GLI STRUMENTI DI
PAGAMENTO
Capitolo 2 di Strumenti Finanziari e Creditizi
• Concetto di moneta: tutto ciò che è generalmente accettato
come mezzo di pagamento di beni e servizi e come strumento
per l’estinzione dei debiti pecuniari, trasferibile con facilità a
costi minimi.
• Passaggio dall’economia di baratto all’economia monetaria.
• Vari tipi di moneta: moneta-merce, moneta-segno, (monetalegale, moneta bancaria, moneta elettronica)
1. intermediario degli scambi (mezzo di scambio),
• Funzioni della moneta:
2. unità di conto,
3. riserva di valore.
MONETA
STRUMENTI
-
◦ Costituita dai mezzi di
pagamento generalmente
accettati dagli operatori
di un sistema economico;
◦ Utilizzata per l’estinzione
dei debiti pecuniari;
◦ Trasferibile con facilità a
costi minimi.
-
-
di
PAGAMENTO
Surrogati, sostituti temporanei della
moneta accettati nel regolamento degli
scambi;
Ritardano l’esborso monetario ad un
momento successivo alla conclusione dello
scambio (generando un rischio di credito)
Strumenti fiduciari messi a disposizione
dagli intermediari (assegni, carte di pagamento)
PROCEDURE di PAGAMENTO
- Sistemi di trasferimento della titolarità
-
della moneta, trasferiscono disponibilità
già esistenti
Non comportano l’insorgere del rischio di
credito (bonifici, vaglia postali…)
In Italia l’uso del contante è ancora predominante
Anche se il numero di operazioni pro capite effettuate con strumenti
elettronici ha mostrato un incremento nel corso degli ultimi anni, esso è
ancora al di sotto della media dei paesi europei
Oltre a facilitare e rendere più veloci gli scambi, la diffusione degli
strumenti di pagamento elettronici implica anche importanti risparmi in
termini di costi per l’intera società
Il decreto Salva Italia del 6 dicembre 2011 ha imposto un limite
quantitativo ai pagamenti in contanti e all’uso dei titoli al portatore
“E’ vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito
bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta
estera, quando il valore oggetto di trasferimento, è complessivamente
pari o superiore a euro mille”.
Il divieto è valido anche per il valore di emissione di assegni bancari e
postali, assegni circolari, vaglia postali e cambiali. In caso di
superamento dei 1000 euro, in questi casi è necessario indicare nome o
ragione sociale del beneficiario e la clausola non trasferibile.
L’obiettivo è quello di ridurre le transazioni in contanti e promuovere
l’utilizzo di strumenti che garantiscano la tracciabilità dei pagamenti a
contrasto di fenomeni di evasione, riciclaggio, finanziamento del
terrorismo
La Banca d’Italia, ha stimato che “si potrebbe risparmiare lo 0,3% del
Pil se solo si colmasse il differenziale che ancora separa l’Italia dai
paesi europei più evoluti nell’utilizzo di strumenti di pagamento
elettronici, riducendo l’uso del contante e quindi anche i suoi costi
sociali, di produzione e di gestione” .
Il decreto Sviluppo Bis prevede che da gennaio 2014 i commercianti e i
professionisti saranno obbligati ad accettare i pagamenti elettronici,
accettazione che per ora è solo facoltativa.
Sono i veicoli attraverso i quali viene trasferita la moneta.
Quali requisiti fondamentali devono possedere?
Sicurezza
• Smarrimento o
Furto
•Insolvenza
•Frode
Efficienza
Rapidità
Costi di
-mantenimento della
liquidità
- custodia
- trasferimento
- informazione
gestione degli incassi
(trasferimento,
custodia)
Tempo intercorrente
fra
il momento
in cui il pagante
perde la
disponibilità dei
fondi e il
momento in cui il
beneficiario la
acquista
Accessibilità
Facilità di
accesso al
mezzo di
pagamento
◦ Titolo di credito a vista che
incorpora la promessa di una
banca di pagare una certa
somma di denaro a favore di
un beneficiario
Per il beneficiario è
◦ sicuro (no rischio di mancato
◦
pagamento; in caso di
smarrimento o sottrazione →
procedura di ammortamento);
economico (no costi di
informazione/insolvenza e
custodia)
◦ Emesso da banche a fronte di
una copertura precostituita
(versamento alla banca della
somma corrispondente o
utilizzo di fondi disponibili su
conto corrente del debitore)
Per il pagante è
◦ Non è necessario essere
correntisti della banca
◦ Accessibile, universale
◦ economico (rilascio gratuito,
costo di liquidità commisurato
all’importo dell’assegno → pay
before)
Transazioni ravvicinate, non ricorrenti, di importo medio-alto, programmate
Titolo di credito a vista
mediante il quale un soggetto
(traente),
che
ha
fondi
disponibili presso una banca,
ordina a questa (trattaria) di
pagare una certa somma di
denaro all’ordine di un terzo
(beneficiario);
L’utilizzo presuppone
1. lo status di correntista
2. la sottoscrizione della
convenzione di assegno
3. la possibilità di emettere
assegni nei limiti della
disponibilità di fondi
presenti in conto
Nell’ottica del beneficiario:
◦ Sicuro *? (rischio di mancata
copertura; rischio di smarrimento o
sottrazione, rischio di frode)
◦ Efficiente? (costi di informazione/
costi di recupero in caso di
inadempimento, costi di utilizzo,
legati alla tempistica di
perfezionamento dell’operazione. (3-4
giorni valuta)
Nell’ottica del pagante:
◦ Efficiente? (bassi costi di custodia;
bassi costi di liquidità →pay now)
Transazioni ravvicinate, non ricorrenti, di importo medio
L’A/B va compilato in tutte le sue parti e deve in particolare riportare
la: data e il luogo di emissione, l’importo in cifre e in lettere, la firma del
traente, l’indicazione del beneficiario.
L’assenza di una o più delle informazioni necessarie legittima
la banca a rifiutarne il pagamento.
L’istituto giuridico del protesto tutela dal rischio di mancato pagamento:
La natura di titolo esecutivo dell’A/B consente di avviare immediatamente
l’esecuzione forzata senza dover attendere la precostituzione di altro titolo
idoneo ( costi e tempi di attesa per il recupero). Il beneficiario deve
riscuotere l’assegno in tempi brevi per evitare di decadere dal diritto di far
levare il protesto!
Il procedimento di ammortamento preserva dal rischio di sottrazione o
smarrimento del titolo: in tale caso il beneficiario può fare avviare tale
procedura ottenendo l’annullamento dell’assegno smarrito o rubato da parte
dell’autorità giudiziaria e la sostituzione con un duplicato.
La Centrale di Allarme Interbancaria (CAI) rappresenta una cautela dal
rischio di frode …
La Centrale d'Allarme Interbancaria (CAI) è un archivio nazionale informatizzato
operativo dal 2002 dove sono registrati i nominativi di tutti coloro che hanno emesso
assegni senza autorizzazione o senza provvista.
Tale banca dati, unica a livello nazionale e consultabile dalle banche e dagli uffici
postali, consente di disporre di un efficace "filtro" per escludere dal sistema dei
pagamenti i soggetti e i titoli a rischio. E’ un deterrente dagli utilizzi illeciti degli
A/B: chi utilizza in modo anomalo gli A/B viene infatti censito nella CAI e sottoposto
a una “revoca di sistema” (è interdetto dall’emissione di assegni bancari per un
periodo di sei mesi e obbligato a restituire quelli non ancora utilizzati).
I prenditori-beneficiari risultano così agevolati nel processo di acquisizione di
informazioni circa la serietà delle controparti e si riducono i costi di informazione a
loro carico.
La CAI censisce:
•le generalità di coloro che hanno emesso assegni bancari o postali senza autorizzazione o
risultati anche in parte senza provvista; i dati relativi a questi assegni; i dati degli assegni non
restituiti alle banche e agli uffici postali dopo la revoca dell'autorizzazione; i dati degli assegni di
cui sia stato denunciato il furto o lo smarrimento; le generalità dei titolari di carte di pagamento
a cui sia stata revocata l'autorizzazione all'utilizzo; i dati delle carte revocate, smarrite e
rubate.
Strumenti di pagamento che si presentano nella forma di tessere
plastificate e che consentono al titolare di
prelevare moneta e/o
di effettuare acquisti presso gli esercizi commerciali convenzionati,tramite
Internet e, talora, per via telefonica
La tecnologia utilizzata è oggi tipicamente quella del microchip
Si distinguono a seconda di:
Funzione d’uso (carte di debito, carte di credito, carte pre-pagate)
Emittente (bancarie, non bancarie)
Categoria socio-economica della clientela beneficiaria (gold, classic,
business…)
Caratteristiche di utilizzo (personali, familiari, aziendali…)
Momento in cui l’utilizzatore perde la disponibilità degli importi
spesi o prelevati (pay later/pay now/pay before)
Rilasciata da Banche e Poste ai
correntisti, consente di
• prelevare contanti (ATM)
• effettuare acquisti presso gli esercizi
commerciali convenzionati (POS)
• eseguire operazioni bancarie elementari.
Utilizzabile entro il saldo
disponibile del
conto e nel rispetto del plafond di utilizzo
giornaliero e mensile; PIN
Durata indeterminata
• Bancomat e Pagobancomat
Pagato (esercente)
- Sicuro (no rischio di insolvenza,
bassi rischi di frode)
- Efficiente
(no
costi
di
informazione o di costi di recupero
della somma a credito; canone per
utilizzo POS, commissioni in % sulle
transazioni)
Pagante
- Accessibile, non universale
- Economico (bassi costi di custodia
e di liquidità (pay now) ma → canone
annuo, commissione sui prelievi oltre
confine e sui prelievi effettuati presso
ATM non appartenenti all’emittente)
- Sicuro (basso rischio di frode
carte “chip e PIN”; basso rischio in caso
di smarrimento/furto
“blocco”;
però: rischio segnalazione CAI)
Transazioni ravvicinate, non programmate, non ricorrenti, di importo medio
Retro di una tipica carta di credito
Logo dell'ente emittente
Ologramma
Card
Security
Code
chip
EMV
Striscia per la firma
Numero della carta di credito
Data di scadenza
Logo del circuito
di pagamento
Banda magnetica
Nome del proprietario
(es: Visa)
Si presenta come una tessera plastificata, in genere dotata di microchip, sulla
quale sono riportati alcuni dati…
E’ emesso da banche/intermediari finanziari e soggetti non finanziari.
I cardholder devono essere: maggiorenni, solvibili e titolari di un conto corrente
Assolve sia a una funzione
monetaria sia creditizia. Consente
di effettuare
prelievi (PIN)
acquisti su Internet, via telefono
e presso gli esercizi convenzionati
beneficiando di un differimento
temporale nel ciclo spesa-esborso.
Limite mensile massimo di spesa
Durata quadriennale
Utilizzabile all’estero se l’emittente
ha aderito ai circuiti internazionali
di pagamento (VISA, Mastercard,
Pagato
-Sicuro? (non pone il rischio di insolvenza: è la
società emittente la carta a rispondere dei
pagamenti)
- Economico? (merchant fee)
Pagante
- Comodo; Non Universale
- Sicuro? (Rischi di variazione delle condizioni
negoziali; rischio di smarrimento o furto della
carta (blocco della carta - numero verde);
rischio di essere segnalati alla CAI e subire la
revoca dell’autorizzazione all’uso della carta in
caso di uso irregolare (mancato rimborso) ;
rischio di frode sulle transazioni on-line
American Express, Diners).
Rimborso in un’unica soluzione il
mese successivo/rateale
- Efficiente? (bassi costi di liquidità: pay
later; quota annuale, spese relative all’estratto
conto, interessi passivi nel caso di pagamenti
rateizzati, commissioni sui prelievi di contante)
Transazioni ravvicinate, non ricorrenti, di importo medio-alto, non programmate
Il rischio di frode si ricollega al crimine consistente nel furto dei dettagli relativi
alla carta di credito (nome del titolare, numero di carta, data di scadenza e il
codice CVV).
Tali dati possono essere acquisiti dal truffatore attraverso svariate tecniche tra
cui :
- hacking: violazione dei database di chi vende servizi o prodotti via Internet, per
accedere ai numeri delle carte di credito immagazzinati
- phishing: acquisizione dei dati tramite siti web o email costruiti ad hoc
- boxing: acquisizione dei dati tramite sottrazione dell'estratto conto inviato al
titolare o della carta stessa
- trashing: i malviventi vanno alla caccia degli scontrini delle carte di credito che
talvolta i possessori gettano via dopo un acquisto
I dati vengono successivamente utilizzati per effettuare operazioni attraverso canali remoti, dove non è
necessario presentare fisicamente la carta per concludere l'acquisto (internet, ordini telefonici o postali).
La frode in ambiente "Card Not Present" è una delle più diffuse perchè:
Il merchant non ha la possibilità di controllare le misure di sicurezza che determinano la genuinità di una
carta (ologramma e altri elementi grafici). In assenza della firma e di un codice PIN diventa difficile
determinare che chi usa la carta sia effettivamente il titolare
Incorpora un certo ammontare di
denaro e consente al titolare di
prelevare moneta (PIN)
fare acquisti presso gli esercizi
commerciali convenzionati/internet
E’ una carta a scalare che può essere
- nominativa /anonima;
- nazionale / internazionale;
- ricaricabile/ usa e getta
Emittenti: banche, Poste italiane,
Istituti di moneta elettronica, Istituti
di pagamento
Nell’ottica del pagato è
- Sicura (non pone il rischio di mancato
pagamento quindi non comporta costi di
informazione, modesti di frode)
- Riduce il maneggio del contante
- Può essere usata per impostare
iniziative promozionali
- Commissione all’emittente su ogni
transazione
Nell’ottica del pagante è
- Comoda; Universale
- Economica? (costo di liquidità: pay
before; eventuali costi di attivazione, di
ricarica, rimborso)
Durata: due o tre anni
- Sicura? (basso tasso di frode, possibilità
Può essere a circuito chiuso o multiuso
di blocco in caso di smarrimento o furto
(numero verde)
Transazioni ravvicinate, ricorrenti, di importo unitario contenuto e frequenti
Grazie a microchip a radiofrequenza e l’innovativa tecnologia RFID,
consentono di effettuare pagamenti semplicemente avvicinando la
carta al lettore abilitato, senza che sia necessario inserirla fisicamente nel terminale, digitare
codici segreti (come richiesto dalle tessere Bancomat) o firmare alcuno scontrino (come previsto dalle carte di
credito).
Sono veloci e sicure da usare
In Italia sono in fase di start up/ progetti pilota (“paypass”,
“paywave”), altrove già abbastanza diffuse (trasporti pubblici,
pedaggi, parcheggi, biglietti per musei, ecc.).
PayPass di Intesa Sanpaolo: avvicinandola al Pos abilitato essa
consente di effettuare pagamenti in modalità contactless per importi
fino a 25 euro; per transazioni di importo superiore la carta può
essere utilizzata nelle modalità tradizionali e richiede quindi
l’autenticazione dell’utente (inserimento PIN o firma).
I telefoni cellulari sono un dispositivo ormai assai
diffuso e capace di integrare una pluralità di applicazioni
anche innovative
Una volta provvisti della tecnologia Nfc (“near field
communication”) possono consentire di effettuare micropagamenti di prossimità (di ottenere informazioni, effettuare operazioni
bancarie, divengono uno strumento di identificazione e di abbonamento…)
I pagamenti avvengono semplicemente avvicinando al
terminale il telefono cellulare, cui risulta collegata una
carta di pagamento.
Soluzione rivolta in particolare ai giovani, ai soggetti che
non hanno una stabile relazione col sistema bancario, agli
emigrati (rimesse).
Paypal è un’azienda californiana, attualmente leader mondiale nei pagamenti
online (Gruppo eBay).
Offre uno strumento di pagamento omonimo oggi disponibile in 190 paesi e
assai utilizzato nel commercio elettronico.
Per usarlo è sufficiente aprire un conto personale PayPal, registrandosi
gratuitamente sul sito (questo è possibile inserendo i propri dati anagrafici e
l’indirizzo email).
L’utente, una volta registrato, deve collegare al proprio account una carta di
pagamento o caricare fondi sull’e-wallet tramite bonifico bancario. I
pagamenti possono infatti essere effettuati tramite il conto Paypal (se
capiente), oppure tramite Postepay, carte di credito e carte prepagate.
PayPal consente di fare acquisti in internet nei siti appartenenti al circuito
(in modo sicuro e con la comodità di non dovere inserire i propri dati o gli
estremi di una carta di credito) e di trasferire denaro in tutto il mondo.
Le transazioni tramite Paypal sono gratuite per chi le esegue, mentre sono
gravate da commissioni per chi riceve i pagamenti.
PayPal Mobile consente di effettuare
o ricevere pagamenti, inviare o
ricevere denaro dal proprio conto
tramite cellulare o con un semplice
tocco dell’iPhone attraverso
l’applicazione Bump.
STRUMENTI CHE LASCIANO AL
DEBITORE UN AMPIO MARGINE
DI FLESSIBILITA’
◦ Bonifico
◦ Mav
STRUMENTI CHE OFFRONO AL
CREDITORE UNA MAGGIORE
CERTEZZA IN MERITO AL
BUON
FINE DELL’OPERAZIONE
◦ Ricevute Bancarie
◦ Rid
Ordine di pagamento automatizzato
disposto dal debitore (ordinante) a
una banca a favore del creditore e
regolato tramite addebito in conto o
per cassa. La banca inoltra il bonifico
alla banca del beneficiario, che gli
comunica l’avvenuto accredito.
Nell’ottica del pagato è
- Sicuro (ordine di accredito originato dal
debitore e perfezionato dalla banca solo
previa verifica della disponibilità sul
conto/versamento in contante)
- Economico: no costi di
informazione/insolvenza e custodia, eventuali
possibili ritardi nell’accreditamento
Nell’ottica del pagante è
- Universale e accessibile (on line)
disposto tramite sportello/canali
telematici.
- Efficiente (oneri ridotti → commissione,
giorni valuta, spese del servizio)
- Flessibile (no limiti di importo, utilizzabile
per eseguire pagamenti sia in Italia sia
all’estero)
Transazioni programmabili, a distanza, non ricorrenti, di importo medio-alto
E’ una procedura interbancaria di incasso delle ricevute bancarie (che sono
quietanze di pagamento)
Anziché prevedere il trasferimento cartaceo delle ricevute, con questa
proceduta le banche si trasmettono i flussi elettronici ad esse relativi
E’ un sistema di addebito non preautorizzato.
Per accedere a tale servizio il creditore presenta le disposizioni per l’incasso alla
propria banca (assuntrice), la quale le inoltra alla banca del debitore
(domiciliataria). Questa, a sua volta, invia l’avviso di incasso al domicilio del
debitore
deve saldare il suo debito entro la data di
scadenza convenuta, ottenendo la consegna
della ricevuta cartacea
presentate su supporto
cartaceo, magnetico o telematico
tramite la rete interbancaria
Nell’ottica del pagato
- consente una tempestiva segnalazione degli
insoluti tramite messaggi elettronici (entro due giorni
dalla scadenza)
- è veloce nei tempi di esecuzione: in caso di buon fine,
il beneficiario dispone della somma a suo credito il giorno successivo alla
scadenza della Ri.Ba
- è relativamente economico (commissioni per l’incasso di
ciascun effetto presentato alla banca).
Nell’ottica del pagante
- comporta bassi costi di utilizzo
(commissione da
riconoscere alla banca), in particolare genera risparmi di tipo fiscale
rispetto a soluzioni alternative (cambiali)
Transazioni saltuarie, a distanza, di importo medio-alto
E’ un servizio di incasso crediti offerto dalle
banche (MAV bancari) o da Poste Italiane
(MAV postali).
Consiste in un avviso di pagamento (bollettino
cartaceo di versamento) che la banca del
creditore invia al debitore.
Nell’ottica del pagato è
- Sicuro? Incertezza d’esito (rischio di
credito)
- Veloce nei tempi di esecuzione
(nel caso
di buon fine, gli importi sono accreditati nella stessa
giornata lavorativa e con la stessa valuta con cui le
somme pervengono alla banca assuntrice
Non è richiesta la domiciliazione del
pagamento. Il MAV è pagabile presso
- Economico?
qualsiasi sportello bancario (sportello postale su richiami)
nel caso dei MAV postali) e on line
(commissioni di incasso, su insoluti,
All’atto del pagamento, il debitore riceve la
parte del bollettino di sua competenza
debitamente quietanzata.
Nell’ottica del pagante è
In caso di mancato pagamento la banca
assuntrice avvisa il creditore.
- Economico
- Comodo
(servizio gratuito, risparmio di costi
amministrativi e fiscali rispetto a soluzioni
alternative)
Transazioni programmate e ricorrenti. Adatto per la riscossione di crediti di
sicura esigibilità (tasse universitarie, rette di mense scolastiche, quote condominiali…)
E’ un servizio di addebito diretto
preautorizzato offerto dalle
banche.
Nell’ottica del pagato è
- Economico (commissioni di incasso su ciascun
documento presentato )
Esiste nella versione ordinaria e
veloce.
Presuppone preventivi accordi tra
creditore e debitore
Il debitore dà un ordine
permanente di addebito in conto
corrente alla propria banca
L’ordine è valido salvo revoca e nei
limiti della disponibilità del conto.
- Sicuro (il buon fine è favorito dall’esistenza di
una delega permanente conferita volontariamente
dal debitore, ma sono possibili ritardi/errata o
mancata esecuzione dell’ordine di pagamento (per
errori formali o per l’assenza di fondi sufficienti
sul conto del debitore)
Nell’ottica del pagante è
- Comodo (consente di pagare disponendo
l’addebito diretto e automatico del proprio conto,
senza doversi recare materialmente in qualche
posto).
Transazioni programmate e ricorrenti, con scadenza predeterminata verso
controparti abituali (pagamento utenze domestiche, pagamenti rateali o periodici, quali canoni di leasing,
pagamento di quote di abbonamento, polizze assicurative).
E’ uno strumento di pagamento “SEPA compliant” utile per disporre
incassi all’interno dei paesi SEPA.
Consente di addebitare in automatico il conto corrente del debitore,
dietro mandato di pagamento concordato preventivamente tra creditore
e debitore. Esiste nella versione business e nella variante destinata alle
famiglie.
Prevede:
t la sottoscrizione di un mandato (cartaceo o elettronico) con il quale il debitore autorizza
l’addebito del proprio conto;
t l’invio della richiesta di incasso da parte del creditore alla propria banca nel rispetto di
una precisa tempistica;
t l’addebito della somma prestabilita sul conto del debitore alla scadenza
t la necessità che i flussi di addebito riportino ogni volta tutti i dati del mandato;
t il cliente beneficiario dispone delle somme incassate nella giornata di scadenza
delle disposizioni. In caso di mancato pagamento, viene informato tempestivamente
Transazioni programmate e ricorrenti /transazioni una tantum (c.d. operazioni
one-off) .
