ORGANO DELL'ASSOCIAZIONE
ARTICOLI
NAZIONALE CONSULENTI DEL LAVORO
RUBRICHE
Eurotassa
e addizionale Irpef
NOTIZIE DALLA
CONSILP-CONFPROFESSIONI
Buscema a pag. 561
Buonocore a pag. 570
Credito d’imposta
per neoassunti
NOTIZIE
DALL’ORDINE
Balzano, D’Aponte e Duraccio a pag. 563
Corsi e seminari Microsoft a pag. 571
Sistema qualità
CONSULPOST
Centro Studi Nazionale a pag. 566
Rossi e Dall’Ara a pag. 572
Più collaborazione,
migliori servizi
WEEK WORK
Studio associato Paoli a pag. 573
Forcolin e Crecco a pag. 568
FISCO
Achtung consulenti
IN PILLOLE
Paoli a pag. 576
Contributi e crediti d’imposta a pag. 574
convegni
◗
il 2 ottobre a Udine
a pag. 564
◗
il 9 ottobre a Tolentino (MC)
(v. numero scorso)
WWW.ANCL.IT
Consulenti sulla neve
(seconda di copertina del numero scorso)
Professione consulente
È reperibile nella sezione “Documenti”
l’intervento del sociologo De Masi, tenuto al
congresso degli Ispettori di vigilanza e tratto
dalla loro rivista, sul lavoro nel 2000.
(seconda di copertina)
ANCL – ADERENTE CONSILP/CONFPROFESSIONI
SETTIMANALE – ANNO XXXIX
N. 36 DEL 26 SETTEMBRE 1998
PRESENTAZIONE
Centro Studi Nazionale Ancl al fine di
realizzare un progetto utile ai consulenti del lavoro.
L’Ancl vuole rivolgere una particolare attenzione ai consulenti del
lavoro e, come sempre, alla loro formazione e al loro aggiornamento.
Abbiamo individuato nell’Eca Italia il partner ideale, anche perché
contiamo di sviluppare con loro un
progetto che comprenda lo studio del
diritto del lavoro comparato in quanto
anche le piccole e medie imprese si
stanno ponendo il problema dei rapporti con l’estero.
La pubblicazione raccoglie notizie e norme che riteniamo utili sia a
coloro che si avvicinano oggi alla
professione, che agli Ordini Provinciali o alle Unioni Provinciali Ancl,
che indirizzano i praticanti all’esame
di Stato; confidiamo inoltre che il volume sia segnalato ed adottato nei
vari corsi di formazione che si tengono in tutta Italia.
Il meritorio lavoro svolto dalle due
colleghe suscita grande attenzione
anche da parte del massimo organo
di categoria.
Gran parte delle problematiche
scaturenti dagli esami di Stato per
l’accesso alla professione di consulente del lavoro trovano una precisa e
puntuale risposta nell’opera pubblicata.
La totale ricerca delle tematiche
trattate negli ultimi anni in tutta Italia
offre un panorama vasto, completo e
variegato sulla realtà con cui gli aspiranti consulenti del lavoro dovranno
confrontarsi in sede d’esame. Come
pure la completa documentazione
posta a corredo presenta esaustivamente la categoria e crea un approccio positivo con la stessa.
Pagg. 250 circa
Per informazioni e ordini:
ECA ITALIA srl
via Clarice Marescotti, 5 – 00151 Roma
Tel. 06/65740110 – Fax 06/65744339
E-mail: [email protected]
Gabriella Perini
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE
DELL’ORDINE DEI CDL
***
Sconto del 50% per gli ordini
che vengono effettuati
tramite le UP o l’Ancl centrale
Roberto De Lorenzis
PRESIDENTE DELL’ANCL
Questo volume sul praticantato è
il frutto dell’impegno assunto dal
TUTTO IL TESSERAMENTO M x M
Variazioni periodo 1.8.98 – 22.9.98
Quote 1997
provincia
quote
precedenti
variazioni
Bergamo
161
1
nuova
situazione
soci
aggregati
162
Quote 1998
Milano
Bergamo
Mantova
Udine
Pordenone
Padova
Grosseto
Siena
Ancona
Pesaro
1
0
0
1
101
80
2
101
80
45
1
0
16
0
0
28
1
35
166
1
25
54
32
46
36
166
17
25
54
60
47
2
provincia
quote
precedenti
variazioni
nuova
soci
situazione aggregati
Frosinone
Teramo
18
0
2
1
20
1
Cuneo
Trento
Varese
Chieti
Salerno
Trieste
Gorizia
Napoli
Treviso
Forlì
32
1
33
89
1
90
0
0
0
0
33
3
1
60
140
4
3
1
60
140
37
Perugia
Latina
89
5
19
1
108
6
TOTALE
357
729
1086
1
12
11
3
1
77
Necessaria una riduzione dei provvedimenti tributari
Eurotassa e addizionale Irpef
H
a suscitato vasta eco sulla stampa la notizia relativa al pagamento, a fine anno, dell’addizionale Irpef a
favore delle Regioni. A dire il
vero, è veramente singolare osservare il momento in cui è sorta
la polemica relativa alla predetta
sovrimposta. Infatti la notizia è
rimbalzata non appena il Governo ha comunicato ufficialmente
la restituzione, parziale, dell’eurotassa pagata dai contribuenti
nel 1997.
Ma com’è possibile che i contribuenti non appena ricevuta la
notizia del prossimo rimborso di
un’imposta, anziché plaudire,
protestano per il pagamento, che
avverrà nello stesso periodo, di
un’altra imposta la cui legge istitutiva risale a diversi mesi prima? L’unica spiegazione plausibile potrebbe essere che il contribuente, non fidandosi di chi
gli promette qualcosa, cerca di
scoprire che cosa si cela dietro
quel rimborso e, guarda caso,
scopre che nello stesso periodo
alcuni contribuenti vedranno ridursi la tanto attesa gratifica natalizia.
Ad alimentare ulteriormente
le polemiche è stata la poco felice
reazione del dicastero di viale
Europa, che addirittura ha bollato la notizia come “una sciocchezza madornale”, per poi fare
marcia indietro il giorno dopo.
La norma oggetto della discussione fa parte di uno dei molteplici decreti delegati che hanno
contrassegnato la produzione
normativa in materia tributaria
nell’ultimo anno. Si tratta del
D.Lgs 15 dicembre 1997, n. 446,
istitutivo dell’Irap e di revisione
degli scaglioni, delle aliquote e
delle detrazioni dell’Irpef e di
istituzione di un’addizionale regionale a tale imposta, nonché di
riordino della disciplina dei tributi locali, che al titolo II contiene la gabella.
Specificamente, con l’anzidetto provvedimento, si è proceduto, fra l’altro, al riordino delle
aliquote e del numero di scaglioni dell’Irpef e alla revisione delle
detrazioni. In particolare, gli
scaglioni dell’Irpef sono scesi a
cinque: 18,5% fino a lire 15 milioni; 26,5% oltre 15 milioni e
fino a 30 milioni; 33,5% oltre 30
milioni e fino a 60 milioni;
39,5% oltre 60 milioni e fino a
lire 135 milioni; 45,5% oltre lire
135 milioni.
Contestualmente, allo scopo di
equilibrare le conseguenze impositive derivanti dal riordino delle
aliquote, sono stati aumentati gli
importi delle detrazioni per lavoro dipendente, autonomo e di impresa. Il predetto riordino non
provoca, a detta del Ministero delle finanze, alcun aggravio per i
contribuenti; infatti la revisione è
stata fatta esclusivamente per
semplificare e snellire la precedente normativa.
Ma accanto alle nuove aliquote, l’art. 50 del decreto istituisce
una nuova imposta, operante in
aumento degli scaglioni Irpef,
denominata “addizionale regionale all’imposta sul reddito delle
➦
Accordo con Sct Italia
Anche la Sct Italia di Milano ha risposto all’appello lanciato
dall’Ancl nel n. 8/98.
Come le altre software house (vedi nn. 14 e 32 del 1998),
infatti, garantisce la conversione gratuita degli archivi ed altri
benefici ai nuovi clienti nostri associati.
Per avere l’offerta della Sct si può chiamare l’Ancl di Roma
(tel. 06/5415742-5415521 – fax 06/5415565).
n. 36 del 26.9.98
561
persone fisiche”, che potrà essere
fissata dalle singole Regioni entro una forbice percentuale compresa fra lo 0,5 e l’1%. Per gli anni
1998 e 1999 è comunque stata
fissata nella misura dello 0,5% su
tutto il territorio nazionale.
