CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO
Processo verbale dell'adunanza del 27 aprile 2004
Addì, ventisette aprile duemilaquattro, in Milano, nell'Aula consiliare di via Vivaio n. 1, si
è riunito il Consiglio provinciale per la trattazione degli argomenti iscritti all’Ordine del
Giorno ordinari e supplementari dall’uno al diciotto diramati in data 15, 22, 29 gennaio, 12,
19, 25 febbraio, 4, 18, 25 marzo, 1, 8, 15, 22 e 27 aprile 2004, con atti provinciali n.
4120/2931/99.
A norma dell'art. 34 dello Statuto, la Presidenza dell'adunanza viene assunta dal Presidente
del Consiglio provinciale, Dr. Roberto Caputo.
Partecipa alla seduta il Segretario generale della Provincia, Dr. Salvatore Corrado.
Alle ore 17.20, il Presidente del Consiglio invita il Segretario a procedere all'appello
nominale dei presenti.
Rispondono all'appello i seguenti trentanove Consiglieri:
Caputo Roberto
Accame Pietro
Angiuoni Pierluigi
Bertolini Almina
Bollina Roberto Giuseppe
Bonasegale Piero
Borgio Roberto
Caccavale Felice
Casati Bruno
Cipolla Renato
Clerici Michele
Clerici Roberto
Cremaschi Gian Luigi Alberto
Dapei Bruno
De Simone Mauro
Dioli Irma
Elli Enrico
Fanchin Claudio
Foglia Giuseppe
Fontana Alessandra
Fossati Ambrogio
Fratus Gianbattista
Gavazzi Attilio
Giordano Francesco
Giuliante Luca
Gussoni Maurizio
Jean Gaspare
Lionetti Giuseppe
Mezzi Pietro
Morelli Mario
Nitti Fabio Aldo
Nucci Flavio
Occhionorelli Camilla
Ortolina Vincenzo
Pizzarelli Antonio
Radice Nora
Tamberi Livio
Turci Massimo
Vitali Gian Mario
Sono altresì presenti gli Assessori provinciali: Vermi, Cocchiaro, Frassinetti, Grecchi,
Riparbelli, Serafini e Volonté.
Constatato che l’adunanza è valida per legalmente deliberare, il Presidente del Consiglio
dichiara aperta la seduta e così si esprime: “Ringrazio i Consiglieri presenti e prego di
prendere posto. Permettetemi due parole prima dell’art. 83, come previsto dal regolamento.
Questo è l’ultimo Consiglio ordinario prima dell’ultima seduta, che terremo penso il 5
maggio per approvare il consuntivo, come previsto dalla legge. Quindi ci rivedremo
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comunque il 25 maggio e ve lo annuncio da adesso, però questo è l’ultimo Consiglio che ci
vede presenti in ordinaria amministrazione. Mi sono permesso di scrivervi due righe, che
avrete sicuramente ricevuto. Ho voluto scriverle e non dirle, perché vi rimanessero, anche
perché forse, parlando di certe cose, esse possono sembrare un po’ patetiche. Le parole che
ho scritto e che vi ho dato, per me rappresentano assolutamente un valore fondante, a cui
credo, quindi spero che siano parole che voi teniate ben presenti. E’ il mio messaggio di
saluto, dopo 5 anni di lavoro insieme, e come Ufficio di Presidenza ci siamo permessi di
farvi avere un piccolo pamphlet politico, che io ritengo interessante, proprio a ricordo di
questa nostra attività amministrativa.
Sono stati 5 anni lunghi, 5 anni intensi, i valori umani rimangono, sono inalterati, credo che
il mio giudizio è un giudizio estremamente positivo per tutto quello che abbiamo fatto
insieme e credo quindi che il rapporto, al di là di questa legislatura, possa rimanere perché
penso sia uno dei valori forti che non possono essere cancellati. Il rapporto umano è un
rapporto forte, che va al di là delle divisioni politiche o delle divisioni ideologiche, il
rapporto personale rimane inalterato, e la stima personale e il rispetto reciproco rimangono
inalterati.
Questo volevo comunicarvi, questo è il mio saluto a voi e il grazie per aver collaborato in
tutti questi anni con me in maniera assolutamente corretta e leale, sia in Consiglio sia nei
lavori di Commissione. Un grazie sincero da parte mia. Sì, a volte ci si commuove per queste
cose, è vero, ammetto, anche tra uomini duri. E donne dure, naturalmente.
Prego Consigliere Michele Clerici, siamo all’articolo 83.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Menegatti. (Presenti 40)
Consigliere Michele Clerici: “Io riprendo lo stesso tema, per dire che non so se ci rivedremo
in quest’aula, questa è la politica, può darsi che io stesso non sia più ricandidato o comunque
non sia eletto. Anch’io tenevo a dire che sono stato benissimo questi 5 anni, che conserverò
un ottimo rapporto di tutti, non solo i Consiglieri che reputo tutti amici, di qualsiasi partito,
ma anche con tutte le persone che ci hanno assistito nei lavori, alcune sono laggiù con gli
Assessori, con il Presidente, con tutti quanti. Trovo che siano stati 5 anni molto belli. Vi
ringrazio.”
Consigliere Morelli: “La squadra del “Milan” non ha giocato questa settimana, ha pareggiato
comunque. Il Consigliere Michele Clerici su certe cose mi precede sempre. Il mio intervento
è proprio riguardante i 5 anni di questo lavoro e del tempo che io, i Consiglieri e tutti hanno
passato assieme non solo ai Consiglieri, agli Assessori, al Presidente, a tutta la gente che
lavora nella struttura, dai messi ai dirigenti. Io ho letto la tua lettera con attenzione e voglio
riportare l’ultima frase, che è molto bella: “Vi lascio con l’augurio quindi che nella vostra
strada sappiate sempre portare avanti le vostre idee con la stessa dignità e con lo stesso
rigore con cui avete lottato nell’agora della politica fino ad oggi”.
Di questo, Presidente Caputo, ti ringrazio e mi permetto di dirti che io seguirò senz’altro
questo esempio e cercherò di comportarmi in questa maniera, al di là del perché l’hai scritto
ma perché sono fatto così. Comunque, auguro a tutti un avvenire brillante e ringrazio di
nuovo tutti per la collaborazione, per il bel tempo e le esperienze che ho passato in questo
Consiglio provinciale.”
Nel è entrato in aula il Consigliere Di Valerio. (Presenti 41)
Consigliere Foglia: “Non prendo la parola, almeno in questo momento, per ricambiare gli
auguri che il Presidente del Consiglio ci ha fatto con la sua lettera e il suo omaggio.
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Cercherò, rischiando di essere pedante, anche in questa ultima giornata di Consiglio, di
svolgere appieno il mio ruolo di Consigliere provinciale, ponendo un problema, proprio
perché credo che il nostro principale obiettivo sia quello di cercare di abbassare i toni delle
polemiche, di affrontare il prossimo periodo che ci separa dalle elezioni nella maniera più
serena, più tranquilla, dove certamente gli argomenti che riguarderanno il programma, che
riguarderanno le candidature saranno al centro dell’attenzione nostra e di tutti gli elettori
della Provincia di Milano, ma le polemiche o comunque alcuni atti di infantilismo – mi
richiamo ad un passaggio della lettera del Presidente del Consiglio – debbano e possano
assolutamente essere evitati, anche attraverso la conduzione di una campagna elettorale e del
comportamento istituzionale di Presidente, Assessori, Consiglieri, che siano i più confacenti
al reciproco grado di responsabilità rispetto all’ente che rappresentiamo e rispetto a tutti gli
elettori della Provincia.
Perché ho fatto questa premessa? Perché non mi pare che cominciamo molto bene, e pongo
una questione direttamente all’Assessore al personale di questo ente, alla quale ho già parlato
poc’anzi, per rappresentare un imbarazzo che vorrei non esistesse più nelle prossime
giornate. Questa mattina si è tenuta una conferenza stampa da parte di un candidato
Presidente di questa Provincia e da parte dei gruppi di opposizione in questa Provincia.
Ovviamente alla conferenza stampa, che è libera, aperta, pubblica, hanno partecipato
numerosi giornalisti, hanno partecipato anche persone che non sono state immediatamente
identificabili, anche perché non si passa nessun controllo poliziesco quando si partecipa alle
conferenze stampa. In particolare, si sono presentate ad un certo punto a questa conferenza
stampa due giovani signore, alle quali gentilmente è stato chiesto di declinare le loro
generalità, la testata che rappresentavano o il referente che rappresentavano. Queste giovani
signore si sono rifiutate di declinare le proprie generalità, nulla di male, ci mancherebbe
altro, si sono rifiutate di dire per conto di quale testata partecipavano a queste conferenza
stampa, nulla di male, ospiti gradite hanno partecipato fino all’ultimo momento a questa
conferenza stampa prendendo buona nota di tutto quanto il candidato Presidente e altri
rappresentanti dell’opposizione hanno detto nel corso della mattinata, se non che ci capita di
verificare che queste due giovani signore sono – diteci voi – dipendenti o consulenti di
questa Provincia. Nulla di male, in linea di principio, ci mancherebbe altro, le conferenze
stampa sono pubbliche, tutti possono partecipare, sarebbe molto più leale e onesto dire: sono
a questa conferenza stampa per prendere nota di tutto quello che voi dite per riportarlo, non
ci interessa a chi. Sarebbe molto più simpatico declinare il proprio nome e cognome, perché
così magari ci si conosce, si intrattengono proficui rapporti dal punto di vista della
comunicazione, della circolazione delle proposte programmatiche, perché l’ente è di tutti,
non è soltanto di una parte. Sarebbe tutto molto simpatico se questo avvenisse, se questo
fosse avvenuto. Nulla di grave, per carità, non si dice chi sono queste persone, sappiamo
benissimo chi sono, nel senso che se dovessero sfilare in questo momento qui davanti le
sapremmo indicare, nomi e cognomi non li sappiamo né ci interessa indagare più di tanto.
Voglio chiedere però all’Assessore al personale di questo ente, non potendomi riferire a
nessun altro ufficio, a nessun altro Assessore, men che meno al Presidente di questo ente,
all’Assessore al personale se è a conoscenza che nel corso di questa mattinata, non so quante
altre volte, l’abbiamo verificato anche altre volte, se nel corso di questa settimana abbia
disposto che personale della Provincia, dipendente, consulente, incaricato, abbia
abbandonato gli uffici per partecipare ad un’iniziativa del tutto particolare, che ha attinenza
sicuramente con la Provincia di Milano ma non sicuramente con gli interessi di questo ente.
