Contabilità e bilancio 2
Gli schemi di bilancio pubblico:
lo Stato Patrimoniale e
il Conto Economico
Anno 2004
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LO STATO PATRIMONIALE
Art. 2424 Codice Civile:
Prevede uno schema di Stato Patrimoniale che deve essere
osservato dalla generalità delle imprese ad eccezione di quelle
esercenti particolari attività.
Individua
•Gruppi contrassegnati dalle lettere maiuscole dell’alfabeto;
•Sottogruppi o classi –come scomposizione dei gruppicontrassegnati da numeri romani
•Voci – come scomposizione delle classi- contrassegnate da
numeri arabi;
•Sottovoci – come scomposizione delle voci- contrassegnate da
lettere minuscole dell’alfabeto.
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LO STATO PATRIMONIALE
Art. 2423 ter C.C. prevede possibilità e obblighi di modifica dello
schema prescritto dall’art. 2424 nell’ottica di una maggiore
chiarezza espositiva.
- I numeri e le lettere hanno esclusivamente una funzione illustrativa.
- Se vi sono delle voci pari a zero occorre fornire l’informazione fino al
livello delle voci precedute da numeri romani (i sottogruppi)
- La denominazione delle voci plurime può essere abbreviata quando
l’importo è relativo a una soltanto delle voci incluse. Quando si adotta
l’abbreviazione, deve essere seguita per tutte le voci del bilancio e
concepita come contributo alla chiarezza.
- L’art. 2423 ter, comma 5 C.C. prevede l’obbligo di presentare Stati
Patrimoniali e Conti Economici comparativi con quelli dell’esercizio
precedente. Qualora la comparabilità non fosse possibile nemmeno
intervenendo sulle voci dell’esercizio precedente, occorre fornirne
comunicazione nella nota integrativa.
- L’art. 2423 ter, ultimo comma C.C. vieta la compensazione di partite.
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LO STATO PATRIMONIALE:
CARATTERISTICHE E CONTENUTO
•
Esposizione delle voci per valori netti (Criterio che rende
comparabili i bilanci italiani con quelli dell’Unione
Europea).
•
Classificazione delle voci dell’attivo secondo il criterio
della destinazione aziendale.
La classificazione delle voci per destinazione comporta
l’impiego di differenti criteri di valutazione
•
Classificazione delle voci del passivo secondo il criterio
della natura.
•
Trattamento delle rettifiche di valore: le rettifiche di valore
devono essere portate a riduzione delle voci dell’attivo cui
si riferiscono
•
Chiara identificazione del patrimonio netto
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LO STATO PATRIMONIALE:
CARATTERISTICHE E CONTENUTO
Attivo
•
Crediti verso soci per
versamenti ancora
dovuti
•
Immobilizzazioni
•
Attivo circolante
•
Ratei e risconti
Passivo
•
Patrimonio netto
•
Fondi per rischi e
oneri
•
Trattamento di fine
rapporto
•
Debiti
•
Ratei e risconti
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LO STATO PATRIMONIALE:
LE VOCI DELL’ATTIVO
Gli artt. 2424 e 2424 bis C.C. dettano le norme
sull’esposizione e sul contenuto dei vari livelli dello schema
di SP.
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
Accoglie i crediti verso i soci a fronte di capitale
sociale sottoscritto, ma in parte non ancora
versato.
Separatamente è indicata la parte non richiamata.
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B) Immobilizzazioni
Sono presenti 3 sottogruppi o classi che si
articolano a loro volta in voci:
I. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
II. IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
III. IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
Separatamente devono essere indicate le
immobilizzazioni concesse in locazione finanziaria.
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I. Immobilizzazioni immateriali
1) Costi di impianto e di ampliamento;
2) Costi di ricerca, di sviluppo e di
pubblicità;
Ampliamento: aumento
CS, avviamento nuove
produzioni, costi di
addestramento,
trasferimento impianti,
start-up
3) Diritti di brevetto industriale e diritti di
utilizzazione delle opere dell’ingegno;
4) Concessioni, licenze, marchi e diritti
simili;
5) Avviamento;
6) Immobilizzazioni in corso e acconti;
7) Altre
Costo per migliorie su beni
di terzi, costi di software
Dove:
1) e 2): Costi pluriennali
3) e 4): Attività immateriali
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II. Immobilizzazioni materiali
1) Terreni e fabbricati;
2) Impianti e macchinario;
3) Attrezzature industriali e commerciali;
4) Altri beni;
5) Immobilizzazioni in corso e acconti
Sono incluse solo attività derivanti da diritti reali.