I BISOGNI DI
INVESTIMENTO
E
GLI OBIETTIVI DELLE UNITÀ IN SURPLUS FINANZIARIO
Cap. 4 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari)
I datori di fondi (investitori) si trovano a dovere
impiegare somme di denaro non immediatamente
necessarie per l’acquisto di beni e servizi (eccesso di
disponibilità monetarie)
• per orizzonti temporali di durata variabile e comunque non sempre
chiaramente identificabili a priori,
• ricercando una remunerazione coerente rispetto al tempo di
rinuncia all’utilizzo dei fondi e al rischio sopportato.
Le decisioni finanziarie delle famiglie attengono a due
aspetti principali:
– quanta parte del reddito risparmiare, cioè accantonare e aggiungere
allo stock di ricchezza;
– come distribuire il proprio patrimonio netto tra
attività reali (principalmente immobili ed oggetti d’arte), suscettibili di
utilizzo diretto o destinate a produrre un reddito
attività finanziarie
La decisione di quanto consumare e quanto risparmiare è assunta di solito con
riferimento all’intero arco di vita, con l’intento di allocare nel miglior modo
possibile le risorse e stabilizzare i consumi nel corso del tempo, tenuto conto
che l’età lavorativa è inferiore all’età complessiva (teoria del ciclo vitale).
Ipotesi del ciclo vitale: gli individui pianificano le decisioni di consumo e di
risparmio lungo l’intero arco di vita.
��Obiettivo: mantenere un desiderato livello di consumi durante
tutto il ciclo vitale, dato il vincolo rappresentato dalla ricchezza
iniziale e dal reddito.
Due fasi:
Età lavorativa: accumulo di risparmio
bisogno di investimento.
•
Esigenza di trasferire potere d’acquisto nel futuro (per esigenze
prevedibili o imprevedibili).
Fase “post-lavorativa”: utilizzo del risparmio accumulato, pubblico (pensione
pubblica) e privato (strumenti di investimento e previdenza).
Il risparmio di ogni famiglia dipende dalla fase di vita attraversata da ciascun
componente e, in particolar modo, dall’età e dall’occupazione dei singoli. Per
cui una famiglia non sarà caratterizzata da un tasso di risparmio sempre
costante nel tempo, in quanto questo tenderà a variare in funzione delle
esigenze della famiglia stessa e del ciclo di vita dei suoi componenti.
Le unità in surplus possono dunque investire in AR e in AF; noi ci concentriamo solo su quest’ultime e sulle
relative logiche di valutazione
La scelta di come comporre il
portafoglio di attività finanziarie è
basata sulle preferenze di ciascuno,
soggettive.
I fattori determinanti sono il
• grado di avversione/propensione al rischio e
• l’orizzonte temporale di investimento
Le variabili socio-demografiche che più influiscono sulla decisione sono l’età, la ricchezza
complessiva (all’aumentare di essa si scelgono combinazioni rischio-rendimento più alte), il
grado di conoscenza economica (quanto più sofisticato è lo strumento, tanto maggiore deve
essere la capacità di valutare in itinere la dinamica di rischio/rendimento che lo connota).
In linea generale un investitore si pone due principali
finalità:
o conseguire un incremento della propria ricchezza
finanziaria nel tempo
conseguire un
rendimento
o mantenere inalterata la ricchezza a fronte di
possibili scenari futuri (i cosiddetti stati di
natura) che potrebbero modificarne il valore
limitare/eliminare un rischio
La prospettiva del rischio/rendimento, peraltro, non esaurisce
necessariamente le determinanti della funzione obiettivo dell’investitore.
Possono ad esempio esservi altri obiettivi, come l’esigenza di disporre dei diritti
garantiti da alcune attività finanziarie o di favorire lo sviluppo di determinati tipi di
investimento di carattere etico o sociale.
Esistono dunque una molteplicità di contratti finanziari,
ognuno dei quali ha caratteristiche tecniche specifiche.
Valuta di denominazione
Natura dell’emittente
Durata contrattuale
Taglio
Rapporto sottostante (partecipazione o
credito)
Modalità di esecuzione delle prestazioni:
Condizioni di erogazione/emissione;
Condizioni di rimborso
Tipo e natura della remunerazione
Trattamento fiscale
Facoltà o opzioni di prestazioni alternative
Queste caratteristiche tecniche devono essere
comprese nelle loro implicazioni economiche e
agganciate alle caratteristiche del fabbisogno di
investimento che il soggetto esprime.
Le caratteristiche tecniche che differenziano i diversi strumenti di
investimento sono dunque:
Valuta di denominazione
Natura dell’emittente
Durata contrattuale
Negoziabilità
Modalità di esecuzione delle
prestazioni
moneta in cui è espresso il rapporto negoziale
(rischio di cambio)
qualifica il tipo di debitore e fornisce una prima
indicazione sul rischio di rimborso/di credito
durata formale prevista (può essere indeterminata –
azioni, AF a vista – o determinata (BT, MT, LT).
Dovrebbe essere coerente con l’orizzonte temporale di investimento
dell’investitore
esistenza di mercati organizzati che consentono di
svincolare la durata del finanziamento per
l’emittente dalla durata dell’investimento per
l’investitore
condizioni di erogazione/emissione; condizioni di
rimborso; tipo e natura della remunerazione
Esse definiscono le specifiche conseguenze economiche
(rendimento / rischio / liquidità) dell’investimento
I due argomenti principali che animano la funzione obiettivo di un
investitore sono:
Rendimento
Esprime il risultato economico
dell’operazione
redditività
(per convenzione si esprime in
termini percentuali e su base
annua - è un indicatore)
Rischio
È legato all’impossibilità di
prevedere con certezza il
risultato economico
dell’operazione d’investimento
ed è espressione della variabilità
del rendimento
grado di
incertezza della attività
finanziaria
Proviamo a calcolare il rendimento di questa attività
finanziarie con il seguente profilo finanziario
0
1 anno
Ad esempio i titoli zero coupon (senza cedola) o un deposito vincolato
Quanto rende?
Semplificando:
r = (VN – PE)/PE
…
Immaginate che a un datore di fondi venga offerto di
investire, alternativamente,
- nel titolo A che rende il 20%
O
- nel titolo B che rende il 5%
Per quale pensate che opterà?
In un approccio strettamente razionale, è
necessario scegliere gli investimenti sulla base
della loro combinazione rischio-rendimento
Gli strumenti che rendono di più sono di norma anche i
più rischiosi. Il rendimento aggiuntivo è garantito dal
mercato proprio come controprestazione del maggior
rischio incorporato nel contratto. Questo sovrarendimento viene denominato “premio per il rischio”.
Le scelte di investimento non possono dunque
considerare uno solo di questi aspetti prescindendo
dall’altro!!!
E’ intuitivo pensare che tra rischio e rendimento esista un rapporto di
correlazione diretta o di trade-off: l’investitore è disposto ad accettare
combinazioni crescenti di rendimento e di rischio.
Il rischio va remunerato, il rendimento deve
essere in grado di remunerare adeguatamente il
rischio.
L’investitore
acquista
un’attività
finanziaria (rischiosa) solo se il suo rendimento
atteso è remunerativo rispetto al rischio stimato.
Tra AF alternative caratterizzate da eguale rendimento (A e C),
l’investitore preferisce quella meno rischiosa (A)
Rendimento
A
C
a
Tra C e B l’investitore cosa preferisce?
B
C è più remunerativo, ma anche più rischioso!!
b
La teoria delle scelte finanziarie suggerisce di analizzare la
congruità del premio per il rischio rispetto alla situazione
sottostante di incertezza. L’investitore dovrebbe assumere
solamente i rischi remunerati adeguatamente.
X
Y
Rischio
Tra AF alternative caratterizzate da eguale rischio (A e B), l’investitore preferisce
quella più remunerativa (A)
Se voglio confrontare attività caratterizzate da combinazioni rischiorendimento diverse devo dotarmi di un criterio/strumento che mi dica se il
maggior rendimento remunera adeguatamente il maggior rischio
La curva di indifferenza è lo strumento logico che
consente di determinare – dato il profilo soggettivo
psicologico e comportamentale di un certo tipo di
investitore – l’adeguatezza del premio al rischio
(il maggior rendimento offerto da un’attività rischiosa rispetto a una priva di rischio)
E’ una funzione ideale che riunisce geometricamente i luoghi o
le combinazioni rendimento/rischio intersostituibili o
indifferenti per quello specifico investitore
Ciascun investitore ha una propria curva di indifferenza distintiva, che
può variare nel corso del tempo in funzione dell’evoluzione dei suoi gusti
e preferenze
Posso dire che tra B e C l’investitore “blu”
preferisce C perché il maggior rendimento
atteso (a-b) e per lui adeguato a
remunerare il maggior rischio (y-x)
Rendimento
A
C
a
Posso anche dire che tra B e C l’investitore
“rosso”, che è fortemente avverso al
rischio, preferisce B a C perché in questo
caso il maggior rendimento di C non è
giudicato in grado di remunerare il maggior
rischio corso
B
b
X
Y
Rischio
Tra AF alternative caratterizzate da eguale rendimento (A e C),
l’investitore preferisce quella meno rischiosa (A)
Rendimento
A
C
a
B
b
X
Y
Rischio
Tra AF alternative caratterizzate da eguale rischio (A e B),
l’investitore preferisce quella più remunerativa (A)
E’ il beneficio, il risultato economico
complessivo ritraibile da un investimento,
espresso in percentuale sul capitale
investito e su base annua.
Il rendimento può essere valutato tramite due distinti approcci:
Approccio deterministico
Approccio probabilistico
Con riguardo all’orizzonte di valutazione il rendimento può essere
valutato
ex ante (ottica previsionale)
ex post (ottica storica)
Approccio probabilistico
La quantificazione del rendimento avviene
ipotizzando una pluralità di scenari futuri
possibili e associando a ciascuno di essi una
probabilità di accadimento (pi) e un’ipotesi di
rendimento (ri)
Stato del
mondo
Rendimento
Probabilità
1
0,20
0,20
2
0,15
0,40
3
0,10
0,30
4
0,05
0,10
n
r=
∑ r
i x
p
i
r = 12,5%
t=1
NB: il rendimento atteso di uno strumento
(es:titolo) è la media ponderata dei rendimenti
attesi in ciascun stato del mondo, usando
come pesi le probabilità di accadimento dei
singoli scenari
Approccio deterministico
Richiede di ricostruire il profilo finanziario
dello strumento. La quantificazione del
rendimento avviene individuando i singoli flussi
di cassa ad esso associati.
• Il caso più semplice di valutazione è
rappresentato dagli strumenti con un solo
flusso di cassa in entrata e in uscita
• Per gli strumenti con profilo finanziario
complesso il procedimento di calcolo del
rendimento si complica. Esistono vari indicatori
sintetici di rendimento (TRI, TRES; TRN)
La misurazione del rendimento
Richiede di ricostruire il profilo finanziario dello strumento. La
quantificazione del rendimento avviene individuando i singoli flussi di
cassa ad esso associati. Cioè:
– il prezzo di acquisto
– i redditi periodici
(eventuali frutti riscossi nel periodo di detenzione)
– il valore di rimborso
– gli oneri fiscali
– i costi di transazione
NB: rileva il segno, la dimensione e
il tempo di manifestazione dei
singoli flussi di cassa
Tenendo conto delle prime tre componenti, si calcola tramite
un processo di attualizzazione il rendimento di un’AF al
lordo degli oneri fiscali e dei costi di transazione
Per calcolare il rendimento di un contratto finanziario devo in
sostanza procedere alla valutazione di quel contratto = stabilirne
il prezzo equo
La determinazione del valore di un contratto finanziario ubbidisce alle
stesse regole che si applicano alle AR.
Da cosa dipende il valore di un terreno?
Dal valore atteso dei suoi raccolti
Da cosa dipende il valore di
contratto finanziario?
Dal valore atteso delle
prestazioni cui dà diritto
Uno degli approcci fondamentali per
valutare un contratto finanziario è il
metodo di valutazione basato sui flussi
di cassa attualizzati
Come detto, per calcolare il rendimento dobbiamo ricorrere allo strumento
concettuale del valore attuale.
Attualizzare (capitalizzare) flussi di cassa futuri
(attuali) significa determinarne il VALORE
ATTUALE (VALORE FUTURO)
VALORE ATTUALE
Tasso di attualizzazione
FLUSSI di CASSA
ODIERNI
Tasso di capitalizzazione
FLUSSI di CASSA
FUTURI
VALORE FUTURO
(MONTANTE)
Il tasso di attualizzazione (capitalizzazione) sintetizza, in un’unica misura, la relazione tra flussi
di cassa attuali e flussi di cassa futuri e quindi incorpora:
La preferenza temporale per il consumo
La durata del contratto
Il tasso atteso di inflazione
Il rischio associato allo specifico contratto, e cioè rischio che i flussi in entrata futuri
previsti non si realizzino in tutto o in parte
Il prezzo o VALORE di uno strumento ( P 0 o V 0) è il
il valore attuale dei flussi di cassa attesi (FC), ovvero la
sommatoria attualizzata dei flussi di cassa da esso generati
Analiticamente:
n
P0= ∑
t=1
O anche:
FC sono i frutti
periodici più il valore
finale
Ft
(1 + i) t
+
Pn
(1 + i) n
–
il
-
P 0 è il valore iniziale del capitale investito
F t sono i frutti periodici incassati al tempo t
P n è il valore finale del capitale investito (o
valore di rimborso o il prezzo di vendita)
i è il tasso interno di rendimento effettivo
i è il rendimento effettivo a scadenza (TRES o Yield To Maturity – YTM)
Cioè è quel tasso che – in regime di
capitalizzazione composta –
uguaglia il prezzo del titolo alla somma dei
valori attuali dei flussi di cassa futuri
Nel caso di un AF in cui siano previsti diversi pagamenti periodici e un
rimborso finale si avrà:
CED
CED
CED
V
r
V0
Dove :
t è il tempo di manifestazione del flusso di cassa
i è il tasso di attualizzazione
A seconda dell’incognita ricaveremo:
V0 : è il prezzo attribuito dal mercato al titolo, dati i flussi FC previsti
contrattualmente e noto il tasso di rendimento i pagato dal mercato
per titoli con le stesse caratteristiche.
i (o TRES – tasso di rendimento effettivo a scadenza): è il tasso di
rendimento per l’investitore dati i flussi che riceverà e dato il
prezzo di sottoscrizione/acquisto V0 pagato.
Il rendimento può essere distinto in 2 componenti:
– reddito staccato, legato all’importo delle cedole (per le obbligazioni) o
dei dividendi (azioni) periodici
– reddito incorporato, derivante
o dalla differenza tra valore di rimborso a scadenza (o prezzo di vendita,
se l’holding period non coincide con la durata residua del titolo) e prezzo
d’acquisto;
o dai frutti derivanti dal reinvestimento dei flussi finanziari periodici
prodotti dal titolo stesso
Il rendimento di questo contratto deriva dalle cedole periodiche
Ad esempio i titoli con cedola, emessi alla pari
(Pr. di Emissione = Val. Nominale)
5
5
5
5
Il rendimento deriva da:
Ad esempio i titoli con cedola emessi
sotto la pari (Pr. di Emissione <Val.
Nominale)
•
PE=98
Ad esempio i titoli con cedola emessi
sopra la pari (Pr. di Emissione >Val.
Nominale)
5
5
5
5
la differenza tra VN e PE
•
5
le cedole periodiche;
Il rendimento deriva da:
•
•
le cedole periodiche;
la differenza tra VN e PE
che in questo caso è una componente negativa del rendimento
La relazione
può essere viste come relazione ex ante o ex post
Rendimento ex ante
I flussi di cassa che vengono scontati
sono soggetti ad incertezza.
Il risultato è quindi un valore (o un
rendimento) atteso.
Vo è il prezzo di equilibrio di quell’AF, al
tasso che il mercato esprime in quel
momento
i (o r) è il tasso di rendimento atteso
(internal rate of return)
Rendimento ex post
Tutti gli elementi sono noti, ad
eccezione del tasso di interesse.
Otteniamo dunque il rendimento di
periodo
il risultato in % ottenuto
su un dato orizzonte temporale.
Il rendimento può essere scomposto
in tre componenti:
-I frutti periodici corrisposti
-La differenza tra il prezzo di acquisto
(emissione) e di vendita (rimborso)
-Il reddito derivante dagli interessi
corrisposti sui frutti reinvestiti
• Nel linguaggio comune rischio = “eventualità di subire un danno”
la strada è ghiacciata, c’è il rischio di scivolare; ho corso il rischio di perdere il treno; mettere a rischio la
propria reputazione …
• In campo economico, il concetto di rischio non fa
necessariamente riferimento al verificarsi di un evento negativo.
L’essenza del rapporto fra debitore e creditore è lo scambio fra
una prestazione certa (quella che avviene oggi) e una prestazione
incerta (quella che avviene nel futuro). Dunque, il concetto di
rischio si lega piuttosto all’impossibilità di prevedere con
certezza il risultato di una operazione.
• Proprio perche tale incertezza ha risvolti economici, cioè incide
sul reddito o sulla ricchezza di una unità economica, si parla
propriamente di rischio (in termini economici).
Più precisamente, quando si investe
in contratti finanziari ci si espone ai
cosiddetti rischi speculativi
Rischi speculativi:
Situazione di incertezza in merito agli eventi
futuri che può comportare non solo perdite (-)
ma anche possibili guadagni (+).
Nel caso specifico si configura come la possibilità
che un’attività finanziaria subisca una
variazione degli elementi che ne determinano
il rendimento e quindi il risultato finale.
Si definisce rischio di un’AF la probabilità che il
suo rendimento effettivo differisca da quello
atteso. Il rischio esprime l’ampiezza dello
scostamento tra il rendimento calcolato ex ante
e il rendimento realizzato ex post.
Di credito (insolvenza): il soggetto finanziato (debitore) non è in grado di fare
fronte in tutto o in parte agli impegni assunti (-).
Di Prezzo: il prezzo dell’attività finanziaria può subire variazioni nel corso del
tempo (- / +)
Fattori specifici
Fattori sistematici
Di Cambio: il valore relativo della valuta di denominazione dello strumento e
della valuta di riferimento si modifica (- / +). Il valore del contratto espresso nella moneta
domestica varia in conseguenza ad una variazione dei cambi.
Di tasso di interesse: è legato alla variazione di prezzo di un titolo in risposta
ai cambiamenti dei tassi di interesse di mercato.
Monetario (di perdita del potere di acquisto): le variazioni del livello assoluto
dei prezzi modificano il valore reale dei flussi futuri (- /+)
Reinvestimento: i flussi intermedi vengono reinvestiti a tassi di rendimento
diversi da quelli ipotizzati (più contenuti o più elevati) (- / +)
Liquidità: il disinvestimento non può avvenire in tempi brevi e con costi contenuti
La combinazione rischio/rendimento non va vista per
la singola attività finanziaria, ma per l’insieme delle
attività che compongono il portafoglio finanziario
del singolo investitore
Rendimento
atteso
Tempo
La DIVERSIFICAZIONE consente di costruire portafogli efficienti,
combinazioni rischio-rendimenti migliori dei singoli titoli che li compongono
con
Si ipotizzi un portafoglio composto da due soli titoli: A e B
Calcolo rendimento medio
•
rp = xA rA + xB rB
•
Il rendimento medio di un portafoglio è pari alla media
dei rendimenti dei titoli che compongono il portafoglio
stesso
Calcolo rischio portafoglio
σp = √ x2A σ2A + x2B σ2B+2 xA xB σA σB ρAB
Coeff. di correlazione
Il rischio di un portafoglio dipende dal rischio dei singoli
titoli che lo compongono, ma anche da come si combinano
tra loro (in caso di covarianza negativa il rischio del
portafoglio sarà inferiore alla media dei rischi che lo
compongono)
I DEPOSITI
Cap. 6 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari)
Sono contratti finanziari che legano un investitore (Datore di Fondi) e una
banca (Prenditore di Fondi) e che permettono di trasferire potere
d’acquisto:
nello spazio
nel tempo
Sono contratti di
debito
Sono contratti
finanziari bilaterali
tra diversi soggetti economici
L’investitore si priva oggi di una certa
somma – e cioè di potere d’acquisto in
eccesso – per poterne disporre in futuro
l’investitore cede potere d’acquisto (un capitale) alla
banca che contestualmente si impegna –
incondizionatamente - a restituire a una o più date
future il capitale maggiorato degli interessi. Questi
rappresentano il compenso riconosciuto al creditore
e sono proporzionali alla durata dell’I
contatto diretto e personale tra le parti, il
contenuto e le caratteristiche negoziali sono
personalizzate
Possono soddisfare un bisogno di investimento e/o di pagamento
Depositi a
risparmio (o
depositi-tempo)
prevale la componente di remunerazione
bisogno di investimento
Rispetto ad altre soluzioni sono caratterizzati da rendimento e rischio più bassi, perché liquidi e caratterizzati da
un basso rischio emittente
Depositi monetari
prevale la componente di servizio
bisogno di pagamento
Per ciascuna tipologia negoziale
studieremo
caratteristiche tecniche
↓
conseguenze economiche
(rischio, remunerazione/costo, liquidità)
↓
spazio economico di utilizzo
(bisogni soddisfatti, scenari di utilizzo)
Sono forme di impiego del risparmio nella forma di libretti di deposito. Questo
comprova la costituzione del deposito e può essere nominativo o al portatore
Libretto nominativo
Libretto al portatore
•
riporta l’indicazione di uno o più intestatari
•
non riportano alcuna intestazione
•
le somme presenti sul deposito possono
essere incassate solo dall’intestatario, da un
suo legittimo rappresentante o dai suoi eredi.
•
Il possessore del libretto è legittimato a
riscuotere il credito in esso iscritto.
•
Il saldo del libretto al portatore non può
superare i 1.000 euro.
•
può essere alimentato esclusivamente da
versamenti in contanti.
•
si trasferisce con la semplice consegna fisica
del libretto, che legittima il possessore ad
incassare le somme presenti sul deposito.
•
•
può accogliere sia versamenti in contanti, sia
versamenti di assegni, stipendi o pensioni.
È cedibile rispettando le formalità previste
per la cessione del credito, che comporta il
cambiamento dell’intestazione del libretto.
Con riguardo ai limiti di disponibilità per il depositante, si distinguono i
DRL: non esistono restrizioni relative alle operazioni di versamento o prelevamento di moneta a valere sul
conto
DRV: senza possibilità di prelievo fino alla scadenza o con prelievo a fronte di preavviso. In realtà è
ammesso il rimborso anticipato
Modalità di utilizzo
Prelevamenti e versamenti allo sportello emittente in qualsiasi momento
Scadenza
I DRL non hanno scadenza, sono operazioni a vista, quindi sono rimborsati
a richiesta del cliente.
