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oontro ogni mal ê*
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BIBLIOTHBCA MUNICIPi»
_^ R. 7 de Abril 3T
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ESCE OGNI SAPATO
l/MOIUSTICO- MONDANO - ILLUSTBATO
SETIIMÀNÂLE
Anuo XXXII
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N. 1.473 - 5. Paolo, 15 Ottobre, 1938
- Uffici: Rua José Bonifácio, 110 - 2.a Sobreloja
nei tempo delia cintura di castitá
l)iso<ino dei {\y. Vicente
Fràncescp Pettinati
Carini.
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IL PURGANTE MIG L I 0 R E
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BRAVO
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EFFICACISSIMO
RINFRESCANTE
DELI/APPARATO
DIGERENTE.
B R O M O F O R M l-O
PER PURGARVI ACQUISTATENE OGGI STESSO UNA
LATTINA DA UNA DOSE
BANCA FRANCESE E ITALIANA PER LlEffi DE SUD
(SOCIEDADE
ANONYMA)
***• 100.000.000,00
SÍSSíPU»^.,u::
KÜNDO DE RESERVA
SEDE CENTRAL:
Fcs.
118.000.000,00
PARIS
¦VOOÜRSAXS B AGENCIAS:
BRASIL: Araraquara — Bahia — Barreto» - Birfcuy — Botucatú — Caxias -~ Curityba —
Espirito Santo do Pinhal — Jahú
Mocóca - Ourinhos — Paranaguá — Ponta Grossa — Presidente Prudente Porto
Alegre
Reíii£^?tíS?ri7 pÜÍ
Rio de Janeiro - Rio Grande - Rio Preto — Santos —
São Carlos - S&o José do Riofp^n
ÍÍTm.JÍÍ
aí
Pr^l ur'lanaia„- ARGENTINA: Buenos Aires e Roaario de Sa?ta FÍ - WIW Llt^oT$X£tZ
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C*°
co
LOMBIA: Barranquiila — Bogotá — Medellin — URUGÜAY: Montevideo.
vaiparaiso
SITUAÇÃO DAS CONTAS DAS FILIAES NO BRASIL EM 30 OE SETEMBRO DE 1038
ACTIVO
PASSIVO
Letras Descontadas
Letras e Effeitos a
Receber:
•
Letras do Exterior ....
68.054:439S500
Letras do Interior .... 121.192:3388800
119.912:8578100
Empréstimos em Contas Correntes
Valores Depositados
Agencias e Filiaes
Correspondentes no Estrangeiro . .
Titulos e Fundos pertencentes ao Banco
CAIXA:
Em Moeda Corrente ..
41.317:3978500
Em C/C á nossa Disposição:
No Banco do Brasil . . .
53.315:6848000
Km outros Bancos ....
6.518:4228100
155.698:504|900
303.022:3303820
6.872:6288500
5:604:9491500
18.534:8538900
Diversas Contas
189.246:7788300
Capital declarado das Filiaes no Brasil ..
Depósitos em contas
correntes:
Contas correntes
165.830:1208910
Limitadas e particulares
29.430:4638700
Depósitos a Prazo Fixo. 113.558:5968730
Depósitos em Conta de Cobrança
Titulos era Deposito
Correspondentes no estrangeiro
30.000-OOOSOOO
308.819:1908340
^l^\
Diversas
Contas
207 440-7358700
303 .022:"3308820
5
824-2*^68000
16*408:5751500
96.577:2758260
Rs.
968.092:3438620
101.151:5038600
68.047:9378000
Rs.
A. Directoria; APOLLINARI
968.092:3438620
São Paulo. 10 de Outubro de 193S
Pelo Contador:
FATTORI
r4
itfaSf
RSCE OGNI SABATO
SETTIMANALE UMORISTICO -
thatHhte,
attenbiane
La. mamma ancora giovane
di una gagliarda figlia,
(bella per doti ataviche
che abbondano in famL
I/1'ki),
slenãenão il corpo mórbido
suWinfuocata rena,
in faceia a un maré glauco
che si muoveva appena,
fra sorridente e languida
versava, nel mio peito
di sue materne ehiacchiere
il sospiroso gello:
— Amico mio caríssimo,
smcttete di schersare...
Sapesle quanfé árduo
fare Ia,mamma ai mar o!...
La mia Nini, queWangiolo
tutta bonlá e alkgressa,
non sa quali pericoli
corre Ia sua puressa,
E' mio, 1'ingralo compilo
d 'esserle g ú iderdonc
contra gli assalti subdoli
che sferra il pomicione.
Sapete, a me non capita
di farmi abbindolare.
da certi falsi ingenui
che insvgnano a nuotare!
Sott'acqua, é troppo facile
cho sçivóli una mano:
con le lesioni grátis
é meglio andarei piano.
Nini, tanta dinâmica,
va in barca volentieri;
Ia barca, convenitene,
non iòttera mister!
e que! distinto giovane
che le. fa eompagnia
é riservato, timidoi
pieno di cortesia...
Guardate... Non si vedono..
Son próprio in alto more!
In quella solitudine,
piú dolce é bordcggiarc...—
II mio maligno spirito
non'parla, ma riflette,
dato che ha lungu pratica
di simili coseiie;
d'inverno, Vaulomdbile,
ai chiuso e col lepore,
é 1,'alleala clássica
dei clandestino a more:
sullo dislesa liquida
dei maré, ai sole e ali'ar ia,
Ia barca, u ben servir sene
di venta... utilitária...
C. UCCIO
proprletarlo
OAETANO CRISTALDI
RiAsnonsabile
ANTONINO OARBONARO
ANNO X X X 11
NUMERO 1.473
MONDANO - ILLUSTBÂTO
ABBONAMENTI S. PAOLO
20f
APPETITOSO, anno ...
50Í
LUSSORIOSO, anno ...
lOOf
SATIRIACO, anno
ü P P I C I :
JOSÉ' BONIFÁCIO, IIP
2.» SOBRELOJA
TEL. 2-6525
S. Paolo, 15 Ottobre, 1938
NUMERO:
S. Paolo .. 200 rélr
Altrl statl. 300 rél?
Ridi ancora peiisando allMiiterminabile
carne vale europeo?
Macché! Penso che
se il miiacolo esiste, esiste solo nella política.
Dopo Mônaco Ia Paçe
regha semana nel veccliio continente!
impara a màngiare Ia mela
Era una donna graziosa, con un cappelUno frivolo in testa. Sotto quei cappellino,
c'era il solito giardinetto di riecioli e forse qualche sogno. Uno di questi sogni venne a morire ai ristorante. E Ia colpa fu di
una mela. La donna é stata sempre rovinata dalla mela. Lei mangiava poeo e parlava molto: il suo compagno mangiava
molto e parlava poeo. Molte coppie, raggiunto quest'equilíbrio, tirano innanzi per
chissá quanto tempo. Invece il diavolo, aile frutta, mise nel piatto di lei una mela.
Era certo Ia mela piá dura delVannata:
come ne capitano solo ai ristorante, quando i coltelli non tagliano. Prima di lasciarsi infilare dalla forchetta, Ia mela fece
una piroetta, slittó e finí sotto ai tavolo.
Un vicino, cortese, Ia raccolse. Per mostrare Ia sua disinvoltura, Ia donna non si
diede per vinta. Neanche Ia mela. Un secondo balzo canzonatorio e eccola di miovo sul pavimento. Qualche sorriso circqjp
per i tavoli vicini. Allora Vuomo, cNertt
stato sempre silenzioso, smise di mangiare e cominció a parlare fitto fitto. Sembrava uno sfogo che covasse da tempo, in
attesa aVuno spunto. Dopo un poeo, essa
si alzó e usei. Non poteva sopportare una
scena con quei cappellÍ7io, si capisce: era
troppo delicato. Ecco una donna, pensarono tutti, che non tornerá piú in questo ristorante. Almeno col medesimo uomo.
nente che, sentendosi offrire iin'ottima
pietanza, fa Ia schifiltosa, come se Ia grazia lieve e ondeggiánte di una spiga fosse
dono dei cielo e non un prêmio a innumerevoli sacrifici.
Se ti trovi in un ristorante di lusso, non
scegliere cia che vi é di piú costoso e non
esitare troppo nella scelta. Una donna che
non sa decidersi fra dieci vivánde e finisce col rimettersi ai cameriere é Ia stessa
che, dopo essersi provata centodieci cappellini, dice alia modista che deve pensarei
ancora e che ripassem.
Non temer neppure di rivelare i tuoi
gusti; se preferisci Ia carne sanguinante
ordina purê una bistecca ai ferri: a certi
uomini piacciono i temperamenti gênerosi. O scegli dei piatti zucchenúi: son debolezze da ragazzina che hanno Ia loro
importanza quando si son passati i trenVanni.
Non far Ia schifiltosa su, ció che ti servono e Ioda i piatti ordinati dal tuo compagno. Egli sara sensibile ai fatto che tu
apprezzi ció che ti offre, come lo sara ai
fatto che gli altri ti ammirino; ma a patto
che tu non faceia nulla per questo. E non
criticare le tue vicine: ai contrario, elogiale. Egli pensem che devi a ver le tue
ragioni per esser sicura di te.
Non rimetterti il rossetto fra una por*
lata e Valtra: te ne rimam sempre abbaUincontro davanti alia tavola imbandi- stanza, sulle labbra, per farti maledire
ta, fra le soste di un idillio, é certo uno dei dallo sguattero. Porgi con grazia il sole e
momenti piú scabrosi. Mi dici che tu sai il pane: sono i gesti semplici e antichi che
come si taglia una mela? Non basta. Io stabiliscouo súbito uríintimitá fra due
voglio accompagnarti, perció, ai tuo pri- esseri.
mo pranzo con Vuomo a cui desideri di
vi servono il caffé, non dichiaQuando
"E'
una pazzia. Non chiuderó oechio
piacere: sara una battaglia abile e delica- rare:
egli
se
E
ta, in punta di forchetta.
finirá per tutta Ia notte". Gli uomini provano
"Questa
mi
donna
col concludere:
fa veni- un invicibile terrore delle donne che hanre Vappetito", avrai vinto.
no il sonno difficile.
Da
delia
minuta.
Eccovi alia scelta
Se hai qualcòsa di carino o di divertenA
o
son
C
quando le calorie e le vitamine
ta da dire, serbalo per Ia fine. Avrete Vaolii
diventate parte indispensabile degli
ria allegra uscendo, il che non capita
Belém
delia
e
d'oliva italiani raffinati ai
spesso.
tua bellezza, nessuno meglio di te sa come
1 1 1
si possa vivere, cioé non morire, con"daun'inLINA'
tersalata condita col Ximone e frutta
3 3 3
ra". Non essere quindi Ia donna indispo-
a
u
n
sciocchezzaio
coloniale
Tom Bill jiiviii per nostro intermédio i séguenti
consigli privati
alie donne dai sedici ai ventotto anui, sulla ginnastica da camera.
7." —- Uai sedici ai ventotto anni, Ia ginnastica da camera, per
riuscire veramente ntile, .si deve fare con le finestre aperte. Le
potrete
chiudere senza svantaggio soltanto se Ia casa di fronte .6 disabitata.
%>° — Giovane donna che fai ginnastica da camera, ricorda che
qiialuitque abbigliamento ti farebbe madre. Adopera dttnque il costume
da bagno, che fa sudare soltanto gli speliutori.
S.° — Se dalie case un pó piú lontane, punteggiate ili occhiali e .
di, binocoli, un solo uomo vi osserva a occltio nudo, non preoecupatevi:
si iratta di un presbite.
¦1." — Dopo Ia ginnastica da camera
fa molto bcne Ia doeciu fredda: provatela voi giovani donne, e affinche Ia provino anche coloro che
guardano, chiudete improvvisamenle Ia finestra.
õ.° — La ginnastica da camera non deve durare piú di dieci minuli. Trascorso questo termine o dovele chiudere Ia finestra e veslirri.
o dovele autorizzare i giovanolii dirimpetto a darvi dei tu.
6." — Chi, obviando di fronte a un giovanotto che le piaceva,,
non ha mai praticato ginnastica da camera, scagli Ia prima pictra.
?." — Perché questi consigli. sono dedicati soltanto alie donne dai
sedici ai ventotto anni.' Perché non csistono donne dl ventinove anni.
o ai meno perché Ia ginnastica da camera é incompatibile con Varieriosclerosi.
In viaggio per Rio de Janeiro,
Adolfo Calliera é abbordato da
un controllore:
In questo seompartiniento
non si fuma, signore!
Ma si fuma benisshno, mi
pare! — fa Calliera aspirando a
"Savoia".
piéni polmoni una
Non fato dello spirito. Ve_
dete bene che c'é tanto di cartelIo: "E' vietato fumare".
Toh, e con ció? — si meraviglia Calliera. — A fianco
c'é anche un altro cartello: "Portate-il reggiseno Z". Forse che
sono obbligato a porta ro il reggiseno Z, io.'
delle meraviglie viste durante il
suo ultimo viaggio in Francia.
— Sapcto — dice — clie l'abilitá di un buon corpo di pom_
pieri é (pieiIa di tendere il lenzuòlo su cui si gettano dai vari
piani gli infortunnti, in modo
che rimbnlzino leggermonte.
Ebbene, durante un incêndio
scoppiato in iíue Potin, a Marsiglia, i quattro ponipieri che tenevano il telo lo tesero cosi be
ne, ma cosi bene, che un uomo,
gettatosi dal sesto piano, cadde,
rimbalzó, torno a cadere, rimbalzó di nuovo, e cosi per tante e
tanto volte che, per fermarlo, fu
necessário abbatterlo a colpi di
carabina!
Dal voca bola rio sintético dei
l'avv. Ümberto Sola:
Scadenza — Vedi Insonnia.
Signora, é nota di buon gusto
'. di fine eleganza offrire alie vi.
sile un "Cinzano" gelato ed una
sigaretta "Eva".
II Comni. Donnini ed il Dott.
Moneassoli discutono fra loro, e
ciamino vanta Ia correttezza e Ia
puntualitá delia própria compa.
guia:
L'Adriatica — dice Moncassou, — é cosi rápida nel liquidare le spcttanze ai propri
clienti, che stamane ha pagato
dieci contos alia vedova di un
assicurato morto icri.
Questo é niente, — ribatte
Donnini —- Questa mattina uno
dei nostri clienti é caduto cia una
finestra dei suo appartamento ai
sottimo piano. Ebbene, mentre
passava dinanzi ai primo piano,
e/èra giá un nostro agente che
dalla finestra gli porgeva il da
naro dovutogli per "morte accidenta le".
Hyppodromo da Mooca: operatore Rosário Pagauo.
Un coloniale
poço raccoman
dabile (il cui nome Rosário non
ha voluto affatto declinarei) ha
vuito una placé spaventosa, e si
recai alio sportello.
Si fa pagare ed esainina con
attenzione esasperante uno ad
uno i biglietti sinché 1'impiegato
perde Ia pa/.ienza:
Ma non crederete mica che
io vi voglia rifilare dei biglietti
falsi!
Xeanche
per sogno! — si
scusa il vincitore — Mi volevo
soltanto nssicurare clie tra que"ti non ci fosse il biglietto
che
vi ho dato io!
II Cnv. Giuseppe Romeo
•ia
pari
Una, definizionc bellissiina dei
Ia fotografia, data da Raul Pa.
