La tesina
Liceo Classico "G.Bruno"
Maddaloni
Prof.ssa Caterina Vagliviello a.s.
2008.2009
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Definizione
Dal greco thésis, derivazione del tema tìthemi= porre,
propriamente “l’atto di porre”.
Nelle università italiane la tesi è una dissertazione scritta
su una argomento attinente a una delle discipline
studiate nel corso universitario, che il laureando
presenta e discute poi con il professore relatore davanti
ad una commissione di docenti.
Nella didattica delle scuola secondaria superiore viene
elaborata una versione ridotta della tesi denominata:
tesina, essa viene redatta a conclusione di un modulo
didattico o al termine degli studi e presentata durante il
colloquio per l’esame di stato ai sensi dell’ Ordinanza
Ministeriale n. 31 del 4 feb 2000, art.16, comma 2 e 4.
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Schema della tesina
Titolo
Indice
Introduzione
Capitoli
– paragrafi
Conclusioni
Appendici
Bibliografia o Sitografia
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Struttura della tesina
Titolo e argomento
– L’argomento della tesina deve essere qualcosa che ci appassiona e che
incoraggia la nostra propensione culturale.
– E’ sufficiente avere una idea e da qui iniziare una ricerca bibliografica
appropriata, non dimenticandosi di andare a vedere tra i nostri testi e appunti di
studio.
– E’ il primo passo ed il più importante per ottimizzare le modalità di lavoro e per
non rischiare di ritrovarsi a metà strada con una tesina che non ci appaga da
nessun punto di vista.
– E' molto importante scegliere un argomento al quale si è appassionati perchè su
questo si passano alcune ore a studiare e a scrivere.
– Una volta scelto l’argomento è necessario darsi gli obiettivi che intendiamo
raggiungere, ossia se intendiamo dimostrare o confutare una o più tesi
scientifiche oggetto della nostra documentazione.
– Una Tesina è compilativa quando prevede la stesura di una rassegna storicocritica relativa ad un argomento, una corrente di pensiero, un periodo storico,
ecc. [si lavora su del materiale già esistente]
– Una Tesina è di ricerca (ovvero sperimentale) quando prende le mosse da studi
o da letteratura esistente per analizzare autonomamente un proprio campo
d'indagine (generalmente più diffusa nelle facoltà scientifiche) [E' una creazione
quasi esclusivamente propria, si fa ricorso a interviste e ricerche per scrivere
qualcosa che non è mai stato scritto].
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Come si redige e si aggiorna
l’indice della tesina:
L’Indice è solitamente una delle prime cose da fare,
dopo aver delineato l’argomento ed il titolo (anche
provvisorio) della Tesina.
La stesura dell’indice ha una doppia funzionalità: chiarire
sia allo scrivente che al lettore la struttura del lavoro da
realizzare e permettere alle due parti di cominciare un
dialogo costruttivo che si protrarrà fino alle fine del
lavoro.
Nel corso del lavoro, l’indice avrà diverse occasioni di
essere modificato dall’autore, l’Indice finale assomiglia
poco o per niente alla prima stesura dello stesso. Quindi,
non affezionatevi troppo ai documenti che create e siate
estremamente flessibili.
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Scriviamo l’introduzione della
tesina:
L’Introduzione deve descrivere nel modo più chiaro possibile il
lavoro compiuto.
Partendo dalle motivazioni che hanno spinto alla scelta
dell’argomento della tesina , l’autore deve illustrare con chiarezza la
tesi o le ipotesi che intende dimostrare e indicare gli obiettivi che si
prefigge di raggiungere, presentare gli strumenti utilizzati e mostrare
l’organizzazione del lavoro in parti e capitoli.
Tutti gli obiettivi e le ipotesi che qui vengono descritti saranno poi
ripresi nelle Conclusioni della tesina, a dimostrazione che, quanto ci
si prefiggeva (documentato e dimostrato nel corso dei vari capitoli) è
stato raggiunto.
La stesura dell’introduzione, contrariamente a quanto potrebbe
pensarsi, va fatta alla fine del lavoro della tesina, in considerazione
del fatto che le ipotesi e gli obiettivi che ci siamo prefissati mutano
nel corso del nostro lavoro.
Solo quando saremo arrivati in fondo e la tesina avrà assunto i
connotati che le spettano, sarà ben chiara la struttura del lavoro ed
è in quel momento che potremo scrivere la nostra Introduzione.
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Disponiamo e dividiamo in capitoli la
tesina:
Il corpo centrale della tesina deve essere suddiviso in
parti, capitoli e paragrafi dotati di numeri progressivi per
facilitare i rinvii interni ed esterni al testo e corredato di
titoli in grassetto di tipo descrittivo/informativo.
In questa fase di redazione è bene compiere una verifica
approfondita delle informazioni raccolte e della loro
credibilità, confrontando tutte le fonti a disposizione. Nel
caso in cui si trovino elementi in contrasto con le
asserzioni riportate nella tesina, si possono fornire
argomentazioni efficaci ai propri enunciati, motivandone
la scelta.
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Come chiudere una tesina: le
conclusioni.
Sono l’ultimo capitolo della tesina e rappresentano la
“summa” del lavoro svolto.
Con le Conclusioni il lavoro ha termine e tutte le ipotesi e
gli obiettivi che ci si era prefissi nell’Introduzione, devono
qui trovare compimento.
