Libia,
nuove opportunità d’affari
Avv. Eugenio Bettella
Avv. Paolo Greco (of counsel)
Confindustria Vicenza, 28 Maggio 2009
1
Quadro Generale - Libia
 L’economia libica sta conoscendo una fase di crescita dettata da una
diversificazione dei settori di investimento. Dopo un periodo di
isolamento legato all’embargo – in cui lo Stato ha dovuto fungere da
collettore di ogni sviluppo in ogni settore dell’economia – adesso si sta
sviluppando un’imprenditoria privata che occupa lentamente lo spazio
lasciato “libero” dalla presenza dello Stato. In quest’ottica si inserisce
anche un importante piano di privatizzazioni.
 Il governo ha stanziato un budget di 200 miliardi di USD per i prossimi 5
anni considerato sulla base di una previsione del valore del prezzo del
barile superiore a 40 USD. Di tale budget è stato dichiarato che oltre il
70% è già disponibile.
2
Quadro generale – Italia - Libia
 L’Italia è da sempre il primo partner commerciale della Libia;
 In data 30 agosto 2008 è stato sottoscritto un accordo bilaterale di amicizia
e cooperazione che è stato ratificato da entrambe le Parti il 2 Marzo 2009.
In data 02 Aprile 2009 – in occasione della visita ufficiale del Ministro
Scajola – è stato sottoscritto un protocollo di intesa con il Ministero
dell‘Economia libico per la creazione di una zona economica speciale per
le aziende italiane che intendono investire (autonomamente o con partner
libici) in Libia;
 In base a tale trattato l’Italia si è impegnata a corrispondere in favore dello
Stato libico opere civili ed infrastrutturali per 5 miliardi di USD, per circa
20 anni (250 milioni di USD all’anno);
 Tali opere saranno individuate da una Commissione Mista ed affidate dal
Governo italiano alle aziende italiane che sono registrate in Libia, secondo
la vigente normativa libica;
 Il trattato contiene norme generali tese a favorire le aziende italiane negli
affari e nelle commesse dello Stato libico.
3
Quadro generale – Italia - Libia
 Tra Italia e Libia è in vigore un trattato in materia di protezione degli
investimenti ed un protocollo di intesa per la promozione e protezione
degli investimenti turistici. È in corso di trattativa un trattato contro le
doppie imposizioni (l’unico Paese UE che ha un simile accordo con la
Libia è Malta);
 In Libia attualmente operano: Italcementi, Impregilo, Sirti, CMC, Bentini,
Ferretti International, Techint, Tecnimont, Saipem, Friulana Bitumi,
Con.i.Cos, Impresa Vidoni, Pivato, Termomeccanica SpA, Ansaldo,
Bonatti, Maltauro, Pizzarotti e Piacentini. Oltre alle aziende sopraindicate
sono presenti tutte le principali aziende internazionali (i.e. Vinci, Strabag,
Dunhill, etc.);
 L’Italia è stabilmente il primo partner commerciale della Libia, la quale –
tramite la Libyan Investment Authority e la Banca Centrale – ha delle
importanti e strategiche partecipazioni in Unicredit ed ENI.
4
Opportunità - Libia
I settori che presentano maggiori opportunità, oltre a quelli legati all’oil&gas,
sono:
 edilizia, costruzioni generali ed infrastrutture;
 investimenti produttivi diretti;
 settore turistico;
 aziende in corso di privatizzazione.
5
Edilizia, costruzioni generali
ed infrastrutture - Libia
Le opportunità nel settore delle costruzioni civili ed infrastrutturali, nell’arco dei
prossimi anni, sono di estremo interesse.