I DRV possono essere a scadenza predeterminata (in genere compresa
tra i 3 mesi e i 5 anni) o a scadenza indeterminata con preavviso
reciproco.
Il rimborso avviene prelevando il saldo.
Il rendimento: Le somme versate fruttano interesse a partire dalla data valuta.
La formula generale è la seguente: Interessi = (Capitale
Giorni
Tasso di
interesse) / 365
Basso livello di rischio di credito e di liquidità
Aspetti tecnici
Titolo rappresentativo
Titolo trasferibile rappresentativo di depositi a scadenza vincolata (certificato –
nominativo o al portatore – che riporta le clausole che regolano il rapporto;
spesso rimpiazzato dal rilascio di una ricevuta non cedibile a terzi).
Sono emessi come titoli individuali a richiesta del cliente (procedura “a rubinetto”).
Limiti di disponibilità per il depositante
Taglio flessibile, in genere variabile da 500 a 50.000 euro.
Modalità di utilizzo
Non è prevista la possibilità di effettuare versamenti o prelevamenti in momenti
successivi alla sottoscrizione, salvo l’incasso di eventuali interessi e il rimborso
alla scadenza. Generalmente è al portatore.
Scadenza
La durata è variabile contrattata tra le parti (da 3 mesi a 5 anni).
Non è possibile prelevare prima della scadenza pattuita. Eventuale rimborso
anticipato tramite vendita sul mercato secondario (rischio di perdite in conto
capitale).
Conseguenze economiche
Rendimento
Rischio
Remunerazione sotto forma di interessi.
Basso livello di rischio
Esistono CD con cedola a tasso fisso: la
remunerazione predefinita: (C x gg x i)/365;
CD
con
cedola
variabile:
x(parametro+spread)]/365;
[C
x
gg
CD zero coupon (VN-VE).
Altre componenti economiche:
spese di emissione e di custodia dei
certificati
bolli sul contratto
spese relative ai documenti di sintesi del
rapporto contrattuale
RF sugli interessi (20%)
Aspetti tecnici
Titolo rappresentativo
Contratto caratterizzato da doppia transazione di titoli. La banca vende titoli a pronti e,
alla scadenza concordata, li riacquista dall’investitore al prezzo pattuito. E’ effettuato in
genere su titoli di stato:
• a breve scadenza
• per importi elevati (25.000 euro o oltre)
Taglio flessibile.
Scadenza 1 mese sino a 12 mesi. Non è prevista la possibilità di rimborso anticipato.
Conseguenze economiche
Il rendimento deriva dalla differenza tra prezzo
a termine e prezzo a pronti, fissati in via
anticipata e regolati sulle due diverse
scadenze.
Il prezzo a termine è definito capitalizzando
il prezzo a pronti sulla base del tasso di
interesse convenuto I = (C gg i) / 365
Basso livello complessivo di rischio
Esiste un rischio sottostante (possibilità che il
titolo in possesso al cliente possa andare in
default durante il contratto; occorre verificare
se la banca ha inserito clausole che ne limitano il
dovere di riprendersi il sottostante se questo nel
frattempo andasse in default)
A differenza di conti correnti e depositi, i pct
non sono tutelati dal Fondo interbancario di
garanzia.
Aspetti tecnici
Titolo rappresentativo
E’ aperto con la firma di una lettera contratto. La banca si impegna a svolgere le operazioni
affidate dal correntista. E’il principale strumento di raccolta per le banche. Svolge una
funzione monetaria: consente la gestione di incassi e pagamenti attraverso differenti
strumenti e procedure (assegni, bonifici, carte di credito e di debito, ecc.) ma può essere
considerato anche uno strumento di investimento del risparmio, se produttivo di un interesse
Limiti di disponibilità per il depositante
Taglio flessibile
Modalità di utilizzo
Le somme depositiate sono disponibili a vista. Il conto può essere movimentato da versamenti in
contanti, assegno, bonifici, accrediti di stipendi/pensioni. Le somme possono essere prelevate
tramite carte, bonifici, assegni, prelievi allo sportello, domiciliazioni bancarie. Se prevista,
anche con modalità telefonica o on line
Il limite ai prelievi è rappresentato dal saldo creditore
Talvolta è concessa la facoltà di prelevare somme superiori a quelle a credito del correntista (c/c
per elasticità di cassa)
Scadenza
A tempo indeterminato: la chiusura del conto può avvenire in qualunque momento per iniziativa
della banca o del correntista
Data contabile: data di registrazione dell’operazione
L’estratto conto è il documento che riepiloga in
base alla data di effettuazione l’insieme delle
operazioni effettuate sul conto (movimenti). Esse
sono affiancate da una breve descrizione e dalla
valuta attribuita, permettendo così al correntista
di controllare l’esattezza delle operazioni stesse
*
*
*
* La valuta
può non coincidere con la data
di effettuazione
dell’operazione.
VALUTA: E’ la data a partire dal quale:
- le somme versate iniziano a produrre interessi
- le somme prelevate cessano di produrre interessi
La staffa riclassifica le operazioni per valuta.
E’ il documento che presenta il calcolo degli
interessi attivi o passivi.
Saldi per valuta x giorni
500
47,53
443,28
In corrispondenza di ogni operazione si determina un saldo,
dato dalla somma algebrica tra l’operazione corrispondente a
quella valuta e le operazioni con valuta anteriore.
E ‘ il saldo liquido: saldo delle operazioni con valuta uguale o
anteriore ad certa data.
Per il tempo che trascorre tra due valute
successive, il saldo in essere matura
interessi attivi (se è un saldo avere, a
credito del cliente) o interessi passivi (se è
un saldo dare, a debito del cliente).
Esempio
In data 18/02 il saldo (contabile, liquido e disponibile) a credito del
cliente è 7840 euro.
In data 20/02 viene presentato all’incasso un’A/B di 1000 euro.
Valuta 3 giorni.
La banca conoscerà l’esito dell’operazione dopo 5 giorni
SC: somma algebrica delle operazioni effettuate fino
a quella data, desumibile dall’estratto conto
Data
Saldo
contabile
Saldo
liquido
Saldo
disponibile
18/02
7.840
7.840
7.840
20/02
8.840
7.840
7.840
23/02
8.840
8.840
7.840
25/02
8.840
8.840
8.840
SL: saldo desumibile dalla staffa, delle
operazioni con valuta uguale o anteriore ad
certa data. E’ l’importo sul quale vengono
calcolati gli interessi attivi (saldo liquido
avere) o passivi (saldo liquido dare).
SD: saldo liquido da cui vengono stralciate le eventuali
operazioni a credito del cliente la cui valuta è già scaduta,
ma il cui esito non è ancora noto alla banca.
Rendimento
Interessi commisurati a
•
Tasso di interesse;
•
Somme presenti sul conto
•
Tempo di giacenza delle somme depositate
(-) Costi: commissioni, spese, bolli
RF= 20%
Sui c/c tradizionali l’imposta di bollo è pari a
34,20 euro se il cliente è una persona fisica
e 100 euro negli altri casi.
Il bollo non è applicato se la giacenza media
annua del conto non supera i 5mila euro e sui
conti corrente base (il servizio senza spese
riservato ai consumatori con Isee l'indicatore della situazione economica
familiare - inferiore a 7.500 euro).
Basso livello di rischio di credito e di liquidità
I TITOLI di STATO
Cap. 7 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari)
società private (corporate bond)
emittenti
Stato o Enti pubblici (government bond)
Prezzo di
emissione e
quotazione
alla pari (=VN)
sopra la pari (>VN)
sotto la pari (<VN)
secco
corso
tel quel
struttura dei
rendimenti
con cedola (coupon bond)
Indicizzata
Fissa
senza cedola (zero coupon)
durata
breve termine ( < 12 mesi)
medio-lungo termine (> 12 mesi)
LEGENDA
E’ il valore al quale l’emittente si impegna a rimborsare il titolo alla scadenza
Ed è l’importo su cui si calcolano gli interessi
Valore
nominale
Rimane invariato nel tempo e non è influenzato dalla situazione patrimoniale
dell’emittente
Il valore nominale può non coincidere con il valore di emissione e con il valore di
mercato del titolo
Cedola (o
coupon)
E’ posta come appendice dei titoli
Dà diritto alla riscossione degli interessi
L’incasso della cedola avviene nel giorno di godimento, detto anche data di stacco
A pagamento avvenuto si dice che i titoli vengono quotati ex cedola, cioè il loro
valore è al netto dell’importo degli interessi pagati ai possessori
Corso tel
quel
E’ il prezzo di negoziazione di un titolo comprensivo del rateo di interesse
maturato dal giorno dell’ultimo godimento al giorno della negoziazione (corso secco
+ cedola in maturazione). Se un titolo è negoziato a corso tel quel, la parte di
interessi maturati fino al momento in cui si conclude la contrattazione spettano a
chi vende il titolo (e non all’acquirente)
Corso secco
E’ il valore di un titolo riferito al solo capitale con esclusione del rateo di interesse
maturato fino al giorno dell’operazione. L’acquirente del titolo deve versare al
venditore, oltre al corso secco, gli interessi maturati dalla data dell’ultimo
godimento alla data in cui viene eseguita la negoziazione
Sono strumenti finanziari che legano un investitore (Datore di Fondi)
allo Stato (Prenditore di Fondi)
GOVERNO
INVESTITORE
presta fondi per soddisfare un bisogno di
investimento ricerca una performance congrua
rispetto al rischio
Sono contratti di
debito
reperisce capitale di debito
per finanziare il bilancio
dello stato (il disavanzo
pubblico)
caratterizzati da
• durata prefissata all’atto dell’emissione
• diritto al rimborso del capitale
• diritto al pagamento degli interessi (in
misura contrattualmente convenuta)
Sono contratti
finanziari di
mercato
si caratterizzano per uniformità dei
contenuti e negoziabilità sui mercati
organizzati.
Sul piano
economico
rendimento e rischio più bassi rispetto ad altre
obbligazioni, perché il rischio emittente è teoricamente
nullo. La variabilità del rendimento ex post è in genere
dovuta a fattori di mercato (rischio di tasso di interesse
e rischio di reinvestimento)
Di credito (insolvenza)
Il debitore non è in grado di fare fronte in tutto o in parte agli
impegni assunti
Trascurabile
(-).
Di cambio
Il valore della valuta in cui sono denominati i
flussi di cassa dello strumento si modifica (- / +).
Assente
Tutti i titoli di stato sono denominati in euro !
Trascurabile
Di liquidità
sebbene crescente al variare della durata del titolo
I titoli a b.t. hanno un’elevata liquidità naturale e artificiale
I titoli a l.t hanno un’elevata artificiale (negoziazione al
MOT/MTS)
Presente
Monetario
La variazione del livello assoluto dei prezzi
modifica il valore reale dei flussi futuri
Di tasso di interesse
La variazione dei interesse di mercato
determina fluttuazioni nel prezzo di un titolo
Spesso i titoli di stato offrono rendimenti
inferiori, al netto di ritenuta e commissioni, al
livello di inflazione. Fanno eccezione i titoli
indicizzati in termini reali
Presente
A parità di altre condizioni (durata, tres), tale
rischio è massimo per i titoli zero coupon, minimo
per i titoli indicizzati in termini finanziari
Presente
Di reinvestimento
I cambiamenti dei tassi di interesse di mercato determinano variazioni nelle
condizioni di reinvestimento dei flussi intermedi rispetto a quanto ipotizzato
(- / +)
nei
TITOLI CON
CEDOLA
I possibili rischi
La conversione in moneta non può
avvenire in tempi brevi e con costi
contenuti (- / +).
Emittente
Ministero dell’Economia e delle Finanze
Circolazione
Al portatore. Regime di dematerializzazione (iscrizioni contabili)
Valuta e Taglio minimo
1.000 € (o multipli di tale cifra)
Meccanismo di emissione
Asta (competitiva vs marginale)
Partecipanti all’asta
Banche, SIM, Poste SpA, Agenti di cambio
Presentazione delle
richieste
Ciascun partecipante può presentare tramite la rete nazionale
interbancaria (R.N.I.) al massimo tre richieste, ognuna
contenente importo e prezzo, differenti tra loro nel prezzo.
Esecutore delle operazioni
Banca d’Italia
Modalità di Rimborso
In unica soluzione alla scadenza, al valore nominale
Quotazione/Negoziazione
Ammessi di diritto alla quotazione sul MOT (per quantitativi
limitati: € 1.000 o multipli) e sul MTS (per scambi > 2,5 Mln €)
Trattamento fiscale
12.5 % sulle componenti di reddito
è l’importo che il sottoscrittore deve versare
all’emittente sul mercato primario per entrare
in possesso del titolo
I titoli di stato possono essere emessi
o Sotto la pari
Pr. di Emissione < Val. Nominale
Es: BOT e CTZ
o Alla pari
Pr. di Emissione = Val. Nominale
o Sopra la pari
Pr. di Emissione > Val. Nominale
Lo stesso discorso vale per la quotazione, cioè per il prezzo da
versare per entrare in possesso del titolo sul mercato secondario!
Breve termine
M/L termine
Titoli con scadenza (naturale/residua)
< 18 mesi
sono negoziati sul mercato monetario, che
soddisfa prevalentemente temporanee
esigenze di investimento dei datori di
fondi
•
Titoli con scadenza > 18 mesi
sono trattati nel mercato obbligazionario,
che alimenta i circuiti finanziari
idealmente tesi a soddisfare fabbisogni
per investimenti in capitale fisso
• B.T.P., C.C.T., C.T.Z,
B.O.T
BTp€ i,
BTP Italia
Regime d’interesse utilizzato
Interesse semplice
M = C * (1+i
*
t)
Interesse composto
M = C * (1+i)t
Titoli con cedola
Titoli zero coupon
• Pagano a intervalli regolari (ad es. semestralmente)
un interesse, detto cedola
Cedola Fissa
• Sono sprovvisti di cedole periodiche
Cedola Variabile
•Il rendimento è dato dalla differenza
tra valore d’acquisto e valore di rimborso
L’importo della cedola
è predeterminato
L’importo della cedola è legato
a variabili finanziarie o reali
(VN * tasso nominale)
• Il rendimento è dato sia dalle cedole sia dalla
differenza tra valore d’acquisto e valore di rimborso
N.B.: Sono sempre
emessi sotto la pari
Definizione
Sono titoli a sconto a breve termine.
Funzione originaria
Copertura di squilibri temporanei di cassa
Funzione odierna
Copertura strutturale di larga parte del debito pubblico
Durata/Scadenza
3,6,12 mesi (espressa in giorni)
Meccanismo, Frequenza e
Calendario d’asta
Asta competitiva sul prezzo: bimensile
Prezzo di emissione
Sotto la pari
Cedola
Assente (zero coupon) (vantaggi di gestione)
Commissioni di collocamento
0,05% (< 80gg); 0,10% (81<gg<170); 0,20% (171<gg<330); 0,30%
(>331). Tali commissioni si aggiungono al prezzo applicato dagli
intermediari ai richiedenti che è quello medio ponderato d’asta.
Rendimento
Non essendoci cedole, il rendimento è dato dallo scarto di
emissione (la differenza tra il prezzo di acquisto - sotto la
pari - ed il prezzo di rimborso, solitamente alla pari).
Rischio
Rischio di tasso di interesse (in caso di smobilizzo anticipato),
Rischio monetario.
Spazio economico di
utilizzo
Investitori avversi al rischio, con breve orizzonte di
investimento.
Scenari di mercato incerti, prospettiva di rendimenti e tassi di
inflazione crescenti.
Definizione
Sono Titoli di Stato a sconto. Simili ai BOT ma con durata
maggiore.
Durata/Scadenza
24 mesi
Meccanismo, Frequenza e
Calendario d’asta
Asta marginale: cadenza mensile
Prezzo di emissione
Sotto la pari
Cedola
Assente (ZCB)
Rendimento
Scarto di emissione
Rischio
Rischio di tasso di interesse (se venduti prima della
scadenza), Rischio monetario.
Spazio economico di utilizzo
Investitori avversi al rischio, con medio orizzonte di
investimento attratti dalla comodità di gestione e
certezza di reddito. Favore del mercato in fasi di tassi
decrescenti o di inflazione calante.
IN CAPITALIZZAZIONE SEMPLICE
(durate sino 1 anno)
IN CAPITALIZZAZIONE COMPOSTA
(durate > 1 anno)
– P
= prezzo del titolo
- VR = valore di rimborso o di vendita
- r 0,n = tasso di rendimento richiesto dal mercato per investimenti con
scadenza pari a n
ESEMPIO
DI CALCOLO DEL RENDIMENTO
Si calcoli il rendimento effettivo di un BOT a 6 mesi emesso il 31/3/11
prezzo di emissione (PE): 98,55
valore di rimborso (VN): 100
durata: 181 giorni
31/3/2011
30/9/2011
Vista la breve durata utilizziamo il regime di capitalizzazione semplice
i =
Se volessimo confrontare il rendimento del BOT con quello
di altri titoli a protratta scadenza sarebbe più opportuno
usare il regime di capitalizzazione composta
ESEMPIO
DI CALCOLO DEL RENDIMENTO
Si calcoli il rendimento effettivo a scadenza,
in regime di capitalizzazione composta,
del seguente titolo zero coupon:
prezzo di sottoscrizione: 60
valore di rimborso: 100
durata: 2 anni
1/2
i = (100/60) - 1 = …% circa
Definizione
Sono Titoli di Stato a M/L termine a tasso fisso con cedole
semestrali, rimborsabili in unica soluzione a scadenza
Durata/Scadenza
3, 5, 10, 15, 30 anni
Meccanismo, Frequenza e
Calendario d’asta
Asta marginale
Prezzo di emissione
Dipende dalle emissioni
Cedola
Fissa con periodicità semestrale
Rendimento
Cedole fisse semestrali, scarto d’emissione
Rischio
Rischio di reinvestimento, Rischio di prezzo (se venduti
prima della scadenza)
Spazio economico di utilizzo
Particolarmente adatti per quegli investitori con orizzonti di
investimento medio-lunghi, che richiedono pagamenti
costanti ogni sei mesi. Fase di mercato con rendimenti e
inflazione calanti.
-P
Esempio
Sottoscrivo al prezzo di 100 un titolo con scadenza 1 anno che
paga un tasso di interesse nominale pari al 6% e lo detengo
rendimento 6%, pari al tasso di
sino al momento del rimborso
interesse nominale
Sottoscrivo al prezzo di 102 un titolo con scadenza 1 anno
che paga un tasso di interesse nominale pari al 6% e lo
rendimento 4%, inferiore
detengo sino al momento del rimborso
al tasso di interesse nominale
Sottoscrivo al prezzo di 98 un titolo con scadenza 1 anno
che paga un tasso di interesse nominale pari al 6% e lo
detengo sino al momento del rimborso
rendimento 8%, superiore
al tasso di interesse nominale
Se il titolo è negoziato alla pari (P=VN) il tres e il tasso di rendimento cedolare coincidono
Se il titolo è negoziato sopra alla pari (P>VN) il tres è inferiore al tasso di rendimento cedolare
Se il titolo è negoziato sotto alla pari (P<VN) il tres è superiore al tasso di rendimento cedolare
Questi titoli sono collegati all’andamento di un parametro esterno, noto e
verificabile.
L’indicizzazione può riguardare
entrambi
(indicizzazione completa)
le cedole (indicizzazione sulle cedole)
L’ammontare delle cedole non è noto e varia al variare del
parametro di riferimento
il valore di rimborso
(indicizzazione sul capitale)
E il
rendimento?
L’ammontare del VR finale non è noto e varia al variare del
parametro di riferimento
Il rendimento – dato dal reddito staccato e incorporato - può essere stimato solo in modo molto approssimativo!
Nel caso dei titoli di stato, il parametro di indicizzazione può avere natura
FINANZIARIA
REALE
Es.: tassi a breve termine:
• tasso BOT (es. CCT); Euribor (es. CCTeu); Libor
Es.: tassi a lungo termine:
• Rendistato e Rendiob
Indice di variazione dei prezzi al consumo –
cioè tassi espressivi del livello di inflazione
(BTP indicizzato all’inflazione europea, BTP
Italia)
In linea teorica esiste anche una terza formula di indicizzazione, quella valutaria,
che non è tuttavia attualmente usata per i titoli di stato
Le cedole (o il VR) sono collegati al tasso di cambio
fra valuta nazionale e una certa valuta estera
Il meccanismo di indicizzazione, sebbene apparentemente svantaggioso, in
realtà ha lo scopo di rafforzare il carattere protettivo di un titolo e
tutelare l’investitore da una specifica tipologia di rischio
di cambio, nel caso di indicizzazione valutaria
di tasso di interesse, nel caso di indicizzazione finanziaria
di inflazione, nel caso di indicizzazione a parametri reali
Ad esempio, nel caso di indicizzazione finanziaria
qualunque sia la dinamica dei tassi di interesse,
l’investitore che dovesse liquidare anticipatamente il
proprio titolo si espone a un modesto il rischio di tasso di
interesse.
In linea generale dato che
se
se
Nel caso dei titoli indicizzati in termini finanziari l’impatto sul
prezzo di variazioni dei tassi d’interesse di mercato è minore
La loro cedola si riallinea alla dinamica dei tassi evitando
elevati deprezzamenti/apprezzamenti del titolo
5,5
6
7
Il riallineamento tra cedole e tassi di mercato rende
questi titoli meno esposti al rischio di tasso di
interesse rispetto a quelli a tasso fisso
9
In caso di cessione anticipata, l’investitore
non è destinato a realizzare significative
perdite o guadagni in conto capitale, in
quanto è la componente cedolare che si
adegua periodicamente ai tassi correnti e
consente quindi di allineare il rendimento del
titolo a quelli prevalenti sul mercato, senza
che esso debba apprezzarsi o deprezzarsi in
misura rilevante.
(hp: indicizzazione finanziaria)
• investitore che vuole cedole allineate ai tassi di mercato
• investitore che si aspetta un aumento dei tassi di mercato
Definizione
Titoli di stato a M/L termine a tasso variabile con cedole
semestrali indicizzate ai B.O.T.
Durata/Scadenza
7 anni
Meccanismo e Frequenza
d’asta
Asta marginale: mensile
Prezzo di emissione
Generalmente sotto la pari
Cedola
Variabile (ancorata al rendimento dei BOT semestrali nell’asta
precedente la maturazione della cedola + spread 0,15%),
posticipata, con periodicità semestrale
Rendimento
Cedole variabili posticipate, semestrali, indicizzate ai BOT
semestrali più margine (detto spread); scarto d’emissione
Rischio
Rischio di reinvestimento; Rischio monetario
Spazio economico di utilizzo
Fasi di mercato con rendimenti in rialzo. Sono titoli
apprezzati per la caratteristica di adeguare la cedola ai
tassi di mercato e di garantire, quindi, in occasione di
eventuale negoziazione prima della scadenza, un capitale
verosimilmente uguale a quello inizialmente investito.
