Martedı̀ 7 maggio 2002 — 301 — Commissione IX IX COMMISSIONE PERMANENTE (Trasporti, poste e telecomunicazioni) S O M M A R I O INTERROGAZIONI: 5-00601 Adduce: Carenze di organico presso le strutture postali della Basilicata . . . . . . . . . . 301 ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307 5-00616 Crisci: Disservizi nel funzionamento degli uffici postali dell’Abruzzo . . . . . . . . . . . . . . 302 ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308 5-00752 Susini: Ridimensionamento del servizio di recapito postale a Livorno . . . . . . . . . . . . 302 ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310 5-00587 Di Gioia: Realizzazione di un nuovo ufficio postale a Lucera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302 COMITATO DEI NOVE: Decreto-legge 36/2002: Disposizioni per ottemperare ad obblighi comunitari in materia di autotrasporto. C. 2667-A Governo, approvato dal Senato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302 AUDIZIONI INFORMALI: Audizione di rappresentanti dell’Associazione trasporti (ASSTRA) e dell’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori (ANAV) sulle tematiche relative alla disciplina dell’attività di noleggio di autobus con conducente, nell’ambito dell’esame in sede referente delle proposte di legge C. 807 e C. 1130 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303 SEDE CONSULTIVA: Disposizioni in materia di agricoltura. Nuovo testo C. 2122-ter Governo (Parere alla XIII Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione) . . . . . . . . . . . . . . 303 ALLEGATO 4 (Parere approvato dalla Commissione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311 Deroghe regionali al divieto di prelievo venatorio. C. 2297 Governo, approvato dal Senato (Parere alla XIII Commissione) (Esame e conclusione – Parere favorevole) . . . . . . . . . . . . . . 305 INTERROGAZIONI Martedı̀ 7 maggio 2002. — Presidenza del presidente Paolo ROMANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Giancarlo Innocenzi. La seduta comincia alle 10.35. 5-00601 Adduce: Carenze di organico presso le strutture postali della Basilicata. Il sottosegretario Giancarlo INNOCENZI risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Salvatore ADDUCE (DS-U), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo, in quanto, benché Poste italiane sia una società per azioni con autonomia gestionale, il Governo non può rinunciare al proprio ruolo di azionista di controllo, in particolare con riferimento all’esigenza, da tutti condivisa, di assicurare il servizio universale. Si pone infatti a tale riguardo Martedı̀ 7 maggio 2002 — 302 un problema che non è soltanto di natura economica, ma riguarda la civiltà del paese. L’interrogazione risale allo scorso mese di febbraio e richiama il caso emblematico di Francavilla sul Sinni ma, in realtà, numerosi altri disservizi si sono verificati, non soltanto in Basilicata ma in tutto il territorio nazionale. Sottolinea altresı̀ come la Basilicata sia stata esclusa dalle regioni interessate alla selezione di nuovi portalettere, nonostante che il suo territorio presenti caratteristiche, quali la natura montana e la bassa densità abitativa, che dovrebbero invece indurre ad incrementare la dotazione del personale addetto al recapito. Invita pertanto il Governo ad affrontare con la necessaria volontà politica i problemi segnalati. 5-00616 Crisci: Disservizi nel funzionamento degli uffici postali dell’Abruzzo. Il sottosegretario Giancarlo INNOCENZI risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Nicola CRISCI (DS-U), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo, sottolineando come lo stesso ministro delle comunicazioni, nel corso di una sua visita in Abruzzo, avesse ribadito l’esigenza di assicurare un servizio postale universale, caratterizzato da efficacia ed efficienza. Il fatto che il servizio medesimo venga fornito da una società per azioni non può peraltro determinare effetti pregiudizievoli a carico degli uffici postali dei piccoli comuni, in particolare di montagna. Evidenziato come la sua interrogazione risalga allo scorso mese di febbraio, rileva che nel frattempo si sono continuati a registrare disservizi nella sua regione e nell’intero territorio nazionale. Ritiene pertanto che il Governo debba definitivamente