IL VIAGGIO
IL MISTERO
Obama in Medio Oriente
E Bin Laden: «Semina odio»
L’Airbus è esploso in volo
Questa è l’unica certezza
Marcello Foa e Gian Micalessin alle pagine 18-19
Luca Fazzo e Stefano Zurlo alle pagine 16-17
il Giornale
GIOVEDÌ
4 GIUGNO 2009
CONTROCORRENTE
Niente carri armati e organici ridotti all’insegna del risparmio nella parata romana per
la festa della Repubblica. Le autorità presenti hanno espresso compiacimento per la sobrietà della cerimonia, prima di sciamare
con le innumerevoli auto blu di spettanza.
Anno XXXVI
Numero 131
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Tremano le roccheforti rosse
Le polemiche
Il Pd cerca il voto di sopravvivenza: Franceschini è rassegnato e punta al 25% alle europee, ma rischia il tracollo
proprio nei suoi feudi. Dall’Emilia all’Umbria, ecco tutte le amministrazioni che il centrosinistra potrebbe perdere
di Peppino Caldarola
E MAX «IL GENIO»
DÀ I NUMERI
Retroscena Chi è il «cervello»
che fa affondare il leggenDario
di Mario Giordano
Luca Telese
a pagina 8
a pagina 4
Stefano Filippi e Paola Setti alle pagine 4-5
Omelia a Padova
Il prete che vuole
fucilare Vespa,
Feltri e Giordano
di Michele Brambilla
IL PREMIER IN TV
«Il voto anticipato?
È solo fantapolitica»
Berlusconi a tutto campo:
elezioni, Noemi, Milan
Indagato per i voli di Stato
I giudici: «Atto dovuto»
La Manna e Signore alle pagine 2-3
Dev’esserci del vero
nella Chiesa, diceva
Nietzsche, se è sopravvissuta ai suoi preti.
Come dargli torto. Almeno finora, è sopravvissuta perfino a don
Franco (...)
segue a pagina 15
Rifiuti ad Acerra
Assurdo arrestare
quei 15 professori
e il politico del Pd
di Nicola Porro
La maledizione giudiziaria del termovalorizzatorediAcerracontinua. Ieri è stato il turno di quindici professionisti che sono stati
arrestati con il beneficio dei (...)
segue a pagina 42
Il caso Kakà
Sciopero alla Bce
Guadagnano
«solo» 10mila euro
(netti) al mese
L’intervento
Il Cavaliere
spiegato agli stranieri
Vendere
Se ne vada a Madrid
È un ducetto fragile
e troppo capriccioso
Non vendere
Milano è casa sua
È l’ultimo alfiere
del calcio spettacolo
di Giuliano Ferrara
di Massimo Bertarelli
di Maurizio Caverzan
Per voi tedeschi è difficile immaginareun Cancelliere federaleche possiedacinque grandi ville in un postodi mare (...)
Kakà è senza dubbio un fuoriclasse,ma ultimamente hatroppe pause. È diventato fragile. E
in più fa troppo il ducetto.
L’antica passione rossonera si è
scolorita? Il primato del bel gioco, marchio di fabbrica della casa, forse si sta perdendo.
E così alla Banca Centrale Europea hanno
ben pensato di scioperare contro minimi tagli decisi ai benefit dei
dipendenti. Onestamente questa istantanea mancava (...)
segue a pagina 2
alle pagine 40-41
alle pagine 40-41
segue a pagina 42
di Claudio Borghi
segue a pagina 42
Dieci domande a Sarkozy
di Filippo Facci
È
APPUNTO
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA
S
cusate, ci siamo sbagliati. Gli italiani non stanno con Berlusconi. Lo dice Massimo D’Alema, e se lo dice
Massimo D’Alema dev’essere per
forza una cosa intelligente. È quasi un luogo comune della politica: Veltroni ama il
cinema, Bossi ha fiuto, Gianni Letta è silenzioso, Di Pietro che c’azzecca? E D’Alema è
intelligente. Non si è mai capito bene quando e dove abbia dimostrato tutta questa intelligenza, dal momento che a rivedere la
suacarrieraè unsusseguirsidi fallimentida
far invidia a Ricucci, roba da portare i libri
dellapolitica in tribunale. Ma tant’è. L’intelligenza di D’Alema è una specie di assioma,
un dogma della fede giornalistica. Lui non
partorisce idee. Ha immacolate concezioni.
