ORGANO DELL'ASSOCIAZIONE ARTICOLI NAZIONALE CONSULENTI DEL LAVORO RUBRICHE Eurotassa e addizionale Irpef NOTIZIE DALLA CONSILP-CONFPROFESSIONI Buscema a pag. 561 Buonocore a pag. 570 Credito d’imposta per neoassunti NOTIZIE DALL’ORDINE Balzano, D’Aponte e Duraccio a pag. 563 Corsi e seminari Microsoft a pag. 571 Sistema qualità CONSULPOST Centro Studi Nazionale a pag. 566 Rossi e Dall’Ara a pag. 572 Più collaborazione, migliori servizi WEEK WORK Studio associato Paoli a pag. 573 Forcolin e Crecco a pag. 568 FISCO Achtung consulenti IN PILLOLE Paoli a pag. 576 Contributi e crediti d’imposta a pag. 574 convegni ◗ il 2 ottobre a Udine a pag. 564 ◗ il 9 ottobre a Tolentino (MC) (v. numero scorso) WWW.ANCL.IT Consulenti sulla neve (seconda di copertina del numero scorso) Professione consulente È reperibile nella sezione “Documenti” l’intervento del sociologo De Masi, tenuto al congresso degli Ispettori di vigilanza e tratto dalla loro rivista, sul lavoro nel 2000. (seconda di copertina) ANCL – ADERENTE CONSILP/CONFPROFESSIONI SETTIMANALE – ANNO XXXIX N. 36 DEL 26 SETTEMBRE 1998 PRESENTAZIONE Centro Studi Nazionale Ancl al fine di realizzare un progetto utile ai consulenti del lavoro. L’Ancl vuole rivolgere una particolare attenzione ai consulenti del lavoro e, come sempre, alla loro formazione e al loro aggiornamento. Abbiamo individuato nell’Eca Italia il partner ideale, anche perché contiamo di sviluppare con loro un progetto che comprenda lo studio del diritto del lavoro comparato in quanto anche le piccole e medie imprese si stanno ponendo il problema dei rapporti con l’estero. La pubblicazione raccoglie notizie e norme che riteniamo utili sia a coloro che si avvicinano oggi alla professione, che agli Ordini Provinciali o alle Unioni Provinciali Ancl, che indirizzano i praticanti all’esame di Stato; confidiamo inoltre che il volume sia segnalato ed adottato nei vari corsi di formazione che si tengono in tutta Italia. Il meritorio lavoro svolto dalle due colleghe suscita grande attenzione anche da parte del massimo organo di categoria. Gran parte delle problematiche scaturenti dagli esami di Stato per l’accesso alla professione di consulente del lavoro trovano una precisa e puntuale risposta nell’opera pubblicata. La totale ricerca delle tematiche trattate negli ultimi anni in tutta Italia offre un panorama vasto, completo e variegato sulla realtà con cui gli aspiranti consulenti del lavoro dovranno confrontarsi in sede d’esame. Come pure la completa documentazione posta a corredo presenta esaustivamente la categoria e crea un approccio positivo con la stessa. Pagg. 250 circa Per informazioni e ordini: ECA ITALIA srl via Clarice Marescotti, 5 – 00151 Roma Tel. 06/65740110 – Fax 06/65744339 E-mail: [email protected] Gabriella Perini PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE DEI CDL *** Sconto del 50% per gli ordini che vengono effettuati tramite le UP o l’Ancl centrale Roberto De Lorenzis PRESIDENTE DELL’ANCL Questo volume sul praticantato è il frutto dell’impegno assunto dal TUTTO IL TESSERAMENTO M x M Variazioni periodo 1.8.98 – 22.9.98 Quote 1997 provincia quote precedenti variazioni Bergamo 161 1 nuova situazione soci aggregati 162 Quote 1998 Milano Bergamo Mantova Udine Pordenone Padova Grosseto Siena Ancona Pesaro 1 0 0 1 101 80 2 101 80 45 1 0 16 0 0 28 1 35 166 1 25 54 32 46 36 166 17 25 54 60 47 2 provincia quote precedenti variazioni nuova soci situazione aggregati Frosinone Teramo 18 0 2 1 20 1 Cuneo Trento Varese Chieti Salerno Trieste Gorizia Napoli Treviso Forlì 32 1 33 89 1 90 0 0 0 0 33 3 1 60 140 4 3 1 60 140 37 Perugia Latina 89 5 19 1 108 6 TOTALE 357 729 1086 1 12 11 3 1 77 Necessaria una riduzione dei provvedimenti tributari Eurotassa e addizionale Irpef H a suscitato vasta eco sulla stampa la notizia relativa al pagamento, a fine anno, dell’addizionale Irpef a favore delle Regioni. A dire il vero, è veramente singolare osservare il momento in cui è sorta la polemica relativa alla predetta sovrimposta. Infatti la notizia è rimbalzata non appena il Governo ha comunicato ufficialmente la restituzione, parziale, dell’eurotassa pagata dai contribuenti nel 1997. Ma com’è possibile che i contribuenti non appena ricevuta la notizia del prossimo rimborso di un’imposta, anziché plaudire, protestano per il pagamento, che avverrà nello stesso periodo, di un’altra imposta la cui legge istitutiva risale a diversi mesi prima? L’unica spiegazione plausibile potrebbe essere che il contribuente, non fidandosi di chi gli promette qualcosa, cerca di scoprire che cosa si cela dietro quel rimborso e, guarda caso, scopre che nello stesso periodo alcuni contribuenti vedranno ridursi la tanto attesa gratifica natalizia. Ad alimentare ulteriormente le polemiche è stata la poco felice reazione del dicastero di viale Europa, che addirittura ha bollato la notizia come “una sciocchezza madornale”, per poi fare marcia indietro il giorno dopo. La norma oggetto della discussione fa parte di uno dei molteplici decreti delegati che hanno contrassegnato la produzione normativa in materia tributaria nell’ultimo anno. Si tratta del D.Lgs 15 dicembre 1997, n. 446, istitutivo dell’Irap e di revisione degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni dell’Irpef e di istituzione di un’addizionale regionale a tale imposta, nonché di riordino della disciplina dei tributi locali, che al titolo II contiene la gabella. Specificamente, con l’anzidetto provvedimento, si è proceduto, fra l’altro, al riordino delle aliquote e del numero di scaglioni dell’Irpef e alla revisione delle detrazioni. In particolare, gli scaglioni dell’Irpef sono scesi a cinque: 18,5% fino a lire 15 milioni; 26,5% oltre 15 milioni e fino a 30 milioni; 33,5% oltre 30 milioni e fino a 60 milioni; 39,5% oltre 60 milioni e fino a lire 135 milioni; 45,5% oltre lire 135 milioni. Contestualmente, allo scopo di equilibrare le conseguenze impositive derivanti dal riordino delle aliquote, sono stati aumentati gli importi delle detrazioni per lavoro dipendente, autonomo e di impresa. Il predetto riordino non provoca, a detta del Ministero delle finanze, alcun aggravio per i contribuenti; infatti la revisione è stata fatta esclusivamente per semplificare e snellire la precedente normativa. Ma accanto alle nuove aliquote, l’art. 50 del decreto istituisce una nuova imposta, operante in aumento degli scaglioni Irpef, denominata “addizionale regionale all’imposta sul reddito delle ➦ Accordo con Sct Italia Anche la Sct Italia di Milano ha risposto all’appello lanciato dall’Ancl nel n. 8/98. Come le altre software house (vedi nn. 14 e 32 del 1998), infatti, garantisce la conversione gratuita degli archivi ed altri benefici ai nuovi clienti nostri associati. Per avere l’offerta della Sct si può chiamare l’Ancl di Roma (tel. 06/5415742-5415521 – fax 06/5415565). n. 36 del 26.9.98 561 persone fisiche”, che potrà essere fissata dalle singole Regioni entro una forbice percentuale compresa fra lo 0,5 e l’1%. Per gli anni 1998 e 1999 è comunque stata fissata nella misura dello 0,5% su tutto il territorio nazionale. L’applicazione nei confronti della generalità dei contribuenti, esclusi i titolari di reddito di lavoro dipendente o assimilato, segue i termini e le modalità previsti per il versamento del saldo dell’Irpef, salvo il versamento che andrà effettuato alla Regione in cui il contribuente ha il domicilio fiscale alla data del 31 dicembre dell’anno cui si riferisce l’addizionale stessa. Relativamente ai titolari di reddito di lavoro dipendente, l’addizionale dell’imposta è trattenuta in unica soluzione direttamente dai sostituti d’imposta, all’atto del conguaglio fiscale di fine anno ovvero, se precedente, alla cessazione del rapporto di lavoro. Per l’individuazione della Regione alla quale versare l’imposta occorre riferirsi al