Redazione Corso L.Saraceni, 97 - Castrovillari Anno XIII – Numero 9 - IN DISTRIBUZIONE SABATO 14 marzo 2015 Redazione e-mail: [email protected] Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana www.ildiariodicastrovillari.it Commerciale e-mail: [email protected] INFO PUBBLICITA 346.2245173 Ci scrive lo Yeti della Petrosa: «Mmar’a nnuji» Come la polvere che soffoca la ragione Lo spettacolo di Saverio La Ruina riconferma l’impegno civile del suo teatro www.cercacasa.it Castrovillari (Contrada Pietrapiana) VENDITA Rifinitissimo appartamento primo piano: soggiorno con cucina semicomunicante, 3 camere da letto, due bagni. Riscaldamento autonomo, caminetto e posto auto in corte recintata. euro 118.000 Castrovillari (Contrada Ietticelli) VENDITA Terreno edificabile 550 mq. circa con progetto approvato per la realizzazione di un'abitazione su due livelli con superficie in pianta pari a 130 mq.. 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Non vi è dubbio che la città ed il territorio allargato vivono attualmente una fase di vera e propria emergenza in ambito socio-sanitario, a causa dell’indebolimento dei servizi e delle prestazioni in capo al presidio ospedaliero cittadino e della quasi totale assenza di un’efficace rete di servizi di assistenza e di prevenzione di carattere terri- toriale. Le diatribe in ambito politico regionale, sulla nomina del nuovo commissario per la gestione del piano di rientro del debito sanitario,continuano a tenere bloccato l’intero settore,mentre le procedure di estinzione del debito stesso, in presenza di risorse certe,segnano incomprensibili ritardi, aggravando ulteriormente la situazione debitoria e rendendo così difficile l’avvio di un processo di razionalizzazione, potenziamento e riqualificazione dell’intero settore sanitario calabrese. Anche il settore produttivo e dei relativi servizi nella nostra città e sul territorio più allargato, hanno subito ultimamente un forte e preoccupante ridimensionamento. L’intenzione dichiarata della multinazionale italcementi di avviare un processo di graduale smobilitazione degli impianti nella nostra città;l’annunciata chiusura dell’area Enel di Castrovillari;la mancata istituzione nella nostra città della sede distrettuale della nuova azienda regionale “Calabria verde”,nata dalla fusione dell’ex Afor e dell’ex comunità montana, disegnano un quadro assai negativo circa il futuro della nostra comunità. Il nuovo centro-sinistra allargato ai contributi della cittadinanza attiva ha l’obbligo di definire un programma che contenga da un lato le azioni e le iniziative da intraprendere da subito per scongiurare il pericolo di un indebolimento strutturale dell’assetto socio-economico della città e, dall’altro, di disegnare uno scenario possibile di crescita e sviluppo della nostra comunità che la ponga al centro di un progetto di costruzione di un’area vasta del nord est della Calabria che consenta di accedere agli strumenti finanziari regionali ed europei, così come avviene per altre realtà della nostra regione. E’ tempo di mettersi realmente al servizio della città, dei suoi bisogni e delle sue giuste ambizioni. Il centro-sinistra vuole far questo:rendere attrattivo il suo centro storico-commerciale che attualmente versa in gravi condizioni di soffe- Mariella Saladino: «Un incubo la mia esperienza nel Pd....made in Castrovillari» «ll partito democratico, partito plurale, ho sempre pensato di trovarlo anche nella mia città…la ricerca ebbe inizio nel marzo 2014 quando il gruppo Dirigente Nazionale, vede in me, la persona giusta per far parte della competizione elettorale Europee 2014 per il partito democratico, circoscrizione sud, unica donna a rappresentare il Pd in tutta la regione Calabria. Da diversi anni per motivi professionali giro il Mondo, con particolare attenzione all’Europa, attratta dal fascino del Parlamento Europeo, dedico alla bella Bruxelles tre anni della mia vita. Prima di tutto ciò mi sono dedicata al percorso di studi portato avanti con dedizione, sacrificio e grandi risultati. Mi sono fatta conoscere nell’ambiente politico nazionale ed europeo per le mie qualità professionali, per i miei valori e per il forte interesse per tutto ciò che è competizione. Attenzionata in una esperienza di lavoro,in diverse Regioni, con il progetto “Europa benvenuta al Sud” nel quale, con un gruppo di amici, imprenditori, abbiamo colto nel segno anche di una vocazione di meridionalismo politico istituzionale quale peculiarità per contribuire ad un meridione europeo ottenendo considerazione da parte di Esperti, ma di poco interesse è stato per Castrovillari, politica passivamente presente nella tappa/convegno calabrese del 1 marzo 2014. Questo progetto, mi ha vista protagonista alle europee con 26.000 prefe- renze,occasione democratica in cui la gente ha scelto di dare l’occasione al rinnovamento ed alla competenza, ai valori politici ed umani, scrivendo Mariella Saladino. Qui esplode per scelta loro il problema “Circolo Pd di Castrovillari”…ebbene si, qui la ricerca senza esito del Circolo, di un Segretario, di un Sindaco. Infinite telefonate mi sono giunte da parte di tutte le personalità politiche provinciali, regionali, nazionali ed europee, di amici, Segretari di tutte le regioni, Giovani Democratici di ogni paese, mai arrivate chiamate dai c.d. dirigenti del Partito della mia Città, Castrovillari, anzi. Anzi, a dirla tutta, una chiamata è partita da Castrovillari alla Segreteria Politica del nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo qualche decina di minuti sono stata convocata, destando meraviglia, per chiedere delucidazioni ma soprattutto curiosi, in merito alle mie origini…considerata la richiesta dei cd dirigenti che si appellavano, disperatamente, alla Segreteria del Presidente, per chiedere l’annullamento della mia candidatura in quanto persona non valida e figlia di un noto esponente politico locale e...non aggiungo altro!!! A dirla tutta, per correttezza, si sono anche impegnati a sponsorizzarmi attraverso comunicati soliti, con il nome di mio padre, pseudo satire, e tanto altro…immediatamente, con una mia chiamata ho subito ringraziato, in quanto il nome di mio padre per me è motivo di vanto, è parte integrante della mia vita…ma in quel contesto, confermai che, pur non succedendo spesso, ma una figlia ad aver convinto un padre a tornare alle origini, pur nella coerenza socialista di sempre, Mariella Saladino è protagonista per scelta e per conquista del ruolo, interessata a critiche positive o negative dotata della capacità di confronto. Dopo aver avuto il piacere, per la prima volta, di fare la loro conoscenza per via telefono e poco dopo personale, con volto funereo, il circolo, decide di “accettare” pensate un po’, la mia candidatura, quasi, mi danno anche il via…campagna elettorale insolita, ricca di domande insolite, ogni giorno esclusivamente domande sui miei titoli e sulle mie esperienze quasi a voler scovare qualcosa o inventarsi di falso, richieste di e-mail, con allegato il mio curriculum, infinite domande e chiamate presso la mia Università e la SIOI, provocando indignazione , mi è toccato adoperarmi per fare un grande manifesto con tanto di vela pubblicitaria, per ovviare e rendere chiare le richieste stalker. Poche le mie uscite nel circolo perché non gradite, quasi avversate ricordo la grande cordialità di gente stizzita, volti cupi, paure ed incertezze di vita portate all’interno del circolo…dire di aver vissuto bei momenti all’interno del circolo, assolutamente non potrei… mi hanno fatto vivere incubi, su- renza. Occorre pensare e realizzare un progetto di rilancio della rete commerciale che tra le altre cose contempli anche una molteplicità di iniziative culturali e di animazione che possano fungere da motori di attrazione nei confronti di potenziali visitatori, turisti e consumatori. C’ è da rilanciare la vocazione del nostro nucleo antico,come luogo delle testimonianze storiche della città,di chiese monumentali ed opere d’arte in esse custodite,ponendo però in primo piano la grave situazione del dissesto idrogeologico in atto in quella parte della città, che ha già prodotto,ormai da tre anni, l’impossibilità di un normale accesso al santuario della Madonna del Castello. C’è, inoltre, da costruire un programma di interventi diretti verso le periferie urbane e sociali, inserendo in esso politiche sociali e di attenzione verso quell’area del disagio, della povertà e dell’emarginazione che di questi tempi va sempre più ampliandosi nella nostra città. I progetti e le realizzazioni sospese, per i quali esistono i relativi finanziamenti,rimasti al palo a seguito dell’interruzione anticipata della passata amministrazione,vanno rapidamente ripresi,insieme al progetto di istituzione presso palazzo Gallo del centro-servizi dell’Ente parco nazionale del Pollino,che sicuramente produrrà ricadute ed un indotto economico positivo per la nostra città. Area democratico-riformista del PD Carmine Zaccaro perati con la mia forza, ma tutto questo, si è reiterato senza ritegno durante la competizione alle primarie 2015 per la scelta del candidato Sindaco per le amministrative di maggio. Addirittura “cacciata” fuori dal circolo perché elemento di disturbo in un comitato pro altro candidato. Da persona diplomatica e corretta quale sono, ho atteso la fine di quella riunione e l’inizio del direttivo per comunicare che sono una persona diversa e distante da quello che il loro modo di intendere la politica, sono una iscritta Pd con gli anni di militanza vissuti nel Partito Socialista Europeo in qualità di Tecnico Politico, ricca di valori politici ma soprattutto umani e dotata di grandi qualità come il rispetto per Tutti, per gli animali e per le Regole. Mi rendo conto, dopo l’esperienza che mi hanno costretto a vivere, che sono lontana anni luce da tutto quello che mi è stato servito ma che da grande giocatrice non ho accettato di accettare conoscendo il loro gioco. Per mesi, ho chiesto modifiche ad un regolamento per niente trasparente, alla luce di quanto accaduto anche in Liguria, sarebbe stato opportuno, mo- In scadenza gli avvisi di pagamento del saldo Tari per il 2014 Il Comune di Castrovillari in questi giorni ha emesso, come già preannunciato, un avviso , pubblicato sul sito dell’ente www.comune.castrovillari.cs.gov.it, nel quale viene ricordato ai cittadini, oltre alle modalità per ottenere le agevolazioni e le riduzioni, che sono in scadenza gli avvisi di pagamento del saldo della Tassa Rifiuti solidi Urbani (TARI), per l’anno 2014. Questa si compone di una parte fissa, che è determinata tenendo conto delle componenti del costo del servizio di igiene urbana (per es. spazzamento strade, investimenti, ecc.), una variabile che copre i costi del servizio rifiuti integrato (raccolta, trasporto, trattamento, riciclo, smaltimento) e del tributo provinciale pari al 5% riguardante l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene ambientale. La tassa è rapportata alla quantità e qualità dei rifiuti presumibilmente prodotti, e non più calcolata sulla sola base dei metri quadrati posseduti. Essa rispetta quanto stabilito dalla normativa sta- tale che ha recepito il principio comunitario “chi più inquina più paga” (a tutela dunque anche della qualità ambientale dei territori e per una maggiore educazione a differenziare), individuando tra le utenze domestiche e non , le caratteristiche da considerare per il calcolo. Così in assenza di una misurazione puntuale della quantità e qualità dei rifiuti prodotti dai singoli contribuenti- si precisa nell’Avviso- accade che, pur applicando i coefficienti minimi previsti dal legislatore, le famiglie con più componenti si trovino a pagare somme più elevate del 2013, mentre quelle con un unico occupante si vedano ridurre il proprio carico tariffario. Tra le utenze non domestiche – si precisa nell’Avviso- il legislatore considera, ad esempio, quali maggiori produttori di rifiuti ristoranti, bar, caffè , birrerie, negozi di ortofrutta, mentre riduce il peso della tassa per esposizioni, autosaloni ed istituti di credito.L’avviso precisa inoltre la modalità di calcolo per le utenze domestiche e non con le apposite tabelle di riferimento spiegando le tariffe e richiamando l’approvazione degli aventi diritto alle riduzioni presenti nella delibera commissariale n.15 del 15 settembre 2014. La riduzione del costo, in applicazione delle agevolazioni previste dal regolamento comunale, avverrà sempre a consuntivo ed a fronte di domanda - che è possibile recuperare dall’AVVISO . Sempre in tema di riduzione l’apposito Regolamento recita: “.. nei confronti delle utenze domestiche, residenti nel Comune, che effettuano il compostaggio domestico è riconosciuta una riduzione sulla base di criteri stabiliti ogni anno con la deliberazione di approvazione delle tariffe”. L’articolo 26 del Regolamento, peraltro, prevede altre tipologie di riduzioni tariffarie, come, con riferimento all’ISEE, per locali a uso abitativo per nuclei familiari con oltre 4 componenti e in particolari situazioni. strarsi un vero partito, pulito e trasparente che potesse fare da esempio ovunque, ma nulla di tutto ciò, con tanto di diniego silente è stato accettato. Qui parte la grande esperienza primarie che mi vede uscente con 709 voti puliti, senza appoggio di partito, senza istituzioni o enti a mio favore, senza uffici comunali, senza uffici Asp molto disponibili in quel periodo, ma gente, che ha scelto anche questa volta Mariella Saladino, gente che ha votato una sola volta ed è andata a casa, consapevole di recarsi al voto, con tanto di documenti alla mano ed euro, tanto voluto, nonostante lo avessi contestato, per votare, gente che aspettava il risultato democratico, gente tradita. Bene, di democratico non c’è mai stato nulla, dal mio primo ingresso e lo dimostra il rancore nei miei riguardi dal mio apparire. Con questo, voglio dire che siamo partiti ma non siamo mai arrivati nella ricerca da me iniziata nel marzo 2014, la ricerca del Partito Democratico plurale, aperto della mia Città. Con il grande coraggio che mi contraddistingue dagli indistinti, ho scelto una strada, quella della democrazia e dei diritti, quella che non avrà fine, fin quando non guarderò tutto ciò che mi è stato impedito di guardare nella confusione delle parate e delle squadre messe in campo a difesa e al “lavoro” non per i tre candidati PD ma con particolari attenzioni verso chi tutelare e con aggressività frenante verso chi rappresentava e rappresenta la sconfitta dei verbi politici deviati che non hanno comunque vita lunga. Visto che la Saladino è l’unica che ha sempre sollevato questioni in merito alle regole, registrando un silenzio che urla ancora oggi da parte di chi invece doveva battersi insieme a me per il Partito Plurale, quando già non erano trasparenti, oggi sono qui, più agguerrita che mai affinché venga fatta luce su questa storia che mi auguro avrà presto fine, un lieto fine, per i cittadini castrovillaresi e per chi vorrebbe vivere in un clima di lealtà in linea con un partito nazionale, plurale, aperto per bandire e rottamare la vecchia politica, quella della strategia di quartiere e del malaffare, ribadendo che ho valori ed educazione da vendere; e, a chi si chiede e domanda se mi hanno insegnato a perdere dico che mi hanno insegnato a vivere, a giocare, a vincere e a perdere nel gioco pulito, forse, mi scuso per ciò, non potrò capirvi tutti ma il gioco, quello sporco, non lo conosco e mai nessuno me lo ha insegnato. Così come nella vita, anche nella politica scelgo di volere accanto a me uomini e donne che camminano e non uomini e donne che strisciano». Mariella Saladino Ci scrive lo Yeti della Petrosa: «Mmar’a nnuji» IL DIARIO anno XIII n. 9 PAG. 3 Se salgono dalla Libia quelli dell’ISIS, non temete, a Castrovillari non faranno male a nessuno e non taglieranno nessuna testa, perché quando vedranno distrutto il Santuario della Madonna del Castello, diranno: “Questi non sono infedeli, sono dei nostri; hanno incominciato a distruggere da se stessi i monumenti dei Crociati”. Mmar’a nnuji, sono cinquant’anni che ho lasciato Castrovillari, il turbinio delle sue luci, la vivacità dei suoi giovani, la saggezza dei suoi vecchi. Non ne potevo più! Tutto andava troppo bene e la cosa mi faceva senso, neanche un’imperfezione! Democrito si sarebbe imbestialito … Io ho lasciato la vostra civiltà e vi guardo dall’alto. Abito da tanti decenni nella Petrosa, nella comoda Grotta della Sirena, con aria sempre fresca, vista sulla città, il Pollino per tetto, riscaldamento gratis con legna e frasche a disposizione.Ma di notte scendo, mi aggiro come uno Yeti, non visto, nei vicoli e appena trovo una copia del tuo giornale, caro Direttore, me ne salgo nella