PARMADANZA
2008
Teatro Regio di Parma
3 - 30 maggio
Presidente
Sindaco di Parma
Pietro Vignali
Membri del Consiglio di Amministrazione
Vincenzo Bernazzoli
Paolo Cavalieri
Alberto Chiesi
Francesco Luisi
Maurizio Marchetti
Carlo Salvatori
Sovrintendente
Mauro Meli
Direttore musicale
Bruno Bartoletti
Segretario generale
Gianfranco Carra
Presidente del Collegio dei Revisori
Giuseppe Ferrazza
Revisori
Nicola Bianchi
Andrea Frattini
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Teatro Regio di Parma
Fondazione Cariparma
Comune di Parma
Provincia di Parma
Fondazione Monte di Parma
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
ParmaDanza è parte di un’iniziativa più ampia
in collaborazione con
RED
Reggio Emilia Danza
coordinata da
Reggio Parma Festival
ParmaDanza è realizzata in collaborazione con
ATER
Associazione Teatrale Emilia Romagna
Poste Italiane
con il sostegno di
Cariparma Crédit Agricole
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PARMADANZA 2008
Teatro Regio di Parma
sabato 3, ore 20.00 turno A, domenica 4 maggio 2008, ore 15.30 turno B, ore 20.00 fuori abb.
BALLETTO KIROV DEL TEATRO MARIINSKIJ DI SAN PIETROBURGO
Direttore MACHAR VAZIEV
Il lago dei cigni
Coreografia MARIUS PETIPA e LEV IVANOV(1895)
ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Direttore MICHAIL SINKEVIČ
venerdì 9, ore 20.00 turno A, sabato 10 maggio 2008, ore 17.00 turno B
SVETLANA ZAKHAROVA & FRIENDS
Gala
mercoledì 14, ore 20.00 turno A, giovedì 15, ore 20.00 turno B,
venerdì 16, ore 20.00 fuori abb., sabato 17 maggio 2008, ore 17.00 fuori abb.
CLOUD GATE DANCE THEATRE OF TAIWAN
Direttore artistico LIN HWAI-MIN
Moon Water
Coreografia LIN HWAI-MIN
Prima nazionale
giovedì 22, ore 20.00 turno A, venerdì 23 maggio 2008, ore 20.00 turno B
CENTRE CHORÉGRAPHIQUE NATIONAL ROUBAIX
NORD-PAS DE CALAIS CAROLYN CARLSON
Direttore CAROLYN CARLSON
Eau
Creazione CAROLYN CARLSON, JOBY TALBOT, ALAIN FLEISCHER
SOLISTI DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Direttore CHRISTOPHER AUSTIN
Prima nazionale
giovedì 29, ore 20.00 turno A, venerdì 30 maggio 2008, ore 20.00 turno B
CORPO DI BALLO DEL TEATRO ALLA SCALA
Direttore ELISABETTA TERABUST
Serata Petit
Balletti di ROLAND PETIT
Étoile ROBERTO BOLLE
Artista ospite POLINA SEMIONOVA
ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Direttore DAVID GARFORTH
Anteprima nazionale
LA DANZA DIETRO LE QUINTE
Classi aperte, incontri con gli artisti, masterclass
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Teatro Regio di Parma
sabato 3 maggio 2008, ore 20.00 turno A
domenica 4 maggio 2008, ore 15.30 turno B, ore 20.00 fuori abb.
BALLETTO KIROV DEL TEATRO MARIINSKIJ DI SAN PIETROBURGO
Direttore MACHAR VAZIEV
Il lago dei cigni
Balletto fantastico in tre atti e quattro scene
Coreografia Marius Petipa e Lev Ivanov (1895)
Libretto Vladimir Begičev e Vasilij Gel’tser
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Adattamento della coreografia e direzione dell’allestimento Konstantin Sergeev (1950)
Scene Simon Virsaladze
Costumi Galina Solov’ëva
Orchestra del Teatro Regio di Parma
Direttore Michail Sinkevič
L’Orchestra del Teatro Regio di Parma è in tournée con lo spettacolo
al Teatro Comunale di Modena martedì 6 e mercoledì 7 maggio 2008, ore 21.00
e al Teatro Comunale di Ferrara venerdì 19 e sabato 20 settembre 2008, ore 21.00
Odette-Odile
Alina Somova (3),
Julija Bol’šakova (4 ore 15.30), Anastasija Kolegova (4 ore 20.00)
Principe Sigfrido
Leonid Sarafanov (3),
Vladimir Škljarov (4 ore 15.30), Danila Korsuntsev (4 ore 20.00)
Regina
Aleksandra Gronskaja
Precettore
Roman Skripkin
Giullare
Andrej Ivanov
Rothbart
Il’ja Kuznetsov
Amici del Principe
Irina Golub, Elena Šešina, Maksim Zjuzin (3, 4 ore 20.00)
Irina Želonkina, Elena Šešina, Maksim Zjuzin (4 ore 15.30)
Cigni piccoli
Elena Čmil’, Elena Juškovskaja, Elena Šešina, Valerija Martinjuk
Cigni grandi
Elena Androsova, Aleksandra Iosifidi, Anastasija Petuškova, Ekaterina Kondaurova
Due cigni
Irina Golub, Ekaterina Kondaurova
Danza spagnola
Aleksandra Iosifidi,Viktorija Kutepova, Islom Bajmuradov, Karen Ioannisjan
Danza napoletana
Jana Selina, Aleksej Nedviga
Danza ungherese
Polina Rassadina, Andrej Jakovlev
Mazurka
Anna Sysoeva, Marija Ševjakova, Irina Prokof ‘ eva, Ljubov’ Kožarskaja,
Dmitrij Šarapov, Aleksandr Klimov, Aleksandr Naumov, Kamil’ Jangurazov
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Il soggetto
Atto primo
Scena prima. Il parco del castello
Il principe Sigfrido, raggiunta la maggior età, festeggia il suo compleanno insieme agli amici. Gli invitati
bevono alla sua salute e danzano un valzer. Il Precettore tenta di insegnare a Sigfrido che le virtù del
sapere vincono sui piaceri della carne, ma finisce egli stesso per bere un po’ troppo. Il Principe viene
avvertito dell’imminente arrivo della madre, la Regina, contrariata che il figlio non abbia ancora scelto
una fidanzata reale degna di lui. Sigfrido, per farsi perdonare, dona alla madre un mazzo di rose e riceve
in regalo da lei una balestra. Non appena la Regina si allontana, la festa riprende. Anche il Precettore si
lascia convincere ad accennare un passo di danza prima di lasciare il posto al buffone. Il Principe invita
tutta la compagnia ad unirsi a lui per un ultimo brindisi e guida la danza con i bicchieri levati. Scende la
sera, gli ospiti si congedano. Sigfrido resta solo nel parco. Guardando il cielo nota uno stormo di cigni
bianchi e quella vista risveglia in lui l’istinto del cacciatore. Imbracciato l’arco, si inoltra nel cuore della
foresta.
Scena seconda. Un lago nel mezzo della foresta, di notte
Uno stormo di cigni bianchi nuota accanto alla riva. Sono giovani e bellissime fanciulle, trasformate in
cigni dal crudele mago Rothbart, mezzo uomo e mezzo uccello. Solo la notte i cigni possono riprendere
sembianze umane: l’unico potere terreno in grado di infrangere il sortilegio è l’amore devoto. Compare
il Principe, vede un cigno bianco avvicinarsi alla riva e tende l’arco per colpirlo. Improvvisamente il
cigno si trasforma in una splendida fanciulla: è Odette, la regina delle fanciulle-cigno. La bellezza di
Odette rapisce il Principe, che cerca di catturarla. Ma lei, temendo il mago, fugge e scompare tra le
fanciulle-cigno. Rothbart attacca il Principe e lo scaccia. Le fanciulle-cigno escono dall’acqua mentre
Sigfrido torna nella foresta in cerca di Odette. La fanciulla appare e si unisce alle compagne. Ritrovata
Odette, Sigfrido le giura amore eterno e fedeltà, ricambiato dalla fanciulla. Odette e le compagne
celebrano la libertà notturna danzando al chiaro di luna. Al levarsi dell’alba Odette saluta teneramente
Sifgrido. Le fanciulle riprendono le sembianze di cigni e si allontanano tristemente, scivolando sulla
superficie del lago.
Atto secondo
Scena terza. Il ballo al castello
Al castello si dà un gran ballo, per festeggiare il compleanno del Principe. Il buffone danza per
intrattenere gli invitati. La Regina ingiunge a Sigfrido di scegliersi una sposa tra le principessa straniere
convenute a palazzo, ma egli ha donato il suo cuore a Odette e le rifiuta tutte. Gli invitati sono
intrattenuti dalle danze nazionali: la spagnola, l’italiana, l’ungherese, la mazurka. Improvvisamente uno
squillo di trombe annuncia l’arrivo di due nuovi ospiti: il mago Rothbart e Odile, sua figlia. Il Principe è
colpito dalla somiglianza tra Odile e Odette. Dando alla figlia le sembianze di Odette, Rothbart vuole
che il Principe si innamori di Odile e infranga il voto di amore eterno e fedeltà. Odette rimarrà per
sempre in suo potere, vittima del sortilegio. Sigfrido è completamente soggiogato dal fascino malioso di
Odile e annuncia alla madre che è lei la sua prescelta. In quello stesso istante gli appare la visione della
vera Odette, capisce di essere stato ingannato e di aver infranto il giuramento. Odile e Rothbart
esultano. Disperato, Sigfrido si precipita al lago in cerca dell’amata Odette.
Atto terzo
Scena quarta. In riva al lago, la notte
Cigni bianchi e cigni neri si aggirano tristemente sulle sponde del lago. Sopraggiunge Odette e rivela alle
compagne il tradimento di Sigfrido. Le fanciulle-cigno sono affrante. Sopraggiunge anche Rothbart, tra
tuoni e fulmini. Irrompe Sigfrido, supplica Odette di perdonarlo e le professa il suo eterno amore.
Rothbart, folle di rabbia, tenta di separare i due innamorati. Sigfrido lotta intrepido con il mago e gli
spezza un’ala. Rothbart ne muore e il suo potere svanisce. L’amore ha spezzato l’incantesimo. Il sole
sorge e illumina Sigfrido, Odette e le fanciulle, finalmente libere dal sortilegio.
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Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo
La storia del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo coincide con lo sviluppo dell’arte
coreutica russa, iniziata oltre duecento anni fa. Nel 1783 l’imperatrice Caterina II pubblicò un “editto
imperiale” per fondare una compagnia di balletto russa a San Pietroburgo. A partire da quell’anno la
compagnia si esibì sul palcoscenico del Teatro Bol’šoj, dal 1885 ad oggi le produzioni di balletto si
rappresentano sulla scena del Teatro Mariinskij, così chiamato in onore dell’imperatrice Marija, moglie
dello zar Alessandro II. Un ruolo fondamentale nella formazione e nell’evoluzione del balletto russo
spetta a maîtres de ballet stranieri. Alla fine del XVIII secolo a San Pietroburgo lavorarono l’austriaco
Franz Hilverding e gli italiani Gaspero Angiolini, Giuseppe Canziani, Charles Le Picq. Ma già negli anni
‘ 90 si mise in luce un insegnante russo, Ivan Val’berch: il primo ambito delle sue attività fu una piccola
compagnia di balletto mimico. La storia del balletto pietroburghese del XIX secolo è legata all’attività
dei maîtres de ballets francesi Charles Didelot, Jules Perrot e Arthur Saint-Léon. Dal 1869 al 1903
maître de ballet principale fu il francese Marius Petipa, che fece della compagnia imperiale la migliore
d’Europa. Accanto a lui lavorò il secondo maître de ballet, il russo Lev Ivanov. Nell’ultimo decennio
dell’‘ 800, sulle partiture dei compositori Pëtr Il’ič Čajkovskij e Aleksandr Glazunov, Petipa allestì
capolavori quali La bella addormentata, Il lago dei cigni, Rajmonda. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX
secolo la compagnia di balletto del Teatro Mariinskij vantava ballerini quali Anna Pavlova, Matil’da
Kšesinskaja, Tamara Karsavina, Ol’ga Preobrašženskaja, Vatslav Nižinskij, Nikolaj Legat, e un
coreografo rivoluzionario come Michail Fokin. Molti di loro fecero la gloria del balletto russo in quelle
leggendarie “Saisons Russes” di Sergej Djagilev che conquistarono Parigi e l’Occidente. Gli anni
successivi alla rivoluzione d’Ottobre furono un periodo difficile per il Mariinskij, ribattezzato Teatro
Accademico di Stato d’Opera e Balletto (GATOB), Kirov a partire dal 1935. Quasi tutti i ballerini
principali abbandonarono la compagnia, ma fortunatamente il grande repertorio classico venne
preservato. Dal 1922, quando alla testa della compagnia apparve Fëdor Lopuchov, un coraggioso
innovatore e un fine conoscitore del passato, il repertorio si arricchì di nuove, avanguardistiche
produzioni. Negli anni ‘ 30 il palcoscenico del Teatro Kirov vide i debutti di balletti di scuola realista
sovietica, quali Le fiamme di Parigi (1932) di Vasilij Vainonen, La fontana di Bachčisaraj (1934) di Rostislav
Zacharov, Laurensija di Vachtang Čabukiani, Romeo e Giulietta (1940) di Michail Lavrovskij. Tra gli anni ‘
50 e i ‘ 60 a dirigere la compagnia fu il ballerino e coreografo Konstantin Sergeev, che riallestì nuove
produzioni dei classici di Petipa. Galina Ulanova, Marina Semënova, Konstantin Sergeev, Natal’ja
Dudinskaja, Vachtang Čabukiani, Alla Šelest e molte altre stelle del balletto si misero in luce in quegli
anni. Gli anni ‘ 60 videro la messa in scena di Spartacus e delle “miniature coreografiche” di Michail
Lavrovskij, le produzioni del Fiore di pietra e della Leggenda dell’amore del giovane coreografo Jurij
Grigorovič così come La costa della speranza e la Sinfonia di Leningrado di Igor’ Belskij, due balletti che
fecero rivivere il filone della danza sinfonica. Il successo di queste produzioni non sarebbe stato lo
stesso senza i superbi interpreti che ebbero: tra i ballerini della compagnia spiccavano allora Irina
Kolpakova, Natal’ja Makarova, Alla Osipenko, Alla Sizova, Jurij Solov’ëv, Gabriela Komleva, Rudolf
Nureyev, Michail Baryshnikov. Verso la fine degli anni ‘ 70 nel repertorio della compagnia apparvero
La Sylphide e Napoli di Auguste Bournonville, oltre a frammenti di antiche coreografie di Perrot, SaintLéon e Coralli. Roland Petit e Maurice Béjart vennero a lavorare per qualche tempo con la compagnia;
la Fodazione Tudor concesse i diritti per i balletti Lilac Garden e The Leaves are Fading; Jerome Robbins
mise in scena In the Night. Negli anni ‘ 90, con la direzione artistica e generale di Valerij Gergiev e la
direzione del Balletto dell’ex ballerino Machar Vaziev, il repertorio di danza del teatro, considerato a
lungo “la casa di Petipa”, si è aperto anche alla grande coreografia moderna e contemporanea
occidentale. Nel 1989 il Teatro Mariinskij ha messo in scena, per la prima volta, i balletti di George
Balanchine, segnandone l’ideale ritorno a San Pietroburgo. Nel corso dell’ultimo decennio il repertorio
ha visto aggiungersi balletti quali L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan, o Now and Then e Spring and
Fall di John Neumeier, che specialmente per il Mariinskij ha creato Sound of Empty Pages, su musica di
Alfred Schnittke. Le prime pietroburghesi includono anche Études di Harald Lander, Les Noces di
Bronislava Nižinskaja e Le sacre du printemps di Vatslav Nižinskij e una serata di balletti di William
Forsythe. Nell’ultima decade il teatro si è impegnato nella ricostruzione dei balletti di Petipa La bella
addormentata, La Bayadère e Il risveglio di Flora, oltre al balletto Ondine di Jules Perrot. Entusiastiche le
critiche della stampa. Si sono inoltre visti i debutti di Cenerentola di Aleksej Ratmanskij, Lo schiaccianoci e
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La noce magica con gli allestimenti dell’artista visivo Michail Šemiakin, L’età d’oro con la coreografia di
Noah D. Gelber. Nel febbraio 2001 è stato inaugurato il primo Festival Internazionale di Balletto: un
festival russo di sola danza classica al quale partecipano le étoiles delle maggiori compagnie del mondo.
Il festival rappresenta un’opportunità per ammirare diverse scuole di balletto e presentare nomi nuovi al
pubblico di San Pietroburgo. Le tournées del Teatro Mariinskij continuano ad attraversare il globo,
dall’Australia al Giappone, all’Europa, agli USA. I suoi artisti sono sempre i benvenuti nei maggiori
teatri del mondo e oggi si può orgogliosamente affermare che negli ultimi dieci anni il Teatro Mariinskij
è divenuto una delle istituzioni internazionali più importanti, salutato dal plauso della critica e
dall’entusiasmo del pubblico.
Valerij Gergiev
Direttore Artistico e Generale del Teatro Mariinskij e direttore d’orchestra
Nato a Mosca, Valerij Gergiev si è diplomato al Conservatorio Rimskij- Korsakov di Leningrado e
dopo aver vinto il concorso di direzione orchestrale “Herbert von Karajan”, è stato invitato a lavorare
al Teatro Kirov (oggi Teatro Mariinskij). Dal 1996 è Direttore Artistico e Generale del Teatro
Mariinskij. È fondatore e direttore artistico di molti festival musicali internazionali, tra i quali il Mikkeli
Festival (Finlandia), la Kirov Philharmonic (Londra), il Rotterdam Philharmonic-Gergiev Festival
(Olanda), il Festival di Pasqua di Mosca e il Festival delle Notti Bianche di San Pietroburgo. Valerij
Gergiev è uno dei migliori direttori d’orchestra del nostro tempo. Lavora con grandi orchestre, quali i
Wiener Philharmoniker, i Berliner Philharmoniker, la London Symphony Orchestra, la Royal
Philharmonic Orchestra, l’Orchestre National de France, la Swedish Radio Orchestra e le orchestre
sinfoniche di San Francisco, Boston, Toronto, Chicago, Cleveland, Dallas, Houston, Minnesota,
Montreal e Birmingham. È Direttore Principale Ospite alla Rotterdam Philharmonic dal 1995. Dal 1997
al 2002 è stato Direttore Principale Ospite alla Metropolitan Opera. Il 1 gennaio 2007 è stato nominato
Direttore Principale della London Symphony Orchestra. È stato Valerij Gergiev ad inaugurare la
collaborazione artistica tra il Teatro Mariinskij e i più prestigiosi teatri d’opera del mondo, tra i quali la
Metropolitan Opera, il Covent Garden, il Teatro Carlo Felice, la San Francisco Opera, il Teatro alla
Scala, la New Israeli Opera e il Théâtre du Chatelet. Valerij Gergiev è stato insignito di numerosi premi
e onorificenze: il titolo di “Artista del popolo di Russia” (1996), di “Direttore d’orchestra dell’anno”
(International Classical Music Awards, 1996), il “Premio di Stato della Russia” (1994 e 1999) e un
premio speciale della Philips Electronics. Ha ricevuto il premio “Golden Sophit” (1997, 1998, 2002,
2004) e la “Maschera d’oro” (1996, 2000, 2002). Nel 2000 è stato insignito dell’“Ordine dell’amicizia”e
dell’“Ordine di San Mesrop Mashtots”. È stato inoltre insignito della Bundesverdienstkreuz tedesca
(“For Services”), del titolo di “Ufficiale al merito” e dell’“Ordre des arts et des lettres” francese. Nel
2002 ha ricevuto il “Premio Presidenziale Russo” per il suo contributo artistico alle arti e alle scienze.
Nel 2003 è stato nominato “Artista del mondo” dall’UNESCO ed è stato decorato con l’ordine “For
Services to the Fatherland”. È stato insignito dell’“Order of St. Prince Daniil of Moscow” (2003) e del
“Saintly Apostolic Brothers Kirill and Mefody Prize” (2004) della Chiesa ortodossa russa. È stato
insignito del “National Pride of Russia” e del prestigioso premio “For Work and the Fatherland”. È
stato insignito del “Crystal Prize” per il suo contributo alle arti e al dialogo culturale (World Economic
Forum, Davos, 2004). Nel 2005 è stato nominato “Artista del popolo Ucraino” e in quello stesso anno
è stato insignito del “Polar Music Prize” dall’Accademia Reale di Musica svedese. Nel 2006 ha vinto l’
“Herbert von Karajan Prize” del Festival Musicale di Baden-Baden e il premio dell’American-Russian
Cultural Cooperation Foundation per il suo contributo allo sviluppo delle relazioni culturali tra la
Russia e gli Stati Uniti. Nel novembre 2006 ha ricevuto la più prestigiosa onorificenza giapponese,
l’“Ordine del Sol Levante”, e la Medaglia d’argento di Valencia. Nell’aprile 2007 è stato nominato
Ufficiale Onorario della Legion d’onore, il più alto riconoscimento della Francia.