Avranno luogo, in particolare:
• costruzione di un nuovo sistema viario urbano, interurbano ed autostradale;
• costruzione di edifici commerciali, centri commerciali, centri di stoccaggio
della merce, centri di deposito e raccolta merci;
• costruzione di nuovi ospedali in tutte le città della Libia;
• costruzione di porti ed interporti;
• costruzione di porti turistici;
• costruzione di aeroporti, negli ultimi mesi è stata assegnata a società turche,
brasiliane e francesi la costruzione del nuovo aeroporto di Tripoli, destinato a
diventare un nuovo HUB per l’Africa, con oltre 80 gates, con un impegno
finanziario di oltre 1 miliardo di USD;
6
Edilizia, costruzioni generali
ed infrastrutture - Libia
 Continua…
• realizzazione di ferrovie suburbane ed interurbane, oltre alla realizzazione
del sistema ferroviario di trasporto delle merci transmaghrebino e
transafricano;
• costruzione di centri amministrativi e direzionali, si pensi che in Libia ci
sono oltre 30 società petrolifere e che circa la metà svolge attività di
estrazione;
• realizzazione di torri e resort turistici;
• realizzazione di piattaforme petrolifere e di attracco cargo merci;
• realizzazione e costruzione di zone franche ed aree industriali, in
particolare la edificazione nell’area di Zuwara – al confine con la Tunisia –
di una Zona Economia Speciale estesa per oltre 60 km sulla costa
occidentale che comprenderà due intere città con 1 aeroporto, vari
ospedali, 1 porto commerciale ed 1 porto turistico, vari resort turistici;
• è stato varato un piano per la costruzione di oltre 1 milione di unità di
alloggi popolari.
7
Edilizia, costruzioni generali
ed infrastrutture - Libia
ENTE
STANZIAMENTO anno 2009
(espresso in LYD) 1 Euro=1,75 LYD
Ente di Sviluppo Immobiliare e delle Infrastrutture
6.280.000,00
Ente di Attuazione e di Gestione dei Progetti Stradali e Ferroviari
870.000,00
Organismo di Sviluppo di Centri Amministrativi:
1) Progetti di edilizia abitativa ed infrastrutturale
2) Progetti di costruzione di centri universitari
3) Progetti giovanili e sportivi
4) Progetti di costruzione di nuovi edifici scolastici
1) 1.640.000,00
2) 1.250.000,00
3) 570.000,00
4) 540.000,00
Autorità Generale per le Comunicazioni
300.000,00
Ente per la Costruzione di Edifici Scolastici
500.000,00
Costruzione del Centro Medico di Bengazi
100.000,00
Ente Portuale e del Trasporto Marittimo
400.000,00
Ente di Aviazione civile
1.100.000,00
Ente Stradale e dei Ponti
900.000,00
Autorità Generale per le Zone Industriali
250.000,00
Progetti di desalinizzazione, depurazione acqua, gas ed energie
rinnovabili
600.000,00
Progetti connessi all'elettricità
4.300.000,00
Manutenzione dei campi militari
150.000,00
Attrezzature ed equipaggiamenti militari
720.000,00
8
I settori di maggiore
interesse per investire - Libia
I settori di maggior interesse sono:
 realizzazione di prodotti in acciaio a basso contenuto tecnologico (in Libia c’è una delle
poche acciaierie al mondo non facente parte del“cartello” internazionale);
 produzione agroalimentare (il Governo libico assegna in concessione ultraventennale i
terreni, con utilizzo di acqua, elettricità e oil a prezzo “politico”);
 assemblaggio e realizzazione di componentistica per arredo, quali maniglie, infissi, etc.
(in virtù dei grossi investimenti nell’edilizia civile ed alberghiera che si stanno
compiendo);
 produzione di materiali per costruzione (cemento, mattoni forati, etc.), recupero del
materiale demolito (che al momento non viene in nessun modo trattato, ma scaricato
fuori dalle aree urbane) e coltivazione di inerti (cave di travertino a Mizda – 130 km a
sud di Tripoli – per oltre 40 km2 scarsamente sfruttate) sia per l’enorme richiesta interna
sia per esportazione.
9
Settore turistico - Libia
 Il settore turistico è stato ripetutamente indicato dalle Autorità libiche quale
prioritario e trainante dell’intera economia nazionale, ed - infatti - si sta
lentamente sviluppando, anche grazie ad alcune incoraggianti modifiche
legislative in tal senso (visti turistici, possibilità di acquistare beni immobili,
concessioni demaniali, etc...) che tendono ad incoraggiare i progetti di
investimento nel settore turistico. Si intendono per progetti d’investimento nel
settore turistico, ai sensi della suddetta legislazione, le attività di costruzione,
allestimento, gestione ed implementazione di alberghi, hotel, ristoranti,
spiagge, attività ricreative e di servizio ed il trasporto turistico di vario tipo. Di
tutte queste attività si avverte molta necessità che porta ad una continua ricerca
di partner e di investitori internazionali, in grado di trasferire un know-how ed
una competenza di gestione delle attività in questione.