Petrosa. Lo leggo e scopro tante novità, io che non ho televisore, radio, telefono, altri giornali. Il mio contatto col mondo è il tuo Diario, anche se certe parole nuove non le conosco e per capirle devo andare a intuito. E così scopro, origliando nascosto nei vicoli, di sera, che voi, parlate di selfie, feisibuk, gogle, tuitter, maus, imeil: che lingua è? Ai miei tempi parlavano così quelli che noi chiamavamo i ghjiegghj dei paesi albanesi e ci arrabbiavamo perché non li capivamo, soprattutto nelle fiere. Ora mi sembra che da voi ogni giorno è fiera. Ma quello che mi affascina di più è la vostra politica. Da alcuni anni siete diventati aggressivi, bellicosi, andate a provocare i vicini e fate cose che ai miei tempi non si facevano. Allora si dialogava con i confinanti e con le altre realtà. Ora andate in giro a dichiarare Battaglia (a cui seguirà prima o poi la guerra) a Frascineto, a Civita, a Cosenza, a Trebisacce e a tutta la Calabria. Perché dovete gridare e scrivere sui muri “Battaglia alla regione”? Se gli altri paesi a cui dichiarate questa guerra, si arrabbiano e si alleano tra di loro contro di voi e magari si alleano anche con quelli dell’ISIS, per barbieri e parrucchieri sarà la crisi, i venditori di cappelli falliranno e io dirò: Mar’a vvuji! Con tutti i guai che hanno alla regione vi ci dovete mettere pure voi! Lasciateli lavorare in pace per completare una vecchia opera di distruzione, fino a che tutti i Calabresi si rifugeranno nelle montagne come me e staranno bene a contatto con la natura.A Ca- strovillari dovete eleggere il sindaco a maggio, ma prima avete fatto le primarie ed ha vinto un certo Lo Polito, che avete scritto sul giornale che era un Tiranno. E però, tirannu tirannu, ‘a botta n’ha tiratu a tutti …Ora se la dovrà vedere con un candidato doppio, che io sappia. Infatti, l’altra notte scendendo dalla Grotta verso il paese ho visto un grande manifesto su un camion che diceva che si candida Battaglia. Ottima idea, dillo ai tuoi lettori. Ho saputo che di Battaglia ce ne sono due, gemelli, uguali, indistinguibili … E che volete di più? Quando uno, come sindaco va a Catanzaro alla Regione, l’altro potrà andare a Roma ai ministeri; quando uno è in consiglio comunale, l’altro va a Bruxelles a chiedere finanziamenti per voi, uno lavora di mattina e l’altro di pomeriggio. Insomma, ne eleggete uno e ne avete due H-24! Non fatevi scappare questa fortuna, sarete l’unico paese al mondo ad avere due sindaci! Così come siete l’unico paese al mondo da quello che ho letto sul tuo giornale - in cui un giocatore della squadra di calcio licenzia il presidente. Speriamo che non prendano lo stesso esempio nei tribunali, dove gli avvocati licenzieranno i giudici, e nelle scuole dove gli studenti licenzieranno i professori e i bidelli manderaanno in cassa integrazione i presidi. Sai, nella nostra città tutto è possibile … Ho letto anche che un altro candidato a sindaco potrebbe essere il presidente o direttore della Pro Loco. Ma questo professore Vigiano, che comanda la Pro Loco da quando io mi sono ritirato nella Petrosa, e vuole pure occuparsi di politica, non è un po’ anzianotto? Io veglio su di voi. Voi la notte dormite, ma io sto sveglio; per la verità ora dormo di più, ma negli anni passati chi dormiva di notte, qui nella Petrosa? Camion che andavano e venivano, ribaltavano e scaricavano tanto materiale. Una notte sono sceso per protestare contro il rumore dei motori che rimbombavano fino nelle pareti della grotta e un signore mi ha rassicurato dicendomi che scaricavano concime regalatoci dal Nord. Mi sono tranquillizzato e il signore mi ha detto in un altro dialetto: “Nun ve scetate, durmitici ‘ncoppa”. Che bravi … e pensare che c’è gente che crede che quei camion scaricavano immondizia.A proposito, come fate con l’immondizia? Ho letto che la raccogliete e l’andate a scaricare a Rossano e a Crotone. Vi sembra giusto che la vostra monnezza la portiate in altre città? Non è civile. Che direste se i camion che mi disturbavano di notte avessero portato monnezza, diciamo, da Napoli per scaricarla nella bella Petrosa? Siete degli incivili se andate a scaricare altrove. Sono civili, invece, quelli che le buste di spazzatura che producono a Castrovillari le lasciano nelle strade della città. Così si fa, senza dare fastidio agli altri comuni. Ma perché non mandate qualcuno a prelevare periodicamente tanto ben di Dio di concime che ci hanno cortesemente regalato?Da quando mi sono rifugiato in questo eremo sono sorti a Castrovillari – e pare anche in Italia – i movimenti, come si chiamano?, ambientalisti, che amano l’ambiente naturale così com’è: senza centrali, senza ciminiere, senza petrolio, senza rifiuti, senza plastica: ma allora, io sono il più grande ambientalista e annuncio tramite il vostro giornale che nella Grotta della Sirena, dove abito, non c’è nulla di tutte queste cianfrusaglie e, anzi, c’è qualche posto libero per chi volesse evitare tutti i disagi delle comodità del vostro mondo moderno. Ho letto anche le lettere che ti hanno inviato i lettori della Groenlandia e dello Sri Lanka. Dicono che leggono il tuo giornale su Internet. Ma che cos’è Internet? Quando sono venuto a spiare nelle nostre vie, ho visto delle persone che parlavano con una scatolina. A me sembrava una tabacchiera, di quelle che io ho sempre usato ed era di legno e non la volevano in pegno nemmeno al banco di Napoli. Mi faceva starnutire, ma non ci potevo parlare. Ora voi ci fate tante chiacchiere, con quella tabacchiera, ma non usate il tabacco da naso; usate un tabacco bianco, fine, che viene dalla Colombia, lo aspirate dal naso e non vi fa starnutire, vi fa chiacchierare e sognare di vivere in una grotta nella Petrosa. Voglio lasciarti con una rassicurazione. Se salgono dalla Libia quelli dell’ISIS, non temete, a Castrovillari non faranno male a nessuno e non taglieranno nessuna testa, perché quando vedranno distrutto il Santuario della Madonna del Castello, diranno: “Questi non sono infedeli, sono dei nostri; hanno incominciato a distruggere da se stessi i monumenti dei Crociati”. Apuleiddu Trocglodite La satira Scopre la miseria politica ed umana E’ sabato 7 marzo, sono al lavoro come al solito, ho una copia del Diario di Castrovillari, sulla mia piccola scrivania, sbircio, con l’occhio che dedico alla Politica, un riferimento al sacrificio di Ifigenia, ad Agamennone, a progetti per conquistare Troia, per un attimo pensavo fosse Politica, invece era un calesse trainato da un triste asinello, un immediato pensiero, cestinare il giornale, poi ci penso la mia curiosità non si frena, perbacco, leggo, dico, l’autore è da compatire, perché sogna di essere un attore, vorrebbe riconquistare il grande pubblico come ai bei tempi, e, mentre legge pezzi pregiati della sua importante libreria, non si accorge di vestire i panni di un personaggio di un romanzo più popolano, che tiene, però, impolverato, nelle cantine del suo palazzo signorile, è preso dalla catarsi nella lettura veste i panni del commovente, per servilismo, personaggio di Miguel Cervantes, Sancho Panza, fido scudiero a tutti i costi, del triste signorotto folle, espressione del concreto e di un'intelligenza primitiva, rappresenta il senso comune popolare, empirico ed elementare, ma l'idealismo del suo cavaliere lo innalza in un'atmosfera di profana moralità che infine dissolve le intenzioni del suo utilitarismo. E’ vero, a volte, sui dettagli dell’esistenza, un libro ha il potere di abbassare una lente potentissima. Tanta la moralità espressa da Sancho che, nel circolo cupo, durante una riunione del folle signorotto, attuando cotanto idealismo, ricevuto l’ordine, accompagna alla porta, una risorsa au- tonomamente apprezzata, dappertutto, nell’ambiente del Partito Democratico Nazionale e del Partito Socialista Europeo, ma ingombrante nella sede del PCI di Castrovillari, “che ci fai tu qui”, urlò, “questa è una riunione del cavaliere folle”, riscuotendo l’applauso dei peperoni secchi, ma facendo “una figura di Fede” tra la i saggi popolani del paese. Tra i personaggi che interagiscono direttamente con il disegno di questo “don Quijote”, questo Sancho è senza dubbio quello che lo fa in modo più influente, ed in modo altrettanto significativo ne riceve gli ef- fetti. Il suo ingresso nel romanzo si ha nel capitolo “garanzia ad una porta”, quando “don Quijote”, meticoloso nel seguire la regola del “non ci sono altri sindaci al di fuori di me” , decide di munirsi di uno scudiero e sceglie lui, un povero borghese rosso che lavora per mandare avanti la famiglia, che riesce a convincere promettendogli il governo di un’isola come ricompensa, ma con la sua intromissione nel romanzo, Sancho Panza, non fa altro che mettere ancor più in rilievo la dissennatezza politica del cavaliere folle. Ma l’avversario, stavolta, non è ne un mostro ne un mulino a vento, ha il sol torto della freschezza Politica e della grande caparbietà, crea allergia ai peperoni secchi rossi, intuisce la debacle verso cui si potrebbe andare in caso di sciagurata riprosizione il centro sinistra, si fa per dire, e con garbo europeo, ma determinata e forte, decide, contro il volere del padre, perfetto conoscitore dell’ambiente, offre una occasione alla Città, sicuramente senza militanza comunista, e, non è sicuramente un difetto, volendo aprire la città al Partito Plurale, progetto, questo si, che vede l’avvio di una Politica Socialista e Democratica anche nella nostra Città. Questa è la vera paura, altro che sacrifici, caro Sancho, e poi, in famiglie come la mia “i figli so piezzi i core”, ed è vero, comprendendo che a volte c’è chi questi affetti li annaffia, con il vino della viltà politica a tutti i costi, e capisco pure che può fare tanta invidia vedere un padre convinto supporter a condividere un percorso Politico di una figlia, apprez- zandone e amplificandone la voglia. Sancho chi vivrà vedrà. Pur se “iniziato forgiaro” all’ITIS di Castrovillari, e me ne vanto, facendo tesoro dei miei ulteriori studi per conseguire una seconda laurea in Giurisprudenza, penso che il Sancho che scrive si avvicini in questo più a Lucrezio, per la similitudine con la natura poetica del De rerum natura che fa sì che col suo pessimismo esistenziale avanzi profezie apocalittiche, visioni quasi allucinate, critiche e ambigue espressioni, che accompagnano il poema, dando l'immagine di un ateo psicotico in preda alle forze del male. Noi invece amiamo sorridere in politica, come al lavoro quotidiano, come con gli amici, e ci dispiace per gli altri che ha volte perdono il tempo, ne hanno tanto, dietro i progetti di Troia. Per, dire la verità, per non essere vaccinati al socialismo, alle europee di maggio 2014, “alle botteghe oscure” si sono chiusi con le spranghe e nei tuguri, nascondendo, perché non partorite in casa, proposte nuove per paura di epidemie di rinnovamento che ucciderebbero la autoconservazione di cadaveriche realtà politiche; si fregiano vilmente però, di un + 21% europeo, che li salva dal suicidio politico, e di + 709 voti sui complessivi 2000 votanti alle primarie. Sancho scendi, dall’asino, sta facendo giorno , e poi, un risultato lo hai ottenuto, mi stai facendo venire la voglia di fare (satira) politica. Pasquale Saladino “un papà orgoglioso e felice che ride sopra alle vostre ciance” Il Viadotto Italia, quella mirabile opera dell’ingegneria civile italiana IL DIARIO anno XIII n.9 PAG. 4 Era l’Agosto del 1972 quando Raffaele Perrone e il sottoscritto, all’epoca entrambi studenti della facoltà d’Ingegneria (lui a Torino, io a Roma), cercammo di intrufolarci nel cantiere del viadotto Italia, completo nelle opere strutturali, ma privo di pavimentazione, guard-rail, recinzioni di sicurezza ecc. Uno zelante guardiano, alla nostra richiesta di poter visitare le molteplici opere che lo costituivano, molto gentilmente ma con fermezza, ci impedì l’ingresso. Ovviamente, una volta che lui scomparve in una delle tante baracche che costituivano gli uffici, con molta disinvoltura, iniziammo a scorazzare sull’impalcato (1.161 m), per la cronaca, posto a 259 m circa dal greto del fiume Lao. Sfrontatezza e incoscienza di due (allora) più che adolescenti. Ci avvicinammo a circa un metro e mezzo dal bordo, senza superare quella distanza in quanto la sensazione del vuoto era impressionante. Quindi, con naturalezza, così come eravamo entrati, uscimmo dal cantiere dell’impalcato per trasferirci allo spiccato delle due pile centrali poste sui bordi della gola nella quale scorre il fiume. Era ancora in esercizio, nei pressi dell’imbocco nord del viadotto, la passerella di servizio (in seguito dismessa) realizzata fra i due versanti e costituita da una struttura sospesa. Anche da lì, la visione verso il basso non era rassicurante. Il viadotto era attesissimo a Mormanno (e oltre), in quanto la sua messa in servizio avrebbe drasticamente ridimensionato le distanze ed i tempi di percorrenza per chi proveniva da nord e proseguiva oltre Mormanno, fino a Reggio Calabria. L’opera venne assegnata, a mezzo appalto concorso, all’Impresa Lodigiani di Milano. Progettisti di essa furono i proff. Carlo Cestelli Guidi, Fabrizio De Miranda e Pellegrino Gallo; tutti nomi che hanno contribuito alla evoluzione ed alla crescita dell’ingegneria strutturale italiana. Consulente in fase costruttiva il prof. Riccardo Morandi, sicuramente il più prestigioso progettista italiano a livello internazionale di ponti e strutture in generale; suo il progetto, fra le infinite opere da lui realizzate in Italia e all’estero, del viadotto Fiumarella a Catanzaro. Il Viadotto Italia, fino al 2004, con i suoi 259 m, come si è precedentemente puntualizzato, è stato il più alto d’Europa, superato dal più recente Viaduc de Milau in Francia che collega le città di Clermont- Ferrand e Béziers (nella regione meridionale dei Midi-Pyrenée) con i suoi 268 m dal greto del fiume Tarn e i suoi 2.460 m di lun- ghezza. In ogni caso, il Viadotto Italia ad oggi, rimane il quarto ponte (non sospeso) al mondo in altezza realizzato per viabilità ordinaria. Si tenga anche conto dei circa trenta anni trascorsi fra la realizzazione delle due strutture, delle due diverse tecniche costruttive e delle entità degli investimenti previsti nei due casi. Ho ripreso da una vecchia pubblicazione della Soc. Antonio Badoni di Lecco, una delle più prestigiose imprese metalmeccaniche specializzata nella costruzione di carpenterie pesanti in acciaio, locomotive di manovra, ecc, che realizzò la parte centrale a tre luci del Viadotto Italia costituita da un impalcato metallico a cassoneda 125 m + 175 m +125 m, una serie di foto che mostrano il prosieguo delle fasi di montaggio dello stesso. Montaggio che è iniziato nella primavera del 1968 ed è stato completato nella primavera dl 1969, dopo che tutte le opere costituite dalle pile e dagli impalcati in cemento armato precompresso erano state ovviamente realizzate. Di seguito il profilo longitudinale inerente le campate metalliche con indicate le fasi e i tempi di realizzazione. La costruzione dell’impalcato è iniziata dal tronco Nord (in blu sul profilo), è continuata con quello Sud (in giallo sul profilo) e completata dalla sutura centrale che ha reso solidali i due tronchi (in rosso sul profilo). Transitare su un’opera di tale portata, il che vuol dire, alla velocità di 80 km/h percorrerla in circa 50 secondi, non permette assolutamente di percepire e valutare l’entità del lavoro, dal progetto alla esecuzione, che è stato necessario spendere per realizzarla. Per un confronto congruente, tra Lauria sud e Campotenese, la distanza chilometrica risultò ridotta dai 42.6 km della SS19 ai 28.9 km della Salerno-Reggio Calabria, considerando una velocità media di 40 km/h sulla statale contro i 100 km/h circa sull’autostrada. In questa tratta rimasero isolati, a riguardo del transito degli autoveicoli, Castelluccio Inferiore e Mormanno. E da allora, non si verificarono più eventi come quello, ad esempio agli inizi degli anni ’60 a cui assistetti, quando a tarda ora da una appariscente automobile americana scesero un signore ed una sua accompagnatrice: si trattava di Perez Prado, il famoso musicista. O meglio, agli inizi degli anni ’50 quando per far riparare uno pneumatico , si fermarono in via S. Biase e furono fotografati contornati da una folla plaudente, Raf Vallone e sua moglie Elena Varzi. La foto è un cimelio abbastanza fatiscente, ma quanti visi si pos- sono riconoscere e quanto entusiasmo. La realizzazione dell’autostrada SA-RC per all’incirca un decennio movimentò le realtà dei piccoli centri adiacenti al suo tracciato: fornitura di personale (tecnici, carpentieri, minatori ecc); fornitura di materiale; fornitura di servizi di ristorazione, abitazioni per il personale che