Veci e Bocia - 1
Giugno 2005
PERIODICO DELLA SEZIONE DI MILANO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Direzione: Via V. Monti,36 - 20123 Milano Tel. 02 48519720 - Fax 02 48025928
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Anno 53- Numero 2 - Giugno 2005
Sped. in a. p. art. 2 com. 20/C L. 662/96 Filiale di Milano - C. c. postale 38521209
L’adunata nazionale di Parma La festa di Primavera
Il nostro messaggio
Quasi 400 persone da più di 20 Gruppi
hanno vissuto l’Adunata di Parma in
un modo diverso dal solito.Erano tutti
presso il campo che la nostra Sezione
ha realizzato presso lo spazio messoci a disposizione dalla Unione Sportiva Montebello.
Per la prima volta, grazie ad un importante lavoro organizzativo portato a
termine con successo dalla Segreteria
sezionale, la nostra Sezione è riuscita
a trovare una sistemazione per i Gruppi realizzando un attendamento e per-
Dal Direttore
Leggiamo la stampa alpina! Potrebbe
sembrare un richiamo inutile per chi ora
mi sta leggendo, ma nonostante la nostra Sezione abbia il maggior numero di
notiziari di Gruppo ufficialmente noti a
livello nazionale, produca ogni anno più
di mille pagine di informazione e dedichi
molte energie a migliorare la qualità dell’informazione, notiamo che un gran numero di soci non conosce alcune notizie
semplicemente perché non legge la nostra stampa.
Come fare allora? Abbiamo iniziato una
campagna di sensibilizzazione con avvisi da esporre nelle nostre sedi, ma
dovremo parlare sempre più dei nostri
notiziari facendoli diventare uno strumento abituale ed importante nelle nostre attività. Ma anche facendo capire a
chi non legge l’importanza di mantenersi
informati.
Leggiamo ed invitiamo a leggere la nostra stampa. Visitiamo e facciamo capire l’importanza di visitare il sito internet
sezionale. Soprattutto parliamo più spesso di informazione nei nostri Gruppi.
Nella nostra Sezione abbiamo realizzato con molto lavoro dei magnifici ed efficaci strumenti informativi (stampa + internet) che sono presi ad esempio da
molti. Vi ricordate la “parabola dei talenti”? Questi strumenti informativi sono i
nostri “talenti”, ed abbiamo il dovere di
utilizzarli al meglio!
Gianni Papa
mettendo di vivere insieme qualche
momento dell’Adunata. La Sezione si è
fatta carico della parte organizzativa e
dei servizi comuni (bagni, acqua, luce..),
ed ai Gruppi è rimasta a carico solo la
volontà di aderire all’iniziativa e la quota di partecipazione individuale richiesta dal proprietario dell’area.
Il bel clima, non ha piovuto e non ha
fatto neppure troppo caldo, ha favorito
la vita al campo, rendendo tutto più facile.
Cosa dire? I commenti raccolti al campo
sono stati concordi nel plaudere alla
iniziativa e nel riconoscerne il successo. Tra i tanti pareri favorevoli abbiamo
raccolto anche qualche mugugno (e
meno male che non ha piovuto….), la
cui ragione vera sta, secondo noi, nel
fatto che qualcuno, forse chiudendosi
nella propria tenda attorno al proprio
tavolo ed aspettandosi chissà cosa da
chissà chi, non è riuscito a vivere alcuni bei momenti di vera ed intensa “socializzazione”. I Gruppi che hanno meglio vissuto questa bella esperienza
sono stati quelli che si sono maggiormente aperti con tanta volontà di condividere la gioia della partecipazione all’Adunata.
(Segue in seconda pagina)
Il Gruppo di San Vittore
Olona ha compiuto
cinquant’anni
Nelle pagine interne il
servizio
Aggiornare le agende
Contrariamente a quanto si era programmato e per motivi non dipendenti dalla Sezione, la tradizionale S. Messa di Natale in duomo a
Milano verrà celebrata
Domenica 18 Dicembre
E tre. Anche la terza edizione della
Festa di Primavera “Gli Alpini per Milano” è andata bene in porto nelle
giornate di sabato 28 e domenica 29
maggio.
Sin dalle 6 del sabato, i nostri ragazzi
della Protezione Civile, coadiuvati da
altri volontari, hanno iniziato a montare il campo: tende, impianto elettrico, attrezzature di cucina, tavoli, panche, ecc. Si è logicamente iniziato dalla
cucina terminando con la tenda più
piccola, utilizzata dai medici che effettuavano una campagna preventiva del diabete e per il controllo della
pressione sanguigna, fungendo anche da posto di primo soccorso in
caso di eventuale necessità.
Alle 10 gli Alpini cucinieri (del Gruppo di Lainate) sono stati in grado di
sfornare le prime salamelle per poter
così rifocillare gli affamati della squadra montatori.
Alle 12:30 tutto era pronto per iniziare la distribuzione delle “munizioni da
bocca”, effettuata da parte di un buon
numero di Alpini dei nostri Gruppi che
avevano dato la loro disponibilità al
servizio. Alla sera abbiamo avuto
presso i nostri tendoni dei graditi
ospiti: alcuni componenti del Consiglio Direttivo Nazionale e delegati di
altre Sezioni pervenuti a Milano per
l’Assemblea nazionale che si sarebbe tenuta il giorno successivo.
E così, tra un canto ed un bicchiere di
qualsiasi cosa purché fresca, è giunta l’ora di chiudere i battenti della prima giornata, affidando la custodia del
tutto ai soliti “nottambuli” (ad Alessio, Dario, Nino e agli altri un sentito
grazie), con la speranza che la giornata di domenica fosse meno afosa e
calda del sabato.
Di buon ora, la domenica mattina molti
Alpini erano presenti per le incombenze di corvee e, naturalmente, i magnifici cucinieri, Capo Gruppo in testa, che hanno voluto iniziare la gior-
nata con un piatto speciale, leggero e
digeribile a colazione: dei fegatini con
cipolle…. In verità, la specialità era attesa da tutti, ed è andata a ruba. Ancora grazie a Sergio e ad i suoi Alpini.
Al mezzogiorno di domenica, un gran
menù che è piaciuto a tutti, meno che a
coloro che si sono sentiti rispondere:
“Ci dispiace, ma abbiamo finito proprio
tutto…” Anche a noi è dispiaciuto,
anche se ciò è capitato solo quando la
Festa volgeva ormai al termine. Al pranzo abbiamo avuto la presenza, oltre a
quella dei milanesi e dei turisti che ci
hanno onorato della loro partecipazione, di un centinaio di Delegati, di molti
Consiglieri nazionali, del Presidente
Corrado Perona e del generale Bruno
Job. E scusate se ci ripetiamo (lo avevamo già detto negli scorsi anni) perché il punto ci pare non da poco: per
qualche ora siamo stati il cuore pulsante di tutta l’Italia con la penna perché il vertice degli Alpini in armi ed in
congedo era con noi nei nostri tendoni. Per chi ha lavorato questa è stata
certamente una grossa soddisfazione.
Il lavoro si è poi protratto sino alle 23
quando, puntuali come orologi svizzeri, abbiamo riconsegnato la parte di
piazza da noi utilizzata al normale uso
cittadino dopo aver provveduto alla
pulizia ed al lavaggio, e lasciandola certamente migliore di come era stata consegnata a noi.
Che dire, in conclusione, della presenza della cittadinanza, se non che è stata come sempre partecipe ed ansiosa
di conoscere il perché della Festa, e
tutti noi a rispondere che serviva anche per far saper ai cittadini chi sono
gli Alpini, cosa fanno e perché lo fanno. Abbiamo esposto un esplicativo e
bel assieme di pannelli informativi, realizzato dalla redazione di “Veci e Bocia”, con tante informazioni sull’ANA
e sulla nostra Sezione. Un caldo invito
è fatto ai Gruppi perché li utilizzino nel(segue a pag.2)
2 - Veci e Bocia
Giugno 2005
VITA SEZIONALE
(Segue dalla pagina pagina)
Parma
Questo progetto è stato veramente
capito da coloro che hanno aperto le
proprie tende agli altri per dare, e ricevendo, pura cordialità alpina.
Per completare il quadro informativo,
riportiamo le impressioni su Parma del
Gruppo di Milano Centro e del nostro
direttore.
Ecco l’opinione di
Paul Wilc
ke
Wilck
(Milano Centr
o)
Centro)
Mi rendo perfettamente conto che gli
Alpini del Gruppo Milano Centro, tranne poche e valide eccezioni, non siano
“campeggiatori”, vuoi per tradizione,
vuoi per motivi di età e salute, vuoi
perché - desiderando assistere a numerose manifestazioni ufficiali - si preferisce essere più in centro e possibilmente non infangati. Il rispetto per la
Bandiera di guerra, per la S. Messa ufficiale, per i relatori delle conferenze
etc. si dimostra anche con una camicia
pulita e non stropicciata e con la puntualità (ed essere un po’ in periferia nei
giorni dell’Adunata può rivelarsi uno
svantaggio).
Nonostante ciò, il Gruppo ed il suo
Consiglio hanno fortemente voluto la
presenza al campo organizzato dalla
Sezione. Anzi, hanno organizzato presso il gazebo, sempre presidiato, un
punto accogliente per chiunque passasse. Al gazebo si poteva mangiare e
bere, riposare, scambiarsi impressioni,
organizzare appuntamenti, leggere i
tanti giornali e le testate alpine che
abbiamo pensato di lasciare lì a disposizione. Mi pare che i soci e gli amici
del Gruppo abbiano compreso lo spirito della cosa. Alcuni anzi ritengono che
ci voglia qualcosa di più “grosso”. Io
non sono d’accordo: si limiterebbe
troppo la libertà di godersi l’Adunata
per coloro che sono responsabili del
punto di incontro.
Altro motivo per cui il Consiglio del
Gruppo ha accolto favorevolmente
l’iniziativa della Sezione è quello della
collaborazione e del conoscersi tra
Gruppi. Per Milano Centro ciò si è realizzato. Abbiamo apprezzato l’amicizia
e la disponibilità soprattutto dei Gruppi di Lainate e di Vigevano-Mortara,
ma anche di tanti altri.
Un bilancio positivo, quindi, che attende una replica, in meglio, ad Asiago.
Paul Wilcke
Ed ecco l’Adunata vista
dal nostr
o dir
ettor
e
nostro
direttor
ettore
Quest’anno mi ero proposto di partecipare all’Adunata a modo mio; e così
il sabato mattina siamo partiti (io e la
fisarmonica) con il “minicamper” (la
mia auto attrezzata con un cuscino e
due coperte) e con il cartellone di “Veci
e Bocia” bene in vista sul lunotto. Raggiunta l’area ove era accampata la nostra Sezione con i suoi molti Gruppi, vi
ho trovato per prima cosa tanta armonia e cordialità. Grande era l’entusiasmo che si sentiva nell’aria, al punto
che ero già stato invitato a pranzo dal
Gruppo di Lainate prima ancora di scendere dall’auto!
