Frati Minori dell’Emilia-Romagna Notiziario - 1 Presidenti delle Conferenze OFM Sommario Roma, 20-25 maggio 2002 Nel contesto dell’incontro dei Presidenti delle 15 Conferenze dell’Ordine, tenutosi recentemente in Curia generale a Roma, è emersa la volontà di presentare al prossimo Capitolo generale la seguente proposta di ristrutturazione della Segreteria dell’Evangelizzazione Missionaria. 1. Orientamenti della Chiesa Vaticano II “Chiesa peregrinante è missionaria per sua natura, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il disegno di Dio Padre” (Ad gentes 2). Paulo VI “Vogliamo nuovamente confermare che il mandato d’evangelizzare tutti gli uomini costituisce la missione essenziale della Chiesa, compito e missione che i vasti e profondi mutamenti della società attuale non rendono meno urgenti. Evangelizzare, infatti, è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare” (Evangelii nuntiandi, 14). Giovanni Paolo II “Le differenze nell’attività all’interno dell’unica missio- 2 - Notiziario ne della Chiesa nascono non da ragioni intrinseche alla missione stessa, ma dalle diverse circostanze in cui si svolge. Guardando al mondo d’oggi dal punto di vista dell’evangelizzazione, si possono distinguere tre situazioni: Anzitutto, quella a cui si rivolge l’attività missionaria della Chiesa: popoli, gruppi umani, contesti socio-culturali in cui Cristo e il suo Vangelo non sono conosciuti, o in cui mancano comunità cristiane abbastanza mature da poter incarnare la fede nel proprio ambiente e annunziarla ad altri gruppi. È, questa, propriamente la missione ad gentes. Ci sono, poi, comunità cristiane che hanno adeguate e solide strutture ecclesiali, sono ferventi di fede e di vita, irradiano la testimonianza del Vangelo nel loro ambiente e sentono l’impegno della missione universale. In esse si svolge l’attività o cura pastorale della Chiesa. Esiste, infine, una situazione intermedia, specie nei paesi di antica cristianità, ma a volte anche nelle chiese più giovani, dove interi gruppi di battezzati hanno perduto il senso vivo della fede, o addirittura non si riconoscono più come membri della Presidenti Conf. ofm 1 Unione Conf. d’ Italia 4 COMPI 7 OFS Regionale 10 Calendario Liturg. 14 Vita della Provincia 15 I - Definitorio 15 II - Arte Edilizia e ... 16 Note di Cronaca I - Il chiostro ... 17 II - Osservanza 18 III - 50° Fr. Gregorio 20 Abbiamo vissuto 22 I nostri fratelli def. 24 Barnaba Nannetti 26 Burnout 28 Fraternitas nr. 76 Notiziario Provincia di “CRISTO RE” Frati Minori dell’Emilia-Romagna (In copertina: “”San Paolo Apostolo”, Olio su tela di scuola veneta, sec. XVIII.) Anno XXXIV - n.s. N. 73 - GIUGNO 2002 Sped. in Abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di Bologna - Stampato in proprio Reg. Trib. Bologna n. 6799 del 10.04.98 Periodicità mensile Dir. resp.: Fr. Giovanni Mascarucci Redattore: Fr. Marco Zanotti Frati Minori dell’Emilia-Romagna Chiesa, conducendo un’esistenza lontana da Cristo e dal suo Vangelo. In questo caso c’è bisogno di una nuova evangelizzazione, o rievangelizzazione” (Redemptoris Missio, 33). 2. Adeguamento dell’Ordine Negli ultimi 40 anni, l’Ordine ha fatto un interessante cammino d’accoglienza degli orientamenti della Chiesa. Anche un cammino di riscoperta della sua vocazione e missione. Possiamo distinguere varie tappe che corrispondono a diverse mentalità: pian piano si passa da una post-posizione ad una com-posizione e, infine, ad una integrazione. Detto diversamente: si passa da un Ordine che considera la missionarità un’attività tra le altre cose, ad un Ordine che reputa la dimensione missionaria elemento costitutivo e vitale della sua vocazione. I Capitoli generali ed i Consigli plenari degli ultimi 40 anni sono la testimonianza di questo processo di adeguamento e “riscoperta” della vocazione e missione dei Frati Minori. In questo periodo l’Ordine ha prodotto documenti di grande significato. In essi l’evangelizzazione è presentata come componente essenziale del carisma francescano e come impegno indispensabile dei Frati Minori oggi. Vale la pena citare alcuni di questi importanti documenti: Le missioni nell’Ordine dei Frati Minori, Capitolo straordinario di Medellin (1971); La vocazione dell’Ordine oggi, Capitolo generale di Madrid (1973); Il Vangelo ci sfida, Consiglio plenario di Bahia (1983); Le Costituzioni generali del 1987 (l’identità francescana “ruota” attorno al capitolo V°.) Frati Minori dell’Emilia-Romagna L’Ordine e l’evangelizzazione oggi, Capitolo generale di San Diego (1991) Fraternità in missione in un mondo che cambia, Consiglio plenario di Guadalajara (2001) Punto di convergenza certamente è l’auto-comprensione emersa dal Capitolo generale di San Diego: “L’evangelizzazione è la ragion d’essere dell’Ordine”. Come conseguenza, si invitano tutti i Frati a formare – dove vivano – una Fraternità evangelizzatrice, senza escludere nessuno. Ed è ancora in questa prospettiva che lo stesso Capitolo ha chiesto al nuovo Definitorio generale d’allora una “Ratio Evangelizationis”. Sappiamo che il Consiglio plenario di Malta avrebbe dovuto dare un impulso in questa direzione. Non è stato possibile. Un documento con il significativo titolo: “Riempire la terra con il Vangelo di Cristo”, approvato dal Definitorio generale, ha continuato il processo di ricerca, tuttavia non ha realizzato pienamente la richiesta e l’aspettativa del Capitolo del 1991. Vale la pena ricordare i criteri approvati dal Capitolo di San Diego per la “Ratio Evangelizationis”: • Tenere conto dell’esperienza d’evangelizzazione di tutti i Frati per identificare la nostra “prassi” evangelizzatrice nel mondo d’oggi. • Elaborare i principi teologico-francescani che devono orientare l’opera evangelizzatrice, secondo il nostro carisma. • Formulare alcune proposte concrete, che dinamizzino l’opera evangelizzatrice dell’Ordine nel mondo attuale. 3. Statuti generali I nostri Statuti generali prevedono due Segretariati. Uno è il Segretariato per la Formazione e gli Studi: “Ogni Provincia costituisca un Segre-tariato per la Formazione e gli Studi, presieduto da un Segretario e composto dal Moderatore della formazione permanente, dai singoli Maestri o Rettori delle Case di formazione, dall’Animatore della pastorale vocazionale e da quanti altri frati si ritiene necessario, a norma degli Statuti particolari o speciali” (art. 71). L’altro è il Segretariato per l’Evangelizzazione missionaria o l’Unione Francescana Missionaria: – “Le singole Province istituiscono un Segretariato provinciale per l’Evangelizzazione missionaria, che ha il compito primario di suscitare e promuovere nell’ambito della Provincia lo spirito e le iniziative di azione missionaria, mantenere le relazioni tra la Provincia e i missionari e raccogliere le elemosine da impiegare, alla dipendenza del Ministro provinciale, a beneficio dell’attività missionaria” (art. 50). – “L’Unione Francescana Missionaria deve animare in ciascuna Provincia lo spirito di collaborazione, partecipazione e comunione missionaria” “Il Segretariato provinciale per l’Evangelizzazione missionaria è anche promotore dell’Unione Francescana Missionaria, qualora negli Statuti particolari non sia stato provveduto diversamente” (art. 52). Conforme i nostri Statuti generali, queste due Segretariati sono obbligatori per ciascuNotiziario - 3 na Provincia. Nell’articolo 41, invece, gli SSGG danno un suggerimento: “Se il Capitolo provinciale lo ritiene opportuno, si istituisca in Provincia il Consiglio per l’Evangelizzazione, il quale ha il compito di aiutare il Ministro provinciale nell’organizzazione delle attività di evangelizzazione, a norma degli Statuti particolari e speciali.” (art. 41) Osservazione: Il “Consiglio per L’Evangelizzazione” non è obbligatorio, è previsto soltanto a livello provinciale. 4.Situazione confusa Uno sguardo sull’Ordine evidenzia una certa mancanza di chiarezza e persino confusione. Soprattutto quando ci rendiamo conto che – sempre secondo i nostri Statuti generali –: “Il Segretariato generale per l’Evangelizzazione missionaria è coadiuvato dal Consiglio Internazionale Francescano delle Missioni, composto dai Delegati di tutte le Conferenze e da altri frati, a norma degli Statuti speciali.” (art. 49) All’interno dell’Ordine possiamo osservare una pratica non sempre chiara e efficace: La Provincia ha il Segretariato per l’Evangelizzazione missionaria, ma non il Consiglio per l’Evangelizzazione. La Provincia ha il Consiglio d’Evangelizzazione, con l’inserimento della dimensione missionaria o senza preoccuparsi della medesima. La Provincia ha entrambi: il Segretariato per l’Evangelizzazione missionaria e il Consiglio per l’Evangelizzazione. In questo caso si può avere facilmente una confusione di attribuzione quando sono due persone distinte e un sovracca- 4 - Notiziario rico; il titolare è unico. La Provincia non ha né il Segretariato per l’Evangelizzazione missionaria, né il Consiglio per l’Evangelizzazione. Infine ci domandiamo: Chi è invitato al Consiglio Internazionale Francescano delle Missioni? L’esperienza degli ultimi anni ci ha mostrato che la composizione e il lavoro del Consiglio non è facile a causa delle variegate aree d’interessi, ognuno importante in sé, ma con obiettivi eterogenei. tuale situazione (vedi schema). Proposta La proposta è di cambiare l’at- Frati Minori dell’Emilia-Romagna Unione Conferenze Ministri provinciali d’Italia XXVI Assemblea dell’Unione delle Famiglie francescane d’Italia Dal giorno 3 al 9 marzo 2002 si è tenuta nella Casa di Spiritualità dei PP. Conventuali di Camposampiero (PD) la XXVI Assemblea Generale dell’Unione Conferenze Ministri Provinciali Famiglie Francescane d’Italia. Il tema scelto lo scorso anno, discusso dal Consiglio di Presidenza e poi stilato dai Segretari delle Conferenze, è stato lo studio e l’approfondimento degli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana per il prossimo decennio dal tema: “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia” Introduzione Domenica 3 marzo alle ore 19,15 dopo gli arrivi si apre l’Assemblea con il saluto di benvenuto ai confratelli Ministri dal Presidente di turno fr. Francesco Bravi, Presidente della COMPI OFM, e dal Direttore della casa fr. Giulio Cattozzo. Subito dopo il Segretario dell’Unione fr. Paolo Fiasconaro presenta il programma, lo svolgimento delle singole giornate e i dettagli tecnici relativi al Convegno. Nella prima serata sono presenti 38 Ministri Provinciali. Lunedì 4 marzo La concelebrazione eucaristica è presieduta da S.E. Frati Minori dell’Emilia-Romagna Mons. Giuseppe Betori Segretario Generale della CEI. Alle ore 9,30 iniziano i lavori assembleari con la relazione di Mons. Betori dal tema: “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”. Egli ha parlato per c. 100 minuti e subito dopo è iniziata con il saluto del Sindaco di Camposampiero Dott. Marcello Volpato una interessante carrellata di interventi che hanno dato la possibilità al relatore di spaziare e chiarire i molti punti trattati. Tutti hanno gradito la relazione, puntuale ed esauriente, perché ha fatto rivivere il respiro della Chiesa italiana con l’esperienza autorevole di chi porta avanti il cammino della comunità ecclesiale italiana. Nel pomeriggio il cappuccino S.E. Mons. Flavio Carraro, Arcivescovo di Verona, ha tenuto la seconda relazione applicando il carisma francescano ai contenuti del documento della CEI. Anche