Veci e Bocia - 1 Giugno 2005 PERIODICO DELLA SEZIONE DI MILANO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI Direzione: Via V. Monti,36 - 20123 Milano Tel. 02 48519720 - Fax 02 48025928 http://www.milano.ana.it - p. e.: [email protected] Anno 53- Numero 2 - Giugno 2005 Sped. in a. p. art. 2 com. 20/C L. 662/96 Filiale di Milano - C. c. postale 38521209 L’adunata nazionale di Parma La festa di Primavera Il nostro messaggio Quasi 400 persone da più di 20 Gruppi hanno vissuto l’Adunata di Parma in un modo diverso dal solito.Erano tutti presso il campo che la nostra Sezione ha realizzato presso lo spazio messoci a disposizione dalla Unione Sportiva Montebello. Per la prima volta, grazie ad un importante lavoro organizzativo portato a termine con successo dalla Segreteria sezionale, la nostra Sezione è riuscita a trovare una sistemazione per i Gruppi realizzando un attendamento e per- Dal Direttore Leggiamo la stampa alpina! Potrebbe sembrare un richiamo inutile per chi ora mi sta leggendo, ma nonostante la nostra Sezione abbia il maggior numero di notiziari di Gruppo ufficialmente noti a livello nazionale, produca ogni anno più di mille pagine di informazione e dedichi molte energie a migliorare la qualità dell’informazione, notiamo che un gran numero di soci non conosce alcune notizie semplicemente perché non legge la nostra stampa. Come fare allora? Abbiamo iniziato una campagna di sensibilizzazione con avvisi da esporre nelle nostre sedi, ma dovremo parlare sempre più dei nostri notiziari facendoli diventare uno strumento abituale ed importante nelle nostre attività. Ma anche facendo capire a chi non legge l’importanza di mantenersi informati. Leggiamo ed invitiamo a leggere la nostra stampa. Visitiamo e facciamo capire l’importanza di visitare il sito internet sezionale. Soprattutto parliamo più spesso di informazione nei nostri Gruppi. Nella nostra Sezione abbiamo realizzato con molto lavoro dei magnifici ed efficaci strumenti informativi (stampa + internet) che sono presi ad esempio da molti. Vi ricordate la “parabola dei talenti”? Questi strumenti informativi sono i nostri “talenti”, ed abbiamo il dovere di utilizzarli al meglio! Gianni Papa mettendo di vivere insieme qualche momento dell’Adunata. La Sezione si è fatta carico della parte organizzativa e dei servizi comuni (bagni, acqua, luce..), ed ai Gruppi è rimasta a carico solo la volontà di aderire all’iniziativa e la quota di partecipazione individuale richiesta dal proprietario dell’area. Il bel clima, non ha piovuto e non ha fatto neppure troppo caldo, ha favorito la vita al campo, rendendo tutto più facile. Cosa dire? I commenti raccolti al campo sono stati concordi nel plaudere alla iniziativa e nel riconoscerne il successo. Tra i tanti pareri favorevoli abbiamo raccolto anche qualche mugugno (e meno male che non ha piovuto….), la cui ragione vera sta, secondo noi, nel fatto che qualcuno, forse chiudendosi nella propria tenda attorno al proprio tavolo ed aspettandosi chissà cosa da chissà chi, non è riuscito a vivere alcuni bei momenti di vera ed intensa “socializzazione”. I Gruppi che hanno meglio vissuto questa bella esperienza sono stati quelli che si sono maggiormente aperti con tanta volontà di condividere la gioia della partecipazione all’Adunata. (Segue in seconda pagina) Il Gruppo di San Vittore Olona ha compiuto cinquant’anni Nelle pagine interne il servizio Aggiornare le agende Contrariamente a quanto si era programmato e per motivi non dipendenti dalla Sezione, la tradizionale S. Messa di Natale in duomo a Milano verrà celebrata Domenica 18 Dicembre E tre. Anche la terza edizione della Festa di Primavera “Gli Alpini per Milano” è andata bene in porto nelle giornate di sabato 28 e domenica 29 maggio. Sin dalle 6 del sabato, i nostri ragazzi della Protezione Civile, coadiuvati da altri volontari, hanno iniziato a montare il campo: tende, impianto elettrico, attrezzature di cucina, tavoli, panche, ecc. Si è logicamente iniziato dalla cucina terminando con la tenda più piccola, utilizzata dai medici che effettuavano una campagna preventiva del diabete e per il controllo della pressione sanguigna, fungendo anche da posto di primo soccorso in caso di eventuale necessità. Alle 10 gli Alpini cucinieri (del Gruppo di Lainate) sono stati in grado di sfornare le prime salamelle per poter così rifocillare gli affamati della squadra montatori. Alle 12:30 tutto era pronto per iniziare la distribuzione delle “munizioni da bocca”, effettuata da parte di un buon numero di Alpini dei nostri Gruppi che avevano dato la loro disponibilità al servizio. Alla sera abbiamo avuto presso i nostri tendoni dei graditi ospiti: alcuni componenti del Consiglio Direttivo Nazionale e delegati di altre Sezioni pervenuti a Milano per l’Assemblea nazionale che si sarebbe tenuta il giorno successivo. E così, tra un canto ed un bicchiere di qualsiasi cosa purché fresca, è giunta l’ora di chiudere i battenti della prima giornata, affidando la custodia del tutto ai soliti “nottambuli” (ad Alessio, Dario, Nino e agli altri un sentito grazie), con la speranza che la giornata di domenica fosse meno afosa e calda del sabato. Di buon ora, la domenica mattina molti Alpini erano presenti per le incombenze di corvee e, naturalmente, i magnifici cucinieri, Capo Gruppo in testa, che hanno voluto iniziare la gior- nata con un piatto speciale, leggero e digeribile a colazione: dei fegatini con cipolle…. In verità, la specialità era attesa da tutti, ed è andata a ruba. Ancora grazie a Sergio e ad i suoi Alpini. Al mezzogiorno di domenica, un gran menù che è piaciuto a tutti, meno che a coloro che si sono sentiti rispondere: “Ci dispiace, ma abbiamo finito proprio tutto…” Anche a noi è dispiaciuto, anche se ciò è capitato solo quando la Festa volgeva ormai al termine. Al pranzo abbiamo avuto la presenza, oltre a quella dei milanesi e dei turisti che ci hanno onorato della loro partecipazione, di un centinaio di Delegati, di molti Consiglieri nazionali, del Presidente Corrado Perona e del generale Bruno Job. E scusate se ci ripetiamo (lo avevamo già detto negli scorsi anni) perché il punto ci pare non da poco: per qualche ora siamo stati il cuore pulsante di tutta l’Italia con la penna perché il vertice degli Alpini in armi ed in congedo era con noi nei nostri tendoni. Per chi ha lavorato questa è stata certamente una grossa soddisfazione. Il lavoro si è poi protratto sino alle 23 quando, puntuali come orologi svizzeri, abbiamo riconsegnato la parte di piazza da noi utilizzata al normale uso cittadino dopo aver provveduto alla pulizia ed al lavaggio, e lasciandola certamente migliore di come era stata consegnata a noi. Che dire, in conclusione, della presenza della cittadinanza, se non che è stata come sempre partecipe ed ansiosa di conoscere il perché della Festa, e tutti noi a rispondere che serviva anche per far saper ai cittadini chi sono gli Alpini, cosa fanno e perché lo fanno. Abbiamo esposto un esplicativo e bel assieme di pannelli informativi, realizzato dalla redazione di “Veci e Bocia”, con tante informazioni sull’ANA e sulla nostra Sezione. Un caldo invito è fatto ai Gruppi perché li utilizzino nel(segue a pag.2) 2 - Veci e Bocia Giugno 2005 VITA SEZIONALE (Segue dalla pagina pagina) Parma Questo progetto è stato veramente capito da coloro che hanno aperto le proprie tende agli altri per dare, e ricevendo, pura cordialità alpina. Per completare il quadro informativo, riportiamo le impressioni su Parma del Gruppo di Milano Centro e del nostro direttore. Ecco l’opinione di Paul Wilc ke Wilck (Milano Centr o) Centro) Mi rendo perfettamente conto che gli Alpini del Gruppo Milano Centro, tranne poche e valide eccezioni, non siano “campeggiatori”, vuoi per tradizione, vuoi per motivi di età e salute, vuoi perché - desiderando assistere a numerose manifestazioni ufficiali - si preferisce essere più in centro e possibilmente non infangati. Il rispetto per la Bandiera di guerra, per la S. Messa ufficiale, per i relatori delle conferenze etc. si dimostra anche con una camicia pulita e non stropicciata e con la puntualità (ed essere un po’ in periferia nei giorni dell’Adunata può rivelarsi uno svantaggio). Nonostante ciò, il Gruppo ed il suo Consiglio hanno fortemente voluto la presenza al campo organizzato dalla Sezione. Anzi, hanno organizzato presso il gazebo, sempre presidiato, un punto accogliente per chiunque passasse. Al gazebo si poteva mangiare e bere, riposare, scambiarsi impressioni, organizzare appuntamenti, leggere i tanti giornali e le testate alpine che abbiamo pensato di lasciare lì a disposizione. Mi pare che i soci e gli amici del Gruppo abbiano compreso lo spirito della cosa. Alcuni anzi ritengono che ci voglia qualcosa di più “grosso”. Io non sono d’accordo: si limiterebbe troppo la libertà di godersi l’Adunata per coloro che sono responsabili del punto di incontro. Altro motivo per cui il Consiglio del Gruppo ha accolto favorevolmente l’iniziativa della Sezione è quello della collaborazione e del conoscersi tra Gruppi. Per Milano Centro ciò si è realizzato. Abbiamo apprezzato l’amicizia e la disponibilità soprattutto dei Gruppi di Lainate e di Vigevano-Mortara, ma anche di tanti altri. Un bilancio positivo, quindi, che attende una replica, in meglio, ad Asiago. Paul Wilcke Ed ecco l’Adunata vista dal nostr o dir ettor e nostro direttor ettore Quest’anno mi ero proposto di partecipare all’Adunata a modo mio; e così il sabato mattina siamo partiti (io e la fisarmonica) con il “minicamper” (la mia auto attrezzata con un cuscino e due coperte) e con il cartellone di “Veci e Bocia” bene in vista sul lunotto. Raggiunta l’area ove era accampata la nostra Sezione con i suoi molti Gruppi, vi ho trovato per prima cosa tanta armonia e cordialità. Grande era l’entusiasmo che si sentiva nell’aria, al punto che ero già stato invitato a pranzo dal Gruppo di Lainate prima ancora di scendere