Bello, veramente bello e ben riuscito il
progetto di accomunare i Gruppi della
nostra Sezione per stare insieme! Bello sino a farmi rinunciare al sabato fe-
(segue dalla prima)
vince che non lo si può fermare e che lo
si deve rispettare perché il fiume sa
dove andare.
E si apprezza la serenità interiore che
viene dall’osservare il suo lento e sicuro fluire, dal sentirsi parte di quella stessa potente natura che fa scorrere l’acqua, e dalla convinzione che, anche se
l’acqua davanti a noi non è mai la stessa, il fiume ci sarà ancora e sarà ancora
lo stesso tra molti anni, quando noi,
con tutti i nostri piccoli conflitti e problemi quotidiani, non ci saremo più.
A Parma, dalla tribuna, ho visto un fiume. Un fiume di cappelli, un fiume di
persone, un fiume di volti onesti, sinceri e decisi. Un fiume di senso del dovere e di solidarietà. Un fiume tricolore.
Ho visto un “fiume” di Alpini.
Gianni Papa
Sul prossimo numero
parleremo anche dell’adunata
del 2° Raggruppamento
avvenuta a Como il 12 Giugno
e del raduno sezionale a Ponte
Selva del 19 Giugno
Olimpiadi invernali 2006:
La festa di Primavera
le loro attività locali per far conoscere chi siamo. Per l’anno prossimo la redazione ne ha promesso anche una versione in lingua straniera. Abbiamo invitato i turisti a visionare il nostro sito Internet, dove
avrebbero preso conoscenza della
nostra realtà associativa ed anche
del nostro “Libro Verde della Solidarietà”.
Prima di concludere questa breve cronistoria, vorrei però “tirare un pochino le orecchie” a quei Gruppi, grazie al
cielo sempre meno, che riescono a far
coincidere qualche attività locale con
questa Festa anche se l’informazione
viene data con un grande anticipo. Peccato, in questi anni stiamo tutti lavorando per estendere il senso di appartenenza alla Sezione, e solo lavorando
fianco a fianco come Sezione possiamo fare Associazione in un modo serio, realizzando cose significative. Altrimenti correremo il rischio di dare importanza alle cose piccole, forse grandi per una realtà di paese, ma comunque piccole e limitate. In poche parole,
viene difficile capire come si possa dare
la priorità ad un piccolo evento di provincia quando tutti gli altri sono pre-
stante e “trabiccolato” delle vie del
centro per rimanere lì, al campo, a visitare tutti i Gruppi presenti ed a parlare
con tante e tante persone della loro
voglia di essere all’Adunata. Fino alla
sera, arrivata presto e chiusa, dopo la
piccantissima spaghettata con gli amici di Legnano, con la fisarmonica e i
canti con i Gruppi di Arese, Paderno
Dugnano, Bresso e Bareggio.
La domenica ho assistito alla sfilata da
una posizione privilegiata. Con la tessera stampa ho potuto infatti arrivare
nell’area della tribuna d’onore, e vi ho
potuto anche accedere dato che vi erano alcuni posti liberi.
Molte volte ho immaginato, mentre sfilavo gli anni scorsi, quale potesse essere l’impressione della sfilata vista
dall’alto.
Quest’anno non ho dovuto immaginarla perché l’ho davvero vista. E vi dico
che è come avere visto un fiume. Le
sensazioni sono le stesse che si provano quando, seduti sulla riva, si osserva scorrere un fiume: si è impressionati dalla sua imponenza, e ci si con-
chi fosse interessato legga!
senti nel centro di Milano, proprio davanti al Castello Sforzesco. Meditate
gente, meditate…
Ma vogliamo anche evidenziare l’impegno profuso da alcuni Gruppi che
erano presenti nonostante avessero altre attività. Ed un grazie di cuore da
parte della Commissione organizzatrice va a tutti coloro che con il loro apporto hanno contribuito al successo
di questa manifestazione, a coloro che
si sono rimboccate le maniche ed hanno sudato per il caldo e la stanchezza
con la soddisfazione di avere contribuito a mantenere alta l’immagine degli Alpini a Milano. Concludo con un
l’augurio che, in occasione della prossima castagnata di autunno, si possa
consolidare maggiormente la presenza dei Gruppi operativi.
Espero Carraro
Per chi fosse interessato, sarà possibile partecipare attivamente alle
prossime Olimpiadi invernali del 2006 a Torino. L’ANA ha un “canale
preferenziale” per la presentazione di candidati che dovranno inviare
l’adesione entro il 10 settembre prossimo alla Sede nazionale ANA,
Segreteria Volontari Torino 2006, Via Marsala 9, 20121 Milano.
I candidati devono essere nati entro l’11 Febbraio 1988 e devono dare la
loro disponibilità per un periodo di tempo minimo e continuativo di venti
giorni. Essi saranno adibiti a compiti logistici, di sicurezza, di servizio
agli spettatori sin dall’inizio del mese di febbraio 2006 e saranno convocati qualche giorno prima del loro impiego per un brevissimo corso di
formazione e dotati della divisa da indossare durante il servizio. Attenzione! Non è prevista alcuna forma di rimborso spese, e tale servizio
non ha alcun legame con il richiamo militare per il servizio piste.
I moduli per l’adesione ed ulteriori informazioni sono disponibili presso
la segreteria sezionale.
Pr
og
estazioni
Prog
ogrramma manif
manifestazioni
A) MANIFESTAZIONI SEZIONALI:
16-ott
Cassano d’A. 133º di fondazione delle TT.AA.
15-16 ott
Milano
Festa d’Autunno, in Piazza Castello
14-dic
Sede Sez.
Ritrovo per scambio auguri
18-dic
Milano
49ª S. Messa in Duomo
B) MANIFESTAZIONI NAZIONALI SIGNIFICATIVE:
31-lug
M. Adamello 42º Pellegrinaggio
04-set
M. Pasubio Pellegrinaggio solenne (Sez. Vicenza)
02-ott
Bari
Pellegrin. al Sacrario dei Caduti d’Oltremare
Veci e Bocia - 3
Giugno 2005
VITA SEZIONALE
Il 9 ed il 10 aprile 2005 si è tenuto a Imola,
bene organizzato dalla Sezione BologneseRomagnola e dal Gruppo Imola - Valsanterno, il 9° Convegno Itinerante della Stampa Alpina (CISA).
Nonostante la pioggia incessante, abbiamo
apprezzato la localizzazione del convegno:
la Romagna è un’area baricentrica rispetto
alla distribuzione delle nostre Sezioni, e
questo ha consentito una numerosa partecipazione.
Il tema principale di questo convegno era il
futuro dell’ANA: “Togliamo il punto interrogativo sul nostro futuro”, e le linee
guida sono state: la necessità di valorizzare lo strumento della comunicazione inteso nel suo senso più ampio, di condividere
le esperienze per meglio operare, e di aprirsi
alla stampa esterna.
La nostra Sezione è stata ben presente con
il Consigliere Nazionale Cesare Lavizzari,
con il direttore di “Veci e Bocia” Gianni
Papa, con Luca Geronutti e Gianluca Marchesi per “L’Alpin del Domm” di Milano
Centro e con Gino Tozzola del “Rifugio
Alpino” del Gruppo di Legnano. Altri
nostri soci erano presenti per ragioni funzionali associative (Mariolina Cattaneo per
il Centro Studi, e Michele Tresoldi per la
Commissione Informatica Nazionale).
La cronaca ufficiale di questo CISA è stata
pubblicata nel numero di maggio de “L’Alpino”, ma vogliamo approfittare del nostro giornale per riportarvi le sintesi degli
interventi dei nostri al CISA, da cui potete
capire come la nostra Sezione aveva già
raccolto questi indirizzi e sta lavorando in
queste direzioni .
La nostra partecipazione a questo CISA è
stata ancora una volta “solida” in termini
di contributo dato al convegno con gli interventi di Lavizzari, Marchesi e Papa che
abbiamo riportato integralmente sul sito
Internet della Sezione e che qui riassumiamo:
Cesare Lavizzari
ha detto di aver potuto constatare, durante
una visita al reparto in cui prestò servizio,
che gli alpini di oggi hanno lo stesso spirito
di corpo delle precedenti generazioni, e che
essi sono integrati nelle comunità ove hanno sede i reparti grazie al tramite costituito
dai comandanti e dal Gruppo ANA. Ciò
permette di concludere che se i volontari,
pur non provenendo da zone tipiche di reclutamento alpino, incontrano comandanti
La Sezione al 9° CISA
che credono negli alpini e sono accettati e
sostenuti dai locali Gruppi Alpini, il più è
fatto. Per loro è comunque più difficile
perché parlano con accenti che non ci sono
familiari ed hanno usi e tradizioni diverse,
ma come noi hanno un cuore e basta toccare le corde giuste …Il lavoro dell’ANA nel
futuro sarà assai più duro – perché per noi,
in fondo, era più facile reperire valori e
tradizioni che facevano parte del nostro
DNA. Questi ragazzi hanno molto più bisogno di noi per trovare un appoggio in un
luogo lontano dalle loro origini. Ecco che
allora il compito dell’ANA può diventare
determinante e strategico nella formazione
di questi alpini. All’ANA non interessano
i soldati vestiti da alpini, ma è pronta a fare
la sua parte per formare l’uomo alpino trasferendo loro quello spirito di corpo e quei
valori che a noi sono stati trasmessi già nel
latte materno. Ricordando che pochi degli
attuali iscritti all’ANA possono dire di essere stati contenti quando vennero arruolati, ha evidenziato che questi ragazzi scelgono il servizio e vengono arruolati lontano da casa, in luoghi che non hanno nulla di
familiare e non possono far ricorso alle
proprie origini e tradizioni per comprendere il mondo nel quale si trovano ad operare. L’ANA può fare molto stando vicino
a questi ragazzi, aiutandoli e spiegando loro
cosa significa la penna sul cappello. Certamente essi comprenderanno. Si dovrà mettere da parte diffidenza che oggi esiste tra
soci ANA ed alpini in servizio, e dobbiamo
essere noi a fare il primo passo … in fondo
è sempre il vecio che aiuta il bocia.
Cesare ha poi ricordato l’incontro a Milano con i giovani, e l’emozione provata da
tutti nel pomeriggio durante l’evento teatrale in ricordo dell’Operazione Albatros.
Quando venne intonato “Il Ponte di Perati” l’intero teatro si alzò in piedi; i ragazzi
avevano le lacrime agli occhi, segno di una
emozione forte che ci può lasciare tranquilli sul nostro futuro..
