NAZ/381/2008 Periodico del Comune di Montevarchi - Sped. post. tariffa pagata aut. n°DCO/DM/SP/0091/2003 Valida dal 01.03.2004 Anno IX n° 1 - Aprile 2012 Uscita Bimestrale - www.comune.montevarchi.ar. it La nuova autostazione Bravo Francesco Quasi terminati i lavori per il capolinea degli autobus Premiato dal Magnifico Rettore È in pieno svolgimento la realizzazione della nuova autostazione denominata “Memorario” all’inizio di via IV Novembre, nei pressi della stazione ferroviaria, primo stralcio E’ stata realizzata una recinzione perimetrale e si è provveduto alla delimitazione e alla pavimentazione dei percorsi pedo-carrabili. Saranno poi installate pensiline e una nuo- tre autobus nelle apposite aree di parcheggio oltre che di una corsia per la sosta veloce di altri due autobus. Tale soluzione consente un duplice utilizzo del piazzale garantendone Il progetto della nuova autostazione del progetto complessivo che porterà alla realizzazione di un sistema ferro-gomma di trasporto pubblico unico in tutto il Valdarno. Un progetto innovativo volto a incrementare l’utilizzo dei mezzi pubblici e a migliorare la qualità della vita investendo in forme alternative di mobilità che si integrano maggiormente con il territorio. Contribuisce al recupero, oggi in atto, del cuore della città. La zona interessata dalla costruzione della nuova autostazione è un fulcro cruciale tra il muoversi a piedi lungo il centro storico e accedere ai due più importanti sistemi di mobilità pubblica quali sono il treno e il trasporto su gomma. In questa prima fase dei lavori verrà predisposta tutta l’area dedicata alla manovra e allo stazionamento dei bus assieme al percorso pedonale di collegamento fra via IV Novembre e la stazione ferroviaria. va segnaletica orizzontale e verticale che indicherà la superficie della stazione bus, i percorsi e le aree di sosta per i cittadini, andando a disegnare una piazza di circa mq. 2.500. Per quanto concerne la viabilità, l’accesso all’area avviene imboccando da Piazza V. Veneto e via Mazzini, via IV Novembre. Tale accesso è riservato agli autobus di linea, ai mezzi di soccorso e ai mezzi di proprietà della R.F.I. La sosta è organizzata in modo da garantire lo stazionamento di comunque il pieno utilizzo da parte di altri mezzi in transito oltre che la possibilità di manovra per quelli in sosta. Gli autobus in uscita dall’autostazione hanno la possibilità di continuare a destra lungo la via IV Novembre oppure tornare indietro verso Piazza V. Veneto e Mazzini. Tale organizzazione della viabilità interna consente così di avere due soli punti di interferenza con il traffico locale, uno in entrata ed uno in uscita. Laurearsi con il massimo dei voti, nel più breve tempo possibile è già una gran bella soddisfazione, ma essere premiato addirittura dal Rettore della propria Università come il miglior studente dell’anno della propria facoltà è un privilegio che capita a poche persone. Un privilegio che però non è frutto del caso o della fortuna ma della propria volontà e dell’amore per lo studio. E’ quanto è successo lo scorso 3 febbraio a Federico Salvini che ha ricevuto il diploma di laurea in Architettura direttamente dalle mani del Prof. Alberto Tesi Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Firenze durante la cerimonia di premiazione di tutti coloro che si sono distinti all’interno della comunità accademica fiorentina. Federico Salvini è un giovane di 24 anni, nostro concittadino che abita a Levanella in via Aretina. Federico si è laureato con 110 e lode dopo aver effettuato tutto il corso di studi in meno di 5 anni, rispettando tutti i tempi. Nella lettera inviata dal Rettore a Federico si legge che nell’anno accademico 2010-2011 lui è risultato lo studente migliore della sua facoltà avendo concluso gli studi più sollecitamente, con la media e il voto di laurea più alti. Vedersi arrivare a casa una lettera del genere, firmata dal Rettore, ed essere invitato alla cerimonia di premiazione nell’Aula Magna del Rettorato, è certamente motivo di orgoglio e di felicità. Un bel riconoscimento per lo sforzo compiuto. Immaginiamo dunque la soddisfazione non solo di Federico, ma di tutta la sua famiglia e dei suoi amici. C’è però un altro motivo per cui è importante ricordare il traguardo toccato da Federico, ovvero l’argomento che è stato oggetto della sua tesi: “Il progetto di recupero di Palazzo Fuccini” che si trova nel nostro comune a Levanella, lungo via Aretina. Non molti lo sanno, ma nella parte più antica di Ecco a voi la banca del tempo Uno spazio dove desideri e disponibilità si incontrano. Diventa un correntista Nasce a Montevarchi la banca del tempo, un’esperienza nuova che prende spunto dall’iniziativa “Identità al centro” un progetto di partecipazione attiva dei cittadini svoltosi nel corso del 2010. Fu durante quei mesi di incontri, dibattiti, discussioni