proveniva da fuori. E avrebbe dovuto rappresentare il veicolo attraverso il quale la tanto agognata fame di lavoro del mezzogiorno poteva finalmente essere saziata, l’infrastruttura che permetteva finalmente di poter raggiungere in tempi industrialmente accettabili quelle zone che faticavano a scrollarsi di dosso l’isolamento secolare. Non è stato così: a circa quaranta anni dal suo completamento, i poli industriali che avrebbero dovuto nascere lungo questa dorsale o sono rimasti semplici miti o, alcuni, cattedrali nel deserto. Ed anche al Viadotto Italia fino ad oggi è rimasta l’unica funzione di rendere più agevole, anche a quelli come me, il trasferimento in quei luoghi nel periodi estivo e natalizio, durante i quali la densità di flusso sulla SA-RC si avvicina a quella delle più importanti arterie autostradali italiane, per poi ricadere nella ordinarietà di un traffico locale incrementato da un traffico merci di lungo percorso che dovrebbe essere dieci volte tanto. Ed oggi neppure questo in quanto il maquillage a cui è sottoposta ormai da anni la SA-RC (la durata del suo adeguamento ha già superato il tempo necessario alla sua costruzione) è diventato una storia infinita che attualmente allunga considerevolmente i tempi di percorrenza. All’incirca dieci anni dopo quella visita corsara al cantiere del Viadotto Italia, ritornai sul luogo, munito anche questa volta di fotocamera per immortalare l’opera con una inquadratura che pensavo da tempo di realizzare: il viadotto immerso nella nebbia che puntualmente avvolge Laino Borgo e tutta la valle del Lao; era il 31 Dicembre del 1981. Le prossime foto (quando sarà e non per colpa mia) lo mostreranno più largo, con due corsie di emergenza in più, una in destra ed una in sinistra, che ci daranno ancora una volta l’illusione di una agognata rivalsa contro “il fermarsi della storia” così come giustificano (in perfetto politichese) la condizione meridionale i nostri ineffabili Soloni. La storia non si è mai fermata e da parte nostra, non è mai passato il momento di innescare una sincera autocritica. Gianfranco Oliva (faronotizie.it - Anno V- n° 51) ASSOCIAZIONE S. CULTURALE C.E.A. CENTRO ESPRESSIONI ARTISTICHE di Tilde Nocera dal 1993 GRANDI NOVITA’ CON LA PROFESSIONALITA’ E PASSIONE DI SEMPRE Raf Vallone a Mormanno, anni Cinquanta Corsi Professionali e Amatoriali di: • • • • • • • AVVIAMENTO ALLA DANZA PER BAMBINI DANZA CLASSICA ACCADEMICA REPERTORIO E PASSO A DUE DANZA MODERNA E CONTEMPORANEA FLAMENCO BAMBINI E ADULTI HIP HOP CORSI MATTUTINI E SERALI DI ARMONIA CORPOREA (ADULTI) Sede di DanzaMovimentoTerapia Metodo Espressivo-Relazionale DMT-ER Accreditato ADIP Roma (N° REG. 295/2010) con professionista certificato FAC (ai sensi legge 4/2013) Via Schiavello, 24 -Castrovillari per info: [email protected] Cell. 342.9422222 - 380.3333856 www. tildenocera.it IL DIARIO anno XIII n. 9 PAG. 4 Mons. Galantino benedice la nuova mensa eucaristica alla Madonna del Castello «Andare oltre il tempio materiale e sentirsi continuamente in cammino». Monsignor Nunzio Galantino, domenica (8 marzo), ha officiato la santa messa di consacrazione della nuova mensa eucaristica al santuario della Madonna del Castello di Castrovillari. Il presule si dedicherà a tempo pieno al suo ruolo di segretario della Cei, mentre il neoeletto vescovo, don Francesco Savino, farà ingresso nella Diocesi di Cassano il prossimo 31 maggio. «L’unica grande realtà che ha a che fare con Dio sono gli ultimi, mentre bisogna allontanarsi dalle “presenze deformate”, dai mercanti. Il tempio – ha detto monsignor Galantino nella sua omelia – è un luogo di incontro con Gesù. Un luogo di preghiera e del silenzio, l’unico che ci mette dinanzi al Signore e a noi stessi. Non bisogna ridurre tutto ad una merce in vendita ed investire su Dio tutta la nostra emotività». Monsignor Galantino ha poi benedetto il nuovo Il saluto del vescovo ai fedeli della diocesi Ha salutato i suoi fedeli martedì (10 marzo), con una Messa in Cattedrale, monsignor Nunzio Galantino, che ora si trasferirà definitivamente a Roma per dedicarsi al suo ruolo di segretario generale della Cei. Senza però «fare bilanci o raccontare eventi o emozioni che, pur importanti, devono trovare altri spazi ed altri tempi per essere evocati. Noi – ha detto il presule – siamo qui stasera per ascoltare il Signore e farci aiutare a proseguire il nostro cammino. Noi stiamo qui stasera per domandare al Signore di farci ancora dono del suo Spirito perché la nostra altare della chiesa e salutato i fedeli presenti. «Parole di ringraziamento» ha espresso don Carmine De Bartolo, il rettore del santuario che sorge su un colle colpito esattamente tre anni fa (la notte tra il 5 e il 6 marzo 2012) da una frana ed ora in stato di isolamento. Federica Grisolia (www.paese24.it) testimonianza – dovunque Egli ci chiama – possa essere sempre di più una testimonianza credibile. Se invece ci attardiamo a parlare di noi, di quello che abbiamo fatto insieme in questi tre anni è come se invitassimo il Signore a stare con noi e poi gli diciamo: adesso stai qui, buono buono, e sentici un poco». Un’omelia incentrata sull’importanza del perdono quella del presule: «Dove il mondo dice che il perdono è un atto umiliante e un gesto di debolezza, la Chiesa è chiamata a vivere e a far vivere il perdono come un gesto di coraggio e di grande maturità spirituale. Lo so – ha detto mons. Galantino richamando il dialogo tra Pietro e Gesù nel vangelo di Matteo – parlare di perdono non è proprio facile, e praticarlo lo è ancora di più. Penso rimaniate anche voi sorpresi quando sentite o leggete di perdono offerto in situazioni e a persone alle quali voi personalmente fareste fatica a perdonare. A me questo è capitato e capita. Eppure la cronaca ci presenta esempi di perdono offerto e accolto. Chi non è consapevole del perdono che il Signore gli concede, difficilmente sentirà il bisogno di perdonare». Il successore di mons. Galantino, don Francesco Savino, di Bitonto, rettore del santuario dei Santi Medici, sarà ordinato il prossimo 2 maggio e farà il suo ingresso nella diocesi di Cassano il 31 dello stesso mese. Federica Grisolia (www.paese24.it) Nasce su facebook , da un'idea di Marina Martino Women at work, un nuovo gruppo di sole donne IL DIARIO anno XIII n. 9 PAG. 6 Le relazioni tra le persone cambiano grazie a internet, nuovo mezzo di connessione tra individui, gruppi, istituzioni. La rete consente di acquisire nuove forme di socialità, è uno spazio virtuale che è però presente nelle nostre vite reali e consente di incontrare, comunicare, scambiare. Ciascuno di noi oggi ha a disposizione uno spazio per raccontare sé e ciò che gli appartiene, condividendo tutto ciò con chiunque sia interessato, i suoi hobby, il suo lavoro, i suoi studi, i suoi progetti, i problemi, il tutto a disposizione di chiunque sia interessato alla conoscenza e al confronto reciproci. Non siamo più solo oggetti di comunicazione, ma soggetti connessi che interagiscono, costruiscono e collaborano quotidianamente. E nella rete si Castrovillari: a cent’anni dalla Grande Guerra Per ricordare il centenario dalla partenza per la prima guerra mondiale rivolgiamo un invito ai castrovillaresi che conservano le foto dei loro nonni o bisnonni richiamati alle armi durante il primo grande conflitto mondiale. Tutti coloro che sono in possesso di fotografie degli anni 1915-1918 e che ritraggono i castrovillaresi in divisa militare sono invitati a contattare l’associazione Mystica Calabria (prof.ssa Ines Ferrante o avv. Gaetano Bloise) anche tramite il Diario di Castrovillari per contribuire all’allestimento di una mostra fotografica che avrà come tema proprio i nostri cari partiti in guerra, il loro sacrificio per la patria e la celebrazione della loro memoria per tutti noi. Addio Alfonsino! Bisognerebbe far encomio a quell'uomo, ben vestito, modesto ed ordinato, lì , presente, ad assolvere il suo compito. Bisognerebbe, di questa città, annoverarlo fra i personaggi e dargli il merito di lavoratore esemplare. E' lui che da sette lustri allieta le orecchie di adulti e piccini proponendo loro bella musica ed accessori. L'appuntamento, per chi lo cerca, è al mattino ad inizio ponte, monta e smonta quel suo banchetto con dovizia ed eleganza e, attento all'esposizione, col piumino, lui dispone orologi e musicassette. Ma ora è stanco quel signore, la pensione deve sol godere, è già da un pezzo che non si vede più montare quel suo banchetto, non si vede più neanche la sua Simca 1100, ma carina e piccolina ha una nuova macchinina che al mattino, stesso posto, sempre fa una capatina e, per la gioia di chi lo attende, apre il cofano ed espone, proprio come ai vecchi tempi. P. L. creano legami e relazioni concrete su cui sappiamo di poter contare. Mi rivolgo in particolare alle donne che lavorano o che sono in cerca di occupazione e vogliono fare rete tra loro: facciamo nascere gruppi di discussione su tematiche specifiche, promuoviamo donne imprenditrici, promuoviamo network di donne che cercano/offrono opportunità di lavoro, organizziamo convegni e dibattiti con chi può aiutarci a capire, utilizziamo al meglio i social network per promuovere la professionalità al femminile. Sfatiamo luoghi comuni del tipo: -le donne non sanno fare squadra -le donne sono invidiose tra loro -le donne non sanno fare networking …E tanti altri che vi verranno senz’altro in mente. Questo gruppo vuole smentire tutto questo. Vuole riunire donne, diverse per competenze, che si uniscono per portar avanti progetti nuovi, donne che quando hanno un problema possono rivolgersi al gruppo ,donne che cercano collaborazioni per partecipare a bandi, donne che si promuovo traendone reciproco beneficio. Questo gruppo “woman at work” nasce come sostegno reciproco, è un luogo dove siamo libere di esprimere i nostri talenti, cerchiamo di far nascere percorsi professionali che sperimentano nuovi modi di lavorare, basati prima di tutto sulla relazione e sulla possibilità di portare nel lavoro la propria passione, senza dimenticare poi il fare business. Per networking si intende l’arte di sviluppare la rete di conoscenze lavorative e personali e di sfruttare il potenziale del passaparola che da queste puòderivare. https://www.facebook.com/groups/154772603 8830062/ Women at work Marina Martino “ROM … piamo ogni pregiudizio” Il 6 marzo 2015 presso l’auditorium dell’Istituto Tecnico Commerciale “Pitagora” e dell’Istituto Tecnico per Geometri “Calvosa” di Castrovillari, coordinati dal dirigente scolastico, Franca Eugenia Guarnieri, si è tenuto l’ incontro- dibattito “ ROM…piamo ogni pregiudizio” che ha dato vita ad uno spazio di discussione e di riflessione critica intorno ai concetti di “ razzismo” , “ pregiudizio” e “ discriminazione”, così come si manifestano nella realtà contemporanea . Si è parlato approfonditamente dei meccanismi di creazione della paura che agiscono attraverso linguaggi allarmistici e stigmatizzanti e fanno leva su una conoscenza ancora limitata di fenomeni sociali come quello dell’immigrazione. All’incontro ha partecipato l’associazione Integrando.Sì, operante da diversi anni a Castrovillari nel Terzo settore e iscritta nel Registro Nazionale dell’ UNAR ( Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica). L’evento si è arricchito della presenza di Maurizo Alfano, sociologo delle migrazione e autore dei libri: “ Razzismo migrante e strutture clandestine” ; “ Rom , la razza ultima”. E’ fondamentale coinvolgere in questo percorso di sensibilizzazione sulla difesa dei diritti e dell’uguaglianza chi verrà presto chiamato a costituire la futura società civile. Le nuove generazioni devono imparare a sviluppare una propria visione critica rispetto ai fenomeni sociali che li circondano e alle loro modificazioni Piano per l'occupazione giovanile LAMEZIA TERME Entro il 7 aprile prossimo, i bandi relativi al piano "Garanzia giovani", saranno operativi. A comunicarlo, nel corso dell'incontro inaugurale del progetto tenutosi presso il Centro agroalimentare di Lamezia Terme, è Carlo Guccione, assessore regionale alle Politiche del Lavoro e alle Attività Produttive. In una sala conferenza gremita, il governo della Regione Calabria mostra i muscoli e lancia ufficialmente un provvedimento sul tema del lavoro annunciato come il primo di un più complesso piano strategico teso a rispondere alle esigenze di un territorio economicamente depresso. "Garanzia giovani", così com'era stato presentato lo scorso 6 febbraio, potrà contare su una dotazione di 111 milioni di euro, di cui 67 a carico del ministero del Lavoro e 44 della Regione Calabria, fondi che serviranno a mettere in atto le azioni programmate in tema di assistenza e inserimento nel mondo del lavoro, formazione, sostegno alle politiche occupazionali, programmi di stages e percorsi formativi all'estero e che saranno messi a disposizione dei 49mila giovani calabresi tra 15 e 30 anni. Partner istituzionale sarà ItaliaLavoro, con cui il progetto sarà praticamente messo in atto. «In poche settimane - ha detto Guccione - questo governo ha messo in campo una serie di misure volte a sottolineare con i fatti l'importanza che riteniamo sia necessario dare al tema del lavoro in Calabria. "Garanzia giovani" è solo pezzo, importantissimo, di uno scacchiere complessivo a cui abbiamo affiancato le misure per l'autoimpiego, le misure per il sostegno all'occupazione femminile o i 57 milioni di euro del fondo di rotazione per prestiti ai giovani da restituire in cinque o dieci anni». A partecipare, oltre a Guccione e Oliverio, Natale Mazzuca, presidente regionale di Unindustria, il quale ha portato il sostegno al progetto da parte del mondo dell'imprenditoria. "Dobbiamo condividere un grande progetto per aiutare la nostra terra, un'operazione congiunta tra Regione, sindacati, parti sociali e associazioni di categoria devono remare dalla stessa parte. Non pensiate che il tema del lavoro possa essere risolto solo con questa opportunità: dobbiamo intervenire. Come sistema delle imprese, vogliamo una regione in cui non siano clientele ma che faccia valere la meritocrazia. Se tutto è regolare, vi faremo vedere noi imprenditori di cosa saremo capaci e che cosa possiamo fare per la Calabria. Questa opportunità è iniezione di fiducia nei nostri giovani ma se non siamo noi a rimboccarci le maniche, nessun altro lo farà per noi». Presente anche la Chiesa che nelle parole di monsignor Nunnari ha proseguito sul tema della legalità, stigmatizzando come «la 'ndrangheta è presenza ostativa di un processo di crescita della nostra regione. Non uccidiamo la speranza dei nostri giovani, la garanzia è importante ma dopo questi compendi, è necessario che la speranza si trasformi in impegno concreto per risolvere i problemi di questa regione». Dal palco, davanti ad una sala composta prevalentemente da giovani, le parole del rettore dell'Unical, Gino Crisci, servono a mettere a fuoco un aspetto fondamentale dell'intero piano: «La ricetta di "Garanzia giovani", è un'ottima partenza. Ma oltre alla ricetta, è importante che siamo bravi a cucinare per non rischiare di "bruciare la torta"». Tra gli interventi di Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, Antonio Scalzo, presidente del Consiglio Regionale, e la testimonianza di un giovane imprenditore calabrese, Paolo Mirabello, le conclusioni sono appannaggio di Mario Oliverio: «Negli ultimi anni 170mila giovani hanno lasciato la Calabria e c'è una evidente moria delle imprese. In più dobbiamo aprire una discussione anche sull'incapacità di utilizzare le risorse comunitarie. Ecco perché abbiamo sentito forte la necessità di dare uno strumento, il primo di una lunga serie, che potesse rispondere concretamente alle esigenze dei giovani sul tema del lavoro. Un tema che è non solo di stringente attualità, ma di prospettiva e da cui dipende il futuro della nostra regione. "Garanzia giovani" non è la panacea di tutti i mali della nostra regione, è chiaro, ma è uno strumento che in una terra che ha fame di lavoro, permetterà di fare dei passi avanti concreti. Ecco perché voglio ringraziare tutti coloro i quali hanno lavorato, notte e giorno in questi mesi, affinché oggi potessimo arrivare, in così breve tempo, a far partire un progetto che era bloccato da tempo». l’Interno, Angelino Alfano, in cui chiede di potenziare, con risorse professionali e investigative, le indagini in corso sulla morte del sostituto procuratore di Napoli. Bisceglia ricorda Lumia, si era occupato, negli anni, delle vicende riguardanti la Terra dei fuochi, degli appalti per la Coppa America di vela, dei rifiuti tossici a largo di Capri, nonchè della morte della piccola Fortuna, la bimba abusata e uccisa lo scorso anno a Caivano. Dice Lumia: «La morte di un pm che