Corso di Botanica2 (2003-2004) I fiori del male ( Droghe voluttuarie ) Vanessa De Leonardis L’uso di droghe voluttuarie appartiene etnicamente alla costruzione della società umana ed è l’espressione di un cammino culturale . Tassonomia dei “fiori del male” Divisione Spermatophyta Classe Magnoliopsida Sottoclasse Dicotyledonae ordine famiglia Urticales Cannabaceae Cannabis sativa Centrospermae Cactaceae Rhoeales specie Lophophora williamsii Papaveraceae Papaver somniferum Cannabis sativa Diagnosi morfologica •Pianta annuale dioica con abitus erbaceo,alta 1-3 m •Caule eretto,angoloso,solcato,ruvido,con rami opposti,eretto patenti •Foglie patenti ed opposte,portate da un picciolo più corto del lembo, solcato superiormente e munito alla base di piccole stipole lineari setacee •Lembo fogliare composto: foglioline lanceolate,acute,con margine seghettato,faccia superiore glabra,ruvida e verde schietta,faccia inferiore verde più chiara,con denti salienti. Nelle foglie inferiori il lembo risulta composto da 5 foglioline quasi uguali a disposizione palmata;nelle foglie inferiori il lembo è invece formato da 3 foglioline disuguali per prevalenza di quella mediana •Fiori maschili raccolti in piccoli racemi formanti complessivamente un’ampia pannocchia terminale allungata , all’ascella di brattee lanceolate verdi simili alle foglioline e più lunghe dei racemi , con peduncoli corti , filiformi , muniti di bratteole setacee ; perigonio diviso in 5 tepali oblungo-ottusi , verdognoli : stami superanti appena il perigonio , con filamenti inseriti sul ricettacolo e antere lineari oblunghe a deiscenza longitudinale . •Fiori femminili ammassati in dense infiorescenze terminali di colore verde cupo , all’ascella di brattee fogliformi ricche di peli ghiandolari ; ogni singolo fiore è poi accompagnato da una bratteola parimenti rivestita di ghiandole resinogene . Il perigonio è verde scuro , otricolato , ispido e ghiandoloso come le foglie circostanti ed avvolge completamente l’ovario, subsfeoridale, verde e glabro, tranne che in corrispondenza di una fessura obliqua dalla quale sporgono gli stimmi setolosi . Frutto ad achenio tondo, glabro, circondato dal calice persistente e rigonfiato, con pericarpo duro e fragile ed un unico seme. Diagnosi fitochimica-farmacologica La resina , prodotta dai peli ghiandolari del fiore femminile , rappresenta la “droga” : miscela di sostanze psicoattive costituita da alcaloidi e soprattutto da cannabinoidi. I cannabinoidi sono terpenoidi non volatili nonché molecole apolari con elevato peso molecolare. Il cannabinoide psicotropo più importante è il “delta-9-tetraidrocannabinolo” (THC). note Peli ghiandolari = tessuto ghiandolare esterno che riversa fuori dalla cellula le sostanze elaborate (metaboliti secondari) La resina protegge il fiore femminile dalla disidratazione e da eventuali animali predatori Effetti del THC Aumento della liberazione di dopamina: euforia, benessere , disinibizione . Aumento della sensibilità sensoriale Analgesico Ansiolitico Antiepilettico Antiemetico Aumento dell’appetito Rilassamento muscolare Vasodilatatore La durata e la tipologia degli effetti sono regolate dalla presenza degli altri cannabinoidi ! note La dopamina è un neurotrasmettitore del sistema nervoso centrale implicato nei segnali di motilità volontaria e del circuito del piacere. Il THC sintetico (MARINOL) non mima perfettamente quello di origine vegetale : i consumatori manifestano stati d’ansia e intolleranza gastrica. I cannabinoidi sono utilizzabili con successo come farmaci : •ANTIEMETICI : contro il vomito e la nausea •ANALGESICI : contro le convulsioni,dolori •ANTIDEPRESSIVI •VASODILATATORI : contro l’asma bronchiale e il glaucoma •STIMOLANTI L’APPETITO : contro l’anoressia