Attualità periodico indipendente hotel • ristorante • meeting Anno XXXVIII - n. 3 - MARZO 2016 - distribuzione gratuita www.ilbassoadige.it - e-mail: [email protected] - 37045 Legnago (Verona) MASSIMO RANIERI INCANTA IL SALIERI di F. Occhi E’ stato uno spettacolo da incorniciare quello che domenica 21 febbraio Massimo Ranieri il vincitore di Sanremo nel 1988 con la canzone “Perdere l’amore”, ha regalato a Legnago. Un tour, il suo, fortunatissimo che con il nuovo spettacolo “Sogno e son desto 3 in tour”, ha incantato un Teatro Salieri stracolmo fino all’inverosimile con gli spettatori coinvolti nel percorso che l’interprete di “Rose Rosse” e di moltissime altre canzoni di successo, ha programmato per l’occasione. A volere fortemente questa serata è stato ancora una volta l’avvocato Francesco Salvatore, “France” per gli amici, ex presidente dell’Ac Legnago Salus e grande appassionato di musica italiana. E così, dopo essere riuscito a portare il 27 marzo dello scorso anno al Teatro “Salieri” il grande Renzo Arbore, per il 2016 ha voluto regalare alla cittadinanza legnaghese un altro grandissimo artista come Massimo Ranieri venuto a Legnago nell’aprile del 2002 con uno spettacolo di prosa dedicato a Pulcinella. Ma come è stato questo spettacolo. “Sogno e son Desto 3” è un titolo giocoso e provocatorio, un inno alla vita, all’amore e alla speranza, un viaggio nella musica e per la musica che lo show man ha voluto regalare al pubblico attraverso grandi canzoni, racconti particolari, aneddoti, colpi di teatro accompagnato da una band di altissimo livello. Ad ogni modo l’assoluto protagonista è stato solo lui, istrionico, magio, capace di spaziare nei più diversi generi musicali, ricco di una voce inconfondibile. (continua a pag. 3) ITALIA SÌ, ITALIA NO, LA TERRA DEI... di A. Panziera La lettura dei giornali e la visione dei notiziari nelle ultime due settimane hanno contribuito a rafforzare una mia convinzione: Elio e le Storie Tese vent’anni fa hanno scritto un vero capolavoro, la perfetta metafora di quella che allora come oggi continua ad essere la realtà del nostro Paese. Come è noto, i cachi sono un frutto che se correttamente consumato reca enormi benefici alla nostra salute. Hanno proprietà lassative, essendo ricchi di fibre, le quali contribuiscono anche all’eliminazione delle tossine. Il loro abbondante contenuto di acqua aiuta a reidratare l’organismo e contemporaneamente viene stimolata la diuresi. Sono ricchi di vitamine, C ed A in particolare, ed anche di antiossidanti, come beta carotene, licopene e luteina, che proteggono il corpo dai radicali liberi. È uno degli alberi da frutto più antichi, che i cinesi, terra da cui provengono, chiamavano Pianta delle sette virtù, perché permetteva ai contadini di riposarsi all’ombra delle sue notevoli fronde, forniva buona legna da ardere, le sue foglie costituivano un abbondante concime naturale, era praticamente immune dall’attacco dei parassiti, le sue fattezze e i suoi colori appagavano anche la vista, aveva una longevità notevole e offriva agli uccelli ampi spazi per la nidificazione. Da qualche anno si è molto incrementato il suo impiego nell’industria cosmetica ed in quella nutraceutica, con risultati davvero eccellenti. Ma anche i cachi, come tutti i beni di questo mondo, siano essi presenti in natura o opera del lavoro e dell’ingegno dell’uomo, vanno conservati e utilizzati nel modo corretto, rispettandoli ma ricavandone tutto il potenziale. Penso sia capitato a tutti di passare per le campagne o davanti ai giardini nella tarda stagione autunnale e di vedere quei tristi alberi da frutto ormai privi di foglie , onusti di innumerevoli frutti arancione sempre più bruniti perché avviati verso una prossima decomposizione. Il loro inevitabile destino non può che essere lo schianto al suolo e il dissolvimento. (continua a pag. 3) Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere attentamente il Fascicolo Informativo disponibile sul sito www.cattolicaprevidenza.com www.immobiliareguzzolegnago.it PIANOLIBERO GUZZO VENICIO LEGNAGO - Via Matteotti, 75 - Tel. e Fax 0442 600788 VENDITA •LEGNAGO CENTRO: Attico con garage; •TERRANEGRA: Nuova costruzione bifamigliare, ottimo capitolato e anche ottimo prezzo; • LEGNAGO - PORTO: ampio appartamento, ottimo prezzo e 60.000; •S. 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Massimo ha salutato tutti, accolto da un fragoroso applauso dicendosi onoratissimo di essere nella città che ha dato i natali al grande compositore Antonio Salieri; un genio (l’ha definito Ranieri) “Noi –ha detto il cantante napoletano- facciamo e portiamo in giro per il mondo il nome del nostro amato Paese e gli interpreti che noi presentiamo sono stati dei giganti che hanno lasciato il segno”. Tra le domande fatte a Ranieri qualcuno ha chiesto come è possibile che il suo spettacolo unisca tante generazioni. “Sono le canzoni che lo fanno –ha precisato Raniericanzoni che i giovani scoprono attraverso le mamme ed i padri. Sono canzoni bellissime che non hanno età.” Poi la conferenza stampa è proseguita sui talent televisivi, sulla crisi dei teatri e dei cinema che continuano a chiudere, sui Sanremo di ieri e di oggi, sui molteplici interessi dell’artista (cantante, attore di teatro, cinema e di spettacoli televisivi, doppiatore, è sua la voce di Quasimodo ne “Il gobbo di Notre Dame). Una conferenza a cui ha partecipato anche il presidente de “Il Basso Adige” Gianni Galetto e che è volata via in fretta, con lo staff di Ranieri che lo ha giustamente prelevato e portato a fare le prove generali prima dello spettacolo non senza avere accontentato i suoi fans con la firma di vari autografi. (segue da pag. 1) ITALIA SÌ, ITALIA NO, LA TERRA DEI... L’Italia è un po’ così, divisa fra chi ha compreso che i cachi possono essere un ottimo nutrimento e che con lo spirito imprenditoriale coniugato all’innovazione è possibile ricavarne ottimi risultati, non solo in campo economico, ed altri, invero non pochi, che per incuria, indolenza, incapacità o vero e proprio menefreghismo sono del tutto alieni anche solo dal considerare queste opportunità. La fotografia che i media hanno di recente veicolato è esattamente questa: in luoghi situati a poche decine di chilometri di distanza convivono queste due anime, quella che guarda con speranza al futuro forte dei successi del presente e l’altra che si crogiola in un passato di inefficienza e degrado ed aspira unicamente a mantenere piccoli privilegi e improponibili rendite di posizione. Nel basso Lazio una recente visita del Presidente del Consiglio ha portato alla luce alcune realtà industriali di successo, sconosciute ai più, che nel giro di pochi anni hanno realizzato nei loro rispettivi settori performance eccezionali. La ADS, attiva nei sistemi avanzati di telecomunicazioni, è passata dai 30 dipendenti del 2009 ai 1.700 attuali, mentre nello stesso periodo il fatturato è cresciuto da 3 miliardi a 110. La Irbm Science Park è un’azienda che opera nelle biotecnologie molecolari e nella scienza biomedicale. Il suo fiore all’occhiello è il settore ricerca, che si occupa della sperimentazione di nuovi farmaci studiati per contrastare la neuro degenerazione, le varie tipologie oncologiche, le malattie infettive. Nei suoi laboratori è stato messo a punto il vaccino contro l’ebola. A meno di un’ora d’auto da queste eccellenze si trova la reggia borbonica di Caserta, capovaloro assoluto della genialità del Vanvitelli e patrimonio dell’UNESCO. Da tempo immemore è in attesa di un rilancio che recherebbe benefici economici immensi a tutto il territorio circostante. Nella realtà, nel corso degli anni i media si sono occupati della reggia più per le vicende di cronaca nera che per i successi della sua promozione turistica. Nel corso degli infiniti lavori di ristrutturazione si sono veri- ficati due incendi le cui cause rimangono ignote, così come i responsabili, mentre negli anni più recenti la magistratura ha indagato su un presunto reato di affittopoli, per la locazione a prezzi stracciati di una decina di vani a parenti di dipendenti. Nel giugno scorso essa è tornata agli onori delle cronache per le furiose proteste dei turisti, costretti ad ore di attesa sotto il sole per una improvvisa assemblea sindacale. Ad agosto la Presidenza del Consiglio, di concerto con il Ministero dei Beni Culturali, ha inviato a Caserta Mauro Felicori, manager in possesso di una comprovata expertise nella organizzazione e nella gestione di siti ad elevata vocazione turistico/culturale. In pochi mesi egli è riuscito a incrementare del 70% il numero delle presenze, anche se il paragone con analoghe dimore storiche rimane improponibile. Versailles è visitata annualmente da 7,5 milioni di persone, Shoenbrunn da quasi tre, mentre Caserta raggiunge a malapena le 500.000 unità. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare al milione entro 2-3 anni. Approvazione generale? Non proprio, visto che a Felicori viene imputata una colpa grave: quella di essere affetto da una forma incurabile di stakanovismo, essendo uno che arriva in ufficio alle 7,30 della mattina e se ne torna a casa alle 8 di sera, obbligando alcuni dipendenti a fare altrettanto. E poi, sfregio massimo ai diritti acquisiti, ha proposto di abolire il giorno di chiusura totale infrasettimanale, per adeguarsi agli standard internazionali, che nei siti di particolare interesse prevedono l’apertura sette giorni su sette. La voce della protesta sindacale si è materializzata con una serie di lettere, indirizzate al Ministro, alla sua Direzione generale e a quella nazionale dei Musei. Il contenuto di queste missive? “Il Direttore permane nella struttura fino a tarda sera, senza che sia stato predisposto il servizio per tale permanenza. Ciò crea problemi di sicurezza per l’intera struttura.” Il più noto fra i nostri politici di lungo corso avrebbe chiosato: “A pensare male si fa peccato, ma non si sbaglia”. periodico indipendente www.ilbassoadige.it e-mail: [email protected] FONDATO NEL 1979 Direttore responsabile:ROBERTO TIRAPELLE Direttore editoriale: GIANNI GALETTO Autor. 462 del 25.05.1979 Tribunale di Verona. Sede in Legnago (VR) - Via Monache, 4 Pubblicità tel. 349 3157148. Grafica, impaginazione e stampa: Grafiche Stella s.r.l. - Legnago (VR) “Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione Culturale “Il Basso Adige”, fondata con atto notarile 6812 del 18.09.1984, reg. a Legnago il 20.09.1984 il cui Consiglio Direttivo è così composto: Presidente: Vice Presidente: Segretario: Consiglieri: Gianni Galetto Francesco Occhi Giuseppe Mutti Armandino Bocchi Renzo Peloso Bevilacqua (VR) - Via Roma, 63 TEL. 0442.640545 Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 4 periodico indipendente PARAFARMACIA Dott.ssa Caterina Girardello Piazza Garibaldi - Angolo Via G. Matteotti - Legnago - Tel. 0442 601770 ERBORISTERIA • OMEOPATIA • SANITARIA • DERMOCOSMESI ALLARME PIDOCCHI! I pidocchi sono piccoli PARASSITI senza ali che si nutrono di sangue umano, si diffondono facilmente (specie tra gli studenti) tramite lo stretto contatto tra persone e la condivisione di spazi e oggetti personali. I pidocchi adulti hanno la dimensione di un seme di sesamo mentre le uova di pidocchi (lendini) assomigliano a piccolissime gemme e aderiscono al capello ad una distanza di circa 0,5 – 1 cm da cuoio capelluto. I pidocchi possono essere scambiati per forfora, ma sono più difficili da spazzolare via con il pettine. Si possono prendere i pidocchi anche se si segue una buona igiene personale. Se non si tratta adeguatamente la problematica, la condizione può diventare ricorrente. I pidocchi non possono volare o camminare ma possono sopravvivere due giorni fuori dal corpo. I metodi di diffusione sono: Contatto diretto testa a testa o corpo a corpo. Ciò si può verificare tra bambini che giocano o familiari a stretto contatto tra loro. Vicinanza con oggetti contaminati. I vestiti ,cuscini, coperte, tappeti, peluche e pettini possono contaminarsi se tenuti insieme nello stesso ambiente. Contatto sessuale. I pidocchi del pube si possono diffondere attraverso il contatto sessuale e sono tipicamente diffusi tra gli adulti. Esistono vari punti dove i pidocchi si sviluppano: • Pidocchi del capo. Crescono sul cuoio capelluto. E’ possibile notarli soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie. • Pidocchi del corpo. Questi pidocchi vivono sui vestiti e sulla biancheria da letto, nutrendosi di pelle morta. Colpiscono soprattutto coloro che non possono fare il bagno o cambiare i vestiti regolarmente, come i senza tetto. • Pidocchi del pube. Questi pidocchi si sviluppano sull’area pubica, e meno frequentemente, sui peli del petto, ciglia o sopracciglia. Sintomi I sintomi della presenza di pidocchi sono: • Prurito intenso • Sensazione di solletico muovendo i capelli • Piccoli segni rossi su cuoio capelluto, collo e spalle Di solito i pidocchi si possono eliminare con appositi trattamenti quali shampoo o gel venduti in parafarmacia senza necessità di ricetta medica. Si raccomanda inoltre di lavare gli oggetti della casa contaminati, come lenzuola, asciugamani e vestiti utilizzando specifici detergenti o aggiungendo ai prodotti domestici in uso delle gocce di Da sinistra: Dott.ssa Ferrante Marzia, Dott.ssa Girardello Caterina, Dott.ssa Tedesco Chiara. olio essenziale specifico, che può essere trovato sempre in pararfarmacia. Prevenzione Il contagio di pidocchi non è un indice di scarsa igiene né va considerato un fallimento come genitore. Alcuni studi hanno dimostrato che ci sono sostanze naturali, come l’olio di cocco , olio di eucalipto e il tea tree oil, possono essere efficaci repellenti contro i pidocchi. Possono essere utilizzati mescolati agli shampoo in uso o tal quali facendo cadere una goccia sugli oggetti che entrano in contatto con il capo. In commercio è possibile trovare delle valide lozioni che, usate con regolarità, possono aiutare a mantenere lontani questi ‘INDESIDERATI OSPITI’!! Per qualsiasi informazione e chiarimento le dottoresse della Parafarmacia Girardello sono a vostra completa disposizione. BIBLIO FILIA ALLA SCOPERTA DEI LIBRI di Sergio Bissoli - Parte 58 I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATI TECCHI BONAVENTURA Bagnoregio (Viterbo) 1896, Roma 1968. Dalla raccolta di racconti LUNA A PONENTE Editore Vallecchi, 1966. Alta, slanciata, il bel corpo uscente dal l’amplesso del mantello rosso (rovesciato sulla spal liera della poltrona) come da un mare di rosso scarlatto, mentre le gambe affondano, invisibili, nella profondità delle penombre sotto il tavolo, la donna attira, nonostante la severità glaciale del giuoco, gli sguardi degli uomini. Il giuoco d’azzardo rende tutti seri, tende a scartare ed eliminare ogni altra distrazione. Non