Istituto Comprensivo di SAN GIOVANNI BIANCO (BG) VIA CASTELLI N. 19 Tel. & Fax 0345/43620 Scuola Statale dell‟Infanzia di San Giovanni Bianco frazione San Gallo Documento della Valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008 DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 1 di 36 Il presente DOCUMENTO (ART. 4 D.Lgs. 626/94) è stato elaborato in collaborazione con: il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione: Prof. Bonzi Franco il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: Sig.ra Rangeloni Alessandra il docente coordinatore del Servizio di Prevenzione e Protezione: Sig. Galizzi Bernardo il consulente esterno per il Servizio di Prevenzione e Protezione: Arch. Almagioni Maurizio San Giovanni Bianco, 20 febbraio 2007 Il Dirigente Scolastico Prof. Bonzi Franco DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 2 di 36 INDICE A - GENERALITA‟ ..................................................................................................................... 4 A 1 - Identificazione e riferimenti - referenti della scuola ....................................................... 4 A 2 - Caratteristiche generali dell‟edificio scolastico. ............................................................. 5 A 3.1 - Documentazione OBBLIGATORIA GENERALE ...................................................... 7 A 3.2 - Documentazione obbligatoria specifica ....................................................................... 8 A 4 - Documentazione necessaria per la valutazione dei rischi ............................................... 9 allegato 1 - Dispositivi di Protezione Individuale .................................................................. 10 allegato 2 - Sostanze e preparati da ritenersi pericolosi ......................................................... 11 allegato 3 - Documento di Valutazione Rischio Rumore ....................................................... 12 allegato 4 - Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione .................................................. 13 allegato 5 - Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica.............................................. 14 allegato 6 - Presidi Antincendio ............................................................................................. 15 B – METODOLOGIA ................................................................................................................ 16 B 1 - Fattori di rischio ............................................................................................................ 16 Elenco dei fattori di rischio ................................................................................................ 17 Aspetti organizzativi e gestionali ....................................................................................... 17 B 2 - Criteri utilizzati.............................................................................................................. 18 B 3 - Obiettivi specifici perseguiti.......................................................................................... 22 Aspetti organizzativi e gestionali ....................................................................................... 22 Salute e sicurezza di lavoratori e studenti .......................................................................... 24 Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici ......................................................... 26 C - INTERVENTI DA PROGRAMMARE ............................................................................... 29 area esterna e seminterrato Scheda n°1 ............................................................................... 29 servizi igienici Scheda n°2............................................................................................... 30 area cucina Scheda n°3................................................................................................. 30 area didattica Scheda n°4................................................................................................. 31 D - COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE E FIGURE PROFESSIONALI ....................... 32 E - RISULTATI DELLA VALUTAZIONE ............................................................................... 33 Programma d‟attuazione degli interventi di miglioramento ................................................... 34 F - REVISIONI ........................................................................................................................... 36 DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 3 di 36 A - GENERALITA’ A 1 - Identificazione e riferimenti - referenti della scuola Ente Proprietario dell’edificio : Comune di San Giovanni Bianco Denominazione: Scuola Statale dell’Infanzia di San Gallo Indirizzo : Via San Gallo; tel. 0345/45022 N. studenti : 31 N. docenti : 5 + 1 assistente educatore N. lavoratori A.T.A. : 1+ 1 cuoca Dirigente Scolastico : Prof. Bonzi Franco Responsabile S.P.P. : Prof. Bonzi Franco Rappr. dei lavoratori (R.L.S.): Sig.ra Rangeloni Alessandra Il Servizio di Prevenzione e Protezione è costituito dalle seguenti persone: Dirigente Scolastico e R.S.P.P., Prof. Bonzi Franco; R.L.S., Sig.ra Rangeloni Alessandra; Coordinatore delle emergenze Prof. Bonzi Franco e la responsabile del plesso Bonzi Milena, coordinatore del Servizio di Protezione e Prevenzione Galizzi Bernardo, consulente esterno per il Servizio di Protezione e Prevenzione Almagioni Maurizio. Per quanto riguarda gli incarichi del personale, si rimanda al Piano di Emergenza della scuola. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 4 di 36 A 2 - Caratteristiche generali dell’edificio scolastico. Breve descrizione dell’edificio scolastico: L'immobile, realizzato negli anni „70 e ulteriormente modificato nel 2001 e nel 2005 (formazione di un corridoio per accesso locale Canonica Parrocchiale che è utilizzato per la mensa e come dormitorio piccoli), risulta attualmente in discreto stato di conservazione, anche se necessita di alcune opere di manutenzione, soprattutto negli infissi e negli spazi esterni. Tutte le attività didattiche (2 aule ed un salone), i bagni, la cucina e il refettorio/dormitorio sono su unico piano rialzato; la caldaia ed un deposito ad utilizzo generico sono situati in un locale seminterrato. Sono presenti quattro uscite di sicurezza, ma per accedere ad un punto di raccolta sicuro è inevitabile incontrare sul percorso barriere architettoniche, strettoie e curve ad angolo retto che possono rendere difficoltosa l‟evacuazione, soprattutto di persone disabili o anziane. Sono possibili accessi pedonali ad ovest (ingresso principale) e a sud (uscita emergenza del corridoio che collega alla Canonica). Tutte le uscite di sicurezza sono ben segnalate, la segnaletica è adeguata, esistono le luci di emergenza. Sul lato Nord-Est del fabbricato, prima del cancello dell‟entrata principale, esiste uno spazio che ospita il “PUNTO SICURO DI RACCOLTA” da raggiungere in caso di evacuazione, tranne per gli alunni presenti nel refettorio/dormitorio sottostante la Canonica, per i quali il punto sicuro di raccolta si trova di fronte alla Canonica stessa, nella piazza della frazione di San Gallo. Distribuzione e localizzazione della popolazione scolastica. ALUNNI DISABILI 31 2 DOCENTI 6 NON TOTALE DOCENTI 3 42 Classificazione della Scuola in relazione alla effettiva presenza contemporanea delle persone (DM 26.8.92). Tipo 0: Scuole con n. di presenze contemporanee fino a 100 persone; Tipo 1 Scuole con n. di presenze contemporanee da 101 a 300 persone Tipo 2: Scuole con n. di presenze contemporanee da 301 a 500 persone; Tipo 3: Scuole con n. di presenze contemporanee da 501 a 800 persone; Tipo 4: Scuole con n. di presenze contemporanee da 801 a 1200 persone; Tipo 5: Scuole con n. di presenze contemporanee oltre 1200 persone DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 5 di 36 Aree omogenee per rischio Ai fini del procedimento adottato di Valutazione dei Rischi Lavorativi (Capitolo B) la Scuola è stata suddivisa nelle seguenti aree operative omogenee per rischio: 1. Area didattica Si considerano le aule didattiche per la sezione e quelle per attività didattiche di gruppo, dove non sono presenti particolari attrezzature, o quanto altro da considerarsi eventuale fonte di rischio palese. E’ compresa anche l’aula dedicata al riposo pomeridiano dei più piccoli e come angolo morbido (ricavata nella Canonica, di proprietà della Parrocchia di San Gallo). L’aula mensa, quando non utilizzata, è aula didattica (aula grande). 2. Cucina, area di servizio per la cucina La cucina, il corridoio adiacente alla cucina, la dispensa per la cucina. 3. Aree di servizio e ripostigli I bagni del personale e degli alunni, l’atrio ed il passaggio verso l’aula mensa/dormitorio; il ripostiglio ed il locale caldaia situato nel seminterrato. 