"Daguerrc,
letto:
1'inventore
delia fotografia, é 1 'uomo che ha
dato Ia memória agli speechi".
ii-
vi*
¦«¦
Una volta un cômico che é stato anche a S. Paolo — racconta
[talo Bertini, — ando a. recitare
in una cittá deli'Illinois famosa
per le sue sparatorie e per i suoi
linciaggi. L'attore non ebbe un
grande suecesso e, rientrando feroce dietro le scene, disse allMin
presario:
Vorrei essere inipiccatò se
torneró a recitare qua!
Se tomate a recitare (pia
— ribatte l'altro flemmatico —
Io sarete senza dubbio!
Le storic di pazzi continuaim
ad essere di moda.
Questa ce Ia invia il Dott.
Giuseppe Tipaldi.
Un pazzo, che ha lungamentc
studiato e preparato Ia sua evasione dal manicômio, riceve da un
altro rico vera to una corda.
Súbito Ia svolge e Ia fa scenclere dalla finestra, per vedere se
Ia, sua lunghezza sia sufficientc.
Oibó!. .. é troppo lunga !
E rinuncia a evadere.
Un bambino — racconta Auto.
nio Cimatti — si presenta alia
porta dei mio cineniatografo.
Scusa te! Non mi lasccrcste
dare un'oechiata dentro per veclere se ci sia un bambino?
Che bambino?
Io!
Un gruppo di intellettuali, nel
quale si trovano Gin (and Soda)
Re Stelli e Bruno Sercelli, stava
discutéridó süll 'evoluzione e 1-ori.gine deU'1101110. Sercelli rimaneva
silenzioso, quando un altro gli si
avvicinó e gli chiese Ia sua opinione.
Saro io a dirvela, — disse
Sercelli scuótendo il capo; — vi
cordo bene che questa questione
fu giá discussa una volta fra me
e Pippo, e per quanto mi riguar
da, Ia considero bell'é risolta.
Ma a quale eonçlüsione sie_
te arrivati, almeno.'
Ecco, — ammise l'iiiterpel-
principii
n
o
o
o
di
a
1
lato con una certa riluttanza non arrivanimo mica alia stessii
conclusione, no davvero. Pipp,,
arrivó airospedale, e io ai posto
di polizia.
* * *
Riflessioni di lhes Gonsalvi:
Quando una donna non ti chie
de piu' tre volte ai giorno: "Mi
vuoi bene?", significa che il sim
a more é quasi finito, alio stesso
modo che ai cineniatografo, quan
do si vcdoiio i protagonisti preii
elersi le muni e niormorarsi le parole sulla boceaj mentre si sente
d'h)iprovviso una lieve musica
(die non si sa di dove venga, si.
gnifica che é quasi finito il filnr.
'.'¦¦
•«¦
*
Polco. Testena, delia nostra
preclara confratella "Fanfulla",
si rivolse nervosíssimo ad un vedattore che, nelle ore di lavoro,
abitualiuente dorme.
Non é possibile clie si vada
avanti cosi, — disse — appena
lei arriva qui, si butta a sedere
e dorme. Mi dica Ia veritá, é for
se anunalato?
Xo, — rispose il redattoro
imbarazzato — Io diró io che co
s'è. Ho il ragazzino a casa che
non mi fa dormire tutta Ia hotle.
Allora é molto sempliee! •—Quando vieno qui ai giornale, si
porti appresso il bambino.
m
Micheliuo Pinoiii é uscito dal
Ia clinica ove ha súbito una
pie
cola operazione)
-— Ebbene? —
gli chiedo Enri
co Storto — CoinV- andata?
lio sopportato delle soffe
renze atroei con uno stòicismo
tale da. meravigliare tutti. Figulati che, parlando di me, i medici mi cbiamavatio il "pazien-.
V
Battuta finale, di Oscar Sarei
nelli.
— Che cos 'é I 'odalisca .'
- Quella che rimane nelCodagola qiiando si mangia l',odape
sec.
Stop.
sana
economia
~ Ll; *&™
m 6 tfoppo poço: |1(> ,„, gmil (Iesi(Iel,() iU
tutta Pe*tate
passare
a. ,nare. Cedi che coste,,', molto?
— Xo, cara: un tlesit1eii0 non
costa nulla-!
a
u
—^
n
n
1
a
~v
| mm moscas morrem %= /
na certa com J^Q
í ¦
racconto
sportivo
8'erán conosciuti alio Stadio:
lei faeeva il tifo per i "blu" deiIa. Dominante, lei per i "gialli"
delia "Velocíssima"; a fúria di
urlare e sgolarsi d'entusiasmo
próprio quando 1'aTtro era piu'
che mai depresso e mortificato,
e vice-versa, finirono per darsi
nell'occhio, per sentire una certa
(piai reciproca stima, per volersi
bene, per amarsi appassionatnmente.
Un solo ostacolo:
lei voleva
continua ro a tifare per i "gialli"
delia "Velocíssima", lui per i
"blu" delia "Dominante"; insa_
nabile il dissídio, Pamor fu comunque piú forte dei cálcio. Ed
un bel giorno, tra blu e gialli,
deeiscro di mescolar le passioni e
di fare il tifo a due per i "verdi" deirinvineibile".
Dopo di che si sposarono.
Furouo foliei; folieissimi. Tanto piú che próprio quelPahno
I'"liivineibilc" era in testa alia
classifica e tutto lasciava credore che avrebbe conquista to il
campionato.
Qualcho meso dopo lei confes-
só a lui una novitá.
Come lo chiainereiuo.' —
chiese lui, coinmosso.
Invincibilino! — rispose lei,
sicúra
d'interpretare i desideri
dei inarito.
Bene! Brava! E lo vestire.
mo sempre in verde, come le maglie fatidiclie deli'"Invincibile"!
Lei non andava, piú alie partito; má pensava lui a fornirle i
resocónti piú dettagliati.
Avvicinandosi il giorno dei lieto evento, una domenien P"Invincibile" ebbe a bàttere Ia
"Suporba"
per ben 8 a 0; era un
sognp dei destino.
Invin
F nella notte, infatti,
cibilino nacque. f
Xacque. Poi crebbe. .
Fece i primi passi.
Un giorno clie lui e lei erano
chini sulla culla in adorazione di
Invincibino, il piccolo si organiz.
zó per tenta re Ia prima parola:
O.. . g... — fece.
Lui balzó in piedi.
Ha detto papá! Ha detto
papá! Papá, Ia sua prima paroIa!
Lei sorriso e calma scosse Ia
testa:
No, caro! Ha detto manima! Chiaro come il sole: mamum!
La discussione fu interrotta da
Invincibilino ch 'ern tornato sui
suoi sforzi:
G ... gg... — rif eco.
Papá! Hai sentito, adesso.'
Ha. detto ancora "papá"!
Ma fammi il piacere! Ha
ripetuto mâirima, e nienf.altro
che mannna!
Sei testarda quanto un mu
lo!
E tu sei un villfl.no 0 pre-
I BLMB^^S
wSÊ_^__M____
mi
Si a
lata
Flit e morte certa para es inseetos
porque consiste numa combinação de
poderosos elementos mortíferos que não
podem ser superados. Fiit passou por
provas as mais rigorosas, sendo conhecido o seu poder de exterminar. Por essa
razão V.S. deve semp.e exigir Flit—e
recusar todos os suecedaneos. O jacto de
Flit não mancha e é inoffensivo para as
pessoas. Verifique si o soldadinho
rpparece na lata.
nâo
trouxer
I ¦
_\À\
Cultos Wí
nao
o soldadi.iho,
é FLIT
ABBIGUAMENTO
DelVabbigliare: é tutto ció che abbiglia,
che veste, in altri termini, che adorna,
e tende spesso a stimolar le corna,
e molte liti provoca in famiglia.
E' quel disastro che ti giunge in quarta
"nota delia sarta".
fra capo e collo:
ciascuno
a suo
modo
potente!
VTÂO desperdice o seu diA* nheiro em experiências
inúteis. A melhor lamina, a
que resiste a maior numero
de barbas, é a legitima
LAMINA
GILLETTE AZUL
¦AfHetie^
85
La discussione stava per pren.
:ípe una brutta piega, ma ci fu
ancora
Invincibilino, coi suoi
forzi, a distrarli: .
O. .. Gg. . . — fece per
una lerza volta; e poi, acealorandosi tutto, mentre le vene dei
eollo gli si gonfiavano, urló co.i
(pianto fiato aveva nel piccolo
"*B
__7
_fmmm^m^m\
^**^
-
W
È gs\
e [irpo:
G... Gg... Gol!!!
una
Lui e lei si guardarono:
bico commossa bvillava nei loro
ocehi... e infine si abbracciaiono:
Gol! Gol!! Voleva diro gol.
piccolo tesoro! Gol!!!
F si riappacificarono.
CÁLICE Dl LEGITTIM©
- fflNMANCA UN
*'
ECOU lAff Eme-AIUIA U MGE/IWNE
.-
11, SIGNOUE PKBOL1. Dl STOMACO — Donno! Tabaiinl
Cliampagnc! E due cucclilaini dj bicarbonato!
8
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e
Ia grande nemica t
Ia scienza
MODERNAS
COSTUMES
l/S
Preços Econômicos
I COSTUMES
de' brim branco de 6 a
16 annos
I
desde 4] SOO
I de brim fantasia de 6
I a 16 annos
desde
I
38800 I
275
R. DIRETTA. 144
R. AROUCHE, 211
abbaiare
Come latrare. Una leggenda stolta
losuole attribuire a qualche attore,
sia di prosa che lírico: é un errore,
perch'é il verso dei cane e, qualche volta,
dei padrone di casa insoddis fatto,
che puó abbaiare (o "minacciar lo sfratto")
Ia
(
forza
de11'abitudine
Cí/ n*-S^
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,','OSK ""S"°n,,Í" *"""" '' "lo; " ••1""<""" * <1< •
Quando ero molto, molto
giovane, due tre mesi fa, amavo una fanciulla. Lontana,
chiusa in un castello, il cast ello artigliato su una rupe
scoscesá e sette leoni e sette
draghi alle porte, e dalle gole dei draghi sette funíi e setle fiamme. e dalle fiamme...
dalle fiamme... Cosa dalle
fiamme? Niente; tutte chiacchiere. Tovno da capo con piú
sempliçitá.
La fanciulla dunque era
lontana. Lontana e nelle notti. Quando il cuore, stanco di
tare il cuore, per ibâttere chie;!e non so che. non so che, aiu
to forse; o soltanto di non
battere piú, di tacere, chi sa...
nelle not ti, dunque, cercavo
Giulia in una stella.
Me lo aveva detto lei;
Quando mi vorrai io sono lassú... lá — ed aliora io
clicevo alia stella:
Giulia? Eccomi qua.
Giulietta. — Appoggiavo ia
gu anciã al davanzale, accoglievo negli oechi, come una
luce d'-amore, il tremore deiI'astro.
Era dolce.
Ma una notte venne un
astrônomo.
Che fai? — disse.
Parlo con Giulia.
E dov'é?
Lassú.
Non fare il cretino.
Che cretino: lassú, nou
vedi?
Ma quella é Algenib.
Giulia.
Per giungere a noi ci
mette duecentomila anni luce.
Giulia tarda qualche volIa, ma mai duecentomila anni: 1'avrei piantata.
II suo volume é Ia meta
di quello dei sole ed anche Ia
flensitá...
Giulia é una falsa magra. Devi vederla in costume
da bagiío.
Quando attra.v-e.rsa l'orl»ita cli Arturo ne ri mane atl.ratta...
Blackstone!
Che c'é?
Non ti permetto insinuazioni Ia cui volgaritá...
Ma via, fanciullone!
Cosa via?
Via, diavolo...
E mi porto in soffitta, col
telescópio, i0 spettroscopio,
''oroscopio: Algenib cosi, e
cosi, Algenib cosi e cola. lo
spe.ttrò cosi e cosf e ioni e poi»ni, elettroni, neutroni e
masse, deiísitá, e volumi, sepPi tutto di Algenib e c'era
tutto fuorché Giulia. II cuore
si inaridí e non sognai
piú.
Ora mi domando: a che serve questa scienza? Chi lo sa
''Izi ia. mnno.
Rosário Raoiti
\
<
vüleggiatura e posta
*¦
Io amo ricevere posta, quando sono in vüleggiatura. Anche in cittá, — sarei un mascalzone a negarlo — 1'arrivo di copiosa posta mi dá fremiti di piacere. Sono sempre
in attesa di belle novitá che
mi vengano per via postale.
Ahi, ché ogni mattina si rinLa
nova 1'amara delusione!
—
che purê io tanto
posta
am0 — non mi reca mai nulIa di buono, non mi porta mai
una buona parola. Stringi
stringi, in generale si trattaj
di richiesta di danaro piú o
meno dovuto.
Malgrado questo, io amo ricevere moita posta in cittá e
anche di piú in villeggiatura.
Penso con gioia al portalettere che entra Ia mattina in albergo e tutti i villeggianti e
le villeggianti lo circondano;
lui sfoglia Ia corrispondenza
ripetendo a ogni lettera il mio
nome. Alia fine, tutti si sbandano a mani vuote e c'é qualche centinaio di lettere e càrtoline per me, che — figuratevi un po' — dormo ancora.
L'ideale sarebbe — ci ho
pensato tante volte — se, dopo avere sfogliato Ia corriripetendo il mio
spondenza
e
nome
dopo che tutti gli al-ne
sono andati senza
tri se
posta, il portalettere si allontanasse gettando via, nei rigagnolo, Ia borsa completamente vuota, ormai diventata
per lui un inutile ingombro.
Ma quello che addirittura
mi riempie di giubilo, quando,
in vüleggiatura, faccio Ia vita
d'albergo, é 1'arrivo dei telegrammi all'ora dei pasti. Tutti mangiano, congestionati per
il sole preso sulla spiaggia, e
si sogguardano dá un tavola
alPaltra, malignando a bassa
você. Viene un cameriere e
nli presenta un telegramma.
Lo apro con indifferenza, lo
scorro, lo metto in tasca tranquillissimo. Poço dopo, altro
cameriere con altro telegramma. Passano cinque minuti ed
ecco un terzo telegramma.
Dalle altre tavole mi si guarda con ammirazione ed in.vicomdia; vongono scambiati
"Ma che
favorevoli:
menti
avrá quel signore, che riceve
tanti telegrammi? — E non
si commuove affatto. — Dev'essere una persona importantissima. — E che bel giovine, anche!". Arriva ancora
Mormorii.
telegramma.
un
••¦Ma che ci ha Ia cava dei teiegrammi, quel tale?", fa
qualcuno. Io, zitto zitto, mangio e apro telegrammi, apro
telegrammi e mangio. Le signorine, dalle tavole intorno,
sognano di sposare uno che
Le
riceve tanti telegrammi.
d'avere
inamme vagheggiano
un gênero al quale si telegrafa tanto. Molti si rodono dalIa rabbia.
Perché negli alberghi deile stazioni climatichè e bãl-
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mmmmmmmmmmmmmwmmmmmmmmwmmmmmmmmmmmmm .
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iv.v.v.v
Duráveis
Como a
Própria
Natureza
Estes úteis arehivos são de aço,
bom constrújdos, práticos e o seu
custo está ao alcance de todo o
negocio ou pessoa, por limitados
que sejam os seus recursos. Para
facilitar tanto quanto possivel o
uso de arehivos de aço, foram
empregados todos os esforços
para produzir um iypo que offel^ajJI m í2^^;-:^>^5jlã
^^è^-ÍL^^^ reça resistência, durabilidade e
'^S|
|
máxima capacidade num espaço
minimo.