si sorride intorno al tavolo della roulette, nessuno gioca ridendo. Tutti attenti, e, insieme, come distratti; o meglio, astratti in una ragnatela invisibile di combinazioni, di suggestioni lontane e vicine, di inviti arcani, di voci sentite, di impulsi improvvisi... Nel giuoco l’amore non c’entra, non entra l’attrazione fra uomo e donna. Eppure, da quando ella si è seduta sulla poltroncina, gli uomini, che di solito giocano in piedi a corona intorno al tavolo, hanno avvertito che una forza estranea al giuoco è entrata in quella ragnatela, tende a romperne le fila segrete, a stracciarne l’infida, evanescente eppure armoniosa tessitura. Ella lo sa; ma, come noncurante, avanza il braccio nudo, ingioiellato, sul verde cupo del tappeto. Non è una sfida a una forza, in quel momento, più grande dell’amore: è come una rifinitura, una carezza a una forza massiccia, dominante, severa e insieme bisbetica; ma anche quella carezza, quell’insinuarsi lieve di un braccio nudo, bellissimo, può avere la sua parte, non si sa mai, benefica o malefica, sulla delicata bilancia degli influssi... Gli uomini avvertono questa specie di turbamento, cercando di non pensarci. Altri, per non pensarci, giocano più forte. Ella perde? vince? Quasi non importa. Quel che importa è la lotta accanita, serrata, contro una Potenza invisibile in cui l’elemento perturbatore della bellezza femminile (una bellezza troppo aperta e provocante) può giocare la sua parte. Ogni tanto l’avventuriera si alza, o meglio, solleva a metà sul tavolo la bella persona per puntare i gettoni un poco più distanti da lei. E subito, nell’arco del corpo un poco inclinato sul tappeto del giuoco, lampeggia lo splendore del petto: un fulgorc di carni bianche, ardenti, con la modellatura dei seni, imprigionati eppur liberi entro un vestito di seta grigia; un vestito estroso, avventuroso, nell’intrigo dei risvolti, quasi a forma di bolero, che lascia completamente scoperte le braccia e la sommità del seno... . A quel lampeggiare del seno un turbamento più profondo serpeggia nell’aria, un filo nella misteriosa in telaiatura delle probabilità si sgancia; un altro, che pareva perduto, si riallaccia. Ignara, come se non lo sapesse, eppure, forse segretamcnte sicura di saperlo, di mettere il peso della sua attrattiva sulla misteriosa bilancia del gioco, ella è tornata a sedere: bellissima, proprio in quel sapere e non sapere di inserire un altro giuoco nella tela severa degli ordinamenti della roulette. periodico indipendente Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 Leggo che sono stati 246 i parlamentari italiani che hanno “cambiato casacca” durante questa legislatura; contando poi quelli che hanno cambiato partito più di una volta, si arriva alla rispettabile cifra di 325 signori che, eletti per rappresentare una certa idea, sono approdati dove verosimilmente i loro elettori non volevano farli arrivare. Tranquilli, cari lettori, non è l’ennesimo articolo sulla moralità o immoralità della politica, ma una pacata – spero equilibrata - riflessione su un fenomeno che è sempre esistito, almeno da quando si svolgono elezioni. I punti fondamentali da prendere in considerazione sono, a parere mio, la coerenza da un lato, la coscienza personale dall’altro. Questo sul piano della morale, perché su quello dell’opportunità e del realismo, vanno tenute in adeguato conto, oltre ai principi, anche le circostanze. Iniziamo pertanto col dire che la nostra Costituzione non ammette il vincolo di mandato, ossia, nel nostro caso, l’obbligo per l’eletto di aderire alle posizioni del Partito con cui è schierato. Al limite, può anche decidere di ribellarsi e, in casi estremi, di fondare un gruppo per suo conto, o di aderire ad un altro partito, senza essere penalizzato nella sua funzione di rappresentante del popolo. Ai tempi dei nostri bisnonni, diciamo fino al 1919, in Italia si votava generalmente con un sistema a collegio uninominale, ossia, per fare un esempio, Montagnana e il suo mandamento eleggevano un deputato e uno soltanto, solitamente un personaggio in vista del Territorio. È chiaro che allora la fiducia dell’elettore andava molto più alla persona in sé che al partito, soprattutto contando che partiti in senso moderno praticamente non ne esistevano. Se dunque l’eletto cambiava casacca, aveva la ragionevole certezza di interpretare il volere dei suoi elettori e verosimilmente sarebbe stato riconfermato alle elezioni successive, appunto perché non rappresentava tanto un’ideologia, che spesso nei vecchi galantuomini liberali dell’Ottocento era abbastanza vaga, ma interessi del territorio o della classe di appartenenza, simpatie personali, legami con altri “notabili” anch’essi facili al “trasformismo”, come veniva chiamata allora la pratica di I CAMBIA-CASACCA creare maggioranze variabili. Il discorso cambia col nascere dei partiti fortemente ideologici, in cui il passaggio da uno schieramento all’altro rappresenta un vero e proprio tradimento, o al contrario una conversione se considerata dal punto di vista di chi accoglie la pecorella smarrita. In ogni caso, cambiare partito in un’epoca di forti tensioni ideologiche era una scelta drammatica, che metteva in discussione l’impostazione di tutta una vita, quasi come cambiare religione. Spesso il convertito autentico, quello che aveva creduto a un ideale o a una persona e ne era stato deluso, sentiva il bisogno di compiere un gesto estremo per dimostrare, a se stesso prima di tutto, che questo passaggio non era stato indolore né, tanto meno, di convenienza. E così, Giuseppe Bottai, uno dei Quadrumviri della Marcia su Roma del ‘22, l’uomo che, dopo aver contribuito con la sua lucida intelligenza a creare e rafforzare il regime fascista, nella notte del 25 luglio 1943 aveva dovuto tradire il suo Duce per salvare l’Italia, alla bella età di 49 anni si arruolò volontario nella Legione Straniera francese per fare la guerra ai tedeschi, “per espiare” scrisse “le mie colpe di non aver saputo fermare in tempo la degenerazione fascista”. E a proposito di uomini di altri tempi, ricordiamo Berto Ricci, ex anarchico divenuto fascista “eretico” che, pur rendendosi conto anch’egli del fallimento del Regime, scrisse: “nella vita c’e’ spazio per un solo cambiamento e io ho già fatto il mio”, andando a farsi ammazzare in Africa settentrionale. Reso il dovuto omaggio alla coerenza, è altresì giusto riconoscere che i partiti, soprattutto quelli attuali, sono talora persino più ballerini dei loro militanti, e spesso operano vere e proprie conversioni a U, che magari scontentano e deludono gli elettori tradizionali; a quel punto, l’eletto è costretto a scegliere fra la militanza, magari pluridecennale, che lo obbligherebbe a chinare la testa e obbedire al nuovo corso, e la coerenza con valori e interessi difesi da sempre e per i quali si era impegnato con il suo elettorato. Da qui la vecchia domanda: “il mio elettore odierà di più un traditore del Partito inteso come organizzazione, 5 o un traditore dell’Idea che ora il partito non vuol più incarnare e difendere?” Tradire chi ha tradito, insomma, è tradimento o fedeltà? C’è ancora qualcuno che, in simili casi, decide di essere nel contempo leale verso il Partito e onesto fino in fondo verso i suoi elettori, dimettendosi e presentandosi alle elezioni successive con un partito diverso per avere la riconferma. Diciamo subito che è una scelta tanto più lodevole quanto meno praticata: a chi ha fatto della politica la sua professione, una onesta professione, diciamo a scanso di equivoci, è difficile domandare che si tolga di mezzo aspettando le elezioni successive per una eventuale quanto improbabile rivincita: la gente dimentica presto, e un’uscita volontaria rischia di essere una rinuncia definitiva. Uno dei criteri per decidere se l’allontanamento dal partito è stato determinato da interesse o da coerenza, consiste nel valutare se il fuoriuscito ci ha guadagnato o ci ha rimesso. Mussolini, ad esempio, quando si fece espellere dal Partito Socialista indubbiamente perse una posizione di privilegio (dirigeva l’Avanti), ma alla lunga fu una scelta lungimirante, visto la carriera che poi fece. Difficile dire lo stesso per un politico che, dopo essere stato il cane da guardia di un leader, lo pianta in asso quando questo inizia a perdere potere senza una speranza di ritorno a breve termine. Si sa, quando la nave affonda i topi scappano; cosa comprensibile se si è un roditore, un po’ meno se si è semplicemente rosicchiato per anni all’ombra di un potente. Non mancano poi i politici così convinti di essere preziosi per la loro competenza e serietà, che ritengono una catastrofe il fatto che il Paese si privi della loro presenza; in questo o in quel partito, è assolutamente secondario. Ci sono infine i drogati dalla politica, i giocatori incalliti che vogliono esserci sempre, comunque, con chiunque, che non riescono ad abbandonare il tavolo verde anche se hanno solo pochi spiccioli da spendere e pochissima credibilità da investire. Sono quelli che ispirano insieme più rabbia e tristezza. Alberto Costantini “MADONNA DI LOURDES”, LA COMUNITÀ D’ACCOGLIENZA DI CEREA DA UNA FATTORIA, DA TEMPO INUTILIZZATA, DON GIANLUCA COLLATO HA MIRACOLOSAMENTE RICAVATO UN PUNTO D’ALTA ATTENZIONE AI FRATELLI BISOGNOSI Anche la Poesia serve a qualcosa... Poesia, questa volta, dedicata alla Vergine di Lourdes, alla quale è dedicata la Fondazione Onlus di via Ca’ del Lago 74, Cerea, Verona, . L’abbiamo felicemente conosciuta, grazie all’incontro – tenutosi il 28 febbraio 2016, presso la sede della Fondazione stessa – del Club dei Poeti dialettali del Legnaghese, presieduto da Franca Isolan Ramazzotto, e dell’Associazione dei Poeti di Lingua italiana Gervaso Bellinato, Legnago, creato nel 2004, dalla Ramazzotto stessa. Ha attentamente curato l’incontro Lucio Martinelli, il cui impegno ha permesso a numerosi Poeti di presentare ben trentaquattro poesie, raccolte in elegante fascicolo e, talvolta, anche recitate, tutte dedicate, come cennato, alla Madre di Dio. Questo, perché – scrive don Gianluca Collato, che ha creato la citata Associazione “Madonna di Lourdes” e che ha ospitato il simposio poetico 2016 – la nostra comunità e consacrata a Maria, che ha detto SI a Dio, mentre noi diciamo SI a queste persone da amare... L’AssociazioneFondazione, dotata, ovviamente, di una chiesa, svolge la sua attività grazie alla collaborazione di volontari e di parte degli ospiti stessi della comunità, che, sotto la saggia guida di don Gianluca, praticano il principio donare e donarsi, ossia, donare la vita, per la vita degli altri. Si tratta di una comunità particolare, difficile da curare – segnala con cuore aperto il suo Fondatore – perché essa non rientra nelle situazioni standard (solo drogati o alcolisti o ragazze madri, o anziani, o...), ma, perché accoglie tutti, con usi costumi, lingue, culture e religioni differenti, orari diversi... Tuttavia, pazienza ed amore permettono di superare tutto ogni problema. Si tratta di curare, amare, vivere assieme, insegnare il giusto e lo sbagliato, il vero ed il falso, il male ed il bene, il bianco ed il nero, il lavoro – che deve essere trovato... – il pesante risultato del fare nulla, alzarsi ed dormire, preparare i pasti, lavare e stirare... Sì, perché la Comunità di via Cà del Lago, Cerea, accoglie in modo particolare madri con bambini, donne e uomini soli, orfani, affidi familiari, anziani, emarginati, nomadi ed extracomunitari... Di ogni caso deve occuparsi un Angelo, che dia Amore..., attingendo la forza necessaria dal Maestro Gesù... L’Associazione-Fondazione, che vive di carità, ospita attualmente trenta persone, mentre oltre cento la raggiungono ogni giorno, per trovare sollievo, inserimento lavorativo e motivo di socialità. Altre iniziative, come la costruzione di appartamenti, per anziani autosufficienti e per persone con disagio sociale o con bisogno abitativo, sono in via di progettazione... Ben accette, quindi, possibili donazioni (detraibili) – cc/ 14 01 01 44, presso Cerea Banca 1897, filiale di Cerea, IBAN: IT 83 C 0848 159400 000014010144. Nel mod. 730, è destinabile il 5 per mille, indicando il codice fiscale No. 910 114 702 33. In un mondo così difficile, quale l’attuale, parlare di Poesia e di Amore, vero Amore, significa creare sollievo negli animi e tanta pace interiore. Pierantonio Braggio Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 6 periodico indipendente ANCHE GLI ADOLESCENTI PICCHIANO LE FIDANZATE L’8 marzo, festa della donna, è trascorso da poco. Bella occasione per ribadire l’importanza ed il ruolo del genere femminile nella società. Peccato che solo in questo giorno vengano ricordate le tante discriminazioni e violenze che le donne sono , tutt’oggi, costrette a subire in ogni angolo del mondo. A volte la legge è latitante a volte non viene applicata. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Telegiornali e stampa riportano continuamente fatti di cronaca aventi come protagoniste madri, coniugi, sorelle, figlie, insegnanti vittime di stalking o, peggio, uccise per non aver assecondato i desideri , materiali od economici, del carnefice. La cosa ancor più grave è che, spesso, questi reati restano impuniti o vengono inflitte pene lievi magari nonostante le denunce fatte dalle vittime e la recidività dei colpevoli. Ciò che però viene sottaciuto è che c’è una macchia sull’amore anche fra adolescenti e che la gelosia, a volte, può sfociare in violenza. Un ragazzo su dieci, infatti, alza le mani sulla fidanzata. Lo rivela un’indagine condotta su 4600 studenti di medie, superiori e università di differenti età e sesso. Questo studio ha fatto una fotografia dei ragazzi del 2015 alle prese con relazioni sentimentali. Se si litiga , possono volare una spinta o uno schiaffo, ammettono i teenager. Ma anche quando lo scontro è solo verbale, le parole possono lasciare il posto agli insulti. E le ragazze? Fin troppo spesso accettano passivamente la situazione. Di base c’è una buona dose di senso del possesso da entrambi i lati. Sarà perchè la comunicazione è difficile o perchè, ancora, manca una “ educazione ai sentimenti”. Ciò che è più grave è che circa un ragazzo su dieci del campione sostiene di aver alzato le mani durante un litigio, chi una sola volta (5%), chi più di una (4%). Ed è ben il 35 percento dei partecipanti al sondaggio ad ammettere di aver preso a parolacce una persona dell’altro sesso in caso di scontro. Le ragazze reagiscono, a volte, alla stessa maniera. Ma se ricevono uno schiaffo, in genere perdonano. Lo dice ben il 42% del campione femminile, che darebbe al fidanzato una seconda possibilità. Esistono poi forme di violenza più subdola, come insistere con una ragazza perchè conceda più di quanto non voglia. Ben il 14% dei maschietti sostiene infatti di aver cercato di strappare un rapporto intimo, seppur già rifiutato chiaramente: che fosse solo un bacio o qualcosa di più. E quando il fidanzamento va a buon fine? Troppo spesso l’amore “teen” è possessivo, e la cosa vale per entrambi i membri della coppia. Quanto sono gelosi i ragazzi? Risponde “moltissimo” rispettivamente il 21 e il 24 percento dei maschi e delle femmine, mentre si definisce “un po’ possessivo” il 59 ed il 63. Ma se andiamo a scavare più a fondo, nemmeno la metà degli intervistati pensa che il partner sia libero di fare ciò che vuole, senza distinzione di genere. Per tutti gli altri, in una relazione, è lecito porre dei limiti nelle abitudini o nelle amicizie del compagno, o comunque esercitare un certo controllo. Nel concreto, per lo più i ragazzi chiedono alle proprie fidanzate di non frequentare persone che non piacciono (17%) o di fare sempre saper loro gli spostamenti (7%), ma si arriva anche ad opporsi a trucco o abbigliamento definiti “inappropriati” (5%). E c’è anche chi pretende il controllo del telefonino o del pc (3%). Anche tra le ragazze la richiesta più frequente ai partner è quella di evitare di frequentare amici poco graditi ( 15%). Inoltre si chiede di controllare il telefonino o il computer alla ricerca di chiamate o messaggini “incriminati” (6%). In sostanza c’è una generale accettazione della gelosia, tanto che si stenta a riconoscere comportamenti borderline che, spesso, possono essere campanelli d’allarme. Per esempio nel caso in cui il fidanzato sia dedito a continue e immotivate scenate, solo il 16% delle ragazze sceglierebbe di mettere fine alla relazione. Anzi, c’è chi pensa che la gelosia folle sia sinonimo di grande amore e, se ne fosse “vittima” ne sarebbe addirittura felice: così la pensa il 12% delle fanciulle. E se un ex troppo invadente telefonasse in continuazione e si facesse trovare sotto casa? Anche se la maggioranza delle ragazze cercherebbe prima un confronto, poi un aiuto esterno in caso di fallimento, una su cinque, non darebbe importanza alla cosa. E’ chiaro che un’educazione ai sentimenti non è solo necessaria , ma anche urgente. Tuttavia a scuola non se ne parla. Se prendiamo un tema come la violenza sulle donne, ben il 37% del totale degli studenti sostiene di non aver mai toccato l’argomento. D’altro canto c’è chi ogni tanto ne ha parlato in classe con i professori (54%), mentre solo una minoranza ha partecipato a corsi e lezioni sul tema. Le differenze tra maschi e femmine sono innate ma per certi versi accentuate e distorte da dinamiche culturali, antropologiche e sociali che si sono sviluppate nei secoli. L’educazione sentimentale e il confronto sono ormai indispensabili in una società che nell’arco di nemmeno una generazione ha visto evolversi in direzioni sparse il modo di intendere il rapporto tra uomo e donna. Le donne sono cambiate tantissimo e gli uomini spesso non sembrano in grado di codificare questo cambiamento. Se non si cerca di prevenire il fenomeno all’origine, educando i giovani al rispetto dell’altro sarà sempre più difficile arginare il problema della violenza sul gentil sesso. Mariapia De Carli Se volete esprimere il vostro parere su questo o altri argomenti trattati in precedenza mandatemi una mail a: [email protected] POESIE IN DIALETTO LEGNAGHESE ED IN ITALIANO CENTOQUARANTA COMPOSIZIONI DI FRANCA ISOLAN RAMAZZOTTO... Ai Lettori di www.veronaeconomia.it, il nome di Franca Isolan Ramazzotto, Legnago, è certamente noto, oltre che per essere stato citato varie volte, per la viva e tenace attività letteraria della poetessa, anche per l’importante testo, in dialetto, dal titolo “La vita de Silvio” – pubblicato su questo sito, dato il suo contenuto altamente storico, linguistico e, al tempo, alquanto commovente. Questa volta, tuttavia, è da segnalare la fecondità di produzione della Ramazzotto, email: mario.ramazzotto@tin. it, la quale – oltre ad occuparsi costantemente di attività benefiche e, come si diceva, letterarie – non solo ha raccolto e raccoglie racconti e testimonianze di anziani, in lingua legnaghese, raccogliendoli in ben otto volumi – ha dato alle stampe un volume di ben centoquaranta poesie, parte in italiano e parte in dialetto, dalla stessa stilate fra il 2009 e l’appena trascorso 2015. I versi, nell’opera dal titolo felicissimo Gocce d’Anima – 148 pagine in carta patinata e con copertina plasticata lavabile – toccano diversi temi della vita e quelli, cui la vita stessa permette di dare forma, attraverso l’osservazione, con massima attenzione ed eccellente sensibilità, di quanto ci circonda e di quanto, attorno a noi, accade. Tutto, frutto di curata osservazione e passato attraverso il sottile setaccio dello spirito, che trova sollievo nello stendere, quanto dalla mente elaborato. Ma, un ulteriore contributo, proposto dal lavoro di Franca è la stesura, nel suo dialetto, di quanto ella pensa e ritiene di fare conoscere ai possibili Lettori, contributo che permetterà ai posteri di conoscere una lingua, vera madrelingua, che è storia e che sta correndo il grave rischio di autocancellarsi, con il trascorrere del tempo. Pierantonio Braggio Passione Collaborazione Innovazione Sviluppo Sono i nostri valori. Da sempre crediamo che prestazioni eccellenti e innovazione tecnologica siano le qualità migliori per un’azienda, ma sappiamo che per essere forti abbiamo bisogno di valori: lavoro di squadra, cooperazione, partecipazione e interazione con i nostri clienti sono indispensabili per raggiungere insieme gli obiettivi più ambiziosi. www.grafichestella.it periodico indipendente Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 7 LE SCUOLE DI CASTAGNARO HANNO VISITATO FISCHBACHAU Si chiama “viaggioscambio” quello che alcuni alunni della scuola secondaria di Castagnaro hanno vissuto qualche settimana fa a FISCHBACHAU, paese gemellato con il paese del Basso Veronese. Uno scambio felice e costruttivo iniziato il pomeriggio del 3 marzo e terminato domenica 6 con il rientro a casa degli studenti e dei loro accompagnatori. A questa esperienza hanno partecipato 10 ragazzi accompagnati da due insegnanti, la professoressa di tedesco Mariaelisa Nervanti e la maestra Ginea De Grandis responsabile della funzione strumentale per le lingue straniere, entrambe in servizio nell’IC di Villa Bartolomea. Assieme al gruppo come accompagnatori c’erano anche due rappresentanti del Comitato per il gemellaggio (Stefano Bonetto in qualità anche di amministratore comunale e Franco Grazio). “E’ stata un’esperienza entusiasmante - ci ha confidato una delle due professoresse Ginea De Grandis - i ragazzi sono stati ospitati da alcune famiglie di Fischbachau e dintorni con figli coetanei ai nostri. Possiamo dire che sono stati quattro giorni istruttivi, formativi e divertenti. L’accoglienza come l’ospitalità e la disponibilità sono state davvero eccezionali. I ragazzi della scuola secondaria di Castagnaro hanno potuto condividere momenti di vita familiare nonchè di scuola e una bella gita a Monaco in visita all’Olympic Park con salita alla torre panoramica e al “BMW Museum Auto” oltre ad una escursione nel centro della città. Siamo stati poi fortunati a trovare il mercatino pasquale con un banchetto predisposto dai due rappresentanti del Comitato per il gemellaggio coadiuvati da altre due persone facenti parte pure loro del Comitato”. A coordinare il programma di queste giornate sono stati il presidente bavarese del Comitato per il gemellaggio ed altre persone del luogo che da anni ormai fanno parte dell’Associazione e non mancano mai di offrire il loro aiuto e il loro entusiasmo. Il viaggio invece è stato offerto dalla ditta Sordo Auto. Come tutte le cose belle anche questa esperienza ha avuto fine e a salutare gli alunni italiani sono stati non solo gli studenti tedeschi con le loro famiglie che ci hanno ospitati ma anche il sindaco di Fischbachau. La restituzione di questo scambio avverrà la prima settimana di maggio, dal 5 all’8. I nostri ragazzi non vedono già l’ora di incontrare di nuovo gli amici tedeschi per ricambiare questo positivo scambio”. Ginea De Grandis PATTO DI ALLEANZA TRA ABBAZIE BENEDETTINE Accordo di collaborazione fra la fondazione dominato leonense di leno e l’associazione culturale amici di san teobaldo di badia polesine. Le due istituzioni culturali sono accomunate da un legame che si perde nei secoli e che riguarda l’abbazia benedetiina di leno, fondata dal re longobardo Uno scorcio dell’abbazia di Pomposa. desiderio nel 758, e il monastero di santa maria della vangadizza di badia polesine, la cui costruzione risale intorno all’anno 1000. Riscoprire la millenaria storia dell’abbazia di San Benedetto “Ad Leones” di Leno, nella Bassa Bresciana, passa attraverso la conoscenza di tutto quel territorio che ebbe rapporti con il cenobio lenese nel corso dei secoli. Proprio per promuovere la storia del Dominato Leonense e i suoi antichi collegamenti storico-culturali, a fine 2015 è stato firmato il Patto di amicizia fra la Fondazione Dominato Leonense di Leno e l’associazione culturale Amici di San Teobaldo di Badia Polesine. Le due istituzioni culturali, entrambe sorte con l’obiettivo di valorizzare l’importante eredità storica dei territori in cui operano, sono accomunate da un legame che si perde nei secoli e che riguarda l’abbazia benedettina di Leno, fondata dal re longobardo Desiderio nel 758, e il monastero di Santa Maria della Vangadizza di Badia Polesine, la cui costruzione risale intorno all’anno 1000. Nella prima metà del XVIII secolo, per oltre un ventennio, le due abbazie benedettine furono rette in commenda dal medesimo cardinale: Angelo Maria Querini, uomo di grande cultura, che ricoprì anche la carica di vescovo di Brescia e che viene anche ricordato per la realizzazione della famosa biblioteca bresciana, la Queriniana. La firma del patto di amicizia è avvenuta alla presenza dei rispettivi presidenti: Vittorio Biemmi per la Fondazione Dominato Leonense e Gianfranco Nezzo per l’associazione Amici di San Teobaldo. A seguito della stipula di questo patto, a Badia Polesine si è tenuto lo scorso dicembre un nuovo incontro tra le due istituzioni e una terza im portante realtà: gli “Amici di Pompo sa - Spira di Codigoro” di Codigoro, nel ferrarese, con la quale l’associazione Amici di San Teobaldo aveva già stretto, nel giugno 2013, un patto di amicizia, in forza delle radici culturali, storiche e religiose che legano Badia Polesine a Pomposa. I.:incontro ha permesso di mettere in luce nuovi e preziosi collegamenti storici tra le tre istituzioni e ha incoraggiato la promozione di scambi culturali, iniziative, esperienze ed eventi volti a diffondere la conoscenza delle rispettive abbazie. Nuova volontà di tutte le parti è quello di stabilire un nuovo patto di amicizia a tre, per proseguire insieme nella riscoperta e promozione della storia di cui il nostro territorio è custode. Marco Sacchi L’abbazia della Vangadizza di Badia Polesine. Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 8 periodico indipendente Fondazione Fioroni Musei e BiBlioteca PuBBlica “Risposiamoci al Castello Bevilacqua” I Edizione (2016) Perché aspettare 25 anni di matrimonio per ricordare il giorno del Sì? L’11 Marzo 2016 si è tenuto l’evento “Risposiamoci al Castello Bevilacqua”, dedicato a tutte le coppie di sposi che hanno voluto rivivere le emozioni di quel giorno indimenticabile: gli stessi sentimenti, la stessa gioia, lo stesso entusiasmo e lo stesso vestito! Proprio cosi, oltre 25 coppie hanno indossato nuovamente i loro preziosi abiti nuziali. E cosi, raggianti nelle loro vesti, e spensierati, più che alle loro nozze, hanno potuto gustare, nelle sale del Castello Bevilacqua, un ricco menu seguito poi da intrattenimento musicale. Durante la manifestazione erano presenti un fotografo, che ha catturato i sorrisi degli sposi, e una baby sitter, per intrattenere anche i più piccoli. L’evento, aperto a tutti gli sposi del mondo, avrà cadenza annuale, pertanto vi diamo appuntamento alla prossima edizione. Città di Legnago Commissione Pari Opportunità Città di Legnago 24MARZO1946 donne legnaghesi al voto SABATO 12 MARZO 2016, ORE 17.00 Fondazione Fioroni, Sala conferenze Presentazione e inaugurazione della mostra documentaria 24 marzo 1946: donne legnaghesi al voto INTERVENTI: Saluto delle autorità Simonetta Soldani (Università di Firenze) Federico Melotto (Università di Verona) La mostra rimarrà visitabile liberamente fino al 29 maggio 2016 al primo piano del Museo Fondazione Fioroni, con i seguenti orari: sabato e domenica pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 19:00 (esclusi 26 e 27 marzo 2016). Possibilità di prenotazioni per gruppi e scolaresche. INFORMAZIONI: Tel. 0442 20052 [email protected] www.fondazione-fioroni.it UNO SPETTACOLO ALLA GRAN GUARDIA PER PARLARE DI RENI E’ stato organizzato per domenica 20 marzo presso la Gran Guardia a Verona con inizio alle ore 21, un grande spettacolo di Beneficenza per parlare dell’Associazione Rene trapiantati italiani in occasione della Giornata Mondiale del Rene programmata per il 13 marzo. “Sarà una serata ricca di ospiti e di sorprese - ci dice Giorgio Pigozzi organizzatore dell’evento - e molte sono le persone che ci hanno dimostrato il loro affetto pre organizzare nel migliore dei modi l’evento che sarà trasmesso anche da radio RCS. L’occasione è anche il traguardo dei 25 anni di carriera del gruppo i “Faserem” che festeggeranno questo prestigioso traguardo, eseguendo una selezione tra i più conosciuti brani dei Dire Straits tratti dal proprio abituale repertorio. Non saranno però soli, è prevista la presenza di amici musicisti di spicco della nostra realtà: Diego & Luca dei Sonhora, Luigi Cerpelloni & Stefania Ghizzoni degli Alligator Nail, il grande cantante e chitarrista Luca Olivieri, Hillbilly Soul con il loro effervescente sapore country rock, Gerry Zansavio alla Steel Pedal Guitar insieme ai Faserem, le coreografie di Valeria Bolla del Centro Arte e Movimento, il Quartetto d’archi Caprice. Sarà una serata densa di musica. Spiegaci un po’ Giorgio lo scopo dell’iniziativa. “La serata è volta anche e soprattutto alla sensibilizzazione alla donazione di organi, ed è in favore di A.R.T.I. (Associazione Rene Trapiantati Italiani). Saranno 2 ore e mezza di musica: Dire Straits dei Faserem intervallati dagli interventi degli ospiti, alcuni dei quali accompagnati da Faserem stessi, altri (Sonohra) in acustico. Il tutto in favore di A.R.T.I. (Associazione Rene Trapiantati Italiani). Avremo anche la presenza della conduttrice sportiva di Telearena Silvia lavarini. In un brano (Money for nothing) avremo gli ex Alberto Superbi e Simone Madinelli. L’evento avrà il patrocinio del Comune di Verona con la presenza dell’assessore