L’ECO DI BERGAMO VENERDÌ 8 OTTOBRE 2004 27 Economia Scame Parre mette un piede in India Avviata una collaborazione commerciale che sfocerà in una joint-venture con finalità anche produttive Attività in Uruguay e per il 2005 l’obiettivo è il mercato russo. Il fatturato 2003 cresce del 3% La Scame Parre Spa si affaccia all’India. Nella politica di espansione all’estero seguita dal gruppo seriano, l’ultima operazione riguarda appunto l’avvio, negli ultimi mesi, di un progetto commerciale che vede l’azienda produttrice di materiale elettrico partner di una società a capitale australiano, la Gerard Industries, che opera nella regione a nord di Mumbai, nella città di Ahmadabad. «Nell’arco di sei-sette mesi, questo progetto commerciale sfocerà in una joint-venture, che avrà lo scopo anche di effettuare assemblaggi in loco e sviluppare prodotti specifici per quel mercato», spiega Stefano Scainelli, consigliere d’amministrazione responsabile organizzazione e sistemi della società. La presenza diretta nei Paesi emergenti è una strategia non nuova nella politica di sviluppo seguita dalla Scame Parre ed è una scelta imposta dalle condizioni del mercato. I dazi all’ingresso in un Paese come l’India arrivano anche al 30%. Di conseguenza i costi lievitano, in un Paese, fra l’altro, dove il potere d’acquisto è basso. Da qui la necessità, per essere competitivi, di avvicinarsi ai clienti finali. In questa direzione la Scame Parre si sta muovendo anche in altre aree del mondo. In Sudamerica nuovi programmi produttivi sono partiti in Uruguay. In un primo tempo l’obiettivo era focalizzato sul Brasile, tanto che in vista di un’attività produttiva era stata costituita la joint-venture Scame Cemar. La crisi valutaria che ha investito il Paese ha però consigliato l’abbandono di questo progetto. La Scame Cemar è stata sciolta e con il partner brasiliano proseguono i rapporti commerciali. L’attenzione si è quindi spostata sull’Uruguay. «Anche per i Paesi del Mercosur - spiega Scainelli - si pone il problema dei dazi all’ingresso, che arrivano fino al 30%. A questo si aggiungono la svalutazione del peso, che era agganciato al dollaro, con la crisi Argentina e la rivalutazione dell’euro: vendere da qui è praticamente impossibile, è un problema di competitività». La parte produttiva in Uruguay è affidata a un terzista. I rapporti so- no gestiti tramite una finanziaria, la Rivotec, controllata al 100% dalla Scame Parre. In America Latina la Scame Parre è presente anche con una commerciale, la Scame Argentina di Buenos Aires, controllata al 73%. Il consolidamento e l’espansione dell’azienda all’estero passa anche dalla Cina, con un progetto al quale si sta lavorando da un anno e mezzo. A marzo è stato aperto un ufficio commerciale a Shangai. In progetto c’è l’avvio di una collaborazione con un partner locale. Da un paio d’anni è operativa una sede di rappresentanza anche a Dubai (Emirati Arabi Uniti) a servizio di tutta l’area mediorentale. Verso l’Est Europa, dove la società è già presente con le controllate Scameast S.r.O (Slovacchia), Scameast Cr S.r.O (Repubblica Ceca) e Scame Polska (Polonia), è stato attivato un collegamento tramite agenzia con l’Ungheria. «Stiamo analizzando anche il mercato della Russia. Diciamo che è un nostro obiettivo per il 2005», commenta Scainelli. La presenza all’estero di Scame Parre si completa con le filiali commerciali in Spagna (Hes Scame) e Francia (Sobem Scame) e quella commerciale e produttiva in Gran Bretagna (Scame Uk). Sul piano dei risultati, il mercato estero, pur penalizzato dalla rivalutazione dell’euro sul dollaro, ha contribuito per il 18% al fatturato 2003 della capogruppo, cresciuto di oltre 3 punti percentuali a 40,6 milioni di euro. L’incremento è stato determinato da una crescita sul mercato nazionale del 4,75% che ha compensato il calo del 3,27% registrato sui mercati stranieri. «Nel 2003 abbiamo lavorato nel bel mezzo della crisi, ma tutto