Economia degli Intermediari Finanziari
Strumenti Finanziari
Docente: Prof. Luciano Munari
Anno accademico 2001-2002
Obiettivi del corso
•
Fornire chiavi di lettura e metodologie di analisi degli strumenti
finanziari e creditizi in modo che ci si possa orientare nei calcoli
più elementari di convenienza economica.
•
Facilitare la comprensione della terminologia tipica del linguaggio
finanziario in modo da sapersi orientare nella lettura dei quotidiani
finanziari.
•
Fornire le basi per proseguire gli studi in materie finanziarie.
Luciano Munari
2
Testo, esami, orari di lezione
•
P.L.Fabrizi, G.Forestieri, P.Mottura, Gli strumenti e i servizi
finanziari, EGEA, 2000 (esclusi 1.2, 1.3, 1.8, 1.10, 1.11, 2.4, 2.6,
4.2 appendice).
•
Durante il corso verranno svolti seminari di orientamento.
•
Esami scritti. Chi vuole può sostenere la prova in forma orale
specificandolo nell’iscrizione via Internet.
•
Orari di lezione: 11,15 – 12,45.
•
Orari di ricevimento: Mercoledì e Giovedì 14-16, salvo avviso.
•
E-mail: [email protected]
Luciano Munari
3
Bisogni finanziari
• Investimento/finanziamento
• Copertura dei rischi speculativi
• Copertura dei rischi puri
• Gestione dei pagamenti
Luciano Munari
4
Bisogni del datore di fondi (investitore)
•
Impiegare somme di denaro non immediatamente necessarie
per acquisire beni e servizi (eccesso di disponibilità monetarie),
•
per orizzonti temporali diversi e non sempre ben identificabili,
•
ottenendo una remunerazione commisurata al tempo di rinuncia
all’utilizzo dei fondi e al rischio sopportato,
•
rischio rappresentato dalla possibilità che la remunerazione
effettiva ottenuta al momento della sua determinazione sia
differente da quella attesa, a causa:
–dell’insolvenza, della mancata puntualità del rimborso finale o dei
pagamenti periodici da parte del debitore,
–dei cambiamenti verificatisi nei mercati finanziari e dei cambi,
–della variazione del potere di acquisto della moneta.
Luciano Munari
5
Bisogni del prenditore di fondi (debitore)
•
Reperire le risorse monetarie necessarie per acquistare beni e
servizi in eccesso rispetto alle proprie capacità di spesa,
•
con orizzonti temporali di utilizzo e importi non sempre ben
definibili anticipatamente,
•
garantendosi una possibilità di rimborso scadenzata su tempi
più o meno lunghi (in funzione della dinamica prevista delle sue
entrate e uscite future),
•
pagando una remunerazione al creditore commisurata alla
durata del debito e al rischio da lui sopportato,
•
tenendo conto dei condizionamenti gestionali che possono
derivare dalla presenza di finanziatori esterni.
Luciano Munari
6
Caratteristiche delle attività finanziarie
Conseguenze per
gli investitori
A) Rendimento
B) Rischio
• insolvenza
• tasso
• cambio
• potere di
acquisto
C) Liquidità
Caratteristiche
1.
Titolo rappresentativo
2.
Valuta di denominazione
3.
Caratteristiche dell’ emittente
4.
Modalità di calcolo della
remunerazione
5.
Scadenza o durata contrattuale
6.
Modalità di utilizzo
7.
Modalità di rimborso
8.
Altri diritti dell’acquirente
9.
Trattamento fiscale
Conseguenze per i
debitori
A) Costo
B) Controllo
• risorse
finanziarie
• costi
• decisioni
10. Garanzie collegate
Luciano Munari
7
Depositi a risparmio
1. Libretto nominativo o al portatore
3. Banche
4. (Capitale x giorni x tasso)/365. I giorni sono calcolati a partire dalla
data valuta prevista dalle condizioni contrattuali per i prelevamenti e i
versamenti. La capitalizzazione degli interessi è, di norma, a fine
anno.
5. I depositi liberi sono disponibili a vista, i depositi vincolati alle
scadenze stabilite al momento del deposito (da 3 mesi a 5 anni)
6. Versamenti e prelevamenti in contanti. (limite norme antiriciclaggio).
7. Prelevamento del saldo. A richiesta del cliente (salvo eventuali
preavvisi) nei d. liberi, alla scadenza nei vincolati (possibile rimborso
anticipato).
9. 27% degli interessi maturati.
Luciano Munari
8
Esempio di conteggio degli interessi per un deposito a risparmio libero
giorni
tasso/365 Interessi
Capitale
Tasso nominale= 1,2%
lordi
€
0,00
Saldo al 31 agosto xxxx
€
2.000,00
121-1 0,012/365
7,89
Versamento il 2/9 (Lu)
€
-500,00
85+3 0,012/365
-1,45
Prelevamento 7/10 (Lu)
€
350,00
46-3 0,012/365
0,49
Versamento il 15/11 (Ve)
Interessi complessivi
€
7,03
Int.netti da trattenuta 27%
€
5,13
- Spese apertura conto
€
-3,00
Totale competenze
€
2,13
Saldo al 31/12 in linea cap.
€
1.850,00
Saldo a credito il 1/1 xxxx+1
€
1.852,13
Tasso effettivo = (Totale competenze x 365)/Capitale medio= 0,36%
Luciano Munari
9
Certificati di deposito
1. Titoli trasferibili.
3. Banche.
4. A remunerazione predefinita: (C x gg x i)/365 o VN - VE. A
remunerazione variabile: [C x gg x (parametro+spread)]/365.
5. Durata compresa tra i 3 mesi e 5 anni (emissione “a rubinetto”).
6. Taglio non definito. Le somme depositate non sono utilizzabili
fino a scadenza.
7. Rimborso alla scadenza, rimborso anticipato solo con vendita
sul mercato (rischio di perdite in conto capitale).
9. 27% interessi se ≤ 18 mesi, 12,5% interessi se > 18 mesi.
Luciano Munari
10
Conteggio interessi si CD
CD con interessi a scadenza
Capitale
giorni
Tasso/365
CD zero coupon
1.000,00 Valore Nominale
120 giorni
0,03/365
Valore di
emissione
1.000,00
120
990,14
Aliquota fiscale
27% Aliquota fiscale
27%
Interessi netti
7,20 Interessi netti
7,20
Luciano Munari
11
Pronti contro termine passivi
1. Contratto, fissati bollati.
3. Banche.
4. Differenza tra prezzo a termine e prezzo a pronti. Il prezzo a
termine è definito capitalizzando il prezzo a pronti sulla base del
tasso di interesse convenuto.
5. Varia, solitamente 1,2,3 mesi.
6. Nessuna possibilità di disporre delle somme prima della
scadenza.
7. Riacquisto dei titoli venduti al cliente a pronti. Nessuna
possibilità di rimborso anticipato.
9. 12,5% della remunerazione.
Luciano Munari
12
Calcolo degli interessi di un Pronti contro
Termine
•
Il 12/4/02 la banca vende al cliente BTP 1.10.03 a 106,894 per 100
di nominale. L’operazione è fatta per 100.000 euro di nominale e per
la durata di 60 giorni. Prezzo dei titoli a scadenza=107,483 (3,35%)
•
Il cliente acquista i titoli versando: 106,894/100 x 100.000=106.894 €
•
Alla scadenza il cliente riceve: 107,483/100 x 100.000=107.483
•
Versata la trattenuta di acconto del 12,5% della differenza di 589 €,
pari a € 73,63, la remunerazione netta per il cliente è di € 515,38.