Machar Vaziev
Direttore del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo
Artista Emerito di Russia (2002), Machar Vaziev è stato insignito del premio “Spirit of Dance 2002”
nella categoria “Knight of Dance”. Si è diplomato all’Accademia Vaganova (nella classe di Jurij
Umrikin). È entrato a far parte del Balletto Kirov nel 1981, diventandone primo ballerino nel 1986. Il
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suo repertorio include oltre venti balletti, tra i quali La Sylphide (James), Giselle (Albrecht), Le Corsaire
(Alì), La Bayadère (Solor), Il lago dei cigni (Sigfrido), La bella addormentata (Principe Desiré), Lo schiaccianoci
(Principe), Rajmonda (Abderachman), Don Chisciotte (Basilio), Chopiniana (Poeta), Shéhérazade (Schiavo
d’oro), Carmen (Don José). Nel 1995 è stato nominato Direttore del Balletto del Teatro Mariinskij.
Durante la sua direzione, dal 1995 al 2007, il repertorio della compagnia di balletto del Teatro
Mariinskij, considerato la “casa di Petipa”, è stato ampliato fino a comprendere opere di coreografi
contemporanei. Sono stati presentati balletti dei maggiori coreografi del XX e XXI secolo, tra i quali
George Balanchine, Kenneth MacMillan, Harald Lander, John Neumeier, Hans van Manen, David
Dawson, Pierre Lacotte, Aleksej Ratmanskij, Aleksej Mirošničenko. Sempre sotto la direzione di
Vaziev, la Compagnia si è impegnata nella ricostruzione della versioni originali di Marius Petipa dei
balletti La bella addormentata, La Bayadère e Il risveglio di Flora. Hanno inoltre debuttato i balletti Cenerentola
di Aleksej Ratmanskij, Lo schiaccianoci (produzione di Michail Šemjakin, coreografia di Kirill Simonov) e
La noce magica (produzione di Michail Šemjakin, coreografia di Donvena Pandourskij), oltre a Il cappotto
da Gogol e L’età dell’oro, entrambi con la coreografia di Noah D. Gelber. Sempre durante la sua direzione,
il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo si è esibito al Coliseum Theatre e al Covent Garden
di Londra, al Lincoln Center di New York, al Kennedy Center di Washington, al Teatro Colón di
Buenos Aires, al Teatro Real di Madrid e in vari teatri di Tokio e Hong Kong e al Teatro Bol’šoj di
Mosca. Da quando Machar Vaziev è direttore della Compagnia è emersa una nuova generazione di
ballerini, tra i quali Ul’jana Lopatkina, Diana Višnëva, Dar’ja Pavlenko, Igor’ Kolb, Andrian Fadeev,
Leonid Sarafanov, Viktoria Terëškina, Olesja Novikova, Evgenija Obratsova, Alina Somova, Vladimir
Škljarov.
Primi ballerini
Alina Somova
Vincitrice del Concorso internazionale di balletto “Vaganova” di San Pietroburgo (2002). Nata a
Leningrado, Alina Somova si è diplomata all’Accademia Vaganova nel 2003 (classe di Ljudmila
Safronova). Nel 2003 è entrata a far parte del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo,
dove attualmente è Prima Solista. Il suo repertorio include: La Sylphide (Sylphide), Giselle (Monna), Il
Corsaro (Medora), La bella addormentata (Principessa Aurora, Fata Candide), Il lago dei cigni (Odette-Odile),
Don Chisciotte (Regina delle Driadi, variazione del IV atto), Jewels (Diamonds), Ballet Imperial, Études
(solista). Nel 2004 ha interpretato il ruolo di Maša nello Schiaccianoci al New National Theatre di Tokyo.
Nel 2006 ha debuttato alla Wiener Staatsoper come Odette-Odile nel Lago dei cigni nella versione di
Rudolf Nureyev.
Leonid Sarafanov
Vincitore del Concorso internazionale di balletto “Rudolf Nureyev” (Budapest, 2000) e dei Concorsi
internazionali di Parigi (2000), Mosca (2001) e Seul (2004). Insignito del premio “Benois de la danse”
nel 2006 e dello “Spirit of Dance” nella categoria “Star” dalla rivista “Balet”. Nato a Kiev, Leonid
Sarafanov si è diplomato alla Scuola Coreografica di Kiev nel 2000 e quello stesso anno ha danzato
come solista con il Balletto Nazionale dell’Ucraina. Dal 2002 danza con Balletto Kirov del Teatro
Mariinskij di San Pietroburgo, dove attualmente è Primo Ballerino. Il suo repertorio include i balletti:
La Sylphide (James), L’infiorata a Genzano (pas de deux), Il Corsaro (Ali), La Bayadère (Solor), La bella
addormentata (Principe Desiré), Il lago dei cigni (Sigfrido), Don Chisciotte (Basilio), Ondine (Matteo), Lo
schiaccianoci (Principe), Romeo e Giulietta (Mercuzio), Études (solista); The Vertiginous Thrill of Exactitude.
Julija Bolšakova
Nata a Mosca, Julija Bolšakova si è diplomata all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo. Nel 2004 è
entrata a far parte del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, dove attualmente è
Seconda Solista. Il suo repertorio include: La Sylphide (Sylphide), Giselle (Giselle), La Bayadère (Grand Pas
Classique), Il lago dei cigni (Odette-Odile), Don Chisciotte (Regina delle Driadi), La fontana di Bachčisaraj
(Giovane polacca).
Vladimir Škljarov
Vincitore del Concorso internazionale di balletto “Vaganova” (2002). Nato a Leningrado, Vladimir
Škljarov si è diplomato all’Accademia Vaganova nel 2003. Nel 2003 è entrato a far parte del Balletto
Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, dove attualmente è Primo Solista. Il suo repertorio
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include i balletti: La Sylphide (James), Giselle (Conte Albrecht, pas de deux dei contadini), Il Corsaro
(Lankedem), La Bayadère (Idolo d’oro), La bella addormentata (Principe Desiré), Ondine (Matteo), Il risveglio
di Flora (Zefiro), Il lago dei cigni (Principe Sigfrido, Giullare, Danza napoletana), Rajmonda (variazione del
IV atto), La fontana di Bachčisaraj (Giovane), Romeo e Giulietta (Romeo), La leggenda dell’amore (amico di
Ferchad), Ballet Imperial, Jewels (Emeralds), Études (solista), Grand pas classique, L’histoire de Manon (Capo dei
mendicanti, Gentiluomo), Lo schiaccianoci (Principe), The Vertiginous Thrill of Exactitude.
Anastasija Kolegova
Vincitrice del Concorso internazionale di danza di Rieti (2000) e del Concorso internazionale di balletto
di Varna (Bulgaria, 2002). Premio speciale al Concorso “Arabesque” per giovani ballerini come migliore
interprete di un ruolo su musica di Čajkovskij (Teatro dell’Opera di Perm, 2002). Nata a Čeljabinsk,
Anastasia Kolegova si è diplomata all’Accademia Vaganova nel 2000 (classe di Ljubov’ Kunakova). Dal
2002 ha danzato con numerose compagnie di danza, quali il Balletto di Konstantin Tačkin di San
Pietroburgo, il Balletto dell’Opera della Lituania (Vilnius), l’Eifman Ballet Theatre di San Pietroburgo.
Dal 2006 fa parte del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, dove attualmente è Prima
Solista. Il suo repertorio include: Giselle (Giselle, Mirta), Il Corsaro (Medora, Gulnara, Odalisca), La bella
addormentata (Fata dei Lilla`), Il lago dei cigni (Odette-Odile), Don Chisciotte (Kitri, Regina delle Driadi,
variazione IV atto), Pas de quatre (Fanny Cerrito); Apollon musagète (Calliope, Polyhymnia), La valse
(Solista), Serenade. Ha danzato in tourneé in Giappone, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Belgio,
Cina, Finlandia e Australia.
Danila Korsuntsev
Artista Emerito di Russia. Vincitore del Concorso di balletto “John Ville”. Premiato al Concorso
internazionale di balletto di Parigi (1997) e al Concorso internazionale di balletto “Maija” di San
Pietroburgo (1996). Nato a Taškent (Uzbekistan), Danila Korsuntsev si è diplomato alla Scuola di
Danza dell’Uzbekistan (classe di K. Sagatov). Dal 1992 al 1998 è stato Primo Ballerino del Balletto
Classico di Stato di Mosca, diretto da N. D. Kasatkina e V. J. Vasiliev, dove ha danzato nei balletti:
Giselle, Il lago dei cigni, Lo schiaccianoci, Don Chisciotte, Romeo e Giulietta, Cenerentola, La dama delle camelie, Leda
e il Cigno. È entrato a far parte del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo nel 1998,
come Primo Ballerino. Il suo repertorio include i balletti: Giselle (Albrecht), Il Corsaro (Conrad), La
Bayadère (Solor), Grand pas da Paquita, Il lago dei cigni (Principe Sigfrido), La bella addormentata (Principe
Desiré), Rajmonda (Jean de Brienne), Chopiniana (Poeta), Shéhérazade (Schiavo d’oro), Serenade, Jewels
(Diamonds), Ballet Imperial, Now and Then.
Michail Sinkevič
Direttore d’orchestra
Nato a Mosca nel 1969, Michail Sinkevič si è diplomato al Conservatorio Rimskij-Korsakov di
Leningrado-San Pietroburgo nel 1990 (direzione corale) e nel 1994 (direzione operistica e sinfonica,
classe del Professor Musin). Dal 1992 al 1994 ha diretto al Teatro Musicale per Ragazzi Zazerkalye di
San Pietroburgo dove ha lavorato nelle produzioni La serva padrona, Die Zauberflöte, Noah’s Ark e ha
diretto Il barbiere di Siviglia al Teatro del Conservatorio di San Pietroburgo. Nel 1994 ha iniziato a
lavorare al Teatro Nazionale Accademico della Bielorussia dove ha diretto Il flauto magico, Le nozze di
Figaro, Il barbiere di Siviglia, La Traviata, Aida, Madama Butterfly, Lo schiaccianoci, La moglie dello zar, Mozart e
Salieri, Il principe Igor’, The Creation of the World, Le baiser de la fée e L’uccello di fuoco. Nella stagione 1997–
1998 è stato nominato Direttore Ospite Principale al Teatro Musicale della Bielorussia dove ha diretto
Der Zigeunerbaron, Die Fledermaus, Giselle e Don Chisciotte. Ha diretto con la Compagnia anche nelle
tournées in Germania e Svizzera. Come Direttore Ospite, ha lavorato con l’Orchestra Sinfonica della
Bielorussia. Nel 1996 ha diretto il Teatro dell’Opera da Camera di San Pietroburgo nella produzione Il
campanello di notte di Donizetti. Nel 1999 ha partecipato al Putbus Festival in Germania. Ha diretto
diverse produzioni nei teatri dell’opera di Perm e di Novosibirsk. Su invito del Maestro Valerij Gergiev,
ha iniziato a lavorare al Teatro Mariinskij nel 2000, dove ha diretto il repertorio russo ed europeo. Il suo
repertorio operistico include: Ruslan e Lyudmila, Il principe Igor, Sadko, La dama di picche, Lady Macbeth del
distretto di Mtsensk, Macbeth, Don Carlo, Un ballo in maschera, La forza del destino, Madama Butterfly, Lucia di
Lammermoor, Turandot, Le nozze di Figaro, Der Fliegende Holländer, Das Rheingold, Die Walküre e Salomé. Il
suo repertorio include i seguenti balletti: Giselle, Il lago dei cigni, Lo schiaccianoci, La Bayadère, Shéhérazade,
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Chopiniana, L’uccello di fuoco, Jewels e Il figliol prodigo. Dirige regolarmente i concerti dei cantanti d’opera del
Teatro Mariinskij. Nel 2001 ha partecipato al Festival di Salisburgo come assistente musicale di Valerij
Gergiev (nella produzione della Lady Macbeth del distretto di Mtsensk di Šostakovič del Teatro Mariinskij).
Nel 2001 ha diretto una produzione di Salomé del Teatro Mariinskij al Melbourne Festival. Ha preso
parte alle tournée del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij alla Metropolitan Opera (New York)
dirigendo La Bayadère (ripresa della produzione del 1900), Jewels nel 2002 e l’opera Macbeth nel 2003. In
questo stesso anno è stato in tournée a Londra (Covent Garden) e a Manchester. Nel 2005 ha diretto le
rappresentazioni del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij in occasione dell’inaugurazione della prima
stagione del Wales Millennium Centre di Cardiff. Dal 2003 è Direttore Ospite Principale della
Hermitage Academy of Music (orchestra sinfonica) con la quale ha realizzato diversi progetti, dalle
opera barocche fino alla musica sinfonica del XX secolo. Dirige le sinfonie di Haydn, Mozart,
Beethoven, Mendelssohn, Schumann, Berlioz, Wagner, R. Strauss, Schoenberg e Fauré.
Orchestra del Teatro Regio di Parma
La storia dell’Orchestra del Teatro Regio di Parma affonda le sue radici in una tradizione secolare: già
nel Rinascimento raffinate Cappelle vocali e strumentali e brillanti Compagnie dei violini
accompagnano la vita musicale del Ducato, mentre tra Seicento e Settecento più nutrite compagini
sostengono quella vivacità teatrale che da allora diviene caratteristica della città. Crocevia politico e
culturale tra Parigi e Vienna, Parma vive tra la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento uno
dei momenti salienti di questa storia, divenendo un vero e proprio laboratorio per lo sviluppo della
musica e del ruolo dell’orchestra in particolare. Il punto culminante è senz’altro quello nel quale Maria
Luigia vuole a capo dell’Orchestra Ducale il più celebre dei musicisti del tempo, Niccolò Paganini. Con
lui, e per sua affermazione, l’orchestra parmigiana diviene «la migliore d’Italia». Da quel momento, e per
tutto l’Ottocento e il Novecento, strumentisti parmigiani costituiscono il nerbo delle migliori orchestre
italiane. Esempio probante: l’orchestra formata e diretta da Toscanini nelle sue grandi tournée dei primi
anni Venti, per quasi un quinto costituita da musicisti di Parma. Da allora, per molti decenni,
l’Orchestra ha accompagnato il canto di quegli straordinari interpreti che hanno contribuito ad
alimentare nel mondo il prestigio del Teatro Regio. Nel solco di questa tradizione, l’Orchestra del
Teatro Regio, come formazione stabile, debutta nel 2000 con Lohengrin di Wagner e Dinorah di
Meyerbeer, riscuotendo elogi di critica e pubblico. Dal 2002 è impegnata in tutte le produzioni liriche e
concertistiche del Teatro Regio di Parma e del Festival Verdi, affronta il grande repertorio operistico,
sinfonico e sacro sotto la guida di alcuni tra i migliori direttori del panorama musicale internazionale.
All’estero, grande successo riscuotono le tournée del dicembre 2001, con il Coro della Fondazione
Arena di Verona per le celebrazioni del Centenario Verdiano, ad Annecy e all’Auditorium National di
Lione, del luglio 2002 con Nabucco all’Arena di Nîmes, del settembre 2003 in Corea del Sud, con Aida al
Jamshil Olympic Stadium, e del settembre 2004 con lo Stabat Mater di Rossini a Marsiglia per il Festival
de Musique à Saint Victor. Tra le trasferte in altri continenti va segnalata la partecipazione all’applaudito
Rigoletto, produzione del Teatro Regio, all’Auditorio Nacional di Città del Messico, le tournée in India
con tappe a Nuova Delhi e Bombay. Recentissima la tournée a Bilbao con Aida per il progetto
pluriennale “Tutto Verdi” promosso da OLBE ABAO, Asociación Bilbaina de Amigos de la Ópera.
Dall’incontro con Bruno Bartoletti, e dalla sua nomina a direttore musicale della Fondazione Teatro
Regio di Parma, è nata una proficua collaborazione, culminata nella realizzazione di un importante
progetto dedicato a Benjamin Britten, con l’allestimento de The Turn of the Screw e l’esecuzione del War
Requiem. I solisti dell’Orchestra danno vita al Parma Opera Ensemble, formazione cameristica,
specializzata nel repertorio lirico e vocale, con un’intensa attività concertistica e discografica
internazionale. Direttori di prestigio internazionale come Riccardo Muti e Yuri Temirkanov hanno
diretto l’Orchestra del Teatro Regio di Parma nella Messa da Requiem e ne La Traviata presentate
nell’ambito del Festival Verdi 2007.
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Teatro Regio di Parma
venerdì 9 maggio 2008, ore 20.00 turno A
sabato 10 maggio 2008, ore 17.00 turno B
SVETLANA ZAKHAROVA & FRIENDS
Gala
Con Nina Kaptsova, Nelli Kobachidze, Denis Matvienko, Andrej Merkur’ev,
Anna Nikulina, Artem Špilevskij, Andrej Uvarov, Ivan Vasil’ev
Lighting designer Sergej Ševčenko
Responsabile trucco Lidija Ščerbakova
Responsabile costumi Natal’ja Zinov’eva
Il Corsaro
Pas de deux
Coreografia Marius Petipa
Musica Adolphe Adam, Cesare Pugni
Interpreti Nina Kaptsova, Ivan Vasil’ev
Magrittomania
Adagio
Coreografia Jurij Posochov
Musica Jurij Krasavin da Ludwig van Beethoven
Interpreti Nelli Kobachidze, Artem Špilevskij
Tristan
Pas de deux
Coreografia Kristof Pastor
Musica Richard Wagner
Interpreti Svetlana Zakharova, Andrej Merkur’ev
Black
Coreografia Francesco Ventriglia
Musica René Aubry
Interpreti Svetlana Zakharova, Andrej Merkur’ev
Frammenti
Coreografia Vladimir Vasil’ev
Musica Astor Piazzolla
Interpreti Anna Nikulina, Andrej Uvarov
Rajmonda
Pas de deux
Coreografia Jurij Grigorovič
Musica Aleksandr Glazunov
Interpreti Anna Nikulina, Andrej Uvarov
Revelation
Coreografia Motoso Hiroyama
Musica John William
Interprete Svetlana Zakharova
Giselle
Pas de deux atto II
Coreografia Jean Coralli, Jules Perrot, Marius
Petipa
Musica Adolphe Adam
Interpreti Nelli Kobachidze, Artem Špilevskij
Don Chisciotte
Pas de deux
Coreografia Marius Petipa
Musica Ludwig Minkus
Interpreti Svetlana Zakharova, Denis Matvienko
Crazy
Coreografia Sergej Bondur
Musica Astor Piazzolla
Interprete Ivan Vasil’ev
Spartacus
Adagio atto II
Coreografia Jurij Grigorovič
Musica Aram Chačaturian
Interpreti Nina Kaptsova, Denis Matvienko
Voce
Coreografia Kristof Pastor
Musica Giuseppe Verdi
Interprete Svetlana Zakharova
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Svetlana Zakharova
Svetlana Zakharova ha studiato alla scuola di danza di Kiev (classe di Valerija Sulegina), per poi
continuare i suoi studi e diplomarsi all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo (classe di Elena
EvtÈeva). Nel 1996 è entrata a far parte del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo,
dove ha interpretato i ruoli principali dei seguenti balletti: La bella addormentata, La fontana di Bachčisaraj,
Lo schiaccianoci, Il Corsaro, La Bayadère, Don Chisciotte, Shéhérazade, Romeo e Giulietta, Il lago dei cigni, Giselle,
Chopiniana, Serenade, Symphony in C, Jewels, Le poème de l’extase, L’histoire de Manon, Here and Then, Études.
Nel 2003 è entrata a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca, dove studia con Ljudmila
Semenjaka. Il suo repertorio include i seguenti ruoli: Giselle (Giselle), Aspicia (La figlia del faraone),
Odette-Odile (Il lago dei cigni), Principessa Aurora (La bella addormentata), Nikija (La Bayadère), Rajmonda
(Rajmonda), Kitri (Don Chisciotte), Medora (Il Corsaro), Egina (Spartacus), Cenerentola (Cenerentola),
Ippolita/Titania (Sogno di una notte di mezza estate), Carmen (Carmen Suite), oltre ai balletti Symphony in C
(part II), Serenade, Class Concert, Middle Duet, In the Middle, Somewhat Elevated, Revelation. Nel 2005 ha
danzato in un recital a lei dedicato al Teatro Bol’šoj. Come ballerina ospite si e` esibita con le seguenti
compagnie: New York City Ballet (Lo schiaccianoci, 2000); Bayerisches Staatsballett (L’histoire de Manon,
2001); Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma (La bella addormentata, 2002; Il lago dei cigni, 2003),
Ballet de Opéra de Paris (La Bayadère, 2002; Giselle, La bella addormentata, 2004), New National Theatre di
Tokyo (Il lago dei cigni, 2002; La Bayadère, 2003; La bella addormentata, Rajmonda, 2004; Don Chisciotte, Le
jeune homme et la mort, 2005); Teatro San Carlo di Napoli (La Bayadère, 2004), American Ballet Theatre
(La Bayadère, 2004); Hamburg Ballett (La Bayadère, 2005), Teatro alla Scala (Il lago dei cigni, 2004; Giselle,
2005; La bella addormentata, Don Chisciotte, 2007). Ha danzato diverse versioni del Lago dei Cigni: nel 2001
al Teatro Municipal de Rio de Janeiro; nel 2002 all’Opéra National de Paris e con l’English National
Ballet; nel 2003 al Teatro dell’Opera di Roma; nel 2004 al Teatro alla Scala di Milano; nel 2006 al New
National Theatre di Tokyo. Si è esibita in numerosi gala internazionali di danza. Dal 2008 è Étoile del
Teatro alla Scala di Milano. Premi e riconoscimenti: 1995 2° premio alla Vaganova-Prix Young Dancers
Competition di San Pietroburgo; 1997 “Baltica”; 1998 “Golden Soffit”; 1999 e 2000 “Maschera d’oro”
e menzione come “migliore ballerina dell’anno” conferita dalla rivista “Danza & Danza”; 2001 “People
of Our City”, premio speciale della città di San Pietroburgo; 2005 “Benois de la danse” e titolo di
“Artista Emerita della Federazione Russa”; 2006 premio “The Soul of Dance” della rivista “Ballet”
(categoria “Queen of the dance”).
