Sommario Questo libretto contiene la storia inventata e illustrata dai bambini della scuola materna “Madonna del Carmine” di Campolongo sul Brenta. Aderendo al progetto OP! i bambini di Campolongo si sono impegnati ad osservare il paesaggio Brenta e le sue mutazioni stagionali. Presentazione I bambini hanno potuto osservare in maniera diretta il paesaggio Brenta analizzando in particolar modo la dimensione orizzontale e dunque prestando attenzione soprattutto all’individuazione e alla descrizione degli elementi. La finalità del progetto è stata far avvicinare i bambini al paesaggio Brenta. Il nostro è stato un primo passo verso la consapevolezza del paesaggio come essere vivente, che cambia e che va conosciuto e rispettato. Il percorso I bambini sono stati invitati ad osservare da vicino il canale Brenta in 4 particolari momenti dell’anno: in autunno, in inverno, in primavera e in estate. Hanno dunque rappresentato il paesaggio utilizzando quattro tecniche artistiche differenti. Si sono impegnati poi nell’invenzione di una storia che potesse essere illustrata attraverso i loro disegni. Hanno terminato il lavoro realizzando un Kamishibai. AUTUNNO C’era una volta una piccola goccia d’acqua che viveva lungo il fiume Brenta. Il suo nome era Martina. Per gli amici Tina! Passava le giornate immersa nelle dolci acque del suo Brenta. A volte le piaceva fermarsi nelle sponde di un piccolo paese: Campolongo sul Brenta. Restava ore ad osservare incantata il paesaggio. Un giorno decise di appoggiarsi sopra ad un sasso per osservare meglio i magnifici colori di Campolongo sul Brenta. Il suo era proprio un bel posticino: vedeva il fiume, le montagne, il verde dell’erba e tanti alberi. Si girò per osservare meglio e vide dietro di lei un albero alto alto...tutto colorato: aveva le foglie tutte gialle. Era proprio bello! La gocciolina d’acqua prese un po’ di coraggio e disse: “Ciao! Vuoi diventare mio amico per piacere?” L’albero le rispose: “Si cara gocciolina! Ma tu come ti chiami?” “Io mi chiamo Martina, ma tutti mi chiamano Tina. E tu?” “Io mi chiamo Raffaello .” rispose l’albero. “Ti va di giocare a nascondino?” gli chiese Tina. “Oh, mi piacerebbe tanto, ma io non mi posso muovere!”. “Perché?” gli chiese la gocciolina. “Perché io ho le radici!” “Le radici? E dove sono?” chiese la gocciolina sempre più curiosa. “Oh- oh!! Tu non le puoi vedere perché sono sotto terra. Io sono fatto da tre grandi parti: ho le radici che mi tengono ben fermo nel terreno, ho poi il tronco e infine ho i rami con tante foglie. E devi sapere che in questo periodo dell’anno le foglie sono tutte colorate: di giallo, di arancione, di rosso e di marrone.” “Wow! Ecco perché sei così grande!” disse la gocciolina. Raffaello si sentì felice di questo complimento! “Ma perché io vedo delle foglie anche per terra? Forse anche l’erba ha le foglie!?” chiese la gocciolina curiosa. “Oh...certo che no!” rise l’albero. “Quelle che vedi per terra sono le mie foglie. Devi sapere cara Tina che in Autunno, cioè in questo periodo dell’anno, le foglie cadono dai miei rami perché ormai sono vecchie. Poi però in Primavera me ne rispunteranno delle altre.” spiegò l’alberello Raffaello. La gocciolina era rimasta molto sorpresa dalla spiegazione e aveva però ancora alcuni dubbi. Cosa voleva dire Autunno? E Primavera? Che parole difficili che usava Raffaello. Ma proprio in quel momento alcune foglioline iniziarono a cadere dai rami di Raffaello e a Tina era venuta voglia di giocare e disse: “Mandami giù un po’ di foglioline così le posso usare come barchette!” “Ma come