Studio ed elaborazione di un quadro operativo per l’impianto gestionale dei servizi pubblici locali Provincia Regionale di Catania Tremestieri Etneo (CT) 22 ottobre 2010 Indice del volume Oggetto dello studio, sintesi dei risultati, criticità e opzioni di policy Modelli di governance Quadro giuridico e geografia degli affidamenti Pianificazione del servizio idrico integrato Variabili tecniche e dimensionali nei Piani di ambito Modelli gestionali e organizzativi previsti nei documenti analizzati Determinazione della tariffa reale media Processi di revisione tariffaria Aspetti di regolazione e di organizzazione del servizio nelle convenzioni di gestione Indicatori di qualità e monitoraggio delle performance Contabilità di settore e posizionamento degli operatori del panel Risultati dell’indagine sul campione selezionato 22/10/2010 2 Oggetto dello studio Si è individuato un set di 5 gestori (e relativi Ambiti Territoriali Ottimali). Il panel selezionato risulta rappresentativo di tutte le aree geografiche del paese (3 aree metropolitane del Centro/Nord e 2 aree – una del Sud e una delle Isole – facenti parte dell’Obiettivo Convergenza) e della quasi totalità delle forme di affidamento relative alle gestioni che applicano i criteri di computo tariffario definiti dalla Legge Galli. Gestore ATO Forma di gestione SMAT Spa Torino ATO 3 - Torinese In house Mediterranea delle Acque Spa Genova ATO GE - Genova Società quotata Firenze ATO 3 - Medio Valdarno Bari ATO Unico - Puglia Catania ATO 2 - Catania Publiacqua Spa Acquedotto Pugliese Spa Servizi Idrici Etnei Spa 22/10/2010 Città 3 Spa mista Società pubblica Spa mista Modelli di governance del SII Nel corso del tempo sono state proposte diverse definizioni della nozione di “regolazione”. Una possibile definizione che racchiuda in termini ampi il concetto di regolazione è la seguente: “…la regolazione è intesa come il costante e mirato tentativo di modificare il comportamento degli altri secondo principi o scopi definiti con l’intenzione di produrre uno o più risultati ampiamente riconosciuti….” Freiberg (2006) Piramide di enforcement 22/10/2010 4 Modelli di governance del SII (2) Un sistema regolatorio di settore, al fine di conseguire buoni livelli di servizio per i consumatori e un prezzo che consenta ai gestori di operare efficientemente, dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche: Coerenza e flessibilità; Prevedibilità e credibilità; Legittimazione, trasparenza e accountability. Processo per il disegno di un modello regolatorio 22/10/2010 5 Modelli di governance del SII (3) REGOLAZIONE Strumenti legali e organismi nell’architettura del modello di regolazione Ruoli e regole nei sistemi di regolazione Strumenti legali Contratti Organizzazioni Licenze Statuti Ministeri Unità di monitoraggio dei contratti Organismi di regolazione Le opzioni di regolazione percorribili per il servizio idrico integrato appaiono essenzialmente le seguenti: Modello con gestione pubblica diretta; Modello decentrato di regolazione per contratto; Modello con regolazione di settore indipendente. 22/10/2010 6 Regolazione decentrata nell’assetto attuale Statistiche descrittive degli ATO in Italia Popolazione residente (ab) 522.268 Superficie [km2] 2.735 Densità [ab/km2] 327 Max 2.450.999 6.713 1.360 Min 11.000 782 115 Media 335.078 2.205 219 Max 954.175 3.702 511 Area geografica Le caratteristiche di ciascun Ambito territoriale descrivono un quadro eterogeneo: si va da Ambiti di piccole dimensioni, come quello di Peligno Alto Sangro (72.657 abitanti residenti e 1.360 Kmq di superficie), ad altri dai confini molto più estesi come l’ATO Unico Puglia (4.079.702 abitanti) o l’ATO Unico Sardegna (24.090 kmq di superficie). 