NB: Negli ultimi anni i CCT hanno talora mostrato performance subottimali sul mercato secondario
e livelli di volatilità di prezzo inconsueti per la natura dello strumento. Tali limiti paiono sostanzialmente
riconducibili al profilo prevalentemente domestico del loro mercato (a differenza di altri titoli di Stato).
Definizione
Titoli di stato a M/L termine indicizzati in termini finanziari; sono stati emessi a
partire dal 2010 per sostituire gradualmente i CCT.
Durata/Scadenza
5 anni.
Meccanismo e
Frequenza d’asta
Sindacato di collocamento (consorzio di collocamento composto da banche
selezionate tra gli Specialisti in titoli di Stato, che possono raccogliere ordini da
investitori professionali e qualificati). Per il futuro asta marginale mensile
Prezzo di
emissione
Generalmente sotto la pari
Cedola
Variabile posticipata semestrale, indicizzata all’Euribor a 6 mesi (rilevato il
secondo giorno lavorativo antecedente il primo giorno di maturazione della cedola)
più uno spread definito in fase di emissione.
Rendimento
Reddito incorporato + reddito staccato
Rischio
Rischio di reinvestimento; Rischio monetario
Spazio
economico di
utilizzo
Fasi di mercato con rendimenti in rialzo. Si rivolgono a:
- operatori nazionali e internazionali (il parametro di indicizzazione è uno dei
principali indicatori del mercato monetario dell’Area Euro e gode di ampia
diffusione).
- investitori, istituzionali e retail, le cui passività sono esposte dall’andamento
dell’Euribor (es: mutui immobiliari a tasso variabile) e interessati a un’efficace
opportunità di protezione.
Definizione
Sono Titoli di Stato a M/L termine indicizzati in termini reali. L’indicizzazione
riguarda sia le cedole che il valore di rimborso.
Il parametro di indicizzazione è l’indice Armonizzato dei prezzi al consumo
dell’Area Euro (escluso il tabacco), pubblicato mensilmente da Eurostat
Durata/Scadenza
5, 10, 15, 30 anni
Meccanismo,
Frequenza e
Calendario d’asta
Aggiudicazione a un sindacato di collocamento/Asta marginale
Prezzo di emissione
Generalmente sotto la pari
Cedola
Posticipata, semestrale, indicizzata (tasso fisso x capitale rivalutato sulla
base dell’inflazione verificatasi tra la data di godimento della cedola e la data
di pagamento della cedola)
Modalità di Rimborso
In una unica soluzione a scadenza. Sopra la pari o più raramente alla pari. Il
capitale rimborsato si ottiene moltiplicando il VN per il parametro di
indicizzazione nel giorno di scadenza. Qualora l’inflazione fosse scesa (quindi
il parametro fosse inferiore all’unità) il rimborso avviene alla pari
Trattamento fiscale
RF 12,5% su cedola + scarto di emissione applicata al momento del rimborso
Rendimento
Cedole reali semestrali, scarto d’emissione e rivalutazione del
capitale a scadenza
Rischio
Rischio di reinvestimento, Rischio di prezzo (se venduti prima della
scadenza)
Spazio economico di
utilizzo
Investitori con orizzonte di investimento medio-lungo
Fasi di mercato con rendimenti in discesa e/o inflazione elevata
Definizione
Sono Titoli di Stato a medio termine indicizzati all’inflazione
italiana, rimborsabili in unica soluzione a scadenza. La prima
emissione è avvenuta nel marzo 2012.
Durata/Scadenza
4 anni
Meccanismo, Frequenza e
Calendario d’asta
L’asta dura 4 giorni. L’acquisto può essere fatto tramite lo sportello
bancario oppure direttamente dal computer grazie alla piattaforme
di trading on line. Nessuna commissione per chi sottoscrive il titolo
in fase di collocamento.
Prezzo di emissione
Alla pari
Cedola
Cedola fissa (es. del 2,25 per cento annuo) calcolata sul capitale
rivalutato all’inflazione del semestre di riferimento, sulla base
dell’indice ISTAT sui prezzi al consumo per famiglie di operai e
impiegati (FOI) con esclusione dei tabacchi. Il recupero
dell’inflazione avviene ogni sei mesi.
Rendimento
Cedole semestrali, scarto d’emissione
Rischio
Rischio di reinvestimento, Rischio di prezzo (se venduti prima della
scadenza)
Spazio economico di
utilizzo
Particolarmente adatti per i risparmiatori interessati a proteggere il
proprio capitale dal rischio di erosione monetaria. Fase di mercato con
inflazione crescente. Coloro che sottoscrivono in asta il titolo e lo
mantengono fino alla scadenza beneficiano di un “Premio fedeltà” del 4
per mille lordo.
AZIONI
Cap. 9 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari)
Sono strumenti finanziari che legano un investitore (Datore di Fondi)
ad un’impresa (Prenditore di Fondi) e che rappresentano quote di
partecipazione al capitale sociale aziendale
INVESTITORE
soddisfa un bisogno di investimento. Ricerca una
performance congrua rispetto al rischio.
Sono contratti di
partecipazione
Sono contratti
finanziari di
mercato
Sul piano
economico
IMPRESA
(S.p.A e S.A.p.A )
reperisce risorse finanziarie senza obbligo
di rimborso (capitale di rischio)
L’investitore acquisisce lo status di socio
dell’emittente condividendone i rischi relativi
all’indeterminatezza del rendimento e della
restituzione del capitale investito
si caratterizzano per uniformità dei
contenuti e negoziabilità sui mercati
organizzati.
La remunerazione periodica è per sua natura incerta.
Rendimento e rischio più accentuati rispetto ad altre
soluzioni di investimento (depositi, titoli di stato
obbligazioni). Rischio di prezzo
Nelle SpA e S.A.p.A e il capitale sociale è diviso in parti di identico ammontare:
le azioni.
AZIONI
Fonti di finanziamento
- rappresentano un’uguale frazione del CS
- sono l’unità minima di partecipazione al CS
- sono l’unità di misura dei diritti sociali
- hanno lo stesso valore nominale
- attribuiscono al possessore la qualifica di
socio e una serie di altri diritti (stabiliti dalla
legge e dallo statuto societario)
(1)
Azioni nominative
Riportano l’indicazione del proprietario del
Titolo. Si trasferiscono mediante girata.
Ai fini dell’esercizio dei diritti di socio il
giratario richiede l’iscrizione nel registro
dei soci.
Azioni al portatore
Non riportano l’indicazione del proprietario
Es. le azioni di risparmio possono essere al
portatore
Si trasferiscono con la semplice consegna del
titolo.
Le azioni quotate sui mercati regolamentati sono per legge soggette al
regime di dematerializzazione: non vengono materialmente emesse, ma
sono registrate e trasferite attraverso scritture contabili, curate per
mezzo di un sistema di gestione accentrata dei titoli.
(2)
Valore nominale
(CS/ numero delle azioni emesse)
Valore contabile
(PN/ numero delle azioni emesse)
Valore di mercato
(prezzo)
è rappresentato dalla quota di capitale sociale
corrispondente alla singola azione.
è rappresentato dalla quota di patrimonio
netto corrispondente alla singola azione.
si forma dall’incontro tra la domanda e l’offerta
di azioni. Quello delle azioni di società quotate è
pubblicato sui principali quotidiani.
Dipende da diversi elementi (il valore di mercato delle
attività e delle passività iscritte in bilancio e le prospettive economiche).
I diritti attribuiti al socio possono essere divisi in 3 classi:
Diritti amministrativi
- Diritto di intervento nelle assemblee
Diritti patrimoniali
Diritti misti
- Diritto al dividendo
- Diritto di recesso
- Diritto al rimborso del
capitale al momento dello
- Diritto di opzione
(ordinarie e straordinarie)
- Diritto di voto
-Impugnativa delle delibere
scioglimento
non conformi alla legge o allo statuto
-Denuncia al collegio sindacale di fatti
censurabili
-Visione libri societari
(dei soci, delle adunanze, delle deliberazioni assemb.)
- Richiesta convocazione assemblea
In realtà, queste categorie di diritti
sono diversamente presenti nelle varie
categorie di azioni esistenti
(1)
attribuiscono al titolare diritti diversi da quelli propri delle azioni ordinarie.
Esse prevedono generalmente privilegi di tipo patrimoniale a fronte di una
limitazione dei diritti di natura amministrativa
AZIONI PRIVILEGIATE
AZIONI di RISPARMIO
AZIONI di GODIMENTO
Attribuiscono ai titolari un privilegio (maggiorazione o
prelazione) nella distribuzione degli utili e/o nel
rimborso del capitale in sede di scioglimento della
società. Sono generalmente prive del diritto di voto nelle
assemblee ordinarie
• Sono emesse unicamente da società quotate in mercati
regolamentati italiani o dell’UE.
• Sono prive del diritto di voto nelle assemblee ordinarie e
straordinarie.
• Sono assistite da privilegi patrimoniali in una misura
liberamente determinabile dalla società.
• Possono essere nominative o al portatore
Rilasciate in caso di riduzione del c.s. ai soci le cui azioni
sono state rimborsate al valore nominale. Sono prive del
diritto di voto e postergate nel riparto di utile e capitale
(2)
AZIONI A FAVORE DEI
PRESTATORI di LAVORO
AZIONI CORRELATE
AZIONI RISCATTABILI
STRUMENTI FINANZIARI
PARTECIPATIVI
Emesse a seguito di assegnazione straordinaria degli
utili ai dipendenti
Fornite di diritti patrimoniali correlati ai risultati
dell’attività in un determinato settore
Azioni per le quali lo statuto prevede la possibilità di
riscatto al verificarsi di determinati eventi
Strumenti disciplinati dallo statuto, diversi dalle
azioni ma provvisti di diritti patrimoniali o
amministrativi (ad es. su specifici argomenti)
Il rendimento dei titoli azionari dipende da due componenti
Dividendi
remunerazione periodica attribuita all’azionista,
subordinata:
alla produzione dell’utile
alla valutazione degli organi di governo della
società circa la distribuzione dell’utile
Capital gain/capital loss
È la differenza tra:
- prezzo di vendita e
- prezzo di acquisto dell’azione
Il rendimento di un’azione può essere calcolato:
per investimenti della durata di un anno
tasso di rendimento annuo
D1 dividendi all’anno 1
P1 prezzo di vendita alla fine dell’anno
P0 prezzo di acquisto del titolo azionario all’inizio dell’anno
esprime in maniera sintetica
il rendimento in un anno
derivante dalla detenzione di
un titolo azionario
per investimenti di M-L termine
TIR o TRES
il tasso di rendimento i
è quel tasso che
consente di eguagliare al
prezzo pagato al tempo
t=0 tutti i flussi di cassa
futuri generati dal
titolo.
Essendo piuttosto difficile effettuare previsioni affidabili circa i flussi di
cassa futuri offerti dalle azioni (in particolare sui capital gain), la decisione
di investire in tali titoli può basarsi anche su strumenti alternativi
ANALISI TECNICA
E’ un metodo empirico che si basa
sull’osservazione dell’andamento dei
prezzi
azionari
nel
tempo
e
sull’andamento
dei
volumi
di
negoziazione. Si bassa sull’hp che i
prezzi tendono a seguire delle fasi
cicliche, supportate dai volumi di
contrattazione.
ANALISI FONDAMENTALE
E’ un metodo di valutazione che
considera i cosiddetti fondamentali
aziendali (solidità patrimoniale e
redditività attuale e attesa, tasso di
crescita..). Si bassa sull’hp che dai
fondamentali dipende la capacità
dell’impresa di produrre flussi di
cassa.
Un ulteriore metodo per valutare l’opportunità di acquistare o vendere
azioni, sempre basato sull’analisi fondamentale, è il confronto con imprese
simili (comparables) tramite i cosiddetti multipli.
Il valore delle azioni viene stimato in base al rapporto esistente tra
prezzo di mercato e specifiche variabili aziendali (utili, cash flow, etc.) in
un gruppo di imprese simili
La condizione di sopravvalutazione o di sottovalutazione di un titolo
azionario viene individuata confrontando il prezzo del titolo con quello di
imprese simili sotto l’aspetto delle prospettive di crescita, del grado di
indebitamento e del rischio legato all’attività.
Se il multiplo aziendale > media di settore
Se il multiplo aziendale < media di settore
Il titolo può essere sopravvalutato (tenderà a scendere)
Il titolo può essere sottovalutato (tenderà ad aumentare)
(2)
I multipli sono indicatori di sintesi, utili a semplificare il processo decisionale
dell’investitore. Sono quozienti che mettono in rapporto il prezzo di mercato del
titolo con dati di bilancio della società.
I principali limiti
• confrontano una grandezza in movimento, il prezzo, con un dato di
bilancio che rivela una situazione già superata
• sono relativamente poco significativi considerati singolarmente,
ma sono utili per confrontare la società oggetto di valutazione e,
ad esempio, il settore in cui opera.
• è spesso difficile selezionare campioni di comparables abbastanza ampi
Il disallineamento tra il multiplo calcolato per la società e quello calcolato per il
settore può segnalare che il titolo è sottovalutato dal mercato (e quindi è
consigliabile acquistarlo) o sopravvalutato (e quindi è consigliabile venderlo)
Il rischio delle azioni è l’aleatorietà del loro rendimento potenziale. Questa
aleatorietà dipende dal fatto che
• Il dividendo non è certo né nella manifestazione né nell’ammontare (dipendendo
dall’andamento economico dell’attività d’impresa (anche se politica stabilizzazione dividendi). Il
guadagno da dividendi può essere al minimo pari a zero.
• in sede di negoziazione del titolo è possibile realizzare un guadagno o una
perdita in conto capitale. Il movimento dei prezzi non è facilmente prevedibile. L’investitore è
soggetto al rischio di perdere l’intero capitale investito.
Questo è l’elemento che maggiormente incide sul rischio
Il rischio maggiore di un investimento in azioni è dunque legato alla
variabilità del prezzo (rischio di prezzo).
Il rischio di prezzo di un titolo azionario dipende a sua volta da due elementi:
rischio specifico (non-market risk): componente di rischio spiegata da
fattori specifici dell’azienda emittente (investimenti, dividendi, vicende aziendali, tassi di
impiego). ⇒ E’ un rischio diversificabile (quindi riducibile) attraverso l’investimento contemporaneo in azioni di società
diverse. Un portafoglio ben diversificato presenta un rendimento meno variabile di quello delle azioni prese
singolarmente.
rischio sistematico (market risk): è la quota di variabilità del prezzo dovuta
all’andamento generale del sistema economico ⇒ Componente di rischio spiegata dalla sensibilità
del prezzo del titolo alle oscillazioni di mercato (b). Non è eliminabile attraverso la diversificazione.
Per esprimere il rischio di un titolo azionario si utilizzano i noti strumenti
statistici di misura della variabilità dei rendimenti (varianza e deviazione
standard)
Il "beta“ è invece un coefficiente che misura la capacità di un titolo di amplificare o
smorzare gli stimoli provenienti dalle oscillazioni dell'indice. Un titolo con un "beta" basso, cioè
inferiore a 1, viene considerato "conservativo", ovvero relativamente insensibile alle variazioni di
tendenza dell'indice di borsa. L’analisi del beta è un ulteriore aiuto nel processo di selezione dei
titoli sui quali puntare l'attenzione nelle fasi ribassiste/rialziste
Azioni quotate su un
mercato regolamentato
L’operazione di compravendita è agevolata:
• il prezzo è determinato giorno per giorno
• è sufficiente rivolgersi ad intermediari
autorizzati per ottenere l’esecuzione dell’ordine
• Esistono precise regole di pubblicità e di
trasparenza.
I tempi e le condizioni a cui è possibile ottenere
l’esecuzione dell’ordine dipende anche dall’intensità
degli scambi sul titolo e dall’efficienza del mercato
nel garantire l’esecuzione degli ordini.
Azioni non quotate su un
mercato regolamentato
sono oggetto di trattativa privata.
Il tempo necessario per smobilizzare
l’investimento
dipende
dalla
capacità
dell’investitore
(o
dell’eventuale
intermediario coinvolto) di trovare una
controparte disposta a concludere la
transazione.
I FONDI COMUNI E LE
SICAV
Cap. 8 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari)
Consentono di risolvere alcuni dei problemi che l’investitore
tipicamente deve affrontare:
• Come riconoscere le proprie esigenze finanziarie?
• Come strutturare portafogli di attività finanziarie coerenti con il profilo
rischio/rendimento desiderato e con i propri orizzonti temporali di investimento?
(asset allocation)
• Quali titoli comprare/vendere? (stock picking)
• Quando comprare/vendere? (market timing)
• Sono disponibili le risorse che servono per costruire portafogli sufficientemente
diversificati in modo da minimizzare i rischi di investimento?
Servizi di gestione collettiva
o in monte
(OICR: SGR, Sicav)
Servizi di gestione individuale
(sim, banca, SGR)
(1)
Il FCI è un patrimonio collettivo costituito con i
capitali raccolti da una pluralità di risparmiatori
(gestione in monte del risparmio), ciascuno dei quali
detiene un numero di quote proporzionali all'importo
che ha versato.
• Il patrimonio raccolto è impiegato in prodotti
finanziari.
– “Comune” ⇒ natura indivisa del Fondo
–“Investimento”⇒ Patrimonio gestito da una Sgr
I fondi comuni non hanno una struttura societaria e non sono
dotati di personalità giuridica ma sono dei “patrimoni separati
ed autonomi” capaci comunque di essere centri di imputazione
di rapporti giuridici
Sono istituiti da un promotore (la Società di Gestione del
Risparmio promotrice) e sono gestiti da un gestore (la stessa
Società di Gestione del Risparmio promotrice ovvero altra SGR)
La SGR assume le scelte di investimento o disinvestimento così come
di gestione degli strumenti finanziari e delle altre attività acquisiti
I FCI sono strumenti finanziari che legano un investitore (Datore di
Fondi) ad un intermediario finanziario del circuito diretto assistito, cui
viene delegata l’attività di gestione del risparmio sulla base di un
mandato specifico
INVESTITORE
soddisfa un bisogno di
investimento. Ricerca una
performance congrua rispetto al
rischio.
Sono contratti di
partecipazione
Sono contratti
finanziari di
mercato
Sul piano
economico
IF
Raccolgono fondi dal pubblico
e li destinano agli utenti
finali attraverso i mercati
finanziari
IMPRESA
reperisce risorse
finanziarie
L’investitore vanta diritti patrimoniali
proporzionali alla quota di sottoscritta e delega
l’esercizio dei diritti amministrativi
all’intermediario
Si caratterizzano per uniformità dei
contenuti. Le quote di partecipazione hanno
tutte il medesimo valore e uguali diritti
Il rendimento del fondo è dato dalla
media ponderata dei rendimenti delle attività
che lo compongono. Il rischio connesso agli investimenti
grava sull’investitore e non sull’intermediario
1) Il RISPARMIATORE comprando una quota di un FCI acquisisce una frazione
ideale del portafoglio di titoli che costituiscono il patrimonio del fondo.
• Con un impiego modesto di capitali ottiene i vantaggi delle diversificazione
del rischio, e delega al gestore la scelta di come ripartire il risparmio tra le
diverse asset class, la tempistica degli acquisti/vendite, la scelta dei titoli
• Le quote di partecipazione al fondo sono rappresentate da certificati
(nominativi o al portatore) o da scritture effettuate su un apposito conto di
gestione accentrata (nei fondi negoziati su mercati regolamentati)
somma degli investimenti inseriti
nell’attivo, calcolati a valori attuali,
al netto di eventuali debiti
Valore unitario della quota = Patrimonio netto del fondo (NAV)
Numero di quote in circolazione
Giornalmente, il valore delle quote varia in relazione al valore del patrimonio netto, cha
a sua volta dipende dal valore degli investimenti.
• Il rischio è sopportato direttamente dall’investitore. Di tanto aumenta
(diminuisce) il valore dei titoli nel patrimonio del fondo, di tanto aumenta
(diminuisce) il valore della singola quota che li rappresenta.
2) La SOCIETÀ di GESTIONE DEL RISPARMIO provvede alla gestione
del patrimonio fondo, il quale è autonomo e separato da quello della S.G.R stessa e dei
singoli partecipanti. Agisce in forza di un mandato senza rappresentanza nell’esclusivo
interesse dei partecipanti al fondo
3) La BANCA DEPOSITARIA ha un compito di controllo e di
amministrazione. Essa
custodisce gli strumenti finanziari, i prodotti finanziari e le disponibilità liquide
che fanno parte del fondo;
vigila sull'effettiva esistenza di tali valori;
accerta la legittimità e la correttezza delle operazioni di emissione e rimborso
delle quote del fondo, il calcolo del loro valore e la destinazione dei proventi dei
fondi
esegue le istruzioni della SGR se non sono contrarie alla legge, al regolamento e
alle prescrizioni degli organi di vigilanza.
4) I COLLOCATORI delle quote di partecipazione al fondo sono le SGR,
sportelli delle banche e i promotori finanziari (professionisti alle dipendenze delle
banche o delle stesse SGR e che raggiungono i potenziali clienti). Oggi è possibile
sottoscrivere le quote in modo diretto utilizzando servizi on line
(o parametro di riferimento)
E’ un portafoglio ipotetico (indicato nel prospetto informativo) la cui
composizione rispecchia la composizione degli investimenti attuati dal fondo.
Il peso delle singole classi di attività finanziarie che compongono il
benchmark rispecchia il peso delle stesse classi di attività all’interno del
portafoglio del gestore.
Ex ante identifica il profilo
rischio-rendimento della gestione
offerta. E’ uno strumento segnaletico del rischio
del prodotto, il parametro espressivo delle classi di
titoli in cui il gestore può investire.
Il benchmark
E’ un indice di prezzo di un’attività
finanziaria o una composizione di
indici (azionari, obbligazionari, ... )
che sintetizza la composizione e
l’andamento di uno o più mercati.