Nina Kaptsova
Nina Kaptsova si è diplomata alla Scuola di Balletto di Mosca (classe di Sof ‘ ja Golovkina). Nel 1996 è
entrata a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca, dove è allieva di Marina Kondrat’eva. Il suo
repertorio include i seguenti ruoli: Principessa Aurora, Principessa Florina (La bella addormentata),
Sylphide (La Sylphide), Marija (Lo schiaccianoci), Giselle (Giselle), Frigia (Spartacus), Rita (L’età dell’oro), Širin
(La leggenda dell’amore), Zina (Il limpido ruscello), Gulnara (Il Corsaro), Sposa napoletana e Amica del
Principe (Il lago dei cigni), la Frivolezza (Les Présages), Anjuta (Anjuta), Moglie del Pescatore (La figlia del
faraone), l’Allieva (The Lesson), Lise (La fille mal gardée), Elena (Sogno di una notte di mezza estate), Pas des
esclaves (Il Corsaro). Danza da solista nei balletti Tchaikovsky Pas de Deux, Tarantella, Jeux de cartes, In the
Upper Room, Class Concert, Le spectre de la rose, Romeo e Giulietta. Ha danzato al gala “The Stars of XXI
Century”. Ha ricevuto il “Premio della cultura”.
Nelli Kobakidze
Nata a Tbilisi (Georgia), Nelli Kobakidze ha studiato all’Istituto Coreografico di Tbilisi (con S.
Tvarešvili) dal 1992 al 1995, per poi diplomarsi all’Accademia Coreografica di Mosca. Durante il
periodo di studio a Mosca (1999-2001) ha vinto una borsa di studio della Fondazione “M. Liepa”. Nel
2000, in occasione del saggio dell’Accademia al Teatro Bol’šoj, ha interpretato il Prelude del balletto
Chopiniana. Nel 2001, al termine degli studi all’Accademia (nella classe di Irina Syrovaja), è entrata a far
parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca, ampliando il suo repertorio con Marina Kondrat’eva. Il
suo repertorio include i seguenti ruoli: Amica di Lisa (La fille mal gardée); VII valzer e Prelude
(Chopiniana), Prima variazione del quadro “Le fantasie di Rajmonda” (Rajmonda); Due Villi (Giselle);
Variazione del Grand Pas (Don Chisciotte); Tre Cigni (Il lago dei cigni), Fata della dolcezza (La bella
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addormentata); Coppia - Part II (Symphony in C); Filo di ragnatela (Sogno di una notte di mezza estate); Terza
Ombra (La Bayadère), Sposa ungherese (Il lago dei cigni); Lisa (La dama di picche); Driade della Vittoria
(Don Chisciotte); Mugnaia (Il cappello a tre punte), Inverno (Cenerentola); Coppia alla moda (L’eta`dell’oro);
Giselle (Giselle), Prima Silfide (La Sylphide). Danza parti da solista anche nei balletti Concerto Barocco e
Magrittomania.
Denis Matvienko
Denis Matvienko si è diplomato alla Scuola di Ballo di Kiev. Dal 1997 al 2001 ha fatto parte del Balletto
dell’Opera di Kiev. Nella stagione 2001-2002 ha danzato con il Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di
San Pietroburgo. Dal 2002 al 2005 ha danzato come ballerino ospite al New National Theatre di Tokyo.
Nel 2005 è stato Solista del Balletto dell’Opera di Krasnodar. Il suo repertorio include i seguenti
balletti: Don Chisciotte, La bella addormentata, Il lago dei cigni, Giselle, La Sylphide, La Bayadère, Lo schiaccianoci,
Romeo e Giulietta, L’età dell’oro, L’histoire de Manon, Carmen Suite, Jewels (Emeralds, Rubies), Theme and
Variations, Prodigal Son, Chopiniana, La fille mal gardée, Cenerentola, Rajmonda, Spartacus, Il Corsaro. Al Teatro
Bol’šoj di Mosca ha danzato il ruolo di Conrad al debutto del balletto Il Corsaro, nella ricostruzione di
Aleksej Ratmanskij. Nella stagione 2005-2006 e nel 2007 è stato Ballerino Ospite Permanente del
Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca. È entrato a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca come
Ballerino Principale nella stagione 2006-2007. Dagli inizi del 2007 è ballerino principale del Balletto del
Teatro Michailovskij di San Pietroburgo. Premi e riconoscimenti: 1997 Grand Prix alla IV International
Ballet Competition in Lussemburgo; 1998 Grand Prix alla Rudolf Nureyev International Ballet
Competition di Budapest; 1999 1° premio e premio “Nižinskij” all’International Competition of
Modern and Classic Dance di Nagoya; 2005 Grand Prix alla X International Ballet Competition di
Mosca.
Andrei Merkur’ev
Nato a Syktyvkar (Repubblica di Komi), Andrej Merkur’ev si è diplomato alla Scuola di Balletto di Ufa
nel 1996. Dal 1996 al 1997 ha fatto parte del Balletto dell’Opera di Komi. Dal 1997 al 2001 ha danzato
come Solista con il Balletto del Teatro Musorgskij di San Pietroburgo interpretando i seguenti ruoli:
Espada, Basilio (Don Chisciotte); Pas de trois, Danza spagnola, Principe Sigfrido (Il lago dei cigni); Principe
Schiaccianoci (Lo schiaccianoci); Principe Desiré (La bella addormentata); Phoebus (Esmeralda); Solor (La
Bayadère); Pierre (La sosta della cavalleria); Albrecht (Giselle); James (La Sylphide). Nel 2001 è entrato a far
parte del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, dove ha interpretato i seguenti ruoli:
Albrecht (Giselle); Espada (Don Chisciotte); Petruška (Petruška); Principe Desiré (La bella addormentata);
Vatslav (La fontana di Bachčisarij); Mercuzio, Romeo (Romeo e Giulietta); il Figlio (Prodigal Son); Phlegmatic
(The Four Temperaments); Des Grieux (L’histoire de Manon); José (Carmen); Jeune Homme (Le jeune homme et
la mort); Principe (Cenerentola); Principe Schiaccianoci (Lo schiaccianoci). Ha danzato parti da solista nei
balletti La Valse, Spring and Fall, Now and Then, In the Middle, Somewhat Elevated, Steptext, Middle Duet. Ha
danzato al Concerto di Capodanno di Vienna (2003, Eggenburg Palace) interpretando le coreografie di
Boris Eifman. Nel 2006 è entrato a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca, dove studia con
Viktor Barykin. Il suo repertorio include i seguenti ruoli: Jan (Il bullone), José (Carmen Suite); Miller (Il
cappello a tre punte); Pescatore (La figlia del faraone); Pëtr (Il limpido ruscello), Boris (L’etàdell’oro); Principe
(Cenerentola), Albrecht (Giselle), James (La Sylphide), Espada (Don Chisciotte), Birbanto (Il Corsaro). Danza
parti da solista nei balletti Čajkovskij Pas de Deux, Middle Duet, In the Upper Room, Class Concert. Nel 2000
ha vinto il secondo premio alla Arabesque Open Competition of Ballet Dancers di Perm. Nel 2001 ha
vinto il secondo premio all’International Competition of Young Ballet Dancers di Kazan e nel 2005 la
“Maschera d’oro” per la sua interpretazione di In the Middle, Somewhat Elevated.
Anna Nikulina
Anna Nikulina si è diplomata alla Scuola di Balletto di Mosca (classe di E. Vatulya). Nel 2003 è entrata a
far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca. Il suo repertorio include i seguenti ruoli: OdetteOdile (Il lago dei cigni), Marija e Danza spagnola (Lo schiaccianoci), Lyuska (L’età dell’oro), Fata del Coraggio
(La bella addormentata), Terza Ombra (La Bayadère), Due Villi (Giselle), Henriette (Rajmonda), Fiume
Congo (La figlia del faraone), Magnolia (Cipollino), Pas de quatre “La Roserie” da Il risveglio di Flora, Pas de
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quatre da Il cavallino gobbo, Seconda odalisca pas de trois (Il Corsaro), Estate (Cenerentola). Danza inoltre
parti da solista nei balletti Class Concert, Jeux de Cartes, In the Upper Room. Nel 2004 ha vinto il premio
“Youth Triumph”.
Artem Špilevskij
Artem Šilevskij si è diplomato all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo. Dal 2000 al 2002 ha fatto
parte del Balletto Kirov del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nel 2000 è entrato a far parte
dell’Universal Ballet Company Oleg Vinogradov dove il suo repertorio includeva i ruoli di Solor (La
Bayadère), Espada (Don Chisciotte), Principe Sigfrido (Il lago dei cigni), Principe Schiaccianoci (Lo
schiaccianoci). Dal 2002 al 2006 ha fatto parte dello Staatsballet di Berlino, dove ha interpretato i seguenti
ruoli: Rothbart e Principe Sigfrido (Il lago dei cigni), Albrecht (Giselle), Solor (La Bayadère), Principe Desiré
(La bella addormentata), Principe Schiaccianoci (Lo schiaccianoci), Onegin (Onegin), Apollo (Apollon
Musagète), Principe (Cenerentola), Des Grieux (L’histoire de Manon), Votan (Ring um den Ring). Nel 2006 è
entrato a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca, dove è allievo di Boris Akimov. Il suo
repertorio con la compagnia moscovita include i seguenti ruoli: Espada (Don Chisciotte), Principe
Sigfrido e Rothbart (Il lago dei cigni), Albrecht (Giselle), oltre a parti da solista in Symphony in C (part II),
Concerto Barocco, Class Concert. Ha danzato in alcuni festival in Giappone.
Andrei Uvarov
Nato a Mosca, dopo aver terminato i suoi studi all’Accademia Coreografica di Mosca (classe di
Aleksandr Bondarenko), Andrej Uvarov è entrato a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca
nel 1989. Nel 1995 si è diplomato all’Istituto di Coreografia. Ha studiato con Nikolaij Simachyov, Boris
Akimov e Galina Ulanova. Attualmente studia e prova con Nikolaj Fadeečev. Il suo repertorio include:
Paride (Romeo e Giulietta), il Poeta (Chopiniana) Principe Sigfrido (Il lago dei cigni); Romeo (Romeo e
Giulietta); Principe Kurbskij (Ivan il Terribile), Albrecht (Giselle); Principe Desiré (La bella addormentata),
Solor (La Bayadère), Basilio (Don Chisciotte); Romeo (Romeo e Giulietta) Jean de Brienne (Rajmonda),
Lisandro (Sogno di una notte di mezz’estate), José (Carmen Suite), oltre a ruoli principali nei balletti Serenade e
Symphony in C (part II). Ha interpretato i balletti di Aleksej Ratmanskij Charms of Mannerism, Lea e Dreams
about Japan. Nel 2003 ha danzato con Marianela Nuñez il grand pas di Don Chisciotte in occasione del
gala dei Solisti del Balletto del Teatro Bol’šoj e del Royal Ballet a Mosca. Nel 1995, con Nadeža
Gračëva, ha danzato Il lago dei cigni con il Balletto del Teatro Nazionale di Belgrado. Premi e
riconoscimenti: nel 1993, per la sua interpretazione del ruolo di Romeo nel Romeo e Giulietta di Jurij
Grigorovič, ha vinto il “Benois de la danse”; nel 1995 ha vinto il primo premio all’International Ballet
Competition di Osaka (Giappone); nel 1996 e` stato insignito del titolo di “Artista Emerito della
Federazione Russa” e nel 2001 di quello di “Artista del Popolo della Federazione Russa”. Nel 2003 la
rivista “Ballet” gli ha conferito il premio “Soul of Dance” (nella categoria “Star of Dance”).
Ivan Vasil’ev
Ivan Vasil’ev ha studiato alla Scuola di Balletto di Dnepropetrovsk (Ucraina) e si e diplomato alla
Scuola di Balletto della Bielorussia (classe di A. Kolyadenko). Ancora allievo, ha danzato con il Teatro
Bol’šoj della Bielorussia il ruolo di Basilio (Don Chisciotte) e di Ali (Il Corsaro). È entrato a far parte del
Balletto del Teatro Bol’šoj di Mosca nel 2006. È allievo di Jurij Vladimirov. Il suo repertorio include i
seguenti ruoli: Basilio (Don Chisciotte), Colas (La fille mal gardée), l’Idolo d’oro (La Bayadère). Danza da
solista in Class Concert. Al Teatro Bol’šoj ha interpretato il Pas des esclaves al debutto del balletto Il
Corsaro, nella ricostruzione di Aleksej Ratmanskij. Come ballerino ospite si è esibito nel 2006
all’International Festival Rudolf Nureyev (Kazan) nel ruolo di Ali (Il Corsaro). Premi e riconoscimenti:
2004 3° premio alla Varna International Ballet Competition; 2005 1° premio alla Moscow International
Ballet Competition; 2006 1° premio alla Arabesque-96 Ballet Competition di Perm. Come migliore
ballerino ha vinto il premio della Korea Ballet Foundation e il Grand Prix della Varna International
Ballet Competition e il premio “Youth Triumph”.
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Teatro Regio di Parma
mercoledì 14, ore 20.00 turno A, giovedì 15, ore 20.00 turno B,
venerdì 16, ore 20.00 fuori abb., sabato 17 maggio 2008, ore 17.00 fuori abb.
CLOUD GATE DANCE THEATRE OF TAIWAN
Direttore artistico LIN HWAI-MIN
Moon Water
Coreografia Lin Hwai-Min
Musica Selezione da “Sei Suites per violoncello solo” di Johann Sebastian Bach
interpretata da Mischa Maiskyused, su concessione della Deutsche Grammophon Gesellschaft mbH
Luci Chang Tsan-Tao
Scene Austin Wang
Costumi Lin Ching-Ju
Prima nazionale
Prima rappresentazione 18 novembre 1998, National Theatre, Taipei, Taiwan
Per i cinesi, Moon Water, o shui yuei in cinese, è la metafora di due cose.
La prima è un proverbio buddista: “I fiori in uno specchio e la luna sull’acqua sono entrambi illusori” .
L’altra descrive lo stato ideale di chi pratica il Tai Chi: “L’energia scorre come l’acqua, mentre lo spirito
splende come la luna” .
Il coreografo prende spunto da queste citazioni per creare una riproposizione poetica della filosofia
taoista. Moon Water è uno studio del reale contro l’irreale, dello sforzo contro il riposo, dello yin contro
lo yang e, infine, uno studio sul tempo.
Sarabande, Suite n. 5
Lin Chia-Liang
Sarabande, Suite n. 2
Lin Chia-Liang, Su I-Ping
Prelude, Suite n. 5
Hou Tang-Li, Liu Hui-Ling
Chen Chun-Li, Chou Chang-Ning, Huang Mei-Ya
Liu Yi-chun, Shen Yi-Wen, Sung Chao-Chiun
Wong Jyh-Shyong, Yang I-Chun
Sarabande, Suite n. 1
Chou Chang-Ning
Allemande, Suite n. 5
Ko Wan-Chun, Yu Chien-Hung
Chen Chun-Li, Chou Wei-Ping, Hou Tang-Li, Shen Yi-Wen
Su I-Ping, Wang Chih-Hao, Wen Ching-Ching, Wong Jyh-Shyong
Sarabande, Suite n. 3
Yang I-Chun, Sung Chao-Chiun
Wen Ching-Ching, Wang Chih-Hao
Prelude, Suite n. 4
Huang Pei-Hua
Allemande, Suite n. 6 - Sarabande, Suite n. 5
Chou Chang-Ning, Shen Yi-Wen, Wen Ching-Ching, Yang I-Chun
Huang Mei-Ya, Ko Wan-Chun, Lin Hsin-Fang
Liu Hui-Ling, Liu Yi-Chun, Su I-Ping, Sung Chao-Chiun
Tsai Ming-Yuan, Wang Chih-Hao, Wong Jyh-Shyong, Yu Chien-Hung
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Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan
Secondo una leggenda Cloud Gate è il nome della più antica danza rituale conosciuta in Cina, rituale
risalente a circa 5.000 anni fa.
Nel 1973 il coreografo Lin Hwai-Min adottò il nome Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan per la
prima compagnia di danza contemporanea della comunità cinese.
Il ricco repertorio del Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan attinge dai miti, dal folklore e dall’estetica
dell’Asia, ammatando queste antichissime credenze e leggende di una prospettiva contemporanea e
universale.
La compagnia è costituita da 24 ballerini formatisi con il Tai Chi Tao Yin (un’antica forma di Chi
Kung), la meditazione, le arti marziali, i movimenti dell’Opera Cinese, la danza moderna, la danza
classica e la calligrafia.
Il Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan ha intrapreso numerose tournées oltreoceano e ha preso parte
a vari festival, in Europa, Asia, Australia, Nord e Sud America: Next Wave Festival di New York,
Sydney 2000 Olympic Arts Festival, Biennale della Danza di Lione, Melbourne International Arts
Festival, Adelaide Festival, Berlin Festival, festival per il 25esimo anniversario del Tanztheater di
Wuppertal di Pina Bausch, Sadler’s Wells Theatre e Barbican Centre di Londra, Deutsche Oper di
Berlino e Kennedy Center di New York.
Nel 2003 il Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan ha inaugurato il Melbourne International Arts
Festival con Cursive II, vincendo l’”Age Critics’” Award e il “Patrons’” Award. A New York invece
Moon Water è stato definito dal New York Times “la migliore coreografia dell’anno”.
Nel 2006 Cursive: A Trilogy è stato scelto come miglior coreografia dell’anno da un gruppo di critici delle
riviste Ballettanz e Theater Heute.
In patria il Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan gode di grande popolarità. Attraversa con i suoi
spettacoli tutta Taiwan, dal sontuoso National Theatre di Taipei ai centri culturali di media grandezza in
diverse città, fino agli auditori delle scuole in villaggi sperduti. La Compagnia si esibisce spesso in
spettacoli gratuiti, attirando anche fino a 60.000 spettatori a recita.
Nel 1999 è stato fondato il Cloud Gate 2 per incoraggiare i giovani coreografi di Taiwan. Nel 1998 è
stata fondata la Cloud Gate Dance School per insegnare la danza a chiunque voglia impararla, dai 4 agli
84 anni.
Nel 2003, come riconoscimento del contributo del Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan alla vita
culturale della città di Taipei, il governo ha proclamato il 21 agosto - giorno del debutto della stagione
che celebrava il 30esimo anniversario della Compagnia - come il “Cloud Gate Day” e ha conferito alla
Fu-Hsing North Road, Lane 231, sede dei suoi uffici, il nome Cloud Gate Lane. Era la prima volta che
Taiwan concedeva l’onore di dedicare una giornata e un luogo ad un artista o ad un gruppo artistico
contemporaneo.
Lin Hwai-Min
Fondatore e Direttore Artistico Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan
Fondatore e Direttore Artistico del Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan e del Cloud Gate 2, Lin
Hwai-Min ha studiato i movimenti dell’opera cinese nella nativa Taiwan, danza moderna a New York e
danza tradizionale di corte in Giappone e Corea.
Ha fondato la Compagnia nel 1973.
Coreografo di fama internazionale, Lin Hwai-Min trae spesso ispirazione dalla cultura tradizionale
asiatica per creare opere innovative e di grande contemporaneità, acclamate dalla critica internazionale.
“Lin Hwai-Min è brillantemente riuscito a fondere tecniche di danza e principi teatrali orientali e
occidentali.” – ha scritto di lui il New York Times
Due volte vincitore del “National Award for Arts” di Taiwan, Lin Hwai-min è stato insignito di
numerose lauree ad honorem: dalla Hong Kong Baptist University, dalla National Taiwan University,
dalla National Chiao Tung University e dalla National Chung Cheng University di Taiwan. Inoltre ha
ricevuto il “Lifetime Achievement Award” dal Dipartimento della Cultura di New York, il “Joyce
Award” di Chicago, il “Ramon Magsaysay Award” (il cosiddetto “Premio Nobel dell’Asia”) e il “John
D. Rockefeller 3rd Award”.
Nel 2000 Lin Hwai-min è stato definito “Coreografo del XX secolo” dalla rivista Dance Europe,
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“Personalità dell’anno” dalla rivista Ballet International e “Miglior coreografo” dal Festival della
Biennale di Lione. Nel 2005 è stato definito da Time Magazine come uno degli “Eroi dell’Asia” e
premiato nel 2006 con il “Distinguished Artist Award” dall’International Society of Performing Arts
(ISPA).