Se queste persone sono state autorizzate, veda un po’ lei Assessore al personale, e se il
comportamento è ritenuto tra i più corretti. Nulla di male, per intenderci, se partecipasse a
queste conferenze stampa qualche Consigliere della minoranza, Assessori, chiunque, però
con un minimo di serietà e di dignità personale anche dichiarando esattamente perché si
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partecipa. Noi non abbiamo timore, ovviamente, di quello che diciamo, anzi speriamo che
domani i quotidiani, i mezzi di comunicazione riportino esattamente quello che oggi noi
abbiamo detto, quello che il candidato Presidente oggi ha detto. Ci sembrava un mezzo un
po’ subdolo quello di far partecipare qualcuno, partito da via Vivaio per partecipare a questa
conferenza in modo clandestino. Dovesse succedere nel futuro, perlomeno nessuno abbia
paura di dichiarare: “Vengo per conto della Provincia, vengo per conto dell’ On. Colli,
vengo per conto dell’Assessore Vermi o dell’Assessore Serafini.” Ci fa solo piacere, però
con il buongusto di essere parte del gioco e non assumendo questi atteggiamenti molto
infantili, come dice il Presidente del Consiglio, invece qui non ci sono stati.”
Assessore Grecchi: “Non ero assolutamente informata di questa cosa, che però mi lascia –
mi consenta Consigliere Foglia – abbastanza indifferente. L’unico problema che si deve
porre l’Assessore al personale è di chiedere ai dirigenti della Provincia se ci sono persone
che timbrano il cartellino e poi escono senza avere il permesso d’uscita. Io non posso sapere
se nell’ambito di questa Provincia ci sono persone così simpatizzanti della sua parte, che
chiedono il permesso per venirvi a sentire. Questo io non lo so. Certamente nessuno di noi
ha bisogno di mandare qualcuno, io certo non manderei proprio nessuno, anche perché il
giorno dopo su “Il Corriere della Sera” o su “La Repubblica” c’è tutto quello che si dice,
quindi non mi pare ci siano segreti. In ogni caso, io l’ho appreso da lei ma non credo che
farò indagini, non mi sembra il caso, salvo il fatto che qualche dirigente dovesse notare che
qualcuno, dopo aver timbrato il cartellino si allontana, perché questo non va bene per ragioni
assicurative, perché si crede che sia qui, invece si trova a sentire il suo candidato Presidente,
oppure è a spasso a bere il caffè, che per me è la stessa cosa agli effetti della presenza in
Provincia.”
Consigliere Tamberi: “Abbiamo ricevuto il libro, accompagnato da una lettera molto bella e
molto aperta riguardo alla stessa opposizione. Lei ha fatto il Presidente di tutti, qualche volta
abbiamo avuto degli scambi un po’ critici, qualche battuta, però le riconosciamo un ruolo,
glielo abbiamo sempre riconosciuto, e anche una forma di cordiale amicizia, sia pure nelle
posizioni politiche rispettive, che si manifestava non solo in occasione dei compleanni o in
occasioni particolari. Il viaggio che abbiamo fatto in questi 5 anni è un viaggio molto
difficile per chi, come me e come i Consiglieri di opposizione, non ha trovato spesso un
ambiente adatto a svolgere meglio la funzione di opposizione.
Siamo però alla fine, e io per primo ho cercato spesso di fare quello che in questo aureo
libretto che lei ci ha regalato viene messo in evidenza a pag. 133. Sono parole di Seneca, che
raccomandava un barcaiolo, l’ho preso al volo Signor Presidente perché mi ha sorpreso,
altrimenti mi preparavo. Dice Seneca al barcaiolo: al momento dell’imbarco fate che il
viaggiatore abbia cura di non portare in viaggio se stesso, molti uomini non ritornano
migliori di quando sono partiti, si portano con sé nel viaggio.
Signor Presidente, noi abbiamo cercato spesse volte di porci anche dalla parte della
maggioranza, perché questa era la parte della Provincia. Lo abbiamo dimostrato anche con il
voto. Ne abbiamo avuto, spesso, dei ritorni non molto gratificanti, molte delusioni rispetto ad
un rapporto che credevamo fosse più costruttivo. Però con lei abbiamo trovato comunque la
possibilità di un riferimento, perché noi siamo un po’ idealisti, come lei sa, chi più chi meno,
e noi non vogliamo rifiutare il passato ma cerchiamo sempre il nuovo senza rifiutare il
passato. Lo diceva La Pira, in occasione del centenario di La Pira lo si può ricordare.
Allora, in questo quadro, spesse volte ci siamo permessi di dire un no netto ad alcune
iniziative che ritenevamo non fossero per il nuovo, per lo sviluppo positivo. Lei ci ha
consentito di esprimerci, ci ha consentito di esprimerci in Commissione, non tutte le
Commissioni hanno funzionato alla stessa maniera, comunque siamo riusciti perlomeno a
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verbalizzare come la pensavamo. Spesse volte abbiamo dato una mano a risolvere i
problemi, non so quanto apprezzati da Assessori che spesse volte potevano pensare a
supponenza, ma in alcuni di noi non c’è un eccesso di saggezza, c’è qualche conoscenza che
qualche giovane non ha e che ritenevamo fosse utile per la Provincia correggere.
La ringraziamo per le parole che ci ha scritto e che ci ha detto, per il libro che ci ha dato, che
resterà fra le cose care di questo mandato e siamo fra coloro che la pensano un po’ come
Don Sturzo, perché la Provincia – consentitelo come citazione a me che provengo dalle file
del P.P.I. – l’abbiamo intesa in questo periodo, da una posizione di opposizione, con quello
spirito che lui, prete, doveva avere più di tutti, che era quello che gli faceva dire che tutto
quello che abbiamo fatto l’abbiamo fatto non per noi, non per il nostro onore, perché qua di
onori non ce ne sono, il pubblico è quello che è, spesso è assente, quindi era uno sforzo per
cercare il meglio.
Signor Presidente, noi la ringraziamo. Con questo sappiamo che ci rivedremo ancora in
quest’aula, con questo non concludiamo né una collaborazione né un’amicizia perché, come
ho detto prima, se lo spirito è quello non per noi, non per il nostro onore, tutto è stato fatto
per la Provincia, per questo ente che amiamo e, in particolare, mi permetta di dire che amo
per il ruolo che personalmente ho avuto dal 1995 al 1999, anche se poco riconosciuto
successivamente, spesso svillaneggiato nei risultati. Ho visto una continuità di azioni che mi
ha confortato sulla bontà delle soluzioni prima intraprese, che non erano mie ma di quella
maggioranza che mi aveva espresso e che oggi, in questa affermazione rappresento, avendo
avuto come riferimento spesso e quasi sempre le categorie più deboli, le categorie di coloro
che sono i meno rappresentati negli interessi e che dovevano, da parte nostra, rappresentare il
riferimento principale, in particolare i lavoratori, in particolare i disoccupati, in particolare i
giovani.
Oggi abbiamo ricevuto da lei questa lettera e questo libro, successivamente è prevista la
consegna della medaglia che tradizionalmente viene consegnata ai Consiglieri provinciali.
La maggioranza dell’opposizione di Centrosinistra, Rifondazione e Italia dei Valori, che io
coordino nel senso più democratico possibile, ha grosse difficoltà a ricevere dalle mani del
Presidente questa medaglia. Questo è dovuto a una scelta che non è nostra, Signor
Presidente, è una scelta manifestata dal Presidente.
Signor Presidente io non rintuzzo simili battute. Io credo che comunque sia questa la
dimostrazione di quanto sto dicendo. C’è qualcuno più realista del re per averne titoli e
averne, di conseguenza, i vantaggi, come dimostrato dalla storia recente in enti di questa
Provincia.
Pertanto dico, Signor Presidente, che la maggior parte di noi non ha intenzione di rimanere a
ricevere dalle mani del Presidente la medaglia, se così è, se è una medaglia o comunque un
riconoscimento per questi anni, che è istituzionale, ma che viene consegnato dopo alcuni
battibecchi da noi non voluti e dei quali noi, io, Consigliere Matteucci ed altri, avremmo
fatto a meno. Pertanto le comunico questa difficoltà, a nome di tutti questi Signori
Consiglieri, che non parlano Signor Presidente, perché altrimenti facciamo l’ultima seduta
facendoli parlare tutti e stiamo qui due ore. Non l’hanno capito perché questo è un sistema
che noi accettiamo, come l’abbiamo accettato recentemente quando a parlato il Vice
Presidente Vermi. Dovevamo reclamare perché come Assessore non poteva parlare? Aveva
da dire alcune cose importanti, le ha dette e non abbiamo fatto eccezione alcuna. Adesso io
parlo a nome di 7, 8 persone, 10, quanti siamo, e credo che un minuto in più non sia la fine
del mondo, anche perché queste cose, Signor Presidente, vengono dopo un suo intervento
che ci ha elogiato e ci ha dato con questa lettera e questo libro dimostrazione di grossa
coerenza politica nei confronti dell’opposizione.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Iannace.
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Consigliere Jean: “Anch’io volevo associarmi alle parole di alcuni Consiglieri che mi hanno
preceduto, di ringraziare gli altri Consiglieri per il tempo trascorso con loro. Certo che non è
incoraggiante l’ultimo lancio Ansa che mi è stato dato proprio in questo momento, che
riporta delle dichiarazioni della Signora Colli che iniziano: “Nella migliore delle tradizioni
staliniste, i Consiglieri della sinistra di Palazzo Isimbardi”. Questo sta a significare che
quanto diceva prima il Consigliere Tamberi rappresenta un sentimento diffuso nell’ambito di
centrosinistra, Rifondazione e Italia dei Valori.
In ogni caso devo anche sottolineare che, essendo io la persona più anziana in questa sala,
non ho perso la voglia di imparare. Ringrazio tutti i Consiglieri qui Presenti, che mi hanno
insegnato in questi 5 anni parecchie cose. In modo particolare voglio ringraziare di questo
suo ultimo libro il Presidente Caputo, in cui si parla, come ho visto dall’introduzione, di
eccessi di cultura. Proprio nell’introduzione c’è una frase che mi ha colpito: “se pensate
come un dato assoluto le culture diventano un recinto invalicabile”. Questa frase richiama i
valori di laicità che la nostra costituzione afferma e porta avanti, che sono alla base di una
serena convivenza civile. E’ vero che proprio noi, in Italia, abbiamo maggiormente da lottare
piuttosto che altri Paesi dell’Europa per affermare il concetto di laicità del nostro Stato. Ad
ogni buon conto mi sembra che in questi 5 anni qui passati, questo principio non sia stato in
questo Consiglio provinciale violato, a differenza di esperienze che ho avuto, non solo
adesso ma anche in passato, in molti altri Consigli comunali.