Previa essiccazione i fiori della Cannabis possono essere fumati o trattati in maniera tale da poter essere ingeriti (infusi,dolci,ecc). Inoltre studi recenti rivelano l’utilità dei cannabinoidi nella cura dei pazienti affetti da deperimento da AIDS (sproporzionata perdita di massa muscolare) . In corso di infezione da HIV il sistema immunitario produce “fattori di necrosi cellulare”,sostanze che contribuiscono allo sviluppo della sindrome da deperimento e alla proliferazione del virus : i cannabinoidi riducono la produzione di queste sostanze ! note GLAUCOMA : termine usato per indicare un gruppo di malattie caratterizzate da un anomalo aumento della pressione interna dell’occhio nonché da una riduzione del campo visivo. La concentrazione di THC rappresenta l’unico carattere diagnostico che consente di distinguere le varie specie-varietà di Cannabis ! L’assunzione cronica di Cannabis può determinare “tolleranza” ma non induce “dipendenza” ! I cannabinoidi e la loro legittimità sono al centro di un dibattito politico piuttosto che scientifico! Potenziale valore economico-commerciale La Cannabis può essere sfruttata,oltre che per le sue proprietà farmacologiche,per ricavare una serie di beni : •TESSUTI = La Cannabis è più produttiva in fibra tessile del cotone e le sue fibre sono più resistenti. •CARTA = Una volta estratta dalla pianta la fibra tessile rimangono la “stoppa”, fibra di qualità inferiore, e il “canapolo”, porzione legnosa : quest’ultimi possono essere rispettivamente utilizzati per produrre carta e cartoni . Il processo per ottenere le microfibre pulite di cellulosa , e quindi la pasta per la carta , non prevede l’uso di grandi quantità di clorurati inquinanti che servono per sciogliere il legno poiché la Cannabis è povera di lignina (a differenza del legno degli alberi) . Inoltre la fibra e il legno della canapa sono già di colore bianco e la carta che si ottiene non necessita di tecniche come lo “sbiancamento”, che richiedono l’uso di composti azotati inquinanti , responsabili dell’assottigliamento dello strato di ozono nell’atmosfera. •INTEGRATORI PROTEICI = I semi di Cannabis, ricchi di proteine (tutti e otto gli amminoacidi essenziali),vitamine e acidi grassi polinsaturi, si rivelano nutrimento prezioso per l’organismo umano. • OLIO = Dai semi di Cannabis è possibile ottenere un olio particolarmente ricco di acidi grassi insaturi con il quale si possono fabbricare saponi,cere,cosmetici,detersivi biodegradabili,vernici (non inquinanti e di qualità superiore rispetto a quelle sintetiche prodotte con i derivati del petrolio) ,ecc. •MATERIALI PLASTICI = Attraverso un processo di polimerizzazione, dalla cellulosa , di cui la canapa è ricca , si possono ottenere materiali plastici biodegradabili. •COMBUSTIBILI NON INQUINANTI = Bruciare combustibili da biomassa anziché petrolio non contribuisce all’aumento dell’effetto serra . L’anidride carbonica viene prima sottratta all’atmosfera , durante la crescita della pianta , e poi restituita all’aria al momento della combustione : in questo modo la quantità di anidride carbonica dell’atmosfera non aumenta , al contrario di quanto avviene se si bruciano idrocarburi fossili. •FITODEPURAZIONE DI SUOLI CONTAMINATI DA ZINCO = La canapa si rivela resistente ad elevate concentrazioni di zinco che accumula a livello della radice , veicolato da trasportatori specifici del tonoplasto radicale , e del fusto , attratto dall’elettronegatività delle pareti dei vasi xilematici . Una volta accumulato lo zinco la raccolta della pianta consente notevole asportazione dello stesso dal terreno . Lophophora williamsii (peyote) Etimologia Dal greco LOPHOS , ciuffo e PHERO , porto : ”portatore di ciuffo” Diagnosi morfologica •Solitaria in gioventù , forma gruppi in età adulta con una disposizione che ricorda un fiore •Corpo grigio-verde di forma globosa appiattita (diametro fino a 15 cm) , con vertice depresso , che raramente affiora dal terreno per più di 2-3 cm . Le coste , appena accennate , sono solitamente 8 e dividono il corpo in sezioni corrispondenti ai famigerati “bottoni” dai quali si estrae la droga . •Le areole sono prive di spine (tranne che nel primo periodo di vita della piantina) e portano invece ciuffetti eretti di lanugine biancastra . •Il fiore , piccolo e forgiato a imbuto , spunta dal vertice in primavera-estate e può essere di colore bianco (simile ad una piccola margherita ) , giallastro oppure rosa . note Le areole rappresentano uno dei caratteri distintivi della famiglia delle Cactacee : sono strutture disposte regolarmente lungo il fusto a livello delle quali si differenziano peli , spine , fiori e germogli . •Il frutto è una bacca claviforme purpurea , contenente pochi semi . •Radice a fittone con volume maggiore di quello del corpo : può raggiungere profondità pari a 20-25 cm . Diagnosi fitochimica-farmacologica La droga del peyote è una miscela di alcaloidi che si estrae dalla porzione epigea della pianta nonché dai “bottoni”. Questi ultimi vengono tagliati dal resto della pianta e consumati sia freschi che disseccati . L’alcaloide psicotropo più importante è il trimetoxifeniletilamina o MESCALINA : la più antica sostanza psichedelica conosciuta dall’uomo. Gli effetti della mescalina sono fortemente : •Dose-dipendenti •Psico-dipendenti : essendo una droga allucinogena i suoi effetti sono strettamente correlati con lo stato d’animo della persona che la assume , ad eccezione di quelli fisici (nausea,vertigini,lieve tensione muscolare) che si manifestano poco dopo l’assunzione e scompaiono nel giro di 40 minuti seguiti dall’effetto psichedelico vero e proprio . note Inca Aztechi e Maya furono i primi a usare la mescalina per scopi religiosi , seguiti dagli Indiani d’America che ancora oggi ne fanno uso (PEYOTISMO) La MESCALINA esplica effetto psichedelico , interferendo con i segali dei circuiti sensoriali , mediante la sua somiglianza con la noradrenalina : neurotrasmettitore del sistema nervoso periferico e ormone proteico , prodotto dalla midollare del surrene . La MESCALINA causa una potente esperienza di esplorazione interiore e lascia sempre un ricordo , buono o cattivo ! Il consumatore deve quindi essere consapevole di potersi ritrovare a confronto (allucinazioni sensoriali) con parti di sé stesso che ancora non conosce o che ancora non è in grado di affrontare ... note La mescalina ha ispirato l’opera letteraria “Le porte” di Aldous Huxley ,il quale riteneva che tale sostanza fosse il mezzo più efficacie per scrutare la coscienza umana La mescalina può rappresentare un mezzo d’indagine per la psicologia e un modello di studio per la schizofrenia . L’assunzione cronica di peyote determina “tolleranza” ma non induce “dipendenza” ! Papaver somniferum Diagnosi morfologica •Pianta erbacea annuale , alta circa 1m •Fusto semplice , con poche grandi foglie amplessicauli , oblunghe , glauche , a margine con incisioni più o meno profonde che lo dividono in lobi irregolari , dentati , ondulati . •Fiori attinomofi , su base 2 : 4-6 petali disposti su 2 verticilli (corolla dialipetala attinomorfa) • 2 sepali caduchi (calice dialisepalo attinomorfo) •Numerosi stami liberi •Ovario supero sincarpico pluricarpellare : i carpelli non possiedono stilo ed ogni stigma poggia direttamente sul rispettivo ovario •Il frutto è una capsula poricida : la deiscenza avviene tramite pori che , a maturità dei semi , si vengono a formare sotto il coperchietto della capsula •Semi con elaiosomi : ogni seme possiede