22/10/2010 Media Nord Ovest Nord Est Min 4.443 67 57 572.878 3.028 191 Max 3.503.560 7.647 757 Min 114.034 651 49 Media 812.654 4.204 262 Max 4.079.702 19.358 1.589 Min 72.657 897 53 660.087 4.980 170 Max 1.631.880 24.090 297 Min 177.200 1.614 68 Media 547.107 3.310 233 Max 4.020.707 24.090 1.589 Min 4.443 67 49 Media Centro Sud Media Isole ITALIA 7 Architettura del modello di regolazione vigente Struttura dell’attuale modello di regolazione decentrata 22/10/2010 8 Quadro giuridico di riferimento Legge n. 36/94 (c.d. Legge Galli). Ha disposto una riorganizzazione del servizio idrico introducendo: • una netta separazione fra l’attività di pianificazione, indirizzo e controllo, assegnata agli Enti Locali, e quella di gestione operativa; • una integrazione territoriale nella gestione del servizio idrico, attribuendo a ciascuna regione il compito di suddividere la propria area geografica in Ambiti Territoriali Ottimali (ATO); • una integrazione funzionale, individuando all’interno di ogni ATO un unico operatore incaricato della gestione del “servizio idrico integrato”, definito come l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione, trattamento e distribuzione di acqua potabile, di raccolta (fognatura) e di smaltimento (depurazione) delle acque reflue; • un concetto di tariffa destinato a garantire la copertura totale di costi di investimento e di esercizio, superando quindi le situazioni gestionali caratterizzate da sussidi. D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia ambientale”, attuativo della legge n. 308 del 2004, “Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l’integrazione della legislazione in materia ambientale”. La Parte Terza del c.d. Codice Ambientale - con la finalità di riordinare la normativa sui servizi idrici e di rispettare i vincoli posti dalle Direttive comunitarie - esplicita, tra l’altro: • che l’organo titolare del servizio idrico integrato all’interno di ciascun Ato – responsabile per le funzioni di pianificazione, affidamento e controllo della gestione del servizio – è l’Autorità di Ambito (AAto), a cui viene riconosciuta la personalità giuridica con un conseguente rafforzamento di poteri (art. 148); • i contenuti del Piano di Ambito (art. 149), indicando le fasi che le AAto devono percorrere per giungere alla sua stesura ed i documenti di cui esso si compone; • l’obbligo per il soggetto gestore di apprestare il servizio idrico integrato su tutto il territorio degli enti locali ricadenti nell’Ato, imponendo, in tal modo, l’adesione alla gestione unica – a meno che il comune non abbia meno di 1.000 abitanti (art. 150, comma 4; art. 148, comma 5). 22/10/2010 9 Quadro giuridico di riferimento (2) Legge 26 marzo 2010, n. 42. All’ art. 1, co. 1 quinquies, prevede che, decorso un anno dalla data di entrata in vigore della legge n. 191 del 23 dicembre 2009 (c.d. Legge Finanziaria 2010) “sono soppresse le Autorità d'Ambito territoriale di cui agli articoli 148 e 201 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 ”. Oltre tale termine, ogni atto compiuto dalle Autorità d’Ambito è da considerarsi nullo. Inoltre, spetterà alle regioni attribuire le funzioni esercitate da tali Autorità, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. Legge n. 69 del 18 giugno 2009, recante “Delega al Governo per l’adozione di decreti legislativi integrativi e correttivi in materia ambientale”. All’art. 12 dispone quanto segue: “Il Governo è delegato ad adottare, entro il 30 giugno 2010, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi emanati ai sensi dell’ art. 1 della Legge 15 dicembre 2004, n.308, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi stabiliti dalla stessa legge”. Il termine indicato è decorso senza che nessuna proposta di revisione sia stata ufficializzata. Le ipotesi di lavoro elaborate prevedono l’istituzione di organi di governo delle risorse idriche - in luogo delle soppresse Autorità d’Ambito - ed il rafforzamento dei poteri conferiti alla CoNViRI. 