L’applicazione nei confronti
della generalità dei contribuenti,
esclusi i titolari di reddito di lavoro dipendente o assimilato, segue
i termini e le modalità previsti per
il versamento del saldo dell’Irpef, salvo il versamento che andrà effettuato alla Regione in cui
il contribuente ha il domicilio fiscale alla data del 31 dicembre
dell’anno cui si riferisce l’addizionale stessa. Relativamente ai
titolari di reddito di lavoro dipendente, l’addizionale dell’imposta
è trattenuta in unica soluzione
direttamente dai sostituti d’imposta, all’atto del conguaglio fiscale di fine anno ovvero, se precedente, alla cessazione del rapporto di lavoro.
Per l’individuazione della Regione alla quale versare l’imposta occorre riferirsi al domicilio
fiscale del lavoratore.
L’imposta trattenuta andrà indicata nella certificazione dei
redditi corrisposti ai lavoratori
dipendenti o assimilati. Se la polemica cui si accennava in apertura probabilmente è destinata a
chiudersi entro qualche giorno,
di certo, e questa volta in misura
forse più diffusa, è destinata a
riaprirsi non appena i lavoratori
riceveranno le buste paga di fine
anno. Infatti, come accennato, la
ritenuta andrà effettuata, in un’unica soluzione, all’atto del conguaglio fiscale di quest’anno.
Sicuramente il rimborso dell’eurotassa poco (e a pochi) servi-
562
rà ad attenuare la portata dell’imposta che verrà trattenuta a fine
anno. Ma proviamo a fare qualche
conto per scoprire, carte in mano,
chi effettivamente ci guadagna “a
consuntivo” (si veda la tabella in
questa pagina).
In verità, nel complesso, se si
considera l’abolizione dal 1998
del contributo al Ssn dell’1%, la
riforma dell’Irpef risulta per larga parte dei lavoratori dipendenti
favorevole. Tuttavia occorre considerare che l’effetto in termini di
gettito per l’abolizione della tassa salute è stato compensato dall’introduzione dell’Irap, che risulta invece dovuta esclusivamente dalle imprese e dai lavoratori autonomi.
Se a ciò si aggiunge che dal
prossimo anno, probabilmente,
saranno anche i Comuni autorizzati a deliberare un’ulteriore addizionale Irpef, di certo il risultato non potrà che essere quello di
un complessivo aumento della
pressione fiscale. Non è infatti
attraverso lo scambio dei soggetti
impositori che si può diminuire la
pressione fiscale, bensì attraverso una valutazione complessiva
di quello che è l’universo dei tributi che gravano sui contributi e
in particolare sulle imprese.
Purtroppo, e questo caso lo
conferma, il rapporto contribuente-fisco è quanto mai teso e
decisamente risulta carente la fiducia dei contribuenti nei confronti dell’erario. Certamente
l’accaduto deve far riflettere e
soprattutto rende quanto mai urgente il varo dello statuto del contribuente.
Soprattutto per l’importante
documento risulta fondamentale
il coinvolgimento delle categorie
che fungono da collante tra contribuente e fisco e in primis i
professionisti del settore tributario. In particolare, si rende quanto mai auspicabile una riduzione
dei provvedimenti in materia tributaria, i quali, con questo ritmo,
risultano di difficile assimilazione, con conseguenti rischi in fase
di applicazione.
Ciò renderà certamente meno
accesi gli animi e consentirà agli
operatori di evitare le affannose
rincorse agli adempimenti, le
proroghe e i condoni e magari più
digeribile per i contribuenti il pagamento dei tributi dovuti allo
Stato.
Giuseppe Buscema
Conguaglio 1998
REDDITO
ADDIZIONALE
IRPEF
10.000.000
50.000
0
50.000
20.000.000
100.000
0
100.000
30.000.000
150.000
58.800
91.200
40.000.000
200.000
148.800
51.200
70.000.000
350.000
718.800
– 368.800
n. 36 del 26.9.98
RIMBORSO
EUROTASSA
DIFFERENZA
Regolamento, modulistica e termini
Credito d’imposta per neoassunti
C
ome certamente i colleghi avranno avuto modo
di apprendere attraverso
la lettura dei quotidiani economici più importanti, in data 27.8.98
è stato pubblicato sulla GU n. 199
il decreto del Ministero delle finanze n. 311 (regolamento di attuazione) che rende operativa
l’agevolazione introdotta dall’art. 4 della legge 449/97 (incentivi concessi alle pmi operanti
nelle zone depresse che assumono nuovi dipendenti dal 1° ottobre 1997 al 31 dicembre 2000).
Non essendo stati ancora approvati, al momento della pubblicazione di detto decreto, i modelli e le buste da utilizzare per la
formulazione della domanda,
avevamo pensato che alla data
dell’11 settembre ’98, trascorsi i
15 giorni dalla sua pubblicazione, il regolamento, di fatto, fosse
stato inattuabile per non essere
corrispondentemente entrato in
vigore l’uso della predetta modulistica. È giunto invece, a sorpresa, pubblicato sulla GU n. 210 del
9 settembre ’98, un decreto direttoriale datato 27.8.98 mediante il
quale il Direttore generale del
Dipartimento delle entrate ha disposto l’approvazione del modello di richiesta del credito
d’imposta con relative istruzioni.
È stata così salvata all’ultimo
momento la data dello scorso 11
settembre che segna l’inizio del
conto alla rovescia dei fatidici 30
giorni entro i quali le pmi potranno presentare la domanda di am-
missione al beneficio.
Prima di esprimere una nostra
personale opinione sul comportamento tenuto dal competente
Ministero in ordine ai diversi momenti utilizzati per avviare sia la
procedura operativa che la materiale distribuzione della modulistica, riteniamo segnalare le più
importanti novità contenute nel
documento ministeriale.
Ambito territoriale
È stato chiarito che il beneficio spetta anche alle imprese
aventi sede legale al di fuori delle
aree agevolate a condizione che i
nuovi assunti siano destinati ad
operare in strutture fisse ubicate
al loro interno. Hanno diritto
quindi al credito di imposta, fermi restando i requisiti previsti dal
discusso art. 4, anche le aziende
con sede legale al Nord che, ad
incremento delle unità lavorative
in forza alla data del 30.9.97,
hanno assunto o assumeranno
nuovo personale destinato ad uffici, stabilimenti e basi fisse
ubicati nelle zone agevolate.
Per quanto riguarda l’ambito
territoriale, segnaliamo che le
aree situate nei territori di cui
all’obiettivo 1 del regolamento
Cee e quelle ubicate nelle zone
cosiddette depresse (decisione n.
836 dell’11 aprile 1997) sono state, relativamente alle previsioni
contenute ai punti a), b), c) e d)
del comma 2 del suddetto art. 4,
individuate e stabilite dal Cipe.
Il relativo elenco, costituente
n. 36 del 26.9.98
parte integrante della specifica
delibera del Comitato, è già in
possesso del Centro di servizio e
sarà allegato alla circolare del
Ministero delle finanze di prossima emissione.
Soggetti operanti
nelle aree interessate
dai patti territoriali
Ai fini dell’ottenimento dell’agevolazione, è sufficiente che
l’azienda richiedente svolga attività nella zona in cui agisce il
patto territoriale senza che debba
necessariamente aderirvi.
Utilizzo
del credito di imposta
Laddove l’impresa non riesca
ad utilizzare il credito di imposta
entro il previsto triennio, potrà
comunque riportare il credito a
riduzione dei versamenti delle
imposte negli esercizi successivi.
Tempi di presentazione
della domanda
Relativamente a tale aspetto il
regolamento prevede due distinte
ipotesi che riguardano le assunzioni avvenute anteriormente
alla data di entrata in vigore del
regolamento attuativo e quelle
ancora da effettuarsi. Nel primo
caso le imprese interessate dovranno presentare la domanda
entro il giorno 10 ottobre 1998
(30 giorni successivi alla data di
entrata in vigore del regolamento) e dovranno indicare nella ri-
➦
563
chiesta anche gli eventuali importi del credito di imposta già
utilizzato. Nel secondo caso i
trenta giorni utili per la presentazione della domanda di ammissione saranno quelli successivi
all’assunzione.