Grazie ad ogni modo a tutti i Consiglieri per questo periodo passato con loro.”
Consigliere Vitali: “Buon ultimo, forse, non ultimo visto che altri interventi seguiranno, però
anch’io ritengo di ringraziarti, Presidente Caputo, per le parole, per il gesto, per l’atmosfera
che, seppur per pochi istanti, sei riuscito a creare in questo Consiglio. Io credo di dover
ringraziare te, credo di dover ringraziare i miei Consiglieri, i Consiglieri di Alleanza
Nazionale nostri alleati, i Consiglieri della Lega e i Consiglieri di tutta l’opposizione. Di
tutta l’opposizione! Credo che, tutto sommato, il portare fino in fondo questa atmosfera,
senza indulgere ad un “volemose bene” che c’è nei fatti, credo che quelle parole di amicizia
che sono state da più pronunciate non vengano minimamente scalfiti dall’ennesima,
legittima e bella contrapposizione nelle forme, nelle idee e nelle parole che vengono
pronunciate.
Io credo che sicuramente, per me personalmente, sia stata una esperienza molto, molto
positiva. Un’esperienza che andiamo a concludere e che permetterà credo a tutti noi,
Consiglieri, Assessori, personale tutto, di rincontraci oggi, domani, tra un anno, tra 10 anni,
sempre con una punta di amicizia, di affetto per aver condiviso questa strada, questo
percorso.
Il pensiero però vorrei farlo tornare anche a quelle persone che sono passate durante questo
mandato all’interno di quest’aula e, per i più disparati motivi, non sono in questo momento
Presenti. Una persona in particolare vorrei ricordare: Antonio Matalon. Sarebbe stato
sicuramente qui con noi fino all’ultimo minuto a condividere la soddisfazione di un lungo
percorso, faticoso anche, compiuto insieme. Avevamo manifestato l’intenzione e preso
l’impegno di intitolare una delle aule laterali a suo nome. Non so perché non è stato
possibile, non credo proprio che nell’ultimo lasso di tempo a disposizione sia possibile farlo.
Lo lascio così questo segno, questa volontà, qualora il prossimo Consiglio provinciale
volesse rivisitare questa ipotesi e dargli la consistenza che a mio parere merita.
Non ho altro da aggiungere, credo che noi tutti si sia stati protagonisti. Non protagonisti di
fronte ad una folla esultante o inneggiante o fischiante, il nostro di Consigliere in particolare
credo sia un lavoro umile, un lavoro faticoso però, fatto di attenzione, di energie intellettuali
e fisiche, di nottate, di riunioni, di tempo sacrificato anche alla nostra famiglia, ai nostri
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amici, alle nostre professioni. Però credo che tutto sommato, per quanto mi riguarda, e so di
condividere questa convinzione con molti in questo consesso, il bilancio è assolutamente
positivo. Io credo che siamo stati protagonisti, nel piccolo o nel grande ma siamo stati
protagonisti. Protagonisti come lo sono le persone che con un lavoro umile, quotidiano,
senza grande clamore, riescono a portare a termine delle opere che senza queste piccole
partecipazioni, il ruolo dell’ultimo dei Consiglieri o del primo degli Assessori, non arrivano
in fondo, non arrivano a compimento.
Grazie a tutti, anche se avremo sicuramente occasione di ritrovarci qui, almeno in un’altra
seduta, credo che vada respirata quest’aria fatta di un po’ di piccoli grandi ricordi e di forse
un filo di commozione. “
Consigliere Occhionorelli: “Presidente, anch’io volevo ringraziarti per la lettera e per il libro,
che leggerò con attenzione. Sono senz’altro d’accordo a dire che la politica certamente deve
essere fatta per ideali molto alti, come rappresentante della società civile ho avuto questa
esperienza che, devo dire, personalmente mi ha sconvolto. Non mi ha sconvolto perché mi
sia trovata male ma perché ritengo che la politica debba essere fatta in maniera diversa, non
può essere contrapposizione tout-court, con posizioni preconcette, ma libero dibattito per
affrontare i problemi della società. E’ stata utile per me, perché rafforza in me la convinzione
che la società civile, la gente comune, deve partecipare di più al dibattito politico, deve
candidarsi e tentare di essere eletta, forse per evitare che la politica sia fatta solo da
professionisti della politica che, permettetemi, è vero che ci sono molti che hanno degli
ideali ma per molti altri credo che la politica sia un modo solo per collocare o per collocarsi,
in mancanza di altre possibilità. Credo che non debba essere questo lo spirito della politica.
La politica è uno strumento di democrazia, serve alla gente certamente per portare avanti le
proprie idee, i propri bisogni e il politico dovrebbe interpretare queste idee e questi bisogni.
Naturalmente le idee possono essere di parte, quindi in un dibattito libero poi si arriva ad una
definizione democratica.
Alla fine di questo mandato, la ringrazio e spero che queste parole, così come hanno colpito
me, possano colpire positivamente, nel senso che la gente deve leggere e cambiare. Io ripeto
che la politica deve cessare di essere risse, villania, perché alcune volte rasentiamo la
maleducazione e la villania, non dovrebbe essere prevaricazione, però in tutto questo
percorso io sento di ringraziare alcune persone: i dipendenti della Provincia. Io sono stato un
Consigliere impegnativo, nel senso che al funzionario che assisteva nelle Commissioni ma
anche a funzionari e dirigenti che sono responsabili delle varie attività ho chiesto
documentazione e quant’altro e, devo dire, mi è sempre stata data con prontezza, efficacia ed
efficienza. Si parla sempre del pubblico impiego, si dice che nel pubblico impiego ci siano
molte persone che non fanno il proprio lavoro, io devo dire che in questa istituzione ho
verificato l’esatto contrario. Quindi, nel ringraziare sia lei che tutti i Consiglieri, sia della
maggioranza che dell’opposizione, ripeto, il mio ringraziamento va al personale
dell’istituzione.”
Consigliere Ortolina: “Anch’io ho apprezzato la lettera del Presidente del Consiglio, che
stimo e con il quale abbiamo costruito complessivamente un buon rapporto. Io credo che lui
abbia gestito in modo abbastanza equilibrato, per quanto è possibile, questo Consiglio, ma
devo dire che alla fine, anch’io condivido, insieme ai Consiglieri di centrosinistra le
considerazioni che faceva l’ex Presidente Tamberi sul disagio che noi avremmo nel ritirare
dalle mani del Presidente Colli la medaglia per il nostro impegno in 5 anni. Questo disagio è
ulteriormente accentuato da ciò che vado leggendo in un’Ansa di oggi pomeriggio che,
guarda caso, un minuto dopo il comunicato Ansa sulla conferenza stampa del candidato
Presidente Penati è già pronta, a conferma probabilmente che qualche provetta spaia – è una
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battuta naturalmente – era presente alla conferenza stampa.
Questo comunicato Ansa inizia dicendo, pensate un po’ che linguaggio nuovo ed innovativo:
“Nella migliore delle tradizioni staliniste, i Consiglieri della sinistra di Palazzo Isimbardi ed
il loro candidato alla Presidenza hanno distribuito a piene mani minacce, falsità ed insulti”.
Io credo che questo sia esattamente il pensiero ed il linguaggio del Presidente Ombretta
Colli, proprio il suo personale pensiero, il suo personale linguaggio. Se questa è la
considerazione che il Presidente Colli ha dei Consiglieri di opposizione è inevitabile che noi
si abbia qualche perplessità questa sera a ritirare la medaglia da parte della stessa Presidente.
Io vorrei ricordare alla stessa e ai Presenti che il sottoscritto, l’ho già detto altre volte, che fa
parte dei Consiglieri di minoranza, non è mai stato comunista, anzi è sempre stato
fortemente anticomunista, non è mai stato tanto più stalinista, non è definibile di sinistra, ma
condivide la politica - perché noi stamattina abbiamo parlato di politica non di altro – che
esprime complessivamente il centrosinistra. Il problema è che noi abbiamo amici e compagni
con i quali abbiamo vissuto solo gli ultimi anni, il problema è che noi abbiamo la netta
impressione che questa Presidente in realtà, in qualche misura – mi consenta, modero le
parole e le centellino – è un po’ imbevuta dal cosiddetto culto della personalità che ormai
l’ha resa tale da renderla insofferente alla benché minima critica. Questo è il dato reale che
mi preoccupa moltissimo. In questi anni il Presidente ha esercitato, di fatto, un ruolo
portando ad un eccesso di personalizzazione la politica del Presidente della Provincia che io
non condivido assolutamente. Io sono assolutamente d’accordo, naturalmente, che sia giusto
che i Presidenti e i Sindaci vengano eletti direttamente, quindi acquisiscano un ruolo
personale, significativo ed importante, ma questo è stato un eccesso assoluto di
personalizzazione. C’è stato l’esercizio di un culto della personalità che anche voi
Consiglieri di maggioranza avete ogni giorno assecondato, per cui il Presidente ormai non
sopporta più la benché minima critica, e questo in democrazia è grave. Noi stamattina
abbiamo semplicemente detto che, per esempio, rispetto alle politiche sociali non ha alcun
senso che la Provincia intervenga direttamente per soddisfare le esigenze – leggo dal suo
comunicato – di 4.667 persone sull’intero territorio della Provincia. E’ chiaro che sono
assommati i numeri dei 3.000 della tele assistenza, più 2.000 di dimore sicure. Noi
stamattina abbiamo detto semplicemente che riteniamo che la Provincia debba addirittura
aumentare la sua azione nel campo dei servizi sociali, debba triplicare il proprio intervento,
però passando attraverso i Comuni, perché i Comuni sono i soggetti che sul territorio
conoscono i fabbisogni e i problemi, quindi con questi interventi, con contributi triplicati da
parte della Provincia, noi accontenteremmo non 4.667 persone, ci vorrebbero 100 anni per
accontentare tutte le esigenze su tutto il territorio provinciale ma se passassimo attraverso i
Comuni questo contributo provinciale avrebbe la grande funzione di volano e davvero
accontenteremmo in tempi molto più brevi. La nostra critica è una critica squisitamente
politica e sentirci dare, a tutti noi indistintamente, degli stalinisti, dei comunisti, è
assolutamente insopportabile. Io respingo fermamente questa critica, e dico che a questo
punto anch’io, insieme al gruppo della Margherita, non me la sento in alcun modo di
presentarmi a ritirare la medaglia da parte di questa Presidente.”