dall’auto! Bello, veramente bello e ben riuscito il progetto di accomunare i Gruppi della nostra Sezione per stare insieme! Bello sino a farmi rinunciare al sabato fe- (segue dalla prima) vince che non lo si può fermare e che lo si deve rispettare perché il fiume sa dove andare. E si apprezza la serenità interiore che viene dall’osservare il suo lento e sicuro fluire, dal sentirsi parte di quella stessa potente natura che fa scorrere l’acqua, e dalla convinzione che, anche se l’acqua davanti a noi non è mai la stessa, il fiume ci sarà ancora e sarà ancora lo stesso tra molti anni, quando noi, con tutti i nostri piccoli conflitti e problemi quotidiani, non ci saremo più. A Parma, dalla tribuna, ho visto un fiume. Un fiume di cappelli, un fiume di persone, un fiume di volti onesti, sinceri e decisi. Un fiume di senso del dovere e di solidarietà. Un fiume tricolore. Ho visto un “fiume” di Alpini. Gianni Papa Sul prossimo numero parleremo anche dell’adunata del 2° Raggruppamento avvenuta a Como il 12 Giugno e del raduno sezionale a Ponte Selva del 19 Giugno Olimpiadi invernali 2006: La festa di Primavera le loro attività locali per far conoscere chi siamo. Per l’anno prossimo la redazione ne ha promesso anche una versione in lingua straniera. Abbiamo invitato i turisti a visionare il nostro sito Internet, dove avrebbero preso conoscenza della nostra realtà associativa ed anche del nostro “Libro Verde della Solidarietà”. Prima di concludere questa breve cronistoria, vorrei però “tirare un pochino le orecchie” a quei Gruppi, grazie al cielo sempre meno, che riescono a far coincidere qualche attività locale con questa Festa anche se l’informazione viene data con un grande anticipo. Peccato, in questi anni stiamo tutti lavorando per estendere il senso di appartenenza alla Sezione, e solo lavorando fianco a fianco come Sezione possiamo fare Associazione in un modo serio, realizzando cose significative. Altrimenti correremo il rischio di dare importanza alle cose piccole, forse grandi per una realtà di paese, ma comunque piccole e limitate. In poche parole, viene difficile capire come si possa dare la priorità ad un piccolo evento di provincia quando tutti gli altri sono pre- stante e “trabiccolato” delle vie del centro per rimanere lì, al campo, a visitare tutti i Gruppi presenti ed a parlare con tante e tante persone della loro voglia di essere all’Adunata. Fino alla sera, arrivata presto e chiusa, dopo la piccantissima spaghettata con gli amici di Legnano, con la fisarmonica e i canti con i Gruppi di Arese, Paderno Dugnano, Bresso e Bareggio. La domenica ho assistito alla sfilata da una posizione privilegiata. Con la tessera stampa ho potuto infatti arrivare nell’area della tribuna d’onore, e vi ho potuto anche accedere dato che vi erano alcuni posti liberi. Molte volte ho immaginato, mentre sfilavo gli anni scorsi, quale potesse essere l’impressione della sfilata vista dall’alto. Quest’anno non ho dovuto immaginarla perché l’ho davvero vista. E vi dico che è come avere visto un fiume. Le sensazioni sono le stesse che si provano quando, seduti sulla riva, si osserva scorrere un fiume: si è impressionati dalla sua imponenza, e ci si con- chi fosse interessato legga! senti nel centro di Milano, proprio davanti al Castello Sforzesco. Meditate gente, meditate… Ma vogliamo anche evidenziare l’impegno profuso da alcuni Gruppi che erano presenti nonostante avessero altre attività. Ed un grazie di cuore da parte della Commissione organizzatrice va a tutti coloro che con il loro apporto hanno contribuito al successo di questa manifestazione, a coloro che si sono rimboccate le maniche ed hanno sudato per il caldo e la stanchezza con la soddisfazione di avere contribuito a mantenere alta l’immagine degli Alpini a Milano. Concludo con un l’augurio che, in occasione della prossima castagnata di autunno, si possa consolidare maggiormente la presenza dei Gruppi operativi. Espero Carraro Per chi fosse interessato, sarà possibile partecipare attivamente alle prossime Olimpiadi invernali del 2006 a Torino. L’ANA ha un “canale preferenziale” per la presentazione di candidati che dovranno inviare l’adesione entro il 10 settembre prossimo alla Sede nazionale ANA, Segreteria Volontari Torino 2006, Via Marsala 9, 20121 Milano. I candidati devono essere nati entro l’11 Febbraio 1988 e devono dare la loro disponibilità per un periodo di tempo minimo e continuativo di venti giorni. Essi saranno adibiti a compiti logistici, di sicurezza, di servizio agli spettatori sin dall’inizio del mese di febbraio 2006 e saranno convocati qualche giorno prima del loro impiego per un brevissimo corso di formazione e dotati della divisa da indossare durante il servizio. Attenzione! Non è prevista alcuna forma di rimborso spese, e tale servizio non ha alcun legame con il richiamo militare per il servizio piste. I moduli per l’adesione ed ulteriori informazioni sono disponibili presso la segreteria sezionale. Pr og estazioni Prog ogrramma manif manifestazioni A) MANIFESTAZIONI SEZIONALI: 16-ott Cassano d’A. 133º di fondazione delle TT.AA. 15-16 ott Milano Festa d’Autunno, in Piazza Castello 14-dic Sede Sez. Ritrovo per scambio auguri 18-dic Milano 49ª S. Messa in Duomo B) MANIFESTAZIONI NAZIONALI SIGNIFICATIVE: 31-lug M. Adamello 42º Pellegrinaggio 04-set M. Pasubio Pellegrinaggio solenne (Sez. Vicenza) 02-ott Bari Pellegrin. al Sacrario dei Caduti d’Oltremare Veci e Bocia - 3 Giugno 2005 VITA SEZIONALE Il 9 ed il 10 aprile 2005 si è tenuto a Imola, bene organizzato dalla Sezione BologneseRomagnola e dal Gruppo Imola - Valsanterno, il 9° Convegno Itinerante della Stampa Alpina (CISA). Nonostante la pioggia incessante, abbiamo apprezzato la localizzazione del convegno: la Romagna è un’area baricentrica rispetto alla distribuzione delle nostre Sezioni, e questo ha consentito una numerosa partecipazione. Il tema principale di questo convegno era il futuro dell’ANA: “Togliamo il punto interrogativo sul nostro futuro”, e le linee guida sono state: la necessità di valorizzare lo strumento della comunicazione inteso nel suo senso più ampio, di condividere le esperienze per meglio operare, e di aprirsi alla stampa esterna. La nostra Sezione è stata ben presente con il Consigliere Nazionale Cesare Lavizzari, con il direttore di “Veci e Bocia” Gianni Papa, con Luca Geronutti e Gianluca Marchesi per “L’Alpin del Domm” di Milano Centro e con Gino Tozzola del “Rifugio Alpino” del Gruppo di Legnano. Altri nostri soci erano presenti per ragioni funzionali associative (Mariolina Cattaneo per il Centro Studi, e Michele Tresoldi per la Commissione Informatica Nazionale). La cronaca ufficiale di questo CISA è stata pubblicata nel numero di maggio de “L’Alpino”, ma vogliamo approfittare del nostro giornale per riportarvi le sintesi degli interventi dei nostri al CISA, da cui potete capire come la nostra Sezione aveva già raccolto questi indirizzi e sta lavorando in queste direzioni . La nostra partecipazione a questo CISA è stata ancora una volta “solida” in termini di contributo dato al convegno con gli interventi di Lavizzari, Marchesi e Papa che abbiamo riportato integralmente sul sito Internet della Sezione e che qui riassumiamo: Cesare Lavizzari ha detto di aver potuto constatare, durante una visita al reparto in cui prestò servizio, che gli alpini di oggi hanno lo stesso spirito di corpo delle precedenti generazioni, e che essi sono integrati nelle comunità ove hanno sede i reparti grazie al tramite costituito dai comandanti e dal Gruppo ANA. Ciò permette di concludere che se i volontari, pur non provenendo da zone tipiche di reclutamento alpino, incontrano comandanti La Sezione al 9° CISA che credono negli alpini e sono accettati e sostenuti dai locali Gruppi Alpini, il più è fatto. Per loro è comunque più difficile perché parlano con accenti che non ci sono familiari ed hanno usi e tradizioni diverse, ma come noi hanno un cuore e basta toccare le corde giuste …Il lavoro dell’ANA nel futuro sarà assai più duro – perché per noi, in fondo, era più facile reperire valori e tradizioni che facevano parte del nostro DNA. Questi ragazzi hanno molto più bisogno di noi per trovare un appoggio in un luogo lontano dalle loro origini. Ecco che allora il compito dell’ANA può diventare determinante e strategico nella formazione di questi alpini. All’ANA non interessano i soldati vestiti da alpini, ma è pronta a fare la sua parte per formare l’uomo alpino trasferendo loro quello spirito di corpo e quei valori che a noi sono stati trasmessi già nel latte materno. Ricordando che pochi degli attuali iscritti all’ANA possono dire di essere stati contenti quando vennero arruolati, ha evidenziato che questi ragazzi scelgono il servizio e vengono arruolati lontano da casa, in luoghi che non hanno nulla di familiare e non possono far ricorso alle proprie origini e tradizioni per comprendere il mondo nel quale si trovano ad operare. L’ANA può fare molto stando vicino a questi ragazzi, aiutandoli e spiegando loro cosa significa la penna sul cappello. Certamente essi comprenderanno. Si dovrà mettere da parte diffidenza che oggi esiste tra soci ANA ed alpini in servizio, e dobbiamo essere noi a fare il primo passo … in fondo è sempre il vecio che aiuta il bocia. Cesare ha poi ricordato l’incontro a Milano con i giovani, e l’emozione provata da tutti nel pomeriggio durante l’evento teatrale in ricordo dell’Operazione Albatros. Quando venne intonato “Il Ponte di Perati” l’intero teatro si alzò in piedi; i ragazzi avevano le lacrime agli occhi, segno di una emozione forte che ci può lasciare tranquilli sul nostro futuro.. In merito alla stampa alpina, ha richiamato ad una maggiore osservanza delle normative statutarie e delle direttive associative; ha quindi ricordato il bisogno di formazione dei quadri per una migliore conoscenza dell’associazione, indicando come la Sezione di Milano stia già lavorando in questa direzione. Ha parlato