faccio a farle arrivare fino al fiume? I miei rami non arrivano fino all’acqua!” disse Raffaello. I due amici allora ebbero una magnifica idea: “Potremmo chiedere al vento!” dissero insieme l’alberello e la gocciolina. E il venticello, che a Campolongo sul Brenta non manca mai, fu lieto di aiutarli: soffiò in loro aiuto e fece cadere nell’acqua del fiume moltissime foglie che Tina usò come barchette. Alla fine della giornata i due amici si salutarono e decisero di rivedersi ancora. Tina promise che sarebbe tornata a trovare il suo nuovo amico albero. INVERNO Il tempo intanto passava e l’alberello Raffaello non vedeva l’ora di rivedere la sua amica gocciolina. Era ormai arrivato l’inverno e senza le sue foglioline si sentiva proprio solo. Un giorno la gocciolina Tina decise di ritornare a Campolongo. Appena arrivò mise fuori la testolina dall’acqua e cercò il suo amico albero, ma non riusciva a vederlo. Vedeva tanti alberi tutti uguali, con lunghi rami spogli, nessuna fogliolina rossa, nessuna fogliolina arancione e nemmeno gialla e tanto meno marrone. Pensò addirittura di aver sbagliato paese, di esser capitata in un posto nuovo e dalla disperazione la gocciolina si mise a piangere. Ad un certo punto però Tina sentì qualcuno chiamarla: “Ehi Martina, sono qui, sono io. Sono davanti a te!” disse Raffaello muovendo un po’ i rami! “Tu?? Raffello? Ma cosa ti è successo?” disse la gocciolina preoccupata. “Mi sono cadute le foglie” rispose l’albero. “In autunno le foglie cadono e in inverno mi spoglio tutto. I miei rami restano vuoti.” “Ma perché le foglie cadono?” chiese Tina la gocciolina. “Cara amica mia, le foglie cadono perché io sono un albero e seguo le stagioni.” disse l’albero. “Cosa sono le stagioni?” “Le stagioni sono dei periodi in cui le cose cambiano. C’è l’Autunno: le foglie diventano colorate, gialle, rosse, arancioni, marroni e poi cadono. Poi arriva l’Inverno e io perdo tutte le foglie e divento spoglio. Il cielo è grigio o bianco, le montagne sono grigie e spesso piove o nevica. Poi arriva il momento della Primavera: rispuntano le foglie verdi chiaro, il cielo diventa di un bell’azzurro splendente, il sole comincia a scaldare, le montagne tornano verdi, spuntano i fiori e le api succhiano il polline, gli animali si svegliano dal letargo. Infine arriva l’Estate in cui i fiori delle piante diventano succosi frutti, fa caldo, il sole è forte e io in estate sono sempre pieno zeppo di foglie verdi scuro!” spiegò con molta pazienza l’albero. “Wow! Che bello! Quante cose ho imparato: grazie per avermele insegnate!” disseTina. “Prego!” “Ma posso farti un’altra domanda?” “Ma certo” rispose Raffaello. “Adesso siamo in inverno, giusto?” e l’albero annuì. “E in inverno le montagne sono grigie hai detto. Giusto?” “Sì” disse Raffaello. “Ma allora perché vedo tutte quelle piante verdi nella montagna qui davanti??” chiese giustamente la gocciolina. “Hai ragione amica mia. Nelle montagne che vedi qui davanti ci sono degli alberi che non perdono le foglie come me, perché loro sono speciali, sono sempre verdi. Sono abeti o pini” disse l’albero. “Mamma mia, sono proprio fortunata ad averti come amico, quante cose mi insegni. Grazie! Ma ora devo andare, perché la mia mamma sarà in pensiero. Ci vediamo Raffaello. Verrò a trovarti ancora, promesso!” e detto questo la gocciolina si rituffò nel Brenta e se ne andò! “Ciao amica mia!!” urlò Raffello– “Ciao Tina. A presto!” PRIMAVERA Con l’arrivo della primavera Tina la gocciolina si sentiva ogni giorno più felice: il cielo era azzurro, il sole riscaldava le giornate e l’acqua