In merito alla stampa alpina, ha richiamato
ad una maggiore osservanza delle normative statutarie e delle direttive associative;
ha quindi ricordato il bisogno di formazione dei quadri per una migliore conoscenza
dell’associazione, indicando come la Sezione di Milano stia già lavorando in questa
direzione. Ha parlato della necessità di far
conoscere all’esterno ciò che siamo e quello che facciamo, soprattutto in ambienti
diversi ed autorevoli, ed orientando anche
in questo senso le attività del centro Studi.
Gianluca Marchesi
ha ribadito che mai come oggi, in una realtà
socio-economica che tende a eludere ogni
riferimento al proprio passato e che spinge le nuove generazioni a comprimere i propri interessi nell’immediato (dimenticando e a volte negando le proprie radici storiche e culturali), sia necessario ricordare,
con pacatezza, ma con fermezza, chi siamo e soprattutto “da dove veniamo”, non
limando nella nostra stampa gli spazi dedicati al nostro passato, quali, per esempio,
l’epopea della prima guerra mondiale o le
tragiche vicende della seconda, per privilegiare altre tematiche.
Gianluca ricorda che ci vuole un impegno
serio nel ricordare in modo continuo e costante, possibilmente senza retorica, tutta
la meravigliosa storia che ha visto partecipe molte generazioni di alpini. È una esigenza ormai palese nella nostra Associazione, che si può constatare sia leggendo
gli articoli della nostra stampa, sia dalle
molteplici iniziative culturali di vario genere (teatrali, musicali e quant’altro) che
stanno fiorendo un po’ in tutt’Italia, patrocinate o elaborate in toto dalle nostre
Sezioni e Gruppi.
Egli indica che la necessità del ricordo è per
molti di noi dell’ANA la terapia vincente
per sconfiggere l’indifferenza, che è la malattia caratteristica della società contemporanea.
Egli ha indicato come questa stessa terapia
possa rappresentare un valido strumento
per il nostro futuro associativo. Con la
soppressione della leva le Truppe Alpine
hanno perso quella fondamentale peculiarità che le caratterizzava con il reclutamento da zone montane.Col nuovo esercito di
soldati di mestiere la provenienza dei giovani è prevalentemente dalle aree più bisognose di lavoro, spesso quelle meridionali.
Si determina un indubbio deperimento di
quello “spirito alpino”, di quella particolare atmosfera che respiravamo noi najoni ai
tempi della leva e che, malgrado tutto, ha
contribuito a guidarci, una volta congedati,
verso l’ANA.
Come ripristinare questo percorso? La proposta di Marchesi è di aiutare, per quanto
possibile, i nuovi alpini a diventare veramente tali nella coscienza e nello spirito
attraverso una precisa collaborazione dell’ANA con le caserme, promuovendo attività culturali ed informative finalizzate al
recupero della memoria e dei valori che ci
hanno sempre ispirato. Una collaborazione da estendere anche alle necessità più
immediate dei nuovi alpini, come offrire
loro assistenza tramite le Sezioni ed i Gruppi in loco per agevolarne l’inserimento nel
tessuto sociale del territorio in cui operano.
Gianni Papa
ricordando come la visibilità e la qualità
siano state individuate negli anni scorsi
come linee guida del nostro operare, ha
parlato della necessità di far percepire la
qualità di quanto viene fatto dall’ANA. Sarà
proprio la qualità percepita di ciò che tutti
noi facciamo, intesa come la risultante delle visibilità e della qualità, l’elemento che
meglio potrà permettere ai giovani alpini
ed ai tanti alpini non ancora iscritti, di aderire all’ANA
Egli ha ricordato che in questo campo la
stampa alpina ha una grande responsabilità, e che si dovrà prestare attenzione anche
a quanto viene capito di ciò che è pubblicato su ciò che facciamo. Il nostro futuro
passa quindi anche attraverso la qualità del
messaggio che la stampa trasmette e la qualità del modo in cui il messaggio viene trasmesso. E questo, egli ritiene, è il contributo che chi si occupa di informazione può
dare per “togliere il punto interrogativo dal
futuro dell’ANA”. Gianni Papa, ribadendo che abbiamo già strumenti informatici
efficaci e che la nostra informazione deve
essere intesa come “carta + internet”, ha
riportato l’esempio di integrazione in tal
senso realizzato dalla Sezione di Milano
con l’edizione on-line di “Veci e Bocia”.
Ha quindi condiviso le esperienze fatte in
Sezione per la diffusione delle tecniche giornalistiche con gli incontri formativi, ed ha
confermato che i giovani, se trovano spazio e possibilità per realizzare le loro idee
e potenzialità, sono disponibili all’impegno in Associazione, come dimostrato dall’adesione al Comitato di Redazione del
giornale da parte di un giovanissimo alpino
subito dopo l’incontro del 20 marzo con il
Presidente Perona.
Il riconoscimento ai nostri soci ultra ottantenni
“Quello dei Bambini è un tempo dilatato
fatto di giorni lunghi e di stagioni eterne,…il
tempo dell’Anziano si nutre invece di memorie, di ricordi che si riversano sul presente e lo ravvivano.”
Sabato 14 maggio 2005 la Sezione ha voluto rinnovare il saluto ed il grazie ai propri
soci meno giovani che hanno raggranellato
nel loro personale paniere ben ottanta primavere: ha quindi riunito in sede undici
“giovanotti”, chi ancora baldo ed arzillo,
chi con qualche inevitabile acciacco, ma tutti
emozionati e felici per il ricordo e l’affetto
che veniva loro tributato.
Ed ecco i loro nomi: Enrico Barindelli, Giosuè Besozzi, Giuseppe Cattaneo, Giambattista Crosta, Rosolino Giovanetti, Angelo Greppi, Giancarlo Groppelli, Pompeo Nobili, Armando Rossi, Giorgio Sascor, Francesco Tonelli (in rigoroso ordine
alfabetico, e senza l’indicazione del Gruppo di appartenenza, che per l’occasione
non ha rilevanza).
Vista anche a posteriori, la piccola, semplice cerimonia, ha avuto una sua logica
consequenzialità, che certamente non era
stata programmata.
Sull’attestato che è stato rilasciato a ciascuno dei partecipanti, infatti, fa bella
mostra di sé la frase (che ho riportato all’inizio) di Vitaliano Peduzzi che aveva
ottenuto il riconoscimento lo scorso anno
a Cinisello, proprio poco tempo prima di
“andare avanti”. Il giovane vive in un eterno presente, giorni mesi anni vengono vissuti senza guardare indietro, proiettati nella curiosità e nell’aspettativa di quanto deve
ancora avvenire. L’Anziano invece non può
sottrarsi alla esperienza, alla vita vissuta, e
soprattutto non può sottrarsi dal rammentare e dal rinnovellare quanto è già avvenuto. Ma in tale esperienza, in tali ricordi,
non è solo, e non vuole essere solo, perché
di essa vuole rendere partecipi tutti coloro
che affettuosamente gli stanno intorno. E
Giorgio Urbinati, il nostro Presidente sezionale, ha voluto ringraziare i festeggiati
per l’esperienza che ci hanno regalato e
continuano a regalarci - non ultima l’emozione di quel momento - e che ci ispira e ci
sostiene nel continuare a tenere sempre
“alta la penna” e a non demordere di fronte
alle difficoltà, ai tagli dei reparti, ed alle
indifferenze nelle quali costantemente ci
imbattiamo.
Ma, a questo punto, e a sorpresa, ha chiesto la parola il “past President” Antonio
Rezia (anche lui con diverse primavere alle
spalle), il quale ha ribaltato il problema:
erano loro anzianotti che dovevano ringraziare le leve più recenti che, avendo raccolto il testimone, persistevano nell’opera pur
in presenza di ideali e stimoli diversi, pur
con tante difficoltà, che avrebbero potuto
spegnere entusiasmi meno radicati di quelli che albergano in quegli strani personaggi
con quello strano cappello al quale, chissà
perché (ma non è vero, noi lo sappiamo
benissimo!) sono tanto attaccati.
È noto che uno dei più antichi dubbi che da
sempre angoscia l’umanità è l’irrisolto problema se è nato prima l’uovo o la gallina.
Ed allora: siamo noi giovani (o quasi giovani) a dover essere grati ai nostri “veci” opuure, atteso l’illustre parere (addirittura notarile), sono loro che devono in certo qual
modo ringraziare i loro “bocia”?
Personalmente, penso che proprio quello
che noi troviamo sotto la penna e che costituisce l’eredità dei nostri veci ci porta
ad essere sempre così uniti e vicini l’un
con l’altro, senza distinzione di età, grado,
ruolo, e tutti partecipi di quella grande “Famiglia Alpina” che tanto ha dato, tanto dà,
e tanto darà.
Come è stato ripetutamente detto a Parma: un Alpino ci sarà sempre, e l’Alpino
sarà sempre presente laddove il bisogno, le
difficoltà, la necessità di aiuto lo richiedono.
Sandro Vincenti
N.d.R.: Per la precisione, la frase stampata sulla pergamena non è del compianto
Vitaliano Peduzzi, che tra l’altro era contrarissimo all’istituzione di questo riconoscimento e non avrebbe mai osato “autoriconoscersi”.
La frase, frutto di una ricerca bibliografica effettuata da Romano Brunello, faceva
parte di una rosa di aforismi d’autore: nella
rosa è stata scelta proprio quella di un
anonimo, ma per profondità e stile potrebbe benissimo essere attribuita a Vitaliano
Peduzzi.
4 - Veci e Bocia
Giugno 2005
VITA SEZIONALE
Sintesi dei verbale delle riunioni del Consiglio Direttivo Sezionale
Ecco il nostro nuovo Consigliere nazionale
7 marzo 2005
Prima riunione dopo l’Assemblea Ordinaria.
Il CDS ha preso atto dei risultati delle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali, ed il Presidente Urbinati
ringrazia i Consiglieri, i Revisori ed i
componenti la Giunta di scrutinio
uscenti per il lavoro fatto per la Sezione augurando buon lavoro a tutti
i neo eletti.
Il CDS prende atto che il Presidente
Urbinati ha indicato Antonio Fenini
come Vice Presidente Vicario.
Incarichi Sezionali. Sono approvate
le sole proposte per la Segreteria Sezionale (Giuseppe Borella) e del Segretario del CDS (Gianni Papa), rimandando la decisione sugli altri incarichi alla successiva riunione.
Adunata Nazionale. Viene preso atto
del tema dell’Adunata e viene presentata la situazione organizzativa per
la partecipazione della Sezione con
il campo a Parma.
Prossime attività: il CDS prende atto
che il 23 ottobre 2005 ci sarà il 50°
del Gruppo di Missaglia e stabilisce
la data della Festa autunnale nei
giorni 15 e 16 ottobre 2005.