4. Area esterna Il porticato adiacente all’ingresso ed il percorso dal cancello principale all’ingresso; l'area cortiva esterna (cortile a nord-ovest); in caso di evacuazione è il "punto di raccolta sicuro" . DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 6 di 36 A 3.1 - Documentazione OBBLIGATORIA GENERALE di pertinenza della Scuola esistente si no reperibile presso ente nome persona referente Dirigente Scolastico Documento sulla Valutazione dei RISCHI art. 4 comma 2 626/94 Nomina del Responsabile S.P.P. Nomina Lavoratori designati art.4 comma 5A 626/94 (gestione emergenze - primo soccorso) Lettere di “richiesta d’intervento” all’ente proprietario dell’immobile Piano di emergenza si Segr. Scolast. si Segr. scolast. Dirig. Scolastico si Segr. scolast. Dirigente Scolastico si Segr. scolast. Dirigente Scolastico si Segr. scolast. Documentazione attività Formativa Informativa - Addestramento Elenco e caratteristiche D.P.I. Registro Infortuni si Segr. scolast. Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico si allegato 1 si Segr. scolast. di pertinenza del Comune di San Giovanni Bianco esistente si Agibilità Certificato Prevenzione Incendi ovvero Nulla Osta Provvisorio Copia denuncia impianto messa a terra ( mod. B ) vidimato no reperibile presso ente nome persona referente no n.p. Si Copia denuncia di protezione dalle scariche si dichia atmosferiche ( mod. A ) vidimato ovvero razion dichiarazione - calcolo struttura autoprotetta e Dichiarazione conformità impianti elettrici Si* (31/12/99 ) Documentazione impianto riscaldamento a Si gas metano (Installata nuova caldaia a gas metano Comune SGB responsabile Ufficio Tecnico Comune SGB responsabile Ufficio Tecnico Comune SGB responsabile Ufficio Tecnico Comune SGB responsabile Ufficio Tecnico Comune SGB responsabile Ufficio Tecnico esterna -lato sud aprile 2009). Autorizzazione sanitaria per la mensa scolastica DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 si Pagina 7 di 36 di pertinenza dei lavoratori e loro organizzazioni. esistente si Nomina R.L.S. (Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza) reperibile presso no ente si Segr. Scolast. nome persona referente Dirigente Scolastico A 3.2 - Documentazione obbligatoria specifica La documentazione non pertinente è indicata mediante la sigla n. p. di pertinenza della Scuola esistente si Libretti apparecchi di sollevamento con portata > 200 kg Libretti di altre apparecchiature soggette ad omologazione Istruzioni per l’uso macchine marcate CE Documento di valutazione rumore D.Lgs. 277/91 Nomina medico competente Elenco lavoratori soggetti ad Accertamento Sanitario DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 nome persona referente n.p. n.p. si allegato 3 Dirigente Scolastico n.p. 1 La cuoca è dipendente dell’Amministraz ione Comunale n.p. n.p. n.p. n.p. n.p. esistente si Denuncia impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione (mod. C) vidimata Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza Libretto/i ascensore/i o montacarichi ente n.p. Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza Documentazione vaccinazioni Patentini per acquisto - uso fitosanitari Documentazione di denuncia emissioni in atmosfera DPR 203/89 Documentazione smaltimento rifiuti speciali di pertinenza del Comune di San Giovanni Bianco no reperibile presso no reperibile presso ente n.p. no n.p. Pagina 8 di 36 nome persona referente A 4 - Documentazione necessaria per la valutazione dei rischi di pertinenza della Scuola esistente si Elenco dei presidi sanitari e loro ubicazione si Elenco del contenuto dei presidi sanitari si no si allegato 2 n.p. si allegato 6 n.p. si Segr. Scolast. RSPP si Segr. Scolast. RSPP si DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 nome persona referente RSPP n.p. di pertinenza del Comune di San Giovanni esistente Bianco Planimetria della scuola con destinazione d’uso dei locali Elenco delle macchine/attrezzature e VDT Caratteristiche degli impianti di ventilazione generale, localizzata e di condizionamento (2 temoconvettori in aula dormitorio e 1 termoconvettore nel corridoio di accesso ad essa) ente Segr. Scolast. bagno per disabili (allegato 4 e 5) Elenco delle macchine/attrezzature e VDT Elenco delle sostanze pericolose utilizzate nei laboratori e in altre lavorazioni Caratteristiche degli impianti di ventilazione generale, localizzata e di condizionamento Elenco dei presidi antincendio e loro ubicazione Misure tecniche, organizzative, procedurali identificate per lavorazioni particolari Documentazione dei verbali di esercitazioni (evacuazioni ecc.) Presenze giornaliere nel plesso scolastico (media/potenziale) reperibile presso no si reperibile presso ente nome persona referente Segr.Scolastica Municipio ufficio tecnico effettuata manutenzione straordinaria ottobre 2006 ufficio tecnico n.p. Pagina 9 di 36 allegato 1 - Dispositivi di Protezione Individuale Per DPI si intendono i Dispositivi di protezione Individuale. Sarà compito dei Docenti responsabili dei laboratori o di attività particolari segnalare al RSPP l’opportunità d’uso al fine di annullare i rischi. Per quanto al personale Docente e non, sarà il RLS a svolgere azione di referente. UTILIZZO DEI PRODOTTI PER LA PULIZIA Le protezioni dalle sostanze pericolose sono due, entrambe importantissime sia sul lavoro che nella vita privata: l‟uso di adeguati dispositivi di protezione individuale quali guanti e grembiuli e l‟adozione di corrette procedure di lavoro qui di seguito elencate (vedi manuale distribuito al personale ATA sui prodotti per le pulizie). Usare un prodotto solo se è assolutamente necessario e solo nelle quantità previste. Leggere attentamente le etichette dei contenitori (e le schede di sicurezza), per conoscere le caratteristiche delle sostanze utilizzate, e rispettare rigorosamente le indicazioni d‟uso. Non utilizzare prodotti conservati in contenitori senza etichetta e presumere sostanza pericolosa un prodotto sconosciuto, senza l‟etichettatura prevista dalla legge. Non eseguire assolutamente travasi di prodotti dai contenitori d‟origine in bottiglie normalmente adibite ad altri usi (bottiglie di acqua minerale, bibite, ecc.) o in contenitori vuoti di altri prodotti con o senza etichetta. Anche recentemente la cronaca ha registrato fatti drammatici di ingestione di sostanze pericolose conservate in contenitori impropri! Non annusare mai i prodotti. Tenere aperto un contenitore solo per il tempo strettamente necessario. Non riporre neppure provvisoriamente un contenitore (soprattutto se ancora aperto) in una posizione precaria o su un sostegno instabile. Mantenere chiusi i contenitori con i tappi originari. Nell‟eventuale diluizione rispettare scrupolosamente le indicazioni del produttore. Se un prodotto deve essere diluito in acqua, usare contenitori (secchi o vaschette) di dimensioni adatte a evitare versamenti all‟esterno. Non mescolare prodotti diversi. Quando si nebulizza un prodotto farlo a braccio teso (tenendosi dunque lontani dalla “nube”) e lasciarlo depositare prima di riavvicinarsi, per evitare di inalarlo; se necessario usare la mascherina e gli occhiali protettivi. Quando si usano determinati prodotti gli ambienti devono essere ben aerati. Durante l‟impiego non fumare. Usare tutti i d.p.i. utili in rapporto alle diverse condizioni di lavoro e ai prodotti stessi (guanti, grembiuli, mascherine, ecc.). In particolare non utilizzare prodotti e non toccare stracci imbevuti di prodotti a mani nude. Oltre che stabilito dalla legge, l‟uso dei d.p.i. è indispensabile per proteggere la propria salute e non può essere considerato facoltativo. Il loro utilizzo, inoltre, non va considerato imbarazzante né una perdita di tempo. Per i piccoli fastidi si possono trovare soluzioni compatibili (i guanti di gomma possono essere calzati su leggeri guanti di cotone, ecc.). Stracci, carte e vestiario impregnati di particolari prodotti devono essere eliminati in appositi contenitori. A fine lavoro pulire gli attrezzi e pulire sempre le mani (per la pulizia delle mani non usare diluenti); lavare i capi indossati se capita che ci si versi addosso un prodotto. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 10 di 36 allegato 2 - Sostanze e preparati da ritenersi pericolosi MAGAZZINO MATERIALE PER PULIZIE Elenco Sostanze e preparati Schede Indicazioni di di pericolo sicurezz. Quantità Note: MAGAZZINO AD USO BIDELLI Modalità di stoccaggio (quantità media) tutti i prodotti sono chiusi a chiave nel ripostiglio del seminterrato, tranne una modica quantità per l’utilizzo corrente presente negli scaffali del corridoio antistante la cucina (area non accessibile agli alunni). Candeggina si 4 bott. da 2,5 litri Xi Funball detergente si Ammoniaca si Sapone liquido si WcNet si Xi 9 conf. da 0,75 litri Trielina si 2 conf. da 0,75 litri Alcool si Xn F Gold Pavimenti si LEGENDA Schede di sicurezza: (accompagnate alla confezione della sostanza /preparato). scrivere se sono presenti SI o NO 8 conf. da 5 litri 6 bott. da 1 litro Xi 3 cont. da 5 litri 7 cont. da 1 litro L’accesso al ripostiglio è limitato al solo personale autorizzato all’uso. Non esistono particolari modalità di stoccaggio, se non determinate dal fatto che l’uso quotidiano determina un ricambio dal punto di vista del tipo e del quantitativo dei prodotti medesimi. Una sintesi delle schede di sicurezza è appesa all’ingresso del magazzino (modalità d’uso, precauzioni da adottare, modalità di intervento in caso di contatto od ingestione accidentale) 2 cont. da 5 litri Indicazioni di pericolo: Modalità di stoccaggio: (chiusi a chiave e non devono = esplosivo = comburente, essere presenti contenitori anonimi). = facilmente infiammabile, Infiammabili : non più di 20 litri nello stesso armadio sigillato e = altamente infiammabile, antiscoppio. = corrosivo, = nocivo, = tossico, Tossico : in armadio aereato possibilmente aspirato. = altamente tossico, = irritante Liquido Aggressivo (in base al DM 17.12.77 e al DM 3.12.85) (acidi, basi, solventi) : armadio aereato con vasca di contenimento. E F F+ C T+ O Xn T Xi allegati: I PRODOTTI PER LE PULIZIE (da appendere nel ripostiglio e da distribuire al personale ATA) DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 11 di 36 allegato 3 - Documento di Valutazione Rischio Rumore Autocertificazione Rapporto di Valutazione del rumore (ex D.Lgs.277/91) Il sottoscritto in qualità Prof. Bonzi Franco di Dirig. Scolastico della scuola dell’Infanzia di San Gallo con sede in via San Gallo 48 CAP. 24015 Comune di San Giovanni Bianco - BG consapevole della responsabilità che assume ai sensi del D.Lgs.277/91 DICHIARA: di autocertificare la Valutazione del rumore in data 18/02/2006 che gli occupati nella scuola rispondono al seguente schema, per un totale n°17 Studenti; Docenti n°3; Collaboratori Scolastici e cuoca n°2. di aver potuto escludere il superamento degli 80 dBA di LEP sulla base: della palese assenza di sorgenti rumorose di aver consultato i seguenti lavoratori o loro rappresentanti (RLS): Sig.ra Rangeloni Alessandra che la Valutazione in oggetto, salvo l'obbligo di ripeterla ad ogni variazione consistente del quinquennale. rumore prodotto, San Giovanni Bianco, 18 febbraio 2007 verrà ripetuta con periodicità Il Dirigente Scolastico Prof. Bonzi Franco _______________________ per presa visione: per i lavoratori o loro rappresentanti: Sig.ra Rangeloni Alessandra R.L.S. _____________________ DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 12 di 36 allegato 4 - Presidi Sanitari per il pacchetto di medicazione (D.M. 15/07/2003) La cassetta di Pronto Soccorso, presente nel bagno per i disabili e per il personale, deve contenere almeno: Guanti sterili monouso (5 paia). Visiera paraschizzi. Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1). Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0,9%) da 500 ml (3). Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10). Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2). Teli sterili monouso (2). Pinzette da medicazione sterili monouso (2). Confezione di rete elastica di misura media (1). Confezione di cotone idrofilo (1). Confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso (2). Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2). Un paio di forbici. Lacci emostatici (3). Ghiaccio pronto uso (due confezioni). Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2). Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 13 di 36 allegato 5 - Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica Da affiggere all’interno della cassetta di Pronto Soccorso Al fine di evitare la trasmissione di malattie che si trasmettono con liquidi organici infetti, in particolare sangue (epatite B - epatite C - AIDS ecc.), si danno le seguenti indicazioni: E’ necessario indossare guanti monouso ogni volta si preveda di venire in contatto con liquidi organici di altre persone (es. per medicazioni, igiene ambientale) Gli strumenti didattici taglienti (forbici, punteruoli, cacciaviti ecc.) devono essere o strettamente personali o, se imbrattati di sangue, opportunamente disinfettati. Il disinfettante da utilizzare per le superfici e/o i materiali imbrattati di sangue o altri liquidi organici è l’ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo. In pratica si procede come indicato di seguito: - indossare guanti monouso - allontanare il liquido organico dalla superficie - applicare una soluzione formata da: 1 l. di acqua e 200 ml di ipoclorito di sodio al 5-6% di cloro attivo - lasciare la soluzione per 20’ - sciacquare con acqua N.B.: è necessario controllare la composizione dell’ipoclorito di sodio da utilizzare e verificare la concentrazione di cloro attivo sia al 5-6% DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 14 di 36 allegato 6 - Presidi Antincendio UBICAZIONE MEZZI di ESTINZIONE TIPO Atrio anti cucina locale dormitorio esterno locale caldaia nel ripostiglio del seminterrato n. 1 E n. 1 E n. 1 E n. 1 E P P P P Legenda Mezzi di estinzione: I = Idrante, N = Naspo, M = Manichetta, E = Estintore, DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 CONTROLLO SEMESTRALE (nome della ditta ) Out Antincendio Out Antincendio Out Antincendio Out Antincendio VARIE Mozzo Mozzo Mozzo Mozzo Tipo: P = Polvere, H = Halon, S = Schiuma, AC = Acqua, CO2 =Anidride carbonica, Pagina 15 di 36 B – METODOLOGIA B 1 - Fattori di rischio Classificazione e definizione dei rischi lavorativi presenti nella scuola, in conseguenza dello svolgimento delle attività di insegnamento e non, possono essere divisi in tre grandi categorie: Rischi per la sicurezza dovuti a : (rischi di natura infortunistica) Strutture - Ambienti Comportamenti Impianti elettrici Sostanze pericolose Incendio - Esplosioni Rischi per la salute dovuti a: (rischi di natura igienico ambientale) Agenti chimici Agenti fisici Agenti biologici Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a: (rischi di tipo trasversale) Organizzazione del lavoro Fattori psicologici Fattori ergonomici Condizioni di lavoro difficili La metodologia seguita nell’analisi dei fattori di rischio ha tenuto conto del contenuto specifico del D.Lgs. 626/94 e dei successivi aggiornamenti. L’analisi è stata effettuata utilizzando elenchi già esistenti adattati alla realtà scolastica della Scuola dell’Infanzia di San Gallo, elencando i fattori di rischio rilevati nella scuola dal Responsabile S.P.P. avvalendosi anche della collaborazione dei Docenti e dei Collaboratori scolastici. Per decisione del RSPP sono stati solamente elencati i fattori di rischio di stretta competenza dalla Scuola e dell’Ente proprietario dell’edificio scolastico. I fattori di rischio sopra riportati sono contenuti, nell’elenco seguente, in un ordinamento di tipologie organizzative e di lavoro più utile alle procedure di valutazione dei rischi. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 16 di 36 Elenco dei fattori di rischio Aspetti organizzativi e gestionali 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’ ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO INFORMAZIONE - FORMAZIONE PARTECIPAZIONE NORME E PROCEDIMENTI DI LAVORO DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO LAVORI IN APPALTO Salute e sicurezza di lavoratori e studenti 10. IMPIANTO ELETTRICO 11. ANTINCENDIO - VIE ED USCITE D’EMERGENZA 12. RUMORE E COMFORT ACUSTICO 13. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI) 14. RISCHIO BIOLOGICO 15. MICROCLIMA 16. ILLUMINAZIONE 17. ARREDI 18. ATTREZZATURE Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici 19. AULE 20. CUCINA 21. SERVIZI IGIENICI e LOCALI ACCESSORI 22. SPAZI ESTERNI e SEMINTERRATO (ripostiglio e caldaia) 23. BARRIERE ARCHITETTONICHE 24. COMPORTAMENTI DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 17 di 36 B 2 - Criteri utilizzati Sono di seguito descritti i criteri adottati per la Valutazione dei rischi (art. 4, comma 2) attraverso una descrizione di quanto attuato per identificare i mezzi più opportuni al fine di eliminare i rischi, ovvero a fronte di difficoltà o preclusioni, per controllarli. Si ribadisce che la valutazione dei rischi è stata svolta dal Responsabile del S.P.P., previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. L’obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel fornire al Dirigente Scolastico, quale datore di lavoro, (in questo caso anche R.S.P.P.) gli elementi utili a prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori della scuola e degli studenti. Pertanto l’intervento operativo di valutazione dei rischi porterà a: 1. suddividere le attività in relazione agli ambienti specifici in cui vengono svolte 2. identificare i fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo) 3. identificare i lavoratori e gli studenti (nel corso di particolari attività) eventualmente esposti al rischio. 4. quantificare i rischi (stima dell’entità dell’esposizione e della gravità degli effetti) 5. definire le priorità degli interventi necessari 6. individuare, programmare e mettere in atto le misure di prevenzione necessarie. B. 2. 