Disturbi specifici di apprendimento
corso di laurea magistrale in
Pedagogista della disabilità e della marginalità
Dott.ssa M. Letizia Capparucci - Pedagogista F.I.PED.
a.a. 2009/2010
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PROCESSI COGNITIVI……….
APPRENDIMENTO
REGISTRAZIONE DELLE INFORMAZIONI
Individuale, personale, originario
CONOSCENZA
ELABORAZIONE - PROCESSAZIONE DELLE
INFORMAZIONI
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FUNZIONI…….
INTELLETTIVA
REGOLA L’INTELLIGENZA
INDICATORE GENERALE E’ LA LOGICA
INERISCE L’ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI
EFFETTI SULL’EFFICACIA DEL COMPORTAMENTO
E’ PARZIALMENTE MISURABILE
FUNZIONI…….
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COGNITIVA
REGOLA I PROCESSI COGNITIVI
INDICATORE GENERALE E’ L’ORGANIZZAZIONE DEL
PENSIERO
INERISCE L’APPRENDIMENTO E LA CONOSCENZA
EFFETTI PERVASIVI SUI PRINCIPALI
COORDINAMENTI
(DSA, autismo, disprassie, disordini, disorganizzazioni)
NON E’ MISURABILE
PERCHE’
NON
APPRENDE ?
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DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO IN ASSENZA DI
DISTURBI SENSORIALI [1]
RITARDO MENTALE
DISTURBO DELLA SIMBOLIZZAZIONE
DISTURBI DEL LINGUAGGIO [2]
PATOLOGIE PSICOLOGICHE PRIMARIE
PATOLOGIE NEUROLOGICHE GRAVI
FORTE DIVERSITA’ CULTURALE
SCARSA SCOLARIZZAZIONE
[1] Possono essere compresenti come disprassie sequenziali.
[2] Possono essere compresenti.
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PARADIGMI PROPEDEUTICI
CONCETTI DI
 I DIAGRAMMI DELLA PEDAGOGIA SPECIALE
 DEFINIZIONE DSA - DSM IV-TR
 CATENA CAUSALE
 SEGNALI PRECOCI
 DISTURBO E FISIOLOGIA
 TRATTAMENTO EDUCATIVO
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I°
DIAGRAMMA
DELLA PEDAGOGIA
INSERIMENTO
INTEGRAZIONE/EDUCAZIONE
NORMALIZZAZIONE
SPECIALE
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II°
DIAGRAMMA
DELLA PEDAGOGIA
PATOLOGIE – MENOMAZIONI
DISFUNZIONI
(DISABILITA’/DISTURBI)
HANDICAP - SVANTAGGIO
SPECIALE
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III°
DIAGRAMMA
DELLA PEDAGOGIA
DISFUNZIONI/DISTURBI
ORGANICO
FUNZIONALE
ORGANICO-FUNZIONALE
SPECIALE
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IV°
DIAGRAMMA
DELLA PEDAGOGIA
DISTURBO/DISABILITA’
PRIMARIO – SPECIFICO
SECONDARIO – DERIVATO
NON SPECIFICATO
SPECIALE
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V°
DIAGRAMMA
DELLA PEDAGOGIA
SPECIALE
DISTURBO
A-
QUANTITATIVO =
DEFICIT
B-
QUALITATIVO
DISORDINE
I
=
DISTURBI
QUALITATIVI
NON SONO MISURABILI


