L’URCA INFORMA LUGLIO 2008 BOLLETTINO INTERNO DELL’URCA SENESE http: www.urcasiena.com [email protected] NOTIZIARIO È tempo di vacanze, ma per il cacciatore di selezione, ci saranno ancora da sbrigare alcune cose: Fare gli ultimi avvistamenti, la taratura delle carabine, che vi preghiamo di non sottovalutare, la preparazione degli appostamenti e dopo l’assegnazione del piano di prelievo, potremo dedicarci di nuovo alla nostra passione. Ques’tanno l’impegno dell’URCA é stato parcolarmente attivo, cercando di portare a termine i numerosi impegni che ci eravamo prefissati. Tra le cose più importanti: L’invito e la partecipazione per il secondo anno consecutivo alla fiera internazionale e il campionato mondiale di tassidermia, tenuta a Salisburgo dal 22 al 24 febbraio; il corso per l’abilitazione all’uso del cane da traccia; il Congresso Provinciale, quello Regionale e l’assemblea Nazionale; la partecipazione alla festa del cacciatore di Poggibonsi, oltre ai numerosi convegni e tavole rotonde, necessarie al miglioramento della gestione ambientale, senza dimenticarci la convenzione con Swarovski Optik che ha portato numerosi premi per i nostri associati. Nelle vare sessioni saranno trattati i singoli argomenti in modo dettagliato. FIERA INTERNAZIONALE DI SALISBURGO. URCA nazionale, per il secondo anno consecutivo é stata invitata a partecipare con un proprio stand alla celebre manifestazione. Partiti con un pulmann organizzato dall’URCA provinciale di Arezzo, con una sessantina di rappresentanti di alcune province del centro italia, dopo una decina di ore di viaggio, passando attraverso un tratto di germania siamo arrivati a Salisburgo. Certo; il nostro stand, anche se bene allestito e in posizione centrale, era poca cosa rispetto al Campionato Mondiale della Tassidermia, mastodontica esposizione che occupava l’intero palazzetto dello sport. Erano in competizione i migliori imbalsamatori della terra, con oltre diecimila dei più svariati mammiferi, uccelle e rettili impagliati in modo magistrale, sapientemente esposti in modo che il pubblico potesse osservarli da tutte le posizioni. Nei due giorni di permanenza, abbiamo assistito ad un numero impressionante di visitatori provenienti da tutta Europa. La fiera, si estendeva su una superficie di oltre settantamila mq, con la rappresentanza delle più importanti industrie armiere, ottiche, balistiche accessoristiche del globo, c’era di che sbizzarrirci, nel settore pesca e abbigliamento era possibile trovare di tutto e anche di più; una vera delizia per i nostri occhi. La sola nota negativa, é che eravamo l’unica associazione italiana presente. CONGRESSO PROVINCIALE. Il 22 aprile presso la sala dell’ATC Siena 18, si è svolta l’assemblea congressuale dell’URCA SENESE, dopo una breve introduzione del presidente uscente, che espone l’operato degli ultimi quattro anni, le difficoltà incontrate, le reticenze delle altre associazioni dopo il riconoscimento di URCA come associazione di porotezione ambientale, ci stiamo avviando verso la normalizzazione. Il comportamento corretto e leale che l’URCA Senese ha tenuto nei confronti degli altri, sta dando i suoi frutti, valutabili in termini di adesioni, oltre alla percezione di un comportamento diverso che gli altri assumono nei nostri confronti. Responsabili dei Nuclei Cani da Traccia: Tatini Alessandro e Rughetti Romolo; Addetto alla Comunicazione: Greci Enrico. Ingresso alla fiera di Salisburgo. La gestione del territorio attraversa un periodo particolarmente difficile, le conseguenze della crisi economica si riflettono anche nel mondo venatorio, amplificando quei problemi gestionali che fino ad oggi eravamo riusciti a tenere i ombra. Il consistente aumento del numero degli ungulati e del cinghiale in particolare, il raddoppio del prezzo dei prodotti