sommato abbiamo tenuto. Il mercato italiano da tre-quattro anni è asfittico. Un aumento di quasi 5 punti del fatturato è quindi una buona performance», commenta Scainelli. A livello di gruppo il fatturato è cresciuto del 5,4% a 54,2 milioni di euro. Sugli utili, che calano del 40% per la capogruppo a 1,6 milioni e del 17,6% a 2,3 milioni per il gruppo, pesano i costi generali aumentati in misura superiore rispetto al fatturato. «Abbiamo investito per i prossimi anni», SCAME PARRE NEL MONDO 12 4 7 6 5 3 11 10 1 2 8 9 ITALIA 1 Scame Parre Spa - Parre Poly Pool Spa - Parre Wado Srl - Vado Ligure (Savona) Elettroplast Srl - Cairo Montenotte (Savona) EUROPA 2 Hes Scame s.l. - Spagna (commerciale) 3 Sobem Scame s.a.r.l. - Francia (commerciale) 4 Scame Uk Ltd - Regno Unito (prod. e commerciale) 5 Scameast S.r.O - Repubblica Slovacca (prod. e comm.) 6 Scameast Cr S.r.O - Repubblica Ceca (commerciale) 7 Scame Polska Sp z.o.o. - Polonia (commerciale) spiega Scainelli. Il riferimento è al polo logistico realizzato a Ponte Nossa. È da rilevare, inoltre, che nel 2002 si erano sfruttati, proprio per il polo logistico, i benefici della legge Tremonti, effetto che è venuto meno nel bilancio 2003. «Il 2004 - dice Scainelli - si presenta moderatamente positivo. Il primo semestre non è stato eccezionale. Il mercato internazionale è in ripresa, SUDAMERICA 8 Scame Argentina S.A. (commerciale) 9 Produzione in Uruguay tramite terzi ASIA 10 Partnership commerciale in India 11 Ufficio commerciale a Dubai (Emirati Arabi Uniti) 12 Ufficio commerciale a Shangai (Cina) anche se rimane sfavorevole il discorso valutario. Sull’Italia non si avverte una grande dinamicità, anche se va un po’ meglio». In Italia, oltre alla capogruppo e alla Poly Pool, che ha sede sempre a Parre, operano la Wado srl di Vado Ligure e la Elettroplast srl di Cairo Montenotte, controllate oggi rispettivamente all’85 e al 100% dalla Scame Parre. «FRANCIACORTA IN BIANCO»: PER TRE GIORNI CASTEGNATO SARÀ CAPITALE DEI FORMAGGI La Franciacorta, per tre giorni, diventa la capitale italiana dei formaggi. A Castegnato, in provincia di Brescia, apre infatti oggi (e lo rimarrà fino a domenica) la IX edizione di «Franciacorta in bianco», la rassegna dedicata al mondo dei prodotti caseari italiani che quest’anno ha ottenuto il patrocinio del ministero delle Politiche agricole e forestali. La manifestazione organizzata dal Comune di Castegnato (quest’oggi l’orario d’apertura va dalle 19 alle 23, domani dalle 10 alle 22 e domenica dalle 10 alle 20: ingresso 5 euro e degustazioni guidate 2 euro) oltre a momenti espositivi e di presentazione delle produzioni tipiche nazionali, vivrà anche una serie di incontri di approfondimento su vari temi legati al mondo dei formaggi. Tra i numerosi appuntamenti in programma, va segnalato il convegno «Un progetto a sostegno dei piccoli caseifici a latte crudo attuato in tre Comunità montane» che vedrà protagoniste le esperienze maturate in provincia di Bergamo. Relatori dell’incontro, infatti, saranno Giulio Loglio, assessore all’Ecologia del Comune di Casazza, Claudio Caggioni, direttore dell’Associazione provinciale allevatori di Bergamo e Angelo Casali, titolare di un caseificio in zona montana. Un appuntamento a cui seguirà una degustazione dei formaggi del Monte Bronzone. Tra i numerosi espositori che interverranno alla rassegna della Franciacorta anche otto bergamaschi: l’Associazione pastori vaganti dell’arco alpino italiano di Gorlago, l’Associazio- Silvana Galizzi Amianto, un presidio e due interrogazioni La protesta per le pensioni revocate oggi davanti all’Inail. Reduzzi e Jannone sollecitano l’incontro al ministero I LAVORATORI EUROPEYARN: «EVITARE MOBILITÀ ED ESUBERI» Giornata di assemblee, ieri, alla Europeyarn (ex Fibrilia) di Rovetta. Dopo che nei giorni scorsi l’azienda aveva annunciato l’intenzione di procedere ad una nuova riorganizzazione (in linea con quanto già messo in atto