•beni di proprietà o soggetti ad altri diritti reali,
•beni acquisiti con la clausola di “riserva della proprietà” per i quali non
sia stato completato il pagamento del prezzo,
•impianti installati su immobili in locazione se recuperabili alla fine
della locazione, senza recare danni.
NB: Beni gratuitamente devolvibili e relativi ammortamenti: aggiunta9 di
un’apposita voce o rispettiva categoria delle immobilizzazioni per natura
Immobilizzazioni finanziarie
1) Partecipazioni in
a) imprese controllate;
b) imprese collegate;
c) imprese controllanti;
d) altre imprese.
2) Crediti
a) verso imprese controllate;
b) verso imprese collegate;
c) verso controllanti;
d) verso altri.
3) Altri titoli.
4) Azioni proprie, con indicazione anche del valore
nominale complessivo.
Le immobilizzazioni finanziarie comprendono gli investimenti
di natura finanziaria destinati a permanere durevolmente
nel
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patrimonio dell’impresa.
C) Attivo circolante
Sono presenti 4 sottogruppi nei quali le attività
patrimoniali confluiscono in base alla loro destinazione
non durevole:
I. RIMANENZE
II. CREDITI
III. ATTIVITA’ FINANZIARIE CHE NON
COSTITUISCONO IMMOBILIZZAZIONI
III. DISPONIBILITA’ LIQUIDE
I sottogruppi si articolano a loro volta in voci.
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I. Rimanenze
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo;
2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;
3) Lavori in corso su ordinazione;
4) Prodotti finiti e merci;
5) Acconti
Includono i beni per i quali è già avvenuto il passaggio di
proprietà e quindi anche le merci in viaggio e i beni di
proprietà dell’azienda presso terzi in lavorazione, deposito...
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II. Crediti
I crediti verso clienti da includere
nell’attivo circolante sono quelli
derivanti da operazioni commerciali
1) Verso clienti;
con concessione di dilazioni di
pagamento normali rispetto alle
2) Verso imprese controllate; condizioni di mercato del settore in
cui opera l’impresa, anche se
superiori a 12 mesi.
3) Verso imprese collegate;
4) Verso controllanti;
4 bis) Crediti tributari;
4 ter) Imposte anticipate;
5) Verso altri.
Verso agenti e commissari, verso il
personale, enti previdenziali, erario,
obbligazionisti, associate (ass. in
partecipazione), cessione
immobilizzazioni, contributi 13
da
Stato e enti pubblici...
III. Attività finanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni
1) Partecipazioni in imprese controllate;
2) Partecipazioni in imprese collegate;
3) Partecipazioni in imprese controllanti;
4) Altre partecipazioni;
5) Azioni proprie, con indicazione anche del valore
nominale complessivo;
6) Altri titoli;
7) Crediti finanziari (per le imprese holding di
partecipazioni industriali)
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IV. Disponibilità liquide
1) Depositi bancari e postali;
2) Assegni;
3) Denaro e valori in cassa.
Si considerano disponibilità liquide i valori numerari,
che in genere possiedono i requisiti:
• della scadenza a vista o assai ravvicinata,
• del sicuro buon esito,
• dell’assenza di spese per la riscossione.
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D) Ratei e risconti attivi
Ai sensi del comma 6 dell’art. 2424 bis del C.C. in
questo gruppo affluiscono:
• I proventi di competenza dell’esercizio, esigibili in
esercizi successivi (ratei attivi),
• I costi sostenuti entro la chiusura, ma di competenza
di esercizi successivi (risconti attivi)
Nonché:
 Il disaggio su prestiti
 La differenza positiva, per la quota maturata, tra il
costo di acquisto e il valore di rimborso di titoli
immobilizzati.