 In particolare, la domanda di servizi turistici ed alberghieri è notevolmente
aumentata nel corso degli ultimi 2/3 anni, a fronte di una offerta che – salvo
rare eccezioni – è rimasta sostanzialmente immutata.
10
Piano di Privatizzazione - Libia
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
Di seguito l’elenco delle aziende che  Janzoor gases factory Joint Stock Co.
saranno immediatamente privatizzate,  Janzoor soap factory Joint Stock Co.
altre lo saranno nei prossimi anni per un
 Janzoor milk factory Joint Stock Co.
totale di oltre 100:
 Okba milk factory Joint Stock Co.
Arab beverages company Joint Stock Co.  Altaharor cleaning factory, Tripoli Joint
Stock Co.
National company for milling and
fodder, Tripoli Joint Stock Co.
 Alhoria cleaning factory, Tripoli Joint
Alwasti Tire distribution
center,
Stock Co.
Misurata Joint Stock Co.
Sanitary and household factories, Garian  Alhoria sponges factory, Tripoli Joint
Stock Co.
Joint Stock Co.
Sponges factory , Sarman Joint Stock  Alamal refrigerators and ovens factory,
Co.
Tripoli Joint Stock Co.
Ovens factory, Azzawia Joint Stock Co.
 Baian Alsaha sponges factory, Tripoli
Sponges factory, Alsawani Joint Stock
Joint Stock Co.
Co.
Carton boxes factory, Alzahraa Joint  Alkoms milk factory Joint Stock Co.
Stock Co.
 Misurata freezers factory Joint Stock Co.
11
Quadro Giuridico - Libia
 Il decreto del Comitato Generale del Popolo n. 443 del 2006 emanato in
data 14.11.2006 ha previsto che tutte le società straniere che a far data dal
31.12.2006 non sono registrate come branch office in Libia, per poter
svolgere ed effettuare le attività di seguito elencate, devono
necessariamente costituire una società di diritto libico.
 Le attività ricompresse in detto decreto sono:
• attività di edilizia e costruzioni;
• attività di costruzione ed installazione di impianti e sistemi elettrici;
• attività nel settore petrolifero ed attività ad esso connesse (incluso
attività di catering);
• attività di trasporto e telecomunicazioni;
• attività navali, industriali ed agricole.
12
Società di diritto libico
 Le società di diritto libico partecipate da soggetti stranieri sono regolate dalla normativa
contenuta nel decreto n. 171/2006 del Congresso Generale del Popolo.
 In base a tale atto legislativo gli stranieri che vogliano costituire una società in Libia,
possono esclusivamente detenere sino al 65% del capitale di una Società per Azioni
(denominate “S.p.A. congiunte”). Il capitale sociale minimo di detta società è di 1
milione di dinari (pari a circa 550.000 Euro).
 Al momento della costituzione della società i soci devono versare il 30% del capitale
sociale, in proporzione alle loro rispettive partecipazioni. Nel caso di società a capitale
minimo i soci devono, pertanto, versare 300.000 dinari (pari a circa 165.000,00 Euro).
La restante parte del capitale sociale deve essere versata entro 5 anni dalla costituzione
della società.
 È, infine, possibile, tramite degli appositi patti fiduciari sottoscritti tra i soci stranieri e
quelli libici prevedere una differente ripartizione degli utili tra gli stessi. Tali patti
fiduciari (aventi natura di patti parasociali) sono sempre opponibili, purché stipulati
davanti ad un Notaio in Libia, e potranno essere utilizzati in sede giudiziaria in caso di
controversia. Tali atti sono accompagnati da previsioni statutarie specifiche e dal
rilascio di una procura omnibus (irrevocabile e valida per tutta la durata della società)
da parte dei soci libici in favore del legale rappresentante della società straniera.
13
Normativa fiscale libica
 Il sistema fiscale ordinario libico è regolato dalla legge n. 64 del 1973 e dalla legge n.