chiarire se il servizio postale vada gestito con criteri esclusivamente economicistici, oppure nell’ottica di un servizio pubblico essenziale da assicurare su tutto il territorio nazionale. — Commissione IX 5-00752 Susini: Ridimensionamento del servizio di recapito postale a Livorno. Il sottosegretario Giancarlo INNOCENZI risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Marco SUSINI (DS-U), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo, la quale rafforza le preoccupazioni collegate al ridimensionamento del servizio postale nella città di Livorno. Evidenziato come lo spostamento di lavorazioni dal centro postale operativo di Livorno a quello di Pisa comporti il trasferimento di gran parte del personale, segnala come ciò si collochi in un quadro di depauperamento delle strutture produttive e dei servizi nella città. Rileva peraltro, quale unica nota positiva, la dichiarazione che l’immobile di proprietà di Poste italiana spa sito in via Glauco Masi non è al momento inserito nel piano di dismissione, anche se non si forniscono assicurazioni in merito per il futuro. Rilevata infine la contraddittorietà delle scelte aziendali, in particolare con riferimento all’esigenza di assicurare il servizio universale, ritiene che la nuova organizzazione delineata comporterà non un miglioramento ma un peggioramento del servizio medesimo. 5-00587 Di Gioia: Realizzazione di un nuovo ufficio postale a Lucera. Paolo ROMANI, presidente, avverte che, in base alle intese intercorse tra il presentatore ed il Governo, l’interrogazione in titolo sarà svolta in altra seduta. La seduta termina alle 11. COMITATO DEI NOVE Martedı̀ 7 maggio 2002. Decreto-legge 36/2002: Disposizioni per ottemperare ad obblighi comunitari in materia di autotrasporto. Martedı̀ 7 maggio 2002 — 303 C. 2667-A Governo, approvato dal Senato. Il Comitato dei nove si è riunito dalle 11.05 alle 11.25. AUDIZIONI INFORMALI Martedı̀ 7 maggio 2002. Audizione di rappresentanti dell’Associazione trasporti (ASSTRA) e dell’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori (ANAV) sulle tematiche relative alla disciplina dell’attività di noleggio di autobus con conducente, nell’ambito dell’esame in sede referente delle proposte di legge C. 807 e C. 1130. L’audizione informale si è svolta dalle 14.30 alle 15. SEDE CONSULTIVA Martedı̀ 7 maggio 2002 — Presidenza del presidente Paolo ROMANI. La seduta comincia alle 15.05. Disposizioni in materia di agricoltura. Nuovo testo C. 2122-ter Governo. (Parere alla XIII Commissione). (Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione). La Commissione inizia l’esame. Paolo RICCIOTTI (FI), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esprimere il parere alla XIII Commissione agricoltura sul nuovo testo del disegno di legge C. 2122-ter, collegato alla manovra di finanza pubblica per il 2002, recante disposizioni in materia di agricoltura. Il disegno di legge, che deriva dallo stralcio degli articoli 21 e 22 del disegno di legge C. 2122 (collegato alla manovra di finanza pubblica per il 2002 in materia di riforma della pubblica amministrazione) è già stato esaminato dalla Commissione — Commissione IX nelle sedute del 21 e 26 febbraio 2002. In tale ultima occasione, la Commissione ha espresso il proprio parere favorevole sul provvedimento, formulando, per altro, una condizione volta alla soppressione di un riferimento (tecnicamente non corretto) al Codice della navigazione riportato all’articolo 21, comma 2, lettera u). Il medesimo parere recava, altresı̀, due osservazioni con le quali si segnalava: che la modifica dell’articolo 408 del decreto del Presidente della Repubblica n. 328 del 1952 (recante il regolamento di attuazione del Codice della navigazione) attuata mediante ricorso allo strumento del decreto legislativo di cui all’articolo 21, comma 2, lettera u), avrebbe comportato l’introduzione di una norma di rango primario nell’ambito di un provvedimento di fonte secondaria; che sarebbe stato opportuno meglio individuare gli articoli o le parti del Codice della navigazione sui quali intende intervenire l’articolo 21, comma 2, lettera r), che prevede la riduzione degli obblighi a carico delle imprese ittiche nei rapporti con la pubblica amministrazione e la semplificazione delle procedure a carico delle stesse