22/10/2010 10 Assetti gestionali degli operatori Risultano effettuati: 72 affidamenti; 49.010.078 abitanti residenti. La geografia degli affidamenti in Italia Le forme di affidamento individuate dalle AATO sono le seguenti: in house (34); società quotate nei mercati regolamentati (13); società a capitale misto pubblico privato (12); transitori / plurigestione / in salvaguardia (7); concessione a società di capitali (6). I restanti 19 ATO non hanno affidato il servizio ai sensi dell’art. 150 del Codice Ambiente: i relativi gestori, quindi, non applicano il metodo normalizzato. 22/10/2010 11 Stato della pianificazione La geografia della pianificazione in Italia 78 piani di lungo periodo 4 piani di breve periodo 21 prime revisioni tariffarie 7 seconde revisioni tariffarie 1 terza revisione tariffaria 22/10/2010 12 Caratteristiche territoriali del set di ATO analizzato nel presente studio Si riassumono di seguito le caratteristiche territoriali delle ATO analizzate nel presente studio. Tranne l’ATO Torinese, costituito in forma di convenzione avente soggettività giuridica, tutti gli altri sono consorzi obbligatori ai sensi della rispettiva legge regionale o del decreto legislativo n. 152/2006. Numero di comuni, popolazione residente e superficie per ciascun ATO del panel Ambito ATO 3 – Torinese ATO GE – Genova ATO 3 – Medio Valdarno ATO Unico Puglia ATO 2 – Catania Totale 22/10/2010 Regione Piemonte Liguria Toscana Puglia Sicilia Numero Comuni 306 67 49 258 58 738 13 Popolazione residente Superficie (kmq) 2.154.237 878.082 1.195.070 4.079.702 1.084.977 9.392.068 6.713 1.838 3.726 19.358 3.552 35.187 Densità di popolazione (ab/kmq) 320,9 477,7 320,7 210,8 305,5 266,9 Variabili tecniche e dimensionali: volumi erogati Il set di ATO studiato nella ricerca presenta una domanda complessiva di poco inferiore ad 1/6 di quella totale stimata nel Paese. Sviluppo della domanda in Italia Area Geografica 2010 2011 2012 2015 2020 Nord Ovest 1.680.972 1.683.318 1.685.425 1.692.761 1.706.364 Nord Est 1.164.586 1.168.104 1.171.207 1.182.453 1.194.374 Centro 1.009.861 1.011.690 1.013.613 1.018.605 1.026.541 Sud 1.141.490 1.148.554 1.156.221 1.174.148 1.189.649 Isole 572.729 584.304 595.784 606.009 613.876 5.569.638 5.595.970 5.622.250 5.673.976 5.730.804 ITALIA Sviluppo della domanda nel panel studiato Ambito 2010 2011 2012 2015 2020 223.400 223.400 223.400 223.400 223.400 ATO GE - Genova 84.639 84.188 83.737 82.836 84.596 ATO 3 - Medio Valdarno 88.600 88.600 88.600 88.600 88.600 ATO Unico - Puglia 239.223 240.780 243.063 246.870 ATO 2 - Catania 113.400 114.200 115.100 117.500 121.700 Totale campione 749.262 751.168 753.900 759.206 518.296 ATO 3 - Torinese 22/10/2010 14 nd Variabili tecniche e dimensionali: investimenti programmati Stima del fabbisogno di investimenti nel SII in Italia per i prossimi 30 anni Area Geografica Totale SII (mgl€) Totale anno (mgl€/a) Finanziamento pubblico (mgl€) (%) Nord Ovest 14.652.438 488.415 835.942 5,7% Nord Est 13.583.377 452.779 1.418.914 10,4% Centro 10.807.149 360.238 624.451 5,8% Sud 16.636.262 554.542 2.140.032 12,9% Isole 8.448.494 281.616 1.816.400 21,5% 64.127.720 2.137.591 6.835.738 11,3% ITALIA Investimenti programmati nel panel studiato 38,6% Fognatura e depurazione (%) 58,5% Altri investimenti (%) 2,8% Nord Est 36,7% 62,4% Centro 43,7% Sud Area Geografica Acquedotto (%) Nord Ovest TOTALE (mgl€) Finanziamento pubblico (mgl€) 9.213.149 525.623 0,9% 6.430.437 671.721 51,0% 5,2% 7.624.612 440.560 53,1% 45,2% 1,7% 10.859.022 1.405.718 Isole 47,5% 51,9% 0,7% 7.992.719 1.718.409 ITALIA 44,5% 53,2% 2,3% 42.119.939 4.762.031 22/10/2010 15 Modelli gestionali e organizzativi previsti: i costi operativi Il trend previsionale dei costi operativi al metro cubo è in diminuzione, con significative differenze a livello di macro area: costi unitari in aumento al Nord Ovest, Nord Est e Centro costi unitari in diminuzione al Sud e nelle Isole Costi operativi al metro cubo