazione di valore condiviso presume il rispetto della legge e degli standard etici, oltre all’impegno di mitigare eventuali danni causati dalle imprese, ma va oltre. Nell’economia globale, l’opportunità di creare valore economico attraverso la creazione di valore sociale sarà una delle forze più idonee a sostenere la crescita. Questo approccio rappresenta un modo nuovo di intendere i clienti, la produttività e i fattori esterni che influenzano il successo delle imprese. Mette in luce gli enormi bisogni da soddisfare, i grandi e nuovi mercati da servire e i costi interni dei deficit sociali e di comunità – nonché i vantaggi competitivi che si possono ottenere agendo su questi fronti. Il concetto di valore condiviso potrebbe cambiare il volto del capitalismo e le sue relazioni con la società intera, oltre che guidare le prossima ondata di innovazione e crescita della produttività dell'economia globale e aprire gli occhi dei manager all'enorme quantità di bisogni umani che vanno ancora soddisfatti, ai grandi mercati che aspettano solo di essere serviti e ai costi interni dei deficit sociali (ma anche ai vantaggi competitivi che possono derivare dal risolverli). La nostra comprensione del vero significato del valore condiviso è, però, ancora agli inizi e per coglierlo appieno i manager dovranno acquisire nuove skill e nuovi saperi, mentre il settore pubblico dovrà capire come regolarsi in modo da agevolare la crescita del valore condiviso e non, invece, ostacolarne la diffusione. Non tutti i problemi sociali possono essere risolti con soluzioni basate sul valore condiviso. Ma il valore condiviso offre alle imprese la possibilità di utilizzare le loro competenze, le loro risorse e la loro capacità manageriale per promuovere il progresso sociale. E di farlo con modalità che difficilmente potrebbero eguagliare anche le meglio intenzionate organizzazioni governative e del settore sociale. Così facendo, in fondo alla strada le imprese torneranno a guadagnare il rispetto della società. CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 61 LA MACCHINA DEI NUMERI IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA di imprese e società Elaborazioni UNRAE su dati al 30/06/2011 marca 6 mesi '11 6 mesi '10 var % FIAT 93.178 88.181 6% FORD 24.760 20.349 22% VOLKSWAGEN 22.905 18.774 22% AUDI 18.339 15.874 16% OPEL 17.842 9.018 98% LANCIA 17.509 17.377 1% PEUGEOT 16.651 15.186 10% BMW 15.951 14.597 9% RENAULT 14.383 15.341 -6% CITROEN 14.294 12.091 18% MERCEDES 14.263 13.087 9% ALFA ROMEO 12.687 10.400 22% SMART 9.025 8.760 3% NISSAN 7.149 6.267 14% TOYOTA 5.119 5.333 -4% VOLVO 5.073 3.854 32% HYUNDAI 4.608 1.356 240% MINI 3.277 2.424 35% HONDA 3.163 3.050 4% SKODA 3.027 2.444 24% LAND