Mmmm^^MmmmWi^í^^^ '^<>S arehivos, ficharios e todos os outros
parnentòs de aço de nossa fabricação,
¦ceemos o
que ha de mais moderno
sfíiciencia e economia.
üa.veias
suspensas einrollanienlbs podem sèr abertas, ritesmo cheias, com o mutilou esforço do menor dedo.
^B
mmWlk
BYINGT0N*C8
Rio de Janeiro
—
Largo da Misericórdia, 4 — São Paulo
—
Porto Alegre —
Bahia —
Recife
neari, il telegramma aU'ora
dei pasti é una cosa importantissima. E' il segno deirautoritá, 1'indice delia quotazione.
Chi riceve piú telegrammi é
piú considerato.
Certo, non si pffsspno 'trattare alia stessa strégua uno
che non riceve mai uno straccio di telegramma e uno al
quale ne portano abitualmente un paio a pasto. DomandadelPalbergo
tel0 al portiere
se fra i due non c'é diffetenza.
E' per questo che, prima di
partire per Ia villeggiatura,
io prego gli amici di farmi
molti telegrammi, calcolando
il tempo, in modo che mi arrivinò all'ora dei pasti. Certe
volte — lo confesso — sono
tentato di telegrafarmi io
og-nuno
D'altronde.
stesso.
cerca di fare bella figura, no?
telegrammi
arrivano
Se
molto tempo prima dei pranzo, é giocoforza aprirli, purtroppo, nei segreto delia proE questi sono
pria camera.
telegrammi sprecati. Ma se
manca soltanto un'ora o due
Curityba
—
Santos
alia colazione o alia cena. ridó il telegramma. chiuso. al
cameriere.
— Caro, —gli dico — consegnatemelo quando saro a
tavola.
E non vi parlo di quando
arrivano due 0 tre telegramSi ha un -bel dimi insieme.
"A
me piace 1'aragosta.—
re:
A me piacciono i turtufi". ío
direi che, quando si sta in
villeggiatura, in albergo, quello che piace di piú, a tavola,
é un bel piattind di telegrammi,
io
1
a
s
u
q
í
n
o
u
]
orti caria
Una volta, quando íacevo
1'avvocato in un paesotto pu
ritano, mi raccontava tempo
fa un mio amico, fu sottoposto a processo un tale che a
veva ucciso otto vedove, tre- d'aria?" "Credo". "Tanti audici orfani e un úmero impre- guri".
cisato di parenti.
Certo, talor,
inconveVi riconoscete colpevole? nienti abbondanogli — e
qual— gli chiese il giudice.
cuno ha non poça proporCerto che si — rispose zione; — squilla Ia suoneria;
1'impulato graziosamente.
tu vai a rispondere — e ti
"Beccaccio
II giudice pronuncio allora senti gridare:
una solenne requisitoria, di- ne!".
pingendo il suo uomo come
Qualche altra volta viceveruna belva assetata di sangue sa capita — lo sbaglio od il
e via dicendo. Concluse chie- contatto: "anima mia!" —
dendo Ia carcerazione a vita "Badi, lei parla con le pom
seguita dalla pena di morte. pe funebri... — Le occorre
Cessati gli applausi — il giú
qualche cosa?" "Pussâ via!"
dice era stato cosi convincenE come serve alie denunzie
te che lo stesso imputato ave- anonime! — "Dia retía a me,
va applaudito e chiesto con sorvegli piú sua moglie! —
insistenza il bis —- venne Ia Vada al numero tale in via
volta delPavvocato difensore. dei Martiri, — dalle
quattro
Mi alzai e dissi semplicemen- alie cinque ce Ia coglie..."
te:
Ma, questo a parte, é chiaL'accusato ha un í ratei lo ro che il telefono — semplinerboruto.
fica Ia vita in un baleno;sol
Fu un trionfo! I giurati tanto un ottentotto o un che
emisero un. verdetto di asso- di simile — potrebbe conceiuzione, il giudice venne a pir di farne a meno...
stringermi Ia mano e il mio
'Jk
*k
a
cliente mi chiese i nomi dei INVOLUNTÁRIO
miei creditori portando Ia
Tutto ció che si fa
mano alia fondina con gesto sta, ma che non sta beneappofasignificativo. A será, sulle re.
vette dei monti, fuochi briilarono in mio onore.
#
#
REMARE
Tentare di capovolgere un
battello, con 1'aiuto dei remi.
*
*
Ho conosciuto, in un'estate
torrida, —una signora estremamente grossa — che anelava 1'inverno per sentirsene
l'abbrividente tremito nell'ossa. — Costei leggeva storie di fantasimi — che sor
gon dalla própria sepoltura;
soto 1'imperversar delia
canicola, — voleva almen
tremare di paura.
*|:
%>
Incontraudovi con un amico al
caffé e volendogli fare cosa di
molto gradua, offriUgli un vermouth "Cinzano"1 al scltz.
*
*
IDEARE
Qui sta il difficile!
10 credo che un mio amico sia 1'uonio piú distratto
dei mondo.
Una volta Ia moglie íuggí
con un signore. Dopo circa
un annetto peró ritornó confusa e pentita al vecchio focolare.
Caro, — disse — perdo
nami. E' stato un attimo di
folha. La fuga, il sogno, Tamore. Ma ora eccomi qui. Sono di nuovo tua per sempre.
11 mio amico che apparentemente aveva seguito il discorso, disse:
Scusa, sai, li dispiace ri
petere, ché mi ero un po' distratto.
— Ho passato delle vacanze magnifiche! — dichiaró DAMA
Gigi airamico che non vede
Nome che spetta anche aiva da parecchio tempo. — Ia serva, purché balli abbracFigurati che mangiavo allV ciata con qualcuno.
ra che mi pareva, trovavo
-fl — V t J>^i^iAJlM~uij^ir^nij-ij\AMi
j%**.Jutajr.JUx-'
al
manicômio
*ij
DENARO
Una cosa utile con cui ti
assicuri il possesso di tante
cose inutili.
*
*
sempre ia camera da bagno
libera e po.evo tare quanti
bagni volevo senza dover pagare nessun. supplemento:
sceglievo i cibi che mi piacevano di piú, avevo frutta e
vino a volontá e, quello che
piú conta, non ho dovuto. dare un soldo di maneia alia
servitú! Ah, che mese deli
ziosc!
— Veramente incredibile,
— commentó 1'amico— e dove sei andato?
— Sono rimasto a casa mia.
/ *yO
rfyr
*
Sia Iode airapparecchio
telefônico — che asseconda
cosi mirabilmente — col suo
ricevitore e il suo microíóno
il nostro dinamismo travolgente.
Occorre appena che tu formi un numero, e parli con chi
vuoi: ci fai alPamore, - chiedi senza arrossir 1'usata pro
roga — "Lei é tanto buono!
al truce creditore. — E
tratti affari, quando non comunichi — con qualcuno per
semplice diletto; — ti consente di startene in pantofole — anche davanti a gente
di rispetto...
E puoi ingannare impunemente il prossimo — addu
cendo i pretesti piú sicuri,—
"Ho il viso
gonfio; resto a
casa; scusami" — "Un colpo
/JJ
^^
XX
/ * \ ZU&f^F
E cosi quanti ne avete pescaii, oggi?...
Voi siete il settimo!
o
i
a
ii
Secondo le notizie che man.
dano i giornali inglesi, — al
giardino zoológico di Edim
burgo é nato il secondo sciinpanzé. Esso é figlio di Filippo — notissimo ed amatissimo nella eittá — e di Boun.
td. E' il 70.° schimpanzé che
ha visto i natali in Gran Bre
tagna, mentre il primo fu
Andrew, figlio di Flamigan e
di Wednesday, ecc, ecc...
Insomma, a noi non ce ne
importa nulla di tutta questa storia di scimpanzé; ma
il fatto si é che ogni paese
ha le sue caratteristiche manie.
tf
*
>i:
RICCO
Un uomo povero, con moiti denari.
«
QUADRO:
Maítinata di luglio. Portici se!to i quali stagna una
fresca ombra. Andirivieni.
Risa. Camicette azzurre. La
gioventú sfaccendata delia
Basilea dei 1800 gode davanti i caffé e passeggiando,
queirestate alia menta, senza traspirazioni.
Comodamente seduti neile
poltroné di vimini dei "Café
Tell", Hans e Wilbelm guardano le belle ragazze che
passano. Ogni tanto arrieciano i baffi, correggono rinelinazione delle alte tube sulla
fronte. Dice Hans ad un tratto, afferrando un braccio dei
compagno:
Lá. Guarda lá.
L'altro trasalisce.
Accidenti che donna!
V'é infatti di che: Ia sconosciuta che insieme con un
uomo ha preso posto pochi
tavoli distante, é davvero una donna superba. Slanciata.
Bruna. Formosa. Indifferente alie oechiate che le saettano lungo il corpo statuario
teneramente ella parla col
suo compagno.
Riprende Hans, tetro: —
Che splendore di donna... E
se ne va in giro con quel cre
tino. Qiifiirimbecille.
Dice Taltro serrando i denti:
Quel cafone. Dico io, se
una donna di quella belle/.
za deve perdersi con una simile faccia di fesso!
Roba da matti. Mi chiedo che diavolo ci troverá
—E che cosa vuoi che ci
trovi? Assolutamente niente.
E' próprio vero: piú ie
donne son belle, piú le vedi
con degli uomini che fauno
rabbia.
Insignificante
—Che non sanno parlare
né st ar zitti.
due giovani fanno ciondoiare il capo sul petto. Sono depressi. Disgustati.
II compagno delia bellissima sconosciuta é Dostojewsky.
P
a
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1
d
coloniale
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11
OLII COMMESTIBILI
•
I ; '
:'A.
.
Le baile lotteriche dei fregnacciari dei Belém. — Un Premio Reale di Cento Contos de réis in risposta alle turlupinature pubblicitarie delia "Companhia Refinadora de Óleos (ma non sono
"Azeites'?) Prada".
Tutto sommato, sottratio., moltiplicato e diviso, la
facezia dei Premio di cento contos offerto dai superbi
fregnacciari dei Belém al cittadino capace di passare
da un marciapiedi ali'altro senza attraversare la strada,
non é poi tanto diversa dal genere delle esilaranti trovate che pazientemente registravamo neWinterrotto
Mastro, nel nobile intento di commetterle alVardua sentenza delia posteritá.
E, dei resto, Sasso, Moro, Prada, Trinacria, Casabianca & Compagnia Bella, non avevano che la legitUma aspirazione d*inserire una frase-lampo, una frasemigno-nelVocchio, nel giá pingue elenco delia stereotid'altruistici av vertipata propaganda cittadina a base
"Alluminio?
menti e imperativi categoria:
Corazza!"
— "Chapéus? Curij" — "Fasanello e nada mais!" —
"Nicola e só!" — "Vale
"Va buscar a
quem tem!" — "Gostoso
"Use
chave da sua casa!" —
e abuse" —
até
"Cem
o fim" — e...
contos a quem provar que os refinadores do Belém são trouxas!".
, — Quando poi la frase-pugno-nelVocchio sara ben
sfruttata — avranno pensato quei cari mattacchioni —
ne inventeremo un'altra, come, ad esempio: "Azeite
"olio"?) Sasso — Preferido em todo o
(ma non era
mundo, Republica Turca inclusive — Uma formula cujo
segredo "arriscou" cem contos de réis!" — E seguiteremo cosi a gabbare la sciocca umanitá, la quale, tutta
intenta com'é a battere le mani a Chamberlain, — Premio Nobel per la Pace in Famiglia millenoveeentotrentotto, — non ha tempo da perdere per verificare se
Volio che, sotto etichetta di marca straniera, le vien rié puríssimo di olifilato per la sua insalata prediletta,
"caroço",
— se é vegeva, di pistacchio, di rigino o di
tale o minerale, vitaminoso o rancido, naturale o artificiale — condente o lubrificante.
Ma Vincar amelloio Agostinho, capitão-tenente di
la "Companhia
quel plotone di fregnacciari che dirige
Refinadora de Óleos (ma non sono "Azeites"?) Prada",
si vede che aveva fatto i conti senza gli Importatori
Italiani, lã Camera di Commercio Portoghese, il Pubblico e, last not least, il "Pasquino", il quale, ad una
certa "altura", e precisamente sul piú bello delia festa,
con una cortesia piú squisita e vitaminosa deli Azeite
"olio"?) "Sasso" di One
(ma non era
glia raff inato al
Belém, lo inter pelló:
— "Desculpe, donna Maricota: esse azeite não desbota?"
.. Ma non per questo il Cittadino, che noi amiamo
come Prossimo, e quindi come. noi stessi, dovrá essere
privato delia possibilita di guadagnarsi un bel gruzzolo, ora che le feste dei Santo Natale 1938 s'avvicinano — e ad ognuno sHmpone Vimprorogabile dovere
di provvedere ai baiocchi necessari a comperarsi una
Cesta bene assortita da offrire in Casa ed una policroma pagina pubblicitaria dei "Numerissimo" da ofal Pubblico. Perciò agli ipotetici premi delia
frire
"Companhia Refinadora de Óleos
(ma non sono
"Azeites"?) Prada" sostituiamo
quelli reali, a nostro
escltisivo carico, resultanti dalla seguente generosa
of ferta:
Ao Publico
A Administração do "II Pasquino Coloniale",
afim cie pôr termo á brincadeira dos Prêmios de
Cem Contos offerecidos por pessoas ineserupoloMas
e cie interesses' feridos pela grande acceitação com
que o publico distinguiu a Campanha deste Semanario — offerece um Premio Real de
100 contos de réis
a quem provar que a "Companhia Refinadora de
Cleos (ou Azeites?) Prada não importa óleos brutos de origem turca — e que esses óleos brutos de
origem turca não são refinados nas usinas dessa
Companhia.
La yiostra Amministrazione si mette sin da ora a
disposizione dei Pubblico per tutti gli schiarimenti necessari — ma é inutile aggiungere che riteniamo molto
difficile che Veventuale concorrente al nostro premio
"Veja, illustre
passageiro, o typo bello e faceiro possa soddisfare le condizioni imposte per Vaggiudicaque o senhor tem ao seu lado. Entretanto, acredite, zione dei Premio, al quale puó concorrere qualunque
quasi morreu de bronquite, quando lo stemuto delia no- presona, anche se appartenente al gruppo dei freguacAcra vitaminosa interpellanza lo colpi in pieno, sul piú ciari dei Belém o iniziata nelle alchimie delia "Com"Azeites"?)
bello delia festa raffinatoria e pubblicitaria...
panhia Refinadora de Óleos (ma non sono
* * *
Prada".
Con la quale — aspetta Mediterrâneo che Vitlivo
Insomma, questa baila dei Premio di Cento Contos, si é sgonfiata che manco quelle delia solidarietá cresça.
CORRADO BLANDO
franco-britannica, dei valore dei trattati, delVautodecio bicheiro
sione dei popoli ed altri olenti broccoli dello stesso orto.
\
12
{
P
a
s
q
u
i
Parliamo delle collaborazioni che
presenteremo nel
numerissimo 1938
La collahorazione é Tes-enza delia umana attivitá. Tutto é fatto in collaborazione. La vita stessa, é dovuta sempre alia collaborazione di due esseri — spesso a quella di tre. Chi non á stato coitruito in collaborazione, alzi la mano.