Marco Ambrosini. Parliamo un po’ delle malattie renali. “Nell’era moderna, anche le malattie renali stanno cambiando aspetto. Sempre più spesso il rene viene danneggiato da sostanze che sono caratteristiche dello “stato di benessere” dei Paesi industrializzati. L’eccesso di alimentazione, il quotidiano contatto con alimenti resi più appetibili da coloranti e conservanti, l’abuso di farmaci spesso inutili, i veleni chimici con quali la moderna civiltà industrializzata ci pone continuamente a contatto, costituiscono una prolungata “prova da sforzo” per i nostri reni. Forse anche per questi motivi, la frequenza delle malattie renali è in forte aumento negli adulti e soprattutto negli anziani, a causa della più prolungata esposizione alle sostanze nocive, della alimentazione sbagliata, di stili di vita scorretti, dell’aumento del sovrappeso e della obesità. Soprattutto “vecchie conoscenze”, quali l’ipertensione arteriosa e il diabete, manifestano i loro danni nelle fasce di età più avanzate. Lo scopo è quello di aiutare a conoscere, scoprire e prevenire le malattie renali e la loro temibile complicanza, l’insufficienza renale”. Francesco Occhi LEGNAGO - Via Matteotti, 94 - Tel. e Fax 0442 601749 Pasqua e Pasquetta al Castello Bevilacqua periodico indipendente Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 PRANZO DI PASQUA (Domenica 27 marzo – ore 12.30) 9 Il Pranzo di Pasqua nella splendida cornice del Castello Bevilacqua delizierà gli ospiti con un menù all’insegna della genuinità e tradizione. Ad accompagnare il menù ideato e creato dai nostri chef, ci sarà un’allegra e coinvolgente animazione che farà la felicità dei più piccoli e darà tranquillità ai più grandi. Antipasto Carpaccino di vitello con cruditè di asparagi Primi piatti Riso Carnaroli con frullato di spinacio e robiola ai tre latti Tortello di stracchino con lamelle di carciofo e pomodorini secchi Secondo piatto Rotolo di capretto disossato con trancetti di verdure croccanti e carni bianche su letto di erbe di campo e patate al bacon Dessert Millefoglie croccante con crema chantilly al pistacchio e scaglie di cioccolato Caffé, Vino in bottiglia, Acqua Costo a persona euro 42,00 Bambini da 4 a 6 anni euro 20,00 Bambini da 0 a 3 anni gratuiti (con posto a sedere) (su prenotazione) IL CASTELLO DELLE FIABE (Lunedì 28 marzo – dalle ore 10.00) A partire dalle ore 10.00 il Castello Bevilacqua si trasforma ne “Il Castello delle Fiabe”, un luogo magico dove i bambini potranno incontrare i personaggi da loro amati. Piccoli e grandi vivranno le fiabe in prima persona camminando tra i letti dei Sette Nani ed abbracciando i personaggi delle fiabe più famose. Potrete partecipare a laboratori medievali, emozionarvi davanti allo spettacolo del fuoco, stupirvi con affascinanti numeri di giocoleria, ... tante esperienze divertenti e coinvolgenti a diretto contatto con la storia e la fantasia. Menù Anita e Rudy (Adulti) Primo Piatto: Maccheroncini all’amatriciana con pecorino sardo; Secondo piatto: Arrosto di vitello con patate al forno; Dessert: Mousse al torroncino con salsa al cioccolato; Caffè, Vino in bottiglia, Acqua Menù Shaun (Bambini 4-10 anni) Primo Piatto: Maccheroncini alla bolognese; Secondo piatto: Hamburger con patatine fritte; Dessert: Mousse al cioccolato; Acqua Costo a persona 15,00 euro Costo a persona 25,00 euro Ingresso: Adulti euro 2,00; Bambini 0-10 anni GRATUITI Menù Masha (Bambini 0-3 anni GRATUITO) Primo Piatto: Maccheroncini alla bolognese; Dessert: Mousse al cioccolato; Acqua oppure Menù Orso (Bambini 0-3 anni GRATUITO) Secondo Piatto: Hamburger con patatine fritte; Dessert Mousse al cioccolato Acqua Corsi di cucina al Castello Bevilacqua (19.30-22.30) Lunedì 21 marzo: Fantasia d’Autore con agnello e capretto Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra nuova destinazione nel cuore della storia. Regalatevi un soggiorno in una delle 7 splendide junior suite, e scoprite i nostri pacchetti Classic, Romance, Wellness e Gourmet. Il ristorante “All’Antica Ala” vi aspetta tutti i giorni dal lunedì sera alla domenica, per un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le tipicità della tradizione locale, in un’ottica di valorizzazione dei prodotti del territorio. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0442 93655 - [email protected] - www.castellobevilacqua.com Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 10 Prosa Prosa lunedì 14 dicembre 2015 ore 20,45 danza periodico indipendente Danza Danza domenica 6 dicembre 2015 ore 20,45 - Esclusiva Regionale canzoni d’Italia Regionale Danzaora y Vinatica domenica 6 dicembre 2015 ore 20,45 - Esclusiva Mercoledì 20 gennaio 2016, ore 20.45 Lunedì 4 aprile 2016, ore 20.45 Rocío Molinay Vinatica Danzaora Ore 20.00, al Ridotto del Teatro: Ore 20.00, al Ridotto del Teatro: Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità. di Arthur Miller, regia di Massimo Popolizio Rocío Molina Il prezzo Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità. venerdì 26 febbraio 2016 ore 20,45 - Esclusiva Regionale di Arthur Miller, regia di Massimo Popolizio Enrico Ruggeri 26unafebbraio 2016 ore - Esclusiva Regionale Per concludere la stagionevenerdì dellaSilence, Danza, nuova emozionante se- 20,45 martedì 2 febbraio 2016 ore 20,45 on tourne Silvia Azzoni rata con una delle grandi compagnie di balletto europee ed una delle e i Primi Ballerini Hamburg Ballett John Neumeier Silvio Marina Massironi martedì 2Orlando, febbraio 2016 ore 20,45 Silence,Crew on tourne étoile più applaudite nel mondo. Pokemon Tra le più emozionanti e sensibili Pokemon ballerine del panorama Orlando, Marina Massironi LaSilvio Scuola Crew internazionale, considerata da molti la vera erede di Alessandra Ferri per intenScuola Starnone, regia di Daniele Lucchetti di La Domenico domenica 13 marzo 2016 oredel20,45con sità interpretativa, vincitrice del prestigioso Prix Benois (l’Oscar balletto mondiale) per la sua Sirenetta, Silvia Azzoni, prima ballerina di Domenico Starnone, regia di Daniele Lucchetti domenica 13 marzo 2016 ore 20,45Enrico Ruggeri Serata Bach dell’Hamburg Ballett John Neumeier, guida un prestigioso gruppo di con Silvia Azzoni, Carolina Agüero, Mayo Arii, Luigi Schiavone, chitarra stelle e solisti della grande compagnia alla quale appartiene, in una venerdì 19 febbraio 2016 ore 20,45 Serata Bach Pascal Rioult Dance Alexandre Ryabko, Alexandr Trusch, serata che mette in luce la versatilità, le qualità tecniche e soprattutto Francesco Luppi, tastiere venerdì 19Mauri, febbraio 2016 ore 20,45 Glauco Roberto Sturno Pascale Rioult Dance le uniche personalità che rendono speciale leggendaria questa comAleix Martínez, Sasha Riva Fabrizio Palermo, basso e tastiere pagnia. Accanto a lei fuoriclasse di fama mondiale, per un programma Glaucobuffe Mauri, Roberto Sturno Quattro storie sabato 2 aprile 2016 ore 20,45 Prima Nazionale che affianca alcuni gioielli della produzione di John Neumeier, a coreMarco Orsi, batteria Quattro buffe storie ografie di giovani autori già impostisi all’attenzione della critica e in sabato 2 aprile 2016 ore 20,45 Prima Nazionale da Luigi Pirandello e Anton Cechov Gala chiusura il capolavoro di Roland Petit Arlesienne per una celebrazione da Luigi Pirandello Gala regia di Glauco Maurie Anton Cechov dell’arte della danza con un comun denominatore: Silvia Azzoniil&cuore. Hamburg Ballet John Neumeier regia di Glauco Mauri Silvia Azzoni & Hamburg Ballet John Neumeier martedì 8 marzo 2016 ore 20,45 martedì marzo 2016 ore 20,45 Giulio8Scarpati, Valeria Solarino Musica Giulio Scarpati, Valeria Solarino Una giornata particolare mercoledì 11 novembre 2015 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri giornata particolare mercoledì 2015 20,45 - in Viaggio Salieri di Una Ettore Scola, regia di Nora Venturini Guerra11e novembre Pace a 200 annioredal Congresso dicon Vienna di Ettore Scola, regia di Nora Venturini Guerra eRegionale Pace a 200 anni dalVeneta Congresso di Vienna Orchestra Filarmonia OrchestraOmmassini, Regionale Filarmonia Veneta Francesco “La danza è la miadirettore vita; Francesco Ommassini, direttore danzo con passione, Teatro Brillante emozione, amore, sabato 12 dicembre 2015 ore 20,45 sabato 28 novembre 2015 ore 20,45 tristezza,2015 delusione...”. sabato dicembre ore 20,45 sabato 28 The12Voice domenica 29 novembre novembre 2015 2015 ore ore 20,45 16,00 - fuori abbonamento Silvia Azzoni The Voice - fuori abbonamento domenica 29 novembre 2015 ore 16,00 omaggio a Frank Sinatra a 100 anni dalla nascita Compagnia della Rancia omaggio a 100Quintet anni dalla nascita Compagniail della Rancia Lucio Gallo ae Frank ClaudioSinatra Chiara Jazz Pinocchio, grande musical Lucio Gallo e Claudio Chiara Jazz Quintet Pinocchio, il grande musical regia di Saverio Marconi regia di Saverio Marconi martedì 12 gennaio 2016 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri martedì 12 gennaio 2016 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri I Virtuosi Italiani venerdì 15 gennaio 2016 ore 20,45 I Virtuosi Italiani venerdì 15 gennaio 2016 ore 20,45 Alberto Martini, primo violino concertatore Natalino Balasso Alberto Martini, primo violino concertatore Natalino Balasso Stefan Milenkovich, violino solista La cativissima - Epopea di Toni Sartana Stefan Milenkovich, violino solista La cativissima - Epopea di Toni Sartana Brin Bernatovi’c, arpa, Premio Salieri 2015 testo e regia di Natalino Balasso Brin Bernatovi’c, arpa, Premio Salieri 2015 testo e regia di Natalino Balasso Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale lunedì 14 dicembre 2015 ore 20,45 Dedicato a Sabato 2 aprile22016, 20.452016, - Prima Nazionale Sabato aprile 20.45Popolizio, Alvia Reale Ilore prezzo Umberto Orsini,ore Massimo Pezzi di vita Gala Gruppo “Aurora Blu” Il nuovo tour teatrale di Enrico Ruggeri prende il nome dall’omonimo doppio album uscito lo scorso 14 aprile (il suo ventiseiesimo in studio da solista), contenente 10 inediti e 14 successi dei suoi primi anni di carriera reinterpretati in una nuova chiave musicale. Nel corso della serata, accanto ai brani inediti il cantautore milanese presenterà dal vivo le sue hit più celebri del periodo ‘80/’85: da “Contessa”, “Vivo da Re” e “Polvere”, a “Il mare d’inverno” e “Nuovo swing”. Non mancherà inoltre il brano “Tre signori”, l’omaggio dedicato a Giorgio Gaber, Enzo Iannacci e Giorgio Faletti presentato durante la serata finale dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Sul palco sarà accompagnato dalla sua storica band, per proporre le sonorità particolari che rendono singolare il suo nuovo lavoro e i testi che - come sempre - fanno riflettere e discutere. Ma anche e soprattutto, come sempre, per uno spettacolo che si preannuncia diverso ogni sera, tra sorprese musicali e verbali, tra canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana e la storia personale di ciascuno di noi. Musica “Ti pianterò nel cuore una canzone”. Teatro Brillante foto Silvano Ballone Enrico Ruggeri, “Gli occhi del musicista” martedì 22 marzo 2016 ore 20,45 martedì 22 marzo 2016 ore 20,45 musica Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd 34 15/09/15 16:58 Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd 35 Oblivion Giovedì 7 aprile7 2016, ore 20.45 2016, ore 20.45 Giovedì aprile Oblivion The human jukebox Ore 20.00, al Ridotto del Teatro: Conversazioni sullo spettacolo conhuman storie, aneddoti e curiosità. The jukebox martedì 15 marzo 2016 ore 20,4515/09/15 16:58 Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd 52 martedì 15 marzo 2016 ore 20,45 prosa Romanze italiane Venerdì 19 febbraio 2016, ore 20.45 Romanze italiane Venerdì 8 aprile 2016, ore Nazzareno Carusi e Valentina Cortesi Nazzareno Carusi e Valentina Cortesi Ore 20.00, al Ridotto del Teatro: giovedì 7 aprile 2016 ore 20,45 20.45 Canzoni d’Italia Quattro buffe storie Che occhi grandi che hai! Che occhi grandi che hai! Spettacoli Spettacoliper perlelefamiglie famiglie Gioachino Rossini dedicato Sonate Quattro n. 1, 2, 3, Aurora 6 a aAssociazione Blu Legnago Michele Cafaggi dedicato a Associazione Aurora Blu Legnago Michele Cafaggi Salvatore Accardo e dei suoi “friends” di questa serata, che faranno scene di Giuliano Spinelli avvertire come Rossini, sotto la brillante superficie della sua musica, costumi di Liliana Sotira abbia sempre inserito un modo di leggere il mondo e la realtà acuto, domenica 13vicino dicembre 2015 ore dicembre ore16,00 16,00musiche di Germano Mazzocchetti ironico e amaro, che fa didomenica lui un artista13 alla nostra2015 sensibilità contemporanea. Un Untopo, topo,due duetopi, topi,tre tretopi topi (1792 - 1868) venerdì 5 febbraio 2016 venerdì 5 febbraio 2016oreore20,45 20,45 Roberto Vecchioni - Il- Ilmercante Roberto Vecchioni mercantedidiluce luce dedicato a Associazione Verbena dedicato a Associazione Verbenadell’Adige dell’AdigeLegnago Legnago Accademia AccademiaPerduta Perduta Il ritorno al “Salieri” dei sempre applauditissimi Glauco Mauri e Roberto Sturno è dedicato al genio grottesco di due grandi poeti dell’animo umano. La tenerezza di Cechov e il graffio di Pirandello si compenetrano tanto profondamente da non poterne discernere i confini, dando vita ad un sorprendente caleidoscopio dove è rappresentata la vita di quello strano e buffo essere che è l’uomo. Ne “La patente” di Pirandello vive una delle tematiche più care all’autore siciliano: il contrasto tra ciò che veramente siamo e ciò che invece gli altri pensano di noi. E Cecè, il personaggio dell’omonimo atto unico concepito e scritto da Pirandello direttamente per il teatro nel 1913, è il degno rappresentante di una società frivola e corrotta, dove ingannare e imbrogliare è la normalità. Un’ironia grottesca è sempre alla radice sia delle opere immortali di Cechov che di alcuni suoi brevi atti unici come in “Una domanda di matrimonio”, scherzo in un atto, così come lo sottotitola lo scrittore. Anche in “Fa’ male il tabacco” il grottesco dona in modo mirabile quella “leggerezza” che, anche nel dramma, Cechov chiedeva ai registi e agli interpreti delle sue opere. domenica domenica17 17gennaio gennaio2016 2016ore ore16,00 16,00 Cenerentola Cenerentolaall’Opera all’Opera CTA CTA “Che fortuna possedere una grande intelligenza: Che CheFesta FestaaaTeatro! Teatro!