che un gruppo di persone espresse il desiderio di dar vita ad una iniziativa che potes- se ristabilire le cosiddette attività di buon vicinato, forme semplici di aiuto reciproco dove si potessero mettere in gioco professionalità e attitudini, per aiutare gli altri mettendo in circolo una nuova moneta: il proprio tempo. Un’idea che nacque allora e che oggi finalmente si realizza. La banca del tempo è uno spazio dove desideri e disponibilità si incontrano. Basta un gesto semplice, l’iscrizione alla banca che ha aperto a Montevarchi un vero e proprio sportello presso l’ufficio “Incomune” in via Isidoro del Lungo, 34 il giovedì e il sabato dalle 10 alle 12. La banca è uno spazio dove la moneta, o meglio, l’unità di scambio è il tempo impiegato per effettuare le attività, secondo una valutazione paritetica delle risorse di ognuno. Una volta iscritti e diventati correntisti, si riceve un libretto di assegni per scambiare le varie attività. E’ stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il comune e l’Associazione “Diversi – Uguali” chiamata a gestire concretamente la banca del tempo. Il comune mette a disposizione della ban- ca una postazione all’interno dell’Ufficio “Incomune” (Ufficio per le Relazioni con il Pubblico) per l’espletamento delle atti- tutta l’attività della banca e delle persone che vi operano o che diventeranno sue correntiste. Dovrà garantire l’apertura al Levanella ci sono edifici di grande pregio storico. Palazzo Fuccini è un edificio che molto probabilmente risale alla seconda metà del ‘500 anche se la prima immagine certa risale al 1698; però sappiamo che Levanella come zona abitata esisteva già da almeno 100 anni. Uno dei proprietari di questo immobile fu certamente Cosimo Serristori proprietario del Collegio Serristori. Nella sua tesi Federico illustra e analizza il restauro integrale di questo edificio storico. Sì perché Federico, che intanto ha già sostenuto anche l’esame di stato per potersi iscrivere all’albo de- Federico Salvini con il Rettore dell’Università gli architetti, intende ora specializzarsi sempre più nelle tecniche del restauro e del recupero conservativo. Il restauro è la vera passione di Federico, una modalità di recupero che nasce proprio in Italia e che è oggi materia di grande attualità. Infatti Federico si è già iscritto a un master post – laurea sul restauro e la tutela dei beni culturali presso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio presso la Facoltà di Architettura di Firenze, che avrà la durata di 2 anni. La laurea per Federico non è certo un punto di arrivo, ma il punto da cui ripartire per cercare di realizzare i propri sogni. Così nel porgergli le nostre più sentite congratulazioni, gli auguriamo di finire anche la specializzazione con il massimo dei voti e nel minor tempo possibile e, contemporaneamente, di poter iniziare a fare esperienze concrete nel mondo del lavoro in modo da poter mettere quanto prima a frutto le sue indubbie qualità, magari contribuendo anche al restauro di alcuni dei palazzi che hanno fatto la storia della nostra città. Sommario Libretto di assegni del tempo vità di sportello. La banca del tempo sarà presente nel sito web istituzionale del municipio, con le informazioni relative alle attività svolte dallo sportello. Il comune diventa a sua volta socio effettivo della banca del tempo nonché correntista, come contropartita per l’utilizzo dello spazio nell’ufficio “incomune”. L’ Associazione “Diversi – Uguali” effettuerà attività di formazione, sia all’atto dell’ apertura dello sportello della banca sia tramite momenti successivi di riflessione sull’ esperienza effettuata e di aggiornamento sulle attività da svolgere. Avrà il compito di coordinare pubblico dello sportello e garantire tutti gli scambi tra i correntisti. Un gruppo di persone è già al lavoro e stanno per prendere il via i primi scambi concreti. Invitiamo tutti coloro che fossero interessati a rivolgersi allo sportello della banca aperto presso l’ufficio “incomune” il giovedì e il sabato dalle 10 alle 12 e comunque a contattare i referenti. Ecco i contatti: il giovedì e il sabato dalle 10 alle 12 durante l’apertura dello sportello tel. 055.9108208; durante l’apertura dell’ufficio “incomune” tel. 055.9108246 email: [email protected] Pagina 2: La storia di Putino Pagina 3: Centro Culturale La Ginestra Pagina 4: L’Urban Center, la casa della città Aprile 2012 Campionesse... Hanno vinto il titolo nazionale di Mah Jong Sono di Montevarchi due delle quattro campionesse italiane di Mah Jong, un gioco di origine cinese che ricorda la “scala quaranta” per la composizione di tris e scale ma che prevede tutta una serie di combinazioni e raddoppi che lo rendono diverso da tutti gli altri giochi. Il Campionato, alla fine del quale si proclamavano ben tre campioni di specialità, oltre che il Stefania, Sabrina, Elisa e