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IL FUMETTO
i fumetti e i bambini: i bambini
nei fumetti
Sia per le femmine che per i maschi
la lettura degli albi a fumetti avviene
con maggior frequenza intorno ai 12
anni per poi subire un brusco calo
attorno i 15 anni; se a 12-13anni il
fumetto è ancora un mezzo
validissimo di ricerca di un modello in
cui identificarsi, a 15 anni non è più
sufficiente perché gli interessi e le
possibilità del giovane si sono
allargati in una sfera più ampia di
rapporti sociali: la lettura solitaria
ed i modelli di identificazione che
può offrire il fumetto hanno meno
capacità di soddisfarlo.
I fumetti sono utili per studiare la psicologia di
un personaggio, rapportabile alla realtà in certi
stereotipi attraverso determinati
comportamenti. Charles M Shultz,
recentemente scomparso, ha cercato per 30
anni di raggiungere quest'obbiettivo creando un
fumetto semplice ma dai tratti psicologici
precisi, cioè i Peanuts.
Questo fumetto parla delle
avventure di Charlie Brown ed
i suoi amici nella vita
quotidiana. Questo è il mondo
dei bambini, la loro visione
della realtà pura e
fanciullesca, in cui gli adulti
non hanno posto, infatti non
sono proprio rappresentati, a
parte di un paio di lunghe
gambe ed un ronzio soffuso
che indica la loro voce.
i fumetti come espressione della
società
I contesti in cui si svolgono le storie dei
fumetti sono riconducibili alla vita
quotidiana. Nel fumetto il cosiddetto
“sfondo” è rappresentato dalla visione
personale dell’autore del contesto
contemporaneo, ed i personaggi non sono
altro che stereotipi che incarnano
determinati valori interpretabili da tutti.
Ogni personaggio ha un proprio ruolo
nella storia e rispetta quel ruolo (ad
esempio l’eroe o il cattivo che hanno
propri valori e principi). Questa
schematizzazione è fatta per una
maggiore comprensione della storia, ma
contemporaneamente con l’immagine, in
senso allegorico, si può comunicare una
realtà interna che non si riesce ad
esprimere a parole. Con questa visione il
fumetto vuole trasmettere una
coscienza esistenziale per potersi
rapportare al mondo e alla vita.
le maschere: persone e personaggi
• Nei fumetti sono
rappresentate
continuamente realtà di
persone che si possono
schematizzare in
personaggi (che sono i
veri soggetti del
fumetto). Ma c’è qualcosa
che accomuna persone e
personaggi. Si può vedere
la differenza che
sussiste tra forma e vita,
cioè tra personaggio e
persona. Infatti bisogna
premettere il bisogno
dell’uomo di “auto
ingannarsi” e cioè credere
che la vita abbia un senso
andando così ad
organizzare l’esistenza
secondo riti e convenzioni
che devono rafforzare in
lui questa illusione.
Questi autoinganni
costituiscono la forma
dell’esistenza, una forma,
quindi, che in qualche
modo blocca la spinta
delle pulsioni vitali. Sotto
questa realtà, il soggetto
non è più una persona
integra, coerente e
compatta, ma si riduce a
una maschera che recita
la parte che la società
esige da lui e che egli
stesso si impone
attraverso i propri ideali
morali.
i fumetti come propaganda
politica e ideologica
Il fumetto oltre che per un
bisogno di espressione più ampio,
è nato anche come mezzo di
divulgazione fra i più giovani.
Infatti è stato molto utilizzato
dal fascismo per trasmettere il
proprio pensiero tra i giovani e
diffonderlo nella cultura del
tempo. Tramite il fumetto infatti
il duce educava le nuove
generazioni, manipolando allo
stesso tempo l’educazione
scolastica, ed italianizzava eroi
mitici per far crescere nelle
nuove leve spirito patriottico e
senso della giustizia, in modo da
trasformare tutta la popolazione
in potenziali soldati.