Perció noi abbiamo provveduto perché il "Numerissimo" 1938, si presenti ricco delle piú amabili, svariate ed utili collaborazioni.
Tutti hanno risposto aH'appello con commovente buona volontá: il Comm. Castruccio, il Dott.
Betteloni ed il Dott. Guicciardi, tra le Autoritá —
{
il Conte Matarazzo, il Conte Crespi, il Conte Gam- I
ba, il Comm. Apollinari, l'Ing. Celentano, il Rag.
Mayer tra cento altri illustri prominenti — l'Avv.
Santalucia, il Comm. Giovannetti, Folco Testena,
1'Avv. Goeta ed il Collega Nisticó tra cento altri
giornalisti — Nunzio Greco, il Gr. Uff. Martinelli
a Cario Pareto da Rio — il Gr. Uff. Ugliengo, il
Cav. Falchi ed il Cav. Scandurra dalFItalia — e
molti e molti altri connazionali
hanno infilato
n
o
o
O
a
II
consigli mediei gratuiti
loni, oppure si mette ad abbaiare invece di cantare, ,(,
che morde un passante ai poipacci, allora é segno che lia
bisogno di riposo, é segno che
l'eccessivo numero di'cambiali in protesto, 1'eccessiyo uso
,ii fatture non pagate 1'ha, come suoi dirsi, stancato..
Quindi riposo, e ária e ginmística: una corsa per i corniciorii dei casamento, oppure una galoppata
intorno al
próprio pálazzo gli fará benissimo.
dott. Esculúnio
Siamo giá nella stagiorie in
cui chi é gravemente malato
oceorre che si ctiri: bisogna
anche evitare, di questi tempi, rü farsi colpire con bastonate sulla testa, perché puó
accadere a certuni di rompersela.
Si tratta di prganismj minati giá dalla nâscità, che ai)pena vann0 sotto un trenó, o
cascano dal quinto piano, o
pigliano una semplics pailottola di pistola nello stomaco,
rivelano subi to un'infinitn di
malanni.
Oceorre quindi avere un buco di cuore forte e sano: il
buco dei cuore é il regolatore
di tutto Torganismo.
In questa stagione, poi, sono da evitare le bevande contenenti strienina, varecchina,
inchiostro. Perché bere questa robaccia?
Quando si ha
sete
meglio tli tutti sarebbe
farsi offrire da un amico un
caffé fre:ldo o qualche cosa di
simile, ma se 1'amico non passa come si fa? Allòra bisogna
attendere,
perché puó anche
darsi che 1'amico si incontri
tardi e forse anche mai: ed
ecco quindi l'utilitá di imparare a stare a lungo sanza
bere.
Molti sono i casi di nervosismo: quando uno per esempio si accorge che uscendo di
casa si é dimenticati i panta-
do,po
Satontox.
MA
HYGIENE INTIMA
"PATENTE!" é
«m anttsepttco • poderoso presorratiTo
das infecçoes. praiafido pelas senhoras
devido a gua obsoluta SEGURANÇA.
Em POMO tiaBS»
imeateseaaordura.
Peçam folhetos
explicativos á Caixa
Postal 833 - Rio.
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il
SAé^A
furto
i.,
'ci
a penna nel calamaio per inviarci la loro adesione
intellettuale. II "Numerissimo" conterrá
quindi il
fjor flore delle spiritosaggini dell'anno controsegnato dalle piú grandi firme coloniali dell'epoca
e se or tu
coloniale illetterato, credi che non essendo capace
clt collaborare, perché le tua attitudini non ti sorreggono adeguatamente, sarai condannato all'esclusione, — ti isbagli. Oltre quella intellettuale,
c'é Tadesione pubblicitaria la quale, come abbiamo
dimostrato nelFultimo numero, ti eleverá di mille
cubiti al disopra delia mediocritá tirchia ed assenteista.
E' ormai pacifico che la piú convincente delle
referenze é quella offerta dalla presenza nelle colonne dei "Numerissimo". E tutto il resto é pura
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Dunque — pénsaci, Giacomino!
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pensierini di povero
;,\.=i. EssQtó' sempre Ij&mtàno. Óh!
.Üii'i(léa .seiocen,'lo só: mn sa'rebbe tanto
bello.',
<í'ensate: -ancirõl dal Conimen¦ datoi-e X.e direi: — Còiiínichdatore, ho nioglie, lio figli; se mi
dá, lavoro le regalo sette cara-
Allora si f a rebbe rosso, divenferebbe furioso, direbbe: — K se
mi motto in tuba e redingotta?
Ed io, calmo: — Sarai un bel
fisso iu tuba e redingotta.
Cosí, l'uòmÒ ini])ortante si allontanorebbe pieno di avvilimento.
Oli, oh, (di!
E infine — lo so giá —¦ quando sarei per inorire, verrebbe a
visitarmi quel signore col panciotto fantasia. (Mi guarderei i
legacci bianchi delle niutando, e
certamente mi verrebbe da ridere. Ma non volterei fianco. Perché, é vero clie come mori bondo
farei una brutta figura di fronte a tutti, ridendo: ma non davvero di fronte al mio angioletto
custode. II mio angioleto custode
sarebbe lietissimo di vedermi ridere, anche nel momento dei trapasso. E quando mi pigliercbbo
per mano, fermútiei a riposare
un po' sulla prima nuvoletta, mi
direbbe all'orecehio:
— Boa ti i gaudiosi!
melle.
II direttore ponserebbe: Sette!
Mi guarflerebhe di su lc Jenti e,
vedeiidomi cosí enrino, col dito
in bocea, coi ricciòli annodati ad
un liastririo rosa, mi dijebbeV —
Va bene, ti dó lavoro.
10 allora farei capriole, salterei sulla .scrivania
iTitreceiandÓ
lievi parole
11 coinmendatorc sor.ndercbbe
accare/.zaado la mia barba, direbbe: — Bambino! sei ua amoro. Sali sulle mie giiioechia! —
c mi baccrebbo In fronte; e gli
bacerei il naso.
È giú pallottoliuc di carta sulla sua. testa, e con le righe da
disegno a battergli dolce dolce la
pancia, e eon naechere e cimbali
a. ballargli d'intorno...
Oppure, per la strada direi ad
lina bella ragazza: .— Signorina,
se venite a dormire con me stanotte, vi dó tanti eonfetti.
E lei direbbe: — Perchò no?
Su, vieni a far Ia "nanna" con
me, piccolo caro.
.Mi pigliercbbo per mano ed io
la .seguirei,
ridendo
inaliziosamente. . .
E cbe piacere sarebbe poi pei'
me nasconderini
dietro una cohmnina e dire ad un uomo ricco
e celebre: —- Tomo importante,
(pianto sei buffo!
Lui gridercbbe: — Conic.' Sai
clji sono io .'
Ed io rispòndcVci: — In
bel
fesso.
IX
ESPOSIZIONE
ELI, A
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V E T R I X A
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Rhodia Crystal
TESSIlt)
1)1 QUALITÁ'
Colori lisci rli alta moda
Schaecílicli. ©bert & Cia. - R. Direita, 162-190
E diritto in paradiso.
MIÒHE.LE PELLICANI
'^aaam
Quando si tratta di dividgare un segreto le donne
fanno la cateno, come fanno i marinai e i pompieri con
le secchie delVacqua.
fischi
a
teatro
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'~*^~—~~m~..
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COLCHOARIA
GUGLIELMETTf
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\l /^ ^mm^^ 1^^ m\mm\\\mm\. ^^"^mm\\ \\mmm\
COLCHÕES. ACOJCHOADOS
E TUDO QUE SE RELACIONE COM
CONFORTO PARA DORMIR
AiUonio Gufifeimeiii \
» WA VICTORIA 847-PHONE 4-4302
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PRIMO KI-KTTATOHK — Scusi, <* lei pei-ché biissa?
Kl« OMX) KPKTTATORE — Péiche mi sono (limeritlcato la chiave...
\
1
¦
¦
Mk&à
f uori spettacolo
come si scrive una novella
l. — Si entra in un caffc <¦ .si b< ec una birra, o la bevanda cite
jiiú si preferisce.
'occhiolino
'. — Si
alia rdgazzTi clie é sedula ai lavolo accaitfa l
to. Se la ragazsa rispoude con un sorriso, si passa ai sua lavolo, si inisia discorsó, e si csce a brabçeito con lei e si rimando Io scrivere la
novella aWindomani.-Se la ragazza rimane seriàj si eslrae la stilografica e si preparano i fogii di caria, lauto non c'c nicntè dá fare perche aspctta il fida)tzaio.
3. — A queslopunlo si cerca un'ideà. Siccome 1'idea non vcrrá
súbito, si rimeile la carta e Ia slilografica in tasca, e si va a casa a
de.rmire, o ai cinema: come si preferisce.
4. -— Vinil o di dor mire, o di vederc il film, 1'idea non é ancora
¦venuta. Aliara ei si
prepara per il pranzo, ri mandando la novella aila será.
.'>." — Dopo pranzo telefonate alta signorina Adcle per sentire se
puó ventre con voi a passcggio. Se puó venire, si rimando la novella
ai giorno dopo e si va con la signorina Adele. Se non puó venire. ritomate ai caffé di prima e vi metletc a scrivere.
a. — Siccome non avele In spunto, dopo aver scritio: "Egli Vaserá di primavera"'
non andale piú
lépida
reva incontrata in una
avanti di un rigo neppúre a mor ire. Allora telefonate ai vostro amico
Giuseppe e combinate con lui una partila a Iresette.
?. — Dato che la novella deve essere in tipografia per le 10 dei
maitino, alie S il rcdaltore dei giornale vi telefona per sapere se l'apeto seritta. Voi, che siete tornai o a casa alie Ire. gli rispondetc ehe
la novella é pronta e ehe fra ntezz'ora gliela porlale.
S. — Poi ritornate a leltó, vi sistemate nel modo piú cômodo c
gridando ai fámigliari che se vi svegliano prima di mezzogiòrno commettele nu eccidio, vi addormenlale.
!>. — A mezzogiòrno chiedele una proroga ai rcdaltore dei gioriiaie dicendo che vi é venuto una specie di colpo apoplellieò mentre
scrirevaie il finale delia novella. Quindi, siccome finalmente vi c vanula l'idea. cominciate a seriverla.
10. — E cominciate a scrivere una novella clie comincia cosi:
"Egli era un lavoralore
formidabile. Era Io scrittore piú álacre e fecondo dei mondo letlerario. Passava sedici, dicioilo ore a lavolino, scrivendo senza respiro, elimentico degli svaghi, delle donne. delle amicizic Tutlo dimenlicava per il suo lavoro. . .".
ASCAXIO
*1 ' i í a 1 i a
per
Giòriíi* •->.'' sono é-.pfiíí'ito. aila volta delFítalia, il Gr. Uff.
Giofranni tjgliengo, Presidente Generale delia S. A. MoiPresinonehé
nho
Santista,
Comdi
Camera
dente delia
Paolo.
mercio Italiana di S1'L-Gr. Uff. Ugliengo si recá
in Itália per áffari, dinâmico
senípre e sempíe anèlant? aila créajsione dl núove imprese cosi nel campo commereiale come in quello industriale
e sempi'e e solo preoceupato
dei suecesso.
Al distinto e valoroso connaziòriale il "Pasquino" porge
i migliori auguri
di
ottinia
traversata e di felice esito nel
DEL
La notízin
deli
dei
"prendo" d:i 10 a 20 contos
stabilito dali 'attuale dinâmica
Direzionc
deli 'ex-XJnione
Viaggiatõri Italiani in caso di morte o
di invaliditá dei sócio, é stata aecoita, com 'era da prevedersi, con
il piú grande entusiasmo dai numerosi assòciati di questa antica
o orniai benemérita Societá. Inoltiv, é stato deeiso che il sussidio,
in caso di malattia,
passerá ad
essere di 30í)$000 nel primo e nel
seediído mese.
Questi vantaggi entreraimo in
vigore dal 1." Gcnnaio dei próssimò anuo.
n.
assocciaçao "ex
alumnos salesianos >>
Avrá
luogo oggi. alie ore 20,
nel Teatro dei Liceo dei Salesiani, sito áll'Alameda
jSTptliuúinn,
233, Io spettacolo
mensile, abilmente organi/.zato, come sempre,
dali.'Associazioiie degli Ex-Alunni Salesiani. Xar.á rappresentata
II giorno 7 u. s. nel Salone
Rrasserie Paulista,
Verde delia
ebbe luogo un bancbcttó in oinaggio ai dottori Cario Giidio SpeKublui,
rã e Deniamino
per festeggiârc la loro noinina a Cavalicri
Ufficiáli
delia
Corona
dTtalia.
La
simpática
riuiiione,
alia
<piale presero parte le piú note
personalitá delia classe medica di
S. Paolo, valse a rendere unaltra. eloqüente e significativa te
stimonianza deH'affettuosa
aniinirazione di cui sono circondati
questi nostri egiegi connazionali
íí
radiolandia
t)
Mereoledí seorsò,
12,
giorno
ebbe luogo in questa Cittá rinaugiirazion.e di un importante sta"líadiobilimento eoiímiereiale:
landia".
Questa nuova Ditta, sita in rua
Alvares
Penteado,
13-A, ha in
vendita
apparecchi
ricevitori,
trasmissori,
ampliatori,
pezzi,
vai voi c, strumenti "testeis", .libri
concernenti la
matéria,
infiue,
tutto
ció ehe
oceorre ai radioaiuatori delia Çittá .
AlTatto inaugurale, che si svólse nel ]»onieriggio, iiitérveniíc una
grau folia di invitati, ai quali fu
offerto dai propriêtari delia Ditta, Sig.ri
Ferrando,
Sidow
ó:
Cia.., un suntuoso "lunch".
"RadiolanSi a mo sicuri
che
dia." sara la Casa pretérita dagii..
iuuunierevoli
radioainatori
clie
vi sono a S. Paolo.
Angu ri.
Ca»>. 7ho4> fàtoicenc* T^edatetia
•Si prevede che le ònoraüzc che
•viraniK) r<'se ai Prof. Francesco
Pedatella,
il quale
festeggia il
suo ciiiqüantesinio anuo di inse^naniento, si rivestiraimo di una
forma veramente imponente.
Fra le adesioni, che giorno per
giorno sono inviatc alia sede dei
Circolo 1'nione Calahrese. la fiorida. i antica Societá che ha preeo questa íiobile iniciativa, vanno segnalate le seguenti:
Folco Testena, Dott. Antônio
Cuòcb, Comiu. Sabatò D'Ângelo,
Prof. Seeondo Gázzuoía, Prof.ssa
Teresa. Fasoliuo Coinni. Antônio
De Çãnúliis, Américo Saminarrone, O. Gandolfo, L. Mucci, Cav.
Prof. Gaíileo Eiiiendabili,
Gr.
Uff. Giovanui
Ugliengo,
Avv.
"II
Enzb Santalucia,
Pasquüió
Coloniale", Gaetano Cristaldi.
1
u
ai dottori
e rubbo
Ia brillante commedia, in tre atti "Terra Bemdita", adattazione
di José Delío Jr.
Prima
dello
spettacolo
avrá
luogo un concertou musica le sotto
Ia dire/.ione dei Prof. Victor de
Líon .
La, ricevuta dei corrente mese
servirá d'ingresso per i soei e rispcttivc faniiglie.-..
unione di viaggiatori e
commerciali
piazzisti
'aumento
MAZZA
'delle sue eo\a reali^zazioiie
imprese.
onorevoli
ragg-icse t
omaggio
speta
in seuo alia societá italo-paolista-na .