Le domande, inutile ripetere,
da formulare utilizzando l’apposita modulistica (busta compresa)
conforme a quella approvata con
decreto direttoriale, dovranno essere inviate mediante raccomandata con avviso di ricevimento al
Centro servizi delle imposte dirette ed indirette di Pescara – Via Rio
Sparto, 52/B – 65100 Pescara.
A tale proposito facciamo presente che la concessione del credito d’imposta avviene fino ad
esaurimento delle disponibilità
finanziarie all’uopo stanziate, la
cui entità non è stata ancora portata a conoscenza. Il Centro di servizio elaborerà un elenco cronologico delle domande sulla base
delle date di spedizione. In caso
di parità, sarà data priorità alle
richieste nelle quali si evinceranno date di assunzione più remote.
Per completezza di informazione, attesa la complessità della
trattata norma, tra l’altro ampiamente dibattuta nel corso dell’ultimo nostro convegno tenutosi
presso l’Hotel Continental di
Napoli, riteniamo utile riassumerne i contenuti.
del reddito imponibile
Utilizzo
Può essere fatto valere ai fini
del versamento dell’Irpef, dell’Irpeg e dell’Iva.
Condizioni indispensabili
per avere diritto
al credito d’imposta
Periodo agevolato
1.1.98-31.12.2000 con possibilità di utilizzare il residuo credito negli esercizi successivi
(comma 4). Il credito non è rimborsabile; tuttavia, esso non limita il diritto al rimborso di imposte
ad altro titolo spettanti.
Valore del credito
L. 10.000.000 per il primo
nuovo dipendente assunto e L.
8.000.000 per ciascuno dei successivi.
Limite massimo annuale
L. 60.000.000 complessivi
per ciascuno dei tre periodi di
imposta compresi nel suddetto
periodo agevolato.
Imponibilità
– Mantenimento incremento
occupazionale nel corso del
periodo agevolato;
– osservanza dei contratti collettivi nazionali di lavoro;
– rispetto delle norme sulla sicurezza previste dal decreto
legislativo 626/94 e successive modificazioni ed integrazioni;
– rispetto dei parametri delle
prestazioni ambientali ex decreto del Ministro dell’industria e dell’artigianato 20 ottobre 1995, n. 527;
– nessuna evasione fiscale e
contributiva (emanando decreto Ministero delle finanze
ai sensi dell’art. 17, comma
3°, legge 400/88).
Non concorre alla formazione
➦
CONSIGLIO PROVINCIALE DELL’ORDINE DEI CDL DI UDINE
organizza una
RIUNIONE DI STUDIO
per il giorno venerdì 2 ottobre 1998 alle ore 15,00
presso il Salone Centrale del Palazzo Kechler – P.zza XX Settembre – UDINE
Soggetti destinatari
Le pmi come definite da DM
dell’industria e dell’artigianato del
18.9.97 (GU n. 229 dell’1.10.97).
Periodo interessato
e requisiti contrattuali
sul tema
L’ISTITUTO DELLA CONCILIAZIONE
IN MATERIA DI LAVORO
RELATORE:
ing. Giuseppe Di Florio, Direzione provinciale del lavoro di Udine.
1.10.97-31.12.2000 per le assunzioni che realizzano un incremento del numero dei dipendenti
a tempo pieno ed indeterminato
rispetto al numero dei dipendenti
564
in forza alla data del 30.9.97.
Sono ammessi i contratti a termine full-time a condizione che prevedano almeno una scadenza
triennale. Per essi il beneficio
spetta al 50%. Per i contratti parttime indeterminati il beneficio
spetta in proporzione.
In tale occasione verranno esaminate le modifiche apportate all’articolo 410 e seguenti del c.p.c. dal
decreto legislativo n. 80/98 e le linee guida predisposte dalla Direzione provinciale del lavoro di
Udine per l’efficace gestione della conciliazione. La riunione è aperta anche ai collaboratori di studio.
Segreteria:
Consiglio Provinciale dell’Ordine dei cdl di Udine – Via Calzolai, 4/2 – Tel./Fax 0432/295892.
n. 36 del 26.9.98
Incremento del credito
L. 1.000.000 per le imprese
che:
– abbiano aderito al sistema comunitario di ecogestione ed
audit (regolamento Cee n.
1836/93);
– abbiano aderito ad accordi di
programma per la riduzione
delle emissioni inquinanti;
– producano prodotti con marchio di qualità ecologica (regolamento Cee n. 880/92);
– siano artigiane, con lavorazione non in serie e con un numero di dipendenti non superiore
a 18, compresi gli apprendisti
in numero non superiore a 9 (il
numero dei dipendenti può
raggiungere i 22 a condizione
che le unità aggiuntive siano
apprendisti);
– svolgano la propria attività nei
settori delle lavorazioni artistiche tradizionali e dell’abbigliamento su misura con un
massimo di 32 dipendenti
compresi gli apprendisti in
numero non superiore a 13 (il
numero dei dipendenti può
raggiungere i 40 a condizione
che le unità aggiuntive siano
apprendisti).
Desideriamo portare a conoscenza dei colleghi che il Centro
Studi dell’UP Ancl di Napoli “O.
Baroncelli”, sin da quando ha
riavviato le sue attività, ha svolto,
in collaborazione con l’Albo provinciale di Napoli, una costante e
qualificata analisi degli aspetti
più controversi che attengono la
discussa materia ed ha rappresentato e dibattuto, attraverso un
confronto intrattenuto direttamente con funzionari del Ministero delle finanze, tutte le perplessità emerse sui seguenti temi:
– riconoscimento del credito
subordinato alla condizione
di iscrizione dei dipendenti
nelle liste di collocamento o
di mobilità e relativo prelievo
dalle stesse all’atto dell’assunzione;
– congruità del credito d’imposta, ossia valore unico di L.
10.000.000 e di L. 8.000.000
oppure valore inteso per ciascuno dei tre anni costituenti il
periodo agevolato;
– esclusione induttiva dei lavoratori assunti mediante passaggio diretto ed immediato;
– esclusione induttiva dei lavoratori i cui contratti di formazione e lavoro, di apprendistato, a termine ex lege 230/62, a
termine ex lege 223/91, artt. 8
e 25, ecc., sono stati convertiti
a tempo indeterminato successivamente alla data del 30
settembre ’97 e che a tale data
concorrevano alla formazione
numerica delle forze;
– concessione limitata al numero massimo di 5 dipendenti
per le assunzioni a tempo parziale ed indeterminato.
tempi lunghi ed inorganici impiegati dal Ministero delle finanze
nel redigere il regolamento, approntare e distribuire la modulistica e diramare le disposizioni
operative, non possiamo certo
esprimere soddisfazione e compiacimento. La nostra categoria,
considerato per contro il tempo
stretto messo a disposizione per la
presentazione delle domande, ancora una volta si trova ad operare
in regime di estrema emergenza,
aggravata sia dalla sconcertante
circostanza che detto tempo non
sarà uguale per tutti a causa della
irreperibilità della necessaria modulistica, che ancora non è disponibile presso molti degli uffici
preposti alla distribuzione, sia
dalla mancanza di precisi indirizzi, atteso che la circolare operativa non è ancora stata emanata.
Tensioni queste che, ventilate dal
soffio gelido rappresentato dal rischio di far restare le aziende assistite fuori gioco per esaurimento
delle disponibilità finanziarie, ci
agghiacciano il sangue.
Certamente non resteremo
passivi, se non altro per evitarci
un futuro contrassegnato da ulteriori angosce e batticuori.
Auguriamo a tutti un buon
lavoro e restiamo a Vostra disposizione per fornirVi eventuali
ulteriori informazioni sull’argomento.
Cordialmente.
Siamo ormai alla vigilia dell’emanazione della tanto sospirata circolare ministeriale (forse
sarà pronta per la fine di questa
settimana) ed abbiamo motivo di
ritenere che molte delle osservazioni dedotte dai colleghi del nostro Centro Studi sono state tenute
in dovuta considerazione, contribuendo in tal modo a modificare i
primi orientamenti ministeriali.
Per quanto attiene, infine, i
Vincenzo Balzano
COORDINATORE
DEL CENTRO STUDI ANCL
“O. BARONCELLI” DI NAPOLI
Rosario D’Aponte
PRESIDENTE
DELL’UP ANCL DI NAPOLI
Edmondo Duraccio
PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
DELL’ORDINE DEI CDL DI NAPOLI
– esclusione dal computo degli
incrementi occupazionali dei
lavoratori assunti da parte di
aziende tenute per contratto a
rilevare i dipendenti delle appaltatrici uscenti (settore mensa e pulizia);
n. 36 del 26.9.98
565
Procedure e pianificazione
Sistema qualità
Riprendiamo la pubblicazione dei chiarimenti in tema di certificazione di qualità per la
categoria. Gli scritti precedenti si trovano nei nn. 14, 15, 18, 21, 22 e 24 del 1998.