del Brenta diventava sempre più calda. A volte pensava al suo amico albero e in verità aveva una gran voglia di rivederlo. Così un giorno decise di andare a Campolongo. Salutò la sua mamma e partì di buon’ora. “Ciao!!!!!” disse la gocciolina spuntando fuori dall’acqua! “Ciao Tina! Sono proprio felice di vederti” rispose Raffaello. “Come stai amica mia?” “Bene! Benissimo! L’acqua in questo periodo è proprio fantastica... tiepida al punto giusto! E tu come stai?” chiese la gocciolina. “Anche a me va benissimo. Come vedi mi sono spuntate delle splendide foglie verdi. Ora sono ancora chiare e piccoline ma con il tempo cresceranno!” disse Raffaello. “Eh sì, sei proprio bello. Magnifici i tuoi capelli nuovi!!” “Ah ah!!” rise l’albero. “È sempre così bello parlare insieme a te! Insegnami ancora tante cose per favore!” chieseTina. “Ecco ho proprio una domanda per te: venendo qui a Campolongo ho visto molti alberi pieni di fiori. Perché tu non hai i fiori?!” chiese la gocciolina. “Perché io sono un albero che fa solo le foglioline. Esistono però degli alberi speciali a cui spuntano dei fiori colorati”. “Sono proprio belli i fiori!! Ma crescono solo negli alberi?” chiese la gocciolina curiosa. “Assolutamente no! Non crescono solo negli alberi, ma anche nei prati” rispose l’albero. “E come sono fatti?” chiese Tina. “I fiori hanno i petali e dentro hanno un cerchio giallo pieno di nettare. Alcuni sono anche profumati. I fiori non sono tutti uguali, ce ne sono di tante forme e di tanti colori, ma ogni fiore ha il suo nome: ci sono gli iris, le rose, le margherite, i tulipani, le violette, i denti di leone, le campanelle,...” “Però!!! Sono proprio tanti!! Ma guarda laggiù, sopra quel fiore c’è un animale...cosa sta facendo!? Sta rovinando il fiore?” urlò la gocciolina. “Ma no cara amica mia! Quella è un’ape! È un insetto molto utile. Devi sapere che l’ape succhia il nettare dal fiore per poi portarlo nella sua casetta, l’alveare, per fare il miele. E passando di fiore in fiore sparge il polline facendo così crescere tanti altri fiori!” spiegò Raffaello. “Tutte queste cose?! Che brava l’ape! E com’è questo miele, è buono?” “Io non l’ho mai assaggiato! Ma chi lo mangia dice che il miele è molto dolce ed è squisito!” disse l’albero. “Che gentile che sei amico mio! Mi insegni sempre tante cose! Grazie” disse Tina. “Ti svelo un segreto Raffaello: io adoro la primavera!!” sussurrò la gocciolina. “Anche a me piace molto la primavera! È la mia stagione preferita. In primavera tutto si risveglia: la natura e gli animali, tutto si colora, ma soprattutto, in primavera, mi rispuntano le mie amate foglioline!!” disse l’albero sorridendo. I due amici restarono ancora un po’ a parlare e a ridere, ma poi, quando si fece tardi la gocciolina dovette partire e si salutarono. “Ciao Tina. Torna ancora a trovarmi, quando vuoi!” “Ciao amico mio. A presto!” disse la gocciolina tuffandosi nel Brenta. ESTATE Arrivò anche l’estate e la gocciolina Tina decise di andare a trovare il suo amico albero. Decise di fare un piccolo scherzo a Raffaello: voleva arrivare da lui senza farsi vedere e sentire, così lo avrebbe spaventato un po’!! Arrivò sotto al suo amico albero e urlò: “Ciaooooo!”