imprese. Nella seduta del 6 marzo 2002, la Commissione agricoltura ha recepito il parere della Commissione trasporti, sopprimendo integralmente la lettera u) del citato articolo 21, comma 2 e modificando la lettera r) in modo da indicare espressamente le norme del codice della navigazione cui tale disposizione si riferisce. Successivamente, a seguito della presentazione di un emendamento da parte del Governo nel corso dell’esame in Assemblea, il 13 marzo 2002 il provvedimento è stato rinviato in Commissione su richiesta del relatore. La Commissione agricoltura, ripreso l’esame in sede referente del provvedimento, ha apportato numerose modifiche ed ha elaborato un nuovo testo, sul quale la Commissione trasporti è chiamata ad esprimere il proprio parere. Si sofferma quindi sui profili di competenza della Commissione trasporti. L’articolo 1, comma 3, lettera p), prevede la razionalizzazione della disciplina e del Martedı̀ 7 maggio 2002 — 304 sistema dei controlli sull’attività di pesca marittima, attraverso la riforma della legge n. 963 del 1965, la quale reca la disciplina della pesca marittima. Tale legge definisce le competenze in materia di pesca attribuite all’ex Ministero della marina mercantile, riconosciute in seguito, ai sensi della legge n. 491 del 1993, al Ministero delle risorse agricole, ambientali e forestali, e successivamente trasferite, ai sensi del decreto legislativo n. 143 del 1997, in parte alle regioni, in parte al nuovo Ministero per le politiche agricole istituito dallo stesso decreto n. 143. La legge n. 963 attribuisce inoltre rilevanti compiti in materia alle capitanerie di porto, il cui comando generale è articolato con decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell’articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 177 del 2000. In particolare, l’articolo 7 della legge istituisce, presso ogni capitaneria di porto, la commissione consultiva locale per la pesca marittima, chiamata ad esprimere pareri su questioni attinenti alla pesca nell’ambito del compartimento marittimo; all’interno della commissione consultiva, sono presenti, ai sensi dell’articolo 8, tra gli altri, il capo del compartimento marittimo ed il capo della sezione pesca della capitaneria di porto. Sempre presso ogni capitaneria è prevista, dagli articoli 9 e 11, l’istituzione del registro dei pescatori marittimi e del registro delle imprese di pesca, nel quale devono iscriversi coloro che intendono esercitare la pesca marittima od un’impresa di pesca. L’articolo 19 della stessa legge n. 963 prevede che la disciplina e la vigilanza sulla pesca siano esercitate, oltre che dal Ministero della marina mercantile e dagli enti locali, dalle autorità locali; l’articolo 21 affida altresı̀ ai comandanti delle capitanerie di porto la direzione sull’attività di sorveglianza sulla pesca esercitata dal personale dell’amministrazione della marina mercantile e delle forze dell’ordine. Tale norma, già presente nel precedente testo del provvedimento, non è stata fatta oggetto di rilievi nel parere espresso dalla Commissione trasporti il 26 febbraio 2002. — Commissione IX L’articolo 1, comma 3, lettera s) ? nel riprodurre il disposto dell’articolo 21, comma 2, lettera r) del precedente testo ? recepisce l’osservazione formulata al riguardo nel parere della Commissioni trasporti, poich ? menziona espressamente le singole disposizioni del codice della navigazione che debbono essere riformate al fine di procedere alla riduzione e semplificazione dei procedimenti amministrativi relativi ai rapporti tra imprese ittiche e pubblica amministrazione. La norma fa riferimento, in particolare, agli articoli 123 (che disciplina i titoli professionali del personale marittimo), 164 (che definisce le condizioni di navigabilità delle navi), da 169 a 179 (concernenti i documenti bordo e la nota di informazioni che deve essere inviata all’autorità marittima all’atto dell’arrivo in porto e della partenza delle navi) e 323 (che prescrive, ai fini dell’arruolamento degli iscritti nelle matricole della gente di mare destinati a far parte dell’equipaggio, una visita medica diretta ad accertare l’idoneità della persona da arruolare in rapporto al servizio cui deve essere adibita). Al riguardo, tenuto conto dell’ampiezza delle disposizioni di delega – che