STUDIO AMBIENTEVARIO ARCH. DUCCIO RANDAZZO COMUNE DI CENTO PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA LACALITA' RENO CENTESE REALIZZAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA ELEMETARE STUDIO AMBIENTEVARIO ING. FRANCESCA CIBELLI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE STUDIO TECLA ING. LUCA QUARTIERI PROGETTAZIONE STRUTTURE STUDIO TECLA ING. ENRICO TORRICCELLI PROGETTAZIONE STRUTTURE STUDIO ZECCHINI SRL P.I. NICOLA ZECCHINI PROGETTAZIONE IMPIANTI MECCANICI STUDIO TECNICO PAMPURI SRL P.I. ACHILLE MUCCI PROGETTAZIONE IMPIANTI ELETTRICI PIANO DELLA SICUREZZA E COORDINAMENTO DOC. A3 ATI: CAPOGRUPPO IMPRESA MERIGHI SRL INDAGINI GEOLOGICHE P.I.FABIO GILIBERTI ACUSTICA 27/09/2013 SISTEM COSTRUZIONI SRL GEOGROUP SRL GEOL. PIERLUIGI DALLARI CORMA ELETTRICA Comune di Cento Provincia di Ferrara PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO D.Lgs. n.81 del 09 aprile 2008 D.Lgs. 106/2009 Oggetto: Realizzazione della nuova scuola elementare nella frazione di Reno Centese sito in Chiesa a Reno Centese di Cento (FE) Committente: Comune di Cento Il committente Il coordinatore per la sicurezza Il responsabile dei lavori L’impresa esecutrice Data _______________________ Piano di Sicurezza e Coordinamento 1 PAG E 27 Piano di Sicurezza e Coordinamento 2 PAG E 27 INDICE 1. Premessa………………………………………………………………………………………. 2. Descrizione dell’opera………………………………………………………………..….…... 3. Identificazione del cantiere………………………………………………………………….. 4. Soggetti coinvolti……………………………………………………………………………... 5. Organizzazione del cantiere……………………………………………………………..….. 6. Valutazione dei rischi ……………………………………………………………………..… 7. Schede fasi lavorative……………………………………………………………………...… 8. Cronoprogramma……………………………………………………………………..……… 9. Stima dei costi della sicurezza………………………………………………………….…… 10. Fascicolo dell’opera…………………………………………………………………….……. Piano di Sicurezza e Coordinamento 3 PAG E 27 1. PREMESSA Il presente Piano di Sicurezza e di Coordinamento è stato sviluppato e redatto in modo dettagliato al fine di consentire un’immediata lettura e comprensione da parte di tutti gli operatori del Cantiere. Tutte le informazioni risultano chiare e sintetiche e, per ogni fase di lavoro, è possibile dedurre tutti i rischi, con le relative valutazioni, le misure di prevenzione ed i relativi dispositivi di protezione individuali e/o collettivi da utilizzare. Il Piano contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi e le conseguenti procedure, gli apprestamenti e le attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori. Il documento è custodito presso il Cantiere. Utilizzazione e consultazione Il documento sarà utilizzato come guida da tutti i soggetti facenti parte del sistema organizzativo della sicurezza per applicare al meglio tutte le misure da adottare durante le varie lavorazioni in relazioni ai fattori di rischio presenti. Tutti saranno tenuti alla piena osservanza ed applicazione delle misure di sicurezza riportate nel presente documento. Le misure, i dispositivi di protezione individuale e le cautele di sicurezza sono: • tassativamente obbligatorie • da impiegare correttamente e continuamente • da osservare personalmente Revisione del piano Gli aggiornamenti saranno effettuati in occasione di circostanze che modifichino sostanzialmente il contenuto del piano, per l’eventuale introduzione di nuove e diverse lavorazioni a seguito di varianti in corso d'opera oppure per specifiche esigenze operative e di organizzazione aziendale dell'impresa aggiudicataria dei lavori, a seguito degli esiti della gara d'appalto. In occasione di revisioni del piano di sicurezza e coordinamento, il coordinatore per l'esecuzione prenderà le iniziative necessarie per informare i responsabili di tutte le imprese esecutrici, sul contenuto delle modifiche apportate. Definizioni ricorrenti Si adottano, nel presente documento le definizioni seguenti: • Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (per es. materiali o attrezzature di lavoro, metodi e pratiche di lavoro) avente la potenzialità di causare danni • Danno: lesione fisica e/o danno alla salute o ai beni Piano di Sicurezza e Coordinamento 4 PAG E 27 • Rischio: probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego, ovvero di esposizione, di un determinato fattore • Rischio residuo: rischio che permane dopo che sono state adottate le appropriate misure per ridurlo • Valutazione dei rischi: procedimento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, della possibile entità del danno, quale conseguenza del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori nell’espletamento delle loro mansioni, derivante dalla circostanze del verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro • Committente: soggetto per conto del quale l'intera opera viene realizzata. • Responsabile dei Lavori: soggetto incaricato, dal Committente,della progettazione o del controllo dell’esecuzione dell’opera; tale soggetto coincide con il progettista per la fase di progettazione dell’opera e con il direttore dei lavori per la fase di esecuzione dell’opera . • Coordinatore in materia di Sicurezza e di Salute durante la Progettazione (coordinatore per la progettazione): soggetto incaricato dal Committente o dal Responsabile dei Lavori per l'esecuzione dei compiti di cui all'art. 91 del D.Lgs. 81/08: - Redazione Piano di Sicurezza e Coordinamento - Predisposizione di un Fascicolo contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori. • Coordinatore in materia di Sicurezza e di Salute durante la realizzazione dell'opera: soggetto, diverso dal datore di lavoro dell’impresa esecutrice, incaricato dal Committente o dal Responsabile dei Lavori, dell'esecuzione dei compiti di cui all'art.92 del D.Lgs. 81/08: - verificare, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’art. 100 D.Lgs. 81/08 e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro; - verificare l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di cui all’articolo 100, assicurandone la coerenza con quest’ultimo ed adeguare il piano di sicurezza e coordinamento e il fascicolo di cui all’articolo 91, comma 1, lettera b), in relazione all’evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, nonché verificare che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza; - organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione; - verificare l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere; - segnalare al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli 94, 95 e 96, e Piano di Sicurezza e Coordinamento 5 PAG E 27 alle prescrizioni del piano di cui all’articolo 100 e proporre la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornirne idonea motivazione, il coordinatore per l’esecuzione provvede a dare comunicazione dell’inadempienza alla Azienda Sanitaria Locale e alla Direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti; - sospendere in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate. • Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS): persona, ovvero persone, elette o designate per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e sicurezza durante il lavoro • Lavoratore autonomo: persona fisica la cui attività professionale concorre alla realizzazione dell’opera senza vincolo di subordinazione • Prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell’attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute • Cantiere temporaneo o mobile: qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile di cui all'allegato X del D. Lgs. 81/08 Piano di Sicurezza e Coordinamento 6 PAG E 27 2. DESCRIZIONE DELL’OPERA L'intervento in oggetto consiste nella realizzazione di fabbricato scolastico sito in via Chiesa a Reno Centese di Cento (Fe) . L’edificio sarà realizzato con struttura prefabbricata in legno (pannelli XLAM e travi in legno lamellare) che appoggerà su una platea armata di fondazione. Suddividendo l’intervento complessivo in macro fasi, si possono individuare le seguenti lavorazioni che verranno eseguite: 1. Accantieramento 2. Scavi 3. Fondazioni 4. Montaggio struttura in legno 5. Carpenterie metallica 6. Posa copertura in legno 7. Installazione pannelli solari e fotovoltaici 8. Impianto elettrico e idro-termo-sanitario 9. Lattoneria 10. Installazione pannelli solari e fotovoltaici 11. Pavimenti, intonaci e serramenti 12. Tinteggiatura 13. Opere di finitura 14. Sgombero cantiere L’impresa appaltatrice dovrà individuare l’area di cantiere realizzando opportuna recinzione, dotata di accessi pedonale e carraio allo scopo di delimitare le aree utilizzata per lo stoccaggio del materiale e per i servizi del cantiere mediante elementi in metallo e rete plastificata fino ad un’altezza non inferiore a 2 metri, in modo tale da impedire l’accesso da parte di persone non autorizzate. Il Capo Cantiere dovrà verificare giornalmente l’integrità della recinzione, delle opere provvisionali, la leggibilità della segnaletica, il corretto funzionamento delle lampade e l’utilizzo costante dei DPI da parte delle maestranze. Sarà compito delle maestranze il rispetto dell’area esterna e la riduzione massima dell’impatto della lavorazione svolte sull’ambiente sia dal punto di vista della rumorosità che dell’occupazione degli spazi. Saranno utilizzati da parte dell’Impresa Esecutrice le seguenti opere provvisionali: - piattaforme verticali elettriche Piano di Sicurezza e Coordinamento 7 PAG E 27 3. IDENTIFICAZIONE DEL CANTIERE Indirizzo del cantiere: Via Chiesa – Reno Centese di Cento (FE) Titoli abilitativi Inizio lavori: x - x- 2013 Durata lavori: x giorni Numero medio dei lavoratori Importo complessivo €x INQUADRAMENTO DELL’AREA Piano di Sicurezza e Coordinamento 8 PAG E 27 4. SOGGETTI COINVOLTI COMMITTENTE Nome e Cognome Comune di Cento Indirizzo Via XXV Aprile 11 Cento (Fe) Telefono / Fax / PROGETTISTA Nome e Cognome Arch.Duccio Randazzo Ing.Francesca Cibelli Indirizzo Via Marchese 25 Formigine (Mo) Telefono T. 059 551630 Fax F.059 551630 RESPONSABILE DEI LAVORI Nome e Cognome Comune di Cento Indirizzo Via XXV Aprile 11 Cento (Fe) Telefono / Fax / DIRETTORE LAVORI Nome e Cognome Arch.Duccio Randazzo Indirizzo Via Marchese 25 Formigine (Mo) Telefono Tel 059 551630 Cel 338 8074068 Fax Fax 059 551630 Piano di Sicurezza e Coordinamento 9 PAG E 27 COORDINATORE SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE Nome e Cognome Ing.Francesca Cibelli Indirizzo Via Marchese 25 Formigine (Mo) Telefono Tel 059 551630 Cel 335 6917774 Fax Fax 059 551630 COORDINATORE SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE Nome e Cognome Ing.Francesca Cibelli Indirizzo Via Bramante 1 Casinalbo di Formigine Telefono Tel 059 551630 Cel 335 6917774 Fax Fax 059 550391 Piano di Sicurezza e Coordinamento 10 PAG E 27 IMPRESA ESECUTRICE Montaggio struttura in legno Impresa SISTEM COSTRUZIONI srl Legale rappresentante Orsini Carlo P.IVA 02251920365 Indirizzo via Montegrappa 18-20 Solignano di Castelvetro (Mo) Telefono 059 797477 Fax 059 797646 Iscrizione C.C.I.A.A. 02251920365 Posizione INAIL INAIL MO n. 4486934 Posizione INPS INPS MO n.5005932765 Iscrizione ALBO ARTIGIANI / Datore di lavoro Responsabile di cantiere Geom.Massimo Frattini Assistente di cantiere RLS Boni Raimondo RSPP Ghibellini Francesco Medico competente Dott.Vivoli Roberto Elenco lavoratori Nome e Cognome Data di nascita Mansione 1 2 3 4 Piano di Sicurezza e Coordinamento 11 PAG E 27 IMPRESA ESECUTRICE Opere Edili Impresa Impresa Merighi srl Legale rappresentante Merighi Andrea P.IVA 01700920380 Indirizzo Via stradellazzo 3 Cento (Fe) Telefono Fax Iscrizione C.C.I.A.A. 01700920380 Posizione INAIL INAIL FE n. 18084948 Posizione INPS INPS FE n. 2904299931 Iscrizione ALBO ARTIGIANI / Datore di lavoro Responsabile di cantiere Andrea Merighi Assistente di cantiere RLS ---------di zona RSPP Dott. Andrea Veronesi Medico competente Dott. Bianchi Elenco lavoratori Nome e Cognome Data di nascita Mansione 1 2 3 4 Piano di Sicurezza e Coordinamento 12 PAG E 27 IMPRESA ESECUTRICE impianti Impresa Corma Elettrica srl Legale rappresentante Massimiliano Corsini P.IVA 02590930364 Indirizzo Via Rossini 3 Spilamberto (Mo) Telefono Fax Iscrizione C.C.I.A.A. 02590930364 Posizione INAIL INAIL MO n. 4631395 Posizione INPS INPS MO n. 5006989438 Iscrizione CASSA EDILI / Datore di lavoro Reponsabile di cantiere Massimiliano Corsini Assistente di cantiere RLS RSPP Medico competente Elenco lavoratori Nome e Cognome Data di nascita Mansione 1 2 2 4 Piano di Sicurezza e Coordinamento 13 PAG E 27 IMPRESA ESECUTRICE ………………………………….………… Impresa Legale rappresentante P.IVA Indirizzo Telefono Fax Iscrizione C.C.I.A.A. Posizione INAIL Posizione INPS Iscrizione CASSA EDILI Datore di lavoro Reponsabile di cantiere Assistente di cantiere RLS RSPP Medico competente Elenco lavoratori Nome e Cognome Data di nascita Mansione 1 2 2 4 Piano di Sicurezza e Coordinamento 14 PAG E 27 5. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE Piano di Sicurezza e Coordinamento 15 PAG E 27 1. Tabella di Cantiere In cantiere vi è l'obbligo di esibire il "cartello di cantiere" che oltre ai dati essenziali dello stesso deve riportare informazioni relative alle figure professionali ed alle imprese impegnate nella realizzazione dell'opera (appaltatrice e sub-appaltatrice). Deve essere collocato in sito ben visibile prima dalla consegna dei lavori e contenere tutte le indicazioni necessarie a qualificare il cantiere. 2. Recinzione di Cantiere Occorre installare una recinzione di cantiere per circoscrivere l’area di intervento ed evitare interferenze con la restante parte dell’area cortiliva. 3. Accesso e Viabilità di Cantiere L’accesso e l’uscita del cantiere avvengono da via Chiesa a Renoi Centese di Cento (Fe). I mezzi d'opera diretti in cantiere procedono a passo d'uomo all’interno dell’area cortiliva privata che conduce all’area di cantiere. In prossimità del cancello occorre inserire l'idonea segnaletica di cantiere indicante i rischi e le prescrizioni per i lavoratori che si recano all'interno del cantiere e che vieti l'accesso al personale non autorizzato. Il capocantiere della Ditta Esecutrice dirige e sorveglia la viabilità interna concordata. I mezzi d'opera diretti in cantiere procedono a passo d'uomo. Le vie di transito vanno mantenute curate e non devono essere ingombrate da materiali che ostacolano la normale circolazione. 4. Trasporto e accatastamento di materiale La zona per lo stoccaggio del materiale è stata concordata tra l’Impresa esecutrice ed il Coordinamento della Sicurezza e verrà allestita all’interno dell’area di cantiere come indicato nella planimetria di cantiere allegata. Il trasporto di materiale verrà eseguito con idonei mezzi la cui guida sarà affidata a personale pratico. I materiali saranno opportunamente imbragati, la velocità dei mezzi sarà contenuta sia soprattutto nelle fasi di manovra nell’area cortiliva. 5. Impianto elettrico e impianto di messa a terra e contro le scariche atmosferiche L'impianto elettrico è realizzato utilizzando personale esclusivamente specializzato in conformità a quanto richiesto dalla L. 46/90; la ditta incaricata della realizzazione dell'impianto avrà cura di rilasciare al cantiere apposita dichiarazione di conformità, così come previsto dalla stessa legge 46/90. Eventuali varianti di tipo sostanziale al progetto originale dell'impianto vengono eseguiti in base a nuovi elaborati disposti dal progettista. L'eventuale richiesta di allacciamento delle ditte Piano di Sicurezza e Coordinamento 16 PAG E 27 subappaltatrici che operano in cantiere sarà fatta al direttore tecnico di cantiere che indicherà il punto di attacco per le varie utenze; detta fornitura sarà subordinata alle seguenti condizioni: - fornitura tramite allacciamento al quadro del subappaltatore dotato come minimo di interruttore di linea e interruttore differenziale; - esecuzione dell'impianto elettrico del subappaltatore in conformità alle norme di buona tecnica ed eseguite a regola d'arte; - dichiarazione di conformità. L’eventuale richiesta di allacciamento delle ditte subappaltatrici che operano in cantiere sarà fatta al direttore tecnico di cantiere che indicherà il punto di attacco per le varie utenze; detta fornitura sarà subordinata alle seguenti condizioni: Saranno assolutamente vietati allacciamenti di fortuna o difformi dalla buona tecnica. Lo stesso impianto è verificato prima della messa in servizio da un tecnico competente per conto dell’impresa proprietaria dell’impianto e denunciato, entro 30 giorni, al competente ufficio dell’ISPSEL i cui riferimenti si trovano nel presente piano. Le prese a spina che vengono adoperate all’interno del cantiere sono di tipo rispondente alle norme CEE e corredate ciascuna a monte di interruttore differenziale e protezioni contro il cortocircuito ed il sovraccarico. Non vengono utilizzati riduttori di passo. Copia del certificato di conformità e delle verifiche periodicamente compiute sono tenuti presso la sede del cantiere a disposizione degli organi di vigilanza. 6. Impianto idrico di cantiere L'approvvigionamento dell'acqua sia potabile che non, avviene esclusivamente tramite l’allacciamento alla rete esistente. L'eventuale richiesta di allacciamento delle ditte sub-appaltatrici che operano in cantiere è fatta al direttore tecnico di cantiere che indica il punto di attacco per le varie utenze. 7. Ufficio - spogliatoio Verranno installati sul lato est dell'area di cantiere n.2 box adibiti ad uso ufficio-spogliatoio. In questi container verranno conservati i documenti di cantiere, un estintore, la cassetta del pronto soccorso. Il locale dovrà essere dato ai lavoratori convenientemente arredato e di sufficiente capacità. 8. Wc Verranno installati n.4 wc chimici. Tutti i suddetti locali dovranno essere illuminati, ben difesi dalle intemperie. 9. Mensa La mensa non è presente in cantiere ma è garantita sul territorio. Piano di Sicurezza e Coordinamento 17 PAG E 27 10. Altri posti di lavoro Qualora in fase di esecuzione, fosse necessario individuare altri posti fissi di lavoro, gli stessi dovranno essere riportati nell'allegata planimetria di cantiere. I rischi verranno valutati dal Coordinatore in fase di Esecuzione. Eventuali variazioni della viabilità interna del cantiere saranno prontamente indicate in un allegato al Piano di Sicurezza e Coordinamento. 11. Prevenzione incendi Sostanze infiammabili Deve essere presente in cantiere e dato copia al coordinatore in fase di esecuzione la scheda di sicurezza di tutte le sostanze infiammabili utilizzate in cantiere. Piano di emergenza In caso di allarme, che verrà dato inevitabilmente a voce, tutti i lavoratori si ritroveranno in quello che verrà definito di volta in volta come spazio sicuro ed il capo cantiere procederà al censimento delle persone affinché si possa verificare l'assenza di qualche lavoratore. L'eventuale chiamata ai Vigili del Fuoco viene effettuata esclusivamente dal capo cantiere o da un suo delegato che provvederà a fornire loro tutte le indicazioni necessarie per focalizzare il tipo di intervento necessario. Gli incaricati alla gestione dell'emergenza provvederanno a prendere gli estintori o gli altri presidi necessari e a far fronte alla stessa in base alle conoscenze ed alla formazione ricevuta. Fino a quando non è stato precisato che l'emergenza è rientrata tutti i lavoratori dovranno rimanere fermi o coadiuvare gli addetti all'emergenza nel caso in cui siano gli stessi a chiederlo. Ai sensi del D.Lgs. 81/08 ci sarà in cantiere un adeguato numero di persone addette alla gestione dell'emergenza che devono aver frequentato apposito corso mentre agli altri lavoratori sarà consegnato a carico delle imprese scritto riportante le indicazioni di massima sull'uso degli estintori e delle procedure. Deve essere consegnata al coordinatore in fase di esecuzione, copia dell'attestato di partecipazione a tale corso. 12. Presidi sanitari Stante l’ubicazione del cantiere, per intervento a seguito di infortunio grave, si farà capo alle strutture pubbliche dell’Ospedale Civile di Cento. A tale scopo saranno tenuti in evidenza i numeri telefonici utili e tutte le maestranze saranno informate del luogo in cui potranno eventualmente trovare, all’interno del cantiere, sia l’elenco di cui sopra sia un telefono a filo o cellulare per le chiamate d’urgenza. In cantiere devono essere tenuti i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Il corrispondente presidio sanitario che dovrà essere presente in cantiere deve essere messo in correlazione al numero massimo di persone che possono essere presenti in cantiere, al grado di rischio del cantiere ed alla sua ubicazione geografica, in relazione alla particolare organizzazione imprenditoriale l’impresa rimane obbligata a scegliere il presidio ad essa pertinente, nel piano operativo l’impresa è tenuta ad indicare il tipo di presidio che sarà tenuto in cantiere. Piano di Sicurezza e Coordinamento 18 PAG E 27 Ai sensi del D.Lgs 81/08 ci sarà in cantiere un adeguato numero di persone addette al primo soccorso che devono aver frequentato apposito corso. Prima dell’inizio lavori sarà presentato al direttore tecnico di cantiere, al coordinatore in fase d’esecuzione e a quant’altri lo chiedano, copia dell’attestato di partecipazione a tale corso. 