C
ontinuando la trattazione dei punti della norma
Uni En Iso 9001, nel capitolo 4 (Requisiti del sistema
qualità), il tema dell’articolo
odierno è il seguente:
4.2 – Sistema qualità
Un sistema è, tecnicamente,
l’“insieme di elementi che, coordinati tra loro, soddisfano a certe
esigenze” (dizionario De Agostini) e che “costituiscono un unico
complesso” (idem). In una struttura organizzata, è, quindi, l’intero
contesto di attività attraverso cui si
sviluppa la sua organizzazione,
mirata al raggiungimento di determinati obiettivi. Il sistema qualità
è questo complesso, questa organizzazione, mirata a quegli obiettivi, seguendo i dettami delle norme sulla garanzia della qualità.
Ricordiamoci, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, che, a
questi fini, qualità non sta ad indicare “più o meno buono”, ma,
piuttosto, l’insieme delle caratteristiche del servizio (nel nostro
caso) che lo rendono “adatto all’uso”.
Il sistema qualità del nostro
studio è, dunque, l’insieme di tutto
ciò che, dalle risorse utilizzate all’organizzazione che le coordina,
al metodo di lavoro, alla cortesia,
all’affidabilità, alla correttezza,
566
alla precisione, all’educazione,
alla preparazione, o meno, di tutti
gli addetti, raggiunge l’obiettivo
di rendere un servizio alla nostra
clientela, che è soddisfatta di riceverlo in tal maniera, ed è tenuto
sotto controllo al fine di mantenere nel tempo le medesime caratteristiche che lo contraddistinguono, se non migliori (il c.d. miglioramento continuo).
La norma suddivide il punto
4.2 (Sistema qualità) in tre sottopunti:
4.2.1 generalità;
4.2.2 procedure del sistema qua lità;
4.2.3 pianificazione della qualità.
4.2.1 GENERALITÀ
Da questo in poi, in ogni punto
del capitolo 4 della norma, il primo sottopunto è costituito dalle
“Generalità”, in cui, sinteticamente, viene indicato cosa si intenda in merito a quel determinato argomento.
In questo, il dettato della norma individua il sistema qualità
“come mezzo per assicurare che
il prodotto (o servizio, e, nel nostro caso, la nostra attività professionale – ndr) sia conforme ai
requisiti specificati”.
Noi, quindi, dobbiamo strutturare la nostra organizzazione in
modo che sia possibile fornire la
n. 36 del 26.9.98
garanzia che il nostro servizio
mantenga nel tempo i requisiti
che lo caratterizzano. In realtà,
pensandoci bene, allo stesso
modo in cui noi ci serviamo sempre degli stessi fornitori (si parla
di fidelizzazione), perché ci soddisfa il loro prodotto, o il modo in
cui trattano noi, o la velocità di
consegna, o la cortesia che usano,
ecc., o tutto ciò insieme (e ciò
significa che ci aggrada il loro
“sistema”), parimenti la nostra
clientela si fidelizza a noi per il
coacervo di caratterizzazioni del
servizio che rendiamo loro.
La fidelizzazione porta ad acquistare “a scatola chiusa”, specie in abbonamento (come è, di
fatto, nel tipico rapporto di consulenza), e la routine dei comportamenti, priva dello stimolo della
verifica esterna, induce automaticamente allo svicolare anche
dal controllo interno, con la conseguenza che il cliente (e noi stessi, erogatori del servizio) si rende
conto dell’eventuale problema
sorto soltanto ad avvenuta esecuzione del servizio erogato, e senza, tra l’altro, avere coscienza del
perché e in quale fase sia sorto.
Con la conseguente eventualità
di eludere la possibilità di disporre, di concerto, ove possibile, gli
opportuni aggiustamenti a consuntivo, ovvero, meglio, in via
➦
preventiva. Pertanto, anche al di
là del rapporto di fidelizzazione,
cioè per il solo fatto di essere sul
mercato, è opportuno che noi siamo in grado di fornire all’utenza,
e a noi stessi, se non la certezza,
quanto meno una certa tranquillità, in merito alla correttezza e alla
standardizzazione del sistema
adottato.
La norma, così, ha individuato nella predisposizione di un
Manuale della qualità “che copra i requisiti della presente norma” e indichi le procedure e la
strutturazione della documentazione dell’intera organizzazione, lo strumento attraverso il
quale il “sistema”, organizzato
per la garanzia della qualità, sia
accessibile, comprensibile e
quindi verificabile. È proprio la
possibilità di verifica del sistema
a fornire le garanzie della qualità
dello stesso.
È pacifico che, anche in caso di
garanzia sui requisiti e sui procedimenti adottati nell’esecuzione,
il cliente (e noi) potrebbe accorgersi della variazione e/o della
non rispondenza alle aspettative
soltanto ad esecuzione avvenuta,
quando l’eventuale imperfezione
si sia realizzata e abbia prodotto i
suoi frutti. Ma, ove ci sia un mezzo (un “libretto delle istruzioni”)
attraverso il quale siano verificabili il procedimento e le procedure adottate e la rispondenza di essi
alla definizione delle caratteristiche concordate e/o accettate, il
cliente da una parte, e noi dall’altra, possiamo avere la consapevolezza della correttezza dei comportamenti nell’esecuzione del
nostro servizio.
Ponendo per iscritto la nostra
organizzazione, avremo l’opportunità di verificare se essa sia in
linea coi dettami delle norme europee e se facciamo realmente
quanto riteniamo corretto fare.
Tra l’altro, scrivendo come ci
comportiamo, troveremo l’occasione per testare la validità dei
comportamenti in studio e per
eliminare quelli che possono arrecarci perdite in ordine di tempo, di immagine, di soddisfazione e, in ultima (ma non per importanza) analisi, di costi.
4.2.2 P ROCEDURE
DEL SISTEMA
QUALITÀ
La norma stabilisce che il cdl
deve “predisporre procedure documentate”, deve, cioè, scrivere
le attività che vengono svolte nel
suo studio che influiscono sull’erogazione del servizio reso. A riguardo la linea guida 9004/2, sui
servizi, al punto 5.4.1 (Struttura
del Sistema qualità – Generalità), indica: “Gli elementi di un
sistema qualità dovrebbero essere strutturati in modo da stabilire
un adeguato controllo ed assicurazione su tutti i processi operativi, che influiscono sulla qualità
del servizio.
Il sistema qualità dovrebbe
privilegiare le azioni di prevenzione per evitare l’insorgere di
problemi, pur senza trascurare la
capacità di risposta e di correzione degli errori, qualora si verificassero”.
Predisporre le procedure significa mettere per iscritto (“in
chiaro”) il modus operandi, il
come fare, o, meglio, il come
facciamo.
La sequela delle procedure da
predisporre comprende tutte le
attività svolte, dal marketing di
studio (le modalità di acquisizione e gestione del cliente) alla progettazione ed erogazione del servizio (le modalità e le gradualità
di ideazione e il dettaglio dell’esecuzione), al continuo miglioramento delle prestazioni.
n. 36 del 26.9.98
Questa sequela di attività, incastonate tra loro, rappresenta il
c.d. “cerchio della qualità”.
Benché alcune procedure, per
pura comodità, possano essere
standardizzate per un vasto gruppo di strutture organizzate omogenee che le utilizzano (ad esempio le modalità operative per gli
acquisti; ovvero la contrattualistica con la clientela; ovvero ancora il programma paghe utilizzato, che rappresenta la procedura di elaborazione dei cedolini
paga; ecc.), la norma dispone che
ciascuno utilizzi le modalità di
processo che più gli aggradino e
gli siano consone (“l’estensione
e il grado di dettaglio delle procedure che fanno parte del sistema qualità dipendono dalla complessità del lavoro, dai metodi
usati, dalle capacità e dall’addestramento necessario al personale che svolge le attività”). Ciò
significa, quindi, che “nessuno
può a priori giudicare se una
procedura è insufficiente o
meno”, come correttamente indicato negli atti di un incontro sul
tema, tenuto nel 1995. Ovviamente, le procedure utilizzate
devono essere conformi alla norma e il loro dettato deve rappresentare la realtà dello studio.