11 del 2004 in base alle quali sono tassati gli utili di ciascun soggetto di imposta che
effettui una attività di tipo industriale o commerciale, secondo il seguente schema:
• i primi 200.000 dinari libici di utili sono tassati con una aliquota del 15%;
• i successivi 300.000 dinari libici di utili sono tassati con una aliquota del 20%;
• i successivi 500.000 dinari libici di utili sono tassati con una aliquota del 25%;
• i successivi 500.000 dinari libici di utili sono tassati con una aliquota del 30%;
• i successivi 500.000 dinari libici di utili sono tassati con una aliquota del 35%;
• gli utili eccedenti sono tassati con una aliquota del 40%.
 L’imposta sui dividendi è pari al 10% degli utili netti distribuiti. Non vi è una imposta
sul valore aggiunto ma soltanto una imposta al consumo che varia dal 15% al 20% sulla
vendita di beni e prodotti.
 Tra l’Italia e la Libia non è stato sottoscritto alcun accordo in materia di doppia
imposizione.
14
Quadro giuridico per investire
Libia
 La legge sugli investimenti, l. n. 5 approvata nel 1997 ed oggetto successivamente
di notevoli modifiche, si caratterizza per gli aspetti di spiccata innovazione e
attenzione rispetto all’attrattività dei capitali esteri in Libia.
 Tramite l’Ente per la Promozione degli Investimenti istituito con il decreto
attuativo n. 51 del 1998, annesso al Comitato Popolare Generale per la
Pianificazione, l’Economia ed il Commercio, le società straniere potranno far
pervenire le application per richiedere l’autorizzazione ad investire in Libia, alle
condizioni di vantaggio di cui di seguito si dirà.
 La domanda (application) concerne l’illustrazione del progetto, al quale farà
seguito la registrazione e tutte le formalità tecnico-burocratiche, nel caso di una
risposta affermativa da parte del suddetto Ente.
 I settori di investimento sono i più svariati, essendoci una forte necessità di una
vasta gamma di servizi e prodotti; si passa dal settore turistico, a quello agricolo, a
quello sanitario, a quello industriale ed a tutti quegli altri settori che il Comitato
Popolare deciderà di sviluppare.
15
Incentivi agli investimenti 1
Libia
 Gli incentivi agli investimenti esteri in Libia predisposti e stabiliti dalla
legge del 1997 sono:
• esenzione fiscale totale per 5 anni (rinnovabili per ulteriori 3, in base
ad una valutazione interna compiuta dall’Ente sopra menzionato). Il
periodo di esenzione decorre dalla data di inizio in produttività prevista
nel progetto (che può essere – secondo quanto sopra esposto –
modificata);
• esenzione totale dalle imposte doganali sull’importazione di
macchinari ed attrezzature per la realizzazione dell’investimento;
• esenzione totale dal prelievo delle imposte doganali sull’importazione,
per un periodo di cinque anni, sulle materie prime ed assets produttivi;
• esenzione fiscale totale sugli utili reinvestiti per tutta la durata
dell’investimento e sui dividendi non trasferiti all’estero.
16
Incentivi agli investimenti 2
Libia
 L’investitore estero ha diritto a richiedere prestiti e finanziamenti dalle
banche libiche (con tassi che si aggirano intorno al 4%), ad aprire un conto
corrente bancario presso una banca commerciale in valuta estera
convertibile, a trasferire ogni anno all’estero l’utile netto nonché i profitti
realizzati dal progetto ed a ritrasferire il capitale all’estero dopo sei mesi
dalla data del suo versamento, qualora l’investimento si renda impossibile
a causa di difficoltà o circostanze indipendenti dalla volontà
dell’investitore medesimo.
 L’investitore ha altresì la facoltà ed il diritto di impiegare personale
straniero in mancanza di personale tecnico sufficientemente specializzato
locale e di acquistare e prendere in locazione, in esenzione delle vigenti
leggi in materia di proprietà, terreni ed ad erigervi delle costruzioni e/o dei
fabbricati, senza alcun problema giuridico di alcuna sorta soprattutto
nell’eventuale successiva fase di vendita.