per questo secondo incontro dopo la relazione è seguita una ricca discussione assembleare e il relatore ha risposto alle singole domande con quell’atteggiamento francescano di servizio e di scambio esperienziale. Dopo la cena la produzione Nova T di Torino ha proiettato il documentario “I fioretti di San Francesco” con autorevoli attori-interpreti. Martedì 5 marzo Le Lodi mattutine vengono celebrate nel vicino Monastero delle Clarisse, nel Santuario del Noce, luogo molto caro al Santo di Padova. Le Clarisse hanno alternato la salmodia con i Ministri e ha presieduto la celebrazione il Direttore del Centro fr. Giulio Cattozzo. Alle ore 10,00 ha inizio una interessante Tavola Rotonda dal tema: “Il mondo ad Assisi per la pace. Perché?” coordinata dalla giornalista del Messaggero di S. Antonio Sabina Fadel. Sono intervenuti nell’ordine fr Vincenzo Coli, Custode del Sacro Convento di Assisi, Angelo Bertani, Vice Direttore di “Famiglia Cristiana” e Mario Marazzitti della Comunità di S. Egidio. I quattro relatori hanno testimoniato con proprietà di linguaggio l’esperienza vissuta il 24 gennaio u.s. nello storico incontro del Papa ad Assisi con i Capi delle Religioni di tutto il mondo. Hanno rilevato la preziosa eredità dello “Spirito di Assisi” che interpella il mondo francescano. La ricchissima carrellata di domande rivolte ai relatori dai Ministri ha arricchito notevolmente l’uditorio e la “provocazione salutare” ha centrato le motivazioni che hanno spinto Notiziario - 5 la Segreteria ad inserire nel programma l’interessante tavola rotonda. È seguita una comunicazione sul progetto degli “Editori Francescani Riuniti” sui Mistici, e a conclusione della mattinata il Presidente ha presentato una scheda da discutere nelle singole Conferenze sulla revisione dello Statuto e sulle modalità di svolgimento delle Assemblee dell’Unione. Nel pomeriggio hanno inizio i lavori delle singole Conferenze. Mercoledì 6 marzo Alle ore 8,00 in bus si parte per Venezia per la giornata di pellegrinaggio presso alcuni luoghi francescani del Veneto. Guidati dal Ministro Provinciale dei Frati Minori di Venezia fr. Mario Favretto, durante il percorso vengono recitate le Lodi e in una giornata mista di sole e di pioggia, ma altamente gradevole, ci si trasferisce in battello all’Isola del Deserto, eremo francescano dei Frati Minori. Ci accolgono con elegante e fraterna premura gli unici abitanti dell’isola, i dieci confratelli Minori che animano l’eremo e la casa di accoglienza. Dopo la visita, in cappella, si celebra la liturgia della Parola e nel refettorio del Convento viene servito un pasto alquanto frugale e abbondante. Nel primo pomeriggio, dopo una breve visita nell’isola di Burano, si celebra il Vespro nel Santuario di S. Leopoldo Mandic in Padova, accolti dal Ministro Provinciale dei Cappuccini di Venezia, fr. Urbano Bianco e dalla comunità del Santuario. Una visita breve ma toccante all’insegna della fraterna e calorosa accoglienza. Alle ore 18,00 nella Basilica del Santo i sessanta Ministri Provinciali concelebrano con il Delegato Pontificio per la Basilica, il cappuccino S.E. Mons. Francesco 6 - Notiziario Gioia. Salutato dal Presidente dell’Unione, il prelato nell’omelia rivolge ai Provinciali parole di grande fiducia a guardare avanti vivendo un forte spirito di comunione e di collaborazione. A conclusione della celebrazione, dopo il saluto ai Provinciali dei Ministri dell’OFS del Veneto, si compie “il rito del pellegrino” con processione sulla tomba di S. Antonio e benedizione con le reliquie. La giornata termina con una calorosa accoglienza della comunità dei 50 religiosi del Santo e del Guardiano Fr. Domenico Carminati nel refettorio del convento per consumare una ricca e gustosa agape fraterna. Giovedì 7 marzo La concelebrazione eucaristica è presieduta dal Definitore Generale dei Frati Minori fr Antonio Riccio. L’intera giornata è dedicata ai lavori delle singole Conferenze. In serata la cena è consumata nelle comunità francescane vicine: i frati Minori a Barbarana, i Conventuali a Treviso, i Cappuccini a Padova S. Leopoldo,il TOR in un santuario mariano. Venerdì 8 marzo La concelebrazione eucaristica è presieduta da fr Francesco Bravi, Presidente di turno dell’Unione e nella mattinata proseguono i lavori delle singole Conferenze. Nel pomeriggio alle ore 16,30, dopo una breve riunione del Consiglio di Presidenza inizia l’assemblea generale trattando i temi della vita dell’Unione. REVISIONE STATUTO DELL’UNIONE Viene presentata in assemblea dal Segretario la sintesi delle discussioni emerse nelle singole Conferenze sulla revisione dello Statuto dell’Unione. Vengono letti alcuni articoli che le Conferenze dei Conventuali e del TOR hanno proposto di aggiungere come nonne statutarie. 1. Viene respinta per votazione dall’Assemblea la proposta della CIMP Conv di aggiungere all’art. 2 la lettera d): “Promuovere l’esercizio della comune responsabilità dell’Altius Moderanem dell’OFS in Italia”. 2. Viene respinta per votazione la proposta della CONFI TOR di aggiungere nell’art. 2 la lettera d): inserire qualche indicazione concreta (sussidi specifici, corsi, ecc ... ) 3. Viene accettata per votazione la proposta della CIMP Cap all’art. 2 di integrare la lettera b) con la lettera d) con la seguente dizione: testimoniare una vitale presenza del carisma francescano nella Chiesa e in Italia. 4. All’art. 6 viene accettata con votazione la proposta del CIMP Conv di aggiungere la lettera g): “trattare eventuali problematiche particolari che si presentano durante il corso dell’anno” A conclusione vengono approvate alcune indicazioni concrete sui contenuti e sullo svolgimento delle giornate assembleari. CALENDARIO LITURGICO FRANCESCANO Il Presidente della Commissione Liturgica Francescana fr Vittorio Moretti, invitato dal Consiglio di Presidenza, presenta all’Assemblea il documento di approvazione del nuovo Calendario Liturgico Francescano universale da parte della Sacra Congregazione per il Culto Divino. Fr. Moretti ha spiegato il lungo e travagliato iter burocratico della durata di c. 10 anni e finalmente oggi diventato operativo. Spetta Frati Minori dell’Emilia-Romagna adesso alle singole Conferenze nazionali adeguarsi al nuovo Calendario. Bisognerà convocare la Commissione Liturgica dell’Unione che ha interrotto il lavoro fin dal 1996 e dovrà attivarsi per lavorare sui testi del Messale e del Lezionario. Sarà compito del Segretario inviare una lettera ai cinque componenti della Commissione per la ripresa dei lavori. Questi i membri della Commissione: fr Vittorio Moretti (TOR) Presidente, fr Pasquale Dettori (OFM), fr Giancarlo Corsini (OFM Conv), fr Felice Cangelosi (OFM Cap) e suor Aurora Bearzi (MO RE FRA). COMUNITA’ INTERFRANCESCANA Segue una comunicazione del Presidente, il quale chiarisce all’Assemblea la discussione già affrontata dal Consiglio di Presidenza, presente il Legale Rappresentante della Curia Generalizia dei Cappuccini fr. Giampiero Gambaro, sulla situazione alquanto difficile di “Fraternità” di Genova animata dal cappuccino fr. Teobaldo De Filippo. L’esperienza di “Fraternità” sta attraversando un momento di grave crisi ed entro il mese di giugno chiuderà i battenti. Contemporaneamente a questa vicenda alquanto dolorosa è nata a Vittorio Veneto, su iniziativa della Provincia dei Frati Minori di Venezia, una piccola comunità animata da fr Alberto Boschetto con le stesse finalità per l’aiuto ai frati in difficoltà vocazionale. In questo momento, vista la richiesta di fr Gambaro di un eventuale trasferimento dell’esperienza di “Fraternità” di Genova a quella di Vittorio Veneto, non sembra per l’Unione una strada percorribile. L’unica via percorribile è quella di sensibilizzare i Provinciali del Frati Minori dell’Emilia-Romagna Veneto di avviare un dialogocostruttivo tra le esperienze già esistenti e favorendo un discorso di rete e un collegamento tra di loro. L’Unione incoraggia il cammino e segue con attenzione gli sviluppi della situazione. RELAZIONE ECONOMICA Il Segretario, che ricopre anche l’ufficio di Economo dell’Unione, ha presentato il bilancio annuale con un buon fondo cassa grazie al generoso contributo dei cinque Provinciali del Triveneto che hanno sostenuto alcune spese per lo svolgimento delle giornate assembleari. ELEZIONE DEL SEGRETARIO DELL’UNIONE Dopo la discussione nelle singole Conferenze sulla scelta del nuovo Segretario in carica da un triennio, il Presidente invita i responsabili delle quattro Conferenze ad esprimere il nominativo per il mandato di Segretario. La scelta è stata unanime per la riconferma di fr. Paolo Fiasconaro votato all’unanimità Segretario dal 2002 al 2005. DATA - LUOGO E TEMA DELLA XXVII ASSEMBLEA La data è stata fissata dal 16 al 22 marzo 2003. la sede è stata scelta nel Centro Italia e precisamente nella Regione Marche, essendo in corso il prossimo anno il IV centenario della nascita di S. Giuseppe da Copertino. Il tema discusso e accettato dall’Assemblea è: “Chiesa, luogo di comunione; spiritualità e pedagogia della comunione e della comunicazione”. Viene proposto anche di inserire la tavola rotonda condotta da laici. CONCLUSIONI L’Assemblea si chiude con i ringraziamenti ai cinque Ministri Provinciali del Triveneto per la fattiva collaborazione nella preparazione e nello svolgimento delle sei giornate; alla Casa di Spiritualità di Camposampiero per la fraterna accoglienza e ospitalità, alla comunità religiosa delle suore Elisabettine e in particolare per suor Paola Cover che ha curato il libretto della Guida Liturgica e l’animazione delle liturgie. Al termine la Presidenza di turno è passata dal frate Minore fr Francesco Bravi e al frate Conventuale fr Pier Giorgio Vitelli. Egli ha ringraziato i presenti augurando di continuare il cammino intrapreso in questi anni, rinsaldando ancora di più lo spirito di collaborazione e di interscam-bio tra le quattro famiglie, seguendo il carisma del nostro Fondatore in vista di un servizio più fedele alla Chiesa e alle nostre comunità italiane. Con la preghiera di rito si è chiusa la XXVI Assemblea. Fr Paolo Fiasconaro Segretario dell’Unione Notiziario - 7 COMPI Segretariato Nazionale dei Frati Minori per le Missioni al Popolo Ai Segretari provinciali Missioni al Popolo Al Presidente della Compi Ai Ministri Provinciali e p. c. al Ministro Generale Fratelli tutti, il Signore vi dia Pace. Nei giorni 21 – 22 Maggio c. a. , nel nostro convento di S. Giovanni Battista a Baida Palermo, si è tenuto il Consiglio di presidenza del Segretariato Missioni al popolo con il seguente o. d. g.: 1. Il Consiglio di Presidenza Missioni al popolo: come proseguire il cammino dopo la scomparsa del fratello Alessio segretario nazionale 2. Missione nazionale di Cuneo 3. Varie ed eventuali In riferimento al punto 1., il Consiglio, pur essendo stato confermato nelle sue funzioni dalla Compi con la possibilità di non integrare l’ufficio di Segretario nazionale, (con possibile mandato al vice Segretario di farne le veci fino a scadenza del triennio), prendendo atto di serie difficoltà emerse, ha ritenuto opportuno chiedere alla presidenza Compi L’ELEZIONE DEL SEGRETARIO NAZIONALE nella prossima assemblea nazionale dei Segretari delle Missioni al po- 8 - Notiziario polo. (cfr, art. 8 Statuto) Fino a tale nomina il Consiglio in carica si impegna a dare compimento a tutti gli impegni riguardanti il settore. Per quanto riguarda il punto 2., si è preso