agricoli e le conseguenti aumentate richieste dei rimborsi danni da parte degli agricoltori, stanno mettendo arischio i bilanci e la sopravvivenza degli ATC. Per uscire dalla crisi, ci auguriamo che gli enti locali e le associazioni venatorie intendano dimostrare di saper prendere quelle decisioni politiche anche impopolari “se necessario” che fino ad oggi non hanno voluto affrontare. La storia c’insegna che la politica del non decidere, anche se al momento può nascondere alcuni problemi, nel lungo periodo certamente non paga. L’URCA se chiamata, sarà disponibile a collaborare. Dopo alcuni interventi, la presentzione e l’approvazione del bilancio consuntivo, l’assemblea apre un’ampia discussione su lo stato dell’URCA in provincia di Siena, il raffronto con le altre province della Toscana e le iniziative da prendere per garantire una maggiore presenza e operatività nel territorio. Iniziano le procedure per l’elezione del nuovo consiglio porovinciale. L’assemblea elegge i seguenti consiglieri: Masini Loriano, Tanzini Fiorenzo, Semplici Alessandro, Bellacci Sergio, Tatini Alessandro, Rughetti Romolo, Greci Enrico, Saveri Lanfranco, Topini Maurizio, Nenzi Piero, Tortoli Silvano e Debolini Silvio. Il Cosiglio provinciale appena eletto si riunisce ed elegge le cariche istituzionali. Presidente provinciale dell’URCASENESE: Loriano Masini; Vice Presidenti: Semplici Alessandro e Tanzini Fiorenzo; Segretario: Sergio Bellacci; ASSEBLEA CONGRESSUALE DELL’URCA REGIONALE Il 31 maggio presso la sede dell’URCA di Arezzo alle ore 15,00 iniziano i lavori dell’assemblea regionale, il Presidente uscente Romano Zampi, introduce all’assemblea, ricorda il lavoro svolto nei quattro anni e raccomanda una particolare attenzione al tesseramento 2008, perché é da quello che saranno eletti i delegati che andranno a far parte del Congresso nazionale previsto per il 2009. Dopo i convenevoli di rito, si apre il dibattito. Le strutture provinciali sono invitate ad un coordinamento più efficiente orientato a strategie comuni per diminuire le differenze gestionali ed aumentare la nostra incisività presso gli enti locali. A livello nazionale un buon numero di cacciatori delle Alpi si sono svincolati dall’UNCZA e chiedono di aderire alla nostra Associazione. Lo statuto di URCA Nazionale non ci consente di accettare cacciatori delle Alpi ed una tale richiesta ci pone non pochi problemi anche rispetto ai rapporti bilaterali esistenti con UNCZA. Sarà comunque necessario non sottovalutare il fenomeno, anche alla luce del fatto che UNCZA ha aperto alcune sezioni in zona appenninica, in Lombardia e Liguria. Stand dell’URCA all’interno dei padiglioni Fiera. La proposta di istituire la figura del socio sostenitore è sicuramente positiva e può portare sensibili vantaggi, va comunque chiarito che il socio sostenitore è di competenza essenzialmente provinciale, mentre URCA Regionale e Nazionale possono godere dei relativi benefici solo dal punto di vista numerico, certamente non economico. Tra gli obbiettivi da raggiungere, l’istituzione a livello nazionale di due organismi: 2 La “SCUOLA NAZIONALE DI GESTIONE FAUNISTICA” ed il “REGISTRO NAZIONALE DEI CACCIATORI DI SELEZIONE”. La prima che certifica la validità dei processi formativi dei cacciatori, effettuati dalle singole Province sulla base dei deliberati del Comitato Tecnico-Scientifico di URCA Nazionale e delle indicazioni impartite dall’ INFS. Il secondo, iscrive tutti i cacciatori che sono stati abilitati con percorsi formativi riconosciuti dalla prima. Attestato del Premio All’URCA di Arezzo. internazionale CIC consegnato Negli interventi, a causa delle differenti esigenze territoriali, il grado di avanzamento gestionale raggiunto e le abitudini locali, emergono notevoli differenze gestionali fra le varie province, che anche con la