Rossella così un gruppo di persone che ogni sabato sera a Firenze - in casa di Anna Maria e di Tommaso, due signori oggi scomparsi ma sempre nei nostri cuori - si ritrovavano per giocare. E quello stesso gruppo di persone ha fondato nel 2000 il Club “Seipalle”- da una pedina che riporta un simbolo che ricorda le 6 palle medicee raffigurate sullo stemma del capoluogo toscano – oggi composto da 25 persone”. Durante i due giorni di campionato il club fiorentino si è subito proiettato verso la conquista della finale, mantenendosi saldamente nel gruppo dei primi quattro per tutte e due le giornate di gioco serrato. “La vincita del campionato a squadre per il secondo anno consecutivo va ad arricchire un albo d’oro ormai di tutto rispetto, che negli anni ha visto i nostri giocatori affermarsi varie volte come campioni di specialità, due volte come campioni assoluti e per ben tre volte conquistare il titolo di campione ita- vincitore individuale assoluto e la squadra campione d’Italia, si è svolto lo scorso 17 e 18 marzo a Cervia. Al torneo hanno partecipato molti Club di varie città - tutti raccolti nella Federazione Italiana Mah Jong (Fimj) - tra cui il “Seipalle” di Firenze risultato vincitore nel Campionato a Squadre. Tutto al femminile il gruppo che si è giocato la finale: Sivia Mazzotti, Serena Porrati, Stefania Gori e Elisa Alice, le ultime due di Montevarchi. Sempre del Valdarno e sempre appartenenti al Club fiorentino, Rossella Calosci di San Giovanni Valdarno e Sabrina Zanchi di Montevarchi. Stefania, Elisa, Rossella e Sabrina - che sono grandi amiche Il gioco del Mah Jong nella vita di tutti i giorni - hanno scoperto liano nel Mah Jong “Internazionale”, la il Mah Jong nel ’99 quando, al mare per un modalità che si sta diffondendo da un po’ ultimo bagno di fine estate, causa maltem- di anni a questa parte, permettendo agli po, hanno “ripiegato” sul curioso gioco. appassionati italiani di confrontarsi con “E’ stata subito passione – affermano le avversari di tutto il mondo”. “Se il nostro quattro -. Piano piano abbiamo imparato a entusiasmo per questo gioco pressoché conoscerne i simboli strani – venti, draghi, sconosciuto ha suscitato la curiosità di canne, palle e caratteri – e le regole. Ci è qualcuno, il Club sarà ben felice di accotalmente piaciuto quel gioco che quando è glierlo e condividere con lui la sua passiouscito un articolo sulla Nazione di Firenze ne!”. Sito http://seipalle.wordpress.com, che annunciava l’apertura di un corso, al- una propria mail, [email protected] e tel. cune di noi hanno subito aderito. E’ nato 329/2021199 Paolo. Alè alè rossoblè 2 La storia di Putino ultimo fornaio di Montevarchi Un vecchio panificio in via Marzia, la zona del Cantone, come era conosciuta allora questa strada nel cuore della città, la vecchia Casa del Bersagliere, una delle sale da ballo più famose del Valdarno, la maglia rossoblù e il tifo allo stadio, l’amore da sempre per la bicicletta e per Coppi. 4 momenti che racchiudono in erano gli argomenti di discussione al forno, da affrontare sempre con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta. “Putino” arrivava lì alle 2 della notte e vi rimaneva fino alla sera. Una volta che il pane era pronto partiva per andare a venderlo nelle case; lui si definiva “l’ultimo fornaio di Montevarchi”. Si perchè il fornaio non è solo Putino che consegna il pane sintesi la vita di Andrea Salvini, per tutti “Putino”. Difficile capire da dove viene il soprannome, se non che anche il nonno veniva chiamato così. Da anni una tradizione di produttori di pane, un’attività aperta dal nonno, fino a quell’ultimo forno di via Marzia ai numeri 80 e 82, inaugurato negli anni ’60 e rimasto nelle mani di “Putino” fino al 1987 quando lui decise di cedere, a 60 anni, la sua attività. Gli anziani (e non) montevarchini hanno ancora tutti presente il loro “Putino”, un uomo che amava stare con gli altri, ridere, scherzare, parlare, un uomo che aveva fatto diventare quel forno, aperto fin dal cuore della notte, un luogo di ritrovo e di in- Putino nel suo forno di via Marzia contro. Già, perché all’epoca i negozi e le attività non erano solo un luogo di lavoro ma uno spazio dove parlare, incontrarsi, aprirsi agli altri. Sport, donne, Montevarchi, il ballo, ciò che accadeva nella vita, colui che cuoce il pane, ma anche quello che lo vende passando di casa in casa, incontrando le persone prima di vendere il suo prodotto. “Putino” aveva compiuto una scelta ben precisa: lui faceva il pane e solo il pane, mai ha cercato di fare dolci, pasticceria; la sua specializzazione era il pane e quello e solo quello ha fatto per tutta la sua vita. Ma “Putino” non era solo un fornaio, era soprattutto un uomo innamorato della vita. Scapolo di lusso, è sempre stato amante delle donne e aveva un luogo prediletto dove incontrarle, la sua Casa del Bersagliere, la sala da