•
Il tasso di interesse effettivo ottenuto dal cliente (al lordo delle spese)
sarà = 515,38 x 365/60 x 106.894 x 100 = 2,93%
Luciano Munari
13
Conti correnti di corrispondenza passivi
1. Lettera contratto che definisce diritti e doveri delle controparti. (Due funzioni). Può
essere cointestato a più soggetti a firme disgiunte o congiunte.
3. Banche.
4. (C x gg x i)/365 – costi per tenuta conto. Prelevamenti e versamenti fruttano per
data valuta (conteggio numeri). Concetti di saldo contabile, saldo disponibile e
saldo liquido. Possibilità di “scoperti per valuta”. La capitalizzazione degli interessi
può essere mensile, trimestrale, semestrale o annuale. “Conti zero”, “Conti fondo”.
5. A tempo indeterminato.
6. Possibilità di versamento e prelevamento “ a vista” con vari strumenti.
7. Versamento al cliente del saldo finale a chiusura conto.
8. Informazioni su andamento conto con estratto conto e staffa. Sfruttare i servizi di
incasso e pagamento offerti dalla banca. “Comodo di cassa”. Servizi accessori.
9. 27% degli interessi.
Luciano Munari
14
Apertura di credito in conto corrente
1. Lettera contratto con cui la banca si impegna a tenere a disposizione del
cliente una data somma di denaro (accordato) per un certo periodo o a tempo
indeterminato.
4. Il costo per il cliente è dato dal saldo degli interessi dare e avere + le spese di
tenuta conto + commissione di massimo scoperto (generalmente 0,25% dello
scoperto massimo nel periodo di capitalizzazione degli interessi). Gli interessi
sono capitalizzati generalmente su base trimestrale.
5. Se è a tempo indeterminato ciascuna delle parti può recedere dando un
preavviso di almeno 15 giorni. (revoca del fido)
6. Possibilità di versamento e prelevamento con vari strumenti.
10. Il credito è “in bianco”, ma la banca può chiedere garanzie personali o reali. In
ogni caso, chiede al cliente di movimentare il conto, stabilendo il numero di
volte in cui la somma dei movimenti dare deve superare l’accordato nel
periodo di capitalizzazione degli interessi, ovviamente senza sconfinamenti.
Luciano Munari
15
Date
20-ott
01-nov
15-nov
15-nov
20-nov
25-nov
30-nov
03-dic
27-dic
Esempio di estratto conto
Operazioni
Importo
Versamento contanti
2.000,00
Addebito assegno
-2.500,00
Vers. Assegno su piazza
2.000,00
Vers. Assegno fuori piazza
4.000,00
Emissione bonifico
-5.000,00
Addebito assegno
-1.500,00
Addebito utenze
-100,00
Accredito bonifico ditta K
2.500,00
Vers. Assegno fuori piazza
1.500,00
Saldo contabile
2.900,00
Saldo liquido
1.400,00
Valuta
20-ott
23-ott
18-nov
22-nov
20-nov
25-nov
30-nov
20-nov
03-gen
Segno – (movimenti dare). Segno + (movimenti avere)
Luciano Munari
16
Valuta
20-ott
23-ott
23-ott
18-nov
18-nov
20-nov
20-nov
20-nov
22-nov
22-nov
25-nov
25-nov
30-nov
30-nov
Esempio di staffa
Importo
Giorni
Numeri dare Numeri avere
2.000,00
3
6.000,00
-2.500,00
-500,00
26
13.000,00
2.000,00
1.500,00
2
3.000,00
-5.000,00
2.500,00
-1.000,00
2
2.000,00
4.000,00
3.000,00
3
9.000,00
-1.500,00
1.500,00
5
7.500,00
-100,00
1.400,00
31
43.400,00
15.000,00
68.900,00
Luciano Munari
17
Prospetto competenze e spese
Descrizione
Vs.Dare Vs.Avere
Interessi passivi: (15.000 x 6,25)/36.500
2,57
Commissione max scoperto (1.000 x 0,25%)
2,50
Spese tenuta conto:
Quota fissa
50,00
Costo operazioni (9 x 2,00)
18,00
Totale vostro dare
73,07
Interessi attivi: (68.900 x 1,25)/36.500
Ritenuta fiscale (27%)
Totale vostro avere
Sbilancio competenze Vs. Dare (valuta 31-12)
Luciano Munari
2,36
-0,64
1,72
71,35
18
Sconto cambiario
1. Contratto mediante il quale una banca si impegna ad anticipare al cliente
(cedente) il valore di una o più cambiali (castelletto di sconto) non ancora
scadute, previa la deduzione di un compenso commisurato al tempo (sconto):
smobilizzo di crediti (pagherò e tratte).
4. Sconto=(Valore nominale effetto x giorni x tasso)/365; + commissioni di
incasso+diritti di brevità+commissioni di richiesta esito. Giorni=data scadenza
effetto-data di ammissione allo sconto+giorni banca (5-10). Netto ricavo= valore
nominale dell’effetto- sconto- competenze.
5. Scadenza degli effetti.
6. Girata in bianco degli effetti alla banca salvo buon fine (pro solvendo). Credito
revolving nel caso di castelletto di sconto.
7. Incasso della banca degli effetti.
8. Diritto di regresso nei confronti del cedente se gli effetti non sono pagati a
scadenza.
Luciano Munari
19
Anticipi salvo buon fine su Ri.ba e fatture
•
Spesso il credito di fornitura non viene incorporato in effetti
cambiari ( scelte di opportunità commerciale, oneri fiscali).
•
Le banche concedono anticipi su ricevute bancarie o fatture
(con cessione della provvista o mandato irrevocabile di
incasso).
•
Tecnicamente si hanno due modalità di anticipo:
¾ accredito diretto in conto corrente
¾ attraverso l’apertura di un conto anticipo fruttifero
•
A parità di tasso, l’accredito diretto salvo buon fine è più
conveniente dell’apertura del conto anticipo fruttifero.
Luciano Munari
20
Factoring
•
Tecnica finanziaria basata sulla cessione (in via continuativa) dei crediti
commerciali di un’impresa a un intermediario finanziario, che ne cura la
gestione complessiva.
Impresa
cedente
rapporto di fornitura
servizi e
anticipazioni
Debitore
ceduto
notifica
cessione
pagamento
del debito
crediti
Factor
cessionario
Luciano Munari
21
FACTOR
Componente
servizi
Servizi
gestionali
• informazioni sui debitori
Componente
finanziaria
Servizi
assicurativi
• garanzia da insolvenza
• gest. portafoglio crediti
• anticipazione
• contabilizzazione
• riscossione
• recupero
Luciano Munari
22
Tipologie di factoring
•
Full factoring
•
Maturity factoring
•
Invoice discounting
•
International factoring
Creditore
nazionale
crediti
rapporto commerciale
anticipazioni
e garanzie
Factor
nazionale
Debitore
estero ceduto
pagamenti
crediti
trasferimento fondi e garanzie
Luciano Munari
Factor
estero
23
Processo tipico di un rapporto di factoring
Valutazione dell’impresa cedente
Valutazione del portafoglio crediti
Definizione del plafond globale (rotativo)
Erogazione dell’anticipo
Incasso crediti
Luciano Munari
24
Le imprese “adatte” al factoring
•
Imprese di recente costituzione
•
PMI in fase di espansione
•
PMI con componenti stagionali di attività
•
PMI in cui la gestione del circolante è strategica
•
PMI sane ma dotate di risorse finanziarie inadeguate al giro di
affari
Vantaggi/necessità di esternalizzare la gestione del portafoglio crediti
Necessità di valutare sia i costi espliciti che i costi impliciti connessi alle
operazioni di factoring
Luciano Munari
25
Le accettazioni bancarie
1. Tratta emessa da un’impresa su una banca che si impegna a
pagare una somma definita ad una scadenza prestabilita. La
banca, accettando la tratta diventa obbligato principale.