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Contenuto
del passivo
dello Stato Patrimoniale
LO STATO
PATRIMONIALE:
LE VOCI DEL PASSIVO
A) Patrimonio netto
I. Capitale;
II. Riserva da sovrapprezzo delle
azioni;
III. Riserve di rivalutazione;
IV. Riserva legale;
V. Riserve statutarie;
VI. Riserva per azioni proprie in
portafoglio;
VII. Altre riserve, distintamente
indicate;
VIII. Utili (perdite) portati a nuovo;
IX. Utile (perdita) dell’esercizio.
Riserve da utili prodotti
in conseguenza a
deroghe alle disposizioni
(ultimo comma art.2423);
riserva valutazione
partecipazioni con
metodo del PN, riserve
per ammortamenti
anticipati; per
versamenti in c.to
capitale; riserve da
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condoni...
B) Fondi per rischi e oneri
1) Fondo per trattamento di quiescenza e obblighi simili;
2) Fondo per imposte, anche differite;
3) Altri fondi.
Comma 3, art. 2424 bis C.C.
possono essere iscritti nel passivo gli accantonamenti
per rischi e oneri destinati a coprire soltanto perdite o
debiti:
- di natura determinata;
- di esistenza certa o probabile;
- dei quali sono indeterminati, alla chiusura
dell’esercizio, o l’ammontare o la data di sopravvenienza.
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C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
E’ qui iscritto l’importo calcolato a norma dell’art.
2120 del Codice Civile, al netto degli anticipi.
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D) Debiti
1) Obbligazioni;
2) Obbligazioni convertibili;
3) debiti verso soci per finanziamenti;
4) Debiti verso banche;
5) Debiti verso altri finanziatori;
6) Acconti;
7) Debiti verso fornitori;
8) Debiti rappresentati da titoli di credito;
9) Debiti verso imprese controllate;
10) Debiti verso imprese collegate;
11) Debiti verso controllanti;
12) Debiti tributari;
13) Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale;
14)Altri debiti.
Per ogni voce è richiesta la separata indicazione degli
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importi esigibili oltre l’esercizio successivo.
E) Ratei e risconti passivi
Ai sensi dell’art. 2424 bis, comma 5, C.C. in tale voce
devono essere iscritti:
•I costi di competenza dell’esercizio, esigibili in
esercizi successivi (ratei passivi);
•I proventi percepiti entro la chiusura, ma di
competenza di esercizi successivi (risconti passivi)
Nonché:
Il risconto per aggio su prestiti, vale a dire la
differenza risultante tra l’ammontare del prestito
emesso sopra la pari e l’ammontare del prestito da
rimborsare.
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LO STATO PATRIMONIALE:
I CONTI D’ORDINE
Art. 2424, comma 3, C.C.
“in calce allo stato patrimoniale devono risultare le
garanzie prestate direttamente o indirettamente,
distinguendosi tra fideiussioni, avalli, altre garanzie
personali e garanzie reali, e indicando separatamente,
per ciascun tipo, le garanzie prestate a favore di
imprese controllate e collegate, nonché di controllanti
e di imprese sottoposte al controllo di queste ultime;
devono inoltre risultare gli altri conti d’ordine”.
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IL CONTO ECONOMICO
Lo schema ed il contenuto del Conto Economico è
definito nell’art. 2425 del Codice Civile.
Il conto economico deve essere presentato suddividendo i
componenti positivi e negativi di reddito raggruppati come
segue:
A) Valore della produzione
B) Costi della produzione
A) – B) = Differenza tra valore e costi della produzione
C) Proventi e oneri finanziari
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi e oneri straordinari
( A – B +/- C +/ D +/- E) = Risultato prima delle imposte
25) Imposte sul reddito dell’esercizio
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26) Utile (perdita) dell’esercizio
IL CONTO ECONOMICO
Alcune puntualizzazioni:
•
È possibile suddividere ulteriormente le voci precedute da
numeri arabi, senza eliminare la voce complessiva e l’importo
corrispondente;
•
È possibile raggruppare le voci precedute da numeri arabi
soltanto quando il raggruppamento, a causa del loro importo,
è irrilevante ai fini del comma 2 dell’art. 2423 C.C.
(rappresentazione veritiera e corretta del risultato economico
dell’esercizio) o quando esso favorisce la chiarezza del
bilancio. In questo caso le voci oggetto di raggruppamento
devono essere distintamente indicate nella Nota Integrativa;
•
È obbligatoria l’aggiunta di altre voci, qualora il loro
contenuto non sia compreso in alcuna di quelle previste
dall’art. 2425 C.C.;
•
Quando lo esige la natura dell’attività esercitata, è
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obbligatorio adattare le voci precedute da numeri arabi.
