La domanda di trasporto: i flussi pendolari L’esercitazione ha come obiettivo l’analisi dei flussi pendolari relativi ai comuni oggetto di studio (intera provincia o ad un ambito territoriale più ristretto purchè riconducibile ad un sistema territoriale ben definito, di cui motivarne la scelta). Per lo svolgimento dell’esercitazione vengono forniti sul sito internet www.diap.polimi.it/didattica/mctreu i dati di fonte ISTAT in formato .xls (Excel), riguardanti il numero di spostamenti aventi Origine e Destinazione i comuni delle province degli ambiti territoriali analizzati, distinti per tipo di utenza (studenti e lavoratori), per modalità di trasporto (treno, bus, mezzo privato, a piedi, etc.) e tempo impiegato; di seguito vengono riportati nella tabella 1 i campi relativi ai dati forniti: tabella 1 Comune di origine Cod. comune di origine Comune di destinazione Cod. comune di destinazione Utenza (lavoratore - studente) Mezzo di trasporto Tempo impiegato Pendolari ‘81 Pendolari ‘91 Diff. ’91-‘81 L’analisi si articolerà in una prima fase di elaborazione dei dati, attraverso la predisposizione di tabelle sintetiche, ed una seconda fase di rappresentazione cartografica delle elaborazioni effettuate. L’elaborazione dei dati dovrà restituire la lettura degli aspetti più significativi, principalmente l’individuazione dei flussi pendolari quantitativamente più rilevanti, sia in entrata che in uscita per e dai comuni analizzati (gli studenti hanno facoltà di scegliere se distinguere i flussi per tipo di utenza e per modalità di trasporto oppure se elaborare i dati per valori aggregati). La rappresentazione cartografica dei dati elaborati comporterà la definizione delle soglie dei flussi pendolari, a partire dal valore individuato come significativo (nell’esempio riportato nella Figura 1 non sono rappresentati i flussi pendolari inferiori a 50 spostamenti in quanto ritenuti non significativi – inoltre, l’esempio fornisce “una” rappresentazione cartografica, gli studenti hanno facoltà eventualmente di sperimentare anche altri tipi di rappresentazioni). 1 Figura 1 – Rappresentazione dei flussi pendolari Stralcio cartografico dell’area del Cremasco in provincia di Cremona Esercitazione – L’offerta di trasporto: il trasporto pubblico1 Il sistema del trasporto pubblico è analizzato per sub-sistemi di trasporto; la distinzione in sub-sistemi è finalizzata alla comprensione dell’organizzazione delle reti sia all’interno dei diversi ambiti che rispetto alla interrelazione fra questi. I sub-sistemi di analisi sono quelli del trasporto ferroviario e di quello automobilistico regionale. L’analisi del trasporto pubblico è finalizzata sia alla restituzione della sua organizzazione sul territorio (nella Figura 2 è riportato un’esempio relativo al sistema delle autolinee) sia all’individuazione del servizio offerto nell’ambito delle diverse reti. La sovrapposizione dei tracciati delle reti sul tessuto insediativo permette, ad un primo approccio, la restituzione dell’organizzazione territoriale del trasporto pubblico; mentre, lo studio dei parametri tempo medio di percorrenza e frequenza, evidenzia il servizio offerto dai diversi sistemi di trasporto. I dati sono ricavabili dal libretto degli orari delle province lombarde in cui sono presenti tutte le località servite dalle reti di trasporto con relative fermate (i libretti si possono reperire presso la Regione Lombardia – Spazio Regione - e presso le sedi provinciali) oppure sul sito internet www.regione.lombardia.it/trasporti.htm . Criteri di definizione dei parametri La frequenza. Considerando i giorni feriali dal lunedì al sabato con esclusione dei giorni festivi e di quelli in cui il servizio è limitato a particolari periodi dell’anno, questo parametro viene espresso per quanto riguarda il sistema automobilistico, in numero di coppie giornaliere delle corse e per quanto riguarda il sistema ferroviario in numero di treni al giorno alla stazione. 1 La rappresentazione di questa esercitazione avverrà in seguito a quella relativa ai principali segni del territorio, utilizzando come base cartografica la Carta Tecnica Regionale (scala da definirsi sulla base della leggibilità delle informazioni). 3 Figura 2 - Un esempio di organizzazione sul territorio del sistema delle autolinee Stralcio cartografico della rappresentazione del percorso e delle principali fermate delle autolinee della provincia di Cremona per l’area del Cremasco Per il sistema automobilistico, oltre alla frequenza alla fermata, è da considerare anche la frequenza sulle tratte percorse dalle autolinee. Esempio di soglie in cui è possibile suddividere le frequenze automobilistiche (si veda Figura 3 con esempio di rappresentazione della frequenza del trasporto pubblico su ferro e su gomma): 0<n< 5 5 ≤ n < 15 15 ≤ n < 30 n ≥ 30 La scelta di porre la classe dei valori più bassi entro le 5 coppie giornaliere, per il sistema automobilistico, viene giustificata dalla considerazione che a partire da tale valore, se sussiste una buona distribuzione delle corse, si riesce a coprire l’arco delle ore significative del mattino e del pomeriggio (7-12 e 14-19). Il criterio secondo il quale sono indicate le successive soglie riflette la varietà dei dati riscontrati. Analogamente si può affermare per il sistema ferroviario. Il tempo medio di percorrenza. Considerando i giorni feriali dal lunedì al sabato con esclusione dei giorni festivi e di quelli in cui il servizio è limitato a particolari periodi dell’anno, il parametro viene espresso in h/mm. Il tempo medio di percorrenza viene calcolato a partire dalle polarità di primo e secondo livello, considerando le soglie temporali di 10, 20, 30 minuti. Definiti i tracciati delle diverse reti di trasporto, per rappresentare le relative isocrone temporali (si veda Figura 4), occorre definire cosa si intende per fascia di accessibilità/gravitazione alle linee autobilistiche e alle stazioni ferrovarie. 5 Figura 3 – Rappresentazione della frequenza del sistema delle autolinee - Stralcio cartografico dell’area di Mantova Per area/fascia di gravitazione di una rete di trasporto si intende quella parte di territorio la cui domanda di mobilità dovrebbe essere soddisfatta da quella rete di trasporto. Per la rete ferrovaria l’area di gravitazione è circoscrivibile solamente alla stazione ferroviaria, mentre per la rete automobilistica oltre all’area che circoscrive la fermata è da considerare anche una fascia lungo i percorsi, ossia i “corridoi di gravitazione”. Le dimensioni di tali ambiti di gravitazione sono stati stabiliti secondo i seguenti criteri: - per le stazioni ferroviarie e per i capolinea automobilistici è stata considerata un’area di raggio 800 m (pari a circa 15’ a piedi alla velocità di 3 Km/h); - per le fermate automobilistiche è stata considerata un’area di raggio 600 m; - per il corridoio di gravitazione si è considerato una fascia di 600 m. 7