4. Commissioni di accettazione e negoziazione+bollo 0,01%+
interesse. Costo%= ((VN-RN)/RN) x (36.500/giorni), dove
RN=VN/(1+(giorni x i)/365) – costi. Es.:
RN=50.000/(1+(90x7,25)/36.500) – 1% x 50.000 = 48.621,86
costo% = 11,495
5. 30, 60, 90 giorni
6. Vendita sul mercato dell’accettazione. Girata “senza garanzia”
7. L’impresa “fa i fondi” prima della scadenza
9. Per l’investitore 27% sul guadagno (VN-VE)
Luciano Munari
26
La struttura dell’accettazione bancaria
Impresa
traente
Intermediario
finanziario
Banca
accettante
Mercato
monetario
Ultimo
portatore
Luciano Munari
27
Le cambiali finanziarie
1. Titolo di credito all’ordine emesso in serie. Importo pari o superiore
ai 100 milioni di lire (50.000 euro).
3. Società quotate o non quotate (ma devono rispettare caratteristiche
particolari e garantite da una banca per non meno del 50% del
debito).
4. Interesse + commissione per la garanzia bancaria + commissione di
negoziazione + bollo (0,01%).
5. 3, 12 mesi.
6. Vendita sul mercato. Girata “senza garanzia”.
7. Pagamento all’ultimo portatore della cambiale alla scadenza.
9. L’investitore paga il 12,5% sulla differenza tra il valore nominale e
quello di collocamento.
Luciano Munari
28
Crediti di firma delle banche
•
Impegni assunti da una banca per garantire un’obbligazione di
fare o di pagare di un’impresa cliente.
•
Pur non comportando un esborso di cassa se non nel momento
in cui l’affidato non adempie alla sua obbligazione, si tratta di un
vero e proprio affidamento.
•
Finalità:
transazioni commerciali
transazioni finanziarie
partecipazione a gare d’appalto
•
Forme:
accettazione
avallo
fideiussione
Luciano Munari
29
Mutuo
1. Contratto col quale una banca versa al cliente una somma di
denaro con patto di rimborso graduale nel tempo.
4. Interessi (a tasso fisso o variabile) + spese di istruttoria + spese
per la perizia + spese assicurative e legali. (preammortamento).
5. Fondiari: 5, 10, 15, 20 anni. Industriali: 3, 5 anni.
6. Utilizzo in soluzione unica per un importo pari a una % del
valore del bene acquistato (50%, 75%, 80%).
7. Rimborso in rate comprensive di capitali e interessi.
Rata costante = C x [ i x (1+i)n ] / [ (1+i)n - 1].
Possibilità di rimborso anticipato con penale.
10. Ipoteca di primo grado sul bene acquistato o privilegio sui
macchinari oggetto del prestito.
Luciano Munari
30
Esempio di piano di ammortamento italiano
Mutuo decennale di 100.000 euro al 7% a rata annuale
Periodo
Quota
capitale
Debito
estinto
Debito
residuo
Quota
interessi
Rata
periodica
1
10.000
10.000
90.000
7.000
17.000
2
10.000
20.000
80.000
6.300
16.300
3
10.000
30.000
70.000
5.600
15.600
4
10.000
40.000
60.000
4.900
14.900
5
10.000
50.000
50.000
4.200
14.200
6
10.000
60.000
40.000
3.500
13.500
7
10.000
70.000
30.000
2.800
12.800
8
10.000
80.000
20.000
2.100
12.100
9
10.000
90.000
10.000
1.400
11.400
10
10.000
100.000
0
700
10.700
Luciano Munari
31
Esempio di piano di ammortamento francese
Mutuo decennale di 100.000 euro al 7% a rata annuale
Periodo
Rata
periodica
Quota
capitale
Quota
interessi
Debito
estinto
Debito
residuo
1
14.238
7.238
7.000
7.238
92.762
2
14.238
7.744
6.493
14.982
85.018
3
14.238
8.286
5.951
23.269
76.731
4
14.238
8.867
5.371
31.135
67.865
5
14.238
9.487
4.751
41.622
58.378
6
14.238
10.151
4.086
51.744
48.226
7
14.238
10.862
3.376
62.636
37.364
8
14.238
11.622
2.616
74.258
25.742
9
14.238
12.436
1.802
86.694
13.306
10
14.238
13.306
931
100.000
0
Luciano Munari
32
Luciano Munari
33
Luciano Munari
34
Leasing
1. Contratto in base al quale il locatore conferisce al locatario, dietro
pagamento di un canone, il diritto d’uso di un bene per un periodo
di tempo stabilito e con eventuale patto di riscatto finale.
bene
Fornitore
disponibilità bene
Locatore
prezzo
Locatario
canoni+riscatto
4. Canoni periodici (comprensivi di interessi, quote di ammortamento,
spese del locatore e remunerazione per i suoi servizi) + prezzo di
riscatto finale.
5. Pluriennale.
6. Il locatario usa il bene ottenuto in locazione.
8. Il locatore deve valutare il rischio-bene oltre al rischio-cliente.
Luciano Munari
35
Leasing operativo
•
La titolarità giuridica del bene, i costi di installazione e manutenzione,
i rischi e gli altri oneri restano a carico del locatore.
•
Oggetto di locazione è un bene standardizzato.
•
La durata dell’operazione è solitamente inferiore alla vita economica
del bene.
•
Il contratto può essere bilaterale perché spesso il locatore coincide
con il fornitore.
•
Il prezzo di riscatto è in linea col prezzo di mercato del bene al
momento del riscatto.
Luciano Munari
36
Leasing finanziario
•
La titolarità giuridica del bene rimane al locatore, gli altri oneri e rischi
sono a carico del locatario.
•
Oggetto del contratto è un bene strumentale (specifico) all’attività del
locatario.
•
La durata contrattuale coincide spesso con la vita economica del
bene.
•
Il prezzo di riscatto è spesso inferiore al valore di mercato del bene.
•
L’operazione ha tipicamente struttura trilaterale.
Luciano Munari
37
Altre tipologie di leasing
• In base alla tipologia dei beni locati. Leasing immobiliare e
leasing mobiliare.
• Lease back (sale and lease back).
• Leasing internazionale.
Luciano Munari
38
Costo del leasing
Prezzo del bene = Σ (Canoni)/(1+i)t + Prezzo di riscatto/(1+i)n
Perio
do 1
Flussi
+ Prezzo del bene
Perio
do 2
Perio
do 3
Perio
do n
X
X
X
X
X
- Canoni
X
- Prezzo di riscatto
= Flusso lordo contrattuale
+/- Flussi differenziali imposte dirette
+/- Flussi differenziali imposte indirette
= Flusso netto d’imposta
Luciano Munari
39
Azioni
1. Titoli negoziabili nominativi, che conferiscono al possessore la
qualità di socio, rappresentando una quota parte del capitale
sociale di un’impresa. (hanno tutte lo stesso valore nominale)
4. Dividendi e guadagni in conto capitale. Elevata aleatorietà.
5. A tempo indeterminato, fino allo scioglimento della società, salvo
casi particolari: recesso, buy back.
6. Le azioni possono essere vendute sul mercato, consentendo
all’investitore di liquidare il proprio investimento e all’impresa di
mantenere la disponibilità delle somme raccolte.
8. Diritti amministrativi, patrimoniali e misti in funzione della tipologia
di azioni.
9. 12,5% dei dividendi. Per i capital gains sono previste tre modalità:
metodo della dichiarazione, regime amministrato, risparmio gestito.