della necessità di far conoscere all’esterno ciò che siamo e quello che facciamo, soprattutto in ambienti diversi ed autorevoli, ed orientando anche in questo senso le attività del centro Studi. Gianluca Marchesi ha ribadito che mai come oggi, in una realtà socio-economica che tende a eludere ogni riferimento al proprio passato e che spinge le nuove generazioni a comprimere i propri interessi nell’immediato (dimenticando e a volte negando le proprie radici storiche e culturali), sia necessario ricordare, con pacatezza, ma con fermezza, chi siamo e soprattutto “da dove veniamo”, non limando nella nostra stampa gli spazi dedicati al nostro passato, quali, per esempio, l’epopea della prima guerra mondiale o le tragiche vicende della seconda, per privilegiare altre tematiche. Gianluca ricorda che ci vuole un impegno serio nel ricordare in modo continuo e costante, possibilmente senza retorica, tutta la meravigliosa storia che ha visto partecipe molte generazioni di alpini. È una esigenza ormai palese nella nostra Associazione, che si può constatare sia leggendo gli articoli della nostra stampa, sia dalle molteplici iniziative culturali di vario genere (teatrali, musicali e quant’altro) che stanno fiorendo un po’ in tutt’Italia, patrocinate o elaborate in toto dalle nostre Sezioni e Gruppi. Egli indica che la necessità del ricordo è per molti di noi dell’ANA la terapia vincente per sconfiggere l’indifferenza, che è la malattia caratteristica della società contemporanea. Egli ha indicato come questa stessa terapia possa rappresentare un valido strumento per il nostro futuro associativo. Con la soppressione della leva le Truppe Alpine hanno perso quella fondamentale peculiarità che le caratterizzava con il reclutamento da zone montane.Col nuovo esercito di soldati di mestiere la provenienza dei giovani è prevalentemente dalle aree più bisognose di lavoro, spesso quelle meridionali. Si determina un indubbio deperimento di quello “spirito alpino”, di quella particolare atmosfera che respiravamo noi najoni ai tempi della leva e che, malgrado tutto, ha contribuito a guidarci, una volta congedati, verso l’ANA. Come ripristinare questo percorso? La proposta di Marchesi è di aiutare, per quanto possibile, i nuovi alpini a diventare veramente tali nella coscienza e nello spirito attraverso una precisa collaborazione dell’ANA con le caserme, promuovendo attività culturali ed informative finalizzate al recupero della memoria e dei valori che ci hanno sempre ispirato. Una collaborazione da estendere anche alle necessità più immediate dei nuovi alpini, come offrire loro assistenza tramite le Sezioni ed i Gruppi in loco per agevolarne l’inserimento nel tessuto sociale del territorio in cui operano. Gianni Papa ricordando come la visibilità e la qualità siano state individuate negli anni scorsi come linee guida del nostro operare, ha parlato della necessità di far percepire la qualità di quanto viene fatto dall’ANA. Sarà proprio la qualità percepita di ciò che tutti noi facciamo, intesa come la risultante delle visibilità e della qualità, l’elemento che meglio potrà permettere ai giovani alpini ed ai tanti alpini non ancora iscritti, di aderire all’ANA Egli ha ricordato che in questo campo la stampa alpina ha una grande responsabilità, e che si dovrà prestare attenzione anche a quanto viene capito di ciò che è pubblicato su ciò che facciamo. Il nostro futuro passa quindi anche attraverso la qualità del messaggio che la stampa trasmette e la qualità del modo in cui il messaggio viene trasmesso. E questo, egli ritiene, è il contributo che chi si occupa di informazione può dare per “togliere il punto interrogativo dal futuro dell’ANA”. Gianni Papa, ribadendo che abbiamo già strumenti informatici efficaci e che la nostra informazione deve essere intesa come “carta + internet”, ha riportato l’esempio di integrazione in tal senso realizzato dalla Sezione di Milano con l’edizione on-line di “Veci e Bocia”. Ha quindi condiviso le esperienze fatte in Sezione per la diffusione delle tecniche giornalistiche con gli incontri formativi, ed ha confermato che i giovani, se trovano spazio e possibilità per realizzare le loro idee e potenzialità, sono disponibili all’impegno in Associazione, come dimostrato dall’adesione al Comitato di Redazione del giornale da parte di un giovanissimo alpino subito dopo l’incontro del 20 marzo con il Presidente Perona. Il riconoscimento ai nostri soci ultra ottantenni “Quello dei Bambini è un tempo dilatato fatto di giorni lunghi e di stagioni eterne,…il tempo dell’Anziano si nutre invece di memorie, di ricordi che si riversano sul presente e lo ravvivano.” Sabato 14 maggio 2005 la Sezione ha voluto rinnovare il saluto ed il grazie ai propri soci meno giovani che hanno raggranellato nel loro personale paniere ben ottanta primavere: ha quindi riunito in sede undici “giovanotti”, chi ancora baldo ed arzillo, chi con qualche inevitabile acciacco, ma tutti emozionati e felici per il ricordo e l’affetto che veniva loro tributato. Ed ecco i loro nomi: Enrico Barindelli, Giosuè Besozzi, Giuseppe Cattaneo, Giambattista Crosta, Rosolino Giovanetti, Angelo Greppi, Giancarlo Groppelli, Pompeo Nobili, Armando Rossi, Giorgio Sascor, Francesco Tonelli (in rigoroso ordine alfabetico, e senza l’indicazione del Gruppo di appartenenza, che per l’occasione non ha rilevanza). Vista anche a posteriori, la piccola, semplice cerimonia, ha avuto una sua logica consequenzialità, che certamente non era stata programmata. Sull’attestato che è stato rilasciato a ciascuno dei partecipanti, infatti, fa bella mostra di sé la frase (che ho riportato all’inizio) di Vitaliano Peduzzi che aveva ottenuto il riconoscimento lo scorso anno a Cinisello, proprio poco tempo prima di “andare avanti”. Il giovane vive in un eterno presente, giorni mesi anni vengono vissuti senza guardare indietro, proiettati nella curiosità e nell’aspettativa di quanto deve ancora avvenire. L’Anziano invece non può sottrarsi alla esperienza, alla vita vissuta, e soprattutto non può sottrarsi dal rammentare e dal rinnovellare quanto è già avvenuto. Ma in tale esperienza, in tali ricordi, non è solo, e non vuole essere solo, perché di essa vuole rendere partecipi tutti coloro che affettuosamente gli stanno intorno. E Giorgio Urbinati, il nostro Presidente sezionale, ha voluto ringraziare i festeggiati per l’esperienza che ci hanno regalato e continuano a regalarci - non ultima l’emozione di quel momento - e che ci ispira e ci sostiene nel continuare a tenere sempre “alta la penna” e a non demordere di fronte alle difficoltà, ai tagli dei reparti, ed alle indifferenze nelle quali costantemente ci imbattiamo. Ma, a questo punto, e a sorpresa, ha chiesto la parola il “past President” Antonio Rezia (anche lui con diverse primavere alle spalle), il quale ha ribaltato il problema: erano loro anzianotti che dovevano ringraziare le leve più recenti che, avendo raccolto il testimone, persistevano nell’opera pur in presenza di ideali e stimoli diversi, pur con tante difficoltà, che avrebbero potuto spegnere entusiasmi meno radicati di quelli che albergano in quegli strani personaggi con quello strano cappello al quale, chissà perché (ma non è vero, noi lo sappiamo benissimo!) sono tanto attaccati. È noto che uno dei più antichi dubbi che da sempre angoscia l’umanità è l’irrisolto problema se è nato prima l’uovo o la gallina. Ed allora: siamo noi giovani (o quasi giovani) a dover essere grati ai nostri “veci” opuure, atteso l’illustre parere (addirittura notarile), sono loro che devono in certo qual modo ringraziare i loro “bocia”? Personalmente, penso che proprio quello che noi troviamo sotto la penna e che costituisce l’eredità dei nostri veci ci porta ad essere sempre così uniti e vicini l’un con l’altro, senza distinzione di età, grado, ruolo, e tutti partecipi di quella grande “Famiglia Alpina” che tanto ha dato, tanto dà, e tanto darà. Come è stato ripetutamente detto a Parma: un Alpino ci sarà sempre, e l’Alpino sarà sempre presente laddove il bisogno, le difficoltà, la necessità di aiuto lo richiedono. Sandro Vincenti N.d.R.: Per la precisione, la frase stampata sulla pergamena non è del compianto Vitaliano Peduzzi, che tra l’altro era contrarissimo all’istituzione di questo riconoscimento e non avrebbe mai osato “autoriconoscersi”. La frase, frutto di una ricerca bibliografica effettuata da Romano Brunello, faceva parte di una rosa di aforismi d’autore: nella rosa è stata scelta proprio quella di un anonimo, ma per profondità e stile potrebbe benissimo essere attribuita a Vitaliano Peduzzi. 4 - Veci e Bocia Giugno 2005 VITA SEZIONALE Sintesi dei verbale delle riunioni del Consiglio Direttivo Sezionale Ecco il nostro nuovo Consigliere nazionale 7 marzo 2005 Prima riunione dopo l’Assemblea Ordinaria. Il CDS ha preso atto dei risultati delle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali, ed il Presidente Urbinati ringrazia i Consiglieri, i Revisori ed i componenti la Giunta di scrutinio uscenti per il lavoro fatto per la Sezione augurando buon lavoro a tutti i neo eletti. Il CDS prende atto che il Presidente Urbinati ha indicato Antonio Fenini come Vice Presidente Vicario. Incarichi Sezionali. Sono approvate le sole proposte per la Segreteria Sezionale (Giuseppe Borella) e del Segretario del CDS (Gianni Papa), rimandando la decisione sugli altri incarichi alla successiva riunione. Adunata Nazionale. Viene preso atto del tema dell’Adunata e viene presentata la situazione organizzativa per la partecipazione della Sezione con il campo a Parma. Prossime attività: il CDS prende atto che il 23 ottobre 2005 ci sarà il 50° del Gruppo di Missaglia e stabilisce la data della Festa autunnale nei giorni 15 e 16 ottobre 2005. 