2 aprile 2005
La riunione si è tenuta presso la sede
del Gruppo di Cesano Maderno con
un sopralluogo alla struttura 3P per
prendere conoscenza dell’andamento dei lavori.
Incarichi Sezionali. Vengono discusse ed approvate le proposte del Comitato di Presidenza per la distribuzione degli incarichi sezionali annuali e l’attribuzione ai Consiglieri dei
Gruppi di competenza.
Regolamento sezionale di PC. Il CDS
approva il testo preparato dalla apposita Commissione che verrà così
inviato alla Sede nazionale.
Adunata nazionale. Viene approvato
il motto dello striscione: “Uniti per
(r)esistere” e sono discussi dei dettagli organizzativi tra cui la copertura
a carico della Sezione di alcuni costi
comuni.
Festa di Primavera. Si è preso atto
delle prime decisioni in merito (conferme per data e luogo), e si delibera
di affidare la gestione alla Commissione operativa che ha lavorato per
le precedenti edizioni della festa.
Riconoscimento ai Soci anziani. Si delibera che la cerimonia avverrà presso la sede sezionale il 7 maggio.
Viene presentata la seconda edizione
del corso introduttivo sulle tecniche
giornalistiche che sarà tenuto a Lacchiarella nella stessa data della premiazione del Concorso letterario
28 aprile 2005
Adunata Nazionale. Sono stati discussi ed aggiornati i dettagli della partecipazione della Sezione (assegnazione degli spazi prenotati al campo sezionale, incarichi ed ordine sfilamento).
Festa di Primavera. Viene presentato
lo stato dell’organizzazione e sono
discussi alcuni dettagli organizzativi.
40° Raduno a Ponte Selva. Sono discussi alcuni aspetti organizzativi e
l’impegno dell’Unità di PC.
Comitato di Redazione di Veci e Bocia. Su proposta del Direttore Responsabile, il CDS approva la linea editoriale e la composizione del nuovo CDR
del periodico sezionale.
31 maggio 2005
La riunione si è tenuta presso la sede
del Gruppo di Paderno Dugnano.
Il Presidente introduce Michele Casini, socio della Sezione e neo Consigliere nazionale.
Adunata di Parma. Il Presidente esprime soddisfazione per la riuscita del
campo sezionale, e per la buona qualità dello sfilamento della Sezione. Il
CDS condivide il parere del Presidente.
Festa di primavera. Il CDS prende atto
dei riscontri positivi in termini di collaborazione tra i Gruppi e dei bilanci
preliminari della festa.
50° del Gruppo di San Vittore Olona.
Il Presidente invita tutti a farsi parte
attiva per una massiccia presenza di
soci.
Raduno di Ponte Selva: sono discussi
alcuni dettagli organizzativi.
Stampa alpina. Il Direttore di Veci e
Bocia illustra la campagna “Leggete
la Stampa alpina” per sensibilizzare i
soci ad una maggiore attenzione verso i nostri strumenti informativi.
Adunata di Asiago. Il Presidente informa sui contatti in corso per ottenere un’area per il campo sezionale.
In passato mi sono occupato attivamente di altri ruoli volontari all’interno
di diverse istituzioni e ora sono particolarmente onorato di essere stato chiamato a partecipare al Consiglio Direttivo Nazionale, pur comprendendo che
questo incarico sarà certamente molto
impegnativo. Nel contempo, credo che
l’esperienza sarà particolarmente stimolante in quanto i tempi che l’associazione si trova ad affrontare sono di significativo cambiamento rispetto agli
anni passati, non fosse altro che per la
definitiva cessazione della leva obbligatoria. Peraltro, questo potrà rappresentare, sia per il presente che per il
futuro, un grande stimolo a dare maggiore impulso ed efficacia al coinvolgimento degli Alpini che ancora non hanno aderito alla associazione; magari
proprio richiamandoli ancor più a quello spirito “alpino” che dovrebbe ulteriormente rinsaldarsi per la prevista riduzione del ricambio. Certo questo
obiettivo può non essere facile da raggiungere, considerato che la vita quotidiana ci porta spesso ad essere distratti rispetto a forme di aggregazione
magari un po’ dimenticate o quanto
meno più lontane, ma credo che si possa
dire che agli Alpini piace fare anche le
cose difficili.
A questo si aggiunga il confronto di
opinioni tuttora aperto su eventuali
nuove iniziative nei confronti di persone che, pur non avendo prestato
servizio militare nelle Truppe Alpine,
sono vicine alla cultura e alle tradizioni
che hanno sempre contraddistinto il
nostro Corpo.
Probabilmente occorrerà anche cercare di diffondere sempre più l’immagine
degli Alpini, oltre che con riferimento
alle lontane tradizioni ed ai loro gloriosi meriti, per il ruolo che hanno avuto
nel recente passato e che ricoprono nel
presente sia in armi (basti pensare ai
numerosi interventi di pace che le Truppe Alpine hanno effettuato negli ultimi
anni) che nell’ambito degli interventi
civili di assistenza. In una realtà come
quella attuale, in cui l’informazione attraverso le varie forme di mass media è
divenuta essenziale per la diffusione
di qualsiasi messaggio, forse si potranno conquistare ulteriori presenze che
consentano una sempre più diffusa conoscenza da parte di tutti del ruolo già
acquisito dall’associazione nel rispet-
I NOSTRI CORI
Il Coro ANA “Monte Cervino” del Gruppo di Gessate
Il Coro “Monte Cervino” del Gruppo
Alpini di Gessate della Sezione A.N.A.
di Milano nasce nell’autunno dell’anno 2002 da un gruppo di appassionati
del canto di montagna che, raccogliendo l’invito del Gruppo Alpini locale,
inizia a muovere i primi passi nel repertorio classico del canto di montagna e
del canto legato alle vicende valorose
delle Truppe Alpine.
Il nome che il Coro si è dato è un omaggio alla stupenda cima della Valle d’Ao-
sta che ogni volta lascia meravigliato
e stupefatto l’essere umano che ha il
piacere di vederla da vicino.
Nel repertorio sin qui acquisito vi sono
autori di elevata caratura musicale che
hanno saputo tradurre in musica le
bellissime storie e le stupende immagini che la montagna racconta da sempre con sensazioni ed emozioni grandissime. Il Coro, nonostante la sua giovane età, ha già tenuto svariati concerti: tra tutti ci piace ricordare i due
concerti estivi degli anni 2003 e 2004
tenutisi in Val Badia. Attualmente il
Coro è composto
da circa 30 elementi ed è diretto dal
Maestro Costante
Ronchi già Ufficiale della Brigata Alpina Tridentina.
GG
to delle tradizioni e dei valori ad essa
legati.
Per esempio, credo che in occasione
della recente adunata nazionale a Parma la cittadinanza locale, che non aveva mai avuto modo di assistere ad un
evento di quel genere, abbia avuto
l’opportunità di avvicinarsi concretamente alla realtà dell’associazione per
comprenderne, al di là degli aspetti puramente esteriori della manifestazione
che a occhi impreparati possono a volte apparire goliardici, anche l’alto impegno sociale che la stessa mantiene
in tutte le occasioni in cui le viene richiesto.
E credo che in questa direzione si possano sempre trovare ulteriori spazi di
diffusione della nostra storia, cultura
e ruolo, anche attraverso una sistematica e attiva presenza nei confronti delle
istituzioni.
Negli anni scorsi, sia pure dall’esterno, ho avuto l’occasione di conoscere
e frequentare alcuni Consiglieri nazionali e, quindi, di cominciare a vivere
un po’ più da vicino l’associazione e
credo che il ricambio “programmato”
dei Consiglieri sia una buona garanzia
per un proficuo lavoro che esprima
quella continuità che una associazione così importante necessariamente
richiede.
Inoltre mi piace ricordare che, per una
simpatica coincidenza, la partecipazione al CDN mi darà l’occasione di tornare a lavorare, dopo tanti anni, anche
a contatto con il Generale Cesare Di
Dato, attuale Direttore de L’Alpino,
che è stato il mio Comandante (allora
Tenente Colonnello) quando ero Sottotenente alla 134a Compagnia del Battaglione Aosta.
Per quanto riguarda la Sezione di Milano, alla quale sono iscritto dall’ormai lontano 1974, credo che con la direzione del Presidente Giorgio Urbinati stia lavorando molto attivamente,
soprattutto sviluppando la partecipazione di tutti i Gruppi e proponendo
molte iniziative. A questo proposito mi
pare che la presenza della Sezione nell’ambito locale esprima la massima disponibilità e una buona programmazione; questo nel pieno rispetto del
ruolo di sostegno che la Sezione di Milano ha sempre svolto a servizio dell’intera associazione.
Michele Casini
Veci e Bocia - 5
Giugno 2005
PROTEZIONE CIVILE
Anche i nostri Volontari mobilitati per le vicende romano-vaticane
Roma! È un nome che evoca qualcosa di
grande e che si pone al di sopra delle nostre
piccole beghe provincialistiche. Un nome
che significa la civiltà dei Cesari cui è debitrice tutta la civiltà mondiale, che ha lasciato una lingua, parlata, oggi, da miliardi di
persone, sotto le varie forme in cui si è
evoluta. Che ha lasciato un’eredità di diritto, di ordine, di unità e di pace ricordate e
sognate per lungo tempo come una “età
dell’oro” da buona parte dell’umanità.
“Roma” è un nome che significa anche una
guida morale e spirituale mondiale, cui fanno riferimento miliardi di esseri umani di
tutte le fedi e religioni, poiché quando parla la massima autorità romana, il Sommo
Pontefice, nessuno può restare indifferente, sia che concordi e ritenga di obbedire a
ciò che dice, sia che si senta in completo
disaccordo.
Roma, in questo ultimo scorcio di tempo,
con la scomparsa di papa Woitjla, è stata
letteralmente il centro del mondo. E in questo ideale “Centro del Mondo” non potevamo mancare noi, gli Alpini: c’eravamo, e
in forze come Unità di Protezione Civile.
Non intendo qui redigere una cronaca precisa, le nostre cronache sono in fondo tutte
uguali. Che si vada a Roma o sul Monte
Grappa, ci si ritrova di solito ad ore, per
molti, un po’ scomode, si parte tra mille
questioni, dopo un po’ ci si ricorda di aver
dimenticato qualcosa (forse una motosega!?) che però tutto sommato questa volta
non era essenziale.
Ci si ferma con la colonna a ristorarsi con
qualcosa, si riparte e si arriva, anche se il
luogo di arrivo, questa volta, era il centro
nazionale della Protezione Civile, situato a
qualche distanza da Roma.