Ai dottori Rubbp e.jSpera viaiioviamo le
nostro
sincero
piú
jcongrutulazioiri .
1
II 9 corrente, fu alliètata dalla
nascita. di un bel hambiuo, Ia fainigThi dei tffgnor Del mar Toti e
J>. Jessa Lixio Toti.
II iieonato ai fonte battèsüriale rieèverá ^l, nome di Francesco.
Alia. distinta famiglia Tofi vatlano gli auguri dei "Pasquino"
uonché i migliori voti di felicita
per il nuovo rampollo.
Durante la settimana scorsa sono nati in questa Capitale:
iSicóla Logiudice di Francesco
Amedeo
Augusto
Papa
di
Giuseppe — Ido Mnrtini di Gino
Francesco Toti di Delmar —
.Maria Stella líiccò di Giito.
compleanni
PKANGISCO TOTI
II giorno í> corrente festeggio
il suo compleanno il signor Fnm-
Fauno parte dei Coihitató d'Onore le seguenti Istitu/.ioni e perBOiialitá :
Camera
Italiana di Commercio, Societá .Xazionale Daiite Aligkieri, Societá Trinacria, Societá
Muse Ctaliche,
Assoeiazioue
Reduci di Guerra, Circolo Italiano,
Aiuato,
Cav.
Çoinui. \rincenzo
Uff: Francesco Pettinati,
Cav.
Alberto Bonfiglioli, Gr. Fff. Arturo Apollinari,
Antônio
Dott.
Grisi, Dott.
Pasquale
Maneia,
Dott. Giuseppe
Farano,
Dott.
Gaspare Maltese, EdpãrdÒ Barra,
Coiiim. Giuseppe Puglisi,
Euge•tio Adamo, Cav. Alberto Ferrahino, líag.
Bernardo
I^eonardi,
Prof. Giulip Starace, Cav. Franceseo Marengo, Achille e Salvatoro Fortunato.
*
cisco Toti, capo delia notissima
o grande fabbriea di liqiiori Toti
'hoMte *fetoafa-'huitii6toe
// giorno (! u. s., ebbero luogo
le fauste nozze delUávvenente siFcrraro, dilctla
gnorina Lelizia
Emilio
figlia dei sig.
Ginliano
Fcrraro,
noto
comntercianle di
^m
¦/:••• '.¦
~\
*¦>¦
questa Cittá, con il distinto giorane sig. Jcryy
Màlsonc,
figliò
signor
dei
Fincenzo Malsone, Capo Generale degli A gemi investigalivi delia Polizia di S. Paolo.
Dopo Ia
cerimonia
religiosa,
ebbe luogo
nella signorile
resi(lenza
delia
Famiglia Malsone,
sila in via Voluntários da Pátria.
273-Bj un brillante
ricevimenlo,
ai (inale
inlcrrenuero.
spiccalè
delia
Polizia di S.
/,:rsonaliiá
'
Paolo.
Funsri-o
da
Io
padrini,
per
sposo, il signor Vvncenzo Malzone e la sua dislinla signora Douna
Ttosina
Di Sc~ssá
Málzone e,
sposa,
il signor Santo Ferper Ia
rqró e la signora Donna Rosei Armando Ferrara.
¦Dl I
¦
Xello slcsso giorno. la simpalica cõppiá lasció la ciiiá) parlendo in viaggio di nozze.
Ai dislinli sposi "// Pasquino
Goloniale'. invia i suoi piú fordiali auguri di peremie felicita.
't-::í:':':":.::: ¦>. •'
-: v ^ ¦: s>'l
. ias. ;
*
-
¦'*'„
sposa, nel
fico <d)ilo
La
^l^í ¦ ÍSÊStiKtim? í¦ •',M
fnlii TMlr
Mi Hw^WT' WTTi
mSÊ^
wflfnB BfPmii"
MÊÊÈÊ
FigJio.
Al
distinto
coiiuaziontíle
ed
aniieq vyd:uio gli .-lUjyui-C j>iú síji«¦t*ri—ilülwt* J?nmiiiino"-it, ^—-
Durante ia
settimana
soorsa
hanno festeggiato il
loro
comdoa
uno,
in
Capitale,
i se]
questa
connazionali
:
guenti
Alfonso Toschi — (ieny Grassi di Cpstaiitino —- Maria CoppoIa — Lvdia Copjjola di Francesco — Eva Amoroso di Tommaso — Dott. Carmo D'Andréa —
Lúcia Trielli di Erasmo — Alfi-edo Gioielli — Antônio Pachi deiprof. Pasquale — Emilia Gioielli — Marly Orlando di Osvaldo
— Francesca Savina Bia^çi»i: ~r^Di^á
—
Mielielé
Abbigiíante
"
—
Martini di Gino
Arturo Casíni — Elide Pardini di Ettore -iiErsilia Gántoni di Aujrelo.
m a r c o n i
clube
La
direzione
Marconi
dei
Clube, nella sua sede sociale,
sita in rua S. Caetano (alto
delia Casa Gaglià.np.):, offrirá
oggi dalle ore 21.30 in avanti.
ai suoi soei. loro faniiglie e
invitati, un grau bailo commemorativo delia "Festa delia
".
Primavera
II bailo saia rallegrato dal
noto' "Jazz Capitólio", diretto
¦dalPegregio M.o Moretti.
Insomma la festa promatte
riuscire brillantissima dovuto
alia cura con cui fu elaborata
dalla sua solei;te Direzione.
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morte
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donna filomena
caltabiano pugl^i
Mereoledí, giorno 12, la famifoce
cclebrare
glia Caltabiano
nella chiesa deli 'Inimacolata Concozione una messa di anniversario
in memória delia eonipianta Douna Filomena Catalhiano Pu<rlisi.
Presero parte alia sacra çerinionia numerosi parenti ed amici
delia fajni^lia Caltabiano:
~^ '¦'¦ ¦' ', AJvi
•j--.'j:x2s-:-.
non mi liai avvisato delia
'una.
gçrcíi'4
1'arti
sorprosa...
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amabilitá
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suo magninuziãlc.
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Durante la settimana scorsa si
sono spenti, in questa Ca pita h», i
seguenti connazionali:
Dott. Xicola Vittorio Ferr;;into— Francesco Mattei — And;rea
Mônaco — Vvoniie
Baráotti
Sahatore
liagghianti — Ma ria
NleoláiJ: -f- cAleiíido
Lauotta --Palmira
Amiciicci — iíosa Ciecarelli — Antônio Mastrohiso —
Ângelo Pierrr ^- Cario Campaiiiíb — Eucia Pe roí ti.
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Gli sposi súbito do/to
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cerimonia
religiosa.
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2-;?;?28 e 2-627J» I— S- l»Al LO
In eollegamento con gli uffici di avvoeatura
dei Drs. Danton Vapré, Sylvio Brand Corrêa.
Ruy Calazans 'de Aranjo e Nelson Woblers da
Silveira — sbriga le pratieb? ne^essarie alia
permanenza degli stranieri in território- nazionale. ai sensi di legge. — Antieipa le spese. — Contratti modiei. — Sono necessari- i
sesuenti
documenti:
Passaporto
o certificato matrimoniale con coniuge brasiliano o
eertifieato'di
figlio
di nascita
brasiliano/
': ' '
i.i
¦:
.'***-¦
'"
S, èri :
aeeettaiio
Si
Agenti' é . Çorrisppiídenfô ^nell'i nterno.
S ÍAiílii;
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16
á
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q
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ô
e
o
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piccola posta
OSSERVATORE — Da dove si dimostra che quando ci
salta il ticchio di metterci a
fare i "tempisti", nessuno é
in grado di tenerci dietro.
Peccato che non siamo mai
stati capaci di provarei in politica. Chissá che razza di saltimbanchi ne saremmo venuti
fuori — e chissá quale pingue
portafoglio di quale . ministero a quesfora starebbe sotto
1'alto patronato dei nostri rosati artigli!
CARIOCA — S. E. Lojacono é andato a dare una capatina alPaltro mondo. E dalTaitro mondo, si sa, riéscé
sempre difficilino ritornare.
LETTORE — "O grito do
Sexo!" di Alvarus de Oliveira.
ha costituito uri vero successo
librario.
Potete
acquistarlo
scrivendo alia "Brasília Editora", Rua Alcin.lo Guanabara, 17 - 6." andar, Rio de Janeirp,
MARTI\S( El A A — 500.
SÓCIO -Ma per quel che
riguarda le associazioni straniere giá é stata trqvata Ia via
di soddisfare plenamente le '
esigenze delle nuove leggi.
Del resto, consigliatevi con un
avvocato.
VIAGOIATORE — I dirigenti delPantica U. V. I., trasformata ora in vUuione di
Viaggiatori e Piazzisti Commerciâii", son0 davvero irifaticabili. Bisogna convenire che
poche Associazioni sono amministrate com tanta passione ed oculatezza.
DIPLOMÁTICO — Si parIa con insistenza delia prossima destinazione alCAmbasciata di Rio 'de Janeiro delPon.
Serafino Mazzolini, antieo console generale a S. Paolo. Non
sappiamo quel che ci sia di
vero, ma Ia voce corre con insistenza.
LETTORE. — 'La nostra
opinione é che il Supplemento
dei "Fanfulla" é riuscitissimo.
Che cosa volevate, che vi facessero P^Illustrazion© Itáliana"?
,?:•
¦<.. ¦¦ .'
í
~}\\"
MUSN I$TA :~V II \Maestro
Giovanni Suriaiv. continua a
raccogliere ivfrutti dei suo genio, che noi- non esitiam0 av
paragonare a quello di Chamberlain. Si capisce. ognuno nel
suo campo: Chamberlain é il
gênio delia 'Páçe ad ogni prezzo, anche fuori calmiere — e
Surian é il gênio delia Musica a tutti i çosti. Ora il Mae-
¦ Àt'
stro Surian, il cui fè.tilê estro
mai s'arresta, ha composto
un In ii o. sa parole di Luigi
Pederzani, dedicandolo ai Presidente delia Repubblica, il
quale, evidentemente commosso 'di tanta Arte. si á affrettato a ringraziarne l'au.torè;
per il tramite dei suo segretario. 11 Maestro Surian ne é
raggiante.
DELUSO — Niente gu.erra.
Perché sia possibile Ia guerra, bisogna essere in due partiti a faria. E 1'Europa, attualmente. ha tutta Paria di
presentarsi sotto il mágico incanto di un parti to solo: qualIo delia fifa.
RAZZISTA — Vi abbiamo
detto piú volte che il clima
meno adatto llle scemenze
razziste é próprio quello esistente in quesfaltro trópico.
Non tralasciamo di rinnòvarvi il consiglio di stare bene in
guardiã su tale afgomentp,
che si presenta pieno di pericoli e capace di portare, se
svolto con Ia disinvoltura di
certe zone europee, a delle
tristissime conseguenze.
&
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i..
AH
fl
flfl
L^mico Ciliegia — Com'é clie i colori
dei tuoi quadri si niautciigouo cosi vivi.
L^mico Sercelli — Perché ci metto le
vitamine.
#
i'-
FUTURISTA — Nel crepuscolo dei vecchi imperi, i nuovi imperiáli coloniali fanno i
piú bizzari preventivi sulla ulteriore spartizione dei mondo: Europa, Ásia, África, America ed Austrália. Si capisce che Ia lotta consiste nelPincludere Ia piú grossa fetta
di Mappamondo nel próprio
preventivo. Per quanto strana
possa sembrare Ia cosa, pero,
nessuno ha ancora pensato ad
offrire in sovranitá ai "Pasqu.ino" un pezzo di continente.
— UiCaltra
SKÍNORINA
rottura? Ma se le rotture sono cosi frequenti lei. finirá
rendersi inconsutile anche
• per
per i magici. aghi dei famo- s0 dottor Orosse Zappe.
BRINDTSTÁ — Sin da sei
mesi prima delia briscola di
*.' Munich, i dirigenti francesi
cominciarono a ripetere a diritta e a manca che 1'alleanza
franco-ceka'Ia era in pieno vigore. e che
Francia sarebbe
accorsa certamente in aiuto
delia Cecoslovacehia, nel caso
¦di aggressione non provocata.
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flk. .^flRflflflk
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Signora, é nota di buon gusto
è di fine eleganza offrire alie visite un "Cinsano" gelato ed una
sigarelta "Era".
•X-
BJ%
B
I
L'Amico Ciliegia — E epto fai a írietterei ]e vitaminei
L'Amico Sercelli — Seniplicissimo: uso
"Olio Sasso" dei
Belém nella composizione
dei colori.
r.
•Le dichiarazioni, "si capisce,
erano non solo superflue. ma
anche strane: una persona
d'onore non riafferma continuamente che compirá il suo
dovere. Infine, venne Ia briscola di Munich, e Ia Francia
fece il "papel almaço" que
tutti sanno.
Lo stesso avviene ora per i
prodotti delVoleificio dei locale Belém. La "Companhia Refinadora de Óleos (ma non
son0 "azeites"?) Prada", tutte le mattine, da tutti i periodici cittadini, affèrma di
offrire cento contos di râis a
chi prova che il "Sasso" ed il
"Camões" non sono
puri :i
oliva. Ma dal momento che
nessuno ci aveva pensato pri-
ma, perché i superbi fregnacciari dei Belém impostano una
simile questiona?
Probabiimente, cosi come é
successo per Ia Francia, arriverá anche per Ia "Companhia
Refinadora de Óleos (ma ailora sono dei lubrificanti?)
"Prada" il
fatal giorno delia
fatal briscola delia fatal Monaco.
STÒRTO — Certo, non si
sente parla re di iniziative industriali o sentimental] deil'ex-confettaro. Qualche sorpresa, peró, certamente verrá.
SOKIMÍFSO — Quella signora é scappata? E lasciateIa scappare. Tanto finirá sempre col ritornare sotto 1'ospitaie tetto coniugále.
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17
una partita a scacchi
Chi usa il mio ENÓ ?
I giornali inglesi púbblícano ía notizia çli-è una partita
a scacchi comincia 1 a dodici
anni fa ha avuto termine in
questi giorni. I due giuocatori
Kaye e Garside avevano
iniziato íá partita nel 19 20 a
Londra. In seguitó álPein^grazlone nel Sud África dei
Kaye la partita venne ç.òntinu ata per qoridspp.ndenza e si
protrasse fino al 7 luglio 1938
giorno in cui jl Kaye rieevette. attraverso POceano, la fatale mossa che gli clava sra::co matto. Non appena venuti
a conoscenza delia fine delia
partita abbiamo voluto intervis tare il Kaye per sentire dalla sua viva
você le cagioni
delia sua sconfitta. LJ illus tre
vegliardo ha ávü-íb lin sorriso
doloroso.
— En;òre di giuoco -— ha
risposto dopo una pausa, con
amàr.ezza — é&bpssiya presiPoça
pitazione nelle inpssè".
riflesaioiie, ecco tutto. Colpa
mia lo riconosco.
La mossa
dei cavallo dei 1930 é stata
un errore fatale Que! peclone
che bo mangiato nel ,1928 ha
scomhussolato
tutto!
/Olp.a
sempre delia maledetta frétta.
Ero ancora giovane allora e
mi lasciavo trascinai*e troppo
facilmente. Bisogna riflettere
un po di piú prima di cómpiere una mossa.