erogato per area geografica (€/mc) Area Geografica 2010 2011 2012 2015 2020 Nord Ovest 0,74 0,75 0,76 0,78 0,81 Nord Est 0,87 0,87 0,88 0,89 0,91 Centro 0,95 0,95 0,95 0,96 0,97 Sud 0,99 1,15 1,15 1,14 0,74 Isole 0,99 0,97 0,95 0,94 0,93 ITALIA 0,91 0,96 0,95 0,96 0,85 22/10/2010 16 Modelli gestionali e organizzativi previsti: i costi operativi (2) Dall’analisi dei documenti di pianificazione di Ambito per l’anno 2010 il costo complessivo di ATO per la gestione del SII, per i gestori osservati, ammonta a 703 milioni di euro, che si incrementa a 776 milioni considerando anche i costi esogeni del canone di servizio L’incidenza % del costo del personale sul totale del costo operativo, al netto degli oneri esogeni, è mediamente pari al 27,8% ATO 3 – Torinese ATO GE – Genova ATO 3 – Medio Valdarno ATO Unico Puglia ATO 2 – Catania Totale 22/10/2010 Canone COP Cop Totali (Mil/€) (Mil/€) (Mil/€) 31.014 173.179 204.194 8.125 85.041 93.166 27.442 5.836 72.418 88.485 288.691 68.588 703.984 115.927 288.691 74.424 776.402 17 ATO 3 – Torinese ATO GE – Genova ATO 3 – Medio Valdarno ATO Unico Puglia ATO 2 – Catania Incidenza media Personale % sui COP 29,8% nd nd 23,7% 40,2% 27,8% Modelli gestionali e organizzativi previsti: i costi esogeni Incidenza dei canoni al mc erogato per area geografica (€/mc) Area Geografica 2010 2011 2012 2015 2020 Nord Ovest 0,14 0,14 0,14 0,13 0,11 Nord Est 0,17 0,16 0,16 0,16 0,11 Centro 0,17 0,16 0,16 0,16 0,14 Sud 0,11 0,11 0,11 0,10 0,05 Isole 0,04 0,04 0,04 0,04 0,04 ITALIA 0,13 0,13 0,13 0,12 0,09 Canone al metro cubo erogato nel panel studiato (€/mc) Peso delle componenti di costo del canone di concessione a confronto 22/10/2010 Ambito 2010 2011 2012 2015 2020 ATO 3 – Torinese 0,14 0,14 0,14 0,14 0,12 ATO GE – Genova 0,10 0,10 0,10 0,09 0,08 ATO 3 – Medio Valdarno 0,31 0,31 0,31 0,33 0,36 ATO Unico Puglia 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 ATO 2 – Catania 0,06 0,06 0,06 0,06 0,05 Media campione 0,14 0,14 0,14 0,14 0,15 18 Modelli gestionali e organizzativi previsti: i costi esogeni al primo anno di pianificazione Ambito ATO 3 – Torinese Note ATO GE – Genova Note ATO 3 – Medio Valdarno Note Totale canone concessione SII 30.081 Rimborso mutui EELL Quota ATO 15.622 Canone concessione uso beni 2.218 Contributo Comunità Montane 12.016 Altro 225 A seguito della Revisione del PdA è stato eliminato dal rimborso dei mutui agli EE.LL il canone aggiuntivo è calcolato in funzione di un modello perequativo del debito esistente. Le spese per l'ATO sono state ridotte del 10% in base a quanto disposto dalla normativa. Il contributo per le Comunità Montane è in ragione del 5% dei ricavi tuttavia le condizioni della revisione erano quelle dell'invarianza della tariffa e del non superamento del limite k pertanto una % del contributo alle CM è stato congelato e rimandato al triennio 2012-2014. In "Altro" confluisce il contributo di cooperazione internazionale calcolato nella misura di un millesimo di € per metro cubo fatturato 8.013 1.547 150 5330 986 Nel canone di concessione confluisce il valore esposto nella voce B8 del rendiconto dei gestori. Nella voce "altro" sono inseriti gli oneri afferenti a progetti di cooperazione internazionale di formazione (Scuola di Formazione per l'acqua) etc. 25.219 17.813 1.209 6197 Il canone si costituisce di tre componenti: rimborso della rata dei mutui ai Comuni, spese di funzionamento dell'ATO, quota per la valorizzazione del patrimonio conferito al gestore del SII espresso in euro per abitante ATO Unico Puglia Note ATO 2 – Catania Note 22/10/2010 In sede di revisione il canone è stato azzerato 5.165 3.374 1.033 758 Le risorse liberate dall'estinzione dei mutui pregressi vanno ad aumentare il canone d'uso che raggiunge all'ultimo anno di piano i 4,13 mil/€. 