1 Identificazione dei fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo) Tale fase si è sviluppata attraverso una breve, ma dettagliata sintesi delle attività che vengono svolte in ciascun ambiente di lavoro nell’ambito interno alla scuola. Naturalmente la valutazione riguarda i rischi che risultano ragionevolmente prevedibili, senza confondere il termine “rischio” con “pericolo”. E’ opportuno fare una prima valutazione complessiva per separare i rischi in due categorie: quelli ben noti per i quali si identificano prontamente le misure di controllo, e i rischi per i quali è necessario un esame più attento e dettagliato. L’identificazione dei fattori di rischio viene guidata dalle conoscenze disponibili su norme di legge e standard tecnici, dai dati desunti dall’esperienza e dalle informazioni raccolte, dai contributi apportati da quanti, a diverso titolo, concorrono all’effettuazione della stessa valutazione: responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, altre figure che possono essere utilmente consultate nel merito ( Dirigente Scolastico, Docenti, Personale non docente). B. 2. 2 Identificazione dei lavoratori esposti I lavoratori esposti, così come eventuali “gruppi di studenti” saranno (se opportuno) identificati nominalmente o come gruppi omogenei, per la programmazione dei successivi interventi di informazione/formazione. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 18 di 36 B. 2. 3 Quantificazione dei rischi (stima dell’entità dell’esposizione e della gravità degli effetti) – se opportuno redigere ceck list La quantificazione del rischio deriva dalla possibilità di definire il rischio come prodotto della Probabilità (P) di accadimento per la gravità del Danno (D) atteso: R = P x D La definizione della scala di Probabilità fa riferimento principalmente all’esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi l’evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori: Valore 3 Livello probabilità molto probabile 2 probabile 1 poco probabile Definizioni/Criteri Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata e il verificarsi del danno ipotizzato per lavoratori e studenti. Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella/e scuole. La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto. E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno. La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o addirittura nessun episodio. La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno: Valore Livello gravità danno 3 grave 2 medio Definizioni/Criteri Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale o addirittura letale. Esposizione cronica con effetti totalmente o parzialmente irreversibili e invalidanti. Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili. Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. 1 lieve Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. N.B.: Deve essere preso in considerazione il danno più grave che può essere associato al rischio in esame: a tal fine non può essere utilizzato il solo dato statistico ricorrente nella scuola, che mostra un basso numero di incidenti di quel tipo: di per sè tale dato non autorizza ad adottare misure di sicurezza meno restrittive. L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 19 di 36 Definiti la Probabilità (P) e la gravità del Danno (D), il rischio (R) viene calcolato con la formula R = P x D e si può raffigurare in una rappresentazione a matrice, avente in ascisse la gravità del Danno ed in ordinate la Probabilità del suo verificarsi. P 3 3 6 9 2 2 4 6 1 1 2 3 1 2 3 D Nella matrice i rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni in basso a destra, con tutta la serie disposizioni intermedie. Una tale rappresentazione è un importante punto di partenza per la definizione delle priorità e la programmazione temporale degli interventi di prevenzione e protezione da adottare. La valutazione numerica e cromatica del livello di rischio permette di identificare la priorità degli interventi da effettuare, ad es.: R6 Azioni correttive immediate 3R4 Azioni correttive da programmare con urgenza 1R2 Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve - medio termine B. 2. 4 Definizione delle priorità degli interventi necessari. In base al risultato di classificazione dei rischi e della loro quantificazione con il metodo sopra riportato il Capo d’Istituto avrà semplificato il compito di stabilire un ordine di priorità con il quale attuare le misure di prevenzione/protezione individuate per ciascun rischio. All’inevitabile soggettività utilizzata in fase di elaborazione del presente Documento, si potrà ovviare con il confronto continuo con i Docenti, e/o con coloro che di fatto eseguono le varie operazioni o utilizzano le varie attrezzature. L’ordine di priorità delle misure da attuare dovrebbe prescindere dal discorso economico, ma naturalmente i vincoli economici possono suggerire modifiche all’ordine che deriva dalla pura applicazione del metodo seguito. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 20 di 36 B. 2. 5 Individuazione, programmazione e messa in atto delle misure di prevenzione/protezione necessarie. L’individuazione delle misure di prevenzione e protezione rispetterà quanto indicato all’art. 3 del D.Lgs. 626/94 (Misure generali di tutela) ed in particolare farà riferimento ai principi gerarchici della prevenzione dei rischi in esso indicati: evitare i rischi utilizzare al minimo gli agenti nocivi sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che lo è meno prevenire i rischi alla fonte applicare provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuali limitare al minimo il numero di studenti e lavoratori che sono o che possono essere esposti al rischio cercare di garantire un miglioramento del livello di protezione integrare le misure di prevenzione/protezione con quelle tecniche e organizzative DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 21 di 36 B 3 - Obiettivi specifici perseguiti Aspetti organizzativi e gestionali 1. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Nell’ufficio della Segreteria scolastica dell’Istituto esiste l’elenco dettagliato del numero, della qualifica e del profilo professionale dei lavoratori (docenti, non docenti) e degli studenti. Esiste un regolamento, approvato in sede di Consiglio di Istituto, relativo anche ai comportamenti degli studenti. L’assegnazione dei compiti è fatta rispettando i profili professionali d’assunzione, coinvolgendo gli interessati e garantendo l’aggiornamento sull’introduzione di nuove attrezzature e procedure di lavoro. Tutto il personale deve essere a conoscenza dell’organigramma (ruoli e funzioni). Si prevede la consultazione periodica del Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori e dei Lavoratori mediante incontri organizzativi. Ogni riunione dovrà essere verbalizzata. 2. COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’ Compiti, funzioni e responsabilità sono chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le competenze professionali. (art. 4 D.Lgs. 626/94). È stato nominato e organizzato il Servizio di Prevenzione e Protezione, ai sensi del D.Lgs. 626/94 e nominato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (art. 4 e 8 D.Lgs. 626/94). L’Istituto Comprensivo non ha provveduto alla nomina del Medico competente, in quanto non necessario (art. 4 D.Lgs. 626/94). Il Servizio di gestione delle emergenze (squadra di primo soccorso – squadra per l’emergenza incendio) risponde a quanto richiesto dalla normativa. 3. ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Nel presente Documento di Valutazione dei rischi, è dichiarato il programma di prevenzione con gli obiettivi da raggiungere, i mezzi necessari, le priorità degli interventi necessari, i tempi di realizzazione e momenti di verifica (art. 4 D.Lgs. 626/94). 4. INFORMAZIONE - FORMAZIONE Tutti i lavoratori ricevono una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente incentrata sui rischi relativi al proprio ruolo ed alla mansione ricoperta. (art. 4, 21 e 22 D.Lgs. 626/94). 5. PARTECIPAZIONE Il lavoro è svolto secondo procedure chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli stessi sono stati chiamati a contribuire (art. 3 D.Lgs. 626/94). Il Dirigente Scolastico intende svolgere con frequenza almeno annuale la riunione periodica di Prevenzione e Protezione dai rischi (art. 11 D.Lgs. 626/94). Deve esistere una collaborazione attiva fra Capo d’Istituto, Servizio di Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ed Ente proprietario dell’edificio (art. 9, 11, 17, 19 D.Lgs. 626/94). 