domicilio fiscale del lavoratore. L’imposta trattenuta andrà indicata nella certificazione dei redditi corrisposti ai lavoratori dipendenti o assimilati. Se la polemica cui si accennava in apertura probabilmente è destinata a chiudersi entro qualche giorno, di certo, e questa volta in misura forse più diffusa, è destinata a riaprirsi non appena i lavoratori riceveranno le buste paga di fine anno. Infatti, come accennato, la ritenuta andrà effettuata, in un’unica soluzione, all’atto del conguaglio fiscale di quest’anno. Sicuramente il rimborso dell’eurotassa poco (e a pochi) servi- 562 rà ad attenuare la portata dell’imposta che verrà trattenuta a fine anno. Ma proviamo a fare qualche conto per scoprire, carte in mano, chi effettivamente ci guadagna “a consuntivo” (si veda la tabella in questa pagina). In verità, nel complesso, se si considera l’abolizione dal 1998 del contributo al Ssn dell’1%, la riforma dell’Irpef risulta per larga parte dei lavoratori dipendenti favorevole. Tuttavia occorre considerare che l’effetto in termini di gettito per l’abolizione della tassa salute è stato compensato dall’introduzione dell’Irap, che risulta invece dovuta esclusivamente dalle imprese e dai lavoratori autonomi. Se a ciò si aggiunge che dal prossimo anno, probabilmente, saranno anche i Comuni autorizzati a deliberare un’ulteriore addizionale Irpef, di certo il risultato non potrà che essere quello di un complessivo aumento della pressione fiscale. Non è infatti attraverso lo scambio dei soggetti impositori che si può diminuire la pressione fiscale, bensì attraverso una valutazione complessiva di quello che è l’universo dei tributi che gravano sui contributi e in particolare sulle imprese. Purtroppo, e questo caso lo conferma, il rapporto contribuente-fisco è quanto mai teso e decisamente risulta carente la fiducia dei contribuenti nei confronti dell’erario. Certamente l’accaduto deve far riflettere e soprattutto rende quanto mai urgente il varo dello statuto del contribuente. Soprattutto per l’importante documento risulta fondamentale il coinvolgimento delle categorie che fungono da collante tra contribuente e fisco e in primis i professionisti del settore tributario. In particolare, si rende quanto mai auspicabile una riduzione dei provvedimenti in materia tributaria, i quali, con questo ritmo, risultano di difficile assimilazione, con conseguenti rischi in fase di applicazione. Ciò renderà certamente meno accesi gli animi e consentirà agli operatori di evitare le affannose rincorse agli adempimenti, le proroghe e i condoni e magari più digeribile per i contribuenti il pagamento dei tributi dovuti allo Stato. Giuseppe Buscema Conguaglio 1998 REDDITO ADDIZIONALE IRPEF 10.000.000 50.000 0 50.000 20.000.000 100.000 0 100.000 30.000.000 150.000 58.800 91.200 40.000.000 200.000 148.800 51.200 70.000.000 350.000 718.800 – 368.800 n. 36 del 26.9.98 RIMBORSO EUROTASSA DIFFERENZA Regolamento, modulistica e termini Credito d’imposta per neoassunti C ome certamente i colleghi avranno avuto modo di apprendere attraverso la lettura dei quotidiani economici più importanti, in data 27.8.98 è stato pubblicato sulla GU n. 199 il decreto del Ministero delle finanze n. 311 (regolamento di attuazione) che rende operativa l’agevolazione introdotta dall’art. 4 della legge 449/97 (incentivi concessi alle pmi operanti nelle zone depresse che assumono nuovi dipendenti dal 1° ottobre 1997 al 31 dicembre 2000). Non essendo stati ancora approvati, al momento della pubblicazione di detto decreto, i modelli e le buste da utilizzare per la formulazione della domanda, avevamo pensato che alla data dell’11 settembre ’98, trascorsi i 15 giorni dalla sua pubblicazione, il regolamento, di fatto, fosse stato inattuabile per non essere corrispondentemente entrato in vigore l’uso della predetta modulistica. È giunto invece, a sorpresa, pubblicato sulla GU n. 210 del 9 settembre ’98, un decreto direttoriale datato 27.8.98 mediante il quale il Direttore generale del Dipartimento delle entrate ha disposto l’approvazione del modello di richiesta del credito d’imposta con relative istruzioni. È stata così salvata all’ultimo momento la data dello scorso 11 settembre che segna l’inizio del conto alla rovescia dei fatidici 30 giorni entro i quali le pmi potranno presentare la domanda di am- missione al beneficio. Prima di esprimere una nostra personale opinione sul comportamento tenuto dal competente Ministero in ordine ai diversi momenti utilizzati per avviare sia la procedura operativa che la materiale distribuzione della modulistica, riteniamo segnalare le più importanti novità contenute nel documento ministeriale. Ambito territoriale È stato chiarito che il beneficio spetta anche alle imprese aventi sede legale al di fuori delle aree agevolate a condizione che i nuovi assunti siano destinati ad operare in strutture fisse ubicate al loro interno. Hanno diritto quindi al credito di imposta, fermi restando i requisiti previsti dal discusso art. 4, anche le aziende con sede legale al Nord che, ad incremento delle unità lavorative in forza alla data del 30.9.97, hanno assunto o assumeranno nuovo personale destinato ad uffici, stabilimenti e basi fisse ubicati nelle zone agevolate. Per quanto riguarda l’ambito territoriale, segnaliamo che le aree situate nei territori di cui all’obiettivo 1 del regolamento Cee e quelle ubicate nelle zone cosiddette depresse (decisione n. 836 dell’11 aprile 1997) sono state, relativamente alle previsioni contenute ai punti a), b), c) e d) del comma 2 del suddetto art. 4, individuate e stabilite dal Cipe. Il relativo elenco, costituente n. 36 del 26.9.98 parte integrante della specifica delibera del Comitato, è già in possesso del Centro di servizio e sarà allegato alla circolare del Ministero delle finanze di prossima emissione. Soggetti operanti nelle aree interessate dai patti territoriali Ai fini dell’ottenimento dell’agevolazione, è sufficiente che l’azienda richiedente svolga attività nella zona in cui agisce il patto territoriale senza che debba necessariamente aderirvi. Utilizzo del credito di imposta Laddove l’impresa non riesca ad utilizzare il credito di imposta entro il previsto triennio, potrà comunque riportare il credito a riduzione dei versamenti delle imposte negli esercizi successivi. Tempi di presentazione della domanda Relativamente a tale aspetto il regolamento prevede due distinte ipotesi che riguardano le assunzioni avvenute anteriormente alla data di entrata in vigore del regolamento attuativo e quelle ancora da effettuarsi. Nel primo caso le imprese interessate dovranno presentare la domanda entro il giorno 10 ottobre 1998 (30 giorni successivi alla data di entrata in vigore del regolamento) e dovranno indicare nella ri- ➦ 563 chiesta anche gli eventuali importi del credito di imposta già utilizzato. Nel secondo caso i trenta giorni utili per la presentazione della domanda di ammissione saranno quelli successivi all’assunzione. Le domande, inutile ripetere, da formulare utilizzando l’apposita modulistica (busta compresa) conforme a quella approvata con decreto direttoriale, dovranno essere inviate mediante raccomandata con avviso di ricevimento al Centro servizi delle imposte dirette ed indirette di Pescara – Via Rio Sparto, 52/B – 65100 Pescara. A tale proposito facciamo presente che la concessione del credito d’imposta avviene fino ad esaurimento delle disponibilità finanziarie all’uopo stanziate, la cui entità non è stata ancora portata a conoscenza. Il Centro di servizio elaborerà un elenco cronologico delle domande sulla base delle date di spedizione. In caso di parità, sarà data priorità alle richieste nelle quali si evinceranno date di assunzione più remote. Per completezza di informazione, attesa la complessità della trattata norma, tra l’altro ampiamente dibattuta nel corso