Fu così che nacquero “Il Balilla”
e “La Piccola Italia” che si
contrapposero al “Corriere Dei
Piccoli” ed al “Giornalino”. Anche
oggi si usa spesso il fumetto
come propaganda politica, basti
vedere tutta la realtà su cui si
appoggia la satira e, leggendo
una vasta gamma di campioni dei
vari generi, si può capire che
anche i fumetti per bambini
cercano di trasmettere
qualcosa, come l'amicizia, la
famiglia, il rispetto e quei valori
fondamentali che servono a far
capire ai giovani l'atteggiamento
da mantenere per una società
“politicamente corretta”.
i fumetti come visione fantastica
del mondo
Temi ricorrenti nei fumetti sono la
realtà parallela, il futuro o un
medioevo ricco di creature magiche
e stregonerie. Queste storie
nascono spesso come omaggi a
romanzi di fine Ottocento o
rifacimenti di leggende popolari che
si tramandano anche solo oralmente.
Di qui nascono capolavori che
prendono spunto anche da opere
della letteratura inglese sui viaggi
nel tempo e dalla visione personale
degli autori in prospettiva di scelte
future che si sta instaurando come
base di una letteratura introspettiva
e personale che si avrà durante
tutto il Novecento.
Questa visione prende spunto
anche dal messaggio che
l'autore vuole mandare, come
una coesistenza tra razze
diverse, una lotta alla guerra,
una ricerca con l'ingegno al
raggiungimento di scopi che
fanno dell'uomo un essere
completo e complesso. Infatti
è molto più semplice
trasmettere il proprio
pensiero attraverso
personaggi stereotipi, delle
maschere che incarnano il vero
essere di un personaggio.
Futuro e futurismo
Ma riprendendo la tematica dei
viaggi nel tempo, è risaputo che
Il futuro inteso come visione di
realtà che devono ancora
arrivare è sempre stata una
chimera irraggiungibile per
l'uomo. Molti autori hanno
cercato di anticipare la visione
del futuro intesa come sviluppo
della tecnologia, altri come
sviluppo della comunicazione,
altri ancora come sviluppo
dell'evoluzione. Si è cercato di
interpretare ed anticipare il
futuro anche con un nuovo modo
di esprimersi, violento e di
impatto, capace di coinvolgere
tutti e cinque i sensi per
esprimere la tensione interiore
e la realtà del presente.
Il fumetto riprende molti di questi aspetti, infatti è un'arte che
potremmo considerare "eclettica", visto che riprende vari punti e varie
espressioni del modernismo, del futurismo, persino i richiami stilizzati al
mondo animale e vegetale che si erano sviluppati coi fregi medievali,
oltre a tutti i richiami alle nuove espressioni artistiche del secondo
Novecento (come la pop art).
relatività generale
Nei fumetti molto spesso si sovvertono le
leggi della fisica, ma qualche volta si cerca
di "ammorbidirle", soprattutto nei fumetti
fantascientifici, per creare realtà
immaginarie con una illusoria verità di
fondo.
Ad esempio per quanto riguarda lo spazio,
solitamente siamo portati ad immaginarlo a
tre dimensioni (lunghezza “x”; altezza “y”;
profondità “z”). In realtà è caratterizzato
da una quarta dimensione: il tempo. Esso è
un concetto relativo, la percezione dello
scorrere del tempo non è uguale per tutti
gli osservatori (come viene dimostrato dal
paradosso dei gemelli nella relatività
ristretta).
E infatti visione molto affascinante di
alcuni fumetti sono i viaggi in realtà
parallele o nel futuro.
Grazie ad Albert Einstein la struttura
stessa dello spazio-tempo è intessuta di
drammi, infatti nelle storie futuristiche,
ingredienti esotici come tunnel spaziali e
"singolarità quantistiche" insaporiscono
regolarmente le trame degli episodi.
Fisica
E proprio queste caratteristiche rendono il fumetto un
mezzo utilissimo anche in un ambito educativo. Negli anni
’50 i fumetti furono accusati di deviare i giovani. E gli
autori, per mostrare che gli albi erano educativi,
s'ispirarono a teorie scientifiche.