ballo forse più in voga del Valdarno negli anni ’60 e ’70, un vero e proprio circolo al quale è rimasto legato per tanti anni e dove metteva in luce le sue qualità di ottimo ballerino. Non rifuggiva la vita mondana “Putino”, tutt’altro, era un uomo che sapeva divertirsi e non solo nel ballo, ma anche nello sport. Amante da sempre del ciclismo, “Putino” era un fan sfrenato di Fausto Coppi, e il suo amore per la bicicletta lo porterà a diventare anche presidente dell’Aquila Montevarchi 1902 nella sezione dedicata al ciclismo. Grandi amicizie (tra cui quella che durerà una vita con Vittorio Firli, che ancora lo ricorda con affetto e con gli occhi lucidi), voglia di divertirsi, amore per lo sport, passione per il suo la- voro, lui ha vissuto così, con semplicità, godendo delle esperienze che la vita gli offriva. E non poteva mancare un attaccamento sfrenato per i rossoblù dell’Aquila. “Putino” non mancava mai al Brilli Peri per le gare casalinghe del Montevarchi. Non mancava mai neanche il suo tifo e ancora oggi si ricorda lo slogan con cui entrava allo stadio: “Alè ale rossoblè, da Roma a Pechino il pane di Putino” e poi non mancava la rima rivolta ad ogni squadra avversaria, con quella tendenza allo “sfottere” bella e sana che mai scendeva nella volgarità o nella violenza; sì perché all’epoca si andava allo stadio per divertirsi e fare il tifo per la propria squadra e lo sfottersi lasciava sempre il sorriso sulle labbra. “Putino” ha chiuso la sua attività nel 1987 e si è spento nella sua Montevarchi nel 1995 ancora giovane all’età di 68 anni. Ci piace ricordarlo con le parole che sul “Grillo Parlante” del giugno del 1995 scrisse il suo più caro amico Vittorio Firli: “….lui amava definirsi l’ultimo fornaio di questa città e tanti lo ricordano ancora quando andava a portare il pane casa per casa, con la sua immancabile battuta, Putino cordiale e sempre pronta per ogni evenienza. Portava pane, allegria, fantasia e anche la sua arguta saggezza….Appariva generalmente sereno e ottimista; ci ha insegnato a sorridere anche nei momenti più difficili e tristi, se è vero che neppure la malattia era riuscita a spegnerne il sorriso”. Così “Putino” ha vissuto, così è bello oggi ricordarlo nella nostra città. Da Loro Ciuffenna a Hong Kong La storia di Francesco Pasquini, montevarchino e ristoratore in uno dei luoghi magici dell’oriente Francesco Pasquini, nostro concittadino, gestisce con successo da quasi due anni un ristorante a Hong Kong, dal nome molto attraente e intrigante, la Bella Francesco Pasquini Vita. Se vi capita di andare a Hong Kong per lavoro o viaggio di piacere fate un salto in quel ristorante; Francesco Pasquini sarà ben lieto di raccontarvi la sua storia professionale, che nasce qualche anno prima a Loro Ciuffenna dove Francesco ha gestito per anni il suo primo ristorante. Nato a Montevarchi 45 anni fa, la sua vera passione è sempre stata la cucina, ereditata dal nonno. Francesco ha lavorato per anni nel campo della moda, ma alcuni suoi amici gestori di un ristorante lo chiamavano durante i fine settimana a dare una mano in cucina. Nel 1998 ha iniziato a collaborare con un ristorante di Londra dove ha incontrato Luigi, uno chef di vecchio stampo che gli ha insegnato i segreti del mestiere. Due anni dopo in preda alla nostalgia dell’Italia, ha aperto il suo primo ristorante a Loro Ciuffenna. Li’ ha incontrato la persona che anni dopo lo porterà qui a Hong Kong. I primi tempi a Loro sono stati duri, per un anno i clienti erano pochi per i disastri causati dai precedenti gestori. Poi a un certo punto il locale inizia a riempirsi grazie al passaparola e da allora in poi tutto è cambiato. E un giorno arrivò al ristorante un signore di Hong Kong che aveva comprato casa in paese. Questo signore si innamorò del posto e della cucina di Francesco. Tra di loro nasce un rapporto di conoscenza. Nel 2008 Francesco decido di vendere il ristorante e di dedicarsi a progetti diversi: prima il Benedicta a Firenze (il ristorante dell’hotel Rivoli), poi un altro ristorante in Piazza Navona a Roma, poi Milano, ma il signore di Hong Kong nel 2010 riesce in qualche modo a rintracciarlo perchè vuole aprire un ristorante a Hong Kong e vuole che vada lui a gestire la cucina. Francesco pensa a uno scherzo, e invece tre giorni dopo riceve per email il progetto e un invito a passare una settimana a Hong Kong in agosto per vedere e provare. Ad agosto Francesco e sua moglie vanno in oriente, a novembre vi si trasferiscono e a dicembre il ristorante era già aperto. Francesco, nonostante la sua bravura, ha avuto non poche difficoltà a far apprezzare la buona cucina italiana. La nostra è una cucina povera, che nasce dal basso con mille cucine regionali, e ogni regione ha mille varianti della stessa ricetta; insomma quella italiana è una cucina difficile da codificare, impossibile da riassumere in un