prevedono la riforma delle citate norme del codice della navigazione al fine di « ridurre gli obblighi e semplificare i procedimenti amministrativi » –, ritiene possa valutarsi l’opportunità di inserire una clausola di salvaguardia volta ad escludere che l’esercizio della delega possa determinare un peggioramento degli standard di sicurezza attualmente prescritti dalla normativa vigente. Segnala, altresı̀, che una disposizione pressoché identica è riportata anche all’articolo 1, comma 3, lettera uquinquies). Appare, pertanto, opportuno un idoneo intervento di coordinamento tra le due disposizioni. Osserva che non ha invece subito modifiche la disposizione (articolo 1, comma 3, lettera t)) che prevede, tra i principi ed i criteri direttivi della delega, l’obiettivo di assicurare un idoneo supporto allo sviluppo occupazionale nel settore della pesca, anche attraverso la modifica dell’articolo 318 del codice della navigazione. Martedı̀ 7 maggio 2002 — 305 Tale ultimo articolo reca la disciplina relativa alla nazionalità dei componenti dell’equipaggio, prevedendo che l’equipaggio delle navi nazionali armate nei porti italiani deve essere composto solo da cittadini italiani o di altri paesi dell’Unione europea. A tale obbligo può derogarsi solo attraverso accordi collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori più rappresentative a livello nazionale; per i marittimi extracomunitari imbarcati ai sensi di tale disposizione non sono richiesti visto di ingresso, permesso di soggiorno e autorizzazione al lavoro quando la nave naviga in acque territoriali o sosta in un porto italiano. Un particolare regime vale per le navi adibite alla pesca marittima, per le quali le capitanerie di porto possono autorizzare, in caso di particolari necessità, che il personale di bassa forza dell’equipaggio sia composto da stranieri in misura non superiore alla metà dell’equipaggio stesso. Tale norma, già presente nel precedente testo del provvedimento, non è stata fatta oggetto di rilievi nel parere espresso dalla Commissione trasporti il 26 febbraio 2002. L’articolo 1, comma 3, lettera u-sexies) reintroduce nel testo del provvedimento – riformulandola in senso conforme alla condizione espressa nel parere della Commissione trasporti – la disposizione (ex articolo 21, comma 2, lettera u)) che prevede l’adeguamento della normativa relativa all’abilitazione delle navi da pesca, anche attraverso la modifica dell’articolo 408 del regolamento per l’esecuzione del codice della navigazione. Segnala, al riguardo, che – come già rilevato nel parere espresso dalla Commissione trasporti con riferimento al precedente testo del provvedimento – non appare opportuno, dal punto di vista della tecnica legislativa, modificare con una norma di rango primario (il decreto legislativo) un atto normativo di rango secondario (l’articolo 408 del regolamento per l’esecuzione del Codice della navigazione). Osserva peraltro che già attualmente il testo dell’articolo 408 del regolamento di attuazione del Codice della navigazione è — Commissione IX stato parzialmente modificato con atti aventi forza di legge. Ricorda, in particolare, che il comma 1 della citata disposizione è stato sostituito dapprima dall’articolo 2 della legge n. 54 del 1963 e, recentemente, dal comma 5-bis dell’articolo 4 del decreto-legge n. 4 del 2002 (la cui legge di conversione è stata, per altro, rinviata alle Camere per il riesame da parte del Presidente della Repubblica). Rileva quindi che le restanti modifiche apportate dalla Commissione agricoltura non presentano profili problematici per quanto riguarda la competenza della Commissione trasporti. Formula infine una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 4). La Commissione approva la proposta di parere del relatore. Deroghe regionali al divieto di prelievo venatorio. C. 2297 Governo, approvato dal Senato. (Parere alla XIII Commissione). (Esame e conclusione – Parere favorevole). La Commissione inizia l’esame. Benedetto NICOTRA (FI), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esprimere il parere alla XIII Commissione agricoltura sul disegno di legge C. 2297, recante una integrazione alla legge n. 157 del 1992, relativamente alle deroghe regionali al divieto di prelievo venatorio. Il provvedimento, che si compone di un