2 aprile 2005 La riunione si è tenuta presso la sede del Gruppo di Cesano Maderno con un sopralluogo alla struttura 3P per prendere conoscenza dell’andamento dei lavori. Incarichi Sezionali. Vengono discusse ed approvate le proposte del Comitato di Presidenza per la distribuzione degli incarichi sezionali annuali e l’attribuzione ai Consiglieri dei Gruppi di competenza. Regolamento sezionale di PC. Il CDS approva il testo preparato dalla apposita Commissione che verrà così inviato alla Sede nazionale. Adunata nazionale. Viene approvato il motto dello striscione: “Uniti per (r)esistere” e sono discussi dei dettagli organizzativi tra cui la copertura a carico della Sezione di alcuni costi comuni. Festa di Primavera. Si è preso atto delle prime decisioni in merito (conferme per data e luogo), e si delibera di affidare la gestione alla Commissione operativa che ha lavorato per le precedenti edizioni della festa. Riconoscimento ai Soci anziani. Si delibera che la cerimonia avverrà presso la sede sezionale il 7 maggio. Viene presentata la seconda edizione del corso introduttivo sulle tecniche giornalistiche che sarà tenuto a Lacchiarella nella stessa data della premiazione del Concorso letterario 28 aprile 2005 Adunata Nazionale. Sono stati discussi ed aggiornati i dettagli della partecipazione della Sezione (assegnazione degli spazi prenotati al campo sezionale, incarichi ed ordine sfilamento). Festa di Primavera. Viene presentato lo stato dell’organizzazione e sono discussi alcuni dettagli organizzativi. 40° Raduno a Ponte Selva. Sono discussi alcuni aspetti organizzativi e l’impegno dell’Unità di PC. Comitato di Redazione di Veci e Bocia. Su proposta del Direttore Responsabile, il CDS approva la linea editoriale e la composizione del nuovo CDR del periodico sezionale. 31 maggio 2005 La riunione si è tenuta presso la sede del Gruppo di Paderno Dugnano. Il Presidente introduce Michele Casini, socio della Sezione e neo Consigliere nazionale. Adunata di Parma. Il Presidente esprime soddisfazione per la riuscita del campo sezionale, e per la buona qualità dello sfilamento della Sezione. Il CDS condivide il parere del Presidente. Festa di primavera. Il CDS prende atto dei riscontri positivi in termini di collaborazione tra i Gruppi e dei bilanci preliminari della festa. 50° del Gruppo di San Vittore Olona. Il Presidente invita tutti a farsi parte attiva per una massiccia presenza di soci. Raduno di Ponte Selva: sono discussi alcuni dettagli organizzativi. Stampa alpina. Il Direttore di Veci e Bocia illustra la campagna “Leggete la Stampa alpina” per sensibilizzare i soci ad una maggiore attenzione verso i nostri strumenti informativi. Adunata di Asiago. Il Presidente informa sui contatti in corso per ottenere un’area per il campo sezionale. In passato mi sono occupato attivamente di altri ruoli volontari all’interno di diverse istituzioni e ora sono particolarmente onorato di essere stato chiamato a partecipare al Consiglio Direttivo Nazionale, pur comprendendo che questo incarico sarà certamente molto impegnativo. Nel contempo, credo che l’esperienza sarà particolarmente stimolante in quanto i tempi che l’associazione si trova ad affrontare sono di significativo cambiamento rispetto agli anni passati, non fosse altro che per la definitiva cessazione della leva obbligatoria. Peraltro, questo potrà rappresentare, sia per il presente che per il futuro, un grande stimolo a dare maggiore impulso ed efficacia al coinvolgimento degli Alpini che ancora non hanno aderito alla associazione; magari proprio richiamandoli ancor più a quello spirito “alpino” che dovrebbe ulteriormente rinsaldarsi per la prevista riduzione del ricambio. Certo questo obiettivo può non essere facile da raggiungere, considerato che la vita quotidiana ci porta spesso ad essere distratti rispetto a forme di aggregazione magari un po’ dimenticate o quanto meno più lontane, ma credo che si possa dire che agli Alpini piace fare anche le cose difficili. A questo si aggiunga il confronto di opinioni tuttora aperto su eventuali nuove iniziative nei confronti di persone che, pur non avendo prestato servizio militare nelle Truppe Alpine, sono vicine alla cultura e alle tradizioni che hanno sempre contraddistinto il nostro Corpo. Probabilmente occorrerà anche cercare di diffondere sempre più l’immagine degli Alpini, oltre che con riferimento alle lontane tradizioni ed ai loro gloriosi meriti, per il ruolo che hanno avuto nel recente passato e che ricoprono nel presente sia in armi (basti pensare ai numerosi interventi di pace che le Truppe Alpine hanno effettuato negli ultimi anni) che nell’ambito degli interventi civili di assistenza. In una realtà come quella attuale, in cui l’informazione attraverso le varie forme di mass media è divenuta essenziale per la diffusione di qualsiasi messaggio, forse si potranno conquistare ulteriori presenze che consentano una sempre più diffusa conoscenza da parte di tutti del ruolo già acquisito dall’associazione nel rispet- I NOSTRI CORI Il Coro ANA “Monte Cervino” del Gruppo di Gessate Il Coro “Monte Cervino” del Gruppo Alpini di Gessate della Sezione A.N.A. di Milano nasce nell’autunno dell’anno 2002 da un gruppo di appassionati del canto di montagna che, raccogliendo l’invito del Gruppo Alpini locale, inizia a muovere i primi passi nel repertorio classico del canto di montagna e del canto legato alle vicende valorose delle Truppe Alpine. Il nome che il Coro si è dato è un omaggio alla stupenda cima della Valle d’Ao- sta che ogni volta lascia meravigliato e stupefatto l’essere umano che ha il piacere di vederla da vicino. Nel repertorio sin qui acquisito vi sono autori di elevata caratura musicale che hanno saputo tradurre in musica le bellissime storie e le stupende immagini che la montagna racconta da sempre con sensazioni ed emozioni grandissime. Il Coro, nonostante la sua giovane età, ha già tenuto svariati concerti: tra tutti ci piace ricordare i due concerti estivi degli anni 2003 e 2004 tenutisi in Val Badia. Attualmente il Coro è composto da circa 30 elementi ed è diretto dal Maestro Costante Ronchi già Ufficiale della Brigata Alpina Tridentina. GG to delle tradizioni e dei valori ad essa legati. Per esempio, credo che in occasione della recente adunata nazionale a Parma la cittadinanza locale, che non aveva mai avuto modo di assistere ad un evento di quel genere, abbia avuto l’opportunità di avvicinarsi concretamente alla realtà dell’associazione per comprenderne, al di là degli aspetti puramente esteriori della manifestazione che a occhi impreparati possono a volte apparire goliardici, anche l’alto impegno sociale che la stessa mantiene in tutte le occasioni in cui le viene richiesto. E credo che in questa direzione si possano sempre trovare ulteriori spazi di diffusione della nostra storia, cultura e ruolo, anche attraverso una sistematica e attiva presenza nei confronti delle istituzioni. Negli anni scorsi, sia pure dall’esterno, ho avuto l’occasione di conoscere e frequentare alcuni Consiglieri nazionali e, quindi, di cominciare a vivere un po’ più da vicino l’associazione e credo che il ricambio “programmato” dei Consiglieri sia una buona garanzia per un proficuo lavoro che esprima quella continuità che una associazione così importante necessariamente richiede. Inoltre mi piace ricordare che, per una simpatica coincidenza, la partecipazione al CDN mi darà l’occasione di tornare a lavorare, dopo tanti anni, anche a contatto con il Generale Cesare Di Dato, attuale Direttore de L’Alpino, che è stato il mio Comandante (allora Tenente Colonnello) quando ero Sottotenente alla 134a Compagnia del Battaglione Aosta. Per quanto riguarda la Sezione di Milano, alla quale sono iscritto dall’ormai lontano 1974, credo che con la direzione del Presidente Giorgio Urbinati stia lavorando molto attivamente, soprattutto sviluppando la partecipazione di tutti i Gruppi e proponendo molte iniziative. A questo proposito mi pare che la presenza della Sezione nell’ambito locale esprima la massima disponibilità e una buona programmazione; questo nel pieno rispetto del ruolo di sostegno che la Sezione di Milano ha sempre svolto a servizio dell’intera associazione. Michele Casini Veci e Bocia - 5 Giugno 2005 PROTEZIONE CIVILE Anche i nostri Volontari mobilitati per le vicende romano-vaticane Roma! È un nome che evoca qualcosa di grande e che si pone al di sopra delle nostre piccole beghe provincialistiche. Un nome che significa la civiltà dei Cesari cui è debitrice tutta la civiltà mondiale, che ha lasciato una lingua, parlata, oggi, da miliardi di persone, sotto le varie forme in cui si è evoluta. Che ha lasciato un’eredità di diritto, di ordine, di unità e di pace ricordate e sognate per lungo tempo come una “età dell’oro” da buona parte dell’umanità. “Roma” è un nome che significa anche una guida morale e spirituale mondiale, cui fanno riferimento miliardi di esseri umani di tutte le fedi e religioni, poiché quando parla la massima autorità romana, il Sommo Pontefice, nessuno può restare indifferente, sia che concordi e ritenga di obbedire a ciò che dice, sia che si senta in completo disaccordo. Roma, in questo ultimo scorcio di tempo, con la scomparsa di papa Woitjla, è stata letteralmente il centro del mondo. E in questo ideale “Centro del Mondo” non potevamo mancare noi, gli Alpini: c’eravamo, e in forze come Unità di Protezione Civile. Non intendo qui redigere una cronaca precisa, le nostre cronache sono in fondo tutte uguali. Che si vada a Roma o sul Monte Grappa, ci si ritrova di solito ad ore, per molti, un po’ scomode, si parte tra mille questioni, dopo un po’ ci si ricorda di aver dimenticato qualcosa (forse una motosega!?) che però tutto sommato questa volta non era essenziale. Ci si ferma con la colonna a ristorarsi con qualcosa, si riparte e si arriva, anche se il luogo di arrivo, questa volta, era il centro nazionale della Protezione Civile, situato a qualche distanza da Roma. Possiamo aggiungere che c’eravamo in entrambe le occasioni, quella triste del pelle- grinaggio alla salma del Papa deceduto e dei suoi funerali, e quella lieta dell’inaugurazione del nuovo papato. “Morto un Papa se ne fa un altro!”