buona volontà, saranno difficilmente omogeneizzate nei brevi periodi. Partendo dalla provincia di Arezzo, dove la gestione è presa come esempio da seguire, tanto da meritarsi il premio internazionale C.I.C, per la gestione ambientale, dove l’URCA gestisce di fatto la caccia di selezione per conto dell’Amministrazione provinciale, passando per Lucca dove i selecontrollori, dopo avere eseguito tutte le opere di monitoraggio, per protesta, a sostegno dell’etica gestionale e a salvaguardia della caccia di selezione, hanno rinunciato ad effettuare i prelievi. Nella Provincia di Livorno, il Presidente Paperini lamenta il metodo di gestione e l’abbattimento delle specie in esubero presenti nelle Riserve Naturali e Parchi Regionali. Nell’isola d’Elba sono stati abbattuti un numero imprecisato di mufloni esclusivamente dagli organi di polizia provinciale, usando armi ad anima liscia e munizioni spezzate, con il risultato che potete immaginare. Nell’isola di Capraia, l’aumento incontrollato degli ungulati sta causando notevoli problemi ambientali. La riproduzione in consaguineità della fauna é causa di modifiche morfologiche delle razze. Dopo innumerevoli proteste da parte dei residenti, gli amministratori provinciali hanno deciso di porre rimedio attraverso il controllo numerico delle specie. Gli abbattimenti saranno effettuati dai nove Selecontrollori residenti sull’isola e dai cacciatori di selezione della provincia di Livorno che hanno scelto di praticare l’opzione “D” i quali dovranno anche sostenere le spese necessarie al finanziamento delle opere di monitoraggio. Alcuni cacciatori della stessa provincia, di discutibile profilo culturale, con l’assenso di qualche dirigente di un’associazione venatoria, tornano su un argomento che credevamo ormai archiviato. Chiedono la posssibilità di istituire alcune zone anche a carattere sperimentale, dove sia poossibile esercitare la caccia ai Cervidi e Bovidi con il metodo delle battute, utilizzando i cani da seguita. Servendosi anche di amicizie particolari e forzature di politici compiacenti. Nella Provincia di Siena, la gestione del territorio é molto articolata, negli anni, si é creato un patrimonio faunistico di rilievo, assistiamo ad un aumento degli ungulati e in particolare dei Cinghiali, i quali sono causa di danni all’agricoltura. La conflittualità creatasi con il mondo agricolo, con altri tipi di caccia, nonchè in alcune realtà prettamente locali anche con le popolazioni residenti. I danni causati, all’agricoltura, il consistente aumento del costo dei prodotti agricoli, le aumentate richieste dei rimborsi da parte degli agricoltori, mettono in seria difficoltà i bilanci degli ATC. Se non ci sarà un maggiore impegno politico, la capacità delle Associazioni Venatorie di riprendere un dialogo costruttivo con i propri associati e con tutte le parti interessate, rivedere il rapporto con le Associazioni Agricole e soprattutto la volontà di risolvere il problema, si creerà una situazione che in futuro sarà difficilmente sostenibile. L’Assemblea congressuale, prosegue con l’elezione dei consiglieri, i quali, a sua volta eleggono: Presidente Regionale; Romano Zampi. Vice Presidenti; Paolo Vieri di Firenze; Carlo Ballerini di Grosseto e Andrea Vaghetti di Pisa. Segretario; Loriano Masini. 