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OPERA ITALIANA DELL’800
Schema libretti opera del Settecento
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Schema libretti opera del
Settecento
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Schema libretti opera
dell’Ottocento
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dell’Ottocento
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Schema libretti opera
dell’Ottocento
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Schema libretti opera
dell’Ottocento
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Schema libretti opera
dell’Ottocento
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Schema libretti opera
dell’Ottocento
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Schema libretti opera dell’Ottocento –
G. Donizetti, Lucia di Lammermoor – 1835
Enrico
Edgardo
Lucia
Arturo
Schema libretti opera dell’Ottocento –
G. Donizetti, Lucia di Lammermoor – 1835
Enrico
Edgardo
Lucia
Arturo
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Schema libretti opera dell’Ottocento –
G. Donizetti, Lucia di Lammermoor – 1835
Enrico
Edgardo
Lucia
Arturo
Schema libretti opera dell’Ottocento –
G. Donizetti, Lucia di Lammermoor – 1835
Enrico
Edgardo
Lucia
Arturo
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Schema libretti opera dell’Ottocento –
G. Donizetti, Lucia di Lammermoor – 1835
Enrico
Edgardo
Lucia
Arturo
Beatrice di Tenda
(il quadrato sentimentale) – V. Bellini 1833
Beatrice
Orombello
Filippo
Agnese
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Beatrice di Tenda
(il quadrato sentimentale) – V. Bellini 1833
Beatrice
Filippo
Orombello
Agnese
Schema libretti d’opera dell’Ottocento:
Maria Stuarda, Gaetano Donizetti, Milano 1835
Elisabetta
Maria
Leicester
Anna
Talbot
Cecil
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Schema libretti d’opera dell’Ottocento: Maria Stuarda,
Gaetano Donizetti, Milano 1835
Elisabetta
Maria
Leicester
Anna
Talbot
Cecil
Schema libretti d’opera dell’Ottocento: Maria Stuarda,
Gaetano Donizetti, Milano 1835
Elisabetta
Maria
Leicester
Anna
Talbot
Cecil
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Schema libretti d’opera dell’Ottocento:
Maria Stuarda, Gaetano Donizetti, Milano 1835
Elisabetta
Maria
Leicester
Anna
Talbot
Cecil
Schema libretti d’opera dell’Ottocento:
Maria Stuarda, Gaetano Donizetti, Milano 1835
Elisabetta
Maria
Leicester
Anna
Talbot
Cecil
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Schema libretti d’opera dell’Ottocento:
Tosca, Giacomo Puccini, Roma 1900
Scarpia
Tosca
Mario
Angelotti
Atto I
Scarpia
Tosca
Mario
Angelotti
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Atto II
Scarpia
Tosca
Mario
Angelotti
Atto II
Scarpia
Tosca
Mario
Angelotti
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Atto III
Scarpia
Tosca
Mario
Angelotti
Atto III
Scarpia
Tosca
Mario
Angelotti
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dalla Gazzetta teatrale (2 gennaio 1836)
Milano I.R. Teatro alla Scala –
…Gli annali del Teatro alla Scala, se le cose continuano come hanno
cominciato, diverranno un vero repertorio di condanne criminali. Dopo
Bianca di Castiglia che muore sul patibolo, viene ora anche Maria Stuarda…
da La Moda, Milano 1836
…Non entreremo in particolare per ora, ma ne riparleremo, se occorrerà. Ci
si permetta solo di ripetere quello che più volte è stato detto sulla smania di
mettere soggetti non solo tragici, ma anche atroci sul teatro lirico; che per
sua natura non dovrebbe mai oltrepassare l’eroico, e così dovrebbero fare
anche i Balli pantomimi, perché nell’eccesso delle passioni, nelle situazioni le
più funeste, le più terribili, certo è che non si canta e non si balla.
Roméo et Juliette di Charles Gounod (1818-1893)
libretto di Jules Barbier e Michel Carré, da Shakespeare
Opera in cinque atti
Prima:
Parigi, Théâtre Lyrique, 27 aprile 1867
Personaggi:
Juliette (S); Stephano (S); Gertrude (Ms); Roméo (T); Tybalt
(T); Benvolio (T); Mercutio (Bar); Paris (Bar); Gregorio
(Bar); Capulet (B); frère Laurent (B); il duca (B); frère Jean
(B); Manuela (S); Pepita (S); Angelo (T); dame,
gentiluomini, borghesi, soldati, servi di Capulet, amici di
Roméo, monaci
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Ruoli vocali nel Settecento
soprano (amante donna)
contralto (amante uomo)
tenore (antagonista)
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Ruoli vocali nell’Ottocento
soprano (amante donna)
tenore (amante uomo)
baritono (antagonista)
mezzosoprano (antagonista)
ELISABETTA Ov'è mai di amor l'incanto,
e quel volto amabil tanto?