. Al di fuori del significato immediato, che appare quanto meno cinico, il proverbio ha un significato molto più profondo ed è quello concernente l’eternità della Chiesa Cristiana che prosegue il suo viaggio terreno a prescindere dalle singole persone: “non prevalebunt”, dice il Vangelo. La stanchezza è per noi il risultato finale di questo “essere stati presenti”. È stata veramente molta, sia per impiantare una vera e propria tendopoli, sia per partecipare al meticoloso servizio d’ordine e sicurezza impostato per gestire gli innumerevoli pellegrini che si sono riversati nella Città Eterna. Questa “tendopoli” è stata definita da voce di popolo come la “tendopoli degli Alpini”, in quanto a costruirla, e si è trattato di oltre 600 tende, siamo stati proprio noi, gli Alpini. Ciò merita una riflessione a parte perché, mentre una settantina di Alpini delle sezioni di Trento, di Padova, noi di Milano e di altre, si affaticavano – e conosciamo tutti i pesi e le dimensioni delle tende ministeriali – i volontari delle varie “Croci”, “Misericordie”, “Assistenze”, “Protezioni” ecc.., stavano mollemente distesi sui prati circostanti, assistendo al nostro andirivieni con occhi benevoli e riposati. Salvo poi prendere prontamente possesso dei ricoveri da noi messi in piedi: sembra che tutta la scena sia stata immortalata anche da qualche popolare programma di satira (forse ….“Striscia la notizia”??). Il riposo notturno è stato di poche ore in entrambe le occasioni, insufficienti a ristorarci dall’energia spesa. Così come il cibo, che è di solito abbondante nelle occasioni di ritrovo della Protezione Civile, ma che questa volta era un poco… improvvisato. Tante sono state le manifestazioni di stima, o quanto meno di considerazione e simpatia, nei confronti di noi Alpini: dal barista che nonostante il pressante afflusso di clienti si sofferma a chiacchierare di neve, di montagne, di Alpi, a quello che di fronte alla richiesta di alcuni “bianchi” utilizza i bicchieroni della Coca Cola anziché i soliti microscopici calici cui siamo abituati! Anche all’interno del campo della Protezione Civile Nazionale, situato a Castelnuovo di Porto Capena ad una trentina di chilometri da Roma, gli Alpini vengono considerati un po’ la nobiltà da invidiare. Tante le persone che ci guardano con simpatia, tante quelle che vogliono “attaccare bottone”, tante quelle che non aspettano altro che un invito per scambiare due chiacchiere e fare un brindisi insieme: ti chiamano da lontano per sapere da dove veniamo, comunicano parentele e conoscenze con Alpini, parlano di luoghi dei nostri monti da loro conosciuti e frequentati, fino ad arrivare allo scambio di indirizzi ed alle promesse di rivederci. Un capitolo a parte è da dedicare ai cosiddetti “pellegrini” affluiti da ogni parte del mondo. Polacchi con le loro bandiere bianche e rosse e cartelli che indicano le località di provenienza, impronunciabili da un italiano. Scolaresche francesi tutte con bandiera, seminaristi bavaresi con tanto di cartelli inneggianti al nuovo papa: “Papst Benedikt XVI”! Messicani dall’aspetto “indigeno”, le suore indiane di Madre Teresa, Filippini, Africani, Americani, Libanesi, Italiani di tutte le regioni (“Quando vedo un Alpin me par de essar a casa” ci dice un tale dell’Altipia- no di Asiago). E poi i Carabinieri che ci confidano di non farcela proprio più dopo ore di servizio (“Sono in coma”), peraltro le stesse che anche noi avevamo fatto, e gli ettolitri di acqua distribuiti, e i giornali che non riuscivano ad affluire alle edicole a causa dei blocchi delle strade messi in atto dalla sicurezza. Ed anche un contrasto con un tizio della Forestale, forse un po’ troppo rigido, per non dire altro, inviperito con chi scrive perché avevo spostato le transenne per far uscire dalla coda un vecchietto alto un metro e cinquanta e più vicino ai novanta che agli ottanta. E le suore spagnole cui abbiamo offerto i nostri caffè autoriscaldanti che ci hanno ringraziato con sorrisi, commozione e strette di mano, e i genovesi (“Grazie di averci fornito le indicazioni giuste”), i romani, i napoletani, i pellegrini delle parrocchie brianzole… Impossibile ricordare tutto e tutti. Infine, dopo le cerimonie religiose seguite attentamente, anche se un po’ in “trance” per la stanchezza, è iniziata la ritirata con i pullman che ci riprendono e ci riportano alla base. E la doccia e il riposo, e dopo, a coronamento di tutto una cena luculliana per compensarci dei sacrifici. Penso di esprimere il pensiero di tutti se dico in conclusione che nonostante lavoro, stanchezza, cibo scarso, tende e gabinetti non esattamente puliti, la nostra presenza a Roma sia stata comunque un’esperienza indimenticabile, vissuta, se non da protagonisti, quanto meno da attori e non di secondo piano. La vera protagonista era la Chiesa Universale (questo vuol dire Cattolica) nella sua interezza e continuità. Quintilio Fostini 15 e 16 Aprile 2005 a Sarnico esercitazione del 2° Ragruppamento Ventotto volontari della nostra Unità di P.C. sono intervenuti venerdì 15 aprile a Sarnico, sede del campo base e, come primo lavoro, abbiamo montato il tendone-dormitorio. La sorte ha voluto che al Nucleo di Milano venisse assegnata una zona di terreno antistante il lago d’Iseo con bella vista panoramica ma in forte pendenza, così da favorire, durante la pioggia del sabato, un vero allagamento all’interno del tendone. Pura fatalità, oppure tendone da sostituire con altro avente caratteristiche più consone all’uso? Alla Sezione di Milano è stato assegnato un cantiere di lavoro nel Comune di Foresto Sparso, a 10 Km. dal campo base. Il lavoro consisteva nella pulizia di un chilometro dell’alveo del torrente che scende abbastanza ripido verso il lago. Quattro squadre di nostri volontari operavano, distanziate fra loro e dotate dei mezzi necessari, per tagliare alberi invadenti il greto del torrente, con la sistemazione di tutto il legname sopra le sponde, alte a volte anche diversi metri. Si è iniziato a lavorare alle 7.30; verso le 10 una pioggia insistente ci ha costretto a coprirci con mantelle varie, ma non ci ha fatto rallentare i lavori che sono terminati, come previsto da programma, alle 13. Il capogruppo del Gruppo A.N.A. di Foresto Sparso, che è anche Sindaco, ci ha guidato alla sede del Gruppo, per il rancio offerto a circa 70 volontari, tutti operatori di P.C. Il Gruppo è intitolato al capitano Gennaro Sora, detto “l’Alpino del Polo Nord”. Leggendo il volume che il Capogruppo-Sindaco ha regalato alla nostra Sezione, si apprende che G. Sora nacque il 18/11/1892 e morì improvvisamente il 22/06/1949, col grado di colonnello. Combattè nella Grande Guerra come ufficiale degli Alpini nelle zone del Montozzo, dell’Albiolo, del Lagoscuro e del Presena. È ricordato per la vicenda del dirigibile Italia, che sorvolò il Polo Nord il 24 maggio 1928. Il giorno dopo, coinvolto in una terribile bufera di neve, nebbia e vento, il dirigibile perse quota e si sfasciò sulla calotta di ghiaccio. A rendere famoso il capitano Sora è soprattutto l’impresa di salvataggio da lui compiuta con altri otto Alpini. Pochi sanno che Gennaro Sora scrisse di getto a Malga Pedrer il 4 luglio 1935 la famosa “Preghiera dell’Alpino dell’Edolo”, che in seguito, con poche modifiche, è diventata la preghiera ufficiale delle nostre Truppe Alpine. Ho voluto citare la personalità dell’Alpino Gennaro Sora proprio perché Foresto Sparso è il suo paese natale, e lì oltre cento Alpini costituiscono un valido gruppo A.N.A. dedicato proprio a lui. Ma torniamo al nostro lavoro. L’intervento ha avuto termine la sera di sabato: la domenica siamo stati spettatori di una simulazione di incendio boschivo con relativo spegnimento. In questo campo alcuni nuclei di P.C. della sezione di Bergamo sono veramente efficaci, anche grazie alla loro dotazione di attrezzature antincendio. Al rientro al campo base, l’aver trovato il tendone completamente allagato ci ha un poco demoralizzati; poi la pioggia continua e la giornata seguente senza interventi in programma hanno fatto il resto. Quindi…fine dell’esercitazione! Abbiamo promesso al capogruppo di Foresto Sparso il nostro guidoncino sezionale per ricordare il nostro passaggio nella loro bellissima sede, e certamente, come ci ha confermato il nostro Presidente venuto a trovarci, si troverà un’altra occasione per consegnarlo. A proposito di Foresto Sparso, il nome ha un significato etimologico preciso: “Foresto” da foresta perché fino al 1500 vi era un’immensa foresta che da Villongo si estendeva sino a Trescore Balneario e “Sparso” perché non esiste un vero e proprio “centro”, ma l’abitato è costituito da gruppetti di case distribuiti su diversi colli e dossi. Chi scrive è anche componente la Squadra di Intervento Alpino (S.I.A.P.C.) che in due casi è stata chiamata a mettere in sicurezza due motoseghisti operanti su una impervia riva del torrente. La sicurezza deve sempre prevalere su tutto, ed ogni intervento deve esser fatto con i mezzi giusti; noi li abbiamo, ed abbiamo una grande capacità operativa. Chi ci vede operare potrà pensare che siamo un poco… lenti, ma la fretta è sempre causa di incidenti. Nello stesso “fine settimana” altri nostri volontari di P.C. erano a Cesano Maderno per i lavori di ristrutturazione del capannone che ospiterà la sede della nostra Protezione Civile. Qui il lavoro da fare è ancora molto, quindi ci saranno altri fine settimana che vedranno la partecipazione di nostri volontari all’opera. Venite ad aiutarci, ed informatevi per le date di presenza. Da ultimo, per la cronaca, sette nostri volontari sono stati a Roma per cinque giorni in occasione della morte di Giovanni Paolo II. Purtroppo il “Gazzettino Padano” ha parlato solo degli Alpini comaschi, che erano una trentina, dimenticando gli Alpini milanesi... ma evidentemente a Como c’è una cronista più