ricettario: è un feeling, e non è facile comunicarla. A Hong Kong viene identificato come buono un cibo caro, che deve essere fuori dalla portata della gente comune, altrimenti non è buono. Gli orientali si avvicinano alla cucina italiana con molta curiosità ma anche con molto timore e quando provano qualcosa di nuovo, se non ci trovano un aggancio anche visuale con qualcosa che conoscono, fanno fatica ad apprezzarlo. Per questo motivo nei ristoranti italiani la metà dei piatti è adattata per incontrare il palato locale e arricchita con ingredienti che magari non fanno parte della nostra cucina di tutti i giorni. Ma ora il passaparola ha fatto colpo anche ad Hong Kong e l’attività di Francesco va per la maggiore. Un bel risultato frutto del suo lavoro e delle sue qualità di cuoco. Un risultato importante anche per far conoscere nel mondo la bellezza della nostra terra e la qualità dei suoi prodotti e dei suoi cibi. Buon lavoro a Francesco e alla sua famiglia. Francesco con la moglie e un suo collaboratore a Hong Kong 3 Aprile 2012 Nasce il Centro Culturale La Ginestra Una biblioteca comunale nuova e moderna ma non solo Progetto relativo agli spazi dedicati ai giovani e ai bambini Progetto relativo alla nuova biblioteca Un progetto innovativo per uno spazio nuovo Oltre 4 anni fa l’amministrazione comunale, confrontandosi in varie sedi con le fissa e tramite rete wi-fi, l’archivio storico, lo spazio per le presentazioni di libri e per le conferenze di scrittori, artisti, attori. Un centro che sta nel cuore della città. Infatti la Filanda della Ginestra è: -il nucleo abitato più antico della città; -nel corso della sua storia è stato il centro del lavoro di Montevarchi, in particolare delle donne; -è collocato a poche centinaia di metri dal centro della città (facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione, da piazza Varchi, dall’ovale….con la possibilità La Ginestra di ampi parcheggi auto liberi). associazioni culturali montevarchine, ha Questo, in sintesi, è il progetto che ha iniziato un cammino per trasformare i destato qualche clamore e aperto anche locali della filanda e del convento bene- un bel dibattito a Montevarchi. Collocadettino della Ginestra in un centro cultu- re il centro culturale alla Ginestra vuol rale polifunzionale innovativo e moderno, al cui interno operassero laboratori di formazione in campo artistico e culturale, laboratori sulle nuove tecnologie applicate alla comunicazione multimediale, sala aperta al pubblico per le proiezioni video, il teatro e lo spettacolo, biblioteca/ludoteca per bam- dire rendere omaggio alla storia della bini e ragazzi, spazi di incontro e di sva- città, recuperare le nostre antiche origigo informali, una nuova biblioteca con ni per vivere nel nostro tempo stando al spazi per lo studio individuale, il lavoro centro di Montevarchi, creando nel condi gruppo, la lettura di giornali e riviste, tempo qualcosa di unico e di moderno la consultazione internet da postazione per dare continuità alla nostra storia. Uno spazio culturale unico in tutto il Valdarno La Ginestra al centro Come si può facilmente comprendere, quello che sta avvenendo non è un semplice trasferimento della biblioteca da via dei Mille alla Ginestra, che non avrebbe senso, ma costruire a Montevarchi un centro di cultura, di svago e di formazione che attualmente non esiste e che una volta realizzato rappresenterà un polo di attrazione per tutto il Valdarno. La Regione Toscana, che già aveva partecipato economicamente al restauro di tutto l’edificio, ha deciso di sostenere il progetto Ginestra attraverso il Piuss finanziando in parte (il 60% della spesa complessiva) a fondo perduto le opere di completamento, allestimento e accessibilità. A tale contributo si aggiunge l’investimento da parte del comune. C’è un detto dei nostri contadini che ben si sposa con la creazione di un centro culturale: “Nei momenti di crisi, l’unica cosa su cui il contadino non risparmia è nella semina”. Se trasportato Sono passati 30 anni dall’acquisto del rudere dell’antica Filanda della seta. nella vita sociale di una comunità, ciò significa che, in momenti di crisi, un’amministrazione lungimirante investe in cultura e istruzione, perché è da lì che si gettano le basi per l’uscita dalla crisi che non è mai solo economica. Negli altri paesi europei, Francia e Germania, ci si è comportati così. E’ quello che sta facendo questa amministrazione comunale con il recupero del Cassero, del Museo Paleontologico, del Palazzo del Podestà, del Centro Culturale la Ginestra. Storia, arte, cultura, istruzione, al centro… La nuova Biblioteca Comunale Ma cosa si potrà fare in concreto alla Ginestra? Molte cose. Per esempio, i ragazzi delle scuole elementari e medie potranno con i loro insegnanti consultare libri, cd e collegarsi a Internet per le ricerche di classe. Nel pomeriggio i