in esame l’incontro che si terrà a Cuneo nei giorni 17 – 18 Giugno per la preparazione della Missione nazionale. Si sono prospettate alcune soluzioni in riferimento ad alcuni problemi emersi: personale da coinvolgere, settori da animare... Tra le varie ed eventuali si sono fatte scelte concrete per avviare il cammino di preparazione della possibile missione nazionale del Novembre 2003 che, se confermata, dovrebbe svolgersi ad Acerra. Rinnovando la disponibilità a lavorare per questo Segretariato, il Consiglio si è aggiornato all’incontro di Cuneo. fraternamente fra Carmelo Latteri fra Antonio Cofano fra Adriano Apollonio fra Renato Delbono STATUTO DEL SEGRETARIATO NAZIONALE PER LA MISSIONE AL POPOLO Art. 1 La Conferenza Italiana dei Ministri Provinciali dei Frati Minori, per continuare la tradizione dell’Ordine, costituisce il Segretariato Nazionale per la Missione al Popolo, quale settore di attività pastorale dei Frati Minori. Art. 2 Il Segretariato Nazionale è composto di tutti i Segretari, è espressione concreta di comunione tra i Segretariati Provinciali per la Missione al Popolo, secondo la natura e la caratteristica dell’apostolato francescano. Art. 3 Le finalità specifiche del Segretariato sono: a) favorire l’annuncio del Vangelo a tutti, special-mente ai più poveri, nella forma della Missione al Popolo, secondo la tradi-zione francescana, mediante la testimonianza e la proclamazione della Parola, nel segno della minorità e della profezia; b) stimolare l’animazione del Frati Minori dell’Emilia-Romagna le nostre Fraternità in modo che siano più coscienti della componente missionaria della loro vocazione; c) offrire alle Province Italiane dei Frati Minori il servizio specifico della Missione al Popolo; d) promuovere la partecipazione delle Religiose, dell’O.F.S. e dei fedeli laici al lavoro missionario; e) organizzare giornate di studio e corsi di formazione permanente per i Religiosi, le Religiose e i fedeli laici impegnati nel lavoro missionario, favorendo la loro formazione e qualificazione; f) collaborare con gli animatori della pastorale delle vocazioni. Art. 4 La Conferenza dei Ministri Provinciali garantisce le finalità e l’attività del Segretariato. A questo scopo: a) nomina un Ministro Provinciale come suo rappresentante nel Segretariato; b) promuove l’interessa-mento individuale e comu-ne dei Ministri verso il Segretariato e le iniziative da esso organizzate; c) favorisce la preparazione e l’inserimento di Frati nell’attività della Missione al Popolo. Art. 5 Il Segretariato Nazionale si impegna a realizzare in questo settore di apostolato le direttive della Chiesa e dell’Ordine. Art. 6 Il Segretariato Nazionale si esprime nell’assemblea dei Segretari e nel Consiglio di Presidenza. Art. 7 Frati Minori dell’Emilia-Romagna Compiti del Segretariato sono: a) eleggere il Segretario Nazionale, il vice Segretario e tre Consiglieri (a norma degli Art. 14,16,17 del presente Statuto); b) discutere e approvare la Relazione triennale presentata dal Segretario Nazionale; c) approvare il bilancio economico annuale; d) determinare le iniziative di formazione e qualificazione, di cui all’Art. 3,e; e) organizzare ogni tre anni un incontro di tutti gli operatori nel settore della Missione al Popolo; f) promuovere lo scambio di esperienze tra le varie Province. Art. 8 Restando vacanti gli uffici di Segretario, vice Segretario e Consiglieri Nazionali, il Segretariato Nazionale ne elegge i sostituti, i quali resteranno in carica fino allo scadere del triennio. Art. 9 L’Assemblea nazionale si riunisce almeno una volta all’anno. Art. 10 Il Consiglio di Presidenza è composto: a)dal Segretario; b)dal vice Segretario; c)da 3 Consiglieri Nazionali. Art. 11 Il Consiglio di Presidenza ha il compito di a) attuare le delibere approvate dal Segretariato Nazionale; b) programmare annualmente l’attività del Segretariato Nazionale; c) discutere e valutare le richieste di Missioni al Popolo pervenute al Segretario Nazionale; d) studiare e promuovere forme di collaborazione con gli organismi della Conferenza dei Ministri Provinciali, con le altre Famiglie francescane e con gli Ordini e Congregazioni operanti nel medesimo settore apostolico; e) stabilire la quota del contributo che ogni Segretario Provinciale dovrà versare per le attività del Segretariato Nazionale; f) nominare uno dei Consiglieri come verbalista per tutte le riunioni degli organismi del Segretariato Nazionale; g) affidare a uno dei Consiglieri il compito di Economo; questi deve preparare il bilancio annuale da presentare al Segretariato; h) convocare l’assemblea a norma dell’Art. 9; preparare l’ordine del giorno e curare che venga tempestivamente trasmesso ai Segretari Provinciali. Art. 12 Il Consiglio di Presidenza si raduna almeno due volte l’anno e ogni qualvolta lo richiedano le necessità, a giudizio del Segretario Nazionale, nel luogo che sembrerà più opportuno. Notiziario - 9 Art. 13 Il Ministro Provinciale nominato dalla Conferenza come suo rappresentante nel Segretariato: a) partecipa alle riunioni del Segretariato e del Consiglio di Presidenza; b) tiene i collegamenti con la Conferenza, a norma dell’Art. 4. Art. 14 Il Segretario Nazionale è eletto dall’Assemblea Nazionale per un triennio, con la possibilità di rielezione fino al terzo triennio. Art. 15 Il Segretario Nazionale: a) presiede le riunioni dell’Assemblea Nazionale e del Consiglio di Presidenza; b) mantiene i contatti con i Segretari Provinciali per la Missione al Popolo; c) raccoglie le relazioni triennali dei Segretari Provinciali e custodisce l’archivio del Segretariato; d) prepara la relazione triennale per il Consiglio Nazionale; e) riceve inviti per la Missione al Popolo e ne dà relazione al Consiglio di Presidenza, a norma dell’Art.11, c; f) coadiuva, secondo le varie necessità, il Segretario provinciale che deve coordinare dette Missioni; g) tiene un elenco aggiornato di tutti coloro che lavorano in questo settore e li informa periodicamente sulla vita e sull’attività del Segretariato; h) tiene i collegamenti operativi con gli altri organismi della Conferenza dei Ministri Provinciali e con analoghe istituzioni presenti in altri Ordini e Congregazioni religiose. Art. 16 Il vice Segretario è elet- 10 - Notiziario to dall’Assemblea Nazionale per la durata di un triennio con possibilità di rielezione, fino al terzo triennio; fa parte del Consiglio di Presidenza (Art. 10) e in assenza del Segretario ne fa le veci. Art. 17 I Consiglieri Nazionali di cui all’Art.10 vengono scelti secondo un criterio geografico, uno per ogni area del Nord, del Centro e del Sud; vengono eletti dall’Assemblea per la durata di un triennio, con la possibilità di rielezione, fino al terzo triennio. Art. 18 Le elezioni vengono ratificate dalla COMPI. Art. 19 Compiti dei Consiglieri Nazionali sono: a) aiutare il Segretario con il consiglio e con l’opera in ogni attività promossa dal Segretariato; b) mantenere contatti con i Segretari Provinciali della propria area geografica Art. 20 Compiti dei Segretari Provinciali sono: a) tenere i necessari collegamenti con il Segretario Nazionale; b) inviare al Segretario Nazionale una Relazione triennale sull’attività svolta dal Segretariato Provinciale per la Missione al Popolo; c) seguire, possibilmente la metodologia del Segretariato nazionale; d) coordinare la Missione che il Segretariato nazionale accetta nel territorio della sua Provincia, attuandone la metodologia; e) favorire e sollecitare i Frati che operano in questo settore di apostolato a partecipare ai corsi di formazione e di qualificazione promossi dal Segretariato Nazionale; f) offrire il loro aiuto per le attività ordinate dal Segretariato Nazionale. Frati Minori dell’Emilia-Romagna OFS Regionale Lettera del Ministro regionale Carissimi, da diverse persone mi è stato chiesto di dire una parola circa il problema dell’unità OFS. Cercherò di mettere in evidenza in questa lettera i punti chiave del problema, Sono disponibile tuttavia ad incontrare ognuno di voi ed ogni fraternità per ulteriori approfondimenti. La regola configura l’ordine francescano secolare “come un’unione organica di tutte le fraternità sparse nel mondo” (art. 2). Come francescani secolari e come fraternità ofs siamo chiamati a vivere l’unione organica, è questo un orizzonte che nessuno può mettere in discussione. In tutti questi anni abbiamo sempre operato per realizzare pienamente l’unità dell’OFS. L’OFS minori a tutti i livelli (consiglio nazionale, consigli regionali, ecc.) ha sempre espresso la ferma volontà di ricercare e di concretizzare nei fatti l’unità organica dell’OFS. Una piccola verifica la potete fare rileggendo il “Piano di lavoro” elaborato dal consiglio nazionale interobbedienziale che trovate sui testi Ofs (esempio anno 1998/99). Il piano di lavoro, unito a tante altre iniziative ed attività che potrei elencare, aiutano a focalizzare il vero problema in que Frati Minori dell’Emilia-Romagna stione. Il punto chiave non è quello dell’unità, che mai nessuno ha messo in discussione, ma come realizzare l’unità e come sviluppare un percorso che conduce ad una profonda unità organica, ad una vera comunione di vita che sappia integrare le ricchezze accumulate dalle diverse obbedienze e far divenire l’0FS un unico corpo che risponda pienamente alla sua missione nella Chiesa e nel mondo. Cosa è successo in questi anni? Il 10 giugno 1998, mentre si stava concludendo a livello nazionale il lavoro sullo statuto nazionale ofs per coinvolgere gradualmente tutto l’OFS nel processo di unificazione, la presidente del CIOFS (consiglio internazionale OFS) emana un decreto in cui impone la nascita di un Consiglio Nazionale, dell’OFM Italia e la soppressione di tutti i consigli nazionali delle singole famiglie (soppressione che verrà tentata in modo definitivo con il commissariamento prodotto dalla determinazione del 16 marzo 99). Come ofs minori abbiamo chiesto alla presidente del CIOFS di ritirare il decreto che stravolgeva l’iter per raggiungere l’unità concordato con le altre obbedienze e pregiudicava la vita della fraternità nazionale OFS Gifra. Al rifiuto della presidente del CIOFS, siamo stati costretti, in comunione con la conferenza dei ministri provinciali italiani (COMPI), ad inoltrare ricorso per via gerarchica ai competenti organi della Santa Sede. Perché si è arrivati dopo diversi anni di lavoro a una situazione così critica? Il motivo di fondo va ricercato nel diverso modo di intendere l’unità delle fraternità e l’identità dell’OFS. Il processo messo in atto dalla presidente mondiale dell’OFS tende a delineare tempi, modalità e tappe della realizzazione concreta dell’unità dell’ofs che ha come fulcro l’autonomia dell’OFS dal primo ordine. Unità ed autonomia sono, per la presidente mondiale, elementi essenziali ed ineludibili della secolarità. Sappiamo che l’OFS è parte integrante della famiglia francescana ed è chiamato a rendere presente, insieme ai fratelli del primo Ordine e alle sorelle clarisse, il comune carisma francescano nella vita e nella missione della Chiesa. All’interno della Chiesa, l’identità dell’OFS è profondamente caratterizzata dal legame con il primo Notiziario - 11 Ordine. Infatti la legislazione della Chiesa definisce il “terzo ordine proprio in forza di un preciso legame con il primo ordine, legame che ne qualifica la natura e la missione. La Chiesa affida la cura spirituale e pastorale dell’OFS