Lin Hwai-Min è stato protagonista di documentari televisivi a Taiwan ma anche in Giappone, a Hong
Kong e, recentemente, su Dicovery Channel (Portraits Taiwan: Lin Hwai-min) e su Opus Arte
(Floating on the Ground).
Molte delle sue coreografie sono disponibili in DVD: Cursive II, Moon Water, Bamboo Dream e Songs of the
Wanderers sono state registrate e prodotte in Europa.
Le sue coreografie sono state rimontate da diverse compagnie e università di danza negli Stati Uniti e in
Europa.
Nel 2004 il suo Smoke è stato riproposto per la prima volta da una compagnia di danza classica, lo
Zurcher Ballett.
Nel 2006, su invito di Sylvie Guillem, ha creato per lei l’assolo Sally.
Lin Hwai-Min ha firmato la regia, fra l’altro, di Rashomon in Austria e di Tosca a Taiwan.
Lin Hwai-Min è anche un famoso scrittore: un Master of Fine Arts gli è stato conferito da The Writers’
Workshop dell’Università dello Iowa. Il suo romanzo Cicada è un best seller a Taiwan e molti suoi
racconti sono stati tradotti in inglese e pubblicati negli Stati Uniti. Le sue biografie Legend of Lin HwaiMin and Cloud Gate e Hwai-Min as a Young Man sono molto popolari all’interno della comunità cinese.
Dedito alle arti e alla formazione, nel 1983 ha fondato e diretto per cinque anni il Dipartimento della
Danza della National Taipei University of the Arts di Taiwan. Nel 1993 e 1994 ha creato i programmi
universitari per la danza. Nel 1999 ha tenuto workshop in Cambogia, assistendo i danzatori locali
nell’organizzazione della didattica sulla danza classica Khmer per i bambini.
Dal 2000 Lin Hwai-Min ricopre il ruolo di Direttore Artistico di "Novel Dance Series", che presenta
gruppi e artisti d’avanguardia riconosciuti a livello internazionale al pubblico di Taiwan.
Nel 2003 ha donato la somma ricevuta dall’”Executive Yuan Culture Award” - l’onorificenza più alta di
Taiwan nel suo genere - come fondo per il Wanderers’ Fund, che finanzia i costi di viaggio dei giovani
artisti taiwanesi in Asia.
Lin Hwai-Min
Fondatore e Direttore Artistico Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan
Fondatore e Direttore Artistico del Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan, Lin Hwai-min ha studiato i
movimenti dell’opera cinese nella nativa Taiwan, danza moderna a New York e danza tradizionale di
corte in Giappone e Corea. Ha fondato la Compagnia nel 1973.
Coreografo di fama internazionale, Lin Hwai-min trae ispirazione spesso dalla cultura tradizionale
asiatica per creare opere innovative e di grande contemporaneità, che sono state acclamate dalla critica
internazionale.
Due volte vincitore del National Award for Arts di Taiwan, Lin Hwai-min è stato insignito di numerose
lauree ad honorem dalla Hong Kong Baptist University, dalla National Taiwan University, dalla
National Chiao Tung University e dalla National Chung Cheng University di Taiwan. Inoltre ha
ricevuto il Lifetime Achievement Award dal Dipartimento della Cultura di New York, il Joyce Award di
Chicago, il Ramon Magsaysay Award (il cosiddetto “Premio Nobel dell’Asia”) e il John D. Rockefeller
3rd Award.
Nel 2000 Lin Hwai-min è stato definito “Coreografo del 20esimo secolo” dalla rivista Dance Europe,
“Personalità dell’Anno” dalla rivista Ballet International e “Miglior Coreografo” dal Festival della Biennale
di Lione. Nel 2005 è stato definito da Time Magazine come uno degli “Eroi dell’Asia” e premiato nel
2006 con il “Distinguished Artist Award” dall’International Society of Performing Arts (ISPA).
Lin Hwai-min è stato oggetto di documentari televisivi a Taiwan ma anche in Giappone, a Hong Kong
e, recentemente, su Discovery Channel con "Portraits Taiwan: Lin Hwai-min" e su Opus Arte con
"Floating on the Ground”. Molte delle sue coreografie sono disponibili in DVD: Cursive II, Moon Water,
Bamboo Dream e Songs of the Wanderers sono state registrate e prodotte in Europa.
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Le sue coreografie sono state rimontate da diverse compagnie di danza negli Stati Uniti e in Europa.
Nel 2004 il suo Smoke è stato riproposto per la prima volta da una compagnia di danza classica, lo
Zürich Ballet. Nel 2006, su invito di Sylvie Guillem, ha creato per lei l’assolo Sally. Lin Hwai-min ha
fatto la regia, fra l’altro, di Rashomon in Austria e di Tosca a Taiwan.
Lin Hwai-min è anche un famoso scrittore con un Master of Fine Arts conferitogli da The Writers’
Workshop dell’Università dello Iowa. Il suo romanzo Cicada è un best seller a Taiwan e molti suoi
racconti sono stati tradotti in inglese e pubblicati negli Stati Uniti. Le sue biografie Legend of Lin Hwaimin and Cloud Gate e Hwai-min as a Young Man sono molto popolari all’interno della comunità cinese.
Dedicando la sua vita alle arti e alla formazione, nel 1983 ha fondato e diretto per cinque anni il
Dipartimento della Danza della National Taipei University of the Arts di Taiwan. Nel 1993 e 1994 ha
creato i programmi universitari per la danza. Nel 1999 ha tenuto alcuni workshop in Cambogia
fornendo assistenza ai ballerini locali nell’organizzazione dei materiali didattici sulla danza classica
Khmer per i bambini.
Dal 2000 Lin Hwai-min ha anche ricoperto il ruolo di Direttore Artistico di "Novel Dance Series" che
presenta gruppi e artisti d’avanguardia riconosciuti a livello internazionale al pubblico della danza di
Taiwan; tra questi, Jerome Bel nel giugno 2006.
Nel 2003 ha donato il premio ottenuto dall’Executive Yuan Culture Award, l’onorificenza più alta nel
suo genere di Taiwan, come fondo per il Wanderers’ Fund, che finanzia i costi di viaggio dei giovani
artisti locali in Asia.
Lee Ching-Chun
Direttore Artistico Associato
Lee Ching-chun si è diplomata in danza alla City University of Laban Centre, Londra, nel 1999. Nel
2004 è stata insignita del National Award for the Arts della Taiwan National Culture and Arts
Foundation, il più prestigioso riconoscimento per gli artisti a Taiwan.
Entrata a far parte del Cloud Gate nel 1983, ha interpretato i ruoli principali in tutte le coreografie di
Lin Hwai-min, tra le quali Wild Cursive, Cursive II, Cursive, The Road to the Mountain, Smoke, Bamboo Dream,
Burning the Juniper Branches, Portrait of the Families, Songs of the Wanderers, Nine Songs, The Dream of the Red
Chamber e Legacy. Ha danzato anche in The Rite of Spring, Invisible Cities, La Vie en Rose Frida di Helen Lai.
Tra le sue coreografie citiamo Woman and Man, Man and Woman per il Cloud Gate e While White Is
Revealing per la Spotlight Dance Company, che hanno debuttato nel 1996. Nel 1999, in collaborazione
con la scenografa canadese Tania Etienne, ha creato e interpretato l’assolo Courtyard of Pearls. Nel 2006
ha creato le coreografie Blossom e Moonlight per la Kaohsiung City Ballet Company.
Direttrice delle Prove per 9 anni, è stata nominate Direttore Artistico Associato nel 2003. Nel 2004 e
nel 2005 ha fatto le veci di Lin Hwai-min nel montare Smoke e White rispettivamente per lo Zurich
Ballet e per Introdans.
È anche Chief Consultant per la Cloud Gate Dance School e ha collaborato alla creazione e allo
sviluppo dei programmi delle classi per gli studenti dai 4 agli 84 anni.
Chang Tsan-Tao
Lighting Designer
Definito “un maestro pittore delle luci” dal Chicago Sun-Times e “miglior lighting designer che il mondo
del teatro ha a disposizione oggi” dal tedesco Süddeutsche Zeitung, Chang Tsan-tao si è diplomato in
Design e Technical Production al Brooklyn College, City University of New York.
Ha lavorato strettamente con il Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan dal 1982. Al momento, è
Lighting Designer in Residenza, Direttore Tecnico e Direttore Luci del Cloud Gate.
Ha lavorato per l’opera, la danza e il teatro. Per Lin Hwai-min ha ideato le luci di Wind Shadow (2006),
White (2006, 1998), Wild Cursive (2005), The Road to the Mountain (2004), Smoke (2002), Cursive (2001),
Bamboo Dream (2001), Moon Water (1998), Songs of the Wanderers (1994). Ha lavorato anche per il Diabolo
Dance Theatre, il Golden Bough Theatre, il Sun-Shier Dance Theatre, la Taipei Crossover Dance
Company e la Godot Theatre Company.
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Nel 1990 ha ideato le luci per l’opera taiwanese Chi Kung the Miraculous Taoist Monk (1990) di Ming Hua
Yuan, presentata ai Beijing Asia Games. In quello stesso anno, ha lavorato come Direttore Luci per il
Contemporary Legend Theatre nel suo debutto al National Theatre di Londra con The Kingdom of Desire.
Nel 2002 ha lavorato come Lighting Designer per la produzione di Tosca della National Symphony
Orchestra, con la regia di Lin Hwai-min. Il suo lavoro come Lighting Designer è molto apprezzato dalla
critica internazionale:
Austin M.C. Wang
Scenografo
Il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha scritto che la sua scenografia “crea una stanza magica che svela
una sua intrinseca poesia”; Austin M.C. Wang si è diplomato in Scenografia e Lighting Design alla
University of Southern California. Per il Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan ha ideato le scenografie
di The Road to the Mountain (2004), Cursive II (2003), Smoke (2002), Bamboo Dream (2001), Moon Water
(1998), Symphony of Sorrowful Songs (1995) e Songs of the Wanderers (1994). Ha ideato le scene per
Metamorphosis (1998) della Creative Society; per l’opera Tosca (2002) con la regia di Lin Hwai-min e la
National Symphony Orchestra; per Salute to Taiwan per il Lincoln Center (Stati Uniti).
Ritornato a Taiwan, ha lavorato come Direttore Tecnico e Direttore di Scena al National Theatre di
Taipei e come Direttore Tecnico al China Times Performing Arts Center.
Ha lavorato come vari artisti e compagnie per diversi progetti, dall’opera, all’opera cinese, alla danza
moderna, al teatro e a cerimonie per eventi speciali. Il suo prossimo progetto è l’ideazione degli interni
di Eslite Bookstore.
Come Lighting designer, ha lavorato per The Back of Beyond, presentato a Taipei, Parigi e Amburgo; per
The Life of Mandala in occasione della Dance Exhibition del 1990, presentato dal Tai Gu Tales Dance
Theatre; e per due produzioni del Contemporary Legend Theatre.
In qualità di Vice Presidente della Commissione Scenografia dell’OISTAT (Organizzazione
Internazionale degli Scenografi, Tecnici e Architetti di Teatro) e di Presidente della TATT (Taiwan
Association of Theatre Technology) dal 2004 al 2006, è Direttore Tecnico e Scenografo della Creative
Society e insegna al dipartimento di teatro della National Taiwan University e della Chinese Culture
University.
Lin Ching-Ju
Costumista
È una delle costumiste più conosciute di Taiwan; ha lavorato in questo settore per più di 20 anni. Ha
studiato alla Tokyo National University of Fine Arts and Music. Nel 1992 ha vinto una borsa di studio
per studiare a New York e per partecipare alle produzioni del New York City Ballet e della New York
City Opera. Nel 2006 è stata insignita del National Award for the Arts, il più prestigioso
riconoscimento per gli artisti a Taiwan.
Per il Cloud Gate ha realizzato i costumi di Lost Shadows (2007) – del coreografo inglese Akram Khan,
The Road to the Mountain (2004), Cursive II (2003), Cursive (2001), Moon Water (1998), Nine Songs (1993),
The Dream of the Red Chamber (1983), Symphony of the Sorrowful Songs (1995), Shooting the Sun (1992), Legacy
(1978) e Nirvana (1982). Ha ideato i costumi per più di 70 altre opere: da quelli per la Neo-Classic
Dance Company; ai balletti classici quali Il Lago dei Cigni e Schiaccianoci; alla danza moderna di Life of
Mandala del Tai Gu Tales Dance Theatre nel 1990; al teatro con The Kingdom of Desire del Contemporary
Legend Theatre; al musical e all’opera quali Tosca, Sogno di una notte di mezz’estate e Rigoletto.
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Teatro Regio di Parma
giovedì 22, ore 20.00 turno A, venerdì 23 maggio 2008, ore 20.00 turno B
CENTRE CHORÉGRAPHIQUE NATIONAL ROUBAIX
NORD-PAS DE CALAIS CAROLYN CARLSON
Direttore CAROLYN CARLSON
Eau
coreografia per dodici ballerini e orchestra
Coreografia Carolyn Carlson con la complicità dei ballerini
Interpreti Amina Amici, Chinatsu Kosakatani, Isida Micani, Chiara Michelini, Sara Orselli, Sonia Rocha,
Jacky Berger, Yoann Boyer, Alan Brooks, Kevin Bruneel, Yutaka Nakata, Yohann TT
Musica originale Joby Talbot
Solisti del Teatro Regio di Parma
Direzione musicale Christopher Austin
Immagini e dispositivo Alain Fleischer
Luci Alain Fleischer e Freddy Bonneau
Dipinti Philippe Tallis
Costumi Lina Wu Ta-Jung per Self respect, Chrystel Zingiro e Manue Piat
Testi Carolyn Carlson e Alan Brooks
Direttore delle prove Valentina Romito
Consulenza artistica Alessandra Vigna e Claire de Zorzi
Consulenza musicale Gill Graham per Chester Music Ltd
Direzione tecnica Robert Pereira
Produzione Centre Chorégraphique National Roubaix Nord-Pas de Calais, Opéra de Lille,
Orchestre national de Lille région nord/pas de calais, Le Colisée Théâtre de Roubaix
Con il sostegno del Programma Rolex di mentorato artistico
Con la collaborazione di Fresnoy
Prima nazionale
eau è una tripla creazione. È nata dall’incontro di tre artisti d’eccezione: la coreografa Carolyn Carlson, il
compositore Joby Talbot e l’artista plastico Alain Fleischer.
Carolyn Carlson si dedica a una delle sue creazioni più ambiziose seguendo il percorso tracciato da
Maa, su musica di Kaija Saariaho, o Signes, creato per il Ballet de l’Opéra de Paris con Olivier Debré. La
« water lady » ritorna all’elemento che ha ispirato diverse sue coreografie, tra le quali Water born, nel
giugno 2007, in una piscina art-déco di Bruay-La-Buissière.
La partitura musicale è una composizione originale di Joby Talbot, che dopo le sue collaborazioni con i
migliori coreografi europei, si dedica per la prima volta a una creazione destinata a uno spettacolo di
danza contemporanea. Artista dai molteplici talenti, Talbot compone opere per orchestra, come
Luminescence creata con Peter Maxwell-Davies, scrive musiche da film, collabora con vari gruppi pop e
rock, tra i quali The Divine Comedy e le White Stripes. Per la danza ha scritto la musica della recente
creazione di Wayne McGregor per il Ballet de l’Opéra de Paris, Genus.
Alain Fleischer, artista versatile (fotografo, cineasta e scrittore), propone uno spazio aperto
all’immaginazione grazie a un gioco d’acqua, a specchi e immagini.
La coreografia è interpretata da dodici ballerini e da 5 musicisti diretti da Christopher Austin.
Carolyn Carlson espone i poteri sacri dell’acqua, fonte di vita, di mistero, riflesso ricreatore del mondo
e, allo stesso tempo, potenza di morte. Pura o salata, a volta inquinata, l’acqua porta con sé la poesia e
le emozioni.
L’eau et les rêves di Gaston Bachelard ha profondamente ispirato la coreografia e influenzato le cinque
parti che la compongono:
1. Primal : l’acqua originale,
acqua matrice della vita, acqua che sgorga dalle fonti e dai fiumi, acqua lacustre
21
2. Deep: le acque profonde,
sogni d’acqua, flusso d’acqua misteriosa, fiume dei morti, Ofelia annegata che galleggia sulla superficie
delle acque.
3. Violent waters : l’acqua violenta,
potenza oceanica e maschile delle acque.
4. Dirty waters : catastrofe ecologica,
cataclismi, spazi minacciati, siccità, arsenico, intossicazione.
5. Pure waters : l’acqua lustrale, il miracolo,
acqua calma e sensuale, acqua dei bagni iniziatici.
Tutto esiste
non nell’essere
ma nel divenire
e poi si dissolve
Carolyn Carlson
An existential philosophy of creation and destruction
her eyes of oceans and rivers and streams
her drinks of rain and echo
her swollen clouds of cry
sky maps of melancholy and retractor
incolor transparency of convergence
man’s sorrow and laughter
sacred polluter and transgressor
flowing of sweat
poetry
vibration of cell shapes
salt of pure bitter liquid
stinging tears and urine
we are that which is that.
Water.
Carolyn Carlson
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A colloquio con Carolyn Carlson
L’acqua è un tema che ha spesso influenzato le sue creazioni. Perché si sente così vicina a questo elemento ?
Sono una donna d’acqua. Nella mia carriera, l’acqua mi ha sempre cercato o meglio io l’ho sempre
cercata. Sono nata a San Francisco, sull’Oceano Pacifico, ho trascorso sette anni a New York,
sull’Oceano Atlantico, ho poi vissuto a Parigi, ai bordi della Senna, a Helsinki, un porto, e a Venezia.
Non so più quante coreografie ho creato sul tema dell’acqua: Still waters, Writings on water, la mia ultima
creazione, eau. Sembra che sia più vicina a questo elemento che a qualsiasi altra cosa. Per me l’acqua ha
a che fare con il sogno, lo specchio, le visioni. È uno degli elementi fondamentali: non possiamo vivere
senz’acqua, come non possiamo vivere senza sole. Gaston Bachelard dice che l’acqua è lo sguardo della
terra. Mi piace molto. Devo dire che sono stata molto influenzata da Gaston Bachelard: L’Eau et les
rêves. È un libro incredibile. È la mia fonte poetica.
Joby Talbot compone una musica originale per eau. Come vi è venuta voglia di lavorare insieme?
Ho sentito parlare della musica di Joby Talbot circa tre anni fa e trovo che la sua fluidità è straordinaria.
È davvero grande. Ho quindi pensato che fosse la persona migliore per lavorare su questo tema.
Quali sono le immagini dell’acqua che sono alla base della vostra creazione?
Con Joby, cominciamo con le acque primordiali, « water born »: siamo nati nell’acqua, la vita nasce
nell’acqua. Il mare è uno dei più costanti simboli materni. Sensuale, tiepida e lattiginosa, feconda, nutre
e culla. Ecco quindi la prima parte.
Poi, affrontiamo le acque profonde che generano il sogno, la chimera, il mistero. Insondabili e
tenebrose, iniziano la contemplazione profonda e liberatrice di un’immaginazione intima. L’acqua
confluisce un’immagine ambivalente, di nascita e di morte. Il suicidio per annegamento è un tema
molto presente negli artisti. Chi annega trova un involucro materno, riconfortante e capace di ripartorire. L’acqua riflette la bellezza ma la trattiene dentro di sé: così Ofelia continua a galleggiare per
diversi sognatori e poeti, giovane, fresca, con la sua capigliatura fluttuante.
Le acque violente caratterizzano la terza parte. L’acqua viene considerata spesso come femminile ma la
sua collera ha una forza molto maschile. Le onde devastatrici, la loro avanzata aggressiva, l’uomo si
vanta di poterle controllare, il che crea una lotta paurosa. I
cataclismi naturali sono una sua manifestazione.
Nella quarta parte parliamo delle acque sporche, dell’inquinamento. Cosa stiamo facendo
subire alla terra? Tutti i giorni sui giornali compaiono degli articoli sulla siccità, conseguenza del nostro
disprezzo nei confronti dell’equilibrio naturale. Questa rarefazione di un elemento così prezioso per la
vita genererà guerre sempre più frequentemente.
La sezione finale si occupa della purificazione, del miracolo della vita! L’acqua purificante è quella che
sgorga, scorre, rinfresca. Vi ci si immerge per rigenerarsi. Nucleo di vita, anche una sola goccia d’acqua
ha questo potere. Il rito della purificazione è presente in tutte le religioni.
La durata di ciascuna parte della coreografia varia.
In che modo la danza si fa permeare da questo elemento?