indagava sui veleni della Terra dei fuochi e sugli interramenti dei rifiuti tos- sici non è mai facile credere che possa essere casuale, come non sono casuali le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, anche lui morto in circostanze poco chiare e poco convincenti». Ecco perché, secondo l’esponente del partito di Renzi, è «necessario andare fino in fondo e garantire una meticolosa indagine, in grado di valutare le responsabilità reali di questa tragica morte, senza trascurare l’altra “strana” morte di Carmine Schiavone». Domenico Fortunato Caso Bisceglia: interrogazione parlamentare del sen. Lumia (Pd) Continua a tenere banco la vicenda della morte di Federico Bisceglia, il giovane magistrato, originario della provincia di Catanzaro, deceduto domenica scorsa, in un incidente stradale sulla A3, all’altezza di Castrovillari. Dopo le perplessità sulla fine di Bisceglia, espresse dal vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, questa volta, ad intervenire, è il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in commissione Giustizia, nonché componente della commissione Antimafia, il quale ha presentato un’interrogazione al ministro del- BREVI & CRONACA IL DIARIO anno XIII n. 9 PAG.7 A3, Salerno-Reggio Calabria chiusura tra Laino Borgo e Mormanno: i percorsi alternativi L’Anas comunica che permane la chiusura al traffico tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria (dal km 153,500 e 164,500), per il provvedimento di sequestro dell’area del viadotto Italia disposto dall’Autorità giudiziaria a seguito dell’incidente mortale sul lavoro verificatosi lo scorso 2 marzo. L’Anas invita gli utenti ad informarsi sui percorsi alternativi, già divulgati sul sito aziendale stradeanas.it e nei bollettini video e radiofonici di Anas. I mezzi pesanti in direzione nord vengono deviati allo svincolo di Spezzano Terme-Tarsia e rientrano in autostrada allo svincolo di Lauria Nord, percorrendo le strade statali 283 “delle Terme Luigiane”, 534 “di Cammarata e degli Stombi”, 106 “Jonica” e la statale 653 “della Valle del Sinni”. I maggiori tempi di percorrenza sono stimati in circa 60 minuti. I mezzi pesanti in direzione sud vengono deviati allo svincolo di Lagonegro Nord, percorrono le statali 585 “Fondo Valle Noce” e 18 “Tirrena Inferiore” e poi rientrano in A3 allo svincolo di Falerna. In questo percorso i maggiori tempi sono stimati in circa 45 minuti. Per i veicoli leggeri in direzione nord è istituita l’uscita obbligatoria allo svincolo di Mormanno, percorrono le strade provinciali 134, 241 e 133 e rientrano in autostrada allo svincolo di Laino Borgo. I maggiori tempi di percorrenza sono stimati in circa 25 minuti. Infine i veicoli leggeri in direzione Reggio Calabria escono allo svincolo di Laino Borgo, percorrono le strade provinciali 133, 241 e 134, e rientrano in autostrada allo svincolo di Mormanno. Anche nel percorso inverso i maggiori tempi di percorrenza sono stimati in circa 25. I tempi di transito, sui percorsi alternativi indicati, possono variare in caso di rallentamenti causati da condizioni meteo avverse, dalla presenza di mezzi pesanti e dalle condizioni oggettive del traffico locale all’interno dei centri. I percorsi alternativi sono disponibili anche sul sito aziendale (www.stradeanas.it), sul giornale telematico (www.lestradedellinformazione.it) e vengono diffusi attraverso i bollettini televisivi e radiofonici di Anas tv (www.stradeanas.tv). Il personale dell’Anas è presente sul posto per garantire ogni tipo di assistenza agli utenti e per limitare al massimo i disagi alla circolazione. L’Anas raccomanda agli automobilisti prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web http://www.stradeanas.it/traffico oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione `VAI Anas Plus`, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Gli utenti hanno poi a disposizione la web tv www.stradeanas.tv e il numero 841-148 ‘Pronto Anas’ per informazioni sull’intera rete Anas. Eletti i 7 nuovi Rsu al Comune di Castrovillari Sono Alessandro Lanzara, Debora Salvaggio, Giuseppe Basile (Cgil FP), Raffaele Chiaramonte, Carmelina Greco (Cisl FP), Fedele L’Avena, Rocco Maradei (Uil FP) i nuovi sette rappresentanti sindacali unitari del Comune di Castrovillari preferiti dai 130 dipendenti che hanno votato, scegliendo tra i 16 candidati. Il più votato è risultato Fedele L’Avena che ha riportato 20 voti di preferenza. Presenti, come riportato, due donne che daranno il loro importante contributo e che sono state elette per la prima volta. Buone, tra le altre, anche le affermazioni di Chiaramonte per la Cisl e Lanzara per la Cgil. Lo spoglio è stato effettuato questa mattina nella sala delle rappresentanze, al primo piano di palazzo Gallo, momentanea sede municipale, dal presidente del seggio , Giovanni Malagrinò, e dagli scrutatori Piero Iazzolino, Maria Renne, Monica Quercia e Maria Francesca Oranges, partecipi i membri della Commissione elettorale Fabio Donato, Carmine Marini e Carlo Rovitti. Gli eletti sono stati designati con il metodo proporzionale. Questi, nella prima riunione utile, andranno a indicare il prossimo coordinatore aziendale che prenderà il posto dell’uscente Marini. Immediatamente, poi, al lavoro per la contrattazione 2015 e le questioni che interessano i rapporti pubblica amministrazione/dipendenti in materia di organizzazione, servizi, funzioni, ruoli ed efficienza della struttura comunale. CEDESI AVVIATISSIMA ATTIVITÀ BARBIERE CORSO GARIBALDI CASTROVILLARI TEL. 347 0683551 U Vurdu ‘on crede allu dijunu Il vecchio proverbio castrovillarese ha ancora una volta ragione. La mia attività, sita su via Roma, risente della chiusura del traffico a causa di "un paio" di mattonelle da sostituire. Io, da comune cittadino, penso che queste mattonelle debbano venire da molto lontano e visti i disagi causati dalla chiusura dell'autostrada, comprendo la difficoltà nel farle giungere in loco. Pertanto gradirei sapere quando è prevista la riapertura del traffico, sperando che la mia attività sia ancora aperta, e come mai non è stato tutto programmato per rispettare i tempi precedentemente stabiliti dal commissario prefettizio. Ringrazio il direttore per lo spazio che mi vorrà concedere. Cordialmente La saluto, Tutti vedono, nessuno parla! Gia da qualche anno difronte la stazione di servizio Esso su Corso Calabria, precisamente nella pineta antistante, si notava (ma nessuno ha visto niente) una tenda da campeggio montata. Adesso da quella tenda è nata una casa in legno.Si spera che dalla casa in legno non nasca un palazzo di trenta piani( ma come sempre nessuno ha visto niente) poi un giorno qualcuno in vena di protagonismo per farsi un po' di pubblicita' scoprirà il tutto e da lì nascera' un nuovo eroe. Succedera come gli scopritori di discariche,ogni tanto esce lo scopritore di turno.Tutti vedono, nessuno parla. Salvatore 62° Anniversario della morte di suor Semplice Il 23 Marzo 1953 la città di Castrovillari perdeva una sua figlia illustre. Una figlia vissuta nel nascondimento ma destinata ad illuminare le menti ed infiammare i cuori. Suor Semplice, al secolo Maria Domenica Berardi, moriva in concetto di santità. Difficile riassumere in poche parole quello che la monaca di casa castrovillarese ha rappresentato per la comunità. La gente ebbe piena consapevolezza di partecipare, in quel lontano giorno del secolo scorso, ai funerali di una donna il cui ricordo sarebbe stato tramandato da generazione in generazione e la cui morte, appunto, non avrebbe affatto messo a tacere ma, anzi, avrebbe rinvigorito, un cammino di preghiera e devozione popolare già fioriti quando la serva di Dio era ancora in vita. Nella Storia della diocesi di Cassano al Jonio dello storico padre Francesco Russo rinveniamo un breve ma intenso ritratto di Maria Domenica Berardi: Suor Semplice Maria Berardi, monaca di casa, nata a Castrovillari il 13 luglio 1873, consacrò la verginità al Signore fin da giovane e visse tutta la sua vita nel lavoro, nella preghiera, nel raccoglimento e nella sofferenza. Nella sua città era conosciuta come la «Zia Monaca» o anche la «Monaca Santa». Non usciva se non per la messa e la funzione serale nella vicina chiesa di S. Francesco di Paola; il resto della giornata di operosità indefessa, cappella e calvario del suo corpo, afflitto da tante sofferenze. Ivi convenivano persone di ogni ceto, per chiedere consigli, per edificarsi al suo contegno sempre rassegnato e sorridente, per interporre la sua intercessione, per implorare particolari grazie dal Signore. Gli attestati di riconoscenza per i beneficati riempivano la sua stanza-cappella. Fu umile; ciecamente sottomessa all’Autorità ecclesiastica, adorna di candore verginale, devota alla Madonna e particolarmente a Gesù Bambino. Morì in concetto di santità il 23 Marzo 1953. Lungi dall’essere stata abbandonata, la devozione per suor Semplice, dopo la sua morte, è cresciuta. Ai figli spirituali che hanno sperimentato la gioia dell’incontro con quest’Anima particolarmente cara al Signore sono andati nel tempo affiancandosi altri ‘chiamati’ che hanno conosciuto la piccola grande monaca di Castrovillari. Ne hanno, poi, in molti sperimentato la potente intercessione. Tante sono, infatti, le testimonianze di Grazia ricevute. Per ricordare la Serva di Dio, il 23 Marzo prossimo alle ore 18.00 presso la Chiesa di S. Francesco di Paola il Postulatore della Causa di Beatificazione a Canonizzazione don Massimo Romano celebrerà la Santa Messa. Chi volesse durante la mattina del 23 Marzo, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, visitare la casa natale di suor Semplice, sita in via Roma n. 11, potrà farlo grazie all’impegno dell’Associazione di Volontariato “Suor Semplice Maria Berardi”. Blitz antidroga, 32 arresti nella Sibaritide Trentadue persone ritenute legate al 'locale' di 'ndrangheta di Corigliano Calabro e alla cosca degli zingari di Cassano allo Ionio, sono state arrestate dalla Guardia di finanza con l'accusa di narcotraffico. Parte degli arrestati erano stati fermati nell'operazione Gentleman del 16 febbraio scorso. Secondo l'accusa, l'organizzazione aveva accesso ai mercati sudamericani per la cocaina ed a quelli dell'est europeo per eroina e marijuana, importando ingenti partite di droga. Dalle indagini, durate due anni, sarebbe emersa l'esistenza di una fitta rete di pericolosi narcotrafficanti internazionali in grado di movimentare grossi quantitativi di marijuana dall'Albania verso l'Italia, avvalendosi di vettori marittimi dell'organizzazione, nonché di cocaina ed eroina, mediante l'impiego di automezzi modificati nella struttura al fine di ricavarne appositi vani funzionali all'occultamento. Nel corso dell'inchiesta sono state sequestrate più tre tonnellate di stupefacente, tra cocaina, eroina e marijuana, per un valore sul mercato di 45 milioni di euro; sono state rinvenute numerose armi, tra le quali kalashnikov, ed è stato catturato un latitante. L'operazione è stata condotta dai finanzieri della sezione Goa del Gico di Catanzaro, del Goa di Brescia, della Compagnia di Policoro (Matera) e dello Scico, coordinata dal procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, dagli aggiunti Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto, e dal pm Domenico Guarascio, in collegamento con il procuratore aggiunto di Brescia Sandro Raimondi, e col pm di Matera Alessandra Susca. L'attività delle Fiamme gialle ha delineato l'attività dei sodalizi criminali riconducibili a Filippo Solimando e Luigi Abbruzzese, ritenuti a capo del "locale" di Corigliano e della cosca degli zingari di Cassano, compagini ritenute dagli investigatori storicamente dotate di autonomia ed accertata operatività criminale nell'ambito del traffico internazionale di stupefacenti. Nel corso degli anni, inoltre, "gli zingari" si sarebbero emancipati da una situazione di dipendenza che li relegava ai margini delle associazioni 'ndranghetistiche sino ad assurgere alla posizione di un locale di 'ndrangheta. Oltre al sequestro della droga, l'operazione ha inflitto perdite economiche consistenti alle organizzazioni con il sequestro di beni immobili, quote societarie, autovetture di lusso ed imbarcazioni. I provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emessi dal gip distrettuale di Catanzaro, sono stati notificati tra Calabria, Puglia, Basilicata, Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia. Digitalizzazione della Regione Calabria? Apprendo da una delle testate giornalistiche più importanti della Calabria che si è tenuto, nell'ultima decade di febbraio, un convegno dove il Presidente della Regione Calabria, on. Mario Oliverio ha dichiarato che è stato attuato, in collaborazione conTelecom spa, e con Infratel (Gruppo Invitalia) un piano di 100 milioni di euro per digitalizzare la Calabria. A tal proposito, Giuseppe Recchi, Presidente di Telecom ha comunicato che è stata già installata il 30% della fibra ottica e che entro la prossima estate ne sarà completata l'installazione. Ben venga la fibra ottica, ma la Telecom o la Ditta che ha preso in appalto i lavori si è mai preoccupata di completare tale lavoro, provvedendo a risanare gli scavi che sono serviti per l'installazione? Basta fare un giro per la città, le tracce degli scavi sono visibili e specialmente transitandovi sopra con la propria auto, se ne valuta il dislivello con il manto stradale; per non parlare delle condizioni generali dei manti stradali della nostra cittàsembra la capitale del......gruviera!! Questa mia segnalazione spero giunga agli addetti ai lavori e sia di stimolo a sanare tale situazione. Un cittadino "commissariato" IL DIARIO anno XIII n. 9 PAG. 8 “Statue Unite” di Eduardo Tartaglia al teatro Sybaris XVI STAGIONE TEATRALE COMUNALE DI CASTROVILLARI Marzo sarà un mese ricco di appuntamenti da non perdere al Teatro Sybaris con ben tre spettacoli inseriti nel cartellone della XVI Stagione Teatrale di Castrovillari, organizzata dal Comune in collaborazione con le associazioni culturali Aprustum e Khoreia 2000. A partire da sabato 14, alle 21,00, con “Statue Unite”, atto unico tra Viviani e Beckett, di Eduardo Tartaglia, prodotto da Ente Teatro Cronaca di Napoli, la più antica formazione di prosa d’Europa nel settore del teatro privato, per passare poi al nuovo lavoro di Scena Verticale, giorno 20, “Polvere”, dove Saverio La Ruina esplora l'universo maschile violento e quindi a sabato 28 con Khoreia 2000 che presenta “Metropolitalia Linea B”, con al centro storie di integrazione, di solitudine, di infanzia spezzata e di coraggio. “Parto. Non dimenticherò mai la Via Toledo: la via più popolosa e gaia del mondo - scrisse Stendhal nel 1817. Quasi duecento anni sono passati, da quando il grande scrittore francese lasciava la nostra città con la morte nel cuore. Chissà, è lecito chiedersi, - dice Eduardo Tartaglia, anche regista e interprete di “Statue Unite” - se oggi ancora Napoli apparirebbe ai suoi occhi e senza paragone alcuno la città più bella dell’universo. Qualche dubbio, in verità, lo nutriamo. Soprattutto, temiamo, stenterebbe a riconoscere proprio la storica centralissima via, da lui così tanto amata. E non vogliamo qui unirci al fin troppo facile coro di chi si lamenta del degrado, dell’incuria, del disordine da suk mediorientale a cui essa pare irrimediabilmente condannata. Al contrario, ciò che a nostro avviso maggiormente contrasta con quella definizione del 1817, è proprio quell’aggettivo: “gaia”. Che così difficilmente, adesso, anche l’animo più ben disposto assocerebbe alla strada. Popolosa ancora, certo; ma priva, ahinoi, di quel sentimento di letizia che pure doveva evidentemente caratterizzare il suo glorioso passato”. Così, tra ambulanti venditori di ogni sorta di mercanzia contraffatta, giocolieri tristi, malinconici suonatori, improvvisati artisti di strada, quasi tutti provenienti da un altrove lontano e tutti vanamente alla ricerca di un’attenzione che stenta ad arrivare da parte di chi è preda solo dei propri affanni, facciamo finalmente il nostro incontro con i protagonisti della storia: Raffaele ed Adelaide, interpretati da Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza. Artisti?… Maghi?… Illusionisti?… Mimi?… Cialtroni?