L’utilizzo del “Quadro di
riferimento per valutare la
qualità dell’offerta formativa”
in Provincia di Pistoia
Sviluppare la valutazione a livello locale
Roma, 28 settembre 2010
Luisa Palomba e Anna Pesce
Valutare l’offerta formativa territoriale:
coniugare istanze locali e centrali
L’analisi dell’esercizio valutativo realizzato a Pistoia individua un
percorso logico, dal locale al centrale, caratterizzato
dall’alternanza e dall’integrazione dei due livelli:
 predisposizione di metodologie e strumenti a supporto della
valutazione condivisi dagli attori locali (livello centrale)
 radicamento dell’esercizio valutativo sulle esigenze delle
amministrazioni (livello locale);
 analisi dei risultati della valutazione in funzione di una risposta
alle domande valutative iniziali e, contemporaneamente, in
funzione di un arricchimento/approfondimento del modello
teorico (livello centrale e locale);
 disseminazione dei risultati in vista di un possibile
trasferimento dell’utilizzo del modello valutativo in altri ambiti
territoriali (livello centrale).
Un dispositivo per valutare la qualità
dell’offerta formativa

L’Isfol ha elaborato un Quadro di riferimento (framework)
che rappresenta uno strumento di autovalutazione –
destinato a tutte le Amministrazioni responsabili delle
politiche IFP – finalizzato a migliorare le diverse
dimensioni della qualità dei sistemi, tenendone presenti
le connessioni reciproche.

L’applicazione del Quadro ad intervalli regolari in un
processo di autodiagnosi, consente alle singole
amministrazioni di ottenere una check list di aree o
segmenti di sistema suscettibili di miglioramento, da
tenere sotto osservazione per incrementare il proprio
livello qualitativo.
L’approccio del Quadro di
riferimento



Il Quadro
è riferito ad un sistema di offerta formativa
territoriale e istituzionale;
considera come oggetto di valutazione le
politiche e gli interventi IFP a livello di:
•
- programmazione/pianificazione;
• - processi attuativi; realizzazioni,
• - risultati, impatti.
Le sperimentazioni


Il Quadro di riferimento per valutare la
qualità dell’offerta formativa è stato
sperimentato in due regioni: Liguria e
Toscana (Province di Lucca e Pistoia).
Ciascuna sperimentazione rappresenta una
possibile modalità di applicazione e/o
sviluppo del Quadro stesso.
Le tappe significative delle
sperimentazioni



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
Ricognizione della domanda valutativa presso le
Amministrazioni interessate
Analisi della domanda in relazione agli ambiti del
Quadro
Impostazione con le Amministrazioni del disegno
valutativo
Supporto metodologico alla valutazione
Analisi condivisa dei risultati
Il percorso valutativo nella Provincia
di Pistoia
Luglio-dicembre
Progetto
2008
valutativo concordato con Provincia e Regione (luglio 2008)
Impostazione
e costruzione del disegno di indagine (settembre-ottobre
2008)
Analisi
della documentazione istituzionale ed amministrativa esistente
(settembre-ottobre 2008)
18
questionari somministrati via e-mail (novembre 2008)
3
sessioni di interviste semistrutturate di piccolo gruppo (14 casi) e
individuali (5 casi) (novembre-dicembre 2008)

Elaborazione e analisi delle evidenze emerse dalla documentazione,
dai questionari e dalle interviste
Produzione
e validazione di un report di valutazione (dicembre 2008)
Isfol – Struttura nazionale di valutazione Fse
Area valutazione politiche risorse umane
Ambito e obiettivi dell’indagine
valutativa
L’oggetto della valutazione è rappresentato da:
il
processo di programmazione integrata delle
politiche del lavoro, dell’istruzione e della formazione
professionale (2008/2010) per le attività di competenza
della Provincia di Pistoia
Obiettivi della valutazione:
fornire
all’Amministrazione provinciale indicazioni utili
al miglioramento del processo di programmazione;
sperimentare
ed arricchire il ‘modello di valutazione
della qualità dei sistemi formativi’
Isfol – Struttura nazionale di valutazione Fse
Area valutazione politiche risorse umane
I risultati della valutazione