Ex post consente di verificare
la “bravura” del gestore
Parametro discriminante
1) Normativa
2) Patrimonio
Classi
o Armonizzati
o Non armonizzati
o Aperti
o Chiusi
3) Investimento
a) Mobiliari
• Fondi Azionari
• Fondi Obbligazionari
• Fondi Bilanciati (Azioni + Obbligazioni)
• Fondi di Liquidità
• Fondi Flessibili
• Fondi di Fondi
b) Immobiliari
4) Investitori
o Riservati
o Fondi Alternativi (o Speculativi)
5) Modalità di
sottoscrizione
o Piani di investimento del capitale (PIC)
o Piani di accumulo del capitale (PAC)
6) Distribuzione del Reddito
o Accumulazione
o Distribuzione
7) Strategia di gestione
o Attiva
o Passiva
Fondi Armonizzati
Fondo di investimento aperto in regola con
le normative comunitarie in ambito di
investimento collettivo in valori mobiliari
Caratteristiche:
Può essere commercializzato nei
paesi U.E. in base al principio del
mutuo riconoscimento
Non possono investire in depositi
bancari
Presentano limitazioni differenti
rispetto ai normali fondi di
investimento aperti
Fondi NON Armonizzati
Fondo di investimento aperto NON in regola
con le normative comunitarie in ambito di
investimento collettivo in valori mobiliari
Caratteristiche:
Sono sottoposti a limiti meno
stringenti relativamente ad
• Oggetto dell’investimento
• Composizione complessiva
del portafoglio
Non possono essere
commercializzati nel territorio
dell’Unione Europea in regime
di mutuo riconoscimento.
Fondi Aperti
Caratteristiche:
Il capitale del fondo varia con
l’ingresso dei partecipanti
Numero di quote variabili
Investimenti in attività facilmente
liquidabili (valori mobiliari quotati).
Il valore di ogni quota si
ottiene dalla divisione del
patrimonio per il numero di
quote
Fondi Chiusi
Caratteristiche:
Il capitale del fondo è fissato al
momento della sua costituzione e non
può variare
Numero di quote fisse
Il patrimonio è generalmente
costituito da attività non facilmente
liquidabili (valori mobiliari non quotati o attività
immobiliari).
Il valore di ogni quota dipende
dalla domanda e dall’offerta
della quota stessa
La classificazione di Assogestioni
Tipologie di Fondi
% di investimento azionario
di mercato monetario
0%
Obbligazionari
0% (escl. i misti 0%<inv.<20%)
Bilanciati
10% < inv. < 90%
Azionari
> 70%
Flessibili
0-100%
Ogni macro categoria si contraddistingue per la percentuale minima e
massima di investimento azionario, ossia identifica i parametri per l’asset
allocation di base (azionaria-obbligazionaria).
Fondi Riservati
agli operatori qualificati
Caratteristiche:
Le quote possono essere sottoscritte
da:
Imprese d’investimento, Banche
Agenti di cambio, SGR
SICAV, Fondi pensione
Compagnie di assicurazione, Società
finanziarie capogruppo di gruppi
bancari
Soggetti iscritti agli albi degli art.
106, 107, 113 del T.U. in
materia bancaria
Il fondo deve essere definito tale dallo
statuto
Fondi Alternativi
Caratteristiche:
Possono essere sia aperti che chiusi
Nessuna limitazione all’investimento
Livello min di quota iniziale € 500.000
Non possono essere oggetto di
sollecitazione all’investimento
Il regolamento deve specificare la
rischiosità e la possibilità di deroga ai
divieti e alle norme prudenziali di
contenimento e frazionamento del rischio
Possono essere gestiti solo da SGR con
oggetto sociale esclusivo l’istituzione e la
gestione di fondi speculativi
PIC o piani di investimento
del capitale
Caratteristiche:
L’investimento nel fondo è attuato
attraverso un unico versamento (in
un’unica soluzione). L’importo dipende
dalle disponibilità liquide del
risparmiatore all’atto
dell’investimento stesso
PAC o piani di accumulo del
capitale
Caratteristiche:
Investimenti periodici, anche di diversa
entità, diluiti nel tempo. All’inizio del
periodo di accumulo, viene definita la somma
complessiva da investire nel fondo e la
durata del piano. Può essere definito anche
un piano programmato di disinvestimento.
Pregi:
•forzare l’investitore all’accumulazione del
risparmio
•flessibilità dei versamenti.
FCI a distribuzione dei
proventi
FCI ad accumulazione dei
proventi
Caratteristiche:
Caratteristiche:
Periodica distribuzione di
una somma di denaro che
rappresenta le varie forme
di reddito (dividendi, gli interessi e
gli altri proventi finanziari)
I dividendi, gli interessi e gli altri proventi
finanziari non sono periodicamente
distribuiti. I redditi conseguiti sono invece
automaticamente reinvestiti nel fondo così
da incrementare il patrimonio
FCI a gestione attiva
Caratteristiche:
Si propongono di battere il
benchmark, selezionando un
portafoglio di strumenti
in grado di realizzare performance
superiori a quelle realizzate
dall’indice di riferimento
FCI a gestione passiva
Caratteristiche:
Sono finalizzate a replicare il profilo di
rischio-rendimento (e quindi la
composizione) di un dato benchmark
FCI con spese (Load)
FCI senza spese (No-load)
Caratteristiche:
Caratteristiche:
Prevedono il versamento di
commissioni una tantum per
operazioni di sottoscrizione,
disinvestimento oppure switch
Non prevedono il pagamento di
commissioni nelle fasi di entrata,
uscita, switch
Il rendimento netto ottenuto dal gestore risulta dall’incremento
o decremento del valore della quota.
Esso è riconducibile a un insieme di fattori esplicativi
Il rendimento realizzato dall’investitore NON coincide con quello del fondo
Deriva infatti da:
- l’incremento (decremento) di valore della quota
- l’entità dei proventi periodicamente distribuiti dal fondo
(nei fondi a distribuzione
periodica dei proventi)
- i costi diretti eventualmente pagati (le commissioni di sottoscrizione , di rimborso e di
switch eventualmente pagate)
I Fondi comuni addebitano ai partecipanti alcune commissioni
• Costi diretti applicati una tantum al momento della sottoscrizione, disinvestimento
oppure di operazioni di switch (limitatamente ai fondi con spese)
- Commissione di ingresso/di rimborso/di switch: di importo fisso oppure in
percentuale (costante o variabile) sull’importo investito/disinvestito
• Costi indiretti
(questi costi - che remunerano il servizio di gestione ed altri costi
operativi sostenuti dal fondo - sono impliciti perché sono addebitati direttamente al
patrimonio del fondo, in modo che il valore della quota risulti espresso al netto. Queste
commissioni sono espresse in misura percentuale rispetto al patrimonio gestito)
- Commissione di gestione: dovute al gestore per l’attività di gestione del
patrimonio
- Commissione di performance: da corrispondere in funzione della performance
del fondo. Quando previste, sono dovute al gestore solo qualora il rendimento
ottenuto raggiunga o superi una soglia prestabilita
- Costi amministrativi e fiscali
- Costi di transazione
Il rischio di un investimento in fondi consiste nella
variabilità del suo rendimento.
Fondi caratterizzati da rendimenti più variabili sono anche più
rischiosi, dal momento che presentano una maggiore probabilità
che al momento del disinvestimento il risparmiatore subisca una
perdita.
Il rischio del singolo fondo comune in ogni caso riflette il
rischio delle attività nelle quali è investito il patrimonio.
1)
Fondi azionari
2)
Fondi obbligazionari
3)
Fondi di liquidità
La possibilità di liquidare la quota in modo economico e
tempestivo dipende dalle caratteristiche del fondo.
I fondi aperti consentono di
ottenere il rimborso della
quota in qualsiasi momento
(riscatto). Il riscatto della
quota avviene con
disinvestimento di parte
dell’attivo del fondo comune e
con trasferimento
all’investitore della liquidità
creata, in proporzione al valore
calcolato delle quote.
I fondi chiusi consentono il
rimborso solo a date prestabilite;
per disinvestire in momenti diversi
da quelli espressamente previsti è
necessario individuare una
controparte disposta all’acquisto
delle quote. Se i fondi sono
quotati, l’attività di ricerca di una
controparte è notevolmente
agevolata dall’esistenza di un
mercato organizzato
I BISOGNI DI
FINANZIAMENTO E LA
DOMANDA DI SF DA
PARTE DELLE IMPRESE
Cap. 5 Munari
I prenditori di fondi (debitori) si trovano a dovere reperire le
risorse monetarie necessarie per acquistare beni e servizi in
eccesso rispetto alle proprie capacità di spesa,
con orizzonti temporali di utilizzo e importi non sempre ben
definibili anticipatamente,
garantendosi una possibilità di rimborso scadenzata su tempi più o
meno lunghi (in funzione della dinamica prevista delle loro entrate e
uscite future),
pagando una remunerazione alla controparte commisurata alla
durata del debito e al rischio,
Cercando di minimizzare i condizionamenti gestionali che possono
derivare dalla presenza di finanziatori esterni.
Tipici prenditori di fondi sono le imprese
I FABBISOGNI FINANZIARI AZIENDALI
Le imprese sono infatti soggetti strutturalmente in condizioni di deficit
finanziario visto che hanno uscite di cassa (collegate ai progetti di
investimento) anticipate rispetto ai flussi monetari di rientro
La gestione dell’impresa si caratterizza
per la costante presenza di fabbisogni
finanziari.
In prima approssimazione,
il fabbisogno finanziario aziendale
può essere rappresentato
dall’insieme di risorse che
l’impresa deve reperire
per svolgere la sua attività.
GLI INVESTIMENTI AZIENDALI
L’operatività aziendale presuppone 2 tipologie di investimenti:
– In capitali fissi (impianti, immobili, attrezzature, brevetti, marchi, partecipazioni e altri beni a
fecondità ripetuta ...)
– In capitale circolante (scorte di magazzino, crediti commerciali alla clientela).
L’attivo genera fabbisogno finanziario
(capitale fisso)
(capitale circolante)
Fabbisogni di CF:
- Sporadici, eccezionali;
- Relativamente prevedibili e facili da quantificare
in termini di esborso monetario e tempi di
manifestazione
Fabbisogni di CC:
- Costante legata alle caratteristiche della
strategia produttiva e commerciale aziendale;
- Stimabili solo in termini di trend
GENESI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO PER
INVESTIMENTI IN CAPITALE FISSO
I beni a fecondità ripetuta vengono utilizzati per più cicli produttivi (profilo produttivo)
Il loro acquisto può generare un’uscita di cassa immediata pari al relativo prezzo
(profilo finanziario) ma NON genera il sostenimento di un costo immediato di importo pari
all’acquisito (profilo economico) . Data la valenza pluriennale dell’investimento il costo è
spalmato su più esercizi (ammortamento)
Infatti:
Al termine di ogni ciclo, parte del
prezzo di vendita viene
destinata a copertura del costo
sostenuto per i beni a fecondità
ripetuta.
Il recupero del capitale è lento,
richiede la conclusione di un elevato
numero di cicli produttivi.
Le alternative per entrare in possesso dei beni a fecondità ripetuta sono:
- Acquisto diretto con mezzi propri (se l’impresa dispone del capitale necessario)
- Ottenimento di un finanziamento (da rimborsare con i flussi generati dal succedersi dei cicli produttivi)
- Noleggio (da pagare con i flussi generati dal succedersi dei cicli produttivi)
GENESI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO PER
INVESTIMENTI IN CAPITALE CIRCOLANTE
In azienda, il fabbisogno finanziario di breve periodo si ricollega agli
investimenti in CAPITALE CIRCOLANTE.
E’ prassi che l’azienda venda i suoi prodotti accordando dilazioni di
pagamento (da cui la posta Crediti vs Clienti) e che costituisca un magazzino
di scorte, di semilavorati e prodotti finiti
In entrambi i casi si genera un fabbisogno finanziario di breve periodo:
- Le dilazioni concesse accontentano la clientela ma si traducono in un
ritardo nella monetizzazione delle vendite/rallentamento dell’introito delle
vendite
- le scorte in magazzino sono indispensabili per sostenere la successiva
trasformazione produttiva ed evitare rotture di stock ma generano un
fabbisogno finanziario stabile ancorché di breve periodo (si tratta di un tipo
di attivo che permane in bilancio come genere, pur rinnovandosi nella specie).
GENESI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO PER
INVESTIMENTI IN CAPITALE CIRCOLANTE
Il fabbisogno finanziario di breve periodo dipende dalla lunghezza del:
- Ciclo del circolante (o ciclo monetario)
- Ciclo operativo (o ciclo economico)
(o ciclo operativo) = Intervallo
temporale che intercorre tra
l’acquisto delle materie prime e
la vendita dei prodotti finiti
( o ciclo del circolante )= Intervallo
temporale che intercorre tra il
pagamento degli acquisti e la
riscossione delle vendite
L’uscita per il pagamento degli acquisti
precede l’entrata dalla riscossione delle vendite
L’entità del fabbisogno collegato al capitale circolante aziendale dipende dal
tipo di produzione effettuata e dalla politica commerciale dell’azienda (aziende
cash absorber vs cash generator)
Il fabbisogno a breve termine può dipendere dal livello di:
delle vendite (crediti verso clienti),
delle scorte in magazzino,
dei giorni di dilazione.
= crediti verso clienti
+ Magazzino
- debiti verso fornitori
In prima approssimazione, il fabbisogno finanziario aziendale può dunque
essere rappresentato dall’insieme di risorse che l’impresa deve reperire o ha
reperito per svolgere la sua attività.
Rispetto al fabbisogno complessivo necessario per la realizzazione del processo
produttivo:
- una parte viene coperto dall’autofinanziamento (capacità dell’impresa di generare
internamente, mediante la gestione corrente, un certo quantitativo di risorse finanziarie)
- una parte è coperto attraverso il ricorso a fonti finanziarie esterne.
Il passivo dello SP indica le
formule di copertura del
finanziamento attivate,
riconducibili essenzialmente
a due macro-categorie
-
Discrezionalità nella remunerazione periodica
Rimborso residuale
Presenza del diritto di voto
Durata indeterminata
- Obbligo di riconoscere la remunerazione
periodica nella misura convenuta
- Priorità nel rimborso
- Assenza del diritto di voto
- Durata determinata (bt/m-lt)
ALCUNE REGOLE AUREE
1. Le scadenze delle forme di finanziamento dovrebbero essere
coerenti con quelle degli impieghi che hanno originato il fabbisogno
2. Le scelte circa le forme di finanziamento trovano un vincolo nel
rapporto fra mezzi di terzi e mezzi propri (è sempre necessario
che i mezzi propri mantengano un’adeguata incidenza sul totale)
La presenza di bisogni finanziari differenziati non solo per scadenza (breve,
medio lungo termine) ma anche per dimensione e per caratteristiche (origine,
natura, ecc..) rendono l’attività di copertura un processo complesso e
articolato.
Le caratteristiche del fabbisogno finanziario orientano la scelta dello
strumento finanziario di volta in volta più adatto.
Importo
Modalità
di utilizzo
Garanzie
Durata
Le caratteristiche tecniche
delle varie soluzioni negoziali
sono importanti perché
determinano le conseguenze
economiche del contratto per
l’utilizzatore
Costo
(da minimizzare)
Valuta di
denominazione
Rischio complessivo
(da minimizzare)
Modalità di
rimborso
In un approccio strettamente razionale, il
prenditore di fondi sceglie le fonti di
finanziamento in funzione della combinazione
desiderata di costi e rischi.
I costi di una operazione di indebitamento sono determinati da:
◦
◦
◦
◦
◦
l’importo del finanziamento ricevuto
gli oneri periodici che comporta
il valore di rimborso
gli effetti dell’imposizione fiscale
i costi di transazione
-OF
-OF
-VR
+
C
Il tasso interno dell’operazione si ottiene scontando i
flussi di cassa collegati al finanziamento. E’ un numero
puro espressivo del costo lordo del finanziamento
Il rischio di una operazione di indebitamento dipende dalla variabilità dei
tassi di interesse e di cambio, dal grado di stabilità delle fonti di
finanziamento, dai possibili condizionamenti da parte del finanziatore.
Rischio di tasso di
interesse
Rischio di cambio
Rischio di solvibilità
(o di bancarotta)
E’ tipico dei finanziamenti a tasso fisso. Se i tassi di mercato si riducono
durante la durata del contratto il debitore sarà gravato da un costo del
capitale superiore a quello corrente
E’ tipico dei finanziamenti denominati in valuta estera (yen).
L’eventuale apprezzamento di questa determina un maggior costo di
estinzione del debito
Dipende dalla sostenibilità economica e finanziaria dello strumento di
copertura prescelto. Nella selezione di questo occorre che:
• Roa > c
l’impresa sia in grado di generare flussi di cassa in concomitanza con le
scadenze previste dal contratto. La capacità dell’impresa di far fronte ai
flussi finanziari richiesti dal piano di rientro può dipendere dalle entrate ma
anche dall’eventuale smobilizzo di attività (scorte, crediti, ecc.)
Rischio di instabilità
delle fonti di
finanziamento
Dipende dalla scadenza del finanziamento sia dall’esistenza di eventuali
clausole che disciplinano il comportamento del debitore
Rischio di
condizionamento
da parte del
finanziatore
E’ tipico dei finanziamenti a titolo di capitale proprio (azioni), che come noto
assegnano ai finanziatori il diritto di intervenire nell’indirizzo dell’attività di
impresa (diluizione del potere di controllo)
Il prenditore di fondi, secondo razionalità, esprime
una generale esigenza di:
-
minimizzazione del costo del finanziamento dopo
le imposte;
-
minimizzazione delle possibilità di
condizionamento da parte del finanziatore;
-
stabilizzazione delle fonti di finanziamento;
-
controllabilità delle componenti di costo associate
alle fonti di finanziamento.
INTRODUZIONE ALLE POSSIBILI FORME DI
FINANZIAMENTO
Finanziamento da intermediari
Secondo la forma
Finanziamento diretto
mediante strumenti finanziari negoziabili
L’impresa si finanzia tramite l’emissione di titoli (azioni, obbligazioni)
L’emissione può essere rivolta al pubblico indistinto (sollecitazione del pubblico risparmio)
o a operatori predefiniti (collocamenti privati)
L’emissione è organizzata da intermediari specializzati, cui compete di valutare le caratteristiche
dell’emissione (il prezzo di offerta in particolare)
A breve termine
Secondo la durata
(capitale circolante)
A m-l termine
(capitale fisso)
I FINANZIAMENTI DA INTERMEDIARI
Sono contratti finanziari che legano un imprenditore (Prenditore di Fondi) e
una banca o un altro IF (Datore di Fondi)
Sono contratti di
debito-credito
Sono contratti
finanziari bilaterali
L’imprenditore ottiene potere d’acquisto (un
capitale) a fonte dell’impegno di restituire alla banca
nelle modalità convenute il capitale maggiorato degli
interessi.
Contatto diretto e personale tra le parti, il
contenuto e le caratteristiche negoziali sono
personalizzate
ALCUNE CARATTERISTICHE (1)
L’impresa si rivolge a una banca o IF per ottenere risorse per coprire il suo
fabbisogno finanziario (CF/CC)
La concessione di crediti rappresenta per le banche l’operazione attiva
fondamentale
A monte della concessione, c’è la fase di valutazione del merito creditizio del
richiedente (screening e monitoring). La valutazione iniziale consta di due fasi:
1. Istruttoria di fido:
la banca raccoglie elementi ed elabora informazioni per formulare un
giudizio sull’affidabilità (solvibilità) del prenditore e sui rischi dell’operazione
fido accordato
2. Valutazione delle garanzie eventuali:
* Reali: il credito insoluto viene recuperato tramite escussione sui beni dati in garanzia.
* Personali: il credito insoluto viene recuperato richiedendo il pagamento ad un terzo soggetto
coobbligato.
Le informazioni su cui si basa la banca sono riservate, protette dal segreto
bancario
Spesso la banca affianca al servizio di prestito i servizi di pagamento
ALCUNE CARATTERISTICHE (2)
I finanziamenti possono essere concessi:
• su garanzia: cioè sulla base della capacità aziendale di offrire garanzie (esse non riducono
la probabilità che il cliente diventi insolvente (probability of default, PD) bensì attutiscono
l’impatto patrimoniale negativo per la banca nell’ipotesi in cui l’insolvenza si verifichi (ossia la
perdita per la banca in caso di default, in gergo tecnico loss given default o LGD). La loro
escussione rappresenta però una soluzione “patologica” del rapporto di credito
• su cash flow: cioè sulla base della capacità aziendale di generare flussi di cassa in
concomitanza con le scadenze previste dal contratto
Si distinguono inoltre i prestiti:
• per cassa: Rispondono a un’esigenza primaria di copertura del fabbisogno finanziario
dell’impresa, a prescindere dalla finalità (finanziamento del capitale circolante; smobilizzo di
crediti commerciali; finanziamento di investimenti fissi). Coinvolgono la tesoreria della banca,
compaiono nel bilancio della banca, sono gravati da interessi
• di firma: Soddisfano il bisogno di limitazione e di copertura dei rischi cui sono esposte le
controparti dell’affidato. L’essenza è quella di impegnare la banca affidante ad assumere o a
garantire un’obbligazione dell’impresa cliente. L’intervento di cassa della banca si realizza solo se
l’affidato garantito risulti inadempiente. No Tesoreria, sotto la linea, commissioni
STRUMENTI CREDITIZI
di FINANZIAMENTO A
BREVE TERMINE
Cap. 11 Munari
L’apertura di credito in c/c è un’operazione
bancaria regolata in c/c, come previsto dall’art.
1852 cod. civ.;
E’ regolata dal codice civile ed è pure oggetto
di una disciplina pattizia (“Condizioni generali uniformi relative all’apertura
di credito utilizzabile in c/c” redatte a cura dell’ABI);.
L’operazione è comprovata da una lettera
contratto attraverso la quale la banca si
impegna a mettere a disposizione del cliente
una certa somma di denaro per un certo
periodo di tempo o a tempo indeterminato.
All’atto della concessione del credito in questa forma tecnica
la banca stabilisce dunque il limite massimo di scoperto che
può essere raggiunto (fido accordato);
Lo strumento tecnico utilizzato è il c/c. Operativamente la
banca concede al cliente di andare in rosso per l’importo del
fido accordato
Il beneficiario viene quindi autorizzato ad effettuare
prelevamenti variamente ripartiti nel tempo, a condizione
però che la sua posizione debitoria globale (saldo del conto)
non superi il limite concesso;
Il cliente ha la facoltà di diminuire il proprio debito mediante
successivi versamenti ed accreditamenti in conto;
Il vantaggio principale per le aziende è di poter limitare il
costo dell’indebitamento (a titolo di interessi) alle sole
somme utilizzate.
… QUALCHE CLASSIFICAZIONE
• Un’operazione è a debito del cliente quando comporta un
aumento dell’esposizione debitoria verso la banca (o una
riduzione di disponibilità monetarie del cliente presso la banca).
• Un’operazione è a credito del cliente quando comporta
una diminuzione dell’esposizione debitoria nei confronti
della banca (aumento di disponibilità monetarie del cliente presso la banca)
• Estratto conto
• Staffa
valuta
riepilogo cronologico
Saldo contabile
Saldo disponibile
Saldo liquido
LE CONSEGUENZE ECONOMICHE (1)
L’imprenditore è interessato a ottimizzare il Costo – Rischio del
finanziamento
L’interesse da corrispondere è
calcolato sul fido utilizzato
Costo
Il costo per il debitore è dato da
Interessi passivi;
Commissione di affidamento (conteggiata sul fido
accordato (max 0,5% trimestrale);
Tasso
di
sconfinamento
e
indennità
di
sconfinamento.