Quello che mi interessa, è il movimento perpetuo dell’acqua. Scorre, evapora, si cristallizza. Tutto
avviene in un istante e tutto cambia ogni momento. L’acqua ha «un destino essenziale che modifica
continuamente la sostanza dell’essere» dice Bachelard. Vorrei che, nella mia coreografia, i corpi si
sentissero mossi dalla forza della vita, dalla fluidità e dalle virtù scultoree dell’acqua.
eau è una creazione completa a livello coreografico, musicale, scenografico. Come immaginate oggi il momento delle
rappresentazioni?
Grazie alla danza, al video e all’orchestra, tutto si manifesta, scorre in un secondo. È una
cosa straordinaria poter danzare ogni sera in interazione con la musica live. Così eau diventa una
creazione completa. Alain Fleischer, di Fresnoy, ha ideato la scenografia proiettando le immagini
frammentate dall’acqua. Joby Talbot, Alain Fleischer, i dodici ballerini – formidabili – e io stessa,
viviamo un’avventura appassionante.
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Carolyn Carlson
Coreografa e danzatrice
Carolyn Carlson dirige il Centre Chorégraphique National de Roubaix Nord-Pas de Calais nel nord
della Francia.
Arrivata nel 1971 a Parigi, diventa una delle figure principali per la nascita della danza contemporanea
francese, lasciando la sua impronta in vari teatri, quali l’Opéra de Paris, il Théâtre de la Ville, il Festival
d’Avignone.
Ballerina e coreografa, il suo percorso la porta alla direzione del Teatro La Fenice di Venezia, del Ballet
Cullberg di Stoccolma e alla residenza al Finnish National Ballet e al City Theatre di Helsinki.
Coreografa invitata da prestigiose compagnie, crea per il Nederland Dans Theater III e per il Ballet de
l’Opéra de Paris.
Nel 2006 riceve il Leone d’Oro della Biennale di Venezia, mai conferito in precedenza a un coreografo.
La sua danza, sempre alla ricerca di poesia, si nutre degli incontri con grandi artisti, quali i compositori
Philip Glass, René Aubry, Gavin Bryars, Kaija Saariaho e i ballerini Larrio Ekson, Jorma Uotinen,
Marie-Claude Pietragalla, Dominique Mercy, Tero Saarinen.
1965-1971 Solista nella compagnia diAlwin Nikolaïs
1974-1980 Etoile-Coreografa al Ballet de l’Opéra de Paris (GRTOP)
1980-1984 Direttore artistico del Teatro La Fenice di Venezia
1985-1991 Residenza al Théâtre de la Ville, Parigi
1991-1992 Residenza allo Helsinki City Theater e al Finnish National Ballet
1994-1995 Direttore artistico del Ballet Cullberg, Stoccolma
1999-2002 Direttore artistico della sezione danza della Biennale di Venezia
Dal 1999 Direttrice dell’Atelier de Paris, centro di master classes alla Cartoucherie de Vincennes
Dal 2004 Direttore artistico del Centre Chorégraphique National Roubaix Nord-Pas de Calais
Riferimenti coreografici
Rituel pour un Rêve Mort, musica Pierre Henry, Scarlatti, Galuppi, Festival d’Avignone
Densité 21.5, musica Edgar Varèse, Opéra de Paris
Trio, musica John Surman e Barre Phillips, Teatro alla Scala di Milano
Blue Lady, musica René Aubry, Teatro La Fenice di Venezia
Still Waters, musica René Aubry, Jean Schwarz e Serge Aubry, Théâtre de la Ville, Parigi
Shamrock, musica Gabriel Yared, Het National Ballet, Amsterdam
Dall’Interno, musica Bob Dylan, Jean Schwarz, Nantes
Light Bringers, musica Philip Glass, Teatro Verde, Biennale di Venezia
Writings on Water, musica Gavin Bryars, Biennale di Venezia / Teatro la Fenice
Tigers in the Tea House, musica John Boswell, Parigi
Inanna, musica Armand Amar, Roubaix
Principali commissioni
Slow, Heavy and Blue, musica René Aubry, Ballet de l’Opéra de Paris
Maa, musica Kaja Saariaho, Finnish National Ballet
Them, musica Terry Riley, Nederland Dans Theater 3
Sub Rosa, musica Gavin Bryars, Cullberg Ballet, Stoccolma
Signes, con Olivier Debré, musica René Aubry, Ballet de l’Opéra de Paris
If to leave is to remember, musica Philip Glass, Balletttheater Munich
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Joby Talbot
Compositore
Nato a Londra nel 1971, Joby Talbot ha studiato composizione con Simon Bainbridge e Brian Elias.
Nel 1993 ha intrapreso una collaborazione con Neil Hannon che è sfociata nella realizzazione di sette
album di The Divine Comedy e di Punishing Kiss di Ute Lemper.
Nel 1997 il suo Luminescence per orchestra d’archi è stato composto con la collaborazione di Sir Peter
Maxwell-Davies.
Nel 2000 ha composto la musica della commedia The League of Gentlemen con la quale ha vinto il “Royal
Television Society Award”. Ha poi collaborato con il British Film Institute componendo la musica di
due film muti: The Lodger di Alfred Hitchcock e The Dying Swan di Evgenij Bauer.
Nel 2002 ha iniziato a comporre opere vocali con The Wishing Tree, un breve madrigale per i Kings’
Singers.
Il 2004 è un anno particolarmente ricco per Joby Talbot. Sneaker wave, la sua prima commissione per
orchestra nell’ambito del Festival Proms, è stata eseguita in settembre alla Royal Albert Hall. Sempre
nel 2004 è stato nominato primo compositore in residenza a Classic FM, componendo e incidendo una
nuova composizione destinata ad essere mandata in onda alla radio al mese. Questa collaborazione è
sfociata nell’album Once around the sun.
Nel 2005 ha composto una nuova opera vocale intitolata Path of miracles e le musiche originali di The
Hitchhiker’s guide to the Calaxy e The League of Gentlemen’s Apocalypse.
Nel 2006 ha composto la musica del nuovo film di Paul Weiland, un concerto per tromba per Alison
Balsom e la Royal Liverpool Philharmonic. Talbot ha inciso Aluminium, un album di riorchestrazioni
delle canzoni di White Stripes.
La sua musica ha stregato i più grandi coreografi europei. Chroma per il Royal Ballet è frutto della
collaborazione con Wayne McGregor. La coreografia è stata premiata con il “South Bank Show
Award” per la danza e con un “Olivier Award” come migliore nuova creazione di danza. La musica di
Genus, recente creazione di Wayne McGregor per il Ballet de l’Opéra de Paris, è firmata da Joby Talbot.
Nella stagione 2008/2009 Joby Talbot si dedicherà a una nuova partitura per orchestra.
Principali incisioni
Aluminium, 2006 - XL Recordings - XLCD 197
Path of Miracles, 2006 - Signum - SIGCD078
Once Around the Sun, 2005 - BMG records
The Dying Swan, 2002 - Black Box Classics
Alain Fleischer
Visual artist
Alain Fleischer è nato nel 1944 a Parigi. Dopo gli studi di lettere, linguistica, semiologia e antropologia
alla Sorbona e alla Scuola Superiore di scienze sociali, ha insegnato all’Università di Parigi III,
all’Università del Québec a Montréal e in diverse scuole d’arte, fotografia e cinema (tra le quali
l’IDHEC/FEMIS di Parigi).
Dopo aver vinto il “Prix de Rome”, ha vissuto a Villa Medici dal 1985 al 1987. Su invito del Ministero
della Cultura ha ideato e dirige Le Fresnoy – Studio national des arts contemporains.
Dopo aver creato più di 160 film di generi molto diversi tra loro (fiction, cinema sperimentale,
documentario d’arte), nel 2006/2007 ha realizzato il film “Centre Pompidou, l’espace d’une Odyssée”,
commissionato in occasione del trentesimo anniversario del Centre Pompidou.
I suoi film sono stati presentati in numerosi festival internazionali (Cannes, Berlino, Rotterdam, Hyéres,
New York, Londra, Venezia) e sono stati premiati due volte al Festival International du Film sur l’Art
de Montréal.
Ad oggi sono state organizzate sei retrospettive delle sue opere cinematografiche (Parigi, New York,
Montréal, Pesaro e Minsk).
Numerose sono le mostre personali e collettive allestite in gallerie e musei in Francia e all’estero. Nel
2006 tre mostre sono state allestite con le sue opere fotografiche e installazioni al Museo di Guangdong
25
a Canton, al Museo Meishugan a Pechino e al Sungkok Art Museum di Seul.
È autore di una ventina di testi letterari (romanzi, raccolta di novelle, saggi sulla fotografia e sul
cinema). Negli ultimi anni ha intensificato la sua attività di scrittore, pubblicando L’Amant en culottes
courtes (Editions du Seuil, Parigi) nel 2006 e 599 (Editions Contrasto, Roma).
Filmografia
Zoo zéro, 1978
L’aventure générale, 1980
Histoire, géographie, 1982
Le Louvre imaginaire, 1993
Un tournage à la campagne 27 juin 1936 - 15 août 1936, 1994
Un monde agité, 2000
Bibliografia
Là pour ça,1986
Quelques obscurcissements, 1991
La femme qui avait deux bouches, 1999
La pornographie. Une idée fixe de la photographie, 2000
Quatre voyageurs, 2000
Les trapézistes et le rat, 2001
Les ambitions désavouées, 2003
Les angles morts, 2003
La hache et le violon, 2004
La femme couchée par écrit, 2005
Immersion, 2005
L’accent, une langue fantôme, 2005
L’amant en culottes courtes, 2006
Christopher Austin
Direttore d’orchestra
Direttore d’orchestra inglese, Christopher Austin ha collaborato con i più grandi ensembles musicali del
Regno Unito, tra i quali la Philharmonia, la BBC Symphony Orchestra, la Royal Philharmonic
Orchestra, l’Orchestra Hallé, la BBC Orchestra in occasione del 70° anniversario del concerto di
Malcolm Williamson, il Music Present (New York), l’Athelas Sinfonietta di Copenaghen, la Danish
Radio Sinfonietta, l’Orchestra Sinfonica Scozzese della B.B.C, l’Orchestra da camera scozzese e
l’Orchestra Radio-Sinfonica ungherese (con la quale ha presentato per la prima volta in Ungheria la
Symphonie No 3 Elgar/Payne). Ha lavorato anche con l’Orchestra Nazionale del Galles, l’Orchestra
dell’Ulster, il Composers’ Ensemble, il Ballet Royal e ha diretto il New York Ballet Stars di South Bank.
Inoltre, ha collaborato con John Cale, Michel Nyman e il gruppo rock The Divine Comedy.
I prossimi impegni lo porteranno all’Aldeburgh Festival (anniversario del 60° concerto di Colin
Matthews), alla Royale Académie de la Musique per un concerto-ritratto di Gerald Barry, alla RTÉ
Concert Orchestra, al BBC NOW e alla Philharmonia per il debutto dell’opera di Robert Saxton
intitolata The Legend of the Wandering Jew alla BBC Radio 3 e all’incisione di un CD con la musica di John
McCabe con la BBC scozzese.
Direttore d’orchestra molto apprezzato per la musica contemporanea, ha diretto più di 70
debutti negli ultimi dieci anni, dei quali più di 40 con l’Ensemble Brunel di cui è Direttore Artistico.
Ha collaborato con Simon Bainbridge, Diana Burrell, Tansy Davies, Michel Finnissy, Morgan Hayes,
John McCabe, Poul Ruders, Joby Talbot, Raymond Warren e John Woolrich. Ha diretto e inciso la
musica di Malcolm Williamson e Elisabeth Lutyens.
Parallelamente alla carriera di direttore d’orchestra, compone e dirige musica da film anche in
televisione. Tra i suoi progetti più recenti Scores di Joby Talbot per Hitchhiker’s Guide to the Galaxy, The
League of Gentlemen’s Apocalypse, Jeremy Sams for Enduring Love (Premio Ivor Novello nel 2005) e Dan Jones
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for Max (Premio Ivor Novello nel 2004), The Life of Mammals, and Shadow of the Vampire. Ha
recentemente orchestrato Theatre of Blood per Joby Talbot al Théâtre National e ha collaborato con le
White Stripes per la loro ultima opera.
Ha frequentato l’Università di Bristol, dove ha studiato composizione con Raymond Warren e Adrian
Beaumont e la Guildhall School of Music and Drama, dove ha frequentato i corsi di Robert Saxton e
Simon Bainbridge.
Attualmente insegna orchestrazione e direzione musicale al Dipartimento di Composizione al
Conservatorio Reale di Londra.
Interpreti
Amina Amici
Amina Amici ha studiato alla Dance Gallery di Perugia diretta da Valentina Romito e Rita Petrone. Ha
perfezionato i suoi studi con master class in Italia, a Parigi e a Londra. Ha lavorato con numerosi
coreografi e maestri di ballo: Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Simona Bucci, Bruno Collinet, Nadine
Abad, Ted Stoffer.
Studia teatro e tecniche vocali con Bruno de Franceschi.
A partire dal 1999 ha lavorato con la Compagnia L’Impasto e si è esibita anche con altre compagnie:
Sosta Palmizi, Secondo Taglio, Déjà Donné.
Dal 2003 crea sue coreografie; ha appena terminato una trilogia.
Jacky Berger
Dopo Jacky Berger aver studiato alla scuola del Ballet du Nord ed è entrato a far parte della Compagnia
nel 1997.
Ha scoperto il repertorio contemporaneo con Thomas Lebrun e l’improvvisazione con Nadège Mac
Ley.
Ha interpretato le coreografie di Ohad Naharin, Jean-Claude Gallotta, Itzik Galili, Maryse Delente, Rui
Horta, Guy Wizman, Roni Haver, Juha Marsalo.
Interpreta Down by the river, Tigers in the tea house (ripresa), Les Rêves de Karabine Klaxon, Full Moon e Hidden
di Carolyn Carlson.
Yoann Boyer
Nel 1997, a quindici anni, Yoann Boyer è entrato a far parte del Groupe Grenade di Josette Baïz dove
ha interpretato diverse creazioni fino al 2005.
Ha frequentato diversi corsi di formazione, soprattutto con Wim Vandekeybus, Juha Marsalo, Carlotta
Ikeda. Nel 2005 ha iniziato il corso D.A.N.C.E con Wayne Mc Gregor, Frédéric Flamand, Angelin
Preljocaj e William Forsythe.
Nel 2006 ha partecipato al film di Thierry de Mey, From Inside, destinato a un’installazione al Palais des
Beaux-Arts di Bruxelles. Ha interpretato la creazione di William Forsythe intitolata Rong e, nel 2007,
Flowers di Pierre Droulers.
Alan Brooks
Dopo aver studiato alla Rambert School di Londra, Alan Brooks ha lavorato due anni con lo Scottish
Dance Theatre di Dundee.
Nel 1998 è entrato a far parte del TheaterBallet München diretto da Philip Taylor come solista. Con
questa compagnia ha interpretato diversi ruoli in Germania e all’estero, diretto da coreografi quali Philip
Taylor, Jirí Kylián, Carolyn Carlson e Rui Horta.
Nel 2000 ha lanciato il primo programma di formazione di danza per giovani e adulti, che coinvolgeva
il Ballet Theater München, l’Orchestra Filarmonica e lo Staatstheater am Gärtnerplatz.
Nel 2007 è interprete e insegnante freelance per progetti a Monaco, Berlino, Roubaix e in Baviera.
Kevin Bruneel
Dopo aver studiato al Conservatoire National Supérieur di Parigi, Kevin Bruneel è entrato a far parte
nel 2002 e 2003 del Junior Ballet, dove ha lavorato con Mark Tompkins, Yvann Alexandre, Odile
Duboc.
Ha interpretato diverse creazioni di Yvann Alexandre: Loony nel 2004/2005, Le Corps sombre nel
2005/2006, Silences Duos nel 2006/2007. Ha danzato anche per altri coreografi, quali Abou Lagraa per
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Cutting Flat e Où transe, David Drouard per La cinquième saison nel 2006/2007 e Odile Duboc per la
ripresa di Trio 03 nel 2007/2008.
Chinatsu Kosakatani
Di origine giapponese, Chinatsu Kosakatani ha studiato danza alla Yamamouchi Ballet School di Osaka
e poi allo Stedelijk Institut voor Ballet di Anversa.
Successivamente, è entrata a far parte dell’Oldenburgisches Staatstheater (Germania) e della Compagnia
Danza prospettiva di Vittorio Biagi a Roma. Membro del Ballet du Nord nel 1998, ha interpretato
coreografie di Maryse Delente, Jean-Claude Gallotta, Itzik Galili, Ohad Naharin, Jean Guizerix, Rui
Horta e Michel Kelemenis.
Con Carolyn Carlson ha interpretato Inanna, Down by the river, Full Moon, Li e Hidden.
Isida Micani
Nata in Albania nel 1978, Isida Micani ha iniziato a studiare danza alla Scuola Nazionale di Tirana.
Dopo aver danzato il repertorio classico all’Opera di Tirana, ha fatto un stage al Grand Théâtre de
Genève.
Ha scoperto la danza contemporanea all’École Nationale de Musique et de Danse di La Rochelle dove
ha lavorato con il Ballet Atlantique Régine Chopinot.
Entrata a far parte del Ballet du Nord nel 1999, ha creato alcune coreografie quali Pi, Identitas e la videodanza Ni hier, ni demain.
Nel 2003 ha fondato, con il videasta e compositore Spike, l’associazione aKoma con lo scopo di
portare avanti nuovi progetti artistici. La loro creazione intitolata Mira Dora è stata programmata questa
stagione al festival Les Repérages de Danse di Lille.
Con Carolyn Carlson ha interpretato Inanna, Down by the river, Full Moon e Hidden.
Chiara Michelini
Ha debuttato come danzatrice di danza moderna con Deepti Canfora al Teatro del Buratto di Milano.
Ha studiato danza e teatro grazie a seminari e laboratori in Italia. Nel 2003 ha frequentato diversi stage
su Alwin Nikolais, tra i quali un seminario di Simona Bucci e una master class di Carolyn Carlson.
Ha lavorato con diverse compagnie italiane (Abbondanza-Bertoni, Artemis Danza) e ha interpretato
numerosi degli assoli nel corso di vari festival, come La Terra soffice di R. Petrone in occasione del gala
“Carolyn Carlson & Friends” a Perugia nel 2004. Ha seguito Lecture démonstration, un’improvvisazione
condotta da Carolyn Carlson a Perugia. Ha recentemente interpretato Capricci della compagnia
Abbondanza-Bertoni.
Yutaka Nakata
D’origine giapponese, Yutaka Nakata ha studiato danza classica alla Nakata Ballet Theater School di
Himeji. A 17 anni ha frequentato la National Theater Ballet School in Australia e si è dedicato a diversi
tipi di danza. Successivamente, è entrato alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano, diplomandosi nel
2001 in danza moderna.
Dal 2002 al 2007 ha fatto parte del Ballet Theater München diretto da Philip Taylor dove ha
interpretato coreografie di Philip Taylor, Jirí Kylián e Carolyn Carlson.
Dalla sua esperienza alla scuola Ajan Lao ha appreso le arti marziali del Tai-Chi e del Muay-Thai.
Danzatore della Compagnia di Carolyn Carlson dal settembre 2007, ha interpretato Li e Hidden.
Sara Orselli
Sara Orselli ha iniziato a studiare danza alla Dance Gallery di Perugia con Valentina Romito e Rita
Petrone. Ha studiato tra il 1999 e il 2002 all’Isola Danza, l’accademia della Biennale di Venezia diretta
da Carolyn Carlson.
Ha danzato per Carolyn Carlson alla Biennale di Venezia (Parabola, 1999, Light Bringers, 2000, J. Beuys
Song, 2001), per Juha Marsalo e per Bruno Collinet. Interprete preferita da Juha Marsalo, ha danzato in
Prologue d’une Scène d’amour, Perle e nella sua nuova creazione, Parfum. Interpreta le coreografie di Carolyn
Carlson Inanna, creazione per sette danzatrici del 2005, Water born nella piscina Art déco di Bruay-LaBuissière nel giugno 2007.
È assistente coreografa per la creazione di Wash the Flowers di Carolyn Carlson a Lucerna nel 2005, per il
primo spettacolo per i ragazzi di Carolyn Carlson, Les Rêves de Karabine Klaxon, e per Scène d’amour di
Juha Marsalo (commissione del CCN Roubaix Nord Pas de Calais).
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Sonia Rocha
Sonia Rocha ha studiato danza tra il 1982 e il 1992 all’Accademia di Danza Contemporanea di Setubal,
in Portogallo.
Ha lavorato con le seguenti compagnie: CeDeCe (P), Reflex Dance Company (Olanda), Basel Theater
(Svizzera), Luzern Theater (Svizzera).
Nell’agosto 1999 è stata definita “Jeune danseuse exceptionnelle” da Wiebke Hüster di “Ballettanz”.
Ha danzato come ballerina ospite in numerose produzioni in Indonesia, Argentina, Svizzera e
Germania allo Stadttheater di Berna e all’Opera di Stoccarda.
Come coreografa, ha lavorato per CeDeCe, la scuola di danza del Teatro di Zurigo e per il Ballet
D’Augsburg.
Ha danzato in Inanna di Carolyn Carlson, creazione per sette danzatrici nel 2005.