genitori potranno andare con i figli nella ludoteca/ biblioteca dei bambini per attività di gioco e di svago. Tutti potremo andare a leggere libri e giornali seduti in comode poltrone, scambiando quattro chiacchiere con l’amico o il vicino di lettura. Lo studioso di storia potrà consultare gli antichi registri dell’archivio cittadino seduto su tavoli ben illuminati, mentre gli appassionati di cinema potranno assistere a una retrospettiva del regista preferito o alla presentazione di un film e gli appassionati di scrittura assistere alla presentazione di un libro. Si potranno prendere a noleg- gio dvd e cd musicali e si potrà navigare gratuitamente su internet. Gli studenti avranno spazi silenziosi per le loro ricerche e i loro studi, gustando il magnifico panorama della città che si gode dalla Ginestra. Sarà un modo per essere isolati e concentrati, ma non staccati dalla propria storia e dalla propria comunità. Il wi-fi libero permetterà a tutti di poter utilizzare i propri portatili e iphone e smarthphone. I laboratori di formazione rivolti prevalentemente ai giovani (ma anche ai bambini) avranno come oggetto attività di tipo creativo: come si realizza un film, un documentario, come costruire un progetto di comunicazione, come approfondire passioni e conoscenze musicali e/o teatrali, come affrontare la fotografia in maniera professionale o per hobby. Molto presto riprenderà in pieno la vita di questo luogo bellissimo, da sempre al centro della storia del nostro paese: da ostello per i pellegrini in marcia verso la città santa, a convento di operose suore benedettine, a filanda della seta, luogo di emancipazione e sofferenza per tante donne – le nostre nonne e bisnonne – di Montevarchi. È in ricordo di quelle donne e di quelle che hanno reso Montevarchi e i suoi cappelli famosi in tutto il mondo, che è stato pensato il nuovo Centro Culturale. Trasformato in centro culturale, ci fa piacere immaginarlo pieno di giovani, di madri e padri con i propri figli, di anziani e di tutti coloro che pensano che la vita possa avere molte e diverse attrattive oltre alla televisione e al consumo, riscoprendo il gusto dello stare insieme. Tornando al concetto dei nostri contadini sulla semina, oggi ancor di più la conoscenza è la materia prima che fa ricche le comunità, è la nostra seta, è il nostro feltro. Dobbiamo investire in conoscenza che è l’unico vero strumento per uscire dalla crisi del nostro Paese. Dai Cantieri alla Ginestra, fabbrica della conoscenza Un modo nuovo di fare cultura con l’istituzione di laboratori e scambi di idee e di professionalità Lo scorso 21 aprile si è svolto nelle vie del centro storico a Montevarchi l’evento pubblico “Cultus – coltiviamo cultura” uno spettacolo per far conoscere ai cittadini le attività svolte al’interno del laboratorio “Creative Net”, tenutosi presso Ginestra Fabbrica della Conoscenza nei mesi di Gennaio e Febbraio 2012. “Creative Net” è stato un vero e proprio scam- bio di idee e professionalità che ha visto la partecipazione di persone provenienti dal mondo della cultura, delle arti, della formazione, della comunicazione e della progettazione territoriale. I docenti del laboratorio - esperti di comunicazione, management, arte e cultura, coordinati da artway of thinking - hanno permesso al gruppo dei partecipanti di conoscere e sperimentare potenzialità e strumenti del processo creativo collettivo. Gli strumenti messi in campo hanno portato alla stesura di un progetto di coinvolgimento della cittadinanza che è poi culminato nell’evento pubblico dello scorso 21 aprile che ha coinvolto centinaia di persone in una iniziativa che si è mossa da piazza Varchi fino alla Filanda della Ginestra. L’idea è stata quella di unire simbolicamente il centro storico alla Fabbrica della Conoscenza, collocata alla Ginestra, primo nucleo abitato nell’antichità di Montevarchi, partendo da Piazza Varchi, attuale cuo- re della città. Ma è stato anche un modo per far capire come la Ginestra, da un punto di vista fisico e da un punto di vista sociale, sia uno spazio che è a tutti gli effetti parte del centro storico della città. Contemporaneamente si è cercato di far capire come “Creative Net” sia stato un modo concreto di fare cultura oggi nel nostro mondo contemporaneo. Un’arte pubblica che trova la sua forza nell’interazione delle diversità e il cui obiettivo è il bene comune. Intenzione dell’Amministrazione Comunale è di dare continuità a questo progetto con lo sviluppo, all’interno del nuovo centro culturale della Ginestra, di laboratori di vario tipo aperti alla cittadinanza, creando una sinergia di idee, di proposte Laboratorio e di progetti tra le due anime che daranno vita al centro culturale stesso, ovvero la Biblioteca Comunale e “La Ginestra, fabbrica della conoscenza”. 