Il tasso di costo effettivo è
superiore del tasso nominale
Il tasso di interesse nominale è
superiore a quello di altre operazioni
di credito bancario sia in forza dei
vantaggi concessi al cliente sia a causa
dei maggiori rischi sopportati dalle
banche
Rischio di revoca (problema di
instabilità delle fonti di finanziamento
nella formula “salvo revoca”)
Rischio
Rischio di variazione del
costo del finanziamento
LE CONSEGUENZE ECONOMICHE PER LA BANCA
La banca intende ottimizzare la combinazione Rendimento – Rischio
collegata all’operazione
Rendimento
è dato dagli interessi, dalle valute, dalle commissioni
sulle operazioni effettuate, dalla commissione di
affidamento. Il tasso effettivo è superiore di quello
nominale
Rischio di liquidità
Rischio di credito
Rischio
Rischio di immobilizzo dei fondi
SPAZIO ECONOMICO DI UTILIZZO
Posto che l’apertura di credito in c/c è un’operazione
- molto elastica;
- onerosa nei limiti del solo utilizzo;
- in genere non assistita da garanzia
E’ il principale strumento
copertura dei fabbisogni
tesoreria dell’impresa.
di
di
Si presta a far fronte a
potenziali e inattesi picchi di fabbisogno,
legati ad esempio ad un’espansione non programmata del
fatturato o al mancato pagamento di una importante
fornitura.
Il fabbisogno finanziario coperto con tale forma tecnica è in
genere contraddistinto da una sostanziale imprevedibilità.
LE OPERAZIONI DI SMOBILIZZO DI CREDITI
COMMERCIALI
Sono forme di finanziamento di breve periodo che, di fatto, non aggiungono
risorse all’impresa …
L’impresa cede una parte dei suoi
crediti all’IF che, previa deduzione di
un interesse, provvede ad anticiparne
l’importo o una parte di questo prima
della scadenza prevista.
La forma tecnica di smobilizzo dipende dalla prassi invalsa in
azienda di incassare i propri crediti tramite cambiali,
ricevute bancarie, giroconti o bonifici.
… ma consentono di liquidare anticipatamente delle poste attive presenti in
bilancio che rimarrebbero altrimenti immobilizzate per un certo periodo di
tempo.
Trattandosi di un vero e proprio finanziamento, la banca valuta
preventivamente il merito creditizio del richiedente e fissa un “tetto
massimo” di utilizzabilità denominato “castelletto s.b.f.”
o Lo smobilizzo di crediti commerciali è comunque un’operazione
percepita come relativamente poco rischiosa dalla banca
SCONTO CAMBIARIO
E’ una forma di smobilizzo di credito di fornitura. E’ un prestito a
breve scadenza garantito dalla cessione di un credito - cambiali non esigibile (non ancora scaduto).
La b. ne anticipa il valore attuale, deducendo dal VN un compenso
proporzionale al tempo che manca all’incasso (sconto), commissioni
e altri diritti.
A monte della operazione vi è la valutazione preventiva del merito
creditizio da parte della banca e la definizione della “cifra di
castelletto”.
o
-
Lo sconto può avere ad oggetto:
singole cambiali: l’utilizzo è in una soluzione unica
un rapporto continuativo
Modalità di utilizzo
-
Girata in bianco degli effetti alla banca “salvo buon fine” (cessione prosolvendo)
Verifica dei requisiti di bancabilità delle cambiali da parte della banca
Rimborso delle cambiali tramite pagamento da parte del debitore e incasso da parte della banca (in
caso di inadempimento del debitore la banca si rivale sul cliente).
Durata: Scadenza degli effetti
CONSEGUENZE ECONOMICHE
L’imprenditore è interessato a ottimizzare il Costo – Rischio del
finanziamento
Costo
E’ dato dallo sconto e da una serie di
compensi aggiuntivi (commissioni di incasso,
diritti di brevità, commissione di richiesta d’esito).
Il tasso nominale di sconto è minore rispetto al tasso praticato sulle
aperture in quanto l’operazione è meno l’elastica per il cliente e meno
rischiosa per la banca
Il tasso di costo effettivo è superiore al tasso nominale
Costo/somma
ottenuta
Il differenziale di è imputabile a tre elementi congiunti:
- lo sconto trattenuto dalla banca è calcolato sul valore nominale degli
effetti e non sulla somma effettivamente anticipata;
- i giorni banca allungano “virtualmente” la durata del finanziamento;
- le commissioni e gli altri oneri accessori incrementano ulteriormente
il costo dell’operazione.
LE CONSEGUENZE ECONOMICHE PER LA BANCA
La banca (in qualità di datore di fondi) intende ottimizzare la
combinazione Rendimento – Rischio collegata all’operazione
Rendimento
è dato oltre che dallo sconto, dalle commissioni varie
applicate. Anche i giorni banca aggiunti nel conteggio
dello sconto concorrono ad aumentare il rendimento
per la banca (costo per il cliente)
Rischio di credito
E’ relativamente basso perché l’operazione è
autoliquidante, assistita da garanzia cambiaria e
vi sono due soggetti impegnati al rimborso
Rischio di liquidità
L’operazione non presenta difficoltà nel
programmare i flussi di cassa in entrata e in
uscita. L’utilizzo del credito, anche avvenendo in
forma rotativa, è scandita dalla presentazione
degli effetti e dalla loro scadenza
Rischio
GLI ANTICIPI SALVO BUON FINE SU FATTURE E
RICEVUTE BANCARIE
Sono una forma tecnica di prestito volta allo smobilizzo di crediti
commerciali (di fornitura)
Questi crediti sono tipicamente rappresentati da
Ri.ba
Anticipo su ri.ba
La banca - che cura l’incasso delle ri.ba
– mette a disposizione del cliente il VN
del credito prima della sua scadenza
(cessione pro-solvendo).
&
Fatture
Anticipo su fatture
Si ha quando il credito non è incorporato in
alcun titolo formale (la transazione cioè viene
regolata ad esempio tramite bonifico). La
banca - a fronte della cessione pro-solvendo
del credito (rappresentato da fatture) – si
impegna ad anticiparne al cliente il 70%-80%
del valore.
In entrambi i casi, a monte è definito un castelletto SBF che rappresenta il
fido accordato (cioè l’ammontare massimo dei crediti di cui può essere chiesto lo smobilizzo).
o Lo smobilizzo può avvenire tramite
l’accredito diretto in c/c
l’attivazione di un conto transitorio fruttifero s.b.f.
Il VN dell’”appunto” viene accreditato sul c/c del cedente al
momento della presentazione all’incasso assegnandogli valuta
posticipata (valuta adeguata).
La valuta dell’operazione è infatti fissata nella data di scadenza
dell’effetto aumentato di un certo numero di giorni-valuta;
Se il cliente usufruisce della somma messagli a disposizione, la
valuta degli addebitamenti precederà quella degli accreditamenti e
si formerà a suo carico uno “scoperto per valuta”.
o Nell’accredito diretto lo scoperto si forma solo in caso di
effettivo utilizzo
Con questa forma tecnica viene tenuto un conto aggiuntivo
rispetto al conto corrente: il conto anticipo fruttifero.
Tale conto:
si accredita con valuta successiva alla data di presentazione
degli effetti (come per l’accredito diretto);
viene stornato ed accreditato il c/c di corrispondenza con
valuta in giornata.
Gli scoperti sono predeterminati e
il
costo
non
è
all’effettivo utilizzo.
parametrato
La valuta degli addebiti anticipa sistematicamente gli accrediti: si
formano degli scoperti. Il conto anticipi presenta un saldo
contabile pari a zero e saldo liquido debitore pari all’ammontare
degli effetti la cui valuta adeguata non è ancora maturata
Con questa forma tecnica viene tenuto un conto aggiuntivo
rispetto al conto corrente: il conto anticipo fruttifero.
Tale conto:
si accredita con valuta successiva alla data di presentazione
degli effetti (come per l’accredito diretto);
viene stornato ed accreditato il c/c di corrispondenza con
valuta in giornata.
La valuta degli addebiti anticipa sistematicamente gli accrediti: si
formano degli scoperti. Il conto anticipi presenta un saldo
contabile pari a zero e saldo liquido debitore pari all’ammontare
degli effetti la cui valuta adeguata non è ancora maturata
In questo caso gli scoperti sono predeterminati e il costo non è
parametrato all’effettivo utilizzo.
Operazione di anticipazione su beni che
rappresentano componenti del capitale circolante
aziendale
In questo caso, il fabbisogno del debitore si ricollega
tipicamente alla dimensione del magazzino e quindi ai tempi
medi di stoccaggio dei prodotti finiti.
o E’ un prestito a breve scadenza erogato da una banca contestualmente
alla costituzione, da parte dell’affidato, di una garanzia.
o L’importo del finanziamento erogato dalla banca scaturisce
dalla stima del valore del bene dato in garanzia (pegno)
decurtato di uno scarto prudenziale.
Si distingue, a seconda dell’oggetto del pegno, tra:
Anticipazioni su merci o su
titoli rappresentativi di
merci
Secondo il bene dato in
garanzia
Anticipazioni su titoli
Sulla base del modo di utilizzo, si distingue invece tra:
Anticipazioni a scadenza
fissa
Secondo la procedura di
utilizzo
Anticipazioni a scadenza
indeterminata
CONSEGUENZE ECONOMICHE
Prenditore di Fondi
Datore di fondi
L’imprenditore è interessato a ottimizzare il
Costo – Rischio del finanziamento
La banca intende ottimizzare la combinazione
Rendimento - Rischio collegata all’operazione
Il costo effettivo dipende dall’entità delle spese
di stima, di custodia, di amministrazione, di
conservazione (da rimborsare) e degli interessi
passivi.
Il rendimento per la banca dipende dagli interessi
e dalle varie commissioni e spese addebitate al
cliente.
I compensi da corrispondere al finanziatore
vengono calcolati in funzione dell’utilizzo
(anticipazione in c/c) o a prescindere da questo
(anticipazione a scadenza fissa)
Rischio di credito: relativamente modesto
essendo una operazione a base garantita: in caso
di inadempimento l’escussione della garanzia
consente di contenere le perdite (asset based
lending).
Il tasso è generalmente minore delle aperture di
credito
Tasso di interesse è funzione dello
- standing di affidabilità del richiedente,
- della durata,
- dell’entità dello scarto applicato,
- delle caratteristiche del bene dato in pegno,
- della forma tecnica.
Il rischio tipico è il Rischio di revoca inattesa
Rischio di liquidità: l’utilizzo integrale del
credito e la previsione di rigidi piani di rimborso
annullano sostanzialmente tale rischio per la
banca
L. 52 del 91 - Contratto tramite il quale un’impresa (cedente) cede
ad un intermediario finanziario (tutti o parte de) i crediti
commerciali (presenti e/o futuri) vantati verso i propri clienti
(ceduti).
Banca, ICnB pluriprodotto, Factor
specializzati (di matrice bancaria o
industriale)
La durata del contratto è spesso indefinita. Il rapporto tra le parti
coinvolte in genere ha natura continuativa e sistematica (criteri di
esclusività e globalità)
I servizi offerti dal factor sono di varia natura:
di gestione dei crediti commerciali;
di garanzia;
di finanziamento.
(Pro-soluto/Non recourse factoring)
supporto nella scelta dei mercati di sbocco
(anticipo del valore dei crediti
ceduti)
In realtà, a seconda della tipologia contrattuale, i servizi offerti
sono diversi
Tipologie
FULL FACTORING
RECOURSE FACTORING
(F. pro-solvendo)
MATURITY FACTORING
Anticipo crediti
Gestione crediti
Garanzia
Supporto estero
Si
Si
Si
No
Si
Si
No
No
No
Si
Si
No
No (marginale)
No
INVOICE DISCOUNT
Si
INTERNATIONAL
FACTORING
Si
No (marginale)
Si
Si
supporto a transazioni commerciali con
l’estero (nel solo caso di international factoring)
Si
LE IMPRESE ADATTE AL FACTORING
Il Factoring è utile per tutte le imprese che
vogliono affidare ad uno specialista la gestione
ed il controllo del portafoglio crediti
Imprese che manifestano squilibrio tra le esigenze della politica di
credito commerciale dell’impresa (relative alle dilazioni di pagamento da concedere; ai
fondi da impegnare per "sostenere" finanziariamente le dilazioni concesse; alle forme di regolamento; al
controllo del rapporto; alle procedure di incasso e recupero dei crediti )
e le risorse finanziarie
disponibili.
imprese più "giovani",
o imprese in fase di forte espansione,
o imprese con attività fortemente
stagionali,
o imprese per le quali la gestione del
capitale circolante costituisce un
aspetto strategico dell’attività
o
Il "fabbisogno di Factoring“ è
connesso alla sua connotazione
gestionale e finanziaria
PROCESSO TIPICO DI UN RAPPORTO DI
FACTORING
Valutazione dell’impresa cedente
Valutazione del portafoglio crediti
Definizione del plafond globale (rotativo)
Cessione dei crediti commerciali
Prestazione di servizi da parte del factor
Il Factoring produce effetti positivi su
diverse aree dell’attività d’impresa,
interessate dalla gestione del credito
commerciale
Il Factoring comporta una modifica delle funzioni dedite al rapporto con la
clientela, consentendo all’impresa di concentrarsi sugli aspetti produttivi e
commerciali.
I benefici complessivi dipendono dall’estensione nel
tempo e nello spazio del ricorso al Factoring.
MODALITÀ DI DEFINIZIONE DEL COSTO
Rispetto ad altre soluzioni il servizio offerto è più completo (servizio
gestionale ed assicurativo) e costoso. Il ricorso al factoring comporta il
sostenimento di componenti esplicite di costo:
• servizio finanziario remunerato da interessi maturati sugli anticipi (calcolati dal momento della
concessione fino all’incasso e capitalizzati su base mensile/trimestrale)
• servizio gestionale remunerato dall’applicazione di commissioni ad hoc (spese di istruttoria,
spese di gestione delle fatture, ecc.)
• servizio assicurativo remunerato dall’applicazione di commissioni ad hoc (0,2-1% valore
ceduto se pro-solvendo; 2-4% se pro-soluto)
… e genera anche ulteriori benefici: •
Trasformazione di costi fissi (ufficio
crediti)
in
costi
variabili,
•
Semplificazione della contabilità, •
Stimolo ad una migliore selezione della
clientela, • Aumento capacità di
credito vs. il sistema bancario •
Benefici derivanti dalla destinazione
dei flussi finanziari liberati attraverso
lo smobilizzo dei crediti
CONSEGUENZE ECONOMICHE
L’imprenditore è interessato a ottimizzare il
Costo – Rischio del finanziamento
Per formulare un corretto giudizio di convenienza del
factoring non basta tenere in considerazione i costi
(interessi e commissioni) che comporta confrontandoli con
altre forme di finanziamento, ma occorre considerare anche
il vantaggio implicito connesso alla modifica dei costi
aziendali e al rendimento degli anticipi che il contratto
genera.
Nella misura in cui NON vengono ceduti TUTTI i crediti di
impresa, il risparmio di costi derivante dal servizio è assai
limitato, dovendo il fornitore mantenere all’interno
dell’azienda una stabile organizzazione per l’espletamento
della gestione dei crediti esclusi dal rapporto.
GLI STRUMENTI DI
FINANZIAMENTO A
MEDIO-LUNGO TERMINE
Cap. 13 Munari
DEFINIZIONE
Art. 1813 Codice civile:
Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una
determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a
restituire altrettante cose della stessa specie e qualità.
Prassi bancaria:
Il mutuo è un contratto di finanziamento di carattere monetario:
• utilizzabile per 1) acquistare, costruire o ristrutturare un immobile
(finanziamenti al settore dell’edilizia abitativa) ; 2) finanziare la
realizzazione di uno specifico progetto (la costruzione di un impianto) o
per coprire un fabbisogno finanziario aziendale di medio termine.
• a medio-lungo termine (la durata è di circa: 3-5 anni per esigenze di
natura industriale; 10-15-20 anni per il credito fondiario (investimento
immobiliare).
• è un prestito ipotecario in quanto la sua concessione è tipicamente
garantita da un’ipoteca di primo grado su un immobile/fabbricato
Prassi bancaria:
• la cui erogazione avviene, in genere, in un’unica soluzione
• il cui rimborso è graduale nel tempo (rate) e si basa su uno specifico piano
di ammortamento. Le rate sono di importo costante o variabile, di solito
mensili o semestrali
• dietro pagamento di interessi (a titolo oneroso).
Tipicamente, l’intermediario concede un
finanziamento che non supera l’80% del valore
dell’immobile, valore stabilito in base alla perizia
effettuata da un esperto.
Il tasso di interesse può essere:
Fisso
Il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta la durata del mutuo.
Variabile
Rispetto al tasso di interesse di partenza, il tasso di interesse varia a scadenze prestabilite
al variare del parametro di riferimento. E’ aggiunto uno spread fisso. A volte è fissato un Cap
Misto
Il cliente ha possibilità di mutare il tasso da fisso a variabile o viceversa.
Il tasso è determinato in base a parametri fissati sui mercati monetari e
finanziari, cui l’intermediario aggiunge una maggiorazione, detta spread, che
rappresenta la differenza tra il parametro di riferimento e il tasso
effettivamente applicato.
Lo spread è la % di ricarico che gli istituti di credito applicano rispetto ai
parametri di riferimento.
R
•
t
= C
t
+ I
La rata periodica è pari a: quota capitale + quota interessi.
t
dove
∑C
I
•
t
t
Ciascuna quota capitale rimborsa una parte del debito. La somma delle quote capitali è pari
all’ammontare del debito
= C
= DR
DE
• DR
t-1
x i
t = DE
t
Ciascuna quota interessi remunera la disponibilità del capitale per il periodo.
La quota interessi di ogni rata è calcolata sul debito residuo.
t-1 + C
= C – DE
t
t
Debito estinto: valore del capitale rimborsato,
pari alla somma delle quote capitale già versate;
Debito residuo: valore del debito da rimborsare, pari
alla somma delle quote capitale ancora da versare
E’ il progetto di restituzione graduale del debito.
E’ il prospetto che riepiloga – in corrispondenza delle scadenze convenute
(mese, trimestre, semestre, anno) – i flussi di cassa per il cliente, il debito
estinto e il debito residuo
Esistono diversi meccanismi di restituzione del finanziamento.
Clausole particolari:
Estinzione anticipata: Chiusura del rapporto contrattuale – anticipata rispetto al piano di
ammortamento concordato - con la restituzione integrale del capitale ancora dovuto prima
della scadenza del mutuo. Non può essere previsto alcuna penalità o costo aggiuntivo
Portabilità: Operazione che consente al cliente di trasferire il proprio mutuo
originariamente acceso presso una banca presso un altro intermediario, senza il
consenso dell’intermediario originario (viene trasferita l’ipoteca, senza modificare
l’importo del mutuo). La legge prevede che l’operazione avvenga senza costi addizionali.
Rinegoziazione: Operazione con la quale sono modificati uno o più elementi del contratto
originario, ad esempio la durata del mutuo, il sistema di indicizzazione, il parametro di
riferimento, lo spread o le commissioni legate al mutuo. Come la portabilità, anche questa
operazione è completamente gratuita.
Pre-finanziamento: finanziamento di breve periodo (da rimborsare al momento
dell’erogazione del mutuo) non autonomo (è accessorio e preliminare rispetto al mutuo) che
mira a soddisfare esigenze finanziarie impellenti del prenditore. E’ erogato in vista della
concessione di un finanziamento di maggior rilievo.
Per il prenditore di fondi:
Costo
• Interessi passivi
• Costi per istruttoria, perizia di stima, oneri
accessori, spese notarili, imposta sostitutiva..
Tasso nominale # Costo effettivo dell’operazione
Nell’esaminare le proposte, un soggetto deve fare attenzione a:
• spread; • TAEG; • piano di ammortamento; • tutte le voci di spesa; • tempi per la concessione (devono
essere compatibili con quelli necessari per l’acquisto dell’immobile) • risparmio fiscale, che può variare
a seconda della composizione delle rate (quota capitale e quota interessi) stabilita nel piano di
ammortamento.
Rischio di interesse
Rischio
Rischio di cambio
Per la banca:
• Interessi attivi, Costi per istruttoria,
Rendimento
Tasso nominale < tasso di rendimento effettivo dell’operazione
Rischio
Rischio di variazione
dei tassi
Rischio di credito
L’importo erogato e le modalità di rimborso devono essere coerenti con le esigenze
del prenditore e l’andamento dei flussi finanziari che questi può dedicare al rimborso.
A parità di capitale, mutui più brevi portano a pagare minori
interessi, ma con rate più elevate. Mutui più lunghi comportano
il pagamento di maggiori interessi, ma con rate più contenute.
Con prospettive di rialzo dei tassi il prenditore preferisce mutui a tasso fisso.
Con prospettive di ribasso il prenditore preferisce mutui a tasso variabile.
I finanziamenti a tasso fisso e/o rata fissa (che danno certezza sull’importo
periodico da pagare) sono da preferirsi quando i flussi finanziari a servizio del
debito sono costanti nel tempo (es.: stipendio fisso).
Le imprese in particolare possono utilizzare il mutuo sia per
l’acquisto di beni specifici, sia per finanziare l’attività di impresa in
generale o in una sua fase particolare.
Contratto di finanziamento “atipico” finalizzato all’acquisto di beni
Un’azienda sceglie un bene necessario alla propria gestione; mancandole i
mezzi per l’acquisto si rivolge alla società di leasing, che lo acquista da un
fornitore (o lo fa costruire appositamente) e lo consegna (in locazione)
all’imprenditore.
La durata varia tipicamente tra i 24 mesi e i 20 anni
(normativa fiscale)
Ha tipicamente natura trilaterale
(locatario)
Bene
Bene
Canoni periodici
Prezzo di riscatto finale
Pagamento bene
(locatore)
Il locatario tramite il LF può disporre di un bene strumentale (usarlo) senza
averne la proprietà. A fronte di questo:
- Paga una successione di canoni periodici al proprietario (locatore) del
bene stesso
- Può, alla scadenza, divenire proprietario del bene pagando alla società
di leasing un prezzo di riscatto.
+ Prezzo bene
IL PROFILO FINANZIARIO DELL’OPERAZIONE
- Canone
- Canone
- Canone
- Prezzo di riscatto
Il finanziamento accordato viene rimborsato mediante il pagamento una
successione di canoni.
E’ però possibile individuare almeno 2 fasi:
1. fase dei canoni;
2. fase del riscatto.
fase iniziale; fase intermedia; fase finale
Caratteristiche tecniche (riepilogo)
-
Struttura trilaterale del contratto.