dell’ultimo nostro convegno tenutosi presso l’Hotel Continental di Napoli, riteniamo utile riassumerne i contenuti. del reddito imponibile Utilizzo Può essere fatto valere ai fini del versamento dell’Irpef, dell’Irpeg e dell’Iva. Condizioni indispensabili per avere diritto al credito d’imposta Periodo agevolato 1.1.98-31.12.2000 con possibilità di utilizzare il residuo credito negli esercizi successivi (comma 4). Il credito non è rimborsabile; tuttavia, esso non limita il diritto al rimborso di imposte ad altro titolo spettanti. Valore del credito L. 10.000.000 per il primo nuovo dipendente assunto e L. 8.000.000 per ciascuno dei successivi. Limite massimo annuale L. 60.000.000 complessivi per ciascuno dei tre periodi di imposta compresi nel suddetto periodo agevolato. Imponibilità – Mantenimento incremento occupazionale nel corso del periodo agevolato; – osservanza dei contratti collettivi nazionali di lavoro; – rispetto delle norme sulla sicurezza previste dal decreto legislativo 626/94 e successive modificazioni ed integrazioni; – rispetto dei parametri delle prestazioni ambientali ex decreto del Ministro dell’industria e dell’artigianato 20 ottobre 1995, n. 527; – nessuna evasione fiscale e contributiva (emanando decreto Ministero delle finanze ai sensi dell’art. 17, comma 3°, legge 400/88). Non concorre alla formazione ➦ CONSIGLIO PROVINCIALE DELL’ORDINE DEI CDL DI UDINE organizza una RIUNIONE DI STUDIO per il giorno venerdì 2 ottobre 1998 alle ore 15,00 presso il Salone Centrale del Palazzo Kechler – P.zza XX Settembre – UDINE Soggetti destinatari Le pmi come definite da DM dell’industria e dell’artigianato del 18.9.97 (GU n. 229 dell’1.10.97). Periodo interessato e requisiti contrattuali sul tema L’ISTITUTO DELLA CONCILIAZIONE IN MATERIA DI LAVORO RELATORE: ing. Giuseppe Di Florio, Direzione provinciale del lavoro di Udine. 1.10.97-31.12.2000 per le assunzioni che realizzano un incremento del numero dei dipendenti a tempo pieno ed indeterminato rispetto al numero dei dipendenti 564 in forza alla data del 30.9.97. Sono ammessi i contratti a termine full-time a condizione che prevedano almeno una scadenza triennale. Per essi il beneficio spetta al 50%. Per i contratti parttime indeterminati il beneficio spetta in proporzione. In tale occasione verranno esaminate le modifiche apportate all’articolo 410 e seguenti del c.p.c. dal decreto legislativo n. 80/98 e le linee guida predisposte dalla Direzione provinciale del lavoro di Udine per l’efficace gestione della conciliazione. La riunione è aperta anche ai collaboratori di studio. Segreteria: Consiglio Provinciale dell’Ordine dei cdl di Udine – Via Calzolai, 4/2 – Tel./Fax 0432/295892. n. 36 del 26.9.98 Incremento del credito L. 1.000.000 per le imprese che: – abbiano aderito al sistema comunitario di ecogestione ed audit (regolamento Cee n. 1836/93); – abbiano aderito ad accordi di programma per la riduzione delle emissioni inquinanti; – producano prodotti con marchio di qualità ecologica (regolamento Cee n. 880/92); – siano artigiane, con lavorazione non in serie e con un numero di dipendenti non superiore a 18, compresi gli apprendisti in numero non superiore a 9 (il numero dei dipendenti può raggiungere i 22 a condizione che le unità aggiuntive siano apprendisti); – svolgano la propria attività nei settori delle lavorazioni artistiche tradizionali e dell’abbigliamento su misura con un massimo di 32 dipendenti compresi gli apprendisti in numero non superiore a 13 (il numero dei dipendenti può raggiungere i 40 a condizione che le unità aggiuntive siano apprendisti). Desideriamo portare a conoscenza dei colleghi che il Centro Studi dell’UP Ancl di Napoli “O. Baroncelli”, sin da quando ha riavviato le sue attività, ha svolto, in collaborazione con l’Albo provinciale di Napoli, una costante e qualificata analisi degli aspetti più controversi che attengono la discussa materia ed ha rappresentato e dibattuto, attraverso un confronto intrattenuto direttamente con funzionari del Ministero delle finanze, tutte le perplessità emerse sui seguenti temi: – riconoscimento del credito subordinato alla condizione di iscrizione dei dipendenti nelle liste di collocamento o di mobilità e relativo prelievo dalle stesse all’atto dell’assunzione; – congruità del credito d’imposta, ossia valore unico di L. 10.000.000 e di L. 8.000.000 oppure valore inteso per ciascuno dei tre anni costituenti il periodo agevolato; – esclusione induttiva dei lavoratori assunti mediante passaggio diretto ed immediato; – esclusione induttiva dei lavoratori i cui contratti di formazione e lavoro, di apprendistato, a termine ex lege 230/62, a termine ex lege 223/91, artt. 8 e 25, ecc., sono stati convertiti a tempo indeterminato successivamente alla data del 30 settembre ’97 e che a tale data concorrevano alla formazione numerica delle forze; – concessione limitata al numero massimo di 5 dipendenti per le assunzioni a tempo parziale ed indeterminato. tempi lunghi ed inorganici impiegati dal Ministero delle finanze nel redigere il regolamento, approntare e distribuire la modulistica e diramare le disposizioni operative, non possiamo certo esprimere soddisfazione e compiacimento. La nostra categoria, considerato per contro il tempo stretto messo a disposizione per la presentazione delle domande, ancora una volta si trova ad operare in regime di estrema emergenza, aggravata sia dalla sconcertante circostanza che detto tempo non sarà uguale per tutti a causa della irreperibilità della necessaria modulistica, che ancora non è disponibile presso molti degli uffici preposti alla distribuzione, sia dalla mancanza di precisi indirizzi, atteso che la circolare operativa non è ancora stata emanata. Tensioni queste che, ventilate dal soffio gelido rappresentato dal rischio di far restare le aziende assistite fuori gioco per esaurimento delle disponibilità finanziarie, ci agghiacciano il sangue. Certamente non resteremo passivi, se non altro per evitarci un futuro contrassegnato da ulteriori angosce e batticuori. Auguriamo a tutti un buon lavoro e restiamo a Vostra disposizione per fornirVi eventuali ulteriori informazioni sull’argomento. Cordialmente. Siamo ormai alla vigilia dell’emanazione della tanto sospirata circolare ministeriale (forse sarà pronta per la fine di questa settimana) ed abbiamo motivo di ritenere che molte delle osservazioni dedotte dai colleghi del nostro Centro Studi sono state tenute in dovuta considerazione, contribuendo in tal modo a modificare i primi orientamenti ministeriali. Per quanto attiene, infine, i Vincenzo Balzano COORDINATORE DEL CENTRO STUDI ANCL “O. BARONCELLI” DI NAPOLI Rosario D’Aponte PRESIDENTE DELL’UP ANCL DI NAPOLI Edmondo Duraccio PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DELL’ORDINE DEI CDL DI NAPOLI – esclusione dal computo degli incrementi occupazionali dei lavoratori assunti da parte di aziende tenute per contratto a rilevare i dipendenti delle appaltatrici uscenti (settore mensa e pulizia); n. 36 del 26.9.98 565 Procedure e pianificazione Sistema qualità Riprendiamo la pubblicazione dei chiarimenti in tema di certificazione di qualità per la categoria. Gli scritti precedenti si trovano nei nn. 14, 15, 18, 21, 22 e 24 del 1998. C ontinuando la trattazione dei punti della norma Uni En Iso 9001, nel capitolo 4 (Requisiti del sistema qualità), il tema dell’articolo odierno è il seguente: 4.2 – Sistema qualità Un sistema è, tecnicamente, l’“insieme di elementi che, coordinati tra loro, soddisfano a certe esigenze” (dizionario De Agostini) e che “costituiscono un unico complesso” (idem). In una struttura organizzata, è, quindi, l’intero contesto di attività attraverso cui si sviluppa la sua organizzazione, mirata al raggiungimento di determinati obiettivi. Il sistema qualità è questo complesso, questa organizzazione, mirata a quegli obiettivi, seguendo i dettami delle norme sulla garanzia della qualità. Ricordiamoci, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, che, a questi fini, qualità non sta ad indicare “più o meno buono”, ma, piuttosto, l’insieme delle caratteristiche del servizio (nel nostro caso) che lo rendono “adatto all’uso”. Il sistema qualità del nostro studio è, dunque, l’insieme di tutto ciò che, dalle risorse utilizzate all’organizzazione che le coordina, al metodo di lavoro, alla cortesia, all’affidabilità, alla correttezza, 566 alla precisione, all’educazione, alla preparazione, o meno, di tutti gli addetti, raggiunge l’obiettivo di rendere un servizio alla nostra clientela, che è soddisfatta di riceverlo in tal maniera, ed è tenuto sotto controllo al fine di mantenere nel tempo le medesime caratteristiche che lo contraddistinguono, se non migliori (il c.d. miglioramento continuo). La norma suddivide il punto 4.2 (Sistema qualità) in tre sottopunti: 4.2.1 generalità; 4.2.2 procedure del sistema qua lità; 4.2.3 pianificazione della qualità. 