Luciano Munari
40
Azioni ordinarie
•
Diritti amministrativi:
–
–
–
–
–
•
Diritto di voto
Impugnativa
Denunciare al collegio sindacale fatti censurabili
Prendere visione dei libri societari
Chiedere la convocazione dell’assemblea (1/5 del capitale)
Diritti patrimoniali:
– Diritto al dividendo
– Diritto al rimborso del capitale
•
Diritti misti:
– Diritto di recesso
– Diritto di opzione
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41
Diritto di opzione
•
Possibilità di sottoscrivere le azioni di nuova emissione proporzionali
al numero di azioni possedute.
•
Il diritto può essere esercitato o venduto.
•
Valore teorico=Prezzo azione cum diritto-prezzo azione ex diritto.
•
Prezzo cum = Prezzo di mercato (Pm).
•
Prezzo ex = (nV x Pm + nN x Pe)/(nV + nN); dove nV=numero
vecchie azioni, nN=numero nuove azioni, Pe=prezzo di emissione.
•
Diritto di opzione = Pm – [(nV x Pm + nN x Pe)/(nV + nN)] =
= (Pm – Pe) / ( 1 + nV/nN).
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42
Esempio
•
Pm = 45
•
Pe = 35
•
nV = 10.000
•
nN =
•
Valore diritto di opzione = (45 – 35) / (1 + 10.000/500) = 0,476
500
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43
Azioni privilegiate e di risparmio
•
Tipi di azioni che, a fronte di maggiori garanzie in merito a diritti
patrimoniali, comportano limiti in quelli amministrativi (a rendimento
meno aleatorio delle azioni ordinarie).
•
Le azioni privilegiate presentano vantaggi patrimoniali (dividendo e
liquidazione del capitale) previsti negli statuti a fronte di limiti ai diritti
amministrativi come il diritto di voto.
•
Le azioni di risparmio non hanno diritto di voto. Dopo l’entrata in vigore
del TUF i loro privilegi sono previsti dagli statuti. Per quelle emesse
prima del 1998 valgono le norme legali che prevedevano un dividendo
minimo pari al 5% del valore nominale, cumulabilità dei dividendi per due
esercizi consecutivi, remunerazione comunque superiore alle ordinarie
per almeno il 2% del nominale, diritto al rimborso al nominale, difese in
caso di riduzione del capitale.
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44
Valutazione dei titoli azionari
•
Rendimento dopo il primo anno = r = (Div1 + P1 – P0)/P0, da cui
P0 = (Div1 + P1)/(1+r), ma P1 = (Div2 + P2)/(1+r), e quindi
P0=[Div1+(Div2+P2)/(1+r)]/(1+r).
•
Estendendo a n periodi P0=Σt Divt/(1+r)t + Pn/(1+r)n
•
E, per n tendente all’infinito P0=Σt Divt/(1+r)t
•
Gli operativi seguono il metodo dei multipli ( P/U o P/E, P/CF,
P/BV, Div/P ).
•
Due modalità di valutazione: analisi fondamentale e analisi
tecnica.
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48
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49
I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT)
1. Titoli dematerializzati gestiti in modo centralizzato: gli importi sottoscritti sono
rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto.
3. Ministero del Tesoro
4. Il rendimento ottenuto dal sottoscrittore è dato interamente dalla differenza fra
il prezzo di sottoscrizione o di acquisto (che risulta necessariamente sotto la
pari) e il prezzo di rimborso alla scadenza.
5. 3 - 6-12 mesi
6. Taglio minimo 1.000 euro. Emissione sotto la pari, al prezzo che si forma
durante l’asta di aggiudicazione.
7. Il rimborso, al valore nominale, avviene in una unica soluzione alla scadenza
fissata. Il capitale rimborsato costituisce il montante dell’impiego di capitale.
9. Sono soggetti ad un'aliquota fiscale del 12,5%, applicata al momento della
sottoscrizione.
Luciano Munari
50
I Buoni del tesoro poliennali (BTP)
1. Titoli dematerializzati, al portatore. Dal 1993 non vengono più stampati: acquisti
e vendite si riflettono solo in scritture contabili senza che avvenga alcuna
circolazione materiale dei titoli.
3. Sono emessi dal Ministero del Tesoro attraverso il sistema dell'asta marginale
sul prezzo.
4. Il rendimento del BTP è la risultante del flusso di cedole e del confronto tra
prezzo tel quel e scarto di emissione. Gli interessi sono fissi e vengono
corrisposti in via posticipata attraverso lo stacco di una cedola, che ha
periodicità semestrale.
5. 3, 5,10 e 30 anni.
6. Il taglio minimo è stato di 5 milioni di lire fino al 1° gennaio 1999, quando è stato
fissato un taglio minimo pari a 1.000€. I lotti di negoziazione sono pari o
multipli di tale importo.
7. Il rimborso avviene in un’unica soluzione alla scadenza fissata.
9. Gli interessi e lo scarto di emissione sono soggetti ad un'aliquota del 12,5%.
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51
I Certificati di credito del tesoro (CCT)
1. Titoli dematerializzati, al portatore o all’ordine.
3. Ministero del Tesoro. L'emissione dei CCT avviene attraverso un'asta
marginale sul prezzo.
4. Sono titoli a tasso variabile, con gli interessi indicizzati al rendimento dei BOT
semestrali. Gli interessi sono corrisposti posticipatamente, con una cedola
semestrale.
5. 5, 7 anni.
6. Taglio minimo 1.000 euro. I lotti di negoziazione sono pari o multipli di tale
importo.
7. Sono rimborsati in un'unica soluzione alla scadenza.
8. Nel 1986 sono stati introdotti CCT a tasso variabile convertibili in CCT a tasso
fisso di durata quinquennale.
9. Dal 1987, i CCT sono soggetti ad aliquota del 12,5%. L'imposta è applicata,
sotto forma di ritenuta alla fonte, sul valore delle cedole e, al momento del
rimborso, sullo scarto di emissione.
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I Certificati del Tesoro zero coupon (CTZ)
1. Titoli dematerializzati: il prestito è rappresentato da un unico
certificato custodito presso la Banca d'Italia.
3. Sono emessi dal Ministero del Tesoro attraverso il sistema
dell'asta marginale sul prezzo, cui partecipano le banche e gli
altri operatori autorizzati. Sono emessi sotto la pari.
4. Il rendimento è dato dalla differenza tra il valore di rimborso (pari
al valore nominale) e il prezzo di emissione.
5. 18 o 24 mesi.
6. Taglio minimo pari a 1.000€. I lotti di negoziazione sono pari o
multipli di tale importo.
7. Il rimborso avviene in un’unica soluzione alla scadenza fissata.
9. Sono soggetti ad una ritenuta fiscale del 12,5% sullo scarto di
emissione, applicata al momento del rimborso.
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53
I corporate bonds
1. Certificato rappresentativo di una frazione, di uguale valore nominale e con
uguali diritti, di un’operazione di finanziamento.
3. Società per azioni, società in accomandita per azioni, per la raccolta di capitale
di debito. (limiti di emissione)
4. Il rendimento complessivo è dato dal reddito staccato (flusso cedolare) e dal
reddito incorporato (guadagno o perdita in conto capitale). La cedola può
essere fissa o variabile, pagabile con periodicità trimestrale, semestrale, o
annuale.
5. Durata medio-lunga. Alcuni emittenti italiani hanno proposto titoli di lunga durata
(10-15-20 anni) del tipo zero-coupon.
6. Le obbligazioni possono essere emesse alla pari, sotto la pari e sopra la pari. In
generale, sono caratterizzate da un grado di liquidità (artificiale) sensibilmente
inferiore a quello dei titoli pubblici.
7. Il rimborso, può avvenire secondo diverse modalità: in una unica soluzione alla
scadenza, rimborso anticipato, rimborso progressivo.