4 Aprile 2012 La frana di Valdilago Una borsa di studio per grafici Il progetto per la sicurezza della zona Istituita dal Comune in collaborazione con l’I.S.I.S. “B. Varchi” La Giunta Comunale di Montevarchi tervento finale ora approvato. Il progetto ha approvato il progetto esecutivo ri- esecutivo si divide in due parti essenziaguardante il consolidamento e la boni- li: una relativa alle opere da realizzare, fica della frana di Valdilago. Si tratta di l’altra concernente più approfondite riun’opera importante per la quale Mon- cerche ed analisi sui terreni. L’interventevarchi era stata inserita nel piano dei to principale riguarda la stabilizzazione finanziamenti regionali conseguenti del terreno in modo tale da garantire agli eccezionali eventi atmosferici del una regimazione delle acque superficiadicembre 2008 e del gennaio 2009 che li con opere di ingegneria naturalistica. causarono l’ostruzione della strada e l’i- Verrà realizzata una “gabbia” di tronchi solamento di alcune famiglie. L’ufficio di contenimento per il materiale inertecnico immediatamente eseguì dei la- te e vegetale vivo. Lo stesso materiale vori per ripristinare la viabilità e mettere vegetale vivo, una volta attecchito e in sicurezza la zona. Nel giugno del 2009 la Regione Toscana deliberò per l’intervento definitivo sulla frana con un contributo di € 130.000 e la compartecipazione del comune con € 30.000. Si è dunque arrivati alla predisposizione del progetto esecutivo. Il progetto viene ora traStrada di Valdilago interessata dal progetto di messa smesso alla Regione Toscana in sicurezza della zona per il definitivo stanziamento economico a cui farà seguito la gara per sviluppato, svolgerà nel tempo un’effil’assegnazione dei lavori. La strada di cientissima azione di consolidamento Valdilago parte dalla zona di Levanella del terreno. Tale opera inizierà dal muro e si addentra nelle colline che condu- già esistente e si svilupperà per una luncono verso il Chianti. La parte di strada ghezza di 63 metri. La parte soprastante interessata dalla frana è quella al confine sarà protetta con palizzate e con ulteriotra i comuni di Montevarchi e Bucine. A ri interventi di regimazione delle acque. seguito di ulteriori forti piogge nel corso Si opererà poi sulla sede stradale per la del 2010 la situazione si è aggravata e raccolta delle acque, con l’esecuzione di il comune di Montevarchi è intervenu- drenaggi superficiali e la realizzazione to nuovamente con lavori di somma ur- di fognature. Un lavoro dunque di ingegenza, realizzati però tenendo conto di gneria naturalistica che tiene conto del quello che avrebbe dovuto essere l’in- rispetto dell’ambiente. Nuovi orari al pubblico Dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Il martedì e giovedì anche dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Il sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Chiuso il pomeriggio. [email protected] [email protected] Telefono 055 9108246 Telefono 055 9108201 Il Comune di Montevarchi, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Istruzione Secondaria “Benedetto Varchi”, ha istituito una borsa di studio rivolta agli studenti della classe V^ del corso di grafica dell’Istituto Professionale “R. Magiotti”. La borsa di studio consiste nello svolgimento di un tirocinio di 6 mesi presso l’Amministrazione Comunale, nello spazio della Ginestra, Fabbrica della Conoscenza, dove è collocata idonea attrezzatura nel campo della grafica. L’Amministrazione Comunale intende valorizzare l’attività svolta dalla scuola in questo specifico settore e nel contempo favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei neo diplomati, rispettando i criteri su stage e tirocini regolamentati dalla Regione Toscana grazie al progetto “Giovani sì”. Per l’assegnazione della borsa di studio è stato predisposto un apposito bando di concorso per gli studenti della classe V^ del corso di grafica dell’Istituto “R. Magiotti” finalizzato alla presentazione di progetti grafici che saranno esaminati da una specifica commissione. I risultati del bando saranno pubblicati contemporaneamente ai risul- tati degli esami di maturità. Il borsista sarà assegnato alla struttura dell’Unità Organizzativa Autonoma Informazione e Comunicazione. La borsa di studio avrà inizio il 1° ottobre 2012 con orario settimanale di 30 ore distribuite su 5/6 giorni settimanali e terminerà il 30 marzo 2013. Entro tale data i due enti dovranno aver predisposto un nuovo bando tra i diplomati sempre dell’anno scolastico 2011 – 2012 per individuare un nuovo borsista per il successivo tirocinio sempre di 6 mesi. Il comune di Montevarchi vuole dare continuità a questo progetto in modo tale che ogni anno, due diplomati del corso di grafica dell’istituto “R. Magiotti”, possano avere la possibilità di svolgere un tirocinio per 6 mesi. Saranno nominati due tutor, uno da parte dell’Amministrazione Comunale, uno da parte dell’I.S.I.S. “Benedetto