19 Determinazione della tariffa reale media La tariffa di riferimento rappresenta l’insieme dei criteri e delle condizioni cui l’Ente di Ambito deve attenersi per calcolare la tariffa reale media. Gli obiettivi della tariffa di riferimento sono: consentire la realizzazione di adeguati livelli di servizio; sostenere i conseguenti programmi di investimento nell’equilibrio di bilancio; contenere i costi al consumo; migliorare l’efficienza della gestione; tutelare l’interesse dell’utenza. Il computo tariffario avviene sulla base della seguente regola di calcolo, in cui tutte le variabili monetarie sono a valori costanti: C A R VE n Tn = Il vincolo relativo all’incremento tariffario a valori costanti è dunque esprimibile tramite la seguente disequazione: Tn 1 K Tn 1 22/10/2010 20 Sviluppo della tariffa reale media Sviluppo della TRM per area geografica (€/mc) Area Geografica 2010 2011 2012 2015 2020 Nord Ovest 1,16 1,21 1,26 1,40 1,48 Nord Est 1,45 1,51 1,57 1,71 1,87 Centro 1,51 1,57 1,61 1,70 1,75 Sud 1,39 1,44 1,46 1,53 1,59 Isole 1,43 1,46 1,49 1,56 1,60 ITALIA 1,37 1,42 1,46 1,56 1,63 Sviluppo della TRM nel panel studiato (€/mc) Area Geografica Composizione delle singole componenti di costo delle TRM 2,00 1,75 1,50 1,53 ATO GE - Genova 1,71 1,79 1,88 2,11 2,13 ATO 3 - Medio Valdarno 1,93 2,03 2,00 2,10 1,98 ATO Unico - Puglia 1,44 1,51 1,54 1,61 n.d. ATO 2 - Catania 1,27 1,33 1,37 1,54 1,36 Media campione 1,46 1,53 1,57 1,69 1,70 0,50 0,25 0,00 AT O 3 – Medio AT O Unico Valdarno P uglia Costi esogeni Costi operativi 22/10/2010 Ammortamenti 2020 1,35 0,75 Genova 2015 1,30 1,00 AT O GE – 2012 1,24 1,25 AT O 3 – 2011 ATO 3 - Torinese 1,50 T orinese 2010 AT O 2 – Catania Remunerazione 21 Dinamica dei ricavi unitari L’evoluzione tariffaria (rapporto tra ricavo totale dell’attività regolata e volumi erogati) evidenzia un sentiero di crescita spiegato dall’aumento della spesa per investimenti. La regolazione tariffaria di settore è ancora disciplinata dal D.M. 1° agosto 1996, attuativo della abrogata legge n. 36/94. Computo tariffario: (C A R) n (1 K )(1 ve) (C A R) n 1 1,75 1,50 1,25 1,00 0,75 0,50 0,25 0,00 2 010 20 11 Costi esogeni 22/10/2010 22 201 2 Costi operativi 201 5 Ammortamenti 2 020 Remunerazione Processi di revisione tariffaria: effetti La regolazione tariffaria prevede revisioni ordinarie (cadenza triennale) e straordinarie (al verificarsi di significativi scostamenti rispetto alle previsioni di piano). Il grafico seguente riassume gli effetti delle prime. Gli elementi comuni possono essere sintetizzati nei seguenti punti: costi operativi in aumento volumi erogati in diminuzione investimenti in diminuzione 30% 20% 10% 0% -10% -20% -30% -40% -50% Anno 1 Anno 2 T ariffa 22/10/2010 23 Anno 3 Anno 4 Volumi erogati Anno 5 Costi Anno 10 Ammortamenti Anno 15 Remunerazione Convenzioni di affidamento L’analisi dei documenti convenzionali si è concentrata sui seguenti aspetti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Obblighi di prestazione, con particolare riferimento ai livelli qualitativi del prodotto e del servizio; Disciplina delle revisioni straordinarie; Criteri di valutazione dei beni alla scadenza della concessione; Disciplina del canone di concessione; Clausole di recesso e riscatto; Altre clausole “insolite”. A titolo di esempio, sono riportate le clausole di maggiore interesse (worst or best practices) negli ambiti di applicazione considerati. 