Possiamo aggiungere che c’eravamo in entrambe le occasioni, quella triste del pelle-
grinaggio alla salma del Papa deceduto e
dei suoi funerali, e quella lieta dell’inaugurazione del nuovo papato.
“Morto un Papa se ne fa un altro!”. Al di
fuori del significato immediato, che appare
quanto meno cinico, il proverbio ha un significato molto più profondo ed è quello
concernente l’eternità della Chiesa Cristiana che prosegue il suo viaggio terreno a
prescindere dalle singole persone: “non prevalebunt”, dice il Vangelo.
La stanchezza è per noi il risultato finale di
questo “essere stati presenti”. È stata veramente molta, sia per impiantare una vera
e propria tendopoli, sia per partecipare al
meticoloso servizio d’ordine e sicurezza
impostato per gestire gli innumerevoli pellegrini che si sono riversati nella Città Eterna.
Questa “tendopoli” è stata definita da voce
di popolo come la “tendopoli degli Alpini”, in quanto a costruirla, e si è trattato di
oltre 600 tende, siamo stati proprio noi, gli
Alpini. Ciò merita una riflessione a parte
perché, mentre una settantina di Alpini
delle sezioni di Trento, di Padova, noi di
Milano e di altre, si affaticavano – e conosciamo tutti i pesi e le dimensioni delle
tende ministeriali – i volontari delle varie
“Croci”, “Misericordie”, “Assistenze”,
“Protezioni” ecc.., stavano mollemente distesi sui prati circostanti, assistendo al
nostro andirivieni con occhi benevoli e riposati.
Salvo poi prendere prontamente possesso
dei ricoveri da noi messi in piedi: sembra
che tutta la scena sia stata immortalata anche da qualche popolare programma di satira (forse ….“Striscia la notizia”??).
Il riposo notturno è stato di poche ore in
entrambe le occasioni, insufficienti a ristorarci dall’energia spesa. Così come il cibo,
che è di solito abbondante nelle occasioni
di ritrovo della Protezione Civile, ma che
questa volta era un poco… improvvisato.
Tante sono state le manifestazioni di stima, o quanto meno di considerazione e simpatia, nei confronti di noi Alpini: dal barista che nonostante il pressante afflusso di
clienti si sofferma a chiacchierare di neve,
di montagne, di Alpi, a quello che di fronte
alla richiesta di alcuni “bianchi” utilizza i
bicchieroni della Coca Cola anziché i soliti
microscopici calici cui siamo abituati!
Anche all’interno del campo della Protezione Civile Nazionale, situato a Castelnuovo di Porto Capena ad una trentina di
chilometri da Roma, gli Alpini vengono considerati un po’ la nobiltà da invidiare.
Tante le persone che ci guardano con simpatia, tante quelle che vogliono “attaccare
bottone”, tante quelle che non aspettano
altro che un invito per scambiare due chiacchiere e fare un brindisi insieme: ti chiamano da lontano per sapere da dove veniamo,
comunicano parentele e conoscenze con Alpini, parlano di luoghi dei nostri monti da
loro conosciuti e frequentati, fino ad arrivare allo scambio di indirizzi ed alle promesse di rivederci.
Un capitolo a parte è da dedicare ai cosiddetti “pellegrini” affluiti da ogni parte del
mondo. Polacchi con le loro bandiere bianche e rosse e cartelli che indicano le località
di provenienza, impronunciabili da un italiano. Scolaresche francesi tutte con bandiera, seminaristi bavaresi con tanto di cartelli inneggianti al nuovo papa: “Papst Benedikt XVI”!
Messicani dall’aspetto “indigeno”, le suore indiane di Madre Teresa, Filippini, Africani, Americani, Libanesi, Italiani di tutte
le regioni (“Quando vedo un Alpin me par
de essar a casa” ci dice un tale dell’Altipia-
no di Asiago).
E poi i Carabinieri che ci confidano di non
farcela proprio più dopo ore di servizio
(“Sono in coma”), peraltro le stesse che
anche noi avevamo fatto, e gli ettolitri di
acqua distribuiti, e i giornali che non riuscivano ad affluire alle edicole a causa dei blocchi delle strade messi in atto dalla sicurezza.
Ed anche un contrasto con un tizio della
Forestale, forse un po’ troppo rigido, per
non dire altro, inviperito con chi scrive perché avevo spostato le transenne per far
uscire dalla coda un vecchietto alto un metro e cinquanta e più vicino ai novanta che
agli ottanta.
E le suore spagnole cui abbiamo offerto i
nostri caffè autoriscaldanti che ci hanno
ringraziato con sorrisi, commozione e strette di mano, e i genovesi (“Grazie di averci
fornito le indicazioni giuste”), i romani, i
napoletani, i pellegrini delle parrocchie
brianzole… Impossibile ricordare tutto e
tutti. Infine, dopo le cerimonie religiose seguite attentamente, anche se un po’ in “trance” per la stanchezza, è iniziata la ritirata
con i pullman che ci riprendono e ci riportano alla base. E la doccia e il riposo, e
dopo, a coronamento di tutto una cena luculliana per compensarci dei sacrifici.
Penso di esprimere il pensiero di tutti se
dico in conclusione che nonostante lavoro,
stanchezza, cibo scarso, tende e gabinetti
non esattamente puliti, la nostra presenza
a Roma sia stata comunque un’esperienza
indimenticabile, vissuta, se non da protagonisti, quanto meno da attori e non di secondo piano.
La vera protagonista era la Chiesa Universale (questo vuol dire Cattolica) nella sua
interezza e continuità.
Quintilio Fostini
15 e 16 Aprile 2005 a Sarnico esercitazione del 2° Ragruppamento
Ventotto volontari della nostra Unità
di P.C. sono intervenuti venerdì 15 aprile a Sarnico, sede del campo base e,
come primo lavoro, abbiamo montato
il tendone-dormitorio. La sorte ha voluto che al Nucleo di Milano venisse
assegnata una zona di terreno antistante il lago d’Iseo con bella vista
panoramica ma in forte pendenza, così
da favorire, durante la pioggia del sabato, un vero allagamento all’interno
del tendone. Pura fatalità, oppure tendone da sostituire con altro avente
caratteristiche più consone all’uso?
Alla Sezione di Milano è stato assegnato un cantiere di lavoro nel Comune di Foresto Sparso, a 10 Km. dal campo base. Il lavoro consisteva nella pulizia di un chilometro dell’alveo del torrente che scende abbastanza ripido
verso il lago. Quattro squadre di nostri volontari operavano, distanziate fra
loro e dotate dei mezzi necessari, per
tagliare alberi invadenti il greto del torrente, con la sistemazione di tutto il
legname sopra le sponde, alte a volte
anche diversi metri.
Si è iniziato a lavorare alle 7.30; verso
le 10 una pioggia insistente ci ha costretto a coprirci con mantelle varie,
ma non ci ha fatto rallentare i lavori
che sono terminati, come previsto da
programma, alle 13.
Il capogruppo del Gruppo A.N.A. di
Foresto Sparso, che è anche Sindaco,
ci ha guidato alla sede del Gruppo, per
il rancio offerto a circa 70 volontari,
tutti operatori di P.C.
Il Gruppo è intitolato al capitano Gennaro Sora, detto “l’Alpino del Polo
Nord”. Leggendo il volume che il Capogruppo-Sindaco ha regalato alla
nostra Sezione, si apprende che G. Sora
nacque il 18/11/1892 e morì improvvisamente il 22/06/1949, col grado di colonnello. Combattè nella Grande Guerra come ufficiale degli Alpini nelle zone
del Montozzo, dell’Albiolo, del Lagoscuro e del Presena. È ricordato per la
vicenda del dirigibile Italia, che sorvolò il Polo Nord il 24 maggio 1928. Il giorno dopo, coinvolto in una terribile bufera di neve, nebbia e vento, il dirigibile perse quota e si sfasciò sulla calotta
di ghiaccio. A rendere famoso il capitano Sora è soprattutto l’impresa di
salvataggio da lui compiuta con altri
otto Alpini. Pochi sanno che Gennaro
Sora scrisse di getto a Malga Pedrer il
4 luglio 1935 la famosa “Preghiera dell’Alpino dell’Edolo”, che in seguito,
con poche modifiche, è diventata la
preghiera ufficiale delle nostre Truppe
Alpine. Ho voluto citare la personalità
dell’Alpino Gennaro Sora proprio perché Foresto Sparso è il suo paese natale, e lì oltre cento Alpini costituiscono un valido gruppo A.N.A. dedicato
proprio a lui.
Ma torniamo al nostro lavoro. L’intervento ha avuto termine la sera di sabato: la domenica siamo stati spettatori
di una simulazione di incendio boschivo con relativo spegnimento. In questo campo alcuni nuclei di P.C. della
sezione di Bergamo sono veramente
efficaci, anche grazie alla loro dotazione di attrezzature antincendio.
Al rientro al campo base, l’aver trovato il tendone completamente allagato
ci ha un poco demoralizzati; poi la pioggia continua e la giornata seguente
senza interventi in programma hanno
fatto il resto. Quindi…fine dell’esercitazione! Abbiamo promesso al capogruppo di Foresto Sparso il nostro
guidoncino sezionale per ricordare il
nostro passaggio nella loro bellissima
sede, e certamente, come ci ha confermato il nostro Presidente venuto a trovarci, si troverà un’altra occasione per
consegnarlo.
A proposito di Foresto Sparso, il nome
ha un significato etimologico preciso:
“Foresto” da foresta perché fino al
1500 vi era un’immensa foresta che da
Villongo si estendeva sino a Trescore
Balneario e “Sparso” perché non esiste un vero e proprio “centro”, ma
l’abitato è costituito da gruppetti di
case distribuiti su diversi colli e dossi.
Chi scrive è anche componente la
Squadra di Intervento Alpino (S.I.A.P.C.) che in due casi è stata chiamata a
mettere in sicurezza due motoseghisti
operanti su una impervia riva del torrente. La sicurezza deve sempre prevalere su tutto, ed ogni intervento
deve esser fatto con i mezzi giusti; noi
li abbiamo, ed abbiamo una grande
capacità operativa. Chi ci vede operare potrà pensare che siamo un poco…
lenti, ma la fretta è sempre causa di
incidenti.
Nello stesso “fine settimana” altri nostri volontari di P.C. erano a Cesano
Maderno per i lavori di ristrutturazione del capannone che ospiterà la sede
della nostra Protezione Civile. Qui il
lavoro da fare è ancora molto, quindi
ci saranno altri fine settimana che vedranno la partecipazione di nostri volontari all’opera.
Venite ad aiutarci, ed informatevi per
le date di presenza.