… Chissà. Interpreti, forse: di un copione antico e modernissimo. Offrire, in assenza di altro, lo spettacolo di sé. Fare del proprio corpo un’esibizione. Dare della propria materialità una sorta di rappresentazione. Una modalità dignitosa e per certi versi estrema: per tacitare la coscienza di chi non vuole arrendersi alla condizione ultima e definitiva di “mendicante”. Li troviamo, così, in decoroso silenzio, nella curiosa posizione di statue viventi. “Statue unite”, per la precisione. Avvolti da ampi camicioni di un vistoso colore arancio; ricoperti da turbanti dal sapore vagamente orientale; con le gambe conserte nella tipica postura siddhàsana; catturano l’attenzione dei passanti (o questo almeno nei loro auspici …) grazie ad un misterioso artificio, una magia, un prodigio nascosto. Che, quasi in spregio ad ogni legge fisica, consente ad Adelaide di gal- leggiare nel vuoto, proprio sopra la testa di Raffaele. Sorretta, questo è evidente ma, non di meno, ugualmente inspiegabile all’apparenza, dal solo esile bastone che Raffaele mantiene saldo con la destra. Il trucco c’è, ma non si vede! Ed è questo che conta. Da sempre. Domenico Donato AFFARE VENDESI A CASTROVILLARI ZONA CENTRALE APPARTAMENTO MQ. 100, COMPOSTO DA CUCINA, SOGGIORNO, BAGNO, N. 2 CAMERE DA LETTO E MAGAZZINO. PER INFO CONTATTARE 346.2245173 Mario De Rosa nell'olimpo della poesia contemporanea L’autore moranese inserito in una prestigiosa antologia per gli Istituti superiori e le Università. Ennesima soddisfazione per il poeta Mario De Rosa: la casa editrice Helicon, di Arezzo, ha inserito i suoi scritti in una preziosa antologia. Si tratta di un compendio di Letteratura Italiana Contemporanea che abbraccia un ampio arco temporale, 1945/2015, e ripercorre in versi le stagioni difficili del dopoguerra per arrivare in maniera snella ai giorni nostri. La presenza di personaggi di chiara fama, noti nell’universo delle arti espressive, ha impreziosito oltremisura la già ricca pubblicazione. L’uso della miscellanea è riservato agli Istituti superiori di II grado e alle Università. Oltre a Mario De Rosa, tra i maggiori nomi annoverati nel volume, solo per citarne alcuni: Silvio Ramat, docente di Letteratura italiana all’Università di Padova; Neuro Bonifazi, professore di Letteratura presso l’Ateneo di Urbino e redattore della rivista “Il caffè”; Marino Biondi, docente di Lettere e Filosofia all’Università di Firenze; Giancarlo Quiriconi, ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Nel gruppo anche gli scrittori: Andrea Pellegrini, Corrado Pestelli, Cristiana Vettori, Michele Rossi. Tutti accomunati dalla formidabile capacità di tratteggiare con pennellate gentili le realtà composite che talvolta turbano altre rasserenano l’ondivago animo umano. In particolare per Mario De Rosa l’estro creativo risulta affatto penalizzato da una certa generalizzata tendenza al pessimismo, che pur estendendo i suoi acuminati tentacoli sui cantori dello spirito non ne ha rallentato l’attività. Gli influssi della fatica quotidiana, del rincorrersi delle stagioni, dei drammi che appesantiscono l’essere e del gaudio che per converso scatenano le emozioni, i sentimenti, l’amore, divengono proficue fonti d’ispirazione. Del resto non sa- rebbero altrimenti giustificabili i premi di cui De Rosa continua a fare incetta. Per ben due volte, oltre agli innumerevoli riconoscimenti ottenuti ovunque, è risultato tra i vincitori del glorioso premio “Casentino”. Negli ultimi anni ha saputo promuovere con straordinaria passione la poesia contemporanea nelle forme più variegate: dal vernacolo moranese ai versi in lingua, non disdegnando sortite nel mondo del racconto breve. Questo nonostante la civiltà delle immagine e le contingenze della gravissima crisi economica abbiano purtroppo ricondotto al silenzio molti autori. I versi dolci e penetranti che nascono dalla penna fluida e coraggiosa di Mario De Rosa, all'opposto, punteggiati dal profumo fresco e intenso della libertà, amata, cercata e vissuta, affrancati dalla pericolosa e talvolta forzata decadenza, ingentiliti da una straordinaria musicalità, proseguono i loro sconfinamenti in dimensioni preternaturali d’ineffabile bellezza e sopravvivono onorevolmente al dilagante crollo delle lettere moderne, dovuto sì alle attuali contingenze negative, ma vittima incolpevole del rapido mutamento dei tempi. Di prossima uscita il suo quinto volume dal titolo “Il senso del moto”. E dietro l’angolo la terza edizione del premio letterario: “Morano Calabro Città D’Arte”. Pino Rimolo IL DIARIO anno XIII n. 9 PAG. 9 Un libro di Eliana Rusciani sulla storia di Morano Calabro Un’interessante ricerca storica sulle famiglie ed i personaggi della vicina Morano è stata condotta dalla prof.ssa Eliana Rusciani. Il saggio puntualizza episodi di vita locale, ma non solo, attingendo dalle fonti primarie là dove è stato possibile e rileggendo in chiave critica quanto è stato scritto da altri. Si configura come una raccolta di articoli cronologicamente ordinati e, volendo, leggibili per argomenti, secondo gl’interessi e i gusti di ciascuno, senza dover affrontare una lettura organica. Vi si trovano sia questioni di facile accesso per chi non è uno specialista del settore, sia temi più complessi e cari agli addetti ai lavori. La storia degli allevamenti equini, il contrabbando di seta praticato nel XVI secolo, le risse per la supremazia tra le parrocchie interesseranno i moranesi residenti e le migliaia che emigrarono in località vicine e lontane del pianeta. Gli appassionati di storia locale troveranno qualcosa in più su quanto è stato già detto intorno alla successione dei baroni in età feudale e sulla circolazione del denaro in chiese e confraternite tra Cinquecento e Seicento. Nel volume, un’attenzione particolare è stata dedicata alle famiglie, vero cardine storiografico intorno al quale ruota il rovello non risolto di chi vuole scandagliare sulle origini della complessa, discussa, inestricabile questione della borghesia calabrese. Nella prima parte sono stati raccontati episodi di storia locale con l’intento di precisare questioni non risolte, quali le baronie e la loro successione a Morano in età medievale, i rapporti tra il Comune (Universitas civium) di questa bellissima terra ai piedi del Pollino e l’amministrazione centrale del Regno di Napoli. Dalle consultazioni d’archivio e dai confronti con quanto altri hanno scritto sono emerse vicende di cui si erano perse le tracce o che erano prive della citazione pun- Milano, Roma, San Miniato, Cosenza (Teatro Morelli, per la rassegna “More Fridays”), Venezia, Udine, Bologna, Genova e poi Castelmaggiore, Calenzano, Montescudo di Rimini e di nuovo Milano e altre tappe in giro per l’Italia nei mesi a venire. Nel mezzo di una tournée appena agli inizi ma già baciata da uno straordinario successo di pubblico e da lusinghieri riscontri di critica, ecco “Polvere” – questo dialogo tra uomo e donna che, in un crescendo di dinamiche distorte e di violenza psicologica (ancor più che fisica), affronta con occhio fotografico i rapporti di potere all’interno della coppia - sul punto di approdare a Castrovillari (Teatro Sybaris, venerdì prossimo, 20 marzo e il giorno dopo a Cassano allo Jonio (Teatro Comunale), nell’ambito delle rispettive stagioni teatrali comunali. Lo spettacolo, di e con Saverio La Ruina, oltre a riconfermare tutto l’impegno civile del suo teatro, segna quello che qualcuno ha definito “il ritorno dal solo al passo a due” dell’autore-regista-attore di Scena Verticale, che infatti, dopo le esperienze in solitario di “Dissonorata”, “La Borto” e “Italianesi”, la cosiddetta trilogia del monologo, condivide ora la scena con la deliziosa, efficacissima Jo Lattari, attrice e studiosa cosentina di grande talento e versatilità, cui si deve pure una significativa collaborazione alla stesura del testo. Rispetto a “Dissonorata” e “La Borto”, dove si raccontavano le donne, in “Polvere” l’attenzione si sposta, sul piano drammaturgico, sull’uomo e i suoi fantasmi di potere e di autoaffermazione, e, sul piano culturale, su quel maschilismo che, ben lungi dalla scomparsa, ancora pretende di scrivere la storia del mondo tutto asservendo a se stesso, al mito della forza, alla gerarchia, alla virile disabitudine al confronto e al rispetto. Il tutto all’interno di una situazione di coppia molto ben delineata, sin dalle prime battute, nella sua apparente normalità e grazie anche al ricorso ad un linguaggio che, attraverso dialo- tuale delle fonti. Nella seconda parte del testo ci s’imbatte in argomenti di natura economica, quali il debito pubblico contratto dal Comune (Università) con alcuni moranesi benestanti, la ricchezza ecclesiastica, le piccole imprese finanziarie avviate da famiglie locali. Le famiglie (le fortune economiche di alcune attraversarono tre secoli) impressero alla storia del luogo la fisionomia politico-economica di una piccola comunità gestita da un’oligarchia, della quale lo storico Antonio Salmena nel 1882 lasciò un’ampia documentazione, utile a ricomporre la formazione sociale e il ruolo di potere da essa assunto. Nella terza parte, la storia continua con il tema delle famiglie, seguendo il percorso di alcune di esse fino alla seconda restaurazione borbonica (1815), mettendo a fuoco il decennio francese sul quale non è stato mai detto abbastanza per quel che riguarda la Calabria delle province e dei paesi. Il testo vuole aggiungere contributi di ricerca agli scritti su Morano già prodotti nell’antico e recente passato. Si spera che tutto quanto è stato raccolto in documenti e testimonianze possa servire a chi prenderà il testimone per continuare la corsa. L’Autrice,Eliana Rusciani, si è laureata Come la polvere che soffoca la ragione Lo spettacolo di Saverio La Ruina riconferma l’impegno civile del suo teatro ghi volutamente scarni, possiede una sua cifra lirica e una sua indubbia efficacia scenica nel rendere il modo in cui il dolore e la frustrazione, la rabbia e la fragilità sono come polvere che si posa ovunque – sulle emozioni, sulla ragione - e tutto offusca e soffoca. L’uomo interpretato, con rara sobrietà e ricchezza interiore, da Saverio La Ruina è uno di quelli di cui non sospetteresti mai – fotografo e reporter per una grande testata giornalistica – per poi stupirsi nel leggerne il nome in cronaca nera: affetto da morbosa gelosia, ossessionato da una rabbia sempre più smodata, da una perversa volontà di controllo, violento e fragile (ossimoro solo apparente) fino al delirio inquisitorio. Capace di gesti di grande tenerezza, crede di amare ma in realtà ne è sostanzialmente incapace. La donna è una insegnante che si scopre via via prigioniera di un amore molesto, malato. Jo Lattari è semplicemente perfetta nel ruolo. Capace di esprimere una vasta gamma di emozioni, tutto il tumulto che deve agitarsi dentro di lei. Remissiva all’inizio, poi sempre più sconcertata, spaventata, umiliata, in bilico tra amore e ribellione, tra il fatale “mi ama e perciò cambierà” e un inquietante “la mia vita è perduta”, in quella sorta di “liturgia della resistenza”, e del dolore, come è stato scritto, “che ogni vittima di violenza mette in atto”. Il finale consente mille interpretazioni diverse. E all’Università Cattolica di Milano in Letteratura italiana con una tesi sulla narrativa meridionale del secondo dopoguerra, è stata insegnante di materie letterarie presso le scuole medie superiori. Tutor di Storia con nomina del Provveditore agli Studi di Roma. Ha collaborato alle iniziative promosse dal CIDI romano e coordinate dal prof. Tullio De Mauro su ricerca linguistica e interventi didattici nella Scuola Media. Ha collaborato con La Società di Psicoanalisi di Gruppo di indirizzo bioniano presieduta e diretta dal prof. Corrao sul tema “Psicoanalisi e gruppo a scuola”. Nel 2007 ha pubblicato per Rubbettino il volume Biografia di un capomassa, uno dei premi della XXXVI edizione del Premio Letterario Basilicata. Nel 2010 per l’Annuario dell’Accademia d’Ungheria di Roma, Istituto Storico <Fraknói> il saggio Presenze ungheresi in Calabria in età medievale. A.F. c’è una spiegazione molto chiara per questa soluzione drammaturgica, che ci viene fornita dallo stesso Saverio La Ruina quando dice che in “Polvere” gli «interessava mettere a nudo quella particolare zona grigia di tutte le relazioni insane, la lenta ma progressiva degenerazione emotiva di certi rapporti di coppia, i nodi essenziali di un’abiezione che in fondo nasce dall’incapacità di amare.» Più della mostruosità in sé, quindi, “Polvere” voleva/vuole «raccontare l’ordinarietà, la nevrosi», portare gli spettatori, uomini e donne, «ad identificarsi con quello che vedono, a ritrovare nelle situazioni e nei caratteri descritti particolari o frammenti della loro stessa vita o di quella di amici e conoscenti.» Come scrive il critico Renato Palazzi sul Sole 24 Ore, lo spettacolo «non sfocia nell’episodio di cronaca nera. Il meccanismo che porta a questi effetti sanguinosi viene colto piuttosto nei suoi passaggi iniziali, viene scomposto nei più minuti dettagli, in una prospettiva quasi minimalista», per cui costituisce un lucido ingranaggio destinato a far riflettere e a indignare lo spettatore sino al punto da fargli «desiderare di intervenire per strappare la vittima alla sua sorte.» Per condurre in porto un progetto teatrale così ambizioso, a Saverio La Ruina è occorso un lungo e complesso lavoro preparatorio, di studio e di incontro/confronto con tantissime donne e tanti uomini, protrattosi per circa un anno. Un tipo di approccio che fa profondamente parte della storia, del resto eccellente, di Scena Verticale e che, a partire da storici capolavori quali “La Stanza della memoria” e “De-viados” e attraverso l’uso della lingua italiana o nell’invenzione di un originalissimo dialetto calabro-lucano, ha imposto la compagnia nel ristretto novero delle realtà più significative del teatro italiano contemporaneo. Antonello Fazio Quando gli studenti creano un'impresa IL DIARIO anno XIII n. 9 PAG. 10 Quando gli studenti creano un’impresa, il progetto “ Student and Lab” partito dall’Istituto Tecnico Commeciale ITCG Pitagora- Calvosa di Castrovillari, ha visto le classi quarte della ragioneria e del geometra, creare e realizzare la propria impresa dopo un'accurata indagine di mercato; un contesto ideale per lanciarsi in nuove sfide. Gli studenti – imprenditori, hanno creato una mini-impresa a scopo formativo con tanto di piramide delle cariche sociali . Il capitale sociale è stato raccolto dagli studenti “vendendo” azioni della propria mini-impresa; quali azionisti principali della mini impresa , gli studenti dovevano possedere almeno un’azione a testa. Gli studenti, con l’aiuto dei professori, Pietro Ar- mentano e Maria Rosaria Costantino e con l’apporto del trainer , Nadia Passarelli,dopo aver proceduto alla costituzione dell’impresa nelle aule scolastiche, si sono misurati con una vera e propria azienda che opera nel settore della grafica per sviluppare la capacità di confronto sulle conseguenze che le diverse scelte organizzative comportano sulle strategie gestionali e di mercato di una impresa del settore. Sono nate così, con tanto di logo e spot pubblicitari, la “ Zaf. co” che ha creato un sorbetto allo zafferano; la “ Happy Pets” dispensatori automatici di croccantini per gli amici a quattro zampe; la “ Color Sale Spa” che produrrà vasetti, bottiglie e piatti con sali colorati e la “ Sadas” che produrrà oggettistica con materiali riciclati. La questione degli Uffici dei Giudici di pace all’Ordine del Giorno CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI CASTROVILLARI Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Castrovillari nella seconda riunione tenutasi ilvenerdì 6 marzo 2015, oltre ad avere esaminato e deliberato sui punti posti all’ordine del giorno, ha nuovamente affrontato le problematiche sottese al mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace, su cui il Consiglio aveva già manifestato, anche a mezzo delibera n. 7 del 02.03.2015, l’assoluta necessità di mantenimento. Questa volta, l’attenzione è stata rivolta all’Ufficio del Giudice di Pace di Cariati, su cui ha relazionato il Consigliere Avv. Filippo Cariglino, che potrà beneficiare del nuovo termine, fissato al 30 luglio 2015, entro il quale i Comuni interessati potranno far pervenire al Ministero della Giustizia le istanze di mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace. In realtà, le forze di maggioranza e di opposizione in seno al Consiglio Comunale di Cariati, avevano già all’unanimità deliberato l’assunzione degli oneri derivanti dal mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace e, nel contempo, individuato il personale da destinare al relativo funzionamento. Pertanto la problematica, su cui anche il Comune di Corigliano cerca attualmente di trovare adeguata soluzione, è incentrata sull’individuazione del personale da destinare a tali funzioni. Infatti, la Circolare del Ministero della Giustizia del 15.04.2014 ribadisce che: “…il personale comunale individuato dall’ente locale deve appartenere a profili professionali equipollenti a quelli previsti per l’Amministrazione giudiziaria e, in ogni caso, deve risultare idoneo a consentire l’erogazione del servizio giustizia, essendo abilitato allo svolgimento di mansioni corrispondenti a quelle rimesse alla competenza del funzionario giudiziario, del cancelliere, dell’assistente giudiziario e dell’operatore giudiziario, oltre che dell’ausiliario...” La detta circolare sembrerebbe, per l’effetto, non consentire di insediare presso gli uffici del Giudice di Pace il personale LSU e LPU di cui sia il Comune di Cariati e sia quello di Corigliano hanno ampia disponibilità mentre, al contrario, entrambi carenti di personale inserito in pianta organica stabile perché, già destinati a funzioni essenziali e specifiche del Comune. E’, pertanto, fermo proposito del Consiglio dell’Ordine di Castrovillari dare il proprio supporto ai Comuni interessati al mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace e, si afferma sin d’ora, che l’inserimento del personale LSU e LPU possa certamente essere d’ausilio al funzionamento degli Uffici del Giudice di Pace. Si pone per Cariati, che già paga in termini di distanza il contributo più alto derivato dall’accorpamento del Tribunale di Rossano a quello di Castrovillari, un’evidente problema di antieconomicità e di conseguente illegittimo disincentivo all’azione giudiziaria a tutela dei diritti. I numeri parlano chiaro: nel 2014 presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Cariati sono stati iscritte a ruolo 1008 cause civili ordinarie, sono stati emessi numero 78 decreto ingiuntivi e incardinati 25 procedimenti penali. Con un numero così elevato di giudizi pendenti l’Ufficio del Giudice di Pace di Cariati andrebbe addirittura potenziato, afferma il Presidente Roberto Laghi. Il COA, all’unanimità, ha per l’appunto deliberato di intervenire presso il competente Ministero per sollecitare gli interventi del caso. IL DIARIO di CASTROVILLARI e del POLLINO Periodico associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Registrazione Tribunale di Castrovillari n. 1/2005 Iscrizione R.O.C. n. 13126 Edito da Associazione Culturale PromoIdea Pollino Sede operativa: Corso L. Saraceni, 97 - Castrovillari Stampa: AGM – Zona PIP - Castrovillari - tel. 0981.483001 Tiratura: 5.000 copie Distribuzione gratuita il sabato e la domenica a Castrovillari, Civita, Frascineto, Morano Calabro, San Basile, Saracena, Mormanno Direttore editoriale - Angelo Filomia 328.1046251 Direttore responsabile - Luigi Troccoli Pubblicità –328.1046251 La collaborazione alla testata è libera e gratuita. 