SONO APPREZZABILI

SONO DESCRIVIBILI

SONO NARRABILI
DEFINIZIONE DSA - DSM IV-TR
DISTURBI
DI
APPRENDIMENTO
da DSM-IV
DISTURBO DELLA LETTURA
DISTURBO DELL’ESPRESSIONE SCRITTA
DISTURBO DEL CALCOLO
DISTURBO NON ALTRIMENTI SPECIFICATO
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DEFINIZIONE DSA - DSM IV-TR
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DISTURBI DELLA LETTURA
DISTURBI DI COMPRENSIONE
§
DISTURBO DELLA COMPRENSIONE DEL LESSICO
§
DISTURBO DELLA COMPRENSIONE DEL TESTO
DISTURBI STRUMENTALI
§
DISTURBI PERCETTIVI
§
DISTURBI DELLA SIMBOLIZZAZIONE
§
DISLESSIA
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DEFINIZIONE DSA - DSM IV-TR
DISTURBI DELL’ESPRESSIONE
SCRITTA
§
DISGRAFIA
§
DISORTOGRAFIA
§
DISORDINE SINTATTICO
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DISLESSIA COME DISTURBO
SPECIFICO
NON
SECONDARIO
A
DISTURBI SENSORIALI [1]
RITARDO MENTALE
DISTURBO DELLA SIMBOLIZZAZIONE
DISTURBI DEL LINGUAGGIO [2]
PATOLOGIE PSICOLOGICHE PRIMARIE
PATOLOGIE NEUROLOGICHE GRAVI
FORTE DIVERSITA’ CULTURALE
SCARSA SCOLARIZZAZIONE
[1] Possono essere compresenti come disprassie sequenziali.
[2] Possono essere compresenti.
CONCETTO DI CATENA CAUSALE
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Con eccezione dei deficit a base organica conclamata,
di una quantità di disturbi occorre cercare non la
causa prima, ma il livello più pregresso del danno o
della disfunzione, da cui il resto discende, il sintomo
più inclusivo, o più comprensivo, sul quale è utile
attivare il trattamento.
Esempio: il mal di gola…
SEGNALI
PRECOCI
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I DSA specifici si connettono ai processi cognitivi
che regolano la lettura i quali riguardano una serie di
funzioni costitutive dell'agire della mente umana:
percezione,
cognizione,
organizzazione spazio-temporale,
funzione ipotetica,
che compiono un percorso evolutivo fin dalla nascita,
quindi sono osservabili verticalmente, nel tempo, e
consentono di cogliere eventuali stati di diversità o
ritardo (segnali deboli).
SEGNALI
PRECOCI
…segnali deboli a carico di:
 schemi motori rapidi e crociati,
 equilibrio e controllo dello spazio,
 sintesi percettive,
 percezione di figure in movimento,
 coordinamenti sequenziali,
 pronuncia di parole trisillabe,
 ricezione di enunciati verbali,
 percezione di consegne verbali,
 esecuzione di prassie in sequenza, ecc.
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DISTURBO E FISIOLOGIA
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Dal punto di vista del metodo, l'ipotesi interpretativa
di una patologia (cosa si ritiene sia) va rapportata alla
normale fisiologia della .funzione medesima.
Sapendo come si legge è possibile venire a capo di
come si legge male.
TRATTAMENTO EDUCATIVO
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Intervento di natura educativa, connotato da una pluralità
di prospettive, modalità e forme di aiuto allo sviluppo e
orientato alla pratica delle relazione di aiuto allo sviluppo
delle funzioni umane,in ragione delle diverse strategie di
insegnamento/apprendimento.
APPROCCIO
STRATEGIA
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Cos’è la dislessia
difficoltà di controllo del codice scritto
capacità di leggere
in modo corretto e
fluente.
capacità di scrivere
in modo corretto e
fluente.
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DISLESSIA-DISGRAFIA
QUADRO SINDROMICO
·
SINTOMI PRIMARI DISLESSIA
·
SINTOMI PRIMARI DISGRAFIA
·
SINTOMI PRIMARI DISORTOGRAFIA
·
SINTOMI SECONDARI DEI DSA
·
SINTOMI DERIVATI
·
ERRORI NON DISLESSICI
·
SITUAZIONI CRITICHE
·
TRATTI TENDENZIALI DI PERSONALITA’
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SINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIA
1.
SOSTITUZIONE GRAFEMI SIMMETRICI
p-b, d-b, p-q. u-n
2.
SOSTITUZIONE FONEMI SIMILI
3.
SOSTITUZIONE GRAFEMI POCO DISSIMILI m-n,a-o,e-c,r-z,t-d,u-v
4.
SOSTITUZIONE FONEMI
5.
INVERSIONE FONEMI
il-li.aI-la,un-nu,garbo-grabo, tar-tra, las-sal
6.
INVERSIONE SILLABE
PALA- LAPA
7.
SOPPRESSIONE LETTERE/FONEMI
8.
SOPPRESSIONE PAROLE
9.
REITERAZIONE SILLABE
10.
AGGIUNTA FONEMI/LETTERE
P-B. T-D F-V M-N. S-Z. L-R
colpo-corpo, panca-panda
porta-pota, cielo-cilo, tavolo-tavlo
paninino, Giuseppinana
rondinle, manchina
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SINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIA
11.
AGGIUNTA SILLABE
stufa-stufato
12.
ASSOCIAZIONE PAROLE
lamela, versocasa
13.
ASSOCIAZIONE SILLABE
correvave- loce
14.
DISPERCEZIONE DI/TRIGRAMMI
15.
FRAMMENTAZIONE SILLABICA
16.
PERDURANTE SILLABAZIONE
17.
SOSTITUZIONE PAROLE
18.
PERDITA DI SENSO NEL CAMBIO RIGA
19.
LETTURA ESITANTE, DISCONTINUA,ARITMICA
20.
ERRORI PLURIMI.
psi-pis, impr
an-diamo, co-struire
susseguire -suggerire
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SINTOMI PRIMARI DELLA DISGRAFIA
1.
TRATTO GRAFICO IRREGOLARE
2.
ELISIONE SILLABE FINALI
3.
LETTERE SLEGATE
4.
SPECULARITÀ GRAFEMI
5.
GRAFIA DISCONTINUA
6.
MANCATA CHIUSURA FORME
7.
TREMOLIO/RIGIDEZZA
8.
UNIONE DI PAROLE
9.
ERRORI ORTOGRAFICI
10.
SUDORAZIONE MANO
11.
SPASMI MUSCOLARI
12.
SINTOMI PLURIMl
dimensione. spessore. ritmo. chiusura
ca valI o
riprese grafiche. ritocchi
setivedo
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SINTOMI PRIMARI DELLA DISORTOGRAFIA
1.
SOSTITUZIONE DI GRAFEMI
-insonorizzazione consonanti sonore: b/p, d/t. g/c. v/f. s sonora/ sorda
-sostituzione di grafemi simili: m/n, u/n, a/o, e/c
-inversione coppie fonemi opposti: p/b, t/d. f/v, m/n. slz, I/r, c/k
2.
SEMPLIFICAZIONE DI GRAFIE
3.
CADUTA DI CONSONANTE
4.
OMISSIONE DI LETTERE
5.
INVERSIONE ORDINE GRAFEMI par/pra, con/nco, psi/pis
6.
MANCATO RADDOPPIO CONSONANTI
7.
star/sa. sta. ta
Robeno/Robeto, volpe/vope
MANCATA ACCENTAZIONE
8.
MANCATO APOSTROFO
9.
MANCATA ACCA
10.
ALTRI ERRORI
cia/ca, ci/chi, sci/ci, clq
IL MIO MANDO MASCUSSO
(Il mio mondo nascosto)
IN AMMAM DAI UNA MANO
(Mamma mi dai una mano).
ASPETTA UN NINOTO (minuto)
CHE NOTO (metto) LA CROSTATA IN FORNO.
CHE IO SO CON FARE DELL COSSECHE MESSONO SA
FARE . SOLTANDO IO SO FARE COSE PELLISSINE
ME IO SONO UN GEMIO DELLA LEGO EVO ANCHE
LE PISTE CON LA LEGO.
MATTEO A PAURA TEL BUGLIO E A LORA A PAURA
ANCHE TELL UONO MERO
SINTOMI SECONDARI DEI DSA
DISTURBI A CARICO DI
ORGANIZZAZIONE SPAZIO-TEMPORALE
ORIENTAMENTO SPAZIALE
COORDINAZIONE MOTORIA E PSICOMOTORIA
SINTESI PERCETTIVE
MEMORIA DI SEQUENZA
LAVORO SINISTRA-DESTRA
FONOLOGIA
FLUIDITA’ VERBALE
CALCOLO ORALE
DISLATERALITA’ PRESENTE O PREGRESSA
GRAFO-MOTRICITA’
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SINTOMI DERIVATI DALLA DISLESSIA-DISGRAFIA