nelle altre tre realtà produttive in Germania - a Freyung e Leinefelde/Saale - e in Austria - a Golling) con la messa in mobilità di una trentina di lavoratori che risulterebbero in esubero, le Rappresentanze sindacali, con Femca-Cisl e Filtea-Cgil, ieri hanno incontrato i lavoratori per fare il punto della situazione. Di fronte alle forti preoccupazioni emerse nel corso delle assemblee, anche alla luce - come hanno sottolineato i rappresentanti sindacali - della recente riorganizzazione operata sugli stabilimenti bergamaschi che ha portato a concentrare le attività produttive a Rovetta, il sindacato ha confermato che nell’incontro con l’azienda in calendario il 21 ottobre prossimo, l’impegno è quello di verificare la possibilità di ridurre al massimo l’impatto della mobilità in termini di esuberi. Questo attraverso un rafforzamento delle presenze sui turni, visto come sia intenzione dell’azienda farli scendere da quattro a tre riducendo contemporaneamente da sei a cinque (con esclusione del sabato) i giorni lavorativi. Ma si pensa anche ad una richiesta di rafforzamento dell’uso del parttime e alla richiesta di un impegno forte da parte dell’azienda stessa verso politiche di rioccupazione degli eventuali dipendenti in esubero su altre realtà industriali del Miro Radici Group a cui la Europeyarn fa capo. Nonché, ovviamente, alla verifica della possibilità di far ricorso agli ammortizzatori sociali. «C’è ovviamente molta preoccupazione tra i lavoratori per l’evolversi della situazione - hanno affermato ieri i sindacati -, anche perché, in un contesto congiunturale debole per il lavoro nella zona della Valle Seriana, le condizioni esterne in questo momento non permettono di individuare grandi alternative di ricollocamento». Presidio davanti all’Inail in via Matris Domini oggi dalle 10 alle 12 per la vicenda della revoca a 49 lavoratori della Dalmine delle pensioni previste per i lavoratori esposti all’amianto. La protesta è organizzata da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. Sono state presentate inoltre alla Camera e al Senato due interrogazioni. La prima è firmata, fra gli altri, dai parlamentari bergamaschi Giuliana Reduzzi (Margherita) e Giorgio Jannone (Forza Italia). Il testo, indirizzato ai ministri del Lavoro e dell’Economia, chiede di sapere «per quali motivi la sede Inps di Bergamo sospende i trattamenti pensionistici mensili a decine e decine di lavoratori, fuoriusciti dal lavoro, perché riconosciuti già esposti all’amianto sulla base di certificazioni Inail emesse negli scorsi anni». Si chiede inoltre la convocazione urgente al ministero del Lavoro di «un incontro con la direzione della società Dalmine, i sindacati dei lavoratori e le amministrazioni locali, al fine, in attesa delle con- IN BREVE Giornata del credito cooperativo Si terrà domani dalle 10,30 alla sala conferenze in piazzale Sant’Agostino il convegno «Una rete per il bene comune: il credito cooperativo bergamasco», con l’intervento del preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Mauro Ceruti, dell’assessore Massimo Zanello, del parlamentare europeo Enrico Letta. Il presidente della Bcc di Calcio e Covo, Battista De Paoli, presenterà il bilancio sociale delle Bcc bergamasche. Del presidente della Federazione italiana Bcc, Alessandro Azzi, l’intervento conclusivo. Integrativo Clay Paky: ok dai dipendenti Via libera dai dipendenti della Clay Paky Spa di Seriate specializzata in impianti e sistemi luce per il settore dell’entertainment ,al primo accordo integrativo aziendale. Dopo la preintesa raggiunta tra sindacati, Rsu e azienda a fine settembre, ieri l’approvazione dell’accordo da parte delle assemblee di fabbrica. Henkel acquista adesivi Usa La sede Inail di Bergamo in via Matris Domini clusioni delle indagini in corso, di riassumere i lavoratori a cui è stata revocata la pensione». Questo, sottolineano le interrogazioni, «considerata la drammatica situazione