Consigliere Fossati: “Mi scuso per questo eccesso di abuso della vostra pazienza. Volevo
porre un ringraziamento sicuramente paritario a tutti coloro che sono Presenti, Consiglieri e
Assessori, in questa sala, comprendendo in questo ringraziamento anche tutte le persone che
nel Palazzo sono state di supporto alle richieste che possono essere state di un Consigliere
come il Consigliere Fossati, che ha avuto attraverso questa esperienza probabilmente quella
molla per poter essere poi candidato a Sindaco della mia città. Sicuramente l’esperienza che
ho avuto in questo consesso mi ha dato la possibilità di arrivare a questo traguardo, quindi il
mio risulta anche un po’ un addio, perché sicuramente ho intenzione di dedicare maggior
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tempo alla mia città e non sarò candidato nelle prossime elezioni. Un addio ma un
arrivederci, perché avrò l’occasione di venirvi sicuramente a trovare, perché siete stati di
supporto e di amicizia. Per finire, le doverose scuse nei casi in cui mi sono reso magari non
compatibile con le funzioni di Consigliere, che però in questo nostro Consiglio provinciale
ho potuto rilevare sono episodi che sono molto casuali e non hanno l’intensità sicuramente di
altri consessi. Addio, arrivederci e grazie.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Cadeo.
Consigliere Dioli: “Anche noi come Rifondazione Comunista, a nome mio e di Bruno
Casati, volevamo rivolgere un ringraziamento al Presidente Caputo per il pensiero che ha
avuto anche in quest’ultima occasione nei confronti di tutto il Consiglio provinciale. Io
penso che c’è stato a volte con il Presidente Caputo, a livello mio personale, una serie di
questioni e degli scontri, abbiamo anche discusso con animosità rispetto a certe questioni,
però c’è un valore forte che ci ha unito, che è quello della dialettica politica, della politica e
del rispetto reciproco in questo senso.
Io penso che questa cosa non sia possibile riportarla al Presidente della Giunta provinciale,
nel senso che non abbiamo mai avuto la possibilità di confrontarci in questo senso, perché il
livello non è stato innanzitutto da parte sua ricercato, non ha mai ascoltato le nostre idee, le
nostre proposte, che comunque sono state sempre idee e proposte non strumentali ma che
venivamo dalle esigenze, i bisogni, i problemi veri di questa Provincia.
Non voglio insistere a lungo su questo, volevo semplicemente dire una cosa, che il
Presidente Colli proprio fino alla fine vuole dimostrare il suo stile. Un suo stile molto
discutibile e anch’io volevo citare, come ha fatto il Consigliere Ortolina, questa Ansa che è
arrivata, contro quella che è stata una conferenza stampa che abbiamo tenuto questa mattina.
Qui si dice che noi abbiamo detto falsità e insulti. Io ci tenevo a dire una cosa, forse l’ufficio
stampa non lo sa, forse non è bene informato o forse lo fa volutamente, ma dice una falsità
all’interno di questa Ansa, perché è tra virgolette, l’ufficio stampa fornisce delle cifre e dice
“La carta servizi pink card, completamente gratuita, ideata da Ombretta Colli, ecc.” Questa è
una vergogna, perché l’On. Colli non ha ideata nessuna “pink card”, qui ci sono le colleghe
di tutti i partiti, di tutti i gruppi che possono testimoniare questo. E’ stata una proposta che è
venuta, in particolare, più di due anni e mezzo fa, all’interno della Commissione pari
opportunità, avanzata in particolare dall’allora Presidente Camilla Occhionorelli, sostenuta
subito dall’Assessore Grecchi che ci seguiva e ne discutevamo, ecc. Diciamo che l’On. Colli
non ha ideato quindi nessuna “pink card” e si è accorta di questa “pink card” soltanto molto
recentemente, quando ha capito che poteva essere fonte, ancora una volta, di immagine, sua
naturalmente, perché è sparito l’Assessore competente alla partita, e sembra che abbia fatto
tutto l’On. Colli, e non è un caso che il suo ufficio stampa dica questo. Io penso, almeno fino
alla fine, dare delle informazione corrette invece che sostenere le cose che sono scritte
all’interno di questa Ansa.
Se ho un secondo, purtroppo volevo fare un altro intervento, che era su un problema molto,
molto concreto, quello del nuovo polo Rho-Pero. In particolare, abbiamo visto che sono stati
promulgati tutta una serie di trionfalismi incredibili rispetto al fatto che si dice che a marzo
2005 ci saranno strade e metrò. Io penso che ancora una volta, anche in questo caso, il Vice
Presidente Vermi fa la sua parte. L’On. Colli si accolla la “pink card” e l’Assessore Vermi
qualcosa di più concreto dal punto di vista almeno di rispondere a certe esigenze che ci sono
sul territorio. Rispetto ad un problema serio, un problema vero che c’era, che volevo
ricordare, siamo stati noi come opposizione che abbiamo portato la discussione in questo
Consiglio provinciale, perché qui non se ne parlava assolutamente, tant’è che abbiamo fatto
un Consiglio specifico su questo, ma soprattutto sono stati i Sindaci di quei Comuni
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interessati che avevano sollevato il grosso ritardo con il quale, purtroppo, non venivano
affrontate le infrastrutture necessarie all’apertura del polo fieristico.
Io volevo concludere dicendo che i giornali, soprattutto “Il Giornale”, “Il Sole 24 Ore”,
stanno dalla vostra parte, ascoltano quello che voi dite in questo caso, ma io penso che sarà
difficilissimo riuscire ad arrivare, con tutto quello che è successo, a rispettare quanto da voi
dichiarato alla stampa. Ricordo una cosa, questo non lo dico perché vogliamo farvi un
dispetto, perché voi non mantenete le parole, non è questo, perché noi saremmo stati contenti
dall’inizio a vedere mantenute le parole. Il problema è che questa parola, purtroppo, non
verrà mantenuta, le infrastrutture non ci saranno e non potrà aprirsi, così com’era prevista, la
fiera per la data fissata.”
Presiede il Vice Presidente Vicario del Consiglio Flavio Nucci.
Consigliere Radice: “Molto brevemente, anche perché altri Consiglieri hanno già ripreso nel
merito rispetto a questo lancio Ansa che abbiamo ricevuto e visto da poco, anch’io sono un
po’ indignata per i toni e i riferimenti all’interno di questo comunicato stampa, anche perché
credo che si fanno riferimenti rispetto a questa nostra coalizione, a questi nostri partiti, che
sono ormai fuori dalla storia presente degli stessi nostri partiti. Ma credo che ognuno utilizzi
le parole e ciò che ritiene e verrà su questo poi valutato e probabilmente valutato anche dagli
elettori.
Io voglio in particolare ringraziare, a nome di tutto il gruppo dei D.S., il Presidente Caputo
ma anche il Vice Presidente Nucci per il lavoro che abbiamo svolto, che avete in particolare
voi svolto nel Consiglio provinciale e come Ufficio di Presidenza, nella conduzione degli
stessi lavori del Consiglio. Io sono grata al Presidente Caputo anche dal punto di vista
personale per questa esperienza, anche perché ritengo che con il Presidente Caputo vi sia
stato un comune sentire rispetto al ruolo, alla funzione dell’istituzione e, in particolare,
dell’istituzione Provincia, un comune sentire sulla funzione e il ruolo di questo nostro
Consiglio. Io sicuramente non sarò candidata alle prossime elezioni amministrative, anche
perché abbiamo una regola come D.S., che è quella dei due mandati, questo per permettere
nuove esperienze ad altre, più giovani speriamo, anzi sicuramente più giovani Consigliere e
Consiglieri, questo vale per me come per il Consigliere Matteucci, il Consigliere Cipolla e la
Consigliere Bergami, ma anche fuori dal Consiglio avremo un’attenzione, vorremmo
continuare e vorrei continuare a mantenere un rapporto positivo con tutti i Consiglieri, in
particolare proprio con il Presidente Caputo.
Colgo l’occasione per ringraziare i funzionari e il personale della Provincia, a nome di tutto
il nostro Gruppo, ed in particolare i dipendenti all’Ufficio di Presidenza del Consiglio e alle
Commissioni consiliari, oltre che a quella interessante esperienza che abbiamo avviato tutti
insieme, opposizione e maggioranza, che è quell’esperienza guardata con attenzione anche
da altre realtà, che è l’Ufficio di programma. Però devo dire, e mi spiace perché sono
convinta che è sempre importante avere attenzione ed essere rigorosi rispetto al nostro ruolo
nei confronti dell’istituzione, ma anche a fronte di questo comunicato stampa il nostro
gruppo, con molto dispiacere, non parteciperà al proseguo dopo le delibere, al ritiro della
medaglia che come tradizione viene data a tutti i Consiglieri dopo il mandato, in questo caso
dopo 5 anni, non riteniamo di poterla ritirare dalle mani dell’Onorevole Presidente Colli.”
Assessore Grecchi: “Io volevo dire due parole perché sono stata chiamata in causa.
Innanzitutto volevo fare una considerazione personale, ringrazio ovviamente la mia
maggioranza, ma ringrazio anche tutti voi per questa esperienza di vita che il Presidente mi
ha chiamato a fare 5 anni fa e che io non mi aspettavo più di fare dopo tanti anni di vita
aziendale. Per me è stata un’esperienza estremamente interessante, vivace, ho trovato tante
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persone intelligenti qua dentro, e questo mi ha aiutato forse ad invecchiare un po’ meno, nel
senso che ho ancora voglia di lavorare come quando avevo 20 meno. Questo può essere
anche un rischio, magari, prego di avvertirmi quando la curva si è fermata, perché magari
uno, trascinato dall’entusiasmo vuole arrivare fino ad 80 anni a lavorare. C’è il Presidente
Ciampi che lavora, ne ha più di 80, quindi perché non imitarlo?