6. NORME E PROCEDURE DI LAVORO (Collaboratori scolastici) Durante le operazioni di pulizia devono ridursi al minimo i rischi derivanti da manipolazione manuale di oggetti : ferite da taglio, schiacciamenti, scivolamenti, cadute, esposizione e contatto ad agenti chimici (detergenti, sanificanti, disinfettanti) per tutto il personale addetto. Il personale addetto dovrà pertanto attenersi alle norme d’uso dei singoli prodotti e nel caso ravvisasse rischi di qualunque genere avvisare il Rappresentante LS. 7. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 22 di 36 I DPI, eventualmente da adottarsi, devono risultare alle norme di cui al D.Lgs. 475/92, sono adeguati ai rischi da prevenire e alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro e tengono conto delle esigenze ergonomiche o di salute di studenti, docenti e personale ATA. Dovrà essere controllata periodicamente la loro funzionalità ed efficienza e all’occorrenza, sentito il parere del RSPP, sostituiti. 8. EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO Esiste il Piano di Emergenza che comprende un Piano antincendio ed un Piano di evacuazione, il cui contenuto è adeguato alle necessità della Scuola, da rendere noto a studenti e personale; tale Piano periodicamente verrà simulato (almeno due volte nel corso dell’anno scolastico) - art. 4, 21 e 22 D.Lgs. 626/94 - D.M. 26.8.92. La popolazione scolastica sarà informata e formata sulle modalità di autoprotezione, di evacuazione e di comportamenti da tenere in caso di emergenza. Esiste un accesso di larghezza adeguata dalla strada per l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, che dovranno operare al livello del seminterrato; non è presente un idrante nel raggio di 50 metri. Esiste un servizio di Primo Soccorso. (art. 13 D.Lgs. 626/94). ANALISI DI un INFORTUNIO GRAVE il giorno 14 marzo 2008 alle ore 12.20 circa al termine della pausa pranzo nel locale mensa della scuola dell‟Infanzia di San Gallo; INFORTUNATO A.A. con diagnosi H di 4 anni d‟età. DESCRIZIONE DELL’INFORTUNIO: cosa è successo: A. girava tra i tavolini della mensa, raccogliendo e ingoiando alcuni pezzi di pane; probabilmente in questa occasione ha raccolto un chiodino (quelli di plastica utilizzati per comporre figure su una base forata) e l‟ha ingoiato. I docenti terminavano il pranzo al loro tavolo e osservavano i vari bambini, tra cui A. che era solita comportarsi in questo modo. Ad un certo punto A. ha iniziato a mostrare difficoltà respiratorie: all‟inizio sembrava un pezzetto di pane andato di traverso, che è stato rigurgitato e la situazione pareva risolta. Successivamente ha mostrato gravi difficoltà respiratorie, labbra bluastre: sono intervenute 2 insegnanti (Lava e Bonzi addette primo soccorso e formate adeguatamente) prestando i soccorsi idonei sia per liberare la trachea da corpi estranei sia, successivamente, nel praticare il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale. La docente di sostegno allertava il 118 e in seguito la madre di A.; A. emetteva dalla bocca bava mista a sangue, e ciò ha reso ancora più drammatica la situazione. Il 118 con ambulanza medicalizzata interveniva dopo circa 15 minuti; in questa occasione il dottore ha scoperto ed estratto un chiodino di plastica, ha praticato i soccorsi del caso con intubazione delle vie aeree; la bambina è stata trasporta poi con elicottero agli Ospedali Riuniti di Bergamo alle ore 13.30 circa in condizioni gravi. natura e sede della lesione: ostruzione delle vie respiratorie da corpi estranei (chiodino + pane) e probabile aggravamento con crisi di tipo epilettico. ANALISI DELL’INFORTUNIO I comportamenti dell‟infortunato hanno favorito l‟evento, che già si era proposto, anche se ovviamente in modalità meno gravi, altre volte nel corso dell‟anno; l‟alunna A. non aveva l‟abitudine di mettere in bocca oggetti, ma i suoi deficit visivi e attentivi possono averla tratta in inganno. I soccorsi sono stati immediati e adeguati, in linea con quanto appreso e praticato nel corso di aggiornamento sul primo soccorso, e di questo hanno dato atto anche il personale del 118. Le procedure seguite sono state quelle previste dal Piano di Emergenza. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 23 di 36 Alcune condizioni di rischio oggettivo hanno favorito o comportato l‟infortunio: a) la presenza di piccoli oggetti facenti parti di giochi adatti ai bambini della fascia d‟età della scuola dell‟Infanzia ed il fatto che uno di essi non fosse stato rimesso a posto b)la condizione di handicap dell‟alunno. Alla luce di questo, per migliorare la sicurezza e la salute nel nostro Istituto Scolastico, il Servizio di Protezione e Prevenzione ritiene che: a) tutti i docenti di sostegno partecipino ad un corso di Primo Soccorso e siano aggiornati riguardo le esercitazioni pratiche; i bambini disabili possono essere i bimbi più a rischio b) nelle scuole dell‟Infanzia si deve fare particolare attenzione all‟uso di piccoli oggetti e, in tutti i casi in cui fosse possibile, anche se dichiarati idonei alla fascia di età, sostituirli con oggetti di dimensione maggiore e non ingeribili accidentalmente. c) la chiamata al 118 è di importanza cruciale per ridurre i tempi del soccorso e per la sua efficacia: è opportuno che tale chiamata sia effettuata da un addetto al primo soccorso. tali direttive sono state impartite nella riunione con gli addetti al primo soccorso di tutto l’Istituto il 17 aprile 2008. 9. LAVORI IN APPALTO Se verranno affidati lavori in appalto per opere di manutenzione ordinaria e/o straordinaria, l’Amministrazione Comunale, quale Committente, fornirà agli appaltatori, e viceversa, informazioni relative ai rischi specifici esistenti nella scuola, e le procedure a cui dovranno attenersi, alla presenza di eventuali impianti ed attrezzature pericolose (art. 7 D.Lgs. 626/94) Salute e sicurezza di lavoratori e studenti 10. IMPIANTO ELETTRICO L'impianto elettrico funziona normalmente ed è provvisto di interruttore generale; esiste la relativa dichiarazione di conformità prevista dalla normativa per la parte ristrutturata (Legge 46/90). Il diffusore sonoro per segnalare l’emergenza è una tromba acustica da stadio (ad aria compressa), udibile in tutti i locali della scuola. Sono presenti le luci di emergenza. 11. ANTINCENDIO / VIE ED USCITE D’EMERGENZA Sono presenti quattro estintori, adeguati per numero e posizionamento. La segnaletica è conforme a quanto indicato nell’art. 33 del D.Lgs. 626/94 e nel DM 26.8.92 (Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica - G.U. n. 218 del 16.9.92). Le uscite di emergenza sono quattro, consentono quindi una evacuazione in tutte le possibili situazioni, ma il percorso dall’uscita di emergenza ad un luogo sicuro è nella maggior parte dei casi poco agevole (curve a gomito, scalini, strettoie). Il locale caldaia dovrebbe essere provvisto, secondo il parere del Servizio di Protezione e Prevenzione, di porta REI adeguata. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 24 di 36 12. RUMORE E COMFORT ACUSTICO E’ presente la Valutazione del rumore (Autocertificazione del Dirigente Scolastico) e verrà rispettata la periodicità prevista dalla valutazione (art.40 del D.Lgs. 277/91). 13. CARICO LAVORO FISICO (MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI) I lavoratori che, nello svolgimento della propria funzione, dovessero essere sottoposti a movimentazione manuale dei carichi, si atterranno a quanto previsto dall’art. 47 del D.Lgs. 626/94: per carichi (attrezzi, cose) gravosi da sollevare, anche occasionalmente, di peso superiore a 30 kg per gli uomini, 20 kg per donne ed adolescenti maschi, 15 kg per adolescenti femmine verrà adottata ogni misura tecnica, organizzativa, procedurale, di informazione e formazione che possa eliminare o anche solo ridurre i rischi per la salute. Inoltre, in base al D.Lgs. 26 marzo 2001 n. 151 (“Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”) art. 7 comma 1 “è vietato adibire le lavoratrici (madri) al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché ai lavori pericolosi, faticosi e insalubri”. L’art. 12 del citato D.Lgs. precisa che “qualora i risultati della valutazione di cui all’art. 11, comma 1, rivelino un rischio per la sicurezza e la salute delle lavoratrici (madri), il datore di lavoro adotta le misure necessarie affinchè l’esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modificandone temporaneamente le condizioni o l’orario di lavoro. Ove la modifica delle condizioni o dell’orario di lavoro non sia possibile per motivi organizzativi o produttivi, il datore di lavoro applica quanto stabilito dall’art. 7, commi 3, 4 e 5, dandone contestuale informazione scritta al servizio ispettivo del Ministero del Lavoro competente per territorio, che può disporre l’interdizione dal lavoro per tutto il periodo di cui all’art. 6, comma 1, in attuazione di quanto previsto all’art. 17”. Ai collaboratori scolastici verrà distribuito un fascicolo riguardante i rischi ed i comportamenti da tenere in relazione alla movimentazione manuale dei carichi, alla pulizia dei locali, alla manipolazione di sostanze per la pulizia e comunque pericolose o nocive, ecc. 14. IL RISCHIO BIOLOGICO Per “rischio biologico” si intende il rischio che deriva dal possibile contatto con sostanze organiche (sangue, urine, feci), che potrebbero trasmettere malattie, o con sostanze colturali (da laboratorio), che potrebbero provocare anche allergie e intossicazioni. In un contesto scolastico privo di particolari attività specialistiche e nell’ambito delle normali attività di pulizia il rischio biologico è praticamente limitato alla pulizia dei servizi igienici, fatte salve le punture da siringhe o la raccolta di rifiuti infetti dopo medicazioni, che fanno riferimento agli accorgimenti di prudenza presentati nella apposita scheda. Nella pulizia dei servizi igienici va dunque sempre prestata molta attenzione e vanno sempre usati i dispositivi di protezione individuale, di volta in volta più adatti, che riparino efficacemente da contatti diretti e da schizzi repellenti (mascherine, occhiali, guanti di gomma fino all’avambraccio tra l’altro obbligatori quando si usano sostanze corrosive -, grembiule o tuta - eventualmente di tipo “usa e getta” nel caso di pulizie straordinarie). Una cura particolare deve essere dedicata alla pulizia di questi dispositivi dopo l’attività, oltre che, ovviamente, alla pulizia degli strumenti usati (scopini, scopettoni, stracci, ecc.). Circa l’importanza dell’uso dei dispositivi di protezione individuale, non si dimentichi che, a prescindere dal rischio biologico, per la pulizia dei servizi igienici vengono di solito impiegati in maggiore quantità i prodotti più dannosi (disincrostanti, ecc.). DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 25 di 36 15. MICROCLIMA Gli ambienti sono provvisti di impianto di riscaldamento funzionante. La temperatura degli ambienti adibiti ad usi scolastici risponde in genere alla norma. Le finestre dell’aula grande e della cucina sono adeguate e a norma (alluminio, doppi vetri, apertura a battente e a vasistas). Le finestre degli altri locali non rispondono ai requisiti di isolamento e risparmio termico - Legge 9 gennaio 1991 n.10; in questi locali l’effettiva apertura delle finestre è limitata, durante le lezioni, per il possibile rischio di infortuni (apertura verso l’interno). 16. ILLUMINAZIONE I locali adibiti ad uso scolastico hanno un livello di illuminazione naturale ed artificiale adeguato. 17. ARREDI L’arredamento è in genere per forma e dimensione adeguato all’età degli studenti ed al tipo di scuola. Gli armadi e gli scaffali sono ancorati alle pareti. 18. ATTREZZATURE Scale E’ presente una unica scala portatile in alluminio del tipo a compasso; sufficientemente resistente nell’insieme e nei singoli elementi, visto l’uso alquanto limitato. Macchine Tutte le “macchine” acquistate dopo il 21/09/96 sono dotate di marcatura CE di Conformità secondo quanto stabilito dal DPR 459/96; sono disponibili le Istruzioni per l’uso fornito a corredo della macchina stessa. Nello specifico trattandosi di una scuola dell’Infanzia, pertanto senza presenza di laboratori di tipo professionalizzante, il riferimento riguarda sostanzialmente le dotazioni in uso al personale docente ed al collaboratore scolastico, (fotocopiatrice, registratore). Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici 19. AULE NORMALI Tutte le aule per le attività didattiche “normali”, visto il numero degli alunni, hanno caratteristiche tecniche dimensionali conformi alla normativa; lo standard minimo 1.80 mq/alunno è rispettato. L’altezza netta delle aule va dal minimo di 267 cm (aula piccola) a max. 320 cm (aula grande e sala giochi). Va segnalata la presenza di caloriferi sporgenti dalla muratura e non incassati in nicchia, che risultano quindi essere pericolosi per gli alunni soprattutto nella parte terminale; alcuni di essi sono stati ricoperti con appositi copricaloriferi (aula grande e uno nell’aula giochi); per i restanti occorrerà provvedere alla protezione almeno mediante coprivalvola. Aula grande: è utilizzata come aula mensa e, nel periodo di non utilizzo per tale scopo, come aula didattica normale. Misura circa 55 mq, con scaffalature addossate alle pareti o che fungono da divisori per creare spazi utili all’attività didattica (questi ultimi da ancorare alla parete); i tavoli sono utilizzabili sia per la refezione sia per l’attività didattica. Ha una uscita di emergenza con larghezza di 75 cm verso Est ed una porta a sud dalla quale si accede al reparto cucina; il percorso verso le altre zone didattiche è privo di ostacoli. I serramenti sono in alluminio, con doppi vetri ed apertura sia a battente, sia a vasistas. L’altezza dei parapetti delle finestre è adeguata. Sala giochi e TV: circa 51 mq, con scaffalature ancorate alle pareti; su uno scaffale è presente la televisione. L’esodo avviene verso l’uscita principale (L. 134 cm). L’altezza dei parapetti è DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 26 di 36 adeguata; i serramenti sono in legno con doppi vetri, ad apertura a battente, potenzialmente pericolosa in caso di apertura con la presenza degli alunni. Aula didattica piccola: circa 42 mq, h di soli 267 cm; le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente illuminazione e aerazione naturale, mentre il tipo di apertura, a battente, può risultare pericoloso per gli alunni. Le guarnizioni e la tenuta termica sono da verificare da parte dell’ufficio tecnico comunale. L’altezza dei parapetti è inadeguata (soli 80 cm, da portare a 100 cm). Adeguata ottobre 2009. Contiene fotocopiatrice e un personal computer ad uso dei docenti; due armadi sono da ancorare alle pareti. La porta (L. 80cm) si apre verso l’interno, invece che nel senso dell’esodo, che comunque può avvenire verso la Canonica; l’apertura verso l’esterno sarebbe maggiormente pericolosa. Aula dormitorio (per il riposo pomeridiano dei più piccoli) ed angolo morbido (per attività con un piccolo gruppo di alunni): è di proprietà della Parrocchia di San Gallo ed è sottostante la Canonica; è stata aggiunta all’edificio, tramite passaggio coperto, nell’estate 2005 come soluzione provvisoria per permettere la presenza di 2 sezioni. Misura circa 34 mq, sono presenti lettini e tavolini per la mensa. Il riscaldamento è ottenuto con 2 termoconvettori a metano (occorre eseguire regolare manutenzione annuale), protetti anche dal rischio di ustione con copricaloriferi. Le finestre sono in legno verniciato con specchiatura in vetro particolarmente sottile e non isolante, prive di guarnizioni; pertanto non rispondono ai requisiti di isolamento termico e di risparmio energetico richiesti dalla Legge 9 gennaio 1991 n.10. L’effettiva apertura delle finestre è limitata, durante le lezioni, per il possibile rischio di infortuni (apertura verso l’interno). La porta si apre verso l’interno, in senso contrario all’esodo per raggiungere l’uscita di sicurezza verso sud, lungo il passaggio coperto, L. 80 cm. 20. CUCINA e Dispensa I locali ed il pavimento degli spazi di lavoro sono adeguati alle condizioni d’uso. Sono presenti un fornello a metano con termovalvola, lavastoviglie – lavello – tavoli in acciaio, mobili pensili, scaldavivande. La piastrellatura è alta 200 cm. Le prese elettriche sono con interruttore. L’aerazione è garantita da due prese d’aria (una a pavimento e una a soffitto), da una cappa aspirante in acciaio con scarico all’esterno, dalle aperture (finestre e porte). La cucina è separata dal resto dell’edificio da porta tagliafuoco e dispone di autonoma uscita, seppure vada ad ostruire la via di esodo. E’ possibile comunque utilizzare l’uscita di emergenza verso est, percorrendo un breve corridoio dove sono presenti alcuni scaffali metallici ancorati alle pareti e contenenti prodotti di utilizzo quotidiano (anche alcune quantità minime di prodotti per la pulizia). Il soffitto presenta alcune tracce di umidità. Il locale non è provvisto di piletta di scarico a pavimento (rischio allagamento). Dalla cucina si accede alla dispensa, con frigorifero, congelatore, scaffali di metallo ancorati alle pareti, quadro elettrico generale. 21. SERVIZI IGIENICI e LOCALI ACCESSORI Servizi igienici: posti di fronte all’atrio, con antibagno, 3 servizi per gli alunni con relativi lavandini ed 1 bagno per il personale e per le persone disabili; nel bagno per le persone disabili è presente la cassetta del pronto soccorso. La porta dell’antibagno durante l’apertura era fonte di pericolo per il transito da/per l’aula piccola ed è stata rimossa nel settembre 2006; l’ingresso dell’antibagno è di larghezza insufficiente (70 cm), tale da rendere parzialmente inutilizzabile (per chi si trovasse in carrozzina) il bagno dei disabili (che invece ha larghezza adeguata). Si chiede dunque di allargare l’apertura dell’antibagno e di posizionare una porta con apertura verso sudest o scorrevole. Nei bagni per gli alunni non sono presenti pilette di scarico a pavimento. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 27 di 36 Atrio: serve da disimpegno per i vari locali; sono presenti alcuni scaffali ancorati alla parete; nell’atrio è presente un estintore. La porta di uscita di emergenza è a 2 battenti e larga 134 cm. 22. SPAZI ESTERNI e SEMINTERRATO Ripostiglio: posto nel seminterrato (raggiungibile dall’esterno, lato ovest), contiene materiale didattico non in uso e prodotti per la pulizia; all’esterno c’è l’interruttore elettrico generale di emergenza. Locale caldaia: vi si accede dal ripostiglio con porta in legno; la documentazione specifica sull’impianto (a gasolio) ed il locale è incompleta a causa della vetustà dell’impianto ed in via di aggiornamento da parte dell’Amministrazione Comunale. La manutenzione dell’impianto è regolare. Il cortile esterno, di fronte all’ingresso principale, viene utilizzato attualmente dagli alunni soltanto in caso di uscita/ingresso e in caso di evacuazione, in quanto vi è collocato il “punto di raccolta”. Le ringhiere che separano i vialetti di accesso dal cortile sono alte solo 72 cm (anzichè 100 cm) sono state sistemate nell’ottobre 2009. Il marciapiedi che circonda la scuola, raccordando quattro uscite di emergenza su cinque, è inadeguato allo scopo, in quanto presenta strettoie, gradini, angoli retti ed è di larghezza ridotta. 23. BARRIERE ARCHITETTONICHE L’accesso può avvenire solo tramite scalinata, piuttosto sconnessa. Non esiste un ascensore o un montascale. E’ presente un locale igienico per disabili, opportunamente attrezzato, ma non accessibile in carrozzella a causa della larghezza limitata dell’apertura dell’antibagno; inoltre l’ingresso nell’edificio è pregiudicato ai portatori di handicap fin dall’esterno, a causa della presenza di barriere architettoniche lungo il percorso dal cancello fino all’ingresso. 24. COMPORTAMENTI Al fine di evitare incidenti che possono comportare danni e infortuni, anche di grave entità è indispensabile che tutti i Docenti si attivino nella vigilanza degli studenti. In modo particolare durante le attività di gioco, la pausa dopo la mensa e all’ingresso / uscita dalla scuola. A tale proposito esiste un regolamento interno, approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto; è buona norma provvedere alla spiegazione agli studenti del medesimo non solamente all’inizio dell’anno scolastico ed ad un’attenta vigilanza funzionalmente al suo rispetto da parte di tutti gli studenti. Nel caso di Visite di istruzione o comunque di uscite dall’Istituto scolastico, sarà cura del docente promotore o del responsabile attuare tutte le procedure di rito. Dovrà inoltre promuovere iniziative di sensibilizzazione alla sicurezza nei confronti degli studenti secondo le diverse casistiche o caratteristiche della visita, curandosi di fornire informazioni precise anche ai genitori. Nel Piano di Emergenza sono dettagliate le procedure da seguire. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 28 di 36 C - INTERVENTI DA PROGRAMMARE area esterna e seminterrato Scheda n°1 N DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI PROGRAMMAZIONE INTERVENTI 1 Il locale caldaia nel seminterrato è privo di Acquisire documentazione; documentazione specifica sull’impianto e di posizionare porta REI e adeguare una porta REI adeguata locale; finestra aerazione; oppure R = 2x2 R = 4 sostituzione caldaia ed adeguare locale 2 La ringhiera che separa l’area calpestabile dal Alzare la barriera esistente fino ad cortile è alta solo 72 cm una H = cm. 110. R = 2x2 R = 4 3 Il marciapiedi che circonda la scuola, Allargare, ove possibile, rettificare e raccordando quattro uscite di emergenza su creare pendenze lievi per raccordare cinque, è inadeguato allo scopo, in quanto le varie uscite di emergenza presenta strettoie, gradini, angoli retti. R = 1x3 R = 3 4 L’accesso può avvenire solo tramite scalinata, piuttosto sconnessa. Non esiste un ascensore o un montascale per persone disabili. R = 1x3 R = 3 DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 E’ possibile utilizzare parte dello spazio a verde per predisporre uno scivolo senza barriere architettoniche dal cancello all’ingresso Pagina 29 di 36 Modifiche/aggiornamenti in base alle risultanze della documentazione verranno programmati i successivi interventi. Tenere il locale seminterrato in ordine ed il più possibile sgombro da materiali infiammabili. Si chiede comunque di sostituire almeno la porta attuale in legno con una in ferro Nell’aprile 2009 è stata installata una nuova caldaia a metano esterna lato sud edificio. Settembre 2007 Settembre 2008 Intervento effettuato novembre 2009 in modo parziale (tratto di ringhiera con sistemazione temporanea) con formazione nuovo edificio scolastico previsto per il 2009 nella programmazione delle opere pubbliche misura alternativa: preparazione maggiore all’ evacuazione con esercitazioni periodiche oltre le 2 prescritte dalla normativa con formazione nuovo edificio scolastico previsto per il 2009 nella programmazione delle opere pubbliche misura alternativa: sistemazione dei gradini sconnessi (entro autunno 2011) e presenza docenti/educatori/ATA in numero congruo servizi igienici Scheda n°2 N DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI 1 La porta dell’antibagno, quando è aperta è fonte di pericolo per il transito da/per l’aula piccola; l’ingresso dell’antibagno è di larghezza insufficiente (70 cm), tale da rendere parzialmente inutilizzabile (per chi si trovasse in carrozzina) anche il bagno dei disabili R = 2x2 R = 4 2 I bagni sono privi di piletta di scarico a pavimento. R = 2x1 R = 2 area cucina Modifiche/aggiornamenti porta settembre 2006 Settembre 2008 settembre 2013 mettere una all’ingresso dei bagni porta scorrevole allargare l’apertura dell’antibagno e settembre 2007 la porta dei bagni; prossima posizionare porta con apertura a sinistra ristrutturazione l’antibagno (verso sud/est) o a scorrimento realizzare piletta di scarico a pavimento con formazione nuovo edificio scolastico previsto per il 2009 nella programmazione delle opere pubbliche misura alternativa: controllo frequente da parte del personale di rubinetti aperti o perdite di acqua, adeguamento delle modalità di pulizia Scheda n°3 N DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI 1 La cucina risulta essere priva di piletta di scarico a pavimento. R = 2x1 R = 2 DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 PROGRAMMAZIONE INTERVENTI togliere temporaneamente la dell’antibagno PROGRAMMAZIONE INTERVENTI realizzare piletta di scarico a pavimento Pagina 30 di 36 Modifiche/aggiornamenti con formazione nuovo edificio scolastico previsto per il 2008 nella programmazione delle opere pubbliche misura alternativa: controllo frequente da parte del personale di rubinetti aperti o perdite di acqua, adeguamento delle modalità di pulizia area didattica N 2 Scheda n°4 DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI Aula dormitorio: la porta si apre verso l’interno, in senso contrario all’esodo R = 2x2 R = 4 alcuni caloriferi presenti sono sporgenti dalle murature e sono sprovvisti di copricaloriferi o di altri sistemi di protezione (coprivalvole). R = 2x2 R = 4 L’effettiva apertura delle finestre è limitata, durante le lezioni, per il possibile rischio di infortuni (apertura verso l’interno) nell’aula giochi, nell’aula piccola e nel refettorio. R = 2x2 R = 4 PROGRAMMAZIONE INTERVENTI Modifiche/aggiornamenti modificare il senso di apertura della porta entro settembre 2007 da parte del personale attuare particolare sorveglianza, non lasciare mai soli i bambini nell’aula dormitorio provvedere a proteggerli mediante idonei Settembre 2007 copricaloriferi privi di spigoli vivi o Settembre 2008 coprivalvole. 8 I parapetti delle finestre dell’aula piccola sono alti circa 80 cm R = 1x3 R = 3 Adeguare l’altezza (cm. 100). N 9 DESCRIZIONE VALUTAZIONE RISCHI Tutti i locali, tranne la cucina e l’ aula grande sono dotati di finestre che non rispondono ai requisiti di isolamento termico e di risparmio energetico. R = 2x1 R = 2 PROGRAMMAZIONE INTERVENTI Modifiche/aggiornamenti da verificare da parte dell’ufficio tecnico effettuata estate 2007 comunale le guarnizioni, la tenuta termica e la posa in opera delle finestre. 