in cui si trovano decine e decine di lavoratori e le loro famiglie ex dipendenti della società Dalmine, i quali sono fuoriusciti dal lavoro ed ora si vedono revocata la pensione». L’interrogazione alla Camera è firmata, oltre che da Reduzzi e Jannone, dai deputati Del Bono, Alfonso Gianni, Guerzoni, Innocenti e Tolotti. Il secondo documento è presentato dai senatori Pizzinato, Muzio, Malabarba, Battafarano, Pagliarulo, Piatti, Maconi, Ripamonti, Caddeo, Longhi, Gruosso, Giovanni Battaglia, Vitali e Gasbarri. Servizio di orientamento Confesercenti per favorire l’affiliazione Il sindacato decide il blocco dello straordinario denunciando il mancato dialogo con l’azienda Arriva «Franchisingfacile» Potrebbe essere il franchising, ovvero l’affiliazione ad una catena commerciale, la risposta dei piccoli negozianti alla grande distribuzione. Una considerazione fatta dalla Confesercenti sulla base di un fenomeno che cresce in maniera esponenziale in Italia e nel mondo. Ed in Europa è proprio l’Italia, seguita da Spagna e Germania, la nazione con il maggior numero di catene presenti sul territorio. «Nel mondo - afferma Claudio Re, responsabile Centro Studi Confesercenti - ci sono 4 mila aziende che utilizzano il franchising come sistema distributivo, 2 mila in Europa e 700 in Italia. La Lombardia è la regione che detiene il maggior numero di insegne. Il sistema franchising potrebbe essere una soluzione alla crisi dei piccoli esercenti perché è in grado di fornire un supporto informativo ed organizzativo che il singolo commerciante non può avere». «Proprio perché questo sistema di vendita si sta sviluppando sempre più spiega Leda Canfarella, responsabile ufficio marketing Confesercenti - ed in considerazione dell’entrata in vigore della legge 129/2004 che regola il Franchising, la Fif (Federazione Italiana Franchising) Confesercenti Bergamo ha creato "Franchisingfacile", un servizio di orientamento e consulenza per chiunque volesse avviare un’attività in fran- ne per la valorizzazione e produzione dei formaggi d’alpeggio di Gorlago, Belometti di Villogno, Caseificio La Via Lattea di Brignano Gera d’Adda, Caseificio Monaci di San Giovanni Bianco, Consorzio produttori Formai de Mut di Zogno, Latteria Sociale di Branzi, Latteria Sociale Valtorta. chising. La nostra associazione ha monitorato il fenomeno negli ultimi anni e possiamo dire che il settore occupa oltre 100mila addetti per un giro di affari di 15 miliardi di euro». A Bergamo si stima che siano almeno mille negozi associati a franchising. «La legge sul franchising - commenta Filippo Caselli, responsabile Fif - ha colmato un vuoto legislativo in un settore in cui regnava "l’atipicità", con accordi in molti casi stipulati solo verbalmente». Il servizio «Franchingfacile» sarà presentato lunedì alle 20,30 al Centro congressi Papa Giovanni XXIII nel corso di un convegno. Gina Di Meo Stato di agitazione alla Fresco Italia BONDUELLE PUNTA AI DISTRIBUTORI AUTOMATICI L’Italia è diventata per il gruppo alimentare francese Bonduelle il secondo Paese dopo la Francia, con un fatturato e quote di mercato in costante aumento negli ultimi tre anni. Bonduelle, che a Lilla, ha chiuso l’ultimo esercizio con un fatturato «italiano» in crescita del 10% a 160 milioni di euro (+5,7% a 1,39 miliardi il consolidato di gruppo), come è stato annunciato presentando i risultati dell’anno chiusosi il 30 giugno. Pur avendo già conquistato il 18% del mercato dell’insalata in sacchetti pronta al consumo, il 20% di quello del mais e, con i suoi Tetrabrick, una crescente quota dei legumi in conserva, Bonduelle ha pronti «numerosissimi progetti» per rafforzare la sua presenza in Italia. In arrivo, ha precisato il direttore generale del gruppo, Giampaolo Schiratti, ci sono i distributori automatici che invece di distribuire panini e barrette di cioccolata propongono vaschette di insalata e verdure fresche. «Al momento ne abbiamo una ventina in prova, se