Volevo rispondere al Consigliere Dioli, che ha detto anche qualche battuta divertente. Non è
che l’Assessore sia sparito, l’Assessore fa parte di una squadra, l’Assessore lavora con e per
il Presidente, quindi è normale che non si metta in eccessiva evidenza. Quanto al discorso
della pink card, noi abbiamo parlato della pink card in Commissione quando la
Commissione pari opportunità c’era e funzionava, era presieduta da Camilla Occhionorelli e
aveva come rappresentante dell’Amministrazione la sottoscritta in quanto Assessore anche
alle politiche femminili. Però questa iniziativa sarebbe tranquillamente morta se il Presidente
Colli, con la quale io parlai subito dopo aver parlato in Commissione, non fosse stata così
entusiasta dell’iniziativa da comunicarmi una serie di input per continuare a sviluppare la
medesima. Tanto è vero che il 8.3.2001, fu proprio il Presidente Colli, e c’ero anch’io,
insieme al Direttore generale della Banca Popolare di Milano, che aveva vinto il bando per la
“pink card”, carta di credito, a presentarla alla cittadinanza. Credo che sia stata ideata un po’
da tutti insieme, ma è stata certamente sostenuta dal Presidente Colli, che ha messo anche dei
fondi a bilancio, perché, per uscire con questa carta ci siamo consultati con uno dei migliori
studi commerciali e fiscali esistenti a Milano.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Gravina.
Dopodiché il Vice Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 36 DELL'ORDINE DEL GIORNO – Approvazione dello schema di
convenzione tra Regione Lombardia, Provincia di Milano, Provincia di Lodi, Comune di
Cerro al Lambro (in rappresentanza dei Comuni di Casalmaiocco, Colturano, Dresano,
Melegnano, San Zenone al Lambro, Sordio, Tavazzano con Villavesco e Vizzolo Predabissi)
per la redazione dello studio di fattibilità tecnico ambientale relativo alla definizione delle
opere connesse alla “Tangenziale Est Esterna di Milano” nell’area melegnanese.
Consigliere Dapei: “Chiedo scusa al Vice Presidente Vermi. Una minuscola informazione
sull’ordine dei lavori. Qualche settimana fa avevamo presentato un Ordine del Giorno sul
prolungamento della linea della metropolitana 3 fino a Paullo. Quel testo è da considerarsi
sostituito con quello presentato oggi, che è collegato al punto di cui parlerà adesso il Vice
Presidente Vermi.”
Vice Presidente della Provincia Vermi: “Questa sera porto all’attenzione del Consiglio tre
delibere, n. 36, n. 34 e n. 39. Le prime due sono state discusse e presentate già in
Commissione 1^, la terza è stata oggetto dell’attenzione della Commissione 7^. In tutte tre i
casi, le Commissioni relative hanno ritenuto di doverla passare all’attenzione e al voto del
Consiglio all’unanimità e senza interventi di particolare rilievo.
Per quanto concerne l’argomento n. 36, si tratta di approvare lo schema di convenzione che è
stato sollecitato da Regione Lombardia e promosso dalla Provincia di Milano, dalla
Provincia di Lodi e una serie di Comuni, nella fattispecie il Comune di Cerro al Lambro,
anche in rappresentanza dei Comuni di Casalmaiocco, Colturano, Dresano, Melegnano, San
Zenone al Lambro, Sordio, Tavazzano con Villavesco e Vizzolo Predabissi, quindi i Comuni
che sono al limite della Provincia di Milano e nella Provincia di Lodi, al fine di redigere uno
studio di fattibilità tecnico ambientale in coerenza e relativo alla definizione delle opere
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connesse alla tangenziale est esterna di Milano nell’area del melegnanese. Gli enti locali, a
fronte del finanziamento di 25.000 reso disponibile dalla Regione Lombardia, hanno di
comune accordo ritenuto di mettere in capo al Comune di Cerro al Lambro il coordinamento
per la redazione dello studio di fattibilità.
Qui c’è lo schema di convenzione che, come da deliberato a vostra conoscenza, è composto
da una premessa e da 11 articoli. Come di consueto in queste circostanze, il documento va
nella direzione di individuare più correttamente quali sono le esigenze già Presenti sul
territorio che verranno ad essere più importanti e pregnanti in coerenza con la realizzazione
della prevista tangenziale est esterna di Milano, con particolare riguardo a questa area del
Melegnanese.”
Consigliere Mezzi: “Sull’ordine dei lavori. Volevo capire il senso della proposta del
Consigliere Dapei in apertura, riguardo l’Ordine del Giorno a suo tempo presentato dai
gruppi di maggioranza, e ripresentato questa sera come Ordine del Giorno collegato al punto
n. 36. Mi pare che non vi sia il nesso tra il provvedimento in esame, la deliberazione e
l’Ordine del Giorno presentato a suo tempo e stasera collegato al punto 36 in esame.
Presidente, chiedo a lei un pronunciamento rispetto a questo punto, per la chiarezza dei
lavori del Consiglio. Poi possiamo anche chiedere al Consigliere Dapei dove sta il
collegamento logico e funzionale rispetto a ciò che si sta discutendo questa sera.”
Vice Presidente del Consiglio: “Sono d’accordo, perché anch’io ho bisogno di chiarirmi le
idee. Se il Consigliere Dapei vuole spiegare il collegamento fra l’Ordine del Giorno e la
delibera, prego ha la parola.”
Consigliere Dapei: “Innanzitutto trovo molto irrituale soprattutto la sua richiesta, perché io
ho visto collegare Ordini del Giorno a bilanci, a punti vari senza che mai si sia dovuto
motivare questo collegamento.”
Vice Presidente del Consiglio: “Veramente a me una volta è successo.”
Consigliere Dapei: “Allora capirà la mia perplessità. Io ricordo, anche solo sul bilancio di
previsione, è passato un Ordine del Giorno che diceva all’On. Colli di far dimettere un
Assessore da una società collegata e quant’altro.
Comunque, per venire alla richiesta del Consigliere, mi sembra che il collegamento sia
assolutamente chiaro. La delibera in questione è funzionale alla realizzazione della
tangenziale est esterna che, a nostro parere, ma non pretendiamo su questo l’unanimità, ha
senso se verranno realizzate le opportune opere di riequilibrio modale e di interscambio di
cui parla l’Ordine del Giorno che quindi, ovviamente, è da collegarsi.”
Vice Presidente del Consiglio: “Non credo ci sia più motivo di parlare, nel senso che lo
vedremo comunque dopo. Io ho la sensazione che non debba essere io a decidere, bensì il
Consiglio. Mi sembra che si possa discutere. Mi sembra che sia discutibile, che entrambe le
posizioni siano discutibili, cioè non è una cosa chiarissima ma non è neanche da escludere.
Questa è una sua affermazione. Un punto di connessione c’è, comunque facciamo una cosa,
mettiamo in votazione la delibera, dopodiché discutiamo sull’Ordine del Giorno.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Rosa. (Presenti 42)
Consigliere Vitali: “Presidente, è chiaro che la delibera adesso seguirà il suo corso di
dibattito e di votazione, su questo nulla da eccepire. Il fatto che i gruppi di maggioranza e il
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Presidente della Commissione intendano fornire a questo Consiglio e a questa delibera un
ulteriore indirizzo attraverso l’espressione di un Ordine del Giorno, non vedo che tipo di
eccezione possa essere opposta. Io darò la mia vita perché tu possa sostenere le tue opinioni,
però sostengo le mie e le mie opinioni, legittime, e che trovano lo spazio nel regolamento
sono quelle che in piena coscienza e onestà intellettuale ritengo che questo Consiglio, su
proposta dei gruppi di maggioranza, debba esprimersi su un ulteriore indirizzo, connesso alla
problematica dell’accrescimento dell’intermodale, dei servizi connessi alla tangenziale est
esterna, della quale si va a fare uno studio di fattibilità sul territorio. Lo studio di fattibilità è
l’oggetto di questa delibera, il completamento intermodale è l’indirizzo che intendiamo dare.
Poi uno può essere d’accordo, può non essere d’accordo, ma non stiamo parlando di cavoli a
merenda, stiamo parlando di un problema che ci sta a cuore e che riteniamo debba essere
oggetto di discussione e di deliberazione all’interno di questo Consiglio. Io francamente
credo, Presidente, che non si debba discutere se è legittimo o meno discutere, ma che si
debba al momento opportuno entrare nel merito della proposta di indirizzo che attraverso un
Ordine del Giorno i gruppi di maggioranza fanno.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Vittadini.
Vice Presidente del Consiglio: “Forse non mi sono spiegato bene. Ho detto che comunque
questa valutazione va fatta dopo aver votato la delibera all’Ordine del Giorno. Se qualcuno
chiede la parola, come immagino, sulla delibera e non sull’ordine dei lavori. Il Consigliere
Dioli vuole questo? Ho appena finito di dire che sull’ordine dei lavori discutiamo dopo aver
parlato della delibera, a meno che lei per ordine dei lavori non intenda un’altra cosa ancora.
Può sì, se mi spiega di cosa deve parlare. Va bene, d’accordo.”
Consigliere Dioli: “Era veramente di metodo la questione, e non voglio entrare nel merito
adesso della delibera. Non posso neanche dire che non condivido perché non riesco a capire
fino in fondo il senso della proposta del Presidente in questo momento. Adesso dobbiamo
discutere di un problema che non ha nulla a che vedere con l’Ordine del Giorno che è stato
presentato dalla maggioranza. Dico che non ha niente a che vedere, perché allora o lo
andiamo a verificare, perché non è che basta parlare di tangenziale est esterna, e allora ci si
mette tutto. Allora noi potevamo presentare questa sera un Ordine del Giorno sulla proposta
alternativa di viabilità alla tangenziale est esterna, ma non lo abbiamo fatto. Per quale
motivo? Perché c’è un Ordine del Giorno chiaro e preciso, Presidente, e glielo voglio
ricordare. No, un secondo, ho finito. Approvazione dello schema di convenzione tra Regione
e Provincia di Milano, Provincia di Lodi, Comune di Cerro al Lambro per la redazione di
uno studio di fattibilità tecnico ambientale relativo alla definizione delle opere connesse alla
“Tangenziale est esterna di Milano” nell’area melegnanese. Lei lo sa meglio di me, ha visto
la delibera, non ha nulla a che vedere con la sponsorizzazione di un intervento in questi
termini con un Ordine del Giorno così fatto, che dovrebbe, a mio giudizio, andare in coda
perché anche noi stiamo aspettando, l’ho detto l’altra volta, abbiamo 50 Ordini del Giorno
che aspettano di essere discussi e altrettante interrogazioni alle quali non si è data risposta.
Non si viene qui con la forza dei numeri, con questa maggioranza che viene a decidere
addirittura le regole. Non esistono regole in questo senso che ci dicono che questa debba
essere collegata.