E’ il momento della verifica in cui tutte le argomentazioni
e le informazioni riportate nel corso dei vari capitoli
trovano il giusto posto in un discorso organico, chiaro e
scientifico.
Le conclusioni devono riportare i risultati più importanti
emersi e prospettare eventuali possibili sviluppi della
ricerca.
Questo capitolo sarà tanto ben riuscito quanto riuscirà
ad armonizzarsi con l’Introduzione, presentandosi quindi
come risposta alle domande o agli obiettivi ivi sollevati.
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Che cosa sono le appendici della
tesina?
Sono una parte importante della stesura e
quindi della presentazione della tesina.
Possono essere costituite da:
Grafici: diagrammi, istogrammi etc.
Immagini di opere d’arte
Immagini scannerizzate di cinquecentine
Filmati ed audio se la tesina è svolta il
formato multimediale.
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Che cos’è la bibliografia della
tesina:
Una definizione: “La Bibliografia è l’elenco dei libri scritti
intorno ad un argomento, un autore, o consultati per la
compilazione di un’ opera.”
Questa si trova sempre in fondo alla Tesina ( o, volendo,
alla fine di ogni capitolo).
Anche in questo caso, le voci riportate nell’elenco sono
suscettibili di modifiche e revisioni, così che il lavoro
finale si baserà su libri che via via riteniamo opportuni
consultare per il buon esito del nostro lavoro.
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Che stile utilizzo per scrivere una
tesina?
Non ci sono stili predefiniti per scrivere la tesina, ma piuttosto
possiamo indubbiamente dire che lo stile deve essere consono
all’argomento prescelto.
Esistono tanti argomenti e discipline e ognuna di queste necessita di
uno stile redazionale diverso.
Ad ogni modo è bene:
– Utilizzare frasi brevi, semplici e chiare.
– Utilizzare sovente il condizionale perché non siamo sempre sicuri di
quanto affermiamo
– Non utilizzare mai i superlativi
– Moderare l’uso di aggettivi e avverbi
– Non utilizzare frasi di collegamento tra paragrafi o capitoli ( “come si è
detto nel capitolo…” o “cercheremo di delineare in questo paragrafo…”)
– Fare un buon uso dei sottotitoli
– Scrivere le parole straniere non in vigore sul vocabolario italiano in
corsivo e al singolare (evitare le “s” finali per parole come test(s),
sport(s), ecc.)
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Segue…
Quando,invece, si riportino anche opinioni
personali, giudizi, critiche, è bene esprimerli nel
modo più impersonale possibile, piuttosto che in
prima persona, utilizzando formule del tipo "Si
deduce che", piuttosto che "Io credo che".
Essere sintetici nell’esposizione
Fare uso di strumenti multimediali per
l’esposizione (PowerPoint e altri software simili)
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Che materiale utilizzo per lamia
tesina?
La ricerca bibliografica è un elemento importante che normalmente
precede la composizione della tesina. Il più delle volte per ottenere
una buona bibliografia è necessario passare le proprie giornate nei
polverosi schedari delle maggiori biblioteche, o nelle cantine dei più
avanzati centri di ricerca e poi selezionare tra una mole notevole di
titoli quelli che più attengono all'argomento del lavoro che si sta
preparando.
Negli ultimi tempi gli studenti hanno iniziato a cercare direttamente
su Internet autori e titoli, velocizzando molto i tempi e risparmiando
energie. Che cosa possiamo aspettarci di trovare dalla Rete?
Mai un media ha rivoluzionato così tanto i modi di lavorare delle
persone!
Con Internet puoi fare la tua Bibliografia direttamente e
comodamente dalla poltrona di casa tua accedendo ai Cataloghi,
alle Informazioni ed ai Sevizi delle più importanti biblioteche italiane.
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La bibliografia multimediale:
Un click di mouse e sei subito nel catalogo giusto:
ICCU
– Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni
Bibliografiche http://www.iccu.sbn.it/bipolsbn.html
Virtual Library
– Il mondo delle biblioteche e dei libri http://www.cilea.it/virtual_library/
AIB
– Associazione Italiana Biblioteche, con l'elenco delle biblioteche online ed offline in tutto il
mondo. http://www.aib.it
Liber Liber
– Associazione culturale senza fini di lucro. I testi sono scaricabili immediatamente.
http://www.liberliber.it/home/index.htm
Biblioteche italiane
– Elenco delle biblioteche italiane realizzato dal Politecnico di Torino
http://wwwbiblio.polito.it/it/documentazione/biblioit.html
Cosa è un OPAC?
– L'acronimo OPAC sta per ONLINE PUBLIC ACCESS CATALOG. Si tratta di cataloghi che
raccolgono ed archiviano i titoli e i dati dei materiali presenti presso tantissime biblioteche in
tutto il Mondo secondo un criterio di schedatura standard che permette di effettuare ricerche
in diverse modalità (per autore, argomento, titolo, localizzazione, ecc.). Gli OPAC
contengono l'equivalente dei cartoncini compilati a mano o a macchina presso le biblioteche
tradizionali. Insomma i siti giusti dove partire per la propria bibliografia .
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Quante pagine deve essere la mia
tesina?
In merito alla stesura dell'intero lavoro va ricordato che non
ci sono numeri standard di cartelle, anche se una tesina
che si rispetti deve essere di almeno:
20 cartelle o pagine
interlinea due
22 righe per cartella,
ogni riga deve contenere 65 battute
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