Ha fondato una sua compagnia, Glasstone productions, con la quale è alla sua seconda creazione,
Biographies of wannabes, presentata nella programmazione del Centre Chorégraphique National Roubaix
Nord-Pas de Calais il 24 e 25 aprile 2008.
Yohann Têté
Dopo aver studiato al Conservatoire National Supérieur di Parigi, Yohann Têté ha vinto nel 2004 il
primo premio al concorso di coreografia della Haute-Normandie. Da allora, dirige la Compagnia
Sankofa Y.TT.
Ha danzato anche con numerose altre compagnie: ha interpretato IIris di Philippe Découflé nel 2004 e
2005, Où transe per la Compagnia La Baraka d’Abou Lagraa nel 2005, Le Sacre du Printemps di Georges
Momboye nel 2005, Conditions humaines e Sade ou le théâtre des fous di Marie-Claude Pietragalla dal 2005 al
2007.
È insegnante di danza contemporanea e hip hop (L.A. Style) in numerosi workshop in Israele, Italia,
Polonia, Francia.
Centre Chorégraphique National Roubaix Nord-Pas de Calais
Il Centre Chorégraphique National Roubaix Nord-Pas de Calais ha sede a Roubaix. È nato nel 1983,
sotto la direzione di Alfonso Catá.
Ha una sua Compagnia, una scuola e un edificio, il Colisée, dove propone la propria programmazione.
Carolyn Carlson è stata nominata Direttore Artistico nel dicembre 2004. Al suo arrivo ha creato una
coreografia per sette danzatrici, uno spettacolo per ragazzi e un assolo e ha commissionato una
creazione al giovane coreografo finlandese Juha Marsalo. Tutti questi progetti hanno riscosso grande
successo.
Oggi la Compagnia presenta più di 80 rappresentazioni all’anno, ponendosi tra i primi cinque centri
coreografici nazionali più frequentati in Francia e nel mondo. Ogni anno più di 40.000 spettatori
assistono alle rappresentazioni del Centre Chorégraphique National Roubaix Nord-Pas de Calais.
L’impulso dato da Carolyn Carlson permette oggi al Centre Chorégraphique National Roubaix NordPas de Calais di essere un polo di riferimento regionale e europeo, sia a livello creativo che per vari
progetti strutturali.
Nell’ambito di un programma di scambio franco-britannico, nella primavera 2006 ha debuttato Cross
Over e il Centre ha preso parte a Valenciennes 2007.
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Teatro Regio di Parma
giovedì 29 maggio 2008, ore 20.00 turno A
venerdì 30 maggio 2008, ore 20.00 turno B
CORPO DI BALLO DEL TEATRO ALLA SCALA
Direttore ELISABETTA TERABUST
Serata Petit
Balletti di Roland Petit
Étoile Roberto Bolle
Artista ospite Polina Semionova
Orchestra del Teatro Regio di Parma
Direttore David Garforth
L’Arlésienne
Musica Georges Bizet
Scene René Allio Costumi Christine Laurent Luci Jean-Michel Désiré
Nuova produzione del Teatro alla Scala
Anteprima nazionale
Le Jeune homme et la Mort
Libretto Jean Cocteau
Musica Johann Sebastian Bach orchestrazione di Ottorino Respighi
Scene Georges Wakhévitch Costumi Karinska Luci Jean-Michel Désiré
Allestimento del Teatro alla Scala
Carmen
Musica Georges Bizet
Scene e costumi Antoni Clavé Luci Jean-Michel Désiré
Allestimento del Teatro alla Scala
Tributo ad un mito della danza, la Serata Petit conferma lo specialissimo legame con il Maestro.
Lunga e fertile è stata infatti la collaborazione di Roland Petit con la Scala: con Le Jeune homme et la Mort
si inaugura, addirittura nel 1955, per prendere quota nel 1963, con Le Loup, La chambre, Les demoiselles de
la nuit, The Marriage of Heaven and Hell, Proust, ou Les intermittences du coeur, L’Angelo azzurro, Tout Satie,
Carmen e Nôtre-Dame de Paris. Alla Scala sono nati Estasi (Skrjabin) e Chéri e recente è il debutto
nazionale del nuovo allestimento di Il pipistrello.
La serata è anche un excursus nel lavoro coreografico di Petit, attraverso figure femminili potenti ed
emblematiche: la Morte di Le Jeune homme et la Mort, capolavoro esistenzialista su libretto di Cocteau; la
esplosiva e trasgressiva Carmen del 1949, che torna in scena alla Scala dopo sette anni dalle ultime
rappresentazioni; l’invisibile presenza che ossessiona Frederi in L’Arlésienne, balletto del 1974 ispirato al
lavoro letterario e teatrale di Alphonse Daudet, pure su musiche di Georges Bizet, che entra ora per la
prima volta nel repertorio della Scala, in debutto quindi a Parma.
Serata Petit, in cartellone alla Scala nel settembre 2008, viene presentata in anteprima al Teatro Regio di
Parma, dove in scena, accanto ai primi ballerini e ai solisti del Teatro alla Scala, saranno la étoile
Roberto Bolle e Polina Semionova, principal dello Staatsballet di Berlino.
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Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
L’illustre passato della compagnia di balletto del Teatro alla Scala affonda le proprie radici nei secoli
precedenti all’inaugurazione, nel 1778, del più celebre teatro musicale del mondo, che ne è tuttora la
sede. La sua storia si intreccia alla nascita stessa del genere balletto, promosso proprio nelle corti
rinascimentali italiane e in particolare nella splendida dimora degli Sforza, a Milano. Qui, tra il 1779 e il
1789 Gasparo Angiolini, il coreografo della riforma gluckiana del melodramma, fece danzare una
compagnia di oltre cinquanta elementi, e Salvatore Viganò, il “sommo tra i coreografi”, idolatrato da
Stendhal, collaudò con Il noce di Benevento (1812), Prometeo (1813), Mirra (1817), Dedalo (1817), Otello
(1818), La vestale (1818) e I Titani (1819) la sua personale declinazione del ballet d’action definita
“coreodramma”. Enorme l’influenza esercitata sugli autori di danza del tempo come Gaetano Gioja e
sui danzatori che furono beniamini del pubblico come il danseur noble Carlo Blasis, il cui nome resta per
sempre legato ai fasti della scuola scaligera fondata nel 1813.
Grande didatta e teorico del balletto romantico, Blasis fu direttore dell’Imperial Regia Accademia dal
1838 al 1851; con lui studiarono le maggiori stelle della prima metà dell’Ottocento: da Carlotta Grisi a
Fanny Cerrito, da Lucine Grahn ad Amelia Boschetti. Molte sue allieve scaligere, come Caterina Beretta
e Virginia Zucchi, si contesero i favori del pubblico occidentale e in Russia, meta di una successiva
schiera di prime ballerine provenienti dalla Scala che contribuirono alla nascita del balletto tardoromantico o “classico”. Carlotta Brianza fu la prima interprete della La Bella addormentata di
Čaikovskij/Petipa (1890), Pierina Legnani la prima Odette/Odile nel Lago dei cigni ancora di
Čaikovskij/Petipa (1895), a cui si deve la prodezza tecnica dei 32 fouettés del Cigno Nero, e Carlotta
Zambelli fu l’ultima rappresentante della scuola ottocentesca del balletto milanese, capitanata da Enrico
Cecchetti, alla testa della Scuola scaligera dal 1926 al 1928, l’anno della sua morte. Tra i maggiori didatti
della storia coreutica di tutti i tempi, proprio Cecchetti proiettò l’insegnamento italiano della tecnica
accademica nel mondo.
Già nel 1881, con il debutto di Excelsior di Luigi Manzotti, Romualdo Marenco e Alfredo Edel, la Scala
si allineava, in modo originale, alla moda spettacolare invalsa a fine Ottocento. Inneggiante al
progresso, Excelsior fu il più celebrato dei “balli grandi” manzottiani (al quale seguirono Amor, 1886, e
Sport, 1897): anticipò il genere della rivista musicale e, oltre a ottenere una fama planetaria, creò proseliti
scaligeri. Saldi professionisti come Raffaele Grassi, Nicola Guerra e Giovanni Pratesi (autore, nel 1928,
di Vecchia Milano) traghettarono la compagnia scaligera nel Novecento. Una nuova leva di stelle,
formata da Teresa Battaggi, Cia Fornaroli, Rosa Piovella Ansaldo, Attilia Radice, Ria Teresa Legnani,
Vincenzo Celli, Gennaro Corbo, contribuì a dar lustro al Teatro dopo la pausa bellica, e grandi
coreografi, come Michel Fokin e Léonide Massine, si impegnarono nell’adattare al gusto scaligero le
novità apportate nella danza, nella musica e nella scenografia dai Ballets Russes.
Dopo il debutto, nel 1942, del suo paradigmatico Mandarino meraviglioso (musica di Béla Bartók, scene e
costumi di Enrico Prampolini), Aurelio Milloss fu incaricato da Arturo Toscanini del rilancio del
Balletto alla Scala del secondo dopoguerra. Milly Clerici, Edda Martignoni, Wanda Sciaccaluga, Elide
Bonagiunta e soprattutto Olga Amati, Luciana Novaro, Ugo Dell’Ara, Giulio Perugini, Mario Pistoni,
Walter Venditti e Amedeo Amodio s’imposero sotto la sua direzione, in tante coreografie (tra le altre,
La follia d’Orlando, Marsia, La rivolta di Sisifo) affiancate alle opere di Massine, che alla Scala tornò nel
1948 per allestire la sua Sagra della primavera. Massine esercitò per oltre un decennio una grande
influenza sul Corpo di Ballo (Gaîté parisienne, Capriccio, Il cappello a tre punte, Laudes Evangeli) che in quegli
anni conobbe anche il New York City Ballet e George Balanchine, chiamato alla Scala dal 1952 al 1964
(Ballet Impérial, Il bacio della fata, Palais de cristal, Concerto barocco, I quattro temperamenti e Orfeo). Grande
lustro diedero al balletto di allora stelle come Vera Colombo, Gilda Majocchi, Elettra Morini, Fiorella
Cova e soprattutto Carla Fracci che avviò la sua carriera nel 1956 interpretando Cenerentola di Alfred
Rodriguez e, due anni dopo, Romeo e Giulietta di John Cranko, allestito proprio per il complesso
scaligero al Teatro Verde dell’Isola di San Giorgio a Venezia.
Fracci fu partner di Rudolf Nureyev, che, apparso per la prima volta alla Scala nel 1965, destinò alla
compagnia quasi tutti i suoi classici: La Bella addormentata (1966), Lo schiaccianoci (1969), Paquita (1970),
Don Chisciotte, Romeo e Giulietta (1980) e Il lago dei cigni (1990), mantenendo un legame del tutto
particolare con la compagnia diretta dal 1971 da John Field e ricca di talenti classici come Liliana Cosi,
anche lei partner di Nureyev, e moderni come Luciana Savignano e Paolo Bortoluzzi. Molte le creazioni
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pensate per la Fracci in quarant’anni: da La strada di Rota-Pistoni (1966) a Medea (1987) di John Butler
sino a Chéri di Roland Petit (1997) e le novità destinate alla prediletta Savignano da Maurice Béjart
(Bolero nel 1975 e La luna) che alla Scala allestì L’uccello di fuoco, Le marteau sans maître, Bakhti e ancora Le
martyre de Saint Sébastien (1986) e Dionysos (1988) mescolando spesso la compagnia scaligera al suo Ballet
du XXème Siècle a partire dalla Nona Sinfonia di Beethoven (1973).
Con Le Jeune homme et la Mort si inaugura, addirittura nel 1955, per prendere quota nel 1963, anche la
lunga e fertile collaborazione del Balletto della Scala con Roland Petit (Le loup, La chambre, Les demoiselles
de la nuit e in anni più recenti The Marriage of Heaven and Hell, Proust, ou Les intermittences du coeur, L’Angelo
azzurro, Tout Satie, Carmen e Nôtre-Dame de Paris) mentre continuano a essere valorizzati i talenti della
coreografia interni come Mario Pistoni, Amedeo Amodio, Ugo Dell’Ara: il coreografo del nuovo
Excelsior (1967) con la regia di Filippo Crivelli e l’adattamento musicale di Fiorenzo Carpi, portato alla
Scala nel 1978, nel 1999 e dal 2002 in tournée. Negli anni Settanta e Ottanta si avvicendano étoiles e
primi ballerini quali Anna Razzi, Oriella Dorella, Renata Calderini, Angelo Moretto, Paolo Podini,
Bruno Vescovo e ancora Maurizio Bellezza, Davide Bombana e Marco Pierin: è l’epoca di una nuova
apertura all’Europa e all’America con Jiří Kylián (Sinfonia in Re, La cathédrale engloutie), Jerome Robbins
(Après midi d’une faune, Les noces), Birgit Cullberg (Signorina Giulia), Louis Falco (Eagle’s Nest) e Joseph
Russillo (La leggenda di Giuseppe, Lieb und Leid).
Nel Lago dei cigni di Franco Zeffirelli (1985) si affaccia, accanto a Carla Fracci, una giovanissima
Alessandra Ferri: cresciuta alla Scuola di Ballo della Scala e perfezionatasi alla Scuola del Royal Ballet di
Londra, diventa nel 1992, prima ballerina assoluta del Teatro alla Scala, legando il suo nome a una lunga
serie di debutti: Il bacio della fata (1993) con la direzione musicale di Riccardo Muti, Onegin di John
Cranko (1994), L’histoire de Manon (1994) e Romeo e Giulietta (1995) entrambi nelle versioni di Kenneth
MacMillan, Nôtre-Dame de Paris (1998) di Roland Petit, Quartetto (1998), creazione a lei destinata da
William Forsythe, e Ondine di Frederick Ashton (2000).
Nel frattempo tra i direttori artistici di prestigio internazionale della compagnia, come Rosella
Hightower e Patricia Neary, s’impone l’étoile Elisabetta Terabust che esalta il talento di ballerini come il
danseur noble Roberto Bolle e l’espressivo e moderno Massimo Murru. Formati e cresciuti nel vivaio della
Scuola di Ballo della Scala diretta da Anna Maria Prina, i due ballerini diventano star di livello mondiale
e, con l’inizio della stagione 2003-2004, acquistano il rango di étoile del Teatro. Tra le presenze femminili
di maggior fama spicca Sylvie Guillem, il cui debutto alla Scala, in coppia con Rudolf Nureyev, risale al
1987. La grande ballerina francese crea per il complesso scaligero la sua seconda versione di Giselle
(2001) e figura tra gli ospiti d’onore, con Diana Vishneva del Mariinskij-Kirov, l’argentino Maximiliano
Guerra, il cubano José Manuel Carreño, i francesi Laurent Hilaire e Manuel Legris. Nel repertorio, alla
cui costruzione ha contribuito anche Giuseppe Carbone, per due volte direttore del Balletto scaligero,
tra gli anni Ottanta e Novanta,
figurano, oltre ai classici, coreografie di Mats Ek, William Forsythe, Antony Tudor, Glen Tetley, Alvin
Ailey, Agnes de Mille, Paul Taylor e Maguy Marin.
All’inizio del 2002 la direzione artistica del Corpo di Ballo viene affidata al francese Frédéric Olivieri,
già ancienne étoile del Balletto di Monte-Carlo e danzatore celebre nel mondo. La sua nomina coincide
con il passaggio al ruolo di primi ballerini di Sabrina Brazzo, Gilda Gelati, Marta Romagna, Alessandro
Grillo e Mick Zeni, e al ruolo di solista di Riccardo Massimi, Maurizio Licitra, Deborah Gismondi,
Antonino Sutera, Emanuela Montanari, che si affiancano alle prime interpreti Elisabetta Armiato, Anita
Magyari, Isabel Seabra e ai primi ballerini Vittorio D’Amato, Francisco Sedeño, Biagio Tambone,
Maurizio Vanadia, Michele Villanova. Nel decennale della morte di Rudolf Nureyev, il nuovo direttore
imposta una programmazione celebrativa dell’evento (Lo schiaccianoci, Don Chisciotte, soprattutto un Galà
internazionale che riporta alla Scala il gusto delle competizioni tra divi mondiali) e stabilisce contatti con
John Neumeier (Daphnis et Chloé e Now and Then), Angelin Preljocaj e Maurice Béjart. Il franco-albanese
Preljocaj dona alla Scala l’intenso duetto Annonciation e il settantenne Béjart ripristina Bolero
nell’interpretazione di Sylvie Guillem in Serata Ravel, un progetto musicale che Olivieri manterrà nel
tempo, e che abbina al semplice titolo di “Serata” il nome del compositore cui fanno capo tutte le
partiture dei balletti prescelti (qui oltre a Bolero, proprio i raveliani Daphnis et Chloé e Now and Then).
Altro biglietto da visita, allestito nel ventennale della morte di George Balanchine, e in anticipo sulle
celebrazioni del centenario stesso, è Sogno di una notte di mezza estate: originale coreografia del 1962 del
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grande coreografo russo-americano, fortemente voluta da Olivieri e di cui solo la Scala in questi anni
detiene i diritti in Europa. Il suo trionfale debutto, nell’ottobre 2003, al Teatro Mariinskij-Kirov di San
Pietroburgo ha riscattato la compagnia scaligera dalla sua secolare assenza su quell’illustre palcoscenico
della danza. Grazie a fortunati eventi consimili (il debutto al Bol’šoj con Romeo e Giulietta di MacMillan)
e ripetuti successi, l’attività del complesso s’intensifica con la conseguente valorizzazione di talenti
come Marta Romagna, Mick Zeni, Antonino Sutera, Francesco Ventriglia, Beatrice Carbone, Emanuela
Montanari, Lara Montanaro, Maria Francesca Garritano, Riccardo Massimi, Deborah Gismondi provenienti dalla Scuola di Ballo.
L’incremento delle tournée all’estero (speciale è stato il debutto di Excelsior al Théâtre National de
l’Opéra-Palais Garnier nel dicembre 2002 ma anche la lunga tournée americana nell’estate del 2001,
seguita dal debutto della Giselle di Sylvie Guillem al Covent Garden di Londra) proietta la compagnia da
Milano in Italia e sui palcoscenici internazionali. I nomi delle sue étoiles - Ferri,
Bolle, Murru (questi ultimi nominati da Olivieri) - sono una garanzia, e il livello raggiunto dall’intero
Corpo di Ballo è un lasciapassare per ogni futura acquisizione coreografica.
Ne danno conferma, nella stagione 2003-2004, apertasi con il ritorno di Roland Petit e il debutto del
suo Pipistrello (protagonisti Alessandra Ferri, Massimo Murru, Luigi Bonino) sia la messinscena dello
storico Lago dei cigni di Vladimir Bourmeister, sia quella, in esclusiva, del Sacre du printemps . Il capolavoro
del 1959 di Maurice Béjart confluisce in una Serata Stravinskij che, ancora in omaggio al centenario della
nascita di Balanchine, annette anche Rubies e il drammatico The Cage di Jerome Robbins in cui risalta,
nel ruolo della Novizia, Sabrina Brazzo.
Con il nuovo allestimento del Lago di Bourmeister, ripreso da Florence Clerc e dallo stesso direttore
Olivieri (le scene e i costumi sono di Roberta Guidi di Bagno), l’ucraina Svetlana Zakharova , già stella
di Mariinskij-Kirov e ormai in forza al Balletto del Bol’šoj, si fa conoscere più da vicino dal pubblico
scaligero (dopo la fugace apparizione nel Gala Nureyev) e, in coppia con Roberto Bolle, comincia a
diventare una delle star ospiti di maggior richiamo della compagnia. Sempre beniamina della Scala,
Sylvie Guillem stupisce nel Sacre (in coppia con Massimo Murru) come nella ripresa dell’ Histoire de
Manon che annovera tra i suoi ospiti d’eccezione anche Sir Anthony Dowell (nel ruolo di Monsieur
G.M.) al suo primo debutto scaligero! Il titolo di MacMillan (con due frizzanti comprimarie come
Beatrice Carbone e Deborah Gismondi), s’imporrà, in seguito, come un vero e proprio duello
ravvicinato tra star: Alessandra Ferri (in coppia con Bolle) e la Guillem (ancora affiancata da Murru).
Intanto il Sogno di una notte di mezza estate continua il suo “tour du monde” sia in Italia (debutta al
Comunale di Bologna, alla “Fenice” di Venezia, al “Regio” di Torino, al “Ravenna Festival”) sia
all’estero: al Festspielhaus di Baden-Baden, in Turchia, in Brasile (nei teatri municipali di San Paolo e di
Rio de Janeiro), a Cipro e in Messico, mentre ad Atene, nella speciale cornice del Teatro di Erode
Attico, viene affiancato da un Gala Nureyev, questa volta quasi tutto interpretato dai primi ballerini della
compagnia, in cui si mette in luce la pulizia delle linee di Marta Romagna. Ormai nessun coreografo
può negare l’accresciuto fascino del complesso scaligero: neppure il “difficile” Jiří Kylián che, a distanza
di vent’anni dall’ultimo ingaggio alla Scala, dona al complesso la sua spirituale Sinfonia di Salmi. Il
balletto rifulge nel trittico Novecento, in cui compare, tra l’altro Theme and Variations di Balanchine
(debutto al 34°Festival Internazionale del Balletto di Genova, e in seguito anche al Teatro Real di
Madrid con The Cage di cui sono interpreti nei ruoli principali Gilda Gelati e Mick Zeni, e il béjartiano
Sacre).