STANCABILITA’ - INSOFFERENZA

LABILITA’ ATTENTIVA

DISCOMPRENSIONE DEL TESTO

TENDENZA ALLA PREDIZIONE/INVENZIONE

FUGA DAL COMPITO

RABBIA, IRRITABILITA’, DEPRESSIONE

DISISTIMA

SENSIBILITA’ EMOZIONALE

TACITO LOCUS OF CONTROL
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Centro Studi ITARD
I bambini/ragazzi dislessici mostrano
un’automatizzazione inefficace del
processo di lettura:
• non riescono a velocizzare la
scrittura
• non riescono ad accedere
direttamente al significato nella
lettura.
Centro Studi ITARD
L’attenzione viene condotta dal
bambino/ragazzo specificatamente
sulla decodifica del testo:
–
–
–
–
si stanca rapidamente,
commette errori,
rimane indietro,
non impara.
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Durante la lettura
– scarsa attivazione dei meccanismi cerebrali
deputati alla lettura,
– una eccessiva attivazione di aree cerebrali
deputate ad altre attività.
– alcune competenze sono compromesse solo
nella loro funzionalità reciproca e non
distintamente.
ciò che è distolto è la correttezza e la rapidità con
cui si legge, la comprensione del testo è
variabile, generalmente buona o sufficiente.
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Comportamenti nell’apprendimento

Spesso il bambino con dislessia non riesce ad imparare le
tabelline e alcune informazioni in sequenza .

Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e
temporali.

Può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa.

In alcuni casi sono presenti difficoltà:
– in alcune abilità motorie,
– nel calcolo,
– nella capacità di attenzione e di concentrazione.
Centro Studi ITARD
Comportamenti nell’apprendimento
Il bambino ha difficoltà:
– a copiare dalla lavagna
– a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente
Talvolta perde la fiducia in se stesso e può presentare:
–
–
–
–
alterazioni del comportamento,
ansia da prestazione,
depressione,
scarsa autostima.
Centro Studi ITARD
Comportamenti nell’apprendimento

Il bambino dislessico apprende rapidamente attraverso
l’osservazione e soprattutto attraversi gli aiuti visuali.

Riguardo la lateralizzazione, può avere difficoltà con i compiti
che implicano abilità motorie.

Ha difficoltà nella sintesi e nella copiatura e a riconoscere la
destra dalla sinistra.