solo articolo, è volto a dare attuazione all’articolo 9 della direttiva 79/409/CEE. In particolare, si attribuisce alle regioni il potere di derogare ai divieti di caccia in presenza di determinate condizioni. Le deroghe sono ammesse solo nell’interesse della salute e della sicurezza pubblica, della sicurezza aerea, per prevenire gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alla pesca e alle acque, per la protezione di flora e fauna nonché per fini di ricerca, insegnamento e ripopolamento. Inoltre, i provvedimenti di deroga devono menzio- Martedı̀ 7 maggio 2002 — 306 nare le specie animali che ne formano oggetto, i mezzi e i metodi di cattura o di uccisione autorizzata, le condizioni di rischio, nonché le circostanze di tempo e luogo in cui il prelievo può essere realizzato, il numero di capi prelevabili nel periodo ammesso e le forme di vigilanza cui il prelievo è soggetto. Le deroghe possono essere applicate solo per periodi determinati, sentito l’Istituto nazionale per la fauna selvatica o gli istituti riconosciuti a livello regionale. Sono in ogni caso escluse le specie la cui consistenza numerica sia in grave diminuzione. Il provvedimento attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri il potere di annullare, previa delibera del Consiglio dei ministri e previa diffida alla regione interessata, i provvedimenti di deroga assunti in violazione della legge o della direttiva comunitaria. Ciascuna regione è tenuta a — Commissione IX trasmettere annualmente al Governo, alle Commissioni parlamentari competenti ed all’Istituto nazionale per la fauna selvatica una relazione sull’attuazione delle deroghe stesse. L’unico aspetto del provvedimento rientrante nella competenza della Commissione riguarda la possibilità, prevista dall’articolo 9, paragrafo 1, lettera a), secondo trattino, della direttiva 79/409/CEE, di prevedere le deroghe al divieto di prelievo nell’interesse della sicurezza aerea. Non ritiene pertanto di sollevare rilievi in merito al contenuto sostanziale del provvedimento stesso e formula quindi una proposta di parere favorevole. La Commissione approva la proposta di parere del relatore. La seduta termina alle 15.15. Martedı̀ 7 maggio 2002 — 307 — Commissione IX ALLEGATO 1 Interrogazione n. 5-00601 Adduce: Carenze di organico presso le strutture postali della Basilicata. TESTO DELLA RISPOSTA In relazione all’atto parlamentare in esame si ritiene necessario ribadire, come già più volte si è avuto occasione di ricordare che, a seguito della trasformazione dell’ente Poste italiane in società per azioni, il Governo non ha il potere di sindacarne l’operato per la parte riguardante la gestione aziendale che, com’è noto, rientra nella competenza propria degli organi statutari della società. Ciò premesso, si fa presente che Poste Italiane Spa – interessata in merito a quanto rappresentato dagli onorevoli interroganti ha confermato che da tempo, su tutto il territorio nazionale, l’assegnazione delle unità da applicare nei diversi settori operativi non avviene secondo il criterio degli organi prefissati, ma sulla base della valutazione delle effettive esigenze in ogni singola struttura, allo scopo sia di offrire un livello di prestazioni commisurato alle esigenze della clientela locale, sia di ricondurre i costi del personale entro livelli compatibili con gli obiettivi aziendali. D’altra parte, ha proseguito la società, i monitoraggi periodicamente effettuati al fine di verificare l’andamento dei servizi hanno evidenziato che il personale appli- cato in territorio lucano con mansioni di recapito è sufficiente a garantire il regolare svolgimento del servizio. Quanto al mancato recapito, ed al conseguente accumulo di giacenze, verificatosi a Francavilla sul Sinni la ripetuta società, nel precisare che il disservizio ha riguardato non tutta la corrispondenza bensı̀ solo le stampe che, a causa di una forma di protesta messa in atto dai portalettere, per qualche giorno non sono state recapitate, ha significato che l’accumulo di effetti non consegnati ha raggiunto livelli notevolmente inferiori a quelli indicati e che, comunque, la giacenza è stata velocemente smaltita non appena rientrata la protesta. Un incremento delle unità in tale settore nell’ambito della Basilicata – che, tuttavia, secondo quanto riferito