La stagione del ritorno di Kylián alla Scala è di particolare importanza e non solo per il Corpo di Ballo:
l’intero teatro - dopo tre stagioni di residenza al Teatro degli Arcimboldi - si riappropria degli spazi e
del palcoscenico del Piermarini, restaurati e adeguati dall’architetto Mario Botta. Per l’occasione del
rientro Alessandra Ferri e Roberto Bolle, assieme ad alcuni primi ballerini, ottengono un caloroso
successo nell’ Europa riconosciuta di Antonio Salieri, l’opera della “terza” inaugurazione della Scala, per la
quale viene chiamato un coreografo neoclassico ma esperto in danze del Settecento come Heinz
Spoerli. Nella Scala restaurata un Gala des étoiles, nuova occasione per conoscere i ballerini più
affascinanti del momento e per il rientro di Luciana Savignano e Gheorghe Iancu, porta con sé
Marguerite and Armand (interpreti Sylvie Guillem e Massimo Murru): l’indimenticato cammeo di Sir
Frederick Ashton aveva fatto ammirare, nel 1966, la speciale liaison artistica di Margot Fonteyn e Rudolf
Nureyev . Torna anche Giselle nella felice versione di Yvette Chauviré, mentre due novità mantengono il
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rapporto con la platea più popolare del Teatro degli Arcimboldi: il trittico Europa e Carmen di Amedeo
Amodio con Roberto Bolle nel ruolo di Don José e Marta Romagna (Carmen).
Nel trittico “europeo”, la vivaldiana Stravaganza di Angeljn Preljocaj, si affianca a Polyphonia dell’inglese
Christopher Wheeldon, già accreditato talento della coreografia internazionale, e a Contropotere di Jacopo
Godani. Il Corpo di Ballo scaligero riconferma così il suo rapporto con Preljocaj, l’autore del suasivo
affresco settecentesco Le Parc - nuova acquisizione per la stagione 2006-2007 - e rafforza il proposito,
subito espresso da Olivieri al momento del suo primo incarico come direttore - di farsi portavoce in
Italia e all’estero della migliore coreografia italiana. Dopo Mauro Bigonzetti, Amedeo Amodio e Jacopo
Godani è infatti la volta di un altro italiano: Fabrizio Monteverde si affaccia con Vanitas in Serata
Mozart, sostanzioso trittico del giugno 2006, che annette al repertorio scaligero altri due chef d’oeuvres di
Kylián - Petite Mort e Sechs Tänze - più Jeunehomme (sull’omonimo concerto mozartiano) di Uwe Scholz,
coreografo scomparso nel fiore degli anni, che la Scala conobbe in occasione dell’allestimento del Rosso
e il Nero (1995).
Con un classico della modernità come il balletto esistenzialista Le jeune homme et la Mort di Roland Petit,
interpreti Darcey Bussell e Roberto Bolle, il complesso torna al Teatro degli Arcimboldi. Vi presenta
pure La strada in un debutto ravvicinato rispetto a quello della Scala, nel febbraio/marzo 2006 (con
Alessandra Ferri nel ruolo protagonista), che consente la rotazione di più primi ballerini e solisti nei
ruoli di Gelsomina e Zampanò. Si amplia anche il numero delle star ospiti: Robert Tewsley danza
Cenerentola (in coppia con Marta Romagna), Aurélie Dupont, Leonid Sarafanov e Maximiliano Guerra
sono i “guests” del debutto scaligero di La Sylphide di Pierre
Lacotte, titolo d’apertura della stagione 2005-2006, mentre Svetlana Zakharova in occasione della
ripresa di La bayadère di Natalja Makarova, scolpisce definitivamente il suo nome a chiare lettere nel
cuore del pubblico scaligero accanto a Bolle.
La partecipazione a un’opera elogiata da tutta la critica, Dido and Aeneas, allestita dall’emergente
coreografo inglese Wayne McGregor, la tournée in Cina (novembre 2006), la prima in assoluto per il
Corpo di Ballo italiano più importante, e un nuovo cartellone nutrito di titoli del grande repertorio
tardo-ottocentesco, rivisti da Nureyev (Lo schiaccianoci, La Bella addormentata, Don Chisciotte) consentono
alla compagnia l’avvicendamento degli emergenti. All’orizzonte, nel marzo 2007, si profila l’affascinante
“dance drama” La Dame aux camélias di John Neumeier, destinata a Alessandra Ferri (ma anche a
Roberto Bolle e Massimo Murru) che, assieme a Le Parc (ottobre 2007), giunge a coronamento di
un’attività sempre più intensa e in continua crescita artistica.
Nella Dame la Ferri si congeda dal pubblico scaligero: in un ruolo tanto adatto alle sue corde, lascia un
fulgido ricordo della sua carriera internazionale.
Tra le novità della stagione 2007-2008 spicca il ritorno di Elisabetta Terabust alla testa del Corpo di
Ballo e, per la prima volta nella storia scaligera, la nomina a étoile della compagnia di una ballerina
russa, Svetlana Zakharova. Due i titoli a lei destinati: Don Chisciotte (con Denis Matvienko) e ancora Il
lago dei cigni di Bourmeister che danza in coppia con Bolle e successivamente con Guillaume Côté. Due
“guest stars”, Alina Cojocaru e Julie Kent, ricoprono il ruolo di Giulietta nel Romeo e Giulietta di
Kenneth MacMillan, mentre è tutto scaligero, e capitanato dall’étoile Massimo Murru, il nuovo
allestimento di Mediterranea di Mauro Bigonzetti presentato oltre che al Teatro degli Arcimboldi, in
apertura del V Belgrade Dance Festival.
Testo a cura di Marinella Guatterini © Teatro alla Scala 2007
Elisabetta Terabust
Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Dopo aver frequentato la Scuola di Ballo dell’Opera di Roma sotto la guida di Attilia Radice, Elisabetta
Terabust entra a far parte del Corpo di Ballo dello stesso teatro, diventando prima ballerina nel 1966 ed
Étoile nel 1972. Si perfeziona con Zarko Prebil e con Erik Bruhn, che l’avvia al grande repertorio:
insieme a Bruhn interpreta il pas de deux da Romeo e Giulietta e Giselle, cui seguono Lo Schiaccianoci e
Cenerentola, oltre ad alcune creazioni di Aurel Milloss come Estri, su musica di Petrassi. Nel 1973 si
trasferisce a Londra dove inizia il suo rapporto di collaborazione, divenuto negli anni sempre più
stabile, con il London Festival Ballet: qui interpreta alcuni tra i principali ruoli del repertorio classico (Il
lago dei cigni, La bella addormentata...), oltre ad alcune creazioni nuove di Glen Tetley, come Greening e
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Sphinx, rappresentate anche in Italia. Svolge un’intensa attività di ballerina all’estero, ampliando le
proprie prospettive artistiche grazie alla collaborazione con coreografi di grande valore, in primo luogo
Roland Petit, che crea per lei una versione de Lo Schiaccianoci e le affida, poi, ruoli importanti in balletti
di repertorio nell’ambito della sua compagnia: tra gli altri Le loup, Notre-Dame de Paris e Coppélia.
Dopo Erik Bruhn, prosegue il perfezionamento con Peter Schaufuss, approfondendo lo stile
Bournonville di cui è stata una delle interpreti italiane più apprezzate. Per lei il National Ballet of
Canada allestisce prima Napoli, ossia il pescatore e la sua sposa, creato da Schaufuss su Bournonville (e
ripreso al Teatro di San Carlo nell’88-89), dove Terabust sostiene il ruolo di Teresina, poi La Sylphide, in
seguito rappresentata al Comunale di Firenze con la coreografia Bournonville/Schaufuss.
Il Teatro alla Scala di Milano le affida il ruolo principale in Giselle e il Metropolitan di New York la
invita per Romeo e Giulietta, con coreografia di Nureyev.
Ballerina versatile, sensibile alle innovazioni dei coreografi contemporanei (Tetley, Moreland,
MacMillan), Elisabetta Terabust ha avuto in repertorio anche numerosi balletti di Balanchine (Agon,
Apollon Musagète, Allegro Brillante, Tchaikovski - Pas de deux, La sonnambula), alcuni dei quali allestiti per
l’Aterballetto. È stata ospite della compagnia diretta da Amedeo Amodio, il quale creò per lei Psiche a
Manhattan, per poi affidarle i ruoli principali in Ricercare a nove movimenti, Après-midi d’un faune, Romeo e
Giulietta e Lo Schiaccianoci.
Ha danzato con i più grandi ballerini del nostro tempo, da Rudolf Nureyev a Erik Bruhn, da Paolo
Bortoluzzi a Peter Schaufuss e Patrice Bart, oltre ai primi ballerini del London Festival Ballet, come Jay
Jolley, e dell’Opéra di Parigi, come Patrick Dupond (al fianco del quale interpreta Lo Schiaccianoci nella
versione Poljakov al Comunale di Firenze). Tra le sue interpretazioni più recenti, due creazioni di Petit:
Charlot danse avec nous con il Ballet National de Marseille e La valse triste ou le retour des cygnes, rappresentata
per la prima volta al Teatro dell’Opera di Roma, Carmen e L’Arlésienne.
Per quattro anni dirige il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, mantenendo comunque la
Direzione Artistica della Scuola di Ballo dell’Opera di Roma, dove rientra come Direttore nel ‘ 97. Dal
2000 al 2002 è Direttore di MaggioDanza, compagnia di ballo del Maggio Musicale Fiorentino. Alla fine
del 2002 assume l’incarico di Direttore della Compagnia di Balletto del Teatro di San Carlo e dal
settembre 2007 riprende la direzione del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala.
Roland Petit
Coreografo
Nel 1933, all’età di otto anni, entra alla Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi. Ammesso nel Corpo di
Ballo dell’Opéra nel 1940, interpreta il repertorio riproposto da Carlotta Zambelli e Albert Aveline,
oltre alle opere di Serge Lifar. Parallelamente lavora da Madame Rouzanne allo Studio Wacker.
Nominato “sujet” nel 1943, interpreta Carmelo in L’amour sorcier di Serge Lifar, accanto a Teresina e
Lycette Darsonval. A vent’anni abbandona l’Opéra. Con Janine Charrat presenta le sue prime
coreografie in occasione delle “Soirées de la Danse” al Teatro Sarah Bernhardt . È in questo periodo
che frequenta anche i corsi di Boris Kniaseff (iniziatore di un nuovo metodo di “barre à terre” classica).
Nel 1945, con l’aiuto finanziario del padre, dà vita ai Ballets des Champs-Élysées: Les forains, Le rendezvous, ben presto seguiti da Le Jeune homme et la Mort, vedono la collaborazione di scrittori (Boris Kochno,
Jacques Prévert, Jean Cocteau) , scenografi (Christian Bérard, Picasso, Brassaï, Georges Wakhévitch) e
compositori (Henri Sauguet, Joseph Kosma), affermando in breve tempo una concezione teatrale del
balletto alla quale resterà sempre fedele.
Nel 1948 abbandona i Ballets des Champs Élysées per fondare i Ballets de Paris -Roland Petit, con cui
si presenta al Teatro Marigny; con essi creerà, fra altre coreografie, Les demoiselles de la nuit per Margot
Fonteyn.
L’anno 1949 è segnato dalla creazione di Carmen a Londra: Renée Jeanmaire diventa Zizi. L’anno
successivo Ninette de Valois gli chiede di realizzare Ballabile per il Royal Ballet di Londra. Nell’aprile del
1951 Les demoiselles de la nuit e Le Jeune homme et la Mort entrano nel repertorio dell’American Ballet
Theater: la prima rappresentazione ha luogo alla Metropolitan Opera House di New York; interpreti di
Les demoiselles de la nuit sono Collette Marchand (Agatha, the White Kitten), John Kriza (Young
Musician), Eric Braun (Cat Baron di Grotius), Angela Velez (Black Cat) e di Le Jeune homme et la Mort,
Jean Babilée et Nathalie Philippart.
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A Londra collabora in seguito con Orson Welles per The Lady in the Ice (1953). Gli si apre quindi una
carriera internazionale: Hollywood lo invita per quattro anni, ed egli gira nel 1952 Hans Christian
Andersen (con Zizi Jeanmaire e Danny Kaye), nel 1954 Daddy Long Legs (con Fred Astaire e Leslie
Caron) e nel 1955 Anything Goes (con Zizi Jeanmaire e Bing Crosby).
Al suo ritorno dagli Stati Uniti adatta la commedia musicale americana al gusto francese e allestisce “La
Revue des Ballets de Paris” al Théâtre de Paris e poi all’Alhambra (1956-59).
Nel 1960 mette in scena Patron, operetta di Marcel Aymé (con musica di Guy Béart, scene e costumi di
Bernard Buffet) al Teatro Sarah Bernhardt, e gira Black Tights (1-2-3-4 ou les collants noirs) con Zizi
Jeanmaire, Moira Shearer e Cyd Charisse. Nello stesso anno il Royal Ballet di Copenhagen gli chiede di
rimettere in scena Carmen, spettacolo del quale questa compagnia farà oltre 500 rappresentazioni. Nel
1961 Zizi, vestita con i costumi di Yves Saint-Laurent, ottiene un successo travolgente all’Alhambra;
danza in La revue e quello che sarà un suo cavallo di battaglia: Mon truc en plumes (coreografia di Petit,
libretto di Bernard Dimey, musica di Jean Constantin). Nello stesso anno crea La chaloupée per Erik
Bruhn all’Opera di Copenhagen. Nel 1965, dopo numerose tournées con i Ballets de Paris, è invitato a
ritornare all’Opéra di Parigi, vent’anni dopo che l’aveva lasciata, su richiesta di Georges Auric che ne
era allora sovrintendente; creerà qui Adages et Variations e Notre-Dame de Paris. Nello stesso anno rimonta
Carmen per il PACT a Johannesburg. Un altro importante ritorno fu quello al Théâtre des ChampsÉlysées, nel 1966, per l’Éloge de la folie, con i Ballets de Paris.
Dal 1967 al 1969 realizza alcune coreografie al Royal Ballet di Londra per Rudolf Nureyev e Margot
Fonteyn, e alla Scala con Estasi (Skrjabin) per Rudolf Nureyev e Luciana Savignano. Nel 1970 accetta la
direzione del Ballo dell’Opéra di Parigi: un incarico per il quale rassegnerà però le dimissioni dopo soli
sei mesi. Riacquista invece il Casino di Parigi e vi monta due grandi spettacoli:
La revue e poi Zizi, je t’aime (scene e costumi di Erté, Yves Saint-Laurent, Vasarély, Guy Pellaert, César,
canzoni di Jean-Jacques Debout, Guy Béart, Jean Ferrat, Michel Legrand, Serge Gainsbourg).
Il 1° gennaio 1976, malgrado il successo, la pesante pressione fiscale lo costringe ad abbandonare
assieme all’inseparabile Zizi Jeanmaire questa impresa. Nel frattempo, nel 1972, il sindaco di Marsiglia
Gaston Defferre lo invita a infondere nuova energia nella compagnia dell’Opéra Municipal. Nascono
così, a cquisendo una loro autonomia, i Ballets de Marseille. Il primo spettacolo della compagnia si tiene
al Festival d’Avignon del 1972: Allumez les étoiles (da Majakovskij). Nel 1981 i Ballets de Marseille si
trasformano in Ballet National de Marseille - Roland Petit, e girano il mondo.
Per questa compagnia crea opere di rilievo quali: Pink-Floyd ballet (1972), La rose malade (1973),
L’Arlésienne (1974), Proust ou les intermittences du coeur (1974), Septentrion (1975), Coppélia (1975), La nuit
transfigurée (1976), Lo schiaccianoci (1976) , À la mémoire d’un ange (1977), La Dama di picche (1978), Il
pipistrello (1979), Parisianna (1979), Les amours de Franz (1981), Les contes d’Hoffmann (1982) , Le mariage du
ciel et de l’enfer (prima destinato al Balletto della Scala con il titolo inglese The Marriage of Heaven and Hell,
1984), La symphonie fantastique (1985), Le chat botté (1985), Ma Pavlova (1986), Tout Satie (1988), Valentine ‘
s Love Songs (1988), Le diable amoureux (1989), La Bella addormentata (1990), Charlot danse avec nous (1991) ,
Mère Méditerranée (1992), Il Gattopardo (1994), Chéri (creato prima al Teatro alla Scala con Carla Fracci e
Massimo Murru, 1996) , Le lac des cygnes et ses maléfices (1998).
Nel dicembre 1981 Carmen entra nel repertorio dell’American Ballet Theater, allora diretto da Mikhail
Baryshnikov; la prima ha luogo al Kennedy Center for the Performing Arts di Washington;il cast è
costituito da Natalia Makarova (Carmen), Mikhail Baryshnikov (Don José), Victor Barbee (Escamillo).
Continuerà poi a dividersi fra la sua compagnia a Marsiglia e il Balletto dell’Opéra di Parigi, l’American
Ballet Theater, la Staatsoper e la Deutsche Oper di Berlino, il Teatro alla Scala, il music- hall per Zizi
Jeanmaire (Casino di Parigi dal 1970 al 1974 - Bobino, 1977 - Zizi aux bouffes du Nord, 1989 - Zizi au
Zénith, 1995) e il teatro (messa in scena di Marcel et la belle excentrique, una pièce tratta dall’opera di Marcel
Jouhandeau per Zizi Jeanmaire e Michel Duchaussoy, 1992; da La voix humaine di Jean Cocteau, per
Alessandra Ferri al Teatro Studio di Milano, 1994). Nel 1992 ottiene dalle autorità la possibilità di dare
una continuità pedagogica al suo lavoro, con la creazione dell’École Nationale Supérieure de Danse de
Marseille, la cui sede ospita anche il Ballet National de Marseille.
Lascia il Ballet National de Marseille nel marzo 1998, dopo averlo diretto per ventisei anni, al termine
delle rappresentazioni della sua ultima creazione marsigliese: Le lac des cygnes et ses maléfices. Dopo la sua
partenza da Marsiglia continua a creare nuovi balletti,e riallestisce le sue opere in tutto il mondo con
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compagnie quali: San Francisco Ballet, Asami Maki Ballet a Tokyo, Teatro Colón di Buenos Aires,
Balletto del Teatro alla Scala, K. Ballet Company di Tetsuya Kumakawa a Tokyo, Ballet National de
Nancy, Balletto del San Carlo di Napoli, compagnia del Maggio Musicale Fiorentino, New National
Theater di Tokyo.
Ha creato Clavigo per Nicolas Leriche all’Opéra di Parigi nell’ottobre 1999 e uno spettacolo di Zizi
Jeanmaire nel novembre 2000 per l’Anfiteatro dell’Opéra-Bastille di Parigi. Nel luglio 2001 per il Tokyo
Asami Maki Ballet ha creato The Duke Ellington Ballet in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli.
Nell’ottobre 2001 è stato invitato a Mosca dal Teatro Bolshoi per una nuova produzione tratta dalla
novella La Dama di picche di Aleksandr Puskin sulla sinfonia Patetica di Pëtr Il’ic Cajkovskij.
Nel gennaio 2002 realizza la regia dello spettacolo musicale Délits d’ivresse su testi della figlia Valentine
Petit e musiche di Richard Galliano, all’Auditorium di Saint- Germain-des-Prés a Parigi. Nel settembre
2002 è invitato dal New National Theater di Tokyo per la ripresa del balletto Il pipistrello con nuove
scenografie firmate da Jean-Michel Wilmotte. Nel febbraio 2003 è invitato a Mosca dal Teatro Bolshoi
per la ripresa del suo balletto Notre-Dame de Paris. Nel giugno 2003 riceve a Mosca dalle mani del
presidente Vladimir Putin il premio di Stato russo per il suo balletto La Dama di picche, premio che
ricompensa «un’opera notevole e originale che contribuisce allo sviluppo della cultura russa».
Ha pubblicato alcuni appunti e ricordi: J’ai dansé sur les flots (1993) , Temps liés avec Noureev (1998) per
l’editore Grasset, e sta attualmente preparando un libro di ricordi. È stato insignito dei seguenti
riconoscimenti: Chevalier des arts et des lettres (26 marzo 1962), Chevalier de la Légion d’honneur (12
luglio 1974), Officier des arts et lettres (10 novembre 1978), Officier de l’ordre national du mérite (23
luglio 1983), Officier de la légion d’honneur (31 dicembre 1992), Commandeur de l’ordre national du
mérite (14 maggio 2001).
Roberto Bolle
Étoile del Teatro alla Scala
Nato a Casale Monferrato, Roberto Bolle è entrato giovanissimo alla Scuola di Ballo del Teatro alla
Scala; il primo a notare il suo talento è stato Rudolf Nureyev, che lo ha scelto per interpretare il ruolo di
Tadzio nel balletto Morte a Venezia. Nel 1996, appena due anni dopo il suo ingresso nel balletto
scaligero, alla fine di un suo spettacolo di Romeo e Giulietta, viene nominato Primo Ballerino dall’allora
direttrice del Ballo, Elisabetta Terabust.