In matematica riesce a contare solo sulle dita e gli risulta
veramente difficile apprendere concetti di algebra o di
calcolo.
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SITUAZIONI CRITICHE

LETTURA AD ALTA VOCE

COPIATURA ALLA LAVAGNA

SCRITTURA DA DETTATURA

RICHIESTA DI ESATTEZZA FORMALE

TRADUZIONI

CALCOLO ORALE

TABELLINE
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LA STRUTTURA DELLA PERSONALITA’
BIO-PSICO-OPERANTE
•DIMENSIONE BIOLOGICO-CORPOREA
•DIMENSIONE PSICOLOGICA
•DIMENSIONE OPERATIVA
LA DIAGNOSI FUNZIONALE
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DIAGNOSI
………………………………………
DIAGNOSI FUNZIONALE
AREA MOTORIA
AREA PERCETTIVA
AREA EMOTIVA
AREA AFFETTIVA
AREA INTELLETTIVA
AREA LINGUISTICA
AREA SOCIALE
LETTURA
SCRITTURA
CALCOLO
ADATTAMENTO SCOLASTICO
PROGETTO EDUCATIVO………………………………………
CONSIDERAZIONI CLINICHE………………………………………
DISTURBO E FISIOLOGIA
Quale fisiologia?
Come si legge?
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La letto-scrittura richiede

orientamento visuo-motorio fisso, da sinistra a
destra e dall'alto in basso

percezione orientata delle lettere, nella giusta
direzione, es.d-b, p-b

comprensione del significato di parole e
strutture più ampie

corrispondenza suono-significato

interdipendenza tra analisi e sintesi.
F
U
N
Z
I
O
N
E
Requisiti organici e psichici
AMBITI DI REQUISITI
Funzione neurologica
Funzione sensoriale
Funzione psicomotoria
C
O
G
N
I
T
I
V
A
Funzione intellettiva
Funzione emotivo - affettiva
Funzione linguistica
Centro Studi ITARD
Centro Studi ITARD

Funzione neurologica
Funzione sensoriale
Minimali neurologici
•vista,
discriminazione
visiva, sintesi visiva
•udito,
discriminazione
uditiva, sintesi udtiva
•integrazione sensoriale
•sufficiente span visivo
•percezione sinistra-destra
•percezione analitica
•percezione di successioni
nello spazio
Funzione psicomotoria
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stabilizzazione lateralità
organizzazione spazio-temporale
simbolizzazione
logica
comprensione successioni
ritmi
memoria
memoria d'ordine
memoria di ritmi
tenuta attentiva
temporali,
Funzione
intellettiva
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Funzione emotivo - affettiva
motivazione
interesse
controllo fonologico
sufficiente sviluppo linguistico
associazione grafema - fonema
Funzione linguistica
Funzione cognitiva – funzione regolatrice
regola i processi cognitivi attraverso il…
…POLO S.A.F.
SUCCESSIONE
AUTOMATISMI
FLUIDITA’
SUCCESSIONE
Funzione cognitiva originaria, di natura neurofisiologica, consistente nella capacità di ordinare
in sequenza temporale e spaziale azioni,
elementi, comunicazioni, pensiero, ecc.
La successione costituisce la funzione regolatrice
fondamentale del comportamento umano.
In caso di disturbo può determinare disabilità di
vario genere.
AUTOMATISMI
Nella biologia del cervello e della mente sono
schemi d’azione che si attivano come sequenze,
o intrecci, successioni di atti, organizzati e
coordinati dal cervello, attraverso la sua funzione
psichica generale, qual è la mente.
FLUIDITA’
Nel comportamento umano è il garante della
qualità esecutiva (efficacia ed efficienza) e degli
automatismi.
Si
esprime
nell’andamento
costante, nella giusta velocità, nell’assenza di
interruzioni, inciampi o regressioni, nella scarsità
degli errori, nell’agevole autocorrezione, nel
sufficiente
autocontrollo,
nella
costanza
dell’attenzione, ecc
DISTURBO E FISIOLOGIA
Centro Studi ITARD
Il processo di acquisizione della lettura
non esiste un doppio canale tra lettura
fonologica e lessicale
la lettura è predittiva
Una fondamentale distinzione…
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…..tra lettura come decifrazione e lettura come
comprensione.
A – La decifrazione dei segni (decifrazione segnica) è
la percezione ed il riconoscimento dei grafemi e la
loro associazione ai suoni corrispondenti.
B – La comprensione è l’elaborazione cognitiva degli
indizi percettivi in una realizzazione significativa del
testo, sulla base di processi di anticipazione o di
predizione.
LE AZIONI COGNITIVO-LETTORIE
L’azione del leggere consiste in un
alternarsi di fissazioni e di salti in
avanti e, talvolta, di regressioni.
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Lettore abile o non abile?
CAMPO
DI
FISSAZIONE
ampiezza, tempo e linearità da sinistra a destra
Lettore abile
ricezione visiva
non sull’intero campo
sezione di 2 o 3 grafemi
tratti pilota
processi anticipatori o predittivi
sul senso delle parole.
Sequenza delle fissazioni oculari
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
Un lettore abile: procede ordinatamente da sinistra
a destra e con tempi omogenei di fissazione.

Un lettore non abile: procede disordinatamente da
una fissazione all’altra e con tempi più lunghi,
ritorna spesso indietro,senza riuscire a decifrare
adeguatamente il testo.