8. Esistono tipologie particolari: convertibili e con warrant.
9. 12,5% della remunerazione.
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57
Risultati delle aste del 24 maggio 2002
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Confronti
Azioni
Obbligazioni
Rappresentano il capitale di rischio della
società emittente
Conferiscono la qualifica di socio
Fruttano un dividendo il cui ammontare
dipende dalla redditività aziendale e dalla
politica di distribuzione
Sono nominative (le azioni di risparmio
possono essere al portatore)
Il valore di rimborso non è prefissato perché
dipende dal capitale che residua dal
pagamento dei debiti in sede di liquidazione
Non possono essere emesse sotto la pari
Rappresentano una quota parte dei beni
della società pertanto non risentono
significativamente della perdita di potere
d’acquisto della moneta
Sono quotate al corso tel quel, la quotazione
è unitaria
La durata è indeterminata e coincide con
l’intera vita della società
Rappresentano il capitale di debito con
vincolo a medio lungo termine della società
emittente
Conferiscono la qualifica di creditore
Fruttano cedole periodiche di ammontare
predeterminato o determinabile
Sono al portatore (su richiesta nominative)
Il valore di rimborso è stabilito a priori all’atto
dell’emissione
Generalmente sono emesse sotto la pari.
Possono essere emesse anche alla pari o
sotto la pari
Sono sottoposte al rischio di erosione
monetaria (salvo le obbligazioni indicizzate)
Sono quotate a corso secco e la quotazione
è percentuale
La durata è prefissata (i capitali restano
vincolati all’azienda a tempo determinato)
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Confronti
Punto di vista Emittente
Controllabilità delle
componenti di costo
Stabilità delle risorse
disponibili
Impatto sulla struttura
societaria
Azioni
Obbligazioni
Alta
Nulla
Alta
Media
Alto
Nullo
Punto di vista Sottoscrittore
Azioni
Rendimento atteso
Alto
Rischio
Alto
Liquidità
Medio/bassa
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Obbligazioni
Basso
Basso
Medio/alta
60
Alcuni problemi dell’investitore
•
Quali titoli scegliere da comprare o da vendere? (stock picking)
•
Quando comprare? Quando vendere? (market timing)
•
Come strutturare portafogli di attività finanziarie coerenti con il profilo
rischio/rendimento desiderato e con i propri orizzonti temporali di
investimento? (asset allocation)
•
Come riconoscere le proprie esigenze finanziarie?
•
Sono disponibili le risorse che servono per costruire portafogli
sufficientemente diversificati in modo da minimizzare i rischi di
investimento?
SERVIZI DI GESTIONE DEL RISPARMIO
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61
Servizi di gestione del risparmio
•
Servizi di gestione collettiva o in monte (OICR):
il patrimonio, conferito da una pluralità di investitori, viene
gestito unitariamente.
Fondi comuni di investimento, SICAV.
•
Servizi di gestione individuale:
il patrimonio di ogni cliente viene gestito separatamente da
quello degli altri clienti.
GPM (Gestioni patrimoniali mobiliari)
GPF (Gestioni patrimoniali in fondi)
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62
Fondi comuni di investimento aperti
1. Certificato che riporta il numero delle quote del fondo possedute dal cliente.
Numero quote all’acquisto=Capitale investito/valore unitario della quota. Valore
della quota=Valore del patrimonio del fondo/numero delle quote emesse.(il
valore della quota cambia nel tempo)
4. Valore quota del giorno del calcolo – Valore quota all’acquisto. Occorre tenere
conto di commissioni di ingresso, di gestione e di riscatto. Rendimento per
singolo investitore≠performance del fondo.
5. Sono a tempo indeterminato (ma possono venire liquidati).
6. Si può sempre aumentare l’investimento acquistando nuove quote o diminuirlo
riscattando tutte o in parte le quote possedute. Investimenti in unica soluzione
o con piani di accumulo (PAC).
7. Il riscatto deve essere eseguito entro 15 gg dalla richiesta e al valore della
quota di non più di 2 gg successivi.
8. Prospetto informativo. Benchmark. Valore della quota sui quotidiani
9. 12,5% della variazione netta del valore dl fondo nell’ambito del periodo di
imposta, trattenuta alla fonte.
Luciano Munari
63
Esempi
•
Calcolo del valore della quota di un fondo (al tempo t0):
Valore patrimonio del fondo= € 22.944.622,98
Numero delle quote in circolazione= 2.785.894
Valore di una quota= € 22.944.622,98/2.785.894= € 8,236
•
Calcolo del numero di quote per un investitore (t0+30) (q=8,232):
Somma da investire € 2.500 – commissioni (0,5%)=€ 2.487,5
Numero quote emesse= 2.487,5/8,232=302,174
•
Calcolo del rendimento per l’investitore a 90 giorni (q=8,315):
[(8,315 x 302,174)-2.500]/2.500 x (36500/90)=2,04
•
Performance del fondo a t0+120 (q=8,315):
[(8,315-8,236)/8,236] x (36500/120)=2,92
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64
Tipi di fondi comuni aperti
•
Fondi azionari
•
Fondi obbligazionari
•
Fondi bilanciati
•
Fondi liquidità
•
Fondi flessibili
•
Fondi di fondi
•
Hedge funds
Globali
Specializzati per settori
Specializzati per aree geografiche
Luciano Munari
65
Luciano Munari
66
Altre tipologie
•
Fondi comuni di investimento chiusi
sono a capitale fisso
hanno una scadenza
non è possibile riscattare le quote
si possono vendere le quote sul mercato
•
Società di investimento a capitale variabile (SICAV)
la partecipazione al fondo conferisce la qualità di socio
•
Exchange Traded Funds (ETF)
titoli rappresentativi di un paniere di azioni
sono simili ai fondi comuni, ma sono negoziati in Borsa (Amex)
presentano uno stile di gestione passiva
Luciano Munari
67
Bisogni di copertura dei rischi speculativi
•
PROBLEMA
Rischi di prezzo, di tasso, di cambio
Si verificano quando ci si trova “in posizione” aperta
Posizione aperta = squilibrio tra crediti e debiti di un determinato tipo
La posizione è lunga (long) quando crediti>debiti
La posizione è corta (short) quando crediti<debiti
•
SOLUZIONE
Chiudere la posizione = trovare uno strumento finanziario che produca
effetti speculari rispetto ai guadagni o alle perdite prodotte dalla
posizione aperta al verificarsi di determinati eventi nel mercato in un
orizzonte temporale definito. (STRUMENTI DERIVATI)
Luciano Munari
68
Esempi di posizioni aperte
Crediti
Debiti
100 Usd a tre mesi 150 Usd a tre mesi
Crediti
Debiti
Posizione sui tassi di interesse
lunga sul fisso
corta sul variabile
100 € a tasso fisso 100 € a tasso
variabile
Crediti
Posizione corta in cambi
(al ribasso)
Debiti
Posizione lunga sulle azioni X
(al rialzo)
100 € di Azioni X
Luciano Munari
69
Strumenti derivati
•
Strumenti il cui valore deriva dal valore di un’attività sottostante di tipo
finanziario (financial derivatives) o non finanziario (commodity derivatives).
•
Nati per rispondere a finalità di copertura dei rischi, sono usati anche a fini
speculativi (generano rischi e producono rendimenti più elevati delle attività
sottostanti).
•
Si differenziano sulla base delle seguenti caratteristiche:
1. Tipo di diritti attribuiti all’acquirente
2. Tipo di sottostante (underlying asset)
3. Tipo di relazione con il sottostante
4. Modalità di definizione degli oneri per l’acquirente
5. Modalità di regolamento a scadenza
6. Tipo di mercati in cui sono negoziati
Luciano Munari
70
Contratti forward
1. Contratto di compravendita a termine. L’acquirente si impegna a comprare o
vendere una determinata quantità di titoli, ad una data scadenza, pagando o
incassando un determinato prezzo (strike price).