andrà bene li distribuiremo in tutto il Paese» ha aggiunto. «Il mercato della "quarta gamma" (i sacchetti di insalata) è in piena espansione, con una crescita del 30%. In tre anni siamo passati dallo 0 al 18% del mercato» ricordando che Bonduelle ha lanciato questo prodotto con il suo marchio dopo aver unito le forze di Cielo e Campo, comprato nel 2000 e la bergamasca Ortobel nel 2001. Proclamato lo stato di agitazione, con il blocco di tutte le prestazioni straordinarie, alla Fresco Italia srl di Costa Mezzate (gruppo Bonduelle). «Un’iniziativa necessaria - sottolineano Fai-Cisl, Flai-Cgil e Rsu dell’azienda - dopo mesi di inutile attesa in cui la direzione aziendale ha sistematicamente rifiutato un confronto di merito su temi importanti quali l’ambiente e gli indumenti da lavoro, gli orari di lavoro, la modalità di retribuzione delle prestazioni straordinarie, gli appalti e le terziarizzazioni interne allo stabilimento, le professionalità e il premio di risultato aziendale». In particolare, i rappresentanti sindacali lamentano un utilizzo improprio («in modo contrario rispetto alle norme contrattuali vigenti») all’interno dell’azienda di Costa Mezzate, a fianco dei circa 60 dipendenti Fresco Italia, di «altrettanti lavoratori» interinali e di dipendenti di una società cooperativa. «Nel marzo scorso, dopo mesi di trattative» fanno sapere ancora dal sindacato, è stato raggiunto «un primo accordo con la direzione aziendale in ordine alla gestione dei riposi annui, all’ambiente e agli indumenti da lavoro. In quell’accordo sono contenuti precisi impegni, purtroppo disattesi, in ordine alla fornitura di indumenti da lavoro idonei, nonché alla ripresa del confronto sugli altri temi rimasti aperti». Henkel cede il 28,8% della Clorox (Usa) alla stessa Clorox per 2,84 miliardi di dollari di cui 2,1 miliardi cash e il resto rilevando il 20% detenuto da Clorox nella Henkel Iberica (attiva in Portogallo e Spagna). Henkel, che ha a Zingonia una fabbrica di adesivi, ha anche annunciato l’acquisizione da un gruppo di fondi della statunitense Sovereign Specialty Chemicals, specializzata in adesivi, per 575 milioni di dollari incluso il debito. Pubblicato il decreto sulla Cig È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto emanato dal Consiglio dei ministri il 29 ottobre sugli interventi urgenti in materia di politiche del lavoro. Oltre alla questione del tessile bergamasco prevede anche che il trattamento di cassa integrazione straordinaria nei casi di crisi aziendale potrà essere prorogato per un periodo di 12 mesi in presenza di programmi finalizzati alla ricollocazione dei lavoratori. Corso sostitutivo del libretto sanitario L’Unione artigiani organizza lunedì alle 14 alla delegazione di Gazzaniga un corso di formazione per addetti del settore alimentare sostitutivo del libretto di idoneità sanitaria destinato principalmente agli operatori della Val Seriana. Ulteriori appuntamenti formativi si terranno a Bergamo il 15 e il 23 novembre. DMail, Norfin al 7,965% La Consob ha reso noto che dal 30 settembre Michele De Nora possiede per conto della Norfin Spa una quota del 7,965% di Dmail Group, società quotata in Borsa che ha Antonio Percassi tra i principali azionisti. Convegno su bancari e etica La Fisac Cgil organizza venerdì 15 alle 9 al Centro congressi il convegno «Responsabilità sociale in banca-Comunicazione sociale ed etica nella vendita dei prodotti finanziari, dal cliente al dipendente, dall’azionista alla comunità locale». Interverranno Luigi Bresciani, Giovanni Minali e Francesca Cislacchi (Cgil), Damiana Bussini (BCC Treviglio), Alberto Marcolli (Assodip), Antonio Misiani (Comune di Bergamo), Francesco Minotti (Creberg), Francesco Avallone (Federconsumatori) e Raffaele Avantaggiato (Bpu). Centro direzionale Veneto Banca Veneto Banca, capofila del gruppo a cui appartiene la Banca di Bergamo, inaugura domani a Montebelluna il suo nuovo centro direzionale.