informata! Giovanni Frattini 6 - Veci e Bocia Giugno 2005 VITA NEI GRUPPI ABBIATEGRASSO La Sa gra delle ciligie non può mancar e Sag mancare Riuscitissima anche la 13a edizione della “Sagra delle ciliegie” che si è svolta il 4 ed il 5 giugno, iniziata quest’anno con un concerto tenuto dal coro “Stella Alpina” di Bareggio presso il quadriportico della Basilica di S. Maria Nuova. Il concerto, il cui tema è stato il medesimo dell’Adunata di Parma “Ma un alpino ci sarà sempre”, ha avuto un notevole successo di pubblico: circa 400 le persone sedute nel sagrato che hanno seguito attentamente il bel programma di canti, per la maggior parte attinenti al mondo degli Alpini. I commenti al termine erano oltremodo positivi. Tanti auspicavano il ripetersi più frequentemente di queste belle serate. L’ingresso libero non ha impedito la raccolta di una discreta somma di offerte che il Gruppo devolverà per la ricostruzione di 20 villaggi indiani, con una iniziativa già in atto nella nostra zona a livello intercomunale. Il clima gradevole della serata e la perfetta acustica ambientale hanno fatto il resto, ed al termine del concerto, al momento del rinfresco con i coristi, abbiamo potuto dare sfogo alla nostra “verve canora” di entusiasti, anche se non a livello professionale, dei canti degli Alpini. È stata davvero una magnifica serata che ha fatto da prologo al gran lavoro del sabato 4 e della domenica 5 giugno nel corso dei quali, oltre alla vendita di ciliegie, la cucina del Gruppo ha funzionato a pieno ritmo. Una notevole quantità di spettacoli collaterali ha caratterizzato la domenica pomeriggio, portandoci presto a sera: un saggio delle ormai affezionate ginnaste del Gruppo Sportivo ”Europa”, una dimostrazione di giovanissimi atleti di karate, una spettacolare serie di danze indiane da parte di due bravissime danzatrici, un saggio competitivo di alpinismo giovanile da parte della locale sezione del CAI ed un divertente spettacolo molto partecipato e seguito dai bambini presenti. Nel corso della sagra abbiamo ospitato numerosi banchi con iniziative di solidarietà: la vendita di stelle alpine a favore del gruppo locale ANFASS, il banco del progetto “Chernobyl” che ospita ogni anno circa 30 bambini, il banco del commercio “Equo e solidale” con la vendita di prodotti vari, il banco dell’Associazione “Amici Missioni Indiane” con la vendita di tessuti e veli, ed il nostro banco delle cose vecchie e usate. La presenza di questi banchi è stata per noi qualificante, perché nelle nostre varie manifestazioni fa sempre capolino la solidarietà verso gli altri. Lo facciamo senza fatica perché è nel nostro DNA. Alberto Valsecchi CASSANO D’ADDA De gno risalto alla ffesta esta della R epub blica Degno Re pubb Come già fanno da alcuni anni, gli Alpini di Cassano, per il 2 Giugno, Festa della Repubblica, hanno centrato il loro lavoro sul Tricolore ed hanno prodotto un interessantissimo libretto con la storia della nostra Bandiera, e vi invitiamo a prendere visione di questa bellissima pubblicazione. Una copia è stata distribuita a tutti i Capigruppo L’impe gno dei Soci ’impegno “Bersagliere ha cento penne, ma l’Alpin ne ha una sola…” e solo due mani, però in questo ultimo mese gli Alpini di Cassano d’Adda avevano cento mani. Il nostro capogruppo ha pensato bene di condensare una infinità di iniziative, impegni e lavori extra che hanno messo a dura prova la pazienza e la proverbiale parola “presente” che ogni Alpino (iscritto alla nostra Associazione) manifesta quando il capo chiama. Senza entrare nei particolari ecco cosa ha spaventato noi baldi giovani: 1) la stesura del libretto “Storia del Tricolore” 2) l’allestimento della mostra “Storia del Tricolore” 3) l’organizzazione dei turni presso l’esposizione 4) l’imbandieramento di Piazza Garibaldi e la distribuzione del Tricolore alla cittadinanza 5) l’imbandieramento del parco “Belvedere” in occasione della festa del 2 giugno 6) l’allestimento della vetrina della Proloco con tema “Il Tricolore” 7) il supporto logistico e di cucina alla festa dell’oratorio Sant’Antonio. Certo gli altri Gruppi sviluppano maggior lavoro e per loro questo cose sono di ordinaria amministrazione; ma gli altri Gruppi non conoscono gli alpinacci di Cassano: il comandamento “armiamoci e partite” è molto sentito e rigorosamente osservato. Invece la penna dell’Alpino ha saputo assolvere a tutti gli incarichi e svolgere un buon lavoro con la soddisfazione di una buona riuscita anche se, ovviamente, abbiamo dovuto rinunciare ad ulteriori richieste di collaborazione che erano nel frattempo arrivate… ROSELU Il Gruppo ha recuperato un opuscolo del programma del Primo Convegno A.N.A. sull’Ortigara, la nostra prima adunata del 1920: sono quattro pagine formato A5. Una copia è stata distribuita ai Capi Gruppo. Chi fosse interessato a questo documento può richiederlo presso il proprio Gruppo o in Sezione. LIMITO - PIOLTELLO - SEGRATE ARCONATE Il Gruppo in lutto Ricordo del Capogruppo Carlo Colombo È importante per il nostro Gruppo ricordare l’ultimo saluto a Roberto Locatelli, nostro Alpino e fedele collaboratore di ogni iniziativa. Attraverso il notiziario sezionale voglio esprimere il rammarico di tutti noi per l’improvvisa e prematura scomparsa del nostro Roberto, rinnovando il cordoglio alla moglie Rosangela, sorella del Consigliere sezionale Benito Tinti. Numerosa la partecipazione degli Alpini alle esequie (quasi la metà del nostro Gruppo era presente), con le rappresentanze dei Gruppi di Melzo e di Gessate, con i relativi Gagliardetti, e con la presenza del Vessillo sezionale e del Coro ANA di Melzo. Feci visita a Roberto prima delle feste di Natale, e da questo doveroso incontro trassi lo spunto per formulare le parole di commiato, prima che lo accompagnassimo all’ultima dimora. Il nostro Roberto è “Andato Avanti”. Ricordo ancora quelle semplici parole scambiate non molto tempo fa, come si usa fare fra noi Alpini, quando già le cose non andavano come avrebbero dovuto…“Forza Roberto, tieni duro, non perdere la speranza, non ti permetto di mollare. Gli Alpini quando devono tenere una posizione non indietreggiano; il dovere innanzi tutto”. Ed insieme stringevamo i pugni in segno di vittoria. Ma per questo sacrosanto dovere non potevamo prevedere quello che solo ora, nostro malgrado, dobbiamo accettare. Il lavoro, l’amore e la fede accompagnano la vita di ogni persona, e più questi valori sono determinanti più questa vita viene esaltata dal ricordo. Da ora noi affidiamo la sua anima alle nostre preghiere. Noi rimarremo sempre fedeli a quanto un vero amico ci può lasciare, il suo ricordo e la sua immagine non si esauriranno, egli rivivrà in noi nel profondo dei nostri cuori, ci aiuterà e ci darà lo stimolo per continuare. Ed abbiamo poi recitato la Preghiera dell’Alpino. Ciao Roberto, ci rivedremo tutti nel Paradiso di Cantore. Roberto Luciani Alcuni Gruppi hanno un nuovo Capo... e a Lacchiarella si è svolto il Concorso Letterario. Ci eravamo ripromessi di completare la rassegna dei nuovi Capigruppo su questo numero, invece ragioni di spazio e di tempo non ci hanno consentito di mantenere la parola. Ci scusiamo e promettiamo che nel numero di Settembre daremo sicuramente spazio ai due argomenti. Caro Carlo, Alpino, Amico, collega: chi ha avuto il grande privilegio di conoscerti non potrà mai dimenticarti. La tua cultura e la tua sensibilità hanno fatto di te un uomo unico. I tuoi sorrisi, le tue parole rassicuranti facevano dimenticare le tue debolezze. E chi non ne ha ?! Ricordo che quando ti elessero capogruppo, mi dicesti: “ non sarò forse come il re di maggio?” Dentro di te si celavano una grande volontà e un’altrettanta vulnerabilità. Sei stato sì, Carlo, re di maggio, ma quello che hai insegnato tu in così poco tempo, pochi uomini riescono a darlo nel corso di una vita. Grazie Carlo. F.B.V. MISSAGLIA Anche questo Gruppo piange il Capogruppo Purtroppo anche il Gruppo di Missaglia ha perso il suo Capogruppo in un’età in cui di solito un Capogruppo dà il meglio di sé. Ma Giuseppe Cazzaniga aveva già dato il meglio di sé gestendo il Gruppo in un momento particolarmente difficile e nel contempo entusiasmante. Durante la sua gestione è sorta quella sede che costituisce giustamente l’orgoglio del Gruppo ed anche di tutti noi, perché si può tranquillamente affermare che sia una fra le più belle sedi di Gruppo. Solitamente i Gruppi che si costruiscono la sede affrontano una marea di difficoltà di ogni genere: a Missaglia Giuseppe ne ha avuta una in più, per l’ostinata opposizione di un personaggio che ha tentato in tutti i modi di mettergli il bastone fra le ruote. Alla fine l’ha spuntata alla grande ed ha avuto la soddisfazione di vedere la splendida sede affollata non solo di Soci del Gruppo, ma anche di tanta gente missagliese, felice di trascorrere qualche ora di evasione in un luogo tranquillo e distensivo. Grazie Giuseppe, grazie a nome dei tuoi Alpini, ma anche da parte di tutta la Sezione e l’intera Associazione. R.B. Veci e Bocia - 7 Giugno 2005 VITA NEI GRUPPI SAN VITTORE OLONA Festeggiato il primo mezzo secolo di vita Non sembra vero, ma è finita. Ci sembra quasi strano il non dover più correre per mettere in pratica tutto quello che abbiamo pianificato ed organizzato per festeggiare il nostro 50° anniversario di fondazione. Domenica 12 giugno è stato l’epilogo delle manifestazioni iniziate un mese e mezzo prima per “introdurre” anche la cittadinanza all’evento per noi storico. Le attività sono iniziate ufficialmente il 30 aprile con l’incontro con gli studenti delle scuole medie sanvittoresi, quando, coadiuvati dall’intervento di Palmino Locatelli reduce di Russia del Gruppo di Magenta, abbiamo dato gli spunti per la partecipazione al concorso letterario avente per tema proprio le Penne Nere. All’inizio di maggio è stata allestita una riuscita mostra di cimeli storici ed alpini, con una sezione fotografica rievocativa della nostra storia