5 6 DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Sostituire i serramenti esistenti con altri dotati di meccanismo di bloccaggio per regolare l’apertura, o comunque modificare gli attuali sistemi di apertura con altri idonei (scorrevoli, vasistas, ecc.). Pagina 31 di 36 con formazione nuovo edificio scolastico previsto per il 2008 nella programmazione delle opere pubbliche misura temporanea sostitutiva:aerazione dei locali quando l’aula non è utilizzata entro settembre 2007 Settembre 2008 Intervento effettuato novembre 2009 D - COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE E FIGURE PROFESSIONALI Nell’individuazione e valutazione dei fattori di rischio, nell’individuazione delle misure preventive e protettive, nell’elaborazione delle procedure di sicurezza, nella stesura dei programmi di informazione e formazione, ci si è avvalsi del Responsabile del S.P.P. Nella effettuazione della Valutazione si è tenuto conto dei commenti e delle osservazioni dei lavoratori(docenti e non) coinvolti. Nel corso dei sopralluoghi negli ambienti di lavoro sono stati coinvolti i seguenti lavoratori: Prof. Bonzi Franco RSPP Sig.ra Rangeloni Alessandra RLS Sig. Galizzi Bernardo coordinatore del S.P.P. Arch. Almagioni Maurizio consulente esterno Dall'apposito Verbale redatto dal RSPP risulta che il personale è stato informato del contenuto del presente Documento, nonché dei nominativi dei lavoratori designati come: RSPP, RLS, Addetti a compiti di emergenza. Inoltre risulta essere stato formalizzato il programma dell’attività di informazione - formazione relativa ai rischi specifici a tutto il personale in servizio. La Valutazione dei rischi della Scuola si è svolta mediante: analisi delle fonti informative e della documentazione di sicurezza esistente identificazione dei fattori di rischio e del personale: docenti e non e studenti esposti sopralluoghi con compilazione delle liste di controllo sopralluoghi del RSPP, anche in presenza del RLS. La Valutazione dei rischi, l’individuazione delle misure preventive e protettive e la programmazione sono state effettuate dalle seguenti figure professionali: Nome Cognome Prof. Bonzi Franco Sig.ra Mangili Camilla Sig.ra Rangeloni Alessandra Sig. Galizzi Bernardo Arch. Almagioni Maurizio Sig.ra Bonzi Milena DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Qualifica professionale Dirigente Scolastico - RSPP Assessore P.I. Comune di Vedeseta Collaboratore Scolastico - RLS coordinatore del SPP consulente per l’Istituto docente responsabile del plesso Pagina 32 di 36 E - RISULTATI DELLA VALUTAZIONE Conformemente alla Metodologia di cui al Punto B, è stata effettuata la Valutazione dei Rischi e sono state applicate e compilate le liste di controllo per l’intero edificio scolastico. La compilazione delle liste di controllo ha consentito e consentirà in futuro di individuare e quantificare i rischi, di definire gli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro con un programma di attuazione basato su priorità ben definite. Tali priorità di intervento, definite in base alla metodologia di cui al Capitolo B3, verranno rispettate seguendo un programma di attuazione che associ scadenze più ravvicinate a quelle misure aventi rischio maggiore, secondo il seguente criterio e i seguenti tempi: Livello di rischio Tipo di urgenza Data max di attuazione prevista Azioni correttive immediate MAX. 30 GG. R6 3R4 1R2 Azioni correttive da programmare con urgenza Azioni correttive/migliorative da programmare nel brevemedio termine MAX. 90 GG. COMPATIBILMENTE ALLA DISPONIBILITA’ DELL’AMM. COMUNALE In caso di rischio del tipo R 6 accertato (spazi, strumenti, impianti ecc.), dovrà immediatamente essere data informazione al RLS; al RSPP, o direttamente al Dirigente Scolastico; pertanto , ogni attività che coinvolga il personale e/o gli studenti da ritenersi “ a rischio ” sarà sospesa in attesa di interventi atti alla rimozione del rischio rilevato. Viene stabilito il seguente programma d’attuazione degli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro; tali interventi sono stati individuati durante la Valutazione dei rischi. I tempi indicati per la realizzazione sono commisurati all’entità dei rischi e alla reale fattibilità. Le verifiche dell’efficienza delle misure attuate e di realizzazione di quelle programmate saranno svolte con cadenza almeno annuale, in occasione della riunione del Servizio di Prevenzione e Protezione.L’organizzazione delle suddette verifiche sarà curata dal Servizio di Prevenzione e Protezione. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 33 di 36 Programma d’attuazione degli interventi di miglioramento DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA E DI IGIENE DEL LAVORO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI San Gallo – via Centro. R=4 tempi previsti modifiche e adeguamenti LOCALE CALDAIA NEL SEMINTERRATO: Settembre 2008 Posizionare porta REI; per acquisire documentazione ed eventualmente docenti e ATA evitare accumuli materiali infiammabili nel ripostiglio posizionare porta REI (Impianto anteriore 1990) Aprile 2009 installata nuova caldaia entro settembre PORTA BAGNO posizionare porta bagni con apertura a 2007 Settembre 2008 settembre sinistra (verso sud-est) o porta scorrevole 2013 CALORIFERI SPORGENTI - Proteggere i entro settembre effettuata settembre caloriferi sporgenti dalle murature con 2007 Settembre 2008 tranne per 2 2008 adeguati copricaloriferi o coprivalvole caloriferi sala giochi e 2 2 aula piccola PORTE - Invertire il senso di apertura delle entro settembre Sorveglianza porte (aprire nel senso dell’esodo) dell’aula 2007 continua da parte di dormitorio. un adulto dei bambini in aula dormitorio entro settembre ALTEZZA BARRIERA IN FERRO - Alzare la effettuata novembre barriera che separa il viale di ingresso dal 2007 Settembre 2009 2008 cortile fino ad una H = cm. 100. FINESTRE AULA PICCOLA, SALA GIOCHI E con formazione misura temporanea AULA DORMITORIO: Sostituire i serramenti nuovo edificio sostitutiva:aerazione esistenti con altri dotati di meccanismo di scolastico previsto dei locali quando l’aula bloccaggio per regolare l’apertura, o comunque per il 2009 nella non è utilizzata modificare gli attuali sistemi di apertura con altri idonei (scorrevoli, vasistas, ecc.). Dotare inoltre i serramenti di vetrocamera e guarnizioni, in modo da favorire l’isolamento termico ed acustico. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 programmazione delle opere pubbliche Pagina 34 di 36 R=3 BARRIERE ARCHITETTONICHE – utilizzare parte dello spazio a verde per predisporre uno scivolo senza barriere architettoniche dal cancello all’ingresso o predisporre montascale tempi previsti modifiche e adeguamenti con formazione nuovo edificio scolastico previsto per il 2009 nella programmazione delle opere pubbliche misura alternativa: sistemazione dei gradini sconnessi (entro autunno 2011) e presenza docenti/educatori/ATA in numero congruo PORTA ANTIBAGNO - allargare l’apertura con formazione nuovo edificio scolastico dell’antibagno (almeno 90 cm) previsto per il 2009 nella programmazione delle opere pubbliche PERCORSO DI RACCORDO USCITE EMERGENZA – Allargare ove possibile (min.90 cm), rettificare e creare pendenze lievi con formazione nuovo edificio scolastico previsto per il 2009 nella programmazione delle opere pubbliche misura alternativa: preparazione maggiore all’ evacuazione con esercitazioni periodiche oltre le 2 prescritte dalla normativa novembre PARAPETTI FINESTRE – Adeguare entro settembre 2007 effettuato 2009 l’altezza dei parapetti delle finestre aula Settembre 2008 piccola (min. H = 100cm.). R=2 tempi previsti modifiche e adeguamenti BARRIERA SCIVOLO – La parte iniziale della ringhiera dello scivolo di accesso dalla strada all’edificio scolastico deve essere portata ad una altezza minima di cm. 100. BAGNI ALUNNI – Realizzare una piletta di scarico a pavimento nei bagni degli alunni. entro settembre 2007 effettuata 2009 Settembre 2008 CUCINA - realizzare piletta di scarico a con formazione nuovo edificio scolastico previsto per il 2009 nella programmazione delle opere pubbliche pavimento; invertire senso di uscita della porta. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 con formazione nuovo edificio scolastico previsto per il 2009 nella programmazione delle opere pubbliche novembre misura alternativa: controllo frequente da parte del personale di rubinetti aperti o perdite di acqua, adeguamento delle modalità di pulizia misura alternativa: controllo frequente da parte del personale di rubinetti aperti o perdite di acqua, adeguamento delle modalità di pulizia Pagina 35 di 36 F - REVISIONI A Generalità n° revisione B Metodologia della valutazione 1 1 C D E Coinvolgime Professiona Risultati nto del lità e della personale risorse valutazione impiegate Programma di attuazione 1 1 data 1 F Aggiorna menti programm. Aggiunte e/o modifiche 1 04/02/2008 firma Dirig. Scol. firma RSPP firma RLS n° revisione 2 data 18/09/2011 firma Dirig. Scol. firma RSPP firma RLS Criteri di revisione: I Punti del presente documento, in particolare i Punti A ed E, sono singolarmente passibili di revisione secondo i criteri temporali prescritti dal D.Lgs. 626/94. In linea generale le revisioni sono richieste: in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori (Art.4 comma 7); all’atto della scelta di nuove attrezzature di lavoro, sostanze o preparati chimici impiegati, sistemazione dei luoghi di lavoro, in relazione alla natura della attività (Art.4 comma 1); in ogni caso ogni tre anni, pur non rilevata presenza di agenti cancerogeni o biologici (art. 63 comma 5 e art. 78 comma 3). per “aggiunte e/o modifiche” si intende la documentazione , la certificazione o gli interventi richiesti ed attuati. DVR INFANZIA SAN GALLO 2007 Pagina 36 di 36