- fuori - fuoriabbonamento abbonamento sabato 1919 dicembre 2015 sabato dicembre 2015oreore20,45 20,45 The joyjoy ofof Gospel The Gospel Free Voices Gospel Choir Free Voices Gospel Choir non ti mancano mai le sciocchezze da dire.” “Il lavoro in orchestra e nella musica da camera è in fondo una metafora della vita: domenica 14 domenica 14febbraio febbraio2016 2016ore ore16,00 16,00Anton Cechov la propria libertà si conquista nel rispetto di quella altrui, Fragilele potenzialità di ciascuno esaltando Fragile e creando totale armonia”. Pantakin Pantakin martedì dicembre 2015ore ore20,45 20,45 martedì 2222 dicembre 2015 Massimo Francoviche Maximilian e MaximilianNisi Nisi Massimo DeDe Francovich Green Mr.Mr. Green di Jeff Baron, regia PiergiorgioPiccoli Piccoli di Jeff Baron, regia di diPiergiorgio Salvatore Accardo Foto di Manuela Giusto domenica20 20marzo marzo2016 2016ore ore16,00 16,00 domenica vestitinuovi nuovidell’imperatore dell’imperatore I Ivestiti FratelliCaproni Caproni I IFratelli giovedì dicembre 2015oreore21,45 21,45 giovedì 3131 dicembre 2015 Grazie fior - Storiadel delFestival FestivaldidiSanremo Sanremo Grazie deidei fior - Storia Aspettando mezzanottecon conBruno BrunoConte Conte Aspettando mezzanotte Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd 46 15/09/15 16:58 Conversazioni sullo spettacolo con storie, aneddoti e curiosità. giovedì 7 -aprile 2016 violinista ore 20,45 Uno dei più celebrati musicisti italiani impareggiabile ma Compagnia Mauri Sturno Salvatore Friends anche applaudito direttore d’orchestra - e conAccardo lui tre artisti di Salvatore Accardo&&prima Friends grandezza, per una delle partiture più stupefacenti dell’Ottocento, per freschezza ed eleganza, soprattutto ricordando che a scriverSalvatore Accardo, violino venerdì 2020 novembre 2015 la fu un dodicenne. Rossini, universalmente noto per le cangianti venerdì novembre 2015ore ore20,45 20,45 Laura Gorna, violino melodie, i ritmi travolgenti, i crescendo inarrestabili, era poco più Cristiano DeDe Andrè - Acustica Tour da Luigi Pirandello e Anton Cechov Cristiano Andrè Acustica Tour che un bambino quando realizzò le sue sei Sonate a quattro: uno Cecilia Radic, violoncello momento creativo, non solo per l’ineccepibile livello dedicato a Circolo Pittori e Scultori Legnago con Glauco Mauri e Roberto Sturno dedicato a Circolo Pittori e Scultori Legnagostupefacente Ermanno Calzolari, contrabbasso tecnico, ma soprattutto per la forte individualità che già imprime e con all’opera. Nonostante tutte le convenzioni dell’epoca e qualche Mauro Mandolini, Laura Garofoli, Amedeo D’Amico, ingenuità strutturale, indomenica essa si sente15 giànovembre il vero Rossini, sia nella mercoledì 2020 gennaio 2015 ore 16,00 mercoledì gennaio2016 2016ore ore20,45 20,45 domenica 15 novembre 2015 ore 16,00 ricca inventiva melodica, sia nello spirito che permea l’opera nel Lorenzo Lazzarini, Paolo Benvenuto Vezzoso Enrico Ruggeri - Pezzi in Sibebolle suo complesso. Elementi che Concerto vengono esaltati quando ad eseguirli Enrico Ruggeri - Pezzididivita vita Concerto in Sibebolle regia di Glauco Mauri sono chiamati artisti della levatura virtuosistica ed interpretativa di Accardo & Friends Canzoni d’Italia Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd 15/09/15 16:58 53 spettacoliserali seraliininabbonamento abbonamentosaranno sarannopreceduti, preceduti, GliGlispettacoli alleore ore20:00, 20:00,dadauna unaconversazione conversazioneintroduttiva introduttivaalal Ridotto Ridotto del del Teatro. Teatro. alle 15/09/15 16:58 Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd 47 Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd 14 15/09/15 16:58 15/09/15 16:57 Esec_Stagione_Salieri_2015-2016.indd 15 15/09/15 16:57 Biglietteria: Rinnovo Abbonamenti Diamante mercoledì e giovedì 2 ottobre - Prosa, Danza, Musica, Teatro Brillante e Canzonid’Italia d’Italiavenerdì venerdì3,3,sabato sabato44eemartedì martedì77ottobre. ottobre.Nuovi NuoviAbbonamenti Abbonamenti Diamante Diamante da da venerdì venerdì 10 Biglietteria: Rinnovo Abbonamenti Diamante mercoledì 1 e 1giovedì 2 ottobre - Prosa, Danza, Musica, Teatro Brillante e Canzoni 10 ottobre ottobre Prosa, Prosa,Danza, Danza,Musica, Musica,Teatro TeatroBrillante BrillanteeeCanzoni Canzonid’Italia d’Italiadadamartedì martedì1414ottobre. ottobre. Formula Libero da venerdì 17 ottobre - Biglietti Singoli per tutta la Stagione da giovedì 23 ottobre Formula Libero da venerdì 17 ottobre - Biglietti Singoli per tutta la Stagione da giovedì 23 ottobre Orari: Il primo giorno di apertura delle vendite dei nuovi abbonamenti, formule libero e biglietti singoli, è possibile acquistare solo di persona, alla biglietteria del Teatro, dalle 15.30 alle 18.00. Orari: Il primo giorno di apertura delle vendite dei nuovi abbonamenti, formule libero e biglietti singoli, è possibile acquistare solo di persona, alla biglietteria del Teatro, dalle 15.30 alle 18.00. Dal martedì al venerdì la mattina solo al telefono, con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 15.30 alle 18.00. Il sabato, di persona, dalle 10.30 alle 12.30. Dal martedì al venerdì la mattina solo al telefono, con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 15.30 alle 18.00. Il sabato, di persona, dalle 10.30 alle 12.30. I nuovi abbonamenti e i singoli biglietti anche online su www.teatrosalieri.it - Nei giorni di spettacolo al telefono con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 17.00 fino ad inizio della rappresentazione, esclusivamente per la vendita e il ritiro dei biglietti per la serata. Tel. 0442 25477 - Fax 0442 625584 - www.teatrosalieri.it - [email protected] I nuovi abbonamenti e i singoli biglietti anche online su www.teatrosalieri.it - Nei giorni di spettacolo al telefono con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 17.00 fino ad inizio della rappresentazione, esclusivamente per la vendita e il ritiro dei biglietti per la serata. Tel. 0442 25477 - Fax 0442 625584 - www.teatrosalieri.it - [email protected] L’attività del Teatro Salieri è organizzata da Fondazione Culturale Antonio Salieri L’attività del Teatro Salieri è organizzata da Fondazione Culturale Antonio Salieri in collaborazione con in collaborazione con Soci Costituenti e Fondatori Soci Costituenti e Fondatori Soci Partecipanti Soci Partecipanti e la partecipazione di e la partecipazione di Comuni di Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea Comuni di Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea manifesto_generale_2015-16.indd 1 manifesto_generale_2015-16.indd 1 11/09/15 16:00 11/09/15 16:00 ritratto della civiltà contadina Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 del nostro concittadino prof. Giuseppe Vaccari UN MONDO DI FATICA. RITRATTO DELLA CIVILTÀ CONTADINA periodico indipendente Domenica 21 febbraio, nell’ambito della rassegna ‘Autori al Museo’, organizzata dalla Fondazione Fioroni in collaborazione con il Rotary Club di Legnago, Cassa Padana, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Legnago e l’Istituto ‘Marco Minghetti’, è stato presentato il volume “Un mondo di fatica. Ritratto della civiltà contadina” di Giuseppe Vaccari. L’opera del prof. Vaccari, curata da Andrea Ferrarese ed edita dalla Fondazione Fioroni grazie anche al contributo della Regione Veneto, rappresenta il secondo lavoro dello studioso dedicato al mondo rurale della nostra pianura e alla sua lingua, dopo il “Dizionario veronese di Sanguinetto e dell’area sud-occidentale”, pubblicato nel 2010. In una sala conferenze gremita, l’autore ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a realizzare il corposo volume (quasi 600 pagine), frutto di un paziente lavoro di ricerca e stesura durato circa dieci anni. Al termine dell’incontro, l’autore ci ha rilasciato questa breve intervista. Professor Vaccari, perché ha voluto dedicare tanto tempo ed energie a scrivere un libro sulla civiltà contadina della nostra pianura? Da dove nasce questo suo grande interesse per l’argomento? «Le motivazioni sono molteplici ma si riassumono nell’amore per la nostra terra me per le nostre radici che affondano nella storia e lambiscono quel recente passato che sembra così lontano. Siccome ho avuto la ventura di nascere in quella civiltà, che mi è stata culla e balia, e poi crescere nella rivoluzione del boom economico che l’ha travolta, ho sentito un pressante bisogno di documentare la mia esperienza esistenziale e quindi fissare sulla carta, per riconoscenza ma anche a futura memoria, la lingua e i costumi di quella civiltà millenaria, ormai tramontata. Sono nati, così, prima il Dizionario e poi Un mondo di fatica, le due facce della stessa realtà culturale». Come è organizzata l’opera appena presentata? «Siccome la visuale, per quanto sia notevole lo sforzo di adesione alla realtà, è strettamente personale, dopo i primi due capitoli autobiografici in senso lato, il volume racconta i tempi e i modi del lavoro, il sistema di vivere, di alimentarsi, di vestirsi, di comportarsi in famiglia, in società. E dopo un rapido accenno alla religiosità, agli svaghi, ai rimedi per la salute, gli ultimi capitoli sono riservati all’analisi della lingua, compresa una breve storia del dialetto. Se non mancano riflessioni critiche, la narrazione trova il suo filo conduttore nelle espressioni vive della gente che vanno dai modi di dire, ai proverbi, ai nomi degli oggetti ormai desueti. Ma la cifra che uniforma il mondo contadino e l’intera società è il senso del dovere che implica una grande fatica degli esseri umani e degli animali ugualmente». Ci vuole raccontare qualche episodio che le è particolarmente caro, raccontato all’interno del volume? «Ho l’imbarazzo della scelta perché sono tanti gli episodi, raccontati o accennati, le persone importanti o umili presenti in queste pagine: dal vecchio parroco, figura ottocentesca indimenticabile, al povero ragazzo, altrettanto storico, protagonista di “Un Nadàl de pitòchi”. Dovendo scegliere, prendo “L’incoronata” perché è autobiografica, comprende anche i miei fratelli e rende bene il clima del tempo. Noi tre, Loretta di due anni, Alberto di sette e io di dieci, giocando insieme come al solito per la campagna, in un pomeriggio estivo avevamo raccolto una gran quantità di pioci de loo, pidocchi di lupo è la traduzione, ma non il nome scientifico. Erano bacche selvatiche grosse come fagioli che, ricoperte di spine, si appiccicavano fra loro, ma anche alla lana, tenacemente come il velcro (anzi, credo che siano all’origine dell’invenzione di questo materiale). Per questa loro caratteristica erano il nostro “Lego” e con quelli realizzavamo rozzi modellini di vario genere. Per diversivo, visto che a scuola avevo sentito della Corona Ferrea, facemmo una bella corona rotonda e per utilizzarla a dovere, 11 decidemmo di giocare a fare i cavalieri della regina. Così incoronammo con quella la sorellina e le spiegammo di impartirci gli ordini: lei ci stava e noi, riverenti, le obbedivamo. Ma quando ci stancammo nacque il problema. Sapevamo che aderivano alla lana, ma non sospettavamo che si comportassero allo stesso modo con i capelli. A malincuore rinunciammo a levarli alla reginetta che strillava per il dolore, sperando che mamma, al ritorno, ci desse un valido aiuto. Questa, invece, quando vide il misfatto e la poverina, ci fece scappare con minacce di severe punizioni e, anziché preparare la cena, si mise a tagliare, con lacrime di rabbia, le bionde chiome della sorellina, per liberarle la testa da quel peso ormai fastidioso e ingombrante e permetterle di andare a letto, spennacchiata come un’oca». Ed ora parliamo del futuro. Dopo aver dato alle stampe quest’impegnativo lavoro, ha altri progetti in cantiere? «Sto lavorando al Novecento di Sanguinetto, una memoria storicofolcloristica del mio paese; poi ho tanti altri progetti che mi frullano in testa: tra questi il vocabolario Italiano –Dialetto e la revisione della tesi di laurea da premettere alla traduzione del testo latino (anche questa ancora da fare) su cui verteva la tesi stessa, per cui penso che lascerò molto da fare anche agli altri». Salutando il professor Vaccari e ringraziandolo per la sua disponibilità, ricordiamo che il volume “Un modo di fatica. Ritratto della civiltà contadina” si può acquistare presso le librerie di Legnago, presso il Museo Fondazione Fioroni o richiedere all’autore stesso. Gli incontri della rassegna ‘Autori al Museo’ proseguiranno presso la sala conferenze della Fondazione Fioroni con cadenza quindicinale per tutto il mese di marzo, fino ad inizio aprile. Federico Bonfanti Moderatore della serata dott. Andrea Ferrarese VENERDÌ 18 MARZO - ore 21.00 Teatro Zinetti Sanguinetto - VR 1914-1918 La guerra chimica: politica e scienza Sei sicuro che non possa succedere ancora? Ne parleremo SABATO 9 APRILE 2016 alle17.30 al TEATRO SALUS – LEGNAGO con Alberto CECCON Prof. dell'Università di Padova, già ragazzo del Salus La cittadinanza è invitata 12 Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 periodico indipendente BIF&ST - BARI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL DAL 2 AL 9 APRILE 2016 Tributo a Ettore Scola, presidente – Il programma del Bif&st 2016 è stato seguito e dettagliatamente curato da Ettore Scola fino a pochi giorni prima della sua scomparsa. Il grande regista sarà dunque, anche per la prossima edizione (2-9 aprile), il presidente del Bari International Film Festival che già lo ha visto per sei anni (accolse l’incarico nel giugno 2010) attivissimo animatore e protagonista della manifestazione ideata e diretta da Felice Laudadio, promossa dalla Regione Puglia presieduta da Michele Emiliano e prodotta dall’Apulia Film Commission presieduta da Maurizio Sciarra. Il Tributo a Ettore Scola è promosso dalla S.I.A.E., la società italiani degli autori e editori cui Scola era associato. E dunque il tema del prossimo Bif&st sarà Scola-Mastroianni 9½. C’eravamo tanto amati, giacché il regista ha diretto più di chiunque altro l’attore scomparso 20 anni fa: hanno lavorato insieme in ben 9 film di lungometraggio, più un film ad episodi, che verranno presentati l’uno dopo l’altro. Sarà inoltre istituito il Premio Ettore Scola per il miglior regista di opera prima o seconda che verrà assegnato, insieme ai Premi Gabriele Ferzetti e Mariangela Melato per il cinema per il migliore attore e la migliore attrice, dalla giuria del pubblico presieduta dal giornalista e scrittore Furio Colombo. Il primo film del festival verrà presentato al Teatro Petruzzelli alle 9 del mattino del 2 aprile: sarà Ridendo e scherzando, uno straordinario ritratto di Scola realizzato dalle sue figlie Paola e Silvia con la complicità di Pif (Pierfrancesco Diliberto). A fine proiezione parleranno del grande regista alcuni attori e attrici che con lui hanno lavorato, coordinati dal critico Jean Gili, direttore di una antica e celebre manifestazione francese gemella del Bif&st, il Festival del cinema italiano di Annecy, il cui presidente è stato fin dal 1997 proprio Ettore Scola e alla cui direzione, dal 2017, è stato nei giorni scorsi chiamato Felice Laudadio. Il Festival Marcello Mastroianni, organizzato in partnership con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, con la collaborazione di RAI Teche e