Le procedure, poi, possono
essere completate dalle istruzioni di lavoro (il dettaglio, per
esempio, della compilazione di
uno stampato, della elaborazione
del cedolino paga, dell’apertura
di una banca dati e della ricerca di
un argomento, ecc.).
4.2.3 PIANIFICAZIONE
DELLA QUA-
LITÀ
La norma stabilisce che deve
essere definito, cioè individuato,
e documentato, cioè reso evidente e dimostrato, “come i requisiti
➦
567
per la qualità vengono soddisfatti”. I requisiti per la qualità
sono, continuiamo a ribadire,
tutto quel coacervo di caratteristiche che fanno del servizio da
noi reso il nostro servizio, diverso da tutti gli altri, e, proprio per
questo, accettato e richiesto dai
nostri clienti. Nostro compito,
per fornire la garanzia della qualità del nostro servizio, è quello
di “pianificare” la sequela di attività che svolgiamo e che determinano, alla fine, quella qualità
del nostro servizio. La descrizione di questa sequela di attività
costituisce il c.d. “piano della
qualità”.
Il dettato della norma è abbastanza chiaro: “La pianificazione della qualità deve essere coerente con tutti gli altri requisiti
del sistema qualità” omissis “e
deve essere documentata in mo-
do da rispecchiare le modalità
operative”.
Citiamo quanto in merito
espresso negli atti dell’incontro
richiamati in precedenza: “nella
norma il concetto di piano significa sequenza logica di attività e
non include la tempificazione dei
momenti in cui dette attività vengono svolte”.
Praticamente, nell’individuare e documentare come svolgiamo le attività che influiscono sulla qualità del nostro servizio, occorre indicare le modalità, e il
loro susseguirsi, delle attività che
svolgiamo al fine di raggiungere
l’obiettivo prefissatoci, che rappresenta la qualità del nostro servizio, e per tenere sotto controllo,
e quindi garantire ai terzi, il loro
realizzarsi.
E allora, individuiamo quali
sono le “cose” che ci fanno rea-
lizzare quel tipo di servizio che
riusciamo a rendere; le pianifichiamo, cioè individuiamo come
e con quale sequela le mettiamo
in atto; pianificandole, le scriviamo, e quindi documentiamo la
loro consistenza, e constatiamo
la loro conformità alla norma;
per essere certi che facciamo
quello che abbiamo individuato,
e pianificato, come ottimale, e
conforme, verifichiamo che lo
facciamo nella realtà dei fatti;
documentiamo anche questa attività di controllo e verifica: a
questo punto, eseguito e documentato tutto ciò, ci saremo messi nella condizione di fornire la
garanzia, che richiede la norma,
della qualità nel tempo del nostro
servizio.
Centro Studi Nazionale Ancl
Gruppo certificazione qualità
Accordi operativi con l’Inps tramite TeleConsul
Più collaborazione, migliori servizi
Associazione
Nazionale
Consulenti
del Lavoro
UNIONE PROVINCIALE DI TREVISO
Treviso, lì 6 agosto 1998
PROT. N. 297
ART. N. 49/2-2/1
Spettabile RIVISTA IL CONSULENTE “1081” – FOLIGNO
e, p.c. Spettabile ANCL NAZIONALE – ROMA
Qualsiasi categoria “pesa” nei confronti delle istituzioni e dei
mass-media o per il numero degli associati, o per il carisma, o per la
professionalità, o per ciò che riesce a dare alle istituzioni e ai cittadini.
Un Ordine professionale non può pesare per il numero, salvo forse
quello dei medici, che sono 300 mila, ma solo per l’immagine che
riesce a dare all’esterno di quello che è e per l’aiuto che riesce a fornire
568
n. 36 del 26.9.98
alle istituzioni e a noi cittadini.
I consulenti del lavoro, dato che non rappresentano un numero
significativo (17 mila con 100 mila collaboratori), non possono pensare di pesare per il numero; devono quindi pensare di contare esclusivamente per la propria preparazione professionale e per quello che
riescono a dare alle pubbliche amministrazioni e alla gente con le
quali, quotidianamente, interagiscono.
In questi ultimi tempi la nostra categoria sta ottenendo, ed è forse
il risultato più eclatante, il riconoscimento di “partner tecnico affidabile”
nella gestione di nuove risorse telematiche.
Fa piacere come consulente del lavoro, come Presidente dell’Unione Provinciale Ancl di Treviso e come consigliere TeleConsul, apprendere che i massimi vertici Inps, pubblicamente (vedi pagina seguente),
riconoscono che i consulenti del lavoro sono partner insostituibili.
È il miglior premio a tutta la categoria e a chi, credendo in un ideale,
si sta impegnando per tutti i colleghi. Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
Giorgio Forcolin
➦
Roma, lì 16 luglio 1998
Spett.le
CONSIGLIO NAZIONALE
DELL’ORDINE DEI CONSULENTI DEL LAVORO
Alla c.a.
c.c. Spett.le
Via Cristoforo Colombo, 456
DELLA PRESIDENTE SIG. GABRIELLA PERINI
TELECONSUL SRL
Via Cristoforo Colombo, 456
00145 Roma
Oggetto: rapporti con i consulenti del lavoro.
L’adeguamento dell’Istituto ai nuovi scenari, dove un ruolo sempre maggiore assumono le
tecnologie di comunicazione e le pervasività di tecnologie emergenti quali Internet, nonché la
possibilità di utilizzare strumenti che non vincolano al centralismo dei fornitori, verrà perseguito
attraverso due linee evolutive tendenti a conseguire uno schema organizzativo che realizzi l’azienda
rete ed elementi tipici dell’azienda virtuale.
La strategia si attuerà mediante alcune azioni di riconfigurazione nella erogazione dei servizi
come:
●
spostamento del fronte aziendale;
●
concentrazione dell’azienda nel “core business”;
●
telelavoro;
●
custom care.
In relazione all’avvio della fase sperimentale dei servizi, su base Internet, desidero esprimere la
piena soddisfazione per i rapporti di collaborazione che sono in atto con i consulenti del lavoro nelle
sperimentazioni dirette al perseguimento delle linee evolutive sopra indicate.
In particolare le iniziative in atto non avrebbero potuto essere realizzate senza la stretta
collaborazione e l’alta professionalità della società di servizi di categoria TeleConsul Srl che ha
consentito di avviare i seguenti servizi:
●
la consultazione dell’anagrafica delle aziende;
●
la consultazione dei codici statistico-contributivi e dei codici autorizzazione.
Si confida sulla prosecuzione del rapporto di collaborazione per realizzare, a breve termine,
ulteriori servizi di particolare importanza, che potranno essere utilizzati via Internet, tra i quali la
consultazione dell’estratto contributivo aziendale.
Sono programmi, questi, che, al termine del periodo di test, potranno essere rilasciati per
l’utilizzazione da parte dell’intera categoria e che rappresenteranno solamente l’inizio di una ben più
vasta e fattiva collaborazione finalizzata al miglioramento dei servizi prestati all’utenza.
Con l’occasione si ringrazia per la collaborazione prestata dalla società TeleConsul per la
formazione degli Ispettori di vigilanza dell’Inps sull’utilizzo della banca dati “Basileus”.
IL DIRETTORE CENTRALE PER LA TECNOLOGIA INFORMATICA
Vittorio Crecco
n. 36 del 26.9.98
569
Le professioni a Palazzo
a data: 15.9.98. Il fatto: la legge finanziaria
1999 illustrata ai professionisti prima del varo in Parlamento.
Finalmente dopo anni ed anni
di richieste cadute nel vuoto quest’anno, come vi avevo già annunciato nel precedente articolo,
siamo stati invitati dal Governo,
attraverso il Ministero del lavoro,
per un esame della finanziaria in
materia di occupazione.
Ho avuto la sensazione che gli
sforzi profusi nei mesi precedenti
stiano concretizzandosi con i primi risultati; infatti ho chiesto a
nome Consilp ed ottenuto che
nella prossima finanziaria, in tutti i provvedimenti per il rilancio
del mondo del lavoro, si parli di
“datori di lavoro” e non più solo
“d’impresa” e, a meno di colpi di
mano dell’ultimora, tale logica
dovrebbe fare breccia.