al primo ordine ed, in forza del privilegio apostolico, assegna l’Altius Moderamen (Alta Direzione) ai padri provinciali e al padre generale. Pertanto riteniamo non corretto che, in nome dell’autonomia, l’unità dell’ofs crei una separazione tra l’OFS e il Primo Ordine. E’ chiaro che il problema posto dall’OFS minori, non avrebbe senso se i tre primi ordini e il TOR fossero uniti. Ma oggi i primi ordini non sono uniti né esistono, a quanto risulta, concreti progetti di unità. Poiché non esiste un unico primo ordine, ma tre primi ordini e il TOR, il terz’ordine autonomo a quale primo ordine farà riferimento? Non si rischia di cambiare, attraverso un processo di unità strutturale centralizzato sull’autonomia, l’identità dell’OFS ? Storicamente nella chiesa la caratteristica del terz’ordine è stata quella di essere strettamente unito ad un specifico primo ordine. Procedendo diversamente non si rischia di trasformare l’essenza del terz’ordine? L’autonomia dell’OFS pone pertanto seri problemi, proprio a partire dall’assistenza. Si parla di assistenza collegiale, ma questa modalità attualmente non è contemplata nel diritto canonico. Chiarire la cura spirituale e pastorale dell’OFS è importante per l’unità. Ciò significa definire con precisione l’assistenza alle fraternità dei diversi livelli e il ruolo dell’Altius Moderamen. Come ofs minori, unitamente alla 12 - Notiziario CONIPI, avevamo chiesto di approfondire e risolverli questi problemi prima di promulgare le costituzioni definitive. Ciò non è stato accettato dal CIOFS. Per questi motivi abbiamo posto una interrogazione al Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi. Come OFS minori ancorare in maniera solida l’ofs alle singole famiglie del primo ordine vuol dire mantenere chiara la sua identità. Questo forte legame del terz’ordine con il primo ordine lo ha custodito per otto secoli. E’ stato un legame vitale, non formale. Non si tratta di avere “dei bocconcini sprirituali” dal primo ordine che si potrebbero avere da chiunque, ma di mantenere un profondo rapporto di vita e di reciprocità. E’ questo legame che ha prodotto lungo i secoli tanta santità di vita. Per approfondire questo legame di comunione vi invito a leggere la lettera dei Padri provinciali del 1984, a meditare i due documenti dell’assemblea nazionale ofs minori svoltasi a Sacrofano (Roma) il 9-11 marzo 2001 (Il Cantico n.4 aprile 2001), il 19 settembre 2001 (“Il Cantico n. 10 ottobre 2001), l’articolo di Padre Pietro Carfagna “In comunione vitale reciproca(II. Cantico n.5 maggio 2000) e i tanti articoli pubblicati sul problema dell’unità. L’evoluzione del processo dell’unità. In dicembre del 2000 abbiamo avuto il decreto di risposta della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (CIVCSVA ) la quale afferma l’obbligo di ricercare con ogni mezzo la unificazione prescritta dalla regola e dalle costituzionei e ... per quando riguarda l’OFS minori d’Italia... si autorizza una propria via all’unità. La congregazione pur accettando in parte il nostro ricorso, autorizzando una propria via all’unità, non dava nessuna risposta sulle questioni di fondo: problema dell’assistenza identità dell’OFS. Per questo motivo pur accogliendo rispettosamente il decreto della congregazione, abbiamo fatto ulteriore ricorso al Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica per avere un discernimento definitivo della Chiesa. Durante questo periodo l’OFS minori ha individualo una propri. la via all’unità: la via federativa. Il percorso di tipo federativo oltre a permettere una reale unione organica tra le fraternità e una profonda comunione di vita, conserverebbe nello stesso tempo un forte legame vitale con il primo ordine di appartenenza. Nonostante le nostre richieste e i nostri ricorsi ai vari organi della Chiesa, la presidente del CIOFS ha proceduto nel suo iter di unità strutturale fino alla convocazione del capitolo nazionale elettivo e deliberativo dell’OFS d’Italia. Di fronte alla convocazione del capitolo elettivo per evitare l’assorbimento dell’ofs minori e la conseguente estinzione, siamo stati costretti a dissociarci dal processo di unità strutturale posta in essere dal Ciofs. Unitamente alla dissociazione abbiamo anche ribadito la ferma volontà di essere disponibili al processo di unione organica che in questo momento vediamo attraverso la via federativa (Documento dell’assemblea Ofs nazionale minori Sacrofano 24 febbraio 2002). Nel mese di febbraio 2002 il supremo Tribunale della Segnatura Frati Minori dell’Emilia-Romagna Apostolica ha ritenuto fondati imotivi del ricorso OFS minori decretandone l’ammissione. L’accettazione della discussione del ricorso ha prodotto un riconoscimento implicito della fraternità nazionale ofs minori, della sua presidente Argia Passoni e dell’assistente padre Luigi Moro. Ai primi di maggio veniamo a conoscenza di una lettera della congregazione IVCSVA datata il 24 aprile 2002 la quale afferma che “nel prossimo capitolo nazionale elettivo dell’Ofs d’Italia (27 aprile - 1 maggio 2002) verranno istituite le uniche, e riconosciute Autorità di riferimento”. Inoltre invita, con pressante “paterno incoraggiamento”, ad inserirsi nel comune cammino dell’unità. Come ofs minori abbiamo riaffermato che noi attendiamo fiduciosi la risposta del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e del Pontificio Consiglio per l’interpretazione del codice di diritto Canonico e che il consiglio eletto non rappresenta l’ofs Minori. Come fraternità dei minori riconosciamo il consiglio nazionale OFS minori, la sua presidente Argia Passoni e l’assistente padre Luigi Moro. Noi ci siamo dissociati dal processo di unità strutturale posta in essere dal Ciofs e non abbiamo partecipato al capitolo unitario nazionale. La nostra non partecipazione al processo di unità strutturale messo in atto dalla presidenza Ciofs, l’abbiamo vissuta sempre con profonda sofferenza. In questi anni siamo stati costretti a difendere la nostra fraternità ofs minori nazionale e l’identità dell’OFS attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla Chiesa, perché le altre vie di dialogo all’interno dell’ofs Frati Minori dell’Emilia-Romagna unitario erano state di fatto precluse. Non era possibile sviluppare un dialogo fraterno nelle diverse assemblee o a capitoli elettivi o deliberativi, perché la nostra partecipazione a tali momenti avrebbe comportato automaticamente l’assoggettamento al commissariamento voluto dalla presidente del CIOFS e dunque l’assorbimento nel processo dell’unità strutturale, con l’estinzio ne di fatto della fraternità nazionale ofs minori. La speranza Noi abbiamo fede nella Santa Romana Chiesa. La nostra obbedienza è senza riserve, piena e totale, a lei abbiamo affidato tutte le nostre perplessità circa l’unità strutturale messa in atto dal Ciofs. Abbiamo ricorso ai mezzi che la stessa Chiesa ci pone a disposizione per tutelare un nostro diritto (essere Ofs Minori). Noi attendiamo fiduciosi la risposta sia del Tribunale Supremo della Segnatura Apostolica che dal Presso l’eremo di Montepaolo è stato realizzato il “ Viale dei Mosaici”. Il percorso che dal Santuario porta alla Cappella del Crocifisso è stato segnato da diversi quadri opera di artisti emiliano-romagnoli, che raccontano la storia del luogo, le opere pittoriche sono poi state tradotte in mosaico. Le diverse opere, sia nella versione pittorica che in quella mosaico, sono state raccolte in un volume, edito a cura del Santuario. Notiziario - 13 Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi, perché solo a partire dalla verità e dalla certezza di diritto è possibile intraprendere una vera unità. In questa attesa non c’è nessun atteggiamento disubbidiente o antiecclesiale, ma solo un farsi carico di una responsabilità di servizio per permettere all’OFS minori di continuare, con le strutture che le sono proprie, nel cammino di servizio alle fraternità dei diversi livelli. Nell’attesa della risposta della Chiesa come ofs minori dell’Emilia Romagna riaffermiamo fiducia e sostegno al nostro consiglio nazionale, alla ministra nazionale Argia Passoni e all’assistente nazionale Padre Luigi Moro. La fraternità regionale e le fraternità locali nel processo di unità E’ opportuno precisare che attualmente il processo di unità strutturale dell’ofs portata avanti dal CIOFS riguarderebbe solo i consigli nazionali. I consigli regionali delle singole famiglie sono attivi e regolarmente funzionanti nelle loro competenze. Infine, per quanto riguarda le fraternità locali, il problema dell’unità strutturale non esiste, perché le costituzioni affermano che ogni fraternità locale rimane affidata alla cura pastorale dell’ordine religioso che l’ha canonicamente eretta (art. 47 ce. gg.). Il problema dell’unità regionale (detto processo di regionalizzazione) è un processo molto complesso perché le province religiose non coincidono con il territorio regionale civile. Il processo non si potrà sviluppare senza conoscere con certezza il percorso dell’unità e quindi si potrà iniziare solo dopo aver risolto i problemi della 14 - Notiziario fraternità nazionale. Oggi non sussistono le condizioni per iniziare questo processo a livello regionale. Inoltre è importante sapere che attualmente non esiste né statuto nazionale ofs d’Italia, né statuto della fraternità regionale. I diversi Statuti, previsti dalle costituzioni generali, dovrebbero tener conto delle specifiche realtà dell’ofs ed indicare nel concreto come procedere all’unità e come servire la vita delle fraternità. Come vedete il percorso dell’unità è particolarmente complesso e non può essere risolto con soluzioni autoritarie, ma deve essere condiviso e guidato con prudenza e sapienza. Al riguardo siamo d’accordo con la congregazione IVCSVA quando afferma che l’unità dell’ofs, se non nasce da un comune progetto di vita, da attuare con strutture pienamente condivise, difficilmente può mantenere la sua coesione. Le forzature, le imposizioni, le pressioni non costruiscono la fraternità, non creano comunione, ma producono solo lacerazioni e rottura di rapporti. A chi sta veramente a cuore l’ordine francescano secolare, a chi è responsabile dei fratelli e sorelle terziari, dei gifrini e degli araldini, aiuti profondamente il discernimento del cammino di unità dell’ofs, non agisca per sentito dire, ma valuti attentamente ogni cosa, la mediti nel suo cuore, chieda luce all’Altissimo, affinchè possiamo seguire le Sue vie. Come consiglio regionale ofs minori desideriamo fortemente e fermamente operare per l’unità dell’Ofs. Desideriamo ritornare a vivere in una prospettiva di autentica comunione e fraternità con i fratelli cappuccini, conventuali e Tor. Desideriamo sviluppare un cammino pa- ziente e rispettoso delle diverse realtà dell’ordine e delle diverse famiglie, un cammino che porti ad una reale e concreta condivisione di vita tra i fratelli e tra le fraternità. Se sussistono le condizioni di rispetto e di riconoscimento reciproco, possiamo ricominciare a vivere delle iniziative insieme. Termino rivolgendo a voi l’invito della ministra nazionale Argia Passoni: “vi chiedo di pregare e far pregare le fraternità perché si possa, con l’aiuto dello Spirito Santo, pur tra tanta sofferenza, ritrovare la strada del vero bene di tutto l’ofs”. Rinnovando la disponibilità per ulteriori chiarimenti vi saluto fraternamente. Il Signore vi dia pace Silvio Imbriaco Ministro