Da ultimo, per la cronaca, sette nostri
volontari sono stati a Roma per cinque giorni in occasione della morte di
Giovanni Paolo II. Purtroppo il “Gazzettino Padano” ha parlato solo degli
Alpini comaschi, che erano una trentina, dimenticando gli Alpini milanesi...
ma evidentemente a Como c’è una cronista più informata!
Giovanni Frattini
6 - Veci e Bocia
Giugno 2005
VITA NEI GRUPPI
ABBIATEGRASSO
La Sa
gra delle ciligie non può mancar
e
Sag
mancare
Riuscitissima anche la 13a edizione della “Sagra delle ciliegie” che si è svolta
il 4 ed il 5 giugno, iniziata quest’anno
con un concerto tenuto dal coro “Stella Alpina” di Bareggio presso il quadriportico della Basilica di S. Maria
Nuova. Il concerto, il cui tema è stato il
medesimo dell’Adunata di Parma “Ma
un alpino ci sarà sempre”, ha avuto un
notevole successo di pubblico: circa
400 le persone sedute nel sagrato che
hanno seguito attentamente il bel programma di canti, per la maggior parte
attinenti al mondo degli Alpini.
I commenti al termine erano oltremodo
positivi. Tanti auspicavano il ripetersi
più frequentemente di queste belle serate. L’ingresso libero non ha impedito la raccolta di una discreta somma di
offerte che il Gruppo devolverà per la
ricostruzione di 20 villaggi indiani, con
una iniziativa già in atto nella nostra
zona a livello intercomunale. Il clima
gradevole della serata e la perfetta acustica ambientale hanno fatto il resto,
ed al termine del concerto, al momento
del rinfresco con i coristi, abbiamo
potuto dare sfogo alla nostra “verve
canora” di entusiasti, anche se non a
livello professionale, dei canti degli
Alpini. È stata davvero una magnifica
serata che ha fatto da prologo al gran
lavoro del sabato 4 e della domenica 5
giugno nel corso dei quali, oltre alla
vendita di ciliegie, la cucina del Gruppo ha funzionato a pieno ritmo. Una
notevole quantità di spettacoli collaterali ha caratterizzato la domenica pomeriggio, portandoci presto a sera: un
saggio delle ormai affezionate ginnaste del Gruppo Sportivo ”Europa”,
una dimostrazione di giovanissimi atleti di karate, una spettacolare serie di
danze indiane da parte di due bravissime danzatrici, un saggio competitivo di alpinismo giovanile da parte della locale sezione del CAI ed un divertente spettacolo molto partecipato e
seguito dai bambini presenti.
Nel corso della sagra abbiamo ospitato numerosi banchi con iniziative di
solidarietà: la vendita di stelle alpine a
favore del gruppo locale ANFASS, il
banco del progetto “Chernobyl” che
ospita ogni anno circa 30 bambini, il
banco del commercio “Equo e solidale” con la vendita di prodotti vari, il
banco dell’Associazione “Amici Missioni Indiane” con la vendita di tessuti e veli, ed il nostro banco delle cose
vecchie e usate.
La presenza di questi banchi è stata
per noi qualificante, perché nelle nostre varie manifestazioni fa sempre
capolino la solidarietà verso gli altri.
Lo facciamo senza fatica perché è nel
nostro DNA.
Alberto Valsecchi
CASSANO D’ADDA
De
gno risalto alla ffesta
esta della R
epub
blica
Degno
Re
pubb
Come già fanno da alcuni anni, gli
Alpini di Cassano, per il 2 Giugno,
Festa della Repubblica, hanno centrato il loro lavoro sul Tricolore ed
hanno prodotto un interessantissimo
libretto con la storia della nostra Bandiera, e vi invitiamo a prendere visione di questa bellissima pubblicazione. Una copia è stata distribuita a tutti i Capigruppo
L’impe
gno dei Soci
’impegno
“Bersagliere ha cento penne, ma l’Alpin ne ha una sola…” e solo due mani,
però in questo ultimo mese gli Alpini di
Cassano d’Adda avevano cento mani.
Il nostro capogruppo ha pensato bene
di condensare una infinità di iniziative,
impegni e lavori extra che hanno messo a dura prova la pazienza e la proverbiale parola “presente” che ogni Alpino (iscritto alla nostra Associazione)
manifesta quando il capo chiama.
Senza entrare nei particolari ecco cosa
ha spaventato noi baldi giovani:
1) la stesura del libretto “Storia del Tricolore”
2) l’allestimento della mostra “Storia del
Tricolore”
3) l’organizzazione dei turni presso
l’esposizione
4) l’imbandieramento di Piazza Garibaldi e la distribuzione del Tricolore alla
cittadinanza
5) l’imbandieramento del parco “Belvedere” in occasione della festa del 2
giugno
6) l’allestimento della vetrina della Proloco con tema “Il Tricolore”
7) il supporto logistico e di cucina alla
festa dell’oratorio Sant’Antonio.
Certo gli altri Gruppi sviluppano maggior lavoro e per loro questo cose sono
di ordinaria amministrazione; ma gli altri Gruppi non conoscono gli alpinacci di Cassano: il comandamento “armiamoci e partite” è molto sentito e
rigorosamente osservato.
Invece la penna dell’Alpino ha saputo assolvere a tutti gli incarichi e svolgere un buon lavoro con la soddisfazione di una buona riuscita anche se,
ovviamente, abbiamo dovuto rinunciare ad ulteriori richieste di collaborazione che erano nel frattempo arrivate…
ROSELU
Il Gruppo ha recuperato un opuscolo del programma del Primo Convegno A.N.A. sull’Ortigara, la nostra
prima adunata del 1920: sono quattro pagine formato A5. Una copia è
stata distribuita ai Capi Gruppo. Chi
fosse interessato a questo documento
può richiederlo presso il proprio
Gruppo o in Sezione.
LIMITO - PIOLTELLO - SEGRATE
ARCONATE
Il Gruppo in lutto
Ricordo del Capogruppo Carlo Colombo
È importante per il nostro Gruppo ricordare l’ultimo saluto a Roberto Locatelli, nostro Alpino e fedele collaboratore di ogni iniziativa. Attraverso
il notiziario sezionale voglio esprimere il rammarico di tutti noi per l’improvvisa e prematura scomparsa del nostro
Roberto, rinnovando il cordoglio alla
moglie Rosangela, sorella del Consigliere sezionale Benito Tinti. Numerosa la partecipazione degli Alpini alle
esequie (quasi la metà del nostro Gruppo era presente), con le rappresentanze dei Gruppi di Melzo e di Gessate,
con i relativi Gagliardetti, e con la presenza del Vessillo sezionale e del Coro
ANA di Melzo.
Feci visita a Roberto prima delle feste
di Natale, e da questo doveroso incontro trassi lo spunto per formulare
le parole di commiato, prima che lo accompagnassimo all’ultima dimora.
Il nostro Roberto è “Andato Avanti”.
Ricordo ancora quelle semplici parole
scambiate non molto tempo fa, come
si usa fare fra noi Alpini, quando già le
cose non andavano come avrebbero
dovuto…“Forza Roberto, tieni duro,
non perdere la speranza, non ti permetto di mollare. Gli Alpini quando
devono tenere una posizione non indietreggiano; il dovere innanzi tutto”.
Ed insieme stringevamo i pugni in segno di vittoria.
Ma per questo sacrosanto dovere non
potevamo prevedere quello che solo
ora, nostro malgrado, dobbiamo accettare.
Il lavoro, l’amore e la fede accompagnano la vita di ogni persona, e più
questi valori sono determinanti più
questa vita viene esaltata dal ricordo.
Da ora noi affidiamo la sua anima alle
nostre preghiere.
Noi rimarremo sempre fedeli a quanto
un vero amico ci può lasciare, il suo
ricordo e la sua immagine non si esauriranno, egli rivivrà in noi nel profondo dei nostri cuori, ci aiuterà e ci darà
lo stimolo per continuare. Ed abbiamo
poi recitato la Preghiera dell’Alpino.
Ciao Roberto, ci rivedremo tutti nel Paradiso di Cantore.
Roberto Luciani
Alcuni Gruppi hanno un nuovo Capo...
e a Lacchiarella si è svolto il Concorso Letterario.
Ci eravamo ripromessi di completare la rassegna dei nuovi
Capigruppo su questo numero, invece ragioni di spazio e di
tempo non ci hanno consentito di mantenere la parola.
Ci scusiamo e promettiamo che nel numero di Settembre
daremo sicuramente spazio ai due argomenti.
Caro Carlo, Alpino, Amico,
collega: chi ha
avuto il grande
privilegio di conoscerti non
potrà mai dimenticarti.
La tua cultura e
la tua sensibilità hanno fatto
di te un uomo unico. I tuoi sorrisi, le
tue parole rassicuranti facevano dimenticare le tue debolezze. E chi non
ne ha ?! Ricordo che quando ti elessero capogruppo, mi dicesti: “ non sarò
forse come il re di maggio?”
Dentro di te si celavano una grande
volontà e un’altrettanta vulnerabilità.
Sei stato sì, Carlo, re di maggio, ma
quello che hai insegnato tu in così poco
tempo, pochi uomini riescono a darlo
nel corso di una vita.
Grazie Carlo.
F.B.V.
MISSAGLIA
Anche questo Gruppo piange il Capogruppo
Purtroppo anche il Gruppo di
Missaglia ha
perso il suo Capogruppo in
un’età in cui di
solito un Capogruppo dà il
meglio di sé.
Ma Giuseppe
Cazzaniga aveva già dato il meglio di
sé gestendo il Gruppo in un momento
particolarmente difficile e nel contempo entusiasmante.
Durante la sua gestione è sorta quella
sede che costituisce giustamente l’orgoglio del Gruppo ed anche di tutti noi,
perché si può tranquillamente affermare che sia una fra le più belle sedi di
Gruppo.
Solitamente i Gruppi che si costruiscono la sede affrontano una marea di difficoltà di ogni genere: a Missaglia Giuseppe ne ha avuta una in più, per l’ostinata opposizione di un personaggio
che ha tentato in tutti i modi di mettergli il bastone fra le ruote.
Alla fine l’ha spuntata alla grande ed
ha avuto la soddisfazione di vedere la
splendida sede affollata non solo di
Soci del Gruppo, ma anche di tanta
gente missagliese, felice di trascorrere
qualche ora di evasione in un luogo
tranquillo e distensivo.
Grazie Giuseppe, grazie a nome dei tuoi
Alpini, ma anche da parte di tutta la
Sezione e l’intera Associazione.
R.B.
Veci e Bocia - 7
Giugno 2005
VITA NEI GRUPPI
SAN VITTORE OLONA
Festeggiato il primo mezzo secolo di vita
Non sembra vero, ma è finita. Ci sembra
quasi strano il non dover più correre per
mettere in pratica tutto quello che abbiamo pianificato ed organizzato per festeggiare il nostro 50° anniversario di fondazione.