Vi sarà anche la possibilità di
una formazione particolare per i
titolari degli studi professionali,
per giovani laureati o diplomati
fino a 26 anni o superiori, nel
rispetto delle direttive Ue per gli
assi d’intervento.
L
570
Del pari abbiamo chiesto che
si attui una differenziazione della
ritenuta d’acconto tra i professionisti con dipendenti e quelli senza dipendenti, ma tale provvedimento dovrà passare al vaglio del
Minfinanze.
Altro fatto rilevante è che tale
tavolo di concertazione diverrà
stabile nel tempo ed il Ministero
del lavoro, coinvolgerà le altre
Amministrazioni interessate ai
vari provvedimenti, che man
mano esamineremo.
Quindi, se pur con un cauto
ottimismo, possiamo dire che il
confronto costruttivo con il Governo è appena cominciato, a dimostrazione del fatto che i problemi del mondo libero-professionale sono di natura sindacale e
non di natura ordinistica, e che
oggi tale dialogo è possibile perché esiste un nucleo stabile nella
Consilp, che rappresenta la controparte fisicamente, cosa impossibile in passato.
L’elemento di preoccupazione è giunto dall’esame del praticantato, che sarà riformato ed
avrà forse anche una collocazione economica; su questo punto
n. 36 del 26.9.98
gli Ordini saranno chiamati in
causa e dovranno quindi essere
pronti alla trattativa.
Noi come Consilp riteniamo
che il periodo del praticantato
possa essere ritenuto valido come un periodo di formazione e
nel caso il praticante, dopo aver
superato l’esame di Stato, non
decidesse di intraprendere la libera professione, tale periodo
così certificato debba consentire
l'assunzione del giovane con
agevolazioni per il datore di lavoro.
In tale caso il praticantato
equivarrebbe alla formazione e
quindi sarebbe nell’uno e nell’altro caso un patrimonio culturale per il giovane che gli dà la
possibilità di accedere al mondo
del lavoro, sia esso autonomo o
subordinato.
Nel corso del mese ci saranno
altre novità, delle quali Vi aggiornerò al prossimo appuntamento.
IL TESORIERE
CONSILP-CONFPROFESSIONI
DELEGATO
ALLE POLITICHE SULLA OCCUPAZIONE
Maurizio Buonocore
Scopo di questa nuova rubrica
è di avvicinare ulteriormente tutti i colleghi
ai problemi affrontati ed alle soluzioni
proposte dalla propria dirigenza.
Ecco perché rendiamo pubbliche
le circolari che il Consiglio Nazionale
dell’Ordine ha diramato.
Corsi e seminari Microsoft
(Circolare n. 565 del 17 settembre 1998)
i invia il documento contenente il calendario e
le informazioni relative
ai corsi e seminari organizzati da
Microsoft presso le proprie sedi
a seguito del protocollo stipulato
con il Consiglio Nazionale il 28
maggio 1998.
Si informano i Consigli Provinciali che le stesse notizie verranno pubblicate nel n. 82 di
“CONSULENZA & SOCIETÀ”, ma,
visto il ritardo con cui spesso
viene consegnata la rivista, si è
ritenuto opportuno anticiparle
per consentire una immediata
diffusione a tutti gli iscritti.
Cordiali saluti.
S
IL PRESIDENTE
Gabriella Perini
Consiglio Nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro
Formazione informatica
PROTOCOLLO MICROSOFT – CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE
Concordemente a quanto indicato nel
protocollo stipulato il 28 maggio 1998, i consulenti del lavoro e le organizzazioni provinciali
potranno approfondire la loro conoscenza di
strumenti e pogrammi di uso più comune
mediante seminari e corsi organizzati direttamente da Microsoft presso le proprie sedi. Per
partecipare agli incontri, che saranno completamente gratuiti, è indispensabile prenotarsi, almeno una settimana prima del seminario
o corso, presso TeleConsul via fax o e-mail,
ciò per ovvi motivi di capienza delle sale.
zioni provinciali dei sindacati di categoria.
I corsi avranno la durata di una giornata e
verteranno sui seguenti temi:
●
●
●
IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI
I SEMINARI
Gli incontri sono destinati a tutti i consulenti del lavoro, avranno una durata di mezza
giornata e verteranno sui seguenti temi:
●
studi professionali, pmi ed informatica
alle soglie del 2000;
●
●
●
●
la nuova generazione di sistemi operativi
Microsoft: Windows ’98 e Windows NT
workstation;
più produttività e meno costi di gestione
con Microsoft Office ’97;
Microsoft BackOffice Small Business
Server: la soluzione di rete per le piccole
imprese;
la nuova frontiera: Internet come strumento di lavoro.
I CORSI
Gli incontri sono destinati esclusivamente ai dipendenti delle sedi nazionali degli
organismi dei consulenti del lavoro nonché al
personale dei Consigli Provinciali e delle se-
n. 36 del 26.9.98
conoscenza dell’hardware: PC e principali periferiche;
i sistemi operativi: da DOS a Windows ’95
a Windows NT workstation;
le applicazioni della famiglia Microsoft
Office ’97: Outlook, Word, Excel.
Seminari
6
8
29
12
19
ottobre Milano
ottobre Roma
ottobre Roma
novembre Milano
novembre Milano
13
14
15
21
27
Microsoft sta vaglian- 28
do la possibilità di or- 3
ganizzare ulteriori se- 10
minari presso altre se- 11
di in Italia.
26
Corsi
ottobre
ottobre
ottobre
ottobre
ottobre
ottobre
novembre
novembre
novembre
novembre
Roma
Milano
Milano
Milano
Roma
Milano
Milano
Roma
Milano
Milano
A breve verranno predisposti e pubblicizzati i corsi territoriali di alfabetizzazione Internet organizzati dal Consiglio Nazionale dell’Ordine con la collaborazione di TeleConsul
e/o supporto didattico di Microsoft, che è
impegnata in particolare nella formazione dei
formatori. I Consigli Provinciali potranno contattare direttamente TeleConsul per la realizzazione di seminari decentrati sul territorio.
Le prenotazioni si effettuano presso TeleConsul: Fax 06/5405012 – e-mail: [email protected]
571
UN ONORE PER TUTTA LA CATEGORIA
IL PIACERE DI STARE ASSIEME
«Si è felicemente conclusa la kermesse calcistica
dei consulenti del lavoro che quest’anno, per la 3a
edizione del Campionato Nazionale di calcio Ancl,
intitolata al compianto Romano Prearo, Presidente
per anni del Consiglio Provinciale di Rovigo, si sono
dati appuntamento nella splendida cornice dell’Isola
di Albarella dall’1 al 4 maggio.
L’iniziativa, nata ormai tre anni fa, riscuote un
successo sempre maggiore nella categoria, tanto da
far partecipare colleghi delle più lontane province;
quest’anno è stata la volta di Cagliari e di Reggio
Calabria, che si sono aggiunte, per la disputa delle
finali nazionali, alle squadre di Bari e del Veneto, in
cui militano numerosi consulenti della provincia di
Rovigo.
La vittoria finale è andata al Veneto che in finale
ha sconfitto l’antagonista di sempre, il Bari, con un
vistoso 5-1, che probabilmente non rispecchia totalmente il reale valore delle squadre in campo.
Comunque per il Veneto si tratta della seconda
affermazione su 3 tornei disputati, vittoria che ha
attenuato il rammarico della finale persa lo scorso
anno a Bari ai calci di rigore, a testimonianza dell’affiatamento creatosi dal gruppo veneto, formato da
consulenti del lavoro di Rovigo, Treviso e Venezia,
animato ed unito in particolare dall’aver scoperto il
piacere dello stare assieme. Questo è lo spirito che ha
animato da sempre gli organizzatori delle manifestazioni, con la volontà di far conoscere sempre più la
figura del consulente del lavoro, unico professionista
abilitato per legge, alla tenuta dei libri paga e all’amministrazione del personale dipendente. Splendida
l’organizzazione che ha avuto il merito di far conoscere la nostra Isola di Albarella e il fascino delle foci
del Po, attraverso visite guidate, facendo quindi
“appuntare” il nome di Rovigo a numerosi colleghi
che ne faranno meta di loro prossime vacanze.
ALESSANDRO ROSSI
Rovigo»
572
n. 36 del 26.9.98
“Egregi colleghi e colleghe,
mi pregio di portare alla Vostra conoscenza quanto il
collega Aldo Savelli ci ha voluto partecipare.