13. Sorveglianza sanitaria L'appaltatore, entro dieci giorni dall'aggiudicazione dei lavori, deve far pervenire al coordinatore per l'esecuzione dei lavori il nominativo del medico competente e deve allegare al presente piano l'anagrafica completa del predetto medico, il cui nominativo e recapito telefonico deve essere tenuto sempre a disposizione dei lavoratori. Il medico competente, prima dell'immissione al lavoro dei lavoratori soggetti a visita preventiva deve rilasciare un certificato di idoneità alla specifica mansione, deve inoltre curare le visite periodiche secondo le cadenze prescritte dalla legge e che qui si elencano, in sintesi, le visite mediche obbligatorie cui devono essere sottoposti i lavoratori, relative alle principali lavorazioni di cantiere: • Visita annuale: impiego di utensili ad aria compressa che espongono il lavoratore a vibrazioni (martelli pneumatici, vibratori, ecc.) • Visita semestrale: impermeabilizzazioni con uso di catrame e bitumi. • Visita trimestrale/semestrale: verniciatura con impiego di solventi (tipo toluolo, xilolo, acetone, derivati alcoli), lavoratori esposti a concentrazione di piombo nell'aria • Visita semestrale: uso di oli disarmanti • Visita annuale e, in ogni caso, prima di iniziare un nuovo cantiere: impiego di materiali contenenti amianto (installazione e/o rimozione) • Visita annuale ed esame radiografico del torace: lavoratori esposti al rischio di polveri silicee (cemento, ecc.) • Visita almeno biennale per Lepw 85-90 dbA, annuale se superiore a Lepw 90 dbA: lavorazioni che espongono i lavoratori a rumore • Visita preventiva e periodica con periodicità definita dal medico competente: lavoratori soggetti a movimentazione manuale dei carichi Il medico competente ha l'obbligo della visita degli ambienti di lavoro almeno una volta all'anno, ferma restando l'obbligatorietà di visite ulteriori, allorché si modificano le situazioni di rischio. Il medico competente deve: • collaborare con il datore di lavoro e con il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, sulla base della specifica conoscenza dell'organizzazione dell'impresa e delle situazioni di rischio, alla predisposizione delle misure per la tutela della salute e dell'integrità psicofisica dei lavoratori • effettuare gli accertamenti sanitari • esprimere i giudizi di idoneità alla mansione specifica al lavoro • informare per iscritto l'appaltatore e lo stesso lavoratore qualora, a seguito degli accertamenti, esprima un giudizio di inidoneità parziale o temporanea o totale del lavoratore Piano di Sicurezza e Coordinamento 19 PAG E 27 • istituire ed aggiornare, sotto la propria responsabilità, per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria, una cartella sanitaria e di rischio da custodire presso il datore di lavoro con salvaguardia del segreto professionale • fornire informazioni ai lavoratori sul significato degli accertamenti sanitari cui sono sottoposti e, nel caso di esposizioni ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell'attività che comporta l'esposizione a tali agenti. Fornire altresì, a richiesta, informazioni analoghe al rappresentante dei lavoratori • informare ogni lavoratore interessato dei risultati degli accertamenti sanitari e, a richiesta dello stesso, rilasciargli copia della documentazione sanitaria • comunicare, in occasione delle riunioni, al rappresentate per la sicurezza, i risultati anonimi collettivi degli accertamenti clinici e strumentali effettuati e fornire indicazioni sul significato di detti risultati • visitare gli ambienti di lavoro (con le limitazioni di cui si è detto sopra) e partecipare alla programmazione del controllo dell'esposizione dei lavoratori, i cui risultati gli devono essere forniti, a cura dell'appaltatore, con tempestività ai fini dei pareri di competenza • fatti salvi i controlli sanitari, effettuare le visite mediche richieste dal lavoratore qualora tale richiesta sia correlata ai rischi professionali • collaborare con il datore di lavoro per la predisposizione del servizio di pronto soccorso • collaborare all'attività di formazione e informazione Piano di Sicurezza e Coordinamento 20 PAG E 27 Segnaletica di cantiere Per indicazione di accessi, vie di transito, arresti, precedenze, percorsi, vale la segnaletica propria del codice della strada. Per quanto riguarda invece la cartellonistica di sicurezza, bisogna attenersi al D.Lgs. 81/08. Essi si distinguono in cartelli di divieto, avvertimento e prescrizione. SEGNALI DI DIVIETO Divieto di accesso Posizionamento generico All’ingresso del cantiere e in prossimità di tutti i luoghi di accesso. Nei depositi e nelle aree in cui l’accesso sia permesso solo al personale autorizzato. Il segnale va accompagnato dalla relativa scritta. Vietato ai pedoni Posizionamento generico In prossimità dei piani inclinati; all’imbocco delle gallerie ove sia ritenuto pericoloso l’accesso ai pedoni; in corrispondenza delle zone di lavoro od ambienti ove, per ragioni contingenti, possa essere pericoloso accedervi, come ad esempio ove si eseguono demolizioni. Il cartello è normalmente accompagnato dall’indicazione della natura del pericolo. Norme legislative Art. 219 – DPR 547 del 27/04/1955 Art. 62 – DPR 164 del 7/01/1956 Vietato fumare o usare fiamme libere Posizionamento generico In tutti quei luoghi nei quali esiste il pericolo di incendio o di esplosione. Sulle porte di ingresso dei locali dove sono installate batterie di accumulatori. In prossimità delle pompe di rifornimento carburanti. Nei luoghi di deposito di esplosivi, oli combustibili, bombole di acetilene, ossigeno, recipienti di acetone, alcol etilico, olio di trementina (acqua ragia), petrolio, ecc. Nelle autorimesse, officine, laboratori di falegnameria, ecc. Nei locali di verniciatura Norme legislative Art. 303 – DPR 547 del 27/04/1955 Piano di Sicurezza e Coordinamento 21 PAG E 27 SEGNALI DI AVVERTIMENTO Pericolo generico Posizionamento generico Per indicare un pericolo non segnalabile con altri cartelli. E’ completato di solito con la scritta esplicativa del pericolo esistente (segnale complementare). Norme legislative D.Lgs 493/96 Attenzione ai carichi sospesi Posizionamento generico Sulla torre gru, nelle aree di azione della gru, in corrispondenza della salita e discesa dei carichi a mezzo di montacarichi. Nei pressi delle macchine per la lavorazione del ferro. Nei pressi dell’impianto di betonaggio. Norme legislative D.Lgs 493/96 Materiale infiammabile Posizionamento generico Nei pressi di tutti i materiali infiammabili ed in prossimità delle zone di cantiere in cui la temperatura è particolarmente alta a causa delle lavorazioni in corso. SEGNALI DI PRESCRIZIONE Protezione del capo Posizionamento generico Nelle circostanze in cui si riscontri la possibilità di caduta di materiale dall’alto o di attrezzature dall’alto o la possibilità del rischio di urti contro ostacoli fissi ad una altezza d’uomo, ad esempio impalcature ed impianti, deve essere utilizzato il casco di protezione, tale obbligo verrà manifestato mediante affissione del relativo carrello segnaletico. Nei pressi del posto di Piano di Sicurezza e Coordinamento 22 PAG E 27 carico e scarico con apparecchi di sollevamento, nei pressi delle macchine per la lavorazione del ferro, dei luoghi dove si armano e si disarmano le strutture. L’uso dei caschi è obbligatori in tutte le zone all’interno del raggio di azione della gru. I cashi devono essere usati da tutto il personale, visitatori compresi. Norme legislative Art. 381 – DPR 547 del 27/04/1955 Art. 26 – DPR 303 del 19/03/1956 Art. 12 – DPR 320 del 20/03/1956 Protezione dell’udito Posizionamento generico Negli ambienti di lavoro od in prossimità delle operazioni dove la rumorosità raggiunge un livello sonoro tale da costituire un rischio di danno all’udito. Norme legislative Art. 377 – DPR 547 del 27/04/1955 Art. 24 – DPR 303 del 19/03/1956 Protezione degli occhi Posizionamento generico Nelle lavorazioni che possono provocare la proiezione di particelle solide; ad esempio eventuale utilizzo di dischi abrasivi o da taglio attraverso l’uso di smerigliatrici, è prescritto l’impiego di occhiali. In prossimità di tutte le macchine che comortano l’obbligo di indossare occhiali di protezione. Norme legislative Art. 377 – DPR 547 del 27/04/1955 Protezione dei piedi Posizionamento generico Dove si compiono lavori di carico e scarico di materiali pesanti; dove sostanze corrosive potrebbero il cuoio di normali calzature; quando vi è pericolo di punture ai piedi. All’ingresso del cantiere per tutti coloro che entrano; nei pressi delle macchine per la lavorazione del ferro e nei luoghi di saldatura. Piano di Sicurezza e Coordinamento 23 PAG E 27 Norme legislative Art. 384 – DPR 547 del 27/04/1955 Protezione delle mani Posizionamento generico L’utilizzo di guanti protettivi è previsto in tutte le operazioni che comportano manipolazione attrezzature o contatto con materiali di taglienti, abrasivi o corrosivi. Fra queste l’eventuale carico e scarico materiale. Dove esiste pericolo di lesioni delle mani. Nei pressi delle macchine per la lavorazione del ferro, nei pressi dei luoghi di saldatura. Norme legislative Art. 383 – DPR 547 del 27/04/1955 Protezione delle vie respiratorie Posizionamento generico Negli ambienti di lavoro dove esiste il pericolo di introdurre nell’organismo , mediante la respirazione, elementi nocivi sotto forma di gas, polveri, nebbie e fumi. Nei pressi dei luoghi di lavoro in cui si effettua la levigatura dei pavimenti. Norme legislative Art. 387– DPR 547 del 27/04/1955 Art. 64 – DPR 320 del 20/03/1956 Art. 65 – DPR 320 del 20/03/1956 Protezione del corpo Posizionamento generico Nei luoghi in cui siano installate delle attrezzature con particolari organi in movimento. Nei pressi delle aree di lavoro in cui si viene a contatto con sostanze insudicianti, lavori di verniciatura, coibentazione, demolizioni, rimozione di materiali insudicianti Norme legislative Art. 379– DPR 547 del 27/04/1955 Art. 385 DPR 547 del 27/04/1955 Piano di Sicurezza e Coordinamento 24 PAG E 27 Protezione contro le cadute Posizionamento generico Nei luoghi dove viene eseguito il montaggio e lo smontaggio di ponteggi o altre opere provvisionali; montaggio e smontaggio di apparecchi di sollevamento (es. gru), montaggio di costruzioni prefabbricate o industrializzate, per alcune fasi di lavoro non proteggibili con protezioni o sistemi di tipo collettivo Norme legislative Art. 386– DPR 547 del 27/04/1955 Art. 10 DPR 164 del 07/01/1956 Veicoli a passo d’uomo Posizionamento generico All’ingresso del cantiere in posizione ben visibile ai conducenti dei mezzi di trasporto. Nelle aree interne del cantiere in caso di percorrenza di automezzi di trasporto su ruote di qualsiasi genere. Affiancato alla scritta AUTOMEZZI ACCOMPAGNATI in caso di spazi ristretti che necessitino di una guida a terra. Norme legislative Art. 182– DPR 547 del 27/04/1955 Art. 168 DPR 547 del 27/04/1955 ALTRI SEGNALI Estintore Nei pressi dell’estintore stesso Cassetta pronto soccorso Nei pressi della cassetta di pronto soccorso Piano di Sicurezza e Coordinamento 25 PAG E 27 Documenti da conservare in cantiere Il coordinatore in fase di esecuzione dell'opera chiederà alle imprese ogni documento utile relativo all'esecuzione in sicurezza delle varie lavorazioni. A scopo preventivo e per le esigenze normative le imprese che operano in cantiere dovranno fornire, al Coordinatore in fase di Esecuzione, prima del reale inizio delle lavorazioni la seguente documentazione: · i dati dell'Impresa (addetti, sede sociale, telefono ect..); · copia iscrizione alla C.C.I.A.A.; · organigramma dell'Impresa in riferimento al cantiere in oggetto (legale rappresentante, direttore tecnico, assistente di cantiere, capo cantiere ect..); · denuncia apertura cantiere all'INAIL; · elenco dipendenti utilizzati presso il cantiere; · elenco degli addetti al pronto soccorso e antincendio presenti c/o il cantiere · copia del libro matricola dei dipendenti; · copia del registro infortuni; · registro infortuni vidimato c/o AUSL Provinciale (nel caso in cui le Imprese operanti risulti come sede in Provincia diversa dalla Provincia in cui è sito il Cantiere); · certificati regolarità contributiva INPS; · certificati iscrizione Cassa Edile; · comunicazione apertura nuovo cantiere Cassa Edile; · Piano Operativo di Sicurezza (POS); · Piano, Istallazione, Montaggio, Uso, Smontaggio del Ponteggio (PIMUS); · cronoprogramma degli interventi (diagramma di Gantt); · DURC; · dichiarazione di avvenuta valutazione dei rischi in relazione al D.Lgs 81/2008 e s.m.i.; · dichiarazione di corretta applicazione dei contratti di categoria e di regolarità contributiva; · dichiarazione organico medio annuo calcolato rispetto agli ultimi tre anni; · copia del documento di valutazione generale dell'esposizione dei lavoratori alla rumorosità secondo D.Lgs 81/2008; · copia del documento di valutazione specifico al cantiere dell'esposizione dei lavoratori alla rumorosità secondo D.Lgs 81/2008; Inoltre, oltre a custodire c/o gli uffici di cantiere copia della documentazione precedentemente richiesta, dovranno essere conservati copia dei seguenti libretti uso/manutenzione : · libretti di omologazione degli apparecchi di sollevamento ad azione non manuale di portata superiore a 200 kg.; · copia di denuncia di installazione, c/o gli Enti di controllo (AUSL) per gli apparecchi di sollevamento non manuali di portata superiore a 200 kg.; Piano di Sicurezza e Coordinamento 26 PAG E 27 · verifica trimestrale delle funi e delle catene riportata sul libretto di omologazione degli apparecchi di sollevamento; · verifica annuale degli apparecchi di sollevamento non manuali di portata superiore a 200 kg.; · dichiarazione di stabilità degli impianti di betonaggio; · copia di autorizzazione ministeriale e relazione tecnica per i ponteggi metallici fissi; · disegno esecutivo del ponteggio firmato dal responsabile di cantiere per ponteggi montati secondo schemi tipo; · progetto del ponteggio ad opera di ingegnere abilitato per ponteggi difformi da schemi tipo o per altezze superiori a 20 m; · dichiarazione di conformità Legge 81/08 per impianto elettrico di cantiere; · segnalazione all'esercente l'energia elettrica per lavori effettuati a meno di 5 metri dalle linee elettriche stesse; · scheda di denuncia degli impianti di protezione inoltrata all'ISPELS competente per territorio; · scheda di denuncia degli impianti di messa a terra inoltrata all'ISPELS competente per territorio; · copia dell’avvenuta denuncia all’AUSL di competenza relativa al montaggio degli impianti di sollevamento; · copia dei libretti uso e manutenzione relativi alle macchine e attrezzature utilizzate. Piano di Sicurezza e Coordinamento 27 PAG E 27 Numeri Utili Pronto Soccorso 118 Vigili del fuoco 115 Carabinieri 112 Polizia municipale HERA guasti ENEL Ospedale Ospedale di Cento tel Azienda AUSL Azienda AUSL Cento Coordinare sicurezza in fase di esecuzione Ing.Francesca Cibelli 335 6917774 fax 051-6838117 Altri numeri Nell'area di cantiere è indispensabile la presenza di un telefono o in alternativa di un cellulare per consentire la chiamata dei soccorsi esterni. Tale elenco di numeri utili deve esser sempre esposto all'interno dell'ufficio di cantiere in modo tale che sia a disposizione del capocantiere e/o degli addetti alle emergenze e pronto soccorso in caso di necessità. Piano di Sicurezza e Coordinamento 28 PAG E 27 Dispositivi di protezione personali Rif. Normativo Art 75 - 76– 77 – 79 D.lgs. n.81/08 (Testo Unico in materia di sicurezza e salute sul lavoro ) – Allegato VIII D.lgs. n.81/08 punti 3,4 n.7 UNI EN 340/04 Tutto il personale sarà fornito dai mezzi necessari di protezione individuale: caschi, occhiali, guanti, cinture di sicurezza, scarpe con soletta e puntali in acciaio, tappi antirumore, ecc. che dovrà usare a seconda dei casi e comunque secondo le indicazioni riportate nel presente piano in relazione ad ogni fase di lavoro. In relazione ai rischi specifici connessi con le varie lavorazioni, il personale sarà dotato dei corrispondenti dispositivi di protezione individuale D.P.I. Tali D.P.I. saranno dati in consegna ad ogni singolo addetto; all’atto della consegna sarà raccomandato l’impiego del mezzo stesso in tutti quei casi in cui le condizioni di lavoro lo imporranno. Ai sensi dell’art. 76 del D.Lgs. 81/2008 comma 3, in caso di rischi multipli che richiedono l’uso simultaneo di più D.P.I., questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell’uso combinato, la propria efficacia nei confronti del rischio e di rischi corrispondenti. A titolo generale si può prevedere l’utilizzo di ciascun mezzo di protezione secondo quanto riportato di seguito: Protezione della testa Nelle circostanze in cui si riscontri la possibilità di caduta di materiale dall’alto o di attrezzature dall’alto o la possibilità del rischio di urti contro ostacoli fissi ad una altezza d’uomo, ad esempio impalcature ed impianti, deve essere utilizzato il casco di protezione, tale obbligo verrà manifestato mediante affissione del relativo carrello segnaletico Protezione degli occhi Nelle lavorazioni che possono provocare la proiezione di particelle solide; ad esempio eventuale utilizzo di dischi abrasivi o da taglio attraverso l’uso di smerigliatrici, è prescritto l’impiego di occhiali Protezione delle mani L’utilizzo di guanti protettivi è previsto in tutte le operazioni che comportano manipolazione attrezzature o contatto con materiali di taglienti, abrasivi o corrosivi. Fra queste l’eventuale carico e scarico materiale Piano di Sicurezza e Coordinamento 29 PAG E 27 Protezione dei piedi L’impiego delle scarpe antinfortunistiche del tipo con suolo antichiodo e dotate di puntale contro lo schiacciamento è da considerarsi obbligatorio per tutte le operazioni di cantiere Protezione del corpo L’impiego delle opportune tute di lavoro è da considerarsi generalizzato. Nel caso di particolari operazioni devono essere utilizzate opportune cinture di sucerezza Protezione dell’udito L’obbligo dell’impiego dei protettori auricolari, in particolare cuffie, verrà disposto nei confronti del personale addetto all’uso di mezzi e per tutte quelle lavorazioni il cui livello di esposizione al rumore risulta superiore agli 85 dBA come previsto dal decreto 277/91 Protezione delle vie respiratorie In tutti i casi di possibile diffusione di polveri o sostanze tossiche, è obbligatorio l’utilizzo di appropriati mezzi di protezione individuale D.P.I. per le vie respiratorie. In caso di lavorazioni eseguite in condizioni di freddo intenso e/o pioggia vanno indossati indumenti di protezione contro le intemperie Imbracature per il corpo I lavoratori impegnati in opere in quota e nel montaggio del ponteggio devono indossare l’imbracatura per evitare la caduta dall’alto in conformità alla norma UNI EN 361 Piano di Sicurezza e Coordinamento 30 PAG E 27 Informazione e formazione dei lavoratori Il personale presente in cantiere è tenuto a seguire le indicazioni, in materia di sicurezza, impartite dal proprio Datore di Lavoro, dal Coordinatore in fase di Esecuzione e dai preposti. Ogni impresa deve fornire, almeno 5 gg prima dell’inizio dei propri lavori , il P.O.S. (Piano Operativo di Sicurezza) relativo alle opere da eseguire al Coordinatore in fase di Esecuzione. Il documento deve contenere tutte le misure di sicurezza e prevenzione da attuare durante le lavorazioni e sarà verificato ed accettato dal Coordinatore. Il datore di Lavoro dal 1 ottobre 2006 deve fornire un tesserino di riconoscimento ad ogni addetto della propria impresa ai sensi dell’art. 36 bis comma 3 Legge 248 del 2006 il quale deve indossarlo durante la permanenza in cantiere. Tale tesserino deve indicare il nominativo e la data di nascita del lavoratore, la sua foto ed i dati della ditta per cui lavora. Il coordinatore verifica che il nominativo sia presente nell’elenco dei dipendenti indicato nel Piano Operativo della Sicurezza dell’Impresa. Piano di Sicurezza e Coordinamento 31 PAG E 27 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI La valutazione dei rischi deve essere finalizzata all’individuazione e all’attuazione di misure di protezione e prevenzione da adottare per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori. Pertanto tale processo sarà legato sia al tipo di fase lavorativa in cantiere sia a situazioni determinate da sistemi quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti utilizzati, materiali e prodotti coinvolti nei processi. La valutazione dei rischi si articola nelle seguenti operazioni: • suddividere le lavorazioni/attività • identificare i fattori di rischio • identificare le tipologie di lavoratori esposti • quantificare i rischi (stima della probabilità di esposizione e della gravità degli effetti) • individuare e mettere in atto le misure di prevenzione necessarie Metodologia Adottata La quantificazione e relativa classificazione dei rischi deriva dalla stima dell’entità dell’esposizione e dalla gravità degli effetti; infatti, il rischio può essere visto come il prodotto della Probabilità P di accadimento per la Gravità del Danno D: R=PxD Per quanto riguarda la probabilità di accadimento si definisce una scala delle Probabilità, riferendosi ad una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi l’evento indesiderato, tenendo conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni che potrebbero comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Piano di Sicurezza e Coordinamento 32 PAG E 27 Scala delle Probabilità P Valore Livello 1 non 2 probabile poco probabile Criteri L’anomalia da eliminare potrebbe provocare un danno solo in concomitanza con eventi poco probabili ed indipendenti. Non sono noti episodi già verificatisi. L’anomalia da eliminare potrebbe provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi. L’anomalia da eliminare potrebbe provocare un danno anche se in modo non 3 probabile automatico e/o diretto. E’ noto qualche episodio in cui all’anomalia ha fatto seguito il verificarsi di un danno. Esiste una correlazione diretta tra l’anomalia da eliminare ed il verificarsi del 4 altamente danno ipotizzato. probabile Si sono già verificati danni conseguenti all’anomalia evidenziata nella struttura in esame o in altre simili ovvero in situazioni operative simili. Scala dell’Entità del Danno D Valore Livello Criteri Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente 1 lieve reversibile. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili 2 medio 3 grave 4 gravissimo Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale. Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o invalidità totale. Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti Piano di Sicurezza e Coordinamento 33 PAG E 27 Combinando le due scale in una matrice si ottiene la Matrice Dei Rischi nella quale ad ogni casella corrisponde una determinata combinazione di probabilità/entità dei danni. Di seguito è riportata la matrice che scaturisce dalle suddette scale: Altamente Probabile 4 8 12 16 Probabile 3 6 9 12 Poco Probabile 2 4 6 8 Improbabile 1 2 3 4 Medio Grave Gravissimo R = PxD Lieve PROBABILITA’ Calcolo indice Rischio DANNO Ad ogni rischio riscontrato nella situazione lavorativa è stato assegnato un indice di RISCHIO R scalato da 1 a 16, al fine di individuare i rischi più rilevanti sia sotto il punto di vista della probabilità sia sotto quello della gravità delle conseguenze. Piano di Sicurezza e Coordinamento 34 PAG E 27 Classe di Rischio Basso (1 ≤ R≤ 2) Priorità di Intervento Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione Azioni correttive da programmare a medio termine Accettabile (3 ≤ R≤ 4) Intervento da inserire in un programma di interventi a medio termine ma da realizzare anche in tempi più ristretti qualora sia possibile attuarlo unitamente ad altri interventi più urgenti Notevole (6 ≤ R≤ 9) Azioni correttive da programmare con urgenza L’intervento previsto è da realizzare in tempi relativamente brevi anche successivamente a quelli stimati con priorità alta Azioni correttive Immediate Elevato (12 ≤ R≤ 16) L’intervento previsto è da realizzare con tempestività nei tempi tecnici strettamente necessari non appena approvato il budget degli investimenti in cui andrà previsto l’onere dell’intervento stesso Piano di Sicurezza e Coordinamento 35 PAG E 27 RISCHI Di seguito vengono esaminati i vari rischi presenti durante le fasi lavorative: [R3] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di macchine o mezzi, o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere. Il rischio persiste in tutte le fasi lavorative che prevedono l’uso di utensili elettrici manuali tipo sega circolare, flessibili, seghetti alternativi, trapani, avvitatori, pistole sparachiodi, e attrezzi manuali tipo mazze, mazzette martelli. Per i rischi specifici alle metodologie di lavoro usate dalle imprese si fa riferimento ai Piani Operativi della Sicurezza delle stesse. [R4] Colpi, tagli, punture, abrasioni Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani; contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica, per contatto con l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere. Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro. Per i rischi specifici alle metodologie di lavoro usate dalle imprese si fa riferimento ai Piani Operativi della Sicurezza delle stesse. [R5] Dermatiti, irritazioni cutanee, reazioni allergiche Irritazioni cutanee, reazioni allergiche, dermatiti causate dal contatto con solventi, detergenti, malte cementizie, resine o sostanze capaci di azioni allergizzanti(riniti, congiuntiviti, dermatiti allergiche da contatto). Per i rischi specifici alle metodologie di lavoro usate dalle imprese si fa riferimento ai Piani Operativi della Sicurezza delle stesse. [R6] Elettrocuzione Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione. Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore. Per i rischi specifici alle metodologie di lavoro usate dalle imprese si fa riferimento ai Piani Operativi della Sicurezza delle stesse. [R7] Getti o schizzi Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo durante i lavori, a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con utensili, con materiali, sostanze, prodotti, attrezzature che possono dare luogo a getti e/o schizzi pericolosi per la salute. Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo conseguenti alla proiezione di schegge durante Piano di Sicurezza e Coordinamento 36 PAG E 27 lavorazioni eseguite direttamente o in postazioni di lavoro limitrofe. Per i rischi specifici alle metodologie di lavoro usate dalle imprese si fa riferimento ai Piani Operativi della Sicurezza delle stesse. [R8] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana minuta, o rilascianti fibre minute, o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol. Intossicazione causata dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco, di carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali di varia natura. Per i rischi specifici alle metodologie di lavoro usate dalle imprese si fa riferimento ai Piani Operativi della Sicurezza delle stesse. [R9] Incendi o esplosioni Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla combustione di recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di esplosivo per demolizioni o di ordigni bellici interrati, ecc.. Deve essere presente in cantiere e dato copia la coordinatore in fase di esecuzione la scheda di sicurezza di tutte le sostanze infiammabili utilizzate in cantiere. [R11] Rumore dBA 85 / 90 Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione compresa tra 85 e 90 dBA. Per i rischi specifici alle metodologie di lavoro usate dalle imprese si fa riferimento ai Piani Operativi della Sicurezza delle stesse. [R12] Scivolamenti e cadute Scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio (nel caso di salita su mezzi o macchine), o da cattive condizioni del posto di lavoro (come ad esempio disordine per presenza di residui sparsi delle lavorazioni), o da cattive condizioni della viabilità pedonale. Per i rischi specifici alle metodologie di lavoro usate dalle imprese si fa riferimento ai Piani Operativi della Sicurezza delle stesse. [R13] Vibrazioni Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse. [R14] Scoppio Lesioni conseguenti allo scoppio di silos, serbatoi, recipienti, tubazioni, macchine o utensili alimentati ad aria compressa o destinate alla sua produzione, ecc. per sovrapressioni causate da carico superiore Piano di Sicurezza e Coordinamento 37 PAG E 27 ai limiti consentiti, malfunzionamento delle tubazioni di sfiato,danneggiamenti subiti, ecc. [R15] Ustioni Ustioni conseguenti al contatto con materiali ad elevata temperatura (posa in opera di asfalti e manti bituminosi, calce in spegnimento,ecc.) o organi lavoratori di macchine ed attrezzi (saldatrice, cannello a gas, sega, flessibile, ecc.), o motori, o sostanze chimiche aggressive. [R16] Rumore dBA 80 / 85 Danni all'apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione compresa tra 80 e 85 dBA. [R18] Rumore dBA < 80 Il lavoratore è addetto ad attività comportanti valore di esposizione quotidiana personale non superiore a 80 dBA: per tali lavoratori, il decreto 277/91 non impone alcun obbligo. [R19] Rumore dBA > 90 Danni all’apparato uditivo, causata da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature: esposizione superiore a 90 dBA. [R20] Movimentazione manuale dei carichi Lesioni relative all'apparato scheletrico e/o muscolare durante la movimentazione manuale dei carichi, per il loro eccessivo peso o ingombro o per la scorretta posizione assunta dal lavoratore durante la movimentazione. [R21] Disturbi alla vista Danni agli occhi per proiezione di schegge scintille o trucioli, aria compressa o urti accidentali. (danni meccanici). Danni agli occhi per irradiazione ultravioletta, luce intensa, raggi laser (danni ottici). Danni agli occhi dovuti a liquidi caldi, corpi estranei caldi (ustioni). Rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici propri dell’attività delle singole imprese esecutrici Piano di Sicurezza e Coordinamento 38 PAG E 27 7. SCHEDE FASI LAVORATIVE Individuazione, analisi e valutazione dei rischi, misure di prevenzione e protezione 1. 2. 3. Accantieramento 1.1. Organizzazione del cantiere ………………………………………………… 42 1.2. Realizzazione dell’impianto elettrico e di messa a terra…………………. 45 1.3. Realizzazione dell’impianto contro le cariche atmosferiche……………… 46 1.4. Conduzione di mezzi a motore in cantiere ………………………………… 47 1.5. Viabilità pedonale di cantiere ……………………………………………….. 49 1.6. Ganci metallici per sollevamento …………………………………………… 51 1.7. Funi e catene metalliche per sollevamento ………………………………… 52 Demolizioni 2.1. Demolizione di superfici eseguita con martello demolitore……………… 54 2.2. Demolizione di manufatti con martello demolitore………………… 56 2.3. Demolizione di strutture in c.a. con mezzi meccanici……………………. 58 2.4. Rimozione di manto di copertura…………………………………………… 60 Depositi 3.1. 4. 5. Depositi di sostanze infiammabili e/o esplosivi………………………….. 62 Scavi e Fondazioni 4.1. Utilizzo di escavatore e pala meccanica…………………………………….. 63 4.2. Sbancamenti e scavi……………………………….………………………….. 65 Opere strutturali 5.1. Esecuzione casserature ed armatura……………………………………….. 67 5.2. Getto di calcestruzzo…………………….…………………………………… 69 5.3. Spandimento e vibrazione dei getti di cls…………………………………. 71 5.4. Disarmo delle armature………………………………………..……………. 73 5.5. Taglio del legname con sega circolare……………………………………… 75 5.6. Lavorazione del ferro………………………………………………………… 77 5.7. Opere di saldatura elettrica…………………………………………………. 79 5.8. Posa in opera di manto di copertura……………………………………….. 80 5.9. Opere di lattoneria…………………………………………………………… 82 Piano di Sicurezza e Coordinamento 39 PAGE 27 6. 7. Fognatura ed opere esterne 6.1. Scavo a sezione obbligata e posa di tubazioni in pvc…………………….. 84 6.2. Posa di pozzetti e chiusini…………………………………………………… 85 Rinterro 7.1. 8. 9. Rinterro e compattazione scavi…………………..………………….…… 87 Montaggio struttura in legno prefabbricata 8.1. Sollevamento e stoccaggio di struttura prefabbricata…………………….. 89 8.2. Utilizzo di autogru …………………………………………………………… 91 Pannelli solari e fotovoltaici 9.1. Installazione di pannelli solari-fotovoltaici ……………………………… 93 10. Impianti 10.1. Realizzazione di impianto elettrico……………………………………….… 95 10.2. Realizzazione di impianto idro-termo-sanitario…………………………. 96 11. Pavimenti, intonaci e serramenti 11.1. Realizzazione di massetto in cls………..…………………………………… 98 11.2. Posa in opera di pavimenti………………………………….………………. 99 11.3. Posa in opera di rivestimenti………...……………………………………… 101 11.4. Posa in opera di serramenti………...……………………………………..… 102 12. Tinteggiatura 12.1. Preparazione di pareti interne e soffitti ……………………………………. 103 12.2. Tinteggiatura di pareti interne e soffitti …………………………………… 105 13. Mezzi d’opera e attrezzature 13.1. Imbracatura …………………………………………………………………… 107 13.2. Sollevamento e trasporto di materiali con uso di sistemi di imbracatura costituiti da brache semplici o funi metalliche ……………………………. 108 13.3. Utilizzo di utensili elettrici…………………………………………………… 110 13.4. Uso dell’autopompa……..…………………………………………………… 111 14. Opere provvisionali 14.1. Allestimento ponteggio metallico ………………………………………. 113 14.2. Scale fisse ed a mano………… ……………………………………………… 115 14.3. Reti di protezione su coperture………….…………………………………. 116 15. Movimentazione manuale di carichi Piano di Sicurezza e Coordinamento 40 PAGE 27 15.1. Lavori manuali ……………………………………………………………….. 117 16. Dispositivi di protezione individuale 16.1. Cinture di sicurezza ……………………………………………..…………… 119 16.2. Otoprotettori ……………………………………………………………..…… 121 16.3. Guanti di protezione ………………………………………………….……… 123 16.4. Calzature di sicurezza ………………………………………..……………… 125 16.5. Protezione delle vie respiratorie ………………………….………………… 127 16.6. Elmetti di protezione ………………………………………………………… 129 Piano di Sicurezza e Coordinamento 41 PAGE 27 1. ACCANTIERAMENTO 1.1. Organizzazione del cantiere Descrizione fase di lavoro: Organizzazione dell’area da destinare a cantiere, destinazione delle aree di servizio e di lavoro, realizzazione di recinzione di cantiere ed adempimenti legislativi. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio 1 Abrasioni e schiacciamenti alle mani durante la Altamente probabile Lieve Medio Improbabile Grave Medio posa in opera degli elementi della recinzione 2 Rischio infortunio per macchine movimento terra Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Il cantiere va concepito in sicurezza dalla fase di progettazione. Innanzitutto deve essere recintata tutta l’area complessivamente interessata ai lavori, allo scopo di evitare l’accesso agli estranei ed ai non addetti. Pertanto ogni cantiere deve essere recintato e le vie di accesso devono essere sbarrate con cancelli sui quali siano applicati cartelli ben visibili di divieto di accesso. Le cesate possono essere realizzate con rete, pannelli metallici o plastici, con pannelli di legno: quando sono realizzate con strutture piene queste offrono molta resistenza al vento e quindi occorre un idoneo ancoraggio al terreno. Particolare cura dovrà essere posta nei casi in cui le recinzioni vengono realizzate in strade anguste presentando perciò evidenti problemi connessi con la viabilità veicolare. La segnaletica deve essere presente con cartelli antinfortunistici di richiamo e sensibilizzazione ad operare con cautela e secondo le norme di sicurezza in conformità al D.Lgs. 493/96. La viabilità interna deve essere studiata in modo da differenziare i percorsi per uomini e mezzi, allontanare il transito veicolare dalle zone di scavo e dalle zone soggette a sollevamento di materiali. Devono essere previste zone di stoccaggio dei materiali, affinché gli stessi non invadano le zone di passaggio e costituiscano rischio di infortunio. Ove si debbano svolgere lavori a distanza inferiore a 5 metri da linee elettriche aeree, deve essere richiesta autorizzazione all’esercente le linee elettriche e realizzata idonea protezione atta ad evitare accidentali contatti. Tutte le macchine e i componenti di sicurezza immessi sul mercato o messi in servizio dopo l'entrata in vigore del D.P.R. 459/59 - Direttiva Macchine - devono essere marcati CE. Le macchine e i componenti di sicurezza che alla data di entrata in vigore del citato decreto fossero già Piano di Sicurezza e Coordinamento 42 PAGE 27 in servizio devono essere corredati di dichiarazione - rilasciata dal venditore, dal noleggiatore o da chi la concede in uso - che attesti che tali macchine e componenti di sicurezza sono conformi alla legislazione previgente al 21 settembre 1996. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Adempimenti normativi DENUNCIA INAIL All’apertura di un nuovo lavoro bisogna inoltrare denuncia all’INAIL. In essa deve essere citata la posizione assicurativa del datore di lavoro, il titolo del lavoro da eseguire e una sua breve descrizione, il committente e l’importo dei lavori stessi. DENUNCIA MESSE A TERRA IMPIANTO ELETTRICO I collegamenti elettrici di terra devono essere eseguiti con conduttori di rame di sezione non inferiore a 16 mq devono garantire la massima efficienza ed evitare tensioni di contatto superiori a 25 Volt. La realizzazione di tale impianto deve essere comunicata alla USL di zona mediante l’apposito modulo (modello B). DENUNCIA CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE Le strutture metalliche degli edifici e delle opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi metallici di notevoli dimensioni situati all’aperto, devono risultare collegati elettricamente a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche. I ponteggi metallici devono essere collegati elettricamente a terra almeno ogni 25 m di sviluppo lineare. Tale collegamento deve essere regolarmente denunciato all'ISPESL di zona usando l’apposito modulo ( modello A). CASSA EDILE Nei cantieri al di fuori della provincia d’origine che impegnino i lavoratori per un periodo superiore a tre mesi l’azienda deve iscrivere gli operai in trasferta alla locale Cassa Edile del luogo ove si svolgono i lavori a decorrere dal secondo periodo di paga successivo a quello in cui inizia la trasferta, sempreché l’operaio in tale periodo di paga sia in trasferta per l’intero mese (rif. art. 22 del C.C.N.L. del 23/5/91). DOCUMENTAZIONE Devono inoltre essere tenuti in cantiere i seguenti documenti: --dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico rilasciata dall’installatore come da modello indicato nel D.M. 20/02/1992 e una relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati per la Piano di Sicurezza e Coordinamento 43 PAGE 27 realizzazione dell’impianto. Non è obbligatorio il progetto per l’impianto elettrico di cantiere; --eventuale copia di segnalazione di lavori a distanza inferiore a 5 metri dalle linee elettriche aeree trasmessa all’Ente erogatore; --autorizzazione ministeriale e libretto dei ponteggi; --progetto del ponteggio per opere più alte di 20 metri o difformi dagli schemi tipo o, altrimenti, disegno esecutivo del ponteggio negli altri casi; --programma dei lavori di demolizione per opere estese e complesse se presenti; --programma dei lavori di montaggio di opere prefabbricate se presenti; --libretto degli impianti di sollevamento di portata maggiore a 200 kg., completo dei verbali di verifica periodica e verifiche trimestrali delle funi; --registro degli infortuni; --dichiarazione di stabilità al ribaltamento degli impianti di betonaggio redatta in conformità alla Circ. Min. n. 103 che deve essere fornita dal costruttore insieme al libretto di istruzioni; --relazione di valutazione del rumore secondo il D.Lgs 277/91. per alcune macchine (gru, martelli demolitori, ..) deve esistere la dichiarazione di conformità CEE del costruttore; --piano di sicurezza e coordinamento, ai sensi del D.Lgs. 81/08, nei casi previsti. Notifica preliminare all’organo di vigilanza, ai sensi del D.Lgs. 81/08, nei casi previsti. INFORTUNI Il datore di lavoro è tenuto a denunciare all’Istituto assicuratore gli infortuni da cui siano colpiti i dipendenti prestatori d’opera, e che siano prognosticati non guaribili entro un giorno escluso quello dell’infortunio, indipendentemente da ogni valutazione circa la ricorrenza degli estremi di legge per l’indennizzabilità. La denuncia dell’infortunio deve essere fatta entro due giorni da quello in cui il datore di lavoro ne ha avuto notizia deve essere corredata da certificato medico (rif. D.P.R. 1124/65 art. 53 così come modificato dal decreto del 5/12/1996). Il datore di lavoro deve, nel termine di due giorni, dare notizia all’autorità di pubblica sicurezza del Comune in cui è avvenuto l’infortunio, di ogni infortunio sul lavoro che abbia per conseguenza la morte o l’inabilità al lavoro per più di tre giorni (rif. D.P.R. 1124/65 art. 53) Piano di Sicurezza e Coordinamento 44 PAGE 27 1.2. Realizzazione impianto elettrico e messa a terra Descrizione fase di lavoro: Realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere con collegamento di terra RISCHI Situazione pericolosa 1 Elettrocuzione 2 Lesioni delle mani durante l’infissione delle Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Altamente Probabile Lieve Medio Improbabile Gravissimo Medio paline di terra 3 Esplosioni nel caso di impianti in ambienti di deposito esplosivi od in presenza di gas o in miscele esplosive od infiammabili Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Gli impianti devono essere realizzati da ditta in possesso dei requisiti tecnico professionali previsti dalla L. 46/90; l’installatore deve rilasciare la dichiarazione di conformità corredata degli allegati obbligatori. Non lavorare su parti in tensione, scegliere l'interruttore generale di cantiere con corrente nominale adeguata alla potenza installata nel cantiere e potere d'interruzione adeguato. E’ opportuno che l’interruttore sia di tipo differenziale. In un quadro elettrico un interruttore differenziale con Id minore o uguale a 30mA, non può proteggere più di 6 (sei) prese (CEI 17-13/4 art. 9.6.2). Installare poi interruttori magnetotermici con corrente nominale adeguata al conduttore da proteggere. Utilizzare conduttori con sezione adeguata al carico ed alle lunghezze. Le linee devono essere dimensionate in modo che la caduta di tensione fra il contatore ed un qualsiasi punto dell’impianto non superi il 4% della tensione nominale dell’impianto stesso (CEI 64-8 art. 525). L’ingresso di un cavo nell’apparecchio deve essere realizzato mediante idoneo passacavo, in modo da non compromettere il grado di protezione ed evitare che, tirando il cavo medesimo, le connessioni siano sollecitate a trazione. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe isolanti. Piano di Sicurezza e Coordinamento 45 PAGE 27 1.3. Realizzazione impianto contro le cariche atmosferiche Descrizione fase di lavoro: Realizzazione dell’impianto contro le scariche atmosferiche delle strutture metalliche presenti in cantiere RISCHI Situazione pericolosa 1 Lesioni delle mani durante l’infissione delle Probabilità Entità Rischio Altamente Probabile Lieve Medio Improbabile Grave Basso paline di terra 2 Folgorazione per mancanza di continuità elettrica fra i conduttori e la rete di terra Misure ed azioni di prevenzione e protezione: L'impianto deve essere realizzato da ditta in possesso dei requisiti tecnico professionali previsti dalla L.46/90. L’installatore deve rilasciare la dichiarazione di conformità corredata degli allegati obbligatori. L'impianto non deve essere distinto dall'impianto di terra del cantiere e si deve collegare a quest'ultimo. Utilizzare corda di rame da 35 mq per il collegamento del traliccio della gru, del silos metallico del cemento, e dei ponteggi metallici, per quest'ultimo prevedere almeno un collegamento ogni 20 m . Sulla discesa della corda dovrà essere posto un picchetto e la corda passante per esso girerà interrata ad almeno 50 cm di profondità intorno alle strutture da proteggere ad una distanza compresa fra 0,5 e 2 m. Non utilizzare parafulmini radioattivi dichiarati inefficaci. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe isolanti. Piano di Sicurezza e Coordinamento 46 PAGE 27 1.4. Conduzione di mezzi a motore in cantiere Descrizione fase di lavoro: Progettazione della viabilità interna al cantiere per la circolazione del personale: studio dell’insieme delle attività operative presenti in cantiere interferenti con la circolazione del personale. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio 1 Instabilità del mezzo per eventuale franosità del Poco Probabile Gravissimo Medio Improbabile Grave Basso Improbabile Grave Basso Poco Probabile Gravissimo Medio Poco Probabile Grave Medio Improbabile Grave Basso terreno accentuata in occasione di piogge 2 Errori manuali da parte del conducente in seguito a mancata segnalazione di punti critici 3 Impatto di un dispositivo di una macchina operatrice con linee elettriche aeree 4 Investimento di altri lavoratori in seguito a manovra a marcia indietro 5 Collisione del mezzo con ostacoli fissi in seguito a manovra a marcia indietro 6 Errata manovra del guidatore causata dalla inidoneità del personale addetto alla conduzione del mezzo Misure ed azioni di prevenzione e protezione: La prima scelta organizzativa deve prevedere che i mezzi adottati nel cantiere siano impiegati per operazioni conformi a quelle per cui sono stati progettati e concepiti. Nella scelta dei mezzi semoventi destinati al cantiere un’attenzione particolare deve essere posta alla verifica dei sistemi di frenatura delle macchine rispetto alle e pendenze esistenti nelle rampe del cantiere. I piazzali e le aree di manovra devono essere di dimensioni adeguate per consentire l’agevole svolgimento degli spostamenti e delle manovre per i mezzi di cui è previsto l’impiego: in prossimità di scarpate e fossi dovranno essere predisposte idonee segnalazioni opportunamente arretrate rispetto al limite dell’area sicuramente stabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 47 PAGE 27 Durante le operazioni con mezzi semoventi devono essere escluse operazioni richiedenti la presenza a terra di lavoratori nell’area di azione e di manovra delle macchine. In tale area può essere ammessa la presenza dell’assistente a terra, che deve però assumere posizioni che lo tengano in vista per il conduttore ed a distanza di sicurezza rispetto al raggio d’azione della macchina. Le manovre a marcia indietro devono essere, se possibile evitate, e comunque per tali manovre il conducente deve richiedere l’ausilio dell’assistente a terra che deve assicurarsi che l’intera area interessata alla manovra a marcia indietro risulti sgombra da personale, e dovrà al tempo stesso indirizzare il conducente. Qualora i percorsi incrocino linee elettriche aree occorre predisporre protezioni preventive mediante elementi lignei in modo che un’eventuale errata procedura del conducente sia intercettata dalla protezione richiamando in tal modo l’operatore alla corretta manovra senza che questa provochi l’impatto di una parte della macchina con la linea elettrica. Per l’esecuzione di tali lavori, quando sussistono pericoli di rovesciamento del semovente, questo deve essere fornito di cabina realizzata e progettata in modo da proteggere l’operatore dallo schiacciamento. Analogamente, quando i mezzi operano in zone ove è possibile la caduta di materiali dall’alto (alla base di pareti, entro canaloni, ecc.) le cabine di guida debbono essere progettate e realizzate in maniera da resistere all’impatto di gravi entro previsti limiti di deformabilità. Gli operatori debbono essere opportunamente addestrati sia all’uso dei mezzi loro affidati, sia alle modalità di esecuzione del lavoro: oltre alla formazione teorica è essenziale che l’operatore conosca perfettamente il comportamento del mezzo nei riguardi della stabilità in movimento e con carichi applicati; le possibilità d’impennamento e ribaltamento trasversale, l’equilibratura dei carichi e o zavorramento, il sistema frenante nelle vari condizioni operative. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 48 PAGE 27 1.5. Viabilità pedonale di cantiere Descrizione fase di lavoro: Progettazione della viabilità interna al cantiere per la circolazione del personale: studio dell’insieme delle attività operative presenti in cantiere interferenti con la circolazione del personale. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Poco Probabile Grave Medio Improbabile Grave Basso 1 Investimento di lavoratori con mezzo di cantiere per errata manovra del guidatore o a causa della inadeguata progettazione della viabilità in cantiere 2 Caduta delle persone in transito lungo strade o piste ricavate nel terreno 3 Lesioni ai lavoratori in transito per caduta di oggetti da opere provvisionali o durante la movimentazione di carichi Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Le piste pedonali devono essere tali da rendere il più agevole e sicuro lo spostamento: occorrerà pertanto sviluppare il tracciato su terreni asciutti e consistenti, evitando i limiti degli scavi e scegliendo piste che non risultino allagate in caso di pioggia. Le piste pedonali devono essere convenientemente illuminate con luce artificiale che deve assicurare anche la perfetta illuminazione dei tratti dai percorsi veicolari interferenti con i percorsi pedonali. In ogni occasione di incrocio uomo-macchina operatrice si configura un rischio d’infortunio: è buona norma pertanto separare il più possibile le due viabilità mediante delimitazioni con picchetti dei margini riservati al transito pedonale. La segnaletica sarà adottata per evidenziare le situazioni di maggior interesse nel cantiere: indicazioni relative alla massima altezza e massima larghezza del veicolo in caso di strettoie o passaggi limitati, indicazione di discese in rampa con indicazione della pendenza, segnali sugli ostacoli, anomalie e punti critici delle piste e dei piazzali. Qualora si abbiano intersezioni con percorsi pedonali occorre predisporre apposita segnaletica di richiamo e contemporaneamente imporre la limitazione della velocità dei mezzi con apposito cartello nei tratti interessati da presenza di lavoratori a terra. Piano di Sicurezza e Coordinamento 49 PAGE 27 DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 50 PAGE 27 1.6. Ganci metallici per sollevamento Descrizione fase di lavoro: Ganci metallici per il sollevamento dei materiali RISCHI Situazione pericolosa 1 Errata scelta del gancio con pericolo di Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Improbabile Grave Basso fuoriuscita del carico 2 Rottura del gancio metallico Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Nel corso dell’utilizzo di ganci occorre tenere presente che le sollecitazioni termiche e meccaniche portano a logoramento, deformazioni ed incrudimento del gancio. E’ pertanto necessario effettuare accurati controlli sui ganci almeno una volta l’anno. Risulta buona norma scegliere mezzi di imbracatura flessibile rispetto a quelli rigidi (tiranti in tondino) che possono più facilmente fuoriuscire in seguito ad urto: controllare in particolar modo il sistema di bloccaggio alla traversa che collega il gancio al bozzello. I ganci hanno forma variabile a seconda dell’impiego: controllare che il particolare profilo della superficie intera e le dimensioni siano conformi agli organi di presa adottati. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 51 PAGE 27 1.7. Funi e catene metalliche per il sollevamento Descrizione fase di lavoro: Funi e catene metalliche per il sollevamento del materiale. RISCHI Situazione pericolosa 1 Degrado della fune Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Grave Medio 2 Rottura della fune per supero della portata massima, anche in funzione dell’angolo di imbracatura Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Le funi metalliche costituiscono l’organo flessibile di trasmissione del movimento e dell’azione del carico fino alla struttura portante. Sono da tenere costantemente sotto controllo, poiché sono soggetti ad alterarsi e le loro vita utile è limitata nel tempo. Le funi vanno protette dal pericolo della corrosione con periodiche manutenzioni con grasso. Per collegamenti di estremità occorre inserire una redancia nell’asola per evitare curvature brusche; posizionare non meno di tre morsetti ad U, ad una distanza tra loro pari a circa 6 diametri della fune, con la curvatura sul lato corto della fune. La verifica periodica delle funi e delle catene è obbligatoria per qualsiasi apparecchio di sollevamento indipendentemente dalla sua portata e dal fatto che sia prevista o meno una prima verifica con immatricolazione. Quindi anche per le funi degli argani di portata inferiore a 200 Kg o per le catene dei carrelli elevatori occorre predisporre una scheda, così come va fatto per gli apparecchi ancor privi di libretto di immatricolazione, sulla quale si deve trimestralmente annotare, a cura del datore di lavoro, lo stato delle funi e delle catene suddette. Sulla scheda si dovrà riportare il nome dell’impresa, gli estremi dell’apparecchio, il luogo della sua installazione e - ogni tre mesi - la data della verifica, le condizioni della fune o della catena e la firma del verificatore. La sostituzione della fune viene decisa, al momento del controllo e previa pulizia per evidenziare lo stato di usura, in base al numero ed alla dimensione delle rotture provvedere alla sostituzione quando: -la fune presenta fili rotti su lunghezze superiori a 6-30 diametri con riduzione maggiore al 10% della sezione; -sono presenti più fili risultano sporgenti dal diametro; Piano di Sicurezza e Coordinamento 52 PAGE 27 -sono presenti manicotti e collegamenti danneggiati. L’installazione della nuova fune dovrà avvenire con cura; in particolare l’avvolgimento sui tamburi deve avvenire con lo stesso senso che la fune aveva sulla bobina. Inoltre è opportuno che l’avvolgimento all’argano ed alle pulegge avvenga nello stesso senso onde evitare maggiori sollecitazioni di flessione e di fatica sulla fune. Con l’installazione delle nuove funi devono essere rispettati i seguenti rapporti tra diametro della stessa, diametro del filo elementare e diametro primitivo del tamburo (per diametro primitivo si intende il diametro fondo gola del tamburo aumentato del diametro della fune). f tamburo / f nominale fune > 25f; f tamburo / f filo elementare > 300. Per le pulegge di rinvio valgono invece i seguenti rapporti: f puleggia / f nominale fune > 20f; f puleggia / f filo elementare > 250f. Il fissaggio della fune al mantello del tamburo può avvenire in modi diversi: con bloccaggio a cuneo o a viti e piastrine sulla prima spira del tamburo, all’interno del mantello o sulla flangia lato esterno. Al fine di limitare il carico nella zona di ancoraggio sul mantello è necessario, all’atto della sostituzione della fune, lasciare almeno tre giri di fune sempre avvolti sul tamburo. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 53 PAGE 27 2. DEMOLIZIONI 2.1. Demolizioni di superfici eseguita con martello demolitore Descrizione fase di lavoro: Demolizione di superfici rivestite od intonacate eseguita a mano con mazza e scalpello o con l’ausilio di martello demolitore. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Probabile Medio Medio Poco Probabile Gravissimo Medio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Medio Medio Probabile Medio Medio Probabile Medio Medio 1 Azione irritante del cemento sulla pelle con possibilità di disturbi cutanei (eczema da cemento) 2 Caduta dell’operatore dall’alto per incorretto montaggio od utilizzo dell’opera provvisionale. 3 Inalazione di polveri da cemento (irritanti) e da silice cristallina (sclerogene per dosi di silice superiori all’1%) con possibili alterazioni a carico dell'apparato respiratorio 4 Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso del martello demolitore con possibili danni a carico dell'apparato uditivo 5 Vibrazioni ad alta frequenza collegate all’uso di martello pneumatico con possibili danni all’apparato muscolare ed osseo 6 Infortunio agli occhi causato da schegge o frammenti proiettati durante la lavorazione Piano di Sicurezza e Coordinamento 54 PAGE 27 Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Per prevenire l’azione irritante del cemento sulla pelle (eczema da cemento dovuta all’abrasione meccanica sulla cute delle sue particelle) risulta indispensabile l’uso di guanti e tute da lavoro. Per ridurre le possibili inalazioni da polveri risulta opportuno procedere all’inumidimento del manufatto prima della sua demolizione. Gli interventi anti-vibrazione devono condurre alla riduzione delle vibrazioni, tenuto conto del progresso tecnico e della possibilità di disporre di mezzi atti a ridurre le vibrazioni, oppure portare alla riduzione dell’esposizione individuale alle vibrazioni, alternando per l’operatore l’uso degli strumenti scuotenti con altri lavori di diversa natura. La buona manutenzione delle macchine e la rigorosa sorveglianza della loro efficienza costituiscono un’indispensabile misura preventiva per i rischi da vibrazione: l’usura dei mezzi è infatti una delle cause principali delle vibrazioni, così come risulta efficace mantenere buone condizioni microclimatiche sul posto di lavoro avendo le basse temperature un’azione favorevole sulle malattie vasomotorie. Nelle operazioni di demolizione con ausilio di martello demolitore di tipo pneumatico, al fine di ridurre il livello di rumore, risulta opportuno adottare compressori di tipo “rotativo”, meno rumorosi di quelli del tipo “alternativo”. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile, occhiali di protezione contro le schegge per le operazioni di demolizione e di otoprotettori durante l’uso del martello demolitore. Piano di Sicurezza e Coordinamento 55 PAGE 27 2.2. Demolizioni di manufatti eseguita con martello demolitore Descrizione fase di lavoro: Demolizione di manufatti eseguita con l’ausilio di martello demolitore. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità 1 Caduta dell’operatore dall’alto per incorretto montaggio od utilizzo dell’opera provvisionale. Poco Probabile Entità Rischio Gravissimo Medio Medio Medio Medio Medio Grave Medio Grave Medio 2 Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso del martello demolitore con possibili danni a carico Poco Probabile dell'apparato uditivo 3 Vibrazioni ad alta frequenza collegate all’uso di martello pneumatico con possibili danni Probabile all’apparato muscolare ed osseo 4 Inalazione di polveri da cemento (irritanti) e da silice cristallina (sclerogene per dosi di silice superiori all’1%) con possibili Poco Probabile alterazioni a carico dell'apparato respiratorio 5 Caduta di materiale o di parti in demolizione con possibili lesioni ai lavoratori Poco Probabile Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Gli interventi anti-vibrazione devono condurre alla riduzione delle vibrazioni, tenuto conto del progresso tecnico e della possibilità di disporre di mezzi atti a ridurre le vibrazioni, oppure portare alla riduzione dell’esposizione individuale alle vibrazioni, alternando per l’operatore l’uso degli strumenti scuotenti con altri lavori di diversa natura. La buona manutenzione delle macchine e la rigorosa sorveglianza della loro efficienza costituiscono un’indispensabile misura preventiva per i rischi da vibrazione: l’usura dei mezzi è infatti una delle cause principali delle vibrazioni, così come risulta efficace mantenere buone condizioni microclimatiche sul posto di lavoro avendo le basse temperature un’azione favorevole sulle malattie vasomotorie. Nelle operazioni di demolizione con ausilio di martello demolitore di tipo pneumatico, al fine di ridurre il livello di rumore, risulta opportuno adottare compressori di tipo “rotativo”, meno rumorosi Piano di Sicurezza e Coordinamento 56 PAGE 27 di quelli del tipo “alternativo”. Per prevenire l’azione irritante del cemento sulla pelle ( eczema da cemento dovuta all’abrasione meccanica sulla cute delle sue particelle) risulta indispensabile l’uso di guanti e tute da lavoro. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile, occhiali di protezione contro le schegge per le operazioni di demolizione e di otoprotettori durante l’uso del martello demolitore. Piano di Sicurezza e Coordinamento 57 PAGE 27 2.3. Demolizioni di strutture in c.a. con mezzi meccanici Descrizione fase di lavoro: Demolizioni di strutture in cemento armato eseguita con ausilio di mezzi meccanici. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio 1 Azione irritante del cemento sulla pelle con possibilità di disturbi cutanei (eczema da Probabile Medio Medio Gravissimo Medio Medio Medio Medio Medio Grave Medio Medio Medio cemento) 2 Caduta dell’operatore dall’alto per incorretto montaggio od utilizzo dell’opera provvisionale Poco Probabile 3 Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso del martello demolitore con possibili danni a carico Poco Probabile dell'apparato uditivo 3 Vibrazioni ad alta frequenza collegate all’uso di martello pneumatico con possibili danni Probabile all’apparato muscolare ed osseo 4 Inalazione di polveri da cemento (irritanti) e da silice cristallina (sclerogene per dosi di silice superiori all’1%) con possibili Poco Probabile alterazioni a carico dell'apparato respiratorio 5 Danni a carico degli occhi causate da schegge e scintille durante l'uso degli utensili Probabile Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Nel caso di demolizioni di notevole entità accertarsi delle condizioni statiche degli elementi da conservare e seguire le indicazioni del piano di demolizione. Gli interventi anti-vibrazione devono condurre alla riduzione delle vibrazioni, tenuto conto del progresso tecnico e della possibilità di disporre di mezzi atti a ridurre le vibrazioni, oppure portare alla riduzione dell’esposizione individuale alle vibrazioni, alternando per l’operatore l’uso degli strumenti scuotenti con altri lavori di diversa natura. La buona manutenzione delle macchine e la rigorosa sorveglianza della loro efficienza costituiscono un’indispensabile misura preventiva per i rischi da vibrazione: l’usura dei mezzi è infatti una delle Piano di Sicurezza e Coordinamento 58 PAGE 27 cause principali delle vibrazioni, così come risulta efficace mantenere buone condizioni microclimatiche sul posto di lavoro avendo le basse temperature un’azione favorevole sulle malattie vasomotorie. Nelle operazioni di demolizione con ausilio di martello demolitore di tipo pneumatico, al fine di ridurre il livello di rumore, risulta opportuno adottare compressori di tipo “rotativo”, meno rumorosi di quelli del tipo “alternativo”. Per prevenire l’azione irritante del cemento sulla pelle ( eczema da cemento dovuta all’abrasione meccanica sulla cute delle sue particelle) risulta indispensabile l’uso di guanti e tute da lavoro. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile, occhiali di protezione contro le schegge per le operazioni di demolizione e di otoprotettori durante l’uso del martello demolitore. Piano di Sicurezza e Coordinamento 59 PAGE 27 2.4. Rimozione di manto di copertura Descrizione fase di lavoro: Opere di manutenzione e rimozione di manti di copertura, nonchè accesso e transito eccezionali su di essi per scopo diversi. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità 1 Caduta dell’operatore dall’alto per perdita di equilibrio o crollo del tetto Poco Probabile Entità Rischio Grave Medio Medio Medio Medio Medio 2 Inalazione di polveri da cemento (irritanti) e da silice cristallina (sclerogene per dosi di silice superiori all’1%) con possibili Poco Probabile alterazioni a carico dell'apparato respiratorio 3 Lesioni per caduta di materiale caduto dall'alto per errata imbracatura, uso di ganci non idonei e rottura funi o per errata Poco Probabile manovra del gruista Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Per l’esecuzione di lavori di manutenzione nonchè per il transito sporadico sulle coperture è necessario predisporre idonei sistemi di accesso alla quota di lavoro o di transito. Preferibilmente detti sistemi devono essere fissi e muniti di sbarramento che impedisca il loro uso da parte di persone non autorizzate. In mancanza di sistemi fissi di accesso deve essere previsto almeno un luogo di sbarco adeguatamente protetto ed inequivocabilmente riconoscibile, raggiungibile con mezzi mobili. I dispositivi con fune auto-avvolgente permettono, in caso di caduta del lavoratore, di bloccare progressivamente la corda fino all’arresto. Il sistema di bloccaggio entra in funzione quando lo sfilamento supera 1,5 m/sec e tale dispositivo può essere fissato, tramite moschettone, ad un punto di fissaggio. Lo studio del punto di fissaggio e dell’adozione di particolari dispositivi richiede una programmazione della fase di lavoro: i dispositivi avvolgenti sono presenti sul mercato con diverse lunghezze della fune. Non devono essere eseguiti lavori in presenza di vento forte (specie se a raffiche), di gelo, di pioggia e di visibilità insufficiente, salvo che, in relazione al tipo di copertura, alla fase di lavoro e/o alla predisposizione di specifiche misure di sicurezza, siano escluse situazioni di rischio. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati - oltre alla normale Piano di Sicurezza e Coordinamento 60 PAGE 27 attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola antisdrucciolevole - di cintura di sicurezza con cosciali e bretelle e fune di trattenuta. Piano di Sicurezza e Coordinamento 61 PAGE 27 3. DEPOSITI 3.1. Depositi di sostanze infiammabili e/o esplosivi Descrizione fase di lavoro: Depositi di sostanze infiammabili e/o esplosive. RISCHI Situazione pericolosa 1 Infiammabilità dei prodotti durante lo Probabilità Entità Rischio Improbabile Gravissimo Medio Improbabile Gravissimo Medio Improbabile Grave Medio stoccaggio o il trasporto 2 Esplosioni 3 Intossicazioni per tossicità di alcuni prodotti Misure ed azioni di prevenzione e protezione: I carburanti, i solventi, le vernici, ecc. possono presentare pericolo d incendio e di esplosione, per cui devono essere conservati in luoghi lontani dai locali di lavoro.I depositi di sostanze infiammabili e/o esplosivi devono essere dotati di impianti antincendio fissi o mobili idonei. Piano di Sicurezza e Coordinamento 62 PAGE 27 4. SCAVI E FONDAZIONI 4.1. Utilizzo di escavatore e pala meccanica Descrizione fase di lavoro: Utilizzo dell'escavatore, della pala meccanica, della terna e delle macchine di movimento terra in genere. RISCHI Situazione pericolosa 1 Probabilità Ribaltamento di dumper di tipo compact per Poco tentativo di caricamento di altro automezzo; 3 Rischio Grave Medio Grave Medio Improbabile Grave Basso Improbabile Grave Basso Lieve Basso Medio Basso Probabile uso incorretto del mezzo 2 Entità Instabilità del mezzo per eventuale franosità Poco del terreno accentuata in occasione di piogge Probabile Investimento degli operai per errata manovra del guidatore o a causa della inadeguata progettazione della viabilità' in cantiere 4 Schiacciamento del guidatore per il ribaltamento dell’automezzo 5 6 Poco Inalazione di polvere e gas di scarico Errori manuali da parte dell’operatore a seguito di monotonia e ripetitività del lavoro Probabile Improbabile Misure ed azioni di prevenzione e protezione: L’operatore macchine deve essere opportunamente formato ed aver maturato sufficiente esperienza nell'uso delle macchine per la movimentazione della terra. Prima dell’uso l’operatore deve: - controllare i percorsi e le zone di lavoro verificando le condizioni di stabilità della macchina in uso; - verificare che l’avvisatore acustico, il segnalatore di retromarcia e il girofaro siano regolarmente funzionanti; - verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche che possano interferire con le manovre; - accertarsi se nell’area dell’eventuale scavo possano esistere canalizzazioni in servizio ( acqua, gas, elettricità ...); - garantire la visibilità del posto di manovra. Durante l’uso della macchina l’operatore deve: - allontanare preventivamente le persone nel raggio d'influenza della macchina stessa; - segnalare l’operatività del mezzo con il girofaro; Piano di Sicurezza e Coordinamento 63 PAGE 27 - utilizzare gli stabilizzatori nei casi richiesti dal libretto di uso e manutenzione del mezzo e mantenere il mezzo stabile durante tutta la fase di lavoro; - non ammettere a bordo della macchina altre persone; - non utilizzare la macchina per sollevamento persone; - regolare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere ed in prossimità dei posti di lavoro transitare a passo d’uomo; --trasportare i carichi con la benna in posizione abbassata e non caricare materiale sporgente dalla benna. Dopo l’utilizzo della macchina l’operatore deve: - posizionare il mezzo nell’area di cantiere riservata al parcheggio dei macchinari fuori orario di lavoro; - lasciare i mezzi con le bene abbassate ed i freni di stazionamento azionati; - eseguire puntualmente la programmazione degli interventi manutentivi secondo le istruzioni del libretto di uso e manutenzione. Nell’utilizzo di dumper risulta opportuno il dispositivo di riscaldamento del fondo del cassone per evitare l’aderenza in blocco del materiale trasportato (es. calcestruzzo) con problemi di instabilità in fase di rovesciamento. Un’opportuna iniziativa di prevenzione da attuare nelle opere di movimento terra deve essere quella di tipo organizzativo: in particolare con la programmazione dei lavori si devono evitare eccessive concentrazioni di mezzi in aree relativamente ristrette; inoltre in caso di condizioni di lavoro particolarmente disagiate ( elevata temperatura durante il periodo estivo, eccessivo rumore per uso simultaneo di mezzi, ripetitività assoluta delle operazioni) risulta opportuno provvedere ad una turnazione del personale. DPI: Gli operatori devono essere dotati, oltre che della normale attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile, di idonei otoprotettori. Piano di Sicurezza e Coordinamento 64 PAGE 27 4.2. Sbancamenti e scavi Descrizione fase di lavoro: Scavo a sezione obbligata per sbancamento e splateamento eseguito con l’ausilio di pala meccanica e/o di escavatore in terreno di qualsiasi natura. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Lieve Basso Improbabile Medio Basso Probabile Grave Alto Improbabile Grave Basso 1 Rischio di investimento da parte della benna, del braccio o della cabina degli operai a terra per errata manovra del guidatore. 