. “Oh mamma mia. Che spavento mi hai fatto prendere! Sei tu Tina! Ma come hai fatto a riconoscermi?!” chiese Raffaello. “Ah ah!! Sono riuscita a spaventarti! Ti ho riconosciuto subito perché tu mi hai spiegato cosa sono le stagioni e come si trasformano gli alberi al passare del tempo. Mi hai detto tu che in estate le foglie sono tantissime e diventano verdi scuro...perciò ti ho riconosciuto! Io saprò sempre riconoscerti, in ogni stagione!” disse la gocciolina. “Sono proprio felice! Come stai amica mia?” domandò Raffaello. “Benissimo!! Hai sentito che caldo?! Mi sento proprio bene....sono proprio calda. E vedo che anche le tue foglioline stanno bene! Sono tantissime!” esclamò la gocciolina. “Raccontami cosa hai fatto in primavera!” disse l’albero. “Ho giocato tantissimo. L’acqua del fiume in primavera aumenta sempre e io mi diverto a nuotare, a fare i tuffi, a schizzare l’acqua alle altre goccioline, a fare surf e a fare apnee” spiegò Tina. “Il fiume aumenta? Come? Non capisco.” ammise l’albero. “Devi sapere che il fiume Brenta nasce nelle montagne e poi scende giù in valle per poi sfociare nel mare. In inverno l’acqua della montagna si ghiaccia e perciò nel Brenta arriva poca acqua; in primavera, invece, il ghiaccio si scioglie e il Brenta si riempie di acqua nuova e fresca che va a finire nel mare!” spiegò la gocciolina. “Wow! Che lunga strada fa il fiume. Arriva fino al mare?” chiese Raffaello. “Certo! Il mare è formato da tante goccioline d’acqua; quando il sole le riscalda loro evaporano, diventano cioè vapore, salgono verso l'alto e formano la nuvola. Poi con l’aria fredda che c’è in cielo , le gocce si raffreddano, diventano pesanti e piovono giù. Le goccioline, dopo aver dato da bere alle piante e agli animali, entrano nella terra, per poi spuntare di nuovo nei fiumi e nei mari.” spiegò Tina. “Non sapevo tutte queste cose. Questa volta sei stata tu a insegnarmi tante cose nuove. Grazie”. “Però” continuò l’albero “sono un po’ preoccupato. Se l’acqua nasce dalle montagne, corre giù per il fiume e poi va verso il mare, vuol dire che anche tu un giorno andrai al mare?!” “Certo!” rispose la gocciolina. “Partirò per il mare fra un paio di giorni. Insieme alla mamma, al papà e alle altre goccioline”. “Ma allora io non potrò più vederti!” disse tristemente Raffaello. “Oh caro amico mio, ma certo che ci rivedremo! Una volta arrivata al mare mi scalderò così tanto che salirò su una nuvola e poi con la pioggia ritornerò al fiume” spiegòTina. L’albero però continuava ad essere triste. Non era proprio sicuro di poter rivedere la sua amica gocciolina. Con chi avrebbe parlato in autunno? Chi avrebbe giocato con lui e le sue foglioline gialle? E in inverno chi gli avrebbe fatto compagnia? In primavera chi avrebbe ammirato le sue bellissime foglioline verdi? E in estate chi sarebbe rimasto con lui a sopportare il caldo? Vedendolo così triste la gocciolina d’acqua gli fece una promessa: “Prometto che verrò a trovarti ancora!! Nel mio lungo viaggio verso il mare terrò gli occhi ben aperti, guarderò attentamente tutto il panorama, farò in modo di ricordarmi tutti i paesi che attraverso, così, quando in autunno tornerò da te, avrò un sacco di cose da dirti” esclamò Tina. L’alberò si sentì sollevato nel sentire la promessa e disse: “Va bene mia carissima amica. Ti invidio un po’, tu puoi fare questo magnifico viaggio mentre io devo stare qui fermo e immobile. Mi raccomando fai buon viaggio, guarda con attenzione il paesaggio e ricordati tutto, così poi, al tuo ritorno, mi potrai raccontare!” “Grazie Raffaello” disse gocciolina. “Ora vado a fare le valigie! Ci vediamo fra un po’ di tempo. Ciaooooo” “Ciao amica mia! Ci vediamo! Divertiti al mare. Io ti aspetterò”. Scuola materna Madonna del Carmine Campolongo sul Brenta Andrea Asia Cristian Ester Ivan Lucia Marco Saida Fatou Kevin Marco Melissa Penelope Samuele Sergio Davide Nicola Younes Tommaso a.s. 2011/2012 Insegnanti Greta ed Elena