Mi sono fatto interprete nell’esprimere al collega
Savelli, anche a Vostro nome, i migliori auguri e
congratulazioni per l’alta onorificenza che si appresta a ricevere. I meriti che gli sono stati attribuiti
onorano anche la nostra categoria che, con encomiabile impegno e professionalità, egli ha sempre rappresentato. Cordiali saluti.
CARLO DALL’ARA
Presidente del Consiglio Provinciale
dell’Ordine dei cdl di Rimini”
Commissione Tributaria Provinciale
Rimini
Il Presidente
Oggetto: relazione per il conferimento al perito industriale Savelli Aldo del diploma di benemerenza di 1a classe.
Circolare del Segretariato generale del Ministero delle
finanze n. 53/S del 5.3.1998.
1. Perito industriale Savelli Aldo, nato l’1 agosto 1927 a Rimini,
ivi residente, in viale Giusti, n. 25 – Libero professionista.
2. Componente della Commissione tributaria provinciale di
Rimini fino al 31.3.98.
3. Fu nominato componente della Commissione tributaria di 1°
grado di Rimini con DM n. 10738 del 17.4.82 e confermato
componente della Commissione tributaria provinciale di
Rimini con DPR 20.2.96. Ha esercitato quindi ininterrottamente le funzioni di giudice tributario per circa sedici anni, dimettendosi dall’incarico per incompatibilità ex art. 31, legge n. 449/
1997, con apprezzabile senso di responsabilità, il 31.3.98.
4. Ha partecipato assiduamente a tutte le udienze assegnategli,
rendendosi inoltre sempre disponibile a sostituire i colleghi
assenti, anche di altre Sezioni. Delle numerose decisioni da lui
redatte – in numero di cento all’anno in media –, molte sono
state pubblicate sulle riviste di diritto tributario. Le decisioni
rilevano la sua profonda preparazione tecnico-giuridica, le
sue elevate doti culturali e, più di tutto, il suo equilibrio e la sua
obiettività di giudizio.
5. In pubblico e nell’ambiente giudiziario-tributario, per le sue
apprezzate doti morali e di carattere, nonché per la sua
capacità professionale ed il suo senso di giustizia, gode di
ottima estimazione.
6. Si propone che al perito ind.le Savelli Aldo, il quale adempiendo
lodevolmente e persistentemente ai propri doveri d’ufficio, ha
prestato qualificata e meritoria opera a favore della Pubblica
Finanza, sia conferito il diploma di benemerenza di 1a classe.
Rimini, lì 29 giugno 1998
IL PRESIDENTE
dott. Vito Aliano
In un lampo passano le informazioni
nei nostri studi.
Proviamo a fermarne qualcuna,
indicandone la fonte.
Contiamo così di dare una mano a chi
per un attimo si è distratto,
come capita spesso anche a noi.
(studio associato Paoli)
N.
Argomento
Oggetto
Fonte
190
Lavoratori
extracomunitari
Permesso
di soggiorno
Sanatoria
per 38.000
persone
Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri si è
stabilita in 38.000 persone la quota massima di cittadini extraUe a cui sarà consentito il rilascio del permesso di soggiorno
per motivi di lavoro subordinato e di lavoro autonomo. Tale
quota andrà rispettata per la regolarizzazione degli irregolari
presenti in Italia prima del 27 marzo scorso ad eccezione dei
casi di ricongiungimento familiare, per i quali la quota stabilita
per il 1998 è ininfluente.
Per la sanatoria c’è tempo fino al 30 novembre.
“Italia Oggi” 18.9.98
191
Fiscalizzazione
e sgravi
Settore
calzaturiero
Proroga
al 31.12.99
Le imprese appartenenti al settore calzaturiero che si trovano
in crisi occupazionale beneficiano (a seguito di vari interventi
legislativi) dello sgravio totale o parziale degli oneri previdenziali ed assistenziali nel caso di nuove assunzioni. Tali benefici
sono ora stati prorogati al 31 dicembre 1999 (decreto Minlav.
del 15.6.1998).
“Gazzetta Ufficiale”
n. 208 del 7.9.98
“Guida Normativa”
n. 168 del 18.9.98
192
Agricoltura
Piani
d’inserimento
professionale
L’Inps riscuote
l’assicurazione
infortuni
Sarà l’Inps a provvedere all’accertamento e alla riscossione del
contributo assicurazione infortuni a carico delle aziende agricole che utilizzano giovani attraverso i piani di inserimento professionale.
L’aliquota è pari al 10,8%. La base imponibile è pari a lire
64.670 giornaliere. Il contributo risultante sarà ridotto del 50%
laddove non siano applicabili eventuali maggiori agevolazioni
previste per le aziende agricole (zone montane, ecc.). Il datore
di lavoro dovrà indicare, con apposita codifica, i giovani in p.i.p.
nelle denunce trimestrali della manodopera (mod. DMAG)
(circolare Inps n. 159 del 21.7.98).
“Notiziario del lavoro” n. 25-26/1998,
De Lillo editore
193
Retribuzione
Sistema
incentivante
L’Italia
è in ritardo
In Italia la politica di incentivazione del personale, volta ad
ottimizzare i risultati aziendali, è ancora fortemente in ritardo
rispetto ai paesi di lingua anglosassone dove invece è ordinaria amministrazione. Vari i fattori e la cause. Non è un caso
infatti che la politica degli incentivi è soprattutto utilizzata da
quelle aziende che hanno stretti collegamenti con gruppi
esteri.
Analisi dei principali strumenti di incentivo utilizzati in uno
studio di A. Ghini e M. Bravetti.
“Rivista di consulenza aziendale” n.
17 del 15.9.98
194
Contributi
dipendenti
Figurativi
Aspettativa
per cariche elettive
e sindacali
L’Inps fornisce chiarimenti in materia di copertura assicurativa
dei periodi di aspettativa non retribuita per i lavoratori chiamati
a svolgere cariche elettive e sindacali. Per l’anno 1997 la
domanda di accredito figurativo deve pervenire all’Inps entro il
prossimo 30 settembre. Per l’anno ’98 e successivi viene
fissata la scadenza al 30 settembre di ogni anno solare successivo a quello di riferimento.
Circolare Inps n.
197 del 2.9.98
n. 36 del 26.9.98
573
ma anche quello di ridurre i consumi di combustibile e i costi di
manutenzione, nonché migliorare la qualità dei prodotti agricoli,
la sicurezza del luogo di lavoro e
gli effetti sull’ambiente.
Agevolazioni – Contributi e crediti d’imposta
Altri aiuti per rottamazione,
ricerca scientifica e imprese “rosa”
bbiamo parlato nel numero precedente delle
agevolazioni previste
dalla legge n. 449 del 27.12.97 a
favore dell’innovazione nelle imprese industriali, delle assunzioni di nuovi dipendenti, delle
nuove attività produttive intraprese da giovani e, nel n. 27 di
questa rivista, di quelle a favore
del commercio.
Continuiamo ora sinteticamente la nostra informazione sulle
agevolazioni che fanno parte del
pacchetto estivo.
A
● Autoveicoli alimentati a gas:
chi acquista l’auto ecologica nuova di fabbrica, alimentata a gas
(metano o gpl), anche senza
rottamare un veicolo usato, potrà
godere di un “bonus” di L.
800.000 purché l’auto sia stata
acquistata a partire dall’1.8.98.
Inoltre, il regolamento del
Ministero dell’industria, approvato con DM 17.7.98, n. 256,
prevede un incentivo di L. 600.000
per le installazioni di un nuovo
impianto a gas effettuate dall’entrata in vigore del DM, cioè dal
16.8.98. Per tutte le installazioni
fa fede la data del collaudo presso
574
l’Ufficio della motorizzazione
civile e tutte le auto alimentate a
gas beneficeranno anche in seguito di uno sconto pari al 75%
sul bollo auto, solo però se sono
alimentate esclusivamente a gas.
Il DM, infine, precisa le modalità per l’applicazione del contributo e per il recupero dello
stesso da parte dei venditori e
degli installatori.
Rottamazione macchine
agricole: “Svecchiamento del
parco agro-meccanico” è il titolo
del DM – Politiche agricole –
25.5.98 con il quale, dal 9.7.98,
viene riconosciuto un contributo
statale pari al 10% del volume di
investimento, al netto di Iva, agli
acquirenti di macchine e attrezzature agricole, nuove di fabbrica, i quali consegnino al venditore, per la rottamazione, un’altra
che al momento della richiesta
del contributo risulti acquistata,
immatricolata o fabbricata da più
di 10 anni.