regionale ofs Frati Minori dell’Emilia-Romagna È stato approvato, dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il Calendario liturgico universale del I Ordine e del III Ordine Regolare, con protocollo n. 1672/96L, in data 12 dicembre 2001. Gennaio 3 Santissimo Nome di Gesù 16 Santi Berardo, sac. e Compagni martiri, protomartiri dell’Ordine 30 Santa Giacinta Marescotti, vergine Febbraio 6 Santi Pierbattista, sac. e Compagni martiri 7 Santa Coleta da Corbie, vergine Marzo 2 Santa Agnese di Boemia, vergine Aprile 21 San Corrado da Parzhan, religioso 24 San Fedele da Sigmaringa, sac. e martire Maggio 12 San Leopoldo da Castelnuovo, sac. 16 Santa Margherita da Cortona, penitente 17 San Pasquale Baylon, religioso 18 San Felice da Cantalice, religioso 20 San Bernardino da Siena, sac. 24 Dedicazione della Basilica di S. Francesco ad Assisi Giugno 13 San Antonio da Padova, sac. e Dottore della Chiesa Luglio 10 Santa Veronica Giuliani, virgine 14 San Francesco Solano, sac. 15 San Bonaventura, Vescovo e Dottore della Chiesa 21 San Lorenzo da Brindisi, sac. e Dottore della Chiesa Agosto 2 Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola 8 San Padre Domenico, religioso 11 San Chiara di Assisi, vergine 14 San Massimiliano Maria Kolbe, sac. e martire 19 San Ludovico, vescovo 25 San Ludovico, re Settembre 17 Impressione delle Stimmate del Santo Padre nostro Francesco 16 San Giuseppe da Copertino, sac. Ottobre 4 San Padre nostro Francesco, diac., Fondatore dei tre Ordini 19 San Petro d’Alcantara, sac 23 San Giovanni da Capestrano, sac. Novembre 14 Santi Nicola Tavelic e compagni, sac. e martiri 17 Santa Elisabetta d’Ungheria, Patrona dell’OFS 26 San Leonardo da Porto Maurizio, sac. 27 San Francesco Antonio Fasani, sac. 28 San Giacomo della Marca, sac. 29 Tutti i Santi dei tre Ordini francescani Commemorazione di tutti i Defunti dei tre Ordini francescani Frati Minori dell’Emilia-Romagna Memoria Memoria Memoria Memoria Memoria Memoria Memoria Memoria Memoria Memoria Memoria Memoria Memoria Festa Festa Memoria Memoria Festa Memoria Festa Festa Festa Memoria Memoria Memoria Festa Memoria Solennità Memoria fac. Memoria Memoria Festa Memoria Memoria Memoria fac. Festa Notiziario - 15 Vita della Provincia I Definitorio San Piero in Bagno 11 giugno 2002 * Ci si ritrova presso il Convento di San Piero e con la preghiera si iniziano i lavori alle ore 09,30. * Si approvano i verbali dell’incontro del mese di maggio tenutosi a Milano Marittima. * Il Ministro provinciale comunica che il giorno 10 giugno si è tenuto il primo incontro della Commissione Pre-Capitolare ed attende comunicazione dal Presidente circa la metodologia del lavoro. * Si fissa la data del prossimo Capitolo provinciale: dal 30 giugno al 10 luglio 2003. * In riferimento al luogo dove tenere il Capitolo si fanno alcune ipotesi, Segretario provinciale verificherà e poi si deciderà. Si ritiene comunque opportuno di trovare una sede fuori dall’ambito conventuale. * Il Ministro provinciale 16 - Notiziario presenta le informazioni raccolte riferenti a Fr. Nazzareno Burgazzi conseguenti alla sua richiesta di essere ammesso alla Professione perpetua. Il Ministro provinciale dopo aver ascoltato ogni singolo Definitore ammette Fr. Nazzareno alla Professione. * Fr. Luigi Dima e Fr. Antonio Mocerino hanno chiesto di essere ammessi al Presbiterato. Il Ministro provinciale presenta la documentazione raccolta e, dopo aver ascoltato il parere dei Definitori, ammette Fr. Luigi e Fr. Antonio al Ministero del Presbiterato. * Nei primi giorni della prossima settimana (16-18 giugno) i Definitorii delle Province del Nord Italia si ritroveranno insieme ad Assisi presso il Centro Leonori. Si riflette sulla bozza di ODG pervenuta e ci si organizza all’incontro. * L’Economo provinciale presenta in modo dettagliato il bilancio economico per poter insieme riflettere sulle diverse cifre in riferimento soprattutto ad alcune scelte importanti ormai prossime e in prospettiva del futuro. * Vengono affrontati alcuni problemi circa la situazione attuale dell’Opera Marella. Si riflette sulla complessità dei problemi attuali e si ribadisce la necessità di discuterne unitamente alla Curia diocesana. * Il Ministro provinciale riafferma unitamente al Definitorio di operare circa la problematica dell’unità OFS secondo le indicazioni del Ministro generale e della COMPI: nella nostra Regione l’assistenza OFS e GIFRA si adopererà per l’unità dello stesso OFS. * Vengono affrontate diverse «Varie ed Eventuali»: ad ogni singolo problema risponderà il Ministro provinciale. * Si terminano i lavori ed alle ore 13,15 ci si ritrova insieme alla Comunità locale per il pranzo: in questa occasione oltre che ringraziare Fr. Serafino e Fr. Teodoro per la bella ospitalità si formulano i migliori auguri a Fr. Gregorio per il suo 50° di Sacerdozio. * Il prossimo incontro del Definitorio si terrà il 2 luglio presso la Curia provinciale. Frati Minori dell’Emilia-Romagna II Commissione arte ed edilizia Soddisfazione di riunirci stamattina in un sereno incontro di fratelli: non abbiamo particolari novità all’ordine del giorno. C’è stato un cambiamento ai vertici della Soprintendenza per i BB.AA.AA per Bologna e province dell’Emilia: è stato nominato Sovrintendente l’Arch. Sabina Ferrari; l’Arch. Elio Garzillo passa a ricoprire il nuovo ufficio di Soprintendente Regionale. Si parla , per accenni, di alcuni problemi legati a passaggi di proprietà tra la diocesi di Modena e il convento “S. Cataldo”. Ci si sofferma su alcune richieste di sovvenzioni da parte della Soprintendenza per i BB.AA.AA. per il convento di S. Maria di Campagna in Piacenza. In vista di contributi, da parte della Soprintendenza, è importante che l’immobile sia tutelato, è importante avere la documentazione rilasciata dalla Soprintendenza, ricordando che “la concessione di un contributo sarà commisurata all’entità dei lavori di stretto carattere artistico e conservativo”; che si dovranno “escludere tutte le opere impiantistiche (impianti di riscaldamento, idro-sanitario, antincendio, elettrico); nonché interventi murari relativi al nuovo assetto; predisporre un computo metrico limitato alle sole opere di carattere conservativo; produrre le schede fotografiche originali preopera, comprendenti anche riprese degli ambienti interni interessati ai lavori e la dichiarazione relativa alla destinazione d’uso, prima e dopo i lavori, della porFrati Minori dell’Emilia-Romagna zione di immobile interessata. Tutta la documentazione dovrà essere inoltrata in duplice copia. Si auspica che nei conventi ceduti ad tempus ad altri Enti ecclesiastici non vengano manomessi, nè vengano alterate opere di valore e strutture artistiche tutelate. La catalogazione delle opere d’arte nei nostri conventi ha subito un arresto, come per il convento dell’Osservanza di Bologna per urgenza di altri lavori da parte della Soprintendenza per i BB. S. AA.. E’ in corso la compilazione del patrimonio artistico del Museo dell’Osservanza, da parte di ricercatori della Facoltà di conservazione dell’Università degli Studi di Bologna, per la pubblicazione di una guida. Osservanza, 8 maggio 2002 Fr. Onofrio Gianaroli Presidente Sono usciti gli atti del Consiglio plenario dell’Ordine tenutosi in Messico nel novembre scorso. La pubblicazione (350 pagine) è a cura della Curia Generale. Notiziario - 17 Note di Cronaca I Il chiostro restaurato dell’Annunciata E’ stato definito la “bomboniera” dell’Oltretorrente. E in effetti il chiostro dell’Annunziata, presentato alla città sabato 18 maggio, dopo i restauri interamente sostenuti dalla Fondazione Cariparma, d’ora innanzi farà parte a pieno titolo della preziosa “argenteria di famiglia” di cui può andare fiera la nostra città special-mente con i turisti. Non a caso il chiostro è stato inaugurato in concomitanza con la data che ricorda il settantottesimo anniversario della scomparsa, avvenuta com’è noto dinanzi allo stabilimento Barilla, di colui che, dentro e fuori le antiche mura del convento di via Imbriani, visse e si comportò da santo: padre Lino Maupas. La cerimonia, alla presenza di un folto pubblico, è iniziata all’interno del chiostro dove padre Secondo Ballati, superiore dell’Annunziata, ha fatto gli onori di casa, esprimendo la gratitudine della comunità francescana 18 - Notiziario al presidente della Fondazione Cariparma Luciano Silingardi. E’ spettato quindi al presidente dell’associazione Amici di Padre Lino Albino Ivardi Ganapini consegnare una targa ricordo a Silingardi, per le sensibili e concrete attenzioni mostrate dalla Fondazione nei confronti del chiostro in particolare e di tutto il patrimonio artistico cittadino in generale. Silingardi (che era accompagnato dal segretario generale della Fondazione Giorgio Del Sante e dal dirigente Vittorio Rabaglia) nel ringraziare dell’attestato, ha assicurato anche per il futuro l’interessamento della Fondazione che “sosterrà anche il restauro della facciata dell’Annunziata”. Il saluto da parte della città, sia alla comunità francescana che ai presenti, è stato portato dal primo cittadino Elvio Ubaldi. Erano presenti anche la candidata sindaco per il centrosinistra, Albertina Soliani, e i candidati per il Consiglio comunale Lucia Mora (Margherita), Claudio Bigliardi ed Egidio Tibaldi (Civiltà parmigiana) e Claudio Cavazzini e Davide Mora (Alleanza nazionale). Folta la presenza di autorità civili, militari, mentre l’Università era rappresentata da Almerico Novarini, preside della facoltà di Medicina. Quindi Giancarlo Gonizzi, segretario degli Amici di Padre Lino, insieme con l’architetto Bacchi, ha illustrato le peculiarità del restauro e la storia Frati Minori dell’Emilia-Romagna del chiostro attraverso i secoli. La cerimonia, il cui servizio d’ordine è stato assicurato dagli scout e da animatori della parrocchia, rispettivamente coordinati da Luigi Vignoli e Oretta Botti, è poi proseguita in chiesa con l’esibizione, davvero maiuscola, del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna, diretto da Sabrina Simoni, che ha reso ancor più suggestiva la già elegante cornice dell’Annunziata impreziosita da un raffinatissimo addobbo floreale. La figura di Padre Lino, dinanzi al foltissimo pubblico, è stata fedelmente tratteggiata da Gonizzi, mentre nell’intervallo del concerto si è svolta la consegna dell’ormai tradizionale premio Avis Padre Lino (alla presenza della presidente dell’Avis comunale Cristina Sassi e del segretario Giorgio Zambrelli) che, quest’anno, è stato assegnato a Maurizio Vescovi, già presidente dell’Avis comunale, da sempre attento e sensibile alla tematica della donazione alla quale si è dedicato come medico, volontario e dirigente avisino. Gli altri premi sono stati assegnati alle due quinte delle scuole elementari Cocconi e Corridoni per un audiovisivo sulla vita di Padre Lino realizzato dagli alunni sotto la guida delle insegnanti Rosella Barba, Fulvia Carnelli, Maria Bergonzi e Maria Grazia Benassi (coordinatrice del progetto) per la regia di Giovanni Martinelli. Infine il terzo premio è stato assegnato ai Cantori del Mattino, diretti dal maestro Adolfo Tanzi, i quali, da tempo, accompagnano con le loro esibizioni di ottimo valore artistico le varie iniziative promosse dagli Amici di Padre Lino. A siglare la conclusione di una serata di no Frati Minori dell’Emilia-Romagna tevole caratura culturale e artistica, ai presenti è stata donata una