17
Incentivi agli investimenti 3
Libia
 Per potenziare il settore produttivo non-oil il Governo libico, con la
decisione n. 401 del 2008 ha disposto che gli enti economici dello Stato
libico, ed i fondi di investimento sovrani, possono partecipare in equity
sino al 40% in iniziative di carattere industriale e produttivo di società
straniere (all’interno del territorio libico). È, altresì, consentito che l’ente
libico possa finanziare la restante parte del progetto (fino al 50% del
totale) a tasso agevolato (4%).
 A ciò deve aggiungersi che i costi delle fonti energetiche sono molto bassi
(0,08 cent/Euro per litro/oil), e che vi è la possibilità di operare in zona
franca (che non è considerata paradiso fiscale ai sensi della legge italiana)
a Misuratha (130 km ad est di Tripoli, dove ha sede la Libyan Iron and
Steel Company e dove vi è il maggior porto commerciale del Paese) con
estensione per 20 anni dei vantaggi previsti dalla legge n. 5 del 1997.
18
Garanzie per gli investimenti
Libia
 Lo Stato libico ha espressamente previsto che il progetto non potrà essere
nazionalizzato, espropriato, confiscato, sottoposto a custodia, se non in virtù di una
legge e o di una sentenza giudiziaria. Il Libyan Foreign Investment Board si è riservato
la possibilità di revocare l’autorizzazione soltanto ed unicamente nel caso di mancato
inizio dei lavori, inosservanza della legge sugli investimenti, violazione di legge.
 In base alla legge n. 5 del 1997 l’investitore può trasferire all’estero i profitti e gli utili
ricavati dal progetto, previa presentazione di un’istanza da presentarsi al Segretariato
della Commissione Amministrativa dell’Ente per la Promozione degli Investimenti
(Libyan Foreign Investment Board).
 La legge n. 318 del 2003 che ratifica l’accordo tra Italia e Libia sulla promozione degli
investimenti stabilisce, all’art. 5, che entrambi i Paesi garantiscono, dopo
1’assolvimento degli obblighi fiscali, e comunque non oltre dodici mesi, il
trasferimento all’estero dei pagamenti in relazione ad un investimento nella stessa
valuta del capitale utilizzato in origine o in altra valuta convertibile.
19
Settore turistico - Libia
 Il Governo libico, attraverso la legge n. 7 del 2004 (e suo pedissequo decreto
attuativo) ha previsto le seguenti facilities per gli investitori esteri che intendono
operare in Libia nel settore del turismo:
• esenzione dall’imposta doganale sull’importazione di beni, strumentazioni,
mezzi tecnici e di trasporto, oltre che dei materiali necessari per la
realizzazione delle strutture turistiche, esenzione dall’imposta doganale
sull’importazione dei pezzi di ricambio per le attrezzature necessarie per la
realizzazione dell’investimento e sulle materie prime non reperibili localmente;
• esenzione fiscale dall’imposta sui redditi per un periodo di 5 anni dalla data di
inizio dell’attività oggetto del progetto di investimento, prorogabile per altri 3
anni in forza di una valutazione compiuta dal Comitato Popolare del Turismo;
• esenzione fiscale totale per dividendi non trasferiti all’estero (aliquota
ordinaria 10%);
• esenzione fiscale (totale) sugli utili e plusvalenze reinvestite per un periodo di
5 anni prorogabile per altri 3 in forza di una valutazione compiuta dal
Comitato Popolare del Turismo.
20
Le opportunità nel
settore
dell’acciaio in Libia
21
Il settore dell’acciaio
 In Libia c’è una delle poche acciaierie al mondo che è fuori dal “cartello”
internazionale dell’acciaio. Si tratta della Libyan Iron Steel Company
(www.libyansteel.com), sita a Misuratha (130 km ad est di Tripoli).
 La LISCo produce: - hot rolled coils e sheet; - light e medium sections; bars and rods; - billets, blooms e slabs; - galvanized coils e sheets; - coated
coils e sheets.
 Il prezzo indicativo dei coils varia (sulla base delle diverse quantità,
dimensioni e se si tratta di una fornitura interna o internazionale) dai 320
Euro ai 450 Euro.