3 ASSEMBLEA NAZIONALE Domenica 8 giugno; Presso l’Hotel President a Salice Terme ( Pavia ), alla presenza di numerose personalità del settore e gli organi di stampa, si è svolta l’Assemblea di URCA Nazionale. Dopo i convenevoli di rito, l’introduzione del Presidente Antonio Drovandi, il saluto del rappresentante CIC per l’Italia e di altre personalità, si accede a un proficuo e brillante dibattito. Visto che gran parte degli argomenti trattati sono gli stessi del congresso Regionale, non staremo a riperci. Durante i lavori, Il sig. Francesco Corrà dirigente Swarovski Optik per l’Italia, illustra le fasi più importanti dell’accordo con URCA. Il successo del concorso, è andato oltre le più rosee aspettative, in tempi da record sono arrivate alla sede Swarovski Optik di Verona, quasi quattromila tessere, quattrocento delle quali sono state escluse dall’estrazione perché non firmate e quindi prive dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali. Alla presenza di un notaio, si procede all’estrazione e all’assegnazione degli ambiti premi messi a disposizione, purtroppo la fortuna non ci ha aiutato, in quanto non é stato estratto nessun associato all’URCA SENESE. Sono estratti i seguenti fortunati: Il Presidente Nazionale dell’URCA Antonio Drovandi e il dirigente Swarovski Optik per l’Italia Francesco Corrà, durante l’estrazione dei premi in palio per i tesserati URCA. Vince il 1° premio consistente in un cannocchiale da puntamento Swarovski Z6i 2-12x50, il sig. Staderini Fabrizio di Arezzo; il 2° premio, consistente in un cannocchiale Z6i 1-6x24 va al sig. Chiarini Gianfranco di Arezzo; il 3° premio, un binocolo Swarovski EL 8,5x42, va al sig. Migliorati Silvano, Città di castello; il 4° premio, un bonocolo Habicht 7x42 è assegnato al sig. Mazzeschi carlo di Montevarchi, mentre il 5° ed ultimo premio, un binocolo Tyrol 8x20 è andato al sig. Lama Francesco di Montagnana ( TN ) ma che esercita la caccia di selezione in provincia di Lucca. Dopo la consegna dei premi, i ringraziamenti e i saluti di rito e un buon pranzo, ci congediamo, augurandoci che il rapporto instaurato tra URCA e Swarovski potrà continuare anche in futuro. Stand dell’URCA alla Fiera di Salisburgo. FESTA DEL CACCIATORE Nei giorni 6, 7 e 8 giugno a Poggibonsi si è svolta la festa del cacciatore. Nello spazio degli impianti sportivi erano allestiti numerosi stand a supporto della manifestazione e dell’informazione. L’URCA SENESE era presente con una piccola mostra tofeistica, fotografie, gadget e materiale informativo, grazie all’amico Alessandro Semplici e un suo collaboratore che si sono impegnati nell’allestimento, e nella presenza dei tre giorni. Nell’occasione, anche perché il tutto si è svolto in un clima distensivo, abbiamo avuto la possibilita di riallacciare i rapporti con qualche Associazione che fino ad oggi senza conoscerne il motivo, si erano dimostrati reticenti. Per il futuro ci auguriamo di poter creare le condizioni favorevoli affinché si potrà riprendere il dialogo e di proseguire su percorsi comuni condivisibili, tanto utili alla gestione, che raramente come in questo periodo sente la necessità. Abbiamo apprezzato, il convegno del venerdì pomeriggio improntato sulla gestione e le problematiche ad essa collegate. Sono emerse proposte interessanti sia dalle Associazioni presenti come F.I.D.C. e ARCI Caccia, ma soprattutto abbiamo notato un certo interesse a recepirle da parte del Dirigente Regionale alla caccia e dal nostro Assessore all’Agricoltura sig. Claudio Galletti. Le intenzioni sono state apprezzate soprattutto dal nutrito pubblico presente e ci auguriamo tutti, che ciò abbia un seguito, che a breve, ci consenta di godere dei risultati provenienti dalle promesse che almeno in parte saranno realizzate e auguriamo quindi, a tutti coloro che si impegneranno nel difficile compito della gestione, un proficuo lavoro. 