Scopo evidente del provvedimento è quello di svecchiare il
parco agromeccanico e le attrezzature fisse relative alle strutture
produttive del settore primario,
●
n. 36 del 26.9.98
● Ricerca scientifica: possono usufruire del credito d’imposta per le spese sostenute ai fini
della ricerca scientifica, secondo
il regolamento approvato con DM
finanze n. 275 del 22.7.98, generalmente tutte le imprese con
esclusione di quelle che operano
nei settori della costruzione navale, dei trasporti, dell’agricoltura e della pesca, con le seguenti
distinzioni:
– le piccole e medie imprese, le
imprese artigiane e i consorzi
fra piccole imprese sono ammessi al credito per tutte le
spese seguenti:
1) assunzione a tempo pieno,
anche con contratti a tempo
determinato, di titolari di
dottorato di ricerca o di
possessori di altro titolo di
formazione post-laurea,
conseguito anche all’estero, nonché di laureati con
esperienze nel settore della
ricerca;
2) stipulazione di nuovi contratti per attività di ricerca
commissionate a università, enti pubblici e istituzioni, anche private, di ricerca;
3) copertura dei costi di borse
di studio per corsi di dottorato di ricerca;
– le imprese diverse dalle precedenti sono ammesse al credito
solo per le iniziative di cui ai
numeri 2) e 3) precedenti.
La misura del credito varia nel
modo seguente:
➦
(segue)
a) per nuove assunzioni è pari a
15 milioni per ogni nuova assunzione, con un limite massimo, per ogni impresa, di 60
milioni (cioè 4 assunzioni);
b) per nuovi contratti di ricerca è
pari al 60% della spesa, con un
limite massimo per ogni impresa di 250 milioni;
c) per borse di studio è pari al
60% della spesa con un limite
massimo di 50 milioni per ogni
beneficiario.
Il credito è concesso a partire
dall’1.1.98 e le imprese che intendono usufruirne devono presentare domanda al Ministero dell’università entro il 10 ottobre ’98.
● Imprenditoria femminile:
è partita il 1° luglio ’98 la terza
“tranche” di finanziamenti all’imprenditoria femminile fissata dalla legge 215/92. Secondo il
regolamento, tuttora in vigore, il
bando avrà scadenza 31 dicembre ’98; possono presentare le
domande per la concessione delle agevolazioni, per l’anno 1998,
le imprese (individuali, società di
persone e di capitali) caratterizzate dalla prevalente presenza
femminile.
La legge è diretta a promuovere le “pari opportunità” per uomini e donne, nell’attività economica e imprenditoriale, favorendo,
in particolare, la creazione e lo
sviluppo dell’imprenditoria femminile, non solo con la prevalenza numerica, ma anche nella partecipazione alla conduzione delle imprese, mediante la presenza
negli organi di amministrazione
delle stesse, operanti nel settore
dell’industria, dell’artigianato,
del commercio, dell’agricoltura,
del turismo e dei servizi.
Sono ammesse, infatti, alle agevolazioni le ditte individuali
costituite da donne; le società di
persone e le società cooperative,
regolarmente costituite, in cui il
numero delle donne rappresenti
almeno il 60% della compagine
sociale; le società di capitali in
cui le donne posseggono almeno
i 2/3 delle quote di capitale e
rappresentino almeno i 2/3 del
totale dei componenti dell’organo di amministrazione.
Il Ministero dell’industria ha
fornito con circolare n. 953566
del 26.6.98 (in GU n. 173 del
27.7.98) le istruzioni per la presentazione delle nuove domande,
precisando che:
●
– le imprese che possono accedere alle agevolazioni sono
quelle di “piccole dimensioni”, tali intese ai sensi del DM
18.9.1997, costituite dopo il
22.3.1992;
– in alternativa all’“equivalente
sovvenzionale lordo” (esl), che
varia con il mutare della localizzazione e alla tempistica dell’investimento, l’impresa può
optare per la concessione dell’agevolazione con la regola
del “de minimis”;
– quando l’agevolazione è richiesta sul costo sostenuto per “acquisto di attività preesistente”,
l’operazione deve essere comprovata con atto di cessione;
– per “occupati” si intendono i
dipendenti regolarmente iscritti nel libro matricola dell’impresa; nel caso di ditte individuali, anche il titolare; nel caso
di imprese familiari, anche i
familiari partecipanti; nel caso
di società cooperative, anche i
soci lavoratori.
E, per finire, sempre in tema di
agevolazioni, alcune precisazioni.
n. 36 del 26.9.98
●
Commercio: per il commercio e il turismo il credito d’imposta spetta esclusivamente
per il miglioramento della rete
distributiva al dettaglio da intendersi come quella effettuata dalle piccole e medie imprese, direttamente al consumatore finale, nella vendita di
merci al minuto. Rientrano fra
tali imprese quelle esercenti la
somministrazione al pubblico
di alimenti e bevande e le agenzie di viaggio.
Nell’ipotesi di un’impresa che
svolge contemporaneamente
un’attività al dettaglio e un’altra all’ingrosso, si può ottenere
il credito se è possibile individuare con precisione i beni
strumentali esclusivamente destinati all’attività di commercio al dettaglio, alla quale soltanto spetta il credito d’imposta nella misura del 20% del
costo dei beni ammissibili all’agevolazione, con esclusione, sempre, dei fabbricati e degli automezzi.
Come per altre agevolazioni, il
credito d’imposta, con un tetto
massimo di 50 milioni nel
triennio, può essere fatto valere
sia ai fini Irpef, che Iva e Irpeg,
anche in compensazione;
nuove attività: un ex socio di
una società che ha aperto una
propria partita Iva nel 1997,
può attivare il regime speciale
per le nuove attività produttive
in aree depresse secondo la
legge n. 449/97.
Tale legge, infatti, non ha rinnovato il veto esplicito, previsto dalla ex legge Tremonti (DL
357/94), che escludeva dal beneficio i soggetti che avevano
già svolto attività in veste di
aderenti a forme associative di
cui all’art. 5 del Tuir.
575
di Valfrido Paoli
consulente del lavoro
Achtung consulenti
La popolazione invecchia e
questo lo sapevamo. Ma non sapevamo che invecchiano anche i
consulenti del lavoro. Invecchiano e, quel che è peggio, vogliono
la pensione dall’Enpacl, il loro
ente di previdenza.
Il quale li vorrebbe vedere
invece sempre freschi e scattanti.
Non solo perché la gioventù è
bella, gli dice, ma anche perché le
pensioni costano e di questo passo tra qualche anno l’Enpacl andrà sotto come un rospo. Pensate
solo una cosa: nei primi anni novanta i pensionati erano un settimo degli iscritti e ora sono addirittura un quarto (17.263 iscritti
contro 4.140 pensionati). Ci pensate?
I pensionati ci pensano. Tra
loro, quelli più drastici parlano di
eliminazione. Basterebbe eliminarne la metà, dicono con un certo cinismo, tornare ai 2.000 pensionati di un tempo e tutto filerebbe al meglio.
Ma occorre dire che tra i
pensionati c’è non poca contrarietà per questa soluzione, la ritengono troppo sbrigativa. Si fa
presto a dire eliminiamone
2.000. Sarà la direzione dell’Est a
stabilire chi?
Eppoi, in che modo saranno
576
eliminati? Gli si invierà una cartolina invitandoli per la loro festa
in via del Caravaggio? Non succederà poi che qualcuno dirà che
per un disguido non ha ricevuto la
raccomandata?
È meglio alzare il contributo, dicono altri. Anche se l’aumento fosse assai pesante (da L.
3.080.000 mettiamo a L.
3.830.000) evitiamo l’eliminazione che, se anche è vista di
buon occhio dai commercialisti,
trova la base pensionata fortemente preoccupata.
Così stavano le cose nei giorni scorsi. Ma poi uno disse “E se
n. 36 del 26.9.98
provassimo ad aumentare gli
iscritti? Forse non abbiamo fatto
tutto quello che bisogna fare per
spingere i giovani verso la nostra
professione, forse non glielo abbiamo spiegato bene che gli specialisti del lavoro (e non quelli
che fanno di tutto, generando
grave confusione) hanno sicuri
spazi di inserimento”.
Fu così che decidemmo di
girare casa per casa in cerca spasmodica di giovani interessati
alla scienza del lavoro. Attivissimi si mostrarono, chissà perché, i
pensionati.
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