22
Investire in Libia,
vantaggi e opportunità
Per potenziare il settore produttivo non-oil il Governo libico, con la decisione n. 401 del
2008 ha disposto che gli enti economici dello Stato libico, ed i fondi di investimento
sovrani, possono partecipare in equity sino al 40% in iniziative di carattere industriale e
produttivo di società straniere (all’interno del territorio libico). È, altresì, consentito che
l’ente libico possa finanziare la restante parte del progetto (fino al 50% del totale) a tasso
agevolato (4%).
Ai sensi della legge n. 5 del 1997, così come modificata con l. n. 1 del 2004, gli
investimenti esteri in Libia beneficiano altresì di:
 esenzione fiscale totale per 5 anni (rinnovabili per ulteriori 3, in base ad una valutazione
interna compiuta dall’Ente sopra menzionato). Il periodo di esenzione decorre dalla data
di inizio delle attività produttive previste nel progetto (che può essere – secondo quanto
sopra esposto – modificata);
 esenzione totale dalle imposte doganali sull’importazione di macchinari ed attrezzature
per la realizzazione dell’investimento;
 esenzione totale dal prelievo delle imposte doganali sull’importazione, per un periodo
di cinque anni, sulle materie prime ed assets produttivi;
 esenzione fiscale totale sugli utili reinvestiti per tutta la durata dell’investimento e sui
dividendi non trasferiti all’estero.
23
Investire in Libia,
vantaggi e opportunità
 L’investitore estero ha diritto a richiedere prestiti e finanziamenti dalle banche
libiche (con tassi che si aggirano intorno al 5%), ad aprire un conto corrente
bancario presso una banca commerciale in valuta estera convertibile, a ritrasferire
il capitale all’estero dopo sei mesi dalla data del suo versamento, qualora
l’investimento si renda impossibile a causa di difficoltà o circostanze indipendenti
dalla volontà dell’investitore medesimo.
 Si sottolinea che lo Stato libico ha espressamente previsto che il progetto non potrà
essere nazionalizzato, espropriato, confiscato, sottoposto a custodia, se non in virtù
di una legge e o di una sentenza giudiziaria. Il Libyan Foreign Investment Board si
è riservato la possibilità di revocare l’autorizzazione soltanto ed unicamente nel
caso di mancato inizio dei lavori, inosservanza della legge sugli investimenti,
violazione di legge.
 In base alla legge n. 5 del 1997 l’investitore può trasferire all’estero i profitti e gli
utili ricavati dal progetto, previa presentazione di un’istanza da presentarsi al
Segretariato della Commissione Amministrativa dell’Ente per la Promozione degli
Investimenti (Libyan Foreign Investment Board).
24
Investire in Libia,
vantaggi e opportunità
 I costi delle fonti energetiche sono molto bassi (0,08 cent/Euro per litro/oil).
 Il costo della manodopera si aggira intorno ai 8 Euro al giorno di costo
aziendale.
 Vi è la possibilità di operare in zona franca (che non è considerata paradiso
fiscale ai sensi della legge italiana) a Misuratha (130 km ad est di Tripoli, dove
ha sede la Libyan Iron and Steel Company e dove si trova il maggior porto
commerciale del Paese) con estensione per 20 anni dei vantaggi previsti dalla
legge n. 5 del 1997. A tale normativa dovrebbe uniformarsi quella relativa alla
zona economica speciale prevista per le aziende italiane, come da Protocollo
del 02 aprile 2009.
 I prodotti realizzati o assemblati in Libia hanno una condizione di preferenza
assoluta nell’ambito di gare d’appalto e progetti appaltati o finanziati da Enti
pubblici e statali. La legge prevede un obbligo per appaltatori e fornitori di
rifornirsi, laddove possibile, di prodotti nazionali. Tale onere è ribadito sia
contrattualmente che nei capitolati tecnici.
25
Investire in Libia,
vantaggi e opportunità
 La Libia rappresenta una piattaforma logistica e strategica per l’intera area del
Nord-Africa e dell’Africa Sub-sahariana, in virtù di una legislazione doganale
particolarmente vantaggiosa.