Domenica 12 giugno è stato l’epilogo delle
manifestazioni iniziate un mese e mezzo
prima per “introdurre” anche la cittadinanza all’evento per noi storico.
Le attività sono iniziate ufficialmente il 30
aprile con l’incontro con gli studenti delle
scuole medie sanvittoresi, quando, coadiuvati dall’intervento di Palmino Locatelli reduce di Russia del Gruppo di Magenta, abbiamo dato gli spunti per la partecipazione al concorso letterario avente per
tema proprio le Penne Nere.
All’inizio di maggio è stata allestita una
riuscita mostra di cimeli storici ed alpini,
con una sezione fotografica rievocativa
della nostra storia e dell’opera di Paolo
Caccia Dominioni, alla memoria del quale
il nostro Gruppo è ora dedicato.
Nel corso della mostra è stato ufficialmente presentato il libro che abbiamo fortemente voluto per ricordare degnamente i
nostri primi 50 anni. Il fatto di avere avuto
un notevole aiuto economico da parte di
due importanti istituzioni ci ha permesso
di mettere a disposizione il volume devolvendone l’intero ricavato all’opera di Don
Claudio Lunardi, un nostro concittadino
missionario che opera da anni a Djamboutou in Cameroun, dandoci così la possibilità di tenere fede al motto associativo “Ricordare i morti aiutando i vivi”.
Il programma della festa vera e propria è
stato rispettato, e così sabato 11 giugno gli
amici del Coro A.N.A. Milano si sono esibiti nel Santuario di fronte alla Sede in un
concerto che ha riscosso un successo a dir
poco strepitoso a giudicare dagli applausi
interminabili e dai lucciconi agli occhi che
hanno afflitto buona parte del pubblico:
non sarà che l’alpinità comincia ad essere
contagiosa?
Unico neo della serata la mancanza di quasi tutti i ragazzi che dovevano essere premiati al concorso letterario, forse distratti
dagli imminenti esami. Per fortuna era presente la prima classificata che si è presa gli
applausi per tutti, anche per gli assenti.
Domenica mattina i nostri sguardi erano
rivolti al cielo, e mentre all’alba giravamo
per il paese ad attaccare le bandiere ai pali,
le nostre preghiere erano rivolte a tutti i
Santi, conosciuti e non, perché ce la facessero buona, dal momento che il tempo era
alquanto incerto e scappava pure qualche
goccia. Evidentemente le suppliche mete-
reologiche hanno
sortito l’effetto desiderato, perché infine un bel sole ci ha
ripagati partecipando anche lui alla nostra festa.
E dopo è stato un
susseguirsi di corse,
telefonate e contatti per assicurarsi
che tutto fosse a
posto, strette di
mano alle Autorità
ed agli amici della
Sezione che poco a
poco si radunavano
all’ammassamento
e con noi davano inizio alla cerimonia.
Devo confessare che l’ingresso in chiesa
mi ha davvero emozionato, non mi aspettavo tanta gente, ma quello che più mi ha
lasciato a bocca aperta è stata la presenza,
ai lati dell’altare, dei due Carabinieri in alta
uniforme che hanno riscosso l’ammirazione di tutti e che ci hanno scortati anche
durante tutte le altre fasi delle cerimonie
seguite alla S. Messa.
Grazie ragazzi
dell’Arma, ci avete fatto un regalo magnifico! Leggere la Preghiera dell’Alpino mi ha
procurato una soddisfazione indescrivibile. Ed è stato forse allora che ho capito che
tutto era andato bene, perché eravamo giunti al momento più sacro ed importante della giornata e della festa intera.
All’uscita, subito l’alzabandiera e poi la
deposizione di una corona ai Caduti. E la
bella sfilata diretta alla nostra Sede dove
abbiamo successivamente inaugurato il monumento dedicato alle nostre cinque Brigate (perché per noi esisteranno sempre tutte e cinque), e la targa ricordo della giornata
con la dedica al Col. Paolo Caccia Dominioni.
Ci sono stati i discorsi di rito delle Autorità, con il Sindaco, i familiari di Paolo Caccia Dominioni ed il Presidente Urbinati, ed
anche il mio. Giuliano Perini, oratore ufficiale, ci ha ricordato il significato ed i valori
dei 50 anni di vita del nostro Gruppo.
Ed infine, a cerimonia terminata e finalmente liberi dalle preoccupazioni, ecco il
liberatorio “rompete le righe” ed i saluti, i
ringraziamenti e gli incontri con gli amici
presenti.
Il rancio è stato l’occasione di scaricare le
preoccupazioni della vigilia e passare un
pomeriggio in buona compagnia mangiando e cantando le nostre canzoni accompagnati dalla fisarmonica del nostro Gianni
Papa che ha saputo trascinare i (a sentir
loro...) cantori.
Tutto bene quindi e voglio riportarvi il bellissimo ricordo delle decine di persone che
nella settimana precedente, mentre distribuivamo le bandiere nelle case sul percorso, ci rincorrevano per strada chiedendoci
il Tricolore. Anche a pagamento ma lo
volevano! E ti viene da pensare che l’appello del Presidente Ciampi è stato accolto
dalla gente comune e che varrebbe la pena
di fare ancora qualcosa per dar loro una
mano a recuperare il senso del Tricolore...
Ed alla fine, ma è meglio non parlarne per
scaramanzia, certi discorsi sugli impegni
futuri fatti a botta calda dai bocia del
Gruppo:“se son rose fioriranno” ...noi tutti
ci speriamo!
Franco Maggioni
Una bella iniziativa del Gruppo
Il Gruppo di San Vittore Olona ci parla di
una sua bella iniziativa. Periodicamente il
Gruppo invita in sede tutti i Carabinieri
della locale stazione per una serata in amicizia e cordialità.
Pio Cestarolli ce ne parla in forma di lettera. Leggiamola e prendiamo spunto…..
Ciao Gianni,
anzitutto grazie per aver partecipato con Giuliano Perini all’annuale serata che il Gruppo di San Vittore Olona ha
tenuto in compagnia dei Carabinieri della
vicina Stazione e della Polizia Urbana. Nell’occasione mi avevi chiesto di farti avere
quattro righe per il nostro “Veci e Bocia”:
io ci provo, sperando di ottenere almeno la
sufficienza.
Come avrai potuto notare per noi l’incontro ha superato ormai la fase dell’ufficialità caratteristica della “prima volta”: fine
dei discorsi di rito, degli scambi di coppe,
quadri, crest o quant’altro! Ora l’incontro
è un semplice e cordiale ritrovarci con un
“ciao”, il reciproco e cordiale saluto che
avviene fra conoscenti in maniera semplice, ma non per questo futile o banale: insomma la serata è una rimpatriata di ex
commilitoni uniti da comuni e piacevoli ricordi.
Dagli inizi di questi incontri, avevamo sperato come associazione d’Arma di raggiungere questo risultato e ci sembra, confortati dalle loro stesso affermazioni, di esserci
riusciti. Appunto a riprova di ciò è questo
periodico “rancio” in compagnia coi Carabinieri e la Polizia locale, in modo semplice
e senza i piatti dall’orlo dorato.
Il risultato è diventato anche quel particolare modo di salutarsi quando ci si incontra
per la strada o si incrociano le loro auto di
servizio. Ma forse, a parer mio, la cosa più
bella è il loro affacciarsi in sede anche solo
per un attimo, solo per un breve “Come
và?” e, parola d’onore, in servizio accettano solo acqua!
Tutto questo è gratificante, ed è bello toccare con mano quanto valga questa realtà
di oggi che tempo fa sembrava utopistica.
Dobbiamo aggiungere, ad onor del vero, che
la ronda dei Carabinieri o della Polizia Urbana non nega un’occhiata di riguardo alla
nostra sede anche quando a notte fonda le
luci sono spente. E scusate se è poco...
Ecco, credo, spero d’aver soddisfatto la
tua richiesta, sia pur per sommi capi, e se
questa nostra esperienza può trasformarsi
in una “soffiata” per qualche nostro Gruppo, supportato dall’unanimità degli amici,
riconfermo che ne vale davvero la pena!!
Alpinamente ciao
Pio Cestarolli
Primo Raduno del Btg. Tirano
In occasione del raduno che si terrà nelle giornate del 3 - 4 settembre 2005, il Gruppo di Bresso
organizza una gita a Malles
Venosta e Glorenza il cui costo è
di 85 Euro, con partenza alle ore
6 di sabato 3 e rientro nella serata di domenica.
Chi fosse interessato prenda contatto con il Gruppo di Bresso.
VIGEVANO-MORTARA
Teresio Olivelli, nel
cuore di tutti gli Alpini
Nella ricorrenza del 60o anno del suo
martirio e nell’ambito della Causa di beatificazione promossa dalla nostra Associazione, domenica 12 giugno si è
svolta a Mortara una solenne cerimonia religiosa concelebrata dal Cardinale Nicora e dal Vescovo di Vigevano
Baggini.
L’impossibilità di inserire questa solenne celebrazione nel Calendario Sezionale, a causa del rinvio dovuto alla
presenza del Cardinale Nicora al Conclave, non ha reso meno significativa
la presenza della nostra Associazione.
Insieme al Vessillo sezionale erano presenti quelli delle vicine Sezioni di Pavia, Novara e Monza. Degnamente rappresentati i Gruppi della nostra Sezione e quelli della Sezione di Pavia, con
un particolare significato alla presenza del Gagliardetto di Bellagio, città
natale di Teresio Olivelli.
Nella nobile omelia, il Cardinale Nicora
ha evidenziato senza mezzi termini l’attualità del messaggio di Olivelli, che
con tutta la sua vita e con le sue opere
ha testimoniato il suo amore per il prossimo, ponendo come prioritario il bene
della Patria e rinunciando a qualsiasi
tipo di accomodamento o di compromesso. Tutta la sua vita è stata vissuta con intensità ed entusiasmo, lottando per la crescita di una cultura italiana basata sul senso della collettività e
per il diffuso progresso.
In tutta la sua vita, e non con soli gesti
episodici, egli ha anteposto il bene
della Nazione, della Patria, dei più bisognosi, e dei sofferenti, sacrificando
la propria carriera ed il suo sicuro avvenire per arrivare ad immolarsi con
compostezza e cognizione di causa. Un
esempio anche per noi, confusi da questo mondo che privilegia gli interessi
personali, che assume a religione la
cultura consumistica volta al solo soddisfacimento dei propri interessi.
È stato citato un passo significativo di
Olivelli: “Avaro è non solo chi ha un
eccessivo attaccamento al presente,
ma anche chi ha un eccessivo attaccamento al futuro. Il dono differito può
essere inutile”.