-
Bene strumentale (specifico) all’attività del locatario
-
Durata di medio-lungo periodo che può anche coincidere con la vita
economica del bene. Essa è solitamente definita in modo da sfruttare la
deducibilità fiscale dei canoni.
-
-
Prezzo di riscatto in genere ampiamente inferiore al valore di mercato
del bene; (il bene è già stato pagato coi canoni!).
Titolarità giuridica (proprietà) del bene rimane al locatore, ma tutti gli
oneri e i rischi (c. impianto, collaudo, manutenzione, assicurazione, ecc.)
sono a carico dell’utilizzatore
• per il locatario
Costo
Rischio
•Interessi impliciti nei canoni.
•Spese varie (istruttoria, perizia, notarili ecc.)
•Gli oneri di manutenzione e gestione del bene
• Valore di riscatto finale
• Rischio di variazione
dei tassi
• Rischio bene
Contratto atipico in forza del quale il locatario intende ottenere la
disponibilità d’uso di un dato bene per un certo periodo di tempo. La durata è
in genere compresa tra i 12 e i 36 mesi (quindi più breve rispetto al leasing
finanziario!)
bene
canoni
•
Il contratto ha in genere struttura bilaterale
•
l’oggetto è un bene standardizzato (auto, pc, ecc);
•
la durata è inferiore alla vita economica del bene;
•
•
•
Titolarità del bene, costi di installazione, manutenzione, altri
rischi e oneri a carico del locatore/fornitore
I canoni remunerano l’uso del bene (non l’acquisto)
La facoltà di riscatto può non essere prevista; eventualmente, il prezzo di
riscatto è in linea con il valore di mercato del bene.
Caratteristiche
Leasing finanziario
Leasing operativo
Soggetti interessati
Struttura trilaterale del contratto
3: produttore/fornitore bene;
banca/società leasing; locatario (o
conduttore)
Struttura bilaterale del contratto
2: produttore del bene (locatore); locatario (o
conduttore)
Finalità del contratto
Finanziare l’acquisto di un bene
Ottenere la disponibilità d’uso di un bene
Durata del contratto
Oggetto del contratto
Servizi e costi
accessori (es.: impianto
del bene, collaudo,
manutenzione,
assicurazione, ecc)
Prezzo di riscatto
Rischi
Conclusione
(ipotesi più frequente)
Medio-lunga, può anche coincidere con Breve, in genere non superiore ai 12-36 mesi e
la vita economica del bene
comunque inferiore alla vita economica del bene
Beni ”specializzati”costruiti o
acquistati secondo le esigenze del
locatario.
Beni altamente standardizzati (auto, pc, ecc)
A carico del locatario (anche se la
titolarità giuridica del bene rimane al
locatore)
Titolarità del bene, costi di installazione,
manutenzione, altri rischi e oneri a carico del
locatore
Contenuto (anche 1-2% del valore del
bene), in genere ampiamente inferiore
al valore di mercato
Piuttosto elevato, in linea con il valore di
mercato del bene
Rischio bene a carico del locatario,
Rischio bene e rischio di credito a carico del
Rischio di credito a carico del locatore
locatore
Riscatto del bene
Restituzione del bene.
LE OBBLIGAZIONI
SOCIETARIE
Cap. 14 Strumenti Finanziari e Creditizi (Munari)
Sono strumenti finanziari (titoli) che legano un’impresa (Prenditore di Fondi)
a una pluralità di creditori-obbligazionisti (Datori di Fondi)
Sono contratti di
debito-credito
Sono contratti
finanziari di
mercato
A fronte dell’emissione del prestito obbligazionario
l’imprenditore ottiene capitali a protratta scadenza.
L’obbligazione è un titolo di debito, disciplinato dal
regolamento e dalla Legge, che impegna l’emittente a
rimborsare all’investitore il capitale nominale ricevuto e a
pagare degli interessi nel corso della sua durata. La durata è
prefissata e in generale è medio-lunga
Caratteristiche negoziali standardizzate
L’impresa si finanzia tramite l’emissione di titoli che rappresentano frazioni di un’operazione di
Finanziamento. L’operazione può essere assistita da garanzie collaterali.
La valuta (o divisa) di riferimento è quella con cui avvengono i pagamenti del capitale e degli interessi
L’emissione può essere rivolta al pubblico indistinto (sollecitazione del pubblico risparmio) o a
operatori predefiniti (collocamenti privati). In genere è organizzata da intermediari specializzati,
cui compete di valutare le caratteristiche dell’emissione (il prezzo di offerta in particolare)
Per il prenditore di fondi (l’impresa), l’emissione di un prestito
obbligazionario è una forma di finanziamento alternativa al
prestito bancario (circuito indiretto) per la quale il legislatore ha previsto una
serie di limiti.
• Possono ricorrere al finanziamento obbligazionario SpA e SAPA
• L’emissione delle obbligazioni è deliberata dal CdA, a meno che lo statuto
disponga diversamente
• I prestiti obbligazionari non possono eccedere il doppio del valore
complessivo di capitale sociale, riserva legale e riserve disponibili (questo
limite non riguarda le obbligazioni bancarie e le obbligazioni emesse da società quotate destinate
alla quotazione in borsa)
• L’interesse può essere calcolato in diversi modi (la cedola può essere
assente, fissa o variabile). Il pagamento delle cedole può essere anche legato
all’andamento economico della società.
• Ulteriori obblighi informativi sono previsti se le obbligazioni sono destinate
al pubblico degli investitori (pubblicazione del prospetto informativo,
soggetto ad autorizzazione della Consob)
o
Indicizzazione diretta (al crescere del parametro, cresce la cedola)
o
Indicizzazione inversa (c.d. “reverse floater”)
• L’emittente acquisisce risorse finanziarie
pari all’ammontare del prestito emesso
Flussi
monetari
EMITTENTE Spa
Durata
ENTRATE
+k
• Queste sono vincolate all’emittente per il
lasso di tempo concordato
Data di scadenza
USCITE
tempo
+k
Stacco cedole
-C1 -C2 -C.. -C.. -Cn - k
•Periodicamente viene riconosciuta una cedola
•Alle scadenze convenute
viene rimborsato il prestito
Costo lordo in senso stretto
Prezzo di emissione
Cedole @5,5%
Prezzo di rimborso
Flussi di cassa per l'impresa
Costo finanziario lordo
Costo lordo in senso ampio
Prezzo di emissione
Cedole @5,5%
Prezzo di rimborso
Costo agenzia di rating
Costo consorzio di collocamento
Costi di negoziazione sul Mercato
Revisione bilanci
Flussi di cassa per l'impresa
Costo effettivo globale lordo
Per gli investitori i
rischi tipici sono …
0
98,50
-
1
2
3
4
-
5,50 -
5,50 -
5,50 -
98,50 5,85%
0
98,50
-
5,50 -
5,50 -
5,50 -
5,50 - 5,50
- 100,00
5,50 - 105,50
1
2
3
4
5,50 -
5,50 -
5,50 -
-
0,10 -
0,10 -
0,10 -
5,50 - 5,50
- 100,00
0,10 - 0,10
-
0,01 0,02 5,63 -
0,01 0,02 5,63 -
0,01 0,02 5,63 -
0,01 - 0,01
0,02 - 0,02
5,63 - 105,63
0,20
1,50
0,01
0,02
96,77
6,41%
Rischio di credito
Rischio di tasso di interesse
Rischio di reinvestimento
5
5
Quando abbiamo trattato i titoli di stato abbiamo assunto che il
rischio di credito fosse in genere trascurabile …
Nel caso delle obbligazioni societarie, invece, il rischio d’insolvenza
dell’emittente deve essere attentamente valutato
Il merito creditizio di un soggetto è espresso sinteticamente dal
rating, giudizio emesso da società specializzate e indipendenti (le più
importanti Moody’s, Fitch e Standard &Poor’s)
Il rating si fonda sull’esame dei dati economico-finanziari
dell’emittente, cioè della situazione finanziaria aziendale,
del settore in cui opera, del posizionamento competitivo
(liquidità, capacità di generare profitto, capacità di debito dell’emittente)
Moody's
Fitch Ibc a
AAA
Aaa
AA
Aa
A
A
BBB
Baa
BB
Ba
B
B
CCC
Caa
CC
Ca
C
C
D
Rischio
A basso
rischio
Speculative
grade
Standard
& Poor's
Investment Agenzia
grade
Il giudizio consiste in un codice alfabetico o alfanumerico che
esprime sinteticamente il grado del rischio d’insolvenza associato
all’emittente
A rischio
elevato
+
• Un titolo con basso rating
(categoria speculativa) dovrà
pagare ai sottoscrittori un
rendimento più elevato (premio al
rischio) rispetto ad un titolo con
rating più elevato (categoria
investimento)
• Esiste infatti un legame diretto tra rischio d’insolvenza
percepito sul mercato e rendimento richiesto dagli investitori
Unica soluzione
scadenza naturale
Valore di rimborso
Ad epoche
predeterminante
Per estrazione
(lottery)
Piano di
ammortamento
Rimborso
progressivo
Modalità di
rimborso
Facoltà di rimborso
differito
A favore Emittente
(extendable)
Ad esercizio opzioni
contrattuali
Per acquisti sul
mercato
Sopra la pari
Sotto la pari
A favore Emittente
(callable)
Facoltà di rimborso
anticipato
Alla pari
A favore
sottoscrittore
(putable)
Tasso fisso
Rimborso capitale
Pagamento interessi
Semplici
Tasso variabile
OBBLIGAZIONI
Strutturate
Tasso fisso
Semplici
Tasso variabile
OBBLIGAZIONI
Obbl.ne Semplice
+ Azioni
Strutturate
Obbl.ne Semplice
+ altro strumento
finanziario
Obbl.ne Semplice
+ contratto
assicurativo
Rimborso capitale?
…gli interessi….?
L’impresa che vuole finanziarsi può concedere ai
sottoscrittori ulteriori diritti o facoltà (oltre a quello di
ottenere il rimborso del capitale e il pagamento degli
interessi)
Queste obbligazioni pagano all’investitore un rendimento minore
È il “costo” del diritto (aggiuntivo) concesso al sottoscrittore
Il diritto che attribuiscono consiste nella facoltà,
con modalità diverse, di diventare azionisti
(1)
Sono obbligazioni “complesse” il cui profilo finanziario è analogo a
quello delle obbligazioni tradizionali:
• cedola periodica fissa o indicizzata
• rimborso del capitale secondo modalità predefinite
• * prezzo di emissione * Non inferiore al nominale
Ma che offrono al sottoscrittore la possibilità (non
l’obbligo) di trasformare, in tempi e modi predefiniti,
l’investimento (e i relativi diritti) da obbligazionario in
azionario.
Se l’opzione non viene esercitata l’obbligazione giunge
normalmente a scadenza
(2)
Le caratteristiche fondamentali:
natura del “titolo di compendio”
in genere si tratta di azioni ordinarie
della società emittente (conversione diretta), o più raramente di un’altra società
(conversione indiretta)
valore del rapporto di conversione
fissato dall’emittente, è il numero di
obbligazioni necessarie per ottenere, in caso di conversione, un’azione (in genere
è pari ad 1)
durata del periodo di conversione
quando è possibile esercitare la
conversione (è di frequente ad intervalli)
(3)
• Le obbligazioni convertibili conferiscono dunque al titolare due diritti:
- il diritto di credito, al pari di qualsiasi obbligazione ordinaria
- il diritto di conversione, in base al quale il datore di fondi può
modificare il suo status da creditore a socio secondo un rapporto di
conversione definito contrattualmente.
• La facoltà di conversione ha un costo implicito corrispondente al
minor tasso di interesse riconosciuto rispetto alle obbligazioni
ordinarie di stessa durata e stesso rating.
N.B. La conversione avviene senza alcun
esborso monetario da parte
dell’investitore
Sono titoli obbligazionari costituiti da:
• un titolo principale, cioè un’obbligazione tradizionale
• e uno strumento finanziario, il warrant, che permette al possessore di
acquistare o sottoscrivere azioni con tempi, quantità e prezzo d’esercizio
predefiniti, attraverso un versamento aggiuntivo
natura del “titolo di compendio”
Tipicamente: azioni ordinarie della società emittente (conv. diretta)
rapporto di esercizio
Il numero di azioni sottoscrivibili con l’esercizio di i warrant (in genere è pari ad 1)
periodo di esercizio
Tipicamente: periodo di esercizio continuo
• Nonostante sia emesso con l’obbligazione, il warrant ha vita propria e può
avere una durata diversa dal titolo principale.
• Il warrant può essere tipicamente separato dall’obbligazione e circolare
autonomamente (essere negoziato separatamente ).
N.B. L’investitore che esercita il warrant deve
effettuare un investimento aggiuntivo
Per l’investitore: nessun esborso
Per l’emittente: consolidamento del
debito
Per l’investitore: esborso = strike
price x n. azioni di compendio
Per l’emittente: nuovo apporto di
capitale a titolo di mezzi propri
I RISCHI SPECULATIVI
E I RELATIVI
PROBLEMI DI
COPERTURA
Cap. 16 e 17 Munari
Rischio
Rischio puro
Rischio speculativo
Rischio Puro:
Situazioni d’incertezza dalle quali può derivare
solamente un danno per il soggetto che vi è
esposto, nessun beneficio.
• rischi inerenti alla persona (salute, morte,…)
• rischi inerenti ai beni economici (incendio,
furto,….)
• rischi di responsabilità civile (a terzi)
Rischi speculativi:
Situazione di incertezza in merito agli eventi
futuri che può comportare non solo perdite ma
anche possibili guadagni.
Scostamento tra il valore atteso ex ante e
quello conseguito effettivamente ex post
Nel caso specifico si configura come la possibilità
che un’attività finanziaria subisca una variazione
degli elementi che ne determinano il rendimento
e quindi il risultato finale.
Le principali tipologie:
1. rischi di insolvenza della controparte
2. rischi di mercato
1. Rischio di insolvenza della controparte
1.1 rischio d’insolvenza in senso stretto o di credito
1.2 rischio di migrazione
1.3 rischio d’insolvenza temporanea
1.4 rischio di regolamento
1.5 rischio di paese
1.6 rischio giuridico
2. Rischi di mercato
2.1 rischio di reinvestimento
2.2 rischio di prezzo
2.3 rischio di cambio
2.4 rischio di variazione di prezzo delle attività reali
Gli strumenti derivati
Il cui valore “deriva” dal prezzo
di un’attività sottostante che
può essere reale o finanziaria
Sono contratti a termine
Contratti
a pronti
Contratti
a termine
Gli strumenti derivati
Il cui valore “deriva” dal prezzo
di un’attività sottostante che
può essere reale o finanziaria
Copertura
Arbitraggio
Speculazione
Operazione di copertura
Quando un operatore manifesta
un bisogno di copertura?
Quando è esposto ad un rischio speculativo dal quale si vuole cautelare
(azzerando le possibilità di guadagno/perdita su quella posizione)
Operazione di copertura
Nella forma più semplice consta di
due “posizioni”che analizzate nel loro insieme
permettono di neutralizzare gli effetti prodotti
dall’una e dall’altra
L’elemento a rischio è rappresentato dalla posizione detenuta con
l’attività sottostante che può portare perdite e/o guadagni. Tale
posizione può essere neutralizzata se contestualmente nel mercato
dei derivati si attua un’operazione di segno opposto a quella assunta nel
mercato dell’underlying asset
Un esempio ...
Operatore ha un portafoglio titoli
azionari con composizione
identica a un indice di borsa
L’operatore al tempo X teme un
calo dei corsi azionari.
Come evitare perdite economiche?
Vendita di tutte le azioni e
successivo riacquisto al
momento opportuni
Costi di transazione
elevatissimi
Utilizzo di strumenti derivati Utilizzo di strumenti derivati
che garantiscono la facoltà
che impegnano a
di vendere il portafoglio ad
vendere a una data
un dato prezzo
futura ad un dato prezzo
FUTURE con l’effetto
di annullare
l’aleatorietà
OPZIONI con l’effetto di
coprirsi dal rischio, senza
precludersi la possibilità di
approfittare di eventuali
rialzi del prezzo
Operazione speculativa
L’obiettivo è di conseguire utili sulla base di
proprie
aspettative in relazione all’andamento di
una molteplicità di attività sottostanti
Tramite l’utilizzo di derivati tale obiettivo è
raggiungibile senza dover
detenere necessariamente l’attività
sottostante
Un
esempio…..
Un investitore ha
attese di rialzo
del mercato azionario italiano
Come può lucrare sulle sue
aspettative economiche?
Costruire un portafoglio di
azioni che sia identico per
composizione a un indice di
borsa
Necessità di un capitale iniziale
elevato e continua attenzione al
portafoglio
Utilizzo di derivati
Utilizzo di derivati
che lo impegnano a
che garantiscono la facoltà
comprare ad una data
di acquistare uno strumento
futura ad un prezzo determinato rappresentativo dell’intero
uno strumento rappresentativo
mercato ad un prezzo
del mercato
determinato
Questa soluzione consente di prendere
posizione sul mercato e di lucrare se
l’aspettativa si verifica. A termine
obbliga comunque ad acquistare al
prezzo determinato da contratto
Pagando un prezzo iniziale lo
speculatore può scegliere se
esercitare o meno la sua facoltà,
sulla base dei calcoli di convenienza
Strategie di copertura
VS
Strategie speculative
Stessi strumenti utilizzati
Strategie implementate allo stesso modo
Se l’obiettivo è la copertura oltre ai derivati è
sempre verificabile l’esistenza di una attività sottostante.
Se l’obiettivo è l’assunzione di una posizione speculativa l’attività
sottostante non esiste perché viene “surrogata” dal derivato
Attenzione!!!!!
Ogni volta che si vuole mettere in atto
una strategia di copertura e
si sbaglia la qualità o la quantità
dell’intervento, si costruisce
una posizione speculativa
Operazione di arbitraggio
L’obiettivo è di conseguire con rischio nullo
guadagni superiori al
rendimento garantito da un investimento in titoli privi
di rischio sfruttando momentanei
disallineamenti del mercato
•Confronto tra mercato a pronti dell’attività sottostante e mercato dei
derivati ad es. acquisto (vendo) uno strumento derivato e vendo (acquisto)
simultaneamente il sottostante a pronti
•Confronto tra prezzo a pronti di una stessa attività quotata in mercati
differenti
Una possibile classificazione dei derivati
1.
•
•
•
Natura del sottostante:
Natura reale, commodities derivatives
Natura finanziaria, financial derivatives
Natura creditizia, credit derivatives
2. Struttura contrattuale:
• Plain vanilla
• Exotic
3. Caratteristiche a scadenza:
• Derivati a termine fisso (forward e future)
• Derivati a contenuto opzionale (opzioni, warrant e covered warrant)
4. Luogo di negoziazione:
• Derivati negoziati in mercati organizzati (exchange-traded derivatives
• Derivati scambiati fuori borsa (over the counter)
Una delle differenze più importanti tra strumenti quotati e non
quotati è la presenza della Clearing House o Cassa di compensazione
e garanzia
E’ una società per azioni - sottoposta a vigilanza di BI e Consob - posseduta
dagli stessi intermediari che partecipano al mercato regolamentato il cui
oggetto sociale le impone di assicurare la compensazione e il buon fine dei
contratti
Questo operatore super partes funge da controparte giuridica
in tutte le posizioni esistenti garantendo la solvibilità del mercato.
Come si tutela:
•Non assume mai posizioni aperte sul mercato
•Intrattiene rapporti solo con operatori di elevato standing creditizio
(clearing memebres)
•Richiede il versamento dei margini
(a garanzia del buon fine dell’operazione)
GLI STRUMENTI
DERIVATI
Definizione e caratteristiche tecniche
E’ un contratto di compravendita con regolamento differito: le
parti si impegnano a scambiarsi un’attività sottostante ad una
data futura e ad un prezzo prestabilito (prezzo forward/stike price/prezzo di
consegna)
•
è negoziato in mercati non regolamentati (over the counter).
• non standardizzato
• simmetrico
• ha un costo nullo
Il contratto può essere chiuso solo a scadenza tramite ritiro
(consegna) del sottostante dietro pagamento (incasso) del
controvalore.
Come gli altri derivati possono essere stipulati a fini speculativi
(per prendere posizione sull’evoluzione futura dei prezzi) o con
• di una posizione già in essere
finalità di copertura
Acquisto per finalità speculative
Uno speculatore che ha aspettative rialziste - prevede un aumento del prezzo del
sottostante (es : un’azione Alfa) - può prendere posizione acquistando a termine. Cioè
può acquistare in t=0 un forward con regolamento in T e con prezzo forward
prefissato (es: pari a 10)
15
Strike price
Profitti/Perdite
10
5
0
-5
0
5
10
12
15
7
-10
-15
Prezzo delle Alfa a scadenza
Diagramma di posizione dell’acquirente
20
Come gli altri derivati possono essere stipulati a fini speculativi
(per prendere posizione sull’evoluzione futura dei prezzi) o con
• di una posizione già in essere
finalità di copertura
Vendita per finalità speculative
Uno speculatore che ha aspettative ribassiste - prevede una riduzione del prezzo del
sottostante (es : un’azione Alfa) - può prendere posizione “ribassista” (POSIZIONE
CORTA) vendendo a termine. Cioè può vendere in t=0 un forward con consegna in T e
con prezzo forward prefissato (es: pari a 10)
Diagramma di posizione del venditore
Risultato
economico
•
Il risultato per le parti è dato dalla differenza tra lo
strike price e il prezzo del sottostante a scadenza.
•
Commissioni all’intermediario finanziario.
Guadagno/perdita
L’assenza di un mercato regolamentato espone gli scambisti al
Rischio di (inadempienza della) controparte
Rischio
A scadenza la controparte potrebbe non consegnare il sottostante
oggetto del forward/pagare il prezzo pattuito
Rischio di liquidità
Impossibilità di liquidare anticipatamente la posizione
Il contratto può essere stipulato a fini
Per prendere posizione sull’evoluzione futura dei prezzi.
speculativi
Lo speculatore che prevede un aumento del prezzo del
sottostante assume una posizione “rialzista” acquistando in t=0
un forward (POSIZIONE LUNGA) .
Lo speculatore che prevede un ribasso del prezzo del
sottostante assume una posizione “ribassista” vendendo in t=0
un forward (POSIZIONE CORTA)
Per cautelarsi dal rischio su una posizione già in essere o futura
sul mercato a pronti.
di copertura
Un operatore che ha un’eccedenza di liquidità a una certa data
futura può bloccare un prezzo di investimento tramite un
acquisto a termine.
Un operatore che prevede di effettuare un disinvestimento di
titoli a una certa data futura può bloccare il prezzo di
smobilizzo tramite una vendita a termine.