4.2.1 GENERALITÀ Da questo in poi, in ogni punto del capitolo 4 della norma, il primo sottopunto è costituito dalle “Generalità”, in cui, sinteticamente, viene indicato cosa si intenda in merito a quel determinato argomento. In questo, il dettato della norma individua il sistema qualità “come mezzo per assicurare che il prodotto (o servizio, e, nel nostro caso, la nostra attività professionale – ndr) sia conforme ai requisiti specificati”. Noi, quindi, dobbiamo strutturare la nostra organizzazione in modo che sia possibile fornire la n. 36 del 26.9.98 garanzia che il nostro servizio mantenga nel tempo i requisiti che lo caratterizzano. In realtà, pensandoci bene, allo stesso modo in cui noi ci serviamo sempre degli stessi fornitori (si parla di fidelizzazione), perché ci soddisfa il loro prodotto, o il modo in cui trattano noi, o la velocità di consegna, o la cortesia che usano, ecc., o tutto ciò insieme (e ciò significa che ci aggrada il loro “sistema”), parimenti la nostra clientela si fidelizza a noi per il coacervo di caratterizzazioni del servizio che rendiamo loro. La fidelizzazione porta ad acquistare “a scatola chiusa”, specie in abbonamento (come è, di fatto, nel tipico rapporto di consulenza), e la routine dei comportamenti, priva dello stimolo della verifica esterna, induce automaticamente allo svicolare anche dal controllo interno, con la conseguenza che il cliente (e noi stessi, erogatori del servizio) si rende conto dell’eventuale problema sorto soltanto ad avvenuta esecuzione del servizio erogato, e senza, tra l’altro, avere coscienza del perché e in quale fase sia sorto. Con la conseguente eventualità di eludere la possibilità di disporre, di concerto, ove possibile, gli opportuni aggiustamenti a consuntivo, ovvero, meglio, in via ➦ preventiva. Pertanto, anche al di là del rapporto di fidelizzazione, cioè per il solo fatto di essere sul mercato, è opportuno che noi siamo in grado di fornire all’utenza, e a noi stessi, se non la certezza, quanto meno una certa tranquillità, in merito alla correttezza e alla standardizzazione del sistema adottato. La norma, così, ha individuato nella predisposizione di un Manuale della qualità “che copra i requisiti della presente norma” e indichi le procedure e la strutturazione della documentazione dell’intera organizzazione, lo strumento attraverso il quale il “sistema”, organizzato per la garanzia della qualità, sia accessibile, comprensibile e quindi verificabile. È proprio la possibilità di verifica del sistema a fornire le garanzie della qualità dello stesso. È pacifico che, anche in caso di garanzia sui requisiti e sui procedimenti adottati nell’esecuzione, il cliente (e noi) potrebbe accorgersi della variazione e/o della non rispondenza alle aspettative soltanto ad esecuzione avvenuta, quando l’eventuale imperfezione si sia realizzata e abbia prodotto i suoi frutti. Ma, ove ci sia un mezzo (un “libretto delle istruzioni”) attraverso il quale siano verificabili il procedimento e le procedure adottate e la rispondenza di essi alla definizione delle caratteristiche concordate e/o accettate, il cliente da una parte, e noi dall’altra, possiamo avere la consapevolezza della correttezza dei comportamenti nell’esecuzione del nostro servizio. Ponendo per iscritto la nostra organizzazione, avremo l’opportunità di verificare se essa sia in linea coi dettami delle norme europee e se facciamo realmente quanto riteniamo corretto fare. Tra l’altro, scrivendo come ci comportiamo, troveremo l’occasione per testare la validità dei comportamenti in studio e per eliminare quelli che possono arrecarci perdite in ordine di tempo, di immagine, di soddisfazione e, in ultima (ma non per importanza) analisi, di costi. 4.2.2 P ROCEDURE DEL SISTEMA QUALITÀ La norma stabilisce che il cdl deve “predisporre procedure documentate”, deve, cioè, scrivere le attività che vengono svolte nel suo studio che influiscono sull’erogazione del servizio reso. A riguardo la linea guida 9004/2, sui servizi, al punto 5.4.1 (Struttura del Sistema qualità – Generalità), indica: “Gli elementi di un sistema qualità dovrebbero essere strutturati in modo da stabilire un adeguato controllo ed assicurazione su tutti i processi operativi, che influiscono sulla qualità del servizio. Il sistema qualità dovrebbe privilegiare le azioni di prevenzione per evitare l’insorgere di problemi, pur senza trascurare la capacità di risposta e di correzione degli errori, qualora si verificassero”. Predisporre le procedure significa mettere per iscritto (“in chiaro”) il modus operandi, il come fare, o, meglio, il come facciamo. La sequela delle procedure da predisporre comprende tutte le attività svolte, dal marketing di studio (le modalità di acquisizione e gestione del cliente) alla progettazione ed erogazione del servizio (le modalità e le gradualità di ideazione e il dettaglio dell’esecuzione), al continuo miglioramento delle prestazioni. n. 36 del 26.9.98 Questa sequela di attività, incastonate tra loro, rappresenta il c.d. “cerchio della qualità”. Benché alcune procedure, per pura comodità, possano essere standardizzate per un vasto gruppo di strutture organizzate omogenee che le utilizzano (ad esempio le modalità operative per gli acquisti; ovvero la contrattualistica con la clientela; ovvero ancora il programma paghe utilizzato, che rappresenta la procedura di elaborazione dei cedolini paga; ecc.), la norma dispone che ciascuno utilizzi le modalità di processo che più gli aggradino e gli siano consone (“l’estensione e il grado di dettaglio delle procedure che fanno parte del sistema qualità dipendono dalla complessità del lavoro, dai metodi usati, dalle capacità e dall’addestramento necessario al personale che svolge le attività”). Ciò significa, quindi, che “nessuno può a priori giudicare se una procedura è insufficiente o meno”, come correttamente indicato negli atti di un incontro sul tema, tenuto nel 1995. Ovviamente, le procedure utilizzate devono essere conformi alla norma e il loro dettato deve rappresentare la realtà dello studio. Le procedure, poi, possono essere completate dalle istruzioni di lavoro (il dettaglio, per esempio, della compilazione di uno stampato, della elaborazione del cedolino paga, dell’apertura di una banca dati e della ricerca di un argomento, ecc.). 