Ricordo: era
una magnífica giornata di primavera, la giovinezza mi tumultava nelle vene. Mangiai il
peclone cen inperdonabile leggerezza non prevedendp neanche lontanamente che quella
mossa, appena tre anni dopo.
doveva fatalmente portarmi
alia perdií.a -delia torre Ri corclero sempre quella mossa.
Gòrrevá 1'anno 1931. LJÉuro-
^Êy^^^mmmmmW^nm^^mmmmmmmmmmmm^^^^M ^M
pa inquieta si dibatteva áncòra nella morsa delia crisi,
quando in una triste serata
d'autunno mi venne com unicata, a mezzo di una cai*tolina illustrata, la notizia che
Gãrsidè mi aveva mangiato la
torre e dava scaccõ alia regina. Otto anni di lavoro indafesso non sono valsi a riparare alie conseguenze di quella to- re perdutá,
Dãl 1931 ai nostri giorni
ho lottato con tutta Paniihá
per evitare il noto scà-cco al
Re dei 193 3 in segrito al quale, purtroppo, ho márciato rapi dam ente vei\-:o la sconfitta.
Ii- Soli sei anni infatti Gar.si.;e riusci a battenni. Ma non
é ancora dstta 1'ultima parola! -— ha concluso il forte
campione inglese con un sorriso di .«fida.
Ha to:'se intenzione di
chiedere la rivincita?
Naturalmente — ha risposto con vivacitá 1'ost inato
vegliardo — e al piú presto
Fra cinque anni inizieremo
la rivincita. Ho giá disposto
tutto. E' mia intenzione sbrigarmi al piú presto. Vivia mo
Ho
nel secolo delia velocitá.
diabólico
studiato un piano
per dare scacco matto >n U*e
mosse. Sistema fulmineo, Vedramo che faccia fará il mio
av versar io quando si vedrá
battuto alPinizio delia partita. In cinque, sei anni al massimo conto di spacciarlo. Dopo
ne
far emo
partita
questa
un'altra "la bella". QuesPultinia verrá fatta con grande
sediza la frétta delle
calma,
prime due. Sará la partita deila maturitá. Durerá una trentina d'anni. Non di piú. Conto
di farmi ahi tare da mio nipote.
Suo nipote — abbiamo
chiesto — é un bravo, giu catore?
Mio nipote non é ancora
nato — ci ha risposto con un
sorriso il campione — ma spero che mio figlio sposerá ed
avi'á un bambino il quale arriverá in tempo, nel vigore degli anni, a dare un aiuto al
nonno. Per ora peró acqua in
bocea, mi raceomando.
Con queste parole Pillustre
vegliardo ci ha congedati.
il cronista sportivp
:¦-$
Vi
:, , Dolor di testaflrasribilitá1? Non aspettato! Liberaté il vostro organismo dalle fermeiitaziom velenose. Prendete oggi e tutti i
"SAL DE FRUCTA" ENO.
giorni il
será
di
nozze
m
¦St**
Dott. Gruido Pannain
Bll
Chirurgo-Uenlisla
Ex professore delia Faeoltá
L. di Parniacia e Odontologia
dello (3tato di S. Paolo
RAGGI. X
II. liarão Uapelininga, 7!)
4.ü piano — Sala 405
Chiedere con antcçeclenza
1'ora delia consulta per
TELEFONO 4-2808
»Vj '. I •".•JvjV.Viêj&
V<¦•"*•'
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Xon vedo 1'ora cho sc ne vatlaiip tutti questi invitati.
O <ara; e perché?
Per losílicinii le scarpe che mi stanno rovinamio i piedi.
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consulti con i miei soei.
verso mezzogiorno.
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Ripassi
ATTO II
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¦¦¦';¦¦-•'•, .''
P5r
^-
comedia que dispensa qualquer
commentario. Nessa peça dé Joracy Gainargoy Procopio se exhibo na sua melhor creação artistica. O publico paulista conhece
sobejamente "Deus lhe pague",
quê foi representado na temporada do anno passado.
¦'"
^"IflB
'--. Hflü
O Dr. Miguel Scavone, medico
especialista em moléstias da nutri ção (não é reclame) commeiitava. numa rodinha de artistas,
entre os quaes estava o Orsini,
Birtini, outros "mis" e a sra.
Franca Boni, que
em Campo
Grande, no Matto Grosso, reside
um rapaz de 22 annos, (pie tem
o formidável peso de 205 kilos.
:'Puxa" — dissi
o Orsinií
Vou
tomar cuidado. Temo chegar a
tal peso. E Franca Boni, com um
olhar maliciosissiiiio: "Ma guarda il ranoechio!"
.....-._.-,¦¦¦¦.
LM^ÊKmmmÊmmmmL^.—.
«.
á«WI.
La nieiavigliosa instabile Ginger, capace di riflettere su
quãlclie
cosa, che non sia uiPinnovazione plástica nelle sue interpretazioni íPinipaieggiabile baiaricrn novecento?
*
-*
De Paris, a capital da alegria
c do bom humor acabam de chegar duas interessantes . noticias.
Maurice Chevalieiy; devido á
sua celebridade mundial^ 'graças
ao cin ema, acaba de.\ receber avaliosa coinnienda da "Legião do
Honra".
:':..::
Tanta gente (pie se esforça peIo beni da humanidade,, morre no
mais completo
esquecimento,..
Nad:í de cpmmendas.y,
Nada.
do bronzes. .}. 'y; fú,y,
Xa. entanto, só porque •um in"Paris- eu. te
dividtio canta:
amo"','isaccõde. o corpo a,agita a.
palhefca, -ganha a comíii.enda.-.,.,
Ainda da, terra das mais ceiebres "cocottes", que morrem can<*
t h e a
-*
tando (exemplo, A Puma das Camelius, que como todos nós saLemos, falleceu depois de cantaicom sua preciosa
vóz aquella
"Gran
Dio morir si, giovane")
chega-nos a noticia dó divorcio
da .encantadora Annabella.
' Annabella
consorciou-sc cm
K>84 com o conhecido artista cinema tico .lean Murai. Porém, ha
um anno atraz cada qua;l foi para
seu lado. . .
Annabella,
trabal liando
em
Hollywood e, .iean Murat em
"turnée"
pela Eui|opa( ..
Agora o definitivo divorcio. Klla, na. terra da Liberdade. Elle,
lia Dari/, do cavalleiro Maurice
Chevalier. ._>.
#
*
t p o s
diosa, opereta "Sangue de ArtisA ^Companhia de Operetas da
ta," opereta essa que foi represra. Lea Candini que apresentou ' sentada a, contento, fazendo
jús
'ás
ao selecfb publico paulista, granpalmas que receberam de pardes novidades no gênero operetiste da platéa.
tico, está em sua derradeira semana de irepuesentações no SanTambém hontem Procopio lemfAniia.
hrou-se de trocar o cartaz.
"D ECS LHE PAGUE" é uma
• Hontem apresentaram a
grau-
¦': .":,-¦-x
A-Aíyx'y
'-"*¦"--¦'
—*"<Vffw»»*JM4,,«n i.|".^p
.L~*m,m-mt
GLI AFFARI SOS O a LI
AFFARI
G o m m e d i a
d'alio inlcressc comvierciülè
P E R S O X E
LÉSINA (che lia fatto fortuna
vendendo . sempre gli stessi piecioni viaggiatori. Li avendeva al
mattino e gli toriiavano a casa ia
será).
AVARETTI (che indossa abi_
ti mernvigliosi di lana proveniente dalTAiistralia, tessuta a Biella, confozionnta a Londra. II meraviglioso consiste in questo: come tanta gente possa vivere su
tali abiti che egli non ha mai
pagato).
/: TIRCiUOLLXr (contabile abilissimo. Si presenta ai cassieri,
che non sanno come
paroggiaro
le cifre, p.iíntã loro contro Ia ri"Ora
voltella dicendo:
nggiustiaino i conti!").
ÜN CLIENTE (delia "Agenzia prestiti
privati" gestita dai
Uv soei Lésina, Avaretti, TirchioIini).
ATTO I
sede ãelVAgenzia",
ore 8 ãel mui lino
LlOSIXA -¦- Vediaino se é vero
che le ore dei mattino hanno l-.'oro in bocea!
CLIENTE (bussaiido a donari) — E' permesso?
LÉSINA — Avanti. Dcsidera ?
CLIENTE — Ecco, io mi trovo in difficoltá, e avrei bisogno
d'nn prestitò di 50ÒO lire per un
anno...
LÉSINA — Próprio perché é
lei. non dico di no.
lo prendo interessi da galantuomini. II 50 % le va .'
CLIENTE (lasciandosi cadoiic
su una sed ia) — Mio Dio!
LÉSINA — Lo
lasci
stare.
Dio, che non paga il sabato. Oggi appunto é sabato. Noi invece... Ma con gl'interessi anticipati, peró.
CLIENTE — Anche?! Aliora...
LÉSINA — Niente, por il mo•mento. Bisogna
prima che mi
Nella
r.,^»,..
SI essa scena, ore Ili
LÉSINA (fregandosi le mani)
— Ho combinato un buon afiare. tln prestitò annuo di 5000
lire i.. 50 %, interessi nntieipati;
cosieché non s'ha da versare al
cliente che la meta. Che ne dici?
AVARETTI (sprezzante) —
Dico che sei mia bestial Tu ci
mandaresti iu rovina. Lascia che
me lo tratti io, questo cliente.
(Lésina se ne va)'.
í (n/TWNTE (entrando) — Eccomi di nuovo qui. II suo sócio
le ha detto...?
AvAHETTI (affabile) — Si,
si, ma io voglio essere piú generoso di lui. II prestitò glielo faró per due anni.
CLIENTE — Oh, grazie.
AVARETTI — Tratteueudomi, naturalmente, gMinteressi anticipati dei 50 %.
CLIENTE (che comincia conf mui mente a capire) — Ma alio-
•ii.
ra io.. .
Lei
ripassi
AVARETTI
debché
le
Ki,
verso
quesfoggi,
inforniare 1'altro soho
'cio. prima
ATTO lll
Stessa scena. ore Ki
AVARETTI — ün affa rone !
Vw prestitò de 5Ó0Õ lire per due
anni, al 50 %, interessi anticipati; noi non vérsiamo un soldo,
çapisci ? E pensare che quella bestili di Lésina . . .
TI RCHIOLINI
(sghignazzando) — Non dar dei tuo agli altri! Anche tu sei bestia in (piep.tò affare. Lo trnttcró io. Vattone!
AVARETTI (aridandosene, al
cliente che entra) — Pa.«li qui
col mio.i sócio.
—
TIRCHIOLIXI
(spiecio)
D prestitò delle 51100 lire, al
accordaabbianio
5.0 %, glielo
to non per due, ma [ier tre anni,
Orinteressi
per clarle respiro.
anni,
ce li siamo
due
i
primi
per
A
lei non renoi.
tratteniiti
giá
sta che anticiparci 1'interesse dcl
Le ha
2.500 lire.
terzo nuno:
pronte?
CLIENTE
(ypn.endògli meno
il respiro accordatogli generosamente e da Tirchiolini, cadê a
terra).
Cadê anche la tela. .
<rfè,
y-M
DRINKS... Quando Procopio
esteve em Juiz de Fóra teve a occasião de visitar um dos quartéis
do Exercito. Proseando com um
sargento, perguntou com toda a
amabilidade:
Sargento, este cavallo é de
puro sangue?
E o homem, todo confuso:
Não, "Sêo" Procopio; este
cavallo- é do meu capitão.
A
LETRA
"V"
DO DICCIONA RIO...
— Sra. Franca
VENÜS...
Boni.
y,';
—
VIVACJDADE...
Lea
(Jandini.
VALOROSO... — ítalo Bertini.
VAMPIRO ¦— Orsini.
V8.
cousa. imprópria para meninos.
^«^«.««««a,^^^,,,^^.
a
Ii
á
P
s . -g
u
n
o
rai sergente poliziotto-nato
II sergente Pit si precipito
nella stanza. con foga tale che
l'ispettore Pot, il quale se ne
stava beatamente coi piedi sulla
scriyaiüa, per poço non eadde
all'indietro dallo spavento.
Ohé! —
protesto questi -—
avete preso il mio studio por Im
eaniera da letto di Mae West?
No — disse il sergente —
li'ho preso per Io studio di mi
iiòino elie presto si troverá neglj
inipicçi; Hanno assassinato mui
donna.
L'ispettore Pot dette un balzo:
Bella?
Non saprei. 11 corpo
man
ca delia, testa e delle braccia. Ho
fatto il possibile per rumimarlo,
•ma inutilmente:
frcddo come umi
rnssatn.
Chi ha fatto il colpo?
L'assfissino, ;i
quanto pare.
Casa Masetti
Partieolare strano, non una goccia. di sangue sul terreno. II bruI" deve aver compiuto il suo mi.
sfatto altrove.
I' 'ispettore Pot, con una smorfia aniara sulle labhra, preso a
inisurarc Ia stanza in longo o in
largo.
.Dove altrovo? — cliiese douna
lungíi moditazione.
po
Non uol parco, cviçlentèmente — spiegó il sergente — Ho
trovato il ciidavere rígido e fred«lo, senza una goecia di sangue
in corpo. Cio dimostra che il delitto risale a parecchie ore fa.
I.i'fissassi.no lia avutd tutto il
tempo poi' trásportare
Ia sua
vittinia dove giace presentemen_
te.
L'ispettore approvó
con un
(•(•uno dei capo.
- Che abiti
indossn
Ia disgrazinta? — chiese.
II sergente curvo gli occhi ;i
terra e arrossí.
Xessuno — rispose — Evidentemente doveva essere poverissima .
Avete idea di chi possa essoro stato?
Un inaceltaio, direi. Perché
non arrestiamo tutti i macellai.
capo? Col mio nuovo método sou
certo di scoprire tra essi Tassassino.
L'ispettore gli laneió un'oc_
chiata
dubbiosa, si accostó al
làvolino, preso Ia bottiglia dei
cognae e se ne verso un bicebiere.
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Sentiauio un po' questo vosfcro método! — disse.
Ecco qua, capo — incomin
ció Pit — si fa cosi. Si fissa
I 'aceusato negli occhi e, a bruei apelo gli si chiede s'é lui 1'as
sassino. So dice di si lo si arresta.
E se dice di no?
—• Allora i
mente, o dice
mo caso Io si
do lo si lascia
sta un altro.
c
o
o
n
a
Cura contemporaneamente
doe malattie!
Il.sig. Manoel R. do Sacramento Filho, solciato nel
27." Battaglione di Fanteria, di stanza a Pelotas, Rio
Grande do Sul, dichiara:
Da circa sei mesi soffrivo di un ostinato
attacco di reumatismo con atroci dolori che
non mi permettevano il minimo riposo. Mi
: ero ridotto ad uno stato tale di debolezza
che si penso perfino che si trattasse di tubercolosi .Dietro prescrizione medica cominciai ad usare il "GalenogaP notando
fin dal primo retro un sensibile miglioramento.
Al quinto vetro era scomparso completamente non solo ogni indizio di reumatismo come purê wia gonorrea contratta giá
da molto tempo.
MANOEL R. DO SACRAMENTO FILHO
(Firma riconosciuta)
II "Galenogal" costituisce induhbiamente una meraviglia delia Scienza poiché é 1'unico prodotto che cura
realmente e con rapiditá il reumatismo nonché le malattie dei sangue e delia pelle. II "Galenogal" é in uso da
circa mezzo secolo, avendo dato sempre splemdidi risultati, come attestano numerosissimi mediei che prescrivendolo hanno ottenuto migliaia di guarigioni.
ai trova in vendita in tutte le buone íarmacie dei Brasile e delPAmerica dei Sud.