Istituto Luce Cinecittà, comprenderà oltre 50 film e una gran quantità di materiali di documentazione, oltre a tre laboratori di formazione sul mestiere dell’attore promossi dalla Scuola di Cinema Gian Maria Volonté e dalla Cooperativa Artisti 7607. Per parlare del talento di Mastroianni saranno presenti al Teatro Petruzzelli, dopo la proiezione dei film in cui lo hanno diretto, i registi Francesca Archibugi, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Roberto Faenza, Paolo e Vittorio Taviani, Luciano Tovoli. Queste Lezioni di cinema culmineranno, al mattino del 9 aprile, in un incontro con alcuni attori e attrici suoi compagni di lavoro, coordinati da Marco Spagnoli, del Comitato di direzione del Bif&st. In Conversation With… è una sezione nuova di zecca – a cura di Beatrice Kruger – che prende spunto dallo straordinario successo arriso agli incontri svoltisi nel marzo 2015 al Petruzzelli con la partecipazione di otto grandi registi (JeanJacques Annaud, Costa-Gavras, Nanni Moretti, Alan Parker, Edgar Reitz, Ettore Scola, Margarethe von Trotta, Andrzej Wajda). Nel nome di Mastroianni il Bif&st 2016 ha invitato a Bari otto attori e attrici di grande talento e notorietà – fra i quali Toni Servillo che il 4 aprile incontrerà il pubblico insieme al regista Roberto Andò dopo la proiezione di Viva la libertà – che alle 18 dialogheranno al Petruzzelli con un regista italiano dopo la presentazione pomeridiana, alle 16, di un film da essi interpretato. A Toni Servillo e agli altri sette attori e attrici (i cui nomi verranno annunciati nella conferenza stampa in programma alla Casa del Cinema di Roma il prossimo 18 marzo insieme ai film delle Anteprime internazionali e ai vincitori dell’ItaliaFilmFest/Lungometraggi) verrà conferito il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence, che riproduce il celebre profilo felliniano disegnato da Scola (riportato in fondo a questa pagina) e realizzato in platino dagli sponsor Monile e Mario Mossa. Altri due importanti sponsor del Bif&st sono la Confindustria Bari-BAT e la Mercedes che, con la Motoria di Francesco Maldarizzi, metterà a disposizione degli ospiti una piccola flotta di auto e organizzerà un concorso di cortometraggi. ItaliaFilmFest/Lungometraggi – Per quanto riguarda questa storica sezione, i premi riservati ai migliori film italiani dell’ultimo anno selezionati dal direttore artistico verranno consegnati una sera dopo l’altra dal 2 all’8 aprile al Teatro Petruzzelli dopo la proiezione pomeridiana al Multicinema Galleria dei film premiati. La giuria stabile composta da 9 autorevoli critici – Valerio Caprara (Il Mattino), Paolo D’Agostini (La Repubblica), Fabio Ferzetti (Il Messaggero), Francesco Gallo (ANSA), Alessandra Levantesi Kezich (La Stampa), Paolo Mereghetti (Corriere della Sera), Franco Montini (presidente Sindacato Critici), Federico Pontiggia (Il Fatto), Silvana Silvestri (Il Manifesto) – attribuirà i seguenti riconoscimenti: Premio Mario Monicelli per il miglior regista; Premio Franco Cristaldi per il miglior produttore; Premio Tonino Guerra per il miglior soggetto; Premio Luciano Vincenzoni per la migliore sceneggiatura; Premio Anna Magnani per la migliore attrice protagonista; Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista; Premio Alida Valli per la migliore attrice non protagonista; Premio Alberto Sordi per il miglior attore non protagonista; Premio Ennio Morricone per il miglior compositore delle musiche; Premio Giuseppe Rotunno per il miglior direttore della fotografia; Premio Dante Ferretti per il miglior scenografo; Premio Roberto Perpignani per il miglior montaggio; Premio Piero Tosi per i migliori costumi. ANDREA SCHIAVONE, INVENTORE DI UNO STILE NUOVO La prima mostra dedicata ad Andrea Schiavone (nativo di Zara, perla dell’Adriatico) inventore di uno stile nuovo. Una pittura dirompente e un artista “fuori dal coro” ammirato da Tintoretto, da Carracci e da El Greco. Il Museo Correr ospita 140 opere dei grandi pittori del Cinquecento veneto, provenienti da tutto il mondo, in splendida sinergia con 80 lavori del Maestro zarattino, mai riuniti prima in un unico contesto espositivo. Nello straordinario scenario della pittura rinascimentale veneziana, in quel concerto polifonico che vedeva eccezionali personalità primeggiare e sgomitare in laguna, e da qui in Europa, la figura e il “suono” di Andrea Meldola detto Schiavone (1510 c. – 1563) s’imposero fin da subito come novità dirompenti, scardinanti e in certo modo enigmatiche. Un linguaggio pittorico, il suo, assolutamente nuovo e spregiudicato, tanto che Schiavone, già pochi anni dopo l’arrivo a Venezia (avvenuto forse intorno al 1535), spaccò l’opinione pubblica e divise la critica: chi come l‘Aretino lo stimava e gli era amico, chi come il Pino non nascondeva il suo disprezzo. Un artista dunque “fuori dal coro”, affascinante e moderno, sul quale si fa finalmente il punto dopo decenni di studi e ricerche, questa magnifica mostra monografica - promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con 24 Ore Cultura e curata da Enrico Maria Dal Pozzolo e Lionello Puppi – rappresenta la prima reale occasione per il pubblico di scoprire il ruolo centrale che Schiavone ebbe nella pittura del secolo d’oro della Serenissima. Una mostra di profonda ricerca, il cui catalogo (edito da 24 Ore Cultura) costituisce un punto di riferimento imprescindibile negli studi sul Cinquecento italiano. Il corredo prestigioso delle opere di Andrea Meldola – dipinti, disegni, incisioni – la maggior parte dei quali mai esposti in una mostra, sono prestiti, tra l’altro, dei tesori appartenenti alle più prestigiose istituzioni artistiche internazionali - Royal Collection di Elisabetta II, Kunsthistoriches Museum e Albertina di Vienna, Metropolitan Museum of Art di New York, Accademia Croata di Scienze e Arti di Zagabria, Gamdälde Galerie di Dresda, Musée du Louvre di Parigi e dl British Museum di Londra -. E, per la prima volta, oltre ad alcuni inediti, si affiancano i capisaldi dell’opera pittorica di Schiavone ad importanti dipinti di confronto dei maggiori artisti del tempo, che per il pittore dalmata furono spunti di riferimento e contatto fattivo. Capolavori del prediletto Parmigianino – la grande “Madonna di San Zaccaria” degli Uffizi – del suo compagno di scorribande giovanili, Jacopo Tintoretto, di Tiziano – con la “Madonna Aldobrandini” dalla National Gallery di Londra – e ancora Vasari, Bassano, Veronese, Polidoro da Lanciano, Lambert Sustris: tutte presenze importanti per Schiavone e per lo straordinario concerto dell’arte veneziana nell’età del Manierismo. Federica Tirapelle Venezia. Museo Correr. Andrea Schiavone tra Parmigianino, Tintoretto e Tiziano. Dal 26 marzo 2016. periodico indipendente Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 13 Capo Verde Corner CAPO VERDE - ISOLA DI SAL DAL 4 AL 12 / 18 GIUGNO 2016 9 GIORNI / 7 NOTTI – 14 NOTTI / 16 GIORNI L’Ilha do Sal è l’accesso all’arcipelago grazie alla presenza dell’aeroporto internazionale. Sal, nota in passato per le sue saline, è oggi famosa per le sue vastissime spiagge di sabbia finissima, lambite da un mare cristallino con acque tiepide. Un paesaggio spettacolare di contrasti naturali. La spiaggia più famosa, lunga 8 km, è quella di Santa Maria che prende il nome dal villaggio omonimo, all’estremo sud dell’isola. In questa cittadina, vivace e ospitale, i numerosi negozi e il mercatino offrono ai visitatori prodotti caratteristici dell’artigianato locale. CRIOULA CLUBHOTEL & RESORT Sulla spiaggia di Santa Maria a 20 minuti dall’aeroporto e circa 2 km dal villaggio di Santa Maria. Il Crioula Clubhotel & Resort offre ai suoi ospiti la qualità dell’hotel unita all’allegria del villaggio. I grandi spazi, l’architettura e i giardini concedono relax e libertà tipici di un hotel. Le sistemazioni Il Crioula Clubhotel & Resort dispone di 280 camere divise in standard (piano terra o primo piano), bungalow, mini-suite e suite fronte mare. Tutte sono dotate di aria condizionata, cassetta di sicurezza, asciugacapelli, minifrigorifero, telefono, televisione con ricezione satellitare. Piscina L’ampia piscina d’acqua di mare è dotata di idromassaggio e di spettacolare illuminazione serale. La spiaggia La spiaggia, di fine sabbia bianca, è molto ampia e attrezzata con lettini e gazebo in legno. Lo Staff d’animazione L’animazione e le numerose attività sportive rendono il soggiorno indicato per tutti i tipi di clientela. Gli animatori ti aspettano con la loro simpatia e con programmi dedicati a tutte le età. Organizzano attività diurne e serali e sono sempre pronti a coinvolgere chi desidera trascorrere una vacanza attiva, ma sapranno trattare con discrezione chi interpreta la vacanza come totale relax. Gym - Palestra dotata delle principali attrezzature per tenersi in forma anche durante la vacanza. Crioula Clubhotel & Resort è proposto in formula all inclusive che include: • Cocktail di benvenuto • Pensione completa a buffet presso il ristorante “Ristò” con consumo illimitato di acqua, soft drink, birra, vino della casa e caffè, tutti serviti a dispenser • Open bar, presso il Lounge Bar e lo Swimming Bar, offre soft drinks, birra, acqua e alcolici locali (grogue, pontche, wiskhy e liquore a base di frutta) oltre a snacks ad orari prestabiliti • Utilizzo delle strutture sportive del villaggio (campo da tennis, beach volley e palestra). • Animazione internazionale parlante italiano diurna e serale incluso servizio di baby club • Teli mare (disponibili con un deposito cauzionale di euro 10) • Presenza di un medico dal lunedì al venerdì 2 ore al giorno. • A pagamento: bevande in bottiglia, cocktail, liquori esteri, caffè espresso ed i servizi presso il ristorante “Ocean Gourmet”, ChillOut Bar e Halos fitness. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE Euro 815,00 (quota valida per gruppo minimo 20 partecipanti paganti) Supplemento camera Singola euro 100,00 QUOTA INDIVIDUALE PER SOGGIORNO DI 14 NOTTI / 16 GIORNI Euro 1.150,00 Supplemento camera Singola euro 200,00 stenza di nostro personale in loco; - spese di Gestione pratica (comprende assicurazione medico – sanitaria – bagaglio); La quota non comprende: - trasferimento dalla località di origine all’aeroporto di Bergamo SU RICHIESTA; - Assicurazione Annullamento viaggio facoltativa euro 25,00; - Tassa di soggiorno da pagare in loco euro 2,00 al girono; - escursioni, mance ed extra di carattere personale; - tutto quanto non riportato ne “la quota comprende” DOCUMENTI RICHIESTI È necessario il passaporto con una validità residua minima di tre mesi. PENALI IN CASO DI ANNULAMENTO VIAGGIO: - Nessuna penale per annullamenti comunicati fino a 60 giorni dalla partenza; - 25% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 59 e 30 giorni dalla partenza; 60% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 29 e 15 giorni dalla partenza; - 90% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 14 e 8 giorni dalla partenza; - 100 % per annullamenti comunicati dal 7° fino al giorno stesso della partenza del gruppo e per i no show. Organizzazione tecnica: Cabo Verde Time La quota comprende: - volo speciale MERIDIANA a/r in classe economica da BERGAMO; - tasse aeroportuali; - kg 15 di bagaglio da stiva e kg 5 di bagaglio a mano; - Visto d’ingresso - trasferimento aeroporto – hotel a/r; - 7 notti in camera doppia standard; - trattamento di ALL INCLUSIVE - assi- VENETO VIAGGI VACANZE 3V srl Via G. Felisati 18 30171 MESTRE (VE) Tel. 041 987825 - 041 951583 - Fax 041 975129 e-mail: [email protected] - www.3vagenziaviaggi.it Collaborazione de: IL BASSO ADIGE Tel. 3386561723 iacere di servirvi Ristorante - Pizzeria PRANZO DI PASQUA 2016 Tortino di asparagi e salsa al brie Crudo e bufalina Polenta al cucchiaio con soppressa Voulevant con insalata di pollo Insalatina iceberg con sfilacci di cavallo e Monte veronese Arrosto di vitello Straccetti di maiale con crema di zucchine e scaglie di grana Patate novelle al forno Zucchine fritte Fragole con panna Dessert pasquale Acqua, vino, caffé e correzione Lasagne al forno Risotto con porcini e ragù di vitello 30,00 euro Via Rovigo, 50 - Vigo di Legnago - www.zonaroristorante.it Per prenotazioni telefonare ai numeri 0442 601299 o 392 9402052 14 VEDUTISTI VENEZIANI A PALAZZO MARTINENGO Dopo il successo riscosso con “Il cibo nell’Arte dal Seicento a Warhol”, Palazzo Martinengo ospita la più importante mostra sul vedutismo veneziano del ‘700 e ‘800 mai organizzata in Italia. Si tratta di un’esposizione di caratura internazionale, ricca di capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private italiane ed estere, che vuole celebrare la città italiana che più di ogni altra è stata, ed è ancora oggi, un mito intramontabile nell’immaginario collettivo: Venezia. Crogiolo di arte e cultura, religioni e commerci, monumenti storici e scorci mozzafiato, la Serenissima ha sedotto con il suo fascino ammaliante generazioni di viaggiatori, mercanti, letterati e soprattutto pittori che hanno fissato sulla tela con la magia del pennello piazze, chiese e canali, luci, riflessi e le mutevoli atmosfere di questo “luogo incantato fuori dal tempo sospeso tra distese di acqua e di cielo”. Nel corso dei secoli Venezia è stata così spesso immortalata sia da artisti italiani che stranieri da determinare la nascita del vedutismo, nuovo filone iconografico particolarmente apprezzato dai colti e ricchi viaggiatori del Grand Tour desiderosi di tornare in patria con una fedele istantanea delle incantevoli bellezze ammirate nel Bel Paese. Per raccontare al pubblico la genesi e lo sviluppo della gloriosa stagione del vedutismo veneziano, Palazzo Martinengo accoglie in esclusiva una selezione di oltre cento capolavori di Canaletto, Bellotto, Guardi e dei più importanti vedutisti del XVIII e XIX secolo. Accuratamente selezionati da un comitato scientifico internazionale presieduto dal curatore Davide Dotti, i dipinti dimostreranno che la fortuna del vedutismo non si esaurì con la fine della Repubblica di Venezia, ma proseguì anche durante l’intero corso dell’Ottocento. Sala dopo sala il visitatore vivrà un affascinante viaggio alla scoperta degli scorci più suggestivi della Città dei Dogi – da Piazza San Marco a Punta della Dogana, da Palazzo Ducale al Ponte di Rialto fino allo spettacolare Canal Grande percorso dalle gondole – seguendo il filo di un racconto che si dipana lungo due secoli di Storia dell’Arte, attraversando le differenti correnti pittoriche succedutesi nel corso del tempo, dal barocco al rococò, dal romanticismo fino agli echi dell’impressionismo. Le luminose vedute ideate dai pittori, popolate da spigliate macchiette in costumi d’epoca e dai personaggi della Commedia dell’Arte, diventano sovente cornici alle famose