Vice Presidente del Consiglio: “Adesso do la parola a chi vuole intervenire sulla delibera,
non sull’Ordine del Giorno, di cui abbiamo appena detto che parleremo subito dopo. Io
immaginavo che lei volesse fare un intervento di questo tipo, ormai l’ha fatto, vuole dire che
non lo farà dopo.”
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Consigliere Ortolina : “Io credo che se fossimo onesti intellettualmente ammetteremmo tutti
che questo Ordine del Giorno c’entra un po’ come i cavoli a merenda con l’oggetto dell’art.
36, che parla di schema di convenzione. Cioè, possono essere ammessi emendamenti, Ordini
del Giorno, mozioni, che abbiamo per oggetto lo schema di convenzione. Questo mi pare
assolutamente pacifico, si può mistificare la realtà come si vuole, ma questo è il dato di fatto.
Dopodiché è chiaro che noi, ancora una volta, subiremo il sopruso, voi voterete per far
passare questo Ordine del Giorno e noi non potremo fare diversamente. D’altra parte
capiamo benissimo che questo è un Ordine del Giorno di marca puramente propagandistica.
Il Presidente Colli, a poche settimane dalla fine del suo mandato, gira nei paesi per andare a
dire che sta portando la metropolitana MM3, dicendo che saranno vendute o sono vendute le
azioni SEA, che è esattamente una delle poche competenze di questo Consiglio, sui quali
questo Consiglio non è mai stato chiamato ad esprimersi. Quindi è chiaro che questa è una
mistificazione, questo è un atto propagandistico che questa maggioranza, more solito, vuole
imporre alla minoranza perché siamo alla vigilia della campagna elettorale. L’abbiamo
capito tutti!
Ma allora, da un punto di vista strettamente giuridico formale, non vi è ombra di dubbio che
un Presidente del Consiglio serio, mi scusi, non dovrebbe accettare questo Ordine del
Giorno, a meno che, ed è la mia proposta, a questo punto noi non si chieda di andare a
recuperare tutti gli Ordini del Giorno pregressi che hanno a che fare con questo tema e
stasera discutiamo tutti gli Ordini del Giorno che hanno a che fare con questo tema. Noi ne
abbiamo presentati a decine. Allora il Presidente si prenda il coraggio di dire: sì avete
ragione questo Ordine del Giorno no c’entra. Se però c’entra questo, c’entrano anche tutte le
decine che giacciono da mesi e che questa Presidenza non ha voluto proporre. Una proposta
seria è questa, altrimenti se non è così, se voi attuerete il solito sistema di sopruso nei
confronti della minoranza, noi usciremo e vi lasceremo questa sera da soli a discutere e a
ricevere la medaglia d’oro.”
Vice Presidente del Consiglio: “Consigliere Ortolina, lei ha sollevato un problema un po’
difficile ma interessante, però mi dica quali sono gli Ordini del Giorno che sarebbero
connessi. Non c’è bisogno di sospendere il Consiglio, intanto mettiamo in discussione la
delibera come tale. No, io non tiro fuori niente, siete voi che avete sollevato il problema.
Vediamo se ci sono. Li dovete tirare fuori voi, non io, chi ha sollevato il problema, non io.
Mettiamo in votazione questa delibera. Sì, sospendo 5 minuti dopo aver votato la delibera.
Sì, perché l’Ordine del Giorno va votato dopo la delibera. Come non è possibile? Gli Ordini
del Giorno, da che mondo è mondo, si votano dopo la delibera. Va bene, d’accordo, 5 minuti
di sospensione.”
La seduta viene sospesa alle ore 18.45 e ripresa alle ore 19.00.
Presiede il Presidente del Consiglio Caputo.
Presidente del Consiglio: “Posso riprendere? Siamo in dibattito sulla delibera, se non vado
errato. Presentateli. Riprendo il lavoro, siamo sulla delibera in discussione comunque.
Consigliere Mezzi, sulla delibera? Prego. E’ stato presentato un altro Ordine del Giorno
collegato, d’accordo, che verrà votato insieme all’altro.”
Nel frattempo sono entrati in aula gli Assessori di Tolle e Marzullo.
Consigliere Mezzi: “Verrà votato, Presidente, prima dell’altro, perché cronologicamente
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quell’Ordine del Giorno precede di lunga data quello presentato dai Consiglieri di
maggioranza e ripresentato questa sera.”
Presidente del Consiglio: “Ma non era collegato alla delibera.”
Consigliere Mezzi: “E’ collegato alla deliberazione, ci siamo fermati appositamente per fare
in modo che documenti collegati a questa deliberazione, presentati nel luglio 2003.
E’ un fatto di procedura. Noi con questa procedura non siamo affatto d’accordo Presidente,
che siano i numeri della maggioranza a fare le regole. Le regole esistono, le abbiamo
rispettate per 5 anni e questa sera non le rispettiamo, credo che questo sia un errore
gravissimo che questo Consiglio compie. E’ stato detto: “Decide la maggioranza”. No, non
decide la maggioranza sulle regole e sul funzionamento degli organi, mi spiace, questo è un
errore grave Presidente, di cui lei purtroppo si fa garante.
Sul provvedimento, visto che in Commissione non è stato possibile discuterne politicamente,
ne abbiamo discusso in termini tecnici, quello relativo allo studio di fattibilità con un
finanziamento che viene attribuito dalla Regione Lombardia ad un Comune della zona.
In Commissione abbiamo discusso dal punto di vista tecnico del provvedimento, abbiamo
cercato di integrare le informazioni che i tecnici ci hanno portato in quell’occasione, questa è
l’occasione per sviluppare invece valutazioni di carattere politico rispetto a quel
provvedimento. Lo studio di fattibilità sulla viabilità di quel nodo viabilistico del sud est
Milano, il provvedimento che stasera esaminiamo è figlio della tangenziale est esterna, è
figlio dell’idea di costruire la tangenziale est esterna, ed è figlio anche della mancata
consultazione tra le istituzioni locali e quelle sovraordinate, in particolare tra i Comuni e la
Provincia di Milano.
Questa delibera vede come protagonista principale la Regione Lombardia, non vede come
protagonista principale, come noi ci saremmo auspicati fin dall’inizio, da 2 anni e mezzo a
questa parte, la Provincia di Milano. Manca un attore, che è la Provincia, su questa partita
importante delle grandi infrastrutture dell’est e del sud est milanese. I motivi sono noti,
questa assenza è frutto della mancata volontà politica di avviare una consultazione con i
Comuni della zona interessata da questa grande infrastruttura, la consultazione alla fine l’ha
realizzata nel luglio, agosto e settembre scorsi la Regione Lombardia, sulla base di un
accordo Stato Regione che la Regione stessa ha portato a termine e ha concluso con un
provvedimento il 30 settembre scorso, recependo le valutazioni dei Comuni. Ha recepito a
suo modo le valutazioni dei Comuni, ma questo ruolo bisogna dire che l’ha svolto, a
differenza del mancato ruolo della Provincia di Milano.
Con questa delibera la Provincia non fa altro che accodarsi a ciò che la Regione ha fatto,
questo è un dato di fatto incontrovertibile, è difficile smentire questi dati per chi segue le
vicende territoriali di questa zona. Lo dimostra la delibera del 30 settembre, la Regione ha
svolto questo ruolo, si riportano i pareri dei Comuni, alcuni sono negativi, altri sono negativi
ma condizionati, altri sono favorevoli, dei circa 30 Comuni che sono stati consultati e che su
questa partita si sono espressi. Con questa delibera, che è figlia dell’idea di realizzare la
tangenziale est esterna, si dà incarico ad un Comune di studiare il fenomeno viabilistico in
un’area, quella del melegnanese. Di per sé quindi il provvedimento potrebbe essere utile,
lungimirante, atteso. In realtà è un provvedimento tardivo, è un provvedimento viziato,
condizionato, potrebbe essere lungimirante e utile il fatto che finalmente pone al centro
dell’attenzione il nodo viabilistico di quella zona, del melegnanese, del sud est Milano. In
realtà è un provvedimento che giunge tardi, sono anni che da questi banchi si indica il nodo,
quel nodo viabilistico come uno dei punti più critici dell’intera Provincia di Milano.
Questo provvedimento è viziato e condizionato dal fatto che lo studio nasce sulla scorta della
consultazione, come dicevo poco fa, avviata mesi or sono dalla Regione, che nasce appunto
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dall’idea della est-est, di volerla cioè costruire. La Regione ha detto anche che ha condotto la
consultazione con i metodi che le sono propri, cioè quelli di promettere strade, soluzioni
viabilistiche, nodi, svincoli, mitigazioni a tutti. Questo è stato il metodo che la Regione
Lombardia ha avviato con i Comuni, con i tanti Comuni interessati da questa grande opera e,
dico io, estorcendo ai Comuni stessi un parere semi negativo, o negativo in maniera
condizionata. Tra un po’ di tempo ci accorgeremo di questo raggiro regionale, tra un po’ di
tempo la Regione si rimangerà tutto ciò che ha promesso ai Comuni, così come è avvenuto e
sta avvenendo, e i Comuni stanno pagando sulla loro pelle, le comunità locali lo stanno
subendo, per quanto riguarda la Pedemontana. E’ lo stesso identico film, quello già visto per
la Pedemontana nel rapporto con i Comuni avviato dalla Regione si ripete tal quale sulla
tangenziale est esterna. Promesse a tutti, poi vedremo fra qualche tempo cosa succederà
rispetto a queste opere attese da tanto tempo.
Studiare questo fenomeno viabilistico e i problemi di questa zona è cosa sacrosanta,
l’abbiamo detto tante volte, tanti anni lo diciamo da questi banchi, non ci avete mai dato
ascolto. Tardivamente arrivate a studiare quel problema viabilistico, che va portato a
soluzione, perché solo in quel modo il problema viabilistico, non la tangenziale est esterna,
si risolvono i problemi del traffico locale che in quella zona sono particolarmente acuti e
critici.
In maniera autonoma doveva essere trattato da questa Provincia il problema della viabilità. Il
tema del traffico del melegnanese, ripeto, con questa deliberazione viene trattato in modo
condizionato e viziato dalla volontà di progettare, realizzare, gestire in futuro, qualche
problema mi sembra vi sia su questa grande opera, la tangenziale est esterna.