Varchi” che seguiranno l’attività del borsista durante l’anno di svolgimento dell’attività, al termine del quale stileranno un giudizio finale sul lavoro svolto. L’Amministrazione Comunale riconosce al borsista un gettone mensile di € 500,00 a titolo di compenso per l’attività svolta. E’ previsto, alla fine I.S.I.S. “Benedetto Varchi” del periodo di tirocinio, la possibilità di un premio economico del valore massimo di € 300,00 lordi che verrà rilasciato sulla base del giudizio finale insindacabile espresso dai due tutor. Il progetto grafico nel suo complesso dovrà essere presentato da ciascun partecipante entro il 30 aprile 2012. La borsa di studio verrà assegnata al lavoro grafico che risulterà vincitore della selezione sulla base della decisione di una specifica commissione. Unico obbligo per il vincitore o per l’assegnatario è quello di aver superato con esito positivo l’esame di stato. Il Comune su Facebook e Twitter Seguiteci per essere informati su eventi e notizie dell’attività dell’ente Da qualche mese il Comune d Montevarchi ha aperto pagine istituzionali sia su facebook che twitter. Tramite questi spazi si può essere costantemente informati sugli eventi e le notizie che provengono dall’Amministrazione Comunale e vedere anche tutti i video dei notiziari curati in collaborazione con le emittenti locali Tv1 e Valdarno Channel. Come fare? É molto semplice: su facebook collegarsi a www. facebook.com/comune.montevarchi; su twitter collegarsi a @montevarchi. Se invece volete restare in contatto con noi e automaticamente ricevere i nostri aggiornamenti basta cliccare “mi piace” su facebook e a diventare follower su twitter. L’Urban Center, la casa della città Ecco cosa nascerà nei locali che attualmente ospitano la biblioteca comunale A Montevarchi, nei locali che attualmente ospitano la Biblioteca Comunale, nascerà l’Urban Center più comunemente conosciuto come Casa della Città. Negli ultimi anni sono stati aperti in diverse città spazi di incontro tra l’ente e i cittadini, dedicati a fornire servizi e a tenere informate le persone su programmi e progetti degli enti, ma anche impegnati a promuovere una visione condivisa della propria governare i processi di sviluppo, legare i progetti ad una memoria continuamente ritrovata. All’interno dell’Urban Center di Montevarchi troveranno posto alcuni uffici importanti dell’Amministrazione Comunale come l’ufficio “Incomune”, il servizio comunicazione e informazione del comune. Ma anche altri uffici come i servizi demografici, lo sportello QuiEnel, l’ufficio del catasto e quello che gestisce la rete del servizio del gas. Quindi un luogo dove si danno servizi essenziali per i cittadini. In questi ultimi tempi sta prendendo corpo l’idea di inserire Biblioteca vista dal lato della ferrovia all’interno dell’Urban comunità, grazie alla comunicazione e Center anche l’Ufficio di Piano che guida alla partecipazione. Uno spazio che di- la trasformazione del territorio e ha comventa uno strumento di democrazia parte- petenza nel SIT (Sistema Informativo cipata nei processi di trasformazione del- Territoriale). Un’analisi questa che è in la città. Queste in breve le caratteristiche corso di approfondimento. Ma in questi dell’Urban Center che nascerà a Monte- spazi troverà la sua collocazione anche varchi: unire le attività di informazione e l’intero archivio corrente dell’ente. L’idea comunicazione con le attività legate allo è di costruire uno spazio “dinamico”, che sviluppo del territorio. Il progetto è già evolve nel stato predisposto. L’Urban Center del cotempo, dedimune di Montevarchi, il primo spazio di cato princiquesto tipo in una città di medie dimenpalmente e sioni nel nostro territorio, vuole essere all’incontro un luogo dove ascoltare le esigenze di con la colletuna società sempre più composita e diftività. Portone biblioteca ferenziata, condividere un’idea di futuro, Il progetto dell’Urban Center Registrazione: Tribunale di Arezzo n. 9 del 19.5.2003 Proprietà: Amministrazione Comunale di Montevarchi Direttore Responsabile: Pierluigi Ermini Redazione: Informazione e Comunicazione (Urp - Ufficio Stampa) Foto: Associazione Fotoamatori “F. Mochi” Impaginazione, grafica e stampa: Torelli Marketing & Pubblicità Hanno Collaborato a questo numero: Anna Braccini, Elisa Alice, Cinzia Sgrevi, Severiano Paolini, Luciana Consumati, Andrea Cipriani, Lia Vasarri, Alessio Monsecchi, Tiziana Nannini, Maurizio Di Dato, Valentina Sottili, Rossana Rossi, Roberto Nocentini, Franco Nocentini, Chiara Cardinali, Alberto Callotti, Cristina Moretti, Cristiano Magi, Rossella Valentini, Marco Agnolucci, Vittorio Firli, Camilla Ferrario, Vania Piovosi, Chiara Manetti, Linda Roncolini. >>Vi invitiamo a scriverci a: Redazione incomune Palazzo Comunale piazzaVarchi, 5 - 52025 Montevarchi e-mail: [email protected] - per informazioni telefonare allo 055 9108245