cartolina celebrativa realizzata dall’associazione Amici di Padre Lino raffigurante il chiostro dell’Annunziata in un disegno ad acquerello curato dagli allievi dell’istituto d’arte Toschi. Lorenzo Sartorio Gazzetta di Parma II Le giornate dell’Osservanza 18-19 maggio “L’Accoglienza”, tema centrale di questa nostra epoca, è stato il tema scelto per la XXI ed. delle “Giornate dell’Osservanza del 18 e 19 Mag-gio 2002. L’annuale appun-tamento e la pubblicazione degli Atti nella collana “Quaderni del Monte” hanno già definito le “Giornate” sempre “beneaugurali”, come è stato sottolineato dalle centinaia di messaggi giunti in risposta all’omaggio dell’ultimo Quaderno “Identità cristiana e stato laico”, inviato a tutti i parlamentari delle due Camere. Sabato 18 Maggio, in apertura, portavano il saluto l’On. Filippo Berselli, Sottosegretario alla difesa, il Capo dello SME, il Ten. Gen. Gianfranco Ottogalli, il Magnifico Rettore prof. Pier Ugo Calzolari, l’Assessore dott. Paolo Foschini per il Comune, il Presidente della Fondazione del Monte di Bo e Ra, Ing. Stefano Aldrovandi e il Ministro Provinciale Fr. Giuseppe Ferrari. Il tema “L’Accoglienza”, segue gli ultimi appuntamenti: “Religioni e culture in una società multietnica” e “Identità cristiana e Stato laico”. Nella proliferazione di religioni e culture in atto in Europa, sottolineato l’animo e il volto proprio dell’Italia e dell’Europa, è venuto urgente interrogarci sulla dimensione dell’Accoglienza che deve aprire il cuore all’amore senza alterare omogeneità culturali, religiose ed etniche. L’Accoglienza vissuta con attenzione e umiltà, crea armonia: è speranza, è vita; pretesa, genera invece insofferenza. Per un’equilibrata convivenza, tutto invita all’accoglienza, ma non si possono addomesticare i problemi, né prefabbricarsi risposte. L’accoglienza reclama integralità: è carità senza eludere diritti e doveri e deve sempre andare di pari passo con l’osservanza delle leggi. Piace dire che l’accoglienza è mistero di buona volontà e che quella di Dio è Redenzione. Il tema dell’Accoglienza investe Chiesa, Stato e Forze dell’Ordine, per questo abbiamo voluto il Card. Francis Arinze , Prefetto del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, il Capo di Stato Maggiore dello SME Ten. Gen. Gianfranco Ottogalli e il Sottosegretario alla difesa on. Berselli. Ci ha accompagnato san Francesco nel cui nome abbiamo voluto che si chiudessero gli interventi. Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bologna, Prof. Pier Ugo Calzolari, ha tracciato la storia dell’Università sottolineando lo spirito di Accoglienza del secolare Ateneo. Le generazioni di studenti affluite nei secoli da tutta Europa, hanno sempre trovato a Bologna attenzione; era ansiosa quando questi minacciavano di allontanarsi. L’Assessore agli Affari Istituzionali del Comune, dott. Paolo Foschini ha espresso il torNotiziario - 19 mento dell’Amministrazione Comunale quando non riesce ad essere accogliente come vorrebbe e la preoccupazione per i problemi che seguono l’afflusso costante degli immigrati. A Bologna, come in altri centri, si vuole dividere la nostra vita con loro o almeno vederla correre in parallelo. Il Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Ing. Stefano Aldrovandi ha tradotto lo spirito secolare dell’Istituto, presente in tante iniziative che in passato, come oggi, esprimono l’attenzione del fondatore. Il Ministro Provinciale P. Giuseppe Ferrari, ha puntualizzato che l’Accoglienza, per noi francescani, è un sacramento, raccomandata da S. Francesco, vissuta in fraternità come icona della paternità di Dio. S. Francesco risponderà sempre alla porta dei nostri Conventi finché ci sarà un francescano. Seguivano gli interventi del Cardinale Francis Arinze, del Ten. Gen. Gianfranco Ottogalli e dell’On. Filippo Berselli. Il porporato ha esordito dicendo che la Chiesa sa che il problema dell’Accoglienza riguarda, in particolare, gli immigrati, presenza da affrontarsi con cuore generoso e mente serena. L’immigrato è un figlio di Dio, con doveri e diritti; per la Chiesa è un “povero”, mai un “reo”. La Sacra Scrittura loda l’ospitalità sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento e la Chiesa è inviata da Cristo come madre accogliente; ogni cristiano deve praticare la virtù dell’ospitalità, e soprattutto “condividere la sublimità della conoscenza di Cristo, ungrande atto di accoglienza e di amore”. Il Ten. Gen. Gianfranco 20 - Notiziario Ottogalli, ha parlato dell’azione accogliente delle Forze Armate. L’Esercito Italiano, fondato su valori di legittimità e democrazia, ha sempre dimostrato la massima attenzione per la salvaguardia dei diritti umani, ha garantito sicurezza in passato a coloro che per tanti motivi sono stati costretti a lasciare la propria terra. Lo strumento militare rimane a disposizione delle Autorità nazionali e di ordine pubblico, è impegnato in operazioni multinazionali con strutture di ogni genere; è tutore e garante di siti ritenuti di altissima valenza artisti- ca e vigila anche presso i luoghi sacri. L’On.le Filippo Berselli, Sottosegretario del Ministero della Difesa, ha tracciato le problematiche collegate all’immigrazione, nella coscienza che lo Stato ha il dovere di tutelare i cittadini. Oggi l’immigrato fa paura, forti motivi fanno temere alterazioni di compromessi. L’Italia ha bisogno di immigrati, ed essi hanno diritto di essere accolti ed integrati, ma il Governo ha prima di tutto, il compito di scongiurare tensioni destabilizzanti, purtroppo spesso omicide. L’im- Frati Minori dell’Emilia-Romagna migrazione va governata e non subita, e il governo deve coniugare rigore con umanità, ma l’Italia non può accogliere tutti; l’Accoglienza va programmata e non subita e l’Italia, che per la sua configurazione geografica è esposta a flussi immigratori a cascata, ha bisogno di coinvolgere l’intera Europa. Dopo un intervallo, durante il quale le Autorità si sono ritrovate in Biblioteca per un vin d’honneur e interviste giornalistiche, ci si è ritrovati in aula per il concerto meraviglioso e applauditissimo del “Quintetto di saxofoni ‘900”, del Conservatorio Arrigo Boito di Parma: un concerto insolito, ma che si allinea al tema delle giornate, se ricordiamo che l’integrazione fra i popoli è stata spesso sottolineata dalla musica, soprattutto nel periodo delle immigrazioni di inizio ‘900. Domenica 19 le “Giornate sono state dense di interventi accademici. Iniziava il prof . Edoardo Bressan, della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Milano, con il tema “ Carità e Riforme sociali nell’età moderna e contemporanea”. L’accoglienza, nella Chiesa, è carità, prova della Verità della sua fede. Sempre, ma soprattutto nell’età moderna e contemporanea, la Chiesa ha precorso riforme umanitarie e sociali. Le Encicliche pontificie, Fondatori di ordini religiosi e i santi hanno sempre saputo affrontare con vigore complessi momenti storici e risolvere i problemi che scaturivano da nuove concezioni del tempo e dei ritmi della vita. Il prof. Emilio Pasquini, ordinario di Letteratura italiana alla Università di Bologna, decano di queste “Giornate”, con larelazione “Echi letterari delFrati Minori dell’Emilia-Romagna l’Accoglienza”ci ha introdotti nel mondo manzoniano e di tanta letteratura, nuova, per troppi di noi l’Accoglienza: sprezzante di Don Rodrigo, quella turbata della Monaca di Monza; quella pastorale, evangelica del Card. Federico Borromeo, ora più vicine, come tanto mondo della grande letteratura russa. Il prof.Giuseppe De Vergottini, ordinario di diritto costituzionale dell’Ateneo, studioso dei problemi legati all’immigrazione, ha trattato il tema: “Diritti e doveri degli Emigranti nelle comunità locali”. L’aumento vistoso degli immigrati, soprattutto di fede islamica; al primo disorientamento, sono subentrate forti preoccupazioni per la consistenza di queste nuove etnie; la loro religione ha valenza giuridica; questi immigrati non si fanno cittadini italiani; è da chiedersi se sottostaranno alle nostre leggi italiane, ai nostri tribunali senza abiurare alla loro religione. Chi viene non può pretendere di trapiantare il suo mondo, i suoi usi, la sua religione nella nostra Costituzione. Chiudeva questa XXI ed. delle nostre “Giornate” il presidente dell’associazione “Assisi pax international”, Fr. GianMaria Polidoro. Se l’accoglienza è la nota della Chiesa più sensibile, è, senza dubbio, la caratteristica costante dello spirito di S. Francesco che raccomanda : “Chi viene a noi sia benignamente accolto”…; e : “ chiunque verrà ad essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà” . “Minore” è capacità di aprirsi agli altri, è cammino verso l’altro: la minorità è disposizione a collocarsi nel posto indi cato da Dio, sapere che ogni essere è espressione della ricchezza di Dio. Alle ore 21, con il concerto in chiesa del coro “Voci di Parma”, si chiudeva questa XXI ed. delle “Giornate” salutata con simpatica attenzione dalla stampa e da tante Autorità ed Amici. L’inno alla gioia dalla IX sinfonia di Beethoven, che abbiamo voluto a conclusione, saprà elevare i sentimenti sofferti che preoccupano la chiesa sul problema dell’immigrazione. Lo fa sperare lo spirito di S. Francesco. Fr. Onofrio Gianaroli III 50° di Sacerdozio di Fr. Gregorio Montali Carissimo Fr. Gregorio, i tuoi confratelli Serafino e Teodoro sono lieti di porgerti gli auguri più belli per queste tue nozze d’oro di Sacerdozio e assieme a tutti qui presenti ti siamo vicini con tanto amore e riconoscenza. Io, poi, ho ancora la gioia delle mie nozze d’oro fatte lo scorso anno ed è giusto fare grande festa, perché noi siamo parte del Sacerdozio di Cristo che ci ha dato il potere di consacrare e di perdonare, come partecipazione alla sua divinità, dignità immensa! Ma la tua festa è duplicata, perché sono anche 50 anni della tua permanenza qui a San Piero e in questi anni tu hai trasformato il paese con la tua capacità organizzativa e con la tua disponibilità di ascolto, per cui sei stato il padre di tutti. Per queNotiziario - 21 sto meritatamente puoi chiamarti: “Cittadino Onorario di San Piero”, senza tradire la tua nobile Parma. La tua vita l’hai spesa con tutte le tue capacità ed energie, per questo sei ben voluto e amato e sei il Padre Gregorio di tutti, nessuno escluso. Qui sta la grandezza del tuo Sacerdozio, qui sta la tua gioia di aver servito, aiutato e amato, tutti. Poi, come pellegrino del mondo, hai portato tanti, nei tuoi viaggi, a vedere e contemplare le meraviglie del creato, per ricordare che tutto è dono di Dio e a lui solo si deve ogni onore e gloria. La tua presenza è stata sempre vigile e premurosa da risolvere ogni problema ambientale. E anche nella tua malattia hai dato prova di fede e di coraggio. La Madonna di Lourdes, della quale sei molto devoto, ti ha guarito, perché la tua presenza tra noi è ancora necessaria. Anche in questa prova della tua vita, i Sampierani ti sono stati vicini, perché per loro sei padre, fratello, amico e confidente. Hai tenuto sempre alto l’onore e la stima che la gente ha per noi Figli di San Francesco. Anche i lavori che hai fatto per rendere la Chiesa e il Convento più accoglienti, stanno a dimostrare la tua capacità e l’amore che hai con tanta tua disponibilità operativa. E’ quanto dovevamo dire, anche a nome dei Sampierani, in segno di riconoscenza e le tue nozze d’oro ne sono una conferma. Ti ringraziamo, commossi, con