feste veneziane del Redentore, della Regata Storica, della Sensa e del coloratissimo Carnevale animato dalle tradizionali maschere. La mostra, che si articola secondo un avvin- Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 TORNARÀ EL TOROTOTELA Poeta ingenuo con l’anima neta querto de folclòr e tanta tristessa. Compàssion e pietà te spandei nei cor t’eri a quei tempi el sire dei Pieròt. Torototela par na palanca torototela par un nichelin girando el mondo a drita a amanca strimpelando el to violin. Te piasea la campagna le contrade e i filò con auguri sempre in rima quando nassea Nostro Signor. Torototela non se usa più se g’à messo par rimpiasso mama tivù con la Carà e la Loreta radopiando la boleta. L’è tornà el torototela L’è tornà a sviolinar con la vecia tarantela che sò de moda non l’è mai andà. Germana Marchiotto Lugoboni Nella foto: Otello Perazzoli, il torototela. cente itinerario cronologico, è suddivisa in dieci sezioni tematiche impreziosite dalla presenza di una raffinata selezione di vetri di murano creati dall’artista Maria Grazia Rosin, tra cui l’installazione “Gelatine Lux” esposta alla 53º Biennale d’Arte di Venezia. Conclude il percorso espositivo la sala “Venezia teatro della vita”, dove sono protagonisti dipinti con scene di vita quotidiana ambientate in campi e campielli, tra le calli e i canali della città. Caterina Berardi Brescia. Palazzo Martinengo. Lo splendore di Venezia: Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento. Fino al 12 Giugno 2016. periodico indipendente LA POLENTA Cossa elo sto udor de brustolin che vien fora da la cusina? L’è la polenta sul fogo che se cose drento a la ramina. Ci cose la polenta, el deve aver na certa cognission, menarla lenta lenta, come andar in procession. Rebalta su la panara. Bela! Tonda come na fogassa, la par na luna piena che ride e sganassa. Che la vegna da la Padania o zo dal Trentin, la polenta su la tola l’è diventà un souvenir. Nei so versi il poeta Torototela el l’ha decantà, par le contrade el cantava, me piase la polentina, col poceto e bacalà! Brustolà su la gradela nele sagre, e nei tornei con la renga e scopeton, l’è on piato de vitamina che sbassa el colesterol. Con le costine dei porzei, con salado, panzeta e osei na taolada con un bon bicer de vin in alegria non se ghe pensa ala glicemia. Finalmente polentina, la to gloria l’è rivà! Su de rango i ta tirado, la pelagra l’è solo un ricordo lontan. Me sento adosso uno strano slangorin, me brustolo do fete in compagnia del formaio spusson! Disime quel che volì! Ciameme pure veronese polenton! Germana Marchiotto Lugoboni Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 periodico indipendente 15 SPAZIO SALUTE LE MALATTIE DEGLI OVER 60: LA CATARATTA Che cos’è la cataratta | La Cataratta La cataratta è la progressiva opacizzazione del cristallino, una lente biconvessa, grande il doppio di una lenticchia, situata all’interno del nostro occhio, appena dietro all’iride. La cataratta è la principale causa di cecità trattabile presente in tutti i paesi del mondo e colpisce soprattutto persone sopra i 60 anni. Oltre i 65 anni, circa la metà della popolazione sviluppa una cataratta e dai 75 anni in sù la percentuale raggiunge il 90%. La Cataratta dopo i 65 anni La cataratta senile si sviluppa lentamente senza dare sensazioni spiacevoli, molto spesso chi ne è affetto non se ne rende conto fino a quando non incontra difficoltà visive o la necessità di cambiare frequentemente gli occhiali. Al contrario di quanto talvolta si pensi, la cataratta non è un velo che scende sopra l’occhio, ma è una progressiva ossidazione, disidratazione, inspessimento ed opacizzazione del nostro cristallino. La luce e le immagini raggiungono la retina con difficoltà dopo essere state diffratte e distorte. Come si cura la cataratta | Diagnosi precoce Nella maggior parte dei casi la prima diagnosi viene fatta in modo casuale al momento del rinnovo per la patente di guida o durante un esame della vista da parte di un ottico o di un oftalmologo. Esami possibili per la diagnosi della cataratta E’ importante diagnosticare in tempo la presenza di una cataratta per evitare che questa progredisca troppo diventando più opaca e dura così da rendere più complicato e difficile l’intervento chirurgico. Il paziente deve rendersi conto che l’evoluzione della cataratta è un processo continuo ed inarrestabile e che deve perciò consigliarsi con il proprio specialista per decidere insieme il momento migliore per l’intervento. Il chirurgo con l’aiuto di una serie di test e di dati tecnici estrapolati da specifiche apparecchiature, sceglie il tipo di intervento più adatto, la lente intraoculare adeguata per i vostri occhi ed il grado di correzione ottica da ottenere dopo l’intervento. L’intervento di cataratta | Esami pre-operatori Durante la visita lo specialista eseguirà una serie di esami funzionali, Esami pre-operatoridi test e di indagini strumentali per verificare la salute e le caratteristiche peculiari dei vostri occhi, valutarne la funzionalità e determinare le esatte condizioni per decidere l’intervento più appropriato. Alcuni degli esami necessari sono: • Esame dell’acutezza visiva: serve a determinare quanti decimi riuscite a vedere con la miglior correzione ottica, statisticamente una persona in pieno benessere raggiunge i 10/10, dieci decimi di visus; • Valutazione della sensibilità al contrasto luminoso; • Ricerca dell’occhio dominante: ognuno di noi ha un occhio dominante quello che viene di solito usato per inquadrare con la macchina fotografica o per prendere la mira con il fucile; • Esame bio-microscopico con lampada a fessuraper esaminare ad alto ingrandimento l’anatomia delll’occhio e la “durezza” della cataratta; • Valutazione del fundus oculi: esame specifico della retina e del nervo ottico con HRT; • Stratigrafia OCT della regione maculare: indicato nella presenza di patologie retiniche e maculari; • Conta numerica e morfologia delle cellule dell’endotelio corneale quando esistono dubbi sul numero e sulla vitalità delle cellule che costituiscono la cornea • Tonometria; • Misurazione della pressione endooculare; • Valutazione strumentale della topografia e della curvatura corneale; • Misurazione biometrica, ultrasonica/laser, per misurare la lunghezza del bulbo oculare calcolare e personalizzare il modello ed il potere ottico della lente artificiale che verrà inserita durante l’intervento Ufficio Stampa Domus Salutis Legnago Tel 800.019.330 Una grande azienda italiana, una grande produzione di oli vegetali ITALIA ITALIA ROMANIA MAROCCO w w w. to p a g r i . i t 14_191_Pag_BassoAdige_21x14,6.indd 1 13/02/14 09.31 Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 16 periodico indipendente IN DISTRIBUZIONE LA PRIMA GUIDA AL TRASPORTO PUBBLICO DI LEGNAGO XVI GRANDE FESTA MEDIEVALE Sabato 2 e domenica 3 aprile 2016 Si tiene domenica 3 aprile al Castello Bevilacqua, la XVI GRANDE FESTA MEDIEVALE, preceduta dalla cena medievale di sabato 2 aprile che aprirà i festeggiamenti. Chiudere gli occhi sulla realtà per aprirli in un Castello del 1300, in un’epoca di nobili fasti, è un’esperienza unica ed emozionante che il Castello Bevilacqua propone da 16 anni. Ogni anno la Grande Festa Medioevale offre giorni di festa ricchi di emozioni e di divertimento per adulti e bambini, una festa vissuta fra dame e messeri in abiti d’epoca e nella incantevole atmosfera del Relais Castello Bevilacqua, che ritorna alle origini indossando bandiere e broccati medievali. Il parco esterno del Castello vi accoglierà con un vero accampamento militare con tende, cavalieri in armatura, maniscalchi e armerie, ma anche un mercatino degli antichi mestieri e un’accogliente locanda. Saranno presenti anche artigiani che daranno dimostrazioni pratiche di lavorazione ed un mercatino medievale oltre a spettacoli itineranti da parte di artisti e gruppi di rievocazione. Tutti gli ospiti potranno cimentarsi in prove di tiro con l’arco, scrittura gotica, alchimia, lavorazione di metalli e cuoio. Durante tutto il giorno menestrelli, giullari, sputafuoco, gruppi storici allieteranno adulti e bambini con le loro esibizioni e la loro bravura mentre le sfilate dei signori di Bevilacqua e degli sbandieratori permetteranno a tutti di immergersi nel clima della rievocazione storica. All’imbrunire la festa raggiunge come da tradizione il suo apice con la rievocazione della battaglia del 1405 e l’incendio del castello. Due giornate di festa con un susseguirsi incalzante di spettacoli e intrattenimenti che soddisferanno i sensi e daranno la possibilità di tornare indietro nel tempo e di trascorrere dei momenti di sano divertimento. Cena Medievale al Castello de li nobili Signori Bevilacqua 02 Aprile 2016 ore 19,30 Dalle Cucine e dalle Cantine del Maniero… All’arrivo… Nettare d’uva di corte Primo servizio di cucina Bigolo con ragoût di zucca e pancia di maialino croccante Secondo servizio di cucina Coscia d’anatra cotta in olio con zucchine alla mentuccia e ragoût di funghi Primo servizio di credenza Sformatino di fichi e mandorle servito con crema al latte aromatizzata al gelsomino Bevanda nera de le nuove terre Costo a persona euro 37,00 compresi acqua e vino Bambini da 4 a 10 anni euro 20,00 Bambini di 0 a 3 anni gratuiti (con posto a sedere) (su prenotazione) Pranzo Medievale al Castello de li nobili Signori Bevilacqua 03 Aprile 2016 ore 12,30 Squilli, echeggi la tromba guerriera, chiami all’armi, alle pugne, all’ assalto: fia domani la nostra bandiera di quei merli piantata sull’alto (Salvatore Cammarano) Dalle Cucine e dalle Cantine del Maniero… All’arrivo… Nettare d’uva di corte Primo servizio di credenza Crema agli asparagi con pancetta abbrustolita e salvia fritta servita su pagnotta di pane di segale Primo servizio di cucina Maccheroncini con ragoût di selvaggina e castagne Secondo servizio di cucina Capretto arrosto in salsa dorata accompagnato da verdura cotta e melanzane all’agretto Secondo servizio di credenza Tortino di mele e uva passa Bevanda nera de le nuove terre Costo a persona euro 37,00 compresi acqua e vino Bambini da 4 a 10 anni euro 20,00 - Bambini di 0 a 3 anni gratuiti (con posto a sedere) (su prenotazione) Linee, orari, tariffe e contatti utili: in sintesi tutto quello che serve sapere per usare al meglio i mezzi pubblici di Legnago, racchiuso per la prima volta in un pratico libretto informativo. E’ la nuova iniziativa che Atv e Amministrazione comunale mettono in campo per i cittadini legnaghesi, con l’obiettivo di incentivare e facilitare l’utilizzo della rete dei bus urbani e dei collegamenti extraurbani con le località limitrofe e con Verona. Dopo gli sforzi compiuti lo scorso settembre da Comune e Azienda dei trasporti per potenziare il servizio e renderlo più aderente alle esigenze di mobilità dei residenti, la pubblicazione di questa mini-guida si propone di dare evidenza a tutte le nuove opportunità - in tema di linee, orari e tariffe che rendono oggi davvero pratico e vantaggioso per chi abita nella Bassa veronese muoversi con i mezzi pubblici. Nel nuovo libretto informativo - stampato in 5000 copie e distribuito attraverso le biglietterie, l’Autostazione Atv, e i luoghi pubblici cittadini - si possono dunque trovare gli orari completi delle 3 linee urbane (PortoTerranegra, Porto-Autostazione, Terranegra-Ospedale-Vangadizza), oltre ai collegamenti extraurbani con le frazioni di Vigo (linea 344), San Pietro (linea 352), Vangadizza e Torretta (linea 354). Raccolti nel libretto anche tutti gli orari delle linee per Verona (linea 144 con frequenza ogni 30 minuti) e gli altri comuni limitrofi quali Roverchiara e Oppeano (linea 141), San Pietro di Morubio, Bovolone e Raldon (linea 143). In evidenza anche il servizio Bus Express delle linee X04 e X03. Da sottolineare poi le nuove opportunità sul fronte tariffario, per cui oggi tutti gli spostamenti in autobus all’interno del territorio comunale di Legnago, prevedono sempre la tariffa da 1 euro, anche per le località più lontane che avrebbero richiesto il pagamento di tariffe più elevate. Vantaggio questo che ha fatto aumentare del 30 per cento il numero di abbonamenti urbani acquistati nel 2015, pari a circa 700, mentre complessivamente il numero dei viaggiatori del servizio urbano è aumentato del 6 per cento. Va infine ricordato che oggi chi arriva a Legnago con i mezzi extraurbani può continuare il viaggio in ambito comunale usando i bus urbani. TORNA A CRESCERE IL VINO VENDUTO NEI SUPERMERCATI Aumentano anche i prezzi medi, mentre la pressione promozionale rimane invariata – Le prime anticipazioni dell’IRI per Vinitaly 2016 – Tra i vini più venduti d’Italia crescono Nero d’Avola, Vermentino e Trebbiano – Tra i vini emergenti spuntano Passerina, Valpolicella Ripasso e Nebbiolo – Bene gli spumanti ed il vino biologico Dopo anni di stasi, si registra una crescita più decisa delle vendite di vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione (Gdo), sia in volume che a valore. In attesa della 50° edizione di Vinitaly (a Verona dal 10 al 13 aprile), l’istituto di ricerca IRI ha elaborato, in esclusiva per Veronafiere, i dati sull’andamento di mercato nel 2015. “A poco più di un mese dal via del 50° Vinitaly, si tratta di anticipazioni che fanno ben sperare in una crescita più strutturale del mercato interno del vino – spiega Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere –. Da sottolineare il continuo aumento delle vendite a valore, segno che il consumatore è più maturo: ricerca e sceglie la qualità. Si tratta di una strada che con Vinitaly abbiamo sempre sostenuto e promosso a livello commerciale e culturale, nelle nostre iniziative e negli incontri b2b tra Gdo, aziende e buyer”. Il vino più venduto in assoluto nei supermercati italiani rimane il Lambrusco con 12 milioni e 771 mila litri venduti, sempre tallonato dal Chianti, che vince però la classifica a valore. Al terzo posto sale lo Chardonnay, un bianco di vitigno internazionale, che cresce del 9% a volume. Si fanno notare le performance del Nero d’Avola (+4,6%), del Vermentino che cresce dell’8,5% e del Trebbiano (+5,6%). Tra i vini “emergenti”, cioè quelli che hanno fatto registrare nel 2015 un maggior tasso di crescita, il primo posto va alla Passerina marchigiana, con una progressione del 34,2% che va a bissare il successo registrato negli anni scorsi dal Pecorino (Marche e Abruzzo), classificatosi stavolta 3°. Due bianchi con prezzi medi a bottiglia di circa 4 euro. Da notare la seconda posizione del veneto Valpolicella Ripasso e la quarta posizione del piemontese Nebbiolo, che costano mediamente 7,69 euro il primo e 5,91 euro il secondo, a conferma che le crescite si leggono anche su vini importanti in termini di prezzo e di complessità. Servizio Stampa Veronafiere