 Significativo è il dato della esenzione da dazi doganali per gli scambi commerciali
tra la Libia e i Paesi che costituiscono l’UMA (Unione del Maghreb Arabo), ossia,
Algeria, Marocco, Tunisia e Mauritania. Oltre a tali accordi, occorre segnalare la
sottoscrizione, da parte del Governo libico, di ulteriori vantaggiosi trattati, volti a
favorire l’integrazione economica dell’area geografica, con Niger, Ciad, Sudan,
Togo, Mali, Rep. Centro Africana, Costa d’Avorio.
 In ultimo, la Libia ha sottoscritto gli Accordi di Agadir per la creazione di una
zona araba di libero scambio tra 12 Stati arabi (Egitto, Tunisia, Marocco, Algeria,
Libano, Siria, Giordania, Arabia Saudita, Qatar, Oman, UAE) che sarà
completamente operativa nel 2012.
 La Libia ha inoltre implementato accordi bilaterali già operativi con Egitto,
Tunisia, Marocco, Algeria, UAE, Arabia Saudita, Chiad, Niger, Sudan, Mali,
Mauritania e Nigeria.
26
Schema di operatività
IPOTESI OPERATIVA DI INVESTIMENTO

Individuare il sito per la localizzazione di un impianto di carpenteria per
costruzioni in Libia;

realizzare un business plan, che preveda la fornitura di impianti e
macchinari;

presentare le risultanze ai Fondi libici preposti (Libyan African Investment
Portfolio, Libyan African Investment Company, Economic and Social
Development Fund, Libyan Investment Development Company, National
Development Authority);

ottenere il consenso alla partecipazione in equity al 40% all’interno di una
NewCo di uno dei suddetti soggetti, ottenendo la garanzia, altresì, (ex lege,
sulla base delle previsioni normative già vigenti, ribadite in ogni contratto di
appalto pubblico) di preferenza in qualità di prodotto realizzato in Libia;

richiedere – tramite la NewCo – un finanziamento ad un Istituto Bancario
libico (con tassi di interesse tra il 4 ed il 5%).
27



Rödl & Partner è stato costituito a
Norimberga nel 1977 dal Dr. Bernd Rödl
ed è oggi, con oltre 2.600 collaboratori, il
più grande studio professionale di origine
tedesca che riunisce in un unico network
le competenze di dottori commercialisti,
revisori contabili ed avvocati.
Attualmente Rödl & Partner è presente
con 22 uffici in Germania e più di 52 uffici
in 35 paesi del mondo.
In Italia Rödl & Partner è presente a
Padova, Milano e Roma.
28
Rödl & Partner nel mondo
Abu Dhabi
Amburgo
Ansbach
Atlanta
Bangalore
Bangkok
Barcellona
Bayreuth
Beijing
Berlino
Birmingham
Bratislava
Brno
Bruxelles
Bucarest
Budapest
Canton
Charkiv
Charlotte
Chemnitz
Colonia
Cottbus
Cracovia
Danzica
Dresda
Dubai
Eschborn
Fuerth
Glivice
Greenville
Helsinki
Ho Chi Minh
Hof
Hong Kong
Istanbul
Jakarta
Jena
Kiev
Kuala Lumpur
Kulmbach
Lappeenranta
Ljubljana
Loebau
Madrid
Milano
Minsk
Mosca
Monaco di Baviera
New Delhi
New York
Norimberga
Padova
Palma di Maiorca
Parigi
Plauen
Poznan
Praga
Ratisbona
Riga
Roma
San Paolo
Selb
Shanghai
Sharjah
Singapore
Sofia
St. Pietroburg
Stoccolma
Stoccarda
Tallinn
Tokio
Vienna
Vilnius
Varsavia
Wroclaw
Zagabria
Zurigo
Corrispondenti CPA Associates International
Argentina
Australia
Canada
Gran Bretagna
Olanda
Isole del Canale
Perù
Israele
Messico
Svizzera
Nuova Zelanda
Sud Africa
Venezuela
29
Via Francesco Rismondo, 2/E
I - 35131 Padova
Tel. +39 049 8046911
Fax +39 049 8046920
Avv. Eugenio Bettella
[email protected]
Via Filippo Turati, 29
I – 20121 Milano
Tel. +39 02 6328841
Fax. +39 02 63288420
Avv. Paolo Greco (of counsel)
[email protected]
30
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