tutto il cuore. Tanti Auguri! Caro Padre Gregorio! Il prossimo 13 giugno, alle ore 21, al cinema Arena di Nonantola sarà rappresentata la pièce teatrale “L’ IMPREVISTO”, scritta dal trio “Ma.Gi.Co” (ovvero Frate Maurizio, Frate Giovanni e Frate Costantino) e realizzata con la collaborazione di un nutrito gruppo ragazzi di Nonantola che si sono cimentati nel ruolo di attori, compositori, cantanti, ballerini e scenografi in erba. Una sorta di laboratorio teatrale in cui ciascuno è stato chiamato a sperimentarsi in prima persona e a dare il suo contributo personale allo spettacolo, che nella sua forma finale è il risultato di una lunga rielaborazione e interiorizzazione del testo. Fr. Teodoro Bellavista 22 - Notiziario Frati Minori dell’Emilia-Romagna Abbiamo Vissuto * In Aprile, giorno 10, vengono eletti i nuovi Definitori della Provincia siciliana: Fr. Angelo Ferro, Fr. Alberto Marangolo, Fr. Benedetto Lipari, Fr. Armando Cicchello. * Il 12 di aprile la Provincia romana elegge i nuovi Definitori provinciali: Fr. Carlo D’Andrea, Fr. Domenico Lassandro, Fr. Luciano De Giusti, Fr. Massimo Fusarelli, Fr. Ezio Casella, Fr. Cristoforo Amanzi. * Il 10 maggio termina ad Assisi l’incontro degli operatori nella Pastorale Sanitaria della COMPI. * Sabato 11 nel pomeriggio incontro con il Consiglio Nazionale OFS. * Domenica 12 maggio dall’Antoniano di Bologna Festa della Mamma. Sono presenti Fr. Stefano Ottenbreitt Vicario generale e Fr. Antonio Riccio Procuratore e Definitore generale. * Il giorno 12 Fr. Adriano Della Valle rientra a Gerusalemme. * Lunedì 13 iniziano gli esercizi spirituali a Villa VerucFrati Minori dell’Emilia-Romagna chio. prete. * Martedì 14 nel pomeriggio all’Osservanza incontro del Centro Provinciale Vocazioni. * Il 20 maggio la Provincia umbra ha eletto il nuovo Definitorio: Fr. Giuseppe Bertuzzi, Fr. Alfredo Bucaioni, Fr. Luigi Giacaometti, Fr. Daniele Gianre, Fr. Gian Paolo Masotti, Fr. Massimiliano Michielan. * Il giorno 16 inizia a Dovadola l’incontro di Formazione Permanente per i giovani sotto i 40 anni. * Giovedì 16 viene eletto il nuovo Ministro provinciale di Malta: Fr. Paul Galea. * Il giorno 16 maggio è stato eletto Ministro della Provincia di Trento Fr. Germano Pellegrini, Fr. Francesco Patton Vicario. * Sabato 18 ritiro di accoglienza vocazionale a Villa Verucchio. * Il giorno 18 viene inaugurato il restauro del chiostro di Parma. * Nel pomeriggio di sabato 18 iniziano “Le giornate dell’Osservanza”. * Lunedì 20 inizia a Roma l’incontro dei Presidenti delle Conferenze OFM, è presente Fr. Alessandro Caspoli come inter- * Martedì 21 lo scultore ferrarese Mario Piva dona alla Cappella dell’Infermeria il busto in terra cotta dei Martiri Cinesi. * Il giorno 21 Fr. Nicola Tolu, Ministro provinciale della Sardegna si dimette dall’ufficio. * Martedì 21 inizia ad Assisi l’incontro dei novizi OFM d’Italia, terminerà il giorno 25. * Venerdì 24 Fr. Flavio Medaglia è in Italia per alcuni giorni di vacanza. * Il giorno 25 a Palagano ritiro del Centro Provinciale Vocazioni. * Sabato 25 sosta a Bologna di Fr. Giovanni Battistelli Custode di Terra Santa, incontrerà il nostro Commissario. Notiziario - 23 * Domenica 26 Fr. Timoty della Papua Nuova Guinea incontra alcuni nostri frati a Bologna. * Il giorno 9 nel pomeriggio a Bologna incontro del Consiglio regionale OFS. * Nella notte di domenica 26 muore a Carpi Sr. Angela Cavazzuti. * Lunedì 10 in curia provinciale incontro della Commissione pre-capitolare. * Lunedì 22 alle ore 15 a Carpi funerale di Sr. Angela. * Il giorno 10 giugno prova scritta dell’esame di Baccelierato presso il nostro Studio Teologico. * Giovedì 30 a Fanano 50° di professione perpetua di Sr. Pier Angela, è presente il Ministro provinciale. * Il 30 nel pomeriggio assemblea dello Studio Teologico. * Il 30 maggio Fr. Paolo Poli è stato confermato Ministro provinciale dei frati minori capuccini di Parma, Fr. Paolo Grasselli Vicario, Fr. Giancarlo Galli, Fr. Giacomo Franchini e Fr. Adriano Parenti Definitori. * Nel pomeriggio del giorno 10, all’Osservanza, incontro del Consiglio del Segretario provinciale Formazione e Studi. * Martedì 11, a San Piero in Bagno, incontro del Definitorio provinciale. * Domenica 2 giugno a San Piero in Bagno 50° di Fr. Gregorio Montali. * Il giorno 2 a Piacenza riposizione, nella sua collocazione storica, delle ossa del Beato Marco Fantuzzi da Bologna. * Lunedì 3 ad Aitape ricordo dei 50° di missione in Papua di Fr. Leone Leoni. * Il giorno 3 giugno a Rimini Fr. Gregorio Pavei viene ricoverato per accertamenti clinici. * Venerdì 7 all’Antoniano di Bologna saggio annuale del Piccolo Coro. * Domenica 9 Fr. Salvatore Benassi ricorda i 60 anni di Ordinazione sacerdotale. 24 - Notiziario Il giorno 5 giugno è stato presentato a Ponte Motta di Cavezzo (MO) il volume “I ragazzi dell’Osservanza”. Il lavoro è stato curato da Callisto Valmori e Vainer Marchesini. Il volume raccoglie fotografie riguardanti la vita del Collegio Serafico dell’Osservanza negli anni cinquanta-sessanta. Frati Minori dell’Emilia-Romagna I nostri fratelli defunti Sr. Angela Cavazzuti A tutti i Fratelli e le Sorelle della Provincia Domenica 26 maggio, Solennità della SS. Trinità, dopo una lunga e sofferta malattia, Sr. Angela Cavazzuti, del Monastero di Santa Chiara di Carpi, è deceduta presso l’Ospedale Civile. Sr. Angela era nata a Carpi il 23 giugno 1943 in una famiglia numerosa e profondamente religiosa, e al Battesimo ricevette il nome di Giovanna. Entrata l’8 settembre 1960 a 17 anni e mezzo presso le Clarisse, indossò l’abito francescano il 34-1961. Dopo aver compiuto l’inFrati Minori dell’Emilia-Romagna tero cammino formativo nel suo Monastero, il 9-9-1962 ha emesso la professione temporanea e il 31-10-1965, Solennità di Cristo Re, la professione solenne. Possedeva una spiccata personalità, forte e affettuosa, unita al dono di comunicare gioia e speranza. Alcune caratteristiche della sua personalità e della sua vocazione sono state: un profondo amore alla preghiera, alla missionarietà, al senso della festa e la gioia di appartenere alla famiglia francescana. In questi ultimi anni ha sostenuto con tanta fede una lunga malattia, lasciando in tutti coloro che l’hanno conosciuta un esempio di fortezza e di amore alla vita. I funerali si sono tenuti il 27 maggio alle ore 15 presso la chiesa del Monastero e sono stati presieduti da Mons. Elio Tinti, vescovo di Carpi. A tutti raccomando la preghiera di suffragio come prescrivono gli Statuti provinciali. Fr. Marco Zanotti Segretario provinciale RICORDANDO... Cara sr. Angela, prendiamo questo spazio sul Notiziario per parlare di te, facendo conoscere alla Fraternità Provinciale lo stile con cui hai vissuto la tua vocazione clariana, nello spirito di Francesco e Chiara e anche come hai vissuto il compimento di questa tua chiamata nel tuo transito al Cielo appena celebrato e che tu fin dall’inizio della Quaresima l’hai annunciato dicendo: “Questa sarà la mia Pasqua”. Le tue date e le tue doti sono ormai conosciute dai Fratelli; vorremmo ora trasmettere l’aspetto francescano della tua vocazione e l’amore che portavi ai Frati. Certamente quest’amore ha la sua radice negli anni della tua giovinezza quando S. Nicolò era la tua parrocchia. Lì hai succhiato quello spirito di esuberanza e di semplicità francescana che tanto ha arricchito il tuo cuore e la tua persona. Un modello di vita umile ed accogliente è stato per te Fr. Giovanni Sozzi che passava da casa tua per la solita questua; lo ricordavi con tanta venerazione e forse da lui hai imparato ad amare la tua gente di Carpi. Notiziario - 25 Il rapporto con i Fratelli si è man mano sviluppato e in questi ultimi decenni si è fatto sempre più forte, specie dopo il passaggio del Monastero sotto la giurisdizione della Provincia. Un passaggio da te tanto atteso, insieme alle sorelle, e da te vissuto con grande gratitudine al Signore. E’ bello trasmettere così come tu, allora segretaria, hai saputo con vivacità di linguaggio, trasmetterlo alla cronaca del Monastero. Ti trovavi allora ad un corso di formazione federale nel Convento di S. Pancrazio (VI). Dal libro della cronaca: “!3 ottobre, una telefonata. E’ P. Schneider, delegato Pro Monialibus, che ci annuncia che è stata accolta la nostra richiesta per il passaggio all’Ordine. La Madre Abbadessa fa partecipe di questa gioia, anche sr. Angela, che si trova ad un corso di formazione a S. Pancrazio. E’ subito comunicato al Padre Assistente e alla Madre Presidente, presenti al corso, poiché tanto ci hanno aiutato a realizzare questo passaggio… e la gioia è grande! P. Giuseppe (allora Assistente) con delicatezza squisita, esce e va a comprare qualche dolce, noccioline e fichi… perché alla cena si faccia festa con Carpi. Da questo momento il nostro superiore ordinario è il Padre Provinciale O.f.m. della Provincia di Cristo Re Bologna, attualmente nella persona di P. Gilberto Soracchi. Con questo avvenimento si apre un capitolo nuovo nella storia del nostro Monastero” E in un altro passo, così scrivi, riferendoti al Ministro Provinciale: “Un solo e medesimo spirito ha fatto uscire i Frati e quelle donne poverelle da questo mondo” FF. 793 Grande è la no- 26 - Notiziario stra gioia di appartenere alla famiglia della Provincia Cristo Re. Questo perché al di là del fatto giuridico del riconoscimento e obbedienza al Superiore, si instaura un rapporto nello Spirito. Un rivivere come Chiara guidata da Francesco la stessa esperienza di fede e di amore. Grazie Padre Provinciale!” Questa appartenenza alla Provincia ti ha accompagnata in questo ultimo scorcio della tua esistenza accogliendo la presenza di diversi Frati che ti hanno aiutata a dare una risposta al Signore generosa e piena alla tua chiamata come consacrata e come Clarissa, anche quando Lui ti ha chiesto di accogliere la tua inaspettata, lunga malattia, e di passare nell’ultimo giorno della tua vita, che tu hai chiamato il più bello, per la strettoia della sofferenza paragonata al cammello che passa per la cruna di un ago. La passione di Gesù era rivissuta in te e Maria ti era accanto durante la tua agonia per introdurti, lei, “porta del Cielo”, in seno alla Trinità beata. Questo tuo transito è stato condiviso con tanta commozione e sensibilità fraterna dal nostro carissimo cappellano P. Elio e P. Piergrisologo nostro Confessore, unitamente agli altri Fratelli e studenti che insieme a noi hanno accolto dai pochi e preziosi scritti che ci hai lasciati i sentimenti e il modo con cui tu desideravi celebrare il tuo passaggio al cielo ed entrare con il tuo cuore nel Cuore di Cristo, tuo Sposo. Riteniamo sia un dono poterli condividere con tutti: – Toglimi tutto, ma non l’essenziale – – il tuo Amore, la tua Misericordia – Compi il miracolo del “Cammello” che passa per la cruna dell’ago! Attraverso malattia e dolori aiutami in questa tappa di impoverimento fisico, che mi fa cogliere sempre meglio l’essenziale e contemplare il volto risplendente di Cristo.Che chiuda la mia vita nell’abbraccio della tua misericordia. Stringimi a te, guardami con occhi di Padre L’ultimo mio gesto sia entrare col mio cuore nel Cuore di Gesù Eucaristia, preludio dell’Eucaristia Eterna Grazie sr. Angela per il dono che sei stata per i tuoi “Frati” e per noi. tue Sorelle Clarisse Martedì 1 ottobre 2002 Incontro di aggiornamento in didattica. Guida il lavoro il Prof. Mario Becciu. Dalle 09.30 alle 18.30 presso lo Studio Teologico Sant’Antonio Bologna. L’iniziativa è rivolta ai docenti del nostro Studio Teologico. I frati minori che sono impegnati nell’insegnamento debbono partecipare tutti. Frati Minori dell’Emilia-Romagna Testimone del Martirio Fr. Barnaba Nannetti La commemorazione dei Santi Martiri della Cina, tenuta il 12 febbraio 2002 presso il Convento di S. Antonio da Padova di Bologna, ha sollecitato un vivo desiderio, assieme all’approfondimento della vita eroica dei nostri Missionari, di conoscere come si è svolto il lavoro processuale che ha coinvolto nella persecuzione dei Boxers migliaia di cristiani. Il 26 novembre 1908 Padre Barnaba Nanetti, missionario in Cina nella città di Tai-yuan-fu, dove si era consumato il martirio dei confratelli francescani nel 1900 (tra questi pure sua sorella suor Maria Chiara Nanetti, religiosa delle Francescane Missionarie di Maria), ricevette dal Postulatore delle Cause dei Santi in Roma l’incarico di impostare il processo canonico per avviare l’iter verso la loro beatificazione. Padre Barnaba Nanetti (al battesimo Silvio) fu un confratello che appartenne alla Provincia del SS. Redentore. Nato nella parrocchia di Cologna ferrarese l’8 dicembre 1867, dopo le scuole elementari frequentò il primo collegio di don Baldi a Ferrara e, in quel periodo, lì conobbe il Convento di Santo Spirito. All’età di quindici Frati Minori dell’Emilia-Romagna anni decise di realizzare la vocazione entrando a far parte dei religiosi francescani. Compiuti gli studi venne ordinato Sacerdote il 9 febbraio 1891, lo stesso anno in cui la Provincia Minoritica di Bologna accettava da “Propaganda Fide” la missione dello Shansi settentrionale, dove già si trovavano il Vescovo Mons. Gregorio Grassi e altri missionari tutti della Famiglia religiosa dell’Emilia Romagna. Durante le vacanze trascorse a casa dai familiari a Francolino di Ferrara, crebbe nel desiderio di partire missionario in Cina. Nello stesso tempo, la sorella Clelia maturò la vocazione di entrare nell’Istituto delle Francescane Missionarie di Maria. La famiglia Nanetti rispettò le due decisioni e accettò come una benedizione di Dio il fatto di “dare due figli al Signore”. Padre Barnaba arrivò presso la missione il 31 ottobre 1893. Venne assegnato all’insegnamento di filosofia nel seminario locale. Durante la bufera della ferocia dei Boxers, due missionari saveriani gli chiedono di mettersi in salvo sfuggendo al massacro ormai in atto contro le missioni cattoliche. Obbedendo alle direttive dei Superiori, Padre Barnaba ripara allora con i suoi compagni in Mongolia, attraverso peripezie inaudite e fissate puntualmente nel suo diario. E’ il luglio 1900. Tragiche vicende ancora ed infine gravi motivi di salute lo terranno alcuni mesi lontano dall’amata missione. Al ritorno però si impegnò subito nell’attività di recupero dei corpi dei martiri e della fase di ricostruzione, rivendicando gli aiuti dei Protettorati di Francia e Italia a Pechino per condurre a compimento tutto questo. Si trattava, infatti, di riedificare chiese e case devastate durante la persecuzione e di erigere il monumento commemorativo con incisi i nomi dei ventisei martiri di Tai-yuanfu. Rimpatriato in Italia, dopo poco tempo si propose di ritornare in Cina in veste di Vicepostulatore della Causa di beatificazione dei martiri dei Boxers, con l’incarico di svolgere il compito sul luogo delle stragi per le audizioni e le deposizioni dei testimoni. Riceve l’approvazione dal Postulatore Generale di Roma. Il lavoro che lo attende è di una mole estenuante: nel solo Shansi si potevano contare quattromila cristiani giustiziati, ma nelle altre tre province, Shantun, Hunau e Hupé, territorio esteso quanto l’Italia, si preNotiziario - 27 sentavano comunicazioni orribili e le mete erano raggiungibili con settimane di viaggio. A ciò andava aggiunta la precisione delle indagini, con informazioni da scegliere tra molte indicazioni, il fissare i nomi esatti e stilare di ognuno la vita corredata di particolari. Il tutto era da approvare con atti giudiziali (audizione e deposizione giurata di testimoni oculari e degni di fede), al fine di comprovare che i martiri furono uccisi in odio alla fede in circostanza di persecuzione e sotto pressione di apostasia e minaccia di morte. Padre Barnaba impiegò solo per il Shansi l’arco di due anni, durante i quali tenne trecento sedute ed ascoltò quattrocento testimoni, documentando circostanze di vero martirio per millecinquecento dei quattromila uccisi. Per i restanti duemilacinquecento non fu chiara la testimonianza resa, o non si trovarono affatto testimoni, in quanto si trattava di comunità cristiane interamente distrutte. Il nostro postulatore percorse tremila chilometri, parte in treno, parte in barca, parte su carri di fortuna oppure a cavallo, e infine parte a piedi. A gennaio del 1910 ebbe la soddisfazione di mandare i primi atti a Roma. Dovette pure interessarsi della vita dei missionari morti in concetto di santità, relativi a fatti estranei alla rivolta dei Boxers, e chiuse questi processi, attesi a Roma e particolarmente difficili da perfezionare, il 18 marzo 1911. I documenti più importanti, concernenti il martirio dei due Vescovi Grassi e Fogolla, dei Padri Facchini e Balat, del fratello Bauer e dei seminaristi, delle sette Suore Francescane di Maria, tra cui la sorella, poi dei cristiani e dei preti diocesani ci 28 - Notiziario nesi (duecentoquarantacinque nomi) uccisi in varie città e villaggi sparsi all’intorno, più di trentanove fedeli che furono trovati in preghiera nella chiesa durante l’eccidio, ebbero la priorità assoluta: complessivamente si trattò di perfezionare undici processi diocesani presso diversi Vescovi. Una fatica enorme, anche per una fibra forte: P. Barnaba l’affrontò soltanto perché sostenuto da altissimi ideali. Senza la sua invincibile tenacia e costanza oggi non conosceremmo questa pagina gloriosa della chiesa in Cina. In quegli anni non è raro trovare nel suo diario, conservato nell’archivio del Convento della SS. Annunziata a Bologna, espressioni drammatiche e toccanti come queste: “L’oggi sto malissimo ... oggi credevo di morire ... Il freddo e l’umidità di queste regioni mi accasciano ... Avanti, coraggio! Se posso finire questi processi morirò contento. Spero in cielo di sedermi accanto alla mia cara sorella!”. Quando finalmente il 18 marzo 1911 Padre Barnaba chiuse i processi, era nella convinzione comunque che morto lui tutto sarebbe caduto nell’oblio. Al suo fianco era giorno e notte il P. Giovanni Ricci, che fungeva da segretario, da scrivano, infermiere, cuoco e confratello affezionatissimo tutto fare Ma la resistenza fisica del nostro Vicepostulatore, mai stata per altro ottimale, cedette tre giorni dopo la spedizione dei pacchi concernenti il processo, e le sue condizioni subirono un aggravamento vistoso. Già negli ultimi tempi passava le notti in preda a svenimenti con tosse soffocante. Si notava chiaramente che correva al fondo delle proprie risor- se psicologiche e mentali per completare l’impresa. Un medico inglese lo visitò giudicandolo un caso disperato: gambe gonfie, piedi tutti piagati, asma, tremito continuo nelle estremità. Venne portato all’ospedale di Haukow e qui fece la confessione generale, ricevette l’Eucaristia e l’Unzione degli infermi. Teneva presso di sé una reliquia della sorella martire, che chiamava in soccorso. Si spense nel primo mattino del 1 maggio 1911, giorno che apre il mese dedicato a Maria, cosi come era nato in un altro giorno dedicato alla Vergine, 1’8 dicembre, l’Immacolata. Aveva 43 anni e cinque mesi non terminati. Il segretario, Padre Ricci, si mise a raccogliere in un volume di 850 pagine i documenti che si riveleranno fondamentali per la storia dei martiri. Uscito dapprima in edizione povera con il titolo Barbarie e trionfi, verrà quindi pubblicato in edizione migliore grazie all’intervento dell’Associazione Nazionale per soccorrere i missionari italiani all’estero. E la Chiesa ha scelto due momenti per richiamare la Cina ad unirsi al resto del mondo: nel dopoguerra, il 24 novembre 1946, dichiarando i martiri “beati” e, quindi, all’inizio del nuovo secolo, il 1 ottobre 2001, elevandoli al titolo di Santi. I due eventi restano due squilli di tromba per la tanto sospirata attesa della unione universale dei popoli. Fr. Elia Facchini Frati Minori dell’Emilia-Romagna Burnout Aiutare gli altri vi causa affaticamento? Forse soffrite della sindrome di Burnout Aiutare gli altri, a volte, può far male a se stessi. Alcuni ricercatori americani hanno infatti scoperto l’esistenza di una nuova sindrome, la “sindrome di burnout” (in inglese significa spossatezza), che colpisce le persone che per lavoro si occupano di aiutare la gente. Le categorie a rischio sono quelle dei medici, infermieri, poliziotti, giudici e insegnanti. Le persone colpite da questa patologia presentano sintomi psicosomatici come cefalea, tensione muscolare, ipertensione, stipsi e un incomprensibile affaticamento. Nelle forme più gravi la sindrome di burnout può portare anche a vere e proprie depressioni e all’insonnia. Alcune ricerche americane hanno inoltre dimostrato che chi è esposto a una condizione di burnout è più a rischio di altri di diventare alcolista o tossicodipendente. “Il burnout, spiega Christina Maslach, dell’Università della California a Berkeley, ospite della fondazione Caslini di Genova, può essere considerato come una sindrome caratterizzata da esaurimento psicoemozionale, da spersonalizzazione e da riduzione delle capacità personali che può presentarsi nei soggetti che i occupano delle persone per proFrati Minori dell’Emilia-Romagna fessione”. Per il momento vi sono solo studi parziali su questa sindrome, svolti principalmente nell’ambito sanitario. In uno studio su oltre 25 mila lavoratori americani, uno su cinque risultava essere nello stadio più avanzato di burnout. Un’indagine realizzata sotto la guida della Maslach tra 500 dipendenti medici e parame- 3-15 novembre 2002 Pellegrinaggio Studio in Terra Santa condotto dai Professori dello Studio Bibblico di Gerusalemme. Chi è interessato si ponga in contatto quanto prima con il nostro Commisario di Terra Santa. Tel. 051 340186 Questo numero del Notiziario è stato chiuso in Segreteria provinciale il 11 giugno 2002 dici impiegati in due aziende ospedaliere piemontesi ha evidenziato una percentuale simile a quella americana. Tre i sintomi predominanti: fatica, cinismo e inefficienza. La fatica deriva direttamente dallo stress individuale, il cinismo è la reazione negativa agli altri e al lavoro mentre l’inefficienza nasce dall’autovalutazione negativa. Molto spesso i sintomi si presentano tutti assieme, fino a penalizzare la persona che ne è colpita, rendendola demotivata nei confronti della sua professione. “La comparsa della sindrome di burnout è legata probabilmente ai cambiamenti avvenuti sia nel luogo di lavoro, sia nel modo in cui oggi si lavora” sostiene Christina Maslach. “Oggi infatti il posto di lavoro viene percepito come freddo, ostile ed esigente, e questo porta a sfinire a livello fisico e spirituale molti operatori”. Come migliorare la situazione? Secondo gli esperti occorre fare in modo che le persone si sentano realizzate sia umanamente sia professionalmente. E questo è possibile solo se i valori umani della professione vengono considerati importanti quanto quelli economici. (ANSA) Notiziario - 29