4.2.3 PIANIFICAZIONE DELLA QUA- LITÀ La norma stabilisce che deve essere definito, cioè individuato, e documentato, cioè reso evidente e dimostrato, “come i requisiti ➦ 567 per la qualità vengono soddisfatti”. I requisiti per la qualità sono, continuiamo a ribadire, tutto quel coacervo di caratteristiche che fanno del servizio da noi reso il nostro servizio, diverso da tutti gli altri, e, proprio per questo, accettato e richiesto dai nostri clienti. Nostro compito, per fornire la garanzia della qualità del nostro servizio, è quello di “pianificare” la sequela di attività che svolgiamo e che determinano, alla fine, quella qualità del nostro servizio. La descrizione di questa sequela di attività costituisce il c.d. “piano della qualità”. Il dettato della norma è abbastanza chiaro: “La pianificazione della qualità deve essere coerente con tutti gli altri requisiti del sistema qualità” omissis “e deve essere documentata in mo- do da rispecchiare le modalità operative”. Citiamo quanto in merito espresso negli atti dell’incontro richiamati in precedenza: “nella norma il concetto di piano significa sequenza logica di attività e non include la tempificazione dei momenti in cui dette attività vengono svolte”. Praticamente, nell’individuare e documentare come svolgiamo le attività che influiscono sulla qualità del nostro servizio, occorre indicare le modalità, e il loro susseguirsi, delle attività che svolgiamo al fine di raggiungere l’obiettivo prefissatoci, che rappresenta la qualità del nostro servizio, e per tenere sotto controllo, e quindi garantire ai terzi, il loro realizzarsi. E allora, individuiamo quali sono le “cose” che ci fanno rea- lizzare quel tipo di servizio che riusciamo a rendere; le pianifichiamo, cioè individuiamo come e con quale sequela le mettiamo in atto; pianificandole, le scriviamo, e quindi documentiamo la loro consistenza, e constatiamo la loro conformità alla norma; per essere certi che facciamo quello che abbiamo individuato, e pianificato, come ottimale, e conforme, verifichiamo che lo facciamo nella realtà dei fatti; documentiamo anche questa attività di controllo e verifica: a questo punto, eseguito e documentato tutto ciò, ci saremo messi nella condizione di fornire la garanzia, che richiede la norma, della qualità nel tempo del nostro servizio. Centro Studi Nazionale Ancl Gruppo certificazione qualità Accordi operativi con l’Inps tramite TeleConsul Più collaborazione, migliori servizi Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro UNIONE PROVINCIALE DI TREVISO Treviso, lì 6 agosto 1998 PROT. N. 297 ART. N. 49/2-2/1 Spettabile RIVISTA IL CONSULENTE “1081” – FOLIGNO e, p.c. Spettabile ANCL NAZIONALE – ROMA Qualsiasi categoria “pesa” nei confronti delle istituzioni e dei mass-media o per il numero degli associati, o per il carisma, o per la professionalità, o per ciò che riesce a dare alle istituzioni e ai cittadini. Un Ordine professionale non può pesare per il numero, salvo forse quello dei medici, che sono 300 mila, ma solo per l’immagine che riesce a dare all’esterno di quello che è e per l’aiuto che riesce a fornire 568 n. 36 del 26.9.98 alle istituzioni e a noi cittadini. I consulenti del lavoro, dato che non rappresentano un numero significativo (17 mila con 100 mila collaboratori), non possono pensare di pesare per il numero; devono quindi pensare di contare esclusivamente per la propria preparazione professionale e per quello che riescono a dare alle pubbliche amministrazioni e alla gente con le quali, quotidianamente, interagiscono. In questi ultimi tempi la nostra categoria sta ottenendo, ed è forse il risultato più eclatante, il riconoscimento di “partner tecnico affidabile” nella gestione di nuove risorse telematiche. Fa piacere come consulente del lavoro, come Presidente dell’Unione Provinciale Ancl di Treviso e come consigliere TeleConsul, apprendere che i massimi vertici Inps, pubblicamente (vedi pagina seguente), riconoscono che i consulenti del lavoro sono partner insostituibili. È il miglior premio a tutta la categoria e a chi, credendo in un ideale, si sta impegnando per tutti i colleghi. Cordiali saluti. IL PRESIDENTE Giorgio Forcolin ➦ Roma, lì 16 luglio 1998 Spett.le CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE DEI CONSULENTI DEL LAVORO Alla c.a. c.c. Spett.le Via Cristoforo Colombo, 456 DELLA PRESIDENTE SIG. GABRIELLA PERINI TELECONSUL SRL Via Cristoforo Colombo, 456 00145 Roma Oggetto: rapporti con i consulenti del lavoro. L’adeguamento dell’Istituto ai nuovi scenari, dove un ruolo sempre maggiore assumono le tecnologie di comunicazione e le pervasività di tecnologie emergenti quali Internet, nonché la possibilità di utilizzare strumenti che non vincolano al centralismo dei fornitori, verrà perseguito attraverso due linee evolutive tendenti a conseguire uno schema organizzativo che realizzi l’azienda rete ed elementi tipici dell’azienda virtuale. La strategia si attuerà mediante alcune azioni di riconfigurazione nella erogazione dei servizi come: ● spostamento del fronte aziendale; ● concentrazione dell’azienda nel “core business”; ● telelavoro; ● custom care. In relazione all’avvio della fase sperimentale dei servizi, su base Internet, desidero esprimere la piena soddisfazione per i rapporti di collaborazione che sono in atto con i consulenti del lavoro nelle sperimentazioni dirette al perseguimento delle linee evolutive sopra indicate. In particolare le iniziative in atto non avrebbero potuto essere realizzate senza la stretta collaborazione e l’alta professionalità della società di servizi di categoria TeleConsul Srl che ha consentito di avviare i seguenti servizi: ● la consultazione dell’anagrafica delle aziende; ● la consultazione dei codici statistico-contributivi e dei codici autorizzazione. Si confida sulla prosecuzione del rapporto di collaborazione per realizzare, a breve termine, ulteriori servizi di particolare importanza, che potranno essere utilizzati via Internet, tra i quali la consultazione dell’estratto contributivo aziendale. Sono programmi, questi, che, al termine del periodo di test, potranno essere rilasciati per l’utilizzazione da parte dell’intera categoria e che rappresenteranno solamente l’inizio di una ben più vasta e fattiva collaborazione finalizzata al miglioramento dei servizi prestati all’utenza. Con l’occasione si ringrazia per la collaborazione prestata dalla società TeleConsul per la formazione degli Ispettori di vigilanza dell’Inps sull’utilizzo della banca dati “Basileus”. IL DIRETTORE CENTRALE PER LA TECNOLOGIA INFORMATICA Vittorio Crecco n. 36 del 26.9.98 569 Le professioni a Palazzo a data: 15.9.98. Il fatto: la legge finanziaria 1999 illustrata ai professionisti prima del varo in Parlamento. Finalmente dopo anni ed anni di richieste cadute nel vuoto quest’anno, come vi avevo già annunciato nel precedente articolo, siamo stati invitati dal Governo, attraverso il Ministero del lavoro, per un esame della finanziaria in materia di occupazione. Ho avuto la sensazione che gli sforzi profusi nei mesi precedenti stiano concretizzandosi con i primi risultati; infatti ho chiesto a nome Consilp ed ottenuto che nella prossima finanziaria, in tutti i provvedimenti per il rilancio del mondo del lavoro, si parli di “datori di lavoro” e non più solo “d’impresa” e, a meno di colpi di mano dell’ultimora, tale logica dovrebbe fare breccia. Vi sarà anche la possibilità di una formazione particolare per i titolari degli studi professionali, per giovani laureati o diplomati fino a 26 anni o superiori, nel rispetto delle direttive Ue per gli assi d’intervento. L 570 Del pari abbiamo chiesto che si attui una differenziazione della ritenuta d’acconto tra i professionisti con dipendenti e quelli senza dipendenti, ma tale provvedimento dovrà passare al vaglio del Minfinanze. Altro fatto rilevante è che tale tavolo di concertazione diverrà stabile nel tempo ed il Ministero del lavoro, coinvolgerà le altre Amministrazioni interessate ai vari provvedimenti, che man mano esamineremo. Quindi, se pur con un cauto ottimismo, possiamo dire che il confronto costruttivo con il Governo è appena cominciato, a dimostrazione del fatto che i problemi del mondo libero-professionale sono di natura sindacale e non di natura ordinistica, e che oggi tale dialogo è possibile perché esiste un