La fissazione determina la qualità del processo
percettivo e cognitivo essenziale per la lettura.
Salti in avanti o saccades o salti saccadici

…..sono gli spostamenti verso destra che l’occhio
e la mente compiono tra due fissazioni (campo
saccadico) e sono regolati da diversi fattori di
natura visiva e cognitiva.
momento visivo
momento cognitivo
salto in avanti tra
due fissazioni
abilità predittiva
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Le
regressioni
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…. si determinano all’interno della stessa riga o verso la
riga precedente:
•regressioni intenzionali: il lettore si vuole sincerare di
quanto percepito o letto;
•regressioni inintenzionali: abitudini o automatismi che
contrastano il procedere in avanti e che inducono a
ripetere parti di parole o parole, ovvero ad inciampi o
interruzioni.
Passaggi della strategia lettoria…
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A – L’occhio getta uno sguardo, più o meno rapido, sulla
linea della scrittura, durante il quale isola percettivamente
non tutti i segni, per poi associarli sommativamente, bensì
solo alcuni.
B - Sulla scorta dei segni così percepiti, il lettore lancia
ipotesi, formula congetture, su ciò che ritiene ci sia scritto,
pertanto procede per via deduttiva, a salti ipotetici, lungo il
testo.
C – Proseguendo nella linea della scrittura verso destra, il
lettore raccoglie visivamente altri grafemi o indizi di
significato, i quali gli consentono di confermare o meno la
giustezza di ciò che ha appena letto/ipotizzato, e quindi di
lanciare altre predizioni sul testo che segue, e così legge.
successione
LETTURA DECIFRATIVA
PERCEZIONE
IPOTESI SUL
SIGNIFICATO
VERIFICA SUL
TESTO
La funzionalità
del POLO SAF
nel lettore abile
mira, nel
contesto della
specificità
della lettura
strumentale, ad
attivare schemi
in sequenza ed
in regime di
automatismi e
di fluidità.
LETTURA DI COMPRENSIONE
automatismi
fluidità
La letto-scrittura è un’azione globale-predittiva dell’intera
parola, o dell’enunciato che, nel lettore più abile,
congiunge dinamicamente l’azione di decodifica (lettura) o
di codifica (scrittura), espressione del pensiero e
simultaneamente il movimento da sinistra a destra.
PROVE DELLA
LETTURA PREDITTIVA
· VELOCITA’
· LAPSUS
· ERRORI MORFOLOGICI
· INVENZIONI
· CECITA’ AI REFUSI
· PERDITA
LENTA
DELLA
COMPRENSIONE
IN
LETTURA
ANALITICA
O
La funzionalità del POLO SAF nel lettore abile
Il POLO SAF interviene in maniera simultanea e
interattiva con:
•- la successione: sequenza pertinente nelle diverse
aree funzionali;
•- gli automatismi: schemi d’azione della lettura e
della scrittura;
•- la fluidità: garante della qualità esecutiva (efficacia
ed efficienza) e degli automatismi.
La disfunzionalità del POLO SAF nei DSA
Disfunzionalità della successione
In tutti i casi di DSA, in osservanza della specificità della
sindrome, si rileva il disturbo della funzione della
successione espresso in gran parte delle prestazioni che
la coinvolgono.
La disfunzionalità del POLO SAF nei DSA
Disfunzionalità degli automatismi
La lettura, riconosciuta come processo automatico di
identificazione di parole (idem la scrittura), è un
processo che nel dislessico si determina in modo
incompleto o con difficoltà.
La disfunzionalità del POLO SAF nei DSA
Disfunzionalità della fluidità
Le disfunzioni dell’automatizzazione della lettura e
scrittura coinvolgono anche il loro regime di giusta
velocità, cioè di fluidità.
La mancata fluidità d’azione non permette ai
comportamenti sottesi alla letto-scrittura di iscriversi
nelle sedi neuro-biologiche come patterns o schemi
d’azione.
IL CIRCUITO DISLESSICO
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Leggere prima di leggere
il campo cognitivo
COSTRUZIONE DELLA LINGUA SCRITTA
DAI TRE AI CINQUE ANNI
“I bambini hanno la cattiva
abitudine di non chiedere il
permesso per imparare”
(Emilia Ferreiro)
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COSTRUZIONE DELLA LINGUA SCRITTA
DAI TRE AI CINQUE ANNI
Differenziazione tra disegno e scrittura
Quattro livelli
1. LIVELLO PRESILLABICO
2. LIVELLO SILLABICO
3. LIVELLO SILLABICO - ALFABETICO
4. LIVELLO ALFABETICO
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1. LIVELLO PRESILLABICO
primo stadio del cammino cognitivo
.......FATA... TELEVISORE.....SERENA
... TAVOLO……
....RE……
.......RE……
... ACCA…ESSE….A…
.……..RE………qui c’è scritto fata.....te…levisione
Scrittura presillabica