Se a lodarlo ognun si accese
a favori un premio rese;
ma sul capo di Stuarda
onta eterna ripiombò.
I libretti: uso di un linguaggio forte
MARIA (irrompendo)
Quale insulto! Oh ria beffarda!
ANNA, LEICESTER E TALBOT
Che favelli! Taci.
MARIA No (ad Elisabetta)
Di Bolena oscura figlia
parli tu di disonore?
E chi mai ti rassomiglia?
In te cada il mio rossore,
profanato è il soglio inglese,
donna vile, dal tuo piè.
Ma quel vel che ti difese
fia rimosso un dì per me.
testo censurato
MARIA No.
(ad Elisabetta)
Figlia impura di Bolena
parli tu di disonore?
Meretrice indegna oscena,
su te cada il mio rossore.
Profanato è il soglio inglese
vil bastarda dal tuo piè.
Ma quel vel che ti difese
fia rimosso un dì per me.
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La vocalità
Scavo psicologico
musica
autore
personaggio
personaggio
destinatario
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Giuseppe Verdi, La Traviata
Teatro La Fenice, Venezia 1853
VIOLETTA
(resta concentrata un istante, poi dice)
Follie!... follie!... delirio vano è questo!...
in quai sogni mi perdo,
povera donna, sola
abbandonata in questo
popoloso deserto
che appellano Parigi,
che spero or più?... che far degg'io?... Gioire,
di voluttà nei vortici finire.
VIOLETTA
Sempre libera degg'io
folleggiar di gioia in gioia,
perché ignoto al viver mio
nulla passi del piacer.
Nasca il giorno, il giorno muoia,
sempre me la stessa trovi;
le dolcezze a me rinnovi
ma non muti il mio pensier.
A quell'amor ch'è palpito
dell'universo intero,
misterioso, altero,
croce e delizia al cor.
Giuseppe Verdi, La Traviata, Teatro La Fenice,
Venezia 1853
VIOLETTA
Dammi tu forza, o cielo!...
ALFREDO
Violetta che fai?...
Siede, scrive, poi suona il campanello.
VIOLETTA
(nascondendo la lettera)
Nulla.
ANNINA
Mi richiedeste?
VIOLETTA
Sì, reca tu stessa
questo foglio...
(Annina ne guarda la direzione e se ne mostra
sorpresa)
VIOLETTA
Silenzio... va' all'istante.
(Annina parte)
VIOLETTA
Ed ora si scriva a lui...
che gli dirò?... Chi men darà il coraggio!
(scrive e poi suggella)
(entrando)
ALFREDO
Scrivevi?
VIOLETTA
(confusa)
No... sì...
ALFREDO
Qual turbamento!... a chi scrivevi?...
VIOLETTA
A te...
ALFREDO
Dammi quel foglio.
VIOLETTA
No, per ora...
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Giuseppe Verdi, La Traviata, Teatro La Fenice,
Venezia 1853
ALFREDO
Mi perdona... son io preoc cupato.
ALFREDO
Oh, quanto!... perché piangi?...
VIOLETTA
(alzandosi)
Che fu!...
VIOLETTA
Di lagrime avea d'uopo... or son tranquilla.
(sforzandosi)
Lo vedi? ti sorrido
sarò là, tra quei fior presso a te sempre...
Amami, Alfredo, quant'io t'amo... Addio.
(corre in giardino)
ALFREDO
Giunse mio padre...
VIOLETTA
Lo vedesti?
ALFREDO
No, no, severo scritto mi lasciava...
ma verrà, t'amerà in vederti...
VIOLETTA
(molto agitata)
Ch'ei qui non mi sorprenda...
lascia che m'allontani... tu lo calma...
(mal frena il pianto)
Ai piedi suoi mi getterò... divisi
ei più non ne vorrà... sarem felici...
perché tu m'ami, Alfredo, non è vero?...
Morfologia dell’opera italiana
dell’Ottocento
L’opera italiana dell’Ottocento, come quella dei
periodi precedenti, è governata da un insieme di
convenzioni formali che trovò in Rossini il suo
codificatore e restò valido per i compositori
successivi fino al Verdi dell’Aida (1871).