2. Attività finanziarie, valute. Si tratta di operazioni bilaterali non standardizzate, le scadenze sono definite dalle controparti.
3. Il valore del contratto è in relazione diretta e simmetrica col valore del
sottostante. Il risultato per l’acquirente è dato dalla differenza tra lo strike
price e il prezzo a pronti del sottostante al momento della scadenza.
4. Commissioni all’intermediario finanziario.
5. Ritiro (consegna) del sottostante dietro pagamento (incasso) del
controvalore.
6. Mercati non regolamentati (over the counter).
Luciano Munari
71
Risultato alla scadenza di un contratto forward di
acquisto a termine
25
20
15
10
5
0
70
80
90
100
110
120
130
-5
-10
-15
-20
-25
Luciano Munari
72
Risultato alla scadenza di un contratto forward di
vendita a termine
25
20
15
10
5
0
70
80
90
100
110
120
130
-5
-10
-15
-20
-25
Luciano Munari
73
Finalità di utilizzo di un contratto forward
•
Copertura
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Possiedo 1.000 azioni FIAT a € 13,120 (Valore totale=€ 13.120)
Temo che il prezzo, fra tre mesi, sia più basso.
Vendo a tre mesi al prezzo di € 13,120.
Alla scadenza il prezzo è di € 12,950.
Il valore del mio portafoglio è € 12.950 e perdo € 170.
Eseguendo il contratto incasso € 13.120 e comprando a pronti le
stesse azioni sul mercato (costo € 12.950) guadagno € 170.
7. Mantengo l’investimento in titoli FIAT e la mia ricchezza resta invariata
nonostante la caduta dei prezzi (€ 12.950+170=13.120).
•
Speculazione al ribasso
1. Non ho titoli FIAT. Penso che il prezzo scenda a tre mesi.
2. Vendo a tre mesi 1.000 azioni al prezzo di € 13,120.
3. Alla scadenza, compro le azioni sul mercato (€ 12.950), le consegno e
incasso € 13.120. Il guadagno dell’operazione è € 13.120-12.950=170.
4. Ho guadagnato € 170 senza avere investito nulla.
N.B.: negli esempi non si tiene conto delle commissioni di compravendita.
Luciano Munari
74
Contratti Futures
1. Contratti di compravendita a termine come i forward.
2. Si tratta di contratti standardizzati per tipo di sottostante, quantità negoziate
per contratto, scadenze. Sul mercato viene quotato continuamente lo strike
price, diverso per tipo di contratto.
3. La relazione col sottostante e il risultato per l’acquirente è analoga ai
forward, salvo che la quantità di sottostante per contratto è predefinita.
4. L’acquirente, alla stipulazione del contratto, versa un margine iniziale. A fine
di ogni giornata, col metodo del marking to market, viene definito il margine
di variazione, la perdita o il guadagno verificatosi per effetto della variazione
dei prezzi.
5. Per ogni contratto sono definite le modalità di regolamento alla scadenza
(consegna, pagamento), ma solitamente i contratti vengono chiusi prima
della scadenza mediante regolamento della differenza tra il prezzo di
acquisto e quello di vendita del contratto.
6. Mercati regolamentati. Presenza della Clearing House.
Luciano Munari
75
Esempio di contratto future
Minifib
Sottostante: Indice MIB 30.
Quotazione: in punti indice. Punto indice=1€.
Contratto: prezzo del future x 1€. Es.: se il prezzo contrattato è pari
a 47.500 punti indice, la dimensione del contratto è 47.500 €.
Movimento minimo di prezzo (tick): 5 punti indice (5€).
Margine iniziale: 7,5% di ciascun contratto.
Prezzo di chiusura giornaliero: uguale al prezzo del Fib 30.
Prezzo di regolamento: uguale al prezzo del Fib 30.
Liquidazione: per contanti
Luciano Munari
76
Esempio di contratto future
BTP a 10 anni
Sottostante: titolo nozionale emesso dal Tesoro italiano con cedola
semestrale del 6% su base lorda annua.
Dimensione del contratto: 100.000 €.
Titoli consegnabili: BTP con durata residua di 8,5 e 10,5 anni.
Quotazione: Valore espresso in percentuale, con due cifre decimali.
Movimento minimo di prezzo (tick): 0,01% del valore nominale, 10 €.
Prezzo di chiusura giornaliero e margini: determinati dalla Cassa di
Compensa-zione e Garanzia.
Prezzo di regolamento: media ponderata dei prezzi negli ultimi 15
minuti di contrattazione.
Luciano Munari
77
Esempio di speculazione al rialzo con i futures
Acquisto 20 contratti (32.000x5x20)=3.200.000 €; marg.iniz.=24.000€
Data
Operazione
Prezzo
Fib30
10/4
Acquisto 20 cont.
32.000
Margine di
varizione
Utile/perdita
cumulata
10/4
32.100
+ 10.000
+ 10.000
11/4
31.850
- 25.000
- 15.000
12/4
31.725
- 12.500
- 27.500
13/4
31.950
+ 22.500
- 5.000
32.200
+ 25.000
+ 20.000
14/4
Vendo 20 cont.
Guadagno % = 20.000/24.000 x 100 = 83,33% (effetto leva) (0,625% di 3.200.000)
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78
Contratti options
1. Contratto che conferisce all’acquirente, dietro pagamento di un premio, la
facoltà (ma non l’obbligo) di comprare (call) o vendere (put) una determinata
quantità di un’attività, ad una (o entro una) determinata scadenza e a un
determinato prezzo (prezzo di esercizio, strike price).
2. Sul mercato si trovano le quotazioni delle listed options per scadenze definite.
3. Il valore (payoff o valore intrinseco) della call è pari alla differenza, se positiva,
tra il prezzo di mercato del sottostante e lo strike (altrimenti è pari a 0). Il
valore della put è pari alla differenza tra lo strike e il prezzo di mercato del
sottostante, se positiva (altrimenti è pari a 0).
4. Il risultato per l’acquirente è a perdita massima definita.
5. Le modalità di regolamento sono o per consegna (phisical delivery) o per
pagamento (cash settlement).
6. Sono negoziate su mercati regolamentati o over the counter.
Luciano Munari
79
Luciano Munari
80
Risultato per l’holder e per il writer di una
call option
0,6
0,4
holder
0,2
Break-even=€ 10+0,1
0
9,4
9,6
9,8
10
10,2
10,4
10,6
10,8
-0,2
writer
-0,4
-0,6
Strike= 10 € , call = 0,1 € , sottostante = 500 azioni per contratto
Luciano Munari
81
Risultato per l’holder e per il writer di una
put option
0,5
holder
0,4
Break-even = € 10 - 0,1
0,3
0,2
0,1
0
9,4
9,6
9,8
10
10,2
10,4
10,6
10,8
-0,1
-0,2
-0,3
-0,4
writer
-0,5
Strike= 10 € , put = 0,1 € , sottostante = 500 azioni per contratto
Luciano Munari
82
Esempio di portfolio insurance
0,8
Valore del portafoglio
0,6
Acquisto di una put
0,4
Risultato
0,2
0
9,4
9,6
9,8
10
10,2
10,4
10,6
10,8
-0,2
-0,4
-0,6
Luciano Munari
83
Acquisto di una call e vendita di una call a strike diversi
0,6
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
9,4
9,6
9,8
10
10,2
10,4
10,6
10,8
-0,1
-0,2
-0,3
Luciano Munari
84
Luciano Munari
85
Covered warrant
1. Titolo negoziabile che incorpora il diritto di acquistare (call) o vendere
(put) ad una certa data (o entro tale data) e ad un determinato prezzo
un’attività finanziaria sottostante.