22/10/2010 24 Convenzioni di affidamento (2) Oggetto Gestore Livelli qualitativi Tutti Canone Mediterranea (ex art. 5 comma 2, art. 19) Revisioni straordinarie Publiacqua (art. 11 patti aggiunti), Servizi Idrici Etnei (art. 17) Risoluzione Servizi Idrici Etnei (art. 38), Smat (art. 51) Valutazione di beni e impianti alla scadenza Servizi Idrici Etnei (art. 33 comma 2) Publiacqua (art. 30 comma 2) Mediterranea delle Acque (art. 28 comma 2) Altro Allacciamenti 22/10/2010 Acquedotto Pugliese (art. 29 comma 3), Smat (art. 12 comma 3) Smat, (art. 27 comma 2) Acquedotto Pugliese (art. 24 comma 1) Disposizione Tutte le convenzioni rimandano a quanto previsto nei Disciplinari Tecnici, e/o Carte di Servizio, e/o Piani di Ambito Riconoscimento nel canone degli ammortamenti di investimenti in beni strumentali degli EE.LL. "finanziati con le disponibilità del proprio bilancio" E' ammessa la revisione annuale nei casi in cui il ricavo complessivo annuale si discosta per oltre il 2% rispetto a quanto previsto dal Piano di Ambito per il medesimo periodo. Oltre alle fattispecie comuni (grave inadempimento, sospensione del servizio per dolo o colpa grave, fallimento o scioglimento del gestore), è prevista la risoluzione per mancato versamento del canone di concessione e del contributo agli EE.LL. (Comuni, Comunità Montane) Maggior dei due valori ottenuti dalla differenza tra investimenti (al netto di eventuali contributi pubblici) e fondi di ammortamento calcolati su: 1) valori di bilancio del gestore e 2) valori previsti nel Piano. Valore industriale residuo calcolato secondo vigenti disposizioni di legge. Costo di ricostruzione o riacquisto dell'opera al netto degli ammortamenti. Deducibilità dall'indennizzo al gestore uscente delle quote capitale dei relativi mutui se assunti dal gestore entrante o dall'Aato. Corresponsione indennizzo da gestore entrante ex art. 113, comma 9 D. lgs 267/2000, pari al "valore dei beni non ancora ammortizzati" (criterio di valutazione non determinato). Riconoscimento diritto esclusivo del gestore a provvedere agli allacciamenti degli immobili alle reti idriche 25 Indicatori di qualità e performance Il DPCM 29/04/1999 propone la seguente struttura tipo per la carta del servizio: 1. 2. 3. 4. 5. Indice Presentazione del soggetto erogatore e principi fondamentali; Informazioni sintetiche sulle strutture e i servizi forniti; Impegni e standard di qualità e modalità di verifica; Procedure di reclamo e modalità di rimborso e ristoro. Con riferimento agli impegni (punto 3), questi sono definiti sulla base dei seguenti elementi: Fattori di qualità: aspetti rilevanti per la percezione della qualità del servizio da parte dell'utente, Indicatori: variabili quantitative o parametri qualitativi che definiscono i livelli prestazionali del servizio erogato, Standard: valore prefissato dal soggetto erogatore in corrispondenza di ciascun indicatore di qualità 22/10/2010 26 Tipologia degli standard Gli standard possono essere: misurabili (riferiti a indicatori espressi come variabili quantitative) o non misurabili (riferiti a indicatori espressi come variabili qualitative); generali (espressi da un valore medio riferito ad un complesso di prestazioni) o specifici (riferiti alla singola prestazione, espressi come soglia massima/minima, verificabili da parte dell’utente). Il DPCM 29/04/1999 definisce in 4 schede i profili del servizio per i quali vanno predisposti gli standard: “avvio del rapporto contrattuale”, “accessibilità al servizio, gestione del rapporto contrattuale” e “continuità del servizio”. 22/10/2010 27 Indicatori e standard quantitativi adottati dalle aziende Allacciamenti acquedotto Tempi di preventivazione Acquedotto Pugliese Servizi Idrici Etnei Acquedotto Pugliese Smat Media Campione Media Campione Media Nazionale Media Nazionale Publiacqua Publiacqua Mediterranea delle Acque Servizi Idrici Etnei Benchmark Mediterranea delle Acque 0 5 10 15 gg 20 Benchmark 25 0 15 30 45 60 75 90 gg Allacciamenti fognatura Cessazione fornitura (su richiesta) Acquedotto Pugliese Acquedotto Pugliese Media Campione Media Nazionale Media Nazionale Media Campione Servizi Idrici Etnei Mediterranea delle Acque Smat Publiacqua Publiacqua Servizi Idrici Etnei Mediterranea delle Acque Benchmark Benchmark 0 22/10/2010 15 30 45 gg 60 75 0 90 5 10 15 gg 28 20 25 30 Indicatori e standard quantitativi adottati dalle aziende (2) Risposta a richieste scritte Risposta a reclami Acquedotto