N." 39 A. p,
ragioni
L. D. N. S. P. N." 963
plausibili
T A. i
casi sono due: o
Ia veritá. Nel pri.
arresta, nel secouandare o si arre-
LMspetorc Por tossi, poso
il
biechiere e si volse.
Beli, nndiamo — disse —
Conduectemi sul luogo dei delitto. Puó darsi ch'io sia in grado
Ho
dMdcritificarc il cadavore.
una certa
di nudi
pratienecia
fcmminili.
MezzYira dopo, lasciata l'automobilo sul viale, 1'ispettore Pot
o il sergente Pit penetravano nelIa, inaccliia dove giaceva il cada.
vere. Due seeandi dopo il sergente Pit schizzava dai cespugli e si
dava a precipitosa fuga, inseguito
dairispettore Pot con Ia. rivoltel
Ia in pugno.
Pietá! — gridava fuggen
—
Come potevo immaginarc
fio.
che il cadavore fosse una statua ?
Sono un poliziotto, io, non un intõnditore d 'arte!
GIACOMO SERRETTA
Í9
Quanto beno mi vuoi?
Poço, cavo...
E perché mai?
Pei* potertene volere sempre di piú.
\
•
a
20
s
esporte
n
a
s
c
me
n
t
o
i
COBIIIÜA do Pacacmbú, depois de tanto barulho atoa se réalL
sou com Iodos os /'... /'... e r... r... E mesmo na hora "h"
houve uma gaffe do tamanho de um bonde. O "ehronometrista"
esqueceu (??!!?!) de marcar o tempo!
Caspitc! Aquitto era brincadeira de criança ou corrida de automovei de gente grande. Até dá prá desconfiar que o tal marcador de
tempo é que bateu o recorde... da somnéca!
«¦s* m O principio Nascimento, Landi e o Uieto Lopes não queriam
saber de voltar á pista. E fariam muito bem, porque corrida
™
J\f
9
automobilística não é corrida... de gansos em que os recordes
são batidos pelo vento (fite é quem corre mais.
Depois dessa "burrada" em si bemol, a "largada" foi dada outra
vez. Se os corredores não voltassem á pista teriam dignidade... Como
reataram, foram.., patriotas!
Ce lá vá sais dire. ,.
*
'¦>
mm* 0 ASCIMENTO, que já ia na frente, depois de voltar atrás (na
"pegou"
palavra e na pista) continuou na frente. E quem o
*J\f
^
mais? Nem o gigante de botas de sele léguas da historia da
Carochinha. .,
a «• *
beber
ODICTO
Verdi
Aliás ellc
gundo lugar é
O
"il
LOPES parou na hora justamente em cj[ue a onça ia
vermouth. O Landi entoou então o "Caro Nome" de
e. . . azulou.
fez muito bem em assim proceder. Comer poeira em sebom.. . mas não é muito...
RESTANTE correu... cor reu... correu... e desappareceu!
"s toei" e do pinto-aecuda!
Que saudade do peixe
O VOLANTE
Baealá!
a
vessillo"...
Não se trata, de um pendão,
mas do tricolor, que garantiu
unia victoria que merece ser registrada com todos os requisitos
essenciaes dos adjectivos barboçiidos.
O Hespanha, de Santos, que
costuma roncar papo no seu campo, afrouxou as orelhas. Ellc e
o Tranjam. Também contra a
força não ha resistência...
« • »
Está do parabéns o 8. Paulo.
Entrou feito na dança. Vae aba.
far. Será o influxo da presença
do Porphyrio?
•a-
*
•>;•
Aonde vamos parar.'
•::« *
sem tomar o trem...
A Portugucza não precisou
tomar o trem.
Deu duro... e
apanhou de carrinho de mão, vehiculo-niotor manipulado!
j.
.;;.
:l
0 8. P. lí. é meio mansinho
no seu campo. Arre! Também o
Caetano De Donienico não dá
descanço a ninguém!
vi-
-X*
\r
w a t e r 1 o o !
0 Athletico Mineiro chegou,
viu, venceu duas vezes e... apaaliou em Santos! Não quiz bancar o celebre
imperador,
que
chegou, viu e venceu!
Aliás, a
historia está
mal
contada. O
"veni, vidi, vinci" está errado.
O homenzinlio chegou, não viu e
não venceu!
O telegrauima sahiu truncado,
vi, cheguei e perdi. Foi que
aconteceu aos mineiros em Santos. O telegrauima sahiu trunca.
do, porque os pagadores leram
de traz prá diante, o famoso desF flahi n
pacho telegraphico.
surra santista!
a
ni
le
em pílulas
tjm
JM
mm
a
lo
o
ç
n
u
celebres
phrases
O
Palestra
vae
encarar
agora novos destivos-Z)e Martino
—O 8. Paulo reoecupou o seu
lugar no futebol paulista —
Porpliyro
O Corinthians não perderá
nunca mais — Correcher.
O Ypiranga não fez sua
festa, na descoberta da America,
não
existe
proque o America
mais — Teixeira.
A. Portugueza perde...
mas um dia ganhará
perde...
Elysco.
8. P. R. agora vae dar duro. Ora se vae! — De Domcnico.
O Hespanha no seu campo
não assustará mais ninguém —
Trancham.
A Portugueza de Santos
anda sumida. Que é c'ouve?
Mundell
coisas.
.
gostosa mas
treinando. Isto é, treina andan- Lima é uma fruta
limeirenses — habitantes de
a0i.,
os
Elles
Não é isso que queremos dizer. Lima — são camaradas.
ver
de
perto.
Lagreea é o treinador. aos querem
Será
que
Cada, treino desvairado que só Será que vamos?
direinão?
meia
na
Mathias
O
vendo.
ta! O Feitiço na extrema direi- Quem sabe é o Papae Grande
que
mora no Rio.. .
t;,
de
# # #
contagem
Oraleliló... Cada
3!
a
11
se lhe tirar o chapou...
U.U..
Mas isto é treino "seu" Larua
\J
na
" Plllh
meia,
de
é
bola
UOM3V
VlUU
Ou
greca?
do meu bairro pobre? Magnífico il prograinma che il
.lookey Clube fará realizzare doChi lo sá!...
E assim se vive, pensando no m.mj w\ pra(i0 di nui Brcsser, II
futuro negro que nos espora no programma che fu criteriosamencampeonato brasileiro... te organizzato é composto di otto
*
corso
equilibrate
perfeitamente
entrevista
COm fni le {\n[úi si disiaccano i premi:
"Clássico
America"
hOmem
O
que ,, Suplementar.
COrreU... Ea, l.a corsa avrá
nãO
Imprensa
inizio. alie
Avistamos o homem que não oro 13,45 precise e si realizzerá
correu no Pacanibn'. con cjualunquc tempo.
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ultime tre corse sono de—-De que?
stinate ai Bettings.
-Da corrida automobilística.' Ai ,ottori
«Pa8qnino» tna.
*- I-Iué! Aquilio roi corrida!. mo ¦] llostri del
|)alpitt.s>
Claro que foi! Você nao , .,
_„.
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Illma
cor?a:
Án&úo '
ia correr?
K
23
Eu ia. Mas quando vi que ' Nataeha
Macuco
era o homem -•''' corsa: Opel
o ehronometrista
14
do recorde do somiio, mórbido Turbina
- Galatro
corsa:
Pegaso
tirei
mosca
o
cor•"'•a
tsé-tsé,
pela
Vendida
14
po...
Medo?
(•''' corsa: Corumbé - Jatila—Medo nada! O que eu tenho
«ito - Magno
12
_
é paura de correr duas vezes só ",:i corsa: Nhandi - SalmonPicuhy
24
*
porque a mosca tsé-tsé, faz das
corsa: Seymour - Relasuas.
G.a
14
Deixamos o celebre volante for - Galantre
corsa:
Premiado
Ubafalando sozinho. Estaria louco? ~':1
*
jara - Pachuca
34
¦
lima?
vamos
* * *** mi 8,a
» i* *** w ki
Barthou
wa
TV Xcn' Quai'tett0 14,,
Como é? Vamos a Lima ou
não vamos?
STINCH1
duello
m
f
.
O céu era uma pista azulada
de gelo. No seu reflexo viam-se
automóveis de Papá
pequenos
Xoel, lulbantes como flocos
de
nuvem gelotinosa.
/"^'"==
Cá em baixo a pista era de
poeira, Com ehronometrista prá
atrapalhar.
'-—- - -in Vi
•>:- *
ir~~)/rÇfí^
Lá no céu a corrida ia sem
parar. Moto.continuo das nuvens
Sem chromometrisgelatinosas.
ta...
* *
.Nascimento — aqui na terra.
Morituri — lá no céu. A corrida
dos vivos era mais poeirenta. A
do céu era mais gelatinosa,
Os mortos governam os vivos!.,
o
treino
desvairado
O seleecionado
paulista anda
Battista,
passi.
prepara
Ia
earrozza
ehe devo
fare quattro
Pasquino
o
r % c c h e z Z
Ah, fossi un
plutocrate! —
sospirava 1'egregio signor Ugo
Rosai, di anni 34, nato a Pescorocchiano, di professione impicgato di contabilitá.
E che vuol dire
plutocrate?
— le chiese la signorina
Maria
Bianehi di anni 30, nata a Calolziocorte, di professione dattilografn.
Vuol dire uno che ha
tanti
soldi! — spiegó presuntuosamente Ugo -Rossi con la punta delia
matita in bocca e lo sguardo
sperduto. verso il soffitto delia
stanza di ufficio. — Vi farei vedere io come si spende il denaro!... Vi farei vedere io come
si vive!... Per esempio, il nostro principale: ha tanti di
quei
milioni che ci puó affogare dentro. Ebbene, che se ne fa? Baila
mattina alia sera sta qui alio
stabilimento a lavorare; mangia
poco, veste modestamente, non
fuma, va a teatro si .e no una
volta la settimana e fa un viaggetto di quindici giorni ogni anno assieme alia moglie ed ai figli. Si chiama vita pei' un piutocrate?
Ah certo cho no!... —
sospiró la dattilografa. — E delia
moglio del principale, che ne
pen
CA SPA
CABELLOS BRANCOS!
CALVICIE PREIMTUM
JUVENTUDE
sate-, Ma come, una donna con
tutti quei milioni, che si fa fare
appena una diecina di vestiti
ranno e poi non pensa che alia
casa ed ai figli e mi dicono che
liveda perfino i conti delia spesa!...
— Gente indegna di essere rieca!... Guardate un pó a chi devono andare i quattrini!... Mi
basterebbc avere un milione e
'farei
poi, signorina Bianehi, vi
micro io... Farei strabiliare
tutti! Tnsegnerei a tutti come si
vive da signori!
Come fosse o come non fosse,
un bel giorno 1 'egrégio (cho mai
altro titolo aveva avuto in vita
sua) signor Ugo Rossi, contabile,
credito da uno sconosciuto parente la somma di tre milioni.
La signorina Bianehi, quando
il suo collega le comunico la notizia, si liquefece addiritura.
Vi rieordate,
próprio alcuni giorni fa discorrevamo sui...
sui... come li chiamavate?
Ah, i
plutocrati? Ebbene,
adesso lo sono anch'io! — afformo fieramente 1'crede.
Voi si che saprete
goderveli i quattrini!
Eh, certo, certo... — disso 1'egregio Rossi, ma 1'intonazione non era tanto sicura.
Esaurite le pratiche, il fortunato uomo usei un giorno dalla
banca dove aveva depositato le
sue riechezze, con un paceo di
biglietti da mille ed un libretto
d'assegni in tasca.
E adesso, la vita a me! —gridó.
Monto in un tassí, si reco in
un caffé dove consumo due granite di caffé con panna con sei
paste. Poi si fece condurre in
un negozio dove acquistó dodici
paia di pedalini. Indi, si fece
trasportare in un cinematogra
fo, il primo delia cittá, dove assisté ad un film seduto in poitrona. Ali'uscita riprese una
macchina o si lasció scarrozzaro
per un ora attraverso le strade e
i giardini. Prima di andare a
letto, compro due etti di caranielle di cui era ghiottissinio e se
le porto a casa per succhiarsele
in santa pace. Rientrando, tsclamo felice:
-- II danaro, ecco la felicita.
Peró ci vuole una persona intel
ligente come me che sappia goderselo!. . .
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questa barba: che barba!
Tutto ai mondo cambia ecoeilo i barbieri, le dbitudini deitarbieri e quello che circonda i barbieri. Quello che uno cspcrimenta Ia prima volta in cui mette
piede' nella bodega d'un barbicre, lo sperimenterá nelle bodrghe
di altri barbieri fino alia fine
dei suoi giomi.
Questa mattina uscii per andarc a far mi radere, come ai solito. Un uomo si avvicinava alia
porta dal lato est, mentre io mi
ei avvicinava dal lato ovest; una
cosa che accade invariatilmente.
Mi affretlai, ma fu inutile: varcá Ia piecola poria un isiante prima di me ed io che lo seguivo
passo dietro a passo lo vidi sedersi nella sola nedia vnota, quel
Ia cui ultende il tartiere ¦migliore. Anche questo accade invariabUmcntc. Mi sedetti ad aspcttare sperando che avrei potuto impadronirmi delia poltrona presicãuta dal migliorc dei due tarbieri rimasti c considerai le probabilitá Kco)i un forte interesse;
ma quando ambedue cttero finito contemporaneamente, c contemporancamente tolsèro dal collo dei clienti Ia tovaglia, ecco che
il numero uno (il tartiere che
premera a me) si fermó a passare il pettine nelle sopracciglia
dei suo cliente, perdendo cosi il
traguardo per un solo minuto. Al
che ia mi alzai ináignaio e uscii
dalla totiega sentendo di non
possedere 1'omtra di quella invidiatile fermezza Ia qualé permette a un uomo di guardare screnamente negli ocehi un tartiere che aspei ta di servido, c dirgli "no, aspei (o che sia libero il
vostro compagno".
Bestai fuori un quarto d'ora e,
quindi tornai dentro, sperando in
una fortuna migliore. Naturalmente tutte le sedie in giro erano ara oecupate e quattro uomini vi sedevano silenziosi, ammnsoniti e distradi, e iusomma con
1'aspetto che hanno sempre gli
uomini, quando aspettano il loro
turno in una bodega di tartiere. Mi sedetti c per un pó mi
spassai a leggere gli avvisi in
eornice di ogni specic di intrugli per tingerc i eapelli. Quindi
IL
DOTT.
lessi i nomi grassi di unto sulle
botliglie delle lozioni, Poi studiai minuziosamente le stampe
maechiaie c ãeteriòrate dal tempo. In fine m'impadronii dei meno ãevastato dei giornali illnslrati deWanno avanti e m'immer.si nella narrazione di veechi
eventi affalto dimenticati.
In fine Ia mia volta giunse.
fina roce disse "A chi toeca!"
ed io mi trovai nelle mani...
giá, nelle mani quello che avevo
rotulo nfuggire pochi minuti prima. (Anche questo accade iavariabilmente, dal tartiere). Egli
afferró Ia mia testa e, ci lego solIo un tovagliolo. Poi mi affondó
le dita nel collcito e ci incalcó un
anciugamano. Poi esploró i miei
eapelli coi suoi artigli e disse che
io avevo binogno di una sforbicíatina. Io gli dissi che non volevo nforbiciatine.