nucleo stabile nella Consilp, che rappresenta la controparte fisicamente, cosa impossibile in passato. L’elemento di preoccupazione è giunto dall’esame del praticantato, che sarà riformato ed avrà forse anche una collocazione economica; su questo punto n. 36 del 26.9.98 gli Ordini saranno chiamati in causa e dovranno quindi essere pronti alla trattativa. Noi come Consilp riteniamo che il periodo del praticantato possa essere ritenuto valido come un periodo di formazione e nel caso il praticante, dopo aver superato l’esame di Stato, non decidesse di intraprendere la libera professione, tale periodo così certificato debba consentire l'assunzione del giovane con agevolazioni per il datore di lavoro. In tale caso il praticantato equivarrebbe alla formazione e quindi sarebbe nell’uno e nell’altro caso un patrimonio culturale per il giovane che gli dà la possibilità di accedere al mondo del lavoro, sia esso autonomo o subordinato. Nel corso del mese ci saranno altre novità, delle quali Vi aggiornerò al prossimo appuntamento. IL TESORIERE CONSILP-CONFPROFESSIONI DELEGATO ALLE POLITICHE SULLA OCCUPAZIONE Maurizio Buonocore Scopo di questa nuova rubrica è di avvicinare ulteriormente tutti i colleghi ai problemi affrontati ed alle soluzioni proposte dalla propria dirigenza. Ecco perché rendiamo pubbliche le circolari che il Consiglio Nazionale dell’Ordine ha diramato. Corsi e seminari Microsoft (Circolare n. 565 del 17 settembre 1998) i invia il documento contenente il calendario e le informazioni relative ai corsi e seminari organizzati da Microsoft presso le proprie sedi a seguito del protocollo stipulato con il Consiglio Nazionale il 28 maggio 1998. Si informano i Consigli Provinciali che le stesse notizie verranno pubblicate nel n. 82 di “CONSULENZA & SOCIETÀ”, ma, visto il ritardo con cui spesso viene consegnata la rivista, si è ritenuto opportuno anticiparle per consentire una immediata diffusione a tutti gli iscritti. Cordiali saluti. S IL PRESIDENTE Gabriella Perini Consiglio Nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro Formazione informatica PROTOCOLLO MICROSOFT – CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ORDINE Concordemente a quanto indicato nel protocollo stipulato il 28 maggio 1998, i consulenti del lavoro e le organizzazioni provinciali potranno approfondire la loro conoscenza di strumenti e pogrammi di uso più comune mediante seminari e corsi organizzati direttamente da Microsoft presso le proprie sedi. Per partecipare agli incontri, che saranno completamente gratuiti, è indispensabile prenotarsi, almeno una settimana prima del seminario o corso, presso TeleConsul via fax o e-mail, ciò per ovvi motivi di capienza delle sale. zioni provinciali dei sindacati di categoria. I corsi avranno la durata di una giornata e verteranno sui seguenti temi: ● ● ● IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI I SEMINARI Gli incontri sono destinati a tutti i consulenti del lavoro, avranno una durata di mezza giornata e verteranno sui seguenti temi: ● studi professionali, pmi ed informatica alle soglie del 2000; ● ● ● ● la nuova generazione di sistemi operativi Microsoft: Windows ’98 e Windows NT workstation; più produttività e meno costi di gestione con Microsoft Office ’97; Microsoft BackOffice Small Business Server: la soluzione di rete per le piccole imprese; la nuova frontiera: Internet come strumento di lavoro. I CORSI Gli incontri sono destinati esclusivamente ai dipendenti delle sedi nazionali degli organismi dei consulenti del lavoro nonché al personale dei Consigli Provinciali e delle se- n. 36 del 26.9.98 conoscenza dell’hardware: PC e principali periferiche; i sistemi operativi: da DOS a Windows ’95 a Windows NT workstation; le applicazioni della famiglia Microsoft Office ’97: Outlook, Word, Excel. Seminari 6 8 29 12 19 ottobre Milano ottobre Roma ottobre Roma novembre Milano novembre Milano 13 14 15 21 27 Microsoft sta vaglian- 28 do la possibilità di or- 3 ganizzare ulteriori se- 10 minari presso altre se- 11 di in Italia. 26 Corsi ottobre ottobre ottobre ottobre ottobre ottobre novembre novembre novembre novembre Roma Milano Milano Milano Roma Milano Milano Roma Milano Milano A breve verranno predisposti e pubblicizzati i corsi territoriali di alfabetizzazione Internet organizzati dal Consiglio Nazionale dell’Ordine con la collaborazione di TeleConsul e/o supporto didattico di Microsoft, che è impegnata in particolare nella formazione dei formatori. I Consigli Provinciali potranno contattare direttamente TeleConsul per la realizzazione di seminari decentrati sul territorio. Le prenotazioni si effettuano presso TeleConsul: Fax 06/5405012 – e-mail: [email protected] 571 UN ONORE PER TUTTA LA CATEGORIA IL PIACERE DI STARE ASSIEME «Si è felicemente conclusa la kermesse calcistica dei consulenti del lavoro che quest’anno, per la 3a edizione del Campionato Nazionale di calcio Ancl, intitolata al compianto Romano Prearo, Presidente per anni del Consiglio Provinciale di Rovigo, si sono dati appuntamento nella splendida cornice dell’Isola di Albarella dall’1 al 4 maggio. L’iniziativa, nata ormai tre anni fa, riscuote un successo sempre maggiore nella categoria, tanto da far partecipare colleghi delle più lontane province; quest’anno è stata la volta di Cagliari e di Reggio Calabria, che si sono aggiunte, per la disputa delle finali nazionali, alle squadre di Bari e del Veneto, in cui militano numerosi consulenti della provincia di Rovigo. La vittoria finale è andata al Veneto che in finale ha sconfitto l’antagonista di sempre, il Bari, con un vistoso 5-1, che probabilmente non rispecchia totalmente il reale valore delle squadre in campo. Comunque per il Veneto si tratta della seconda affermazione su 3 tornei disputati, vittoria che ha attenuato il rammarico della finale persa lo scorso anno a Bari ai calci di rigore, a testimonianza dell’affiatamento creatosi dal gruppo veneto, formato da consulenti del lavoro di Rovigo, Treviso e Venezia, animato ed unito in particolare dall’aver scoperto il piacere dello stare assieme. Questo è lo spirito che ha animato da sempre gli organizzatori delle manifestazioni, con la volontà di far conoscere sempre più la figura del consulente del lavoro, unico professionista abilitato per legge, alla tenuta dei libri paga e all’amministrazione del personale dipendente. Splendida l’organizzazione che ha avuto il merito di far conoscere la nostra Isola di Albarella e il fascino delle foci del Po, attraverso visite guidate, facendo quindi “appuntare” il nome di Rovigo a numerosi colleghi che ne faranno meta di loro prossime vacanze. ALESSANDRO ROSSI Rovigo» 572 n. 36 del 26.9.98 “Egregi colleghi e colleghe, mi pregio di portare alla Vostra conoscenza quanto il collega Aldo Savelli ci ha voluto partecipare. Mi sono fatto interprete nell’esprimere al collega Savelli, anche a Vostro nome, i migliori auguri e congratulazioni per l’alta onorificenza che si appresta a ricevere. I meriti che gli sono stati attribuiti onorano anche la nostra categoria che, con encomiabile impegno e professionalità, egli ha sempre rappresentato. Cordiali saluti. CARLO DALL’ARA Presidente del Consiglio Provinciale dell’Ordine dei cdl di Rimini” Commissione Tributaria Provinciale Rimini Il Presidente Oggetto: relazione per il conferimento al perito industriale Savelli Aldo del diploma di benemerenza di 1a classe. Circolare del Segretariato generale del Ministero delle finanze n. 53/S del 5.3.1998. 1. Perito industriale Savelli Aldo, nato l’1 agosto 1927 a Rimini, ivi residente, in viale Giusti, n. 25 – Libero professionista. 2. Componente della Commissione tributaria provinciale di Rimini fino al 31.3.98. 