Leggendo alcuni fumetti si può notare che nelle saghe ci
sono citazioni scientifiche sensate, da cui trarre esempi
originali per descrivere principi basilari della Fisica.
Molti supereroi sembrano violare le cosiddette "leggi di
conservazione" della fisica, cioè quelle leggi che ci
garantiscono l'esistenza di un mondo in cui nulla si crea o
scompare all'improvviso.
Queste violazioni sono utili per due motivi. Il primo è che
forniscono degli spunti efficaci per parlare realmente di
fisica (nello specifico, del concetto di energia: a cosa
serve, perché è importante ecc.), l'altro aspetto
rilevante è che offrono l'occasione di immaginare quali
siano le sorgenti di queste energie misteriose.
Attraverso l’analisi dei poteri di alcuni supereroi è
possibile parlare di numerosi fenomeni fisici.
Di questo si è occupato un professore della facoltà di
fisica dell’università del Minnesota: James Kakalios, il
quale è riuscito a coniugare le sue due grandi passioni
(fumetto e fisica) in un libro “The Physics of
Superheroes”. Da questo libro si possono cogliere spunti
molto interessanti per parlare di fisica:
Ad esempio gli autori di Superman
spiegano che la sua forza deriva
dall'energia ultrasolare. Non dicono,
però, cosa sia. Potrebbe essere la
semplice luce del Sole. In questo caso
Superman si comporterebbe come una
pianta. Purtroppo, facendo dei calcoli, si
capisce che la sua superficie corporea
non potrebbe mai assorbire energia
sufficiente per far funzionare
correttamente il suo metabolismo. Gli
autori aggiungono che Superman
acquisisce l'energia ultrasolare anche
durante la notte. Potrebbero essere
allora i neutrini a fornirgli questa
fantomatica energia. I neutrini sono
particelle molto sfuggenti e piovono
continuamente sulla Terra, emesse dal
Sole. Anche questa soluzione è, però,
abbastanza improbabile. È evidente in
ogni caso che l'argomento consente di
parlare di energia solare, di neutrini, di
come catturarli e di molti altri aspetti
della fisica moderna.
Oppure, sempre parlando di
Superman Sappiamo che Clark
Kent pesa 100 kg, ma ha un
potere muscolare potenziato
dalla diversa gravità del suo
pianeta. Possiamo calcolare che
per saltare su un palazzo di 40
piani, serve una forza muscolare
di almeno 2600 kg. Quindi,
Krypton dev'essere un pianeta
più grande della Terra, con
gravità 15 volte superiore.
In tal caso però dovrebbe
essere gassoso, come Giove,
perché composto di materiale
instabile come una stella
degenerata, ma questo
porterebbe alla sua distruzione,
invece il pianeta supporta città.
Il libro quindi lascia anche
aperti interrogativi che possono
stimolare la trattazione di
determinati argomenti per
trovare determinate risposte.
Cambiando personaggio, infine,
un ultimo esempio molto
interessante: nella storia
originale l’Uomo Ragno fallisce il
salvataggio della fidanzata
Gwen Stacey, spinta giù dal
Washington Bridge da Goblin
(nel film l'episodio ha un lieto
fine: non altrettanto scientifico
però). La caduta infatti è
fermata da una provvidenziale
ragnatela, ma Gwen muore.
Perché questo accade? Bisogna
considerare che se un corpo, da
un'iniziale velocità zero cade
per 90 metri si schianta ad una
velocità di 150 km orari, questo
a causa della forza esercitata
dal campo gravitazionale
terrestre. L'impatto con la
ragnatela dunque, dieci volte
superiore alla forza di gravità,
le spezza il collo.
Questi sono solo pochi dei moltissimi
esempi che si potrebbero fare, ma la
loro originalità dimostra senz’altro che
parlare di un argomento partendo da
superman, potrebbe risultare molto
accattivante per un adolescente!
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