dalla società, non presenta particolari necessità stante l’elevato numero (oltre 1000) di addetti impegnati sul territorio – si potrà verificare a seguito delle procedure di mobilità conseguenti all’accordo stipulato nello scorso mese di ottobre 2001, con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, che sono ancora in corso: solo al termine di tale processo la società valuterà l’opportunità di adottare ulteriori interventi. Martedı̀ 7 maggio 2002 — 308 — Commissione IX ALLEGATO 2 Interrogazione n. 5-00616 Crisci: Disservizi nel funzionamento degli uffici postali dell’Abruzzo. TESTO DELLA RISPOSTA In relazione all’atto parlamentare in esame si ritiene necessario significare che, a seguito della trasformazione dell’ente Poste Italiane in società per azioni, il Governo non ha il potere di sindacarne l’operato per la parte riguardante la gestione aziendale che, com’è noto, rientra nella competenza propria degli organi statutari della società. Ciò premesso, la società Poste Italiane, opportunamente interpellata, ha tenuto a precisare che, il problema delle file agli sportelli degli uffici postali è oggetto di studio attento e continuo per individuare ogni iniziativa che possa contribuire ad alleviarlo. Peraltro è noto che in tutte le esperienze di uffici aperti al pubblico, dalla Pubblica Amministrazione centrale e locale alle banche, alle imprese pubbliche e private di gestione servizi, sul problema della concentrazione dell’afflusso del pubblico in particolari giornate ed orari, si è sempre alla ricerca di soluzioni che consentano di superare le difficoltà per gli utenti. Per ridurre al minimo i motivi di disagio, ha proseguito la società, è stata attuata una serie di iniziative articolate in uno specifico piano denominato « Rete 2000 » e già sperimentate sin dal 1999 nelle città di Roma e Milano, applicando ad un problema non nuovo, soluzioni innovative ed avanzate, la cui applicazione sta permettendo di ottenere concreti e sensibili vantaggi, documentati dalle rilevazioni che costantemente vengono effettuate. La soluzione della « coda unica », ben nota ed ampiamente utilizzata in vari contesti, specialmente all’estero, ma solo oggi praticabile dalla società Poste grazie alla conseguita polifunzionalità di tutti i nuovi posti di lavoro allo sportello, ha registrato in effetti un impatto parzialmente negativo nella fase iniziale, specialmente in alcune zone, essenzialmente dovuto alla circostanza che il nuovo modello lavorativo appariva molto lontano dall’immagine postale della tradizione ed era nettamente divergente rispetto ad abitudini ormai radicate; tale procedura lavorativa, però, consentendo vantaggi effettivi, sta finalmente registrando il successo previsto. Particolare attenzione è stata anche dedicata dall’azienda al problema delle persone anziane come dimostra l’iniziativa, più volte e in più modi comunicata alla clientela, del servizio « Pensionati e Accreditati », che consente l’accreditamento dei ratei di pensione in c/c postale o libretto di risparmio fin dal primo giorno del mese ed evita agli interessati i rischi spesso connessi con il prelievo, con il maneggio fisico e con la conservazione sulla persona di rilevanti somme, oltre ovviamente ad eliminare le attese agli sportelli, più comodamente accessibili nei giorni successivi. Risponde allo stesso intento di ridurre il disagio collegato alle attese allo sportello, il cosiddetto progetto « pomeriggio del pensionato », che sta registrando un crescente successo e consiste nell’apertura pomeridiana di alcuni uffici ai soli pen- Martedı̀ 7 maggio 2002 — 309 sionati nei giorni di pagamento delle pensioni e risolve per altra via alcune tra le specifiche criticità collegate alle scadenze di inizio mese. Per quanto concerne, invece, le procedure di assunzione menzionate nell’atto ispettivo in esame, si ritiene che gli onorevoli interroganti abbiano inteso riferirsi all’accordo raggiunto nell’ottobre 2001 con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, in base al quale, per limitare al — Commissione IX massimo l’impatto dell’attuazione della procedura riguardante gli esuberi, e per fronteggiare le esigenze del servizio di recapito, la società si era impegnata ad assumere con contratto di apprendistato ai sensi dell’articolo 6 della legge n. 