(preconvenzionale)
Non c’è corrispondenza
fra segni tracciati e i
suoni delle parole da
scrivere, mentre è
presente una relazione
tra la parola scritta e le
caratteristiche del
referente.
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2. LIVELLO SILLABICO
secondo stadio del cammino cognitivo
CA ..SA ……….TE LEVISIONE
FATAA ..SA ……….LEFA.N….TE
FA TI NA
FA TI NA
……….LA.CA.SA
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Scrittura sillabica
C’è corrispondenza
fra quantità delle
sillabe della parola
detta e quantità di
segni che bisogna
scrivere .
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3. LIVELLO SILLABICO - ALFABETICO
terzo stadio del cammino cognitivo
..TA V .O .L.O ..…….MA E STRE .A .......E ..LE FA... T. E.. E
..C A ..S ......TA... V O O
…….RE……………….C..A..S..A
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Scrittura sillabico-alfabetica
E’ rappresentato un
numero di suoni
superiore a quello
delle sillabe,ma non
ancora tutti i suoni
che compongono le
parole
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4. LIVELLO ALFABETICO
quarto stadio del cammino cognitivo
……………F..A.T..I.N.A….
……F..A..T.A…..
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Scrittura alfabetica
In questa fase i
bambini capiscono
che la quantità di
lettere della parola
scritta deve
corrispondere alla
quantità di suoni
della parola detta
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La segmentazione
capacità umana di percepire visivamente, e
ad un tempo di decodificare, l’insieme e la
sua componente elementare, ad esempio la
parola e qualche grafema.
Grafema:la più piccola unità di scrittura (la lettera)
successione
SCRITTURA ALFABETICA
SCRITTURA SILLABICA-ALFABETICA
La funzionalità
del POLO SAF
mira, nel
contesto della
specificità
della scrittura,
ad attivare
schemi in
sequenza ed in
regime di
automatismi e
di fluidità.
SCRITTURA SILLABICA
SCRITTURA PRESILLABICA
automatismi
fluidità
La fisiologia della grafo-motricità
Il bambino conquista la competenza grafo-motoria
attraverso un percorso ,che parte dai grafismi fino ad
arrivare al disegno geometrico. Lo sviluppo delle
competenze grafo-motorie segue nello specifico le
seguenti linee evolutive.
Inizialmente il bambino è in grado di tracciare segni su
una superficie con qualsiasi mezzo appuntito, ovvero è in
grado di punteggiare per il mero piacere motorio e
percettivo. Successivamente è capace di prolungare in
modo informe la punteggiatura, eseguendo una sorta di
traccia informale.
La fisiologia della grafo-motricità
I tratti informi precedenti al disegno ed alla scrittura sono gli scarabocchi,
che sono in costante evoluzione secondo almeno tre fasi:
a)
mero scarabocchio, ghirigori, tracce a tendenza ripetitiva e circolare
privi di alcun significato (fino ai 2,6 anni circa);
b)
scarabocchio con significato conferito a posteriori e mutevole nel
tempo, privo di intenzionalità simbolica (dai 2,6 ai 4/5 anni circa);
c)
scarabocchio con intenzionalità simbolica-rappresentativa,
significato preventivo, come rappresentazione grafica di un realtà figurata
secondo visioni e simbologie personali.
La fisiologia della grafo-motricità
Per quanto riguarda l’evoluzione delle linee il bambino è in grado di eseguire in
questa sequenza:
a)
la linea verticale, un tratto dall'alto verso il basso per effetto del
movimento verticale del polso omologo allo scivolamento secondo il peso;
b)
la linea obliqua, un tratto progressivamente controllato verso l'alto e
l'orizzontale;
c)
la linea orizzontale, un tratto controllato in orizzontale con senso da
sinistra a destra per i destri e da destra a sinistra per i mancini;
d)
la linea aperta, un tratto informale non chiuso;
e)
la linea chiusa, un tratto che tende a chiudere un campo (a tre anni circa),
in corrispondenza con le precoci nozioni topologiche di aperto-chiuso e dentrofuori;
f)
il cerchio, la chiusura di forme tendenzialmente circolari;
g)
l’incrocio di linee, la tendenza ad incrociare linee, a creare relazioni
topologiche nello spazio.
La scuola osserva i processi
COSA OSSERVARE?
ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola dell’infanzia
DIFFICOLTA’ MOTORIE (schemi crociati)
 INADEGUATO RICONOSCIMENTO
DESTRA/SINISTRA
 DIFFICOLTÀ NEL LINGUAGGIO
 INADEGUATEZZA NEI GIOCHI FONOLOGICI
 DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE FILASTROCCHE
 DIFFICOLTÀ NELLA MANUALITÀ FINE
 GOFFAGGINE NEL VESTIRSI, ALLACCIARSI LE
SCARPE,….

ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola primaria
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DIFFICOLTA’ MOTORIE (schemi crociati)
INADEGUATO RICONOSCIMENTO DESTRA/SINISTRA
DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE SEQUENZE ( MESI,
GIORNI, ORDINE ALFABETICO,…)
DIFFICOLTÀ A COPIARE DALLA LAVAGNA
UTILIZZO DIFFICOLTOSO DELLO SPAZIO-PAGINA
LENTEZZA NELL’ACQUISIZIONE DEL CODICE
ALFABETICO E DELLA CORRISPONDENZA
GRAFEMA/FONEMA
SCRITTURA SPECULARE DI GRAFEMI E NUMERI
ERRORI FONOLOGICI NELLA FASE ALFABETICA
DELLA SCRITTURA
(INVERSIONI, SOSTITUZIONI,
OMISSIONI, INTRUSIONI)
DIFFICOLTÀ CON I DIGRAMMI E TRIGRAMMI
SCARSA COMPETENZA METAFONOLOGICA
DIFFICOLTÀ GRAFO-MOTORIE
ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola primaria

Lettura lenta con errori (salti di riga, ripetizione di
riga, confusione tra grafemi p/b/d; a/e/o; u/n; m/n)
 Difficoltà di calcolo a mente entro il 10
 Lentezza ed errori nella enumerazione all’indietro da
20 a 0
 Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una
cifra
 Difficoltà a memorizzare le procedure delle
operazioni aritmetiche
 Difficoltà di attenzione
ELEMENTI DA OSSERVARE
scuola secondaria di I grado
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DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE SEQUENZE (FATTI
STORICI, SEQUENZE NARRATIVE, VERBI, DATI NEI
PROBLEMI…)
DIFFICOLTÀ A COPIARE DALLA LAVAGNA
UTILIZZO DIFFICOLTOSO DELLO SPAZIO-PAGINA
LENTEZZA NELLA COSTRUZIONE DELLA FRASE, DEL
PERIODO, DELLA SEQUENZA…ORALE E SCRITTA
CONFUSIONE NELL’ORGANIZZAZIONE DELLA FRASE,
DEL PERIODO, DELLA SEQUENZA…ORALE E
SCRITTA
SCRITTURA SPECULARE DI GRAFEMI E NUMERI
ERRORI FONOLOGICI DELLA SCRITTURA
(INVERSIONI, SOSTITUZIONI, OMISSIONI,
INTRUSIONI)
DIFFICOLTÀ CON I DIGRAMMI E TRIGRAMMI
SCARSA COMPETENZA METAFONOLOGICA
Dall’identificazione alla diagnosi
SPECIALISTA
diagnosi
SCUOLA
formazione
osservazione sistematica
monitoraggio processo apprendimento
screening
FAMIGLIA
Cosa può fare l‘insegnante
Centro Studi ITARD
•
accogliere realmente la “diversità”, studiarla,
comunicare serenamente con il bambino e dimostrargli
comprensione
•
parlare alla classe e non nascondere il problema (un
modo suggerito può essere quello di chiedere ad ogni
bambino della classe di esporre ai compagni una loro
difficoltà)
•
spiegare alla classe il perché del diverso trattamento
che viene riservato in varie occasioni ai dislessici
•
utilizzare le risorse dei compagni di classe assegnando
ad esempio un Tutor al bambino dislessico
Centro Studi ITARD
Cosa può fare l‘insegnante
•
mettere in evidenza le altre capacità che possiede
•
concedergli molta attenzione e infondergli fiducia
•
non metterlo in imbarazzo davanti alla classe
•
non confrontare i suoi risultati con quelli dei
compagni
•
se necessari usare sussidi e supporti didattici come
cassette video audio, cd rom, computer
•
collaborare attivamente con i colleghi
•
comunicare sistematicamente con i genitori
Centro Studi ITARD
Cosa può fare l‘insegnante
•
comunicare e interagire con i servizi asl o in generale con gli
specialisti
•
riguardo la scuola dell’infanzia, del primo anno e del primo
biennio di scuola primaria: conoscere le tappe di acquisizioni
della scrittura e della lettura e sapere condurre il lavoro
abilitativo
•
riguardo la scuola primaria e secondaria di primo e secondo
grado: riconoscere le tipologie degli errori ortografici, saper
fare un bilancio della lettura nella propria classe, fare un
lavoro metacognitivo sulla lettura, lavorare sulle abilità di
studio (la lezione metacognitiva)
•
valutare tenendo conto dei punti di partenza.
Centro Studi ITARD
Sintesi definitoria dei DSA
Il fenomeno dei disturbi specifici di apprendimento
esprime una condizione di disfunzione nei circuiti
neuronali che regolano i processi motori e linguistici e
le loro convergenze nelle prestazioni mentali di
leggere, scrivere, contare, ma anche orientarsi nello
spazio e nel tempo, coordinare più azioni (sinestesie),
lavorare con la memoria d’ordine (sequenze
mnestiche), ordinare il linguaggio in entrata ed in
uscita, ecc.
Sintesi definitoria dei DSA
I disturbi si connotano essenzialmente come
forme qualitative non gravi. Si tratta di disturbi
sintomatologici, nel senso qualitativo più che
quantitativo, del disordine, più che del deficit, e
sono recuperabili in definizioni quali: disprassia
sequenziale, decognizione, deficit di coerenza
centrale, cecità mentale, deficit di selezione delle
informazioni, disorganizzazione neurologica.
Sintesi del trattamento
secondo il sistema CO.CLI.TE.
La modalità di azione educativa dei soggetti con
DSA, che si sviluppa secondo un orientamento che
definiamo ecologico-dinamico, si connota per la
focalità su due attributi:
a- l’ecologia, come approccio all’interezza delle
funzioni umane;
b- la dinamicità, come tendenza alla rapidità