ROVER 2.638 2.569 3% SEAT 2.290 1.682 36% CHEVROLET 1.997 2.510 -20% MAZDA 1.786 2.059 -13% MITSUBISHI 1.313 969 36% JEEP 1.302 671 94% KIA 1.245 1.748 -29% PORSCHE 1.219 1.022 19% SUZUKI 1.115 948 18% SUBARU 903 815 11% DACIA 602 571 5% JAGUAR 487 610 -20% CHRYSLER 476 598 -20% GREAT WALL 419 180 133% LEXUS 350 297 18% DAIHATSU 303 555 -45% SSANGYONG 249 145 72% SAAB 245 88 178% INFINITI 232 91 155% ISUZU 209 242 -14% FERRARI 188 223 -16% MASERATI 182 168 8% TATA 176 293 -40% DR 125 138 -9% MAHINDRA 108 108 0% ALTRE 193 1.124 -83% TOTALE 343.555 304.187 13% IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA di imprese e società - TOP 20 Elaborazioni UNRAE su dati al 30/06/2011 n. marca modello 6 mesi '11 peso % n. marca 1 FIAT PANDA 26.160 7,6% 1 FIAT 2 FIAT PUNTO 26.067 7,6% 2 FIAT 3 FIAT 500 18.357 5,3% 3 FIAT 4 FIAT BRAVO 9.857 2,9% 4 SMART 5 SMART FORTWO 9.024 2,6% 5 FIAT 6 FORD FIESTA 8.242 2,4% 6 VOLKSWAGEN 7 ALFA ROMEO GIULIETTA 7.942 2,3% 7 LANCIA 8 VOLKSWAGEN GOLF 7.469 2,2% 8 AUDI 9 LANCIA DELTA 6.539 1,9% 9 FORD 10 OPEL ASTRA 6.105 1,8% 10 RENAULT 11 FORD FOCUS 6.094 1,8% 11 LANCIA 12 LANCIA YPSILON 5.610 1,6% 12 LANCIA 13 AUDI A4 5.584 1,6% 13 FORD 14 LANCIA MUSA 5.290 1,5% 14 ALFA ROMEO 15 CITROEN C3 5.010 1,5% 15 CITROEN 16 VOLKSWAGEN PASSAT 4.924 1,4% 16 BMW 17 OPEL INSIGNIA 4.711 1,4% 17 FIAT 18 CITROEN C4 4.151 1,2% 18 PEUGEOT 19 RENAULT MEGANE 4.127 1,2% 19 VOLKSWAGEN 20 PEUGEOT 308 4.122 1,2% 20 VOLKSWAGEN ALTRE 168.170 48,9% ALTRE TOTALE 343.555 100,0% 62 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 a cura di Fleet&Mobility peso % 6 mesi '11 27,1% 7,2% 6,7% 5,3% 5,2% 5,1% 4,8% 4,6% 4,2% 4,2% 4,2% 3,7% 2,6% 2,1% 1,5% 1,5% 1,3% 1,0% 0,9% 0,9% 0,8% 0,7% 0,6% 0,5% 0,4% 0,4% 0,4% 0,4% 0,3% 0,3% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,1% 100% modello PANDA PUNTO 500 FORTWO BRAVO GOLF MUSA A4 FOCUS MEGANE YPSILON DELTA FIESTA MI.TO C3 SERIE 3 MULTIPLA 207 PASSAT POLO peso % 6 mesi '10 29,0% 6,7% 6,2% 5,2% 3,0% 5,7% 5,0% 4,8% 5,0% 4,0% 4,3% 3,4% 2,9% 2,1% 1,8% 1,3% 0,4% 0,8% 1,0% 0,8% 0,8% 0,6% 0,8% 0,7% 0,3% 0,2% 0,6% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,4% 100% 6 mesi '10 26.831 25.898 11.679 8.759 7.201 7.179 6.365 6.149 5.423 5.328 5.316 5.155 5.100 4.760 4.727 4.198 3.973 3.722 3.461 3.437 149.526 304.187 peso % 8,8% 8,5% 3,8% 2,9% 2,4% 2,4% 2,1% 2,0% 1,8% 1,8% 1,7% 1,7% 1,7% 1,6% 1,6% 1,4% 1,3% 1,2% 1,1% 1,1% 49,2% 100% PROFIT IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA per uso noleggio Elaborazioni UNRAE su dati al 30/06/2011 marca 6 mesi '11 6 mesi '10 FIAT 52.384 49.625 FORD 14.073 14.565 VOLKSWAGEN 12.809 10.763 OPEL 12.124 4.396 LANCIA 11.224 12.036 PEUGEOT 10.370 7.899 RENAULT 9.857 10.486 AUDI 9.445 