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Scriveteci a: [email protected] Il nome delle varie imprese , e i contenuti dei percorsi di orientamenti alla cultura imprenditoriale, ha tenuto conto non soltanto della promozione del territorio (vedi la creazione della “ Zaf.co”che tramite lo zafferano, tipico della vicino Cassano darà il sapore ed il colore ad un sorbetto)ma anche del legame con il tessuto economico-produttivo e la realtà del territorio di appartenenza. Il progetto ha visto inoltre anche un importante momento di incontro e confronto con la visita presso una nota azienda di grafica di Castrovillari, AGM che rappresenta a livello regionale uno degli esempi di eccellenza in questo settore. Questo è un progetto, ha detto il responsabile, Francesco Gallicchio, dove noi abbiamo partecipato volentieri sposando subito l’idea, abbiamo partecipando prima con delle lezioni a scuola per raccontare la nostra esperienza da quando siamo partiti con questa realtà , ed oggi terminiamo con questo stage per far toccare con mano le lavorazioni e come siamo organizzati. Anna Rita Cardamone Il programma del nuovo Presidente CENTRO AGGREGAZIONE SOCIALE ANZIANI “VARCASIA” Ha iniziato da poco il suo triennio alla guida del Centro Aggregazione Sociale Anziani “Varcasia” di Castrovillari, Carlo Sangineti. Ma le idee ci sono e anche ben chiare. Si spazia dagli incontri culturali con altri enti e associazioni alla conservazione (doverosa) del passato ricordando, magari alle nuove generazioni, che cosa significava giocare o cucinare tanto tempo fa. Un bel ventaglio di iniziative che, d’altra parte, deve fare i conti anche con la scarsità di risorse economiche vista la congiuntura sfavorevole. E’ proprio il presidente Sangineti a spiegarci i suoi intenti. “Ci piace pensare al Centro Anziani non certo come ad un luogo dove confinare una parte importante della vita sociale della città, ma come un cuore pulsante che si interessi di ciò che avviene a Castrovillari e si incarichi di trasmettere ai giovani un patrimonio culturale di grande valore. Per far questo vorremmo rendere ancora più accoglienti i locali della sede sociale sia con l’istallazione dell’ascensore che con la copertura del giardino. Lo so, sono progetti ambiziosi che richiedono interventi economici anche consistenti, ma proveremo a cercare fonti di finanziamento extrabilancio e a sfruttare strumenti legislativi ad hoc. Di sicuro, per noi non è accettabile che un anziano non possa frequentare l’associazione perché non gode più di una ottimale mobilità ed ha difficoltà a salire le scale di ingresso”. La salute, dunque, è al centro dell’attenzione. “Ovviamente, è necessario fare educazione sanitaria, informare gli iscritti sulle patologie caratteristiche della terza età: oltre a corsi di ginnastica e benessere in generale, stiamo pensando ad incontri periodici con specialisti tipo cardiologi e diabetologi che possano concretamente aiutarci a capire anche i nostri rischi. Inoltre, e vorrei sottolinearlo, ogni iscritto si farà compilare una sorta di tesserino dal proprio medico con le notizie principali sulla sua salute da portare con sé nelle visite cultu- rali in modo da non essere impreparati in caso di necessità”. Si diceva in apertura di coltivare il rapporto con i giovani. “Pensiamo sia fondamentale per mantenere tradizioni che vanno avanti ormai da generazioni. Siamo pronti ad incontrare i ragazzi delle scuole per parlare di cose storiche castrovillaresi: dalla cultura, ai giochi popolari, al dialetto che rappresenta una sorta di seconda carta di identità per ciascuno di noi. Proveremo anche a spiegare i mestieri di una volta che, oggi, sono purtroppo in via di estinzione ma che non possono essere dimenticati così facilmente”. Essere anziani non significa, però, sentirsi vecchi. Anzi, la sfida è quella di rimanere al passo con i tempi. “Esatto. Io credo che oggi si debbano conoscere i fondamenti del computer, anche solo per collegarsi a internet e spedire un messaggio o parlare con il figlio che è lontano. Partiremo con i corsi dedicati all’informatica di base proprio per questo. Siamo chiamati a valorizzare, come associazione, tutto ciò che i nostri iscritti sanno fare che non è poco. Dedicheremo serate alla poesia, al canto e alla gastronomia riprendendo a fare le caratteristiche vecchiaredde. Sarebbe bello poter avere un coro composto da anziani o un gruppo teatrale. Il giardino, poi, dovrà diventare il luogo dove svolgere iniziative culturali non solo nell’ambito dell’associazione ma anche nel contesto cittadino”. C’è molta carne al fuoco, non c’è che dire. “L’importante è che ognuno di noi si spenda per il miglioramento, metta in campo le sue abilità. Non accetto il discorso che dobbiamo rassegnarci al periodo di crisi, alla povertà di risorse a disposizione. Bisogna essere propositivi e, in tal senso, voglio ricordare che il programma è aperto a qualsiasi idea che possa giungere dai nostri iscritti. Sono loro, in fondo, i protagonisti di questo cammino”. Gaetano Pugliese La fucarina degli scout Per mantenere viva la nostra tradizione, anche quest’anno, gli Scouts del gruppo Castrovillari 1organizzano la fucarina di San Giuseppe, mercoledì 18 marzo in via Sibari. Dalle ore 20.30 in poi, alla luce ed al calore di un grande falo’, gli scout pronti a farvi assaggiare “lagane e ciciri” accompagnati da un buon bicchiere di vino che potrete gustare accompagnati dall’allegro suono delle tarantelle e delle quadriglie che animeranno anche l’estrazione di premi il cui ricavato servirà a riparare la nostra sede. Per gli amanti dello sport, sarà anche possibile vedere la partita di calcio. Non prendete impegni: gli scout vi aspettano numerosi in via Sibari il 18 marzo dalla ore 20.30 in poi!!!!! Marina di Sibari, la perla violata e svenduta IL DIARIO anno XIII n9 Avete presente una bella piazzetta? Una piazzetta graziosa e fruibile, luogo di ritrovo perfettamente inserito in un contesto turistico di rilievo. Bene. La piazzetta c’è ancora e si trova al Villaggio Marina di Sibari, i turisti si spera ci siano ancora, la vocazione di punto di aggregazione pure, ma manca una cosa importante, anzi determinante: la certezza che quella piazza appartenga alla gente, a tutti. La quasi totalità delle persone dava per scontato la cosa più naturale di questo mondo, cioè che la graziosa piazzetta fosse di pubblica proprietà, com’era ovvio che fosse e com’è ovvio che sia. E invece no. Si viene a scoprire che incredibilmente la res pubblica, come per magia, diviene improvvisamente res privata senza che il pubblico stesso, ossia i cittadini, ne fossero a conoscenza. Nulla quaestio sulla normalità della non conoscenza di un atto che avviene fra privati, ma che la proprietà di un bene comune possa passare a privati da un momento all’altro senza che lo sappia nessuno, è un atto grave che merita senz’altro un approfondimento. In verità si viene a scoprire che la storia tortuosa che ha portato alla vendita della piazzetta principale del Villaggio Marina di Sibari, comune di Cassano All’Ionio, ha inizio nel lontano 1975, con la sottoscrizione dell’affidamento della gestione delle opere di urbanizzazione di rilievo pubblico al Consorzio Marina di Sibari. Da allora, oltre alla classica acqua che è passata sotto e sopra i ponti allagando ripetutamente l’intero villaggio turistico, la gestione è stata affidata ad associazioni di consorzi, che a loro volta hanno delegato una società, guarda caso, presieduta dallo stesso presidente del consorzio. E così si è dato il via a un meccanismo farraginoso e contorto. Un meccanismo che sembra avere un unico scopo: fare di Marina di Sibari il “grande business”. Intanto passano gli anni, cambiano amministratori e sindaci ma Marina di Sibari rimane sempre “il problema”. Inizia così un balletto in cui si susseguono amministratori e decisioni. Ad aprire le danze è il sindaco Salvatore Frasca, il quale scioglie il Consorzio originario per passare a una strana forma associativa di Saggi. Questo tentativo fallisce miseramente, così, sempre con l’amministrazione Frasca, si opta per la gestione diretta del Villaggio Marina di Sibari. Al cambio di guardia, il sindaco Giuseppe Aloise emette un’ordinanza con la quale impone alle società incaricate di eseguire alcuni lavori di somma urgenza. Le società disattendono l’ordine e Aloise apre con loro un contenzioso finalizzato al recupero delle somme delle opere mai eseguite. Aloise perde questa battaglia legale e chi gli succede, il sindaco Peruzzi, non impugna la decisione del relativo arbitrato. Anche questi ultimi atti si infrangono sugli scogli dell’approssimazione e del lasciar correre: i soldi non saranno mai recuperati. Con il sindaco Roberto Senise, invece, la scoperta: l’avvocato Falvo mette nero su bianco che la lottizzazione del Villaggio Marina di Sibari è minata alla base poiché abusiva. Sono stati presi provvedimenti in merito? Mai. Anzi, a cuor leggero, si autorizza la costruzione di altre opere, incluso il Villaggio Minerva, e si affida la gestione a un consorzio di nuova costituzione: “Sibari Città del Mare”, presieduto da Liborio Piscitelli. Siamo nel 2006, con l’amministrazione guidata da Gianluca Gallo. Per statuto - delibera n° 12 del 2 maggio 2006 - entrano nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio anche tre consiglieri comunali: Gallo, La Regina e Atene. In più l’assistenza tecnica e progettuale dei lavori di Marina di Sibari è affidata dal Consorzio di concerto con l’Ente, per ben 25 anni, alla Manutencoop Facility Management Spa, società che nasce e muore alla velocità della luce. Nel breve periodo in cui la Manutencoop ha operato i consiglieri comunali, dopo le prime riunioni e non si sa per quale arcano motivo, disertano il CdA. A questo punto, la vicenda diventa ancora più ingarbugliata: il Consorzio dichiara forfait e il PAG. 11 sindaco Gallo che cosa fa? Invece di prenderne atto e sciogliere ad horas qualsiasi rapporto con l’Ente, decide per una sorta di strana moratoria che non solo non risolve la situazione, ma lascia in piedi un carrozzone che continua, sempre a caro prezzo, a fare acqua da tutte le parti. E così, senza una vera e propria programmazione, senza un credibile e serio piano di risanamento, l’amministrazione Gallo pensa di gestire una situazione ormai incancrenita solo emettendo ordinanze dietro ordinanze. Cosicché accade che quando il Sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso, per onorare un impegno preso con i cittadini durante la campagna elettorale, riprende in mano la “questione” Marina di Sibari, toglie il tappo a un vaso di Pandora dal quale vola fuori di tutto: mancato rispetto delle volumetrie, mancati collaudi, varianti mai realizzate, mancato rispetto degli standard urbanistici. Non solo, ma il Consorzio è incaricato anche di riscuotere gli oneri per l’acquedotto, per la depurazione e perfino la Tosap. A che titolo? Non è dato sapere. E così a fronte dei tanti, troppi soldi dei cittadini sprecati per opere di bonifica, infrastrutture e manutenzione inesistenti, ci si ritrova davanti a un degrado totale e senza nemmeno un responsabile del procedimento a garantire il tutto. Inevitabilmente deve partire un’azione di pulizia. Il Sindaco Papasso annulla atti, rompe equilibri precostituiti, riesce a ottenere il dissequestro atavico dell’area. Risultato? Lettere minatorie e ricorsi al Tar da parte sia dell’impresa, sia del Consorzio. Reazione alquanto prevedibile considerato che entrambi si vedono sfilare dalle mani la preziosa gallina dalle uova d’oro. La richiesta? Oltre 45 milioni di euro: circa 5,5 come risarcimento danni e quasi 35 per mancato introito, giacché la gestione da parte dell’impresa doveva durare 25 anni. Ma non è finita qui. Perché a tutto questo si aggiunge una vicenda che, nella sua drammaticità, fa davvero ridere. Ovviamente, si tratta di un riso amaro che, più che fare rabbia, fa dav- vero male. L’amministrazione comunale di Cassano All’Ionio guidata da Giovanni Papasso, dopo i molti lavori andati a buon fine finalizzati a ridare il lustro e la dignità che merita Marina di Sibari, mentre si accinge a continuare i lavori di bonifica, nel momento in cui arriva alla piazzetta in oggetto, si vede opporre un “altolà” da un cittadino qualsiasi che rivendica con atto notarile alla mano la totale e assoluta proprietà del luogo. Risultato? I lavori di bonifica e di ripristino sono fermi. E la stagione balneare è alle porte. E’ inutile qui ribadire che i numerosi passaggi attraverso i quali si è compiuto lo scempio hanno, a dir poco, dell’incredibile. Ne deriva da una parte che gli atti stessi sono stati doverosamente attenzionati dalla Magistratura, dall’altra l’evidenza di una responsabilità di tipo politicoamministrativo da parte di chi, certamente con estrema leggerezza, ha consentito che l’operazione vendita fosse portata a buon fine. Ora, ci chiediamo: ma se operazioni del genere dovessero ripetersi con la stessa nonchalance con la quale è stato compiuto questo scempio, che tipo di garanzia potremmo avere sulla fruizione degli spazi pubblici e sulla normale e ordinaria utilizzazione di tutte quelle aree che per legge, tradizione, uso e perfino buon senso devono comunque rimanere di pubblica proprietà? Come mai nessun amministratore prima del 2012, ossia prima dell’insediamento dell’amministrazione Papasso, si sia accorto di ciò che stava succedendo? Superficialità? Distrazione? Disinteresse o qualcosa di peggio? Non possiamo dirlo. Sarà la magistratura a stabilire eventuali responsabilità e relative illegittimità. Di certo possiamo affermare che un amministratore dovrebbe avere un occhio più attento a quanto gli succede intorno. Di solito, quando si guarda dall’altro lato, c’è sempre un interesse diverso da quello del “bene della comunità”, oppure c’è semplicemente incapacità. In entrambi i casi c’è colpevolezza: a gestire la cosa pubblica non dovrebbero essere chiamati né incapaci, né compiacenti, né tanto meno eventuali correi. Questo lo dicono il buon senso e l’essere civile, il senso del dovere e quello di responsabilità, l’etica e soprattutto la legge. Eleonora Gitto Chi era Adrian Miholca, il lavoratore morto sul viadotto Italia? Il calcio era la sua passione. Ed era un grande professionista nel suo lavoro. Parliamo di Adrian