e dell’opera di Paolo Caccia Dominioni, alla memoria del quale il nostro Gruppo è ora dedicato. Nel corso della mostra è stato ufficialmente presentato il libro che abbiamo fortemente voluto per ricordare degnamente i nostri primi 50 anni. Il fatto di avere avuto un notevole aiuto economico da parte di due importanti istituzioni ci ha permesso di mettere a disposizione il volume devolvendone l’intero ricavato all’opera di Don Claudio Lunardi, un nostro concittadino missionario che opera da anni a Djamboutou in Cameroun, dandoci così la possibilità di tenere fede al motto associativo “Ricordare i morti aiutando i vivi”. Il programma della festa vera e propria è stato rispettato, e così sabato 11 giugno gli amici del Coro A.N.A. Milano si sono esibiti nel Santuario di fronte alla Sede in un concerto che ha riscosso un successo a dir poco strepitoso a giudicare dagli applausi interminabili e dai lucciconi agli occhi che hanno afflitto buona parte del pubblico: non sarà che l’alpinità comincia ad essere contagiosa? Unico neo della serata la mancanza di quasi tutti i ragazzi che dovevano essere premiati al concorso letterario, forse distratti dagli imminenti esami. Per fortuna era presente la prima classificata che si è presa gli applausi per tutti, anche per gli assenti. Domenica mattina i nostri sguardi erano rivolti al cielo, e mentre all’alba giravamo per il paese ad attaccare le bandiere ai pali, le nostre preghiere erano rivolte a tutti i Santi, conosciuti e non, perché ce la facessero buona, dal momento che il tempo era alquanto incerto e scappava pure qualche goccia. Evidentemente le suppliche mete- reologiche hanno sortito l’effetto desiderato, perché infine un bel sole ci ha ripagati partecipando anche lui alla nostra festa. E dopo è stato un susseguirsi di corse, telefonate e contatti per assicurarsi che tutto fosse a posto, strette di mano alle Autorità ed agli amici della Sezione che poco a poco si radunavano all’ammassamento e con noi davano inizio alla cerimonia. Devo confessare che l’ingresso in chiesa mi ha davvero emozionato, non mi aspettavo tanta gente, ma quello che più mi ha lasciato a bocca aperta è stata la presenza, ai lati dell’altare, dei due Carabinieri in alta uniforme che hanno riscosso l’ammirazione di tutti e che ci hanno scortati anche durante tutte le altre fasi delle cerimonie seguite alla S. Messa. Grazie ragazzi dell’Arma, ci avete fatto un regalo magnifico! Leggere la Preghiera dell’Alpino mi ha procurato una soddisfazione indescrivibile. Ed è stato forse allora che ho capito che tutto era andato bene, perché eravamo giunti al momento più sacro ed importante della giornata e della festa intera. All’uscita, subito l’alzabandiera e poi la deposizione di una corona ai Caduti. E la bella sfilata diretta alla nostra Sede dove abbiamo successivamente inaugurato il monumento dedicato alle nostre cinque Brigate (perché per noi esisteranno sempre tutte e cinque), e la targa ricordo della giornata con la dedica al Col. Paolo Caccia Dominioni. Ci sono stati i discorsi di rito delle Autorità, con il Sindaco, i familiari di Paolo Caccia Dominioni ed il Presidente Urbinati, ed anche il mio. Giuliano Perini, oratore ufficiale, ci ha ricordato il significato ed i valori dei 50 anni di vita del nostro Gruppo. Ed infine, a cerimonia terminata e finalmente liberi dalle preoccupazioni, ecco il liberatorio “rompete le righe” ed i saluti, i ringraziamenti e gli incontri con gli amici presenti. Il rancio è stato l’occasione di scaricare le preoccupazioni della vigilia e passare un pomeriggio in buona compagnia mangiando e cantando le nostre canzoni accompagnati dalla fisarmonica del nostro Gianni Papa che ha saputo trascinare i (a sentir loro...) cantori. Tutto bene quindi e voglio riportarvi il bellissimo ricordo delle decine di persone che nella settimana precedente, mentre distribuivamo le bandiere nelle case sul percorso, ci rincorrevano per strada chiedendoci il Tricolore. Anche a pagamento ma lo volevano! E ti viene da pensare che l’appello del Presidente Ciampi è stato accolto dalla gente comune e che varrebbe la pena di fare ancora qualcosa per dar loro una mano a recuperare il senso del Tricolore... Ed alla fine, ma è meglio non parlarne per scaramanzia, certi discorsi sugli impegni futuri fatti a botta calda dai bocia del Gruppo:“se son rose fioriranno” ...noi tutti ci speriamo! Franco Maggioni Una bella iniziativa del Gruppo Il Gruppo di San Vittore Olona ci parla di una sua bella iniziativa. Periodicamente il Gruppo invita in sede tutti i Carabinieri della locale stazione per una serata in amicizia e cordialità. Pio Cestarolli ce ne parla in forma di lettera. Leggiamola e prendiamo spunto….. Ciao Gianni, anzitutto grazie per aver partecipato con Giuliano Perini all’annuale serata che il Gruppo di San Vittore Olona ha tenuto in compagnia dei Carabinieri della vicina Stazione e della Polizia Urbana. Nell’occasione mi avevi chiesto di farti avere quattro righe per il nostro “Veci e Bocia”: io ci provo, sperando di ottenere almeno la sufficienza. Come avrai potuto notare per noi l’incontro ha superato ormai la fase dell’ufficialità caratteristica della “prima volta”: fine dei discorsi di rito, degli scambi di coppe, quadri, crest o quant’altro! Ora l’incontro è un semplice e cordiale ritrovarci con un “ciao”, il reciproco e cordiale saluto che avviene fra conoscenti in maniera semplice, ma non per questo futile o banale: insomma la serata è una rimpatriata di ex commilitoni uniti da comuni e piacevoli ricordi. Dagli inizi di questi incontri, avevamo sperato come associazione d’Arma di raggiungere questo risultato e ci sembra, confortati dalle loro stesso affermazioni, di esserci riusciti. Appunto a riprova di ciò è questo periodico “rancio” in compagnia coi Carabinieri e la Polizia locale, in modo semplice e senza i piatti dall’orlo dorato. Il risultato è diventato anche quel particolare modo di salutarsi quando ci si incontra per la strada o si incrociano le loro auto di servizio. Ma forse, a parer mio, la cosa più bella è il loro affacciarsi in sede anche solo per un attimo, solo per un breve “Come và?” e, parola d’onore, in servizio accettano solo acqua! Tutto questo è gratificante, ed è bello toccare con mano quanto valga questa realtà di oggi che tempo fa sembrava utopistica. Dobbiamo aggiungere, ad onor del vero, che la ronda dei Carabinieri o della Polizia Urbana non nega un’occhiata di riguardo alla nostra sede anche quando a notte fonda le luci sono spente. E scusate se è poco... Ecco, credo, spero d’aver soddisfatto la tua richiesta, sia pur per sommi capi, e se questa nostra esperienza può trasformarsi in una “soffiata” per qualche nostro Gruppo, supportato dall’unanimità degli amici, riconfermo che ne vale davvero la pena!! Alpinamente ciao Pio Cestarolli Primo Raduno del Btg. Tirano In occasione del raduno che si terrà nelle giornate del 3 - 4 settembre 2005, il Gruppo di Bresso organizza una gita a Malles Venosta e Glorenza il cui costo è di 85 Euro, con partenza alle ore 6 di sabato 3 e rientro nella serata di domenica. Chi fosse interessato prenda contatto con il Gruppo di Bresso. VIGEVANO-MORTARA Teresio Olivelli, nel cuore di tutti gli Alpini Nella ricorrenza del 60o anno del suo martirio e nell’ambito della Causa di beatificazione promossa dalla nostra Associazione, domenica 12 giugno si è svolta a Mortara una solenne cerimonia religiosa concelebrata dal Cardinale Nicora e dal Vescovo di Vigevano Baggini. L’impossibilità di inserire questa solenne celebrazione nel Calendario Sezionale, a causa del rinvio dovuto alla presenza del Cardinale Nicora al Conclave, non ha reso meno significativa la presenza della nostra Associazione. Insieme al Vessillo sezionale erano presenti quelli delle vicine Sezioni di Pavia, Novara e Monza. Degnamente rappresentati i Gruppi della nostra Sezione e quelli della Sezione di Pavia, con un particolare significato alla presenza del Gagliardetto di Bellagio, città natale di Teresio Olivelli. Nella nobile omelia, il Cardinale Nicora ha evidenziato senza mezzi termini l’attualità del messaggio di Olivelli, che con tutta la sua vita e con le sue opere ha testimoniato il suo amore per il prossimo, ponendo come prioritario il bene della Patria e rinunciando a qualsiasi tipo di accomodamento o di compromesso. Tutta la sua vita è stata vissuta con intensità ed entusiasmo, lottando per la crescita di una cultura italiana basata sul senso della collettività e per il diffuso progresso. In tutta la sua vita, e non con soli gesti episodici, egli ha anteposto il bene della Nazione, della Patria, dei più bisognosi, e dei sofferenti, sacrificando la propria carriera ed il suo sicuro avvenire per arrivare ad immolarsi con compostezza e cognizione di causa. Un esempio anche per noi, confusi da questo mondo che privilegia gli interessi personali, che assume a religione la cultura consumistica volta al solo soddisfacimento dei propri interessi. È stato citato un passo significativo di Olivelli: “Avaro è non solo chi ha un eccessivo attaccamento al presente, ma anche chi ha un eccessivo attaccamento al futuro. Il dono differito può essere inutile”. Teresio Olivelli è ancora al nostro fianco, è ciò sta a significare che i nostri ideali non appartengono alla storia, ma servono a costruire un futuro in cui noi crediamo in virtù dei valori dei sacrifici che noi testimoniamo, un futuro che noi vogliamo migliore, non per noi ma per i nostri figli, cui poter affidare la nostra tempra e la nostra forza. E come dice Teresio Olivelli: “Non ci sono liberatori ma solo popoli che si liberano”. Questo per noi significa che nessuno ci regalerà niente nella vita. Siamo noi che dobbiamo conquistarla con le nostre capacità e forze, come riuscire a scalare una montagna.. E queste cose gli Alpini le sanno gia. Forza Alpini, là fuori c’è la Vita. L’Italia ha bisogno di noi. Renzo De Candia 8 - Veci e Bocia VITA