dell’agire cognitivo.
Sintesi del trattamento
secondo il sistema CO.CLI.TE.
Il trattamento si dispiega in prospettiva ecologica
su 12 azioni che lavorano trasversalmente su 3
vettori abilitativi, i quali orientano l’azione
educativa e costituiscono
il Polo SAF :
•Successione
•Automatismi
•Fluidità
Centro Studi ITARD
LE AZIONI COGNITIVO-DINAMICHE
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AZIONE
AZIONE
AZIONE
AZIONE
AZIONE
AZIONE
AZIONE
AZIONE
AZIONE
AZIONE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
L’AUTOANALISI
LA MOTRICITA’
LA PERCEZIONE
LA MEMORIA
IL LINGUAGGIO
LA GRAFO-MOTRICITA’
I BARRAGES
LA LETTO-SCRITTURA
LA COMPRENSIONE DEL TESTO
IL CALCOLO
MANIFESTO 1 :
I DIECI ERRORI SU DISLESSIA E DISGRAFIA
Nelle opinioni correnti, si incontrano almeno dieci errori di identificazione
del fenomeno e di sua valutazione, che diamo di seguito.
1. Mancata associazione rapida del suono al corrispondente segno, poiché in
questo caso si tratterebbe di un deficit di simbolizzazione.
2. Mancata o disturbata discriminazione visiva le lettere, poiché in questo
caso si tratterebbe di un deficit di discriminazione visiva.
3. Scorretta pronuncia della lettura, poiché in questo caso si tratterebbe di un
deficit linguistico (logopatia, afasia/disfasia).
4. Mancata o scarsa comprensione della lettura e della scrittura, poiché in
questo caso si tratterebbe o di ritardo mentale grave o di insufficiente
educazione.
5. Deficit percettivo come causa di dislessia e disgrafia, poiché in questo
caso esse costituirebbero un sintomo secondario.
MANIFESTO 1 :
I DIECI ERRORI SU DISLESSIA E DISGRAFIA
Nelle opinioni correnti, si incontrano almeno dieci errori di identificazione
del fenomeno e di sua valutazione, che diamo di seguito.
6. Deficit attentivo come causa di dislessia e disgrafia, poiché in questo caso
esse costituirebbero un sintomo secondario.
7. Deficit linguistico come causa di dislessia e disgrafia, poiché in questo
caso esse costituirebbero un sintomo secondario.
8. Che leggere e scrivere siano processi cognitivi diversi, l’uno analitico e
l’altro sintetico.
9. Che dislessia e disgrafia siano disturbi di natura diversa.
10. Che dislessia e disgrafia possano essere causate da cattivo insegnamento.
MANIFESTO 2 :
COSA NON FARE
QUANDO SI HA UN FIGLIO O ALLIEVO
DISLESSICO/DISGRAFICO
1. Far leggere lentamente e con precisione.
2. Far scrivere lentamente e con precisione.
3. Correggerlo o fermarlo mentre scrive o legge.
4. Esercitare la scrittura di lettere e di sillabe.
5. Esercitare la lettura di lettere e sillabe.
6. Dirgli che non discrimina/riconosce bene le lettere.
7. Dirgli che non associa i suoni alle lettere.
8. Dirgli che è svogliato o non intelligente.
MANIFESTO 2 :
COSA NON FARE
QUANDO SI HA UN FIGLIO O ALLIEVO
DISLESSICO/DISGRAFICO
9. Insistere a farlo leggere ad alta voce.
10.Insistere a farlo copiare alla lavagna.
11.Insistere a farlo scrivere sotto dettatura.
12.Far scrivere “rotondo”.
13.Far scrivere in stampato (maiuscolo o minuscolo).
14.Far scrivere su tastiera.
15.Far scrivere o leggere caratteri “grandi”.
16.Leggere o scrivere al suo posto.
17.Pensare che dislessia e disgrafia siano problemi diversi.
Autoconsapevolezza
“ Io confondo la N e la M e anche la F e la V e anche la P e la
B. non le confndo quando le vedo, le confonto quando le vevo
scrivere in fila. Questo problema celo dalla prina e ancora non
sono riuscito a superarlo e anche confonto la O con la U. se mi
confnto scrivo una parolo, ma chi legge ne legge unaltra o legge
una non-parolo” ( prod. scritta classe III° )
“Le lettere mi combinano scherzi . Sono birichine, smemorate
perché non si ricordano dove devono stare. Mi sono nemiche
perché mi fanno sbagliare” (dettato alla maestra)
“Non mi confondo il suono di alcune lettere ma poi le sbaglio a
scrivere. Adesso ho preso il “toro per le corna” e l’ho
immobilizzato.
Il toro sono le lettere che mi danno noia (l, h v, f, n, m, d, t, p, b,
a, o , u)” (intervento orale “Le difficoltà nella scrittura”)
SE IO FOSSI IL RE DELLA SCRITTURA ….
Lascerei le ventuno lettere dell’alfabeto
perché tutte servono e sono necessarie.
Mi piacerebbe eliminare la V e usare solo la F,
però non potrei più riconoscere la parola Foglia
dalla parola Voglia.
Userei, però una magia . Tutte le volte che io
scrivo, le lettere si “autocorreggono” in modo da
rappresentare la parola esatta, che corrisponde a
quella che avevo pensato io. Le parole scritte
dovrebbero conoscere il mio pensiero e andare
d‘accordo con lui. Potrebbero lavorare secondo il
principio del tele-trasporto.
Quando io scrivo delle frasi con le parole con i
suoni sbagliati, la P da un posto dovrebbe andare
ad un altro posto dove magari ho messo la B .
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slides delle lezioni - alfabetico dei docenti 2009