A volte però la realtà dei fatti mette a dura
prova anche la fede più salda. Noi, per
esempio,siamodeidevotidelsapereMassimo, rigidi osservanti del verbo baffino. Ma
ieri quando abbiamo letto l’ultima epifania
delpensierodalemianosiamorimastiesterrefatti: non è vero che gli italiani sono con
Berlusconi, ha dichiarato il leader Pd, perché dalla parte del premier c’è solo una «minoranza rumorosa e fanatizzata». «Solo uno
su 4 è con Berlusconi», ha poi precisato.
Uno su 4? E come si arriva a questo risultato
(sicuramente intelligente)? Affamati delle
sue verità quasi come del suo risotto, siamo
subito corsi a fare l’esegesi della (sicuramente acuta) dichiarazione che riportiamo
parola per parola: «Un terzo degli italiani
non vota; degli altri due terzi, quelli che votano per il governo sono un po’ meno della
metà, quelli che voteranno per i partiti dell’opposizione sono un po’ più della metà».
Chiaro, no? L’opposizione è la maggioranza, la minoranza governa: noto metodo democratico in stile Pcus.
A questo punto, lo confessiamo a costo di
rischiare l’eresia, ci è venuto qualche dubbio: D’Alema sarà di sicuro intelligente, ma
non è che ogni tanto dà i numeri? Del resto
si sa, ha sempre sbagliato i calcoli in tutta la
sua vita politica: nel ’97 pensava di fare la
riforma della Costituzione, nel ’98 pensava
di fare il presidente del Consiglio e pochi
giornifa, proprioduranteilsuo60˚ compleanno, pensava di aver vinto una regata. Invece l’avevano superato. Ora appare unpo’
strana la sua idea di democrazia, che potrebbe essere riassunta anche così: se vince
Berlusconi non vale. E noi che stiamo qui
ad arrovellarci da anni con il sistema (...)
Per la prima volta un partito che, nel migliore dei casi, rischia
diperderetraseie ottopuntipercentuale,proclamaanticipatamente la propria soddisfazione. Ma la vera catastrofe è il voto amministrativo.DaNorda Sudeccotutte leamministrazioni cheilcentrosinistra potrebbe perdere. L’identità comunale e provinciale è stata
lasciata spesso in patrimonio alla Lega e il Pd mne paga il prezzo.
✤
da vent’anni che vedo strattonare la stampa estera per metterla
a disposizione dell’ultima dichiarazione di Rocco Buttiglione: tutti pronti a strillare che «il mondo
ci ride dietro» non appena il più sfigato
stagista yankee si metta a strapazzare
il nostro nemico a mezzo del solo articolo che pare interessare oltreoceano
e oltremanica: quello dove costume e
politica coincidono tra di loro e coincidono, soprattutto, col desiderio di restituirci in termini caricaturali, spaghetti e P38 e Pulcinella e mafia e ladri
di biciclette. È dal 1994, da quando
cioè il Financial Times scrisse che Berlusconi obbligava i suoi dipendenti a
usare shampoo per i capelli grassi, che
mi chiedo che tipo di hashish si fumi-
no questi. La verità l’ha detta l’altro
giorno Maria Giovanna Maglie a «Omnibus» su La7: scrivano bene o male di
noi, l’Italia resta la serie C delle loro
corrispondenze estere, un porto franco dove scrivere ogni cosa perché tanto di noi se ne fregano. E noi qui, a
credere che una notizia sia una notizia
se a darla o riprenderla sono loro. Vogliamo riparlare delle sciocchezze
scritte dall’Economist negli ultimi tre
lustri? O del fatto che i corrispondenti
piùnotevoli alla fine erano Alain Friedman o Tana De Zulueta? Immaginate
che Repubblica domattina formuli dieci domande a Sarkozy, immaginate
poi quanto perfettamente gliene freghi a Sarkozy e a tutta la stampa francese.
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