Contratto a termine (fisso) con caratteristiche standardizzate
trattato su mercati regolamentati.
• è negoziato in mercati regolamentati (un mercato di borsa organizzato).
• standardizzato
• simmetrico
• ha un costo iniziale non nullo
Sui mercati dei future è presente un soggetto, la Clearing House,
che opera come controparte di qualsiasi contratto
A: assume posizione lunga - ACQ.
B: assume posizione corta - VEN.
La minore flessibilità dei future è bilanciata da 2 rilevanti vantaggi:
1.
non sono soggetti al rischio di insolvenza della controparte
2. sono più liquidi e consentono di chiudere l’operazione prima della
scadenza
La C.H. tutela la propria capacità di garantire il buon fine delle
transazioni con alcune misure prudenziali:
non assume mai posizioni aperte sul mercato
si pone controparte solo di intermediari convenzionati, clearing members
sottoposti a requisiti minimi di patrimonializzazione e di professionalità
impone il sistema dei MARGINI
Ogni soggetto di cui si rende controparte deve versare sul proprio conto
detenuto presso la CH un
• margine iniziale
• margine di variazione giornaliero
% del valore nominale del contratto (“deposito
cauzionale”) proporzionale alla volatilità del
sottostante
E’ l’entità dei guadagni o perdite realizzati
giornalmente su ciascuna posizione.
Il 28/5 un operatore ha acquistato un future sulle azioni XYZ, al prezzo di
12,30 euro per azione, con scadenza 1 giugno. Le quotazioni di chiusura del
future subiscono nei giorni successivi all’acquisto le seguenti variazioni
Data
Prezzo
(quotazione di
chiusura)
Margine di
variazione
Variazioni sul
conto acceso
presso la CH
28/05
12,30
-
29/05
12,35
0,05
Accreditato
all’acquirente
30/05
12,33
0,02
Addebitato
all’acquirente
L’acquirente (posizione lunga)
guadagna quando il prezzo del
sottostante aumenta; viceversa il
venditore di future (posizione
corta) guadagna quando il prezzo
del sottostante diminuisce.
E’ il processo di adeguamento su base giornaliera delle posizioni dei contraenti, in funzione dell’andamento
delle quotazioni. La posizione dei singoli compratori/venditori viene riprezzata giornalmente in funzione
dei movimenti di prezzo del sottostante determinando addebiti o accrediti giornalieri sui loro conti accesi
presso la CH. Tali addebiti/accrediti corrispondono al margine di variazione giornaliero
Tale metodo consente di:
-evitare di attendere la scadenza per verificare quale operatore ha perso e quale ha invece guadagno.
- ridurre i rischi di inadempimento del contratto a scadenza da parte dell’operatore in perdita.
I profitti e le perdite realizzati sul future non emergono solo alla
scadenza (come nel caso delle operazioni su mercati OTC) ma sono invece
calcolati e accreditati o addebitati ogni giorno sul conto dei clearing
members
Alla scadenza del future il prezzo del contratto è pari al prezzo
del sottostante. Le posizioni che risultano ancora aperte vengono
liquidate:
– con consegna fisica del sottostante cambio del prezzo
– con regolamento per cassa
Tuttavia, in genere il contratto viene liquidato prima della
scadenza mediante un’operazione di compensazione: viene cioè
stipulato un contratto di segno opposto a quello da cancellare.
Risultato
economico
Il risultato dell’operazione è definito dalla differenza fra
il valore del sottostante a scadenza e strike price
Guadagno/perdita
Effetto leva: gli scambisti prendono
posizione sul mercato versando solo una
certa % del valore nozionale del
contratto (il margine iniziale e di
variazione). Mentre sono esposti (in
senso positivo e negativo) alla
variazione di prezzo riferita all’intero
valore nozionale
Il tasso di rendimento dell’operazione è un
multiplo di quello che si avrebbe
investendo sul mercato cash sottostante.
Le perdite iniziali possono assumere valori
multipli dell’investimento iniziale.
La presenza di un mercato regolamentato determina un
BASSO
Rischio di
controparte
Rischio di
liquidità
Il contratto può essere stipulato a fini
Per prendere posizione sull’evoluzione futura dei prezzi.
speculativi
Lo speculatore che prevede un aumento del prezzo del
sottostante assume una posizione “rialzista” acquistando in t=0
un future (POSIZIONE LUNGA) .
Lo speculatore che prevede un ribasso del prezzo del
sottostante assume una posizione “ribassista” vendendo in t=0
un future (POSIZIONE CORTA)
di copertura
Per cautelarsi dal rischio su una posizione già in essere o futura
sul mercato a pronti.
Un operatore che ha un’eccedenza di liquidità a una certa data
futura può bloccare un prezzo di investimento tramite un
acquisto a termine.
Un operatore che prevede di effettuare un disinvestimento di
titoli a una certa data futura può bloccare il prezzo di
smobilizzo tramite una vendita a termine.
FORWARDS
FUTURES
Contratti “non standardizzati”
Contratti “standardizzati”
Contratti “privati” tra due controparti
scambiati OTC
Contratti scambiati su mercati organizzati
Generalmente viene specificata una sola data
di consegna
Possibilità di scegliere tra “diverse” date di
consegna (scadenze preordinate)
Rischio di controparte presente
Rischio di controparte inesistente (Clearing
House)
Informativa sul mercato non ufficiale
Disponibilità di quotazioni ufficiali
Autoregolamentati
Intervento delle Autorità di controllo sui
mercati
Regolati alla fine della data consegna
“Regolati” ogni giorno (liquidano i guadagni e
le perdite al termine di ogni seduta)
Impossibile chiudere una posizione prima
della scadenza
La chiusura di una posizione avviene con la
stipula di un contratto di segno opposto
Generalmente si verifica la consegna o il
regolamento di un saldo finale
Generalmente vengono “chiusi” prima della
scadenza (tramite compensazione –
offsetting)
Contratto a contenuto opzionale che, in cambio del pagamento di un premio,
attribuisce all’acquirente la facoltà (il diritto) di acquistare o vendere
un’attività sottostante ad una data futura, o entro una data futura, e ad un
prezzo prefissato (strike price o prezzo di esercizio)
• Attribuisce all’acquirente la possibilità di decidere se effettuare o meno
la transazione
• Ha un costo: il premio. Esso non è restituibile e corrisponde alla perdita massima
che l’holder può subire (nel caso di abbandono dell’opzione)
• Il venditore è colui che incassa il premio, rimanendo però vincolato alla decisione
della controparte
• La gamma di attività sottostanti comprende sia commodity che attività finanziarie
• Il regolamento a scadenza può avvenire tramite physical delivery o
cash settlement
-
Tipo di facoltà che incorporano
a fronte del pagamento di un premio a pronti
-
Tempo di esercizio dell’opzione
-
Valore di esercizio alla scadenza dell’opzione
-
Luogo di negoziazione
Si ipotizzi di acquistare un’opzione call europea con scadenza 3 mesi
su azioni Alfa. Strike price: 18,00 euro. Premio 0,30 euro.
Si ipotizzi che a scadenza il prezzo di mercato delle azioni Alfa sia:
a)
17,50
b)
18,15
c)
18,50
Per ciascuno scenario ipotizzato, si illustri:
- Il grafico di posizione del buyer
- La sua decisione (esercita o abbandona l’opzione?)
- L’ammontare del suo guadagno/ perdita
Esempio b) - Indichiamo nel grafico di posizione i dati disponibili: Premio 0,30
euro; Prezzo strike 18,00 euro; Prezzo di mercato delle azioni Alfa a
scadenza (V): 18,15
Risultato
+
18,15
18
- 0,30
18,30
Prezzo del sottostante a scadenza
Break even point
Il buyer esercita l’opzione?
Potendo scegliere, voi acquistereste a 18 qualcosa che vale 18,15?
Qual è il risultato economico?
Il buyer esercita l’opzione!
Il risultato è pari a: (pr. a scad del sottost- SP)-premio
= -0,15
Risultato per
l’acquirente
di una call
Opzione call con scadenza 3 mesi su azioni Alfa. Prezzo
(strike) 18,00 euro. Premio 0,30 euro.
Posizione
Strike Price
Premio
Holder
(SP)
(P)
Prezzo di mercato azioni
a scadenza
Esercizio
Utile/Perdita
(PV)
(Acquirente)
Ipotesi A
18,00
0,30
17,50
NO
-0,30
Ipotesi B
18,00
0,30
18,15
SI
-0,15
Ipotesi C
18,00
0,30
18,50
SI
+0,20
Risultato per il
venditore di una call
In caso di esercizio, il risultato è pari a: (PV-SP) - P cioè PV-BEP
Posizione
Strike
Premio
Prezzo di
mercato
azioni a
scadenza
Esercizio
(scelta
effettuata
dall’holder)
Utile/Perdita
Ipotesi A
18,00
0,30
17,50
NO
+0,30
Ipotesi B
18,00
0,30
18,15
SI
+0,15
Ipotesi C
18,00
0,30
18,50
SI
-0,20
Writer
(Venditore)
Il risultato alla scadenza per l’acquirente di una call dipende dall’intervallo
all’interno del quale si colloca il prezzo del sottostante alla scadenza.
se prezzo del sottostante a scadenza < strike
price l’acquirente abbandona la call e subisce una
perdita pari all’intero importo del premio pagato
se prezzo del sottostante a scadenza si
colloca tra SP e BEP l’ acquirente esercita la call
(visto che consente di comprare l’azione ad un
prezzo inferiore a quello di mercato): subisce
ancora una perdita, ma essa è tanto minore quanto
più il prezzo tende al BEP.
se prezzo del sottostante a scadenza >
BEP l’ acquirente esercita la call e registra un
profitto tanto maggiore quanto più è elevato il
prezzo del sottostante.
S(T) = valore del sottostante a scadenza
X = strike price
p = premio
X+ p= break even point
Si ipotizzi l’acquisto di un’opzione put con scadenza 2 mesi su
azioni Beta. Prezzo (strike) 16,00 euro. Premio 0,20 euro.
Sapendo che a scadenza il prezzo di mercato delle azioni Beta
è 16,50 si illustri:
- Il grafico di posizione per l’acquirente della put
- La sua decisione (esercita o abbandona l’opzione?)
- Il suo risultato economico
E se invece a scadenza il prezzo di mercato delle azioni Beta fosse
b) 15,90?
c) 15,50?
Es. a)
Dato un sistema di assi cartesiani, inseriamo i dati disponibili
proposti dall’esercizio: Premio 0,20 euro; Prezzo strike 16,00
euro; Prezzo di mercato delle azioni Beta a scadenza:16,50
Risultato
+
Strike price
15,80
- 0,20
16
16,50
Prezzo del sottostante a scadenza
Break even point
Il buyer esercita l’opzione?
Potendo scegliere, voi vendereste a 16 qualcosa che vale 16,50?
Qual è il risultato economico?
Il buyer abbandona l’opzione!
Quando il buyer abbandona l’opzione, perde il premio
(P=0,20)
Risultato per l’holder (acquirente) e il writer (venditore) di una
opzione put
Opzione put con scadenza 2 mesi su azioni Beta. Prezzo (strike) 16,00 euro.
Premio 0,20 euro.
Posizione
Strike
Premio
Esercizio
Utile/Perdita
(P)
Pr.di mercato
azioni a
scadenza
(PV)
Holder
(SP)
Ipotesi A
16,00
0,20
16,50
NO
-0,20
Ipotesi B
16,00
0,20
15,90
SI
-0,10
Ipotesi C
16,00
0,20
15,50
SI
+0,30
(Acquirente)
In caso di esercizio, il risultato è pari a: (SP- PV)- P cioè BEP-PV
Posizione
Strike
Premio
Prezzo di
mercato
azioni a
scadenza
Esercizio
(scelta
effettuata
dall’holder)
Utile/Perdita
Ipotesi A
16,00
0,20
16,50
NO
+0,20
Ipotesi B
16,00
0,20
15,90
SI
+0,10
Ipotesi C
16,00
0,20
15,50
SI
-0,30
Writer
(Venditore)
Alla scadenza dell’opzione, il risultato per l’acquirente di un’opzione put
dipende dall’intervallo nel quale cade il prezzo del sottostante
Per qualsiasi valore assunto dal
sottostante sopra lo strike price, l’holder
abbandona la put e perde il premio pagato. Il
venditore, invece, realizza il suo profitto
massimo, pari all’importo del premio
incassato
Grafico di posizione (long put)
Strike price
Prezzo del sottostante
Per prezzi compresi tra lo strike price
premio
e il BEP l’acquirente esercita: incorre
comunque in una perdita ma di ammontare
inferiore al valore del premio.
Break even point
Per prezzi del sottostante inferiori al BEP l’acquirente della put ottiene un profitto;
esso sarà crescente al decrescere della quotazione del titolo.
Holder: perdite prefissate pari al premio (in caso di abbandono
Risultato
economico
Guadagno/perdita
dell’opzione). In caso di esercizio, il risultato è definito – in valore
assoluto - dal divario fra valore del sottostante a scadenza e strike
price, al netto del premio versato. Questo riduce il profitto
potenziale del buyer rispetto ai contratti a termine fisso
Call : (PV-SP) - P cioè PV-BEP guadagno potenzialmente illimitato
Put: : (SP- PV) - P cioè BEP-PV guadagno massimo pari allo strike price – il premio
Effetto leva: gli scambisti prendono
posizione sul mercato versando solo una
certa % del valore nozionale del
contratto . Mentre sono esposti (in
senso positivo e negativo) alla
variazione di prezzo riferita all’intero
valore nozionale
Il tasso di rendimento dell’operazione è un
multiplo di quello che si avrebbe
investendo sul mercato cash sottostante.
Data la funzione assicurativa del premio, le
perdite possono assumere valori multipli
dell’investimento iniziale ma sono al
massimo pari al 100% del capitale
investito.
Per le listed option, la presenza di un mercato regolamentato
determina un basso
Rischio di
controparte
Rischio di
liquidità
Le opzioni possono essere utilizzate con finalità speculative, di
copertura e di arbitraggio.
Esempio: Finalità di copertura
Un soggetto che detiene una posizione in titoli vuole coprirsi dal
rischio di ribasso del loro valore
acquista una put
Posizione lunga sulla put
In caso di ribasso del titolo l’investitore ha la
possibilità di vendere tra 3 mesi il titolo ad un
prezzo di 22€
In caso di rialzo l’investitore non eserciterà la put e
potrà vendere l’azione sul mercato, realizzando un
guadagno.
Esempio: Finalità speculativa
Es. un investitore vuole scommettere sul rialzo del
prezzo del titolo α
acquista una call sul titolo α
Posizione lunga sulla call
E’ possibile guadagnare dall’incremento di
prezzo del titolo oltre il BEP esponendosi a
profitti potenzialmente illimitati e contenendo
al contempo le perdite al premio pagato
qualora l’aspettativa non si realizzi
Sono contratti in cui due soggetti si accordano per scambiarsi, per
un certo periodo di tempo e a scadenze definite, dei flussi di
pagamento periodici, determinati sulla base di regole di calcolo
predefinite
• Le modalità di calcolo dei flussi, le date a cui saranno scambiati, il capitale di
riferimento su cui sono calcolati (notional) e la scadenza sono stabiliti al
momento della stipula del contratto
• A seconda del sottostante si distinguono gli swap sui tassi e quelli di valuta
• Trattati su mercati non regolamentati (OTC)
flessibilità vs rischio
• Regolamento a scadenza: physical delivery o cash settlement.
Non esistono mercati ufficiali e un operatore che vuole stipulare uno
swap deve rivolgersi ad una banca o ad un’impresa d’investimento
autorizzata
Molti IF operano come Market
Maker nel mercato degli swap:
Il Sole 24 Ore
Mart edì 16 Set t embre 2008 - N. 256
CAMBI E TASSI
TASSI A BREVE TERMINE
eM
Irs
E - Mide r 12.09
Sca d.
Euro
Irs
Sca d.
quotano per diverse scadenze i tassi
denaro (bid) e lettera (ask) per il tasso
fisso che sono disposti a scambiare con
un dato tasso variabile (es. Euribor,
Libor)
www.mone y 24.ilsole 24ore .com COMMENTI E DATI IN TEMPO REALE
De n.
Le tt.
Sca d.
1 W
4,2958
E uro
2 W
4,3078
1Y/6M
5,07
5,09
1 M
3 W
4,3048
2Y/6M
4,69
4,71
Euro
2 M
1 M
4,3075
3Y/6M
4,61
4,63
3 M
2 M
4,3195
4Y/6M
4,60
4,62
6 M
3 M
4,3253
5Y/6M
4,61
4,63
12 M
4 M
4,3195
6Y/6M
4,65
4,67
Usd
5 M
4,3155
7Y/6M
4,65
4,67
1 M
6 M
4,3146
8Y/6M
4,68
4,70
2 M
7 M
4,3085
9Y/6M
4,66
4,68
3 M
8 M
4,2993
10Y/6M
4,75
4,77
6 M
9 M
4,2865
11Y/6M
4,79
4,81
12 M
10 M
4,2700
12Y/6M
4,82
4,84
JPY
11 M
4,2510
15Y/6M
4,88
4,90
1 M
1 Y
4,2325
20Y/6M
4,91
4,93
2 M
25Y/6M
4,89
4,91
3 M
30Y/6M
4,85
4,87
6 M
40Y/6M
4,75
4,77
12 M
50Y/6M
4,68
4,70
Contratti OTC che impegnano due controparti a scambiarsi flussi
periodici di interessi calcolati in modo differente (tasso fisso vs
variabile) su uno stesso capitale nozionale. Il capitale di riferimento
non viene scambiato ma serve solo come base per il calcolo degli
interessi.
vanilla) (passività)
prevede la definizione
La
versione
di basedidello
strumento una
(plain
L’IRS
consente
trasformare
attività
da tassodeifisso in
tassi fisso e variabile applicati per il calcolo dei flussi; del capitale nozionale,
variabile
parti
possono
dunque
modificare
la situazione
della dataediviceversa.
decorrenza Le
degli
interessi;
delle date
di liquidazione
periodica
finanziaria
“netta”delle
propriedella
attività/passività
in base alle proprie
degli interessi
(date di settlement);
durata del contratto
esigenze/valutazioni di convenienza
L’acquirente ha aspettative di rialzo
dei tassi sulle quali vuole speculare o
dalle quali vuole coprirsi
Il venditore ha aspettative di ribasso
dei tassi su cui vuole speculare o
rispetto alle quali vuole coprirsi
(1)
L’impresa Alfa stipula nel gen. 2013 uno swap a 3 anni in cui - su base
semestrale - paga un fisso del 2,5% e riceve il Libor semestrale
Ad ogni semestre, per tutta la durata del contratto, le parti si scambiano i
pagamenti previsti su base netta
• Il compratore dello swap (Alfa) beneficia di un flusso netto positivo quando i
tassi di interessi aumentano.
•Se i tassi diminuiscono è il venditore dello strumento a beneficiare di un flusso
netto positivo di pagamenti.
L’impresa X ha contratto un finanziamento di € 1 milione al tasso variabile
dell’euribor (12 m) + 0,75%, rimborso alla scadenza (5 anni) e pagamento degli
interessi su base annuale.
Flussi di cassa del finanziamento
ANNO 1
ANNO 2
ANNO 3
ANNO 4
ANNO 5
- (euribor 12m+0,75)- (euribor 12m+0,75) - (euribor 12m+0,75)- (euribor 12m+0,75) - euribor 12m+0,75
1. Rinegoziazione
Teme il rialzo dei
2. Portabilità
tassi. Come fare?
3. Swap
Il nuovo management dell’impresa ritiene più opportuno che l’indebitamento sia a
tasso fisso.
Nozionale
Tasso variabile (corrisposto all’intermediario)
Tasso fisso (IRS pagato dall’impresa)
Scadenza
Periodicità interessi
€ 1 milione
euribor 12 m
5%
5 anni
annuale
Cedole semestrali
indicizzate ai B.O.T.
+ spread 0,15
L’impresa X dispone in portafoglio 50.000 Euro di CCT durata residua 3 anni.
Come può cautelarsi
rischio di ribasso
tasso?
E’ possibile vendere uno swap alle seguenti condizioni:
Nozionale
€ 50.000
Tasso variabile (corrisposto dalla controparte) r bot 6 m + 0,15
Tasso fisso (ricevuto dall’impresa X)
4,7%
Scadenza
3 anni
Periodicità interessi
semestrale
dal
del
Scadenze
Flussi CCT (cedola)
Flussi swap
(semestri)
Flussi netti
CCT + Swap
Posizione lunga
Posizione corta
1
r bot 6 m + 0,15%
+ 4,7%
- (r bot 6 m + 0,15%)
+ 4,7%
2
r bot 6 m + 0,15%
+ 4,7%
- (r bot 6 m + 0,15%)
+ 4,7%
3
r bot 6 m + 0,15%
+4,7%
- (r bot 6 m + 0,15%)
+ 4,7%
4
r bot 6 m + 0,15%
+ 4,7%
- (r bot 6 m + 0,15%)
+ 4,7%
5
r bot 6 m + 0,15%
+ 4,7%
- (r bot 6 m + 0,15%)
+ 4,7%
6
r bot 6 m + 0,15%
+ 4,7%
-( r bot 6 m + 0,15%)
+ 4,7%
E’ definito dal differenziale di flussi monetari convenuti
Risultato
economico
•Il compratore dello swap – che paga il fisso e riceve il variabile beneficia di un flusso netto positivo quando i tassi di interesse di
mercato aumentano
Guadagno/perdita
•Se i tassi diminuiscono è il venditore dello strumento – che paga il
variabile e riceve il fisso - a beneficiare di un flusso netto positivo di
pagamenti
L’assenza di un mercato regolamentato determina l’assenza
di quotazioni ufficiali e l’esposizione delle parti a un
Rischio di
controparte
Il rischio di insolvenza esiste, ma NON è
pari al capitale nozionale, bensì al
differenziale di interessi che le parti si
impegnano a scambiarsi
Rischio di
liquidità
Difficoltà a liquidare la posizione
anticipatamente
Lo Swap può essere sottoscritto per finalità di copertura (tutelarsi dal
rischio di tasso o di cambio), speculazione (prendendo posizione sulla
dinamica dei tassi di interesse o delle divise) e di arbitraggio.
I rischi di tasso e di cambio possono essere gestiti anche con altri derivati (future e opzioni), ma lo
swap ha il vantaggio di poter essere strutturato per scadenze molto lunghe e in modo piuttosto
flessibile (essendo trattato su mercati OTC)
Contratti OTC che impegnano due controparti a scambiarsi flussi di
pagamento, PER CAPITALE E INTERESSI, secondo modalità
definite, in due valute diverse. Le fasi:
I due contraenti possono finanziarsi nella valuta desiderata limitando il
rischio di cambio al solo ammontare degli interessi
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Rischio - Dipartimento di Economia