Da quel momento è protagonista di balletti classici e contemporanei come La bella addormentata,
Cenerentola e Don Chisciotte (Nureyev), Il lago dei cigni (Nureyev-Dowell-Deane-Bourmeister), Schiaccianoci
(Wright-Hynd-Deane-Bart), La Bayadère (Makarova), Etudes (Lander), Excelsior (Dell’Ara), Giselle (anche
nella nuova versione di Sylvie Guillem), Spectre de la rose, La Sylphide, Manon, Romeo e Giulietta (MacMillanDeane), Onegin (Cranko), Notre-Dame de Paris (Petit), La Vedova allegra (Hynd), Ondine, Rendez-vous e Thaïs
(Ashton), In the middle somewhat elevated (Forsythe), Tre preludi (Stevenson). Molti anche i ruoli neoclassici:
in Agon, Čajkovskij pas de deux ma soprattutto Apollon musagète, che gli ha permesso di ottenere una
candidatura al Premio “Benois de la danse”.
Dal 1996 si è intensificata la sua carriera internazionale. Ha danzato con il Royal Ballet, il Balletto
Nazionale Canadese, il Balletto di Stoccarda, il Balletto Nazionale Finlandese, la Staatsoper di Berlino, il
Teatro dell’Opera di Vienna, la Staatsoper di Dresda, Il Teatro dell’Opera di Monaco di Baviera, il
Wiesbaden Festival, l’8° e il 9° Festival Internazionale di Balletto a Tokyo, il Tokyo Ballet, l’Opera di
Roma, il San Carlo di Napoli, il Teatro Comunale di Firenze.
Derek Deane, direttore dell’English National Ballet, ha creato per lui due produzioni: Il lago dei cigni e
Romeo e Giulietta, entrambe rappresentate alla Royal Albert Hall di Londra.
In occasione del 10° anniversario dell’Opera del Cairo, ha partecipato ad una spettacolare Aida alle
piramidi di Giza e successivamente all’Arena di Verona, per una nuova versione dell’opera trasmessa in
mondovisione.
Dal dicembre ‘ 98 è Artista Ospite Residente del Teatro alla Scala.
Nell’ottobre del 2000 ha inaugurato la stagione del Covent Garden di Londra con Il lago dei cigni nella
versione di Anthony Dowell e nel novembre è stato invitato al Bol’soj per celebrare il 75° anniversario
di Maija Plisetskaja alla presenza del Presidente Putin.
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Nel giugno 2002, in occasione del Giubileo, ha danzato a Buckingham Palace al cospetto della Regina
d’Inghilterra: l’evento è stato ripreso in diretta dalla BBC e trasmesso in tutti i paesi del
Commonwealth..
Nell’ottobre del 2002 al Teatro Bol’soj di Mosca, è stato protagonista con Alessandra Ferri del Romeo e
Giulietta di Kenneth MacMillan, nel corso della tournée del Balletto della Scala di Milano.
Nel 2003, in occasione dei festeggiamenti per i 300 anni di San Pietroburgo, ha danzato Il lago dei cigni,
ancora con il Royal Ballet, al Teatro Mariinskij. E subito dopo, per il ritorno del Fauno Danzante a
Mazara del Vallo, ha danzato l’Aprés-midi d’un faune di Amedeo Amodio.
Nella stagione 2003/2004 gli viene riconosciuto il titolo di Etoile del Teatro alla Scala.
Nel febbraio del 2004 ha danzato trionfalmente al Teatro degli Arcimboldi di Milano ne L’histoire de
Manon, per la prima volta accanto ad Alessandra Ferri. Nel mese di marzo è apparso in mondovisione al
Festival di San Remo, danzando L’Uccello di fuoco, un assolo appositamente creato per lui da Renato
Zanella. Invitato al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo nell’ambito del III Festival Internazionale del
Balletto, Roberto Bolle ha danzato il ruolo del Cavalier Des Grieux ne L’histoire de Manon ed è stato
inoltre tra i protagonisti del Gala finale danzando il pas de deux dal Ballo Excelsior e Summer di J.
Kudelka.
Il 1° Aprile 2004 ha balla to al cospetto di Sua Santità Giovanni Paolo II sul sagrato di Piazza San
Pietro, in occasione della giornata della Gioventù.
Nel mese di maggio è stato invitato all’Opéra di Parigi, per il balletto Don Chisciotte, e in dicembre per
La Bella addormentata. In occasione dell’inaugurazione della Scala di Milano dopo il restauro ha danzato
accanto ad Alessandra Ferri nel balletto dell’opera Europa riconosciuta. Nel Piermarini restaurato Bolle ha
danzato anche nel Galà di stelle di fine anno e, nell’aprile 2005, in Giselle, accanto a Svetlana Zacharova.
Nel marzo 2005 Roberto Bolle è stato invitato a danzare Apollon musagète al Teatro Mariinskij di San
Pietroburgo, in occasione del IV Festival Internazionale del Balletto.
Nel dicembre 2005 è stato interprete al Covent Garden di Londra, accanto a Darcey Bussell, del revival
di Sylvia, nella versione di Frederick Ashton, trasmesso a Natale dalla BBC. Nel febbraio 2006 è stato
tra i protagonisti della cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Torino, con una
coreografia creata per lui da Enzo Cosimi.
Fra le sue numerose partners: Altynai Asylmuratova, Darcey Bussell, Lisa-Marie Cullum, Viviana
Durante, Alessandra Ferri, Carla Fracci, Isabelle Guérin, Sylvie Guillem, Greta Hodgkinson, Margareth
Illmann, Susan Jaffe, Lucia Lacarra, Agnès Letestu, Marianela Nuñez, Elena Pankova, Lisa Pavane,
Darja Pavlenko, Laetitia Pujol, Tamara Rojo, Polina Semionova, Diana Visnëva, Zenaida Yanowsky,
Svetlana Zacharova.
Numerosi i premi ricevuti: nel 1995 ha conseguito sia il Premio “Danza e Danza” che il Premio
“Positano” quale giovane promessa della danza italiana. Nel ‘ 99, nella Sala Promoteca del Campidoglio
a Roma, gli viene assegnato il Premio “Gino Tani” per aver contribuito con la sua attività a diffondere
attraverso il linguaggio del corpo e dell’anima i valori della danza e del movimento. L’anno successivo
gli viene conferito in Piazza della Signoria a Firenze il Premio “Galileo 2000” con la consegna del
“Pentagramma d’oro”. Riceve inoltre il Premio “Danza e Danza 2001”, il Premio “Barocco 2001” e il
Premio “Positano 2001” per l’attività internazionale degli ultimi anni.
Dal 1999 è “Ambasciatore di buona volontà” per l’UNICEF.
Polina Semionova
Prima ballerina della Staatsoper Unter den Linden di Berlino
Nata a Mosca nel 1984, Polina Semionova si è diplomata alla Scuola di Ballo del Teatro Bol’šoj nel
2002. Quello stesso anno è stata ingaggiata da Vladimir Malakhov quale Prima Ballerina del Balletto
della Staatsoper Unter den Linden di Berlino.
Il suo repertorio include i seguenti ruoli: Maria nello Schiaccianoci, la Principessa Aurora nella Bella
addormentata, Nikija in La Bayadère, Odette/Odile nel Lago dei cigni, Kitri in Don Chisciotte, Giselle,
Cenerentola, Sylvia, Tatjana, Manon, oltre al passo a due di Diana e Atteone e Shéhérazade.
Ha inoltre danzato i ruoli di Sieglinde e Brünnhild in Ring um den Ring e in Serait-ce la Mort di Maurice
Béjart, l’assolo in Rückkehr ins fremde Land di Jiří Kylián, Balletto imperiale, Apollo, Čajkovskij pas de deux di
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George Balanchine, Ein Lindentraum di Uwe Scholz, This di Christian Spuck, Afternoon of a Faun di
Jerome Robbins, il pas de deux di Carmen di Roland Petit .
Come Guest Artist si è unita alle compagnie di balletto della Bayerische Staatsoper di Monaco, del
Teatro alla Scala di Milano, del Tokyo Ballet in Giappone, del Teatro Bol’šoj di Mosca, dell’English
National Ballet di Londra, dello Zürich Ballet e ha partecipato a numerosi Gala internazionali. Dal 2005
è Guest Artist alla Wiener Staatsoper.
Tra i suoi partner: Vladimir Malakhov, Roberto Bolle, Igor’ Zelenskij, Denis Matvienko, Sergej Filin,
Ronald Savkovic e José Manuel Carreño.
Nel 2003 ha partecipato alla realizzazione del video musicale Demo, letzter Tag della popstar tedesca
Herbert Grönemeyer.
Nel 2001 ha vinto la medaglia d’oro e il Premio “Anna Pavlova” al Concorso Internazionale di balletto
di Mosca; nel 2002 ha vinto il Premio "Junior" al Concorso internazionale di balletto di Nagoya in
Giappone, e il primo premio al Concorso “Vaganova” a San Pietroburgo. Nel 2004 ha vinto il Premio
“Dafne”; l’anno successivo ha vinto il Premio della Critica tedesca e il Premio di Danza tedesco
“Future”. Nel 2007 ha vinto il Premio Cultura e il Premio “Dancer of the Year”.
Teatro alla Scala - Dal libretto di sala Stagione d’Opera e Balletto 2007 - 2008
David Garforth
Direttore d’orchestra
Compiuti i primi studi musicali di pianoforte, violino, direzione d’orchestra e di composizione presso il
Royal Manchester College of Music, ha vinto il Premio Ricordi e la Worshipful Company of Musicians
Medal per la direzione d’orchestra. Grazie a una borsa di studio del governo francese è poi entrato al
Conservatorio di Parigi, dove ha ottenuto a fine studio il Primo Premio. Nominato lecteur presso la
Facoltà di Lettere dell’Università di Parigi, per tre anni ha proseguito gli studi musicali con Igor
Markévitch.
Garforth è stato Consulente Musicale e direttore d’orchestra dei Ballets e dell’Orchestre
Philharmonique de Monte-Carlo, e direttore ospite per vari teatri, al Ballet National de Marsiglia e
Nancy, all’Opéra de Paris e la Scuola di Ballo dell’Opera di Parigi, al English National Ballet, al
Deutsche Oper Berlin, al Tokyo Ballet e la Compagnia Nazionale di Tokyo.
Nel 1996 ha debuttato alla Scala in Coppélia e Il gattopardo di Roland Petit con il Ballet National de
Marseille e l’Orchestra Sìnfonica Giuseppe Verdi. Ha diretto Notre Dame de Paris, Romeo e Giulietta,
Amarcord, La Strada, Don Chisciotte, Lo Schiaccianoci con il Balletto e Orchestra della Scala. Garforth ha
anche diretto e preparato una nuova edizione musicale, con l’Archivio Musicale della Scala, di Giselle
con coreografia di Sylvie Guillem al Teatro alla Scala e anche in tournée a Los Angeles, New York e
Londra. In maggio 2002 ha ricevuto il premio di Danza e Danza per la sua direzione d’orchestra per la
danza.
Nel 1991 ha fondato a Londra la Blackheath Opera, con la partecipazione di celebri cantanti al fine di
preparare giovani cantanti lirici e di offrire loro l’opportunità di partecipare a spettacoli. Oltre ad aver
diretto una serie di programmi televisivi per la BBC soprattutto a capo dell’Orchestra del Covent
Gaden e l’Orchestra del Teatro Maryinsky di San Pietroburgo, ha effettuato la registrazione video e
DVD di Notre Dame de Paris con il Balletto e l’Orchestra dell’Opera di Parigi, Romeo e Giulietta con il
Balletto e l’Orchestra della Scala e Lo Schiaccianoci con i complessi di Monte-Carlo. Tra le sue
registrazioni CD: La Sylphide con la Royal Danish Orchestra e musiche inglesi con la English Chamber
Orchestra, e inoltre composizioni di Ravel, Rimskij-Korsakov, Borodin e Gershwin, infine la
registrzione integrale di Romeo e Giulietta di Prokof’ev con l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo.
Orchestra del Teatro Regio di Parma
La storia dell’Orchestra del Teatro Regio di Parma affonda le sue radici in una tradizione secolare: già
nel Rinascimento raffinate Cappelle vocali e strumentali e brillanti Compagnie dei violini
accompagnano la vita musicale del Ducato, mentre tra Seicento e Settecento più nutrite compagini
sostengono quella vivacità teatrale che da allora diviene caratteristica della città. Crocevia politico e
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culturale tra Parigi e Vienna, Parma vive tra la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento uno
dei momenti salienti di questa storia, divenendo un vero e proprio laboratorio per lo sviluppo della
musica e del ruolo dell’orchestra in particolare. Il punto culminante è senz’altro quello nel quale Maria
Luigia vuole a capo dell’Orchestra Ducale il più celebre dei musicisti del tempo, Niccolò Paganini. Con
lui, e per sua affermazione, l’orchestra parmigiana diviene «la migliore d’Italia». Da quel momento, e per
tutto l’Ottocento e il Novecento, strumentisti parmigiani costituiscono il nerbo delle migliori orchestre
italiane. Esempio probante: l’orchestra formata e diretta da Toscanini nelle sue grandi tournée dei primi
anni Venti, per quasi un quinto costituita da musicisti di Parma. Da allora, per molti decenni,
l’Orchestra ha accompagnato il canto di quegli straordinari interpreti che hanno contribuito ad
alimentare nel mondo il prestigio del Teatro Regio. Nel solco di questa tradizione, l’Orchestra del
Teatro Regio, come formazione stabile, debutta nel 2000 con Lohengrin di Wagner e Dinorah di
Meyerbeer, riscuotendo elogi di critica e pubblico. Dal 2002 è impegnata in tutte le produzioni liriche e
concertistiche del Teatro Regio di Parma e del Festival Verdi, affronta il grande repertorio operistico,
sinfonico e sacro sotto la guida di alcuni tra i migliori direttori del panorama musicale internazionale.
All’estero, grande successo riscuotono le tournée del dicembre 2001, con il Coro della Fondazione
Arena di Verona per le celebrazioni del Centenario Verdiano, ad Annecy e all’Auditorium National di
Lione, del luglio 2002 con Nabucco all’Arena di Nîmes, del settembre 2003 in Corea del Sud, con Aida al
Jamshil Olympic Stadium, e del settembre 2004 con lo Stabat Mater di Rossini a Marsiglia per il Festival
de Musique à Saint Victor. Tra le trasferte in altri continenti va segnalata la partecipazione all’applaudito
Rigoletto, produzione del Teatro Regio, all’Auditorio Nacional di Città del Messico, le tournée in India
con tappe a Nuova Delhi e Bombay. Recentissima la tournée a Bilbao con Aida per il progetto
pluriennale “Tutto Verdi” promosso da OLBE ABAO, Asociación Bilbaina de Amigos de la Ópera.
Dall’incontro con Bruno Bartoletti, e dalla sua nomina a direttore musicale della Fondazione Teatro
Regio di Parma, è nata una proficua collaborazione, culminata nella realizzazione di un importante
progetto dedicato a Benjamin Britten, con l’allestimento de The Turn of the Screw e l’esecuzione del War
Requiem. I solisti dell’Orchestra danno vita al Parma Opera Ensemble, formazione cameristica,
specializzata nel repertorio lirico e vocale, con un’intensa attività concertistica e discografica
internazionale. Direttori di prestigio internazionale come Riccardo Muti e Yuri Temirkanov hanno
diretto l’Orchestra del Teatro Regio di Parma nella Messa da Requiem e ne La Traviata presentate
nell’ambito del Festival Verdi 2007.
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PARMADANZA 2008
LA DANZA DIETRO LE QUINTE
Con ParmaDanza 2008 torna “La danza dietro le quinte”, il fortunato ciclo di appuntamenti collaterali
al festival a cura di Valentina Bonelli. Pensati per gli allievi delle scuole di danza e per il pubblico dei
tanti appassionati, anche quest’anno sono in programma incontri con coreografi e ballerini e “classi”
aperte delle compagnie ospiti. Novità dell’edizione 2008 un ciclo di tre masterclass dedicate agli allievi
di livello avanzato delle scuole di danza, tenute dai maîtres de ballet del Balletto Kirov del Teatro
Mariinskij di San Pietroburgo, del Centre Choréographique National de Roubaix Nord-Pas de Calais di
Carolyn Carlson, del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano.
CLASSI APERTE E INCONTRI
BALLETTO KIROV DEL TEATRO MARIINSKIJ DI SAN PIETROBURGO
Classe aperta della compagnia
Teatro Regio, venerdì 2 maggio, ore 14.00
SVETLANA ZAKHAROVA & FRIENDS
Incontro con Svetlana Zakharova
Ridotto del Teatro Regio, giovedì 8 maggio, ore 17.00
CLOUD GATE DANCE THEATRE OF TAIWAN
Incontro con il Direttore Artistico Associato Lee Ching-Chung
e dimostrazione dal vivo della tecnica della compagnia
Teatro Regio, Sala di Scenografia, lunedì 12 maggio, ore 17.00
CENTRE CHORÉGRAPHIQUE NATIONAL ROUBAIX
NORD-PAS DE CALAIS CAROLYN CARLSON
Incontro con Carolyn Carlson
Teatro Regio, Sala del Foyer, martedì 20 maggio, ore 18.00
Classe della compagnia aperta al pubblico
Teatro Regio, mercoledì 21 maggio, ore 14.00
CORPO DI BALLO DEL TEATRO ALLA SCALA
Incontro con Roland Petit, Elisabetta Terabust, Roberto Bolle, Polina Semionova
Ridotto del Teatro Regio, mercoledì 28 maggio, ore 17.30
a seguire Classe della compagnia aperta al pubblico
Teatro Regio mercoledì 28 maggio, ore 19.00
Ingresso libero per informazioni e prenotazioni
Ufficio Stampa tel. 0521 039366, 0521 039022; [email protected]
MASTERCLASS
BALLETTO KIROV DEL TEATRO MARIINSKIJ DI SAN PIETROBURGO
Masterclass con i maîtres de ballet della compagnia
Teatro Regio, Sala di Scenografia, venerdì 2 maggio, ore 15.00
CENTRE CHORÉGRAPHIQUE NATIONAL ROUBAIX
NORD-PAS DE CALAIS CAROLYN CARLSON
Masterclass con la supervisione di Carolyn Carlson
Teatro Regio, Sala di Scenografia, martedì 20 maggio, dalle ore 15.00 alle ore 18.00
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CORPO DI BALLO DEL TEATRO ALLA SCALA
Masterclass con i maîtres de ballet della compagnia
Teatro Regio, Sala di Scenografia, venerdì 30 maggio, ore 16.00
Partecipazione solo su prenotazione per informazioni
Ufficio Stampa tel. 0521 039366, 0521 039022; [email protected]
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INFORMAZIONI
BIGLIETTI
I biglietti disponibili per i singoli spettacoli sono in vendita presso:
- la biglietteria del Teatro Regio di Parma;
- la biglietteria on-line del Teatro Regio di Parma al sito www.teatroregioparma.org
L’acquisto on-line comporta una commissione di servizio del 12% + IVA sul costo del biglietto.
Nel primo giorno di vendita sarà possibile acquistare alla biglietteria del Teatro Regio di Parma un
massimo di due biglietti per spettacolo a persona.
Si accettano richieste di prenotazioni, via fax o e-mail solo per gruppi organizzati.
I biglietti per il posto in piedi in galleria saranno messi in vendita (per un massimo di due a persona),
una volta esauriti i posti a sedere, un’ora e mezza prima dell’inizio di ogni singola rappresentazione.
PREZZI
Turni A, B
Poltrona
Palco centrale I e II fila, 1° prezzo
Palco centrale III e IV fila, 1° prezzo
Palco centrale I e II fila, 2° prezzo
Palco centrale III e IV fila, 2° prezzo
Palco laterale I e II fila, 1° prezzo
Palco laterale III e IV fila, 1° prezzo
Palco laterale I e II fila, 2° prezzo
Palco laterale III e IV fila, 2° prezzo
Palco laterale 3° prezzo
Galleria numerata
Posto in piedi in galleria
Biglietti
50,00
50,00
40,00
40,00
30,00
40,00
30,00
30,00
20,00
10,00
10,00
5,00
Riduzione scuole danza
Per le Scuole di danza sono disponibili abbonamenti (per i turni A e B) e biglietti (per tutti gli spettacoli
dei turni A, B e fuori abbonamento) con una riduzione del 20% sul costo intero per posti di poltrona e
palco.
Riduzione giovani
Per coloro che non hanno compiuto il ventiseiesimo anno di età sono disponibili abbonamenti (per
il solo turno B) e biglietti (per tutti gli spettacoli del turno B e fuori abbonamento) con una riduzione
del 20% sul costo intero per posti di poltrona e palco.
Biglietteria del Teatro Regio di Parma
Tel. 0521 039399 - Fax 0521 504224 [email protected] - www.teatroregioparma.org
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al via il reggio parma festival 2007