Miholca, morto tre giorni fa mentre lavorava sul Viadotto Italia della Sa-RC, tra gli svincoli di Laino e Mormanno. Il più alto d'Italia, fino al 2004 il più alto d'Europa e tutt' ora tra i più alti del mondo. Adrian era residente ad Auletta, in provincia di Salerno, ma durante la settimana abitava a Laino, in una casa presa in fitto con i due fratelli e il padre nei pressi del santuario della Cappelle. E pranzava spesso all’albergo Margherita. Lo conoscevano tutti, in paese. Descritto, come il resto della sua famiglia, come una persona affa- Il crollo avvenuto sul viadotto “Italia”, e il conseguente blocco del traffico sull’A3 Salerno-Reggio Calabria, che costringe gli automobilisti all’utilizzo di difficili percorsi alternativi, rendono ancora più plastica l’idea di quanto fragile sia la mobilità in Calabria. Nelle ultime settimane, alle nostre urgenti e reiterate richieste di interventi strategici sulla viabilità del nostro territorio, fanno eco gli accorati appelli di tanti Sindaci, Amministratori del Territorio, Associazioni, che denunciano lo stato di abbandono e di insufficienza di ogni sistema di comunicazione: viario, ferroviario, portuale e aeroportuale. D’altra parte, è evidente a tutti che, soprattutto nel territorio cosentino e della fascia jonica, di fatto è impedita la mobilità di persone e merci. I tanti tagli operati dalle Ferrovie dello Stato, hanno reso improponibile il collegamento di questa parte della Calabria, sia in entrata che in uscita. Negli ultimi anni, sono state cancellate numerose corse ferroviarie, che prima consentivano il collegamento diretto con il nord d’Italia, mentre sono state abolite numerose corse che collegavano Sibari con i capoluoghi pugliesi. Il traffico viene congestionato sulla statale 18 del Tirreno Cosentino e sulla famigerata ss106. I ritardi che si vanno accumulando sulla futura cantierizzazione della S.S. 106 radd., poi, la dicono lunga sulla reale volontà di facilitare i collegamenti tra la Piana di Sibari e il resto d’Italia (considerato che gli interventi previsti riguarderanno solo i tratti dalla Basilicata fino a Sibari). Il sistema portuale calabrese per rilanciare anche i destini futuri del Porto di Gioia bile. Sul lavoro i Miholca sono considerati veri professionisti: minatori esperti, capaci di abbattere un palazzo senza muovere una foglia a poche decine di metri. Forse, ora si esagera, ma il senso di questi racconti, da parte dei colleghi – molti dei quali, liberi dal lavoro per la giornata di lutto in cantiere - hanno atteso fino a tardi, davanti all’obitorio del cimitero di Laino, per poterlo salutare – sta solo nel desiderio di tributare un grande valore professionale a quel giovane. A ricordare Adrian ci sono candele e fiori poggiati sul cemento della campata crollata. Poco più in là c’è il trattorino manovrato, sembra, tramite una specie di radiocomando dall’operaio Cgil: la Calabria isolata ed il territorio dimenticato Tauro, che è sicuramente una grossa realtà nel cuore del Mediterraneo, dovrà necessariamente tenere conto di ciò che avviene nel sistema della logica e dei trasporti transazionali e mettere in rete la portualità regionale. Da anni, la CGIL Comprensoriale insiste nel chiedere impegni concreti per il Porto di Corigliano: è l’unica struttura marittima intermedia dalla Sicilia a Taranto, che abbia caratteristiche idonee all’approdo di navi di grosse dimensioni. È necessario che il Porto di Corigliano, una volta per tutte, venga inserito strategicamente nel corridoio marittimo adriatico, e che sia collegato alle arterie viarie in modo ordinato ed efficiente: pertanto, bisogna collegare il Porto alla stazione ferroviaria di Sibari, mediante una linea ferroviaria dedicata, sempre pensata ma mai adeguatamente sostenuta. L’insediamento della nuova Giunta Regionale, dà la stura alla ripresa di questioni mai adeguatamente sostenute dal precedente Governo regionale. Sarà utile quindi un adeguato confronto su questi temi, che non mancheremo di sostenere nelle prossime settimane. Così come ci preme sollecitare un più adeguato piano del Trasporto Pubblico Locale, in grado di consentire l’interconnessione tra tutti i Centri Urbani calabresi, facilitando soprattutto il raggiungimento dei grossi Centri Urbani da parte dei piccoli Comuni collinari e montani di cui è costellata la Regione. Tutto ciò sarà possibile, soprattutto se si crea un unico soggetto consortile regionale, in grado di gestire l’intera mobilità regionale, contribuendo anche alla riduzione dei costi per i soggetti più deboli, per gli Studenti e i Pendolari, che sono quelli più esposti al tema del caro-biglietti. Anche per il sistema aeroportuale occorre fare un’analisi di contesto:negli ultimi mesi, sono diminuiti i collegamenti, peraltro mai decollati, tra la Piana di Sibari e gli Aeroporti di Crotone e Lametia Terme; colpa di una politica che vive di sole emergenze, e che non è stata in grado di pianificare collegamenti strutturati ed efficienti. Così, se da una parte si poteva favorire il raggiungimento di Crotone con la creazione di una linea di metropolitana leggera che attraversasse l’intero Jonio cosentino, toccando tutte le Stazioni ferroviarie (ormai in disuso), dall’altro bisognava adoperarsi affinché l’Aeroporto di Lametia fosse effettivamente collegato con que- risucchiato giù dal cedimento di quella specie di «lenzuolo» di cemento e asfalto. Che adesso è inerte addosso al pilastro che sorregge le due corsie: quella dove erano in corso i lavori e l’altra su cui il traffico stava scorrendo regolarmente. Adesso il tratto autostradale non è più percorribile: si esce a Laino,o Mormanno, e si attraversano paesini dalle strade strette e piene di curve. Gli autisti imprecheranno, dimenticando l'ennesima vittima sul posto di lavoro. Tra l'altro un rumeno, per qualcuno "venuto a rubare il lavoro agli italiani". Riposa in pace, Adrian sta parte di Territorio, mediante un efficiente sistema di Autobus-navetta. Su tutto ciò, a quanto pare, non c’è alcuna voglia di investire. Auspichiamo che il nuovo Governo Regionale, possa redigere presto un nuovo piano regionale dei trasporti, facendo una valutazione a 360 gradi sull’attuale sistema aeroportuale tenendo conto della necessità che a tutti i cittadini calabresi vengano garantiti idonei collegamenti con gli Aeroporti esistenti, o anche investendo risorse economiche idonee a soddisfare le esigenze delle popolazioni e delle categorie produttive del Territorio, assecondando la necessità di mobilità di persone e merci, necessaria per un territorio che non voglia soccombere ma che ha tutta la volontà di vendere le proprie eccellenze al mondo intero. Per queste ragioni occorre da subito aprire una vertenza mobilità, sicurezza e trasporti Angelo Sposato – Segretario Generale CGIL Comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno Vincenzo Casciaro – Segretario Generale FIL-CGIL Compr. Pollino-Sibaritide-Tirreno IL DIARIO anno XIII n.9 PAG. 12 Il fagiolo seccagno bianco come risorsa di sviluppo rurale Il territorio del Parco Nazionale del Pollino è ricco di biodiversità agricola che è necessario valorizzare attraverso il recupero di ecotipi locali e delle attività agricole connesse. Tra le leguminose da granella, oltre ai noti ecotipi del fagiolo Poverello bianco e della Lenticchia di Mormanno, valorizzate e rilanciate dall’ARSAC, per le aree agricole dei comuni di Morano Calabro, Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, in provincia di Cosenza, vi sono numerose altri ecotipi. Fra questi merita una particolare attenzione un ecotipo di fagiolo comunemente chiamato “fagiolo seccagno bianco” che sta assumendo un’importanza economica in quanto richiesto dai consumatori. Il fagiolo seccagno bianco è un ecotipo di Phaseolus vulgaris L., tradizionalmente diffuso nel territorio del Parco Nazionale del Pollino e coltivato in consociazione con il mais sopratutto in terreni non irrigui (senza acqua) da qui il nome di “seccagno”. In passato, non c’era coltura di mais da granella non consociata con questo tipo di fagiolo. Il fagiolo seccagno bianco nella tradizione, non solo era alla base dell’alimentazione delle famiglie agricole ma, veniva commercializzato e rappresentava anche una importante fonte di reddito. La cottura di questo e altri ecotipi di fagioli, nella tradi- zione, avveniva esclusivamente in vasi di terracotta “pignata”. Secondo alcune testimonianze, veniva anche barattato con altri beni alimentari quali: baccalà, pasta, olio, vino, ecc.. Il colore del seme è bianco con superficie liscia e il peso dei 100 semi è pari a circa 26 grammi. Attualmente questo ecotipo di fagiolo si coltiva come coltura singola prevalentemente in terreni non irrigui e generalmente in rotazione con colture come grano, orzo, avena, ecc.. La semina si effettua dall’ultima decade di maggio fino a metà giugno in relazione all’altitudine e all’andamento climatico. La tecnica di coltivazione attualmente in uso, come nella tradizione, esclude l’uso di prodotti chimici di sintesi. La raccolta avviene dalla fine di agosto a tutto settembre estirpando manualmente le piante dal terreno con tutta la radice e lasciandole essiccare al sole per qualche giorno; in seguito mediante la battitura con forconi in legno, si separa la granella dai baccelli vuoti e dal resto delle piante. La resa media in granella secca è pari a circa 7 quintali/ha(ettaro) e si vende a circa 5,00 €/Kg, realizzando così un valore medio della Produzione Lorda Vendibile (PLV) per ettaro di circa 3500,00 Euro. Il Cenro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 dell’ARSAC di Castrovillari, partendo da questa re- altà, come ulteriore azione prevede di caratterizzare questo ecotipo di fagiolo per la qualità della granella allo scopo di fornire ai consumatori più informazioni relative alle caratteristiche nutrizionali. Altra importante azione riguarderà la meccanizzazione di alcune operazioni colturali come la semina e la raccolta al fine di migliorare le rese e ridurre i costi di produzione. La maggiore disponibilità di superficie agricola libera a rischio di abbandono dovrebbe permettere una facile diffusione della coltivazione di questo ecotipo insieme ad altre leguminose da granella, che potrebbero trovare sia nella domanda nazionale di prodotti tipici che nella vocazione turistica dell’area del Parco Nazionale dl Pollino facili sbocchi commerciali e gastronomici. La coltivazione di questo ecotipo locale di fagiolo, nel Parco Nazionale del Pollino, oltre alla salvaguardia della biodiversità, rappresenta una occasione di integrazione dei redditi agricoli e un modo per fermare il grave fenomeno dell’abbandono dei terreni agricoli non irrigui con tutti i riflessi negativi (incendi, erosione, degrado, ecc.). di Luigi Gallo(*) (*)ARSAC-Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 del Pollino-Castrovillari (CS) IL DIARIO anno XIII n. 9 PAG. 13 Un Otto marzo leggero come il battito d’ali di una farfalla Un successo l’iniziativa di Laboratorio esperenziale del CeA di Tlde Nocera Un Otto marzo per imparare la Danza per la Vita, poichè non bastano leggi, ruoli, funzioni, compiti, se non si conoscono e si amano il proprio corpo e la propria anima (e con essi la propria umanità e la propria storia), se non si esprimono le emozioni che aiutano a conoscere se stessi ed insegnano a "giocare" (relazionarsi) con l' "altro". E’ stato un grande successo di presenze e unanimi i consensi da parte dei partecipanti al Laboratorio Esperienziale di Armonia Corporea dal titolo Metamorfosi: "La Leggera Danza della Farfalla" tenutosi domenica 8 marzo nelle sale dell'Associazione S. Culturale C.E.A. Centro Espressioni Artistiche di Tilde Nocera. Consensi di tutte le donne partecipanti che uscendo hanno commentato di essere più rilassate, più leggere, proprio come le farfalle. «La mattinata dell'8 marzo - ha affermato Maria Antonietta, una delle partecipanti al corso - è stata splendida. All'insegna della danza ci si è rese conto di quanto possa diventare leggero un corpo, anche il più pesante. Ho lasciato la stanchezza, le ansie, le preoccupazioni e ho portato con me tantissima energia i cui benefici sono presenti ancora oggi. Grazie maestra Tilde, sei bravissima!». «Grazie Maestra! - così Emanuela - questa è la società che mi piacerebbe avere: tante farfalle che si cercano, si ritrovano e costruiscono insieme. Che meraviglia!». «Un ringraziamento particolare - ha sottolineato Tilde Nocera - va alle donne facenti parte dei Corpi delle varie Istituzioni Pubbliche invitate, che hanno partecipato, in rappresentanza dei loro Enti di appartenenza, con interesse e sono state coinvolte dalle atmosfere armoniose, leggere, gioiose che si sono create. Un grazie a tutte le partecipanti, con la promessa di offrirvi nuovamente altri momenti di relax, regalandovi sempre nuove emozioni...». Il “Don Pasquale” di Donizetti interpretato dall’Orchestra di Fiati di Morano Calabro MORANO CALABRO – Sabato 21 e domenica 22 marzo a TeatroMusica arriva l’evento musicale tanto atteso: l’Orchestra di fiati di Morano Calabro, diretta dal M° Massimo Celiberto, presenta il “Don Pasquale”, la celeberrima opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti. Per la prima volta, l’auditorium comunale di Morano Calabro si trasforma in Teatro d’Opera; sul palcoscenico l’Opera sarà eseguita integralmente nella sua versione classica, con scene e costumi dell’epoca, mentre l’Orchestra composta da 45 elementi si sistemerà nella “buca per l'orchestra”, allestita per l’occasione. Michele Bruno (Don Pasquale), Rosaria Buscemi (Norina), Francesco Sauzullo (Ernesto), Luca Bruno (Dottor Malatesta) e Gianluca Di Stefano (Notaro) sono i cinque protagonisti, cantanti di dichiarata fama, ognuno dei quali lavora con importanti enti teatrali con attività concertistica sul territorio nazionale e non. Diretti sul palcoscenico da Rosaria Buscemi saranno affiancati dalle comparse de L’Allegra Ribalta. Le scenografie dell’Opera sono di Andrea Magnelli, le luci di Eva Iannuzzi, la fonia di Nellino Cosenza. Gaetano Donizetti, ormai giunto al culmine della celebrità (aveva già composto le sue opere più famose, tra cui Anna Bolena, L'elisir d'amore, Lucia di Lammermoor, La Favorite e La fille du régiment), decise di comporre il Don Pasquale dopo la lettura casuale del vecchio libretto di Angelo Anelli. La storia vuole che l'opera sia stata composta in soli undici giorni, ma è probabile che in questo periodo siano state composte "solo" le linee vocali e che l'orchestrazione abbia invece richiesto altro tempo. Il libretto, firmato da Michele Accursi, è in realtà opera dello stesso Donizetti e di Giovanni Ruffini, la prima rappresentazione dell'opera ebbe luogo al ThéâtreItalien di Parigi il 3 gennaio 1843. L’opera è ambientata a Roma agli inizi dell’800; Don Pasquale è un anziano e ricco settantenne che è adirato con il nipote Ernesto, futuro erede delle sue fortune, perché questi rifiuta di sposare una ricca e nobile zitella come lo zio vorrebbe. Ernesto è invece innamorato di Norina, una vedova giovane e carina ma di modeste condizioni. Lo zio decide allora di diseredarlo sposandosi egli stesso e a tal scopo ha chiesto al dottor Malatesta di trovargli una moglie adeguata. Questi però, amico di Ernesto, ordisce un piano per aiutare i due giovani. Pertanto il dottore propone a Don Pasquale di sposare sua sorella Sofronia, donzella bella e pura e appena uscita dal convento. Don Pasquale accetta esultante e, per cominciare, scaccia di casa il nipote Ernesto. Ma il dottor Malatesta chiede a Norina di impersonare Sofronia, per organizzare un finto matrimonio e dopo le nozze ridurre alla disperazione Don Pasquale. Tipica del Don Pasquale è l’efficacia con la quale il lirismo e la malinconia si contrappon- gono al sorriso malizioso o anche alla schietta risata. Quando, nel preludio al secondo atto, la tromba introduce lo sconforto di Ernesto, il languore accorato della melodia cancella all’istante la scintillante gaiezza del finale del primo atto. In fondo l’aria “Cercherò lontana terra” è pleonastica, s’ispira a una situazione che Norina e Malatesta sono sul punto di capovolgere. Ma era istintivo in Donizetti innamorarsi di certi momenti lirici indipendentemente dal fatto scenico (lo stesso era accaduto con la “Furtiva lacrima” dell’Elisir d’amore, da lui introdotta nell’opera a dispetto del librettista) e ricavarne melodie struggenti. L’Orchestra di Fiati di Morano Calabro diretta dal Maestro Massimo Celiberto non è nuova a serate di questo genere: il Nabucco di Verdi, l’Elisir d’Amore di Donizetti, La Cenerentola di Rossini sono solo alcune delle opere che annovera nel suo vasto repertorio e che ha portato in scena su numerosi palcoscenici italiani e all’estero. Con