3. Fu nominato componente della Commissione tributaria di 1° grado di Rimini con DM n. 10738 del 17.4.82 e confermato componente della Commissione tributaria provinciale di Rimini con DPR 20.2.96. Ha esercitato quindi ininterrottamente le funzioni di giudice tributario per circa sedici anni, dimettendosi dall’incarico per incompatibilità ex art. 31, legge n. 449/ 1997, con apprezzabile senso di responsabilità, il 31.3.98. 4. Ha partecipato assiduamente a tutte le udienze assegnategli, rendendosi inoltre sempre disponibile a sostituire i colleghi assenti, anche di altre Sezioni. Delle numerose decisioni da lui redatte – in numero di cento all’anno in media –, molte sono state pubblicate sulle riviste di diritto tributario. Le decisioni rilevano la sua profonda preparazione tecnico-giuridica, le sue elevate doti culturali e, più di tutto, il suo equilibrio e la sua obiettività di giudizio. 5. In pubblico e nell’ambiente giudiziario-tributario, per le sue apprezzate doti morali e di carattere, nonché per la sua capacità professionale ed il suo senso di giustizia, gode di ottima estimazione. 6. Si propone che al perito ind.le Savelli Aldo, il quale adempiendo lodevolmente e persistentemente ai propri doveri d’ufficio, ha prestato qualificata e meritoria opera a favore della Pubblica Finanza, sia conferito il diploma di benemerenza di 1a classe. Rimini, lì 29 giugno 1998 IL PRESIDENTE dott. Vito Aliano In un lampo passano le informazioni nei nostri studi. Proviamo a fermarne qualcuna, indicandone la fonte. Contiamo così di dare una mano a chi per un attimo si è distratto, come capita spesso anche a noi. (studio associato Paoli) N. Argomento Oggetto Fonte 190 Lavoratori extracomunitari Permesso di soggiorno Sanatoria per 38.000 persone Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri si è stabilita in 38.000 persone la quota massima di cittadini extraUe a cui sarà consentito il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato e di lavoro autonomo. Tale quota andrà rispettata per la regolarizzazione degli irregolari presenti in Italia prima del 27 marzo scorso ad eccezione dei casi di ricongiungimento familiare, per i quali la quota stabilita per il 1998 è ininfluente. Per la sanatoria c’è tempo fino al 30 novembre. “Italia Oggi” 18.9.98 191 Fiscalizzazione e sgravi Settore calzaturiero Proroga al 31.12.99 Le imprese appartenenti al settore calzaturiero che si trovano in crisi occupazionale beneficiano (a seguito di vari interventi legislativi) dello sgravio totale o parziale degli oneri previdenziali ed assistenziali nel caso di nuove assunzioni. Tali benefici sono ora stati prorogati al 31 dicembre 1999 (decreto Minlav. del 15.6.1998). “Gazzetta Ufficiale” n. 208 del 7.9.98 “Guida Normativa” n. 168 del 18.9.98 192 Agricoltura Piani d’inserimento professionale L’Inps riscuote l’assicurazione infortuni Sarà l’Inps a provvedere all’accertamento e alla riscossione del contributo assicurazione infortuni a carico delle aziende agricole che utilizzano giovani attraverso i piani di inserimento professionale. L’aliquota è pari al 10,8%. La base imponibile è pari a lire 64.670 giornaliere. Il contributo risultante sarà ridotto del 50% laddove non siano applicabili eventuali maggiori agevolazioni previste per le aziende agricole (zone montane, ecc.). Il datore di lavoro dovrà indicare, con apposita codifica, i giovani in p.i.p. nelle denunce trimestrali della manodopera (mod. DMAG) (circolare Inps n. 159 del 21.7.98). “Notiziario del lavoro” n. 25-26/1998, De Lillo editore 193 Retribuzione Sistema incentivante L’Italia è in ritardo In Italia la politica di incentivazione del personale, volta ad ottimizzare i risultati aziendali, è ancora fortemente in ritardo rispetto ai paesi di lingua anglosassone dove invece è ordinaria amministrazione. Vari i fattori e la cause. Non è un caso infatti che la politica degli incentivi è soprattutto utilizzata da quelle aziende che hanno stretti collegamenti con gruppi esteri. Analisi dei principali strumenti di incentivo utilizzati in uno studio di A. Ghini e M. Bravetti. “Rivista di consulenza aziendale” n. 17 del 15.9.98 194 Contributi dipendenti Figurativi Aspettativa per cariche elettive e sindacali L’Inps fornisce chiarimenti in materia di copertura assicurativa dei periodi di aspettativa non retribuita per i lavoratori chiamati a svolgere cariche elettive e sindacali. Per l’anno 1997 la domanda di accredito figurativo deve pervenire all’Inps entro il prossimo 30 settembre. Per l’anno ’98 e successivi viene fissata la scadenza al 30 settembre di ogni anno solare successivo a quello di riferimento. Circolare Inps n. 197 del 2.9.98 n. 36 del 26.9.98 573 ma anche quello di ridurre i consumi di combustibile e i costi di manutenzione, nonché migliorare la qualità dei prodotti agricoli, la sicurezza del luogo di lavoro e gli effetti sull’ambiente. Agevolazioni – Contributi e crediti d’imposta Altri aiuti per rottamazione, ricerca scientifica e imprese “rosa” bbiamo parlato nel numero precedente delle agevolazioni previste dalla legge n. 449 del 27.12.97 a favore dell’innovazione nelle imprese industriali, delle assunzioni di nuovi dipendenti, delle nuove attività produttive intraprese da giovani e, nel n. 27 di questa rivista, di quelle a favore del commercio. Continuiamo ora sinteticamente la nostra informazione sulle agevolazioni che fanno parte del pacchetto estivo. A ● Autoveicoli alimentati a gas: chi acquista l’auto ecologica nuova di fabbrica, alimentata a gas (metano o gpl), anche senza rottamare un veicolo usato, potrà godere di un “bonus” di L. 800.000 purché l’auto sia stata acquistata a partire dall’1.8.98. Inoltre, il regolamento del Ministero dell’industria, approvato con DM 17.7.98, n. 256, prevede un incentivo di L. 600.000 per le installazioni di un nuovo impianto a gas effettuate dall’entrata in vigore del DM, cioè dal 16.8.98. Per tutte le installazioni fa fede la data del collaudo presso 574 l’Ufficio della motorizzazione civile e tutte le auto alimentate a gas beneficeranno anche in seguito di uno sconto pari al 75% sul bollo auto, solo però se sono alimentate esclusivamente a gas. Il DM, infine, precisa le modalità per l’applicazione del contributo e per il recupero dello stesso da parte dei venditori e degli installatori. Rottamazione macchine agricole: “Svecchiamento del parco agro-meccanico” è il titolo del DM – Politiche agricole – 25.5.98 con il quale, dal 9.7.98, viene riconosciuto un contributo statale pari al 10% del volume di investimento, al netto di Iva, agli acquirenti di macchine e attrezzature agricole, nuove di fabbrica, i quali consegnino al venditore, per la rottamazione, un’altra che al momento della richiesta del contributo risulti acquistata, immatricolata o fabbricata da più di 10 anni. Scopo evidente del provvedimento è quello di svecchiare il parco agromeccanico e le attrezzature fisse relative alle strutture produttive del settore primario, ● n. 36 del 26.9.98 ● Ricerca scientifica: possono usufruire del credito d’imposta per le spese sostenute ai fini della ricerca scientifica, secondo il regolamento approvato con DM finanze n. 275 del 22.7.98, generalmente tutte le imprese con esclusione di quelle che operano nei settori della costruzione navale, dei trasporti, dell’agricoltura e della pesca, con le seguenti distinzioni: – le piccole e medie imprese, le imprese artigiane e i consorzi fra piccole imprese sono ammessi al credito per tutte le spese seguenti: 1) assunzione a tempo pieno, anche con contratti a tempo determinato, di titolari di dottorato di ricerca o di possessori di altro titolo di formazione post-laurea, conseguito anche all’estero, nonché di laureati con esperienze nel settore della ricerca; 2) stipulazione di nuovi contratti per attività di ricerca commissionate a università, enti pubblici e istituzioni, anche private, di ricerca; 3) copertura dei costi di borse di studio per corsi di dottorato di ricerca; – le imprese diverse dalle precedenti