Pugliese Acquedotto Pugliese Smat Smat Servizi Idrici Etnei Media Campione Media Nazionale Media Nazionale Media Campione Servizi Idrici Etnei Publiacqua Publiacqua Mediterranea delle Acque Mediterranea delle Acque Benchmark Benchmark 0 10 gg 20 30 0 20 gg 30 40 Frequenza fatturazioni Frequenza letture del contatore Benchmark Benchmark Acquedotto Pugliese Publiacqua Media Nazionale Smat Media Campione Media Nazionale Publiacqua Media Campione Mediterranea delle Acque Smat Acquedotto Pugliese 0 22/10/2010 10 1 2 0 3 29 1 2 3 4 5 6 Indicatori e standard quantitativi adottati dalle aziende (3) Verifica funzionamento contatore Ammontare del rimborso Benchmark Servizi Idrici Etnei Acquedotto Pugliese Mediterranea delle Acque Media Nazionale Media Campione Publiacqua Smat Benchmark Publiacqua* Mediterranea delle Acque Media Nazionale Media Campione Smat Acquedotto Pugliese Servizi idrici Etnei 0 10 20 30 0 gg Controllo livelli di pressione 40 € 60 80 100 Ore settimanali di apertura sportelli Benchmark* Mediterranea delle Acque Acquedotto Pugliese Media Campione Media Nazionale Publiacqua Smat Benchmark Smat Mediterranea delle Acque Media Campione Media Nazionale Publiacqua 0 5 10 15 Acquedotto Pugliese 20 0 gg 22/10/2010 20 10 20 30 gg 30 40 Contabilità di settore e posizionamento del panel Struttura del campione di aziende per l’analisi di benchmark Area Geografica N° osservazioni Nord Ovest 9 Nord Est 6 Centro 10 Sud 7 Isole 4 Inquadramento delle principali grandezze nel campione benchmark (Mln €) 2004 2006 2007 2008 Valore Produzione 1.799 1.961 2.243 2.382 2.491 Ricavi Vendita servizio 1.648 1.794 1.980 2.102 2.164 Costi Produzione 1.612 1.767 2.003 2.142 2.253 Addetti totali 9.816 10.219 11.034 10.977 11.452 860 926 1.068 1.106 1.140 Variazione percentuale nel periodo 05 Vs 04 06 Vs 05 07 Vs 06 08 Vs 07 08 Vs 04 Valore Aggiunto 22/10/2010 2005 Valore Produzione 9,0% 14,4% 6,2% 4,6% 38,4% Ricavi Vendita servizio 8,8% 10,4% 6,2% 3,0% 31,3% Costi Produzione 9,7% 13,3% 6,9% 5,4% 40,0% Addetti totali 4,1% 8,0% -1,5% 2,2% 13,2% Valore Aggiunto 7,7% 15,3% 3,1% 2,6% 31,3% 31 Contabilità di settore e posizionamento del panel (2) Mediterranea delle Acque - Genova SMAT - Torino 22/10/2010 32 Contabilità di settore e posizionamento del panel (3) Publiacqua - Firenze Acquedotto Pugliese - Bari 22/10/2010 33 Case study - ATO Torinese 306 comuni, 2.154.000 abitanti residenti Affidamento in house, SMAT S.p.A Punti di forza del modello torinese: protezione del gestore dai rischi di domanda; costi operativi contenuti; realizzazione degli investimenti programmati; Punti di debolezza del modello torinese: disciplina della qualità del servizio. 22/10/2010 34 Case study - ATO Genova 67 comuni, 878.000 abitanti residenti Affidamento a società quotata, Mediterranea delle Acque S.p.A. Punti di forza del modello genovese: valutazione delle opere realizzate; capacità di finanziare tramite TRM le opere realizzate; Punti di debolezza del modello genovese: disciplina della qualità del servizio. 22/10/2010 35 Case study - ATO Medio Valdarno 49 comuni, 1.195.000 abitanti residenti Affidamento a società mista, Publiacqua S.p.A. Punti di forza del modello fiorentino: monitoraggio delle performance del gestore su investimenti e livelli minimi di servizio; realizzazione degli investimenti programmati; Punti di debolezza del modello fiorentino: elevato canone di concessione, in particolare per rimborso agli enti locali dei mutui pregressi. 22/10/2010 36 Case study - ATO Unico Puglia 258 comuni, 4.080.000 abitanti residenti Affidamento diretto a società pubblica, Acquedotto Pugliese S.p.A. Punti di forza del modello pugliese: monitoraggio della qualità del servizio tramite indicatori puntuali; Punti di debolezza del modello pugliese: clausole contrattuali in Convenzione troppo generiche; elevata conflittualità tra AATO e gestore, che ha rallentato i tempi per la revisione tariffaria (e la realizzazione degli investimenti). 