Coerenza elevata tra esiti del processo di programmazione integrata e indirizzi
generali della programmazione provinciale 2008-2010 (condivisione di strategie e
strumenti d’intervento)

Cambiamenti nel sistema delle relazioni tra gli attori: 1) aumento della conoscenza
della nuova programmazione Fse 2007-2013; 2) aumento della consapevolezza circa
l’importanza della programmazione Fse Ob. 2 per il territorio provinciale; 3)
rafforzamento dei rapporti con tutti i soggetti partecipanti al processo

Cambiamenti interni ai diversi attori: 1) Provincia (consolidamento UO
Programmazione Integrata, aumento della integrazione interna tra le policy); 2)
sindacati dei lavoratori (miglioramento della capacità di intervento e interlocuzione sul
Fse); 3) sindacati dei datori di lavoro (messa a regime della funzione di ‘ricostruzione
e analisi dei fabbisogni formativi’; acquisizione di un orizzonte temporale di medio
periodo per la programmazione; qualificazione della relazione con gli associati in
materia di formazione)

Criticità: eccessivo impegno da parte degli attori, in termini di tempo e di energie
profuse.
Il contesto provinciale
Partecipazione,
concertazione e integrazione come
opzioni prioritarie di policy della Provincia (modello
‘originale’ a livello anche nazionale)
Coordinamento
del territorio’
Rilevanza
tra gli attori locali rilevanti per lo ‘sviluppo
delle risorse finanziarie in gioco
Integrazione
di ambiti, contenuti, soggetti e risorse (anche
l.r. 32/2002)
Esistenza
(presso la Provincia) di un Ufficio
Programmazione Integrata
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Area valutazione politiche risorse umane
La domanda di valutazione
Quali modifiche ha indotto la partecipazione al
processo di programmazione integrata delle
politiche del lavoro, dell’istruzione e della
formazione professionale (2008/2010), con
riferimento a:
 relazioni
tra gli attori del territorio;
 dinamiche
interne agli enti coinvolti nel
processo di programmazione partecipata;
 modalità
di partecipazione al processo di
programmazione;
 ruolo
degli attori all’interno del sistema
provinciale integrato.
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Area valutazione politiche risorse umane
Il sistema degli attori
La
Provincia (Dipartimento Istruzione,
Lavoro, Formazione Professionale:
componente politica e tecnica)
Parti
datoriali provinciali
Parti
sindacali provinciali
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Area valutazione politiche risorse umane
Apprendimenti per
l’Amministrazione
Concertazione
come metodo e non come contenuto
delle policy;
importanza
dei collegamenti orizzontali tra ‘luoghi
istituzionali’ della programmazione e le rappresentanze
degli interessi locali;
sostenibilità
di prospettiva del processo di
programmazione integrata e sua ‘presenza
organizzativa’ interna alla Provincia;
efficacia
della multiattorialità mediata dal ruolo-guida
della Provincia;
validità
del ricorso a dispositivi tecnico-metodologici e
procedurali rigorosi e ‘ispezionabili’.
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Area valutazione politiche risorse umane
Conclusioni
Cosa ha funzionato:
L’utilità
del modello teorico per far emergere la domanda valutativa a
livello locale;
la
validità del supporto tecnico-metodologico per le valutazioni a livello
locale;
l’efficacia
dell’interazione costante in tutto il percorso valutativo tra il
livello locale e il livello centrale;
l’utilità
del momento di condivisione dei risultati della valutazione
Criticità/aree di miglioramento
La
replicabilità dell’esercizio velutativo senza il supporto del livello
centrale a causa di:

scarsità di fondi;

difficoltà ad attivare risorse interne specializzate (valutatori)
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