Conseguentemente queste sono le valutazioni di tipo molto politico, che molto
sinteticamente, molto velocemente, ma credo che ormai le rispettive posizioni siano note, le
nostre, quelle della maggioranza e quelle dell’Amministrazione provinciale, che in relazione
all’esame di questo provvedimento noi riportiamo all’attenzione del Consiglio. L’Ordine del
Giorno che è collegato a questo provvedimento parla invece della necessità di un ruolo di
coordinamento della Provincia di Milano dei Comuni su questa importante partita, ruolo che
non è mai avvenuto. Andate a leggere quel nostro Ordine del Giorno, quanto era
lungimirante rispetto alle esigenze di coordinare le iniziative locali con quelle provinciali su
un tema così delicato e così importante come quello delle grandi infrastrutture.”
Dopodiché, chiusa la discussione, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio
il provvedimento proposto dalla Giunta.
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico; terminate le
operazioni di voto, dichiara approvata la deliberazione con ventidue voti a favore e undici
contrari (Consiglieri Angiuoni, Borgio, Casati, Dioli, Foglia, Jean, Lionetti, Mezzi, Ortolina,
Radice, Tamberi), non avendo partecipato al voto nove Consiglieri (Accame, Bollina,
Cipolla, Clerici Roberto, Fontana, Giordano, Morelli, Occhionorelli, Pizzarelli).
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Dopodiché il Presidente del Consiglio pone in trattazione lo :
ARGOMENTO N. 2/36 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Ordine del Giorno presentato in
data 3 luglio 2003, primo firmatario il Consigliere Cipolla, in merito all’audizione dei
Sindaci dei Comuni interessati al progetto di Tangenziale Est Esterna – Brebemi.
Consigliere Mezzi: “Solo per dire, Presidente, che votiamo a favore l’Ordine del Giorno
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presentato, primo firmatario Consigliere Cipolla. Voteremo questo Ordine del Giorno,
perché questo Ordine del Giorno è attinente al provvedimento che abbiamo appena votato.
Questo è il motivo per cui questa sera noi voteremo a favore di questo Ordine del Giorno.”
Dopodiché, chiusa la discussione, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio
il seguente Ordine del Giorno:
IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO
in adunanza 27 aprile 2004
Preso atto
che il giorno 23/06/03 si sono riunite la 1^ e la 5^ Commissione per l’audizione dei Sindaci
interessati al progetto di Tangenziale Est Esterna – Brebemi
che in quella sede i Sindaci hanno lamentato il loro mancato coinvolgimento da parte
dell’Ente Provincia per la definizione del tracciato e le ipotesi di progetto definitivo
Considerato inoltre
che le Commissioni hanno acquisito il documento dell’Associazione dei Comuni e si è
stabilito un ulteriore incontro entro il 15/7
che contemporaneamente la Regione Lombardia ha convocato il 2/7/03 i Sindaci interessati e
che entro il 25/7 i Comuni stessi dovranno inviare il proprio parere alla Direzione Generale
Infrastrutture e Mobilità della Regione stessa
Tutto ciò constatato
si richiede all’assessorato competente di svolgere un pregnante ruolo di coordinamento,
convocando in tempi rapidi i Sindaci stessi al fine di presentarsi alla prossima riunione in
Regione con una posizione che veda in sintonia Provincia e Comuni.”
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico; terminate le
operazioni di voto, dichiara respinto l’Ordine del Giorno con ventisette voti contrari, undici a
favore (Consiglieri Angiuoni, Borgio, Casati, Dioli, Foglia, Jean, Lionetti, Mezzi, Ortolina,
Radice e Tamberi), non avendo partecipato al voto quattro Consiglieri (Cipolla, Fratus,
Morelli e Occhionorelli).
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione
Dopodiché il Presidente del Consiglio pone in trattazione lo :
OGGETTO – Ordine del Giorno presentato in data 27 aprile 2004, a firma dei Consigliere
Dapei, Vitali e Turci, in merito al prolungamento della nuova metropolitana M3 lungo la
direttrice della ex SS 415 Paullese.
Nel frattempo è entrato in aula il Presidente della Provincia, On. Colli. (Presenti 43)
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Consigliere Tamberi: “Sono molto dispiaciuto nel prendere la parola, perché stasera abbiamo
ricevuto un Ordine del Giorno che ci ha lasciato notevolmente perplessi. Riteniamo che,
dopo anni di proposte non prese in esame su questi argomenti, rinviate, dopo insistito non so
quante volte sul trasporto su ferro, ignorati se non derisi dalla stessa Presidente perché
avevamo queste idee, non possiamo tollerare, in zona Cesarini, di dover discutere un Ordine
del Giorno presentato in questa maniera, non attinente, perché lo riteniamo un sopruso
procedurale. Perché? Perché all’interno di questo vi sono dei contenuti che non hanno niente
a che vedere con l’oggetto all’Ordine del Giorno e che riguardano questioni di tale rilevanza
che non possono essere risolte con una battuta, come ha fatto il capo Gruppo della
maggioranza Vitali, quando ha detto che questo Ordine del Giorno fa indirizzo.
Effettivamente siamo intimoriti da questa frase, perché quando si parla della SEA in questa
maniera, e la si mette come un accessorio, un peduncolo, questo viene fatto vendendo le
quote della SEA. Dopo tutti i discorsi, le affermazioni, in questi giorni sui giornali su Linate,
su Malpensa, noi andiamo a cedere le quote della SEA così, nelle intenzioni, non so se c’è la
possibilità in questo periodo, che da oggi in poi è un periodo pre-elettorale, di poter fare
questa operazione, ma gli indirizzi sono indirizzi, gli impegni diventano impegni, e quindi il
Consiglio viene depauperato, secondo noi, di un ruolo che è quello di indirizzo, dopo
un’ampia discussione nel merito della SEA e non di altre cose.
Pertanto riteniamo che questo sia un sopruso che viene propinato sulla scorta delle
affermazioni del capo Gruppo Vitali nell’ultima seduta di questo Consiglio. Per questi
motivi, Centrosinistra, Rifondazione, Italia dei Valori, non ritengono di partecipare alla
votazione. Non solo, abbandonano l’aula perché la ritengono effettivamente una mancanza
di rispetto nei confronti del Consiglio provinciale.”
Dopodiché, chiusa la discussione, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio
il seguente Ordine del Giorno:
IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO
in adunanza 27 aprile 2004
PREMESSO
che in attuazione degli impegni assunti con la sottoscrizione dell’Accordo fra Provincia di
Milano, Regione Lombardia e Comune di Milano “in ordine al prolungamento della linea
metropolitana M3 lungo la direttrice della ex SS 415 Paullese nel complesso degli interventi
di riqualificazione della mobilità del quadrante sud orientale della Provincia di Milano”
avvenuta in data 10 febbraio 2003, la Regione ha affidato a Metropolitana Milanese in
collaborazione con il Centro Studi PIM l’incarico per la redazione di uno studio di fattibilità
per il prolungamento della linea M3 dall’attuale capolinea di San Donato Milanese lungo la
direttrice Paullese;
VISTO
che Metropolitana Milanese S.p.A. e Centro Studi PIM hanno ultimato e consegnato a
Regione Lombardia nel dicembre 2003 tale studio, che è stato successivamente presentato
dai tecnici incaricati agli amministratori dei Comuni di Milano, San Donato Milanese,
Peschiera Borromeo, Mediglia, Paullo, Pantigliate, Settala e della Provincia di Milano;
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RICORDATO
che tale proposta infrastrutturale è già stata inserita nella programmazione della Provincia di
Milano, in particolare nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e nel Piano di
Bacino della Mobilità e dei Trasporti;
VALUTATO
tale intervento, e la relativa previsione di centri di interscambio per auto private e trasporto
pubblico locale su gomma, di alto valore strategico, nel quadro dello sviluppo
infrastrutturale e della mobilità provinciale, anche in rapporto allo sviluppo della futura
Tangenziale Est Esterna e della nuova direttrice autostradale BRE-BE-MI;
GIUDICATA
di particolare interesse, tra le ipotesi di tracciato possibili, la possibilità di prolungamento
della linea M3 per collegare il centro abitato di San Donato, e i comuni di Peschiera
Borromeo, Pantigliate, Settala e Paullo;
APPREZZA E CONDIVIDE
l’iniziativa del Presidente On. Ombretta Colli per un coinvolgimento pieno e fattivo della
Provincia di Milano per la realizzazione di tale opera, prevedendo di far fronte alla propria
quota di finanziamento anche attraverso la vendita di azioni della SEA;
AUSPICA
l’immediato avvio della progettazione preliminare dell’opera da parte della Regione
Lombardia ed un diretto coinvolgimento delle Amministrazioni interessate e territorialmente
coinvolte per la realizzazione di tale infrastruttura;
INVITA
la Regione Lombardia ad includerla nella Intesa Generale Quadro, passo necessario per
l’inserimento nell’elenco delle opere ex “Legge Obiettivo”.
Si allontanano dall’aula i Consiglieri Angiuoni, Borgio, Casati, Cipolla, Dioli, Foglia, Jean,
Lionetti, Mezzi, Ortolina, Radice e Tamberi. (Presenti 31)
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico; terminate le
operazioni di voto, dichiara approvato l’Ordine del Giorno con venticinque voti a favore, un
astenuto (Consigliere Occhionorelli ), non avendo partecipato al voto cinque Consiglieri
(Accame, Elli, Fossati, Fratus e Morelli).
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
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ARGOMENTO N. 41 DELL'ORDINE DEL GIORNO –Vendita al Comune di Limbiate di
un’area di proprietà provinciale per un importo di Euro 136.000.
Assessore Cocchiaro: “Questo è un argomento che abbiamo diverse volte discusso sia in
Commissione che in Consiglio provinciale. Nelle premesse sono riportati tutti i pareri e la
storia di quest’area, dal giorno che si è deciso di arrivare all’alienazione di questo bene, ma
di fatto non è una alienazione perché passare un bene dal demanio provinciale al demanio di
un Comune sicuramente significa realizzare qualcosa di positivo nella Provincia di Milano e
sicuramente credo che noi di questo siamo soddisfatti perché aiutare i Comuni a realizzare i
propri impegni e il proprio programma significa che la Provincia di Milano svolge bene il
suo compito e il Presidente, ancora una volta, si dimostra Presidente di tutti i Comuni. Si
sottolinea l’elezione diretta di quelle che sono le istituzioni amministrative comunali e anche
la Provincia di Milano.
Io ritengo che sia un atto ben fatto, ben preparato, e chiediamo il voto favorevole a tutto il
Consiglio. “
Nessun Consigliere chiedendo la parola, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del
Consiglio il provvedimento proposto dalla Giunta.