IL CONTO ECONOMICO:
CARATTERISTICHE E CONTENUTO
1) Lo schema di CE è in forma scalare per
consentire la conoscenza dei risultati intermedi e
quindi del progressivo formarsi del risultato
dell’esercizio.
2) Si esprime:
•il valore della produzione realizzata e non il
valore delle vendite,
•I costi della produzione e non il costo del
venduto
Continua...
25
Segue...
IL CONTO ECONOMICO:
CARATTERISTICHE E CONTENUTO
3) I costi sono classificati per natura.
4) Le voci devono presentare valori netti e non più
valori lordi: non si dovranno indicare
separatamente gli stanziamenti a fondi e le
utilizzazioni dei fondi, non costituendo questi
ultimi proventi, né in generale componenti
positivi di reddito. Tale tipologia di
informazione viene richiesta a livello di nota
integrativa.
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A)
Valore della produzione
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso
di lavorazione, semilavorati e finiti
3) Variazioni dei lavori in corso su ordinazione
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori
interni
5) Altri ricavi e proventi
Note:
- gli sconti di natura finanziaria dovuti all’anticipato incasso di
crediti non costituiscono poste rettificative dei ricavi
- I ricavi accessori alle vendite (trasporto, assicurazione…) sono da
indicare nella voce 5) Altri ricavi e proventi
- L’esposizione delle variazioni delle rimanenze segue il criterio del
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valore aggiunto: nel valore della produzione si indicano le
rimanenze che contengono valore aggiunto
B)
Costi della produzione
6) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di
merci
7) Costi per servizi
8) Costi per godimento di beni di terzi
9) Costi per il personale
10) Ammortamenti e svalutazioni
11) Variazioni delle rimanenze di materie prime,
sussidiarie, di consumo e merci
12) 13) Accantonamenti per rischi e altri accantonamenti
14) Oneri diversi di gestione
I costi qui compresi sono costi di produzione economica e
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non di fabbricazione.
C)
Proventi e oneri finanziari
15) Proventi da partecipazioni
16) Altri proventi finanziari
17) Interessi e altri oneri finanziari
17 bis) Utili e perdite su cambi
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D)
Rettifiche di valore di attività finanziarie
18) Rivalutazioni:
a) di partecipazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non
costituiscono partecipazioni
c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non
costituiscono immobilizzazioni
19) Svalutazioni
a) di partecipazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non
costituiscono partecipazioni
c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non
costituiscono immobilizzazioni
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E)
Proventi e oneri straordinari
20) Proventi
a) Plusvalenze da alienazione
b) Altri proventi straordinari
20) Oneri
a) Minusvalenze da alienazione
b) Imposte relative a esercizi precedenti
c) Altri proventi straordinari
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( A – B +/- C +/ D +/- E) = Risultato prima delle imposte
22) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite
e anticipate
26) Utile (perdita) dell’esercizio
Risultato sul quale, se positivo, si dovrà calcolare la riserva
legale e le eventuali riserve statutarie e sulla cui
destinazione o copertura, se negativo, dovrà deliberare
l’assemblea
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CONTO ECONOMICO E SCHEMA
GESTIONALE
SUDDIVISIONE IDEALE DELLA GESTIONE AZIENDALE
I. GESTIONE CARATTERISTICA
II. GESTIONE NON CARATTERISTICA
III. GESTIONE FINANZIARIA
IV. GESTIONE STRAORDINARIA
V. GESTIONE TRIBUTARIA
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CONTO ECONOMICO E SCHEMA
GESTIONALE
Conto economico ex
art.2425
Conto economico
gestionale
GESTIONE ORDINARIA
GESTIONE CARATT.
(A-B)
GESTIONE NON CARATT.
GESTIONE FINANZIARIA
GESTIONE FINANZIARIA
(C+D)
GESTIONE STRAORD.
GESTIONE STRAORD.
(E)
GESTIONE TRIBUTARIA
(linea 22)
GESTIONE TRIBUTARIA
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LO STATO PATRIMONIALE