4 URCA SENESE e C.P.C.S.O. PROVINCIALE Per oltre un decennio, la gestione del territorio e la caccia di selezione in particolare, in provincia di Siena è stata motivo di orgoglio, da parte degli amministratori, Associazioni Venatorie e gli stessi cacciatori, condivisa anche da alcune Associazioni ambientaliste, praticata da cacciatori specializzati attraverso una gestione programmata sotto il diretto controllo dell’INFS, tramite il protocollo d’intesa e sostenuta dai più grandi luminari del momdo scientifico. Questo sistema ha consentito di creare un patrimonio di Cervidi e Bovidi apprezzabile, tanto che, cacciare nei nostri ATC è diventata l’aspirazione di alcune migliaia di cacciatori provenienti da altre regioni. Le Associazioni Venatorie, stanno mettendo a punto alcune proposte, da presentare all’Amministrazione Provinciale e Regionale, considerate necessarie per risolvere questi problemi. Di seguito elenchiamo le più importanti: Aumentare attraverso la modifica della L.R. 3/94 fino al triplo dell’attuale quota d’iscrizione agli ATC senesi, per i cacciatori provenienti da altre Regioni e dare la possibilità alle province di stabilire la quota di accesso per i cacciatori residenti, con la possibilità di valorizzare le prestazioni d’opera. Chiedere alla Regione Toscana di farsi promotrice presso il ministero delle finanze per l’ottenimento del 50% delle quote versate dai cacciatori per la concessione governativa, già prevista per legge e dal 2001 mai concessa. Toglire l’obbligatorietà di segnare le giornate di caccia sul tesserino regionale per i cacciatori di selezione, utilizzando solo il libretto delle uscite, nei periodi dal 1° agosto al terzo sabato di settembre e dal 1° febbraio al 15 marzo. Dipinto di Roberto Bianchi. Negli ultimi anni notiamo con preoccupazione il tentativo da parte dei midia di sminuirne l’importanza, attraverso la criminalizzazione della specie Capriolo, facendola apparire più come un problema da affrontare, anziché un’importante risorsa da gestire. L’aumento degli ungulati, e del cinghiale in particolare, avvenuto in questi ultimi anni attraverso l’attuale metodo di gestione, considerando che, una consistente parte del territorio è costituito da Riserve, Parchi Naturali, ZRC, ZRV, AFV, Fondi Chiusi ecc. Non soggetti alla gestione programmata, servono da rifugio alla selvaggina nei periodi di caccia, con l’impossibilità di controllarne la consistenza. Il conseguente aumento dei danni provocati all’agricoltura e l’aumentato costo dei prodotti agricoli, oltre ai continui ricorsi al TAR da parte della L.A.V. per bloccare i contenimenti numerici praticati in ART. 37, con le risorse disponibili, ferme a oltre dieci anni fa, nonostante l’impegno dei cacciatori di portare a termine i piani di prelievo e a fornire mano d’opera volontaria per la prevenzione danni, gli ATC, sono in difficoltà con i bilanci. Le attuali risorse non sono più in grado di sostenere le strutture gestionali fino ad oggi costruite. Per risolvere il problema, servono interventi strutturali e soprattutto la volontà politica di attuarli. Concedere la prova dei cani in un periodo più ristretto e solo ai residenti. L’obbligo per i gestori di aree protette a qualsiasi titolo, comprese le Riserve e Parchi Naturali, di redigere un piano di gestione degli ungulati, calcolato attraverso censimenti ed altre opere di monitoraggio, in accordo con l’Amministrazione provinciale, con l’obbiettivo di raggiungere gli scopi prefissati. Un particolare del Campionato internaziomale di Tassidemia durante la fiera di Salisburgo. Abolire l’Opzione “D” Ungulati che non ha portato benefici, ma solo motivi di conflittualità fra gli stessi cacciatori. 5 Riconsiderare gli accordi con le Associazioni Agricole, inzieme ai tanti diritti, dovranno assumere anche qualche dovere. La possibilità per gli agenti di vigilanza incaricati per la realizzazione degli interventi di contenimento ai Cervidi e Bovidi, effettuati in art. 37 di partecipare agli abbattimenti, purché abilitati alla caccia di Selezione. L’URCA SENESE e il C.P.C.S.O condividono le proposte sopra elencate e crediamo che esistano le condizioni per la presentazione di un unico documento condiviso. Non condividiamo: Per far fronte alle emergenze di bilancio, chiedere dei costi aggiuntivi, ai cacciatori di selezione e gli iscritti alle squadre del cinghiale nell’ATC 17. E poi; perché solo ai cacciatori di ungulati, quando i danni sono causati anche se in percentuali diverse da tutta la selvaggina, anche quella non cacciabile? Una simile iniziativa, pensiamo che non risolverà i problemi economici, ma servirà ad aumentare la divisione fra le varie categorie di cacciatori, prealtro gia esistenti. Non condividiamo: La scelta di chiedere ai cacciatori di partecipare con un contributo ai costi di gestione delle singole specie, anche se già previsto nella L.R. 3/94 e nel disciplinare provinciale per la gestione dei Cervidi e Bovidi, ma fino ad oggi mai applicata. Le esperienze del passato, c’insegnano che scelte di questo tipo nel tempo non pagano, perché oltre a non risolvere i problemi, non sarebbero accettate e comprese dalla base. Tuttavia: L’URCA SENESE e il C.P.C.S.O PROVINCIALE, consapevoli delle difficoltà gestionali, non intende sottrarsi dall’assumesi le proprie responsabilità di decidere, anche se, dalle consultazioni con i rappresentanti dei cacciatori di selezione, forse non consapevoli fino in fondo della gravità, non hanno dimostrato di accettare con entusiasmo, ma, che per un senso di solidarietà e di unità, ci sentiamo di sostenere. Se non sarà possibile la copertura finaziaria da parte dell’Amministrazione Provinciale, prponiamo la costruzione di un fondo cassa straordinario a livello provinciale, tramite un contributo una-tantum di tutti i cacciatori di ungulati iscritti agli ATC Senesi, necessario per fronteggiare le emergenze economiche esclusivamente per la stagione venatoria 20082009, a condizioni che per il futuro sia garantito il necessario impegno politico, a risolvere i problemi di gestione, possibilmente attraverso la considerazione delle proposte sopra elencate. COMUNICAZIONI DEL C.P.C.S.O. PROVINCIALE Poco prima dell’apertura della caccia di selezione primaverile, il CPCSO fu informato dall’ATC 18 che per quest’anno veniva concesso l’abbattimento di caprioli, daini e cinghiali nelle ZRC e ZRV in articolo 37. Ci fu chiesto un parere ma soprattutto un impegno, perché i piani d’abbattimento erano piuttosto elevati e organizzare l’articolo 37, in contemporanea con la caccia normale, rappresentava un dispendio di tempi ed energie a dir poco preoccupante. La zona particolarmente problematica per densità di ungulati registrata era la zona intorno a Siena, dove i caprioli in particolare, incominciano a diventare abitanti indesiderati da chi vuole coltivare un orto o quant’altro. Vi garantisco che l’organizzazione di tale evento non fu leggero, si decise di usare gli arcieri nei luoghi ove il boato di una carabina sarebbe stato traumatico, quindi sopralluoghi con gli addetti, sottozone decise e cartografate con punti tiro, riunioni di carattere gestionistico, ritrovi con le guardie ecc. ecc. Si organizzò un incontro con i responsabili delle riserve stesse, perché ci venissero indicati i punti sparo, e si chiese che ci venissero indicati i proprietari dei fondi che richiedevano i danni, 6 onde evitare chi invece preferiva la presenza degli ungulati a quella dei cacciatori. Inoltre si richiese che l’Amministrazione Provinciale indicasse nella delibera, che minimo il 50 % del cacciato fosse donato a chi all’interno della struttura ne faceva richiesta, per quanto ne so io, non fu portato un etto di ciccio a casa. Durante la pianificazione dell’intervento, si suppose che l’impatto mediatico dell’evento poteva essere distorto e strumentalizzato, e quindi si operò con cautela, cercando di tamponare ogni eventuale fuga di notizie. Probabilmente non riuscimmo nell’intento, diciamo pure così, perché appena qualche giorno dopo le prime uscite, esattamente in data 22/02/2008, venne pubblicato un articolo sulla Nazione, dove si vociferava di un fantomatico doppio esposto, sindaco e prefetto, sollevato da un gruppo di cittadini indignati. Ovviamente tutto quello che era riportato lo era in modo distorto, stragi di caprioli alle porte di Siena, l’arco usato come modo per aggirare le norme di sicurezza, censimenti fatti esclusivamente da cacciatori assetati di sangue ecc. ecc, soprattutto senza dare menzione delle richieste danni, gli incidenti stradali e le continue lamentele a cui l’ATC doveva rispondere. Subito io scrissi una lettera a nome del CPCSO, e altrettanto fece il Pianigiani Francesco a nome dell’ ATC, le quali furono pubblicate parzialmente il giorno dopo, comunque specificando alcuni punti, come quello dei danni e del tentativo delle catture, tentate in precedenza ma fallite miseramente. Però nessuno degli addetti ai lavori oltre a noi, sollevò un solo fiato di protesta contro un ennesimo attacco sconsiderato; ma le associazioni venatorie non dovrebbero tutelarci? Non fu spesa una sola parola da nessuno, ma si continuò ad operare, senza venir più disturbati dagli organi di stampa, la faziosità dei quali risultò netta quando si venne a sapere che l’esposto sbandierato nell’articolo non era neppure stato fatto. Dopo appena qualche giorno, scatta una sospensione. La LAV ha fatto ricorso al TAR! Rapido giro di telefonate, ci informiamo e siamo sicuri di avere le carte in regola, quindi aspettiamo fiduciosi che il TAR si pronunci in modo positivo verso di noi. Tanto fiduciosi, che a una mia telefonata di lamentela per l’immobilismo della mia Associazione venatoria, mi fu risposto dal presidente che si aspettava la pronuncia a noi favorevole, per poi scatenare la risposta giornalistica. Ma il 27/03/2008, a tre giorni dallo scadere del decreto, la sentenza del TAR accoglie le rimostranze della LAV, con due motivazioni assurde e a mio giudizio anche molto pericolose, cito testualmente: _Mancata acquisizione del parere dell’INFS _Per gli abbattimenti del cinghiale in particolare (quindi non solo per lui), non esisterebbero motivazioni sufficienti. Dopo aver letto quanto sentenziava il TAR, mi aspettavo che l’Amministrazione Provinciale, certa di aver operato nel giusto, impugnasse tale sentenza per risolverla a proprio favore. Ma purtroppo venni a sapere che il portavoce della provincia aveva dichiarato inopportuno un impegno legale, perché avrebbe riguardato solo tre giorni di caccia. Ora io credo che il punto focale da ribadire non erano i giorni dell’intervento che restavano, ma sottolineare un principio di ragione che ci avrebbe riguardato anche negli anni a venire. Probabilmente, e questa è una riflessione personale, qualche pecca amministrativa c’era. Non pago di quanto seppi, io ancora fiducioso nel mondo venatorio, a nome del CPCSO provinciale, convocai una riunione, con i fatti suddetti all’ordine del giorno, chiamando in causa quanti, a mio giudizio, dovevano essere perplessi quanto me: associazioni venatorie, agricoltori, cpcso della 17 e 19, associazioni ambientaliste ecc. Credendo un interesse per lo meno simile al mio, fu mio stupore la quasi completa diserzione alla riunione di gran parte degli organi da me invitati. La riunione finì per essere una chiacchierata fra amici, e anche una sentenza così assurda e penalizzante per il mondo venatorio è passata in archivio, senza che nessuno che conta un po’ più di me, ma soprattutto che dovrebbe 7 rappresentarmi, pare si sia accorto della gravità della cosa. Una sentenza che ,a leggerla bene ,mette dei seri picchetti anche per interventi futuri; e contro la quale, credo , i primi a doversi scagliare dovrebbero essere gli agricoltori, in quanto tocca le loro tasche, i quali , ho visto che sono ben capaci di fare tuoni e fulmini quando lo vogliono. Una sentenza che non può essere archiviata a cuor leggero, perché non giusta e colpisce tutto il mondo venatorio, infatti dobbiamo finirla di pensare che ciò che non ci riguarda in prima persona non ci tocca. SEMPLICI ALESSANDRO ANCORA LAMENTELE È con estremo dispiacere, che , ancora dopo anni di battaglie e chiarimenti, mi accorgo che l’ignoranza e i preconcetti, fanno da padroni. E lo fanno, questo è ben più grave, ai tavoli di concertazione, dove si presume, ci dovrebbero stare le persone più aperte e informate del mondo venatorio. Quando vedi che mesi di lavoro vengono vanificati e compromessi solo dal fatto che l’idea che cerchi di spiegare è rifiutata a priori solo per il motivo che a proporla sia l’URCA invece di un qualsivoglia partito o qualsivoglia associazione venatoria, ti cascano le braccia e ti senti un povero sciocco. Il credere che l’impegno che ogni nostro tesserato immette in questa passione sia solo mirato a strappare una tessera in più o un riconoscimento politico, deriva dal fatto che ormai da anni tutti in questo mondo si comportano in questo modo, e allora non credono possibile che qualcuno possa farlo in modo diverso. Quando lo scontro dialettale non si sposta dal fatto del perché devo essere d’accordo con l’URCA? Perché ci siete venuti? Perché ti devo ascoltare? Senza invece portare argomenti a confronto, e senza nemmeno cercare di capire di che cosa si parla, ti accorgi che vengono a mancare gli interlocutori, e ti accorgi di aver solo perso tempo ancora una volta. Deve entrare in testa a tutti, che non c’è caccia di selezione senza URCA, nessuno ha niente da temere e soprattutto tutti devono capire cosa è l’URCA: un’associazione che difende e valorizza la caccia di selezione, di QUALUNQUE COLORE SIA e di QUALUNQUE TESSERA ABBIA!!!!!!!! Questo è l’URCA, prima si capisce meglio è. E’ umiliante doversi confrontare di continuo con persone che per punto preso ti considerano al loro stesso modo, cioè dei politici pronti a calpestare tutto e tutti pur di mettere a segno u n risultato. Vi prego ascoltateci! Il saper ascoltare è il primo segno di intelligenza. SEMPLICI ALESSANDRO CORSO DI ABILITAZIONE ALL’USO DEL CANE DA TRACCIA Nel mese di febbraio 2008 l’URCA Senese ha inviato all’Amministrazione Provinciale la lista degli iscritti e la richiesta di autirizzazione al corso, ci siamo anche preoccupati di verificare saltuariamente presso l’Ufficio Risorse Faunistiche di sollecitare la concessione dei permessi, purtroppo a causa del carico di lavoro che la stessa Amministrazione ha dovuto affrontare, soprattutto per la serie di ricorsi al Tar contro gli abbattimenti in Art. 37 da parte della Lav, non sono ancora stati in grado prendere in considerazione, ma confidiamo che sarà fatto non appena sarà possibile, ci scusiamo pertanto con gli iscritti per il ritardo. RINGRAZIAMENTI: I giorni 6/7/8 di Giugno, si tenne la festa del cacciatore a Poggibonsi. L’URCA era presente con uno stand e una piccola mostra trofeistica. Non posso fare a meno di ringraziare il nostro associato REMO TALLURI detto RUBINO, il quale, oltre a fornire gran parte dei trofei esposti, essendo uno dei più esperti cacciatori di selezione che io conosca, ha montato, presidiato e curato lo stand per tutti i tre giorni, senza nessuna lamentela, ma anzi con una tale passione e generosità davvero invidiabili. Un altro ringraziamento, va al nostro associato ANTONIO MORI, che, in quanto a generosità, non ha da invidiare niente a nessuno. Nel suo distretto usa festeggiare la fine della stagione venatoria con una cena alla quale io ero invitato. Ebbene Antonio ha fatto gentilmente dono di un centinaio di tordi, cucinati mirabilmente insieme a salsicce e maiale, che hanno allietato i nostri palati in modo ividiabile. Un grazie di cuore da parte dell’URCA. SEMPLICI ALESSANDRO 8