2. Azioni, panieri di azioni, indici di Borsa, titoli di Stato, cambi: attività
finanziarie per le quali è possibile rilevare prezzi ufficiali.
3. La quantità di sottostante per contratto è definita dal multiplo. Un
multiplo di 10 controlla 10 unità di sottostante.
4. Prezzo del warrant. Es.: acquisto al prezzo di 0,3 € di 1.000 warrant
call che controllano 1.000 azioni X, con strike 3,5 e scadenza 15
dicembre 2002, per un esborso di 300 €.
5. Il regolamento avviene in contanti per differenza.
6. Sono emessi da intermediari finanziari, da cui dipende la liquidità del
titolo.
Luciano Munari
86
Contratti interest rate swap (IRS)
1. Contratti che prevedono lo scambio tra due controparti di flussi
periodici di pagamento di interessi calcolati con modalità tra loro
diverse.
2. Capitale nozionale che non viene scambiato ma serve come
base per il calcolo degli interessi.
3. Una controparte riceve interessi calcolati in base a un tasso fisso
e paga interessi calcolati in base a un tasso variabile (è in
posizione lunga sul fisso e corta sul variabile). L’altra controparte
è lunga sul variabile e corta sul fisso.
5. Ad ogni scadenza periodica, per tutta la durata del contratto, se i
due pagamenti coincidono temporalmente, le parti si scambiano i
pagamenti previsti su base netta.
6. Gli IRS sono scambiati over the counter.
Luciano Munari
87
Esempio di IRS
•
Durata: 2 anni, dal 2/5/2002 al 2/5/2004
•
Periodo di liquidazione degli interessi: semestrale
•
Capitale di riferimento: 10.000.000 €
•
Tasso fisso: 4,30
•
Tasso variabile: Libor 6 mesi. Primo periodo 3,54
•
Pagatore del tasso fisso: impresa A
•
Pagatore del tasso variabile: impresa B
Luciano Munari
88
Esempio di IRS
Pagamenti Pagamenti Pagamenti Pagamenti
di A
di B
da A a B
da B a A
Date
Libor 6
2/11/2002
3,80
215.000
190.000
25.000
2/05/2003
4,15
215.000
207.500
7.500
2/11/2003
4,45
215.000
222.500
7.500
2/05/2004
5,05
215.000
252.500
37.500
Luciano Munari
89
Uso di un IRS per trasformare un debito a tasso
variabile in tasso fisso
Prestito rimborsato a scadenza (1.000.000€) al Libor12 + 1%, con
pagamento interessi annuali, vita residua 4 anni. IRS al 4,00, Libor12
Anni
Libor 12
+ 1%
Interessi
passivi
Incassi
da IRS
Pagam.
nell’IRS
Oneri
netti
Tasso
pagato
1
4,30
43.000
33.000
40.000
50.000
5,00
2
4,90
49.000
39.000
40.000
50.000
5,00
3
5,55
55.500
45.500
40.000
50.000
5,00
4
6,25
62.500
52.500
40.000
50.000
5,00
Luciano Munari
90
Titoli strutturati
Titoli obbligazionari il cui rendimento è composto da due componenti:
una fissa e una indicizzata ad un parametro di riferimento.
•
Equity linked : obbligazione a tasso fisso (cedola bassa) a capitale
garantito + call option su un titolo azionario o un indice.
•
Reverse convertible: obbligazione a tasso elevato con vendita di
put option su azioni alla scadenza a vantaggio dell’emittente.
•
Fixed reverse floater: obbligazione a tasso elevato che, da una
certa data presenta una variabilità della cedola inversa ai tassi di
mercato (es.: differenza tra un tasso fisso e il Libor6).
Luciano Munari
91
Bisogni di copertura dei rischi puri
•
Per rischio puro si intende il risultato negativo (perdita) che
deriva dal verificarsi di un evento dannoso.
•
Il verificarsi dell’evento negativo è aleatoria per il singolo ma
non per una collettività di individui.
•
Si presenta, quindi, per il singolo individuo, la necessità di
tutelarsi contro gli effetti del verificarsi di un evento negativo.
•
Le conseguenze economiche dell’evento negativo possono
essere affrontate in diversi modi:
- il risparmio
- la prevenzione
- l’assicurazione
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92
Principi di attività assicurativa
•
L’attività delle imprese di assicurazione consiste nel ripartire il costo
prodotto da un evento negativo tra tutti gli individui esposti allo
stesso rischio sulla base della frequenza attesa di accadimento
dell’evento negativo.
•
Ad esempio:
- numero degli individui esposti allo stesso rischio = 1.000
- frequenza di accadimento dell’evento negativo in un anno = 10%
- costo medio di ogni sinistro = 500 €
- costo complessivo presunto per la collettività di individui = 50.000 €
- costo addebitabile a ciascun assicurato (premio puro) = 50 €
Luciano Munari
93
Elementi del contratto di assicurazione
•
Soggetti coinvolti: contraente, beneficiario, assicurato, assicuratore
•
Premio di tariffa:
premio puro + caricamenti
base tecnica
base finanziaria
•
Condizioni di polizza:
- risoluzione del contratto
- riduzione
- riscatto
- riattivazione
- prestito su polizza
- differimento, conversione della prestazione
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94
Caratteristiche dei prodotti vita
•
In chiave tecnico-assicurativa:
assicurazioni per il caso morte
•
temporanee
a vita intera
assicurazioni per il caso vita
a rendita immediata
a rendita differita
a capitale differito
assicurazioni miste
ordinaria
a termine fermo
In chiave finanziaria patrimoniale:
polizze a prestazione rivalutabile
polizze unit linked
polizze index linked
Luciano Munari
95
Unit linked
•
La prestazione è definita in quote di un fondo comune di investimento.
•
Al momento della stipulazione del contratto si definiscono le quote
attribuite a ciascun assicurato, le quote spettanti in caso di premorienza
dell’assicurato e le quote spettanti alla scadenza agli assicurati ancora
in vita.
•
In una assicurazione in caso morte, le quote in caso di premorienza
saranno superiori a quelle in caso di sopravvivenza, mentre il contrario
si farà in una assicurazione in caso vita.
•
Il valore delle quote dipenderà dal valore del fondo al momento della
prestazione.
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96
Differenze tra polizze rivalutabili e unit linked
Aspetti di diversità
Rivalutabili
Unit linked
Separazione tra
componente finanziaria
e assicurativa
Inesistente
Molto netta
Portafoglio di
riferimento
Gestito internamente
Gestito internamente o
fondo comune o Sicav
Rivalutazione
A fine anno
In tempo reale
Valutazione della
performance del fondo
Secondo logiche
contabili
Secondo il principio del
marking to market
Consolidamento delle
performance
Vengono consolidate
una volta conseguite
Non vengono
consolidate
Tasso di rendimento
minimo
Sì
No
Rendimento per la
Compagnia
Quota del rendimento
ottenuto dal fondo
In percentuale sulla
massa gestita
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97
Necessità di costituzione di riserve matematiche
Premi
Premio naturale
Premio medio
Area B
Area A
Età
Luciano Munari
98
Bisogni di gestione dei pagamenti
•
Sicurezza di ricevere nello scambio potere di acquisto riutilizzabile in
altri scambi.
•
Sicurezza di essere liberati dall’obbligazione di pagare.
•
Minimizzazione dei costi/rischi del mantenimento di scorte di potere di
acquisto.
•
Minimizzazione dei tempi e dei costi di trasformazione del pagamento
ricevuto in potere di acquisto immediatamente utilizzabile.
•
Facilità di controllo della quantità disponibile di potere di acquisto e
della sua dinamica nel tempo.