periodico indipendente Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 17 INCONTRO A VERONA DELLE CONFRATERNITE ENOGASTRONOMICHE EUROPEE CELEBRATO IL XXXVII CAPITOLO DEL VERONESE “BÒN CUCIÀR”, ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE EUROPEO, DOTT. CARLOS MARTÍN COSME Se Verona è sede di grandi manifestazioni, durante tutto l’anno, una di queste, colorita ed europea, è stata, nei giorni 4, 5 e 6 marzo 2016, la celebrazione del XXXVII Capitolo della Confraternita del Bòn Cuciàr, a cura del suo presidente, Alessandro Salarolo, e del vicepresidente Ilario Febo, la cui opera d’organizzazione è risultata impeccabile. Ciò, dato l’alto livello dell’evento – onorato dalla presenza del presidente europeo, dott. Carlos Martín Cosme, appositamente venuto a Verona da Valencia, Spagna – evento, al quale hanno preso parte anche vicepresidenti e soci di ben 27 confraternite da Belgio, Francia, Portogallo e Spagna. Il tutto, avendo creato una grande atmosfera d’internazionale amicizia e di collaborazione, soprattutto nel campo della promozione dei prodotti della terra, del loro ottimale consumo, del relativo interscambio – non trascurando, ovviamente, quello culturale – e nella volontà comune d‘ogni confraternita di dare continuità alle tradizioni e alla loro storia, nel rispetto, nella salvaguardia e nella valorizzazione del territorio. Hanno fattivamente contribuito alla migliore riuscita dell’evento Luca Zanotto e Luigi Ugoli, rispettivamente presidente e vicepresidente del Consiglio Comunale di Verona, che hanno ricevuto in Municipio i partecipanti al capitolo veronese. Reso straordinario, quest’ultimo, per avere trovato perfetta allocazione prima, nella sala del Consiglio Comunale e, quindi, nella magnifica Sala degli Arazzi, dove l’attenzione degli ospiti, sottolineamo, italiani ed esteri, si è inevitabilmente concentrata sull’eccezionale dipinto cinquecentesco Cena in casa di Levi, di Paolo Caliari, detto il Veronese ed eredi. Ha condotto validamente tutta la manifestazione il vicepresidente CEUCO per l’Italia, Alessandro Salarolo. I rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, Zanotto ed Ugoli, oltre ad avere espresso la soddisfazione per avere potuto ospitare in Municipio, nel centro di Verona, i congressisti, hanno apprezzato i motivi ispiratori dell’azione delle Confraternite enogastronomiche ed i forti contributi, che le stesse danno, nell’immenso mare della globalizzazione, in fatto di mantenimento di tradizioni, di migliore utilizzo dei prodotti della campagna e, in generale, delle culture locali, quali patrimonio comune europeo. Il presidente europeo, Cosme, ringraziando per l’ospitalità, non ha potuto fare a meno di dare risalto, in ottimo italiano, all’alto compito, svolto dalle Confraternite enogastronomiche, che mirano, ciascuna nell’ambito della propria caratteristica, alla massima costruttività, nella creazione di motivi d’incontro, legati alle particolarità locali, e di fratellanza. Cosme ha trasmesso il saluto di CEUCO alla Pro Loco di Casaleone, Verona – presente nelle persone di Enrica Claudia De Fanti, presidente, e dei signori Sbizzera, sapienti produttori di riso, Radicchio rosso di Verona e di asparagi – attiva promotrice del Radicchio rosso di Verona, grande risorsa invernale, del Basso Veronese. Salarolo ha, quindi invitato ad essere difensori delle tradizioni e delle eccellenze locali, ponendo in rilievo, con l’occasione, le diverse e straodinarie realtà venete, particolarmente legate all’antica ‘cucina povera’ veneta e veronese, onde non vada dimenticato il modo di cucinare delle nostre nonne e fare risaltare le eccellenze agroalimentari. Cosa, che la Confraternita del Bòn Cuciàr di Verona fa con attenzione e cura, da 37 anni, essendo stata creata da Benito Magalini, nel 1979. Salarolo ha, quindi, assicurato che già è attiva la macchina di preparazione del XV Congresso delle Confraternite Europee, da tenersi a Verona, nel 2017, congresso che sarà di grande portata e degno della città scaligera, in quanto la stessa vedrà percorrere le sue vie da almeno seicento membri di circa 80 confraternite da tutta Europa. La prima parte dell’incontro, si è felicemente chiusa con il canto dell’inno ufficiale CEUCO, creato da Renato Zuin. La seconda parte del convegno è stata dedicata alla nomina ufficiale dei soci effettivi Mario Cozza, Mirko Franceschetti ed Agostino Grizzi e dei soci onorari Enzo Merz, presidente della Confraternita della Vite e del Vino, Trento; Paolo Ugo Braggio, agronomo, e Pierantonio Braggio; José Manuel Alves, vicepresidente CEUCO per le confraternite di Portogallo e presidente della Cofradia dos Gastrónomos de Algarve, Portogallo, e Maec Halluent della Conférie du Lothier de Genappe, Belgio. Di grande rilievo è stato l’intervento di Remigio Marchesini, che, come direttore del Pastificio Avesani, Bussolengo, Verona, sponsor ufficiale della Confraternita del Bòn Cuciàr, vede giustamente nell’attività del suo Pastificio, un’azione altamente promotrice dell’agricoltura veronese, utilizzando, ovviamente, i prodotti della terra e, al tempo, dell’economia stessa, anche con ricerca ed innovazione, particolarmente rappresentata nell’elegante ed eccellente Nodino d’Amore, innovativo, meraviglioso, esternamente, e saporitissimo per il suo ripieno, impreziosito dalla presenza di fungo porcino... Paolo Ugo Braggio non ha potuto fare a meno di sottolineare come di massima importanza sia l’azione silenziosa, ma, incisiva delle Confraternite, nell’esaltazione dei prodotti della campagna e del lavoro dell’agricoltore, nonché nella valorizzazione del territorio, la cui terra è massima madre di vita. Le Confraternite, inoltre – ha aggiunto Paolo U. Braggio – creano le basi per momenti d’incontro, di sempre nuove relazioni e di cultura, essenziali per la vita dell’uomo. L’incontro internazionale di Verona 2016 in parola, lascerà il segno e sarà, anzi è già, ottima base di partenza per la realizzazione del XV Congresso Europeo del 2017, che si terrà, appunto, nella città scaligera. Un’annotazione non meno importante di quanto sopra esposto: la presenza a Verona di ben ventisette confraternite ha creato un certo indotto ed ha fatto conoscere esercizi ed ambienti veronesi, sia in città che a San Giovanni Lupatoto, per pernottamenti, convivi e momenti d’incontro, offrendo, tra l’altro, agli ospiti l’opportunità non solo di gustare piatti e vini prettamente veronesi, ma anche di ammirare Piazza Bra, con la sua Arena, dai piani superiori del Ristorante-bar Listón 12 di Claudio Cedro e di visitare non solo il seicentesco ed imponente Palazzo Maffei, Piazza delle Erbe, ma di apprezzarne pure le importanti rovine romane, che la relativa cantina gelosamente custodisce. Pierantonio Braggio Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 18 periodico indipendente UN CORSO DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DOCENTI ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE SCUOLA D’INSTRUMENTI AD ARCO ANTONIO SALIERI Si è appena concluso un corso di aggiornamento organizzato dall’Associazione Scuola d’Istrumenti ad Arco “Antonio Salieri” Accademia di musica convenzionata con gli Istituti Afam ed i conservatori di Verona, Mantova e Rovigo, un momento di studio, approfondimento e formazione Docenti a cura di Emanuela Mattioli. Rivolto a Docenti di Lettere, Filosofia, Arte, Lingue straniere, Musica, il corso ha avuto inizio a fine febbraio e si è snodato a cavallo tra i mesi di febbraio e marzo. Gli appuntamenti tenuti presso la Sala verde della Sede degli Alpini e presso il Ridotto del Teatro Salieri, hanno visto alternarsi i docenti Aurelio Canonici titolare di Esercitazioni Orchestrali presso l’Istituto AFAM de CIGNO 84° articolo Eccoci giunti ad un’altra puntata della rubrica di AstroMitologia del Basso Adige. Oggi continueremo a descrivere la mitologia legata alle costellazioni e al cielo soffermandoci sul Cigno. Il Cigno, in latino Cygnus, è un’importante costellazione settentrionale nonché una delle 88 moderne costellazioni e una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo. È una costellazione brillante e di grandi dimensioni, una delle figure più tipiche dell’emisfero nord estivo. Le sue stelle più luminose sono facilmente individuabili ad occhio nudo e creano il gruppo di stelle conosciuto come Croce del Nord dove l’asse maggiore è formato dalle stelle Deneb e Albireo e l’asse minore formato da Gienah e Rukh; il punto di intersezione degli assi è invece raffigurato dalla stella Sadr. La sua figura ad uccello si sviluppa lungo la Via Lattea estiva ed è raffigurata in volo verso sud. Le stelle principali del Cigno sono cinque e sono Deneb, Sadr, Gienah, Rukh e Albireo. Deneb, o α Cygni, è una stella supergigante blu molto brillante L’Aquila, Virginio Zoccatelli, titolare di Composizione per Didattica della Musica presso l’istituto AFAM di Udine. Gli incontri hanno visto il primo docente parlare di D. Shostakovich: Musica tra libertà e dittatura (Primo modulo n 2 incontri) e l’evoluzione della Sinfonia in 100 anni: dalla “Jupiter” di Mozart alla Sinfonia “Titano di Mahler (Secondo modulo n 2 incontri) e il professor Zoccatelli presentare le “Opere e drammaturgia in Giuseppe Verdi” (modulo unico nei quattro incontri) Il Risorgimento in Italia Il Romanticismo e l’arte in Italia. L’opera lirica e le sue funzioni drammaturgiche. Opera ed estetica in Giuseppe Verdi. Francesco Occhi (circa 60.000 volte più luminosa del Sole), dista da noi circa 1.800 anni luce e forma la coda del cigno, la parte più settentrionale della Croce del Nord nonché uno dei vertici del cosiddetto Triangolo Estivo (facilmente utilizzabile nelle notti estive e autunnali per il riconoscimento di diverse costellazioni); Sadr, o γ Cygni, è una stella supergigante gialla e dista circa 41800 anni luce dal nostro Sole; Gienah, o ε Cygni, una stella gigante giallo-arancione che dista circa 70 anni luce da noi e forma l’ala orientale del Cigno; Rukh, o δ Cygni, è una stella tripla supergigante blu che dista 170 anni luce e forma l’ala occidentale del Cigno; Albireo, β Cygni, che è il becco del cigno, è una delle stelle doppie più belle del cielo, una stella è giallo dorato e l’alta blu e distano circa 420 anni luce dal Sole. Il Cigno contiene alcune stelle doppie e tra le tante possiamo citare Albireo, descritta precedentemente; 16 Cygni una stella gialla situata poco a sudovest di ι Cygni ed è formata da due nane gialle che distano dalla Terra circa 70 anni luce; 61 Cygni formata da due stelle nane arancioni che distano circa 11 anni luce. La Costellazione, essendo attraversata dalla Via Lattea, è molto ricca di ammassi stellari e fitti campi stellari; tra i più importanti di questi spicca NGC 7000, la Nebulosa Nord America che si trova poco a est di Deneb, la Nebulosa Velo, poco visibile che è il resto di supernova. Inoltre, nel Cigno, sono presenti alcuni sistemi planetari tra cui i più complessi sono quelli di Gliese 777, una nana rossa nota per avere un sistema con due pianeti conosciuti, 16 Cygni, (uno dei primi ad essere scoperti) che possiede un pianeta con una massa leggermente superiore a quella di Giove, e Kepler-22 b, una super Terra che orbita attorno a una nana gialla simile al Sole. La Costellazione del Cigno prende spunto da vari personaggi della mitologia greca di nome Cicno, ad esempio Cicno figlio di Nettuno, trasformati in cigno. Nel suo aspetto a croce i Greci vedevano nella Costellazione il lungo collo, le ali spiegate e la coda mozza di un cigno che volava lungo la Via Lattea in cui è incastonato. Secondo la mitologia il cigno è una personificazione di Giove che si reca da una delle sue innumerevoli amanti; Giove un giorno si innamorò di Nemesi, la dea della vendetta, che abitava a Ramno, a nord est di Atene. Per sottrarsi al dio assunse le forme di vari animali, prima tuffandosi in un fiume, poi fuggendo per terra, e infine volando via sotto forma di oca. Nonostante tutte le trasformazioni, Giove non si arrese e la inseguì ogni volta trasformandosi in un animale più grande e più veloce, finché non si tramutò in cigno e con quelle fattezze la raggiunse e la costrinse a giacere con lui. Il risultato di questa unione fu che Nemesi fece un uovo che fu poi donato alla Regina di Sparta, Leda, da cui uscì la bella Elena di Troia. Nel prossimo numero della rubrica continueremo a parlare della mitologia legata alle costellazioni e al cielo. Arrivederci al prossimo mitologico numero! Gianluigi Viviani ADDIO AL PORTIERE GIORGIO FORNACIARI Si sono svolti martedì 23 febbraio dopo il referendum de “L’Arena” nel nella chiesa dell’Assunta i funera2006. “ Era un portiere molto bravo” li del portiere legnaghese Giorgio – dichiara Paolo Cavattoni ex bomFornaciari deceduto a 72 anni. In ber dell’Isotermo Legnago 1962-63 chiesa una cinquantina i presenti fra e giocatore della squadra amatoriai quali Galeazzo Cinti che era l’allele del dottor Sandrini con Giorgio e natore della squadra amatoriale che Renzo Casalini France e Antonio Salcontinuava la tradizione della squavatore, Pietro Scarpato, Carlo Murari, dra del dottor Sandrini dopo la sua Antonio Giuliani, Gianfranco Protti , scomparsa. Fornaciari ha iniziato la Domenico Andreasi, Sergio Guerrasua carriera calcistica con la Virtus to, Renzo Ugatti, Gigi Ambrosini e di Vigo di Lino Trentin (presidente Cesco Sandrini. “France” Salvatore della società calcistica della frazione dichiara:” Giorgio era un portiere leper trent’anni e deceduto a 84 anni ) gnaghese che non ha mai giocato nel ) vincendo il campionato giovanile Legnago, ma ha fatto molto bene a della F.i.g.c 1961-62 assieme all’at- Una formazione del Legnago amatoriale (Fornaciari il terzo in alto) a Salerno negli anni ‘80. Vigo, Mantova e Cerea e con la nataccante Giorgio Mattioli con il quale è zionale del dottor Sandrini. Era molto A Legnago Fornaciari faceva parte della squastato poi trasferito al Mantova. Fornaciari ha dra amatoriale del dottor Mario Sandrini, al buono d’animo e taciturno.” giocato anche con il Cerea e il Badia Polesine. quale è dedicato lo stadio Sandrini di Legnago A.N. periodico indipendente Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 19 Anno XXXVIII - n. 3 - Marzo 2016 20 periodico indipendente Growing Equipment since 1973 Growing Equipment since 1973 wing Equipment since 1973 NUTRIZIONE NUTRIZIONE EE SPECIALITÀ SPECIALITÀ PER NE E SPECIALITÀ PER L’AGRICOLTURA L’AGRICOLTURA AGRICOLTURA SEGUI FOMET SEGUI ANCHE FOMET SU: ANCHE SU: SEGUI FOMET ANCHE SU: Via Vialarga, 25 - 37050 S. Pietro di Morubio (VR) ITALY-CE Tel. ++39 045 6969004 - Fax ++39 045 6969012 www.fomet.it - e-mail: [email protected] FOMET spa ottiene la Certificazione OHSAS ora sono (VR) quattro! 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