sono ammesse al credito solo per le iniziative di cui ai numeri 2) e 3) precedenti. La misura del credito varia nel modo seguente: ➦ (segue) a) per nuove assunzioni è pari a 15 milioni per ogni nuova assunzione, con un limite massimo, per ogni impresa, di 60 milioni (cioè 4 assunzioni); b) per nuovi contratti di ricerca è pari al 60% della spesa, con un limite massimo per ogni impresa di 250 milioni; c) per borse di studio è pari al 60% della spesa con un limite massimo di 50 milioni per ogni beneficiario. Il credito è concesso a partire dall’1.1.98 e le imprese che intendono usufruirne devono presentare domanda al Ministero dell’università entro il 10 ottobre ’98. ● Imprenditoria femminile: è partita il 1° luglio ’98 la terza “tranche” di finanziamenti all’imprenditoria femminile fissata dalla legge 215/92. Secondo il regolamento, tuttora in vigore, il bando avrà scadenza 31 dicembre ’98; possono presentare le domande per la concessione delle agevolazioni, per l’anno 1998, le imprese (individuali, società di persone e di capitali) caratterizzate dalla prevalente presenza femminile. La legge è diretta a promuovere le “pari opportunità” per uomini e donne, nell’attività economica e imprenditoriale, favorendo, in particolare, la creazione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile, non solo con la prevalenza numerica, ma anche nella partecipazione alla conduzione delle imprese, mediante la presenza negli organi di amministrazione delle stesse, operanti nel settore dell’industria, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura, del turismo e dei servizi. Sono ammesse, infatti, alle agevolazioni le ditte individuali costituite da donne; le società di persone e le società cooperative, regolarmente costituite, in cui il numero delle donne rappresenti almeno il 60% della compagine sociale; le società di capitali in cui le donne posseggono almeno i 2/3 delle quote di capitale e rappresentino almeno i 2/3 del totale dei componenti dell’organo di amministrazione. Il Ministero dell’industria ha fornito con circolare n. 953566 del 26.6.98 (in GU n. 173 del 27.7.98) le istruzioni per la presentazione delle nuove domande, precisando che: ● – le imprese che possono accedere alle agevolazioni sono quelle di “piccole dimensioni”, tali intese ai sensi del DM 18.9.1997, costituite dopo il 22.3.1992; – in alternativa all’“equivalente sovvenzionale lordo” (esl), che varia con il mutare della localizzazione e alla tempistica dell’investimento, l’impresa può optare per la concessione dell’agevolazione con la regola del “de minimis”; – quando l’agevolazione è richiesta sul costo sostenuto per “acquisto di attività preesistente”, l’operazione deve essere comprovata con atto di cessione; – per “occupati” si intendono i dipendenti regolarmente iscritti nel libro matricola dell’impresa; nel caso di ditte individuali, anche il titolare; nel caso di imprese familiari, anche i familiari partecipanti; nel caso di società cooperative, anche i soci lavoratori. E, per finire, sempre in tema di agevolazioni, alcune precisazioni. n. 36 del 26.9.98 ● Commercio: per il commercio e il turismo il credito d’imposta spetta esclusivamente per il miglioramento della rete distributiva al dettaglio da intendersi come quella effettuata dalle piccole e medie imprese, direttamente al consumatore finale, nella vendita di merci al minuto. Rientrano fra tali imprese quelle esercenti la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande e le agenzie di viaggio. Nell’ipotesi di un’impresa che svolge contemporaneamente un’attività al dettaglio e un’altra all’ingrosso, si può ottenere il credito se è possibile individuare con precisione i beni strumentali esclusivamente destinati all’attività di commercio al dettaglio, alla quale soltanto spetta il credito d’imposta nella misura del 20% del costo dei beni ammissibili all’agevolazione, con esclusione, sempre, dei fabbricati e degli automezzi. Come per altre agevolazioni, il credito d’imposta, con un tetto massimo di 50 milioni nel triennio, può essere fatto valere sia ai fini Irpef, che Iva e Irpeg, anche in compensazione; nuove attività: un ex socio di una società che ha aperto una propria partita Iva nel 1997, può attivare il regime speciale per le nuove attività produttive in aree depresse secondo la legge n. 449/97. Tale legge, infatti, non ha rinnovato il veto esplicito, previsto dalla ex legge Tremonti (DL 357/94), che escludeva dal beneficio i soggetti che avevano già svolto attività in veste di aderenti a forme associative di cui all’art. 5 del Tuir. 575 di Valfrido Paoli consulente del lavoro Achtung consulenti La popolazione invecchia e questo lo sapevamo. Ma non sapevamo che invecchiano anche i consulenti del lavoro. Invecchiano e, quel che è peggio, vogliono la pensione dall’Enpacl, il loro ente di previdenza. Il quale li vorrebbe vedere invece sempre freschi e scattanti. Non solo perché la gioventù è bella, gli dice, ma anche perché le pensioni costano e di questo passo tra qualche anno l’Enpacl andrà sotto come un rospo. Pensate solo una cosa: nei primi anni novanta i pensionati erano un settimo degli iscritti e ora sono addirittura un quarto (17.263 iscritti contro 4.140 pensionati). Ci pensate? I pensionati ci pensano. Tra loro, quelli più drastici parlano di eliminazione. Basterebbe eliminarne la metà, dicono con un certo cinismo, tornare ai 2.000 pensionati di un tempo e tutto filerebbe al meglio. Ma occorre dire che tra i pensionati c’è non poca contrarietà per questa soluzione, la ritengono troppo sbrigativa. Si fa presto a dire eliminiamone 2.000. Sarà la direzione dell’Est a stabilire chi? Eppoi, in che modo saranno 576 eliminati? Gli si invierà una cartolina invitandoli per la loro festa in via del Caravaggio? Non succederà poi che qualcuno dirà che per un disguido non ha ricevuto la raccomandata? È meglio alzare il contributo, dicono altri. Anche se l’aumento fosse assai pesante (da L. 3.080.000 mettiamo a L. 3.830.000) evitiamo l’eliminazione che, se anche è vista di buon occhio dai commercialisti, trova la base pensionata fortemente preoccupata. Così stavano le cose nei giorni scorsi. Ma poi uno disse “E se n. 36 del 26.9.98 provassimo ad aumentare gli iscritti? Forse non abbiamo fatto tutto quello che bisogna fare per spingere i giovani verso la nostra professione, forse non glielo abbiamo spiegato bene che gli specialisti del lavoro (e non quelli che fanno di tutto, generando grave confusione) hanno sicuri spazi di inserimento”. Fu così che decidemmo di girare casa per casa in cerca spasmodica di giovani interessati alla scienza del lavoro. Attivissimi si mostrarono, chissà perché, i pensionati. 730/98 telematico Ancl Un servizio ideato e realizzato tra colleghi professionisti per riportare le dichiarazioni 730 nell’ambito delle categorie professionali. I l servizio 730 telematico è organizzato a livello nazionale da un gruppo di colleghi per valorizzare il patrimonio di professionalità e garanzie offerto dalle nostre categorie professionali a tutti i lavoratori dipendenti e alle loro famiglie anche per le dichiarazioni modello 730. Un servizio che precorre i tempi, anticipando i vantaggi della telematica fiscale applicata alla gestione delle dichiarazioni dei redditi. Dal 1° gennaio 1999 tutte le aziende con più di 20 dipendenti saranno obbligate a prestare assistenza fiscale 730 ai loro lavoratori! 800 colleghi professionisti sono già operativi! Seek & Partners (telematica fiscale per professionisti) è una società tra professionisti. È Centro raccolta nazionale 730 di Caaf dipendenti e Caaf imprese. Studia, realizza e propone strumenti innovativi per cogliere le nuove opportunità professionali che realizzano vantaggi economici e competitivi per tutti i colleghi professionisti. 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