Ne illustreremo i punti essenziali attraverso la Lucia
di Lammermoor di Donizetti del 1835.
Le convenzioni di cui parliamo determinano sia
l’organizzazione complessiva dell’opera che delle
singole parti.
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Come nel Settecento l’opera è suddivisa in pezzi definiti dal
numero di cantanti che vi prendono parte. Alcuni pezzi sono
solistici, altri sono per insieme…
Nell’opera del Settecento dominavano i brani solistici
mentre, seguendo una tendenza propria dell’opera buffa
tardo settecentesca, l’opera seria dell’Ottocento riduce
drasticamente i pezzi solistici a tutto vantaggio di quelli
d’insieme.
La Lucia è costituita da undici pezzi: cinque arie, tre duetti,
due cori e un finale la cui distribuzione dipende dalle
“convenienze” cioè dall’importanza dei singoli personaggi
dell’opera.
L’eroina (Lucia) ha due grandi arie, Edgardo protagonista al
pari di lei ne ha una soltanto ma alla fine dell’opera… una
Enrico ma all’inizio e così via.
L’aria solistica ha la funzione di presentare il
personaggio, i duetti servono a mettere a
confronto i diversi protagonisti, il Finale si colloca
sempre nel punto culminante della vicenda (è
quello che nel Settecento si chiamava concertato)
e il più importante ha una posizione centrale.
Ciascuno di questi pezzi è costituito da diverse
sezioni: recitativo accompagnato, canto parlante
sulla base di un movimento orchestrale continuo,
cantabile lento o veloce; questi tempi si
susseguono secondo uno schema costante.
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Aria solistica – Lucia di Lammermoor
1.Scena (parte iniziale): «Ancor non giunse»
(Preludio, con assolo dell’arpa, e recitativo, versi
sciolti)
2. Cantabile (spesso detto primo tempo o cavatina):
«Regnava nel silenzio» (parte lenta)
3. Tempo di mezzo: «Chiari o Dio! Ben chiari e tristi»
4. Cabaletta: «Quando rapito in estasi» (parte
veloce)
libretto
Più di tutto importa osservare che i quattro
momenti musicali delineano altrettante fasi
nell’evoluzione della situazione drammatica:
1.Preoccupazione di Lucia per il ritardo di
Edgardo;
2.Ricordo angoscioso di presagi funesti;
3.Richiamo alla realtà da parte di Alisa;
4.Decisa riaffermazione della volontà di amare
Edgardo da parte di Lucia.
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Se l’aria solistica è normalmente l’espressione
di un itinerario interiore al personaggio, i
duetti delineano una situazione più
complessa: lo schema formale si allarga per
seguire la successione dei momenti in cui
l’azione procede nello scambio dialogico e di
quelli in cui essa si arresta alla
contemplazione dei sentimenti di volta in
volta suscitati.
Dei tre duetti della Lucia quello tra la
protagonista e Enrico (Atto II) esemplifica in
maniera quasi perfetta la regola.
1. Preludio e scena: «Lucia fra poco a te verrà».
Normanno informa Enrico della situazione, entrata di
Lucia (video da “Appressati Lucia”)
2. Tempo d’attacco: «Il pallor funesto orrendo». Litigio
fra Lucia e Enrico; alla fine Enrico mostra la falsa
lettera di Edgardo.
3. Cantabile: «Soffriva nel pianto» Lucia piange sulla
propria disgrazia, Enrico sfrutta il suo stato di
abbattimento.
4. Tempo di mezzo: «Che fia? Suon di giubilo». Arrivo di
Arturo.
5. Cabaletta: «Se tradirmi tu potrai». Enrico esercita un
ricatto morale su Lucia che disperata si abbandona al
suo destino.
libretto
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Più complesso di tutti è il Finale. Eccone lo schema (sempre
desunto dalla Lucia – Primo atto).
1. Coro introduttivo: «Per te d’immenso giubilo». Entrata di
Arturo
2. Tempo d’attacco: «Dov’è Lucia?». Dialogo Arturo-Enrico
3. Pezzo concertato (equivalente al cantabile di aria e duetto):
«Chi mi frena in tal momento». Stupefazione generale
4. Tempo di mezzo: «T’allontana sciagurato». Scambio di sfide,
intervento pacificatore di Raimondo, Edgardo scopre il
contratto e maledice Lucia.
5. Stretta (equivalente alla cabaletta): «Esci, fuggi, il furor che
m’accende». Confusione generale.
Libretto
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11 opera italiana Ottocento (parte generale)