8.063 ALFA ROMEO 8.698 4.945 CITROEN 7.816 5.575 MERCEDES 6.605 6.746 BMW 6.219 5.366 NISSAN 2.964 2.752 HYUNDAI 2.834 84 VOLVO 2.811 1.793 SMART 2.363 7.096 SKODA 1.491 1.110 SEAT 1.019 707 TOYOTA 952 1.025 CHEVROLET 806 863 HONDA 644 288 MINI 629 444 LAND ROVER 478 259 MAZDA 414 355 SUBARU 408 315 CHRYSLER 312 280 GREAT WALL 251 3 MITSUBISHI 235 147 SUZUKI 209 141 KIA 163 909 JEEP 161 130 JAGUAR 153 146 PORSCHE 114 198 ALTRE 308 741 TOTALE 181.343 160.251 var % 6% -3% 19% 176% -7% 31% -6% 17% 76% 40% -2% 16% 8% 3274% 57% -67% 34% 44% -7% -7% 124% 42% 85% 17% 30% 11% 8267% 60% 48% -82% 24% 5% -42% -58% 13% IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA per uso noleggio - TOP 20 Elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/2011 n. marca modello 6 mesi '11 peso % n. marca 1 FIAT PUNTO 15.413 8,5% 1 FIAT 2 FIAT PANDA 14.719 8,1% 2 FIAT 3 FIAT 500 13.222 7,3% 3 FIAT 4 ALFA ROMEO GIULIETTA 6.421 3,5% 4 SMART 5 FIAT BRAVO 6.084 3,4% 5 LANCIA 6 LANCIA DELTA 5.041 2,8% 6 FIAT 7 FORD FIESTA 5.003 2,8% 7 VOLKSWAGEN 8 OPEL ASTRA 4.471 2,5% 8 FORD 9 VOLKSWAGEN GOLF 4.361 2,4% 9 LANCIA 10 LANCIA MUSA 3.911 2,2% 10 FORD 11 OPEL INSIGNIA 3.829 2,1% 11 RENAULT 12 AUDI A4 3.706 2,0% 12 AUDI 13 VOLKSWAGEN PASSAT 3.414 1,9% 13 ALFA ROMEO 14 RENAULT MEGANE 3.161 1,7% 14 CITROEN 15 CITROEN C3 3.111 1,7% 15 LANCIA 16 RENAULT CLIO 2.721 1,5% 16 VOLKSWAGEN 17 PEUGEOT 308 2.719 1,5% 17 FORD 18 CITROEN C4 2.537 1,4% 18 FIAT 19 SMART FORTWO 2.363 1,3% 19 RENAULT 20 FORD FOCUS 2.297 1,3% 20 PEUGEOT ALTRE 72.839 40,2% ALTRE TOTALE 181.343 100% peso % 6 mesi '11 28,9% 7,8% 7,1% 6,7% 6,2% 5,7% 5,4% 5,2% 4,8% 4,3% 3,6% 3,4% 1,6% 1,6% 1,6% 1,3% 0,8% 0,6% 0,5% 0,4% 0,4% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,2% 100,0% modello PANDA PUNTO 500 FORTWO MUSA BRAVO GOLF FOCUS DELTA FIESTA MEGANE A4 MI.TO C3 YPSILON PASSAT C-MAX CROMA SCENIC 206 peso % 6 mesi '10 31,0% 9,1% 6,7% 2,7% 7,5% 4,9% 6,5% 5,0% 3,1% 3,5% 4,2% 3,3% 1,7% 0,1% 1,1% 4,4% 0,7% 0,4% 0,6% 0,5% 0,2% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,0% 0,1% 0,1% 0,6% 0,1% 0,1% 0,1% 0,5% 100,0% 6 mesi '10 16.345 15.596 7.770 7.096 4.941 4.735 4.435 4.197 4.096 4.068 4.062 3.911 3.120 2.740 2.622 2.593 2.357 2.276 2.254 2.189 58.848 160.251 peso % 10,2% 9,7% 4,8% 4,4% 3,1% 3,0% 2,8% 2,6% 2,6% 2,5% 2,5% 2,4% 1,9% 1,7% 1,6% 1,6% 1,5% 1,4% 1,4% 1,4% 36,7% 100 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 63 PROFIT PREZZI MACRO VOCI SETTORE AUTOMOTIVE var. 2011 vs 2010 fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT PREZZI VOCE “SPESE DI ESERCIZIO” var. 2011 vs 2010 (non è evidenziata la voce “carburanti e lubrificanti”) 64 CARFLEET 43 | OTTOBRE 2011 fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT