GLI STRUMENTI DI PAGAMENTO Capitolo 2 di Strumenti Finanziari e Creditizi • Concetto di moneta: tutto ciò che è generalmente accettato come mezzo di pagamento di beni e servizi e come strumento per l’estinzione dei debiti pecuniari, trasferibile con facilità a costi minimi. • Passaggio dall’economia di baratto all’economia monetaria. • Vari tipi di moneta: moneta-merce, moneta-segno, (monetalegale, moneta bancaria, moneta elettronica) 1. intermediario degli scambi (mezzo di scambio), • Funzioni della moneta: 2. unità di conto, 3. riserva di valore. MONETA STRUMENTI - ◦ Costituita dai mezzi di pagamento generalmente accettati dagli operatori di un sistema economico; ◦ Utilizzata per l’estinzione dei debiti pecuniari; ◦ Trasferibile con facilità a costi minimi. - - di PAGAMENTO Surrogati, sostituti temporanei della moneta accettati nel regolamento degli scambi; Ritardano l’esborso monetario ad un momento successivo alla conclusione dello scambio (generando un rischio di credito) Strumenti fiduciari messi a disposizione dagli intermediari (assegni, carte di pagamento) PROCEDURE di PAGAMENTO - Sistemi di trasferimento della titolarità - della moneta, trasferiscono disponibilità già esistenti Non comportano l’insorgere del rischio di credito (bonifici, vaglia postali…) In Italia l’uso del contante è ancora predominante Anche se il numero di operazioni pro capite effettuate con strumenti elettronici ha mostrato un incremento nel corso degli ultimi anni, esso è ancora al di sotto della media dei paesi europei Oltre a facilitare e rendere più veloci gli scambi, la diffusione degli strumenti di pagamento elettronici implica anche importanti risparmi in termini di costi per l’intera società Il decreto Salva Italia del 6 dicembre 2011 ha imposto un limite quantitativo ai pagamenti in contanti e all’uso dei titoli al portatore “E’ vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, quando il valore oggetto di trasferimento, è complessivamente pari o superiore a euro mille”. Il divieto è valido anche per il valore di emissione di assegni bancari e postali, assegni circolari, vaglia postali e cambiali. In caso di superamento dei 1000 euro, in questi casi è necessario indicare nome o ragione sociale del beneficiario e la clausola non trasferibile. L’obiettivo è quello di ridurre le transazioni in contanti e promuovere l’utilizzo di strumenti che garantiscano la tracciabilità dei pagamenti a contrasto di fenomeni di evasione, riciclaggio, finanziamento del terrorismo La Banca d’Italia, ha stimato che “si potrebbe risparmiare lo 0,3% del Pil se solo si colmasse il differenziale che ancora separa l’Italia dai paesi europei più evoluti nell’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, riducendo l’uso del contante e quindi anche i suoi costi sociali, di produzione e di gestione” . Il decreto Sviluppo Bis prevede che da gennaio 2014 i commercianti e i professionisti saranno obbligati ad accettare i pagamenti elettronici, accettazione che per ora è solo facoltativa. Sono i veicoli attraverso i quali viene trasferita la moneta. Quali requisiti fondamentali devono possedere? Sicurezza • Smarrimento o Furto •Insolvenza •Frode Efficienza Rapidità Costi di -mantenimento della liquidità - custodia - trasferimento - informazione gestione degli incassi (trasferimento, custodia) Tempo intercorrente fra il momento in cui il pagante perde la disponibilità dei fondi e il momento in cui il beneficiario la acquista Accessibilità Facilità di accesso al mezzo di pagamento ◦ Titolo di credito a vista che incorpora la promessa di una banca di pagare una certa somma di denaro a favore di un beneficiario Per il beneficiario è ◦ sicuro (no rischio di mancato ◦ pagamento; in caso di smarrimento o sottrazione → procedura di ammortamento); economico (no costi di informazione/insolvenza e custodia) ◦ Emesso da banche a fronte di una copertura precostituita (versamento alla banca della somma corrispondente o utilizzo di fondi disponibili su conto corrente del debitore) Per il pagante è ◦ Non è necessario essere correntisti della banca ◦ Accessibile, universale ◦ economico (rilascio gratuito, costo di liquidità commisurato all’importo dell’assegno → pay before) Transazioni ravvicinate, non ricorrenti, di importo medio-alto, programmate Titolo di credito a vista mediante il quale un soggetto (traente), che ha fondi disponibili presso una banca, ordina a questa (trattaria) di pagare una certa somma di denaro all’ordine di un terzo (beneficiario); L’utilizzo presuppone 1. lo status di correntista 2. la sottoscrizione della convenzione di assegno 3. la possibilità di emettere assegni nei limiti della disponibilità di fondi presenti in conto Nell’ottica del beneficiario: ◦ Sicuro *? (rischio di mancata copertura; rischio di smarrimento o sottrazione, rischio di frode) ◦ Efficiente? (costi di informazione/ costi di recupero in caso di inadempimento, costi di utilizzo, legati alla tempistica di perfezionamento dell’operazione. (3-4 giorni valuta) Nell’ottica del pagante: ◦ Efficiente? (bassi costi di custodia; bassi costi di liquidità →pay now) Transazioni ravvicinate, non ricorrenti, di importo medio L’A/B va compilato in tutte le sue parti e deve in particolare riportare la: data e il luogo di emissione, l’importo in cifre e in lettere, la firma del traente, l’indicazione del beneficiario. L’assenza di una o più delle informazioni necessarie legittima la banca a rifiutarne il pagamento. L’istituto giuridico del protesto tutela dal rischio di mancato pagamento: La natura di titolo esecutivo dell’A/B consente di avviare immediatamente l’esecuzione forzata senza dover attendere la precostituzione di altro titolo idoneo ( costi e tempi di attesa per il recupero). Il beneficiario deve riscuotere l’assegno in tempi brevi per evitare di decadere dal diritto di far levare il protesto! Il procedimento di ammortamento preserva dal rischio di sottrazione o smarrimento del titolo: in tale caso il beneficiario può fare avviare tale procedura ottenendo l’annullamento dell’assegno smarrito o rubato da parte dell’autorità giudiziaria e la sostituzione con un duplicato. La Centrale di Allarme Interbancaria (CAI) rappresenta una cautela dal rischio di frode … La Centrale d'Allarme Interbancaria (CAI) è un archivio nazionale informatizzato operativo dal 2002 dove sono registrati i nominativi di tutti coloro che hanno emesso assegni senza autorizzazione o senza provvista. Tale banca dati, unica a livello nazionale e consultabile dalle banche e dagli uffici postali, consente di disporre di un efficace "filtro" per escludere dal sistema dei pagamenti i soggetti e i titoli a rischio. E’ un deterrente dagli utilizzi illeciti degli A/B: chi utilizza in modo anomalo gli A/B viene infatti censito nella CAI e sottoposto a una “revoca di sistema” (è interdetto dall’emissione di assegni bancari per un periodo di sei mesi e obbligato a restituire quelli non ancora utilizzati). I prenditori-beneficiari risultano così agevolati nel processo di acquisizione di informazioni circa la serietà delle controparti e si riducono i costi di informazione a loro carico. La CAI censisce: •le generalità di coloro che hanno emesso assegni bancari o postali senza autorizzazione o risultati anche in parte senza provvista; i dati relativi a questi assegni; i dati degli assegni non restituiti alle banche e agli uffici postali dopo la revoca dell'autorizzazione; i dati degli assegni di cui sia stato denunciato il furto o lo smarrimento; le generalità dei titolari di carte di pagamento a cui sia stata revocata l'autorizzazione all'utilizzo; i dati delle carte revocate, smarrite e rubate. Strumenti di pagamento che si presentano nella forma di tessere plastificate e che consentono al titolare di prelevare moneta e/o di effettuare acquisti presso gli esercizi commerciali convenzionati,tramite Internet e, talora, per via telefonica La tecnologia utilizzata è oggi tipicamente quella del microchip Si distinguono a seconda di: Funzione d’uso (carte di debito, carte di credito, carte pre-pagate) Emittente (bancarie, non bancarie) Categoria socio-economica della clientela beneficiaria (gold, classic, business…) Caratteristiche di utilizzo (personali, familiari, aziendali…) Momento in cui l’utilizzatore perde la disponibilità degli importi spesi o prelevati (pay later/pay now/pay before) Rilasciata da Banche e Poste ai correntisti, consente di • prelevare contanti (ATM) • effettuare acquisti presso gli esercizi commerciali convenzionati (POS) • eseguire operazioni bancarie elementari. Utilizzabile entro il saldo disponibile del conto e nel rispetto del plafond di utilizzo giornaliero e mensile; PIN Durata indeterminata • Bancomat e Pagobancomat Pagato (esercente) - Sicuro (no rischio di insolvenza, bassi rischi di frode) - Efficiente (no costi di informazione o di costi di recupero della somma a credito; canone per utilizzo POS, commissioni in % sulle transazioni) Pagante - Accessibile, non universale - Economico (bassi costi di custodia e di liquidità (pay now) ma → canone annuo, commissione sui prelievi oltre confine e sui prelievi effettuati presso ATM non appartenenti all’emittente) - Sicuro (basso rischio di frode carte “chip e PIN”; basso rischio in caso di smarrimento/furto “blocco”; però: rischio segnalazione CAI) Transazioni ravvicinate, non programmate, non ricorrenti, di importo medio Retro di una tipica carta di credito Logo dell'ente emittente Ologramma Card Security Code chip EMV Striscia per la firma Numero della carta di credito Data di scadenza Logo del circuito di pagamento Banda magnetica Nome del proprietario (es: Visa) Si presenta come una tessera plastificata, in genere dotata di microchip, sulla quale sono riportati alcuni dati… E’ emesso da banche/intermediari finanziari e soggetti non finanziari. I cardholder devono essere: maggiorenni, solvibili e titolari di un conto corrente Assolve sia a una funzione monetaria sia creditizia. Consente di effettuare prelievi (PIN) acquisti su Internet, via telefono e presso gli esercizi convenzionati beneficiando di un differimento temporale nel ciclo spesa-esborso. Limite mensile massimo di spesa Durata quadriennale Utilizzabile all’estero se l’emittente ha aderito ai circuiti internazionali di pagamento (VISA, Mastercard, Pagato -Sicuro? (non pone il rischio di insolvenza: è la società emittente la carta a rispondere dei pagamenti) - Economico? (merchant fee) Pagante - Comodo; Non Universale - Sicuro? (Rischi di variazione delle condizioni negoziali; rischio di smarrimento o furto della carta (blocco della carta - numero verde); rischio di essere segnalati alla CAI e subire la revoca dell’autorizzazione all’uso della carta in caso di uso irregolare (mancato rimborso) ; rischio di frode sulle transazioni on-line American Express, Diners). Rimborso in un’unica soluzione il mese successivo/rateale - Efficiente? (bassi costi di liquidità: pay later; quota annuale, spese relative all’estratto conto, interessi passivi nel caso di pagamenti rateizzati, commissioni sui prelievi di contante) Transazioni ravvicinate, non ricorrenti, di importo medio-alto, non programmate Il rischio di frode si ricollega al crimine consistente nel furto dei dettagli relativi alla carta di credito (nome del titolare, numero di carta, data di scadenza e il codice CVV). Tali dati possono essere acquisiti dal truffatore attraverso svariate tecniche tra cui : - hacking: violazione dei database di chi vende servizi o prodotti via Internet, per accedere ai numeri delle carte di credito immagazzinati - phishing: acquisizione dei dati tramite siti web o email costruiti ad hoc - boxing: acquisizione dei dati tramite sottrazione dell'estratto conto inviato al titolare o della carta stessa - trashing: i malviventi vanno alla caccia degli scontrini delle carte di credito che talvolta i possessori gettano via dopo un acquisto I dati vengono successivamente utilizzati per effettuare operazioni attraverso canali remoti, dove non è necessario presentare fisicamente la carta per concludere l'acquisto (internet, ordini telefonici o postali). La frode in ambiente "Card Not Present" è una delle più diffuse perchè: Il merchant non ha la possibilità di controllare le misure di sicurezza che determinano la genuinità di una carta (ologramma e altri elementi grafici). In assenza della firma e di un codice PIN diventa difficile determinare che chi usa la carta sia effettivamente il titolare Incorpora un certo ammontare di denaro e consente al titolare di prelevare moneta (PIN) fare acquisti presso gli esercizi commerciali convenzionati/internet E’ una carta a scalare che può essere - nominativa /anonima; - nazionale / internazionale; - ricaricabile/ usa e getta Emittenti: banche, Poste italiane, Istituti di moneta elettronica, Istituti di pagamento Nell’ottica del pagato è - Sicura (non pone il rischio di mancato pagamento quindi non comporta costi di informazione, modesti di frode) - Riduce il maneggio del contante - Può essere usata per impostare iniziative promozionali - Commissione all’emittente su ogni transazione Nell’ottica del pagante è - Comoda; Universale - Economica? (costo di liquidità: pay before; eventuali costi di attivazione, di ricarica, rimborso) Durata: due o tre anni - Sicura? (basso tasso di frode, possibilità Può essere a circuito chiuso o multiuso di blocco in caso di smarrimento o furto (numero verde) Transazioni ravvicinate, ricorrenti, di importo unitario contenuto e frequenti Grazie a microchip a radiofrequenza e l’innovativa tecnologia RFID, consentono di effettuare pagamenti semplicemente avvicinando la carta al lettore abilitato, senza che sia necessario inserirla fisicamente nel terminale, digitare codici segreti (come richiesto dalle tessere Bancomat) o firmare alcuno scontrino (come previsto dalle carte di credito). Sono veloci e sicure da usare In Italia sono in fase di start up/ progetti pilota (“paypass”, “paywave”), altrove già abbastanza diffuse (trasporti pubblici, pedaggi, parcheggi, biglietti per musei, ecc.). PayPass di Intesa Sanpaolo: avvicinandola al Pos abilitato essa consente di effettuare pagamenti in modalità contactless per importi fino a 25 euro; per transazioni di importo superiore la carta può essere utilizzata nelle modalità tradizionali e richiede quindi l’autenticazione dell’utente (inserimento PIN o firma). I telefoni cellulari sono un dispositivo ormai assai diffuso e capace di integrare una pluralità di applicazioni anche innovative Una volta provvisti della tecnologia Nfc (“near field communication”) possono consentire di effettuare micropagamenti di prossimità (di ottenere informazioni, effettuare operazioni bancarie, divengono uno strumento di identificazione e di abbonamento…) I pagamenti avvengono semplicemente avvicinando al terminale il telefono cellulare, cui risulta collegata una carta di pagamento. Soluzione rivolta in particolare ai giovani, ai soggetti che non hanno una stabile relazione col sistema bancario, agli emigrati (rimesse). Paypal è un’azienda californiana, attualmente leader mondiale nei pagamenti online (Gruppo eBay). Offre uno strumento di pagamento omonimo oggi disponibile in 190 paesi e assai utilizzato nel commercio elettronico. Per usarlo è sufficiente aprire un conto personale PayPal, registrandosi gratuitamente sul sito (questo è possibile inserendo i propri dati anagrafici e l’indirizzo email). L’utente, una volta registrato, deve collegare al proprio account una carta di pagamento o caricare fondi sull’e-wallet tramite bonifico bancario. I pagamenti possono infatti essere effettuati tramite il conto Paypal (se capiente), oppure tramite Postepay, carte di credito e carte prepagate. PayPal consente di fare acquisti in internet nei siti appartenenti al circuito (in modo sicuro e con la comodità di non dovere inserire i propri dati o gli estremi di una carta di credito) e di trasferire denaro in tutto il mondo. Le transazioni tramite Paypal sono gratuite per chi le esegue, mentre sono gravate da commissioni per chi riceve i pagamenti. PayPal Mobile consente di effettuare o ricevere pagamenti, inviare o ricevere denaro dal proprio conto tramite cellulare o con un semplice tocco dell’iPhone attraverso l’applicazione Bump. STRUMENTI CHE LASCIANO AL DEBITORE UN AMPIO MARGINE DI FLESSIBILITA’ ◦ Bonifico ◦ Mav STRUMENTI CHE OFFRONO AL CREDITORE UNA MAGGIORE CERTEZZA IN MERITO AL BUON FINE DELL’OPERAZIONE ◦ Ricevute Bancarie ◦ Rid Ordine di pagamento automatizzato disposto dal debitore (ordinante) a una banca a favore del creditore e regolato tramite addebito in conto o per cassa. La banca inoltra il bonifico alla banca del beneficiario, che gli comunica l’avvenuto accredito. Nell’ottica del pagato è - Sicuro (ordine di accredito originato dal debitore e perfezionato dalla banca solo previa verifica della disponibilità sul conto/versamento in contante) - Economico: no costi di informazione/insolvenza e custodia, eventuali possibili ritardi nell’accreditamento Nell’ottica del pagante è - Universale e accessibile (on line) disposto tramite sportello/canali telematici. - Efficiente (oneri ridotti → commissione, giorni valuta, spese del servizio) - Flessibile (no limiti di importo, utilizzabile per eseguire pagamenti sia in Italia sia all’estero) Transazioni programmabili, a distanza, non ricorrenti, di importo medio-alto E’ una procedura interbancaria di incasso delle ricevute bancarie (che sono quietanze di pagamento) Anziché prevedere il trasferimento cartaceo delle ricevute, con questa proceduta le banche si trasmettono i flussi elettronici ad esse relativi E’ un sistema di addebito non preautorizzato. Per accedere a tale servizio il creditore presenta le disposizioni per l’incasso alla propria banca (assuntrice), la quale le inoltra alla banca del debitore (domiciliataria). Questa, a sua volta, invia l’avviso di incasso al domicilio del debitore deve saldare il suo debito entro la data di scadenza convenuta, ottenendo la consegna della ricevuta cartacea presentate su supporto cartaceo, magnetico o telematico tramite la rete interbancaria Nell’ottica del pagato - consente una tempestiva segnalazione degli insoluti tramite messaggi elettronici (entro due giorni dalla scadenza) - è veloce nei tempi di esecuzione: in caso di buon fine, il beneficiario dispone della somma a suo credito il giorno successivo alla scadenza della Ri.Ba - è relativamente economico (commissioni per l’incasso di ciascun effetto presentato alla banca). Nell’ottica del pagante - comporta bassi costi di utilizzo (commissione da riconoscere alla banca), in particolare genera risparmi di tipo fiscale rispetto a soluzioni alternative (cambiali) Transazioni saltuarie, a distanza, di importo medio-alto E’ un servizio di incasso crediti offerto dalle banche (MAV bancari) o da Poste Italiane (MAV postali). Consiste in un avviso di pagamento (bollettino cartaceo di versamento) che la banca del creditore invia al debitore. Nell’ottica del pagato è - Sicuro? Incertezza d’esito (rischio di credito) - Veloce nei tempi di esecuzione (nel caso di buon fine, gli importi sono accreditati nella stessa giornata lavorativa e con la stessa valuta con cui le somme pervengono alla banca assuntrice Non è richiesta la domiciliazione del pagamento. Il MAV è pagabile presso - Economico? qualsiasi sportello bancario (sportello postale su richiami) nel caso dei MAV postali) e on line (commissioni di incasso, su insoluti, All’atto del pagamento, il debitore riceve la parte del bollettino di sua competenza debitamente quietanzata. Nell’ottica del pagante è In caso di mancato pagamento la banca assuntrice avvisa il creditore. - Economico - Comodo (servizio gratuito, risparmio di costi amministrativi e fiscali rispetto a soluzioni alternative) Transazioni programmate e ricorrenti. Adatto per la riscossione di crediti di sicura esigibilità (tasse universitarie, rette di mense scolastiche, quote condominiali…) E’ un servizio di addebito diretto preautorizzato offerto dalle banche. Nell’ottica del pagato è - Economico (commissioni di incasso su ciascun documento presentato ) Esiste nella versione ordinaria e veloce. Presuppone preventivi accordi tra creditore e debitore Il debitore dà un ordine permanente di addebito in conto corrente alla propria banca L’ordine è valido salvo revoca e nei limiti della disponibilità del conto. - Sicuro (il buon fine è favorito dall’esistenza di una delega permanente conferita volontariamente dal debitore, ma sono possibili ritardi/errata o mancata esecuzione dell’ordine di pagamento (per errori formali o per l’assenza di fondi sufficienti sul conto del debitore) Nell’ottica del pagante è - Comodo (consente di pagare disponendo l’addebito diretto e automatico del proprio conto, senza doversi recare materialmente in qualche posto). Transazioni programmate e ricorrenti, con scadenza predeterminata verso controparti abituali (pagamento utenze domestiche, pagamenti rateali o periodici, quali canoni di leasing, pagamento di quote di abbonamento, polizze assicurative). E’ uno strumento di pagamento “SEPA compliant” utile per disporre incassi all’interno dei paesi SEPA. Consente di addebitare in automatico il conto corrente del debitore, dietro mandato di pagamento concordato preventivamente tra creditore e debitore. Esiste nella versione business e nella variante destinata alle famiglie. Prevede: t la sottoscrizione di un mandato (cartaceo o elettronico) con il quale il debitore autorizza l’addebito del proprio conto; t l’invio della richiesta di incasso da parte del creditore alla propria banca nel rispetto di una precisa tempistica; t l’addebito della somma prestabilita sul conto del debitore alla scadenza t la necessità che i flussi di addebito riportino ogni volta tutti i dati del mandato; t il cliente beneficiario dispone delle somme incassate nella giornata di scadenza delle disposizioni. In caso di mancato pagamento, viene informato tempestivamente Transazioni programmate e ricorrenti /transazioni una tantum (c.d. operazioni one-off) . I BISOGNI DI INVESTIMENTO E GLI OBIETTIVI DELLE UNITÀ IN SURPLUS FINANZIARIO Cap. 4 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari) I datori di fondi (investitori) si trovano a dovere impiegare somme di denaro non immediatamente necessarie per l’acquisto di beni e servizi (eccesso di disponibilità monetarie) • per orizzonti temporali di durata variabile e comunque non sempre chiaramente identificabili a priori, • ricercando una remunerazione coerente rispetto al tempo di rinuncia all’utilizzo dei fondi e al rischio sopportato. Le decisioni finanziarie delle famiglie attengono a due aspetti principali: – quanta parte del reddito risparmiare, cioè accantonare e aggiungere allo stock di ricchezza; – come distribuire il proprio patrimonio netto tra attività reali (principalmente immobili ed oggetti d’arte), suscettibili di utilizzo diretto o destinate a produrre un reddito attività finanziarie La decisione di quanto consumare e quanto risparmiare è assunta di solito con riferimento all’intero arco di vita, con l’intento di allocare nel miglior modo possibile le risorse e stabilizzare i consumi nel corso del tempo, tenuto conto che l’età lavorativa è inferiore all’età complessiva (teoria del ciclo vitale). Ipotesi del ciclo vitale: gli individui pianificano le decisioni di consumo e di risparmio lungo l’intero arco di vita. ��Obiettivo: mantenere un desiderato livello di consumi durante tutto il ciclo vitale, dato il vincolo rappresentato dalla ricchezza iniziale e dal reddito. Due fasi: Età lavorativa: accumulo di risparmio bisogno di investimento. • Esigenza di trasferire potere d’acquisto nel futuro (per esigenze prevedibili o imprevedibili). Fase “post-lavorativa”: utilizzo del risparmio accumulato, pubblico (pensione pubblica) e privato (strumenti di investimento e previdenza). Il risparmio di ogni famiglia dipende dalla fase di vita attraversata da ciascun componente e, in particolar modo, dall’età e dall’occupazione dei singoli. Per cui una famiglia non sarà caratterizzata da un tasso di risparmio sempre costante nel tempo, in quanto questo tenderà a variare in funzione delle esigenze della famiglia stessa e del ciclo di vita dei suoi componenti. Le unità in surplus possono dunque investire in AR e in AF; noi ci concentriamo solo su quest’ultime e sulle relative logiche di valutazione La scelta di come comporre il portafoglio di attività finanziarie è basata sulle preferenze di ciascuno, soggettive. I fattori determinanti sono il • grado di avversione/propensione al rischio e • l’orizzonte temporale di investimento Le variabili socio-demografiche che più influiscono sulla decisione sono l’età, la ricchezza complessiva (all’aumentare di essa si scelgono combinazioni rischio-rendimento più alte), il grado di conoscenza economica (quanto più sofisticato è lo strumento, tanto maggiore deve essere la capacità di valutare in itinere la dinamica di rischio/rendimento che lo connota). In linea generale un investitore si pone due principali finalità: o conseguire un incremento della propria ricchezza finanziaria nel tempo conseguire un rendimento o mantenere inalterata la ricchezza a fronte di possibili scenari futuri (i cosiddetti stati di natura) che potrebbero modificarne il valore limitare/eliminare un rischio La prospettiva del rischio/rendimento, peraltro, non esaurisce necessariamente le determinanti della funzione obiettivo dell’investitore. Possono ad esempio esservi altri obiettivi, come l’esigenza di disporre dei diritti garantiti da alcune attività finanziarie o di favorire lo sviluppo di determinati tipi di investimento di carattere etico o sociale. Esistono dunque una molteplicità di contratti finanziari, ognuno dei quali ha caratteristiche tecniche specifiche. Valuta di denominazione Natura dell’emittente Durata contrattuale Taglio Rapporto sottostante (partecipazione o credito) Modalità di esecuzione delle prestazioni: Condizioni di erogazione/emissione; Condizioni di rimborso Tipo e natura della remunerazione Trattamento fiscale Facoltà o opzioni di prestazioni alternative Queste caratteristiche tecniche devono essere comprese nelle loro implicazioni economiche e agganciate alle caratteristiche del fabbisogno di investimento che il soggetto esprime. Le caratteristiche tecniche che differenziano i diversi strumenti di investimento sono dunque: Valuta di denominazione Natura dell’emittente Durata contrattuale Negoziabilità Modalità di esecuzione delle prestazioni moneta in cui è espresso il rapporto negoziale (rischio di cambio) qualifica il tipo di debitore e fornisce una prima indicazione sul rischio di rimborso/di credito durata formale prevista (può essere indeterminata – azioni, AF a vista – o determinata (BT, MT, LT). Dovrebbe essere coerente con l’orizzonte temporale di investimento dell’investitore esistenza di mercati organizzati che consentono di svincolare la durata del finanziamento per l’emittente dalla durata dell’investimento per l’investitore condizioni di erogazione/emissione; condizioni di rimborso; tipo e natura della remunerazione Esse definiscono le specifiche conseguenze economiche (rendimento / rischio / liquidità) dell’investimento I due argomenti principali che animano la funzione obiettivo di un investitore sono: Rendimento Esprime il risultato economico dell’operazione redditività (per convenzione si esprime in termini percentuali e su base annua - è un indicatore) Rischio È legato all’impossibilità di prevedere con certezza il risultato economico dell’operazione d’investimento ed è espressione della variabilità del rendimento grado di incertezza della attività finanziaria Proviamo a calcolare il rendimento di questa attività finanziarie con il seguente profilo finanziario 0 1 anno Ad esempio i titoli zero coupon (senza cedola) o un deposito vincolato Quanto rende? Semplificando: r = (VN – PE)/PE … Immaginate che a un datore di fondi venga offerto di investire, alternativamente, - nel titolo A che rende il 20% O - nel titolo B che rende il 5% Per quale pensate che opterà? In un approccio strettamente razionale, è necessario scegliere gli investimenti sulla base della loro combinazione rischio-rendimento Gli strumenti che rendono di più sono di norma anche i più rischiosi. Il rendimento aggiuntivo è garantito dal mercato proprio come controprestazione del maggior rischio incorporato nel contratto. Questo sovrarendimento viene denominato “premio per il rischio”. Le scelte di investimento non possono dunque considerare uno solo di questi aspetti prescindendo dall’altro!!! E’ intuitivo pensare che tra rischio e rendimento esista un rapporto di correlazione diretta o di trade-off: l’investitore è disposto ad accettare combinazioni crescenti di rendimento e di rischio. Il rischio va remunerato, il rendimento deve essere in grado di remunerare adeguatamente il rischio. L’investitore acquista un’attività finanziaria (rischiosa) solo se il suo rendimento atteso è remunerativo rispetto al rischio stimato. Tra AF alternative caratterizzate da eguale rendimento (A e C), l’investitore preferisce quella meno rischiosa (A) Rendimento A C a Tra C e B l’investitore cosa preferisce? B C è più remunerativo, ma anche più rischioso!! b La teoria delle scelte finanziarie suggerisce di analizzare la congruità del premio per il rischio rispetto alla situazione sottostante di incertezza. L’investitore dovrebbe assumere solamente i rischi remunerati adeguatamente. X Y Rischio Tra AF alternative caratterizzate da eguale rischio (A e B), l’investitore preferisce quella più remunerativa (A) Se voglio confrontare attività caratterizzate da combinazioni rischiorendimento diverse devo dotarmi di un criterio/strumento che mi dica se il maggior rendimento remunera adeguatamente il maggior rischio La curva di indifferenza è lo strumento logico che consente di determinare – dato il profilo soggettivo psicologico e comportamentale di un certo tipo di investitore – l’adeguatezza del premio al rischio (il maggior rendimento offerto da un’attività rischiosa rispetto a una priva di rischio) E’ una funzione ideale che riunisce geometricamente i luoghi o le combinazioni rendimento/rischio intersostituibili o indifferenti per quello specifico investitore Ciascun investitore ha una propria curva di indifferenza distintiva, che può variare nel corso del tempo in funzione dell’evoluzione dei suoi gusti e preferenze Posso dire che tra B e C l’investitore “blu” preferisce C perché il maggior rendimento atteso (a-b) e per lui adeguato a remunerare il maggior rischio (y-x) Rendimento A C a Posso anche dire che tra B e C l’investitore “rosso”, che è fortemente avverso al rischio, preferisce B a C perché in questo caso il maggior rendimento di C non è giudicato in grado di remunerare il maggior rischio corso B b X Y Rischio Tra AF alternative caratterizzate da eguale rendimento (A e C), l’investitore preferisce quella meno rischiosa (A) Rendimento A C a B b X Y Rischio Tra AF alternative caratterizzate da eguale rischio (A e B), l’investitore preferisce quella più remunerativa (A) E’ il beneficio, il risultato economico complessivo ritraibile da un investimento, espresso in percentuale sul capitale investito e su base annua. Il rendimento può essere valutato tramite due distinti approcci: Approccio deterministico Approccio probabilistico Con riguardo all’orizzonte di valutazione il rendimento può essere valutato ex ante (ottica previsionale) ex post (ottica storica) Approccio probabilistico La quantificazione del rendimento avviene ipotizzando una pluralità di scenari futuri possibili e associando a ciascuno di essi una probabilità di accadimento (pi) e un’ipotesi di rendimento (ri) Stato del mondo Rendimento Probabilità 1 0,20 0,20 2 0,15 0,40 3 0,10 0,30 4 0,05 0,10 n r= ∑ r i x p i r = 12,5% t=1 NB: il rendimento atteso di uno strumento (es:titolo) è la media ponderata dei rendimenti attesi in ciascun stato del mondo, usando come pesi le probabilità di accadimento dei singoli scenari Approccio deterministico Richiede di ricostruire il profilo finanziario dello strumento. La quantificazione del rendimento avviene individuando i singoli flussi di cassa ad esso associati. • Il caso più semplice di valutazione è rappresentato dagli strumenti con un solo flusso di cassa in entrata e in uscita • Per gli strumenti con profilo finanziario complesso il procedimento di calcolo del rendimento si complica. Esistono vari indicatori sintetici di rendimento (TRI, TRES; TRN) La misurazione del rendimento Richiede di ricostruire il profilo finanziario dello strumento. La quantificazione del rendimento avviene individuando i singoli flussi di cassa ad esso associati. Cioè: – il prezzo di acquisto – i redditi periodici (eventuali frutti riscossi nel periodo di detenzione) – il valore di rimborso – gli oneri fiscali – i costi di transazione NB: rileva il segno, la dimensione e il tempo di manifestazione dei singoli flussi di cassa Tenendo conto delle prime tre componenti, si calcola tramite un processo di attualizzazione il rendimento di un’AF al lordo degli oneri fiscali e dei costi di transazione Per calcolare il rendimento di un contratto finanziario devo in sostanza procedere alla valutazione di quel contratto = stabilirne il prezzo equo La determinazione del valore di un contratto finanziario ubbidisce alle stesse regole che si applicano alle AR. Da cosa dipende il valore di un terreno? Dal valore atteso dei suoi raccolti Da cosa dipende il valore di contratto finanziario? Dal valore atteso delle prestazioni cui dà diritto Uno degli approcci fondamentali per valutare un contratto finanziario è il metodo di valutazione basato sui flussi di cassa attualizzati Come detto, per calcolare il rendimento dobbiamo ricorrere allo strumento concettuale del valore attuale. Attualizzare (capitalizzare) flussi di cassa futuri (attuali) significa determinarne il VALORE ATTUALE (VALORE FUTURO) VALORE ATTUALE Tasso di attualizzazione FLUSSI di CASSA ODIERNI Tasso di capitalizzazione FLUSSI di CASSA FUTURI VALORE FUTURO (MONTANTE) Il tasso di attualizzazione (capitalizzazione) sintetizza, in un’unica misura, la relazione tra flussi di cassa attuali e flussi di cassa futuri e quindi incorpora: La preferenza temporale per il consumo La durata del contratto Il tasso atteso di inflazione Il rischio associato allo specifico contratto, e cioè rischio che i flussi in entrata futuri previsti non si realizzino in tutto o in parte Il prezzo o VALORE di uno strumento ( P 0 o V 0) è il il valore attuale dei flussi di cassa attesi (FC), ovvero la sommatoria attualizzata dei flussi di cassa da esso generati Analiticamente: n P0= ∑ t=1 O anche: FC sono i frutti periodici più il valore finale Ft (1 + i) t + Pn (1 + i) n – il - P 0 è il valore iniziale del capitale investito F t sono i frutti periodici incassati al tempo t P n è il valore finale del capitale investito (o valore di rimborso o il prezzo di vendita) i è il tasso interno di rendimento effettivo i è il rendimento effettivo a scadenza (TRES o Yield To Maturity – YTM) Cioè è quel tasso che – in regime di capitalizzazione composta – uguaglia il prezzo del titolo alla somma dei valori attuali dei flussi di cassa futuri Nel caso di un AF in cui siano previsti diversi pagamenti periodici e un rimborso finale si avrà: CED CED CED V r V0 Dove : t è il tempo di manifestazione del flusso di cassa i è il tasso di attualizzazione A seconda dell’incognita ricaveremo: V0 : è il prezzo attribuito dal mercato al titolo, dati i flussi FC previsti contrattualmente e noto il tasso di rendimento i pagato dal mercato per titoli con le stesse caratteristiche. i (o TRES – tasso di rendimento effettivo a scadenza): è il tasso di rendimento per l’investitore dati i flussi che riceverà e dato il prezzo di sottoscrizione/acquisto V0 pagato. Il rendimento può essere distinto in 2 componenti: – reddito staccato, legato all’importo delle cedole (per le obbligazioni) o dei dividendi (azioni) periodici – reddito incorporato, derivante o dalla differenza tra valore di rimborso a scadenza (o prezzo di vendita, se l’holding period non coincide con la durata residua del titolo) e prezzo d’acquisto; o dai frutti derivanti dal reinvestimento dei flussi finanziari periodici prodotti dal titolo stesso Il rendimento di questo contratto deriva dalle cedole periodiche Ad esempio i titoli con cedola, emessi alla pari (Pr. di Emissione = Val. Nominale) 5 5 5 5 Il rendimento deriva da: Ad esempio i titoli con cedola emessi sotto la pari (Pr. di Emissione <Val. Nominale) • PE=98 Ad esempio i titoli con cedola emessi sopra la pari (Pr. di Emissione >Val. Nominale) 5 5 5 5 la differenza tra VN e PE • 5 le cedole periodiche; Il rendimento deriva da: • • le cedole periodiche; la differenza tra VN e PE che in questo caso è una componente negativa del rendimento La relazione può essere viste come relazione ex ante o ex post Rendimento ex ante I flussi di cassa che vengono scontati sono soggetti ad incertezza. Il risultato è quindi un valore (o un rendimento) atteso. Vo è il prezzo di equilibrio di quell’AF, al tasso che il mercato esprime in quel momento i (o r) è il tasso di rendimento atteso (internal rate of return) Rendimento ex post Tutti gli elementi sono noti, ad eccezione del tasso di interesse. Otteniamo dunque il rendimento di periodo il risultato in % ottenuto su un dato orizzonte temporale. Il rendimento può essere scomposto in tre componenti: -I frutti periodici corrisposti -La differenza tra il prezzo di acquisto (emissione) e di vendita (rimborso) -Il reddito derivante dagli interessi corrisposti sui frutti reinvestiti • Nel linguaggio comune rischio = “eventualità di subire un danno” la strada è ghiacciata, c’è il rischio di scivolare; ho corso il rischio di perdere il treno; mettere a rischio la propria reputazione … • In campo economico, il concetto di rischio non fa necessariamente riferimento al verificarsi di un evento negativo. L’essenza del rapporto fra debitore e creditore è lo scambio fra una prestazione certa (quella che avviene oggi) e una prestazione incerta (quella che avviene nel futuro). Dunque, il concetto di rischio si lega piuttosto all’impossibilità di prevedere con certezza il risultato di una operazione. • Proprio perche tale incertezza ha risvolti economici, cioè incide sul reddito o sulla ricchezza di una unità economica, si parla propriamente di rischio (in termini economici). Più precisamente, quando si investe in contratti finanziari ci si espone ai cosiddetti rischi speculativi Rischi speculativi: Situazione di incertezza in merito agli eventi futuri che può comportare non solo perdite (-) ma anche possibili guadagni (+). Nel caso specifico si configura come la possibilità che un’attività finanziaria subisca una variazione degli elementi che ne determinano il rendimento e quindi il risultato finale. Si definisce rischio di un’AF la probabilità che il suo rendimento effettivo differisca da quello atteso. Il rischio esprime l’ampiezza dello scostamento tra il rendimento calcolato ex ante e il rendimento realizzato ex post. Di credito (insolvenza): il soggetto finanziato (debitore) non è in grado di fare fronte in tutto o in parte agli impegni assunti (-). Di Prezzo: il prezzo dell’attività finanziaria può subire variazioni nel corso del tempo (- / +) Fattori specifici Fattori sistematici Di Cambio: il valore relativo della valuta di denominazione dello strumento e della valuta di riferimento si modifica (- / +). Il valore del contratto espresso nella moneta domestica varia in conseguenza ad una variazione dei cambi. Di tasso di interesse: è legato alla variazione di prezzo di un titolo in risposta ai cambiamenti dei tassi di interesse di mercato. Monetario (di perdita del potere di acquisto): le variazioni del livello assoluto dei prezzi modificano il valore reale dei flussi futuri (- /+) Reinvestimento: i flussi intermedi vengono reinvestiti a tassi di rendimento diversi da quelli ipotizzati (più contenuti o più elevati) (- / +) Liquidità: il disinvestimento non può avvenire in tempi brevi e con costi contenuti La combinazione rischio/rendimento non va vista per la singola attività finanziaria, ma per l’insieme delle attività che compongono il portafoglio finanziario del singolo investitore Rendimento atteso Tempo La DIVERSIFICAZIONE consente di costruire portafogli efficienti, combinazioni rischio-rendimenti migliori dei singoli titoli che li compongono con Si ipotizzi un portafoglio composto da due soli titoli: A e B Calcolo rendimento medio • rp = xA rA + xB rB • Il rendimento medio di un portafoglio è pari alla media dei rendimenti dei titoli che compongono il portafoglio stesso Calcolo rischio portafoglio σp = √ x2A σ2A + x2B σ2B+2 xA xB σA σB ρAB Coeff. di correlazione Il rischio di un portafoglio dipende dal rischio dei singoli titoli che lo compongono, ma anche da come si combinano tra loro (in caso di covarianza negativa il rischio del portafoglio sarà inferiore alla media dei rischi che lo compongono) I DEPOSITI Cap. 6 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari) Sono contratti finanziari che legano un investitore (Datore di Fondi) e una banca (Prenditore di Fondi) e che permettono di trasferire potere d’acquisto: nello spazio nel tempo Sono contratti di debito Sono contratti finanziari bilaterali tra diversi soggetti economici L’investitore si priva oggi di una certa somma – e cioè di potere d’acquisto in eccesso – per poterne disporre in futuro l’investitore cede potere d’acquisto (un capitale) alla banca che contestualmente si impegna – incondizionatamente - a restituire a una o più date future il capitale maggiorato degli interessi. Questi rappresentano il compenso riconosciuto al creditore e sono proporzionali alla durata dell’I contatto diretto e personale tra le parti, il contenuto e le caratteristiche negoziali sono personalizzate Possono soddisfare un bisogno di investimento e/o di pagamento Depositi a risparmio (o depositi-tempo) prevale la componente di remunerazione bisogno di investimento Rispetto ad altre soluzioni sono caratterizzati da rendimento e rischio più bassi, perché liquidi e caratterizzati da un basso rischio emittente Depositi monetari prevale la componente di servizio bisogno di pagamento Per ciascuna tipologia negoziale studieremo caratteristiche tecniche ↓ conseguenze economiche (rischio, remunerazione/costo, liquidità) ↓ spazio economico di utilizzo (bisogni soddisfatti, scenari di utilizzo) Sono forme di impiego del risparmio nella forma di libretti di deposito. Questo comprova la costituzione del deposito e può essere nominativo o al portatore Libretto nominativo Libretto al portatore • riporta l’indicazione di uno o più intestatari • non riportano alcuna intestazione • le somme presenti sul deposito possono essere incassate solo dall’intestatario, da un suo legittimo rappresentante o dai suoi eredi. • Il possessore del libretto è legittimato a riscuotere il credito in esso iscritto. • Il saldo del libretto al portatore non può superare i 1.000 euro. • può essere alimentato esclusivamente da versamenti in contanti. • si trasferisce con la semplice consegna fisica del libretto, che legittima il possessore ad incassare le somme presenti sul deposito. • • può accogliere sia versamenti in contanti, sia versamenti di assegni, stipendi o pensioni. È cedibile rispettando le formalità previste per la cessione del credito, che comporta il cambiamento dell’intestazione del libretto. Con riguardo ai limiti di disponibilità per il depositante, si distinguono i DRL: non esistono restrizioni relative alle operazioni di versamento o prelevamento di moneta a valere sul conto DRV: senza possibilità di prelievo fino alla scadenza o con prelievo a fronte di preavviso. In realtà è ammesso il rimborso anticipato Modalità di utilizzo Prelevamenti e versamenti allo sportello emittente in qualsiasi momento Scadenza I DRL non hanno scadenza, sono operazioni a vista, quindi sono rimborsati a richiesta del cliente. I DRV possono essere a scadenza predeterminata (in genere compresa tra i 3 mesi e i 5 anni) o a scadenza indeterminata con preavviso reciproco. Il rimborso avviene prelevando il saldo. Il rendimento: Le somme versate fruttano interesse a partire dalla data valuta. La formula generale è la seguente: Interessi = (Capitale Giorni Tasso di interesse) / 365 Basso livello di rischio di credito e di liquidità Aspetti tecnici Titolo rappresentativo Titolo trasferibile rappresentativo di depositi a scadenza vincolata (certificato – nominativo o al portatore – che riporta le clausole che regolano il rapporto; spesso rimpiazzato dal rilascio di una ricevuta non cedibile a terzi). Sono emessi come titoli individuali a richiesta del cliente (procedura “a rubinetto”). Limiti di disponibilità per il depositante Taglio flessibile, in genere variabile da 500 a 50.000 euro. Modalità di utilizzo Non è prevista la possibilità di effettuare versamenti o prelevamenti in momenti successivi alla sottoscrizione, salvo l’incasso di eventuali interessi e il rimborso alla scadenza. Generalmente è al portatore. Scadenza La durata è variabile contrattata tra le parti (da 3 mesi a 5 anni). Non è possibile prelevare prima della scadenza pattuita. Eventuale rimborso anticipato tramite vendita sul mercato secondario (rischio di perdite in conto capitale). Conseguenze economiche Rendimento Rischio Remunerazione sotto forma di interessi. Basso livello di rischio Esistono CD con cedola a tasso fisso: la remunerazione predefinita: (C x gg x i)/365; CD con cedola variabile: x(parametro+spread)]/365; [C x gg CD zero coupon (VN-VE). Altre componenti economiche: spese di emissione e di custodia dei certificati bolli sul contratto spese relative ai documenti di sintesi del rapporto contrattuale RF sugli interessi (20%) Aspetti tecnici Titolo rappresentativo Contratto caratterizzato da doppia transazione di titoli. La banca vende titoli a pronti e, alla scadenza concordata, li riacquista dall’investitore al prezzo pattuito. E’ effettuato in genere su titoli di stato: • a breve scadenza • per importi elevati (25.000 euro o oltre) Taglio flessibile. Scadenza 1 mese sino a 12 mesi. Non è prevista la possibilità di rimborso anticipato. Conseguenze economiche Il rendimento deriva dalla differenza tra prezzo a termine e prezzo a pronti, fissati in via anticipata e regolati sulle due diverse scadenze. Il prezzo a termine è definito capitalizzando il prezzo a pronti sulla base del tasso di interesse convenuto I = (C gg i) / 365 Basso livello complessivo di rischio Esiste un rischio sottostante (possibilità che il titolo in possesso al cliente possa andare in default durante il contratto; occorre verificare se la banca ha inserito clausole che ne limitano il dovere di riprendersi il sottostante se questo nel frattempo andasse in default) A differenza di conti correnti e depositi, i pct non sono tutelati dal Fondo interbancario di garanzia. Aspetti tecnici Titolo rappresentativo E’ aperto con la firma di una lettera contratto. La banca si impegna a svolgere le operazioni affidate dal correntista. E’il principale strumento di raccolta per le banche. Svolge una funzione monetaria: consente la gestione di incassi e pagamenti attraverso differenti strumenti e procedure (assegni, bonifici, carte di credito e di debito, ecc.) ma può essere considerato anche uno strumento di investimento del risparmio, se produttivo di un interesse Limiti di disponibilità per il depositante Taglio flessibile Modalità di utilizzo Le somme depositiate sono disponibili a vista. Il conto può essere movimentato da versamenti in contanti, assegno, bonifici, accrediti di stipendi/pensioni. Le somme possono essere prelevate tramite carte, bonifici, assegni, prelievi allo sportello, domiciliazioni bancarie. Se prevista, anche con modalità telefonica o on line Il limite ai prelievi è rappresentato dal saldo creditore Talvolta è concessa la facoltà di prelevare somme superiori a quelle a credito del correntista (c/c per elasticità di cassa) Scadenza A tempo indeterminato: la chiusura del conto può avvenire in qualunque momento per iniziativa della banca o del correntista Data contabile: data di registrazione dell’operazione L’estratto conto è il documento che riepiloga in base alla data di effettuazione l’insieme delle operazioni effettuate sul conto (movimenti). Esse sono affiancate da una breve descrizione e dalla valuta attribuita, permettendo così al correntista di controllare l’esattezza delle operazioni stesse * * * * La valuta può non coincidere con la data di effettuazione dell’operazione. VALUTA: E’ la data a partire dal quale: - le somme versate iniziano a produrre interessi - le somme prelevate cessano di produrre interessi La staffa riclassifica le operazioni per valuta. E’ il documento che presenta il calcolo degli interessi attivi o passivi. Saldi per valuta x giorni 500 47,53 443,28 In corrispondenza di ogni operazione si determina un saldo, dato dalla somma algebrica tra l’operazione corrispondente a quella valuta e le operazioni con valuta anteriore. E ‘ il saldo liquido: saldo delle operazioni con valuta uguale o anteriore ad certa data. Per il tempo che trascorre tra due valute successive, il saldo in essere matura interessi attivi (se è un saldo avere, a credito del cliente) o interessi passivi (se è un saldo dare, a debito del cliente). Esempio In data 18/02 il saldo (contabile, liquido e disponibile) a credito del cliente è 7840 euro. In data 20/02 viene presentato all’incasso un’A/B di 1000 euro. Valuta 3 giorni. La banca conoscerà l’esito dell’operazione dopo 5 giorni SC: somma algebrica delle operazioni effettuate fino a quella data, desumibile dall’estratto conto Data Saldo contabile Saldo liquido Saldo disponibile 18/02 7.840 7.840 7.840 20/02 8.840 7.840 7.840 23/02 8.840 8.840 7.840 25/02 8.840 8.840 8.840 SL: saldo desumibile dalla staffa, delle operazioni con valuta uguale o anteriore ad certa data. E’ l’importo sul quale vengono calcolati gli interessi attivi (saldo liquido avere) o passivi (saldo liquido dare). SD: saldo liquido da cui vengono stralciate le eventuali operazioni a credito del cliente la cui valuta è già scaduta, ma il cui esito non è ancora noto alla banca. Rendimento Interessi commisurati a • Tasso di interesse; • Somme presenti sul conto • Tempo di giacenza delle somme depositate (-) Costi: commissioni, spese, bolli RF= 20% Sui c/c tradizionali l’imposta di bollo è pari a 34,20 euro se il cliente è una persona fisica e 100 euro negli altri casi. Il bollo non è applicato se la giacenza media annua del conto non supera i 5mila euro e sui conti corrente base (il servizio senza spese riservato ai consumatori con Isee l'indicatore della situazione economica familiare - inferiore a 7.500 euro). Basso livello di rischio di credito e di liquidità I TITOLI di STATO Cap. 7 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari) società private (corporate bond) emittenti Stato o Enti pubblici (government bond) Prezzo di emissione e quotazione alla pari (=VN) sopra la pari (>VN) sotto la pari (<VN) secco corso tel quel struttura dei rendimenti con cedola (coupon bond) Indicizzata Fissa senza cedola (zero coupon) durata breve termine ( < 12 mesi) medio-lungo termine (> 12 mesi) LEGENDA E’ il valore al quale l’emittente si impegna a rimborsare il titolo alla scadenza Ed è l’importo su cui si calcolano gli interessi Valore nominale Rimane invariato nel tempo e non è influenzato dalla situazione patrimoniale dell’emittente Il valore nominale può non coincidere con il valore di emissione e con il valore di mercato del titolo Cedola (o coupon) E’ posta come appendice dei titoli Dà diritto alla riscossione degli interessi L’incasso della cedola avviene nel giorno di godimento, detto anche data di stacco A pagamento avvenuto si dice che i titoli vengono quotati ex cedola, cioè il loro valore è al netto dell’importo degli interessi pagati ai possessori Corso tel quel E’ il prezzo di negoziazione di un titolo comprensivo del rateo di interesse maturato dal giorno dell’ultimo godimento al giorno della negoziazione (corso secco + cedola in maturazione). Se un titolo è negoziato a corso tel quel, la parte di interessi maturati fino al momento in cui si conclude la contrattazione spettano a chi vende il titolo (e non all’acquirente) Corso secco E’ il valore di un titolo riferito al solo capitale con esclusione del rateo di interesse maturato fino al giorno dell’operazione. L’acquirente del titolo deve versare al venditore, oltre al corso secco, gli interessi maturati dalla data dell’ultimo godimento alla data in cui viene eseguita la negoziazione Sono strumenti finanziari che legano un investitore (Datore di Fondi) allo Stato (Prenditore di Fondi) GOVERNO INVESTITORE presta fondi per soddisfare un bisogno di investimento ricerca una performance congrua rispetto al rischio Sono contratti di debito reperisce capitale di debito per finanziare il bilancio dello stato (il disavanzo pubblico) caratterizzati da • durata prefissata all’atto dell’emissione • diritto al rimborso del capitale • diritto al pagamento degli interessi (in misura contrattualmente convenuta) Sono contratti finanziari di mercato si caratterizzano per uniformità dei contenuti e negoziabilità sui mercati organizzati. Sul piano economico rendimento e rischio più bassi rispetto ad altre obbligazioni, perché il rischio emittente è teoricamente nullo. La variabilità del rendimento ex post è in genere dovuta a fattori di mercato (rischio di tasso di interesse e rischio di reinvestimento) Di credito (insolvenza) Il debitore non è in grado di fare fronte in tutto o in parte agli impegni assunti Trascurabile (-). Di cambio Il valore della valuta in cui sono denominati i flussi di cassa dello strumento si modifica (- / +). Assente Tutti i titoli di stato sono denominati in euro ! Trascurabile Di liquidità sebbene crescente al variare della durata del titolo I titoli a b.t. hanno un’elevata liquidità naturale e artificiale I titoli a l.t hanno un’elevata artificiale (negoziazione al MOT/MTS) Presente Monetario La variazione del livello assoluto dei prezzi modifica il valore reale dei flussi futuri Di tasso di interesse La variazione dei interesse di mercato determina fluttuazioni nel prezzo di un titolo Spesso i titoli di stato offrono rendimenti inferiori, al netto di ritenuta e commissioni, al livello di inflazione. Fanno eccezione i titoli indicizzati in termini reali Presente A parità di altre condizioni (durata, tres), tale rischio è massimo per i titoli zero coupon, minimo per i titoli indicizzati in termini finanziari Presente Di reinvestimento I cambiamenti dei tassi di interesse di mercato determinano variazioni nelle condizioni di reinvestimento dei flussi intermedi rispetto a quanto ipotizzato (- / +) nei TITOLI CON CEDOLA I possibili rischi La conversione in moneta non può avvenire in tempi brevi e con costi contenuti (- / +). Emittente Ministero dell’Economia e delle Finanze Circolazione Al portatore. Regime di dematerializzazione (iscrizioni contabili) Valuta e Taglio minimo 1.000 € (o multipli di tale cifra) Meccanismo di emissione Asta (competitiva vs marginale) Partecipanti all’asta Banche, SIM, Poste SpA, Agenti di cambio Presentazione delle richieste Ciascun partecipante può presentare tramite la rete nazionale interbancaria (R.N.I.) al massimo tre richieste, ognuna contenente importo e prezzo, differenti tra loro nel prezzo. Esecutore delle operazioni Banca d’Italia Modalità di Rimborso In unica soluzione alla scadenza, al valore nominale Quotazione/Negoziazione Ammessi di diritto alla quotazione sul MOT (per quantitativi limitati: € 1.000 o multipli) e sul MTS (per scambi > 2,5 Mln €) Trattamento fiscale 12.5 % sulle componenti di reddito è l’importo che il sottoscrittore deve versare all’emittente sul mercato primario per entrare in possesso del titolo I titoli di stato possono essere emessi o Sotto la pari Pr. di Emissione < Val. Nominale Es: BOT e CTZ o Alla pari Pr. di Emissione = Val. Nominale o Sopra la pari Pr. di Emissione > Val. Nominale Lo stesso discorso vale per la quotazione, cioè per il prezzo da versare per entrare in possesso del titolo sul mercato secondario! Breve termine M/L termine Titoli con scadenza (naturale/residua) < 18 mesi sono negoziati sul mercato monetario, che soddisfa prevalentemente temporanee esigenze di investimento dei datori di fondi • Titoli con scadenza > 18 mesi sono trattati nel mercato obbligazionario, che alimenta i circuiti finanziari idealmente tesi a soddisfare fabbisogni per investimenti in capitale fisso • B.T.P., C.C.T., C.T.Z, B.O.T BTp€ i, BTP Italia Regime d’interesse utilizzato Interesse semplice M = C * (1+i * t) Interesse composto M = C * (1+i)t Titoli con cedola Titoli zero coupon • Pagano a intervalli regolari (ad es. semestralmente) un interesse, detto cedola Cedola Fissa • Sono sprovvisti di cedole periodiche Cedola Variabile •Il rendimento è dato dalla differenza tra valore d’acquisto e valore di rimborso L’importo della cedola è predeterminato L’importo della cedola è legato a variabili finanziarie o reali (VN * tasso nominale) • Il rendimento è dato sia dalle cedole sia dalla differenza tra valore d’acquisto e valore di rimborso N.B.: Sono sempre emessi sotto la pari Definizione Sono titoli a sconto a breve termine. Funzione originaria Copertura di squilibri temporanei di cassa Funzione odierna Copertura strutturale di larga parte del debito pubblico Durata/Scadenza 3,6,12 mesi (espressa in giorni) Meccanismo, Frequenza e Calendario d’asta Asta competitiva sul prezzo: bimensile Prezzo di emissione Sotto la pari Cedola Assente (zero coupon) (vantaggi di gestione) Commissioni di collocamento 0,05% (< 80gg); 0,10% (81<gg<170); 0,20% (171<gg<330); 0,30% (>331). Tali commissioni si aggiungono al prezzo applicato dagli intermediari ai richiedenti che è quello medio ponderato d’asta. Rendimento Non essendoci cedole, il rendimento è dato dallo scarto di emissione (la differenza tra il prezzo di acquisto - sotto la pari - ed il prezzo di rimborso, solitamente alla pari). Rischio Rischio di tasso di interesse (in caso di smobilizzo anticipato), Rischio monetario. Spazio economico di utilizzo Investitori avversi al rischio, con breve orizzonte di investimento. Scenari di mercato incerti, prospettiva di rendimenti e tassi di inflazione crescenti. Definizione Sono Titoli di Stato a sconto. Simili ai BOT ma con durata maggiore. Durata/Scadenza 24 mesi Meccanismo, Frequenza e Calendario d’asta Asta marginale: cadenza mensile Prezzo di emissione Sotto la pari Cedola Assente (ZCB) Rendimento Scarto di emissione Rischio Rischio di tasso di interesse (se venduti prima della scadenza), Rischio monetario. Spazio economico di utilizzo Investitori avversi al rischio, con medio orizzonte di investimento attratti dalla comodità di gestione e certezza di reddito. Favore del mercato in fasi di tassi decrescenti o di inflazione calante. IN CAPITALIZZAZIONE SEMPLICE (durate sino 1 anno) IN CAPITALIZZAZIONE COMPOSTA (durate > 1 anno) – P = prezzo del titolo - VR = valore di rimborso o di vendita - r 0,n = tasso di rendimento richiesto dal mercato per investimenti con scadenza pari a n ESEMPIO DI CALCOLO DEL RENDIMENTO Si calcoli il rendimento effettivo di un BOT a 6 mesi emesso il 31/3/11 prezzo di emissione (PE): 98,55 valore di rimborso (VN): 100 durata: 181 giorni 31/3/2011 30/9/2011 Vista la breve durata utilizziamo il regime di capitalizzazione semplice i = Se volessimo confrontare il rendimento del BOT con quello di altri titoli a protratta scadenza sarebbe più opportuno usare il regime di capitalizzazione composta ESEMPIO DI CALCOLO DEL RENDIMENTO Si calcoli il rendimento effettivo a scadenza, in regime di capitalizzazione composta, del seguente titolo zero coupon: prezzo di sottoscrizione: 60 valore di rimborso: 100 durata: 2 anni 1/2 i = (100/60) - 1 = …% circa Definizione Sono Titoli di Stato a M/L termine a tasso fisso con cedole semestrali, rimborsabili in unica soluzione a scadenza Durata/Scadenza 3, 5, 10, 15, 30 anni Meccanismo, Frequenza e Calendario d’asta Asta marginale Prezzo di emissione Dipende dalle emissioni Cedola Fissa con periodicità semestrale Rendimento Cedole fisse semestrali, scarto d’emissione Rischio Rischio di reinvestimento, Rischio di prezzo (se venduti prima della scadenza) Spazio economico di utilizzo Particolarmente adatti per quegli investitori con orizzonti di investimento medio-lunghi, che richiedono pagamenti costanti ogni sei mesi. Fase di mercato con rendimenti e inflazione calanti. -P Esempio Sottoscrivo al prezzo di 100 un titolo con scadenza 1 anno che paga un tasso di interesse nominale pari al 6% e lo detengo rendimento 6%, pari al tasso di sino al momento del rimborso interesse nominale Sottoscrivo al prezzo di 102 un titolo con scadenza 1 anno che paga un tasso di interesse nominale pari al 6% e lo rendimento 4%, inferiore detengo sino al momento del rimborso al tasso di interesse nominale Sottoscrivo al prezzo di 98 un titolo con scadenza 1 anno che paga un tasso di interesse nominale pari al 6% e lo detengo sino al momento del rimborso rendimento 8%, superiore al tasso di interesse nominale Se il titolo è negoziato alla pari (P=VN) il tres e il tasso di rendimento cedolare coincidono Se il titolo è negoziato sopra alla pari (P>VN) il tres è inferiore al tasso di rendimento cedolare Se il titolo è negoziato sotto alla pari (P<VN) il tres è superiore al tasso di rendimento cedolare Questi titoli sono collegati all’andamento di un parametro esterno, noto e verificabile. L’indicizzazione può riguardare entrambi (indicizzazione completa) le cedole (indicizzazione sulle cedole) L’ammontare delle cedole non è noto e varia al variare del parametro di riferimento il valore di rimborso (indicizzazione sul capitale) E il rendimento? L’ammontare del VR finale non è noto e varia al variare del parametro di riferimento Il rendimento – dato dal reddito staccato e incorporato - può essere stimato solo in modo molto approssimativo! Nel caso dei titoli di stato, il parametro di indicizzazione può avere natura FINANZIARIA REALE Es.: tassi a breve termine: • tasso BOT (es. CCT); Euribor (es. CCTeu); Libor Es.: tassi a lungo termine: • Rendistato e Rendiob Indice di variazione dei prezzi al consumo – cioè tassi espressivi del livello di inflazione (BTP indicizzato all’inflazione europea, BTP Italia) In linea teorica esiste anche una terza formula di indicizzazione, quella valutaria, che non è tuttavia attualmente usata per i titoli di stato Le cedole (o il VR) sono collegati al tasso di cambio fra valuta nazionale e una certa valuta estera Il meccanismo di indicizzazione, sebbene apparentemente svantaggioso, in realtà ha lo scopo di rafforzare il carattere protettivo di un titolo e tutelare l’investitore da una specifica tipologia di rischio di cambio, nel caso di indicizzazione valutaria di tasso di interesse, nel caso di indicizzazione finanziaria di inflazione, nel caso di indicizzazione a parametri reali Ad esempio, nel caso di indicizzazione finanziaria qualunque sia la dinamica dei tassi di interesse, l’investitore che dovesse liquidare anticipatamente il proprio titolo si espone a un modesto il rischio di tasso di interesse. In linea generale dato che se se Nel caso dei titoli indicizzati in termini finanziari l’impatto sul prezzo di variazioni dei tassi d’interesse di mercato è minore La loro cedola si riallinea alla dinamica dei tassi evitando elevati deprezzamenti/apprezzamenti del titolo 5,5 6 7 Il riallineamento tra cedole e tassi di mercato rende questi titoli meno esposti al rischio di tasso di interesse rispetto a quelli a tasso fisso 9 In caso di cessione anticipata, l’investitore non è destinato a realizzare significative perdite o guadagni in conto capitale, in quanto è la componente cedolare che si adegua periodicamente ai tassi correnti e consente quindi di allineare il rendimento del titolo a quelli prevalenti sul mercato, senza che esso debba apprezzarsi o deprezzarsi in misura rilevante. (hp: indicizzazione finanziaria) • investitore che vuole cedole allineate ai tassi di mercato • investitore che si aspetta un aumento dei tassi di mercato Definizione Titoli di stato a M/L termine a tasso variabile con cedole semestrali indicizzate ai B.O.T. Durata/Scadenza 7 anni Meccanismo e Frequenza d’asta Asta marginale: mensile Prezzo di emissione Generalmente sotto la pari Cedola Variabile (ancorata al rendimento dei BOT semestrali nell’asta precedente la maturazione della cedola + spread 0,15%), posticipata, con periodicità semestrale Rendimento Cedole variabili posticipate, semestrali, indicizzate ai BOT semestrali più margine (detto spread); scarto d’emissione Rischio Rischio di reinvestimento; Rischio monetario Spazio economico di utilizzo Fasi di mercato con rendimenti in rialzo. Sono titoli apprezzati per la caratteristica di adeguare la cedola ai tassi di mercato e di garantire, quindi, in occasione di eventuale negoziazione prima della scadenza, un capitale verosimilmente uguale a quello inizialmente investito. NB: Negli ultimi anni i CCT hanno talora mostrato performance subottimali sul mercato secondario e livelli di volatilità di prezzo inconsueti per la natura dello strumento. Tali limiti paiono sostanzialmente riconducibili al profilo prevalentemente domestico del loro mercato (a differenza di altri titoli di Stato). Definizione Titoli di stato a M/L termine indicizzati in termini finanziari; sono stati emessi a partire dal 2010 per sostituire gradualmente i CCT. Durata/Scadenza 5 anni. Meccanismo e Frequenza d’asta Sindacato di collocamento (consorzio di collocamento composto da banche selezionate tra gli Specialisti in titoli di Stato, che possono raccogliere ordini da investitori professionali e qualificati). Per il futuro asta marginale mensile Prezzo di emissione Generalmente sotto la pari Cedola Variabile posticipata semestrale, indicizzata all’Euribor a 6 mesi (rilevato il secondo giorno lavorativo antecedente il primo giorno di maturazione della cedola) più uno spread definito in fase di emissione. Rendimento Reddito incorporato + reddito staccato Rischio Rischio di reinvestimento; Rischio monetario Spazio economico di utilizzo Fasi di mercato con rendimenti in rialzo. Si rivolgono a: - operatori nazionali e internazionali (il parametro di indicizzazione è uno dei principali indicatori del mercato monetario dell’Area Euro e gode di ampia diffusione). - investitori, istituzionali e retail, le cui passività sono esposte dall’andamento dell’Euribor (es: mutui immobiliari a tasso variabile) e interessati a un’efficace opportunità di protezione. Definizione Sono Titoli di Stato a M/L termine indicizzati in termini reali. L’indicizzazione riguarda sia le cedole che il valore di rimborso. Il parametro di indicizzazione è l’indice Armonizzato dei prezzi al consumo dell’Area Euro (escluso il tabacco), pubblicato mensilmente da Eurostat Durata/Scadenza 5, 10, 15, 30 anni Meccanismo, Frequenza e Calendario d’asta Aggiudicazione a un sindacato di collocamento/Asta marginale Prezzo di emissione Generalmente sotto la pari Cedola Posticipata, semestrale, indicizzata (tasso fisso x capitale rivalutato sulla base dell’inflazione verificatasi tra la data di godimento della cedola e la data di pagamento della cedola) Modalità di Rimborso In una unica soluzione a scadenza. Sopra la pari o più raramente alla pari. Il capitale rimborsato si ottiene moltiplicando il VN per il parametro di indicizzazione nel giorno di scadenza. Qualora l’inflazione fosse scesa (quindi il parametro fosse inferiore all’unità) il rimborso avviene alla pari Trattamento fiscale RF 12,5% su cedola + scarto di emissione applicata al momento del rimborso Rendimento Cedole reali semestrali, scarto d’emissione e rivalutazione del capitale a scadenza Rischio Rischio di reinvestimento, Rischio di prezzo (se venduti prima della scadenza) Spazio economico di utilizzo Investitori con orizzonte di investimento medio-lungo Fasi di mercato con rendimenti in discesa e/o inflazione elevata Definizione Sono Titoli di Stato a medio termine indicizzati all’inflazione italiana, rimborsabili in unica soluzione a scadenza. La prima emissione è avvenuta nel marzo 2012. Durata/Scadenza 4 anni Meccanismo, Frequenza e Calendario d’asta L’asta dura 4 giorni. L’acquisto può essere fatto tramite lo sportello bancario oppure direttamente dal computer grazie alla piattaforme di trading on line. Nessuna commissione per chi sottoscrive il titolo in fase di collocamento. Prezzo di emissione Alla pari Cedola Cedola fissa (es. del 2,25 per cento annuo) calcolata sul capitale rivalutato all’inflazione del semestre di riferimento, sulla base dell’indice ISTAT sui prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) con esclusione dei tabacchi. Il recupero dell’inflazione avviene ogni sei mesi. Rendimento Cedole semestrali, scarto d’emissione Rischio Rischio di reinvestimento, Rischio di prezzo (se venduti prima della scadenza) Spazio economico di utilizzo Particolarmente adatti per i risparmiatori interessati a proteggere il proprio capitale dal rischio di erosione monetaria. Fase di mercato con inflazione crescente. Coloro che sottoscrivono in asta il titolo e lo mantengono fino alla scadenza beneficiano di un “Premio fedeltà” del 4 per mille lordo. AZIONI Cap. 9 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari) Sono strumenti finanziari che legano un investitore (Datore di Fondi) ad un’impresa (Prenditore di Fondi) e che rappresentano quote di partecipazione al capitale sociale aziendale INVESTITORE soddisfa un bisogno di investimento. Ricerca una performance congrua rispetto al rischio. Sono contratti di partecipazione Sono contratti finanziari di mercato Sul piano economico IMPRESA (S.p.A e S.A.p.A ) reperisce risorse finanziarie senza obbligo di rimborso (capitale di rischio) L’investitore acquisisce lo status di socio dell’emittente condividendone i rischi relativi all’indeterminatezza del rendimento e della restituzione del capitale investito si caratterizzano per uniformità dei contenuti e negoziabilità sui mercati organizzati. La remunerazione periodica è per sua natura incerta. Rendimento e rischio più accentuati rispetto ad altre soluzioni di investimento (depositi, titoli di stato obbligazioni). Rischio di prezzo Nelle SpA e S.A.p.A e il capitale sociale è diviso in parti di identico ammontare: le azioni. AZIONI Fonti di finanziamento - rappresentano un’uguale frazione del CS - sono l’unità minima di partecipazione al CS - sono l’unità di misura dei diritti sociali - hanno lo stesso valore nominale - attribuiscono al possessore la qualifica di socio e una serie di altri diritti (stabiliti dalla legge e dallo statuto societario) (1) Azioni nominative Riportano l’indicazione del proprietario del Titolo. Si trasferiscono mediante girata. Ai fini dell’esercizio dei diritti di socio il giratario richiede l’iscrizione nel registro dei soci. Azioni al portatore Non riportano l’indicazione del proprietario Es. le azioni di risparmio possono essere al portatore Si trasferiscono con la semplice consegna del titolo. Le azioni quotate sui mercati regolamentati sono per legge soggette al regime di dematerializzazione: non vengono materialmente emesse, ma sono registrate e trasferite attraverso scritture contabili, curate per mezzo di un sistema di gestione accentrata dei titoli. (2) Valore nominale (CS/ numero delle azioni emesse) Valore contabile (PN/ numero delle azioni emesse) Valore di mercato (prezzo) è rappresentato dalla quota di capitale sociale corrispondente alla singola azione. è rappresentato dalla quota di patrimonio netto corrispondente alla singola azione. si forma dall’incontro tra la domanda e l’offerta di azioni. Quello delle azioni di società quotate è pubblicato sui principali quotidiani. Dipende da diversi elementi (il valore di mercato delle attività e delle passività iscritte in bilancio e le prospettive economiche). I diritti attribuiti al socio possono essere divisi in 3 classi: Diritti amministrativi - Diritto di intervento nelle assemblee Diritti patrimoniali Diritti misti - Diritto al dividendo - Diritto di recesso - Diritto al rimborso del capitale al momento dello - Diritto di opzione (ordinarie e straordinarie) - Diritto di voto -Impugnativa delle delibere scioglimento non conformi alla legge o allo statuto -Denuncia al collegio sindacale di fatti censurabili -Visione libri societari (dei soci, delle adunanze, delle deliberazioni assemb.) - Richiesta convocazione assemblea In realtà, queste categorie di diritti sono diversamente presenti nelle varie categorie di azioni esistenti (1) attribuiscono al titolare diritti diversi da quelli propri delle azioni ordinarie. Esse prevedono generalmente privilegi di tipo patrimoniale a fronte di una limitazione dei diritti di natura amministrativa AZIONI PRIVILEGIATE AZIONI di RISPARMIO AZIONI di GODIMENTO Attribuiscono ai titolari un privilegio (maggiorazione o prelazione) nella distribuzione degli utili e/o nel rimborso del capitale in sede di scioglimento della società. Sono generalmente prive del diritto di voto nelle assemblee ordinarie • Sono emesse unicamente da società quotate in mercati regolamentati italiani o dell’UE. • Sono prive del diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie. • Sono assistite da privilegi patrimoniali in una misura liberamente determinabile dalla società. • Possono essere nominative o al portatore Rilasciate in caso di riduzione del c.s. ai soci le cui azioni sono state rimborsate al valore nominale. Sono prive del diritto di voto e postergate nel riparto di utile e capitale (2) AZIONI A FAVORE DEI PRESTATORI di LAVORO AZIONI CORRELATE AZIONI RISCATTABILI STRUMENTI FINANZIARI PARTECIPATIVI Emesse a seguito di assegnazione straordinaria degli utili ai dipendenti Fornite di diritti patrimoniali correlati ai risultati dell’attività in un determinato settore Azioni per le quali lo statuto prevede la possibilità di riscatto al verificarsi di determinati eventi Strumenti disciplinati dallo statuto, diversi dalle azioni ma provvisti di diritti patrimoniali o amministrativi (ad es. su specifici argomenti) Il rendimento dei titoli azionari dipende da due componenti Dividendi remunerazione periodica attribuita all’azionista, subordinata: alla produzione dell’utile alla valutazione degli organi di governo della società circa la distribuzione dell’utile Capital gain/capital loss È la differenza tra: - prezzo di vendita e - prezzo di acquisto dell’azione Il rendimento di un’azione può essere calcolato: per investimenti della durata di un anno tasso di rendimento annuo D1 dividendi all’anno 1 P1 prezzo di vendita alla fine dell’anno P0 prezzo di acquisto del titolo azionario all’inizio dell’anno esprime in maniera sintetica il rendimento in un anno derivante dalla detenzione di un titolo azionario per investimenti di M-L termine TIR o TRES il tasso di rendimento i è quel tasso che consente di eguagliare al prezzo pagato al tempo t=0 tutti i flussi di cassa futuri generati dal titolo. Essendo piuttosto difficile effettuare previsioni affidabili circa i flussi di cassa futuri offerti dalle azioni (in particolare sui capital gain), la decisione di investire in tali titoli può basarsi anche su strumenti alternativi ANALISI TECNICA E’ un metodo empirico che si basa sull’osservazione dell’andamento dei prezzi azionari nel tempo e sull’andamento dei volumi di negoziazione. Si bassa sull’hp che i prezzi tendono a seguire delle fasi cicliche, supportate dai volumi di contrattazione. ANALISI FONDAMENTALE E’ un metodo di valutazione che considera i cosiddetti fondamentali aziendali (solidità patrimoniale e redditività attuale e attesa, tasso di crescita..). Si bassa sull’hp che dai fondamentali dipende la capacità dell’impresa di produrre flussi di cassa. Un ulteriore metodo per valutare l’opportunità di acquistare o vendere azioni, sempre basato sull’analisi fondamentale, è il confronto con imprese simili (comparables) tramite i cosiddetti multipli. Il valore delle azioni viene stimato in base al rapporto esistente tra prezzo di mercato e specifiche variabili aziendali (utili, cash flow, etc.) in un gruppo di imprese simili La condizione di sopravvalutazione o di sottovalutazione di un titolo azionario viene individuata confrontando il prezzo del titolo con quello di imprese simili sotto l’aspetto delle prospettive di crescita, del grado di indebitamento e del rischio legato all’attività. Se il multiplo aziendale > media di settore Se il multiplo aziendale < media di settore Il titolo può essere sopravvalutato (tenderà a scendere) Il titolo può essere sottovalutato (tenderà ad aumentare) (2) I multipli sono indicatori di sintesi, utili a semplificare il processo decisionale dell’investitore. Sono quozienti che mettono in rapporto il prezzo di mercato del titolo con dati di bilancio della società. I principali limiti • confrontano una grandezza in movimento, il prezzo, con un dato di bilancio che rivela una situazione già superata • sono relativamente poco significativi considerati singolarmente, ma sono utili per confrontare la società oggetto di valutazione e, ad esempio, il settore in cui opera. • è spesso difficile selezionare campioni di comparables abbastanza ampi Il disallineamento tra il multiplo calcolato per la società e quello calcolato per il settore può segnalare che il titolo è sottovalutato dal mercato (e quindi è consigliabile acquistarlo) o sopravvalutato (e quindi è consigliabile venderlo) Il rischio delle azioni è l’aleatorietà del loro rendimento potenziale. Questa aleatorietà dipende dal fatto che • Il dividendo non è certo né nella manifestazione né nell’ammontare (dipendendo dall’andamento economico dell’attività d’impresa (anche se politica stabilizzazione dividendi). Il guadagno da dividendi può essere al minimo pari a zero. • in sede di negoziazione del titolo è possibile realizzare un guadagno o una perdita in conto capitale. Il movimento dei prezzi non è facilmente prevedibile. L’investitore è soggetto al rischio di perdere l’intero capitale investito. Questo è l’elemento che maggiormente incide sul rischio Il rischio maggiore di un investimento in azioni è dunque legato alla variabilità del prezzo (rischio di prezzo). Il rischio di prezzo di un titolo azionario dipende a sua volta da due elementi: rischio specifico (non-market risk): componente di rischio spiegata da fattori specifici dell’azienda emittente (investimenti, dividendi, vicende aziendali, tassi di impiego). ⇒ E’ un rischio diversificabile (quindi riducibile) attraverso l’investimento contemporaneo in azioni di società diverse. Un portafoglio ben diversificato presenta un rendimento meno variabile di quello delle azioni prese singolarmente. rischio sistematico (market risk): è la quota di variabilità del prezzo dovuta all’andamento generale del sistema economico ⇒ Componente di rischio spiegata dalla sensibilità del prezzo del titolo alle oscillazioni di mercato (b). Non è eliminabile attraverso la diversificazione. Per esprimere il rischio di un titolo azionario si utilizzano i noti strumenti statistici di misura della variabilità dei rendimenti (varianza e deviazione standard) Il "beta“ è invece un coefficiente che misura la capacità di un titolo di amplificare o smorzare gli stimoli provenienti dalle oscillazioni dell'indice. Un titolo con un "beta" basso, cioè inferiore a 1, viene considerato "conservativo", ovvero relativamente insensibile alle variazioni di tendenza dell'indice di borsa. L’analisi del beta è un ulteriore aiuto nel processo di selezione dei titoli sui quali puntare l'attenzione nelle fasi ribassiste/rialziste Azioni quotate su un mercato regolamentato L’operazione di compravendita è agevolata: • il prezzo è determinato giorno per giorno • è sufficiente rivolgersi ad intermediari autorizzati per ottenere l’esecuzione dell’ordine • Esistono precise regole di pubblicità e di trasparenza. I tempi e le condizioni a cui è possibile ottenere l’esecuzione dell’ordine dipende anche dall’intensità degli scambi sul titolo e dall’efficienza del mercato nel garantire l’esecuzione degli ordini. Azioni non quotate su un mercato regolamentato sono oggetto di trattativa privata. Il tempo necessario per smobilizzare l’investimento dipende dalla capacità dell’investitore (o dell’eventuale intermediario coinvolto) di trovare una controparte disposta a concludere la transazione. I FONDI COMUNI E LE SICAV Cap. 8 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari) Consentono di risolvere alcuni dei problemi che l’investitore tipicamente deve affrontare: • Come riconoscere le proprie esigenze finanziarie? • Come strutturare portafogli di attività finanziarie coerenti con il profilo rischio/rendimento desiderato e con i propri orizzonti temporali di investimento? (asset allocation) • Quali titoli comprare/vendere? (stock picking) • Quando comprare/vendere? (market timing) • Sono disponibili le risorse che servono per costruire portafogli sufficientemente diversificati in modo da minimizzare i rischi di investimento? Servizi di gestione collettiva o in monte (OICR: SGR, Sicav) Servizi di gestione individuale (sim, banca, SGR) (1) Il FCI è un patrimonio collettivo costituito con i capitali raccolti da una pluralità di risparmiatori (gestione in monte del risparmio), ciascuno dei quali detiene un numero di quote proporzionali all'importo che ha versato. • Il patrimonio raccolto è impiegato in prodotti finanziari. – “Comune” ⇒ natura indivisa del Fondo –“Investimento”⇒ Patrimonio gestito da una Sgr I fondi comuni non hanno una struttura societaria e non sono dotati di personalità giuridica ma sono dei “patrimoni separati ed autonomi” capaci comunque di essere centri di imputazione di rapporti giuridici Sono istituiti da un promotore (la Società di Gestione del Risparmio promotrice) e sono gestiti da un gestore (la stessa Società di Gestione del Risparmio promotrice ovvero altra SGR) La SGR assume le scelte di investimento o disinvestimento così come di gestione degli strumenti finanziari e delle altre attività acquisiti I FCI sono strumenti finanziari che legano un investitore (Datore di Fondi) ad un intermediario finanziario del circuito diretto assistito, cui viene delegata l’attività di gestione del risparmio sulla base di un mandato specifico INVESTITORE soddisfa un bisogno di investimento. Ricerca una performance congrua rispetto al rischio. Sono contratti di partecipazione Sono contratti finanziari di mercato Sul piano economico IF Raccolgono fondi dal pubblico e li destinano agli utenti finali attraverso i mercati finanziari IMPRESA reperisce risorse finanziarie L’investitore vanta diritti patrimoniali proporzionali alla quota di sottoscritta e delega l’esercizio dei diritti amministrativi all’intermediario Si caratterizzano per uniformità dei contenuti. Le quote di partecipazione hanno tutte il medesimo valore e uguali diritti Il rendimento del fondo è dato dalla media ponderata dei rendimenti delle attività che lo compongono. Il rischio connesso agli investimenti grava sull’investitore e non sull’intermediario 1) Il RISPARMIATORE comprando una quota di un FCI acquisisce una frazione ideale del portafoglio di titoli che costituiscono il patrimonio del fondo. • Con un impiego modesto di capitali ottiene i vantaggi delle diversificazione del rischio, e delega al gestore la scelta di come ripartire il risparmio tra le diverse asset class, la tempistica degli acquisti/vendite, la scelta dei titoli • Le quote di partecipazione al fondo sono rappresentate da certificati (nominativi o al portatore) o da scritture effettuate su un apposito conto di gestione accentrata (nei fondi negoziati su mercati regolamentati) somma degli investimenti inseriti nell’attivo, calcolati a valori attuali, al netto di eventuali debiti Valore unitario della quota = Patrimonio netto del fondo (NAV) Numero di quote in circolazione Giornalmente, il valore delle quote varia in relazione al valore del patrimonio netto, cha a sua volta dipende dal valore degli investimenti. • Il rischio è sopportato direttamente dall’investitore. Di tanto aumenta (diminuisce) il valore dei titoli nel patrimonio del fondo, di tanto aumenta (diminuisce) il valore della singola quota che li rappresenta. 2) La SOCIETÀ di GESTIONE DEL RISPARMIO provvede alla gestione del patrimonio fondo, il quale è autonomo e separato da quello della S.G.R stessa e dei singoli partecipanti. Agisce in forza di un mandato senza rappresentanza nell’esclusivo interesse dei partecipanti al fondo 3) La BANCA DEPOSITARIA ha un compito di controllo e di amministrazione. Essa custodisce gli strumenti finanziari, i prodotti finanziari e le disponibilità liquide che fanno parte del fondo; vigila sull'effettiva esistenza di tali valori; accerta la legittimità e la correttezza delle operazioni di emissione e rimborso delle quote del fondo, il calcolo del loro valore e la destinazione dei proventi dei fondi esegue le istruzioni della SGR se non sono contrarie alla legge, al regolamento e alle prescrizioni degli organi di vigilanza. 4) I COLLOCATORI delle quote di partecipazione al fondo sono le SGR, sportelli delle banche e i promotori finanziari (professionisti alle dipendenze delle banche o delle stesse SGR e che raggiungono i potenziali clienti). Oggi è possibile sottoscrivere le quote in modo diretto utilizzando servizi on line (o parametro di riferimento) E’ un portafoglio ipotetico (indicato nel prospetto informativo) la cui composizione rispecchia la composizione degli investimenti attuati dal fondo. Il peso delle singole classi di attività finanziarie che compongono il benchmark rispecchia il peso delle stesse classi di attività all’interno del portafoglio del gestore. Ex ante identifica il profilo rischio-rendimento della gestione offerta. E’ uno strumento segnaletico del rischio del prodotto, il parametro espressivo delle classi di titoli in cui il gestore può investire. Il benchmark E’ un indice di prezzo di un’attività finanziaria o una composizione di indici (azionari, obbligazionari, ... ) che sintetizza la composizione e l’andamento di uno o più mercati. Ex post consente di verificare la “bravura” del gestore Parametro discriminante 1) Normativa 2) Patrimonio Classi o Armonizzati o Non armonizzati o Aperti o Chiusi 3) Investimento a) Mobiliari • Fondi Azionari • Fondi Obbligazionari • Fondi Bilanciati (Azioni + Obbligazioni) • Fondi di Liquidità • Fondi Flessibili • Fondi di Fondi b) Immobiliari 4) Investitori o Riservati o Fondi Alternativi (o Speculativi) 5) Modalità di sottoscrizione o Piani di investimento del capitale (PIC) o Piani di accumulo del capitale (PAC) 6) Distribuzione del Reddito o Accumulazione o Distribuzione 7) Strategia di gestione o Attiva o Passiva Fondi Armonizzati Fondo di investimento aperto in regola con le normative comunitarie in ambito di investimento collettivo in valori mobiliari Caratteristiche: Può essere commercializzato nei paesi U.E. in base al principio del mutuo riconoscimento Non possono investire in depositi bancari Presentano limitazioni differenti rispetto ai normali fondi di investimento aperti Fondi NON Armonizzati Fondo di investimento aperto NON in regola con le normative comunitarie in ambito di investimento collettivo in valori mobiliari Caratteristiche: Sono sottoposti a limiti meno stringenti relativamente ad • Oggetto dell’investimento • Composizione complessiva del portafoglio Non possono essere commercializzati nel territorio dell’Unione Europea in regime di mutuo riconoscimento. Fondi Aperti Caratteristiche: Il capitale del fondo varia con l’ingresso dei partecipanti Numero di quote variabili Investimenti in attività facilmente liquidabili (valori mobiliari quotati). Il valore di ogni quota si ottiene dalla divisione del patrimonio per il numero di quote Fondi Chiusi Caratteristiche: Il capitale del fondo è fissato al momento della sua costituzione e non può variare Numero di quote fisse Il patrimonio è generalmente costituito da attività non facilmente liquidabili (valori mobiliari non quotati o attività immobiliari). Il valore di ogni quota dipende dalla domanda e dall’offerta della quota stessa La classificazione di Assogestioni Tipologie di Fondi % di investimento azionario di mercato monetario 0% Obbligazionari 0% (escl. i misti 0%<inv.<20%) Bilanciati 10% < inv. < 90% Azionari > 70% Flessibili 0-100% Ogni macro categoria si contraddistingue per la percentuale minima e massima di investimento azionario, ossia identifica i parametri per l’asset allocation di base (azionaria-obbligazionaria). Fondi Riservati agli operatori qualificati Caratteristiche: Le quote possono essere sottoscritte da: Imprese d’investimento, Banche Agenti di cambio, SGR SICAV, Fondi pensione Compagnie di assicurazione, Società finanziarie capogruppo di gruppi bancari Soggetti iscritti agli albi degli art. 106, 107, 113 del T.U. in materia bancaria Il fondo deve essere definito tale dallo statuto Fondi Alternativi Caratteristiche: Possono essere sia aperti che chiusi Nessuna limitazione all’investimento Livello min di quota iniziale € 500.000 Non possono essere oggetto di sollecitazione all’investimento Il regolamento deve specificare la rischiosità e la possibilità di deroga ai divieti e alle norme prudenziali di contenimento e frazionamento del rischio Possono essere gestiti solo da SGR con oggetto sociale esclusivo l’istituzione e la gestione di fondi speculativi PIC o piani di investimento del capitale Caratteristiche: L’investimento nel fondo è attuato attraverso un unico versamento (in un’unica soluzione). L’importo dipende dalle disponibilità liquide del risparmiatore all’atto dell’investimento stesso PAC o piani di accumulo del capitale Caratteristiche: Investimenti periodici, anche di diversa entità, diluiti nel tempo. All’inizio del periodo di accumulo, viene definita la somma complessiva da investire nel fondo e la durata del piano. Può essere definito anche un piano programmato di disinvestimento. Pregi: •forzare l’investitore all’accumulazione del risparmio •flessibilità dei versamenti. FCI a distribuzione dei proventi FCI ad accumulazione dei proventi Caratteristiche: Caratteristiche: Periodica distribuzione di una somma di denaro che rappresenta le varie forme di reddito (dividendi, gli interessi e gli altri proventi finanziari) I dividendi, gli interessi e gli altri proventi finanziari non sono periodicamente distribuiti. I redditi conseguiti sono invece automaticamente reinvestiti nel fondo così da incrementare il patrimonio FCI a gestione attiva Caratteristiche: Si propongono di battere il benchmark, selezionando un portafoglio di strumenti in grado di realizzare performance superiori a quelle realizzate dall’indice di riferimento FCI a gestione passiva Caratteristiche: Sono finalizzate a replicare il profilo di rischio-rendimento (e quindi la composizione) di un dato benchmark FCI con spese (Load) FCI senza spese (No-load) Caratteristiche: Caratteristiche: Prevedono il versamento di commissioni una tantum per operazioni di sottoscrizione, disinvestimento oppure switch Non prevedono il pagamento di commissioni nelle fasi di entrata, uscita, switch Il rendimento netto ottenuto dal gestore risulta dall’incremento o decremento del valore della quota. Esso è riconducibile a un insieme di fattori esplicativi Il rendimento realizzato dall’investitore NON coincide con quello del fondo Deriva infatti da: - l’incremento (decremento) di valore della quota - l’entità dei proventi periodicamente distribuiti dal fondo (nei fondi a distribuzione periodica dei proventi) - i costi diretti eventualmente pagati (le commissioni di sottoscrizione , di rimborso e di switch eventualmente pagate) I Fondi comuni addebitano ai partecipanti alcune commissioni • Costi diretti applicati una tantum al momento della sottoscrizione, disinvestimento oppure di operazioni di switch (limitatamente ai fondi con spese) - Commissione di ingresso/di rimborso/di switch: di importo fisso oppure in percentuale (costante o variabile) sull’importo investito/disinvestito • Costi indiretti (questi costi - che remunerano il servizio di gestione ed altri costi operativi sostenuti dal fondo - sono impliciti perché sono addebitati direttamente al patrimonio del fondo, in modo che il valore della quota risulti espresso al netto. Queste commissioni sono espresse in misura percentuale rispetto al patrimonio gestito) - Commissione di gestione: dovute al gestore per l’attività di gestione del patrimonio - Commissione di performance: da corrispondere in funzione della performance del fondo. Quando previste, sono dovute al gestore solo qualora il rendimento ottenuto raggiunga o superi una soglia prestabilita - Costi amministrativi e fiscali - Costi di transazione Il rischio di un investimento in fondi consiste nella variabilità del suo rendimento. Fondi caratterizzati da rendimenti più variabili sono anche più rischiosi, dal momento che presentano una maggiore probabilità che al momento del disinvestimento il risparmiatore subisca una perdita. Il rischio del singolo fondo comune in ogni caso riflette il rischio delle attività nelle quali è investito il patrimonio. 1) Fondi azionari 2) Fondi obbligazionari 3) Fondi di liquidità La possibilità di liquidare la quota in modo economico e tempestivo dipende dalle caratteristiche del fondo. I fondi aperti consentono di ottenere il rimborso della quota in qualsiasi momento (riscatto). Il riscatto della quota avviene con disinvestimento di parte dell’attivo del fondo comune e con trasferimento all’investitore della liquidità creata, in proporzione al valore calcolato delle quote. I fondi chiusi consentono il rimborso solo a date prestabilite; per disinvestire in momenti diversi da quelli espressamente previsti è necessario individuare una controparte disposta all’acquisto delle quote. Se i fondi sono quotati, l’attività di ricerca di una controparte è notevolmente agevolata dall’esistenza di un mercato organizzato I BISOGNI DI FINANZIAMENTO E LA DOMANDA DI SF DA PARTE DELLE IMPRESE Cap. 5 Munari I prenditori di fondi (debitori) si trovano a dovere reperire le risorse monetarie necessarie per acquistare beni e servizi in eccesso rispetto alle proprie capacità di spesa, con orizzonti temporali di utilizzo e importi non sempre ben definibili anticipatamente, garantendosi una possibilità di rimborso scadenzata su tempi più o meno lunghi (in funzione della dinamica prevista delle loro entrate e uscite future), pagando una remunerazione alla controparte commisurata alla durata del debito e al rischio, Cercando di minimizzare i condizionamenti gestionali che possono derivare dalla presenza di finanziatori esterni. Tipici prenditori di fondi sono le imprese I FABBISOGNI FINANZIARI AZIENDALI Le imprese sono infatti soggetti strutturalmente in condizioni di deficit finanziario visto che hanno uscite di cassa (collegate ai progetti di investimento) anticipate rispetto ai flussi monetari di rientro La gestione dell’impresa si caratterizza per la costante presenza di fabbisogni finanziari. In prima approssimazione, il fabbisogno finanziario aziendale può essere rappresentato dall’insieme di risorse che l’impresa deve reperire per svolgere la sua attività. GLI INVESTIMENTI AZIENDALI L’operatività aziendale presuppone 2 tipologie di investimenti: – In capitali fissi (impianti, immobili, attrezzature, brevetti, marchi, partecipazioni e altri beni a fecondità ripetuta ...) – In capitale circolante (scorte di magazzino, crediti commerciali alla clientela). L’attivo genera fabbisogno finanziario (capitale fisso) (capitale circolante) Fabbisogni di CF: - Sporadici, eccezionali; - Relativamente prevedibili e facili da quantificare in termini di esborso monetario e tempi di manifestazione Fabbisogni di CC: - Costante legata alle caratteristiche della strategia produttiva e commerciale aziendale; - Stimabili solo in termini di trend GENESI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO PER INVESTIMENTI IN CAPITALE FISSO I beni a fecondità ripetuta vengono utilizzati per più cicli produttivi (profilo produttivo) Il loro acquisto può generare un’uscita di cassa immediata pari al relativo prezzo (profilo finanziario) ma NON genera il sostenimento di un costo immediato di importo pari all’acquisito (profilo economico) . Data la valenza pluriennale dell’investimento il costo è spalmato su più esercizi (ammortamento) Infatti: Al termine di ogni ciclo, parte del prezzo di vendita viene destinata a copertura del costo sostenuto per i beni a fecondità ripetuta. Il recupero del capitale è lento, richiede la conclusione di un elevato numero di cicli produttivi. Le alternative per entrare in possesso dei beni a fecondità ripetuta sono: - Acquisto diretto con mezzi propri (se l’impresa dispone del capitale necessario) - Ottenimento di un finanziamento (da rimborsare con i flussi generati dal succedersi dei cicli produttivi) - Noleggio (da pagare con i flussi generati dal succedersi dei cicli produttivi) GENESI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO PER INVESTIMENTI IN CAPITALE CIRCOLANTE In azienda, il fabbisogno finanziario di breve periodo si ricollega agli investimenti in CAPITALE CIRCOLANTE. E’ prassi che l’azienda venda i suoi prodotti accordando dilazioni di pagamento (da cui la posta Crediti vs Clienti) e che costituisca un magazzino di scorte, di semilavorati e prodotti finiti In entrambi i casi si genera un fabbisogno finanziario di breve periodo: - Le dilazioni concesse accontentano la clientela ma si traducono in un ritardo nella monetizzazione delle vendite/rallentamento dell’introito delle vendite - le scorte in magazzino sono indispensabili per sostenere la successiva trasformazione produttiva ed evitare rotture di stock ma generano un fabbisogno finanziario stabile ancorché di breve periodo (si tratta di un tipo di attivo che permane in bilancio come genere, pur rinnovandosi nella specie). GENESI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO PER INVESTIMENTI IN CAPITALE CIRCOLANTE Il fabbisogno finanziario di breve periodo dipende dalla lunghezza del: - Ciclo del circolante (o ciclo monetario) - Ciclo operativo (o ciclo economico) (o ciclo operativo) = Intervallo temporale che intercorre tra l’acquisto delle materie prime e la vendita dei prodotti finiti ( o ciclo del circolante )= Intervallo temporale che intercorre tra il pagamento degli acquisti e la riscossione delle vendite L’uscita per il pagamento degli acquisti precede l’entrata dalla riscossione delle vendite L’entità del fabbisogno collegato al capitale circolante aziendale dipende dal tipo di produzione effettuata e dalla politica commerciale dell’azienda (aziende cash absorber vs cash generator) Il fabbisogno a breve termine può dipendere dal livello di: delle vendite (crediti verso clienti), delle scorte in magazzino, dei giorni di dilazione. = crediti verso clienti + Magazzino - debiti verso fornitori In prima approssimazione, il fabbisogno finanziario aziendale può dunque essere rappresentato dall’insieme di risorse che l’impresa deve reperire o ha reperito per svolgere la sua attività. Rispetto al fabbisogno complessivo necessario per la realizzazione del processo produttivo: - una parte viene coperto dall’autofinanziamento (capacità dell’impresa di generare internamente, mediante la gestione corrente, un certo quantitativo di risorse finanziarie) - una parte è coperto attraverso il ricorso a fonti finanziarie esterne. Il passivo dello SP indica le formule di copertura del finanziamento attivate, riconducibili essenzialmente a due macro-categorie - Discrezionalità nella remunerazione periodica Rimborso residuale Presenza del diritto di voto Durata indeterminata - Obbligo di riconoscere la remunerazione periodica nella misura convenuta - Priorità nel rimborso - Assenza del diritto di voto - Durata determinata (bt/m-lt) ALCUNE REGOLE AUREE 1. Le scadenze delle forme di finanziamento dovrebbero essere coerenti con quelle degli impieghi che hanno originato il fabbisogno 2. Le scelte circa le forme di finanziamento trovano un vincolo nel rapporto fra mezzi di terzi e mezzi propri (è sempre necessario che i mezzi propri mantengano un’adeguata incidenza sul totale) La presenza di bisogni finanziari differenziati non solo per scadenza (breve, medio lungo termine) ma anche per dimensione e per caratteristiche (origine, natura, ecc..) rendono l’attività di copertura un processo complesso e articolato. Le caratteristiche del fabbisogno finanziario orientano la scelta dello strumento finanziario di volta in volta più adatto. Importo Modalità di utilizzo Garanzie Durata Le caratteristiche tecniche delle varie soluzioni negoziali sono importanti perché determinano le conseguenze economiche del contratto per l’utilizzatore Costo (da minimizzare) Valuta di denominazione Rischio complessivo (da minimizzare) Modalità di rimborso In un approccio strettamente razionale, il prenditore di fondi sceglie le fonti di finanziamento in funzione della combinazione desiderata di costi e rischi. I costi di una operazione di indebitamento sono determinati da: ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ l’importo del finanziamento ricevuto gli oneri periodici che comporta il valore di rimborso gli effetti dell’imposizione fiscale i costi di transazione -OF -OF -VR + C Il tasso interno dell’operazione si ottiene scontando i flussi di cassa collegati al finanziamento. E’ un numero puro espressivo del costo lordo del finanziamento Il rischio di una operazione di indebitamento dipende dalla variabilità dei tassi di interesse e di cambio, dal grado di stabilità delle fonti di finanziamento, dai possibili condizionamenti da parte del finanziatore. Rischio di tasso di interesse Rischio di cambio Rischio di solvibilità (o di bancarotta) E’ tipico dei finanziamenti a tasso fisso. Se i tassi di mercato si riducono durante la durata del contratto il debitore sarà gravato da un costo del capitale superiore a quello corrente E’ tipico dei finanziamenti denominati in valuta estera (yen). L’eventuale apprezzamento di questa determina un maggior costo di estinzione del debito Dipende dalla sostenibilità economica e finanziaria dello strumento di copertura prescelto. Nella selezione di questo occorre che: • Roa > c l’impresa sia in grado di generare flussi di cassa in concomitanza con le scadenze previste dal contratto. La capacità dell’impresa di far fronte ai flussi finanziari richiesti dal piano di rientro può dipendere dalle entrate ma anche dall’eventuale smobilizzo di attività (scorte, crediti, ecc.) Rischio di instabilità delle fonti di finanziamento Dipende dalla scadenza del finanziamento sia dall’esistenza di eventuali clausole che disciplinano il comportamento del debitore Rischio di condizionamento da parte del finanziatore E’ tipico dei finanziamenti a titolo di capitale proprio (azioni), che come noto assegnano ai finanziatori il diritto di intervenire nell’indirizzo dell’attività di impresa (diluizione del potere di controllo) Il prenditore di fondi, secondo razionalità, esprime una generale esigenza di: - minimizzazione del costo del finanziamento dopo le imposte; - minimizzazione delle possibilità di condizionamento da parte del finanziatore; - stabilizzazione delle fonti di finanziamento; - controllabilità delle componenti di costo associate alle fonti di finanziamento. INTRODUZIONE ALLE POSSIBILI FORME DI FINANZIAMENTO Finanziamento da intermediari Secondo la forma Finanziamento diretto mediante strumenti finanziari negoziabili L’impresa si finanzia tramite l’emissione di titoli (azioni, obbligazioni) L’emissione può essere rivolta al pubblico indistinto (sollecitazione del pubblico risparmio) o a operatori predefiniti (collocamenti privati) L’emissione è organizzata da intermediari specializzati, cui compete di valutare le caratteristiche dell’emissione (il prezzo di offerta in particolare) A breve termine Secondo la durata (capitale circolante) A m-l termine (capitale fisso) I FINANZIAMENTI DA INTERMEDIARI Sono contratti finanziari che legano un imprenditore (Prenditore di Fondi) e una banca o un altro IF (Datore di Fondi) Sono contratti di debito-credito Sono contratti finanziari bilaterali L’imprenditore ottiene potere d’acquisto (un capitale) a fonte dell’impegno di restituire alla banca nelle modalità convenute il capitale maggiorato degli interessi. Contatto diretto e personale tra le parti, il contenuto e le caratteristiche negoziali sono personalizzate ALCUNE CARATTERISTICHE (1) L’impresa si rivolge a una banca o IF per ottenere risorse per coprire il suo fabbisogno finanziario (CF/CC) La concessione di crediti rappresenta per le banche l’operazione attiva fondamentale A monte della concessione, c’è la fase di valutazione del merito creditizio del richiedente (screening e monitoring). La valutazione iniziale consta di due fasi: 1. Istruttoria di fido: la banca raccoglie elementi ed elabora informazioni per formulare un giudizio sull’affidabilità (solvibilità) del prenditore e sui rischi dell’operazione fido accordato 2. Valutazione delle garanzie eventuali: * Reali: il credito insoluto viene recuperato tramite escussione sui beni dati in garanzia. * Personali: il credito insoluto viene recuperato richiedendo il pagamento ad un terzo soggetto coobbligato. Le informazioni su cui si basa la banca sono riservate, protette dal segreto bancario Spesso la banca affianca al servizio di prestito i servizi di pagamento ALCUNE CARATTERISTICHE (2) I finanziamenti possono essere concessi: • su garanzia: cioè sulla base della capacità aziendale di offrire garanzie (esse non riducono la probabilità che il cliente diventi insolvente (probability of default, PD) bensì attutiscono l’impatto patrimoniale negativo per la banca nell’ipotesi in cui l’insolvenza si verifichi (ossia la perdita per la banca in caso di default, in gergo tecnico loss given default o LGD). La loro escussione rappresenta però una soluzione “patologica” del rapporto di credito • su cash flow: cioè sulla base della capacità aziendale di generare flussi di cassa in concomitanza con le scadenze previste dal contratto Si distinguono inoltre i prestiti: • per cassa: Rispondono a un’esigenza primaria di copertura del fabbisogno finanziario dell’impresa, a prescindere dalla finalità (finanziamento del capitale circolante; smobilizzo di crediti commerciali; finanziamento di investimenti fissi). Coinvolgono la tesoreria della banca, compaiono nel bilancio della banca, sono gravati da interessi • di firma: Soddisfano il bisogno di limitazione e di copertura dei rischi cui sono esposte le controparti dell’affidato. L’essenza è quella di impegnare la banca affidante ad assumere o a garantire un’obbligazione dell’impresa cliente. L’intervento di cassa della banca si realizza solo se l’affidato garantito risulti inadempiente. No Tesoreria, sotto la linea, commissioni STRUMENTI CREDITIZI di FINANZIAMENTO A BREVE TERMINE Cap. 11 Munari L’apertura di credito in c/c è un’operazione bancaria regolata in c/c, come previsto dall’art. 1852 cod. civ.; E’ regolata dal codice civile ed è pure oggetto di una disciplina pattizia (“Condizioni generali uniformi relative all’apertura di credito utilizzabile in c/c” redatte a cura dell’ABI);. L’operazione è comprovata da una lettera contratto attraverso la quale la banca si impegna a mettere a disposizione del cliente una certa somma di denaro per un certo periodo di tempo o a tempo indeterminato. All’atto della concessione del credito in questa forma tecnica la banca stabilisce dunque il limite massimo di scoperto che può essere raggiunto (fido accordato); Lo strumento tecnico utilizzato è il c/c. Operativamente la banca concede al cliente di andare in rosso per l’importo del fido accordato Il beneficiario viene quindi autorizzato ad effettuare prelevamenti variamente ripartiti nel tempo, a condizione però che la sua posizione debitoria globale (saldo del conto) non superi il limite concesso; Il cliente ha la facoltà di diminuire il proprio debito mediante successivi versamenti ed accreditamenti in conto; Il vantaggio principale per le aziende è di poter limitare il costo dell’indebitamento (a titolo di interessi) alle sole somme utilizzate. … QUALCHE CLASSIFICAZIONE • Un’operazione è a debito del cliente quando comporta un aumento dell’esposizione debitoria verso la banca (o una riduzione di disponibilità monetarie del cliente presso la banca). • Un’operazione è a credito del cliente quando comporta una diminuzione dell’esposizione debitoria nei confronti della banca (aumento di disponibilità monetarie del cliente presso la banca) • Estratto conto • Staffa valuta riepilogo cronologico Saldo contabile Saldo disponibile Saldo liquido LE CONSEGUENZE ECONOMICHE (1) L’imprenditore è interessato a ottimizzare il Costo – Rischio del finanziamento L’interesse da corrispondere è calcolato sul fido utilizzato Costo Il costo per il debitore è dato da Interessi passivi; Commissione di affidamento (conteggiata sul fido accordato (max 0,5% trimestrale); Tasso di sconfinamento e indennità di sconfinamento. Il tasso di costo effettivo è superiore del tasso nominale Il tasso di interesse nominale è superiore a quello di altre operazioni di credito bancario sia in forza dei vantaggi concessi al cliente sia a causa dei maggiori rischi sopportati dalle banche Rischio di revoca (problema di instabilità delle fonti di finanziamento nella formula “salvo revoca”) Rischio Rischio di variazione del costo del finanziamento LE CONSEGUENZE ECONOMICHE PER LA BANCA La banca intende ottimizzare la combinazione Rendimento – Rischio collegata all’operazione Rendimento è dato dagli interessi, dalle valute, dalle commissioni sulle operazioni effettuate, dalla commissione di affidamento. Il tasso effettivo è superiore di quello nominale Rischio di liquidità Rischio di credito Rischio Rischio di immobilizzo dei fondi SPAZIO ECONOMICO DI UTILIZZO Posto che l’apertura di credito in c/c è un’operazione - molto elastica; - onerosa nei limiti del solo utilizzo; - in genere non assistita da garanzia E’ il principale strumento copertura dei fabbisogni tesoreria dell’impresa. di di Si presta a far fronte a potenziali e inattesi picchi di fabbisogno, legati ad esempio ad un’espansione non programmata del fatturato o al mancato pagamento di una importante fornitura. Il fabbisogno finanziario coperto con tale forma tecnica è in genere contraddistinto da una sostanziale imprevedibilità. LE OPERAZIONI DI SMOBILIZZO DI CREDITI COMMERCIALI Sono forme di finanziamento di breve periodo che, di fatto, non aggiungono risorse all’impresa … L’impresa cede una parte dei suoi crediti all’IF che, previa deduzione di un interesse, provvede ad anticiparne l’importo o una parte di questo prima della scadenza prevista. La forma tecnica di smobilizzo dipende dalla prassi invalsa in azienda di incassare i propri crediti tramite cambiali, ricevute bancarie, giroconti o bonifici. … ma consentono di liquidare anticipatamente delle poste attive presenti in bilancio che rimarrebbero altrimenti immobilizzate per un certo periodo di tempo. Trattandosi di un vero e proprio finanziamento, la banca valuta preventivamente il merito creditizio del richiedente e fissa un “tetto massimo” di utilizzabilità denominato “castelletto s.b.f.” o Lo smobilizzo di crediti commerciali è comunque un’operazione percepita come relativamente poco rischiosa dalla banca SCONTO CAMBIARIO E’ una forma di smobilizzo di credito di fornitura. E’ un prestito a breve scadenza garantito dalla cessione di un credito - cambiali non esigibile (non ancora scaduto). La b. ne anticipa il valore attuale, deducendo dal VN un compenso proporzionale al tempo che manca all’incasso (sconto), commissioni e altri diritti. A monte della operazione vi è la valutazione preventiva del merito creditizio da parte della banca e la definizione della “cifra di castelletto”. o - Lo sconto può avere ad oggetto: singole cambiali: l’utilizzo è in una soluzione unica un rapporto continuativo Modalità di utilizzo - Girata in bianco degli effetti alla banca “salvo buon fine” (cessione prosolvendo) Verifica dei requisiti di bancabilità delle cambiali da parte della banca Rimborso delle cambiali tramite pagamento da parte del debitore e incasso da parte della banca (in caso di inadempimento del debitore la banca si rivale sul cliente). Durata: Scadenza degli effetti CONSEGUENZE ECONOMICHE L’imprenditore è interessato a ottimizzare il Costo – Rischio del finanziamento Costo E’ dato dallo sconto e da una serie di compensi aggiuntivi (commissioni di incasso, diritti di brevità, commissione di richiesta d’esito). Il tasso nominale di sconto è minore rispetto al tasso praticato sulle aperture in quanto l’operazione è meno l’elastica per il cliente e meno rischiosa per la banca Il tasso di costo effettivo è superiore al tasso nominale Costo/somma ottenuta Il differenziale di è imputabile a tre elementi congiunti: - lo sconto trattenuto dalla banca è calcolato sul valore nominale degli effetti e non sulla somma effettivamente anticipata; - i giorni banca allungano “virtualmente” la durata del finanziamento; - le commissioni e gli altri oneri accessori incrementano ulteriormente il costo dell’operazione. LE CONSEGUENZE ECONOMICHE PER LA BANCA La banca (in qualità di datore di fondi) intende ottimizzare la combinazione Rendimento – Rischio collegata all’operazione Rendimento è dato oltre che dallo sconto, dalle commissioni varie applicate. Anche i giorni banca aggiunti nel conteggio dello sconto concorrono ad aumentare il rendimento per la banca (costo per il cliente) Rischio di credito E’ relativamente basso perché l’operazione è autoliquidante, assistita da garanzia cambiaria e vi sono due soggetti impegnati al rimborso Rischio di liquidità L’operazione non presenta difficoltà nel programmare i flussi di cassa in entrata e in uscita. L’utilizzo del credito, anche avvenendo in forma rotativa, è scandita dalla presentazione degli effetti e dalla loro scadenza Rischio GLI ANTICIPI SALVO BUON FINE SU FATTURE E RICEVUTE BANCARIE Sono una forma tecnica di prestito volta allo smobilizzo di crediti commerciali (di fornitura) Questi crediti sono tipicamente rappresentati da Ri.ba Anticipo su ri.ba La banca - che cura l’incasso delle ri.ba – mette a disposizione del cliente il VN del credito prima della sua scadenza (cessione pro-solvendo). & Fatture Anticipo su fatture Si ha quando il credito non è incorporato in alcun titolo formale (la transazione cioè viene regolata ad esempio tramite bonifico). La banca - a fronte della cessione pro-solvendo del credito (rappresentato da fatture) – si impegna ad anticiparne al cliente il 70%-80% del valore. In entrambi i casi, a monte è definito un castelletto SBF che rappresenta il fido accordato (cioè l’ammontare massimo dei crediti di cui può essere chiesto lo smobilizzo). o Lo smobilizzo può avvenire tramite l’accredito diretto in c/c l’attivazione di un conto transitorio fruttifero s.b.f. Il VN dell’”appunto” viene accreditato sul c/c del cedente al momento della presentazione all’incasso assegnandogli valuta posticipata (valuta adeguata). La valuta dell’operazione è infatti fissata nella data di scadenza dell’effetto aumentato di un certo numero di giorni-valuta; Se il cliente usufruisce della somma messagli a disposizione, la valuta degli addebitamenti precederà quella degli accreditamenti e si formerà a suo carico uno “scoperto per valuta”. o Nell’accredito diretto lo scoperto si forma solo in caso di effettivo utilizzo Con questa forma tecnica viene tenuto un conto aggiuntivo rispetto al conto corrente: il conto anticipo fruttifero. Tale conto: si accredita con valuta successiva alla data di presentazione degli effetti (come per l’accredito diretto); viene stornato ed accreditato il c/c di corrispondenza con valuta in giornata. Gli scoperti sono predeterminati e il costo non è all’effettivo utilizzo. parametrato La valuta degli addebiti anticipa sistematicamente gli accrediti: si formano degli scoperti. Il conto anticipi presenta un saldo contabile pari a zero e saldo liquido debitore pari all’ammontare degli effetti la cui valuta adeguata non è ancora maturata Con questa forma tecnica viene tenuto un conto aggiuntivo rispetto al conto corrente: il conto anticipo fruttifero. Tale conto: si accredita con valuta successiva alla data di presentazione degli effetti (come per l’accredito diretto); viene stornato ed accreditato il c/c di corrispondenza con valuta in giornata. La valuta degli addebiti anticipa sistematicamente gli accrediti: si formano degli scoperti. Il conto anticipi presenta un saldo contabile pari a zero e saldo liquido debitore pari all’ammontare degli effetti la cui valuta adeguata non è ancora maturata In questo caso gli scoperti sono predeterminati e il costo non è parametrato all’effettivo utilizzo. Operazione di anticipazione su beni che rappresentano componenti del capitale circolante aziendale In questo caso, il fabbisogno del debitore si ricollega tipicamente alla dimensione del magazzino e quindi ai tempi medi di stoccaggio dei prodotti finiti. o E’ un prestito a breve scadenza erogato da una banca contestualmente alla costituzione, da parte dell’affidato, di una garanzia. o L’importo del finanziamento erogato dalla banca scaturisce dalla stima del valore del bene dato in garanzia (pegno) decurtato di uno scarto prudenziale. Si distingue, a seconda dell’oggetto del pegno, tra: Anticipazioni su merci o su titoli rappresentativi di merci Secondo il bene dato in garanzia Anticipazioni su titoli Sulla base del modo di utilizzo, si distingue invece tra: Anticipazioni a scadenza fissa Secondo la procedura di utilizzo Anticipazioni a scadenza indeterminata CONSEGUENZE ECONOMICHE Prenditore di Fondi Datore di fondi L’imprenditore è interessato a ottimizzare il Costo – Rischio del finanziamento La banca intende ottimizzare la combinazione Rendimento - Rischio collegata all’operazione Il costo effettivo dipende dall’entità delle spese di stima, di custodia, di amministrazione, di conservazione (da rimborsare) e degli interessi passivi. Il rendimento per la banca dipende dagli interessi e dalle varie commissioni e spese addebitate al cliente. I compensi da corrispondere al finanziatore vengono calcolati in funzione dell’utilizzo (anticipazione in c/c) o a prescindere da questo (anticipazione a scadenza fissa) Rischio di credito: relativamente modesto essendo una operazione a base garantita: in caso di inadempimento l’escussione della garanzia consente di contenere le perdite (asset based lending). Il tasso è generalmente minore delle aperture di credito Tasso di interesse è funzione dello - standing di affidabilità del richiedente, - della durata, - dell’entità dello scarto applicato, - delle caratteristiche del bene dato in pegno, - della forma tecnica. Il rischio tipico è il Rischio di revoca inattesa Rischio di liquidità: l’utilizzo integrale del credito e la previsione di rigidi piani di rimborso annullano sostanzialmente tale rischio per la banca L. 52 del 91 - Contratto tramite il quale un’impresa (cedente) cede ad un intermediario finanziario (tutti o parte de) i crediti commerciali (presenti e/o futuri) vantati verso i propri clienti (ceduti). Banca, ICnB pluriprodotto, Factor specializzati (di matrice bancaria o industriale) La durata del contratto è spesso indefinita. Il rapporto tra le parti coinvolte in genere ha natura continuativa e sistematica (criteri di esclusività e globalità) I servizi offerti dal factor sono di varia natura: di gestione dei crediti commerciali; di garanzia; di finanziamento. (Pro-soluto/Non recourse factoring) supporto nella scelta dei mercati di sbocco (anticipo del valore dei crediti ceduti) In realtà, a seconda della tipologia contrattuale, i servizi offerti sono diversi Tipologie FULL FACTORING RECOURSE FACTORING (F. pro-solvendo) MATURITY FACTORING Anticipo crediti Gestione crediti Garanzia Supporto estero Si Si Si No Si Si No No No Si Si No No (marginale) No INVOICE DISCOUNT Si INTERNATIONAL FACTORING Si No (marginale) Si Si supporto a transazioni commerciali con l’estero (nel solo caso di international factoring) Si LE IMPRESE ADATTE AL FACTORING Il Factoring è utile per tutte le imprese che vogliono affidare ad uno specialista la gestione ed il controllo del portafoglio crediti Imprese che manifestano squilibrio tra le esigenze della politica di credito commerciale dell’impresa (relative alle dilazioni di pagamento da concedere; ai fondi da impegnare per "sostenere" finanziariamente le dilazioni concesse; alle forme di regolamento; al controllo del rapporto; alle procedure di incasso e recupero dei crediti ) e le risorse finanziarie disponibili. imprese più "giovani", o imprese in fase di forte espansione, o imprese con attività fortemente stagionali, o imprese per le quali la gestione del capitale circolante costituisce un aspetto strategico dell’attività o Il "fabbisogno di Factoring“ è connesso alla sua connotazione gestionale e finanziaria PROCESSO TIPICO DI UN RAPPORTO DI FACTORING Valutazione dell’impresa cedente Valutazione del portafoglio crediti Definizione del plafond globale (rotativo) Cessione dei crediti commerciali Prestazione di servizi da parte del factor Il Factoring produce effetti positivi su diverse aree dell’attività d’impresa, interessate dalla gestione del credito commerciale Il Factoring comporta una modifica delle funzioni dedite al rapporto con la clientela, consentendo all’impresa di concentrarsi sugli aspetti produttivi e commerciali. I benefici complessivi dipendono dall’estensione nel tempo e nello spazio del ricorso al Factoring. MODALITÀ DI DEFINIZIONE DEL COSTO Rispetto ad altre soluzioni il servizio offerto è più completo (servizio gestionale ed assicurativo) e costoso. Il ricorso al factoring comporta il sostenimento di componenti esplicite di costo: • servizio finanziario remunerato da interessi maturati sugli anticipi (calcolati dal momento della concessione fino all’incasso e capitalizzati su base mensile/trimestrale) • servizio gestionale remunerato dall’applicazione di commissioni ad hoc (spese di istruttoria, spese di gestione delle fatture, ecc.) • servizio assicurativo remunerato dall’applicazione di commissioni ad hoc (0,2-1% valore ceduto se pro-solvendo; 2-4% se pro-soluto) … e genera anche ulteriori benefici: • Trasformazione di costi fissi (ufficio crediti) in costi variabili, • Semplificazione della contabilità, • Stimolo ad una migliore selezione della clientela, • Aumento capacità di credito vs. il sistema bancario • Benefici derivanti dalla destinazione dei flussi finanziari liberati attraverso lo smobilizzo dei crediti CONSEGUENZE ECONOMICHE L’imprenditore è interessato a ottimizzare il Costo – Rischio del finanziamento Per formulare un corretto giudizio di convenienza del factoring non basta tenere in considerazione i costi (interessi e commissioni) che comporta confrontandoli con altre forme di finanziamento, ma occorre considerare anche il vantaggio implicito connesso alla modifica dei costi aziendali e al rendimento degli anticipi che il contratto genera. Nella misura in cui NON vengono ceduti TUTTI i crediti di impresa, il risparmio di costi derivante dal servizio è assai limitato, dovendo il fornitore mantenere all’interno dell’azienda una stabile organizzazione per l’espletamento della gestione dei crediti esclusi dal rapporto. GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO A MEDIO-LUNGO TERMINE Cap. 13 Munari DEFINIZIONE Art. 1813 Codice civile: Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità. Prassi bancaria: Il mutuo è un contratto di finanziamento di carattere monetario: • utilizzabile per 1) acquistare, costruire o ristrutturare un immobile (finanziamenti al settore dell’edilizia abitativa) ; 2) finanziare la realizzazione di uno specifico progetto (la costruzione di un impianto) o per coprire un fabbisogno finanziario aziendale di medio termine. • a medio-lungo termine (la durata è di circa: 3-5 anni per esigenze di natura industriale; 10-15-20 anni per il credito fondiario (investimento immobiliare). • è un prestito ipotecario in quanto la sua concessione è tipicamente garantita da un’ipoteca di primo grado su un immobile/fabbricato Prassi bancaria: • la cui erogazione avviene, in genere, in un’unica soluzione • il cui rimborso è graduale nel tempo (rate) e si basa su uno specifico piano di ammortamento. Le rate sono di importo costante o variabile, di solito mensili o semestrali • dietro pagamento di interessi (a titolo oneroso). Tipicamente, l’intermediario concede un finanziamento che non supera l’80% del valore dell’immobile, valore stabilito in base alla perizia effettuata da un esperto. Il tasso di interesse può essere: Fisso Il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta la durata del mutuo. Variabile Rispetto al tasso di interesse di partenza, il tasso di interesse varia a scadenze prestabilite al variare del parametro di riferimento. E’ aggiunto uno spread fisso. A volte è fissato un Cap Misto Il cliente ha possibilità di mutare il tasso da fisso a variabile o viceversa. Il tasso è determinato in base a parametri fissati sui mercati monetari e finanziari, cui l’intermediario aggiunge una maggiorazione, detta spread, che rappresenta la differenza tra il parametro di riferimento e il tasso effettivamente applicato. Lo spread è la % di ricarico che gli istituti di credito applicano rispetto ai parametri di riferimento. R • t = C t + I La rata periodica è pari a: quota capitale + quota interessi. t dove ∑C I • t t Ciascuna quota capitale rimborsa una parte del debito. La somma delle quote capitali è pari all’ammontare del debito = C = DR DE • DR t-1 x i t = DE t Ciascuna quota interessi remunera la disponibilità del capitale per il periodo. La quota interessi di ogni rata è calcolata sul debito residuo. t-1 + C = C – DE t t Debito estinto: valore del capitale rimborsato, pari alla somma delle quote capitale già versate; Debito residuo: valore del debito da rimborsare, pari alla somma delle quote capitale ancora da versare E’ il progetto di restituzione graduale del debito. E’ il prospetto che riepiloga – in corrispondenza delle scadenze convenute (mese, trimestre, semestre, anno) – i flussi di cassa per il cliente, il debito estinto e il debito residuo Esistono diversi meccanismi di restituzione del finanziamento. Clausole particolari: Estinzione anticipata: Chiusura del rapporto contrattuale – anticipata rispetto al piano di ammortamento concordato - con la restituzione integrale del capitale ancora dovuto prima della scadenza del mutuo. Non può essere previsto alcuna penalità o costo aggiuntivo Portabilità: Operazione che consente al cliente di trasferire il proprio mutuo originariamente acceso presso una banca presso un altro intermediario, senza il consenso dell’intermediario originario (viene trasferita l’ipoteca, senza modificare l’importo del mutuo). La legge prevede che l’operazione avvenga senza costi addizionali. Rinegoziazione: Operazione con la quale sono modificati uno o più elementi del contratto originario, ad esempio la durata del mutuo, il sistema di indicizzazione, il parametro di riferimento, lo spread o le commissioni legate al mutuo. Come la portabilità, anche questa operazione è completamente gratuita. Pre-finanziamento: finanziamento di breve periodo (da rimborsare al momento dell’erogazione del mutuo) non autonomo (è accessorio e preliminare rispetto al mutuo) che mira a soddisfare esigenze finanziarie impellenti del prenditore. E’ erogato in vista della concessione di un finanziamento di maggior rilievo. Per il prenditore di fondi: Costo • Interessi passivi • Costi per istruttoria, perizia di stima, oneri accessori, spese notarili, imposta sostitutiva.. Tasso nominale # Costo effettivo dell’operazione Nell’esaminare le proposte, un soggetto deve fare attenzione a: • spread; • TAEG; • piano di ammortamento; • tutte le voci di spesa; • tempi per la concessione (devono essere compatibili con quelli necessari per l’acquisto dell’immobile) • risparmio fiscale, che può variare a seconda della composizione delle rate (quota capitale e quota interessi) stabilita nel piano di ammortamento. Rischio di interesse Rischio Rischio di cambio Per la banca: • Interessi attivi, Costi per istruttoria, Rendimento Tasso nominale < tasso di rendimento effettivo dell’operazione Rischio Rischio di variazione dei tassi Rischio di credito L’importo erogato e le modalità di rimborso devono essere coerenti con le esigenze del prenditore e l’andamento dei flussi finanziari che questi può dedicare al rimborso. A parità di capitale, mutui più brevi portano a pagare minori interessi, ma con rate più elevate. Mutui più lunghi comportano il pagamento di maggiori interessi, ma con rate più contenute. Con prospettive di rialzo dei tassi il prenditore preferisce mutui a tasso fisso. Con prospettive di ribasso il prenditore preferisce mutui a tasso variabile. I finanziamenti a tasso fisso e/o rata fissa (che danno certezza sull’importo periodico da pagare) sono da preferirsi quando i flussi finanziari a servizio del debito sono costanti nel tempo (es.: stipendio fisso). Le imprese in particolare possono utilizzare il mutuo sia per l’acquisto di beni specifici, sia per finanziare l’attività di impresa in generale o in una sua fase particolare. Contratto di finanziamento “atipico” finalizzato all’acquisto di beni Un’azienda sceglie un bene necessario alla propria gestione; mancandole i mezzi per l’acquisto si rivolge alla società di leasing, che lo acquista da un fornitore (o lo fa costruire appositamente) e lo consegna (in locazione) all’imprenditore. La durata varia tipicamente tra i 24 mesi e i 20 anni (normativa fiscale) Ha tipicamente natura trilaterale (locatario) Bene Bene Canoni periodici Prezzo di riscatto finale Pagamento bene (locatore) Il locatario tramite il LF può disporre di un bene strumentale (usarlo) senza averne la proprietà. A fronte di questo: - Paga una successione di canoni periodici al proprietario (locatore) del bene stesso - Può, alla scadenza, divenire proprietario del bene pagando alla società di leasing un prezzo di riscatto. + Prezzo bene IL PROFILO FINANZIARIO DELL’OPERAZIONE - Canone - Canone - Canone - Prezzo di riscatto Il finanziamento accordato viene rimborsato mediante il pagamento una successione di canoni. E’ però possibile individuare almeno 2 fasi: 1. fase dei canoni; 2. fase del riscatto. fase iniziale; fase intermedia; fase finale Caratteristiche tecniche (riepilogo) - Struttura trilaterale del contratto. - Bene strumentale (specifico) all’attività del locatario - Durata di medio-lungo periodo che può anche coincidere con la vita economica del bene. Essa è solitamente definita in modo da sfruttare la deducibilità fiscale dei canoni. - - Prezzo di riscatto in genere ampiamente inferiore al valore di mercato del bene; (il bene è già stato pagato coi canoni!). Titolarità giuridica (proprietà) del bene rimane al locatore, ma tutti gli oneri e i rischi (c. impianto, collaudo, manutenzione, assicurazione, ecc.) sono a carico dell’utilizzatore • per il locatario Costo Rischio •Interessi impliciti nei canoni. •Spese varie (istruttoria, perizia, notarili ecc.) •Gli oneri di manutenzione e gestione del bene • Valore di riscatto finale • Rischio di variazione dei tassi • Rischio bene Contratto atipico in forza del quale il locatario intende ottenere la disponibilità d’uso di un dato bene per un certo periodo di tempo. La durata è in genere compresa tra i 12 e i 36 mesi (quindi più breve rispetto al leasing finanziario!) bene canoni • Il contratto ha in genere struttura bilaterale • l’oggetto è un bene standardizzato (auto, pc, ecc); • la durata è inferiore alla vita economica del bene; • • • Titolarità del bene, costi di installazione, manutenzione, altri rischi e oneri a carico del locatore/fornitore I canoni remunerano l’uso del bene (non l’acquisto) La facoltà di riscatto può non essere prevista; eventualmente, il prezzo di riscatto è in linea con il valore di mercato del bene. Caratteristiche Leasing finanziario Leasing operativo Soggetti interessati Struttura trilaterale del contratto 3: produttore/fornitore bene; banca/società leasing; locatario (o conduttore) Struttura bilaterale del contratto 2: produttore del bene (locatore); locatario (o conduttore) Finalità del contratto Finanziare l’acquisto di un bene Ottenere la disponibilità d’uso di un bene Durata del contratto Oggetto del contratto Servizi e costi accessori (es.: impianto del bene, collaudo, manutenzione, assicurazione, ecc) Prezzo di riscatto Rischi Conclusione (ipotesi più frequente) Medio-lunga, può anche coincidere con Breve, in genere non superiore ai 12-36 mesi e la vita economica del bene comunque inferiore alla vita economica del bene Beni ”specializzati”costruiti o acquistati secondo le esigenze del locatario. Beni altamente standardizzati (auto, pc, ecc) A carico del locatario (anche se la titolarità giuridica del bene rimane al locatore) Titolarità del bene, costi di installazione, manutenzione, altri rischi e oneri a carico del locatore Contenuto (anche 1-2% del valore del bene), in genere ampiamente inferiore al valore di mercato Piuttosto elevato, in linea con il valore di mercato del bene Rischio bene a carico del locatario, Rischio bene e rischio di credito a carico del Rischio di credito a carico del locatore locatore Riscatto del bene Restituzione del bene. LE OBBLIGAZIONI SOCIETARIE Cap. 14 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari) Sono strumenti finanziari (titoli) che legano un’impresa (Prenditore di Fondi) a una pluralità di creditori-obbligazionisti (Datori di Fondi) Sono contratti di debito-credito Sono contratti finanziari di mercato A fronte dell’emissione del prestito obbligazionario l’imprenditore ottiene capitali a protratta scadenza. L’obbligazione è un titolo di debito, disciplinato dal regolamento e dalla Legge, che impegna l’emittente a rimborsare all’investitore il capitale nominale ricevuto e a pagare degli interessi nel corso della sua durata. La durata è prefissata e in generale è medio-lunga Caratteristiche negoziali standardizzate L’impresa si finanzia tramite l’emissione di titoli che rappresentano frazioni di un’operazione di Finanziamento. L’operazione può essere assistita da garanzie collaterali. La valuta (o divisa) di riferimento è quella con cui avvengono i pagamenti del capitale e degli interessi L’emissione può essere rivolta al pubblico indistinto (sollecitazione del pubblico risparmio) o a operatori predefiniti (collocamenti privati). In genere è organizzata da intermediari specializzati, cui compete di valutare le caratteristiche dell’emissione (il prezzo di offerta in particolare) Per il prenditore di fondi (l’impresa), l’emissione di un prestito obbligazionario è una forma di finanziamento alternativa al prestito bancario (circuito indiretto) per la quale il legislatore ha previsto una serie di limiti. • Possono ricorrere al finanziamento obbligazionario SpA e SAPA • L’emissione delle obbligazioni è deliberata dal CdA, a meno che lo statuto disponga diversamente • I prestiti obbligazionari non possono eccedere il doppio del valore complessivo di capitale sociale, riserva legale e riserve disponibili (questo limite non riguarda le obbligazioni bancarie e le obbligazioni emesse da società quotate destinate alla quotazione in borsa) • L’interesse può essere calcolato in diversi modi (la cedola può essere assente, fissa o variabile). Il pagamento delle cedole può essere anche legato all’andamento economico della società. • Ulteriori obblighi informativi sono previsti se le obbligazioni sono destinate al pubblico degli investitori (pubblicazione del prospetto informativo, soggetto ad autorizzazione della Consob) o Indicizzazione diretta (al crescere del parametro, cresce la cedola) o Indicizzazione inversa (c.d. “reverse floater”) • L’emittente acquisisce risorse finanziarie pari all’ammontare del prestito emesso Flussi monetari EMITTENTE Spa Durata ENTRATE +k • Queste sono vincolate all’emittente per il lasso di tempo concordato Data di scadenza USCITE tempo +k Stacco cedole -C1 -C2 -C.. -C.. -Cn - k •Periodicamente viene riconosciuta una cedola •Alle scadenze convenute viene rimborsato il prestito Costo lordo in senso stretto Prezzo di emissione Cedole @5,5% Prezzo di rimborso Flussi di cassa per l'impresa Costo finanziario lordo Costo lordo in senso ampio Prezzo di emissione Cedole @5,5% Prezzo di rimborso Costo agenzia di rating Costo consorzio di collocamento Costi di negoziazione sul Mercato Revisione bilanci Flussi di cassa per l'impresa Costo effettivo globale lordo Per gli investitori i rischi tipici sono … 0 98,50 - 1 2 3 4 - 5,50 - 5,50 - 5,50 - 98,50 5,85% 0 98,50 - 5,50 - 5,50 - 5,50 - 5,50 - 5,50 - 100,00 5,50 - 105,50 1 2 3 4 5,50 - 5,50 - 5,50 - - 0,10 - 0,10 - 0,10 - 5,50 - 5,50 - 100,00 0,10 - 0,10 - 0,01 0,02 5,63 - 0,01 0,02 5,63 - 0,01 0,02 5,63 - 0,01 - 0,01 0,02 - 0,02 5,63 - 105,63 0,20 1,50 0,01 0,02 96,77 6,41% Rischio di credito Rischio di tasso di interesse Rischio di reinvestimento 5 5 Quando abbiamo trattato i titoli di stato abbiamo assunto che il rischio di credito fosse in genere trascurabile … Nel caso delle obbligazioni societarie, invece, il rischio d’insolvenza dell’emittente deve essere attentamente valutato Il merito creditizio di un soggetto è espresso sinteticamente dal rating, giudizio emesso da società specializzate e indipendenti (le più importanti Moody’s, Fitch e Standard &Poor’s) Il rating si fonda sull’esame dei dati economico-finanziari dell’emittente, cioè della situazione finanziaria aziendale, del settore in cui opera, del posizionamento competitivo (liquidità, capacità di generare profitto, capacità di debito dell’emittente) Moody's Fitch Ibc a AAA Aaa AA Aa A A BBB Baa BB Ba B B CCC Caa CC Ca C C D Rischio A basso rischio Speculative grade Standard & Poor's Investment Agenzia grade Il giudizio consiste in un codice alfabetico o alfanumerico che esprime sinteticamente il grado del rischio d’insolvenza associato all’emittente A rischio elevato + • Un titolo con basso rating (categoria speculativa) dovrà pagare ai sottoscrittori un rendimento più elevato (premio al rischio) rispetto ad un titolo con rating più elevato (categoria investimento) • Esiste infatti un legame diretto tra rischio d’insolvenza percepito sul mercato e rendimento richiesto dagli investitori Unica soluzione scadenza naturale Valore di rimborso Ad epoche predeterminante Per estrazione (lottery) Piano di ammortamento Rimborso progressivo Modalità di rimborso Facoltà di rimborso differito A favore Emittente (extendable) Ad esercizio opzioni contrattuali Per acquisti sul mercato Sopra la pari Sotto la pari A favore Emittente (callable) Facoltà di rimborso anticipato Alla pari A favore sottoscrittore (putable) Tasso fisso Rimborso capitale Pagamento interessi Semplici Tasso variabile OBBLIGAZIONI Strutturate Tasso fisso Semplici Tasso variabile OBBLIGAZIONI Obbl.ne Semplice + Azioni Strutturate Obbl.ne Semplice + altro strumento finanziario Obbl.ne Semplice + contratto assicurativo Rimborso capitale? …gli interessi….? L’impresa che vuole finanziarsi può concedere ai sottoscrittori ulteriori diritti o facoltà (oltre a quello di ottenere il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi) Queste obbligazioni pagano all’investitore un rendimento minore È il “costo” del diritto (aggiuntivo) concesso al sottoscrittore Il diritto che attribuiscono consiste nella facoltà, con modalità diverse, di diventare azionisti (1) Sono obbligazioni “complesse” il cui profilo finanziario è analogo a quello delle obbligazioni tradizionali: • cedola periodica fissa o indicizzata • rimborso del capitale secondo modalità predefinite • * prezzo di emissione * Non inferiore al nominale Ma che offrono al sottoscrittore la possibilità (non l’obbligo) di trasformare, in tempi e modi predefiniti, l’investimento (e i relativi diritti) da obbligazionario in azionario. Se l’opzione non viene esercitata l’obbligazione giunge normalmente a scadenza (2) Le caratteristiche fondamentali: natura del “titolo di compendio” in genere si tratta di azioni ordinarie della società emittente (conversione diretta), o più raramente di un’altra società (conversione indiretta) valore del rapporto di conversione fissato dall’emittente, è il numero di obbligazioni necessarie per ottenere, in caso di conversione, un’azione (in genere è pari ad 1) durata del periodo di conversione quando è possibile esercitare la conversione (è di frequente ad intervalli) (3) • Le obbligazioni convertibili conferiscono dunque al titolare due diritti: - il diritto di credito, al pari di qualsiasi obbligazione ordinaria - il diritto di conversione, in base al quale il datore di fondi può modificare il suo status da creditore a socio secondo un rapporto di conversione definito contrattualmente. • La facoltà di conversione ha un costo implicito corrispondente al minor tasso di interesse riconosciuto rispetto alle obbligazioni ordinarie di stessa durata e stesso rating. N.B. La conversione avviene senza alcun esborso monetario da parte dell’investitore Sono titoli obbligazionari costituiti da: • un titolo principale, cioè un’obbligazione tradizionale • e uno strumento finanziario, il warrant, che permette al possessore di acquistare o sottoscrivere azioni con tempi, quantità e prezzo d’esercizio predefiniti, attraverso un versamento aggiuntivo natura del “titolo di compendio” Tipicamente: azioni ordinarie della società emittente (conv. diretta) rapporto di esercizio Il numero di azioni sottoscrivibili con l’esercizio di i warrant (in genere è pari ad 1) periodo di esercizio Tipicamente: periodo di esercizio continuo • Nonostante sia emesso con l’obbligazione, il warrant ha vita propria e può avere una durata diversa dal titolo principale. • Il warrant può essere tipicamente separato dall’obbligazione e circolare autonomamente (essere negoziato separatamente ). N.B. L’investitore che esercita il warrant deve effettuare un investimento aggiuntivo Per l’investitore: nessun esborso Per l’emittente: consolidamento del debito Per l’investitore: esborso = strike price x n. azioni di compendio Per l’emittente: nuovo apporto di capitale a titolo di mezzi propri I RISCHI SPECULATIVI E I RELATIVI PROBLEMI DI COPERTURA Cap. 16 e 17 Munari Rischio Rischio puro Rischio speculativo Rischio Puro: Situazioni d’incertezza dalle quali può derivare solamente un danno per il soggetto che vi è esposto, nessun beneficio. • rischi inerenti alla persona (salute, morte,…) • rischi inerenti ai beni economici (incendio, furto,….) • rischi di responsabilità civile (a terzi) Rischi speculativi: Situazione di incertezza in merito agli eventi futuri che può comportare non solo perdite ma anche possibili guadagni. Scostamento tra il valore atteso ex ante e quello conseguito effettivamente ex post Nel caso specifico si configura come la possibilità che un’attività finanziaria subisca una variazione degli elementi che ne determinano il rendimento e quindi il risultato finale. Le principali tipologie: 1. rischi di insolvenza della controparte 2. rischi di mercato 1. Rischio di insolvenza della controparte 1.1 rischio d’insolvenza in senso stretto o di credito 1.2 rischio di migrazione 1.3 rischio d’insolvenza temporanea 1.4 rischio di regolamento 1.5 rischio di paese 1.6 rischio giuridico 2. Rischi di mercato 2.1 rischio di reinvestimento 2.2 rischio di prezzo 2.3 rischio di cambio 2.4 rischio di variazione di prezzo delle attività reali Gli strumenti derivati Il cui valore “deriva” dal prezzo di un’attività sottostante che può essere reale o finanziaria Sono contratti a termine Contratti a pronti Contratti a termine Gli strumenti derivati Il cui valore “deriva” dal prezzo di un’attività sottostante che può essere reale o finanziaria Copertura Arbitraggio Speculazione Operazione di copertura Quando un operatore manifesta un bisogno di copertura? Quando è esposto ad un rischio speculativo dal quale si vuole cautelare (azzerando le possibilità di guadagno/perdita su quella posizione) Operazione di copertura Nella forma più semplice consta di due “posizioni”che analizzate nel loro insieme permettono di neutralizzare gli effetti prodotti dall’una e dall’altra L’elemento a rischio è rappresentato dalla posizione detenuta con l’attività sottostante che può portare perdite e/o guadagni. Tale posizione può essere neutralizzata se contestualmente nel mercato dei derivati si attua un’operazione di segno opposto a quella assunta nel mercato dell’underlying asset Un esempio ... Operatore ha un portafoglio titoli azionari con composizione identica a un indice di borsa L’operatore al tempo X teme un calo dei corsi azionari. Come evitare perdite economiche? Vendita di tutte le azioni e successivo riacquisto al momento opportuni Costi di transazione elevatissimi Utilizzo di strumenti derivati Utilizzo di strumenti derivati che garantiscono la facoltà che impegnano a di vendere il portafoglio ad vendere a una data un dato prezzo futura ad un dato prezzo FUTURE con l’effetto di annullare l’aleatorietà OPZIONI con l’effetto di coprirsi dal rischio, senza precludersi la possibilità di approfittare di eventuali rialzi del prezzo Operazione speculativa L’obiettivo è di conseguire utili sulla base di proprie aspettative in relazione all’andamento di una molteplicità di attività sottostanti Tramite l’utilizzo di derivati tale obiettivo è raggiungibile senza dover detenere necessariamente l’attività sottostante Un esempio….. Un investitore ha attese di rialzo del mercato azionario italiano Come può lucrare sulle sue aspettative economiche? Costruire un portafoglio di azioni che sia identico per composizione a un indice di borsa Necessità di un capitale iniziale elevato e continua attenzione al portafoglio Utilizzo di derivati Utilizzo di derivati che lo impegnano a che garantiscono la facoltà comprare ad una data di acquistare uno strumento futura ad un prezzo determinato rappresentativo dell’intero uno strumento rappresentativo mercato ad un prezzo del mercato determinato Questa soluzione consente di prendere posizione sul mercato e di lucrare se l’aspettativa si verifica. A termine obbliga comunque ad acquistare al prezzo determinato da contratto Pagando un prezzo iniziale lo speculatore può scegliere se esercitare o meno la sua facoltà, sulla base dei calcoli di convenienza Strategie di copertura VS Strategie speculative Stessi strumenti utilizzati Strategie implementate allo stesso modo Se l’obiettivo è la copertura oltre ai derivati è sempre verificabile l’esistenza di una attività sottostante. Se l’obiettivo è l’assunzione di una posizione speculativa l’attività sottostante non esiste perché viene “surrogata” dal derivato Attenzione!!!!! Ogni volta che si vuole mettere in atto una strategia di copertura e si sbaglia la qualità o la quantità dell’intervento, si costruisce una posizione speculativa Operazione di arbitraggio L’obiettivo è di conseguire con rischio nullo guadagni superiori al rendimento garantito da un investimento in titoli privi di rischio sfruttando momentanei disallineamenti del mercato •Confronto tra mercato a pronti dell’attività sottostante e mercato dei derivati ad es. acquisto (vendo) uno strumento derivato e vendo (acquisto) simultaneamente il sottostante a pronti •Confronto tra prezzo a pronti di una stessa attività quotata in mercati differenti Una possibile classificazione dei derivati 1. • • • Natura del sottostante: Natura reale, commodities derivatives Natura finanziaria, financial derivatives Natura creditizia, credit derivatives 2. Struttura contrattuale: • Plain vanilla • Exotic 3. Caratteristiche a scadenza: • Derivati a termine fisso (forward e future) • Derivati a contenuto opzionale (opzioni, warrant e covered warrant) 4. Luogo di negoziazione: • Derivati negoziati in mercati organizzati (exchange-traded derivatives • Derivati scambiati fuori borsa (over the counter) Una delle differenze più importanti tra strumenti quotati e non quotati è la presenza della Clearing House o Cassa di compensazione e garanzia E’ una società per azioni - sottoposta a vigilanza di BI e Consob - posseduta dagli stessi intermediari che partecipano al mercato regolamentato il cui oggetto sociale le impone di assicurare la compensazione e il buon fine dei contratti Questo operatore super partes funge da controparte giuridica in tutte le posizioni esistenti garantendo la solvibilità del mercato. Come si tutela: •Non assume mai posizioni aperte sul mercato •Intrattiene rapporti solo con operatori di elevato standing creditizio (clearing memebres) •Richiede il versamento dei margini (a garanzia del buon fine dell’operazione) GLI STRUMENTI DERIVATI Definizione e caratteristiche tecniche E’ un contratto di compravendita con regolamento differito: le parti si impegnano a scambiarsi un’attività sottostante ad una data futura e ad un prezzo prestabilito (prezzo forward/stike price/prezzo di consegna) • è negoziato in mercati non regolamentati (over the counter). • non standardizzato • simmetrico • ha un costo nullo Il contratto può essere chiuso solo a scadenza tramite ritiro (consegna) del sottostante dietro pagamento (incasso) del controvalore. Come gli altri derivati possono essere stipulati a fini speculativi (per prendere posizione sull’evoluzione futura dei prezzi) o con • di una posizione già in essere finalità di copertura Acquisto per finalità speculative Uno speculatore che ha aspettative rialziste - prevede un aumento del prezzo del sottostante (es : un’azione Alfa) - può prendere posizione acquistando a termine. Cioè può acquistare in t=0 un forward con regolamento in T e con prezzo forward prefissato (es: pari a 10) 15 Strike price Profitti/Perdite 10 5 0 -5 0 5 10 12 15 7 -10 -15 Prezzo delle Alfa a scadenza Diagramma di posizione dell’acquirente 20 Come gli altri derivati possono essere stipulati a fini speculativi (per prendere posizione sull’evoluzione futura dei prezzi) o con • di una posizione già in essere finalità di copertura Vendita per finalità speculative Uno speculatore che ha aspettative ribassiste - prevede una riduzione del prezzo del sottostante (es : un’azione Alfa) - può prendere posizione “ribassista” (POSIZIONE CORTA) vendendo a termine. Cioè può vendere in t=0 un forward con consegna in T e con prezzo forward prefissato (es: pari a 10) Diagramma di posizione del venditore Risultato economico • Il risultato per le parti è dato dalla differenza tra lo strike price e il prezzo del sottostante a scadenza. • Commissioni all’intermediario finanziario. Guadagno/perdita L’assenza di un mercato regolamentato espone gli scambisti al Rischio di (inadempienza della) controparte Rischio A scadenza la controparte potrebbe non consegnare il sottostante oggetto del forward/pagare il prezzo pattuito Rischio di liquidità Impossibilità di liquidare anticipatamente la posizione Il contratto può essere stipulato a fini Per prendere posizione sull’evoluzione futura dei prezzi. speculativi Lo speculatore che prevede un aumento del prezzo del sottostante assume una posizione “rialzista” acquistando in t=0 un forward (POSIZIONE LUNGA) . Lo speculatore che prevede un ribasso del prezzo del sottostante assume una posizione “ribassista” vendendo in t=0 un forward (POSIZIONE CORTA) Per cautelarsi dal rischio su una posizione già in essere o futura sul mercato a pronti. di copertura Un operatore che ha un’eccedenza di liquidità a una certa data futura può bloccare un prezzo di investimento tramite un acquisto a termine. Un operatore che prevede di effettuare un disinvestimento di titoli a una certa data futura può bloccare il prezzo di smobilizzo tramite una vendita a termine. Contratto a termine (fisso) con caratteristiche standardizzate trattato su mercati regolamentati. • è negoziato in mercati regolamentati (un mercato di borsa organizzato). • standardizzato • simmetrico • ha un costo iniziale non nullo Sui mercati dei future è presente un soggetto, la Clearing House, che opera come controparte di qualsiasi contratto A: assume posizione lunga - ACQ. B: assume posizione corta - VEN. La minore flessibilità dei future è bilanciata da 2 rilevanti vantaggi: 1. non sono soggetti al rischio di insolvenza della controparte 2. sono più liquidi e consentono di chiudere l’operazione prima della scadenza La C.H. tutela la propria capacità di garantire il buon fine delle transazioni con alcune misure prudenziali: non assume mai posizioni aperte sul mercato si pone controparte solo di intermediari convenzionati, clearing members sottoposti a requisiti minimi di patrimonializzazione e di professionalità impone il sistema dei MARGINI Ogni soggetto di cui si rende controparte deve versare sul proprio conto detenuto presso la CH un • margine iniziale • margine di variazione giornaliero % del valore nominale del contratto (“deposito cauzionale”) proporzionale alla volatilità del sottostante E’ l’entità dei guadagni o perdite realizzati giornalmente su ciascuna posizione. Il 28/5 un operatore ha acquistato un future sulle azioni XYZ, al prezzo di 12,30 euro per azione, con scadenza 1 giugno. Le quotazioni di chiusura del future subiscono nei giorni successivi all’acquisto le seguenti variazioni Data Prezzo (quotazione di chiusura) Margine di variazione Variazioni sul conto acceso presso la CH 28/05 12,30 - 29/05 12,35 0,05 Accreditato all’acquirente 30/05 12,33 0,02 Addebitato all’acquirente L’acquirente (posizione lunga) guadagna quando il prezzo del sottostante aumenta; viceversa il venditore di future (posizione corta) guadagna quando il prezzo del sottostante diminuisce. E’ il processo di adeguamento su base giornaliera delle posizioni dei contraenti, in funzione dell’andamento delle quotazioni. La posizione dei singoli compratori/venditori viene riprezzata giornalmente in funzione dei movimenti di prezzo del sottostante determinando addebiti o accrediti giornalieri sui loro conti accesi presso la CH. Tali addebiti/accrediti corrispondono al margine di variazione giornaliero Tale metodo consente di: -evitare di attendere la scadenza per verificare quale operatore ha perso e quale ha invece guadagno. - ridurre i rischi di inadempimento del contratto a scadenza da parte dell’operatore in perdita. I profitti e le perdite realizzati sul future non emergono solo alla scadenza (come nel caso delle operazioni su mercati OTC) ma sono invece calcolati e accreditati o addebitati ogni giorno sul conto dei clearing members Alla scadenza del future il prezzo del contratto è pari al prezzo del sottostante. Le posizioni che risultano ancora aperte vengono liquidate: – con consegna fisica del sottostante cambio del prezzo – con regolamento per cassa Tuttavia, in genere il contratto viene liquidato prima della scadenza mediante un’operazione di compensazione: viene cioè stipulato un contratto di segno opposto a quello da cancellare. Risultato economico Il risultato dell’operazione è definito dalla differenza fra il valore del sottostante a scadenza e strike price Guadagno/perdita Effetto leva: gli scambisti prendono posizione sul mercato versando solo una certa % del valore nozionale del contratto (il margine iniziale e di variazione). Mentre sono esposti (in senso positivo e negativo) alla variazione di prezzo riferita all’intero valore nozionale Il tasso di rendimento dell’operazione è un multiplo di quello che si avrebbe investendo sul mercato cash sottostante. Le perdite iniziali possono assumere valori multipli dell’investimento iniziale. La presenza di un mercato regolamentato determina un BASSO Rischio di controparte Rischio di liquidità Il contratto può essere stipulato a fini Per prendere posizione sull’evoluzione futura dei prezzi. speculativi Lo speculatore che prevede un aumento del prezzo del sottostante assume una posizione “rialzista” acquistando in t=0 un future (POSIZIONE LUNGA) . Lo speculatore che prevede un ribasso del prezzo del sottostante assume una posizione “ribassista” vendendo in t=0 un future (POSIZIONE CORTA) di copertura Per cautelarsi dal rischio su una posizione già in essere o futura sul mercato a pronti. Un operatore che ha un’eccedenza di liquidità a una certa data futura può bloccare un prezzo di investimento tramite un acquisto a termine. Un operatore che prevede di effettuare un disinvestimento di titoli a una certa data futura può bloccare il prezzo di smobilizzo tramite una vendita a termine. FORWARDS FUTURES Contratti “non standardizzati” Contratti “standardizzati” Contratti “privati” tra due controparti scambiati OTC Contratti scambiati su mercati organizzati Generalmente viene specificata una sola data di consegna Possibilità di scegliere tra “diverse” date di consegna (scadenze preordinate) Rischio di controparte presente Rischio di controparte inesistente (Clearing House) Informativa sul mercato non ufficiale Disponibilità di quotazioni ufficiali Autoregolamentati Intervento delle Autorità di controllo sui mercati Regolati alla fine della data consegna “Regolati” ogni giorno (liquidano i guadagni e le perdite al termine di ogni seduta) Impossibile chiudere una posizione prima della scadenza La chiusura di una posizione avviene con la stipula di un contratto di segno opposto Generalmente si verifica la consegna o il regolamento di un saldo finale Generalmente vengono “chiusi” prima della scadenza (tramite compensazione – offsetting) Contratto a contenuto opzionale che, in cambio del pagamento di un premio, attribuisce all’acquirente la facoltà (il diritto) di acquistare o vendere un’attività sottostante ad una data futura, o entro una data futura, e ad un prezzo prefissato (strike price o prezzo di esercizio) • Attribuisce all’acquirente la possibilità di decidere se effettuare o meno la transazione • Ha un costo: il premio. Esso non è restituibile e corrisponde alla perdita massima che l’holder può subire (nel caso di abbandono dell’opzione) • Il venditore è colui che incassa il premio, rimanendo però vincolato alla decisione della controparte • La gamma di attività sottostanti comprende sia commodity che attività finanziarie • Il regolamento a scadenza può avvenire tramite physical delivery o cash settlement - Tipo di facoltà che incorporano a fronte del pagamento di un premio a pronti - Tempo di esercizio dell’opzione - Valore di esercizio alla scadenza dell’opzione - Luogo di negoziazione Si ipotizzi di acquistare un’opzione call europea con scadenza 3 mesi su azioni Alfa. Strike price: 18,00 euro. Premio 0,30 euro. Si ipotizzi che a scadenza il prezzo di mercato delle azioni Alfa sia: a) 17,50 b) 18,15 c) 18,50 Per ciascuno scenario ipotizzato, si illustri: - Il grafico di posizione del buyer - La sua decisione (esercita o abbandona l’opzione?) - L’ammontare del suo guadagno/ perdita Esempio b) - Indichiamo nel grafico di posizione i dati disponibili: Premio 0,30 euro; Prezzo strike 18,00 euro; Prezzo di mercato delle azioni Alfa a scadenza (V): 18,15 Risultato + 18,15 18 - 0,30 18,30 Prezzo del sottostante a scadenza Break even point Il buyer esercita l’opzione? Potendo scegliere, voi acquistereste a 18 qualcosa che vale 18,15? Qual è il risultato economico? Il buyer esercita l’opzione! Il risultato è pari a: (pr. a scad del sottost- SP)-premio = -0,15 Risultato per l’acquirente di una call Opzione call con scadenza 3 mesi su azioni Alfa. Prezzo (strike) 18,00 euro. Premio 0,30 euro. Posizione Strike Price Premio Holder (SP) (P) Prezzo di mercato azioni a scadenza Esercizio Utile/Perdita (PV) (Acquirente) Ipotesi A 18,00 0,30 17,50 NO -0,30 Ipotesi B 18,00 0,30 18,15 SI -0,15 Ipotesi C 18,00 0,30 18,50 SI +0,20 Risultato per il venditore di una call In caso di esercizio, il risultato è pari a: (PV-SP) - P cioè PV-BEP Posizione Strike Premio Prezzo di mercato azioni a scadenza Esercizio (scelta effettuata dall’holder) Utile/Perdita Ipotesi A 18,00 0,30 17,50 NO +0,30 Ipotesi B 18,00 0,30 18,15 SI +0,15 Ipotesi C 18,00 0,30 18,50 SI -0,20 Writer (Venditore) Il risultato alla scadenza per l’acquirente di una call dipende dall’intervallo all’interno del quale si colloca il prezzo del sottostante alla scadenza. se prezzo del sottostante a scadenza < strike price l’acquirente abbandona la call e subisce una perdita pari all’intero importo del premio pagato se prezzo del sottostante a scadenza si colloca tra SP e BEP l’ acquirente esercita la call (visto che consente di comprare l’azione ad un prezzo inferiore a quello di mercato): subisce ancora una perdita, ma essa è tanto minore quanto più il prezzo tende al BEP. se prezzo del sottostante a scadenza > BEP l’ acquirente esercita la call e registra un profitto tanto maggiore quanto più è elevato il prezzo del sottostante. S(T) = valore del sottostante a scadenza X = strike price p = premio X+ p= break even point Si ipotizzi l’acquisto di un’opzione put con scadenza 2 mesi su azioni Beta. Prezzo (strike) 16,00 euro. Premio 0,20 euro. Sapendo che a scadenza il prezzo di mercato delle azioni Beta è 16,50 si illustri: - Il grafico di posizione per l’acquirente della put - La sua decisione (esercita o abbandona l’opzione?) - Il suo risultato economico E se invece a scadenza il prezzo di mercato delle azioni Beta fosse b) 15,90? c) 15,50? Es. a) Dato un sistema di assi cartesiani, inseriamo i dati disponibili proposti dall’esercizio: Premio 0,20 euro; Prezzo strike 16,00 euro; Prezzo di mercato delle azioni Beta a scadenza:16,50 Risultato + Strike price 15,80 - 0,20 16 16,50 Prezzo del sottostante a scadenza Break even point Il buyer esercita l’opzione? Potendo scegliere, voi vendereste a 16 qualcosa che vale 16,50? Qual è il risultato economico? Il buyer abbandona l’opzione! Quando il buyer abbandona l’opzione, perde il premio (P=0,20) Risultato per l’holder (acquirente) e il writer (venditore) di una opzione put Opzione put con scadenza 2 mesi su azioni Beta. Prezzo (strike) 16,00 euro. Premio 0,20 euro. Posizione Strike Premio Esercizio Utile/Perdita (P) Pr.di mercato azioni a scadenza (PV) Holder (SP) Ipotesi A 16,00 0,20 16,50 NO -0,20 Ipotesi B 16,00 0,20 15,90 SI -0,10 Ipotesi C 16,00 0,20 15,50 SI +0,30 (Acquirente) In caso di esercizio, il risultato è pari a: (SP- PV)- P cioè BEP-PV Posizione Strike Premio Prezzo di mercato azioni a scadenza Esercizio (scelta effettuata dall’holder) Utile/Perdita Ipotesi A 16,00 0,20 16,50 NO +0,20 Ipotesi B 16,00 0,20 15,90 SI +0,10 Ipotesi C 16,00 0,20 15,50 SI -0,30 Writer (Venditore) Alla scadenza dell’opzione, il risultato per l’acquirente di un’opzione put dipende dall’intervallo nel quale cade il prezzo del sottostante Per qualsiasi valore assunto dal sottostante sopra lo strike price, l’holder abbandona la put e perde il premio pagato. Il venditore, invece, realizza il suo profitto massimo, pari all’importo del premio incassato Grafico di posizione (long put) Strike price Prezzo del sottostante Per prezzi compresi tra lo strike price premio e il BEP l’acquirente esercita: incorre comunque in una perdita ma di ammontare inferiore al valore del premio. Break even point Per prezzi del sottostante inferiori al BEP l’acquirente della put ottiene un profitto; esso sarà crescente al decrescere della quotazione del titolo. Holder: perdite prefissate pari al premio (in caso di abbandono Risultato economico Guadagno/perdita dell’opzione). In caso di esercizio, il risultato è definito – in valore assoluto - dal divario fra valore del sottostante a scadenza e strike price, al netto del premio versato. Questo riduce il profitto potenziale del buyer rispetto ai contratti a termine fisso Call : (PV-SP) - P cioè PV-BEP guadagno potenzialmente illimitato Put: : (SP- PV) - P cioè BEP-PV guadagno massimo pari allo strike price – il premio Effetto leva: gli scambisti prendono posizione sul mercato versando solo una certa % del valore nozionale del contratto . Mentre sono esposti (in senso positivo e negativo) alla variazione di prezzo riferita all’intero valore nozionale Il tasso di rendimento dell’operazione è un multiplo di quello che si avrebbe investendo sul mercato cash sottostante. Data la funzione assicurativa del premio, le perdite possono assumere valori multipli dell’investimento iniziale ma sono al massimo pari al 100% del capitale investito. Per le listed option, la presenza di un mercato regolamentato determina un basso Rischio di controparte Rischio di liquidità Le opzioni possono essere utilizzate con finalità speculative, di copertura e di arbitraggio. Esempio: Finalità di copertura Un soggetto che detiene una posizione in titoli vuole coprirsi dal rischio di ribasso del loro valore acquista una put Posizione lunga sulla put In caso di ribasso del titolo l’investitore ha la possibilità di vendere tra 3 mesi il titolo ad un prezzo di 22€ In caso di rialzo l’investitore non eserciterà la put e potrà vendere l’azione sul mercato, realizzando un guadagno. Esempio: Finalità speculativa Es. un investitore vuole scommettere sul rialzo del prezzo del titolo α acquista una call sul titolo α Posizione lunga sulla call E’ possibile guadagnare dall’incremento di prezzo del titolo oltre il BEP esponendosi a profitti potenzialmente illimitati e contenendo al contempo le perdite al premio pagato qualora l’aspettativa non si realizzi Sono contratti in cui due soggetti si accordano per scambiarsi, per un certo periodo di tempo e a scadenze definite, dei flussi di pagamento periodici, determinati sulla base di regole di calcolo predefinite • Le modalità di calcolo dei flussi, le date a cui saranno scambiati, il capitale di riferimento su cui sono calcolati (notional) e la scadenza sono stabiliti al momento della stipula del contratto • A seconda del sottostante si distinguono gli swap sui tassi e quelli di valuta • Trattati su mercati non regolamentati (OTC) flessibilità vs rischio • Regolamento a scadenza: physical delivery o cash settlement. Non esistono mercati ufficiali e un operatore che vuole stipulare uno swap deve rivolgersi ad una banca o ad un’impresa d’investimento autorizzata Molti IF operano come Market Maker nel mercato degli swap: Il Sole 24 Ore Mart edì 16 Set t embre 2008 - N. 256 CAMBI E TASSI TASSI A BREVE TERMINE eM Irs E - Mide r 12.09 Sca d. Euro Irs Sca d. quotano per diverse scadenze i tassi denaro (bid) e lettera (ask) per il tasso fisso che sono disposti a scambiare con un dato tasso variabile (es. Euribor, Libor) www.mone y 24.ilsole 24ore .com COMMENTI E DATI IN TEMPO REALE De n. Le tt. Sca d. 1 W 4,2958 E uro 2 W 4,3078 1Y/6M 5,07 5,09 1 M 3 W 4,3048 2Y/6M 4,69 4,71 Euro 2 M 1 M 4,3075 3Y/6M 4,61 4,63 3 M 2 M 4,3195 4Y/6M 4,60 4,62 6 M 3 M 4,3253 5Y/6M 4,61 4,63 12 M 4 M 4,3195 6Y/6M 4,65 4,67 Usd 5 M 4,3155 7Y/6M 4,65 4,67 1 M 6 M 4,3146 8Y/6M 4,68 4,70 2 M 7 M 4,3085 9Y/6M 4,66 4,68 3 M 8 M 4,2993 10Y/6M 4,75 4,77 6 M 9 M 4,2865 11Y/6M 4,79 4,81 12 M 10 M 4,2700 12Y/6M 4,82 4,84 JPY 11 M 4,2510 15Y/6M 4,88 4,90 1 M 1 Y 4,2325 20Y/6M 4,91 4,93 2 M 25Y/6M 4,89 4,91 3 M 30Y/6M 4,85 4,87 6 M 40Y/6M 4,75 4,77 12 M 50Y/6M 4,68 4,70 Contratti OTC che impegnano due controparti a scambiarsi flussi periodici di interessi calcolati in modo differente (tasso fisso vs variabile) su uno stesso capitale nozionale. Il capitale di riferimento non viene scambiato ma serve solo come base per il calcolo degli interessi. vanilla) (passività) prevede la definizione La versione di basedidello strumento una (plain L’IRS consente trasformare attività da tassodeifisso in tassi fisso e variabile applicati per il calcolo dei flussi; del capitale nozionale, variabile parti possono dunque modificare la situazione della dataediviceversa. decorrenza Le degli interessi; delle date di liquidazione periodica finanziaria “netta”delle propriedella attività/passività in base alle proprie degli interessi (date di settlement); durata del contratto esigenze/valutazioni di convenienza L’acquirente ha aspettative di rialzo dei tassi sulle quali vuole speculare o dalle quali vuole coprirsi Il venditore ha aspettative di ribasso dei tassi su cui vuole speculare o rispetto alle quali vuole coprirsi (1) L’impresa Alfa stipula nel gen. 2013 uno swap a 3 anni in cui - su base semestrale - paga un fisso del 2,5% e riceve il Libor semestrale Ad ogni semestre, per tutta la durata del contratto, le parti si scambiano i pagamenti previsti su base netta • Il compratore dello swap (Alfa) beneficia di un flusso netto positivo quando i tassi di interessi aumentano. •Se i tassi diminuiscono è il venditore dello strumento a beneficiare di un flusso netto positivo di pagamenti. L’impresa X ha contratto un finanziamento di € 1 milione al tasso variabile dell’euribor (12 m) + 0,75%, rimborso alla scadenza (5 anni) e pagamento degli interessi su base annuale. Flussi di cassa del finanziamento ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5 - (euribor 12m+0,75)- (euribor 12m+0,75) - (euribor 12m+0,75)- (euribor 12m+0,75) - euribor 12m+0,75 1. Rinegoziazione Teme il rialzo dei 2. Portabilità tassi. Come fare? 3. Swap Il nuovo management dell’impresa ritiene più opportuno che l’indebitamento sia a tasso fisso. Nozionale Tasso variabile (corrisposto all’intermediario) Tasso fisso (IRS pagato dall’impresa) Scadenza Periodicità interessi € 1 milione euribor 12 m 5% 5 anni annuale Cedole semestrali indicizzate ai B.O.T. + spread 0,15 L’impresa X dispone in portafoglio 50.000 Euro di CCT durata residua 3 anni. Come può cautelarsi rischio di ribasso tasso? E’ possibile vendere uno swap alle seguenti condizioni: Nozionale € 50.000 Tasso variabile (corrisposto dalla controparte) r bot 6 m + 0,15 Tasso fisso (ricevuto dall’impresa X) 4,7% Scadenza 3 anni Periodicità interessi semestrale dal del Scadenze Flussi CCT (cedola) Flussi swap (semestri) Flussi netti CCT + Swap Posizione lunga Posizione corta 1 r bot 6 m + 0,15% + 4,7% - (r bot 6 m + 0,15%) + 4,7% 2 r bot 6 m + 0,15% + 4,7% - (r bot 6 m + 0,15%) + 4,7% 3 r bot 6 m + 0,15% +4,7% - (r bot 6 m + 0,15%) + 4,7% 4 r bot 6 m + 0,15% + 4,7% - (r bot 6 m + 0,15%) + 4,7% 5 r bot 6 m + 0,15% + 4,7% - (r bot 6 m + 0,15%) + 4,7% 6 r bot 6 m + 0,15% + 4,7% -( r bot 6 m + 0,15%) + 4,7% E’ definito dal differenziale di flussi monetari convenuti Risultato economico •Il compratore dello swap – che paga il fisso e riceve il variabile beneficia di un flusso netto positivo quando i tassi di interesse di mercato aumentano Guadagno/perdita •Se i tassi diminuiscono è il venditore dello strumento – che paga il variabile e riceve il fisso - a beneficiare di un flusso netto positivo di pagamenti L’assenza di un mercato regolamentato determina l’assenza di quotazioni ufficiali e l’esposizione delle parti a un Rischio di controparte Il rischio di insolvenza esiste, ma NON è pari al capitale nozionale, bensì al differenziale di interessi che le parti si impegnano a scambiarsi Rischio di liquidità Difficoltà a liquidare la posizione anticipatamente Lo Swap può essere sottoscritto per finalità di copertura (tutelarsi dal rischio di tasso o di cambio), speculazione (prendendo posizione sulla dinamica dei tassi di interesse o delle divise) e di arbitraggio. I rischi di tasso e di cambio possono essere gestiti anche con altri derivati (future e opzioni), ma lo swap ha il vantaggio di poter essere strutturato per scadenze molto lunghe e in modo piuttosto flessibile (essendo trattato su mercati OTC) Contratti OTC che impegnano due controparti a scambiarsi flussi di pagamento, PER CAPITALE E INTERESSI, secondo modalità definite, in due valute diverse. Le fasi: I due contraenti possono finanziarsi nella valuta desiderata limitando il rischio di cambio al solo ammontare degli interessi