NEI GRUPPI LODI Quarta edizione “Laus open games” Dal 2 all’8 maggio 2005 si è svolta a Lodi, ed in parecchie altre città della Provincia, la 4 a edizione dei “LAUS OPEN GAMES” che sono incontri sportivi nazionali ed internazionali riconosciuti dallo Special Olympics Italia per atleti con disabilità intellettiva. Si tratta di un grande evento sociale e culturale, oltre che sportivo. Special Olympi- Le Autorità intervenute e sullo sfondo gli Alpini del Gruppo cs è un’organizzazione internazionale preFesta della Repubblica a sente in molti Paesi del mondo. È stata creata negli anni ’60 dalla famiglia KenneSan Giuliano Milanese dy, con lo scopo di valorizzare le persone Il Gruppo di Lodi ha degnamente festegcon disabilità intellettiva attraverso l’atti- giato il 2 Giugno 2005, Festa della Repubvità motoria e sportiva. Noi del Gruppo di blica Italiana, nel Comune di San Giuliano Lodi, come nelle scorse edizioni, facendo Milanese (MI), donando alla Città la noparte del Comitato organizzatore, abbia- stra Bandiera, con il relativo pennone che è mo dato una mano assumendoci l’incarico stato posto di fianco al Monumento ai con convinzione e spirito di servizio. Que- Caduti nella centralissima Piazza della Vitst’anno l’organizzazione ha voluto fare le toria. La cerimonia si è svolta alla presenza cose in grande, aumentando le discipline del Sindaco sig. Marco Toni, accompagnasportive in programma e invitando anche to da altri rappresentanti della Giunta, dal le delegazioni di Spagna, Polonia e Slove- Comandante della Stazione dei Carabinienia. Il totale degli atleti disabili che si sono ri, Maresciallo Gala, ed a parecchi cittadini iscritti alle varie discipline sono stati circa che hanno dimostrato di apprezzare molto l’evento. 450. Per questi ragazzi è stata una vera festa Molto gradita, anche perché inaspettata, è passata tra gare sportive, nelle quali hanno stata l’autorevole presenza del nostro Preprofuso tutte le loro energie ed espresso la sidente Sezionale Giorgio Urbinati che, col loro ferrea volontà di ben figurare e di pri- Consigliere Sezionale Benito Tinti, ha scormeggiare dando il massimo delle loro capa- tato il pluridecorato Vessillo della nostra Sezione. cità, e ricevimenti, organizzati dai vari CoÈ stata una breve ma importante cerimonia muni in cui erano ospitati, che si conclude- che, iniziata con la benedizione della Banvano anche con serate danzanti molto ap- diera da parte del rev. Parroco della Città, prezzate e gradite. don Lino Maggioni, e con la posa di una Il nostro Gruppo ha ospitato, presso la corona d’alloro al Monumento ai Caduti, è “Colonia Fluviale Caccialanza” messa a proseguita con l’alza Bandiera al suono della disposizione dal Comune di Lodi, 20 par- Banda Municipale, il cui Direttore è risultecipanti spagnoli e 15 polacchi. Dopo aver tato essere un Alpino della Tridentina, uno attrezzato la struttura con le relative bran- dei “ragazzi” del nostro amico Maresciallo de per la notte e reso efficienti i vari servi- Tempesta. Questo particolare momento, zi, docce e bagni in particolare, abbiamo con il canto da parte di tutti del nostro inno provveduto a fornire in totale 290 pasti e nazionale, è il momento essenziale di ogni 270 colazioni assumendoci un impegno nostra manifestazione, che provoca in tutti un momento di intensa commozione. molto gravoso sotto ogni punto di vista. La settimana è così trascorsa in un lampo Ha poi preso la parola il sig. Sindaco, che a con la piena soddisfazione nostra e, so- nome di tutta la Città ha vivamente ringraprattutto, degli ospiti ai quali abbiamo of- ziato il nostro Gruppo per la felice idea di ferto una piccola festa con scambio reci- sopperire ad una mancanza che si protraeproco di doni e, su richiesta degli stessi, va da lungo tempo ed ha espresso parole di elogio per il cittadino sangiulianese e noabbiamo donato agli spagnoli la nostra Banstro fattivo socio Lorenzo Zuccotti che è diera con tutte le nostre firme. stato l’anima dell’iniziativa. Nella giornata di domenica 8 maggio, pres- È seguito l’intervento del nostro Capogrupso lo Stadio della Faustina in Lodi, la bella po Sergio Dossena che, dopo i dovuti rinmanifestazione si è conclusa con lo svolgi- graziamenti alle Autorità ed a tutti i cittadimento di tutte le gare di atletica e le relative ni per la loro presenza, ha ribadito l’impremiazioni. portanza ed il significato della donazione Anche qui è emerso il grande impegno ed il effettuata, non dimenticando di precisare sano spirito competitivo degli atleti che che parecchi soci del Gruppo sono cittadisono ammirevoli per quanto fanno, tesi solo ni di S.Giuliano e che la nostra amata Bana dimostrare che non sono “diversi”. È ve- diera, specie quando garrisce al vento, ci rappresenta tutti: i vivi, gli “andati avanti” ramente una cosa toccante e fantastica! Termino ringraziando sentitamente la Pro- ed i recentissimi caduti dell’Esercito Italiatezione Civile della nostra Sezione, e par- no. Ha concluso, prendendo la parola, il ticolarmente l’amico Bergna ed i suoi “ra- nostro Presidente Sezionale Urbinati che gazzi” che hanno allestito con professio- ha di nuovo sottolineato il profondo signinalità una tenda da campo molto capiente ficato dell’evento e la doverosa presenza sotto la quale, nelle pause, i partecipanti della Sezione di Milano a queste iniziative alle gare si sono riparati dal cocente sole e che contribuiscono a legare sempre più, se ce ne fosse ancora bisogno, gli italiani a si sono rifocillati. tutti gli Alpini ed alla nostra Associazione È stata una settimana di fortissimo impe- che opera costantemente ed esclusivamengno, ma di grandissima soddisfazione per te per il bene della Patria comune, per i quanti del Gruppo hanno partecipato e si suoi cittadini e per la Pace. sono impegnati; a loro va il mio elogio ed La manifestazione è terminata con un picun sentitissimo grazie. colo rinfresco. Sergio Dossena S. D. Giugno 2005 Lettere ricevute Una riflessione sull’Adunata di Parma Caro Direttore, l’adunata di Parma ha avuto la partecipazione di tanti Alpini che hanno riconfermato la più salda appartenenza ad un’unica fonte di pensiero. Al di là degli aspetti goliardici, ci sono state molte occasioni che hanno arricchito l’animo umano, rese possibili anche grazie alla straordinaria gente di Parma. Personalmente, sono stato testimone della lunga e snervante attesa che ha preceduto la sfilata, vissuta con attimi di intensa trepidazione, fra amici che per nulla al mondo avrebbero cancellato un solo momento di quella particolare gionata. Fin qui nulla di nuovo, tutti i nostri raduni si assomigliano, ma andando a ricercare fra gli episodi che ti hanno maggiormente colpito, ti vengono alla mente personaggi e situazioni che hanno reso importante l’aver partecipato. I personaggi a cui faccio riferimento sono due grandi Alpini seduti sulle carrozzine, che nonostante il grave impedimento hanno voluto sfilare assieme a noi. Cosa dire se non un semplice grazie, un grazie da tutti noi, dal profondo del cuore. Roberto Luciani N.d.R.- Purtroppo per uno dei due, su sedia a rotelle, è stata l’ultima Adunata. Si tratta di Carlo Colombo, Capogruppo di Arconate, che pochi giorni dopo se n’é andato avanti. Nell’augurare buone ferie a tutti, vi ricordiamo che la sede sezionale rimane chiusa dal 30 luglio al 4 settembre e la Segreteria dal 16 luglio alla stessa data Editore: ANA Sezione di Milano Presidente Giorgio Urbinati Direttore Responsabile: Gianni Papa Redazione: Bruno De Gregorio Giovanni Frattini Graziano Masperi Gigi Rodeghiero Giuseppe Semprini Tullio Tona Coordinatore tipografico.: Romano Brunello Hanno collaborato: Franca Boaretto Volpi Espero Carraro Michele Casini Pio Cestarolli Renzo De Candia Sergio Dossena Quintilio Fostini Roberto Luciani Franco Maggioni Roselu Alberto Valsecchi Sandro Vincenti Paul Wilcke Associazione Nazion. Alpini-Sezione di Milano Direttore responsabile Gianni Papa Aut. Trib. di Milano 14-1-55 nº 3602 del Registro Stampa A. G. Bellavite s.r.l. - Missaglia (Lecco) ANAGRAFE A GIUGNO Notizie Tristi Nel corso del trimestre la Sezione piange la perdita di ben due Capigruppo in carica: Giuseppe Cazzaniga di Missaglia Carlo Colombo di Arconate Ai familiari, agli Alpini ed Amici dei due Gruppi, giunga il cordoglio di tutta la Sezione Mi-Sezione Carlo Benincori Mi-Centro Mario Ercolini Abbiategrasso Erina, mamma di Alberto Valsecchi Emilio Franzetti Rozzano Stefano Fumagalli Rho Bortolo Surini Bollate Americh, suocera di Enrico Giannanti Umbertina, mamma di Marcello Vismara Bonaventura, Papà di Enrico Dolci San Vittore Olona Marisa, mamma di Fabrizio Verzeni Gabriella, sorella di Fiorenzo Candiotto Limito-Pioltello-Segrate Costantino Spagnolo Luigi Crippa Vaprio d’Adda Ferruccio Bacchiet, cofondatore del Gruppo e per molti anni Capogruppo Notizie Liete Matrimoni Arese Riccardo Fiorani, con Michela Piantoni Bollate Luca, figlio di Ireneo Sebastiani, con Sabrina Rozzano Luca Caruso con Giuseppina Piatti Lodi Ermanno Galloni con Marialuisa Lupi Nascite Mi-Sezione Federico, di Laura e Ugo Pozzati Mi-Crescenzago Elia, nipote di Ermanno Manfredini Elena, di Rosalba e Alessandro Magatti Arese Tommaso, di Mariavittoria e Valerio Gentiloni Bollate Irene, di Adriana e Andrea Oliva Martina, nipote di Luigi Guenzino San Vittore Olona Maya, di Francesca e Armando Gentilucci Offerte in Euro pro: Un fiore sulle tombe dei nostri cari La Corvè 40,00 Sede “La Gavetta” Gianni Capè Raffaele Bonomi Piero Tassan Adele Maestri Edgardo Rosenthal Dario Alberti Paolo De Muti Gruppo di Bresso Italo Zannier Severino Schettini Giovanni Crestetto Giosuè Besozzi Vittorio Del Vecchio Massimiliano Riccò Gianni Paramithiotti Guido Ravenna Coro ANA Milano Virgilio Rovetta Stefano Orlandi Giudo Timanti Angelo Grioni 44,00 19,00 19,00 75,00 169,00 19,00 4,00 4,40 15,00 6,00 4,00 19,00 9,00 4,00 9,00 4,00 19,00 150,00 31,40 19,00 4,00 5,00 Protezione Civile I Volontari di P.C. 100,00