22/10/2010 37 Case study - ATO Catania 58 comuni, 1.085.000 abitanti residenti Affidamento a società mista, Servizi Idrici Etnei S.p.A. Punti di forza del modello catanese: monitoraggio delle performance del gestore su investimenti e livelli minimi di servizio; Punti di debolezza del modello catanese: difficoltà di portare a regime la gestione unitaria (attualmente il gestore unico serve circa il 5% della popolazione dell’ambito). mancata realizzazione degli investimenti programmati; difficoltà di reperimento delle risorse finanziarie necessarie 22/10/2010 38 Opzioni di policy La disamina degli obiettivi, delle criticità attuali e delle prospettive evolutive del comparto idrico deve necessariamente informare il disegno delle opzioni di policy da adottare a breve. Le opzioni di policy avanzate risultano le seguenti: Stabilizzare l’attuale cornice istituzionale e normativa di settore; Esplicitare il valore della risorsa e del servizio in un quadro di equità sociale; Finanziare gli investimenti per superare le carenze infrastrutturali; Diffondere le best practice. 22/10/2010 39 Opzioni di policy – Modello con regolazione di settore indipendente 22/10/2010 40 Opzioni di policy – Esplicitazione del valore della risorsa e del servizio in un quadro di equità sociale pianificazione degli usi di acqua coerente con l’analisi del valore aggiunto dell’impiego della risorsa idrica per comparto produttivo; tariffazione delle attività di distribuzione dell’acqua, di fognatura e depurazione dei reflui che indichi in modo trasparente le componenti di costo ambientale e della risorsa; applicazione di programmi di progressiva riduzione delle perdite di rete negli acquedotti e negli impieghi di risorsa idrica (introduzione di “certificati blu”); Con attenzione all’equità sociale definizione delle obbligazioni di servizio pubblico e di universalità dell’accesso, destinate ad assumere un ruolo centrale alla luce della disciplina comunitaria sui servizi di interesse generale e la tutela dell’utenza; adozione di modalità trasparenti di verifica della sostenibilità sociale degli incrementi tariffari per le utenze domestiche, anche al fine di sviluppare una disciplina dedicata all’applicazione di corrispettivi agevolati per apposite fasce di reddito; applicazione di criteri di determinazione dei corrispettivi rivolti agli usi produttivi della risorsa coerenti con le ricadute ambientali delle attività svolte. 22/10/2010 41 Opzioni di policy – Finanziare gli investimenti per superare le carenze infrastrutturali bilanciamento delle obbligazioni sottoscritte in sede di convenzione di gestione; previsione dell’obbligo per le amministrazioni pubbliche di reimmettere nel settore idrico le risorse finanziarie derivanti dal comparto (canoni di derivazione, di concessione, costi esogeni, altri contributi); adozione di regole di governance dei gestori del servizio aperte all’intervento di azionisti di natura finanziaria, garantendo la necessaria flessibilità del modello di Partenariato Pubblico Privato nella forma di società a capitale misto; previsione dell’intervento di istituti di credito aventi una provvista di fondi di origine pubblica (ad esempio, Cassa Depositi e Prestiti, Banca del Sud), che potrebbero assumere un ruolo significativo in alcune aree del Paese, attraverso operatori per accordi di programma tra le amministrazioni pubbliche e gli garantire impieghi a condizioni agevolate; Hydrobond; favorire un una efficace 22/10/2010 interventi in Equity mediante appositi Fondi, che potrebbero bilanciamento nel mercato delle partecipazioni del settore ed valutazione delle prospettive di autofinanziamento. 42 Contatti UTILITATIS pro acqua energia ambiente Piazza Cavour, 3 00193 Roma Tel 06/95229401 Fax 06/95229417 Website www.utilitatis.org E-mail: [email protected] 22/10/2010 43