Teresio Olivelli è ancora al nostro fianco, è ciò sta a significare che i nostri
ideali non appartengono alla storia, ma
servono a costruire un futuro in cui
noi crediamo in virtù dei valori dei sacrifici che noi testimoniamo, un futuro
che noi vogliamo migliore, non per noi
ma per i nostri figli, cui poter affidare la
nostra tempra e la nostra forza.
E come dice Teresio Olivelli: “Non ci
sono liberatori ma solo popoli che si
liberano”. Questo per noi significa che
nessuno ci regalerà niente nella vita.
Siamo noi che dobbiamo conquistarla
con le nostre capacità e forze, come
riuscire a scalare una montagna.. E
queste cose gli Alpini le sanno gia.
Forza Alpini, là fuori c’è la Vita. L’Italia
ha bisogno di noi.
Renzo De Candia
8 - Veci e Bocia
VITA NEI GRUPPI
LODI
Quarta edizione “Laus open games”
Dal 2 all’8 maggio 2005 si è
svolta a Lodi, ed in parecchie altre città della Provincia, la 4 a edizione dei
“LAUS OPEN GAMES”
che sono incontri sportivi
nazionali ed internazionali
riconosciuti dallo Special
Olympics Italia per atleti
con disabilità intellettiva. Si
tratta di un grande evento
sociale e culturale, oltre che
sportivo. Special Olympi- Le Autorità intervenute e sullo sfondo gli Alpini del Gruppo
cs è un’organizzazione internazionale preFesta della Repubblica a
sente in molti Paesi del mondo. È stata
creata negli anni ’60 dalla famiglia KenneSan Giuliano Milanese
dy, con lo scopo di valorizzare le persone
Il Gruppo di Lodi ha degnamente festegcon disabilità intellettiva attraverso l’atti- giato il 2 Giugno 2005, Festa della Repubvità motoria e sportiva. Noi del Gruppo di blica Italiana, nel Comune di San Giuliano
Lodi, come nelle scorse edizioni, facendo Milanese (MI), donando alla Città la noparte del Comitato organizzatore, abbia- stra Bandiera, con il relativo pennone che è
mo dato una mano assumendoci l’incarico stato posto di fianco al Monumento ai
con convinzione e spirito di servizio. Que- Caduti nella centralissima Piazza della Vitst’anno l’organizzazione ha voluto fare le toria. La cerimonia si è svolta alla presenza
cose in grande, aumentando le discipline del Sindaco sig. Marco Toni, accompagnasportive in programma e invitando anche to da altri rappresentanti della Giunta, dal
le delegazioni di Spagna, Polonia e Slove- Comandante della Stazione dei Carabinienia. Il totale degli atleti disabili che si sono ri, Maresciallo Gala, ed a parecchi cittadini
iscritti alle varie discipline sono stati circa che hanno dimostrato di apprezzare molto
l’evento.
450.
Per questi ragazzi è stata una vera festa Molto gradita, anche perché inaspettata, è
passata tra gare sportive, nelle quali hanno stata l’autorevole presenza del nostro Preprofuso tutte le loro energie ed espresso la sidente Sezionale Giorgio Urbinati che, col
loro ferrea volontà di ben figurare e di pri- Consigliere Sezionale Benito Tinti, ha scormeggiare dando il massimo delle loro capa- tato il pluridecorato Vessillo della nostra
Sezione.
cità, e ricevimenti, organizzati dai vari CoÈ stata una breve ma importante cerimonia
muni in cui erano ospitati, che si conclude- che, iniziata con la benedizione della Banvano anche con serate danzanti molto ap- diera da parte del rev. Parroco della Città,
prezzate e gradite.
don Lino Maggioni, e con la posa di una
Il nostro Gruppo ha ospitato, presso la corona d’alloro al Monumento ai Caduti, è
“Colonia Fluviale Caccialanza” messa a proseguita con l’alza Bandiera al suono della
disposizione dal Comune di Lodi, 20 par- Banda Municipale, il cui Direttore è risultecipanti spagnoli e 15 polacchi. Dopo aver tato essere un Alpino della Tridentina, uno
attrezzato la struttura con le relative bran- dei “ragazzi” del nostro amico Maresciallo
de per la notte e reso efficienti i vari servi- Tempesta. Questo particolare momento,
zi, docce e bagni in particolare, abbiamo con il canto da parte di tutti del nostro inno
provveduto a fornire in totale 290 pasti e nazionale, è il momento essenziale di ogni
270 colazioni assumendoci un impegno nostra manifestazione, che provoca in tutti un momento di intensa commozione.
molto gravoso sotto ogni punto di vista.
La settimana è così trascorsa in un lampo Ha poi preso la parola il sig. Sindaco, che a
con la piena soddisfazione nostra e, so- nome di tutta la Città ha vivamente ringraprattutto, degli ospiti ai quali abbiamo of- ziato il nostro Gruppo per la felice idea di
ferto una piccola festa con scambio reci- sopperire ad una mancanza che si protraeproco di doni e, su richiesta degli stessi, va da lungo tempo ed ha espresso parole di
elogio per il cittadino sangiulianese e noabbiamo donato agli spagnoli la nostra Banstro fattivo socio Lorenzo Zuccotti che è
diera con tutte le nostre firme.
stato l’anima dell’iniziativa.
Nella giornata di domenica 8 maggio, pres- È seguito l’intervento del nostro Capogrupso lo Stadio della Faustina in Lodi, la bella po Sergio Dossena che, dopo i dovuti rinmanifestazione si è conclusa con lo svolgi- graziamenti alle Autorità ed a tutti i cittadimento di tutte le gare di atletica e le relative ni per la loro presenza, ha ribadito l’impremiazioni.
portanza ed il significato della donazione
Anche qui è emerso il grande impegno ed il effettuata, non dimenticando di precisare
sano spirito competitivo degli atleti che che parecchi soci del Gruppo sono cittadisono ammirevoli per quanto fanno, tesi solo ni di S.Giuliano e che la nostra amata Bana dimostrare che non sono “diversi”. È ve- diera, specie quando garrisce al vento, ci
rappresenta tutti: i vivi, gli “andati avanti”
ramente una cosa toccante e fantastica!
Termino ringraziando sentitamente la Pro- ed i recentissimi caduti dell’Esercito Italiatezione Civile della nostra Sezione, e par- no. Ha concluso, prendendo la parola, il
ticolarmente l’amico Bergna ed i suoi “ra- nostro Presidente Sezionale Urbinati che
gazzi” che hanno allestito con professio- ha di nuovo sottolineato il profondo signinalità una tenda da campo molto capiente ficato dell’evento e la doverosa presenza
sotto la quale, nelle pause, i partecipanti della Sezione di Milano a queste iniziative
alle gare si sono riparati dal cocente sole e che contribuiscono a legare sempre più, se
ce ne fosse ancora bisogno, gli italiani a
si sono rifocillati.
tutti gli Alpini ed alla nostra Associazione
È stata una settimana di fortissimo impe- che opera costantemente ed esclusivamengno, ma di grandissima soddisfazione per te per il bene della Patria comune, per i
quanti del Gruppo hanno partecipato e si suoi cittadini e per la Pace.
sono impegnati; a loro va il mio elogio ed La manifestazione è terminata con un picun sentitissimo grazie.
colo rinfresco.
Sergio Dossena
S. D.
Giugno 2005
Lettere ricevute
Una riflessione
sull’Adunata di Parma
Caro Direttore,
l’adunata di Parma ha
avuto la partecipazione di tanti Alpini
che hanno riconfermato la più salda appartenenza ad un’unica fonte di pensiero.
Al di là degli aspetti goliardici, ci sono
state molte occasioni che hanno arricchito l’animo umano, rese possibili anche grazie alla straordinaria gente di
Parma.
Personalmente, sono stato testimone
della lunga e snervante attesa che ha
preceduto la sfilata, vissuta con attimi
di intensa trepidazione, fra amici che
per nulla al mondo avrebbero cancellato un solo momento di quella particolare gionata.
Fin qui nulla di nuovo, tutti i nostri raduni si assomigliano, ma andando a ricercare fra gli episodi che ti hanno maggiormente colpito, ti vengono alla mente personaggi e situazioni che hanno
reso importante l’aver partecipato. I personaggi a cui faccio riferimento sono
due grandi Alpini seduti sulle carrozzine, che nonostante il grave impedimento hanno voluto sfilare assieme a noi.
Cosa dire se non un semplice grazie,
un grazie da tutti noi, dal profondo del
cuore.
Roberto Luciani
N.d.R.- Purtroppo per uno dei due, su sedia a rotelle, è stata l’ultima Adunata. Si
tratta di Carlo Colombo, Capogruppo di
Arconate, che pochi giorni dopo se n’é
andato avanti.
Nell’augurare buone ferie a
tutti, vi ricordiamo che la sede
sezionale rimane chiusa dal
30 luglio al 4 settembre e la
Segreteria dal 16 luglio alla
stessa data
Editore: ANA Sezione di Milano
Presidente Giorgio Urbinati
Direttore Responsabile:
Gianni Papa
Redazione:
Bruno De Gregorio
Giovanni Frattini
Graziano Masperi
Gigi Rodeghiero
Giuseppe Semprini
Tullio Tona
Coordinatore tipografico.:
Romano Brunello
Hanno collaborato:
Franca Boaretto Volpi
Espero Carraro
Michele Casini
Pio Cestarolli
Renzo De Candia
Sergio Dossena
Quintilio Fostini
Roberto Luciani
Franco Maggioni
Roselu
Alberto Valsecchi
Sandro Vincenti
Paul Wilcke
Associazione Nazion. Alpini-Sezione di Milano
Direttore responsabile Gianni Papa
Aut. Trib. di Milano 14-1-55 nº 3602 del Registro
Stampa A. G. Bellavite s.r.l. - Missaglia (Lecco)
ANAGRAFE A GIUGNO
Notizie Tristi
Nel corso del trimestre la Sezione piange
la perdita di ben due Capigruppo in carica:
Giuseppe Cazzaniga di Missaglia
Carlo Colombo di Arconate
Ai familiari, agli Alpini ed Amici dei due
Gruppi, giunga il cordoglio di tutta la Sezione
Mi-Sezione
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Mi-Centro
Mario Ercolini
Abbiategrasso
Erina, mamma di Alberto Valsecchi
Emilio Franzetti
Rozzano
Stefano Fumagalli
Rho
Bortolo Surini
Bollate
Americh, suocera di Enrico Giannanti
Umbertina, mamma di Marcello Vismara
Bonaventura, Papà di Enrico Dolci
San Vittore Olona
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Gabriella, sorella di Fiorenzo Candiotto
Limito-Pioltello-Segrate
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Vaprio d’Adda
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4,00
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4,00
19,00
9,00
4,00
9,00
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19,00
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giugno 2005 - Sezione di Milano