Egli li ncarmiglió di nuovo e
dichiaró che erano un pó troppo
lunglli per quella che é Ia moda
atluale; molto meglio aecorciarli. specic di dietro. Io gli dissi ¦
í/fr me li evo fadi tagliare una
sedimana avanti. Egli medito
qualche isiante quindi chiese in
tono spregiativo, chi me li aveva
lagliati in quel modo?... "Voi
me li avele lagliati!" risposi io
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prontamente, e cosi pensai ãi'
.ivérgli chiuso ta bocea.
Quindi si mise aã agitàre il
,-tapone nella ciotola e cosi faccnão si fissava allcnlainenie nello
speechio ãi fronte e ogni tanto
ei si avvicinava per esaminarsi
con ária critica il mento o ispezionarc un foruncolo. Dopo ãi che
m'insaponó accuralamente una
guancia e stava per metlersi a
insaponare ratira, quanão una
hatlaglia canina, scoppiala nella
strada lo fece accorrere sulla soglia delia bottega e li resto finché Ia contem fu cessata, perdendo anehe ãue scellini in seguilo a una scómmessa fatta con
gli altri barbieri sii quello che
sarebbe stato il cane vincente
(costi ehe mi procuro una profon da soããisfas ione).
Quando, ebbe finito d'insaponarmi si mise aã affilare il rasoio su ãi una vecchia coramella
e cosi facendo s'immers'e in una
profonãa controvérsia sorta fra
lui e i colleghi al riguafão ãi un
certo bailo mascherato cui avevano presieãulo Ia sera avanti.
íl ricordo di una certa signorina
ehe egli aveva, a quanto appariva, seãolta con le sue grazie, lo
indusse a una piú serupolgsa introspezione di se stesso negli
abissi dello speechio ¦mentre a
me la sehiuma dei sapone si seecava sulla faccia e, secondo ogni
ápparensa, mi penetrara dentro
t/li organi inter ni.
Finalmente cominció a radermi affoiitlandomi le dita entro Ia
pelle dei viso e aeeliiappanãomi
e sbataceliiandomi la testa ãa
una parte e ãalValira, secondo
lc norme di una buona rasatura.
Finché egli si sfogó suite soliãilá. delle mie guancie, non mi opposi: mu quando cominció a raschiarc, e tdgliuzzare, e rasparc
¦il min mentô, amare lagrime mi
vennero agli occhi.
Fino a quel momento mi ero
solláêmlo a cercar ãHndovinaye
"rlove"1 mi avrebbe
falto il primo taglio, e non avevo ancora
preso una decisionc quanão mi
sentii affettare próprio sulla punla ãei mento. Mi affrctlai a dirgli che non desiãeravo affatto
mi facesse il contropelo e cercai,
di persuaãcrlo a metter gié il ra-
URETHRALIN
O mais poderoso contra a
GONORRHÉA
Produeto da
Pharmacia Romano
LARGO DO PAYSANDÚ'
q
u
n
o
soio nel limorc egli volesse ancora infierire sul mio mento, il
mio punto ãebole, quello dove il
rasoio non puó posarsi ãue volte
senza eombinare ãei guai. Mi rispose che volçva soltanto togliere
una piccola asperitá e nello stesso istante la lama mi affettava ¦
d mento per la seconda volta.
Allora immcrsc un lembo deiIa tovaglia nel "bay-rum", c mi
deite eon esso piecoli sehiaffctli sulla faccia. Voi mi asciugô
<ou la parle asciuita ãella tovaglia. purê a mezzo ãi piecoli
schiaffi, quinai mi bagnó ãi nuovo cot lembo deWasciugamnno,
poi coprí il taglio con dei talco.
quindi mi bagnó col "bay-rum"
ili nuovo c chissá per quanto tempo avrebbe continnalo a bagnarmi c usciugarmi se io non ini
fassi opposto fermamenle.
A questo punto m'inciprió initu il viso col talco e ãisse che i
miei capelli avevano un bisogno
enorme di esser lavati. Gli risposi che il giorno prima avevo fatIo il bagno e mi ero, anche, lavalo i capelli. Poi mi raccomanãó
Ia "Lozione Smith" per farerescere i capelli c me ne offcrse
una bottiglia, ehe io rifiutai.
Quindi fece gli elogi ãei nuovo
profumo "La Dclizia ãella Toletta" e io rifiutai ãi nuovo. Alia
fine mi propose un'atrocitá ãi
sua invenzionc per lavarmi i denli, ed io rifiutai per la terza volIa.
Allora mise in azione uno
spruzzatore col quale mi bagnó
oltre al viso, braccia, gambe e
tutto, m'ingrassó i capelli con un
certo nulo malgrado le mie vive
proteste, una parte me li stropicció vigorosamente alta radice c il
resto me li spazzoló e pettinó ãiviãendomeli sulla nuca e appiecicànãomi sulla fronte una cioeca
grassa- di brillanlina, e mentre
dava mano alle mie sopracciglia
t me le petiinava e ungeva con
una pomala, mi forniva il resotonto delle prodezze di certi suoi
due cani: tutto questo finché la
sirena delle 12 suonó eã io compresi che ero in rilardo di dieci
minuti per prendere il trenó che
mi portava a casa. A questo punIo mi slrappó Vasciugamano dal
lollo, mi ci pulí la faccia, mi peitino ancora una volta le sopraceiglia e canlerelló allegramente il
suo "A chi toeca!...".
Questo bârbiere é morto ãi un
eolpo apoplettico due ore piú tar. di.
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Assisteró domani, ai suoi funcndi.
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LELLIS VLEIBA
A festa orplièoniea-esparliva que a Secretaria da Educação realizou quarta-feira no estádio do Palestra em hornekagem ao Governo do Estudo fai uma dessas paginas brilhantissimas que nunca mais se esquecem! As Xluspeclorias
Giraes de Educação Physica ede Musica, do Departamento
de, Educação, foram incaneaveis no programma que se dc
sçnvdlvêu durante a semana, festejando a raça. Já não era
sem tempo que apresentássemos trabalhos como esses, revêladores do maior carinho pelo desenvolvimento das energia*
patrícias. Alé ha pouco, falava-se muilo no "marellão", no
"barbeiro", no "barriga
de angu" ê no "esvcrãeaáo". do sé
povo. Éramos nm "vasto hospital'', como dizia o professor
Miguel Pereira.
Mas lemos de acabar com as iombrigas, os i mpanzimenIas e oulros aspectos que denotam uma quasi indigeneia de
moiumbismo humano.
Felizmente, eslá provado e ninguém mais contesta a veracidade das cousas, que, "se governar era abrir estradas",
na phrase du Sr. Washington Luis, lambem hoje se enconIra admiravelmente estabelecido que "administrar c pôr o
próximo em condição de saude"!
Que i que adianta escola, intrucção, rodovia, agriculluru, estudo, verso, romance, arle ele., se não hu physico para aproveitar ludo isso, se Ioda a gente vive cahindo aos pcdaços de doença, rheumatismo. figado. estômago, intestino,
pulmão e baço?
üm povo si m forças é uma raça negativa.
O homem eneovado de vermes ê phantasma de gente.
Sombra de dous pés que não vale duas piladas. Daqui sc conclue que n programma actual do governo paulista, na sua
larga visão de abranger os problemas nascentes, delendorse
como está sendo visla. na cura popular com departamentos
de assistência aos enfermos e no impulso dado á educação
physica, está realizando <•> principio básico da formação
(lhnica popular.
Não ha ninguém que estando comido de vermes ou senlindo dores prio corpo em conseqüência de organismos deleiiorados. possa ver a vida eom alegria e trabalhar de animo
/orle, Impossivel. A saude 6 um bem divino que precisa ser
conservado a lodo custo. Um cavalheiro com dor no apá ou
uma cidadão arcada de torturas no rim, anles da sua inutilidade como expressão efficiente, c lambem. Deus nos perdôc, uma cousa ridícula...
Entretanto um baila tutano dc jacarandá marca peroba.
pinho de viga, jequUibá, caneleira ou carvalho, impõe ãe
cara o respeito que gera os corpos fortes.
Por isso, sebo nas ggmbias c vamos p'ra adiante. Nada
de ankilostomiase e mais doenças piracuamas. O programma
do Sr: Adhemar dc Barros é curar o próximo, dar-lhe sangue, dar-lhe. seiva, encliel-o de vida, fortifical-o como unidade progressiva, emquanto o Sr. Álvaro Guião na pasta da
Educação vae promovendo a enãireiiaãéla ãos physicos, ponílo-os em linha vertical dc elegância musculenta, pêros que
lem de honrar as gerações futuras, bipedes ãe aço com esirueluras de bronze. Dentro dessas duas directrizes, comme
morou-se em U do currente o esplendor ãa raça, tendo-se
promovido a "semana racial" que se encerrou magníficamente. Para que não confessar? Foi uma festa de encher as
vistas. Ficamos Iodos deslumbrados com o brilho das ceremanias ,- com us lympanos agradável mente cantantes sob os
módulos das vozes orphêonicas.
Horas magistraes, momentos confortadores, espetáculo
lulafé pichúle de boniteza e patriotismo!
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ivi
Iili — Til stai ancora inale per non aver
voluto ascoltare i miei eonsigli.
LUI — Cioé?
LEI — Ricorrere alie cómpresse "Dallari",
1'unica via che ti condiirrá immaiicabilmente al
completo ripristino delle tiiè perdnte ènergie.
Allude alie rinomate "Lassative üallan'',
senza dieta, il migliov regolatore dellMntestino.
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purgaute
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questa lieta novella vi dó
quegli oechi stellanti — Siete una
donna clecisa, voi... decisa e coraggiosa... Consentitemi di dirvi quanto
vi ammiro, sebbene quelle lettere siano una grossa seioechezza...
Penso che ció sia estraneo ai
nostro affare! — replico ella, inchiodandolo con uno sguardo iroso e
gettando sul tavolino la borsetta, che
riveló con un breve suono secco la
presenza deli'arma — Qua c'é il denaro: vi prego di rendermi le lettere!
Per la terza volta il viso di Olivie3 iÍKY$Il~
ro s'illuminó d'un sorriso ineffabile.
Avete ragione, le lettere... Se vi
'portate
dicessi che non le ho
con.
me?... Confesso che temevo un traInun pòmeriggiorovente,ía piá deli- nello, scusate, e per prudenza...
Ella lo guardo con disprezzo.
ziosa creatura che uomo possa sog naCapisco: siete anche vile. Ma
re discese le scale dei piú sotterraneo
bar di Manhattan. Un rivolo giallo non abbiate paura, non ho affatto indi sole scivoló- di sotto i suoi piedi,
dilagó sui gradini e fu súbito risucchiato dalla porta che si richiudeva.
La bella creatura sostó qualche istante in mezzo alia sala per abituare gli
oechi ali 'incerta luce, poi si diresse
con passo sicuro verso la deserta fila
dei tavolini. In quel preciso momento
Oliviero Barney, tinico avventore dei
bar e bel ragazzo bruno, sussultó vi- teresse a farvi arrestare. La mia re¦sibihnente.
pntazione mi preme assai piú che la
Aspettate da molto? — doman- vostra sporca esistenza... Non avete
dó quella creatura di sogno, sedendo- pensato peró che, anche senza le lettere,^ vi sareste tradito con questa roc/lisi accanto.
No — rispose Oliviero con un sa Manca che avete in mano per riconoscimento.
sorriso ineffabile.
Chiunque non avesse posseduto i
Meglio cosi... Aboliamo il presolieli nervi di Oliviero Barney avrebambolorse non vi dispiace... Ho con be
piú o meno violentemente reagito;
me il denaro: avele le lettere?
ma egii s'accontentó di porgere il fioSe il bruno Oliviero non rispose, re con moita galanteria alia donna,
malgrado V império sita delia doman- che lo accolse nel cavo delle mani e
da, fu unicamente perché era assorto ne aspiro il profumo. I chiari oechi
nella contemplazione di quegli oechi
stellanti, come li avrebbe chiamati
un innamorato dei seeolo scaiso. Ma
la você deli'incantevole .donna lo
strappó ai suo rapimento.
Non distraetevi, prego. Ho freita di liquidare questa brutta faecenda... Avete chiesto cinquemila dallari, vero: tremila non vi basterebbero?
I bianchissimi denti di Oliviero
Barney scintillarono in un nuovo sorriso.
\
Neanche un clollaro meu o, signora. Mi spiace.
y
Sta bene: cinquemila... — essa
\
confermó con freddezza.
Li avete nella borsetta ?
Si, nella borsetta assieme ai reLUI. — Teso.ro! Amòre mio!
volver... Dunque, le lettere...?
LET. — Bugiardo!
Ah, le lettere... — mormoró OULUI. — Bell!/? Con te non si puó mai
viero, ripreso neWincantesimo di scherzare!
oliviero barney,
ri ca t't at ore
,
"<».*J2Í,
27
il
stellanti s'animarono di una calda tuce di simyatia.
Grazie - - ella disse — Nessuno,
a guardarvi, direbbe che siete...
Un <rica:ttatore, signora. Credo
che la nostra língua non ábbia un vocabalo piú próprio.
La calda luce di simpatia scomparve dietro un'espressione di dispetto e
la rosa cadde sfogliata sul pavimento.
Un ricattatore, esatto!... Dunque non volete consegnarmi le lettere? cinquemila. dollari vi sembrano
pochi? pensate che mi. si possa strappare di piú? E allora dite la cifra:
quanto?... Avanti! non fatevi scrupoli... Quanto?...
Egii le presc una mano c gliela
strinse con forza.
Tacete! vi pos,sono udireí... Non
vedete che giuuge qualcuno?
Lungo i gradini era scivolata ancora la gialla striscia di sole e qualcuno
infatti entrava nel bar. Oliviero continuó fe b brilmente:
Non gridate, vi prego. Giuro
che vi consegneró súbito le lettere,
ma tacete... e lasciate stare quella
borsetta... Cosi, state calma, in nome
di Dio state calma...
Si, si... Ma che avete? Che cosa
guardate cosi? Vi ripelo che non voglio farvi arrestare... -— e macchinalmente la sua mano rispose alia stretia di lui.
Ma in quel momento si verifico un
fatto veramente inatteso: Oliviero
Barney si era alzato alVimprovviso,
aveva raggiunto il nuovo venuto che
sedeva ad un tavolo d'angolo stringendo fra le mani una cândida rosa,
e senza far motto Vaveva demolito
con un pugno di stile perfetto. Poi
gli syera avventato come tina belva,
strappato qualcosa da una tasca deila giacca e si era precipitato fuori,
trascinando per un braccio la donna
stupita. Sulla strada le consegnó un
paechetto.
Le vostre lettere, signora... —
disse.
Dunque non eravate voi... —
mormoró Vadorabile creatura, traitenendo fra le sue la mano dei giovane piú di quanto oceorresse per.prendeve il plico delle lettere.
Infatti. II caso ha voluto che mi
trovassilaggiá con una rosa in mano
rd un umore propenso alio seh
Ma converrá allontanarsi, prima che
quelValtro ritorui in sé... Penso d'altronde che vorrete distruggere queste
lettere compromettehti... Per la strada certo non si puó, ma c'é in casa mia
un caminetto che vi potrá ser vire...
Passava un tossi. Lo chiamó.
77 mio nome é Anua Wynters...
— disse lei, mentre la maechina s'avviavci.
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