i suoi 45 componenti l’ensemble moranese continua ad esprimersi in musica saggiando con successo vari generi, lo scorso anno, infatti, ha presentato nella rassegna TeatroMusica il concerto “La Poesia di De Andrè”. Si consiglia la prenotazione presso Au Rendez – Vous, in via Maddalena, a Morano Calabro (tel. 3292160645). Domenico Donato "CorriCastrovillari" alla mezza maratona Roma-Ostia IL DIARIO anno XIII n.9 PAG. 14 CASTROVILLARI – Una grande passione per la corsa che li porta spesso in giro per l’Italia. Sono gli atleti dell’associazione sportiva "CorriCastrovillari" reduci dalla bella esperienza della mezza maratona Roma-Ostia. Sono stati ben 20 gli atleti dell’associazione che hanno tagliato il traguardo dell’importante evento sportivo che ha visto la partecipazione di 13.700 persone. Un vero record per una mezza maratona di 21 km. "Un traguardo non solo sportivo ma sociale visto i numerosi familiari che sono partiti dal Polisportivo 1 Maggio di Castrovillari alla volta di Roma" ha affermato il presidente dell’associazione Gianfranco Milanese. Suddivisi per categoria, Elite runners, Top runner, Best runner, Front runner, Runners e i Tap runners gli atleti castrovillaresi hanno vissuto un altra importante giornata di sport che rimarrà nei loro ricordi. Il primo castrovillarese a tagliare il traguardo è stato è Antonio Vigna, subito dopo Rocco Angelo De Luca. A seguire Giancarlo Viola, Roberto Musmanno, Gennaro Napoletano ed il sorprendente Franco Tafuri, Giuseppe Mancuso, Fabio Grimaldi e Daniele Cirigliano. Subito dopo Turco, Lo Polito, Casella, Gianfranco Milanese, Gatto, Alice Milanese, Sammarco, Frascino, Valente e Totaro. "Ognuno di questi nomi ha portato in alto il nome di Castrovillari per tutti i 21 km" ha affermato ancora Milanese che ricorda anche "gli ottimi tempi di Francesco Tucci, Salvo Nisco e Sergio Bartolini che si sono aggregati vestendo maglie diverse ma condividendo le stesse soddisfazioni". Tra le soddisfazioni anche quella di Alice Milanese vincitrice di uno dei tre Restituita alla comunità Sandonatese la storica chiesa della SS. Assunta Sabato sette marzo, alla presenza del Vescovo della diocesi di San Marco Argentano, delle autorità civili e militari zonali e della intera cittadinanza è stata restituita ,nel rinnovato suo antico splendore, alla comunità Sandonatese la storica chiesa della SS. Assunta Trattasi di uno dei monumenti più antichi della Calabria ,risalente al x secolo, rimasto per lungo tempo abbandonato a se stesso , sottoposto alla forza disgregratrice degli agenti atmosferici che ne avevavo addirittura mutato il carattere. Sorge su di una rupe a quota 850 m.s.l.m. e domina il territorio che va dal “cozzo del Pellegrino” fin oltre i monti della “Sila” e dall’ Appennino Paolano al golfo di Schiavonea. I lavori di recupero sono stati eseguiti a cura e spese del geom. Giuseppe Cordasco, che si è avvalso di maestranze altamente specializzate, per rendere – cosi come ha spiegato nel suo intervento iniziale- un atto di omaggio ai genitori (Federico Cordasco ed Elena Gabrielli) e ad un tempio che, nel bene e nel male, tramanda secoli di storia Sandonatese. Dopo la messa, officiata dal Vescovo mons. Bonanno, in memoria dei genitori del Cordasco e che non ha mancato di sottolineare il significativo atto di fede e di amore da questi consumato, accompagnato dalla banda musicale e da un gioco di fuochi pirotecnici davvero straordinario, ha proceduto alla benedizione della Croce, che a cura e spese dello stesso geom. Cordasco, è stata collocata sull’estremità del piazzale antistante la chiesa e che alta ben m. 6.00 dal piano di campagna, illumina l’intera vallata. Inter Club Morano, non solo calcio Dalla “lotteria dell’amore” 500 euro per l’infanzia bisognosa MORANO CALABRO (CS) – È stata chiamata “lotteria dell’amore” la manifestazione benefica organizzata dall’Inter Club “Pasquale Marchianò” di Morano Calabro. Non solo “pallone” per i tifosi nerazzurri del borgo del Pollino, ma anche la voglia di dare concreta attuazione al messaggio cristiano, in un’epoca in cui la religiosità troppo spesso rimane confinata in una dimensione personalistica. Rinato a Morano da sei anni sulla scia di una solida tradizione, l’Inter Club segna la sua presenza nella società anche in campo extrasportivo. La proposta, avanzata dal presidente Carmelo Di Marco ai cento iscritti della sua associazione, ha dato quindi vita alla lotteria che, abbinata alle estrazioni del lotto dello scorso 17 febbraio, ha premiato il tagliando vincente, posseduto da Katia Cosenza, con un ricco cesto di prodotti della filiera agroalimentare. 500 euro il ricavato che gli interisti moranesi hanno destinato alla fondazione “Bambini in emergenza”, storico sodalizio impegnato nella tutela dei minori bisognosi e malati. «Il nostro è stato un piccolo gesto – spiega il presidente Carmelo Di Marco – rivolto ad aiutare chi è meno fortunato. Ringraziamo tutti i nostri volontari, don Gianni Di Luca e la Cartolibreria Altolà per l’importante sostegno, ma in particolar modo i cittadini che hanno acquistato i biglietti. Il nostro intento sarà di riproporre l’iniziativa nel prossimo Natale, aumentando anche l’impatto che la stessa potrà avere sulla collettività locale». Ai nerazzurri moranesi – ormai lontani i tempi dei trionfi calcistici – va però lo scudetto dell’amore. Emilio Rosito premi del concorso fotografico e premiata sul palco dell’Adidas. E’ anche l’occasione questa per ricordare che si sta lavorando alacremente per la quarta edizione della "CorriCastrovillari" prevista per il 26 aprile. Nuovo edizione e nuovo percorso! Ci sarà una gara competitiva da 10km (6 giri) e una non competitiva da 3km (2 giri). Il percorso è stato scelto tramite un sondaggio sul social network. Una gara diventata importante per tutti gli appassionati inserita nel calendario Fidal e Asi e che si organizza grazie all’impegno dell’ associazione e ai numerosi sponsor che la sostengono. Per chi volesse iscriversi, può già farlo all'indirizzodi posta elettronica [email protected]. Michele Martinisi Crudeltà sui cani vaganti E’ ora di rompere il muro di omertà Nella settimana scorsa mi sono stati segnalati 10 cuccioli vaganti in c.da Mussorito, denunciati anche all'ufficio Ambiente del Comune di Castrovillari da più persone, tanto che la stessa voleva un aiuto nel monitorare la mamma per accalappiarla ed eventualmente sterilizzarla e reimmmeterla sul territorio di appartenenza (l'Enpa sez. di Castrovillari è favorevole a questa proposta e, dopo reimissione garantirà cura a questi sia per cibo sia per segnalare allAsp eventuali necessità di salute dei canie icheie comunque saranno osservati. Dopo alcuni giorni che monitoravo i cuccioli con il valido aiuto di Erica, una ragazzina che già dava da mangiare a questi cuccioletti, sapeva i loro nascondigli, e quelli della loro mamma e, dopo che io avevo manifestato all'ufficio preposto di prendere in stallo i cuccioli per toglierli dalla strada e dai pericoli della stessa, in cambio di autorizza- zione per microchip e vaccino, mi è stato risposto che bisognava prendere la mamma, e se l'avessi aiutati in questo, mi davano autorizzazione per microchip e vaccino, necessari per eventuali adozioni. Ebbene i cuccioli sono spariti insieme con la mamma e vicino al loro nascondiglio è stato trovato un forcone. Di questi episodi incivili e crudeli ne succedono quotidianamente, questa contrada è famosa per le crudeltà che vengono inflitte a questi poveri animali: bisogna portare alla luce questi episodi e non essere omertosi, o farli passare come reati non gravi, almeno si faccia una denuncia contro ignoti.E' bene che tutti i cittadini portino alla luce episodi - purtroppo frequenti - di questo genere, sperando che l'ignoranza lascia spazio alla civiltà e al vivere in armonia, uomo e animale. Irene Cataldi Ritorna il sereno in casa rossonera IL DIARIO anno XIII n. 9 PAG. 15 – Ritorna il sereno in casa rossonera grazie al doppio turno casalingo che ha prodotto quattro importanti punti in pochi giorni. La vittoria contro il Guardavalle (3-0) di Domenica scorsa ed il pareggio di mercoledì nel recupero casalingo contro il Gallico –Catona (1-1) hanno messo in cassa oltre a punti importantissimi, anche la con- sapevolezza di poter guardare con fiducia a questo finale di campionato. Il Corigliano è ormai retrocesso, il Guardavalle ha gettato la spugna in queste ore. Elementi questi che in virtù del regolamento e della distanza in classifica dalla penultima fanno ben sperare in prospettiva play-out. Ma prima di guardare la classifica degli avversari bisogna pensare alla propria. Cinque le sfide al termine del campionato per il Castrovillari. Domenica la proibitiva trasferta contro la Palmese meritatissima vincitrice del torneo. Non ci saranno La Canna e De Simone squalificati, ma non è certo questa la gara dove conquistare i punti salvezza. Dopo la sfida di Palmi il Castrovillari di mister Mazza ospiterà il Sambiase che domenica affronterà in casa l’Acri. Sarà questa la sfida che deciderà probabilmente la stagione del Castrovillari. Oggi la formazione del Sambiase si trova a -2 dal Castrovillari. Castrovillari che subito dopo andrà a far visita allo Scalea del Presidente Formica per poi sfidare in casa il Brancaleone che oggi lo precede in classifica. Sfide casalinghe importanti e determinati per i lupi del Pollino che chiuderanno il campionato nella facile trasferta di Corigliano nell’ultima giornata. Un calendario sulla carta favorevole che però in questo finale di stagione non deve far dormire sonni tranquilli a La Canna e compagni. Il Castrovillari in queste giornate ha ritrovato le reti di Galantucci e Opoku (a segno in entrambe le gare), ha festeggiato le 100 presenze in rossonero di Massimiliano Lombardi, ha visto vincere meritatamente la Juniores di Carmine Alessandria che approdata così alla fase regionale, ma soprattutto hanno trovato in Domenico Mazzei un imprenditore che crede ancora nel calcio e nei colori rossoneri. Speriamo ancora per molto. Il San Vito ferma il Bayern Monaco CALCIO AMATORIALE Il gol iniziale di Laurenzano faceva pensare ad una facile vittoria del Bayern Monaco contro il San Vito. Invece finisce solo 1 a 1 grazie alla rete di Mimì La Regina per i nero-verdi. Ne approfitta così la Dinamo Pollino che si sbarazza dei Bestioni con un roboante 5 a 1. Alla tripletta di Gatto segue l'autorete di Donadio e il gol di Vincenzo Martino. Di Di Dieco il gol della bandiera per i ragazzi di Cesarini. Anche l'Olympiakos guadagna i due punti sulla capolista ma non senza soffrire contro un Brescia Club sprecone (Foto Franco Oliveto) . L '1 a 0 di Formicola per i greci arriva solo nel finale di partita. Non basta il ritorno al gol di Marco Triggianese, doppietta per lui, e il gol di Lo Scialpo alla Bianchino che perde 3 a 5 contro il Napulè in rete con Mola e le doppiette di Prioli e Recchia. Antonio Martino regala la vittoria al Bayer Leverkusen contro l'Atletico Morano. Red Bull e I Fornai si accontentano dell' 1 a 1. Le rispettive reti sono di Feoli e Filomia. L'autorete di Roky spiana la strada al Borussia CV in gol ancora con Lanza, Formoso e Covelli contro I Falchi a segno con lo stesso Roky e Servidio. Il Castrovillari over perde in casa CALCIO UISP A volte il calcio sa essere strano perché uguale a sé stesso: domenica scorsa il Roggiano aveva ottenuto il primato con un gol allo scadere in contropiede che aveva permesso il sorpasso ai danni di un Terranova, detto per inciso, non meritevole della sconfitta. Tempo sei giorni e la stessa legge è stata applicata, a parti invertite, nell’altrettanto importante incontro che opponeva la formazione di Miraglia al Fiorito, forse la squadra più in forma del momento. La partita è stata per lo più equilibrata, non spettacolare, tra due squadre che si rispettavano molto e che temevano la sconfitta. Certo, gli ospiti di mister Capalbo avevano un solo risultato a disposizione se volevano rientrare nel discorso primissimi posti, ma non si sono fatti schiacciare da questo peso disputando una gara accorta e intelligente, impreziosita da una ripartenza micidiale che ha consentito a Prete di mettere a segno la rete decisiva poco oltre la metà ripresa. Il resto del film della partita parla di un legno a testa, di due tempi agonisticamente combattuti e di un pareggio buttato via da Follone a una manciata di minuti dal termine. Il segno “ics” non sarebbe stato uno scandalo, ma i bisignanesi sono andati a giocarsi le loro carte a viso aperto concedendo complessivamente poco alla capolista e portandosi a casa tre punti prestigiosi. Se basterà per inserirsi nella lotta per il podio lo vedremo tra qualche settimana: intanto meritati complimenti per una squadra che è stata senza dubbio tra le migliori nel girone di ritorno. Niente da fare per Fuscaldo e Terranova nell’altro big-match della giornata: Eolo si è impuntato e il campo era molto più adatto per un parco eolico che non per una gara di calcio. Impossibile in tale contesto anche pensare di giocare a calcio: tutto rimandato ad altra data e classifica che rimane con un grande punto interrogativo. Il resto della giornata comprende una bella vittoria del Si- bari contro i Medici Cosenza FC, presentatisi comunque molto rimaneggiati e senza ricambi. Hanno tenuto fino a quando la condizione atletica lo ha permesso, ma alla lunga sono crollati sotto i colpi dei ragazzi di mister Praino, giunti meritatamente alla terza vittoria consecutiva. Non appena sono stati recuperati un po’ di infortunati, le conseguenze sul rendimento si sono subito viste e la classifica è decisamente migliore rispetto a qualche tempo fa. E ora meglio rispecchia il valore della squadra che non è da ultimi posti della classifica. Affermazione convincente anche della Sinco che abbandona così l’ultimo posto in classifica lasciandolo proprio agli avversari Medici 88 che avevano pure raggiunto il pareggio su rigore ma che non sono stati mai davvero in partita. Guido ha recitato la parte del leone segnando addirittura cinque reti. Complimenti davvero. Ci voleva una vittoria larga per restituire un po’ di morale ad una squadra mortificata dall’ultimo posto in graduatoria. Tre punti non bastano a dire che il malato sia guarito, ma almeno si potranno affrontare gli impegni residui con una buona dose di tranquillità. Va detto anche che, altre volte, la Sinco non meritava le sconfitte spesso larghe che sono maturate sul campo. Un po’ di giustizia ogni tanto non guasta anche nel calcio. Molto male il Castrovillari, battuto a domicilio da un ottimo Malvito, con Maritato, autore di una tripletta, sugli scudi. A nulla sono valse le reti di Laurenzano e di Martino su rigore che hanno in parte mitigato il mortificante 0-3 maturato nei primi venticinque minuti. La prestazione degli uomini di Bruno è stata, invece, convincente e la vittoria rimane prestigiosa seppure ottenuta contro un avversario che ha dato l’idea di fare solo il conto alla rovescia verso fine la fine di un campionato abbastanza deludente, specie nella seconda parte. Pareggio con reti tra U.V.I.P.Saracena I festeggiamenti della Juniores Castrovillari e Cassano Over 30: le occasioni non sono mancate su entrambi i fronti ma, a dirla tutta, gli ospiti meritavano qualcosa di più che avrebbero certamente colto se solo fossero stati più precisi sotto rete. D’altra parte, che a Luciano Caruso manchi un attaccante da 10-15 gol a campionato lo sanno anche le pietre e spesso le gare sono state decise (a sfavore) proprio da questo aspetto. Resta comunque la gradevole impressione di due squa- dre che vogliono arrivare alla fine del torneo al meglio delle loro possibilità. Non sono finite le emozioni: sabato si gioca Fuscaldo-Roggiano, si assegna un altro pezzo di primo posto. Sempreché, in riva al Tirreno, si possano smontare tralicci e turbine eoliche per prendere a calcio un pallone. Gaetano Pugliese Cinque i titoli regionali TENNIS TAVOLO CASTROVILLARI Emozionante successo per i castrovillaresi del tennis tavolo ai campionati regionali svoltisi al Palazzetto dello Sport di Polistena. Ben cinque i titoli regionali, e ancora due secondi posti e un terzo posto. Si conferma campionessa regionale Giada D’Elia che si aggiudica il singolare femminile Juniores. Antonio Corrado conquista il Primo posto nella categoria maschile Allievi e, in coppia con Matteo Florio, conquista, inoltre, altri due titoli regionali nel doppio categoria Allievi e nel doppio misto con Martina Petralia. Vittorio Marcucci in coppia con Pierfrancesco Pace ottengono il Primo nel doppio juniores. Medaglia d’argento per Luca Lombardi nel singolo categoria Ragazzi e nel doppio misto con Giada D'Elia e Vittorio Marcucci, che conquista il bronzo anche nel singolo Juniores.