un’escrescenza carnosa a livello del funicolo La droga si estrae dalle capsule non ancora mature , ricche di tubi laticiferi : cellule escretrici che accumulano nei loro vacuoli un liquido acquoso detto latice , contenente numerosi alcaloidi . Il latice fornisce protezione alla pianta contro le ferite (poiché coagula a seguito di lacerazioni) e contro gli erbivori (poiché tossico) . I semi privi di alcaloidi si usano per la preparazione di dolci , per l’estrazione dell’olio , ecc . Diagnosi fitochimica-farmacologica Facendo delle incisioni orizzontali o un po’ oblique sulle capsule ancora verdi si fa uscire il latice sotto forma di liquido lattiginoso che all’aria si rapprende e imbrunisce formando l’oppio . I numerosi alcaloidi presenti nell’oppio sono spesso salificati con acido meconico , molecola esclusiva del genere Papaver . Gli alcaloidi più importanti e meglio conosciuti sono : La morfina è un potente analgesiconarcotico : mimando le endorfine endogene controlla il circuito cerebrale del dolore . Il suo potere analgesico è così forte che riguarda anche tutte le manifestazioni affettive legate al dolore (paura , disagio , ansia ) . La morfina induce inoltre anche uno stato di euforia e soddisfazione assoluta . note L’analgesia indotta dagli oppioidi non si accompagna a disturbi delle altre modalità sensoriali , alterazioni delle funzioni mentali superiori , dislessia , perdita del controllo motorio ( a differenza di ciò che accade con altri sedativi centrali come l’alcool ) . La codeina è l’etere 3-O-metilico della morfina : la sua azione dipende dalla parziale demetilazione che subisce nel fegato ; tuttavia , come analgesico , la codeina possiede circa un decimo della potenza della morfina e non induce stati di euforia . La codeina possiede una notevole azione antitussiva , agendo sul centro cerebrale della tosse . Sull’apparato gastroenterico , l’azione più caratteristica degli oppioidi si manifesta a livello dell’intestino . L’ attività peristaltica dell’intestino crasso è fortemente diminuita o abolita per effetto della morfina : ciò spiega la stitichezza provocata dagli oppioidi e la loro efficacia contro la diarrea . La morfina e altri oppioidi come la papaverina sono inoltre potenti vasodilatatori . Tutte le vie di somministrazione possono essere usate per gli oppioidi : per lungo tempo la principale fu quella orale ( l’oppio può essere fumato o ingerito ) ; in seguito , l’invenzione della siringa ipodermica , di poco successiva all’isolamento della morfina , portò a una nuova via di somministrazione molto più efficace ( effetti più rapidi ) . L’uso occasionale di oppioidi puri non crea grossi problemi , a parte i rischi connessi con la via di somministrazione e il rischio di overdose . Contrariamente a quanto si crede ( e a differenza di sostanze legali come alcool e tabacco ) gli oppioidi puri non sono assolutamente tossici : il loro straordinario potere analgesico potrebbe quindi essere sfruttato , sotto stretto controllo medico , nella cura di stati dolorifici acuti . L’uso continuativo di oppioidi determina “tolleranza” seguita da “dipendenza” ! L’eroina è un derivato semisintetico della morfina nonché un potente analgesico-ipnotico. L’eroina, essendo piuttosto liposolubile, deve essere assunta per via parenterale per esplicare al meglio i suoi effetti: attraverso l’iniezione supera più facilmente la barriera emato-cefalica e ha effetti più rapidi. L’uso di eroina, rispetto a quello degli oppioidi naturali, comporta maggiori rischi: l’eroina “di strada” è spesso impura, contaminata da microrganismi patogeni o mescolata a sostanze tossiche spesso principali responsabili dell’overdose. note Overdose = depressione respiratoria seguita da coma Una malattia chiamata desiderio