•
Riservatezza rispetto all’entità e alla destinazione dei pagamenti e
degli incassi.
•
Minimizzazione dei rischi relazionali tra gli scambisti.
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99
Esigenze degli scambisti
Livello di
Stato della
reddito
tecnologia
VENDITORE
prima
Grado di
istruzione
ACQUIRENTE
prima
durante
dopo
Normativa
dopo
Occasione
Sistema
di scambio
distributivo
Abitudini di
spesa
Sistema delle
telecomunicazioni
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100
Moneta e strumenti di pagamento
•
Moneta = bene generalmente accettato da una collettività come mezzo
di regolamento degli scambi (incorpora il potere di acquisto).
•
Moneta legale = moneta con funzioni liberatorie delle obbligazioni di
pagare; deve essere accettata come mezzo di pagamento (debito della
banca centrale).
•
Moneta bancaria (scritturale) = depositi a vista delle banche.
•
Strumento di pagamento = qualsiasi mezzo che serva a trasferire
potere di acquisto (moneta) da un soggetto che deve effettuare un
pagamento a un soggetto che deve riceverlo in cambio della consegna
di beni o prestazione di servizi. Implica una concessione di credito al
pagante da parte del pagato.
•
Operazione di pagamento = processo che consente il trasferimento di
potere di acquisto da colui che deve effettuare un pagamento a chi lo
deve ricevere. E’ un servizio reso da un terzo agli scambisti che viene
attivato con l’utilizzo di uno strumento di pagamento.
Luciano Munari
101
Tipici strumenti di pagamento
•
Assegno bancario
•
Assegno circolare
•
Carte di pagamento (di debito, di credito, pre-pagate, preautorizzate, borsellino elettronico).
•
Bonifico
•
MAV (incasso mediante avviso di pagamento)
•
Ri.Ba. (Ricevuta Bancaria)
•
RID (Rapporto Interbancario Diretto)
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102
Bisogni e strumenti di pagamento
Comportamento
di acquisto
Routine:
Piccolo ammontare
Elevata frequenza
Impulso
Locali
Di persona
Periodici:
Ammontare medio
Variabilità
Non sempre programmato
A distanza/ di persona
Pianificati:
Ammontare elevato
Poco frequenti
Potenzialmente complessi
A distanza/ di persona
Bisogni del
consumatore
Prodotti attuali
Opportunità per
prodotti futuri
Convenienza
Rapidità
Semplicità
Contanti
Carte prepagate
Carte di debito
Carte di credito
Contenuto informativo
Accettazione garantita
Flessibilità
Controllo
Sicurezza
Assegni
Carte di credito
Traveler’s checks
Bonifici
Carte di debito
Carte multifunzionali
Home banking
Trasferimenti elettronici
Pagamento differito
Assegni
Sicurezza
Carte di credito
Registrazione dell’acquisto
Carte multifunzionali
Home banking
Accesso al credito
Fonte: Gregor W.T. - Sandler J.M., Bankers Magazine, n.1, 1995
Luciano Munari
103
Sviluppo degli strumenti di pagamento
Contenuto
informativo
Home
banking
Servizi
accessori
Valore
aggiunto
Accessibilità
Basso costo
Carta di
debito
ATM
Comodità
Generale
accettazione
Valore di
scambio
Garanzia Sicurezza
dei
Uniformità pagamenti
del valore
Assegno
Carta di
credito
Traveler’s
check
Contante
Tempo
Fonte: Gregor W.T. - Sandler J.M., Bankers Magazine, n.1, 1995
Luciano Munari
104
Cambi
•
Il tasso di cambio esprime il valore (prezzo) che una valuta (moneta legale
di uno Stato) ha in termini di un’altra valuta.
•
Può essere espresso come quantità di moneta estera necessaria per
acquistare una unità di moneta nazionale (certo per incerto). Es.: €/Usd =
0,9144.
Oppure come quantità di moneta nazionale necessaria per acquistare una
unità di moneta estera (incerto per certo). Es.: Jpy/Usd = 127,37
•
I cambi sono espressi in prezzi denaro (bid) e lettera (ask) e indicano il
prezzo a cui il cambista è disposto a comprare o a vendere la valuta certa.
Es.: €/Usd = 0,9150-0,9160.
•
I cross rate sono i cambi delle valute più comunemente negoziate nei
confronti delle altre valute. Servono per definire i cambi tra valute meno
frequentemente scambiate tra loro. Es.: Se €/Chf=1,4563 e €/Nzd=2,0429,
Chf/Nzd=2,0429/1,4563=1,4028. Se il cambio Chf/Nzd fosse maggiore o
minore si attiverebbero operazioni di arbitraggio.
Luciano Munari
105
Luciano Munari
106
Luciano Munari
107
Relazione tra cambi a pronti e a termine
(arbitraggio d’interesse coperto)
•
Ho bisogno di un prestito. Posso indebitarmi in Euro o in dollari.
Dati: €/Usd a pronti = 0,9160, i3€ = 3,41, i3Usd = 2,54
•
Il costo del debito in Euro sarà
(1 + 0,0341 x 90/360) = 1,008525
•
Il costo del debito in dollari sarà 0,9160(1+0,0254x90/360)=0,9218
•
Ma sono esposto al rischio di cambio.
•
Per coprirmi compro a tre mesi i dollari per rimborsare il debito.
•
Qual è il cambio a termine che uguaglia i costi dei due debiti?
•
Ct x 1,008525 = 0,9218 ossia €/Usd3m = 0,9140.
•
Generalizzando:
•
Ctd/f è il tasso di cambio a termine di equilibrio, dati i tassi di interesse sulle due
valute (interest parity)
Ctd/f = Cpd/f x (1 + if x t)/(1 + id x t).
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108
Rischi nei pagamenti internazionali
Consegna merce
Tempo del pagamento
Rischio dell’acquirente
Rischio del venditore
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109
Soluzione dei problemi nei pagamenti
internazionali
•
Predisposizione di documenti che attestino le caratteristiche
della merce e che garantiscano la titolarità.
•
Intervento delle banche nel processo di pagamento, a garanzia
del regolare svolgimento dell’operazione e della corrispondenza
tra le merci pattuite e quelle effettivamente trasportate.
•
Intervento delle banche nel processo di finanziamento della
operazione, tramite la concessione di crediti di firma o per
cassa.
•
Realizzazione di un sistema di assicurazione e incentivazione
all’esportazione.
Luciano Munari
110
Documenti negli scambi internazionali
•
Documenti di trasporto e disponibilità (polizza di carico).
•
Documenti identificativi della merce (fattura commerciale,
certificato di origine).
•
Documenti assicurativi.
•
Condizioni di resa della merce più usate:
FOB (Free on Board)
CIF (Cost, Insurance and Freight)
C&F (Cost and Freight)
Luciano Munari
111
Merci
Documenti
Pagamenti
Ruolo delle banche
Esportatore
2
5
1
Banca
dell’esportatore
3
4
Vettore
Pagamento o accetazione
di tratta a seconda che sia
D/P o D/A
Banca
dell’importatore
8
7
6
Importatore
Luciano Munari
112
Credito documentario
•
Impegno della banca di un importatore a beneficio di un esportatore a
pagare o accettare tratta contro ritiro di documenti.
•
Caratteristiche fondamentali:
revocabile o irrevocabile
domiciliato sulle casse della banca emittente o intermediaria
confermato o non confermato
frazionabile o rotativo (se concesso per più operazioni)
•
Tipologie fondamentali:
credito documentario per pagamento a vista
credito documentario per accettazione
credito documentario per negoziazione
(varie possibilità di erogazione di credito di firma o per cassa all’importatore)
Luciano Munari
113
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