2 Instabilità del mezzo per eventuale franosità del terreno accentuata in occasione di piogge 3 Inalazione di polvere e gas di scarico 4 Errori manuali da parte dell’operatore a seguito di monotonia e ripetitività del lavoro 5 Scivolamento nello scavo per le persone operanti sul ciglio dello stesso per errata protezione o smottamento del terreno 6 Ribaltamento della macchina operatrice con pericolo di schiacciamento per l’operatore Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Se necessario dovranno essere eseguite le opere provvisionali di sostegno o realizzazione di scarpate secondo il declivio naturale del terreno come da relazione geologica eseguita da geologo abilitato. L’operatore della macchina per il movimento della terra deve attenersi alle seguenti istruzioni: - deve allontanare le persone prima dell'inizio del lavoro; - deve lasciare la macchina in posizione sicura e in modo tale da non poter essere utilizzata da persone non autorizzate; - non deve usare la macchina come mezzo di sollevamento di persone e cose. Nel caso di scavi effettuati con mezzi meccanici ai piedi di una scarpata di un rilevato occorre Piano di Sicurezza e Coordinamento 65 PAGE 27 controllare che, sulla cresta e sulle pareti del fronte di attacco, non vi siano materiali che con la propria caduta possano recare danno ai lavoratori. Quando la macchina è momentaneamente inattiva, la benna deve essere abbassata sino a terra onde evitare abbassamenti rapidi in caso di anomalie all’impianto idraulico. Quando si renda opportuno tenere sollevata la benna per effettuare interventi di manutenzione o di riparazione sotto di essa è necessario predisporre un apposito cavalletto. In caso di scavi effettuati in presenza di acqua occorre tenere presente gli effetti della controspinta che si verifica al momento dell’uscita della benna dall’acqua con effetti di instabilità per il mezzo. In caso di ribaltamento della macchina l’operatore è esposto ai rischi di schiacciamento: per diminuire le eventuali conseguenze occorre che le cabine siano realizzate con telai di robustissima costruzione che garantiscano comunque lo spazio minimo vitale. Un’opportuna iniziativa di prevenzione da attuare nelle opere di movimento terra deve essere quella di tipo organizzativo: in particolare con la programmazione dei lavori si devono evitare eccessive concentrazioni di mezzi in aree relativamente ristrette; inoltre in caso di condizioni di lavoro particolarmente disagiate (elevata temperatura durante il periodo estivo, eccessivo rumore per uso simultaneo di mezzi, ripetitività assoluta delle operazioni) risulta opportuno provvedere ad una turnazione del personale. DPI: Gli operatori devono essere dotati, oltre che della normale attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile, di idonei otoprotettori. Piano di Sicurezza e Coordinamento 66 PAGE 27 5. OPERE STRUTTURALI 5.1. Esecuzione casserature ed armatura Descrizione fase di lavoro: Esecuzione della casseratura, posizionamento dei ferri di armatura . RISCHI Situazione pericolosa 1 Movimentazione di carichi eccessivi con Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Medio Medio Poco Probabile Medio Medio Improbabile Grave Basso Probabile Lieve Basso Probabile Grave Alto danni all’apparato dorso-lombare 2 Inalazione ed assorbimento per via cutanea di sostanze durante l’oliatura dei casseri con prodotti disarmanti: effetti irritanti per le mucose respiratorie e la cute 3 Abrasioni e schiacciamenti alle mani durante la posa in opera della casseratura 3 Infortunio agli occhi causato da schegge o frammenti proiettati durante la lavorazione 4 Punte agli arti provocate durante la lavorazione del ferro 5 Caduta di personale a causa dell’errata posizione durante il getto Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Per la lavorazione delle tavole per le casserature usare la sega circolare in conformità alle indicazioni della scheda relativa. Per la lavorazione del ferro d’armatura adottare le misure di prevenzione contenute nella scheda relativa. L’oliatura del cassero consiste nella spalmatura con pennello o nella spruzzatura di prodotti Piano di Sicurezza e Coordinamento 67 PAGE 27 disarmanti: tale operazione espone a rischi di inalazione ed assorbimento con effetti irritanti sulla cute e sulle mucose. Tale operazione deve essere effettuata con l’uso di guanti, grembiuli o tute complete, filtranti facciali per i rischi da inalazione. La miglior prevenzione sta nella scelta dei prodotti e nell’applicazione delle misure riportate nelle schede di sicurezza indicate: adottare per quanto possibile prodotti a basso contenuto di solventi e metalli. Realizzare idonee postazioni di lavoro in elevato, per l'esecuzione delle casserature, la disposizione dei ferri d’armatura e il getto del calcestruzzo dei pilastri utilizzando tra battelli regolamentari e ponteggi di facciata regolamentari (vedi schede relative ). Posizionare una tavola in corrispondenza dei ferri di ripresa delle strutture per proteggere gli stessi ed evitare possibilità d’infortunio. La casseratura dei pilastri deve essere opportunamente trattenuta al piede tramite puntelli inclinati in almeno due direzioni ortogonali tra loro. L’operazione di posa dei casseri comporta notevole sforzo fisico ed assunzione di posizioni pericolose per possibili alterazioni dorso-lombari: è opportuno che il lavoratore eviti, nelle lavorazioni più basse, di incurvare la schiena ed opti per posizioni accucciate o in ginocchio. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile, stivali di sicurezza durante il getto. Piano di Sicurezza e Coordinamento 68 PAGE 27 5.2. Getto di calcestruzzo Descrizione fase di lavoro: Esecuzione del getto di cls per le fondazioni. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Probabile Lieve Basso Probabile Medio Medio Improbabile Medio Basso Improbabile Grave Basso Improbabile Grave Basso 1 I movimenti dell’operatore possono avvenire in precarietà a causa del piano di calpestio costituito da superfici irregolari e ferri d’armatura: pericolo di caduta per perdita dell'equilibrio 2 Azione irritante del cemento sulla pelle con possibilità di disturbi cutanei (eczema da cemento) 3 Lesione per contatto contro gli organi in movimento dell'autobetoniera 4 Caduta dall'alto dell'addetto alla manutenzione dell’autobetoniera sulla bocca di caricamento 5 Ribaltamento dell'autopompa per effetto dell’instabilità del mezzo durante la fase di getto Piano di Sicurezza e Coordinamento 69 PAGE 27 Misure ed azioni di prevenzione e protezione: L’operatore deve essere sistemato in modo tale da avere la visibilità diretta ed indiretta di tutte quelle parti dalle quali si determini il movimento e che possano recare pericolo durante le fasi di lavorazione. Prima del getto provvedere alla stabilizzazione dell'autopompa. In corrispondenza della bocca di caricamento del calcestruzzo deve essere previsto un piano di lavoro protetto di regolare parapetto e raggiungibile da scala a pioli. La fase di getto deve avvenire sotto la sorveglianza ed alle indicazione di un addetto a terra. Provvedere ad effettuare una manutenzione programmata del veicolo e sottoporlo a revisione periodica. Durante il getto usare stivali di sicurezza, guanti ed elmetto: distribuire il calcestruzzo in più punti e poi distribuirlo con badile e rastrello. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile, stivali di sicurezza durante il getto. Piano di Sicurezza e Coordinamento 70 PAGE 27 5.3. Spandimento e vibrazione dei getti di cls Descrizione fase di lavoro: Spandimento e vibrazione dei getti di calcestruzzo. RISCHI Situazione pericolosa 1 Elettrocuzione Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Probabile Medio Medio Probabile Medio Medio Poco probabile Medio Medio Probabile Lieve Basso 2 Azione irritante del cemento sulla pelle con possibilità di disturbi cutanei (eczema da cemento) 3 Vibrazioni ad alta frequenza collegate all’uso di martello pneumatico con possibili danni all’apparato muscolare ed osseo 4 Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso del vibratore: possibili danni a carico dell'apparato uditivo 5 I movimenti dell’operatore avvengono in condizioni di precarietà a causa del piano di calpestio costituito da superfici irregolari e ferri d’armatura: pericolo di caduta per perdita dell’equilibrio Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Contro il rischio di cadute gli operatori devono evitare operazioni comportanti la diminuzione dell’equilibrio, quali afferrare la benna ad un altezza superiore a quella del corpo o impigliare il vibratore nel reticolo dei ferri d’armatura. Piano di Sicurezza e Coordinamento 71 PAGE 27 Per prevenire i rischi di elettrocuzione è necessario l’uso di apparecchi con una tensione non superiore a 50 volt verso terra. Per prevenire l’azione irritante del cemento sulla pelle (eczema da cemento dovuta all’abrasione meccanica sulla cute delle sue particelle) risulta indispensabile l’uso di guanti e tute da lavoro. I lavoratori addetti allo spandimento del calcestruzzo possono essere esposti pure agli effetti nocivi degli additivi del calcestruzzo: a tal fine risulta utile la massima protezione delle parti del corpo. Gli interventi anti-vibrazione devono condurre alla riduzione delle vibrazioni, tenuto conto del progresso tecnico e della possibilità di disporre di mezzi atti a ridurre le vibrazioni, oppure portare alla riduzione dell’esposizione individuale alle vibrazioni, alternando per l’operatore l’uso degli strumenti scuotenti con altri lavori di diversa natura. La vibrazione è un’operazione che avviene in zona umida perché gli operatori si trovano i piedi a contatto con la massa bagnata del calcestruzzo fresco: pertanto gli utensili elettrici devono essere alimentati con tensione non superiore a 50 Volt verso terra. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. E’ previsto l’uso degli stivali di sicurezza durante il getto e la vibrazione. Utilizzare tute da lavoro per coprire al massimo le parti del corpo. Piano di Sicurezza e Coordinamento 72 PAGE 27 5.4. Disarmo delle armature Descrizione fase di lavoro: Disarmo delle armature provvisionali di sostegno delle strutture portanti delle pareti laterali. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Improbabile Gravissimo Medio Poco Probabile Medio Medio Improbabile Grave Basso Probabile Lieve Basso 1 Crollo della struttura per prematuro disarmo: rischio di seppellimento degli operatori sottostanti 2 Caduta di tavole ed elementi lignei dall’alto con pericolo di lesioni per gli operatori sottostanti 3 Caduta dell’operatore dall’alto per incorretto montaggio o cedimento della casseratura 4 Punture agli arti provocate dai chiodi durante la rimozione del legname Misure ed azioni di prevenzione e protezione: La fase di disarmo rappresenta un momento delicato dal punto di vista della sicurezza. Non si deve procedere al disarmo se prima il calcestruzzo non ha raggiunto un sufficiente grado di maturazione e senza il consenso del Direttore dei Lavori. A livello indicativo si possono indicare i seguenti tempi minimi per la rimozione dei casseri, tenendo presente che le giornate di gelo non vanno computate: -per le sponde delle casseforti delle travi almeno tre giorni dal getto; -per le solette di modesta luce almeno 10 giorni; -per travi, archi, volte almeno 24 giorni; -per le strutture a sbalzo almeno 28 giorni; in generale è consigliabile, per le solette e per le travi, lasciare ancora per qualche tempo dopo il disarmo alcuni puntelli nelle zone più sollecitate. Il disarmo deve essere effettuato con molta cautela allentando gradualmente i cunei o i dispositivi di forzamento dei puntelli: tali operazioni devono avvenire sotto il controllo di un preposto che darà disposizioni di riposizionare immediatamente i dispositivi di forzamento nel momento in cui si riscontrasse un difetto o un cedimento. Il legname rimosso deve essere ripulito, in particolare dai chiodi, ed accatastato con ordine. Piano di Sicurezza e Coordinamento 73 PAGE 27 DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 74 PAGE 27 5.5. Taglio del legname con sega circolare Descrizione fase di lavoro: Taglio del legname mediante utilizzo della sega circolare. RISCHI Situazione pericolosa 1 Elettrocuzione 2 Tagli alle mani provocati per contatti con la Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Altamente Probabile Medio Medio Altamente Probabile Medio Medio Improbabile Grave Basso Probabile Medio Medio sega 3 Infortunio agli occhi causato da schegge o frammenti 4 Lesioni per l’operatore per caduta di materiali dall'alto sulla postazione di lavoro 5 Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso dell’apparecchio: possibili danni a carico dell'apparato uditivo. Misure ed azioni di prevenzione e protezione: La cuffia adempie al suo scopo solo quando è regolata secondo la grandezza della lama e si trova abbassata completamente sul pezzo in lavorazione. La visibilità della linea di taglio può essere garantita mediante apposita fenditura nella parte anteriore della cuffia, cioè quella rivolta verso l’operatore, di larghezza non superiore a 8 mm. Il coltello divisore della giusta grandezza e spessore, regolato correttamente, impedisce l’inceppamento del legno contro la lama e con ciò il rigetto. POSTO DI MANOVRA La macchina deve essere installata in posizione tale da garantire la massima stabilità, considerando che anche lievi sbandamenti possono risultare pericolosi per l’addetto. Il banco di lavoro va tenuto pulito da materiali di risulta per evitare polveri che posso provocare irritazioni fastidiose. Prima dell'uso: registrare la cuffia di protezione in modo che risulti libera la sola parte del disco necessaria per effettuare la lavorazione; registrare il coltello divisore posteriore alla lama a non più di mm 3 dalla dentatura del disco; assicurarsi dell'esistenza degli schermi ai due lati del disco nella parte sottostante del banco di lavoro; attrezzarsi di spingitoi per aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi; verificare Piano di Sicurezza e Coordinamento 75 PAGE 27 l'efficienza della macchina e la pulizia della superficie del piano di lavoro e della zona di lavoro; verificare l'esistenza del solido impalcato di protezione se l'ubicazione della sega circolare è a ridosso di ponteggi o di apparecchi di sollevamento dei carichi; verificare l'integrità dei collegamenti elettrici di terra relativamente alla parte visibile; verificare che il cavo di alimentazione elettrica non intralci la lavorazione. LAVORAZIONE La lavorazione di pezzi di piccole dimensioni alle macchine da legno, ancorché queste siano provviste dei prescritti mezzi di protezione, deve essere effettuata facendo uso di idonee attrezzature quali portapezzi, spingitoi e simili. Una regola fondamentale di sicurezza vuole che si eviti di arrivare con la mano troppo vicino alla lama ed in ogni caso occorre fare il necessario per tenere le mani fuori dalla linea di taglio ossia dal piano della lama. Spingere il pezzo da tagliare contro la lama con continuità e tenendo le mani distanti dalla lama stessa. Nel caso di taglio di tavole molto che sporgono dal piano di lavoro si rende opportuno appoggiare l’estremità libera ad un cavalletto. EQUIPAGGIAMENTO ELETTRICO Il grado di protezione minimo per tutti i componenti non deve essere inferiore a IP 44 secondo la classificazione CEI. L’interruttore di alimentazione deve essere dotato di dispositivo che impedisca il riavviamento automatico della macchina dopo una disattivazione dovuta a mancanza di tensione. Le prese devono essere munite di un dispositivo di ritenuta che eviti il disinnesto accidentale della spina. Non sono ammesse prese a spina mobile. I cavi devono essere provvisti di rivestimento isolante adeguato alla tensione ed appropriato, ai fini della sua conservazione ed efficacia, alle condizioni di temperatura, umidità ed aggressività dell’ambiente. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile e di idonei protettori. Piano di Sicurezza e Coordinamento 76 PAGE 27 5.6. Lavorazione del ferro Descrizione fase di lavoro: Lavorazione del ferro da cemento armato mediante l’installazione ed uso di macchine piegaferro. RISCHI Situazione pericolosa 1 Lesioni per l’operatore per caduta di materiali Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Lieve Basso Improbabile Grave Basso Probabile Medio Medio dall'alto sulla postazione di lavoro 2 Contatto delle mani dell’operatore con le parti in movimento del piano di lavoro con lesioni 3 Lesioni agli arti inferiori a causa di ferite da spezzoni di tondino 4 Infortunio agli occhi causato da schegge o frammenti proiettati durante la lavorazione 5 Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l’uso dell’apparecchio: possibili danni a carico dell'apparato uditivo. Misure ed azioni di prevenzione e protezione: POSTO DI MANOVRA La posa in opera della macchina deve essere effettuata in modo che le condutture non risultino danneggiate. Essa va realizzata per quanto possibile fuori dalle vie di transito ed in modo da evitare sforzi meccanici e danneggiamenti. Prima dell'uso: verificare l'integrità dei collegamenti elettrici e di quelli di terra, nonché l'integrità dell'isolamento delle parti elettriche in genere ; verificare che il cavo di alimentazione non intralci le operazioni di lavorazione del ferro; verificare l'integrità delle protezioni degli organi di trasmissione (pulegge, cinghie, ingranaggi,...); verificare il buon funzionamento della macchina e del dispositivo d'arresto. LAVORAZIONE Durante l'uso: tenere le mani distanti dagli organi lavoratori della macchina, nell'eseguire i tagli di piccoli pezzi usare attrezzi speciali; durante il taglio con la troncatrice tenersi fuori della traiettoria di taglio. Piano di Sicurezza e Coordinamento 77 PAGE 27 Dopo l'uso: togliere la corrente da tutte le macchine aprendo gli interruttori delle macchine e quelli posti sui quadri generali di alimentazione; verificare che il materiale lavorato o da lavorare non sia venuto a contatto con i conduttori elettrici; pulire le macchine ed eventualmente procedere alla lubrificazione. Rimanere a dovuta distanza durante l’uso della cesoia. Piegare il ferro solo dopo averlo tagliato della lunghezza voluta dispositivi di avviamento a pulsante devono essere provvisti di idonea simbologia e/o colorazione che li renda individuabili; i dispositivi di comando a pulsante e pedale devono inoltre essere dotati di sistemi che ne evitino l’azionamento accidentale. I dispositivi di comando dovranno essere del tipo ad uomo presente nel caso in cui non è prevista la protezione degli organi lavoratori. ORGANI LAVORATORI L’ISPESL consiglia di dotare il piano di lavoro di un riparo incernierato e provvisto di dispositivo di interblocco a protezione del perno piegante, del perno centrale e dell’elemento di riscontro; il riparo è costituito da materiale resistente che permette la visibilità degli organi lavoratori. Il dispositivo di interblocco collegato alla messa in moto della macchina, provoca l’arresto del funzionamento all’atto dell’apertura del riparo e non consente il suo avviamento se il riparo non è nella posizione di chiuso. IMPIANTO ELETTRICO La macchina deve essere protetta contro i contatti indiretti con interruzione automatica dei circuiti di alimentazione. Ogni elemento dovrà presentare un grado di protezione non inferiore a IP 44. L’interruttore di alimentazione deve essere dotato di dispositivo che impedisca il riavviamento automatico della macchina dopo una disattivazione dovuta a mancanza di tensione. La macchina deve essere munita di un dispositivo di comando che consenta di arrestare, in funzione dei rischi esistenti, tutti gli elementi mobili della macchina. Lo sblocco di tale dispositivo di arresto deve essere possibile solo con apposita manovra che non deve riavviare la macchina, ma soltanto autorizzarne la rimessa in funzione. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile, di occhiali di protezione contro le schegge e di idonei protettori per le lavorazioni che comportino prolungata esposizione. Piano di Sicurezza e Coordinamento 78 PAGE 27 5.7. Opere di saldatura elettrica Descrizione fase di lavoro: Operazioni di saldatura elettrica. RISCHI Situazione pericolosa 1 Effetti sull’apparato respiratorio derivanti da Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Medio Medio Poco Probabile Medio Medio Improbabile Grave Basso Improbabile Medio Basso agenti gassosi e fumi metallici 2 Rischi per l’occhio unitamente all’effetto di radiazioni ultraviolette ed infrarosso 3 Shocks elettric 4 Cosiddetta "febbre da fumi metallici" quali zinco e rame: si manifesta in modo rapido con sintomi di bronchite acuta Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Per quanto possibile prima di cominciare a saldare asportare le vernici o gli altri rivestimenti intorno alla zona di saldatura con una molatura o con altri metodi adeguati. Quando si lavora in officina o in posto similare è buona pratica l’utilizzo di un sistema di estrazione dei fumi. Si deve provvedere a mantenere la corrente di saldatura nel mezzo della gamma raccomandata: è opportuno optare per elettrodi di maggior diametro. DPI: Per gli operatori impegnati nelle operazioni di saldatura la dotazione personale si compone di: -occhiali dotati di protezione laterale e filtri colorati inattinici; -schermo facciale con filtro colorato inattinico per saldatura ad arco elettrico; guanti di cuoio resistenti alle schegge incandescenti; -scarpe di sicurezza con puntale protettivo e suola gommata per protezione di tipo elettrico; -indumenti da lavoro di tipo ignifugo, con grembiule e ghette in cuoio; -maschera o semimaschera con adeguato filtro nel caso non sia realizzabile un’adeguata aerazione. Piano di Sicurezza e Coordinamento 79 PAGE 27 5.8. Opere di lattoneria Descrizione fase di lavoro: Posa in opera di grondaie, pluviali, messa in opera dei lucernai. RISCHI Situazione pericolosa 1 Caduta dall'alto per perdita di equilibrio o Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Medio Medio Poco Probabile Medio Medio crollo del tetto 2 Lesioni per caduta di materiale caduto dall'alto per errata imbracatura, uso di ganci non idonei e rottura funi o per errata manovra del gruista 3 Inalazione di polveri da cemento (irritanti) e da silice cristallina (sclerogene per dosi di silice superiori all’1%) con possibili alterazioni a carico dell'apparato respiratorio Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Le lavorazioni effettuate in copertura devono essere garantite sia dalla sicurezza contro cadute nel vuoto sia da una resistenza sufficiente a sostenere il peso degli operai addetti e del deposito temporaneo dei materiali necessari alla lavorazione in oggetto. Se per qualunque ragione tale resistenza può non essere garantita, è necessario, prima di tutto, consolidare il piano mediante la realizzazione, ad esempio, di intavolati ulteriori sopra le orditure. Durante tale lavorazione è necessario garantire l’incolumità dei dipendenti e dunque deve provvedere alla realizzazione di adeguate opere provvisionali. In questa particolare situazione la soluzione migliore è rappresentata dalla presenza di un ponteggio completo dal suolo fino al tetto in Piano di Sicurezza e Coordinamento 80 PAGE 27 costruzione: se tale evenienza non è possibile su tutto o su parte del perimetro è possibile ricorrere a particolari parapetti per lavorazioni sulle coperture, costituiti da montanti prefabbricati montati sui travetti della copertura e dotati di asole per l’inserimento dei correnti e della tavola fermapiede, realizzando così un parapetto completo la cui altezza minima deve essere in questo caso pari a 120 cm. Nell’impossibilità di adottare dei sistemi sopra descritti può essere utilizzata la cintura di sicurezza con fune di sicurezza di tipo retrattile, regolarmente omologata secondo le norme europee EN360. I dispositivi con fune auto avvolgente permettono, in caso di caduta del lavoratore, di bloccare progressivamente la corda fino all’arresto: il sistema di bloccaggio entra in funzione quando lo sfilamento supera 1,5 m/sec. Tale dispositivo può essere fissato, tramite moschettone, ad un punto di fissaggio o, meglio, lasciata scorrere su una fune metallica tesa ed opportunamente vincolata sui due estremi in maniera da resistere in caso di caduta di un lavoratore: la situazione più favorevole si ha quando la linea della fune retrattile coincide con la direzione di possibile caduta del lavoratore e per garantire ciò può risultare indispensabile adottare il sistema dello scorrimento del dispositivo lungo una fune metallica tesa. Lo studio del fissaggio e dell’adozione di particolari dispositivi richiede una programmazione delle fasi di lavoro: i dispositivi avvolgenti sono presenti sul mercato con diverse lunghezze della fune (fino a 30 metri). In base all’art. 58 del D.P.R: 164/56 il sollevamento di coppi, embrici ed altro materiale minuto da posare in copertura deve avvenire esclusivamente a mezzo di benne o cassoni metallici: l’uso della “forca” e dell’imballo originario viola tale disposto, in quanto lo stesso durante il sollevamento può cedere e determinare seri pericoli per gli addetti o per coloro che comunque si trovino in posizione sottostante. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati oltre alla normale attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola antisdrucciolevole di cintura di sicurezza con cosciali e bretelle e fune di trattenuta. Piano di Sicurezza e Coordinamento 81 PAGE 27 6. FOGNATURE ED OPERE ESTERNE 6.1. Scavo a sezione obbligata e posa di tubazione in pvc Descrizione fase di lavoro: Scavo a sezione obbligata, posa in opera di tubazioni in p.v.c., pozzetti sifonati e allacciamento alle rete della fognatura esistente. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Medio Medio Improbabile Medio Basso Poco Probabile Lieve Basso Improbabile Grave Basso 1 Contatto accidentale con la macchina operatrice 2 Caduta nello scavo lasciato aperto 3 Caduta nello scavo per cedimento di pareti 4 Ustioni ed irritazioni cutanee 5 Seppellimento qualora ci si cavi nello scavo Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Prima dell’inizio dello scavo è necessario assicurarsi dell’assenza di linee elettriche sotterranee. Gli scavi a trincea sono maggiormente pericolosi in quanto in caso di franamenti la limitata larghezza impedisce al lavoratore di evitare la caduta di materiale. Gli scavi in trincea devono essere provvisti dei mezzi idonei a permettere una rapido allontanamento dei lavoratori dall’interno dello scavo: utili alo scopo sono le scale a pioli o le scale con gradini ricavati nel terreno. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 82 PAGE 27 6.2. Posa di pozzetti e chiusini Descrizione fase di lavoro: Posa di pozzetti e chiusini lungo gli impianti fognari esterni. RISCHI Situazione pericolosa 1 Contatto accidentale con la macchina Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Medio Medio Poco Probabile Medio Medio Probabile Medio Medio operatrice 2 Caduta nello scavo lasciato aperto 3 Pericolo di lesioni per caduta di materiale trasportato o sollevato dalla autogrù per errore di manovra, per cattiva imbracatura dei carichi. 4 Danni alla cute e all'apparato respiratorio a causa del cemento e di eventuali additivi Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Gli operatori addetti alla lavorazione dovranno assicurarsi che tutta la zona interessata alla movimentazione e posa sia dotata di parapetti o sbarramenti perimetrali rispetto al bordo dello scavo: i conduttori degli automezzi saranno assistiti da personale a terra durante la manovra di retromarcia. I mezzi si posizioneranno ad una distanza dallo scavo tale da non compromettere la stabilità dello stesso. Per i movimenti all’interno dello scavo, ovvero per risalire o scendere, gli operatori dovranno far uso di idonee scale oppure dei camminamenti già predisposti in fase di scavo. Durante il collocamento di pozzetti prefabbricati gli operatori dovranno garantire la dovuta attenzione nei confronti della caduta degli stessi, e nella cautela durante la movimentazione degli stessi al fine di assicurare l’incolumità sia rispetto alla propria persona sia rispetto agli altri lavoratori presenti. Durante la movimentazione del manufatto l’operatore dell’autogrù deve allontanare eventuali persone nel raggio d’influenza della macchina e mantenere il carico durante la movimentazione sospeso il più vicino possibile del terreno. L’operatore dovrà evitare di caricare la macchina oltre la portata indicata nella tabella in funzione dell’inclinazione e della lunghezza del braccio. DPI: Piano di Sicurezza e Coordinamento 83 PAGE 27 I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 84 PAGE 27 7. RINTERRO 7.1. Rinterro e compattazione di scavi Descrizione fase di lavoro: Rinterro e compitazione di scavi precedentemente eseguiti con l’ausilio di mezzi meccanici. RISCHI Situazione pericolosa 1 Instabilità del mezzo per eventuale franosità Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Gravissimo Medio Poco Probabile Gravissimo Medio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Medio Medio del terreno accentuata in occasione di piogge 2 Inalazione di polvere e gas di scarico 3 Schiacciamento del guidatore o di altro personale per il ribaltamento della macchina operatrice 4 Investimento di lavoratori da parte della macchina operatrice per errata manovra del guidatore 5 Ferite provocate da organi in movimento dei macchinari Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Il guidatore della macchina per il movimento della terra deve attenersi alle seguenti norme: --deve allontanare le persone prima dell'inizio del lavoro; --deve lasciare la macchina in posizione sicura e in modo tale da non poter essere utilizzata da persone non autorizzate; --non deve usarla come mezzo di sollevamento di persone e cose. Il responsabile di cantiere dovrà studiare la compatibilità delle caratteristiche dei diversi macchinari usati con le condizioni del terreno al fine di evitare incidenti dovuti ad un’errata utilizzazione delle macchine. In caso di ribaltamento della macchina l’operatore è esposto ai rischi di schiacciamento: per diminuire le eventuali conseguenze occorre che le cabine siano realizzate con telai di robustissima costruzione che garantiscano comunque lo spazio minimo vitale. Al fine di evitare che i lavoratori, operanti nelle vicinanze degli automezzi, vengano urtati dai macchinari ed autocarri in movimento, il responsabile di cantiere provvederà ad emettere disposizioni Piano di Sicurezza e Coordinamento 85 PAGE 27 per gli operatori in tema di manovre a marcia indietro. L’eventuale uso di dumper deve essere effettuato con estrema cautela in quanto trattasi di mezzi di ridotta portata e stabilità: per questo è indispensabile che i manovratori siano a perfetta conoscenza del mezzo. Con l’uso di dumper di tipo "compact" evitare il caricamento di un altro automezzo in quanto tale operazione può compromettere la stabilità della macchina: la pala anteriore deve essere utilizzata esclusivamente per operazioni di autocaricamento. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile, occhiali di protezione contro le schegge per le operazioni di demolizione e di otoprotettori durante l’uso del martello demolitore. Piano di Sicurezza e Coordinamento 86 PAGE 27 8. MONTAGGIO STRUTTURA IN LEGNO PREFABBRICATA 8.1. Sollevamento e stoccaggio di struttura prefabbricata Descrizione fase di lavoro: Sollevamento e stoccaggio di struttura prefabbricata. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Gravissimo Medio Poco Probabile Gravissimo Medio Poco Probabile Gravissimo Medio 1 Pericolo di ribaltamento delle strutture prefabbricate messe in opera per non sufficiente resistenza delle stesse o errori di montaggio 2 Pericolo di caduta di personale dall’alto durante le fasi di montaggio in considerazione della notevole rapidità di esecuzione delle opere 3 Rottura di manufatti prefabbricati sotto il peso dei lavoratori addetti al posizionamento e del successivo getto di completamento. 4 Pericolo di ribaltamento delle strutture prefabbricate stoccate l’una sull’altra Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Il manovratore della gru dovrà avere esperienza specifica e dovrà essere responsabile delle operazioni di sollevamento. Egli dovrà sollevare il prefabbricati solo dopo aver ricevuto il segnale dal personale incaricato all’imbraco e deve poter controllare tutto il percorso interessato: se ciò risulta impossibile occorre la presenza di un segnalatore che dia i comandi secondo gesti prestabiliti. Piano di Sicurezza e Coordinamento 87 PAGE 27 Il personale addetto al montaggio dovrà lavorare su impalcati di larghezza non inferiore a 90 cm, con tavole ben accostate, fissate agli appoggi e con parti a sbalzo di lunghezza inferiore a 20 cm. Nel caso di utilizzo di ponti su cavalletti fare riferimento alla specifica scheda. Nel caso di utilizzo di impalcati di lavoro su ponteggi metallici fare riferimento alle schede relative. Nel posizionamento delle strutture prefabbricate occorre prestare attenzione ad assicurare un opportuno appoggio su strutture dotate di stabilità. In caso contrario la superficie di appoggio per travi ed elementi orizzontali deve essere aumentata opportunamente con puntelli. Occorre predisporre un piano di montaggio e verificare in ogni fase il rispetto dei carichi massimi ammissibili sulle strutture interessate al montaggio e la stabilità delle stesse, in modo da non sollecitare le strutture in fase di assemblaggio con sollecitazioni non compatibili in tale momento. Durante il getto dovranno essere adottate tutte le misure di sicurezza come indicato per le operazioni di montaggio; eventuali interruzione del getto dovranno essere predisposte in posizioni tali da non arrecare danni al comportamento statico della struttura e comunque concordate con la Direzione Lavori. Prima della rimozione delle strutture provvisorie occorre rispettare i tempi di maturazione ed avere il consenso del Direttore dei Lavori, al fine di non arrecare danni al comportamento statico della struttura. DPI: Ogni lavoratore dovrà essere provvisto di casco di protezione, guanti, scarpe a sfilamento rapido con soletta e puntale di acciaio, tuta da lavoro. Piano di Sicurezza e Coordinamento 88 PAGE 27 8.2. Utilizzo di autogru Descrizione fase di lavoro: Ganci metallici per il sollevamento dei materiali RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Improbabile Gravissimo Medio Poco Probabile Medio Medio Poco Probabile Medio Medio 1 Investimento di lavoratori da parte della macchina operatrice per errata manovra del guidatore 2 Schiacciamento del guidatore o di altri lavoratori per il ribaltamento dell'autogru 3 Pericolo di lesioni per caduta di materiale trasportato o sollevato dalla gru per errore di manovra o per cattiva imbracatura dei carichi 4 Lesioni per caduta di materiale in tiro per rottura o sfilacciamento dell'imbracatura Misure ed azioni di prevenzione e protezione: L’operatore macchine deve essere opportunamente formato ed aver maturato sufficiente esperienza nell'uso delle macchine per la movimentazione della terra. Prima dell’uso l’operatore deve: - controllare i percorsi e le zone di lavoro verificando le condizioni di stabilità della macchina in uso; - verificare che l’avvisatore acustico, il segnalatore di retromarcia e il girofaro siano regolarmente funzionanti; - verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche od ostacoli fissi che possano interferire con le manovre. Durante l’uso della macchina l’operatore deve: - allontanare preventivamente le persone nel raggio d'influenza della macchina stessa; - utilizzare gli stabilizzatori nei casi richiesti dal libretto di uso e manutenzione del mezzo e mantenere il mezzo stabile durante tutta la Settore lavorativo; - mantenere durante le operazioni di spostamento il carico sospeso il più vicino possibile al Piano di Sicurezza e Coordinamento 89 PAGE 27 terreno; - su percorso in discesa disporre il carico verso le ruote a quota maggiore; - segnalare l’operatività del mezzo con il girofaro. Dopo l’utilizzo della macchina l’operatore deve: - posizionare il mezzo nell’area di cantiere riservata al parcheggio dei macchinari fuori orario di lavoro. DPI: Gli operatori devono essere dotati, oltre che della normale attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile, di idonei otoprotettori. Piano di Sicurezza e Coordinamento 90 PAGE 27 9. PANNELLI SOLARI E FOTOVOLTAICI 9.1. Installazione dei pannelli solari e fotovoltaici Descrizione fase di lavoro: Installazione di pannelli fotovoltaici su superficie inclinata. RISCHI Situazione pericolosa 1 Caduta dall'alto per perdita di equilibrio o Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Medio Medio crollo del tetto 2 Lesioni per caduta di materiale caduto dall'alto per errata imbracatura, uso di ganci non idonei e rottura funi o per errata manovra del gruista Misure ed azioni di prevenzione e protezione: L’accesso alla copertura avviene attraverso il ponteggio torre. L’operatore, prima di qualsiasi operazione, deve indossare imbracatura di sicurezza (UNI EN 361) ed essere dotato di dispositivi anticaduta a fune retrattile di lunghezza massima 6,00 ml (per evitare una caduta libera maggiore di 2 ml) e dotati di dissipatore che limiti la forza di caduta a 600 kg. L’operatore prima di raggiungere il piano di copertura deve agganciare il moschettone del cordino (UNI EN 355) alla linea vita e successivamente l’operatore può agganciare la fune del dispositivo anticaduta al proprio anello dorsale mettendosi in sicurezza. L’operatore agganciato alla linea vita può iniziare a camminare sulla copertura per installare i pannelli fotovoltaici. Le lavorazioni effettuate in copertura devono essere garantite sia dalla sicurezza contro cadute nel vuoto sia da una resistenza sufficiente a sostenere il peso degli operai addetti e del deposito temporaneo dei materiali necessari alla lavorazione in oggetto. Se per qualunque ragione tale resistenza può non essere garantita, è necessario, prima di tutto, consolidare il piano mediante la realizzazione, ad esempio, di intavolati ulteriori sopra le orditure. I dispositivi con fune auto avvolgente permettono, in caso di caduta del lavoratore, di bloccare progressivamente la corda fino all’arresto: il sistema di bloccaggio entra in funzione quando lo Piano di Sicurezza e Coordinamento 91 PAGE 27 sfilamento supera 1,5 m/sec. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati, oltre alla normale attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola antisdrucciolevole, anche di cintura di sicurezza con cosciali e bretelle e fune di trattenuta. Piano di Sicurezza e Coordinamento 92 PAGE 27 10. IMPIANTI 11.1. Realizzazione di impianto elettrico Descrizione fase di lavoro: Esecuzione dell’impianto elettrico protetto con corrugato rinforzato, mediante posa in opera di canalette in p.v.c. flessibili, conduttori flessibili di rame con isolamento in p.v.c. non propagante l'incendio, cassette di derivazione, morsetti e relativi accessori, punti luce, prese, quadri di protezione (magnetotermi differenziali, "salvavita", ecc.) e comando, impianto di messa a terra, ecc. RISCHI Situazione pericolosa 1 Caduta dell’operatore dall’alto durante le Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Alto Altamente Probabile Lieve Medio Improbabile Grave Medio lavorazioni 2 Lesioni alle mani durante l’infissione delle paline di terra, di attrezzi 3 Elettrocuzione Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Gli interventi anti-vibrazione devono condurre alla riduzione delle vibrazioni, tenuto conto del progresso tecnico e della possibilità di disporre di mezzi atti a ridurre le vibrazioni, oppure portare alla riduzione dell’esposizione individuale alle vibrazioni, alternando per l’operatore l’uso degli strumenti scuotenti con altri lavori di diversa natura. La buona manutenzione delle macchine e la rigorosa sorveglianza della loro efficienza costituiscono un’indispensabile misura preventiva per i rischi da vibrazione: l’usura dei mezzi è infatti una delle cause principali delle vibrazioni, così come risulta efficace mantenere buone condizioni microclimatiche sul posto di lavoro avendo le basse temperature un’azione favorevole sulle malattie vasomotorie. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 93 PAGE 27 10.2. Realizzazione di impianto idro-termo-sanitario Descrizione fase di lavoro: Esecuzione dell'impianto idrico-sanitario, realizzato mediante la posa in opera di tubazioni (in ferro o p.v.c. o polietilene o rame) con giunti saldati o raccordati meccanicamente e dei relativi accessori di sistemi di controllo elettrici o elettronici della temperatura dell'acqua, delle rubinetterie, ecc. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Alto Poco Probabile Grave Alto Poco Probabile Medio Medio Altamente Probabile Lieve Medio Probabile Medio Medio 1 Alterazioni al rachide per sforzi eccessivi e ripetuti del lavoratore: manifestazioni di artrosi, lombalgie acute, discopatie 2 Contatto accidentale con la macchina operatrice 3 Caduta nello scavo lasciato scoperto 4 Contusioni alle mani per il serraggio delle parti metalliche 5 Danni a carico degli occhi causate da schegge e scintille durante l'uso degli utensili 6 Disturbi musco-scheletrici Probabile Medio Medio Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Le operazioni di tubisteria devono essere condotte quanto più possibile in locali adeguatamente predisposti ed attrezzati (zona delimitata per evitare irradiazioni e proiezioni di materiale verso altri lavoratori, sistemi di aspirazione localizzata, controllo del microclima, ecc.), limitando il lavoro in cantiere al solo assemblaggio di parti il più possibile prefabbricate (art. 19, D.P.R. n. 303/1956). Nelle operazioni di taglio con troncatrici, ove possibile, è preferibile usare macchine con dischi dentati invece che a smeriglio per minor rischio lavorativo di infortuni, rumore e polveri. Piano di Sicurezza e Coordinamento 94 PAGE 27 Sul posto di lavoro deve trovarsi il minor numero possibile di pezzi, per evitare ingombro (art. 15, D.P.R. n. 547/1955). Tra le misure di prevenzione da adottare si ricordano le seguenti: - disattivazione dell’alimentazione elettrica, del gas e idrica; - svuotamento delle tubazioni, in particolare di quelle contenenti sostanze combustibili (gas, gasolio); - svuotamento e rimozione di eventuali cisterne contenenti combustibili o altro (in particolare in ex edifici industriali); - rimozione di parti sospese di ascensori e montacarichi. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile e di otoprotettori durante l’uso di attrezzi rumorosi. Piano di Sicurezza e Coordinamento 95 PAGE 27 11. PAVIMENTI, INTONACI E SERRAMENTI 11.1. Realizzazione di massetto in cls Descrizione fase di lavoro: Realizzazione di massetto in calcestruzzo semplice o alleggerito come sottofondo per la pavimentazione della zona solarium. RISCHI Situazione pericolosa 1 Caduta attraverso vuoti non protetti 2 Elettrocuzione 3 Danni alla cute e all'apparato respiratorio a Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Improbabile Grave Basso Probabile Medio Medio causa del cemento e di eventuali additivi Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Usare andatoie regolamentari in conformità all'art. 29 del rif. D.P.R. 164/56 ( vedasi scheda relativa). Fare estrema attenzione al rischio elettrico, accentuato dall'ambiente di lavoro particolarmente umido. Durante l’eventuale uso di utensili portatili verificare che gli stessi siano a doppio isolamento elettrico o alimentati a bassa tensione di sicurezza (50 V). Ripristinare l'eventuale protezione dei vuoti su solai rimossa provvisoriamente. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 96 PAGE 27 11.2. Posa in opera di pavimenti Descrizione fase di lavoro: Posa in opera di pavimentazione esterna della zona solarium su sottofondo in cls RISCHI Situazione pericolosa 1 Elettrocuzione 2 Danni alla cute e all'apparato respiratorio a Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Probabile Medio Medio Poco Probabile Grave Medio Probabile Lieve Medio Probabile Medio Medio causa del cemento e di eventuali additivi 3 Caduta dell’operatore attraverso vuoti non protetti 4 Effetti tossici dovuti all’utilizzo di prodotti adesivi 5 Tagli connessi all'uso del flessibile elettrico. Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Porre particolare attenzione nell'uso della taglierina per il taglio delle piastrelle. Durante l’eventuale uso di utensili portatili verificare che gli stessi siano a doppio isolamento elettrico o alimentati a bassa tensione di sicurezza (50 V). Verificare, prima dell'inizio del lavoro e a fine giornata, l'efficienza dell'impianto elettrico effettuando un controllo a vista sull'integrità delle condutture e dei collegamenti. In caso di utilizzo di flessibile non intralciare le zone di passaggio con i cavi degli utensili elettrici; impugnare saldamente l’utensile per le due maniglie ed eseguire il lavoro in posizione stabile.; verificare l’integrità del disco e del cavo di alimentazione. In caso di utilizzo di macchina tagliapiastrelle verificare, prima dell’uso, l’integrità dei collegamenti elettrici, la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione. Durante l’uso mantenere l’area di lavoro sgombra dai materiali di scarto e controllare il livello dell’acqua nella vaschetta. Alcuni prodotti utilizzati nella posa di pavimenti, in particolare le ammine aromatiche e le ammine alifatiche, sono dotate di potere irritante molto intenso, potendo provocare la comparsa di dermatiti allergiche da contatto e di asma bronchiale. Risulta opportuno l’individuazione di determinati prodotti in corrispondenza alle specifiche condizioni di lavoro, soprattutto in relazione al grado di ventilazione del luogo di applicazione. Controllare sempre le indicazioni rilasciate dal produttore. Piano di Sicurezza e Coordinamento 97 PAGE 27 DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile; occhiali speciali e otoprotettori per l'operatore addetto alla taglierina. Piano di Sicurezza e Coordinamento 98 PAGE 27 11.3. Posa in opera di rivestimenti Descrizione fase di lavoro: Posa in opera di rivestimenti di diversa natura con malta di cemento o con collante specifico. RISCHI Situazione pericolosa 1 Elettrocuzione 2 Danni alla cute e all'apparato respiratorio a causa del cemento e di eventuali additivi 3 Effetti tossici dovuti all’utilizzo di prodotti adesivi 4 Tagli connessi all'uso del flessibile elettrico. Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Probabile Medio Medio Probabile Lieve Medio Probabile Medio Medio Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Porre particolare attenzione nell'uso della taglierina per il taglio delle piastrelle. Durante l’eventuale uso di utensili portatili verificare che gli stessi siano a doppio isolamento elettrico o alimentati a bassa tensione di sicurezza (50 V). Verificare, prima dell'inizio del lavoro e a fine giornata, l'efficienza dell'impianto elettrico effettuando un controllo a vista sull'integrità delle condutture e dei collegamenti. In caso di utilizzo di flessibile non intralciare le zone di passaggio con i cavi degli utensili elettrici; impugnare saldamente l’utensile per le due maniglie ed eseguire il lavoro in posizione stabile.; verificare l’integrità del disco e del cavo di alimentazione. In caso di utilizzo di macchina tagliapiastrelle verificare, prima dell’uso, l’integrità dei collegamenti elettrici, la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione. Durante l’uso mantenere l’area di lavoro sgombra dai materiali di scarto e controllare il livello dell’acqua nella vaschetta. Alcuni prodotti utilizzati nella posa di pavimenti, in particolare le ammine aromatiche e le ammine alifatiche, sono dotate di potere irritante molto intenso, potendo provocare la comparsa di dermatiti allergiche da contatto e di asma bronchiale. Risulta opportuno l’individuazione di determinati prodotti in corrispondenza alle specifiche condizioni di lavoro, soprattutto in relazione al grado di ventilazione del luogo di applicazione. Controllare sempre le indicazioni rilasciate dal produttore. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile; occhiali speciali e otoprotettori per l'operatore addetto alla taglierina. Piano di Sicurezza e Coordinamento 99 PAGE 27 11.4. Posa in opera di serramenti Descrizione fase di lavoro: Posa in opera di serramenti interni ed esterni. RISCHI Situazione pericolosa 1 Elettrocuzione 2 Effetti tossici dovuti all’utilizzo di prodotti Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Probabile Lieve Medio Probabile Medio Medio Probabile Medio Medio adesivi 3 Tagli connessi all'uso del flessibile elettrico 4 Contusioni, abrasioni dovuti alla caduta di materiale Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Porre particolare attenzione nell'uso della taglierina per il taglio del serramento. Durante l’eventuale uso di utensili portatili verificare che gli stessi siano a doppio isolamento elettrico o alimentati a bassa tensione di sicurezza (50 V). Verificare, prima dell'inizio del lavoro e a fine giornata, l'efficienza dell'impianto elettrico effettuando un controllo a vista sull'integrità delle condutture e dei collegamenti. In caso di utilizzo di flessibile non intralciare le zone di passaggio con i cavi degli utensili elettrici; impugnare saldamente l’utensile per le due maniglie ed eseguire il lavoro in posizione stabile.; verificare l’integrità del disco e del cavo di alimentazione. In caso di utilizzo di macchina taglierina verificare, prima dell’uso, l’integrità dei collegamenti elettrici, la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione. Durante l’uso mantenere l’area di lavoro sgombra dai materiali di scarto. Usare se necessario scale, ponti su cavalletti o ponti su ruote secondo le indicazioni delle schede relative. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 100 PAGE 27 12. TINTEGGIATURA 12.1. Preparazione di pareti interne e soffitti Descrizione fase di lavoro: Preparazione di pareti interne e soffitti con raschiatura, rasatura, carteggiatura, sciacquaggio. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Medio Medio 1 Lesioni a carico del lavoratore per caduta dal ponte su cavalletti o dal trabattello per incorretto montaggio dello stesso 2 Caduta attraverso aperture non protette su pareti prospicienti il vuoto 3 Inalazione di sostanze volatili organiche con possibili alterazioni a carico dell'apparato respiratorio Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Usare ponti su cavalletti e tartagli regolamentari ( vedi schede relative). Durante le operazioni di spazzolatura e carteggiatura i lavoratori possono inalare polveri di sostanze nocive, quali i composti chimici delle vernici: è essenziale l’uso di maschere di protezione. Nei lavori di finitura in genere i lavoratori possono non avere la percezione degli ostacoli, delle aperture e delle carenze nei ponteggi adoperati. E' necessario, pertanto, che il lavoratore si accerti preventivamente delle stato dei luoghi e se necessario segnalare le carenze al suo diretto superiore. Ripristinare le protezioni delle aperture sui vuoti immediatamente dopo l'esecuzione del lavoro per cui erano state rimosse. In caso di utilizzo di imprimiture e fondi per rendere le superfici più coese assicurare un’idonea ventilazione dei locali. Nel caso di utilizzo di fondi all’acqua ( resine sintetiche in dispersione acquosa) non sussistono particolari pericoli se correttamente applicati: ricorrere a cure mediche solo in caso di inalazione o contatto con gli occhi. Nel caso di utilizzo di imprimiture o fondi a solvente (prodotti acrilici o siliconici) tali sostanze sono irritanti per occhi e pelle: utilizzare protezioni delle vie respiratorie Piano di Sicurezza e Coordinamento 101 PAGE 27 ed occhiali per proteggere contro gli spruzzi. Tali prodotti sono facilmente infiammabili; conservare lontano da fiamme libere e fonti di calore o di scintille. In caso di incendio usare estintori a polvere o CO2 non usare acqua. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati, oltre alla normale attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile, di dispositivi di protezione respiratoria. Piano di Sicurezza e Coordinamento 102 PAGE 27 12.2. Tinteggiatura di pareti interne e soffitti Descrizione fase di lavoro: Tinteggiatura di pareti e soffitti. RISCHI Situazione pericolosa 1 Tagli alle mani Probabilità Entità Rischio Improbabile Medio Basso Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Medio Medio 2 Caduta dell’operatore dall’alto per incorretto montaggio od uso del trabattello o del ponte su cavalletti 3 Irritazioni alla cute, all’apparato respiratorio, agli occhi o all'apparato digerente per l'uso di pitture e solventi Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Evidenziare con idonei cartelli la zona interessata dalla pitturazione. Gli ambienti di lavoro devono essere adeguatamente aerati: controllare l’assenza di sorgenti di fiamma o di scintilla. Prestare attenzione ai lavori di tinteggiatura eseguiti a spruzzo poiché solo il 50% della pittura si fissa sulla superficie, mentre il rimanente viene in parte disperso nell'ambiente ed in parte rimbalzato verso l'operatore: in tali lavori risulta essenziale la protezione delle vie respiratorie e degli occhi. Consultare prima dell'uso dei prodotti le relative schede tossicologiche fornite dal fabbricante sulle modalità di stoccaggio e di applicazione. I prodotti di pitturazione e fondi in fase solvente possono formare miscele esplosive con l’aria. In caso di fuoriuscita accidentale allontanare ogni sorgente di fiamma o scintilla ed aerare la zona: contenere ed assorbire il liquido versato can materiale assorbente inerte ( sabbia). Nella zona di utilizzazione non si deve né mangiare, bere e fumare. In caso di contatto con gli occhi lavare abbondantemente con acqua fresca almeno per 10 minuti tenendo le palpebre ben aperte. Se necessario ricorrere a cure specialistiche. Evitare che le fuoriuscite di liquido confluiscano verso fognature o corsi d’acqua: in caso di contaminazioni informare subito l’autorità competente. Usare ponti su cavalletti e trabattelli regolamentari ( vedi relative schede). Piano di Sicurezza e Coordinamento 103 PAGE 27 DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati, oltre alla normale attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile, di mascherina con filtro specifico o maschera autoventilate in base al sistema di applicazione della pittura. L’uso di guanti per l’applicatore è consigliabile anche con i prodotti vernicianti più innocenti ed evita al termine del lavoro la pulizia con solventi. Piano di Sicurezza e Coordinamento 104 PAGE 27 13. MEZZI D’OPERA E ATTREZZATURE 13.1. Imbracatura Descrizione fase di lavoro: Imbracatura. RISCHI Situazione pericolosa 1 Caduta di materiale dall’alto per cattiva Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Improbabile Grave Basso imbracatura o errata manovra 2 Caduta del carico per rottura degli organi di presa per eccessivo carico Misure ed azioni di prevenzione e protezione: La zona interessata ai movimenti di sollevamento e scarico avrà una serie di cartelli opportunamente disposti in modo da rendere manifesto il pericolo di carichi sospesi. Gli addetti al sollevamento dovranno assicurarsi le migliori condizioni di visibilità per seguire il carico durante il movimento e controllare l’assenza di urti contro ostacoli fissi. L’imbracatura può essere costituita da funi metalliche oppure da nastri di tessuto con fili di sostanze sintetiche: a seconda della forma che viene conferite alle funi si possono avere diversi tipi di imbraco: semplice, a cappio, a canestro, a nastro, a bilanciere. Nell’imbraco a cappio occorre che il peso sia bilanciato al fine di evitare lo sfilamento e la caduta del carico. L’imbracatura a canestro viene utilizzata soprattutto per movimentare le tubazioni e per poter equilibrare il carico sono necessari almeno due imbrachi. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 105 PAGE 27 13.2. Sollevamento e trasporto di materiali con uso di sistemi di imbracatura costituiti da brache semplici o funi metalliche Descrizione fase di lavoro: Sollevamento e trasporto di materiali con uso di sistemi di imbracatura costituiti da brache semplici o tiranti in catene funi metalliche. RISCHI Situazione pericolosa 1 Caduta del carico per rottura degli organi di Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Poco Probabile Grave Medio presa per eccessivo carico 1 Caduta del carico per incorretta manovra d’imbracatura dello stesso Misure ed azioni di prevenzione e protezione: L’addetto all’operazione d’imbracatura deve conoscere il peso del carico da sollevare e valutare che questo sia compatibile con la portata del gancio e del mezzo d’imbracatura. Evitare di usare sistemi d’imbracatura con presenza di catene durante periodi con temperature molto fredde. Se si utilizzano sistemi d’imbracatura costituiti da due o più tiranti che confluiscono sullo stesso gancio l’operatore dovrà evitare di incrociare i tiranti sul gancio in quanto gli stessi tendono ad usurarsi nel punto di sovrapposizione. L'efficienza dei tiranti si riduce quanto più si amplia il loro angolo al vertice, in quanto in riferimento all'apertura dell'angolo al vertice del sistema di imbracatura, la sollecitazione effettiva degli elementi del sistema viene incrementata in funzione di un fattore di aumento di carico. Quando il carico è di notevoli dimensioni (e cioè se occorressero brache con angoli al vertice eccessivi) è necessario utilizzare bilancieri (costituiti da una traversa metallica con tiranti alle estremità) in modo da ridurre l’angolo al vertice formato dai tiranti. Il carico dovrà essere legato ed imbracato in modo da rispettare l’equilibratura rispetto al centro di gravità al fine di evitare inclinazioni durante il sollevamento: a tal fine sarà provato l’equilibrio mediante un breve sollevamento. L’addetto all’imbracatura dovrà avere il diretto contatto con l’operatore dell’apparecchio di sollevamento e comunicare gli appositi segnali. Durante il sollevamento ed il ricevimento del carico gli addetti non dovranno guidare il carico con le mani ma adoperare appositi attrezzi per il giusto convogliamento del carico quali tirante ad uncino. La sezione resistente delle funi e catene è soggetta a diminuzione nel tempo per usura e rottura di fili: risulta pertanto essenziale una corretta manutenzione degli accessori di sollevamento quali le brache o Piano di Sicurezza e Coordinamento 106 PAGE 27 tiranti di imbracatura. Per le funi metalliche occorre osservare la rottura dei fili esterni. Se per corrosione o rottura di fili elementari, in relazione alla composizione della fune, può essere valutato nel 10% della sezione occorre procedere ala sostituzione di tale fune. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 107 PAGE 27 13.3. Utilizzo di utensili elettrici Descrizione fase di lavoro: Utilizzo di utensili elettrici portatili. RISCHI Situazione pericolosa 1 Elettrocuzione Probabilità Entità Rischio Improbabile Grave Basso Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Per i lavori all’aperto, ferma restando l’osservanza di tutte le altre disposizioni relative agli utensili elettrici portatili, è vietato l’uso di utensili a tensione superiore a 220 Volt verso terra: nei lavori in luoghi bagnati o molto umidi, e nei lavori a contatto od entro grandi masse metalliche, è vietato l’uso di utensili elettrici portatili a tensione superiore a 50 Volt verso terra. Se l’alimentazione degli utensili è fornita da una rete a bassa tensione attraverso un trasformatore, questo deve avere avvolgimenti, primario e secondario, separati ed isolati tra loro, e deve funzionare col punto mediano dell’avvolgimento secondario collegato a terra (rif. D.P.R. 547/55 art. 313). DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 108 PAGE 27 13.4. Uso dell’autopompa Descrizione fase di lavoro: Utilizzo dell’autopompa per il getto del calcestruzzo. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Probabile Medio Medio Improbabile Grave Basso Probabile Lieve Basso Improbabile Grave Basso Improbabile Medio Basso 1 Azione irritante del cemento sulla pelle con possibilità di disturbi cutanei (eczema da cemento) 2 Caduta dall'alto dell'addetto alla manutenzione dell’autobetoniera sulla bocca di caricamento 3 I movimenti dell’ operatore possono avvenire in precarietà a causa del piano di calpestio costituito da superfici irregolari e ferri d’armatura: pericolo di caduta per perdita dell'equilibrio 4 Ribaltamento dell'autopompa per effetto dell’instabilità del mezzo durante la fase di getto 5 Lesione per contatto contro gli organi in movimento dell'autobetoniera Misure ed azioni di prevenzione e protezione: L’operatore deve essere sistemato in modo tale da avere la visibilità diretta ed indiretta di tutte quelle parti dalle quali si determini il movimento e che possano recare pericolo durante le fasi di lavorazione. Prima del getto provvedere alla stabilizzazione dell'autopompa. In corrispondenza della bocca di caricamento del calcestruzzo deve essere previsto un piano di lavoro protetto di regolare parapetto e raggiungibile da scala a pioli. La fase di getto deve avvenire sotto la sorveglianza ed alle indicazione di un addetto a terra. Provvedere ad effettuare una manutenzione programmata del veicolo e sottoporlo a revisione periodica. Piano di Sicurezza e Coordinamento 109 PAGE 27 DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. E’ previsto l’uso degli stivali di sicurezza per i lavoratori addetto alle operazioni di getto e vibrazione. Utilizzare tute da lavoro per coprire al massimo le parti del corpo. Piano di Sicurezza e Coordinamento 110 PAGE 27 14. OPERE PROVVISIONALI 14.1. Allestimento di parapetto Descrizione fase di lavoro: Allestimento di parapetto, ad elementi prefabbricati per opere di costruzione o manutenzione. RISCHI Situazione pericolosa 1 Caduta dell’operatore dall'alto durante le Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Gravissimo Medio Poco Probabile Medio Medio Altamente Probabile Lieve Medio Poco Probabile Medio Medio operazioni di montaggio 2 Caduta degli elementi del parapetto per sfilamento durante l'operazione di sollevamento al piano con possibilità di lesioni per i lavoratori sottostanti 3 Tagli, abrasioni e contusioni alle mani durante il montaggio 4 Schiacciamento del piede per caduta di elementi metallici Misure ed azioni di prevenzione e protezione: E’ possibile utilizzare elementi di parapetti diversi, purché ciascuno di essi sia autorizzato e venga redatto uno specifico progetto da un ingegnere o architetto abilitato all’esercizio della professione. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati - oltre alla normale attrezzatura antinfortunistica costituita da casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile di cintura di sicurezza con cosciali e bretelle e fune di trattenuta. Piano di Sicurezza e Coordinamento 111 PAGE 27 14.2. Scale fisse ed a mano Descrizione fase di lavoro: Utilizzo di scale fisse ed a mano. RISCHI Situazione pericolosa 1 Caduta del personale durante l’utilizzo della Probabilità Entità Rischio Probabile Grave Alto scala Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Tutte le scale utilizzate devono avere caratteristiche di resistenza adatte all’impiego a cui si vuole adibirle. La capacità di resistere allo scorrimento dipenderà dalla forma, dallo state dalla naturadel materiale di attrito; buoni risultati si possono ottenere con gomme sintetiche anche su suolo di vario stato. Le estremità superiori analogamente avranno simili appoggi oppure ganci di trattenuta contro lo slittamento od anche contro lo sbandamento. Si precisa comunque che le scale a mano prima del loro uso devono essere vincolate in modo che non si verifichino deformazioni e/o spostamenti dalla loro posizione iniziale modo da impedirne la perdita di stabilità; qualora non sia possibile adottare alcun sistema di vincolo la scala durante l’uso dovrà essere trattenuta al piede da altro lavoratore. Le scale singole dovranno sporgere circa un metro oltre il piano di arrivo ed avere alla base distanza dalla parete pari ad 1/4 dell’altezza del punto di appoggio, fino ad una lunghezza di due elementi; oltre è bene partire e non superare gli 80-90 cm. E’ bene non utilizzare scale troppo pesanti; quindi è conveniente usarle fino ad un massimo di lunghezza di 5 metri. Oltre tali lunghezze si usano quelle ad elementi innestabili uno sull’altro. Le estremità di aggancio sono rinforzate in modo da resistere alle sollecitazioni concentrate; la larghezza della scala varia in genere tra circa 475-390 mm, mentre il passo tra i pioli è di 270-300 mm. L’art. 20 del rif. D.P.R. 547/55 limita la lunghezza della scala in opera a 15 metri. Oltre i 5 metri di altezza le scale fisse verticali devono avere protezione mediante gabbia ad anello a partire da almeno 2,50 metri dal suolo. La parete della gabbia non deve distare dai pioli più di 60 cm. Le scale usate per l’accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature non debbono essere poste l’una in prosecuzione dell’altra. DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 112 PAGE 27 15. MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI 15.1. Lavori manuali Descrizione fase di lavoro: Movimentazione manuale dei carichi in cantiere. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Probabile Grave Alto Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Grave Medio 1 Alterazioni al rachide per sforzi eccessivi e ripetuti del lavoratore: manifestazioni di artrosi, lombalgie acute, discopatie 2 Investimento da automezzo in cantiere causa la ridotta mobilita durante la movimentazione del carico 3 Caduta dall'alto a causa dell’instabilità dovuta dal carico trasportato Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Usare andatoie e passerelle regolamentari. L’allegato VI al D.Lgs. 626/94 afferma che 30 Kg è un carico tropo pesante e pertanto il massimo carico movimentabile è comunque inferiore a 30 kg. Pertanto le confezioni che saranno oggetto di movimentazione manuale in ambito lavorativo dovrebbero avere, d’ora in poi, un peso lordo inferiore a 30 kg al fine di favorire il rispetto della norma da parte degli utilizzatori abituali di tali prodotti. I lavoratori dovranno evitare il sollevamento dei carichi in posizioni che comportino la curvatura della schiena: non trasportare un carico sulle spalle né mantenendolo lontano dal corpo: evitare movimenti o torsioni brusche durante la movimentazione del carico. In caso di sollevamento di carichi da parte di un solo operatore è opportuno piegare i ginocchi e fare forza sulle gambe: durante il trasporto tenere il carico vicino al corpo mantenendo eretta la colonna vertebrale. Quando possibile, per carichi superiori ai 25 Kg, è opportuno effettuare la movimentazione manuale mediante due lavoratori. Risulta opportuno inoltre evitare la movimentazioni di carichi troppo ingombranti, soprattutto se in spazi ristretti o su pavimenti sconnessi. Piano di Sicurezza e Coordinamento 113 PAGE 27 DPI: I lavoratori interessati alla presente procedura esecutiva devono essere dotati della normale attrezzatura antinfortunistica ed in particolare di casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Piano di Sicurezza e Coordinamento 114 PAGE 27 16. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 16.1. Cinture di sicurezza Descrizione fase di lavoro: Utilizzo delle cinture di sicurezza e dei dispositivi anticaduta. RISCHI Situazione pericolosa 1 Utilizzo di un dispositivo anticaduta non Probabilità Entità Rischio Poco Probabile Grave Medio Poco Probabile Grave Medio conforme. 2 Adozione di un dispositivo non idoneo per una specifica lavorazione Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Risultano da evitare le cinture di sicurezza costituite da semplici cinture ed occorre adottare modelli con bretelle e cosciali in modo da ripartire in modo ottimale le sollecitazioni dovute all’arresto in caso di caduta. Le bretelle sono munite di cinghie di collegamento sia sul petto, sia sulla vita, sia attorno alle cosce: tali cinghie confluiscono in un unico unto sul dorso in posizione alta, corrispondente all’anello per l’attacco alla fune di trattenuta. Gli effetti prodotti dalla caduta sono diversi a seconda della posizione relativa che assumono il punto di fissaggio della fune ed il punto di attacco al lavoratore. Sono da evitare, per quanto possibile, le situazioni per le quali il punto di fissaggio della fune si trovi più in basso del punto di attacco al lavoratore: infatti in tali situazioni la lunghezza della caduta tende ad aumentare. Può risultare opportuno in tali situazioni adottare dispositivi tenditori ed ammortizzanti, che evitano tra l’altro che la fune rimanga in posizione allentata. I dispositivi con fune autoavvolgente permettono, in caso di caduta del lavoratore, di bloccare progressivamente la corda fino all’arresto. Il sistema di bloccaggio entra in funzione quando lo sfilamento supera 1,5 m/sec e tale dispositivo può essere fissato, tramite moschettone, ad un punto di fissaggio. Lo studio del punto di fissaggio e dell’adozione di particolari dispositivi richiede una programmazione della descrizione della fase di lavoro: i dispositivi avvolgenti sono presenti sul mercato con diverse lunghezze della fune. Quando una cintura interviene in caso di caduta di un lavoratore subisce sollecitazioni che possono provocare alterazioni ai suoi elementi componenti: è perciò necessario provvedere alla sua eliminazione al fine di evitare un riutilizzo. Piano di Sicurezza e Coordinamento 115 PAGE 27 DPI: ATTREZZATURE DI PROTEZIONE ANTICADUTE OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEI LAVORATORI ( titolo IV D. Lgs 626/94) Il datore di lavoro all’atto dell’acquisto di un dispositivo di protezione individuale deve verificare che vi sia la documentazione prevista ovvero la dichiarazione di conformità CE del produttore, la marcatura CE e la nota informativa rilasciata dal produttore. Nella scelta il datore di lavoro effettua l’analisi e la valutazione dei rischi tenendo conto che i dispositivi devono essere adeguati ai rischi, adeguati alle condizioni esistenti sul posto di lavoro ed adattabili all’utilizzatore. Il datore di lavoro mantiene in efficienza i DPI mediante le riparazioni e le sostituzioni necessarie. Il datore di lavoro fornisce istruzioni comprensibili per il lavoratore, assicura una formazione adeguata ed uno specifico addestramento che risulta necessario per i dispositivi destinati a proteggere dalle cadute. I lavoratori hanno l’obbligo di utilizzare in modo appropriato i dispositivi messi a loro disposizione: devono inoltre aver cura dei dispositivi utilizzati, non apportarvi modifiche, segnalare eventuali difetti. Piano di Sicurezza e Coordinamento 116 PAGE 27 16.2. Otoprotettori Descrizione fase di lavoro: Utilizzo dei dispositivi di protezione dell’orecchio. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Altamente Probabile Medio Medio 1 Presenza di rumore con raggiungimento di livelli elevati per l'uso dell'attrezzatura di lavoro: possibili danni a carico dell'apparato uditivo Misure ed azioni di prevenzione e protezione: I dispositivi di protezione auricolare sono suddivisi nei seguenti tipi: 1) cuffie auricolari, in genere costituite da due coppe regolabili contenenti tamponi in schiuma poliuretanica; le cuffie vanno indossate sopra la testa e le coppe devono coprire completamente le orecchie: assicurarsi che le coppe coprano saldamente le orecchie senza alcuna interferenza con le stanghette degli occhiali; ogni lavoratore è tenuto a conservare le cuffie in ambienti sicuri ed asciutti. 2) inserti auricolari monouso, in gomma o schiuma poliuretanica; sono consigliati in modo particolare quando i lavoratori sono continuamente esposti ad ambienti rumorosi, specialmente se in condizioni ambientali con elevata temperatura ed umidità. Si indossano ruotando il tappo tra le dita fino a ridurne il diametro ed inserendo lo stesso nel condotto auricolare. 3) inserti auricolari in gomma riutilizzabili; sono già pronti per essere inseriti nel condotto auricolare: sono raccomandati per lavoratori esposti a intensi rumori intermittenti. I tappi riutilizzabili devono essere lavati spesso e devono essere sostituiti quando risulti impossibile la pulizia. ATTENUAZIONE Per ogni otoprotettore il produttore deve fornire i dati di attenuazione: il valore SNR (riduzione semplificata del rumore) rappresenta l’attenuazione media su tutto lo spettro delle frequenze. Con l’utilizzo di un otoprotettore il livello di pressione sonora percepito si valuta sottraendo dal livello di pressione dell’ambiente di lavoro il valore dell’attenuazione. I dispositivi più efficaci sono quelli che vengono utilizzati continuativamente: poiché nell’ambiente di lavoro i dispositivi vengono utilizzati in modo non corretto o saltuario, ne deriva che l’attenuazione reale sia più bassa e variabile da individuo ad individuo. Piano di Sicurezza e Coordinamento 117 PAGE 27 DPI: OTOPROTETTORI. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEI LAVORATORI (titolo IV D.Lgs. 626/94) Il datore di lavoro all’atto dell’acquisto di un dispositivo di protezione individuale deve verificare che vi sia la documentazione prevista ovvero la dichiarazione di conformità CE del produttore, la marcatura CE e la nota informativa rilasciata dal produttore. Nella scelta il datore di lavoro effettua l’analisi e la valutazione dei rischi tenendo conto che i dispositivi devono essere adeguati ai rischi, adeguati alle condizioni esistenti sul posto di lavoro ed adattabili all’utilizzatore. Il datore di lavoro mantiene in efficienza i DPI mediante le riparazioni e le sostituzioni necessarie. Il datore di lavoro fornisce istruzioni comprensibili per il lavoratore, assicura una formazione adeguata ed uno specifico addestramento che risulta necessario per i dispositivi destinati a proteggere dalle cadute e per gli otoprotettori. I lavoratori hanno l’obbligo di utilizzare in modo appropriato i dispositivi messi a loro disposizione: devono inoltre aver cura dei dispositivi utilizzati, non apportarvi modifiche, segnalare eventuali difetti. Piano di Sicurezza e Coordinamento 118 PAGE 27 16.3. Guanti di protezione Descrizione fase di lavoro: Utilizzo dei guanti di protezione. RISCHI Situazione pericolosa Probabilità Entità Rischio Probabile Medio Medio Probabile Lieve Basso 1 Azione irritante del cemento sulla pelle con possibilità di disturbi cutanei (eczema da cemento) 2 Tagli ed abrasioni alle mani in seguito alle lavorazioni Misure ed azioni di prevenzione e protezione: L’infortunio alle mani è tra i più diffusi e certamente l’uso di guanti diminuisce tale incidenza. A seconda del tipo di lavorazione i guanti possono essere di diverso materiale e sono classificati secondo le seguenti norme EN: EN 374-1 (1994) Guanti di protezione contro prodotti chimici e microrganismi Parte 1: Terminologia e requisiti prestazionali; EN 374-2 (1994) Guanti di protezione contro prodotti chimici e microrganismi Parte 2: Determinazione della resistenza alla penetrazione; EN 374-3 (1994) Guanti di protezione contro prodotti chimici e microrganismi Parte 3: Determinazione della resistenza alla permeazione ai prodotti chimici; EN 388 (1994) Guanti di protezione contro rischi meccanici; EN 407 (1994) Guanti di protezione contro rischi termici (calore e/o fuoco); EN 420 (1994) Requisiti generali per guanti; EN 421 (1994) Guanti di protezione contro le radiazioni ionizzanti e la contaminazione radioattiva. Nel settore edile le classi che interessano sono principalmente quella dei guanti di protezione contro i rischi meccanici (EN 388) e quella dei guanti di protezione contro il calore e fuoco (EN 407). La scheda tecnica del guanto riporta i simboli delle classi di rischio per le quali il guanto è adeguato all’impiego. Per i guanti di protezione contro i rischi meccanici il simbolo è accompagnato da un numero a 4 cifre, che indicano i risultati ottenuti da prove specifiche: in particolare: - primo numero ( quattro livelli ) indica la resistenza all’abrasione; - secondo numero ( cinque livelli ) indica la resistenza al taglio; - terzo numero ( quattro livelli ) indica la resistenza alla lacerazione; Piano di Sicurezza e Coordinamento 119 PAGE 27 - quarto numero ( quattro livelli ) indica la resistenza alla perforazione. Il numero è tanto più alto quanto migliore è il comportamento specifico: possono comparire il segno X - prova non effettuata - o il numero 0 - primo livello non raggiunto in tale prova-. Per i guanti di protezione contro il calore e fuoco il simbolo è accompagnato da un numero a 6 cifre, che indicano i risultati ottenuti da prove specifiche, in particolare: - primo numero ( quattro livelli ) indica il comportamento al fuoco; - secondo numero ( cinque livelli ) indica il calore di contatto; - terzo numero ( quattro livelli ) indica il calore convettivo; - quarto numero ( quattro livelli ) indica il calore radiante; - quinto numero ( quattro livelli ) indica il comportamento per piccole proiezioni di metallo fuso; - sesto numero ( quattro livelli ) indica il comportamento per grosse proiezioni di metallo fuso. Il numero è tanto più alto quanto migliore è il comportamento specifico: possono comparire il segno X - prova non effettuata - o il numero 0 - primo livello non raggiunto in tale prova-. Il datore di lavoro individua pertanto le caratteristiche del guanto di protezione necessarie affinché questi siano adeguati ai rischi e valuta e raffronta sulla base delle informazioni a corredo dei prodotti fornite dal fabbricante. Per i rischi meccanici (lavorazione del ferro, uso di seghe, predisposizione banchinaggi e casserature) il datore di lavoro si orienterà verso prodotti che oltre al simbolo EN 388 riportino i quattro numeri dei livelli di prova il più possibile elevati, con assenza di segni "X"o "0". Analogamente per i guanti di protezione contro il fuoco e il calore. DPI: GUANTI PROTETTIVI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEI LAVORATORI ( titolo IV D.Lgs. 626/94) Il datore di lavoro all’atto dell’acquisto di guanti di protezione deve verificare che vi sia la documentazione prevista ovvero la dichiarazione di conformità CE del produttore, la marcatura CE e la nota informativa rilasciata dal produttore. Nella scelta il datore di lavoro effettua l’analisi e la valutazione dei rischi tenendo conto che i dispositivi devono essere adeguati ai rischi, adeguati alle condizioni esistenti sul posto di lavoro ed adattabili all’utilizzatore. I lavoratori hanno l’obbligo di utilizzare in modo appropriato i guanti di protezione messi a loro disposizione. I guanti protettivi sicurezza rientrano tra i DPI di prima e seconda categoria e pertanto non sussistono obblighi specifici di addestramento. Piano di Sicurezza e Coordinamento 120 PAGE 27 16.4. Calzature di sicurezza Descrizione fase di lavoro: Utilizzo delle calzature di sicurezza. RISCHI Situazione pericolosa 1 Schiacciamento dei piedi per caduta di carichi Probabilità Entità Rischio Probabile Medio Medio Probabile Medio Medio pesanti 2 Punture ai piedi per presenza di chiodi o altri elementi appuntiti Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Gli infortuni ai piedi nei cantieri avvengono principalmente per schiacciamento da caduta di oggetti pesanti o per punture. Le punture possono portare al tetano in quanto gli elementi metallici che provocano la ferita sono a contatto con il terreno dove il bacillo è più presente. La resistenza meccanica della scarpa rappresenta un efficace mezzo di protezione: le calzature devono essere il più leggere possibili e comode. Per i lavori quotidiani in cantiere le calzature devono essere dotate di puntali e solette in acciaio per proteggere dai pericoli di puntura e schiacciamento secondo norme UNI 615/2-EN345. Nei lavori con presenza di tensione elettrica le calzature dovranno essere in gomma, caucciù o suola dielettrica ed essere esenti da parti metalliche secondo norme EN347. DPI: CALZATURE DI SICUREZZA OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEI LAVORATORI (titolo IV D.Lgs. 626/94) Il datore di lavoro all’atto dell’acquisto di un dispositivo di protezione individuale deve verificare che vi sia la documentazione prevista ovvero la dichiarazione di conformità CE del produttore, la marcatura CE e la nota informativa rilasciata dal produttore. Nella scelta il datore di lavoro effettua l’analisi e la valutazione dei rischi tenendo conto che i dispositivi devono essere adeguati ai rischi, adeguati alle condizioni esistenti sul posto di lavoro ed adattabili all’utilizzatore. Il datore di lavoro mantiene in efficienza i DPI mediante le riparazioni e le sostituzioni necessarie. Il datore di lavoro fornisce istruzioni comprensibili per il lavoratore, assicura una formazione adeguata ed uno specifico addestramento che risulta necessario per i dispositivi destinati a proteggere Piano di Sicurezza e Coordinamento 121 PAGE 27 dalle cadute. I lavoratori hanno l’obbligo di utilizzare in modo appropriato i dispositivi messi a loro disposizione: devono inoltre aver cura dei dispositivi utilizzati, non apportarvi modifiche, segnalare eventuali difetti. Le calzature di sicurezza rientrano tra i DPI di prima e seconda categoria e pertanto non sussistono obblighi specifici di addestramento. Piano di Sicurezza e Coordinamento 122 PAGE 27 16.5. Protezione delle vie respiratorie Descrizione fase di lavoro: Utilizzo di dispositivi di respirazione per l’apparato respiratorio. RISCHI Situazione pericolosa 1 Danni all'apparato respiratorio per inalazione Probabilità Entità Rischio Altamente Probabile Medio Medio di polveri, aerosoli e fumi Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Le mascherine monouso non rappresentano valide protezioni per l’apparato respiratorio, ma possono essere usate solo come coadiuvanti in presenza di particelle grossolane di natura non pericolosa. Per la protezione da polveri o nebbie nocive occorre utilizzare facciali filtranti conformi alle norme europee e riportanti il fattore di protezione nominale FPN, ovvero il rapporto tra la concentrazione del contaminante nell’ambiente e la sua concentrazione all’interno del facciale. I respiratori sono suddivisi tre classi P1-P2-P3 a seconda della capacità di trattenere le particelle: - i facciali filtranti di classe P1 sono in grado di ridurre fino a 4 volte la concentrazione di particelle e pertanto sono utilizzabili in tutte le situazioni in cui la concentrazione esterna di agenti nocivi raggiunge 4 TLV; - i facciali filtranti di classe P2 sono in grado di ridurre fino a 10 volte la concentrazione di particelle e pertanto sono utilizzabili in tutte le situazioni in cui la concentrazione esterna di agenti nocivi raggiunge 10 TLV; - i facciali filtranti di classe P3 sono in grado di ridurre fino a 50 volte la concentrazione di particelle e pertanto sono utilizzabili in tutte le situazioni in cui la concentrazione esterna di agenti nocivi raggiunge 50 TLV. I facciali filtranti devono essere sostituiti quando si avverte una diminuzione del potere filtrante. DPI: PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEI LAVORATORI ( titolo IV D. Lgs 626/94) Il datore di lavoro all’atto dell’acquisto di un dispositivo di protezione individuale deve verificare che vi sia la documentazione prevista ovvero la dichiarazione di conformità CE del produttore, la marcatura CE e la nota informativa rilasciata dal produttore. Nella scelta il datore di lavoro effettua l’analisi e la valutazione dei rischi tenendo conto che i dispositivi devono essere adeguati ai rischi, adeguati alle condizioni esistenti sul posto di lavoro ed adattabili all’utilizzatore. Piano di Sicurezza e Coordinamento 123 PAGE 27 Il datore di lavoro mantiene in efficienza i DPI mediante le riparazioni e le sostituzioni necessarie. Il datore di lavoro fornisce istruzioni comprensibili per il lavoratore, assicura una formazione adeguata ed uno specifico addestramento che risulta necessario per i dispositivi destinati a proteggere dalle cadute. I lavoratori hanno l’obbligo di utilizzare in modo appropriato i dispositivi messi a loro disposizione: devono inoltre aver cura dei dispositivi utilizzati, non apportarvi modifiche, segnalare eventuali difetti. Piano di Sicurezza e Coordinamento 124 PAGE 27 16.6. Elmetti di protezione Descrizione fase di lavoro: Utilizzo degli elmetti di protezione. RISCHI Situazione pericolosa 1 Lesioni alla testa per il lavoratore a causa di Probabilità Entità Rischio Probabile Grave Alto Probabile Grave Alto caduta di oggetti dall’alto 2 Lesioni alla testa per il lavoratore a causa di urti contro ostacoli fissi Misure ed azioni di prevenzione e protezione: Nei cantieri edili, dove sono presenti fasi lavorative diverse in sovrapposizione risulta obbligatorio l’uso del casco protettivo in ogni momento. I caschi di protezione devono essere prodotti con materiale leggero e robusto: devono presentare all’interno una bardatura interna per limitare la traspirazione. L’uso dell’elmetto protettivo deve essere esteso a tutte le persone che si trovano occasionalmente a transitare nelle zone di lavoro, e pertanto deve essere presente in cantiere un numero sufficiente di caschi a disposizione, oltre a quelli forniti ai lavoratori. DPI: PROTEZIONE DEL CAPO OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO E DEI LAVORATORI (titolo IV D.Lgs. 626/94). Il datore di lavoro all’atto dell’acquisto di un dispositivo di protezione individuale deve verificare che vi sia la documentazione prevista ovvero la dichiarazione di conformità CE del produttore, la marcatura CE e la nota informativa rilasciata dal produttore. Il casco protettivo rientra tra i DPI di seconda categoria e pertanto non sussistono obblighi specifici di addestramento. Piano di Sicurezza e Coordinamento 125 PAGE 27 8. STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA La stima dei costi risulta effettuata analiticamente per le voci contemplate ed indicate dal D.Lgs.81/2008 all.15 punto 4 relativamente alle necessità operative determinate dalla presenza di lavorazioni interferenti. I costi per la sicurezza risultano compresi nell’importo totale dell’appalto individuando la parte del costo dell’opera da non assoggettare a ribasso; gli stessi verranno liquidati dal Direttore dei Lavori in base allo stato di avanzamento lavori previa approvazione del CSE. TABELLA ANALISI COSTI APPRESTAMENTI Recinzione Costo unitario € quantità durata Totali € €/ml Cartello generale 81,99 Cartello divieto 4,37 Cartello obbligo 4,72 Cartello pericolo 4,43 Cassetta di pronto soccorso 81,90 MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E DPI LAVORAZIONI INTERFERENTI Mascherine antipolvere 9,30 Tappi auricolari 1,92 Occhiali 9,30 Caschetto MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA Protezione contro la caduta dall’alto Ponteggio €/mq Parapetti €/ml TOTALE COSTI PER LA SICUREZZA € 137 Piano di Sicurezza e Coordinamento PAG E 27 9. FASCICOLO DELL’OPERA Funzioni del fascicolo dell'opera Secondo quanto prescritto dal D. Lgs. 81/08, il fascicolo dell'opera è preso in considerazione al lato di eventuali lavori successivi sull'opera stessa. Tale fascicolo contiene "le informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori" coinvolti in operazioni di manutenzione. Sotto l'aspetto della prevenzione dai rischi, il fascicolo rappresenta quindi uno schema della pianificazione della sicurezza per gli interventi di manutenzione. Il fascicolo deve essere aggiornato in corso di costruzione (a cura del CSE) e durante la vita di esercizio dell'opera in base alle eventuali modifiche alla stessa (a cura del committente / gestore). Soggetti interessati all'utilizzo del fascicolo dell'opera Il gestore dell'opera è il soggetto coinvolto maggiormente nell'utilizzo del Fascicolo. Egli effettuerà le manutenzioni secondo le periodicità eventualmente individuate nel Fascicolo e dovrà mettere a conoscenza le imprese incaricate degli interventi, delle procedure o delle scelte adottate in fase progettuale per ridurre i rischi. Infine, se l'opera viene ceduta, il proprietario dovrà consegnare anche il Fascicolo. Riassumendo, i soggetti interessati all'utilizzo del fascicolo sono: 1. Gestore dell'opera (Amministratore, proprietario, ecc.) 2. Imprese incaricate per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'opera Definizioni Per manutenzione si intende il complesso delle attività tecniche ed amministrative rivolte al fine di conservare, o ripristinare, la funzionalità e l'efficienza di un apparecchio o di un impianto. MANUTENZIONE ORDINARIA si attua in luogo con strumenti ed attrezzi di uso corrente; si limita a riparazioni di lieve entità che richiedano l’impiego esclusivo di materiali di uso corrente o la sostituzione di parti di modesto valore espressamente previste (ad esempio fusibili, guarnizioni, ecc....). MANUTENZIONE STRAORDINARIA richiede mezzi o interventi di una certa entità (scavi, ponteggi, mezzi di sollevamento) oppure attrezzature o strumentazioni particolari per le quali sia richiesta una predisposizione (prese, inserzioni sulle tubazioni, ecc...). Può comportare riparazioni o revisioni di parti dell’opera o la sostituzione intergale di apparecchi e materiali quando non siano possibili o convenienti le riparazioni. MANUTENZIONE SECONDO NECESSITA' si attua in caso di guasto, disservizio, o deterioramento. MANUTENZION PREVENTIVA previene guasti e disservizi e limita i deterioramenti. MANUTENZIONE PROGRAMMATA esegue interventi e controlli periodici sull’opera secondo un 138 Piano di Sicurezza e Coordinamento PAG E 27 programma prestabilito. Il Fascicolo viene predisposto in fase di progettazione dal CSP (Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione in collaborazione con i progettisti dell'opera) e dovrà essere quindi completato ed eventualmente integrato dal CSE (Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione in collaborazione con i costruttori delle opere, la Direzione Lavori ed il Committente) secondo le indicazioni riportate nel presente documento. Deve quindi essere infine ricordato l'obbligo del controllo e aggiornamento nel tempo del Fascicolo informativo. Il Fascicolo informativo deve essere consultato ad ogni operazione lavorativa, di manutenzione ordinaria, straordinaria o di revisione dell'opera e per ogni ricerca di documentazione tecnica dell'opera. Il Committente è l'ultimo destinatario e quindi responsabile della tenuta, aggiornamento e verifica delle disposizioni contenute. 139 Piano di Sicurezza e Coordinamento PAG E 27 MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DELL’OPERA LAVORI DI REVISIONE Tipo Indispensabile SI NO Cadenza controlli mesi Rischi potenziali Elettrocuzione Impianto Idrico Abrasioni R £ 12 sanitario Tagli Caduta dall’alto Attrezzature di sicurezza in esercizio DPI in locazione Sezionatori Scale Trabattelli Piattaforma mobile munita di Scarpe Guanti Tute cestello Sezionatori di zona Quadri di Impianto elettrico R £ 12 Elettrocuzione distribuzione Abrasioni Interruttori Scarpe Tagli magnetotermici Guanti Caduta Scale Tute dall’alto Trabattelli Piattaforma mobile munita di cestello Sezionatori di zona Quadri di Impianto di messa a terra R £ 12 Elettrocuzione distribuzione Abrasioni Interruttori Scarpe Tagli magnetotermici Guanti Caduta Scale Tute dall’alto Trabattelli Piattaforma mobile munita di cestello 140 Piano di Sicurezza e Coordinamento PAG E 27 Linea vita Copertura R £ 12 Caduta Piattaforma dall’alto mobile munita di cestello Facciate R £ 12 Scarpe Guanti Tute Caduta Piattaforma Scarpe dall’alto mobile munita di Guanti Contusioni cestello Tute Data _________________ Il Coordinatore per la sicurezza _________________________________________ 141 Piano di Sicurezza e Coordinamento PAG E 27 Spett.le AUSL Ferrara - Distretto di Cento c.a. Dipartimento di Prevenzione Sicurezza ed Igiene del Lavoro via XXV Aprile n. 1/B Cento fax 051-6838117 Direzione Provinciale del Lavoro Via Garibaldi Giuseppe, 147 - 44121 Ferrara fax 0532 210966 Oggetto: Notifica preliminare ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e D.Lgs. 106/2009 Realizzazione di nuova scuola elementare sito in Chiesa a Reno Centese Comune di Modena in qualità di committente delle opere di nuova costruzione di edificio scolastico Reno Centese di Cento in via Chiesa, comunica ai sensi del D. Lgs. 81/2008 e D.Lgs. 106/2009: COMMITTENTE Comune di Cento Via XXV Aprile Cento (FE) RESPONSABILE DEI LAVORI Comune di Cento Via XXV Aprile Cento (FE) COORDINATORE ALLA Ing. Francesca Cibelli - c.f. CBLFNC77A55D711X PROGETTAZIONE Via Marchese 25 Formigine (Mo) - cel 335 6917774 COORDINATORE ALL'ESECUZIONE Ing. Francesca Cibelli - c.f. CBLFNC77A55D711X Via Marchese 25 Formigine (Mo) - cel 335 6917774 DATA PRESUNTA DI INIZIO LAVORI DURATA PRESUNTA DEI LAVORI NUMERO MASSIMO DEI LAVORATORI IN CANTIERE 30 NUMERO PREVISTO DI IMPRESE E DI LAVORATORI AUTONOMI IN CANTIERE 5 IMPRESA EDILE SISTEM COSTRUZIONI srl via Montegrappa 18-20 Solignano di Castelvetro (Mo) IMPORTO OPERE Formigine 27/09/2013 In Fede _____________________________ Spett.le AUSL Ferrara - Distretto di Cento c.a. Dipartimento di Prevenzione Sicurezza ed Igiene del Lavoro via XXV Aprile n. 1/B Cento fax 051-6838117 Direzione Provinciale del Lavoro Via Garibaldi Giuseppe, 147 - 44121 Ferrara fax 0532 210966 Oggetto: Notifica preliminare ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e D.Lgs. 106/2009 Realizzazione di nuova scuola elementare sito in Chiesa a Reno Centese Comune di Modena in qualità di committente delle opere di nuova costruzione di edificio scolastico Reno Centese di Cento in via Chiesa, comunica ai sensi del D. Lgs. 81/2008 e D.Lgs. 106/2009: COMMITTENTE Comune di Cento Via XXV Aprile Cento (FE) RESPONSABILE DEI LAVORI Comune di Cento Via XXV Aprile Cento (FE) COORDINATORE ALLA Ing. Francesca Cibelli - c.f. CBLFNC77A55D711X PROGETTAZIONE Via Marchese 25 Formigine (Mo) - cel 335 6917774 COORDINATORE ALL'ESECUZIONE Ing. Francesca Cibelli - c.f. CBLFNC77A55D711X Via Marchese 25 Formigine (Mo) - cel 335 6917774 DATA PRESUNTA DI INIZIO LAVORI DURATA PRESUNTA DEI LAVORI NUMERO MASSIMO DEI LAVORATORI IN CANTIERE 30 NUMERO PREVISTO DI IMPRESE E DI LAVORATORI AUTONOMI IN CANTIERE 5 IMPRESA EDILE SISTEM COSTRUZIONI srl via Montegrappa 18-20 Solignano di Castelvetro (Mo) IMPORTO OPERE Formigine 27/09/2013 In Fede _____________________________ Realizzazione di nuovo edificio scolastico a Reno Centese Lavorazioni 33% 33% Accantieramento Scavi + Fondazioni Cordolo Larice Pareti xlam Solaio Copertura Impianti Cappotto Esterno Infissi Esterni ed Interni Cartongessi Pacchetto isolamento Copertura Pacchetto isolamento piano terra Fognature-Strade-Recinzioni Impermeabilizzazioni 1 di 2 Realizzazione di nuovo edificio scolastico a Reno Centese 34% 2 di 2 recinzione di cantiere n.2 wc chimici linea vita linea vita linea vita n.2 container materiali recinzione di cantiere +0,00 area stoccaggio materiali linea vita allacciamento elettrico cantiere alla CABINA ELETTRICA ESISTENTE d'emergenza recinzione di cantiere ACCESSO AL CANTIERE CARRABILE Q.E. n.2 uffici con bagno recinzione di cantiere pozzetto H2O CANTIERE pulsante generale ACCESSO AL CANTIERE PEDONALE n.4 cassoni rifiuti ACCESSO AL CANTIERE CARRABILE VERBALE DI SOPRALLUOGO IN CANTIERE Realizzazione della nuova scuola elementare in località Reno Centese Data del sopralluogo:______________________ ore___________________ Fasi lavorative in atto:______________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ____ Imprese/Lavoratori autonomi coinvolte/i:_______________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ____ Osservazioni e prescrizioni:__________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ____ Non conformità a carico di:__________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ____ Misure correttive da intraprendere:___________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ _____ Entro ___________________________________________________________________ Azioni richieste al Committente/Responsabile dei Lavori per la ma casta attuazione delle misure correttive • • • Sospensione dei lavori dell’impresa___________________________________________________ Allontanamento dell’Impresa__________________o del lavoratore autonomo__________________ La risoluzione del contratto dell’Impresa__________________________________________________ del lavoratore autonomo________________________________________________________________ Il Coordinatore in Fase di Esecuzione Il Responsabile di Cantiere