196 del 1997 in conformità con quanto previsto dalla legge n. 223 del 1991, un numero di 3000 unità: tali assunzioni sono state avviate nel mese di febbraio e si concluderanno nel prossimo mese di giugno. Martedı̀ 7 maggio 2002 — 310 — Commissione IX ALLEGATO 3 Interrogazione n. 5-00752 Susini: Ridimensionamento del servizio di recapito postale a Livorno. TESTO DELLA RISPOSTA In relazione all’atto parlamentare in esame si ritiene opportuno ribadire quanto più volte già fatto presente e cioè che a seguito della trasformazione dell’ente Poste italiane in società per azioni il Governo non ha il potere di sindacarne l’operato per la parte riguardante la gestione aziendale che, come è noto, rientra nella competenza propria degli organi statutari della società. Ciò premesso si significa che in merito a quanto rappresentato dall’onorevole interrogante non si è mancato di interessare la società Poste, la quale ha significato di aver introdotto, fin dall’agosto 1988 ed a seguito di un accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, una nuova organizzazione del lavoro nel settore del recapito della corrispondenza a livello nazionale. Ciò ha comportato un attento esame di tutti gli elementi utili a quantificare le prestazioni dei portalettere anche in considerazione della circostanza che i compiti di tali operatori sono stati alquanto ridimensionati atteso che gli stessi non debbono più provvedere alla consegna delle corrispondenze tassate, né al recapito dei pacchi. Tutto ciò premesso in linea generale, per quanto concerne in particolare la situazione di Livorno la medesima società Poste ha comunicato che la chiusura del CPO (Centro postale operativo) della città – inserita tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2002 – comporterà il trasferimento delle lavorazioni in arrivo ed in partenza per la provincia al CPO di Pisa: tale riorganizzazione non determinerà, come paventato dall’onorevole interrogante, una diminuzione dei posti di lavoro, ma soltanto la ricollocazione, presso altre strutture operative, delle unità prima applicate. Delle 118 unità interessate al movimento – ha tenuto a precisare la società – alcune (65 unità) saranno applicate presso il CPO di Pisa, altre (16 unità) presso l’ufficio di recapito di Livorno, mentre le rimanenti (37 unità) saranno destinate ad un nuovo ufficio di recapito – inserito nella struttura del settore di accettazione Grandi clienti – sempre nella città di Livorno per essere applicati ad uffici che svolgono servizi mirati e differenziati: Grandi clienti e Servizio pick-up (raccolta della corrispondenza dalle cassette di impostazione). Tale riorganizzazione, ad avviso della società, lungi dal creare un depauperamento di strutture e servizi nell’ambito della città in parola, permetterà di creare, come sopra specificato, due distinti uffici di recapito: ciò ovviamente non avrà conseguenze negative nello svolgimento del servizio in questione, ma consentirà di creare le premesse per un potenziamento dello stesso. Quanto, infine, alla cessione dell’immobile – di proprietà di Poste Italiane – sito in via Glauco Masi ed attuale sede del CPO, la ripetuta società ha precisato che lo stesso non è, al momento, inserito nel piano di dismissione. Martedı̀ 7 maggio 2002 — 311 Commissione IX — ALLEGATO 4 Disposizioni in materia di agricoltura (Nuovo testo C. 2122-ter). PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE La IX Commissione, esaminato il nuovo testo del disegno di legge recante: « Disposizioni in materia di agricoltura » (C. 2122-ter), considerato che il provvedimento attribuisce, all’articolo 1, una delega al Governo per la modernizzazione del settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura che coinvolge le competenze della Commissione Trasporti per quanto riguarda gli aspetti di disciplina della navigazione connessa con l’attività di pesca; delibera di esprimere: PARERE FAVOREVOLE con la seguente osservazione: con riferimento all’articolo 1, comma 3, lettere s) e u-quinquies), valuti la Commissione di merito l’opportunità di prevedere una clausola di salvaguardia volta ad assicurare che la riforma ivi prevista di taluni articoli del Codice della navigazione avvenga nel rispetto degli standard di sicurezza attualmente prescritti dalla normativa vigente.