Le droghe controllano il “circuito del piacere”, stimolandone l’attività con una forza e una persistenza superiori a qualsiasi soddisfazione naturale. Un componente cruciale del circuito della gratificazione è il sistema mesolimbico dopaminergico, un insieme di neuroni situato nell’area tegmentale ventrale , vicino alla base del cervello, che invia proiezioni verso regioni bersaglio localizzate nella parte frontale, e in particolare verso il nucleo accumbens, una struttura collocata in profondità dietro la corteccia. Questa via dopaminergica, che collega i neuroni dell’area tegmentale ventrale con il nucleo accumbens, è fondamentale per l’ “addiction”, dipendenza: lesioni nelle aree coinvolte determinano nell’individuo perdita di interesse per le sostanze d’abuso. note Il sistema mesolimbico dopaminergico appare precocemente nel corso dell’evoluzione : ne possiede una versione rudimentale persino il lombrico , uno degli organismi più semplici . . Nei mammiferi la via dopaminergica del sistema mesolimbico si integra con varie altre regioni cerebrali che servono a caratterizzare emotivamente le esperienze e a dirigere la risposta dell’individuo verso attività piacevoli quali il cibo , il sesso o le interazioni sociali : •AMIGDALA (valutazione dell’esperienza) •IPPOCAMPO (registrazione del ricordo dell’esperienza) •CORTECCIA CEREBRALE FRONTALE (elaborazione delle informazioni relative all’esperienza nonché risposta finale dell’individuo) Queste regioni cerebrali comunicano con il nucleo accumbens attraverso il neurotrasmettitore glutammato . La via dopaminergica opera come una sorta di interruttore della gratificazione , “raccontando” a questi centri cerebrali quanto è piacevole un’esperienza : la liberazione di dopamina aumenta proporzionalmente al grado di piacevolezza arrecato dall’esperienza ; maggiore è la gratificazione e più è probabile che l’organismo memorizzi l’azione e la ripeta . I messaggi veicolati dalla dopamina nel nucleo accumbens determinano “attivazione genica” attraverso proteine nonché fattori di trascrizione : •Proteina CREB = attivazione di geni codificanti per proteine implicate nel fenomeno della “tolleranza” •Proteina DELTA FOS-B = attivazione di geni codificanti per proteine implicate nel fenomeno della “dipendenza” Le sostanze d’abuso colpiscono bersagli cerebrali differenti , ma tutte determinano , direttamente o indirettamente , aumento della liberazione di dopamina . L’uso cronico di droghe può quindi determinare : •Attivazione prolungata di CREB = espressione prolungata di geni codificanti per proteine che “attutiscono” il circuito del piacere . La dinorfina , per esempio , rallenta il rilascio di dopamina causando un aumento della quantità di sostanza richiesta per ottenere uno stato di euforia . •Attivazione prolungata di DELTA FOS-B = espressione prolungata di geni codificanti per proteine che “sensibilizzano” il circuito del piacere . La proteina CDK5 , per esempio , promuove cambiamenti strutturali che rendono i neuroni del nucleo accumbens direttamente sensibili alla droga . Molte sostanze d’abuso , fra cui cocaina , morfina e alcool , possono inoltre causare alterazioni persistenti della risposta al glutammato delle cellule del nucleo accumbens che contribuiscono al desiderio compulsivo della sostanza . Gli oppiacei (e l’alcool) aumentano il rilascio di dopamina spegnendo i neuroni destinati a inibire i neuroni dopaminergici dell’area tegmentale ventrale . Gli oppiacei inoltre imitano la dopamina agendo direttamente sul nucleo accumbens . In altre parole , gli oppiacei “inondano” di dopamina il nucleo accumbens inducendo il fenomeno della tolleranza seguito da quello della dipendenza . ... il pregiudizio non scaturisce dalla conoscenza ! Fine