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico; terminate le
operazioni di voto, dichiara approvata la deliberazione con ventotto voti a favore, non
avendo partecipato al voto tre Consiglieri (Fratus, Morelli e Occhionorelli)
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 34 DELL'ORDINE DEL GIORNO –Approvazione dello schema di
convenzione tra la Regione Lombardia, la Provincia di Milano e Parco Adda Nord per la
redazione dei progetti definitivo ed esecutivo relativi alla cosiddetta “Variantina di Vaprio
d’Adda” – strada provinciale ex strada statale n. 525 “Del Brembo”.
Vice Presidente Vermi: “Questa è la seconda delibera che questa sera presento alla vostra
attenzione, si tratta dell’approvazione dello schema di convenzione fra Regione Lombardia,
Provincia di Milano e Parco Adda Nord per redigere il progetto definitivo ed esecutivo
relativi alla variantina di Vaprio d’Adda. Anche questo provvedimento è stato validato dalla
Commissione 1^ la scorsa settimana. Questo provvedimento consta di una premessa e di 11
articoli. Nella fattispecie, in particolare si tratta, come è stato illustrato già ampiamente in
Commissione, ricevendo l’approvazione non solo della maggioranza ma di tutti i Presenti,
dell’unica possibilità, chiamata per l’appunto “Variantina di Vaprio d’Adda”, per scolmare il
traffico in una situazione di grande difficoltà qual è quella esistente in loco.”
Nessun Consigliere chiedendo la parola, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del
Consiglio il provvedimento proposto dalla Giunta.
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico; terminate le
operazioni di voto, dichiara approvata la deliberazione con venticinque voti a favore, non
avendo partecipato al voto sei Consiglieri (Elli, Fossati, Fratus, Morelli, Occhionorelli e
Rosa).
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Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 40 DELL'ORDINE DEL GIORNO – Determinazioni in merito
all’approvazione delle modifiche dello Statuto del Consorzio Brianteo Villa Greppi di
Monticello Brianza.
Assessore Volonté: “Con il provvedimento iscritto all’Ordine del Giorno del Consiglio si
vuole, da una parte, modificare lo statuto del Consorzio Brianteo Villa Greppi, dall’altra
riportare nell’ambito consortile alcuni Comuni che in precedenza hanno deciso il recesso, e
prorogare la durata dell’ente stesso.
Rendo noto al Consiglio che lo stesso provvedimento è già stato approvato dal Consiglio
provinciale di Lecco nella seduta di giovedì 15 aprile scorso, mentre noi lo stavamo
esaminando in sede di Commissione consiliare 7^, che ha dato l’assenso per poter procedere
all’iscrizione all’Ordine del Giorno.
Il 2.2.1996, tra le Province di Milano e di Lecco e 14 Comuni ricadenti nelle rispettive
circoscrizioni, venne sottoscritta la convenzione del nuovo Consorzio Brianteo Villa Greppi,
centro di produzione e diffusione di cultura, arte, spettacolo, ente gestore di servizi di
supporto all’azione educativa, costituito ai sensi degli artt. 25 e 60 della legge 142/90. Tale
convenzione fu integrata nel 1997 con la convenzione che recepiva le modifiche statutarie
approvate a seguito dell’adeguamento statutario alle norme sui consorzi di funzione. Nel
corso di questi anni, stante anche le modifiche legislative, è intervenuta l’esigenza di
rivedere il testo statutario, in funzione della necessità di meglio individuare scopi e compiti
dell’ente, nonché affrontare il problema dell’intervenuto recesso di alcuni Comuni
consorziati, specificamente i Comuni di Briosco e Veduggio con Colzano appartenenti alla
Provincia di Milano, ed i Comuni di Cassago Brianza, Monticello Brianza, Sirtori della
Provincia di Lecco. In effetti l’ente, negli anni scorsi, aveva elaborato un progetto tecnico
preliminare per il recupero della villa. Nel 2002 era stato realizzato, con costo a carico delle
Province di Milano di Lecco, una studio di fattibilità per il recupero del compendio
immobiliare principale, da parte della facoltà di economia dell’Università Cattolica, che
prevede un costo di circa € 15.000.000. Tenuto conto di quanto espresso, la Provincia di
Lecco si è attivata affinché si procedesse ad una modifica statutaria, in quanto i costi previsti
per l’oneroso recupero non sono sostenibili dagli attuali enti locali, proprietari del complesso
immobiliare tramite l’ente consortile, né questi ha proprie disponibilità economiche per
attivare un completo recupero ed una nuova destinazione per l’alta formazione superiore.
D’altra parte ricordo che si approssimava la scadenza della convenzione in essere, in quanto
l’ente, rinnovato a suo tempo per 10 anni, viene a scadere nel prossimo 2005. Per cui si è
concordato con gli enti soci di procedere alla revisione statutaria, modificando le finalità
dell’ente, con compiti e scopi che consentano anche di procedere al recupero del compendio
immobiliare, prevedendo un intervento esterno mediante concessione di costruzione e
gestione per un congruo periodo temporale, che consenta il recupero del costo
dell’investimento ed una redditività dello stesso, ipotizzando la possibilità di realizzare
nell’ambito della proprietà un insediamento ricettivo, anche in considerazione del fatto che i
Comuni limitrofi non offrono tale possibilità. Per raggiungere gli scopi e realizzare i compiti
per l’ente, il Consorzio Villa Greppi viene quindi mantenuto in essere, con l’estensione della
durata fino al 2030 e si aggiornano vari articoli dello statuto.
In particolare, il nuovo testo statutario, oltre alla rielaborazione degli scopi e dei compiti, ha
ridefinito la formula dell’ammissione dei nuovi enti pubblici, evidenziando che gli stessi non
potranno vantare alcun diritto sul valore patrimoniale consortile preesistente al loro ingresso,
nonché ha rivisto il funzionamento degli organi, con particolare riguardo alle procedure di
nomina dei componenti il consiglio di amministrazione. Tali componenti, che dureranno in
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carica 5 anni, verranno designati in modo tale da rappresentare le diverse amministrazioni,
stabilendo tra l’altro che il Presidente e il Vice Presidente saranno designati alternativamente
dalle due Province, in modo tale che la rappresentanza dell’ente sia alternata fra i soci che
vantano la maggior partecipazione. Si dovrà garantire la rappresentatività dei Comuni
consorziati, nel rispetto delle seguenti modalità: uno sarà del Comune di Monticello Brianza,
in quanto Comune consorziato; due dei Comuni della Provincia di Milano e due dei Comuni
della Provincia di Lecco. E’ inoltre stabilito che la nomina dell’intero consiglio, compresi
Presidente e vice, avvenga a scrutinio palese.
Su richiesta dei Comuni è stato poi stabilito che la revisione dei conti sia fatto da un organo
monocratico. Il segretario consortile svolgerà anche le funzioni di direttore dell’ente. E’
definita una norma transitoria per accogliere le adesioni allo statuto entro il 31.12.2004, e
comunque, in effetti, le modifiche sulla nomina degli organi, degli scopi e compiti sono state
formulate per venire incontro alle esigenze prospettate da tale ente, e consente, oltre la
rotazione delle cariche, la rappresentatività diretta del consiglio di amministrazione del
Comune di Monticello Brianza.
Come ben capite, l’approvazione dello schema di deliberazione che vi è stato consegnato è
di fatto l’inizio di un iter amministrativo complesso per il quale il Consiglio provinciale sarà
chiamato, entro la fine dell’anno, a deliberare nuovamente. Come è stato sottolineato in
Commissione, è impegno delle due Province, entrambe con le scadenze amministrative del
rinnovo dei Consigli, approvare il nuovo testo, sia per manifestare la volontà concorde e
l’impegno nel mantenere in essere l’ente Villa Greppi, sia per dare un preciso segnale
politico e amministrativo a tutti i Comuni interessati. “
Nessun Consigliere chiedendo la parola, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del
Consiglio il provvedimento proposto dalla Giunta.
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico; terminate le
operazioni di voto, dichiara approvata la deliberazione con ventinove voti a favore, non
avendo partecipato al voto due Consiglieri (Morelli e Occhionorelli).
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 39 DELL'ORDINE DEL GIORNO – Approvazione del Regolamento per
la realizzazione e la installazione di reti di Telecomunicazioni
Vice Presidente Vermi: “L’argomento n. 39 stasera alla vostra attenzione, riguarda
l’approvazione del regolamento per la realizzazione e l’installazione di reti di
Telecomunicazioni. Il provvedimento stesso è stato ampiamente da me illustrato in
Commissione 7^, anche con l’aiuto – lo devo ringraziare – del Presidente Luca Giuliante, e
con una sottolineatura di tipo tecnico del dirigente Campari.
Si tratta di un regolamento che è diviso in 6 capitoli e in 39 articoli. Credo di non dover
aggiungere niente altro, se non dover infilare in una descrizione tecnica che non è certo di
vostro gradimento a quest’ora e questa sera. “
Nessun Consigliere chiedendo la parola, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del
Consiglio il provvedimento proposto dalla Giunta.
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Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico; terminate le
operazioni di voto, dichiara approvata la deliberazione con ventisei voti a favore, non avendo
partecipato al voto cinque Consiglieri (Elli, Fossati, Fratus, Morelli, Occhionorelli).
Il Presidente del Consiglio pone quindi in votazione lo:
ARGOMENTO N. 42 DELL’ORDINE DEL GIORNO - Approvazione dei processi verbali
delle adunanze consiliari del 4, 11, 18, 25 marzo e 1 aprile 2004.
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico; terminate le
operazioni di voto, dichiara approvati i processi verbali con ventotto voti a favore, non
avendo partecipato al voto tre Consiglieri (Fossati, Morelli e Occhionorelli).
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Presidente del Consiglio: “Ringrazio, ovviamente, tutto il personale che ha collaborato in
questi 5 anni al nostro lavoro.”
Dopodiché, alle ore 19.30 del 27 aprile 2004, il Presidente del Consiglio toglie la seduta e
significa che il Consiglio è convocato per martedì 25 maggio 2004 in via straordinaria ex
art.38, comma 5, D.lgs. 18 Agosto 2000, n. 267, in merito all’approvazione del Rendiconto
di Gestione (o Conto Consuntivo) dell’esercizio 2003, dei processi verbali dell’adunanze
consiliari del 15, 22 e 27 aprile 2004 e del verbale trascritto del 25 maggio 2004.
Del che si è redatto il presente verbale che viene come in appresso sottoscritto.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
(Roberto Caputo)
IL SEGRETARIO GENERALE
(Salvatore Corrado)
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27 aprile 2004 - Città metropolitana di Milano